E’ iniziato il cammino per l’unità dei comunisti e la costruzione del Partito
di Luigi Basile
Il resoconto della partecipata e riuscita assemblea che si è svolta nella Capitale
Il cantiere per la costruzione del Partito comunista si è ufficialmente aperto con l’assemblea nazionale tenuta a Roma, presso il Teatro Flavio.
L’iniziativa, che ha visto la luce dopo mesi di lavoro preparatorio, con l’allestimento di convegni tematici nelle diverse aree del Paese, ha determinato un primo visibile risultato, in controtendenza rispetto agli avvenimenti degli ultimi dieci, quindici anni e più: la convergenza nel progetto di Prospettiva Unitaria di quattro organizzazioni (Costituente Comunista, Movimento per la Rinascita Comunista, Patria Socialista, Resistenza Popolare), che meno di un anno addietro avevano avviato, attraverso un tavolo operativo, un percorso di condivisione dell’azione politica.
La sfida che adesso viene lanciata, dunque, è ancora più ambiziosa: dare forma, forza e contenuto a un partito comunista unitario, con il coinvolgimento – a partire dai territori, dove si concentreranno gli sforzi – di compagne e compagni, lavoratori, disoccupati, pensionati e studenti, il confronto con comitati, associazioni e movimenti di lotta sociale e la mobilitazione sul campo, ma anche con il contributo di altri gruppi e organizzazioni politiche che ritengono una priorità la riaggregazione delle forze comuniste.
Un nodo particolarmente avvertito dalle centinaia di militanti e simpatizzanti presenti all’appuntamento nella Capitale e dagli autorevoli ospiti che hanno deciso di portare il proprio saluto, manifestando apprezzamento per quanto si sta realizzando.
Significativi i messaggi inviati dai partititi comunisti di tutto il mondo, che seguono con attenzione l’evoluzione del percorso.
“Non cessano i tentativi delle forze dell’imperialismo – si legge nella nota del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa – di dividere il movimento comunista mondiale, di disunire le sue fila e di distruggerlo come forza politica. Pertanto, oggi, nelle condizioni economiche e politiche più difficili, sono importanti come non mai l’unità e l’azione congiunta dei comunisti di tutti i Paesi nella lotta per il nostro futuro comune.
I comunisti della Russia ricordano il forte e unito Partito Comunista Italiano di Palmiro Togliatti, i suoi successi nella lotta per gli interessi del popolo e sono fiduciosi che, nonostante tutti i tentativi delle forze reazionarie di impedire l’unificazione, il Partito Comunista unito in Italia rinascerà e diventerà una nuova forza politica nel Paese.
Il Partito Comunista della Federazione Russa esprime la sua solidarietà per il vostro lavoro di riunificazione delle forze comuniste in Italia e vi augura successo. Siamo convinti che la vostra assemblea e le decisioni adottate serviranno a ricostruire un forte Partito Comunista in Italia e permetteranno di intensificare la lotta dei comunisti per i diritti dei lavoratori e per la giustizia sociale”.
Alla presidenza dell’assemblea, composta da composta da Michelangelo Tripodi (Movimento per la Rinascita Comunista), Sarah Santo (Patria Socialista), Giovanni Moriello (Costituente Comunista), Giovanna Colone (Resistenza Popolare), sono poi giunti anche i messaggi di Li Song-Yang del Partito Comunista Cinese e di Derek Luo della Lega della Gioventù Comunista Cinese, oltre che di Alessandro D’Angelo della Federazione Sindacale Unitaria di Hong Kong, dell’ufficio esteri del Partito Comunista Portoghese, del Partito Comunista della Bielorussia, di Samuel Iembo, responsabile relazioni internazionali del Partito Comunista della Svizzera, di Leon Senner, a nome dell’esecutivo nazionale del Bundis Shara Wagenknecht (Bsw), formazione politica tedesca, di Carlos I. Garrido, responsabile scuola quadri del Partito Comunista Americano e direttore del “Midwestern Marx Institute”, e di Immanuel Ness, docente universitario di scienze politiche a New York, marxista e comunista statunitense.
I rappresentanti diplomatici di diversi Paesi antimperialisti e socialisti hanno portato i saluti ufficiali: Chun Guk Kim, ambasciatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea, che ha fatto pervenire un testo scritto, in presenza invece Monica Robelo Raffone, ambasciatrice della Repubblica del Nicaragua, Sonia Brito Sandoval, già ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia, Damian Delgado, consigliere politico dell’ambasciata di Cuba. In prima fila era presente anche Maria Elèna Uzzo, capo missione dell’ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Successivamente si sono alternati contributi dal vivo e filmati. In sala sono stati proiettati i video con le riflessioni di Moni Ovadia, Domenico Gallo e Jorit. In particolare, l’attore e scrittore ha espresso apprezzamento per l’iniziativa intrapresa, auspicando che possa contribuire a rafforzare un fronte di lotta antimperialista contro la Nato e a favore del popolo palestinese. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, dal canto suo, ha rimarcato l’importanza dell’unità dei comunisti e della lotta contro il neofascismo italiano, contro il premierato e in difesa della Giustizia, duramente attaccata dal governo Meloni. L’artista, conosciuto soprattutto per i murales in cui ritrae personaggi popolari su edifici di città italiane e di altri Paesi, ha evidenziato il significato dell’essere comunista, denunciando le manipolazioni informative e le narrazioni false del sistema comunicativo promosse dai centri di potere capitalistici.
Hanno inoltre preso la parola esponenti di organi di informazione alternativi e comunisti, rappresentanti di associazioni di solidarietà internazionale, dirigenti e militanti dei territori delle organizzazioni di Prospettiva Unitaria, esponenti sindacali e di realtà di fabbrica, che hanno portato le proprie testimonianze su vertenze e lotte, nel mondo del lavoro, della scuola, delle rivendicazioni femministe critiche, sullo scenario geopolitico e sul quadro nazionale, sottolinenando l’importanza dei valori del movimento operario e comunista, dell’antifascismo e della pace, con l’esigenza di guardare in avanti, nel solco del pensiero marxista-leninista.
Sul palco, allestito con bandiere e con i ritratti del “lider maximo” della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, e di Alekseij Markov, detto Dobrij, in russo il “buono”, comandante del battaglione Prizrak del Donbass, realizzati da Federica Vasselli (aka Fede Jappa), sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Volponi, presidente del Centro studi nazionale “Domenico Losurdo”, Samir Al Qaryouti, giornalista palestinese, Norberto Natali, dirigente del movimento comunista, Sergio Cararo della Rete dei Comunisti e direttore di «Contropiano», Paolo Mauriello di «Ottolina Tv» e di “Multipolare”, Alberto Fazolo, giornalista e attivista antimperialista, Marinella Mondaini, filologa e docente dell’Università di Mosca, Fabrizio Casari, direttore di Altrenotizie.org, Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese Roma e Lazio, Marco Papacci, presidente dell’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, Enrico Capuano, musicista, e il rapper Kento, nome d’arte di Francesco Carlo, che ha eseguito dei brani del suo repertorio.
Alessando Belardinelli, invece, operaio Fiom, in prima linea nelle lotte all’ex Whirlpool di Fabriano, oggi Beku, ha inviato un messaggio nel quale ha posto la questione della necessità, per la classe operaia e i lavoratori, della costruzione del partito comunista.
Tra le presenze in platea, si segnala Geraldina Colotti, impegnata, insieme al responsabile Esteri del Mprc Gianmarco Pisa, nella diffusione del progetto dell’Internazionale antifascista, lanciato dal presidente Maduro dal Venezuela.
Salvatore Catello, responsabile nazionale di Resistenza Popolare, ha brevemente presentato il documento politico prodotto da Prospettiva Unitaria e tratteggiato il percorso del dopo 26 gennaio.
Michelangelo Tripodi, dirigente del Mprc, ha posto l’accento sulla drammatica attualità della questione del Mezzogiorno e sulle conseguenze estremamente negative dell’autonomia differenziata, rimarcando il ruolo che una forza comunista può e deve svolgere anche su questi punti fondamentali per l’intero Paese.
Il segretario nazionale di Patria Socialista, Igor Camilli, ha esordito parlando delle bandiere presenti sul palco durante l’assemblea, ribadendo che la bandiera sovietica, vessillo di liberazione per l’intera Europa, ha accompagnato i partigiani italiani a liberare il Paese e a ripulire il tricolore italiano dallo stemma sabaudo, consentendo così alla nostra bandiera nazionale di affermarsi come la bandiera della liberazione dal nazifascismo, come le bandiere dei popoli di Nicaragua, Venezuela, Cuba e Bolivia, Paesi rappresentati in sala dalle rispettive ambasciatrici.
E’ stato inoltre ribadito che il ruolo dei comunisti è riportare chi vive del proprio lavoro a sedere in parlamento, alla guida della democrazia italiana, per testimoniare che il potere spetta legittimamente soltanto al popolo.
Il cantiere, infine, dovrà promuovere la nascita di un Partito Comunista che stia alla testa delle proteste, delle occupazioni e delle manifestazioni dei lavoratori e dei cittadini bisognosi di giustizia sociale.
La costruzione del Partito Comunista unitario non potrà che tenere conto e inserirsi nel quadro di una situazione geopolitica, che vede diverse forze socialiste governare importanti Paesi, con significativi sviluppi e prospettive su base mondiale, sostendo questo progetto multipolare.
L’ intervento del responsabile nazionale di Costituente Comunista, Michele Giambarba, ha posto l’attenzione sull’unità dei comunisti in Italia: “unità che, oggi, rappresenta l’unica prospettiva politica possibile; unità, la parola più usata tra i tanti compagni ormai disillusi e rassegnati; unità, tanto necessaria quanto urgente davanti ad un capitalismo che oggi mostra il suo vero volto autoritario e guerrafondaio.
Prospettiva Unitaria – ha proseguito – vuole essere, in ultima analisi, l’avanguardia di una riorganizzazione che ha l’obiettivo di ri-costruire un vero Partito Comunista e non l’ennesimo micro partitino nell’ampia galassia costituita da micro formazioni che, solo per appagare aspirazioni personali, festeggiano il raggiungimento dello 0, o 1% alle elezioni. E’ necessario costruire quindi un partito aperto ed inclusivo, attento ai cambiamenti della società, che sappia vivere il territorio ascoltando le reali necessità che la gente vive ed affronta quotidianamente; un partito moderno, che dia la massima attenzione ai giovani, che potranno dare una maggiore spinta alla costituzione del partito stesso; un partito disponibile al confronto ed al dialogo, franco ed aperto, con tutte le altre forze comuniste e con singoli compagni, purchè avvenga su temi politici dirimenti; un partito che difenda il principio dell’antifascismo, perché il fascismo è stato, è e sarà il principale problema, non solo in Italia ma in tutto il mondo”. E sull’obiettivo del partito: “Prospettiva Unitaria si colloca nello scenario politico nazionale con la finalità di creare, nei tempi e nei modi che le condizioni storiche e politiche richiederanno, il vero Partito Comunista”.
Nel suo discorso, Alessandro Pascale, in rappresentanza di Resistenza Popolare, dopo aver ribadito i limiti strutturali del capitalismo e la necessità di ripartire da un marxismo-leninismo “creativo” e non dogmatico, ha polemizzato contro i sostenitori delle teorie degli “opposti imperialismi” e difeso la legittimità della via cinese al socialismo, senza per questo voler riproporre pedissequamente tale modello per l’Italia. Prospettiva Unitaria resta una progettualità intermedia da sviluppare “coinvolgendo altre organizzazioni”, con cui costruire assieme il partito che serve, un “preciso Programma politico” e “una proposta concreta di un socialismo possibile per il nostro Paese”. Il nemico principale, incarnato dal “complesso industrial-militare degli Usa”, è solo la punta visibile di un iceberg, i cui centri direzionali sono in mano a “poche centinaia di persone” riunite in “società segrete più o meno massoniche”, che attraverso apparati e organizzazioni pubbliche più vaste hanno instaurato “un moderno regime totalitario fintamente liberale”, capace di controllare il finto bipolarismo tra destre e sinistre borghesi, in cui le direttive arrivano da Nato ed Ue, da cui occorre sganciarsi al più presto con un processo rivoluzionario.
L’invito, dunque, a tutte le soggettività e organizzazioni comuniste, che condividano le linee guida antimperialiste e socialiste, tracciate nella giornata, a sciogliersi per unirsi ad un percorso “ancora aperto e permeabile” e costruire assieme quel “valido Partito comunista” che serve ai lavoratori e agli sfruttati di questo Paese.
L’intervento finale è stato di Fosco Giannini, coordinatore nazionale del Mprc, che ha voluto ringraziare le compagne e i compagni presenti: “Non è un ringraziamento liturgico, ma il riconoscimento della centralità dei militanti, che centrali dovranno essere nel partito che costruiremo, per farla finita con le “monarchie comuniste” che abbiamo vissuto e per un partito comunista tanto democratico al suo interno quanto rivoluzionario. L’assemblea ha avuto il privilegio di essere “battezzata” da un vasto fronte di forze comuniste e antimperialiste mondiali. Essa è stata il segno dell’ampia unità comunista raggiunta da Prospettiva Unitaria, che difenderemo con le unghie e con i denti.
L’assemblea – ha continuato – ci ha dato il compito di costruire il partito comunista e noi lo porteremo avanti. La Nato è un esercito straniero di occupazione, ma di fronte alle 140 basi Usa e Nato non garriscono le bandiere rosse con la falce e il martello. Gli americani comprano l’industria italiana, la distruggono, licenziano gli operai e poi la svendono o la delocalizzano, ma di fronte alla ex Whirpool, alle Cartiere Miliani e alle tante altre aziende nazionali conquistate dall’imperialismo Usa non garriscono le bandiere rosse con la falce e il martello. Non garriscono di fronte alla Stellantis. Noi vogliamo portarcele. Davanti alle basi Usa e Nato e di fronte alle fabbriche. È per questo che vogliamo costruire il partito comunista. Non un altro partito comunista, ma il partito comunista. Un partito di lotta e di coraggio, che porti le proprie bandiere di fronte all’ambasciata di Israele, anche rischiando lo scontro e le possibili conseguenze, gridando forte: ‘Siete dei nazifascisti e noi siamo al fianco delle lotte del popolo palestinese sino alla vittoria’. Ai compagni che ora militano in altre formazioni, lanciamo loro rispettosamente un appello: uniamoci, costruiamo assieme un unico e più grande partito comunista”.
Una manifestazione riuscita, dunque, quella del 25, grazie alle numerose e significative presenze e all’impegno di tanti militanti e in particolare alla regia organizzativa, dietro le quinte, di Gianni Favaro, membro della segreteria nazionale del Mprc, e al lavoro operativo dei compagni di Patria Socialista, che hanno garantito anche il servizio d’ordine.
Nei prossimi giorni, il documento politico di Prospettiva Unitaria verrà discusso su tutti i territori.
Comments
sognare non costa poi tanto, il povero Leopardi giustamente diceva che se togli all'Uomo l'illusione gli togli la vita.
Un partito comunista nasce solo a seguito di un movimento, non lo determina attraverso la sua supposta coscienza dall'esterno. E un movimento si sviluppa solo sulla base di necessità.
Partito vuol dire parte della società in movimento, poi organizzata.
Noi, delle vecchie generazioni ci stiamo ancora leccando le ferite per esserci dovuti accodare al liberismo contro il fascismo e di esserci dovuti, perciò, accodare a una resistenza imperialista - al seguito dei briganti angloamericani - giusto per chiamare le cose per il loro nome, pagando un trubuto di sangue straordinario, povero Stalin, per poi essere sbeffeggiati dai democratici - e oggi abbiamo fatto gli schizzinosi nei confronti della straordinaria Resistenza - e che Resistenza! - di Hamas, mentre il popolo palestinese l'osannava.
Un partito Comunista non si caratterizza perché ha la falce e il martello come simbolo - tra l'altro oggi non avrebbe alcun senso visto che il Modo di produzione capitalistico ha assorbito e industrializato l'agricoltura e la classe operaia è allo sbando e non sa proprio che pesci pigliare - ma per le necessità che inducono alla mobilitazione è alla lotta.
Richiamarsi alla storia senza conoscerla, senza capire perché come movimento ideale del comunismo siamo in crisi significa parlare a vuoto o al più andare alla ricerca di qualche voto come certi miserabili che attualmente siedono in parlamento.
Se questo vi fa contenti: buona fortuna!
Ma il Partito Comunista ha ancora tutto da venire e anche in un tempo non troppo lontano perché la CRISI DEL MODO DI PRODUZIONE - È FINALMENTE - LAVORA PER ESSO. Basta guardarsi intorno: la rivoluzione non aspetta chi si candida a dirigerla, è già in marcia.
Perdonatemi per la franchezza!
Michele Castaldo
Qual è la ragion d'essere di questa nuova organizzazione? Mi pare qui solo di aver letto nomi e personalità partecipanti. Ma il merito? Il partito comunista italiano non può essere nuovamente eterodiretto e la corrispondenza va cercata solo nel popolo. Venezuela, Nicaragua, Corea, Palestina. Ne farei a meno. Non è con vecchie chiavi che si svitano bulloni arruginiti. Si va di flex, si taglia tutto.
Ci vogliono dei Maestri che facciano il punto e indichino una via, come fece Marx quasi due secoli or sono.
Quella che manca oggi è la consapevolezza che esistono delle classi sociali i cui interessi sono contrapposti e divergenti. E che tali interessi non possono ridursi con un'opera meramente dialettica.
Un'opera di resistenza e di testimonianza.
Personalmente ritengo che candidarsi, partecipare a elezioni politiche amministrative di qualsiasi genere sia un errore.
Il sistema non può essere emendato dall'interno, va demolito dall'esterno.
Resistere e testimoniare, ricostruire nelle classi non dominanti una consapevolezza di sé e della propria situazione, svelare i meccanismi del potere, smontare le loro teorie del candore, smascherare le ideologie che muovono le loro azioni. Fare luce, dare luce,
La nuova via è quella di una evangelizzazione in modo da creare un Mondo nuovo dentro al vecchio che un giorno possa opporsi al vecchio per sostituirlo.
E per carità, evitiamo gli 0 virgola. Già cominciano nei sondaggi.