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La guerra è arrivata in Europa

di Giulietto Chiesa

Era pronosticato. Ora si vede che significa. La vita politica europea sarà sconvolta. Il fanatismo: una facciata che non spiega la sua 'intelligence'

NEWS 256327L'avevamo pronosticato. Adesso si vede meglio cosa significa. Tutta la vita politica europea sarà sconvolta per sempre. Non ci sarà possibilità di difesa per le classi sfruttate, subalterne. Ogni momento della vita collettiva sarà rubricato come problema di ordine pubblico. Controlli generalizzati in nome della difesa contro il terrorismo. La nostra vita diverrà un eterno passaggio attraverso un metal detector.

Politici e giornalisti, che ripetono le favole che si sono raccontate e ci hanno raccontato, sono nella più grande confusione.

Adesso si vede l'importanza di avere, o di non avere, una televisione che organizzi la difesa delle grandi masse.

Ed è solo l'inizio. La Russia, con il suo intervento in Siria, ha cambiato il quadro politico mondiale. Il piano di ridisegnare la mappa medio-orientale è fallito. Daesh è, di fatto, sconfitta là dov'è nata. Dunque i suoi manovratori spostano l'offensiva in Europa.

Obiettivo chiarissimo: terrorizzare l'Europa e costringerla sotto l'ombrello americano. A mettere a posto la Russia penserà Washington. Del resto l'Airbus abbattuto nel Sinai, in termini di sangue russo innocente, è equivalso al massacro parigino. E non ce ne eravamo accorti.

Germania e Francia (il match di calcio) sono nuovamente avvertite. E, con loro, Merkel e Hollande. I due leader europei che stavano cambiando rotta per uscire dal cappio americano sono avvertiti.

Il panico successivo avvertirà tutti i minori, gli altri, anche noi, anche Atene, Lisbona, Londra, Roma. Che guardano la tv per vedere cosa dice Obama, mentre i loro leader (Renzi) non sanno andare in tv loro stessi a raccontare cosa accade. Anche in questo si vede come siamo già sudditi del Grande Fratello.

 

Chi sono i manovratori? Il giudizio non cambia: l'ISIS è creatura di una Spectre composta da pezzi di Occidente e petromonarchie del Golfo. Qualcuno la guida, ed è molto potente, carico di denaro e di armi. Il fanatismo è la sua facciata. Ma non spiega la sua "intelligence".

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Parigi, un evento militare

di Pino Cabras

La strage di Parigi del 13/11 non è solo un evento terroristico e spettacolare. È un evento militare di notevole entità, un messaggio che porta la guerra in casa

NEWS 256323La tremenda strage di Parigi del 13 novembre 2015 non è solo un evento terroristico spettacolare. È anche un evento militare di notevole entità nel cuore di una grande metropoli europea. Abbiamo già visto in altre circostanze, nel corso degli ultimi 15 anni, una serie di attentati coordinati con precisione e con risorse organizzative capaci di creare forti shock stragisti in grandi città. La macabra contabilità accelera e aumenta ormai la frequenza dei massacri (a Beirut appena ieri).

Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo. Non c'è da stupirsi che essa abbia un peso militare sempre maggiore, essendo una legione di avventurieri istruiti con tecniche sofisticate, schierata su molteplici linee del fuoco geopolitiche, pronta a prestare i suoi servizi per demolire interi Stati, e allo stesso tempo ricca di coperture e sovvenzioni statali, persino degli Stati che ne subiscono le interferenze nella loro sicurezza nazionale. Non si penserà che non abbia conseguenze il fatto che i jihadisti europei arruolati nelle guerre di oggi si contino a migliaia. Si è creato un tipo di soldato che in Libia, in Siria e altrove non si vuole far rispondere alle convenzioni di Ginevra, per poter fare il massimo danno con il minimo di responsabilità.

Ai governanti ci sarebbe da dire: per i vostri sogni neocoloniali dalla tasca avete tirato lo scorpione, non un gattino. Dopo la strage di Charlie Hebdo , fu facile fare una profezia fredda e precisa : «Lo scorpione pungerà ancora in Europa. I governanti europei, fra i più ricattabili e ricattati in ogni campo, subiranno pressioni enormi contro gli interessi dei propri paesi. È l'Impero del Caos che bussa, non l'Islam».

Il Caos ha lambito il presidente François Hollande, preso di peso mentre assisteva alla partita di calcio Francia-Germania, al momento in cui fuori dallo stadio si udivano esplosioni. Il messaggio, data la circostanza, non certo casuale (proprio quella partita...), lo ha sentito sicuramente anche la Germania.  E i lanciatori del messaggio non sono certo da cercare fra i soldati-terroristi, che sono meri esecutori. Gli autori si trovano fra i soggetti che vogliono che l'Europa non si sottragga alla grande guerra che si sta preparando. Sono pezzi di classi dirigenti occidentali, turche, petro-monarchiche. Gli sponsor dell'ISIS e del Caos.

Il governo di Angela Merkel sta sempre più prendendo atto dell'efficacia dei bombardamenti russi in Siria, delle divisioni in seno alle classi dirigenti statunitensi e dei rapidi cambiamenti negli equilibri strategici internazionali. Berlino sta dunque cercando di ritirarsi da una battaglia tutto sommato persa e di giocare un nuovo ruolo pacificatore in Siria. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, punta da settimane a organizzare un incontro del tipo 5+1 (il formato diplomatico che a Vienna ha spinto verso gli accordi per l'Iran) in modo da risolvere il buco nero terroristico che ha investito la Siria. Dentro quello stadio, accanto a Hollande, c'era proprio Steinmeier. Fuori dallo stadio, sui selciati parigini, decine di innocenti ammazzati, lo stato d'emergenza, la solita strategia della tensione. Dentro e fuori dalla fortezza europea, le braci di una guerra che possono incendiarla.

Dove sarà la prossima strage? Un ottimo argomento per l'imminente G-20 di Antalya (Turchia), che inizia domenica.

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Umberto
Saturday, 06 February 2016 00:51
Una gigantesca lotta combattuta su ogni fronte, da quello economico a quello politico, a quello sociale, religioso, ambientale, la cui trama è talmente intricata, complessa e torbida che solo Satana avrebbe potuto ordire, come in effetti ha fatto e sta facendo, attraverso le più tipiche delle sue mosse: potere, danaro, sesso, violenza, morte, inganno, menzogna, distruzione di qualsiasi principio di fratellanza e amore e, infine, il disordine globale, il Caos, che giustificherà la guerra totale che lo intronerà sulla Terra. Non era, forse, secondo Qualcuno, il principe di questo mondo?
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luigi
Tuesday, 17 November 2015 00:44
Un'altra ipotesi: Attentati di Parigi: un preavviso di dichiarazione di guerra USA all'Europa.
Innanzitutto un pensiero di cordoglio per le vittime, soprattutto giovani, degli attentati di Parigi e di Beyrut, così come per le vittime irakene, siriane, afghane, libiche, ucraine ... figlie di questi decenni di politiche di guerra degli USA e della Nato. Come ha ricordato Assad, Parigi venerdì 13 ha vissuto quello che vivono i siriani ogni giorno da quasi 5 anni. Tanto quanto l'ISIS è una creatura degli USA e dei suoi ambienti neocons (Hillary Clinton: "l'Isis è una nostra creatura ma ci è scappata di mano" ...), altrettanto gli attentati di Parigi possono aver avuto la stessa regia. La Germania si sta apprestando a togliere le sanzioni alla Russia ed a ristabilire le relazioni, la Francia molto probabilmente stava decidendo di seguirla, il che avrebbe comportato il fallimento della politica USA che ha come pilastri l'isolamento della Russia, l'accerchiamento della Cina, la cooptazione economica dell'Europa con il TTIP. Se Germania, Francia, Europa ristabilissero le relazioni diplomatiche, politiche, economiche con la Russia, gli USA subirebbero una grave sconfitta politica e rischierebbero l'isolamento internazionale delle loro politiche guerrafondaie. E' l'asse Germania-Francia (ed Europa a seguire) al centro dell'attacco di Parigi. Sarà simbolico ma l'epicentro degli attacchi terroristici doveva essere lo Stadio dove si svolgeva la partita amichevole Francia-Germania, e dove era presente Hollande, se gli attentatori non fossero stati respinti ai cancelli dello Stadio e costretti a farsi esplodere nei dintorni. Ricordiamo che il precedente attentato alla redazione del pessimo Charlie Hebdo avvenne proprio il giorno dopo che Hollande aveva esternato pubblicamente l'intenzione di ririrare le sanzioni alla Russia. La Germania a sua volta è già sotto pressione Usa con l' attacco alla Volkswagen (Deutche Bank quando?). La Russia subisce da tempo sanzioni e gli avvertimenti si impennano su ampia scala, dall' abbattimento dell'aereo sul Sinai all' espulsione degli atleti dai prossimi giochi olimpici. Per esperienza sappiamo che gli USA non si fanno alcuno scrupolo a lasciare lunghe strisce di sangue lungo il loro percorso di supremazia eccezionalista. Il messaggio degli attentati può essere letto così: se voi francesi, tedeschi, europei pensate di distaccarvi dalla nostra politica di guerra (Siria inclusa) e ricercate relazioni con la Russia, noi vi portiamo la guerra in casa, e usiamo anche l'Isis per portarvela.
La Francia è l'anello più debole in quanto ha partecipato più di ogni altro Stato europeo alle guerre di destabilizzazione Usa/Nato in Libia, Siria fino a trascinarsi da sola a sud, in Africa Occidentale; il suo governo, secondo solo agli Usa, è quello europeo che più ha finanziato, addestrato, armato i gruppi terroristi jadhisti che prima hanno rovesciato Gheddafi (ucciso dalle forze speciali francesi), e poi sono stati trasferiti in Siria. Il suo ex-ministro degli Esteri riteneva naturale finanziare Al Qaida in Siria pur di rovesciare Assad. L'operazione però non è riuscita. Dopo l'intervento russo in Siria che ha impedito una mortale no-fly zone e che sta supportando magnificamente l'avanzata dell'esercito siriano, di hezbollah e dei battaglioni iraniani, i mercenari jadhisti sono in ritirata, e con essi le forze che li hanno arruolati. Anche la situazione in Ucraina è in stallo ed il governo imposto dagli Usa è sempre più in logoramento. Gli europei cominciano ad essere riluttanti a seguire le politiche Usa. Ma ora un cambio di fronte degli europei e dei francesi non è tollerato, ne dagli Usa ne dai terroristi jadhisti al loro servizio e dai loro Stati protettori, Turchia Qatar, Arabia Saudita.
Le sanzioni alla Russia e l'obiettivo della caduta di Assad devono permanere. Questo credo sia il messaggio e avvertimento contenuto in questo atto di guerra.
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