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La ristrutturazione del capitale italiano

di Pasquale Cicalese

L’avvento di Mario Draghi segna l’inizio della ristrutturazione del capitale italiano che si rafforza nei mercati asiatici, specie in Cina (nel 2021 ha esportato per una cifra record di 30,3 miliardi di dollari), e nel Mediteranneo, con il record assoluto di export pari a 510 miliardi di euro, superando il record del 2019. E’ anche l’anno della rivincita del capitale industriale sul capitale commerciale, dopo 50 anni.

L’industria, quasi tutta, ha recuperato i livello precedenti, ora c’è il caro energia, toglierà margini, produzioni e pil, ma la prospettiva è ormai certa. La fonte di valore, l’industria appunto, riconquista la propria centralità, superando come livelli di capitale industriale la Francia. Segno di questa vitalità è l’M&A, vale a dire le operazioni di acquisizione e fusioni transnazionali (Draghi è l’agente del capitale transnazionale, che guida, attraverso i suoi strateghi – mai sottovalutarli – il processo).

Riporto qui di seguito parte di un report.

”Non è facile determinare le prospettive di M&A quando il ritmo della ripartenza economica rimane alquanto incerto, una realtà non solo per l’Italia ma per gran parte dell’Europa occidentale. Tuttavia, nel complesso, si prevede che il 2021 produrrà crescita poiché i paesi di tutto il mondo si stanno riprendendo. L’agenzia di statistica del governo Istat prevede che il PIL crescerà del 4,7% nel 2021, una proiezione più ottimistica rispetto al 4,6% previsto per l’anno precedente nell’estate del 2020. Uno degli indicatori più forti della salute del mercato delle fusioni e acquisizioni è il numero di aziende che si stanno preparando per l’asta. I dati di Mergermarket mostrano che ci sono un totale di 342 storie italiane di “società in vendita” pubblicate nei sei mesi precedenti al 31 agosto 2021, il che indica un periodo attivo nei prossimi mesi. I punti di forza dell’Italia risiedono nei settori dei consumi e dell’industria, e non solo nella moda appariscente e nell’industria automobilistica. La nazione eccelle in settori meno visibili come l’ingegneria e le macchine. In linea di massima, è probabile che la maggior parte delle prossime attività commerciali si concentreranno su questi settori. Delle 342 voci di vendita monitorate da Mergermarket, più della metà rientra in queste due categorie (116 per i consumatori, 88 per l’industria e la chimica). Le aziende italiane sono rinomate per la qualità dei loro prodotti. Negli ultimi dieci anni la nazione ha superato la Francia diventando il secondo produttore europeo dopo che la Germania e le aziende italiane non solo hanno integrato con successo le loro catene di approvvigionamento in Cina, la principale economia in più rapida crescita al mondo, ma anche nella regione del Mediterraneo, dove la maggior parte delle sue esportazioni arrivato. Oltre alla domanda repressa dei consumatori che solleverà l’Italia dalla recessione, la ripresa dei suoi partner commerciali sarà un gradito colpo nel braccio per i suoi mercati di esportazione. La Cina è stata l’unica grande economia a crescere nel 2020, grazie alla sua rapida ripresa dalla pandemia. Durante l’ultimo anno, le esportazioni italiane nel paese sono cresciute a causa del ritardo degli scambi con il resto dell’UE. L’Italia è il più stretto alleato europeo della Cina e l’unico Paese del G7 ad aver aderito alla Belt and Road Initiative di quest’ultima. I due hanno lavorato a stretto contatto per arginare la pandemia in Italia. Nel maggio 2021, il primo ministro italiano Mario Draghi e il premier cinese Li Keqiang hanno discusso di approfondire i loro legami e Draghi si è impegnato a rafforzare la cooperazione bilaterale nel commercio e negli investimenti. Questo è un aspetto positivo per le industrie dei macchinari, dei prodotti farmaceutici, delle automobili e dell’abbigliamento che rappresentano la maggior parte delle merci spedite verso la più grande economia asiatica. In definitiva, tuttavia, è il ritmo della ripartenza dell’Europa che determinerà le fortune economiche dell’Italia, dato che 116 Il numero di storie di “società in vendita” del settore dei consumatori pubblicate negli ultimi sei mesi Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito da sole rappresentano più di un terzo delle esportazioni italiane. Dopo un inizio lento, il lancio del vaccino in Europa ha finalmente iniziato a prendere slancio nel secondo trimestre di quest’anno. Ciò è di buon auspicio per la ripresa, non solo dell’economia europea e italiana, ma anche per la fiducia degli investitori e dei rispettivi mercati di M&A. A condizione che questo rimanga in pista, il 2021 sarà un anno di abbondanza. Beni di consumo Industria e prodotti chimici Energia, miniere e servizi pubblici”.

Dunque il capitale industriale italiano fa gola, non è più quel nanerottolo di cui si pensava per decenni, ha eccellenze e si proietta in Cina e nel Mediterraneo. E’ una ristrutturazione del capitale corporativo transnazionale, con alcune concessioni ai salariati. E’ gennaio, è ancora presto per saperlo, ma vedremo nei prossimi mesi la riforma fiscale della Finanziaria 2022 che effetto ha avuto sui dipendenti. Le prospettive sembrano peggiorare, in questo periodo c’è un lockdown di fatto, probabilmente il tasso di risparmio aumenta e diminuirà in primavera, quando la pandemia si sarà trasformata in imminuuzzazione di gregge. Uno stop and go che dura da due anni, nel mentre occorre registrare il protagonismo del capitale industriale a danno del capitale commerciale. Se è una crisi è una strana crisi, dove la fonte di valore industriale aumenta il proprio peso. Rimane la zavorra della rendita, ci sta pensando l’inflazione ad eroderla. Il capitale ha le sue leggi ferree.

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Alfonso
Thursday, 27 January 2022 12:28
"Se è una crisi è una strana crisi, dove la fonte di valore industriale aumenta il proprio peso. Rimane la zavorra della rendita, ci sta pensando l’inflazione ad eroderla. Il capitale ha le sue leggi ferree." Faraway so close, mi auguro. Visto però che pubblichi le tue riflessioni, potresti anche aggiungere una avvertenza, per chi disgraziatamente trovasse il fetido effluvio del niciano eterno ritorno in questa conclusione. Grazie.
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