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Reality

di Pierluigi Fagan

Zelensky è la Chiara Ferragni della politica internazionale. L'hanno pensato per dire "vedi ce la potresti fare anche tu" e questo piace. Inutile cercare di rompere questo sogno alla gente, la realtà è così brutta che sognare è l'unico balsamo. In più è gratis, o tale si pensa.

Un secondo dopo che accade qualcosa o lui fa accadere qualcosa, madri incinte che sanguinano, centrali atomiche colpite da missili o in blackout, dopo aver parlato con Biden o Johnson ed addirittura Westminster in diretta e solo perché Dio aveva da fare, lui va in video e twitta. Tutti i giorni, più volte al giorno. Ha sempre un testo pronto, ha una intera squadra di spin doctor sotto. E visto che gente manda alle trattative, mi riesce difficile pensare siano ucraini. E vista la pertinenza, la velocità, la struttura della narrazione è ridicolo il solo pensarlo.

Pensate davvero che uno che sta intronato dopo 14 giorni di bombardamento, semi assediato, con la nazione in fiamme milioni di cittadini sfollati, m-i-l-i-o-n-i di donne-vecchi-bambini, invaso da uno dei più potenti eserciti del mondo, con mille ed uno problemi operativi da risolvere o da non risolvere come sfollare per tempo un ospedale di una città che i russi hanno impiegato giorni a cingere d’assedio, è credibile vada in video a fare occhiolino o la versione affranta o quella che urla “maledetti europei date l’assenso alla no-fly-zone, venite dietro al Vostro Capitan Libertà che sto lottando anche per voi!”? Tutti i giorni, più volte al giorno? Davvero riuscireste a farlo? Siate onesti. Dai, non ci credo. Tutto ciò vi sembra credibile?

Lui non è come voi, lui è un attore, non è una critica, è pure bravo, ha energia, empatia e tutto gli si può dire tranne che non sia sveglio. E’ un fatto che sia un attore e se è per questo anche sceneggiatore, regista e produttore, molto produttore. Era la sua professione, ballava anche, faceva ridere, era un attore comico. Ora non più tanto, è passato al genere “tragedy”. Noi mandiamo armi da tutto l’Occidente ad un attore comico che è in politica da quattro anni, presidente da tre di un paese che ha il 133° Pil pro-capite (tra Guatemala e El Salvador, dati IMF2021), ma è già una star mondiale. Ma non è solo, non è solo un giovane bravo attore ucraino, l’uomo qualunque che diventa eroe, forse c'è dell'altro.

Già, Capitan Libertà a capo dell’-unione delle democrazie combattenti- che pensano la loro sia la lotta per la difesa della “democrazia”, l’annunciato programma di politica estera di Biden alle ultime elezioni. Lui è quello che in gergo si chiama "testimonial".

Sul mio blog, un mio lettore antico m’ha rimproverato benignamente di aver sottovalutato il pallido ed inespressivo botulinato, ho ammesso l’errore. Grave errore aggiungo. Anche lui “puppet on video”. Pupazzi con dietro spin doctor, psicologi cogno-comportamentisti, sceneggiatori. E strateghi degli sceneggiatori che rispondono a chi? Ad interessi. Da capire quali. Interessi di chi? Per cosa? In vista di cosa? Sapete a quel livello le cose funzionano diversamente che al nostro, sono molto complesse, sono gestite da sistemi di persone, il problema è capirne l’architettonica. Voi sapete davvero come funzione il potere nella nazione più potente del pianeta? Siete proprio sicuri-sicuri? E allora perché non guadagnate 500.000 dollari l’anno praticamente esentasse? Siete sprecati, non vi sapete valorizzare, dovreste prendervi un coach.

Tornando alla gratuità del sognare, mi spiace dover prezzare il vostro sogno e dirvi che non è così gratuito come sembra. Esso costa esattamente il totale degli effetti diretti ed indiretti che subirete, e ne subirete credetemi, ne subiremo che non avete ancor idea, gli effetti di quello che è già successo e quello che non si sa cosa altro succederà e per quanto. Costi di energia, pane, fabbriche senza materie prime, negozi chiusi, disoccupati, razionamenti, austerity. Già e dopo due anni di pandemia.

Non è un film, è la realtà che in inglese si dice, appunto, reality. Siete in grado di calcolarli quei costi? Certo che sì, conoscete alla perfezione come funziona la struttura del potere americano, sarete anche in grado di fare un rapido calcolo di predizione economica, politica, sociale, che problema c'è? Allora, visto che siete consapevoli, va tutto bene il reality è la realtà, sognate pure, lui è il Capitan Libertà. E’ la seconda stagione, dopo Capitan Ucraina. Poi ce ne sarà un’altra, vanno per le lunghe e sarà sempre peggio. I reality hanno le loro lungaggini. Sogni d’oro.

A tutti gli altri, benvenuti in un mondo molto complesso in cui c’è chi vuole mettere ordine a modo suo, ma non è detto che sia il vostro. Ad esempio, inviare armi a Capitan Libertà di modo quegli altri si incarogniscano sempre di più e facciano più morti che chiamano più armi. Quando il sistema ha défaillance, spesso ricorrere al keynesismo di guerra, per la prima volta in quasi ottanta anni i tedeschi hanno stanziato 100 miliardi l’anno per le armi! Vi ricordate Trump che ci ordinava di spendere di più in armi che loro si erano stufati di farci da bodyguard? Trump brutto, ma se lo dice Biden è bello, è democratico! Dovevamo fare la transizione ecologica ma il programma è momentaneamente sospeso in favore della riapertura di quelle al carbone. Ora è il momento delle armi. E’ un vecchio classico ed i professionisti dietro Capitan Libertà conoscono bene i grandi classici, è gente che ha studiato. Anche voi avete studiato no? Deve essere la nuova versione del Next Generation per le giovani generazioni, i nostri figli, prima versione pace e rinnovabili, seconda versione guerra e carbone. E' il "sogno europeo" 2.0, forse l'altro costava troppo, in questo almeno ci si guadagna.

Dedico a coloro che qui mi leggono e che ringrazio per il lavoro di cervello collettivo che operano attivamente coi loro contributi, un filosofo dell’Età assiale, Eraclito, il pezzo finale del famoso primo frammento: “Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo”. Occhi aperti, so che anche a voi l’idea che questo sanguinolento circo ruoti sul Chiara Ferragni ucraino, inquieta. Purtroppo, sì, è inquietante. It's reality baby!

[Alle lettrici ed ai lettori del post, se volete commentare fateci sapere qualcosa, i giudizi non ci interessano, non siamo un talent, proponete discorsi, pensateci su un po’ su e poi argomentate. Commenti solo polemici verranno cancellati. Attenti ai troll. Non chiedete l’amicizia, non ne posso dare per raggiunti limiti, potete cliccare su follow] DISCLAIMER: non si invade un paese sovrano varcandone i confini con le forze armate. Detto ciò, visto che i più si dedicano a giudicare quello che fa una parte, qui ci dedichiamo per amore di bilanciamento dei poteri à la Montesquieu, all'altra parte, la nostra. Tutto ciò è molto "liberale".


 https://www.tpi.it/.../guerra-ucraina-zelensky-anti.../

Comments

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Paolo Selmi
Sunday, 13 March 2022 09:41
Aggiornamento 09.32 mattina
seguirà serale su nuovo articolo di sinistrainrete più in alto per maggiore comodità di accesso.

La battaglia si è spostata alla periferia di Varnenkovo Барвенково
https://t.me/boris_rozhin/31807
https://t.me/boris_rozhin/31805
Queste due cartine mancano di un pezzo, quello che sta ad Est, che è il grosso delle truppe ucraine che
- bombardano ancora ogni giorno Doneck, ormai quasi rasa al suolo nell'indifferenza totale dell'occidente
- oppongono resistenza all'avanzata da Doneck (che di fatto non ci pensa minimamente ad attaccare da quella parte, ma si limita a tenerle impegnate)
Chiudendo la sacca si tagliano approvvigionamenti e rinforzi, oltre ad aprire un fronte nelle retrovie.

Di fatto, anche nella conferenza stampa di stamattina quello che colpisce è i contatore delle infrastrutture militari ucraine che incrementa di qualche centinaio di unità. Siamo a 3687. In altre parole, mentre l'avanzata si limita a qualche decina di km al giorno, è ancora molto attiva la fase di "demilitarizzazione forzata", di "finlandizzazione" dell'Ucraina che era uno dei due obbiettivi di questa operazione.

A Nikol'sk è stato liberato dagli squadristi un monastero con 300 religiosi più civili (https://t.me/voenkorKotenok/32635), tenuti come ostaggi.

Seguiranno aggiornamenti.
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Paolo Selmi
Saturday, 12 March 2022 23:34
Ultimo aggiornamento da Mariupol':

Urgente! Corre voce, confermata anche da quanto in possesso ai nostri servizi segreti, che i combattenti del battaglione "Azov", insieme a quanto resta della 36° brigata, progettino di scappare da Mariupol' verso i territori ancora sotto il controllo ucraino tenendo con sé dei civili come ostaggi. Tale operazione la vorrebbero cammuffare da evacuazione su vasta scala di civili, mediante la quale proverebbero a uscire seguendo lo stesso corridoio umanitario e con la loro copertura.

Срочно! Есть мнение, которое подтверждается данными нашей разведки, что боевики полка "Азов" с остатками боевиков 36 бригады, планируют выйти из Мариуполя на подконтрольную территорию Украины захватив с собой в качестве заложников местных жителей. Эту операцию, они планируют замаскировать под масштабную эвакуацию мирных жителей, прикрываясь которыми, сами попробуют выйти по предоставленному "зелёному коридору".
https://t.me/voenkorKotenok/32610

Questo, se rispondente al vero, si collegherebbe al due di picche dato oggi dal comando generale delle forze armate ucraine a Zelenskij e al suo ordine di togliere Mariupol' dall'assedio, in risposta a questa richiesta di aiuti da parte del vicecomandante di Azov (https://t.me/anna_news/24352).

Se vedremo quindi, per la prima volta in due settimane, funzionare un corridoio umanitario da Mariupol', sapremo chi ci sarà dietro quei civili che scappano, chi siederà insieme a loro su quei pullman.
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AlsOb
Saturday, 12 March 2022 20:48
Ciò che di notabile e notevole emerge o viene allo scoperto dall'evento tragico della guerra è il grado estremo di ipocrisia e fascistizzazione delle oligarchie e oligarchi occidentali, tra cui in primis la poodle oligarchia italiana.
La rivoluzione colorata del 92 aveva del resto riaperto la strada agli elementi e potentati di maggiore tradizione fascista, cosí da produrre la più incapace e delinquenziale classe dirigente per i successivi decenni.
La cifra che ha segnato la politica e il sistema monetario internazionale e le politiche nazionali in modo marcato a partire dagli anni 70-80 è stato l'imperialismo, in paricolare nella sua declinazione finanziaria e articolazione schiavistico feudale.
Nel momento in cui sorge un ostacolo o reazione al dispiegamento dell'imperialismo finanziario, che non è meno devastante e non produce meno morti di una guerra guerreggiata, la situazione è fascisticamente talmente degradata dal punto di vista intellettuale, morale e politico che le oligarchie colonizzatrici non sanno individuare una risposta né una gestione della crisi e eventi che non sia una criminale incentivazione alla guerra dei suoi fantocci e al sacrificio della popolazione e classi inferiori del paese in guerra e degli altri paesi investiti dagli effetti della guerra delle sanzioni finanziarie.
Naturalmente per sostenere tale esito devono canonizzare come norma ogni pratica fascista che vada dalla censura al propagandismo dei mentecatti pagati un tanto al chilo.
Per ragioni ideologistiche di strenua difesa dell'imperialismo finanziario l'oligarchia occidentale sacrifica ragione, civiltà, negoziazioni e classi inferiori, viste solo come topi da lobotomizzare, fino al suicidio economico, nella speranza che l'inaspettato tragico intoppo venga bloccato e superato anche nel sangue.
Tale cinica speranza tuttavia difficilmente si realizzerà, dato che un numero di paesi di peso si è ormai accorto che può evitare sottosviluppo e povertà solo mantenendo le distanze dall'imperialismo finanziario imposto da impero e ex potenze coloniali.
Infine non è meno notabile il fatto che i sedicenti partiti di sinistra, catturati dall'oligarchia, sono i più attivi promotori di politiche neoliberali e fasciste.
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Vincenzo CUCINOTTA
Saturday, 12 March 2022 19:56
Permettetemi di approfittare della analisi già tracciata nel post e confermata nei commenti, e che condivido totalmente, per concentrarmi sulla terapia, su ciò che possiamo realisticamente fare nella situazione data, in questo clima di rimbambimento della popolazione per opera di media sempre più manipolati monopolisticamente.
Solo un inciso, ciò che è avvenuto nella vicenda COVID-19. si è rivelato ben più efficace in quest'opera di obnubilazione collettiva, tante fratture anche nella cerchia delle amicizie più care, sull'Ucraina si sono risaldate, pensate che anche con l'autore di questo post che condivido, c'è stato uno scontro fortissimo, visto che sulla COVID, egli sta sul versante opposto.
Andando all'argomento che mi sta particolarmente a cuore, vorrei mettere in guardia dal formulare in maniera imprecisa dove stia la difficoltà maggiore in cui ci troviamo nel voler contrastare questo processo che avete così efficacemente descritto.
Per come la vedo io, concentrarsi oggi, nella situazione data di controllo monopolistico dei media, su come ottenere il consenso popolare, rischia di rivelarsi velleitario. Malgrado la peculiarità della situazione contemporanea, dovuta alla crescente invasività dei media mai prima riscontrata nella storia, non possiamo ignorare il fatto che sono sempre delle avanguardie ad agire, il popolo inevitabilmente segue. Mai, credo, chi si è voluto opporre al potere esistente, ha potuto affidarsi a un processo di convincimento più o meno ben costruito per diventare maggioritario nella società. Non sono le buone ragioni anche ben formulate che cambiano il mondo, sono condizioni oggettive che sembrerebbe stiano per realizzarsi nelle nostre società occidentali, specificamente europee.
La questione centrale che dovremmo porci, non è come fare crollare un sistema politico, ma essere pronti quando ciò accadrà per effetto di fattori incontrollabili (anche da parte dei nostri nemici). Essere pronti qui significa, essere adeguatamente organizzati, avere un vero partito, un baluardo con un gruppo dirigente coeso e determinato, questo gruppo sì ben attrezzato ideologicamente.
Ebbene, nella mia certo parziale esperienza diretta, ciò che trovo straordinariamente difficile è costruirlo questo partito. Manca questa capacità di autoaggregazione di persone che sarebbe augurabile provengano da esperienze differenti, c’è questo difetto di volontà soggettiva di cambiare la propria vita per una causa politica.
Ciò di cui invece disponiamo, direi a iosa, è di miniformazioni costruite attorno a un leader, in genere un personaggio che per varie ragioni, ha avuto una sua visibilità mediatica, quindi in ultima istanza, si tratta di formazioni costruite secondo logiche del pensiero dominante, ma soprattutto si tratta di attività politiche finalizzate ad agire nel contesto politico dato, e quindi per definizione prive di qualsiasi valore non solo rivoluzionario, ma anche semplicemente innovativo.
In assenza di un progetto plurale, cioè costruito attorno a un progetto collettivo, la mia opinione è che fare politica attiva si tramuta automaticamente in un fattore di stabilizzazione.
Il momento del proselitismo certamente dovrà esserci, ma per ottenere effetti politici, abbiamo bisogno di disporre di strutture politiche adeguate e che devono essere predisposte in anticipo e che consenta di fare politica di persona.
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Paolo Selmi
Saturday, 12 March 2022 21:35
Caro Vincenzo,
hai perfettamente ragione. Ma fatico a intravedere al momento un percorso nel ginepraio dei minipartiti comunisti italiani.

L'appello all'unità di fine anno scorso e all'avvio di un percorso costituente
https://unitacomunista.net/appello/
era già stato criticato su questo sito perché poneva condizioni che ad alcuni compagni sarebbero risultate inaccettabili.
Sappiamo, per esempio, che la posizione su Cina e Russia è oggetto di dibattito, anche acceso. Lì si chiedeva un'adesione che non tutti si son sentiti di dare.
http://www.pmli.it/articoli
https://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=7154
/2022/20220126_04L_assembleaUnitaPComunisti.html
Altri invece non l'hanno data per altri motivi...
https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/noi-non-ci-saremo/
http://www.nuovopci.it/dfa/2022/117/avvnav117.html

Rifondazione... non pervenuta. Almeno, o cercato sul sito e.. nulla.

Anche il sito promotore dell'appello, peraltro, è "dormiente"... ultima iniziativa una manifestazione del 26/02 contro Draghi, passata in ultimo piano dopo l'inizio del conflitto, e da allora il nulla.
https://unitacomunista.net/

L'ultimo tentativo "unitario", quindi, non è per nulla incisivo, neppure sulla nicchia di chi in esso potrebbe cercare un riferimento.

Concordo sulla tua analisi, riferita alle "miniformazioni costruite attorno a un leader, in genere un personaggio che per varie ragioni, ha avuto una sua visibilità mediatica, quindi in ultima istanza, si tratta di formazioni costruite secondo logiche del pensiero dominante, ma soprattutto si tratta di attività politiche finalizzate ad agire nel contesto politico dato, e quindi per definizione prive di qualsiasi valore non solo rivoluzionario, ma anche semplicemente innovativo".

Sul "che fare?", l'unica cosa che mi viene in mente in questo momento è provare a tenere distinti (anche se non separati) i due piani:
- quello della controinformazione, della diffusione di dati e materiale che cerchi di andare oltre. Di modo che chi abbia voglia ma non i mezzi (linguistici, per esempio, ma non solo) possa approfondire.
- quello della lotta, che oggi ponga l'accento ovunque, dal luogo di lavoro al luogo di ritrovo, sul fatto che la benzina e il gas erano già aumentati PRIMA del conflitto e che, per esempio, c'è stata una continuità fra ingerenza NATO nella politica europea di approvvigionamento delle materie prime (blocco al nord stream 2 e non solo) e ingerenza NATO nella sicurezza e nella stabilità politica europea, A PARTIRE DALLA PRIMA MAIDAN (ma anche prima...) fino ad arrivare all'escalation odierna. E chi ne fa le spese siamo noi comuni mortali che ci troviamo di colpo impoveriti anche se con uno stipendio.

E misurare l'unità, chiamiamola ancora con questo nome, nei fatti sia sul primo che sul secondo fronte.

Son fuso e altro al momento non mi viene in mente.
ciao!
paolo
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Paolo Selmi
Saturday, 12 March 2022 19:49
Aggiornamento 12/03 sera.

La presa della città di Volnovacha è fondamentale.
https://t.me/voenkorKotenok/32589
Per una serie di motivi:
- dal punto di vista militare, libera energie e risorse che andranno sia ad Avdeevka a nord che a Mariupol' a sud.
E in una operazione al risparmio quale è quella russa, non è poco.
- dal punto di vista tattico-strategico, infligge una severa sconfitta all'ala delle forze armate ucraine in campo facente capo agli squadristi di Azov, Pravyj sektor e Ajdar. Nonostante abbiano adottato la tattica più ignobile, quella degli ostaggi nelle case, impedendo l'evacuazione dei civili, tale tattica non ha dato alcun frutto, se non rallentare l'azione di qualche giorno. E ha acuito ancor più non solo l'odio dei civili nei loro confronti, ma anche delle stesse forze armate ucraine facenti capo all'esercito regolare.

Ne abbiamo avuto oggi una dimostrazione plastica a Charkov: situazione analoga, ai civili è proibito uscire, battaglia quartiere per quartiere, casa per casa. In questa situazione, era giunta nella notte notizia di una colonna di autoveicoli civili mitragliata dagli squadristi.
https://t.me/Kharkov_Z/703

Nel corso della giornata, si è capito cosa è successo. Dal quartiere Dergachi era partita una colonna si, ma questa volta di congiunti di soldati dell'esercito regolare ucraino, diretta verso la Polonia. Sono stati bloccati dagli squadristi e allora l'esercito ha aperto il fuoco. Ne è nata una battaglia vera e propria. Ora gli squadristi, seconto il resoconto della battaglia, hanno duecento effettivi in meno e la colonna è uscita verso la Polonia.
https://t.me/voenkorKotenok/32538

Questo, si accompagna al fatto che a Mariupol le forze russe e del donbass, quartiere dopo quartiere, e con tutta la prudenza possibile data dal dover liberare casa dopo casa, condominio dopo condominio, prima ancora che blindati piazzati strada per strada in mezzo a obbiettivi sensibili (https://t.me/rybar/28320), stanno avanzando.
https://t.me/boris_rozhin/31393
https://t.me/boris_rozhin/31372
https://t.me/readovkanews/28094

E si accompagna al fatto che il comando generale dell'Esercito ucraino ha avuto oggi il coraggio di dire no all'ennesimo ordine insensato di Zelenskij, ovvero radunare il resto delle truppe e attaccare il cordone russo-LDNR intorno a Mariupol' per sbloccare la sacca (deblokirovat')...
https://novorosinform.org/genshtab-vsu-otkazal-zelenskomu-v-pomoshi-nacistam-v-mariupole--istochnik--91592.html

Appare quindi sempre più evidente la tattica suicida (oltre che criminale) di Zelenskij e degli squadristi che a lui fanno capo, mentre si approfondisce la frattura fra questi ultimi e le forze regolari.

Seguiranno aggiornamenti.

Sul fronte dei laboratori di guerra biologica ucraini, questo lavoro di fondsk.ru oltre a riassumere la vicenda, con una "cooperazione" iniziata nel 2005, sospesa dalla Rada poco prima di Maidan e ripresa subito dopo, ci parla di vittime accertate al centro di Charkov:
20 soldati ucraini nel 2016 (e alla fine 364 nell'intero Paese) per peste suina e
peste nel 2019 al punto che già allora la federazione russa aveva chiuso i confini per un periodo.
https://www.fondsk.ru/news/2022/02/25/biolaboratorii-pentagona-i-specialnaja-voennaja-operacia-na-ukraine-55647.html
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Alfred*
Saturday, 12 March 2022 13:16
Paolo,
Credo che parlare di casi singoli sia un errore. Qualsiasi siano le prove che si hanno.
C'e' troppa confusione e diffidenza e non e'colpa di loro che 'non capiscono' o danno del terrapiattista
.
Anche le rivoluzioni si fanno per interesse, quella che vorresti e' una Rivoluzione di classe, ma se la classe e' frantumata bisogna che si riaggreghi , la cosa non e' facile e ci coinvole tutti, nessuno deve essere considerato piu ' stupido o appecoranato.
Per questo bisogna ripartire da considerazioni al limite dell egoistico, ma che coinvolgono la soppravvivenza di ognuno. Oggi a un signore un po' indeciso visto che l ucraina deve essere libbera ho chiesto quale pensava sarebbe stata la reazione Usa se canada o messico si fossero alleati (liberamente) con i russi o se qualche paese strategico della Nato avesse deciso di cambiare bandiera (liberamente). Mi ha guardato come se questa prospettiva non lo avesse mai lontanamente sfiorato, con tanto di occhi sgranati. Non mi ha detto del terrapiattista. Poi ho aggiunto se pensava che fosse normale che per un paese che vuole a tutti i costi entrare nella Nato, ma potrebbe benissimo vivere e senza occupazione in uno status come quello finlandese o austriaco fare una guerra( ... non ha replicato, ci siamo salutati cordialmente. Spero di avere seminato un dubbio che puo' coltivare lui e passare ad altri. Non avrei ottenuto neanche l' attenzione se avessi voluto destrutturare un fatto di sangue vero o finto che la tv ha gia' venduto in un certo modo. In sintesi: dobbiamo partire dai nostri interessi banali e anche di classe (o vogliamo mettere l elmetto quando la patria Nato chiama?), attenti a non alimentare l' egoismo spicciolo contro i profughi (lo vedo dietro l'angolo e basta un nulla).
Se andate nei supermercati con scaffali vuoti lasciate biglietti con scritto: grazie all embargo stupido per una guerra stupida al solo scopo di fare entrare l ucraina nella Nato. O cose simili
.
Non sono bravo in queste cose, scrivete cose migliori, piu incisive, ma non provate a destrutturare notizie false, quello, semmai va fatto in luoghi come questo e dopo con le persone che desiderano approfondire, non come primo approccio. Non offendete gli ucraini, non offendete la nazione ucraina, mettete sempre l'accento sulla pressione idiota della Nato per avanzare a Est , la creativita' non manca, usiamola. Saluti
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Paolo Selmi
Saturday, 12 March 2022 14:08
Mi spiace se è passata l'idea dell'appecoronamento, Alfred. Ognuno formula giudizi secondo gli elementi in suo possesso, prima ancora che secondo la propria capacità di giudicare. E in un sistema chiuso gli elementi sono limitati, e indirizzati all'ottenimento di un certo obbiettivo, funzionale agli interessi della classe dirigente. Banalizzo: se per me URSS=Ivan Drago=Russia="Grattez le Russe et vous trouverez le tartare" (come è facile andare a ritroso nei secoli... finanche a Dostoevskij), la colpa oggi della benzina che aumenta e degli scaffali vuoti è di Putin. Ma io che mi incazzo con Putin non ho colpa di questo.

E' lo stesso motivo per cui io invece, Paolo Selmi vero e non più dell'esempio, mi incazzo con Cingolani che un giorno, riflettendo l'atteggiamento di cui sopra della classe dirigente di cui è espressione, è uscito con "quante volte si fanno le guerre puniche" nei programmi scolastici.

Quante ne servono! Elementari, medie e superiori come minimo! Mi verrebbe da rispondere. Invece mia figlia a 8 anni è ancora lì che gioca coi dinosauri in storia, con 5 chili di libri che son tutte figure e crocette da mettere e quattro righe di testo in croce. Quando io ero già lì che le affrontavo, le guerre puniche, in un sussidiario che pesava un quarto e aveva storia, geografia e scienze.
Allora mi interessava sapere chi aveva vinto, alle medie una prof paziente ci avrebbe spiegato che oltre a un vincere e a un perdere ci sarebbero state delle cause e delle conseguenze, e alle superiori una prof altrettanto paziente ci avrebbe spiegato che la figura di Annibale Barca era stata RACCONTATA da Polibio in un modo, da Seneca in un altro, da Plinio il vecchio in un altro ancora, in modo FUNZIONALE a un obbiettivo e a interessi precisi.
E rileggendo oggi l'ansa, forse, anche senza sapere il russo, il dubbio che nel cronachista ci fosse un po' di Cornelio Nepote mi sarebbe giunto, forse come imprinting tipo ochetta Martina.
Mia figlia, invece, le guerre puniche le farà una volta sola, o forse due. E se le fa come sta facendo adesso i dinosauri, sarà tutto un mettere crocette a quiz a risposta multipla.

E qui non stiamo parlando di casi singoli, ma di masse. Masse intelligentissime, rispetto alle conoscenze di cui disponevo quando io avevo la loro età. Altro che pecoroni. Ma chiuse entro quattro pareti altissime, chiuse da due anni di pandemia, e relative fobie, ansie, disturbi, chiuse da un pezzo di plastica che se non glielo dai (non a otto anni, ma a 13 già si) sono escluse dal gruppo ma se glielo dai li esponi a rischi enormi, sintetizzati da Pellai nel suo "tutto troppo presto".

Eppure, questo sistema permissivo in facciata e repressivo nella sostanza non è riuscito a eliminare la loro curiosità, la loro voglia di sapere, di andare a fondo nelle questioni, la loro ansia di verità e, se mi passi il termine, di giustizia. Ed è su questo che faccio leva. Aumentare e alimentare la loro sete di sapere, per esempio.

Poi ci troviamo di fronte a giovani già più grandi di dieci, quindici anni. Altri interessi, altri ritmi. E con loro occorre agire diversamente ancora.

Poi ci troviamo di fronte ad adulti, padri e madri di famiglia, già "smaronati" dalla vita e dalle loro vicende. E con loro l'approccio deve essere diverso ancora.

E così via. Quando parli di interessi, parli inevitabilmente di contraddizioni. Ed è su quelle che un bravo comunicatore deve agire. Non per fare come nei giochetti retorici dei college americani prima e delle agenzie che servono le lobby poi, dove ci si divide in due squadre e una deve smontare la versione dell'altra, A PRESCINDERE dal tema. Ma per propugnare, al meglio delle proprie capacità e potenzialità, quella che secondo lui è l'analisi corretta di un problema e le vie, i percorsi per risolverlo.

Così facendo, non saremo pagati 500.000 dollari per farlo, lo faremo sicuramente in maniera più artigianale, commetteremo sicuramente molti più errori, ma alla lunga imparando dagli stessi ce la faremo. Almeno questo è l'auspicio. E da qualcosa bisogna pur incominciare, hai pienamente ragione. Senza cincischiare e senza pretendere di cambiare il mondo dall'oggi al domani. Grazie ancora.

Ciao
Paolo
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Alfred
Saturday, 12 March 2022 15:05
Paolo,
Quando descrivi la scuola hai la mia completa solidarieta'. Condivido il giudizio su cingolani e mi fermo perche' potrei .. esondare.
Grazie a te, grazie a tutti, siamo in una situazione pessima, davanti a un disastro e abbiamo bisogno di cominciare da qualcosa e in qualche modo, anche goffamente. Dobbiamo anche volerci bene e volerci aiutare reciprocamente. Tu lo fai a tuo modo (grazie) altri in modi diversi. Percepiamo tutti una grande paura di fondo (credo), proviamoci, proviamo con comprensione tra noi a vedere se riusciamo a creare modi per destrutturare gradualmente la narrazione dominante
e questa idiota guerra. Ovviamente altri giudizi esprimo su militarsmo, Nato e affini, sicuramente meno tenerezza .... ciao
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Paolo Selmi
Saturday, 12 March 2022 12:05
Caro Alfred,
quando scrivi "Pochi sembrano reagire e cercare aggregazione e questo vuol dire che quando l'economia di guerra ci travolgera' sara' la solita lotta tra poveri", cogli nel segno.

Seminare il dubbio... Oggi prova a dire al primo che passa per strada che al roddom di Mariupol' (e lo dico a te, a lui dovrei dire là dove c'era quella incinta in pigiama con la faccia piena di sangue che è uscita dall'ospedale bombardato) c'è stata una montatura, persino nell'esplosione che - non l'ho scritto su questo spazio perché per me l'argomento è chiuso e ci son rimasto talmente disgustato, umanamente proprio, che non voglio ritornarci: lo dico brevemente, tutti i filmati e le immagini sono stati esaminati da periti che hanno stabilito che un missile lanciato da un aereo avrebbe fatto macerie diverse e disposte diversamente, laddove invece la disposizione attuale suggerirebbe una carica di 100 kg di tritolo a ridosso della parete, magari con un intervento precedente di uno o più di quegli ordigni scavatrincea di fabbricazione sovietica ancora in dotazione alle FF.AA. ucraine (ОЗ-1 OZ-1 https://www.youtube.com/watch?v=b_u3H6X1LU4 in sostanza se ne fanno esplodere su terreno ghiacciato specialmente in serie e si crea la prima traccia della trincea, oltre ad ammorbidire il terreno per proseguire nello scavo).

Minimo ti prende per pazzo, massimo si incazza e comincia ad insultarti e a darti del terrapiattista o, peggio ancora, comincia a pensare di avere un vicino di casa spia dei servizi segreti russi... e segnala ai carabinieri.

E' due anni che il popolo italiano crede al ministero della verità. E ora il ministero della verità dice che c'è un pazzo che vuole conquistare il mondo intero, e a lui si oppone un eroe in maglietta mimetica a cui dobbiamo dare armi, uomini e mezzi.

Quindi a uno che nel fare i propri bisogni trovasse scritto sulla parete del bagno "mancano cibo e benzina perche' l ucraina deve entrare per forza nella Nato, ha senso?" più che venire il dubbio partirebbe l'embolo: "ma dove vive 'sto pazzo? Ma non la guarda la televisione?"

In altre parole, il quadro generale è talmente compromesso che la domanda che scriveresti sui muri non sarebbe accettata come domanda lecita. Ecco, forse sono riuscito a trovare la formula giusta per sintetizzare il nocciolo del problema attuale di comunicazione.

E tu mi chiederai... quali sono le domande "lecite"? Per quel poco di studi sull'ideologia che ho fatto, l'ideologia si definisce tale quando è un sistema CHIUSO. Le domande "lecite" non ledono gli interessi dell'ideologia dominante, le domande "illecite", che li lederebbero, non hanno un terreno di legittimazione nel substrato ideologico dominante, non riescono ad attecchire, a mettere radici. In altre parole, nel medioevo più che dire "eppur si muove..." non si riesce a dire. Occorre la RIVOLUZIONE vera, che accompagna quella copernicana, e stravolge completamente il pensiero dominante, ponendo a propria volta una nuova ideologia come egemone. Dopo trent'anni di pensiero unico e due di pandemia, come scardinare questo sistema ideologico autoportante è questione fondamentale.

Caro Giorgio,
hai perfettamente ragione. Noi vediamo questi eventi con un occhio completamente diverso, da quelli con cui li vede un russo e un EX-SOVIETICO (quindi, anche ucraino, nonostante la decomunistizzazione in corso da anni fino all'altro ieri). Che ha avuto 20 milioni di morti, che si è risollevato, ma non ha dimenticato. Ja pòmnju, ja gorzhùs' (io ricordo e ne sono orgoglioso) non è uno slogan di un secolo fa, ma di soli otto anni fa, sulla guerra contro i nazifascisti e sulla resistenza del Donbass agli squadristi di Azov, Pravyj sektor e Ajdar. Ed è sempre mentalmente pronto a rientrare e rendere onore ai suoi nonni e bisnonni. Noi probabilmente non abbiamo neanche idea di che corde vada a toccare in un EX-SOVIETICO un discorso del genere. Se è mai esistito un "popolo sovietico", è esistito in virtù di questo mito fondativo. Che a un lettone ha detto poco più di niente, a un abitante di L'vov che era Asburgo prima e Polonia poi fino alla II guerra mondiale, idem con patate, ma a un minatore del Donbass SI, a un contadino in un kol'choz cazaco o uzbeco SI, a un operaio di Leningrado SI, a una guardia di frontiera nella Kamchatka SI, e via discorrendo. Quanti film sui partigiani e sulla Resistenza abbiamo? Specialmente dopo gli anni Settanta? Quanti film all'anno si producono in Russia e Bielorussia, ancora oggi, sugli anni della guerra al nazifascismo? Uno recente, tra l'altro, bielorusso sulla Fortezza di Brest', quella disgraziata dove i tedeschi sono passati sopra sotto di lato e hanno completamente isolato, e quindi massacrato civili e militari uno a uno, dove poi han trovato scritto sul muro Umiràju no ne sdajùs' (muoio ma non mi arrendo Умираю, но не сдаюсь https://zen.yandex.ru/media/history_russian/slova-umiraiu-no-ne-sdaius-kroviu-napisany-tolko-na-russkom-iazyke-gde-eto-proizoshlo-i-pri-kakih-obstoiatelstvah-61aa0ace4333203e45e9cd31), è molto, ma molto bello.
Un mito fondativo non solo che ha resistito alla caduta dell'URSS, ma che in tutti gli anni dove i popoli ex-sovietici hanno fatto la fame - e hanno fatto la fame! nell'indifferenza di un'Occidente che aveva trovato nel suo fantoccio El'cyn il degno successore del "traditore" Gorbacev (chiedete a qualsiasi russo una parola per definirlo e le virgolette le toglie) - ha dato loro la forza di resistere. Non ci han piegato i nazifascisti, non ci piegherà neanche questa catastrofe. Non ci piegheranno le guerre fratricide che ci dividono. Ho servito per un anno intero in un centro di prima accoglienza: armeni, azeri, ceceni, daghestani, ossetini, georgiani, curdi sovietici (c'erano anche loro...), i cui rispettivi capi si scannavano tra loro, in quel centro tornavano a parlare un linguaggio comune, e non mi riferisco solo al russo, ma a quello che dietro c'era come PORTATO IDEOLOGICO SOVIETICO che, per oltre mezzo secolo, li aveva affratellati e non solo, aveva forgiato tale fratellanza sotto le macerie, sotto le bombe, sotto le atrocità nazifasciste. Ex capi di uffici postali, ex politici, ex coreografi, ex operai ed ex operaie, ex segretarie scolastiche, di diverse nazionalità, tornavano come ai tempi dei loro padri. Così mi dicevano. E quella volta il nemico non era più il nazista, ma quei burocrati ladri e mafiosi (vedasi la dinastia Aliev in Azerbaigian, per esempio) e gli oligarchi a cui facevano riferimento. E tornavano tutti fratelli. In un'economia di guerra.
Noi non sappiamo più cosa vuol dire un'economia di guerra. Noi abbiamo causato un conflitto nella Ex-Jugoslavia, soffiando sugli odi etnici, riconoscendo l'indipendenza della Croazia prima (Vaticano e Repubblica Federale Tedesca i primi fra tutti) e del Kosovo poi (senza parlare di Siria, Libia, Iraq, Afghanistan). Abbiamo contribuito fattivamente alla devastazione DEGLI ALTRI, IN CASA D'ALTRI. Abbiamo "esportato la democrazia". MA IN CASA NOSTRA abbiamo perso traccia, abbiamo fatto il gioco delle tre scimmie, è dalla caduta del muro di Berlino che facciamo il gioco delle tre scimmie.

Pertanto cogli nel segno quando scrivi: "Si nascondono dietro alla paura della guerra nucleare perchè sono ormai convinti che l'avversario sarebbe pronto ma loro non lo sono, non ne hanno il coraggio e quindi non possono neppure iniziare una guerra convenzionale per paura che al nemico non basti. Perchè hanno paura e non sono più convinti di quello che ne uscirà e in fondo al cuore (immaginate dove l'hanno) sentono il tremorio della nemesi."

Forse, se fosse arrivata non solo l'eco, non solo le immagini, ma un'esperienza diretta della guerra, avremmo visto ventitre anni fa la copertina del TIME "Bringing Serbs to kneel" e avremmo gridato TUTTI, a una voce: "Fermi, bastardi! Cosa state facendo?" Altro che basi nato, d'alema, e quanto è accaduto. E parliamo di ventitre anni fa. In ventitre anni abbiamo visto di tutto. e abbiamo creduto a tutto. Soprattutto, abbiamo creduto che credendo a tutto ci saremmo "salvati" da quelle cose che vedevamo alla televisione. Che diventare più stronzi, metterci gli uni contro gli altri, girare la testa mentre i "nostri" facevano il lavoro sporco, ci avrebbe "salvato". E quindi era giusto. Ancora oggi, lo facciamo con Biden e Zelenskij.

Loro, oltre cortina e non solo, non sono come noi. E il prezzo del gasolio, la scarsità di mezzi, la miseria, la vivevano anche prima di questa guerra. 5 dollari al giorno a uno scienziato che fa ricerche su agenti patogeni in grado di far star male un'intera città se per caso non si lava bene le mani: banalizzo ma il senso è questo. Chissà chi fa le pulizie alla sera, in quel laboratorio, quanto prendeva. Non ci rendiamo neppure conto che l'economia di quel paese, e non solo di quello, è da decenni che vive delle rimesse di quelle povere criste e quei poveri cristi che qui, dove ci accorgiamo di quel mondo da oggi, si privano di tutto pur di mandare i soldi a casa.

Vi chiedo scusa, Alfred e Giorgio, se sono andato così sopra i vostri commenti. Ma in questi giorni mi stanno venendo in mente tante cose, troppe, una dietro l'altra. e non ho neppure il tempo di fermarmi, analizzare, rielaborare, organizzare uno straccio di critica seria che sia una.

Grazie e ciao!

Paolo
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Alfred*
Saturday, 12 March 2022 07:06
Continuo a leggere argomenti arguti sui perche' e sui come e sul futuro e sul passato. Tutto bene.
sono un pragmatico, se dopo le analisi non agisco sto male.
se la propaganda dei guerrafondai ha tanto di esperti che riescono a toccare le corde di moltissimi di noi non possiamo solo raccontarci quanto siamo bravi a capire.
A noi non la si fa
Bene.
E dopo?
Dopo resterebbero le lotte
Non mi sembra ci siano i numeri, non ancora.
Bisognerebbe preparare, ma nella maggior parte dei casi se fanno analisi articolate si e' ignorati o compatiti.
Allora passiamo a qualcosa di basico
Che ne dite di cominciare a scrivere dappertutto, dai cessi alle strade a qualsiasi posto dove ci sia spazio per un pennarello indelebile frasi semplici, tipo
- mancano cibo e benzina perche' l ucraina deve entrare per forza nella Nato, ha senso? Ha senso una morte globale o l' ucraina puo vivere anche come paese neutrale?
- ha senso una terza guerra mondiale (nucleare) per far entrare l ucraina nella Nato? Ci entreranno da morti?
. Davvero l ' ucraina non puo vivere come la finlandia e dobbiamo fare una guerra mondiale per farla entrare nella Nato?
- dobbiamo razionare il cibo e la corrente perche l ucraina non puo essere paese neutrale e deve entrare per forza nella Nato? Quando? Quando saremo morti?
- ha senso che per far esistere la Nato e far entrare altri paesi andiamo verso la guerra nucleare, la fame, la miseria? Ha senso avere la Nato e dover fare la fame? Ha senso la Nato?
Ripeto, non sono Ferragni e non ho molti strumenti in ambito comunicazione, ma da qualche parte dobbiamo iniziare a smontare la cosa, prima con dubbi semplici, poi piu articolati. Dalle frasi che ho scritto si capisce che non sono del mestiere. Spero che tra chi legge ci sia gente piu' scafata. Dobbiamo essere creativi e veloci, inserirci nelle piccole fratture del pensiero e allargarle.
Senza offendere, senza insistere, ma con constanza e urgenza. Fare una semplice comunicazione con frasi semplici, scritte o dette nei luoghi pubblici e' alla portata di tutti.
Passiamo a qualcosa di pratico, anche basico, non se ne puo' piu di vedere i cretini televisivi che mostrano la polvere radioattiva o discettano come se ci potesse essere un domani dopo un conflitto nucleare.
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Giorgio Bertolini
Saturday, 12 March 2022 06:00
Finalmente un commento che coglie la reale posta in gioco della paura statunitense e precisamente quella di non avere quella supremazia imperialistica e assassina degli ultimi 40 anni (da quando venne eletto l'inetto Gorbaciov in Urss).
Quello che non condivido è la ventilata ipotesi dell'esistenza di veri e propri progetti difformi all'interno della politica Usa giacchè di fronte a chi mette in dubbio il potere del loro paese nel mondo l'istinto dei capitalisti e dei loro servi politici è univoco, circola nel sangue malato dell'odio di classe che assume i tratti del razzismo.
Piuttosto ancora non si è valutato il punto centrale del problema posto dall'operazione tecnico-militare dei russi: l'impotenza militare dell'intero mondo occidentale.
Non sono i principi che frenano gli accoliti del capitale tanto che i "pacifisti" inviano armi e addestrano truppe, incitano all'odio razziale che farfugliano bandito dalle loro "costituzioni" "demoplutocratiche". Non sono le armi che pure posseggono e si vantano di averne "più lunghe" di tutti.
Che cos'è che impedisce loro la risposta militare con tutti i nomignoli che amano attribuirsi di "guerre umanitarie" o "operazioni antiterrorismo" come in Serbia negli anni '90, in Iraq, in Somalia, In Afghanistan, a Panama , in Libia e chi se li ricorda tutti!
Quindi perchè oggi, nel 2022 con tutte le loro armi schiumano rabbia e dollari o euro ma latrano senza mordere come un cane che finge di avere la catena?
Si nascondono dietro alla paura della guerra nucleare perchè sono ormai convinti che l'avversario sarebbe pronto ma loro non lo sono, non ne hanno il coraggio e quindi non possono neppure iniziare una guerra convenzionale per paura che al nemico non basti.
Perchè hanno paura e non sono più convinti di quello che ne uscirà e in fondo al cuore (immaginate dove l'hanno) sentono il tremorio della nemesi.
Gli europei per primi visto che ci andrebbero di mezzo subito, ma anche gli Usa perchè se perdessero la promessa dell'intoccabilità degli europei nel mondo , in ogni modo non conterebbero più molto assieme al loro dollaro.
La geopolitica oggi è tutta qua.
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Alfred*
Friday, 11 March 2022 21:09
Un po' irrento, ma efficace. Dal basso della mia insignificanza azzardo un intervento intellegibile se non intelligente.
Vabbe'
Dopo avere letto e riletto articoli su geoeconomia, geopolica e anche qualche intervento di geomanzia ho stabilito che molte sono le variabili e poche le certezze. Sulle dinamiche della guerra, della finanza e degli sviluppi di cina russia e usa ucraina possiamo dire tanto, ma quello che diciamo serve piu a tenere a bada le nostre paure che a predire quello che sara' il futuro.
Quindi lascero' ambiti per cui nessuno mi paga 500.000 euro e tornero' al mio intorno. Fa impressione vedere la gente che sta accapparrando viveri e benzina. Non si tratta solo di fare scorta per qualche periodo o di prepararsi a un mercato nero, anche questo purtroppo, si tratta soprattutto di considerare la cosa Normale, scontata, necessaria in vista di un futuro di guerra. Questo e ' il vero problema, l'assuefazione all'idea che e' inevitabile e ci si prepara non a combattere perche' non sia, ma a pagare il prezzo di scelte che passano sulle nostre teste e a farlo da soli.
Pochi sembrano reagire e cercare aggregazione e questo vuol dire che quando l'economia di guerra ci travolgera' sara' la solita lotta tra poveri. Cosa possiamo, dobbiamo fare non lo so, forse non ho forza e strumenti, ma credo che il sogno balordo di entrare nel club Nato di capitan ucraina ci costera' caro, molto caro.
Almeno cerchiamo di farci consapevoli e di rendere consapevoli su cosa ci aspetta, forse non e' tanto, ma e' un inizio. Non lasciamo che le nostre paure e i nostri bisogni primari ci travolgano e ci privino di umanita' e solidarieta'.
Ps. Non affronto il tema dei profughi perche' si rischia di dire stupidaggini, pero', ricordando come e'sempre stata gestita la cosa negli anni e come sono state aizzate le persone sui migranti, il rischio che i profughi oggi buoni e biondi domani diventino altro (non so cosa e preferisco non immaginare) e ' dietro l' uscio

Con questo commento esco fuori ufficialmente dai massimi sistemi geopolitici e mi focalizzo su un inquietante quotiano

Saluti
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