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Invadere l’Ucraina è brutto? Dipende: se l’invadiamo noi è eroico. Buoni 26 di gennaio!

di Wu Ming

Da oggi, grazie ai nostri parlamentari – gli stessi parlamentari che da settimane condannano a gran voce e con l’elmetto in testa l’invasione dell’Ucraina – ogni 26 gennaio si celebrerà l’eroismo delle forze d’invasione nazifasciste che ottant’anni fa misero l’Ucraina – e con essa un bel pezzo di Urss – a ferro e fuoco.

L’indomani, 27 gennaio, si spremerà la lacrimuccia sulla Shoah. Perfetto.

Lo abbiamo fatto notare più volte: a colpi di “sdoganamenti” e celebrazioni nazionaliste e militariste si è ormai sfondata ogni barriera.

In questa mossa, tuttavia, c’è un surplus di ipocrisia che lascia attoniti persino noi che ormai ci aspettiamo qualunque cosa.

Sì, perché al mantra di tutto il mainstream «un popolo invaso ha diritto di difendersi» è stata aggiunta senza il minimo pudore la precisazione finora rimasta implicita: «salvo il caso in cui a invadere siamo noi».

E il caso vuole che sia lo stesso popolo.

Se a invadere l’Ucraina è Putin, gli eroi sono gli invasi e si difendono da eroi.

Se a invadere l’Ucraina è l’Italia – per giunta al fianco di Hitler e con l’intento di esportare il nazismo (proprio il nazismo, quello DOP) – gli eroi siamo noi invasori e gli altri osano pure difendersi, ‘sti stronzi.

Riportiamo il commento di Resistenze in Cirenaica intitolato «Analisi logica»:

Rai News riporta che: il Senato ha approvato ieri il Ddl che istituisce la giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini, già approvato dalla Camera il 25 giugno 2019. Il provvedimento è diventato legge con 189 voti a favore, nessun contrario e un astenuto. L’intento sarebbe quello di celebrare la giornata del 26 gennaio di ogni anno in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943, durante la Seconda guerra mondiale: un feroce scontro tra le incalzanti truppe sovietiche e le forze residue dell’Asse (!).

Facciamo un po’ di analisi “logica” e vediamo cosa succede.

    1. Niklolaiewka – l’attuale Livenka – nel 1943 si trovava in URSS, poco distante dal confine odierno tra Russia e Ucraina.
    2. Le “incalzanti truppe sovietiche” stavano respingendo un’invasione.
    3. L’invasione veniva portata avanti dalle forze (residue quanto ti pare) dell’Asse.
    4. L’Asse (termine coniato da Mussolini), come dice la Treccani, è la politica d’intesa fra la Germania hitleriana e l’Italia fascista , inaugurata dagli accordi di Berlino del ’36 e sancita col “patto d’acciaio” del ’39.
    5. Gli alpini, in quanto parte dell’esercito italiano, erano parte delle forze (residue quanto ti pare) dell’Asse.
    6. Gli alpini erano una forza di invasione nazifascista, ma erano “eroici”.
    7. A.D. 2022, la maggior parte dei deputati e dei senatori (salvo un astenuto) che hanno votato all’unanimità la legge che istituisce la giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini ha condannato con fermezza l’invasione – non eroica – dell’Ucraina.
    8. Salvo un astenuto, quindi, chi condanna l’invasione dell’Ucraina vuole ricordare, con una legge, una parte delle forze dell’Asse che invasero l’Ucraina e l’intera URSS.
    9. Il 26 gennaio precede il 27 (ehm), che è il giorno della memoria della Shoah.
    10. Il 26 gennaio si celebra una forza d’invasione nazifascista e il giorno dopo si ricordano le vittime dei crimini del nazifascsimo.
    11. 2+2=5
    12. Il bipensiero orwelliano è servito.

Comments

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0
marku
Wednesday, 13 April 2022 08:07
niente di nuovo sotto al sole
si legifera per reintrodurre nelle nuove leve giovanili
supposte di storia
con sbianchettamento sul nazifascismo
per cui qualunque
bassezza od orrore
compiano
il regio esercito
o i ragazzi di salò
siamo tutti solo e sempre

italioti brava gente

CHE VIVA ROBESPIERRE
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