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ilsimplicissimus

Narrazione senza opposizione

di ilsimplicissimus

In questi giorni molte eccelse menti, non esclusa quella del premier, ci hanno ricordato i giorni in cui il terrorismo in Italia fu sconfitto e ci  hanno invitato a ritrovare la stessa tempra di allora. Naturalmente la retorica non si porta appresso ragioni o tensioni reali per cui nessuno dei volonterosi discorsieri da tv si è accorto che proprio quel richiamo al passato può mettere in crisi l’enfatica e semplicistica narrazione del terrorismo di oggi. Perché ciò che abbiamo appreso da quella lunga stagione e dalle  immense valanghe di documentazione giudiziaria che si sono accumulate negli anni sono proprio due cose: che attentati e stragi derivano da una lunga e oscura catena di suggeritori, detentori di interesse politico, organizzatori, fornitori, servizi segreti di cui gli esecutori materiali, non sono che un’appendice, anche quella spesso ambigua, sfuggente e difficilmente classificabile. La seconda cosa è che senza una forte opposizione politica e intellettuale i cittadini sono del tutto inermi di fronte alle balle anche più grossolane.

Se non ci fosse stato questo elemento oggi crederemmo che sono stati gli anarchici a mettere la bomba a Piazza Fontana o che nessuno davvero conoscesse il luogo di prigionia di Moro il cui rapimento e uccisione fu senz’altro operato dalle Br, ma i cui frutti furono gustati soprattutto oltre atlantico con la rinnovata esclusione del Pc dall’area di governo. Ma allora c’era in Italia un’opposizione e un’ organizzazione  di pensiero che sia pure fra mille contorcimenti e cautele reclamava una verità meno semplice, sbrigativa e banale. Adesso non è più così, siamo disarmati di fronte a chi ci racconta che i  fratelli Bakraoui pur essendo stranoti ai servizi segreti, abbiano violato, senza nemmeno tentare di mimetizzarsi, zone sorvegliatissime per compiere l’attentato di Bruxelles, mentre contemporaneamente  sedicenti e sussiegosi esperti, assieme agli obnubilati politici, visibilmente subalterni essi stessi alla Verità dei servizi, ci spiegano che si sta facendo di tutto per assicurare la nostra sicurezza, anche se disgraziatamente questo comporta la perdita di qualche libertà.

Certo l’attentato viene a fagiolo  per indurre un’Europa ridottasi, come dice Cremaschi a un nazionalismo confuso e becero, a rimettere le mani in Libia per “sconfiggere” l’Isis. Un vero peccato che quest’ultimo sia una creazione a molte mani di Usa, Francia e Turchia, ossia del grande alleato, di un membro fondatore della Ue e del suo prossimo  membro, per non parlare dei finanziatori sauditi interessati a diffondere il wahabismo. Un vero peccato pure che la stessa Europa del nazionalismo comunitario sia stata indotta ad entrare in rotta di collisione con la Russia, ossia l’unica potenza che abbia un vero interesse a sconfiggere lo jihadismo e non a crearlo e usarlo per i propri scopi come nei laboratori del dottor Mabuse di Washington  che lavora in questo senso da oltre trent’anni. Ma intanto queste cose non le dice nessuno, il coro di rane in calore per la guerra è troppo assordante, il campo è completamente libero per far girare le balle più grossolane, i silenzi più nefasti, i fraintendimenti più ipocriti.

Eppure non c’è una corrente di opinione che riesca a penetrare il firewall dei media mainstream ed arrivare alla massa delle persone le quali non si rendono assolutamente conto, nel mondo concentrazionario delle televisioni e dei giornali paludati, a che punto si sia ridotto l’occidente e a cosa finirà per andare incontro. Ciò che altrove è chiaro come il sole ci viene nascosto e negato, mentre si soffia sulla cenere sempre calda delle guerre di civiltà, sull’Islam che in tutto questo c’entra quanto la religione cristiana con le stragi di indigeni in sudamerica ai tempi della Spagna. L’allevamento di cretini ogm che è stato favorito negli ultimi decenni mostra oggi tutta la sua utilità.

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