08/10 ore 13:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
A nord-est della sacca in formazione di Krasnoarmejsk, i russi LIBERANO IVANOVKA E COMINCIANO A RIPULIRE UNA PICCOLA SACCA FORMATASI POCO PIU’ A SUD, IN OCCASIONE DEL CONTRATTACCO NATOFASCISTA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3065
A questo punto i russi potrebbero tornare a puntare verso DOBROPOL’E (posizione qui
https://divgen.ru/48.4521/37.10684/13
e qui)
48.4521/37.10684
da cui distano meno di otto chilometri. Staremo a vedere.
Intanto, più a ovest i russi avanzano SOPRA UDACHNOE e raggiungono il territorio della miniera ZAPADNAJA-1 (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3067
Guardando la cartina delle fortificazioni,
https://t.me/divgen/73680?single
parrebbe quasi che ai russi interessi più procedere verso nord che verso est, dove due linee fortificate passano parallelamente sui due lati del confine di oblast’. Al momento totalmente ignorate.
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI LIBERANO NOVOGRIGOROVKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3066
che si trova fra VERBOVOE a nord e USPENOVKA a sud, ripianando così la linea di fronte fra le due e portando una linea di fronte di oltre dodici chilometri a progredire tutta verso ovest. L’affondo nell’oblast’ di DNEPROPETROVSK, considerando il punto più a est, è già di oltre quindici chilometri. Ben più di quelli che mancano per tagliare la strada che porta da nord a GULJAJPOLE.
Aggiornamenti a seguire.
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08/10 ore 08:30 aggiornamento
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ECONOMIA NATOFASCISTA
Anagraficamente appartengo a una generazione che, quando ha iniziato a parlare di economia, ovvero – allora – a ripetere le parole d’ordine del partito a cui faceva riferimento, nel mio caso si sentiva dire: “Ma taci! Che se era per voi saremmo tutti qui a fare le code per il pane!” Il tutto immancabilmente condito da Stalin, con o senza milioni di morti, con o senza gulag, con o senza arcipelago…
Fa niente, per esempio, che meno di quindici anni prima, ovvero il 7 ottobre 1977, fosse entrata in vigore una Costituzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche che aveva richiesto un anno intero di lavoro, con la partecipazione di 140 milioni di cittadini sovietici, fra organizzazioni di partito, del sindacato, di fabbrica (inclusi quindi anche i non iscritti) e del komsomol, che produssero 400.000 distinte proposte di articolo e paragrafo, raccolti infine in 150 emendamenti alla bozza, più 12 aggiunti all’ultimo, che produssero cambiamenti sostanziali a 118 articoli su un totale di 173, più un articolo aggiunto in seguito alla bozza di testo finale, sempre su proposta popolare, per un totale di 174 articoli, raccolti in 21 capitoli, facenti capo a 9 sezioni e un preambolo iniziale:
https://t.me/kom_mir/11604
Questo, mentre da noi non girava ancora il disco “mataci-codepane-stalin-morti-gulag-arcipelago”… ma ne girava un altro ben peggiore, che chiameremo per semplicità “riflusso-brigaterosse-marciaquarantamila-afghanistan-nonècambiatoniente-iotispiezzioindue”. Poi ci pensarono i dirigenti di allora, chiamando “ristrutturazione” (perestroika) lo smantellamento di settant’anni di Rivoluzione, e nel giro di cinque anni potemmo addirittura permetterci il lusso di cambiare disco. Il primo citato, per l’appunto.
Purtroppo, e questa fu una nostra, di mancanza, non riuscimmo a contrapporre nulla su quel piano. Io non potevo, lo ammetto, anagraficamente più che intuire che ci doveva essere un modo per abbinare quanto sostenuto dal barbone di Treviri ed evitare il taglio delle spese per la sanità, per la scuola e per l’assistenza sociale, piuttosto che ripianare i conti dell’INPS, ci doveva essere, ci DOVEVA essere, non potevo fare. E lo gridavo a gran voce. Con la risposta di cui sopra.
Per la cronaca, passata la nostra, di generazione, ai padroni non servì più neppure tirar fuori il disco “mataci-codepane-stalin-morti-gulag-arcipelago”… ora su quel pezzo di plastica luminoso su cui passiamo la maggior parte del tempo si veicolano ben altri di messaggi, mentre la televisione continua a fare buona guardia a reti unificate. Qualche cortocircuito, ogni tanto, o valvola di sfogo da aprire e chiudere, ma la formula nel complesso e purtroppo per noi funziona.
Tutto questo perché, ogni volta che leggo notizie come quelle che vengo ora a riportare, a me tornano indietro decenni di bocconi amari, di rospi da ingoiare, di mani che entravano nel portafoglio di noi lavoratori e prelevavano, prelevavano… per entrare in Europa, perché altrimenti salta tutto, perché così non si può più andare avanti, perché il sistema è “insostenibile”.
Quante volte ho sentito, abbiamo sentito, questa parola… “insostenibile”. E senza scomodare Kundera. Tuttavia, come già si ragionava ieri, il natofascismo sta cambiando tutto. Non solo nella martoriata terra d’Ucraina, ma anche qui. Ieri parlavamo del “mondo parallelo”, così lo chiamavamo, dove non esistono Euro 7 eccetera eccetera.
A ben vedere, questo mondo parallelo, assolutamente non ideale, ma concreto, semplicemente posto a fianco, e in posizione assolutamente dialogica, interconnessa, col “nostro”, di mondo, al punto che ormai forma un ibrido sempre più mostruoso e indissolubile, un mostro a più teste che rappresenta l’attuale modo di produzione, è dotato di un’economia politica e, più terra terra, di un’economia e basta, ovvero di norme che regolano meccanicamente il modo di produzione che lo sorregge, APPARENTEMENTE avulsa da qualsiasi regola divenuta DOGMA nel nostro, di mondo, di moto-modo di produzione.
Esaminiamone qualcuna. IL DEBITO PUBBLICO… NON E’ PIU’ UN PROBLEMA. Noi apparteniamo a un ente, entrati peraltro senza nessun referendum o consultazione popolare (e senza nessuno che ci metteva sul giradischi bavabeccaris-mussolini-hitler-franco-generali-gollismo-gladio-stragismo), che tra le altre cose ci ha imposto di mettere il VINCOLO DI BILANCIO in Costituzione (e non mi ripeto ma sarebbe da ripetere l’inciso di cui sopra).
Qui, in un Paese da anni DEL TUTTO DIPENDENTE DAL FINANZIAMENTO PADRONALE, e che tuttavia le massime cariche della stessa organizzazione di cui facciamo parte noi vogliono far entrare, così com’è, IL DEBITO PUBBLICO CONTINUA AD AUMENTARE, CARICANDOSI DI UNA FETTA SEMPRE MAGGIORE DI SPESA PER LE MATERIE PRIME. Spesa ormai che devono TOTALMENTE FINANZIARE GLI STESSI PADRONI, aldilà dei:
- 300 milioni di dollari della Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo;
- 500 milioni di dollari della Banca Europea per gli Investimenti;
- 6 miliardi euro di “aiuti” promessi ma non ancora arrivati dalla UE per le paghe dei soldati, le spese di mantenimento della scalcagnata macchina pubblica e l’acquisto di droni:
https://t.me/legitimniy/20985
SOLDI IN PIU’ PER “FAR FRONTE ALL’INVERNO”. Peccato che, nel frattempo, IL REGIME DI KIEV STA OPERANDO UN’ENORME RISTRUTTURAZIONE INTERNA, IN VISTA DI SEMPRE PIU’ IMMINENTI E IRREVOCABILI ELEZIONI (FARSA), da tenersi probabilmente nella primavera del 2027 per mettere tutti a tacere:
https://t.me/legitimniy/20984
A tale scopo,
- OLTRE A EPURARE SINDACI E PRESIDENTI DI PROVINCIA E DI REGIONE SCOMODI (non dei loro)
- OLTRE A EPURARE (nonostante le manifestazioni agostane… basta fare le cose in silenzio, senza metter di mezzo la Rada o esibire davanti a tutti i panni sporchi da lavare) LE STRUTTURE DI VIOLENZA DI STATO E CONTROLLO SOCIALE “AUTONOME” DALL’ATTUALE TANDEM AL GOVERNO (ZELENSKIJ-ERMAK), OVVERO NABU, SAP (che fanno riferimento alla magistratura) e GUR (i servizi segreti che fanno riferimento ufficialmente al Ministero della Difesa e in sostanza al Mi6, ovvero agli omologhi del padronato straniero oltremanica НАБУ/САП/ГУР)
- STANNO RAFFORZANDO GLI ORGANISMI DI VIOLENZA DI STATO E CONTROLLO SOCIALE FEDELI AL SUDDETTO TANDEM. Parliamo di:
+ 1,3 miliardi di grivne (27 milioni di euro) all’SBU, i “loro” SERVIZI SEGRETI
+ 8,1 miliardi di grivne (168 milioni di euro) alla GUARDIA NAZIONALE, il “loro” ESERCITO (это личные гвардии ЗеЕрмака)
a fronte di 28,8 milioni di grivne (600.000 euro) stanziati per il GUR e 8 milioni di grivne (45 mila euro) per l’SVR (i servizi segreti esteri).
(ibidem)
Queste SPROPORZIONI ci restituiscono, immediatamente, NON SOLO le dimensioni e il senso di questa RISTRUTTURAZIONE, in senso ancora più AUTORITARIO e FASCISTICO, dell’attuale militarizzazione, ma ci confermano un’ulteriore dato, assolutamente non scontato: SIA IL GUR (CONTROLLO SOCIALE INTERNO PARALLELO), SIA LE “OPERAZIONI ALL’ESTERO” (vedansi singoli attentati, attacchi con droni decollati da camion provenienti dall’Asia centrale) SONO TOTALMENTE FINANZIATE DAI SERVIZI SEGRETI PADRONALI OLTREMANICA. QUELLI OLTREOCEANO (CIA) INVECE AGISCONO ORMAI DIRETTAMENTE SUL LORO PRESTANOME IN TERRA D’UCRAINA E LA STRUTTURA A LUI “FEDELE”, OVVERO L’SBU.
In tutto questo, nessuna preoccupazione su una SITUAZIONE DEMOGRAFICA CATASTROFICA. Tornando all’esordio di questo pezzo, al “vincolo di bilancio” in Costuzione, eccetera… tutto questo SEMPLICEMENTE NON HA SENSO SE LA POPOLAZIONE SCOMPARE. E IN UCRAINA LA POPOLAZIONE SI E’ DIMEZZATA, SCAPPATA VIA TUTTA.
IN TALE CONTESTO, LO RIPETIAMO, TRA IL RIPETERSI DI SCENE DI PIAZZA COME LE MINI-MAIDAN DI AGOSTO E RESTARE SENZA GIOVANI, IL REGIME DI KIEV HA SCELTO LA SECONDA! DANDO LA POSSIBILITA’ AI GIOVANI DAI 18 AI 22 ANNI DI ANDARSENE,
1. QUESTI SE NE STANNO ANDANDO! E DI CORSA, PRIMA CHE SI RICHIUDANO LE PORTE O ABBASSINO L’ETA’ DI COSCRIZIONE OBBLIGATORIA ALLA LORO!
2. NON FARANNO RITORNO,
3. AUMENTERA’ ULTERIORMENTE LA SPROPORZIONE FRA MASCHI E FEMMINE SUL TERRITORIO! (già segnalata per via dei caduti in guerra, un milione abbondante in meno in tre anni, ma qui l’ordine di grandezza è uno zero in più a quella cifra!)
https://t.me/legitimniy/20983
Sottolineano infatti i demografi, sempre citati da Legitimnyj, che non c’è solo un problema di natalità, mortalità, ma anche di sproporzione fra i sessi: “Se i maschi scappano in massa, questa generazione letteralmente viene spremuta. Parte di loro non ritorna, e tra vent’anni vedremo un’ulteriore tracollo demografico: meno matrimoni, meno figli” («Если мужчины этого возраста массово уедут, это поколение буквально „сожмётся“. Часть из них не вернётся, и через двадцать лет мы увидим демографический разрыв: мало молодых людей, мало браков, мало детей», ibidem).
Qui siamo già oltre il “vincolo di bilancio”, qui siamo al SUICIDIO ASSISTITO. MA NEL MONDO PARALLELO VA TUTTO BENE. ANZI, L’EUROPA E I SUOI ISTITUTI CONTINUANO A “FINANZIARE”, OVVERO A GENERARE DEBITO E DIPENDENZA SULLA LORO COLONIA... BEN SAPENDO CHE SI TRATTA DI UN’OPERAZIONE A PERDERE, DEL TUTTO INSOSTENIBILE, CHE CULMINERA’ CON LO SPOPOLAMENTO, LA RIDUZIONE DRAMMATICA, DI UN INTERO POPOLO, QUELLO CHE DICONO DI “AIUTARE”! E CHE USANO COME BIOMASSA A PERDERE!
A questo proposito abbiamo un recente, ulteriore riscontro, proveniente dal “Warsaw Security Forum 2025”, PROMOSSO LO RICORDIAMO DAL civile, civilissimo, CONSIGLIO D’EUROPA:
https://www.coe.int/it/web/portal/-/warsaw-security-forum-2025-1
Il quale avrebbe dovuto salutare l’ingresso di giovani ucraini in fuga verso il territorio comunitario, quantomeno dal punto di vista UMANITARIO, ovvero di quei ragazzi che si salvano da morte certa, E A KRASNOARMEJSK PARLIAMO DI UNA VITA MEDIA DI 3, 4 GIORNI DALLA PRESA DI SERVIZIO AL DECESSO! UN NUOVO RECORD LADDOVE, INVECE, AD ARTEMOVSK, LA PERMANENZA MEDIA IN VITA DI UN SOLDATO GETTATO NEL TRITACARNE RAGGIUNGEVA LE DUE SETTIMANE (средняя продолжительность жизни украинского солдата в Покровской воронке 3-4 дня. (Это рекорд, так как в бахмутовской мясорубке средняя продолжительность жизни солдата была около 14 дней))!
https://t.me/legitimniy/20986
Non chiedo nemmeno di far loro la festa come si faceva COI DISSIDENTI, COI RICHIEDENTI ASILO in epoca sovietica, celebrati col tappeto rosso. Ma di riconoscere che si stanno salvando da morte certa e salutare questo dal punto di vista del DIRITTO UMANITARIO! Oltre che dal fatto di dare un futuro a un PAESE che si dice di volere SALVARE.
Invece NIENTE. DAL FORUM DI VARSAVIA E’ EMERSO CHE I SOLDI ARRIVERANNO SE CI SARA’ CARNE DA CANNONE SUFFICIENTE A OPERARE LE ARMI DA PORTARE A FINE NOLEGGIO! E A INGRASSARE LE TASCHE DEL COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE PADRONALE! QUESTO E’ L’UNICO SENSO DI QUESTA OPERAZIONE!
Confermando infatti un’indiscrezione di qualche giorno fa,
https://t.me/rezident_ua/27683
che vedeva il FINANZIAMENTO VINCOLATO A
- abbassamento età coscrizione obbligatoria (attualmente dai 25 anni ai 60)
- chiusura immediata frontiere!
“le singole capitali europee sono pronte a fornire alle FF.AA.UU. armamenti, munizioni e logistica A PATTO CHE il governo ucraino “dia loro il massimo riscontro all’interno del Paese”, ovvero COSCRIZIONE OBBLIGATORIA DI TUTTE LE RISORSE DISPONIBILI, INCLUSE QUELLE ATTUALMENTE GIACENTI ALL’ESTERO” (отдельные европейские столицы готовы обеспечить ВСУ техникой, боеприпасами и логистикой, однако требуют от украинского руководства «максимальной отдачи внутри страны» — а именно мобилизации всех доступных ресурсов, включая возвращение мужчин призывного возраста, находящихся за границей).
https://t.me/rezident_ua/27716
I padroni che in tutto questo NON HANNO MAI FATTO ALCUNA VALUTAZIONE, ALCUN CALCOLO COSTI/BENEFICI relativi all’intera OPERAZIONE, come si usa nel nostro, di mondo, come si usa nel nostro, di moto-modo capitalistico di produzione, NON INTERESSA CHE KIEV VINCA. PERCHE’ KIEV VINCE, PUNTO. Raggiunge i confini del 1991, arriva a Mosca, arriva anche a Pechino se necessario. Questa menzogna, suggellata “con burla del pontefice in gotico latino”, rende SUPERFLUA qualsiasi valutazione.
E se mentre “si vince” un popolo intero è portato a CONSUNZIONE… e pazienza, “è per il loro bene”. MEGLIO, PER LE TASCHE DI PORTAFOGLI CHE INGRASSANO SEMPRE DI PIU’, SENZA ALCUN CONTROLLO. E’ IL PRIMO CASO, NELLA STORIA DEL GENERE UMANO, CHE IL COMPLESSO MILITARE-INDUSTRIALE DI UN BLOCCO IMPERIALISTICO, IL NOSTRO, HA A DISPOSIZIONE UN INTERO POPOLO A PERDERE (e lo tiene ben chiuso nel recinto!) PER CONTINUARE A FARE UTILI DA FAVOLA A PREZZI GONFIATI (E ASSOLUTAMENTE NON CONTROLLATI! NON SOGGETTI AL CONTROLLO DI ALCUNA AUTORITA’ ANTITRUST O SIMILI!) CON COMMESSE DA CENTINAIA DI MILIARDI DI DOLLARI.
PER QUESTO, L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ECONOMIA NATOFASCISTA E’ NECESSARIA AL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DELLA MACCHINA, DI QUESTA ARCHITETTURA MOSTRUOSA, DISUMANA, CHE VEDE UN TRASFERIMENTO DI RICCHEZZA NEL “NOSTRO”, DI MONDO, TOTALMENTE A SPESE DI UN PAESE INTERO INGHIOTTITO DA LOGICHE DA “MONDO PARALLELO” CHE LO PORTERANNO A CONSUNZIONE.
PER QUESTO, LA DISTOPIA APPARENTE FRA IL NOSTRO, DI MONDO, E QUELLO “PARALLELO”, E LE RELATIVE REGOLE, E’ PER L’APPUNTO SOLO APPARENTE! IN REALTA’, I DUE MONDI SONO STRETTAMENTE CONNESSI E FUNZIONANO SECONDO LE STESSE REGOLE, ANZI, SECONDO L’UNICA LEGGE, QUELLA DEL PROFITTO CAPITALISTICO.
LA RIDUZIONE DEL POPOLO UCRAINO A COLONIA, DATO IL CONTESTO BELLICO IN CUI TALE FENOMENO SI SVOLGE, E’ IL PRIMO CASO NELLA STORIA DI SFRUTTAMENTO DI ESSERI UMANI TOTALMENTE A PERDERE. Lo schiavo, il servo della gleba, il suddito dei territori d’oltremare, devono “CRESCERE E MOLTIPLICARSI”, quanto basta per tirare la carretta di chi li domina, ovvero di CONSENTIRE IL CICLO PRODUZIONE E RIPRODUZIONE MERCE E RELATIVA APPROPRIAZIONE DI PROFITTO DA PARTE DELLO SCHIAVISTA, DEL FEUDATARIO, DEL CAPITALISTA, DELL’IMPERIALISTA.
La dipendenza da monocoltura, un popolo intero che nasce, cresce, sopravvive, crepa estraendo caffè dal proprio territorio, PREVEDE che tale popolo possa, DEBBA, compiere quel ciclo vitale senza dover essere costretti a IMPORTARE SCHIAVI, un esempio a caso, dall’Africa, o dalla Cina (i “coolies”).
Qui la colonia non serve a PRODURRE MERCE. IL PROFITTO IL CAPITALISTA LO OTTIENE QUANDO LA MERCE E’ DISTRUTTA! Un territorio ridotto a poligono di tiro, prima, e a discarica, poi. UN POPOLO FUNZIONALE UNICAMENTE A TALE PROCESSO DI DISTRUZIONE, OVVERO CONSUZIONE, OVVERO REALIZZAZIONE DI TALE FORMA MERCE. Con anche passaggi intermedi di trasferimento di capitale, dove il produttore SI ASSICURA IL PROFITTO lasciando ai propri vassalli, valvassori e valvassini l’onere del RECUPERO CREDITI, oltre che l’assicurare al padrone-signore IL FUNZIONAMENTO DEL MECCANISMO.
In effetti, l’unico parallelo che potrebbe, in qualche modo, reggere, è proprio dell’Africa ridotta in schiavitù, con la tratta degli schiavi, ovvero il relativo spopolamento, il genocidio di popoli interi. O in epoca più recente e tirandola per i capelli (nel primo le catene e i marchi a pelle si vedevano, in quello che segue si sentivano e basta, essendo tutti in teoria “liberi”), lo spopolamento di interi territori a sud per far girare le fabbriche del nord.
Tutti movimenti dove la riduzione in schiavitù o la proletarizzazione, ovvero la costrizione in catene di classi intere ridotte a “offrire” null’altro che loro stessi, si accompagnano a CATASTROFI DEMOGRAFICHE e a GENOCIDI. Qui assistiamo a un salto di qualità: L’ORDINE PADRONALE A UN POPOLO INTERO DI CONSUMARSI INSIEME ALLA MERCE DA CONSUMARE, MORIRE ACCOMPAGNANDO - FINO ALLA FINE - LA MERCE DI MORTE ASSEGNATAGLI. Meglio, fino a quando tale operazione garantirà al padrone gli attuali margini di profitto. Poi… non sarà più un problema di nessuno. “Ci abbiamo provato”. “Cose che capitano”. Anzi, “l’insostenibile leggerezza dell’economia natofascista” darà vita all’ennesima, penosa, sequela di scaricabarile, che cadranno a cascata, meglio, a valanga, AUMENTANDO PROGRESSIVAMENTE LE “COLPE” ACCUMULATE finché raggiungeranno chi non sarà più in grado di scaricarle su nessuno. E le pagherà tutte.
Aggiornamenti a seguire.
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07/10 ore 22:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI CONTINUANO AD AVANZARE A IVANOVKA, oblast’ di Dnepropetrovsk (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3061
Soprattutto, poco più a sud, procedono verso nord da VERBOVOE e raggiungono ALEKSEEVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3063
La quale, dovesse cadere, vedrebbe profilarsi a est l’ennesima sacca! E un immediato avanzamento della linea di fronte, a sacca chiusa, di sette chilometri.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
QUI OGGI SI SONO AVUTI AVANZAMENTI A DIR POCO SBALORDITIVI, SEGNO DI UN FORTE CEDIMENTO DA PARTE NATOFASCISTA.
NEL POMERIGGIO, I RUSSI AVANZAVANO A NORD-EST DI KRASNOARMEJSK in direzione sud-ovest (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3055
ora, PIENAMENTE sotto controllo natofascista, c’è un collo di bottiglia azzurro di meno di quattro chilometri di spessore. Niente. Dall’altro lato, fra la postazione più avanzata russa a nord-est e quella a sud-ovest ci sono meno di sette chilometri di distanza. Anche qui pochissimo. A sud-est di questo collo di bottiglia, si apre una sacca a dir poco enorme.
Sacca che già oggi ha iniziato a ridursi, con
- un ULTERIORE ARRETRAMENTO natofascista a nord-est (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3058
- LA CHIUSURA DI UNA NOTEVOLE AREA A EST (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3059
In tutto questo, i russi continuano a espandersi nell’area a nord-est verso tutte le direzioni: OVEST, NORD ed EST (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3062
Mentre si vedono già a est i contorni di una nuova sacca.
Nel complesso, l'impressione è quella di esser giunti a un punto di non ritorno. Per i natofascisti.
BATTAGLIA DI SEVERSK
I russi si avvicinano anche da sud-est, espugnando oggi una postazione nemica (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3056
VERSO KRASNYJ LIMAN
Anche qui i russi chiudono una sacca e ripianano la linea di fronte a nord-est di Krasnyj Liman (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3064
L’intero tratto sopra Krasnyj Liman sta cedendo, giorno dopo giorno.
Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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07/10 ore 13:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI PRIMA AVANZANO A OVEST VERSO NOVOVASILEVSKOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3052
POI LA LIBERANO E RAGGIUNGONO LA RIVA DEL FIUME JANCHUR (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3053
entrando e dando inizio alla BATTAGLIA DI USPENOVKA, ultimo paese di una certa consistenza (due incroci e quattro strade almeno) lungo la strada, altrimenti libera da ostacoli (cartina fortificazioni qui)
https://t.me/divgen/73596?single
verso GULJAJPOLE. Oltre a questo, si approfondisce la sacca subito a sud mentre è tagliata completamente la strada che attualmente approvvigiona POLTAVKA a sud. Poltavka da cui i natofascisti farebbero bene a ritirarsi, e alla svelta, prima di soccombere.
Infine, muovendosi ora verso nord-ovest seguendo il lento, sinuoso, fluire del fiume JANCHUR, i russi possono potenzialmente creare e chiudere un’ulteriore sacca, stavolta a nord, e ricongiungersi e dare manforte ai loro compagni attualmente impegnati a VISHNEVOE.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I russi guadagnano nuove posizioni
- sia in città,
https://t.me/condottieros/13523
via dopo via, con l’importante defezione dei nazisti di AZOV i quali son stati, come loro costume da quando son stati annientati a Mariupol’ e quindi riformati, i primi a defilarsi.
- sia a nord-est, liberando VLADIMIROVKA (cartina qui)
https://t.me/motopatriot78/43004
che si trova esattamente sotto SHACHOVO. Che attaccato da un’ulteriore direzione è ancora più sotto pressione. Seguiremo l’evolversi della situazione.
BATTAGLIA DI KONSTANTINOVKA
QUI I RUSSI AVANZANO DA SUD EST (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3054
giungendo alle porte di IVANOPOL’E che è l’ultimo paese a sud-est prima di raggiungere Konstantinovka anche da qui.
Avanzano anche da KLEBAN-BYK appena liberata verso nord (qui la cartina di questo doppio movimento):
https://t.me/motopatriot78/43010
Giusto per capire cosa vuol dire fortificare a più scaglioni un’area, questa è la cartina di quello che attende ancora i russi su questa direttrice:
https://t.me/divgen/73601?single
Non sarà facile, per niente. E per fortuna che gli ufficiali su altre direttrici, pur avendo tempo, soldi e risorse a bizzeffe per trasformare decine e decine di chilometri di aree limitrofe alla allora linea di fronte, han deciso patriotticamente di intascarseli senza fare nulla. Ora soldati intruppati a forza vanno a crepare dentro trincee scoperte, travolti dai cavalli di troia e i fili spinati che, posti in fretta e furia poco più in là, gli rovinano sopra. Del resto, anche questi sono crimini, e contro il proprio stesso popolo ma, come va di modo dire ora, “fino a un certo punto”.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
PARE, pare, che la sacca nel centro cittadino sia stata CHIUSA dai russi (cartina e notizia qui):
https://t.me/condottieros/13526
e che i natofascisti ormai non siano più in grado di opporre resistenza. Fosse confermata questa notizia, la battaglia di Kupjansk si avvierebbe verso la conclusione.
"SCIMMIE CON LA BOMBA A MANO"
Abbiamo già accennato agli attacchi terroristici alla centrale atomica di Zaporozh’e. DAL 23 SETTEMBRE (comunicato del canale telegram ufficiale della Centrale)
https://t.me/znppofficial/1585
la Centrale, dopo aver centrato e distrutto la centrale elettrica a fianco, INDISPENSABILE per la messa in funzione di impianti di raffreddamento che, qualora non potessero funzionare, provocherebbero una catastrofe atomica, FUNZIONA GRAZIE AI GRUPPI DI CONTINUITA’ DIESEL. Scorte ce ne sono quante se ne vogliono (На площадке станции имеются достаточные запасы дизельного топлива для длительной работы генераторов в автономном режиме)
https://t.me/znppofficial/1586
e i generatori sono in posti inaccessibili ai droni e ai razzi operati dai terroristi natofascisti. Ciò nonostante questo giocare col fuoco è inaccettabile, denunciano ancora oggi gli scienziati e i lavoratori della Centrale:
https://t.me/znppofficial/1593
Oggi, un altro drone è andato a schiantarsi contro un reattore di un’altra centrale, quella di VORONEZH (foto qui):
https://t.me/divgen/73604
Gli ha fatto un baffo, perché il cemento armato di questi reattori è sovietico, e ci vuole ben altro per scalfirlo. Ma il gesto resta. Scimmie con la bomba a mano, lett. “obes’jana s granatoj” (обезьяна с гранатой) è il modo con cui definiamo da anni questi pazzi furiosi. E il riferimento non va solo a Kiev, ma anche a Washington e Londra, quelli che “non sanno dove vanno” gli aiuti. Anzi tutto. A seguire, tutta la crème de la crème della nostra classe politica, che nelle settimane scorse ha montato un caso di “droni russi” finiti, ne peggiore dei casi, appoggiati su un pollaio. E non dicono NULLA su quanto sta accadendo. Forse perché, come nel caso dei rastrellamenti dei Te-Tse-Ka, chi tace, acconsente. Forse perché, tutto sommato, anche questi sono crimini “fino a un certo punto”.
Aggiornamenti a seguire.
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07/10 ore 08:30 aggiornamento
MISSILI COME BISTECCHE
Sarà che sono provinciale, sarà che noi proletari più che costine e salamelle non grigliamo, meglio, identifichiamo nello “sciallo” il pianeta esotico delle bombette, dei rosticini e delle coscette di pollo premarinate, spingendoci a svuotare il portafoglio osando capocolli panati che fan tanto felici i palati, tanto quanto infelici le casse a fine giornata. E infatti il tutto si riduce a un unico evento estivo, al massimo bissato e non più di un’altra volta, ancora possibile nei nostri cortili dove a turno uno griglia sul balcone e gli altri si sentono l’odore in casa senza chiamare i carabinieri, basato su una sapiente calibrazione del paniere di merci che finiranno sulla graticola, secondo l’evangelico principio: “prima la roba buona, poi man mano che li ammazzi aggiungi quelle belle costine che grondano grasso da tutti i pori e che daranno loro il colpo di grazia, invocando a gran voce un grappino (o una vodka liscia) per sgrassare” (tattica iniziale, prima del miracolo dell’acqua in vino, delle Nozze di Cana...).
Sarà tutto questo… ma ammetto di aver “scoperto”, a cinquant’anni e rotti e per puro caso, che TOMAHAWK era anche una bistecca. E quando ne ho vista una, di persona, sul piatto di altri, ho detto… e chi se la mangia tutta quella roba? Fatta tutta in quella maniera e basta? E quando ho scoperto quanto costava al chilo, ho ricevuto ulteriore conferma che la tattica iniziale delle Nozze di Cana è la migliore in assoluto. Ma quel pezzo informe, di carne bovina mi è rimasto impresso sino a oggi.
Quando l’ho associato all’ennesima esternazione di Mastro Ciliegia:
https://t.me/parstodayrussian/189935
“Kiev avrà i suoi Tomahawk, anche se devo capir bene per cosa li utilizzerà”. Non so… probabilmente li metterà prima in forno a cottura lenta a 55°C per sei-otto ore e poi darà loro la scottata finale sulla griglia!
La notizia di questa ENNESIMA V2, di questa ennesima wunderwaffe in mano al regime di Kiev, ha fatto il giro di tutti i canali telegram ucraini, tra cui i miei soliti:
https://t.me/rezident_ua/27704
https://t.me/ZeRada1/27224
Il primo riduce a zero il valore d’uso militare di tale fornitura, evidenziandone il valore SIMBOLICO (“Для Банковой это символизм”) e, tutt’al più, la ricerca di nuove provocazioni per aumentare la tensione. Il secondo cita il deputato ucraino Kamenchuk, il quale afferma chiaramente che l’Ucraina non ha bisogno di tali wunderwaffe, che saranno usate come gli HIMARS oggi: in centri abitati contro civili. Filosofia Trump: minacciare di venderli, quindi venderli, scaricando la responsabilità dell’impiego sulla manovalanza locale, responsabile anche di far saltare eventuali colloqui di pace, impraticabili dopo una strage (“он правильно понял, как использует Томагавки Трамп - как угрозу”).
Tomahawk, ma anche Barracuda, entrambi ben noti alla contraerea russa da decenni:
https://nsn.fm/policy/vopros-tselei-risknet-li-kiev-vospolzovatsya-raketami-tomahawk-ot-ssha
L’importante è vendere.
Missili venduti come bistecche. Non a trenta euro al chilo, ma a 1,3 milioni di dollari al pezzo:
https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/us-tomahawk-missile-shipments-ukraine-unlikely-sources-say-2025-10-02/
Missili come bistecche che, anche se escono bruciate perché messe subito sulla griglia, oppure mangiate crude dentro, oppure mangiate a metà perché son talmente tante che le pance non sono calibrate per finirle, e mezze van buttate… al macellaio non interessa. Al macellaio Trump, e a quello che c’era prima, le vite umane altrui interessano come i moscerini sul parabrezza.
Aggiungo, a tutto questo, una notazione. IL MACELLAIO è IPOCRITA. Non solo perché sa benissimo COSA SE NE FARANNO, ma perché li sta vendendo – sostanzialmente – a incapaci che non possiedono neppure la griglia e la carbonella. COME NEL CASO DEGLI HIMARS O DEI PATRIOT, FARA’ TUTTO LUI, VENDITA E “CATERING”. Trattasi di missili che non basta puntare come sul navigatore e schiacciare un tasto. Necessitano di PERSONALE QUALIFICATO IN GRADO E STRUMENTAZIONE, A TERRA E SATELLITARE PER FARLI FUNZIONARE: pianificare la traiettoria, preparare missile e postazione di lancio, eseguire tutte le manovre e operazioni relative al lancio stesso, seguirlo nel corso della traiettoria.
Questo è un SISTEMA HIMARS, per esempio, che ci ha appena salutato:
https://t.me/mod_russia/57274
La penuria di mezzi e la crisi energetica han costretto i natofascisti a tirar fuori i gioielli di famiglia, le wunderwaffe degli anni passati, e a portarli a ridosso della prima linea, commenta il buon Ermakov:
https://t.me/beard_tim/27837
Come nel caso di questo sistema HIMARS colpito da missili ISKANDER a SREDNIJ BURLUK (Средний Бурлук), ridente paesino 45 km a est di CHUGUEV (posizione qui
https://divgen.ru/49.89397/37.30382/14
e qui):
49.89397/37.30382
Nel corso dell’operazione, sottolinea il Ministero della difesa russo, ci han salutato:
✅ una postazione di lancio «Himars»,
✅ un camion con gru,
✅ due mezzi fuori strada,
✅ non meno di 15 soldati.
E anche se la manovalanza locale dopo anni ha imparato a usare l’intero sistema HIMARS c’è sempre, lo ricordiamo, un sistema di approvazione lancio e controllo coordinate che DEVE, necessariamente, passare per WASHINGTON con la crociera integrata al suo apparato satellitare. Questi sono missili a gittata ancora maggiore.
Il Macellaio fa anche consegna a domicilio e catering. Sa benissimo “per cosa” saranno usati. Come sono stati usati finora gli Himars e gli Storm Shadow. Così come sa benissimo che il valore d’uso militare, ovvero la sua capacità di incidere sul corso delle operazioni sul campo, sarà identica a quegli Himars e Storm Shadow. Ma al Macellaio interessa solo vendere.
FORTI COI DEBOLI, DEBOLI COI FORTI: IL TE-TSE-KA E LA TESLA
Questo filmato, ripreso da una telecamera di controllo su un’autovettura comune,
https://t.me/HersonVestnik/43659?single
ci mostra un tratto di strada a Kiev, col conducente diligentemente dietro a una Tesla per chilometri. Entrano in città, posto di blocco, la Tesla neanche guardata e lui dietro palettato. E si incazza. “Perché la Tesla non l’avete fermata?”
Per lo stesso motivo per cui a una fermata di autobus han rastrellato tutti i conducenti
https://t.me/legitimniy/20968
e aumentano gli importi richiesti per il “rilascio”. O il costo dell’“abbonamento mensile” per non essere nemmeno fermati. Ma anche questo, al Macellaio, non interessa. Biomassa trattata al pari di quel pezzo di carne informe, o di quel pezzo di ferraglia che portano lo stesso nome.
Aggiornamenti a seguire.
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06/10 ore 22:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I RUSSI RAGGIUNGONO LA FERROVIA CHE DIVENTA LA NUOVA LINEA DI FRONTE, LA SUPERANO E PASSANO NUOVAMENTE LA M-30, OLTRE A CONSOLIDARE E CONQUISTARE NUOVE POSIZIONI NELLA CITTÀ STESSA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3051
Nuovamente, nonostante i rinforzi e centomila uomini in tutto abbiano provato, in questi mesi, a opporsi a questo movimento, fra le punte più avanzate delle due falangi di attacco, questa e quella a nord-est, vi sono ormai otto chilometri. Senza nemmeno troppe fortificazioni, guardando la cartina,
https://t.me/divgen/73570?single
e più campagna che città. Poi, a sacca chiusa, sarà probabilmente scritto l’ennesimo capitolo delle assurdità di questo conflitto: tenere una posizione come questa già in gran parte accerchiata senza alcuna possibilità di rompere l’accerchiamento, ma solo prolungandone l’agonia e aumentando le perdite.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Anche divgen si allinea alle carte che girano ormai da molti giorni:
https://divgen.ru/event/3050
e mostra sia gli avanzamenti russi, che la sacca che si è formata in centro città. Per qualcuno l’affondo russo sarebbe ancora maggiore (cartina che mostra i russi un po’ più a sud qui):
https://t.me/Tatarinov_Rus/59996
Kupjansk è compromessa e, insieme a essa, l’intera area a est del fiume OSKOL. Anche qui, se non se ne andranno alla svelta verso lidi più sicuri, i natofascisti attualmente dislocati sulla riva sinistra rischiano accerchiamento e annientamento, o weijiao 围剿, come avrebbe detto il Guomindang. Cinque ne fece, di queste campagne, contro i comunisti cinesi. Alla quinta l’Armata rossa guidata da Mao sfuggì solo compiendo l’eroica Lunga Marcia (changzheng 长征). Qui non c’è Mao… al suo posto, comandanti che obbediscono a un generale idiota, che esegue pedissequamente gli ordini di un ducetto marionetta, il quale a sua volta sta dove sta perché fa quel che gli dice un padrone, ovvero tenere a oltranza, altrimenti niente soldi. Un esercito che arretra non è mai una buona pubblicità per le armi che lo sponsorizzano.
ACCADE A KRAMATORSK
Accade che un drone russo può fare indisturbato ventitré chilometri, entrare a Kramatorsk dalla via principale, passare tranquillamente sopra un prospekt, una prospettiva come quella Nevskij a Leningrado, lasciar correre sotto di sé auto civili, auto civili, auto civili… fino a imbattersi in un furgone militare… e centrarlo in pieno:
https://t.me/petrenko_iHS/9865
Kramatorsk era stata eroicamente tenuta, col sangue e coi denti, undici anni fa, da civili trasformatisi in miliziani, tanto motivati a difendere la loro giovane Repubblica, quanto male armati, ridotti a ri-militarizzare obici e persino un T-34 dai musei e dai monumenti pubblici ai caduti per andare oltre i fucili mitragliatori. La avevano dovuta lasciare dopo che i fascisti li avevano attaccati in forze e stretto un’intera popolazione d’assedio. Si erano ritirati a Doneck, decisi a difenderla fino all’ultimo. Slavjansk e Kramatorsk furono oggetto di rappresaglie e repressioni feroci. Civili imprigionati, altri uccisi perché “kolaboranty”. Oggi i natofascisti cominciano a sentire il fiato russo sul collo. Stanno arrivando. Slavjansk e Kramatorsk torneranno a essere DNR. E non per Quaranta giorni di libertà: stavolta, per sempre.
Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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06/10 ore 13:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Dall’estremo orientale di questa linea di fronte, i russi avanzano VERSO OVEST di un chilometro,
https://t.me/creamy_caprice/10167
scavalcando una intera linea fortificata (cartina qui)
https://t.me/divgen/73546?single
e creando i presupposti per un’ulteriore sacca a nord e portandosi a meno di dieci chilometri da KUPJANSK (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3048
KUPJANSK dove aumentano sempre più i riscontri, anche da parte natofascista, della sacca creatasi in centro città (mappa loro qui:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59932
che collima con quest’altra mappa russa qui):
https://t.me/motopatriot78/42971
“Lascia sempre al nemico una via di fuga” (圍師必闕), diceva il maestro Sun. E mentre cerca di svignarsela lungo quello strettissimo corridoio, accompagnalo all’uscita.
Più a nord, i russi liberano OTRADNOE (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3049
e filmato qui:
https://t.me/warriorofnorth/12359
Meno di cinque chilometri al blocco della strada a sud, sud-ovest.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I russi avanzano nella città e scacciano i natofascisti dal quartiere SHACHTERSKIJ, adiacente all’appena liberato quartiere LAZURNYJ (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42972
Creando, anche qui, i presupposti per l’ennesima sacca fra le due falangi che si stan creando.
A nord-est, i russi continuano a guadagnare terreno, prendendo di mira soprattutto SHACHOVO che tornano a minacciare anche da ovest (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42977
CONGEDO PROVVISORIO AL GATTO
I Te-Tse-Ka, dopo la figura barbina rimediata ieri, e grazie solo a una telecamera di controllo che li ha impietosamente ritratti mentre “arruolavano”, pardon, arraffavano un gatto siamese, mostrando per l’ennesima volta al mondo quel che sono, son stati costretti dalle proteste sulla rete a fare marcia indietro. Il gatto è stato restituito alla nonnina, che ringrazia tutti per il sostegno (foto qui):
https://t.me/ZeRada1/27208
Anche se maligni mormorano che si tratti di un congedo provvisorio…
Aggiornamenti a seguire.
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06/10 ore 08:30 aggiornamento
GUERRA ENERGETICA ED ENERGIA PER LA GUERRA
Un M1 Abrams, venduto come wunderwaffe dimostratosi sul campo più fuffa che waffe, coi suoi 1500 cavalli beve dai 400 agli 800 litri di carburante ogni 100 chilometri.
Durante la Guerra fredda il 5% del consumo energetico di USA e URSS andava soltanto per la manutenzione e sviluppo del “deterrente atomico”.
Così come, negli anni Novanta, l’unica superpotenza rimasta per far girare la ruota del suo criceto militare mondiale consumava l’equivalente del fabbisogno annuo di un Paese come la Svizzera e l’Austria.
https://topwar.ru/181641-vojny-bez-jenergii-ne-budet-kakuju-rol-igrajut-jenergeticheskie-resursy-v-sovremennyh-konfliktah.html
Benvenuti nel mondo parallelo dove non esistono gli Euro 7, dove il riscaldamento climatico non è più un problema, dove carburanti messi ovunque all’indice curiosamente divengono “puliti”, dove i trasporti pericolosi avvengono accostando esplosivi a infiammabili con la stessa naturalezza con cui si carica il portabagagli prima di partire per un lungo viaggio. Niente pannelli solari, niente pale eoliche, ma generatori diesel puzzolenti che ronzano dalla mattina alla sera. Alla guerra serve energia, tanta, sporca e subito. Senza energia, oggi, nella guerra di oggi, non c’è guerra.
Sochar Kazi, professore associato alla cattedra di Econometria dell’Università federale degli Urali, scrive che I SOLI MEZZI DI TRASPORTO DEL COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE (VIA TERRA, VIA MARE, VIA AEREA) CONSUMANO UNA QUANTITA’ ENORME DI CARBURANTE (военно-промышленный комплекс (наземные транспортные средства, самолеты и морские суда) потребляет колоссальное количество ископаемого топлива).
https://www.ng.ru/ng_energiya/2024-02-12/14_8946_realities.html
E aggiunge: CIRCA IL 75% DEL CONSUMO MONDIALE DI RISORSE NON RINNOVABILI (CARBONE, GAS, PETROLIO) VA AL SETTORE MILITARE (Около 75% мирового потребления невозобновляемых источников энергии (уголь, газ, нефть) приходится на военные действия, ibidem).
Passiamo ora all’energia elettrica. Nel 1940 l’URSS, allora terza potenza energetica al mondo, produceva 48,3 miliardi di kW/h.
https://peretok.ru/articles/strategy/5240/
Nel 2022, con 14 repubbliche in meno, la sola Federazione Russa produceva 1.121,6 miliardi di Kw/h.
https://conomy.ru/analysis/articles/1020
di cui:
66,05% - da centrali termoelettriche
20,24% - da centrali idroelettriche
11,93% - da centrali atomiche
1,78% - da centrali eoliche
e consumava, nello stesso anno, 1.106,3 miliardi di kW/h (ibidem), con un aumento del 1,45% rispetto al 2021 (1.090,44 miliardi) e del 4,8%, rispetto a cinque anni prima (1.055,6 miliardi).
Nel 2024, il consumo raggiungeva i 1.174 miliardi di kW/h.
https://www.so-ups.ru/news/press-release/press-release-view/news/26552/
L’aumento, come è facile notare, è stato del tutto lineare, non ha subito impennate improvvise.
Anche volendo immaginare che tutto questo aumento sia andato “dlja fronta”, per il fronte, in termini di aumento della produzione industriale, non sono numeri tali da descrivere un impegno INsostenibile da parte russa. Anzi, confermano ancora una volta l’estrema prudenza, da parte loro, nel non RI-fare la fine dell’URSS trascinata e arrivata esausta dopo la cosiddetta “corsa agli armamenti”. In altre parole, la SVO si conferma essere, sostanzialmente e ancora una volta, una “guerra al risparmio”, da parte russa. DOVE LE TRASFORMAZIONI DEVONO ESSERE, ANZITUTTO, QUALITATIVE, COME MOSTRANO LE VARIAZIONI PERCENTUALI (RISPETTO AL 2023) DEL PANIERE ENERGETICO RUSSO E DELLA SUA COMPOSIZIONE ORGANICA:
• da centrali termoelettriche +3,6 % (57,3 %);
• da centrali idroelettriche +4,9 % (17,3 %);
• da centrali atomiche -0,9 % (18,2 %);
• da centrali integrate nei complessi industriali +0,5 % (6,1 %);
• da centrali solari +9,6 % (0,3 %);
• da centrali eoliche +27,3 % (0,7 %).
https://www.finam.ru/publications/item/potreblenie-elektroenergii-v-2024-godu-v-rossii-vyroslo-na-31-20250114-1648/
Che poi si faccia in fretta, quando i numeri son piccoli, a fare percentuali a due cifre, siam tutti d’accordo. Infatti, questo dato qualitativo va assolutamente abbinato a quest’altro. In un territorio enorme come quello russo, GLI AUMENTI DI PRODUZIONE ENERGETICA RIGUARDANO LE COSIDDETTE ZONE DISAGIATE, OVVERO ESTREMO ORIENTE (+5%), SIBERIA (+4,9%) E SUD (+4,9%) (Основные точки роста – Юг, Сибирь и Дальний Восток, где мы наблюдаем рост выше среднего по стране: на Юге +4,9%, в Сибири +4,9% и на Востоке +5%, ibidem).
“Zone disagiate” e, aggiungiamo, LONTANE DAL FRONTE (e dai droni). Non una ripetizione dello schema sovietico, dove tutto era traslocato a est, ma anche qui non è da sottovalutare l’impatto della SVO sullo sviluppo economico delle zone cosidette “disagiate”: alla luce, soprattutto, della SVOLTA A EST dello stesso mercato russo a fronte della chiusura europea e della sua decisione di suicidarsi economicamente.
Parliamo ora di Ucraina. Giusto per avere un ordine di grandezza, a fine 2021 il regime di Kiev prevedeva di INCREMENTARE LA PRODUZIONE DEL 2,5% per un totale di 161 miliardi di kW/h.
https://eenergy.media/news/21147
Sempre per un’idea di chi produceva cosa, nel 2020 la produzione era stata di:
- 76 miliardi di kW/h da centrali atomiche;
- 51 miliardi di kW/h da centrali termoelettriche;
- 9 miliardi di kW/h da fonti rinnovabili.
https://www.tadviser.ru/index.php/Статья:Энергетика_Украины
Parliamo, come ordine di grandezza, di uno zero in meno. Di mille miliardi in meno di kW/h. Che nel corso del 2022 si eran già ridotti di un terzo, stando al FT:
https://www.kommersant.ru/doc/6746678
e quasi tutto ormai a carico di centrali atomiche e idroelettriche, non toccate dai russi a differenza di quelle termoelettriche:
https://fakty.com.ua/ru/ukraine/20240703-vyrobnycztvo-elektroenergiyi-v-ukrayini-2024-de-ta-yak-vidbuvayetsya/
La mazzata peggiore è stato il passaggio della Centrale atomica di Zaporozh’e ai russi. Era quella che produceva maggior energia elettrica. Ed è questo il motivo per cui “i russi si sparano da soli” ancora nel 2025, ovvero continuano a piovervi proiettili e droni, nel tentativo di provocare una reazione tale da indurre la cosiddetta “comunità internazionale” a prendere (ulteriori?) provvedimenti tali da allontanare i russi dalla centrale atomica e rientrarne in possesso. Nel frattempo, se esplode… fa niente. Cose che capitano.
Nel frattempo, IMPORTA ENERGIA ELETTRICA DALL’EUROPA e, nonostante questo, a gennaio 2025 era SOTTO DEL 4% anche considerando quello che era costretta a importare:
https://neftegaz.ru/news/transport-and-storage/877932-ukraina-ne-smozhet-kompensirovat-defitsit-elektroenergii-dazhe-importom-a-gaza-v-pkhg-na-donyshke/
Tendenza, ovviamente, in aumento: gli 1,15 miliardi di kW/h importati nel periodo gennaio-maggio dello scorso anno quest’anno sono saliti, per lo stesso periodo, a 1,65 miliardi di kW/h.
https://newskiev.ru/society/2025/08/29/870805.html
Aggiungiamo a questo il consumo di idrocarburi, per esempio di gas, che nel 2022 ammontava a circa 30 miliardi di metri cubi, di cui 10 importati:
https://vz.ru/economy/2025/8/14/1352462.html
Anche per questo, i tanto osannati milione e rotti di droni “prodotti” dal regime di Kiev nel 2024, ammesso e non concesso che sia un dato attendibile, in realtà poi VANNO PORTATI AL FRONTE E MESSI IN CONDIZIONE DI VOLARE!
https://regnum.ru/news/3878324
Per quanto strano possa sembrare, un conto è produrli e un conto usarli al fronte. Questo saggio, purtroppo in russo, ma con un’ampissima bibliografia e tutta in anglofono,
https://we.hse.ru/data/2023/09/13/2057512606/Энергетика беспилотных авиационных систем.pdf
ci parla di metodi di propulsione essenzialmente elettrici, per tratte di poche decine di chilometri. Sistemi di pilotaggio che fanno la differenza al fronte, specialmente se non ci sono a opporsi ai russi che avanzano, considerando che l’energia elettrica al fronte arriva e non arriva, al punto che non è più un assurdo che conti di più tranciare un cavo elettrico che far saltare un ponte.
In questo contesto, si collocano i reciproci scambi di cortesie fra Kiev e Mosca che gli analisti chiamano INFRASTRUKTURNAJA VOJNA, “guerra delle infrastrutture”. A questo punto, capiamo che una centrale termoelettrica che salta nell’ovest dell’Ucraina non ha lo stesso impatto, sia sul conflitto che sulle infrastrutture che lo reggono, di una cisterna di petrolio che salta a Feodosia. Così come capiamo che PROVOCARE UNA NUOVA ESCALATION, quando per ogni drone natofascista che colpisce un obbiettivo russo ne partono cinquanta russi su obbiettivi ucraini, mandando ormai in pappa la contraerea e DIMINUENDO ULTERIORMENTE LA CAPACITA’ GIA’ RIDOTTA DI PRODUZIONE E TRASPORTO ENERGETICI DEL REGIME, ben al di sotto di quella che definiremmo “soglia critica”,
https://t.me/legitimniy/20966
è una mossa puramente suicida.
Capiamo che porsi obbiettivi di “guerra totale” (total’naja vojna) come fa ancora Kiev, sognando di lasciare Mosca senza corrente elettrica o senza carburante,
https://t.me/rezident_ua/27698
è un’idiozia totale. Da qualsiasi punto la si guardi. Punto di vista, ovviamente, che non sia quello di soffiare sul fuoco per tenere alta la domanda di un mercato, quello del complesso militare industriale u-ccidentale, in piena espansione. U-ccidentale in ogni senso: per prosperare, occorre che un popolo intero si immoli, “fino all’ultimo ucraino”.
Aggiornamenti a seguire.
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05/10 ore 22:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI VOLČANSK
I russi guadagnano ulteriori posizioni (cartina qui):
https://t.me/z_arhiv/32565
Tra il primo e il cinque ottobre, i russi son riusciti ad attraversare tre fiumi nell’area e a consolidare le proprie posizioni sull’altra riva.
https://t.me/condottieros/13485
L’impressione è, anche qui, di essere a una svolta, rispetto ai mesi passati.
VERSO KRASNYJ LIMAN
Oggi un ponte importantissimo per l’approvvigionamento dell’intera riva sinistra del SEVERSKIJ DONEC ancora in mano ai natofascisti è stato messo definitivamente fuori uso dai russi (filmato qui):
https://t.me/motopatriot78/42957
A ovest, i russi sono già a buon punto per raggiungere la riva sinistra del fiume, all’altezza di SVJATOGORSK. E lì saranno ulteriori problemi.
VERSO SEVERSK
I RUSSI LIBERANO KUZ’MINOVKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3044
attraversano in forze il fiume BACHMUTKA e puntano verso nord: prossima fermata SVJATO-POKROVSKOE, ultima cittadina eretta a roccaforte dalla difesa natofascista prima che i russi penetrino verso SEVERSK da sud-ovest, ovvero da quel rilievo naturale posto a ovest da cui hanno storicamente spazzato via ogni tentativo russo di liberarla. Situazione radicalmente cambiata, da allora.
FRA KRASNOARMEJSK E KONSTANTINOVKA
I russi si avvicinano a ŠACHOVO da sud (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3046
irrobustendo peraltro la linea di approvvigionamento ai loro compagni impegnati a nord-ovest, dove oggi è stato confermato che sono ritornati a VOLNOE avanzando di due chilometri e mezzo (cartina qui):
https://t.me/Tatarinov_Rus/59891
ODESSA EROICA
Odessa eroica. Gorod geroj, sempre. Ieri, di fronte all’ennesima violenza contro un civile e la donna che cercava di impedirne il rastrellamento, infilandosi essa stessa nella camionetta e impedendo col piede che si chiudesse lo sportello, un autista e un volontario dell’ambulanza che, fino ad allora, si era limitato a filmare la scena, non hanno retto e ha deciso di porre fine a questa ennesima ingiustizia. Bloccata la camionetta con l’ambulanza, sono scesi e hanno cominciato ad aiutare la donna. Nel frattempo, donne e anziani si sono radunati tutt’intorno e sono intervenuti anche loro. Al che la donna ha cominciato a tirar fuori il marito, mentre il personale medico e i civili tenevano fermi i Te-Tse-Ka. Un ultimo strappo e la donna rovina a terra col marito, sano e salvo. I natofascisti chiudono rabbiosamente il portellone e se la danno a gambe, coperti di insulti. Questo filmato,
https://vk.com/video-50332460_456429078
per chi non avesse telegram, mentre l’originale è qui:
https://t.me/xydessa/57687
Ora il personale medico rischia la galera:
https://t.me/xydessa/57705
Lo sapevano benissimo, quando sono intervenuti. Ma hanno detto basta lo stesso. Hanno smesso di filmare e basta. È la prima volta che mi capita di vedere una scena di questo tipo: ovvero, che chi riprende non si limita a urlargli dietro qualcosa, ma non ce la fa più e passa all’azione. E blocca questi criminali. Attenzione, a questi segnali. Odessa città eroica, sempre. Mentre a certa gente non rimane che ridursi a quanto segue. E ancora per poco.
MESCHINI
Ora vogliono sbattere al fronte anche loro?
https://t.me/ZeRada1/27199
Filmato a dir poco imbarazzante: macchina Te-Tse-Ka avvista un gatto siamese, o per sé o per venderlo blocca la macchina, se lo infila sotto braccio e torna di corsa, come un ladro di polli, all’auto dove il suo socio parte a tutta.
Oltre a prendervela coi più deboli, riproducete anche su piccola scala quello che fanno i vostri padroni: arraffare e rubare. Ancora per poco.
Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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04/10 ore 23:50 aggiornamento
FRONTE EST
I russi entrano a BOROVSKAJA ANDREEVKA (cartina qui)
https://t.me/beard_tim/27808
posizione qui
https://divgen.ru/49.41198/37.72774/13
et
49.41198/37.72774
Aspri combattimenti in corso, con il fiume OSKOL ormai sempre più a un tiro di schioppo.
Anche più a sud, avanzamenti verso il fiume OSKOL (cartina qui)
https://t.me/z_arhiv/32558
VERSO KRASNYJ LIMAN
i russi avanzano verso Krasnyj Liman DA NORD (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3040
spostando la linea di fronte alla prima linea fortificata a difesa (cartina con fortificazioni qui):
https://t.me/divgen/73484?single
Prima linea già superata a est dai loro compagni sempre nella giornata di oggi con avanzamenti importanti da nord-est (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3041
La cartina delle fortificazioni ora mostra questa prima linea attraversata e superata:
https://t.me/divgen/73495?single
il che significa che anche chi ora tiene a ovest la stessa linea o arretra, o sarà accerchiato. Anche qui, quindi, siamo agli sgoccioli. A seguire, poco più a sud, un’altra linea fortificata, e poi è Krasnyj Liman.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I russi avanzano sia a nord-est, dove ormai hanno stretto d’assedio RODINSKOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3042
che nella stessa KRASNOARMEJSK, dove continuano a guadagnare posizioni (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3043
e dove i natofascisti abbandonano del tutto il quartiere LAZURNYJ (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42940
che già avevano iniziato a cedere ieri (prima cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42915
Aggiornamenti a seguire domani.
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03/10 ore 08:30 aggiornamento
“C’E’ UNA SENTENZA DELL’ONU DEL 2010”…
Il diritto internazionale è carta straccia, buona al massimo per arrotolarci le uova, o per altri usi ancor meno nobili. Fa sempre specie, tuttavia, quando qualcuno lo evoca nell’etere a supporto dell’azione di pirateria in corso ad opera di militari israeliani in acque internazionali.
E’, precisamente, quanto accaduto qualche sera fa. A opera dell’opinionista di turno in collegamento da casa sua. Nel periodo peggiore per chi fa controinformazione, ovvero la sera ore pasti, quando la guardia è abbassata, quando il telecomando passa di mano in mano (o manina) non appena chi temporaneamente lo detiene gira il capo, quando i conflitti diffusi nell’etere dal tele-visore sono clamorosamente sopraffatti da altri conflitti, di pari e maggiore intensità, che avvengono quotidianamente fra le mura domestiche e proprio allora trovano la combinazione ideale per esprimersi al meglio.
E’ in tali condizioni che il “bla-bla” di contorno alle immagini sfocate delle telecamere di controllo dalle imbarcazioni veniva interrotto da un collegamento “autorevole”, ovvero di un “giornalista” che spazia a suo agio lungo le telefrequenze tra il frivolo e il serio e che il canale notizie accaventiquattro interpellava sulla vicenda “Flotilla Samud”. Il discorso non vale neppure la pena di riportarlo, eccetto quel tarlo da lui evocato a inizio “intervento”. Cito a memoria: “Esiste una sentenza ONU del 2010 che dà ragione a Israele”… detto seriamente, come se stesse recitando il credo.
Puzzava strano già l’accostamento “sentenza” e “ONU”. Le sentenze le emettono i tribunali. Il “dà ragione” poi faceva completamente saltare il banco della mia pazienza serale. Il tarlo ormai aveva fatto breccia su quel muro di spirito di autoconservazione che suggerisce, se non altro solo per questo, di mandare a culo ogni tanto quel che si dice in televisione. E il giorno dopo rodeva ancora. Onde per cui, una volta calati ancora una volta i fragori dell’etere e i clamori domestici, ovvero messi a nanna tutti e spento l’ordigno, mi sono messo a ricercare.
Fortunatamente, non mi ci è voluto molto per trovare questo articolo sul manifesto di ieri:
https://ilmanifesto.it/le-violazioni-di-israele-coperte-dagli-stati
Ieri si leggeva, oggi no se non hai l’abbonamento, ma si trova anche altrove, per fortuna:
https://www.officinadeisaperi.it/eventi/non-si-puo-fermare-il-vento-da-il-manifesto/
Il lavoro della compagna Micaela Frulli, dal titolo “Le violazioni di Israele coperte dagli Stati”, è uno scritto prezioso e rispondeva esattamente a quanto cercavo.
Dopo aver rimandato a tutti gli articoli della Convenzione ONU sul Diritto del Mare, oltre che del Manuale di San Remo sul diritto applicabile ai conflitti armati in mare, che dimostrano dove sta la legalità e l’illegalità in questa operazione, conclude:
“È chiaro dunque che in base al diritto internazionale le imbarcazioni della Gsf non stanno violando alcuna regola di diritto internazionale, ma agiscono nel pieno rispetto del diritto del mare e del diritto internazionale umanitario, facendosi carico dell’attuazione di obblighi che gli Stati, Israele in primo luogo e gli altri a seguire, non stanno rispettando.
C’è da chiedersi perché gli Stati e le organizzazioni internazionali, quasi all’unanimità, facciano appello al rispetto da parte della Gsf di un blocco navale che ha superato qualsiasi confine di legalità. C’è da chiedersi perché non si fa invece pressione su Israele per porre fine al blocco illegale e per garantire l’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione civile, come prevede il diritto. Gli Stati, soprattutto quelli di cui le navi della Gsf battono bandiera, hanno l’obbligo di fare tutto quanto è possibile per proteggere una missione umanitaria che agisce nel pieno rispetto delle regole per raggiungere obiettivi tutelati dal diritto internazionale.
Stupisce ancor più questo atteggiamento se si considera che Israele sta agendo anche in violazione delle ordinanze cautelari emesse dalla Cig nel 2024 nell’ambito del procedimento intentato dal Sudafrica contro Israele per violazione della Convenzione Onu per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. Tali ordinanze impongono a Israele di adottare misure immediate ed effettive per garantire l’assistenza umanitaria a Gaza e impedire che la Gsf giunga a destinazione viola anche questi obblighi.”
Il mistero, a questo punto, si infittiva sempre di più… e questa fantomatica “sentenza ONU del 2010”? Frutto di un grappino di troppo da parte del “giornalista”? Fortunatamente, ci pensava la compagna Micaela a rimandare il tarlo in letargo. Scrive subito dopo:
“Qualcuno evoca la presunta legalità del blocco navale in base al rapporto della Commissione d’inchiesta nominata nel 2010 dal segretario generale Onu sul raid israeliano a danno della nave Mavi Marmara (Rapporto Palmer). Quel rapporto, in condizioni assai diverse da quelle odierne, stabilì che il blocco navale israeliano era lecito, pur condannando l’uso sproporzionato della forza da parte delle forze israeliane nell’abbordaggio della nave, che provocò dieci morti e molti feriti fra gli attivisti a bordo. Il Rapporto Palmer, però, già allora fu criticato da più parti e contraddetto dal Rapporto della Commissione d’inchiesta del Consiglio diritti umani dell’Onu (2010), che si espresse nel senso di una totale illiceità del blocco navale, qualificandolo come una forma di punizione collettiva in violazione dell’art. 33 della IV Convezione di Ginevra. ”
Mi ricordo perfettamente quel periodo. Un anno dopo, sarebbe morto il povero Arrigoni. Tra l’altro di queste parti, quindi sua mamma fece poi molte riunioni, anche nel mio paese, per presentare l’opera di suo figlio e denunciare quanto accaduto. Il che con la memoria mi fece tornare anche a quei morti di un anno prima. Quindici anni di impunità nel commettere sempre, metodicamente, le stesse porcherie, gli stessi atti di pirateria, gli stessi crimini. E la colpa, anche allora per qualcuno, per i soliti noti, era stata del compagno Arrigoni che “se l’era cercata”. Ma non mi ricordavo più del Rapporto Palmer. Lo avevo rimosso.
Ho provato sul sito dell’ONU e son finito su una pagina 404 che non prometteva nulla di nuovo. Fortunatamente, esistono altri siti dove è conservato, tra cui quello del NYT. Eccolo:
https://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/world/Palmer-Committee-Final-report.pdf
Un rapporto sicuramente non tacciabile di parzialità se non verso Israele, a cui indora la pillola. Un rapporto che, essendo datato anni prima, non tiene conto della sovranità palestinese sulle acque territoriali antistanti Gaza (2015, cfr. Frulli cit.). Un rapporto che, nonostante tutto questo, afferma comunque cose un po’ diverse dalla “sentenza che dà ragione”:
1. “There is nothing in international customary law, or in the United Nations Convention on the Law of the Sea (UNCLOS), that would generally prohibit the use of force on the high seas, as long as force is only used in self-defence, in line with Articles 2(4) and 51 of the U.N. Charter and Articles 88 and 301 UNCLOS (ius ad bellum).”
Nessuna proibizione se la forza è USATA UNICAMENTE PER AUTODIFESA. È questo il caso?
2. “The blockade is illegal if imposed with the sole aim to starve a civilian population or if its effects on the civilian population are in excess of the achieved military advantage.”
“Se ha il solo scopo di far crepare di fame i civili o – peggio ancora – se gli effetti sui civili superano quelli del vantaggio MILITARE conseguito da tale azione”, è ILLEGALE. Ancora una volta… è questo il caso?
3. QUESTI, E NON ALTRI, SONO I CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA LEGITTIMITA’ DI UN BLOCCO NAVALE! Pertanto, quando nelle “raccomandazioni” il “panel” scriveva che, per evitare che ciò si ripetesse in futuro, ISRAELE DOVEVA VERIFICARE PUNTUALMENTE LA NECESSITA’ DI TALE BLOCCO, INTESO COME MISURA TEMPORANEA DA RIMUOVERE NON APPENA POSSIBILE (cit.
“Bearing in mind its consequences and the fundamental importance of the freedom of navigation on the high seas, Israel should keep the naval blockade under regular review, in order to assess whether it continues to be necessary”
et
“Israel should continue with its efforts to ease its restrictions on movement of goods and persons to and from Gaza with a view to lifting its closure and to alleviate the unsustainable humanitarian and economic situation of the civilian population. ”
4. punto, quest’ultimo, ripreso anche alla fine di tutta la disamina:
“Israel should continue with its efforts to ease its restrictions on movement of goods and persons to and from Gaza with a view to lifting its closure and to alleviate the unsustainable humanitarian and economic situation of the civilian population. These steps should be taken in accordance with Security Council resolution 1860, all aspects of which should be implemented.”
La Risoluzione 1860 (2009) del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (qui)
https://www.un.org/unispal/wp-content/uploads/2016/06/SRES1860.pdf
nel “condannare ogni atto di violenza e ostilità contro i civili e tutti gli atti di terrorismo” (Condemns all violence and hostilities directed against civilians and all acts of terrorism),
ESIGEVA LA SOMMINISTRAZIONE E DISTRIBUZIONE A GAZA, E SENZA ALCUN IMPEDIMENTO (unimpeded) DI AIUTI UMANITARI, INCLUSO CIBO, CARBURANTE E MEDICINE (Calls for the unimpeded provision and distribution throughout Gaza of humanitarian assistance, including of food, fuel and medical treatment) et
SALUTAVA LE INIZIATIVE TESE A CREARE E APRIRE CORRIDOI UMANITARI E ALTRI MECCANISMI PER LA CONSEGNA DI AIUTI UMANITARI!
(Welcomes the initiatives aimed at creating and opening humanitarian corridors and other mechanisms for the sustained delivery of humanitarian aid)
Questa la risoluzione ripresa dal rapporto, e pure esso stesso oggetto in seguito di critiche, precisazioni e puntualizzazioni, divenuto agli occhi di qualcuno “sentenza”, che “dava ragione a Israele”... a cui qualcuno si è attaccato oggi, come scialuppa di salvataggio per questo schifo. Buffoni.
Aggiornamenti a seguire.
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01/10 ore 23:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
Nel pomeriggio, come già annunciato i russi arrivavano alle porte di VIŠNEVOE,
https://divgen.ru/event/3031
di fatto attraversando la doppia linea fortificata indicata in cartina (qui):
https://t.me/divgen/73408?single
Questo la dice lunga su quanti eran rimasti a tenerla, quella doppia linea.
Poco più a sud i russi avanzavano verso ovest ed entravano a NOVOGRIGOROVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3033
A fine giornata, giungevano voci che già l’80% fosse stato liberato:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59774
Avanzamenti notevoli anche subito più a sud (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3034
con l’ennesima sacca in chiusura. Nel complesso, prosegue l’avanzata verso ovest verso POKROVSKOE a nord (ad Aleksandrovka, il paesino subito a ridosso, i russi distano meno di tredici chilometri ormai)
https://t.me/Tatarinov_Rus/59776
e GULJAJPOLE a sud.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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02/10 ore 13:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I russi avanzano verso ovest stavolta muovendosi a sud, in piena oblast’ di Zaporozh’e, arrivando alle porte di USPENOVKA. La quale, riprendendo la cartina delle fortificazioni
https://t.me/divgen/73393?single
ma soprattutto quanto ci siam detti stamane, era attrezzata per un attacco da sud (e si vede chiaramente…), ma non da est!
Ai russi per giungere alle rive del fiume Janchur manca poco più di un chilometro (1800 m seguendo la curva della strada, cartina qui):
https://t.me/prolivstalina/19181
Prevedibile, a questo punto, anche un attacco a NOVOGRIGOROVKA (area più a nord della sua cartina), a questo punto sempre più “insaccata” dalle due ali di questa ennesima falange russa. Sbloccata la situazione in questi due paesi eretti a ultima estrema, fortificazione, i russi poi potrebbero proseguire verso ovest di pari passo ai loro compagni a nord e, di fatto, accerchiare GULJAJPOLE. Staremo a vedere.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI AVANZANO VERSO OVEST RIPIANANDO L’AREA FRA ZARECHNOE E JAMPOL’ (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3030
Appena ripulita l’area a est, l’ultima area a est, del fiume ZHEREBEC, che tanto ha in questi anni significato come primo traguardo per i russi in vista del fiume OSKOL. I russi guardano a ovest. E a ovest raggiungeranno la ULICA KLEVERNAJA che, guardando l’altimetria, si trova lungo l’estremo occidentale di un’area in leggera discesa, quindi pianeggiante per i russi, senza alcun ostacolo (cartina fortificazioni (assenti) qui):
https://t.me/divgen/73396?single
Quindi KRASNYJ LIMAN, che raggiungeranno da est lungo la strada ferrata posta a sud e lungo la BULVARNAJA ULICA posta a nord. Questo, al netto di quanto accadrà contemporaneamente a a sudest (JAMPOL’), a nord-nordest (STAVKI e dintorni) e a nordovest (DOBRYSHEVO).
Aggiornamenti a seguire.
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02/10 ore 08:30 aggiornamento
QUESTIONE DI TEMPI
Più va avanti il tempo, in questa SVO, più mi rendo conto che i tempi giochino sempre di più un ruolo fondamentale. Come in tutte le relazioni, come in tutti i rapporti umani, del resto. Fa specie accostare la produzione di violenza, distruzione e morte a quella di sorriso, amore e vita. Ma è così. La stessa battuta pronunciata in un tempo sbagliato può produrre persino fastidio. Allo stesso modo, mai fare proposte ardite quando lei ha il “mal di testa”. Allo stesso modo, a parità di valore un pugile che sbaglia tutti i tempi si candida a un KO certo, il proprio mentre il suo avversario, che non sbaglia un colpo d’incontro e una combinazione, quando intuisce che al primo “si è spenta già la luce”… si vede subito che lo ha intuito perché i suoi colpi si triplicano e, smantellate le ultime difese, lo manda al tappeto. Lo stesso in questo conflitto.
I russi adesso, e non prima, cercano il colpo del KO. Adesso perché sentono, dalle intercettazioni radio, che davanti a loro ci sono brigate e battaglioni che sarebbero dovuti stare da un’altra parte. Adesso perché constatano che, dall’altra parte, sempre più “si spengono le luci”. Adesso perché, a differenza dei natofascisti, si sentono al massimo della condizione, della preparazione, di quell’insieme di sensazioni e sentimenti, intesi come sentire, individuale e collettivo, comunemente definito come “morale” (s.m.).
Ecco quindi i buriati del gruppo VOSTOK, operativo nell’oblast’ di DNEPROPETROVSK, incalzare natofascisti scacciandoli sempre più verso ovest. Stamane son già giunti alle porte di VISHNEVOE (cartina qui):
https://t.me/frontbird/26486
Significa che stanno smantellando, o hanno già smantellato, la doppia linea fortificata posta a sua difesa. Quella ancora in azzurro qui:
https://t.me/divgen/73381?single
Sempre a proposito di questione di tempi, notiamo da quest’ultima cartina come l’azione russa abbia, di fatto, ROTTO i tempi a ogni piano difensivo ucraino. Le fortificazioni sono la rappresentazione plastica di un pensiero. Di una concezione, anzi tutto, che ci parla del livello tecnologico raggiunto dai due schieramenti in conflitto (pensiamo alla polvere da sparo e alla sua influenza sulla concezione di mura difensive e bastioni), ma anche di un pensiero organizzativo, ovvero architetturale circa la composizione organica di tutti questi elementi e la loro distribuzione sul territorio nella maniera che si vorrebbe LA PIU’ EFFICACE nell’affrontare un attacco nemico.
E cosa accadde illo tempore? Che il comando natofascista mai e poi mai si sarebbe aspettato un attacco da est. Dove c’era AVDEEVKA a fare buona guardia. E tutta una linea difensiva che, chilometro dopo chilometro, ovvero scaglione dopo scaglione, attendeva i russi fino al confine di oblast’.
Quindi aveva disposto una quadrupla linea fortificata, data da prima su confine di oblast’ e doppia linea su una posizione più arretrata sfruttando anche le difese offerte da mamma natura, ovvero corsi d’acqua e laghetti, più postazioni diffuse e sparse su una quarta linea più arretrata (i cerchietti che si vedono più in alto formano un’altra linea, che definiremo la quarta).
Non male, se consideriamo che, per esempio, su tutt’altro fronte, ovvero verso KRASNYJ LIMAN, la liberazione di JAMPOL’ è ostacolata da nugoli di droni che impediscono, al momento, ai russi, di consolidare le posizioni liberate a nord. È tutto “spiegato”, legenda permettendo, in questa cartina:
https://t.me/beard_tim/27753
Superando il caos iniziale di questa mescolanza apparentemente informe di frecce, figure geometriche e colori, notiamo:
- Che i russi sono entrati a JAMPOL’ da nord (area rossa che contorna un settore urbano ben definito)
- l’area di intervento dei droni natofascisti (ellisse orizzontale gialla)
- l’area fin dove si son spinti i soldati i russi (ellisse verticale rossa)
- l’area dove son stati ricacciati indietro i natofascisti (ellisse verticale azzurra).
Problema consolidamento e ulteriore avanzamento: droni e artiglieria pesante.
Soluzione: “I nostri piloti vanno a cercare il nemico a Zakotnoe, Ozernoe, Kalenka, Raj-Aleksandrovka, Dronovka stanando uno a uno tutti i centri di fuoco con l’obbiettivo di azzerare il fuoco di sbarramento” (Наши пилоты вычисляют противника в Закотном, Озерном, Каленики, Рай-Алесандровка, Дроновка подавляя огневые точки с целью не допущения обстрела).
Ed è normale, tutto questo: si curano i droni dove rientrano, si individuano dalle traiettorie le postazioni di lancio, e si fa partire il fuoco di controbatteria. Fino ad allora, avanzare è inutile. Questioni di tempi anche qui. Certo, solo che un conto è sganciare un ordigno di qualche chilo di esplosivo da un drone sopra il tetto di un capanno improvvisato punto di lancio droni, e relativo sfracello ben visibile una volta alzatisi i fumi dell’esplosione, e un conto è fare lo stesso contro un bunker fortificato, come quelli dietro la doppia linea fortificata di cui parlavamo prima, e constatare che lo stesso una volta alzatisi i fumi è stato appena scheggiato. Ecco perché JAMPOL’, per cui non han fatto in tempo ad approntare questi bunker, è in una posizione decisamente peggiore di quella esaminata nell’OBLAST’ di DNEPROPETROVSK.
Questo, tutto predisposto se l’attacco parte da SUD. Perché l’attacco non poteva, LOGICAMENTE, che partire da sud. I russi che partono da sotto GULJAJPOLE e ORECHOV e espugnano prima quelle, a prezzo di ingenti risorse; poi, sempre a prezzo di ingenti risorse impiegate, raggiungono il confine. Quindi, a prezzo di ulteriori ingenti risorse, la doppia linea fortificata e il fuoco di sbarramento della stessa e dei punti fortificati alle spalle. Un piano perfetto.
Certo che però se ti inventi, nel frattempo, una campagna-di-russia-2.0 e dirotti centinaia di migliaia di uomini, di cui settantamila persi, e uno zero in meno di mezzi, non lì, ma in quel di KURSK, i russi il “chilometro dopo chilometro”, lo “scaglione dopo scaglione” DA AVDEEVKA, PERVOMAJSKOE, KARLOVKA, SELIDOVO, KURACHOVO, UGLEDAR, VELIKAJA NOVOSELKA e menzionando solo le tappe salienti di questa “lunga marcia”... lo fanno. Metodicamente, coi loro tempi, minimizzando le perdite. E finalmente fanno capolino a est. E anche qui. O quelle torrette sparse fra i campi le girano o trapano un buco a est, oppure la feritoia ce l’hanno a sud. Le linee fortificate davanti ce le hanno a sud. Un esercito fiaccato e logorato dall’aver attraversato consecutivamente linee difensive che gli si oppongono e gli impediscono di consolidare i punti raggiunti lo hanno verso sud. NON VERSO EST.
Questione di tempi… i tempi per rinforzare a est SERIAMENTE, ovvero senza posare nei campi file di denti di drago e spirali alte due metri di filo spinato, scavare un fossato poco più in là, e chiuderla lì, li avevano. LA LUNGA MARCIA DEI RUSSI VERSO OVEST è durata OLTRE UN ANNO E MEZZO. Ma Kursk era più importante.
Ora i russi stanno passando tutte queste posizioni letteralmente con la pala dello scavatore, sradicandole una dietro l’altra senza dar modo ai natofascisti di opporsi efficacemente a un movimento proveniente da est. Non è un caso che questa sia l’area dove hanno guadagnato più territorio nel mese scorso.
Allo stesso tempo, non è un caso che CONTINUINO a guadagnare terreno
- a KUPJANSK, dove ormai sono arrivati alla RIVA DEL FIUME OSKOL e, ORA (questione di tempi…) dalla parte giusta posta più in alto, ne controllano ENTRAMBE LE RIVE.
https://t.me/Tatarinov_Rus/59756
- a JAMPOL’, già citata, dove finito il repulisti delle retrovie proseguiranno ad avanzare
- a KONSTANTINOVKA, dove i russi hanno liberato COMPLETAMENTE KLEBAN-BYK (cartina qui)
https://t.me/zovpobedy/16070
tappando di fatto anche quell’esiguo corridoio attraverso cui le centinaia di natofascisti ancora nella sacca a ovest sarebbero potuti, TEORICAMENTE, ancora passare
- a KRASNOARMEJSK dove abbiam visto, ancora ieri notte, che i russi stan tornando sulle posizioni temporaneamente cedute in occasione dei “contrattacchi” natofascisti: come nota Legitimnyj,
a. oltre centomila uomini, fra cui i migliori attualmente a disposizione dei natofascisti
b. in un mese e mezzo di contrattacchi
c. non solo non sono riusciti a ribaltare la situazione
d. ma si stanno, letteralmente, esaurendo.
https://t.me/legitimniy/20942
E non saranno poveri cristi come questo civile anziano (pensionato, riporta l’articolo di Rezident) rastrellato per strada e sbattuto nella camionetta (una fase qui):
https://t.me/rezident_ua/27658
a ribaltare la situazione sul campo. In altre parole, ormai per i natofascisti non è più SOLO questione di tempi. Il problema si sta facendo sempre più strutturale. Una a una, si stan spegnendo tutte le luci. E gli sviluppi si faranno sempre più imprevedibili.
Aggiornamenti a seguire.
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01/10 ore 22:00 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
Questa cartina
https://t.me/Tatarinov_Rus/59739
mostra bene il doppio movimento dei russi dopo aver liberato VERBOVOE: verso ovest e verso sud. Nel complesso, a rischio di saltare, buona parte della linea difensiva orchestrata dai natofascisti nella parte est dell’oblast’ di Zaporož’e ancora occupata.
FRA KRASNOARMEJSK E KONSTANTINOVKA
I russi si avvicinano ulteriormente a ŠACHOVO liberando PANKOVKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3028
e creando i presupposti per liberare VLADIMIROVKA, subito a est e ormai tra i due fuochi. Anche qui, dove la battaglia è stata ed è più aspra, ora sono i russi a contrattaccare. Nota infatti Rožin
https://t.me/boris_rozhin/181619
come non solo l’azione natofascista nell’area si sia spenta, ma il comando ucraino stia continuando a mandare uomini al macello per cercare di tamponare la situazione, distraendoli da altre aree dove i russi, approfittando di una rinnovata superiorità numerica, continuano ad avanzare. Di un danno, ne stanno facendo due, e anche di più.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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01/10 ore 13:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI LIBERANO VERBOVOE E L’INTERA AREA SOTTOSTANTE (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3027
In sostanza, man mano che avanzano verso ovest ripuliscono l’intera area fino alla linea fortificata corrispondente al confine di oblast’. Che però ora andrebbero ad attaccare (e probabilmente attaccheranno) da nord, ovvero dal punto dove in teoria arrivano i rinforzi, non il nemico. Con la fessura nella torretta di cemento armato infossata che guarda a sud, non a nord… diciamo che i natofascisti, tra le altre cose che non si aspettavano e a cui devon far fronte, hanno ancora un po’ di tempo per trapanare anche la parete che guarda a nord. Per quello che potrà servire.
A sud, appena passato il confine, subito NOVOGRIGOROVKA e, soprattutto, USPENOVKA. Attaccate anch’esse da dove non era, sino a poco fa, neppure concepibile un attacco. Nel frattempo, i russi proseguono verso ovest lungo la strada che porta al prossimo paesello: VISHNEVOE. Anche qui, prevedibilmente, stesso schema.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Confermata la liberazione, da parte dei russi, di buona parte di VIA STUDENCHESKAJA
https://t.me/Tatarinov_Rus/59731
ovvero la strada che da sud porta a Kupjansk, l’ultima rimasta libera. L’accerchiamento è completo, la fuga possibile solo lungo il percorso cui accennavamo ieri: attraversare l’OSKOL per andare in bocca ai russi, virare a sud prima di finirgli in bocca, scendere a tutta passando i russi e andando più a sud della loro posizione più avanzata, cercare un attraversamento nuovamente verso ovest… e attraversare! Altrimenti, mani in alto. Altrimenti, non ne usciranno.
Ennesima débâcle delle forze armate ucraine. Il cui responsabile diretto, quello coi gradi di generale, è un passacarte del comandante in capo, un tizio che da anni va ai pranzi di gala in maglietta grigioverde ma che, a sua volta, è un passacarte del padrone delle ferriere che, “dopo attento esame dei dati sul campo”, si è convinto che l’Ucraina “is in a position to fight and WIN all of Ukraine back in its original form”, è nella posizione di combattere e VINCERE (maiuscolo originale) rientrando in possesso di tutti i territori fino alla “forma originale”. Ho troppo rispetto per il Kāma Sūtra (कामसूत्र) e, soprattutto, per vite umane mandate inutilmente al massacro, per fare battute sulla “position” in cui è attualmente l’esercito ucraino.
“IN THE LAND OF THE FREE”… SI RITORNA AL MACCARTISMO?
Appena vista questa prima pagina del WSJ
https://t.me/parstodayrussian/189731
Ho pensato subito a un fotomontaggio iraniano. Non può essere… “President Tells Military Brass (tutto mauscolo…) To Fight ‘Enemy Within’ U.S.”! COMBATTERE IL NEMICO INTERNO.
Tutto vero:
https://www.wsj.com/politics/national-security/pete-hegseth-trump-quantico-military-speech-80ffabe5
Oggi il “nemico interno” sono “some U.S. cities he considers dangerous”, “certe città statunitensi che egli considera pericolose”. Detroit come Baghdad o Kabul occupate? Si parte con la “sicurezza interna” e si finisce con la caccia alle streghe? Neo-maccartismo strisciante? E strisciante neanche troppo?
Aggiornamenti a seguire.
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01/10 ore 08:30 aggiornamento
FRA GATTOPARDI E GIAGUARI, COLONIALMENTE VOSTRA, UCRAINA
Siamo, molto probabilmente, alla chiave di volta di questo conflitto. I russi hanno liberato ANCORA, questo mese, altri seicento chilometri quadrati.
https://t.me/lost_armour/6601
Nonostante contrattacchi, riserve gettate nel tritacarne, biomassa a perdere scagliatagli contro senza alcun criterio che non fosse “prendere tempo”.
Ancora, perché il dato quantitativo conta fino a un certo punto. Quello che conta è cosa accadrà quando a esser liberate saranno, nell’ordine, KUPJANSK, JAMPOL’ e KRASNYJ LIMAN, piuttosto che, da tutt’altra parte, GULJAJPOLE. Quello che conta è l’effekt domino (эффект домино uguale in russo) che potrebbe venirsi a formare anche a partire da uno solo di questi punti. Effetto in grado di moltiplicare anche per dieci, di aggiungere uno zero al dato sopra descritto. “La questione – commenta il canale ucraino Legitimnyj – è solo di capire QUANDO accadrà e SU CHE SCALA sarà” (Вопрос стоит только в том, когда именно он произойдет и насколько масштабным будет).
https://t.me/legitimniy/20934
Soluzioni: siamo “in democrazia”? Certo che siamo “in democrazia”… ne abbiamo appena avuto riprova poco più in là questa domenica.
E “in democrazia” ci sono sempre due parti che si confrontano. Anche in Ucraina? Claro que si, hombre! Ed ecco a voi… l’Opposizione!
Si sta configurando infatti, senza manifesti, senza proclami, senza uso dei social, senza disturbare la pubblica opinione, che in tutto questo non c’entra – del resto, la demokracija 2.0 è “pret-a-porter”, pronta per essere cliccata – UN NUOVO ASSE… nuovo… diciamo che è uscito allo scoperto ma i cui nomi sono noti e non da oggi: Mascellone ZALUZHNYJ e il capo dei servizi segreti GUR BUDANOV.
https://t.me/rezident_ua/27642
Uscito allo scoperto, riprendendo antiche usanze, con una serie di “articoli” e “interventi”, dove sostanzialmente dicono entrambi le stesse cose, ovvero “ancora guerra e sarà catastrofe” (дальнейшее затягивание войны приведёт страну к катастрофе). Un “NUOVO” PRODOTTO politico
1. al sicuro (Zaluzhnyj è intoccabile sotto l’ascella protettiva britannica, Budanov è il capo dei servizi segreti, meglio, di quei servizi segreti facenti capo ai padroni britannici, tutto torna)
2. rappresentato da gente rodata da anni di cieca fedeltà nell’eseguire anche gli ordini più insensati e lavoro sottotraccia contro gli interessi del loro stesso popolo
3. del tutto organico all’attuale configurazione militare-politica di cui essi stessi sono, di fatto, emanazione
4. in grado di PORTARE – GATTOPARDESCAMENTE – IL “CAMBIAMENTO”, la “DISCONTINUITA’” che il popolo ucraino chiede sempre più a gran voce.
Volete il cambiamento? La discontinuità? Eccola. Cambiare tutto per non cambiare niente.
Se da una parte fanno capolino i gattopardi, dall’altra i giaguari non mollano. Il blocco ZELENSKIJ-ERMAK, infatti, alza la posta in gioco:
1. cerca l’escalation militare, con esiti alterni in verità perché più che tanto latrare non ha provocato. A partire dai droni, di cui ci siamo occupati, ai caccia russi che sconfinano-anche-se-non-sconfinano-ma-son-sempre-caccia-russi-mammalirussi, di cui si sono occupati altri compagni (per esempio)
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/31355-redazione-la-non-notizia-degli-aerei-russi-intercettati-vicino-la-lettonia-fabbricata-dai-guerrafondai.html
ai “droni misteriosi” ma in realtà anche qui mammalirussi, è tutto un pullulare di golosastri russi che rubano le girelle ai bambini. Ma al momento la situazione in Ucraina non cambia di una virgola. Così come non si schioda di un millimetro la nuova posizione padronale, riassumibile nella formula “voi siete la NATO, noi gli Stati Uniti”.
https://sinistrainrete.info/geopolitica/31350-gianandrea-gaiani-le-contraddizioni-di-trump-azzoppano-la-nato-per-annichilire-l-europa.html
Su cui mi sento di dissentire solo sul verbo impiegato: più che “siete”, “fate”, in questo gioco delle parti dove tutti si divertono a interpretare SERVILMENTE I RUOLI FITTIZI ASSEGNATI dal padrone per cui, se il padrone dice “noi vendiamo alla NATO”, nessuno si deve permettere di alzare la manina e dire “Scusi dottore… (un “dottore” non si nega a nessuno) ma voi chi cazzo siete?” Oppure: “vi compreremo seicento miliardi di armamenti quando voi ci toglierete i dazi e comprerete altrettanti miliardi in Leopard, Mangusta, e via discorrendo… o la smetterete di farci saltare gasdotti e ci lascerete comprare il gas da chi vogliamo noi, tra cui una Francia ACQUIRENTE DIRETTA SECONDA SOLO ALL’UNGHERIA
https://t.me/condottieros/13367
oppure, peggio ancora, senza dover far finta di comprarlo dai famosi giacimenti turchi o indiani”. No, non funziona così… avanti quindi col gioco di ruolo imposto dall’alto. Zitti, e mosca (“m” minuscola).
In tutto questo tuttavia i giaguari Zelenskij-Ermak, non appena si abbassa il fumo, trovano la stessa situazione di prima. Ecco allora RIPROVARCI COL SECONDO FRONTE. Georgia picche, Azerbaigian e Armenia non se ne parla… non resta che la MOLDAVIA. Sotto pressione da loro e dalla UE per divenire la PROSSIMA VITTIMA SACRIFICALE DOPO QUELLA UCRAINA. Qui qualche possibilità di successo, in questo nichilismo kamikaze elevato a politica nazionale da governanti che rispondono ormai soltanto, pavlovianamente, a stimoli esterni, invero ci potrebbe essere. A differenza però del REGIME DI KIEV, rodato da ormai OLTRE DIECI ANNI di dittatura e giri di vite che hanno fatto prima trovare dall’altra parte della barricata, poi scappare via anche dalla propria, oltre metà della popolazione, assoggettati i restanti, presi a casa o per strada esattamente come mio nonno prendeva i conigli per fargli la festa, il regime moldavo è ANCORA AGLI ALBORI. Ci sono poi spine esterne e interne, come la Transnistria e la Gagauzia. In altre parole, il regime moldavo non è nelle condizioni di poter reprimere, soffocare, e mandare al massacro il proprio popolo come quello di Kiev. Esita. Tituba. E non va bene.
2. Se l’escalation militare qui va a rotoli, proviamo dall’altra parte, si dicono i giaguari. Ecco gli attacchi alle stazioni di benzina, ai depositi, a tutto ciò che puzzi di petrolio e di gas. Perché? Per intimorirli? Per metterli in difficoltà? No, più semplicemente, PER FARLI INCAZZARE. Tradotto, per PROVOCARE UNA RISPOSTA SIMMETRICA. Con la differenza che QUI NON RIPARA NIENTE NESSUNO E SI APPROSSIMA L’INVERNO, OVVERO LA “CHERNAJA ZIMA”. E di chi sarà la colpa dell’inverno nero? A chi dovranno dire grazie i civili ucraini che ora danno le coordinate delle caserme dei Te-Tse-Ka ai russi tramite le chat bot e domani invece saranno al freddo e al gelo? ESCALATION NELLA SOCIETA’ CIVILE, INASPRIMENTO DEL CONFLITTO CON CHI OGGI DICE “DOBRYJ DEN’” anziché DOBRIDEN’ o cerca una chiesa ancora aperta per pregare, e così via.
Risultato atteso: SCARICANDO L’INTERO BARILE SUI RUSSI (un po’ come i loro padroni oggi sulla loro “opposizione” per il “democrat shutdown”)
https://t.me/ZeRada1/27144
provocare un’escalation anche qui PRIMA DEL COLLASSO SUL CAMPO. Provocare un’ondata di sdegno globale, coi russi cattivi che mettono al freddo e al gelo un popolo intero, RIAPRIRE LE LINEE DI CREDITO DIRETTO, meglio ancora se “AIUTI” e BLOCCARE LE AZIONI MILITARI RUSSE SUL CAMPO con un nuovo giro di colloqui, mosse, ammuine varie con cui passare l’inverno. Riarmarsi e ripartire come prima, più di prima.
Reazione russa: gli attacchi si stanno concentrando su obbiettivi militari, come il centro di ricerca e sviluppo droni “RC DIRECTION” di Dnepropetrovsk colpito ieri:
https://t.me/boris_rozhin/181495
notizia confermata oggi:
https://t.me/RVvoenkor/100803
o questo deposito militare a Charkov:
https://t.me/russkiypatriot0/24350
o la procura militare, sempre a Dnepropetrovsk. quella che sbatte in galera i renitenti e i disertori. Da oggi, a Dnepropetrovsk, li andrà a sbattere in galera altrove:
https://t.me/condottieros/13370
o ferrovie, per ammissione del buon Petrenko
https://t.me/petrenko_iHS/9789
Non pare, pertanto, che la strategia del giaguaro stia sortendo l’effetto desiderato. Finché, pertanto, oltre due terzi di popolo ucraino rimasto continueranno ad affermare nei sondaggi: “chiudiamola qui”, il MALCONTENTO CRESCENTE continuerà a trovare nel regime la sua destinazione principale, più che nei russi.
In tal caso i giaguari lasceranno il posto, CON LE BUONE O CON LE CATTIVE, “one way or another”, come cantavano i Blondie, ai gattopardi. Gattopardi che PRIMA porranno i giaguari esattamente nella stessa posizione ora di Hamas, ovvero:
- scegliere tra il “Trump Gaza Hotel” nel protettorato britannico di imminente costituzione (filmato illuminante)
https://t.me/parstodayrussian/189717
- oppure soccombere e basta, assumendosi la responsabilità, di fronte alla controparte padronale, di milioni di morti;
poi, semplicemente, li detronizzeranno e prenderanno il controllo di quel che i padroni affideranno loro. Possibilmente l’area centro-occidentale, lasciando le macerie dell’Est ai russi. E ripartire, magari come protettorato polacco (prestanome a sua volta dei padroni attuali) ad armarsi sottobanco, come prima, più di prima. Non ci facciamo, infatti, illusioni. Quando l’ex-ministro della difesa britannico sostiene: “dobbiamo aiutare l’Ucraina… rendendo impraticabile (unviable) la Crimea”… “to hit Putin’s ego”, per colpire l’ego di Putin (sic!)
https://t.me/RVvoenkor/100779
la guerra continuerà. Anche dopo. Finché ci sarà uno Stato a perdere, o una sua parte, ancora attivabile per destabilizzare la Russia, andranno avanti. MA CON LA CARNE DA CANNONE E IL TERRITORIO A PERDERE DI KIEV E DINTORNI.
I padroni hanno altro da fare. Hanno fatto chiedere scusa davanti al padrone al loro discolo in Medioriente all’emiro del Qatar (qui foto commemorativa
https://t.me/boris_rozhin/181540
della serie: “chiedi scusa…” “no” “ho detto chiedi scusa!” “va bene...”)
quindi hanno iniziato il trasferimento dalla Gran Bretagna di una quantità enorme di armamenti nelle loro basi in Medioriente (tracciato radar che ha fatto il giro dei canali russi
https://t.me/boris_rozhin/181514
bielorussi
https://t.me/drugoeeto/29687
e ucraini
https://t.me/ZeRada1/27139
nonché iraniani (qui con foto di stormo in volo)
https://t.me/parstodayrussian/189710
C’è tutta una serie di conti da regolare. Di bombe da sganciare. Di missili da lanciare. Di persona. Per l’Ucraina… per il momento ci pensi la NATO. E relativi giaguari, o gattopardi all’occorrenza, locali.
Aggiornamenti a seguire.
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30/09 ore 23:00 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI ENTRANO A POLTAVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3025
La cui liberazione aprirebbe a Uspenovka da sud e contribuirebbe a rinforzare i movimento verso Guljajpole da est, aggirando una linea fortificata (cartina qui)
https://t.me/divgen/73323?single
sostanzialmente inadeguata a tenere proprio dove i russi stanno attaccando. Oltre che accerchiata, in caso di loro successo.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
AI RUSSI MANCANO 0,46 KM (cartina qui)
https://t.me/voenkorKotenok/67836
per ricongiungere le due flange principali su cui si è sviluppato l’attacco alla città. Dovessero colmare quelle poche centinaia di metri, si formerebbe una sacca notevole e sarebbe la fine per i natofascisti rimasti dentro.
ERA ORA
Reti antidroni sulle centrali e i depositi petroliferi russi (esempio qui):
https://t.me/beard_tim/27728
Ora per arrivare a Samara, servono missili a lunga gittata. Ora, il giochetto dei droni che si alzano in volo dal camion stelonato, risulta molto, ma molto meno praticabile.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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30/09 ore 13:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI AVANZANO A VERBOVOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3022
ormai quasi liberato del tutto. Subito dopo Verbovoe e l’ultimo laghetto abbiamo di nuovo il doppio sbarramento della linea di difesa fortificata natofascista (cartina qui)
https://t.me/divgen/73304?single
che si interseca con la strada. Superata la quale, come si vede chiaramente dalla cartina, l’intera area fortificata a nord dei laghetti sarà da abbandonare perché tagliata (con conseguente liberazione anche dell’area soprastante). A quel punto i russi, che ora si trovano a dieci chilometri dal tagliare la strada che conduce a GULJAJPOLE, raggiungeranno VISHNEVOE e si troveranno a sei chilometri e mezzo dalla stessa. E a sette chilometri dal rientrare nuovamente nell’oblast’ di ZAPOROZH’E avanzando verso ovest. Situazione sempre più interessante.
BATTAGLIA DI SEVERSK
I RUSSI AVANZANO VERSO OVEST E RAGGIUNGONO LE PORTE DI DRONOVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3024
Destino di SEVERSK, sempre più accerchiata, sempre più incerto. O certo, ma al negativo. Specialmente quando i russi raggiungeranno la via che collega SEVERSK a KRASNYJ LIMAN. Lo ripetiamo: qui non stiamo assistendo a un semplice “riprendersi le posizioni perse nel 2022”, come sta accadendo a nord del SEVERSKIJ DONEC. Qui la situazione è del tutto inedita. I russi sono riusciti ad avanzare dove mai erano sinora arrivati e stanno completando una manovra di accerchiamento che non solo comprometterà l’area di Seversk e dintorni, ma fornirà un ottimo punto di appoggio per proseguire verso ovest su SLAVJANSK e KRAMATORSK.
FRA KUPJANSK E KRASNYJ LIMAN
Qui i russi, invece, giorno dopo giorno, stanno sgretolando quanto ottenuto dai natofascisti e dal loro contrattacco tre anni fa. Altre posizioni guadagnate, anche oggi, verso il fiume OSKOL (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3023
BATTAGLIA DI KUPJANSK
I RUSSI LIBERANO LA STAZIONE DI ESTAKADNYJ (cartina qui):
https://t.me/beard_tim/27725
e bloccano la via di comunicazione a sud dopo aver ulteriormente accerchiato i natofascisti ancora operativi nella città. Situazione sempre più compromessa.
TE-TSE-KA: LE SQUADRACCE ORA SONO IN BORGHESE
Uomini vestiti normalmente che “collaborano” a sbattere civili in camionetta, sfruttando l’effetto sorpreso. Filmato sconvolgente qui:
https://t.me/legitimniy/20932
Ormai siamo in pieno conflitto fra POCHI, salvati o che aspirano a esser tali mandando a morire i propri concittadini, e MOLTI sommersi, divenuti preda di caccia per i primi. E la cui caccia garantisce ai primi l’incolumità: incolumità come premio per la loro “produttività”. Queste sono ferite profonde, che andranno ben oltre questo conflitto.
Aggiornamenti a seguire.
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30/09 ore 08:30 aggiornamento
TRA KRASNOARMEJSK E KONSTANTINOVKA
Ultimi sviluppi dal bollettino di ieri notte. I russi son riusciti a tagliare la strada che da SOFIEVKA porta verso est a KONSTANTINOVKA,
https://t.me/beard_tim/27718
appena lambita nell’ultimo aggiornamento di ieri (riportato per comodità qui):
https://divgen.ru/event/3021
Ora le possibilità che taglino anche l’altra strada, quella poco più a ovest, l’ultima rimasta a rifornire Sofievka e Shachovo, aumentano esponenzialmente. Così come quelle che l’intera area sottostante divenga l’ennesima sacca.
СОБАКА ЛАЕТ, КАРАВАН ИДЕТ (LA RISPOSTA RUSSA E' ARRIVATA)
“E mentre il cane continua a latrare, la carovana va avanti”. Oggi è festa in Russia: si festeggia il referendum con cui, tre anni fa, DNR, LNR, Cherson e Zaporozh’e entrarono nella Federazione. Traduco il discorso ufficiale di Putin perché, aldilà delle frasi di circostanza, questo discorso rappresenta la migliore risposta a cinguettii padronali e presidenziali, dichiarazioni ufficiali e neurodeliri informali, “piani di pace” redatti pensando di essere ancora quelli che dettano le condizioni, schizofrenicamente alternati a vittimismi e frustrazioni buone per tutte le stagioni, ottusità analitica, impotenze eurocentriche senili, ansie da prestazione e relativa isteria collettiva, “tigri di carta” e caccia in volo a caccia di piccioni, oppure pregiudizi vecchi come il cucco riesumati da vecchi cassetti pieni di naftalina o, peggio ancora, polveroni sollevati a copertura ipocrita di soprusi e pestaggi nei confronti di civili ucraini
https://t.me/rezident_ua/27633
o di massacri in corso altrove a opera dei propri alleati.
Mentre il cane, anzi, i cani, continuano coi loro latrati, la carovana va avanti. Prosegue il proprio cammino. Aldilà di qualsiasi retorica, questa risposta rispedisce al mittente due settimane buone di latrati. Ignorando totalmente NATO e UE, si concentra risolutamente nella costruzione di un futuro in cui le nuove regioni siano parte integrante, senza distinzioni, senza cittadini di serie A e di serie B. Un futuro che viene da scelte intraprese tre anni fa, scelte che per DNR e LNR hanno comportato anni e anni di sacrifici, scelte che hanno segnato un nuovo passo, sul cui solco oggi si muovono insieme tutte le regioni di Russia. Coerentemente, metodicamente, appassionatamente: aldilà di latrati vicini e lontani. Un discorso dove non una volta è pronunciata la parola “vrag”, nemico. Dove compaiono al suo posto le parole “case”, “scuole”, “ospedali”, “centri sportivi”, “strade”. Dove ci si impegna a ogni livello, sia di singole regioni che di governo centrale, non solo a “ricostruire”, ma a fare anche meglio di prima, intervenendo in aree rese disagiate, anzitutto, da decenni di incuria e saccheggio oligarchico. Ci si chiedeva cosa avrebbero risposto i russi, la risposta è arrivata. La registriamo, mettiamo agli atti, e andiamo avanti anche noi.
Cari amici! Spettabili cittadini di Russia!
Дорогие друзья! Уважаемые граждане России!
Vi porto di tutto cuore i migliori auguri per la Festa dell’Unione di DNR, LNR, Zaporozh’e e Cherson al nostro Paese, grande e coeso.
Сердечно поздравляю вас с праздником – с Днём воссоединения Донецкой и Луганской народных республик, Запорожской и Херсонской областей с нашей большой, сплочённой страной.
Tre anni fa, ai referendum nel Donbass e nei territori storici della Novorossija, milioni di nostri connazionali autonomamente e liberamente hanno determinato il proprio futuro, hanno trasformato in realtà un sogno che per molti di loro era durato anni, hanno così intrapreso la decisione più importante e fatidica: stare con la propria patria, con la Russia, tornare nella loro terra natale, nella terra di cui erano sempre stati parte. Insieme, abbiamo fatto quel che andava fatto, e ne andiamo orgogliosi: abbiamo sostenuto i nostri fratelli e sorelle e la loro scelta, determinata e responsabile.
Три года назад на референдумах в Донбассе и Новороссии миллионы наших соотечественников самостоятельно и свободно определили своё будущее, сделали реальностью мечту, с которой жили долгие годы, приняли важнейшее, судьбоносное решение – быть со своим Отечеством, с Россией, вернуться в родную семью, частью которой они являлись всегда. Мы с вами сделали то, что должны были сделать, и гордимся этим, – поддержали своих братьев и сестёр в их твёрдом, ответственном выборе.
Oggi, a difesa di questa scelta, vanno all’attacco i nostri soldati e comandanti, si adopera e lotta, di una lotta giusta, l’intero Paese, l’intera Russia. Insieme, noi difendiamo l’amore per il nostro Paese e il nostro comune destino storico, lottiamo e vinciamo, propugniamo i nostri comuni interessi, la nostra comune memoria, i nostri comuni valori, la nostra lingua comune, le nostre comuni tradizioni, cultura, religione, il nostro sacrosanto diritto di onorare le gesta dei nostri antenati, generazioni intere di patrioti, soldati, lavoratori. E sempre insieme, spalla a spalla, continueremo a costruire la nostra casa comune, un Paese grande e indipendente, uno Stato sovrano, supereremo qualsiasi difficoltà e potremo diventare solo più forti.
Сегодня, защищая этот выбор, поднимаются в атаку наши бойцы и командиры, ведёт праведную битву и трудится вся страна, вся Россия. Вместе мы защищаем нашу любовь к Родине и единство исторической судьбы, сражаемся и побеждаем, отстаиваем коренные национальные интересы, общую память и ценности, русский язык, традиции, культуру и веру, наше священное право чтить подвиги своих предков, многих поколений истинных патриотов России, воинов и тружеников. И также вместе, плечом к плечу продолжим обустраивать наш общий дом – великую и независимую страну, суверенное государство, преодолеем любые испытания и станем только сильнее.
So bene quali difficoltà affrontino ora gli abitanti delle città e dei villaggi liberati. Molti problemi enormi, oltre che impellenti. Fra cui questioni primarie per la vita di ciascuno, come l’acqua corrente, piuttosto che l’accesso ai farmaci. Inoltre, non basta ripristinare ciò che è stato distrutto nel corso del conflitto, ma anche riprendere e sviluppare infrastrutture di cui, per decenni, nessuno si è preso cura.
Знаю, как трудно сейчас жителям освобождённых городов и посёлков. Много действительно острых, насущных проблем. В их числе первостепенные, жизненно важные для каждого человека вопросы надёжного водоснабжения, доступности качественной медицины и так далее. При этом нужно не только восстанавливать разрушенное в ходе боевых действий, но и приводить в порядок инфраструктуру, которой десятилетиями никто толком не занимался.
E’ per questo che stiamo già mettendo in pratica un grande programma di sviluppo socio-economico, che permetta a queste terre storicamente russe di rinascere. E in questa rinascita è impegnata tutta la Russia, tutte le regioni di Russia. Grazie alla partecipazione diretta, dal basso, di tutti, oltre che del sostegno del governo centrale, dal 2022 a oggi sono già state compiute oltre 23.500 opere di ricostruzione nei nuovi territori: abitazioni, scuole, ospedali, centri sportivi e giovanili, oltre alla rete energetica, quella delle comunicazioni, delle municipalizzate dei servizi, dei trasporti. Abbiamo già prolungato e modernizzato la rete energetica e telefonica di 460 chilometri, oltre a 6.350 chilometri di rete stradale ripristinata o creata ex-novo.
Поэтому развёрнута масштабная программа социально-экономического развития, а по сути – возрождения наших исконных, исторических русских земель. В неё включилась вся страна, все регионы России. Благодаря их непосредственному участию, а также весомой федеральной поддержке с 2022 года уже построено и отремонтировано свыше 23,5 тысячи различных объектов на Донбассе и в Новороссии. Это жилые дома и школы, современные медицинские учреждения, спортивные комплексы и передовые молодёжные центры. Обновляются энергетика, связь, ЖКХ, транспортная система. Уже проложено и модернизировано 460 километров инженерных сетей, 6350 километров автодорог.
Certo, ci attende un lavoro enorme. Ma tutti gli obbiettivi che ci siamo posti li completeremo, senza scuse. Provvederemo i nuovi territori di tutto quanto necessario per sviluppare il loro, colossale, potenziale: un potenziale industriale, agricolo, scientifico, culturale, affinché qui nascano nuove famiglie, affinché la gente possa crescere e far crescere i propri figli e nipoti, affiché sorgano sempre più possibilità di formazione ed educazione, creatività, realizzazione di sé, crescita professionale.
Да, ещё предстоит большая работа. Но все поставленные задачи мы, безусловно, решим. Обеспечим необходимые условия, чтобы раскрыть колоссальный потенциал Донбасса и Новороссии: промышленный, аграрный, научный, культурный, – чтобы здесь создавались новые семьи, люди растили и воспитывали своих детей и внуков, чтобы возникало больше возможностей для образования, творчества, самореализации, профессионального роста.
In questo giorno di festa, in questo che è l’anno intitolato a chi ci difende, il mio pensiero va in particolare ai soldati e agli ufficiali, veri eroi del nostro tempo. Vi ringrazio per la vostra dedizione, per il vostro valore e coraggio, per ogni giorno della vostra opera sul campo. Sono certo che, grazie a voi, sia garantita la sicurezza della Russia e sulla terra eroica delle nuove regioni tornerà ancora la tanto agognata, e duratura, pace.
В этот праздничный день, в Год защитника Отечества с особым чувством обращаюсь к солдатам и офицерам, настоящим героям нашего времени: благодарю вас за верность Родине, за ратную доблесть и отвагу, за каждый день вашей трудной боевой работы. Уверен, что благодаря вам безопасность России будет надёжно обеспечена, а на героическую землю Донбасса и Новороссии вновь вернётся долгожданный и прочный мир.
Noi siamo insieme. Ciò significa che tutti i nostri piani prenderanno vita.
Мы вместе. И значит, все наши планы будут воплощены в жизнь.
Auguri, e buona Festa della Riunificazione!
С праздником, с Днём воссоединения!
http://kremlin.ru/events/president/news/78112
Aggiornamenti a seguire.
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29/09 ore 21:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Prima cartina a mostrare gli attuali avanzamenti russi:
https://t.me/z_arhiv/32534
La situazione è decisamente compromessa, con un’area, quella dove i natofascisti sono intrappolati fra i due fuochi, che si espande sempre di più nel momento in cui i russi aggirano il nemico e ne bloccano, di fatto, le vie di comunicazione. Sono praticamente arrivati al fiume OSKOL da sud, a cui mancano meno di cinquecento metri. Ai natofascisti ancora in centro città resta, in buona sostanza… la fuga a est. Dove però non ci sono i loro, ma altri russi. Onde per cui, scappando da est, dovrebbero virare sul fiume OSKOL e percorrerlo dalla riva sinistra, e a spron battuto verso sud, attraversandolo nel primo punto disponibile per poi riportarsi sulla riva destra e, quindi, a ovest dai loro. Percorso sempre più improbabile.
VERSO KRASNYJ LIMAN
DOPO AVERLA LIBERATA,
https://t.me/voenkorKotenok/67803
E NONOSTANTE I TENTATIVI DI CONTRATTACCO NATOFASCISTI PER TORNARE A QUELLE CASE, I RUSSI AVANZANO GIÀ SOTTO ZAREČNOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3020
ponendo i presupposti per la liquidazione dell’ennesima sacca e approdare a Krasnyj Liman anche da EST, non solo da NORD. Raddoppiando i problemi per un nemico sempre più in affanno.
FRA KRASNOARMEJSK E KONSTANTINOVKA
I russi tornano ad avanzare anche dove il contrattacco natofascista si era fatto sentire maggiormente: guadagnano posizioni verso nord a est di ŠACHOVO,
https://divgen.ru/event/3021
a un chilometro dalla strada che, se tagliata, chiuderebbe automaticamente le truppe sottostanti (Šachovo e dintorni) nell’ennesima sacca. Come mostra anche la cartina delle fortificazioni,
https://t.me/divgen/73276?single
i russi taglierebbero a ovest in un punto molto vulnerabile. Staremo a vedere. Intanto, pare che la situazione a KRASNOARMEJSK, lungi dall’essere stabilizzata, stia precipitando e il comando natofascista abbia richiesto l’afflusso di ULTERIORI UOMINI E MEZZI DA ALTRE LINEE DI FRONTE:
https://t.me/legitimniy/20930
Che è proprio quello che vogliono i russi.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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29/09 ore 13:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI SEVERSK
I russi colmano l’ennesima sacca in formazione, creatasi già da questo movimento di una ventina di giorni fa,
https://t.me/divgen/72578
e ora colmata
https://divgen.ru/event/3019
coi russi che sono ormai quasi giunti alle porte di SEVERSK da sud con due chilometri e mezzo di avanzamento:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59686
Contestualmente, si è creata un’altra sacca potenziale a sud-sudovest del tutto priva di fortificazioni (cartina con fortificazioni qui):
https://t.me/divgen/73257?single
Ripulire e ripianare quell’area consentirebbe di ridurre la linea di fronte portando i diciannove chilometri attuali a tre che corrispondono alla distanza in linea d’aria degli attuali “cordoni” della sacca. Il che significa meno uomini e meno mezzi necessari, oppure, maggiore concentrazione di uomini su quella direttrice che, da sud, è munita di linee fortificate notevoli, ma che potrebbero rivelarsi insufficienti, ineguate, a reggere tale onda d’urto... o entrambe le cose: il rapporto uomini e mezzi / linea di fronte aumenta di quasi sei volte.
VERSO KRASNYJ LIMAN
Liberata completamente SHANDRIGOLOVO, ufficiale:
https://t.me/russkiypatriot0/24332
Prossima fermata: Dobryshevo
https://t.me/boris_rozhin/181372
Poco più a sud, i russi ampliano l’area intorno a JAMPOL’ avanzando di un chilometro e mezzo:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59685
Aggiornamenti a seguire.
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29/09 ore 08:30 aggiornamento
DEMOCRATICAMENTE VOSTRA, MOLDAVIA
La mattinata di ieri si è aperta con la lamentazione, da parte di moldavi residenti all’estero, di messaggi spam sempre più insistenti da parte del partito della Sandu di andare al voto (e votare loro):
https://t.me/Beltsy24/16621
Metodi rivelatisi controproducenti, nella maggior parte dei casi, per stessa ammissione degli estensori (ibidem). Ma questo era solo l’inizio…
Liceo Mihai Eminescu: i genitori sono tenuti a mandare le foto di quel che han votato sul gruppo dei professori.
https://t.me/kishinev24/17175
Nessuna pressione...
Chisinau: apertura dei seggi, i primi elettori entrano… e trovano le urne già semipiene… (filmato qui)
https://t.me/chsreal/16967
Talmente era l’entusiasmo di andare a votare… che c’era chi nella notte aveva già dato il proprio voto. Stessa situazione denunciata in GERMANIA, FRANCIA, ROMANIA:
https://t.me/insider_md/3914
Parliamo quindi di Europa, nella fattispecie, Italia. Dopo aver “esportato” la democrazia per decenni, ora la “importiamo”:
- Italia, 75 seggi, posto chiave per la vittoria del partito al potere.
27/09 Denuncia che al seggio 136 (Milano) è stata fissata la consegna di
- affluenza non meno del 79%
- Voti per il partito al potere non meno del 87%
https://t.me/chsreal/16963
Caduta nel vuoto, ovviamente…
Verona: denunciati casi di moldavi che votavano due volte (stesso gruppo di elettori che comparivano, votavano, uscivano… e ore dopo ricomparivano)
https://t.me/insider_md/3920
Quando si dice l’entusiasmo per la democrazia…
Irlanda, in un seggio: aventi diritto 138 elettori, votanti… 300.
Italia, altro seggio: aventi diritto 328 elettori, votanti… 721.
Gran Bretagna, altro seggio ancora: presidente di seggio si rifiuta di comunicare il numero degli aventi diritto.
https://t.me/s/insider_md/3923
A due ore dall’apertura dei seggi, altre violazioni segnalate in Europa: oltre al già detto, ingressi ai seggi vietati a rappresentanti di lista e osservatori scomodi:
https://t.me/moldova_acum/14874
Il voto è “cosa nostra”.
Nel frattempo, dalla Transnistria la polizia di frontiera moldava impedisce a elettori con la scheda in mano di passare il confine e recarsi al seggio per il voto:
https://t.me/insider_md/3925
Questo, mentre giungono comunicazioni, telefonate anonime, eccetera di bombe di seggi a rischio per il potere attuale:
https://t.me/insider_md/3931
Alle 17:40, l’Unione forense di Moldavia, con 998 osservatori ai seggi europei, registrava 143.449 votanti. Alle 17:00 il comitato elettorale moldavo annunciava che l’affluenza alle urne europee era stata di 193.000 elettori.
https://t.me/insider_md/3938
Si, e quei cinquantamila in più sono andati a votare mentre gli osservatori erano a fare pipì… e che pipì.
Alle sei di sera il signor Durov, ovvero il signor Telegram, denuncia che i servizi segreti francesi gli avevano “proposto”, in cambio di un bel repulisti sui capi di accusa nei suoi confronti, di oscurare i canali telegram dell’opposizione. Rifiuto categorico di Durov e del suo staff.
https://t.me/insider_md/3934
In serata, giungeva notizia di una PULIZIA GENERALE di tutti gli archivi di polizia dalle denunce di violenze e soprusi, false accuse e relativa incandidabilità delle persone colpite, eccetera, rivolte ai partiti di opposizione:
https://t.me/Beltsy24/16699
Un bel ctrl+alt+canc e si resetta tutto, successo niente…
Questo, mentre la Sandu canta vittoria e cominciano le purghe per le opposizioni, preludio a futuri arresti:
https://t.me/insider_md/3939
Determinante quindi, anche stavolta il “voto” all’estero, peraltro un ESTERO ben preciso. Non Russia, per esempio, dove abitano centinaia di migliaia di moldavi, a fronte di due seggi e qualche migliaio di schede:
https://t.me/yuzhny_front_ZOV/18492
Nessuna sorpresa. Copioni ben noti e già denunciati.
Per i cinegiornali luce, tutto regolare. La democrazia ha trionfato ancora una volta. Contro le minacce russe. Amen.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I natofascisti cedono terreno a JAMPOL’. Questa scena, di loro fonte
https://t.me/Tatarinov_Rus/59675
rende bene l’idea del loro abbandono precipitoso di posizioni per arretrare verso sud.
Aggiornamenti a seguire.
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28/09 ore 21:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KUPJANSK
SITUAZIONE IN COSTANTE PEGGIORAMENTO. Per i natofascisti. Tutte le vie bloccate, in entrata e in uscita:
https://t.me/condottieros/13332
Inoltre, i russi avanzano. E avanzeranno sempre più man mano che le riserve dei soldati ancora attivi nell’area andranno a esaurirsi. “Andargli contro con le pale” è un’infelice espressione di Kuleba, il quale per paura di fare una brutta fine attualmente è “impegnato in un giro di conferenze all’estero”. C’è comunque del vero nella sua esortazione à la “armiamoci e partite”: di questo passo, andranno contro contro con le pale a qualcuno. E non saranno i russi. E non saranno solo pale e forconi.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI RIPIANANO LA LINEA DI FRONTE SOPRA JAMPOL’ LIBERANDONE LA PARTE NORD (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3018
Pieno controllo di quest’area nord significa convergere verso il centro con un numero di forze, ora, notevolmente superiori rispetto solo a ieri. E la conformazione stessa di JAMPOL’, oltre al fatto (cartina fortificazioni qui):
https://t.me/divgen/73244?single
di una COLPEVOLE CARENZA di fortificazioni a protezione sia dell’area a sud, che della stessa KRASNYJ LIMAN, rendono la situazione ancor più tragica. Per i natofascisti.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I RUSSI CONTINUANO A GUADAGNARE POSIZIONI, in una progressione che rende bene l’idea su cosa abbia sortito il contrattacco natofascista di quest’ultimo mese: poco o, tra non molto, quando sarà richiusa l’ultima sacca, niente.
A proposito proprio dell’ultima sacca, quella a sud, i russi liberano nuovamente NIKANOROVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3016
E poi, a parte la conformazione del terreno (cartina con altimetrie qui)
https://t.me/divgen/73235?single
di fortificazioni attive e sotto il controllo natofascista nella sacca stessa non ce ne sono:
https://t.me/divgen/73233?single
A nord, i russi LIBERANO COMPLETAMENTE NOVOŠACHOVO (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3014
ripianando un altro tratto importante di linea di fronte e vanificando, anche qui, buona parte del contrattacco natofascista, incapace non solo di ricacciarli indietro, ma anche di stabilizzare la linea di fronte. Che infatti riprende a muoversi, e assolutamente non in loro favore.
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI ENTRANO A VERBOVOE (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3017
Movimento importantissimo. Guardiamo la cartina delle fortificazioni:
https://t.me/divgen/73241?single
i russi proseguono letteralmente a SMANTELLARE la doppia linea fortificata e avanzano verso ovest. Al momento MANCANO UNDICI CHILOMETRI A RAGGIUNGERE E TAGLIARE LA STRADA CHE DA POKROVSKOE ARRIVA A GULJAJPOLE. Provocando enormi problemi di approvvigionamento a tutta un’area a est che, allora, non potrà che collassare. Tirandosi dietro GULJAJPOLE stessa. Poi verrà il turno di ORECHOV.
Aggiornamenti a seguire domani sera.
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27/09 ore 23:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI LIBERANO STEPOVOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3009
e chiudono parzialmente la sacca formatasi fra la stessa e KALINOVSKOE a sud (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3010
Come mostra questa cartina,
https://t.me/s/divgen
procede metodicamente lo smantellamento della linea difensiva più importante orchestrata dai natofascisti per arginare i russi provenienti da sud. Da sud, ma non da est. Prossima fermata: VERBOVOE, più a ovest lungo la doppia linea di difesa.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I russi riguadagnano posizioni a nord-ovest di KRASNOARMEJSK,
https://divgen.ru/event/3011
ponendo così i “contrattaccanti” natofascisti nel dilemma di ritirarsi loro con le buone, dalla sacca sottostante, o essere inevitabilmente chiusi e annientati. Situazione riconosciuta anche da loro stessi nelle loro cartine:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59625
Così come sono gli stessi natofascisti a lamentarsi che tutte le vie per Krasnoarmejsk sono tagliate:
https://t.me/russkiypatriot0/24296
A ovest, guadagnano posizioni subito dopo KOTLINO (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3013
Fortificazioni a ovest, verso DNEPROPETROVSK, ma non a nord (cartina qui):
https://t.me/divgen/73208?single
E gatte da pelare, e non poco, per natofascisti a corto di uomini.
Aggiornamenti a seguire domani sera.
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27/09 ore 11:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI SEVERSK
I RUSSI NON SONO MAI ARRIVATI A QUESTO PUNTO (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3007
neppure nel 2022. A nord del Severskij Donec (riva sx), è vero, la situazione è ancora lungi dall’esser pari all’agosto 2022. Lungi, ma non più fra le nuvole, ormai… A sud del Severskij Donec (riva dx), invece, i russi dopo aver liberato SEREBRJANKA hanno già raggiunto DRONOVKA.
Con la liberazione di DRONOVKA, e contestuale avanzamento su entrambe le rive del fiume, i russi raggiungono una posizione tattica INIMMAGINABILE nel 2022. Sebbene infatti l’intera riva sinistra fosse tornata russa, i russi sulla riva destra erano bloccati molto, ma molto, più a est. E la linea SEVERSK-SOLEDAR-ARTEMOVSK li teneva bloccati lì. Ci son voluti tre anni per scardinarla. Oggi i russi raccolgono i frutti della loro opera. Liberando DRONOVKA i russi accerchieranno SEVERSK, la bloccheranno, la renderanno indifendibile. Seversk, in quanto parte della summenzionata linea difensiva, e stando su un rilievo che guarda a est, difende naturalmente chi proviene da EST, non da chi la attacca alle sue spalle. Lì, anzi, rischia di trovarsi sotto.
Inoltre, data la conformazione del terreno SEVERSK, e l’intera zona limitrofa, rischiano di trovarsi accerchiate e tagliate da tutto soltanto perché i russi seguiranno, da entrambe le rive sostenendosi così a vicenda, il corso del fiume. Stesso discorso, a questo punto, a JAMPOL’ a nord del fiume. JAMPOL’ CHE, PER LA CRONACA, STANNO INIZIANDO A LIBERARE DA NORD (incrocio principale con la ferrovia appena finito in mano russa):
https://t.me/Tatarinov_Rus/59606
Guardando le fortificazioni che li attendono (cartina qui)
https://t.me/divgen/73189?single
ci accorgiamo che sono talmente deboli e aggirabili da ogni direzione da non costituire ostacolo serio nel rapporto di forze attuale fra le parti. Guardando infine le altimetrie,
https://t.me/divgen/73191?single
notiamo come il grosso del “rosso” sia ormai passato e resti solo “verde” (lungo le valli e il corso del fiume), tanto “giallo”, residui portati dal movimento del fiume e di una sua lentissima, quanto antichissima attività erosiva, e pochissimo “rosso”. Il che gioca a ULTERIORE sfavore dei natofascisti.
In altre parole, l’area è compromessa già da ora. Ma i natofascisti andranno avanti a tenere le posizioni “fino all’ultimo ucraino”, raddoppiando le perdite e accelerando così la loro condanna finale.
BATTAGLIA DI SEVERSK GIÀ INIZIATA, PER AMMISSIONE DEL BUON PETRENKO. I russi infatti starebbero assaltando RUDNIK, che è già frazione di SEVERSK:
https://t.me/petrenko_iHS/9725
Ufficialmente, la battaglia di SEVERSK è già iniziata.
VERSO KRAMATORSK
POCO PIÙ A SUD, ulteriori pessime notizie per i natofascisti. I RUSSI LIBERANO MAJSKOE, A NORD-OVEST DI ČASOV JAR (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3008
Esiste un collegamento fra l’azione sopra descritta e questa? Si, basta allargare la cartina per accorgersene. ČASOV JAR si trova tra KONSTANTINOVKA e KRAMATORSK, a metà altezza. Sinora i russi han puntato a consolidarne le posizioni guardando a sud-ovest (KONSTANTINOVKA). Ora, pur non smettendo di premere lungo quella direttrice e smantellando, pazientemente, metodicamente come ci hanno abituato da tre anni a questa parte, fortificazioni costruite in un decennio (un filmato qui),
https://t.me/beard_tim/27668
guardano a nord-ovest (KRAMATORSK).
Casualmente, MENTRE I RUSSI AGGIRANO SEVERSK! E decidono di RISALIRE DA ENTRAMBE LE SPONDE IL CORSO DEL SEVERSKIJ-DONEC. Interessante.
Liberando MAJSKOE (cartina con fortificazioni qui)
https://t.me/divgen/73192?single
i russi aprono la loro azione verso un’area che, di fatto, aggira tutta una serie di fortificazioni poste a questo punto a est. E che sarebbe attaccata nel punto più debole, ovvero alle spalle. Ce ne accorgiamo anche dalla altimetria:
https://t.me/divgen/73194?single
i russi ora sono nel punto più alto e a nord dei panettoni segnati in rosso (centro esatto della cartina = Majskoe): da lì, l’artiglieria pesante comincia decisamente a dire la sua, lungo tutta la discesa a nord e le alture limitrofe, poste comunque più in basso. Oltre all’azione russa proveniente da est, ovvero dal canale SEVERSKIJ-DONEC-DONBASS che stanno contestualmente seguendo. Ennesima sacca che si profila, più una libertà di manovra, nel complesso, del tutto inedita su uno dei fronti più difficili da undici anni a questa parte.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
I rinforzi mandati in fretta e furia dai natofascisti a tamponare la situazione non sono serviti a granché, aumentando solo le perdite fra le loro fila, e ora i russi riprendono ad avanzare. Questi gli avanzamenti lungo le direttrici d’attacco principali:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59604
SIAMO GIA’ OLTRE IL CENTRO E SOTTO ATTACCO VEDIAMO, DA OVEST, I PRIMI QUARTIERI MERIDIONALI DELLA CITTA’.
Aggiornamenti a seguire.
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26/09 ore 22:30 aggiornamento
VERSO KRASNYJ LIMAN
I russi completano la liberazione di ŠANDRIGOLOVO (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3005
Se guardiamo cosa rappresenta questo snodo allargando la cartina, notiamo come ora diventi decisamente più agevole proseguire verso nord-ovest, raggiungendo la riva sinistra del fiume OSKOL (e il confine amministrativo della DNR). A sud-ovest, questa liberazione sblocca una strada a cui possono affluire risorse maggiori rispetto alle attuali per liberare NOVOSELOVKA, dove peraltro i russi sono già entrati. Liberata la quale, meno di quattro chilometri in linea d’aria li separeranno dal SEVERSKIJ DONEC. Un’intera porzione di territorio a est, a questo punto, sulla riva sinistra del Severskij Donec, sarebbe pesantemente penalizzato. Non ancora bloccato a sud dal fiume e tutt’intorno dai russi, perché ponti se ne posson sempre fare. Ma parliamo di migliaia di uomini e mezzi intrappolati, estremamente ostacolati nei movimenti e negli approvvigionamenti: questo possiamo dirlo e con assoluta sicurezza, così come possiamo affermare che questo indebolimento accelererà ulteriormente la liberazione di questo territorio da parte russa, con possibili e alquanto probabili effetti a cascata anche sulla riva destra del fiume.
VERSO KRAMATORSK
I RUSSI AVANZANO VERSO OVEST PASSANDO A NORD DI ČASOV JAR (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3006
e raggiungono l’argine del canale Severskij-Donec-Donbass, opera titanica che parte dal SEVERSKIJ DONEC e per decine di chilometri, zigzagando qua e là, serve appezzamenti e paesi col suo prezioso contenuto.
Raggiungendo l’argine del canale i russi si portano a quattordici chilometri da KRAMATORSK. Strada tutt’altro che agevole, viste anche le prime fortificazioni a ovest del canale che attendono i russi (cartina qui):
https://t.me/divgen/73168?single
Siamo nell’area storica della guerra civile ucraina. Qui i terroristi della ATO, in particolare i nazisti dei corpi speciali armati di tutto punto contro le milizie del Donbass armate solo di dotazioni leggere, nell’esaltazione che accompagnava la loro avanzata trionfale fino a Doneck, non esitarono a terrorizzare e massacrare civili colpevoli, a loro dire, di essere “moskaly”, untermenschen, oltre che traditori. Sempre qui, tuttavia, un anno dopo i miliziani del Donbass rischiavano di tornare, dopo aver chiuso migliaia di banderisti partiti per completare l’opera e finiti invece in un’enorme sacca il cui nome, DEBAL’CEVO, popola ancora oggi gli incubi peggiori della croce uncinata in salsa ucraina. Firmata in fretta e furia MINSK-2, durata sette anni, tempo di riprendersi e ripartire, come prima e più di prima, la prima cosa che i banderisti fecero fu FORTIFICARE L’INTERA AREA. Quella che pian piano i russi stanno smantellando, metodicamente, giorno dopo giorno.
A meno, pertanto, di posizioni abbandonate in fretta e furia, non sarà una passeggiata. Ma lo sarà ancor meno per chi oggi, non essendo più nelle stesse condizioni di tre anni fa, si troverà ad affrontare un esercito che, al contrario, nel frattempo è cresciuto.
Aggiornamenti a seguire domani sera.
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26/09 ore 13:30 aggiornamento
VERSO SUMY
I russi liberano JUNAKOVKA, da dove per la cronaca partì l’invasione di Kursk (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3004
Pur essendo la loro attività sempre più ridotta, non mancano di mettere i punti sulle “i”. E far sentire la loro presenza a venti chilometri a nord. PERALTRO, LUNGO UN’AREA CHE ORA SI APRE, AMPIA 13 KM E LUNGA 10 (cartina con frecce qui)
https://t.me/Tatarinov_Rus/59573
completamente spoglia. Anche di fortificazioni. Il che costringe i natofascisti a mantenere forze ingenti nell’area, anziché altrove, dove oggi servirebbero come il pane.
VERSO KRASNYJ LIMAN
Per esempio, sopra Krasnyj Liman, dove i russi liberano DERILOVO e sono già arrivati alle porte di DROBYSHEVO (cartina qui)
https://divgen.ru/event/3003
posta a meno di 4 km da Krasnyj Liman. Un’area con almeno due linee fortificate a difesa, come mostra questa cartina:
https://t.me/divgen/73157?single
Peccato che ormai stia saltando tutto.
https://t.me/legitimniy/20913
E i 360 kmq vantati da Zelenskij come frutto dei recenti contrattacchi, come i numeri sciorinati quotidianamente dal suo padrone, suonano sempre più come lettera morta.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
Anche qui i russi oggi guadagnano terreno, avvicinandosi da est verso DIMITROV (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3002
Espugnata l’ultima linea fortificata (cartina con fortificazioni qui)
https://t.me/divgen/73155?single
prima dell’ingresso in città. Poi, anche qui, sarà guerra urbana.
Aggiornamenti a seguire.
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26/09 ore 08:30 aggiornamento
E ANCHE IL “BATTITORE LIBERO”... LO HAN MESSO IN RIGA!
Tutto ebbe inizio da questo trafiletto,
https://t.me/divgen/73133
introdotto dalla classica, odiosa ormai nel suo genere, foto iconica con due capi di Stato seduti ai lati e relativa gestualità degli stessi fra cui, immancabile, almeno una seduta e postura degli arti anteriori in pieno “stile cesso”. Quella del padrone, solitamente. Della serie, allora quando uno grida, sconsolato perché, parafrasando il poeta, “nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento”... “un attimo, sono sul trono”... c’è sempre un fondo di verità!
Ridendo per non piangere, mi accosto al trafiletto sottostante per leggere: “Trump nell’incontro con Erdogan ha detto che vorrebbe che egli smettesse di comprare petrolio dai russi”.
(Трамп на встрече с Эрдоганом заявил, что хотел бы, чтобы он перестал покупать российскую нефть).
Erano le sette di sera ora italiana, avevo ancora mezzo quintale di legna da sistemare al riparo prima che tornasse nuovamente a piovere e decisi che la causa della legna asciutta era decisamente più importante di quella, tutta da approfondire, dei morbosi desideri del padrone geloso nei confronti del suo primo sottoposto in Medio Oriente (secondo esercito NATO al mondo, ricordiamolo).
Quello che da anni si fregia del titolo, autoconferitosi, di “battitore libero” pur essendo coinvolto appieno in tutte le crisi scoppiate in quel martoriato territorio da quindici anni a questa parte. Ai russi fa comodo, visto che dal punto di vista ECONOMICO tale sua volontà di potenza ha consentito loro SINORA di ripristinare INDIRETTAMENTE i canali di approvvigionamento con l’EUROPA tramite gasdotto e non solo, oltre che sviluppare progetti congiunti come una centrale atomica e portare i più facoltosi al mare in villaggi turistici ad hoc. Tra cui, il top di gamma, è indubbiamente il KREMLIN OTEL ad ANTALYA:
https://kremlinpalace.com.tr/en
Con mini Cremlino annesso vista piscina. Frequentatissimo anche da ucraini facoltosi, peraltro, che passano con patriottica nonchalance dalla condivisione di grigliate miste e sbronze annesse in festini fra “vicini di villa” a Cipro e in isolotti sparsi dell’Egeo, a quella dei gazebo esclusivi in quest’altra “zona franca” per ricchi.
Anche agli israeliani fa comodo, l’autoproclamatosi battitore libero: come Penelope, in questi anni di giorno ha tuonato contro Israele, mentre di notte ha fatto partire navi che triangolavano in Grecia, Italia, Alessandria per poi finire come per magia, con un cambio documenti e senza neppure trasbordare da un container all’altro, ad Ashdod e Haifa. Quando poi i sionisti hanno attaccato l’Iran, non solo è stato zitto (ed è stato un silenzio che hanno notato tutti…) ma ha lasciato che i caccia israeliani passassero sopra Baku per colpire dal Caspio. Infine, il fantoccio che l’altro giorno ha stretto la mano a Zelenskij all’ONU e sulla cui testa pendeva fino a poco fa una taglia da dieci milioni di dollari, fa comodo a tutti: ai turchi che lo controllano, agli israeliani che si sono appropriati di un’altra fetta di Siria.
Battitore libero, secondo esercito NATO al mondo ma “a casa sua” novello Huckleberry Finn: libero, per l’appunto, di muoversi – più che nel Mississipi – nel “suo” stagno, saltando di sasso in sasso, tuffandosi a caccia di pesciolini senza chiedere permesso a nessuno, coalizzandosi e baruffando a suo piacimento.
Fino a ieri, fino a quella postilla delle sette di sera, uscita mentre a queste latitudini si rannuvolava nuovamente un cielo che Dio solo sa quando finirà di scaricare disastri. Bissata stamattina da un lungo bollettino del buon Petrenko che, viste le mazzate sul campo, si sta dando sempre di più alla geopolitica:
https://t.me/petrenko_iHS/9713
Gongola, il buon Petrenko. Perché anche il battitore libero è stato rimesso in riga. CON CONTENTINO, RICAVANDONE UN TORNACONTO SALVAFACCIA (ai nazionalisti turchi il vedere quella mezzaluna turca sulla cartina appesa dietro la scrivania dello studio presidenziale, che parte da Istanbul e arriva sino in Cina, pucciata dentro il caffelatte di Washington e mangiata come un croissant dal padrone delle ferriere, non fa certo piacere...), MA COMUNQUE RIMESSO IN RIGA DAL PADRONE. Vale la pena tradurlo integralmente, fonti incluse:
“La Turchia ha firmato un ACCORDO VENTENNALE con gli Stati Uniti per l’ACQUISTO DI 43 MILIARDI DI DOLLARI DI GAS LIQUIDO (GPL), che prevede l’IMPORT DI 4 MILIARDI DI METRI CUBI ALL’ANNO DAL 2026.
Турция подписала 20-летнее соглашение с США на поставку СПГ на сумму $43 млрд, предусматривающее импорт 4 млрд кубометров ежегодно с 2026 года, — Bloomberg.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2025-09-24/turkey-boosts-lng-trade-ambitions-with-20-year-mercuria-deal
Inoltre, la TURCHIA ha firmato un contratto con gli Stati Uniti per l’ACQUISTO DI OLTRE 200 BOEING (aerei passeggeri). (*)
Также Турция и США заключили многомиллиардное соглашение на поставку более 200 пассажирских самолётов Boeing («Боинг»), — Report.
https://report.az/ru/amp/v-regione/posol-ssha-barrak-tramp-i-erdogan-zaklyuchili-sdelku-o-postavkah-samoletov-boeing
===
(*) NdT: la fonte citata è parca di dettagli, che comunque si trovano sulla REUTERS
https://www.reuters.com/business/aerospace-defense/turkish-airlines-agrees-225-boeing-aircraft-orders-subject-engine-talks-2025-09-26/
225 BOEING. Un’altra cinquantina di miliardi di dollari CASH che entra “spontaneamente” nelle tasche del padrone
Infine, a gongolare deve essere anche il militare, non solo il civile. E la LOCKHEED gongola perché, se il “battitore libero” farà il bravo, ATTENZIONE – DISCORSO NON PIU’ CENTRATO SULL’ACQUISTO DEI SISTEMI MISSILISTICI RUSSI S-400 (frittata già fatta), MA SMETTERE DI COMPRARE IDROCARBURI RUSSI (ancora Reuters: “Turkey will agree to his request to stop buying Russian”)… gli toglieranno le sanzioni e potranno finalmente comprare GLI F-35 A STELLE E STRISCE! (“ he may lift U.S. sanctions on Ankara so it can buy American F-35 jets”). In effetti, il piazzista aveva al petto “casualmente”, e come da consueta pacchianeria, una spilletta con ritratto proprio un F-35, fan notare gli iraniani:
https://t.me/parstodayrussian/189599
F-35, ma anche F-16…
https://report.az/ru/drugie-strany/v-belom-dome-sostoitsya-vstrecha-prezidentov-ssha-i-turcii
si riparte, come prima, più di prima… à la recherche du temps perdu!
===
Inoltre, la Turchia ha firmato con gli Stati Uniti un memorandum di COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NELLA SFERA DELL’ENERGIA NUCLEARE, informa TURKIYE TODAY. Stati Uniti e Turchia conducono COLLOQUI PER COSTRUIRE CENTRALI ATOMICHE E SINGOLI REATTORI (**)
Кроме того, Турция подписала с США меморандум о сотрудничестве между странами в области ядерной энергетики. Turkiye today сообщает, что США и Турция ведут переговоры о строительстве крупных атомных электростанций и малых модульных реакторов.
===
(**) NdT: SI VOLTA PAGINA ANCHE QUI? NELLA TURCHIA SANZIONATA DALLA GESTIONE PRECEDENTE, I RUSSI AVEVANO SUBITO COLTO LA PALLA AL BALZO E COSTRUITO INSIEME AI TURCHI LA CENTRALE ATOMICA DI AKKUYU (sito qui):
https://akkuyu.com/en
Una centrale atomica avanzata. “Quattro reattori con una potenza complessiva di 4.800 MW, pari al 10% dell’intero fabbisogno turco”, esordisce orgoglioso il sito ufficiale della centrale. Ebbene… https://www.turkiyetoday.com/business/turkiye-signs-nuclear-deal-with-us-during-trump-erdogan-meeting-3207552
Recuperando i dati dal sito turco citato dal buon Petrenko,
https://www.turkiyetoday.com/business/turkiye-signs-nuclear-deal-with-us-during-trump-erdogan-meeting-3207552
non solo abbiamo la conferma di quanto egli riporta: “both countries were holding talks on the construction of large-scale nuclear power plants and small modular reactors ”
MA ANCHE LA NOTIZIA CHE PER LE CENTRALI E PER I MODULI AMERICANI (GENERAL ELECTRIC, TANTO PER CAMBIARE… ALTRO SPONSOR) SI POTREBBERO USARE SIA NUOVI SITI, CHE CENTRALI GIA’ ESISTENTI: “We can consider the areas of existing power plants or new power plants.”
La facciamo la domandina all’AI di Gùgol? La facciamo che la facciamo? E si che la facciamo! “Turkey has no nuclear power plants currently in operation, but is constructing its first at Akkuyu, with plans for two more nuclear sites in Sinop and Igneada.”
Quindi… da oggi sulla centrale di Akkuyu e sugli altri due cantieri un bel cartello con “NUOVA GESTIONE” e relativi ampio parcheggio e pizza anche a mezzogiorno? “Finisce qua…a-a-a (Chi se ne va che male fa)”, come cantava la buona Caterina?
Staremo a vedere, ma il segnale è stato dato forte e chiaro, e dall’altra parte il “battitore libero” non ha potuto che rispondere “Roger” (o signorsissignore battendo i tacchi, fate voi).
===
Turchia e Iraq hanno concluso un contratto per l’ACQUISTO DI PETROLIO DAL KURDISTAN IRACHENO IN TURCHIA ATTRAVERSO IL GASDOTTO IRAQ TURCHIA. Il primo ministro iracheno ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto un accordo storico, attraverso cui il Ministero del petrolio iracheno convoglierà il PETROLIO ESTRATTO NEL KURDISTAN IRACHENO e lo ESPORTERA’ ATTRAVERSO IL GASDOTTO IRAQ – TURCHIA”. (***)
Турция и Ирак заключили соглашение на поставку нефти из Иракского Курдистана в Турцию по трубопроводу Ирак-Турция. Премьер-министр Ирака заявил: «Мы достигли исторического соглашения, согласно которому Министерство нефти Ирака будет принимать сырую нефть, добываемую на месторождениях в Иракском Курдистане, и экспортировать ее по трубопроводу Ирак-Турция». Также премьер-министр Ирака подтвердил соглашение с Курдским регионом о возобновлении экспорта нефти, — Reuters.
https://www.reuters.com/business/energy/iraqi-pm-confirms-agreement-with-kurdish-region-resume-oil-exports-2025-09-25/
===
(***) NdT Qui il buon Petrenko CERCA DI INDORARE LA PILLOLA. La Turchia comprerà petrolio a un piffero e un paffero, a prezzi bassissimi, e ricaverà enorme profitto dalla rivendita agli EUROPEI. Ci guadagna quindi?
Lo stesso Petrenko è costretto a capriole nel paragrafo successivo quando accenna alla QUESTIONE CURDA. CURDA IRACHENA, CURDA SIRIANA, CURDA TURCA…
LE ULTIME DUE PER I TURCHI SONO FUMO NEGLI OCCHI. Ma la prima no, anzi. L’OLEODOTTO KIRKUK-CEYHAN E’ STATO CHIUSO PER DUE ANNI IN RISPOSTA A UN MANCATO PAGAMENTO DA PARTE TURCA ALL’IRAQ DI UNA MULTA MILIONARIA PER, ESSENZIALMENTE, CONTRABBANDO DI GREGGIO CURDO: (breve riassunto delle puntate precedenti in questo articolo datato 2023 circa l’oleodotto Kirkuk-Ceyhan)
https://rienergia.staffettaonline.com/articolo/35333/Turchia,+Iraq+e+l%E2%80%99oleodotto+della+discordia/Martini
Ecco che allora gli statunitensi SPINGONO IL GOVERNO IRACHENO per riaprirlo. E riapre. NOTIZIA DI IERI:
https://www.reuters.com/business/energy/iraqi-pm-confirms-agreement-with-kurdish-region-resume-oil-exports-2025-09-25/
“Eight oil companies operating in Iraqi Kurdistan, representing over 90% of production, reached agreements in principle on Wednesday with Iraq’s federal and regional governments to resume exports.”
Domanda domandina… chi sono LE OTTO COMPAGNIE PETROLIFERE OPERANTI NEL KURDISTAN IRACHENO? Ecco la risposta, il “consorzio” delle otto sorelle si chiama APIKUR:
https://www.apikur.uk/members/
Tra cui spiccano:
- la britannica Genel Energy
- la statunitense (TX) Hunt
- la canadese ShaMaran Petroleum Corp.
- la caymanese WesternZagros (coccococcodrillo...)
- la norvegese DNO
e oligarchi e potentati locali. Quando si dice “esportare la democrazia”…
ANCHE QUI, QUINDI, I TURCHI COMPRERANNO DAI SOLITI NOTI. CASH. IN TALLERI DELL’IMPERO. SOLITI NOTI CHE CONTROLLANO I POZZI PETROLIFERI SIRIANI LUNGO L’EUFRATE: KURDISTAN SIRIANO. PROSSIMO A-AM PAPPABUONA PER IL “LIBERO BATTITORE”?
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Di fronte a tutto questo, AVESSE FATTO LA RUSSIA… CHESSO’, COL TURKMENISTAN (giusto per restare in assonanza toponomastica...), UNA COSA DEL GENERE… COSA AVREBBERO TUONATO I CINEGIORNALI LUCE NOSTRANI??? TUTTE QUESTE OFFERTE A CUI NON SI PUO’ DIRE DI NO… E A CUI NEPPURE IL “BATTITORE LIBERO” PUO’ DIRE DI NO… LE AVESSE FATTE NON AL CAPONE (bellissimo l’ultimo “If Afghanistan doesn’t give Bagram Airbase back to those that built it, the United States of America, BAD THINGS ARE GOING TO HAPPEN!!!”),
MA ALTRI… COSA AVREBBERO TUONATO I MEDIA LOCALI?
Aggiornamenti a seguire.
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25/09 ore 22:00 aggiornamento
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI SCAVALCANO LA STAZIONE DI JAMPOL’ A OVEST E RAGGIUNGONO QUELLA DI MEDOVYJ SULLA STESSA FERROVIA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3001
Bella mossa:
- Jampol’ città ora è attaccata da due direzioni
- che diventeranno di più nel momento in cui la sacca nel mezzo sarà chiusa
- La strada a nord che porta a KIROVSK è ormai sotto il loro controllo.
- Una volta liberata, ovvero rimosse le due sacche attuali, i russi potranno procedere verso LIMAN da un’area ancor meno fortificata di quella poco più a nord (cartina con le fortificazioni qui)
https://t.me/divgen/73134?single
Situazione che peggiora, per i natofascisti, di giorno in giorno.
VERSO SEVERSK
Per comodità separiamo oggi queste due linee di fronte, quella appena esaminata e questa, perché anche se strettamente connesse e coordinate, l’avanzamento di prima ha a che fare con KRASNYJ LIMAN e quello attuale con SEVERSK e dintorni (cartina qui):
https://divgen.ru/event/3000
Con questo avanzamento i russi
- ripuliscono un altro lembo di riva destra del SEVERSKIJ DONECK,
- affondando il colpo fino alle porte di DRONOVKA
- che si trova già a ovest (N-O) di SEVERSK
- la quale, dovesse cedere (e di fortificazioni, come si vede qui, non ce ne sono molte)
https://t.me/divgen/73124?single
- aprirebbe UNA STRADA MAI RAGGIUNTA DAI RUSSI NEMMENO AD AGOSTO 2022! La strada che da KRASNYJ LIMAN porta a SEVERSK;
- il che comporterebbe il TAGLIO delle comunicazioni con tutta l’area a est rimasta in mano ai natofascisti.
A questo punto OGNI CEDIMENTO all’interno di quest’area potrebbe portare, a cascata, a conseguenze difficilmente immaginabili e – proprio per questo – sempre meno gestibili. Anche perché, come abbiam visto, non solo la coperta è sempre più corta, ma soprattutto è sempre più sfilacciata. Staremo a vedere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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25/09 ore 13:30 aggiornamento
VOLČANSK – KUPJANSK
I RUSSI ENTRANO A OTRADNOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2999
sempre a metà strada fra i due estremi che delimitano questa parte di linea di fronte. Allargando la cartina, è abbastanza evidente notare come ai russi importi, e parecchio, formare e liquidare quella sacca a sud che oggi è ancora appena abbozzata. Ricollegandosi direttamente a KUPJANSK e costruendo un fronte unico d’attacco verso sud.
VERSO KRASNYJ LIMAN
Su questo fronte i russi oggi guadagnano posizioni a JAMPOL’ (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42697
VERSO SEVERSK
Movimenti da sud, dove i russi si sono attivati per raggiungerla e attaccarla anche da questa direzione (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42706
BATTAGLIA DI KONSTANTINOVKA
Prosegue la liquidazione della sacca di KLEBAN BYK. Quando gli spazi sono quelli di cui parlavamo ieri, e sono chiusi, ben delimitati, altrimenti detti sacche, liquidare la sacca diventa un compito essenzialmente affidato ai droni (filmato qui)
https://t.me/RVvoenkor/100450
minimizzando così le perdite e smantellando progressivamente nascondigli, bunker, trincee, eccetera. Oltre che aumentando le perdite fra i sopravvissuti.
“SONO PRONTO AD ANDARMENE...”
Zelenskij: “Sono pronto ad andarmene… A GUERRA FINITA”
https://t.me/RVvoenkor/100449
Non avevamo alcun dubbio in proposito. Resta da capire se, quando, qualcuno deciderà di anticipare la sua uscita. Non necessariamente l’odiato nemico, anzi. E più il cerchio di chi lo accompagnerà all’uscita si stringerà intorno al dittatore, più le possibilità che lo faccia con le proprie gambe crolleranno drasticamente.
Aggiornamenti a seguire.
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25/09 ore 08:30 aggiornamento
WEEKEND CON IL MORTO (“DAI CHE SI VINCE!”)
Here we go again
The phone will ring again,
I'll be her fool again,
One more time
(Ray Charles)
L’Ucraina è in coma economico (Страна в экономической коме), scrive a un certo punto Legitimnyj in questo editoriale:
https://t.me/legitimniy/20905
Il bilancio 2026 dipende interamente dai crediti concessi. Gli USA, dopo il cinguettio presidenziale di due giorni fa, hanno detto chiaramente ai sudditi europei due cose:
1. “Noi facciamo quelli che vendono e guadagnano, voi quelli che comprate e pagate”.
2. “Se militarmente, strategicamente, l’Ucraina è affare congiunto, come rapportarsi ECONOMICAMENTE, come regolare i conti con la stessa, il ‘rischio d’impresa’, è totalmente a carico vostro”.
Lo abbiamo già affrontato ieri, come argomento. Oggi abbiamo ulteriori elementi a sostegno di questa tesi: APERTURA DI UNA LINEA DI CREDITO, CON SCADENZA FINE 2026, VARIABILE DAGLI 80 AI 130 MILIARDI DI EURO.
Legitimnyj ha definito la cosa come “prestare soldi a un ludopatico per una futura vittoria (risultato peraltro identico)” (Это как дать «лудоману» денег в долг под будущий выигрыш (результат одинаковый)).
Della serie, a noi vincoli di bilancio, rapporto debito / pil, troika, spread, rating, cazzimazzi, di tutto di più. Al ludopatico, apertura di credito, non illimitato. Tutto l’anno prossimo e per la quantità necessaria a “finanziare la difesa” (финансировать оборону). Saldo prestito: DA EFFETTUARSI QUANDO LA RUSSIA PAGHERA’ LE RIPARAZIONI DAI DANNI DI GUERRA! (должен быть возвращен Украиной только тогда, когда Россия выплатит репарации по мирному соглашению).
Legitimnyj la definisce, senza mezzi termini, LA TRUFFA DEL SECOLO (афера века) e individua l’unica cosa positiva nel fatto che, stanti così le cose, nel 2027 sarà finito tutto (максимум война продлится до 2027 года). Come finirà, lasciamo perdere… se ora l’Ucraina è in coma, tra un anno di questo passo sarà un morto che cammina.
MA NON E’ QUESTO IL DATO IMPORTANTE. EVIDENTEMENTE. Prestare 130 miliardi a un ludopatico che ti canta “all’alba vincerò” perché “questa è la volta buona”, e contando nella restituzione di danni di guerra che danno – a questo punto – pagati per sicuro dai russi sconfitti, da parte di un’istituzione che ha fatto inserire il VINCOLO DI BILANCIO nelle Costituizioni degli Stati membri, non è la truffa del secolo, ma un disegno lucidamente determinato e premeditato, i cui tratti COERENTEMENTE emergono man mano che la sua attuazione prende forma. Un disegno guidato da un’unica logica: quella dell’estrazione massima di profitto dalla produzione, realizzazione e circolazione di armamenti. Nuovi, usati, dismessi, a noleggio, in conto vendita, in tre anni e mezzo è valso tutto, secondo un’unica logica: POCA SPESA, TANTA RESA.
Non è la truffa del secolo, è ESTORSIONE AI DANNI DI UN POPOLO INTERO, compiuta quotidianamente sotto gli occhi di tutti.
E quotidianamente escono dati su sole come questa: a inizio conflitto, lo avevamo ampiamente registrato nelle cronache di allora, LA WUNDERWAFFE dovevano essere i lanciamissili spalleggiabili anticarro FGM-148 Javelin. Oggi a tre anni di distanza abbiamo un chiaro bilancio dell’operazione:
https://t.me/boris_rozhin/180873
- ogni singolo lancio contro un carro armato russo costa dai 165.000 ai 240.000 dollari
- tali missili non hanno sortito alcun effetto contro i sistemi di “DIFESA DINAMICA” dei carri russi, ovvero quelle placche disposte SOPRA la corazza il cui movimento (“dinamicheskaja”) trasferisce perpendicolarmente, lateralmente, l’energia cinetica il cui vettore sarebbe, altrimenti, diretto contro la corazza stessa. In questo consiste tale difesa (“zaschita”) supplementare. Neppure i T-72B3M, ovvero modelli modernizzati di vecchi carri, è riuscito a fermare (Ракета регулярно не берет даже борта модернизированных Т-72Б3М).
Valore d’uso nullo, profitto massimo, visto che si sono svuotati ARSENALI PIENI DI GIACENZE E FONDI per far posto a NUOVE COMMESSE da finanziare con le PLUSVALENZE ottenute dalle prime cessioni (США передали Украине тысячи этих комплексов не для победы, а с одной целью — выгодно распродать устаревшие запасы перед поступлением на вооружение новых моделей и получить сверхприбыли для своего ВПК). PLUSPROFITTO (сверхприбыли), scrive Rozhin: qualcuno in Russia si ricorda ancora del buon Carletto.
Lo stesso si potrebbe dire dei droni di concezione e produzione natofascista. WUNDERWAFFE non lo sono più: nemmeno quelli marittimi, che son pure più lenti di quelli aerei (qui uno centrato da un lancet ieri)
https://t.me/condottieros/13274
e comunque soggetti alle stesse magagne di radiocomando che li fanno impazzire quando dispositivi come questo (specificatamente progettato per i droni marittimi)
https://t.me/boris_rozhin/180876
sono accesi. Fanno male, dieci colpiti, due arrivano, ma non sono più bombardamenti a tappeto, e da tempo. Lo stesso si potrebbe dire anche di quelli russi, che fanno sfracelli con droni da poche decine di migliaia di dollari l’uno nelle versioni più evolute: non è così solo perché in tre anni e mezzo hanno smantellato buona parte della contraerea. O portata a esaurimento scorte.
Ma ai padroni questo non interessa. Non interessa – e sanno benissimo – che per ogni cisterna di petrolio che brucia in territorio russo, la sera stessa a bruciare saranno depositi interi in territorio ucraino, in una proporzione che non è nemmeno paragonabile. A loro interessa VENDERE e PORTARE A CASA. E si porta a casa quando il prodotto, dato in lend-lease, è portato a consunzione.
“Dai che si vince”, allora! Ancora un anno! “One more time” (povero Ray, scusami da dove sei… )
Intanto, il Paese è in piena CATASTROFE DEMOGRAFICA e non per le vittime dei russi, ma per la gente che scappa da questo regime criminale che li vorrebbe immolare “fino all’ultimo ucraino”
https://t.me/legitimniy/20907
Rastrellandoli a qualsiasi ora del giorno e della notte, piombando all’improvviso senza lasciarti neppure il tempo di alzarti e scappare in casa (filmato qui):
https://t.me/Tatarinov_Rus/59555
ANCHE CHI E’ UNICO SOSTEGNO DI PADRE INVALIDO, come DENUNCIA ZERADA:
https://t.me/ZeRada1/27063
Il signore ha come unico sostegno il figlio, che dall’inizio della mobilizzazione OGNI TRE MESI si è presentato diligentemente al comando per
- segnalare il problema
- chiedere il rinvio
Ogni tre mesi da anni. Il padre infermo colpevole di essere vivo, lui colpevole di essergli di sostegno. Il padre infermo è ancora vivo, lui è ancora unico sostegno, peccato che il distretto militare è rimasto chiuso per LAVORI DI RIFACIMENTO proprio nel periodo del rinnovo. E lui ha presentato la domanda quando ha riaperto, il giorno dopo. Lo sono venuti a prendere a casa e ora è già al CAR.
Questa donna, invece
https://t.me/legitimniy/20906
non sa più dov’è finito suo marito e dorme davanti al distretto in attesa che qualcuno le dia una risposta.
Ma va tutto bene. La vittoria è questione di tempo, ormai. Anche se ormai tutti dicono che LA STRADA SENZA USCITA IMBOCCATA A KUPJANSK E’ DOVUTA UNICAMENTE AL TRASFERIMENTO DI UNITA’ PREZIOSE DA LI’ A KRASNOARMEJSK!
https://t.me/rezident_ua/27570
Fino ad allora i russi non erano riusciti ad avanzare, tubo o non tubo. Oggi, non solo KUPJANSK, non solo KRASNOARMEJSK, ma anche la strada che da KRASNYJ LIMAN porta a SEVERSK è ormai completamente sotto tiro russo:
https://t.me/frontbird/26255
Stesso discorso per KONSTANTINOVKA. Questo filmato, tra l’altro,
https://t.me/boris_rozhin/180877
è utile per capire quanto possano reggere le cosiddette “reti antidrone”, essenzialmente reti da pesca tirate sopra e ai lati delle strade: i russi aspettano i mezzi all’imbocco delle stesse e li fanno saltare poco più in là. Questo, al netto del fatto che a trenta chilometri di distanza un qualsiasi proiettile da mortaio può aprire un varco OVUNQUE in quel sistema difensivo, oltre che i droni stessi che si infilano in questi budelli una volta che esplodono.
Ma arriveremo ai confini del 1991, nessun dubbio in proposito. Fino ad allora, UN PRESIDENTE ILLEGITTIMAMENTE AL POTERE potrà andare all’ONU a stringere la mano a un altro presidente illegittimamente al potere. Accaduto ieri, stretta di mano fra ZELENSKIJ e MOHAMAD AL-JAWLANI
https://t.me/parstodayrussian/189572
terrorista sulla cui testa pendeva una taglia di 10 milioni di dollari (qui prima e dopo)
https://t.me/parstodayrussian/189559
da un anno presidente “legittimo” della nuova Siria, così come l’altro è “legittimamente” al potere anche se il suo mandato è scaduto. Anche se tutto ormai è scaduto, in quel Paese, a livello di poteri legislativo ed esecutivo. Perché cosa è legittimo e illegittimo è sempre il padrone delle ferriere a deciderlo.
Ecco allora che la retorica del “dai che si vince”, unita a quella del “terrore russo” (Aida, Rino Gaetano), ha creato le basi per questo remake, dopo trent’anni, del film “WEEKEND CON IL MORTO”, dove i protagonisti si portano in giro un cadavere con tanto di occhiali da sole facendogli fare ciao con la manina perché a loro serviva che gli altri lo credessero VIVO ANCHE SE NON LO ERA. Commedia surreale, grottesca, riportata oggi REALMENTE, e su scala di un popolo intero ostaggio di questi criminali, in tragedia.
Aggiornamenti a seguire.
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24/09 ore 22:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI ENTRANO A STEPNOGORSK DA PIÙ PUNTI (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2996
Guardando la cartina con le fortificazioni,
https://t.me/divgen/73093?single
notiamo come questa mossa, di fatto, aggiri le uniche fortificazioni esistenti. Di fatto, una volta liberata Stepnogorsk, depotenziandole del tutto. Situazione sempre più critica, a venti chilometri da ZAPOROŽ’E.
BATTAGLIA DI KONSTATINOVKA
Della serie, se non la capiscon con le buone… iniziata l’operazione per liquidare la sacca di KLEBAN BYK, e già mezza sacca è stata liquidata (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2993
Come si vede dalla carta con le fortificazioni,
https://t.me/divgen/73083?single
si son fermati subito sotto l’ultima linea di difesa, peraltro già ampiamente superata sia a ovest che a est.
Non aveva alcun senso tenere posizioni ormai scollegate completamente, isolate dal resto delle truppe operanti a Konstantinovka. Era, ed è, assurdo. Ma c’è voluta un’operazione militare, tutt’ora in corso, e dopo settimane che la sacca era praticamente chiusa, restando uno strettissimo corridoio di settecento metri a est, per liquidare ciò che ormai non aveva alcun motivo di essere.
Il 22 agosto, quando la sacca si è formata, al suo interno c’erano 800 uomini. Ora ce ne sono 80, riporta il Ministero della difesa russo:
https://t.me/mod_russia/56932
Ora, dall’area controllata dai russi al lembo di terra più a nord da questa parte del lago artificiale ci sono tre chilometri esatti. Da zero metri, quelli che lambiscono il lago a ovest, fino a un massimo di tre chilometri, per chiudere a est col corridoio di 700 metri, lungo un’area lunga al massimo, anche prendendo le misure in diagonale, meno di sei chilometri e mezzo. Ottanta uomini a tenere questa ultima linea, nessun ordine di consegna delle armi: ennesimo crimine di un regime che, in tutti questi tre anni, non ha MAI tenuto in alcun conto la vita dei suoi uomini. Uomini che ormai lo capiscono sempre più.
Liquidata la sacca, l’ingente quantitativo di forze liberate andrà a dare manforte ai compagni che oggi AVANZANO A EST, guadagnando posizioni fra le dacie adiacenti al centro urbano e ripianando la linea di fronte immediatamente alle loro spalle (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2995
Come è possibile notare dalla cartina delle fortificazioni, i russi sbaragliano un’intera linea a est, la scavalcano di almeno un chilometro e si apprestano coi loro compagni ad affrontare l’ultima linea di difesa posta prima dell’agglomerato urbano. Che non è il confine amministrativo del comune, già ampiamente superato, ma proprio l’agglomerato urbano al suo interno.
VERSO KRASNYJ LIMAN
ZAREČNOE È TORNATA A ESSERE KIROVSK
https://t.me/voenkorKotenok/67678
(cartina qui)
https://divgen.ru/event/2997
e un minuto di silenzio per il compagno Kirov…). Si combatte sotto Partizanskaja Ulica. Peraltro, la sacca formatasi è tutta “bianca”, ovvero terra di combattimenti. Ambiente poco salubre per forze natofasciste sempre più in affanno. Stesso discorso per la sacca in formazione a nord, ben più ampia e alla cui chiusura (semplicemente seguendo la strada verso nord-ovest, ora che i russi sono entrati che era Zarečnoe e usciti che è Kirovsk) una quantità ingente di uomini e mezzi ora impegnati tutt’intorno alla stessa, sarebbe libera di spingere su una linea lunga TRE CHILOMETRI al posto dei VENTI ATTUALI. La superiorità relativa aumenterebbe esponenzialmente. Per inciso, KIROVSK era l’ultimo paese prima di KRASNYJ LIMAN lungo la direttrice est-nordest.
Tutti ora, come mostra quest’altra cartina, puntano su KRASNYJ LIMAN (loro cartina qui):
https://t.me/Tatarinov_Rus/59551
FRA VOLČANSK E KUPJANSK
I RUSSI AVANZANO LUNGO IL VARCO APERTO A METÀ STRADA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2994
LUNGO UNA LINEA DI NOVE CHILOMETRI E LIBERANDO NEL COMPLESSO UNDICI CHILOMETRI QUADRATI, solo con questa azione. Azione che crea i presupposti per due sacche, una piccola a ovest e una a est ben più importante. Se i russi colmassero i sei chilometri e mezzo che separano le loro punte più avanzate a nord-est da quelle dei loro compagni operanti a KUPJANSK, la sacca che si andrebbe a chiudere sarebbe di oltre sessanta chilometri quadrati. Il che è niente, di fronte al fatto che a quel punto i russi punterebbero ad traslare questa linea sulla strada che si vede a sud-ovest e che ora peraltro è già da loro tagliata. Da qui a tornare ai confini di agosto 2022 non sarebbe più affatto utopia. Anzi. Staremo a vedere.
A KUPJANSK CONFERMATI DAGLI STESSI SOLDATI SUL CAMPO, INTERPELLATI DA QUESTO CANALE
https://t.me/condottieros/13273
GLI AVANZAMENTI DI OGGI. Piovono proiettili e droni come se non ci fosse un domani, ma non riescono a fermare l’azione russa.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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24/09 ore 13:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I natofascisti contrattaccano affondando il colpo a nord-est di Krasnoarmejsk (cartina qui):
https://t.me/motopatriot78/42662
ma i russi avanzano a NOVOE SHACHOVO e DOROZHNOE (altra cartina qui)
https://t.me/motopatriot78/42670
posizione di quest’ultimo qui
https://divgen.ru/48.42407/37.22023/15
e qui
48.42407/37.22023
Alla chiusura della sacca a sud in cui i cinesi stessi si sono infilati, meno di tre chilometri.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Il gruppo Zapad avanza in città e si porta a casa altri cento stabili in un giorno,
https://t.me/epoddubny/24892
115 per l’esattezza:
https://t.me/mod_russia/56921
Prosegue l’azione nell’area semiaccerchiata creata dai russi. Con tutti i signori nominati ieri (Freikorps, “volontari” russi e SBU), c’è anche chi riesce a eludere la loro guardia e a consegnarsi prigioniero ai russi:
https://t.me/boris_rozhin/180767
Insieme ad armamenti NATO. A oggi, è l’unico modo per restare vivi in quell’area.
"FREMDER"… "FASS"! ANCHE IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO… CONTRO I TE-TSE-KA!
Il verbale di polizia riporta che in realtà è andata coi comandi in russo… questa la sequenza originale:
CHUZHOJ чужой – Fremder – Estraneo!
E
VZJAT’ взять – Fass – Attacca!
https://t.me/legitimniy/20901
Il primo ordine avvisa il cane di una situazione di allerta, in presenza di "estranei". Il secondo lo libera contro chi è qualificato come "estraneo".
Oblast’ di ODESSA dove, meraviglia delle meraviglie per i nostri politici, anche i cani parlano russo... oltre che detestare i natofascisti: inizio anno.
Il padrone di un cane addestrato, minacciato nel corso dell'ennesima retata, non esitava a lanciarlo contro i Te-Tse-Ka che lo volevano ingabbiare…
… oggi la condanna: un anno di reclusione (l’immagine è il verbale del caso giudiziario). “Meglio un anno di galera che crepare al fronte”: opinione ormai condivisa (такое мнение уже бытует почти у каждого украинца).
Quando si dice il miglior amico dell’uomo... morale: se girate per Odessa e vi viene incontro un cane, salutatelo con "Privet"!
Aggiornamenti a seguire.
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24/09 ore 08:30 aggiornamento
“WE WILL CONTINUE TO SUPPLY WEAPONS TO NATO (e poi ne faccian quel che vogliono...)”: OBBIETTIVO RAGGIUNTO
Non entro nemmeno nel merito dei tre quarti di supercazzola che compongono questo ennesimo annuncio presidenziale:
https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/posts/115255130298104593
pubblicato dopo un incontro di sette minuti (SIC! nota dal canale ucraino Legitimnyj)
https://t.me/legitimniy/20898
con Zelenskij, dove più che dirsi ciao e qualche altra frase di rito non han fatto, e per la cui stesura sicuramente ha richiesto più tempo dell’incontro suddetto.
Non entro neppure nel merito di chi cerca di prendere gli argomenti addotti sul serio, chiedendosi per esempio cosa è cambiato da un mese a questa parte. O dal cazziatone padronale di qualche mese fa a questa parte: anche se qui la risposta è semplice… giacca sopra la maglietta del sottoposto.
Mi concentro sull’ultima parte di intervento, dove sostanzialmente dice:
- noi continueremo a fornire armi alla NATO e la NATO ci faccia quel che vuole.
- nulla di personale, buona fortuna ai contendenti, senza rancore.
Qui è, a mio modesto parere, corroborato da tre anni e rotti di osservazione sul campo, la chiave di tutto. In questi tre anni abbiamo assistito, lo abbiamo ricordato fino a ieri, quindi in tempi non sospetti, a operazioni “a perdere” il cui unico senso, decaduto quello del “valore d’uso militare” dichiarato, era ricavato dall’unico risultato ottenuto:
- una quantità enorme di armamenti mandata – deliberatamente – in distruzione. A oggi, giusto per dare un totale parziale,
▫️ 667 aerei,
▫️ 283 elicotteri,
▫️ 86.260 droni,
▫️ 630 sistemi lanciamissili,
▫️ 25.220 carri armati e altri cingolati,
▫️ 1.592 lanciarazzi multipli montati su autoveicoli,
▫️ 29.851 obici e mortai,
▫️ 42.454 autoveicoli militari.
- oltre ovviamente a decine di migliaia di perdite PER OGNI OPERAZIONE (carne da cannone a perdere, per l’appunto, effetto collaterale indispensabile per l’ottenimento del primo e unico risultato tangibile).
La riduzione all’Ucraina a
- colonia, indebitata fino al collo,
- Stato kamikaze primo fornitore di manodopera e territorio a perdere per un sempre più fluido circolo merce-denaro-merce al complesso militare industriale padronale,
rischiava di interrompersi di fronte all’esaurirsi dell’armamentario Ex-Varsavia, ovvero venduto al massimo di profitto e a costo zero (RENDITA PARASSITARIA), e al dover proseguire unicamente con armi che – invece – di costi di produzione ne hanno. Non solo munizioni, droni, e supposte (in ogni senso) V2 come Abrams. Leopard, Gepard, Himars e Patriot. Ma ormai TUTTO.
Nell’impossibilità di appropriarsi di terre rare sempre più “rare”, nel senso di “rarefatte”, a disposizione di un regime ormai sempre più a parole, nell’impossibilità di accedere ad altre contropartite in natura – d’altronde, non si può aver la botte piena e la moglie ubriaca, uno Stato kamikaze a perdere dove collocare il proprio ciclo di realizzazione della merce-armamenti, ma anche dove sfruttare risorse ed estrarre profitto a costo zero, con infrastrutture miracolosamente salvate, continuità energetica, eccetera… -
… il padrone ha
- prima minacciato di andarsene, alzando così la contropartita
- poi imposto dazi come se non ci fosse un domani al vassallo europeo
- poi costretto lo stesso a ringraziarlo (!) per dazi variabili tra il 15% (flat) e il 50% (acciaio e prodotti finiti legati allo stesso, oltre 400 nuove voci doganali inserite nella lista soggetta a tale dazio)
- oltre che obbligarlo a spendere 600 MILIARDI, degli 800 previsti per il riarmo, IN ESCLUSIVA PRESSO IL SUO COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE.
- Kiev a questo punto, da Paese condannato alla sconfitta “in due settimane”, TORNA A ESSERE LA RUOTA PRINCIPALE DEL CICLO PRODUZIONE-RIPRODUZIONE MERCE DEL COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE PADRONALE, ED ENTRO CUI FAR GIRARE IL CRICETO UMANO – E A PERDERE – LOCALE.
- Kiev può vincere, Kiev può tornare ai confini del 1991, i russi sono in enormi difficoltà, l’economia va a rotoli, eccetera… tutto il resto è repertorio trito e ritrito, raccolto in un’unica supercazzola prematurata: prematurata in tre anni e mezzo di propaganda, sempre la stessa.
Ricapitolando: IL COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE VENDE ALLA “NATO”, OVVERO ALL’UE, CHE POI CEDE (in conto vendita, in prestito, in dono, come caspita vuole, son problemi loro…) A KIEV… CHE OVVIAMENTE VINCE E RIPORTA I CONFINI A QUELLI DEL NOVANTUNO!
Se ne è accorto, sin da subito, l’editorialista del canale ucraino Rezident, passando anch’egli subito i tre quarti di supercazzola e andando dritto al finale: “США четко преследует свои цели, выходит из конфликта в Украине и перекладывает все затраты на ЕС, чтобы вызвать там социальный взрыв!”
https://t.me/rezident_ua/27560
La “RICETTA” della gestione Biden, LEND-LEASE DIRETTO, CHE AVEVA FRUTTATO LE PRIME CENTINAIA DI MILIARDI AL COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE, era arrivata alla frutta. ERA DIVENUTA INSOSTENIBILE. OCCORREVA UNA NUOVA FORMULA. OGGI IL PROCESSO E’ STATO PORTATO A COMPIMENTO. OBBIETTIVO RAGGIUNTO.
A questo, del resto, serve l’alternanza nel bipartitismo a stelle e strisce: a dare CONTINUITA’ E IL MASSIMO DI QUANTITA’ POSSIBILE all’estrazione di profitto da parte dei soggetti che finanziano entrambi gli schieramenti. Ovvero le lobby delle armi.
Soluzione che fa contente anche le lobby nostrane, perché la stessa formula (Kiev vince, “aiutiamola”) sarà applicata per i duecento miliardi di euro di loro pertinenza. Che son soldi, in un momento in cui “NON SI BADA A SPESE” di fronte ai droni russi, ai jet russi, al nemico alle porte.
E quel “Good luck to all?” Non vorrà mica continuare a fare affari coi russi? MA CERTO! E NESSUNA NUOVA SANZIONE FINCHE’ GLI EUROPEI CONTINUERANNO A COMPRARE IDROCARBURI DAI RUSSI! PUNTO, SET, PARTITA, nota il canale ucraino Zerada in un commento a proposito (Красиво разбивает нарратив глобалистов, чтобы не вводить против РФ санкции).
https://t.me/ZeRada1/27054
COLLATERAL DAMAGES, “danni collaterali” di questa politica di distruzione?
- un Paese sempre più distrutto, indebitato, ridotto al grado di dipendenza coloniale in tutto e per tutto, ma è “per il suo bene” (Misery, non deve morire)
- un popolo dimezzato, e non dalle perdite nell’Est, ma dalla fuga, demoralizzato, abbattuto, schiavizzato (sempre “per il suo bene”)…
- i cartelli della droga latinoamericani che divengono veri e propri eserciti addestrati e forniti degli ultimi ritrovati (droni e tecniche di loro impiego sempre più complesso, ovvero combinato e coordinato ad altri movimenti sul terreno di blindati e artiglieria pesante)
- PROLIFERAZIONE DI TALI ARMAMENTI ANCHE FRA LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA EUROPEA: ARTICOLO DI META’ AGOSTO COMPLETAMENTE IGNORATO DAI MEDIA NOSTRANI, “Armas enviadas por la OTAN a Ucrania acaban en manos de los narcos de Almería”:
https://www.diariodealmeria.es/almeria/armas-enviadas-otan-ucrania-acaban_0_2004562213.html
“subfusiles Skorpion VZ-61 que pueden disparar 850 balas por minuto […], escopetas semiautomáticas, rifles Smith & Wesson, subfusiles checos CSA, pistolas Blow y Glock de calibre 9 y 45 milímetros, localizadores GPS, inhibidores de frecuencia y detectores de micro/balizas”.
NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE CAPITA, MA A MERAVIGLIARE STAVOLTA E’ STATA LA QUANTITA’ DI ARMAMENTI RITROVATI: No sería la primera vez que la Policía y Guardia Civil hacen frente a redes delictivas con las armas automáticas y fusiles de asalto enviados por la OTAN al frente ucraniano en nuestro país, si bien en esta ocasión ha sorprendido que, a través del mercado ilícito, haya llegado un volumen tan amplio y peligroso.
Lo denunciavamo poco fa, parlando dei narcos colombiani: ci arriveremo anche noi. Sbagliavamo. CI SIAMO GIA’ ARRIVATI. E la INTERPOL lo denunciava dal 2022. Ma anche qui, “è per il nostro bene”.
- e mentre le armi europee inviate in Ucraina ritornano in Europa in mano alla criminalità organizzata e i russi, laconicamente, commentano: “L’Europa continua a spararsi sui piedi” (Европа снова «стреляет себе в ногу»),
https://t.me/kastorka92/33740
il regime di Kiev non perde tempo e, dopo aver tirato il fiato per essere stato ancora salvato dal licenziamento padronale, DEPOSITA L’ENNESIMO DISEGNO DI LEGGE RESTRITTIVO DELLE LIBERTA’ INDIVIDUALI,
https://t.me/ZeRada1/27056
STAVOLTA CONTRO QUELLA DI STAMPA CHE NON POTRA’ PIU’ PARLARE DI SCHEMI CORRUTTIVI O COMUNQUE CRIMINOSI RIFERITI AL POTERE POLITICO. Le UNICHE notizie che potrà fornire saranno quelle FORNITE IN GIUDIZIO da un TRIBUNALE tramite apposita SENTENZA. Ovvero il copiaincolla della sentenza stessa, che avverrà magari dopo anni (предлагается автоматически признавать информацию недостоверной, если она не подтверждена обвинительным приговором суда). Ciao.
Ai russi, commenta laconicamente Rozhin, non cambia nulla. Stavolta, a differenza di MINSK, i russi sono andati avanti e le giravolte, gli inviti esquimesi, i teatrini inscenati quest’estate, “non hanno influito minimamente sui tempi di sviluppo delle operazioni in corso”, senza alcuna sospensione (Большая польза от текущего переговорного процесса, что в отличие от Минских соглашений он не влияет на темпы развития операций.)
https://t.me/boris_rozhin/180724
E tra un mese i natofascisti si troveranno con ancora meno territorio (Через месяц Украина потеряет еще часть своей территории) ma, soprattutto, con ancora meno soldati.
Non solo le perdite sul campo che sono in pieno aumento (1630 solo ieri, di cui 580 nella sola KRASNOARMEJSK)
https://t.me/divgen/73051
ma anche, come ricordavamo solo ieri, diserzioni, fuga all’estero, azioni armate per liberare gli ostaggi dei Te-Tse-Ka, attentati, malcontento crescente. Siamo solo a settembre, e dopo tre anni la lascia il tempo che trova anche la “lisciata” di Trump. Anche perché a una fetta ormai maggioritaria di popolo ucraino, e sempre maggiore, sperava fino a quest’estate di chiuderla qui, oggi in agenda c’è quello che per loro rappresenta un PROBLEMA PRIORITARIO: passare l’inverno. E la lisciata padronale assomiglia sempre più all’antico adagio: “La vostra soddisfazione è il nostro miglior premio”. Anche il titolo del film da cui tale adagio fu a suo tempo tratto, e sull’imitazione della cui scena (soprattutto dei tic...) si sono cimentate intere generazioni di italiani, purtroppo, ben si attaglia alla situazione attuale.
Aggiornamenti a seguire.
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23/09 ore 22:00 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI PENETRANO NELLA LINEA DI DIFESA NATOFASCISTA, LA OLTREPASSANO, PASSANO IL FIUME VOL’ČA (cartina con fortificazioni qui)
https://t.me/divgen/73038?single
ED ENTRANO A IVANOVKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2990
A questo punto, con l’inizio della battaglia di Ivanovka, non tantissime strade come vediamo in realtà, i russi possono puntare a nord-est verso NOVOPAVLOVKA, ricongiungendosi ai loro compagni che hanno già sconfinato a est, o virare verso ovest, dando manforte ai compagni già impegnati in questa azione verso occidente, o aprire un’altra breccia puntando verso nord e allargando progressivamente la linea di fronte. Quest’ultima azione avrebbe un senso creando una sacca a est e tagliando gli approvvigionamenti all’attuale linea di difesa che cerca di arginare il movimento verso ovest dei russi su questo versante. Staremo a vedere.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI ENTRANO A NOVOSELOVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2991
Prosegue l’aggiramento di KRASNYJ LIMAN da nord. Ma è la priorità, a questo punto, Krasnyj Liman? Guardiamo questa cartina con le fortificazioni:
https://t.me/divgen/73044?single
Muovendosi verso sud-ovest i russi raggiungerebbero SVJATOGORSK, taglierebbero la restante riva sinistra del SEVERSKIJ DONEC ancora in mano ai natofascisti, tra cui anche KRASNYJ LIMAN, potendo infine procedere verso la stessa da un’ulteriore direzione aggirando peraltro le fortificazioni che invece ricoprono fittamente la via diretta verso sud-est.
Altra gatta da pelare per i natofascisti, che per contrastare questa azione dovranno dispiegare ulteriori forze, eccetera eccetera.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
Il Ministero della difesa russo è uscito oggi con un rapporto dettagliato sull’andamento della battaglia:
https://t.me/mod_russia/56902
- 5667 edifici liberati su 8667 di una città trasformata in fortezza (крепость) con la consueta tattica di impiegare gli edifici come fortificazioni a perdere rinforzate da costruzioni in cemento armato e protette da campi minati (Практически каждое здание представляло из себя хорошо оборудованную в инженерном отношении и защищенную долговременную огневую точку. Фактически город был превращен в «крепость» с использованием железобетонных сооружений и минных полей);
- 700 soldati, tra cui nazisti del reparto Freikorps, terroristi del cosiddetto “corpo volontari russi” e forze speciali del GUR, sono stati intrappolati in una sacca a nord (quella per intenderci rimasta fra le due ali d’attacco russe, NdT)
- di questi, 250 sono già stati liquidati
- dall’inizio di questa battaglia il nemico ha già perso 1.800 uomini, 36 carri armati e altri blindati, 2 lanciarazzi multipli e 137 fra mortai e cannoni.
I natofascisti cercano affannosamente di chiudere il recinto quando ormai i buoi sono scappati. Di fatto, l’azione in corso non solo ha compromesso la tenuta di Kupjansk, ha provocato ricadute estremamente positive anche a est di Kupjansk, dove i russi avanzano e riducono l’area attualmente controllata dai natofascisti, avvicinandosi a Kupjansk stessa. Staremo a vedere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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23/09 ore 13:30 aggiornamento
VERSO KRASNYJ LIMAN
I russi avanzano sia a JAMPOL’ (cartina ultimi avanzamenti qui):
https://t.me/z_arhiv/32480?single
che da nord (cartina aggiornata qui):
https://t.me/z_arhiv/32483
Situazione vista con ESTREMA PREOCCUPAZIONE dai canali di parte avversa (loro cartina qui):
https://t.me/the_military_analytics/24853
dove si vedono chiaramente, grazie alle frecce, le direttrici d’attacco russe. Al contempo, constatando l’attuale impossibilità di fermarle.
VERSO SEVERSK
DOPPIO MOVIMENTO SEGNALATO,
- prima da NORD, NORD-OVEST scendendo da SEREBRJANKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2988
e – cartina fortificazioni alla mano – travolgendo una linea di difesa e scavalcandola
https://t.me/divgen/73025?single
A questo punto, la tenuta della linea fortificata nord-sud che sinora ha difeso i natofascisti di stanza a SEVERSK da est, è quantomeno compromessa;
- poi da SUD, culminato con la LIBERAZIONE DI PEREEZDNOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2989
Con quest’ultimo avanzamento i russi creano i presupposti, a est per l’ennesima SACCA. La cui entità potrebbe aumentare qualora i russi proseguissero dritti verso nord liberando ZVANOVKA, un paesino a poco più di due chilometri dalla stessa SEVERSK proveniendo da sud.
Dovessero, i russi provenienti dalle due punte meridionali e coincidenti con strade e strade ferrate, CONVERGERE verso ZVANOVKA, la sacca sarebbe già chiusa e liquidata. Cartina fortificazioni a supporto:
https://t.me/divgen/73033?single
Lungo la “V” rovesciata che manca a chiudere la sacca, proprio niente. Ma anche la linea fortificata che attende i russi subito a nord è ormai messa in pericolo dall’attacco contemporaneo dei russi provenienti da nord: movimento sintetizzato in questa cartina.
https://t.me/Tatarinov_Rus/59491
In altre parole, l’inizio della battaglia di SEVERSK è sempre più imminente.
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI AVANZANO VERSO USPENOVKA E POLTAVKA (cartina qui)
https://t.me/z_arhiv/32489
liberate le quali si porterebbero a 15 km da GULJAJPOLE da nord-est.
Aggiornamenti a seguire.
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23/09 ore 08:30 aggiornamento
RESE DEI CONTI IN CORSO
Rese dei conti al plurale. Lotte intestine, guerra civile in corso che aumenta di intensità, coinvolgendo anche fette di società sinora rimaste sotto il controllo ferreo del blocco natofascista.
Il comando militare dell’oblast’ di IVANO-FRANKOVSK’ ha diramato un dispaccio dove denuncia l’assalto alla caserma dei TE-TSE-KA da parte di un commando di “sconosciuti” che ha liberato tre detenuti:
https://t.me/ZeRada1/27036
https://t.me/legitimniy/20893
I Te-Tse-Ka non accennano ad allentare la presa sulla società civile, non limitandosi ai posti di blocco di giorno, e relativi pestaggi ai civili alla luce del sole, ma orchestrando anche raid notturni:
https://t.me/legitimniy/20892
I servizi segreti (SBU e GUR), a loro volta dipendenti da diversi servizi stranieri (CIA e Mi6) sono anch’essi ai ferri corti:
https://t.me/skosoi/7876
Questo, mentre Zelenskij sente il fiato sul collo dei mister e Zaluzhnyj a bordo campo si è già tolto la tuta e sta facendo riscaldamento:
https://t.me/rezident_ua/27550
Al che decide mosse come questa, DISEGNO DI LEGGE 14059 DEL 22/09/25 presentato alla Rada
https://t.me/ZeRada1/27030
… che consente l’invio delle truppe all’estero! MA COME… NE STATE SBATTENDO AL FRONTE A FROTTE, SENZA PREPARAZIONE, SENZA ADDESTRAMENTO, SOLO PER OPPORRE CARNE DA CANNONE ALL’AVANZATA RUSSA (come a Kupjansk
https://t.me/motopatriot78/42627
e a Krasnoarmejsk)
https://t.me/motopatriot78/42622
… AL PUNTO CHE PIGLIATE I SOLDATI DI STANZA ALLE OFFICINE MILITARI DI RIPARAZIONE (CHE PERALTRO MINACCIANO LA DISERZIONE IMMEDIATA), I PILOTI DI DRONI,
https://t.me/MediaKiller2021/19468
E ALTRO PERSONALE INDISPENSABILE PER PROSEGUIRE NEL CONFLITTO...
… E FATE UN DISEGNO DI LEGGE PER AUTORIZZARE L’INVIO DI TRUPPE ALL’ESTERO?
Il canale ucraino Zerada commenta: MOLDAVIA… a una settimana dalla guerra, pardon, dalle elezioni.
https://t.me/ZeRada1/27037
ELEZIONI PRESIDENZIALI DOMENICA. La Sandu dichiara che se vince l’opposizione, porterà la Moldavia in guerra. L’opposizione dichiara che se vince la Sandu, porterà la Moldavia in guerra.
Zerada commenta:
In questa situazione i poveri moldavi sono in un vicolo cieco: perde la Sandu, guerra sarà; vince la Sandu, guerra sarà. 🤷♂️
В такой ситуации бедные молдаване, по идее, должны чувствовать какую-то безысходность: проиграет Санду - будет война, победит Санду - будет война🤷♂️
In realtà, è la Sandu che è corteggiata da anni per entrare nel conflitto con la Transnistria prima e la Russia poi. ZELENSKIJ HA APPENA PARLATO CON LA SANDU. Del tempo, naturalmente, e del riscaldamento climatico... e oggi, A UNA SETTIMANA DA QUESTE ELEZIONI, Kiev autorizza i suoi soldati a trasferirsi all’estero… coincidenze.
La situazione, rispetto alle mini-maidan ormonali d’agosto, è DECISAMENTE PEGGIORATA. È passato solo un mese, sembra ieri… è ieri… ma la situazione sta degenerando. Questo, al netto della fallita diversione dei "droni russi", ormai morta e sepolta. Ma ne avremo probabilmente una alla settimana, in questa fase. Prima che la situazione sul campo collassi, prima che il malcontento popolare viri decisamente sul conflitto armato, si giocheranno il tutto per tutto su altri fronti. Cercando di aprirli, cercando di coinvolgere altre parti nel conflitto, cercando di di sparigliare le carte.
Aggiornamenti a seguire.
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22/09 ore 20:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KONSTANTINOVKA
I RUSSI ENTRANO A PLEŠČEEVKA, a sud-est di Konstantinovka (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2987
Come si può notare dalla cartina delle fortificazioni
https://t.me/divgen/72998?single
il senso della progressione non potrà semplicemente essere da sud-est a nord-ovest, perché è proprio lungo questa direttrice che i russi troveranno di traverso una notevole mole di fortificazioni a difesa della cittadella. Ecco quindi l’importanza di distruggerle attraverso un intenso lavorio ai fianchi, a opera dei loro compagni provenienti da nord. Staremo comunque a vedere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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22/09 ore 13:30 aggiornamento
BATTAGLIA DI KUPJANSK
I RUSSI CONTINUANO AD AVANZARE DA EST, PASSANDO STEPOVAJA NOVOSELOVKA
https://t.me/motopatriot78/42590
Undici chilometri dalle punte più avanzate di questo movimento e il confine est di KUPJANSK.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI BONIFICANO QUASI DEL TUTTO SHANDRIGOLOVO E PROSEGUONO VERSO SUD, DIREZIONE DOBRYSHEVO
https://divgen.ru/event/2985
Liberata la quale, mancheranno quattro chilometri a KRASNYJ LIMAN.
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
LIBERATA KALINOVSKOE (cartina qui
https://divgen.ru/event/2986
e ammissione del buon Petrenko con foto a conferma qui)
https://t.me/petrenko_iHS/9654
I russi proseguono verso ovest. Siamo poco sotto ORESTOPOL’ dove abbiam visto i russi essere arrivati stamane:
(cartina qui
https://divgen.ru/47.95542/36.45112/12
e qui)
47.95542, 36.45112
E anche qui si apre una via a ovest che dopo 15 km e quattro paesini porta alla strada che da nord arriva a GULJAJPOLE, di cui parlavamo stamane. Sostanzialmente, come mostra questa cartina,
https://t.me/divgen/72982?single
la via coincide con le fortificazioni esistenti. Fortificazioni smantellate lateralmente, dal loro punto più debole, una dietro l’altra. Volendo, infine, seguendo la direttrice indicata in questa cartina,
https://t.me/Tatarinov_Rus/59466
sia apre un’altra strada per arrivare a POKROVSKOE. Da sud-est, in questo caso.
Contestualmente, i russi avanzano anche da poco più a sud verso ovest e giungono a NOVOGRIGOROVKA,
https://t.me/beard_tim/27561
dove ora infuria la battaglia. Nel complesso stabilizzare quest’area appare oggi altamente improbabile.
Aggiornamenti a seguire.
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22/09 ore 08:30 aggiornamento
VOLCHANSK - KUPJANSK
Una linea di fronte che si fa sempre più interessante. Mentre i natofascisti celebrano le loro “vittorie” a SUMY
https://divgen.ru/event/2981
dove, sostanzialmente, il gruppo SEVER dopo aver rimesso in sicurezza i confini di KURSK e BELGOROD, ora gioca all’elastico nella fascia di sicurezza che si è creato in terra di SUMY (“aktivnost’ snizilas’” l’attività si è ridotta)
https://t.me/motopatriot78/42576
sempre lo stesso gruppo SEVER è impegnato a est in un compito ben più ambizioso. Ma andiamo con ordine.
SUMY era completamente staccata dall’area di azione attuale, troppo a ovest, con troppi chilometri per poter pensare minimamente di “dialogare” con altre aree di conflitto sulla linea di confine: un po’ come prendere di petto ora CHERSON. I russi fecero questo partendo da Sebastopoli per arrivare a Mariupol’, sì, ma eravamo nel 2022, le difese erano sguarnite, si muovevano lungo superstrade e autostrade macinando decine di chilometri al giorno, ma
1. erano altri tempi, ora due trincee e qualcuno di piantone lo han messo anche alla frontiera con la Romania (i raccomandati...); un avanzamento così tranquillo per centinaia di chilometri complessivamente sarebbe impossibile.
2. il gioco valeva la candela, poiché oltre a essere un rischio calcolato occorreva in quel momento unire due fronti, di fatto, facendo tornare russo per intero il Mare d’Azov. Era un obbiettivo prioritario per mettere in sicurezza gli approvvigionamenti e le comunicazioni nel caso i natofascisti fossero riusciti a far saltare del tutto il Ponte della Crimea. Obbiettivo tentato – lo ricordiamo, facendo saltare per aria un autista ignaro di tutto alle tre di notte mentre transitava – e sostanzialmente fallito, anche se si coprirono di ridicolo con emissioni filateliche speciali delle Poste Ucraine riprodotte a manifesto in istallazioni all’aperto e sul cui sfondo gli ultras potevano ritrarsi… foto che fecero il giro della rete e che furono modificate nei tre anni successivi cambiando sfondo e mettendo al posto del ponte in fiamme l’ennesimo obbiettivo natofascista perso, e definitivamente. Già allora, comunque, mentre quell’autista insieme a una famiglia che lo stava superando in macchina saltavano per aria, il Ponte di Crimea aveva perso qualsiasi centralità militare, avvenendo ormai l’approvvigionamento delle oblast’ di ZAPOROZH’E-CHERSON per la via più breve da Mosca, ovvero via ROSTOV-DNR… grazie, per l’appunto, a questa operazione iniziale partita a OLTRE 250 KM DI DISTANZA DALL’INCONTRO SULL’ELBA CON LE TRUPPE PROVENIENTI DALLA DNR, OVVERO SOPRA MARIUPOL’.
Oggi tutto questo è fantascienza. Per il momento. Dovesse riverificarsi, assisteremmo a un vero e proprio TRACOLLO. Da una parte o dall’altra, con truppe che spingono i naftoni al massimo di giri concepibili per quei motori lungo strade sguarnite e nel giro di pochi giorni arrivano alle rispettive capitali (remember Wagner…). Guerra di manovra… per quello che le condizioni sul campo la potevano render possibile.
SUMY non aveva prospettive. Anche Putin, sin da subito dopo aver ringraziato il capo di stato maggiore a nome di tutte le forze armate per la liberazione di KURSK e BELGOROD, ha indicato come UNICO obbiettivo strategico nell’area la creazione di una “zona kontrolja”, un’area cuscinetto per impedire incursioni natofasciste in terra di Kursk. Ma da lì si vedeva già allora e si vede chiaramente anche adesso allargando la cartina che DA SUMY NON SI VA DA NESSUNA PARTE. In un contesto, come questo, non di “guerra di manovra” come fu possibile nel febbraio 2022.
Per mesi, comunque, ha consentito ai russi di alleggerire il loro compito nella DNR. Ovvero, di continuare a perseguire obbiettivi realmente strategici mentre settantamila uomini e settemila mezzi erano annientati nella campagna-di-russia-2.0 e nei mesi successivi. Ivi inclusi i “contrattacchi” attuali.
Dove sempre il gruppo SEVER, nel silenzio generale, senza proclama alcuno, si è attivato, e da un mesetto abbondante se non di più, è DA VOLCHANSK A KUPJANSK.
Se ne è accorto anche l’UFFICIALE DELLE FF.AA.UU. dal nome di battaglia ALEKS che fa un po’ il battitore libero sui canali telegram, giusto per dire “anche noi siam liberi di parlare”. E cosa dice il buon Aleks? Ci propone questa cartina:
https://t.me/officer_33/6213
DOVE RIESCE A ISCRIVERE NEL QUADRATO CHE HA ALL’ESTREMO N-O VOLCHANSK E A QUELLO S-E KUPJANSK, UN CERCHIO DI 45 KM DI DIAMETRO, DOVE I DRONI RUSSI, A SUO DIRE, GIA’ LA FANNO DA PADRONE.
E I RUSSI, IL GRUPPO SEVER NELLA FATTISPECIE, E’ PROPRIO SULLA QUADRATURA DI QUESTO CERCHIO CHE SI STANNO CONCENTRANDO!
Non è un caso che gli ultimi tre aggiornamenti di divgen riguardino proprio questa linea di fronte:
1. ESPANDENDO L’AREA DI CONTROLLO A META’ STRADA FRA VOLCHANSK E KUPJANSK (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2982
2 e 3: mostrando IMPORTANTI AVANZAMENTI (in un’area rimasta bloccata da oltre un anno!) A OVEST DI VOLCHANSK (cartine qui
https://divgen.ru/event/2983
e qui)
https://divgen.ru/event/2984
Ecco allora che il significato complessivo di quest’azione prende sempre più piede. Anche perché, nel frattempo, i russi spingono nella stessa KUPJANSK, erodono già le difese a est della stessa e più a sud, contestualmente all’avanzamento verso KRASNYJ LIMAN, spingono verso ovest per raggiungere ovunque il fiume OSKOL. Fiume però già superato a nord, per ora sopra Kupjansk, poi…
… POI LA DEPUTATA DI SLUGA NARODA MAR’JANA BEZUGLA TRA UN SELFIE E L’ALTRO CI RENDE PARTECIPI DI UN SUO INCUBO RICORRENTE… QUELLO DOVE I RUSSI VANIFICANO I RISULTATI DELLA CONTROFFENSIVA NATO DI SETTEMBRE-OTTOBRE 2022!
https://t.me/marybezuhla/4870
Con la differenza, ricordiamo, che qualora i russi riuscissero a raggiungere IZJUM, BALAKLEJA, eccetera, LA SITUAZIONE SAREBBE DIAMETRALMENTE OPPOSTA A QUELLA DI SETTEMBRE 2022! Coi russi che proseguirebbero, PER ESEMPIO, E SENZA IMPELAGARSI A OVEST SU CHARKOV, ANCHE SOLO VERSO SUD
- mandando in tilt la restante oblast’ di CHARKOV e
- quella immediatamente sottostante di DNEPROPETROVSK
- TORNANDO, IN ULTIMA ANALISI, A UNA GUERRA DI MANOVRA CHE, IN QUESTA FASE, SAREBBE DEVASTANTE.
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I russi raggiungono ORESTOPOL’ (Орестополь)
https://t.me/Tatarinov_Rus/59457
posizione qui
https://divgen.ru/47.95574/36.45566/12
e qui
47.95574/36.45566
il che porterebbe i russi a meno di 15 chilometri dalla strada che approvvigiona GULJAJPOLE da nord. Non l’unica, certamente, ma la principale. Aprendo peraltro a ovest per il rientro nell’oblast’ di ZAPOROZH’E. Un rientro che sarebbe devastante per le truppe natofasciste poste più a sud in quella che andrebbe a configurarsi come un’enorme sacca.
Anche qui, qualora l’attuale attività russa, già DECISAMENTE “SPIGLIATA” per i loro parametri usuali, dovesse DIVENIRE “GUERRA DI MANOVRA”, ovvero dall’altra parte la linea di difesa collassasse, i risultati sarebbero paragonabili a quelli di febbraio 2022. Con effetti, stavolta, ben più incisivi di quelli fissati a marzo 2022 e con cui i russi volevano chiudere la faccenda.
Terremo anche qui monitorata la situazione.
Aggiornamenti a seguire.
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21/09 ore 20:00 aggiornamento
KRASNYJ LIMAN - SEVERSK
I RUSSI AVANZANO A OVEST DI SEREBRJANKA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2980
ripuliscono entrambe le rive del SEVERSKIJ DONECK per qualche chilometro buono e raggiungono la strada che piomba da nord su SEVERSK. Tutto questo, mentre l’area dei combattimenti arriva a DRONOVKA ormai da nord e da est.
I canali natofascisti disegnano questa cartina, per certi versi peggiore:
https://t.me/Tatarinov_Rus/59418
E’ innegabile, comunque la si giri, che la situazione è tutt’altro che stabilizzata e sempre più rapidamente tendente al peggioramento.
A JAMPOL’ i russi TAGLIANO DA NORD aggirandola e bloccando una delle principali vie di approvvigionamento alla stessa:
https://t.me/beard_tim/27547
Questo mette in difficoltà non solo la rete di comunicazioni, con conseguente indebolimento, ma si ripercuote a catena sull’intera area che da JAMPOL’ è servita come via di comunicazione principale.
Sopra KRASNYJ LIMAN, i russi avanzano di due chilometri e proseguono nella bonifica dell’area di ŠANDRIGOLOVO dove i natofascisti mantengono ancora la loro presenza (cartina qui):
https://t.me/RVvoenkor/100168
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
Confermato l’avanzamento da sud riportato ieri. Anche se NOVOPAVLOVKA non è ancora stata liberata del tutto (cartina qui)
https://t.me/Tatarinov_Rus/59450
al confine sud di KRASNOARMEJSK mancano ormai solo 800 metri.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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20/09 ore 23:50 aggiornamento
VOLČANSK – KUPJANSK
Come prevedibile (e previsto da noi già ai primi avanzamenti) i russi hanno sfondato fra Volčansk e Kupjansk per tagliare l’area dell’oblast’ di CHARKOV in due e poi riunirsi a uno dei due estremi, avendo anche pronosticato che quello più facile da raggiungere era quello sud. E così sta accadendo (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2977
Questa avanzata russa chiude in una morsa KOLODEZNOE e quasi unisce questo fronte appena aperto a quello più consolidato di KUPJANSK. Per togliere quel “quasi,” meno di tre chilometri.
Aggiornamenti a seguire da domani notte.
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI HANNO QUASI LIBERATO ŠANDRIGOLOVO
https://divgen.ru/event/2978
Mossa che consentirà, una volta completata e senza ulteriori intoppi,di proseguire e a velocità maggiore verso Krasnyj Liman. In serata giungevano voci del ritiro dei natofascisti dalle ultime postazioni occupate:
https://t.me/beard_tim/27534
Nel frattempo, l’intera foresta sopra SEREBRJANKA è stata liberata, anche negli ultimi punti:
https://t.me/divgen/72935
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I RUSSI CONQUISTANO POSIZIONI IMPORTANTI A SUD E RAGGIUNGONO ANCHE DA QUESTA DIREZIONE LE PORTE DELLA CITTÀ (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2979
Mossa anche questa molto importante perché, coi russi a NOVOPAVLOVKA, si creano i presupposti per l’ennesima sacca a sud. SCAVALCANDO, come mostra la cartina con le fortificazioni
https://t.me/divgen/72931
un’intero aggregato di linee di difesa, chiuse anch’esse nella sacca.
Aggiornamenti a seguire da domani sera.
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20/09 ore 12:00 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I russi liberano BEREZOVOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2976
Osservando la cartina delle fortificazioni,
https://t.me/divgen/72920?single
è possibile notare come stiano proseguendo nello smantellamento delle stesse da est, che ci siam già detti essere il lato più vulnerabile delle stesse. Inoltre, seguendo le fortificazioni via via in smantellamento, troviamo la strada che incrocia un’altra via di comunicazione, ben più importante: quella che collega verticalmente GULJAJPOLE a POKROVSKOE
https://t.me/beard_tim/27520
Quando i russi la raggiungeranno, e mancano 14 chilometri perché ciò accada, GULJAJPOLE sarà tagliata da nord ovvero della via di comunicazione principale per il suo approvvigionamento. A quel punto l’operazione di liberazione della stessa potrà prendere forma.
Anche perché, parallelamente a quanto avviene a questa altezza, anche subito più a sud i russi spingono verso ovest,
https://t.me/frontbird/26092
accorciando le distanze con quello che sarà il luogo della prossima, importante, battaglia.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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19/09 ore 23:50 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
La cartina di fine giornata di divgen riprende quanto da noi riportato in pausa pranzo e lo arricchisce di nuovi avanzamenti da parte russa (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2975
In sostanza, un quinto di quella porzione di oblast’ di Dnepropetrovsk che inizia a est con la DNR e finisce a ovest con l’oblast’ di Zaporozh’e, è diventata russa per circa un quinto.
Aggiornamenti a seguire domani.
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19/09 ore 13:30 aggiornamento
FRONTE SUD – DNEPROPETROVSK
I RUSSI LIBERANO MURAVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2973
ultimo paesino della DNR prima del valico di oblast’. Prossima fermata, a questo punto anche direttamente dalla strada da EST: NOVOPAVLOVKA. Questa la cartina delle fortificazioni che attendono i russi:
https://t.me/divgen/72893?single
Si, un piccolo cerchio intorno l’han fatto. E già con non poche “falle”, a esser generosi. Ma sicuramente non è questa cosa qui (cartina delle fortificazioni intorno a KRAMATORSK):
https://t.me/opor_2014/19090?single
In altre parole, Novopavlovka rischia di esser la prossima. Lungo tutto un arco da est a sud-ovest.
Più a sud, i russi liberano NOVOIVANOVKA (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2972
prossima fermata USPENOVKA. Senza nessuna fortificazione lungo il tragitto (cartina militare qui):
https://t.me/divgen/72888?single
Dovessero liberarla, anche qui le conseguenze sarebbero tremende per la linea di fronte sottostante. POLTAVKA sarebbe chiusa a quel punto in una sacca, con tutte le vie di comunicazione bloccate e, di libero, solo i viottoli a ovest da cui darsela a gambe. A piedi, per sette chilometri, mentre i droni russi ronzano sulle teste. E non solo i droni.
Intanto, liberata tutta un’intera area a nord A CAVALLO FRA LE 2 OBLAST’, secondo un altro canale, proprio da NOVOIVANOVKA (ZAPOROZH’E) verso NOVONIKOLAEVKA (DNEPROPETROVSK, cartina qui)
https://t.me/z_arhiv/32453?single
e posizione qui
https://divgen.ru/47.82571/36.48521/12
e qui
47.82571/36.48521
Prosegue, quindi, lo spostamento dell’intera linea di ovest verso ovest e lo smantellamento delle fortificazioni lungo il confine di oblast, liberando stradelle che potrebbero rivelarsi molto utili nei collegamenti immediati fra le diverse linee di fronte.
BATTAGLIA DI KONSTANTINOVKA
I RUSSI AVANZANO DA SUD-EST IN DIREZIONE DELLA STESSA (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2971
Qui, come invece è possibile vedere dalla cartina delle fortificazioni,
https://t.me/divgen/72884?single
la direttrice sud-est / nord-ovest è una corsa a ostacoli con una difesa a scaglioni dietro l’altra. Naturale che i russi cerchino, come stanno facendo, di aggirarle lungo la strada ferrata (linea tratteggiata in cartina). E scatenare poi, trasversalmente, tutta la potenza di fuoco a disposizione per smantellarle nel lato in cui sono più vulnerabili. Staremo a vedere.
KRASNYJ LIMAN – SEVERSK
Qui i russi guadagnano nuove posizioni lungo la riva sinistra del SEVERSKIJ DONEC (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2974
Di fatto, avvicinandosi a DRONOVKA
https://t.me/motopatriot78/42514
che si trova giusto sull’altra riva del fiume un po’ più a ovest. Dronovka da cui passa la ferrovia che porta a SEVERSK. Da nord-ovest. Ovvero, Dronovka che, una volta liberata, porterebbe i russi ad accerchiare l’avamposto natofascista, già attaccato da est e da nord, di fatto, accerchiandolo. Specialmente se, nel frattempo, i russi si saranno avvicinati anche da sud-est e da sud.
Nel frattempo, ENTRANO A JAMPOL’, dove i combattimenti si sarebbero spostati all’altezza della scuola del paese:
https://t.me/condottieros/13226
che per la cronaca si trova qui
https://divgen.ru/48.94107/37.96373/16
et
48.94107/37.96373
Siamo già a oltre un chilometro dalla postazione più avanzata attualmente segnalata da DIVGEN. Fossero anche solo incursori, significherebbe comunque che la libertà di movimento, di scorrazzare e seminare il panico fra le fila nemiche, è NOTEVOLMENTE AUMENTATA rispetto soltanto a qualche mese fa.
BATTAGLIA DI KUPJANSK
I RUSSI RIESCONO AD AFFONDARE IL COLPO PASSANDO DA OVEST E RIUSCENDO A TAGLIARE ANCHE LE STRADE A SUD-OVEST (cartina qui):
https://t.me/z_arhiv/32444
Qui si vede ancora meglio:
https://t.me/z_arhiv/32446?single
Tagliando la CHARKOVSKAJA ULICA (sottolineata sulla cartina qui)
https://t.me/beard_tim/27501
NON SOLO A KUPJANSK, MA A TUTTA L’AREA A EST DEL FIUME OSKOL ALLA SUA ALTEZZA, RESTA UNA SOLA VIA D’ACCESSO, LA ULICA STUDENCHESKAJA che giunge a Kupjansk dritta da sud. I natofascisti peraltro per arrivare da lì devono allungare la strada di venti chilometri, tutti scoperti. Per questo si oppongono strenuamente all’avanzata russa:
https://t.me/motopatriot78/42522
Finora rallentandola, ma non fermandola.
Le cose non stanno meglio neppure a nord-ovest di KUPJANSK, dove i russi continuano, metodicamente, ad approfondire la falla da loro creata (primo movimento qui):
https://t.me/z_arhiv/32441
sconfinando a metà strada fra Kupjansk e Volchansk (cartina qui):
https://t.me/z_arhiv/32460?single
Aggiornamenti a seguire.
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19/09 ore 08:30 aggiornamento
“GIANFRANCO MATTEI, LA TUA CATTEDRA È RIMASTA LÀ”...
Ma proprio là là… se nel frattempo qualcuno non abbia chiesto sottovoce “è di qualcuno?” e, non ricevendo – inaspettatamente – risposta alcuna, non abbia quindi pensato bene di venderla a un robivecchi.
Questa lettera, inviata ieri al canale ucraino ZeRada, mostra tutte le contraddizioni insite in un mondo accademico prono a qualsiasi potere, economico, politico, e assolutamente non confinate all’ambito ucraino. Anzi. Due scatti di orgoglio: nella forma, l’Autore – 100% ucraino – scrive in russo (… sia pur in forma anonima!), laddove tale lingua è proibita persino dopo il suono della campanella fra due maestre che si incontrano in corridoio, e nel contenuto, laddove l’Autore – a distanza di oltre undici anni dal colpo di Stato di Maidan – denuncia il suo progressivo asservimento al potere (… sia pur negli ultimi cinque anni!).
Non mi meraviglia. I nostri occhi “accademici” sono pieni non di pagliuzze, ma di travi, e ben peggiori e da decenni, con tendenza al peggioramento. Di Gianfranco Mattei, infine, ne nascono pochissimi: il sistema è da tempo che seleziona la propria classe dirigente, ivi inclusi i formatori e i tecnici ai massimi livelli, secondo provati e consolidati parametri di fedeltà e cursus honorum che durano decenni, sin da quando i futuri selezionati occupano ancora i banchi davanti alla cattedra. Onde per cui, per far nascere un Gianfranco Mattei occorrerebbe o una caduta da cavallo, non necessariamente sulla strada di Damasco, o una cellula dormiente in grado di fare il doppiogioco per almeno vent’anni. E l’onestà intellettuale? Azzardo… il coraggio della coerenza? Peggio… la passione civile? Peggio ancora… la passione militante? Si fermano alla discussione della Tesi (alla peggio, nel caso di clamorosi errori di valutazione o cortocircuiti, di Dottorato): perché “siamo in un Paese libero”.
Poi finisce lì. E mentre cerchi un lavoro qualsiasi pur di non finire a ingrassare una multinazionale, magari mascherando i tuoi titoli di studio e millantando sporadiche esperienze lavorative “nella logistica” (come portalettere o portapacchi), ti prendi pure del coglione per aver iniziato a versare contribuiti a ventisei anni appena compiuti, mentre chi a quindici anni già ramazzava col camice i trucioli vomitati fuori da una fresa a controllo numerico ora guarda già con fiducia ai dieci anni che mancano alla sua pensione… ovviamente da fame.
Per cui non è il biasimo – almeno da parte mia – lo scopo di questa traduzione. Primo, occorrerebbe trovarsi, dentro alle situazioni. Secondo, guardiamoci noi. O guardiamo a Gianfranco Mattei… e buttiamo l’occhio sulla cattedra, per vedere se davvero è rimasta là, oppure dai tempi della canzone degli Stormy Six è già sparita.
📩 Spettabile ZeRada, buona sera! (*)
📩 Уважаемая ЗеРада, добрый вечер!
Le scrivo in qualità di collaboratore dell’Università Statale di Giurisprudenza “Jaroslav il Saggio” (**).
Пишу Вам, как сотрудник Национального Юридического Университета имени Ярослава Мудрого.
Oggi il nostro collega Jurij Barabaš è diventato giudice dell’ex-Corte costituzionale d’Ucraina. Un evento rilevante per il nostro Ateneo, meglio, una vergogna per il nostro Ateneo.
Сегодня наш коллега Юрий Барабаш стал судьей бывшего Конституционного Суда Украины. Это знаковое событие для нашего Университета, это позор нашего университета.
La nostra Università è considerata a ragione sede della più importante Facoltà di Legge d’Ucraina, con oltre un secolo di storia, in cui i nostri studenti hanno occupato le massime cariche dello Stato.
Наш ВУЗ по праву считается основным юридическим ВУЗом Украины, за более чем 100 летнюю историю наши студенты занимали самые высокие посты в Украине.
Nel 2019 il docente del nostro Ateneo Fedor Venislavskij è stato nominato rappresentante del Presidente alla Corte Costituzionale d’Ucraina. Ciò era del tutto legittimo e non costituiva alcun problema.
В 2019 году преподаватель нашего университета Федор Вениславский занял пост представителя президента в КСУ. Это было вполне закономерно и не предвещало беды.
Tuttavia, ben presto, lo stesso uomo che insegnava Diritto costituzionale, di fatto ha sputato sulla Costituzione ed è divenuto complice del suo stravolgimento. Conclusosi, con la cacciata dell’allora Presidente della Corte Costituzionale, Aleksander Tupickij (anch’egli del nostro Ateneo), e con l’annichilimento della Corte Costituzionale stessa.
Но в скором времени, человек который преподавал конституционное право, фактически наплевал на конституцию и стал одним из соучастников конституционного переворота. Который закончился изгнанием действующего Главы Конституционного Суд Александра Тупицкого (тоже нашего выпускника) и уничтожением Конституционного суда.
Abbiamo assistito con sgomento all’accaduto: il docente di ieri, accademico di Diritto costituzionale, complice del dittatore (***).
Мы с ужасом наблюдали за происходящим, вчерашний преподаватель, который позиционировал себя как ученый, стал пособником диктатора.
In seguito, fu il suo collega Vitja Kučun a diventare giudice di una Corte Costituzionale completamente priva di poteri. E oggi, pur essendo questa completa illegalità e questo disprezzo per qualsiasi norma costituzionale sotto gli occhi di tutti, Jura Barabaš è divenuto anch’egli giudice di questa Corte fantoccio.
Потом его коллега Витя Кичун занял пост судьи уже не работающего КСУ. А сегодня, видя полное беззаконие и пренебрежение нормами Конституции- Юра Барабаш тоже занял пост судьи.
Penso di esprimere l’opinione generale dei collaboratori del nostro Ateneo, dichiarando che ci dissociamo da questi pseudo-accademici che infangano la nostra Università.
Я думаю, что выражу общее мнение сотрудников нашего университета - мы хотим дистанцироваться от этих псевдо ученых, которые позорят наш университет.
E che di fatto, per il proprio tornaconto, hanno tradito il motto del nostro Ateneo: “Vivat Lex!”
Фактически, ради личной выгоды, они предали девиз нашего университета «Vivat Lex!” ( Да здравствует закон).
NdT:
(*) I russi nelle loro abbondano nella loro corrispondenza epistolare di punti esclamativi… le prime volte restavo un po’ sconcertato, poi ci ho preso gusto anch’io… restituisce un po’ quel clima egualitaristico, “po-tovariščeski” che doveva esserci ancora mezzo secolo fa un po’ a tutti i livelli… quindi, piatto ricco, mi ci ficco… e via di punti esclamativi, compagni!
(**) Principe della Rus’ di Kiev (978-1054)… ovviamente, non è sempre stato questo il nome dell’Istituto, così rinominato dal 1995.
(***) Zelenskij.
In conclusione, un accademico ha denunciato – e in forma anonima, per tema di ritorsioni – quanto oggi, a Bruxelles, ma anche a Roma, a Parigi, a Berlino, è negato a qualsiasi livello. Forse proprio perché ovunque questo schifo è negato a qualsiasi livello. A tale proposito ricordo, e lo abbiamo denunciato su queste pagine, che anche gli SCIENZIATI DELLA CENTRALE ATOMICA DI ZAPOROŽ’E (ZAES) hanno denunciato per anni – mail allegate! – all’AIEA le pratiche corruttive dei loro superiori, collusi col potere politico, colluso a sua volta con GENERAL ELECTRIC e il loro combustibile del tutto INIDONEO a girare su centrali ex-sovietiche. Valutazioni rischi, impatto, eccetera, oltre che nomi e cognomi, tutto in inglese denunciato all’AIEA. Nessuna risposta. Evidentemente, era troppo intenta a guardare a Teheran e dintorni…
Anche per questo, pur non mancando di criticare certe prese di posizione anonime, tardive, incomplete, VALE ASSOLUTAMENTE LA PENA COGLIERE LA DENUNCIA IN ESSE CONTENUTE, IL SEGNALE D’ALLARME CHE ESSE LANCIANO E, NON DA ULTIMO, IL FATTO CHE QUALCUNO STIA FINALMENTE PRENDENDO POSIZIONE. NON ANCORA USCENDO ALLO SCOPERTO, MA A QUESTO PUNTO – AL MOMENTO GIUSTO, VISTO CHE DI DITTATURA STIAMO PARLANDO – NON È DETTO CHE POSSA ACCADERE QUALCOSA CHE, PER LE CANCELLERIE U-CCIDENTALI, ALLORA GIUNGERÀ DEL TUTTO INASPETTATO. Non per noi.
Aggiornamenti a seguire.
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18/09 ore 22:30 aggiornamento
VERSO KRASNYJ LIMAN
I RUSSI COMPLETANO LA LIBERAZIONE DI TORSKOE (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2969
Come è possibile notare dalla cartina delle fortificazioni approntate dai natofascisti
https://t.me/divgen/72852?single
due sono le linee di difesa concentriche da superare ancora per raggiungere Krasnyj Liman, ma se i russi liquideranno la sacca a nord-ovest dell’area appena liberata, si riverseranno in massa e passeranno oltre entrambe.
Più a ovest i russi avanzano anche a ŠANDRIGOLOVO (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2970
e chiudono anche qui, di fatto, la parte non ancora liberata nell’ennesima sacca.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
I RUSSI AVANZANO E ARRIVANO ALLA STAZIONE (cartina qui)
https://t.me/condottieros/13224
DOVE SONO IN CORSO ASPRI COMBATTIMENTI. Di fatto, i russi hanno raggiunto e tagliato la ferrovia.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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18/09 ore 13:30 aggiornamento
VERSO KRASNYJ LIMAN
Aggiornamenti anche su questo fronte, dove i russi liberano, all’altezza di JAMPOL’, tutta un’area OLTRE LA LINEA FERROVIARIA che collega Krasnyj Liman a Seversk e procedono nel frattempo alla liberazione della stessa Jampol’, divenuta terreno di scontro per tutta la sua metà orientale (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2968
La perdita di Jampol’, per i natofascisti, comporterà inevitabilmente l’accesso al CROCEVIA fra la STRADA che collega Krasnyj Liman a Seversk e la STRADA che da Jampol’ passa sotto Kramatorsk e Slavjansk… praticamente tagliando e prendendo alle spalle l’attuale linea difensiva su cui gli stessi si sono appostati per fermare i russi da est e sud-est. Non mettiamo il carro davanti ai buoi, ma cominciamo a vedere che, nella DNR ancora occupata dai natofascisti, questi ultimi “ci stanno sempre più stretti”. Seguiremo l’evolversi della situazione.
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
Confermato l’avanzamento russo riportato stamane
https://t.me/beard_tim/27485
e confermato anche che, il prossimo passo che a questo punto i russi intraprenderanno, sarà bloccare la M-30, la “Magistral 30”, da cui attualmente provano a passare gli approvvigionamenti e i rinforzi verso Krasnoarmejsk. Poi c’è chi passa lo sbarramento dei droni e chi invece si ferma prima. Una volta tagliata la strada, sarà concretamente accerchiamento operativo, e non solo quando si alzano in volo i droni russi.
FRA VOLCHANSK E KUPJANSK
I RUSSI LIBERANO OTRADNOE,
https://t.me/z_arhiv/32441
posizione qui
https://divgen.ru/50.06331/37.72268/12
e qui
50.06331/37.72268
Mossa che accentua la sacca in formazione a est e preoccupa, naturalmente, i natofascisti perché la sua chiusura sposterebbe la linea di fronte già oltre i dieci chilometri oltre la linea di confine di Stato, unificherebbe più linee di fronte ottimizzandone sia la progressione che la logistica delle retrovie. Situazione che andrebbe ad aggravarsi ulteriormente con la liberazione di KUPJANSK.
Aggiornamenti a seguire.
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18/09 ore 08:30 aggiornamento
FRONTE SUD E DNEPROPETROVSK
I RUSSI ROMPONO NUOVAMENTE IL CORDONE DIFENSIVO APPRONTATO DAI NATOFASCISTI SULLA RIVA SINISTRA DEL DNEPR (cartina qui)
https://divgen.ru/event/2966
e proseguono verso PRIMORSKOE. Meno di venti chilometri ai quartieri sud di ZAPOROZH’E. E questo, unito a tutti gli altri problemi operativi di quest’area, accelera e moltiplica le dinamiche distruttive di una linea difensiva lunga decine di chilometri tutt’ora in corso, al punto che “i russi con tale facilità occupano aree fortificate costruite in anni e costate centinaia di milioni” (так как россияне с легкостью захватывают укрепрайоны, которые строились годами и за сотни миллионов), commenta stamane Legitimnyj.
https://t.me/legitimniy/20861
BATTAGLIA DI KRASNOARMEJSK
Parte ovest della città sempre più russa (cartina qui):
https://divgen.ru/event/2967
Soprattutto, con questo avanzamento – un chilometro e mezzo! Altra conferma operativa qui –
https://t.me/Tatarinov_Rus/59344
i russi danno un’ulteriore stretta ai cordoni della sacca che hanno approntato. E non è l’unico punto di non ritorno per i natofascisti in questa fase.
IL PADRONE DELLA VIGNA OCCIDENTALE
Il padrone della vigna… immagine biblica che incarna l’Essere Onnipotente: pianta la vigna, la cava se non dà frutto, assume, retribuisce, licenzia, fa, disfa, salva, danna... il vero padrone, signore in tutto, di tutto e su tutto. Per onestà intellettuale va detto che il paragone con quanto segue regge fino a un certo punto, perché il padrone vetero e neotestamentario della vigna incarna anche l’opposto, come si soleva dire, “patiens et multae miserationis, ac verax”: paziente con gli operai recalcitranti, al punto da mandare emissari, parenti e figlio prediletto… questo, non per stimolare in qualcuno il desiderio di psicanalizzare Dio (auguri…), ma per tornare all’immagine del padrone.
Padrone come poteva esserlo allora. Padre padrone egemone, in quella che Marx chiamava l’epoca del modo schiavistico di produzione. Per fortuna che oggi non è così… che abbiam fatto passi da gigante, che ci siamo evoluti…
Ieri il padrone della vigna occidentale ha deciso di passarla in rassegna. Qui lo vediamo mentre, accolto con tutte le cerimonie dal fattore, che lo segue rispettosamente a debita distanza, parla col capo dei guardiani, discutendo anche animatamente – non dubitiamo – di questioni sicuramente importanti di cui lo stesso fattore non era al corrente:
https://t.me/legitimniy/20860
Qualcuno nota che sette anni fa per la mamma del fattore (nella vigna occidentale è una carica che si trasmette per via ereditaria…) aveva avuto più riguardo…
https://t.me/ZeRada1/26967
… d’altronde, il padrone della vigna occidentale è un signore… in tutti i sensi. Alla fine dispensa pacche sulle spalle all’anziano fattore:
https://t.me/ZeRada1/26965
Segno che gli vuol bene… d’altronde, è sul suo clan che grava l’onere di far rispettare gli editti del padrone a tutti gli altri vignaiuoli, più o meno fedeli, più o meno furbetti, su tutte le terre rimaste sotto il suo controllo. Quando il padrone non c’è, è lui la voce del padrone. Lui… il suo clan, meglio.
Il padrone della vigna occidentale un tempo era padrone anche di altre vigne, di quasi tutte le terre emerse. Oggi ha perso molto, praticamente gli è rimasta solo quella occidentale, più le rilevanti pertinenze, o colonie, in altre terre. Tutto il resto è tornato ai vignaiuoli locali o, nella maggior parte dei casi, ha solo cambiato padrone.
Ogni tanto si atteggia alle terre perse come se fosse lui, ancora, il padrone della vigna. Gli rispondono per le rime, mugugna qualcosa e ritorna nel suo guscio, più incazzato di prima, per la gioia dei suoi, terrorizzati, immediati sottoposti: i quali, ormai, ci han fatto il callo e leggono ogni mattina la faccia del padrone come fossero fondi del caffè e riescono a indovinare - e con estrema, satellitare, precisione - come è andata la sera prima e come andrà la giornata corrente.
Ieri, per esempio, doveva essersi alzato col piede sbagliato quando,
- ha tolto l’ultimo freno ai suoi cani da guardia nel Mediterraneo orientale, dando ordine di liberare spazio per la buca 18 del suo futuro campo da golf, dove inopportunamente stazionava una Moschea del XIII secolo (qui il video della demolizione)
https://t.me/parstodayrussian/189267
insieme a case, uomini, donne, bambini:
https://www.aljazeera.com/news/2025/9/16/thousands-of-palestinians-flee-as-israeli-bombs-rain-down-on-gaza-city
Ma non è genocidio… sono vignaiuoli infedeli.
- riprendendo un editto del 2020 (d’altronde l’antico adagio che quando si invecchia si rincoglionisce vale per tutti, anche per i padroni delle vigne),
https://www.counterextremism.com/content/far-left-extremist-groups-united-states
ha definito gli “antifa” terroristi:
https://t.me/parstodayrussian/189271
Mentre qualche, avveduto, cortigiano, ricollegava tale cortocircuito alla recente riemersione di antichi incidenti occorsi in occasione di inopportuni, scandalosi, festini...
Più il padrone della vigna occidentale perde terreno fuori dal suo dominio, più si incattivisce e torchia i suoi sottoposti. Mentre cerca di trovare una soluzione per ribaltare la situazione dove ora sta perdendo e tornare a come era prima… o quasi, almeno. Soluzione che non c’è e altro giro di torchio.
A questo punto, mi verrebbe da concludere che da psicanalizzare non è né il padrone della vigna teologico, né il criminale summenzionato che pensa di ricoprirne le funzioni in terra. Da psicanalizzare siamo noi che permettiamo tutto questo. Che compromettiamo l’avvenire nostro e dei nostri figli per gli interessi di padroni produttori e mercanti di morte che, a ogni commessa miliardaria che entra nei loro portafogli, stappano bottiglie ed elargiscono premi produzione ai propri dipendenti. Che, riattizzando conflitti dove a fatica si cerca di spegnerli, costruendo un futuro di guerra, infilandoci nella guerra come già fatto due volte in un solo secolo e su scala mondiale, ci condanniamo, li condanniamo a proseguire sulla stessa falsariga, a continuare quanto da noi, criminalmente, iniziato. E “portarlo a compimento” pur sapendo tutti perfettamente che non esiste un “compimento” per tutto questo. A meno di chiamare con questo nome lo sterminio, l’annientamento. Sapendo, altrettanto perfettamente, che stanti i rapporti di forza attuali tutto questo sarà reciproco. Autolesionismo, masochismo, tafazzismo? Ai posteri – e solo per consentire ipocritamente, comme d’habitude, ricambio generazionale e relativa amnistia - l’ardua, scontata, sentenza.
Aggiornamenti a seguire.
Il fatto che i due presidenti abbiano CONCORDATO, dimostra che la verità è necessariamente quella? Esiste anche una cosa chiamata ragion di stato...
Sì, fortunatamente sono morte solo 39 persone su 67.
Il missile non ha colpito l'aereo, gli è scoppiato solo vicino (un Selmi pro-ucraino, direbbe "russo..."), gli shrapnel, i cui fori erano ben visibili nelle foto dei piani di coda, hanno comunque tagliato i sistemi idraulici e l'aereo era governabile solo coi motori.
Prendo atto che la tragedia non è attribuibile a missili russi e che, alla fin fine, "Tutto va ben, madama la marchesa"
vedi quando droni armeni tenteranno di colpire l'aeroporto di Baku e nella colluttazione resterà coinvolto un aereo di linea russo, colpito non direttamente ma dai rottami dell'esplosione avvenuta poco più in là, i russi non potranno sollevare un caso diplomatico con l'Azerbaigian, ma lo faranno con l'Armenia.
Mentre l'Azerbaigian pagherà kompensacii alle vittime della strage, come in questo caso sta facendo la Russia:
https://www.kommersant.ru/doc/8101049
Tutto fa precedente. Quando ovviamente si agisce tra pari e non tra signori e sudditi, come da altre parti dopo quarantacinque anni.
Comunque questo è il rapporto preliminare del 4 febbraio 2025 del Ministero dei trasporti del Kazakhstan
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.gov.kz/uploads/2025/2/4/84f9ee83af415a658fc3d2830d317889_original.3875924.pdf
Nella ricostruzione ufficiale il volo, partito alle 3:56 dall'Aeroporto di Baku (p.8), alle 4:26:13 perdeva entrambi i GPS. "04:26:13 Э Ready for descent and for information we lost both GPS, request REPKA one V a" (p. 9 )
A p. 10 della trascrizione delle registrazioni cominciano a parlare russo.
05:13:36 Salta il pilota automatico (AP
PITCH TRIM NOT ENGAGED, MACH TRIM NOT CAPABLE)
Tre secondi dopo (05:13:39) la cabina di pilotaggio perde di tenuta ermetica (DOOR…SERVICE DOOR AFT OPEN) e nove secondi dopo altro segnale preoccupante (HYD 2 LOW PRESS).
05:13:56 si sente un rumore di schianto ripetuto (по записям, полученным с CVR, фиксируется повторный звуковой удар).
PASSA UN MINUTO
05:14:58 Il comandante si mette in contatto col personale di bordo e chiede: "Pronto, cosa è successo?" по данным CVR командир по внутренней связи связался с кабинным экипажем
для уточнения ситуации: «Алло, что случилось?».
L'ufficiale di bordo riporta: "Sono scoppiati due posti a sedere, non posso venire perché i passeggeri si sono alzati tutti in piedi, li sto calmando".
Бортпроводник доложил: «Взорвалось 2
сидения, я … ммм я не могу подойти, потому что пассажиры встали, я их рассаживаю».
(p. 14)
Tutte scene molto realistiche in caso di attacco missilistico, vero? o di esplosioni di missili con testate a grappolo... certo. Non assolutamente, invece, compatibili con il fatto che frammenti di drone o di missile siano caduti sul velivolo... no... ma cosa stiamo dicendo.
Andiamo avanti. PASSA UN ALTRO MINUTO.
05:15:57 Volo a torre di controllo: "abbiamo avuto uno scontro con uccelli e fusoliera. Scontro con uccelli e fusoliera e due posti sono scoppiati"
удар птиц в кабине. Аа удар птиц и в кабине 2 кресла взорвались.
05:16:08 La torre di controllo di Groznyj chiede di cosa avessero bisogno
какая помощь вам нужна?
05:16:14 Abbiam bisogno dell'aeroporto più vicino con condizioni meteo normali
ам надо, нам надо значит ближайший аэродром, где погода нормальная.
Il comandante a questo punto era uno sprovveduto. Non aveva capito che lo avevano colpito bombe a grappolo russe o missili russi... forse perché aveva sentito "un colpo forte" (был удар сильный 05:16:54), ma non esplosioni. Al punto che aveva letteralmente tradotto il messaggio del personale di bordo con "uccelli contro la fusoliera". Ma era uno sprovveduto, certo, al primo volo. O era filorusso. Parlava in russo, del resto, con la torre...
05:17:07 La torre di controllo di Groznyj chiede se è tutto a posto a bordo (Азербайджан восемьдесят два сорок три борт порядок?, p.15)
Il comandante risponde subito (stesso secondo) che è tutto a posto (Борт порядок).
Un minuto dopo (05:18:58) si accende il segnale di altitudine di cabina elevata (CABIN ALT HIGH).
05:23:11 Il comandante risponde, a precisa domanda (можете выполнять
курсы?), di non esser più in grado di completare la rotta (Мы не можем выполнять) e chiede di atterrare a Mahackala
05:28:01 Torre di controllo di ROSTOV aggancia l'aereo che chiede per BAKU (Далее следуем на Баку).
Passano dieci minuti.
05:37:24 Torre di Controllo di Rostov: "AZAL 8243, se avete possibilità, riportate quanto carburante vi è rimasto e su quali motori è caduto l'uccello?
Азал восемь десять два сорок три, будет возможность, сообщите остаток топлива и в какие двигатели попала птица?
05:39:01 Comandante. "Rostov, AZAL 8343, 8243, carburante a bordo 3.830, i motori funzionano, si è rotto il sistema di funzionamento degli alettoni e di gestione dell'altitudine"
Ростов, Азербайджанский восемь десять три сорок три, восемь десять два сорок три, топлива на борту три восемьсот тридцать, двигатели работают, отказала система управления элеронами и рулем высоты"
05:42:40 Il comandante decide di atterrare ad AKTAU (тогда идем на Актау, p.16).
Dieci minuti dopo la situazione si fa più tragica.
05:52:39 manca ossigeno a bordo, passeggeri svengono (у нас ситуация такая, кислород заканчивается в кабине пассажирской, значит там взорвался кислородный, по-моему, баллон,
ааа, значит запах топлива идет, пассажирам некоторым значит теряют сознание, разрешите мы пойдем на меньшей высоте).
06:03:06 Subentra la torre di controllo di AKTAU (AHY 8243, Актау-Вышка, добрый день)
comincia a dare istruzioni per l'atterraggio di emergenza.
06:19:13 Segnalazione di rischio di collisione e richiesta immediata di alzare la cloche (по данным (FDR) сработала звуковая сигнализа TERRAIN TERRAIN PULL UP, p. 17).
В 06:22:20 FLAP in posizione 1 экипаж приступил к выпуску механизации в положении один (FLAPS 1)
06:22:24 si abbassano i carrelli экипаж приступил к выпуску шасси
06:22:40 FLAP in posizione 2
passano altri 50 secondi
06:23:30 FLAP in posizione 3
di nuovo un altro, drammatico minuto
06:24:52 di nuovo TERRAIN TERRAIN PULL UP
dopo trenta secondi
06:25:25 di nuovo TERRAIN TERRAIN PULL UP
06:27:58 l'aereo si schianta al suolo.
Da pagina 22 le foto dei danni. Pp 27-28 i frammenti, corrispondenti, per l'appunto, a frammenti di corpi esterni esplosi, che han finito col danneggiare fusoliera e sistema di stabilizzazione, non a proiettili o a raffiche degli stessi o a "shrapnel" austroungarici o a missili.
P. 46 foto momento schianto. il rapporto parla di "oggetti esterni" (внешними объектами p. 25) con cui è venuto a contatto.
Un ultima notazione: il comandante era un incompetente, certo, e i russi sono dei masochisti: gli piace colpire i loro (visto che sull'aereo sono morti anche dei russi) ma, soprattutto, in un momento dove i voli sulla Russia erano in gran parte sospesi tranne che per qualche compagnia, come quella azera, volevano farli sospendere del tutto! Come accadde subito dopo: AZAL e altre compagnie sospesero i voli per i "potenziali rischi per la loro sicurezza".
После трагического случая государственное агентство гражданской авиации Азербайджана решило приостановить полеты в ряд российских городов из Баку, «учитывая потенциальные риски для безопасности полетов». Такие же меры приняли казахстанская авиакомпания Qazaq Air и израильская авиакомпания «Эль-Аль».
https://www.e1.ru/text/incidents/2025/02/05/75068312/
Certo, c'erano i russi che si sparavano da soli con shrapnel austroungarici e non era il caso di provocarli coi propri velivoli.
Non ho nulla da aggiungere vostro onore. Putin stesso lanciava gli ordigni e Aliev alla fine si è dovuto piegare alla ragion di Stato dopo aver fieramente difeso la causa della giustizia per tutta l'estate trattenendo cittadini russi senza prove, facendoli marciare sotto il sole e riempendoli ogni tanto di botte per far capire loro dove stava la giustizia e, sostanzialmente, per farla pagare ai russi che avevano osato prendere di mira i pacifici clan mafiosi azeri. Va bene così.
Paolo Selmi