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ilsimplicissimus

Baracca e zuccherini

di ilsimplicissimus

Mentre le  imbarcazioni dei migranti galleggiano nel mediterraneo come sugli alberi le foglie, in Adriatico, anzi a Venezia si è svolta una grande e suggestiva sfilata delle barche di iperlusso della -Ferretti Yacht per la gioia di quegli stessi ambienti che strillano per l’accoglienza indiscriminata dei migranti, ovvero di chi subisce direttamente le conseguenze di un sistema di guerre e di rapina che poi produce oggetto di lusso per l’1% della popolazione.

Raro trovare una più plastica e corretta rappresentazione dell’ipocrisia neo liberista, ma anche dell’asservimento degli stati a queste logiche. La gioiosa manifestazione marina per milionari di tutto il mondo è stati infatti accompagnata da un passaggio delle frecce tricolori, tanto per aggiungere anche lo choc di caccia a bassissima quota a una città che già fatica a esistere. Il pretesto per fare questo spot dai costi stratosferici e pagato da tutti i cittadini è stato il centenario dell’abbattimento e della morte di Francesco Baracca l ‘asso dell’aviazione italiana nella prima guerra mondiale, nonché inventore e fautore della tecnica di mitragliamento intensivo delle truppe di terra che ancora oggi, sebbene con mezzi diversi, è la tecnica bellica di elezione. Un vero peccato però che Francesco Baracca sia nato a Lugo di Romagna e sia morto a Nervesa della Battaglia e che dunque Venezia c’entri come i cavoli a merenda.

Né si può seriamente sostenere che la città abbia bisogno di questo tipo di promozioni quando il vero problema è semmai quello di moderare l’orda turistica. Dunque la richiesta delle Frecce tricolori da parte del club intitolato al nostro Barone rosso, per sorvolare e imbandierare Venezia nel giorno degli yacht in allegra sfilata, acquista proprio quel sapore di svilimento non solo di uno stato che si presta a fare da sponsor ad aziende private con i soldi di tutti, ma anche della memoria o di quel poco che ne è rimasto, messa a disposizione degli uffici commerciali della tale o della talaltra azienda. Del resto episodi di questo tipo accadono quotidianamente con la cessione  a prezzi stracciati per non dire vergognosi di monumenti ceduti per eventi privati: il circuito affari – politica si alimenta anche con questo tipo di mazzette.

Si tratta solo di uno degli aspetti di mercatizzazione del patrimonio storico culturale che ormai come filosofia viene “messo a disposizione”. Per esempio a Venezia dopo le frecce tricolori sarà il turno il Zucchero che dopo aver comprato casa nella città lagunare si sente in diritto di pretendere e ottenere di occupare Piazza San Marco per due serate di concerto. Il prezzo del biglietto per partecipare a una singola esibizione  è di 50 euro a cranio per un incasso totale che non potrà essere inferiore al milione di euro, almeno facendo qualche conto sui numeri forniti dall’organizzazione, ma il cantante per poter avere questo scenario unico al mondo passerà al Comune solo 70 mila euro. Per render la cosa persino grottesca i soldi di questa elemosina andranno all’iniziativa respect enjoy Venice, partorita dalla cervice del sindaco Brugnare: basta dirlo in inglese e non vi accorgerete di essere presi per i fondelli, anzi vi sembrerà una cosa seria. Ma non lo è di certo visto che il Comune per primo non ha rispetto per la città e la considera una sorta di giacimento di balocchi a disposizione di ogni tipo di compravendita per poi dare qualche Zucchero o zuccherino ai cittadini. Ma non c’è nulla di più amaro vedere un Paese svenduto in questo modo.

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