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goofynomics

Varoufakis

di Alberto Bagnai

varoufakishttps://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1KSmcUyAZwU

Un compagno economista mi ha proposto il video qua sopra. Ho condiviso seco lui ed altri illustri politici ed economisti di sinistra alcune considerazioni, che mi pregio di sottoporre alla vostra riverita attenzione. Faccio un cut and paste, così famo prima, eliminando dettagli che potrebbero farvi riconoscere gli interlocutori...



==============================INIZIO LETTERA==========================


Scusate, credo che dovrò smettere di frequentarvi perché abbiamo due concetti di democrazia diversi!

Io mi sto spaccando da cinque anni per informare, e se fossimo stati in dieci i risultati sarebbero stati cento volte tanto (guardate quanto poco mi considero).

Voi vi state chiedendo quale sia e se sia efficace la strategia di un politico che promette una cosa (restare nell'euro) e (forse) vuole farne un'altra, cioè di uno che nella migliore delle ipotesi è un paternalista alla Padoa Schioppa, nell'ipotesi intermedia un coglione, nella peggiore un ascaro della Bce.

Sinceramente trasecolo (e mi rammaricherei per i cinque anni buttati al cesso, se non mi fossi comunque divertito).

 

Ieri su Twitter una mia amica ha citato un tal Kenneth Roth: "Asking whether torture worked is like asking whether slavery works. It's the wrong question."

Traduco: voi vi state chiedendo se in democrazia il paternalismo funziona. È la domanda sbagliata, e il mio non è idealismo, ma pragmatismo (temo lo dimostreranno i fatti).

Alberto

 

P.s.: e adesso un piccolo post scriptum, sperando di non offendere il vostro acume, con tutte le cose che secondo me non vanno. In alcuni casi sono meri dettagli, stilemi comunicativi (importanti però in politica!), in altri sono punti tecnici rilevanti.

[1] Varoufakis ci fa sapere che negli anni '90 era contro l'euro ma oggi uscirne sarebbe una catastrofe (l'argomento di Boldrin) perché ci sono irreversibilità (l'argomento di Draghi). Stava parlando a un cazzo di cinema di Zagabria due anni or sono, senza nemmeno sapere di essere ripreso, dice quello che "pensa", no? Il livello analitico è quello penoso di un iscritto a FARE, o der Nutella (la metafora del tubetto e del dentrificio).

[2] Varoufakis dice che la fine dell'euro sarebbe una catastrofe per l'economia mondiale, ma questo suo controfattuale, oltre ad essere apodittico, non sconta il fatto che oggi l'Eurozona è il buco nero della domanda mondiale.

[3] La proposta di fare default in un certo senso è una non proposta, perché come ci ricorda Vladimiro i debiti non pagabili sono non pagabili. La vera proposta (corretta) è quella di farlo subito. Ma ora guarda caso Varoufakis sta comprando tempo. Perché?

[4] L'argomento di Massimo ("non erano preparati") non sta molto in piedi. Anche questa storia l'abbiamo sentita mille volte: "non possiamo pretendere che Renzi faccia tutto subito, diamogli tempo", "sono grillino, devo decidere con la mia testa, ho bisogno di tempo".

CAZZO, SIAMO NELLA CRISI ECONOMICA PIù LUNGA DEGLI ULTIMI 200 ANNI!

Come si fa a dire: "Be', sono andati lì, ma purtroppissimo non si erano preparati..."? Non si prepara chi non si vuole preparare. Voi non siete preparati, perché fino a ieri VOLEVATE l'euro. Nulla di male, però oggi non lo volete e state già cercando di prepararvi. In Grecia la situazione è molto più chiara da molto prima. Non sentite puzza di bruciato? Non è strano che, in tutta evidenza, Tsipras non abbia VOLUTO prepararsi. Non lo è se considerate chi frequenta in Italia: dalla Claretta Petacci del vincolismo al troll della Bce (Elido Fazi).

[5] Varoufakis dice: "prendo metà della soluzione argentina: il default, ma non lo sganciamento valutario". È una scemenza. Nell'euro il debito si riaccumulerebbe. Non quello pubblico, l'unico del quale parla, e che non è il problema, ma quello privato, del quale non parla e che è il problema. Il livello analitico di Varoufakis è penoso. Non considera la relazione fra competitività e accumulazione di debito privato estero. Un discorso simile in mano a un economista standard fomenterebbe il peggior leghismo intraeuropeo: "Volete fare come vi pare e poi farvi pagare il conto!" (prova). In ogni caso, ignorando la radice del problema ignora la radice del problema. So che è tautologico, ma allora perché non volete vederlo?

[6] Il suo argomento a 2:56 non tiene: "non possiamo svalutare perché non abbiamo la dracma in tasca". Lo vedete o no che è alla Oscar Giannino? La moneta bancaria/elettronica è il 90% della massa monetaria. Cazzo frega che non ci sono i fogliettini di carta con scritto dracma? Nella stragrande maggioranza di precedenti storici la demonetizzazione del circolante comune è avvenuta contestualmente, sono pochi i casi nei quali PRIMA si è "stampata" la nuova moneta e POI si è usciti (Cecoslovacchia, Sudan). Ma cos'è questa ossessione per le stampanti? Abbiamo tutti i baffi a manubrio?

[7] poi c'è l'argumentum Melanzanae: la ricchezza nazionale sarebbe liquidata se si annunciasse la svalutazione. Ma cazzo, perché oggi invece? E poi chi dice che bisogna "annunciarlo sei mesi prima per stampare i biglietti"? È una scemenza! Peggio: è l'argomento usato due sere fa dalla De Romanis! Capite a quale cordata appartiene de facto il simpatico truzzo? Che lo sappia o no, è microchippato con gli stessi argomenti della moglie di BINI SMAGHI. I precedenti storici dicono che se la situazione è turbolenta (quindi NON come in Cecoslovacchia, ma certo come in Grecia) prima si esce e POI si sostituisce il circolante.

[8] uscire dall'euro sarebbe uscire dall'UE? Forse, ma non c'è un legame così cogente. Diffido da chi usa questo argomento come minaccia anche perché non credo che la UE sia un modello vincente di integrazione economica, e ormai non lo crede nessuno (vedi Zielonka). Questi argomenti sono ciarpame a uso del popolino. Diffidare.

[9] la Grecia non ha prodotti da esportare. Ecco: su questo si potrebbe ragionare (ad esempio con Zezza). Ma notate: siamo sempre e comunque nel frame svalutazionecompetitivabrutto=promuovoesportazioni.

Ma lo vedo solo io che questo è il mondo di Zingales e Giannino, dei dilettanti dell'economia internazionale?

Non si parla di rianimare il mercato interno via import substitution e politiche fiscali espansive (rese possibili dallo sganciamento valutario, ma impossibili in costanza di euro), e soprattutto SI FORNISCE COME AL SOLITO UNA RAPPRESENTAZIONE ARTEFATTA DI QUELLO CHE ACCADDE IN ARGENTINA. CAZZO C'ENTRA LA SOIA, CRISTO?

Il tasso di crescita delle esportazioni argentine fu questo:

2000 1.8

2001 6.1

2002 0.2

2003 5.0

Sì, avete visto bene: nell'anno post-svalutazione cadde di sei punti. Arrivo a due cifre sapete quando? Nel 2005, quattro anni dopo (11%) e per un solo anno, quando l’Argentina già cresceva al 9% DA DUE ANNI. Domanda: de che cazzo stamo a parlà? Non sono le esportazioni che hanno salvato l'Argentina. Guardate cosa successe alle importazioni, invece:

2000 -2.4

2001 -16.6

2002 -53.5

2003 48.4

Chiaro, no? L'effetto di import substitution fu molto maggiore di quello di export promotion (notate che le importazioni stavano comunque già in picchiata a causa della deflazione: effetto Monti/Menem, che infatti si stimavano, com’è noto).

Come fu sostenuta la crescita del mercato interno, visto che i beni non venivano più dall'estero?

Questo è il tasso di crescita della spesa pubblica:

2000 -1%

2001 -1%

2002 52%

2003 -6%

Si capisce, no, come andarono le cose, a cosa serve un default, a cosa serve una svalutazione? Ma Varoufakis fa finta di non capirlo. Perché?

[10] L'argomento che se la Germania uscisse l'euro non esisterebbe più è dubbio. Il PRINCIPALE vantaggio di un'uscita dall'alto sarebbe proprio quello di mantenere in euro i contratti dei paesi del Sud, evitando panico da ridenominazione. Ovviamente la Germania dovrebbe assorbire la svalutazione dei suoi crediti accettando di ottenere meno unità della sua nuova (e forte) valuta nazionale. Varoufakis sembra non capirlo, il suo argomento è confuso (per essere indulgenti). L’euro esplode se esce un grosso paese del Sud. La fuoriuscita della Germania è compatibile con la permanenza transitoria dell’euro al Sud.

[11] Varoufakis usa il tipico frame piddino: "non sono dogmatico, l'uscita è una questione di costi e benefici". Questo dimostra solo che noi siamo alcuni decenni avanti come analisi, se, come mi dite, abbiamo tutti capito (con la possibile eccezione di alcune province della Magna Grecia) che il problema è la democrazia, cioè l'abbattimento del quarto potere monetario, cioè il dogma dell’indipendenza della BC, argomento che il Che Guevara ateniese non sfiora nemmeno di striscio, o perché non lo capisce, o perché è pagato per non capirlo. Eppure è l'argomento dirimente.

[12] l'argomento "porcoddiocompagni famo esplode 'e contraddizzioni der sistema" suona molto di sinistra, mi rendo conto. Tocca le corde più intime del vostro essere, o meglio del vostro essere stati. Personalmente mi lascia molto freddo: nel contesto attuale lo trovo una insigne paraculata. Ma questa è veramente questione di sensibilità personali.

 

Dopo di che, può anche essere che fra quattro mesi Varoufakis guidi l'uscita. Sarebbe una catastrofe far guidare a una persona che sragiona in tal guisa un processo così delicato. Ma per fortuna in Grecia non c’è solo Varoufakis.

 

========================FINE LETTERA=============================

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