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coordinamenta

Operazione Northwood

Elisabetta Teghil

Le recenti vicende ucraine hanno un grande valore didattico perché ci dimostrano quanto il proclamato antifascismo dei media e dei nostri politici sia falso e inconsistente: pur essendo a conoscenza che il governo ucraino è zeppo di nazisti che ne dettano la linea politica interna ed internazionale, fanno finta di non saperlo e non lo denunciano.

Altresì, sono la conferma che il nazismo non è altro nella società capitalista che una variante che questa si riserva di utilizzare a seconda della necessità.

Altro aspetto su cui riflettere è che la crisi ucraina è stata provocata dagli Usa che si ripropongono da una parte di completare l’accerchiamento militare nei confronti della Russia, dall’altra di scaricare i loro problemi economici, come del resto hanno già fatto, sull’Europa

Alcune nazioni europee sono recalcitranti rispetto al progetto statunitense, mentre l’Italia ne esegue pedissequamente le direttive pur andando contro gli interessi del paese. A conferma che da una situazione di sovranità limitata siamo passati a quella di colonia perché le decisioni vengono prese altrove e le ricchezze portate all’estero, e il comportamento dei media, senza allargare il discorso perché non è questa la sede, ci dimostra che siamo sicuramente in pieno regime.

Tutto è cominciato con l’Operazione Northwood, quando, nell’aprile del 1961, i vertici militari e delle varie agenzie di intelligence, in un rapporto, naturalmente allora segreto, teorizzavano e pianificavano dirottamenti aerei e attentati dinamitardi a Miami e a Washington e affermavano che si doveva “ dare al mondo l’immagine di un governo cubano che rappresentava una minaccia grave e imprevedibile per la pace nell’emisfero occidentale” e continuavano ancora “la pubblicazione dell’elenco delle vittime nei giornali americani avrebbe provocato nel paese un’ondata di indignazione strumentalizzabile”. Si, avete letto bene, “indignazione strumentalizzabile”.

Per dirla tutta e per essere onesti fino alla fine bisogna dare atto a Kennedy che allora era il presidente degli Usa di non aver accettato il programma Northwood.

Ma, con l’uccisione di Kennedy, è scomparsa l’autonomia della politica negli Stati Uniti e il potere lo hanno assunto direttamente le multinazionali e in particolare, quelle legate all’apparato industriale-militare.

Soltanto tre anni dopo un “incidente” costruito e programmato a tavolino, nel Golfo del Tonchino, il 2 e il 4 agosto 1964, permise al presidente Johnson di fare, il 4 agosto stesso, un accorato appello alla nazione che “giustificava” i bombardamenti sul Nord Vietnam, bombardamenti che erano già stati programmati e pianificati.

Da allora è stato un crescendo di provocazioni, di attentati… progettati e realizzati direttamente dagli Stati Uniti per giustificare colpi di stato, interventi militari…e via andare..

L’elenco sarebbe così lungo da richiedere pagine e pagine.

Tutto ciò è accompagnato da una asimmetria per cui nei confronti dei governi per qualche motivo distanti dagli interessi degli Usa tutto è lecito, mentre nei confronti dei governi amici o alleati, tutto è tollerato, anche le più feroci dittature, anche quando vengono colpiti cittadini americani.

A questo proposito si possono ricordare le vicende della Liberty, una nave spia della NSA che l’8 giugno 1967 fu attaccata con incursioni aeree e navali dalla marina e dall’aviazione israeliana che arrivò a colpire ed affondare i canotti di salvataggio. Morirono 34 uomini dell’equipaggio, ne furono feriti 171 e la nave fu quasi completamente distrutta. La fondatezza di questa ricostruzione è certificata dalla dichiarazione di Israele che si assunse la responsabilità dell’attacco, ma disse che si era trattato di un errore.

Gli Stati Uniti, pur avendo in mano le prove che dimostravano il contrario, accettarono questa versione e non aprirono mai un’inchiesta. Non solo, ma decretarono l’oscuramento e la censura totale delle notizie che riguardavano l’episodio. I membri dell’equipaggio furono minacciati se avessero parlato dell’attacco e a chiarire tutto intervenne personalmente il presidente americano, Lyndon Johnson che dichiarò che “…non importava che la nave fosse colata a picco. L’importante era non mettere in difficoltà i propri alleati”.

Questo è anche il senso dell’abbattimento dell’aereo di linea sul cielo ucraino.

Gli Stati Uniti non cercano i “terroristi”, anzi li foraggiano, li equipaggiano, li addestrano e li finanziano in qualsiasi zona del mondo, quello che si ripromettono è di vagliare tutti gli aspetti della vita politica, economica e militare di una qualsivoglia regione, compresi consigli dei ministri…. partiti di governo e di opposizione….polizia… esercito … organizzazioni non governative…..e, questo, in ogni paese, in modo sistematico e costante comprese le conferenze commerciali e industriali e tutte le agenzie delle Nazioni Unite.

E tutto ciò avviene sia nei paesi alleati che non.

Gli affari del mondo, di qualunque natura, si trattano sempre di più attraverso la comunicazione elettronica e la sorveglianza di questi scambi è perciò diventata essenziale. Per questo NSA è diventata sempre più importante ed oggi ha più personale e più risorse della Cia e dell’Fbi messe insieme.

La presenza e l’intervento statunitense in Ucraina non hanno come scopo quello di proteggere gli Stati Uniti contro minacce esterne, quanto quello di promuovere la guerra come strumento politico e questo comporta la violazione del diritto internazionale e dei diritti fondamentali degli altri paesi, nonché la restrizione dei diritti civili nei paesi coinvolti ed anche negli Stati Uniti stessi per cui tutti quelli/e che in quello sfortunato paese si sono opposti in qualche modo alla politica dello Stato….militanti dei diritti civili…….. …contestatori…..pacifisti…dissidenti culturali…. intellettuali impegnati….sono finiti nel mirino dell’Fbi e delle sue operazioni calunniatrici, provocatorie e destabilizzanti.

L’Ucraina è l’ultimo tassello dell’accerchiamento militare e tecnologico nei confronti della Russia, tutto il resto è propaganda del dipartimento di Stato statunitense .

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