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sovranitapopolare

Chi sono i proprietari delle note case farmaceutiche che producono i vaccini?

di Eros Cococcetta

Da un po’ di tempo mi è venuta la curiosità di sapere chi sono i proprietari di queste ormai famosissime case farmaceutiche americane che hanno inondato tutti gli Stati del mondo con i loro vaccini di nuova generazione.

Quindi sto parlando di: – Pfizer – Moderna – Johnson & Johnson.

Inoltre, per motivi che spiegherò a breve, ho esteso la ricerca anche a:  -Alphabet, proprietaria di Google, proprietaria di Youtube -Facebook.

Ebbene tutte queste società sono di proprietà di BlackRock, Vanguard Group e State Street, quali azionisti di maggioranza, più altre società finanziarie “minori” americane (fonte: Sole 24 Ore, Corriere della Sera[1] e Yahoo Finanza).

Anche la società biofarmaceutica svedese-britannica AstraZeneca[2] è presidiata massicciamente da Vanguard e Wellington (collegata a Vanguard) e partecipata, tra le altre, da Goldman Sachs e Bank of America.


Soltanto BlackRock, che è la più grande società d’investimento del mondo, gestisce risparmi e asset finanziari per 8.676 miliardi di dollari a fine dicembre 2020[3] (circa 7.230 Mld di euro), che è più del PIL di Germania, Francia e Italia messe insieme, sempre a dicembre 2020, pari a 8.343 Mld di dollari (fonte: Trading Econimics).

In Italia ha importanti partecipazioni in Unicredit, Intesa SP, MPS, Atlantia e altre società.

Perciò BlackRock è stata anche definita la “banca mondiale ombra” o “roccia invisibile”.

La “Trinità che comanda il mondo”, come l’ha definita Franco Fracassi in un famoso video di ME+ di luglio 2019[4], dove Fracassi dice, tra l’altro, che:

– nel 2021 (che ormai sta finendo), questi tre fondi di investimento gestiranno insieme una massa di denaro – denaro vero non denaro farlocco della finanza – pari a 25.000 Miliardi di Euro, che equivale ad un terzo dell’intero reddito (PIL) del pianeta.

– Inoltre i principali azionisti di BlackRock sono Vanguard e State Street, i principali azionisti di Vanguard sono BlackRock e State Street e i principali azionisti di State Street sono BlackRock e Vanguard. “E’ come Dio, uno e trino”; questa unica società, che poi sono tre, tra due anni (cioè oggi) avrà la proprietà di un terzo dell’intero pianeta.

Tra parentesi (si fa per dire) segnalo che la “Triade” (come preferisco chiamarla laicamente) possiede anche la Apple, la Microsoft, Amazon, Tesla e Netflix, solo per parlare delle più grandi e note società del mondo.

Questo tanto per chiarire con quale gigante finanziario-economico abbiamo a che fare.

A questo punto, però, mi sorge un dubbio. Ma non è che le famose “regole della community” tanto care a Facebook e Youtube, che oscurano con grande solerzia chi parla male dei vaccini sperimentali Pfizer e Moderna, hanno qualcosa a che fare con la tutela degli interessi economici della Triade o “Trinità che comanda il mondo”?

Da questo quadro, molto positivo per la grande finanza ma molto negativo per i lavoratori, potrebbe sembrare che per gli Stati e i popoli ormai i giochi sono fatti, nel senso che il neoliberismo sotto forma di “finanzcapitalismo” ormai domina incontrastato in quasi tutto il mondo, compresa l’Europa targata BCE – Euro – Commissione Europea (un’altra triade). Ma in realtà è così solo nella misura in cui i popoli e gli Stati restano dormienti e anestetizzati da questa situazione e asserviti alle teorie neoliberiste[5], che sinteticamente potrebbero essere chiamate anticostituzionaliste.

Non è mai troppo tardi per un risveglio che deve basarsi su un ritorno importante dello Stato all’economia, come vuole la nostra Costituzione (artt. 1, 2, 3 e 4 Cost.): diritto al lavoro per tutti i cittadini e dovere dello Stato di assicurare la piena occupazione. Se lo Stato “promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto” (art. 4), ossia il diritto al lavoro, non può estraniarsi dall’economia, come vorrebbero i liberisti e la Commissione europea (es. divieto di aiuti di Stato, rapido ritorno all’equilibrio di bilancio nel 2023, mantenimento di un elevato tasso di disoccupazione intorno al 10 – 11%, in modo da evitare aumenti dell’inflazione e dei salari [6]), ma deve intervenire in modo massiccio nella realtà economica e sociale del Paese. Ciò anche tenuto conto dell’alto livello di disoccupazione esistente, del livello spesso troppo basso di stipendi e pensioni e delle mille cose che lo Stato e gli enti locali devono fare e/o sistemare: sanità, scuola, lavori pubblici, infrastrutture, servizi pubblici, pensioni, assistenza sociale, sistemazione del territorio dai dissesti idrogeologici, zone terremotate, sicurezza pubblica, edilizia pubblica, viabilità, ecc..

Ma tutte queste belle cose non si possono fare con una moneta a debito per di più emessa da un ente esterno allo Stato, ma richiedono necessariamente il recupero della Sovranità monetaria nazionale, cosa che può essere fatta anche restando nella UE, come dimostrano gli otto Stati appartenenti alla UE che hanno mantenuto la propria moneta.

Tanto per scomodare un uomo che in economia era sicuramente ferrato e che di certo non può essere accusato di essere un comunista, J. M. Keyenes sosteneva che[7]:

  • il mercato assomiglia molto ad un gioco d’azzardo;
  • il capitalismo, quando viene lasciato a sé stesso, è soggetto a squilibri gravi e imprevedibili;
  • il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non produce i beni necessari. Inoltre spreca una quantità enorme di risorse nella lotta per la concorrenza;
  • il capitalismo è un cavallo imbizzarrito da domare;
  • nel lungo periodo non ci sarà nessun riequilibrio automatico e poi “nel lungo periodo saremo tutti morti”;
  • lo Stato deve guidare l’economia attraverso precise politiche monetarie e fiscali poiché i mercati non sono sempre in grado di raggiungere equilibri efficienti da soli, ma anzi il più delle volte falliscono. La disoccupazione di massa ne è l’esempio più evidente.
  • lo Stato perciò dovrebbe fare ciò che l’economia privata, da sola, non riesce a fare, ossia i lavori pubblici come antidoto alla crisi: strade, ferrovie, case. Oggi potremmo aggiungere: banda larga, assetto del territorio, energie verdi. Tutti questi investimenti pubblici non solo aumenterebbero la domanda, ma occuperebbero anche direttamente centinaia di migliaia o milioni di persone. E’, in effetti, la ricetta che il Presidente Roosevelt applicò per affrontare e superare la Grande Depressione iniziata nel 1929.

L’alternativa tra la visione costituzionale dello Stato, chiaramente keynesiana in economia, e quella neoliberista è l’alternativa tra uno Stato che funziona e che si preoccupa del benessere dei suoi cittadini e uno Stato che non riesce neppure a garantire l’ordinaria amministrazione e l’unica cosa che può garantire è la trasformazione della nazione in una terra di conquista per le multinazionali [8], nonché alta disoccupazione, povertà generalizzata e crescente e fuga all’estero dei nostri ragazzi.

Valutate un po’ voi cosa ci conviene.


Note
[1] https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2021/02/02/pfizer-blackrock-facebook-banche/ https://www.corriere.it/video-articoli/2018/05/07/cos-davvero-blackrock-roccia-invisibile-che-governa-mondo/2a7fb442-51d8-11e8-b9b9-f5c6ed5dbf93.shtml
[2] https://www.ilmessaggero.it/mondo/covid_vaccino_astrazeneca_colosso_farmaceutico-5452098.html
[3] https://www.corriere.it/pianeta2020/21_marzo_01/cari-amici-vi-scrivo-cosa-vuol-dire-l-italia-lettera-larry-fink-f08bc2e0-7460-11eb-88fd-12da203c2b8b.shtml
[4] https://www.youtube.com/watch?v=VVPirGVbSUc
[5] La visione neoliberista si basa essenzialmente sulla teoria malthusiana – darwiniana del mors tua vita mea: il più forte vince e va avanti e il perdente si estingue. La visione della nostra Costituzione, all’opposto si basa sull’incontro delle grandi culture cattolica e socialista, ossia sui fondamentali principi di fratellanza e di solidarietà sociale ed economica e quindi sul principio del vita tua vita mea.
[6] rispettivamente NAIRU e NAWRU, vedasi: https://scenarieconomici.it/il-pil-potenziale-nairu-e-nawru-incongruenze-e-forzature-nei-metodi-utilizzati-dal-governo-della-ue/
[7] https://keynesblog.files.wordpress.com/2020/04/keynesismo_def.pdf in https://keynesblog.com/uscire-dalla-crisi-con-keynes/
[8] Certamente le élite finanziarie e le multinazionali non si preoccupano di aumentare l’occupazione o i salari dei lavoratori o di migliorare la sanità pubblica e la scuola pubblica, anche perché loro gestiscono cliniche e scuole private.
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lantidiplomatico

Gli ultimi 2 studi Nature e The Lancet che fanno crollare (definitivamente) tutta la propaganda Covid di 2 anni

di Agata Iacono

78.313 casi e 202 morti: il dato più alto della cosiddetta quarta ondata è avvenuto nella giornata di ieri.

Anche questa volta non è andato tutto bene e le previsioni ottimistiche del governo dei "migliori" si sono rivelate il più grave fallimento da quando è stata dichiarata la Pandemia.

Tra disdette, voli cancellati e locali pubblici e privati chiusi per mancanza di personale (positivo o in quarantena per contatto), file interminabili per tamponi (ormai fuori controllo ogni possibilità di prenotazione, oltre l'inverosimile la speculazione sui prezzi dei tamponi, miliardi di euro buttati per fare tamponare i ligi plurivaccinati...), vaccinati con terza dose costretti a casa e non sempre asintomatici la situazione è fuori controllo. Se a Palazzo Chigi non ci fosse Draghi si chiederebbero le dimissioni per incompetenza al primo ministro in carica.

Non potendo più dare la colpa ai "no vax" sta letteralmente crollando tutto l'impianto di menzogne su cui si è retto il regime liberticida "d'emergenza" dell'ultimo anno.

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kriticaeconomica

“Una poltrona per due”, una risata vi impoverirà

di Alessio Mannino

Ma quale Gesù Bambino con Maria, il bue e l’asinello (Giuseppe onesto artigiano, poverino, è sempre stato poco più di una comparsa). Quale Santa Claus alias san Nicola di Bari. E Dio, il vecchio Dio “geloso”, sullo sfondo anche Lui, nascosto dietro i regali sotto l’alberello luccicante. Per gli adoratori di Mammona, cioè per quasi tutti, il Natale non si officia alla Messa della Vigilia, perché a quell’ora danno “Una poltrona per due” (Trading places, nel titolo originale).

La commedia del 1983 diretta da John Landis – che non ringrazieremo mai abbastanza, più che altro, per averci dato “Animal House” e “The Blues Brothers” – ha assunto l’importanza di meme natalizio per eccellenza, appuntamento sacro del piccolo schermo per grandicelli più che per piccini, dato che i pargoli di oggi non sanno manco chi sono, Eddie Murphy e Dan Aykroyd.

Non interessa qui l’analisi critica del testo cinematografico: il film è un bel film, divertente, con scene particolarmente indovinate (la pantomima in costume sul treno è da spanciarsi), altre meno (lo stupro da parte del gorilla è rasoterra), con una succulenta Jamie Lee Curtis in topless a renderlo vieppiù appetitoso, ma complessivamente non è niente di speciale. E allora? Com’è che si è ritagliato un posto da classico di Natale? E perchè doverne parlare?

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pianocontromercato

La Cina cambia il terreno di gioco dell'economia globale

di Pasquale Cicalese

Dieci anni fa, il grande economista Marcello De Cecco ebbe a dire che in futuro lo yuan, la divisa cinese, difficilmente avrebbe avuto un ruolo internazionale, stante l’enorme surplus della bilancia commerciale assieme al surplus delle partite correnti.

Quest’ultimo presentava un dato mostruoso allora: 10,1% rispetto al Pil. Il modello a cui si riferiva de Cecco era la Gran Bretagna della fine Ottocento/prima decade del Novecento. La sterlina dominava il mondo grazie al deficit delle partite correnti, attutito dall’enorme surplus che la Gran Bretagna aveva allora con la colonia India.

De Cecco era dell’idea che per essere valuta internazionale occorreva aprire il mercato e avere deficit di bilancia commerciale, vale a dire più import che export, e avere deficit di partite correnti. La richiesta della valuta di tale paese sarebbe stata, per questa ragione, significativa.

Il modello inglese è stato implementato in Usa negli ultimi 50 anni con il predominio del dollaro, contraltare dell’enorme debito estero e del deficit delle partite correnti.

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comuneinfo

Due anni di campagna di terrore

di Sara Gandini

Ci sarebbe una discussione scientifica e politica da alimentare con domande e molto senso critico. Sono utili le mascherine all’aperto? È efficace e giusto trattare in modo autoritario e paternalistico le persone comuni? Perché la pandemia viene ancora gestita senza tenere conto delle differenze tra i soggetti e i fattori di rischio, quando da decenni si parla di medicina e prevenzione personalizzate? Come mai in vari paesi europei hanno sospeso il vaccino Moderna per i giovani (sotto i 30 o sotto 18), sulla base di un eccesso di miocarditi, e in Italia non se ne parla? Ma, soprattutto, ha senso questa logorante campagna di terrore che imperversa in Italia ormai da quasi due anni, grazie a buona parte della politica istituzionale, ai grandi media e ai virologi star? È servita e serve a ridurre la mortalità?

* * * *

Lavoro da vent’anni in ambito di prevenzione oncologica che è sempre più orientata nella direzione di una prevenzione personalizzata, alla luce del dato che la prevenzione secondaria in ambito oncologico, come gli screening di prevenzione, possono avere effetti collaterali indesiderati e per questo vengono proposti non a tutta la popolazione ma differenziando sulla base delle diverse fasce di rischio.

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ilrovescio

Dietro lo scudo di Athena

Militari e sanità, una riflessione

di Antistasis & Biccalinna

L’operazione Athena consiste nella messa a disposizione di strutture e personale militare per processare e all’occorrenza effettuare i tamponi per il monitoraggio del Covid19 negli istituti scolastici, andando anche ad effettuarli a domicilio.

L’intento esplicito è di evitare la messa in quarantena preventiva di intere classi e scongiurare un ritorno alla Didattica a Distanza.

Sono coinvolte otto regioni dello Stato italiano, tra cui la Sardegna con il centro di medicina legale di Cagliari.

La decisione di avvalersi dell’esercito ricade formalmente sull’Azienda Sanitaria Locale che ne deve fare richiesta alla Regione, a sua volta in contatto con il commissario straordinario per l’Emergenza, ovverosia il generale Figliuolo. Al momento si sa dai mezzi di informazione di laboratori mobili attivi in Lombardia e in Abruzzo.

Non si tratta di una novità assoluta, dato che la gestione statale dell’epidemia e lo stato d’emergenza degli ultimi due anni hanno visto un impiego copioso dei militari anche nell’ambito sanitario.

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decrescita

Istantanee dal 2021: Covid, Kabul e COP26

di Igor Giussani

Il mio ultimo contributo per il 2021 su DFSN intende soffermarsi brevemente su tre fatti che hanno segnato l’anno che sta volgendo al termine: la perdurante epidemia da coronavirus, la riconquista di Kabul per opera dei talebani e la conferenza sul clima COP26 di Glasgow.

 

Pandemia

L’anno scorso, di questo periodo, ci si preparava al Natale all’insegna della presunta ‘sobrietà’ a causa delle pesanti restrizioni imposte per contenere la pandemia, tuttavia si era in trepida attesa dei vaccini anti-Covid, di cui era imminente l’arrivo anche in Italia e, che nei mesi precedenti, erano stati propagandati con efficienza contro il contagio superiore al 90%, annunci a cui erano seguiti immediati rialzi in Borsa dei titoli azionari delle relative aziende produttrici.

In primavera, la politica del premier britannico Boris Johnson della ‘dose unica’ veniva sbandierata quale rimedio geniale che stava mettendo alle corde un coronavirus oramai prossimo all’estinzione: si era scontrato con la “potenza della scienza”, come diceva qualcuno, e sembrava destinato a sparire dalla cronache con la stessa rapidità con cui ci era entrato.

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ilsussidiario logo

La strana “rivoluzione” contenuta nei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna

di Mariano Bizzarri

Vaccini o farmaci? Le caratteristiche dei vaccini a MRna fanno di Pfzer e Moderna delle terapie geniche preventive, ossia farmaci somministrati a persone sane

Il dibattito che a tratti emerge sulla stampa riguarda un tema capzioso e complesso: i nuovi vaccini anti-Covid – Pfizer e Moderna – sono realmente tali o rientrano nel novero delle nuove terapie geniche?

La domanda riveste interesse non solo accademico, ma anche giuridico. Un vaccino – in prima approssimazione – è prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione, per la quale non si dispone di trattamenti efficaci. Un farmaco, invece, è un prodotto – di origine naturale o sintetica – che interviene sulla biochimica dell’organismo, capace di indurre modificazioni funzionali attraverso un’azione fisica o chimica.

È opportuno sottolineare che i vaccini vengono somministrati a persone sane con l’obiettivo di conseguire un beneficio futuro (azione di profilassi). I farmaci vengono prescritti a persone malate con l’obiettivo di conseguire un risultato immediato.

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sinistrach

NATO e Russia sull’orlo della guerra?

di Nil Malyguine

Nelle ultime settimane da parte dei vertici di NATO, Stati Uniti, Unione Europea, persino del G7, si susseguono su base giornaliera gli avvertimenti e le minacce di “gravi conseguenze” alla Russia qualora dovesse invadere l’Ucraina. Fondando le proprie affermazioni su “rapporti dell’intelligence americana”, ovviamente tenuti segreti, si sostiene che la Russia stia preparando un’operazione militare su vasta scala, tanto da giustificare minacce di sanzioni “mai viste” e invocare un rafforzamento della NATO nella regione. La tensione è alle stelle e forse per la prima volta da molti anni uno scontro diretto tra Russia e NATO non appare inverosimile. Le responsabilità non sono però da ricercare dove vengono indicate dai media occidentali: la regia del possibile scontro si trova infatti a Washington e non a Mosca.

 

Putin vuole invadere l’Ucraina?

O almeno questo è quanto i mass media stanno ripetendo da settimane. Per sostenere tali affermazioni, si indicano le truppe che Mosca starebbe continuando ad ammassare al confine con l’Ucraina.

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lafionda

Mario Draghi: la menzogna come metodo di governo

di Matteo Masi

Come si suol dire: 3 indizi fanno una prova. E questi 3 indizi, sul fatto che il metodo di governo di Mario Draghi sia la menzogna, li abbiamo tutti.

Ma andiamo con ordine.

Il primo indizio lo abbiamo avuto in relazione alla valutazione sull’impatto dell’introduzione del green pass sul lavoro. Secondo Draghi infatti la misura avrebbe comportato una impennata delle prime dosi, ma come fa notare Pagella Politica in un suo articolo: «I numeri sulle somministrazioni di prime dosi sono via via calate da metà settembre a inizio ottobre, per poi registrare un leggero aumento a ridosso del 15 ottobre. ». E come possiamo vedere dal grafico elaborato sempre da Pagella Politica (sotto) non si capisce dove sarebbe questa impennata, anzi si vede come addirittura la media di somministrazione di prime dosi sia andata costantemente calando dall’introduzione del green pass in poi. Nello stesso articolo si evidenzia anche come Draghi abbia inventato una correlazione tra l’introduzione del green pass sul lavoro e morti e ospedalizzazioni:

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volerelaluna

Il Natale e la speranza: attendersi l’inatteso

di Tomaso Montanari

Confesso che, negli ultimi tempi, non di rado mi sorprendo a pensare che la principale ragione per cui deve esserci una vita oltre la vita è che tutta questa mostruosa ingiustizia non può averla vinta. Non se ne riesce a sostenere nemmeno la vista, e ogni sforzo per combatterla pare destinato al fallimento. Così, lo ha scritto Max Horkheimer, la teologia è «la speranza che, nonostante tutta questa ingiustizia che caratterizza il mondo, non possa avvenire che l’ingiustizia possa essere l’ultima parola». Una visione altissima, vertiginosa: ma che fa correre almeno due rischi. Il primo è di collocarsi senza tentennamenti tra i giusti: assolti, e anzi giudicanti. Il secondo è di perdere ogni fiducia, e dunque ogni impegno, nella lotta quotidiana per la giustizia sulla terra.

È proprio il Natale, invece, a restituirci quella fiducia, grazie alla rinnovata forza con cui ci fa aderire a questo mondo: per quanto orribile, sfigurato, osceno. E tuttavia degno di fiducia, e di speranza.

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paneerose

La scienza e la medicina del capitale*

di Michele Michelino

Nella guerra di classe fra borghesia e proletariato un ruolo importante è quello combattuto in campo culturale, medico, scientifico

Le guerre di classe contro il proletariato e le nazioni oppresse per sfruttare più intensamente lavoratori e popoli non si combattono solo con le bombe, i missili, gli eserciti e con lo Stato di polizia che garantisce ai potenti il proprio dominio. I borghesi stanno usando la pandemia Covid 19 per uscire dalla crisi ancora più forti e potenti e ci dicono che tutto finirà bene se seguiamo le loro decisioni.

Governi, multinazionali e Confindustria sostengono che il vaccino ci libera dal pericolo mortale, che i nemici sono gli untori, quelli che non si vaccinano. Davanti alla pandemia e alla paura di infettarsi e morire molti (anche fra i “compagni”) che sostengono a parole la lotta di classe contro il sistema capitalista, invece di lavorare per unire la classe su posizioni anticapitaliste/antimperialiste nello scontro di classe fra borghesi e proletari che hanno interessi inconciliabili, sono passati a sostenere armi e bagagli la posizione dei padroni e ad alimentare la divisione nella classe sfruttata.

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operaieteoria

Il documentario grida vendetta

di Franco Rossi e Andrea Vitale

È meglio dirlo subito, il lungo documentario su Sergio Marchionne, andato in onda in prima serata venerdì 17 dicembre su RAI3, grida vendetta. Sia chiaro, qui non si vuole entrare nel merito del giudizio, che nella trasmissione emerge, sull’uomo Marchionne, e non perché il nostro non sia ben diverso, anzi! Per noi è stato un nemico dichiarato degli operai, che, per la tenacia con cui, servendo gli interessi degli azionisti, ha perseguito l’obiettivo di raggiungere la massima sottomissione possibile degli operai, non merita neanche da morto l’onore delle armi. La verità è che a noi un giudizio sulle persone non interessa. Se scegliessimo questo piano di confronto, pur avendo motivi solidissimi per farlo, cadremmo nella trappola di scegliere fra il padrone buono e quello cattivo, come quando negli anni ’60 si contrapponeva alla figura di Vittorio Valletta, quello dei reparti confino e dei licenziamenti politici per gli operai combattivi, la figura dell’imprenditore “illuminato” Adriano Olivetti, senza comprendere che la comune preoccupazione di entrambi era di ottenere il massimo profitto e che le diverse modalità di approccio con gli operai fra i due erano determinate dalle diverse condizioni in cui questo obiettivo era per loro conseguibile. Ci pensò lo sviluppo impetuoso delle lotte operaie alla fine degli anni ’60 a spazzare via questo tipo di illusione.

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Coordinamenta2

“L’assoluta centralità della lotta al green pass e al controllo sociale”

di Elisabetta Teghil

Avremmo dovuto riprenderci la notte e invece ci siamo ritrovate sole con le telecamere/Quattro passi, Note sul femminismo nella fase neoliberista del capitale 

Solo immaginando ciò che non esiste possiamo analizzare ciò che è, poiché per comprendere ciò che è ci si deve chiedere come ciò esista./Christine Delphy, Pensare il genere: problemi e resistenze.

Non esiste nessun ambito in cui attualmente sia possibile portare avanti una rivendicazione di qualsiasi tipo senza impostare per prima cosa nello specifico la presa di distanza esplicita nei confronti del controllo sociale.La nuova fase del capitalismo si esprime nella pretesa di impossessarsi di ogni aspetto della nostra vita, anche il più privato, e di ottenere asservimento volontario e dedizione assoluta.

Il Bene non può essere ovviamente che l’esistente ordinato ed obbediente al quale la scienza e l’ingegneria sociale conferiscono il fascino di un teorema immutabile e indiscutibile. La società civile cessa di mettere in discussione l’applicazione di questo teorema, rinuncia ad ogni interpretazione conflittuale. Il massimo del diritto civile e sociale viene a coincidere con il massimo del dovere, con la sottomissione incondizionata alle scelte e agli interessi del capitale.

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sovranitapopolare

Il Problema

di Enrico Gatto

Tenerli sotto controllo non era difficile. Perfino quando in mezzo a loro serpeggiava il malcontento (il che, talvolta, pure accadeva), questo scontento non aveva sbocchi perché privi com’erano di una visione generale dei fatti, finivano per convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non riuscivano mai ad avere consapevolezza dei problemi più grandi.

George Orwell, 1984 (1949)

Il neoliberismo, che è la base economica del moderno capitalismo assoluto (speculativo­finanziario), va necessariamente compreso per inquadrare le attuali dinamiche socio-politico­economiche – soprattutto occidentali ma che si ripercuotono ovunque – e poiché è la scaturigine del cosiddetto Pensiero Unico (che sostiene, precipuamente, il primato dell’economia sulla politica).

In parole povere si tratta della dottrina economica (cui corrisponde, ovviamente, un’inscindibile ideologia politica: il neoliberalismo) all’origine di tutti i nostri problemi.

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comidad

La fiaba vittimista del sedicente liberismo

di comidad

Tra i rituali della Commissione Europea c’è la sceneggiata della “persecuzione” di qualche multinazionale del digitale. Stavolta è toccato ad Amazon, a cui è stata inflitta una multa di oltre un miliardo. Molti commentatori hanno già notato che la cifra è irrilevante a fronte dei profitti di Amazon, ma c'è anche da osservare che una multa può essere impugnata ed il suo pagamento effettivo diventa del tutto aleatorio. Se la Commissione avesse voluto fare un po’ più sul serio, avrebbe emanato una direttiva per indurre gli Stati a tassare Amazon e le altre multinazionali del digitale per i sovrapprofitti realizzati grazie alla rendita di posizione acquisita con i lockdown; ed una tassa non poteva essere impugnata.

Ciò non vuol dire che l’azione della Commissione Europea sia del tutto ininfluente, dato che ha consentito ad Amazon ed ai cori dei suoi cantori di esibirsi nel consueto repertorio vittimistico, versando calde lacrime sul “libero mercato” intralciato con lacci e lacciuoli dal potere politico intossicato da velleità socialiste. La barzelletta in circolazione è che Amazon abbia costruito il suo impero sulla “soddisfazione del consumatore”, come se non si sapesse già come verrà trattato il consumatore quando Amazon avrà fatto fuori gli ultimi concorrenti e consolidato la sua posizione di monopolio.

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affaritaliani

Altamedica: "72% dei positivi è vaccinato, mRNA inefficace"

di Affari Italiani

"In Italia, la principale strategia per prevenire la diffusione del virus è focalizzare l'attenzione e le restrizioni nei confronti delle persone non vaccinate"

"Sbagliato e pericoloso parlare di pandemia dei non vaccinati ed emanare nuove restrizioni solo per colpire i non vaccinati".

Tra giugno e novembre 2021 il Laboratorio Altamedica di Roma ha rilevato 866 nuovi casi di Covid-19 mediante analisi Rt-Pcr in tempo reale. Di questi, 623 (72%) erano vaccinati (496 completamente e 127 parzialmente con Biontech/Pfizer BNT162b2, Moderna e Astrazenca) e 243 (28%) non vaccinati.

Tra i casi di positivi vaccinati, il 59% (368) erano donne e il 41% (255) uomini. Il 31% (191) delle persone vaccinate era asintomatico e il 69% (432) sintomatico; il 7% (43) era ricoverato in ospedale e l'1% (7) deceduto.

Tra le persone che non erano state vaccinate, il 67% (162) era sintomatico, il 12% (3) ricoverato in ospedale e il 2% (5) deceduto. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca e Diagnostica Altamedica di Roma, sottoposto al Journal of Medical Virology.

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sinistra

Saverio Merlino e l’integralismo ideologico

di Salvatore Bravo

L’integralismo ideologico è una forma di esemplificazione dei dati e delle visioni prospettiche. L’esodo dagli integralismi ci restituisce una visione articolata della realtà storica e dei progetti politici. Non vi sono paradigmi valevoli per sempre e che possono semplicemente essere applicati ad ogni contesto storico. L’integralismo settario esemplifica e cade nell’irrazionale, poiché assimila ogni contesto a principi teoretici indiscutibili. La complessità esige la duttilità del logos capace di scorgere le differenze e specialmente di mediare la realtà effettuale con i principi e i fini dei progetti politici. Il settarismo, inoltre, è incapace di cogliere le innumerevoli variabili con cui deve confrontarsi per progettare nella concretezza. Si cade in forme di purismo narcisistico che rischiano di essere distruttive per il progetto politico e per gli esseri umani. Saverio Francesco Merlino è un esempio di intellettuale, di anarchico socialista che ha scorto la complessità, ma ha subito la violenza degli ideologici dell’esemplificazione. I suoi testi semisconosciuti sono granai contro il semplicismo ed il settarismo ideologico.

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rifonda

Il sequestro giudiziario di Julian Assange

di John Pilger – Counterpunch*

Guardiamoci, se ne abbiamo il coraggio, e vediamo quel che avviene di noi
Jean-Paul Sartre

Le parole di Sartre dovrebbero riecheggiare nelle nostre menti dopo la grottesca decisione dell’Alta Corte britannica di estradare Julian Assange negli Stati Uniti dove affronterà “una morte vivente”. Questa è la sua punizione per il crimine di giornalismo autentico, accurato, coraggioso e vivo.

Errore giudiziario è un termine inadeguato in queste circostanze. Ci sono voluti solo nove minuti venerdì scorso ai cortigiani dell’ancien regime britannico per accogliere l’appello statunitense e ribaltare il verdetto di gennaio in cui il giudice della Corte Distrettuale riconosceva nel monte di prove l’evidenza dell’inferno in terra che attende Assange oltre l’Atlantico: un inferno in cui, è sapientemente previsto, troverà un modo per togliersi la vita.

Volumi di testimonianze di persone autorevoli, che hanno esaminato e analizzato Julian, che hanno diagnosticato il suo autismo e la sua sindrome di Asperger e hanno rivelato che era già arrivato a un soffio dal suicidarsi nella prigione di Belmarsh, l’inferno della Gran Bretagna, sono stati ignorati.

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contropiano2

Ita. Piovono pietre, ma non per i sindacalisti complici

di Sergio Scorza

Dal “mandiamoli via tutti” all’infornata di vecchi sindacalisti, l’inversione di rotta operata da #Ita Airways nel giro di due mesi ha dello spettacolare. Tanto da assomigliare ad una manovra di emergenza.

Secondo quanto risulta al Fatto, dopo aver rivisto in meglio le sue condizioni contrattuali e aver aderito al Contratto collettivo di categoria, la compagnia nata dalle ceneri della vecchia Alitalia si appresterebbe ad assumere una lunga lista di piloti e comandanti appartenenti soprattutto a #Cisl e #Uil ma anche a #Cgil, #Ugl ed #Anpac.

Molti dei nomi sono quelli dei protagonisti degli infiniti accordi e accordicchi che hanno lastricato il percorso dell’ex compagnia verso il baratro, via crucis costata ai contribuenti 13 miliardi di euro.

Circostanza curiosa: di fronte alla richiesta di verifica, Uil e Cisl hanno smentito le prossime assunzioni. L’azienda le ha viceversa confermate. Secondo quanto risulta al Fatto molti di questi ex piloti #Alitalia stanno già partecipando ai corsi di aggiornamento svolti da Ita.

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lafionda

Non salvate il "natale"

di Gabriele Guzzi and L'Indispensabile

È ormai il secondo anno che sentiamo l’espressione: “bisogna salvare il natale”. La curva dei contagi cresce, quella delle ospedalizzazioni anche. Bisogna mettere in atto una strategia per evitare il peggio, migliorare la condizione sanitaria. Questo significa “salvare il natale”. Sembra, tutto sommato, un’espressione innocente, anche giustificata, e infatti è la seconda volta che giornalisti, politici, preti, cantanti, la utilizzano senza suscitare alcuna reazione. Se i contagi aumentano, bisogna correre a porre in salvo la dolce festività.

Se ci riflettiamo bene, tuttavia, quest’espressione contiene in sé qualcosa di bizzarro. Come potremmo noi salvare il Natale? Sarà, semmai, per chi crede, il Natale a salvare noi. Come potremmo, con un piano pandemico che tra l’altro ogni anno produce risultati controversi, porlo in salvo? È semplicemente impossibile. Allora, questa frase così innocente celerà un altro significato, forse molto più sottile e pericoloso.

Dovremmo indagare meglio il senso che in questa espressione viene dato alle parole “natale” e “salvare”.

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lantidiplomatico

Le email che inchiodano Fauci: "diffamare" gli scienziati anti-lockdown

La Redazione de l'AntiDiplomatico

Vietato discutere la giustezza o l’effettiva utilità dei lockdown imposti nel 2020 allo scoppio della pandemia. Questa sembra essere la parola d’ordine negli Stati Uniti, ma la situazione non è diversa in tanti altri paesi.

Gli studiosi che hanno provato a riflettere sull’argomento sono stati fortemente attaccati, anche utilizzando argomentazioni fallaci o poco aderenti al metodo scientifico.

Dal 2 al 4 ottobre 2020, l'American Institute for Economic Research ha ospitato una piccola conferenza per scienziati per discutere i lockdown dettati dal Covid-19. Appena quattro giorni dopo, il dottor Francis Collins, direttore in pensione del National Institutes of Health (NIH), ha definito i tre scienziati presenti come "epidemiologi marginali”.

Martin Kulldorff di Harvard, Sunetra Gupta di Oxford e Jay Bhattacharya di Stanford, tutti rinomati scienziati, vennero definiti "epidemiologi marginali" solo perché avevano avuto l’ardire di riflettere sull’utilità dei lockdown. Insomma, venivano attaccati perché stavano facendo quello che dovrebbe fare ogni scienziato. Studiare e riflettere, ma da quando c’è il Covid pare non sia più così in ambito mainstream.

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affaritaliani

"Media e scienza sono al servizio di Big Pharma e politica"

Lorenzo Zacchetti intervista Vittorio Agnoletto

Dura presa di posizione del medico: "Al di là dei conflitti di interesse, c'è dietro l'idea che i cittadini siano bambini incapaci di decidere"

La scienza si è messa al servizio della politica e i media mainstream assomigliano a megafoni delle case farmaceutiche. Una presa di posizione molto dura, che non arriva da un alfiere del fronte No Vax, ma da un medico molto stimato come Vittorio Agnoletto, docente di Globalizzazione e Politiche della Salute all’Università degli Studi di Milano. Già presidente nazionale di LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS), nonché portavoce del Genoa Social Forum al G8 del 2001, Agnoletto è anche conduttore di “37, 2°”, che va in onda su Radio Popolare.

Proprio nel corso di una diretta sull’emittente milanese, Agnoletto ha parlato del complesso rapporto tra politica, scienza e informazione nell’era del Covid-19: “Il primo errore è stato confondere le aree di intervento dell’informazione, della scienza e della politica. La scienza è importante, ma deve rimanere nel suo ruolo.

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pierluigifaganfacebook

Verso un grande disincanto?

di Pierluigi Fagan

Il grande sociologo Max Weber condensò nel concetto di “disincanto” il cambio di atteggiamento tra uomini e mondo che segnò il passaggio dal medioevo al moderno. Col termine s’intendeva il “superamento di un’illusione”, nella fattispecie il superamento di un complesso di credenze magiche e subordinanti in favore di un più attivo ruolo dell'intenzionalità umana potenziato da razionalità e conoscenza.

Trasformando l’espressione di Lenin “un passo avanti e due indietro”, potremo provare a pensare queste rotture di bolle incantanti ed incatenanti, come “un passo avanti, uno indietro ed uno di lato”. Il passo avanti è la rottura dell’incantamento precedente. Il passo indietro è il venirsi a formare un nuovo incantamento come se questa posizione “magica” dell’essere umani prescindesse dal contenuto specifico, si può diventar soggetti ad incantamento anche di ciò che ha disincantato dal precedente incantamento. Ad esempio, dalla sostituzione della fede nella mano di Dio alla fede nella mano invisibile che riassume il passaggio tra medioevo e moderno, si finisce col ripristinare un incantamento per quanto si credesse di essersi disincantati.

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lafionda

Non siamo legni storti

di Lorenzo Palaia

Le culture politiche, dice un mio amico, si compongono di elementi i quali si aggregano e disaggregano secondo le condizioni storiche. La svolta autoritaria di molti Stati dell’Europa centro-occidentale sta dimostrando proprio questo, soprattutto per quanto concerne la composita area politica della sinistra. In essa si vedono separarsi, più che in altri campi, almeno due sensibilità che fanno capo a due filoni di pensiero politico paralleli: quello sullo Stato, seguendo il processo moderno che ha portato all’assolutismo di ancien régime (finalizzato a spegnere il vecchio policentrismo dei ceti e delle giurisdizioni territoriali e cittadine) e che ha prodotto la riflessione sulla sovranità, sull’interesse e sulla ratio Status, sulla dottrina dell’equilibrio ecc. (in poche parole l’odierna scienza politica e delle relazioni internazionali); quello sull’emancipazione del popolo e della sua entrata al potere, di cui certamente il movimento dei lavoratori (con tutte le sue componenti: anarchiche, social-comuniste, cattoliche, populiste ecc.) è stato la massima espressione, ma che era già venuto alla luce con la rivoluzione francese e poi con i movimenti nazionali. Una branca questa che non ha avuto l’onore della sistematizzazione accademica.

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machina

In morte di Renzo Alzetta, filosofo della natura

di Franco Piperno

Un mese fa, era metà di novembre, giorno più giorno meno, un po’ prima dell’alba, la campana ha suonato per il più caro tra i nostri fratelli fisici: un suono breve e discreto, e Renzo moriva, sereno nel sonno. Per la verità, il Nostro era un fisico nel significato inattuale, premoderno del termine – cioè un filosofo della natura. In una epoca nella quale le università, come i centri di ricerca, sono affollati da specialisti di scienze peregrine; dove la divisione del lavoro ha rotto definitivamente l’unità e l’autonomia della conoscenza, finendo con l’assumere, fuori tempo massimo, la forma della fabbrica fordista. Infatti, la tecno-scienza assegna alla scienza un ruolo servile, un mero mezzo per moltiplicare a dismisura i dispositivi tecnici secondo le scelte del complesso militare-industriale, che abbisogna non di lavoro cognitivo ma di Fach-Idiot, idioti specializzati che sanno tutto su niente. In una epoca così fatta, da rasentare l’incubo, inciampare in un vero fisico, in Renzo Alzetta, è un evento certo possibile ma improbabile. Io l’ho conosciuto nella seconda metà degli anni Sessanta, del secolo appena trascorso, alla Scuola Internazionale di Fisica di Trieste, diretta allora dal fisico pachistano Salem, Nobel per la fisica.

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huffpost

L'autonomia differenziata e la Prussia in Italia temuta da Piersanti Mattarella

di Andrea Del Monaco e Gregorio De Falco

Draghi riprende il progetto avviato da Gentiloni (tramite tre accordi, con Fontana, Bonaccini e Zaia) che aggraverebbe enormemente il divario Nord/Sud

Il Governo Draghi riprende il progetto di autonomia differenziata che era stato avviato dal Governo Gentiloni tramite tre accordi, uno con il presidente lombardo Fontana, uno con il presidente emiliano Bonaccini e un altro con il presidente veneto Zaia: l’obiettivo di tali accordi è trattenere i tributi dei veneti in Veneto, dei lombardi in Lombardia, degli emiliani in Emilia Romagna.

Il governo ha collegato alla Nadef un DDL per l’attuazione della autonomia differenziata e ha inserito nella Legge di Bilancio 2022 ben 4 articoli (43, 44, 45, 179) che fanno riferimento ai Livelli Essenziali di Prestazione (LEP). Tali articoli fanno credere che lo Stato abbia identificato gli obiettivi dei vari servizi ed abbia già determinato i costi medi dei LEP, creando così l’illusione che si possano ripartire le risorse secondo il principio di solidarietà previsto dall’articolo 2 della Costituzione.

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pianocontromercato

Hausmanizzazione monetaria e lotte di barricate

di Pasquale Cicalese

La pratica imperiale dell’haussmanizzazione nella Parigi post Comune del 1871 consisteva nello sventramento dei quartieri proletari finalizzato ad impedire un qualsiasi ritorno di lotte di barricate. Partendo dal concetto urbanistico e storico-sociale si può trovare un’analogia dal lato monetario. Le due date sono il 1971 e il 1972. Con la prima Nixon suggella lo sganciamento del dollaro dall’oro e l’inaugurazione della “fiat money”, la moneta fiduciaria, con la Federal Reserve impegnata nella dollarizzazione del mondo e nella ultraquarantennale pratica di asset inflation, vale a dire gonfiamento del valori dei titoli di carta, che siano azioni, bond o bolle edilizie. Nessuno ferma questa pratica, né la crisi borsistica del 1987, né il crollo della new economy del 2000, né il grande crack del 2007. Imperterrita, la Riserva Federale continua a dollarizzare il pianeta e a gonfiare corsi azionari, posticipando il momento del redde rationem ma provocando una forte inflazione degli asset, temperata dalla deflazione salariale a cui segue la pratica del ricorso a debito.

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manifesto

«Mossa aggressiva» russa: Mosca propone la pace

di Manlio Dinucci

L'arte della guerra. La Federazione russa propone agli Usa un trattato e un accordo per disinnescare le tensioni tra le due parti

La Federazione Russa ha consegnato agli Stati Uniti d’America, il 15 dicembre, il progetto di un Trattato e di un Accordo per disinnescare la crescente tensione tra le due parti. I due documenti sono stati resi pubblici, il 17 dicembre, dal Ministero degli Esteri russo. La bozza di trattato prevede, all’Art. 1, che ciascuna delle due parti «non intraprenda azioni che incidono sulla sicurezza dell’altra parte» e, all’Art.2, che «si adoperi per garantire che tutte le organizzazioni internazionali e alleanze militari a cui partecipa aderiscano ai principi della Carta delle Nazioni Unite».

All’Art. 3 le due parti si impegnano a «non utilizzare i territori di altri Stati allo scopo di preparare o effettuare un attacco armato contro l’altra parte». L’Art. 4 prevede, quindi, che «gli Stati Uniti non stabiliranno basi militari nel territorio degli Stati dell’ex Urss che non sono membri della Nato», ed «eviteranno l’adesione di Stati dell’ex Urss alla Nato, impedendo una sua ulteriore espansione ad Est».

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gruppogocciagoccia

Dicembre 2021, Italia ancora in DAD

Eppure la situazione è migliore di quella dell’anno scorso…

di Sara Gandini*, Maddalena Loy**, Daniele Novara***

Cosa sta succedendo nella scuola italiana dopo quasi due anni di pandemia?L’anno scolastico 2020-2021 è stato molto burrascoso, e a farne le spese sono stati soprattutto i ragazzi e le loro famiglie. Nonostante un protocollo molto restrittivo rispetto alle scuole europee, diverse Regioni italiane hanno chiuso le scuole anche in assenza di situazioni epidemiologiche preoccupanti, in forma “precauzionale”, con ordinanze volte a “prevenire la diffusione del contagio”. Tali misure sono state impugnate da diversi comitati di genitori.

Grazie alle relazioni scientifiche redatte da alcuni scienziati, tra cui quelli del Comitato Scientifico e Giuridico “Goccia a Goccia”, sia i ricorsi al Tar che al Consiglio di Stato sono stati vinti. Diversi studi internazionali (a cominciare dal nostro, pubblicato su Lancet Regional Health il 26 marzo 2021 – 1) hanno mostrato sin da ottobre 2020 che la scuola è uno dei setting di contagio più sicuri.Le meta-analisi condotte su tutti gli studi pubblicati riguardo alle scuole hanno dimostrato che i giovani trovati positivi hanno il 74% in meno di probabilità rispetto agli adulti di favorire la diffusione virale, e che i minori sono il 40% significativamente meno suscettibili al contagio rispetto agli adulti (2).