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goofynomics

Operazione Odessa

di Alberto Bagnai

Come prevedibile, i gerarchi austeristi hanno iniziato il loro riposizionamento. Ne abbiamo parlato qui, ottenendo una risposta francamente esilarante, di una disarmante povertà scientifica ed etica.

Il nostro vantaggio, evidente a chi ha assistito al convegno di ieri a Parigi, è che nel resto del mondo non è chiaro a quale livello di diffusione e approfondimento analitico siamo riusciti a spingere il dibattito in Italia.

Ora va fatta una scelta: ponti d'oro, o napalm?

La scelta, però, non dobbiamo farla noi, ma i gerarchi austeristi, quelli che, come sapete, hanno censurato a suo tempo quella che ora propongono come loro "visione unanime". Quella non era la loro visione, e ancora non lo è. Fanno finta che lo sia per salvare la faccia. Possiamo consentirglielo, purché si scusino e riconoscano il nostro ruolo nel dibattito.

Altrimenti napalm.

A questo proposito, mi scuso per i diversamente europei, ma da qui in avanti si procederà sempre più spesso in europeo (inglese, francese, tedesco). Ho richiesto le traduzioni in queste lingue di tre post:

1) L'uscita dall'euro prossima ventura;

2) I salvataggi che non ci salveranno;

3) Il pentimento di Giavazzi e il fallimento dei bocconiani.

Mi sembra di averle assegnate pressoché tutte. Mi manca in realtà un traduttore madrelingua francese (sull'inglese e il tedesco dovrei essere coperto). Fate proposte (ma evitiamo volenterosi cialtroni, perché io ho vinto con la qualità e non voglio perdere con la dozzinalità).

Nel frattempo, potrebbe essere interessante che qualcuno di voi andasse a trovare cosa dicevano nell'agosto 2011 (o, più in generale, fra luglio e dicembre 2011) i simpatici buontemponi presenti in questa hall of shame.

Di uno, quello che stimavo di meno, mi sono già occupato (vedi al punto 3 sopra).

Vi esorterei a mandarmi le immancabili perle nere degli altri (sotto forma di link ad interventi scientifici o nel dibattito pubblicati in quel periodo e, in seconda battuta, in periodi successivi). Potete farlo o sotto forma di commenti a questo post (che per il momento non pubblicherò) o alla mia email (che trovate immediatamente se non siete completamente rincoglioniti, nel qual caso siete anche inutili, ovviamente detto con affetto...).

Vi pregherei anche di non fare troppo casino su Twitter. Non è la mia strategia quella di mettere in allarme l'avversario. E qui stiamo lottando non tanto per salvare l'onore, quanto la pelle. Questa è gente che ci voleva e ci vuole morti: senza sanità, senza previdenza, senza scuole per i nostri figli, senza futuro, senza niente. Quindi è gente pericolosa, per le nostre vite come per la mia carriera (della quale sapete bene il conto che faccio), gente che va trattata con estrema precauzione, e, ça va sans dire, comunque con estrema civiltà. Cosa che molti di voi, ahimè, non sono in grado di fare.

Ergo, quello che vorreste dire a loro, ditelo a me, che glielo dico io, civilmente, con e senza peer review.

Spero sia tutto chiaro, e occhio: torno a dire che non stiamo facendo una scampagnata. Non è così. Queste persone hanno mostrato in più di una occasione un raccapricciante disprezzo per l'altrui dignità umana, si sono fatti portavoce di teorie autoritarie e (oggi) scientificamente screditate come quella del vincolo esterno, hanno inneggiato alla compressione della democrazia e alla distruzione dello stato sociale. Sono un nemico politico, e un nemico temibile. Quindi o vi attenete a un minimo di disciplina (soprattutto su Twitter), nel qual caso noi saremo efficaci e io sarò fiero di voi, oppure dovrò espungervi.

Ma sempre con affetto.



(...chiaro il compitino? Mandarmi in privato o in commenti che non pubblicherò nel blog le lievi imprecisioni profferite dai Sommi Sacerdoti dell'austerità, che ora hanno scoperto che le cose stanno come io dicevo quattro anni or sono. Grazie. Per le traduzioni, mi serve solo un francese, e solo perché non ho tempo. Merci...)


Addendum delle 16:18 (da Orly): ringrazio Angelo, Fabio, Lenny, Marco (gruppo zero positivo), Sandra, e quelli che si aggiungeranno, per le proficue delazioni. Specifico che più che i cosiddetti "bocconiani", ai quali non vorrei nemmeno rispondere perché scientificamente screditati a livello internazionale (vedi Krugman vs. Alesina), a me interessano gli altri nomi della "hall of shame", e, se possibile, roba che qui in Italia non è arrivata o è stata vista poco.

Viceversa, riguardo al pollaio nostrano, mi farebbe piacere se qualcuno di voi ritrovasse che cosa diceva questa gente, o i loro squadristi, di me e del nostro lavoro, al tempo in cui la nostra "eresia" non era ancora diventata il loro "consenso". Se qualcuno di voi, con stomaco forte, frequentava o tuttora frequenta "Noise from Amerika", per dire, non dovrebbe essere difficile trovarne. Poi c'è il sempre valido Minosse, che è più o meno l'unico del quale mi ricordi, perché mi son molto divertito ad asfaltarlo (e anche voi).

Grazie.

Diciamo che è arrivato il momento del #mobbasta.

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