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Sulle misere “Cinque giornate di Milano”

di Ennio Abate

Questa è la mia personale riflessione sui fatti di Milano accaduti il 1° maggio, festa oramai dell’Expo e non più dei lavoratori.  Altri – redattori e collaboratori di Poliscritture – interverranno se e come vorranno. [E. A.]

Siamo sempre alla ripetizione della vecchia storia. I più anziani di noi ricorderanno la teoria delle “due società” di Asor Rosa (circa 1977) che distingueva tra la “sinistra bene” e “gli autonomi cattivi”, ricorderanno le BR, i “compagni che sbagliano”, ecc. Fin quando i pacifisti saranno soltanto e soprattutto pacifisti e i violenti soltanto e soprattutto violenti non se ne uscirà. Non è questione di “ordine pubblico” o di “servizi d’ordine”. È questione di progetto politico che manca. Ci vorrebbe un Lenin capace di pensarne uno riassumibile in una parola d’ordine semplice e chiara, trovando il punto di fusione – fosse pure temporaneo – tra pacifismo attivo e violenza non gratuita o mediatica.
Nel frattempo tra esporre gli stracci di un Progresso fasullo all’Expo e esporre la rabbia fosse pure di pochi disadattati al Progresso fasullo non vedo differenza.

La disoccupazione giovanile non l’hanno inventata loro e dà i suoi frutti ( che solo in queste occasioni appaiono malvagi). Das Kapital fornisce Milano di nuovi grattacieli e di nuove miserie periferiche, l’Expo multicolore e i giovani del “blocco nero”. Non rompete con le lamentele per le vetrine rotte e le auto bruciate. Misera cosa comunque rispetto alla “rottamazione” di Renzi & C. che nessuno ha saputo impedire.

 

P.s.

Guardate questo video del Corriere della sera  intitolato “La no Expo contestata dai milanesi: «Prendi la spugna e pulisci»” [qui], poi  chiedetevi  chi  ancora cerca di ragionare: la ragazza o i cittadini che hanno  partecipato alla manifestazione “Nessuno Tocchi Milano” e hanno ripulito  le mura imbrattate dalle scritte, riparato  a tempo di record i danni alle banche e ai negozi.   A me pare una conferma che la “caccia agli untori” sia cominciata (per ora siamo  ancora alle parolacce). Già  è annunciata un’altra manifestazione, “Milano non si piega“ di Forza Italia; e poi una fiaccolata della Lega.  Tutti sono indignati per la pagliuzza che i black blok hanno infilato nell’occhio dell’opulenta Milano e nessuno più vede la trave che  ha conficcato l’ Expo nei nostri. “C’è gente che mangia grazie all’Expo” urla il signore occhialuto. Eh, sì, bisogna vedere chi sono i mangiatori e quali porzioni gli sono state servite.

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