Fai una donazione

Questo sito è autofinanziato. L'aumento dei costi ci costringe a chiedere un piccolo aiuto ai lettori. CHI NON HA O NON VUOLE USARE UNA CARTA DI CREDITO può comunque cliccare su "donate" e nella pagina successiva è presente (in alto) l'IBAN per un bonifico diretto________________________________

Amount
Print Friendly, PDF & Email

contropiano2

Un ex-CIA conferma: armi all’Ucraina per dissanguarsi reciprocamente con Mosca

di Alessandro Avvisato

Un ex dirigente CIA ora scaricato dalla Casa Bianca ha rilasciato un’intervista al quotidiano britannico The Times, criticando la strategia stelle-e-strisce sull’Ucraina. Le sue parole smascherano definitivamente una delle ultime narrazioni propagandistiche ancora ripetute a pappagallo dai media nostrani: le armi inviate a Kiev servono a dissanguare i contendenti, non a spostare gli equilibri della guerra.

Dopo la chiusura dell’accordo sui minerali tra Stati Uniti e Ucraina, e dopo che l’amministrazione Trump ha riaperto all’invio di armi alle forze ucraine, il governo statunitense dice di volersi tirare indietro dalla mediazione tra Mosca e Kiev. Il tycoon era alla ricerca di buoni affari commerciali, e quelli che ha portato a casa sembrano soddisfarlo, per ora.

Gli USA hanno ottenuto il controllo di riserve sostanziose di materie prime e che le armi si paghino, hanno ottenuto che la UE continui a pagare a caro prezzo il gas naturale statunitense, e probabilmente freneranno sul togliere alle sanzioni ai russi a meno che non chiudano un accordo favorevole al capitale statunitense anche sulla riattivazione dei gasdotti Nord Stream.

L’attività di “paciere” non si addice agli Stati Uniti, e anche questa volta hanno mostrato che gli obiettivi erano quelli di mantenere una leva e una posizione di vantaggio su tutti gli altri attori globali. Anche per questo la figura di Ralph Goff, fermo sostenitore di un maggiore impegno per l’Ucraina (in linea con la gestione Biden), non era quella adatta al ruolo di vicedirettore operativo della CIA.

Si tratta di un ruolo fondamentale e tra i più importanti, in quanto gestisce le attività clandestine dell’agenzia, e il posto sembrava dovesse andare a Goff, il quale ha oltre 30 anni di esperienza nell’intelligence statunitense: ha servito più volte con ruoli dirigenziali in Europa, nel Medio Oriente e in Asia, ed è stato anche a capo delle operazioni per l’Europa e l’Eurasia.

A inizio aprile il giornale Politico aveva riportato fonti interne alla CIA secondo cui Goff avrebbe dovuto essere nominato a breve, ma alla fine l’amministrazione Trump aveva bloccato il tutto. Goff era in pensione da ottobre 2023 e da allora aveva moltiplicato le dichiarazioni a favore di Kiev, recandosi anche personalmente in Ucraina, in qualità di “consulente indipendente”.

Non sorprende quindi che abbia deciso di esporsi con un’intervista, così come non sorprende che ad accogliere le sue parole sia stato un quotidiano britannico, ovvero di un paese appartenente allo schieramento europeo della guerra a tutti i costi. Ad ogni modo, l’ex CIA ha rivelato al Times qualcosa che non può che mettere in imbarazzo anche l’amministrazione Biden e le stesse cancellerie europee.

Innanzitutto, già nel 2014 Goff afferma di aver messo in guardia sul fatto che “si stavano piantando i semi della Terza guerra mondiale nel Donbass“, e che doveva essere fatto qualcosa al riguardo. Ma anche che le priorità della Casa Bianca erano altre, rivelando poi che nel 2022 la strategia adottata dall’Occidente sull’invio di armi ha tenuto fortemente in considerazione gli equilibri nucleari.

Nulla di nuovo e che nessuno con un po’ di onestà e lucidità non avesse già detto: nelle relazioni internazionali a tenere banco non sono le questioni morali, né la millantata “difesa della democrazia”, ma gli equilibri concreti a livello geopolitico. Se il confronto poi è tra potenze con armi atomiche, è il pericolo di un’escalation nucleare a dettare la linea.

Il timore che, di fronte a una sconfitta strategica con la NATO, Mosca rispondesse con l’opzione nucleare ha spinto sin da subito Biden a scegliere la fornitura di armi che permettessero agli ucraini di combattere, ma non di ottenere alcun concreto vantaggio sul campo. Goff ha così sintetizzato: “abbiamo dato all’Ucraina abbastanza armi per sanguinare, non per vincere“.

Insomma, lo scopo era logorare la Russia, anche senza mai davvero creare le condizioni necessarie affinché perdesse (e magari decidesse l’uso dell’arma atomica). L’Ucraina era l’agnello sacrificale da mettere in mezzo a una guerra che era tra l’alleanza atlantica e il Cremlino, la carne da cannone da usare per incancrenire un conflitto per il quale la finestra di tempo utile per agire in modo dirimente a favore di Kiev si è chiusa.

Se avessimo equipaggiato l’Ucraina con le armi giuste fin dall’inizio forse avrebbero potuto cacciare i russi dal paese. Ma abbiamo scelto di non rischiare” che la guerra precipitasse verso scenari “non convenzionali”. Goff, insomma, non è un pacifista; anzi la sua intervista ribadisce che, a suo avviso, l’Occidente si è mosso in modo troppo prudente, spaventato da una guerra nucleare che lui (e Biden) avrebbe rischiato senza preoccuparsi troppo.

Un ‘apprendista stregone’ in piena regole, che però rivela in maniera incontrovertibile un fatto: USA e UE hanno sostanzialmente puntato a usare gli ucraini contro la Russia, rendendo il loro paese un tritacarne. Per questo non hanno mai neanche davvero fatto in modo che Kiev potesse “vincere” (si sapeva che non era materialmente possibile), limitandosi a farla dissanguare il più a lungo e lentamente possibile.

Bella prova “democratica”, no?

Pin It

Comments

Search Reset
0
Alfred
Saturday, 10 May 2025 00:23
Che due pal... pardon, balle !!!
Se avessimo dato tutte le armi, ma non volevamo.
Puo' essere, ma puo' non essere.
Se, come dice Rutte, hanno scoperto (dove era la Cia mes, anni fa?) che i russi producono in tre mesi le armi che il blocco occidentale produce a a mala pena in un anno ... siamo davvero sicuri sicuri che loro (escludendo l'atomica) potevano dare all'Ucraina armi a sufficienza per affrontare la Russia? Per tacere delle cosidette risorse umane.
Gli ucraini sono stati macellati, ma hanno dimostrato anche di saper combattere pur con i residui di magazzino occidentali. Siamo sicuri che se gli avessero affiancato in via ufficiale (in via ufficiosa sappiamo che in parte e'stato fatto) gli eserciti che hanno perso dal Vietnam all'Afganistan le cose sarebbero andate diversamente? Non e' che stanno costruendo le narrazioni per non ammettere la solenne batosta che hanno preso attraverso la sconfitta dell'Ucraina?
Fatti salvi gli aspetti della tragedia umana di un popolo macellato per vedere altro sangue scorrere copioso, a me viene questo sospetto sia per quanto riguarda le narrazioni di re donald che per quanto riguarda quelle dell' ex Cia.
Provo a spiegare.
Re donald sta facendo passare l'ennesima sconfitta degli Usa attraverso il guadagno di presunti contratti di sfruttamento di chissa'
quali tesori. Popolo americano e mondo intero ammirate ammirate l'ennesima conquista, noi non perdiamo mai, guadagnamo sempre.
Sicuri sicuri?
Il governo del comico (che non fa ridere per niente) e' legale? Quello che firma pur in assenza di un rinnovo del mandato puo' essere annullato da un successivo apparato dopo elezioni? Temo che questo cavillo potrebbe aiutare gli ucraini a liberarsi o ricontrattattare il capesto che il comico ha legato intorno al collo della nazione. I lettori di kant hanno venduto i beni della nazione perche' pensano che re donaldo li difendera' e difendendo i beni difendera' il sacro suolo ucraino. Immagino che solo dei disperati possano crederci. I russi Non riconoscono il governo comico come legittimo, quindi neanche gli atti di vendita di quel governo sono riconosciuti. Se donaldo dovesse lamentare che bombardano le sue potenziali miniere.. indovinate cosa potrebbero rispondere i russi sia a donaldo che al comico.
Gli Usa lo sanno benissimo che hanno comprato il colosseo da un venditore che non ne detiene la proprieta', ma per il tempo che dura l'attenzione dello statunitense medio potranno dire che non hanno preso calci sui denti dai russi, ma belle materie prime (potenziali) dagli ucraini.
Invece il povero uomo della Cia che in anni non aveva notato le condizioni di produzioni belliche della Russia si consolera' del suo inutile mestiere insistendo sul fatto, li abbiamo fatti sanguinare, ma se gli passavamo le armi giuste (le avevano quelle armi?) vincevamo di sicuro. Anche io se avessi avuto le ruote sarei stato una carriola. Quello che conta e' quello che vediamo nella realta', un popolo macellato, materie prime che gli Usa non estrarranno in Ucraina (hanno i mezzi per difendere e far lavorare le miniere oltre a tutte le possibili contestazioni legali sulla proprieta'?) una nazione russa che pur con il pil nominale della spagna produce in tre mesi le armi che la Nato e gli alleati occidentali producono in un anno. Cosa possiamo dire, forse che se la Cia faceva il suo sporco lavoro e analizzava meglio gli apparati e le potenzialita' industriali russe potevano risparmiare un popolo e evitare l'ennesima figura di merda?
Like Like like 4 Reply | Reply with quote | Quote

Add comment

Submit