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ilsimplicissimus

Bombe sui terroristi di “casa America”: i bari scoprono le carte

di ilsimplicissimus

Per anni si è sorriso di quelli che ipotizzavano un’altra verità sull’11 settembre e l’abbattimento delle torri, degli irriducibili complottisti che gridavano all’attentato compiuto dallo stesso potere americano per avere mano libera in Medio Oriente e Asia Centrale oltre che per ridurre la libertà interna. Adesso dobbiamo dare loro una parte di ragione, nel senso che hanno colto comunque una verità di fondo, ossia la creazione di uno scenario tutto strumentale per il terrorismo. Adesso hanno moralmente ragione visto che gli Usa hanno vivacemente e grottescamente protestato contro i raid russi diretti contro le le postazioni di Al Quaeda oltre che dell’Isis a ridosso della base di Tartus, ossia di quella organizzazione terrorista accusata di aver organizzato l’attentato alle twin tower. Dov’è finita la guerra infinita e la caccia all’uomo nei confronti di Bin Laden dal cui scalpo è nata la rielezione di Obama?

Le povere vittime dell’attentato si rivolteranno nella tomba e nelle oscurità del ground zero ora che sono state vendute a nuovi e diversi disegni imperiali in cui i terroristi presumibilmente autori della strage sono divenuti alleati, pagati e armati nemmeno sottobanco, ma con una specifica delibera del Congresso. Ora che il senatore McCain protesta contro l’attacco ai ” CIA-trained rebels.”, che i “White Helmets” di Geroge Soros, operanti in Siria si sono dedicati  a produrre “prove” dei presunti guai provocati dall’attacco russo in contrasto con la professionalità francese che ha fatto partire i caccia per colpire l’Isis e invece ha casualmente attaccato le truppe di Assad. Purtroppo gli elmetti bianchi lo hanno fatto usando foto precedenti l’attacco, finendo per essere smascherati quasi in tempo reale. La conclamata ambivalenza di alleanze e guerre, di amici e nemici, in un caos che è scopo a stesso rendono superflui i dubbi sull’attentato che è nato in questa immoralità geopolitica al di là di chi siano stati gli esecutori materiali.

Certo la finta guerra contro i tagliatori di teste dell’Isis in stretta alleanza con i tagliatori di teste sauditi, la pervicacia con cui viene combattuto Assad, per derubare la Siria delle sue risorse energetiche grazie ai terroristi “buoni ” e a una campagna mediatica tra le più fasulle e vergognose mai viste in occidente, hanno ricevuto un formidabile colpo di maglio dall’entrata in scena attiva della Russia. Gli Usa e i loro servili alleati sono sotto choc e reagiscono scompostamente non accorgendosi nemmeno di mettere a nudo il loro gioco: è stato un trauma scoprire che sta venendo meno la possibilità di imporre tutto ciò che vogliono senza avere alcun avversario a contenere i loro piani e ancor più spiacevole è la constatazione che a questo punto la conservazione di un’egemonia simile a quella instauratasi negli anni ’80 non può prescindere dalla guerra. L’intervento potente e deciso dell’aviazione russa contro i terroristi di casa America significa proprio questo: che la commedia dell’Isis combattuta a parole e rifornita di fatto, tutto il gioco della Turchia neo ottomana e dell’Arabia saudita, tutto il caos statunitense volto a tenere in scacco il medio oriente e le sue risorse, devono fare i conti con nuovi limiti, con una “frontiera” che non può essere valicata se non con un conflitto globale dall’esito letale oppure facendo ciò che gli Usa non sono abituati a fare, ossia un lungo passo indietro.

Che dovrà essere fatto se non si vuole dare prima o poi la parola alle armi globali, quanto meno lasciando allo stato siriano ( ed è ciò che sostanzialmente interessa a Mosca)  le regioni costiere, ovvero quelle interessate dai ricchi giacimenti di gas, smettendola di fingere una guerra civile pagata a cottimo. Tutto dipende a mio giudizio da chi comanda davvero a Washington, se l’amministrazione regolarmente in carica o le varie lobby e gruppi di pressione che oltre a tenere in pugno il congresso, sono in prima fila nel creare le condizioni del caos e a gestirlo nella sua espressione mediatica. A questi ultimi, espressione del capitalismo finanziario in crisi e tentato dalla guerra come uscita da una strada senza sbocchi, gliene importa pochissimo di tutto ciò che non riguarda il loro potere. Loro possono e vogliono sfruttare anche i morti. Sono loro i veri e unici terroristi.

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