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lettera43

La scuola italiana sta morendo: così vuole il Capitale

di Diego Fusaro

Come solo obiettivo ha la creazione di atomi. Senza diritto, educazione né pensiero. E la Giannini non fa che confermarlo

L’Italia ha firmato un nuovo accordo con la Germania. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha siglato, insieme con l'omologo tedesco Johanna Wanka, un'intesa che pone in essere la cooperazione tra l’Italia e la Germania per quel che concerne la formazione professionale.

L’obiettivo – dice la Giannini, come precisato da Il Giornale – sta nell’avvicinare il nostro Paese al paradigma sociale ed economico tedesco.
In cosa consisterebbe tale modello? Facile: nell’introdurre i giovani al mondo del lavoro.

VERSO LA DISTRUZIONE DELLA SCUOLA. Sicché, dice ancora la Giannini, «l’Italia deve prendere spunto dalla Germania e colmare la discrepanza che ci divide dai tedeschi. L’accordo odierno è solo l’ultimo passo dopo il Jobs Act e la Buona Scuola per riformare radicalmente il nostro sistema».

Capito? Prepariamoci. La distruzione definitiva della scuola italiana è dietro l’angolo. La scuola non ha più il compito di formare esseri umani consapevoli della loro storia e del loro futuro: deve invece produrre puri atomi pronti a essere inseriti nel mercato del lavoro flessibile e precario.

Parole della Giannini: «Dobbiamo tendere sempre più verso un modello americano, in cui la flessibilità, che è sinonimo di precariato, è la base di tutto il sistema economico. [...] L’esempio al quale tendiamo sono gli Stati Uniti e dobbiamo sognare gli Stati Uniti d’Europa. [...] Non ci sarà più spazio per la famiglia come la intendiamo oggi».

LA DISSOLUZIONE DELLE IDENTITÀ. Definire oscene, raccapriccianti e deliranti queste parole è essere generosi. Il capitale mira a flessibilizzare la vita e l'intera natura umana: mira a renderci tutti precari e senza diritti, migranti e senza famiglia, sradicati e deterritorializzati, schiavi sempre disponibili e senza alcuna garanzia.

Alla dissoluzione delle identità si accompagna la disgregazione del radicamento: l’homo instabilis deve, per sua natura, essere portatore di un’identità e di una territorialità nomadi e mai stabilizzate, sempre modificabili secondo le sollecitazioni dell’economico e, dunque, incessantemente pronte a essere ridefinite.

Per questo, l’invito ubiquitario a essere “cittadini del mondo” nasconde oggi la mal celata volontà, gravida di ideologia, di sradicare i popoli del pianeta e di ridurli a semplici atomi senza patria e senza diritti, senza identità e senza storia, meri schiavi alle dipendenze dell’economia globalizzata.

L'ISTRUZIONE COME AZIENDA CONCORRENZIALE. È disgregato il lavoro fisso come luogo della stabilità e del riconoscimento sociale, sostituito dal lavoro flessibile e precario; il quale genera la polverizzazione atomistica della dimensione pubblica e la privatizzazione integrale della vita sociale, deeticizzando il mondo della vita e annientando la stabilità esistenziale propria sia della vecchia classe borghese, sia della vecchia classe proletaria.

In quanto privo di eticità, il sistema capitalistico postborghese e postproletario è anche privo di educazione e di formazione.

Dalla formazione classica come momento etico orientato a generare consapevolezza critica per esseri umani in fase di sviluppo si è disinvoltamente transitati all’economicizzazione postborghese e postproletaria dell’istruzione ridotta ad azienda concorrenziale erogatrice di competenze tecniche e abilità pratiche.

Per questo, il sapere classico della cultura storica occidentale tende sempre più a essere sostituito dallo know how dell’impresa capitalistica. E la Giannini ce l’ha confermato.

Comments

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Claudio
Wednesday, 18 May 2016 16:57
In fin dei conti, da un governo espressione degli interessi di Confindustria e banche, che cosa ci si poteva aspettare, se non di voler creare una scuola in grado di poter servire al meglio quegli interessi, che poi sono quelli del grande capitale finanziario globale, quello cioè che negli ultimi trentacinque anni ha deciso il bello e soprattutto il cattivo tempo dell’intera umanità. Non è quindi un caso che la solerte ministra Giannini s’ispiri ai modelli tedesco e soprattutto nordamericano. Partendo da tale consapevolezza, non mi trovo d’accordo a definire “oscene, raccapriccianti e deliranti” le parole della ministra, in quanto le trovo che puzzano tanto di trito moralismo democraticistico piccolo borghese, ma credo viceversa che occorrerebbe cercare politicamente di prendere atto della situazione, e quindi cominciare a darsi daffare per rendere consapevoli giovani e meno giovani della necessità del superamento dell’attuale sistema sociale, che sta ributtando indietro di un cinquantennio e passa sia i giovani che le classi sociali meno abbienti, rendendoci sempre più precari ed impoveriti, e quindi privando le giovani generazioni non solo del presente, ma finanche del sogno d’un barlume di futuro. Insomma, ad oltre centocinquanta anni dalle profetiche parole di Marx: “troppi filosofi hanno interpretato il mondo…” sarebbe veramente ora di cominciare a pensare di cambiarlo.
In quanto al sig. Francesco Zucconi, che in un mondo sempre più globalizzato, pensa di poter salvare le problematiche della civiltà mediterranea col ritorno all’idealità nazionale, mi sembra che sia non solo fuori da mondo, ma anche che abbia una forte nostalgia del ventennio.
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francesco zucconi
Wednesday, 18 May 2016 11:13
E` in atto la dissoluzione finale della scuola che aveva nella riforma Gentile il suo radicamento. Hanno assassinato Gentile due volte e non e` un caso che il vessillifero di questa azione sia una professoressa d'inglese sottomessa a un fiorentino... Solo una convinta fuoriuscita da questa europa e una riproposizione forte dell'idealita' che porto` alla costruzione dello Stato e quindi della nazione italiana potra` salvarci da questa sudditanza nei confronti di mondi spirituali ostili o indifferenti alla Latinitas e, in ultima analisi, a tutta la civilta` del Mediterraneo. Dentro questa europa non c'e` salvezza.
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