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#Brexit, un calcolo freddissimo per salvarsi dal crollo della moneta unica

di Giuseppe Masala

Più passano i giorni e più la decisione di sottoporre l'uscita del Regno Unito dalla UE non appare un errore di calcolo ma una premeditazione delle élites

Più passano i giorni e più mi convinco che la decisione di sottoporre l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea non sia stato un errore di calcolo ma una premeditazione freddissima, lucidissima e perfetta.

Le élites britanniche volevano uscire dall'Unione Europea per mettere al riparo il Regno dalla prossima e ineludibile tremenda deflagrazione della Moneta Unica: troppi problemi.

I sistemi bancari di mezza Europa sono a un passo dall'implosione: Portogallo, Spagna, Italia e Grecia sono letteralmente al collasso, tenute in vita - in sala di rianimazione - solo dalla disperate manovre di allargamento della base monetaria che non stanno dando peraltro alcun effetto reale.

Anche la Germania e la Francia hanno i loro enormi problemi nel settore bancario e con l'implosione dei paesi deboli (sia essa dovuta alla finanza pubblica o al sistema bancario) sarà difficile governare la situazione anche per loro.

Praticamente siamo seduti su una bomba nucleare di 100 megatoni e gli inglesi hanno abbandonato il palazzo. Per di più lo hanno fatto facendo finta di essere dispiaciuti e parlando di errore.

Ovviamente le élites per raggiungere questo obbiettivo hanno cavalcato sapientemente il malcontento delle classi subalterne dando la stura ai giornali popolari affinché rinfocolassero il rancore, non senza inscenare un dibattito aspro. Mai dimenticare che i giornali popolari sono comunque controllati dalle élites (Il Sun da Murdoch per esempio): dunque è sì vero che questi influenzano il pensiero delle classi subalterne ma sulla base di ciò che le élites realmente vogliono (una lettura molto gramsciana, e - consentitemi - molto vera).

Anche la Regina si è esposta in favore del #Leave e la cosa è stata pompata dai giornali popolari.

Apparentemente ci sarebbe il rischio della secessione della Scozia, ma a pensarci bene alle élites non dispiace: se Edimburgo divorzia da Londra significa innanzitutto che la banca messa peggio della Gran Bretagna - la Royal Bank of Scotland - sarà un problema degli europei e non degli inglesi. Poi ad implosione avvenuta saranno gli stessi scozzesi a tornare con il cappello in mano a Buckingham Palace a implorare la riammissione...

Altra cosa, gli inglesi hanno già stretto accorti per diventare l'hub dello Yuan cinese, ossia la moneta emergente della potenza emergente. Mica volevano fare di Londra l'hub dell'Euro... non ci hanno mai creduto.

Vi sembra un piano diabolico? Sarà, ma più passano le ore e più mi convinco che la concessione del referendum non sia stato un rischio mal calcolato bensì una scommessa abile e algida di un potere davvero machiavellico. Le prove? Non le avremo mai. Ma sicuramente la Gran Bretagna si è messa al sicuro dalla probabile/certa implosione dell'area Euro.

Saranno certamente - come diceva Napoleone - «una nazione di bottegai», ma altrettanto certamente possiamo dire che sono dei bottegai raffinatissimi.

E le nostre élites, invece, con il paese in fiamme, continuano con il loro europeismo da operetta: sempre più simili al Tenente Drogo nella (euro) Fortezza Bastiani del Deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Una prece.

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