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sinistra

Come abbassare (tendenzialmente) il saggio del profitto

Decodifica di un errore statistico1

di Michel Husson

Michael Roberts pubblica post interessanti e ben documentati. Fa parte - con Guglielmo Carchedi e Andrew Kliman in particolare – della schiera di economisti marxisti ortodossi che fanno della legge della caduta tendenziale del saggio di profitto l'alfa e l'omega dell'analisi delle dinamiche capitalistiche. Questo approccio monodimensionale sembra riduttivo, ma questo dibattito teorico è anche accompagnato da controversie statistiche. Questa nota non intende riprendere questo dibattito (a cui abbiamo contribuito alcuni anni fa) ma si concentra su un problema piuttosto tecnico, ma non privo di implicazioni più teoriche, che riguarda come misurare il saggio di profitto partendo dai dati ufficiali. Il punto di partenza è il grafico sottostante, tratto da un recente post di Michael Roberts2 che illustra una tendenza al declino del saggio di profitto in Spagna.

Figura 1. Il saggio di profitto in Spagna in %

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Fonte: Ameco con dati calcolati dall’autore

Roberts cita le sue fonti, vale a dire il database AMECO della Commissione Europea, insieme ai suoi calcoli (calcolo dell'autore). Poiché questa curva non sembra corrispondere alla realtà, ci siamo chiesti come i calcoli dell'autore abbiano potuto portare ad un risultato così grottesco.3

Risulta che il database AMECO contiene delle serie intitolate Rendimenti netti sullo stock di capitale netto: economia totale che fornisce quindi una stima a priori del saggio del profitto (ma che Roberts sembra ignorare). Se riportiamo questa serie insieme a quella di Roberts nel caso della Spagna, otteniamo un risultato assolutamente diverso: non ne deriva alcuna tendenza al declino del saggio del profitto, ma delle fluttuazioni intorno a una tendenza quasi piatta, come viene illustrato nella Figura 2

Figura 2. Due misure del saggio di profitto in Spagna: AMECO e Michael Roberts

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Come spiegare queste differenze, quando la fonte è la stessa? Per cercare di capirlo, occorre decifrare le formule di calcolo utilizzate. Questo confronto, un po’ tecnico, è riportato in Appendice. Roberts utilizza un documento prodotto dai gestori della banca dati AMECO ma che, stranamente, non è più disponibile sul sito web della Commissione. Può comunque essere trovato online, per esempio nel sito http://pratclif.com/economy/husson30102008/amecoeurostats/ameco_list_of_variables.pdf. Questo confronto tra le due formule rivela tre differenze il cui effetto può essere considerato come di secondo ordine, in ogni caso per la Spagna che è il caso in questione.

  1. Per calcolare il profitto complessivo Roberts parte dal reddito nazionale lordo (Gross national income ) da cui sottrae il salario destinato ai dipendenti. Perché non usare invece il Prodotto Interno Lordo (PIL Gross domestic product)? Questa scelta è davvero discutibile. Il reddito nazionale lordo aggiunge al PIL la differenza tra il reddito da attività estere e il reddito guadagnato dagli stranieri nel paese. Certamente, con la globalizzazione, il perimetro nazionale perde il suo significato. Ma i profitti guadagnati dalle multinazionali all'estero hanno mobilitato capitali che non vengono conteggiati nel capitale definito su base nazionale. La scelta di Roberts introduce quindi una distorsione rispetto al metodo di calcolo di AMECO, che è il meno peggio.

  2. Roberts valuta il capitale fisso al prezzo del PIL e non con quello degli investimenti. Questa scelta non è coerente con il metodo con cui AMECO calcola il volume del capitale. E ancora una volta viene introdotta una distorsione ogni volta che il prezzo dell'investimento si evolve in modo diverso rispetto a quello del PIL.

  3. Roberts aggiunge il capitale variabile (i salariati) al denominatore del suo saggio di profitto. È una scelta possibile ma che, in linea di principio, non può modificare molto l’andamento generale del saggio del profitto.

Ma è altrove che dobbiamo cercare la principale fonte di divergenza.

 

Il problema dell'aumento dei salari

La principale difficoltà sta nel calcolo del profitto. Semplificando, Roberts lo calcola come la differenza tra il PIL e la massa dei salari: PROF = PIL - SAL. Ma questo calcolo si situa al livello di tutta l'economia. Tuttavia, il PIL è prodotto dai salariati ma anche da non salariati, ad esempio nell’ agricoltura. Il profitto dei lavoratori non salariati dovrebbe quindi essere tolto dal profitto. AMECO tratta questo problema dando ai non salariati un salario medio. Il profitto viene quindi calcolato in base a:

PROF = PIL - SAL. (N/NS)

Dove N rappresenta l’occupazione totale e NS il numero dei salariati.

Questa è una convenzione che non è perfetta, ma ci consente di correggere la distorsione che potrebbe essere introdotta aumentando i salari nell'evoluzione della ripartizione salari/profitti. AMECO pubblica così una parte dei salari aggiustati (adjusted wage share quota salariale corretta) che tiene conto di questa correzione.

Trascurare questa correzione porta a confondere il significato stesso delle evoluzioni. Per la cronaca, la stessa INSEE4 aveva commesso un errore simile in un documento del 20085 che aveva portato, per le stesse ragioni, a una tendenza al declino del tasso dei margini (la quota dei profitti nel valore aggiunto). Abbiamo analizzato a lungo tale questione in una nota del 20086.

Il risultato ottenuto da Michael Roberts deriva dalla mancata considerazione della tendenza all'aumento dei salari. Il grafico di figura 3, sottostante, consente di verificare che il rapporto tra i profitti calcolati da Roberts e quelli di AMECO siano ben correlati con la quota di occupati non salariati.

Grafico 3. Andamento dei profitti e dei salari.

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Il declino storico del saggio di profitto stabilito da Michael Roberts deriva da un errore di calcolo, che consiste nell’omettere che in Spagna il tasso salariale è aumentato dal 64% nel 1960 all'87% nel 2018.

 

Il problema con le serie dei capitali di AMECO

Le difficoltà non si fermano qui. È necessario richiamare a questo punto un limite delle serie di capitali che appaiono nel data base di AMECO. Abbiamo già menzionato questo problema in un documento del 20107 che può essere affrontato a partire dal modo in cui vengono create le serie di capitale in AMECO sulla base di questa relazione:

OKND t = OKND t-1 + [OIGT t – (UKCT t : PIGT t) × 100]

OKND = Net capital stock at constant prices (Stock di capitale netto a prezzi costanti)
OIGT = Gross fixed capital formation at constant prices (Capitale Fisso Lordo a prezzi costanti)
UKCT = Consumption of fixed capital at current prices (Consumo del Capitale Fisso a prezzi correnti)
PIGT = Price deflator gross fixed capital formation (Deflattore dei prezzi relativo alla Formazione di Capitale Fisso).

La variazione dello stock di capitale (OKNDt - OKNDt-1) è calcolata come differenza tra il volume degli investimenti (OIGT) e il consumo di capitale fisso deflazionato dal prezzo di investimento (UKCT t : PIGT t). Troviamo anche l'osservazione fatta in precedenza riguardo alla scelta dell'indice dei prezzi che deve essere utilizzato: il prezzo dell'investimento e non quello del PIL, come fa Roberts.

Per costruire una serie di capitali, è quindi necessario fare un'ipotesi standard ossia che, nel 1960, il capitale fosse pari a 3 volte il volume del PIL. Questo è mostrato nella schermata.

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Questa ipotesi è un'approssimazione molto grossolana, che non è nemmeno modulata paese per paese. L'effetto di questa scelta iniziale si riduce nel tempo, quindi queste serie dovrebbero essere rigorosamente utilizzate solo dal 1980 in poi. Nel periodo precedente, l'ipotesi iniziale introduce una distorsione, senza modificare qualitativamente l’andamento dell’evoluzione. Questo è ciò che abbiamo verificato nel documento del 2010 citato in precedenza, da cui sono stati estratti i grafici sottostanti.

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Nota: La linea scura rappresenta i dati della Contabilità nazionale e quella punteggiata quelli di AMECO

 

ANNESSO

Due modi di calcolare il saggio di profitto

  1. AMECO

Rendimenti netti sullo stock di capitale netto; economia totale.

APNDK = [UVND - [UWCD × (NETD: NWTD)]]: [(OKND × PIGT): 10.000]

UVND = Entrate nazionali nette a prezzi di mercato = UVGD – UKCT dove

UVGD = PIL a prezzi correnti

UKCT = Consumo di Capitale Fisso a prezzi correnti; totale dell’economia.

UWCD = Redditi da lavoro dipendente, totale dell’economia.

NETD = Numero degli occupati in tutte le industrie nazionali.

NWTD = Numero dei lavoratori; in tutte le industrie nazionali.

OKND = stock di capitale netto a prezzi costanti; totale dell’economia.

PIGT =Deflatore dei prezzi relativi alla formazione dello stock di capital fisso lordo; totale dell’economia.

  1. Michael Roberts

Saggio del Profitto

Il metodo di calcolo utilizzato da Michael Roberts viene presentato in questo scritto. https://thenextrecession.wordpress.com/2017/07/26/profitability-and-investment-again-the-ameco-data/ Basato sulla semplice formula marxista per il saggio del profitto del capitale è s / c + v, dove
s = plusvalore e c = capitale costante e v = capitale variabile. Io ho utilizzato le seguenti categorie di AMECO s = Reddito nazionale netto (UVNN) meno la retribuzione dei lavoratori (UWCD); c = Stock di capitale netto (OKND) inflazionato a prezzi correnti (PVGD); v = retribuzione dei dipendenti (UWCD). Da queste serie di dati, ho calcolato il saggio di profitto per ciascuna delle principali economie capitaliste.

Quindi abbiamo:

R = [UVNN - UWCD]: [((OKND × PVGD) + UWCD): 10.000]

UVNN = Reddito nazionale netto a prezzi correnti = UVGN – UKCT

UVGN = Reddito nazionale lordo a prezzi correnti.

UKCT = Consumo di capital fisso a prezzi correnti.

OKND = Stock di capitale netto a prezzi costanti; totale dell’economia.

PVGD = Deflatore dei prezzi del PIL a prezzi correnti.

UWCD = Redditi da lavoro dipendente, totale dell’economia.


Note
1 Apparso nel sito hussonet n°118, 4 juin 2018.
2 https://thenextrecession.wordpress.com/2018/06/01/spain-the-challenge-for-sanchez/
3 I dati di calcolo e grafici sono disponibili in excell.
4 Institut National de la Statistique et des Etudes Economiques (INSEE), ("Istituto nazionale di statistica e di studi economici" corrispondente all'italiano ISTAT).
5 Gérard Bouvier et Charles Pilarski, Soixante ans d’économie française:des mutations structurelles profondes division Synthèses des biens et services, Insee N° 1201 - JUILLET 2008.
6 La véritable histoire de la part salariale Michel Husson, juillet 2008 http://hussonet.free.fr/psal49.pdf
7 Michel Husson La hausse tendancielle du taux de profit, janvier 2010 http://hussonet.free.fr/tprof9.pdf

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