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06/01 ore 18:30 aggiornamento

NATALE PER DECRETO, MENTALITÀ COLONIALE E...


Anche oggi i cinegiornali luce non si smentiscono e si scatenano nel seminare la menzogna quotidiana. Direttamente da Kiev. C’è però dell’altro, ben peggiore di una semplice notizia falsa, che sottende a uno dei peggiori, cronici, ahimè strutturali, vizi u-ccidentali. Il corrispondente di uno di questi canali, proprio dalla capitale ucraina leggeva nell’edizione di mezzodì la (prevedibile) velina sulla giornata di oggi, ripetendo alla lettera il copione fatto imparare a memoria ieri al patàca (da cui deduciamo che ai “corrispondenti” occorrerebbe dare subito copia dello stesso così da far guadagnare loro mezza giornata…).

A un certo punto, il “corrispondente” chiude dicendo che quest’anno più ucraini avrebbero di festeggiare già il 25, anziché domani. Al che mi è sorto il dubbio che la kaša in testa al “corrispondente”, il suo caos mentale, fosse ben peggiore della velina che stava ripetendo a pappagallo. E ho cercato di risalire a monte del suo corto circuito.

Il Natale cristiano, questa volta con la maiuscola, non è una festa che può essere cambiata così, dall’oggi al domani, perché un coglione il 24 sera decide che il giorno da festeggiare debba essere quello successivo al suo sproloquio quotidiano.

Esiste una cosa strana, che forse il “corrispondente” scavando scavando potrebbe anche ricordarsi, se non altro per quelle reminiscenze catechistiche su quel terzetto di sacramenti che fan fare a tutti anche da noi, anche ai non credenti, perché così poi possano fare anch’essi “il matrimonio in chiesa” e contribuire così al tritacarne approntato dai capitalisti di quell’industria dell’abbigliamento, della ristorazione, del turismo.

In quel periodo, quella cosa strana che si insegna ai bambini è il cosiddetto “Calendario liturgico”. Ma dai… quindi? Quindi Natale è preceduto, da noi, da una cosa stranissima che si chiama Avvento e che dura 40 giorni (non 25 come quelle graziose raccolte di cioccolatini che impazzano sugli scaffali dei centri commerciali) e, all’interno della stessa, da un’altra cosa stranissima che si chiama Novena (al “corrispondente” l’arduo compito di chiedere ad alexa cosa voglia dire). Antichi resti di quando il 25/12 da noi, tanto tempo fa, non era semplicemente il momento in cui un ciccione vestito di rosso (uno dei pochi momenti in cui il capitalismo u-ccidentale ammette questo colore) assurgeva a icona del consumismo realizzato e del buonismo bipartisan, ipocrita e di facciata.

Ora che abbiam fatto venire al “corrispondente” brutti ricordi… udite, udite… anche i “barbari” dell’Est hanno una cosa simile! Si chiama ROŽDESTVENSKIJ POST (Рождественский пост), ovvero “Digiuno natalizio”, dal IV secolo d.C., dura quaranta giorni (ma dai!), esattamente dal 15 NOVEMBRE (nota per il “corrispondente”, calendario GIULIANO! Ovvero 28 NOVEMBRE del nostro!) al 25 DICEMBRE (OVVERO 6 GENNAIO DEL NOSTRO!). Capisco che i “corrispondenti” sono scelti tra quelli che non pensano minimamente che a Est possa esistere una minima forma di civiltà, e che magari la stessa faccia riferimento a valori con noi condivisi, sin dai tempi di una certa brunetta che nel 2014 parlava del Donbass… da Istanbul, e che non nomino perché non merita pubblicità ulteriore, ma così è.

Torniamo al Roždestvesnki post. L’agenzia di stampa ucraina analoga al nostro peggior cinegiornale luce, la voce di Zelenskij, la UNIAN, dedica al digiuno prenatalizio uno speciale serissimo:
https://www.unian.net/lite/holidays/rozhdestvenskiy-post-2022-2023-kalendar-pitaniya-na-kazhdyy-den-12044247.html
Chi pensa che lì si risolva con un venerdì di magro e l’ultimo di digiuno ha proprio sbagliato. La UNIAN spiega ai fedeli ucraini (e in lingua russa!!!) che l’avvento ortodosso si svolge in tre tappe:
1. 28/11-19/12
2. 20/12-01/01
3. 02/01-06/01
Segue una lista di alimenti consentiti e proibiti,
https://images.unian.net/photos/2022_11/1668341737-7869.png?r=608964
(makarony consentiti, mi salvo…) e uno schema (grafik) degno del miglior dietologo, GIORNO DOPO GIORNO, dal 28/11 al 06/01. Prescrizioni che non fanno sconti, secondo le quali “l’uomo è per il sabato” e non viceversa, l’esatto opposto di quanto lo stesso fondatore duemila anni addietro si permetteva di far notare a uno zelante fariseo... articolo UCRAINO su TESTATA UFFICIALE pubblicato il 04.12.22.

In questo, il 24/12, lo sproloquio del patàca. “Festeggiamo domani!” Il fiasco è stato prevedibile. In Ucraina, il 25/12 lo han festeggiato solo i soldati NATO insieme ai nazifascisti più convinti, quelli che son passati direttamente alle croci rovesciate e a tutte le combinazioni possibili e immaginabili di follia e simboli esoterici
https://t.me/RtrDonetsk/13777
e a immigrati o minoranze etniche polacche, ungheresi o comunque facenti riferimento alla tradizione cattolica romana o riformata.

Il resto, lo festeggerà il 07/01, insieme a un centinaio abbondante di milioni di persone. Segue un calendario liturgico o, come lo chiamano loro, un CERKOVNYJ GOD (Церковный год).

Ci permettiamo quindi di trarre una breve conclusione: la tregua proposta unilateralmente (dai russi) e altrettanto unilateralmente sbeffeggiata (dai padroni NATO) e negata (dal cane da guardia di KIEV) è l’ennesimo atto di sfregio a un popolo già martoriato, IL PROPRIO POPOLO, che da un millennio e mezzo una propria fede ce l’ha già. Che si vorrebbe modellare a propria immagine e somiglianza come plastilina, ma che così, modellabile, non è.

Forse a qualche u-ccidentale, sia esso a Bruxelles o “corrispondente” da Kiev, o neoacquisito come il patàca, occorrerebbe ricordare che non siamo più ai tempi dei MAYA, degli INCAS o degli ATZECHI. Non si può più fare come Cortès, ohibò! Oppure come “in the land of the ‘free’”, dove “Tu cavalca, cavalca mio cow-boy, che la terra tanto ce la fotti a noi”, tabula rasa e genocidio servito… i tempi sono passati. Sono gli idioti al potere che restano.

SEVERSK-ARTEMOVSK

Sempre perché qualcuno deve “respirare ossigeno”, il CENTRO di SOLEDAR è confermato in mano ai russi.
https://t.me/rusich_army/7130

Ad ARTEMOVSK la situazione è analoga, tendente a ulteriore peggioramento. E questo nonostante arrivino sempre più soldati, autoctoni e NATO, a cercare di tenere la linea. Questi due soldati ucraini (non govorit Moskva), in un messaggio di OGGI a due passi dalla linea di fronte parlano di una condizione disperata:
https://t.me/ukraina_ru/125820
Filmato che comunica più di cento parole, anche se non si sa un accidente di ucraino. Non riescono neanche a parlare, interrotti almeno due volte da colpi che arrivano vicino a loro. In un giorno hanno perso 50-100 metri di posizioni, a differenza loro dall’altra parte continuano ad arrivare rinforzi e nuove armi, sono costantemente sotto il fuoco dell’artiglieria.

Ma tutto questo il nostro “eroe” del collegamento di mezzogiorno, il “corrispondente” da KIEV, non lo dice. Così come non dice che, proprio oggi, quel pupazzo messo a fare il Ministro della difesa ucraino, Aleksej Reznikov. lamenta “MANCANZA DI DISCIPLINA” (sic!) fra le proprie fila:
https://t.me/WarDonbass/93579

Uniamo i puntini e troviamo un altro buon motivo per dire NO alla tregua. CREPARE DEVE ESSERE A CICLO CONTINUO, 24/7, senza dare troppo tempo per pensare a cosa sta succedendo. Altrimenti, l’alienazione, la DISUMANIZZAZIONE, non funziona bene. Come in fabbrica, avanti tutta, meccanicamente, automaticamente... finché non partono le dita dentro la macchina. Finché non “si girano gli eserciti e spariscono gli eroi”.

Aggiornamenti a seguire domani.

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09/01 ore 10:30 aggiornamento

NEANCHE UN MINUTO...

La tregua dichiarata a partire dalle 12:00 (ovvero mezz’ora fa ora locale) non è durata neanche un minuto. A partire proprio da quell’ora sopra DONECK hanno iniziato a fischiare razzi e missili.
https://t.me/WarDonbass/93546

Il cinegiornale luce per eccellenza continua da ieri a portare in evidenza la bufala a stelle e strisce che tale tregua servirebbe a dare fiato ai russi. In realtà non è così. E a dirlo non è “Govorit Moskva”, ma gli stessi ucraini.

Che stamattina alle 6:30 parlavano già di russi che erano riusciti a penetrare fino al centro di SOLEDAR! Con tanto di animazione che mostrava la loro azione a tenaglia da BACHMUTSKOE e da JAKOVLEVKA.
https://t.me/RVvoenkor/35316

Perdere SOLEDAR significa perdere ARTEMOVSK. E perdere SEVERSK a nord. Sia chiaro. Quella linea traballava da tempo, il BUON SENSO di un ignorante come me colpevole solo di leggere ogni giorno cosa accade su quella direttrice imponeva di lasciare già da tempo, da settimane, quella trappola. Quando le frecce di questa animazione su ARTEMOVSK sono iniziate a divenire realtà:
https://t.me/milchronicles/1457
Ma così non è stato. Ancora oggi, continuano ad ammassarsi uomini e truppe per l’ennesimo tributo di sangue al regime nazifascista e ai suoi padroni NATO. Ottocentocinquanta, come minimo, i morti in una settimana: l’equivalente di un battaglione intero distrutto, per niente (ibidem). E ciò nonostante la carne da cannone continua, continua a finire sotto lo schiacciasassi… mezzi NATO, in questo filmato:
https://t.me/RVvoenkor/35327

Ma sempre meno, si badi. ROTACII NET. “Niente rotazioni”:
https://t.me/namarshe/3614
In altre parole, LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE SONO INFERIORI A QUELLE CHE FINISCONO SOTTO LO SCHIACCIASASSI. Solo la carne da cannone è, al momento, “illimitata”, nel senso che si può disporne senza limiti. Ma persino il ritmo di preparazione di nuova carne da cannone, proprio i fondamentali da CAR, è inferiore a quello con cui queste reclute buttate al fronte sono uccise.

09:07: ANCHE I CANALI RUSSI CONFERMANO LA LIBERAZIONE DEL CENTRO DI SOLEDAR, CON PARTICOLARI DETTAGLIATI:
https://t.me/wargonzo/10215

La città è seriamente compromessa: se riusciranno a tagliare definitivamente l’unica strada da cui ora riescono ad arrivare approvvigionamenti e rinforzi, ai soldati non resterà che “chiudere la sacca”. Magari anche proseguendo oltre, nel frattempo, una volta resi impossibili i tentativi di rompere l’accerchiamento. Come a Mariupol’, come sempre, senza fretta. Del resto, i nazifascisti non hanno dimostrato anche in tale occasione alcuno scrupolo, e alcuna fretta, di lasciar crepare i loro. Dovevano fare tutti una “morte eroica”. E ora invece sono tornati solo perché, allora, persino gli squadristi di Azov decisero di restare vivi e consegnarsi prigionieri. Tutto scritto e documentato.

Ma per i cinegiornali luce, sono i russi che “vogliono prendere fiato”. Lasciamo l’U-ccidente alle sue ipocrisie, a gasdotti russi bombardati dai russi, a città russe bombardate dai russi, a città ucraine bombardate con missili NATO in mano ai russi e, da ieri, i russi “a prendere fiato”.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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05/01 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Sostanzialmente nulla di nuovo, nel senso che permane la tendenza all’avanzamento lento e costante come ad ARTEMOVSK
https://t.me/voenkorKotenok/44200
e nei territori sopra e sotto SOLEDAR, oltre che sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA (in questo caso avanzamenti limitati a migliorare la propria linea difensiva)
https://t.me/voenkorKotenok/44202

Notiamo solo l’imbecillità del regime nazifascista di KIEV, convinto che basti dire il 25/12 buon natale (lettera minuscola d'obbligo per loro) perché un intero popolo lo festeggi il 25/12 e non più il 7/1 COME LO HA SINORA FESTEGGIATO E DA DUEMILA ANNI. Coglioni. Semplicemente. Come i cinegiornali luce che ci vanno dietro nella desolante rassegna stampa appena svolta.

Di fronte all’accoglimento della tregua proposta dal patriarca Kirill dalle 12 di domani alla mezzanotte del 7 da parte del presidente russo,
https://t.me/RVvoenkor/35275
il ducetto di KIEV non la accoglie con due argomenti:
1. tregua sarà quando ve ne andrete dai territori che reputo miei
2. se accetto la tregua sembra che allora io accetti ancora l’idea che natale (lettera volutamente minuscola) è il 7/1 e non il 25/12 (in un momento storico in cui peraltro sto perseguitando i fedeli ucraini)
https://t.me/WarDonbass/93512
Già, 8 anni di Minsk è vero, son serviti solo a farlo più forte… ci casco sempre (per quanto riguarda il primo punto). E poi… è vero, se io dico che Natale è il 25/12 allora Natale è il 25/12. Perché? Perché lo dico io (secondo punto). Vedremo come andrà a finire. In tutto questo, il Vaticano tace. E non perché è troppo impegnato nelle esequie di Benedetto XVI. Perché lo faceva già prima.

“COME MAI, COME MAI…

… sempre in culo agli operai”. Temo che valga sempre e a ogni latitudine. E senza la seconda parte, quel “prima o poi prima o poi ce lo avrete pure voi”… lasciamolo perdere, che sa ancora di più di presa in giro. Ora la colpa del disastro di MAKEEVKA sarebbe di chi ha lasciato acceso il telefonino. Son morti, gli diamo la colpa, se lo pigliano in quel posto, caso chiuso. Non so se andrà a finire come dicono alcuni mass media russi. E come hanno ripreso a pappagallo i cinegiornali luce nostrani nell’affrettarsi a comunicare che il bilancio dei morti era salito a 89 (metà di quelli ucraini morti ieri in un solo punto della linea di fronte, e su cui invece non dicono nulla, facendo calare un silenzio pesante come un sudario, ma fa niente). Di sicuro, questa ipotesi ha generato un’ondata di indignazione fra voenkor e canali telegram che da mesi ogni giorno si dedicano anima e corpo a fare luce su quanto sta accadendo:
https://t.me/voenkorKotenok/44187
https://t.me/notes_veterans/7270
https://t.me/voenkorKotenok/44201
Non sto neanche a riproporre motivazioni di tipo tecnico: i corpi speciali hanno diverse SIM accese ogni giorno se non altro per teleguidare i droni e nessuno teme nulla, tracciare da decine di km di distanza sfiderebbe leggi della fisica che evidentemente chi giunge a conclusioni affrettate per chiuderla lì neppure considera, eccetera. Io mi limito a considerare che ESISTE UNA RESPONSABILITA’ MACROSCOPICA: lasciare una concentrazione di soldati il primo dell’anno tutti insieme in una situazione di concentramento DEL TUTTO PERICOLOSA è stata una NEGLIGENZA enorme. E non importa se “gli altri fanno lo stesso”: senza andar troppo lontano, centinaia di soldati ammassati in un palaghiaccio a DRUZHKOVKA sono morti perché qualcuno li ha dislocati lì. E ora è rimasto un tetto distrutto e centinaia di sacchi a pelo sparsi sul terreno. Non importa. L’errore è stato A MONTE. E CHI HA SBAGLIATO PAGHI. Se peso 120 kg e soffro di mal di schiena, la colpa non è della “seduta scomoda” del divano. Qui è la stessa cosa. E spero vivamente che non passi la linea del “chi muore giace e chi è vivo si dia pace” (perché non è arrivato ancora il suo turno di prenderlo in quel posto).

Aggiornamenti a seguire domani.

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05/01 ore 13:30 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 05/01 (https://t.me/mod_russia/23209) con quelli del 25/12 (https://t.me/mod_russia/22916):
359 aerei (vs 352 – 25/12, + 7 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
199 elicotteri (vs 192 – 25/12, +7 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
2834 droni (vs 2724 - 25/12, +110 vs +55 dei 10 giorni precedenti)
399 sistemi missilistici (vs 399 – 25/12, +0 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
7422 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7240 - 25/12, +182 vs +113 dei 10 giorni precedenti)
971 lanciarazzi multipli (vs 940 – 25/12, +31 vs +9 dei 10 giorni precedenti)
3781 obici e mortai (vs 3708 – 25/12, +73 vs +23 dei 10 giorni precedenti)
7937 autoveicoli blindati (vs 7747 – 25/12, +190 vs +133 dei 10 giorni precedenti

E’ evidente, ma proprio del tutto, il riscontro sul campo della strategia dello schiacciasassi. Lasciamo stare che i giorni sono 11 e non 10 (31/12). Ma rispetto ai 10 giorni prima abbiamo 69 carri armati distrutti in più (oltre la metà in più di quanto perso nei 10 giorni prima), 22 lanciarazzi multipli in più (oltre 2 volte quello perso nei 10 giorni prima), oltre 3 volte invece le perdite di obici e mortai, quasi la metà in più di blindati distrutti e il doppio di droni abbattuti. Anche qui, riscontri che coerenti con quanto sinora registrato: la tendenza è inoltre ACCENTUATA dai continui raggruppamenti e i continui INUTILI assalti che MOLTIPLICANO, come abbiam visto, le perdite.

Per inciso, è da stamane in corso un attacco dei russi a PODGORNOE e a KRASNAJA GORA sopra ARTEMOVSK (cartina qui):
https://t.me/NSDVDonetske/4034
Liberare questi due centri consentirebbe di stringere ulteriormente le maglie dell’accerchiamento sia di ARTEMOVSK che di SOLEDAR.

Tutto questo, mentre il regime di KIEV annuncia ritirate improbabili dei russi da ARTEMOVSK, esattamente come la presa di KREMENNAJA dieci giorni fa (quest’ultima osannata persino dai cinegiornali luce senza nemmeno tentare una verifica…)
https://t.me/boris_rozhin/74497

Tutto questo, mentre il capo dei servizi segreti ucraini festeggia il suo compleanno con una torta che è la riproduzione della cartina della Russia smembrata che tiene come promemoria sulla parete del suo ufficio:
https://t.me/legitimniy/14482
Il suo sogno nel cassetto sta divenendo, giorno dopo giorno, la distruzione, il suicidio – e neanche assistito – del suo popolo, per le sue stesse mani, “fino all’ultimo ucraino”, come da volere dei suoi padroni.

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04/01 ore 19:10 aggiornamento

SOLEDAR E QUALCHE CONSIDERAZIONE DI METODO


Esistono corrispondenze, riscontri che trovo, nel bene e nel male, ogni giorno nelle informazioni che raccolgo. Questo mio lavoro, in ultima analisi, altro non potrebbe essere definito come una ricerca, il più possibile rigorosa, di riscontri coerenti fra loro tanti e tali da consentirmi di formulare, o almeno tentare di farlo, un punto della situazione, una ricostruzione il più possibile coerente, una sintesi degli stessi.

Di più non mi è concesso fare. Ma è già molto, specialmente considerando come era la situazione della controinformazione nel 2015 o nel 1998. Oggi, il problema è anzi opposto. La rete è inondata di informazioni. La verifica dell’autenticità delle fonti è un compito difficile, e difficilmente risolvibile a migliaia di km di distanza. Fa molto l’AUTOREVOLEZZA della fonte stessa: “SILA V PRAVDE” A PARTE (“la forza è nella verità”) difficilmente, per esempio, RYBAR o BORIS ROZHIN la dilapiderebbero per diffondere una notizia falsa. Fa quindi anche la capacità di parlare di argomenti scomodi, NEL MALE, per l’appunto, e non solo nel bene, come nel corso dell’offensiva NATO di settembre.

Ma la cosa che fa di più, che contribuisce maggiormente a rendere solida un’impostazione, un’interpretazione, un’analisi piuttosto che un’altra, è la ricerca rigorosa di riscontri AL DI FUORI delle SINGOLE fonti stesse, nel susseguirsi vorticoso dei FATTI COLTI NEL LORO INSIEME, NEL LORO SVILUPPO.

Stamattina, per esempio parlavo di perdite ingenti da parte NATO a fronte di guadagni territoriali minimi, ma continui, da parte russa. Stasera la cartina di RYBAR CONFERMA INDIRETTAMENTE quanto riportato oggi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/04/20230104174901-804f27a5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/04/20230104174848-474dad5e.jpg

Vediamo la linea di difesa scricchiolare ulteriormente, riceviamo un’ulteriore conferma della liberazione della stazione DEKONSKAJA a sud di SOLEDAR,
https://t.me/ukraina_ru/125555
riceviamo informazioni analoghe con una cartina sostanzialmente simile da una fonte altrettanto autorevole:
https://t.me/donbass_segodnya/32249

La tattica è quella e quelli sono i risultati. Non si tratta solo di una dichiarazione d’intenti collettiva, o di propaganda, ma di un disegno coerente verificato sul campo anche da fonti u-ccidentali.

Come, saltando di palo in frasca, il discorso dei droni contro un NASAMS, che non sta né in cielo, né in terra: un drone costa a mettergli tutti gli optional 20.000 talleri, un NASAMS 500.00 talleri e un residuato S-300 sovietico 140.000
“The self-destructing drones can cost as little as $20,000 to produce, while the cost of firing a surface-to-air missile can range from $140,000 for a Soviet-era S-300 to $500,000 for a missile from an American NASAMS.”
https://www.nytimes.com/2023/01/03/world/europe/ukraine-russia-drones.html
Aggiungiamo, per girare il coltello nella piaga, che il tanto promesso PATRIOT (e che pare sia in dirittura d’arrivo) costa dai 2 ai 4 MILIONI di talleri. Ma questo il NYT non lo può dire altrimenti al contribuente medio statunitense parte la mandibola e la bisteccona che ha sul barbecue gli si brucia, anzi, gli si incendia.

Riscontri, per esempio, anche dati dal fatto che questo articolo del NYT è citato sostanzialmente per lo stesso motivo da canali del segmento ucraino
https://t.me/legitimniy/14479
e di quello russo
https://t.me/polk105/1471
Il che poi ci porta a formulare che la tattica dei DRONI si sta rivelando VINCENTE in ogni caso: sia che abbattano il bersaglio verso cui sono diretti, sia che siano abbattuti da un missile 100 volte più costoso: Lanciandone a stormi, infine, è facile che si verifichino entrambe le condizioni contemporaneamente.

Situazione, per concludere il quadro dal fronte EST, sostanzialmente analoga sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA, dove la linea si sposta di qualche centinaio di metri ogni giorno verso ovest e allontana sempre più l’effetto dirompente di una sempre meno probabile offensiva NATO su questo fronte. Offensiva risolutiva, come lo è stata a settembre, per intenderci. Difesa attiva, ma molto efficace. Anche qui, articolo di un voenkor totalmente in linea con le informazioni ufficiali citate nell’aggiornamento precedente.
https://t.me/vysokygovorit/10428

FALCE E MARTELLO PIXELATI (E 10 ANNI DI GALERA A CHI LI “DETENEVA”)

10 anni di galera a un abitante di CHARKOV di 61 anni, professione “art director” (sic!), per “collaborazionismo coi russi”. In casa gli han trovato “letteratura sovietica e antiucraina” (советскую и антиукраинскую литературу).
https://strana.news/news/420595-kharkovchanin-poluchil-10-let-tjurmy-za-izhotovlenie-otkrytok-dlja-rossijskoj-armii.html
scorro le immagini e trovo…
https://strana.news/img/forall/u/0/0/35(30).jpg
falce e martello pixelati da una bandiera rossa e da un opuscolo. Foto e pixelatura autentici. Corpi del reato dalla “charkivska oblasna prokuratura” (sigla sotto e stampa ucraina ufficiale). Trattenendo i conati di vomito, mi chiedo: quando anche qui il possesso di una copia del Manifesto in casa sarà motivo di arresto?

Aggiornamenti a seguire domattina.

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04/01 ore 12:30 aggiornamento

FINO ALL’ULTIMO UCRAINO


I dati del bollettino di guerra di oggi del Ministero della difesa russo hanno penso toccato il picco di perdite in vite umane da quest’estate, quando gli ucraini erano mandati a morire sopra CHERSON. Li trasmetto disaggregati:

KUPLJANSK (Svatovo e dintorni) – OLTRE 40
KRASNYJ LIMAN (Kremennaja e dintorni) – OLTRE 150
DONECK (Peski e dintorni) – OLTRE 100
DONECK SUD (Ugledar e dintorni) e ZAPOROZH’E – OLTRE 180
===================================================
Totale, minimo 470 soldati.
https://t.me/mod_russia/23177

Questo, al netto di quanto accade ad ARTEMOVSK e dintorni, dove ogni giorno minimo perdono la vita altri cento, centocinquanta soldati. Si badi, nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di FUOCO DI ARTIGLIERIA, non azioni d’assalto, dove le vittime sono da entrambe le parti. Se non vi sembra realistica la statistica 30:1 teniamo quella 10:1. E’ comunque una statistica inaccettabile, da qualsiasi punto di vista. Non vogliamo quello umano? Teniamo anche solo quello militare. E’ inaccettabile lo stesso. Anche se si trattano i soldati come carne da cannone, come numeri, di fatto ANCORA OGGI, in questa guerra 2.0 dove basta una cella telefonica attivata dove non deve per provocare una strage di soldati, IL FATTORE UMANO E’ DETERMINANTE. Un soldato demotivato, demoralizzato, che sa che sarà mandato (inutilmente) a morire, combatterà diversamente da uno ringalluzzito.

Ringalluzzito forse non è la parola giusta. Visto che sempre più nelle postazioni abbandonate dagli ucraini si incontrano preparati come questo.
https://t.me/namarshe/3584
NALBUK, ovvero NALBUFINA, “agonista-antagonista degli oppioidi” già usato a inizio secolo dagli sportivi che si dopavano in alternativa a oppioidi come l’eroina (sito ISS).
https://www.iss.it/documents/20126/0/Droga_e_Doping.pdf/f11c97cc-b4dc-e043-e4f5-36fa5962934a?t=1582289565874
Siamo a drogare i soldati per mandarli a testa bassa a farsi ammazzare in massa. U-ccidente.

Del resto, ammetteva già candidamente il senatore a stelle e strisce Lindsay Graham, repubblicano, in un intervento FINE LUGLIO (28/07), ovvero PRIMA ANCORA CHE LA NATO USCISSE ALLO SCOPERTO intervenendo direttamente e sparigliando le carte:
“Four months into this thing, I like the structural path we’re on here” […]As long as we help Ukraine with the weapons they need and the economic support, they will fight to the last person."
https://twitter.com/aaronjmate/status/1554486803431886848

TO THE LAST PERSON…

Aggiornamenti a seguire.

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03/01 ore 18:30 aggiornamento

PERDITE E PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO PER LE FORZE NATO DELLA SITUAZIONE SUL CAMPO DI BATTAGLIA


I dati che seguono provengono dal bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo
https://t.me/mod_russia/23151
et
https://t.me/mod_russia/23152

280 sono le perdite fra le fila ucraine registrate sul fronte EST, di cui quasi la metà dalle parti di KREMENNAJA. Oltre a queste, 130 sono le perdite registrate nell’attacco a caserme di “mercenari” della “Legione straniera” (leggasi in gran parte unità speciali NATO sotto copertura). Ben CINQUE i depositi di armi e munizioni fatti saltare, sempre per accelerare il discorso che abbiamo iniziato a svolgere da ieri della penuria di armamenti, soprattutto di munizioni.

Il risultato maggiore è stato ottenuto comunque nell’attacco missilistico di ieri notte a DRUZHKOVKA. In un palaghiaccio erano stati nascosti
2 postazioni HIMARS
4 lanciarazzi multipli cechi VAMPIR
800 MUNIZIONI per entrambi
6 autoveicoli
Oltre a questo, sul campo sono rimasti 120 soldati.

2 postazioni HIMARS sono state distrutte anche a KRAMATORSK, mentre 3 obici M777, sempre di fabbricazione USA, sono stati distrutti nella stessa ARTEMOVSK. E l’elenco poi continua con altri dettagli dello stesso tenore.

Grande attività inoltre DA SVATOVO AD ARTEMOVSK. Intensi e mirati tiri di artiglieria bloccano sul nascere qualsiasi tentativo di raggruppamento e producono ulteriori perdite, come appena diramato in un ulteriore rapporto sulla giornata appena trascorsa.
https://t.me/RVvoenkor/35167
Tutto questo, assolutamente senza risparmiare munizioni.

Sicuramente, questa opera di demolizione continua del potenziale bellico NATO sta indebolendo non poco sia la sua capacità offensiva, che quella difensiva. Altrettanto sicuramente, in questo momento dopo l’accettazione dei nuovi REALIA e l’adozione delle necessarie, seppur dolorose, contromisure (settembre-ottobre) l’iniziativa è saldamente in mano alle truppe russe, così come la definizione dei tempi e dei modi dell’andamento di questo conflitto: ormai, dopo che la NATO è entrata con tutti e due i piedi nel conflitto, ha raggiunto il massimo ottenibile, il picco massimo in queste condizioni; ovvero, partecipare con generali, truppe d’élite, armamenti convenzionali, residuati bellici ex-Varsavia precettati alle altre colonie dell’EST, soldati dell’EST mascherati da mercenari, centinaia di satelliti puntati a monitorare di tutto e di più, aerei-spia costantemente in volo, fine.
Di più non possono fare, senza scatenare la III guerra mondiale.

Ma così significa non riuscire più a raddrizzare la situazione e restare in costante deficit a ogni scontro. E scontro dopo scontro perdere, sempre, qualcosa di non ripristinabile. Qualcosa che allontana sempre di più piani offensivi e riduce altrettanto maggiormente la propria capacità di tenuta.

Come a SOLEDAR, dove giorno dopo giorno la morsa pian piano si chiude.
https://lnr-news.ru/society/2023/01/03/117068.html

I russi non hanno fretta. Stabilizzare ulteriormente la linea di fronte per concentrarsi sul Donbass, impedire ogni possibilità di offensiva da parte nemica per poi imbastire la propria azione. Il generale Inverno sta arrivando e non ha senso partire ora, quando tra un mese la situazione sarà ancora più favorevole. Questo è quanto pensano ora gli ufficiali russi.
https://t.me/uranews/72575

Al contrario, aumentando l’efficacia dei colpi inferti, i russi hanno utilizzato questi 10 mesi (e i prossimi a venire) per formare centinaia di migliaia di unità che prima non avevano, individuare le priorità nella propria ristrutturazione delle forze armate, ridefinire spazi e alleanze all’interno di un pianeta che è un po’ più grande, un 85% più grande, di quella parte che ora – più o meno convintamente – gli si trova contro.

Se permarrà questa tendenza, davvero la DEMILITARIZACIJA andrà ben oltre i confini ucraini. E la SVO segnerà un punto di svolta (e probabilmente di non ritorno) non solo nella ridefinizione di alleanze e blocchi a livello internazionale, ma degli stessi equilibri mondiali. A ben vedere, qualcosa già si nota in questo senso.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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03/01 ore 12:30 aggiornamento

GENERALE INVERNO E PROBLEMI OPERATIVI CORRENTI


Sta arrivando il gelo, la neve lascerà il passo al ghiaccio e si creeranno le condizioni per un’offensiva su ampia scala. Chi attaccherà per primo? La NATO o i russi?
https://t.me/legitimniy/14462

In entrambi i casi, tutti tengono le carte ben coperte e quindi lo sapremo solo a giochi fatti.

Nel caso NATO, le difficoltà a onorare una tabella di marcia “impegnativa” aumentano di giorno in giorno. Munizioni che mancano, impossibilità a riparare e rimettere in sesto armamenti danneggiati e obsoleti (crisi energetica, mancanza di ricambi, fabbriche ferme o fuori uso, mancanza di personale qualificato), cominciano a scarseggiare anche i residuati bellici nei magazzini dei Paesi Ex-Varsavia.
https://t.me/legitimniy/14463

La soluzione (parziale) è
- Raschiare il fondo dei barili ex-Varsavia
- “Portare fuori” i pezzi ad aggiustare
Cosa che si sta già facendo. In Slovacchia, a MICHALOVCE, 40 km dal confine, ben collegata sia via terra che via rotaia:
https://t.me/rybar/42431
cartina qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230202454-241f82af.jpg
Da cinque a dieci camion al giorno fanno la spola avanti e indietro con pezzi da riparare, cui si è aggiunto un altro punto a 100 km, MOLDAVA NAD BODVOJU:
https://t.me/rybar/42462
La SLOVACCHIA sta svolgendo egregiamente il suo compito di NEO-COLONIA NATO. Ma è la Slovacchia, al ritmo attuale di demolizione non è LA soluzione.

Questo, mentre Putin ha appena dato ordine di SVILUPPARE e AMPLIARE il PARCO di DRONI RUSSI, ovvero prodotti interamente in Russia.
https://t.me/legitimniy/14461
E mentre, IN PROSPETTIVA SOPRATTUTO DI UNA GUERRA DI LUNGO PERIODO COSI’ COME IMPOSTATA DALLA NATO, riaprono fabbriche di munizioni e le esistenti lavorano su tre turni sette giorni su sette (anche se questo non basta per rabboccare appieno quanto ogni giorno si spara, gli specialisti anche lì non spuntano da sotto gli alberi e – SOPRATTUTTO - l’essere passati al capitalismo sicuramente non giova al ripristino di “tempi sovietici” di pianificazione delle attività produttive)
https://t.me/rybar/42463
Comunque, fra i due contendenti pare che siano quelli messi attualmente meglio, vedremo.

Aggiornamenti a seguire.

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02/01 ore 22:30 aggiornamento

“PELENGUJUT”

Per me fino a oggi PELENG (Пеленг) voleva dire una cosa sola: questa
https://lens-club.ru/lenses/item/c_265.html?ysclid=lcfaylbpc1631804726
Otto millimetri, diaframma 3,5 luminosissimo, 11 elementi in 7 gruppi di schema ottico, per questo supergrandangolo (180° in ogni direzione) con attacco a vite prodotto ancora oggi dalla bielorussa Belomo:
https://belomo.by/product/opticheskie-i-optoelektronnye-izdeliya/obektiv-fotograficheskiy/
con un altro nome, mentre in questa copia d’archivio si chiama ancora Peleng.
http://belomo.by/rus/15_2raz.htm" target="_blank" rel="nofollow">https://web.archive.org/web/20071020035823/http://belomo.by/rus/15_2raz.htm

Un vero e proprio gioiellino, molto difficile da maneggiare, come tutti i grandangoli e che in un negativo 24x36 mm impressiona un cerchio di 24 mm di diametro soltanto. Il che, poi, in fase di stampa, costringe a bei lavori di taglierino.

Spiace vedere che oggi nessuno lo usi più in bianco e nero,
https://radojuva.com/2013/07/obzor-peleng-a-8mm-3-5/comment-page-1/
ha anche dei bei filtri dedicati da apporre sul retro, davanti all’ultima lente, che enfatizzerebbero ancor più l’effetto artistico creato da un uso sapiente di questa lente.

Tuttavia, oggi “peleng” vuol dire essenzialmente il suo significato originario: RILEVAMENTO GONIOMETRICO (dall’olandese “peiling”, quindi “peleng”).
https://dic.academic.ru/dic.nsf/vasmer/44978/пеленг

Le forze NATO, purtroppo, “pelengujut” e anche efficacemente, “tracciano il segnale della cella telefonica e su di essa indirizzano i loro tiri di artiglieria” (пеленгуют мобильную связь и по ней работают). Sin dal 2014… e non è un problema di “nazionalità” di SIM (russa, ucraina, o altro). Tracciano:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/21037

Attenzione, quindi, dopo quanto accaduto ieri, a come si usano i telefonini. Oggi si sono moltiplicati gli appelli. Non è per niente una scena da film. Celle telefoniche attivate inopportunamente possono rivelarsi fatali per la vita propria e dei propri compagni. In questa guerra, “otto attacchi su dieci sono collegati all’impiego di segnale cellulare e a dispositivi non protetti che accedono a Internet” (“8 из 10 ударов вызваны использованием мобильной связи и незащищенных устройств с выходом в интернет”):
https://t.me/RtrDonetsk/13654

Pelengujut. Tracciano… tutto e tutti.

NAZISTA A CAPODANNO, NAZISTA TUTTO L’ANNO

Il primo gennaio a Nazistopoli, da quattro anni è festa nazionale: è il compleanno di Stepan Bandera. Quello che inneggiava ad ammazzare russi, polacchi, ungheresi, ebrei. E non si fermava alle parole soltanto. Si ricorda, in questo articolo di Ukr-Leaks, che il Parlamento Europeo nel lontano 2010, quando ancora doveva salvare la faccia, aveva condannato la glorificazione di Bandera come “Eroe d’Ucraina”, posizione ancora peraltro ufficiale:
https://t.me/ukr_leaks/4230
Tutto questo, mentre il regime nazifascista ucraino, che ieri celebrava una festa nazionale per glorificare la canaglia fascista di allora, è accolto a braccia aperte e sostenuto nell’Unione Europea. Tipico esempio di “libertà” u-ccidentale…

SE L’ACQUA E’ POCA, O SCARSEGGIA…

...la papera non galleggia, recita l'adagio. In questo caso l’acqua sono le MUNIZIONI. Considerazioni su due canali telegram MOLTO interessanti, insieme ai dati che offrono.
https://t.me/Viktor_Murakhovskiy/398
https://t.me/kramnikcat/2986
Da cui impariamo che l’URSS ha lasciato in eredità ai russi, a inizio anni Novanta, c.a. 15 MILIONI di TONNELLATE di RAZZI E MUNIZIONI, distribuiti fra 180 arsenali, depositi e basi.

3,7 erano i MILIONI DI TONNELLATE RIMASTI nel 2013, di cui utilizzabili solo 2,6. Qualche centinaio di migliaio di tonnellate si è aggiunto nel 2020. Nel 2022 in Russia c’erano 91 industrie dedite alla produzione di munizioni.

Questo l’avere. Andiamo al dare.

UN MILIONE DI TONNELLATE, tradotto in proiettili calibro 152, significa circa 16 MILIONI di pezzi. Lo stesso se parliamo di missili GRAD. SESSANTAMILA TIRI AL GIORNO (nei giorni più intensi d’estate) CHE, FACENDO MEDIA COI GIORNI PIU’ TRANQUILLI, diventano VENTIMILA TIRI AL GIORNO.

Stime occidentali, ripresi da uno dei due articolisti, parlano di SETTE MILIONI DI PEZZI DI CALIBRO SUPERIORE AI 100 MM LANCIATI NEI PRIMI DIECI MESI DI CONFLITTO.

Mentre gli occidentali si scervellano per capire quando i russi finiranno le munizioni,
https://jamestown.org/program/russia-struggles-to-maintain-munition-stocks-part-two/
il rischio che le finiscano prima loro diventa sempre più concreto.

Intanto, i cinesi guardano, e ridono sornioni sotto i baffetti...

Aggiornamenti a seguire domattina.

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02/01 ore 13:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Durante la notte sono proseguiti gli attacchi russi lungo tutto il territorio che hanno portato a cali di corrente anche a Kiev,
https://t.me/ukraina_ru/125248
unico dato che è riuscito a filtrare dalle maglie dell’informazione di regime; oltre, naturalmente, ai soliti proclami in senso opposto che inneggiavano all’infallibile contraerea in grado di abbattere tutti, TUTTI, i droni e i missili lanciati.
https://t.me/WarDonbass/93116

Per quanto riguarda ARTEMOVSK, prosegue l’azione offensiva come da carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/02/20230102121326-6f2d575a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/02/20230102121321-23e24dbd.jpg
Nella cronaca dettagliata a corredo, si riporta come la 57° brigata motorizzata ormai sia stata ridotta a 100 unità e sia stata tolta dalla linea di fronte per essere riformata, con riservisti giunti dall’ovest. Si nota anche, come del resto visibile anche dalla cartina stessa, come si stiano ampliando le zone di controllo INTORNO ad ARTEMOVSK e SOPRA SOLEDAR. Di fatto, sono tutti segnali di cedimento, mentre il genio NATO è intento a costruire e rinforzare una seconda linea di difesa più a ovest. 200 morti in due giorni, nel frattempo, fra le fila ucraine. Ma la carne da cannone è l’unica cosa che non manca ai generali NATO.
https://t.me/rybar/42439

NON SONO LA STESSA COSA

No, decisamente non lo sono e non sono d’accordo con LEGITIMNYJ, quando scrive che, nel nascondere verità e perdite sono tutti uguali. Riferendosi a russi e ucraini scrive:
“Così, entrambi i sistemi in questo frangente si comportano allo stesso modo. La società civile viene a sapere di eventi del genere per caso dalla rete. Per esempio, KIEV non ha detto quanti specnacy sono morti a CHMEL’NICKIJ (dove è stata colpita una loro caserma, NdT) e i russi non dicono quanti ne sono morti a MAKEEVKA”.
“Так что обе системы в этом кейсе действуют идентично.
Общество узнает о таких событиях случайно из-за слива в сеть.
К примеру Офис не сообщил сколько точно погибло спецназовцев в Хмельницком, а россияне не скажут сколько погибло в Макеевке.”

https://t.me/legitimniy/14450

Invece, non sono la stessa cosa e non lo sono per niente.
1. Il Ministero della difesa ha appena comunicato su MAKEEVKA un rapporto ufficiale:
E’ stato portato un attacco dal regime di KIEV con SEI missili a lancio multiplo di tipo HIMARS di produzione USA (una batteria intera, NdT) su un punto di dislocazione temporanea di una delle sottodivisioni delle ff.aa. russe nella zona di MAKEEVKA della DNR. Due missili sono stati tirati giù dalla contraerea.
Киевским режимом нанесен удар шестью реактивными снарядами системы залпового огня «HIMARS» производства США по пункту временной дислокации одного из подразделений российских вооруженных сил в районе населенного пункта Макеевка Донецкой Народной Республики. Российскими средствами ПВО два реактивных снаряда «HIMARS» были сбиты.

Come risultato dell’impatto con gli altri quattro missili, su cui era montata una testata altamente esplosiva, 63 soldati sono morti. Ai genitori e ai parenti dei soldati defunti saranno dati tutta l’assistenza e il sostegno necessari.
В результате поражения четырьмя ракетами с фугасной головной частью пункта временной дислокации погибло 63 российских военнослужащих. Родным и близким погибших военнослужащих будет оказана вся необходимая помощь и поддержка.
https://t.me/mod_russia/23130

3. RYBAR ha condotto una ricerca parallela ed è già arrivato ad alcune conclusioni, anch’esse PUBBLICHE, che confermano quanto riportato dal Ministero della difesa:
- confermata la batteria di missili intera scaricata su quella caserma (6 in tutto)
- confermati due abbattuti e quattro andati a bersaglio
- confermato il numero di decessi (intorno ai 70, su 600 in tutto dislocati)
- aggiunto il nr di feriti, oltre 100 (136 secondo un’altra fonte https://t.me/opersvodki/12242)
- impostato un discorso sulle RESPONSABILITA’: oltre ai capi, giustamente, chi ha eseguito ciecamente gli ordini, senza mettere in guardia delle conseguenze a cui avrebbero potuto portare (per evitare casini, perché a fare i rompicoglioni ci si rimette sempre mentre a farsi i cavoli propri si campa cent’anni, eccetera… noi italiani poi su questo argomento dovremmo saperne qualcosa… o no?)
- segnalato oltre al discorso satelliti spia, spie in carne e ossa, anche le SIM. Troppe SIM localizzate in un punto… a quel punto potrebbero aver giocato negativamente nell’individuazione della caserma. Ma non sono smanettone fino al punto di poter dire vero o bufala, mi limito a riportare. Potrebbero aver potuto giocare un ruolo determinante, a questo punto, anche altri fattori, se l’ipotesi del tracciamento delle SIM avesse un fondamento.
https://t.me/rybar/42442

3. Putin stesso ha chiesto di aprire, su quanto accaduto, un’indagine approfondita e presentare i risultati entro il 6 gennaio
https://t.me/boris_rozhin/74300

In ogni caso, NON è la stessa cosa delle unità speciali fatte saltare a CHMEL’NICKIJ, dei morti in battaglia mandati ogni giorno nello schiacciasassi russo (170 fra ieri e oggi https://t.me/mod_russia/23129), del silenzio sugli stessi perché passano MESI fra i decessi e le comunicazioni ufficiali dell’esercito (gonfiando le cifre dei “dispersi”). Ciascun esercito maschera le proprie perdite. Dappertutto esistono leggi che sanzionano chi rivela dati riservati o, peggio ancora, segreti, non declassificati. Ma TACERE COMPLETAMENTE, non avvicinarsi neppure, a dire le cose come stanno, è criminale. E’ mancanza di rispetto verso il proprio popolo. E’ privarlo di ogni qualsiasi dignità. In tutti questi mesi i russi hanno dimostrato di non essere della stessa pasta della controparte e i primi a darne atto sono gli stessi, semplici, ucraini, che a loro – A LORO! – si rivolgono per avere notizie sui propri cari, se per caso sono detenuti prigionieri di guerra presso di loro.

Aggiornamenti a seguire.

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01/01 ore 23:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Situazione sostanzialmente immutata. Proseguono sia le azioni offensive russe nel DONBASS
https://t.me/rusich_army/7075
e aumentano i relativi tentativi di diserzione e fuga da parte dei soldati ucraini che, specialmente ad ARTEMOVSK, non vogliono andare a morire.
https://t.me/legitimniy/14447

La situazione non è certo migliore sugli altri fronti, dove il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo porta il tragico contatore delle perdite in vite umane ucraine a oltre 350.
https://t.me/mod_russia/23104

In tutto questo, è giunta da poco la notizia di un attacco NATO con missili HIMARS su una caserma russa a MAKEEVKA. Fortunatamente le vittime non sarebbero a centinaia come comunicato dalla propaganda NATO,
https://t.me/mig41/22996
se non altro per il semplice fatto che dei quattro HIMARS lanciati, tre avrebbero colpito l’angolo dello stabile mentre solo il quarto sarebbe andato a buon fine.
https://t.me/mig41/22997
In ogni caso, ora è partita una caccia al colpevole senza precedenti.
https://t.me/readovkanews/50042
COLPEVOLE, si badi, non fra le fila NATO, ma fra i comandanti che hanno disposto la caserma così a breve distanza dalla linea di fronte, ovvero a tiro dell’artiglieria pesante NATO. Caserme sotterranee, tunnel di miniere, qualsiasi cosa può essere usata infatti per ospitare soldati:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/21027
Ma non una caserma facilmente rilevabile dalle centinaia di dispositivi satellitari (oltre che dai droni) puntati sul territorio ucraino e altrettanto facilmente raggiungibile da tali ordigni. PRESTUPLENIE, delitto, è la parola che in questo momento ricorre di più sui canali telegram. Sicuramente, qualche testa salterà per questo.

Senza volere cercare sempre differenze, perché sono le stesse a emergere quotidianamente, non posso non notare che, mentre soldati ucraini muoiono a centinaia per ordini insensati OGNI GIORNO, e senza che nessuno paghi qui, per un errore, ancor prima che delitto, essenzialmente di ignoranza, ancorché di sottovalutazione del pericolo, di superficialità, burocratismo, meccanicismo nell’ordinare ed eseguire ordini, costato però la vita ai propri soldati, qualcuno finirà sotto corte marziale. Qualora emergeranno nuovi sviluppi, sarà mia premura comunicarli.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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31/12 ore 13:00 aggiornamento

DAL FRONTE


L’offensiva su KREMENNAJA non è andata come previsto, tanto per cambiare, aggiungerei. Il contatore dei morti fra le fila ucraine ha raggiunto le 140 unità fra il bollettino di ieri e quello di oggi SOLO su questa direttrice (più 5 carri armati, 7 blindati e 4 furgoni con pezzo leggero su cassone)
https://t.me/WarDonbass/92911

Una mattanza continua, orchestrata da generali NATO e messa in opera dai leccapiedi locali contro obbiettivi ben difesi DA MESI, ormai. Non smetterò mai di denunciare questo delitto ai danni di un popolo colpevole solo di dover eseguire ordini assurdi, insensati, criminali. Pena la truppa barriera che ti spara alle spalle.

In totale, sul fronte EST i morti fra le fila ucraine riportati dal Ministero della difesa russo (esclusa quindi ARTEMOVSK) sono stati 270.
https://t.me/mod_russia/23071
Più della metà, quindi sono finiti sotto uno schiacciasassi annunciato. E senza che nessun graduato, nessuno di nessuno, paghi per questo.

ATTENZIONE: SU UN FRONTE SONNECCHIANTE COME QUELLO SUD, oggi è stata data notizia della liberazione, da parte dei russi, del paesino di DOROZHNJANKA, appena sotto GULJAJPOLE (cartina qui)
https://t.me/boris_rozhin/74084
Zaporozh’e doveva essere uno dei punti di partenza dell’OFFENSIVA NATO d’inverno. Invece, probabilmente SGUARNITA per concentrare truppe su truppe, carne da cannone su carne da cannone, lungo il fronte EST, è oggetto oggi di attacchi russi!

Sui canali telegram ucraini allarmati si diffondono filmati di truppe russe che si vanno ammassando a SUD. Colonne intere di mezzi:
https://t.me/legitimniy/14435

Sempre il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo riporta di ulteriori postazioni di contraerea e di radiolocalizzazione individuate grazie ai droni lanciati due giorni fa e distrutte. Logicamente, se si vuole attaccare, occorre prima mettere fuori uso la contraerea.

A proposito di lanci di missili e droni, anche oggi allarme aereo in tutto il territorio controllato dai nazifascisti.
https://t.me/RVvoenkor/34933
Colpite, in due ondate di attacchi almeno,
https://t.me/WarDonbass/92921
praticamente tutte le regioni con tiri mirati su
- trasformatori (l’elettricità in molti punti è venuta a mancare)
- postazioni di contraerea, magazzini di armi e munizioni, altri obbiettivi militari
https://t.me/legitimniy/14437
Dopo aver sprecato, letteralmente SPRECATO, gran parte del fondo di S-300 e BUK lasciati in eredità dagli stessi “nonni” che ora i nazifascisti tiran giù dai monumenti (ma le armi sono un’altra cosa…), contro dei droni da poche migliaia di euro, i lanci di questi giorni stanno dando il colpo di grazia alla contraerea ucraina, che appare sempre più come il vero obbiettivo di questi ultimi attacchi.

Molte cose stanno cambiando. Contro ogni attesa...

DUE ORE DI MISSIONE DI VOLO, DUE AEREI E DUE ELICOTTERI ABBATTUTI

Mentre in U-ccidente si riesumano attempati “top gun” holliwoodiani, il pilota di un Su-35S durante una missione di volo in DUE ore ha abbattuto un Su-24 (o 25), un MiG-29 e due Mi-8. Con quattro razzi in tutto.
https://t.me/fighter_bomber/10179
La notizia è stata ripresa nel notiziario del Ministero della difesa ma non è stata data alcuna enfasi alla stessa. Non conosciamo neppure il nome del pilota. Il soldato ha soltanto fatto il suo dovere. Scuola sovietica, checché se ne dica. Fosse accaduto dall’altra parte, come nel caso del “fenomeno” che si buttava a kamikaze col suo aereo contro i “gerani”, il suo nome sarebbe stato inciso a caratteri cubitali sugli stessi basamenti da cui era appena stato tolto Pushkin o Suvorov. Fosse stato infine raggiunto lo stesso record, ma anche solo metà, al posto del suddetto disastro, indifendibile da una persona dotata di buon senso sotto qualsiasi punto di vista (ma non è questo il caso del patàca e della sua cerchia), si sarebbe già fiondata qualche major a stelle e strisce a bloccare i diritti.

...ALLA FINE LO HA AMMESSO ANCHE HOLLANDE!

The Kyiv Independent: In an interview with the German newspaper Die Zeit, Angela Merkel said about the Minsk protocols that 'It was obvious that the conflict was going to be frozen, that the problem was not solved, but it just gave Ukraine precious time.' 
Do you also believe that the negotiations in Minsk were intended to delay Russian advances in Ukraine? 

François Hollande: Yes, Angela Merkel is right on this point. 
The Minsk agreements stopped the Russian offensive for a while. What was very important was to know how the West would use this respite to prevent any further Russian attempts.
[...]

Since 2014, Ukraine has strengthened its military posture. Indeed, the Ukrainian army was completely different from that of 2014. It was better trained and equipped. It is the merit of the Minsk agreements to have given the Ukrainian army this opportunity. 


https://kyivindependent.com/national/hollande-there-will-only-be-a-way-out-of-the-conflict-when-russia-fails-on-the-ground

Ora, lasciamo perdere il resto dell’intervista, di per sé delirante: l’ex-presidente francese si contraddice in più punti, come quando per esempio continua a ripetere il mantra u-ccidentale dell’aggressione russa (since 2014…), del delirio sciovinistico putiniano, eccetera... e poi però dà atto ai russi di aver rispettato (aggiungo io, gli unici!) gli accordi di Minsk.

Non sono psicologo e non intendo esserlo, specialmente per politici capaci di dire tutto e il contrario di tutto nella stessa intervista. A me basta che a domanda esplicita sia stata data altrettanto esplicita (e non contraddetta) risposta! La Merkel ha ragione, Minsk è stata l’occasione per un esercito allo sbando, nel gennaio 2015, di riprendere forze e – lui non lo ammetterà mai neanche con seicentomila euro in bigliettoni – prepararsi alla soluzione azera del conflitto nel Donbass.

Bastardi. Punto. Lo ammettono candidamente. Senza ammettere che il frutto di questa politica sono stati QUATTORDICIMILA CIVILI MORTI nel Donbass in otto anni e l’escalation militare che ha portato alla reazione russa con le conseguenze che ormai conosciamo.

Ma non pretendiamo che arrivino a tanto nelle loro ammissioni. La storia li giudicherà. Fra non molto, se andranno avanti così le cose.

S NOVYM GODOM! FRA L’ORFANOTROFIO DI DONECK E IL PAESE DEI SOVIET

Per le note differenze calendariali fra chiese d’U-ccidente e Oriente, Capodanno a quelle latitudini cade prima del Natale. È il primo momento di festa per gli ortodossi. I bambini, in particolare, amano poco aspettare, e così è questa la sera in cui ci si scambiano i regali. La Prima Brigata Slavjanskaja ieri è andata all’Orfanotrofio di Doneck
https://dzen.ru/video/watch/63aef71f4a405f338ec7f9fe
Un video toccante, che riprende soldati con gli occhi lucidi quando la direttrice ha dato loro due lavoretti fatti dai bambini, ricavati da strisce di carta su una cornice riciclata, omoni che si muovevano goffamente nei girotondi e nei battimani in cui bimbi e maestre li hanno coinvolti. Questi soldati, questi uomini, hanno visto in prima persona CHI stanno difendendo, PER CHI stanno combattendo e mettendo ogni giorno a repentaglio le proprie vite. E, per loro stessa ammissione, sono loro ad aver ricevuto da questi bambini, che hanno perso tutto e non hanno nulla, il dono più grande.

Ieri. Oggi, per inciso, la Prima Slavjanskaja è impegnata in prima linea a VODJANOE:
https://t.me/WarDonbass/92884
In bocca al lupo, ragazzi!

I bambini, viceversa, hanno visto materializzarsi i loro eroi di Capodanno: Ded Moroz (nonno gelo) e la sua aiutante Snegurochka. C’è una puntata di Masha e Orso, che passa ogni due per tre su Rai yoyo, anche a ferragosto, dove Ded Moroz nella pessima traduzione locale diventa Babbo Natale, ma poi non ci si spiega come mai Masha venga trasformata dallo stesso in una strana fatina azzurra con un copricapo altrettanto strano e un lungo treccione biondo. Meno sanno dei russi, gli italiani, meglio è, sin da piccoli, SOPRATTUTTO sin da piccoli: altrimenti smetterebbero di pensare che mangiano i bambini (perché valeva per loro, il luogo comune, e vale ancora oggi che non sono più bolscevichi).

Preferisco tornare però indietro al mio anno di nascita, in omaggio al Paese dei Soviet che ieri compiva cent’anni. Proprio in questo giorno andava in onda in televisione l’ottava puntata di un cartone mitico, “Nu, pogodi!” (Ну, погоди!). “Hei, aspetta (che vengo lì)”!, grida agitando il pugno Volk, il lupo, a Zajec, la lepre, ogni due per tre, in ogni puntata, da cui il titolo.

E come in ogni cartone di questo tipo che si rispetti, basato essenzialmente sull’inseguimento, alla fine la spunta sempre il coniglietto. Questa la puntata intera.
https://www.youtube.com/watch?v=e2WYkUwrHlE

E questa la canzone che lungo 10 fusi orari è un tormentone da quasi 50 anni, tratta proprio da questa mitica puntata:
https://www.youtube.com/watch?v=NRdGSXPmn2s

Il coniglietto per sfuggire al lupastro ha trovato un vestito da Ded Moroz, in cui ci entra tre volte. E il lupastro per papparselo si è trovato a entrare nel vestito di Snegurochka. L’effetto comico è dato dall’inversione evidente dei ruoli: lupastro con vocione in ruolo femminile che gli va evidentemente stretto (sin dai tempi della nonna di cappuccetto rosso) e coniglietto con vocina in ruolo maschile. Un’idea geniale che si amplifica anche nel testo della canzone, pieno di doppi sensi (esattamente come nel dialogo fra cappuccetto e il lupo, ma ribaltato completamente in chiave comica):

Ded Moroz-coniglietto
Расскажи Снегурочка где была Raccontami, Snegurochka, dove sei stata
Расскажи-ка милая как дела Raccontami cara come stai

Snegurachka-lupo
За тобой я бегала Дед Мороз Ti son corsa dietro, Ded Moroz
Пролила немало я горьких слез E ho pianto tante lacrime amare

Ded Moroz-coniglietto
А ну-ка давай-ка плясать выходи Dai, non ci pensare, vieni a ballare!

Snegurachka-lupo
Нет Дед Мороз нет Дед Мороз No Ded Moroz, no Ded Moroz,
Нет Дед Мороз погоди No Ded Moroz aspetta! (riprende il titolo Nu pogodi)

Ded Moroz-coniglietto
Ждет моих подарочков ребятня I bambini aspettano i miei regalini
И тебе достанется от меня E anche tu li riceverai da me

Snegurachka-lupo
Наконец сбываются все мечты Finalmente tutti i miei sogni si realizzano
Лучший мой подарочек - это ты Il mio più bel regalino… sei tu!

Ded Moroz-coniglietto
А ну-ка давай-ка плясать выходи Dai, non ci pensare, vieni a ballare!

Snegurachka-lupo
Нет Дед Мороз нет Дед Мороз No Ded Moroz, no Ded Moroz,
Нет Дед Мороз погоди No Ded Moroz aspetta!


… il coniglietto nel frattempo ha fatto fesso nuovamente il lupastro, lo ha legato e scappa via, al che il lupo parte col tormentone:

Snegurachka-lupo
Ну Дед Мороз ну Дед Мороз Ehi Ded Moroz, Ehi Ded Moroz,
Ну Дед Мороз погоди!!! Ehi Ded Moroz aspetta!!!


Quasi certamente, a quasi mezzo secolo di distanza, tra oggi e domani passeranno ancora questo cartone, insieme all’immancabile Ironija Sud’by. E più di qualcuno tornerà con la mente a quelle tavolate con vodka a fiumi, “šampagn” georgiani recuperati da un amico, famiglie che oggi si direbbero miste, meticce, mezzi di un popolo e mezzi di un altro, ma che allora miste non erano, PER NULLA, neppure se ci fossero stati consuoceri di Baku e di Leningrado: anzi, probabilmente a un certo punto, quando il tasso alcolico avrebbe abbattuto ogni ultima barriera psicologica, si sarebbe tentato un improbabile concertino con pianoforti a muro scordati, tar (tipo di chitarra centroasiatica) del nonno, balalajka e chitarre a sette corde recuperate da vicini sopraggiunti dopo pranzo per dare manforte insieme a quattro cioccolatini, e e un’allegria oggi scomparsa. Insieme a quel Paese.

In ogni caso, se passerà sui canali di Doneck, a quei bambini piacerà sicuramente. Dedico a loro, ai bambini di allora e a quelli di oggi, questo pezzo insieme ai miei migliori auguri per questo 2023 ormai in arrivo. Pezzo che si conclude rendendo omaggio alle voci che animarono Volk e Zajec, rispettivamente ANATOLIJ PAPANOV e KLARA RUMJANOVA. Due grandi, e mi fermo qui perché entrambi meriterebbero un pezzo a parte. Eccoli qui, ripresi proprio mentre incidono questa canzoncina, mentre fanno sorridere milioni di bambini, ora come allora:
https://www.youtube.com/watch?v=cY0ywK2Rh2g

Aggiornamenti a seguire da domani notte e, con l’ottimismo della volontà che non deve mai mancare, i migliori auguri a tutti di un buon 2023! S novym godom!

Paolo Selmi

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30/12 ore 15:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Il bollettino del Ministero della difesa russo di oggi conferma il successo degli attacchi missilistici di ieri e, oltre al bottino di postazioni di radiolocalizzazione e teleguida missilistiche ucraine,
https://t.me/mod_russia/23041
conferma le linee di approvvigionamento bloccate in conseguenza dello stesso:
https://t.me/mod_russia/23040

Propaganda? Forse. È un dato di fatto, però, che i pezzi di artiglieria pesante in forza alla NATO dalle parti di ARTEMOVSK scarseggino (rapporto tiri di questo calibro RU:NATO=100:1) e che, in conseguenza di ciò, lo schiacciasassi in funzione veda ulteriormente accelerare il processo di demolizione delle unità che gli si oppongono. Triplicare, per la precisione. Ormai l’ordine di grandezza delle perdite è di 30:1.
https://t.me/milchronicles/1438

Di conseguenza, il caos fra le file ucraine comincia a diventare notevole, mentre le unità russe procedono lentamente, “planomerno”, a occupare le fette di territorio lasciate da unità in ritirata (sia per decimazione, sia per rimpiazzi che però non arrivano). Come sopra JAKOVLEVKA:
https://t.me/namarshe/3510
o a SOLEDAR:
https://t.me/namarshe/3511
et
https://t.me/rybar/42359
O nella stessa ARTEMOVSK (ibidem). L’accanimento nel gettare, continuamente, a ciclo continuo, carne da cannone nell’inferno di questa linea di fronte, quando nelle retrovie ormai è pronta una seconda linea molto più semplice da tenere (pochi km più a ovest iniziano alture che costituiscono terrapieni naturali) è spiegabile solo col danno di immagine che il regime ricaverebbe da questa perdita. Quindi, avanti a sfornare nuovi lutti, nuovi orfani e nuove vedove. Nel frattempo, “in verità, per questo accanimento nel tenere a ogni costo la città, la situazione si sta facendo difficile: mancanza di coordinamento nelle rotazioni tra truppe decimate e truppe che lo saranno tra poco, perdita di controllo e di collegamento stanno conducendo, come è normale che sia in tali condizioni, al caos” (Правда, из-за желания любой ценой удержать город всё уже не так гладко: неразбериха с ротацией, потери управления и связи привели к закономерному хаосу. Ibidem).

È di poco fa la notizia che ARTEMOVSK ormai è attaccata sia da NORD
https://t.me/ukraina_ru/124814
che da SUD
https://t.me/ukraina_ru/124822
a causa dell’abbandono progressivo di capisaldi fondamentali per la tenuta della linea difensiva. In altre parole, l’azione congiunta di brusca frenata o blocco degli approvvigionamenti da OVEST, unito al fuoco dell’artiglieria pesante e alle azioni offensive di terra procede, senza fretta, passo passo. E a ogni passo il disastro fra le forze NATO aumenta ben più dei guadagni territoriali conseguiti dai russi. Specialmente ora, con la neve, laddove l’artiglieria pesante opera appieno e laddove quindi il divario esistente fra le due artiglierie peggiora ulteriormente le cose:
https://t.me/namarshe/3535

Questa è la carta aggiornata di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230121234-b31a7f3f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230121227-228c7655.jpg
Situazione in COSTANTE EVOLUZIONE.

100!

Cento anni fa nasceva l’URSS. Il 30 dicembre 1922. Dedico a questo Paese, al suo eroico popolo, la traduzione di questa scheda, tutt’altro che nostalgica. Una scheda di denuncia, una scheda che mette in luce un delitto, laddove nessuno qui, in U-ccidente, delitto vede, anzi. Lastricata peggio di quella dell’inferno, la “strada verso la demokracija” gronda sangue da tutti i pori, un sangue che è scorso come e, per certi verso, peggio di quello provocato dalla barbarie nazifascista:

Perdite in vite umane
Guerra 1941-1945 20 milioni
Capitalismo 1990-2022 26 milioni (!!!)

Reddito procapite
Guerra 1941-1945 -37%
Capitalismo 1990-2022 -41%

Economia
Guerra 1941-1945 -37%
Capitalismo 1990-2022 -40%

Industria
Guerra 1941-1945 -41%
Capitalismo 1990-2022 -66% (!!!)

Agricoltura
Guerra 1941-1945 -43%
Capitalismo 1990-2022 -44%

Reddito nazionale
Guerra 1941-1945 -45%
Capitalismo 1990-2022 -56% (!!!)
https://colonelcassad.livejournal.com/8067101.html

Ancora oggi, che buona parte della popolazione è defunta, e un’altra buona parte è nata senza averla vissuta, anche per poco, un cittadino su due rivorrebbe l’URSS (statistica completa con ripartizioni anagrafiche, di genere, eccetera qui):
https://wciom.ru/analytical-reviews/analiticheskii-obzor/100-let-sssr-zabyt-nelzja-vernutsja

С праздником товарищи! С Днем рождения СССР!
Auguri compagni! Buon compleanno URSS!

E col pugno ben chiuso!

IL LUPO PERDE IL PELO…

Proprio ieri pomeriggio ero a visitare una basilica in un paese vicino, tanto famosa per i cicli pittorici interni (magnifici) quanto da me sconosciuta. Nel restare impressionato dagli stessi, presenti in lungo e in largo per tutte le navate, l’attenzione cadeva su una abside laterale sulla navata di destra. Quella che poi ho scoperto essere la chiesa originaria. Chiesa di rito ortodosso. Orientata ad EST. Arrivò la chiesa cattolica e colonizzò quelle terre, già cristiane, ma “cristiane sbagliate”, costruendoci sopra un duomo che riduceva il luogo di culto originario a nicchia. Sulla abside, a sfregio finale, e per far capire chi da allora comandava, riprodotte le figure di tutti i patriarchi della chiesa u-ccidentale… a partire da Ambrogio (già all’epoca, milan l’era un gran milan...)!

In quella cattedrale dello straniamento, fra archi a sesto acuto dove, sotto cieli quasi giotteschi, si perdono “mitici animali da bestiari”, pezzi di Francia, pezzi di Brianza, pezzi di Mediterraneo, Oriente nascosto, Oriente cancellato, natali, morti, resurrezioni, martirii e apocalissi, all’altezza di quella abside ridotta a nicchia, anche la mia suspension of disbelief è andata in corto circuito: nella guerra dei riti persa allora dalla Chiesa d’Oriente, il pensiero è tornato, nuovamente, all’attuale politica vaticana nei confronti del regime di KIEV, alle sue ambiguità e collusioni, ai suoi silenzi.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Proprio il 24 notte, il goffo tentativo del patàca sui social di istituire la vigilia di natale in alternativa a quella del sei gennaio, è stato oggetto di reprimenda persino di quella chiesa fantoccio costruita a sua immagine e somiglianza… ma non del Vaticano! Vaticano, probabilmente, ancora troppo impegnato nel dare-avere del concordato in corso d’opera coi nazifascisti (a proposito di perdere il pelo, ma non il vizio…). Vaticano che cerca di mettere il cappello dove può, con metodi diversi da dieci secoli fa, ma sostanzialmente analoghi. Vaticano che guarda con favore agli sfondi giallo-blu nei presepi, frutto di una retorica a dir poco indecente (perché ipocritamente opposta alla realtà, perché il popolo ucraino simboleggiato nella sacra famiglia, ora come nove anni fa, e come trent’anni fa,sta soffrendo più per causa di chi lo usa come carne da cannone per “liberarlo” e lo ha progressivamente rapinato, saccheggiato, ridotto a semicolonia), ma che – e solo fermandoci al caso ucraino – per otto anni non ha nemmeno pensato di mettere come sfondo il tricolore della DNR o della LNR. O il tricolore jugoslavo un quarto di secolo fa (laddove poco prima aveva invece primeggiato nel riconoscere l’indipendenza della – cattolica – Croazia e dei suoi ustascia), o il tricolore iracheno (nonostante il “boia” di allora avesse un certo Tareq Aziz, cristiano, che più volte aveva chiesto aiuto, una voce in più per condannare le violenze NATO), o quello siriano, o il verde libico, giusto per dirne alcuni. D’altronde, per la chiesa d’U-ccidente, quelli sono barbari, come i ceceni e i buriati, da “civilizzare”.

Alla fine, un popolo umiliato e annichilito, spersonalizzato, espropriato della propria storia e delle proprie radici, comprese quelle linguistiche, ridotto a mero oggetto di compravendita (delle anime), con persino monumenti vecchi di secoli tirati giù, con fuori i preti (che non ci vanno bene), con dentro i preti (che ci vanno bene), è pronto a esser passato sopra con una bella mano d’intonaco, con un’altra bella spennellata sui propri corpi, pardon, sull’abside, con Ambrogio, Agostino e tutta la formazione al completo, e una nuova, altrettanto bella, bandierina, gialla e bianca, che peraltro ben si abbina al giallo e azzurro sulla testa: il gioco è fatto. In nomine mendacii, in nomine potestatis, in nomine pecuniae. Assolutamente, non in nomine di qualcos’altro, che già così di bestemmie ce ne sono abbastanza.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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29/12 ore 20:00 aggiornamento

SULLA PRASSI CRIMINALE DELLA CONTRAEREA NELLE METROPOLI.


Oggi c’è stato l’ennesimo attacco russo a obbiettivi strategici sparsi lungo tutta la superficie controllata dal regime di KIEV, inclusa la stessa KIEV.

Come ormai da prassi consolidata, sono partiti prima i “gerany”, la contraerea ucraina è entrata in funzione, abbattendone diversi. Tutti, secondo la propaganda di regime che già diffondeva i suoi proclami. Poi sono partiti i kalibr
https://t.me/WarDonbass/92571
x-101
https://t.me/milchronicles/1440
e gli x22/32
https://t.me/WarDonbass/92564
che non solo hanno finito il lavoro dei droni, ma hanno colpito i veri obbiettivi dell’attacco di oggi, che ricordiamo essere non solo trasformatori e snodi ferroviari, ma anche le postazioni di contraerea venute allo scoperto e identificate grazie al lancio precedente di droni. Sessantanove “missili alati”, per la precisione:
https://t.me/RVvoenkor/34824

E qui più nessuno, Arestovich incluso, ha continuato a cinguettare su vittorie inesistenti. Ma i risultati sul campo, in questo momento, interessano relativamente. Anzi tutto, ciò che occorre sottolineare è che la contraerea ucraina ha fatto più danni che altro. Scientemente, criminalmente.

È da stamane che continuano a giungere in rete immagini come queste:
https://t.me/boris_rozhin/73904
et
https://t.me/WarDonbass/92567
dove i frammenti di S-300 della contraerea ucraina, dopo aver colpito l’obbiettivo nell’aria, si infrangono contro i centri abitati sottostanti facendo disastri e vittime. Questo poi non ha neppure centrato l’obbiettivo ed è entrato direttamente dalla finestra sventrando un salotto, appoggiandosi sul divano del malcapitato.
https://t.me/WarDonbass/92578
Qui invece sempre S-300 son caduti in Bielorussia. Ma la Bielorussia per l’U-ccidente è “asse del male”, a differenza della Polonia. E nessuno dice niente.
https://t.me/boris_rozhin/73928

I missili partono dalla Russia o dal Mar Nero (o addirittura Caspio). Prendere la contraerea, traslarla di una decina di km fuori dallo spazio urbano e mettere in sicurezza le case circostanti dovrebbe essere una priorità di un governo se-dicente “difensore” del proprio popolo. Ma siccome per il regime è carne da cannone, tutta, compresa quella che non è andata (per il momento ancora) al fronte, usiamola pure come scudo umano per la nostra contraerea, e giochiamo a nascondino sotto le loro gonne. Questa è la realtà dei fatti, queste sono le conseguenze di questa strategia criminale. In U-ccidente, naturalmente, tutti tacciono. Ma va bene così.

DA UNA POESIA DI EVTUSHENKO

Tutto nasce da una poesia di Evtushenko recitata, strofa per strofa, da soldati baschiri (aggiornare la santa sede che i barbari conoscono una specie di letteratura e ne fanno anche buon uso, sicuramente maggiore della nostra cosiddetta attuale civiltà).

Не надо бояться густого тумана, Non aver paura della nebbia fitta,
Не надо бояться пустого кармана. Non aver paura della tasca vuota,
Не надо бояться ни горных потоков, Non aver paura delle rapide di montagna,
ни топей болотных, ни грязных подонков! O delle paludi acquitrinose, o della feccia sudicia!

Не надо бояться тяжёлой задачи, Non aver paura di un compito difficile,
а надо бояться дешёвой удачи. Ma di un successo troppo facile.
Не надо бояться быть честным и битым, Non aver paura di prenderle perché onesto,
а надо бояться быть лживым и сытым! Ma di prosperare nella menzogna!

Умейте всем страхам в лицо рассмеяться, - Guardate tutte le vostre paure in faccia, e ridete,
лишь собственной трусости надо бояться! E solo di esser vigliacchi temete!
1978
https://t.me/WarDonbass/92529

Evtushenko, personaggio discusso e discutibile, ma quando una poesia è bella, è bella. Quando la letteratura è riconosciuta come parte di sé, poco importa che Pascoli fosse interventista, o che Dante scrisse in “volgare”. Invece, per certi imbecilli, osannati nei salotti buoni u-ccidentali, la storia e la cultura si possono manipolare come si vuole. L’equivalente di prendere Carlo Goldoni e le sue opere teatrali a paradigma della produzione letteraria veneta, indipendente dall’Italia e da de-italianizzare. Follia? Quanto sta accadendo a Kiev è la stessa, identica, cosa.

Caterina ha fondato l’attuale Odessa. Per questo neppure i bolscevichi hanno tirato giù il monumento alla zarina. Così come non hanno abbattuto la capanna di Pietro I a Leningrado. E’ storia, e un popolo senza storia non va da nessuna parte. Ieri a Odessa i nazifascisti al potere hanno tirato giù il monumento alla zarina.
https://t.me/legitimniy/14411

Oggi, qualcuno appendeva alle mura del cantiere intorno al monumento in demolizione rose rosse listate a lutto. Il funerale del popolo ucraino e della sua storia, da cancellare come la storia Inca, Maya, Atzeca e dei popoli dell’Africa.
https://t.me/legitimniy/14427

Aggiornamenti a seguire da domani.

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28/12 ore 16:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Più il tempo passa, e più si delineano i contorni di una tragedia di vaste proporzioni, probabilmente tali da cambiare le sorti dell’intero conflitto. La cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/28/20221228120001-e1caa15e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/28/20221228115952-2e12b80e.jpg
mostra gli attacchi simultanei provenienti da diverse direzioni lungo diverse direttrici che stanno mandando in tilt la linea di difesa NATO. Rincalzi continuano ad arrivare, come 250 parà appena giunti ad ARTEMOVSK,
https://t.me/rybar/42327
due generali sono appena giunti da CHARKOV,
https://t.me/ukraina_ru/124459
ma le forze armate continuano a perdere terreno e a cedere posizioni importanti (due avamposti sopra ARTEMOVSK, per esempio, striscia rossa nella cartina).

KREMENNAJA, LA MENZOGNA NELLA TRAGEDIA

Oltre mille soldati ucraini morti in pochi giorni, da quando la propaganda di regime ha cominciato a diffondere la menzogna che KREMENNAJA fosse accerchiata e che, prenderla, sarebbe stata solo questione di tempo. La menzogna si rivelò tale quando, nonostante i ripetuti tentativi di attacco, non solo la situazione sul campo non cambiò, ma peggiorò con i contrattacchi russi che aumentarono la distanza fra linea di fronte e città un tempo assediata. Solo TRA IERI E OGGI, i morti sono stati OLTRE 170! Su un totale di 350 soldati morti lungo le altre direttrici del fronte EST, come da bollettino del Ministero della Difesa. Non solo ARTEMOVSK, quindi, che fa discorso a sé.
https://t.me/rusvesnasu/24201
Che il popolo ucraino sia vittima delle menzogne di regime non è una novità, e tale tragico epilogo della campagna di Kremennaja altro non ne rappresenta che la rappresentazione plastica.
https://t.me/milchronicles/1435

ATTACCHI ALLE RETROVIE

Che siamo entrati in una nuova fase è testimoniato anche dai rinnovati, continui, intensi attacchi alle retrovie. Praticamente tutta l’area distante decine di km dalla linea di fronte è oggi oggetto di tiri di artiglieria, con obbiettivi mirati
https://t.me/namarshe/3486
come questo deposito di munizioni a KONSTANTINOVKA
https://t.me/voenkorKotenok/44038
che continua a esplodere. Di fatto, la perdita di armi e munizioni, l’attacco a centri direzionali e di caserme si sta rivelando MOLTO peggio di un ponte sul DNEPR che salta. Per il semplice fatto, che nel primo caso la fame di armi e munizioni aumenta e non è risolvibile tramite un ponte mobile o un’altra opera del genio militare a parziale sostituzione. Nella disparità crescente di quantità di armamenti NATO a rimpiazzo, fossero anche fondi di magazzino ex-sovietici delle altre sue colonie dell’EST, e quantità di armamenti distrutti, quest’altra mossa concorre a compromettere ulteriormente la situazione delle truppe NATO al fronte.

LIBERI DA “BILLGHEITS”

Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi. Tutto parte da questa notizia. Il grand.lup.man. di microsoft ha unilateralmente concesso alla “gens russica”, dando mostra della propria magnanimità, di poter nuovamente abbeverarsi al suo sistema operaciccio, unilateralmente tolto per ritorsione nove mesi fa.
https://t.me/bbbreaking/144636

PECCATO CHE, nel frattempo,
- metà dei russi aveva imparato a cammuffare il VPN per accedere alla rete non da russo (lo stesso che tocca fare a chi volesse accedere a RT nel libero e democratico U-ccidente…) e quindi a scaricarselo lo stesso, con tutte le modalità che la fantasia informatica produce e ri-produce quotidianamente;
- l’altra metà, aveva scoperto Ubuntu, Xubuntu, Debian e tutte le distribuzioni di Linux che la fantasia informatica produce e ri-produce quotidianamente. Col vantaggio che queste sono gratis, non ti devi infilare in testa una bandana nera col teschio, non devi fare ricerche strane e lanciare allegati ancora più strani per fare le stesse, identiche cose che un comune mortale fa quando accede al PC utilizzando un software proprietario.

Kill Bill (gheits) volume 3. Il vaso di Pandora è stato aperto, la cazzata il regime u-ccidentale questa volta l’ha fatta in maniera irreparabile, centoquaranta milioni di persone appartenenti alla gens russica si sono emancipati. Meglio, i 70 milioni che sono passati al software libero! Una svolta epocale perché in nessun Paese si è mai venuta a creare una percentuale così alta di popolazione libera ed emancipata.
https://t.me/adirect/14500

E ancora una volta, come 105 anni fa, sia pur per una causa meno nobile e completamente diversa, indicano la strada agli altri popoli oppressi dalla “dittatura delle finestre” e dalla falsa alternativa da fighetti radical-chic del “tempo delle (mezze) mele”: metafora economica dell’attuale sistema di pensiero unico politico e ideologico.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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27/12 ore 17:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Oggi RYBAR ha aperto le danze con un’analisi decisamente ricca di spunti, che riprende un’analisi di ieri e che ha a sua volta dato vita ad altri contributi pubblicati in risposta altrettanto interessanti. Proviamo a riassumere i tratti salienti di quanto emerso oggi.

Il titolo del primo contributo era già provocatorio: “Sulla imminente (o non molto) perdita di Bachmut”.

Parte dalle considerazioni fatte ieri, come quella degli oltre mille soldati ucraini uccisi negli scontri degli ultimi dieci giorni. E mette in guardia dal giungere a conclusioni affrettate, come quella che l’avamposto stia per cadere.

A sostegno di tale tesi, porta informazioni pervenutegli che parlano di ulteriori trasferimenti di carne da cannone ucraina (113°, 127°, 226° brigate di difesa territoriale e 3° brigata della guardia nazionale) fra i soli 24 e 25 dicembre.

Conclude: “attualmente fra le ff.aa. ucraine di riserve ce ne sono ancora a sufficienza” (на данный момент резервов в ВСУ ещё хватает)
https://t.me/rybar/42299

Il resto del pezzo è tutto un riferire di ulteriori trasferimenti dall’ovest, eccetera. Il succo del discorso è e resta questo: sotto lo schiacciasassi c’è sempre nuova carne da cannone da mandare, i tempi si allungano.

Riprende il pezzo subito dopo DVA MAJORA, altro canale telegram molto informato. Il quale, riporta del completamento delle seconde e terze linee di difesa DIETRO ARTEMOVSK, per cui la presa di questo importante punto della prima linea di difesa non comporterebbe uno sfondamento. Conclude, infine, che occorre far saltare ponti e bloccare in maniera molto più incisiva e diretta dell’attuale l’approvvigionamento e le comunicazioni da OVEST a EST.
https://t.me/dva_majors/7278
Tradotto: “si ha ancora paura di far troppo male, non bastano i trasformatori che bloccano i treni e tolgono la corrente alle fabbriche di munizioni e di riparazione dei carri armati che giungono mezzi distrutti dal fronte. Occorre colpire ponti, distruggere ferrovie e strade, colpire fabbriche e caserme delle regioni dell’ovest, eccetera”. Discorsi che si sentono da marzo.

Conclude BRJUSSELSKIJ SVJAZNOJ, che da ARTEMOVSK è appena tornato e prende così la parola:
- conferma che le ff.aa. ucraine continueranno a inviare nuova carne da cannone per tenere quella prima linea di difesa;
- conferma che le perdite sono enormi, l’ultima rotazione a OPYTNOE, per esempio, era di CINQUE GIORNI FA; semplicemente, i soldati inviati muoiono subito e devono essere subito rimpiazzati (per inciso, non verrà mai imbastito un tribunale speciale per questi crimini contro l’umanità, prima ancora che contro quello che si definisce, da parte dei fascisti di KIEV, essere “lo stesso popolo”; ma ciò non toglie che continui ad anteporre, agli interessi dello stesso, alla vita delle persone che lo compongono, gli interessi dei suoi padroni.
https://t.me/brussinf/5436
- ribadisce che l’unico modo per fermare questa mattanza è rendere ARTEMOVSK oggettivamente indifendibile, ovvero accerchiarla; operazione non semplice, visto che riserve continuano ad ammassarsi, aspettando il loro turno per morire, lungo tutta la linea di fronte a nord e a sud della stessa.

Tendenza che non accenna a diminuire lungo l’intera linea di fronte che si estende attraverso il DONBASS: anche il bollettino di oggi parla di oltre duecento morti fra le fila ucraine:
https://t.me/RVvoenkor/34643
Vale la pena ripetere che il bollettino del Ministero della difesa russo non prende in considerazione la linea di fronte da SEVERSK a sotto ARTEMOVSK, dove sono direttamente impegnati i wagnerovcy.

Circa questi ultimi, l’ultimo contributo citato su ARTEMOVSK ribadisce che il compito primario non è prendere ARTEMOVSK, ma fare esattamente quanto stanno facendo: continuare ad attirare forze nemiche e annientarle, sistematicamente,
1. rendendo di fatto più deboli eventuali offensive NATO, che andranno ad affrontare con molti meno uomini e mezzi
2. procedendo a smantellare il secondo esercito emerso dalla disintegrazione dell’URSS, con scorte di armi e munizioni enormi e con centinaia di migliaia di uomini mobilitati.

Visto che l’intenzione dei padroni NATO è procedere a oltranza, la loro azione oggi si concentra esattamente nell’indebolire – e quindi accorciare – questa “oltranza”. Compito che svolgono ogni giorno. Di OTTOCENTO uomini in forze alle truppe di difesa territoriale arrivate ad ARTEMOVSK, ne restano per esempio ora MENO DI CENTO.
https://t.me/rybar/42306

La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/27/20221227133822-4339c3c9.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/27/20221227133816-25df0e22.jpg
mostra proprio (FRECCE ROSSE) come le direttrici di attacco siano molteplici, proprio per impegnare il maggior numero possibile di truppe a difesa e costringerle a esporsi, di modo da poterle poi fiaccare con la superiorità di fuoco della propria artiglieria pesante. Azione continua, incessante, tesa a questo, piuttosto che a puntare lungo un’unica direttrice e sfondare. Le perdite, con questa opzione, sarebbero enormi. Ed è quello che i russi non vogliono. Se la partita deve essere lunga, la vogliono affrontare alle loro condizioni.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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26/12 ore 18:20 aggiornamento

DAL FRONTE


Linea di fronte sostanzialmente invariata, ancora per il momento. Infatti, si è appena aperta un’altra breccia a SUD di SOLEDAR, laddove i soldati russi attaccano provenendo da BACHMUTSKOE
https://t.me/brussinf/5434

Se prendiamo questa cartina di due giorni fa di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091745-b789aff1.jpg
e con legenda in italiano (dove si trova nella traslitterazione Bakhmuts’ke),
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091744-6aea306c.jpg
il movimento da SUD verso SOLEDAR è ancor più evidente.

ARTEMOVSK sempre più teatro della catastrofe delle forze armate NATO impegnate nella difesa di quella che, da un mese a questa parte, è diventata una vera e propria TRAPPOLA. Aggravata, fra le altre cose, dalla difficoltà di approvvigionamenti che porta anche alla mancanza di munizioni sulla linea di fronte. E la trappola diviene mortale. Se la cifra riportata ieri degli 870 morti sembra eccessiva, qui la stima parla di 1200 morti in 10 giorni.
https://t.me/milchronicles/1430

Discorso egualmente difficile a MAR’INKA, con la parte ancora sotto il controllo ucraino sempre più sotto pressione.
https://t.me/epoddubny/14343
I rinforzi continuano ad arrivare ma, come i marò della 35° brigata, appena possono cercano di fare rapporto ai superiori per dimostrare l’impossibilità di andare in battaglia e cercare così di evitare morte certa sia per mano russa, che per quella del plotone d’esecuzione:
https://t.me/ukraina_ru/124195


LA MICHETTA E L’A-MICHETTA... COME ENTRARE IN EUROPA IMITANDO L'ITALIA

Il primo accostamento, battutaccia stracult presa indegnamente in prestito dai buoni Alvaro Vitali e Mario Carotenuto, si ripete a mezzo secolo di distanza per un motivo. E non in Italia, stranamente.

Ambasciatore d’Ucraina in Bulgaria, pardon ambasciatrice, è appena stata nominata una “sessuologa” (SIC! ..сексолога) senza alcuna esperienza diplomatica in materia, tale Olesja Gres’.
https://t.me/legitimniy/14391
Bel personale, niente da eccepire. La mente ritorna a episodi nostrani di ordinario nepotismo e corruzione. Nel laconico commento di Legitmnyj, pare che non si tratti di un caso isolato ma che piazzare amici, parenti, compari e amanti nell’apparato di potere che si controlla sia diventata ormai una prassi. Come da noi.

Ecco allora che il “nuovo” corso ucraino, oltre a riprodurre come già tre quarti di secolo fa il peggior nazifascismo (qui mascellone con dietro il ritratto del loro “re che c’era un dì”)
https://t.me/boris_rozhin/73650
riprende orgogliosamente anche uno dei peggiori vizi italici, nonché tratto distintivo per cui andiamo famosi in tutto il mondo. Scopriamo quindi come un filo nero (“rosso” sarebbe fargli troppa grazia) leghi indissolubilmente gli esponenti più vergognosi di entrambe le nostre storie: forse, qualcuno, avrà detto al regime di KIEV che così facendo avrà un canale preferenziale per entrare nell’UE.

SOGNI MOSTRUOSAMENTE PROIBITI

Proseguendo nell'indecenza trash del regime nazifascista di KIEV, facciamo capolino nell’ufficio del capo dei servizi segreti ucraini (GUR). Sopra una parete anonima (come quei personaggi...), capeggia non un calendario osè (magari...) ma una carta della Federazione Russa piena di segni fatti a pennarello, esibita peraltro in bella vista a uso e consumo dei giornalisti a cui è stato permesso accedere al suo ufficio. E rivolgere direttamente al gran.lup.man. alcune domande:

- “Abbiam visto nel Suo ufficio una carta della Russia divisa in più parti. Sarà la prossima tappa dopo aver ripreso i confini del 1991?”
- “Tutti ci vedono quel che ci vogliono vedere… potrebbe anche trattarsi solo di un esercizio a pennarello punta grossa. Oppure no”
https://t.me/vityzeva/75830

Risposta “sorniona”, tipica di chi ricopre quella posizione. Guardiamola un attimo, quella mappa:

C’è un’UCRAINA che è una GRANDE UCRAINA, che incorpora pezzi di Russia anche da altre Oblast’… la promessa.
KALININGRAD torna alla GERMANIA.
C’è una Federazione Russa ridotta all’osso (e senza CECENIA (Ichkerija segnato sotto))
C’è una fantomatica CAR (Repubblica Centro-Asiatica?) e poi una “K” sul pezzo più a Est, laddove K sta per Kitaj, mitico Catai… Cina per gli amici. Quello gliela diamo a loro…
Le isole Curili tornano al Giappone.
https://t.me/RVvoenkor/34574

E la GRANDE UCRAINA diventa sempre più grande, più grande, più grande… fino a ricoprire l'Europa, l'Eurasia, il mondo...

A quel punto, il capo dei servizi segreti ucraini si sveglia di solito tutto sudato. Per l’amor del cielo, a ciascuno i propri sogni mostruosamente proibiti: a chi a-michette, a chi deliri geopolitici a compensazione della propria, latente, impotenza. Con la differenza, non da poco, che nel primo caso si fanno MOLTI meno danni.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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25/12 ore 23:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione sostanzialmente invariata in termini di avanzamento territoriale. Si procede, lentamente, metro dopo metro, nei punti caldi del fronte EST, dando priorità a infliggere il maggior danno possibile alle truppe NATO.

Cosa che è accaduta, puntualmente, anche oggi. Quasi 200 morti e un centinaio di feriti solo oggi nei contrattacchi NATO falliti fra SVATOVO e KREMENNAJA, giusto per dare un dato:
https://t.me/namarshe/3412

Settore dove i russi non hanno fretta di attaccare, dove i loro avanzamenti procedono come già detto lentamente, ma dove la loro artiglieria pesante non cessa un attimo di martellare avamposti e retrovie NATO.
https://t.me/vysokygovorit/10378

Fra i due bollettini del Ministero della difesa russo, quello del 24 e quello del 25, ci sono 230 morti in più da sud di Doneck a Svatovo.
https://t.me/mod_russia/22915

Più a SUD, intorno ad ARTEMOVSK, in una sola settimana 870 sono stati i morti e 600 i dispersi, solo tenendo conto dei dati riportati dai mass media e dai social ucraini:
https://t.me/namarshe/3400

ARTEMOVSK dove solo oggi è stata fatta saltare una caserma di “mercenari stranieri”, ovvero di soldati NATO messi in aspettativa dai loro rispettivi eserciti:
https://t.me/mod_russia/22915

ARTEMOVSK dove proseguono gli attacchi russi da TRE direzioni contemporaneamente, SUD-EST, EST e NORD-EST.
https://t.me/platcdarm/35

Dove invece appare meno probabile un’offensiva russa, ovvero sulla linea di fronte che attraversa la regione di Zaporozh’e, prosegue incessante l’opera di fortificazione di linee difensive a scaglioni da parte dei russi. Qualche foto qui della posa di queste opere difensive:
https://t.me/voenkorKotenok/43971
Mettendo in sicurezza CHERSON e ZAPOROZH’E, appare chiara l’intenzione di chiudere la partita nel DONBASS. Manovra reale o semplice diversivo? Lo scopriremo presto.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

A proposito di perdite fra le fila ucraine confrontiamo i dati del 25/12 (https://t.me/mod_russia/22916) con quelli del 15/12 (https://t.me/mod_russia/22679):
352 aerei (vs 344 – 15/12, +8 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
192 elicotteri (vs 184 – 15/12, +8 vs +4 dei 10 giorni precedenti)
2724 droni (vs 2669 - 15/12, +55 vs +41 dei 10 giorni precedenti)
399 sistemi missilistici (vs 396 – 15/12, +3 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
7240 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7127 - 15/12, +113 vs +131 dei 10 giorni precedenti)
940 lanciarazzi multipli (vs 931 – 15/12, +9 vs +21 dei 10 giorni precedenti)
3708 obici e mortai (vs 3685 – 15/12, +23 vs +28 dei 10 giorni precedenti)
7747 autoveicoli blindati (vs 7614 – 15/12, +133 vs +167 dei 10 giorni precedenti

Aerei ed elicotteri sono stati abbattuti a un ritmo quasi doppio, mentre si avverte una diminuzione del ritmo di distruzione di carri armati, lanciarazzi multipli, obici e blindati. Meno azioni offensive da parte NATO, meno armamenti a disposizione, ruolo forzato di copertura di aerei ed elicotteri che, appena si alzano dai loro nascondigli, sono individuati e abbattuti: questo un breve commento a caldo, in linea peraltro con quanto riportiamo ogni giorno dal fronte. Il dato importante è che, comunque, a prescindere da tutto, il RITMO di DEMOLIZIONE del parco armamenti NATO dislocato in Ucraina, sia a livello di scorte sovietiche che di nuove acquisizioni, è PIU’ ALTO del RITMO DI APPROVVIGIONAMENTO e RIGENERAZIONE dello stesso. In altre parole, la demilitarizacija procede, l’indebolimento progressivo del potenziale bellico NATO dislocato su territorio ucraino prosegue.

ACCADDE OGGI: 1991-2022

Trentuno anni fa, il 25 dicembre 1991, alle 19:38 la bandiera dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche era ammainata e, al suo posto, era issata quella della Federazione Russa. Qui un contributo filmato:
https://t.me/Rogandar/35252
Il lento suicidio durato oltre un lustro, avvenuto dall’interno, da quella stessa nomenklatura che su quella bandiera aveva giurato e spergiurato, era giunto a compimento, riuscendo laddove imperialisti u-ccidentali e nazifascisti avevano fallito. Il Paese dei Soviet, la Repubblica degli operai e dei contadini, era ufficialmente morta.

Chi contribuì alla liquidazione di quell’esperimento, unico nella Storia dell’uomo, fu anche l’artefice delle pulsioni centrifughe successive e di quei nazionalismi che furono erti a maschera, a copertura, di quel capitalismo da rapina che letteralmente saccheggiò il patrimonio raccolto da generazioni di operai e contadini, riducendoli in miseria, togliendo loro lavoro e prospettive per il futuro, provocando una catastrofe demografica di decine di milioni di persone paragonabile a un vero e proprio genocidio, come ammesso qualche anno fa anche alle nostre latitudini. Naturalmente, fra gli applausi scroscianti dell’U-ccidente “democratico”. E col silenzio complice del papa polacco.

CUI PRODEST?

Legitimnyj, riprendendo le amare riflessioni di un altro canale ucraino sui numeri del credito estero,
https://t.me/ZeRada1/11555
ovvero delle catene che si stringono sempre più intorno a quello che, fino a meno di un anno fa, poteva essere considerato un Paese sovrano a tutti gli effetti, svolge una constatazione ancora più amara.

A chi giova un’Ucraina forte, con enormi flussi di denaro giunti come riparazioni da parte dei perdenti russi? Magari più grande grazie sempre a qualche ulteriore concessione territoriale russa? Magari in grado di costruire un “blocco dell’Est” con altri Paese fuori e dentro la UE, in grado di agire autonomamente dagli attuali padroni NATO? Senza andare troppo lontano, sulla falsariga di una Turchia secondo esercito NATO al mondo e sempre più scomodo battitore libero?
https://t.me/legitimniy/14389

Non certo alla NATO. All’U-ccidente fa MOLTO più comodo un’Ucraina disgregata (3-4 parti) secondo scenario jugoslavo, distrutta economicamente così che ai russi restino solo macerie, in caso di vittoria, che poi è lo stesso che cercano di fare dalla fine dell’URSS con i russi stessi, cercando la divisione di quell’immenso territorio in staterelli decisamente più facili da controllare e da saccheggiare.

Il patàca, del resto, nulla dice di fronte alle pubbliche esternazioni di deputati e altre figure istituzionali polacche circa la “restituzione” dell’OVEST ucraino alla “grande Polonia”. Manda decine di migliaia di uomini a crepare nel DONBASS, punta a mobilitarne altre decine di migliaia per far fronte alle enormi perdite,
https://t.me/legitimniy/14385
ma sulla spartizione a OVEST tace. Come i fascisti a Salò, mero fantoccio contro il suo stesso popolo.

Del resto, lo diceva qualcuno due secoli fa:
“E il premio sperato, promesso a quei forti
Sarebbe o delusi, rivolger le sorti,
D’un volgo straniero por fine al dolor?”
Nessuno fa niente per niente. Ma non saranno certo media o cinegiornali luce u-ccidentali, men che meno una pubblica d-istruzione in odore di sanzioni disciplinari per i non allineati, a ricordare ad attempati studenti smemorati il Coro dall’Atto III dell’Adelchi. Per quelli di oggi, poi, il problema più non si pone: a memoria non si studia più neppure la formazione della propria squadra del cuore.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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24/12 ore 10:30 aggiornamento

MAR’INKA


Proseguono gli scontri casa popolare per casa popolare, ciascuna di esse trasformata dalle ff.aa. ucraine in avamposto dove piazzare unità e pezzi di artiglieria, leggera e pesante, secondo schemi prestabiliti. Come ad ARTEMOVSK, è la struttura urbanistica stessa a offrire possibilità di difesa, ovvero una base su cui costruire ulteriori fortificazioni e trinceramenti in cemento, sabbia e filo spinato. Ovviamente, partendo dal presupposto che le abitazioni di decine di migliaia di donne e uomini siano tutte “a perdere”, a prescindere dalla volontà degli stessi di resistere indefessamente all’“occupante”, piuttosto che di accoglierlo a braccia aperte come liberatore.

Il problema non si pone, e chi lo pone è un traditore: ogni casa come pezzo di cemento per il fronte, ogni corpo, ogni vita di civile come scudo umano per il fronte, e tutto questo perché lo decido e lo dico io.

Per i militari, il problema etico-politico è ancor più inesistente, non ci sono convenzioni, non ci sono mascheramenti già a monte: sono carne da cannone punto e basta. Quindi, sempre a MAR’INKA la 79° è sempre più biomassa per arricchire la terra e materia di addobbo nazionalistico dei cimiteri, una bandiera per ciascuna tomba.
https://t.me/milchronicles/1425

Per inciso, sono sempre di più i filmati che girano per i cimiteri ucraini, letteralmente inondati di bandiere, ovvero di soldati morti, dal più grande al più piccolo come questo:
https://t.me/WarDonbass/91983


Che è quanto sta accadendo: questo filmato mostra l’azione congiunta di GRAD, obici semoventi TJULPAN e carri armati nell’esecuzione di diverse missioni in aree veramente vicine l’una dall’altra. Smantellare una struttura fortificata a più livelli, comporta un livello di coordinamento e di sincronizzazione fra i diversi reparti e unità impegnati, il tutto per magari prendere un supercondominio, e da lì ripartire per quello immediatamente dopo, trasformato a sua volta in avamposto come il primo.
https://t.me/rybar/42265

BREVI DAL FRONTE

Un’intera unità di “mercenari” stranieri, ovvero soldati regolari in forza ai Paesi dell’EST NATO attualmente “in aspettativa”, è stata eliminata lungo la direttrice di DONECK.
https://t.me/epoddubny/14319

Prosegue incessante l’attività di respingimento e conquista di posizioni favorevoli da parte delle truppe russe lungo la linea SVATOVO-KREMENNAJA
https://t.me/vysokygovorit/10357
In questo caso, appare chiara l’intenzione di allontanare la linea di fronte oltre la riva del fiume che, pochi km più in là, taglia verticalmente l’area e costituirebbe una linea difensiva naturale esattamente come il DNEPR sotto CHERSON. Tradotto, ulteriore stabilizzazione della linea di fronte.

MUGIN-5, I “GERANI” CINESI

Ottimo lavoro di RYBAR che ha passato al setaccio le notizie relative all’impiego di DRONI cinesi acquistati dagli ucraini e lanciati stanotte CONTRO obbiettivi in CRIMEA (cartina compresa).
https://t.me/rybar/42258

Droni relativamente economici, evidente l’intenzione di riprodurre su questa parte della linea di fronte la stessa struttura offensiva adottata con successo dai russi dopo l’ingresso dei GERANI, ovvero degli SHAHED iraniani.

Ma i MUGIN-5 non sono i GERANI e la contraerea russa non è come quella ucraina. Risultato, attacco completamente fallito. Occorre però prestare MOLTA attenzione a queste dinamiche.

Senza sopravvalutarle, perché anche un trasformatore nella regione di BELGOROD è stato messo fuori uso, ma il danno è incomparabile rispetto a quelli che, in Ucraina, hanno subito la stessa sorte: in altre parole, la SCALA è imparagonabile. Ma nemmeno senza sottovalutarle, perché un drone è sempre un drone: un dispositivo bastardo in grado di sfuggire a radar e a contraerea o, come nel caso dei GERANI più recenti, di “sacrificarsi” per favorire l’identificazione di postazioni di contraerea da eliminare immediatamente col fuoco di controbatteria. Teniamo quindi presente che in circolazione ci sono questi nuovi attori.

PATRIOT, DALLA TRAGEDIA ALLA FARSA

Questa scheda, purtroppo in russo, riassume brevemente un argomento del quale si è parlato tanto, secondo me troppo. In attività dal 1982 (ha ragione quindi Putin nel dire che hanno una certa età…), io personalmente ne ho sentito parlare meno di dieci anni dopo, quando furono impiegati in funzione anti-SADDAM. Mi ricordo ancora quel nome, contrapposto nella retorica u-ccidentale di regime agli SCUD.
Creati per tirare giù aerei e missili, hanno una gittata dagli 80 ai 120 km, una batteria è stata gentilmente concessa ai servi della gleba ucraini: parliamo di POSTAZIONI collegate fra loro in un numero da 4 a 8 contenenti 4 missili ciascuna.
Naturalmente, anche una capra come me capisce che una postazione è un po’ pochino. L’approfondimento da cui sto traendo queste notizie sostiene che, per creare uno SCUDO, ne servirebbero decine o centinaia.
L’approfondimento sostiene che un GERANIO difficilmente sarebbe individuabile da questi radar.
Sempre lo stesso sostiene infine che anche i KINZHAL, missili ipersonici, stanno ai missili MIM-1104, lanciati dai PATRIOT, come lo struzzo da corsa BIP BIP sta a WILLY COYOTE: i secondi riescono a star dietro a missili veloci al massimi 2,2 km al secondo, mentre i KINZHAL superano i 4 km al secondo.
https://t.me/milchronicles/1418

Qui mi fermo. Non ho né gli strumenti, né le competenze per dire che l’operazione sia così inefficace come si dice. Anche se un’idea me la sono fatta, anche grazie alle informazioni che mi ha comunicato un mio amico decisamente più competente di me in materia, e che si tratta di un’operazione sostanzialmente propagandistica. Una postazione, in ogni caso, è poco o niente.

Infine, resta quanto sintetizzato da questo post russo, che mette alla berlina la retorica propagandistica capitalistica u-ccidentale contro uno dei suoi stessi prodotti:
“Una postazione PATRIOT costa 450-550 milioni di dollari
Un singolo razzo dei suoi costa 4 milioni di dollari
Ma tirar giù una batteria di 4 DRONI che vale 50 mila dollari… non ha prezzo!”
https://t.me/namarshe/3360

ENNESIMA STRAGE NATO DI CIVILI A CHERSON

Spero che la smettano. Oggi il cinegiornale luce che inizia per “an” e finisce con “sa” non l’ha neppure degnata della dovuta attenzione, forse perché ormai riconosciuto ovunque che era una notizia PALESEMENTE FALSA. Mentre a KRAMATORSK c’è voluto l’intervento involontario di Mentana per far sgonfiare, a livello mondiale, la bolla di fango mediatico che si era venuta a creare.

Spero quindi che la smettano. In questo caso, a scagionare i russi non sono i numeri di serie dei TOCHKA-U indirettamente ripresi dalle telecamere di Mentana, ma i pezzi di HIMARS ritrovati sul luogo della strage.
https://kherson-news.ru/society/2022/12/24/80660.html
Immagini diffuse da CANALI UFFICIALI UCRAINI, per giunta:
https://kherson-news.ru/society/2022/12/24/80791.html
et
https://kherson-news.ru/incident/2022/12/24/80816.html
E gli HIMARS sono MISSILI NATO, le V-2 che avrebbero dovuto ribaltare le sorti del conflitto… e che invece, quotidianamente, bersagliano DONECK, GORLOVKA, JASINOVATA… e oggi anche CHERSON! I missili che, ripetiamo, NON SI MUOVONO SENZA IL CANALE VERDE DEI PADRONI NATO. E' STATA QUINDI UNA STRAGE NATO. Bastardi. Hanno voluto montare il caso a ridosso del natale non ortodosso, quindi occidentale. Sulla pelle di poveri cristi. POVERI CRISTI CHE, LO RIPETIAMO, SONO RIMASTI LI’! NON SONO EVACUATI CON GLI ALTRI DALL’ALTRA PARTE DEL DNEPR! E QUESTO E’ STATO IL RINGRAZIAMENTO! USATI COME CARNE DA CANNONE PER SPOT PROPAGANDISTICI USO U-CCIDENTALE. Ancora, bastardi. DOPPIAMENTE, perché una volta scoperti si son difesi dicendo... che quelle schegge ce le avevan messe i russi. In una città dove ormai ti sparano a vista se hanno anche solo il sospetto che tu simpatizzi, per i russi. Con la caccia alle streghe di cui siamo stati testimoni e che abbiamo denunciato, nel silenzio generale dell'U-ccidente. Bastardi e senza più ritegno. Mentre i cinegiornali luce non pubblicheranno mai, in barba a una deontologia che NON hanno, nessuna rettifica, nessun trafiletto in piccolo. Nel fango, ormai, amano rotolarsi e sguazzare e pensano che sia quella la norma.

Aggiornamenti a seguire da domani.

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24/12 ore 10:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Gli sviluppi maggiori ci sono stati lungo la direttrice di ARTEMOVSK, da SEVERSK a TORECK.
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091745-b789aff1.jpg
MOLTO eloquente. Come già ipotizzato nei giorni scorsi, la liberazione di JAKOVLEVKA avrebbe creato ulteriori difficoltà alla linea difensiva ucraina. E così è stato. Infatti (freccia rossa in alto a est) si è creato un cuneo che minaccia la linea di approvvigionamento da SEVERSK a SOLEDAR. Ma non solo: SOLEDAR è ora attaccabile da NORD e SEVERSK da SUD.
A ben vedere, si sono creati “cunei” lungo tutta la linea. Su tutti ci sono pressioni fortissime per sfondare (le frecce rosse). E sfondare a questo punto è una minaccia concreta che i soldati ucraini DEVONO sventare, lungo una linea di SETTANTA KM all’incirca e non su uno, ma su diversi punti.

Aggiornamenti a seguire.

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23/12 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Situazione sostanzialmente INVARIATA.

Fra SVATOVO e KREMENNAJA continuano le manovre di difesa attiva delle truppe russe, alla ricerca di nuove posizioni:
https://lnr-news.ru/politics/2022/12/23/111658.html

Più in giù, a SOLEDAR, continuano gli attacchi russi e le conseguenti perdite ucraine.
https://lnr-news.ru/society/2022/12/23/111647.html

Perdite che, come da bollettini precedenti, si originano sia per attacco dei russi, come nel caso qui sopra, sia per tentativi di contrattacco che ancora non accennano, nonostante l’esito sempre identico e le scarsissime prospettive di successo, ad avvenire, giorno dopo giorno.

Ad ARTEMOVSK la guerra casa popolare per casa popolare continua. Pezzi di artiglieria sono spostati sui tetti dei palazzoni, attorno ai cortili dei quali girano carri armati.
https://lnr-news.ru/society/2022/12/23/111646.html
I generali NATO hanno ordinato di tenere la città, costi quel che costi, e i costi purtroppo per la carne da cannone ucraina si vedono: brigate e reparti appena trasferiti vengono ben presto decimati.
https://dnr-news.ru/politics/2022/12/23/193007.html

ENNESIMA AUTOBOMBA

Questa volta a MELITOPOL’. I nazifascisti fanno l’unica cosa che gli riesce bene: seminare terrore.
https://t.me/boris_rozhin/73454
et
https://t.me/RVvoenkor/34438
Impuniti, per il momento.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Da oggi fino al 2 mattina il servizio procederà in modo discontinuo. Spero di riuscire almeno a coprirlo con un aggiornamento al giorno. Grazie mille a tutti, i migliori auguri a tutti... e tgnim bòta!

Aggiornamenti a seguire domani.

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22/12 ore 19:30 aggiornamento

TEMPO DI DISCORSI…

Ieri era il turno di SHOJGU e PUTIN, oggi è stato il turno di GERASIMOV… e PUTIN! Con un appendice abbastanza importante a quanto già detto ieri. Ma partiamo da GERASIMOV, comandante in capo delle forze armate russe.
https://t.me/mod_russia/22834

Il suo intervento (qui trascritto integralmente)
https://telegra.ph/Tezisy-vystupleniya-nachalnika-Generalnogo-shtaba-Vooruzhennyh-Sil-Rossijskoj-Federacii--pervogo-zamestitelya-Ministra-oborony-R-12-22
è stato molto utile per definire alcuni dettagli, già discussi e stradiscussi in queste ore e oggetto di rilancio praticamente ovunque, tranne ovviamente che per i cinegiornali luce u-ccidentali.
Recupero quindi dal sunto del sunto di un voenkor, relativamente alla parte ucraina, i punti salienti:

- la linea di fronte si estende attualmente su 815 km
— Линия фронта на Украине растянулась на 815 км;

- Nel quadro della SVO sono stati colpiti oltre 1300 obbiettivi critici per importanza del regime di Kiev
— В рамках СВО было поражено более 1300 критически важных объектов киевского режима;

- I missili ipersonici Kinzhal si sono rivelati non abbattibili dalla contraerea ucraina;
— Российские гиперзвуковые ракеты «Кинжал» оказались неуязвимы для украинской ПВО;

- Il lavoro del complesso militare industriale ucraino è stato paralizzato
— Парализована работа украинского ВПК;

- Attualmente la situazione sulla linea di fronte si è stabilizzata
— В данный момент обстановка на линии фронта стабилизирована;

- Il grosso degli sforzi delle ff.aa. ucraine è concentrato nel completamento dell’operazione nel Donbass
— Основные усилия ВС РФ сосредоточены на завершении операции в Донбассе;

- Da febbraio i Paesi occidentali hanno spedito in Ucraino 350 carri, 700 sistemi di artiglieria, 100 lanciarazzi multipli, 30 elicotteri, oltre 5000 droni e 5300 lanciamissili a spalla
— С февраля западные страны поставили на Украину 350 танков, 700 артсистем, 100 РСЗО, 30 вертолет, более 5000 БПЛА и 5300 ПЗРК;

- L’aiuto occidentale in Ucraina è stimato in 100 miliardi di dollari
— Западная помощь Украине оценивается в $100 млрд.
https://t.me/voenkorKotenok/43915

Non poco. Putin aggiunge al discorso di ieri, non solo che i Patriot sono obsoleti rispetto agli S-300
https://t.me/WarDonbass/91739
e che è la cosa che riportano i cinegiornali (cosa tra l’altro vera…), ma che

- gli USA in Ucraina “sono coinvolti” (вовлечены) da parecchio tempo, nel più ampio e profondo (ширше и глубже) senso del termine! A proposito di coinvolgimenti a stelle e strisce nel conflitto…

- Il popolo ucraino ha una parte che si definisce ancora parte di quella cosa strana che si chiama “russkij mir”, e che non sto qui a definire. A noi basti pensare che l’83% della popolazione sotto il regime di KIEV fino a 15 anni fa preferiva esprimersi con gli altri in russo, il 60% lo parlava in famiglia, il 38% lo considerava sua lingua nativa.
https://t.me/zastavnyii/88?single
Lasciam stare le percentuali, datate 2006, ma se un popolo si può cambiare in 15 anni allora tutti i genocidi compiuti dall’U-ccidente, a partire da quelli in America latina, in realtà sono non sono stati tali… incas, maya, atzechi, son diventati latini. Punto. Dov’è il problema? Dobbiamo ragionare così? Stesso discorso per l’attacco ignobile alla religione ortodossa, ovvero all’attacco alla confessione del 56% dei fedeli ucraini. E poi qualcuno a Roma parla di dialogo interconfessionale… avanti con gli altri punti, che è meglio.

- I russi proteggono queste persone, peraltro divise artificialmente da un regime che ha enfatizzato aspetti nazionalistici (e fascisti) nell’individuazione di un’ucrainicità da contrapporre ai russi, un’ostilità e una volontà di divisione artificiosa, oltre che artificiale, che è ideologica prima ancora che politica.

- I russi il conflitto ucraino, nato da questo regime e sviluppatosi con la complicità di un occidente che i russi li ha letteralmente “presi per il naso” (нас водили за нос), lo porranno a termine.
https://t.me/boris_rozhin/73406

In sintesi, tra i discorsi di ieri e quelli di oggi c’è una continuità. Il 2023 sarà molto lungo…

… E DI LAPSUS FREUDIANI

ZELENSKIJ parlava… e la traduttrice traduceva…
https://www.youtube.com/watch?v=77wsLT5XEis
tutto procedeva come da manuale cencelli, fino a quando non è uscita con questa frase:
“I hope that Congress will approve financial assistance for our CRIMES...”
(spero che il congresso approverà gli aiuti finanziari per i nostri CRIMINI”)

Doveva dire COUNTRY, probabilmente e la frase, nella retorica servilistica del patàca, avrebbe così trovato la sua giusta collocazione… ma qualcosa la ha fermata. Le ha fatto dire un’altra cosa. La verità? SICURAMENTE. Ringraziamo i lapsus freudiani della traduttrice, probabilmente schifata oltremisura delle cappellate che per deontologia doveva tradurre, per questo momento verità…

Aggiornamenti a seguire domattina.

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22/12 ore 12:20 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sostanzialmente invariata, nel senso che prosegue la mattanza allo stesso ritmo dei giorni precedenti. Con avanzamenti nella zona urbana lungo la via FEDOR MAKSIMENKO.
https://t.me/rybar/42210
La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222092707-f88c614b.jpg
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222092706-7c787bde.jpg
Ci dice ben poco, in questo senso.

Prosegue intanto la pagliacciata del regime di KIEV sulla stessa ARTEMOVSK: prima non valeva nulla, adesso è tutto, almeno a sentire le parole del patàca di ieri a Washington.
https://t.me/newsfrontnotes/31974
E’ tutto.. come sarà tutto fra poco il paese dietro, e poi quello dietro ancora. Tutto si, pur di prolungare l’agonia del popolo ucraino per soddisfare i padroni NATO.

DA SVATOVO A KREMENNAJA

Mentre ad ARTEMOVSK i rinforzi ucraini stanno giungendo in massa nel tentativo di STABILIZZARE la situazione, aumentando così le perdite in modo esponenziale, su questa tratta i padroni NATO non hanno ancora perso la speranza di poter CONTRATTACCARE. Ed ecco quindi due carte di produzione diversa ma molto simili fra loro:
https://t.me/smotri_z/9383
e l’immancabile RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222083424-0998d720.jpg
+
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222083423-8c10f2c6.jpg
Lo schema è semplice. Le frecce azzurre indicano i punti dove si stanno ammassando truppe per contrattaccare. Presto, assisteremo all’ennesima strage, laddove già oggi le perdite si contano nel centinaio di unità al giorno lungo l’intera linea di fronte, come comunica laconicamente il bollettino quotidiano del Ministero della difesa.

Aggiornamenti a seguire.

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22/12 ore 08:30 aggiornamento

TERRORISMO DI STATO: ATTENTATO A UN RISTORANTE A DONECK


È di qualche giorno fa la notizia di un attentato fallito a GERASIMOV, che ho letto “in diagonale” e che speravo decisamente di non riprendere. Fino a ieri sera, quando a DONECK sono piovuti colpi di artiglieria pesante su un ristorante, dove DMITRIJ ROGOZIN, ex capo di ROSKOSMOS, stava festeggiando il compleanno. Da Zacharčenko a oggi, nulla è cambiato: stessa tattica criminale.

Ma atteniamoci ancora ai fatti. Questo il filmato, girato quando ormai erano stati evacuati tutti (i sopravvissuti):
https://t.me/boris_rozhin/73334
e queste alcune immagini, pubblicate un’ora dopo:
https://t.me/boris_rozhin/73344

Rogozin è stato ferito e ricoverato con schegge varie in corpo. Stessa sorte al capo del governo della DNR, invitato alla cena.
https://t.me/epoddubny/14286
Due che non c’entravano nulla con gli “obbiettivi principali” sono, invece, morti
https://t.me/WarDonbass/91635
Mi correggo subito: i due c’entravano, eccome. Perché da otto anni e mezzo a questa parte basta vivere, passeggiare, fare la spesa, andare a scuola o al lavoro per essere subito dichiarato colpevole e condannato a morte, con sentenza eseguita all’istante. Gli abitanti di DONECK sono colpevoli di vivere, da otto anni e mezzo, senza quei bastardi nazifascisti che da otto anni e mezzo, ogni giorno, li bombardano.

Ci tengo a sottolineare che la NATO orchestra, la NATO pianifica, tutto, dalle coordinate GPS a cosa usare e quando farlo, questi cani infine eseguono. A volte neanche loro, perché non si fidano del risultato o del fatto che non sono in grado di impiegare le armi messe a disposizione, e allora eseguono loro stessi. Gli HIMARS sono “imboccati” fino all’ultimo. Ecco allora che cade ogni barriera fra i nazifascisti ucraini e gli u-ccidentali NATO. Barriere cadute da otto anni e mezzo, come nel programma di addestramento militare segnalato ieri, o nelle veline dell’OSCE su crimini come questo e ben peggiori di questo per tutto questo tempo, su MINSK e MINSK-2 usati unicamente “per prendere tempo”, come ammesso candidamente oggi non da un complottista, ma dalla MERKEL. Sottolineiamolo, quindi, questo dato: sepolto dal letame diffuso a tonnellate quotidianamente dai cinegiornali luce, non lo faremo mai abbastanza.

Lo fa anche Legitimnyj, un ucraino,
https://t.me/legitimniy/14373
che, in conclusione, si chiede quando, prima o poi, anche i russi cominceranno a fare lo stesso. A colpire anche le marionette inutili come il patàca, che via lui c’è dietro la fila. Così, per rappresaglia, occhio per occhio dente per dente, come si usa fare nell’U-ccidente civilizzato: d’altronde, se la strada per la civilizzazione passa nell’ammazzare civili e far saltare uno stabile pur di prendere uno che festeggia il proprio compleanno, occorrerà prima o poi prenderne atto e “civilizzarsi”. In otto anni e mezzo, in nove mesi di SVO, non è mai stato fatto. Preferiscono restare “barbari”. E, sinceramente, preferisco restarlo anch’io.

ZELENSKIJ CONTRO STALIN… PIZDEC!

Il LIBRO E MOSCHETTO ucraino ormai non conosce limiti (alla decenza): filmato da vedere
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20714
Recensione breve di questo "capolavoro" di “fantascienza ucraina”: il patàca viaggia nel tempo e, javelin sulle spalle, combatte contro Stalin. C’è un limite a tutto. Anche all’indecenza. L’ucraino che lo ha postato, commenta alla fine: пиздец, pizdec, “fottuto”, più o meno da usare come il nostro fanculo. “I nostri bambini dovrebbero leggere questo…” Si, e attenti alla puntata successiva, quando porterà i patriot direttamente dietro i cancelli dell’ermitage… contro i bolscevichi nel 1917! Pizdec!

Aggiornamenti a seguire.

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21/12 ore 19:10 aggiornamento

250 UFFICIALI UCRAINI MORTI IN MENO DI UN MESE AD ARTEMOVSK PER COLPA DELLA NATO


Giovani ufficiali, che stanno morendo a frotte da fine novembre ad ARTEMOVSK. Dovevano essere quelli in grado di tenere, di risolvere la situazione. Li avevano mandati ad addestrarsi in GERMANIA apposta. Missione JMTG-U (Joint Multinational Training Group - Ukraine)

Guardate qui, c’è tutto: since 2015!
https://www.7atc.army.mil/JMTGU/

La faccio breve. Gli istruttori NATO hanno addestrato questi ufficiali ALLA SOLUZIONE AZERA DEL CONFLITTO DEL DONBASS! Da OTTO ANNI A QUESTA PARTE! Quindi, li hanno addestrati per prendere DONECK e massacrare ribelli. Ovvero, per ATTACCARE. Qui, devono fare il contrario, non sanno come fare e STANNO PAGANDO GLI ERRORI COMMESSI OGNI GIORNO NELL’AFFRONTARE CIO’ PER CUI NON ERANO STATI ADDESTRATI, MORENDO A FROTTE: 250 ufficiali in meno di un mese. Errori di valutazione del potenziale nemico, errori di posizione e di manovra, errori proprio di approccio: andavano e vanno a cercare protezione dove non devono, col risultato che poi l’artiglieria pesante letteralmente li finisce, nella trappola dove sono andati da soli a ficcarsi. Questo, al netto del fatto che anche le corazze antiproiettile cominciano a scarseggiare.
https://t.me/milchronicles/1412
E in questa configurazione nefasta, qualcuno ha il coraggio di girare video ignobili.

ANCORA SUL FALSO DI BACHMUT

Torniamo su questo falso. Non per infierire, ma perché 250 ufficiali morti, più le migliaia di soldati semplici che hanno fatto la stessa fine, non meritano questa ulteriore beffa. Entrambe le fonti che seguono sono UCRAINE, fra i canali telegram più informati a livello di informazioni riservate. Ed evidentemente non hanno gradito questa vera e propria presa per i fondelli. Ya basta.
REZIDENT fa notare che le fabbriche ad Artemovsk sono distrutte, TUTTE. Quindi quella fabbrica NON potrebbe mai stare, in questo momento, ad Artemovsk. Primo. Secondo, il video è stato analizzato dai loro colleghi e risulterebbe filmato PRIMA di ieri. La data è stata modificata poi. Quindi la consegna delle medaglie e tutto quanto riportato nel video è accaduto giorni fa, non ieri. Tra l’altro, nessun video “all’aperto” del suo arrivo è disponibile.
https://t.me/rezident_ua/15619
LEGITIMNYJ, nel commentare REZIDENT, ribadisce il concetto, dice che più che nel Donbass non è stato e nota che anche nel breve filmato non nomina da nessuna parte che “è a Bachmut”. Quando invece un’azione di questo tipo sarebbe dovuta essere oggetto di un’ENFASI non da poco.
https://t.me/legitimniy/14369
A questo punto, unisco i puntini, giorni fa è stato girato un video buono per tutte le stagioni, uso “public relation” per i padroni americani. Nel frattempo, la situazione ad ARTEMOVSK si è ulteriormente aggravata. E un presidente che fa come sua moglie, ovvero “tenete duro”+”achats a parigi” nella configurazione “tenete duro”+”selfie al campidoglio”, non era tollerabile, almeno così gli è stato detto. Ecco allora la trovata: postdatare quel video e localizzarlo, per atto di fede, ad ARTEMOVSK. “A questo punto nessuno può più dire che me ne sbatto, sono andato persino in bocca al nemico!”: non fa una piega… ma nella maniera maldestra con cui è stato orchestrato e fatto il tutto, sgamato in questa maniera indecorosa, il “falso di bachmut” rischia di ritorcerglisi contro. Perché a crepare non ci vanno gli americani che investono i loro sporchi dollari, e che si fanno intortare anche con molto meno, ma un popolo sempre più allo stremo. E sempre più in corto circuito con questo regime e i suoi ordini suicidi sempre più assurdi, sempre più incomprensibili. E mentre muoiono a decine ogni giorno, lui fa “quello che va”. Impavido. Ya basta.

SESSIONE ALLARGATA DEL COLLEGIO MINISTERIALE DELLA DIFESA: LE CONCLUSIONI DI SHOJGU E PUTIN

Oggi si è svolta la megariunione di fine anno del Ministero della difesa e varie branche a esso connesse, con intervento anche di Vladimir Putin.
https://t.me/WarDonbass/91525
Scremare gli argomenti di ore di interventi è come passare al setaccio l’acqua del Ticino in cerca di pagliuzze d’oro (dalle mie parti lo fanno ancora, un tempo la gente del fiume riusciva così a metterne insieme abbastanza da permettersi le fedi matrimoniali…)… proviamoci:

Dall’intervento di SHOJGU,
- Sulla linea di fronte si trovano ufficiali, artiglieri e altre unità speciali NATO
- Su KIEV hanno gli occhi puntati OLTRE 500 SATELLITI NATO
https://t.me/WarDonbass/91552
(e io… estica… ma quanti cavolo di satelliti NATO ci ronzano sulle capocce? Pronta la risposta, dalla NATO stessa: “More than half of the 3,000 active satellites orbiting the Earth belong to NATO members or companies based on their territory.”
https://www.act.nato.int/articles/nato-space-policy-launches-activity-act
Quindi oltre 500 satelliti significa che, grosso modo, 1 satellite NATO su 3 è puntato su KIEV!
- 27 PAESI HAN GIA’ SPESO OLTRE 97 MILIARDI DI DOLLARI IN ARMAMENTI DESTINATI ALL’UCRAINA
https://t.me/WarDonbass/91551
Il che significa, unito ai due punti precedenti, che la DEMILITARIZACIJA ucraina è finita da tempo… restano solo carne da cannone e residuati bellici ex-sovietici, qualitativamente inferiori (e anche quantitativamente ormai, dopo tutti questi mesi), da impiegare laddove si necessita un impiego massificato, tradotto laddove occorre mandare qualcuno al massacro. Tutto ormai si appoggia PRINCIPALMENTE su
- Investimenti del complesso militare-industriale NATO, ovvero
- Tecnologie e armamenti NATO
- Operati perlopiù da specialisti NATO, che fanno riferimento a una precisa
- Catena di comando NATO, la quale a sua volta si avvale di una
- Catena di informazioni NATO.
La guerra continua, quindi, e la Russia è pronta a reggere tempi che si allungano.

Dall’intervento di PUTIN,
- Il Ministero della difesa DEVE ascoltare la voce dei soldati e degli ufficiali, anche le loro rimostranze più di pancia, e trarne conclusioni e risposte adeguate.
https://t.me/rusich_army/6925
La comunicazione deve avvenire a DOPPIO senso. I riscontri dal basso devono essere non solo tenuti nella dovuta considerazione, ma diventare motore di cambiamento all’interno delle ff.aa.
- Alle forze armate non deve mancare nulla, l’apparato produttivo è e deve essere orientato a soddisfare i suoi bisogni
https://t.me/zastavnyii/2395
- L’esercito si potenzia e cresce, giorno dopo giorno (a differenza di quello ucraino che perde pezzi),
https://t.me/WarDonbass/91529
- Si va fino in fondo, si va fino alla vittoria
https://t.me/zastavnyii/2395
- In particolare, ampio spazio va dato alla questione del perfezionamento dei DRONI. Si stanno rivelando risolutivi e stanno rivoluzionando il modo di condurre azioni impostate sinora altrimenti.
https://t.me/zhivoff/7555
- Questo implica una sempre maggiore capacità di operare rapidamente, aumentando il coordinamento fra i vari gruppi che si muovono congiuntamente, l’impiego di sistemi sempre più automatizzati, l’efficacia di risposta di una controbatteria sempre più veloce, eccetera
https://t.me/sashakots/37764
- La SVO sta creando una nuova leva di ufficiali e quadri che dovranno poi trovare il loro posto in tutte le accademie militari e centri di addestramento come docenti
https://t.me/sashakots/37764

Sicuramente mi sarò dimenticato altre cose anch’esse importanti, ma già questi punti sono a mio avviso fondamentali per una comprensione delle dinamiche in corso e delle linee di sviluppo da loro tracciate per l’anno a venire.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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21/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


In mattinata è giunta notizia della liberazione del villaggio di MATSJUTOVKA. Qui in cartina si vede bene:
https://t.me/boris_rozhin/73245
Così come si vede bene il (relativamente) grosso agglomerato urbano a S-E: è KUPLJANSK
Assistiamo, su questa direttrice, non solo a un’inversione di tendenza rispetto agli attacchi kamikaze delle forze NATO (sempre meno, sempre più costrette a tornare in difesa), ma al tentativo evidente, da parte delle forze russe, di SPINGERE LE FF.AA. NATO QUANTOMENO ALDILA’ DELLA RIVA DESTRA DEL FIUME OSKOL, come mostra anche questa cartina.
https://t.me/yurasumy/6645
Partendo da NORD, dove la riva è già in mano russa, e scendendo progressivamente fino a OVEST di KREMENNAJA. Vedremo questo movimento se e come avrà sviluppi.

ARTEMOVSK ridotta a campo di battaglia, con scontri casa per casa, come mostra questo filmato ucraino, mentre riprende i propri carri armati muoversi fra case popolari disabitate (al netto di eventuali ostaggi negli scantinati) quanto devastate.
https://t.me/voenkorKotenok/43868
La scelta di ridurre ogni centro urbano a una MARIUPOL’ da distruggere, senza alcuna preoccupazione per chi vi abita e che in teoria si pretende di “difendere”, gli si ritorcerà contro. In ogni senso. E’ già successo a MARIUPOL’, succederà anche ad ARTEMOVSK.
Per inciso, sempre ad ARTEMOVSK è stata segnalata la distruzione IERI di una colonna ucraina in arrivo:
https://t.me/WarDonbass/91484
Che le vie d’accesso siano ormai sotto tiro dei russi lo sappiamo da giorni, da quando abbiam visto quei palazzoni dove avevano piazzato i pezzi di artiglieria sotto tiro. Questa è un’ulteriore prova, del fatto che oltre a obbiettivi statici i russi sono in grado di colpire obbiettivi in movimento. In tutto questo il patàca, con l’aereo a Ramstein già sulla pista che lo aspettava poche ore dopo, si sarebbe arrischiato a saltare da una trincea all’altra sotto le pallottole che fischiavano, magari passando a fianco di quel carro armato? “Ma mi faccia il piacere!”… avrebbe detto qualcuno.

Su tutti gli altri fronti, prosegue incessantemente lo schiacciasassi, come da bollettino di oggi del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22804

MANCO A FARLO APPOSTA…

A proposito di visite. MEDVEDEV si è appena visto con XI,
https://t.me/smotri_media/34298
in visita ufficiale a Pechino, con la consegna al Capo di stato cinese di una missiva ufficiale di PUTIN.
https://t.me/vityzeva/75530
Di fatto, il matrimonio di interesse fra cinesi e russi è in piena luna di miele.

Pertanto, dal punto di vista degli equilibri mondiali e della polarizzazione delle attuali forze in campo, FORSE, ma FORSE, questa visita vale qualcosina. Anche solo due righe, un trafiletto, giusto per informare un popolo italiano in tutt’altre faccende affaccendato fra cui l’arduo compito di far quadrare, anche quest’anno, i soldi in tasca con i capponi e i capitoni.

Ma sul cinegiornale luce per eccellenza, quello sempre da quattro lettere che inizia con “a” e finisce con “a” e che dà la linea agli altri, la notizia non compare: mentre, ça va sans dire, compare già l’annuncio della Pelosi che “invita” il patàca a parlare al parlamento a stelle e strisce. Se si voleva, ancora una volta, una cartina al tornasole per valutare le veline di regime in U-ccidente oggi, manco a farlo apposta, ne è arrivata una sotto l’albero.

QUASI 250

Fra proiettili e missili, gli attacchi di artiglieria pesante dalle 06:00 del mattino del 20/12 alle 06:00 del mattino del 21/12. Oltre 230 quelli del giorno precedente. Colpiti anche i rioni più periferici a SUD-EST, quelli più lontani dalla linea di fronte:
https://dnr-news.ru/society/2022/12/21/190581.html
Segno, quest’ultimo, che le nuove armi NATO hanno una gittata maggiore dei vecchi residuati usati sinora per radere al suolo la parte NORD-OCCIDENTALE fin poco dopo il centro. Anche qui, nessuno dice nulla. DONECK, GORLOVKA, JASINOVATAJA per l’U-ccidente, Vaticano compreso, non esistono: da otto anni e mezzo sono scomparsi dal radar.

Aggiornamenti a seguire.

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21/12 ore 08:30 aggiornamento

IL PADRONE CHIAMA: SULLA PIÙ FANTOZZIANA CENA AZIENDALE DAI TEMPI… DI FANTOZZI


Con un’unica differenza, formale: qui, non ci sarà né il “triplo filotto reale ritornato con pallino, coglionazzo!”, né il finale con “prendo la vecchia!”.

Con un’unica differenza, sostanziale: questo non è un racconto satirico, ma ci sono centinaia di migliaia di morti veri, con un nome e un cognome, sulla coscienza sia del padrone, che del suo burattino. Chiedo perdono per l’uso improprio della parola “coscienza” per entrambi, era per rendere l’idea.

Probabilmente è già arrivato, alle sei del mattino aveva passato l’atlantico su questo volo partito da Ramstein, così come tracciato su flightradar:
https://t.me/ukraina_ru/123242

Aveva fretta, il patàca. Ieri il padrone lo aveva chiamato, oggi era l’ultimo giorno utile, poi domani negli USA tutti a casa, i deputati. Gli aveva detto: porta pentole e verdure per la dimostrazione alle camere, il gas te lo offriamo noi.

Già, perché il patàca va negli USA come il peggior piazzista della più scalcagnata tivvù privata degli anni Ottanta. Con una bandiera firmata da soldati che facevano finta di essere ad ARTEMOVSK quando invece erano a decine di km di distanza, come sbugiardato dalla “location” stessa del video filmato. Quella bandiera sarà esibita e “donata” (uno scambio non è un dono) ai deputati, pardon, agli invitati alla cena aziendale, così da convincere i più recalcitranti a votare per il sostegno militare anche nel 2023. Opinione condivisa “bipartisan” da giornalisti russi e ucraini:
https://t.me/vityzeva/75523
et
https://t.me/legitimniy/14364

La “democrazia” ha bisogno dei suoi rituali e dei suoi giullari, o pagliacci. A cui peraltro, nel caso del patàca, “vestire la giubba” riesce benissimo. Fai il “democratico” “pacifista” nelle elezioni contro Porošenko? Fatto. Diventa subito dopo guerrafondaio per la soluzione finale, “azera” nel Donbass? Fatto. Gira la scena della consegna della bandiera al fronte prima di venire alla cena aziendale? Fatto! È la materia prima che fa pietà, come nelle peggiori telenovele… la buona volontà c’è sempre.

Il padrone chiama e tutti rispondono. Anche i deputati. È stata una cena aziendale a sorpresa, non di quelle che avvisano un mese prima “così non ci son scuse per non andarci”. Quindi si narra che la Pelosi abbia avuto il suo bel daffare, con telefonate a raffica, a non far partire gli eletti dal popolo già oggi, “perché tanto non c’è un cazzo da fare”.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20699
“No, oggi arriva il venditore di materassi, e noi DOBBIAMO assistere alla dimostrazione (senza obbligo di acquisto)”. Il padrone chiama, nessuno si senta esentato.

Il padrone, naturalmente, è il padrone vero. È il complesso militare industriale. È quello che è riuscito finalmente nell’impresa di autorizzare la venuta su suolo ucraino dei Patriot:
https://t.me/WarDonbass/91474
Sarà un’altra propaganda scopo vendita. Ma di un altro livello. Tra padroni, tra “addetti ai lavori”. Che potranno vedere in azione i prodotti che poi andranno a ordinare. E fa niente se ci vogliono novanta persone per farli andare, di cui al momento nessuna ucraina perché non basta leggere le prime due pagine del manuale di istruzioni e poi è tutto “plug and play”. No, occorrerà un addestramento, non si capisce bene dove. Probabilmente, per farci qualcosa sin da subito e in maniera efficace occorrerà prendere migliaia di uomini dalle unità speciali e mandarli “in aspettativa” per poi assumerli come “mercenari”, come già fatto da mesi del resto.
https://t.me/legitimniy/14365

Ma il primo passo è la farsa della consegna della bandiera. Direttamente da “Bachmut” (virgolette d’obbligo per due motivi: primo perché non erano lì, secondo perché non si chiama così) Col patàca, pardon, col “presidente”, in persona.

Chissà se dopo il buffet ci sarà la partita di biliardo...

Aggiornamenti a seguire.

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20/12 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata fra SVATOVO E KREMENNAJA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220165047-36eb10fd.jpg
Nessun movimento di fronte di rilievo. La cosa che fa specie, che fa VERAMENTE specie, è che in queste condizioni si stiano ancora ammassando truppe ucraine per provare, nuovamente, ad attaccare KREMENNAJA.
https://t.me/rybar/42168
Naturalmente, finché ci saranno questi generali NATO e finché molti dei trecentomila soldati russi saranno ancora in addestramento, a questi ultimi converrà giocare di rimessa e infliggere quante più perdite possibile.

Ma non solo. Anche tenere a tutti i costi ARTEMOVSK ha il suo prezzo. Un prezzo ENORME. E aumentano i casi di diserzione, di resistenza passiva, di stanchezza, fra una popolazione essenzialmente stanca.
https://antifashist.com/item/nenarodnaya-vojna-ili-problemy-massovogo-dezertirstva-v-vsu.html
Nuove leggi speciali contro chi non esegue gli ordini, volute dal mascellone e ratificate dal patàca. Disciplina. Si, ma anche credibilità, dignità, responsabilità, attenzione verso i propri uomini. Queste ultime cose nelle leggi speciali non compaiono… chissà perché.

A proposito di ARTEMOVSK, proseguono incessanti i combattimenti e questa è la situazione a KLESCHEEVKA, poco più a sud.
https://t.me/brussinf/5406
Qui si sta concentrando l’azione, anche se la sua liberazione sarà tutt’altro che semplice, sia per la posizione che crea terrapieni naturali da cui è più semplice difendersi, sia per i campi minati e le fortificazioni approntate. Vedremo. La sua liberazione sarebbe un’ulteriore iattura per i generali NATO, con un’ulteriore spina nel fianco di una difesa sempre più traballante.

Stesso discorso più a sud, verso MAR’INKA dove prosegue l’opera di liberazione, casa per casa, e conseguente cedimento della linea difensiva ucraina:
https://t.me/epoddubny/14260

CIAK SI GIRA...

Oggi si sarebbe verificata una visita-farsa, molto “virtuale”, di Zelenskij ad Artemovsk. Una “visita” alla quale non credono gli stessi ucraini
https://t.me/legitimniy/14362
https://dnr-news.ru/politics/2022/12/20/190130.html
Ma ci crede il cinegiornale luce per eccellenza, appena verificato compare nella sua pagina iniziale. Non compaiono ali di ospedali saltate per aria, ma queste notizie palesemente false si. Chi ha studiato il video, tra l’altro ha ricostruito dallo sfondo dei bollitori, delle grosse caldaie a gas (Видео снято в работающей газовой котельной). L’unico posto dove lavorano ancora, non è ad ARTEMOVSK, non è neppure a KONSTANTINOVKAo a CHASOV JAR (in entrambi i posti è da tre giorni che manca la corrente), quindi almeno almeno a KRAMATORSK e SLAVJANSK
https://t.me/namarshe/3271
Dove peraltro ormai è uso fare selfie, come ben sappiamo. Comunque, appena saputo di questa performance, il capo dei wagnerovcy ci è andato per davvero, dai suoi alle porte di ARTEMOVSK, e ha invitato pubblicamente Zelenskij a incontrarlo lì, faccia a faccia.
https://t.me/WarDonbass/91429
Da KIEV, dove il patàca si trovava già in quel momento, era un po’ difficile…

Aggiornamenti a seguire domattina.

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20/12 ore 12:30 aggiornamento

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE (MA SE PREVENIRE NON E’ ANCORA POSSIBILE… CHE FARE?)


Traduzione integrale dell’analisi di Boris Rozhin sui bombardamenti che terrorizzano DONECK, e di cui questo video mostra le conseguenze circa l’ala dell’ospedale attaccata ieri notte:
https://t.me/boris_rozhin/73173
Più che un’analisi è una sintesi di ragionamenti e discorsi che si trascinano da tempo, da otto anni e mezzo e che da nove mesi si pensava, si sperava potessero addivenire a una svolta. Invece, e gli attacchi di ieri e dell’altro ieri ne sono stati dimostrazione lampante, niente. ANCORA, e questo è importante ribadirlo, PER IL MOMENTO. Si tratta di un’analisi lucida, da un lato, e che tiene conto dell’opera fatta in questi nove mesi per spostare la linea di fronte, per allontanarla dalla città rebelde.

Sulla discussione riguardo gli spari verso DONECK.
По дискуссии относительно обстрелов Донецка.

1. L’unico modo sicuro di diminuirne l’intensità, è liberare il DONBASS OCCIDENTALE (ovvero, i territori a OVEST di DONECK, NdT).
1. Единственный надежный способ снизить интенсивность обстрелов города это освобождение Западного Донбасса.

2. La lotta di CONTROBATTERIA è necessaria, ma può soltanto influire INDIRETTAMENTE sull’intensità degli spari, dal momento che il nemico, essendo messo in condizione di portare i suoi colpi terroristici da posizioni coperte, deve continuamente cambiare posizione. Ma anche in caso di REAZIONE IMMEDIATA DEL FUOCO DI CONTROBATTERIA, l’unica cosa che si ottiene sono le perdite nemiche che aumentano, ma non la garanzia che non ci saranno spari.
2. Контрбатарейная борьба необходима, но она может лишь косвенно влиять на интенсивность обстрелов, в силу того, что противник осуществляя террористические обстрелы с закрытых позиций не стоит на месте. И даже при самой скоростной реакции, можно лишь повысить издержки для ВСУ, но не гарантировать отсутствие обстрелов.

3. Più si allontana la linea di fronte da DONECK, più si riducono le tipologie di armamenti che è possibile impiegare per sparare. Nelle condizioni attuali è indispensabile allontanarla almeno di 30-40 km, per impedire al nemico di impiegare i comuni lanciarazzi multipli e l’artiglieria da 155 mm.
3. Чем дальше фронт от Донецка, тем меньше номенклатура вооружений, которая может использовать для обстрелов. В текущих реалиях фронт необходимо отодвинуть хотя бы на 30-40 км, чтобы лишить противника возможности использовать обычные РСЗО и 155-мм артиллерию.

4. Certamente, persino in quel caso il nemico potrà sparare con armi a più lungo raggio, come lanciarazzi multipli più pesanti, missili tattici, eccetera, ma farlo sarà più difficile, e l’efficacia di questi attacchi sarà di gran lunga inferiore.
4. Разумеется, даже в этом случае противник может использовать отдельные дальнобойные орудия, тяжелые РСЗО, ОТРК и т.п. для обстрелов, но делать это будет труднее, дороже, а эффективность этих обстрелов будет еще ниже.

5. D’altro canto, prendere AVDEEVKA di per sé potrebbe non portare ad alcun risultato sostanziale per le ff.aa. russe: i risultati non sarebbero garantiti, mentre garantite sarebbero pesanti perdite, e gli spari su DONECK continuerebbero durante l’attacco, e probabilmente anche dopo. Questo è il dilemma su questa direttrice.
5. С другой стороны, какой-нибудь лобовой штурм Авдеевки ничего существенного ВС РФ не обещает, так как результат тут не гарантирован, существенные потери гарантированы, а обстрелы Донецка во время штурма будут продолжаться. Собственно в этом и состоит дилемма.

6. Nelle attuali condizioni, non ci resta che continuare a spingere su MAR’INKA e muoverci verso KRASNOGOROVKA e KURACHOVO. Oltre a continuare a respingere la difesa nemica in zona VODJANOE e verso TONEN’KOE.
6. В текущих реалиях, надо дожимать Марьинку и двигаться на Красногоровку и Курахово. Ну и пытаться продавливать оборону противника в районе Водяного в направлении Тоненького.

https://t.me/boris_rozhin/73169

Ci sarebbe poi la terza opzione: Chiedere al sergente Vas’ja, mentre fa manovra sul suo otto assi in Siberia, di toccar dentro, “inavvertitamente”, un tasto di quelli sulla plancia che non si devono mai toccare per nessun motivo, dopo aver puntato “casualmente” in una certa direzione… e vedere cosa succede. Paradossalmente, questa e tutte le opzioni teoricamente possibili anche restando nel campo di armamenti convenzionali, opzioni peraltro usate ampiamente dalla NATO anche quando non si chiamava ancora NATO (Dresda docet), non è compatibile con le finalità della SVO. Ancora una volta. I russi non sono la NATO, che fanno stragi di civili a RAQQA (anche qui, con reazioni risibili da parte dell’U-ccidente). Gli ucraini conducono in tutte queste città che usano come bastioni, non solo AVDEEVKA che bastione lo è da otto anni e passa, ma anche ARTEMOVSK che bastione lo è diventato da qualche mese, una difesa CASA PER CASA, EDIFICIO PER EDIFICIO, utilizzando i CIVILI come SCUDI UMANI. I russi stanno LIBERANDO IL DONBASS, non possono – per ovvi motivi – raderlo a suolo insieme alla sua popolazione che tale liberazione aspetta da otto anni.

Il problema, quindi, è duplice: da un lato, allontanare la linea di fronte di decine e decine di km per mettere in sicurezza DONECK; dall’altro, farlo senza fare le stragi di civili che un impiego indiscriminato del potenziale offensivo PUR a disposizione INEVITABILMENTE comporterebbe. Accettare quindi di DOVER combattere su un terreno congeniale alle ff.aa. ucraine, che fra MAR’INKA e AVDEEVKA hanno costruito una linea fortificata a più livelli e scaglioni. In otto anni. Farlo però decisamente PO-RUSSKIJ, alla loro maniera, mantenendo loro l’iniziativa: metro dopo metro, casa dopo casa. Nel frattempo, tener conto che quei bastardi CONTINUERANNO A SCARICARE le loro cartucce contro i civili. Se saranno le ULTIME cartucce o no, dipenderà PERTANTO da un’azione sul campo difficilissima. IN CORSO DA MESI. In ogni caso, le truppe NATO sanno che presto non potranno farlo più, almeno COME lo stanno facendo ora. Puntando anche i mortai più scarsi, residuati da arsenali sovietici e già allora in disuso, e PUR TUTTAVIA facendo danni enormi. E allora ci danno dentro. Cercando di portare le forze russe a reagire con mosse false. Quelle che paventa Rozhin e che porterebbero gli attaccanti a perdite dolorosissime. Mosse che finora non ci sono state. Ma picchia oggi, picchia domani, tanto in U-ccidente tutti chiudono occhi, bocca e orecchie, magari qualcosa ne viene fuori. Tattica meschina e criminale, tipica nazifascista, since 1941 e anche prima, se vogliamo estenderla agli abissini gassificati da noi che anche in quell’epoca dannata ci autoclassifichiamo “brava gente”. Ma anche lì, queste cose non si studiano sui libri di storia.

Quindi, che fare? Proseguire su questa linea, andare avanti, incessantemente, fino in fondo. Tertium non datur.

DAL FRONTE

Aggiungiamo alle considerazioni già svolte, circa la tattica dello “schiacciasassi”, un’altra, ASSOLUTAMENTE DEGNA DI ATTENZIONE. FRA LUGLIO 2022 e DICEMBRE 2022 CI SONO TRECENTOMILA SOLDATI RUSSI DI DIFFERENZA: parzialmente arrivati, secondo me non la metà dichiarata ma MOLTO meno, in arrivo, in addestramento e pronti a venire.

Non è uno schiacciasassi e basta come a luglio. E’ uno schiacciasassi che nessuno, NESSUNO, sa SE, COME e QUANDO diventerà qualcos’altro. In virtù dei numeri e degli equilibri completamente cambiati.
A questo aggiungiamo le INGENTI PERDITE QUOTIDIANE, in termini di uomini e mezzi, ucraine e NATO, come confermato anche dal bollettino di oggi del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22779
A questo aggiungiamo che il terreno, lentamente ma inesorabilmente, continuano a perderlo. Specialmente intorno ad ARTEMOVSK (carta aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220102215-1de9f040.jpg
e con legenda in italiano)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220102212-1906ec92.jpg
E aggiungiamo, infine, che queste continue perdite non solo indeboliscono le forze NATO, ma gli renderanno molto meno efficace una eventuale controffensiva, specialmente in questo periodo. Renderanno, infine, molto meno efficace anche qualsiasi difesa. L’esercito ucraino in un anno si è indebolito, non rafforzato. Ha dato fondo alle proprie scorte e gli “aiuti” NATO non le hanno adeguatamente rimpiazzate. Ha dilapidato una ricchezza notevole, frutto dell'eredità lasciata dalal seconda repubblica socialista sovietica per importanza, grazie e soprattutto a una politica dissennata dei suoi dirigenti, proni ai diktat NATO. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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20/12 ore 08:30 aggiornamento

ALTRO PEZZO DELLO STESSO OSPEDALE COLPITO IER NOTTE, NELL’INDIFFERENZA GENERALE!

Ieri notte altro attacco dei nazifascisti NATO (non solo ucraini, NATO) a un obbiettivo veramente strategico dal punto di vista militare, economico, infrastrutturale: LO STESSO OSPEDALE DELL’ALTRO IERI, MA UN’ALTRA ALA!

Ovviamente, cinegiornali luce zitti e la nostra denuncia che cade al vento come sempre. Ma intanto la facciamo, e a gran voce.

Video della videocamera di sorveglianza, la stessa dell’altro ieri, immagini praticamente simili:
https://t.me/epoddubny/14238

Video della facciata sventratata (questa volta la nr 10, l’altro ieri la nr 6)
https://t.me/vityzeva/75478

Vista anche dall’interno, un cortile chiuso, probabilmente ala frequentata solo di giorno, per fortuna nessun ferito, visti i danni:
https://t.me/epoddubny/14239

Video dei netturbini, dei kommunal’ščiki che hanno pulito il marciapiede dalle macerie dell’ALTRO IERI. Mi associo, per il nulla che può valere, a una medaglia d’oro al valore civile per questi eroi che ogni giorno cercano di riportare una parvenza di vita civile in una città martoriata da quasi nove anni ormai di sangue innocente versato.
https://t.me/RtrDonetsk/13295

Dov’è l’ONU? Dov’è l’OSCE? Dov’è la UE? Dov’è il Vaticano? Dove sono tutti? A cercare di girare la frittata, ecco dove sono. A fabbricare articoli ignobili come questo: “La Russia attacca l’infrastruttura, sotto una foto di un edificio sventrato e sotto in piccolissimo, una didascalia che parla di DONECK!”
https://t.me/ukr_leaks/4185
E probabilmente solo perché esiste da quelle parti qualche legge che lo impone. Da noi, che siamo più U-ccidentali ancora, questa legge non esiste e la Stampa poteva uscire con quella prima pagina ignobile di mesi fa: titolone su strage (russa, ovviamente) e mega foto straziante… di DONECK! Stesso discorso ieri sul cinegiornale luce per eccellenza. Senza nemmeno la scritta in piccolo da dire “io ce l’ho messa, siete voi che non la leggete…”, come per le clausole delle assicurazioni. La struttura comunicativa è la stessa. Lo pseudogiornalismo anche.

“Nessuno ci ascolta, nessuno ci aiuta, se non noi stessi”. (“Нас никто не услышит, нам никто не поможет, кроме нас самих.”)
https://t.me/KotNaMirotvorze/15107
Questo commenta un voenkor ieri notte, a caldo. Sinceramente, non mi sento di dargli torto.

Avevo anche preparato una bozza di inserto breve sulle contraddizioni in seno al potere di questi bastardi al potere, con pezzi di Sluga Naroda che si staccano,
https://t.me/legitimniy/14360
con quella befana che fa il reportage a DONECK e poi si dichiara né di qua né di là (e infatti di due attacchi in due giorni non proferisce parola, è troppo attenta a quante visite riceve, è il numero che appare in questo unico post di ieri, fatto da una che è “social” fino al midollo, che aspira a fare da “influencer”, la dice tutta)
https://t.me/panchenkodi/3553
Col ministero della difesa UCRAINO che, di fatto, smentisce il patàca dicendo “che cacchio gioisci, imbecille! Questi attaccano quando vogliono, anche con la nebbia, hanno A50-U sempre in aria con radar in grado di vedere cosa si alza in volo, quando e dove, tiriamo giù droni e loro ci tirano giù l’intera postazione”, insomma con quanto ci siam già detti ieri, ma detto dal Ministero della difesa ucraino è un’ammissione non da poco,
https://t.me/RVvoenkor/34266
insomma, con tutti questi segnali che preludono probabilmente a una divisione interna, all’ennesimo gioco delle tre carte in vista delle elezioni dell’anno prossimo, ma sinceramente quando in due giorni si colpisce lo stesso ospedale e nessuno dice niente, anche i giochi delle tre carte non vale la pena nemmeno riportarli. Merda che vince, merda che perde, sempre merda resta.

Aggiornamenti a seguire.

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19/12 ore 19:15 aggiornamento

PIOVONO GERANI (E NON DAI BALCONI)


Le dichiarazioni dopo gli attacchi di ieri notte della macchina di propaganda del regime di KIEV valgono ormai soltanto per i nostri cinegiornali luce. Quello a sfondo verde che dovrebbe dare la linea agli altri, poi, si esalta nell’annuncio di 30 droni abbattuti. A chi abita lì e va via la corrente (in dieci regioni subito dopo gli attacchi),
https://t.me/boris_rozhin/73098
ormai questa propaganda fa l’effetto opposto. E mi auguro, sinceramente, che cominci a valutare in modo diverso quanto propinatogli anche su altri fronti. Partendo proprio dall’inconsistenza di tali mirabolanti annunci. Il tempo è galantuomo, si dice... intanto, se la corrente va via in DIECI regioni e i droni ABBATTUTI sono TRENTA SU TRENTACINQUE
https://t.me/vityzeva/75458
Vuol dire che siamo in presenza di DRONI FANTASTICI. Che posseggono il dono dell’ubiquità e dello scontrarsi contemporaneamente in almeno due punti diversi. O forse vuol dire che i droni erano più di trentacinque… Ma giusto un pelino più di trentacinque. Andiamo però con ordine.

Partiamo da quanto ci diciamo, e non da oggi, ovvero che:
1. I “gerani” (droni derivati dagli shahed iraniani e modificati ultimamente con un po’ più di portata di materiale esplosivo) costano poco, qualche migliaio di euro in tutto. Secondo stime occidentali, i russi avrebbero SEIMILA gerani. SEIMILA. USA E GETTA. Pagati neppure in danaro, ma in forniture di beni e servizi. Un’intera serra di gerani pronta all’uso e senza aver intaccato riserve valutarie di nessun genere. Lo stesso non si può dire degli USA nei confronti della Lockheed Martin. E’ il capitalismo… bellezza.
https://t.me/yurasumy/6567
2. Se un geranio cade in testa a un missile che vale 10 volte tanto, ad andar bene, non è un cambio alla pari.
3. Se il geranio, nel cadere in testa al missile, consente ai satelliti e ad altri mezzi aerei di individuare la postazione di lancio, allora il cambio non solo non è alla pari, ma parte missile, postazione e ulteriori missili stoccati nei paraggi… un’ecatombe! (di cui, come dicono in tivvù, abbiamo anche le immagini…)
https://t.me/voenkorKotenok/43813
e se è anche una RLS (RadioLokacionnaja Stancija, stazione radar per gli amici…) ancora meglio
https://t.me/legitimniy/14358
E NON SOLO in termini di valore di scambio!
4. Non solo, INFATTI perché cambio uno contro decine di volte tanto, ma perché PULISCO TUTTA LA LINEA DI FRONTE DALLA CONTRAEREA! Cosa significa? Un domani gli attacchi potranno essere condotti anche da aerei ed elicotteri a bassa quota, senza il rischio che qualcuno da terra lanci quei S-300 o BUK o altre diavolerie che ora, progressivamente, geranio dopo geranio, vanno a diminuire (se non a scomparire da quel tratto).
In quest’ottica, vale la pena guardare gli effetti diretti e indiretti di un’azione tipo: dieci gerani lanciati a bomba contro un trasformatore dal 330 kW, la contraerea ne tira giù nove,
- UNO raggiunge il trasformatore, fabbriche ferme, armi e munizioni ferme, tradotte ferme, collegamenti e comunicazioni in tilt: obbiettivo raggiunto.
https://antifashist.com/item/na-kievshhine-gerani-proveli-razvedku-boem.html
- NOVE finiscono contro missili che valgono dieci volte tanto, OLTRE A dieci missili in meno contro un KA-52 o un MI-8, obbiettivo raggiunto
- In tutto questo si riesce a capire da dove partono i missili e a fare piazza pulita, contraerea in quel punto completamente AZZERATA, oltre che danno economico ancora più ingente, obbiettivo raggiunto.
-
In tutto questo, anche volendo seguire l’onda del cinegiornale luce da quattro lettere e due a, una all’inizio e una alla fine, non riesco a capire cosa ci trovi di bello e di utile, per la (ig)nobile causa che propugna, nel fatto che trenta missili che costano un occhio della testa siano finiti contro trenta gerani da due soldi (per inciso, sull’ospedale di DONECK ancora nulla, e nulla sarà mai riportato, da queste parti, ma queste idiozie son subito rilanciate…). E’ come se, a furia di sbattere la testa contro il pugno avversario, mi sono distrutto arcate, setto, zigomi, occhi neri, labbra e denti rotti, mi sono ridotto come e peggio di una zampogna… ma le nocche del mio avversario ora sanguinano… che dire… urrà!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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19/12 ore 15:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Andamento pressoché identico ai giorni precedenti e riassumibile nella formula: “lentamente, ma inesorabilmente, le forze armate ucraine perdono posizioni lungo tutto il fronte EST”.

Nonostante una strenua resistenza opposta facendo affluire riserve da Cherson, Zaporozh’e,
https://t.me/boris_rozhin/73108
e che tuttavia apre la strada a ulteriori effetti negativi, come già riportato da tempo: aumenta l’efficacia dell’azione demolitrice russa perché, banalmente, si fanno trovare più uomini e mezzi nemici sotto i loro schiacciasassi; aumenta la precarietà dello stato delle ff.aa. ucraine, perché le unità ridotte gravemente o annientate sono sciolte e ricomposte in numero inferiore a quello di partenza, riducendo progressivamente gli effettivi; riducendolo QUALITATIVAMENTE, ancor più che QUANTITATIVAMENTE: 100 specnaz non sono paragonabili a 100 riservisti, oltre ai quadri dell’esercito, ancor meno rimpiazzabili in breve tempo.

E tutto questo nonostante i “trucchi contabili” del comando ucraino. Trucchi ignobili, verrebbe da dire, con mogli e madri che soffrono le pene dell’inferno per notizie che non arrivano mai. I SOLDATI “DISPERSI” sono ormai 35.382, come risulta da un documento HACKERATO e pubblicato qualche giorno fa:
https://t.me/yurasumy/6498
Di questi sono riusciti a recuperare persino 3.282 nomi, sempre hackerati
https://navi-gator.top/index.php?threads/anarchist-kombatant-hack-group-released-the-third-part-of-confidential-government-papers-on-russian-ukrainian-war.10180/
Nomi riferibili a precise unità, per l’accuratezza delle registrazioni dei loro superiori
https://t.me/yurasumy/6568
Pertanto, riportando tale ordine di grandezza su unità non nominate in quelle liste rese pubbliche dagli HACKER, la cifra di 35.382 appare verosimile (похоже на правду). Ma è una cifra troppo grande per indicare “dispersi” che si spera di trovare in vita. Al netto inoltre dei prigionieri, di cui si sanno nomi e cognomi e vengono comunicati e depennati in vista di possibili futuri scambi, tale cifra indica sempre più i morti in battaglia.

E l’inverno deve ancora iniziare, anche se manca poco ormai.

Sulle altre direttrici del fronte EST, stessa tendenza: 90 sono i soldati uccisi fra SVATOVO e KREMENNAJA e 220 intorno a DONECK, senza contare gli attacchi alle retrovie, dove a ogni tentativo di raggruppamento corrisponde un attacco teso a disperderlo e a ridurne gli effettivi.
https://t.me/mod_russia/22758
In altre parole, questa strategia ucraina si conferma (da fine settembre a questa parte) come totalmente controproducente: non solo non produce più contrattacchi efficaci, ma a livello difensivo è incapace di contenere la controffensiva russa. In tutto questo, il centro di MAR’INKA è stato completamente liberato e resta solo la zona periferica.
https://t.me/epoddubny/14217

Tutto questo, senza considerare che ogni singolo pezzo che cede, apre la strada ai russi per ulteriori strategie di sviluppo dell’offensiva, complicando quindi ulteriormente la vita alle forze NATO. E’ il caso di JAKOVLEVKA, per esempio, come peraltro ci siam già detti.
https://dnr-news.ru/society/2022/12/19/188631.html


OSPEDALE DI DONECK: IL GIORNO DOPO

Si vede chiaramente il cratere lasciato sulla camera centrata dal proiettile NATO, più i danni alle stanze laterali.
https://t.me/voenkorKotenok/43795
E’ tutto lì. In chiaro. Ma ai cinegiornali luce non importa nulla. Criminale chi colpisce, criminale chi tace.

Aggiornamenti a seguire.

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19/12 ore 08:30 aggiornamento

GOOOL! E A DONECK SI CONSUMA L'ENNESIMA STRAGE...

Esattamente quanto successo ieri sera. Mentre il mondo intero era nel pallone, con peraltro pezzi consistenti dello stesso che nel pallone ci sono da anni, per non dire da decenni, il regime di KIEV procedeva con la quotidiana rappresaglia contro DONECK.

Per inciso, anche la Pančenko, giusto per inquadrare meglio il personaggio, ieri usciva con un post dove rilanciava il suo video, ormai giunto a 700.000 visualizzazioni in tre giorni. Che successone, Diana. Ma ieri eri nel pallone anche tu, probabilmente con due bei tappi per le orecchie per non sentire i proiettili che fischiavano e gli edifici che esplodevano.

Ma lasciamo perdere le meschinità umane, e torniamo sul pezzo. Ieri sera oltre al repertorio classico, la rappresaglia nazifascista si arricchiva di questo mortaio semovente svedese, denominato ARCHER, in grado di scaricare l’intero suo contenuto di morte, 21 proiettili in tutto, in tre minuti. Ancora “con le targhe prova”, questi armamenti vengono testati in Ucraina. Su cavie umane. Sulla pelle dei civili del Donbass.
https://t.me/RtrDonetsk/13289
Vediamo ora su cosa ha fatto gol ieri sera l’U-ccidente.

Immagine da una videocamera di sorveglianza:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20656
Qualcosa cade su un edificio lontano ed esplode. Cosa? Un pallone? No, ordigni esplosivi. Su dove?

Su un’ala dell’ospedale di DONECK! Reparto di neurochirurgia e neurorianimazione, per la precisione.
https://t.me/martynovadn/1419

Due camere distrutte: una, centrata appieno dal proiettile di grosso calibro, completamente. Si vede chiaramente dall’esterno.
https://t.me/ukraina_ru/122848
e qui
https://t.me/vityzeva/75408
Ora, l’U-ccidente ha la memoria corta, cortissima. Ma noi no. Andiamo per un attimo a vedere le immagini del Roddom di Mariupol’. Dove è stata inscenata, per ammissione stessa dell’attrice protagonista, quella immonda rappresentazione che ha fatto il giro del mondo. E torniamo quindi a vedere come si trova un ospedale che REALMENTE è stato oggetto di un attacco con proiettili o missili.

Entriamo ora in QUELLE stanze, col secchio di sangue usato per fare le pozze a terra ancora in bella vista (coglioni, oltre che delinquenti…) e in QUESTE stanze:
https://t.me/ukraina_ru/122849

Sentiamo il racconto subito dopo di un’infermiera ancora scossa.
https://t.me/donbassr/31893
Vale la pena soffermarsi un attimo. La signora racconta dal baban dell’impatto dei proiettili tutto quanto è accaduto: l’evacuazione prima dei bambini ricoverati, poi di tutti gli altri, della distruzione, dei feriti. E’ abituata, ha la pelle dura, chissà quante ne ha viste. Ma alla fine non riesce a trattenersi e piange.

E un’infermiera scossa è una contraddizione in termini. Ho carissimi amici e amiche infermiere che parlano di quello che gli accade al lavoro con una “naturalezza”, se mi si passa il termine, che noi comuni mortali non abbiamo. Non li spaventa il sangue, non li spaventa la morte, non li spaventano cose che a noi non farebbero dormire la notte. Donne e uomini di acciaio. Poi, crollano anche loro, e per inciso è colpevole che in Italia non si tenga conto che anche l’acciaio ha un punto di rottura. Meglio, lo sanno e se ne fregano. Carne da cannone come noi, come tutti. Tutto questo per dire che per far piangere quell’infermiera che potrebbe essere mia madre è accaduta una cosa che neppure le sue difese psicologiche potevano tenere. Ma l’U-ccidente era troppo intento a restare nel pallone e a farci restare le sue centinaia di milioni di persone. Non una parola, neanche un trafiletto nei rulli sotto, ieri.

Alle 20:20 sappiamo che due pazienti feriti più gravemente, probabilmente quelli della camera più colpita, qui vista dall’interno, dove si vede chiaramente che erano sulla brandina al momento dello scoppio,
https://t.me/vityzeva/75411
sono morti.
https://t.me/KotNaMirotvorze/15096

Stanotte ha lavorato la controbatteria e stamane ufficialmente parte dell’area da cui sono partiti gli attacchi è stata colpita e messa fuori uso.
https://t.me/vityzeva/75427
Ma finché la linea di fronte resta così vicina, lungo quella linea fortificata in otto anni, approfittando degli accordi di MINSK, DONECK sarà sempre sotto il tiro di quei bastardi.

Ieri, tra l’altro, sono stati portati attacchi ad altre infrastrutture energetiche. Tra cui alcune a KIEV. A detta del sindaco, non di govorit Moskva, non c’è stato nessun morto e nessun ferito.
https://t.me/vityzeva/75422
Non sono neppure suonate le sirene, “per non allarmare la popolazione”.
https://t.me/legitimniy/14354

A DONECK, invece, la vita è una lotteria. Ogni giorno, da quasi nove anni ormai. Mentre l’U-ccidente continua a tenere la testa nel pallone.
https://t.me/RtrDonetsk/13220

Aggiornamenti a seguire.

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18/12 ore 17:00 aggiornamento

MAKAROŠKI vs ACHATS DE NÖEL À PARIS

Ci scandalizziamo (giustamente!) per 600.000 euro in contanti finiti “non si sa come” in casa di un ex-sindacalista, così come ci scandalizzavamo per un appartamento vista Colosseo regalato “a insaputa” del “malcapitato” di allora; ci scandalizziamo (meno…) per i soldi buttati nel cesso in queste, imminenti, festività, mentre c’è gente che non riesce neppure a mettere insieme il pranzo con la cena, e senza andare in Ucraina; non ci scandalizziamo per niente, invece, di quanto appena accaduto fra KIEV e PARIGI.

Partiamo da quest’ultima. Sei giorni fa arriva madama Zelenskaja. Per un’importante missione… accendere le palle dell’albero di casa Macron. Eccola, qui, accolta all’arrivo del carosello di auto blu dall’altra madama-la-marchesa con foto di rito all’uscio:
https://vk.com/video13788568_456242111

Quindi a visitare insieme una scuola che ospita suoi connazionali (“tenete duro ragazzi!”) e infine… shopping, shopping, shopping come se non ci fosse un domani!

Stesso giorno: 12 dicembre, ore 19:27. Parte questo cinguettio:
“L’épouse de Mr Zelensky, Olena Zelenska, de passage à Paris aujourd’hui, aurait dépensé 40000€ lors d’un passage d’1h dans un magasin de l’Avenue Montaigne… (Source fiable : Employée du magasin en question en charge de l’encaissement des clients).”
https://twitter.com/DeFabron/status/1602369678910918660

Quarantamila euri, dicansi euri, in un’ora in un negozio dell’Avenue Montaigne. Fonte: l’impiegato alla cassa di quel negozio.

E che negozio era? Cosa c’è all’Avenue Montaigne per fottere in un’ora quarantamila dollari? Guardo su google map, quando andai in gita con la scuola non ci fecero passare per quella strada… e neppure ci andai quando ci tornai più avanti… ci sono tutte le marche di moda, non le nomino neanche perché ho ancora la trippa sullo stomaco.
Cinguettio rilanciato il 14/12 da quest’altro canale in lingua anglofona
https://mobile.twitter.com/SGMWorldnews/status/1602841136363556864

Quindi il 16/12 su un canale di informazione, sempre anglofono
https://newspunch.com/zelenskys-wife-spent-40000-shopping-in-paris-while-demanding-us-give-ukraine-more-money/

quindi anche in lingua russa, riprendendo il canale anglofono succitato:
https://t.me/ukraina_ru/122731

Quindi… basta. Perché l’U-ccidente oggi deve guardare la finale in santa pace. Chiaro? Macron del resto è lì. E dopo… e dopo anche. Si deve scandalizzare per gli ex-sindacalisti, e anzi va bene, così diciamo che son tutti ladri, anche quelli che han dato il sangue nelle lotte… e basta. Comprate merda basta che comprate e consumate, e se la moglie di chi ha suicidato e sta continuamente suicidando il proprio popolo spende in un’ora 40.000 euro a Parigi per gli acquisti di natale… fa bene!

“Cari connazionali! Cari cittadini! Cari fratelli! Ripetiamo tutti insieme: Senza acqua o senza Russia? Senza Russia! Senza elettricità o senza Russia? Senza Russia! Senza faccia o senza Russia? Senza Russia! Senza dignità o senza Russia? Senza Russia! Senza decenza o senza Russia? Senza Russia! Avanti miei prodi! Armiamoci e partite! Fino all’ultimo ucraino! E ora scusate, mi aspettano alla cassa...”

E uno potrebbe dire… non è vero, avete persino pagato un francese, sporchi ghebisti quinta colonna, per dire falsità. Può essere, “who am I to disagree”… ma intanto in sei giorni nessuno, nemmeno un cane, un turista per caso, un prete spretato, nessuno, ha alzato un dito per smentire la notizia. Si è scelto il profilo basso: basta non enfatizzarla e va da sola nel calderone detto anche dimenticatoio…

In primo luogo. In secondo, il 16 dicembre, quattro giorni dopo, arrivano aiuti a KIEV. Aiuti dalla “Fondazione Olena Zelenskaja”, come da etichetta con tanto di sito e qr-code apposta sulla borsa di cartone rigido che li contiene… Olena che va a Parigi, Olena che in un’ora si fuma 40.000 euro, Olena che NON HA NEMMENO LA DECENZA DI NASCONDERLO, IN UNA BORSA DEL SUO SHOPPING SFRENATO, MARCATA “LOUIS VUITTON”, COSA PORTA IN AIUTO AL SUO POPOLO? COSA PORTERÀ MAI???? (guardare video perché merita prima di proseguire…)
https://t.me/russian_truth_is_real/8691
…. MAKAROŠKI!!!!!!!!!!!!!!!!!

E pasta della peggior specie, in confezioni dozzinali, senza neppure un’etichetta come si conviene agli scarti, pardon, agli “aiuti”. Maccheroncini scadenti, se non scaduti, nella stessa borsa Louis Vuitton protagonista quattro giorni prima delle follie di natale della madama-la-marchesa ucraina. Che dire… complimenti: rappresentazione plastica di un popolo mandato al macello da chi, per otto anni, lo ha imbottito di libro e moschetto, di cumuli di menzogne, di makaroški scaduti, mentre continuava e continua ad arricchirsi alle sue spalle.

TUTTO PER TUTTO SUL FRONTE EST

È quello che si stanno giocando le ff.aa. NATO impegnate sul fronte EST. Guardate quante frecce azzurre su questa cartina aggiornata di RYBAR da SEVERSK a TORECK
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218115653-a0192aa0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218115652-837f1d5f.jpg

Giunte a puntellare SOLEDAR, sotto tiro dopo la presa di JAKOVLEVKA anche da nord, ARTEMOVSK, dove stanno facendo trincee ovunque, anche in centro città,
https://t.me/epoddubny/14200
CHASOV JAR, e da lì a KLESCHEEVKA, dove si dice i russi siano già arrivati alla stazione,
https://t.me/WarDonbass/91032
e dove le ff. aa. ucraine hanno trasformato ogni singola casa in un avamposto da espugnare,
https://t.me/namarshe/3212
quindi più a sud a OZARJANOVKA e a est di TORECK. Puntellare, tenere la posizione, non mollare, fino all’ultimo ucraino finché, di carne da cannone, ce ne sarà per farlo: questa la consegna dei padroni NATO a cui i generali ucraini si stanno, ignobilmente (perché massacrano loro stessi connazionali su una linea ormai trasformatasi in una trappola mortale), attenendo.

Consegna suicida. Altri dati aggiornati a proposito:
https://t.me/ukraina_ru/122721
TRENTAMILA sarebbero i soldati russi che lentamente (2 km alla settimana), ma inesorabilmente, avanzano lungo ARTEMOVSK. Non si sa quanti siano quelli ucraini, ma la quantità non solo è insufficiente, ma i rinforzi arrivano troppo lentamente per riequilibrare la situazione: risultato, chi arriva muore. E sono già DIECIMILA le perdite ad ARTEMOVSK.

Così facendo, nello “schiacciasassi” finiscono non solo le riserve, distratte da altri fronti, non solo le scorte di armi e munizioni (per esempio, negli ultimi 3 mesi soltanto, dalle 6 alle 8 compagnie carristi, costituite ciascuna dagli 84 ai 122 carri armati), ma anche ogni velleità NATO di ulteriori avanzamenti.

Inoltre, grazie agli attacchi alla rete elettrica e ferroviaria, le comunicazioni con l’ovest sono tagliate e mancano munizioni per contrastare l’artiglieria russa, che così domina nel fuoco di batteria e di controbatteria. In altre parole, LA POLITICA DISSENNATA NATO STA RENDENDO ARTEMOVSK UN PUNTO DOVE SI STA GIOCANDO IL TUTTO PER TUTTO, quando invece sarebbe potuto essere un comodo avamposto da impiegare come diversivo per attirare gli attaccanti in trappola, farli scoprire e poi infliggere loro gravissime perdite da posizioni più arretrate grazie alle coordinate satellitari fornite dai satelliti NATO e a un più efficiente fuoco di controbatteria.

In ogni caso, la distruzione completa dei carristi, dell’artiglieria pesante, dell’aviazione ucraine, sta declassando sempre più le sue ff.aa. allo stesso rango degli eserciti poveri di mezzo mondo, tutti artiglieria leggera piazzata su furgoni:
https://t.me/legitimniy/14343
Tattica che funziona, lo ripetiamo, quando a tenere a EST di Charkov ci sono poche decine di unità per km, ma che non funziona su linee ben più difese e presidiate.

Stesso discorso a MAR’INKA, dove le truppe ucraine continuano a perdere terreno, anche oggi
https://t.me/wargonzo/9870
(carta aggiornata)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218105728-be807a21.jpg

ANCORA SUGLI ATTACCHI MISSILISTICI DI QUALCHE GIORNO FA

Sta infatti emergendo un dato MOLTO inquietante, per le forze NATO, più che altro. Gli attacchi infatti, diretti ai trasformatori e alle centrali termoelettriche, avrebbero infatti svolto la funzione di SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE, PER L’ENNESIMA VOLTA NELLA STORIA DI QUESTO CONFLITTO E PER L’ENNESIMA VOLTA LE FORZE NATO CI SAREBBERO CASCATE.

Cosa è successo? In sostanza, gerany da quattro soldi in volo, parte la contraerea degli S-300, subito individuata la loro posizione, QUATTRO POSTAZIONI di S-300 in un giorno sarebbero state subito prese di mira e fatte saltare da missili tattici aria-aria e aria-terra X-59 e X-31P.
https://t.me/rybar/42085

Questa “novaja metodika”
https://t.me/vysokygovorit/10294
consente non solo di individuare e abbattere un numero notevole di postazioni di antiaerea, di fatto azzerandola, ma anche di mandare in distruzione le riserve di missili stessi antiaerei… contro dei droni da due soldi. Non è per niente un “cambio alla pari” e impoverisce, declassa ulteriormente, le ff.aa. ucraine secondo quanto già accennato nel paragrafo precedente. Sempre peggio.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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17/12 ore 12:30 aggiornamento

SULLA “FESTA DEL SOLDATO REPARTO MISSILI DI DESTINAZIONE STRATEGICA”

Oggi le ff.aa. russe festeggiano la giornata dei soldati dei reparti missilistici di destinazione strategica (День ракетных войск стратегического назначения, traduzione pessima ma il senso è questo:)
https://t.me/mod_russia/22711

Non sono mai entrati in azione da quando esistono e non entreranno mai in azione, spero vivamente, più che altro perché il giorno che entreranno in azione chi crede è meglio che trovi un prete per confessarsi, e chi non crede si tolga tutti gli sfizi che non si è mai tolto, vada dal barbiere a farsi lo sciampo tipo Clint Eastwood in Gran Torino, si fumi un cubano intervallandolo con cicchetti di rum, cerchi compagnia. Perché il giorno che vanno loro e vanno gli altri, o vanno gli altri e vanno loro, è finita. Per tutti.

Faccio sempre più fatica a unire i puntini, a trovare collegamenti, a cercare fra il detto e il non detto. Ma di una cosa mi sto convincendo sempre di più. I russi hanno obbligato, la parola giusta è OBBLIGATO e la ripeto, la NATO a non andare oltre certi paletti. In altre parole, la NATO è costretta a muovere la guerra ai russi, PER LA PRIMA VOLTA dalla fine della guerra fredda, NON ESSENDO LEI a scegliere la configurazione né del campo di battaglia, né delle forze in campo.

Non conta l’iniziativa sul campo OGGI, che è comunque dei russi, e neppure di DUE MESI FA, quando la NATO sembrava aver trovato la quadra con quella configurazione piramidale dove al vertice c’erano i loro generali, quindi le SAS, i SEAL e tutti i corpi speciali passati come “istruttori” o “mercenari” o persino “corpi umanitari”, quindi valvassori e valvassini polacchi, baltici e romeni, quindi i servi della gleba locali.

Questa iniziativa non conta per niente. Meglio, conta, fino a un certo punto. Perché l’iniziativa DI FONDO, la CONFIGURAZIONE DI FONDO, le LINEE GENERALI, dal 24/02 ovvero da quando è iniziata la SVO le hanno date i russi.

NO aviazione se non quella già sul campo (o i residuati sovietici che sono in grado di usare)
NO truppe regolari NATO
NO artiglieria e armamenti NATO non convenzionali e comunque non oltre una certa linea rossa, oltre la quale loro pure alzano l’asticella.

Risultato, si è ritornati indietro di 75 anni. Un Tjulpan 240 mm non ha nessun senso in Siria. Non ha nessun senso in Libia. Non ha nessun senso in Afghanistan o in Iraq. Non ha nessun senso in una zona di guerra dove quel bestione sarebbe facilmente raggiunto e messo a tacere mentre ancora sta girando la torretta da un’aviazione che, alzatasi in volo con il preciso compito di individuarlo, avrebbe portato a termine la missione in un battibaleno.

Ma così non è. Perché i MiG-29 ucraini o gli altri residuati appena si alzano in volo li tirano giù, a volte senza neanche scomodare i caccia, con la contraerea.

Quindi i russi si stanno muovendo nel modo loro più congeniale, “demilitarizzando” la seconda repubblica socialista sovietica per importanza e grandezza delle forze armate, imbottita da otto anni di armamenti e tecnologie atlantiche, grazie a UN’ARTIGLIERIA CHE È IL LORO PUNTO DI FORZA MA CHE IN CONDIZIONI NORMALI NON RIUSCIREBBERO NEPPURE A TIRAR FUORI DAI DEPOSITI O DAI RIFUGI.

E questo grazie a chi? La risposta in questo rap canzonatorio di Azamat Musagaliev:
https://t.me/vityzeva/75309

За морем – океаном живут американцы, Aldilà del mare e dell’oceano vivono gli americani
Смотрят сериалы и бургеры едят Guardano le serie TV e mangiano gli hamburger
И верят в то, что Богом они избранная нация, E credono di essere la nazione prescelta da Dio
Хоть внешне американцы напоминают нас. Anche se esternamente assomigliano a noi.

И как один уверены все американцы в том, E sono del tutto convinti, gli americani,
Что самый важный для страны их человек Che il più importante di loro per il Paese
Находится в капиталийского холма локации, Si trovi a Capitol Hill
Где занимает в белом доме главный кабинет. Dove occupa l’ufficio principale alla Casa bianca.

Но где-то по бескрайней заснеженной Сибири Ma da qualche parte nell’infinita Siberia innevata
Мобильный комплекс едет баллистических ракет, si muove l’otto assi che porta il razzo balistico
А за баранкой комплекса сидит сержант Василий, e in cabina è seduto il sergente Vasilij
Вот Вася для Америки - важнейший человек. E Vasja per l’America è l’uomo più importante

[...]

E poi va avanti, ma la sostanza è questa. L’otto assi guidato da Vasja in un luogo sperduto della Siberia che porta a spasso il ballističeskij raket è stato il maggior deterrente sovietico prima e russo poi. Russo, fino a un certo punto. L’ubriacone, seguendo l’uomo con la voglia in fronte nella débacle, sembrava aver portato la situazione a un punto di non ritorno. L’uomo del KGB ha semplicemente rimesso le cose a posto. Ha ripreso una situazione a dir poco disperata e, alla sua maniera, l’ha rimessa in carreggiata. Che piaccia o meno, e io da comunista avrei tante cose da dire a riguardo, le cose sono andate così.

Al punto che il 24/02 ha potuto iniziare un’operazione bellica speciale, che non appena l’abbiam sentita tutti abbiam detto, “è guerra”. No, ancora oggi non la posso definire guerra. Una guerra dove rinuncio deliberatamente a tutti i vantaggi “intermedi” come ha fatto invece la NATO per vent’anni? Bombardando Belgrado, Tikrit, Baghdad, Kabul, Raqqa e via discorrendo? Alcune di queste radendole letteralmente al suolo?

Ma mettendomi lì a “combattere per MAR’INKA” per otto mesi? Otto mesi? Quando ho gli strumenti per fare letteralmente CTRL-ALT-CANC di tutto quello che voglio su quel territorio?

Dicevo, rinuncio ai vantaggi “intermedi” e metto solo in campo Vasja che con l’otto assi va a spasso per la Siberia… ovvero il “vantaggio assoluto”, per poi fare una “guerra” come si faceva mezzo secolo fa? Col Tjul’pan 240 mm che quando si muove fa una fumera che non capisci se l’han colpito o se è il naftone Euro 10 sotto zero? Affiancato peraltro ai Gerani su licenza iraniana e ai carri e ai semoventi di ultima generazione? A coprire wagnerovcy che oggi fanno venire sorci verdi a tutto l’arco atlantico, SAS, SEAL, Legione straniera...
https://t.me/boris_rozhin/72923
se li stanno fumando tutti?

Come comprendere la scelta di questo mix apparentemente incomprensibile? Come comprendere la rinuncia a “vincere facile”? Con il precedente peraltro di trent’anni di NATO?

Non è semplice. Troppi sono gli interessi in campo. Compresi quelli che non possiamo, non siamo in grado di vedere. Per esempio, la lotta politica interna al blocco di potere russo. Gli oligarchi, la stessa burocrazia nell’esercito, le quinte colonne sorosiane e filoatlantiche alla Duma, nelle reti televisive,
https://t.me/notes_veterans/7045
Tutto questo in pochi mesi è letteralmente andato “nachuj” (“a farsi fottere”). Fine. Stop. Caso? Non penso. Ecco allora che la SVO non è solo uno spazio lungo un’arco di fronte fra Belgorod e Cherson. È anche il luogo dove si stanno ristrutturando, diciamo pure con le virgolette “rivoluzionando” rapporti di forze interni al blocco di potere russo. Rivoluzione passiva, gramscianamente parlando, e togliamo allora anche le virgolette. Ed è anche il luogo dove ormai sono evidenti le trasformazioni epocali di tipo economico-finanziario tali da sconvolgere un intero pianeta. IL MONDO STA CAMBIANDO, nonostante i cinegiornali luce rassicurano le masse u-ccidentali che no, non è vero, è solo questione di tempo, han finito i missili, ora gli facciamo un attentato e lo facciamo fuori, sono in ginocchio, stanno mollando, eccetera eccetera.

Serve tempo. Certo. Ma Vasja è sempre lì. Ogni tanto fa il pieno al suo otto assi e torna a muoverlo di qua e di là, lungo la sconfinata steppa siberiana. Lui di tempo ne ha da vendere. A quanto pare anche il Cremlino. E tutti gli obbiettivi della SVO, quelli dichiarati e quelli, a mio modestissimo parere molto più importanti, non dichiarati, saranno raggiunti.

AUDIT… DE CHE?

Ringrazio di cuore ancora Lino che in una mail mi ha informato che un B2, appena andato a fuoco, peraltro, costa 2.150 milioni di euro, come 18,8 F35B. Oltre al fatto che per gestire una stazione di Patriot servono 90 persone mentre per gestirne una di S-400 ne bastano un terzo.

Mentre leggevo questa mail, mi capita di leggere, ormai su diversi canali telegram, che il regime di KIEV sarebbe sconvolto dall’AUDIT che SUNAK vorrebbe fare sugli “aiuti” britannici.
https://t.me/legitimniy/14341

In una vita precedente, iniziai a lavorare pri-kapitalizme come ISO 9001:2000. In gran parte delle aziende capitalistiche serve ad avere una patacca in più sulla carta intestata. Il mio padrone di allora non faceva parte di quella “gran parte”: era (ed è) un ingegnere formatosi su una piattaforma petrolifera in Africa. Per lui sistema di gestione della qualità voleva dire qualcosa. Qualcosa di importante. In realtà, per inciso lo è.

Ma ho l’impressione che per SUNAK fare un audit, ovvero un’inchiesta approfondita su come stanno andando le cose, verifiche controlli eccetera, sia solo una patacca da mettere strumentalmente da qualche parte.

Perché l’AUDIT sarebbe da fare a monte! Come è possibile che stiamo ancora finanziando, con denaro pubblico, progetti miliardari inefficienti? Cosa c’è dietro, chi c’è dietro, perché non sia possibile fare un AUDIT su questo immenso buco nero? A confronto del quale quello degli “aiuti” all’Ucraina non dico fa sorridere ma è la punta dell’iceberg e qualcosina, concediamogliela, più sotto? AUDIT sul piano vaccinale, AUDIT sulle spese militari, AUDIT su soldi letteralmente gettati al vento. No, finiti nelle tasche dei capitalisti diretti interessati.

Per questo, l’AUDIT annunciata da SUNAK, vuol dire altro, rispetto alla corruzione che, ohibò, troveranno, e per cui incolperanno magari anche lì un ex-sindacalista trovato con centinaia di migliaia di euro in casa (ancora faccio fatica a mandarla giù, mi è rimasta come l’ovosodo di Virzì nell’esofago, e non scende...). Vuol dire essenzialmente che GB e USA si stanno allineando. Stanno unendo le forze, invece di farsi – stupidamente peraltro – la guerra fra camarille pro-patàca e camarille pro-mascellone. Potrebbero trovare un “compromesso ragionevole”. E a farne le spese potrebbe essere proprio “l’uomo dell’anno”…

IN BREVE

Visto che Grossi - causa cognome, o cattiva digestione, o seicentomila euro anche lui in contanti... - non si smuove, i russi stan pensando da soli a proteggere dalle schegge di proiettili e di droni i gusci dei silos di cemento porta scorie nucleari nella ZAES. Sono questi pannelli...
https://t.me/KotNaMirotvorze/15051
Non mi rassicurano molto, in verità… speriamo li facciano in materiali anti-tutto… sotto ci sono "solo" due tonnellate di materiale radioattivo.
https://t.me/rybar/42081

Dal fronte, situazione sostanzialmente immutata, il Ministero della Difesa russo ha appena diramato il bollettino quotidiano dove conferma che tutti gli obbiettivi degli attacchi missilistici di ieri son stati raggiunti, grazie ai quali i trasporti e l’industria bellica ucraini, sia come produzione che come riparazione armamenti, sono andati in tilt. Il bollettino conferma gli ordini di grandezza precedenti nelle perdite inflitte e le dinamiche dei giorni scorsi, su tutti i fronti caldi.
https://t.me/mod_russia/22718

Infine, attenzione alle NUOVE MINE NATO, SPARATE CONTRO I CIVILI al posto dei residuati bellici altrimenti detti PETALI! Sono mine M70(73), in un proiettile calibro 155 (standard anch’esso NATO, lo ricordiamo) ce ne stanno 9 (quindi sono piccole e anche a grappolo), sono piccole, 12 cm di diametro, e hanno già rovinato la vita a 10 civili nella LNR!
https://t.me/rybar/42078
I “petali” sono finiti, sono passati agli equivalenti atlantici. La domanda interessante è: come faranno a incolpare ora i russi di “spararsi” da soli?

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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16/12 ore 17:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Continua incessante la mattanza di soldati ucraini sulla linea di fronte. 346 soldati in un solo cimitero della sola ARTEMOVSK negli ultimi 10 giorni, mentre i feriti continuano a essere spostati negli altri ospedali perché i 200 posti letto sono continuamente occupati.
https://t.me/donbass_segodnya/31736
Di fronte a questo, sono sempre più i soldati che riescono a consegnarsi prigionieri, e non solo ad Artemovsk:
https://t.me/donbass_segodnya/31731

BASTA LA PAROLA

60 missili abbattuti su 76 lanciati in totale, secondo lo stato maggiore ucraino.
https://t.me/WarDonbass/90876
Di cui uno, udite udite, con un fucile mitragliatore piazzato su un pezzo di compensato! Rambo 2, Rambo 3, Rambo forever… per il prossimo che gireranno in Ucraina non fatevi rubare l’ideona! Qui immortalato il pezzo...
https://t.me/vityzeva/75284
E chi non ci crede, peste lo colga. E SE qualcuno osa chiedere, così, ma magari si sbaglia a fare i conti, che se 76-60 fa 16, ALLORA come mai SOLO a ZAPOROZH’E gli obbiettivi colpiti son stati 15 e nella SOLA CHARKOV 10,
https://t.me/boris_rozhin/72905
… ebbene, è un nemico della democrazia e della libertà. E l’aritmetica gliel’ha insegnata Putin.
E se si chiede perché la metro di Kiev non va,
https://t.me/boris_rozhin/72903
perché le linee ferroviarie a EST sono interrotte e la percentuale di blocco della rete elettrica è salita al 50%...
https://t.me/donbass_segodnya/31723
è uno che si fa troppe domande e va ridotto a più miti consigli.
Perché è come per il lassativi, “basta la parola”, DEVE bastare la parola.

SE PROPRIO NON SAPETE COME BUTTAR VIA 115,5 MILIONI DI DOLLARI…

La cifra astronomica qui sopra equivale al costo di un F-35B.
https://nationalinterest.org/blog/reboot/f-35-cost-fortune-was-it-worth-it-175774#:~:text=Each%20F-35A%20variant%2C%20including%20aircraft%20and%20engine%2C%20cost,even%20more%20expensive%E2%80%94the%20F-35B%20reportedly%20cost%20%24115.5%20million.
Con un programma complessivo pari a 1508 miliardi di dollari (se non ho tradotto male, dopo un po’ coi fantastiliardi mi perdo… interpreto il “.” fra 1 e 508 all’anglofona, come una virgola, questo è l’originale: “With a total cost as high as $1.508 trillion dollars, the Lockheed Martin F-35 Lightning II Joint Strike Fighter program would be the largest single military contract in history.”, ibidem).

Bene, anzi, male. U-ccidente tale sino in fondo. Dedico questo video ai nostri “decisori”, a quelli che decidono “per il nostro bene”, alla classe dominante che, da anni ormai e fino a oggi, pescando amabilmente dal bilancio statale (che sarò veteromarxista ma son soldi nostri, trattenuti dal valore prodotto dal nostro lavoro) di ciascun Paese “partecipante al progetto”, e con noi – ça va sans dire… – alla canna del gas, passano periodicamente miliardi di dollari alla Lockheed…
https://vk.com/video-163061027_456283593
… per far ballare ai suddetti aerei il valzer!

Texas, base di Fort Worth, tentativo di atterraggio verticale…
https://topwar.ru/206880-amerikanskij-istrebitel-f-35b-poterpel-krushenie-na-aviabaze-vms-ssha-fort-ujert-v-tehase.html?ysclid=lbqkz0elur782449100
e poi parte il valzer, 1-2-3 1-2-3… magari il “valzer dei fiori” (Вальс цветов), così, la colpa sarà anche questa volta dei russi. Oppure “sèint trentun, sèint trentun i cante-e-ven…”, così se la prenderanno coi modenesi!

A dirla tutta, meglio che ballino il valzer piuttosto che seminino morte e distruzione. E comunque, se proprio proprio non sapete come buttar via 115,5 milioni di dollari, con meno di uno 0,1 di quella cifra paghiamo corsi di ballo a tutti i piloti NATO sparsi per il mondo, e anche a quelli della torre di controllo e a quelli con le bandierine sulla pista… e per il resto non c’è problema!

LA PANCHENKO NON MOLTI MESI FA...

Qui una raccolta di post di mezzo anno fa, quando invocava la NATO contro gli okkupanty, si preoccupava per gli squadristi di Azov a Mariupol' e ne scriveva un sacco e una sporta.
https://t.me/VladimirKarasyov/28083
Per non dimenticare, come si suol dire. E per dare atto dei cambiamenti in corso.

Aggiornamenti a seguire domani.

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16/12 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Proseguono i combattimenti sia all’interno della città, che nei paraggi a nord e a sud della stessa, come mostra questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216073635-caeb25bb.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216073634-bc72f8e6.jpg
Due osservazioni di rilievo, guardando le “frecce”.
Partiamo dalle rosse: la liberazione completa di JAKOVLEVKA ieri consente ora di attaccare SOLEDAR da nord. Altro elemento di difficoltà per le ff.aa. ucraine.
Quelle azzurre ora: i rinforzi sopraggiunti stanno infrangendosi giornalmente, oggi compreso, in contrattacchi suicidi. Oggi dalle parti di KURDJUMOVKA. Ma al peggio non c’è mai fine. Sarebbero infatti in corso, secondo il bollettino di RYBAR che accompagna le cartine, tentativi di CONTRATTACCO ancora più in massa da parte ucraina per RESPINGERE LA LINEA ATTUALE DI FRONTE INTORNO AD ARTEMOVSK DI 10-15 KM!
https://t.me/rybar/42051
Il che è assurdo. Il che è semplicemente criminale. Perché in queste condizioni si farà soltanto il gioco dei russi che non hanno fretta, che li attenderanno e infliggeranno altre ingenti perdite ai contrattaccanti. La sproporzione di artiglieria fra le due parti è tanta e tale che non sono non migliaia, ma anche decine di migliaia di unità di fanteria a fare la differenza. Ieri sul fronte era tutto un girare immagini di TJULPAN. I “tulipani” sono obici semoventi da 240 mm. Che non ne fanno neanche più di così grandi. Ma che in questo frangente e circostanze sono in grado di infliggere danni enormi. E spostarsi subito dopo per evitare il fuoco della controbatteria. In queste condizioni portare truppe a EST e ammassarle per “contrattaccare” è, dovrebbe essere ma non lo è, perché le leggi militari le fanno i militari, un crimine di guerra.

ATTACCHI ALLA RETE ELETTRICA E FERROVIARIA UCRAINA

E allora, paradossalmente ma neanche più di tanto, questi attacchi alle infrastrutture elettrica e ferroviaria, al popolo ucraino non fanno male più di quanto ne stanno facendo i fascisti al potere, visto il loro continuo mandarli a morire in massa. Se ti fermo la tradotta che ti sta mandando a morire, forse qualche possibilità in più di salvarti ce l’hai: “primum vivere”, diceva qualcuno. Questa la carta aggiornata di RYBAR, in rosso i punti oggetto di attacco oggi e più in scuro quelli precedenti
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216094029-32bcef3d.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216094028-a9da5101.jpg

Appare evidente che la maggior parte degli attacchi è rivolta alle retrovie a SUD e a EST e al centro di comando a KIEV. Lo scopo è mandare in tilt la rete di approvvigionamento da ovest a est, specialmente nell’ultimo tratto, e la catena di comando. In particolare tutta la parte a EST del DNEPR della rete ferroviaria è attualmente bloccata.
https://t.me/voenkorKotenok/43712

L’effetto cumulativo degli attacchi di oggi a trasformatori da 330 kW e a centrali termoelettriche ha mandato in tilt completo la già traballante rete ucraina.
https://t.me/rybar/42052
In particolare, la scelta di non colpire le centrali atomiche ma la rete circostante si è rilevata fruttuosa perché, di fatto, dopo qualche giorno si riesce in qualche modo a far tornare la corrente, ma ormai in modo discontinuo e, soprattutto, incontrollato. Questo limita il più possibile il danno ai civili, che continuano a ricevere in maniera discontinua, ma a riceverla, la corrente, e rende invece impossibile ogni qualsiasi pianificazione di attività militare, interrompendo continuamente le due catene di approvvigionamento e di comunicazione-comando e mandandole letteralmente fuori uso.

Aggiornamenti a seguire.

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16/12 ore 08:30 aggiornamento

“DA KIEV NEL DONBASS”: Breve recensione di un documentario che sta facendo discutere


Ieri, appena uscito, erano poco più di 50 mila visualizzazioni, oggi sono già 225 mila, tra cui la mia perché “mio fratello è figlio unico perché non ha mai giudicato un film senza prima vederlo”. Vale la pena vederlo, anche senza capire un’acca di russo (perché questo è il problema essenziale)? Secondo me si. Avanti veloce, scena-scena, 10 minuti anziché 40, ma vale la pena.

Questo il link.

https://www.youtube.com/watch?v=-fuy_QbjdKs

Partiamo dall’autrice. Diana Pančenko. Che dire. Io niente, sarebbe come chiedere a un russo di esprimere un giudizio sulla Palombelli, mutatis mutandis, e stando bene attenti allo stato delle mutande. Lascio parlare uno dei pochi che ha espresso, sinora, un giudizio (negativo) sull’operazione, il mio amico ideale Saša Koc, voenkor di lunga data, “since 2014”, se fosse una marca di alcolico anglofono, che la presenta così:

“Ex-conduttrice di NewsOne Ucraina, premiata, sempre in Ucraina, Giornalista dell’anno, 7° posto nella classifica di Focus ‘Le donne più influenti d’Ucraina’, è giunta nel Donbass a girare un film.

Бывшая ведущая украинского NewsOne, лауреат украинской премии Журналист года, 7 место в рейтинге «Самых влиятельных женщин Украины по версии читателей сайта «Фокус» приехала в Донбасс и сняла фильм.

https://t.me/sashakots/37663

Continuo con Saša, che dopo averla opportunamente e giustamente massacrata (si è svegliata tardi, a febbraio diceva tutt’altro, ingresso nella NATO compreso, lacrime di coccodrillo, ci mancava solo il fossatiano “E cambia faccia all’occorrenza da quando il trasformismo è diventato un’esigenza” e poi le ha dette tutte…), dà atto però che ha alzato il culo, come si suol dire, e ha fatto una cosa che le è costata la carriera. È andata nel Donbass, a DONECK prima e a MARIUPOL’ poi, e ha intervistato la gente comune.

Si vede subito, nell’accostarsi alla gente comune, che cambia tutto. Che c’è una barriera e che non è solo una barriera sociale (lei ricca, con una giacca che vale come tutto il guardaroba di loro poveri in canna), ma anche culturale, politica, esistenziale.

Andiamo per ordine. Lei parla russo perché è di Nikolaev (giggino… azz anche Nikolaev è “russofona”, come la mettiamo? Vabbeh, tanto non son più cavoli tuoi, non te ne fregherà più una beata fava…), fondamentalmente non ci sono differenze fra il suo accento e il loro. Quantomeno, coglibili da me che sono l’ultimo a doverle valutare. E infatti non lo faccio. Ma entrambi parlano russo con lo stesso accento ucraino, questo non posso non notarlo. Come i ceceni che a fine frase mettono “don” (oggi proprio volevo andare a vedere da che cosa deriva questo “don”), loro la “g” dura la aspirano e la fanno diventare “h” (peremoha, per esempio, tipo hohahola hon la hannuccia, ma con la g al posto della c).

La barriera è data dal fatto che tutti la conoscono. E quindi viene a cadere il primo requisito di un’indagine scientifica (primo perché mi viene in mente per primo… non sono un sociologo): la mancanza di prevenzione. Qui ce n’è e a manetta. Perché sei venuta qui? Cosa vuoi da noi? Non ostilità, non se ne vede, ma prevenzione si.

Comunque, lei sa fare il suo mestiere, anche perché non trova uomini allupati ma signore e vecchiette che non ci mettono né due né tre a metterla in riga, quindi tanto di cappello per essere riuscita a trovare “la chiave per il loro cuore” (kljuch k serdce) come dicono loro, ovvero farle confidare anche cose brutte: i momenti in cui stavano negli scantinati, le violenze subite, eccetera.

Ed è qui che la barriera, per un attimo, scende a terra, come quelle colonnine elettriche usate per chiudere le strade del centro. In quel momento sono due donne che parlano. O una donna e un ragazzo. Passa per un attimo la diffidenza, l’interlocutrice o l’interlocutore apre il cuore, come diciamo noi, e lo svuota tutto. Questa è la parte che merita, anche se non capiamo un’acca di russo. Sono donne e uomini, perlopiù anziani, in carne ed ossa. Non sono attrici o attori, sono fuori dai meccanismi dei selfie e dei protagonismi da social (lei un po’ meno, ma a questo punto lei diventa il mezzo, per noi e non il fine, quindi sinceramente smetto anche di parlarne). Persone autentiche, che parlano di cose molto brutte che gli sono capitate e che gli capitano quotidianamente.

Guardatele, quelle signore, mentre poco più in là esplode qualcosa e Diana salta istintivamente come la Simeoni dei tempi d’oro. Loro neanche si scompongono. Vse normal’no, nichego strashnogo, tutto normale, niente di pauroso. E’ la vita che fanno da otto anni e mezzo. E non avete mai pensato di andarvene? E dove? Rispondono. E gli dicono l’età che hanno. Alcune parlano dei loro figli e dei loro nipoti, altre del fatto che gli manca tutto. C’è una scena dove si vede proprio che in albergo vanno avanti con i bottiglioni d’acqua… anche qui, da otto anni e mezzo questa vita e nessuno che dice nulla.

E guardiamo anche queste strade, martoriate da otto anni e mezzo di rappresaglie nazifasciste. Edifici sventrati, o anneriti dal fumo di incendi divampati in qualche parte dello stabile. Macerie, calcinacci recenti, cicatrici più vecchie e comunque mai rimarginate. Questa è DONECK, gorod-geroj.

Dove le colonnine si rialzano, e fino in fondo, è nelle domande abbastanza idiote, ma dovute, specialmente per l’auditorio ucraino rimbambito da otto anni e mezzo di “libro e moschetto” e “banderismo” come se non ci fosse un domani, che la Panchenko pone dopo: “Zelenskij dice che si riprenderà il Donbass; cosa ne pensi?” Li vedi subito cambiare faccia. NET, un NET grosso come una casa! Tutti, da MARIUPOL’ a DONECK. Altra domanda idiota, ma dovuta, al ragazzo: “In Ucraina pensano che siano i russi a spararvi, non loro. Che dici?” Anche lì, il ragazzo gli dice semplicemente perché non sono qui. Non vedono da dove arrivano i missili. Non sanno neppu%MCEPASTEBIN%re riconoscerne il diverso rumore. E capire quando si tratta di quelli NATO. “E tu lo sai?” Gli chiede la Panchenko. “Si”. “Da quando?” “Da quando ero bambino”. QUESTI SONO I MOMENTI VERITA’ per cui il documentario vale la pena di essere visto. E chi ha orecchie per intendere, intende.

Le colonnine poi restano su. Ormai c’è una barriera fra gente che è stata abbandonata dal “pravitel’stvo”, dal governo ucraino, e ha fatto la sua scelta (MARIUPOL’) piuttosto che da gente che è sotto le bombe da otto anni e mezzo (DONECK). Fa bene, Diana, a dire che non è dappertutto la stessa cosa. Fa male, Diana, nel sostenere che Mariupol’ era pro-ucraina fino a febbraio… e come è possibile che ora sia filorussa? Che la gente sia contenta di tornare a casa? Domande malposte, Diana, perché partono da un presupposto sbagliato. E nei commenti al video non hanno mancato di farglielo notare, con toni forti per altro. Altrimenti, aggiungo sommessamente io, l’aeroporto di MARIUPOL’ non sarebbe stato trasformato in una Abu-Grahib 2.0. E gli squadristi di Azov non avrebbero compiuto le repressioni contro i civili che hanno compiuto. E la gente non “avrebbe aspettato” l’arrivo dei russi.

In conclusione, anche per chi non conosce il russo, la visione merita per i volti, le persone, i luoghi. Persone in carne e ossa. Gente di un Donbass dimenticato. Niente di nuovo o eclatante per chi segue l’evolversi della situazione, sente e guarda le interviste dei voenkor. Capisco quindi anche la polemica, il sospetto di opportunismo, le critiche, e le incazzature. Tuttavia, una giornalista ucraina che fino a poco fa era di regime, sosteneva il contrario e che ora comincia ad aprire gli occhi e a farli aprire ai suoi concittadini, non è poco.

Aggiornamenti a seguire.

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15/12 ore 18:55 aggiornamento

DAL FRONTE

La situazione ad ARTEMOVSK peggiora di giorno in giorno. La cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/15/20221215141038-7eb5f321.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/15/20221215132409-33a2fd44.jpg
mostra le aree sottoposte a maggior pressione da parte russa (frecce rosse) e i tentativi di contrapposizione da parte di forze NATO provenienti dalle retrovie a ovest (frecce azzurre). In questa condizione i guadagni territoriali, anche minimi, non solo privano le forze ucraine di linee di difesa fortificate (obbligandole a riposizionarsi in fretta e furia su linee molto meno riparate), ma comportano perdite rilevanti di uomini e mezzi. Perdite confermate anche in queste brevi note, dove si sottolinea come ad ARTEMOVSK e a MAR’INKA mentre le perdite ucraine sono veramente gravi, quelle russe si limitano a molti feriti e a pochi invece decessi:
https://t.me/notes_veterans/7029
Fatto dovuto alla superiorità dell’artiglieria dei secondi sui primi e alla estrema prudenza nell’avanzare.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

A proposito di perdite fra le fila ucraine confrontiamo i dati del 15/12 (https://t.me/mod_russia/22679) con quelli del 05/12 (https://t.me/mod_russia/22363):
344 aerei (vs 339 – 05/12, +5 vs +6 dei 10 giorni precedenti)
184 elicotteri (vs 180 – 05/12, +4 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
2669 droni (vs 2628 - 05/12, +41 vs +66 dei 10 giorni precedenti)
396 sistemi missilistici (vs 391 – 05/12, +5 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
7127 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6996 - 05/12, +131 vs +183 dei 10 giorni precedenti)
931 lanciarazzi multipli (vs 910 – 25/11, +21 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
3685 obici e mortai (vs 3657 – 05/12, +28 vs +37 dei 10 giorni precedenti)
7614 autoveicoli blindati (vs 7447 – 05/12, +167 vs +125 dei 10 giorni precedenti)

Sostanzialmente la tendenza non cambia. Aumentano alcune categorie, diminuiscono altre, più che altro in riferimento a diverse condizioni ambientali (combattimenti urbani, meno carri armati, più veicoli blindati), piuttosto che a diverse scelte tattiche da parte delle ff.aa. ucraine (utilizzo forzato, in emergenza, di caccia e elicotteri in prima linea e loro conseguente abbattimento dalla contraerea). In questa situazione prosegue quindi lo schiacciasassi russo. Questo è il dato che emerge, anche dal bollettino del Ministero della difesa di oggi.
https://t.me/mod_russia/22678

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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15/12 ore 12:30 aggiornamento breve

PROSEGUE LA LIBERAZIONE DI MAR’INKA


Altre postazioni e casematte abbandonate dalle ff.aa. ucraine. Siamo all’80%, ora
https://t.me/RVvoenkor/33938
rispetto al 70% di qualche giorno fa. Percentuali da prendere con le pinze, come sempre, ma intanto se la stessa fonte dà un 10% in più, a questo punto l’avanzamento c’è stato. Nonostante i continui rinforzi da OVEST anche su questo fronte caldissimo. Da marzo, per la precisione!
Il centro è il punto focale, preso il quale la periferia rimanente dovrebbe essere meno difficile, dicono gli esperti. Vedremo.
https://t.me/boris_rozhin/72801

HIMARS SU STACHANOV

E venti case distrutte. VENTI. Ennesimo crimine NATO impunito (come sappiamo, gli HIMARS sono soggetti a un doppio controllo di coordinate e ultima parola ai padroni NATO che devono autorizzare l’intera operazione):
https://lnr-news.ru/other/2022/12/15/107200.html
Ma a quanto pare “NATO sponsor del terrorismo” non va più di moda in U-ccidente. Per inciso, i feriti a DONECK sono saliti a dieci.
https://t.me/boris_rozhin/72806

Aggiornamenti a seguire.

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15/12 ore 08:30 aggiornamento

DONECK SOTTO IL PIÙ GRANDE BOMBARDAMENTO NATO DA INIZIO CONFLITTO


Dall’inizio del conflitto, questo è stato il bombardamento NATO maggiore. Stanotte, quaranta missili GRAD, diceva inizialmente il bollettino, più solito assortimento proiettili calibro 155.
Dato poi rettificato. Non sono più GRAD ex-sovietici, ma missili cechi ormai NATO elaborati e prodotti su base GRAD, quindi utilizzabili dai lanciamissili ucraini, ma più potenti. Nome emblematico: “Vampir”. Complimenti ai criminali NATO che, come tutte le canaglie fasciste, se la prendono con chi gli riesce meglio, meglio, con chi gli riesce e basta: vecchi, donne e bambini.
https://t.me/wargonzo/9802
Questi ultimi su un ospedale.
https://t.me/WarDonbass/90628
Tre morti, cinque feriti al momento
https://t.me/WarDonbass/90627
feriti già sette
https://t.me/wargonzo/9804

Immagini e video in ordine sparso, come quei quaranta missili lanciati criminalmente all’impazzata direzione centro.
Cratere di un missile che non ha centrato per puro caso la cattedrale
https://t.me/WarDonbass/90629
e di un altro che ha preso la cupola
https://t.me/WarDonbass/90622
qui si vede ancora meglio il buco che l’ha centrata
https://t.me/wargonzo/9803
Palazzo del centro colpito
https://t.me/WarDonbass/90623
Edificio residenziale colpito nel piano superiore
https://t.me/WarDonbass/90617
Un motore di missile finito lungo una strada del centro
https://t.me/WarDonbass/90615
Incendio domato dai vigili del fuoco
https://t.me/WarDonbass/90611
Tour ancora notturno fra macerie, rottami e calcinacci
https://t.me/WarDonbass/90610
Colpito anche un asilo
https://t.me/WarDonbass/90609

Aggiornamenti a seguire. Torniamo su quella linea di fronte dove a combattersi sono due eserciti.

IN QUESTE CONDIZIONI…

Un video che spiega ancora tante cose, forse anche solo il riscaldamento globale del nostro pianeta…
https://t.me/voenkorKotenok/43665
Soldati russi su un cassone, probabilmente di un furgonato civile requisito dal colore delle spalle cui si appoggiano, su una strada di campagna tale e quale le nostre, o passo io o passi tu. Incontrano un carrarmato (dei loro, fortunatamente…) che cavallerescamente mette a frutto i cingoli di cui il genio militare l’ha dotato. A inizio video si vede dove esce dalla strada perché disegna, letteralmente, il fondo di un canale. Questa è ancora la condizione in cui si trovano i campi. Così, ovviamente, ogni offensiva su vasta scala è improponibile, dice il voenkor. Eppure, ogni giorno, i generali NATO mandano al massacro gli uomini e i mezzi di cui dispongono. Probabilmente, quando mio nonno si trovò più o meno da quelle parti, la terra era già diventata dura come granito. Ma i generali non dovrebbero solo guardare il calendario, per pianificare le attività belliche.

Aggiornamenti a seguire.

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14/12 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Ulteriore avanzamento da EST, 160 metri in tutto. Che su tre e rotti km di raggio non è proprio poco. In linea con quanto si scriveva già stamane.
https://t.me/cmiye/8486

DONECK

Per la prima volta dopo otto anni le forze ucraine sono state respinte dietro i primi cartelli della città. Cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214110307-57e3f8c5.jpg
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214110306-1eae1f80.jpg
mostra quella striscia rossa sopra MAR’INKA che separa, per la prima volta, la striscia gialla dei combattimenti dal confine urbano di DONECK. Gorod-geroj, città eroe, NEI FATTI, ancor prima che nelle medaglie, avendo resistito E CONTINUANDO A RESISTERE in queste condizioni.

La cartina di RYBAR mostra anche tutto un susseguirsi di frecce azzurre che accorrono a puntellare una difesa anche lì traballante. I russi un primo obbiettivo, ormai, lo hanno ottenuto: nessuna controffensiva “natalizia” da parte ucraina. Tutte le energie liberate dal fronte sopra CHERSON sono state ormai totalmente calamitate prima e neutralizzate poi nella configurazione a loro peggiore. Un errore strategico rivelatosi catastrofico.

Inoltre, proprio di oggi è la notizia che gran parte di VODJANOE è stata liberata. E la situazione ad AVDEEVKA per le ff.aa. ucraine è sempre più grave.
https://t.me/boris_rozhin/72767

VITTIME MILITARI DELLA NATO (SU GOMMONE)

Qualche mese fa i generali NATO ordinarono ai corpi d’élite delle ff.aa. ucraine di occupare la CENTRALE ATOMICA DI ZAPOROZH’E (ZAES). Tentativo miseramente fallito, con mezzi da sbarco e gommoni affondati, truppe sbarcate individuate subito e neutralizzate dalla stessa guardia territoriale che li aspettava: in altre parole, la crema della crema degli assaltatori ucraini letteralmente mandata al massacro dai propri superiori per eseguire ordini suicidi. Affondata in fondo al DNEPR o crivellata di colpi.

Un assurdità i cui effetti si pagano ancora oggi, quando queste unità sarebbero state preziosissime per tamponare l’assalto russo. Ma tant’è. Anche in quel caso LA LOGICA DOMINANTE ERA QUELLA DELLA PROPAGANDA. Serviva il colpo a effetto, il “cucchiaio”… e così, le unità migliori delle forze aviotrasportate ucraine sono state mandate contro un obbiettivo difeso più di Fort Knox.
Fino a oggi sia i generali NATO, che i loro tirapiedi di regime, negavano il tutto, ripresi dai cinegiornali luce u-ccidentali. I russi “si sparavano da soli”, si inventavano “scene da film”, era tutto falso. Oggi il canale ucraino Rezident pubblica due video inediti di questi ragazzi, morti letteralmente per niente. Li si vede mentre si preparano e mentre viaggiano sul gommone, più qualche altra scena che lascia presagire quanto poi accaduto:
https://t.me/rezident_ua/15535

Peraltro, ripeterlo non guasta, stiamo parlando di PARA’ mandati all’assalto… di reattori nucleari! Il posto migliore al mondo per fare alla guerra. Imbecilli, oltre che criminali. Irresponsabili, nel vero senso della parola, ovvero che non rispondono a nessuno. Che si sentono padreterni. Padroni delle vite altrui al punto di rischiare anche il funghetto. Tanto a Washington e a Londra non arriva. E non c’è bisogno neppure di imbottire qualcuno a Bruxelles di seicentomila euro in contanti per imbonire i servi di sempre. Per loro ci sono altri binari… più affidabili.

VITTIME CIVILI DELLA NATO (CONTRAEREA)

Dopo l’attacco coi gerani di ieri a KIEV, abbiamo come al solito da un lato i racconti dei cinegiornali luce, e dall’altro la realtà. I primi ormai smascherati dagli stessi ucraini, esausti dal fare da bersaglio a missili che dovrebbero puntare altrove e, quantomeno, cadere altrove. L’immagine di SX col rottame di missile a terra sono loro ad averla diffusa. Così come l’associazione a un missile ARIA-ARIA AIM-120 AMRAAM lanciato da una postazione missilistica NASAMS.
https://t.me/vityzeva/75154
Ai russi che la riprendono restano queste considerazioni:
1. Quel drone da poche migliaia di euro ha neutralizzato un missile da centinaia di migliaia di euro (386 mila da uicchipedia e senza neanche aprirla per non darle la soddisfazione del numero in più sul contatore…).
2. Per ridursi a sprecare così missili ultracostosi, la NATO non sa più che pesci pigliare
3. BUK e S-300, l’accoppiata vincente della contraerea sovietica rimasta in eredità al regime di KIEV, ormai è in fase di esaurimento (d’altronde, anche questa è derussifikacija e dekomunistizacija… non solo i monumenti tirati giù… troppo comodo!).
https://t.me/milinfolive/94401
4. Soprattutto, il problema dei danni alle strutture civili in mezzo alle quali infilano i lanciamissili è e ci sarà sempre sia che i lanciamissili siano sovietici, NATO, marziani o venusiani. L’errore di fondo – e di cui loro sono benissimo a conoscenza – è che piazzare missili dentro un centro abitato lo espone SIA ai rottami degli stessi esplosi in aria, SIA a eventuali traiettorie “impazzite” degli stessi.
https://t.me/boris_rozhin/72770
Quindi, i civili della capitale sono trattati alla stregua dei loro conterranei al fronte: parigi val bene una messa, le loro case sventrate valgon bene la sede della SBU o il comando delle forze armate, oltre un centinaio di morti in battaglia, come ieri, fra SVATOVO E KREMENNAJA, di cui buona parte in falliti contrattacchi,
https://t.me/mod_russia/22649
valgon bene la faccia dei loro capi e, soprattutto, quella dei loro padroni. Quelli che tengono in vita il loro regime fantoccio con i loro strozzinaggi capestro.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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14/12 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questo video, ovviamente di fonte ucraina, ci mostra all’opera CECCHINI AI PIANI SUPERIORI DELLE CASE POPOLARI AD ARTEMOVSK. Il brutto vizio di usare case popolari disabitate come bastione difensivo e postazione privilegiata da cui condurre attacchi di artiglieria e tiri da cecchino, porta poi alla risposta dei russi direttamente su quelle case. E alla loro distruzione. Il patrimonio immobiliare di una comunità che, prima o poi, tornerà a riabitare le proprie case, non passa neanche per l’anticamera del cervello dei “difensori”, dei loro ufficiali e, man mano a salire, dei generali NATO che hanno dato l’ordine di tenere la città a ogni costo, fino all’ultimo ucraino. Si ripete, sempre in tragedia anche se su scala ridotta, lo scenario di Mariupol’.
https://t.me/boris_rozhin/72754

A tale proposito, sempre Rozhin nota come la liberazione di Artemovsk sarà lenta. Cedimenti ci sono stati, ma se la volontà nemica è non mollare e rimpiazzare le formazioni decimate con carne da cannone sempre nuova, mandando a remengo offensive invernali e tutti i piani perché Artemovsk non deve cadere, i russi ne prendono atto. E agiscono di conseguenza. Il risultato, come nelle proprietà aritmetiche, con ogni probabilità non cambierà. Cambieranno il grado di distruzione urbana e la quantità di carne da cannone mandata al macello.
https://t.me/boris_rozhin/72752
Stessa cosa ribadita da RYBAR nell’ultimo punto della situazione:
https://t.me/rybar/41999
L’intenzione è far saltare ponti, ripristinare le perdite con riservisti appena giunti dall’ovest, ma non cedere. E meno male che per i cinegiornali luce attaccare quella cittadina era “senseless”…

La cartina di RYBAR mostra come i combattimenti ormai si siano spostati nella zona urbana e avvengano casa per casa.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214103128-53b1dae1.jpg
legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214102347-625f7db2.jpg
E’ importante come cartina per le frecce rosse che spingono, è il caso di dirlo, dove la difesa sembra cedere. Non solo Artemovsk città, ma OPYTNOE a sud e SOLEDAR a nord, fino a BELOGOROVKA ancora più a nord, verso la fine della cartina. La sensazione è che se dovesse cedere anche un solo punto di questa linea di difesa l’effetto domino sarebbe devastante. Per questo, e da tempo, si sarebbe dovuti ripiegare su posizioni non solo più difendibili ma da cui portare i russi in posizione di inferiorità, per poi magari contrattaccare. Ma, come già notato, la filosofia, il pensiero guida, è stato tutt’altro. D’altronde, mandare al massacro i propri uomini non è un crimine di guerra. Usarli come materiale da consumo, a perdere, non è un crimine di guerra. Distruggere e far distruggere una cittadina che è già persa da settimane, non è un crimine di guerra. Così come lo è stato per Mariupol, dove si son chiuse decine di migliaia di civili negli scantinati usandoli come scudi umani: anche quello, non è stato un crimine di guerra.

E i soldati ucraini stanno cominciando a farsi furbi. I videomessaggi non funzionano? Non possiamo farci nulla perché altrimenti ci sparano le truppe barriera? Allora non resta che il “guasto tecnico”. Proprio ad ARTEMOVSK ci sono uomini che sotto lo schiacciasassi non hanno voglia di finire. Carristi. Prendono, insieme all’ordine di contrattaccare, i loro vecchi T-64 a cui non solo non hanno fatto manutenzione, ma hanno dato anche qualche aiutino supplementare alla meccanica, partono e, dopo qualche km, lasciano letteralmente per strada il ferrovecchio inservibile, ormai fuori uso, e tornano indietro. I capi non ci possono fare nulla e, se non ci credono, il mezzo è ancora lì “con le quattro frecce”, se così si può dire. Che vadano pure a vedere con quali catorci li mandano all’assalto. E così, si salvano per un altro giorno.
https://lnr-news.ru/other/2022/12/14/106721.html

Aggiornamenti a seguire.

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14/12 ore 08:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ringrazio ancora SLAV’SJA RESPUBLIKA per la preziosa segnalazione di ieri notte che ci consente un punto più accurato della situazione a SUD della città. (commenti #15782 et #15783)

Dove OPYTNOE ormai la danno libera “al 90%”, non cito neanche la fonte perché è di ieri e poi queste “statistiche” van prese un po’ per quello che sono, ovvero indicative del fatto che ormai “tam idët začistka”, che stanno eliminando le ultime sacche colpevolmente lasciate a tenere una città ormai persa.

Ed è proprio partendo da questa segnalazione che abbiamo qualche informazione in più. Mi chiedevo da dove possano aver sparato i carri armati, e stamane lo stesso canale ci dà più o meno la posizione.
https://t.me/namarshe/3148
Sembrerebbe che abbiano già liberato i due prospekt, i due vialoni che dalla città portano a sud. E dai due vialoni alla fine della freccia ci sono grosso modo 3 km (non è una città grande, questi sono gli ordini di grandezza). Quindi, dal limitare del prospekt più a ovest, è possibile tenere già sotto controllo (grazie a droni, ovviamente) la strada che porta a OVEST e che, attualmente, costituisce la linea principale di approvvigionamento. In altre parole, questa è la prova concreta di un accerchiamento operativo ormai quasi completo. Resterebbero alcune viuzze, strade secondarie verso nord-ovest. Anche qui però, se a nord le cose dovessero precipitare ulteriormente oggi, si ripeterebbe lo stesso copione. Carri armati o obici semoventi a tre, quattro km di distanza con correzione di tiro tramite droni potrebbero già chiuderle.

E torniamo ancora al discorso di decine di migliaia di uomini mandati a morire E LASCIATI ANCOR PIÙ COLPEVOLMENTE A MORIRE. La speranza è che, una volta scappati i comandanti, una volta spariti, in un modo o nell’altro, i zagradotrjad, le “truppe barriera”, questi soldati possano alzare le braccia e salvare le proprie vite.

A proposito di vite, proprio nella DONECK sotto le bombe nazifasciste, nel quartiere Proletarskoe, ieri nascevano tre gemelli: una femminuccia e due maschietti. Auguri alla mamma! La vita continua, e speriamo che almeno per loro la guerra non sia nemmeno un ricordo, fra dieci anni.
https://t.me/aleksandr_skif/2517

PROVOCAZIONI

In breve, giorno e notte il contingente di pace russo nel NAGORNO è bersagliato dagli “ecologisti”. Guardateli, perché meritano.
https://t.me/rusich_army/6815
https://t.me/rusich_army/6819
Si fermano a pochi centimetri, li insultano, in russo, perché gli azeri il russo quando vogliono lo sanno ancora, e loro zitti, impassibili, a farsele passare sopra una dietro l’altra. Di giorno e di notte. La consegna è proteggere quelle migliaia di armeni nella sacca del Nagorno, visto che gli azeri han tagliato loro anche il gasdotto (deve essere un vizio di famiglia NATO…). Quindi, non accettare in alcun modo le provocazioni e fare da scudo umano per quei civili. Ma tutto questo l’U-ccidente non lo sa.

ECHI DI MERKEL (TRANNE CHE NELLE CELLE DI ISOLAMENTO)


Gli echi dell’intervista scandalosa della MERKEL, su cui siamo già tornati e non una volta, non accennano a spegnersi. L’ambasciatore russo in Serbia la nomina oggi, chiedendo in sostanza ai serbi se gli accordi di Bruxelles non siano stati la stessa cosa di quelli di Minsk: un modo per guadagnare tempo e rinforzare le forze militari albanesi contro i serbi.
https://t.me/WarDonbass/90471
Ormai quell’intervista, praticamente ovunque, è diventata una pietra di paragone per misurare l’ipocrisia u-ccidentale. Tranne che in U-ccidente, ovviamente, dove meno se ne parla, meglio è.

PICCOLI REVANSCISMI CRESCONO

Fra i valvassini NATO che ambiscono a scalzare il vecchio U-ccidente europeo, abbiamo anche la ROMANIA. Che si sta imbottendo di armi NATO per seguire le orme polacche. Un po’ più indietro, rispetto a loro, ma sulla loro stessa cattiva strada: nel mirino, MOLDAVIA (ovviamente), TRANSNISTRIA e BUKOVINA, regione non riconosciuta un pezzo qua e un pezzo là, come potrebbe essere l’Insubria, dove l’oggetto del futuro contendere sarà una oblast’ ucraina sul confine romeno.
https://t.me/WarDonbass/90481
“Ogni cosa ha il suo prezzo” e il sostegno polacco e romeno alla guerra NATO con la Russia ha già la sua contropartita sul tavolo: piccoli revanscismi crescono, AAA imperialismo straccione offresi a volontà.

Aggiornamenti a seguire.

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13/12 ore 19:00 aggiornamento

I SOLDATI RUSSI ENTRANO AD ARTEMOVSK!


In realtà, un piede sulla porta ce l’avevano già da agosto. Ma oggi non sono solo entrati con tutti e due i piedi, ma hanno occupato l’intera zona EST della città. Questa cartina, del resto, è molto esplicita:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213115500-639ed723.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213115459-1d3d7386.jpg

Il guadagno territoriale di oggi consente attacchi ad ARTEMOVSK da nord-est e da nord, ampliando così l’area di attrito e obbligando le forze ucraine a moltiplicare ulteriormente gli sforzi per tenere posizioni sempre più traballanti. Inoltre, la breccia di oggi apre a possibili sviluppi verso SOLEDAR a NORD, anch’essa ulteriormente minacciata. Oltre a costituire un’ulteriore punto di accesso VERSO NORD-OVEST, ovvero SLAVJANSK e KRAMATORSK.
https://t.me/donbass_segodnya/31597

E qui c’è poco da fare come la volpe con l’uva, sarebbe da dire ai cinegiornali luce. I casi sono due: O le forze armate ucraine, che è quello che FORSE starebbe accadendo, approntano in fretta e furia una barriera difensiva con le forze rimaste lungo una linea a ovest invero anche di facile realizzazione, perché come abbiam visto mesi fa la strada, poco più a ovest, sale attraversando una collina che taglia verticalmente l’area (un terrapieno naturale); OPPURE continuano a farsi massacrare e, quando comunque dovranno cedere ARTEMOVSK, saranno talmente deboli da non poter più costruire una linea di fronte tale da poter assorbire questi attacchi. In ogni caso, “senseless” è soltanto propaganda. Della più idiota, visto che i primi a smentirla sono i generali NATO stessi.

Piazzando unità scelte sotto forma di “mercenari” a tenere la posizione, formati sia da migliaia di soldati regolari polacchi (Legione internazionale), sia statunitensi (gruppo Mozart), si anche inglesi. Lo ha appena ammesso un generale britannico, quantificandoli in 350 unità (è la prima ammissione… un po’ di comprensione… il dato vero emergerà più avanti).
https://t.me/boris_rozhin/72716

Ma oltre alla loro partecipazione diretta, ai vertici della piramide decisionale e operativa orchestrata e posta in atto sin da fine agosto e su cui siamo già tornati più volte, la loro determinazione a non cedere traspare tutta negli ordini suicidi che danno al regime. E che il regime esegue, pedissequamente, con risultati come questo: in questo videomessaggio (ricompaiono come quest’estate videomessaggi come questo), i parà della III compagnia della 25° brigata aviotrasportata di stanza ad ARTEMOVSK denunciano di aver perso il 70% degli effettivi, di essere stati abbandonati sia dall’artiglieria, che non ha coperto la loro azione nonostante gli fornissero regolarmente le coordinate dei punti da colpire, sia dai loro capi.
https://t.me/WarDonbass/90438

Ma non abbiamo ancora toccato il fondo. Ora, ci tocca assistere anche a un penoso gioco di rimpalli di responsabilità fra generale mascellone e patàca. Il primo (qui ritratto in una foto “riflessiva”, nel senso dei riflessi pavloviani a cui fa riferimento, specialmente quando gigioneggia con le sue amichette)
https://t.me/donbass_segodnya/31606
sembrerebbe aver chiesto già a suo tempo al secondo di poter ritirare le truppe da ARTEMOVSK, ma sarebbe stato il secondo a opporsi per il danno di immagine che ne sarebbe conseguito. Dato confermato anche da quest’altra voce di corridoio:
https://t.me/rezident_ua/15522
Il secondo, invece, a tempo debito darà al primo dell’incapace. Lo ha già fatto a SEVERODONECK.

Ora, questo tentativo di fare a scaricabarile, è sinceramente indecoroso. Per le decine di migliaia di uomini che stanno morendo per colpa di entrambi, anzi tutto. Capi senza scrupoli che per la propria lotta per il potere stanno tentando ora, a conti fatti, con gli ospedali pieni e i feriti che muoiono perché nessuno gli riesce più a dare un posto letto, smarcature a dir poco indegne.

Anche qui, se il codice militare fosse non dai militari stessi, staremmo parlando di crimini veri e propri. Ma questi ordini suicidi e questo teatrino vergognoso non costituiscono reato. Eseguire gli ordini dei padroni NATO non è reato. Far morire il proprio popolo non è reato. Distruggere, radere al suolo la propria economia non è reato. Così come non lo sono stati otto anni di libro e moschetto. Così come non lo è stato bandire qualsiasi partito di opposizione. Così come non lo è perseguitare sacerdoti e monaci. Va tutto bene. Anzi, "andrà tutto bene"...

Aggiornamenti a seguire domattina.

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13/12 ore 12:30 aggiornamento

FRONTE EST


Carta aggiornata,
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213100055-0eb920e1.jpg
interessante perché ci mostra, oltre ai contrattacchi falliti delle forze NATO, anche il tentativo da parte russa di spingerli aldilà del fiume ZHEREBEC per ripristinarlo come confine naturale. Anche qui, vedremo gli sviluppi.

Più a SUD, ad ARTEMOVSK, infuriano i combattimenti. Ormai nelle zone un tempo abitate della città.
https://t.me/boris_rozhin/72701

MAR’INKA

Proseguono gli scontri e prosegue, lentamente ma MAR’INKA non è Shanghai e prima o poi anche la cittadina finisce, l’avanzamento delle truppe russe. Che cominciano a vedere la fine del tunnel.
https://t.me/WarDonbass/90361

TENTATIVI DI DESTABILIZZAZIONE NEL NAGORNO-QARABAGH E IN KOSOVO

Il tentativo di destabilizzazione in KOSOVO nasce come protesta dopo l’ingresso, qualche giorno fa, di unità speciali albanesi nelle zone a nord rimaste abitate dai Serbi sopra Prishtina. Questa carta
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212142510-edb43637.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212142511-80da0705.jpg
lo mostra molto chiaramente, insieme a foto che mostrano le barricate improvvisate con camion messi di traverso e manifestanti scesi in strada. Pare che unità speciali serbe siano già sul territorio per difendere i propri connazionali, ma nel complesso il presidente serbo sta cercando ancora di mediare. Naturalmente, il tentativo di destabilizzazione operato dagli albanesi intende sia approfittare della situazione creatasi in Ucraina per perseguire i propri obbiettivi, fatti passare sotto silenzio, sia aprire un secondo fronte coi russi che non potrebbero stare a guardare… in ogni caso, per la NATO, è una situazione di WIN-WIN, dal momento che la SERBIA è troppo debole per reagire autonomamente. E, peraltro, si appella ancora a un U-ccidente che è lo stesso che gli sta confezionando questo bel regalo… Ma tant’è.

Stesso discorso per il NAGORNO-QARABAGH. Con gli azeri al posto degli albanesi e gli armeni al posto dei serbi. In questo caso, il casus belli è la strada, L’UNICA RIMASTA (vedasi cartina)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212220708-d459307d.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212220704-7b22615d.jpg
che unisce il Nagorno all’Armenia. I russi qui sono DIRETTAMENTE coinvolti a fare da contingente di pace e forza di interposizione. Bene, visto che coi mitra non possiamo fare nulla, han ben pensato le forze NATO, mandiamoci gli “ecologisti”. E così i “pacifisti” ed “ecologisti” hanno bloccato una strada che è l’unica che porta la vita a un’intera regione. “Ecologisti”+“azeri” poi, detto inter nos sa anche di presa in giro, visto che la fortuna del Paese rispetto al suo vicino armeno è stata la disponibilità enorme di IDROCARBURI. Ma ormai vale tutto… anche mandare gli “ecologisti” ad aprire un altro fronte: provocazione, reazione, guerra. Per il momento, siamo solo alla fase “provocazione” e basta. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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13/12 ore 08:30 aggiornamento

CUL DE SAC


E’ quello in cui si sono infilati gli “strateghi” NATO, rovinando sicuramente, compromettendo molto probabilmente, l’esito dell’intera vicenda bellica che avevano preso in mano a fine agosto.

Ancora una volta parliamo di ARTEMOVSK. La cartina aggiornata ci aiuta relativamente:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212211038-6110ea76.jpg
non la propongo neppure con la legenda in italiano perché non cambia praticamente niente da ieri. Ma le guerre non sono solo cartine. Come cercavo di spiegare a mia figlia parlandole dell’utilità della geografia (che coglione che sono...), una città non la conosci guardando google map. Lo stesso vale per la guerra. Bastasse una cartina a capire cosa sta accadendo, i generali NATO sarebbero i capi della galassia. Invece sono solo, e per fortuna dei russi, dei poveri, prevedibili, dementi.

Così si sono comportati. Hanno dilapidato UN PATRIMONIO IMMENSO, parliamo di CINQUANTAMILA SOLDATI E RELATIVI MEZZI distratti dal fronte di CHERSON.
https://t.me/voenkorKotenok/43606
Potevano usarlo per fare di tutto, e sarebbero sicuramente venuti ben più che i sorci verdi ai generali russi. Zaporož’e e Charkov, senza andare troppo lontano. Oppure rafforzare la linea immediatamente dietro ARTEMOVSK, che ha il suo fulcro in SLAVJANSK e KRAMATORSK. E logorare un esercito che sta dilapidando le sue energie per far saltare quella che ora è l’UNICA vera linea fortificata, in otto anni. Già, ma che dire se immediatamente dietro quella che in mesi di attacchi sta iniziando a traballare adesso ce ne fosse un’altra uguale?

Invece. Invece, questi dementi, che chiamerei anche CRIMINALI DI GUERRA ma mandare al massacro i propri uomini, in un codice militare fatto da militari, evidentemente, non è reato (ma per me continuano a essere criminali) hanno preso gran parte, se non tutti, questi CINQUANTAMILA uomini e li hanno gettati tutti nella mischia di ARTEMOVSK. Risultato: Artemovsk salta, perché salta, e hai mandato al massacro QUEI cinquantamila più quelli che già erano lì a difendere. Inutilmente.

I russi lo sapevano. I dementi NATO sono prevedibili, così come i neuroni che girano nella testa del patàca e del mascellone che vuole fargli le scarpe. “Fino all’ultimo ucraino” e “Crimea compresa”. E così, gli hanno fatto la trappola. E loro ci sono caduti. Ma finché fossero patàca, mascellone e amici anglofoni, chissenefrega direi. Invece loro sono tranquilli e al calduccio e a crepare ci mandano decine di migliaia dei loro. E qui non si può dire chissenefrega. Pardon, in U-ccidente lo dicono. Ma noi non possiamo farlo. È un’indecenza! VERGOGNA!

E vogliamo parlare dell’ultima vergogna uscita, proprio ad ARTEMOVSK? Si sono cominciati a vedere PROPRIO LÌ, PROPRIO – GUARDA CASO! - IN CONCOMITANZA CON L’ARRIVO DEI “COOPERANTI” DEL MOZART (indecenza su indecenza chiamarli “cooperanti”, vergogna su vergogna!), GLI STESSI LOSCHI FIGURI CHE GIRAVANO GIÀ NEL 2014 SU QUELLA LINEA DI FRONTE! QUELLI DEL TRAFFICO ILLEGALE D’ORGANI!!!
https://t.me/notes_veterans/6999
In poche parole, morire si deve pur morire… vero? A questo punto via tutto! E facciamo soldi anche su questo! VERGOGNA!

In questo cul de sac, dove si versa il sangue di un popolo che ancora meno di un anno fa era stato tenuto all’oscuro di tutto, si fanno profitti enormi, che finiscono nelle mani di pochi. E chi non salta filo-russo è. E viene fucilato, come i venti di ieri a BERISLAV.

Aggiornamenti a seguire.

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12/12 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione ad ARTEMOVSK sempre più critica, e confermata da quest’altra cartina
https://t.me/smotri_z/9064
Più che i mutamenti di linea di fronte, occorre guardare le frecce azzurre. Confermata la tendenza di gruppi distrutti, di battaglioni decimati, alla ritirata e al rincalzo. E questo, per chi oggi attacca, vale più di un km di terreno guadagnato, come già abbiam visto nel precedente lavoro sulla tattica dello schiacciasassi che è rientrata in funzione, come prima e più di prime, dopo la pausa della discesa in campo diretta della NATO e il conseguente disorientamento.

A MAR’INKA, invece cominciano a delinearsi i dettagli di quello che si sta configurando come un punto di svolta in una vicenda bellica che dura mesi, lo stesso tempo della SVO praticamente.
https://t.me/boris_rozhin/72663
Ci sono brigate intere che sono rimaste completamente tagliate fuori dagli approvvigionamenti, come mostra questa cartina dove una strada, contrassegnata da diverse X, ormai è impraticabile per i rifornimenti ucraini. E questo impatta sulla tenuta della linea difensiva.

Anche qui, come ad ARTEMOVSK e a SOLEDAR, le truppe russe stanno procedendo metodicamente alla costruzione di piccole sacche dove imprigionare o costringere alla ritirata le unità in esse intrappolate. Nel frattempo,

DONECK ANCORA SOTTO LE FIAMME: TRE MORTI AL MOMENTO

Sempre missili GRAD sparati all’impazzata verso la città. Otto per la precisione, case che vanno a fuoco
https://t.me/smotri_z/9079
I morti al momento sono tre:
https://antifashist.com/item/ukraincy-ubili-treh-mirnyh-zhitelej-donecka-po-centru-stolicy-vnov-nanesen-udar-iz-grada.html
in questo continuo delitto senza castigo.

DA SIGONELLA CON FURORE

Torna di nuovo a volare sotto la Crimea il drone RQ-4B Global Hawk in partenza da Catania. Qui tracciato da flightradar:
https://t.me/WarDonbass/90312
In genere, quando si alza in volo, è perché serve supporto aereo per triangolare e verificare coordinate GPS per attacchi con droni aerei o acquatici. Come inizia quella favola che ci hanno insegnato da piccoli… L’Italia ripudia la guerra… eccetera eccetera.

...E INTANTO I LADRI DI GRANO ARRAFFANO

2,1 MILIONI DI TONNELLATE DI GRANO UCRAINO FINITE IN POLONIA
https://antifashist.com/item/polsha-vyvezla-s-ukrainy-bolee-2-mln-tonn-zerna-zernovoj-sdelke-neobhodimy-korrektirovki.html
Da gennaio a settembre la POLONIA ha venduto SEI MILIONI E MEZZO DI TONNELLATE DI GRANO. Un po’ troppe, per i suoi standard produttivi… e non solo i Paesi poveri hanno ricevuto briciole, ma anche lo stesso popolo ucraino, che ha di fronte un inverno terribile, rischia di non avere scorte a sufficienza. Ma non è un problema che si pone il regime di KIEV. E neppure i ladri UE.

LO SLALOM FRA I CINESI

“Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio”, e su questo metto entrambe le mani sul fuoco, visto che è una scelta che pago ogni giorno di persona, provo a mettere giù due righe sul caso PANZERI. E non tanto per la persona in sé. Ma per quello che rappresentava, e rappresenta ancora oggi, in riferimento ALL’ATTEGGIAMENTO BIPARTISAN UE SU DONBASS E REGIME DI KIEV. E dopo aver scritto poco più in su dei ladri di grano, la cosa acquista ancora maggiore valenza.

Ma torniamo a Panzeri. Per me, che a fine anni Novanta gestivo uno sportello di assistenza ai lavoratori cinesi proprio nella CdL di cui lui era segretario, in Corso di Porta Vittoria a Milano, si trattava di un personaggio schivo, anche troppo, quasi una chimera, quindi è più corretto dire “non era” e basta: una figura che incrociavo, a volte, in corridoio o sugli scaloni di quell’imponente, storico, mitico, edificio rosso, con le inferriate a forma di falce e martello.

Ogni tanto, anche anni più tardi pensavo, tra me e me: “ma si sarà mai chiesto (il segretario) come mai c'erano due rampe di quegli scaloni occupate interamente, una volta la settimana, da immigrati cinesi?” Per un anno intero? Con tanto di conferenza stampa a fine “sportello” (e chiudiamola qui visto che è stato ben più di un semplice “sportello”, con giri quotidiani in lungo e in largo per Milano e dintorni)? Evidentemente non se lo è mai chiesto, visto che da venti e rotti anni faccio altro, per pagarmi il mutuo. Per la cronaca non si affacciò mai, neanche una volta, allo sportello giovani dove ero ospitato, così, per chiedere cosa stesse succedendo, per sapere se ci fosse un’occupazione in corso, o una vertenza in massa, o se qualche burlone avesse dato a tutti quei cinesi l’indirizzo sbagliato della questura…

Ma ci sta, pensavo anche. Il segretario della più grande CdL della Lombardia, di una delle più grandi d’Italia e d’Europa, non è che poteva occuparsi di tutto. Eppure, a fine giornata, e con la testa che mi scoppiava, ogni tanto mentre ritornavo in treno mi figuravo sul vetro buio del finestrino la scenetta di lui che ogni martedì mattina, coi giornali sotto braccio, faceva lo slalom per accedere al suo ufficio fra due rampe di scale di cinesi in coda…

…e mi chiedevo A COSA pensasse, mentre faceva quello slalom, SE pensasse qualcosa! Persino i compagni degli sportelli vicini ogni tanto si affacciavano, un po’ per capire cosa stava succedendo, un po’ per rivangare con me i ricordi di una visita della delegazione della CdL di Shanghai recente o risalente a quando avevano ancora i capelli, piuttosto che passarmi qualche anno di riviste “La Cina”, mitica rivista della Rivoluzione culturale dove i numeri che uscivano sembravano tutti uguali… potevano essere letti anche in ordine cronologico inverso, e non si perdeva nulla: “visita alla comune popolare”, “visita della delegazione laotiana”, “parliamo di agopuntura”, “una poesia di Mao”… ma eran belli… pieni di foto sbiadite di una Cina senza trucco e con le trecce che vent'anni fa era già archeologia.

Qualche anno più tardi, ho saputo di lui quasi per sbaglio, visto che non era né nel mio partito, né io frequentavo più QUELLA Milano, che era stato candidato nei DS al parlamento europeo, e pensavo… ma come fanno i segretari confederali a farsi candidare nei DS? Ma me lo chiedevo così, con lo stesso distacco con cui canto ancora, ogni tanto e su richiesta, “ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati”… non lo so, meglio, lo so non me ne fregava (e non me ne frega) una cippa… cavoli loro.

Poi ho passato altre due o tre vite, tra lavoro, matrimonio, figlia, dottorato, casini, studi sulla pianificazione sovietica, scansioni di negativi… e sinceramente che fine avesse fatto Panzeri era una delle poche domande esistenziali che non mi ero mai più posto. Neanche per l’anticamera del cervello. Fino a due giorni fa. Sinceramente, seicentomila euro in contanti non so neanche come sian fatti, non riesco nemmeno a figurarmeli tutti insieme. Per me è come parlare di sesso degli angeli. E non sono un teologo. E neppure un pubblico ministero. Di Donbass però ne capisco qualcosa. E dal 2014 a oggi nessuno, nel suo partito (o nel suo gruppo parlamentare), se ne è occupato se non in un appello (datato 2016!) per chiedere l’attuazione degli accordi di MINSK
https://www.socialistsanddemocrats.eu/it/content/gli-eurodeputati-sd-lanciano-un-appello-aumentare-le-pressioni-lattuazione-degli-accordi-di
e in un comunicato del 2014 il giorno stesso della firma di MINSK(1)
https://www.socialistsanddemocrats.eu/it/content/pittella-sullucraina-ora-putin-dimostri-la-volonta-di-ripristinare-il-dialogo-con-lue
Ho appena fatto una ricerca testuale, giusto per esser piacevolmente smentito. Niente.

E questo è già un gruppo che si richiama a “qualcosa di sinistra”. Trattando la questione ucraina in questa maniera IGNOBILE. Facendo lo slalom fra problemi grossi come macigni come, quindici anni prima, qualcuno già faceva lo slalom tra cinesi in fila, ciascuno di loro con problemi anch’egli grossi come macigni, con le verruche alle mani, con gli occhi spenti da turni massacranti su una tagliacuci, con o senza un foglietto azzurro scritto in una lingua a loro incomprensibile e che forse poteva fare la differenza fra un futuro diverso o l’eterna schiavitù di sempre, lungo gli scaloni che portavano a uno sportello dove davo l’anima per dar loro una mano. Non la perdono, questa IN-differenza. Oggi, come non la perdonavo oltre vent’anni fa e come mai la perdonerò.

CON QUALE FACCIA

Per esempio, CON QUALE FACCIA il sottosegretario generale per gli affari umanitari MARTIN GRIFFITHS visita oggi NIKOLAEV, CHERSON
https://unric.org/it/il-sottosegretario-generale-per-gli-affari-umanitari-martin-griffiths-inizia-una-visita-di-quattro-giorni-in-ucraina/
ma morire se in questi otto anni e mezzo si è mai fatto vedere una volta a DONECK o a LUGANSK.
https://t.me/SwissVatnik/25522
Ed è ancora più difficile fare lo slalom fra città di oltre un milione di abitanti che chiedono giustizia, o visitare una città come CHERSON glissando sugli oppositori legati al palo o sul fatto che, nella città a fianco (BERISLAV), oggi la gestapo ucraina (SBU) ha fucilato venti persone con l’accusa di “collaborare con la Federazione Russa”.
https://t.me/voenkorKotenok/43590
Si, è molto più difficile fare lo slalom lì, che fra due rampe di scalinata di lavoratori cinesi in coda. E’ un’impresa ai confini della realtà. Ma c’è chi ci riesce benissimo.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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12/12 ore 12 aggiornamento

MAR’INKA LIBERA ORMAI AL 70%

https://t.me/RVvoenkor/33772
Statistiche che lasciano il tempo che trovano, ma che ci comunicano di avanzamenti importanti nella cittadella fortificata, oltre che confermare una pressione continua lungo tutta la linea di fronte.

TATTICA DELLO SCHIACCIASASSI: EFFETTI NEL BREVE-MEDIO TERMINE

Torniamo sempre al discorso che ci facciamo. Applicando questa strategia i russi prendono due piccioni con una fava:

1. guadagnare terreno, minimo ma comunque importante, più di ettari ed ettari da altre parti, laddove l’obbiettivo primario è mettere in sicurezza DONECK e tutti i paesi della cintura esposti da otto anni e mezzo alle rappresaglie nazifasciste di KIEV (e questo, per esempio, è ciò che resta del mercato rionale MAJAK distrutto ieri)
https://dnr-news.ru/society/2022/12/12/182120.html
altre immagini qui
https://t.me/WarInMyEyes/2047

2. attirare il maggior numero di uomini e mezzi NATO nella trappola, nel territorio loro meno congeniale, e impedire loro di sviluppare offensive su altri fronti. La coperta, alla fine è sempre più corta. Grazie alla miopia, all’idiozia dei generali NATO che cercano contrattacchi vittoriosi, difese a oltranza e offensive con gli stessi uomini e mezzi, ogni giorno sempre meno, ogni giorno sempre più malmessi.

La carta da SEVERSK a TORECK di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212102448-c43b92e0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212102443-09192db3.jpg
sembra quasi esemplificare quanto appena descritto.

Frecce azzurre si susseguono verso EST (rincalzi) e verso OVEST (ritiri dei resti di divisioni, battaglioni decimati per riformazione delle unità). Non capendo che così facendo si stanno letteralmente suicidando. E che quando l’offensiva russa partirà, troverà MOLTA, ma MOLTA meno resistenza di quanta ne avrebbe trovata se le truppe ucraine si fossero ritirate su posizioni più difendibili, facendo loro, a questo punto, tirassegno sugli attaccanti, piazzando campi minati e trappole, eccetera. Ma questo presuppone una capacità di visione e un rispetto per i propri uomini che i generali ucraini, in ossequio totale ai loro padroni NATO, non hanno. Figurarsi poi il patàca, che li vorrebbe sempre all’offensiva pur di farsi un selfie dietro a un cartello nuovo.

Altro esempio, nella sola giornata di ieri il Ministero della difesa russo, oltre a riportare un centinaio di morti fra le fila ucraine, fra l’altro riporta anche di due aerei e due elicotteri da combattimento abbattuti.
https://t.me/mod_russia/22604

Naturalmente, il valore di un caccia non è lo stesso di un pick-up con un pezzo d’artiglieria leggera sul cassone. E gli ucraini li cercano di usare con parsimonia, tirar fuori dai rifugi e impiegare il meno possibile. Invece, in questo periodo sembra li stiano usando come materiale di consumo a basso costo.

Aggiornamenti a seguire.

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12/12 ore 08:30 aggiornamento

REVANSCISMO POLACCO IN SALSA NATO


Il giornale ministeriale a stelle e strisce denominato, per l’appunto, “Stars and stripes”, ci delizia una settimana fa di questo lungo servizio dedicato al programma “Addestrati con l’esercito” attualmente in corso in Polonia. Civili che prendono in mano un fucile per la prima volta. Per “difendersi”. Per fare da futura carne da cannone. Portando l’organico a trecentomila uomini così da diventare la forza di terra NATO più grande d’Europa (“we will become the most powerful [NATO] land force in Europe”). Con una quota di PIL destinata all’esercito che vogliono portare al 5%, con 10.000 soldati USA sul loro territorio e in ulteriore aumento (su un totale di 100.000 soldati USA in Europa in totale), i valvassini polacchi ambiscono a divenire vassalli, lasciando indietro quelli attuali, da declassare a valvassori. Se i russi non avessero creato il loro hub energetico in Turchia, i polacchi avrebbero tenuto l’intera UE per le palle, dal punto di vista energetico (e quindi economico), a partire dalla Germania. “La più grande forza di terra” accosta programmi nazionalisti a rivendicazioni revanscistiche che riguardano l’intera fascia occidentale ucraina. I nuovi cani da guardia di Washington fanno sul serio. Qui sotto qualche brano estrapolato da questo pezzo “celebrativo” di un “nuovo ordine mondiale” che, in realtà, esisterà solo per questo pezzo di U-ccidente che ha deciso passivamente di restare colonia USA. Tenuta a bada dai nuovi cani da guardia dell’est.

[…]

The exercises are part of the Polish Ministry of National Defense’s new “Train with the Army” project, an initiative born out of the public’s anxiety over the war in neighboring Ukraine. Weekend courses for thousands of Poles began in October and, due to popular demand, will continue into January.

[…]

Some trainees want to brush up on skills that they learned long ago in the army. Others come to size up the military as Poland embarks on an ambitious plan to double the size of its armed forces to 300,000 troops.

[…]

Russia’s war in Ukraine triggered a defense spending spree in Poland, with Warsaw pledging to raise funding for the military from 2.4% of gross domestic product this year to 3% next year. The Polish government aims to ultimately boost that figure to 5% and is heavily investing in modern weaponry from South Korea and the United States, including Apache attack helicopters, Patriot air-defense systems, High Mobility Artillery Rocket Systems, F-35 fighter jets and 250 Abrams tanks to replace Soviet-era tanks sent to Ukraine.

As part of NATO, Poland is expected to dedicate at least 2% of its gross domestic product to defense. It has met that target for years and consistently ranks as one of the top 10 contributors to the 30-member military alliance.

“Thanks to [these] investments, we will become the most powerful [NATO] land force in Europe,” Błaszczak declared in July.

[…]

“Today our relations are based more on the fact that the strategic interests of the U.S.A. in Europe and the strategic interests of Poland's security are largely convergent,” Koziej wrote.

[…]

About 10,000 American soldiers are now stationed in Poland, an increase of 6,000 since the beginning of the year. U.S. forces in Europe surged from 80,000 to 100,000 following the Russian invasion of Ukraine.


https://www.stripes.com/theaters/europe/2022-12-06/poland-russia-ukraine-military-training-8313063.html

DAL FRONTE

Carta aggiornata della parte settentrionale del fronte EST (Svatovo-Kremennaja)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/11/20221211160035-3c44a3b3.jpg
e della parte meridionale, a sud-ovest di DONECK
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/11/20221211181021-88ad02b9.jpg

Nel complesso, la linea di fronte non si muove. Quello che cambia, e purtroppo in peggio, e CRIMINALMENTE in peggio, perché è frutto unicamente della strategia NATO di usare “fino all’ultimo ucraino” la propria carne da cannone, è il numero delle perdite.

Quasi SESSANTAMILA NUOVE TOMBE nei cimiteri ucraini, e se consideriamo il computo fra morti e feriti le perdite ammontano a CENTOCINQUANTAMILA uomini.
https://t.me/smotri_z/9057

Per cosa? Per attaccare paesi dove i russi sono lì che aspettano che loro connazionali li vengano a liberare, come a SVJATOGORSK, dato riconosciuto dal NYT
https://t.me/kornilov1968/14339
così come anche il Guardian, nell’articolo citato ieri, aggiunge che l’80% dei cittadini di Artemovsk è lì che aspetta i russi.
https://t.me/vityzeva/74983

Centinaia di migliaia di morti per arrivare, alla fine, a dover accettare quello che gli accordi di MINSK avevano già previsto, e con “ampia autonomia” e non “indipendenza”. Oltre all’indipendenza, invece, qui altre due regioni sono state perse. E il conto, penso, sarà destinato ad aumentare.

Intanto ad ARTEMOVSK saltano i ponti. A far saltare un ponte a NORD sono state le ff.aa. ucraine che, temendo ormai lo sfondamento, cercano il più possibile di rallentarlo.
https://t.me/voenkorKotenok/43569
Sfondamento che ormai sono gli stessi canali telegram ucraini a dare per imminente. Vedremo.
https://t.me/vityzeva/74980

Intanto, la branca locale della CIA (SBU) è stata fermata ieri, nella sua opera quotidiana di gestapo contro chiese e monasteri… dai fedeli locali. Che si sono barricati in chiesa e hanno impedito ai nazifascisti di entrare e prelevare il parroco.
https://t.me/ukraina_ru/121598
Attenzione, si dice dalle mie parti: “tocca i fanti, ma lascia stare i santi”. Quel rincoglionito con cui hai parlato ieri, caro patàca, quello col figlio pervertito che fa il bello e il cattivo tempo nel tuo paese, e non solo a mignotte, non è (ancora) in grado di sostituire quella che nei libri di storia chiamano “autorità religiosa”. Che anche se non è più in grado di far aspettare al freddo e al gelo a Canossa, tuttavia ha ancora presa sulla popolazione che dici di “difendere”. Non tenerne conto, potrebbe essere l’ultimo tuo errore, laddove nemmeno i trasformatori bruciati arrivano.

Aggiornamenti a seguire.

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11/12 ore 17:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta molto ingrandita con una fotografia della situazione attuale a dir poco preoccupante, per i generali NATO che si ostinano a tenere la posizione:
https://t.me/brussinf/5367

In buona sostanza anche OPYTNOE è ormai superata e la città è sotto attacco da almeno quattro direzioni. Attacchi che smantellano, pezzo dopo pezzo, le difese approntate dalle forze ucraine e rinforzate dagli arrivi dei corpi d’élite NATO.

U-ccidente che ormai, senza pudore, gioca come già ci dicevamo alla “volpe e l’uva”, chiamando questo attacco “strange and senseless”.
https://www.telegraph.co.uk/world-news/2022/12/09/inside-bakhmut-strange-senseless-death-trap-draining-ukraines/
Talmente strange and senseless che continua a buttare carne da cannone in quella che esso stesso definisce “death trap”. Talmente strange and senseless che, oltre a buttare carne da cannone altrui, non investe un pezzo in più di artiglieria pesante mentre la lascia morire sotto colpi portati con una sproporzione di 9:1.
https://t.me/legitimniy/14297
Ma questi crimini di guerra non sono “strange and senseless”. Una logica, perversa, ce l’hanno: dimostrare a un popolo stremato di “aver fatto tutto il possibile”, in vista delle elezioni dell’anno prossimo che dovranno confermare l’attuale regime al potere. In realtà, ormai, la situazione è talmente irrecuperabile che mandare in demolizione le proprie forze migliori, anche dal punto di vista cinico di un militare, è puro suicidio. Oltre che fare il gioco dei russi, che col minimo sforzo ottengono il massimo risultato, “demilitarizzando” le forze NATO e preparando il terreno alla successiva offensiva.

VELIKAJA NOVOSELOVKA

Ma oggi è giornata di attacchi un po’ su tutti i fronti. Anche a OVEST di UGLEDAR (frecce in questa cartina a bassissima risoluzione),
https://t.me/RVvoenkor/33715
dove VELIKAJA NOVOSELOVKA è finita sotto attacco, costringendo le ff.aa. ucraine ad arretrare sulla seconda linea di difesa. Non è un buon segnale. Per niente. Anche fronti tranquilli come questo si stanno infiammando, mandando in tilt la già fragile logistica delle ff. aa. ucraine e, soprattutto, i piani di battaglia di generali NATO colti completamente alla sprovvista.

Ora sono costretti a puntellare anche qui, perché la perdita di questa città porterebbe a esporre UGLEDAR ad attacchi anche da OVEST e la renderebbe ancor più traballante di quello che è ora. Compromettendo un’importante linea di fronte.

ŽURAVKA

Un voenkor ha seguito attentamente questo ennesimo tentativo di contrattacco ucraino,
https://t.me/vysokygovorit/10249
tutt’ora in corso nei pressi di Žuravka, vicino a Kremennaja. Tentativo disperato di riprendersi territori persi negli ultimi giorni. Con l’ingresso di truppe di fanteria, blindati, droni, artiglieria pesante con obici e lanciarazzi multipli, di tutto. Ma la situazione è COMPLETAMENTE diversa da quella di tre mesi fa. Ora i soldati russi sono piazzati e li “aspettano”, scaricando sugli attaccanti un fuoco di artiglieria maggiore e infliggendo gravissime perdite.
https://t.me/vysokygovorit/10250
La giornata volge al termine, probabilmente finirà tra poco anche quella sul campo di battaglia, le perdite sul campo da parte ucraina saranno, come ogni giorno, ingenti.
https://t.me/vysokygovorit/10253

Questo episodio è SPECULARE a quanto sta accadendo ad ARTEMOVSK. Attacchi senza senso da un lato, difese senza senso dall’altro. Posizioni che gradualmente si indeboliscono per una eccessiva, inutile, esposizione a un fuoco nemico soverchiante. Che trova nei madornali errori tattico-strategici avversari terreno congeniale per concentrare in pochi punti la loro artiglieria massimizzando così i risultati e minimizzando le perdite. Il tutto, ed è questo che veramente fa specie, per iniziativa stessa di generali NATO che pare abbiano perso completamente la bussola, riproducendo meccanicamente schemi di tre mesi fa che avevano un senso in un contesto radicalmente diverso dall’attuale.

INFERNO NATO SUI CIVILI A MELITOPOL’, DONECK, GORLOVKA

Melitopol’ ieri notte è finita per la prima volta sotto attacco missilistico. Un ristorante, un albergo, un parco giochi
https://t.me/rybar/41913
sono stati gli obbiettivi dei missili NATO HIMARS. Il terrorismo di Stato dei criminali a stelle e strisce si arricchisce di ordigni nuovi. Come sottolineato, questi sono HIMARS in grado di superare i cento km di gittata. Due civili morti.
https://t.me/legitimniy/14293
Non smetteremo mai di ribadirlo: gli HIMARS sono missili guidati da un centro di comando NATO con coordinate approvate direttamente dalla catena di comando NATO, anche se fornite dai servizi segreti ucraini o dalle rilevazioni satellitari NATO. Rappresaglie nazifasciste per seminare terrore nelle regioni ribelli, marchio di fabbrica d’oltreoceano, crimine di guerra impunito:
https://t.me/maximgrigoryev/2224

Così come crimine di guerra impunito è il bombardamento di oggi a GORLOVKA
https://t.me/WarDonbass/90158

e a DONECK, già sotto il fuoco dei terroristi di KIEV da stamattina
https://t.me/WarDonbass/90155
nel pomeriggio, con armi NATO calibro 155 mm e missili GRAD purtroppo ancora in loro dotazione e in gran quantità,
https://t.me/RVvoenkor/33721
i cui incendi divampano tutt’ora in vari punti della città.
https://t.me/voenkorKotenok/43557

A proposito di azioni “strange and senseless”...

Aggiornamenti a seguire domani.

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10/12 ore 17:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Immagini da OPYTNOE, l’ultima roccaforte sotto ARTEMOVSK dove avvengono scontri fra russi e ucraini, confermano che la città ormai è diventata zona grigia. La zona EST è in mano ai soldati russi, che gradualmente spingono soldati ucraini e NATO verso OVEST.
https://t.me/WarDonbass/90009

Sopra SVATOVO, invece per la precisione sulla strada che porta verso KUPLJANSK, i russi hanno ormai concluso la liberazione della cittadina di NOVOSELOVSKOE.
https://t.me/WarDonbass/90028
Riavvicinando la linea di fronte a KUPLJANSK, da cui manca qualche decina di km.

NON CESSANO I BOMBARDAMENTI A DONECK

Anche oggi, come ieri, come l’altro ieri. Questa cartina
https://t.me/voenkorKotenok/43526
mostra chiaramente la metà nordoccidentale sotto le bombe.

I mortai sono stati spostati a TONEN’KE, qui in una cartina ucraina:
https://t.me/voenkorKotenok/43527
e da lì continuano a picchiare. Non coprono tutta la città, ma quella metà che riescono a coprire la stanno radendo al suolo, giorno dopo giorno.

PERQUISIZIONI E RASTRELLAMENTI IN CHIESE E MONASTERI

Immagini di oggi, oblast’ di Charkov.
https://t.me/RVvoenkor/33666
Nonostante le proteste degli stessi soldati ucraini, proseguono le persecuzioni della gestapo ucraina verso i capi della chiesa ortodossa, oggi divenuti – dopo aver fatto fuori in otto anni comunisti, socialisti, ex-compagni di merende, oligarchi e non, gli ultimi, pericolosi, oppositori politici. Ho appena dato un occhio al sito https://www.vaticannews.va/en.html , giusto per vedere se in un sussulto di onestà intellettuale chi – per vocazione, per sensibilità sull’argomento, per esperienza diretta – avesse anche solo scritto una riga, una parola di denuncia… niente. Quando si parla di dialogo interreligioso, di ecumenismo, evidentemente, il riferimento è a un’operazione di pura facciata. Si “promuove”, si “invoca”. A parole. E lì finisce. Poi entrano in gioco gli interessi. La cara, vecchia, volontà di egemonia, di metterci il cappello, di considerare i fedeli che si fanno il segno della croce da destra a sinistra terra di conquista. E allora, come per magia, va bene il concordato col regime di KIEV (tanto dopo quello del ventinove sono abituati). E, su quanto di indegno sta accadendo, ritorna a grande richiesta il gioco delle tre scimmie. Tutto quanto sta accadendo, per la gerarchia vaticana, non esiste ancora.

Aggiornamenti a seguire domani.

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10/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

La carta aggiornata da SVATOVO a KREMENNAJA mostra, di fatto, come i russi siano riusciti a respingere ulteriormente gli attaccanti dalla “strada della vita” che le collega. Le aree contrassegnate in rosso vivo sono abbastanza esplicite in questo senso.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/10/20221210084440-7d9f1d72.jpg
e con legenda in italiano.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/10/20221210084438-8c46500c.jpg

Informazioni confermate anche dal bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo, che parla esplicitamente di “conquista di posizioni più favorevoli” (заняты более выгодные рубежи).
https://t.me/mod_russia/22550

Questa, insieme alla notizia della conquista di alcuni isolotti dopo CHERSON lungo la foce del DNEPR, è la notizia più rilevante dal campo di battaglia.
https://t.me/wargonzo/9692

Sempre dal campo di battaglia, ma non perché si tratti di combattimenti, crescono sempre più i video di SOLDATI CHE CHIEDONO ALLA FILIALE UCRAINA DELLA CIA (SBU) DI SMETTERLA DI PERSEGUITARE CHIESE E MONASTERI:
https://t.me/RVvoenkor/33635
Nel silenzio complice di U-ccidente e Vaticano, sono i soldati stessi a metterci la faccia, a esporsi e a prendere posizione contro questa mossa del regime.

Fuori dal campo, di rilievo è la notizia che la NATO, “dando il via libera” agli attacchi ai confini russi riconosciuti internazionalmente, compie un passo ulteriore verso la guerra aperta ai russi.
https://t.me/rusich_army/6762
Formalismi, visto che la guerra aperta, ma non dichiarata, è già in corso da fine agosto.

Esemplificazione, iconica, è data dagli stessi droni con cui sono stati portati gli attacchi agli aeroporti interni dei giorni scorsi. Su carcassa sovietica, sono stati montati dispositivi, ordigni, elettronica NATO. Legitimnyj dice: è come prendere una ZAZ ZAPOROZHEC del 1970 (qui un’immagine https://www.drive2.ru/b/604807/), montargli sopra tutto di una FERRARI di quest’anno, e continuarla a chiamare ZAZ ZAPOROZHEC.
https://t.me/legitimniy/14288

Lo stesso ha fatto la NATO per droni, così come per tutti gli armamenti che in teoria “non dovevano esserci” perché ufficialmente non consentiti dai padroni stessi nei loro consessi internazionali, ma anche per le sue SEAL, SAS e unità scelte inviati a condurre la controffensiva di settembre come “mercenari” e ora chiamati a mettere pezze nel colabrodo creatosi con ulteriori azioni sotto copertura. La notizia, quindi, non è questa. Da oltre tre mesi. La notizia è che di “copertura” ce n’è sempre meno. Sempre meno "orpelli" giuridici, sempre meno "formalismi" di facciata. Tanto chi dovrebbe dire qualcosa? L'ONU forse? L'OSCE? E sempre più ammissione di una guerra aperta alla Russia che avviene ormai sempre più alla luce del sole.

Aggiornamenti a seguire fra stasera e domani.

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09/12 ore 18:30 aggiornamento

DONECK IN FIAMME


Dopo le macerie e i calcinacci di stamattina, oggi pomeriggio a finire sotto i missili NATO è stata la Città Studi:
https://t.me/WarDonbass/89888

E stasera, per chiudere questa giornata di crimini impuniti, la rappresaglia nazifascista ha messo a fuoco e fiamme il centro città. Questa foto è emblematica:
https://t.me/RtrDonetsk/12998
Venti missili Grad, almeno, hanno colpito case e palazzi, qui anche con filmati:
https://t.me/rybar/41882
et
https://t.me/voenkorKotenok/43506

Capiamo allora il significato dell’azione di stamattina, il significato di un’operazione costosissima, in termini di tempo e risorse, il cui unico fine è frapporre più chilometri possibile fra questi criminali bastardi e vecchi, donne e bambini rimasti in una città semidistrutta. Da otto anni e mezzo di missili e bombe, senza nessun colpevole.

Questa la carta aggiornata di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/09/20221209143909-eedc6b14.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/09/20221209143908-211d1095.jpg
I due ingrandimenti riguardano MAR’INKA e PESKI. Avanzamenti di pochi metri, ogni giorno, giorno dopo giorno, nonostante i padroni NATO non vogliano perdere quelle posizioni di vantaggio da cui ogni giorno terrorizzano ancora quel milione abbondante di civili rimasto. E si vede tutto, lo sforzo di questi criminali: tutte le frecce azzurre chiamate dai padroni NATO a puntellare una situazione pressoché disperata. Tutta carne da cannone destinata a finire sotto lo schiacciasassi russo.

Come a KREMENNAJA, dove ormai sono le ff.aa. ucraine in “difesa attiva” e sempre però con gravi perdite, con i russi che ogni giorno rosicchiano qualcosa e mettono sempre più in sicurezza la “strada della vita” che porta su, a SVATOVO.
https://t.me/boris_rozhin/72398

Tuttavia, sinceramente, quando vedo una città messa a fuoco e fiamme da otto anni e mezzo con il cosiddetto “mondo civile” che gira, deliberatamente, cinicamente, lo sguardo, il risultato maggiore che mi aspetto e in cui spero è sopra DONECK, a ovest di GORLOVKA, verso AVDEEVKA.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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09/12 ore 11:30 aggiornamento

DAL FRONTE


A proposito di pressione crescente su tutto il fronte EST. Questa volta la notizia rilevante arriva da sopra DONECK.
Respinto l’ennesimo contrattacco ucraino, le truppe russe hanno raggiunto VODJANOE e sono avanzate ulteriormente a PERVOMAJSKOE
https://t.me/voenkorKotenok/43489

Noi, me compreso, da migliaia di km di distanza non abbiamo neanche idea di cosa significhino questi avanzamenti nella zona più fortificata del regime di KIEV. Per capirci qualcosa ho recuperato questa cartina di fine 2014
https://cigr.net/imgv/cb844c6158bb1fee17e5c70222d80c31.jpg

Bandierine ucraine da una parte, bandierine ancora Novorossija (no DNR) dall’altra. La prima in alto a sinistra è proprio VODJANOE, poi a seguire in basso PESKI, mezza segnata a sinistra si distingue il MAJSKOE di PERVOMAJSKOE. L’ultima a destra è OPYTNOE. DONECK è in basso a sinistra, appena difesa da una sottile cintura metropolitana prima di vedersi i carri armati ucraini entrare in città.

Questo il clima respirato per otto anni. Peraltro, la battaglia per liberare l’aeroporto (visibile nella cartina) sarebbe durata mesi e avrebbe visto un’eroica, ed eroica è dir poco, vittoria da parte delle milizie del DONBASS. Aeroporto liberato completamente solo qualche mese fa, per inciso.

Un’idea della linea di fortificazione creatasi in otto anni la abbiamo qui.
https://s00.yaplakal.com/pics/pics_preview/9/5/9/4359959.jpg

E’ qui che a inizio anno SETTANTASEIMILA fra le migliori unità d’assalto, l’élite di un esercito che all’epoca non era ridotto a banderamobile, lanciamissili a spalla e scassoni residuati polacchi, cechi, bulgari e romeni, si era ammassato e aveva già iniziato le operazioni che lo avrebbero condotto alla “soluzione azera” del conflitto, secondo i piani dei suoi all’epoca ancora “kuratory”. Secondo la stessa ammissione della Merkel, oltre che di Poroshenko, secondo i quali MINSK e MINSK-2 sono serviti solo a far guadagnare tempo al regime di KIEV per rimettersi in sesto e chiudere la questione non appena possibile. Ovvero, quest’anno. Peccato che non sono andate così le cose. Peccato che nessuno a livello ufficiale chieda un’inchiesta, un’indagine parlamentare su parole gravissime come queste. Ma l’U-ccidente è così: può permettersi il lusso di dirti, da qualche parte aldiqua o aldilà dell’oceano, “l’assassino non è il maggiordomo, sono io” e nessuno dire niente, nemmeno riportare la notizia nella propria lingua, per i propri lettori o spettatori. E farla franca. Perché a una Merkel, e su quell’intervista ci abbiamo lavorato, che si permette di dire “io volevo fare qualcosa, ma ero ormai bruciata per via delle elezioni incombenti”… basterebbe replicare: e nei sette anni prima dov’eri? Vergogna! Burattina che non sei stata altro! Come tutti gli altri pupazzi del “gruppo di contatto”, del “formato Normandia”, di Minsk-2 e Minsk-1: da un lato tenevi buoni i russi, mentre i tuoi addestravano – e pure male! – un esercito intero per la “vendetta” che non c’è stata. Poi ora, a disastro ormai in pieno svolgimento, ti lavi la coscienza… l’anno scorso volevo… ma non mi hanno lasciato fare… vergogna! Nemmeno il coraggio delle proprie azioni e delle proprie scelte, da parte di chi è stato il numero uno in Europa. Torniamo alla linea di fronte appena dietro Doneck.

Anche questa carta di marzo è molto esplicita
https://mashnews.ru/api/files/2022/03/21/1647815694_59680.png
La controffensiva delle milizie del Donbass, lì, a distanza di otto anni, era avanzata di qualche metro. Oggi quelle tre bandiere ucraine della prima cartina proposta sono saltate tutte. Un risultato immenso, una linea fortificata che sta perdendo i pezzi e rischia il tracollo. Un tracollo che permetterebbe alla capitale della DNR di frapporre fra città e linea di fronte qualche decina di km, un cordone sanitario mai rispettato da quei criminali nel complice, omertoso, silenzio dell’OSCE.

SOLO OGGI UN’ALTRA CASA E’ SALTATA IN ARIA, PER QUESTE RAPPRESAGLIE FASCISTE. Queste le foto,
https://t.me/WarInMyEyes/1949
ma sono immagini che si ripetono OGNI GIORNO DA OLTRE OTTO ANNI. I bambini nelle letterine a Ded Moroz (qui due letterine),
https://t.me/ukraina_ru/121160
chiedono una casa per i nonni, visto che sono rimasti senza. O chiedono la fine della guerra. Molti di loro non sanno neppure cosa sia la parola PACE, essendo vissuti sempre sotto le bombe. Ma questi bambini, per l’U-ccidente, non esistono.

Sugli altri versanti della linea EST, le cose continuano a mettersi male sia per le truppe NATO, che per la loro manovalanza locale. I proiettili scarseggiano e, addirittura, sono state riaperte linee in SLOVACCHIA per produrre a ciclo continuo proiettili calibro 120 e 155 mm.
https://t.me/Tauride_Republic/3702

Anche la manovalanza comincia a scarseggiare. La 93° brigata operante verso SOLEDAR è ridotta di DUE TERZI rispetto agli effettivi iniziali! Ed è stata richiamata nelle retrovie:
https://t.me/Tauride_Republic/3718
Sostituita da altra carne da cannone, di cui ancora il regime di KIEV può disporre. E, cinicamente, ne dispone, mettendola davanti ai suoi padroni sul piatto di una bilancia sempre più sbilanciata verso il “si salvi chi può” fra gerarchi e generali. Regime che cerca di insabbiare ogni voce di dissenso, continua impunito a perseguitare oppositori e Chiesa, nasconde sotto il tappeto gli enormi proventi derivati dal contrabbando di armi vendute sottobanco all’estero
https://t.me/legitimniy/14286
e dal pizzo, dal margine, che si trattengono sia per gli “aiuti” militari, che per quelli energetici (gas), che per quelli umanitari.
https://t.me/panchenkodi/3542
Tipico delle borghesie compradore e delle marionette messe a governare negli Stati fantoccio NATO di mezzo mondo. A cui va bene che ormai, i polacchi, considerino L’VOV città polacca:
https://antifashist.com/item/perehod-ukrainy-pod-protektorat-polshi-naskolko-eto-realno.html
Perché lo dice il padrone. Che dice invece che nel DONBASS devono combattere sino all’ultimo ucraino. Come il mitico Gianni Agus-Podestà nei “due marescialli”… sempre “Senz’altro!” Ti togliamo L’vov… “Senz’altro!” vai a morire nel Donbass… “Senz’altro!” ho il mal di stomaco… “Senz’altro!” Sei un idiota… “Senz’altro!” Passati sessant’anni da quel film, cambiato nulla. Grande Agus!

ARTEMOVSK la danno ormai per persa. Sia il REGIME, che per bocca di ARESTOVICH denuncia gli “attacchi senza precedenti” dei russi (a mò di giustificativo…)
https://t.me/WarDonbass/89777
Sia i padroni NATO. Per bocca dell’ECONOMIST, per esempio, che rispolvera la vecchia storia della VOLPE E L’UVA (“Quam tangere ut non potuit”…)
https://t.me/kornilov1968/14290
Perché si affannano, si accaniscono, contro una cittadina che non vale nulla? Risposta: se non vale nulla, perché i suoi padroni si accaniscono a mandare a combattere le loro truppe migliori, sotto la copertura di “mercenari”, vassalli, valvassori, valvassini, servi della gleba… tutti! Per tenere una città che non vale nulla?

Aggiornamenti a seguire.

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08/12 ore 22:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione invariata rispetto a 12 ore fa. Nel senso, continua su un’intera linea di fronte, quella a EST che va da sopra DONECK fino a ovest di SVATOVO, la mattanza di soldati ucraini mandati inutilmente al contrattacco.

In sole 24 ore, come riporta laconicamente il bollettino del Ministero della difesa russo, sono stati 90 i soldati NATO polacchi uccisi in un unico attacco alla loro caserma a Borovskoe, regione di CHARKOV. Oltre 210 invece sono stati i soldati ucraini uccisi nel corso dei suddetti, falliti, contrattacchi lungo la linea di fronte EST.
https://t.me/mod_russia/22475

Li curano, li aspettano, li ricoprono di piombo, chi sopravvive si ritira con gravi perdite. Il copione è sempre lo stesso. Immagini drammatiche, che drammaticamente si ripetono ogni giorno a causa dell’idiozia del comando NATO e dell’idiozia ancora maggiore di chi sa di dare ordini suicidi ai propri subordinati:
https://t.me/RVvoenkor/33541
https://t.me/RVvoenkor/33561

In tutto questo, sono sempre maggiori i contrattacchi da parte russa. “Difesa attiva”, li chiamerei ancora. Ma solo perché compiuti in occasione dei falliti contrattacchi ucraini. Con guadagni di posizioni relativamente limitati, come nel caso di queste trincee espugnate oggi:
https://t.me/RVvoenkor/33542
Altrimenti, si potrebbe già parlare apertamente di controffensiva su ampissima scala. Di fatto, adesso come adesso, di quanto si sia avanzati ogni giorno ai russi non interessa nulla. Con un rapporto di artiglieria tornato 9:1, il vantaggio è tanto e tale che lo stanno usando fino in fondo. Per abbattere linee fortificate da oltre otto anni, per infliggere il maggior danno possibile alle forze NATO. E l’inverno non è ancora iniziato.
https://t.me/ukraina_ru/121108

A proposito di forze NATO, PENOSA è l’intervista ai “mercenari” del gruppo Mozart, mandati ad Artemovsk a contrastare i Wagner.
https://www.newsweek.com/wagner-group-targeting-volunteers-ukraine-mozart-group-russia-andy-milburn-1765321
Lo ripetiamo. Sono unità scelte NATO “in aspettativa”, come quei polacchi a cui restituiscono i gradi nell’esercito quando ne recuperano le salme. La NATO non ha dichiarato guerra ufficialmente alla Russia, si rende però conto che l’iniziativa in mano alla strana coppia Zelenskij-Zaluzhnyj è soltanto un colabrodo di armi finite in mezzo mondo e soldi fregati sottobanco, prende in mano la situazione, assume il comando delle operazioni, manda le proprie unità migliori sotto copertura, crea una catena di comando che passa per i valvassini polacchi e arriva ai servi della gleba ucraini, essendo vassalli e valvassori europei relegati al ruolo di finanziatori.

Ebbene, oggi i tagliagole del Mozart si qualificano come “a group that's doing mostly humanitarian work”, un gruppo che sta facendo quasi esclusivamente lavoro umanitario… al che un commentatore non ce l’ha più fatta e ha commentato: “Leave it to Americans and Europeans to apply the phrase "Humanitarian work" to characterize SAS, Special Forces, Rangers, and Seal operations.”

L’ipocrisia di questi bastardi a stelle e strisce ha solo un giustificativo: stanno perdendo. Quindi, occorre dire al proprio popolo che stanno perdendo NON per causa loro.

Ma è in questa caccia al colpevole che le parole di questo signore assumono qualche interesse, diciamo, cronachistico-storiografico. Per esempio,
1. sono una delle poche fonti occidentali che AMMETTONO che stanno mandando al fronte carne da cannone. L’ottanta percento non ha mai imbracciato un arma.
This means those being thrown into the fight have little beyond basic training.
"Typically about 80 percent of our intake who are coming off of the line have never even fired a weapon before," Milburn said. "We've got our work cut out for us."
2. Inoltre, il 70% di quelli che mandano al fronte muore. “E non sono cifre esagerate”

"They've been taking extraordinarily high casualties," Milburn said of the units training with Mozart. "The numbers you are reading in the media about 70 percent and above casualties being routine are not exaggerated."

Chi le sta mandando? Chiederei ora al “musicista umanitario”? Chi sta mandando gente che non sa neanche come sia fatto un fucile a crepare? Per cosa? Per un Donbass che doveva essere regolato dagli accordi di MINSK?

Ah, dimenticavo… MINSK. Questa è di oggi:
https://t.me/vityzeva/74786
Congresso USA e associazioni ucraine, che si divertono allegramente a pulirsi i piedi con una bandiera della DNR. La stessa, insieme alla LNR, che chiedeva il rispetto di tali accordi. Questa scena vomitevole racchiude in sé il livello di capacità diplomatica che, in otto anni, l’U-ccidente è stato in grado di esprimere nei confronti del Donbass.

E anche per questo, lo ricordiamo e non smetteremo mai di ricordarlo, il popolo ucraino è oggi costretto al massacro, ridotto a carne da cannone, per fini che i suoi padroni si sono sempre rifiutati di risolvere per via diplomatica. Infatti, quella a cui è stato condannato non è una mattanza per difendere KIEV, o L’VOV, o altre città non previste dagli accordi di MINSK. Questa è una mattanza UNICAMENTE GENERATA DALLA VOLONTÀ DEI GENERALI NATO (E DEI LECCAPIEDI FASCISTI) DI “RISOLVERE” ALLA MANIERA AZERA LA QUESTIONE DEL DONBASS. Ma il Donbass non è il Nagorno-Qarabagh. L’Ucraina non è la Siria. E i generali NATO dovrebbero imparare un po’ di storia e di geografia prima di partire con l’ennesima guerra e l’ennesima sconfitta. Perché non basta scrivere quattro fregnacce sul Newsweek per cambiare la situazione sul campo. Una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno.

E perdere ARTEMOVSK, per il patàca e il mascellone che cerca di fargli le scarpe pensando alle elezioni dell’anno prossimo, potrebbe essere un colpo durissimo. Non solo d’immagine, ma anche di strategia complessiva. Se cade il Donbass, le truppe russe possono dilagare in zone relativamente poco protette dell’interno.
https://t.me/legitimniy/14282

Quello che i generali NATO si auguravano, se non una vittoria, un Vietnam al contrario, almeno uno scenario libico, di “creative chaos”, o alla peggio siriano, in questo momento non solo non si sta configurando, ma quella ucraina si sta rivelando una trappola in cui sono caduti con entrambi i piedi. Un baratro in cui hanno trascinato pure noi.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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08/12 ore 10:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Due conferme importanti. MOLTO importanti, su cui voglio porre la dovuta attenzione.

1. NELLO SCHIACCIASASSI DEL DONBASS QUELLO CHE FU L’ESERCITO UCRAINO ORMAI E’ SEMPRE PIU’ RIDOTTO A MANOVALANZA, FORZA D’ATTRITO MALE EQUIPAGGIATA.

Quello che costituiva, nel 1992, il SECONDO esercito per forza e capacità dell’EX-URSS, in grado tranquillamente di competere ALLA PARI con qualsiasi altro esercito u-ccidentale, oggi è SEMPRE PIU’ RIDOTTO A COMBATTERE COME E PEGGIO DI AN-NUSRA E ISIS IN SIRIA.

A confermarlo ulteriormente, oltre a dati sulla DEMILITARIZACIJA da un lato, e alla mancanza di forniture adeguate da parte dei padroni NATO dall’altro, è questa nota di Legitimnyj. Una sua fonte all’interno delle ff.aa. lamenta che l’anno prossimo in PRIMAVERA il 50% della fanteria si muoverà con PICK-UP chiamati sprezzantemente, da chi se li trova davanti, fino a quest’anno “shahid-mobile”, e da quest’anno “bandera-mobile”. TALE PERCENTUALE potrebbe aumentare, a fine anno, al 70%!
https://t.me/legitimniy/14278

Come amava dire De Zan nelle cronache del Tour riprendendo le parole del suo primo organizzatore: “Non sono i ciclisti a far grande il Tour, ma è il Tour a fare grandi i ciclisti” (cazzata, ma i galletti son galletti da sempre, son cugini… quando entrano in modalità “grandeur” si fan sempre riconoscere). Allo stesso modo, sembra che qualche generale pensi che, tutto sommato, così come “il nuovo cavalleggeri” composto di un 4x4 sul cui cassone è piazzato un uomo con un pezzo di artiglieria pesante q.b. a non ribaltare il furgone per il rinculo, quindi leggera, possa “fare grandi” i malcapitati che vi si troveranno sopra.

Del resto, non ha forse funzionato a settembre? Quando a EST di CHARKOV scorrazzavano allegramente seminando panico e tagliando le comunicazioni fra i miliziani della LNR? E compromettendo irrimediabilmente la linea di fronte?

SI, MA. Un MA grande come una casa. E su cui occorre soffermarsi. Abbiam parlato spesso, in questi mesi, di SIRIIZZAZIONE DEL CONFLITTO. E’ un dato di fatto. Non è nulla di nuovo per chi ha voglia di vedere come stanno le cose. È un’analogia che ci sta. Ovviamente, basta non prenderla come piena identità.

Se la SIRIA è “la casa nella prateria”, l’UCRAINA è “il cortile” su cui si affacciano tutte le case a ballatoio, fra cui la mia. E per chi, come me, è sempre vissuto “fra la Via Emilia e il West”, ovviamente fatte le debite proporzioni geografiche e generazionali, per cui la R66 non era la Via Emilia ma il piattone che si ritrovava una volta arrivato in Piemonte (e che in bicicletta è ancora più R66), “the river” era il Ticino, e via discorrendo, lo “stacco” fra analogia e realtà è sempre stato un imperativo categorico.

Sicché non parliamo di SIIRIZZAZIONE se non per analogia, e basta. Un 4x4 jihad-mobile che scorrazza alle porte di Palmira, lanciato a bomba non contro l’ingiustizia ma contro un posto di blocco, individuato e tentato di arrestare troppo tardi, e che raggiunge l’obbiettivo radendo al suolo, con la propria esplosione, l’intero posto di blocco, può essere tranquillamente accostato al 4x4 bandera-mobile che, a inizio settembre, colse di sorpresa un assonnato posto di blocco tenuto da pochi riservisti della LNR. Non ebbe nemmeno bisogno di farsi saltare in aria. Al passaggio erano già tutti morti. E mentre altri pick-up sfruttavano il varco ed entravano, a decine e a decine, i carri cominciavano a prendere possesso della postazione e di quelle limitrofe, i pezzi di artiglieria pesante a spostarsi in avanti. Quando qualcuno, fra le fila della LNR, cominciò a capirci qualcosa, era troppo tardi. L’azione offensiva targata NATO fino al midollo (chi addestra ad At-Tanf ancora oggi jihadisti e terroristi internazionali a questa conduzione bellica? In pieno territorio siriano? Illegalmente sotto qualsiasi punto di vista del diritto internazionale? Ma tanto noi il diritto lo usiamo solo quando ci serve? Poi… dipende?) aveva avuto successo.

Successo, perché LE ERA STATO POSSIBILE MUOVERSI SU DINAMICHE PRESSOCHÉ IDENTICHE. Poi però i russi han preso atto dei nuovi “realia” e han richiamato trecentomila persone. Su una linea di fronte decisamente meno colabrodo di un deserto. Ripeto, non è la casa nella prateria ma il cortile di casa mia. E i pick-up, trovandosi non 50, ma 500 persone a tenere un km di linea, si sono ritrovati loro stessi a fare da bersaglio mobile in quello che è diventato un immenso poligono di tiro. Per i russi. Russi che peraltro erano già abituati da anni a trovarsi shahid-mobile all’improvviso davanti agli occhi. E, a suo tempo, gli avevano già preso le misure. Solo non si aspettavano che un Esercito, figlio del loro stesso padre, con una dignità enorme da qualsiasi punto di vista e una formazione loro analoga, si riducesse a fare quella fine. Fregati una volta, difficilmente li fregheranno ancora. Non siamo nel deserto, ma in un cortile, e quella tattica funziona, in genere, la prima volta.

ALLORA SORGE UN DUBBIO, BEN PEGGIORE DELLA GIÀ TRAGICA CONSTATAZIONE APPENA SVOLTA. CHE CHI STA GUIDANDO QUESTA “TRANSIZIONE” DA ESERCITO REGOLARE A MANOVALANZA INFORME E DISORGANICA, OLTRE CHE DISORGANIZZATA, LO STIA FACENDO DELIBERATAMENTE.

In altre parole, chi sta sostituendo i carri con i 4x4 lo stia facendo per SUBORDINARE LA MANOVALANZA LOCALE A UN’ÉLITE CHE GIÀ SI VEDE SUL CAMPO DI BATTAGLIA: ESERCITO NATO SOPRA, MANOVALANZA A COSTO ZERO, MALE ARMATA E MALE EQUIPAGGIATA, SOTTO.

Questa è la realtà dei fatti. Chi è stato addestrato in Gran Bretagna, rientrato e catturato nel Donbass, ha detto che l’addestramento non era per formare reparti di fanteria secondo gli standard NATO, ma squadre di guerriglia. IN UN MOMENTO COME QUESTO DOVE I PADRONI NATO STANNO CONDUCENDO, INVANO E DA DUE MESI, UN’OFFENSIVA INUTILE CHE HA CONSUMATO, ALTRETTANTO INUTILMENTE, DECINE DI MIGLIAIA DI VITE… DELLA PROPRIA MANOVALANZA A COSTO ZERO.

E questo ci porta al punto 2. Quello che segue è un breve, informale, rapporto, dal fronte fatto a un voenkor dai soldati in prima linea. I soldati POLACCHI, facenti capo alle diverse formazioni “mercenarie”, tra cui la cosiddetta “legione internazionale” ma non solo, GIÀ NEL TRISTE MOMENTO DELLO SCAMBIO DELLE RECIPROCHE SALME VENGONO PRESI IN CARICO DA UFFICIALI POLACCHI E IDENTIFICATI COME SOLDATI E UFFICIALI DELLE UNITA’ SPECIALI POLACCHE DISLOCATI IN UCRAINA PER OPERAZIONI SOTTO COPERTURA.
https://t.me/ramzayiegokomanda/1201
Non era un segreto, lo diciamo da settimane, se non mesi, e sempre a maggior voce. La NATO già combatte in ucraina con formazioni regolari ed equipaggiamento che non è fatto dei bandera-mobile e dei lanciagranate a braccio che riserva ai locali servi della gleba! Ma blindati KRAB, per esempio e nella fattispecie. La NATO dirige, la NATO in prima linea fornisce l’élite che COMANDA la manovalanza (il soldato che fa questo rapporto ironizza che il polacco è diventata la seconda lingua di stato dopo l’ucraino, e loro devono essere in grado di capire i loro ordini). CATENA DI COMANDO ANGLOFONA-POLACCA-UCRAINA SECONDO UN PRECISO SCHEMA PIRAMIDALE, IL CUI VERTICE STA AL DI FUORI DEL TERRITORIO UCRAINO.

NON È PIÙ “GUERRA PER PROCURA” DA AGOSTO. È GUERRA TOTALE DELLA NATO CONTRO LA FEDERAZIONE RUSSA. Anche se nessuno lo dichiara.

Aggiornamenti a seguire.

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07/12 ore 19:10 aggiornamento

NON CI SON VOLUTI I SERVIZI SEGRETI… QUANDO DA OLTRE OTTO ANNI E’ SEMPRE STATO COSI’

MARIJA PIGOROVA, questo il nome della giovanissima deputata ieri uccisa da un missile GRAD, è stata oggi decorata con l’Orden Muzhestva (l’ordine del coraggio). Qui anche una sua foto recente.
https://t.me/RVvoenkor/33453

Sono appena state diffuse le immagini della telecamera di sorveglianza del parcheggio del centro giovanile da cui Marija era appena uscita.
https://t.me/RVvoenkor/33487
La si vede chiacchierare all’uscio con una signora, quindi congedarsi da lei e incamminarsi verso la macchina. In quel momento il missile centra l’area antistante la macchina. Dopo un secondo il suo corpo giace a terra senza vita. A salvare, FORSE, l’altra signora è stato il portone che aveva aperto e l’edificio che aveva così frapposto. In ogni caso, per uccidere Marija non sono serviti i servizi segreti di mezzo U-ccidente, come per il fallito attentato a DUGIN, costato peraltro la vita a sua figlia Dasha. Niente appartamenti presi in affitto nello stesso stabile, niente pedinamenti, niente documenti falsi, niente basisti. SONO BASTATI GLI STESSI BASTARDI CHE DA OTTO ANNI E MEZZO RIPETONO, QUOTIDIANAMENTE E TOTALMENTE IMPUNITI, LA STESSA STRAGE: UN GRAD LANCIATO LETTERALMENTE “DI LA’”, o proiettili calibro 155, o Himars a stelle e strisce. Il tutto, senza un perché che non sia quello di punire i colpevoli, agli occhi delle canaglie fasciste. Otto anni e mezzo di terrorismo e stragi di Stato!

Non c’è un obbiettivo, un bersaglio preciso, quando si spara all’impazzata, quando la direzione è “lì dove abitano quelli che devono morire tutti”, secondo la loro logica nazista: e dove chiunque può morire, da un momento all’altro. Chiunque in quel momento si trovi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Come ieri, per una ragazza fermatasi a chiacchierare in un parcheggio di un centro di aggregazione giovanile. In una DONECK che da otto anni e mezzo è così martoriata, devastata, sfregiata da CRIMINALI che nessuno qui chiama col suo nome. Anzi, che arma e continua ad armare tenendosi ben tappati occhi, orecchie e bocca. L’olfatto, invece, quello ormai l’ha perso: è il suo stesso fetore ad avergli bruciato, e da tempo, le papille olfattive.

ARTEMOVSK

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207131822-cd5869a2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207131815-bce68d4f.jpg

E’ possibile vedere JAKOVLEVKA appena liberata sulla cartina a nordest di SOLEDAR (le due frecce rosse) e la sua importanza strategica per quanto riguarda la prosecuzione sulla stessa SOLEDAR. E’ possibile anche notare un tentativo di contrattacco fallito a OPYTNOE (sotto ARTEMOVSK, freccia azzurra e “X”) e i combattimenti in corso a KLESCHEEVKA, che potrebbe essere la prossima a cadere. Nel complesso, la situazione è in piena evoluzione e i prossimi giorni potrebbero riservare ulteriori cattive sorprese per le forze NATO, accorse in gran quantità sotto forma di “mercenari della Legione straniera” per cercare di tamponare la falla.

“RACCOGLIENDO LA BANDIERA”

Il quadro ripreso dalla Vitjazeva vale una ricerca sulla rete. E ben oltre una ricerca.

Si intitola “Raccogliendo la bandiera” (Поднимающий знамя, lett. Alzando da terra la bandiera) ed è opera di GELIJ MICHAJLOVICH KORZHEV (1925-2012):
https://arthive.com/it/geliykorzhev/works/252104~Raising_the_banner#show-work://252104
1960, 156x290 cm, olio su tela.

Qui la risoluzione è buona ma è fotografato da cani (il rosso nell’originale è meno sparato, qui era esposto alla Tretjakov – sesta immagine dall’alto – e il colore originale, leggermente più tenue, è molto più bello e ricco di dettagli, peraltro)
https://arthive.com/it/news/1692~Vystavka_rabot_Gelija_Korzheva_v_Tret'jakovskoj_galeree

Fa parte di un trittico, intitolato “Comunisti” (Коммунисты)
https://fyunt.livejournal.com/293762.html

Gli altri due quadri rappresentano un soldato dell’Armata Rossa che suona un ottone ben poco marziale in piena guerra civile (“Internazionale”, Интернационал) e un soldato dell’Armata Rossa, a guerra da poco conclusa, con ancora indosso le bende, che celebra la pace, una nuova vita, modellando un busto (“Omero (studio, oppure “sessione di studio”, oppure “studio operaio”), Гомер (Рабочая студия)).

Quella che segue è la traduzione integrale di un commento all’opera centrale del trittico:
“Pavimentazione urbana, rotaie del tram, un tombino: Qui hanno ucciso un operaio, mentre portava la sua bandiera. Il suo compagno, chinato su un ginocchio, raccoglie la bandiera, caduta dalle mani dell’operaio ucciso. Il volto dell’operaio che raccoglie la bandiera è impallidito dalla collera. I suoi occhi guardano gli assassini, con rabbia e severità al tempo stesso. Assassini che non compaiono nel quadro, ma noi ne avvertiamo chiaramente la presenza, davanti a lui, da qualche parte molto vicino. I muscoli tesi, le sue mani operaie strette in una morsa e l’intera sua figura, paiono pronte a balzare, espressione di un’energia risoluta e carnale allo stesso tempo. Il proletario, il rivoluzionario, è pienamente deciso a vincere o a morire, ma non a mollare la bandiera al nemico. Quest’opera ci parla della lotta dei primi rivoluzionari contro l’autocrazia, della fedeltà al proprio dovere rivoluzionario.”
Городская булыжная мостовая, трамвайные рельсы, водосточный люк... Здесь убили рабочего-знаменосца. Его товарищ, опустившись на одно колено, поднимает знамя, выпавшее из рук убитого. Лицо рабочего, поднимающего знамя, побледнело от гнева. Его глаза сурово и ненавидяще смотрят на убийц - их нет в картине, но мы чувствуем, что они перед ним где-то совсем рядом. Мускулы его больших и тяжелых рабочих рук напряжены, и вся его фигура, словно приготовившись к прыжку, выражает страстную и решительную энергию. Пролетарий-революционер, он полон решимости победить или умереть, но не отдать знамени врагу. О борьбе первых революционеров с самодержавием, о верности партийному долгу рассказывает это произведение.
(Бродский И.А. 'Замечательные полотна' - Ленинград: Художник РСФСР, 1964 - с.408)
http://painting.artyx.ru/books/item/f00/s00/z0000010/st062.shtml

Aggiornamenti a seguire domani.

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07/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

JAKOVLEVKA LIBERA: notizia appena giunta. Trattasi di un paesino appena sopra SOLEDAR, a nordest sulla linea difensiva ucraina.
https://t.me/boris_rozhin/72199
Dopo lunghi combattimenti, la città è ora completamente libera. Le cose per SOLEDAR si complicano. E SOLEDAR, lo ricordiamo, è il paese intermedio più importante della linea difensiva che da ARTEMOVSK va a SEVERSK. In altre parole, ogni cedimento a questo livello potrebbe risultare fatale.

Anche perché più a NORD, ovvero da SVATOVO a KREMENNAJA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207105326-0a67f7ef.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207105325-6152a636.jpg
le cose non vanno meglio.

Rybar nota un QUASI “silenzio radio”
https://t.me/rybar/41812
che non è in genere un buon segnale. Il silenzio radio di solito è prodromo di qualche nuova offensiva. Leggasi attacco suicida in massa sulle posizioni tenute dai russi. Spero che sia solo un caso, per radio scariche.

Solo in questa direttrice, infatti, le perdite ucraine sono OLTRE 200, come da bollettino di oggi.
https://t.me/mod_russia/22428
Bollettino peraltro che riporta gravissime perdite di mezzi NATO, nella fattispecie HIMARS sia come razzi che come postazioni di lancio, tramite un attacco mirato a un deposito:
https://t.me/mod_russia/22428

Tornando al campo di battaglia, i russi si stanno concentrando sul punto più critico della loro linea difensiva (freccia rossa su cartina), ovvero verso PLOSCHANKA. Il motivo è abbastanza evidente: mettere più terreno possibile fra la linea di fronte e la “strada della vita” che congiunge SVATOVO con KREMENNAJA. E’, a ben vedere, proprio quel punto quello più critico. In questa condizione, pensare a offensive su vasta scala significa solo aggiungere uno zero al numero dei morti che già ogni giorno insanguinano quel martoriato terreno.

A SUD, verso ARTEMOVSK, prosegue lo schiacciasassi. Confermato l’impiego massiccio di lanciarazzi multipli “Girasole” (Солнцепёк) che stanno ulteriormente incrementando la potenza di fuoco che si riversa, ogni giorno, su quella linea di fronte, aumentando ulteriormente le perdite.
https://t.me/legitimniy/14274

Nel complesso, l’errore maggiore da parte degli “strateghi” NATO è stato premere su CHERSON. Paradossalmente, insistere per occuparla, con le buone (guerra convenzionale) o con le cattive (facendo saltare la diga), gli si sta ritorcendo contro. Perché le forze russe liberate e ora convogliate tutte a EST si stanno facendo sentire. E i rinforzi giunti da parte ucraina, in realtà, non si stanno dimostrando egualmente risolutivi. Non è la stessa cosa. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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07/12 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/06/20221206201219-a3bf647f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/06/20221206201206-815abed9.jpg
fatta col copiaincolla di quella di ieri cambiando solo la data.

Sulla linea di SVATOVO-KREMENNAJA prosegue quella che chiamo “difesa attiva” più che contrattacco vero e proprio, da parte dei russi, per il momento.
https://t.me/vysokygovorit/10206
“Combattimenti d’incontro”, встречные бои, riprende per chi mastica un po’ di pugilistica in generale il “colpo d’incontro” così ci capiamo subito. Lo schema, in altre parole, non è attacco-difesa, e viceversa, ma entrambe le parti che attaccano, e si trovano sul fronte in tale configurazione. Risultato: per la prima volta da TRE mesi a questa parte la linea di fronte, lentamente, si sta spostando verso ovest. Penso ancora solo per mettere in sicurezza KREMENNAJA, per esempio, o altri punti critici. Ma è un dato di fatto. Che non fa bene, sicuramente, né alla propaganda del patàca, né al morale delle truppe ucraine.

A MAR’INKA proseguono i combattimenti casa per casa. Una casa al giorno, praticamente. Per chiuderla con la zona urbana, mancano ancora 4 km. E’ lunga, ma la consapevolezza di quanto i russi stiano facendo per liberare il Donbass dalle belve che ogni giorno bevono il sangue dei suoi civili, impunemente, è maggiore ancor più dello sforzo enorme che stanno facendo. Da mesi.
https://t.me/voenkorKotenok/43402

Anche ad ARTEMOVSK i russi non hanno fretta, continuano a smantellare la linea difensiva lungo l’intera superficie, a nord come a sud della città, con risultati devastanti. Ospedale di ARTEMOVSK ormai in deficit di tutto, con l’intero personale impegnato ogni giorno in operazioni a feriti gravi in estrema carenza di tutto.
https://t.me/rusich_army/6715

CONSEGUENZE DELL’ATTACCO MISSILISTICO DI DUE GIORNI FA

Analisi puntuale di RYBAR che ci mostra come di fatto siamo in presenza di un EFFETTO CUMULATIVO tale per cui, ormai, il sistema non è più stabile. Né stabilizzabile interamente. In altre parole, se prima bastava dire, “elettricità dal al poi stacchiamo” per garantire la corrente a tutti, ora la corrente va via in modo del tutto inaspettato e nei luoghi dove meno ce lo si aspetta.
https://t.me/rybar/41791
Questo, ovviamente, influisce sull’approvvigionamento OVEST-EST in maniera sostanziale e, impedendone il flusso regolare, manda in tilt ogni velleità offensiva dei padroni NATO, del ducetto di Kiev e dei suoi degni compari, in grigioverde e doppiopetto. A soffrirne è un popolo sempre più allo stremo, con problemi enormi di ogni genere, tra cui anche quello di approvvigionamento idrico. Più effetti collaterali neppure presi in considerazione dal regime, come quello epidemico tipico della stagione:
https://t.me/legitimniy/14273
In carenza di acqua costante, pulita, e di zone riscaldate, anche una semplice influenza può diventare un problema insolubile per un comune mortale (non certo per la moglie del gerarca che sta da tutt’altra parte con relativa prole).

Ma non è questa la priorità dell’“attore dell’anno”, che esaurisce il suo compito con la sua comparsata di ieri a SLAVJANSK a uso e consumo degli idioti di regime pronti a riprenderlo mentre si fa un selfie dietro al cartello della città (anche qui, come cambiano le cose, i fotografi prezzolati che lo “fotografano mente si fotografa”, in una societé du spectacle all’ennesima): il suo compito è un altro, “fino all’ultimo ucraino”. Compito che sta svolgendo egregiamente, per conto del suo padrone.

Nella TOTALE indifferenza dei media d’U-ccidente, che ieri non si sono sporcati le mani col sangue versato a DONECK, così come oggi non riporteranno del fallito attentato al vicesindaco di MELITOPOL’, sempre orchestrato dal regime di KIEV, a cui peraltro la vittima designata è miracolosamente scampata.
https://t.me/voenkorKotenok/43407

MAŠA

Non era la figlia di DUGIN, la ragazza, giovanissima deputata della DNR, morta ieri. Era una ragazza del popolo, una figlia del DONBASS, come tante altre. Coi suoi sogni, con una bellissima voce che voleva far diventare mestiere, cantante jazz per la precisione, nel lontano 2014. Quando decise di mollare tutto e dedicarsi anima e corpo al suo popolo in sofferenza. Distribuendo pasti, vestiti, libri scolastici, cure. Casa per casa, meglio, palazzone per palazzone, porta per porta. Quello che stava facendo ancora ieri, quando è stata raggiunta da un missile GRAD impazzito, lanciato all’impazzata da criminali che puntano e lanciano, sapendo che nel mucchio qualcosa piglieranno. E hanno preso.

Masha è morta per strada. E come questo bellissimo quadro recuperato dalla Vitjazeva, sua amica,
https://t.me/vityzeva/74696
ha lasciato una bandiera. Rossa, e non solo per il suo sangue versato. C’è già chi l’ha raccolta, non si preoccupino le canaglie di KIEV. Stiano pur tranquille che qualcuno, prima o poi, gliela picchierà in cima al loro Reichstag pieno di merda e menzogne. Come è già accaduto e come ancora accadrà.

Aggiornamenti a seguire.

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06/12 ore 19:10 aggiornamento

INFERNO A DONECK


In uno degli attacchi più duri subiti dalla città dal 2014 a oggi, se non il più duro
https://t.me/voenkorKotenok/43372
alle 16:45 i morti erano 8 e i feriti 20. Oltre 20 le case distrutte.
https://t.me/boris_rozhin/72132

Le morti sono ridotte, lo ricordiamo, perché a morire è solo chi ha deciso di non andarsene, da una città spopolata da anni e ridotta all’ombra di sé stessa.

Attacchi condotti con missili GRAD, 10 in un solo quartiere, tra le vittime una giovanissima deputata del parlamento della DNR.
https://t.me/WarDonbass/89438

Queste alcune immagini
https://t.me/voenkorKotenok/43382
https://t.me/DNR_SCKK/12424
https://t.me/DNR_SCKK/12414
https://t.me/DNR_SCKK/12404
https://t.me/DNR_SCKK/12394
https://t.me/DNR_SCKK/12384
https://t.me/DNR_SCKK/12379
https://t.me/DNR_SCKK/12369
https://t.me/DNR_SCKK/12359

Ovviamente, nei cinegiornali luce nessuna traccia.

IDIOTISMO DI REGIME

Pensavo di riferirmi SOLO a questo episodio: “LA CORTE SUPREMA d’UCRAINA ha deciso che stemmi, simboli e stendardi riconducibili alla divisione SS GALIZIA non sono nazisti”
(Верховный суд Украины решил, что символика дивизии СС "Галичина" не является нацистской)
https://t.me/RVvoenkor/33379
Quindi, lottiamo contro il nazismo con gagliardetti delle SS Galizia sulle spalle. Insulto a milioni di morti, al diritto fatto a stracci e usato come carta igienica, alla decenza e all’intelligenza umana.

Invece, ho avuto la malaugurata idea di visitare il cinegiornale luce per eccellenza, quello su sfondo verde che si atteggia ad agenzia di stampa. “Ucraina, Zelensky incontra i soldati in prima linea nel Donbass”… A SLAVJANSK. Se la “prima linea” si trova a 45 km da Bachmut, da Seversk, e ancora di più da Kremennaja, di quale “prima linea” stiamo parlando? Di quella di febbre del cronista? Oppure quella è cronica?

E non vede per esempio questo video, girato questo si IN PRIMA linea, se le parole hanno un senso. Ad ARTEMOVSK!
https://dnr-news.ru/incident/2022/12/06/176776.html
Dove dei poveri cristi con le mani congelate si rivolgono a lui e al capo delle ff.aa. lamentandosi di dove merda li hanno ficcati! Ma questo l’idiota di regime non lo vede. Non vede i morti sul campo, oltre duecento anche ieri.
https://t.me/mod_russia/22405
Non vede i vivi che si lamentano e che non vogliono morire. Non vede le stragi e non in una cittadina sperduta, ma nella capitale della DNR! Non vede niente, che non sia uno sempre “in prima linea”, certo… ma a fare l’attore! Quello lo vede sempre. SEMPRE!

DAL FRONTE

In un mese soltanto SHOJGU ha riportato 149 carri armati e 300 blindati ucraini in meno
https://t.me/boris_rozhin/72146
Come ci dicevamo ieri. Ne vanno fuori uso PIU’ di quanti ne arrivano. Così qualsiasi “controffensiva” di massa è in questo momento sempre più difficile. Non impossibile, perché il fondo del barile ha ancora qualcosa da raschiare. Ma il fondo del barile non è infinito. E il tempo non gioca a favore di chi sta mandando al massacro uomini e in discarica mezzi. E siamo solo a inizio dicembre.

Ultima notizia: a fare 600 km e ad attaccare gli aeroporti ieri non sono stati residuati sovietici rimasti in mano agli ucraini, ma droni passati dai britannici per l’occasione. Un investimento da milioni di dollari per risultati tutto sommato modesti. Con due svantaggi.
1. Obbiettivi non raggiunti
2. Livello di guardia molto più alto d’ora in avanti (chi sbaglia… in genere, cerca di non sbagliare più)
https://t.me/WarDonbass/89438
Il terzo, i danni all’infrastruttura elettrica, posso anche non metterlo. Per quei bastardi dei fascisti e dei loro padroni, non è uno “svantaggio”. È un “collateral damage”, tutt’al più, nella lingua padronale.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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06/12 ore 12:30 aggiornamento

NON C’E’ PACE A DONECK


Ragionavamo ieri sera su un massacro a DONECK. Ennesimo delitto senza castigo. Lo stesso si è appena ripetuto stamane, sempre a DONECK.
Prime immagini un’oretta fa, dove annunciavano già QUATTRO MORTI.
https://t.me/voenkorKotenok/43351
Altre immagini dell’ennesima, tremenda devastazione,
https://t.me/voenkorKotenok/43354
di fronte alla quale, sinceramente, il buco in una vetrata di una chiesa limitrofa interessa fino a un certo punto.
https://t.me/voenkorKotenok/43357

Dal fronte ancora nessuna notizia. Aggiornamenti a seguire.

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06/12 ore 08:30 aggiornamento

DELITTO SENZA CASTIGO: LA GIORNATA DI IERI

I cinegiornali luce ieri erano attentissimi a riportare “l’attacco al cuore della Russia” di ieri, senza considerarne i risultati a dir poco inconsistenti, dal punto di vista militare, specialmente se si pongono sullo stesso piano un motore danneggiato, tre morti e dieci feriti (a Rjazan’, mentre a Engel’s nulla, satellitare di Rjazan’)
https://t.me/boris_rozhin/72052
e foto al motore e al mezzo danneggiati
https://t.me/boris_rozhin/72061
queste invece satellitari ancora più definite del danno nullo ad Engel’s,
https://t.me/voenkorKotenok/43329
con gli attacchi alle infrastrutture ucraine che ne sono seguiti (carta aggiornata qui, guardare il rosso spento per il pregresso e il rosso acceso per ieri):
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205194730-41ff78af.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205194729-281674c0.jpg

Attacchi il cui obbiettivo sono stati, ancora una volta, perlopiù trasformatori (целью были автотрансформаторы https://t.me/rybar/41756): nessuno ha voluto infierire su un popolo allo stremo, ma far capire che questa strategia è controproducente. Due giorni il tempo, stimato dall’azienda elettrica ucraina, per stabilizzare il sistema:
https://t.me/boris_rozhin/72099

L’hanno capita? Per niente! I bastardi fascisti ieri notte hanno colpito con un drone un altro aeroporto, questa volta volando molto più vicino, a KURSK. Prendendosela con una cisterna di carburante.
https://t.me/legitimniy/14263
Al che, giustamente, Legitimnyj dice sul suo canale ai suoi concittadini di pensare a salvarsi la propria pelle. Perché il governo se ne sbatte altamente di loro. Non persegue alcuna politica, ma proprio nessuna, mettendo davanti il proprio popolo. Lo usa come carne da cannone e basta. Popolo completamente ostaggio di un manipolo di criminali al soldo dei padroni NATO. Perché porca miseria, mettere a repentaglio ulteriori trasformatori oggi per aver fatto saltare una cisterna di carburante a KURSK è da imbecilli. E’ pura follia. A meno che il messaggio che si vuole trasmettere è proprio questo: “signori, a noi non ce ne importa un cazzo”. A noi che abbiamo i generatori diesel che tengono calde le nostre case, a noi che non facciamo la fila ai distributori, a noi che abbiamo conto in banca e frigo pieni e mogli e figli nelle nostre seconde e terze case in Europa, a noi che del nostro popolo non ce ne frega nulla e che siamo “uomini dell’anno”. Quindi vi facciamo vedere che possiamo mettervi un’autobomba a Mosca, colpire con un drone (sovietico peraltro,
https://t.me/boris_rozhin/72042
un Tu-141 Striž, 1000 km di autonomia, rimastoci in dotazione) a 600 km di distanza, e fare tutto quanto i nostri padroni ci dicono di fare, anche ripetendo la notte dopo la stessa cazzata della notte prima. E così la notte dopo, e così la notte dopo ancora. Fino all’ultimo ucraino.

Del resto, non è quello che stanno facendo al fronte mandando a massacrare i propri uomini migliori da quest’estate sopra CHERSON fino a ieri fra SVATOVO e ARTEMOVSK? E allora di cosa ci lamentiamo? Se non hanno riguardo neppure per quelli da cui dipende materialmente la loro RES MILITARIS, come pretendiamo che si comportino diversamente nei confronti di coloro che costituiscono la loro RES PUBLICA?

Ma questo i cinegiornali luce di ieri lo anno omesso… chissà perché. Gli sarà sfuggito. Così come gli sono sfuggite le vittime degli attacchi a DONECK.

Così come gli è sfuggita un’intera casa popolare ad ALČEVSKA.
https://t.me/OstashkoNews/42354
Guardate il filmato, le foto. A SVENTRARNE TETTO E PIANI SUPERIORI È STATO UN NOSTRO MISSILE! UNO HIMARS! LO RIPETIAMO E LO RIPETEREMO SINO ALLA NOIA. GLI HIMARS SI MUOVONO SOLO DOPO UN DOPPIO CONTROLLO DELLE COORDINATE FORNITE. UCRAINO PRIMA E NATO POI E IN ULTIMA ISTANZA!

Qualche coglione continua a parlare di tribunale per crimini di guerra. Qualche coglione che ieri neppure ha parlato, al telegiornale, di 10 MORTI E 23 FERITI, colpevoli solo di abitare una casa popolare nella LNR! Lontano dagli scontri, neppure come DONECK che ancora dopo otto anni soffre le pene dell’Inferno, dell’Inferno, perché nel 2014 quei bastardi nella loro ATO a momenti ci entravano, a Doneck, e son riusciti a bloccarli alle sue porte. Come alle porte di Gorlovka. Come alle porte di Jasinovata. Come alle porte di una DNR da otto anni, i cui civili sono da allora bersaglio costante in virtù della possibilità concessa da un U-ccidente falso, ipocrita e criminale tanto quanto quei bastardi che da otto anni li colpiscono. Criminale non solo perché ha TACIUTO, ma anche perché l’OSCE poi si è saputo aver fornito LUI STESSO le coordinate alle ff.aa. ucraine.

Tribunale per crimini di guerra… con 10 morti ancora distesi lungo il sagrato che nessuno vede! Vedono Putin che guida sul ponte! Quello lo vedono!!! Eccome se lo vedono! All’inaugurazione portava il camion. Andate a prendere anche quel filmato, visto che non sapete come riempire il tempo. Poi fate una dotta disquisizione sull’opportunità di dare anche alla Meloni la patente C, la D e la E! Se pagargliela oppure detrargliela dallo stipendio. E MORTI RESTANO LI’ SUL SAGRATO.

Ho sempre qui sulle schede aperte questo miracolato. Un povero disgraziato, per la cronaca è russo, ma non cambia nulla, non cambia proprio un cazzo se sia russo, ucraino, georgiano, armeno, congolese, colombiano. Non cambia nulla.
https://t.me/wargonzo/9407
Guardatelo mentre può dire al mondo: mi è andata di straculo. Ma proprio di straculo. Un drone nemico gli ha sganciato una bomba mentre era rannicchiato nella sua trincea, la bomba cade, mentre il comandante del drone, impassibile, filma e firma una condanna a morte sicura. Questo miracolato ha la fortuna e la prontezza di prendere quasi al volo l’ordigno ancora inesploso e lanciarselo dietro. L’ordigno esplode subito dopo. Lui se la cava con qualche contusione.

La domanda che mi faccio è poco teologica (per esempio, perché lui si e un civile nella sua casa popolare a decine di km di distanza no) e molto pratica: perché per colpa di bastardi, criminali, irresponsabili, prima o poi ci troveremo tutti a fare quella fine? Rannicchiati in una trincea con gli occhi chiusi a sperare che non capiti a noi?

Aggiornamenti a seguire.

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05/12 ore 19:10 aggiornamento

FRA SEVERSK E TORECK

Carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205105703-967ef105.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205105702-72494799.jpg

Segni evidenti di cedimento sotto ARTEMOVSK, dove la linea di fronte è arrivata sino a KLESCHEEVKA, nonostante i continui rinforzi provenienti da OVEST. Stesso discorso alle porte della città a EST e a SUD-EST, così come alle due cittadine con lo stesso nome: BELOGOROVKA, laddove la linea di fronte ucraina sembra crollare. L’offensiva, continua.

TUTTA COLPA DI ENGELS!

Povero Federico… stavolta non c’entra nulla. C’entra la città omonima, così chiamata in suo onore, e adagiata sulla riva sinistra del VOLGA, di fronte a SARATOV, posta invece sull’altro lato. Engels colpevole di ospitare una delle maggiori basi militari russe. Engels colpevole di ospitare l’atomica russa. Engels prescelto, da qualche idiota (a questo punto irrilevante sapere se il patàca, il mascellone autoctono che gli vuole fare le scarpe o i mascelloni con accento anglofono…) come obbiettivo per l’attacco di un drone armato.

Un drone lanciato da territorio ucraino e che pone seri problemi di sicurezza interna. Guardare dove si trova ENGELS sulla cartina rispetto ad ARTEMOVSK, uno dei punti (ancora) controllati dagli ucraini più vicini, per farsi un’idea di dove sia arrivato:
https://t.me/zastavnyii/2241
620 km indisturbato… come neanche l’ultraleggero di Mathias Rust che atterrò sulla Piazza Rossa! Per inciso, sempre ieri notte un altro aeroporto militare russo è stato visitato da altri droni, quello di RJAZAN’, per la precisione, cartina qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205095202-34156b0e.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205095159-05d59848.jpg

In tutti questi casi, comunque, a salire sul banco degli imputati è stata la contraerea russa. Ma ancora più colpevole, verso il proprio popolo e per la cazzata fatta, è stato chi ha dato questi ordini.

Rjazan’ è un aeroporto militare, ma “normale”. ENGEL’S (basta giochi di parole, ora con l’apostrofo alla russa) è una BASE MILITARE ATOMICA. Chi la ha colpita lo sa perfettamente (e questo dovrebbe costituire un aggravante, in genere…). Un drone che ha danneggiato due aerei in un obbiettivo nucleare. Obbiettivo nucleare che, se si dovessero prendere i regolamenti alla lettera, darebbe il diritto ai russi di rispondere con l’atomica.
https://t.me/voenkorKotenok/43294

Fortunatamente, questa foto satellitare mostra come l’attacco abbia, tutto sommato, fatto cilecca:
https://t.me/boris_rozhin/72038
Pista intatta, così come i mezzi. Così, i russi si sono “limitati” a rispondere con oltre cento missili sulle infrastrutture energetiche.
https://t.me/RVvoenkor/33304

Infrastrutture “graziate”, dopo gli ultimi tiri di venti giorni fa che le avevano devastate, sino a oggi, oggi ricevono un ulteriore, duro, colpo. Per un effetto cumulativo, se non altro, rispetto a quanto tirato giù e messo fuori uso in precedenza. Oltre al rischio di un NUOVO caso diplomatico, nel momento in cui l’UCRAINA, questa volta, non se l’è presa più con la Polonia… ma con la Moldavia!
https://t.me/RVvoenkor/33328
Questi i frammenti dei missili S-300 sparati dalla contraerea ucraina, per fortuna esplosi in aria e le cui carcasse sono atterrate fra i boschi innevati della Moldavia. Il patàca dovrebbe smetterla di prendersela col mondo, vista la totale impotenza della propria contraerea. Ma è un patàca.

Tornando agli attacchi russi, c’è anche chi dice che fosse tutto pianificato e che non si tratti di una “risposta” a quanto accaduto ad Engel’s:
https://t.me/oboronka_channel/4512
vero è però anche che erano due settimane e mezzo che i missili tacevano. Un “piano” molto strano, sarebbe in tal caso. Pianificare implica avere metodo, applicarlo sistematicamente. Altrimenti rientra nel “anche questo fa parte del piano”, “è tutta pretattica”, eccetera, con cui si giustifica tutto. E’ stato peraltro smentito dal Ministero della difesa russo stesso.
https://t.me/mod_russia/22378
Il quale, in un comunicato appena uscito, ha confermato gli attacchi, ha confermato che i danni sono stati provocati non dai colpi diretti ma dai rottami dei droni abbattuti dalla contraerea, che tre sono i morti e quattro i feriti (tutti a Rjazan’, a quanto pare),
https://t.me/voenkorKotenok/43321
e che in risposta a quanto avvenuto oggi sono stati compiuti attacchi, tutti andati a buon fine, su 17 obbiettivi militari e infrastrutturali ucraini.

La logica è stata quindi molto più semplice e il popolo ucraino, peraltro, la ha compresa immediatamente:
https://t.me/legitimniy/14254
Mi ero fermato, mi hai toccato Engel’s, vado avanti. Finché i tuoi capi non la smettono. Ma i capi, fedeli cagnolini dei loro padroni, continuano imperterriti. Continuare così, tuttavia, potrebbe avere effetti indesiderati, anche gravi. Lo vedremo, temo, ben presto.

DELITTO SENZA CASTIGO: LA STRAGE CONTINUA

Solo oggi pomeriggio quattro morti e tre feriti in bombardamenti indiscriminati da parte dei nazifascisti ucraini su DONECK
https://t.me/voenkorKotenok/43320
Colpite e sventrate case popolari, strade.
https://t.me/boris_rozhin/72045
Nella totale impunità.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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05/12 ore 12:10 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 05/12 (https://t.me/mod_russia/22363) con quelli del 25/11 (https://t.me/mod_russia/22074) e del 15/11 (https://t.me/mod_russia/21765) e vediamo cosa è successo a distanza di 10+10 giorni (e anche i 10 antecedenti):
339 aerei (vs 333 – 25/11 et 333 - 15/11, +6 vs 0 vs +2 dei 10 giorni antecedenti)
180 elicotteri (vs 177 – 25/11 et 176 - 15/11, +3 vs +1 vs +7 dei 10 giorni antecedenti)
2628 droni (vs 2562 - 25/11 et 2511 - 15/11, +66 vs +51 vs +76 dei 10 giorni antecedenti)
391 sistemi missilistici (vs 390 – 25/11 et 388 – 15/11, +1 vs +2 vs +2 dei 10 giorni antecedenti)
6996 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6813 - 25/11 et 6614 – 15/11, +183 vs +199 vs +279 dei 10 giorni antecedenti)
910 lanciarazzi multipli (vs 902 – 25/11 et 891 - 15/11, +8 vs +11 vs +9 dei 10 giorni antecedenti)
3657 obici e mortai (vs 3620 – 25/11 et 3581 – 15/11, +37 vs +39 vs +27 dei 10 giorni antecedenti)
7477 autoveicoli blindati (vs 7352 – 25/11 et 7227 – 15/11, +125 vs +125 vs +179 dei 10 giorni antecedenti)

Cosa notiamo. Anzi tutto, che dopo CHERSON praticamente si continua a sparare uguale. Meno carri, anche perché con quel fango decisamente era difficile muoverli, ma nonostante l’intero fronte SUD ormai sia ridotto a scontri di artiglieria, i numeri sono sono crollati. Anzi, in alcuni casi sono pure aumentati: segno che sul fronte EST gli scontri si sono a loro volta intensificati, quasi a coprire interamente un pezzo di fronte lungo centinaia di km e praticamente “congelato”.

Tutto stanno buttando i generali NATO nello schiacciasassi del Donbass: guardia nazionale, soldati appena rientrati dall’addestramento in GB, soldati NATO passati come “mercenari”, truppe di difesa territoriale, battaglioni ricostituiti nell’Ovest. Di tutto. Ma senza risultati.
https://t.me/epoddubny/13979

Pertanto, resta confermato – anche con un riscontro di tipo numerico - quanto ci diciamo da giorni, ovvero che la linea fra SVATOVO e sopra DONECK si sta confermando un BUCO NERO immenso, la tomba di uomini (220 morti solo oggi,
https://t.me/mod_russia/22362
500-800 fra morti e feriti nella sola ARTEMOVSK negli ultimi giorni)
https://t.me/boris_rozhin/71972
e mezzi dirottati da altri fronti su improbabili “controffensive” e ancora più improbabili “difese a oltranza”.

Diamo anche un’occhiata agli ordini di grandezza e agli “aiuti” che arrivano. Se anche in questi 10 giorni, dove se ne sono messi in campo meno causa meteo, ne sono finiti fuori uso 183… a cosa serve un pacchetto di 90 carri ex-Varsavia raccattati dai sempre più prosciugati fondi dell’Est e “rimodernati”? E che faranno la fine di tutti gli altri in 5 giorni? Stesso discorso per altri “aiuti” annunciati in questi giorni.

Inoltre, non possiamo non notare l’incremento di aerei abbattuti. Il fatto che li abbiano “costretti” ad alzarsi in volo, ovvero il fatto che abbiano costretto le ultime scorte a uscire allo scoperto ed esporsi a inevitabile abbattimento, è indice di forte bisogno da un lato, e mancanza di strumenti alternativi dall’altro. Negli scacchi, non si tratta la regina come un pedone. E nemmeno i “semplici” pedoni (che poi di semplice non hanno nulla) si trattano come mera carne da cannone, se è per questo.

Aggiornamenti a seguire.

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05/12 ore 08:30 aggiornamento

In BREVE:


Dal fronte nulla di cambiato rispetto a ieri, i generali NATO insistono nel voler tenere posizioni che ormai ogni giorno costano sempre più sangue, ma non essendo “loro” uomini si può fare. Non capiscono neppure, nel loro cinismo, che ormai città come ARTEMOVSK hanno cessato di esserlo, città. Primo perché ridotte a città fantasma a uso e consumo dei militari, secondo perché se ogni casa diventa una roccaforte, a questo punto di ogni casa rimarrà ben poco. I russi hanno preso atto di una guerra totale e, in quanto tale, parlano già di “ricostruire”. Come a MARIUPOL’.
https://t.me/legitimniy/14251
Vedremo gli sviluppi oggi.

A KIEV fa -7°C. In molte case si toglie l’acqua dai tubi di un riscaldamento che non funziona per evitare che li spacchi del tutto. Prosegue la guerra “fino all’ultimo ucraino”. In attesa che prenda piede quella all’ultimo europeo, visto che per i gasdotti non sta pagando nessuno. A proposito di gas. I turchi, trasformando il loro Paese nello HUB mondiale del gas russo (“Only business”...), fanno perdere agli ucraini dai due ai quattro miliardi di dollari di entrate per diritti di transito. Soldi che anche i polacchi, ingenuamente convinti di una loro “rivalutazione” europea, vedono col lanternino.
https://t.me/legitimniy/14250

Infine, i giapponesi mettono anche loro il “tetto”, ma non su tutto. Resta fuori “Sachalin-2”. Il LORO oleodotto. Per motivi di sicurezza interna. Kamikaze 神風, “vento degli dei”, si, ma autolesionisti no: quello scettro lo lasciano volentieri a noi.

Aggiornamenti a seguire.

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04/12 ore 21:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Oltre 180 i morti fra le fila ucraine per attività offensive suicide, secondo il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22330

Tentativi di contrattacco tutti sventati, come quello appena conclusosi per riprendere Kurdjumovka
https://t.me/RVvoenkor/33260

Oltre a quanto ci siam detti, va aggiunto che COMINCIA A FAR FREDDO. E quando la temperatura va di molto sotto lo zero, la NATO si mostra in tutta la sua inadeguatezza e incapacità a fronteggiare la situazione. Blindati come i Maxxpro, i Bushmaster, i Sisu e i Krip restano al palo, come il peggior SUV da sboroni dentro la NEVE VERA di fronte a una vecchia Panda 4x4. Solo che dentro non c’è il commendator Zampetti, ma poveri cristi che stanno già soffrendo ad Artemovsk le pene dell’inferno. E ora si trovano traditi dagli stessi “aiuti”. Senza poter dire “ba”, del resto.
https://t.me/ukraina_ru/120249

Come non lo dicono i cinegiornali luce, che parlano di Artemovsk come “vittoria-simbolo” necessaria ai russi pur di dire qualcosa… Forse il “reporter” non sa cosa c’è dietro Artemovsk. Cosa vuol dire far saltare la linea difensiva ucraina proprio su quel punto. Lo sanno benissimo gli ucraini. Che infatti stanno mandando lì di tutto di più per ritardare il momento della caduta, al fine di puntellare il più possibile l’area a ovest e a nordovest. Ma al “potere della sera” non si può chiedere di più, in effetti. Neanche di pagare di tasca sua il carro attrezzi a riportare a ovest i bestioni NATO divenuti catorci inservibili.

Intanto, patriarchi ortodossi continuano a essere imprigionati
https://t.me/ukr_leaks/4114
nel silenzio assordante del Vaticano. Sarà difficile, in futuro, ristabilire un “dialogo” con chi, in questo momento, si è trovato solo contro persecuzioni fisiche, psicologiche, legali. Lasciato solo anche da chi, fino a ieri, si sbracciava per “mediare”. Difficile mediare quando si è parte in causa. E dalla parte dei persecutori, accomunati al “popolo ucraino”.

DUE PELLICOLE MOLTO “ATTUALI”

E’ unicamente una presa di appunti, questa mia. Appunti per un lavoro che, in una prossima vita, magari mi metterò a svolgere. Oppure, soltanto per una visione futura, spero proprio ancora in questa vita. Non da ultimo, per un consiglio di visione a chi, purtroppo e ahimè, mastica il russo al punto da poter vedere una pellicola con qualche aiutino (i sottotitoli russi generati automaticamente dal tubo, a me ogni tanto aiutano, anche se spesso e volentieri son cannati). O, magari, per veri smanettoni, riuscire a recuperare un file .srt anglofono o affine, tradurlo, sincronizzarlo all’mp4 “recuperato” sul tubo, rimontare il tutto e postarlo sul proprio canale sul tubo… I film meriterebbero.

Entrambi i film sono ispirati alla figura di JAROSLAV GALAN, scrittore che dedicò la propria vita a contrastare i nazifascisti di Bandera e la loro chiesa “parallela”, finendo barbaramente ucciso nel 1949, a guerra finita, in un attentato a opera di giovani terroristi dell’OUN-UPA.
https://dzen.ru/media/sovetskoe_kino/film-ob-ukrainskom-pisatelepatriote-kotorogo-izveli-nacionalisty-620c87571bdc843f2f5f6453

La sua statua, a L’vov, fu già rimossa a inizio anni Novanta.
https://rossaprimavera.ru/article/b97bc020
Avevan fretta di partire con le celebrazioni delle SS Galizia, i bastardi.

Il primo film si intitola “Vietato dimenticarsene” (Об этом забывать нельзя, 1954, Moskva, Kinostudija im. M. Gor’kogo)
https://www.youtube.com/watch?v=wsjHWoQAcM4

Il secondo film si intitola “Fino all’ultimo minuto” (До последней минуты, 1973, Odessa, Odesa fil’m), significando già nel titolo la caparbietà di questo uomo, ucciso al proprio tavolo di lavoro, colpito alle spalle con un’accetta da vigliacchi mentecatti.
https://www.youtube.com/watch?v=t17nJMs4LvU

I film mi sono stati solo segnalati, purtroppo non ho neppure il tempo di mettermi a vederli. E come diceva il buon Rino, mi associo a “suo fratello figlio unico” e non giudico “un film senza prima, prima vederlo”. Ma qualche scena l’ho sbirciata. Specialmente del primo. Sergej Bondarčuk è un grande attore. Oltre che regista. Da solo, garanzia. Anche gli altri son molto bravi. Il nazionalista ucraino, la donna che gli sta vicino e che cerca di farlo riflettere. Come si dice in questi casi, doverosamente inoltro.

Aggiornamenti a seguire domani.

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04/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Proseguono, incessanti, i tentativi di contrattacco ucraino lungo tutto il fronte EST, da PESKI fino a sopra SVATOVO. Ormai non è più un’impressione ma, purtroppo, dati concreti, che gran parte dela potenza di fuco distratta da OVEST, ovvero da sopra CHERSON, sia stata portata a EST per
- sbloccare la situazione con tentativi di affondo
- tamponare la falla di ARTEMOVSK e bloccare l’avanzata russa.

In entrambi i casi, facendo il gioco dei russi. Battaglioni, reggimenti, divisioni ogni giorno vengono letteralmente smantellati. “Demilitarizzazione” in corso. L’idiozia dei generali NATO e dei burattini egualmente graduati ma appartenenti allo stesso popolo che mandano al massacro eseguendo i loro ordini, è ANCORA incapace di cogliere il cul de sac in cui si sono ficcati da soli. D’altronde, che i generali NATO non brillino di acume è un dato di fatto dal Vietnam a oggi.

L’ONERE della scelta dolorosa nell’azione bellica, due mesi fa, era una miccia esplosiva accesa in mano ai russi, grazie al cambiamento di strategia dei generali NATO.
Vogliam tenere seimila km quadrati di territorio? Rassegnamoci a fare noi da bersaglio e a mandare al massacro i nostri uomini.
Vogliam salvare i nostri uomini? Rassegnamoci a perdere temporaneamente territori.

In questa situazione i russi hanno fatto la scelta più dolorosa, dal punto di vista di territori liberati con fatica e ora nuovamente in mano ai nazifascisti e ai militari NATO. Nel frattempo, hanno dichiarato una mobilitazione parziale che punta a portare su QUELLA linea di fronte trecentomila unità addestrate a utilizzare mezzi ancora più moderni e potenti di quelli attuali.

La NATO è in grado di fare lo stesso? No. Neanche riempendo l’Ucraina, ormai sempre più colonia, di romeni, di baltici, di georgiani e di polacchi provenienti dalle sue altre semicolonie.

La NATO è in grado di tenere sulla lunga distanza come i russi? No. Può solo “sperare”, magari aiutando la “speranza” con movimenti concreti fra le sue quinte colonne a Mosca e dintorni, in un regime-change che porti politicamente la vittoria che sul campo non arriverà MAI. E che questo sia chiaro, ormai, anche a Bruxelles e Washington, ormai è sotto gli occhi di tutti.

La NATO ha in mano armi diverse dalla dichiarazione di guerra alla Federazione Russa per risolvere la questione a suo vantaggio? No. Il price-cap imposto ai suoi vassalli comunitari si sta già rivelando un boomerang:
- La UE sembra sempre più un bambino dell’asilo dopo aver fatto una cosa sbagliata e che sa benissimo essere sbagliata. Tu gli chiedi cosa ha fatto e lui ripete altro. Tu gli chiedi di restituire un maltolto e lui ti parla del tempo, cercando di prendere tempo. Oggi i cinegiornali luce sono un continuoripetere monologhi di parole vuote: “il prezzo è giusto (gigi sabani perdonali...), anzi ci guadagnano pure…” Come siam ridotti male… IL RUBINETTO E’ CHIUSO. STOP. Puoi parlare quanto vuoi ma da lì non ti arriva più una goccia.
- Ma non solo. L’OPEC+ sta già valutando di RIDURRE LA PRODUZIONE
https://t.me/RVvoenkor/33231
aumentando così il prezzo.
- A prenderlo in quel posto, peraltro, non è neppure tutta l’UE, unita nel suicidio di massa, visto che gli ungheresi si sono già defilati dal price-cap e quindi continueranno a prendere petrolio dai russi:
https://www.rferl.org/a/hungary-exemption-russian-oil-price-cap/32147238.html

Torniamo però alla nostra analisi. La NATO ha alzato unilateralmente l’asticella. Entrando a gamba tesa e ponendo i russi nella difficile decisione di perdere uomini e mezzi o territorio e faccia.

I russi han deciso per la seconda. Ma non hanno accettato supinamente la situazione. Hanno preso atto dei nuovi realia e
1. hanno dichiarato la MOBILITAZIONE parziale, rendendo tale situazione, di fatto, TEMPORANEA;
2. si sono riposizionati su linee decisamente più difendibili con la quantità di uomini e mezzi sul campo. Neanche troppo più in là rispetto a dove erano prima.

A questo punto la miccia esplosiva di una difficile decisione da prendere è passata in mano ai generali NATO. FORSE. Perché forse son stati talmente idioti, o talmente accecati dai report sul campo farlocchi inviati da leccapiedi compiacenti, da non accorgersi di avere ora loro in mano tale miccia accesa.

In altre parole, DUBITO che qualcuno abbia fatto loro, ancora un mese e mezzo fa, questo discorso. “Signori, si è fatta più dura. E’ un dato di fatto. Non li schiodiamo da dove si son piazzati. Due possibilità:
1. andiamo avanti così a farci del male e a suicidarci progressivamente.
2. la chiudiamo qui, “congeliamo” la linea di fronte. Portiamo a casa il risultato. Ci prepariamo a quando ce ne troveremo trecentomila dall’altra parte.”

Dubito. Ma, considerando che la mentalità padronale è da sempre accecata da dinamiche completamente fuori dal controllo della ragione, sin dai tempi del Faraone il cui “cuore indurito” manda a crepare i propri uomini contro gli ebrei in fuga, fino ai vari, sprezzanti, “non me ne frega un cazzo!” sentiti in decenni di vita lavorativa da quella parte, potrebbe trattarsi anche di un semplice “non me ne frega un cazzo”. Al cui confronto “O con le scarpe o senza scarpe i miei alpini li voglio qua” è pura poesia. Perché almeno lì il “capitan de la compagnia” sta facendo il suo “testamento”. Non è un “non me ne frega un cazzo!” qualsiasi, come dirlo uno stronzo dal suo yacht al telefonino al leccapiedi numero due riferito a noi che siamo solo numeri e basta. Son due cose diverse. Completamente.

Il “non me ne frega un cazzo” targato NATO sta costando DECINE DI MIGLIAIA DI VITE UMANE. Dei suoi uomini. In contrattacchi di massa suicidi, kamikaze.
https://t.me/boris_rozhin/71912

Ormai anche in U-ccidente qualcuno sembra rendersene conto. Qui alcuni canali americani svolgono considerazioni analoghe:
https://t.me/vityzeva/74501

Senza tenere conto che i soldati ucraini addestrati in U-ccidente sono stati istruiti, in fretta e furia, su programmi più da CONTRAS (COIN, per la precisione, COunter Insurgency)
https://t.me/boris_rozhin/71898
che da combattimenti intensi quali invece quelli in cui li hanno buttati a morire fra SVATOVO e PESKI. Dove ad ASPETTARLI non ci sono più venti riservisti chiamati a guardare una linea di fronte da un km, ma uno zero in più di soldati che li aspettano da diversi km, appena partono, e li martellano subito con questi
https://t.me/RVvoenkor/33232
e con questo
https://t.me/readovkaru/1926
Proiettili da 120 a 203 mm. Vale tutto. Non fanno in tempo a raggiungere la zona dei combattimenti assegnata che già sono dimezzati e devono tornare indietro. Da due mesi a questa parte. Ogni giorno! Solo stamane ne sono già morti trenta così
https://t.me/vysokygovorit/10165
con immancabile ritirata.

I russi, ritirandosi da CHERSON, hanno fatto sì che una massa immensa di uomini e mezzi, sparpagliata su centinaia di km di linea di fronte, venisse dirottata a EST e concentrata in poche decine di km. E lì, periodicamente, smantellata. Col minimo dello sforzo, risultato identico.

Forze che saranno assenti fra qualche mese. O forse ancora prima. Ma questo “cosa accadrà dopo?” non è nella testa dei padroni NATO. E i generali delle ff.aa. ucraine sono pagati per eseguire, non per pensare. Anche se più di uno di loro, ormai, ci sta pensando sempre più.

Aggiornamenti a seguire.

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04/12 ore 00:15

Giornata di ieri proseguita e conclusasi esattamente nei termini cui accennavamo nell'ultimo aggiornamento, così come in quelli precedenti: russi passati nuovamente in modalità di difesa attiva, più che di attacco, da un lato: contrattacchi ucraini condotti alla disperata e con le ultime forze disponibili, tutti falliti con gravi perdite.

Paradossalmente, chi oggi manda al massacro il suo popolo non capisce (o fa finta di non capire)
- che i suoi ordini scellerati oggi condurranno a una difesa più debole domani, quando i russi decideranno di attaccare con le forze attualmente in addestramento.
- che il tempo per una controffensiva da parte NATO sta ormai scadendo, compromesso da quelle stesse perdite sul campo, prima ancora che dall'arrivo di forze ingenti e tali da ripristinare una parità numerica in grado, a sua volta, di fungere da deterrente a tale controffensiva. Più passa il tempo, e più tali margini diminuiscono.
- che ciascuna di queste sanguinose sconfitte genera malcontento fra le truppe e fra i civili che li aspettano a casa.
Vedremo come andrà anche oggi.

Aggiornamenti a seguire.

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03/12 ore 14:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Duecento morti nell’odierna, continua mattanza di contrattacchi suicidi, così come riportata dal Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22311

Come riportano i voenkor, non sono attacchi “fatti tanto per”, ma persiste l’intento di aprire una breccia nella difesa russa fra SVATOVO e KREMENNAJA. Le quantità di uomini e mezzi coinvolti, da parte NATO, sono ingenti. Da cui anche le ingenti perdite. L’artiglieria russa è continuamente in azione, i carri armati sono anch’essi trasformati in una specie di obici semoventi, fanno avanti indietro a ridosso del perimetro degli scontri in appoggio all’artiglieria pesante per aumentare la sua potenza di fuoco relativa laddove più necessario. In altre parole, è solo grazie a questo fuoco di sbarramento intenso che le truppe ucraine sono quotidianamente fermate.
https://t.me/vysokygovorit/10150

Nemmeno il tentativo di contrattacco verso PESKI, a fianco dell’aeroporto di Doneck, è stato “fatto tanto per”. Lì però ha incontrato i reparti speciali Somali e Sparta della DNR a fare buona guardia e a respingerli con gravi perdite.
https://t.me/wargonzo/9574

Ma è ovviamente ad ARTEMOVSK che si continua a concentrare l’attenzione. Le perdite fra le fila ucraine ormai rendono impossibile persino la cura dei feriti, negli ospedali strapieni della zona (questo articolo parla di KONSTANTINOVKA al collasso).
https://t.me/boris_rozhin/71854

Questa cartina aggiornata
https://t.me/milchronicles/1357
mostra chiaramente l’intenzione e l’impostazione delle truppe russe di NON voler assolutamente forzare, ma raccogliere i vantaggi di un attacco (guadagni territoriali) insieme a quelli di una difesa (non scoprirsi, non rendersi vulnerabili, non consumare energie, non perdere uomini e mezzi). Questo, grazie alla superiorità dell’artiglieria e alla sua crescente efficacia, grazie a una altrettanto crescente precisione nel colpire.

Paradossalmente (ma neanche più di tanto...), la spirale negativa è stata ACCENTUATA dagli stessi PADRONI NATO! È quanto emerge dall’analisi che segue la cartina nell’articolo citato qui sopra. Di fatto, l’ingresso degli “anti-Wagner”, ovvero le unità speciali NATO mascherate da “gruppi Mozart”, doveva rimettere le cose a posto. Lo ha fatto, ma per i russi. I loro contrattacchi NON SOLO sono stati respinti, e con gravi perdite, ma ricognitori russi sono riusciti a seguirli nella loro ritirata e a individuare caserme e quartier generali nascosti fra i vicoli della città ridotta in macerie. Data la posizione agli artiglieri, questi ultimi hanno colpito nuovamente aggravando ulteriormente la posizione dei soldati ucraini, chiamati a immolarsi per difendere l’indifendibile.

I mascelloni a stelle e strisce, pertanto, hanno contribuito fattivamente a compromettere, forse irreparabilmente, la roccaforte della linea difensiva ucraina sopra GORLOVKA. Quel che è certo, hanno contribuito a incrementare esponenzialmente le perdite in uomini e mezzi e a trasformare quel punto in un centro di demolizione a ciclo continuo.

CHI PAGHERA' IL CONTO DELLE "VITTORIE" EUROPEE

“Da quest’anno l’Europa vivrà senza petrolio russo”.
С этого года Европа будет жить без российской нефти
https://t.me/WarDonbass/89013
D’altronde, lo avevan detto: “mettete il tetto, smettiamo di vendervi gas”. E così han fatto. Risposta delle 13:00 di oggi appena pervenuta, mentre qualche idiota commentava “Così i russi faran meno soldi”: meno soldi se ti vendono il petrolio al prezzo che dici tu, ma se non te lo vendono e lo vendono ad altri che non aspettano altro che accaparrarsi le tue quote, al prezzo che dicono loro a questo punto, chi lo prende in quel posto siamo noi comuni mortali e basta. Che non solo non ne faremo a meno, ma lo compreremo tramite triangolazioni con Paesi terzi, ingrassando le tasche di quei parassiti (e dei nostri parassiti) e pagandolo di più. Geniale.

Aggiornamenti a seguire stanotte o, qualora non vi siano aggiornamenti rilevanti, domani.

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02/12 ore 17:40 aggiornamento

DAL FRONTE


La mattanza di soldati mandati inutilmente all’attacco sul fronte EST prosegue. Oltre 150 soldati fra SVATOVO e KREMENNAJA e 50 a sud di Doneck, come recita il comunicato del Ministero della difesa russo di oggi. A conferma di quanto riportavano ieri i voenkor. Soldati mandati allo sbando, senza copertura. 11 di loro, fortunatamente, son riusciti a consegnarsi prigionieri.
https://t.me/mod_russia/22288

Sul fronte degli attacchi russi, ci sono sviluppi importanti ad AVDEEVKA, dove le ff.aa. ucraine cedono posizioni
https://t.me/voenkorKotenok/43209

Ma il fulcro dell’azione attuale è ARTEMOVSK, che si conferma
1. CATALIZZATORE delle forze NATO chiamate a tamponare la falla apertasi (e inevitabilmente esposte al fuoco russo che le mette metodicamente fuori uso)
2. MAGGIOR OSTACOLO a qualsiasi altra offensiva IN PROGRAMMA. Di offensive in programma c’è ben poco, ormai. Le forze è da ZAPOROZH’E che vengono dirottate. Dove erano state ammassate per attaccare MELITOPOL’.
https://t.me/south0wind/2885
Un tranello dove gli “strateghi” NATO sono caduti appieno.

Questa è la mappa aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/02/20221202074156-20ab9789.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/02/20221202074156-ea0e7e2e.jpg

E’ tutto un frecce azzurre che accorrono e si infrangono, accorrono e si infrangono. Dietro quelle frecce azzurre si infrangono vite umane di soldati colpevoli solo di essere comandati da uno stato maggiore di irresponsabili. I lavori di trinceramento che stanno cercando, in fretta e furia, di approntare immediatamente dietro Artemovsk,
https://t.me/rybar/41641
sarebbero potuti avvenire in altri tempi e modi. Senza sacrificare inutilmente vite umane.

IMPERIALISMO FRANCESE IN AFRICA: ALCUNE DATE DOPO LA “DECOLONIZZAZIONE”

“A Passato e presente oggi, coi nostri giovani storici, parleremo di imperialismo francese dopo la decolonizzazione”. Ci pensavo oggi: o una puntata sulle civiltà precolombiane, o sui massacri dei crociati, o su Avicenna e Averroè, o sul poeta Nizami e il suo significato nella letteratura persiana, o sulle conquiste sovietiche nel II dopoguerra… sul rapporto fra URSS e Yan’an, sulla cooperazione sovietico-egiziana a partire dalla diga di Assuan… sulle armi chimiche italiane nel Corno d’Africa… un po’ di idee… per rinverdire il programma!

Quella che segue è una semplice “lista della spesa”, che messa così mi ha impressionato… I popoli africani hanno la memoria lunga, sia sul c

1956-1963. Operazioni nel Sahara occidentale in appoggio di Mauritania e Marocco Операции в Западной Сахаре в поддержку Мавритании и Марокко.
1959-1964. Intrusione negli affari del Camerun, operazioni punitive contro i ribelli. Вмешательство в дела Камеруна, карательные операции против повстанцев.
1961. Operazione Bouledogue, intrusione a Tunisi. Операция Bouledogue — вторжение в Тунис.
1964. Intervento nel Gabon. Интервенция в Габон.
1968-1972. Operazioni Limousin e Bison in Ciad. Операции Limousin и Bison в Чаде.
1977. Operazione Verbena in Zaire. Операция Verbena в Заире.
1977- 1978. Operazine Lamatin in Mauritania e Sahara Occidentale Операция Lamatin в Мавритании и Западной Сахаре.
1978. Operazione nel Kolwezi zairese Операция в заирском Кольвези.
1978-1980. Operazione Tacaud in Ciad Операция Tacaud в Чаде.
1979- 1981. Operazioni Caban e Barracuda nella Repubblica Centrafricana Операции Caban и Barracuda в ЦАР.
1983-1984. Operazione Manta in Ciad Операция Manta в Чаде.
1985. Raid delle ff.aeree francesi in Libia (base di Uadi-dum) e nel Ciad settentrionale Рейд французских ВВС на ливийскую авиабазу Уади-Дум в северном Чаде.
1986. Parà in Togo Десант в Того.
1986 — 2014. Operazione Epervier, intervento in Ciad Операция Epervier интервенция в Чаде.
1989. Operazine Oside nelle Isole Comore Операция Oside на Коморских островах.
1990. Intervento in Gabon Интервенция в Габон.
1990-1993. Operazione Noroit in Rwanda Операция Noroit в Руанде.
1991. Intervento franco-belga in Zaire Интервенция Франции и Бельгии в Заир.
1992-1994. Operazione Oryx, intervento in Somalia Операция Oryx интервенция в Сомали.
1992-1999. Operazione Iskoutir a Gibuti Операция Iskoutir в Джибути.
1993. Intrusione negli affari interni congolesi Вмешательство в дела Конго.
1994. Operazione Amaryllis in Rwanda Операция Amaryllis в Руанде.
1994. Operazione Turquoise in Rwanda Операция Turquoise в Руанде.
1995. Operazine Azalea alle isole Comore Операция Azalea на Коморских островах.
1996-1997. Operazioni Almandine I e II. Operazioni punitive contro i ribelli in Centrafrica (capitale). Операции Almandine I и II. Карательные операции против повстанцев в столице ЦАР.
1996-2007. Operazione Aramis in Camerun Операция Aramis в Камеруне.
1997. Operazione Pelican in Congo Операция Pelican в Конго.
1997. Operazione Espadon, intrusione negli affari interni di Sierra Leone Операция Espadon - вмешательство в дела Сьерра-Леоне.
1998. Operazione Malachite, intrusione negli affari interni congolesi Операция Malachite вмешательство в дела Конго.
2002. Operazione Licorne, invasione della Costa d’Avorio Операция Licorne. Нападение на Кот д'Ивуар.
2003. Operazione Artemis, intrusione negli affari congolesi Операция Artemis вмешательство в дела Конго.
2004. Annientamento delle ff. aeree ivoriane in risposta all’attacco alla base francese di BUAKE Уничтожение ивуарийских ВВС в ответ на нападение на французскую базу в Буаке.
2008. Intrusione negli affari interni del Ciad, partecipazione alla guerra civile Вмешательство в дела Чада, участие в гражданской войне.
2008. Guerra contro l’Eritrea sostenendo Gibuti. Война против Эритреи на стороне Джибути.
2011. Colpo di stato riuscito contro il presidente ivoriano Свержение ивуарийского президента.
2011. Operazione Harmattan, invasione francese della Libia Операция Harmattan. Нападение Франции на Ливию.
2013. Operazine Serval, intervento bellico in Mali Операция Serval. Военная интервенция в Мали.
2013. Operazine Sangaris, intervento bellico nella Repubblica Centrafricana Операция Sangaris. Военная интервенция в ЦАР.
2014. Operazione Barchan, intrusione in Mali, Ciad, Burkina Faso, Mauritania, Niger. Операция «Бархан». Вторжение в Мали, Чад, Буркина-Фасо, Мавританию, Нигер.
https://t.me/alexbobrowski/81

E forse l’articolista si è dimenticato tante piccole grandi altre cosette… questo è l’U-ccidente “buono”. Quello con libertè egalitè fraternitè… ma i cattivi son sempre gli altri. E comunque, spiattellate così... non le avevo mai trovate.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani in giornata.

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02/12 ore 12:30

VIOLENZA RELIGIOSA, "GRANDI" INQUISITORI (E OMERTOSO SILENZIO)


Ieri notte, mentre gran parte della “sua” popolazione dormiva al freddo, il capo del regime di KIEV che attualmente la controlla è uscito
- IN INGLESE, lingua che la maggior parte della popolazione del “suo” Paese non capisce
- Con un proclama sulle misure CONTRO la Chiesa ortodossa ucraina che fa riferimento al Patriarcato di Mosca

We will ensure complete independence for our state. In particular, spiritual independence. We will never allow anyone to build an empire inside the Ukrainian soul.

A meeting of the National Security and Defense Council was held today. The meeting at which we considered numerous facts of connections of certain religious circles in Ukraine with the aggressor state.

First. The National Security and Defense Council instructed the Government to submit to the Verkhovna Rada a draft law on making it impossible for religious organizations affiliated with centers of influence in the Russian Federation to operate in Ukraine.

Second. The State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience was commissioned to ensure the religious examination of the Management Statute of the Ukrainian Orthodox Church for the presence of a church-canonical connection with the Moscow Patriarchate and, if necessary, to take measures provided for by law.

Third. Ensure the verification of the presence of legal grounds and compliance with the conditions of use by religious organizations of the property located on the territory of the National Kyiv-Pechersk Historical and Cultural Reserve.

Fourth. All bodies responsible for ensuring national security must intensify measures to identify and counter the subversive activities of Russian special services in the religious environment of Ukraine. And apply personal sanctions – the surnames will be made public soon.

And fifth. We need to raise the status and strengthen the capabilities of the State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience. This structure will be reformed, which will enable it to really protect the rights and legitimate interests of the Ukrainians and the state.

With these and other decisions, we guarantee Ukraine's spiritual independence.

https://t.me/V_Zelenskiy_official/4246

Sul testo delirante, oggi diventato, legge,
https://t.me/WarDonbass/88855
torneremo fra poco. Ciò che mi preme sottolineare è che ad adesso, NE’ su “vatican news”, NE’ sull’Osservatore Romano, è pubblicata una nota che parla di questo. I SERVIZI SEGRETI UCRAINI STANNO ENTRANDO E METTENDO A SOQQUADRO MONASTERI E CATTEDRALI,
https://t.me/voenkorKotenok/43185
ma di QUESTA persecuzione dei cristiani ortodossi d’Ucraina, che ricordiamo prima della SVO erano LA MAGGIORANZA DEI FEDELI, il Vaticano non dice nulla.

Al contrario, la sua diplomazia, come già denunciato, ha lavorato al regime di KIEV per la stesura di un CONCORDATO per la promozione della PROPRIA fede. E a quanto pare, da questo silenzio che è molto, ma MOLTO, esplicito, CI STA LAVORANDO ANCORA. Cristiani che fanno concorrenza ad altri cristiani, tacendo sul crimine orrendo in corso d’opera. E non tanto per quelle mura, ma per chi le abitava, le frequentava, cercava in esse non dico una risposta ai propri quesiti esistenziali, ma anche solo un po’ di conforto. VERGOGNA! A TUTTI, AL NAZISTA ZELENSKIJ E A CHI QUI TACE PUR SAPENDO. Come funzionerà poi? Manderanno i gesuiti o i greco-ortodossi? Con cosa cominceranno? Dal togliere le iconostasi o dal mettere panchine, organetto e chitarra? Con qualche canzonetta evangelica in inglese? O perché no gospel visto il periodo?

Torniamo al testo delirante del cane da guardia Zelenskij. Parla di “spiritual independence” SCRIVENDO SUL “SUO” CANALE TELEGRAM IN INGLESE, nella lingua del “SUO” PADRONE. Evidentemente, “l’indipendenza spirituale” dell’Ucraina passa da Washington.

Il delirio prosegue: “We will never allow anyone to build an empire inside the Ukrainian soul”. “Costruire un impero nell’anima Ucraina”. Dai tempi di Evola che non sentivo cagate di questo livello. E speravo di non sentirne più. L’anima ucraina (українськa душa), calco di russkaja dusha, anima russa. Usato, quest’ultimo termine, con molta cautela. Per un motivo semplice. Perché la Russia è un Paese dove convivono popoli, culture, religioni diversissime fra loro. Usato, quindi, in maniera perlopiù letteraria, come quando la mia prof cercava di farmi capire concetti come TASKA difficilmente traducibili in italiano. Un po’ come l’anima portoghese-brasiliana e la sua Saudade, che si tinge “d’azzurro color di lontananza”. Un calco di merda, quindi. Strumentale, nazionalistico, banale, brutto. Come tutte le cose che fanno storicamente i fascisti quando riescono a uscire dalle loro fogne, del resto.

E qui, l’“anima ucraina” è erta a soggetto autonomo (e che soggetto!). Da nipponista mancato quale sono, mi viene in mente un certo Yukio Mishima. Il quale concluse la sua parabola autodistruttiva con un seppuku rituale. Il coglione attuale, che di Mishima non ha neppure la bravura come scrittore, né la tormentata spiritualità, è solo malato di mente, se ci è, o continua a fare l’attore, se ci fa. Ma le cancellerie vaticane tacciono, oltre che i cinegiornali luce.

E ancora. “The ukranian soul” diviene anche AUTOMATICAMENTE oggetto di DIFESA (da parte dei suddetti fascisti) contro chi vuole “costruirvi un impero”. QUEI monasteri ci sono decisamente da più tempo di QUESTI fascisti. Dal solo punto di vista storico, non è difficile “trovare l’intruso”. Ma tant’è. Proseguiamo.

Passiamo in SOLE due righe da “connections of certain religious circles in Ukraine with the aggressor state” (rapporti di CERTI circoli religiosi in Ucraina con lo stato aggressore) a “draft law on making it impossible for religious organizations affiliated with centers of influence in the Russian Federation to operate in Ukraine”, a un disegno di legge per RENDERE IMPOSSIBILE, a organizzazioni religiose affiliate con centri di influenza nella Federazione Russa, di operare in Ucraina”.

“Making it impossible to operate”: ovvero, PROIBIRE. L’anima ucraina, quindi, può nutrirsi di chiesa cattolica, di chiesa di regime, di evangelici, di testimoni di Geova, di induisti, di sikh, di buddhisti, di “quelo”. Può anche abbuffarsi di CONSUMISMO, di relativismo culturale, di fascismo, di nichilismo, persino di cupio dissolvi, di spazzatura, di tutto (quasi tutto… marxismo già epurato da anni..). MA NON di quello di cui la MAGGIORANZA della sua popolazione si è nutrita sinora. “Per la “tua” indipendenza. Perché lo dico IO. Che SO cosa ti fa bene e cosa ti fa male. E SO cosa ti rende “indipendente”.”

E PER FARLO ECCO L’ISTITUTO APPOSITO! LA MASSIMA AUTORITA’ IN MATERIA! “The State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience” (originale Державній службі з етнополітики та свободи совісті, qui recuperato dalla pubblicazione in ucraino del suo sproloquio su sito presidenziale
https://www.president.gov.ua/news/mi-garantuyemo-ukrayini-duhovnu-nezalezhnist-zvernennya-prez-79577
): IL SERVIZIO DI STATO PER L’ETNOPOLITICA E LA LIBERTA’ DI COSCIENZA (sic!)”!

La MIA libertà di coscienza PASSA QUINDI per questo “SERVIZIO DI STATO”! Servizio che non si fa scrupolo, il ducetto e neanche tanto in erba, di sottolineare come TALE ISTITUTO debba “assicurare L’ESAME RELIGIOSO” (“ensure the religious examination”) “riguardo la presenza di rapporti CANONICI e CLERICALI col patriarcato di Mosca” (for the presence of a church-canonical connection with the Moscow Patriarchate) “da parte della CHIESA ORTODOSSA d’UCRAINA” (of the Ukrainian Orthodox Church).

Le “chiese patriottiche” in Cina mi pare, ma non sono un vaticanista… che non stiano tanto simpatiche al Vaticano. Qui le cose cambiano? Oppure cambiano solo perché a subire non è il Vaticano? Anzi, visto che è la “concorrenza” (mamma che tristezza…)… daje??

Quarto punto… immancabile, come la scena delle tette in un film di Alvaro Vitali. Le liste di proscrizione! “the surnames will be made public soon.” Inquietante, quel “soon”. Della serie “vi staneremo tutti, maledetti…”

Il Quinto punto è un inno alla neonata Inquisizione. Torquemada Zelenskij propone di “elevarne lo status e ampliarne i poteri” (raise the status and strengthen the capabilities)…

Dedichiamo a Torquemada le ultime righe di questo passo dei Brat’ja Karamazovy, che il mondo conosce come “Il grande inquisitore”, opera del suo odiato, perché russo (o perché a “squola” pigliava sempre quattro…) Dostoevskij. Chiede Aljosha a suo fratello Ivan:

– E come termina il tuo poema? – domandò a un tratto, con lo sguardo a terra, – o è già terminato?
Чем же кончается твоя поэма? — спросил он вдруг, смотря в землю, — или уж она кончена?

– Io volevo finirlo così: l’inquisitore, dopo aver taciuto, aspetta per qualche tempo che il suo Prigioniero gli risponda. Il Suo silenzio gli pesa. Ha visto che il Prigioniero l’ha sempre ascoltato, fissandolo negli occhi col suo sguardo calmo e penetrante e non volendo evidentemente obiettar nulla. Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt’a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la Sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e Gli dice: “Vattene e non venir più… non venire mai più… mai più, mai più!”. E Lo lascia andare per “le vie oscure della città”. Il Prigioniero se ne va.
— Я хотел ее кончить так: когда инквизитор умолк, то некоторое время ждет, что пленник его ему ответит. Ему тяжело его молчание. Он видел, как узник всё время слушал его проникновенно и тихо, смотря ему прямо в глаза и, видимо, не желая ничего возражать. Старику хотелось бы, чтобы тот сказал ему что-нибудь, хотя бы и горькое, страшное. Но он вдруг молча приближается к старику и тихо целует его в его бескровные девяностолетние уста. Вот и весь ответ. Старик вздрагивает. Что-то шевельнулось в концах губ его; он идет к двери, отворяет ее и говорит ему: «Ступай и не приходи более... не приходи вовсе... никогда, никогда!» И выпускает его на «темные стогна града». Пленник уходит.

– E il vecchio?
— А старик?

– Il bacio gli arde nel cuore, ma il vecchio persiste nella sua idea.
— Поцелуй горит на его сердце, но старик остается в прежней идее.

Aggiornamenti a seguire.

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02/12 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/01/20221201193032-5c62a5de.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/01/20221201192049-777942b0.jpg

L’attenzione, naturalmente, si concentra tutta sotto ARTEMOVSK (ingrandimento in basso). Ma non per assistere a blitz eclatanti, a cui i russi rinunciano volentieri. Come riporta questo bollettino mattutino,
https://t.me/wargonzo/9548
da KURDJUMOVKA i russi stanno ora lanciando attacchi di artiglieria lungo tutto il perimetro intorno, ARTEMOVSK da sud, ma anche ČASOV JAR. A quanto pare è questo paesello a fargli gola, e per ovvi motivi. Una volta liberato, praticamente si ha solo l’imbarazzo della scelta fra NORD (KRAMATORSK e SLAVJANSK), OVEST (Kostantinovka) e SUD (Toreck, nju-jork). Oltre che accerchiare ulteriormente Artemovsk.

Sempre dal fronte, cominciano ad arrivare informazioni importanti sullo stato attuale delle ff.aa. ucraine, ridotte dai padroni NATO a carne da cannone senza ormai più alcuna cognizione di causa.

La prima, recente (30/11) parla di un’offensiva fra Svatovo e Kremennaja che “slitterebbe” per mancanza di munizioni.
https://t.me/milchronicles/1352
Ora, le migliaia di morti di queste ultime settimane SU QUESTA LINEA DI FRONTE… a cosa sono servite? Chi le ha ordinate? Chi NON pagherà per questi ordini criminali? E magari piglierà due medaglie in più sul petto?

Porca miseria! Traduco velocemente le parti più salienti di questo rapporto dettagliato. E poi ditemi se un esercito conciato così non possa fare un’unica cosa: cercarsi una trincea, ben protetta e riparata da bombe e proiettili di qualsiasi calibro, e tenerla:

Situazione 90° e 80° brigata FF.AA.Ucraine:
- mancano proiettili calibro 152, 122 (ex URSS) e 155 (NATO)
- di calibro 203 (quelli da lanciare su bestioni usati proprio per azioni offensive tese a “spianare” la zona d’attacco) non ce n’è proprio più
- L’unica fabbrica che li fa, la ARTEM, è chiusa per “deficit energetico” (sempre perché si fanno gli attacchi alle infrastrutture energetiche…)

Situazione 25° e 95° brigata:
- 30-40% degli obici semoventi e da traino: fuori uso, distrutto o bisognoso di riparazione
- 30% degli stessi GIÀ MANDATO in riparazione e non ancora tornato
- restano gli obici NATO da 155 mm, ma mancano le munizioni

Inoltre, va bene le scorte, ma quelle sovietiche (fine anni ottanta le più recenti) ormai in consumo primo stan finendo, secondo presentano evidenti segni di usura del tempo e deformazioni minime, ma che comunque influiscono sulle tolleranze dei mezzi che le devono lanciare. Risultato, incidenti mortali, non meno di tre da inizio ottobre. Gli scoppiano dentro all’obice, mentre li lanciano.

Il resto, lo hanno fatto i droni che hanno individuato puntualmente colonne di approvvigionamenti e dato le coordinate agli artiglieri per distruggerle.
In queste condizioni, si prova ancora ad attaccare!!!!!

Qui la cronaca puntuale dell’ennesimo massacro senza colpevole. Si parte senza copertura, e in massa!!! I russi fanno il loro lavoro, li scoprono, a diversi km dalla linea di contatto, li caricano di proiettili, gli ucraini fanno marcia indietro lasciando sul campo dagli 80 ai 150 morti.

I russi martellano le posizioni loro retrostanti, quindi scappano subito per non essere presi dalla controbatteria. Invece… DA PARTE UCRAINA NON ARRIVA NESSUN COLPO! Perché non ci sono più proiettili.
https://t.me/milchronicles/1354

E ogni giorno si ripete questo massacro. Ma ai cinegiornali luce d’U-ccidente (nomen omen) non interessa. Non fanno notizia.

Aggiornamenti a seguire.

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01/12 ore 19:10 aggiornamento

BELOGOROVKA E ANDREEVKA LIBERE

La prima si trova a est di SOLEDAR, mentre ANDREEVKA rimane sotto ARTEMOVSK e sopra KURDJUMOVKA, di cui peraltro è stata ufficialmente annunciata oggi la piena liberazione.
https://t.me/WarDonbass/88788
et
https://t.me/RVvoenkor/33048
La presa inoltre di alcune alture limitrofe rende ora possibile lo sconfinamento verso CHASOV JAR e KONSTANTINOVKA, più a ovest, oltre quello che già ci si diceva stamane, ovvero il controllo della strada che porta ad ARTEMOVSK causandone così accerchiamento operativo.
https://t.me/epoddubny/13924

“ETO NE NASHI”... I SOLDATI A BACHMUT-1 FILMATI OGGI NON ERANO RUSSI

Meglio, erano russi ma non combattevano per il loro Paese, bensì per l’Ucraina. Chi ha diffuso il video ha dovuto ammettere suo malgrado che eran si ceceni, quelli filmati alla stazione di Bachmut-1, ma erano mercenari inviati per tenere ARTEMOVSK.
https://t.me/yurasumy/6307
Questo, ovviamente, riapre tutto il discorso sulla città, sempre assediata ma assolutamente non ancora arresasi. E allunga i tempi.

DONECK DI NUOVO SOTTO ATTACCO

Con missili GRAD, provenienti dai territori limitrofi non ancora liberati e da cui riescono ancora a partire questi attacchi terroristici. Colpite strade del centro, case, automobili, marciapiedi, negozi, asili. Tutti obbiettivi militari… morto, sicuramente al momento, un volontario della Croce Rossa.
https://t.me/voenkorKotenok/43174
https://t.me/wargonzo/9539
https://t.me/wargonzo/9540
https://t.me/wargonzo/9541

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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01/12 ore 12:30 aggiornamento

NEL CUORE DI ARTEMOVSK

Questo video è stato caricato oggi. Non è un fotomontaggio, o un set cinematografico. E rappresenta la stazione di BACHMUT-1 ormai abbandonata. Nessun combattimento, soldati che vagano fra le rotaie e l’edificio.
https://dnr-news.ru/society/2022/12/01/172696.html

Sotto il video e il testo c’è la cartina di ARTEMOVSK. La stazione è IMMEDIATAMENTE SOPRA IL CENTRO (cerchio rosso). LA LIBERAZIONE DI QUESTO PUNTO, NOTA IL COMMENTATORE, SEMBRA ESSERE IL FRUTTO DELL’ATTACCO DA NORD. Attacco a questo punto vittorioso. Vedere questo punto in mano ai russi implica che la linea di fronte è ancora più a sud, probabilmente già in centro

Io spero, giunti a questo livello, che qualcuno nelle ff.aa. ucraine abbia avuto il buon senso di far evacuare tutti i suoi uomini, perché per come si stanno mettendo le cose sono già spacciati. La linea di difesa a nord, a giudicare da questo filmato, è completamente collassata.

ARTEMOVSK si è rivelato una TRAPPOLA per le ff.aa. ucraine, accorse al ritmo di un battaglione al giorno e, puntualmente, e praticamente negli stessi, identici punti del giorno precedente e di quello ancora prima, fatte fuori.
https://t.me/politadequate/7022

Più le forze armate ucraine continueranno a seguire gli ordini NATO in questa difesa strenua, ma insensata sotto ogni punto di vista, più si indeboliranno complessivamente (perdite in quantità maggiore dei rincalzi, anche dei “mercenari” NATO mobilitati), più spianeranno la strada a un’eventuale offensiva russa. Eventuale offensiva russa perché, di quella ucraina, dopo i disastri di questi ultimi giorni che hanno ridotto notevolmente l’effetto dei rinforzi provenienti da CHERSON, ogni giorno che passa se ne vedono sempre meno i presupposti, sempre restando coi piedi per terra.

ARMI DESTINATE ALL’UCRAINA "FINITE" NEL BACINO DEL LAGO CIAD

A denunciarlo il presidente della NIGERIA MUHAMMADU BUHARI e a soffrirne è l’intero bacino del lago CIAD: “According to Buhari, weapons used in Ukraine "are starting to seep into the region" and weapons used in the war in Libya "continue to find (their]) way" there, which poses a "major threat" to the security of countries such as Cameroon, Chad, Niger and Nigeria.”
https://t.me/africaintel/415

Quando la denuncia del colabrodo degli “aiuti” era una cosa da complottisti… ecco il risultato. Rinfocoliamo conflitti in mezzo mondo. In particolare, in quell’area già martoriata, ridiamo linfa a BOKO HARAM e all’ISIS in Africa Occidentale.
https://t.me/rybar/41614

Aggiornamenti a seguire.

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01/12 ore 08:30 aggiornamento

ARTEMOVSK ACCERCHIATA (accerchiamento operativo)

La notizia più rilevante è di pochi minuti fa: “LE FF.AA. RUSSE HANNO OTTENUTO IL PIENO CONTROLLO DI TUTTE LE STRADE CHE PORTANO AD ARTEMOVSK”
https://t.me/WarDonbass/88689
“Controllo di fuoco”, ovvero vedo chi entra e chi esce e lo posso colpire. Di fatto, questo si chiama, riprendendo una terminologia che si usava mesi fa, “accerchiamento operativo”. Ad affermarlo è il consigliere militare GAGIN del capo della DNR.

Ora, se non fosse una notizia prematura, ma rispondente all’effettivo stato delle cose, la situazione per gli ASSEDIATI, a questo punto non c’è termine più appropriato, sarebbe drammatica. Anzi, tragica. Rifornimenti tagliati, soccorsi anch’essi tagliati. Resa o morte. Già accaduto ad Azovstal’ coi “duri e puri” delle squadracce di Azov. Ponti aerei? Poco credibili, visto che il controllo è anche dell’aria. Controffensiva che sblocchi la situazione? Poco credibile anch’essa. Forse non è chiaro che, nonostante tutti i rinforzi arrivati da Cherson, la situazione, la CONFIGURAZIONE delle forze ad ARTEMOVSK era una configurazione PERDENTE, per come si erano messe le cose.

Se io sono sotto tiro da tre lati, faccio un esempio, e invece di esserci solo io a prenderle siamo in due, tre, quattro, dieci, non fa molta differenza. E mal comune non è mezzo gaudio, per niente. Questa la configurazione creata ad ARTEMOVSK dalle truppe russe.

Quando ad agosto erano riusciti a fare breccia ed entrare nella strada principale da EST, via Patrice Lumumba (scusate, ma io non finirò mai di stupirmi del grado di civiltà raggiunto dai sovietici… W Lenin e W Lumumba), tutti si chiedevano come mai “non andassero avanti”. Avevano capito che era una serie di trappole, una dietro l’altra. Campi minati, cecchini appostati, trinceramenti e blocchi di cemento. L’operazione, pertanto, nonostante i fiumi di inchiostro che cominciavano a scorrere sul presunto “attendismo” dei soldati, da parte di commentatori, analisti, corrispondenti “divannye” (da divano), si era spostata a sud. Avevano capito che una situazione del genere o la sbloccavano accerchiandola, o l’avrebbero sbloccata casa per casa a prezzo di enormi perdite. Oppure, dovevano buttare giù bombe come a Dresda, per intenderci. Ma questo, a differenza delle truppe NATO, non l’hanno mai fatto. Ad ARTEMOVSK ci sono ancora troppi civili usati come scudi umani.

Quindi, si è optato per una strada MOLTO più tortuosa e lunga che però, ultimamente, sta dando i suoi frutti. E non solo su ARTEMOVSK, ma anche su GORLOVKA: da KURDJUMOVKA, liberata ieri, partivano infatti gran parte degli attacchi missilistici che hanno martoriato la città. La linea di fronte nel Donbass, ormai è un tutt’uno. E il successo della campagna estiva che ha sbloccato POPASNAJA, SVETLODARSK, e tutta la parte a sud di ARTEMOVSK, oggi si riflette positivamente anche su GORLOVKA. Arrivati a questo stadio, ai padroni NATO non dovrebbe restare che un’unica conclusione logica: l’arretramento. Alternativa, la strage.

Per inciso, si sono spesi fiumi, mari di inchiostro anche sulle ritirate dei russi. In ogni caso è stato evitato, a volte per un soffio, come a BALAKLEJA, l’accerchiamento operativo. Ma non appena si capiva dove anche solo si SAREBBE andati a parare, il rischio non è stato corso. E si sono salvati numerosi uomini e mezzi. Poi c’è anche STALINGRADO, e serve, anche in un’ottica puramente militare. Ma non tutto è STALINGRADO. Né tantomeno può esserlo. I padroni NATO non l’hanno ancora capito, sinceramente non sono uomini loro e vanno avanti a farli massacrare inutilmente.

Aggiornamenti a seguire.

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(prosegue e conclude)

Per questo sarà meglio per noi studiare e tenere a mente con cosa e chi abbiamo a che fare
Поэтому нам приходится изучать и понимать, с чем мы имеем дело.

Il consigliere del Ministro della difesa Andrej I’nickij (1959-, al ministero della difesa sin dall’epoca sovietica, esperto in materia e Autore quest’anno di un saggio specifico sull’argomento, https://amicable.ru/news/2022/04/15/19809/strategy-mental-security-russia/ NdT) dà questa definizione di Guerra Mentale (d’ora in avanti GM): “La GM è l’insieme coordinato di azioni e operazioni su vasta scala, tese a “OCCUPARE” la COSCIENZA del nemico con l’obbiettivo di PARALIZZARNE la volontà e MODIFICARE la COSCIENZA individuale e collettiva della popolazione [4]”.
Советник министра обороны А.Ильницкий даёт такое определение ментальной войны (МВ): МВ — это скоординированная совокупность разномасштабных действий и операций, направленных на «оккупацию» сознания противника в целях паралича его воли, изменения индивидуального и массового сознания населения[4].

A sua volta A. Shkol’nikov, spiegando la strategia d’attacco della GM, parla di INTRODUZIONE nel sistema etnico-culturale altrui DI SIGNIFICATI, IDEE, MITI BREVI E CONCISI: “Durante l’INVASIONE, questi CONTENUTI assumono la FORMA PIU’ COMPRENSIBILE, ATTRAENTE, ACCATTIVANTE E TOSSICA POSSIBILE, di modo da non attirare particolarmente L’ATTENZIONE DELLA VITTIMA, ma INDEBOLIRNE al contempo LA COMPONENTE MORALE E VOLITIVA”. [5]
В свою очередь А.Школьников, объясняя атакующую стратегию МВ, говорит о внесении сжатых и лаконичных смыслов, идей и мифов в чужую этническую систему: «При вторжении эти смыслы облекаются в максимально понятную, привлекательную, заманчивую и отравленную форму, которая не приковывает специального внимания «жертвы», но ослабляет её морально-волевой компонент»[5].

A. Losev aggiunge che si tratta di una guerra di civiltà [6], dal momento che la posta in gioco è il FUTURO stesso di qualcuno come SOGGETTO STORICO. Alcuni di noi sono caduti vittima di questa guerra durante il crollo dell’URSS e l’inizio del nuovo ciclo economico liberaldemocratico della Russia. Esattamente, nel momento in cui LE GIOVANI GENERAZIONI, che prima sognavano di diventare PILOTI-COLLAUDATORI, AGENTI SEGRETI O SCIENZIATI, “DECISERO” - E NON “AUTONOMAMENTE!” – che per avere successo occorreva GUADAGNARE, E TALE FINE GIUSTIFICAVA QUALSIASI MEZZO.
А.Лосев добавляет, что это цивилизационная война[6], поскольку на кону стоит чьё-то будущее как субъекта истории. Многие из нас стали жертвами этой войны в период распада СССР и начала нового либерально-демократического экономического цикла России. Когда подрастающее поколение, мечтавшее стать лётчиками-испытателями, разведчиками и учёными, решило, не само конечно, что для того, чтобы стать успешным, нужно зарабатывать, и для этого все средства хороши.

Oggi ci scontriamo con le conseguenze della GM in Ucraina e in altri Paesi dell’Ex-CSI, anzi tutto in Georgia, Kazachstan, Armenia e Bielorussia. Così, vediamo che UNO DEI CARDINI DELLA GM E’ IL TEMPO, dal momento che PER MUTAMENTI SU AMPIA SCALA DI GRAN PARTE DELLA POPOLAZIONE OCCORRONO DECENNI.
Сегодня мы столкнулись с последствиями МВ на Украине и в других странах бывшего СНГ, прежде всего в Грузии, Казахстане, Армении и Белоруссии. Таким образом, мы видим, что одной из центральных особенностей МВ является время, поскольку на масштабные изменения мировоззрений большой части сообщества требуются десятилетия.

In cosa si differenzia la GM dalla Guerra Cognitiva (d’ora in avanti GC)? Per farla breve, la GC è una forma non convenzionale di guerra, che usa strumenti cibernetici (informatico-tecnici) PER CAMBIARE I PROCESSI COGNITIVI DEL NEMICO. Per questo l’AGGRESSIONE COGNITIVA è illimitata [7] e, il suo scopo, FARE DI CIASCUNO UN’ARMA, MINANDO la sua FIDUCIA [8]. Anzitutto, la FIDUCIA IN SE’ STESSO COME ESSERE IN GRADO DI PENSARE E RAGIONARE IN MANIERA ADEGUATA, dal momento che l’idea fondamentale della GC è, UTILIZZANDO LE ODIERNE TECNOLOGIE INFORMATICHE, AGIRE SULLE VULNERABILITA’ DEL CERVELLO UMANO [9].
Чем же тогда от МВ отличается когнитивная война (КВ)? Если коротко, то когнитивная война — это нетрадиционная форма ведения войны, которая использует кибернетические (информационно-технические) инструменты для изменения когнитивных процессов противника. При этом когнитивная агрессия безгранична[7] и её цель – сделать оружием каждого, подрывая его доверие[8]. Прежде всего доверие к самому себе как адекватно мыслящему и разумному человеку, поскольку основная идея КВ – это, используя современные информационные технологии, манипулировать уязвимостями человеческого мозга[9].

Per esempio, un cervello:
Например, мозг:

- È INCAPACE DI DISTINGUERE se un’informazione CONCRETA sia GIUSTA o SBAGLIATA;
— не в состоянии определить, является ли конкретная информация правильной или неправильной;

- IN CASO DI SOVRACCARICO DI INFORMAZIONI, RIDUCE IL TEMPO DI VERIFICA SULLA VERIDICITA’ DELLE STESSE
— в случае информационных перегрузок сокращает время на определение достоверности сообщений;

- TENDE A CREDERE AD AFFERMAZIONI O COMUNICAZIONI CHE GIA’ GLI SUONANO AUTENTICHE, anche se possono essere di per sé false (per esempio, fake e loro confutazioni)
— склонен верить утверждениям или сообщениям, которые он уже слышал как истинные, даже если они могут быть ложными (например, фейк и его опровержение);

- RITIENE AUTENTICHE LE AFFERMAZIONI se provviste di prove, a prescindere dall’autenticità di tali prove o altri trucchi del mestiere in essere.
— принимает утверждения как истинные, если они подкреплены доказательствами, независимо от подлинности этих доказательств и др. уловки.

Queste e altre DISTORSIONI E PREGIUDIZI COGNITIVI CREANO DEVIAZIONI SISTEMICHE DALLA CAPACITA’ DI GIUDIZIO RAZIONALE dell’uomo, che vive nella “onda” del flusso di informazioni e consuma interamente sé stesso e il proprio tempo in molteplici discussioni e commenti sui social.
Эти и другие когнитивные искажения и предубеждения образуют систематические отклонения в рациональных суждениях человека, живущего на «волне» информационного потока и посвящающего себя многочисленным спорам и пересудам в социальных сетях.

Questa peculiarità del nostro attuale comportamento quotidiano, ovvero PERDERE UNA QUANTITA’ ENORME DI TEMPO UTILE SULLA RETE, è SFRUTTATO DELIBERATAMENTE DAGLI ESPERTI E DAI PROFESSIONISTI DELLA GC: “I SOCIAL SONO PARTICOLARMENTE INDICATI PER RAFFORZARE LA POLARIZZAZONE POLITICA E SOCIALE, in virtù della loro capacità di diffondere molto velocemente e intensamente immagini di violenza e voci di corridoio [10].
Эта особенность нашего современного повседневного поведения, а именно, трата огромного количества полезного времени в сети, также целенаправленно эксплуатируется экспертами и профессионалами когнитивных войн: «Cоцсети особенно хорошо подходят для усиления политической и социальной поляризации из-за их способности очень быстро и интенсивно распространять изображения насилия и слухи»[10].

Tale attività rientra in una sezione distaccata della GC, ovvero LE OPERAZIONI PSICOLOGICHE, IL CUI OBBIETTIVO SONO LE NOSTRE EMOZIONI:
Подобная работа входит в отдельный контур КВ — психологические операции, их целью являются наши эмоции:

- Le emozioni permettono di DISTINGUERE GLI INDIVIDUI NELLA MASSA, migliorando PERSONALIZZAZIONI e ANALISI COMPORTAMENTALI;
— эмоции позволяют выделять людей в толпе, совершенствовать персонализацию и поведенческий анализ;

- LIMITANDO LE CAPACITA’ COGNITIVE, LE EMOZIONI giocano anche un RUOLO A LIVELLO DECISIONALE, DI PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO E BENESSERE MENTALE GENERALE.
— ограничивая когнитивные способности, эмоции также играют роль в принятии решений, производительности труда и общем душевном благополучии.

COMBINANDO SIMULTANEAMENTE DISTORSIONI COGNITIVE, EMOZIONI E I CANALI ODIERNI DI DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI, gli invasori CAMBIANO INTELLIGENTEMENTE LE NOSTRE CONVINZIONI E I NOSTRI PROCESSI COGNITIVI.
Использую когнитивные искажения, эмоции и современные каналы распространения информации злоумышленники умело меняют наши убеждения и познавательные процессы.

In conclusione, come già accennato sopra, CIASCUNO DIVENTA UN “ARMA”, OVVERO UN CONVINTO OPPOSITORE DEL GRUPPO SOCIALE DATO IN CUI VIVE. Conseguenze di GC sono state: le “Primavere arabe 2010-2012”, le “Proteste in Piazza Bolotnaja in Russia nel 2012”, tutte le MAJDAN ucraine, il tentativo di colpo di stato in BIELORUSSIA nel 2020. Conseguenza di una GM è invece stato il capitolo finale della “guerra fredda”: il crollo dell’URSS.
В итоге, как говорилось выше, каждый становится «оружием», т.е. убеждённым противником той социальной организации, в которой он живёт. Следствиями когнитивных войн были: «Арабская весна 2010-2012», «Болотные протесты в России 2012», все украинские майданы, попытка госпереворота в Белоруссии 2020 года. А следствием ментальной войны стал финальный эпизод «холодной войны» — распад СССР.

In sintesi, è possibile affermare che la GM sia una GUERRA PER QUEL TERRITORIO SOCIO-CULTURALE, IN CUI SI FORMANO CAPACITA’ DI INTELLIGERE E DI PENSARE, da cui emerge l’ECCEZIONALE SIGNIFICATO RICOPERTO DALLA STORIA E DALL’EDUCAZIONE, di cui parlano costantemente i nostri esperti (I “LORO” esperti: noi siam fermi ancora alle tre “I”, la storia è diventata aneddotica, almeno nella scuola primaria, e tutto lascia presagire il DOLO, in questo continuo trascurare gli aspetti di cui sopra, NdT).
Резюмируя, можно сказать, что ментальная война — это война за социально-культурное пространство, в котором формируется ум и мышление, отсюда исключительное значение истории и образования, о чём постоянно говорят наши эксперты.

La GC considera gli ASPETTI PSICOFISICI DELLA PERCEZIONE E DELL’ATTIVITA’ COGNITIVA DELL’ESSERE UMANO, APPLICANDO SUGLI STESSI L’INTERO ARSENALE TECNICO-SCIENTIFICO E INFORMATIVO DELL’OCCIDENTE.
Когнитивная война рассматривает психофизические аспекты восприятия и познавательной деятельности человека, применяя к ним всю мощь научно-технического и информационного оснащения запада.

E, naturalmente, l’OBBIETTIVO PRINCIPALE DELLA GC non è il cambio di dirigenza alla guida di questo o quel Paese, come si potrebbe erroneamente pensare. La posta in gioco è MOLTO E MOLTO maggiore. L’obbiettivo consiste nello “INCORAGGIARE L’ELABORAZIONE DI NUOVI STRUMENTI e ADATTARE LE PERSONE O RENDERLE PIU’ IDONEE A CREARE UN IBRIDO UOMO-SISTEMA GRAZIE A UN APPROCCIO ANTROPOTECNICO” (in questa sfera ci son già stati grandi risultati, per il momento sui topi: gli scienziati sono riusciti a collegare il loro cervello a una rete neurale, ovvero creando un ibrido di intelletto naturale e artificiale)[11].
И конечно же, главной целью КВ не является смена руководства той или иной страны, как можно было обманчиво подумать. Масштаб намного много больше. Цель состоит в том: «…чтобы поощрять разработку инструментов и адаптировать или улучшать людей с помощью антропотехнического подхода для разработки гибридной человеко-системы» (В этой сфере уже имеются большие успехи. Учёные, например, научились объединять мозг крысы с нейронной сетью, т.е. естественный и искусственный интеллект[11]).

Così, da un lato assistiamo a una INTRUSIONE NELL’EVOLUZIONE SOCIALE E NATURALE dell’essere umano e, dall’altro, allo svolgersi di una RIVOLUZIONE TECNOLOGICA INSIEME BIOLOGICA E ARTIFICIALE, sotto forma di PARASSITISMO SUL SUBSTRATO CEREBRALE (grigio) dell’essere umano[12].
Таким образом, с одной стороны мы имеем вторжение в естественную социальную эволюцию, а с другой — разворачивание искусственной технической и био-революции в форме паразитирования на мозговом (сером) субстрате человека[12].

Per esser sicuri che i piani del nostro avversario relativi alla DISTRUZIONE DELLA NOSTRA SOGGETTIVITA’ siano attuali, in particolar modo DOPO L’INIZIO DELLA SVO, e abbiano CONNOTAZIONI DI LUNGA DURATA, rivolgiamoci agli esperti nordatlantici. Non molto tempo fa, nella rivista “POLITICO” è stato pubblicato un lavoro dell’EX DIRETTORE FACENTE FUNZIONI DELLA DIA (Defense Intelligence Agency), che suggeriva una serie di mosse per sviluppare la guerra “psicologica” (ovvero cognitiva) contro la Russia [13]:
Чтобы убедиться, что планы нашего противника по разрушению нашей субъектности актуальны, особенно после начала СВО, и имеют долгоиграющий характер, обратимся, для примера, к североамериканским экспертам. Недавно в журнале «Политико» была опубликована статья бывшего ИО разведывательного управления минобороны США, предложившего ряд шагов для развёртывания психологической (читай когнитивной) войны против России[13]:

1) Sfruttare l’atteggiamento nazionalistico della popolazione, mostrare che la FR si è ridotta, da Paese che godeva di rispetto internazionale, a Paese-Paria a causa della guerra in Ucraina (orig. “use Russian nationalism to turn the tables on the Kremlin — highlighting the war’s damage to Russia”, “show Russians how their country went from a nation of international respect and prestige to a global pariah.” NdT)
1) Эксплуатировать националистические настроения населения — показать, что РФ из страны, пользующейся международным уважением, превратилась в страну изгоя из-за войны на Украине;

2) Distruggere l’autorità del capo: campagna diretta a screditare personalmente Putin, il Patriarca Kirill e altri personaggi di spicco grazie a nuovi casi di corruzione (orig. “undermining Putin’s carefully cultivated strongman image can erode support among key pro-Kremlin constituencies. These messages could note how weak Putin’s prosecution of the war has been as well as how he and his allies have enriched themselves even as the public struggles. In addition to exposing the wealth of oligarchs, for instance, a successful campaign would also focus on how Russia’s leader of the Orthodox Church, Patriarch Kirill, enjoys his luxury $40,000 Breguet watch while almost 20 million Russians live in poverty.”, NdT)
2) Подорвать авторитет лидера — направленная компания против лично В.Путина, Патриарха Кирилла и др. высокопоставленных лиц с помощью коррупционных разоблачений;

3) Soffiare sul Fuoco del malcontento all’interno delle minoranze etniche. A tale scopo si suggerisce di utilizzare la DISINFORMAZIONE su GRANDI PERDITE FRA I SOLDATI DI QUEI GRUPPI e CONVINCERLI CHE L’INCREMENTO DEL RECLUTAMENTO FRA LE REGIONI SOTTOSVILUPPATE SIA INTENZIONALE. A tale scopo si suggerisce di lanciare campagne su vasta scala con tutti i canali e mezzi disponibili. Oltre a stabilire legami e a sostenere i dissidenti (“exiled Russian dissidents”) e le figure “attendibili” in grado di influire sull’opinione pubblica nei canali social interni.
(orig. “U.S. information operations should also seek to fuel anti-Kremlin grievances among Russia’s ethnic minority groups. Groups such as the Buryats, the Yakuts and the Chechens face consistent discrimination, while the state turns a blind eye. Meanwhile, during the war in Ukraine, the Russian army has recruited vastly higher rates of soldiers from minority groups than other groups, resulting in an elevated rate of minority casualties. This recruitment process represents the Kremlin’s continual exploitation of those living in poorer regions who lack employment opportunities. Putin already fears that ethnic minorities could form secessionist movements that divide Russia’s multiethnic society. As such, he has sought to impose his “power vertical” on these groups. For example, Moscow just stripped the head of Russia’s Republic of Tatarstan of his title as president of the region, which had sought independence back in the 1990s. Washington should ensure every Tatar in Russia knows what they have lost and encourage them to fight for their rights.” // “through the widespread use of VPN internet access, the United States can deliver information inside Russia as well as use Russian surrogates to post social media messages on Russian platforms.” // “Although it is important to engage with exiled Russian dissidents and amplify their voices, this is not necessarily the most effective method to reach the ordinary Russian and change their perceptions. Pro-Putin Russians do not watch dissident channels. A more effective method to reach Putin’s heartland is to work within their own community. A critical aspect in Russian culture is trust. When dissident opinions come from sources that Russians deem trustworthy, they let down their guard.”)

3) Разжигание недовольства среди этнических меньшинств. Для этого предлагается использовать дезинформацию о больших потерях среди солдат данных групп и убедить, что увеличение вербовки из «отсталых» регионов происходит намеренно. С этой цель предлагается развернуть широкомасштабную информационную компанию с использованием имеющихся каналов и средств. Также наладить работу и поддержать диссидентов («беглых патриотов») и лидеров общественных мнений во внутренних социальных сетях.

Se consideriamo il primo punto “Russia – Paese Paria” con la cosiddetta GM, ecco allora che si può individuare, da parte dell’avversario, una strategia di lungo periodo per cambiare SIGNIFICATI e VALORI verso la Russia sia al suo interno, che oltreconfine. E NON POSSIAMO FARE AFFIDAMENTO SU ALLEATI DI CIRCOSTANZA. E’ vero, siamo attualmente insieme a RPC, India, Iran, e ad altri popolosi Paesi non occidentali, ma TUTTO PUO’ CAMBIARE.
Если рассматривать первый пункт — «Россия – страна-изгой» с т.з. ментальной войны, то это может стать долговременной стратегий действия противника по изменению смыслов и ценностей в отношении России как внутри, так и за её пределами. При этом нельзя полагаться на ситуационные союзы. Да, пока мы вместе с КНР, Индией, Ираном и другими многочисленными странами не западного мира, но всё может измениться.

Un’altra zona “grigia” o, per dirlo in termini psicologici, UN ALTRO PUNTO CIECO, si trova DIRETTAMENTE NELLE TESTE DEI NOSTRI “PARTNER” (come vengono chiamati, ora ironicamente, i Paesi occidentali, NdT).
Ещё одна «серая» или, говоря психологическими терминами слепая зона, находится непосредственно в головах наших «партнеров».

Nella moltitudine di documenti e analisi strategiche capita spesso che gli autori usino termini come guerra ibrida, di informazione, cognitiva, per legittimare i propri complessi, intessendoli di arroganza, incompetenza, e proiezioni aggressive: tipico “portato dell’uomo bianco”.
В многочисленных докладах и стратегиях западных экспертов видно, что авторы часто используют термины гибридная, информационная, когнитивная война для оправдания собственных комплексов, сотканных из высокомерия, некомпетентности и агрессивной проекции — «бремени белого человека».

Tali complessi impediscono loro di vedere il quadro al completo, DAL MOMENTO CHE IL QUADRO REALE PER LORO NON HA ALCUN SIGNIFICATO, in quanto mal si accorda al loro discorso e non coincide con quelle narrative decise “ai massimi livelli”. Questo poi PORTA A CONSIDERARE IL MALCONTENTO IN MASSA DELLA PROPRIA POPOLAZIONE COME TENTATIVI DI TERZI DI INFLUIRE E DESTABILIZZARE LA SITUAZIONE.
Эти комплексы не позволяют видеть картину целиком, потому что реальная картина для них не имеет значение, так как не вписывается в дискурс и не совпадает с теми нарративами, принятыми на «высшем уровне», поэтому массовое недовольство населения собственной страной воспринимается как попытки третьих лиц оказывать влияние и дестабилизировать ситуацию.

Per gli esperti politici, I PROPRI CITTADINI SONO CONSIDERATI ALLA STREGUA DI OGGETTI DI UNA MANIPOLAZIONE GIA’ PREMEDITATA DA TEMPO, sia in caso di elezioni che di covid; miliardi sono investiti nei mezzi di comunicazione di massa, come le reti TV, i social e istituti che si occupano di pubblica opinione. Per questo non è affatto difficile credere che abbiano un EFFETTO DURATURO sulla società da loro amministrata.
Для политических экспертов собственные граждане — это объект заранее подготовленной манипуляции, будь то выборы или ковид; в средства массовой манипуляции, таких как широковещательное тв, соцсети или институты общественного мнения, вкладываются миллиарды, поэтому трудно поверить, что они не имеют должного эффекта на опекаемое сообщество.

D’altro canto, qualsiasi azione, ma anche solo proposizione russa, in difesa e promozione dei propri interessi, genera in Occidente un forte desiderio di stigmatizzazione, in quanto ostile alla GB, agli USA e alleati.
С другой стороны, любые действия России, не только по защите и продвижению собственных интересов, но даже по их формулированию, вызывают у запада стойкое желание обозначить эти действия как враждебные в отношении Великобритании, США и союзников.

Per questo motivo, tali analisi creano concetti di guerra ibrida, cognitiva e di informazione per “individuare la minaccia russa” e integrarla nel complesso del discorso antirusso, MOLTIPLICANDO COSI’ LE PROPRIE TENDENZE PARANOICHE.
Поэтому и изобретаются концепции гибридных, когнитивных, информационных войн для «определения российской угрозы» и её интеграции в антироссийский дискурс, множа собственные параноидальные наклонности.

Evgenij MAKAROV, in esclusiva per NEWS FRONT.
Евгений Макаров, специально для News Front


[1] Cognition Workshop Innovative Solutions to Improve Cognition (June 1-3, 2021) https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-07/210601%20Cognition%20Workshop%20Report-%20v3.pdf (проверено 12.11.2022) p. 4

[2] А причем тут Англия? https://russiancouncil.ru/blogs/e-makarov/a-prichem-tut-angliya/ (проверено 12.11.2022)

[3] «Врать себе и другим» – украинская национальная идея от Арестовича https://www.vesti.ru/article/2712430 (проверено 10.11.2022)

[4] Ильницкий. А. «Стратегия ментальной безопасности России» https://amicable.ru/news/2022/04/15/19809/strategy-mental-security-russia/ (проверено 10.11.2022)

[5] Очерк о психоисторических / ментальных войнах https://shkolnikov.info/articles/11-analitika-i-prognozy/106073-ocherk-o-psikhoistoricheskikh-mental-nykh-voynakh (проверено 10.11.2022)

[6] Лосев А., Ильницкий А. «Почему русские не сдаются» https://www.pnp.ru/politics/pochemu-russkie-ne-sdayutsya.html (проверено 10.11.2022)

[7] Концепция когнитивной войны https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2022-02/CW%20article%20Claverie%20du%20Cluzel%20final_0.pdf (проверено 10.11.2022)

[8] Cognitive Warfare https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-01/20210122_CW%20Final.pdf (проверено 10.11.2022)

[9] Там же.

[10] Там же

[11] Преодоление разрыва между человеком и машиной — шаг назад или вперёд? https://habr.com/ru/post/517222/ (проверено 13.11.2022)

[12] Ментальная и когнитивная войны: вопросы определения, цели и средства https://dzen.ru/media/id/5f54f367fdbd8b69779a4b6d/mentalnaia-i-kognitivnaia-voiny-voprosy-opredeleniia-celi-i-sredstva-635818ed5cdf754045543dd1 (проверено 10.11.2022)

[13] Opinion | Waging Psychological War Against Russia https://www.politico.com/news/magazine/2022/09/07/waging-psychological-war-against-russia-00054995 (проверено 27.09.2022)

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Dal fronte nessun aggiornamento di rilievo, salvo notizie rilevanti si va a domattina.

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30/11 ore 12:30 aggiornamento

SCIENZE SOCIALI PRO-NATO (E RELATIVE CONTROMISURE…)

Nell’accostarmi, da totale profano, a questo argomento, ho fatto scoperte a dir poco inquietanti. Almeno per me, perché non immaginavo che i cinegiornali luce avessero, in quanto punta di un iceberg ben più grande, una strutturazione alla base così organizzata, così efficiente, così sviluppata.

Anche perché poi ci si pone il sempiterno “Che fare?”… e di fronte a uno spiegamento di forze del genere, la fionda di Davide fa sempre più ridere. Comunque, come amava dire il nostro prof di storia dell’arte… ride bene chi ride a giugno!

Bando alle ciance, quindi. Tutto nasce da questo articolo.
https://news-front.info/2022/11/28/serye-zony-serogo-veshhestva-mentalnye-jeffekty-kognitivnoj-vojny/
Che traduce, almeno nelle prime righe, alcuni concetti da un “paper” in PDF di un sito anglofono
https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-07/210601%20Cognition%20Workshop%20Report-%20v3.pdf
Sito anglofono che, ovviamente, non conoscevo per nulla. Canc canc canc fino ad arrivare a “org”…
https://www.innovationhub-act.org
E leggo NATO praticamente ogni due per tre. Do una scorsa all’immancabile “about us”
https://www.innovationhub-act.org/about
E leggo: “The Innovation Hub is the community where experts and innovators from everywhere collaborate to tackle NATO challenges and design solutions. It is the engine of the NATO Innovation Network, federating national entities leveraging open innovation and agile development.”

Azz… sono nel cuore pulsante, nel sito delle teste da novanta… andiamo a vedere che fanno:
https://www.innovationhub-act.org/content/all-initiatives
- COGNITIVE WARFARE
- OPERATIONS 2040
- CRYPTO CURRENCIES FOR NATO
- Varie ed eventuali (che ci vuole sempre, anzi io lo metterei sempre al primo posto…)

I soldi li tengo nel materasso, nel 2040 saremo tutti morti, opto per la “guerra cognitiva”:
https://www.innovationhub-act.org/content/cognitive-warfare
“Cognitive Warfare brings the New Third Operational Dimension, besides the cyber and the physical ones. How should NATO adjust to it and face the challenges that come with it?”

E cerco subito di ficcarla dentro a qualche categoria di pensiero del secolo scorso: sarà mica la cara vecchia “propaganda”? No… “non è signora le do due fustini in cambio del suo”. Però poi gratta gratta alla fine son quasi convinto che lì arriviamo. Solo che a livelli stratosferici. Mi viene in mente un libro sull’ideologia Tokugawa che ci avevan dato da studiare per Re.Fil.A.O. 2, dove si comparavano l’ideologia Tokugawa giapponese alla Scolastica occidentale, e si coglieva l’occasione per tornare, ancora una volta, su cosa definiva il termine IDEOLOGIA. La faccio breve, anche perché son passati trent’anni.

In sostanza (Prof. Raveri si giri dall’altra parte per favore, sto per fare uno scempio…), l’IDEOLOGIA per definizione è TOTALITARIA. Ovvero, deve essere in grado di dare una risposta a TUTTE le domande. Ma proprio TUTTE. Da chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, eccetera, a cosa è BENE e cosa è MALE, a cosa è la SCIENZA e come è strutturata, su quali cardini e principi fondamentali, eccetera. Più è totalitaria, più è sistema chiuso onnicomprensivo, più è difficile scardinarla. Vedansi l’ideologia Tokugawa nel Giappone feudale, ma a questo punto senza uscir dal seminato anche la Scolastica, dove il sistema tolemaico (la SCIENZA) era speculare al sistema teologico, ben esemplificato nella Commedia di Dante. Per scardinarla, qualche rogo qua e là, Berta che filava la lana e l’amianto, P Protestantesimo, Umanesimo-Rinascimento, “Scoperta” dell’America-Età moderna-rivoluzione copernicana, “Eppur si muove”, “cogito ergo sum” e via discorrendo fino alla creazione di un modello COMPLETAMENTE alternativo.

Ora, da quel che mi par di capire la cosiddetta cognitive warfare si muove su questa lunghezza d’onda. Con la differenza che mentre i pilastri dell’Ideologia Scolastica o Tokugawa erano chiari, lampanti, STATICI come le colonne di S. Pietro o del Partenone, qui sia tutto molto “fluido”, con “regole del gioco” che cambiano ogni due per tre. Da qui la necessità di GIRARE LA FRITTATA sempre in funzione della massimizzazione del potere di convincimento delle masse, considerate sempre secondo quella DICOTOMIA OPPORTUNISTICA, biomeccanicistica, strumentale e strumentalizzante: “pecoroni indistinti” da un lato e “oggetto parcellizzato” di sondaggi d’opinione pronti a coglierne anche la minima variazione d’alito della nicchia del gruppo sociale di riferimento dall’altro.

Diciamo che finché continuano a trattarci così… forse c’è speranza! Tuttavia, il pericolo non solo non va sottovalutato, ma ci pone davanti a sfide sempre maggiori. Sfide a cui noi non siamo assolutamente preparati. Anche perché le “scienze sociali”, diciamocelo pure, sono materie da sfigati! “Cosa studi?” “Storia, Lettere, antropologia, filosofia, sociologia, scienze politiche…” “ok ho capito, un altro che non ha voglia di lavorare o punta a vincere il concorso da bidello o da usciere…”. E via, così in Europa lasciamo sempre più il monopolio delle scienze sociali agli anglofoni che le usano per i loro fini. Dico in Europa perché è qui che restiamo indietro o, peggio, ci accodiamo: da altre parti le contromisure le prendono. Eccome! Anche spiegando le cose terra terra come in questo articolo.

Che ora vado a tradurre integralmente.

“Le zone grigie della materia grigia”: effetti mentali della guerra cognitiva
«Серые зоны серого вещества»: ментальные эффекты когнитивной войны
28.11.2022 11:40

Il nostro cervello o, come diceva Hercule Poirot, le “piccole cellule grigie” (little grey cells), intendendo con ciò la materia grigia del nostro cervello, oggi si trova in una condizione di indeterminatezza e confusione, caratteristico di una DISSONANZA COGNITIVA, ovvero luogo di CONFLITTI PSICOLOGICI INTERNI.
Наш мозг или, как говорил Э.Пуаро, «маленькие серые клеточки», подразумевая под этим серое вещество головного мозга, находится сегодня в состоянии неопределённости и запутанности, характерном для состояния когнитивного диссонанса, т.е. места внутренних психологических конфликтов

Se consideriamo questo assunto alla luce della odierna TERMINOLOGIA relativa ai CONFLITTI ARMATI, una simile condizione di confusione è tipica anche delle “ZONE GRIGIE”: territori di CONFLITTI MILITARI ATTIVI, con l’IMPIEGO DI METODI GUERRA IBRIDA / MENTALE / COGNITIVA, in cui siamo coinvolti.
Если рассматривать данное утверждение с точки зрения современной военной конфликтной терминологии, подобное состояние запутанности также характерно для «серых зон»: территорий активных боевых действий с применением методов гибридных / ментальных / когнитивных войн, в которые мы вовлечены.

Che fare, quando provi l’irrefrenabile desiderio di fare un danno a qualcuno per un risentimento che si trascina storicamente da tempo… ma hai paura di farlo apertamente? Tanto più se te sei un piccolo Paese, e pure a sovranità limitata? A tal fine occorre cercare percorsi alla luce del sole e anche quelli che non lo sono, per mettere in moto meccanismi in modo da far sì che stiano sempre sotto l’asticella dello scontro armato.
Что делать, когда испытываешь непреодолимое желание кому-то навредить вследствие обширного исторического ресентимента, но делать это в открытую страшно? Тем более, если ты — небольшая страна, лишённая суверенитета. Для этого следует искать пути явного и неявного воздействия на причину своих внутренних комплексов ниже или выше так называемого порога применения вооружённых средств.

In passato tale ruolo lo ricoprivano la DIPLOMAZIA, esempio di aperta influenza sulla politica dell’avversario, e lo SPIONAGGIO, metodo convenzionale di influenza nascosta.
Ранее к таким средствам относилась дипломатия, это пример открытого влияния на политику оппонента, и шпионаж, конвенциональный путь скрытого воздействия.

L’epoca contemporanea presuppone una serie di novità, non prima considerate per il semplice fatto che il loro sviluppo è legato quello di un intero UNIVERSO INFORMATICO-TECNOLOGICO. Persino il termine popolare GUERRA IBRIDA, usato ampiamente in qualsiasi tipo di conflitto dove si combinino elementi di guerra convenzionale e di guerra irregolare, con un numero di soggetti non immediatamente e univocamente identificabili, HA PERSO LA RILEVANZA DI UN TEMPO.
Современная эпоха предлагает ряд новшеств, не учтённых ранее в силу их имманентного развития в информационно-технологическом универсуме. Даже популярный термин гибридная война, широко употребляемый в применении ко всякого рода конфликтам, сочетающим в себе принципы обычной и нерегулярной войны, с неявным числом участников, которых невозможно однозначно идентифицировать, утратил былую актуальность.

Ora siamo passati a termini molto più specifici: GUERRA DI INFORMAZIONE, GUERRA PSICOLOGICA, GUERRA CIBERNETICA, GUERRA COGNITIVA e GUERRA MENTALE (definizioni NATO a fianco, NdT).
Теперь мы перешли к более узкоспециализированным терминам: информационные, психологические и кибероперации, когнитивные и ментальные войны:

- GUERRA DI INFORMAZIONE: CONTROLLARE CIO’ CHE UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE VEDE (“Informational warfare attempts to control what the target population sees”)
Информационная война — контролировать то, что выбранная аудитория видит;

- GUERRA PSICOLOGICA: CONTROLLARE CIO’ CHE UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE PERCEPISCE (“psychological warfare controls what the target population feels”)
Психологическая война — контролировать то, что выбранная аудитория чувствует;

- GUERRA CIBERNETICA: DISTRUGGERE LE CAPACITA’ TECNOLOGICHE DI UN DATO PAESE (“cyber warfare attempts to disrupt the technological capabilities of target nations”)
Кибервойна – возможность нарушать технологические возможности выбранных стран;

- GUERRA COGNITIVA: CONTROLLARE COME UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE PENSA E REAGISCE [1] (“cognitive warfare focuses on controlling how a target population thinks and reacts”)
Когнитивная война — контролировать то, как выбранная аудитория думает и реагирует[1].

In questa gerarchia manca chiaramente solo un livello, che somma l’effetto cumulativo o le conseguenze di effetti simili, che noi chiamiamo GUERRA MENTALE: CONTROLLARE I VALORI E LA COSTRUZIONE DI SENSO DI INTERI POPOLI, GRUPPI ETNICI, GRUPPI SOCIALI.
В данной иерархии явно отсутствует только одна ступень, суммирующая накопленный эффект или последствия от подобных воздействий, сегодня мы его определяем как ментальная война — контроль ценностей и смыслов целых народов, этносов, групп.

Naturalmente, ci riferiamo a TECNOLOGIE che, analogamente a quella NUCLEARE, non sono elaborabili e usufruibili da chiunque. Ci sono problemi di SOVRANITA’ che, in questo caso, giocano un ruolo non da poco. I Paesi privati di INDIPENDENZA POLITICA ed ECONOMICA, sono privati anche di indipendenza nelle rimanenti sfere, tra cui quella SOCIOCULTURALE e INFORMATIVA; per questo motivo, anche quanto compiono di nascosto è diretto da chi proietta il proprio potere e la propria influenza su questi Paesi.
Естественно и то, что подобные технологии, как и ядерные технологии, не могут разрабатываться и использоваться кем попало. Проблемы суверенитета играют тут немаловажную роль. Страны, лишённые политической и экономической независимости, лишены её и во всех остальных сферах, включая социально-культурную и информационную, поэтому их скрытыми действиями руководят те, кто проецируют свою власть и влияние за счёт и за пределы этих стран.

Per esempio, è il caso di Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca o Paesi Baltici, dietro cui si muovono USA e GB [2].
Например, если мы говорим об Украине, Польше, Чехии или Прибалтике, за спиной которых стоит США и Великобритания[2].

Si formano così le “zone grigie”, dove si usa l’intero arsenale sopra elencato di metodi di lotta, incluso l’impiego di formazioni armate ma anche, al contempo, sullo stesso territorio INSIEME AGLI EVENTI BELLICI può COESISTERE e combinarsi LA VITA CIVILE, con centri commerciali, ristoranti e discoteche, come oggi in Ucraina. Basta non farsi illusioni sulla realtà di questa “VITA CIVILE”.
Таким образом, происходит образование «серых зон», где используется весь перечисленный выше арсенал методов борьбы, включая использование вооруженных формирований, но при этом, на одной и той же территории могут сочетаться как военные действия, так и мирная жизнь с торговыми центрами, ресторанами и дискотеками, как сегодня на Украине. Однако не стоит питать иллюзий насчёт реальности такой «мирной жизни».

Per vivere in condizioni come queste ed evitare la DISSONANZA, alla base di SERI DISTURBI PSICHICI, le persone, ovvero la popolazione locale, AUTONOMAMENTE e SISTEMATICAMENTE provvede ad AUTOGIUSTIFICARSI e ad AUTOINGANNARSI riguardo ciò che gli accade intorno.
Для того, чтобы жить в подобных условиях и избегать диссонанса, провоцирующего серьёзные психические нарушения, люди, т.е. местное население, самостоятельно и систематически проделывали работу по самооправданию и самообману относительно окружающей действительности.

E CIO’ ACCADE CONTINUAMENTE, OGNI ORA e OGNI GIORNO: un intero flusso di bugie corre ogni giorno dagli schermi TV e da internet, NECESSARIO AFFINCHE’ la “COLTURA VIRALE DELL’UCRAINICITA’”, INTRODOTTA NELLA MENTALITA’ di queste persone, non muoia, ma al contrario continui a svilupparsi di generazione in generazione. Emergono in questo i risultati della GUERRA MENTALE vinta dal nostro nemico su parte del territorio ucraino. Lo ha ammesso lo stesso Arestovich, del resto, affermando che una delle idee nazionali centrali dell’Ucraina è MENTIRE IL PIU’ POSSIBILE A SE’ STESSI E AGLI ALTRI, ALTRIMENTI CROLLA TUTTO.
И продолжают это делать ежечасно и ежедневно: тот поток лжи, который несётся с экранов тв и интернета, нужен для того, чтобы привнесённая «вирусная колония украинства», засевшая в ментальности этих людей, не распалась, а продолжила развиваться в последующих поколениях. В этом и проявляются результаты ментальной войны, выигранной нашими противниками на части территории Украины. Арестович так и сказал, что одна из центральных национальных идей Украины — это как можно больше врать себе и другим, иначе всё рухнет[3].

(continua)

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30/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/29/20221129214101-8c1a595c-xx.jpg
e legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129214042-6e923e83.jpg

Confermato tutto quanto ci siam detti nella giornata di ieri. Prosegue il momento positivo delle forze russe fra SEVERSK e ARTEMOVSK. Le ff.aa. ucraine sono mandate dai loro padroni al massacro in assalti sconsiderati più a nord, ancora fra SVATOVO e KREMENNAJA, piuttosto che con l’ordine di tenere posizioni dove ormai son rimasti in poche unità, come mostra questo LORO filmato, che è un videomessaggio al “signor presidente e al ministro della difesa”:
https://t.me/boris_rozhin/71607
Impressionante. Queste le condizioni in cui dovrebbero resistere a un fuoco superiore in intensità di svariate volte: 9:1, secondo alcuni.

Sono sempre fonti ucraine a riconoscere che chi oggi è mandato nel Donbass, sa già di andare a morte certa, senza alcuna speranza di cavarsela.
https://t.me/legitimniy/14211

Il genocidio di un popolo, tornando ad alcune questioni toccate ieri, è
- usarlo come carne da cannone con ordini di attacchi sconsiderati e di altrettanto sconsiderate difese di posizioni indifendibili;
- lanciare il sasso e tirare indietro la mano, come nel vergognoso caso dei Patriot, annunciati prima, poi quando Medvedev ha detto che saranno considerati obbiettivi militari come tutti gli altri, anche se a manovrarli saranno soldati a stelle e strisce (i Patriot non “vanno da soli”…), immediato dietrofront, “si scherzava...”;
https://t.me/vityzeva/74265
- lanciare un’offensiva che è stata una carneficina, con centinaia di migliaia di morti fra sopra CHERSON quest’estate ed EST di CHARKOV, con obbiettivi raggiunti sicuramente inferiori alle aspettative padronali e poi, di fronte a una più che prevedibile reazione (messa in sicurezza di una linea di fronte tagliando gli approvvigionamenti o, quantomeno, rendendoli più difficili), anche qui tirare indietro la mano, lasciando a due totali incapaci, i burattini patàca e “toro scornato” (l’ex pugile Klichko ora sindaco di Kiev) la gestione di una situazione tragica fra i civili.
- spingerlo, in queste condizioni, a resistere “altri due o tre anni”, come ha detto recentemente la moglie del patàca.
https://t.me/legitimniy/14182
Moglie e prole non sono in Ucraina da mesi, come tutte le mogli e proli dei maggiori esponenti della Bankovaja e dello Stato maggiore delle forze armate. Gira, la signora. Va in Inghilterra dalla moglie del primo ministro, accende l’albero, passa il tempo, dice di resistere altri due o tre anni.
https://t.me/panchenkodi/3534
Così, io “resisterei” tutta la vita… ma la realtà del popolo ucraino è un’altra. Tra un po’, per problemi di approvvigionamento e per consumo eccessivo oltre a quello automobilistico e delle caldaie a naftone, anche il carburante andrà a scarseggiare.
https://t.me/legitimniy/14210
Già adesso le code sono non tanto per le macchine, quanto per le taniche con cui far andare tutto il resto. E siamo solo al 30 novembre. Ma il “genocidio”, non è di quello che, AVENDO GIA’ RICEVUTO IN QUESTO PERIODO DEL 2021 PRECISI SEGNALI DI SMETTERLA, DA PARTE RUSSA, HA AMMESSO RECENTEMENTE DI AVER DELIBERATAMENTE MENTITO AL SUO POPOLO, ANDANDO AVANTI A TESTA BASSA SECONDO COPIONE VECCHIO DI DIVERSI ANNI (e completamente inattuale!) VERSO IL SUICIDIO, VERSO IL “PAESE 404”, parafrasando il codice delle pagine scomparse di Internet.

Aggiornamenti a seguire.

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29/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129150053-3d057f2a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129150100-ecc15eb3.jpg
della parte di linea di fronte da SEVERSK ad ARTEMOVSK. A sud di ARTEMOVSK è ora chiaro l’avanzamento di questi due giorni. Si vede anche il canale Severskij Donec-Donbass. Nella cartina con legenda in italiano, è accanto a “Kurdyumivka”, ovvero KURDJUMOVKA nella pronuncia ucraina con cui sono pubblicate le mappe satellitari in caratteri latini. “Appoggiandosi” al canale, anche la progressione verso nord cambia: un argine naturale per difendersi da attacchi a ovest, a sud spalle coperte dalla posizione appena conquistata, muovendosi di concerto con gli altri a est l’avanzata è decisamente più facilitata.

Intanto, IL TIRO D’ARTIGLIERIA SI SPOSTA VERSO SLAVJANSK-KRAMATORSK. Un’altra conseguenza del cedimento a sud di ARTEMOVSK è lo spostamento progressivo verso ovest dei tiri di artiglieria, su territori che ora si trovano a essere future retrovie della nuova linea di fronte. E’ di qualche ora fa la notizia di attacchi fra SLAVJANSK e KRAMATORSK.
https://t.me/boris_rozhin/71585

QUANDO A "TOGLIERE LA CORRENTE" ERA LA NATO…

Quartier generale NATO, Bruxelles, 25 maggio 1999. Conferenza stampa di Jamie Shea, portavoce NATO

Domanda (Agenzia di stampa norvegese): mi scusi Jamie ma se mi dite che l’esercito ha molti generatori di corrente, perché state privando il 70% del Paese [la Serbia, NdT] non solo dell’elettricità, ma anche dell’acqua? Se dice che ha tanta elettricità di riserva da usare, perché dite che state solo colpendo obbiettivi militari?
Question (Norwegian News Agency): I am sorry Jamie but if you say that the Army has a lot of back-up generators, why are you depriving 70% of the country of not only electricity, but also water supply, if he has so much back-up electricity that he can use because you say you are only targeting military targets?
Jamie Shea: Si, mi spiace ma l’elettricità comanda anche sistemi di comando e di controllo. Se il presidente Milosevic davvero vuole che tutta la sua popolazione abbia acqua ed elettricità, tutto ciò che ha da fare è accettare le cinque condizioni della NATO e noi fermeremo questa campagna. Ma siccome non lo fa, noi continueremo ad attaccare gli obbiettivi che forniscono l’elettricità alle sue forze armate. E se questo ha conseguenze sui civili, è un problema di Milosevic.
Jamie Shea : Yes, I'm afraid electricity also drives command and control systems. If President Milosevic really wants all of his population to have water and electricity all he has to do is accept NATO's five conditions and we will stop this campaign. But as long as he doesn't do so we will continue to attack those targets which provide the electricity for his armed forces. If that has civilian consequences, it's for him to deal with
https://www.nato.int/kosovo/press/p990525b.htm
78 giorni di bombardamenti (24-03/10-06), uranio impoverito, nostri soldati morti di tumore (lo scandalo alla fine è venuto fuori, ma nessuno parla di quei popoli che lì ci vivono, da allora, e delle loro oncologie) e, ohibò, 70% della popolazione senza luce e acqua. Operazione iniziata un mese dopo quella russa, due mesi dopo era arrivata a questo. In Ucraina, a maggio 2022 valeva ancora la parola d’ordine che le infrastrutture non dovevano essere toccate. E così è stato anche a giugno, luglio, agosto e settembre. A fine agosto Shojgu diceva ancora che “andava bene così”: schiacciasassi al fronte e nessuno all’interno toccato. A Kiev facevano le notti brave, come riporta Repubblica. Ma anche a Odessa, “per dimenticare”. Fino a quando qualcuno non ha deciso di alzare l’asticella. Ed entrare a gamba tesa nel conflitto. E provocare quelle vittorie (di Pirro) che hanno costretto l’orso cattivo a prendere atto e alzarla a sua volta, con la mobilitazione di 300.000 uomini. Ciliegina sulla torta, l’attentato al ponte della Crimea. Il cambio di strategia, da parte dei russi, ivi compresi gli attacchi alle infrastrutture energetiche, sono stati conseguenza diretta da parte di un primo cambio di strategia: quello dei padroni NATO.

Padroni NATO che vent’anni fa non si sono fatti scrupoli di seminare morte e distruzione per 78 giorni. Con le stesse anime belle di oggi che tuonano contro “lo zar” a tenere in piedi un governo (di centrosinistra!) e a orchestrare la scissione in RC. Un partito che da allora non è stato più lo stesso, anche in chi è restato. E la ferita di allora è bruciata in tutti questi anni di cupio dissolvi, fino alla desolazione attuale. Fa strano, tuttavia, che nessuno si ricordi di queste parole, di chi le ha dette, in quale contesto, con quale “diritto”. Lo stesso con cui gestisce le votazioni nel Palazzo di Vetro a suo uso e consumo, lo stesso con cui pensa oggi di poter fare quello che faceva vent’anni fa.

“CECENI E BURIATI” E I COLTELLI CHE SI AFFILANO IN VATICANO

L’uscita infelice di Papa Francesco sui ceceni e i buriati non è andata proprio giù a Mosca. Che per bocca di Maria Zacharova, portavoce ufficiale del Ministero degli affari esteri, già ieri protestava:

Siamo all’assurdo: solo poco tempo fa l’Occidente sosteneva il contrario, che erano gli slavi a torturare i ceceni, ora la posizione è cambiata di 180 gradi.
Какой-то абсурд: ещё недавно Запад полагал, что всё наоборот, и славяне мучают чеченцев, теперь позиция изменилась на 180 градусов. […]

E ancora. Cosa ci dice il Vaticano sul martirio del popolo plurinazionale sovietico? Può avere, ha senso parlare daccapo di pentimento cattolico verso gli ortodossi nel 20° secolo, o verso i musulmani nei secoli precedenti?
И ещё. Что Ватикан нам скажет о мученичестве многонационального советского народа? Может, имеет смысл сначала порассуждать о католическом покаянии перед православными за век 20-й, и мусульманами за многие предыдущие?

Noi siamo una sola famiglia con i buriati, coi ceceni, e con gli altri rappresentanti del nostro Paese che è plurinazionale e pluriconfessionale.
Мы одна семья с бурятами, чеченцами и другими представителями нашей многонациональной и многоконфессиональной страны. […]
https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/4227

Io capisco la posizione di un papa che si espone a tutte le critiche (Zelenskij compreso!), facendo un gesto inedito la notte di Venerdì santo con due donne, russa e ucraina, che portano insieme la croce, proprio nel momento di maggior demonizzazione in U-ccidente del “nemico”. E’ la migliore dimostrazione della sua buona fede, e di un suo atteggiamento personale autenticamente volto a cercare la pace. Tuttavia, è anche un dato di fatto che coi mesi, la sua posizione si sia via via allineata a quella dominante da queste parti. Laddove “genocidio” è una parola che ha un solo campo di applicazione (il popolo ucraino) e un solo colpevole (la Russia, anzi, “secondo le informazioni in suo possesso” i buriati e i ceceni…).

Scivoloni “merito” solo dei suoi cattivi consiglieri? Non so, perché non sono un “vaticanista”. Ma esiste un rapporto causale fra quel “I have much information” di cui parla in quell’intervista e chi gli dà queste informazioni, a partire dalle presunte atrocità dei ceceni e dei buriati contro gli slavi d’Ucraina. E’ lui stesso ad ammetterlo. Informazione quest’ultima che lui peraltro usa, RIESCE a usare, CERCA IN TUTTI I MODI DI VOLGERE, è evidente nel testo, in maniera “ecumenica”, ovvero anche per lasciare aperta una porta all’altra parte, per cercare di recuperare coi “russi russi” (“of the Russian tradition”… e anche questa PRESUNTA dicotomia non è farina del suo sacco…): “non sono loro a commettere le atrocità, ma buriati e ceceni”. E così mette una pezza peggiore del buco!

Il motivo l’ha spiegato la Zacharova. Il russo “of the Russian tradition” non esiste, né tanto meno è la brutta copia di Ivan Drago (quando invece era il “russo russo” a opprimere i ceceni)! Occorrerebbe spiegarlo ai suoi “slavisti”: non mi riferisco a quelli della Gregoriana che lo sanno sin troppo bene, ma a quelli che gli passano “le informazioni”. Ma forse anche questi “procacciatori di notizie” lo sanno sin troppo bene: in altre parole, “sanno quello che fanno”.

I canali ufficiali di informazione vaticana, per esempio, e restando solo in tema religioso, parlano di due sacerdoti arrestati dai russi, ma non dicono nulla del fatto che in un’intera Oblast’, quella di L’VOV, oggi sia passata una legge che proibisce di colpo l’esercizio del culto della chiesa ortodossa, colpevole di fedeltà a Mosca.
https://t.me/WarDonbass/88496
Privando così buona parte della popolazione di L’vov della libertà di culto. Ma fa niente…

Mi sbaglierò, ma la sensazione che chi lo “informa” faccia apposta a mettergli in bocca queste considerazioni per provocare esattamente quelle reazioni, diplomatiche e non, più o meno disastrose che puntualmente accadono, è forte. Così come è forte la sensazione che non sia Becciu in cima alla classifica di quelli che in Vaticano si vorrebbe far fuori.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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29/11 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Prosegue sotto ARTEMOVSK l’avanzata delle truppe russe. KURDJUMOVKA, attaccata da sopra e da sotto, alla fine ha ceduto.
https://t.me/brussinf/5262
e i russi hanno raggiunto il canale SEVERSKIJ DONEC-DONBASS. Questa cartina mostra con la “V” di spunta i paesi liberati fra ieri e oggi.
https://t.me/boris_rozhin/71571
La il trattino rosso “_” in alto, alla fine della strada, è ARTEMOVSK. Che ormai è minacciato sempre più. Si sta cercando, da parte ucraina, di allestire una linea difensiva A SUD e A SUDEST di CHASOV JAR, il paese a ovest che verosimilmente diverrà la prossima roccaforte da difendere.

Per quanto riguarda SPORNOE, RYBAR non pubblica la cartina ma ci informa che oltre alla liberazione della città c’è anche quella della stazione di compressione del gas a nord est.
https://t.me/rybar/41571
Le troviamo in questa cartina
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113335-b7a335bd.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113341-69e5977a.jpg
Di fatto, con questa presa le truppe NATO perdono il punto di appoggio da cui partivano, sino a oggi respinte, ma partivano, per conquistare la raffineria e, da lì, tentare l’assalto a LISICHANSK. Un altro capitolo che si chiude.

DNR E LNR SMOBILITANO GLI STUDENTI UNIVERSITARI

Anche questo è un dato di fatto. LNR e DNR sono diventate Federazione Russa, in Russia gli studenti non devono partecipare alla SVO, anche gli studenti della LNR e DNR devono tornare a casa. Precisamente ieri, qui alcune foto
https://t.me/andrew_kots/428
e qui l’intervista a uno di loro
https://t.me/sashakots/37369
Anatolij nel 2014 aveva 11 anni. La guerra, quella che qualcuno ancora ha il coraggio di negare, gli ha rovinato la vita. Gli ha distrutto la casa, visto che il ragazzo è di Doneck, per la precisione di quel quartiere Petrovskij raso al suolo dai bombardamenti ucraini. A 19 è andato al fronte. Ora tornerà a vestire abiti civili. Speriamo, per lui, per sempre.

I POLACCHI

Di fronte a un video del genere,
https://t.me/voenkorKotenok/43081
Il Cristo in croce guareschiano avrebbe detto: “Don Camillo… non sei contento che oltre a scaldare i cuori, scaldo anche i corpi?”

Soldati polacchi gettano nel fuoco un evangelo ortodosso, dopo averlo ben esibito davanti al telefonino che immortala la scena. Della serie: farete tutti questa fine. Infantilismo idiota, siamo d’accordo: infantilismo, perché questa azione fatta “a sfregio” riproduce in gente “adulta e vaccinata”, come si diceva un tempo, meccanismi psicologici da asilo infantile. Idiota, perché FORSE non si rende nemmeno conto che così urta la sensibilità religiosa anche dei cosiddetti “alleati”. Questo video forse è la maggiore sintesi di tutto questo:
https://www.youtube.com/watch?v=FEsoS11Gcd8

E’ una scena dal film “I migliori all’inferno” (Лучшие в аду, 2022), di cui abbiamo già parlato. Scena iconica, e non perché c’è di mezzo un’icona. Passa primo soldato (russo o ucraino poco importa) in una stanza. Botte da orbi, spari di qua e di là, infuria la battaglia. Cade da una mensola posta all’angolo un’icona, per non saper né leggere né scrivere mi sembra quella di S. Nicola. Si china, la raccoglie, la rimette al suo posto e si fa il segno della croce. Subito dopo viene travolto da una parete che crolla, e dalla voragine creatasi passa un altro soldato (della parte opposta a quella di prima, per questo russo o ucraino poco importava). Nota l’icona finita per terra dopo l’esplosione, si china, la raccoglie, la rimette al suo posto e si fa il segno della croce. Edin narod. Un unico popolo.

FORSE. Ma non stiamo parlando di idioti a stelle e strisce che, fino a ieri, non sapevano neppure dove fosse l’Ucraina sulla cartina. C’è quindi dell’altro, in quel gesto blasfemo. E questo i polacchi lo sanno benissimo. In quel falò c’è la CONSAPEVOLEZZA di una SUPERIORITA’, in quel gesto di annientamento, che accomuna in questo caso tutti gli “slavi cirillici”, russi e ucraini. Un filone nero che accompagna l’intera storia dell’U-ccidente polacco (e non solo) nelle sue pagine peggiori verso EST. Siete la “razza inferiore”. Di fatto, è la riduzione ai minimi termini di quello che oggi è l’UCRAINA per la POLONIA. Terra di conquista, con i territori a ovest che torneranno sotto di lei, e di colonizzazione, pardon, “protettorato”, nel resto del territorio che resterà formalmente “indipendente”.

Quindi, bruciamo bene in evidenza e con ampia diffusione mediatica (per arrivare dai soldati NATO polacchi agli ucraini, quindi ai russi…) lo stesso libro su cui noi diciamo di credere, colpevole solo di essere scritto in caratteri cirillici anziché in polacco. E pensare che tutto è partito duemila anni fa da un ebreo palestinese, finito su una croce… per tutti.

Di fronte a questo scempio, il successore attuale di quell’ebreo palestinese, sempre pronto a prendere posizione per denunciare UNA parte, non si rende conto che, come recita un antico adagio… “quando si litiga si è sempre in due”? E che l’ALTRA parte non è il “POPOLO UCRAINO” (troppo comoda come semplificazione…) ma un REGIME CHE, sul suo stesso popolo, si sta comportando PEGGIO? E che magari – così, pura ipotesi… - è stata la CAUSA, e non l’effetto? E che questo regime è ormai monopolizzato da poteri esterni allo stesso che parlano inglese (i padroni), altre lingue occidentali (i vassalli e i valvassori) fino a quel polacco (valvassini) tanto osannato dalla gerarchia cattolica, al punto di “perdonargli” posizioni ultrareazionarie che sfociano infine, ma non solo, nella schifezza ripresa da quel video? Un cattolicesimo di facciata e ridotto a tifo da stadio che di katholikos non ha nulla?

Sicuramente è anche male informato. “When I speak about Ukraine, I speak about the cruelty because I have much information about the cruelty of the troops that come in. Generally, the cruelest are perhaps those who are of Russia but are not of the Russian tradition, such as the Chechens, the Buryati and so on. Certainly, the one who invades is the Russian state.”
https://www.americamagazine.org/faith/2022/11/28/pope-francis-interview-america-244225
Questa frase infelice, rilasciata al giornale gesuita “America”, non è farina del suo sacco. Ma chi gliel’ha ispirata, ora fa sì che si becchi battute del tipo: «De furore Сhechenum, Buryatum libera nos, Domine» https://t.me/vysokygovorit/10102

Sempre peggio.

Aggiornamenti a seguire.

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29/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Mappa aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128200732-f1305aff.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128200730-e1d9820e.jpg

Non solo è cambiata rispetto a ieri la parte relativa ad ARTEMOVSK, ma lì continua a svolgersi quel fuoco intenso di artiglieria, come è visibile nella concentrazione degli attacchi in quella porzione di linea di fronte. La situazione non appare “stabilizzata”, come dicono in gergo. Vedremo, eventualmente, gli sviluppi.

SENIOR INTEGRATION GROUP UKRAINE, I “FACILITATORI”…

Partendo da questo articolo
https://mil.in.ua/en/news/the-pentagon-has-established-a-senior-integration-group-to-coordinate-aid-for-ukraine/

e arrivando a questo approfondimento
https://newins.ru/articles/zapad/kuratory_ukrainskogo_fronta_v_pentagone
che fa nomi e cognomi di questi personaggi, burocrati, generali membri dei CdA delle maggiori multinazionali del complesso militare industriale USA, fino al capo del Pentagono, non incluso nel gruppo ma con ruolo di copertura dello stesso. Della serie: “i ragazzi li curo io”.

Facciamo quindi conoscenza con il Senior Integration Group Ukraine. I “facilitatori”, come li chiamo io. Pastoie burocratiche? Nessun problema, due timbri, due telefonate e le armi si trovano, partono e arrivano dove devono arrivare. Il gruppo agisce nello spazio grigio della legge, con ampi poteri completamente fuori dal controllo di chiunque, se non della massima autorità a cui deve rendere conto.

E considerando che la massima autorità spesso, a fine discorso, non sa neppure dove sta l’uscita dietro il palco, lo spazio di manovra è pressoché illimitato. Cominciamo a segnare questo nome, in previsione di ulteriori approfondimenti.

A PROPOSITO DI FANGO

Video osceno, sia perché hanno sempre il brutto vizio di mettere la musica di sottofondo, sia perché mostra il rincoglionimento di chi lo ha girato. E’ un video di orgoglio, come mostrano gli ideogrammi (ormai si parla per ideogrammi… stiam diventando tutti cinesi…) del muscolo + bandiera ucraina alla fine. Dovrebbe essere un video di denuncia: “ma guarda dove cazzo mi han mandato all’attacco”. Con le pallottole che fischiano a tirar fuori dall’acqua, neanche dal pantano, due fuoristrada. E così li mandano al contrattacco… ovvero a immolarsi. E invece...
https://t.me/boris_rozhin/71560

Aggiornamenti a seguire.

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28/11 ore 19:10 aggiornamento

TRACOLLO AD ARTEMOVSK

Ci sono momenti in cui lo scollamento fra ciò che leggi e ciò che vedi ti porta a non credere che possa esistere una risposta logica, a tutto questo, oltre che la menzogna. Bugie con gambe troppo corte per essere minimamente realistiche, quindi credibili.

Una linea di fronte che sembrava inamovibile, da INIZIO AGOSTO a oggi sono TRE MESI, nel giro di pochi giorni sta mostrando SEGNI DI CEDIMENTO più che evidenti. E in alcuni punti ha già ceduto. Non ci fossero centinaia di morti e feriti ogni giorno, la prima metafora che mi viene in mente è un tiro alla fune dove una delle due squadre continua a perdere terreno, pur continuando a rimpiazzare forze vecchie (ritiratesi per sempre dalla gara) con forze nuove. E ciò nonostante giorno dopo giorno, un passo alla volta, perde terreno. Finché il CEDIMENTO diventa TRACOLLO.

Cartina aggiornata alle 14:00 di RYBAR, in rosso acceso la variazione della linea di fronte nella sola mattinata, una linea di fronte rimasta immutata per mesi.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113335-b7a335bd.jpg
A volte basta “poco”. La caduta di MAJORSK qualche giorno fa, in questo caso. Dici poco! No, non è poco affatto, perché MAJORSK era da otto anni che teneva. Solo oggi i generali NATO capiscono come, su quella linea di fronte, fosse TUTTO collegato. Da MAJORSK verso nord l’azione di martellamento, incessante come sempre, HA TROVATO UNA RISPOSTA DIVERSA, PIU’ DEBOLE, DA PARTE DEI DIFENSORI IMPREPARATI A ESSERE ATTACCATI ANCHE DA SUD. Intrappolati nelle trincee fangose, incapaci di reagire con contrattacchi efficaci perché traditi da tutto, a partire dai loro comandanti che li mandano a morire, senza però prendere parte ai combattimenti stessi, fino ai mezzi che cominciano a diventare inservibili, a centinaia sono caduti vittime di questo attacco incrociato. Che si sta rivelando fatale. La 30° brigata motorizzata in due giorni ha perso 150 uomini, a puro titolo esemplificativo.
https://t.me/rybar/41551

E veniamo a oggi: OZARJANOVKA e ZELENOPOL’E sono caduti in mattinata, seguiti qualche ora più tardi da ANDREEVKA.
https://t.me/brussinf/5260
KLESCHEEVKA a seguire, verso nord e ormai a SUD-OVEST di ARTEMOVSK, ore 7 per intenderci. Segno che la città SAREBBE, in caso di cedimento anche di questa cittadina, SEMIACCERCHIATA. Anche KURDJUMOVKA è sotto attacco, presa tra tre fuochi.
In altre parole, e nonostante i proclami del REGIME, i rinforzi provenienti da CHERSON (FRECCE AZZURRE CHE ACCORRONO AL FRONTE) non stanno andando a ingrossare le fila di nessuna divisione, di nessun battaglione, per nessuna offensiva in nessun futuro prossimo,
https://t.me/legitimniy/14196
ma stanno cercando di prendere per i capelli una situazione a dir poco TRAGICA, e non solo perché le perdite non sono compensate dagli arrivi, ma perché non avendo pianificato la ritirata, non avendola organizzata e preparata, operare ora “in corso d’opera”, sotto i proiettili nemici, sarà un ulteriore spargimento di sangue.

Intanto, la giornata NO per le truppe NATO prosegue e si conclude con l’ingresso dei soldati russi a SPORNOE, a SUD-EST di SEVERSK.
https://t.me/voenkorKotenok/43074
et
https://t.me/boris_rozhin/71491
Altro pezzo di linea che cede, più a nord, con SOLEDAR e ARTEMOVSK nel mezzo.

Quattro centri abitati persi lungo la parte più cruciale della linea di fronte, in un giorno decisamente NO per il regime di KIEV.

“PUNKT NEZLAMNOSTI”

Il punto dell’invincibilità come si dice in ucraino (пункт незламностi). Uno dei BOOMERANG MEDIATICI più clamorosi del REGIME. Ci tolgon la luce, il gas, l’acqua e internet? Nessun problema, venite qui, nei punti dell’invincibilità, dove troverete gratuitamente la luce, il gas, l’acqua e internet.
Si, peccato che non funzionano… Il messaggio sotto con la faccina triste dice che il punto non funziona perché… manca l’elettricità!
https://t.me/boris_rozhin/71506
E la gente comincia a chiamarli PUNKTY BEZDARNOSTI (punti di mediocrità, пункты бездарности). E mentre parte, ai piani alti del regime la caccia al colpevole per questa figuraccia, qualcuno sommessamente ricorda che non siamo in una puntata di “guerre stellari” (come il nome altisonante suggerirebbe) e che ci sono già paesi che DA MESI sono senza acqua, luce e gas, come TORECK. E nessuno si interessa di questi abitanti. Che ora nelle loro case sopportano temperature prossime allo zero.
https://t.me/panchenkodi/3532
Giornata NO per il regime, decisamente giornata NO…

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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28/11 ore 12:30 aggiornamento

A SUD DI ARTEMOVSK


Si tratta della parte di linea di fronte con gli sviluppi più notevoli.
La prima notizia di stamattina è stata la LIBERAZIONE DI OZARJANOVKA, il paese appena sotto KURDJUMOVKA
https://t.me/boris_rozhin/71463
Poco dopo è arrivata notizia della liberazione di ZELENOPOL’E, il paese appena SOPRA KURDJUMOVKA.
https://t.me/brussinf/5259
KURDJUMOVKA che, a questo punto, rischia di saltare da un momento all’altro. Tirandosi dietro qualche altro pezzo, se i padroni NATO continueranno a ostinarsi a tenere una posizione ormai indifendibile e non si rassegneranno all’idea di costruire una linea di difesa più arretrata. Idea, come ci dicevamo stamane, affatto peregrina, dal momento che KRAMATORSK e SLAVJANSK sono “protette” da alture non certo alpine, ma neanche appenniniche, ma quanto basta per dominare l’area sottostante da posizioni decisamente difficili da espugnare. In salita e con la melma e il fango ovunque. Questo la dice lunga, e a questo punto conta più la realtà dei fatti che i proclami, su quanto Bankovaja e Stato maggiore delle ff.aa. ucraine acconsentano, supinamente, ai diktat NATO che impongono sempre nuova carne da cannone con cui, indiscriminatamente, provare a ripetere il barbatrucco di due mesi fa. Nel frattempo, tuttavia, è cambiato tutto da parte russa… ma qualcuno sembra ancora non averlo capito, o non volerlo capire.

Anzi, sembrerebbe vaneggiare in riunioni riservate di improbabili vittorie entro il 31/12
https://t.me/legitimniy/14196
da dare in pasto ai media per continuare il leasing di armi e di morte “fino all’ultimo ucraino”. Proprio a questo proposito RYBAR dedica un approfondimento in due parti
https://t.me/rybar/41547 et
https://t.me/rybar/41548
esaminando a fondo l’attuale, continuo, intenso raggruppamento di uomini e mezzi intorno a CHARKOV. Alla fine di questa lunga analisi conclude che le direttrici TEORICHE son sempre le solite tre che ci diciamo:
Da Zaporozh’e verso sud a MELITOPOL’,
da CHARKOV a est verso KREMENNAJA-SVATOVO,
da CHARKOV verso NORD a BELGOROD con sconfinamento in regioni assegnate alla RSFSR sin dalla fine dello zarismo…

La prima appare improbabile.. c’è sempre il DNEPR. La terza sarebbe un cambio di gioco non da poco, con tutte però le possibili conseguenze dello stesso. Avanzi coi tuoi “panzer” e poi? Arrivi a S.Pietroburgo? A Mosca? A Vladivostok? Si… però come MATHIAS RUST col suo monomotore nel 1987! Questo è l’ordine di grandezza. Nessuna prospettiva, quindi. Resta la seconda ipotesi… dove al momento però si stanno impantanando e con gravissime perdite. A proposito di queste ultime, un canale telegram abbozza la spiegazione più evidente di questo aumento ESPONENZIALE di morti e feriti.
https://t.me/milchronicles/1344
In sostanza, la mobilità è ridotta. A PARITA’ DI POTENZA DI FUOCO SCARICATO SULLE TRINCEE E POSTAZIONI NEMICHE, aumentano le possibilità di restare feriti. Inoltre, nella melma e nel fango le ambulanze non riescono più a passare. Un ferito magari anche non grave può restare un giorno intero al freddo e in mezzo al pantano in attesa di soccorsi. Questo diminuisce drasticamente la possibilità di essere preso per tempo. Queste condizioni INUMANE di combattimento, anche nel peggior cinismo di generali e marescialli, non possono non impattare sulla tenuta della linea di fronte.

Tanto prima o poi arriverà il generale Inverno… Va bene, ma poi emergeranno altri problemi…

LA ZENIT MECCANICA E LA GIAPPONESE ELETTRONICA ALLA PROVA DEL GENERALE INVERNO

Non pensavo di dover tornare alle mie macchine a rullino… ma questa analisi a un certo punto ci arriva, quando dice:
Le ff.aa. ucraine sono ormai equipaggiate con blindati australiani, sistemi missilistici a lancio multiplo statunitensi ed europei, obici americani, tedeschi e francesi, droni di produzione occidentale. Ma questo tra un po’ potrebbe andare fuori uso, visto che non è adattato alle basse temperature invernali. L’elettronica dei visori notturni e dei rilevatori di calore a meno venti va fuori uso.
ВСУ вооружены австралийскими бронетранспортёрами, американскими и европейскими системами РСЗО, американскими, немецкими и французскими гаубицами, дронами западного производства. Но всё это может прийти в нерабочее состояние, поскольку не адаптировано к зимним условиям. Та же электроника – ночные прицелы и тепловизоры - выйдут из строя при 20 градусах мороза.
https://antifashist.com/item/zimnyaya-voennaya-kampaniya-chego-ozhidat-na-frontah.html

Il che mi fa sempre venire in mente la mia ZENIT, con scatti a molla e rotelle su schema Leica a tendina, con messa a fuoco manuale e ghiere anch’esse regolabili solo manualmente, che a meno venti fa ancora il suo lavoro, e tira fuori dei bianchi e neri paura grazie a uno schema ottico Planar 2/50 che si differenzia dall’originale teutonico Zeiss solo per la qualità, molto spartana, dell’antirifilesso... ma niente che con un filtro giallo e un paraluce da due soldi si riesca a risolvere. Lo stesso, invece, non riesce a fare la giapponese digitale con motorini elettrici ed elettronica ovunque. A dirlo sono i fotoamatori russi che nei forum si lamentano di queste “saponette” giapponesi, dovendo per ottenere risultati analoghi ricorrere a modelli professionali più robusti ma, al contempo, molto, ma molto, più costosi.

Ora, neanche a farlo apposta parlavamo qualche giorno fa della debacle degli M777 alla prova pratica, con uso intenso. Questa “prova del nove” a meno venti quando esce il sole rischia di screditare ulteriormente la qualità di questi aiuti. In chiusura, un sassolino dalla scarpa: l’URSS era accusata di fare cooperazione coi PVS senza criterio. Gira per la rete la leggenda del trattore mandato in Vietnam come “aiuto” e mai utilizzato perché non in grado di operare nel pantano delle risaie. Vero o falso che fosse, diamolo pure per vero, mi son sentito per anni dire, quando studiavo Cooperazione Internazionale, “ecco, i sovietici!” 2022, Ucraina: mi sa che i loro “aiuti”, la loro “cooperazione” è messa molto, MA MOLTO peggio.

A PROPOSITO DI “COOPERAZIONE” ED “EGEMONIA”

TOKAEV, neoeletto presidente del Kazachstan, prima visita ufficiale… in Russia.
https://t.me/WarDonbass/88303
Dove è stato accolto con tutti gli onori e ha assicurato che gli investimenti russi in Kazachstan non saranno toccati.
https://t.me/WarDonbass/88300
Il che, di questi tempi, con depositi “congelati” prima e a rischio “esproprio” poi, non è propriamente un dato scontato… altro passo della conferenza stampa, poi, riporta che le basi per una proficua e soddisfacente cooperazione fra Russia e Kazachstan ci sono tutte.
https://t.me/WarDonbass/88306
Si fanno affari insieme, contento tu, contento io, contenti tutti, in una dinamica dove i conflitti fra parti espressioni dei rispettivi grandi capitali nazionali cercano di essere mitigati dalle cancellerie, come da trent’anni a questa parte. Tira e molla, molla e tira… c’è da mangiare per tutti (tranne che per i poveri cristi, ma questo è un altro discorso…). In questo momento, mi interessa poco l’aspetto rivoluzionario, anche perché non esiste UN Paese al mondo, UNO, che si siederebbe davanti al predellino di TOKAEV ragionando diversamente. Lasciamo da parte, quindi, per un attimo, la lotta di classe e ragioniamo sulla PROPAGANDA. Qui c’è qualcuno che è ancora fermamente CONVINTO che la Russia sia entrata in una SPIRALE EGEMONICA INCONTROLLATA: oggi l’Ucraina, domani Il Kazachistan, dopodomani l’Azerbaigian, e via discorrendo. Quel qualcuno, ancora una volta, non vuole vedere le cause dell’attuale conflitto in Ucraina. E allora le cerca altrove, fra i baffetti corti di un Putin caricaturale con in mano il mappamondo da sballonzolare di qua e di là. KASYM ZHOMART TOKAEV (1953- ) qualcosa di URSS e di RUSSIA ne capisce. Laureatosi nel 1975 a MOSCA al MGIMO (Московский государственный институт международных отношений), trampolino per la successiva carriera diplomatica, servì successivamente prima all’AMBASCIATA SOVIETICA a SINGAPORE, quindi a quella in CINA. Dove imparò anche il cinese. Alla fine dell’URSS, fu il primo ministro degli esteri kazako. Eccetera… eccetera…
https://www.akorda.kz/ru/president/president
Come Di Maio, verrebbe da dire, anzi, come il patàca. Il suo credo economico mi interessa meno in questo momento, anche perché neppure quello di Putin è minimamente socialistico. Ma la formazione che questa classe dirigente ha, nulla ha a che vedere con quella di chi urla di egemonismo russo. Inutilmente. Questa gente i suoi affari li sa fare, e i suoi interessi li sa difendere, insieme agli immancabili colpi bassi e sgambetti reciproci. Queso è quello che intende con "cooperazione". E da qui, all’orco egemonico, al cannibale Merckx, ne corre.

Aggiornamenti a seguire.

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28/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/27/20221127202408-cb0351fc.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/27/20221127202406-f56cd6dc.jpg

Copiaincolla delle precedenti, se si eccettua sotto ARTEMOVSK (ingrandimento in basso) l’allargamento e relativi combattimenti nella zona fra OZARJANOVKA e KUDRJUMOVKA, come già accennavamo qualche giorno fa. Combattimenti in corso e che, qualora vittoriosi, complicheranno ulteriormente la tenuta della linea difensiva ucraina su quella parte di fronte.

Per quanto riguarda i tempi, vale quanto detto ieri dal capo dei wagner, attivi proprio qui. Il compito assegnato loro non è SOLO la presa di Bachmut / ARTEMOVSK, ma il progressivo annientamento dell’esercito ucraino e la diminuzione quindi del suo potenziale bellico (Наша задача – это не сам Бахмут, а уничтожение украинской армии и снижение её боевого потенциала)
https://vk.com/concordgroup_official?w=wall-177427428_1498

Un doppio compito, quindi: espugnare una delle roccaforti più difese attualmente della linea ucraina, perché comunque grosso centro, quindi difendibile casa per casa, perché attraversato da strade (minate), da corsi d’acqua (da guadare con ponti fatti saltare) e, al contempo, attirare su di sé il grosso delle truppe nemiche (ormai in gran parte “mercenari”, ovvero effettivi NATO “in aspettativa”), e “ridurne il potenziale bellico”.

Paradossalmente, tale compito ben si abbina alla filosofia del minimo di perdite possibile. Perché a questo punto è l’artiglieria, solo l’artiglieria, nient’altro che l’artiglieria a fare la differenza. Potenza di fuoco, tiro corretto dai droni in tempo reale, coordinamento fra carri, obici semoventi, obici di calibro maggiore fissi appostati fuori dal perimetro degli scontri. Scontri dove le truppe di terra DEVONO rispettare i tempi di cui sopra. Senza andare in assalti inutili, anche a costo, da inizio agosto quando han messo piede per la prima volta nella città-fortezza a oggi, di essere avanzati ben poco.

Fra ieri e l’altro ieri i feriti da parte ucraina nella sola Artemovsk sono stati 500.
https://t.me/epoddubny/13862
Si potrebbe parlare di una guerra di logoramento. E guerra di logoramento, “di attrito”, in effetti lo è: MA IN MANIERA DECISAMENTE SBILANCIATA, e non in rapporto 1:7 e 1:8, ma ben di più, specialmente per il consumo di mezzi.

Ovviamente, a facilitare il compito ai russi sono le decisioni a dir poco SCELLERATE dei padroni NATO:
- l’attacco di ieri a PLOŠČANKA, sopra KREMENNAJA (riquadro ingrandito sopra, freccia azzurra culminata in “X” rossa) è stato respinto con almeno QUARANTA morti da parte degli attaccanti.
https://t.me/vysokygovorit/10093
E i prigionieri che ringraziano i soldati russi di averli fatti prigionieri (ibidem), dopo aver urlato sin da subito con ancora le mani bene in vista che non erano dell’Ottantesima (responsabile dell’eccidio di MAKEEVKA, su cui è calato il silenzio dell’U-ccidente, su cui la Von der Leyen non si è coperta la bocca con “oh my god” d’ordinanza, su cui Borrell non ha vomitato qualcosa come suo solito). Lo han fatto, e di cuore, perché oltre a tutto quanto ci possiamo dire e ci siam detti sul fatto che il comando li molli in balia di loro stessi, eccetera eccetera, ora c’è anche l’aggravante del fango e della melma. Muoversi impantanati così è solo andare a morire, anche se davanti non c’è un nido di mitraglia, ma solo un fucile semiautomatico che, uno alla volta, li colpisce tutti.
- e anche ARTEMOVSK, ormai, è diventato solo un poligono di tiro per i soldati russi. Andrebbe costruita una linea, peraltro già esistente qualche chilometro più indietro, e lasciato quel centro divenuto ormai solo una trappola ammazza-soldati. Invece niente.

Aggiornamenti a seguire.

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27/11 ore 22:00 aggiornamento

ASPETTANDO IL “GENERALE INVERNO”


“Monotone dondolano le macchine, monotone risuonano le grida, monotona cade la pioggia. Cade, a fiotti, sulle nostre teste, così come sulle teste dei morti in prima linea, sul corpo della piccola recluta e su quella ferita così grande per il suo fianco, cade sulla toma di Kemmerich, cade sui nostri cuori”.
(Erich Maria Remarque, “Niente di nuovo sul fronte occidentale”)
“Monoton pendeln die Wagen, monoton sind die Rufe, monoton rinnt der Regen. Er rinnt auf unsere
Köpfe und auf die Köpfe der Toten vorn, auf den Körper des kleinen Rekruten mit der Wunde, die viel zu groß für seine Hüfte ist, er rinnt auf das Grab Kemmerichs, er rinnt auf unsere Herzen.”
(Erich Maria Remarque, “Im Westen nichts Neues”)
Testo integrale qui:
https://ivannikovairina.files.wordpress.com/2012/10/remarque_im_westen_nichts_neues_pdf.pdf

Aspettando il “Generale Inverno”, le condizioni nelle trincee sono assai simili a quelle di allora. Guardiamola pure, questa foto, che ci riporta indietro di oltre un secolo, quando a scannarsi fra lorro erano francesi e tedeschi:
https://t.me/sashakots/37347
Ma guardiamo anche queste, intorno ad ARTEMOVSK, che la Vitjazeva commenta con quel brano da “Nulla di nuovo sul fronte occidentale” sopra citato e da me reso indegnamente in italiano (non ho il libro e purtroppo il tedesco mi manca)
https://t.me/vityzeva/74045
e questa dalle parti di SVATOVO.
https://t.me/vityzeva/74049

E’ impensabile, in queste condizioni, condurre qualsiasi offensiva. Non sono dello stesso parere, evidentemente, i padroni NATO che solo tra il bollettino del Ministero della difesa di ieri e quello di oggi, hanno condotto contrattacchi e offensive inutili, sul piano militare e devastanti, su quello umano: oltre 200 soldati ucraini morti.
https://t.me/mod_russia/22152

Diverso è invece il discorso per le città prese d’assedio, che invece hanno serie possibilità di crollare. Lì non ci sono trincee immerse nel fango. I blindati si muovono su strade carrabili, laddove non asfaltate, dove i cingoli fanno presa. I combattimenti proseguono intensamente. Dall’esito degli stessi dipende la posizione del PUNTO da cui, EVENTUALMENTE, partirà l’offensiva invernale, quando la terra sarà resa dura dal ghiaccio. A quel punto, il generale Inverno avrà fatto il suo ingresso sul campo di battaglia.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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27/11 ore 18:00

IL CHIODO FISSO DA PIÙ DI MEZZO SECOLO

No, non è quella cosa lì, magari da parte di un incallito quanto attempato donnaiolo...

E’ il chiodo fisso dell’agenzia… anzi, dell’A-genzia. Quella che inizia con C.I. e che, per definizione e per rima, “ci spia”.
Ogni tanto, desecreta, oltre a continuare a spiare. In questo caso, il documento è stato desecretato il 05/03/2014, dopo il colpo di Stato (CIA anch’esso) di Maidan.

Pappato il boccone, il corposo lavoro, datato 1957, perde di senso. Lo perde per chi ha ancora le fauci sporche di sangue, di quel sangue e di quello degli anni successivi fino al nostro, non lo perde per noi. E non finirò mai di ringraziare la buona Julija Vitjazeva per averlo segnalato, con link all’originale.
https://t.me/vityzeva/74005

Giusto, il link:
https://www.cia.gov/readingroom/docs/CIA-RDP81-01043R002300220007-1.pdf

Così possiamo leggerlo insieme. Magari partendo da pagina 85 di 219 (del PDF), cartina a seguire p. 108. Che è quella che ha interessato la Vitjazeva. La cartina divide in 12 AREE (numeri romani) la “torta” ucraina. Aree che NON corrispondono necessariamente a regioni amministrative, ma a territori più o meno omogenei secondo un dato criterio. Quale? “ATTITUDE TOWARD SOVIET REGIME”. Eccolo qui! Più scuro è , più l’atteggiamento verso il regime sovietico è negativo, e viceversa, più chiaro è e più è favorevole. Una “teoria zonale” anch’essa, quasi come quella di Ansel Adams, ma applicata alle strategie CIA per portarsi a casa l’Ucraina. “Since 1957”.

Le pagine precedenti (79-segg. del PDF) sono tutte atte a studiare le “variazioni regionali di atteggiamento della popolazione” verso il “regime”. E cosa troviamo in fondo alla classifica delle AREE più “manovrabili”? Non ci crederete mai… CRIMEA (I) e DONBASS (II)!

Ma leggiamo qualche stralcio… di un rapporto CIA, ricordiamolo, teso a ottenere l’effetto opposto a quello per cui ora noi lo “scomodiamo”, quindi come i gol fuori casa VALE DOPPIO. AREA I, Crimea:

“ The Crimean peninsula [...] has historically been a part of Russia, being incorporated in Ukraine only in February 1954 when it was transferred away from the RFSFR because of its proximity to Ukraine” (p. 99 stampata, 79 del file PDF). Cose che sanno tutti, tranne il patàca e lo Stolto che lo comanda, oltre che Giggino che però non è più ministro e quindi non può più illuminarci con le sue relazioni alle camere sulle “popolazioni russofone”. Cose che la CIA ammette perché lì, come nel Donbass, non c’è trippa per gatti. AREA II per cui scrive quanto segue, sulla minoranza ucraina che vi abita: “Ukrainians are a minority in the Donbass and those who live there are mostly urbanized, frequently speak Russian, and in many cases no longer consider themselves Ukrainians”… BUM!

Parola della CIA… uniamo due puntini fra allora e oggi, passando per il 2014. Se queste due regioni, con i fascisti ucraini che saliti al potere nel 2014 con un colpo di Stato vogliono imporre l’ucraino a tutti, compiendo un GENOCIDIO (ma noi lo riconosciamo solo quando i cattivi sono quelli che fanno comodo a noi…) non si sentono più RAPPRESENTATE nelle loro istanze e decidono di “tornare a casa”, c’è bisogno per questo di sanzionare la Russia o un governo salito al potere illegalmente, resosi subito protagonista di epurazioni e terra bruciata di qualsiasi opposizione democratica, e RESPONSABILE dell’allontanamento di gran parte della popolazione, in particolare di quella di etnia russa (e il rapporto CIA è il primo a giocare su questo dualismo), che dove ha potuto si è difesa come ha potuto? Oppure visto che POROŠENKO “may be a son of a bitch, but he’s our son of a bitch”, come SOMOZA, allora va bene così? E l’U-ccidente COLPEVOLMENTE, VERGOGNOSAMENTE ZITTO?

Ucraina chiodo fisso da più di mezzo secolo, e non solo, visto che questo corposo rapporto nasce in risposta a ESIGENZE ben più radicate nel tempo. Ucraina che sembrava incanalata verso… e che invece così non è stato. E così, probabilmente, non sarà. Con buona pace della CIA, di Borrell, e di altri personaggi tanto inquietanti quanto ipocriti e, non da ultimo, incapaci di fare i conti CON l’oste, dando tutto per scontato. Anche quando, come in questo caso, è da oltre mezzo secolo che si spremono il cervello per portare a casa il punto.

Aggiornamenti a seguire.

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27/11 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Due notizie rilevanti. La prima è che lo snodo ferroviario di KRIVOJ ROG (КРИВОЙ РОГ) è stato appena messo fuori uso definitivamente.
https://t.me/boris_rozhin/71385
Definitivamente, per i tempi di ripristino e i materiali e risorse occorrenti allo scopo. “Per lungo tempo” (на длительное время), secondo la stessa ammissione del sindaco della cittadina.
https://t.me/RVvoenkor/32763
Analizziamo il significato di questa stazione. Taglia non solo Zaporož’e e buona parte della riva destra del DNEPR, ma anche buona parte degli approvvigionamenti verso EST, direzione Donbass.
https://t.me/south0wind/2881

Si vede meglio in questa vecchia cartina di RYBAR, che ho recuperato per l’occasione:
https://ic.pics.livejournal.com/k2_3300/70215296/1935589/1935589_original.jpg

KRIVOJ ROG è la prima gru rossa collocata a centro sud della cartina, quella più a sud-ovest della linea azzurra. Come si vede, è la porta a Zaporož’e, ma anche a Dnipropetrovsk, sia pur non esclusivamente, e da lì al Donbass.

Oltre a diminuire l’afflusso di uomini e mezzi da OVEST a EST, colpire questo snodo rende praticamente inattuabile l’offensiva sotto Zaporož’e, quella che calando da nord puntava ad arrivare al Mare di Azov. E tagliare la linea di terra che collega la Crimea a Rostov sul Don.

La seconda notizia è quella dei combattimenti a sud di ARTEMOVSK. Per la precisione, nella cittadina di KUDRJUMOVKA
https://t.me/WarDonbass/88176

Il fronte a sud di ARTEMOVSK si spinge pericolosamente, per gli strateghi NATO, sempre più verso ovest. Il rischio di accerchiamento della roccaforte è sempre più concreto, man mano che cadono i pezzi che la proteggono da sud. Al momento Kudrjumovka è metà e metà, con combattimenti in corso. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire stanotte.

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26/11 ore 23:00 aggiornamento

"CÀSCIA NELLA TESTA": VIAGGIO NELL’INFERNO NEONAZI


“kaša v golove” (каша в голове). Risposta alla domanda: “Ma cos'hai nella testa?” La cascia (coniamo questo neologismo...), per l’appunto: pappa di grano saraceno, piatto tipico della cucina russa

Qui una spiegazione in italiano, la prima che ho trovato che non fosse wiki
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=6872

La traduzione analoga in italiano di tale espressione potrebbe essere così, di primo acchito, “avere la segatura nella testa”. Cosa che si diceva da queste parti quando uno la testa la teneva attaccata al collo per ornamento. In realtà, più che non avere cervello, l’espressione russa ha un’altra sfumatura, ovvero avere una GRANDE confusione nel cervello. Ma GRANDE. Come la cascia: tutto informe, mescolato insieme, tipo studente di quinta come da “Notte prima degli esami”, e ancora peggio.

L’espressione è venuta a un voenkor nel commentare questa foto, trovata nel telefonino di un soldato ucraino morto, è abbastanza esplicita:
https://t.me/voenkorKotenok/43020

Qui altre immagini, tratte dal telefonino che confermano la sua fede neonazista,
https://t.me/RVvoenkor/32688

Soldato che, peraltro, inizia il suo percorso neonazi sin dalla scuola, come riportano le cronache
https://regnum.ru/news/3754512.html

ma vorrei soffermarmi sulla prima immagine, perché è un immagine è che parla come se fosse un libro. Un libro che ci racconta una storia, breve quanto penosa, ma che vale la pena di essere raccontata, perché aiuta noi, che viviamo in un altro pianeta, a capire cosa sono stati otto anni di neonazismo al potere in Ucraina. Leggiamo quindi alcune pagine di questo libro, decifriamo questa foto, a suo modo, iconica:
- Elmetto SS
- Chitarra in basso a dx, riflettore, cassa al centro-destra; evento organizzato, cerimonia neonazista autorizzata dal regime, anzi “autorizzata” andrebbe fra virgolette, visto che l’avrà anche patrocinata, e neppure sottobanco
- Immancabile scritta anglofona “free qualcosa” (“free anche a mio cuggino”… direbbe Elio)
- “Mega-combo” al piano superiore dell’edificio semidiroccato con
1. bandiera ucraina
2. bandiera nera con un fucile mitragliatore di traverso a formare una “A”
3. bandiera albanese
4. striscione.
La prima è spiegabile sin da subito, la seconda sinceramente non la conoscevo (fino a oggi...), ma il mitragliatore lasciava ben poco adito ai gusti del gruppo fascistoide di appartenenza, la terza è spiegabile con l’odio verso i serbi, colpevoli di “fratellanza”, specialmente in ambito di gruppi ultrà calcistici, coi russi.

Lo striscione riprende il simbolo della A col mitragliatore nella bandiera nera centrale (a questo punto confermando quanto pensavo sul gruppo di appartenenza) perché il testo recita, testualmente: “Ripetiamo Koliivščina (Повторимо Коліївщину)”.

Cosa accadde a Koliivščina? Si tratta di un episodio risalente alla seconda metà del XVIII secolo (1768-1769), avvenuto in quel luogo, dove i gaidamaki (ribelli provenienti da contadini e artigiani ucraini) si ribellarono ai nobili POLACCHI a cui erano sottomessi e li massacrarono, insieme a EBREI (DIECIMILA!)
https://jewishnews.com.ua/society/povtorim-koliivshhinu-v-czentre-kieva-prizyivali-k-ubijstvu-evreev
e altri civili CATTOLICI e PROTESTANTI (tedeschi, per esempio) in generale.

Proprio grazie a questo slogan immondo, sono riuscito a risalire CON PRECISIONE all’occasione in cui è stata scattata quella foto.
https://forum.pravda.com.ua/index.php?topic=1109420.0

Parliamo di KIEV. No, non deve scandalizzare (se non qualche anima bella…) che nella capitale del regime nazifascista da otto anni ci siano manifestazioni neonaziste. Ad aprile 2021, per esempio, era stata celebrata una manifestazione più corteo in onore delle SS GALIZIA
https://colonelcassad.livejournal.com/6735773.html

Ma torniamo a questo “evento”. Siamo al 14 ottobre 2021, per la precisione (festa nazionale dal 2014, la “festa del difensore d’Ucraina” istituita da Poroshenko “casualmente” nel giorno di Bandera).
https://strana.news/news/357453-na-kontserte-v-kieve-hruppa-spela-kak-avakov-zashchitit-nas-ot-zhdov.html

Quello striscione era passato prima lungo le strade attraversate dal corteo. Impunemente. Proseguiamo.

Il trafiletto della Pravda ucraina citato qui sopra recita:

Nel video, il gruppo “Società chiusa e amici” esegue il pezzo “Arsenio Avakov, difendici da Soros, dai barbarussi (ci torniamo), dai froci (sic! usata la stessa espressione offensiva) e dagli ebrei”
На видео - группа "Закрытое общество и его друзья" исполняет песню "Арсен ты Аваков, защити нас от Соросов, мокшанцев, п@д@расов и ж@дов". (originale in ucraino:Арсен Аваков, захисти нас від Соросів, мокшанців, п****сів і жидів https://www.unian.ua/incidents/na-festivali-v-centri-kiyeva-prolunalo-antisemitske-gaslo-v-oyeou-vidreaguvali-novini-kiyeva-11577538.html )

Dopo la canzone il solista ha eseguito il saluto romano, fra l’applauso dei presenti.
После выступления солист вскинул "зигу", присутствующие восприняли это с одобрением.

Tutto questo accade nello stesso centro di Kiev, nella piazza mercato in via Shevchenko, 5, in occasione del “Festival situazionista” sotto lo slogan “Ripetiamo Koliivščina”
Все происходит в самом центре Киева, на майдане во дворе пер.Шевченко, 5 на «Ситуационном фестивале» под лозунгом "Вернем Колиивщину".

Pubblico – in maggioranza giovani fra i 18 e i 25 anni. Per chi voleva vendevano birra per 40 grivne.
Аудитория - в массе молодые люди 18-25 лет. Всем желающим продают пиво по 40 грн.
https://t.me/stranaua/18877

Qui un video della “performance”, riportata proprio nel momento del ritornello dal sito telegram della comunità ebraica d’Ucraina:
https://t.me/UJCUkraine/448
Sito che ricorda che SOLO nella città di UMANI, in quel massacro a opera dei gaidamaki ucraini, MORIRONO OLTRE 10.000 EBREI (только в Умани гайдамаки уничтожили более 10 тысяч евреев).

Due parole anche su MOŠKANY, che ho reso con “barbarussi”. Alla ricerca della purezza slava, calco di quella ariana, i nazisti ucraini nel loro delirio ritengono che i russi non siano veri slavi, ma discendano dai “moškany”, tribù di ceppo ungaro-finnico. La “razza inferiore”...
https://was.media/ru/2018-12-18-pochemu-russkih-nazyvajut-mokshami/

Arsen Avakov, lo ricordiamo, ministro dell’interno, chiamato a fare l’aguzzino nazista, il “pulitore”, il difensore della “razza”. Ministro che dopo la manifestazione si è limitato a “stigmatizzare” gli slogan (“rari idioti” Редкостные идиоты).
https://strana.today/news/357453-na-kontserte-v-kieve-hruppa-spela-kak-avakov-zashchitit-nas-ot-zhdov.html
nonostante la Comunità Ebraica d’Ucraina
https://www.unian.net/incidents/pod-kievom-voditel-sbil-12-letnyuyu-devochku-na-zebre-i-sbezhal-foto-novosti-kieva-11577490.html
- ma anche un minimo di coscienza civile lo avrebbe richiesto, un sussulto di coscienza!!! - AVESSERO richiesto un’azione sanzionatoria mai giunta!

Il ministero dell’interno non può star dietro a tutto? Beh, se non vuole… il cosiddetto “FRONTE SITUAZIONISTA”, organizzatore del “FESTIVAL SITUAZIONISTA” è su twitter (con tanto di croce celtica d’ordinanza nel simbolo)… IL CINGUETTIO CHE ANNUNCIAVA UFFICIALMENTE QUESTA OSCENITÀ È DEL 28/09!!!
https://twitter.com/situation_front/status/1442790332136034306

Guardate la locandina…
https://twitter.com/situation_front/status/1442790332136034306/photo/1
del “Situationfest” (situationfest, oktoberfest, xxx-fest… la lingua non è scelta a caso)

Il cartello propone i seguenti “grupponi”:
- OBERKOMMANDO VOLYNIEN (sic, in caratteri latini, Volinia è dove c’è stato il massacro nella II guerra mondiale, lo ricordiamo...)
- ТУЗ МЕЧІВ (gruppo “spiritualista”)
e, non da ultimo, il gruppo di mentecatti ripresi dalla telecamera:
- ЗАКРИТЕ СУСПІЛЬСТВО ТА ЙОГО ДРУЗІ — психоделічний панк (“Società chiusa e amici”, punk psichedelico)

Sotto il cartello, gli organizzatori: A.K.C. e A.T.P. … il simbolo della seconda, è neonazi pure qui. Il primo vi dice qualcosa? È lo stesso della bandiera e dello striscione. È, in buona sostanza, la sigla dell’organizzazione neonazista organizzatrice dell’evento. Senza scomodare la digos, con un minimo di buona volontà la sera stessa qualche decina di esaltati erano già al commissariato a riferire… ma FORSE NON È CHIARO CHE QUESTO IN UCRAINA NON È REATO!

Torniamo al soldato neonazi morto e al suo telefonino rivelatore di tutto questo. Non si tratta di “ragazzate”, di “a quell’età abbiam fatto tutti le nostre cazzate”, eccetera.

Qui siamo in presenza di una strategia deliberata del REGIME DI KIEV per
- FAR PASSARE TUTTO QUESTO COME "SENSO COMUNE" (vedasi primi inserti "libro e moschetto" su cui non torno)
- CONTROLLARE SOCIALMENTE una popolazione tramite il terrore seminato da queste squadracce, specialmente in tempo di guerra.
- FARE SELEZIONE E RECLUTAMENTO. Squadristi come quelli facenti capo ad AJDAR, AZOV, per dire i gruppi paramilitari più famosi, fino al BRODO DI COLTURA NAZIFASCISTA da cui le “giovani promesse” VENGONO RECLUTATE, che già alle superiori raccoglie gli elementi peggiori, i devianti, facendoli diventare egemoni (o dando loro tale illusione). Incoraggiando la loro volontà di potenza. Usandoli, in ultima analisi, OGGI AL FRONTE E NELLE RETROVIE per fare i lavori sporchi, come quello di sparare a chi volta le spalle al nemico o rastrellare civili.

Tutto questo come? La cascia nella loro testa è un misto di “vecchio” (simbologie nazifasciste) e nuovo (“fronte situazionista”, punk psichedelico, piuttosto che altri generi musicali riprodotti nel cartellone che richiamano a presunte “avanguardie”), di “tedesco” (nell’iconografia) e “ucraino” (nei riferimenti storici all’UPA), di revisionismo storico-culturale galoppante in qualsiasi settore del sapere, revisionismo che SFOCIA NEL SENSO COMUNE E CHE TENDE A DIVENTARE, AMBISCE A DIVENTARE SENSO COMUNE.

E IL BRODO DI COLTURA, A QUESTO LIVELLO, “SBRODOLA” LETTERALMENTE IN TUTTA L’EUROPA DELL’EST. A puro titolo esemplificativo, l’imbecille riportato qui sotto è Aleksandrs Kiršteins, DEPUTATO LETTONE, Lettonia Paese NATO e Paese UE. Cinguetta due giorni fa:
“Non esiste la nazione russa. La lingua russa nasce come dialetto, quando i mongolo-tatari provarono a parlare in ucraino”!
Nav jau tādas krievu tautas. Pati krievu valoda radās kā dialekts, kad mongoļi tatāri mēģināja runāt ukrainiski!
https://twitter.com/akirstei/status/1595538039845036048
et
https://t.me/ukr_leaks/4065

La morale è sempre quella… che siano mongoli-tatari, che siano moškany, sempre “razza inferiore” sono. E a parlare ora è un pubblico rappresentante della cosiddetta Europa “civile” e “civilizzata”. La stessa Europa che uno dei suoi massimi esponenti, un certo Borrell, ha recentemente definito “a garden” con intorno “the jungle” (hic sunt leones… a' borrello! non andiamo troppo lontano. Per inciso, la “Federica” da lui chiamata in causa è nientepopodimenoche la Mogherini...).
https://www.youtube.com/watch?v=-MncHLS51uM

I “demoni”, i besy (Бесы), come li avrebbe chiamati Dostoevskij, nella testa di un neonazi ucraino non sono molto dissimili dai demoni nella testa di un suo omologo italiano. La differenza è nel fatto che lì sono PARTE ORGANICA DI UNA PROPAGANDA DI REGIME ATTA A FOMENTARLI, per creare RECLUTE addestrate, essenzialmente e senza girarci troppo intorno, a “credere, obbedire e combattere”.

In otto anni di danni son riusciti a farne parecchi e a rovinare molti giovani. Come quel ragazzo morto e nel cui telefonino han trovato, come foto ricordo, gli scatti che immortalano le fasi della sua discesa agli inferi, fino a quando i demoni che gli rodevano il cervello si sono, alfine, materializzati. Prendendogli anche il corpo, oltre che l’anima.

Aggiornamenti a seguire domani.

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26/11 ore 14:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Assolutamente situazione invariata nelle ultime 12 ore. Anche nel piccolo villaggio di NOVOSELOVSKOE, proseguono i combattimenti casa per casa.
https://t.me/boris_rozhin/71330

Il fronte EST si dimostra, con quasi duecento morti in un giorno, riportati nel bollettino del Ministero della difesa russo, lo schiacciasassi dove si infrangono settimanalmente, migliaia di vite inutilmente. Oltre a perdite di mezzi delle quali, sinceramente, mi interessa sempre meno, visto che non sono neppure più ucraini, ormai, ma leasing NATO.
https://t.me/mod_russia/22105

È di ieri, infatti, questo pezzo del NYT che ripete una solfa su cui insistono da mesi. Se da parte russa il fronte, salvo la parentesi dell’ingresso diretto della NATO che ha destabilizzato la situazione per un mese abbondante, è sempre stato uno schiacciasassi contro cui “demilitarizzare” il nemico, dall’altra parte è sempre stato un POZZO SENZA FONDO. E non solo perché buona parte delle armi vengono poi rivendute sul mercato nero, ma perché proprio si consumano a una velocità insostenibile. Il pezzo del NYT titola: “Artillery Is Breaking in Ukraine. It’s Becoming a Problem for the Pentagon. Ukrainian soldiers are firing thousands of shells daily, forcing the U.S. to replace gun barrels across the border in Poland.”
https://www.nytimes.com/2022/11/25/us/ukraine-artillery-breakdown.html
Qui la copia disponibile per i non abbonati:
https://www.japantimes.co.jp/news/2022/11/26/world/ukraine-us-pentagon-artillery-breaks/

Un terzo degli obici NATO sono già fuori uso, e cercano in qualche modo di portarli in Polonia a riparare. I proiettili sovietici da 152 mm stanno lasciando completamente il campo a quelli NATO da 155. Prosegue poi con minchiate, altrimenti difficilmente definibili, come la presunta richiesta da parte russa di proiettili… dalla Corea del Nord. Con le ditte russe che lavorano su tre turni sette giorni su sette! Naturalmente, tale notizia doveva “bilanciare”, all’occhio dell’americano medio, che pensa così che la Corea del Nord sia un immenso arsenale di proiettili da 152 mm, l’analogo buco nero che sta ingoiando le riserve da 155 mm del suo Paese. “Dai 2.000 ai 4.000 proiettili al giorno”, prosegue quindi il NYT. Un numero che oltre a farli finire in fretta, “sminchia”, anche qui termine tecnico, per attrito e surriscaldamento, il cannone degli obici. Che non solo perde in precisione, ma si rompe del tutto. Colpa del materiale in cui è costruito lo M777: titanio, leggero da muovere, ma più suscettibile a deformarsi per utilizzo intenso. UN GIOIELLINO INSERVIBILE. Il diavoletto cattivo, che ho sulla spalla sinistra, in questo momento mi sta suggerendo lo stesso per gli ULTRA COSTOSI F35. È già intervenuto l’angioletto buono (sulla spalla destra) a dirmi che non è vero, che non bisogna fare di tutte le erbe un fascio, che non è che perché dietro c’è la lobby delle armi allora le armi devono essere per forza delle ciofeche supertecnologiche e supercostose… ma non mi convince molto.

Sempre il diavoletto cattivo mi ha fatto notare un’altra cosa, da un discorso di ieri di Putin:

“Il compito chiave oggi è fare di tutto per SODDISFARE PIENAMENTE I BISOGNI DELLE NOSTRE FORZE ARMATE. E, anzi tutto, le parti e le divisioni operative nella zona della SVO”.
"Ключевая задача сегодня – сделать все, чтобы в полном объеме обеспечить потребности наших Вооруженных Сил. И прежде всего – частей и подразделений, задействованных в проведении СВО".
https://t.me/WarDonbass/88072

Diavoletto, diavoletto tentatore… “soddisfare pienamente i bisogni” (в полном объеме обеспечить потребности) è linguaggio da realsozialismus. E ha ragione: la legge economica fondamentale del socialismo (Основной экономический закон социализма) di questo parlava: associare in maniera armonica i bisogni crescenti della popolazione con una contemporanea crescita della produzione.
https://istmat.org/node/33643?ysclid=laxzt0iibd406449648
Il diavoletto tentatore però poi deve tornare subito coi piedi sul pianeta Terra… perché qui si parla di “soddisfare pienamente i bisogni”… dell’esercito.

Eppur, tuttavia, il fatto che il presidente della Federazione Russa usi un linguaggio che il suo stesso partito ritiene obsoleto per far passare il concetto, QUEL concetto, che i bisogni dell’esercito diventano la variabile indipendente (il che, di per sé, è un’ovvietà a prescindere dal modo di produzione… ma non con quel linguaggio), riporta a quanto scriveva Katasonov da me ripreso qualche giorno fa. Socializzare i mezzi di produzione, ricreare un Gosplan… non sono più bestemmie come lo potevano essere cinque anni fa. Questo, aldilà della cortina di ferro. Al di qua...

Aggiornamenti a seguire.

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25/11 ore 18:00 aggiornamento

ATTACCHI ALLE CASERME DEI “MERCENARI”

I “mercenari”, in gran parte truppe NATO sotto copertura, sono stati oggetto di un attacco missilistico stando al rapporto odierno del ministero della difesa russo. Il bilancio delle perdite è pesante.
- DUECENTO, tutti POLACCHI, presso VELIKIE CHUTORA (CHARKOV).
- OLTRE CENTO, questi invece di origine diversa e facenti parte della cosiddetta “Legione straniera”, FRA SEVERSK E SLAVJANSK.
Se si aggiungono a queste perdite quelle dirette sul campo di battaglia, altri duecento uomini, il bilancio di ieri è stato pesantissimo.
https://t.me/mod_russia/22073
E anche i rinforzi provenienti da CHERSON, a questo punto, finiscono già sotto attacco prima ancora di giungere nelle retrovie. Continuamente sotto tiro, anche l’efficacia della loro azione si indebolisce. Kramatorsk, per esempio, è stata attaccata anche oggi.
https://t.me/boris_rozhin/71256
Questo trasferimento di truppe, quindi, anziché rinforzare un’eventuale offensiva, rischia non solo di incidere poco sui rapporti di forza fra le parti, ma di impoverire complessivamente l’organico delle già martoriate forze armate ucraine, vero e proprio bersaglio mobile.

DAL FRONTE

A proposito, CHERSON SVUOTATA, basandosi sulla previsione che “i russi, che sono appena arretrati, non potranno mai attaccare subito…”
https://t.me/rybar/41479
non mi sembra proprio – a mio modesto parere – una mossa astuta. Un attacco in massa, anche coi ponti saltati, ma in massa, e quattro gatti dall’altra parte rimasti a tenere una linea lunga centinaia di km, non è un’ipotesi così peregrina. Vedremo.

Spostandoci più a est, nella regione di ZAPOROZH’E, la situazione è immutata. Proseguono i duelli di artiglieria, più che altro a copertura dell’avvicinamento di migliaia di uomini e mezzi NATO lungo la linea di fronte.
https://t.me/rybar/41472
In tutto questo, comunque, occorre considerare anche le condizioni meteo e, soprattutto, del terreno. L’immagine iconica della trincea, è sin troppo “asciutta”. Le strade sono ridotte a fango e poltiglia, i mezzi si muovono lentamente e si espongono al tiro dell’artiglieria, la quale però fa fatica a muoversi anch’essa, esponendosi così al fuoco di controbatteria. Tanta, tantissima spesa e poca, pochissima resa. E infatti stanno tutti, per il momento, nelle loro trincee ad aspettare che la temperatura scenda sotto lo zero e il terreno diventi un’immensa distesa ghiacciata, come i nostri nonni ben seppero a loro spese.

Andando invece sul fronte EST, è SOPRA SVATOVO che troviamo LO SVILUPPO PIU’ IMPORTANTE DI OGGI. I soldati russi sono entrati a NOVOSELOVSKOE, piccolo villaggio sulla strada che porta da SVATOVO su, verso nord-ovest, a KUPLJANSK (cartina qui)
https://t.me/boris_rozhin/71240
Questo paesino (immagine all’ingresso del paese MOLTO eloquente… https://t.me/boris_rozhin/71239) è STRATEGICAMENTE importante. Quando un mese fa le forze NATO cercavano di forzare e arrivare a SVATOVO, è qui che si appoggiavano per piazzare i loro pezzi e per partire. Già all’epoca che non pioveva, la strada era tutto un “drittone” fino a SVATOVO, senza bloccarsi nei campi. Oggi questa possibilità, anche ora che non sono completamente usciti dal paese e che i combattimenti sono in corso, non ce l’hanno più. Viceversa, perdendo NOVOSELOVSKOE, i RUOLI SI RIBALTEREBBERO. Sarebbero i russi a usarla come base logistica per proseguire sulla strada, anche in questo caso “sempre dritto e si arriva”, verso KUPLJANSK. Magari quest’inverno, quando la terra tornerà dura e le strade percorribili velocemente dai cingolati.

Il resto di quella linea di fronte è ben visibile nella carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/25/20221125092656-f44c7a6a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/25/20221125092644-6752f671.jpg
che mostra proprio l’iniziativa sulla parte nord della linea di fronte, in mano ai russi.

GIU’ LA MASCHERA: IL FONDATORE DI RYBAR RIVELA LA PROPRIA IDENTITA’

Si chiama MICHAIL SVINCHUK e oggi ha deciso di rivelarsi in diretta televisiva.
https://t.me/rybar/41487
Il suo collettivo comprende infiltrati sia nella Bankovaja che nelle FF.AA. ucraine. In questa intervista (qui completa)
https://www.youtube.com/watch?v=sB0aoHwTx68
parla del suo lavoro al Ministero della difesa russo, della redazione del canale, della composizione del suo gruppo e di varie questioni. Insomma, dopo averlo citato per nove mesi, sappiamo ora anche che faccia ha. Tutti insieme fanno un ottimo lavoro, sia per le infografika aggiornate, che per le informazioni e gli approfondimenti, compresi quelli che non pubblico su Africa, Asia, economia e altre questioni. Buon lavoro!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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25/11 ore 08:00 aggiornamento

SVATOVO-KREMENNAJA

La sintesi di ieri di un voenkor è forse la migliore per descrivere la situazione attuale sul campo.
“Guerra di posizione, il 99% dei compiti li svolgono artiglieria e correttori di tiro più incursori. Allo stato attuale, i nostri ‘occhi’ e la nostra artiglieria operano da dieci e lode”.
Идут позиционные бои, 99 процентов работы выполняет артиллерия и корректировщики-разведчики. Сегодня наши «глаза» и арта сработали на оценку 5.
https://t.me/vysokygovorit/10057

In altre parole, L’ATTUALE GUERRA DI POSIZIONE NON E’ STATA, DA OLTRE UN MESE A QUESTA PARTE, FRUTTO DI DUE AZIONI SIMMETRICHE E OPPOSTE (tiri di artiglieria da entrambe le parti), MA ESCLUSIVAMENTE FRUTTO DELLA RAGGIUNTA CAPACITÀ, DA PARTE RUSSA, DI CONTENERE, FERMARE E RESPINGERE PER TEMPO ONDATE DI ATTACCHI DI INTENSITÀ SEMPRE MINORE FINO ALLE ATTUALI SCHERMAGLIE (in attesa che i geni della lampada NATO capiscano dove indirizzare la carne da cannone che si sta ammassando a CHARKOV).

Azione di contenimento sempre più efficace. Un altro voenkor sottolinea come FINALMENTE i colpi di artiglieria partano SUBITO, ai primi segni di allarme, e non quando è troppo tardi: segno di un miglioramento deciso in quello che è il tallone d’Achille della macchina bellica russa, ovvero il coordinamento fra fanteria e artiglieria.

A questo proposito, e sui tempi lunghi: la macchina bellica russa, a differenza di quella ucraina, invece di autodistruggersi si sta scrostando di inefficienze e carenze che si trascinano da trent’anni, se non di più. Lo scopo di questa azione, pertanto, appare sempre più chiaro che non è l’Ucraina in sé, ma le sfide dei prossimi vent’anni, visto che qualcuno pensa alla Russia con un solo imperativo: delenda est. Ecco allora che i PIANO non riguarda più soltanto l’attuale SVO, e ci tengo a sottolineare questo aspetto, la Federazione Russa non ha (ancora) dichiarato guerra a nessuno, quindi pur essendo guerra a tutti gli effetti per loro è SVO. Ipocrisia? Forse. Ma c’è dell’altro. Lo STATO DI GUERRA porta ad azioni che finora non ci sono state. Bombardamenti che finora non si sono verificati. Ponti che saltano non chirurgicamente, questo si questo no, ma tutti e a prescindere.

Sangue e morte fra i civili, ben più degli attuali. I tempi si allungano? Fa niente. A questo punto, non solo per un discorso umanitario, ma perché in questi nove mesi appena passati stiamo assistendo alla trasformazione di un esercito, quello russo, giorno per giorno sempre più adeguato ad affrontare quell’alzata di asticella che, da fine agosto, la NATO rompendo ogni indugio (e prudenza nello scoprire le carte) ha effettuato. Lettura naif della situazione? Proseguiamo brevemente.

LA POSTA IN GIOCO

Entriamo nel decimo mese di conflitto. E capire la posta in gioco è il compito che ormai impegna più o meno tutti quelli che non si accontentano delle veline di regime. Io mi sto sempre più convincendo, in buona compagnia peraltro, che tale posta in gioco si chiami Russia e non Ucraina. E non perché la Merkel, che teutonicamente misura tutto, a partire dalle parole, tuttavia in un’intervista di ieri allo Spiegel
https://www.spiegel.de/panorama/ein-jahr-mit-ex-kanzlerin-angela-merkel-das-gefuehl-war-ganz-klar-machtpolitisch-bist-du-durch-a-d9799382-909e-49c7-9255-a8aec106ce9c
COMPLETAMENTE IN CHIAVE ANTIPUTINIANA, si è lasciata scappare questo (lo recupero da altre fonti perché purtroppo, fra tante altre cose, mi manca anche l’abbonamento allo Spiegel… ):

“Gli Accordi di Minsk erano saltati. Nell’estate 2021, dopo l’incontro fra i presidenti BIDEN e PUTIN, volevo di nuovo creare un tavolo europeo di trattative con PUTIN, con noi, MACRON, CONSIGLIO D’EUROPA e basta.
„Das Abkommen von Minsk war ausgehöhlt. Im Sommer 2021, nachdem sich die Präsidenten Biden und Putin getroffen hatten, wollte ich mit Emmanuel Macron im EU-¬Rat noch mal ein eigenständiges europäisches Gesprächsformat mit Putin herstellen“

et

“Ma non avevo più forze per farlo, dal momento che tutti sapevano: “Questa tanto in autunno se ne va”
„Aber ich hatte nicht mehr die Kraft, mich durchzusetzen, weil ja alle wussten: Die ist im Herbst weg.“
https://www.ruhrnachrichten.de/ueberregionales/merkel-spricht-ueber-ukraine-politik-ich-hatte-nicht-mehr-die-kraft-mich-durchzusetzen-w667168-2000683705/
et
https://www.tagesschau.de/inland/innenpolitik/merkel-zu-ukraine-101.html

Angela! “Con quell’aria da eterna bambina”… “ma cosa mi dici mai?” (chiedo umilmente perdono sia al povero Bertoli che a topogigio). Angela, noi siam qui da nove mesi che parliamo di aggressione improvvisa, pugnalata-dietro-la-schiena, siamo pure riusciti a far passare russiastatoterrorista (tuttattaccato, come pièveloceachille…) e arrivi te, bella bella, a smontare tutto?

In effetti, lasciarsi scappare frasi del genere non è da lei. Specialmente prima, durante e dopo la recitazione all’intervistatore di mantra antirussi a catena come neanche nelle migliori quarant’ore. In un’intervista dove non dice una parola sul colpo di Stato in Ucraina, niente sull’allargamento della NATO a Est, ma parla solo di un Putin affamato di potere (Für Putin zählt nur Power...), si lascia scappare il fatto che GIÀ DALL’ESTATE SCORSA A NESSUNO, IN EUROPA, INTERESSAVANO PIU’ GLI ACCORDI DI MINSK! E CHE A NESSUNO È MAI INTERESSATO FARLI APPLICARE ALL’UCRAINA! CHE NON COMPARE MAI NELL’INTERVISTA COME SOGGETTO, MA SOLO COME OGGETTO!

Cari compagni, non c’è bisogno di Derrida o Barthes per destrutturare il linguaggio di Angela. Quando l’ex-cancelliere tedesco dice: “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015” (L’Ucraina è più difesa adesso che nel 2015), buon Dio, ANGELA, MA COME FAI A DIRLO IERI! Col 70% di elettricità che manca, con l’economia distrutta, con “un volgo disperso” che a confronti quello del Manzoni “che nome non ha” è il non plus ultra… MA VA BENE COSÌ!!!!!!! L’UCRAINA ORA E’ PIU’ DIFESA… E allora facciamoci delle domande. CHIEDIAMOCI SE MAI QUALCUNO, A PARTE I RUSSI CHE OGNI DUE PER TRE IN QUESTI OTTO ANNI CHIEDEVANO “E GLI ACCORDI DI MINSK? E GLI ACCORDI DI MINSK?” ABBIA MAI CREDUTO NEGLI ACCORDI DI MINSK, O FOSSERO SOLTANTO QUELLO CHE QUALCHE GIORNO FA SI E’ LASCIATO SCAPPARE ANCHE POROSHENKO, ovvero “UN DOCUMENTO SCRITTO CON MOLTO TALENTO” per guadagnare quattro o cinque anni???

Ecco allora il precipitare degli eventi. I primi segnali di preparazione della “soluzione azera” del conflitto nel Donbass. I messaggi, “razionali” e che sono arrivati tutti, che i russi avevano capito e che non gli stava bene per niente, la “linea rossa” (e ridaje) definita in modo molto esplicito a dicembre 2021, il menefreghismo assoluto di un regime che ormai aveva deciso, nel non dire la verità al suo popolo di quello che aveva intenzione di fare, DI ANDARE AVANTI “A OGNI COSTO”. E quel “a ogni costo”, ormai, oltre a vedersi sempre più, si vede bene chi lo vuole per davvero: gli unici che hanno l’interruttore ON/OFF del RESPIRATORE militare, politico, economico e sociale (gestione di milioni di migranti senza colpo ferire quando invece per situazioni analoghe, se non peggiori perché croniche, in Africa e in Asia, il colpo si ferisce eccome) per continuare o smettere il conflitto coi russi. A OGNI COSTO, FINO ALL’ULTIMO UCRAINO. Ma “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015”… lo scollamento fra mantra ripetuti ossessivamente e realtà dei fatti che va in senso opposto è evidente. Così come è evidente che, non essendo veri MANTRA, non hanno nessun influsso sul KARMA… che continua ad andare avanti per la sua strada…
Ecco allora che emerge la vera posta in gioco. Un Paese che si sdraia su due continenti, occupandone gran parte e dell’uno, e dell’altro. Un Paese che dopo la combo “Michele figlio di Sergio + Boris l’ubriacone” era lì lì per essere smembrato in tanti piccoli stati e staterelli, che del resto lo statuto federativo russo, in ossequio a un principio di autodeterminazione dei popoli, in linea di principio prevedeva sin dai tempi dell’URSS. E, nel caso dell’URSS, la “sojuz respublik svobodnych” non era solo l’incipit dell’inno. L’unione di repubbliche libere lo è stato anche nei fatti, altrimenti lo SCIOGLIMENTO non ci sarebbe stato. E neppure l’adesione di buona parte non solo dell’ex Varsavia, ma anche delle ex-repubbliche sovietiche europee, alla NATO. Allo stesso modo, la RSFSR (Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa) prima, e la Federazione Russa poi, di fatto, nascono su questo impianto “fragile”, fatto un po’ di “oblast’” e un po’ di “respublika”: FRAGILE, ovviamente, per chi lo vuole frantumare, DISINTEGRARE, per l’appunto.
Crisi cecena, ma non solo. Un Paese sul lastrico è solo una grande torta da dividere, fra imperialisti d’Oriente e d’Occidente. E i prodromi di questa SPARTIZIONE alla fine degli anni Novanta c’erano già, per quanto riguarda gli imperialisti d’Occidente, e prima di questo conflitto si erano iniziati a vedere anche a Oriente. Il disboscamento della Siberia, il depauperamento di un territorio ridotto a vittima di “capitalismo da rapina” in un regime di “economia della dipendenza - materie prime vs capitali” era denunciato a gran voce.

FETTE DI TORTA che già sappiamo, e FETTE DI TORTA di cui noi comuni mortali sappiamo POCO O NULLA. L’ARTICO ESTRAE ATTUALMENTE IL 10% DEL PETROLIO MONDIALE E IL 25% DEL GAS MONDIALE. L’80% DI TUTTO QUESTO SI TROVA IN RUSSIA. PIU’ NICKEL, RAME, CARBONE, ORO, URANIO, TUNGSTENO E DIAMANTI (https://arctic.ru/resources/). La cartina in questo articolo
https://arctic.ru/images/33/85/338541.png
peraltro è molto esplicita. E l’elenco dei metalli non include quelli rari… A puro titolo esemplificativo, il 25% dei diamanti estratti NEL MONDO proviene dalla Jakutia. E se diventasse una dependance di Washington? O di Istanbul? O di Berlino? O di Pechino? O di Tokyo?

Tornando al “colpaccio”, era quasi riuscito con la combo Michele-figlio-di-sergio e Boris-l’ubriacone. Poi è arrivato un ex-ghebista che alla sua maniera ha cominciato a mettere dei paletti. Prima pochissimi, quasi da sembrare un contentino per avere tutto il resto. Poi un po’ di più. Poi ancora di più, poi sempre di più. Ne sarebbe bastato uno come michele-figlio-di-sergio, neanche un mariomonti con piantillo-fornero, un enricoletta innocuo, lì, buonobuono… niente. La storia è andata diversamente. Per chi la interpreta materialisticamente, i rapporti di forza fra i vari gruppi di potere creati in settant’anni di URSS, fra cui il blocco fra industria energetica statale, industria della difesa statale, cantieristica statale, esercito, e una minoritaria, ma non per questo trascurabile quota di borghesia nazionale (e non compradora), aveva resistito all’onda d’urto del capitalismo occidentale alla conquista della torta russa. E le uova nel paniere, una a una, si sono rotte tutte.

Nel frattempo, questo blocco si è saldato VIA VIA E SEMPRE PIU’ a un altro blocco: quello del CAPITALISMO MONOPOLISTICO DI STATO CINESE. Come si dice nelle unioni d’interesse, “si sono trovati”: lui il braccio, lei la mente, lui i soldi, lei la presenza, lui le risorse prime, lei i prodotti finiti. Nessuno che chiede niente a nessuno. Come con Erdogan, del resto. Ma con la differenza che Xi non è nello stesso blocco militare che spinge verso la tua disintegrazione.

Sta lì, il buon Xi, e fa affari. “Poi se mi regali la Siberia pezzo a pezzo, se mi ci fai emigrare qualche centinaio di migliaio dei miei, non mi oppongo…” Ma di certo non mi metto a giocare con ceceni, daghestani, azeri, armeni per mettertelo in quel posto, anzi! Stigmatizzo, stigmatizzo e ancora stigmatizzo.
E intanto il blocco “eurasiatico” così configurato si consolida, e come i magneti attrae, attrae, attrae… stati e staterelli, forza CENTRIPETA e NON PIU’ CENTRIFUGA. ANZI!

E LA TERRA COMINCIA A MANCARE SOTTO I PIEDI, AI PADRONI NATO… SI IMPONE UN CAMBIO DI STRATEGIA! Fra i cinesi che si portano a casa nei saldi di fine stagione il Pireo e i russi che rimettono in piedi la Siria. Come rendergli la pariglia? Con qualche scaramuccia sul confine ucraino? NO. L’UNICO MODO DI FERMARE QUESTA SPIRALE PERICOLOSISSIMA, DESTABILIZZANTE E NON SOLO POTENZIALMENTE, MA NELLA REALTA’ DEI FATTI, E’ COLPIRE L’ANELLO DEBOLE DELLA CATENA. Schema neanche tanto difficile da definire:
- DNR+LNR (SOLUZIONE AZERA)
- QUINDI PUNTARE DRITTI ALLA CRIMEA
- MALCONTENTO + MILITARI
- GOLPE, PARDON, “MAIDAN” A MOSCA
- CINA COSTRETTA A PRENDERE ATTO DEI NUOVI “REALIJA” E “PATTEGGIARE”
- DA UNA SITUAZIONE DI DEBOLEZZA, E ISOLAMENTO CRESCENTI (con magari in prospettiva, troppa grazia sant’antonio e per i più megalomani fra gli atlantici, smembramento anche del Paese di mezzo…).

Invece, in dieci mesi di conflitto, l’unica isolata è sempre più la POLITICA INTRANSIGENTE TARGATA NATO. E non sto parlando dell’esito delle votazioni ONU dove la maggioranza degli staterelli vota a favore delle mozioni NATO. Anche se qui crescono le astensioni. Ma di computi DEMOGRAFICI. Visto che in democrazia il mio voto vale come quello di un cinese o di un indiano. E qui il quadro si ribalta. E il BRICS ha cominciato a fare CAMPAGNA ACQUISTI. E anche i Sauditi, toccati NEL portafoglio, piuttosto che i Turchi, toccati DAL portafoglio, COMINCIANO A SENTIRSI UN PO’ TROPPO “BATTITORI LIBERI”, PER I GUSTI EGEMONICI ATLANTICI…

E l’Ucraina? In tutto questo? Materiale da consumo per i padroni NATO. Da barattare o portare a esaurimento. Ma “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015”… Angela, Angela! SICURAMENTE, TORNANDO AL TITOLO, NON E' QUESTA LA POSTA IN GIOCO, MA E' BEN PIU' ALTA.

Aggiornamenti a seguire.

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24/11 ore 19:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Quella di MAR’INKA si conferma, insieme a quella di Artemovsk, la linea di fronte più calda. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124131210-423f853e.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124131630-f1943fb1.jpg
Si segnalano progressione all’interno della città, arrivo di rinforzi ucraini da CHERSON ma in formazioni rimaneggiate e bisognose di ulteriori raggruppamenti e consolidamenti, in vista comunque di possibili contrattacchi, tenuta sostanziale sulla restante parte della linea di fronte.
https://t.me/rybar/41452

Passando quindi sulla linea di fronte di ARTEMOVSK, cartina di RYBAR qui
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124122407-a3040f6e.jpg
E con legenda in italiano qui
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124122406-9091a27e.jpg
Notiamo che la città ormai è divenuta essa stessa linea di fronte. Il sud-est è in mano russa, così come, poco più a sud, OPYTNOE è stata teatro di un fallito contrattacco ucraino con gravi perdite. Ponti e strade cittadine sono minati, occorre muoversi con estrema cautela. E, anche qui, sminare sotto il tiro dei cecchini non è proprio la cosa più bella del mondo. Quindi doppia cautela nella progressione. Interessante quanto sta accadendo a SUD di questa linea di fronte. In sostanza, le truppe russe da MAJORSK si stanno spostando verso nord, ovvero KURDJUMOVKA. Attenzione: la mossa è tesa con ogni evidenza ad accerchiare la linea di difesa allestita per proteggere ARTEMOVSK da SUD. Se salta quella linea, in assenza di altre linee difensive immediatamente a ridosso su cui assestarsi, non solo la città è assediata, ma TORECK, KOSTANTINOVKA e CHASOV JAR si troverebbero immediatamente sulla linea di fronte. Salterebbero molti degli equilibri di questi mesi, in poche parole.
https://t.me/rybar/41454

Situazione invariata, invece, sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA poco più a nord. Con ogni probabilità, le ff.aa. ucraine stanno aspettando l’arrivo di rinforzi ingenti da CHERSON:
https://t.me/rybar/41457

LE VIE DELLA GUERRA

I rinforzi, coi treni fermi, non arrivano. Questo è l’effetto degli attacchi di ieri. Ripristinare la catena di approvvigionamento richiederà tempo, molto tempo per poter funzionare a pieno regime come richiesto nel caso di un’offensiva su ampia scala. Offensiva che per il momento è compromessa, salvo colpi di testa improvvisi di Kiev, e il tempo gioca in favore dei russi.
https://dnr-news.ru/society/2022/11/24/167952.html

A proposito di “colpi di testa”, il canale telegram ZeRada in una lunga riflessione parla di una “razionalità violata come causa della guerra” (Нарушенная рациональность как причина войны).
https://t.me/ZeRada1/11091
et
https://t.me/ZeRada1/11111
Dove elenca tutta una serie di passaggi in questi nove mesi dove Putin, secondo loro, si sarebbe aspettato una reazione razionale da parte ucraina, europea e statunitense, per chiudere la questione con un accordo negoziale, e invece la sua azione ha provocato una reazione diametralmente opposta. Irrazionale, suicida.
In realtà la guerra è, per definizione, irrazionale. Nei libri di scuola delle elementari, parlando delle guerre fra UR e URUK (siamo arrivati ai Sumeri), faccio il disegnino a mia figlia di UR (una pallina), con dentro le casette, dall’altra parte del foglio metto URUK (altra pallina con le casette). E poi comincio a disegnare, a raggera, i campi. Di UR e di URUK. Aumentano le casette, aumentano i campi. Alla fine il limitare dei campi di UR cozza con quello dei campi di URUK. Domanda: “Cosa succede adesso?” Mia figlia, nove anni: “il re di UR va dal re di URUK e trovano un accordo”… c’è più razionalità in una bambina di nove anni che nei capi del mondo.

Vi risparmio, quindi, il pezzo di ZeRada sui presunti “errori” di valutazione. Davvero, con otto anni di pompaggio nazionalistico nei cervelli di milioni di persone, pensano che la dirigenza russa avesse pensato (a sua volta…) che il popolo ucraino, senza acqua e senza luce, avrebbe individuato nel regime nazifascista di Kiev i responsabili delle sue disgrazie e li avrebbe giù. Con un solo colpo di scopa. Troppi giri di pensieri altrui, troppi giri di periodi ipotetici, a quest’ora soprattutto, li lascio volentieri continuare…

Legitimnyj però fa un’osservazione a mio avviso corretta, su queste elucubrazioni. Aggiunge che se il regime di Kiev DOVESSE allentare, in questo momento, la tensione, la situazione fra la popolazione POTREBBE REALISTICAMENTE SCAPPARGLI DI MANO.
https://t.me/legitimniy/14174
Sono d’accordo perché a certe cose ci si pensa quando ci si può pensare. Quando si può andare alle radici di quella “tensione”, analizzarla, trovare il responsabile, cominciare a fare a ritroso il percorso che li ha portati a quello sfracello mettendo dei SE e dei MA. Allora si, che si creerebbe un’opposizione non più sotterranea. Allora si, che il pericolo di sollevazioni popolari diverrebbe concreto. Allora si, che il regime attuale traballerebbe. L’anno prossimo, dicono, ci dovrebbero essere anche le elezioni. E arrivarci con un piede già nella fossa, per Zelenskij e soci, è al momento lo scenario peggiore che vedono nei loro incubi notturni. Quindi, giusto farli provare al loro popolo, gli incubi, per porsi idealmente alla sua “guida” (sic!) e alla sua “difesa”. Finché gli riesce, faranno così. E alzeranno sempre di più la posta in gioco.

Ecco allora che la distruzione delle infrastrutture logistiche, dei magazzini e dei centri di raggruppamento delle forze armate ucraine di questi giorni, ivi inclusi gli attacchi alla rete elettrica, impediscono il realizzarsi di questo scenario. Congelano l’iniziativa del regime di KIEV e dei suoi padroni atlantici in uno stallo che ALLENTA la tensione MILITARE e AUMENTA quella SOCIOECONOMICA. Perché a un ucraino dell’OVEST, per esempio, potrebbe cominciare a non fregargliene più di tanto di Sebastopoli, Doneck e Lugansk. Per esempio. E dover fare la coda per l’acqua perché il presidente si è incaponito a non voler trattare su questo, come sul resto, potrebbe rivelarsi tutt’altro che favorevole al regime di KIEV. Quanto meno, PONE IL REGIME DI KIEV NELLA NECESSITA’ di dover RENDERE SPIEGAZIONI a chi ne chiede. Senza cavarsela col mantra (rivolto ai russi e pronunciato nei sui deliranti discorsi serali): “Senza acqua o senza di voi? Senza di voi. Senza luce o senza di voi? Senza di voi. Senza gas o senza di voi? Senza di voi.” “Ma vai al diavolo!” A quel punto uno potrebbe pensare, mentre è ancora lì che fa la coda per l’acqua. “E’ secoli che viviamo CON loro, e possiamo andare avanti altri secoli. Anche se ci stanno sulle palle”… che non è una precondizione per muovere guerra a qualcuno. Altrimenti saremmo perennemente in guerra con mezza europa, e non solo alla finale degli europei di calcio…

In altre parole, l’ostinazione, come via della guerra, paga solo in presenza del binomio “vita/morte”. Per un trasformatore saltato, è un boomerang. Ma qui UR e URUK e le loro questioni liminari non c’entrano. Il regime di KIEV è ormai invischiato in qualcosa più grande di lui. Quel qualcosa che muove i fili da RAMSTEIN. Sede ormai di un BLOCCO POLITICO-MILITARE vero e proprio in chiave antirussa. Un blocco dove il regime di KIEV è presente, SENZA DOVER CHIEDERE L’AMMISSIONE AD ALCUNCHE’. Un blocco che rende anche il contenitore “NATO” un formato a questo punto superfluo, visto che include anche altre realtà NON NATO, tutte accomunate dalla piena ostilità alla Federazione russa.
https://www.stoletie.ru/tekuschiiy_moment/dorogi_vojny_983.htm
E QUESTO BLOCCO NON HA ALCUNA INTENZIONE DI SMETTERLA. ANZI. ANDRA’ AVANTI “FINO ALL’ULTIMO UCRAINO”.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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24/11 ore 12:30 aggiornamento

PROCURA MILITARE UCRAINA CONTRO… I SOLDATI RUSSI MORTI PRIGIONIERI

Cito la fonte e unicamente a titolo di cronaca, per una tracciabilità, perché per quanto assurdo e irreale sia, non è invenzione.
https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/16398651
Si tratta della procura militare del regime fantoccio di KIEV, che ha aperto un’inchiesta CONTRO i prigionieri di guerra russi morti sparati in testa faccia a terra… perché colpevoli di aver tentato resistenza SIMULANDO la resa. “I soldati russi, imitando una resa ai soldati delle ff.aa. ucraine, hanno aperto il fuoco contro i difensori ucraini. Tali azioni sono proibite dal diritto umanitario internazionale”
"Российские военные, имитируя сдачу в плен к военнослужащим ВСУ, открыли огонь по украинским защитникам. Такие деяния запрещаются международным гуманитарным правом".

Di fatto, attaccandosi all’ultimo uscito che pare avesse opposto resistenza, il cavillo sarebbe quello e, anzi, i nazifascisti avrebbero fatto il loro dovere di soldati. Resta il fatto, che smonta tutta questa ricostruzione, e che il drone ha implacabilmente registrato, che i corpi senza vita dei soldati russi CHE ERANO GIA’ STATI MESSI IN GINOCCHIO E FACCIA A TERRA sono uno a fianco all’altro, con la nuca spappolata e in un lago di sangue. Se tento una resistenza qualsiasi, ma anche solo la fuga, mi spari ovunque, ma non nel punto dove, dopo essermi inginocchiato e col capo chino, hai puntato il tuo fucile per il colpo a bruciapelo. E non solo me, ma tutti i miei compagni in fila a fianco a me. Chiunque, in U-ccidente, lo ha riconosciuto. Resterebbe poi da fare luce… da vedere le circostanze… tutto quello che vogliamo. Ma PRIMO, questo dato è innegabile. SECONDO, a diffondere il video non sono state le vittime, ma i criminali stessi VANTANDOSI di quanto compiuto. Un produttore video propaganda ucraina, avrebbe montato la scena diversamente, tagliato immagini e, qualora INSERVIBILE a fini vittimistici, avrebbe semplicemente cestinato il video. Per quanto assurdo, tuttavia, questo è accaduto in quel di KIEV: è stato preso un video costruito e diffuso per fini umilianti COME PROVA IN UN PROCESSO MILITARE DOVE A ESSERE LA PARTE OFFESA SONO I CRIMINALI STESSI. Ma a Bruxelles, all’Aja, nella culla del “diritto”, evidentemente, va bene così… visto che l’unica a reagire è stata la Zacharova.
https://rg.ru/2022/11/23/zaharova-schitaet-prestupnymi-obvineniia-genprokuratury-ukrainy-protiv-rossijskih-plennyh.html

NEW YORK TIMES AGENTE DI PUTIN!

Salutiamo l’ingresso del NYT fra gli iscritti alla lista di proscrizione dei filoputiniani, dopo l’articolo di oggi che titola:
“A U.S.-Made Missile Went Astray in Ukraine, Injuring Civilians”
https://www.nytimes.com/2022/11/24/world/europe/ukraine-american-missile.html
Confermando quello che ci dicevamo ieri notte, ovvero che la contraerea NATO sta facendo danni “collaterali” (ma loro sono abituati al termine…)
1. Perché collocata fra abitazioni
2. Perché probabilmente i disturbi, anche da terra, sono tanti e tali che la traiettoria va fuori controllo e cadono dove cadono
Questa la versione per quelli che come me non hanno l’abbonamento al nuovo giornale del Cremlino
https://english.almayadeen.net/news/politics/friendly-fire-us-missile-goes-astray-in-ukraine-injures-civi
Di fatto, dopo i fatti di Polonia, la verità emerge anche retroattiva (il NYT si riferisce a un fatto di fine settembre, 26/09 ore 18:00 a KRAMATORSK, per la precisione). Resta da capire il CUI PRODEST, all’interno delle contraddizioni e dei conflitti fra democratici e repubblicani, di una posizione del genere, inaccettabile, “indecorosa”, solo qualche mese fa. Ma saranno anche fatti loro…

IN TRINCEA

Foto iconica. “Bez kommentariev”, senza commento:
https://t.me/boris_rozhin/71154

Aggiornamenti a seguire.

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24/11 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Comincia a emergere una doppia tendenza. Da parte russa, prosegue con successo l’azione lungo un’unica direttrice. Quella che ci siam detti ieri, sopra e sotto DONECK. Ad ARTEMOVSK si conferma il ritmo sempre più frenetico di rotazioni ucraine, a causa delle enormi perdite subite. Gli ospedali limitrofi sono al collasso:
https://t.me/WarDonbass/87816

Da parte ucraina, si conferma una grande concentrazione di truppe non solo a Zaporož’e, ma anche a Charkov, in previsione di una “grande offensiva” – a questo punto resta sempre valida la doppia opzione BELGOROD o SVATOVO-KREMENNAJA
https://t.me/WarDonbass/87821
(quest’ultima si vocifera pretesa attuarsi nei prossimi 5-7 giorni) – chiesta sempre più a gran voce dal regime al comando delle forze armate, su commissione diretta dei padroni che non san più come giustificare in U-ccidente ai propri elettori lo scempio in corso.

In tale senso, la carta ipocrita dello sponsor del terrorismo fa abbastanza acqua: basti vedere
- che la Turchia, in questo momento, sta facendo lo stesso in Siria contro i curdi (quelli “buoni” appoggiati dagli americani, sopra Deir-Ez-Zor, colpendo i pozzi petroliferi da loro controllati e che servono loro per finanziarsi… anche qui, giacimenti siriani rubati dai curdi che son scesi apposta da nord su ordine degli americani per conquistarli, se li sono tenuti, e li usano tranquillamente traendone profitti… ma se a prenderlo in quel posto è Assad allora va bene tutto…)
- che proprio mentre il patàca sproloquiava nel Palazzo di Vetro, le sue sue forze armate sottoponevano Doneck all’ennesimo, massiccio, bombardamento. E non a trasformatori, ma a case.
https://t.me/ukraina_ru/118245

Al patàca, quindi, ci credono sempre in meno. A partire dagli stessi ucraini. È di oggi la notizia della

FORMAZIONE DEL PRIMO BATTAGLIONE DI EX-PRIGIONIERI UCRAINI

E questo fa riflettere molto. Edin narod, unico popolo, nelle parole e nei fatti. Mentre infatti, non solo nessuno alza un dito contro i crimini di guerra contro i prigionieri russi già commessi e accertati, ma continua a diffondere filmati simili, come questo
https://t.me/vityzeva/73855
e nessuno continua a dire nulla, segno del COMPIACIMENTO nel diffondere il messaggio di una PUNIZIONE ESEMPLARE alla razza inferiore, i russi, da cui gli “slavi buoni”, cani da guardia degli “ariani” europei sin dai tempi dell’UPA di Bandera, si sono distaccati ricevendo in cambio il tanto agognato osso,
nella DNR è stato chiesto ai prigionieri di guerra ucraini se avessero voluto combattere fra le loro file. E un battaglione è stato formato. Sono segnali forti. E non solo propagandistici. Oggi a Mar’inka, domani a Kiev. Parafrasando qualcuno oggi caduto ignobilmente nell’oblio.
https://t.me/epoddubny/13814

Aggiornamenti a seguire.

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23/11 ore 23:00 aggiornamento

CORTI CIRCUITI

In CORTO CIRCUITO non è finita solo la rete energetica nazionale, peraltro ripristinata parzialmente, mentre scrivo, solo a L’VOV e nelle regioni dell’OVEST grazie all’energia proveniente dalla Romania e dalla Polonia.
https://t.me/legitimniy/14166

In CORTO CIRCUITO è finita la propaganda del regime di KIEV, secondo cui sono caduti 67 missili o 70 a seconda che a dirlo è Zelenskij o lo Stato maggiore delle ff.aa.
https://t.me/vityzeva/73824
Ma questo è il meno, perché dei 70 caduti, il secondo sostiene di di averne abbattuti 51, più 5 droni.
Quindi, un popolo intero oggi è al buio per scelta propria, o “interruzioni programmate”, non perché i missili han raggiunto i loro obbiettivi.
https://t.me/boris_rozhin/71078
Propaganda a finire in corto circuito anche per i continui annunci, PRIMA di questi bombardamenti, che ormai i russi “han finito le cartucce”.
https://t.me/ukraina_ru/118177

In CORTO CIRCUITO è finita la contraerea NATO. Ribadisco, non ucraina, ma NATO. I NASAMS piazzati nella capitale sono finiti contro una casa distruggendola. E sono stati gli ucraini stessi, ormai esasperati delle menzogne di regime, a differenza dei cinegiornali luce nostrani, a diffondere le immagini dei resti di tali missili sui loro canali e a “tracciarli” lungo la loro superficie. Immagini qui:
https://t.me/WarDonbass/87788
e qui
https://t.me/SergeyKolyasnikov/44429

Ma è la foto stessa della casa distrutta, ora che le fiamme si sono estinte, a parlare da sola:
https://t.me/ukraina_ru/118166
Un missile contro la casa l’avrebbe letteralmente accartocciata e sparso macerie ovunque. A terra è rimasta solo la schiuma degli estintori. E le lamiere deformate delle macchine che han preso fuoco. Ma nessun mucchio di macerie, nessun cratere. L’esplosione allora è avvenuta in aria, a distanza ravvicinata. Da un criminale che ha aperto il fuoco contro un missile che passava lì vicino, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo se l’avesse colpito. È già successo, nel corso di questa guerra, e succederà ancora, finché le postazioni di contraerea le terranno a ridosso delle abitazioni.

Biden ha detto che nel pacchetto di 400 milioni di dollari di aiuti ci sarà spazio per la contraerea.
https://t.me/epoddubny/13801
Visti i risultati, forse non è il caso…

In CORTO CIRCUITO è finita la catena logistica che da OVEST porta a EST uomini e mezzi. Questo è l’obbiettivo principale di questi attacchi. Attacchi condotti furbescamente, distruggendo gli snodi principali di distribuzione della corrente elettrica, oltre che mettendo fuori uso le centrali termo e idroelettriche, attendendo i lavori di ripristino, prendendo nota degli stessi e quindi ricolpendo gli stessi obbiettivi una volta ripristinati, più altri. Risultato, da un mese e mezzo a questa parte, l’offensiva su larga scala è stata resa impossibile, i collegamenti fra prime linee e retrovie sono risultati carenti e inefficaci, enormi sono state le perdite fra le fila ucraine che, nonostante il buonsenso avesse suggerito tutt’altro, sono state mandate comunque ed inutilmente al massacro.

In CORTO CIRCUITO è quindi finita la STRATEGIA NATO di cui parlavamo in pausa pranzo. Una strategia che volgeva a PRENDERE NUOVAMENTE L’INIZIATIVA, con un’OFFENSIVA SU VASTA SCALA tale da dare il colpo di grazia al traballante orso cattivo, così come lo vedevano gli strateghi dopo il ripiegamento di CHERSON: verso Melitopol’, o verso Lisičansk o, perché no, direttamente nella tana storica del lupo, a nord verso Belgorod. Se non un colpo di grazia, un colpaccio sicuramente. Per questo alcuni ipotizzavano un attacco russo prima del loro, un’offensiva su vasta scala, una quasi replica di febbraio. Così facendo, tengono in scacco le truppe, visto che per fermare i treni elettrici non serve tirare giù un ponte. Basta staccare la corrente (e le motrici diesel, pur presenti sono comunque in quantità limitata).
https://t.me/ukraina_ru/118177

Resta infine il problema della popolazione. E qui a finire in CORTO CIRCUITO è un regime, che di tale popolazione si dichiara rappresentante legittimo e che, di fatto, pur di continuare a fare la guerra ai russi farebbe a meno di tale stessa popolazione, evacuandola in Europa. Ma può farlo? Proviamo a entrare nella testa (vuota) di questi personaggi. Evacuare Kiev? Non scherziamo. La regaleremmo ai russi, sicuramente più a loro agio nel conquistare una città disabitata che nel prendere una capitale popolosa. Gli europei, poi, sono propensi ad accogliere una nuova ondata di milioni di profughi? Non penso. Eppure, i tuoi cittadini, quelli che per mesi hanno sopportato i tuoi “Slava Ukraine” come risposta nazionalistica, quindi farlocca, ai loro problemi, ora lo sopportano sempre meno. E alla fine, quando monta il malcontento, le teste cominciano a saltare. Basta veramente poco… resta allora come unica ipotesi quella dello sgombero forzato, che è impossibile per altri motivi. E il corto circuito continua, nel tuo cervello e in quello dei tuoi consiglieri, che non sanno più che pesci pigliare. Mentre i PADRONI si innervosiscono, perché le cose non vanno come da loro atteso.

In CORTO CIRCUITO, infine, è finito un U-ccidente insieme ai suoi doppi standard. Sono passati esattamente 7 anni da quando, fra il 20 e il 23 novembre 2015, tutte le centrali elettriche di CRIMEA furono messe fuori uso dagli ucraini. Distrutte. TUTTO QUEL DICEMBRE LA CRIMEA RESTÒ SENZA CORRENTE.
https://t.me/boris_rozhin/71080
E quei bastardi, allora come ieri con una signora e suo figlio a CHERSON, calcavano la mano. Celebravano. Umiliavano. “La vedi la Crimea? Tu non la vedi… ma c’è”, mostrando la cartina satellitare dell’Europa illuminata, tutta, tranne la penisola di Crimea.
https://t.me/boris_rozhin/71081?single
E ancora: Malevich, “Crimea di sera”
https://t.me/boris_rozhin/71082?single
e altre amenità del genere. L’Europarlamento, allora, non disse una parola. E, si badi, allora era pura RITORSIONE, non c’era alcun significato militare, visto che la Russia non era parte in causa nel conflitto fra Donbass e regime di Kiev, ma si era posta unicamente come garante. Ma Strasburgo, Bruxelles neppure allora dissero una parola. Minsk era solo la capitale della Bielorussia, per il resto lettera morta. Così come lo sarebbe stata ancora per altri otto anni. Giusto il tempo, a detta dello stesso Poroshenko, per riprendere forze e, aggiungo io, ripartire con l’autodistruzione del proprio popolo e della propria terra.

MAR’INKA

A MAR’INKA prosegue la lenta avanzata, casa per casa, dei russi. Strade e abitazioni sono minate, il lavoro degli sminatori è minacciato dai cecchini appostati non sul tetto di fronte, ma a 1 km di distanza. Nessuno li vede finché il malcapitato cade a terra. Difficile anche stanarli coi droni, che in un km fanno in tempo a essere individuati a loro volta e abbattuti. Per questo, i russi andranno avanti ancora più lentamente.
https://t.me/voenkorKotenok/42973


Aggiornamenti a seguire domattina.

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23/11 ore 12:30 aggiornamento.

DAL FRONTE


I due punti caldi su cui i russi stanno martellando, e su cui abbiamo ragionato stamattina, ovvero MAR’INKA e ARTEMOVSK, si stanno rivelando per davvero i punti cruciali di una POTENZIALE DESTABILIZZAZIONE DELLA LINEA DI FRONTE lungo quella direttrice.

A MAR’INKA il risultato maggiore. LIBERATO IL QUARTIERE DELLA SCUOLA N° 2
Cartina qui:
https://t.me/boris_rozhin/71029
La cosa più inquietante è che USANO ANCORA I CIVILI COME SCUDI UMANI! Questo il filmato
https://t.me/razvedkavperedZ/354
e qui disponibile per chi non è iscritto come me a telegram:
https://ok.ru/video/4029932243585
OTTO MESI, in quelli scantinati, a fare da scudi umani ai soldati ucraini! Anche per questo non possono sganciare due bombe e chiuderla lì. E la liberazione prosegue, letteralmente, edificio per edificio. Torniamo indietro a Mariupol’ e a quello che ci dicevamo allora. Ma da allora a oggi son passati otto mesi. E questi civili non solo non sono stati evacuati, ma gli è stato intimato di restare sotto a fare da ostaggi. Evidentemente, in U-ccidente questo non fa notizia. Come tante altre cose.
Tornando alla liberazione di questa martoriata città, siamo ormai a 2/3
https://t.me/epoddubny/13787
Vedremo gli sviluppi.

Stesso discorso nei dintorni di ARTEMOVSK. Questo voenkor riporta di TRUPPE UCRAINE COSTRETTE A RUOTARE da linea di fronte a retrovia SOLO DOPO POCHE SETTIMANE, ben prima della scadenza prefissata. Questo, a causa delle gravi perdite subite.
https://t.me/epoddubny/13783

Sempre in aggiunta a quanto ci si diceva stamane, ANCHE IL DISCORSO “CAMPAGNA INVERNALE” potrebbe riprendere vigore. Per esempio, PER PREVENIRE UN’ANALOGA CAMPAGNA INVERNALE DELLE FF.AA. UCRAINE, TESA MAGARI A RAGGIUNGERE MELITOPOL’.
E’ QUI, INFATTI, nella regione di ZAPOROZH’E, che si sta continuando a concentrare il grosso delle truppe. In vista di un attacco che potrebbe partire, direzione SUD.
https://t.me/rybar/41405
I russi colpiscono con artiglieria pesante e missili le postazioni dove si stanno raccogliendo le forze, oltre che partire di notte con incursioni e imboscate che lasciano sul terreno forze rilevanti da parte ucraina (31 morti solo ieri notte in questo modo). Ma non è così che si fermano 50.000 persone, per esempio, a cui è stato dato il segnale d’attacco.

Si potrebbe fare a questo punto BATTENDOLI SUL TEMPO, come è stato a febbraio. Per questo Rozhin ragiona sul fatto che questa “pausa operativa non sia destinata a durare a lungo” (Оперативная пауза долго не продлится)
https://t.me/voenkorKotenok/42947
Anche perché vedere le truppe ucraine sul Mare d’Azov comporterebbe davvero una complicazione enorme dal punto di vista operativo: via di terra per la Crimea tagliata, tagliati gli approvvigionamenti, eccetera. Quindi, se fosse necessario, in virtù anche di queste considerazioni, i russi potrebbero anticipare la campagna all’inverno, ovvero ai prossimi mesi. Come ottant’anni fa, sia pur per altri motivi, come ci siam detti.

Aggiornamenti a seguire stanotte.

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23/11 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE

La cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/22/20221122221328-9abf2f93-xx.png
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/22/20221122221325-a449ab39.png
è un ottimo punto di partenza.

Il fronte SUD è soltanto TENUTO A BADA dai russi. Ti concentri, ti disperdo. Attacchi, ti respingo. Gioco in difesa e tengo ben coperte le mie carte. Tutte le mie carte. Non tanto diversa è la situazione tra SVATOVO e KREMENNAJA. “No pasaran”, e non passano. Centinaia di morti ogni giorno nella più inutile delle mattanze ucraine dopo i quella di agosto sopra CHERSON. Ma dare ordini suicidi non è un crimine di guerra, a quanto pare: la guerra è un fenomeno sociale strano, dove i superiori sono responsabili dei loro sottomessi solo a parole, in pratica possono mandarli a morire tutti e in una volta sola, senza per questo dover rendere conto a nessuno. Se ai padroni NATO va bene così, anzi, se è così che loro ordinano, per i loro imperscrutabili motivi, così va fatto. Aveva ragione Augusto: “c’è un re che dorme, rapito tra le rose, non si sveglia nemmeno quando, madri silenziose, unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome…”

Tornando sulla linea di fronte, è evidente il tentativo russo di SBLOCCO della situazione sul fronte EST, IMMEDIATAMENTE A NORD E A SUD DI DONECK: il fuoco di artiglieria più intenso, la concentrazione di un numero sempre maggiore di forze, gli attacchi sempre più decisi per far saltare MAR’INKA a sud di DONECK e ARTEMOVSK a nord (individuiamoli tutti e tre sulla cartina e capiamo anche che tipo di manovra stiano congegnando, senza troppa fantasia...).

Questo il punto maggiore di attrito. Perché le truppe NATO (manovalanza ucraina, “mercenari”, ufficiali NATO) stanno opponendo una strenua resistenza, capendo che se salta il tappo, rischia di saltare il contenuto della bottiglia. Buona parte, se non tutto. Questa la realtà dei fatti. Con cui tarare, e doverosamente, le congetture. Tutte le congetture.

A partire, per esempio, dall’editoriale di oggi di Legitimnyj.
https://t.me/legitimniy/14153
Sempre molto interessante, dice in sostanza: i russi parlano di pace, ma solo a parole, inducono i deficienti che abbiamo alla Bankovaja a dire no, e poi dicono alla comunità internazionale: “Ecco, son loro a non volere la pace”.

A che pro questo teatrino? I russi vogliono, DEVONO, prendere tempo. Non perché debbano difendersi da chissà quale minaccia. Ma perché lanciare l’offensiva ora per loro sarebbe deleterio: territori conquistati da COLLEGARE alle retrovie = maggiori investimenti in approvvigionamenti = maggiori spese per mantenere la popolazione locale = scavare nuove trincee e muovere nuovi blocchi di cemento su terra resa dura come il granito dal gelo.

Cazzate, direbbe il mio povero nonno, che era lungo il Don quando, a Natale, e me lo diceva sempre, sottolineando a Natale (e io all’epoca ero troppo piccolo per dirgli, nonno, ma i russi lo fanno alla befana, il natale… ma per rispetto forse non glielo avrei detto neanche a vent’anni, ero testa di cazzo e pigliavo di petto il mondo, ma non fino a quel punto…). Suo padre era appena morto, fu mandato a casa in licenza, iniziò la ritirata di Russia una settimana prima dei suoi compagni, che morirono tutti, ancora prima di raggiungere Nikoaevka dove gli alpini tennero eroicamente aperta la porta finché quei pochi rimasti riuscirono a passare, e finché ne ebbero loro stessi. E ciò nonostante per sei mesi ebbe i geloni ai piedi. A un passo così dall’amputazione.
Cazzate o non cazzate, questa non è la guerra dell’Armata Rossa. Questa è la guerra dell’Esercito della Federazione Russa. Una guerra al risparmio. Facendo conti che la guerra dell’Armata Rossa non faceva. Perché, semplicemente, non poteva farne, con venti milioni di morti e i nazifascisti che da quattro anni tenevano sotto assedio Leningrado, essendo riusciti in breve ad arrivare alle porte di Mosca e a entrare a Stalingrado. Avendo buttato in quella “campagna” le loro risorse migliori. Quella “demilitarizacija” che consentì ai cosiddetti “alleati” di far bella figura dalla Normandia in avanti. Era un’altra scala, maggiore di MOLTI zeri, non di uno soltanto.

Quindi se d’inverno NON conviene attaccare, NON attacco. Su una cosa, tuttavia, sono d’accordo col mio povero nonno. Che la storia dell’inverno è, per l’appunto, un’altra storia. E che sul fronte EST, per esempio, non vale. Lì si continua a martellare. E non poco. E si prepara il terreno per una primavera dove, a questo punto, i trecentomila riservisti troveranno il loro posto in quello che sarà il loro ingresso ufficiale. Tutto più logico, in questo caso. Non addestro gente arrugginita da anni in un mese, come dicevano all’inizio. Ma in MESI. E RYBAR li fa vedere sempre, i filmati che son lì nei poligoni sparsi per dieci fusi orari a fare esercitazioni, manovre, eccetera. E quando partirà l’offensiva di primavera, venderanno cara la loro pelle anche qui diverse x volte, rispetto a quanto potrebbero venderla cara dopo un solo mese di addestramento, buttati in trincea al freddo e al gelo.

Così trecentomila richiamati a settembre e non ancora visti, il ripiegamento di CHERSON, il “tutto come prima, più di prima” (modalità schiacciasassi e avanzamenti molto limitati), la scelta conseguente di continuare a picchiare sulle casematte e roccaforti storiche, senza tentare di aggirarle (ma aggirarle comporterebbe l’ingresso di quei trecentomila), tutto tornerebbe. Ora si fa come il pane duro: lo si ammorbidisce, senza fretta, finché diviene pappetta. Se poi lo diventa a gennaio, meglio ancora, altrimenti, ci penseranno i trecentomila a trangugiarlo in un sol boccone.

E questo, dal solo punto di vista militare. Uno sguardo che andrebbe, DEVE ESSERE, unito a quello sociale (il caos più totale in una degenerazione progressiva di qualsiasi norma di vivere minimamente umana), economico, politico (idem con patate). La demilitarizacija e la denazifikacija vanno a braccetto, mentre la NATO non sa più che pesci pigliare. Grazie nonno, che avevi la quinta elementare ma che le cose le sapevi e me le hai insegnate perché le hai vissute.

Aggiornamenti a seguire.

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22/11 ore 19:10 aggiornamento

BASTARDI A CHERSON


Bastardi i delatori, quelli che dicono “lì ci sono i filorussi”. Magari solo perché loro abitano in una casupola a fianco e quelli stanno un po’meglio. E l’invidia li rosica al punto da fargli fare queste bastardate, per l’appunto. Bastardi i soldati, che entrano, spaccano, girano per casa, mettono una signora anziana faccia al muro come il peggior spacciatore, la intimoriscono “Cercavi il russkij mir?” “Fanculo, aspettavate l’FSB?”, fanno lo stesso col figlio. Finché non trovano sul suo telefonino la PROVA. Un canale a cui si era iscritto Cherson – rus. E lì vanno in escandescenze. Poi trovano rubli e via… “da dove vengono?” (peraltro parlandogli in russo…) Coglioni, mi verrebbe da rispondere. Da sei mesi sotto i russi. Ma questa, è già colpa.
https://t.me/boris_rozhin/70986
E mi chiedo, mentre guardo queste scene agghiaccianti… ma benedetto Dio… perché non siete scappati quando potevate? Poi vedo la casetta… quel cancello che separa la miseria di fuori dalla loro miseria che è un poco meno miseria di chi sta fuori. E capisco che quella mamma e quel figlio erano rimasti lì a curare le loro quattro cose, per evitare che qualcuno le prendesse. Saccheggiasse. Tanto non abbiam fatto male a nessuno. Avran pensato.

Quel “qualcuno” ha trovato lo stesso il modo di entrargli in casa. Ora loro sono spariti, e non si sa dove siano finiti. E veniamo all’ultima categoria di bastardi. Oltre agli aguzzini, oltre ai delatori leccapiedi, ci sono quelli che – in U-ccidente – fanno come le tre scimmie di fronte alle violenze disumane, umilianti, razziste, che questi civili subiscono a CHERSON.

MAR’INKA

E’ indubbiamente il luogo dove oggi si raccolgono i maggiori risultati, da parte delle truppe russe, per non dire i maggiori risultati in generale, visto che gli attacchi ucraini sono concentrati solo sul fronte est e sono puntualmente respinti. A inizio giornata questa cartina
https://t.me/donbass_segodnya/30765
si è modificata di poco, nel senso che la linea di fronte si muove letteralmente di metri, ma le forze ucraine hanno dovuto cedere posizioni molto importanti.
https://t.me/donbass_segodnya/30799
E man mano che il sistema difensivo è smantellato, pezzo per pezzo, viene a mancare un elemento chiave difficilmente ripristinabile in posizione arretrata. Quantomeno, difficilmente ripristinabile in tutta la sua interezza, o completezza. Faranno quel che potranno, sicuramente, ma non avranno più né i tempo né le risorse per costruire la stessa linea fortificata edificata in otto lunghi anni. Per questo, questo sforzo metodico di mesi è molto importante. E il suo cedimento potrebbe dare, finalmente, un po’ di fiato al martoriato Donbass.

ATTACCHI ALLA CRIMEA

Manco a farlo apposta, RYBAR esce oggi con un’ottima infografika sugli attacchi recenti e i tentati attacchi alla CRIMEA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/19/20221119133133-bf5b46ac.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/19/20221119133130-629ad344.jpg
Tra cui brilla in basso il nostro italico drone che parte ogni giorno da Sigonella per pattugliare, fotografare, riprendere, localizzare, dare posizioni… caro… poi dicono che noi italiani siam dei fannulloni!
Ed era lì anche oggi, mentre dava la posizione a due droni a stelle e strisce… tirati giù dalla contraerearussa.
https://t.me/rybar/41390

Lo scopo di questi attacchi è cercare di fare la stessa cosa dei russi: sempre con droni, visto che coi missili a disposizione non ci si arriva ancora, mettere in ginocchio l’ENERGOSISTEMA della penisola
https://t.me/legitimniy/14151
L’impresa vede il coinvolgimento diretto e la direzione tecnica della NATO: partecipazione in prima persona con “esperti” sia nella fornitura di droni, che in quella delle coordinate, che nella preparazione degli attacchi (ed esecuzione, visto che giocattoli da centinaia di migliaia di dollari non si danno ai “bambini piccoli”… ma ci giocano i “grandi”). Impresa ardua perché la distanza è comunque sufficiente per dare tempo alla difesa antiaerea di individuare i droni, sia aerei che marittimi, e abbatterli. Vedremo.

QUE VIVA FIDEL

Inaugurato oggi a Mosca monumento a FIDEL CASTRO, alla presenza delle massime cariche sia cubane che russe. Video
https://t.me/WarDonbass/87622
e foto:
https://t.me/boris_rozhin/70985
Ho ancora in testa l’immagine di quella signora e suo figlio a CHERSON. Avevo preparato questo paragrafetto in chiusura, con una battuta spiritosa, ma non ce la faccio. Teniamolo come fatto di cronaca, neanche di speranza perché non ci credo più, solo di cronaca, e HASTA LA VICTORIA!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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22/11 ore 12:30 aggiornamento

FRONTE EST

Il bollettino di oggi è particolarmente pesante, a livello di perdite da parte degli attaccanti (o contrattaccanti) ucraini lungo questa linea di fronte. Oltre 260 morti.
https://t.me/mod_russia/21950
In queste condizioni, il rapporto 7:1 fra perdite da una parte e perdite dall’altra è ulteriormente peggiorato. Notiamo, per inciso, che parliamo di perdite lungo una linea di fronte che, in ottemperanza ad accordi rimasti carta straccia (Minsk e Minsk-2), non dovrebbe neppure esistere. In altre parole, la mattanza del popolo ucraino non avviene più per salvare la capitale, o su una linea di fronte interna ad altre regioni dell’Ucraina non previste da tali accordi. Lì c’è ormai il “placido” Doneck a calmare - per il momento - i bollenti spiriti. A Zaporozh’e truppe su truppe si accumulano ma si guardano bene dall’attaccare. La mattanza avviene lungo il perimetro della LNR e, più in profondità, in buona parte della DNR non ancora liberata. In altre parole, IL REGIME DI KIEV PROSEGUE IN UNA “IRREALISTICA SOLUZIONE AZERA” del conflitto, come se da dicembre dell’anno scorso e dicembre di quest’anno non sia successo nulla. D’altronde, se i padroni comandano, gli zombi rispondono, come cantava profeticamente Fela Kuti mezzo secolo fa.

Zombie no go go unless you tell am to go (Zombie)
Zombie no go stop unless you tell am to stop (Zombie)
Zombie no go turn unless you tell am to turn (Zombie)
Zombie no go think unless you tell am to think (Zombie)

https://www.youtube.com/watch?v=Qj5x6pbJMyU
Finendo torturato dalle stesse autorità nigeriane con cui le nostre multinazionali andavano a braccetto… ma questa è un’altra storia, di un continente peraltro di cui ci si ricorda ogni tanto… quella invece dei poveri cristi che muoiono a centinaia ogni giorno, è sempre la stessa.

MASSACRO DEI PRIGIONIERI RUSSI: LE INDAGINI PROSEGUONO

Le indagini, ovviamente, da parte dei russi. Il resto del mondo tace, VERGOGNOSAMENTE, peraltro. Di due di loro, peraltro, gli hacker han trovato tutto:
https://t.me/OstashkoNews/39563?single
et
https://t.me/boris_rozhin/70967
Così come han trovato nome e cognome del “mercenario” a stelle e strisce COMPLICE DELLA STRAGE.
https://t.me/OstashkoNews/39561

Così come sono emersi nuovi dettagli sull’80° brigata parà-assaltatori responsabile del massacro. Non sono “naioni” a cui han fatto il fermo, né mobilitati nelle varie ondate di coscritti. E’ un’unità speciale pronta al combattimento sin dall’inizio del conflitto. Con perdite enormi peraltro, in direzione CHARKOV. Composta dalla peggior feccia fascista disponibile al regime di KIEV, si è recentemente resa responsabile di operazioni di “filtracija”, ovvero repressione e ritorsione contro civili a IZJUM e KUPJANSK. Voci non confermate riportano di case fatte saltare per aria per ritorsione”. Il 22/10 nel corso degli scontri è morto il loro comandante, e le perdite continuano gravi. A Makeevka svolgevano compiti di copertura di reparti più avanzati.
https://t.me/milchronicles/1326

Un’inchiesta all’interno delle forze armate ucraine per i loro crimini è impensabile, così come lo è per gli squadristi di Azov, per quelli di Donbas, o di altri gruppi armati nati dalla “pacifica” Maidan e da otto anni di intensa preparazione, anche ideologica, alla soluzione “azera” del conflitto in essere. Questo lo sappiamo: sarebbe come pretendere da un pollo di fare la marcia reale, avrebbe detto il mio povero nonno. Ma la cosa più impensabile, MI STO RENDENDO CONTO, E’ PURTROPPO UN'ALTRA: OVVERO che, tale inchiesta, la chieda E LA PRETENDA UN’U-ccidente CHE DIFFONDE, persino nella sua anima a parole garantista, pacifista, propensa al dialogo, eccetera, un'immagine a senso unico. E questa è la cosa più vergognosa.

Oltre a gettare, altrettanto vergognosamente ma questo è un altro discorso ancora, nel bidone dell’indifferenziato tre quarti di secolo di istituzioni giuridiche internazionali TEORICAMENTE atte, "SUPER PARTES" e OBBIETTIVAMENTE, a far luce sui crimini di guerra.

Aggiornamenti a seguire.

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22/11 ore 08:30 aggiornamento

UN “SE” VELOCE, CON CUI NON SI FA LA STORIA, MA…


Ancora adesso sto pensando a quel marcantonio che, nove anni fa, mise in moto l’attuale processo distruttivo in Ucraina. Con profitto personale, visto che ora è viceministro delle infrastrutture… un parcheggio come un altro per sedersi dalla parte giusta della piramide sociale, ovvero la punta, lasciando il resto a crepare, anzi, a immolarsi fino all’ultimo ucraino.

Per inciso, ora i trasformatori bruciano da soli… non c’è neppure più bisogno di un drone kamikaze. L’azienda elettrica li sfrutta a regimi di carico insostenibili, surriscaldamento e prendono fuoco. E l’infrastruttura energetica, già al collasso, collassa sempre di più.
https://t.me/legitimniy/14140

Mentre questi già da febbraio fanno la spola tra Kiev e le capitali europee dove hanno parcheggiato al sicuro famiglia, parenti e amici. E dove sanno già che dovranno riparare alla fine di tutto questo. Vedremo…

Con i SE non si fa la storia. Giusto. Tuttavia il “SE quel marcantonio avesse ruttato qualcosa, stile patàca, e in ucraino, anziché fare quel messaggio accattivante e in russo, quanti gli sarebbero venuti dietro ieri notte di nove anni fa?”, mi è venuto spontaneo.

E non è un fare la storia con i SE. È un cercare di capire come era il Paese SOLO 9 anni fa. Io lo so, perché lavoravo quotidianamente con ditte di trasporti sia di Kiev che di Dnepropetrovsk. Parlavo con autisti di L’vov, come al solito rompevo le palle a tutti chiedendo, avidamente, curiosamente, notizie a tutti su come vivevano, come erano le loro famiglie, cosa facevano prima (ai più anziani) del 1991, eccetera. Questo, al netto poi di quelli che conoscevo qui, e che amavo lo stesso “intervistare” ( …così non devo dire sempre “scassare i marroni”…).

E la percezione che ne ricavavo era quella di “edin narod”. “Passano gli anni, ma otto son lunghi”, cantava profeticamente Celentano. Torniamo però alla via Gluck che abbiamo conosciuto noi. L’ultimo anno non vale, perché la propaganda di Kiev ha cominciato a fare cilecca e oggi la sta facendo ancor più.

Questo post della DW su imboccata dei PR di Kiev,
https://t.me/vityzeva/73666
che mostra un “supermercato ucraino” che “finalmente” apre a Cherson, con famiglia felice e carrello della spesa pieno come neanche qui al sabato pomeriggio con sotto la carta igienica che fa volume, COZZA con quest’altro filmato breve, dove davanti a una casa popolare rimasta senz’acqua, un abitante approfitta della pioggia per raccogliere acqua da una pozzanghera!
https://t.me/boris_rozhin/70855

E quando chi è messo come lui o come lei guarda quell’immagine del carrello della spesa pieno, penso che qualche porco in direzione nord, verso la capitale, gli parte.

La propaganda, quindi, fa cilecca da febbraio. Quantomeno, è molto meno pervasiva. Attecchisce poco, statisticamente sempre su meno gente. Ne abbiamo anche il riscontro inverso, quando sentiamo che sono milioni ormai gli ucraini che leggono le notizie dai canali telegram russi.

Resta allora da capire cosa è successo in quegli otto anni. Leggere quel post, allora, è MOLTO istruttivo. Per essere PER-VASIVI, CON-VINCENTI, per conquistare un’EGEMONIA CULTURALE, ancor prima che politica, occorreva percorrere quella strada lì. I cecchini NATO (georgiani e baltici infiltratisi tramite CIA tra gennaio e febbraio 2014) responsabili delle stragi sui tetti durante le manifestazioni sono venuti DOPO. Non molto dopo, ma comunque dopo. Del resto, malcontento ce n’è sempre. Basta non dire che dopo otto anni rimani senza casa, senza lavoro, senza nulla tranne che lutto e miseria, quelle sì in abbondanza, e in piazza porti anche la chitarra, oltre che il tè caldo.

Aggiornamenti a seguire.

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21/11/2013 - 21/11/2022 ore 22:30
NOVE ANNI ESATTI DALL'INIZIO DELLA FINE


MUSTAFA NAYYEM, 21 NOVEMBRE 2013
"Incontriamoci alle 22:30 sotto il monumento all'Indipendenza. Vestitevi pesante, portate ombrelli, tè caldo, caffè, buonumore e amici. Ripostate il più possibile"
«Встречаемся в 22:30 под монументом Независимости. Одевайтесь тепло, берите зонтики, чай, кофе, хорошее настроение и друзей. Перепост всячески приветствуется!»
https://t.me/panchenkodi/3526

Scriveva in russo, Mustafa Nayyem, su FB. Anche perché essendo nato a Kabul nel 1981 da un funzionario riparato poi a Mosca prima e a Kiev poi, dopo la fine dell'URSS, l'ucraino lo parlava come seconda lingua.
https://aif.ru/politics/world/oruzheynyy_baron_kem_stal_chelovek_nachavshiy_evromaydan

Per la cronaca, si tratta di questo signore qui:
https://rusvesna.su/sites/default/files/styles/orign_wm/public/nayem_0.jpg

Oggi non ha più l'avatar da supereroe, ha fatto carriera, nel partito di regime (dopo aver cambiato casacca due volte), ed è viceministro alle infrastrutture.
https://t.me/mustafanayyem

Un "post" che vanta innumerevoli tentativi di imitazione ovunque si siano tentati colpi di stato simili, come per esempio in Georgia
https://t.me/vityzeva/34314

Un post commentato, oggi, così amaramente, da una giornalista ucraina:

E così il Paese ha iniziato a sprofondare nel caos più totale.
Вот так страна начала скатываться в тотальный бардак.

Si poteva aspettare. Sei mesi. Ed eleggere legalmente il Presidente.
А ведь можно было подождать. Полгода. И законно выбрать Президента.

Sono passati 9 anni.
Прошло 9 лет.

Il buonumore, il tè e i vestiti caldi sono ancora attuali.
Хорошее настроение ,чай и тёплая одежда стали ещё актуальней.

Solo, al posto degli ombrelli, ci sono i generatori.
Только вместо зонтов - генераторы.

https://t.me/panchenkodi/3526

Aggiornamenti domattina.

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21/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


La notizia più rilevante è data dai soldati russi che liberano il centro di MAR’INKA e stabiliscono il controllo sulle posizioni chiave lungo il Prospekt Druzhby

https://t.me/rybar/41358

Cartina qui

https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/21/20221121112224-f1aad8a5-xx.jpg

e con legenda in italiano

https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/21/20221121112223-e8f71982.jpg

Questa città è da mesi teatro di scontri intensi che, letteralmente, spostano la linea di fronte di qualche metro alla volta, quando qualcosa si muove. Stiamo parlando, più che di una città, di una serie di linee di difesa, fortificazioni e trinceramenti costruiti in otto anni lungo questa città, strategica perché è praticamente una delle porte d’accesso a DONECK consentendo così, da otto anni, di tenerla a tiro (e colpirla). Il cedimento di oggi, in quest’ottica, è molto importante.

ANCORA SUI “MERCENARI”

Lo sostiene anche il capo delle ff.aa. della LNR Andrej Marochko: sotto la falsa effige di mercenari o, come si chiamano oltemuraglia, “aziende militari private” (chastnye voennye kompanii ЧВК), stanno ormai combattendo soldati regolari degli eserciti NATO messi “in aspettativa” per partecipare alla guerra in atto senza coinvolgere i rispettivi Paesi.

https://t.me/WarDonbass/87453

Era abbastanza evidente, e lo è sempre più ogni giorno che passa e che questi “gruppi privati”, ormai decine, prendono posizione sulla linea di fronte sostituendo o dando il cambio alle ff.aa. ucraine.

SEGNI DI MALESSERE

Forze armate che, per esempio, tra ARTEMOVSK e SOLEDAR ormai si rifiutano di combattere perché si vedono ormai di fronte la morte in battaglia.

https://t.me/epoddubny/13760

Le perdite sono ingenti, sia nei movimenti di truppe nelle retrovie, come quelli relativi a buona parte di uomini e mezzi provenienti da CHERSON e persisi a causa degli attacchi lungo il tragitto,

https://lnr-news.ru/politics/2022/11/21/95213.html

sia quando gli attacchi sono condotti lungo la linea di fronte in piccole unità, perché chi attacca sa “che lo aspettano”, ormai. Il tutto, peraltro ribadito ogni giorno dai numeri del bollettino del Ministero della difesa russo.

https://t.me/mod_russia/21914

Ancora una volta, il fattore tempo non sta giocando a favore delle forze NATO coinvolte nel conflitto, soprattutto di una componente ucraina sempre più disorientata, indebolita e sofferente per le continue perdite sul campo.

Sempre a proposito di FATTORE TEMPO, il regime di KIEV sta rimediando una delle più brutte figure non SOLO sul campo di battaglia, non SOLO sul fronte diplomatico, ma anche su quello del GOVERNO, dell’AMMINISTRAZIONE, delle città “liberate”. Già quando si trattava di centri piccoli, come KUPLJANSK, le autorità insediatesi erano incapaci di gestire i processi. Ma a CHERSON la cosa è molto più EVIDENTE. I problemi sono maggiori ma altrettanto non sono l’impegno e le risorse messe in campo dal regime per risolverli. Di fatto, parliamo di una città, con decine di migliaia di abitanti che avevano preferito restarvi, ridotta VETRINA a uso e consumo della propaganda di regime: e che tale è restata.

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/19/herson-dve-vlasti-dva-obraza-zhizni-57717.html

Con un’unica soluzione: “andatevene via”… gente che è restata per vari motivi, ora “invitata” a “evacuare”. Decisamente, il fattore tempo sta non solo portando al limite situazioni che già abbastanza “limite” lo erano da tempo, ma sta mostrando al popolo ucraino stesso l’inadeguatezza di un’intera classe dirigente che lo ha unicamente usato come moneta di scambio per le proprie ambizioni di potere. E sta continuando a farlo.

GOSPLAN 2.0

Valentin Katasonov, uno dei pochi economisti russi rimasti fedeli a quanto imparato il secolo scorso, lancia questa provocazione: “La condizione per la nostra vittoria contro l’Occidente unito contro di noi è una nazionalizzazione generale” (Условием нашей победы в войне с коллективным Западом является всеохватывающая национализация)

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/20/usloviem-nashej-pobedy-v-vojne-s-kollektivnym-zapadom-javljaetsja-vseohvatyvajuschaja-nacionalizacija-57727.html

Raccolgo e faccio mia la sua provocazione, approfondita anche in un suo altro lavoro dal titolo Gosplan.2

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/19/rossii-nuzhen-gosplan.2-57716.html

Resto tuttavia scettico e spero vivamente, per il popolo russo, che in questa lotta per non finire disgregato come lo vorrebbe qualcuno in tanti stati e staterelli dopo la sconfitta sul campo e l’inevitabile Maidan versione piazza-rossa, la nazionalizzazione sia davvero l’UNICA condizione per la vittoria. Perché allora sarebbe fritto.

Perché la PROGRAMMAZIONE è una cosa e la PIANIFICAZIONE è un’altra. Ma andiamo con ordine, seguendo la sua ricostruzione (primo articolo citato):

1992 - 46.800 aziende pubbliche privatizzate

1993 - si sale a 88.600 aziende privatizzate

1994 - si sale a 112.600

Ormai restavano solo le briciole e il totale saliva a 126.793 nel 1997 e a 145.00 nel 2007, dieci anni dopo. 

Nel 2004 fu creata una lista di aziende da NON privatizzare per nessun motivo, perché di interesse nazionale, eccetera eccetera: all’epoca la lista contava un migliaio di aziende, oggi ne sono rimaste 175.

MANCA UN SOGGETTO POLITICO IN GRADO DI GESTIRE UNA TRANSIZIONE NEL SENSO OPPOSTO. Non può esserlo il partito Russia Unita, ma neppure il KPRF, che guarda ormai al modello cinese come un riferimento.

Odio citarmi, ma ne avevo parlato qualche anno fa presentando il lavoro di LUCIANO BARCA:

— inizio ---

Persino i Paesi se-dicenti socialistici, oggi, parlano di economia “mista”,
espressione tipica di quella falsa coscienza con cui mascherano la
totale, capitalistica, innervatura del loro modo di produzione. Ebbene,
così facendo, essi stessi abdicano di fatto alla possibilità di
pianificare l’economia, a prescindere dal fatto che chiamino “piano” ciò
che ormai “piano” più non è. Non c’è né pianificabilità, né
pianificazione, né piano. C’è programmazione, quella si. Luciano Barca,
nel suo Dizionario di politica economica, riassume in modo molto lucido la questione. Dopo aver doverosamente premesso che “nel
mercato capitalistico l’offerta è determinata dalle decisioni dei
capitalisti o, meglio, dei grandi gruppi monopolistici i quali impongono
le grandi scelte che determinano tutte le altre”, egli aggiunge:

In regime capitalistico, il mercato riesce a garantire al sistema un
equilibrio soltanto al prezzo di ridurre la quantità di ricchezza che
viene accumulata rispetto a quella che sarebbe astrattamente possibile
ove tutto il plusvalore fosse impiegato produttivamente. Pertanto, due
dei problemi che un’economia di mercato lascia irrisolti sono, da un
lato, quello di far corrispondere le scelte effettive ai bisogni reali
della società e non alle esigenze di reddito dei capitalisti e,
dall’altro, quello di aumentare la capacità accumulativa del sistema
rendendolo capace di produrre più risorse e di occupare più forza
lavoro. Lo strumento della programmazione dovrebbe in teoria contribuire
a risolvere questi due problemi. La programmazione, cioè, dovrebbe
essere lo strumento con cui lo Stato corregge le scelte determinate dal
mercato facendo in modo che esso funzioni meglio (è, dunque, cosa
diversa dalla pianificazione che, invece, sostituisce il mercato)4.


Barca quindi continua elencando i due tipi di “leve”, indiretta e diretta, con cui lo
Stato “programma”: nel primo caso saranno vincoli e incentivi a tentare
di indirizzare il sistema nell’impiego di una parte di risorse, che resterà SEMPRE residua, “per soddisfare quelle esigenze della domanda sociale che altrimenti
resterebbero eluse”. Laddove la prima non dovesse funzionare, lo Stato potrebbe
ricorrere anche alla seconda leva, riformando parte delle strutture
capitalistiche esistenti e creando una domanda effettiva, fino ad allora
assente, perché finalmente possa ripartire il ciclo di riproduzione
capitalistica allargata. Riprendiamo il ragionamento di Barca
(sottolineato mio):

Ciò che può indurre i capitalisti a mutare la qualità e la quantità della loro produzione, è che esista per tale produzione un mercato di sbocco
di qualità mutata. Pertanto, […] occorre sostituire gradualmente, ma
rigorosamente, alla domanda effettiva esistente una nuova domanda
effettiva, socialmente, qualificata, e tale da assicurare, ovviamente, una “normale” remunerazione del capitale impiegato5.


Soluzione “riformistica”, “cinese” o finanche “russa” per intenderci, sicuramente
migliore degli ecoincentivi, di quota cento, e del cosiddetto “reddito
di cittadinanza”, ovvero di sudditanza. Tuttavia, resta sempre il
problema di fondo, che è anche la contraddizione di fondo del modo
capitalistico di produzione, oggi come allora. Il “mercato di sbocco”
viene creato, ma il Capitale non si accontenta di una “normale”
remunerazione del capitale impiegato! Oggi i capitali cinesi piuttosto
di andare nello Xinjiang, o in Tibet vanno nei paradisi fiscali!
Altrimenti non ci sarebbero coefficienti di Gini da paura e redditi 18
volte maggiori! O il Capitale si supera, si abolisce, oppure avviene il
contrario, con buona pace di tutte le pie, “riformistiche”, illusioni
che hanno nei decenni obnubilato – magari sotto quintali di carta
“nepistica” e bei preamboli (perché il “residuo” presuppone che ci siano
sempre “due tempi”, di cui il primo finisce sempre troppo tardi, se non
mai) – qualsiasi discorso realmente socialistico e rivoluzionario, al
punto da renderlo “utopia”, anche quando utopia non era.

Pertanto, in entrambi i casi, valgono le parole profetiche pronunciate dalla
relazione di minoranza del gruppo parlamentare comunista al progetto di
“programma pluriennale di sviluppo” (1965-1969) elaborato in Italia
dall’allora maggioranza di centro-sinistra (cfr. Camera dei Deputati,
Atti, n. 2457, Disegno di legge presentato nella seduta del 16 giugno
1965, sottolineato mio):

I consumi sociali divengono un residuo che verrà o non verrà realizzato secondo quanto il mercato monopolistico, a valle delle proprie scelte, consentirà; il raggiungimento degli obbiettivi sociali viene fatto dipendere dal funzionamento di un sistema che di fatto li nega e, in funzione di ciò, si pongono alla società una serie di vincoli e si cerca di organizzare il consenso. I consumi sociali non vengono visti in rapporto ad una trasformazione della società, espressione di una diversa impostazione della vita degli individui dei gruppi, nel quadro di un sistema produttivo diverso da quello attuale, ma come qualcosa da aggiungere ai consumi oggi in atto: la spesa per essi diviene così una spesa addizionale, da sovrapporre ad una società e ad un sistema che marciano in altra direzione. Con il risultato di proporre una una soluzione, o irrealizzabile (in assenza di “residui”), o estremamente costosa e povera nei suoi risultati effettivi6.

Sono parole “profetiche” perché, dopo oltre mezzo secolo, tutto il mondo gira
secondo questa logica. Tutto. Ecco quindi che ritorna l’esigenza di
ripartire dall’enorme differenza strutturale rappresentata dal modo
socialistico di produzione.

— fine ---

https://sinistrainrete.info/teoria/14661-ivan-mikhajlovic-syroezin-pianificabilita-pianificazione-piano-3.html

Ora, gestire una situazione dominata da un’economia di guerra attuando trasformazioni economiche PROGRAMMATE in senso dirigistico è una brutta copia, bruttissima peraltro, di cosa significa in realtà PIANIFICARE l’economia in un modo socialistico di produzione, ovvero a proprietà interamente socializzata dello stesso.

Si potranno destinare IN MANIERA PIU' O MENO PROGRAMMATA risorse e, per esempio, confiscare aziende tessili per produrre uniformi, o diventare clienti unici delle stesse, a seconda dei compromessi che si verranno a creare. Si potranno garantire a tutti pane e cibo tramite tessere annonarie da mettere sul bilancio dello Stato e sostenere tramite ulteriori espropri. Ma non è questo il socialismo. E non è questo quanto faceva il Gosplan.

E’ un buon inizio, però, si potrebbe obbiettare: dipende. Dipende da chi gestisce i fenomeni e li governa, soprattutto, in quale direzione. Limitarsi farlo per far andare armi, munizioni e vettovaglie al fronte, poi chiudere tutto e dire amici come prima, come pare sia l’intenzione di chi oggi è al potere, è la direzione migliore per gestire uno stato di emergenza. E chiuderlo subito dopo.

Peraltro, stiamo parlando ora di una prospettiva molto, ma MOLTO, remota, da parte dell’attuale classe dirigente. In questo momento, di tutto questo non ce n’è neppure bisogno.

Cominciano però a parlarne. Prima i soliti vecchi bacucchi irriducibili, poi…

Aggiornamentia seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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21/11 ore 12:30 aggiornamento

NUMERI NATO E “STATISTICHE ALLEGRE”: PERCHE'?


Questo canale telegram, a parte chiedersi come me da dove l’Interfax abbia tirato fuori i numeri dei voli, delle navi e gli altri dati dove ci ha messo del suo, visto che come me non li ha trovati sul sito ufficiale del Dipartimento di Stato, fa un’OSSERVAZIONE IMPORTANTE, E ALLA FONTE DELLE CIFRE FORNITE dagli statunitensi.

Ma gli HIMARS non erano 20 (forniti) + 18 (in corso di fornitura)? Se si perché lì c’è già scritto 38???
Stesso di scorso per i NASAMS, eccetera.
https://t.me/kramnikcat/2812

Fesserie? Non proprio, dicono loro. E a ragione. Così le statistiche si gonfiano. ED ERA QUELLO PROPRIO CHE GLI USA VOLEVANO: GONFIARE LE STATISTICHE MESCOLANDO EFFETTIVO, IN ESSERE, PROMESSO, PROGRAMMATO, TUTTO. A quale scopo? Perché INGIGANTIRE gli aiuti forniti? Secondo me non tanto per impressionare i russi, in questo non sono d’accordo col canale telegram. Così come li ha colti con le mani nella marmellata il canale telegram, anche il Ministero della difesa russo tiene una propria “contabilità” degli aiuti. E i conti che NON tornano fra effettivo e presunto li avrà riscontrati anche lui.

Quindi avere mezzi di comunicazione di massa che rimbalzano nell’etere la GRANDIOSITA’ degli “AIUTI” ha senso, specialmente in questo momento, perché diffonde un MESSAGGIO FORTE, ma difficilmente sarà in grado di condizionare le scelte strategiche dello stato maggiore russo.

E qual è il messaggio forte? Due, essenzialmente:
1. Che la NATO combatte in Ucraina anche senza dirlo. C’è, con le sue armi, coi suoi uomini, coi suoi comandanti. Questo messaggio ormai è arrivato a tutti forte e chiaro, tranne ovviamente che ai cinegiornali luce nostrani che devono ancora reggere il moccolo degli “aiuti”. Ma questa è un’altra storia.
2. Che il ritmo di fornitura procede ininterrottamente, anche se non è vero. Troppi ormai lo mettono in dubbio:
https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/19/ukraine-confronts-tougher-fight-push-extend-battlefield-wins/
Partendo per trombare, dicendo che i russi avevan finito ormai le cartucce, si stanno ritrovando trombati, con i loro magazzini già a corto di alcuni armamenti. E allora meglio mettere a tacere queste “dicerie” (in)fondate. Con una bella statistica allegra dove mescoliamo un po’ di tutto.

Questo, mentre aumenta il malumore dei vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba. Come il caso dei carri armati polacchi PT-91 Twardy,
https://antifashist.com/item/nastoyashhij-detektiv-kuda-propali-polskie-tanki-pt-91-twardy-peredannye-ukraine.html
finiti non si sa dove, in vista di uno scambio con Leopard tedeschi promessi ai polacchi ma non arrivati.

Questo, mentre in Ucraina i disoccupati ufficialmente sono 5 milioni e 7 quelli emigrati in cerca di lavoro.
https://antifashist.com/item/na-ukraine-okolo-5-mln-chelovek-stali-bezrabotnymi-i-7-mln-uehali-iz-strany.html

Una situazione che rischia di diventare sempre più esplosiva. E allora queste statistiche, questi numeri, aiutiamoli un attimino…

Aggiornamenti a seguire.

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21/11 ore 08:30 aggiornamento

ANCORA SUI NUMERI NATO DI IERI

Torniamo per un attimo al rapporto statistico del dipartimento di stato a stelle e strisce cui facevo riferimento ieri. La notte porta consiglio e un’analisi numeri a cui ieri non ho fatto caso. Anche perché il militare gira la frittata peggio di uno chef pentastellato, quindi tornare a vederne la faccia richiedeva un’operazione elementare di sottrazione che però, ieri sera, non mi veniva in mente, nel citare quei tre miliardi di dollari “che ballano”. Togliamo gli “approx” e diamo per buoni i dati dei mascelloni a stelle e strisce, facendo finta che sian giusti al centesimo. Tanto, per quel che dobbiamo farci noi adesso, van bene uguale.

2014 – 21,5 miliardi di dollari
2021 – 19,3 miliardi di dollari (+2,2 mld)
24/02/22 – 18,3 miliardi di dollari (+2,2 mld + 1 mld)

Nei primi sette anni citati dal rapporto sono stati forniti 2,2 miliardi di dollari di armamenti.

Dal 2021 al 2022 1 miliardo.

In meno di nove mesi (24/02 – 10/11) 18,3 miliardi.

Il capitalista americano che governa i militari del suo Paese come Mangiafuoco coi suoi burattini, li ha bene istruiti a dire le cose a metà, e quella metà pure tra le righe. Infatti il testo è un arzigogolo da cui questi primi dati sommari si deducono e non si hanno davanti immediatamente. Non sia mai che qualcuno voglia mettere il dito nella piaga. Mettiamolo pure, invece.

Il primo periodo 2014-2021 è sicuramente DISOMOGENEO nella fornitura di armamenti. Calcolare una media è FONDAMENTALMENTE errato. Anche perché non stiamo parlando di una DISOMOGENEITÀ QUALSIASI, ma quasi sicuramente di una PARABOLA ASCENDENTE.

In altre parole, le forniture militari, prima SOTTOBANCO, poi SOPRA DAL BANCO ma in quantità limitata per non fare arrabbiare i russi, passata come “cooperazione alla sicurezza” o qualche artifizio retorico simile, poi come nella storia della rana bollita alziamo sempre più la temperatura, alziamo, alziamo, alziamo… e arriviamo a febbraio 2022, quindi a oggi.

Aggiungiamo un altro dettaglio, anzi due:
- progressivo DISIMPEGNO dalla SIRIA, dopo la disfatta dei suoi burattini
- progressivo DISIMPEGNO dall’AFGHANISTAN, idem con patate.

Togli di qui, metti di lì. Fantascienza? No. Manco a farlo apposta, i Mi-8 finiti in Ucraina erano elicotteri comprati dai russi (sic!) per darli alle truppe afghane, prima che ci pensassero i talebani a riportare indietro la lancetta del tempo di vent’anni. E quella è stata solo la paradossale punta dell’iceberg di un traffico di armi che, silenziosamente, è drenato da una parte all’altra del globo. Ma questo non possiamo mica dirlo! Eccheccavolo! Sennò come fa Letta (nipote) a puntare l’indice contro tutti, anche contro sé stesso allo specchio (per allenarsi…) e dire “da che parte stai?” O la Meloni a recitare ogni mattina il credo atlantico, che le han messo sul comodino sotto al bicchiere d’acqua?

Tuttavia, questo è quello che passa il convento. Il vitello tonnato NATO è stato ben istruito a dire statistiche a metà, e quella metà fra le righe. Quindi, scordiamoci
- i dati intermedi che ci avrebbero consentito di definire meglio le quantità per anno, non solo con maggiore precisione ma anche con MAGGIORE ENFASI, dal momento che la parabola avrebbe mostrato dati inferiori nel 2014 e dati decisamente superiori nel 2020, magari già del doppio, del triplo, o ancora di più. Scordiamoci anche
- un’analisi dello stato di questi “aiuti”: nuovo, mai usato, usato “ma tenuto bene”, usato da buttare.
- il ruolo di CONCESSIONARIE NATO da parte dei Paesi ex-Varsavia ed ex-URSS nel fornire i loro fondi di magazzino, dismessi da anni dopo il loro abbraccio atlantico. Fondi di magazzino che peraltro - per mesi - sono state le uniche armi utilizzabili IMMEDIATAMENTE dalla manovalanza ucraina, dopo otto anni ancora poco avvezza ai manuali di istruzioni in inglese e alla loro “guida a destra”.
- altre analisi statistiche molto utili a definire ulteriori rapporti causa-effetto. Per esempio, l’ingresso di determinati armamenti e la strategia di riconquista del Donbass (soluzione azera). L’ingresso della Turchia, al cui capo daranno il nobel per la pace in coda al Patàca e allo Stolto, ma che ha fornito Bayraktar TB2 (e non solo) sia agli azeri che agli ucraini. E via discorrendo. Anche qui… vogliamo sapere troppe cose, non va mica bene!

E torniamo allora a quei numeri striminziti che ci passa il vitello tonnato pluridecorato negli anni per passarci solo quelli. E facciamo quella penosa media annuale.

2,2 miliardi / 7 anni = 314 milioni di dollari
Nel solo 2021 il bilancio è TRIPLICATO. 1 miliardo tondo tondo.

Lavoro un po’ di fantasia, tirando giù da una parte (2014) e tirando su dall’altra (2020) e non penso di dire una castroneria se dal 2014 al 2020 l’ordine di grandezza dell’aumento in volte è più 10 che 5. Lavoro sempre un po’ di fantasia e suppongo che TRE date cardine potrebbero essere
- disimpegno Siria
- guerra Nagorno-Karabagh
- disimpegno Afghanistan

La prima per un discorso economico, la seconda e la terza anche per un discorso di ridefinizione strategica degli assetti mondiali e per l’individuazione di casus belli atti a perseguirli dando quella “bottarella” che, altrimenti, alcuni preconcetti chiamati ONU e “diritto internazionale” ancora impedirebbero, o rallenterebbero a livelli inaccettabili. E “quando si spara, si spara, non si parla”, vero Tuco?

Ma è in questi neanche nove mesi che assistiamo all’ESPLOSIONE. 18,3 volte gli aiuti del 2021, 68,4 volte gli aiuti del 2014!!!!! (e molte di più tenendo conto di quanto detto sopra…)

Ora, questi sono dati loro. Non supposizioni. I dati reali, tenendo conto della metà non detta, sono sicuramente MAGGIORI.

Primo esempio che mi viene in mente... il “drone frontaliero”… FORTE11 e FORTE12 che partono da CTA (Catania) per andare a spiare i movimenti sotto la Crimea e poi tornano… E se ci siamo di mezzo anche noi come facciamo a dire la verità? Ma soprattutto, qualcuno ha ancora qualche dubbio su chi si è piazzato in Ucraina a fare la guerra ai russi?

SEDOTTA E ABBANDONATA: SULLA RIPETIZIONE DEL CASO CURDO IN UCRAINA

“Tutte le famiglie felici si assomigliano l’una con l’altra, ciascuna famiglia infelice è infelice a modo suo”
Все счастливые семьи похожи друг на друга, каждая несчастливая семья несчастлива по-своему. (Lev Tol’stoj, “Anna Karenina”, inizio)
Questo inserto è solo un appunto. Perché MERITEREBBE pagine e pagine di approfondimento. Perché, per l’appunto, ogni famiglia infelice lo è a modo suo. Ma SIMILE è la dinamica di APPROCCIO da parte della NATO, meglio ancora, degli americani.

Ucraini come l’YPG? Non scherziamo. Eppure, ai primi e ai secondi è stato promesso qualcosa. E sia i primi che i secondi stanno pagando un prezzo carissimo per aver dato credito alle loro classi dirigenti, colluse con il capitalismo occidentale e felici di poterne raccattare le briciole dal pavimento. In entrambi i casi la loro sudditanza alla NATO si sta rivelando distruttiva, suicida. In entrambi i casi, la NATO li ha usati e li sta usando per i propri fini IMMEDIATI, abbandonandoli alle conseguenze sia IMMEDIATE che di MEDIO E LUNGO TERMINE. Me lo tengo come appunto, richiederebbe uno studio molto approfondito e puntuale che ora non posso fare. E non solo perché devo scappare al timbro.

Aggiornamenti a seguire.

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20/11 ore 22:00 aggiornamento

Dal fronte nessun aggiornamento di rilievo. Le ff.aa. ucraine continuano a non sfondare e a rientrare dopo ogni attacco con gravi perdite. Nel Donbass la prima difesa ucraina è progressivamente smantellata.

ROULETTE RUSSA, ANZI NATO: ZAES ANCORA BOMBARDATA

Foto abbastanza inquietanti di come è ridotto attualmente, dopo l’ennesimo bombardamento NATO, un deposito di combustibile nucleare esausto della centrale.
https://t.me/voenkorKotenok/42870

A giudicare da questa mappa,
https://t.me/ukraina_ru/117462
è stato proprio qui che si sono concentrati gli attacchi, deliberatamente diretti contro uno dei punti più delicati della centrale. L’irresponsabilità di questi criminali è pari soltanto alla loro volontà di giocarsi il tutto per tutto superando tutte le linee rosse dettate dalle convenzioni internazionali e, quel che è peggio, dall’istinto di autoconservazione. Questa “parabola” è molto azzeccata:

“Ho un amico. Incallito giocatore d’azzardo.
У меня есть друг. Заядлый картёжник.
Una volta a mezzanotte aveva già perso quasi un quarto dei suoi averi.
Как-то за полночи проиграл почти четверть состояния.
E all’alba era riuscito a recuperare un quarto di quello che aveva perso. Si stava già per alzare dal tavolo...
А к рассвету отыграл четверть от проигранного. Уже собирался вставать из-за стола ..

Quando infine ha deciso di giocare alla roulette russa.
А потом решил сыграть в русскую рулетку.

Come è andata a finire, non lo so”.
Чем закончилось - не знаю.
https://t.me/panchenkodi/3511

GUERRA NATO CONTRO LA RUSSIA: I NUMERI UFFICIALI

Questo elenco della spesa è recente (10/11/22) e mostra i numeri ufficiali degli armamenti portati su suolo ucraino. Questi i SOLI USA.

United States security assistance committed to Ukraine includes: 
• Over 1,600 Stinger anti-aircraft systems;
• Over 8,500 Javelin anti-armor systems;
• Over 38,000 other anti-armor systems;
• Over 700 Switchblade Tactical Unmanned Aerial Systems;
• 142 155mm Howitzers and up to 924,000 155mm artillery rounds;
• 4,000 precision-guided 155mm artillery rounds;
• 9,000 155mm rounds of Remote Anti-Armor Mine (RAAM) Systems;
• 36 105mm Howitzers and 180,000 105mm artillery rounds;
• 276 Tactical Vehicles to tow weapons;
• 22 Tactical Vehicles to recover equipment;
• 38 High Mobility Artillery Rocket Systems and ammunition;
• 20 120mm mortar systems and 125,000 120mm mortar rounds;
• 1,500 Tube-Launched, Optically-Tracked, Wire-Guided (TOW) missiles;
• Four Command Post vehicles;
• Eight National Advanced Surface-to-Air Missile Systems (NASAMS) and munitions;
• Missiles for HAWK air defense systems;
• Four Avenger air defense systems;
• High-speed Anti-radiation missiles (HARMs);
• 20 Mi-17 helicopters;
• 45 T-72B tanks;
• Over 1,000 Armored High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicles (HMMWVs);
• 44 trucks and 88 trailers to transport heavy equipment;
• 200 M113 Armored Personnel Carriers;
• 250 M1117 Armored Security Vehicles
• 440 MaxxPro Mine Resistant Ambush Protected Vehicles;
• Mine clearing equipment and systems;
• Over 11,000 grenade launchers and small arms;
• Over 84,000,000 rounds of small arms ammunition;
• Over 75,000 sets of body armor and helmets;
• Approximately 1,800 Phoenix Ghost Tactical Unmanned Aerial Systems;
• Laser-guided rocket systems;
• Puma Unmanned Aerial Systems;
• 15 Scan Eagle Unmanned Aerial Systems;
• Two radars for Unmanned Aerial Systems;
• Unmanned Coastal Defense Vessels;
• Over 50 counter-artillery radars;
• Four counter-mortar radars;
• 20 multi-mission radars;
• Counter-Unmanned Aerial Systems;
• Ten air surveillance radars;
• Two harpoon coastal defense systems;
• 58 coastal and riverine patrol boats;
• M18A1 Claymore anti-personnel munitions;
• C-4 explosives, demolition munitions, and demolition equipment for obstacle clearing;
• Obstacle emplacement equipment;
• Tactical secure communications systems;
• Four satellite communications antennas;
• Thousands of night vision devices, surveillance systems, thermal imagery systems, optics, and laser rangefinders;
• Commercial satellite imagery services;
• Explosive ordnance disposal equipment and protective gear;
• Chemical, Biological, Radiological, Nuclear protective equipment;
• 100 armored medical treatment vehicles;
• Medical supplies to include first aid kits, bandages, monitors, and other equipment;
• Electronic jamming equipment;
• Field equipment, cold weather gear, and spare parts;
• Funding for training, maintenance, and sustainment.

https://www.state.gov/u-s-security-cooperation-with-ukraine/

Il rapporto prosegue con anche gli “aiuti” degli alleati, le forniture incluse in altri programmi, le “vendite” riconosciute come tali, eccetera. UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO PARI A 19,3 MILIARDI DI DOLLARI DAL GENNAIO 2021. CHE SE SI VA INDIETRO AL 2014 DIVENTANO 21,5 MILIARDI. Questo perché l’Ucraina è stata “aiutata” a causa dell’invasione russa… Ci sono tre miliardi di dollari che ballano, tre miliardi UFFICIALI, ma si vede che gli americani tre miliardi li danno a tutti, anche ai pinguini, alle balenottere e ai koala. Non stavano armando l’Ucraina, no…

OTTANTOTTOMILA TONNELLATE è il peso complessivo di questi armamenti secondo quanto riporta l’Interfax, rifacendosi a dati del Dipartimento di Stato USA (ma non citandoli).
https://www.interfax.ru/world/873339

Altri numeri coincidono con l’elenco della spesa di cui sopra quindi diamoli per buoni. 878 sono i viaggi dei CARGO MILITARI DAGLI USA ALL’EUROPA per trasportarli, più 48 NAVI e 4.000 TRASPORTI CAMIONISTICI (ibidem).

Questi i dati ufficiali relativi ai soli USA. Quelli coperti da segreto di Stato, li sapremo forse, fra decenni. Ma già quanto riportato ufficialmente e limitatamente a questi primi nove mesi, unito al dispiegamento attuale delle forze sul campo, dove è in continuo aumento la quota di forze speciali NATO messe “in aspettativa” e trasportate al fronte come “mercenari”, è molto indicativo di chi sta realmente combattendo la guerra contro la Russia. Lasciando alle squadracce fasciste ucraine il compito di fornire carne da cannone fra la popolazione sotto il suo controllo, controllo da mantenere sempre più tramite quell’esercizio della violenza e del terrore, un tempo cifra distintiva soltanto della ATO nel Donbass.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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20/11 ore 10:00 aggiornamento

LA GUERRA IN UCRAINA DEI SOLDATI NATO


Qualche aggiornamento e informazione che è giusto appuntare, visto che ufficialmente ci sono solo “mercenari”.

Chi sono questi “mercenari”?

Polacchi e anglofoni, secondo questo soldato intervistato che ne intercetta le comunicazioni.
https://t.me/msgazdiev/1103

“In alcune direttrici lungo la linea di fronte KREMENNAJA-SVATOVO, i “mercenari” stranieri hanno già COMPLETAMENTE SOSTITUITO le ff.aa. ucraine. BANDIERE DELLA POLONIA sventolano sopra le trincee e le posizioni dei soldati “ucraini”.”
На некоторых участках направления Кременная — Сватово иностранные наёмники уже полностью заменили ВСУ. Польские флаги висят над окопами и на позициях «украинских» войск.

Non è più la mai decollata LEGIONE INTERNAZIONALE, che due giri di kalibr e lo schiacciasassi al fronte hanno ridotto a poche migliaia di unità lungo tutto il perimetro dei combattimenti in corso più retrovie. Stiamo parlando d’altro.

Per la precisione, parliamo di FORZE NATO REGOLARI DISLOCATE IN GRUPPI SOTTO COPERTURA PER AZIONI DI GUERRA PER NULLA SOTTO COPERTURA, GUERRA E BASTA.

La prova del nove: “stranamente”, quando le loro salme ritornano negli USA, vengono seppelliti nei CIMITERI MILITARI
https://t.me/infantmilitario/87733
E ormai le perdite delle forze militari USA in UCRAINA non passano più inosservate…
https://t.me/WarDonbass/87333
tranne ovviamente per i cinegiornali luce. Ma questo non fa notizia.

Una delle lavanderie più gettonate dall’US ARMY per il riciclaggio dei propri è il GRUPPO MOZART (poveretti questi musicisti…) il cui intento non è neanche troppo velatamente prendersela coi WAGNER.
Questa tipica faccia da vitello tonnato risponde al nome di ANDY MILBURN, notato ultimamente ad ARTEMOVSK per contrastare, per l’appunto, l’avanzata dei Wagner, che dei “mozartiani” è, per l’appunto il FONDATORE (immagini qui).
https://t.me/boris_rozhin/70804

Come dice il sito ufficiale di questo ennesimo gruppo di musicofili, “Andrew Milburn is the founder of The Mozart Group. He retired from the Marine Corps in 2019 as the Deputy Commander of Special Operations Command Central, the headquarters responsible for all US special operations in the Middle East.”
https://www.themozartgroup.com/
E come si vede dalla faccia, più che dalle patacche che ricoprono mezzo petto, di “retired” ha solo l’ufficialità. Perché in quanto RESPONSABILE DI TUTTE LE OPERAZIONI SPECIALI DEI TERRORISTI A STELLE E STRISCE IN MEDIO ORIENTE, STA CONTINUANDO LA SUA “MISSIONE” DI VITA SOTTO COPERTURA. Di mercenari in senso classico, tradizionale, contratto-paghi-combatto-muoio del termine, non hanno nulla.
La NATO ufficialmente dà solo armi e “consigli”, quindi voi siete in Ucraina come “mercenari”. Fine. “Signa temporum”… e i soldati si adeguano, senza farsi troppe domande.

Aggiornamenti a seguire stasera.

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19/11 ore 17:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Le cartine di RYBAR delle varie zone di fronte, ovvero

DA SVATOVO A KREMENNAJA
https://t.me/rybar/41314

DA SEVERSK AD ARTEMOVSK
https://t.me/rybar/41317

REGIONE DI ZAPOROZH’E
https://t.me/rybar/41315
e
REGIONE DI CHERSON
https://t.me/rybar/41316

non mostrano aggiornamenti di rilievo. Sotto Zaporozh’e continuano a concentrarsi formazioni ucraine, nella misura di decine di migliaia di unità, per una possibile offensiva, direzione MELITOPOL’. Ma le perdite continue lungo il FRONTE EST richiedono, al momento, ben altro tipo di intervento. A meno di procedere a testa bassa e rischiare di trovarsi le truppe russe nuovamente alle porte di CHARKOV e fra SLAVJANSK e KRAMATORSK. Questa volta in fase OFFENSIVA. Vedremo gli sviluppi.

QUASI COMPLETATI I LAVORI SUL PONTE DELLA CRIMEA

Una buona notizia, finalmente. La quarta campata è stata appena posizionata sui piloni (foto qui):
https://t.me/WarDonbass/87296
Il grosso è stato fatto, nei prossimi giorni si provvederà a fissare e collaudare il tutto. Ancora un mese di lavoro, più o meno, prima dell’apertura totale al traffico (5 dicembre su una carreggiata, 20 dicembre entrambe).
https://t.me/boris_rozhin/70767

VOLGOGRAD TORNA STALINGRAD!

Borghesi, menscevichi, monarchici e controrivoluzionari niente paura… potete tornare a dormire sonni tranquilli. È solo in occasione dell’anniversario dell’inizio del contrattacco dell’Armata Rossa, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo, che in onore di quei giorni si dà un po’ di lavoro aggiuntivo agli stradini e si sostituiscono i cartelli stradali (filmato qui sotto).
https://t.me/boris_rozhin/70766
Resta sempre però un bel vedere… e per chi non sa il motivo un bello scherzo!

Aggiornamenti a seguire, salvo aggiornamenti rilevanti, domani sera.

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19/11 ore 10:30 aggiornamento

PAURA DI REGIME E PAURA DEL REGIME


Il nostro professore di Storia politica e delle istituzioni dell’Asia Orientale, Franco Gatti, un giorno a lezione ci disse una cosa che mi rimase impressa: “In Giappone fan più paura quattro persone improvvisatesi in piazza con un cartello di protesta, piuttosto che un corteo organizzato di centinaia di migliaia di persone”.

A vent’anni certe cose non le capisci, le apprendi ma non le comprendi. Le fai tue più come un atto di fede che perché ne sei convinto. I fatti di Tian’an men (天安门) si mescolano nella tua testa all’Offensiva di primavera (Shuntō 春闘) della maggiore confederazione sindacale giapponese, a quel film in bianco e nero senza sonoro con le guardie rosse ai cancelli del Palazzo d’Inverno, all’Università okkupata, alle centinaia di migliaia di operai e studenti in piazza contro il governo di turno, ai racconti di chi ti dice già che “non è come era prima”, a quelli dei marxisti-leninisti con la cravatta fuori dall’ateneo col loro giornale, tu che non sai neanche come si annoda, una cravatta, in un disordine crescente che resta l’unica costante di quegli anni.

Oggi, come un fiume carsico, certe cose riemergono. Come quella frase di “Neko san” (猫さん neko = gatto), come lo chiamavamo senza farci troppo sentire. Oggi come anni fa, periodicamente. Una frase del genere non può non riemergere, nella sua APPARENTE assurdità.

Oggi, forse, penso di averla capita. Ieri sera, PER LA PRIMA VOLTA IN NOVE MESI, c’è stata una protesta. A Odessa, e non è un caso, come abbiam visto, dopo il sabotaggio alla linea ferroviaria. La città simbolo della Resistenza al regime fascista di Kiev, Resistenza soffocata solo con la violenza a partire dal massacro e incendio della Camera del Lavoro (2014), la città che a ogni anniversario di quella strage non mancava, nel più anonimo silenzio, di far trovare dei fiori sul luogo del delitto, oggi comincia a mostrare al mondo la propria rabbia. A partire da un blocco stradale semplice, ma che ieri ha fatto il giro di tutti i social, UCRAINI (cari cinegiornali luce…) e russi. La gente di un quartiere, esasperata dai continui cali di corrente, è scesa e ha bloccato una strada.
https://t.me/RVvoenkor/32145

Probabilmente, certe vie si, certe vie no. Non ce l’hanno fatta più. Stamattina erano ancora lì, a fare avanti e indietro su quelle strisce pedonali.
https://t.me/ukraina_ru/117172

E lì, quei quattro gatti, mi han fatto tornare alla luce quelle parole sentite quasi trent’anni fa. L’Asia Orientale non c’entra nulla con l’Ucraina. Il confucianesimo si è fermato a quelle latitudini. E il motivo è essenzialmente confuciano. Tuttavia, l’essere umano, ridotto ai minimi termini, è uguale dappertutto. E i meccanismi di controllo sociale e gestione del consenso e dell’esercizio della violenza autoritaria sulle classi subalterne, anch’esse ridotte ai minimi termini come solo uno stato di guerra può ridurre, non differiscono di molto cambiando i fusi orari.

Infatti, dalla Bankovaja non solo stanno studiando il “caso Odessa” con estrema attenzione, addirittura il braccio destro Ermak,
https://t.me/legitimniy/14123
ma pare stiano già prendendo provvedimenti per organizzare “colloqui” («беседы») con i protestanti.

Il DISORDINE nell’ORDINE è visibile, è EVIDENTE e rischia di essere CONTAGIOSO. In una metropoli sottomessa da anni di uccisioni, imprigionamenti, sparizioni, esercizio terroristico della violenza di Stato, in una metropoli dove regna una CALMA APPARENTE, la minima increspatura della superficie non solo si nota, ma rischia di allargarsi a uno specchio d’acqua in equilibrio SEMPRE PIU’ PRECARIO.

E questo oggi potrebbe costituire, da Odessa, ma anche da Cherson, da Charkov, da L’vov, da OVUNQUE, l’INIZIO DELLA FINE.

Torniamo ai trasformatori saltati in aria, simboleggiati da questa immagine:
https://t.me/voenkorKotenok/42817

E ragioniamo sui rapporti di CAUSA-EFFETTO, cercando di andare un po’ oltre gli schemi imposti dalla visione corale degli stessi in U-ccidente.

CAUSA: Missile-trasformatore-via la corrente.

EFFETTI, fini, obbiettivi:
A MOSCA ragionano in un modo. La macchina bellica ucraina va in tilt senza dovere bombardare a tappeto città e fare stragi di civili. E così è, in effetti, da due mesi ormai a questa parte.
A KIEV città ragionano in un altro modo. Morte all’invasore.
A ODESSA (E NON SOLO A ODESSA, questa è la paura del regime) in un altro modo ancora. Morte ai tiranni.

Non esiste un unico rapporto causa-effetto. Se Zelenskij, che non si fa scrupoli di far sparire oppositori, o metterli a tacere per sempre, così come il suo predecessore non si è fatto scrupoli di mandare le sue squadracce a incendiare una Camera del Lavoro con dentro uomini e donne innocenti, ora INVECE “cerca il dialogo” con questi quattro gatti che bloccano una strada facendo avanti e indietro sulle strisce, significa che questi quattro gatti GLI FANNO PAURA. TANTA PAURA.

E “Neko san” aveva ragione…

Aggiornamenti a seguire.

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19/11 ore 00:15

ANALISI TESTUALE DI UN TESTO INDECENTE


Essendo arrivata all'ONU, la notizia è stata oggetto di trenta secondi di Mentana stasera, senza filmati e con sola voce narrante, a chiusura "notiziario" sull'Ucraina, e ora mentre scrivo di una pagina potpourri del cinegiornale luce.

Indecenza allo stato puro. Già dal titolo.

"Ucraina, Mosca accusa: 'Kiev ha giustiziato 10 soldati russi'
L'Onu esamina il video. La Finlandia alza un muro al confine"

Mi chiedo. Cosa c'entra l'informazione A con l'informazione B.
Proseguo, preparandomi al peggio. Ma al peggio non c'è mai fine.
Dopo l'incipit con la denuncia di Mosca, primo assunto:
"Da Kiev non è arrivato nessun commento ufficiale, ma quanto accaduto getta un'ulteriore ombra sulle già deboli prospettive di una tregua per intavolare una trattativa. In questo quadro, i Paesi che condividono i confini con la Russia tentano di proteggersi. E' il caso della Finlandia, che appena pochi giorni dopo i missili caduti in Polonia ha rivelato il suo piano per alzare un muro di 200 chilometri al confine."

Ecco. La notizia è stata messa in rete per INQUINARE le "prospettive di una tregua per intavolare una trattativa" QUINDI (CAUSA -> EFFETTO) "i Paesi che condividono i confini con la Russia tentano di proteggersi. "

La Finlandia erge il muro visto che i russi accusano gli ucraini di aver compiuto una strage. Ottimo. Trattengo i conati e proseguo.

"I primi nove mesi di conflitto sono stati macchiati da innumerevoli denunce di abusi e di crimini di guerra, a partire dalle esecuzioni di civili di cui si sono resi responsabili i russi a Bucha. "

Cominciano a mettere le mani avanti, gli ipocriti. I criminali, anzitutto sono i russi, secondo il cinegiornale luce. Fa niente che Bucha è stata una montatura creata in quattro giorni e da allora non è ancora riuscito un bis dico uno. E' da lì, da quelle "esecuzioni di civili" che è "partito" tutto.

Per esser sicuro che il messaggio sia passato, il cinegiornale luce prosegue. "Nei giorni scorsi, inoltre, l'Onu ha pubblicato un rapporto secondo cui i prigionieri di entrambe le parti sono stati sottoposti a torture e maltrattamenti."
Il testo l'ho letto. Dice che le torture ci sono state ovunque, ma riporta un numero maggiore di casi da parte ucraina. Sin dalla messa in prigionia, e per tutti. Per i russi, invece, si limita ai casi di "soldati con tatuaggi", leggi anche squadristi di Azov. Il testo è quanto di peggio l'ONU abbia potuto produrre per affrontare un argomento del genere: lo stilema degli opposti eccessi avrebbe messo sullo stesso piano partigiani e fascisti, campi di sterminio e foibe.

E nonostante questo approccio che definire discutibile è fargli un complimento, il testo recita testualmente:
At the same time, the majority of former Ukrainian POWs interviewed by OHCHR did not complain about physical violence upon capture. Although some were beaten, most stated that Russian soldiers had treated them with respect at the time of surrender and officers protected them from any attempts to humiliate, threaten or beat them.
https://ukraine.un.org/en/207332-more-8-months-russias-armed-attack-ukraine-and-ensuing-escalation-hostilities-un-reports

Lo stesso non dice degli ucraini:

Treatment during initial capture and evacuation

OHCHR documented cases of torture or ill-treatment, mostly during initial capture, first interrogations or movement to transit camps and places of internment. In many cases, POWs (from Russian armed forces and affiliated armed groups) complained of physical violence towards them, such as being punched in the face, and punched and kicked in the torso after surrendering and during their first interrogations by Ukrainian armed forces. In several cases POWs were stabbed or subjected to electric shocks with ‘TAPik’ by Ukrainian law enforcement officers or military personnel guarding them. One POW recalled: We were most afraid of the military phone. The feeling was awful. Your whole body froze and then you would fall to your side. In another case, a POW told OHCHR that the Ukrainian servicemen who captured him did not let him sleep, tied him to something, kicked him and beat him on the head with some hard object the whole night. Several POWs said that officers of Security Service of Ukraine punched and beat them with a rifle butt right before their interrogation, often on camera.

Many POWs reported poor and often humiliating conditions during their evacuation to transit camps and places of internment. Often naked, they were packed into trucks or minivans, with their hands tied behind their backs. On some occasions this was filmed and placed online. The humiliation of POWs and their exposure to public curiosity are prohibited under IHL. Beatings during evacuation occurred in many documented cases, either during transport or at checkpoints. One Russian POW told OHCHR: “On the way from the evacuation point to a transit camp, the car stopped at seven or eight checkpoints and at each one, the Ukrainian servicemen accompanying us offered the military at the check point the chance to beat us. Some agreed and punched us.”

(ibidem)

"On some occasions this was filmed and placed online." volutamente SOTTOLINEATO. Non sono hacker a recuperare questi filmati, li mettono loro in giro con estremo godimento. Stessa dinamica per cui un'adolescente qui che è umiliato o umiliata per un filmato compromettente, umiliante, poi si suicida. Ci torneremo tra poco.

Nonostante la caterva di menzogne e forzature del cinegiornale luce, l'opera è solo all'inizio. Questa è la preparazione per attenuare il botto.

Se tutti son criminali, anche quanto accade dopo è da iscriversi nella criminalità comune, nella notte dove TUTTE LE VACCHE SONO NERE. Ma non c'è limite al peggio, già detto ma purtroppo è così.

"In uno dei video circolati sui social in lingua russa si vedono alcuni militari che si arrendono alle truppe con la bandiera ucraina nella mimetica e si sdraiano a terra nel cortile di una casa bombardata. "

"video circolati sui social in lingua russa" IMPLICA CHE SIA "UNA COSA FRA DI LORO", NATA FRA DI LORO, A LORO "USO E CONSUMO".

Cari dementi del cinegiornale, perché uno che scrive una cosa del genere non può che essere andato via di testa al punto da pensare che chi lo legge sia anch'egli via di testa: come ci è arrivata "sui social in lingua russa"? COME CI E' ARRIVATA???????

Rispondete! Un soldato russo prima di morire ha filmato tutto col telefonino, prima i soldati ucraini in posa, poi i suoi compagni che uscivano uno a uno, e si mettevano faccia a terra, poi ha detto scusate, prima di ammazzarmi mando tutto ai miei amici? E' andata così??????

Oppure COME DENUNCIATO PERSINO IN UN RAPPORTO SCANDALOSAMENTE TESO A CREARE UN'EQUIDISTANZA INESISTENTE COME QUELLO SOPRA CITATO, E' TIPICO DEI FASCISTI UCRAINI FILMARSI MENTRE COMPIONO LE LORO BRAVATE E I LORO CRIMINI??????

E QUINDI IL VIDEO GIRA --- PRIMA --- SUI SOCIAL UCRAINI, POI RIMBALZA SU QUELLI RUSSI???

Idioti. Proseguiamo. "Un altro video, ripreso dall'alto, mostra i corpi apparentemente senza vita, con macchie di sangue."

ERA IL VIDEO CON CUI LA SQUADRA CELEBRAVA LA "PEREMOHA", LA VITTORIA SUL NEMICO MORTO, DISTESO A TERRA IN UN BAGNO DI SANGUE, NON CON MACCHIE, RIPETO, IN UN BAGNO DI SANGUE!!!!!

Lessico minimizzante, e quasi allusivo di una messinscena. Ucraini figuranti, morti figuranti. poi tutti a bersi una birra, magari. IPOCRITI. NON VEDETE I FINTI MORTI CHE SI ALZANO DOPO CHE LA MACCHINA CHE LI RIPRENDEVA E' PASSATA (ma con l'obbiettivo che non riusciva a nascondere quanto ripreso dallo specchietto retrovisore della stessa) E VEDETE I FINTI MORTI DOVE C'E SOLO UN CRIMINE CHE VOLETE TENERE NASCOSTO FINO ALL'ULTIMO.

Non volete impressionare le anime belle che vi leggono? esistono sempre le sgranature, le pixelature. Ma voi quel filmato che è da stamattina che grida vendetta al cospetto di Dio non lo avete neanche mostrato una volta! E parlate di "apparentemente senza vita, con macchie di sangue"... anzi, di sugo. Vergogna!

"L'episodio sarebbe avvenuto", certo, SAREBBE... poi sono andati tutti a farsi una doccia per pulirsi dal sugo sparso in giro e a bersi una birra...

E poi il potpurri prosegue, show must go on, parlando di indagini, tregue e trattative... tutta una supercazzola lunga come testo ancor più di questa sintesi immonda. Come Mentana che ne ha parlato per trenta secondi dopo aver fatto vedere dieci minuti di immagini che parlavano d'altro. MINIMIZZARE, ANNACQUARE, DILUIRE, RELATIVIZZARE, DEPOTENZIARE, RIDURRE... OBLIARE. Non è successo nulla... e quel che è successo, SE è successo, anche gli altri lo fanno e peggio.

Non otto mesi, ma OTTO ANNI così: da Lucia Goracci che leggeva veline e commentava filmati sul terrorismo di Stato ucraino nel Donbass dicendo l'esatto opposto di quanto realmente accadeva, oltre che fare a pugni con i bollettini dei civili morti ogni giorno, della distruzione di case e città da parte di criminali di guerra impuniti già allora, all'epoca di Pietro Poroshenko, fino alla indecente cronaca, in tarda serata, proprio quando non se ne poteva fare a meno, di quanto accaduto ieri. Non riesco e non riuscirò mai ad abituarmi a questo schifo.

Aggiornamenti a seguire.

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18/11 ore 18:10 aggiornamento

SILENZIO STAMPA

A quest’ora ancora non c’è, nei cinegiornali luce, una riga, un accenno, al massacro di prigionieri russi filmato e diffuso, con estremo compiacimento, dagli stessi criminali nazifascisti di cui l’U-ccidente nega l’esistenza. C’è una logica in tutto questo. Se il regime di KIEV non è nazifascista, certe cose non le fa.

Basta non riportarli mentre si fanno fotografare in piazza a CHERSON con bandiera delle SS…
https://t.me/OstashkoNews/39223

O mentre legano civili a un palo e li lasciano lì a marcire. Basta girare l’obbiettivo dall’altra parte. E tenerlo pronto per le “fosse comuni”, magari riempite dei corpi di quelli fucilati ieri. Basta far numero.

Men che meno occorre riportare quanto accaduto nella giornata di oggi. Non è successo nulla. Nevvero? Persino l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha aperto un’inchiesta, ma nulla deve trapelare. Silenzio stampa.
https://t.me/OstashkoNews/39222

Alcuni di questi criminali li hanno già identificati
https://t.me/readovkanews/47177
I giornalisti russi, non i superiori di questi bastardi che sono i primi ad aver dato ordine di non fare prigionieri. Ma questo non basta, insieme all’identificazione delle vittime di questo massacro, perché la notizia scalfisca il muro di gomma dei cinegiornali luce.

L’unico a dire qualcosa, da questa parte della cortina di ferro, è stato un certo Julian Röpcke, giornalista tedesco del BILD le cui simpatie ucraine trasudano persino nella firma, nome-cognome-bandiera gialloblu. Si è permesso di cinguettare PERSINO LA SCUSANTE:
Nochmal sauber: Ukrainische Soldaten haben offenbar zahlreiche russische Kriegsgefangene erschossen, nachdem einer möglicherweise das Feuer auf die Ukrainer eröffnete, während 10 am Boden lagen. Der Vorfall muss selbstverständlich rechtsstaatlich untersucht und aufgeklärt werden.
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593523531840733184
Che tradotto significa: “ancora una volta per la precisione: i soldati ucraini sembra che abbiano fucilato molti soldati russi prigionieri dopo che uno di loro ha aperto il fuoco contro gli ucraini, mentre 10 prigionieri russi erano stesi faccia a terra”. Peccato che quella parte nel video non compaia… e neppure nelle testimonianze. ANZI, NESSUNO SI E’ SENTITO IN DOVERE DI GIUSTIFICARE IL MASSACRO, DI QUELLO CHE INVECE QUEL TEDESCO HA FATTO! PER CHI? PER GLI UCRAINI? NO, PER QUELLI CHE IN OCCIDENTE COMINCIAVANO A VEDERE I FILMATI! SOLO PER LORO!

Il problema è che dopo SI E’ PERMESSO DI AGGIUNGERE: “Naturalmente, l’incidente (lo chiama incidente! Vorfall) deve essere investigato e chiarito come legge vuole.”

Risultato, si è sentito scrivere, tra gli altri insulti da parte ucraina: “Investigation is done. Take a ukrainian flag away from your account, russian pig”.
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593611721775742976/photo/1
Per aver chiesto un’inchiesta si è sentito dare del maiale russo.

Al che ha controreplicato:
So calling for an Ukrainian constitutional investigation into the shooting of ten Russian POWs after a sudden hostile incident makes you a “Russian pig” … Maybe not the best way to win hearts and minds in the West, which Ukraine now needs more urgently than ever, @brokenpixelua?
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593611721775742976

Ovvero… l’ha messa sul piano della tattica… chiamare maiali russi quelli che chiedono di vederci chiaro non è “il miglior modo per vincere cuori e menti in Occidente”… QUINDI RIBADISCO, SI E’ MESSO A TROVARE UNA SCUSANTE, L’HA ANCHE DETTA SENZA UNO STRACCIO DI PROVA IN MANO, CON QUEI CORPI ESANGUI RIVERSI ESATTAMENTE COME SI ERANO CHINATI NEL VIDEO PRECEDENTE, ALTRO CHE OPPOSTA RESISTENZA, A NOME DI GENTE CHE L’HA PURE MANDATO A QUEL PAESE. E lui si è risentito… lui che si era pure improvvisato avvocato difensore…

…Julian! Ancora non hai capito nulla! “Il miglior modo per vincere cuori e menti in Occidente”… E’ NON PARLARNE PROPRIO!!! ANCORA NON L’HAI CAPITO??? Via il patentino! Chi gliel’ha dato?

Noi che giornalisti non siamo, possiamo permetterci il lusso di tradurre il comunicato ufficiale del Ministero della difesa russo su questo crimine:

Le nuove testimonianze video pubblicate circa i fatti di sangue, compiuti da parte di soldati ucraini, su prigionieri di guerra russi disarmati, confermano l’essere disumano dell'attuale regime di Kiev guidato da Zelenskij e da coloro che lo difendono e lo sostengono.

Опубликованные новые видеосвидетельства массовой кровавой расправы украинских военнослужащих над безоружными российскими военнопленными подтверждает живодёрскую сущность нынешнего киевского режима во главе с Зеленским и тех, кто его защищает и поддерживает.

L’uccisione metodica e intenzionale da parte di degenerati delle ff.aa. ucraine, tramite colpi diretti alla testa, di oltre dieci soldati russi immobilizzati a terra, nessuno riuscirà a presentarla come “tragica eccezione”, sullo sfondo magari di una più generale osservanza, da parte del regime di KIEV, dei diritti dei prigionieri.
Намеренное и методичное убийство выродками ВСУ прямыми выстрелами в голову более десяти обездвиженных российских военнослужащих никому не удастся представить в качестве «трагического исключения» на фоне якобы всеобщего соблюдения киевским режимом прав военнопленных.

Questo mentre chi, fra le file ucraine, si è arreso ed è caduto prigioniero, è detenuto in osservanza a tutto quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra nei riguardi dei prigionieri.
При этом сдавшиеся на этой неделе в плен украинские военнослужащие, содержатся в соответствии со всеми требованиями Женевской конвенции об обращении с военнопленными.

Questa uccisione mostruosa di prigionieri di guerra russi non è né il primo, né l’unico crimine di guerra di questo tipo. E’ pratica ampiamente diffusa fra le fila delle ff.aa. ucraine, sostenuta dal regime di Kiev e passata sotto traccia da parte di chi li appoggia in Occidente.
Зверское убийство российских военнопленных – не первое и не единичное военное преступление. Это распространенная практика в ВСУ, активно поддерживаемая киевским режимом и в упор не замечаемая его западными покровителями.

Tuttavia, Zelenskij e i suoi scagnozzi dovranno risponderne davanti al tribunale della Storia, dei popoli di Russia e d’Ucraina, per tutti e per ciascun prigioniero torturato e ucciso.
Но отвечать перед судом истории, народами России и Украины Зеленскому и его приспешникам придется за всех и за каждого замученного и убитого пленного.

https://t.me/mod_russia/21843

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Dal fronte ancora nessun aggiornamento. Salvo notizie rilevanti, aggiornamenti a seguire domani.

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18/11 ore 12:30 aggiornamento

TERRORE, REPRESSIONE, RESISTENZA


Sui trentanove fucilati a CHERSON (più altre decine desaparecidos) ieri ho preferito non dare troppa enfasi perché è un “riportato da”, sia pur autorevole come la RIA che non è per nulla avvezza a seminare notizie infondate. Qui però stiamo parlando di criminali che filmano deliberatamente un PRIMA e un DOPO di un massacro di soldati russi. Soldati che escono dal loro nascondiglio con le mani dietro la testa e si chinano per terra uno a fianco all’altro (fine del primo filmato). Scena ripresa dall’alto con un drone dove gli stessi soldati giacciono in un bagno di sangue (fine del secondo filmato).
https://t.me/rybar/41277 (con anche dettagli relativi ai soldati morti)
qui due sequenze diverse, di cui la prima altro non è che la stessa scena ma con anche il prima, coi soldati ucraini che tengono a tiro i russi rifugiatisi nel gabbiotto o pollaio
https://t.me/voenkorKotenok/42825
ma anche qui, su un canale del segmento ucraino
https://t.me/legitimniy/14117

In ogni caso, ovunque è EVIDENTE che NULLA, NULLA giustificava quella che altro non può qualificarsi se non esecuzione sommaria. Una strage vergognosamente omessa dai cinegiornali luce, anche se mi sarei meravigliato del contrario. E non finirò mai di attendere di meravigliarmi del contrario, in un rigurgito di onestà intellettuale da parte di chi ha un patentino e fa un esame e deve rispondere di una cosa strana che si chiama “deontologia professionale”.

Ennesimo mulino a vento, chiusa parentesi. L’intento è TERRORIZZARE, ed è evidente. Se finisci prigioniero, fai quella fine. Se tradisci il regime, fai quella fine. Se dici o fai cose che non devi, fai quella fine. La canaglia nazifascista cambia di divisa (e a volte nelle simbologie richiamate sugli stemmi neanche di quella…) ma non di sostanza.

Finora ha sempre funzionato. Per otto anni. Otto LUNGHI anni. La MACCHINA DELLA REPRESSIONE (МАШИНА РЕПРЕССИЙ), come spiega il voenkor ALEKSANDR KOC sulla Komsomol’skaja di un mese fa in un lavoro sul tema, era già oliata e da tempo, prima ancora del 24/02.
https://www.kp.ru/daily/27385/4579587/

Oggi però le cose COMINCIANO a essere diverse. Questo è sempre KOC di oggi, commentando la notizia di ieri del SABOTAGGIO della linea ferroviaria a Odessa. E’ un pezzo breve e vale la pena tradurlo:

Improvvisamente ieri sera è giunta notizia dell’esplosione a una linea ferroviaria nella regione di Odessa, a causa di cui un treno merci ha fermato la sua corsa. Qualcosa di nuovo, che da tempo avremmo voluto che ci fosse, ma che era stato assente sinora.
Как-то незаметно вчера прошла вечерняя новость о подрыве железнодорожного полотна в Одесской области, в результате которого встал грузовой поезд. И это что-то новенькое, то, что давно напрашивалось, но отсутствовало как класс.

Si, nei territori liberati si erano iniziati a formare gruppi armati di abitanti locali. Come il battaglione Sudoplatov (qui l’articolo dedicato, volontari a Zaporozh’e https://ria.ru/20221107/dobrovoltsy-1829738098.html). Ma sino ad ora nulla si era avuto modo di sentire, circa sabotatori o PARTIGIANI (partizany) nei territori occupati. Questo, mentre il nemico lavorava nelle nostre retrovie già da tempo e in profondità. Ho anche scritto, si ricordi, un lungo testo su perché in Ucraina non abbiamo unità di combattimento nelle retrovie nemiche.
Да, на освобожденных территориях начали формироваться подразделения из местных жителей. Тот же батальон имени Судоплатова. Но до сих пор ничего не было слышно о диверсантах и партизанах на оккупированных территориях. Противник-то в нашем тылу работает давно и плотно. Я даже писал, помнится, большой текст о том, почему на Украине нет нашего боевого подполья.

In otto anni è stata costruita una macchina repressiva e di terrore tale da reprimere qualsiasi dissenso. Gli articoli del codice penale più “popolari” divennero “tradimento della patria” e “collusione con i terroristi”. Impaurirono il popolo ucraino a tal punto che andare in giro il nove maggio (Giorno della vittoria) per le strade di KIEV col ritratto del proprio nonno soldato al fronte era diventato un atto di eroismo civile.
За 8 лет здесь была построена такая репрессивная машина террора, которая безжалостно расправлялась с любым инакомыслием. Одними из самых «популярных» уголовных статей стали «измена родине» и «пособничество террористам». Украинский народ запугали так, что выйти 9 мая на улицы Киева с портретом своего деда-фронтовика стал гражданским подвигом.

Oggi questa macchina di repressione funziona triplicando gli sforzi. Le persone, detto molto semplice, scompaiono. E appunto per questo sorprende ancor più questa notizia. Che ci fossero persone dalla nostra in diverse parti dell’Ucraina occupata lo sapevo. Con molti mi scrivo e alcuni di loro mi dicono: “Insegnateci come si fa che lotteremo qui, nelle retrovie ucraine”
Сегодня эта репрессивная машина работает с утроенной силой. Люди просто исчезают. И тем удивительнее появление этой новости. То, что в разных частях оккупированной Украины остаются люди, настроенные за нас, я знал. Со многими переписываюсь, некоторые так и говорят: научите нас, мы будем бороться здесь, в украинском тылу.

Ma che dalle parole si fosse già passate ai fatti… E bravi i partigiani di Odessa! Spero che questo sia l’inizio di un’opera sistemica.
Но чтобы кто-то от слов перешел к делу… Браво одесским партизанам! Надеюсь, это начало системной работы.
https://t.me/sashakots/37213

Questo anziano signore di KUPLJANSK, intervistato dalla TV ucraina, ormai non ha più paura a dire quello che la TV non vuole sentirsi dire. E afferma che oltre il 60% della popolazione (rimasta, non evacuata in Russia) è per i russi.
https://t.me/boris_rozhin/70662

Il vento, forse, sta cambiando.

Aggiornamenti a seguire.

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18/11 ore 08:30 aggiornamento

IL GIORNO DELLA MARMOTTA


“День Сурка”, “Ricomincio da capo”… lo confesso: nella mia ignoranza è da oltre trentacinque anni, ovvero dalla prima volta che ho visto un giapponese in carne e ossa e ho cominciato a parlargli dell’unica cosa che conoscevo del suo Paese… ovvero dei cartoni animati, che “audiovisivi in comune” è uno dei miei metodi di approccio con l’altro da me preferiti.

E qui, anche senza sapere che surok è marmotta in russo, dal contesto ci ero arrivato subito. Film stupendo, versione italiana anche (ma siam sempre lì… dopo aver mangiato l’originale la minestra è difficile farla diversa…), oggi imparo che anche i russi lo conoscono, e lo han fatto proprio al punto da citarlo tranquillamente. Ribadisco, ancora una volta, lo stesso non facciamo noi della loro produzione cinematografica. E non perché sia tutta “corazzatapotiomchin”. Anzi. Se devo essere sincero, le prime volte che provavo a fare lo stesso giochetto con loro e tiravo in ballo Tarkovskij, Vertov o Ejzenštein, mi guardavano come la mucca vede passare il treno. Come se, al contrario, uno straniero volesse approcciarsi con noi e giocasse la carta “ladri di biciclette” o “miracolo a milano”. Anche lì, ci misi un po’ a capirlo…

Torniamo sul pezzo. Cos’è questo giorno della marmotta per chi non conosce il film? Trama semplice, ma geniale: giornalista a stelle e strisce caduto in disgrazia mandato in un posto sperduto a stelle e strisce a vedere fan sfegatati della marmotta che aspettano che la marmotta esca dalla tana nel giorno a lei dedicato: se esce, annus mirabilis, se non esce, annus horribilis. Il problema è che quel posto diventa la sua prigione. Ogni giorno si sveglia ed è SEMPRE come il giorno precedente. SEMPRE, a partire da “I got you babe” di Sonny & Cher nella radiosveglia. Un incubo. Va a letto e il giorno dopo è uguale al precedente. Trama geniale, e infatti ha fatto il giro del mondo, da quel che ho visto oggi.

Riferita a che cosa? Ai combattimenti intorno a KREMENNAJA: attacco lungo quella direttrice, fuoco di controbatteria e di artiglieria direttamente sugli attaccanti, ritirata in mezzo ai boschi con gravi perdite.
https://t.me/vysokygovorit/10006
Chiude il voenkor, di scorte ne hanno a iosa e questo gli permette, ogni giorno, di ripetere lo stesso attacco. Ma l’intensità degli stessi non è quella di un mese fa. E, spero vivamente per quei poveri cristi mandati al massacro, non solo perché ci sono meno pallottole, ma perché abbiano imparato a farsi furbi coi loro superiori e a salvare la propria pelle ritirandosi un po’ prima. Quando cominciano a vedere, in altre parole, che il giorno della marmotta si ripete identico anche dall’altra parte della staccionata.

DAL FRONTE

Situazione invariata ovunque, come da cartina del collettivo di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117215355-51d84d36.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117215354-d90aa5a5.jpg

Gli sviluppi più interessanti sono nel riquadro in basso a destra, “La piscina” espugnata ieri. E colpisce, naturalmente il martellamento incessante di una linea dato da quei piccoli esagoni rossi, visibili anche nell’ingrandimento in alto a destra che rappresenta i combattimenti incontro ad ARTEMOVSK.

PARTIGIANI

Ignoti, azione non rivendicata, ma è la prima volta che accade e doverosamente registriamo. Sabotaggio lungo una linea ferroviaria importante che porta a Odessa: linea saltata e traffico merci in tilt.
https://t.me/boris_rozhin/70631
Ancora non è nota l’identità di chi ha fatto questo sabotaggio (Кто именно совершил диверсию пока неясно). Un blogger particolarmente in vena di scherzi scriveva: “Partigiani non ne abbiamo, saran stati i polacchi!”.

Torniamo invece sulla pista partigiana, che mi sembra quella più probabile, giusto appena prima di quella dell’autocombustione delle rotaie. Se confermato, sarebbe il primo atto che costituirebbe l’apertura di un “fronte interno”. Un fronte aperto da hacker, da gole profonde che spifferano quello che non devono, da fornitori di coordinate satellitari di depositi di armi e munizioni o caserme (o hotel trasformati in caserme) dove si raggruppano “mercenari stranieri”, ovvero le forze NATO.

Con un salto di qualità, questa volta, evidente. Chiaro, lampante. Dove? A Odessa, città russa. Se spontaneo, non occorre fasciarsi la testa più di tanto. Se “concordato”, occorre ragionare sul messaggio a cui potrebbe sottendere: per esempio, una risposta ai monumenti tirati giù, dalla zarina Caterina a Puškin. Odessa città di mare, come Genova, come Marsiglia: gente di mare che, quando si tratta di regolare i conti, non guarda molto per il sottile (il savate, tecnica di combattimento francese, nasce per inciso proprio a Marsiglia e ha una sua roccaforte italica proprio a Genova…). Chi ha orecchie per intendere, intenda.

MILIONI DI UCRAINI FANNO RIFERIMENTO ORMAI AI CANALI TELEGRAM RUSSI

Il Ministro della difesa ucraino lancia l’allarme. Milioni ormai gli ucraini sotto il controllo del regime di Kiev che vanno a cercarsi le notizie dai russi.
https://t.me/RVvoenkor/32075
“Noi abbiam pubblicato, e non una volta, questo elenco (di siti proibiti) e, purtroppo, gli utenti ucraini degli stessi continuano a crescere”
"Мы неоднократно публиковали этот список, но, к сожалению, их украинская аудитория почему-то продолжает расти"
Basterebbe dire la verità, mi verrebbe da commentare… ma se il primo a mentire è il patàca…
Comunque non preoccupatevi! I nostri cinegiornali luce saran sempre con voi!

Aggiornamenti a seguire.

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17/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Cade la roccaforte soprannominata “la piscina” (bassejn) a N-O di DONECK. Carta qui:
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/17/20221117152440-945b61bc-xx.jpg
e con legenda in italiano qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117152435-b1eae7a4.jpg

Nonostante i tentativi di contrattacco ucraini, le frecce azzurre, i russi han tenuto la posizione e ora la difesa ucraina nel settore diventa ancor più problematica. PERVOMAJSKOE, che aveva tenuto sinora, è ancora più esposto al martellamento di un’azione offensiva lenta ma incessante.

Ricacciare indietro le forze ucraine dai luoghi dove, da otto anni, hanno piazzato i pezzi di artiglieria con cui bombardano DONECK, è un imperativo sin dall’inizio della SVO. Il problema è che questi luoghi coincidono con l’area maggiormente fortificata a loro disposizione. Difese che, giorno dopo giorno, perdono pezzi. Piccoli o grandi che siano poco importa, a questo punto.

Sul fronte EST, da SVATOVO ad ARTEMOVSK, situazione pressoché immutata. Con la differenza che mentre a KREMENNAJA le ff.aa. NATO accumulano perdite su perdite in assalti inconcludenti,
https://t.me/RVvoenkor/32061
sotto ad ARTEMOVSK ad accumulare perdite sono sempre loro, ma in qualità di difensori. Anche qui, perdendo ogni giorno qualche pezzo da qualche parte e tenendo solo grazie a rincalzi provenienti da ovest.
https://t.me/WarDonbass/87079
Rinforzi che, finendo lì e non da altre parti, allontanano sempre più la prospettiva di una “offensiva su vasta scala” sia nel Donbass che a Zaporozh’e. Vedremo...

Sicuramente, le “riserve” di carne da cannone non sono infinite ma sono ancora ingenti. Secondo questa analisi, anche un 35-40% di esercito distrutto non avrebbe nessun impatto sul collasso delle forze armate stesse, ne indebolirebbe soltanto l’azione. Ed è questo anche il motivo, aggiungo, per cui sempre maggiori sono i rimpiazzi con soldati NATO per il momento ancora sotto forma di “istruttori”, “specialisti”, “mercenari” a seconda della collocazione, perlopiù polacchi, moldavi e romeni.

Le stime comunque sono, mantenendo questo ritmo di attacchi suicidi, ancora 7-8 mesi. Dandosi una calmata, un annetto e, aumentando i rinforzi, anche due anni.
https://antifashist.com/item/ot-ugledara-do-soledara-soyuznye-sily-nanosyat-udary-vsu-koncentriruyutsya-dlya-nastupleniya.html

Sempre questa analisi, peraltro, collega l’impiego sin dal 2014 da parte delle ff.aa. ucraine di preparati farmacologici e psicotropi atti ad accentuare l’aggressività, quindi l’efficienza, in fase offensiva. Questo accadeva prima nel Donbass durante la fallita invasione dell’estate 2014, sia negli anni successivi nei biolaboratori scoperti dai russi e di cui non erano riusciti a cancellare le tracce. La carne da cannone attuale era, in quegli anni, cavia da laboratorio per i preparati che “in collaborazione con la NATO” venivano sperimentati su questi soldati (ibidem). Bioroboty, a un certo punto li chiamavano. Sempre per chi sostiene che Poroshenko riportato oggi aveva bevuto un po’ troppo, queste siano del tutto bufale e in realtà parliamo di un innocente aggredito a un certo punto senza motivo dall’orso cattivo che se lo voleva mangiare in un boccone.

SHEBEKINO

Questa cartina rappresenta bene il motivo per cui ultimamente continua a essere bombardata dai GRAD ancora in dotazione alle forze ucraine (fino a esaurimento… ma tarda a venire questo esaurimento!)
https://t.me/zastavnyii/2119
Un paese colpevole soltanto di trovarsi in una posizione utile a essere bombardato dal terrorismo di Stato di KIEV.

RACCOLTA DI PERIZIE TECNICHE SU “BUK” RUSSI CHE RUSSI NON ERANO…

Apparsi sulle “colonne” di Colonelcassad otto anni fa, sono una perizia di un esperto su un filmato evidentemente falsificato per far figurare come BUK russo un BUK che russo non era, ma ucraino:
https://colonelcassad.livejournal.com/5630744.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5765671.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5643678.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5754863.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/6024507.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/6021412.html

Passa in esame tutto, persino le dimensioni del ribassato su cui tale BUK era trasportato. E mostra tutte le contraddizioni di quel filmato.

Troppa carne al fuoco, ma quel BUK era la prova del nove per l’accusa che quel Boeing lo avessero tirato giù i russi. E quindi questo lavoro meritava non solo la dovuta attenzione, ma si capisce anche il motivo che ha spinto un perito a dedicarsi anima e corpo per smascherare e denunciare tali contraddizioni e falsità. Comincio a raccogliere questo materiale per chi volesse leggerlo e approfondirlo. Ma anche per me per un domani, visto che per questa ricerca negli archivi del buon Rozhin a un certo punto mi si è impallato il macinino di bordo da cui scrivo, e a questo punto almeno ho rischiato per qualcosa...

Aggiungo, a mo' di appunto, che poi furono pubblicate altre perizie, direttamente sui resti dei rottami, tesi a dimostrare che gli squarci prodotti nella carlinga non fossero risultato di un missile lanciato da un BUK ma di proiettili lanciati da caccia. Più altre cose che meriterebbero un approfondimento decisamente ulteriore.

UNA VIGNETTA

Dialogo al telefono fra il patàca e il suo padrone (vignetta in inglese):
https://t.me/boris_rozhin/70607

In realtà, è finita così solo perché dall’altra parte c’è la Federazione Russa. In Siria cinque anni fa, lo ricordiamo, è bastato molto meno per attacchi missilistici da decine e decine di missili alla volta. Per molto meno intendo messinscene con figuranti, peraltro sempre gli stessi, come riportato in questo lavoro del 2017 da Rozhin, persino encomiabili nel loro rappresentare parti sempre diverse...
https://colonelcassad.livejournal.com/3348409.html
… solo che invece di vincere un Oscar come migliori attori non protagonisti (quelli erano i Caschi bianchi, il cui fondatore peraltro fu beccato nel 2020 con le mani nella cassa dell’organizzazione
https://colonelcassad.livejournal.com/6043582.html#cutid1)
il risultato furono 59 Tomahawk nel 2017
https://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-39523654
e 100 un anno dopo,
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-43767156
lanciati così, perché LA PAROLA DI QUALCUNO ALLORA ERA UNA PROVA (a differenza di oggi).

Oggi non se la caverebbero con un lancio a scopo punitivo, e morta lì. E la NATO non è ancora pronta a dichiarare guerra aperta alla Russia. Quindi, “Taci idiota” (e la prossima volta pensala / pensatela meglio) è stata la logica conclusione di questa penosa vicenda.
https://t.me/vysokygovorit/9996

Sul pensarla meglio, CHERSON si potrebbe prestare a fosse comuni per una Bucha 3.0. E’ notizia di oggi di esecuzioni sommarie e sparizioni di civili, da parte della RIA NOVOSTI direttamente da chi è rimasto in città. Chi pensava: cosa ho fatto di male perché se la prendano con me.
https://radiosputnik.ria.ru/20221117/kherson-1832259659.html
Regolamenti di conti? Solo questo? Non penso.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina

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17/11 ore 12:30 aggiornamento

SEVERSK-ARTEMOVSK

La carta di RYBAR si arricchisce, a sud, di MAJORSKOE (segnato in rosso vivo)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117083211-e7fc5726.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117083210-4c237df4.jpg

Ma più che le linee di fronte, qui a parlare sono i simboli. I tentativi di contrattacco ucraini stanno fallendo uno dietro l’altro, peraltro con le ultime riserve che le linee azzurre indicano in movimento continuo da OVEST. ARTEMOVSK si conferma l’epicentro di questo scontro che va avanti da tempo, ormai, con toni sempre più aspri, come confermato anche in quest’altra cartina:
https://t.me/WarDonbass/87024

Gli sforzi di contenimento dell’avanzata russa su questo fronte stanno costando molto, troppo caro anche per gli standard di autodistruzione del comando militare ucraino. Al punto che brigate intere disertano e occorre spostare le truppe barriera direttamente sulla linea di fronte col fucile puntato alla schiena di chi vorrebbe solo chiuderla qui, vivo possibilmente.
https://t.me/rybar/41239

Vedremo gli sviluppi.

ATTACCHI MISSILISTICI SULLE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE E MILITARI

Alle otto del mattino era segnalata una nuova ondata di attacchi,
https://t.me/boris_rozhin/70548
prima limitata ad alcune regioni, poi l’allarme aereo è stato esteso a tutto il territorio controllato dal regime di Kiev.

Oltre ai trasformatori della rete elettrica, questa volta le informazioni ricevute riportano di attacchi a caserme (come a OCHAKOV, dove si preparava l’ennesimo tentativo di sbarco sulla riva sinistra del DNEPR),
https://t.me/rybar/41244
a fabbriche militari (come la JUZHMASH a DNEPROPETROVSK, una delle maggiori fabbriche di missili, ricevuta in eredità dall’EX-URSS)
https://t.me/WarDonbass/87011
e gasdotti
https://t.me/RVvoenkor/32051

Il regime ha risposto con l’ennesima rappresaglia su civili, colpendo con missili GRAD, non attacchi “chirurgici”, ma strumenti deliberatamente concepiti per distruggere un’area la più ampia possibile a partire da dove cadono, i pochi posti a disposizione dall’attuale configurazione delle linee di confine. SHEBEKINO, ancora una volta: una ragazza in gravi condizioni
https://t.me/RVvoenkor/32049

ORMAI SENZA PUDORE...

No, non il patàca, quello è lì che ora, dopo la reprimenda del padrone, che ha detto che la parola del patàca non costituisce PROVA e che i missili erano ucraini, ora fa marcia indietro e dice che non si può esser sicuri al 100%… ancora un po’ e arriva all’accettazione.
https://t.me/RVvoenkor/32044
No, mi riferisco a chi c’era prima di lui. Noi siamo qui a parlare di MINSK, MINSK-2, possibili MINSK-3, e l’ex presidente ucraino POROSHENKO ammette candidamente quanto segue, IN INGLESE, a un pubblico quindi in grado di comprenderlo DIRETTAMENTE senza essere FRAINTESO (la voce di sottofondo in russo è il traduttore/doppiatore come solo loro riescono a sopportare (io non ce la faccio, sinceramente), anche per i film stranieri… ci parlano sopra) CHE:
GLI ACCORDI DI MINSK SONO STATI UN DOCUMENTO SCRITTO CON MOLTO TALENTO, E CHE GLI SONO SERVITI PER GUADAGNARE COME MINIMO 4 O 5 ANNI PER RIFORMARE L’ESERCITO, RIPRISTINARE L’ECONOMIA, ADDESTRARE I PROPRI UOMINI INSIEME ALLA NATO E CREARE LE MIGLIORI FORZE ARMATE IN TUTTA L’EUROPA DELL’EST.
https://t.me/RVvoenkor/32050

Ora, lo ammette candidamente. Finale non detto in questa sede, ma ormai emerso pubblicamente: una volta guadagnato il tempo necessario, gli accordi dovevano essere stracciati (e così è stato fatto) per risolvere, una volta per tutte, la questione Donbass, la questione Crimea, e via discorrendo. Ormai lo ammettono candidamente, senza pudore. Chi parla di “aggressione”, a questo punto, non può che riferirsi quindi a loro, agli ucraini nei confronti del Donbass e del popolo di Crimea, se ho ben capito…

Aggiornamenti a seguire.

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17/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


A giudicare dalle cartine di questo bollettino mattutino
https://t.me/wargonzo/9297

Sembra che i russi siano riusciti a ritornare nella configurazione loro ottimale: attacco dappertutto, in modalità “schiacciasassi”, ovvero massimizzando le perdite avversarie tramite intenso fuoco di artiglieria e minimizzando le proprie tramite spostamenti minimi della linea di fronte, senza assalti alla baionetta e, come si direbbe in altri ambiti, “in sicurezza). Laddove ciò non fosse possibile, perché le forze nemiche mantengono (ancora) l’iniziativa, azionando lo schiacciasassi da fermo e lasciando che siano loro a finire in bocca alla loro linea di fuoco. Infine, e questa è la novità “Autunno 2022” (inverno è un po’ presto per dirlo, con questi chiari di luna), centinaia e centinaia di km congelati lungo un fiume largo quanto il Po prima del casello di Piacenza (laddove il Dnepr è stretto…).

La configurazione è ottimale, vedremo nell’arco della giornata se qualche casamatta NATO salterà oppure se occorrerà ancora qualche giorno. I russi non hanno più alcuna fretta, ormai. La sensazione è che anche quando le loro forze si avvicineranno al mezzo milione di soldati non faranno alcuna pressione indebita. In altre parole, ed è voluto ogni riferimento ai tempi in cui mio padre mi raccontava di quella strana cosa, chiamata SALARIO, garantito da un CCNL (ohibò), agganciato al TASSO DI INFLAZIONE (roba da golpe!) e definito nelle contrattazioni e nel linguaggio comune VARIABILE INDIPENDENTE (fantascienza…), a ben vedere oggi la VARIABILE INDIPENDENTE nella DOTTRINA MILITARE RUSSA sembra proprio essere quel rapporto 1:7, meglio ancora se 1:8 fra le loro perdite in vite umane e le perdite ucraine (e qui, quando parlo di carne da cannone, il termine NATO si attaglia ancora poco o nulla). Vedremo come andrà, siam qui, vedremo. Ma in nove mesi questa è stata la tendenza, al punto di dire: “tiriam su baracca e burattini e andiam tutti indietro di tremila kmq” pur di avere un argine più sicuro.

SALOMONE E LE DUE MADRI

“La storia di Salomone e delle due madri. Ai giorni nostri”
Притча о царе Соломоне и двух матерях. Наши дни.
https://t.me/vityzeva/73354

Voglio bene alla Vitjazeva la rossa (nel senso dei capelli, ma penso anche politicamente, per quel poco che posso capirne). Oltre a essere giornalista, sul suo canale telegram fa anche raccolte fondi, vestiti, è impegnata molto attivamente su questo fronte, in altre parole, si vede che ci crede e non lo fa tanto per farlo.

Il pezzo citato, è la traduzione in russo dell’ultimo delirio dell’ISW, che già quando fa analisi militari ha imparato (e non da molto) a leggere anche Rožin, Rybar e i canali del nemico, visto che UNIAN e Arestovič più che notizie false non diffondevano, e poi le figuracce sulle previsioni cannate le facevano loro. E ciò nonostante canna ancora. Ma quando si mette a parlare d’altro, allora emerge in tutto il suo splendore e in tutta la sua pienezza la crassa ignoranza, propria non solo del suo collettivo, ma più in generale di un popolo che, oltre a pensare di essere ancora il centro del mondo (e questo è un difetto che, volente o nolente, gli passerà presto…), è stato formato, educato, cresciuto con un sistema ideologico-culturale fondamentalmente errato: quello che tra l’altro il nostro MIUR sta inculcando oggi ai nostri bambini e ragazzi. Il riferimento è alla SETTORIALIZZAZIONE, alla PARCELLIZZAZIONE del sapere, e all’INCAPACITÀ sostanziale che ne deriva di muoversi trasversalmente per produrre SINTESI che siano FRUTTO DI UN LAVORO COLLETTIVO. Attenzione: il discorso non verte sul fatto che non siano capaci di COORDINARE l’attività di un carro armato con quella di un drone, di un mortaio e di un elicottero (guerra incentrata sulla rete), così come non siano in grado di UNIRE la guerra guerreggiata a quella psicologica e a tutti gli aspetti mediatici che ne conseguono. Anzi, su quello sono avanti anni luce.

Il discorso verte sul fatto che oltre alla cartina militare, cartacea o mediatica che sia, non sono capaci di andare! In altre parole, la loro analisi, per quanto puntuale, “interdisciplinare”, “multidisciplinare”, come amano definirla, lì si ferma: a un livello SUPERFICIALE e, nel lungo periodo, quello dove il potere non risiede più “sulla canna del fucile” (枪杆子里面出政权), INEFFICACE E FALLACE. Tipico di chi ha imparato a sparare al luna park (“Un genio, due compari, un pollo”) quando si trova a fare i conti con bersagli a cavallo.

E cosa dice di bello l’ISW? Se la prende con le “deportazioni in massa” di bambini del Donbass rimasti orfani dove trovano delle famiglie “russe” che si prendono cura di loro. La buona Julia tira allora in ballo la storia delle due madri, che per chi quel sabato pomeriggio avesse saltato “perché c’era la partita” è sostanzialmente questa: due madri, un figlio; è mio, no è mio. Nessuno ne viene a capo, le mandano da Re Salomone. E il buon Shlomo che è un drittone (l’aveva chiesto espressamente come dono…) cosa dice? Dov’è il problema, prendete una spada e fate metà per una, così siete contente. Una dice si va bene, l’altra si oppone e rinuncia a ogni pretesa sul figlio. Da ciò Shlomo capisce chi è la vera madre.

Qui siamo allo stesso: meglio un bimbo in un orfanotrofio, piuttosto che in una famiglia. Io aggiungo un’altra cosa, più terra terra. I pupazzi dell’ISW non sanno neanche minimamente non solo cosa vuol dire non avere un padre e una madre, ma neppure cosa vuol dire essere “russo” oggi. Sono fermi a “io ti spiezzio in due” e le varianti peggiorative di Holliwood. Non sanno cosa vuol dire essere “russo” oggi perché non hanno neppure la minima idea di cosa voleva dire essere, ancora trentaquattro anni fa, riprendendo il pezzo di ieri sera sul lancio della Buran, essere “cittadino sovietico”. Quando tutti dicono “edin narod”, un unico popolo, non stanno pensando solo al fatto linguistico. Ma a qualcosa di più profondo, che lega tutti questi popoli da vincoli di sangue, di cultura, di mentalità, legami strutturali (per quanto tutto sia sovrastruttura, ma profondi, in questo senso) che neanche si immaginano. Non sanno cosa vuol dire venti milioni di morti. Non sanno come dopo si sono organizzate famiglie e adozioni per far fronte a famiglie distrutte, la catena di solidarietà che si è generata lungo oltre dieci fusi orari. Non sanno nulla. E pontificano, quando invece dovrebbero solo sciacquarsi la bocca.

Aggiornamenti a seguire.

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16/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE

Ancora nessuna notizia di rilievo, segno che nessuno scossone c’è stato in un senso o nell’altro. Vedremo poi le sintesi notturne di RYBAR e dei corrispondenti sul campo, che riporteremo domattina.

TRENTAQUATTRO ANNI FA…

E mentre il patàca è ancora nella fase della “negazione” (secondo lo schema classico negazione-rabbia-contrattazione-depressione-accettazione) e dice che non è vero, che i razzi finiti in Polonia non possono essere ucraini, che ha le prove che siano russi, eccetera…
https://t.me/RVvoenkor/32005
questo mi consente di parlare d’altro, di una cosa accaduta trentaquattro anni fa. Il lancio (PRIMO e UNICO) esattamente trentaquattro anni fa (15/11/1988 per l’esattezza) dello “Shuttle sovietico” (qui immortalato in un disegno)
https://t.me/zastavnyii/2113

Lancio in modalità automatica, senza astronauti. BURAN (tempesta di neve) era il nome della navetta spaziale, ENERGIJA il nome del propulsore (qui una scheda in inglese, insieme ad altre pagine a tema e link…)
https://www.buran-energia.com/

Fra i vantaggi del Buran sullo Shuttle, grazie a una migliore qualità costruttiva (e a diversi anni di lezioni apprese sugli errori dello Shuttle stesso), c’era la maggiore capienza (10 cosmonauti anziché 7) e il tempo di permanenza in orbita (30 giorni contro 17).
https://russian7.ru/post/buran-pechalnaya-sudba-poslednego/

Ma quello che mi ha impressionato di più, da cultore della materia, ovvero pianificazione economica nel modo socialistico di produzione, è stato quanto segue:
“La creazione della navicella BURAN e del razzo ENERGIJA, oltre che dei mezzi ausiliari a terra e a essi dedicati, la conduzione di test condotti molte volte, fu un compito di proporzioni immani. In tutto per il progetto furono investiti 16 miliardi di rubli, furono coinvolti 70 fra ministeri e dipartimenti, 1286 aziende e oltre un milione di specialisti fra i vari settori dell’industria”.
Создание корабля «Буран» и ракеты «Энергия», наземных средств подготовки, проведение многоразовых испытаний – это крупномасштабная задача. Всего на проект было потрачено 16 млрд руб., было «задействовано 70 министерств и ведомств, 1 286 предприятий и более 1 млн специалистов разных отраслей промышленности»
(ibidem)

Questo spiega poi anche perché il progetto fu abbandonato con la fine dell’URSS. Michele figlio di Sergio, nefasto, ultimo segretario del PCUS, aveva già smantellato pezzo a pezzo il sistema a proprietà INTERAMENTE sociale dei mezzi di produzione che costituiva l’ARCHITRAVE dell’economia di piano sovietica. Le leggi sull’autonomia economica delle aziende, le privatizzazioni crescenti, così come la reintroduzione del modo capitalistico di produzione inteso come appropriazione padronale del plusvalore, avevano completamente destabilizzato un’economia che aveva bisogno sì di cambiare, ma non in quel senso. Mentre i sindacati scendevano in sciopero, gli obbiettivi di piano non erano raggiunti e aumentava, in un clima di anarchia generalizzata, la convinzione che “non funzionava nulla”, con i futuri oligarchi già pronti a spartirsi il bottino “una volta morta la vecchia”, la scienza e l’industria tecnologicamente più avanzate del Paese dei Soviet avevano dato alla luce l’ultimo gioiello. Davanti a loro, a quei lavoratori che portarono avanti un progetto che – in cuor loro – forse già sapevano non sarebbe durato a lungo, e ciò nonostante unirono i loro sforzi per portarlo a compimento, ancora oggi a trentaquattro anni di distanza mi levo il cappello.

La cronaca di quel 15 novembre 1988: Buran fu lanciato da Bajkonur e, in 205 minuti fece due volte il giro del pianeta, quindi atterrò. Ad assistere all’esperimento solo due testimoni oculari: il pilota di un Mig-25 e l’operatore dal cosmodromo. Buran volì senza equipaggio, gestito interamente da un computer di bordo dal lancio all’atterraggio.
«Буран» был запущен с космодрома «Байконур» и 205 минут спустя, дважды облетев планету, там же совершил посадку. Лишь два человека в мире могли видеть взлет советского корабля своими глазами – летчик истребителя МиГ-25 и борт¬оператор космодрома: «Буран» летел без экипажа, и с момента взлета до касания с землей им управлял бортовой компьютер. (ibidem)
Per inciso, il bestione della Antonov Mrija, preso a colpi di artiglieria dai parà ucraini nell’aeroporto di Gostomel’ mentre tentavano di cacciar fuori i parà russi che erano entrati nell’unica operazione di questo tipo in tutto questo conflitto (le truppe di terra sarebbero arrivate a Gostomel’ due giorni dopo) e andato distrutto, era stato concepito proprio per trasportare il Buran. Allo stesso modo in cui un Boeing si portava sulle spalle lo Shuttle (ibidem). Qui alcune immagini sia deprimenti, di come era ridotto una volta mandato ad ammuffire in un hangar, sia esaltanti dello stesso sul Mrija in qualche volo di prova. https://varlamov.ru/3207092.html

Infine, in questo ultimo scorcio di immagini e disegni tecnici,
https://habr.com/ru/company/timeweb/blog/597825/
compare alla fine anche il progetto BARMINGRAD, proposto nel 1974 e che riguardava una base lunare a moduli. Dall’utopia alla scienza. Ovunque.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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16/11 ore 12:30 aggiornamento

“IL MISSILE CADUTO IN POLONIA POTREBBE ESSERE UCRAINO”…


Titola ANCORA ADESSO, appena controllato, il cinegiornale luce con sfondo verde… “parola di BIDEN”, scrive subito dopo scattando sull’attenti e segnandosi pure. “POTREBBE”...

Siete rimasti un po’ indietro, cari… E’ DA UN’ORA CHE LA REUTERS RIPORTA LO STESSO BIDEN AMMETTERE: “Biden told allies missile that hit Poland was Ukrainian air defense”
https://www.reuters.com/world/europe/ukraine-hails-chinas-opposition-nuclear-threats-2022-11-15/

Più realisti del re, falsi, come sempre e non solo per la guerra nel Donbass prima e in Ucraina poi, e ipocriti.

E allora come la mettiamo? Applichiamo ancora l’Articolo 5 del Trattato di Washington? Quello per cui ieri era partita l’isteria da terza guerra mondiale non ai bar-sport, ma nelle cancellerie polacche e del regime di Kiev?

Suvvia, i morti ci son stati… applichiamolo! Com’è che recita?
“The Parties agree that an armed attack against one or more of them in Europe or North America shall be considered an attack against them all and consequently they agree that, if such an armed attack occurs, each of them, in exercise of the right of individual or collective self-defence recognised by Article 51 of the Charter of the United Nations, will assist the Party or Parties so attacked by taking forthwith, individually and in concert with the other Parties, such action as it deems necessary, including the use of armed force, to restore and maintain the security of the North Atlantic area.
Any such armed attack and all measures taken as a result thereof shall immediately be reported to the Security Council. Such measures shall be terminated when the Security Council has taken the measures necessary to restore and maintain international peace and security .”
https://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_17120.htm

Quindi NATO, tutti insiem facciam la guerra… all’Ucraina! BUFFONI. Questo l’elenco degli “attacchi” ucraini alle forze NATO, ne avreste di “casus belli”… e solo di quest’anno:
2 marzo: MiG-21 romeno tirato giù dalla contraerea ucraina. Pilota morto
3 marzo: Bulker estone (Paese NATO) salta su una mina piazzata davanti a Odessa. 4 morti
10 marzo: Drone militare ucraino… finito a Zagabria (NATO dal 2009). Nessuna vittima per puro caso.
13 marzo: ucciso giornalista statunitense, del NYT, a Irpen da assaltatori ucraini
9 settembre: altra nave, questa volta romena, salta su mina ucraina finita al largo di Costanza. Nessuna vittima fortunatamente
15 novembre: missile ucraino S-300 colpisce in Polonia, provocando la morte di due contadini e distruggendo un trattore con rimorchio.
https://t.me/boris_rozhin/70478

Ma questi buffoni stanno cercando solo il casus belli per incriminare i russi. Per applicare quell’Articolo 5 senza il quale hanno le mani legate. Quindi va bene tutto. “Todo modo”… ma fino a un certo punto, e che diamine! Se un giornalista fa vedere foto che scagionano, pezzi di un missile che neanche con un tifone di vento a favore sarebbe riuscito ad arrivare dove è arrivato se sparato da territorio russo o comunque “amico” (ripetendo l’errore di Mentana)… “allora ditelo che ci sono dei sabotatori”! (oppure che l’Ucraina sta combattendo una “guerra ibrida” contro la NATO con la scusa di far la guerra ai russi… è tutto parte di un piano grandioso… tutto nella testa del patàca!)
La verità, purtroppo, è che la CONTRAEREA IN DOTAZIONE ALLE FF.AA. UCRAINE (sempre meno VARSAVIA e sempre più NATO, lo ricordiamo) FA PIETA’! E VA DOVE NON DEVE!

E, a questo punto, e dopo ieri, sorge il dubbio che anche quella polacca faccia pietà. “Ma nessuna contraerea può proteggere dappertutto!” Giusta obiezione, ma PSHEVODOV, il paese di campagna dove son morti i due contadini, è UN PAESE A 4 KM DALLA CENTRALE POLACCA CHE COLLEGA LA RETE ELETTRICA NAZIONALE, QUINDI COMUNITARIA, A QUELLA UCRAINA! (cartina qui)
https://t.me/pl_syrenka/4648

Non è proprio l’ultimo paesino dimenticato da tutti. E ciò nonostante la contraerea non ha funzionato. Qualcuno lo ha notato… nonostante l’isteria dei governanti polacchi abbia cercato di dirottare altrove l’opinione pubblica.

Infine, il comunicato ufficiale del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/21790

Che non solo RIBADISCE CHE GLI ATTACCHI DI IERI (“tutti gli obbiettivi colpiti” Все объекты поражены, peraltro) SONO TUTTI FINITI IN TERRITORIO UCRAINO, DI CUI IL PIU’ VICINO AL CONFINE POLACCO E’ ARRIVATO A 35 KM DI DISTANZA DALLO STESSO (не ближе 35 километров от украинско-польской границы).

Ma sottolinea altresì che dai resti emerge chiaramente che si tratta di un missile della contraerea ucraina finito fuori controllo, che la messinscena dei “razzi russi” è una provocazione diretta ad aumentare la tensione e, soprattutto, CHE

ANCHE A KIEV CITTA’ NON E’ STATO LANCIATO ALCUN RAZZO RUSSO (ни одного ракетного удара по объектам в городе Киев не наносилось), QUINDI IL PALAZZO RITRATTO NELLE IMMAGINI DI IERI E’ STATO COLPITO DA UN ALTRO MISSILE DELLA CONTRAEREA (NATO O AUTOCTONA) FINITO FUORI CONTROLLO (являются прямым следствием падения и самоликвидации выпущенных украинскими войсками зенитных ракет из размещенных в черте города украинских и зарубежных комплексов противовоздушной обороны).

Aggiornamenti a seguire.

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16/11 ore 08:30 aggiornamento

PATACCHE E “PATÀCA”


Il “patàca” romagnolo… (ma anche emiliano, pur senza tutte quelle sfumature che solo i romagnoli riescono a dare a questa parola). Immortalato da Fellini in Amarcord, trapiantato in Ucraina a KIEV, regge bene la temperatura, probabilmente anche a causa dei venticinque gradi costanti nel palazzo presidenziale di KIEV, che gli consentono ancora di fare l’idiota in maglietta mimetica.

A ben pensarci, “patàca”, versione da spiaggia del “miles gloriosus”, ben si attaglia al personaggio anche se. a ben vedere, ci sono ancora molti margini di miglioramento per l’attestato finale: per esempio, il patàca romagnolo la mattina dopo racconta al bar per filo e per segno anche quante, come, e con chi ne ha fatte: ovviamente con numeri neanche da pornoattore, ma da film di fantascienza. Zelenskij, invece, da questo punto di vista, è piuttosto monotematico e noioso...

Ma “il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”, quindi, come per le pagelle di giugno di quest’anno per gli studenti ucraini, seguendo pedissequamente le linee guida del MIUR (che differenzia rigorosamente fra stranieri di serie A e tutto il resto degli stranieri, anche se profughi e richiedenti asilo, di serie B),
“in riferimento all’eventuale Piano didattico personalizzato (PDP) predisposto, tenendo conto dell’impatto psicologico e del livello delle competenze linguistico comunicative nella lingua italiana degli alunni, nonché della complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e della conseguente emergenza umanitari”
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/23220-scuola-italiana-studenti-ucraini-valutazione-fa.html
“l’alunno è promosso a patàca. Facciamogli un applauso.”

Cosa ha fatto ieri sera il patàca? Appena sentita la notizia, ha cominciato a preparare l’uscita con gli amici (più che altro coi padroni… ma è un patàca leccapiedi, il nostro) con annunci di questo tipo:
“Colpire con razzi i territori NATO! E’ un attacco con razzi russi sulla sicurezza collettiva! Siamo in presenza di un’escalation enorme! Occorre agire.”
https://t.me/readovkanews/46939

I polacchi idem con patate (a proposito di patàchi… plurale di patàca), al punto di guadagnarsi questa vignetta:
https://t.me/vityzeva/73252
La prima parte della nottata è stata tutta un suonare di sirene nelle caserme, aerei in volo, clima da terza guerra mondiale, carri armati che uscivano dai parcheggi tirando giù anche la sbarra per la fretta.. di tutto di più
https://t.me/rybar/41182

Poi qualcuno fa sommessamente notare che, gli autori della messinscena, sono caduti ancora una volta vittime della SINDROME DI MENTANA (così ormai definita dalla comunità scientifica internazionale dopo i fatti di KRAMATORSK): ovvero, con la diffusione di immagini che – di fatto – scagionano l’accusato, mandano carte e quarantotto l’accusa e – al contrario – mettono sotto cattiva luce i patàchi, pardon gli autori della messinscena.

La foto infatti mostra inequivocabilmente un frammento di missile sovietico S-300, per la precisione la parte del propulsore 5B55P.
https://t.me/milchronicles/1302
Qui un’altra immagine “con le frecce” anche per i non cirillici
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/19844

Ora, il punto più vicino da cui sarebbe potuto partire il missile fatale si trova in BIELORUSSIA, A 130 KM da quel povero campo. MA IL PROPULSORE HA SOLO 75 KM DI AUTONOMIA.
https://t.me/rybar/41197
“Si domanda, pierino scrivi bene mi raccomando e non sbagliare le doppie come tuo solito, come come farà, come farà, mi raccomando l’accento, il patàca di Kiev a dimostrare che il missile l’han sparato i russi? Dati, risolvo, risposta. Su bambini, mezz’ora di tempo e poi consegnate in ordine senza fare le corse come al solito”.

Il più scaltro dei bambini, il ministro degli esteri polacco, comincia allora a dire che è caduto un “missile di fabbricazione russa” e convoca lo stesso l’ambasciatore.
https://t.me/boris_rozhin/70443
“Devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande”… non fa una piega. La maestra gli ha messo cinque senza neanche finire di correggere. E comunque non si fa così… si legge tutto.

All’una il presidente polacco richiama tutti i mezzi, li fa mettere in rimessa, dice al ministro somaro di riattaccare la sbarra tirata giù per la fretta dal carro armato di prima, e ammette che “non ci sono prove”.
https://t.me/boris_rozhin/70443

Al che la maestra ritira i compiti e mette cinque a tutti: i patàchi, le PATACCHE, o si fanno bene, o non si fanno. Il patàca appena promosso è finito dietro alla lavagna in castigo. Perché LE PROVE C’ERANO, MA TUTTE CONDUCEVANO A UNA MALEDETTA CONTRAEREA UCRAINA, INCAPACE DI FARE IL SUO MESTIERE, CHE OLTRE A UCCIDERE UNA SIGNORA A KIEV DISTRUGGENDOGLI LA CASA E TUTTO IL PALAZZO DOVE ABITAVA, HA ANCHE SCONFINATO IN TERRITORIO POLACCO UCCIDENDO DUE AGRICOLTORI!

E ha un nome e cognome: 540° IVAN VYGOVSKIJ DELLE FORZE AEREE UCRAINE.
https://t.me/boris_rozhin/70428

Uscendo dall’aula e tornando nella realtà, il patàca è impunito. Nessuno gli ha detto nulla. A partire da quei signori, riuniti stamattina a Bali attorno a un tavolo, che hanno steso sulla vicenda, ma non su quei morti, non sui QUATTRO MORTI E SEI FERITI a SHEBEKINO (BILANCIO DEFINITIVO), un velo pietoso.

Aggiornamenti a seguire.

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15/11 ore 18:30 aggiornamento

…QUANDO LA CONTRAEREA “FA LA DIFFERENZA”…


“"Sui fronti orientale e meridionale l'attrezzatura fornita dall'Ue e dagli Usa alle forze armate ucraine, si sta rivelando straordinariamente utile", ha aggiunto, in particolare "i sistemi di difesa aerea", capaci di "fare la differenza".”
(Josep Borrell, citato dal cinegiornale luce per eccellenza, in calce al pezzo in prima pagina dove si parla… degli attacchi ai trasformatori e alle linee elettriche ucraine).

Il pomeriggio di oggi è stata l’esemplificazione di una contraerea colabrodo… per giunta ormai sempre meno EX-VARSAVIA e sempre più NATO, specialmente a KIEV. Come ammette lo stesso Borrell, tra l’altro! “E’ roba nostra!” Quindi, "i sistemi di difesa aerea" sono stati capaci di "fare la differenza"… e meno male! Come si dice? “In una botte de fero”…

Ma andiamo all’unica immagine diffusa dai cinegiornali luce. E’ la stessa che si trova qui
https://t.me/boris_rozhin/70357
sarà mica stata la PVO (ПВО - contraerea in russo).. si, e a dirlo è anche un sito ucraino
https://t.me/legitimniy/14085
e, soprattutto, una signora che ha assistito alla scena
https://t.me/boris_rozhin/70374
La contraerea NATO nel tentativo di bloccare un missile (CHE SAREBBE FINITO SU UN TRASFORMATORE!) in pieno centro di KIEV ha distrutto e incendiato una casa popolare di cinque piani! Ma questo il cinegiornale luce non lo dice… mi sarei meravigliato del contrario.

D’altronde, quando “la contraerea fa la differenza…” (specialmente da quando al posto di quella obsoleta VARSAVIA è arrivata quella nuova di pacca NATO…)

Questa è una carta coi danni preliminari alle 18.00 ora locale (16.00 nostre)
https://t.me/boris_rozhin/70380

Oggi, in quello che è l’attacco missilistico più intenso dall’inizio del conflitto (100 missili), tutti gli obbiettivi sono stati colpiti: nessun morto (tranne quello ucciso dal fuoco “amico” della contraerea sulla casa di cinque piani, una donna per la precisione
https://t.me/boris_rozhin/70389
AGGIUNGO: PER I PADRONI E I LORO LACCHE’ CONTANO DI PIU’ I TRASFORMATORI CHE LE VITE DEI CIVILI CHE DICONO DI PROTEGGERE, E NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUCCEDE!), colpite perlopiù nuovamente le SUBSTANCII (le sottostazioni da 330 kW, quelli che chiamiamo qui i “trasformatori”) che erano state riparate dagli attacchi scorsi più altri obbiettivi della stessa categoria, ovvero infrastruttura elettrica.
https://t.me/legitimniy/14088
Ed è saltata la corrente e internet (qui il grafico dell’assenza di rete nelle varie regioni).
https://t.me/WarDonbass/86775
Due settimane è il tempo stimato per il ripristino
https://dnr-news.ru/society/2022/11/15/161433.html
Un gesto simbolico, teso a non creare danni permanenti ma a smontare la boria dei gerarchi (riflessa nelle “condizioni” per la “pace” espresse dal loro personaggio di punta oggi a Bali) e dei suoi padroni.

Un regime che non trova nulla di meglio, per replicare, che prendersela con la regione di confine di BELGOROD e sparare all’impazzata, una APTEKA, una FARMACIA
https://antifashist.com/item/ukrainskie-boeviki-popali-v-apteku-v-shebekino-belgorodskoj-oblasti-est-pogibshie.html
nel paese di SHEBEKINO (cartina qui, appena sopra il confine),
https://t.me/voenkorKotenok/42739
facendo due morti e tre feriti. Un nuovo DONBASS, questa volta al confine non sud ma nord del regime di KIEV, alle prese con le sempiterne rappresaglie nazifasciste.
https://t.me/WarDonbass/86776

Aggiornamenti a seguire, salvo aggiornamenti rilevanti, domattina.

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15/11 ore 12:30 aggiornamento

SOPRA DONECK

Nuova cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/15/20221115084711-825e06de.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/15/20221115084709-6046c105.jpg

OPYTNOE a est è attualmente in fase di CONSOLIDAMENTO POSIZIONE da parte dei russi. Tutti ne capiscono l’importanza, dal momento che da lì possono partire attacchi più in profondità e dalle retrovie ucraine, colpendo le prime linee alle spalle, così come capiscono che tutta questa linea non può crollare. Stiamo parlando di km e km di trinceramenti costruiti in otto anni, difficilmente trasferibili in posizione arretrata nelle condizioni attuali. Per questo (frecce azzurre) notiamo un grande movimento di truppe ucraine a difesa delle posizioni attuali. Vedremo gli sviluppi.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 15/11 (https://t.me/mod_russia/21765) con quelli del 05/11 e vediamo cosa è successo a distanza di 10 giorni:
333 aerei (vs 331, +2 < +5 dei 10 giorni precedenti)
176 elicotteri (vs 169, +7 = +7 dei 10 giorni precedenti)
2511 droni (vs 2435, +76 < +86 dei 10 giorni precedenti)
388 sistemi missilistici (vs 386, +2 < +3 dei 10 giorni precedenti)
6614 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6335, +279 > +251 dei 10 giorni precedenti)
891 lanciarazzi multipli (vs 882, +9 > +8 dei 10 giorni precedenti)
3581 obici e mortai (vs 3554, +27 = +27 dei 10 giorni precedenti)
7227 autoveicoli blindati (vs 7048, +179 < +257 dei 10 giorni precedenti)

Cosa possiamo dedurne? Sicuramente che oltre mezza settimana senza combattere su una linea di fronte ampissima, quella da cui i russi hanno ripiegato con un giorno di anticipo rispetto a quando le ff.aa. ucraine si sono azzardate a entrarvi, NON HA INCISO PIU’ DI TANTO sulle perdite militari NATO (ormai di materiale ex-sovietico è rimasto poco, di ucraino ucraino post URSS meno che meno, e quel poco che resta di armamenti in cirillico sta andando via tutto). Addirittura i carri armati e altri blindati distrutti sono aumentati, e non di poco.

Seconda deduzione, quindi, indiretta, è che il “pozzo senza fondo” è altrove. A EST, come ci diciamo da tempo ormai, sia da UGLEDAR a DONECK che sulla lunga verticale che da SVATOVO va ad ARTEMOVSK.

Parliamo di PAVLOVKA. Il ministero della difesa russo ha quantificato le perdite ucraine per la tenuta di questo solo centro abitato. Importante quanto si voglia, ma limitatamente a questo solo centro abitato:
- fino a 1400 soldati
- 2 aerei Su-25
- 1 elicottero Mi-8
- 12 carri
- 28 autoveicoli militari
- fino a30 blindati
- 6 pezzi di artiglieria, fra cui 2 М777 a stelle e strisce, производства США,
- oltre 25 autoveicoli di diverso tipo (come i pick up con dietro montato il pezzo di artiglieria leggera)
- 28 droni
https://t.me/mod_russia/21764

Quello che non capiscono i cinegiornali luce (o che non vogliono, o che non possono capire) è che aver ripiegato le truppe da CHERSON ha solo avvantaggiato i russi. Che ora, anche se le forze NATO dovessero aumentare sugli altri fronti perché liberatesi dalla “missione impossibile” (a meno di far saltare la diga…) su CHERSON, tuttavia si troverebbero su un terreno decisamente MOLTO PIU’ INSIDIOSO. E senza la spada di Damocle di un’inondazione alle spalle e di una centrale atomica che di colpo resta senz’acqua. Infine, in ultima analisi, concentrandosi in fronti già noti e ancora più insidiosi, la “demilitarizacija” continua.

Aggiornamenti a seguire.

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15/11 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Dal fronte notiamo essenzialmente due cose, già di primo mattino.

La prima, è che con il trasferimento delle truppe russe e della maggiorparte della popolazione della regione di CHERSON a SUD, lungo la RIVA SINISTRA del DNEPR, il fronte si è stabilizzato, volenti o nolenti.

Nolenti perché, come analizzato ieri, pronti-via il primo tentativo di sfondamento, fatto nell'unico punto possibile, meno problematico, una punta, meglio, la punta a ovest della linea di fronte, è fallito miseramente. Qui lo schema.
https://t.me/epoddubny/13653
Il resto è peggio. Semplicemente, è ancora peggio. Tentativi falliti ancor più miseramente:
https://t.me/WarDonbass/86647

Come nota Legitimnyj, quel fiume può smettere di diventare linea di fronte solo a due condizioni:
1. i russi se ne vanno
2. attacco in massa e con enormi perdite
https://t.me/legitimniy/14078
Aggiungo, attacco in massa e con enormi perdite ma non dell'attuale esercito ucraino più "mercenari". Non sono né la Wehrmacht, né hanno sulla spalla il gagliardetto US ARMY.

Quando la NATO getterà nella mischia DIRETTAMENTE i suoi eserciti, dicendo ai propri popoli di prepararsi a vedere i propri ragazzi tornare chiusi nei sacchi neri, allora forse lo sfondamento del DNEPR previa accanita resistenza dei russi potrà avere un senso. Ipotesi, peraltro, al momento improbabile perché i russi hanno il deterrente atomico, a differenza dei siriani, degli jugoslavi, e degli iracheni.

Quindi quella nuova linea di fronte, ripeto e faccio mia l'analisi di Legitimnyj, salvo ripiegamenti ulteriori dei russi, non è stata scelta a caso.

La seconda cosa cui prestare attenzione è KREMENNAJA. Ieri le forze NATO in qualche modo son riuscite a non fare la stessa fine degli altri giorni, ovvero ritirarsi, e si sono piazzate nella ZONA GRIGIA, a MAKEEVKA, per la precisione.
https://t.me/vysokygovorit/9980
Molto pericoloso, perché si avvicinano così alle posizioni russe, partono da più vicino per attaccarle. E più parti da vicino, più è difficile contenere, mantenere, respingere. Più la lotta si fa aspra. E incerta. Ieri notte diversi passaggi dell'aviazione han provato a indebolire questa testa di ponte. Vedremo stamattina e nel corso della giornata come si metteranno le cose.

Aggiornamenti a seguire.

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Paolo Selmi
Monday, 16 January 2023 12:44
16/01 ore 12:30 aggiornamento

L’UCRAINA COME CAVIA DA LABORATORIO: QUANDO E’ ANCHE LA CNN AD AMMETTERLO


La CNN in realtà titola in modo leggermente diverso: “How Ukraine became a testbed for Western weapons and battlefield innovation”
https://edition.cnn.com/2023/01/15/politics/ukraine-russia-war-weapons-lab/index.html
Non è cavia, ma luogo per la conduzione di test. Si. Perché la verità bisogna sempre dirla a “tocchi”. Tu ci metti il terreno, io ci metto le armi… e il popolo chi ce lo mette??? Questo, però non lo si dice. Fa parte del “contratto”, esattamente come i servi della gleba facevano parte della terra e da essa erano inalienabili, in questo ventunesimo secolo u-ccidentale che sa sempre di più di medioevo. Del resto, dal 1861, quando Alessandro II la abolì (ivi compresi i territori che ora si vogliono de-russificare…) a oggi, è passato poco più di un secolo e mezzo. Un bel colpo di spugna, tornano i servi, tornano i “pan”, i signori polacchi, e gli danno anche più terre di quante ne avevano…

Qualche passo saliente di questa “perla di giornalismo” dove con orgoglio si riporta di come la cavia faccia progressi

Saltiamo a piè pari il panegirico iniziale dove si esalta lo spirito da Mc Gyver (sic!!! “Kyiv’s ability to “MacGyver” solutions to its battlefield needs”) grazie alla quale, sempre secondo questa velina di regime, la controffensiva di settembre avrebbe avuto successo. Idioti, e mi fermo qui. Anzi, soffermiamoci un secondo, perché è un ovosodo che proprio non mi va giù.

Primo: traducendo il senso di quanto riportato dal linguaggio di Holliwood, che è l’unico che gli yankee capiscono, a quello della vita reale, LA CAPACITA’ DI ARRANGIARSI E CAVARSELA IN OGNI SITUAZIONE E’ UN TRATTO DISTINTIVO STORICAMENTE PATRIMONIO DELL’ARMATA ROSSA, DI TUTTA QUELL’ARMATA ROSSA DISLOCATA PER DECENNI LUNGO OLTRE DIECI FUSI ORARI, PER ALMENO DUE MOTIVI:
1. ECONOMICO: Catena di approvvigionamento, ricambistica e componentistica legata a un’economia di piano non sempre “efficiente” (che è poi l’oggetto su cui lavoro da circa quindici anni in “tempo di pace”). Pertanto, ogni elemento a valle del modo socialistico di produzione, doveva essere IL PIU’ POSSIBILE AUTOSUFFICIENTE. I pezzi meccanici, prima delle stampanti 3D, cari bamboccioni della CNN fermi a Mg Gyver, è da un secolo ormai che ciascuna unità militare ex-sovietica ha ancora vere e proprie officine meccaniche con macchine utensili in grado di produrli secondo precisi disegni e dime in loro possesso (il che, in un’economia di piano, era anche causa di aumento dei costi di produzione e mantenimento, di “doppioni” inutili, ma che in caso di guerra “inutili” non sono).
2. IDEOLOGICO: Per questo motivo l’ingegneristica sovietica applicata a tutto, dalle auto civili alle macchine fotografiche, dai MiG ai carri armati, è sempre stata IDEOLOGICAMENTE improntata al VALORE D’USO piuttosto che a fronzoli inutili. A PARITA’ inoltre DI VALORE D’USO, HA SEMPRE PREVALSO LA MECCANICA PIU’ SEMPLICE, RIPRISTINABILE IN LOCO, RISPETTO A QUELLA PIU’ COMPLESSA O, MEN CHE MENO, A SOSTITUTI ELETTRONICO-INFORMATICI.
McGyver, in URSS, se lo mangiavano a colazione pucciandolo nel caffelatte. E quando la differenza fra VITA e MORTE è per molti ucraini mandati a crepare dai loro padroni è tornata a farla non più l’anno di nascita, ma altri fattori, tali lezioni sono tornate di colpo valide. Meravigliando un U-ccidente incapace ormai di riparare la camera d’aria di una bici.

Secondo: la NATO a settembre ha trionfato per ben altri motivi, ampiamente analizzati in tutti questi mesi e riconducibili all’ingresso DIRETTO, e non per procura, di una NUOVA CATENA DI COMANDO, una PIRAMIDE al cui vertice stanno i generali di stanza a KIEV, e via scendendo quadri NATO (polacchi, baltici e romeni), unità speciali NATO (mascherate da “mercenari”) e carne da cannone ucraina, divisa a sua volta fra ufficiali con compiti esecutivi e soldati. Questa piramide ha gestito direttamente uomini e mezzi sino ad allora non entrati nel conflitto, assumendo direttamente sia il comando tattico-strategico sia delle operazioni militari propriamente dette, che di ogni aspetto operativo e logistico.

Torniamo al pezzo della CNN:
“Ukraine has become a veritable battle lab for cheap but effective solutions.”
QUINDI, CAVIE DA LABORATORIO, E AL RISPARMIO. Logicamente, cinicamente, nel capitalismo i test e i collaudi rappresentano un costo, pur necessario, ma costo. Quindi meno si spende, meglio è. Sulle spalle e sulla pelle di un popolo intero tenuto a bada da cani da guardia ben asserviti. Andando indietro di qualche anno, RICORDIAMOCI GLI ESPERIMENTI DEI BIOLABORATORI STATUNITENSI TRAPIANTATI IN UCRAINA CONDOTTI SU RECLUTE DELL’ESERCITO UCRAINO A CUI HANNO INALATO VIRUS E VACCINI (con focolai di malattie debellate da decenni in Europa).

Subito dopo rincara la dose:
“Ukraine is ‘absolutely a weapons lab in every sense[…]’”.“This is real-world battle testing.”
UN INTERO PAESE, LE SUE INFRASTRUTTURE, IL SUO POPOLO COME CAVIA PER TEST SULLE ARMI PRIMA, DURANTE E DOPO IL LORO SMERCIO. NOTA BENE: ANCHE LA MENZOGNA DI IERI SULLA CASA POPOLARE TIRATA GIU’ A DNIPROPETROVSK AVEVA COME COROLLARIO, tradotto anche in italiano dai cinegiornali luce, LA FORNITURA DI “NUOVE ARMI”. Sempre lì si va a parare.

Altre “perle”:
For the US military, the war in Ukraine has been an incredible source of data on the utility of its own systems.
“Un’incredibile fonte di dati circa l’utilità dei propri sistemi”… e te credo: aggiungo, azzerando i costi di test e collaudo e considerando come costo vivo solo il materiale di consumo inorganico e i costi di trasporto franco primo deposito dopo il valico. Tutto il resto, dalla carne da cannone alla registrazione dei risultati, gentilmente offerto dalla colonia.

Il pezzo poi si perde in valutazioni sulle armi stesse portate a mo’ di esempio, alcune delle quali completamente strampalate: prima fa tutte, quella sui missili spalleggiabili, vero e proprio flop (e lasciato in massa come trofeo ai russi), laddove la NATO si aspettava una “resistenza” à la Rambo e si è trovata invece condizioni di ingaggio dei combattimenti completamente diverse… e contro il fuoco di fila dei GRAD i Javelin han potuto ben poco. Ma questo han preferito non dirlo… segno che i dati oltre a raccoglierli, occorre anche STUDIARLI e INTERPRETARLI. Verbi che nel vocabolario u-ccidentale si fa sempre più fatica a declinare.

Il pezzo della CNN, infine, conclude sul fatto che i padroni NATO siano rimasti indietro nella produzione di analoghi ai GERANI russi, a loro volta cloni dei prototipi iraniani: droni usa-e-getta e poca-spesa-tanta-resa da scagliare contro obbiettivi militari russi
“Meanwhile, multiple intelligence and military officials told CNN they hoped that creating what the US military terms “attritable” drones – cheap, single-use weapons – has become a top priority for defense contractors.”
Tanto, a collaudarli a costo zero e sulla propria pelle, facendoli alzare in volo e segnalando così la loro posizione ai ricognitori russi, sappiamo già chi ci sarà…

LADDOVE PROVE E COLLAUDI NON INTERESSANO, INVECE…

Non arrivano neanche le munizioni. Come fra SOLEDAR e ARTEMOVSK dove due battaglioni, stando all’intervista rilasciata dai loro comandanti a El Pais, si sono ritirati perché rimasti letteralmente a corto di munizioni e di mezzi
https://dnr-news.ru/society/2023/01/16/211624.html
Questo, mentre le perdite aumentano notevolmente e, più che di “sacca” (котел), gli analisti per descrivere quanto sta accadendo parlano di “imbuto” (воронка) da cui le truppe che riescono a sopravvivere escono decimate
https://dnr-news.ru/society/2023/01/16/211672.html
Ma forse, anche farsi ammazzare contro il fuoco d’artiglieria russo senza fuoco di copertura, senza armi, senza mezzi, senza nulla, fa parte di questi brillanti esperimenti condotti dalle volpi del deserto a stelle e strisce.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 15/01 (https://t.me/mod_russia/23449) con quelli del 05/01 (https://t.me/mod_russia/23209):
372 aerei (vs 359 – 05/01, +13 vs +7 dei 10 giorni precedenti vs +8 dei 10 giorni prima)
200 elicotteri (vs 199 – 05/01, +1 vs +7 dei 10 giorni precedenti vs +8 dei 10 giorni prima)
2882 droni (vs 2834 - 05/01, +48 vs +110 dei 10 giorni precedenti vs +55 dei 10 giorni prima)
401 sistemi missilistici (vs 399 – 05/01, +2 vs +0 dei 10 giorni precedenti vs +3 dei 10 giorni prima)
7525 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7422 - 05/01, +103 vs +182 dei 10 giorni precedenti vs +113 dei 10 giorni prima)
982 lanciarazzi multipli (vs 971 – 05/01, +11 vs +31 dei 10 giorni precedenti vs +9 dei 10 giorni prima)
3836 obici e mortai (vs 3781 – 05/01, +55 vs +73 dei 10 giorni precedenti vs +23 dei 10 giorni prima)
8052 autoveicoli blindati (vs 7937 – 05/01, +115 vs +190 dei 10 giorni precedenti vs +133 dei 10 giorni prima)

Il dato che emerge maggiormente, di fronte a numeri sostanzialmente in linea o in leggero calo (segno di una minore intensità sulle linee di fronte curate dal Ministero della difesa russo, dubito infatti che in queste statistiche rientrino anche le zone urbane e immediatamente limitrofe di SOLEDAR e ARTEMOVSK dove sono attivi i wagnerovcy), è il numero enorme di AEREI ABBATTUTI. 13 AEREI non è poco. Il fatto che li abbiano mandati alla disperata per cercare di fermare le truppe di terra, per l’appunto, fra SOLEDAR e ARTEMOVSK e lì la contraerea russa li abbia abbattuti, restituisce abbastanza la cifra di
- Uno stato confusionale notevole fra comando NATO, stato maggiore ucraino e cricca al potere a Kiev circa il da farsi;
- Una sempre crescente povertà di mezzi e depauperamento di scorte di qualsiasi genere;
- Una sempre maggiore difficoltà oggettiva nel reperire le stesse, data la difficoltà nei collegamenti, rimessi subito fuori uso non appena i lavori di ripristino cominciano a dare qualche frutto.

Nel complesso, e ricollegandoci all’immagine dell’IMBUTO di cui sopra, l’impressione è che il comando russo stia NON BLOCCANDO, ma REGOLANDO L’AFFLUSSO di uomini e mezzi dentro l’imbuto. Non troppi e non troppo velocemente, per non intasarlo fino a spaccarlo (con conseguenze devastanti per l’attuale configurazione delle forze armate russe, regolari e non). Ma neppure bloccati, mica da ispirare ai padroni NATO una precipitosa ritirata, ovvero chiusura di una situazione estremamente congeniale e favorevole ai russi, e successive controffensive su altri fronti dove la configurazione delle due parti potrebbe assumere connotati assolutamente meno favorevoli, quando non sfavorevoli del tutto. Ai russi, che i padroni NATO si tirino la zappa sui piedi da soli, va solo bene. E oltre a demilitarizzarsi, cedono anche, pezzo dopo pezzo, porzioni di territorio.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 06 January 2023 18:40
06/01 ore 18:30 aggiornamento

NATALE PER DECRETO, MENTALITÀ COLONIALE E...


Anche oggi i cinegiornali luce non si smentiscono e si scatenano nel seminare la menzogna quotidiana. Direttamente da Kiev. C’è però dell’altro, ben peggiore di una semplice notizia falsa, che sottende a uno dei peggiori, cronici, ahimè strutturali, vizi u-ccidentali. Il corrispondente di uno di questi canali, proprio dalla capitale ucraina leggeva nell’edizione di mezzodì la (prevedibile) velina sulla giornata di oggi, ripetendo alla lettera il copione fatto imparare a memoria ieri al patàca (da cui deduciamo che ai “corrispondenti” occorrerebbe dare subito copia dello stesso così da far guadagnare loro mezza giornata…).

A un certo punto, il “corrispondente” chiude dicendo che quest’anno più ucraini avrebbero di festeggiare già il 25, anziché domani. Al che mi è sorto il dubbio che la kaša in testa al “corrispondente”, il suo caos mentale, fosse ben peggiore della velina che stava ripetendo a pappagallo. E ho cercato di risalire a monte del suo corto circuito.

Il Natale cristiano, questa volta con la maiuscola, non è una festa che può essere cambiata così, dall’oggi al domani, perché un coglione il 24 sera decide che il giorno da festeggiare debba essere quello successivo al suo sproloquio quotidiano.

Esiste una cosa strana, che forse il “corrispondente” scavando scavando potrebbe anche ricordarsi, se non altro per quelle reminiscenze catechistiche su quel terzetto di sacramenti che fan fare a tutti anche da noi, anche ai non credenti, perché così poi possano fare anch’essi “il matrimonio in chiesa” e contribuire così al tritacarne approntato dai capitalisti di quell’industria dell’abbigliamento, della ristorazione, del turismo.

In quel periodo, quella cosa strana che si insegna ai bambini è il cosiddetto “Calendario liturgico”. Ma dai… quindi? Quindi Natale è preceduto, da noi, da una cosa stranissima che si chiama Avvento e che dura 40 giorni (non 25 come quelle graziose raccolte di cioccolatini che impazzano sugli scaffali dei centri commerciali) e, all’interno della stessa, da un’altra cosa stranissima che si chiama Novena (al “corrispondente” l’arduo compito di chiedere ad alexa cosa voglia dire). Antichi resti di quando il 25/12 da noi, tanto tempo fa, non era semplicemente il momento in cui un ciccione vestito di rosso (uno dei pochi momenti in cui il capitalismo u-ccidentale ammette questo colore) assurgeva a icona del consumismo realizzato e del buonismo bipartisan, ipocrita e di facciata.

Ora che abbiam fatto venire al “corrispondente” brutti ricordi… udite, udite… anche i “barbari” dell’Est hanno una cosa simile! Si chiama ROŽDESTVENSKIJ POST (Рождественский пост), ovvero “Digiuno natalizio”, dal IV secolo d.C., dura quaranta giorni (ma dai!), esattamente dal 15 NOVEMBRE (nota per il “corrispondente”, calendario GIULIANO! Ovvero 28 NOVEMBRE del nostro!) al 25 DICEMBRE (OVVERO 6 GENNAIO DEL NOSTRO!). Capisco che i “corrispondenti” sono scelti tra quelli che non pensano minimamente che a Est possa esistere una minima forma di civiltà, e che magari la stessa faccia riferimento a valori con noi condivisi, sin dai tempi di una certa brunetta che nel 2014 parlava del Donbass… da Istanbul, e che non nomino perché non merita pubblicità ulteriore, ma così è.

Torniamo al Roždestvesnki post. L’agenzia di stampa ucraina analoga al nostro peggior cinegiornale luce, la voce di Zelenskij, la UNIAN, dedica al digiuno prenatalizio uno speciale serissimo:
https://www.unian.net/lite/holidays/rozhdestvenskiy-post-2022-2023-kalendar-pitaniya-na-kazhdyy-den-12044247.html
Chi pensa che lì si risolva con un venerdì di magro e l’ultimo di digiuno ha proprio sbagliato. La UNIAN spiega ai fedeli ucraini (e in lingua russa!!!) che l’avvento ortodosso si svolge in tre tappe:
1. 28/11-19/12
2. 20/12-01/01
3. 02/01-06/01
Segue una lista di alimenti consentiti e proibiti,
https://images.unian.net/photos/2022_11/1668341737-7869.png?r=608964
(makarony consentiti, mi salvo…) e uno schema (grafik) degno del miglior dietologo, GIORNO DOPO GIORNO, dal 28/11 al 06/01. Prescrizioni che non fanno sconti, secondo le quali “l’uomo è per il sabato” e non viceversa, l’esatto opposto di quanto lo stesso fondatore duemila anni addietro si permetteva di far notare a uno zelante fariseo... articolo UCRAINO su TESTATA UFFICIALE pubblicato il 04.12.22.

In questo, il 24/12, lo sproloquio del patàca. “Festeggiamo domani!” Il fiasco è stato prevedibile. In Ucraina, il 25/12 lo han festeggiato solo i soldati NATO insieme ai nazifascisti più convinti, quelli che son passati direttamente alle croci rovesciate e a tutte le combinazioni possibili e immaginabili di follia e simboli esoterici
https://t.me/RtrDonetsk/13777
e a immigrati o minoranze etniche polacche, ungheresi o comunque facenti riferimento alla tradizione cattolica romana o riformata.

Il resto, lo festeggerà il 07/01, insieme a un centinaio abbondante di milioni di persone. Segue un calendario liturgico o, come lo chiamano loro, un CERKOVNYJ GOD (Церковный год).

Ci permettiamo quindi di trarre una breve conclusione: la tregua proposta unilateralmente (dai russi) e altrettanto unilateralmente sbeffeggiata (dai padroni NATO) e negata (dal cane da guardia di KIEV) è l’ennesimo atto di sfregio a un popolo già martoriato, IL PROPRIO POPOLO, che da un millennio e mezzo una propria fede ce l’ha già. Che si vorrebbe modellare a propria immagine e somiglianza come plastilina, ma che così, modellabile, non è.

Forse a qualche u-ccidentale, sia esso a Bruxelles o “corrispondente” da Kiev, o neoacquisito come il patàca, occorrerebbe ricordare che non siamo più ai tempi dei MAYA, degli INCAS o degli ATZECHI. Non si può più fare come Cortès, ohibò! Oppure come “in the land of the ‘free’”, dove “Tu cavalca, cavalca mio cow-boy, che la terra tanto ce la fotti a noi”, tabula rasa e genocidio servito… i tempi sono passati. Sono gli idioti al potere che restano.

SEVERSK-ARTEMOVSK

Sempre perché qualcuno deve “respirare ossigeno”, il CENTRO di SOLEDAR è confermato in mano ai russi.
https://t.me/rusich_army/7130

Ad ARTEMOVSK la situazione è analoga, tendente a ulteriore peggioramento. E questo nonostante arrivino sempre più soldati, autoctoni e NATO, a cercare di tenere la linea. Questi due soldati ucraini (non govorit Moskva), in un messaggio di OGGI a due passi dalla linea di fronte parlano di una condizione disperata:
https://t.me/ukraina_ru/125820
Filmato che comunica più di cento parole, anche se non si sa un accidente di ucraino. Non riescono neanche a parlare, interrotti almeno due volte da colpi che arrivano vicino a loro. In un giorno hanno perso 50-100 metri di posizioni, a differenza loro dall’altra parte continuano ad arrivare rinforzi e nuove armi, sono costantemente sotto il fuoco dell’artiglieria.

Ma tutto questo il nostro “eroe” del collegamento di mezzogiorno, il “corrispondente” da KIEV, non lo dice. Così come non dice che, proprio oggi, quel pupazzo messo a fare il Ministro della difesa ucraino, Aleksej Reznikov. lamenta “MANCANZA DI DISCIPLINA” (sic!) fra le proprie fila:
https://t.me/WarDonbass/93579

Uniamo i puntini e troviamo un altro buon motivo per dire NO alla tregua. CREPARE DEVE ESSERE A CICLO CONTINUO, 24/7, senza dare troppo tempo per pensare a cosa sta succedendo. Altrimenti, l’alienazione, la DISUMANIZZAZIONE, non funziona bene. Come in fabbrica, avanti tutta, meccanicamente, automaticamente... finché non partono le dita dentro la macchina. Finché non “si girano gli eserciti e spariscono gli eroi”.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 06 January 2023 11:13
09/01 ore 10:30 aggiornamento

NEANCHE UN MINUTO...

La tregua dichiarata a partire dalle 12:00 (ovvero mezz’ora fa ora locale) non è durata neanche un minuto. A partire proprio da quell’ora sopra DONECK hanno iniziato a fischiare razzi e missili.
https://t.me/WarDonbass/93546

Il cinegiornale luce per eccellenza continua da ieri a portare in evidenza la bufala a stelle e strisce che tale tregua servirebbe a dare fiato ai russi. In realtà non è così. E a dirlo non è “Govorit Moskva”, ma gli stessi ucraini.

Che stamattina alle 6:30 parlavano già di russi che erano riusciti a penetrare fino al centro di SOLEDAR! Con tanto di animazione che mostrava la loro azione a tenaglia da BACHMUTSKOE e da JAKOVLEVKA.
https://t.me/RVvoenkor/35316

Perdere SOLEDAR significa perdere ARTEMOVSK. E perdere SEVERSK a nord. Sia chiaro. Quella linea traballava da tempo, il BUON SENSO di un ignorante come me colpevole solo di leggere ogni giorno cosa accade su quella direttrice imponeva di lasciare già da tempo, da settimane, quella trappola. Quando le frecce di questa animazione su ARTEMOVSK sono iniziate a divenire realtà:
https://t.me/milchronicles/1457
Ma così non è stato. Ancora oggi, continuano ad ammassarsi uomini e truppe per l’ennesimo tributo di sangue al regime nazifascista e ai suoi padroni NATO. Ottocentocinquanta, come minimo, i morti in una settimana: l’equivalente di un battaglione intero distrutto, per niente (ibidem). E ciò nonostante la carne da cannone continua, continua a finire sotto lo schiacciasassi… mezzi NATO, in questo filmato:
https://t.me/RVvoenkor/35327

Ma sempre meno, si badi. ROTACII NET. “Niente rotazioni”:
https://t.me/namarshe/3614
In altre parole, LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE SONO INFERIORI A QUELLE CHE FINISCONO SOTTO LO SCHIACCIASASSI. Solo la carne da cannone è, al momento, “illimitata”, nel senso che si può disporne senza limiti. Ma persino il ritmo di preparazione di nuova carne da cannone, proprio i fondamentali da CAR, è inferiore a quello con cui queste reclute buttate al fronte sono uccise.

09:07: ANCHE I CANALI RUSSI CONFERMANO LA LIBERAZIONE DEL CENTRO DI SOLEDAR, CON PARTICOLARI DETTAGLIATI:
https://t.me/wargonzo/10215

La città è seriamente compromessa: se riusciranno a tagliare definitivamente l’unica strada da cui ora riescono ad arrivare approvvigionamenti e rinforzi, ai soldati non resterà che “chiudere la sacca”. Magari anche proseguendo oltre, nel frattempo, una volta resi impossibili i tentativi di rompere l’accerchiamento. Come a Mariupol’, come sempre, senza fretta. Del resto, i nazifascisti non hanno dimostrato anche in tale occasione alcuno scrupolo, e alcuna fretta, di lasciar crepare i loro. Dovevano fare tutti una “morte eroica”. E ora invece sono tornati solo perché, allora, persino gli squadristi di Azov decisero di restare vivi e consegnarsi prigionieri. Tutto scritto e documentato.

Ma per i cinegiornali luce, sono i russi che “vogliono prendere fiato”. Lasciamo l’U-ccidente alle sue ipocrisie, a gasdotti russi bombardati dai russi, a città russe bombardate dai russi, a città ucraine bombardate con missili NATO in mano ai russi e, da ieri, i russi “a prendere fiato”.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Thursday, 05 January 2023 19:47
05/01 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Sostanzialmente nulla di nuovo, nel senso che permane la tendenza all’avanzamento lento e costante come ad ARTEMOVSK
https://t.me/voenkorKotenok/44200
e nei territori sopra e sotto SOLEDAR, oltre che sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA (in questo caso avanzamenti limitati a migliorare la propria linea difensiva)
https://t.me/voenkorKotenok/44202

Notiamo solo l’imbecillità del regime nazifascista di KIEV, convinto che basti dire il 25/12 buon natale (lettera minuscola d'obbligo per loro) perché un intero popolo lo festeggi il 25/12 e non più il 7/1 COME LO HA SINORA FESTEGGIATO E DA DUEMILA ANNI. Coglioni. Semplicemente. Come i cinegiornali luce che ci vanno dietro nella desolante rassegna stampa appena svolta.

Di fronte all’accoglimento della tregua proposta dal patriarca Kirill dalle 12 di domani alla mezzanotte del 7 da parte del presidente russo,
https://t.me/RVvoenkor/35275
il ducetto di KIEV non la accoglie con due argomenti:
1. tregua sarà quando ve ne andrete dai territori che reputo miei
2. se accetto la tregua sembra che allora io accetti ancora l’idea che natale (lettera volutamente minuscola) è il 7/1 e non il 25/12 (in un momento storico in cui peraltro sto perseguitando i fedeli ucraini)
https://t.me/WarDonbass/93512
Già, 8 anni di Minsk è vero, son serviti solo a farlo più forte… ci casco sempre (per quanto riguarda il primo punto). E poi… è vero, se io dico che Natale è il 25/12 allora Natale è il 25/12. Perché? Perché lo dico io (secondo punto). Vedremo come andrà a finire. In tutto questo, il Vaticano tace. E non perché è troppo impegnato nelle esequie di Benedetto XVI. Perché lo faceva già prima.

“COME MAI, COME MAI…

… sempre in culo agli operai”. Temo che valga sempre e a ogni latitudine. E senza la seconda parte, quel “prima o poi prima o poi ce lo avrete pure voi”… lasciamolo perdere, che sa ancora di più di presa in giro. Ora la colpa del disastro di MAKEEVKA sarebbe di chi ha lasciato acceso il telefonino. Son morti, gli diamo la colpa, se lo pigliano in quel posto, caso chiuso. Non so se andrà a finire come dicono alcuni mass media russi. E come hanno ripreso a pappagallo i cinegiornali luce nostrani nell’affrettarsi a comunicare che il bilancio dei morti era salito a 89 (metà di quelli ucraini morti ieri in un solo punto della linea di fronte, e su cui invece non dicono nulla, facendo calare un silenzio pesante come un sudario, ma fa niente). Di sicuro, questa ipotesi ha generato un’ondata di indignazione fra voenkor e canali telegram che da mesi ogni giorno si dedicano anima e corpo a fare luce su quanto sta accadendo:
https://t.me/voenkorKotenok/44187
https://t.me/notes_veterans/7270
https://t.me/voenkorKotenok/44201
Non sto neanche a riproporre motivazioni di tipo tecnico: i corpi speciali hanno diverse SIM accese ogni giorno se non altro per teleguidare i droni e nessuno teme nulla, tracciare da decine di km di distanza sfiderebbe leggi della fisica che evidentemente chi giunge a conclusioni affrettate per chiuderla lì neppure considera, eccetera. Io mi limito a considerare che ESISTE UNA RESPONSABILITA’ MACROSCOPICA: lasciare una concentrazione di soldati il primo dell’anno tutti insieme in una situazione di concentramento DEL TUTTO PERICOLOSA è stata una NEGLIGENZA enorme. E non importa se “gli altri fanno lo stesso”: senza andar troppo lontano, centinaia di soldati ammassati in un palaghiaccio a DRUZHKOVKA sono morti perché qualcuno li ha dislocati lì. E ora è rimasto un tetto distrutto e centinaia di sacchi a pelo sparsi sul terreno. Non importa. L’errore è stato A MONTE. E CHI HA SBAGLIATO PAGHI. Se peso 120 kg e soffro di mal di schiena, la colpa non è della “seduta scomoda” del divano. Qui è la stessa cosa. E spero vivamente che non passi la linea del “chi muore giace e chi è vivo si dia pace” (perché non è arrivato ancora il suo turno di prenderlo in quel posto).

Aggiornamenti a seguire domani.
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Jure
Sunday, 08 January 2023 05:21
Ciao Paolo.
"Come mai come mai sempre in culo agli operai" noi lo completavamo con "il potere prima o poi ce lo prenderemo noi". Ma qui lo porti in altro contesto, e ci sta la tua versione.
Cari saluti, mi premuro sempre di diffondere le tue analisi e cronache su mille canali. In lotta, e buon 2023.
Jure Eler
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Paolo Selmi
Monday, 16 January 2023 12:46
Ciao Jure!
Scusami son cotto, ti leggo solo ora!! E' molto meglio la vostra versione! La faccio mia, con l'augurio collettivo di trovarci insieme, e in tantissimi, a cantarla! Ora come allora!!!
Un abbraccio e tanti auguri anche a te!
Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 05 January 2023 14:37
05/01 ore 13:30 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 05/01 (https://t.me/mod_russia/23209) con quelli del 25/12 (https://t.me/mod_russia/22916):
359 aerei (vs 352 – 25/12, + 7 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
199 elicotteri (vs 192 – 25/12, +7 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
2834 droni (vs 2724 - 25/12, +110 vs +55 dei 10 giorni precedenti)
399 sistemi missilistici (vs 399 – 25/12, +0 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
7422 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7240 - 25/12, +182 vs +113 dei 10 giorni precedenti)
971 lanciarazzi multipli (vs 940 – 25/12, +31 vs +9 dei 10 giorni precedenti)
3781 obici e mortai (vs 3708 – 25/12, +73 vs +23 dei 10 giorni precedenti)
7937 autoveicoli blindati (vs 7747 – 25/12, +190 vs +133 dei 10 giorni precedenti

E’ evidente, ma proprio del tutto, il riscontro sul campo della strategia dello schiacciasassi. Lasciamo stare che i giorni sono 11 e non 10 (31/12). Ma rispetto ai 10 giorni prima abbiamo 69 carri armati distrutti in più (oltre la metà in più di quanto perso nei 10 giorni prima), 22 lanciarazzi multipli in più (oltre 2 volte quello perso nei 10 giorni prima), oltre 3 volte invece le perdite di obici e mortai, quasi la metà in più di blindati distrutti e il doppio di droni abbattuti. Anche qui, riscontri che coerenti con quanto sinora registrato: la tendenza è inoltre ACCENTUATA dai continui raggruppamenti e i continui INUTILI assalti che MOLTIPLICANO, come abbiam visto, le perdite.

Per inciso, è da stamane in corso un attacco dei russi a PODGORNOE e a KRASNAJA GORA sopra ARTEMOVSK (cartina qui):
https://t.me/NSDVDonetske/4034
Liberare questi due centri consentirebbe di stringere ulteriormente le maglie dell’accerchiamento sia di ARTEMOVSK che di SOLEDAR.

Tutto questo, mentre il regime di KIEV annuncia ritirate improbabili dei russi da ARTEMOVSK, esattamente come la presa di KREMENNAJA dieci giorni fa (quest’ultima osannata persino dai cinegiornali luce senza nemmeno tentare una verifica…)
https://t.me/boris_rozhin/74497

Tutto questo, mentre il capo dei servizi segreti ucraini festeggia il suo compleanno con una torta che è la riproduzione della cartina della Russia smembrata che tiene come promemoria sulla parete del suo ufficio:
https://t.me/legitimniy/14482
Il suo sogno nel cassetto sta divenendo, giorno dopo giorno, la distruzione, il suicidio – e neanche assistito – del suo popolo, per le sue stesse mani, “fino all’ultimo ucraino”, come da volere dei suoi padroni.
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Paolo Selmi
Wednesday, 04 January 2023 19:44
04/01 ore 19:10 aggiornamento

SOLEDAR E QUALCHE CONSIDERAZIONE DI METODO


Esistono corrispondenze, riscontri che trovo, nel bene e nel male, ogni giorno nelle informazioni che raccolgo. Questo mio lavoro, in ultima analisi, altro non potrebbe essere definito come una ricerca, il più possibile rigorosa, di riscontri coerenti fra loro tanti e tali da consentirmi di formulare, o almeno tentare di farlo, un punto della situazione, una ricostruzione il più possibile coerente, una sintesi degli stessi.

Di più non mi è concesso fare. Ma è già molto, specialmente considerando come era la situazione della controinformazione nel 2015 o nel 1998. Oggi, il problema è anzi opposto. La rete è inondata di informazioni. La verifica dell’autenticità delle fonti è un compito difficile, e difficilmente risolvibile a migliaia di km di distanza. Fa molto l’AUTOREVOLEZZA della fonte stessa: “SILA V PRAVDE” A PARTE (“la forza è nella verità”) difficilmente, per esempio, RYBAR o BORIS ROZHIN la dilapiderebbero per diffondere una notizia falsa. Fa quindi anche la capacità di parlare di argomenti scomodi, NEL MALE, per l’appunto, e non solo nel bene, come nel corso dell’offensiva NATO di settembre.

Ma la cosa che fa di più, che contribuisce maggiormente a rendere solida un’impostazione, un’interpretazione, un’analisi piuttosto che un’altra, è la ricerca rigorosa di riscontri AL DI FUORI delle SINGOLE fonti stesse, nel susseguirsi vorticoso dei FATTI COLTI NEL LORO INSIEME, NEL LORO SVILUPPO.

Stamattina, per esempio parlavo di perdite ingenti da parte NATO a fronte di guadagni territoriali minimi, ma continui, da parte russa. Stasera la cartina di RYBAR CONFERMA INDIRETTAMENTE quanto riportato oggi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/04/20230104174901-804f27a5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/04/20230104174848-474dad5e.jpg

Vediamo la linea di difesa scricchiolare ulteriormente, riceviamo un’ulteriore conferma della liberazione della stazione DEKONSKAJA a sud di SOLEDAR,
https://t.me/ukraina_ru/125555
riceviamo informazioni analoghe con una cartina sostanzialmente simile da una fonte altrettanto autorevole:
https://t.me/donbass_segodnya/32249

La tattica è quella e quelli sono i risultati. Non si tratta solo di una dichiarazione d’intenti collettiva, o di propaganda, ma di un disegno coerente verificato sul campo anche da fonti u-ccidentali.

Come, saltando di palo in frasca, il discorso dei droni contro un NASAMS, che non sta né in cielo, né in terra: un drone costa a mettergli tutti gli optional 20.000 talleri, un NASAMS 500.00 talleri e un residuato S-300 sovietico 140.000
“The self-destructing drones can cost as little as $20,000 to produce, while the cost of firing a surface-to-air missile can range from $140,000 for a Soviet-era S-300 to $500,000 for a missile from an American NASAMS.”
https://www.nytimes.com/2023/01/03/world/europe/ukraine-russia-drones.html
Aggiungiamo, per girare il coltello nella piaga, che il tanto promesso PATRIOT (e che pare sia in dirittura d’arrivo) costa dai 2 ai 4 MILIONI di talleri. Ma questo il NYT non lo può dire altrimenti al contribuente medio statunitense parte la mandibola e la bisteccona che ha sul barbecue gli si brucia, anzi, gli si incendia.

Riscontri, per esempio, anche dati dal fatto che questo articolo del NYT è citato sostanzialmente per lo stesso motivo da canali del segmento ucraino
https://t.me/legitimniy/14479
e di quello russo
https://t.me/polk105/1471
Il che poi ci porta a formulare che la tattica dei DRONI si sta rivelando VINCENTE in ogni caso: sia che abbattano il bersaglio verso cui sono diretti, sia che siano abbattuti da un missile 100 volte più costoso: Lanciandone a stormi, infine, è facile che si verifichino entrambe le condizioni contemporaneamente.

Situazione, per concludere il quadro dal fronte EST, sostanzialmente analoga sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA, dove la linea si sposta di qualche centinaio di metri ogni giorno verso ovest e allontana sempre più l’effetto dirompente di una sempre meno probabile offensiva NATO su questo fronte. Offensiva risolutiva, come lo è stata a settembre, per intenderci. Difesa attiva, ma molto efficace. Anche qui, articolo di un voenkor totalmente in linea con le informazioni ufficiali citate nell’aggiornamento precedente.
https://t.me/vysokygovorit/10428

FALCE E MARTELLO PIXELATI (E 10 ANNI DI GALERA A CHI LI “DETENEVA”)

10 anni di galera a un abitante di CHARKOV di 61 anni, professione “art director” (sic!), per “collaborazionismo coi russi”. In casa gli han trovato “letteratura sovietica e antiucraina” (советскую и антиукраинскую литературу).
https://strana.news/news/420595-kharkovchanin-poluchil-10-let-tjurmy-za-izhotovlenie-otkrytok-dlja-rossijskoj-armii.html
scorro le immagini e trovo…
https://strana.news/img/forall/u/0/0/35(30).jpg
falce e martello pixelati da una bandiera rossa e da un opuscolo. Foto e pixelatura autentici. Corpi del reato dalla “charkivska oblasna prokuratura” (sigla sotto e stampa ucraina ufficiale). Trattenendo i conati di vomito, mi chiedo: quando anche qui il possesso di una copia del Manifesto in casa sarà motivo di arresto?

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 04 January 2023 12:26
04/01 ore 12:30 aggiornamento

FINO ALL’ULTIMO UCRAINO


I dati del bollettino di guerra di oggi del Ministero della difesa russo hanno penso toccato il picco di perdite in vite umane da quest’estate, quando gli ucraini erano mandati a morire sopra CHERSON. Li trasmetto disaggregati:

KUPLJANSK (Svatovo e dintorni) – OLTRE 40
KRASNYJ LIMAN (Kremennaja e dintorni) – OLTRE 150
DONECK (Peski e dintorni) – OLTRE 100
DONECK SUD (Ugledar e dintorni) e ZAPOROZH’E – OLTRE 180
===================================================
Totale, minimo 470 soldati.
https://t.me/mod_russia/23177

Questo, al netto di quanto accade ad ARTEMOVSK e dintorni, dove ogni giorno minimo perdono la vita altri cento, centocinquanta soldati. Si badi, nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di FUOCO DI ARTIGLIERIA, non azioni d’assalto, dove le vittime sono da entrambe le parti. Se non vi sembra realistica la statistica 30:1 teniamo quella 10:1. E’ comunque una statistica inaccettabile, da qualsiasi punto di vista. Non vogliamo quello umano? Teniamo anche solo quello militare. E’ inaccettabile lo stesso. Anche se si trattano i soldati come carne da cannone, come numeri, di fatto ANCORA OGGI, in questa guerra 2.0 dove basta una cella telefonica attivata dove non deve per provocare una strage di soldati, IL FATTORE UMANO E’ DETERMINANTE. Un soldato demotivato, demoralizzato, che sa che sarà mandato (inutilmente) a morire, combatterà diversamente da uno ringalluzzito.

Ringalluzzito forse non è la parola giusta. Visto che sempre più nelle postazioni abbandonate dagli ucraini si incontrano preparati come questo.
https://t.me/namarshe/3584
NALBUK, ovvero NALBUFINA, “agonista-antagonista degli oppioidi” già usato a inizio secolo dagli sportivi che si dopavano in alternativa a oppioidi come l’eroina (sito ISS).
https://www.iss.it/documents/20126/0/Droga_e_Doping.pdf/f11c97cc-b4dc-e043-e4f5-36fa5962934a?t=1582289565874
Siamo a drogare i soldati per mandarli a testa bassa a farsi ammazzare in massa. U-ccidente.

Del resto, ammetteva già candidamente il senatore a stelle e strisce Lindsay Graham, repubblicano, in un intervento FINE LUGLIO (28/07), ovvero PRIMA ANCORA CHE LA NATO USCISSE ALLO SCOPERTO intervenendo direttamente e sparigliando le carte:
“Four months into this thing, I like the structural path we’re on here” […]As long as we help Ukraine with the weapons they need and the economic support, they will fight to the last person."
https://twitter.com/aaronjmate/status/1554486803431886848

TO THE LAST PERSON…

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Paolo Selmi
Tuesday, 03 January 2023 18:26
03/01 ore 18:30 aggiornamento

PERDITE E PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO PER LE FORZE NATO DELLA SITUAZIONE SUL CAMPO DI BATTAGLIA


I dati che seguono provengono dal bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo
https://t.me/mod_russia/23151
et
https://t.me/mod_russia/23152

280 sono le perdite fra le fila ucraine registrate sul fronte EST, di cui quasi la metà dalle parti di KREMENNAJA. Oltre a queste, 130 sono le perdite registrate nell’attacco a caserme di “mercenari” della “Legione straniera” (leggasi in gran parte unità speciali NATO sotto copertura). Ben CINQUE i depositi di armi e munizioni fatti saltare, sempre per accelerare il discorso che abbiamo iniziato a svolgere da ieri della penuria di armamenti, soprattutto di munizioni.

Il risultato maggiore è stato ottenuto comunque nell’attacco missilistico di ieri notte a DRUZHKOVKA. In un palaghiaccio erano stati nascosti
2 postazioni HIMARS
4 lanciarazzi multipli cechi VAMPIR
800 MUNIZIONI per entrambi
6 autoveicoli
Oltre a questo, sul campo sono rimasti 120 soldati.

2 postazioni HIMARS sono state distrutte anche a KRAMATORSK, mentre 3 obici M777, sempre di fabbricazione USA, sono stati distrutti nella stessa ARTEMOVSK. E l’elenco poi continua con altri dettagli dello stesso tenore.

Grande attività inoltre DA SVATOVO AD ARTEMOVSK. Intensi e mirati tiri di artiglieria bloccano sul nascere qualsiasi tentativo di raggruppamento e producono ulteriori perdite, come appena diramato in un ulteriore rapporto sulla giornata appena trascorsa.
https://t.me/RVvoenkor/35167
Tutto questo, assolutamente senza risparmiare munizioni.

Sicuramente, questa opera di demolizione continua del potenziale bellico NATO sta indebolendo non poco sia la sua capacità offensiva, che quella difensiva. Altrettanto sicuramente, in questo momento dopo l’accettazione dei nuovi REALIA e l’adozione delle necessarie, seppur dolorose, contromisure (settembre-ottobre) l’iniziativa è saldamente in mano alle truppe russe, così come la definizione dei tempi e dei modi dell’andamento di questo conflitto: ormai, dopo che la NATO è entrata con tutti e due i piedi nel conflitto, ha raggiunto il massimo ottenibile, il picco massimo in queste condizioni; ovvero, partecipare con generali, truppe d’élite, armamenti convenzionali, residuati bellici ex-Varsavia precettati alle altre colonie dell’EST, soldati dell’EST mascherati da mercenari, centinaia di satelliti puntati a monitorare di tutto e di più, aerei-spia costantemente in volo, fine.
Di più non possono fare, senza scatenare la III guerra mondiale.

Ma così significa non riuscire più a raddrizzare la situazione e restare in costante deficit a ogni scontro. E scontro dopo scontro perdere, sempre, qualcosa di non ripristinabile. Qualcosa che allontana sempre di più piani offensivi e riduce altrettanto maggiormente la propria capacità di tenuta.

Come a SOLEDAR, dove giorno dopo giorno la morsa pian piano si chiude.
https://lnr-news.ru/society/2023/01/03/117068.html

I russi non hanno fretta. Stabilizzare ulteriormente la linea di fronte per concentrarsi sul Donbass, impedire ogni possibilità di offensiva da parte nemica per poi imbastire la propria azione. Il generale Inverno sta arrivando e non ha senso partire ora, quando tra un mese la situazione sarà ancora più favorevole. Questo è quanto pensano ora gli ufficiali russi.
https://t.me/uranews/72575

Al contrario, aumentando l’efficacia dei colpi inferti, i russi hanno utilizzato questi 10 mesi (e i prossimi a venire) per formare centinaia di migliaia di unità che prima non avevano, individuare le priorità nella propria ristrutturazione delle forze armate, ridefinire spazi e alleanze all’interno di un pianeta che è un po’ più grande, un 85% più grande, di quella parte che ora – più o meno convintamente – gli si trova contro.

Se permarrà questa tendenza, davvero la DEMILITARIZACIJA andrà ben oltre i confini ucraini. E la SVO segnerà un punto di svolta (e probabilmente di non ritorno) non solo nella ridefinizione di alleanze e blocchi a livello internazionale, ma degli stessi equilibri mondiali. A ben vedere, qualcosa già si nota in questo senso.

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Paolo Selmi
Tuesday, 03 January 2023 12:35
03/01 ore 12:30 aggiornamento

GENERALE INVERNO E PROBLEMI OPERATIVI CORRENTI


Sta arrivando il gelo, la neve lascerà il passo al ghiaccio e si creeranno le condizioni per un’offensiva su ampia scala. Chi attaccherà per primo? La NATO o i russi?
https://t.me/legitimniy/14462

In entrambi i casi, tutti tengono le carte ben coperte e quindi lo sapremo solo a giochi fatti.

Nel caso NATO, le difficoltà a onorare una tabella di marcia “impegnativa” aumentano di giorno in giorno. Munizioni che mancano, impossibilità a riparare e rimettere in sesto armamenti danneggiati e obsoleti (crisi energetica, mancanza di ricambi, fabbriche ferme o fuori uso, mancanza di personale qualificato), cominciano a scarseggiare anche i residuati bellici nei magazzini dei Paesi Ex-Varsavia.
https://t.me/legitimniy/14463

La soluzione (parziale) è
- Raschiare il fondo dei barili ex-Varsavia
- “Portare fuori” i pezzi ad aggiustare
Cosa che si sta già facendo. In Slovacchia, a MICHALOVCE, 40 km dal confine, ben collegata sia via terra che via rotaia:
https://t.me/rybar/42431
cartina qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230202454-241f82af.jpg
Da cinque a dieci camion al giorno fanno la spola avanti e indietro con pezzi da riparare, cui si è aggiunto un altro punto a 100 km, MOLDAVA NAD BODVOJU:
https://t.me/rybar/42462
La SLOVACCHIA sta svolgendo egregiamente il suo compito di NEO-COLONIA NATO. Ma è la Slovacchia, al ritmo attuale di demolizione non è LA soluzione.

Questo, mentre Putin ha appena dato ordine di SVILUPPARE e AMPLIARE il PARCO di DRONI RUSSI, ovvero prodotti interamente in Russia.
https://t.me/legitimniy/14461
E mentre, IN PROSPETTIVA SOPRATTUTO DI UNA GUERRA DI LUNGO PERIODO COSI’ COME IMPOSTATA DALLA NATO, riaprono fabbriche di munizioni e le esistenti lavorano su tre turni sette giorni su sette (anche se questo non basta per rabboccare appieno quanto ogni giorno si spara, gli specialisti anche lì non spuntano da sotto gli alberi e – SOPRATTUTTO - l’essere passati al capitalismo sicuramente non giova al ripristino di “tempi sovietici” di pianificazione delle attività produttive)
https://t.me/rybar/42463
Comunque, fra i due contendenti pare che siano quelli messi attualmente meglio, vedremo.

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Paolo Selmi
Monday, 02 January 2023 23:29
02/01 ore 22:30 aggiornamento

“PELENGUJUT”

Per me fino a oggi PELENG (Пеленг) voleva dire una cosa sola: questa
https://lens-club.ru/lenses/item/c_265.html?ysclid=lcfaylbpc1631804726
Otto millimetri, diaframma 3,5 luminosissimo, 11 elementi in 7 gruppi di schema ottico, per questo supergrandangolo (180° in ogni direzione) con attacco a vite prodotto ancora oggi dalla bielorussa Belomo:
https://belomo.by/product/opticheskie-i-optoelektronnye-izdeliya/obektiv-fotograficheskiy/
con un altro nome, mentre in questa copia d’archivio si chiama ancora Peleng.
https://web.archive.org/web/20071020035823/http://belomo.by/rus/15_2raz.htm

Un vero e proprio gioiellino, molto difficile da maneggiare, come tutti i grandangoli e che in un negativo 24x36 mm impressiona un cerchio di 24 mm di diametro soltanto. Il che, poi, in fase di stampa, costringe a bei lavori di taglierino.

Spiace vedere che oggi nessuno lo usi più in bianco e nero,
https://radojuva.com/2013/07/obzor-peleng-a-8mm-3-5/comment-page-1/
ha anche dei bei filtri dedicati da apporre sul retro, davanti all’ultima lente, che enfatizzerebbero ancor più l’effetto artistico creato da un uso sapiente di questa lente.

Tuttavia, oggi “peleng” vuol dire essenzialmente il suo significato originario: RILEVAMENTO GONIOMETRICO (dall’olandese “peiling”, quindi “peleng”).
https://dic.academic.ru/dic.nsf/vasmer/44978/пеленг

Le forze NATO, purtroppo, “pelengujut” e anche efficacemente, “tracciano il segnale della cella telefonica e su di essa indirizzano i loro tiri di artiglieria” (пеленгуют мобильную связь и по ней работают). Sin dal 2014… e non è un problema di “nazionalità” di SIM (russa, ucraina, o altro). Tracciano:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/21037

Attenzione, quindi, dopo quanto accaduto ieri, a come si usano i telefonini. Oggi si sono moltiplicati gli appelli. Non è per niente una scena da film. Celle telefoniche attivate inopportunamente possono rivelarsi fatali per la vita propria e dei propri compagni. In questa guerra, “otto attacchi su dieci sono collegati all’impiego di segnale cellulare e a dispositivi non protetti che accedono a Internet” (“8 из 10 ударов вызваны использованием мобильной связи и незащищенных устройств с выходом в интернет”):
https://t.me/RtrDonetsk/13654

Pelengujut. Tracciano… tutto e tutti.

NAZISTA A CAPODANNO, NAZISTA TUTTO L’ANNO

Il primo gennaio a Nazistopoli, da quattro anni è festa nazionale: è il compleanno di Stepan Bandera. Quello che inneggiava ad ammazzare russi, polacchi, ungheresi, ebrei. E non si fermava alle parole soltanto. Si ricorda, in questo articolo di Ukr-Leaks, che il Parlamento Europeo nel lontano 2010, quando ancora doveva salvare la faccia, aveva condannato la glorificazione di Bandera come “Eroe d’Ucraina”, posizione ancora peraltro ufficiale:
https://t.me/ukr_leaks/4230
Tutto questo, mentre il regime nazifascista ucraino, che ieri celebrava una festa nazionale per glorificare la canaglia fascista di allora, è accolto a braccia aperte e sostenuto nell’Unione Europea. Tipico esempio di “libertà” u-ccidentale…

SE L’ACQUA E’ POCA, O SCARSEGGIA…

...la papera non galleggia, recita l'adagio. In questo caso l’acqua sono le MUNIZIONI. Considerazioni su due canali telegram MOLTO interessanti, insieme ai dati che offrono.
https://t.me/Viktor_Murakhovskiy/398
https://t.me/kramnikcat/2986
Da cui impariamo che l’URSS ha lasciato in eredità ai russi, a inizio anni Novanta, c.a. 15 MILIONI di TONNELLATE di RAZZI E MUNIZIONI, distribuiti fra 180 arsenali, depositi e basi.

3,7 erano i MILIONI DI TONNELLATE RIMASTI nel 2013, di cui utilizzabili solo 2,6. Qualche centinaio di migliaio di tonnellate si è aggiunto nel 2020. Nel 2022 in Russia c’erano 91 industrie dedite alla produzione di munizioni.

Questo l’avere. Andiamo al dare.

UN MILIONE DI TONNELLATE, tradotto in proiettili calibro 152, significa circa 16 MILIONI di pezzi. Lo stesso se parliamo di missili GRAD. SESSANTAMILA TIRI AL GIORNO (nei giorni più intensi d’estate) CHE, FACENDO MEDIA COI GIORNI PIU’ TRANQUILLI, diventano VENTIMILA TIRI AL GIORNO.

Stime occidentali, ripresi da uno dei due articolisti, parlano di SETTE MILIONI DI PEZZI DI CALIBRO SUPERIORE AI 100 MM LANCIATI NEI PRIMI DIECI MESI DI CONFLITTO.

Mentre gli occidentali si scervellano per capire quando i russi finiranno le munizioni,
https://jamestown.org/program/russia-struggles-to-maintain-munition-stocks-part-two/
il rischio che le finiscano prima loro diventa sempre più concreto.

Intanto, i cinesi guardano, e ridono sornioni sotto i baffetti...

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Paolo Selmi
Monday, 02 January 2023 15:12
02/01 ore 13:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Durante la notte sono proseguiti gli attacchi russi lungo tutto il territorio che hanno portato a cali di corrente anche a Kiev,
https://t.me/ukraina_ru/125248
unico dato che è riuscito a filtrare dalle maglie dell’informazione di regime; oltre, naturalmente, ai soliti proclami in senso opposto che inneggiavano all’infallibile contraerea in grado di abbattere tutti, TUTTI, i droni e i missili lanciati.
https://t.me/WarDonbass/93116

Per quanto riguarda ARTEMOVSK, prosegue l’azione offensiva come da carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/02/20230102121326-6f2d575a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/01/02/20230102121321-23e24dbd.jpg
Nella cronaca dettagliata a corredo, si riporta come la 57° brigata motorizzata ormai sia stata ridotta a 100 unità e sia stata tolta dalla linea di fronte per essere riformata, con riservisti giunti dall’ovest. Si nota anche, come del resto visibile anche dalla cartina stessa, come si stiano ampliando le zone di controllo INTORNO ad ARTEMOVSK e SOPRA SOLEDAR. Di fatto, sono tutti segnali di cedimento, mentre il genio NATO è intento a costruire e rinforzare una seconda linea di difesa più a ovest. 200 morti in due giorni, nel frattempo, fra le fila ucraine. Ma la carne da cannone è l’unica cosa che non manca ai generali NATO.
https://t.me/rybar/42439

NON SONO LA STESSA COSA

No, decisamente non lo sono e non sono d’accordo con LEGITIMNYJ, quando scrive che, nel nascondere verità e perdite sono tutti uguali. Riferendosi a russi e ucraini scrive:
“Così, entrambi i sistemi in questo frangente si comportano allo stesso modo. La società civile viene a sapere di eventi del genere per caso dalla rete. Per esempio, KIEV non ha detto quanti specnacy sono morti a CHMEL’NICKIJ (dove è stata colpita una loro caserma, NdT) e i russi non dicono quanti ne sono morti a MAKEEVKA”.
“Так что обе системы в этом кейсе действуют идентично.
Общество узнает о таких событиях случайно из-за слива в сеть.
К примеру Офис не сообщил сколько точно погибло спецназовцев в Хмельницком, а россияне не скажут сколько погибло в Макеевке.”

https://t.me/legitimniy/14450

Invece, non sono la stessa cosa e non lo sono per niente.
1. Il Ministero della difesa ha appena comunicato su MAKEEVKA un rapporto ufficiale:
E’ stato portato un attacco dal regime di KIEV con SEI missili a lancio multiplo di tipo HIMARS di produzione USA (una batteria intera, NdT) su un punto di dislocazione temporanea di una delle sottodivisioni delle ff.aa. russe nella zona di MAKEEVKA della DNR. Due missili sono stati tirati giù dalla contraerea.
Киевским режимом нанесен удар шестью реактивными снарядами системы залпового огня «HIMARS» производства США по пункту временной дислокации одного из подразделений российских вооруженных сил в районе населенного пункта Макеевка Донецкой Народной Республики. Российскими средствами ПВО два реактивных снаряда «HIMARS» были сбиты.

Come risultato dell’impatto con gli altri quattro missili, su cui era montata una testata altamente esplosiva, 63 soldati sono morti. Ai genitori e ai parenti dei soldati defunti saranno dati tutta l’assistenza e il sostegno necessari.
В результате поражения четырьмя ракетами с фугасной головной частью пункта временной дислокации погибло 63 российских военнослужащих. Родным и близким погибших военнослужащих будет оказана вся необходимая помощь и поддержка.
https://t.me/mod_russia/23130

3. RYBAR ha condotto una ricerca parallela ed è già arrivato ad alcune conclusioni, anch’esse PUBBLICHE, che confermano quanto riportato dal Ministero della difesa:
- confermata la batteria di missili intera scaricata su quella caserma (6 in tutto)
- confermati due abbattuti e quattro andati a bersaglio
- confermato il numero di decessi (intorno ai 70, su 600 in tutto dislocati)
- aggiunto il nr di feriti, oltre 100 (136 secondo un’altra fonte https://t.me/opersvodki/12242)
- impostato un discorso sulle RESPONSABILITA’: oltre ai capi, giustamente, chi ha eseguito ciecamente gli ordini, senza mettere in guardia delle conseguenze a cui avrebbero potuto portare (per evitare casini, perché a fare i rompicoglioni ci si rimette sempre mentre a farsi i cavoli propri si campa cent’anni, eccetera… noi italiani poi su questo argomento dovremmo saperne qualcosa… o no?)
- segnalato oltre al discorso satelliti spia, spie in carne e ossa, anche le SIM. Troppe SIM localizzate in un punto… a quel punto potrebbero aver giocato negativamente nell’individuazione della caserma. Ma non sono smanettone fino al punto di poter dire vero o bufala, mi limito a riportare. Potrebbero aver potuto giocare un ruolo determinante, a questo punto, anche altri fattori, se l’ipotesi del tracciamento delle SIM avesse un fondamento.
https://t.me/rybar/42442

3. Putin stesso ha chiesto di aprire, su quanto accaduto, un’indagine approfondita e presentare i risultati entro il 6 gennaio
https://t.me/boris_rozhin/74300

In ogni caso, NON è la stessa cosa delle unità speciali fatte saltare a CHMEL’NICKIJ, dei morti in battaglia mandati ogni giorno nello schiacciasassi russo (170 fra ieri e oggi https://t.me/mod_russia/23129), del silenzio sugli stessi perché passano MESI fra i decessi e le comunicazioni ufficiali dell’esercito (gonfiando le cifre dei “dispersi”). Ciascun esercito maschera le proprie perdite. Dappertutto esistono leggi che sanzionano chi rivela dati riservati o, peggio ancora, segreti, non declassificati. Ma TACERE COMPLETAMENTE, non avvicinarsi neppure, a dire le cose come stanno, è criminale. E’ mancanza di rispetto verso il proprio popolo. E’ privarlo di ogni qualsiasi dignità. In tutti questi mesi i russi hanno dimostrato di non essere della stessa pasta della controparte e i primi a darne atto sono gli stessi, semplici, ucraini, che a loro – A LORO! – si rivolgono per avere notizie sui propri cari, se per caso sono detenuti prigionieri di guerra presso di loro.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 01 January 2023 23:55
01/01 ore 23:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Situazione sostanzialmente immutata. Proseguono sia le azioni offensive russe nel DONBASS
https://t.me/rusich_army/7075
e aumentano i relativi tentativi di diserzione e fuga da parte dei soldati ucraini che, specialmente ad ARTEMOVSK, non vogliono andare a morire.
https://t.me/legitimniy/14447

La situazione non è certo migliore sugli altri fronti, dove il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo porta il tragico contatore delle perdite in vite umane ucraine a oltre 350.
https://t.me/mod_russia/23104

In tutto questo, è giunta da poco la notizia di un attacco NATO con missili HIMARS su una caserma russa a MAKEEVKA. Fortunatamente le vittime non sarebbero a centinaia come comunicato dalla propaganda NATO,
https://t.me/mig41/22996
se non altro per il semplice fatto che dei quattro HIMARS lanciati, tre avrebbero colpito l’angolo dello stabile mentre solo il quarto sarebbe andato a buon fine.
https://t.me/mig41/22997
In ogni caso, ora è partita una caccia al colpevole senza precedenti.
https://t.me/readovkanews/50042
COLPEVOLE, si badi, non fra le fila NATO, ma fra i comandanti che hanno disposto la caserma così a breve distanza dalla linea di fronte, ovvero a tiro dell’artiglieria pesante NATO. Caserme sotterranee, tunnel di miniere, qualsiasi cosa può essere usata infatti per ospitare soldati:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/21027
Ma non una caserma facilmente rilevabile dalle centinaia di dispositivi satellitari (oltre che dai droni) puntati sul territorio ucraino e altrettanto facilmente raggiungibile da tali ordigni. PRESTUPLENIE, delitto, è la parola che in questo momento ricorre di più sui canali telegram. Sicuramente, qualche testa salterà per questo.

Senza volere cercare sempre differenze, perché sono le stesse a emergere quotidianamente, non posso non notare che, mentre soldati ucraini muoiono a centinaia per ordini insensati OGNI GIORNO, e senza che nessuno paghi qui, per un errore, ancor prima che delitto, essenzialmente di ignoranza, ancorché di sottovalutazione del pericolo, di superficialità, burocratismo, meccanicismo nell’ordinare ed eseguire ordini, costato però la vita ai propri soldati, qualcuno finirà sotto corte marziale. Qualora emergeranno nuovi sviluppi, sarà mia premura comunicarli.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Saturday, 31 December 2022 13:32
31/12 ore 13:00 aggiornamento

DAL FRONTE


L’offensiva su KREMENNAJA non è andata come previsto, tanto per cambiare, aggiungerei. Il contatore dei morti fra le fila ucraine ha raggiunto le 140 unità fra il bollettino di ieri e quello di oggi SOLO su questa direttrice (più 5 carri armati, 7 blindati e 4 furgoni con pezzo leggero su cassone)
https://t.me/WarDonbass/92911

Una mattanza continua, orchestrata da generali NATO e messa in opera dai leccapiedi locali contro obbiettivi ben difesi DA MESI, ormai. Non smetterò mai di denunciare questo delitto ai danni di un popolo colpevole solo di dover eseguire ordini assurdi, insensati, criminali. Pena la truppa barriera che ti spara alle spalle.

In totale, sul fronte EST i morti fra le fila ucraine riportati dal Ministero della difesa russo (esclusa quindi ARTEMOVSK) sono stati 270.
https://t.me/mod_russia/23071
Più della metà, quindi sono finiti sotto uno schiacciasassi annunciato. E senza che nessun graduato, nessuno di nessuno, paghi per questo.

ATTENZIONE: SU UN FRONTE SONNECCHIANTE COME QUELLO SUD, oggi è stata data notizia della liberazione, da parte dei russi, del paesino di DOROZHNJANKA, appena sotto GULJAJPOLE (cartina qui)
https://t.me/boris_rozhin/74084
Zaporozh’e doveva essere uno dei punti di partenza dell’OFFENSIVA NATO d’inverno. Invece, probabilmente SGUARNITA per concentrare truppe su truppe, carne da cannone su carne da cannone, lungo il fronte EST, è oggetto oggi di attacchi russi!

Sui canali telegram ucraini allarmati si diffondono filmati di truppe russe che si vanno ammassando a SUD. Colonne intere di mezzi:
https://t.me/legitimniy/14435

Sempre il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo riporta di ulteriori postazioni di contraerea e di radiolocalizzazione individuate grazie ai droni lanciati due giorni fa e distrutte. Logicamente, se si vuole attaccare, occorre prima mettere fuori uso la contraerea.

A proposito di lanci di missili e droni, anche oggi allarme aereo in tutto il territorio controllato dai nazifascisti.
https://t.me/RVvoenkor/34933
Colpite, in due ondate di attacchi almeno,
https://t.me/WarDonbass/92921
praticamente tutte le regioni con tiri mirati su
- trasformatori (l’elettricità in molti punti è venuta a mancare)
- postazioni di contraerea, magazzini di armi e munizioni, altri obbiettivi militari
https://t.me/legitimniy/14437
Dopo aver sprecato, letteralmente SPRECATO, gran parte del fondo di S-300 e BUK lasciati in eredità dagli stessi “nonni” che ora i nazifascisti tiran giù dai monumenti (ma le armi sono un’altra cosa…), contro dei droni da poche migliaia di euro, i lanci di questi giorni stanno dando il colpo di grazia alla contraerea ucraina, che appare sempre più come il vero obbiettivo di questi ultimi attacchi.

Molte cose stanno cambiando. Contro ogni attesa...

DUE ORE DI MISSIONE DI VOLO, DUE AEREI E DUE ELICOTTERI ABBATTUTI

Mentre in U-ccidente si riesumano attempati “top gun” holliwoodiani, il pilota di un Su-35S durante una missione di volo in DUE ore ha abbattuto un Su-24 (o 25), un MiG-29 e due Mi-8. Con quattro razzi in tutto.
https://t.me/fighter_bomber/10179
La notizia è stata ripresa nel notiziario del Ministero della difesa ma non è stata data alcuna enfasi alla stessa. Non conosciamo neppure il nome del pilota. Il soldato ha soltanto fatto il suo dovere. Scuola sovietica, checché se ne dica. Fosse accaduto dall’altra parte, come nel caso del “fenomeno” che si buttava a kamikaze col suo aereo contro i “gerani”, il suo nome sarebbe stato inciso a caratteri cubitali sugli stessi basamenti da cui era appena stato tolto Pushkin o Suvorov. Fosse stato infine raggiunto lo stesso record, ma anche solo metà, al posto del suddetto disastro, indifendibile da una persona dotata di buon senso sotto qualsiasi punto di vista (ma non è questo il caso del patàca e della sua cerchia), si sarebbe già fiondata qualche major a stelle e strisce a bloccare i diritti.

...ALLA FINE LO HA AMMESSO ANCHE HOLLANDE!

The Kyiv Independent: In an interview with the German newspaper Die Zeit, Angela Merkel said about the Minsk protocols that 'It was obvious that the conflict was going to be frozen, that the problem was not solved, but it just gave Ukraine precious time.' 
Do you also believe that the negotiations in Minsk were intended to delay Russian advances in Ukraine? 

François Hollande: Yes, Angela Merkel is right on this point. 
The Minsk agreements stopped the Russian offensive for a while. What was very important was to know how the West would use this respite to prevent any further Russian attempts.
[...]

Since 2014, Ukraine has strengthened its military posture. Indeed, the Ukrainian army was completely different from that of 2014. It was better trained and equipped. It is the merit of the Minsk agreements to have given the Ukrainian army this opportunity. 


https://kyivindependent.com/national/hollande-there-will-only-be-a-way-out-of-the-conflict-when-russia-fails-on-the-ground

Ora, lasciamo perdere il resto dell’intervista, di per sé delirante: l’ex-presidente francese si contraddice in più punti, come quando per esempio continua a ripetere il mantra u-ccidentale dell’aggressione russa (since 2014…), del delirio sciovinistico putiniano, eccetera... e poi però dà atto ai russi di aver rispettato (aggiungo io, gli unici!) gli accordi di Minsk.

Non sono psicologo e non intendo esserlo, specialmente per politici capaci di dire tutto e il contrario di tutto nella stessa intervista. A me basta che a domanda esplicita sia stata data altrettanto esplicita (e non contraddetta) risposta! La Merkel ha ragione, Minsk è stata l’occasione per un esercito allo sbando, nel gennaio 2015, di riprendere forze e – lui non lo ammetterà mai neanche con seicentomila euro in bigliettoni – prepararsi alla soluzione azera del conflitto nel Donbass.

Bastardi. Punto. Lo ammettono candidamente. Senza ammettere che il frutto di questa politica sono stati QUATTORDICIMILA CIVILI MORTI nel Donbass in otto anni e l’escalation militare che ha portato alla reazione russa con le conseguenze che ormai conosciamo.

Ma non pretendiamo che arrivino a tanto nelle loro ammissioni. La storia li giudicherà. Fra non molto, se andranno avanti così le cose.

S NOVYM GODOM! FRA L’ORFANOTROFIO DI DONECK E IL PAESE DEI SOVIET

Per le note differenze calendariali fra chiese d’U-ccidente e Oriente, Capodanno a quelle latitudini cade prima del Natale. È il primo momento di festa per gli ortodossi. I bambini, in particolare, amano poco aspettare, e così è questa la sera in cui ci si scambiano i regali. La Prima Brigata Slavjanskaja ieri è andata all’Orfanotrofio di Doneck
https://dzen.ru/video/watch/63aef71f4a405f338ec7f9fe
Un video toccante, che riprende soldati con gli occhi lucidi quando la direttrice ha dato loro due lavoretti fatti dai bambini, ricavati da strisce di carta su una cornice riciclata, omoni che si muovevano goffamente nei girotondi e nei battimani in cui bimbi e maestre li hanno coinvolti. Questi soldati, questi uomini, hanno visto in prima persona CHI stanno difendendo, PER CHI stanno combattendo e mettendo ogni giorno a repentaglio le proprie vite. E, per loro stessa ammissione, sono loro ad aver ricevuto da questi bambini, che hanno perso tutto e non hanno nulla, il dono più grande.

Ieri. Oggi, per inciso, la Prima Slavjanskaja è impegnata in prima linea a VODJANOE:
https://t.me/WarDonbass/92884
In bocca al lupo, ragazzi!

I bambini, viceversa, hanno visto materializzarsi i loro eroi di Capodanno: Ded Moroz (nonno gelo) e la sua aiutante Snegurochka. C’è una puntata di Masha e Orso, che passa ogni due per tre su Rai yoyo, anche a ferragosto, dove Ded Moroz nella pessima traduzione locale diventa Babbo Natale, ma poi non ci si spiega come mai Masha venga trasformata dallo stesso in una strana fatina azzurra con un copricapo altrettanto strano e un lungo treccione biondo. Meno sanno dei russi, gli italiani, meglio è, sin da piccoli, SOPRATTUTTO sin da piccoli: altrimenti smetterebbero di pensare che mangiano i bambini (perché valeva per loro, il luogo comune, e vale ancora oggi che non sono più bolscevichi).

Preferisco tornare però indietro al mio anno di nascita, in omaggio al Paese dei Soviet che ieri compiva cent’anni. Proprio in questo giorno andava in onda in televisione l’ottava puntata di un cartone mitico, “Nu, pogodi!” (Ну, погоди!). “Hei, aspetta (che vengo lì)”!, grida agitando il pugno Volk, il lupo, a Zajec, la lepre, ogni due per tre, in ogni puntata, da cui il titolo.

E come in ogni cartone di questo tipo che si rispetti, basato essenzialmente sull’inseguimento, alla fine la spunta sempre il coniglietto. Questa la puntata intera.
https://www.youtube.com/watch?v=e2WYkUwrHlE

E questa la canzone che lungo 10 fusi orari è un tormentone da quasi 50 anni, tratta proprio da questa mitica puntata:
https://www.youtube.com/watch?v=NRdGSXPmn2s

Il coniglietto per sfuggire al lupastro ha trovato un vestito da Ded Moroz, in cui ci entra tre volte. E il lupastro per papparselo si è trovato a entrare nel vestito di Snegurochka. L’effetto comico è dato dall’inversione evidente dei ruoli: lupastro con vocione in ruolo femminile che gli va evidentemente stretto (sin dai tempi della nonna di cappuccetto rosso) e coniglietto con vocina in ruolo maschile. Un’idea geniale che si amplifica anche nel testo della canzone, pieno di doppi sensi (esattamente come nel dialogo fra cappuccetto e il lupo, ma ribaltato completamente in chiave comica):

Ded Moroz-coniglietto
Расскажи Снегурочка где была Raccontami, Snegurochka, dove sei stata
Расскажи-ка милая как дела Raccontami cara come stai

Snegurachka-lupo
За тобой я бегала Дед Мороз Ti son corsa dietro, Ded Moroz
Пролила немало я горьких слез E ho pianto tante lacrime amare

Ded Moroz-coniglietto
А ну-ка давай-ка плясать выходи Dai, non ci pensare, vieni a ballare!

Snegurachka-lupo
Нет Дед Мороз нет Дед Мороз No Ded Moroz, no Ded Moroz,
Нет Дед Мороз погоди No Ded Moroz aspetta! (riprende il titolo Nu pogodi)

Ded Moroz-coniglietto
Ждет моих подарочков ребятня I bambini aspettano i miei regalini
И тебе достанется от меня E anche tu li riceverai da me

Snegurachka-lupo
Наконец сбываются все мечты Finalmente tutti i miei sogni si realizzano
Лучший мой подарочек - это ты Il mio più bel regalino… sei tu!

Ded Moroz-coniglietto
А ну-ка давай-ка плясать выходи Dai, non ci pensare, vieni a ballare!

Snegurachka-lupo
Нет Дед Мороз нет Дед Мороз No Ded Moroz, no Ded Moroz,
Нет Дед Мороз погоди No Ded Moroz aspetta!


… il coniglietto nel frattempo ha fatto fesso nuovamente il lupastro, lo ha legato e scappa via, al che il lupo parte col tormentone:

Snegurachka-lupo
Ну Дед Мороз ну Дед Мороз Ehi Ded Moroz, Ehi Ded Moroz,
Ну Дед Мороз погоди!!! Ehi Ded Moroz aspetta!!!


Quasi certamente, a quasi mezzo secolo di distanza, tra oggi e domani passeranno ancora questo cartone, insieme all’immancabile Ironija Sud’by. E più di qualcuno tornerà con la mente a quelle tavolate con vodka a fiumi, “šampagn” georgiani recuperati da un amico, famiglie che oggi si direbbero miste, meticce, mezzi di un popolo e mezzi di un altro, ma che allora miste non erano, PER NULLA, neppure se ci fossero stati consuoceri di Baku e di Leningrado: anzi, probabilmente a un certo punto, quando il tasso alcolico avrebbe abbattuto ogni ultima barriera psicologica, si sarebbe tentato un improbabile concertino con pianoforti a muro scordati, tar (tipo di chitarra centroasiatica) del nonno, balalajka e chitarre a sette corde recuperate da vicini sopraggiunti dopo pranzo per dare manforte insieme a quattro cioccolatini, e e un’allegria oggi scomparsa. Insieme a quel Paese.

In ogni caso, se passerà sui canali di Doneck, a quei bambini piacerà sicuramente. Dedico a loro, ai bambini di allora e a quelli di oggi, questo pezzo insieme ai miei migliori auguri per questo 2023 ormai in arrivo. Pezzo che si conclude rendendo omaggio alle voci che animarono Volk e Zajec, rispettivamente ANATOLIJ PAPANOV e KLARA RUMJANOVA. Due grandi, e mi fermo qui perché entrambi meriterebbero un pezzo a parte. Eccoli qui, ripresi proprio mentre incidono questa canzoncina, mentre fanno sorridere milioni di bambini, ora come allora:
https://www.youtube.com/watch?v=cY0ywK2Rh2g

Aggiornamenti a seguire da domani notte e, con l’ottimismo della volontà che non deve mai mancare, i migliori auguri a tutti di un buon 2023! S novym godom!

Paolo Selmi
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Slav'sja Respublika
Saturday, 31 December 2022 15:31
Un grazie infinito a Paolo, capace oggi di andare ancor più in alto...facendo seguire alla meritatissima "caricata" ai danni dell'inutile Hollande (no..."inutile" è generoso, meglio sciagurato) un passaggio malinconico pensando alle Festività di una volta e a quell'"allegria oggi scomparsa. Insieme a quel Paese."
Nel chiudere il 2022 mi limito in generale a dire che nel recente passato mai come in quest'anno tanti altarini sono caduti e tanti ipocriti, così come tanti ripetitori seriali di frasi fatte, si sono rivelati per quello che sono...mi riferisco a politicanti, (pseudo)giornalisti e (pseudo)intellettuali. E non pongo la questione in termini di appartenenza a questa, a quella o ad un'altra fazione. Ma in termini di onestà intellettuale. Merce sempre più rara.
Su queste pagine essa è stata, insieme a tanti altri tratti nobili, il segno più forte.
Nel fare gli auguri per il 2023 mi permetto di segnalare, in nome di una continuità ideale e temporale, il collegamento ad un recente concerto degli Zveroboi, gruppo musicale (avevo già messo qualche mese fa un link relativo all'esibizione del 9 Maggio 2017 a Lugansk...) da anni dalla parte delle Repubbliche Popolari del Donbass.
https://www.youtube.com/watch?v=c1UkHRpWmWI

P.S. Tra i tanti brani segnalo:
Minuto 26.39 - un pezzo, uscito già anni fa, dedicato alle Milizie Popolari di Doneck e Lugansk e
Minuto 1.02.00 - uno struggente omaggio ai tratti senza tempo delle genti di Russia
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Paolo Selmi
Saturday, 31 December 2022 18:10
Grazie di cuore!
Onoratissimo! Avanti così... Rabotaem!
Aggiunto alla playlist!
Un abbraccio e tantissimi auguri!
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 30 December 2022 15:13
30/12 ore 15:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Il bollettino del Ministero della difesa russo di oggi conferma il successo degli attacchi missilistici di ieri e, oltre al bottino di postazioni di radiolocalizzazione e teleguida missilistiche ucraine,
https://t.me/mod_russia/23041
conferma le linee di approvvigionamento bloccate in conseguenza dello stesso:
https://t.me/mod_russia/23040

Propaganda? Forse. È un dato di fatto, però, che i pezzi di artiglieria pesante in forza alla NATO dalle parti di ARTEMOVSK scarseggino (rapporto tiri di questo calibro RU:NATO=100:1) e che, in conseguenza di ciò, lo schiacciasassi in funzione veda ulteriormente accelerare il processo di demolizione delle unità che gli si oppongono. Triplicare, per la precisione. Ormai l’ordine di grandezza delle perdite è di 30:1.
https://t.me/milchronicles/1438

Di conseguenza, il caos fra le file ucraine comincia a diventare notevole, mentre le unità russe procedono lentamente, “planomerno”, a occupare le fette di territorio lasciate da unità in ritirata (sia per decimazione, sia per rimpiazzi che però non arrivano). Come sopra JAKOVLEVKA:
https://t.me/namarshe/3510
o a SOLEDAR:
https://t.me/namarshe/3511
et
https://t.me/rybar/42359
O nella stessa ARTEMOVSK (ibidem). L’accanimento nel gettare, continuamente, a ciclo continuo, carne da cannone nell’inferno di questa linea di fronte, quando nelle retrovie ormai è pronta una seconda linea molto più semplice da tenere (pochi km più a ovest iniziano alture che costituiscono terrapieni naturali) è spiegabile solo col danno di immagine che il regime ricaverebbe da questa perdita. Quindi, avanti a sfornare nuovi lutti, nuovi orfani e nuove vedove. Nel frattempo, “in verità, per questo accanimento nel tenere a ogni costo la città, la situazione si sta facendo difficile: mancanza di coordinamento nelle rotazioni tra truppe decimate e truppe che lo saranno tra poco, perdita di controllo e di collegamento stanno conducendo, come è normale che sia in tali condizioni, al caos” (Правда, из-за желания любой ценой удержать город всё уже не так гладко: неразбериха с ротацией, потери управления и связи привели к закономерному хаосу. Ibidem).

È di poco fa la notizia che ARTEMOVSK ormai è attaccata sia da NORD
https://t.me/ukraina_ru/124814
che da SUD
https://t.me/ukraina_ru/124822
a causa dell’abbandono progressivo di capisaldi fondamentali per la tenuta della linea difensiva. In altre parole, l’azione congiunta di brusca frenata o blocco degli approvvigionamenti da OVEST, unito al fuoco dell’artiglieria pesante e alle azioni offensive di terra procede, senza fretta, passo passo. E a ogni passo il disastro fra le forze NATO aumenta ben più dei guadagni territoriali conseguiti dai russi. Specialmente ora, con la neve, laddove l’artiglieria pesante opera appieno e laddove quindi il divario esistente fra le due artiglierie peggiora ulteriormente le cose:
https://t.me/namarshe/3535

Questa è la carta aggiornata di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230121234-b31a7f3f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/30/20221230121227-228c7655.jpg
Situazione in COSTANTE EVOLUZIONE.

100!

Cento anni fa nasceva l’URSS. Il 30 dicembre 1922. Dedico a questo Paese, al suo eroico popolo, la traduzione di questa scheda, tutt’altro che nostalgica. Una scheda di denuncia, una scheda che mette in luce un delitto, laddove nessuno qui, in U-ccidente, delitto vede, anzi. Lastricata peggio di quella dell’inferno, la “strada verso la demokracija” gronda sangue da tutti i pori, un sangue che è scorso come e, per certi verso, peggio di quello provocato dalla barbarie nazifascista:

Perdite in vite umane
Guerra 1941-1945 20 milioni
Capitalismo 1990-2022 26 milioni (!!!)

Reddito procapite
Guerra 1941-1945 -37%
Capitalismo 1990-2022 -41%

Economia
Guerra 1941-1945 -37%
Capitalismo 1990-2022 -40%

Industria
Guerra 1941-1945 -41%
Capitalismo 1990-2022 -66% (!!!)

Agricoltura
Guerra 1941-1945 -43%
Capitalismo 1990-2022 -44%

Reddito nazionale
Guerra 1941-1945 -45%
Capitalismo 1990-2022 -56% (!!!)
https://colonelcassad.livejournal.com/8067101.html

Ancora oggi, che buona parte della popolazione è defunta, e un’altra buona parte è nata senza averla vissuta, anche per poco, un cittadino su due rivorrebbe l’URSS (statistica completa con ripartizioni anagrafiche, di genere, eccetera qui):
https://wciom.ru/analytical-reviews/analiticheskii-obzor/100-let-sssr-zabyt-nelzja-vernutsja

С праздником товарищи! С Днем рождения СССР!
Auguri compagni! Buon compleanno URSS!

E col pugno ben chiuso!

IL LUPO PERDE IL PELO…

Proprio ieri pomeriggio ero a visitare una basilica in un paese vicino, tanto famosa per i cicli pittorici interni (magnifici) quanto da me sconosciuta. Nel restare impressionato dagli stessi, presenti in lungo e in largo per tutte le navate, l’attenzione cadeva su una abside laterale sulla navata di destra. Quella che poi ho scoperto essere la chiesa originaria. Chiesa di rito ortodosso. Orientata ad EST. Arrivò la chiesa cattolica e colonizzò quelle terre, già cristiane, ma “cristiane sbagliate”, costruendoci sopra un duomo che riduceva il luogo di culto originario a nicchia. Sulla abside, a sfregio finale, e per far capire chi da allora comandava, riprodotte le figure di tutti i patriarchi della chiesa u-ccidentale… a partire da Ambrogio (già all’epoca, milan l’era un gran milan...)!

In quella cattedrale dello straniamento, fra archi a sesto acuto dove, sotto cieli quasi giotteschi, si perdono “mitici animali da bestiari”, pezzi di Francia, pezzi di Brianza, pezzi di Mediterraneo, Oriente nascosto, Oriente cancellato, natali, morti, resurrezioni, martirii e apocalissi, all’altezza di quella abside ridotta a nicchia, anche la mia suspension of disbelief è andata in corto circuito: nella guerra dei riti persa allora dalla Chiesa d’Oriente, il pensiero è tornato, nuovamente, all’attuale politica vaticana nei confronti del regime di KIEV, alle sue ambiguità e collusioni, ai suoi silenzi.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Proprio il 24 notte, il goffo tentativo del patàca sui social di istituire la vigilia di natale in alternativa a quella del sei gennaio, è stato oggetto di reprimenda persino di quella chiesa fantoccio costruita a sua immagine e somiglianza… ma non del Vaticano! Vaticano, probabilmente, ancora troppo impegnato nel dare-avere del concordato in corso d’opera coi nazifascisti (a proposito di perdere il pelo, ma non il vizio…). Vaticano che cerca di mettere il cappello dove può, con metodi diversi da dieci secoli fa, ma sostanzialmente analoghi. Vaticano che guarda con favore agli sfondi giallo-blu nei presepi, frutto di una retorica a dir poco indecente (perché ipocritamente opposta alla realtà, perché il popolo ucraino simboleggiato nella sacra famiglia, ora come nove anni fa, e come trent’anni fa,sta soffrendo più per causa di chi lo usa come carne da cannone per “liberarlo” e lo ha progressivamente rapinato, saccheggiato, ridotto a semicolonia), ma che – e solo fermandoci al caso ucraino – per otto anni non ha nemmeno pensato di mettere come sfondo il tricolore della DNR o della LNR. O il tricolore jugoslavo un quarto di secolo fa (laddove poco prima aveva invece primeggiato nel riconoscere l’indipendenza della – cattolica – Croazia e dei suoi ustascia), o il tricolore iracheno (nonostante il “boia” di allora avesse un certo Tareq Aziz, cristiano, che più volte aveva chiesto aiuto, una voce in più per condannare le violenze NATO), o quello siriano, o il verde libico, giusto per dirne alcuni. D’altronde, per la chiesa d’U-ccidente, quelli sono barbari, come i ceceni e i buriati, da “civilizzare”.

Alla fine, un popolo umiliato e annichilito, spersonalizzato, espropriato della propria storia e delle proprie radici, comprese quelle linguistiche, ridotto a mero oggetto di compravendita (delle anime), con persino monumenti vecchi di secoli tirati giù, con fuori i preti (che non ci vanno bene), con dentro i preti (che ci vanno bene), è pronto a esser passato sopra con una bella mano d’intonaco, con un’altra bella spennellata sui propri corpi, pardon, sull’abside, con Ambrogio, Agostino e tutta la formazione al completo, e una nuova, altrettanto bella, bandierina, gialla e bianca, che peraltro ben si abbina al giallo e azzurro sulla testa: il gioco è fatto. In nomine mendacii, in nomine potestatis, in nomine pecuniae. Assolutamente, non in nomine di qualcos’altro, che già così di bestemmie ce ne sono abbastanza.

Aggiornamenti a seguire da domani.
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Paolo Selmi
Thursday, 29 December 2022 20:31
29/12 ore 20:00 aggiornamento

SULLA PRASSI CRIMINALE DELLA CONTRAEREA NELLE METROPOLI.


Oggi c’è stato l’ennesimo attacco russo a obbiettivi strategici sparsi lungo tutta la superficie controllata dal regime di KIEV, inclusa la stessa KIEV.

Come ormai da prassi consolidata, sono partiti prima i “gerany”, la contraerea ucraina è entrata in funzione, abbattendone diversi. Tutti, secondo la propaganda di regime che già diffondeva i suoi proclami. Poi sono partiti i kalibr
https://t.me/WarDonbass/92571
x-101
https://t.me/milchronicles/1440
e gli x22/32
https://t.me/WarDonbass/92564
che non solo hanno finito il lavoro dei droni, ma hanno colpito i veri obbiettivi dell’attacco di oggi, che ricordiamo essere non solo trasformatori e snodi ferroviari, ma anche le postazioni di contraerea venute allo scoperto e identificate grazie al lancio precedente di droni. Sessantanove “missili alati”, per la precisione:
https://t.me/RVvoenkor/34824

E qui più nessuno, Arestovich incluso, ha continuato a cinguettare su vittorie inesistenti. Ma i risultati sul campo, in questo momento, interessano relativamente. Anzi tutto, ciò che occorre sottolineare è che la contraerea ucraina ha fatto più danni che altro. Scientemente, criminalmente.

È da stamane che continuano a giungere in rete immagini come queste:
https://t.me/boris_rozhin/73904
et
https://t.me/WarDonbass/92567
dove i frammenti di S-300 della contraerea ucraina, dopo aver colpito l’obbiettivo nell’aria, si infrangono contro i centri abitati sottostanti facendo disastri e vittime. Questo poi non ha neppure centrato l’obbiettivo ed è entrato direttamente dalla finestra sventrando un salotto, appoggiandosi sul divano del malcapitato.
https://t.me/WarDonbass/92578
Qui invece sempre S-300 son caduti in Bielorussia. Ma la Bielorussia per l’U-ccidente è “asse del male”, a differenza della Polonia. E nessuno dice niente.
https://t.me/boris_rozhin/73928

I missili partono dalla Russia o dal Mar Nero (o addirittura Caspio). Prendere la contraerea, traslarla di una decina di km fuori dallo spazio urbano e mettere in sicurezza le case circostanti dovrebbe essere una priorità di un governo se-dicente “difensore” del proprio popolo. Ma siccome per il regime è carne da cannone, tutta, compresa quella che non è andata (per il momento ancora) al fronte, usiamola pure come scudo umano per la nostra contraerea, e giochiamo a nascondino sotto le loro gonne. Questa è la realtà dei fatti, queste sono le conseguenze di questa strategia criminale. In U-ccidente, naturalmente, tutti tacciono. Ma va bene così.

DA UNA POESIA DI EVTUSHENKO

Tutto nasce da una poesia di Evtushenko recitata, strofa per strofa, da soldati baschiri (aggiornare la santa sede che i barbari conoscono una specie di letteratura e ne fanno anche buon uso, sicuramente maggiore della nostra cosiddetta attuale civiltà).

Не надо бояться густого тумана, Non aver paura della nebbia fitta,
Не надо бояться пустого кармана. Non aver paura della tasca vuota,
Не надо бояться ни горных потоков, Non aver paura delle rapide di montagna,
ни топей болотных, ни грязных подонков! O delle paludi acquitrinose, o della feccia sudicia!

Не надо бояться тяжёлой задачи, Non aver paura di un compito difficile,
а надо бояться дешёвой удачи. Ma di un successo troppo facile.
Не надо бояться быть честным и битым, Non aver paura di prenderle perché onesto,
а надо бояться быть лживым и сытым! Ma di prosperare nella menzogna!

Умейте всем страхам в лицо рассмеяться, - Guardate tutte le vostre paure in faccia, e ridete,
лишь собственной трусости надо бояться! E solo di esser vigliacchi temete!
1978
https://t.me/WarDonbass/92529

Evtushenko, personaggio discusso e discutibile, ma quando una poesia è bella, è bella. Quando la letteratura è riconosciuta come parte di sé, poco importa che Pascoli fosse interventista, o che Dante scrisse in “volgare”. Invece, per certi imbecilli, osannati nei salotti buoni u-ccidentali, la storia e la cultura si possono manipolare come si vuole. L’equivalente di prendere Carlo Goldoni e le sue opere teatrali a paradigma della produzione letteraria veneta, indipendente dall’Italia e da de-italianizzare. Follia? Quanto sta accadendo a Kiev è la stessa, identica, cosa.

Caterina ha fondato l’attuale Odessa. Per questo neppure i bolscevichi hanno tirato giù il monumento alla zarina. Così come non hanno abbattuto la capanna di Pietro I a Leningrado. E’ storia, e un popolo senza storia non va da nessuna parte. Ieri a Odessa i nazifascisti al potere hanno tirato giù il monumento alla zarina.
https://t.me/legitimniy/14411

Oggi, qualcuno appendeva alle mura del cantiere intorno al monumento in demolizione rose rosse listate a lutto. Il funerale del popolo ucraino e della sua storia, da cancellare come la storia Inca, Maya, Atzeca e dei popoli dell’Africa.
https://t.me/legitimniy/14427

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Paolo Selmi
Wednesday, 28 December 2022 16:05
28/12 ore 16:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Più il tempo passa, e più si delineano i contorni di una tragedia di vaste proporzioni, probabilmente tali da cambiare le sorti dell’intero conflitto. La cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/28/20221228120001-e1caa15e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/28/20221228115952-2e12b80e.jpg
mostra gli attacchi simultanei provenienti da diverse direzioni lungo diverse direttrici che stanno mandando in tilt la linea di difesa NATO. Rincalzi continuano ad arrivare, come 250 parà appena giunti ad ARTEMOVSK,
https://t.me/rybar/42327
due generali sono appena giunti da CHARKOV,
https://t.me/ukraina_ru/124459
ma le forze armate continuano a perdere terreno e a cedere posizioni importanti (due avamposti sopra ARTEMOVSK, per esempio, striscia rossa nella cartina).

KREMENNAJA, LA MENZOGNA NELLA TRAGEDIA

Oltre mille soldati ucraini morti in pochi giorni, da quando la propaganda di regime ha cominciato a diffondere la menzogna che KREMENNAJA fosse accerchiata e che, prenderla, sarebbe stata solo questione di tempo. La menzogna si rivelò tale quando, nonostante i ripetuti tentativi di attacco, non solo la situazione sul campo non cambiò, ma peggiorò con i contrattacchi russi che aumentarono la distanza fra linea di fronte e città un tempo assediata. Solo TRA IERI E OGGI, i morti sono stati OLTRE 170! Su un totale di 350 soldati morti lungo le altre direttrici del fronte EST, come da bollettino del Ministero della Difesa. Non solo ARTEMOVSK, quindi, che fa discorso a sé.
https://t.me/rusvesnasu/24201
Che il popolo ucraino sia vittima delle menzogne di regime non è una novità, e tale tragico epilogo della campagna di Kremennaja altro non ne rappresenta che la rappresentazione plastica.
https://t.me/milchronicles/1435

ATTACCHI ALLE RETROVIE

Che siamo entrati in una nuova fase è testimoniato anche dai rinnovati, continui, intensi attacchi alle retrovie. Praticamente tutta l’area distante decine di km dalla linea di fronte è oggi oggetto di tiri di artiglieria, con obbiettivi mirati
https://t.me/namarshe/3486
come questo deposito di munizioni a KONSTANTINOVKA
https://t.me/voenkorKotenok/44038
che continua a esplodere. Di fatto, la perdita di armi e munizioni, l’attacco a centri direzionali e di caserme si sta rivelando MOLTO peggio di un ponte sul DNEPR che salta. Per il semplice fatto, che nel primo caso la fame di armi e munizioni aumenta e non è risolvibile tramite un ponte mobile o un’altra opera del genio militare a parziale sostituzione. Nella disparità crescente di quantità di armamenti NATO a rimpiazzo, fossero anche fondi di magazzino ex-sovietici delle altre sue colonie dell’EST, e quantità di armamenti distrutti, quest’altra mossa concorre a compromettere ulteriormente la situazione delle truppe NATO al fronte.

LIBERI DA “BILLGHEITS”

Libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi. Tutto parte da questa notizia. Il grand.lup.man. di microsoft ha unilateralmente concesso alla “gens russica”, dando mostra della propria magnanimità, di poter nuovamente abbeverarsi al suo sistema operaciccio, unilateralmente tolto per ritorsione nove mesi fa.
https://t.me/bbbreaking/144636

PECCATO CHE, nel frattempo,
- metà dei russi aveva imparato a cammuffare il VPN per accedere alla rete non da russo (lo stesso che tocca fare a chi volesse accedere a RT nel libero e democratico U-ccidente…) e quindi a scaricarselo lo stesso, con tutte le modalità che la fantasia informatica produce e ri-produce quotidianamente;
- l’altra metà, aveva scoperto Ubuntu, Xubuntu, Debian e tutte le distribuzioni di Linux che la fantasia informatica produce e ri-produce quotidianamente. Col vantaggio che queste sono gratis, non ti devi infilare in testa una bandana nera col teschio, non devi fare ricerche strane e lanciare allegati ancora più strani per fare le stesse, identiche cose che un comune mortale fa quando accede al PC utilizzando un software proprietario.

Kill Bill (gheits) volume 3. Il vaso di Pandora è stato aperto, la cazzata il regime u-ccidentale questa volta l’ha fatta in maniera irreparabile, centoquaranta milioni di persone appartenenti alla gens russica si sono emancipati. Meglio, i 70 milioni che sono passati al software libero! Una svolta epocale perché in nessun Paese si è mai venuta a creare una percentuale così alta di popolazione libera ed emancipata.
https://t.me/adirect/14500

E ancora una volta, come 105 anni fa, sia pur per una causa meno nobile e completamente diversa, indicano la strada agli altri popoli oppressi dalla “dittatura delle finestre” e dalla falsa alternativa da fighetti radical-chic del “tempo delle (mezze) mele”: metafora economica dell’attuale sistema di pensiero unico politico e ideologico.

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Paolo Selmi
Tuesday, 27 December 2022 17:01
27/12 ore 17:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Oggi RYBAR ha aperto le danze con un’analisi decisamente ricca di spunti, che riprende un’analisi di ieri e che ha a sua volta dato vita ad altri contributi pubblicati in risposta altrettanto interessanti. Proviamo a riassumere i tratti salienti di quanto emerso oggi.

Il titolo del primo contributo era già provocatorio: “Sulla imminente (o non molto) perdita di Bachmut”.

Parte dalle considerazioni fatte ieri, come quella degli oltre mille soldati ucraini uccisi negli scontri degli ultimi dieci giorni. E mette in guardia dal giungere a conclusioni affrettate, come quella che l’avamposto stia per cadere.

A sostegno di tale tesi, porta informazioni pervenutegli che parlano di ulteriori trasferimenti di carne da cannone ucraina (113°, 127°, 226° brigate di difesa territoriale e 3° brigata della guardia nazionale) fra i soli 24 e 25 dicembre.

Conclude: “attualmente fra le ff.aa. ucraine di riserve ce ne sono ancora a sufficienza” (на данный момент резервов в ВСУ ещё хватает)
https://t.me/rybar/42299

Il resto del pezzo è tutto un riferire di ulteriori trasferimenti dall’ovest, eccetera. Il succo del discorso è e resta questo: sotto lo schiacciasassi c’è sempre nuova carne da cannone da mandare, i tempi si allungano.

Riprende il pezzo subito dopo DVA MAJORA, altro canale telegram molto informato. Il quale, riporta del completamento delle seconde e terze linee di difesa DIETRO ARTEMOVSK, per cui la presa di questo importante punto della prima linea di difesa non comporterebbe uno sfondamento. Conclude, infine, che occorre far saltare ponti e bloccare in maniera molto più incisiva e diretta dell’attuale l’approvvigionamento e le comunicazioni da OVEST a EST.
https://t.me/dva_majors/7278
Tradotto: “si ha ancora paura di far troppo male, non bastano i trasformatori che bloccano i treni e tolgono la corrente alle fabbriche di munizioni e di riparazione dei carri armati che giungono mezzi distrutti dal fronte. Occorre colpire ponti, distruggere ferrovie e strade, colpire fabbriche e caserme delle regioni dell’ovest, eccetera”. Discorsi che si sentono da marzo.

Conclude BRJUSSELSKIJ SVJAZNOJ, che da ARTEMOVSK è appena tornato e prende così la parola:
- conferma che le ff.aa. ucraine continueranno a inviare nuova carne da cannone per tenere quella prima linea di difesa;
- conferma che le perdite sono enormi, l’ultima rotazione a OPYTNOE, per esempio, era di CINQUE GIORNI FA; semplicemente, i soldati inviati muoiono subito e devono essere subito rimpiazzati (per inciso, non verrà mai imbastito un tribunale speciale per questi crimini contro l’umanità, prima ancora che contro quello che si definisce, da parte dei fascisti di KIEV, essere “lo stesso popolo”; ma ciò non toglie che continui ad anteporre, agli interessi dello stesso, alla vita delle persone che lo compongono, gli interessi dei suoi padroni.
https://t.me/brussinf/5436
- ribadisce che l’unico modo per fermare questa mattanza è rendere ARTEMOVSK oggettivamente indifendibile, ovvero accerchiarla; operazione non semplice, visto che riserve continuano ad ammassarsi, aspettando il loro turno per morire, lungo tutta la linea di fronte a nord e a sud della stessa.

Tendenza che non accenna a diminuire lungo l’intera linea di fronte che si estende attraverso il DONBASS: anche il bollettino di oggi parla di oltre duecento morti fra le fila ucraine:
https://t.me/RVvoenkor/34643
Vale la pena ripetere che il bollettino del Ministero della difesa russo non prende in considerazione la linea di fronte da SEVERSK a sotto ARTEMOVSK, dove sono direttamente impegnati i wagnerovcy.

Circa questi ultimi, l’ultimo contributo citato su ARTEMOVSK ribadisce che il compito primario non è prendere ARTEMOVSK, ma fare esattamente quanto stanno facendo: continuare ad attirare forze nemiche e annientarle, sistematicamente,
1. rendendo di fatto più deboli eventuali offensive NATO, che andranno ad affrontare con molti meno uomini e mezzi
2. procedendo a smantellare il secondo esercito emerso dalla disintegrazione dell’URSS, con scorte di armi e munizioni enormi e con centinaia di migliaia di uomini mobilitati.

Visto che l’intenzione dei padroni NATO è procedere a oltranza, la loro azione oggi si concentra esattamente nell’indebolire – e quindi accorciare – questa “oltranza”. Compito che svolgono ogni giorno. Di OTTOCENTO uomini in forze alle truppe di difesa territoriale arrivate ad ARTEMOVSK, ne restano per esempio ora MENO DI CENTO.
https://t.me/rybar/42306

La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/27/20221227133822-4339c3c9.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/27/20221227133816-25df0e22.jpg
mostra proprio (FRECCE ROSSE) come le direttrici di attacco siano molteplici, proprio per impegnare il maggior numero possibile di truppe a difesa e costringerle a esporsi, di modo da poterle poi fiaccare con la superiorità di fuoco della propria artiglieria pesante. Azione continua, incessante, tesa a questo, piuttosto che a puntare lungo un’unica direttrice e sfondare. Le perdite, con questa opzione, sarebbero enormi. Ed è quello che i russi non vogliono. Se la partita deve essere lunga, la vogliono affrontare alle loro condizioni.

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Paolo Selmi
Monday, 26 December 2022 18:21
26/12 ore 18:20 aggiornamento

DAL FRONTE


Linea di fronte sostanzialmente invariata, ancora per il momento. Infatti, si è appena aperta un’altra breccia a SUD di SOLEDAR, laddove i soldati russi attaccano provenendo da BACHMUTSKOE
https://t.me/brussinf/5434

Se prendiamo questa cartina di due giorni fa di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091745-b789aff1.jpg
e con legenda in italiano (dove si trova nella traslitterazione Bakhmuts’ke),
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091744-6aea306c.jpg
il movimento da SUD verso SOLEDAR è ancor più evidente.

ARTEMOVSK sempre più teatro della catastrofe delle forze armate NATO impegnate nella difesa di quella che, da un mese a questa parte, è diventata una vera e propria TRAPPOLA. Aggravata, fra le altre cose, dalla difficoltà di approvvigionamenti che porta anche alla mancanza di munizioni sulla linea di fronte. E la trappola diviene mortale. Se la cifra riportata ieri degli 870 morti sembra eccessiva, qui la stima parla di 1200 morti in 10 giorni.
https://t.me/milchronicles/1430

Discorso egualmente difficile a MAR’INKA, con la parte ancora sotto il controllo ucraino sempre più sotto pressione.
https://t.me/epoddubny/14343
I rinforzi continuano ad arrivare ma, come i marò della 35° brigata, appena possono cercano di fare rapporto ai superiori per dimostrare l’impossibilità di andare in battaglia e cercare così di evitare morte certa sia per mano russa, che per quella del plotone d’esecuzione:
https://t.me/ukraina_ru/124195


LA MICHETTA E L’A-MICHETTA... COME ENTRARE IN EUROPA IMITANDO L'ITALIA

Il primo accostamento, battutaccia stracult presa indegnamente in prestito dai buoni Alvaro Vitali e Mario Carotenuto, si ripete a mezzo secolo di distanza per un motivo. E non in Italia, stranamente.

Ambasciatore d’Ucraina in Bulgaria, pardon ambasciatrice, è appena stata nominata una “sessuologa” (SIC! ..сексолога) senza alcuna esperienza diplomatica in materia, tale Olesja Gres’.
https://t.me/legitimniy/14391
Bel personale, niente da eccepire. La mente ritorna a episodi nostrani di ordinario nepotismo e corruzione. Nel laconico commento di Legitmnyj, pare che non si tratti di un caso isolato ma che piazzare amici, parenti, compari e amanti nell’apparato di potere che si controlla sia diventata ormai una prassi. Come da noi.

Ecco allora che il “nuovo” corso ucraino, oltre a riprodurre come già tre quarti di secolo fa il peggior nazifascismo (qui mascellone con dietro il ritratto del loro “re che c’era un dì”)
https://t.me/boris_rozhin/73650
riprende orgogliosamente anche uno dei peggiori vizi italici, nonché tratto distintivo per cui andiamo famosi in tutto il mondo. Scopriamo quindi come un filo nero (“rosso” sarebbe fargli troppa grazia) leghi indissolubilmente gli esponenti più vergognosi di entrambe le nostre storie: forse, qualcuno, avrà detto al regime di KIEV che così facendo avrà un canale preferenziale per entrare nell’UE.

SOGNI MOSTRUOSAMENTE PROIBITI

Proseguendo nell'indecenza trash del regime nazifascista di KIEV, facciamo capolino nell’ufficio del capo dei servizi segreti ucraini (GUR). Sopra una parete anonima (come quei personaggi...), capeggia non un calendario osè (magari...) ma una carta della Federazione Russa piena di segni fatti a pennarello, esibita peraltro in bella vista a uso e consumo dei giornalisti a cui è stato permesso accedere al suo ufficio. E rivolgere direttamente al gran.lup.man. alcune domande:

- “Abbiam visto nel Suo ufficio una carta della Russia divisa in più parti. Sarà la prossima tappa dopo aver ripreso i confini del 1991?”
- “Tutti ci vedono quel che ci vogliono vedere… potrebbe anche trattarsi solo di un esercizio a pennarello punta grossa. Oppure no”
https://t.me/vityzeva/75830

Risposta “sorniona”, tipica di chi ricopre quella posizione. Guardiamola un attimo, quella mappa:

C’è un’UCRAINA che è una GRANDE UCRAINA, che incorpora pezzi di Russia anche da altre Oblast’… la promessa.
KALININGRAD torna alla GERMANIA.
C’è una Federazione Russa ridotta all’osso (e senza CECENIA (Ichkerija segnato sotto))
C’è una fantomatica CAR (Repubblica Centro-Asiatica?) e poi una “K” sul pezzo più a Est, laddove K sta per Kitaj, mitico Catai… Cina per gli amici. Quello gliela diamo a loro…
Le isole Curili tornano al Giappone.
https://t.me/RVvoenkor/34574

E la GRANDE UCRAINA diventa sempre più grande, più grande, più grande… fino a ricoprire l'Europa, l'Eurasia, il mondo...

A quel punto, il capo dei servizi segreti ucraini si sveglia di solito tutto sudato. Per l’amor del cielo, a ciascuno i propri sogni mostruosamente proibiti: a chi a-michette, a chi deliri geopolitici a compensazione della propria, latente, impotenza. Con la differenza, non da poco, che nel primo caso si fanno MOLTI meno danni.

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Paolo Selmi
Monday, 26 December 2022 00:26
25/12 ore 23:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione sostanzialmente invariata in termini di avanzamento territoriale. Si procede, lentamente, metro dopo metro, nei punti caldi del fronte EST, dando priorità a infliggere il maggior danno possibile alle truppe NATO.

Cosa che è accaduta, puntualmente, anche oggi. Quasi 200 morti e un centinaio di feriti solo oggi nei contrattacchi NATO falliti fra SVATOVO e KREMENNAJA, giusto per dare un dato:
https://t.me/namarshe/3412

Settore dove i russi non hanno fretta di attaccare, dove i loro avanzamenti procedono come già detto lentamente, ma dove la loro artiglieria pesante non cessa un attimo di martellare avamposti e retrovie NATO.
https://t.me/vysokygovorit/10378

Fra i due bollettini del Ministero della difesa russo, quello del 24 e quello del 25, ci sono 230 morti in più da sud di Doneck a Svatovo.
https://t.me/mod_russia/22915

Più a SUD, intorno ad ARTEMOVSK, in una sola settimana 870 sono stati i morti e 600 i dispersi, solo tenendo conto dei dati riportati dai mass media e dai social ucraini:
https://t.me/namarshe/3400

ARTEMOVSK dove solo oggi è stata fatta saltare una caserma di “mercenari stranieri”, ovvero di soldati NATO messi in aspettativa dai loro rispettivi eserciti:
https://t.me/mod_russia/22915

ARTEMOVSK dove proseguono gli attacchi russi da TRE direzioni contemporaneamente, SUD-EST, EST e NORD-EST.
https://t.me/platcdarm/35

Dove invece appare meno probabile un’offensiva russa, ovvero sulla linea di fronte che attraversa la regione di Zaporozh’e, prosegue incessante l’opera di fortificazione di linee difensive a scaglioni da parte dei russi. Qualche foto qui della posa di queste opere difensive:
https://t.me/voenkorKotenok/43971
Mettendo in sicurezza CHERSON e ZAPOROZH’E, appare chiara l’intenzione di chiudere la partita nel DONBASS. Manovra reale o semplice diversivo? Lo scopriremo presto.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

A proposito di perdite fra le fila ucraine confrontiamo i dati del 25/12 (https://t.me/mod_russia/22916) con quelli del 15/12 (https://t.me/mod_russia/22679):
352 aerei (vs 344 – 15/12, +8 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
192 elicotteri (vs 184 – 15/12, +8 vs +4 dei 10 giorni precedenti)
2724 droni (vs 2669 - 15/12, +55 vs +41 dei 10 giorni precedenti)
399 sistemi missilistici (vs 396 – 15/12, +3 vs +5 dei 10 giorni precedenti)
7240 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7127 - 15/12, +113 vs +131 dei 10 giorni precedenti)
940 lanciarazzi multipli (vs 931 – 15/12, +9 vs +21 dei 10 giorni precedenti)
3708 obici e mortai (vs 3685 – 15/12, +23 vs +28 dei 10 giorni precedenti)
7747 autoveicoli blindati (vs 7614 – 15/12, +133 vs +167 dei 10 giorni precedenti

Aerei ed elicotteri sono stati abbattuti a un ritmo quasi doppio, mentre si avverte una diminuzione del ritmo di distruzione di carri armati, lanciarazzi multipli, obici e blindati. Meno azioni offensive da parte NATO, meno armamenti a disposizione, ruolo forzato di copertura di aerei ed elicotteri che, appena si alzano dai loro nascondigli, sono individuati e abbattuti: questo un breve commento a caldo, in linea peraltro con quanto riportiamo ogni giorno dal fronte. Il dato importante è che, comunque, a prescindere da tutto, il RITMO di DEMOLIZIONE del parco armamenti NATO dislocato in Ucraina, sia a livello di scorte sovietiche che di nuove acquisizioni, è PIU’ ALTO del RITMO DI APPROVVIGIONAMENTO e RIGENERAZIONE dello stesso. In altre parole, la demilitarizacija procede, l’indebolimento progressivo del potenziale bellico NATO dislocato su territorio ucraino prosegue.

ACCADDE OGGI: 1991-2022

Trentuno anni fa, il 25 dicembre 1991, alle 19:38 la bandiera dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche era ammainata e, al suo posto, era issata quella della Federazione Russa. Qui un contributo filmato:
https://t.me/Rogandar/35252
Il lento suicidio durato oltre un lustro, avvenuto dall’interno, da quella stessa nomenklatura che su quella bandiera aveva giurato e spergiurato, era giunto a compimento, riuscendo laddove imperialisti u-ccidentali e nazifascisti avevano fallito. Il Paese dei Soviet, la Repubblica degli operai e dei contadini, era ufficialmente morta.

Chi contribuì alla liquidazione di quell’esperimento, unico nella Storia dell’uomo, fu anche l’artefice delle pulsioni centrifughe successive e di quei nazionalismi che furono erti a maschera, a copertura, di quel capitalismo da rapina che letteralmente saccheggiò il patrimonio raccolto da generazioni di operai e contadini, riducendoli in miseria, togliendo loro lavoro e prospettive per il futuro, provocando una catastrofe demografica di decine di milioni di persone paragonabile a un vero e proprio genocidio, come ammesso qualche anno fa anche alle nostre latitudini. Naturalmente, fra gli applausi scroscianti dell’U-ccidente “democratico”. E col silenzio complice del papa polacco.

CUI PRODEST?

Legitimnyj, riprendendo le amare riflessioni di un altro canale ucraino sui numeri del credito estero,
https://t.me/ZeRada1/11555
ovvero delle catene che si stringono sempre più intorno a quello che, fino a meno di un anno fa, poteva essere considerato un Paese sovrano a tutti gli effetti, svolge una constatazione ancora più amara.

A chi giova un’Ucraina forte, con enormi flussi di denaro giunti come riparazioni da parte dei perdenti russi? Magari più grande grazie sempre a qualche ulteriore concessione territoriale russa? Magari in grado di costruire un “blocco dell’Est” con altri Paese fuori e dentro la UE, in grado di agire autonomamente dagli attuali padroni NATO? Senza andare troppo lontano, sulla falsariga di una Turchia secondo esercito NATO al mondo e sempre più scomodo battitore libero?
https://t.me/legitimniy/14389

Non certo alla NATO. All’U-ccidente fa MOLTO più comodo un’Ucraina disgregata (3-4 parti) secondo scenario jugoslavo, distrutta economicamente così che ai russi restino solo macerie, in caso di vittoria, che poi è lo stesso che cercano di fare dalla fine dell’URSS con i russi stessi, cercando la divisione di quell’immenso territorio in staterelli decisamente più facili da controllare e da saccheggiare.

Il patàca, del resto, nulla dice di fronte alle pubbliche esternazioni di deputati e altre figure istituzionali polacche circa la “restituzione” dell’OVEST ucraino alla “grande Polonia”. Manda decine di migliaia di uomini a crepare nel DONBASS, punta a mobilitarne altre decine di migliaia per far fronte alle enormi perdite,
https://t.me/legitimniy/14385
ma sulla spartizione a OVEST tace. Come i fascisti a Salò, mero fantoccio contro il suo stesso popolo.

Del resto, lo diceva qualcuno due secoli fa:
“E il premio sperato, promesso a quei forti
Sarebbe o delusi, rivolger le sorti,
D’un volgo straniero por fine al dolor?”
Nessuno fa niente per niente. Ma non saranno certo media o cinegiornali luce u-ccidentali, men che meno una pubblica d-istruzione in odore di sanzioni disciplinari per i non allineati, a ricordare ad attempati studenti smemorati il Coro dall’Atto III dell’Adelchi. Per quelli di oggi, poi, il problema più non si pone: a memoria non si studia più neppure la formazione della propria squadra del cuore.

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Paolo Selmi
Saturday, 24 December 2022 18:48
24/12 ore 10:30 aggiornamento

MAR’INKA


Proseguono gli scontri casa popolare per casa popolare, ciascuna di esse trasformata dalle ff.aa. ucraine in avamposto dove piazzare unità e pezzi di artiglieria, leggera e pesante, secondo schemi prestabiliti. Come ad ARTEMOVSK, è la struttura urbanistica stessa a offrire possibilità di difesa, ovvero una base su cui costruire ulteriori fortificazioni e trinceramenti in cemento, sabbia e filo spinato. Ovviamente, partendo dal presupposto che le abitazioni di decine di migliaia di donne e uomini siano tutte “a perdere”, a prescindere dalla volontà degli stessi di resistere indefessamente all’“occupante”, piuttosto che di accoglierlo a braccia aperte come liberatore.

Il problema non si pone, e chi lo pone è un traditore: ogni casa come pezzo di cemento per il fronte, ogni corpo, ogni vita di civile come scudo umano per il fronte, e tutto questo perché lo decido e lo dico io.

Per i militari, il problema etico-politico è ancor più inesistente, non ci sono convenzioni, non ci sono mascheramenti già a monte: sono carne da cannone punto e basta. Quindi, sempre a MAR’INKA la 79° è sempre più biomassa per arricchire la terra e materia di addobbo nazionalistico dei cimiteri, una bandiera per ciascuna tomba.
https://t.me/milchronicles/1425

Per inciso, sono sempre di più i filmati che girano per i cimiteri ucraini, letteralmente inondati di bandiere, ovvero di soldati morti, dal più grande al più piccolo come questo:
https://t.me/WarDonbass/91983


Che è quanto sta accadendo: questo filmato mostra l’azione congiunta di GRAD, obici semoventi TJULPAN e carri armati nell’esecuzione di diverse missioni in aree veramente vicine l’una dall’altra. Smantellare una struttura fortificata a più livelli, comporta un livello di coordinamento e di sincronizzazione fra i diversi reparti e unità impegnati, il tutto per magari prendere un supercondominio, e da lì ripartire per quello immediatamente dopo, trasformato a sua volta in avamposto come il primo.
https://t.me/rybar/42265

BREVI DAL FRONTE

Un’intera unità di “mercenari” stranieri, ovvero soldati regolari in forza ai Paesi dell’EST NATO attualmente “in aspettativa”, è stata eliminata lungo la direttrice di DONECK.
https://t.me/epoddubny/14319

Prosegue incessante l’attività di respingimento e conquista di posizioni favorevoli da parte delle truppe russe lungo la linea SVATOVO-KREMENNAJA
https://t.me/vysokygovorit/10357
In questo caso, appare chiara l’intenzione di allontanare la linea di fronte oltre la riva del fiume che, pochi km più in là, taglia verticalmente l’area e costituirebbe una linea difensiva naturale esattamente come il DNEPR sotto CHERSON. Tradotto, ulteriore stabilizzazione della linea di fronte.

MUGIN-5, I “GERANI” CINESI

Ottimo lavoro di RYBAR che ha passato al setaccio le notizie relative all’impiego di DRONI cinesi acquistati dagli ucraini e lanciati stanotte CONTRO obbiettivi in CRIMEA (cartina compresa).
https://t.me/rybar/42258

Droni relativamente economici, evidente l’intenzione di riprodurre su questa parte della linea di fronte la stessa struttura offensiva adottata con successo dai russi dopo l’ingresso dei GERANI, ovvero degli SHAHED iraniani.

Ma i MUGIN-5 non sono i GERANI e la contraerea russa non è come quella ucraina. Risultato, attacco completamente fallito. Occorre però prestare MOLTA attenzione a queste dinamiche.

Senza sopravvalutarle, perché anche un trasformatore nella regione di BELGOROD è stato messo fuori uso, ma il danno è incomparabile rispetto a quelli che, in Ucraina, hanno subito la stessa sorte: in altre parole, la SCALA è imparagonabile. Ma nemmeno senza sottovalutarle, perché un drone è sempre un drone: un dispositivo bastardo in grado di sfuggire a radar e a contraerea o, come nel caso dei GERANI più recenti, di “sacrificarsi” per favorire l’identificazione di postazioni di contraerea da eliminare immediatamente col fuoco di controbatteria. Teniamo quindi presente che in circolazione ci sono questi nuovi attori.

PATRIOT, DALLA TRAGEDIA ALLA FARSA

Questa scheda, purtroppo in russo, riassume brevemente un argomento del quale si è parlato tanto, secondo me troppo. In attività dal 1982 (ha ragione quindi Putin nel dire che hanno una certa età…), io personalmente ne ho sentito parlare meno di dieci anni dopo, quando furono impiegati in funzione anti-SADDAM. Mi ricordo ancora quel nome, contrapposto nella retorica u-ccidentale di regime agli SCUD.
Creati per tirare giù aerei e missili, hanno una gittata dagli 80 ai 120 km, una batteria è stata gentilmente concessa ai servi della gleba ucraini: parliamo di POSTAZIONI collegate fra loro in un numero da 4 a 8 contenenti 4 missili ciascuna.
Naturalmente, anche una capra come me capisce che una postazione è un po’ pochino. L’approfondimento da cui sto traendo queste notizie sostiene che, per creare uno SCUDO, ne servirebbero decine o centinaia.
L’approfondimento sostiene che un GERANIO difficilmente sarebbe individuabile da questi radar.
Sempre lo stesso sostiene infine che anche i KINZHAL, missili ipersonici, stanno ai missili MIM-1104, lanciati dai PATRIOT, come lo struzzo da corsa BIP BIP sta a WILLY COYOTE: i secondi riescono a star dietro a missili veloci al massimi 2,2 km al secondo, mentre i KINZHAL superano i 4 km al secondo.
https://t.me/milchronicles/1418

Qui mi fermo. Non ho né gli strumenti, né le competenze per dire che l’operazione sia così inefficace come si dice. Anche se un’idea me la sono fatta, anche grazie alle informazioni che mi ha comunicato un mio amico decisamente più competente di me in materia, e che si tratta di un’operazione sostanzialmente propagandistica. Una postazione, in ogni caso, è poco o niente.

Infine, resta quanto sintetizzato da questo post russo, che mette alla berlina la retorica propagandistica capitalistica u-ccidentale contro uno dei suoi stessi prodotti:
“Una postazione PATRIOT costa 450-550 milioni di dollari
Un singolo razzo dei suoi costa 4 milioni di dollari
Ma tirar giù una batteria di 4 DRONI che vale 50 mila dollari… non ha prezzo!”
https://t.me/namarshe/3360

ENNESIMA STRAGE NATO DI CIVILI A CHERSON

Spero che la smettano. Oggi il cinegiornale luce che inizia per “an” e finisce con “sa” non l’ha neppure degnata della dovuta attenzione, forse perché ormai riconosciuto ovunque che era una notizia PALESEMENTE FALSA. Mentre a KRAMATORSK c’è voluto l’intervento involontario di Mentana per far sgonfiare, a livello mondiale, la bolla di fango mediatico che si era venuta a creare.

Spero quindi che la smettano. In questo caso, a scagionare i russi non sono i numeri di serie dei TOCHKA-U indirettamente ripresi dalle telecamere di Mentana, ma i pezzi di HIMARS ritrovati sul luogo della strage.
https://kherson-news.ru/society/2022/12/24/80660.html
Immagini diffuse da CANALI UFFICIALI UCRAINI, per giunta:
https://kherson-news.ru/society/2022/12/24/80791.html
et
https://kherson-news.ru/incident/2022/12/24/80816.html
E gli HIMARS sono MISSILI NATO, le V-2 che avrebbero dovuto ribaltare le sorti del conflitto… e che invece, quotidianamente, bersagliano DONECK, GORLOVKA, JASINOVATA… e oggi anche CHERSON! I missili che, ripetiamo, NON SI MUOVONO SENZA IL CANALE VERDE DEI PADRONI NATO. E' STATA QUINDI UNA STRAGE NATO. Bastardi. Hanno voluto montare il caso a ridosso del natale non ortodosso, quindi occidentale. Sulla pelle di poveri cristi. POVERI CRISTI CHE, LO RIPETIAMO, SONO RIMASTI LI’! NON SONO EVACUATI CON GLI ALTRI DALL’ALTRA PARTE DEL DNEPR! E QUESTO E’ STATO IL RINGRAZIAMENTO! USATI COME CARNE DA CANNONE PER SPOT PROPAGANDISTICI USO U-CCIDENTALE. Ancora, bastardi. DOPPIAMENTE, perché una volta scoperti si son difesi dicendo... che quelle schegge ce le avevan messe i russi. In una città dove ormai ti sparano a vista se hanno anche solo il sospetto che tu simpatizzi, per i russi. Con la caccia alle streghe di cui siamo stati testimoni e che abbiamo denunciato, nel silenzio generale dell'U-ccidente. Bastardi e senza più ritegno. Mentre i cinegiornali luce non pubblicheranno mai, in barba a una deontologia che NON hanno, nessuna rettifica, nessun trafiletto in piccolo. Nel fango, ormai, amano rotolarsi e sguazzare e pensano che sia quella la norma.

Aggiornamenti a seguire da domani.
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Paolo Selmi
Saturday, 24 December 2022 11:13
24/12 ore 10:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Gli sviluppi maggiori ci sono stati lungo la direttrice di ARTEMOVSK, da SEVERSK a TORECK.
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/24/20221224091745-b789aff1.jpg
MOLTO eloquente. Come già ipotizzato nei giorni scorsi, la liberazione di JAKOVLEVKA avrebbe creato ulteriori difficoltà alla linea difensiva ucraina. E così è stato. Infatti (freccia rossa in alto a est) si è creato un cuneo che minaccia la linea di approvvigionamento da SEVERSK a SOLEDAR. Ma non solo: SOLEDAR è ora attaccabile da NORD e SEVERSK da SUD.
A ben vedere, si sono creati “cunei” lungo tutta la linea. Su tutti ci sono pressioni fortissime per sfondare (le frecce rosse). E sfondare a questo punto è una minaccia concreta che i soldati ucraini DEVONO sventare, lungo una linea di SETTANTA KM all’incirca e non su uno, ma su diversi punti.

Aggiornamenti a seguire.
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Gianluca
Friday, 23 December 2022 13:20
Grazie sempre, Paolo. Continua così!. Auguri anche a te da tutti noi.
Gianluca & Co.
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Paolo Selmi
Friday, 23 December 2022 20:33
Grazie mille! Anche a voi! Domattina dovrei tornare a poter usare il PC! Ancora un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 23 December 2022 12:07
23/12 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Situazione sostanzialmente INVARIATA.

Fra SVATOVO e KREMENNAJA continuano le manovre di difesa attiva delle truppe russe, alla ricerca di nuove posizioni:
https://lnr-news.ru/politics/2022/12/23/111658.html

Più in giù, a SOLEDAR, continuano gli attacchi russi e le conseguenti perdite ucraine.
https://lnr-news.ru/society/2022/12/23/111647.html

Perdite che, come da bollettini precedenti, si originano sia per attacco dei russi, come nel caso qui sopra, sia per tentativi di contrattacco che ancora non accennano, nonostante l’esito sempre identico e le scarsissime prospettive di successo, ad avvenire, giorno dopo giorno.

Ad ARTEMOVSK la guerra casa popolare per casa popolare continua. Pezzi di artiglieria sono spostati sui tetti dei palazzoni, attorno ai cortili dei quali girano carri armati.
https://lnr-news.ru/society/2022/12/23/111646.html
I generali NATO hanno ordinato di tenere la città, costi quel che costi, e i costi purtroppo per la carne da cannone ucraina si vedono: brigate e reparti appena trasferiti vengono ben presto decimati.
https://dnr-news.ru/politics/2022/12/23/193007.html

ENNESIMA AUTOBOMBA

Questa volta a MELITOPOL’. I nazifascisti fanno l’unica cosa che gli riesce bene: seminare terrore.
https://t.me/boris_rozhin/73454
et
https://t.me/RVvoenkor/34438
Impuniti, per il momento.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Da oggi fino al 2 mattina il servizio procederà in modo discontinuo. Spero di riuscire almeno a coprirlo con un aggiornamento al giorno. Grazie mille a tutti, i migliori auguri a tutti... e tgnim bòta!

Aggiornamenti a seguire domani.
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Slav'sja Respublika
Friday, 23 December 2022 18:04
Auguroni a Paolo e a tutta la comunità.
P.S. In rete ho trovato sta foto coi 2 Fenomeni in bella mostra di sé...bella la cravatta scelta dal Capo dell'U-ccidente per l'occasione!...
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Paolo Selmi
Friday, 23 December 2022 20:31
Grazie mille! Giravano certe foto in rete... Un incontro passato alla storia! Un abbraccio e ancora tanti auguri!
Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 22 December 2022 19:34
22/12 ore 19:30 aggiornamento

TEMPO DI DISCORSI…

Ieri era il turno di SHOJGU e PUTIN, oggi è stato il turno di GERASIMOV… e PUTIN! Con un appendice abbastanza importante a quanto già detto ieri. Ma partiamo da GERASIMOV, comandante in capo delle forze armate russe.
https://t.me/mod_russia/22834

Il suo intervento (qui trascritto integralmente)
https://telegra.ph/Tezisy-vystupleniya-nachalnika-Generalnogo-shtaba-Vooruzhennyh-Sil-Rossijskoj-Federacii--pervogo-zamestitelya-Ministra-oborony-R-12-22
è stato molto utile per definire alcuni dettagli, già discussi e stradiscussi in queste ore e oggetto di rilancio praticamente ovunque, tranne ovviamente che per i cinegiornali luce u-ccidentali.
Recupero quindi dal sunto del sunto di un voenkor, relativamente alla parte ucraina, i punti salienti:

- la linea di fronte si estende attualmente su 815 km
— Линия фронта на Украине растянулась на 815 км;

- Nel quadro della SVO sono stati colpiti oltre 1300 obbiettivi critici per importanza del regime di Kiev
— В рамках СВО было поражено более 1300 критически важных объектов киевского режима;

- I missili ipersonici Kinzhal si sono rivelati non abbattibili dalla contraerea ucraina;
— Российские гиперзвуковые ракеты «Кинжал» оказались неуязвимы для украинской ПВО;

- Il lavoro del complesso militare industriale ucraino è stato paralizzato
— Парализована работа украинского ВПК;

- Attualmente la situazione sulla linea di fronte si è stabilizzata
— В данный момент обстановка на линии фронта стабилизирована;

- Il grosso degli sforzi delle ff.aa. ucraine è concentrato nel completamento dell’operazione nel Donbass
— Основные усилия ВС РФ сосредоточены на завершении операции в Донбассе;

- Da febbraio i Paesi occidentali hanno spedito in Ucraino 350 carri, 700 sistemi di artiglieria, 100 lanciarazzi multipli, 30 elicotteri, oltre 5000 droni e 5300 lanciamissili a spalla
— С февраля западные страны поставили на Украину 350 танков, 700 артсистем, 100 РСЗО, 30 вертолет, более 5000 БПЛА и 5300 ПЗРК;

- L’aiuto occidentale in Ucraina è stimato in 100 miliardi di dollari
— Западная помощь Украине оценивается в $100 млрд.
https://t.me/voenkorKotenok/43915

Non poco. Putin aggiunge al discorso di ieri, non solo che i Patriot sono obsoleti rispetto agli S-300
https://t.me/WarDonbass/91739
e che è la cosa che riportano i cinegiornali (cosa tra l’altro vera…), ma che

- gli USA in Ucraina “sono coinvolti” (вовлечены) da parecchio tempo, nel più ampio e profondo (ширше и глубже) senso del termine! A proposito di coinvolgimenti a stelle e strisce nel conflitto…

- Il popolo ucraino ha una parte che si definisce ancora parte di quella cosa strana che si chiama “russkij mir”, e che non sto qui a definire. A noi basti pensare che l’83% della popolazione sotto il regime di KIEV fino a 15 anni fa preferiva esprimersi con gli altri in russo, il 60% lo parlava in famiglia, il 38% lo considerava sua lingua nativa.
https://t.me/zastavnyii/88?single
Lasciam stare le percentuali, datate 2006, ma se un popolo si può cambiare in 15 anni allora tutti i genocidi compiuti dall’U-ccidente, a partire da quelli in America latina, in realtà sono non sono stati tali… incas, maya, atzechi, son diventati latini. Punto. Dov’è il problema? Dobbiamo ragionare così? Stesso discorso per l’attacco ignobile alla religione ortodossa, ovvero all’attacco alla confessione del 56% dei fedeli ucraini. E poi qualcuno a Roma parla di dialogo interconfessionale… avanti con gli altri punti, che è meglio.

- I russi proteggono queste persone, peraltro divise artificialmente da un regime che ha enfatizzato aspetti nazionalistici (e fascisti) nell’individuazione di un’ucrainicità da contrapporre ai russi, un’ostilità e una volontà di divisione artificiosa, oltre che artificiale, che è ideologica prima ancora che politica.

- I russi il conflitto ucraino, nato da questo regime e sviluppatosi con la complicità di un occidente che i russi li ha letteralmente “presi per il naso” (нас водили за нос), lo porranno a termine.
https://t.me/boris_rozhin/73406

In sintesi, tra i discorsi di ieri e quelli di oggi c’è una continuità. Il 2023 sarà molto lungo…

… E DI LAPSUS FREUDIANI

ZELENSKIJ parlava… e la traduttrice traduceva…
https://www.youtube.com/watch?v=77wsLT5XEis
tutto procedeva come da manuale cencelli, fino a quando non è uscita con questa frase:
“I hope that Congress will approve financial assistance for our CRIMES...”
(spero che il congresso approverà gli aiuti finanziari per i nostri CRIMINI”)

Doveva dire COUNTRY, probabilmente e la frase, nella retorica servilistica del patàca, avrebbe così trovato la sua giusta collocazione… ma qualcosa la ha fermata. Le ha fatto dire un’altra cosa. La verità? SICURAMENTE. Ringraziamo i lapsus freudiani della traduttrice, probabilmente schifata oltremisura delle cappellate che per deontologia doveva tradurre, per questo momento verità…

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 22 December 2022 12:28
22/12 ore 12:20 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sostanzialmente invariata, nel senso che prosegue la mattanza allo stesso ritmo dei giorni precedenti. Con avanzamenti nella zona urbana lungo la via FEDOR MAKSIMENKO.
https://t.me/rybar/42210
La carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222092707-f88c614b.jpg
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222092706-7c787bde.jpg
Ci dice ben poco, in questo senso.

Prosegue intanto la pagliacciata del regime di KIEV sulla stessa ARTEMOVSK: prima non valeva nulla, adesso è tutto, almeno a sentire le parole del patàca di ieri a Washington.
https://t.me/newsfrontnotes/31974
E’ tutto.. come sarà tutto fra poco il paese dietro, e poi quello dietro ancora. Tutto si, pur di prolungare l’agonia del popolo ucraino per soddisfare i padroni NATO.

DA SVATOVO A KREMENNAJA

Mentre ad ARTEMOVSK i rinforzi ucraini stanno giungendo in massa nel tentativo di STABILIZZARE la situazione, aumentando così le perdite in modo esponenziale, su questa tratta i padroni NATO non hanno ancora perso la speranza di poter CONTRATTACCARE. Ed ecco quindi due carte di produzione diversa ma molto simili fra loro:
https://t.me/smotri_z/9383
e l’immancabile RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222083424-0998d720.jpg
+
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/22/20221222083423-8c10f2c6.jpg
Lo schema è semplice. Le frecce azzurre indicano i punti dove si stanno ammassando truppe per contrattaccare. Presto, assisteremo all’ennesima strage, laddove già oggi le perdite si contano nel centinaio di unità al giorno lungo l’intera linea di fronte, come comunica laconicamente il bollettino quotidiano del Ministero della difesa.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 22 December 2022 08:44
22/12 ore 08:30 aggiornamento

TERRORISMO DI STATO: ATTENTATO A UN RISTORANTE A DONECK


È di qualche giorno fa la notizia di un attentato fallito a GERASIMOV, che ho letto “in diagonale” e che speravo decisamente di non riprendere. Fino a ieri sera, quando a DONECK sono piovuti colpi di artiglieria pesante su un ristorante, dove DMITRIJ ROGOZIN, ex capo di ROSKOSMOS, stava festeggiando il compleanno. Da Zacharčenko a oggi, nulla è cambiato: stessa tattica criminale.

Ma atteniamoci ancora ai fatti. Questo il filmato, girato quando ormai erano stati evacuati tutti (i sopravvissuti):
https://t.me/boris_rozhin/73334
e queste alcune immagini, pubblicate un’ora dopo:
https://t.me/boris_rozhin/73344

Rogozin è stato ferito e ricoverato con schegge varie in corpo. Stessa sorte al capo del governo della DNR, invitato alla cena.
https://t.me/epoddubny/14286
Due che non c’entravano nulla con gli “obbiettivi principali” sono, invece, morti
https://t.me/WarDonbass/91635
Mi correggo subito: i due c’entravano, eccome. Perché da otto anni e mezzo a questa parte basta vivere, passeggiare, fare la spesa, andare a scuola o al lavoro per essere subito dichiarato colpevole e condannato a morte, con sentenza eseguita all’istante. Gli abitanti di DONECK sono colpevoli di vivere, da otto anni e mezzo, senza quei bastardi nazifascisti che da otto anni e mezzo, ogni giorno, li bombardano.

Ci tengo a sottolineare che la NATO orchestra, la NATO pianifica, tutto, dalle coordinate GPS a cosa usare e quando farlo, questi cani infine eseguono. A volte neanche loro, perché non si fidano del risultato o del fatto che non sono in grado di impiegare le armi messe a disposizione, e allora eseguono loro stessi. Gli HIMARS sono “imboccati” fino all’ultimo. Ecco allora che cade ogni barriera fra i nazifascisti ucraini e gli u-ccidentali NATO. Barriere cadute da otto anni e mezzo, come nel programma di addestramento militare segnalato ieri, o nelle veline dell’OSCE su crimini come questo e ben peggiori di questo per tutto questo tempo, su MINSK e MINSK-2 usati unicamente “per prendere tempo”, come ammesso candidamente oggi non da un complottista, ma dalla MERKEL. Sottolineiamolo, quindi, questo dato: sepolto dal letame diffuso a tonnellate quotidianamente dai cinegiornali luce, non lo faremo mai abbastanza.

Lo fa anche Legitimnyj, un ucraino,
https://t.me/legitimniy/14373
che, in conclusione, si chiede quando, prima o poi, anche i russi cominceranno a fare lo stesso. A colpire anche le marionette inutili come il patàca, che via lui c’è dietro la fila. Così, per rappresaglia, occhio per occhio dente per dente, come si usa fare nell’U-ccidente civilizzato: d’altronde, se la strada per la civilizzazione passa nell’ammazzare civili e far saltare uno stabile pur di prendere uno che festeggia il proprio compleanno, occorrerà prima o poi prenderne atto e “civilizzarsi”. In otto anni e mezzo, in nove mesi di SVO, non è mai stato fatto. Preferiscono restare “barbari”. E, sinceramente, preferisco restarlo anch’io.

ZELENSKIJ CONTRO STALIN… PIZDEC!

Il LIBRO E MOSCHETTO ucraino ormai non conosce limiti (alla decenza): filmato da vedere
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20714
Recensione breve di questo "capolavoro" di “fantascienza ucraina”: il patàca viaggia nel tempo e, javelin sulle spalle, combatte contro Stalin. C’è un limite a tutto. Anche all’indecenza. L’ucraino che lo ha postato, commenta alla fine: пиздец, pizdec, “fottuto”, più o meno da usare come il nostro fanculo. “I nostri bambini dovrebbero leggere questo…” Si, e attenti alla puntata successiva, quando porterà i patriot direttamente dietro i cancelli dell’ermitage… contro i bolscevichi nel 1917! Pizdec!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 21 December 2022 19:30
21/12 ore 19:10 aggiornamento

250 UFFICIALI UCRAINI MORTI IN MENO DI UN MESE AD ARTEMOVSK PER COLPA DELLA NATO


Giovani ufficiali, che stanno morendo a frotte da fine novembre ad ARTEMOVSK. Dovevano essere quelli in grado di tenere, di risolvere la situazione. Li avevano mandati ad addestrarsi in GERMANIA apposta. Missione JMTG-U (Joint Multinational Training Group - Ukraine)

Guardate qui, c’è tutto: since 2015!
https://www.7atc.army.mil/JMTGU/

La faccio breve. Gli istruttori NATO hanno addestrato questi ufficiali ALLA SOLUZIONE AZERA DEL CONFLITTO DEL DONBASS! Da OTTO ANNI A QUESTA PARTE! Quindi, li hanno addestrati per prendere DONECK e massacrare ribelli. Ovvero, per ATTACCARE. Qui, devono fare il contrario, non sanno come fare e STANNO PAGANDO GLI ERRORI COMMESSI OGNI GIORNO NELL’AFFRONTARE CIO’ PER CUI NON ERANO STATI ADDESTRATI, MORENDO A FROTTE: 250 ufficiali in meno di un mese. Errori di valutazione del potenziale nemico, errori di posizione e di manovra, errori proprio di approccio: andavano e vanno a cercare protezione dove non devono, col risultato che poi l’artiglieria pesante letteralmente li finisce, nella trappola dove sono andati da soli a ficcarsi. Questo, al netto del fatto che anche le corazze antiproiettile cominciano a scarseggiare.
https://t.me/milchronicles/1412
E in questa configurazione nefasta, qualcuno ha il coraggio di girare video ignobili.

ANCORA SUL FALSO DI BACHMUT

Torniamo su questo falso. Non per infierire, ma perché 250 ufficiali morti, più le migliaia di soldati semplici che hanno fatto la stessa fine, non meritano questa ulteriore beffa. Entrambe le fonti che seguono sono UCRAINE, fra i canali telegram più informati a livello di informazioni riservate. Ed evidentemente non hanno gradito questa vera e propria presa per i fondelli. Ya basta.
REZIDENT fa notare che le fabbriche ad Artemovsk sono distrutte, TUTTE. Quindi quella fabbrica NON potrebbe mai stare, in questo momento, ad Artemovsk. Primo. Secondo, il video è stato analizzato dai loro colleghi e risulterebbe filmato PRIMA di ieri. La data è stata modificata poi. Quindi la consegna delle medaglie e tutto quanto riportato nel video è accaduto giorni fa, non ieri. Tra l’altro, nessun video “all’aperto” del suo arrivo è disponibile.
https://t.me/rezident_ua/15619
LEGITIMNYJ, nel commentare REZIDENT, ribadisce il concetto, dice che più che nel Donbass non è stato e nota che anche nel breve filmato non nomina da nessuna parte che “è a Bachmut”. Quando invece un’azione di questo tipo sarebbe dovuta essere oggetto di un’ENFASI non da poco.
https://t.me/legitimniy/14369
A questo punto, unisco i puntini, giorni fa è stato girato un video buono per tutte le stagioni, uso “public relation” per i padroni americani. Nel frattempo, la situazione ad ARTEMOVSK si è ulteriormente aggravata. E un presidente che fa come sua moglie, ovvero “tenete duro”+”achats a parigi” nella configurazione “tenete duro”+”selfie al campidoglio”, non era tollerabile, almeno così gli è stato detto. Ecco allora la trovata: postdatare quel video e localizzarlo, per atto di fede, ad ARTEMOVSK. “A questo punto nessuno può più dire che me ne sbatto, sono andato persino in bocca al nemico!”: non fa una piega… ma nella maniera maldestra con cui è stato orchestrato e fatto il tutto, sgamato in questa maniera indecorosa, il “falso di bachmut” rischia di ritorcerglisi contro. Perché a crepare non ci vanno gli americani che investono i loro sporchi dollari, e che si fanno intortare anche con molto meno, ma un popolo sempre più allo stremo. E sempre più in corto circuito con questo regime e i suoi ordini suicidi sempre più assurdi, sempre più incomprensibili. E mentre muoiono a decine ogni giorno, lui fa “quello che va”. Impavido. Ya basta.

SESSIONE ALLARGATA DEL COLLEGIO MINISTERIALE DELLA DIFESA: LE CONCLUSIONI DI SHOJGU E PUTIN

Oggi si è svolta la megariunione di fine anno del Ministero della difesa e varie branche a esso connesse, con intervento anche di Vladimir Putin.
https://t.me/WarDonbass/91525
Scremare gli argomenti di ore di interventi è come passare al setaccio l’acqua del Ticino in cerca di pagliuzze d’oro (dalle mie parti lo fanno ancora, un tempo la gente del fiume riusciva così a metterne insieme abbastanza da permettersi le fedi matrimoniali…)… proviamoci:

Dall’intervento di SHOJGU,
- Sulla linea di fronte si trovano ufficiali, artiglieri e altre unità speciali NATO
- Su KIEV hanno gli occhi puntati OLTRE 500 SATELLITI NATO
https://t.me/WarDonbass/91552
(e io… estica… ma quanti cavolo di satelliti NATO ci ronzano sulle capocce? Pronta la risposta, dalla NATO stessa: “More than half of the 3,000 active satellites orbiting the Earth belong to NATO members or companies based on their territory.”
https://www.act.nato.int/articles/nato-space-policy-launches-activity-act
Quindi oltre 500 satelliti significa che, grosso modo, 1 satellite NATO su 3 è puntato su KIEV!
- 27 PAESI HAN GIA’ SPESO OLTRE 97 MILIARDI DI DOLLARI IN ARMAMENTI DESTINATI ALL’UCRAINA
https://t.me/WarDonbass/91551
Il che significa, unito ai due punti precedenti, che la DEMILITARIZACIJA ucraina è finita da tempo… restano solo carne da cannone e residuati bellici ex-sovietici, qualitativamente inferiori (e anche quantitativamente ormai, dopo tutti questi mesi), da impiegare laddove si necessita un impiego massificato, tradotto laddove occorre mandare qualcuno al massacro. Tutto ormai si appoggia PRINCIPALMENTE su
- Investimenti del complesso militare-industriale NATO, ovvero
- Tecnologie e armamenti NATO
- Operati perlopiù da specialisti NATO, che fanno riferimento a una precisa
- Catena di comando NATO, la quale a sua volta si avvale di una
- Catena di informazioni NATO.
La guerra continua, quindi, e la Russia è pronta a reggere tempi che si allungano.

Dall’intervento di PUTIN,
- Il Ministero della difesa DEVE ascoltare la voce dei soldati e degli ufficiali, anche le loro rimostranze più di pancia, e trarne conclusioni e risposte adeguate.
https://t.me/rusich_army/6925
La comunicazione deve avvenire a DOPPIO senso. I riscontri dal basso devono essere non solo tenuti nella dovuta considerazione, ma diventare motore di cambiamento all’interno delle ff.aa.
- Alle forze armate non deve mancare nulla, l’apparato produttivo è e deve essere orientato a soddisfare i suoi bisogni
https://t.me/zastavnyii/2395
- L’esercito si potenzia e cresce, giorno dopo giorno (a differenza di quello ucraino che perde pezzi),
https://t.me/WarDonbass/91529
- Si va fino in fondo, si va fino alla vittoria
https://t.me/zastavnyii/2395
- In particolare, ampio spazio va dato alla questione del perfezionamento dei DRONI. Si stanno rivelando risolutivi e stanno rivoluzionando il modo di condurre azioni impostate sinora altrimenti.
https://t.me/zhivoff/7555
- Questo implica una sempre maggiore capacità di operare rapidamente, aumentando il coordinamento fra i vari gruppi che si muovono congiuntamente, l’impiego di sistemi sempre più automatizzati, l’efficacia di risposta di una controbatteria sempre più veloce, eccetera
https://t.me/sashakots/37764
- La SVO sta creando una nuova leva di ufficiali e quadri che dovranno poi trovare il loro posto in tutte le accademie militari e centri di addestramento come docenti
https://t.me/sashakots/37764

Sicuramente mi sarò dimenticato altre cose anch’esse importanti, ma già questi punti sono a mio avviso fondamentali per una comprensione delle dinamiche in corso e delle linee di sviluppo da loro tracciate per l’anno a venire.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 21 December 2022 12:50
21/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


In mattinata è giunta notizia della liberazione del villaggio di MATSJUTOVKA. Qui in cartina si vede bene:
https://t.me/boris_rozhin/73245
Così come si vede bene il (relativamente) grosso agglomerato urbano a S-E: è KUPLJANSK
Assistiamo, su questa direttrice, non solo a un’inversione di tendenza rispetto agli attacchi kamikaze delle forze NATO (sempre meno, sempre più costrette a tornare in difesa), ma al tentativo evidente, da parte delle forze russe, di SPINGERE LE FF.AA. NATO QUANTOMENO ALDILA’ DELLA RIVA DESTRA DEL FIUME OSKOL, come mostra anche questa cartina.
https://t.me/yurasumy/6645
Partendo da NORD, dove la riva è già in mano russa, e scendendo progressivamente fino a OVEST di KREMENNAJA. Vedremo questo movimento se e come avrà sviluppi.

ARTEMOVSK ridotta a campo di battaglia, con scontri casa per casa, come mostra questo filmato ucraino, mentre riprende i propri carri armati muoversi fra case popolari disabitate (al netto di eventuali ostaggi negli scantinati) quanto devastate.
https://t.me/voenkorKotenok/43868
La scelta di ridurre ogni centro urbano a una MARIUPOL’ da distruggere, senza alcuna preoccupazione per chi vi abita e che in teoria si pretende di “difendere”, gli si ritorcerà contro. In ogni senso. E’ già successo a MARIUPOL’, succederà anche ad ARTEMOVSK.
Per inciso, sempre ad ARTEMOVSK è stata segnalata la distruzione IERI di una colonna ucraina in arrivo:
https://t.me/WarDonbass/91484
Che le vie d’accesso siano ormai sotto tiro dei russi lo sappiamo da giorni, da quando abbiam visto quei palazzoni dove avevano piazzato i pezzi di artiglieria sotto tiro. Questa è un’ulteriore prova, del fatto che oltre a obbiettivi statici i russi sono in grado di colpire obbiettivi in movimento. In tutto questo il patàca, con l’aereo a Ramstein già sulla pista che lo aspettava poche ore dopo, si sarebbe arrischiato a saltare da una trincea all’altra sotto le pallottole che fischiavano, magari passando a fianco di quel carro armato? “Ma mi faccia il piacere!”… avrebbe detto qualcuno.

Su tutti gli altri fronti, prosegue incessantemente lo schiacciasassi, come da bollettino di oggi del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22804

MANCO A FARLO APPOSTA…

A proposito di visite. MEDVEDEV si è appena visto con XI,
https://t.me/smotri_media/34298
in visita ufficiale a Pechino, con la consegna al Capo di stato cinese di una missiva ufficiale di PUTIN.
https://t.me/vityzeva/75530
Di fatto, il matrimonio di interesse fra cinesi e russi è in piena luna di miele.

Pertanto, dal punto di vista degli equilibri mondiali e della polarizzazione delle attuali forze in campo, FORSE, ma FORSE, questa visita vale qualcosina. Anche solo due righe, un trafiletto, giusto per informare un popolo italiano in tutt’altre faccende affaccendato fra cui l’arduo compito di far quadrare, anche quest’anno, i soldi in tasca con i capponi e i capitoni.

Ma sul cinegiornale luce per eccellenza, quello sempre da quattro lettere che inizia con “a” e finisce con “a” e che dà la linea agli altri, la notizia non compare: mentre, ça va sans dire, compare già l’annuncio della Pelosi che “invita” il patàca a parlare al parlamento a stelle e strisce. Se si voleva, ancora una volta, una cartina al tornasole per valutare le veline di regime in U-ccidente oggi, manco a farlo apposta, ne è arrivata una sotto l’albero.

QUASI 250

Fra proiettili e missili, gli attacchi di artiglieria pesante dalle 06:00 del mattino del 20/12 alle 06:00 del mattino del 21/12. Oltre 230 quelli del giorno precedente. Colpiti anche i rioni più periferici a SUD-EST, quelli più lontani dalla linea di fronte:
https://dnr-news.ru/society/2022/12/21/190581.html
Segno, quest’ultimo, che le nuove armi NATO hanno una gittata maggiore dei vecchi residuati usati sinora per radere al suolo la parte NORD-OCCIDENTALE fin poco dopo il centro. Anche qui, nessuno dice nulla. DONECK, GORLOVKA, JASINOVATAJA per l’U-ccidente, Vaticano compreso, non esistono: da otto anni e mezzo sono scomparsi dal radar.

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Paolo Selmi
Wednesday, 21 December 2022 08:40
21/12 ore 08:30 aggiornamento

IL PADRONE CHIAMA: SULLA PIÙ FANTOZZIANA CENA AZIENDALE DAI TEMPI… DI FANTOZZI


Con un’unica differenza, formale: qui, non ci sarà né il “triplo filotto reale ritornato con pallino, coglionazzo!”, né il finale con “prendo la vecchia!”.

Con un’unica differenza, sostanziale: questo non è un racconto satirico, ma ci sono centinaia di migliaia di morti veri, con un nome e un cognome, sulla coscienza sia del padrone, che del suo burattino. Chiedo perdono per l’uso improprio della parola “coscienza” per entrambi, era per rendere l’idea.

Probabilmente è già arrivato, alle sei del mattino aveva passato l’atlantico su questo volo partito da Ramstein, così come tracciato su flightradar:
https://t.me/ukraina_ru/123242

Aveva fretta, il patàca. Ieri il padrone lo aveva chiamato, oggi era l’ultimo giorno utile, poi domani negli USA tutti a casa, i deputati. Gli aveva detto: porta pentole e verdure per la dimostrazione alle camere, il gas te lo offriamo noi.

Già, perché il patàca va negli USA come il peggior piazzista della più scalcagnata tivvù privata degli anni Ottanta. Con una bandiera firmata da soldati che facevano finta di essere ad ARTEMOVSK quando invece erano a decine di km di distanza, come sbugiardato dalla “location” stessa del video filmato. Quella bandiera sarà esibita e “donata” (uno scambio non è un dono) ai deputati, pardon, agli invitati alla cena aziendale, così da convincere i più recalcitranti a votare per il sostegno militare anche nel 2023. Opinione condivisa “bipartisan” da giornalisti russi e ucraini:
https://t.me/vityzeva/75523
et
https://t.me/legitimniy/14364

La “democrazia” ha bisogno dei suoi rituali e dei suoi giullari, o pagliacci. A cui peraltro, nel caso del patàca, “vestire la giubba” riesce benissimo. Fai il “democratico” “pacifista” nelle elezioni contro Porošenko? Fatto. Diventa subito dopo guerrafondaio per la soluzione finale, “azera” nel Donbass? Fatto. Gira la scena della consegna della bandiera al fronte prima di venire alla cena aziendale? Fatto! È la materia prima che fa pietà, come nelle peggiori telenovele… la buona volontà c’è sempre.

Il padrone chiama e tutti rispondono. Anche i deputati. È stata una cena aziendale a sorpresa, non di quelle che avvisano un mese prima “così non ci son scuse per non andarci”. Quindi si narra che la Pelosi abbia avuto il suo bel daffare, con telefonate a raffica, a non far partire gli eletti dal popolo già oggi, “perché tanto non c’è un cazzo da fare”.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20699
“No, oggi arriva il venditore di materassi, e noi DOBBIAMO assistere alla dimostrazione (senza obbligo di acquisto)”. Il padrone chiama, nessuno si senta esentato.

Il padrone, naturalmente, è il padrone vero. È il complesso militare industriale. È quello che è riuscito finalmente nell’impresa di autorizzare la venuta su suolo ucraino dei Patriot:
https://t.me/WarDonbass/91474
Sarà un’altra propaganda scopo vendita. Ma di un altro livello. Tra padroni, tra “addetti ai lavori”. Che potranno vedere in azione i prodotti che poi andranno a ordinare. E fa niente se ci vogliono novanta persone per farli andare, di cui al momento nessuna ucraina perché non basta leggere le prime due pagine del manuale di istruzioni e poi è tutto “plug and play”. No, occorrerà un addestramento, non si capisce bene dove. Probabilmente, per farci qualcosa sin da subito e in maniera efficace occorrerà prendere migliaia di uomini dalle unità speciali e mandarli “in aspettativa” per poi assumerli come “mercenari”, come già fatto da mesi del resto.
https://t.me/legitimniy/14365

Ma il primo passo è la farsa della consegna della bandiera. Direttamente da “Bachmut” (virgolette d’obbligo per due motivi: primo perché non erano lì, secondo perché non si chiama così) Col patàca, pardon, col “presidente”, in persona.

Chissà se dopo il buffet ci sarà la partita di biliardo...

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Paolo Selmi
Tuesday, 20 December 2022 19:33
20/12 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata fra SVATOVO E KREMENNAJA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220165047-36eb10fd.jpg
Nessun movimento di fronte di rilievo. La cosa che fa specie, che fa VERAMENTE specie, è che in queste condizioni si stiano ancora ammassando truppe ucraine per provare, nuovamente, ad attaccare KREMENNAJA.
https://t.me/rybar/42168
Naturalmente, finché ci saranno questi generali NATO e finché molti dei trecentomila soldati russi saranno ancora in addestramento, a questi ultimi converrà giocare di rimessa e infliggere quante più perdite possibile.

Ma non solo. Anche tenere a tutti i costi ARTEMOVSK ha il suo prezzo. Un prezzo ENORME. E aumentano i casi di diserzione, di resistenza passiva, di stanchezza, fra una popolazione essenzialmente stanca.
https://antifashist.com/item/nenarodnaya-vojna-ili-problemy-massovogo-dezertirstva-v-vsu.html
Nuove leggi speciali contro chi non esegue gli ordini, volute dal mascellone e ratificate dal patàca. Disciplina. Si, ma anche credibilità, dignità, responsabilità, attenzione verso i propri uomini. Queste ultime cose nelle leggi speciali non compaiono… chissà perché.

A proposito di ARTEMOVSK, proseguono incessanti i combattimenti e questa è la situazione a KLESCHEEVKA, poco più a sud.
https://t.me/brussinf/5406
Qui si sta concentrando l’azione, anche se la sua liberazione sarà tutt’altro che semplice, sia per la posizione che crea terrapieni naturali da cui è più semplice difendersi, sia per i campi minati e le fortificazioni approntate. Vedremo. La sua liberazione sarebbe un’ulteriore iattura per i generali NATO, con un’ulteriore spina nel fianco di una difesa sempre più traballante.

Stesso discorso più a sud, verso MAR’INKA dove prosegue l’opera di liberazione, casa per casa, e conseguente cedimento della linea difensiva ucraina:
https://t.me/epoddubny/14260

CIAK SI GIRA...

Oggi si sarebbe verificata una visita-farsa, molto “virtuale”, di Zelenskij ad Artemovsk. Una “visita” alla quale non credono gli stessi ucraini
https://t.me/legitimniy/14362
https://dnr-news.ru/politics/2022/12/20/190130.html
Ma ci crede il cinegiornale luce per eccellenza, appena verificato compare nella sua pagina iniziale. Non compaiono ali di ospedali saltate per aria, ma queste notizie palesemente false si. Chi ha studiato il video, tra l’altro ha ricostruito dallo sfondo dei bollitori, delle grosse caldaie a gas (Видео снято в работающей газовой котельной). L’unico posto dove lavorano ancora, non è ad ARTEMOVSK, non è neppure a KONSTANTINOVKAo a CHASOV JAR (in entrambi i posti è da tre giorni che manca la corrente), quindi almeno almeno a KRAMATORSK e SLAVJANSK
https://t.me/namarshe/3271
Dove peraltro ormai è uso fare selfie, come ben sappiamo. Comunque, appena saputo di questa performance, il capo dei wagnerovcy ci è andato per davvero, dai suoi alle porte di ARTEMOVSK, e ha invitato pubblicamente Zelenskij a incontrarlo lì, faccia a faccia.
https://t.me/WarDonbass/91429
Da KIEV, dove il patàca si trovava già in quel momento, era un po’ difficile…

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Paolo Selmi
Tuesday, 20 December 2022 12:57
20/12 ore 12:30 aggiornamento

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE (MA SE PREVENIRE NON E’ ANCORA POSSIBILE… CHE FARE?)


Traduzione integrale dell’analisi di Boris Rozhin sui bombardamenti che terrorizzano DONECK, e di cui questo video mostra le conseguenze circa l’ala dell’ospedale attaccata ieri notte:
https://t.me/boris_rozhin/73173
Più che un’analisi è una sintesi di ragionamenti e discorsi che si trascinano da tempo, da otto anni e mezzo e che da nove mesi si pensava, si sperava potessero addivenire a una svolta. Invece, e gli attacchi di ieri e dell’altro ieri ne sono stati dimostrazione lampante, niente. ANCORA, e questo è importante ribadirlo, PER IL MOMENTO. Si tratta di un’analisi lucida, da un lato, e che tiene conto dell’opera fatta in questi nove mesi per spostare la linea di fronte, per allontanarla dalla città rebelde.

Sulla discussione riguardo gli spari verso DONECK.
По дискуссии относительно обстрелов Донецка.

1. L’unico modo sicuro di diminuirne l’intensità, è liberare il DONBASS OCCIDENTALE (ovvero, i territori a OVEST di DONECK, NdT).
1. Единственный надежный способ снизить интенсивность обстрелов города это освобождение Западного Донбасса.

2. La lotta di CONTROBATTERIA è necessaria, ma può soltanto influire INDIRETTAMENTE sull’intensità degli spari, dal momento che il nemico, essendo messo in condizione di portare i suoi colpi terroristici da posizioni coperte, deve continuamente cambiare posizione. Ma anche in caso di REAZIONE IMMEDIATA DEL FUOCO DI CONTROBATTERIA, l’unica cosa che si ottiene sono le perdite nemiche che aumentano, ma non la garanzia che non ci saranno spari.
2. Контрбатарейная борьба необходима, но она может лишь косвенно влиять на интенсивность обстрелов, в силу того, что противник осуществляя террористические обстрелы с закрытых позиций не стоит на месте. И даже при самой скоростной реакции, можно лишь повысить издержки для ВСУ, но не гарантировать отсутствие обстрелов.

3. Più si allontana la linea di fronte da DONECK, più si riducono le tipologie di armamenti che è possibile impiegare per sparare. Nelle condizioni attuali è indispensabile allontanarla almeno di 30-40 km, per impedire al nemico di impiegare i comuni lanciarazzi multipli e l’artiglieria da 155 mm.
3. Чем дальше фронт от Донецка, тем меньше номенклатура вооружений, которая может использовать для обстрелов. В текущих реалиях фронт необходимо отодвинуть хотя бы на 30-40 км, чтобы лишить противника возможности использовать обычные РСЗО и 155-мм артиллерию.

4. Certamente, persino in quel caso il nemico potrà sparare con armi a più lungo raggio, come lanciarazzi multipli più pesanti, missili tattici, eccetera, ma farlo sarà più difficile, e l’efficacia di questi attacchi sarà di gran lunga inferiore.
4. Разумеется, даже в этом случае противник может использовать отдельные дальнобойные орудия, тяжелые РСЗО, ОТРК и т.п. для обстрелов, но делать это будет труднее, дороже, а эффективность этих обстрелов будет еще ниже.

5. D’altro canto, prendere AVDEEVKA di per sé potrebbe non portare ad alcun risultato sostanziale per le ff.aa. russe: i risultati non sarebbero garantiti, mentre garantite sarebbero pesanti perdite, e gli spari su DONECK continuerebbero durante l’attacco, e probabilmente anche dopo. Questo è il dilemma su questa direttrice.
5. С другой стороны, какой-нибудь лобовой штурм Авдеевки ничего существенного ВС РФ не обещает, так как результат тут не гарантирован, существенные потери гарантированы, а обстрелы Донецка во время штурма будут продолжаться. Собственно в этом и состоит дилемма.

6. Nelle attuali condizioni, non ci resta che continuare a spingere su MAR’INKA e muoverci verso KRASNOGOROVKA e KURACHOVO. Oltre a continuare a respingere la difesa nemica in zona VODJANOE e verso TONEN’KOE.
6. В текущих реалиях, надо дожимать Марьинку и двигаться на Красногоровку и Курахово. Ну и пытаться продавливать оборону противника в районе Водяного в направлении Тоненького.

https://t.me/boris_rozhin/73169

Ci sarebbe poi la terza opzione: Chiedere al sergente Vas’ja, mentre fa manovra sul suo otto assi in Siberia, di toccar dentro, “inavvertitamente”, un tasto di quelli sulla plancia che non si devono mai toccare per nessun motivo, dopo aver puntato “casualmente” in una certa direzione… e vedere cosa succede. Paradossalmente, questa e tutte le opzioni teoricamente possibili anche restando nel campo di armamenti convenzionali, opzioni peraltro usate ampiamente dalla NATO anche quando non si chiamava ancora NATO (Dresda docet), non è compatibile con le finalità della SVO. Ancora una volta. I russi non sono la NATO, che fanno stragi di civili a RAQQA (anche qui, con reazioni risibili da parte dell’U-ccidente). Gli ucraini conducono in tutte queste città che usano come bastioni, non solo AVDEEVKA che bastione lo è da otto anni e passa, ma anche ARTEMOVSK che bastione lo è diventato da qualche mese, una difesa CASA PER CASA, EDIFICIO PER EDIFICIO, utilizzando i CIVILI come SCUDI UMANI. I russi stanno LIBERANDO IL DONBASS, non possono – per ovvi motivi – raderlo a suolo insieme alla sua popolazione che tale liberazione aspetta da otto anni.

Il problema, quindi, è duplice: da un lato, allontanare la linea di fronte di decine e decine di km per mettere in sicurezza DONECK; dall’altro, farlo senza fare le stragi di civili che un impiego indiscriminato del potenziale offensivo PUR a disposizione INEVITABILMENTE comporterebbe. Accettare quindi di DOVER combattere su un terreno congeniale alle ff.aa. ucraine, che fra MAR’INKA e AVDEEVKA hanno costruito una linea fortificata a più livelli e scaglioni. In otto anni. Farlo però decisamente PO-RUSSKIJ, alla loro maniera, mantenendo loro l’iniziativa: metro dopo metro, casa dopo casa. Nel frattempo, tener conto che quei bastardi CONTINUERANNO A SCARICARE le loro cartucce contro i civili. Se saranno le ULTIME cartucce o no, dipenderà PERTANTO da un’azione sul campo difficilissima. IN CORSO DA MESI. In ogni caso, le truppe NATO sanno che presto non potranno farlo più, almeno COME lo stanno facendo ora. Puntando anche i mortai più scarsi, residuati da arsenali sovietici e già allora in disuso, e PUR TUTTAVIA facendo danni enormi. E allora ci danno dentro. Cercando di portare le forze russe a reagire con mosse false. Quelle che paventa Rozhin e che porterebbero gli attaccanti a perdite dolorosissime. Mosse che finora non ci sono state. Ma picchia oggi, picchia domani, tanto in U-ccidente tutti chiudono occhi, bocca e orecchie, magari qualcosa ne viene fuori. Tattica meschina e criminale, tipica nazifascista, since 1941 e anche prima, se vogliamo estenderla agli abissini gassificati da noi che anche in quell’epoca dannata ci autoclassifichiamo “brava gente”. Ma anche lì, queste cose non si studiano sui libri di storia.

Quindi, che fare? Proseguire su questa linea, andare avanti, incessantemente, fino in fondo. Tertium non datur.

DAL FRONTE

Aggiungiamo alle considerazioni già svolte, circa la tattica dello “schiacciasassi”, un’altra, ASSOLUTAMENTE DEGNA DI ATTENZIONE. FRA LUGLIO 2022 e DICEMBRE 2022 CI SONO TRECENTOMILA SOLDATI RUSSI DI DIFFERENZA: parzialmente arrivati, secondo me non la metà dichiarata ma MOLTO meno, in arrivo, in addestramento e pronti a venire.

Non è uno schiacciasassi e basta come a luglio. E’ uno schiacciasassi che nessuno, NESSUNO, sa SE, COME e QUANDO diventerà qualcos’altro. In virtù dei numeri e degli equilibri completamente cambiati.
A questo aggiungiamo le INGENTI PERDITE QUOTIDIANE, in termini di uomini e mezzi, ucraine e NATO, come confermato anche dal bollettino di oggi del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22779
A questo aggiungiamo che il terreno, lentamente ma inesorabilmente, continuano a perderlo. Specialmente intorno ad ARTEMOVSK (carta aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220102215-1de9f040.jpg
e con legenda in italiano)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/20/20221220102212-1906ec92.jpg
E aggiungiamo, infine, che queste continue perdite non solo indeboliscono le forze NATO, ma gli renderanno molto meno efficace una eventuale controffensiva, specialmente in questo periodo. Renderanno, infine, molto meno efficace anche qualsiasi difesa. L’esercito ucraino in un anno si è indebolito, non rafforzato. Ha dato fondo alle proprie scorte e gli “aiuti” NATO non le hanno adeguatamente rimpiazzate. Ha dilapidato una ricchezza notevole, frutto dell'eredità lasciata dalal seconda repubblica socialista sovietica per importanza, grazie e soprattutto a una politica dissennata dei suoi dirigenti, proni ai diktat NATO. Vedremo gli sviluppi.

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Paolo Selmi
Tuesday, 20 December 2022 08:35
20/12 ore 08:30 aggiornamento

ALTRO PEZZO DELLO STESSO OSPEDALE COLPITO IER NOTTE, NELL’INDIFFERENZA GENERALE!

Ieri notte altro attacco dei nazifascisti NATO (non solo ucraini, NATO) a un obbiettivo veramente strategico dal punto di vista militare, economico, infrastrutturale: LO STESSO OSPEDALE DELL’ALTRO IERI, MA UN’ALTRA ALA!

Ovviamente, cinegiornali luce zitti e la nostra denuncia che cade al vento come sempre. Ma intanto la facciamo, e a gran voce.

Video della videocamera di sorveglianza, la stessa dell’altro ieri, immagini praticamente simili:
https://t.me/epoddubny/14238

Video della facciata sventratata (questa volta la nr 10, l’altro ieri la nr 6)
https://t.me/vityzeva/75478

Vista anche dall’interno, un cortile chiuso, probabilmente ala frequentata solo di giorno, per fortuna nessun ferito, visti i danni:
https://t.me/epoddubny/14239

Video dei netturbini, dei kommunal’ščiki che hanno pulito il marciapiede dalle macerie dell’ALTRO IERI. Mi associo, per il nulla che può valere, a una medaglia d’oro al valore civile per questi eroi che ogni giorno cercano di riportare una parvenza di vita civile in una città martoriata da quasi nove anni ormai di sangue innocente versato.
https://t.me/RtrDonetsk/13295

Dov’è l’ONU? Dov’è l’OSCE? Dov’è la UE? Dov’è il Vaticano? Dove sono tutti? A cercare di girare la frittata, ecco dove sono. A fabbricare articoli ignobili come questo: “La Russia attacca l’infrastruttura, sotto una foto di un edificio sventrato e sotto in piccolissimo, una didascalia che parla di DONECK!”
https://t.me/ukr_leaks/4185
E probabilmente solo perché esiste da quelle parti qualche legge che lo impone. Da noi, che siamo più U-ccidentali ancora, questa legge non esiste e la Stampa poteva uscire con quella prima pagina ignobile di mesi fa: titolone su strage (russa, ovviamente) e mega foto straziante… di DONECK! Stesso discorso ieri sul cinegiornale luce per eccellenza. Senza nemmeno la scritta in piccolo da dire “io ce l’ho messa, siete voi che non la leggete…”, come per le clausole delle assicurazioni. La struttura comunicativa è la stessa. Lo pseudogiornalismo anche.

“Nessuno ci ascolta, nessuno ci aiuta, se non noi stessi”. (“Нас никто не услышит, нам никто не поможет, кроме нас самих.”)
https://t.me/KotNaMirotvorze/15107
Questo commenta un voenkor ieri notte, a caldo. Sinceramente, non mi sento di dargli torto.

Avevo anche preparato una bozza di inserto breve sulle contraddizioni in seno al potere di questi bastardi al potere, con pezzi di Sluga Naroda che si staccano,
https://t.me/legitimniy/14360
con quella befana che fa il reportage a DONECK e poi si dichiara né di qua né di là (e infatti di due attacchi in due giorni non proferisce parola, è troppo attenta a quante visite riceve, è il numero che appare in questo unico post di ieri, fatto da una che è “social” fino al midollo, che aspira a fare da “influencer”, la dice tutta)
https://t.me/panchenkodi/3553
Col ministero della difesa UCRAINO che, di fatto, smentisce il patàca dicendo “che cacchio gioisci, imbecille! Questi attaccano quando vogliono, anche con la nebbia, hanno A50-U sempre in aria con radar in grado di vedere cosa si alza in volo, quando e dove, tiriamo giù droni e loro ci tirano giù l’intera postazione”, insomma con quanto ci siam già detti ieri, ma detto dal Ministero della difesa ucraino è un’ammissione non da poco,
https://t.me/RVvoenkor/34266
insomma, con tutti questi segnali che preludono probabilmente a una divisione interna, all’ennesimo gioco delle tre carte in vista delle elezioni dell’anno prossimo, ma sinceramente quando in due giorni si colpisce lo stesso ospedale e nessuno dice niente, anche i giochi delle tre carte non vale la pena nemmeno riportarli. Merda che vince, merda che perde, sempre merda resta.

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Paolo Selmi
Monday, 19 December 2022 19:21
19/12 ore 19:15 aggiornamento

PIOVONO GERANI (E NON DAI BALCONI)


Le dichiarazioni dopo gli attacchi di ieri notte della macchina di propaganda del regime di KIEV valgono ormai soltanto per i nostri cinegiornali luce. Quello a sfondo verde che dovrebbe dare la linea agli altri, poi, si esalta nell’annuncio di 30 droni abbattuti. A chi abita lì e va via la corrente (in dieci regioni subito dopo gli attacchi),
https://t.me/boris_rozhin/73098
ormai questa propaganda fa l’effetto opposto. E mi auguro, sinceramente, che cominci a valutare in modo diverso quanto propinatogli anche su altri fronti. Partendo proprio dall’inconsistenza di tali mirabolanti annunci. Il tempo è galantuomo, si dice... intanto, se la corrente va via in DIECI regioni e i droni ABBATTUTI sono TRENTA SU TRENTACINQUE
https://t.me/vityzeva/75458
Vuol dire che siamo in presenza di DRONI FANTASTICI. Che posseggono il dono dell’ubiquità e dello scontrarsi contemporaneamente in almeno due punti diversi. O forse vuol dire che i droni erano più di trentacinque… Ma giusto un pelino più di trentacinque. Andiamo però con ordine.

Partiamo da quanto ci diciamo, e non da oggi, ovvero che:
1. I “gerani” (droni derivati dagli shahed iraniani e modificati ultimamente con un po’ più di portata di materiale esplosivo) costano poco, qualche migliaio di euro in tutto. Secondo stime occidentali, i russi avrebbero SEIMILA gerani. SEIMILA. USA E GETTA. Pagati neppure in danaro, ma in forniture di beni e servizi. Un’intera serra di gerani pronta all’uso e senza aver intaccato riserve valutarie di nessun genere. Lo stesso non si può dire degli USA nei confronti della Lockheed Martin. E’ il capitalismo… bellezza.
https://t.me/yurasumy/6567
2. Se un geranio cade in testa a un missile che vale 10 volte tanto, ad andar bene, non è un cambio alla pari.
3. Se il geranio, nel cadere in testa al missile, consente ai satelliti e ad altri mezzi aerei di individuare la postazione di lancio, allora il cambio non solo non è alla pari, ma parte missile, postazione e ulteriori missili stoccati nei paraggi… un’ecatombe! (di cui, come dicono in tivvù, abbiamo anche le immagini…)
https://t.me/voenkorKotenok/43813
e se è anche una RLS (RadioLokacionnaja Stancija, stazione radar per gli amici…) ancora meglio
https://t.me/legitimniy/14358
E NON SOLO in termini di valore di scambio!
4. Non solo, INFATTI perché cambio uno contro decine di volte tanto, ma perché PULISCO TUTTA LA LINEA DI FRONTE DALLA CONTRAEREA! Cosa significa? Un domani gli attacchi potranno essere condotti anche da aerei ed elicotteri a bassa quota, senza il rischio che qualcuno da terra lanci quei S-300 o BUK o altre diavolerie che ora, progressivamente, geranio dopo geranio, vanno a diminuire (se non a scomparire da quel tratto).
In quest’ottica, vale la pena guardare gli effetti diretti e indiretti di un’azione tipo: dieci gerani lanciati a bomba contro un trasformatore dal 330 kW, la contraerea ne tira giù nove,
- UNO raggiunge il trasformatore, fabbriche ferme, armi e munizioni ferme, tradotte ferme, collegamenti e comunicazioni in tilt: obbiettivo raggiunto.
https://antifashist.com/item/na-kievshhine-gerani-proveli-razvedku-boem.html
- NOVE finiscono contro missili che valgono dieci volte tanto, OLTRE A dieci missili in meno contro un KA-52 o un MI-8, obbiettivo raggiunto
- In tutto questo si riesce a capire da dove partono i missili e a fare piazza pulita, contraerea in quel punto completamente AZZERATA, oltre che danno economico ancora più ingente, obbiettivo raggiunto.
-
In tutto questo, anche volendo seguire l’onda del cinegiornale luce da quattro lettere e due a, una all’inizio e una alla fine, non riesco a capire cosa ci trovi di bello e di utile, per la (ig)nobile causa che propugna, nel fatto che trenta missili che costano un occhio della testa siano finiti contro trenta gerani da due soldi (per inciso, sull’ospedale di DONECK ancora nulla, e nulla sarà mai riportato, da queste parti, ma queste idiozie son subito rilanciate…). E’ come se, a furia di sbattere la testa contro il pugno avversario, mi sono distrutto arcate, setto, zigomi, occhi neri, labbra e denti rotti, mi sono ridotto come e peggio di una zampogna… ma le nocche del mio avversario ora sanguinano… che dire… urrà!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 19 December 2022 15:02
19/12 ore 15:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Andamento pressoché identico ai giorni precedenti e riassumibile nella formula: “lentamente, ma inesorabilmente, le forze armate ucraine perdono posizioni lungo tutto il fronte EST”.

Nonostante una strenua resistenza opposta facendo affluire riserve da Cherson, Zaporozh’e,
https://t.me/boris_rozhin/73108
e che tuttavia apre la strada a ulteriori effetti negativi, come già riportato da tempo: aumenta l’efficacia dell’azione demolitrice russa perché, banalmente, si fanno trovare più uomini e mezzi nemici sotto i loro schiacciasassi; aumenta la precarietà dello stato delle ff.aa. ucraine, perché le unità ridotte gravemente o annientate sono sciolte e ricomposte in numero inferiore a quello di partenza, riducendo progressivamente gli effettivi; riducendolo QUALITATIVAMENTE, ancor più che QUANTITATIVAMENTE: 100 specnaz non sono paragonabili a 100 riservisti, oltre ai quadri dell’esercito, ancor meno rimpiazzabili in breve tempo.

E tutto questo nonostante i “trucchi contabili” del comando ucraino. Trucchi ignobili, verrebbe da dire, con mogli e madri che soffrono le pene dell’inferno per notizie che non arrivano mai. I SOLDATI “DISPERSI” sono ormai 35.382, come risulta da un documento HACKERATO e pubblicato qualche giorno fa:
https://t.me/yurasumy/6498
Di questi sono riusciti a recuperare persino 3.282 nomi, sempre hackerati
https://navi-gator.top/index.php?threads/anarchist-kombatant-hack-group-released-the-third-part-of-confidential-government-papers-on-russian-ukrainian-war.10180/
Nomi riferibili a precise unità, per l’accuratezza delle registrazioni dei loro superiori
https://t.me/yurasumy/6568
Pertanto, riportando tale ordine di grandezza su unità non nominate in quelle liste rese pubbliche dagli HACKER, la cifra di 35.382 appare verosimile (похоже на правду). Ma è una cifra troppo grande per indicare “dispersi” che si spera di trovare in vita. Al netto inoltre dei prigionieri, di cui si sanno nomi e cognomi e vengono comunicati e depennati in vista di possibili futuri scambi, tale cifra indica sempre più i morti in battaglia.

E l’inverno deve ancora iniziare, anche se manca poco ormai.

Sulle altre direttrici del fronte EST, stessa tendenza: 90 sono i soldati uccisi fra SVATOVO e KREMENNAJA e 220 intorno a DONECK, senza contare gli attacchi alle retrovie, dove a ogni tentativo di raggruppamento corrisponde un attacco teso a disperderlo e a ridurne gli effettivi.
https://t.me/mod_russia/22758
In altre parole, questa strategia ucraina si conferma (da fine settembre a questa parte) come totalmente controproducente: non solo non produce più contrattacchi efficaci, ma a livello difensivo è incapace di contenere la controffensiva russa. In tutto questo, il centro di MAR’INKA è stato completamente liberato e resta solo la zona periferica.
https://t.me/epoddubny/14217

Tutto questo, senza considerare che ogni singolo pezzo che cede, apre la strada ai russi per ulteriori strategie di sviluppo dell’offensiva, complicando quindi ulteriormente la vita alle forze NATO. E’ il caso di JAKOVLEVKA, per esempio, come peraltro ci siam già detti.
https://dnr-news.ru/society/2022/12/19/188631.html


OSPEDALE DI DONECK: IL GIORNO DOPO

Si vede chiaramente il cratere lasciato sulla camera centrata dal proiettile NATO, più i danni alle stanze laterali.
https://t.me/voenkorKotenok/43795
E’ tutto lì. In chiaro. Ma ai cinegiornali luce non importa nulla. Criminale chi colpisce, criminale chi tace.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 19 December 2022 08:42
19/12 ore 08:30 aggiornamento

GOOOL! E A DONECK SI CONSUMA L'ENNESIMA STRAGE...

Esattamente quanto successo ieri sera. Mentre il mondo intero era nel pallone, con peraltro pezzi consistenti dello stesso che nel pallone ci sono da anni, per non dire da decenni, il regime di KIEV procedeva con la quotidiana rappresaglia contro DONECK.

Per inciso, anche la Pančenko, giusto per inquadrare meglio il personaggio, ieri usciva con un post dove rilanciava il suo video, ormai giunto a 700.000 visualizzazioni in tre giorni. Che successone, Diana. Ma ieri eri nel pallone anche tu, probabilmente con due bei tappi per le orecchie per non sentire i proiettili che fischiavano e gli edifici che esplodevano.

Ma lasciamo perdere le meschinità umane, e torniamo sul pezzo. Ieri sera oltre al repertorio classico, la rappresaglia nazifascista si arricchiva di questo mortaio semovente svedese, denominato ARCHER, in grado di scaricare l’intero suo contenuto di morte, 21 proiettili in tutto, in tre minuti. Ancora “con le targhe prova”, questi armamenti vengono testati in Ucraina. Su cavie umane. Sulla pelle dei civili del Donbass.
https://t.me/RtrDonetsk/13289
Vediamo ora su cosa ha fatto gol ieri sera l’U-ccidente.

Immagine da una videocamera di sorveglianza:
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/20656
Qualcosa cade su un edificio lontano ed esplode. Cosa? Un pallone? No, ordigni esplosivi. Su dove?

Su un’ala dell’ospedale di DONECK! Reparto di neurochirurgia e neurorianimazione, per la precisione.
https://t.me/martynovadn/1419

Due camere distrutte: una, centrata appieno dal proiettile di grosso calibro, completamente. Si vede chiaramente dall’esterno.
https://t.me/ukraina_ru/122848
e qui
https://t.me/vityzeva/75408
Ora, l’U-ccidente ha la memoria corta, cortissima. Ma noi no. Andiamo per un attimo a vedere le immagini del Roddom di Mariupol’. Dove è stata inscenata, per ammissione stessa dell’attrice protagonista, quella immonda rappresentazione che ha fatto il giro del mondo. E torniamo quindi a vedere come si trova un ospedale che REALMENTE è stato oggetto di un attacco con proiettili o missili.

Entriamo ora in QUELLE stanze, col secchio di sangue usato per fare le pozze a terra ancora in bella vista (coglioni, oltre che delinquenti…) e in QUESTE stanze:
https://t.me/ukraina_ru/122849

Sentiamo il racconto subito dopo di un’infermiera ancora scossa.
https://t.me/donbassr/31893
Vale la pena soffermarsi un attimo. La signora racconta dal baban dell’impatto dei proiettili tutto quanto è accaduto: l’evacuazione prima dei bambini ricoverati, poi di tutti gli altri, della distruzione, dei feriti. E’ abituata, ha la pelle dura, chissà quante ne ha viste. Ma alla fine non riesce a trattenersi e piange.

E un’infermiera scossa è una contraddizione in termini. Ho carissimi amici e amiche infermiere che parlano di quello che gli accade al lavoro con una “naturalezza”, se mi si passa il termine, che noi comuni mortali non abbiamo. Non li spaventa il sangue, non li spaventa la morte, non li spaventano cose che a noi non farebbero dormire la notte. Donne e uomini di acciaio. Poi, crollano anche loro, e per inciso è colpevole che in Italia non si tenga conto che anche l’acciaio ha un punto di rottura. Meglio, lo sanno e se ne fregano. Carne da cannone come noi, come tutti. Tutto questo per dire che per far piangere quell’infermiera che potrebbe essere mia madre è accaduta una cosa che neppure le sue difese psicologiche potevano tenere. Ma l’U-ccidente era troppo intento a restare nel pallone e a farci restare le sue centinaia di milioni di persone. Non una parola, neanche un trafiletto nei rulli sotto, ieri.

Alle 20:20 sappiamo che due pazienti feriti più gravemente, probabilmente quelli della camera più colpita, qui vista dall’interno, dove si vede chiaramente che erano sulla brandina al momento dello scoppio,
https://t.me/vityzeva/75411
sono morti.
https://t.me/KotNaMirotvorze/15096

Stanotte ha lavorato la controbatteria e stamane ufficialmente parte dell’area da cui sono partiti gli attacchi è stata colpita e messa fuori uso.
https://t.me/vityzeva/75427
Ma finché la linea di fronte resta così vicina, lungo quella linea fortificata in otto anni, approfittando degli accordi di MINSK, DONECK sarà sempre sotto il tiro di quei bastardi.

Ieri, tra l’altro, sono stati portati attacchi ad altre infrastrutture energetiche. Tra cui alcune a KIEV. A detta del sindaco, non di govorit Moskva, non c’è stato nessun morto e nessun ferito.
https://t.me/vityzeva/75422
Non sono neppure suonate le sirene, “per non allarmare la popolazione”.
https://t.me/legitimniy/14354

A DONECK, invece, la vita è una lotteria. Ogni giorno, da quasi nove anni ormai. Mentre l’U-ccidente continua a tenere la testa nel pallone.
https://t.me/RtrDonetsk/13220

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 18 December 2022 16:58
18/12 ore 17:00 aggiornamento

MAKAROŠKI vs ACHATS DE NÖEL À PARIS

Ci scandalizziamo (giustamente!) per 600.000 euro in contanti finiti “non si sa come” in casa di un ex-sindacalista, così come ci scandalizzavamo per un appartamento vista Colosseo regalato “a insaputa” del “malcapitato” di allora; ci scandalizziamo (meno…) per i soldi buttati nel cesso in queste, imminenti, festività, mentre c’è gente che non riesce neppure a mettere insieme il pranzo con la cena, e senza andare in Ucraina; non ci scandalizziamo per niente, invece, di quanto appena accaduto fra KIEV e PARIGI.

Partiamo da quest’ultima. Sei giorni fa arriva madama Zelenskaja. Per un’importante missione… accendere le palle dell’albero di casa Macron. Eccola, qui, accolta all’arrivo del carosello di auto blu dall’altra madama-la-marchesa con foto di rito all’uscio:
https://vk.com/video13788568_456242111

Quindi a visitare insieme una scuola che ospita suoi connazionali (“tenete duro ragazzi!”) e infine… shopping, shopping, shopping come se non ci fosse un domani!

Stesso giorno: 12 dicembre, ore 19:27. Parte questo cinguettio:
“L’épouse de Mr Zelensky, Olena Zelenska, de passage à Paris aujourd’hui, aurait dépensé 40000€ lors d’un passage d’1h dans un magasin de l’Avenue Montaigne… (Source fiable : Employée du magasin en question en charge de l’encaissement des clients).”
https://twitter.com/DeFabron/status/1602369678910918660

Quarantamila euri, dicansi euri, in un’ora in un negozio dell’Avenue Montaigne. Fonte: l’impiegato alla cassa di quel negozio.

E che negozio era? Cosa c’è all’Avenue Montaigne per fottere in un’ora quarantamila dollari? Guardo su google map, quando andai in gita con la scuola non ci fecero passare per quella strada… e neppure ci andai quando ci tornai più avanti… ci sono tutte le marche di moda, non le nomino neanche perché ho ancora la trippa sullo stomaco.
Cinguettio rilanciato il 14/12 da quest’altro canale in lingua anglofona
https://mobile.twitter.com/SGMWorldnews/status/1602841136363556864

Quindi il 16/12 su un canale di informazione, sempre anglofono
https://newspunch.com/zelenskys-wife-spent-40000-shopping-in-paris-while-demanding-us-give-ukraine-more-money/

quindi anche in lingua russa, riprendendo il canale anglofono succitato:
https://t.me/ukraina_ru/122731

Quindi… basta. Perché l’U-ccidente oggi deve guardare la finale in santa pace. Chiaro? Macron del resto è lì. E dopo… e dopo anche. Si deve scandalizzare per gli ex-sindacalisti, e anzi va bene, così diciamo che son tutti ladri, anche quelli che han dato il sangue nelle lotte… e basta. Comprate merda basta che comprate e consumate, e se la moglie di chi ha suicidato e sta continuamente suicidando il proprio popolo spende in un’ora 40.000 euro a Parigi per gli acquisti di natale… fa bene!

“Cari connazionali! Cari cittadini! Cari fratelli! Ripetiamo tutti insieme: Senza acqua o senza Russia? Senza Russia! Senza elettricità o senza Russia? Senza Russia! Senza faccia o senza Russia? Senza Russia! Senza dignità o senza Russia? Senza Russia! Senza decenza o senza Russia? Senza Russia! Avanti miei prodi! Armiamoci e partite! Fino all’ultimo ucraino! E ora scusate, mi aspettano alla cassa...”

E uno potrebbe dire… non è vero, avete persino pagato un francese, sporchi ghebisti quinta colonna, per dire falsità. Può essere, “who am I to disagree”… ma intanto in sei giorni nessuno, nemmeno un cane, un turista per caso, un prete spretato, nessuno, ha alzato un dito per smentire la notizia. Si è scelto il profilo basso: basta non enfatizzarla e va da sola nel calderone detto anche dimenticatoio…

In primo luogo. In secondo, il 16 dicembre, quattro giorni dopo, arrivano aiuti a KIEV. Aiuti dalla “Fondazione Olena Zelenskaja”, come da etichetta con tanto di sito e qr-code apposta sulla borsa di cartone rigido che li contiene… Olena che va a Parigi, Olena che in un’ora si fuma 40.000 euro, Olena che NON HA NEMMENO LA DECENZA DI NASCONDERLO, IN UNA BORSA DEL SUO SHOPPING SFRENATO, MARCATA “LOUIS VUITTON”, COSA PORTA IN AIUTO AL SUO POPOLO? COSA PORTERÀ MAI???? (guardare video perché merita prima di proseguire…)
https://t.me/russian_truth_is_real/8691
…. MAKAROŠKI!!!!!!!!!!!!!!!!!

E pasta della peggior specie, in confezioni dozzinali, senza neppure un’etichetta come si conviene agli scarti, pardon, agli “aiuti”. Maccheroncini scadenti, se non scaduti, nella stessa borsa Louis Vuitton protagonista quattro giorni prima delle follie di natale della madama-la-marchesa ucraina. Che dire… complimenti: rappresentazione plastica di un popolo mandato al macello da chi, per otto anni, lo ha imbottito di libro e moschetto, di cumuli di menzogne, di makaroški scaduti, mentre continuava e continua ad arricchirsi alle sue spalle.

TUTTO PER TUTTO SUL FRONTE EST

È quello che si stanno giocando le ff.aa. NATO impegnate sul fronte EST. Guardate quante frecce azzurre su questa cartina aggiornata di RYBAR da SEVERSK a TORECK
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218115653-a0192aa0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218115652-837f1d5f.jpg

Giunte a puntellare SOLEDAR, sotto tiro dopo la presa di JAKOVLEVKA anche da nord, ARTEMOVSK, dove stanno facendo trincee ovunque, anche in centro città,
https://t.me/epoddubny/14200
CHASOV JAR, e da lì a KLESCHEEVKA, dove si dice i russi siano già arrivati alla stazione,
https://t.me/WarDonbass/91032
e dove le ff. aa. ucraine hanno trasformato ogni singola casa in un avamposto da espugnare,
https://t.me/namarshe/3212
quindi più a sud a OZARJANOVKA e a est di TORECK. Puntellare, tenere la posizione, non mollare, fino all’ultimo ucraino finché, di carne da cannone, ce ne sarà per farlo: questa la consegna dei padroni NATO a cui i generali ucraini si stanno, ignobilmente (perché massacrano loro stessi connazionali su una linea ormai trasformatasi in una trappola mortale), attenendo.

Consegna suicida. Altri dati aggiornati a proposito:
https://t.me/ukraina_ru/122721
TRENTAMILA sarebbero i soldati russi che lentamente (2 km alla settimana), ma inesorabilmente, avanzano lungo ARTEMOVSK. Non si sa quanti siano quelli ucraini, ma la quantità non solo è insufficiente, ma i rinforzi arrivano troppo lentamente per riequilibrare la situazione: risultato, chi arriva muore. E sono già DIECIMILA le perdite ad ARTEMOVSK.

Così facendo, nello “schiacciasassi” finiscono non solo le riserve, distratte da altri fronti, non solo le scorte di armi e munizioni (per esempio, negli ultimi 3 mesi soltanto, dalle 6 alle 8 compagnie carristi, costituite ciascuna dagli 84 ai 122 carri armati), ma anche ogni velleità NATO di ulteriori avanzamenti.

Inoltre, grazie agli attacchi alla rete elettrica e ferroviaria, le comunicazioni con l’ovest sono tagliate e mancano munizioni per contrastare l’artiglieria russa, che così domina nel fuoco di batteria e di controbatteria. In altre parole, LA POLITICA DISSENNATA NATO STA RENDENDO ARTEMOVSK UN PUNTO DOVE SI STA GIOCANDO IL TUTTO PER TUTTO, quando invece sarebbe potuto essere un comodo avamposto da impiegare come diversivo per attirare gli attaccanti in trappola, farli scoprire e poi infliggere loro gravissime perdite da posizioni più arretrate grazie alle coordinate satellitari fornite dai satelliti NATO e a un più efficiente fuoco di controbatteria.

In ogni caso, la distruzione completa dei carristi, dell’artiglieria pesante, dell’aviazione ucraine, sta declassando sempre più le sue ff.aa. allo stesso rango degli eserciti poveri di mezzo mondo, tutti artiglieria leggera piazzata su furgoni:
https://t.me/legitimniy/14343
Tattica che funziona, lo ripetiamo, quando a tenere a EST di Charkov ci sono poche decine di unità per km, ma che non funziona su linee ben più difese e presidiate.

Stesso discorso a MAR’INKA, dove le truppe ucraine continuano a perdere terreno, anche oggi
https://t.me/wargonzo/9870
(carta aggiornata)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/18/20221218105728-be807a21.jpg

ANCORA SUGLI ATTACCHI MISSILISTICI DI QUALCHE GIORNO FA

Sta infatti emergendo un dato MOLTO inquietante, per le forze NATO, più che altro. Gli attacchi infatti, diretti ai trasformatori e alle centrali termoelettriche, avrebbero infatti svolto la funzione di SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE, PER L’ENNESIMA VOLTA NELLA STORIA DI QUESTO CONFLITTO E PER L’ENNESIMA VOLTA LE FORZE NATO CI SAREBBERO CASCATE.

Cosa è successo? In sostanza, gerany da quattro soldi in volo, parte la contraerea degli S-300, subito individuata la loro posizione, QUATTRO POSTAZIONI di S-300 in un giorno sarebbero state subito prese di mira e fatte saltare da missili tattici aria-aria e aria-terra X-59 e X-31P.
https://t.me/rybar/42085

Questa “novaja metodika”
https://t.me/vysokygovorit/10294
consente non solo di individuare e abbattere un numero notevole di postazioni di antiaerea, di fatto azzerandola, ma anche di mandare in distruzione le riserve di missili stessi antiaerei… contro dei droni da due soldi. Non è per niente un “cambio alla pari” e impoverisce, declassa ulteriormente, le ff.aa. ucraine secondo quanto già accennato nel paragrafo precedente. Sempre peggio.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Saturday, 17 December 2022 13:46
17/12 ore 12:30 aggiornamento

SULLA “FESTA DEL SOLDATO REPARTO MISSILI DI DESTINAZIONE STRATEGICA”

Oggi le ff.aa. russe festeggiano la giornata dei soldati dei reparti missilistici di destinazione strategica (День ракетных войск стратегического назначения, traduzione pessima ma il senso è questo:)
https://t.me/mod_russia/22711

Non sono mai entrati in azione da quando esistono e non entreranno mai in azione, spero vivamente, più che altro perché il giorno che entreranno in azione chi crede è meglio che trovi un prete per confessarsi, e chi non crede si tolga tutti gli sfizi che non si è mai tolto, vada dal barbiere a farsi lo sciampo tipo Clint Eastwood in Gran Torino, si fumi un cubano intervallandolo con cicchetti di rum, cerchi compagnia. Perché il giorno che vanno loro e vanno gli altri, o vanno gli altri e vanno loro, è finita. Per tutti.

Faccio sempre più fatica a unire i puntini, a trovare collegamenti, a cercare fra il detto e il non detto. Ma di una cosa mi sto convincendo sempre di più. I russi hanno obbligato, la parola giusta è OBBLIGATO e la ripeto, la NATO a non andare oltre certi paletti. In altre parole, la NATO è costretta a muovere la guerra ai russi, PER LA PRIMA VOLTA dalla fine della guerra fredda, NON ESSENDO LEI a scegliere la configurazione né del campo di battaglia, né delle forze in campo.

Non conta l’iniziativa sul campo OGGI, che è comunque dei russi, e neppure di DUE MESI FA, quando la NATO sembrava aver trovato la quadra con quella configurazione piramidale dove al vertice c’erano i loro generali, quindi le SAS, i SEAL e tutti i corpi speciali passati come “istruttori” o “mercenari” o persino “corpi umanitari”, quindi valvassori e valvassini polacchi, baltici e romeni, quindi i servi della gleba locali.

Questa iniziativa non conta per niente. Meglio, conta, fino a un certo punto. Perché l’iniziativa DI FONDO, la CONFIGURAZIONE DI FONDO, le LINEE GENERALI, dal 24/02 ovvero da quando è iniziata la SVO le hanno date i russi.

NO aviazione se non quella già sul campo (o i residuati sovietici che sono in grado di usare)
NO truppe regolari NATO
NO artiglieria e armamenti NATO non convenzionali e comunque non oltre una certa linea rossa, oltre la quale loro pure alzano l’asticella.

Risultato, si è ritornati indietro di 75 anni. Un Tjulpan 240 mm non ha nessun senso in Siria. Non ha nessun senso in Libia. Non ha nessun senso in Afghanistan o in Iraq. Non ha nessun senso in una zona di guerra dove quel bestione sarebbe facilmente raggiunto e messo a tacere mentre ancora sta girando la torretta da un’aviazione che, alzatasi in volo con il preciso compito di individuarlo, avrebbe portato a termine la missione in un battibaleno.

Ma così non è. Perché i MiG-29 ucraini o gli altri residuati appena si alzano in volo li tirano giù, a volte senza neanche scomodare i caccia, con la contraerea.

Quindi i russi si stanno muovendo nel modo loro più congeniale, “demilitarizzando” la seconda repubblica socialista sovietica per importanza e grandezza delle forze armate, imbottita da otto anni di armamenti e tecnologie atlantiche, grazie a UN’ARTIGLIERIA CHE È IL LORO PUNTO DI FORZA MA CHE IN CONDIZIONI NORMALI NON RIUSCIREBBERO NEPPURE A TIRAR FUORI DAI DEPOSITI O DAI RIFUGI.

E questo grazie a chi? La risposta in questo rap canzonatorio di Azamat Musagaliev:
https://t.me/vityzeva/75309

За морем – океаном живут американцы, Aldilà del mare e dell’oceano vivono gli americani
Смотрят сериалы и бургеры едят Guardano le serie TV e mangiano gli hamburger
И верят в то, что Богом они избранная нация, E credono di essere la nazione prescelta da Dio
Хоть внешне американцы напоминают нас. Anche se esternamente assomigliano a noi.

И как один уверены все американцы в том, E sono del tutto convinti, gli americani,
Что самый важный для страны их человек Che il più importante di loro per il Paese
Находится в капиталийского холма локации, Si trovi a Capitol Hill
Где занимает в белом доме главный кабинет. Dove occupa l’ufficio principale alla Casa bianca.

Но где-то по бескрайней заснеженной Сибири Ma da qualche parte nell’infinita Siberia innevata
Мобильный комплекс едет баллистических ракет, si muove l’otto assi che porta il razzo balistico
А за баранкой комплекса сидит сержант Василий, e in cabina è seduto il sergente Vasilij
Вот Вася для Америки - важнейший человек. E Vasja per l’America è l’uomo più importante

[...]

E poi va avanti, ma la sostanza è questa. L’otto assi guidato da Vasja in un luogo sperduto della Siberia che porta a spasso il ballističeskij raket è stato il maggior deterrente sovietico prima e russo poi. Russo, fino a un certo punto. L’ubriacone, seguendo l’uomo con la voglia in fronte nella débacle, sembrava aver portato la situazione a un punto di non ritorno. L’uomo del KGB ha semplicemente rimesso le cose a posto. Ha ripreso una situazione a dir poco disperata e, alla sua maniera, l’ha rimessa in carreggiata. Che piaccia o meno, e io da comunista avrei tante cose da dire a riguardo, le cose sono andate così.

Al punto che il 24/02 ha potuto iniziare un’operazione bellica speciale, che non appena l’abbiam sentita tutti abbiam detto, “è guerra”. No, ancora oggi non la posso definire guerra. Una guerra dove rinuncio deliberatamente a tutti i vantaggi “intermedi” come ha fatto invece la NATO per vent’anni? Bombardando Belgrado, Tikrit, Baghdad, Kabul, Raqqa e via discorrendo? Alcune di queste radendole letteralmente al suolo?

Ma mettendomi lì a “combattere per MAR’INKA” per otto mesi? Otto mesi? Quando ho gli strumenti per fare letteralmente CTRL-ALT-CANC di tutto quello che voglio su quel territorio?

Dicevo, rinuncio ai vantaggi “intermedi” e metto solo in campo Vasja che con l’otto assi va a spasso per la Siberia… ovvero il “vantaggio assoluto”, per poi fare una “guerra” come si faceva mezzo secolo fa? Col Tjul’pan 240 mm che quando si muove fa una fumera che non capisci se l’han colpito o se è il naftone Euro 10 sotto zero? Affiancato peraltro ai Gerani su licenza iraniana e ai carri e ai semoventi di ultima generazione? A coprire wagnerovcy che oggi fanno venire sorci verdi a tutto l’arco atlantico, SAS, SEAL, Legione straniera...
https://t.me/boris_rozhin/72923
se li stanno fumando tutti?

Come comprendere la scelta di questo mix apparentemente incomprensibile? Come comprendere la rinuncia a “vincere facile”? Con il precedente peraltro di trent’anni di NATO?

Non è semplice. Troppi sono gli interessi in campo. Compresi quelli che non possiamo, non siamo in grado di vedere. Per esempio, la lotta politica interna al blocco di potere russo. Gli oligarchi, la stessa burocrazia nell’esercito, le quinte colonne sorosiane e filoatlantiche alla Duma, nelle reti televisive,
https://t.me/notes_veterans/7045
Tutto questo in pochi mesi è letteralmente andato “nachuj” (“a farsi fottere”). Fine. Stop. Caso? Non penso. Ecco allora che la SVO non è solo uno spazio lungo un’arco di fronte fra Belgorod e Cherson. È anche il luogo dove si stanno ristrutturando, diciamo pure con le virgolette “rivoluzionando” rapporti di forze interni al blocco di potere russo. Rivoluzione passiva, gramscianamente parlando, e togliamo allora anche le virgolette. Ed è anche il luogo dove ormai sono evidenti le trasformazioni epocali di tipo economico-finanziario tali da sconvolgere un intero pianeta. IL MONDO STA CAMBIANDO, nonostante i cinegiornali luce rassicurano le masse u-ccidentali che no, non è vero, è solo questione di tempo, han finito i missili, ora gli facciamo un attentato e lo facciamo fuori, sono in ginocchio, stanno mollando, eccetera eccetera.

Serve tempo. Certo. Ma Vasja è sempre lì. Ogni tanto fa il pieno al suo otto assi e torna a muoverlo di qua e di là, lungo la sconfinata steppa siberiana. Lui di tempo ne ha da vendere. A quanto pare anche il Cremlino. E tutti gli obbiettivi della SVO, quelli dichiarati e quelli, a mio modestissimo parere molto più importanti, non dichiarati, saranno raggiunti.

AUDIT… DE CHE?

Ringrazio di cuore ancora Lino che in una mail mi ha informato che un B2, appena andato a fuoco, peraltro, costa 2.150 milioni di euro, come 18,8 F35B. Oltre al fatto che per gestire una stazione di Patriot servono 90 persone mentre per gestirne una di S-400 ne bastano un terzo.

Mentre leggevo questa mail, mi capita di leggere, ormai su diversi canali telegram, che il regime di KIEV sarebbe sconvolto dall’AUDIT che SUNAK vorrebbe fare sugli “aiuti” britannici.
https://t.me/legitimniy/14341

In una vita precedente, iniziai a lavorare pri-kapitalizme come ISO 9001:2000. In gran parte delle aziende capitalistiche serve ad avere una patacca in più sulla carta intestata. Il mio padrone di allora non faceva parte di quella “gran parte”: era (ed è) un ingegnere formatosi su una piattaforma petrolifera in Africa. Per lui sistema di gestione della qualità voleva dire qualcosa. Qualcosa di importante. In realtà, per inciso lo è.

Ma ho l’impressione che per SUNAK fare un audit, ovvero un’inchiesta approfondita su come stanno andando le cose, verifiche controlli eccetera, sia solo una patacca da mettere strumentalmente da qualche parte.

Perché l’AUDIT sarebbe da fare a monte! Come è possibile che stiamo ancora finanziando, con denaro pubblico, progetti miliardari inefficienti? Cosa c’è dietro, chi c’è dietro, perché non sia possibile fare un AUDIT su questo immenso buco nero? A confronto del quale quello degli “aiuti” all’Ucraina non dico fa sorridere ma è la punta dell’iceberg e qualcosina, concediamogliela, più sotto? AUDIT sul piano vaccinale, AUDIT sulle spese militari, AUDIT su soldi letteralmente gettati al vento. No, finiti nelle tasche dei capitalisti diretti interessati.

Per questo, l’AUDIT annunciata da SUNAK, vuol dire altro, rispetto alla corruzione che, ohibò, troveranno, e per cui incolperanno magari anche lì un ex-sindacalista trovato con centinaia di migliaia di euro in casa (ancora faccio fatica a mandarla giù, mi è rimasta come l’ovosodo di Virzì nell’esofago, e non scende...). Vuol dire essenzialmente che GB e USA si stanno allineando. Stanno unendo le forze, invece di farsi – stupidamente peraltro – la guerra fra camarille pro-patàca e camarille pro-mascellone. Potrebbero trovare un “compromesso ragionevole”. E a farne le spese potrebbe essere proprio “l’uomo dell’anno”…

IN BREVE

Visto che Grossi - causa cognome, o cattiva digestione, o seicentomila euro anche lui in contanti... - non si smuove, i russi stan pensando da soli a proteggere dalle schegge di proiettili e di droni i gusci dei silos di cemento porta scorie nucleari nella ZAES. Sono questi pannelli...
https://t.me/KotNaMirotvorze/15051
Non mi rassicurano molto, in verità… speriamo li facciano in materiali anti-tutto… sotto ci sono "solo" due tonnellate di materiale radioattivo.
https://t.me/rybar/42081

Dal fronte, situazione sostanzialmente immutata, il Ministero della Difesa russo ha appena diramato il bollettino quotidiano dove conferma che tutti gli obbiettivi degli attacchi missilistici di ieri son stati raggiunti, grazie ai quali i trasporti e l’industria bellica ucraini, sia come produzione che come riparazione armamenti, sono andati in tilt. Il bollettino conferma gli ordini di grandezza precedenti nelle perdite inflitte e le dinamiche dei giorni scorsi, su tutti i fronti caldi.
https://t.me/mod_russia/22718

Infine, attenzione alle NUOVE MINE NATO, SPARATE CONTRO I CIVILI al posto dei residuati bellici altrimenti detti PETALI! Sono mine M70(73), in un proiettile calibro 155 (standard anch’esso NATO, lo ricordiamo) ce ne stanno 9 (quindi sono piccole e anche a grappolo), sono piccole, 12 cm di diametro, e hanno già rovinato la vita a 10 civili nella LNR!
https://t.me/rybar/42078
I “petali” sono finiti, sono passati agli equivalenti atlantici. La domanda interessante è: come faranno a incolpare ora i russi di “spararsi” da soli?

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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usckas
Friday, 16 December 2022 22:10
👍👍👍👍👍
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Paolo Selmi
Friday, 16 December 2022 23:07
Grazie mille!
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 16 December 2022 17:49
16/12 ore 17:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Continua incessante la mattanza di soldati ucraini sulla linea di fronte. 346 soldati in un solo cimitero della sola ARTEMOVSK negli ultimi 10 giorni, mentre i feriti continuano a essere spostati negli altri ospedali perché i 200 posti letto sono continuamente occupati.
https://t.me/donbass_segodnya/31736
Di fronte a questo, sono sempre più i soldati che riescono a consegnarsi prigionieri, e non solo ad Artemovsk:
https://t.me/donbass_segodnya/31731

BASTA LA PAROLA

60 missili abbattuti su 76 lanciati in totale, secondo lo stato maggiore ucraino.
https://t.me/WarDonbass/90876
Di cui uno, udite udite, con un fucile mitragliatore piazzato su un pezzo di compensato! Rambo 2, Rambo 3, Rambo forever… per il prossimo che gireranno in Ucraina non fatevi rubare l’ideona! Qui immortalato il pezzo...
https://t.me/vityzeva/75284
E chi non ci crede, peste lo colga. E SE qualcuno osa chiedere, così, ma magari si sbaglia a fare i conti, che se 76-60 fa 16, ALLORA come mai SOLO a ZAPOROZH’E gli obbiettivi colpiti son stati 15 e nella SOLA CHARKOV 10,
https://t.me/boris_rozhin/72905
… ebbene, è un nemico della democrazia e della libertà. E l’aritmetica gliel’ha insegnata Putin.
E se si chiede perché la metro di Kiev non va,
https://t.me/boris_rozhin/72903
perché le linee ferroviarie a EST sono interrotte e la percentuale di blocco della rete elettrica è salita al 50%...
https://t.me/donbass_segodnya/31723
è uno che si fa troppe domande e va ridotto a più miti consigli.
Perché è come per il lassativi, “basta la parola”, DEVE bastare la parola.

SE PROPRIO NON SAPETE COME BUTTAR VIA 115,5 MILIONI DI DOLLARI…

La cifra astronomica qui sopra equivale al costo di un F-35B.
https://nationalinterest.org/blog/reboot/f-35-cost-fortune-was-it-worth-it-175774#:~:text=Each%20F-35A%20variant%2C%20including%20aircraft%20and%20engine%2C%20cost,even%20more%20expensive%E2%80%94the%20F-35B%20reportedly%20cost%20%24115.5%20million.
Con un programma complessivo pari a 1508 miliardi di dollari (se non ho tradotto male, dopo un po’ coi fantastiliardi mi perdo… interpreto il “.” fra 1 e 508 all’anglofona, come una virgola, questo è l’originale: “With a total cost as high as $1.508 trillion dollars, the Lockheed Martin F-35 Lightning II Joint Strike Fighter program would be the largest single military contract in history.”, ibidem).

Bene, anzi, male. U-ccidente tale sino in fondo. Dedico questo video ai nostri “decisori”, a quelli che decidono “per il nostro bene”, alla classe dominante che, da anni ormai e fino a oggi, pescando amabilmente dal bilancio statale (che sarò veteromarxista ma son soldi nostri, trattenuti dal valore prodotto dal nostro lavoro) di ciascun Paese “partecipante al progetto”, e con noi – ça va sans dire… – alla canna del gas, passano periodicamente miliardi di dollari alla Lockheed…
https://vk.com/video-163061027_456283593
… per far ballare ai suddetti aerei il valzer!

Texas, base di Fort Worth, tentativo di atterraggio verticale…
https://topwar.ru/206880-amerikanskij-istrebitel-f-35b-poterpel-krushenie-na-aviabaze-vms-ssha-fort-ujert-v-tehase.html?ysclid=lbqkz0elur782449100
e poi parte il valzer, 1-2-3 1-2-3… magari il “valzer dei fiori” (Вальс цветов), così, la colpa sarà anche questa volta dei russi. Oppure “sèint trentun, sèint trentun i cante-e-ven…”, così se la prenderanno coi modenesi!

A dirla tutta, meglio che ballino il valzer piuttosto che seminino morte e distruzione. E comunque, se proprio proprio non sapete come buttar via 115,5 milioni di dollari, con meno di uno 0,1 di quella cifra paghiamo corsi di ballo a tutti i piloti NATO sparsi per il mondo, e anche a quelli della torre di controllo e a quelli con le bandierine sulla pista… e per il resto non c’è problema!

LA PANCHENKO NON MOLTI MESI FA...

Qui una raccolta di post di mezzo anno fa, quando invocava la NATO contro gli okkupanty, si preoccupava per gli squadristi di Azov a Mariupol' e ne scriveva un sacco e una sporta.
https://t.me/VladimirKarasyov/28083
Per non dimenticare, come si suol dire. E per dare atto dei cambiamenti in corso.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 16 December 2022 12:51
16/12 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Proseguono i combattimenti sia all’interno della città, che nei paraggi a nord e a sud della stessa, come mostra questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216073635-caeb25bb.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216073634-bc72f8e6.jpg
Due osservazioni di rilievo, guardando le “frecce”.
Partiamo dalle rosse: la liberazione completa di JAKOVLEVKA ieri consente ora di attaccare SOLEDAR da nord. Altro elemento di difficoltà per le ff.aa. ucraine.
Quelle azzurre ora: i rinforzi sopraggiunti stanno infrangendosi giornalmente, oggi compreso, in contrattacchi suicidi. Oggi dalle parti di KURDJUMOVKA. Ma al peggio non c’è mai fine. Sarebbero infatti in corso, secondo il bollettino di RYBAR che accompagna le cartine, tentativi di CONTRATTACCO ancora più in massa da parte ucraina per RESPINGERE LA LINEA ATTUALE DI FRONTE INTORNO AD ARTEMOVSK DI 10-15 KM!
https://t.me/rybar/42051
Il che è assurdo. Il che è semplicemente criminale. Perché in queste condizioni si farà soltanto il gioco dei russi che non hanno fretta, che li attenderanno e infliggeranno altre ingenti perdite ai contrattaccanti. La sproporzione di artiglieria fra le due parti è tanta e tale che non sono non migliaia, ma anche decine di migliaia di unità di fanteria a fare la differenza. Ieri sul fronte era tutto un girare immagini di TJULPAN. I “tulipani” sono obici semoventi da 240 mm. Che non ne fanno neanche più di così grandi. Ma che in questo frangente e circostanze sono in grado di infliggere danni enormi. E spostarsi subito dopo per evitare il fuoco della controbatteria. In queste condizioni portare truppe a EST e ammassarle per “contrattaccare” è, dovrebbe essere ma non lo è, perché le leggi militari le fanno i militari, un crimine di guerra.

ATTACCHI ALLA RETE ELETTRICA E FERROVIARIA UCRAINA

E allora, paradossalmente ma neanche più di tanto, questi attacchi alle infrastrutture elettrica e ferroviaria, al popolo ucraino non fanno male più di quanto ne stanno facendo i fascisti al potere, visto il loro continuo mandarli a morire in massa. Se ti fermo la tradotta che ti sta mandando a morire, forse qualche possibilità in più di salvarti ce l’hai: “primum vivere”, diceva qualcuno. Questa la carta aggiornata di RYBAR, in rosso i punti oggetto di attacco oggi e più in scuro quelli precedenti
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216094029-32bcef3d.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/16/20221216094028-a9da5101.jpg

Appare evidente che la maggior parte degli attacchi è rivolta alle retrovie a SUD e a EST e al centro di comando a KIEV. Lo scopo è mandare in tilt la rete di approvvigionamento da ovest a est, specialmente nell’ultimo tratto, e la catena di comando. In particolare tutta la parte a EST del DNEPR della rete ferroviaria è attualmente bloccata.
https://t.me/voenkorKotenok/43712

L’effetto cumulativo degli attacchi di oggi a trasformatori da 330 kW e a centrali termoelettriche ha mandato in tilt completo la già traballante rete ucraina.
https://t.me/rybar/42052
In particolare, la scelta di non colpire le centrali atomiche ma la rete circostante si è rilevata fruttuosa perché, di fatto, dopo qualche giorno si riesce in qualche modo a far tornare la corrente, ma ormai in modo discontinuo e, soprattutto, incontrollato. Questo limita il più possibile il danno ai civili, che continuano a ricevere in maniera discontinua, ma a riceverla, la corrente, e rende invece impossibile ogni qualsiasi pianificazione di attività militare, interrompendo continuamente le due catene di approvvigionamento e di comunicazione-comando e mandandole letteralmente fuori uso.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 16 December 2022 09:52
15/12 ore 08:30 aggiornamento

“DA KIEV NEL DONBASS”: Breve recensione di un documentario che sta facendo discutere


Ieri, appena uscito, erano poco più di 50 mila visualizzazioni, oggi sono già 225 mila, tra cui la mia perché “mio fratello è figlio unico perché non ha mai giudicato un film senza prima vederlo”. Vale la pena vederlo, anche senza capire un’acca di russo (perché questo è il problema essenziale)? Secondo me si. Avanti veloce, scena-scena, 10 minuti anziché 40, ma vale la pena.

Questo il link.

https://www.youtube.com/watch?v=-fuy_QbjdKs

Partiamo dall’autrice. Diana Pančenko. Che dire. Io niente, sarebbe come chiedere a un russo di esprimere un giudizio sulla Palombelli, mutatis mutandis, e stando bene attenti allo stato delle mutande. Lascio parlare uno dei pochi che ha espresso, sinora, un giudizio (negativo) sull’operazione, il mio amico ideale Saša Koc, voenkor di lunga data, “since 2014”, se fosse una marca di alcolico anglofono, che la presenta così:

“Ex-conduttrice di NewsOne Ucraina, premiata, sempre in Ucraina, Giornalista dell’anno, 7° posto nella classifica di Focus ‘Le donne più influenti d’Ucraina’, è giunta nel Donbass a girare un film.

Бывшая ведущая украинского NewsOne, лауреат украинской премии Журналист года, 7 место в рейтинге «Самых влиятельных женщин Украины по версии читателей сайта «Фокус» приехала в Донбасс и сняла фильм.

https://t.me/sashakots/37663

Continuo con Saša, che dopo averla opportunamente e giustamente massacrata (si è svegliata tardi, a febbraio diceva tutt’altro, ingresso nella NATO compreso, lacrime di coccodrillo, ci mancava solo il fossatiano “E cambia faccia all’occorrenza da quando il trasformismo è diventato un’esigenza” e poi le ha dette tutte…), dà atto però che ha alzato il culo, come si suol dire, e ha fatto una cosa che le è costata la carriera. È andata nel Donbass, a DONECK prima e a MARIUPOL’ poi, e ha intervistato la gente comune.

Si vede subito, nell’accostarsi alla gente comune, che cambia tutto. Che c’è una barriera e che non è solo una barriera sociale (lei ricca, con una giacca che vale come tutto il guardaroba di loro poveri in canna), ma anche culturale, politica, esistenziale.

Andiamo per ordine. Lei parla russo perché è di Nikolaev (giggino… azz anche Nikolaev è “russofona”, come la mettiamo? Vabbeh, tanto non son più cavoli tuoi, non te ne fregherà più una beata fava…), fondamentalmente non ci sono differenze fra il suo accento e il loro. Quantomeno, coglibili da me che sono l’ultimo a doverle valutare. E infatti non lo faccio. Ma entrambi parlano russo con lo stesso accento ucraino, questo non posso non notarlo. Come i ceceni che a fine frase mettono “don” (oggi proprio volevo andare a vedere da che cosa deriva questo “don”), loro la “g” dura la aspirano e la fanno diventare “h” (peremoha, per esempio, tipo hohahola hon la hannuccia, ma con la g al posto della c).

La barriera è data dal fatto che tutti la conoscono. E quindi viene a cadere il primo requisito di un’indagine scientifica (primo perché mi viene in mente per primo… non sono un sociologo): la mancanza di prevenzione. Qui ce n’è e a manetta. Perché sei venuta qui? Cosa vuoi da noi? Non ostilità, non se ne vede, ma prevenzione si.

Comunque, lei sa fare il suo mestiere, anche perché non trova uomini allupati ma signore e vecchiette che non ci mettono né due né tre a metterla in riga, quindi tanto di cappello per essere riuscita a trovare “la chiave per il loro cuore” (kljuch k serdce) come dicono loro, ovvero farle confidare anche cose brutte: i momenti in cui stavano negli scantinati, le violenze subite, eccetera.

Ed è qui che la barriera, per un attimo, scende a terra, come quelle colonnine elettriche usate per chiudere le strade del centro. In quel momento sono due donne che parlano. O una donna e un ragazzo. Passa per un attimo la diffidenza, l’interlocutrice o l’interlocutore apre il cuore, come diciamo noi, e lo svuota tutto. Questa è la parte che merita, anche se non capiamo un’acca di russo. Sono donne e uomini, perlopiù anziani, in carne ed ossa. Non sono attrici o attori, sono fuori dai meccanismi dei selfie e dei protagonismi da social (lei un po’ meno, ma a questo punto lei diventa il mezzo, per noi e non il fine, quindi sinceramente smetto anche di parlarne). Persone autentiche, che parlano di cose molto brutte che gli sono capitate e che gli capitano quotidianamente.

Guardatele, quelle signore, mentre poco più in là esplode qualcosa e Diana salta istintivamente come la Simeoni dei tempi d’oro. Loro neanche si scompongono. Vse normal’no, nichego strashnogo, tutto normale, niente di pauroso. E’ la vita che fanno da otto anni e mezzo. E non avete mai pensato di andarvene? E dove? Rispondono. E gli dicono l’età che hanno. Alcune parlano dei loro figli e dei loro nipoti, altre del fatto che gli manca tutto. C’è una scena dove si vede proprio che in albergo vanno avanti con i bottiglioni d’acqua… anche qui, da otto anni e mezzo questa vita e nessuno che dice nulla.

E guardiamo anche queste strade, martoriate da otto anni e mezzo di rappresaglie nazifasciste. Edifici sventrati, o anneriti dal fumo di incendi divampati in qualche parte dello stabile. Macerie, calcinacci recenti, cicatrici più vecchie e comunque mai rimarginate. Questa è DONECK, gorod-geroj.

Dove le colonnine si rialzano, e fino in fondo, è nelle domande abbastanza idiote, ma dovute, specialmente per l’auditorio ucraino rimbambito da otto anni e mezzo di “libro e moschetto” e “banderismo” come se non ci fosse un domani, che la Panchenko pone dopo: “Zelenskij dice che si riprenderà il Donbass; cosa ne pensi?” Li vedi subito cambiare faccia. NET, un NET grosso come una casa! Tutti, da MARIUPOL’ a DONECK. Altra domanda idiota, ma dovuta, al ragazzo: “In Ucraina pensano che siano i russi a spararvi, non loro. Che dici?” Anche lì, il ragazzo gli dice semplicemente perché non sono qui. Non vedono da dove arrivano i missili. Non sanno neppure riconoscerne il diverso rumore. E capire quando si tratta di quelli NATO. “E tu lo sai?” Gli chiede la Panchenko. “Si”. “Da quando?” “Da quando ero bambino”. QUESTI SONO I MOMENTI VERITA’ per cui il documentario vale la pena di essere visto. E chi ha orecchie per intendere, intende.

Le colonnine poi restano su. Ormai c’è una barriera fra gente che è stata abbandonata dal “pravitel’stvo”, dal governo ucraino, e ha fatto la sua scelta (MARIUPOL’) piuttosto che da gente che è sotto le bombe da otto anni e mezzo (DONECK). Fa bene, Diana, a dire che non è dappertutto la stessa cosa. Fa male, Diana, nel sostenere che Mariupol’ era pro-ucraina fino a febbraio… e come è possibile che ora sia filorussa? Che la gente sia contenta di tornare a casa? Domande malposte, Diana, perché partono da un presupposto sbagliato. E nei commenti al video non hanno mancato di farglielo notare, con toni forti per altro. Altrimenti, aggiungo sommessamente io, l’aeroporto di MARIUPOL’ non sarebbe stato trasformato in una Abu-Grahib 2.0. E gli squadristi di Azov non avrebbero compiuto le repressioni contro i civili che hanno compiuto. E la gente non “avrebbe aspettato” l’arrivo dei russi.

In conclusione, anche per chi non conosce il russo, la visione merita per i volti, le persone, i luoghi. Persone in carne e ossa. Gente di un Donbass dimenticato. Niente di nuovo o eclatante per chi segue l’evolversi della situazione, sente e guarda le interviste dei voenkor. Capisco quindi anche la polemica, il sospetto di opportunismo, le critiche, e le incazzature. Tuttavia, una giornalista ucraina che fino a poco fa era di regime, sosteneva il contrario e che ora comincia ad aprire gli occhi e a farli aprire ai suoi concittadini, non è poco.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 15 December 2022 18:56
15/12 ore 18:55 aggiornamento

DAL FRONTE

La situazione ad ARTEMOVSK peggiora di giorno in giorno. La cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/15/20221215141038-7eb5f321.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/15/20221215132409-33a2fd44.jpg
mostra le aree sottoposte a maggior pressione da parte russa (frecce rosse) e i tentativi di contrapposizione da parte di forze NATO provenienti dalle retrovie a ovest (frecce azzurre). In questa condizione i guadagni territoriali, anche minimi, non solo privano le forze ucraine di linee di difesa fortificate (obbligandole a riposizionarsi in fretta e furia su linee molto meno riparate), ma comportano perdite rilevanti di uomini e mezzi. Perdite confermate anche in queste brevi note, dove si sottolinea come ad ARTEMOVSK e a MAR’INKA mentre le perdite ucraine sono veramente gravi, quelle russe si limitano a molti feriti e a pochi invece decessi:
https://t.me/notes_veterans/7029
Fatto dovuto alla superiorità dell’artiglieria dei secondi sui primi e alla estrema prudenza nell’avanzare.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

A proposito di perdite fra le fila ucraine confrontiamo i dati del 15/12 (https://t.me/mod_russia/22679) con quelli del 05/12 (https://t.me/mod_russia/22363):
344 aerei (vs 339 – 05/12, +5 vs +6 dei 10 giorni precedenti)
184 elicotteri (vs 180 – 05/12, +4 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
2669 droni (vs 2628 - 05/12, +41 vs +66 dei 10 giorni precedenti)
396 sistemi missilistici (vs 391 – 05/12, +5 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
7127 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6996 - 05/12, +131 vs +183 dei 10 giorni precedenti)
931 lanciarazzi multipli (vs 910 – 25/11, +21 vs +8 dei 10 giorni precedenti)
3685 obici e mortai (vs 3657 – 05/12, +28 vs +37 dei 10 giorni precedenti)
7614 autoveicoli blindati (vs 7447 – 05/12, +167 vs +125 dei 10 giorni precedenti)

Sostanzialmente la tendenza non cambia. Aumentano alcune categorie, diminuiscono altre, più che altro in riferimento a diverse condizioni ambientali (combattimenti urbani, meno carri armati, più veicoli blindati), piuttosto che a diverse scelte tattiche da parte delle ff.aa. ucraine (utilizzo forzato, in emergenza, di caccia e elicotteri in prima linea e loro conseguente abbattimento dalla contraerea). In questa situazione prosegue quindi lo schiacciasassi russo. Questo è il dato che emerge, anche dal bollettino del Ministero della difesa di oggi.
https://t.me/mod_russia/22678

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 15 December 2022 12:53
15/12 ore 12:30 aggiornamento breve

PROSEGUE LA LIBERAZIONE DI MAR’INKA


Altre postazioni e casematte abbandonate dalle ff.aa. ucraine. Siamo all’80%, ora
https://t.me/RVvoenkor/33938
rispetto al 70% di qualche giorno fa. Percentuali da prendere con le pinze, come sempre, ma intanto se la stessa fonte dà un 10% in più, a questo punto l’avanzamento c’è stato. Nonostante i continui rinforzi da OVEST anche su questo fronte caldissimo. Da marzo, per la precisione!
Il centro è il punto focale, preso il quale la periferia rimanente dovrebbe essere meno difficile, dicono gli esperti. Vedremo.
https://t.me/boris_rozhin/72801

HIMARS SU STACHANOV

E venti case distrutte. VENTI. Ennesimo crimine NATO impunito (come sappiamo, gli HIMARS sono soggetti a un doppio controllo di coordinate e ultima parola ai padroni NATO che devono autorizzare l’intera operazione):
https://lnr-news.ru/other/2022/12/15/107200.html
Ma a quanto pare “NATO sponsor del terrorismo” non va più di moda in U-ccidente. Per inciso, i feriti a DONECK sono saliti a dieci.
https://t.me/boris_rozhin/72806

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 15 December 2022 08:17
14/12 ore 08:30 aggiornamento

DONECK SOTTO IL PIÙ GRANDE BOMBARDAMENTO NATO DA INIZIO CONFLITTO


Dall’inizio del conflitto, questo è stato il bombardamento NATO maggiore. Stanotte, quaranta missili GRAD, diceva inizialmente il bollettino, più solito assortimento proiettili calibro 155.
Dato poi rettificato. Non sono più GRAD ex-sovietici, ma missili cechi ormai NATO elaborati e prodotti su base GRAD, quindi utilizzabili dai lanciamissili ucraini, ma più potenti. Nome emblematico: “Vampir”. Complimenti ai criminali NATO che, come tutte le canaglie fasciste, se la prendono con chi gli riesce meglio, meglio, con chi gli riesce e basta: vecchi, donne e bambini.
https://t.me/wargonzo/9802
Questi ultimi su un ospedale.
https://t.me/WarDonbass/90628
Tre morti, cinque feriti al momento
https://t.me/WarDonbass/90627
feriti già sette
https://t.me/wargonzo/9804

Immagini e video in ordine sparso, come quei quaranta missili lanciati criminalmente all’impazzata direzione centro.
Cratere di un missile che non ha centrato per puro caso la cattedrale
https://t.me/WarDonbass/90629
e di un altro che ha preso la cupola
https://t.me/WarDonbass/90622
qui si vede ancora meglio il buco che l’ha centrata
https://t.me/wargonzo/9803
Palazzo del centro colpito
https://t.me/WarDonbass/90623
Edificio residenziale colpito nel piano superiore
https://t.me/WarDonbass/90617
Un motore di missile finito lungo una strada del centro
https://t.me/WarDonbass/90615
Incendio domato dai vigili del fuoco
https://t.me/WarDonbass/90611
Tour ancora notturno fra macerie, rottami e calcinacci
https://t.me/WarDonbass/90610
Colpito anche un asilo
https://t.me/WarDonbass/90609

Aggiornamenti a seguire. Torniamo su quella linea di fronte dove a combattersi sono due eserciti.

IN QUESTE CONDIZIONI…

Un video che spiega ancora tante cose, forse anche solo il riscaldamento globale del nostro pianeta…
https://t.me/voenkorKotenok/43665
Soldati russi su un cassone, probabilmente di un furgonato civile requisito dal colore delle spalle cui si appoggiano, su una strada di campagna tale e quale le nostre, o passo io o passi tu. Incontrano un carrarmato (dei loro, fortunatamente…) che cavallerescamente mette a frutto i cingoli di cui il genio militare l’ha dotato. A inizio video si vede dove esce dalla strada perché disegna, letteralmente, il fondo di un canale. Questa è ancora la condizione in cui si trovano i campi. Così, ovviamente, ogni offensiva su vasta scala è improponibile, dice il voenkor. Eppure, ogni giorno, i generali NATO mandano al massacro gli uomini e i mezzi di cui dispongono. Probabilmente, quando mio nonno si trovò più o meno da quelle parti, la terra era già diventata dura come granito. Ma i generali non dovrebbero solo guardare il calendario, per pianificare le attività belliche.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 19:00
14/12 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Ulteriore avanzamento da EST, 160 metri in tutto. Che su tre e rotti km di raggio non è proprio poco. In linea con quanto si scriveva già stamane.
https://t.me/cmiye/8486

DONECK

Per la prima volta dopo otto anni le forze ucraine sono state respinte dietro i primi cartelli della città. Cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214110307-57e3f8c5.jpg
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214110306-1eae1f80.jpg
mostra quella striscia rossa sopra MAR’INKA che separa, per la prima volta, la striscia gialla dei combattimenti dal confine urbano di DONECK. Gorod-geroj, città eroe, NEI FATTI, ancor prima che nelle medaglie, avendo resistito E CONTINUANDO A RESISTERE in queste condizioni.

La cartina di RYBAR mostra anche tutto un susseguirsi di frecce azzurre che accorrono a puntellare una difesa anche lì traballante. I russi un primo obbiettivo, ormai, lo hanno ottenuto: nessuna controffensiva “natalizia” da parte ucraina. Tutte le energie liberate dal fronte sopra CHERSON sono state ormai totalmente calamitate prima e neutralizzate poi nella configurazione a loro peggiore. Un errore strategico rivelatosi catastrofico.

Inoltre, proprio di oggi è la notizia che gran parte di VODJANOE è stata liberata. E la situazione ad AVDEEVKA per le ff.aa. ucraine è sempre più grave.
https://t.me/boris_rozhin/72767

VITTIME MILITARI DELLA NATO (SU GOMMONE)

Qualche mese fa i generali NATO ordinarono ai corpi d’élite delle ff.aa. ucraine di occupare la CENTRALE ATOMICA DI ZAPOROZH’E (ZAES). Tentativo miseramente fallito, con mezzi da sbarco e gommoni affondati, truppe sbarcate individuate subito e neutralizzate dalla stessa guardia territoriale che li aspettava: in altre parole, la crema della crema degli assaltatori ucraini letteralmente mandata al massacro dai propri superiori per eseguire ordini suicidi. Affondata in fondo al DNEPR o crivellata di colpi.

Un assurdità i cui effetti si pagano ancora oggi, quando queste unità sarebbero state preziosissime per tamponare l’assalto russo. Ma tant’è. Anche in quel caso LA LOGICA DOMINANTE ERA QUELLA DELLA PROPAGANDA. Serviva il colpo a effetto, il “cucchiaio”… e così, le unità migliori delle forze aviotrasportate ucraine sono state mandate contro un obbiettivo difeso più di Fort Knox.
Fino a oggi sia i generali NATO, che i loro tirapiedi di regime, negavano il tutto, ripresi dai cinegiornali luce u-ccidentali. I russi “si sparavano da soli”, si inventavano “scene da film”, era tutto falso. Oggi il canale ucraino Rezident pubblica due video inediti di questi ragazzi, morti letteralmente per niente. Li si vede mentre si preparano e mentre viaggiano sul gommone, più qualche altra scena che lascia presagire quanto poi accaduto:
https://t.me/rezident_ua/15535

Peraltro, ripeterlo non guasta, stiamo parlando di PARA’ mandati all’assalto… di reattori nucleari! Il posto migliore al mondo per fare alla guerra. Imbecilli, oltre che criminali. Irresponsabili, nel vero senso della parola, ovvero che non rispondono a nessuno. Che si sentono padreterni. Padroni delle vite altrui al punto di rischiare anche il funghetto. Tanto a Washington e a Londra non arriva. E non c’è bisogno neppure di imbottire qualcuno a Bruxelles di seicentomila euro in contanti per imbonire i servi di sempre. Per loro ci sono altri binari… più affidabili.

VITTIME CIVILI DELLA NATO (CONTRAEREA)

Dopo l’attacco coi gerani di ieri a KIEV, abbiamo come al solito da un lato i racconti dei cinegiornali luce, e dall’altro la realtà. I primi ormai smascherati dagli stessi ucraini, esausti dal fare da bersaglio a missili che dovrebbero puntare altrove e, quantomeno, cadere altrove. L’immagine di SX col rottame di missile a terra sono loro ad averla diffusa. Così come l’associazione a un missile ARIA-ARIA AIM-120 AMRAAM lanciato da una postazione missilistica NASAMS.
https://t.me/vityzeva/75154
Ai russi che la riprendono restano queste considerazioni:
1. Quel drone da poche migliaia di euro ha neutralizzato un missile da centinaia di migliaia di euro (386 mila da uicchipedia e senza neanche aprirla per non darle la soddisfazione del numero in più sul contatore…).
2. Per ridursi a sprecare così missili ultracostosi, la NATO non sa più che pesci pigliare
3. BUK e S-300, l’accoppiata vincente della contraerea sovietica rimasta in eredità al regime di KIEV, ormai è in fase di esaurimento (d’altronde, anche questa è derussifikacija e dekomunistizacija… non solo i monumenti tirati giù… troppo comodo!).
https://t.me/milinfolive/94401
4. Soprattutto, il problema dei danni alle strutture civili in mezzo alle quali infilano i lanciamissili è e ci sarà sempre sia che i lanciamissili siano sovietici, NATO, marziani o venusiani. L’errore di fondo – e di cui loro sono benissimo a conoscenza – è che piazzare missili dentro un centro abitato lo espone SIA ai rottami degli stessi esplosi in aria, SIA a eventuali traiettorie “impazzite” degli stessi.
https://t.me/boris_rozhin/72770
Quindi, i civili della capitale sono trattati alla stregua dei loro conterranei al fronte: parigi val bene una messa, le loro case sventrate valgon bene la sede della SBU o il comando delle forze armate, oltre un centinaio di morti in battaglia, come ieri, fra SVATOVO E KREMENNAJA, di cui buona parte in falliti contrattacchi,
https://t.me/mod_russia/22649
valgon bene la faccia dei loro capi e, soprattutto, quella dei loro padroni. Quelli che tengono in vita il loro regime fantoccio con i loro strozzinaggi capestro.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Slav'sja Respublika
Thursday, 15 December 2022 08:44
Lo spunto per questo mio intervento nasce dal passaggio su DONECK. Gorod-geroj, Città Eroe, che CONTINUA A RESISTERE.
Con questo video si torna indietro di anni.
Qualcuno, che i banditi nazifascisti hanno voluto far fuori in un giorno di fine estate del 2018, aveva visto e compreso tutto già allora.
Chiaramente quasi nessuno nell'Europa inetta e servile (in cui all'epoca lo stesso Zakharchenko riponeva ancora qualche fievole speranza di azione concreta sulla base degli accordi firmati) sa che chi era quest'uomo.
Praticamente tutti sanno invece chi è il SERVO dell'anno degno della copertina del TIME.
Lui è il buono che serve la causa del Bene...

https://www.youtube.com/watch?v=ri8w_3NNOJA
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Paolo Selmi
Thursday, 15 December 2022 16:13
E' vero e sottoscrivo. La gorod-geroj aveva, fino a quel maledetto 2018, il suo prezident-geroj. Attentato peraltro di fronte al quale l'OSCE fece orecchie da mercante, l'u-ccidente intero fece orecchie da mercante. D'altronde, non farlo avrebbe comportato l'ammettere che esistono, così, ogni tanto, nella storia, dei rapporti di causa-effetto. Anche quando non fa comodo ammetterlo. E che il 24/02/2022 non nasce dal nulla ma ci sono otto anni di pregresso. Su cui ogni volta, che qualcuno tenta di richiamare l'attenzione, il democratico u-ccidente spara a zero.

Grazie mille per aver ricordato Aleksander!

Un abbraccio
Paolo
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Alessandro
Wednesday, 14 December 2022 18:04
Grazie Paolo del tempo che (ci) dedichi giornalmente, una bussola preziosissima per orientarsi al di fuori dei (cine)giornali nostrani. Vorrei un tuo parere, una tua interpretazione sulle dichiarazioni di Igor Strelkov, queste:
https://antifashist.com/item/igor-strelkov-korotko-po-situacii-na-fronte-2.html
Grazie, grazie e ancora grazie di tutto.
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 19:17
Ciao Alessandro!
Grazie a te per le belle parole che valgono, come dicevo a Luciano, come op op op per rinforzare la pedalata! Che dire su Strel'kov.
L'ho letto anch'io. Secondo me c'è del vero ma c'è anche tanto rancore. Perché è andato nel Donbass dopo otto anni e mezzo, e alla fine è tornato non come voleva lui. Leggevo da qualche parte anche che ha sfidato Solov'ev a duello...
Un discrimine fra ciò che sostiene e come stanno le cose realmente lo fa secondo me l'artiglieria da un lato e l'avanzamento minimo, prudente dall'altro. Questo, per quel poco che ne capisco, non può EQUIPARARE le poterjax, le perdite, da entrambi i lati. Ecco. Da qui secondo me parte il rancore. E l'analisi lascia un po' (un po' tanto) il tempo che trova.
Sul fatto che non sia una passeggiata lo dice oggi anche il capo dei wagnerovcy
https://t.me/voenkorKotenok/43657
Ma da qui a dire "ecco, OPYTNOE son settimane che dite che l'avete liberata e invece..." ne corre. Da qui a dire prima si combatte, ora si fa pulizia, come se fosse una questione di eufemismi, di giri di parole, ma la sostanza non cambia, ne corre.
La realtà dei fatti, per come la riesco a percepire e a interpretare, è quella di un lungo processo. E questo è sicuro. Ma, al tempo stesso, di un processo a senso unico. Sbaglia, per esempio, nel dire che l'iniziativa è in mano agli ucraini. Anche questo è rancore. E poi tra l'altro si contraddice quando conclude "però non mi spiego come mai non piglino in mano la situazione". E come fanno... mi verrebbe da dire, se anche i media occidentali ammettono che è uno schiacciasassi continuo?
Questa, per quel poco che posso capirne, la mia interpretazione dell'analisi di Strel'kov.
Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 12:33
14/12 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questo video, ovviamente di fonte ucraina, ci mostra all’opera CECCHINI AI PIANI SUPERIORI DELLE CASE POPOLARI AD ARTEMOVSK. Il brutto vizio di usare case popolari disabitate come bastione difensivo e postazione privilegiata da cui condurre attacchi di artiglieria e tiri da cecchino, porta poi alla risposta dei russi direttamente su quelle case. E alla loro distruzione. Il patrimonio immobiliare di una comunità che, prima o poi, tornerà a riabitare le proprie case, non passa neanche per l’anticamera del cervello dei “difensori”, dei loro ufficiali e, man mano a salire, dei generali NATO che hanno dato l’ordine di tenere la città a ogni costo, fino all’ultimo ucraino. Si ripete, sempre in tragedia anche se su scala ridotta, lo scenario di Mariupol’.
https://t.me/boris_rozhin/72754

A tale proposito, sempre Rozhin nota come la liberazione di Artemovsk sarà lenta. Cedimenti ci sono stati, ma se la volontà nemica è non mollare e rimpiazzare le formazioni decimate con carne da cannone sempre nuova, mandando a remengo offensive invernali e tutti i piani perché Artemovsk non deve cadere, i russi ne prendono atto. E agiscono di conseguenza. Il risultato, come nelle proprietà aritmetiche, con ogni probabilità non cambierà. Cambieranno il grado di distruzione urbana e la quantità di carne da cannone mandata al macello.
https://t.me/boris_rozhin/72752
Stessa cosa ribadita da RYBAR nell’ultimo punto della situazione:
https://t.me/rybar/41999
L’intenzione è far saltare ponti, ripristinare le perdite con riservisti appena giunti dall’ovest, ma non cedere. E meno male che per i cinegiornali luce attaccare quella cittadina era “senseless”…

La cartina di RYBAR mostra come i combattimenti ormai si siano spostati nella zona urbana e avvengano casa per casa.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214103128-53b1dae1.jpg
legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/14/20221214102347-625f7db2.jpg
E’ importante come cartina per le frecce rosse che spingono, è il caso di dirlo, dove la difesa sembra cedere. Non solo Artemovsk città, ma OPYTNOE a sud e SOLEDAR a nord, fino a BELOGOROVKA ancora più a nord, verso la fine della cartina. La sensazione è che se dovesse cedere anche un solo punto di questa linea di difesa l’effetto domino sarebbe devastante. Per questo, e da tempo, si sarebbe dovuti ripiegare su posizioni non solo più difendibili ma da cui portare i russi in posizione di inferiorità, per poi magari contrattaccare. Ma, come già notato, la filosofia, il pensiero guida, è stato tutt’altro. D’altronde, mandare al massacro i propri uomini non è un crimine di guerra. Usarli come materiale da consumo, a perdere, non è un crimine di guerra. Distruggere e far distruggere una cittadina che è già persa da settimane, non è un crimine di guerra. Così come lo è stato per Mariupol, dove si son chiuse decine di migliaia di civili negli scantinati usandoli come scudi umani: anche quello, non è stato un crimine di guerra.

E i soldati ucraini stanno cominciando a farsi furbi. I videomessaggi non funzionano? Non possiamo farci nulla perché altrimenti ci sparano le truppe barriera? Allora non resta che il “guasto tecnico”. Proprio ad ARTEMOVSK ci sono uomini che sotto lo schiacciasassi non hanno voglia di finire. Carristi. Prendono, insieme all’ordine di contrattaccare, i loro vecchi T-64 a cui non solo non hanno fatto manutenzione, ma hanno dato anche qualche aiutino supplementare alla meccanica, partono e, dopo qualche km, lasciano letteralmente per strada il ferrovecchio inservibile, ormai fuori uso, e tornano indietro. I capi non ci possono fare nulla e, se non ci credono, il mezzo è ancora lì “con le quattro frecce”, se così si può dire. Che vadano pure a vedere con quali catorci li mandano all’assalto. E così, si salvano per un altro giorno.
https://lnr-news.ru/other/2022/12/14/106721.html

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 08:41
14/12 ore 08:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ringrazio ancora SLAV’SJA RESPUBLIKA per la preziosa segnalazione di ieri notte che ci consente un punto più accurato della situazione a SUD della città. (commenti #15782 et #15783)

Dove OPYTNOE ormai la danno libera “al 90%”, non cito neanche la fonte perché è di ieri e poi queste “statistiche” van prese un po’ per quello che sono, ovvero indicative del fatto che ormai “tam idët začistka”, che stanno eliminando le ultime sacche colpevolmente lasciate a tenere una città ormai persa.

Ed è proprio partendo da questa segnalazione che abbiamo qualche informazione in più. Mi chiedevo da dove possano aver sparato i carri armati, e stamane lo stesso canale ci dà più o meno la posizione.
https://t.me/namarshe/3148
Sembrerebbe che abbiano già liberato i due prospekt, i due vialoni che dalla città portano a sud. E dai due vialoni alla fine della freccia ci sono grosso modo 3 km (non è una città grande, questi sono gli ordini di grandezza). Quindi, dal limitare del prospekt più a ovest, è possibile tenere già sotto controllo (grazie a droni, ovviamente) la strada che porta a OVEST e che, attualmente, costituisce la linea principale di approvvigionamento. In altre parole, questa è la prova concreta di un accerchiamento operativo ormai quasi completo. Resterebbero alcune viuzze, strade secondarie verso nord-ovest. Anche qui però, se a nord le cose dovessero precipitare ulteriormente oggi, si ripeterebbe lo stesso copione. Carri armati o obici semoventi a tre, quattro km di distanza con correzione di tiro tramite droni potrebbero già chiuderle.

E torniamo ancora al discorso di decine di migliaia di uomini mandati a morire E LASCIATI ANCOR PIÙ COLPEVOLMENTE A MORIRE. La speranza è che, una volta scappati i comandanti, una volta spariti, in un modo o nell’altro, i zagradotrjad, le “truppe barriera”, questi soldati possano alzare le braccia e salvare le proprie vite.

A proposito di vite, proprio nella DONECK sotto le bombe nazifasciste, nel quartiere Proletarskoe, ieri nascevano tre gemelli: una femminuccia e due maschietti. Auguri alla mamma! La vita continua, e speriamo che almeno per loro la guerra non sia nemmeno un ricordo, fra dieci anni.
https://t.me/aleksandr_skif/2517

PROVOCAZIONI

In breve, giorno e notte il contingente di pace russo nel NAGORNO è bersagliato dagli “ecologisti”. Guardateli, perché meritano.
https://t.me/rusich_army/6815
https://t.me/rusich_army/6819
Si fermano a pochi centimetri, li insultano, in russo, perché gli azeri il russo quando vogliono lo sanno ancora, e loro zitti, impassibili, a farsele passare sopra una dietro l’altra. Di giorno e di notte. La consegna è proteggere quelle migliaia di armeni nella sacca del Nagorno, visto che gli azeri han tagliato loro anche il gasdotto (deve essere un vizio di famiglia NATO…). Quindi, non accettare in alcun modo le provocazioni e fare da scudo umano per quei civili. Ma tutto questo l’U-ccidente non lo sa.

ECHI DI MERKEL (TRANNE CHE NELLE CELLE DI ISOLAMENTO)


Gli echi dell’intervista scandalosa della MERKEL, su cui siamo già tornati e non una volta, non accennano a spegnersi. L’ambasciatore russo in Serbia la nomina oggi, chiedendo in sostanza ai serbi se gli accordi di Bruxelles non siano stati la stessa cosa di quelli di Minsk: un modo per guadagnare tempo e rinforzare le forze militari albanesi contro i serbi.
https://t.me/WarDonbass/90471
Ormai quell’intervista, praticamente ovunque, è diventata una pietra di paragone per misurare l’ipocrisia u-ccidentale. Tranne che in U-ccidente, ovviamente, dove meno se ne parla, meglio è.

PICCOLI REVANSCISMI CRESCONO

Fra i valvassini NATO che ambiscono a scalzare il vecchio U-ccidente europeo, abbiamo anche la ROMANIA. Che si sta imbottendo di armi NATO per seguire le orme polacche. Un po’ più indietro, rispetto a loro, ma sulla loro stessa cattiva strada: nel mirino, MOLDAVIA (ovviamente), TRANSNISTRIA e BUKOVINA, regione non riconosciuta un pezzo qua e un pezzo là, come potrebbe essere l’Insubria, dove l’oggetto del futuro contendere sarà una oblast’ ucraina sul confine romeno.
https://t.me/WarDonbass/90481
“Ogni cosa ha il suo prezzo” e il sostegno polacco e romeno alla guerra NATO con la Russia ha già la sua contropartita sul tavolo: piccoli revanscismi crescono, AAA imperialismo straccione offresi a volontà.

Aggiornamenti a seguire.
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Slav'sja Respublika
Wednesday, 14 December 2022 18:32
Un grazie infinito va a te che da mesi aggiorni regolarmente la situazione mettendo i link alle fonti, consentendo a me e a chiunque è interessato di scoprire sempre nuovi aspetti ed approfondire anche diverse vicende del passato.
L'excursus su Panzeri è stato al tempo stesso "leggero" (nel senso di godibile) quanto spietato.
Comprendo bene perché anch'io in altri luoghi sindacali ho visto situazioni analoghe...e parlo unicamente dell'approccio comportamentale di chi ha il compito di dirigere. Sia costui sulle scale o...che ne so...in pausa mensa.
In merito alla questione "pecuniaria" che vede coinvolto l'ex leader milanese del Grande Sindacato, per il quale milioni di cittadini di questo Paese hanno in diverse stagioni offerto cuore e impegno, mi limito a dire che ho i conati di vomito.

спасибо
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 19:07
Concordo e sottoscrivo! E condivido il retrogusto di succhi gastrici che non mi è ancora passato! Soprattutto per, davvero, quei milioni di militanti che ci hanno creduto, in tutti questi decenni, mettendoci cuore e anima. Ancora oggi sentendo il telegiornale in pausa pranzo pensavo tra me e me... ma perché? Perché? Gli mancavano proprio quei soldi?
Un abbraccio
Paolo
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luciano
Tuesday, 13 December 2022 21:00
Grazie mille per le preziose informazioni che quotidianamente ci vengono date. Grazie ancora!!
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 23:17
Di nulla Luciano! Anzi, grazie a te per le belle parole!

Come mi capita di leggere su certe magliette... "Barcollo ma non mollo!"
Grazie 1000 perché la distanza comincia a farsi sentire... e un op op op ogni tanto rinforza la pedalata! Sempre!

Un abbraccio!
Paolo
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Leandro
Wednesday, 14 December 2022 12:13
Davvero Paolo, complimenti per la costanza.
Effettivamente penso che a febbraio tutti noi credessimo che la partita si sarebbe chiusa in tempi più rapidi. Forse anche da qualche altra parte (di qua e di là) pensavano lo stesso, ma dovevano aver sottovalutato diverse cose senza neanche fare il conto dei possibili scenari.
Vedo dai canali Telegram ucraini che Zelenskij ormai sente il fiato sul collo delle elezioni e dei vari sindaci che si stanno alleando col generale comandante in capo Zaluzhnyj per farlo fuori (almeno politicamente). Poi vincerà chi dovrà vincere, secondo le decisioni di Casa Bianca e – forse – Downing Street. Europa sfilacciata, e in questo caso secondo me è un bene, perché unita dietro a Von der Leyen e a Borrell vuol dire solo disastri.
Un abbraccio e grazie.
Leandro
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Paolo Selmi
Wednesday, 14 December 2022 12:38
Grazie mille Leandro!!!
Si lo penso anch'io... meglio sfilacciata che unita verso l'ennesima testata contro il muro... andiamoci in ordine sparso, magari noi che non siamo propriamente delle "gazzelle" all'ultimo mettiamo le mani avanti e ci facciam meno male!

Per quanto riguarda i tempi lunghi, hai pienamente ragione. La vedo MOLTO lunga. E le elezioni dell'anno prossimo cambieranno - forse - gli equilibri interni fra le varie cricche al potere, filoGB e filoUSA, ma non altro, purtroppo.

Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 19:36
13/12 ore 19:00 aggiornamento

I SOLDATI RUSSI ENTRANO AD ARTEMOVSK!


In realtà, un piede sulla porta ce l’avevano già da agosto. Ma oggi non sono solo entrati con tutti e due i piedi, ma hanno occupato l’intera zona EST della città. Questa cartina, del resto, è molto esplicita:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213115500-639ed723.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213115459-1d3d7386.jpg

Il guadagno territoriale di oggi consente attacchi ad ARTEMOVSK da nord-est e da nord, ampliando così l’area di attrito e obbligando le forze ucraine a moltiplicare ulteriormente gli sforzi per tenere posizioni sempre più traballanti. Inoltre, la breccia di oggi apre a possibili sviluppi verso SOLEDAR a NORD, anch’essa ulteriormente minacciata. Oltre a costituire un’ulteriore punto di accesso VERSO NORD-OVEST, ovvero SLAVJANSK e KRAMATORSK.
https://t.me/donbass_segodnya/31597

E qui c’è poco da fare come la volpe con l’uva, sarebbe da dire ai cinegiornali luce. I casi sono due: O le forze armate ucraine, che è quello che FORSE starebbe accadendo, approntano in fretta e furia una barriera difensiva con le forze rimaste lungo una linea a ovest invero anche di facile realizzazione, perché come abbiam visto mesi fa la strada, poco più a ovest, sale attraversando una collina che taglia verticalmente l’area (un terrapieno naturale); OPPURE continuano a farsi massacrare e, quando comunque dovranno cedere ARTEMOVSK, saranno talmente deboli da non poter più costruire una linea di fronte tale da poter assorbire questi attacchi. In ogni caso, “senseless” è soltanto propaganda. Della più idiota, visto che i primi a smentirla sono i generali NATO stessi.

Piazzando unità scelte sotto forma di “mercenari” a tenere la posizione, formati sia da migliaia di soldati regolari polacchi (Legione internazionale), sia statunitensi (gruppo Mozart), si anche inglesi. Lo ha appena ammesso un generale britannico, quantificandoli in 350 unità (è la prima ammissione… un po’ di comprensione… il dato vero emergerà più avanti).
https://t.me/boris_rozhin/72716

Ma oltre alla loro partecipazione diretta, ai vertici della piramide decisionale e operativa orchestrata e posta in atto sin da fine agosto e su cui siamo già tornati più volte, la loro determinazione a non cedere traspare tutta negli ordini suicidi che danno al regime. E che il regime esegue, pedissequamente, con risultati come questo: in questo videomessaggio (ricompaiono come quest’estate videomessaggi come questo), i parà della III compagnia della 25° brigata aviotrasportata di stanza ad ARTEMOVSK denunciano di aver perso il 70% degli effettivi, di essere stati abbandonati sia dall’artiglieria, che non ha coperto la loro azione nonostante gli fornissero regolarmente le coordinate dei punti da colpire, sia dai loro capi.
https://t.me/WarDonbass/90438

Ma non abbiamo ancora toccato il fondo. Ora, ci tocca assistere anche a un penoso gioco di rimpalli di responsabilità fra generale mascellone e patàca. Il primo (qui ritratto in una foto “riflessiva”, nel senso dei riflessi pavloviani a cui fa riferimento, specialmente quando gigioneggia con le sue amichette)
https://t.me/donbass_segodnya/31606
sembrerebbe aver chiesto già a suo tempo al secondo di poter ritirare le truppe da ARTEMOVSK, ma sarebbe stato il secondo a opporsi per il danno di immagine che ne sarebbe conseguito. Dato confermato anche da quest’altra voce di corridoio:
https://t.me/rezident_ua/15522
Il secondo, invece, a tempo debito darà al primo dell’incapace. Lo ha già fatto a SEVERODONECK.

Ora, questo tentativo di fare a scaricabarile, è sinceramente indecoroso. Per le decine di migliaia di uomini che stanno morendo per colpa di entrambi, anzi tutto. Capi senza scrupoli che per la propria lotta per il potere stanno tentando ora, a conti fatti, con gli ospedali pieni e i feriti che muoiono perché nessuno gli riesce più a dare un posto letto, smarcature a dir poco indegne.

Anche qui, se il codice militare fosse non dai militari stessi, staremmo parlando di crimini veri e propri. Ma questi ordini suicidi e questo teatrino vergognoso non costituiscono reato. Eseguire gli ordini dei padroni NATO non è reato. Far morire il proprio popolo non è reato. Distruggere, radere al suolo la propria economia non è reato. Così come non lo sono stati otto anni di libro e moschetto. Così come non lo è stato bandire qualsiasi partito di opposizione. Così come non lo è perseguitare sacerdoti e monaci. Va tutto bene. Anzi, "andrà tutto bene"...

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Slav'sja Respublika
Tuesday, 13 December 2022 21:56
Pare ci siano ulteriori novità da Artemovsk.
https://t.me/namarshe/3136
Parte sud-occidentale della città (distretto di Bugor), quindi il lato verso Konstantinovka, sotto il controllo del fuoco da parte dei russi.
Almeno secondo questa fonte.
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 23:14
Ciao e grazie mille per la PREZIOSA segnalazione!

La notizia penso sia autentica, perché poi è il canale stesso a mandare un filmato e una foto relativi a quanto sostenuto poco sopra
https://t.me/namarshe/3138

In sostanza, in quelle case popolari avevano piazzato i pezzi di artiglieria da cui cercavano di ostacolare la progressione dei russi da sud verso ovest.

Ho visto sulla cartina e la cosa appare molto nettamente:
https://yandex.ru/maps/geo/bakhmut/1446021604/?ll=37.991803%2C48.569518&z=13.29
E' la strada a sud est " ул. Корсуньского " quella colpita. Quella da cui partivano i colpi verso sud.

Facendo un rapido conto delle distanze, proseguendo da OPYTNOE verso ovest, sopra quindi KLESCHEEVKA, quella strada si trova a meno di 4 km. Un T72, per puro esempio, ha una gittata di nove km. I colpi dice essere stati sparati da carri armati. Quindi, ormai, la strada verso KONSTANTINOVKA a questo punto è DI FATTO tagliata.

Riprendo la cartina. Rimarrebbe una sola strada libera verso nord ovest, verso KRAMATORSK. Piccola peraltro, una stradina tortuosa che passa in mezzo a paeselli. Fa impressione vedere come si sia arrivati a questo punto di non ritorno con, probabilmente, decine di migliaia di soldati ancora a tentare di difendere l'indifendibile. Se non piglieranno decisioni drastiche nelle prossime ore, temo proprio che per loro si ripeterà l'incubo di MARIUPOL'. E che cosa ne avranno ricavato, gli "strateghi" NATO?

Grazie ancora
Un abbraccio!
paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 12:52
13/12 ore 12:30 aggiornamento

FRONTE EST


Carta aggiornata,
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/13/20221213100055-0eb920e1.jpg
interessante perché ci mostra, oltre ai contrattacchi falliti delle forze NATO, anche il tentativo da parte russa di spingerli aldilà del fiume ZHEREBEC per ripristinarlo come confine naturale. Anche qui, vedremo gli sviluppi.

Più a SUD, ad ARTEMOVSK, infuriano i combattimenti. Ormai nelle zone un tempo abitate della città.
https://t.me/boris_rozhin/72701

MAR’INKA

Proseguono gli scontri e prosegue, lentamente ma MAR’INKA non è Shanghai e prima o poi anche la cittadina finisce, l’avanzamento delle truppe russe. Che cominciano a vedere la fine del tunnel.
https://t.me/WarDonbass/90361

TENTATIVI DI DESTABILIZZAZIONE NEL NAGORNO-QARABAGH E IN KOSOVO

Il tentativo di destabilizzazione in KOSOVO nasce come protesta dopo l’ingresso, qualche giorno fa, di unità speciali albanesi nelle zone a nord rimaste abitate dai Serbi sopra Prishtina. Questa carta
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212142510-edb43637.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212142511-80da0705.jpg
lo mostra molto chiaramente, insieme a foto che mostrano le barricate improvvisate con camion messi di traverso e manifestanti scesi in strada. Pare che unità speciali serbe siano già sul territorio per difendere i propri connazionali, ma nel complesso il presidente serbo sta cercando ancora di mediare. Naturalmente, il tentativo di destabilizzazione operato dagli albanesi intende sia approfittare della situazione creatasi in Ucraina per perseguire i propri obbiettivi, fatti passare sotto silenzio, sia aprire un secondo fronte coi russi che non potrebbero stare a guardare… in ogni caso, per la NATO, è una situazione di WIN-WIN, dal momento che la SERBIA è troppo debole per reagire autonomamente. E, peraltro, si appella ancora a un U-ccidente che è lo stesso che gli sta confezionando questo bel regalo… Ma tant’è.

Stesso discorso per il NAGORNO-QARABAGH. Con gli azeri al posto degli albanesi e gli armeni al posto dei serbi. In questo caso, il casus belli è la strada, L’UNICA RIMASTA (vedasi cartina)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212220708-d459307d.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212220704-7b22615d.jpg
che unisce il Nagorno all’Armenia. I russi qui sono DIRETTAMENTE coinvolti a fare da contingente di pace e forza di interposizione. Bene, visto che coi mitra non possiamo fare nulla, han ben pensato le forze NATO, mandiamoci gli “ecologisti”. E così i “pacifisti” ed “ecologisti” hanno bloccato una strada che è l’unica che porta la vita a un’intera regione. “Ecologisti”+“azeri” poi, detto inter nos sa anche di presa in giro, visto che la fortuna del Paese rispetto al suo vicino armeno è stata la disponibilità enorme di IDROCARBURI. Ma ormai vale tutto… anche mandare gli “ecologisti” ad aprire un altro fronte: provocazione, reazione, guerra. Per il momento, siamo solo alla fase “provocazione” e basta. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Angelo
Tuesday, 13 December 2022 17:16 Like Like Reply | Reply with quote | Quote
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 18:19
Grazie mille Angelo!

Si, ne avevo scritto il 27/11, è ancora in questa pagina col titolo "IL CHIODO FISSO DA PIÙ DI MEZZO SECOLO". Ma sono felicissimo e ti ringrazio davvero Angelo! Perché mi hai dato una bellissima notizia!

Analisidifesa.it è una rivista notevole e ha una diffusione nazionale e non solo. Il fatto quindi che riprenda questo DOCUMENTO DESECRETATO MOLTO IMPORTANTE e lo diffonda a decine di migliaia di persone, che a loro volta lo rilanceranno e così via, mi fa ben sperare che diventi patrimonio di centinaia di migliaia di persone. E magari, nel tempo, anche di più. E ponga sempre più domande a sempre più connazionali. Grazie ancora!

Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 08:44
13/12 ore 08:30 aggiornamento

CUL DE SAC


E’ quello in cui si sono infilati gli “strateghi” NATO, rovinando sicuramente, compromettendo molto probabilmente, l’esito dell’intera vicenda bellica che avevano preso in mano a fine agosto.

Ancora una volta parliamo di ARTEMOVSK. La cartina aggiornata ci aiuta relativamente:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212211038-6110ea76.jpg
non la propongo neppure con la legenda in italiano perché non cambia praticamente niente da ieri. Ma le guerre non sono solo cartine. Come cercavo di spiegare a mia figlia parlandole dell’utilità della geografia (che coglione che sono...), una città non la conosci guardando google map. Lo stesso vale per la guerra. Bastasse una cartina a capire cosa sta accadendo, i generali NATO sarebbero i capi della galassia. Invece sono solo, e per fortuna dei russi, dei poveri, prevedibili, dementi.

Così si sono comportati. Hanno dilapidato UN PATRIMONIO IMMENSO, parliamo di CINQUANTAMILA SOLDATI E RELATIVI MEZZI distratti dal fronte di CHERSON.
https://t.me/voenkorKotenok/43606
Potevano usarlo per fare di tutto, e sarebbero sicuramente venuti ben più che i sorci verdi ai generali russi. Zaporož’e e Charkov, senza andare troppo lontano. Oppure rafforzare la linea immediatamente dietro ARTEMOVSK, che ha il suo fulcro in SLAVJANSK e KRAMATORSK. E logorare un esercito che sta dilapidando le sue energie per far saltare quella che ora è l’UNICA vera linea fortificata, in otto anni. Già, ma che dire se immediatamente dietro quella che in mesi di attacchi sta iniziando a traballare adesso ce ne fosse un’altra uguale?

Invece. Invece, questi dementi, che chiamerei anche CRIMINALI DI GUERRA ma mandare al massacro i propri uomini, in un codice militare fatto da militari, evidentemente, non è reato (ma per me continuano a essere criminali) hanno preso gran parte, se non tutti, questi CINQUANTAMILA uomini e li hanno gettati tutti nella mischia di ARTEMOVSK. Risultato: Artemovsk salta, perché salta, e hai mandato al massacro QUEI cinquantamila più quelli che già erano lì a difendere. Inutilmente.

I russi lo sapevano. I dementi NATO sono prevedibili, così come i neuroni che girano nella testa del patàca e del mascellone che vuole fargli le scarpe. “Fino all’ultimo ucraino” e “Crimea compresa”. E così, gli hanno fatto la trappola. E loro ci sono caduti. Ma finché fossero patàca, mascellone e amici anglofoni, chissenefrega direi. Invece loro sono tranquilli e al calduccio e a crepare ci mandano decine di migliaia dei loro. E qui non si può dire chissenefrega. Pardon, in U-ccidente lo dicono. Ma noi non possiamo farlo. È un’indecenza! VERGOGNA!

E vogliamo parlare dell’ultima vergogna uscita, proprio ad ARTEMOVSK? Si sono cominciati a vedere PROPRIO LÌ, PROPRIO – GUARDA CASO! - IN CONCOMITANZA CON L’ARRIVO DEI “COOPERANTI” DEL MOZART (indecenza su indecenza chiamarli “cooperanti”, vergogna su vergogna!), GLI STESSI LOSCHI FIGURI CHE GIRAVANO GIÀ NEL 2014 SU QUELLA LINEA DI FRONTE! QUELLI DEL TRAFFICO ILLEGALE D’ORGANI!!!
https://t.me/notes_veterans/6999
In poche parole, morire si deve pur morire… vero? A questo punto via tutto! E facciamo soldi anche su questo! VERGOGNA!

In questo cul de sac, dove si versa il sangue di un popolo che ancora meno di un anno fa era stato tenuto all’oscuro di tutto, si fanno profitti enormi, che finiscono nelle mani di pochi. E chi non salta filo-russo è. E viene fucilato, come i venti di ieri a BERISLAV.

Aggiornamenti a seguire.
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PAOLO
Tuesday, 13 December 2022 10:11
Scusami, ma non capisco il tuo dispiacere per la mattanza di ukronazisti. Peggio per loro. Il problema ucraino va risolto una che volta per tutte. E' dal 1914 che sono una spina nel fianco, quando aiutarono invasori austro/ungaro/tedeschi nella 1^ guerra Mondiale, nonché la coalizione occidentale che aggredì l'Unione Sovietica dal 1918 al 1923. Poi ci fu la carestia del 1930, che in larga parte si autoinflissero, dato che , piuttosto che consegnare la "quote" ai Commissari Politici (per la redistribuzione) preferivano bruciare raccolti e uccidere bestiame, carestia che usano come autogiustificazione per l'aiuto dato ai nazisti tedeschi da 1941., dimenticando volutamente ciò che avevano fatto dal 1914 al 1923. Quindi l'errore di Stalin, tanto "malvagio" da concedere l'amnistia ai collaborazionisti, anziché sterminarli, ed impedire che mettessero al mondo figli e quindi nipoti che ORA danno fastidio , e che, per ringraziamento, furono usati dalla CIA come terroristi fino al 1956
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Paolo Selmi
Tuesday, 13 December 2022 17:22
Ciao Paolo,

sarà che sono veteromarxista, in verità vetero lo sono, anzi, matusa, e marxista cerco di esserlo da una vita, con anche un "-leninista" dopo, sarà che lo sono, per quello che posso e riesco a esserlo, in maniera "organica alla classe", come si diceva una volta con un linguaggio, per l'appunto, da veteromarxisti, ma una classe oppressa per me non è qualcosa da rappresentare, magari anche solo idealmente: è "sangue del nostro sangue e nervi dei nostri nervi", e chiedo scusa ad Amodei.

Per questo, per me la carne da cannone ucraina è parte della mia stessa classe. Fossi stato leva 1974 nato a Odessa, anziché a Busto Arsizio, probabilmente ora sarei sotto due metri di terra o, più probabilmente, buttato nei boschi o lungo l'argine di un fiume. E per cosa? Per cosa? Per colpa di un bastardo che dice "fino all'ultimo ucraino" (con le vite degli altri) e che se non faccio quello che mi dice ho dietro uno squadrista zagradotrjad col mitra spianato pronto a farmela lui, la pelle.

Chi gli ha dato il potere di disporre della mia vita come meglio preferisce? Davide, quello di Davide e Golia, alla fine per molto meno narra la storia pagò col rimorso di una vita (era re, voleva farsi la moglie di un suo ufficiale fedelissimo, se l'è fatta, è rimasta incinta, gli è andata anche male perché quel suo ufficiale proprio non voleva saperne di tornare a casa e adempiere ai doveri coniugali così da mascherare la cosa, settimana più, settimana meno, un ritardo, eccetera... niente, alla fine lo ha "suicidato" dicendo ai suoi uomini, andate all'attacco e lasciatelo da solo).

Il re attuale sta facendo lo stesso con centinaia di migliaia di uomini. Proletari e sottoproletari che non sono riusciti a scappare, a trovare una scappatoia per evitare di partire per il fronte. E per una scelta, quella atlantista, che ha comportato una cessione di sovranità totale ai nuovi padroni. PUR DI essere l'intermediario necessario, indispensabile, fra padroni e sfruttati. Il fattore. Il ruffiano. Il crumiro. Lo schiavista grazie alla cui azione il padrone controlla e comanda i propri sudditi.

E tu dici, giustamente: "Ma sono loro che se la sono cercata. Sono loro che quando DONECK era in fiamme ormai quasi nove anni fa dicevano "gli sta bene"."

Ti seguo fino a un certo punto. Non ora, ma nove anni fa, parlavo spesso con gli autisti ucraini di quanto accadeva, o coi miei corrispondenti a KIEV o a DNEPROPETROVSK. Anche loro caricavano mobili, meno dei russi, ma un bilico alla settimana tra un ritiro e una dogana in linea riuscivamo a sdoganarlo sempre.

E mi dicevano tutti, finché non gli hanno tappato la bocca (perché gli controllavano le mail): "Vogliono andare coi russi... che ci vadano! Ma questa guerra è inutile". E si riferivano a DNR e LNR, ma anche alle oblast' limitrofe, tra cui DNEPROPETROVSK, per esempio, o CHARKOV, o NIKOLAEV e ODESSA.

In otto anni hanno tappato la bocca a tutti. Hanno messo loro contro i loro figli, cresciuti a LIBRO e MOSCHETTO. "Papà, sei un traditore, zitto che ti denuncio. Mamma, non capisci un cazzo, taci."

Questo è l'inferno che i nazisti di KIEV hanno creato nelle regioni rimaste sotto il loro controllo. Inferno non solo per chi subiva, zitto e muto, l'arroganza dei gerarchi locali. Inferno per i demoni che scatenava in questi ragazzi. E lì hai voglia a spiegare Marx. A dire che il nazionalismo, il revanscismo, lo sciovinismo sono la valvola di sfogo per eccellenza delle contraddizioni di classe, degli antagonismi di classe che in un capitalismo da rapina come quello degli oligarchi ucraini esplodono come i fuochi d'artificio alla festa del santo patrono.
Alla meglio ti spaccano la faccia, alla peggio ti ritrovano cadavere.

Questo per ribadire un concetto, che per uno che anche solo ha leggiucchiato Gramsci è un'ovvietà ma che tale non è: non è che uno perché è proletario allora ha sempre ragione! Anzi!

Il mio stare dalla parte di quei poveri cristi non ha nulla a che vedere con il fatto che abbiano ragione. O che stiano dalla parte giusta non della storia, ma di QUESTA storia. O che, peggio ancora, mi aspetti, desideri da loro che girino i fucili e comincino a far fuori gerarchi e capi militari che li portano quotidianamente al massacro.

Il mio stare ANCHE dalla loro parte è riassumibile in quello che chiamo il testamento, il lascito di Vittorio Arrigoni: "restiamo umani". INFINE, MA NON DA ULTIMO, ricordiamoci del fatto che, come documentato nel 1991, ad agosto la maggior parte dei cittadini della RSSU si era espressa con un referendum ufficiale PER il mantenimento dell'URSS. Di quell'esperimento socialista dove non c'erano ucraini, bielorussi, russi, tatari, ceceni, inguscezi, ossetini, armeni, azeri, georgiani, buriati, tagichi, turkmeni, (e l'elenco potrebbe andare avanti per pagine...). Ma solo un unico popolo, multinazionale. un popolo la cui Rodina-Mat' era non identificabile con un'etnia, ma con una falce, un martello e una stella. E un unico colore: il rosso.

Un abbraccio.
Paolo
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PAOLO
Tuesday, 13 December 2022 10:12
da concedere l'amnistia a tutti
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Paolo Selmi
Monday, 12 December 2022 19:32
12/12 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione ad ARTEMOVSK sempre più critica, e confermata da quest’altra cartina
https://t.me/smotri_z/9064
Più che i mutamenti di linea di fronte, occorre guardare le frecce azzurre. Confermata la tendenza di gruppi distrutti, di battaglioni decimati, alla ritirata e al rincalzo. E questo, per chi oggi attacca, vale più di un km di terreno guadagnato, come già abbiam visto nel precedente lavoro sulla tattica dello schiacciasassi che è rientrata in funzione, come prima e più di prime, dopo la pausa della discesa in campo diretta della NATO e il conseguente disorientamento.

A MAR’INKA, invece cominciano a delinearsi i dettagli di quello che si sta configurando come un punto di svolta in una vicenda bellica che dura mesi, lo stesso tempo della SVO praticamente.
https://t.me/boris_rozhin/72663
Ci sono brigate intere che sono rimaste completamente tagliate fuori dagli approvvigionamenti, come mostra questa cartina dove una strada, contrassegnata da diverse X, ormai è impraticabile per i rifornimenti ucraini. E questo impatta sulla tenuta della linea difensiva.

Anche qui, come ad ARTEMOVSK e a SOLEDAR, le truppe russe stanno procedendo metodicamente alla costruzione di piccole sacche dove imprigionare o costringere alla ritirata le unità in esse intrappolate. Nel frattempo,

DONECK ANCORA SOTTO LE FIAMME: TRE MORTI AL MOMENTO

Sempre missili GRAD sparati all’impazzata verso la città. Otto per la precisione, case che vanno a fuoco
https://t.me/smotri_z/9079
I morti al momento sono tre:
https://antifashist.com/item/ukraincy-ubili-treh-mirnyh-zhitelej-donecka-po-centru-stolicy-vnov-nanesen-udar-iz-grada.html
in questo continuo delitto senza castigo.

DA SIGONELLA CON FURORE

Torna di nuovo a volare sotto la Crimea il drone RQ-4B Global Hawk in partenza da Catania. Qui tracciato da flightradar:
https://t.me/WarDonbass/90312
In genere, quando si alza in volo, è perché serve supporto aereo per triangolare e verificare coordinate GPS per attacchi con droni aerei o acquatici. Come inizia quella favola che ci hanno insegnato da piccoli… L’Italia ripudia la guerra… eccetera eccetera.

...E INTANTO I LADRI DI GRANO ARRAFFANO

2,1 MILIONI DI TONNELLATE DI GRANO UCRAINO FINITE IN POLONIA
https://antifashist.com/item/polsha-vyvezla-s-ukrainy-bolee-2-mln-tonn-zerna-zernovoj-sdelke-neobhodimy-korrektirovki.html
Da gennaio a settembre la POLONIA ha venduto SEI MILIONI E MEZZO DI TONNELLATE DI GRANO. Un po’ troppe, per i suoi standard produttivi… e non solo i Paesi poveri hanno ricevuto briciole, ma anche lo stesso popolo ucraino, che ha di fronte un inverno terribile, rischia di non avere scorte a sufficienza. Ma non è un problema che si pone il regime di KIEV. E neppure i ladri UE.

LO SLALOM FRA I CINESI

“Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio”, e su questo metto entrambe le mani sul fuoco, visto che è una scelta che pago ogni giorno di persona, provo a mettere giù due righe sul caso PANZERI. E non tanto per la persona in sé. Ma per quello che rappresentava, e rappresenta ancora oggi, in riferimento ALL’ATTEGGIAMENTO BIPARTISAN UE SU DONBASS E REGIME DI KIEV. E dopo aver scritto poco più in su dei ladri di grano, la cosa acquista ancora maggiore valenza.

Ma torniamo a Panzeri. Per me, che a fine anni Novanta gestivo uno sportello di assistenza ai lavoratori cinesi proprio nella CdL di cui lui era segretario, in Corso di Porta Vittoria a Milano, si trattava di un personaggio schivo, anche troppo, quasi una chimera, quindi è più corretto dire “non era” e basta: una figura che incrociavo, a volte, in corridoio o sugli scaloni di quell’imponente, storico, mitico, edificio rosso, con le inferriate a forma di falce e martello.

Ogni tanto, anche anni più tardi pensavo, tra me e me: “ma si sarà mai chiesto (il segretario) come mai c'erano due rampe di quegli scaloni occupate interamente, una volta la settimana, da immigrati cinesi?” Per un anno intero? Con tanto di conferenza stampa a fine “sportello” (e chiudiamola qui visto che è stato ben più di un semplice “sportello”, con giri quotidiani in lungo e in largo per Milano e dintorni)? Evidentemente non se lo è mai chiesto, visto che da venti e rotti anni faccio altro, per pagarmi il mutuo. Per la cronaca non si affacciò mai, neanche una volta, allo sportello giovani dove ero ospitato, così, per chiedere cosa stesse succedendo, per sapere se ci fosse un’occupazione in corso, o una vertenza in massa, o se qualche burlone avesse dato a tutti quei cinesi l’indirizzo sbagliato della questura…

Ma ci sta, pensavo anche. Il segretario della più grande CdL della Lombardia, di una delle più grandi d’Italia e d’Europa, non è che poteva occuparsi di tutto. Eppure, a fine giornata, e con la testa che mi scoppiava, ogni tanto mentre ritornavo in treno mi figuravo sul vetro buio del finestrino la scenetta di lui che ogni martedì mattina, coi giornali sotto braccio, faceva lo slalom per accedere al suo ufficio fra due rampe di scale di cinesi in coda…

…e mi chiedevo A COSA pensasse, mentre faceva quello slalom, SE pensasse qualcosa! Persino i compagni degli sportelli vicini ogni tanto si affacciavano, un po’ per capire cosa stava succedendo, un po’ per rivangare con me i ricordi di una visita della delegazione della CdL di Shanghai recente o risalente a quando avevano ancora i capelli, piuttosto che passarmi qualche anno di riviste “La Cina”, mitica rivista della Rivoluzione culturale dove i numeri che uscivano sembravano tutti uguali… potevano essere letti anche in ordine cronologico inverso, e non si perdeva nulla: “visita alla comune popolare”, “visita della delegazione laotiana”, “parliamo di agopuntura”, “una poesia di Mao”… ma eran belli… pieni di foto sbiadite di una Cina senza trucco e con le trecce che vent'anni fa era già archeologia.

Qualche anno più tardi, ho saputo di lui quasi per sbaglio, visto che non era né nel mio partito, né io frequentavo più QUELLA Milano, che era stato candidato nei DS al parlamento europeo, e pensavo… ma come fanno i segretari confederali a farsi candidare nei DS? Ma me lo chiedevo così, con lo stesso distacco con cui canto ancora, ogni tanto e su richiesta, “ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati”… non lo so, meglio, lo so non me ne fregava (e non me ne frega) una cippa… cavoli loro.

Poi ho passato altre due o tre vite, tra lavoro, matrimonio, figlia, dottorato, casini, studi sulla pianificazione sovietica, scansioni di negativi… e sinceramente che fine avesse fatto Panzeri era una delle poche domande esistenziali che non mi ero mai più posto. Neanche per l’anticamera del cervello. Fino a due giorni fa. Sinceramente, seicentomila euro in contanti non so neanche come sian fatti, non riesco nemmeno a figurarmeli tutti insieme. Per me è come parlare di sesso degli angeli. E non sono un teologo. E neppure un pubblico ministero. Di Donbass però ne capisco qualcosa. E dal 2014 a oggi nessuno, nel suo partito (o nel suo gruppo parlamentare), se ne è occupato se non in un appello (datato 2016!) per chiedere l’attuazione degli accordi di MINSK
https://www.socialistsanddemocrats.eu/it/content/gli-eurodeputati-sd-lanciano-un-appello-aumentare-le-pressioni-lattuazione-degli-accordi-di
e in un comunicato del 2014 il giorno stesso della firma di MINSK(1)
https://www.socialistsanddemocrats.eu/it/content/pittella-sullucraina-ora-putin-dimostri-la-volonta-di-ripristinare-il-dialogo-con-lue
Ho appena fatto una ricerca testuale, giusto per esser piacevolmente smentito. Niente.

E questo è già un gruppo che si richiama a “qualcosa di sinistra”. Trattando la questione ucraina in questa maniera IGNOBILE. Facendo lo slalom fra problemi grossi come macigni come, quindici anni prima, qualcuno già faceva lo slalom tra cinesi in fila, ciascuno di loro con problemi anch’egli grossi come macigni, con le verruche alle mani, con gli occhi spenti da turni massacranti su una tagliacuci, con o senza un foglietto azzurro scritto in una lingua a loro incomprensibile e che forse poteva fare la differenza fra un futuro diverso o l’eterna schiavitù di sempre, lungo gli scaloni che portavano a uno sportello dove davo l’anima per dar loro una mano. Non la perdono, questa IN-differenza. Oggi, come non la perdonavo oltre vent’anni fa e come mai la perdonerò.

CON QUALE FACCIA

Per esempio, CON QUALE FACCIA il sottosegretario generale per gli affari umanitari MARTIN GRIFFITHS visita oggi NIKOLAEV, CHERSON
https://unric.org/it/il-sottosegretario-generale-per-gli-affari-umanitari-martin-griffiths-inizia-una-visita-di-quattro-giorni-in-ucraina/
ma morire se in questi otto anni e mezzo si è mai fatto vedere una volta a DONECK o a LUGANSK.
https://t.me/SwissVatnik/25522
Ed è ancora più difficile fare lo slalom fra città di oltre un milione di abitanti che chiedono giustizia, o visitare una città come CHERSON glissando sugli oppositori legati al palo o sul fatto che, nella città a fianco (BERISLAV), oggi la gestapo ucraina (SBU) ha fucilato venti persone con l’accusa di “collaborare con la Federazione Russa”.
https://t.me/voenkorKotenok/43590
Si, è molto più difficile fare lo slalom lì, che fra due rampe di scalinata di lavoratori cinesi in coda. E’ un’impresa ai confini della realtà. Ma c’è chi ci riesce benissimo.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 12 December 2022 12:53
12/12 ore 12 aggiornamento

MAR’INKA LIBERA ORMAI AL 70%

https://t.me/RVvoenkor/33772
Statistiche che lasciano il tempo che trovano, ma che ci comunicano di avanzamenti importanti nella cittadella fortificata, oltre che confermare una pressione continua lungo tutta la linea di fronte.

TATTICA DELLO SCHIACCIASASSI: EFFETTI NEL BREVE-MEDIO TERMINE

Torniamo sempre al discorso che ci facciamo. Applicando questa strategia i russi prendono due piccioni con una fava:

1. guadagnare terreno, minimo ma comunque importante, più di ettari ed ettari da altre parti, laddove l’obbiettivo primario è mettere in sicurezza DONECK e tutti i paesi della cintura esposti da otto anni e mezzo alle rappresaglie nazifasciste di KIEV (e questo, per esempio, è ciò che resta del mercato rionale MAJAK distrutto ieri)
https://dnr-news.ru/society/2022/12/12/182120.html
altre immagini qui
https://t.me/WarInMyEyes/2047

2. attirare il maggior numero di uomini e mezzi NATO nella trappola, nel territorio loro meno congeniale, e impedire loro di sviluppare offensive su altri fronti. La coperta, alla fine è sempre più corta. Grazie alla miopia, all’idiozia dei generali NATO che cercano contrattacchi vittoriosi, difese a oltranza e offensive con gli stessi uomini e mezzi, ogni giorno sempre meno, ogni giorno sempre più malmessi.

La carta da SEVERSK a TORECK di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212102448-c43b92e0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/12/20221212102443-09192db3.jpg
sembra quasi esemplificare quanto appena descritto.

Frecce azzurre si susseguono verso EST (rincalzi) e verso OVEST (ritiri dei resti di divisioni, battaglioni decimati per riformazione delle unità). Non capendo che così facendo si stanno letteralmente suicidando. E che quando l’offensiva russa partirà, troverà MOLTA, ma MOLTA meno resistenza di quanta ne avrebbe trovata se le truppe ucraine si fossero ritirate su posizioni più difendibili, facendo loro, a questo punto, tirassegno sugli attaccanti, piazzando campi minati e trappole, eccetera. Ma questo presuppone una capacità di visione e un rispetto per i propri uomini che i generali ucraini, in ossequio totale ai loro padroni NATO, non hanno. Figurarsi poi il patàca, che li vorrebbe sempre all’offensiva pur di farsi un selfie dietro a un cartello nuovo.

Altro esempio, nella sola giornata di ieri il Ministero della difesa russo, oltre a riportare un centinaio di morti fra le fila ucraine, fra l’altro riporta anche di due aerei e due elicotteri da combattimento abbattuti.
https://t.me/mod_russia/22604

Naturalmente, il valore di un caccia non è lo stesso di un pick-up con un pezzo d’artiglieria leggera sul cassone. E gli ucraini li cercano di usare con parsimonia, tirar fuori dai rifugi e impiegare il meno possibile. Invece, in questo periodo sembra li stiano usando come materiale di consumo a basso costo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 12 December 2022 08:41
12/12 ore 08:30 aggiornamento

REVANSCISMO POLACCO IN SALSA NATO


Il giornale ministeriale a stelle e strisce denominato, per l’appunto, “Stars and stripes”, ci delizia una settimana fa di questo lungo servizio dedicato al programma “Addestrati con l’esercito” attualmente in corso in Polonia. Civili che prendono in mano un fucile per la prima volta. Per “difendersi”. Per fare da futura carne da cannone. Portando l’organico a trecentomila uomini così da diventare la forza di terra NATO più grande d’Europa (“we will become the most powerful [NATO] land force in Europe”). Con una quota di PIL destinata all’esercito che vogliono portare al 5%, con 10.000 soldati USA sul loro territorio e in ulteriore aumento (su un totale di 100.000 soldati USA in Europa in totale), i valvassini polacchi ambiscono a divenire vassalli, lasciando indietro quelli attuali, da declassare a valvassori. Se i russi non avessero creato il loro hub energetico in Turchia, i polacchi avrebbero tenuto l’intera UE per le palle, dal punto di vista energetico (e quindi economico), a partire dalla Germania. “La più grande forza di terra” accosta programmi nazionalisti a rivendicazioni revanscistiche che riguardano l’intera fascia occidentale ucraina. I nuovi cani da guardia di Washington fanno sul serio. Qui sotto qualche brano estrapolato da questo pezzo “celebrativo” di un “nuovo ordine mondiale” che, in realtà, esisterà solo per questo pezzo di U-ccidente che ha deciso passivamente di restare colonia USA. Tenuta a bada dai nuovi cani da guardia dell’est.

[…]

The exercises are part of the Polish Ministry of National Defense’s new “Train with the Army” project, an initiative born out of the public’s anxiety over the war in neighboring Ukraine. Weekend courses for thousands of Poles began in October and, due to popular demand, will continue into January.

[…]

Some trainees want to brush up on skills that they learned long ago in the army. Others come to size up the military as Poland embarks on an ambitious plan to double the size of its armed forces to 300,000 troops.

[…]

Russia’s war in Ukraine triggered a defense spending spree in Poland, with Warsaw pledging to raise funding for the military from 2.4% of gross domestic product this year to 3% next year. The Polish government aims to ultimately boost that figure to 5% and is heavily investing in modern weaponry from South Korea and the United States, including Apache attack helicopters, Patriot air-defense systems, High Mobility Artillery Rocket Systems, F-35 fighter jets and 250 Abrams tanks to replace Soviet-era tanks sent to Ukraine.

As part of NATO, Poland is expected to dedicate at least 2% of its gross domestic product to defense. It has met that target for years and consistently ranks as one of the top 10 contributors to the 30-member military alliance.

“Thanks to [these] investments, we will become the most powerful [NATO] land force in Europe,” Błaszczak declared in July.

[…]

“Today our relations are based more on the fact that the strategic interests of the U.S.A. in Europe and the strategic interests of Poland's security are largely convergent,” Koziej wrote.

[…]

About 10,000 American soldiers are now stationed in Poland, an increase of 6,000 since the beginning of the year. U.S. forces in Europe surged from 80,000 to 100,000 following the Russian invasion of Ukraine.


https://www.stripes.com/theaters/europe/2022-12-06/poland-russia-ukraine-military-training-8313063.html

DAL FRONTE

Carta aggiornata della parte settentrionale del fronte EST (Svatovo-Kremennaja)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/11/20221211160035-3c44a3b3.jpg
e della parte meridionale, a sud-ovest di DONECK
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/11/20221211181021-88ad02b9.jpg

Nel complesso, la linea di fronte non si muove. Quello che cambia, e purtroppo in peggio, e CRIMINALMENTE in peggio, perché è frutto unicamente della strategia NATO di usare “fino all’ultimo ucraino” la propria carne da cannone, è il numero delle perdite.

Quasi SESSANTAMILA NUOVE TOMBE nei cimiteri ucraini, e se consideriamo il computo fra morti e feriti le perdite ammontano a CENTOCINQUANTAMILA uomini.
https://t.me/smotri_z/9057

Per cosa? Per attaccare paesi dove i russi sono lì che aspettano che loro connazionali li vengano a liberare, come a SVJATOGORSK, dato riconosciuto dal NYT
https://t.me/kornilov1968/14339
così come anche il Guardian, nell’articolo citato ieri, aggiunge che l’80% dei cittadini di Artemovsk è lì che aspetta i russi.
https://t.me/vityzeva/74983

Centinaia di migliaia di morti per arrivare, alla fine, a dover accettare quello che gli accordi di MINSK avevano già previsto, e con “ampia autonomia” e non “indipendenza”. Oltre all’indipendenza, invece, qui altre due regioni sono state perse. E il conto, penso, sarà destinato ad aumentare.

Intanto ad ARTEMOVSK saltano i ponti. A far saltare un ponte a NORD sono state le ff.aa. ucraine che, temendo ormai lo sfondamento, cercano il più possibile di rallentarlo.
https://t.me/voenkorKotenok/43569
Sfondamento che ormai sono gli stessi canali telegram ucraini a dare per imminente. Vedremo.
https://t.me/vityzeva/74980

Intanto, la branca locale della CIA (SBU) è stata fermata ieri, nella sua opera quotidiana di gestapo contro chiese e monasteri… dai fedeli locali. Che si sono barricati in chiesa e hanno impedito ai nazifascisti di entrare e prelevare il parroco.
https://t.me/ukraina_ru/121598
Attenzione, si dice dalle mie parti: “tocca i fanti, ma lascia stare i santi”. Quel rincoglionito con cui hai parlato ieri, caro patàca, quello col figlio pervertito che fa il bello e il cattivo tempo nel tuo paese, e non solo a mignotte, non è (ancora) in grado di sostituire quella che nei libri di storia chiamano “autorità religiosa”. Che anche se non è più in grado di far aspettare al freddo e al gelo a Canossa, tuttavia ha ancora presa sulla popolazione che dici di “difendere”. Non tenerne conto, potrebbe essere l’ultimo tuo errore, laddove nemmeno i trasformatori bruciati arrivano.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 11 December 2022 17:19
11/12 ore 17:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta molto ingrandita con una fotografia della situazione attuale a dir poco preoccupante, per i generali NATO che si ostinano a tenere la posizione:
https://t.me/brussinf/5367

In buona sostanza anche OPYTNOE è ormai superata e la città è sotto attacco da almeno quattro direzioni. Attacchi che smantellano, pezzo dopo pezzo, le difese approntate dalle forze ucraine e rinforzate dagli arrivi dei corpi d’élite NATO.

U-ccidente che ormai, senza pudore, gioca come già ci dicevamo alla “volpe e l’uva”, chiamando questo attacco “strange and senseless”.
https://www.telegraph.co.uk/world-news/2022/12/09/inside-bakhmut-strange-senseless-death-trap-draining-ukraines/
Talmente strange and senseless che continua a buttare carne da cannone in quella che esso stesso definisce “death trap”. Talmente strange and senseless che, oltre a buttare carne da cannone altrui, non investe un pezzo in più di artiglieria pesante mentre la lascia morire sotto colpi portati con una sproporzione di 9:1.
https://t.me/legitimniy/14297
Ma questi crimini di guerra non sono “strange and senseless”. Una logica, perversa, ce l’hanno: dimostrare a un popolo stremato di “aver fatto tutto il possibile”, in vista delle elezioni dell’anno prossimo che dovranno confermare l’attuale regime al potere. In realtà, ormai, la situazione è talmente irrecuperabile che mandare in demolizione le proprie forze migliori, anche dal punto di vista cinico di un militare, è puro suicidio. Oltre che fare il gioco dei russi, che col minimo sforzo ottengono il massimo risultato, “demilitarizzando” le forze NATO e preparando il terreno alla successiva offensiva.

VELIKAJA NOVOSELOVKA

Ma oggi è giornata di attacchi un po’ su tutti i fronti. Anche a OVEST di UGLEDAR (frecce in questa cartina a bassissima risoluzione),
https://t.me/RVvoenkor/33715
dove VELIKAJA NOVOSELOVKA è finita sotto attacco, costringendo le ff.aa. ucraine ad arretrare sulla seconda linea di difesa. Non è un buon segnale. Per niente. Anche fronti tranquilli come questo si stanno infiammando, mandando in tilt la già fragile logistica delle ff. aa. ucraine e, soprattutto, i piani di battaglia di generali NATO colti completamente alla sprovvista.

Ora sono costretti a puntellare anche qui, perché la perdita di questa città porterebbe a esporre UGLEDAR ad attacchi anche da OVEST e la renderebbe ancor più traballante di quello che è ora. Compromettendo un’importante linea di fronte.

ŽURAVKA

Un voenkor ha seguito attentamente questo ennesimo tentativo di contrattacco ucraino,
https://t.me/vysokygovorit/10249
tutt’ora in corso nei pressi di Žuravka, vicino a Kremennaja. Tentativo disperato di riprendersi territori persi negli ultimi giorni. Con l’ingresso di truppe di fanteria, blindati, droni, artiglieria pesante con obici e lanciarazzi multipli, di tutto. Ma la situazione è COMPLETAMENTE diversa da quella di tre mesi fa. Ora i soldati russi sono piazzati e li “aspettano”, scaricando sugli attaccanti un fuoco di artiglieria maggiore e infliggendo gravissime perdite.
https://t.me/vysokygovorit/10250
La giornata volge al termine, probabilmente finirà tra poco anche quella sul campo di battaglia, le perdite sul campo da parte ucraina saranno, come ogni giorno, ingenti.
https://t.me/vysokygovorit/10253

Questo episodio è SPECULARE a quanto sta accadendo ad ARTEMOVSK. Attacchi senza senso da un lato, difese senza senso dall’altro. Posizioni che gradualmente si indeboliscono per una eccessiva, inutile, esposizione a un fuoco nemico soverchiante. Che trova nei madornali errori tattico-strategici avversari terreno congeniale per concentrare in pochi punti la loro artiglieria massimizzando così i risultati e minimizzando le perdite. Il tutto, ed è questo che veramente fa specie, per iniziativa stessa di generali NATO che pare abbiano perso completamente la bussola, riproducendo meccanicamente schemi di tre mesi fa che avevano un senso in un contesto radicalmente diverso dall’attuale.

INFERNO NATO SUI CIVILI A MELITOPOL’, DONECK, GORLOVKA

Melitopol’ ieri notte è finita per la prima volta sotto attacco missilistico. Un ristorante, un albergo, un parco giochi
https://t.me/rybar/41913
sono stati gli obbiettivi dei missili NATO HIMARS. Il terrorismo di Stato dei criminali a stelle e strisce si arricchisce di ordigni nuovi. Come sottolineato, questi sono HIMARS in grado di superare i cento km di gittata. Due civili morti.
https://t.me/legitimniy/14293
Non smetteremo mai di ribadirlo: gli HIMARS sono missili guidati da un centro di comando NATO con coordinate approvate direttamente dalla catena di comando NATO, anche se fornite dai servizi segreti ucraini o dalle rilevazioni satellitari NATO. Rappresaglie nazifasciste per seminare terrore nelle regioni ribelli, marchio di fabbrica d’oltreoceano, crimine di guerra impunito:
https://t.me/maximgrigoryev/2224

Così come crimine di guerra impunito è il bombardamento di oggi a GORLOVKA
https://t.me/WarDonbass/90158

e a DONECK, già sotto il fuoco dei terroristi di KIEV da stamattina
https://t.me/WarDonbass/90155
nel pomeriggio, con armi NATO calibro 155 mm e missili GRAD purtroppo ancora in loro dotazione e in gran quantità,
https://t.me/RVvoenkor/33721
i cui incendi divampano tutt’ora in vari punti della città.
https://t.me/voenkorKotenok/43557

A proposito di azioni “strange and senseless”...

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Paolo Selmi
Saturday, 10 December 2022 18:16
10/12 ore 17:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Immagini da OPYTNOE, l’ultima roccaforte sotto ARTEMOVSK dove avvengono scontri fra russi e ucraini, confermano che la città ormai è diventata zona grigia. La zona EST è in mano ai soldati russi, che gradualmente spingono soldati ucraini e NATO verso OVEST.
https://t.me/WarDonbass/90009

Sopra SVATOVO, invece per la precisione sulla strada che porta verso KUPLJANSK, i russi hanno ormai concluso la liberazione della cittadina di NOVOSELOVSKOE.
https://t.me/WarDonbass/90028
Riavvicinando la linea di fronte a KUPLJANSK, da cui manca qualche decina di km.

NON CESSANO I BOMBARDAMENTI A DONECK

Anche oggi, come ieri, come l’altro ieri. Questa cartina
https://t.me/voenkorKotenok/43526
mostra chiaramente la metà nordoccidentale sotto le bombe.

I mortai sono stati spostati a TONEN’KE, qui in una cartina ucraina:
https://t.me/voenkorKotenok/43527
e da lì continuano a picchiare. Non coprono tutta la città, ma quella metà che riescono a coprire la stanno radendo al suolo, giorno dopo giorno.

PERQUISIZIONI E RASTRELLAMENTI IN CHIESE E MONASTERI

Immagini di oggi, oblast’ di Charkov.
https://t.me/RVvoenkor/33666
Nonostante le proteste degli stessi soldati ucraini, proseguono le persecuzioni della gestapo ucraina verso i capi della chiesa ortodossa, oggi divenuti – dopo aver fatto fuori in otto anni comunisti, socialisti, ex-compagni di merende, oligarchi e non, gli ultimi, pericolosi, oppositori politici. Ho appena dato un occhio al sito https://www.vaticannews.va/en.html , giusto per vedere se in un sussulto di onestà intellettuale chi – per vocazione, per sensibilità sull’argomento, per esperienza diretta – avesse anche solo scritto una riga, una parola di denuncia… niente. Quando si parla di dialogo interreligioso, di ecumenismo, evidentemente, il riferimento è a un’operazione di pura facciata. Si “promuove”, si “invoca”. A parole. E lì finisce. Poi entrano in gioco gli interessi. La cara, vecchia, volontà di egemonia, di metterci il cappello, di considerare i fedeli che si fanno il segno della croce da destra a sinistra terra di conquista. E allora, come per magia, va bene il concordato col regime di KIEV (tanto dopo quello del ventinove sono abituati). E, su quanto di indegno sta accadendo, ritorna a grande richiesta il gioco delle tre scimmie. Tutto quanto sta accadendo, per la gerarchia vaticana, non esiste ancora.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Saturday, 10 December 2022 13:21
10/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

La carta aggiornata da SVATOVO a KREMENNAJA mostra, di fatto, come i russi siano riusciti a respingere ulteriormente gli attaccanti dalla “strada della vita” che le collega. Le aree contrassegnate in rosso vivo sono abbastanza esplicite in questo senso.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/10/20221210084440-7d9f1d72.jpg
e con legenda in italiano.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/10/20221210084438-8c46500c.jpg

Informazioni confermate anche dal bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo, che parla esplicitamente di “conquista di posizioni più favorevoli” (заняты более выгодные рубежи).
https://t.me/mod_russia/22550

Questa, insieme alla notizia della conquista di alcuni isolotti dopo CHERSON lungo la foce del DNEPR, è la notizia più rilevante dal campo di battaglia.
https://t.me/wargonzo/9692

Sempre dal campo di battaglia, ma non perché si tratti di combattimenti, crescono sempre più i video di SOLDATI CHE CHIEDONO ALLA FILIALE UCRAINA DELLA CIA (SBU) DI SMETTERLA DI PERSEGUITARE CHIESE E MONASTERI:
https://t.me/RVvoenkor/33635
Nel silenzio complice di U-ccidente e Vaticano, sono i soldati stessi a metterci la faccia, a esporsi e a prendere posizione contro questa mossa del regime.

Fuori dal campo, di rilievo è la notizia che la NATO, “dando il via libera” agli attacchi ai confini russi riconosciuti internazionalmente, compie un passo ulteriore verso la guerra aperta ai russi.
https://t.me/rusich_army/6762
Formalismi, visto che la guerra aperta, ma non dichiarata, è già in corso da fine agosto.

Esemplificazione, iconica, è data dagli stessi droni con cui sono stati portati gli attacchi agli aeroporti interni dei giorni scorsi. Su carcassa sovietica, sono stati montati dispositivi, ordigni, elettronica NATO. Legitimnyj dice: è come prendere una ZAZ ZAPOROZHEC del 1970 (qui un’immagine https://www.drive2.ru/b/604807/), montargli sopra tutto di una FERRARI di quest’anno, e continuarla a chiamare ZAZ ZAPOROZHEC.
https://t.me/legitimniy/14288

Lo stesso ha fatto la NATO per droni, così come per tutti gli armamenti che in teoria “non dovevano esserci” perché ufficialmente non consentiti dai padroni stessi nei loro consessi internazionali, ma anche per le sue SEAL, SAS e unità scelte inviati a condurre la controffensiva di settembre come “mercenari” e ora chiamati a mettere pezze nel colabrodo creatosi con ulteriori azioni sotto copertura. La notizia, quindi, non è questa. Da oltre tre mesi. La notizia è che di “copertura” ce n’è sempre meno. Sempre meno "orpelli" giuridici, sempre meno "formalismi" di facciata. Tanto chi dovrebbe dire qualcosa? L'ONU forse? L'OSCE? E sempre più ammissione di una guerra aperta alla Russia che avviene ormai sempre più alla luce del sole.

Aggiornamenti a seguire fra stasera e domani.
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Paolo Selmi
Friday, 09 December 2022 18:46
09/12 ore 18:30 aggiornamento

DONECK IN FIAMME


Dopo le macerie e i calcinacci di stamattina, oggi pomeriggio a finire sotto i missili NATO è stata la Città Studi:
https://t.me/WarDonbass/89888

E stasera, per chiudere questa giornata di crimini impuniti, la rappresaglia nazifascista ha messo a fuoco e fiamme il centro città. Questa foto è emblematica:
https://t.me/RtrDonetsk/12998
Venti missili Grad, almeno, hanno colpito case e palazzi, qui anche con filmati:
https://t.me/rybar/41882
et
https://t.me/voenkorKotenok/43506

Capiamo allora il significato dell’azione di stamattina, il significato di un’operazione costosissima, in termini di tempo e risorse, il cui unico fine è frapporre più chilometri possibile fra questi criminali bastardi e vecchi, donne e bambini rimasti in una città semidistrutta. Da otto anni e mezzo di missili e bombe, senza nessun colpevole.

Questa la carta aggiornata di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/09/20221209143909-eedc6b14.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/09/20221209143908-211d1095.jpg
I due ingrandimenti riguardano MAR’INKA e PESKI. Avanzamenti di pochi metri, ogni giorno, giorno dopo giorno, nonostante i padroni NATO non vogliano perdere quelle posizioni di vantaggio da cui ogni giorno terrorizzano ancora quel milione abbondante di civili rimasto. E si vede tutto, lo sforzo di questi criminali: tutte le frecce azzurre chiamate dai padroni NATO a puntellare una situazione pressoché disperata. Tutta carne da cannone destinata a finire sotto lo schiacciasassi russo.

Come a KREMENNAJA, dove ormai sono le ff.aa. ucraine in “difesa attiva” e sempre però con gravi perdite, con i russi che ogni giorno rosicchiano qualcosa e mettono sempre più in sicurezza la “strada della vita” che porta su, a SVATOVO.
https://t.me/boris_rozhin/72398

Tuttavia, sinceramente, quando vedo una città messa a fuoco e fiamme da otto anni e mezzo con il cosiddetto “mondo civile” che gira, deliberatamente, cinicamente, lo sguardo, il risultato maggiore che mi aspetto e in cui spero è sopra DONECK, a ovest di GORLOVKA, verso AVDEEVKA.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Friday, 09 December 2022 12:00
09/12 ore 11:30 aggiornamento

DAL FRONTE


A proposito di pressione crescente su tutto il fronte EST. Questa volta la notizia rilevante arriva da sopra DONECK.
Respinto l’ennesimo contrattacco ucraino, le truppe russe hanno raggiunto VODJANOE e sono avanzate ulteriormente a PERVOMAJSKOE
https://t.me/voenkorKotenok/43489

Noi, me compreso, da migliaia di km di distanza non abbiamo neanche idea di cosa significhino questi avanzamenti nella zona più fortificata del regime di KIEV. Per capirci qualcosa ho recuperato questa cartina di fine 2014
https://cigr.net/imgv/cb844c6158bb1fee17e5c70222d80c31.jpg

Bandierine ucraine da una parte, bandierine ancora Novorossija (no DNR) dall’altra. La prima in alto a sinistra è proprio VODJANOE, poi a seguire in basso PESKI, mezza segnata a sinistra si distingue il MAJSKOE di PERVOMAJSKOE. L’ultima a destra è OPYTNOE. DONECK è in basso a sinistra, appena difesa da una sottile cintura metropolitana prima di vedersi i carri armati ucraini entrare in città.

Questo il clima respirato per otto anni. Peraltro, la battaglia per liberare l’aeroporto (visibile nella cartina) sarebbe durata mesi e avrebbe visto un’eroica, ed eroica è dir poco, vittoria da parte delle milizie del DONBASS. Aeroporto liberato completamente solo qualche mese fa, per inciso.

Un’idea della linea di fortificazione creatasi in otto anni la abbiamo qui.
https://s00.yaplakal.com/pics/pics_preview/9/5/9/4359959.jpg

E’ qui che a inizio anno SETTANTASEIMILA fra le migliori unità d’assalto, l’élite di un esercito che all’epoca non era ridotto a banderamobile, lanciamissili a spalla e scassoni residuati polacchi, cechi, bulgari e romeni, si era ammassato e aveva già iniziato le operazioni che lo avrebbero condotto alla “soluzione azera” del conflitto, secondo i piani dei suoi all’epoca ancora “kuratory”. Secondo la stessa ammissione della Merkel, oltre che di Poroshenko, secondo i quali MINSK e MINSK-2 sono serviti solo a far guadagnare tempo al regime di KIEV per rimettersi in sesto e chiudere la questione non appena possibile. Ovvero, quest’anno. Peccato che non sono andate così le cose. Peccato che nessuno a livello ufficiale chieda un’inchiesta, un’indagine parlamentare su parole gravissime come queste. Ma l’U-ccidente è così: può permettersi il lusso di dirti, da qualche parte aldiqua o aldilà dell’oceano, “l’assassino non è il maggiordomo, sono io” e nessuno dire niente, nemmeno riportare la notizia nella propria lingua, per i propri lettori o spettatori. E farla franca. Perché a una Merkel, e su quell’intervista ci abbiamo lavorato, che si permette di dire “io volevo fare qualcosa, ma ero ormai bruciata per via delle elezioni incombenti”… basterebbe replicare: e nei sette anni prima dov’eri? Vergogna! Burattina che non sei stata altro! Come tutti gli altri pupazzi del “gruppo di contatto”, del “formato Normandia”, di Minsk-2 e Minsk-1: da un lato tenevi buoni i russi, mentre i tuoi addestravano – e pure male! – un esercito intero per la “vendetta” che non c’è stata. Poi ora, a disastro ormai in pieno svolgimento, ti lavi la coscienza… l’anno scorso volevo… ma non mi hanno lasciato fare… vergogna! Nemmeno il coraggio delle proprie azioni e delle proprie scelte, da parte di chi è stato il numero uno in Europa. Torniamo alla linea di fronte appena dietro Doneck.

Anche questa carta di marzo è molto esplicita
https://mashnews.ru/api/files/2022/03/21/1647815694_59680.png
La controffensiva delle milizie del Donbass, lì, a distanza di otto anni, era avanzata di qualche metro. Oggi quelle tre bandiere ucraine della prima cartina proposta sono saltate tutte. Un risultato immenso, una linea fortificata che sta perdendo i pezzi e rischia il tracollo. Un tracollo che permetterebbe alla capitale della DNR di frapporre fra città e linea di fronte qualche decina di km, un cordone sanitario mai rispettato da quei criminali nel complice, omertoso, silenzio dell’OSCE.

SOLO OGGI UN’ALTRA CASA E’ SALTATA IN ARIA, PER QUESTE RAPPRESAGLIE FASCISTE. Queste le foto,
https://t.me/WarInMyEyes/1949
ma sono immagini che si ripetono OGNI GIORNO DA OLTRE OTTO ANNI. I bambini nelle letterine a Ded Moroz (qui due letterine),
https://t.me/ukraina_ru/121160
chiedono una casa per i nonni, visto che sono rimasti senza. O chiedono la fine della guerra. Molti di loro non sanno neppure cosa sia la parola PACE, essendo vissuti sempre sotto le bombe. Ma questi bambini, per l’U-ccidente, non esistono.

Sugli altri versanti della linea EST, le cose continuano a mettersi male sia per le truppe NATO, che per la loro manovalanza locale. I proiettili scarseggiano e, addirittura, sono state riaperte linee in SLOVACCHIA per produrre a ciclo continuo proiettili calibro 120 e 155 mm.
https://t.me/Tauride_Republic/3702

Anche la manovalanza comincia a scarseggiare. La 93° brigata operante verso SOLEDAR è ridotta di DUE TERZI rispetto agli effettivi iniziali! Ed è stata richiamata nelle retrovie:
https://t.me/Tauride_Republic/3718
Sostituita da altra carne da cannone, di cui ancora il regime di KIEV può disporre. E, cinicamente, ne dispone, mettendola davanti ai suoi padroni sul piatto di una bilancia sempre più sbilanciata verso il “si salvi chi può” fra gerarchi e generali. Regime che cerca di insabbiare ogni voce di dissenso, continua impunito a perseguitare oppositori e Chiesa, nasconde sotto il tappeto gli enormi proventi derivati dal contrabbando di armi vendute sottobanco all’estero
https://t.me/legitimniy/14286
e dal pizzo, dal margine, che si trattengono sia per gli “aiuti” militari, che per quelli energetici (gas), che per quelli umanitari.
https://t.me/panchenkodi/3542
Tipico delle borghesie compradore e delle marionette messe a governare negli Stati fantoccio NATO di mezzo mondo. A cui va bene che ormai, i polacchi, considerino L’VOV città polacca:
https://antifashist.com/item/perehod-ukrainy-pod-protektorat-polshi-naskolko-eto-realno.html
Perché lo dice il padrone. Che dice invece che nel DONBASS devono combattere sino all’ultimo ucraino. Come il mitico Gianni Agus-Podestà nei “due marescialli”… sempre “Senz’altro!” Ti togliamo L’vov… “Senz’altro!” vai a morire nel Donbass… “Senz’altro!” ho il mal di stomaco… “Senz’altro!” Sei un idiota… “Senz’altro!” Passati sessant’anni da quel film, cambiato nulla. Grande Agus!

ARTEMOVSK la danno ormai per persa. Sia il REGIME, che per bocca di ARESTOVICH denuncia gli “attacchi senza precedenti” dei russi (a mò di giustificativo…)
https://t.me/WarDonbass/89777
Sia i padroni NATO. Per bocca dell’ECONOMIST, per esempio, che rispolvera la vecchia storia della VOLPE E L’UVA (“Quam tangere ut non potuit”…)
https://t.me/kornilov1968/14290
Perché si affannano, si accaniscono, contro una cittadina che non vale nulla? Risposta: se non vale nulla, perché i suoi padroni si accaniscono a mandare a combattere le loro truppe migliori, sotto la copertura di “mercenari”, vassalli, valvassori, valvassini, servi della gleba… tutti! Per tenere una città che non vale nulla?

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 08 December 2022 23:34
08/12 ore 22:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Situazione invariata rispetto a 12 ore fa. Nel senso, continua su un’intera linea di fronte, quella a EST che va da sopra DONECK fino a ovest di SVATOVO, la mattanza di soldati ucraini mandati inutilmente al contrattacco.

In sole 24 ore, come riporta laconicamente il bollettino del Ministero della difesa russo, sono stati 90 i soldati NATO polacchi uccisi in un unico attacco alla loro caserma a Borovskoe, regione di CHARKOV. Oltre 210 invece sono stati i soldati ucraini uccisi nel corso dei suddetti, falliti, contrattacchi lungo la linea di fronte EST.
https://t.me/mod_russia/22475

Li curano, li aspettano, li ricoprono di piombo, chi sopravvive si ritira con gravi perdite. Il copione è sempre lo stesso. Immagini drammatiche, che drammaticamente si ripetono ogni giorno a causa dell’idiozia del comando NATO e dell’idiozia ancora maggiore di chi sa di dare ordini suicidi ai propri subordinati:
https://t.me/RVvoenkor/33541
https://t.me/RVvoenkor/33561

In tutto questo, sono sempre maggiori i contrattacchi da parte russa. “Difesa attiva”, li chiamerei ancora. Ma solo perché compiuti in occasione dei falliti contrattacchi ucraini. Con guadagni di posizioni relativamente limitati, come nel caso di queste trincee espugnate oggi:
https://t.me/RVvoenkor/33542
Altrimenti, si potrebbe già parlare apertamente di controffensiva su ampissima scala. Di fatto, adesso come adesso, di quanto si sia avanzati ogni giorno ai russi non interessa nulla. Con un rapporto di artiglieria tornato 9:1, il vantaggio è tanto e tale che lo stanno usando fino in fondo. Per abbattere linee fortificate da oltre otto anni, per infliggere il maggior danno possibile alle forze NATO. E l’inverno non è ancora iniziato.
https://t.me/ukraina_ru/121108

A proposito di forze NATO, PENOSA è l’intervista ai “mercenari” del gruppo Mozart, mandati ad Artemovsk a contrastare i Wagner.
https://www.newsweek.com/wagner-group-targeting-volunteers-ukraine-mozart-group-russia-andy-milburn-1765321
Lo ripetiamo. Sono unità scelte NATO “in aspettativa”, come quei polacchi a cui restituiscono i gradi nell’esercito quando ne recuperano le salme. La NATO non ha dichiarato guerra ufficialmente alla Russia, si rende però conto che l’iniziativa in mano alla strana coppia Zelenskij-Zaluzhnyj è soltanto un colabrodo di armi finite in mezzo mondo e soldi fregati sottobanco, prende in mano la situazione, assume il comando delle operazioni, manda le proprie unità migliori sotto copertura, crea una catena di comando che passa per i valvassini polacchi e arriva ai servi della gleba ucraini, essendo vassalli e valvassori europei relegati al ruolo di finanziatori.

Ebbene, oggi i tagliagole del Mozart si qualificano come “a group that's doing mostly humanitarian work”, un gruppo che sta facendo quasi esclusivamente lavoro umanitario… al che un commentatore non ce l’ha più fatta e ha commentato: “Leave it to Americans and Europeans to apply the phrase "Humanitarian work" to characterize SAS, Special Forces, Rangers, and Seal operations.”

L’ipocrisia di questi bastardi a stelle e strisce ha solo un giustificativo: stanno perdendo. Quindi, occorre dire al proprio popolo che stanno perdendo NON per causa loro.

Ma è in questa caccia al colpevole che le parole di questo signore assumono qualche interesse, diciamo, cronachistico-storiografico. Per esempio,
1. sono una delle poche fonti occidentali che AMMETTONO che stanno mandando al fronte carne da cannone. L’ottanta percento non ha mai imbracciato un arma.
This means those being thrown into the fight have little beyond basic training.
"Typically about 80 percent of our intake who are coming off of the line have never even fired a weapon before," Milburn said. "We've got our work cut out for us."
2. Inoltre, il 70% di quelli che mandano al fronte muore. “E non sono cifre esagerate”

"They've been taking extraordinarily high casualties," Milburn said of the units training with Mozart. "The numbers you are reading in the media about 70 percent and above casualties being routine are not exaggerated."

Chi le sta mandando? Chiederei ora al “musicista umanitario”? Chi sta mandando gente che non sa neanche come sia fatto un fucile a crepare? Per cosa? Per un Donbass che doveva essere regolato dagli accordi di MINSK?

Ah, dimenticavo… MINSK. Questa è di oggi:
https://t.me/vityzeva/74786
Congresso USA e associazioni ucraine, che si divertono allegramente a pulirsi i piedi con una bandiera della DNR. La stessa, insieme alla LNR, che chiedeva il rispetto di tali accordi. Questa scena vomitevole racchiude in sé il livello di capacità diplomatica che, in otto anni, l’U-ccidente è stato in grado di esprimere nei confronti del Donbass.

E anche per questo, lo ricordiamo e non smetteremo mai di ricordarlo, il popolo ucraino è oggi costretto al massacro, ridotto a carne da cannone, per fini che i suoi padroni si sono sempre rifiutati di risolvere per via diplomatica. Infatti, quella a cui è stato condannato non è una mattanza per difendere KIEV, o L’VOV, o altre città non previste dagli accordi di MINSK. Questa è una mattanza UNICAMENTE GENERATA DALLA VOLONTÀ DEI GENERALI NATO (E DEI LECCAPIEDI FASCISTI) DI “RISOLVERE” ALLA MANIERA AZERA LA QUESTIONE DEL DONBASS. Ma il Donbass non è il Nagorno-Qarabagh. L’Ucraina non è la Siria. E i generali NATO dovrebbero imparare un po’ di storia e di geografia prima di partire con l’ennesima guerra e l’ennesima sconfitta. Perché non basta scrivere quattro fregnacce sul Newsweek per cambiare la situazione sul campo. Una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno.

E perdere ARTEMOVSK, per il patàca e il mascellone che cerca di fargli le scarpe pensando alle elezioni dell’anno prossimo, potrebbe essere un colpo durissimo. Non solo d’immagine, ma anche di strategia complessiva. Se cade il Donbass, le truppe russe possono dilagare in zone relativamente poco protette dell’interno.
https://t.me/legitimniy/14282

Quello che i generali NATO si auguravano, se non una vittoria, un Vietnam al contrario, almeno uno scenario libico, di “creative chaos”, o alla peggio siriano, in questo momento non solo non si sta configurando, ma quella ucraina si sta rivelando una trappola in cui sono caduti con entrambi i piedi. Un baratro in cui hanno trascinato pure noi.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 08 December 2022 11:07
08/12 ore 10:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Due conferme importanti. MOLTO importanti, su cui voglio porre la dovuta attenzione.

1. NELLO SCHIACCIASASSI DEL DONBASS QUELLO CHE FU L’ESERCITO UCRAINO ORMAI E’ SEMPRE PIU’ RIDOTTO A MANOVALANZA, FORZA D’ATTRITO MALE EQUIPAGGIATA.

Quello che costituiva, nel 1992, il SECONDO esercito per forza e capacità dell’EX-URSS, in grado tranquillamente di competere ALLA PARI con qualsiasi altro esercito u-ccidentale, oggi è SEMPRE PIU’ RIDOTTO A COMBATTERE COME E PEGGIO DI AN-NUSRA E ISIS IN SIRIA.

A confermarlo ulteriormente, oltre a dati sulla DEMILITARIZACIJA da un lato, e alla mancanza di forniture adeguate da parte dei padroni NATO dall’altro, è questa nota di Legitimnyj. Una sua fonte all’interno delle ff.aa. lamenta che l’anno prossimo in PRIMAVERA il 50% della fanteria si muoverà con PICK-UP chiamati sprezzantemente, da chi se li trova davanti, fino a quest’anno “shahid-mobile”, e da quest’anno “bandera-mobile”. TALE PERCENTUALE potrebbe aumentare, a fine anno, al 70%!
https://t.me/legitimniy/14278

Come amava dire De Zan nelle cronache del Tour riprendendo le parole del suo primo organizzatore: “Non sono i ciclisti a far grande il Tour, ma è il Tour a fare grandi i ciclisti” (cazzata, ma i galletti son galletti da sempre, son cugini… quando entrano in modalità “grandeur” si fan sempre riconoscere). Allo stesso modo, sembra che qualche generale pensi che, tutto sommato, così come “il nuovo cavalleggeri” composto di un 4x4 sul cui cassone è piazzato un uomo con un pezzo di artiglieria pesante q.b. a non ribaltare il furgone per il rinculo, quindi leggera, possa “fare grandi” i malcapitati che vi si troveranno sopra.

Del resto, non ha forse funzionato a settembre? Quando a EST di CHARKOV scorrazzavano allegramente seminando panico e tagliando le comunicazioni fra i miliziani della LNR? E compromettendo irrimediabilmente la linea di fronte?

SI, MA. Un MA grande come una casa. E su cui occorre soffermarsi. Abbiam parlato spesso, in questi mesi, di SIRIIZZAZIONE DEL CONFLITTO. E’ un dato di fatto. Non è nulla di nuovo per chi ha voglia di vedere come stanno le cose. È un’analogia che ci sta. Ovviamente, basta non prenderla come piena identità.

Se la SIRIA è “la casa nella prateria”, l’UCRAINA è “il cortile” su cui si affacciano tutte le case a ballatoio, fra cui la mia. E per chi, come me, è sempre vissuto “fra la Via Emilia e il West”, ovviamente fatte le debite proporzioni geografiche e generazionali, per cui la R66 non era la Via Emilia ma il piattone che si ritrovava una volta arrivato in Piemonte (e che in bicicletta è ancora più R66), “the river” era il Ticino, e via discorrendo, lo “stacco” fra analogia e realtà è sempre stato un imperativo categorico.

Sicché non parliamo di SIIRIZZAZIONE se non per analogia, e basta. Un 4x4 jihad-mobile che scorrazza alle porte di Palmira, lanciato a bomba non contro l’ingiustizia ma contro un posto di blocco, individuato e tentato di arrestare troppo tardi, e che raggiunge l’obbiettivo radendo al suolo, con la propria esplosione, l’intero posto di blocco, può essere tranquillamente accostato al 4x4 bandera-mobile che, a inizio settembre, colse di sorpresa un assonnato posto di blocco tenuto da pochi riservisti della LNR. Non ebbe nemmeno bisogno di farsi saltare in aria. Al passaggio erano già tutti morti. E mentre altri pick-up sfruttavano il varco ed entravano, a decine e a decine, i carri cominciavano a prendere possesso della postazione e di quelle limitrofe, i pezzi di artiglieria pesante a spostarsi in avanti. Quando qualcuno, fra le fila della LNR, cominciò a capirci qualcosa, era troppo tardi. L’azione offensiva targata NATO fino al midollo (chi addestra ad At-Tanf ancora oggi jihadisti e terroristi internazionali a questa conduzione bellica? In pieno territorio siriano? Illegalmente sotto qualsiasi punto di vista del diritto internazionale? Ma tanto noi il diritto lo usiamo solo quando ci serve? Poi… dipende?) aveva avuto successo.

Successo, perché LE ERA STATO POSSIBILE MUOVERSI SU DINAMICHE PRESSOCHÉ IDENTICHE. Poi però i russi han preso atto dei nuovi “realia” e han richiamato trecentomila persone. Su una linea di fronte decisamente meno colabrodo di un deserto. Ripeto, non è la casa nella prateria ma il cortile di casa mia. E i pick-up, trovandosi non 50, ma 500 persone a tenere un km di linea, si sono ritrovati loro stessi a fare da bersaglio mobile in quello che è diventato un immenso poligono di tiro. Per i russi. Russi che peraltro erano già abituati da anni a trovarsi shahid-mobile all’improvviso davanti agli occhi. E, a suo tempo, gli avevano già preso le misure. Solo non si aspettavano che un Esercito, figlio del loro stesso padre, con una dignità enorme da qualsiasi punto di vista e una formazione loro analoga, si riducesse a fare quella fine. Fregati una volta, difficilmente li fregheranno ancora. Non siamo nel deserto, ma in un cortile, e quella tattica funziona, in genere, la prima volta.

ALLORA SORGE UN DUBBIO, BEN PEGGIORE DELLA GIÀ TRAGICA CONSTATAZIONE APPENA SVOLTA. CHE CHI STA GUIDANDO QUESTA “TRANSIZIONE” DA ESERCITO REGOLARE A MANOVALANZA INFORME E DISORGANICA, OLTRE CHE DISORGANIZZATA, LO STIA FACENDO DELIBERATAMENTE.

In altre parole, chi sta sostituendo i carri con i 4x4 lo stia facendo per SUBORDINARE LA MANOVALANZA LOCALE A UN’ÉLITE CHE GIÀ SI VEDE SUL CAMPO DI BATTAGLIA: ESERCITO NATO SOPRA, MANOVALANZA A COSTO ZERO, MALE ARMATA E MALE EQUIPAGGIATA, SOTTO.

Questa è la realtà dei fatti. Chi è stato addestrato in Gran Bretagna, rientrato e catturato nel Donbass, ha detto che l’addestramento non era per formare reparti di fanteria secondo gli standard NATO, ma squadre di guerriglia. IN UN MOMENTO COME QUESTO DOVE I PADRONI NATO STANNO CONDUCENDO, INVANO E DA DUE MESI, UN’OFFENSIVA INUTILE CHE HA CONSUMATO, ALTRETTANTO INUTILMENTE, DECINE DI MIGLIAIA DI VITE… DELLA PROPRIA MANOVALANZA A COSTO ZERO.

E questo ci porta al punto 2. Quello che segue è un breve, informale, rapporto, dal fronte fatto a un voenkor dai soldati in prima linea. I soldati POLACCHI, facenti capo alle diverse formazioni “mercenarie”, tra cui la cosiddetta “legione internazionale” ma non solo, GIÀ NEL TRISTE MOMENTO DELLO SCAMBIO DELLE RECIPROCHE SALME VENGONO PRESI IN CARICO DA UFFICIALI POLACCHI E IDENTIFICATI COME SOLDATI E UFFICIALI DELLE UNITA’ SPECIALI POLACCHE DISLOCATI IN UCRAINA PER OPERAZIONI SOTTO COPERTURA.
https://t.me/ramzayiegokomanda/1201
Non era un segreto, lo diciamo da settimane, se non mesi, e sempre a maggior voce. La NATO già combatte in ucraina con formazioni regolari ed equipaggiamento che non è fatto dei bandera-mobile e dei lanciagranate a braccio che riserva ai locali servi della gleba! Ma blindati KRAB, per esempio e nella fattispecie. La NATO dirige, la NATO in prima linea fornisce l’élite che COMANDA la manovalanza (il soldato che fa questo rapporto ironizza che il polacco è diventata la seconda lingua di stato dopo l’ucraino, e loro devono essere in grado di capire i loro ordini). CATENA DI COMANDO ANGLOFONA-POLACCA-UCRAINA SECONDO UN PRECISO SCHEMA PIRAMIDALE, IL CUI VERTICE STA AL DI FUORI DEL TERRITORIO UCRAINO.

NON È PIÙ “GUERRA PER PROCURA” DA AGOSTO. È GUERRA TOTALE DELLA NATO CONTRO LA FEDERAZIONE RUSSA. Anche se nessuno lo dichiara.

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Paolo Selmi
Wednesday, 07 December 2022 19:12
07/12 ore 19:10 aggiornamento

NON CI SON VOLUTI I SERVIZI SEGRETI… QUANDO DA OLTRE OTTO ANNI E’ SEMPRE STATO COSI’

MARIJA PIGOROVA, questo il nome della giovanissima deputata ieri uccisa da un missile GRAD, è stata oggi decorata con l’Orden Muzhestva (l’ordine del coraggio). Qui anche una sua foto recente.
https://t.me/RVvoenkor/33453

Sono appena state diffuse le immagini della telecamera di sorveglianza del parcheggio del centro giovanile da cui Marija era appena uscita.
https://t.me/RVvoenkor/33487
La si vede chiacchierare all’uscio con una signora, quindi congedarsi da lei e incamminarsi verso la macchina. In quel momento il missile centra l’area antistante la macchina. Dopo un secondo il suo corpo giace a terra senza vita. A salvare, FORSE, l’altra signora è stato il portone che aveva aperto e l’edificio che aveva così frapposto. In ogni caso, per uccidere Marija non sono serviti i servizi segreti di mezzo U-ccidente, come per il fallito attentato a DUGIN, costato peraltro la vita a sua figlia Dasha. Niente appartamenti presi in affitto nello stesso stabile, niente pedinamenti, niente documenti falsi, niente basisti. SONO BASTATI GLI STESSI BASTARDI CHE DA OTTO ANNI E MEZZO RIPETONO, QUOTIDIANAMENTE E TOTALMENTE IMPUNITI, LA STESSA STRAGE: UN GRAD LANCIATO LETTERALMENTE “DI LA’”, o proiettili calibro 155, o Himars a stelle e strisce. Il tutto, senza un perché che non sia quello di punire i colpevoli, agli occhi delle canaglie fasciste. Otto anni e mezzo di terrorismo e stragi di Stato!

Non c’è un obbiettivo, un bersaglio preciso, quando si spara all’impazzata, quando la direzione è “lì dove abitano quelli che devono morire tutti”, secondo la loro logica nazista: e dove chiunque può morire, da un momento all’altro. Chiunque in quel momento si trovi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Come ieri, per una ragazza fermatasi a chiacchierare in un parcheggio di un centro di aggregazione giovanile. In una DONECK che da otto anni e mezzo è così martoriata, devastata, sfregiata da CRIMINALI che nessuno qui chiama col suo nome. Anzi, che arma e continua ad armare tenendosi ben tappati occhi, orecchie e bocca. L’olfatto, invece, quello ormai l’ha perso: è il suo stesso fetore ad avergli bruciato, e da tempo, le papille olfattive.

ARTEMOVSK

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207131822-cd5869a2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207131815-bce68d4f.jpg

E’ possibile vedere JAKOVLEVKA appena liberata sulla cartina a nordest di SOLEDAR (le due frecce rosse) e la sua importanza strategica per quanto riguarda la prosecuzione sulla stessa SOLEDAR. E’ possibile anche notare un tentativo di contrattacco fallito a OPYTNOE (sotto ARTEMOVSK, freccia azzurra e “X”) e i combattimenti in corso a KLESCHEEVKA, che potrebbe essere la prossima a cadere. Nel complesso, la situazione è in piena evoluzione e i prossimi giorni potrebbero riservare ulteriori cattive sorprese per le forze NATO, accorse in gran quantità sotto forma di “mercenari della Legione straniera” per cercare di tamponare la falla.

“RACCOGLIENDO LA BANDIERA”

Il quadro ripreso dalla Vitjazeva vale una ricerca sulla rete. E ben oltre una ricerca.

Si intitola “Raccogliendo la bandiera” (Поднимающий знамя, lett. Alzando da terra la bandiera) ed è opera di GELIJ MICHAJLOVICH KORZHEV (1925-2012):
https://arthive.com/it/geliykorzhev/works/252104~Raising_the_banner#show-work://252104
1960, 156x290 cm, olio su tela.

Qui la risoluzione è buona ma è fotografato da cani (il rosso nell’originale è meno sparato, qui era esposto alla Tretjakov – sesta immagine dall’alto – e il colore originale, leggermente più tenue, è molto più bello e ricco di dettagli, peraltro)
https://arthive.com/it/news/1692~Vystavka_rabot_Gelija_Korzheva_v_Tret'jakovskoj_galeree

Fa parte di un trittico, intitolato “Comunisti” (Коммунисты)
https://fyunt.livejournal.com/293762.html

Gli altri due quadri rappresentano un soldato dell’Armata Rossa che suona un ottone ben poco marziale in piena guerra civile (“Internazionale”, Интернационал) e un soldato dell’Armata Rossa, a guerra da poco conclusa, con ancora indosso le bende, che celebra la pace, una nuova vita, modellando un busto (“Omero (studio, oppure “sessione di studio”, oppure “studio operaio”), Гомер (Рабочая студия)).

Quella che segue è la traduzione integrale di un commento all’opera centrale del trittico:
“Pavimentazione urbana, rotaie del tram, un tombino: Qui hanno ucciso un operaio, mentre portava la sua bandiera. Il suo compagno, chinato su un ginocchio, raccoglie la bandiera, caduta dalle mani dell’operaio ucciso. Il volto dell’operaio che raccoglie la bandiera è impallidito dalla collera. I suoi occhi guardano gli assassini, con rabbia e severità al tempo stesso. Assassini che non compaiono nel quadro, ma noi ne avvertiamo chiaramente la presenza, davanti a lui, da qualche parte molto vicino. I muscoli tesi, le sue mani operaie strette in una morsa e l’intera sua figura, paiono pronte a balzare, espressione di un’energia risoluta e carnale allo stesso tempo. Il proletario, il rivoluzionario, è pienamente deciso a vincere o a morire, ma non a mollare la bandiera al nemico. Quest’opera ci parla della lotta dei primi rivoluzionari contro l’autocrazia, della fedeltà al proprio dovere rivoluzionario.”
Городская булыжная мостовая, трамвайные рельсы, водосточный люк... Здесь убили рабочего-знаменосца. Его товарищ, опустившись на одно колено, поднимает знамя, выпавшее из рук убитого. Лицо рабочего, поднимающего знамя, побледнело от гнева. Его глаза сурово и ненавидяще смотрят на убийц - их нет в картине, но мы чувствуем, что они перед ним где-то совсем рядом. Мускулы его больших и тяжелых рабочих рук напряжены, и вся его фигура, словно приготовившись к прыжку, выражает страстную и решительную энергию. Пролетарий-революционер, он полон решимости победить или умереть, но не отдать знамени врагу. О борьбе первых революционеров с самодержавием, о верности партийному долгу рассказывает это произведение.
(Бродский И.А. 'Замечательные полотна' - Ленинград: Художник РСФСР, 1964 - с.408)
http://painting.artyx.ru/books/item/f00/s00/z0000010/st062.shtml

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Paolo Selmi
Wednesday, 07 December 2022 12:50
07/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

JAKOVLEVKA LIBERA: notizia appena giunta. Trattasi di un paesino appena sopra SOLEDAR, a nordest sulla linea difensiva ucraina.
https://t.me/boris_rozhin/72199
Dopo lunghi combattimenti, la città è ora completamente libera. Le cose per SOLEDAR si complicano. E SOLEDAR, lo ricordiamo, è il paese intermedio più importante della linea difensiva che da ARTEMOVSK va a SEVERSK. In altre parole, ogni cedimento a questo livello potrebbe risultare fatale.

Anche perché più a NORD, ovvero da SVATOVO a KREMENNAJA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207105326-0a67f7ef.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/07/20221207105325-6152a636.jpg
le cose non vanno meglio.

Rybar nota un QUASI “silenzio radio”
https://t.me/rybar/41812
che non è in genere un buon segnale. Il silenzio radio di solito è prodromo di qualche nuova offensiva. Leggasi attacco suicida in massa sulle posizioni tenute dai russi. Spero che sia solo un caso, per radio scariche.

Solo in questa direttrice, infatti, le perdite ucraine sono OLTRE 200, come da bollettino di oggi.
https://t.me/mod_russia/22428
Bollettino peraltro che riporta gravissime perdite di mezzi NATO, nella fattispecie HIMARS sia come razzi che come postazioni di lancio, tramite un attacco mirato a un deposito:
https://t.me/mod_russia/22428

Tornando al campo di battaglia, i russi si stanno concentrando sul punto più critico della loro linea difensiva (freccia rossa su cartina), ovvero verso PLOSCHANKA. Il motivo è abbastanza evidente: mettere più terreno possibile fra la linea di fronte e la “strada della vita” che congiunge SVATOVO con KREMENNAJA. E’, a ben vedere, proprio quel punto quello più critico. In questa condizione, pensare a offensive su vasta scala significa solo aggiungere uno zero al numero dei morti che già ogni giorno insanguinano quel martoriato terreno.

A SUD, verso ARTEMOVSK, prosegue lo schiacciasassi. Confermato l’impiego massiccio di lanciarazzi multipli “Girasole” (Солнцепёк) che stanno ulteriormente incrementando la potenza di fuoco che si riversa, ogni giorno, su quella linea di fronte, aumentando ulteriormente le perdite.
https://t.me/legitimniy/14274

Nel complesso, l’errore maggiore da parte degli “strateghi” NATO è stato premere su CHERSON. Paradossalmente, insistere per occuparla, con le buone (guerra convenzionale) o con le cattive (facendo saltare la diga), gli si sta ritorcendo contro. Perché le forze russe liberate e ora convogliate tutte a EST si stanno facendo sentire. E i rinforzi giunti da parte ucraina, in realtà, non si stanno dimostrando egualmente risolutivi. Non è la stessa cosa. Vedremo gli sviluppi.

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Paolo Selmi
Wednesday, 07 December 2022 08:40
07/12 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/06/20221206201219-a3bf647f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/06/20221206201206-815abed9.jpg
fatta col copiaincolla di quella di ieri cambiando solo la data.

Sulla linea di SVATOVO-KREMENNAJA prosegue quella che chiamo “difesa attiva” più che contrattacco vero e proprio, da parte dei russi, per il momento.
https://t.me/vysokygovorit/10206
“Combattimenti d’incontro”, встречные бои, riprende per chi mastica un po’ di pugilistica in generale il “colpo d’incontro” così ci capiamo subito. Lo schema, in altre parole, non è attacco-difesa, e viceversa, ma entrambe le parti che attaccano, e si trovano sul fronte in tale configurazione. Risultato: per la prima volta da TRE mesi a questa parte la linea di fronte, lentamente, si sta spostando verso ovest. Penso ancora solo per mettere in sicurezza KREMENNAJA, per esempio, o altri punti critici. Ma è un dato di fatto. Che non fa bene, sicuramente, né alla propaganda del patàca, né al morale delle truppe ucraine.

A MAR’INKA proseguono i combattimenti casa per casa. Una casa al giorno, praticamente. Per chiuderla con la zona urbana, mancano ancora 4 km. E’ lunga, ma la consapevolezza di quanto i russi stiano facendo per liberare il Donbass dalle belve che ogni giorno bevono il sangue dei suoi civili, impunemente, è maggiore ancor più dello sforzo enorme che stanno facendo. Da mesi.
https://t.me/voenkorKotenok/43402

Anche ad ARTEMOVSK i russi non hanno fretta, continuano a smantellare la linea difensiva lungo l’intera superficie, a nord come a sud della città, con risultati devastanti. Ospedale di ARTEMOVSK ormai in deficit di tutto, con l’intero personale impegnato ogni giorno in operazioni a feriti gravi in estrema carenza di tutto.
https://t.me/rusich_army/6715

CONSEGUENZE DELL’ATTACCO MISSILISTICO DI DUE GIORNI FA

Analisi puntuale di RYBAR che ci mostra come di fatto siamo in presenza di un EFFETTO CUMULATIVO tale per cui, ormai, il sistema non è più stabile. Né stabilizzabile interamente. In altre parole, se prima bastava dire, “elettricità dal al poi stacchiamo” per garantire la corrente a tutti, ora la corrente va via in modo del tutto inaspettato e nei luoghi dove meno ce lo si aspetta.
https://t.me/rybar/41791
Questo, ovviamente, influisce sull’approvvigionamento OVEST-EST in maniera sostanziale e, impedendone il flusso regolare, manda in tilt ogni velleità offensiva dei padroni NATO, del ducetto di Kiev e dei suoi degni compari, in grigioverde e doppiopetto. A soffrirne è un popolo sempre più allo stremo, con problemi enormi di ogni genere, tra cui anche quello di approvvigionamento idrico. Più effetti collaterali neppure presi in considerazione dal regime, come quello epidemico tipico della stagione:
https://t.me/legitimniy/14273
In carenza di acqua costante, pulita, e di zone riscaldate, anche una semplice influenza può diventare un problema insolubile per un comune mortale (non certo per la moglie del gerarca che sta da tutt’altra parte con relativa prole).

Ma non è questa la priorità dell’“attore dell’anno”, che esaurisce il suo compito con la sua comparsata di ieri a SLAVJANSK a uso e consumo degli idioti di regime pronti a riprenderlo mentre si fa un selfie dietro al cartello della città (anche qui, come cambiano le cose, i fotografi prezzolati che lo “fotografano mente si fotografa”, in una societé du spectacle all’ennesima): il suo compito è un altro, “fino all’ultimo ucraino”. Compito che sta svolgendo egregiamente, per conto del suo padrone.

Nella TOTALE indifferenza dei media d’U-ccidente, che ieri non si sono sporcati le mani col sangue versato a DONECK, così come oggi non riporteranno del fallito attentato al vicesindaco di MELITOPOL’, sempre orchestrato dal regime di KIEV, a cui peraltro la vittima designata è miracolosamente scampata.
https://t.me/voenkorKotenok/43407

MAŠA

Non era la figlia di DUGIN, la ragazza, giovanissima deputata della DNR, morta ieri. Era una ragazza del popolo, una figlia del DONBASS, come tante altre. Coi suoi sogni, con una bellissima voce che voleva far diventare mestiere, cantante jazz per la precisione, nel lontano 2014. Quando decise di mollare tutto e dedicarsi anima e corpo al suo popolo in sofferenza. Distribuendo pasti, vestiti, libri scolastici, cure. Casa per casa, meglio, palazzone per palazzone, porta per porta. Quello che stava facendo ancora ieri, quando è stata raggiunta da un missile GRAD impazzito, lanciato all’impazzata da criminali che puntano e lanciano, sapendo che nel mucchio qualcosa piglieranno. E hanno preso.

Masha è morta per strada. E come questo bellissimo quadro recuperato dalla Vitjazeva, sua amica,
https://t.me/vityzeva/74696
ha lasciato una bandiera. Rossa, e non solo per il suo sangue versato. C’è già chi l’ha raccolta, non si preoccupino le canaglie di KIEV. Stiano pur tranquille che qualcuno, prima o poi, gliela picchierà in cima al loro Reichstag pieno di merda e menzogne. Come è già accaduto e come ancora accadrà.

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Paolo Selmi
Tuesday, 06 December 2022 19:32
06/12 ore 19:10 aggiornamento

INFERNO A DONECK


In uno degli attacchi più duri subiti dalla città dal 2014 a oggi, se non il più duro
https://t.me/voenkorKotenok/43372
alle 16:45 i morti erano 8 e i feriti 20. Oltre 20 le case distrutte.
https://t.me/boris_rozhin/72132

Le morti sono ridotte, lo ricordiamo, perché a morire è solo chi ha deciso di non andarsene, da una città spopolata da anni e ridotta all’ombra di sé stessa.

Attacchi condotti con missili GRAD, 10 in un solo quartiere, tra le vittime una giovanissima deputata del parlamento della DNR.
https://t.me/WarDonbass/89438

Queste alcune immagini
https://t.me/voenkorKotenok/43382
https://t.me/DNR_SCKK/12424
https://t.me/DNR_SCKK/12414
https://t.me/DNR_SCKK/12404
https://t.me/DNR_SCKK/12394
https://t.me/DNR_SCKK/12384
https://t.me/DNR_SCKK/12379
https://t.me/DNR_SCKK/12369
https://t.me/DNR_SCKK/12359

Ovviamente, nei cinegiornali luce nessuna traccia.

IDIOTISMO DI REGIME

Pensavo di riferirmi SOLO a questo episodio: “LA CORTE SUPREMA d’UCRAINA ha deciso che stemmi, simboli e stendardi riconducibili alla divisione SS GALIZIA non sono nazisti”
(Верховный суд Украины решил, что символика дивизии СС "Галичина" не является нацистской)
https://t.me/RVvoenkor/33379
Quindi, lottiamo contro il nazismo con gagliardetti delle SS Galizia sulle spalle. Insulto a milioni di morti, al diritto fatto a stracci e usato come carta igienica, alla decenza e all’intelligenza umana.

Invece, ho avuto la malaugurata idea di visitare il cinegiornale luce per eccellenza, quello su sfondo verde che si atteggia ad agenzia di stampa. “Ucraina, Zelensky incontra i soldati in prima linea nel Donbass”… A SLAVJANSK. Se la “prima linea” si trova a 45 km da Bachmut, da Seversk, e ancora di più da Kremennaja, di quale “prima linea” stiamo parlando? Di quella di febbre del cronista? Oppure quella è cronica?

E non vede per esempio questo video, girato questo si IN PRIMA linea, se le parole hanno un senso. Ad ARTEMOVSK!
https://dnr-news.ru/incident/2022/12/06/176776.html
Dove dei poveri cristi con le mani congelate si rivolgono a lui e al capo delle ff.aa. lamentandosi di dove merda li hanno ficcati! Ma questo l’idiota di regime non lo vede. Non vede i morti sul campo, oltre duecento anche ieri.
https://t.me/mod_russia/22405
Non vede i vivi che si lamentano e che non vogliono morire. Non vede le stragi e non in una cittadina sperduta, ma nella capitale della DNR! Non vede niente, che non sia uno sempre “in prima linea”, certo… ma a fare l’attore! Quello lo vede sempre. SEMPRE!

DAL FRONTE

In un mese soltanto SHOJGU ha riportato 149 carri armati e 300 blindati ucraini in meno
https://t.me/boris_rozhin/72146
Come ci dicevamo ieri. Ne vanno fuori uso PIU’ di quanti ne arrivano. Così qualsiasi “controffensiva” di massa è in questo momento sempre più difficile. Non impossibile, perché il fondo del barile ha ancora qualcosa da raschiare. Ma il fondo del barile non è infinito. E il tempo non gioca a favore di chi sta mandando al massacro uomini e in discarica mezzi. E siamo solo a inizio dicembre.

Ultima notizia: a fare 600 km e ad attaccare gli aeroporti ieri non sono stati residuati sovietici rimasti in mano agli ucraini, ma droni passati dai britannici per l’occasione. Un investimento da milioni di dollari per risultati tutto sommato modesti. Con due svantaggi.
1. Obbiettivi non raggiunti
2. Livello di guardia molto più alto d’ora in avanti (chi sbaglia… in genere, cerca di non sbagliare più)
https://t.me/WarDonbass/89438
Il terzo, i danni all’infrastruttura elettrica, posso anche non metterlo. Per quei bastardi dei fascisti e dei loro padroni, non è uno “svantaggio”. È un “collateral damage”, tutt’al più, nella lingua padronale.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 06 December 2022 12:50
06/12 ore 12:30 aggiornamento

NON C’E’ PACE A DONECK


Ragionavamo ieri sera su un massacro a DONECK. Ennesimo delitto senza castigo. Lo stesso si è appena ripetuto stamane, sempre a DONECK.
Prime immagini un’oretta fa, dove annunciavano già QUATTRO MORTI.
https://t.me/voenkorKotenok/43351
Altre immagini dell’ennesima, tremenda devastazione,
https://t.me/voenkorKotenok/43354
di fronte alla quale, sinceramente, il buco in una vetrata di una chiesa limitrofa interessa fino a un certo punto.
https://t.me/voenkorKotenok/43357

Dal fronte ancora nessuna notizia. Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 06 December 2022 08:42
06/12 ore 08:30 aggiornamento

DELITTO SENZA CASTIGO: LA GIORNATA DI IERI

I cinegiornali luce ieri erano attentissimi a riportare “l’attacco al cuore della Russia” di ieri, senza considerarne i risultati a dir poco inconsistenti, dal punto di vista militare, specialmente se si pongono sullo stesso piano un motore danneggiato, tre morti e dieci feriti (a Rjazan’, mentre a Engel’s nulla, satellitare di Rjazan’)
https://t.me/boris_rozhin/72052
e foto al motore e al mezzo danneggiati
https://t.me/boris_rozhin/72061
queste invece satellitari ancora più definite del danno nullo ad Engel’s,
https://t.me/voenkorKotenok/43329
con gli attacchi alle infrastrutture ucraine che ne sono seguiti (carta aggiornata qui, guardare il rosso spento per il pregresso e il rosso acceso per ieri):
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205194730-41ff78af.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205194729-281674c0.jpg

Attacchi il cui obbiettivo sono stati, ancora una volta, perlopiù trasformatori (целью были автотрансформаторы https://t.me/rybar/41756): nessuno ha voluto infierire su un popolo allo stremo, ma far capire che questa strategia è controproducente. Due giorni il tempo, stimato dall’azienda elettrica ucraina, per stabilizzare il sistema:
https://t.me/boris_rozhin/72099

L’hanno capita? Per niente! I bastardi fascisti ieri notte hanno colpito con un drone un altro aeroporto, questa volta volando molto più vicino, a KURSK. Prendendosela con una cisterna di carburante.
https://t.me/legitimniy/14263
Al che, giustamente, Legitimnyj dice sul suo canale ai suoi concittadini di pensare a salvarsi la propria pelle. Perché il governo se ne sbatte altamente di loro. Non persegue alcuna politica, ma proprio nessuna, mettendo davanti il proprio popolo. Lo usa come carne da cannone e basta. Popolo completamente ostaggio di un manipolo di criminali al soldo dei padroni NATO. Perché porca miseria, mettere a repentaglio ulteriori trasformatori oggi per aver fatto saltare una cisterna di carburante a KURSK è da imbecilli. E’ pura follia. A meno che il messaggio che si vuole trasmettere è proprio questo: “signori, a noi non ce ne importa un cazzo”. A noi che abbiamo i generatori diesel che tengono calde le nostre case, a noi che non facciamo la fila ai distributori, a noi che abbiamo conto in banca e frigo pieni e mogli e figli nelle nostre seconde e terze case in Europa, a noi che del nostro popolo non ce ne frega nulla e che siamo “uomini dell’anno”. Quindi vi facciamo vedere che possiamo mettervi un’autobomba a Mosca, colpire con un drone (sovietico peraltro,
https://t.me/boris_rozhin/72042
un Tu-141 Striž, 1000 km di autonomia, rimastoci in dotazione) a 600 km di distanza, e fare tutto quanto i nostri padroni ci dicono di fare, anche ripetendo la notte dopo la stessa cazzata della notte prima. E così la notte dopo, e così la notte dopo ancora. Fino all’ultimo ucraino.

Del resto, non è quello che stanno facendo al fronte mandando a massacrare i propri uomini migliori da quest’estate sopra CHERSON fino a ieri fra SVATOVO e ARTEMOVSK? E allora di cosa ci lamentiamo? Se non hanno riguardo neppure per quelli da cui dipende materialmente la loro RES MILITARIS, come pretendiamo che si comportino diversamente nei confronti di coloro che costituiscono la loro RES PUBLICA?

Ma questo i cinegiornali luce di ieri lo anno omesso… chissà perché. Gli sarà sfuggito. Così come gli sono sfuggite le vittime degli attacchi a DONECK.

Così come gli è sfuggita un’intera casa popolare ad ALČEVSKA.
https://t.me/OstashkoNews/42354
Guardate il filmato, le foto. A SVENTRARNE TETTO E PIANI SUPERIORI È STATO UN NOSTRO MISSILE! UNO HIMARS! LO RIPETIAMO E LO RIPETEREMO SINO ALLA NOIA. GLI HIMARS SI MUOVONO SOLO DOPO UN DOPPIO CONTROLLO DELLE COORDINATE FORNITE. UCRAINO PRIMA E NATO POI E IN ULTIMA ISTANZA!

Qualche coglione continua a parlare di tribunale per crimini di guerra. Qualche coglione che ieri neppure ha parlato, al telegiornale, di 10 MORTI E 23 FERITI, colpevoli solo di abitare una casa popolare nella LNR! Lontano dagli scontri, neppure come DONECK che ancora dopo otto anni soffre le pene dell’Inferno, dell’Inferno, perché nel 2014 quei bastardi nella loro ATO a momenti ci entravano, a Doneck, e son riusciti a bloccarli alle sue porte. Come alle porte di Gorlovka. Come alle porte di Jasinovata. Come alle porte di una DNR da otto anni, i cui civili sono da allora bersaglio costante in virtù della possibilità concessa da un U-ccidente falso, ipocrita e criminale tanto quanto quei bastardi che da otto anni li colpiscono. Criminale non solo perché ha TACIUTO, ma anche perché l’OSCE poi si è saputo aver fornito LUI STESSO le coordinate alle ff.aa. ucraine.

Tribunale per crimini di guerra… con 10 morti ancora distesi lungo il sagrato che nessuno vede! Vedono Putin che guida sul ponte! Quello lo vedono!!! Eccome se lo vedono! All’inaugurazione portava il camion. Andate a prendere anche quel filmato, visto che non sapete come riempire il tempo. Poi fate una dotta disquisizione sull’opportunità di dare anche alla Meloni la patente C, la D e la E! Se pagargliela oppure detrargliela dallo stipendio. E MORTI RESTANO LI’ SUL SAGRATO.

Ho sempre qui sulle schede aperte questo miracolato. Un povero disgraziato, per la cronaca è russo, ma non cambia nulla, non cambia proprio un cazzo se sia russo, ucraino, georgiano, armeno, congolese, colombiano. Non cambia nulla.
https://t.me/wargonzo/9407
Guardatelo mentre può dire al mondo: mi è andata di straculo. Ma proprio di straculo. Un drone nemico gli ha sganciato una bomba mentre era rannicchiato nella sua trincea, la bomba cade, mentre il comandante del drone, impassibile, filma e firma una condanna a morte sicura. Questo miracolato ha la fortuna e la prontezza di prendere quasi al volo l’ordigno ancora inesploso e lanciarselo dietro. L’ordigno esplode subito dopo. Lui se la cava con qualche contusione.

La domanda che mi faccio è poco teologica (per esempio, perché lui si e un civile nella sua casa popolare a decine di km di distanza no) e molto pratica: perché per colpa di bastardi, criminali, irresponsabili, prima o poi ci troveremo tutti a fare quella fine? Rannicchiati in una trincea con gli occhi chiusi a sperare che non capiti a noi?

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 05 December 2022 19:27
05/12 ore 19:10 aggiornamento

FRA SEVERSK E TORECK

Carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205105703-967ef105.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205105702-72494799.jpg

Segni evidenti di cedimento sotto ARTEMOVSK, dove la linea di fronte è arrivata sino a KLESCHEEVKA, nonostante i continui rinforzi provenienti da OVEST. Stesso discorso alle porte della città a EST e a SUD-EST, così come alle due cittadine con lo stesso nome: BELOGOROVKA, laddove la linea di fronte ucraina sembra crollare. L’offensiva, continua.

TUTTA COLPA DI ENGELS!

Povero Federico… stavolta non c’entra nulla. C’entra la città omonima, così chiamata in suo onore, e adagiata sulla riva sinistra del VOLGA, di fronte a SARATOV, posta invece sull’altro lato. Engels colpevole di ospitare una delle maggiori basi militari russe. Engels colpevole di ospitare l’atomica russa. Engels prescelto, da qualche idiota (a questo punto irrilevante sapere se il patàca, il mascellone autoctono che gli vuole fare le scarpe o i mascelloni con accento anglofono…) come obbiettivo per l’attacco di un drone armato.

Un drone lanciato da territorio ucraino e che pone seri problemi di sicurezza interna. Guardare dove si trova ENGELS sulla cartina rispetto ad ARTEMOVSK, uno dei punti (ancora) controllati dagli ucraini più vicini, per farsi un’idea di dove sia arrivato:
https://t.me/zastavnyii/2241
620 km indisturbato… come neanche l’ultraleggero di Mathias Rust che atterrò sulla Piazza Rossa! Per inciso, sempre ieri notte un altro aeroporto militare russo è stato visitato da altri droni, quello di RJAZAN’, per la precisione, cartina qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205095202-34156b0e.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/05/20221205095159-05d59848.jpg

In tutti questi casi, comunque, a salire sul banco degli imputati è stata la contraerea russa. Ma ancora più colpevole, verso il proprio popolo e per la cazzata fatta, è stato chi ha dato questi ordini.

Rjazan’ è un aeroporto militare, ma “normale”. ENGEL’S (basta giochi di parole, ora con l’apostrofo alla russa) è una BASE MILITARE ATOMICA. Chi la ha colpita lo sa perfettamente (e questo dovrebbe costituire un aggravante, in genere…). Un drone che ha danneggiato due aerei in un obbiettivo nucleare. Obbiettivo nucleare che, se si dovessero prendere i regolamenti alla lettera, darebbe il diritto ai russi di rispondere con l’atomica.
https://t.me/voenkorKotenok/43294

Fortunatamente, questa foto satellitare mostra come l’attacco abbia, tutto sommato, fatto cilecca:
https://t.me/boris_rozhin/72038
Pista intatta, così come i mezzi. Così, i russi si sono “limitati” a rispondere con oltre cento missili sulle infrastrutture energetiche.
https://t.me/RVvoenkor/33304

Infrastrutture “graziate”, dopo gli ultimi tiri di venti giorni fa che le avevano devastate, sino a oggi, oggi ricevono un ulteriore, duro, colpo. Per un effetto cumulativo, se non altro, rispetto a quanto tirato giù e messo fuori uso in precedenza. Oltre al rischio di un NUOVO caso diplomatico, nel momento in cui l’UCRAINA, questa volta, non se l’è presa più con la Polonia… ma con la Moldavia!
https://t.me/RVvoenkor/33328
Questi i frammenti dei missili S-300 sparati dalla contraerea ucraina, per fortuna esplosi in aria e le cui carcasse sono atterrate fra i boschi innevati della Moldavia. Il patàca dovrebbe smetterla di prendersela col mondo, vista la totale impotenza della propria contraerea. Ma è un patàca.

Tornando agli attacchi russi, c’è anche chi dice che fosse tutto pianificato e che non si tratti di una “risposta” a quanto accaduto ad Engel’s:
https://t.me/oboronka_channel/4512
vero è però anche che erano due settimane e mezzo che i missili tacevano. Un “piano” molto strano, sarebbe in tal caso. Pianificare implica avere metodo, applicarlo sistematicamente. Altrimenti rientra nel “anche questo fa parte del piano”, “è tutta pretattica”, eccetera, con cui si giustifica tutto. E’ stato peraltro smentito dal Ministero della difesa russo stesso.
https://t.me/mod_russia/22378
Il quale, in un comunicato appena uscito, ha confermato gli attacchi, ha confermato che i danni sono stati provocati non dai colpi diretti ma dai rottami dei droni abbattuti dalla contraerea, che tre sono i morti e quattro i feriti (tutti a Rjazan’, a quanto pare),
https://t.me/voenkorKotenok/43321
e che in risposta a quanto avvenuto oggi sono stati compiuti attacchi, tutti andati a buon fine, su 17 obbiettivi militari e infrastrutturali ucraini.

La logica è stata quindi molto più semplice e il popolo ucraino, peraltro, la ha compresa immediatamente:
https://t.me/legitimniy/14254
Mi ero fermato, mi hai toccato Engel’s, vado avanti. Finché i tuoi capi non la smettono. Ma i capi, fedeli cagnolini dei loro padroni, continuano imperterriti. Continuare così, tuttavia, potrebbe avere effetti indesiderati, anche gravi. Lo vedremo, temo, ben presto.

DELITTO SENZA CASTIGO: LA STRAGE CONTINUA

Solo oggi pomeriggio quattro morti e tre feriti in bombardamenti indiscriminati da parte dei nazifascisti ucraini su DONECK
https://t.me/voenkorKotenok/43320
Colpite e sventrate case popolari, strade.
https://t.me/boris_rozhin/72045
Nella totale impunità.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 05 December 2022 12:14
05/12 ore 12:10 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 05/12 (https://t.me/mod_russia/22363) con quelli del 25/11 (https://t.me/mod_russia/22074) e del 15/11 (https://t.me/mod_russia/21765) e vediamo cosa è successo a distanza di 10+10 giorni (e anche i 10 antecedenti):
339 aerei (vs 333 – 25/11 et 333 - 15/11, +6 vs 0 vs +2 dei 10 giorni antecedenti)
180 elicotteri (vs 177 – 25/11 et 176 - 15/11, +3 vs +1 vs +7 dei 10 giorni antecedenti)
2628 droni (vs 2562 - 25/11 et 2511 - 15/11, +66 vs +51 vs +76 dei 10 giorni antecedenti)
391 sistemi missilistici (vs 390 – 25/11 et 388 – 15/11, +1 vs +2 vs +2 dei 10 giorni antecedenti)
6996 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6813 - 25/11 et 6614 – 15/11, +183 vs +199 vs +279 dei 10 giorni antecedenti)
910 lanciarazzi multipli (vs 902 – 25/11 et 891 - 15/11, +8 vs +11 vs +9 dei 10 giorni antecedenti)
3657 obici e mortai (vs 3620 – 25/11 et 3581 – 15/11, +37 vs +39 vs +27 dei 10 giorni antecedenti)
7477 autoveicoli blindati (vs 7352 – 25/11 et 7227 – 15/11, +125 vs +125 vs +179 dei 10 giorni antecedenti)

Cosa notiamo. Anzi tutto, che dopo CHERSON praticamente si continua a sparare uguale. Meno carri, anche perché con quel fango decisamente era difficile muoverli, ma nonostante l’intero fronte SUD ormai sia ridotto a scontri di artiglieria, i numeri sono sono crollati. Anzi, in alcuni casi sono pure aumentati: segno che sul fronte EST gli scontri si sono a loro volta intensificati, quasi a coprire interamente un pezzo di fronte lungo centinaia di km e praticamente “congelato”.

Tutto stanno buttando i generali NATO nello schiacciasassi del Donbass: guardia nazionale, soldati appena rientrati dall’addestramento in GB, soldati NATO passati come “mercenari”, truppe di difesa territoriale, battaglioni ricostituiti nell’Ovest. Di tutto. Ma senza risultati.
https://t.me/epoddubny/13979

Pertanto, resta confermato – anche con un riscontro di tipo numerico - quanto ci diciamo da giorni, ovvero che la linea fra SVATOVO e sopra DONECK si sta confermando un BUCO NERO immenso, la tomba di uomini (220 morti solo oggi,
https://t.me/mod_russia/22362
500-800 fra morti e feriti nella sola ARTEMOVSK negli ultimi giorni)
https://t.me/boris_rozhin/71972
e mezzi dirottati da altri fronti su improbabili “controffensive” e ancora più improbabili “difese a oltranza”.

Diamo anche un’occhiata agli ordini di grandezza e agli “aiuti” che arrivano. Se anche in questi 10 giorni, dove se ne sono messi in campo meno causa meteo, ne sono finiti fuori uso 183… a cosa serve un pacchetto di 90 carri ex-Varsavia raccattati dai sempre più prosciugati fondi dell’Est e “rimodernati”? E che faranno la fine di tutti gli altri in 5 giorni? Stesso discorso per altri “aiuti” annunciati in questi giorni.

Inoltre, non possiamo non notare l’incremento di aerei abbattuti. Il fatto che li abbiano “costretti” ad alzarsi in volo, ovvero il fatto che abbiano costretto le ultime scorte a uscire allo scoperto ed esporsi a inevitabile abbattimento, è indice di forte bisogno da un lato, e mancanza di strumenti alternativi dall’altro. Negli scacchi, non si tratta la regina come un pedone. E nemmeno i “semplici” pedoni (che poi di semplice non hanno nulla) si trattano come mera carne da cannone, se è per questo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 05 December 2022 08:26
05/12 ore 08:30 aggiornamento

In BREVE:


Dal fronte nulla di cambiato rispetto a ieri, i generali NATO insistono nel voler tenere posizioni che ormai ogni giorno costano sempre più sangue, ma non essendo “loro” uomini si può fare. Non capiscono neppure, nel loro cinismo, che ormai città come ARTEMOVSK hanno cessato di esserlo, città. Primo perché ridotte a città fantasma a uso e consumo dei militari, secondo perché se ogni casa diventa una roccaforte, a questo punto di ogni casa rimarrà ben poco. I russi hanno preso atto di una guerra totale e, in quanto tale, parlano già di “ricostruire”. Come a MARIUPOL’.
https://t.me/legitimniy/14251
Vedremo gli sviluppi oggi.

A KIEV fa -7°C. In molte case si toglie l’acqua dai tubi di un riscaldamento che non funziona per evitare che li spacchi del tutto. Prosegue la guerra “fino all’ultimo ucraino”. In attesa che prenda piede quella all’ultimo europeo, visto che per i gasdotti non sta pagando nessuno. A proposito di gas. I turchi, trasformando il loro Paese nello HUB mondiale del gas russo (“Only business”...), fanno perdere agli ucraini dai due ai quattro miliardi di dollari di entrate per diritti di transito. Soldi che anche i polacchi, ingenuamente convinti di una loro “rivalutazione” europea, vedono col lanternino.
https://t.me/legitimniy/14250

Infine, i giapponesi mettono anche loro il “tetto”, ma non su tutto. Resta fuori “Sachalin-2”. Il LORO oleodotto. Per motivi di sicurezza interna. Kamikaze 神風, “vento degli dei”, si, ma autolesionisti no: quello scettro lo lasciano volentieri a noi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 04 December 2022 21:51
04/12 ore 21:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Oltre 180 i morti fra le fila ucraine per attività offensive suicide, secondo il bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22330

Tentativi di contrattacco tutti sventati, come quello appena conclusosi per riprendere Kurdjumovka
https://t.me/RVvoenkor/33260

Oltre a quanto ci siam detti, va aggiunto che COMINCIA A FAR FREDDO. E quando la temperatura va di molto sotto lo zero, la NATO si mostra in tutta la sua inadeguatezza e incapacità a fronteggiare la situazione. Blindati come i Maxxpro, i Bushmaster, i Sisu e i Krip restano al palo, come il peggior SUV da sboroni dentro la NEVE VERA di fronte a una vecchia Panda 4x4. Solo che dentro non c’è il commendator Zampetti, ma poveri cristi che stanno già soffrendo ad Artemovsk le pene dell’inferno. E ora si trovano traditi dagli stessi “aiuti”. Senza poter dire “ba”, del resto.
https://t.me/ukraina_ru/120249

Come non lo dicono i cinegiornali luce, che parlano di Artemovsk come “vittoria-simbolo” necessaria ai russi pur di dire qualcosa… Forse il “reporter” non sa cosa c’è dietro Artemovsk. Cosa vuol dire far saltare la linea difensiva ucraina proprio su quel punto. Lo sanno benissimo gli ucraini. Che infatti stanno mandando lì di tutto di più per ritardare il momento della caduta, al fine di puntellare il più possibile l’area a ovest e a nordovest. Ma al “potere della sera” non si può chiedere di più, in effetti. Neanche di pagare di tasca sua il carro attrezzi a riportare a ovest i bestioni NATO divenuti catorci inservibili.

Intanto, patriarchi ortodossi continuano a essere imprigionati
https://t.me/ukr_leaks/4114
nel silenzio assordante del Vaticano. Sarà difficile, in futuro, ristabilire un “dialogo” con chi, in questo momento, si è trovato solo contro persecuzioni fisiche, psicologiche, legali. Lasciato solo anche da chi, fino a ieri, si sbracciava per “mediare”. Difficile mediare quando si è parte in causa. E dalla parte dei persecutori, accomunati al “popolo ucraino”.

DUE PELLICOLE MOLTO “ATTUALI”

E’ unicamente una presa di appunti, questa mia. Appunti per un lavoro che, in una prossima vita, magari mi metterò a svolgere. Oppure, soltanto per una visione futura, spero proprio ancora in questa vita. Non da ultimo, per un consiglio di visione a chi, purtroppo e ahimè, mastica il russo al punto da poter vedere una pellicola con qualche aiutino (i sottotitoli russi generati automaticamente dal tubo, a me ogni tanto aiutano, anche se spesso e volentieri son cannati). O, magari, per veri smanettoni, riuscire a recuperare un file .srt anglofono o affine, tradurlo, sincronizzarlo all’mp4 “recuperato” sul tubo, rimontare il tutto e postarlo sul proprio canale sul tubo… I film meriterebbero.

Entrambi i film sono ispirati alla figura di JAROSLAV GALAN, scrittore che dedicò la propria vita a contrastare i nazifascisti di Bandera e la loro chiesa “parallela”, finendo barbaramente ucciso nel 1949, a guerra finita, in un attentato a opera di giovani terroristi dell’OUN-UPA.
https://dzen.ru/media/sovetskoe_kino/film-ob-ukrainskom-pisatelepatriote-kotorogo-izveli-nacionalisty-620c87571bdc843f2f5f6453

La sua statua, a L’vov, fu già rimossa a inizio anni Novanta.
https://rossaprimavera.ru/article/b97bc020
Avevan fretta di partire con le celebrazioni delle SS Galizia, i bastardi.

Il primo film si intitola “Vietato dimenticarsene” (Об этом забывать нельзя, 1954, Moskva, Kinostudija im. M. Gor’kogo)
https://www.youtube.com/watch?v=wsjHWoQAcM4

Il secondo film si intitola “Fino all’ultimo minuto” (До последней минуты, 1973, Odessa, Odesa fil’m), significando già nel titolo la caparbietà di questo uomo, ucciso al proprio tavolo di lavoro, colpito alle spalle con un’accetta da vigliacchi mentecatti.
https://www.youtube.com/watch?v=t17nJMs4LvU

I film mi sono stati solo segnalati, purtroppo non ho neppure il tempo di mettermi a vederli. E come diceva il buon Rino, mi associo a “suo fratello figlio unico” e non giudico “un film senza prima, prima vederlo”. Ma qualche scena l’ho sbirciata. Specialmente del primo. Sergej Bondarčuk è un grande attore. Oltre che regista. Da solo, garanzia. Anche gli altri son molto bravi. Il nazionalista ucraino, la donna che gli sta vicino e che cerca di farlo riflettere. Come si dice in questi casi, doverosamente inoltro.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Sunday, 04 December 2022 13:14
04/12 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Proseguono, incessanti, i tentativi di contrattacco ucraino lungo tutto il fronte EST, da PESKI fino a sopra SVATOVO. Ormai non è più un’impressione ma, purtroppo, dati concreti, che gran parte dela potenza di fuco distratta da OVEST, ovvero da sopra CHERSON, sia stata portata a EST per
- sbloccare la situazione con tentativi di affondo
- tamponare la falla di ARTEMOVSK e bloccare l’avanzata russa.

In entrambi i casi, facendo il gioco dei russi. Battaglioni, reggimenti, divisioni ogni giorno vengono letteralmente smantellati. “Demilitarizzazione” in corso. L’idiozia dei generali NATO e dei burattini egualmente graduati ma appartenenti allo stesso popolo che mandano al massacro eseguendo i loro ordini, è ANCORA incapace di cogliere il cul de sac in cui si sono ficcati da soli. D’altronde, che i generali NATO non brillino di acume è un dato di fatto dal Vietnam a oggi.

L’ONERE della scelta dolorosa nell’azione bellica, due mesi fa, era una miccia esplosiva accesa in mano ai russi, grazie al cambiamento di strategia dei generali NATO.
Vogliam tenere seimila km quadrati di territorio? Rassegnamoci a fare noi da bersaglio e a mandare al massacro i nostri uomini.
Vogliam salvare i nostri uomini? Rassegnamoci a perdere temporaneamente territori.

In questa situazione i russi hanno fatto la scelta più dolorosa, dal punto di vista di territori liberati con fatica e ora nuovamente in mano ai nazifascisti e ai militari NATO. Nel frattempo, hanno dichiarato una mobilitazione parziale che punta a portare su QUELLA linea di fronte trecentomila unità addestrate a utilizzare mezzi ancora più moderni e potenti di quelli attuali.

La NATO è in grado di fare lo stesso? No. Neanche riempendo l’Ucraina, ormai sempre più colonia, di romeni, di baltici, di georgiani e di polacchi provenienti dalle sue altre semicolonie.

La NATO è in grado di tenere sulla lunga distanza come i russi? No. Può solo “sperare”, magari aiutando la “speranza” con movimenti concreti fra le sue quinte colonne a Mosca e dintorni, in un regime-change che porti politicamente la vittoria che sul campo non arriverà MAI. E che questo sia chiaro, ormai, anche a Bruxelles e Washington, ormai è sotto gli occhi di tutti.

La NATO ha in mano armi diverse dalla dichiarazione di guerra alla Federazione Russa per risolvere la questione a suo vantaggio? No. Il price-cap imposto ai suoi vassalli comunitari si sta già rivelando un boomerang:
- La UE sembra sempre più un bambino dell’asilo dopo aver fatto una cosa sbagliata e che sa benissimo essere sbagliata. Tu gli chiedi cosa ha fatto e lui ripete altro. Tu gli chiedi di restituire un maltolto e lui ti parla del tempo, cercando di prendere tempo. Oggi i cinegiornali luce sono un continuoripetere monologhi di parole vuote: “il prezzo è giusto (gigi sabani perdonali...), anzi ci guadagnano pure…” Come siam ridotti male… IL RUBINETTO E’ CHIUSO. STOP. Puoi parlare quanto vuoi ma da lì non ti arriva più una goccia.
- Ma non solo. L’OPEC+ sta già valutando di RIDURRE LA PRODUZIONE
https://t.me/RVvoenkor/33231
aumentando così il prezzo.
- A prenderlo in quel posto, peraltro, non è neppure tutta l’UE, unita nel suicidio di massa, visto che gli ungheresi si sono già defilati dal price-cap e quindi continueranno a prendere petrolio dai russi:
https://www.rferl.org/a/hungary-exemption-russian-oil-price-cap/32147238.html

Torniamo però alla nostra analisi. La NATO ha alzato unilateralmente l’asticella. Entrando a gamba tesa e ponendo i russi nella difficile decisione di perdere uomini e mezzi o territorio e faccia.

I russi han deciso per la seconda. Ma non hanno accettato supinamente la situazione. Hanno preso atto dei nuovi realia e
1. hanno dichiarato la MOBILITAZIONE parziale, rendendo tale situazione, di fatto, TEMPORANEA;
2. si sono riposizionati su linee decisamente più difendibili con la quantità di uomini e mezzi sul campo. Neanche troppo più in là rispetto a dove erano prima.

A questo punto la miccia esplosiva di una difficile decisione da prendere è passata in mano ai generali NATO. FORSE. Perché forse son stati talmente idioti, o talmente accecati dai report sul campo farlocchi inviati da leccapiedi compiacenti, da non accorgersi di avere ora loro in mano tale miccia accesa.

In altre parole, DUBITO che qualcuno abbia fatto loro, ancora un mese e mezzo fa, questo discorso. “Signori, si è fatta più dura. E’ un dato di fatto. Non li schiodiamo da dove si son piazzati. Due possibilità:
1. andiamo avanti così a farci del male e a suicidarci progressivamente.
2. la chiudiamo qui, “congeliamo” la linea di fronte. Portiamo a casa il risultato. Ci prepariamo a quando ce ne troveremo trecentomila dall’altra parte.”

Dubito. Ma, considerando che la mentalità padronale è da sempre accecata da dinamiche completamente fuori dal controllo della ragione, sin dai tempi del Faraone il cui “cuore indurito” manda a crepare i propri uomini contro gli ebrei in fuga, fino ai vari, sprezzanti, “non me ne frega un cazzo!” sentiti in decenni di vita lavorativa da quella parte, potrebbe trattarsi anche di un semplice “non me ne frega un cazzo”. Al cui confronto “O con le scarpe o senza scarpe i miei alpini li voglio qua” è pura poesia. Perché almeno lì il “capitan de la compagnia” sta facendo il suo “testamento”. Non è un “non me ne frega un cazzo!” qualsiasi, come dirlo uno stronzo dal suo yacht al telefonino al leccapiedi numero due riferito a noi che siamo solo numeri e basta. Son due cose diverse. Completamente.

Il “non me ne frega un cazzo” targato NATO sta costando DECINE DI MIGLIAIA DI VITE UMANE. Dei suoi uomini. In contrattacchi di massa suicidi, kamikaze.
https://t.me/boris_rozhin/71912

Ormai anche in U-ccidente qualcuno sembra rendersene conto. Qui alcuni canali americani svolgono considerazioni analoghe:
https://t.me/vityzeva/74501

Senza tenere conto che i soldati ucraini addestrati in U-ccidente sono stati istruiti, in fretta e furia, su programmi più da CONTRAS (COIN, per la precisione, COunter Insurgency)
https://t.me/boris_rozhin/71898
che da combattimenti intensi quali invece quelli in cui li hanno buttati a morire fra SVATOVO e PESKI. Dove ad ASPETTARLI non ci sono più venti riservisti chiamati a guardare una linea di fronte da un km, ma uno zero in più di soldati che li aspettano da diversi km, appena partono, e li martellano subito con questi
https://t.me/RVvoenkor/33232
e con questo
https://t.me/readovkaru/1926
Proiettili da 120 a 203 mm. Vale tutto. Non fanno in tempo a raggiungere la zona dei combattimenti assegnata che già sono dimezzati e devono tornare indietro. Da due mesi a questa parte. Ogni giorno! Solo stamane ne sono già morti trenta così
https://t.me/vysokygovorit/10165
con immancabile ritirata.

I russi, ritirandosi da CHERSON, hanno fatto sì che una massa immensa di uomini e mezzi, sparpagliata su centinaia di km di linea di fronte, venisse dirottata a EST e concentrata in poche decine di km. E lì, periodicamente, smantellata. Col minimo dello sforzo, risultato identico.

Forze che saranno assenti fra qualche mese. O forse ancora prima. Ma questo “cosa accadrà dopo?” non è nella testa dei padroni NATO. E i generali delle ff.aa. ucraine sono pagati per eseguire, non per pensare. Anche se più di uno di loro, ormai, ci sta pensando sempre più.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 04 December 2022 00:34
04/12 ore 00:15

Giornata di ieri proseguita e conclusasi esattamente nei termini cui accennavamo nell'ultimo aggiornamento, così come in quelli precedenti: russi passati nuovamente in modalità di difesa attiva, più che di attacco, da un lato: contrattacchi ucraini condotti alla disperata e con le ultime forze disponibili, tutti falliti con gravi perdite.

Paradossalmente, chi oggi manda al massacro il suo popolo non capisce (o fa finta di non capire)
- che i suoi ordini scellerati oggi condurranno a una difesa più debole domani, quando i russi decideranno di attaccare con le forze attualmente in addestramento.
- che il tempo per una controffensiva da parte NATO sta ormai scadendo, compromesso da quelle stesse perdite sul campo, prima ancora che dall'arrivo di forze ingenti e tali da ripristinare una parità numerica in grado, a sua volta, di fungere da deterrente a tale controffensiva. Più passa il tempo, e più tali margini diminuiscono.
- che ciascuna di queste sanguinose sconfitte genera malcontento fra le truppe e fra i civili che li aspettano a casa.
Vedremo come andrà anche oggi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Saturday, 03 December 2022 14:21
03/12 ore 14:00 aggiornamento

DAL FRONTE

Duecento morti nell’odierna, continua mattanza di contrattacchi suicidi, così come riportata dal Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/22311

Come riportano i voenkor, non sono attacchi “fatti tanto per”, ma persiste l’intento di aprire una breccia nella difesa russa fra SVATOVO e KREMENNAJA. Le quantità di uomini e mezzi coinvolti, da parte NATO, sono ingenti. Da cui anche le ingenti perdite. L’artiglieria russa è continuamente in azione, i carri armati sono anch’essi trasformati in una specie di obici semoventi, fanno avanti indietro a ridosso del perimetro degli scontri in appoggio all’artiglieria pesante per aumentare la sua potenza di fuoco relativa laddove più necessario. In altre parole, è solo grazie a questo fuoco di sbarramento intenso che le truppe ucraine sono quotidianamente fermate.
https://t.me/vysokygovorit/10150

Nemmeno il tentativo di contrattacco verso PESKI, a fianco dell’aeroporto di Doneck, è stato “fatto tanto per”. Lì però ha incontrato i reparti speciali Somali e Sparta della DNR a fare buona guardia e a respingerli con gravi perdite.
https://t.me/wargonzo/9574

Ma è ovviamente ad ARTEMOVSK che si continua a concentrare l’attenzione. Le perdite fra le fila ucraine ormai rendono impossibile persino la cura dei feriti, negli ospedali strapieni della zona (questo articolo parla di KONSTANTINOVKA al collasso).
https://t.me/boris_rozhin/71854

Questa cartina aggiornata
https://t.me/milchronicles/1357
mostra chiaramente l’intenzione e l’impostazione delle truppe russe di NON voler assolutamente forzare, ma raccogliere i vantaggi di un attacco (guadagni territoriali) insieme a quelli di una difesa (non scoprirsi, non rendersi vulnerabili, non consumare energie, non perdere uomini e mezzi). Questo, grazie alla superiorità dell’artiglieria e alla sua crescente efficacia, grazie a una altrettanto crescente precisione nel colpire.

Paradossalmente (ma neanche più di tanto...), la spirale negativa è stata ACCENTUATA dagli stessi PADRONI NATO! È quanto emerge dall’analisi che segue la cartina nell’articolo citato qui sopra. Di fatto, l’ingresso degli “anti-Wagner”, ovvero le unità speciali NATO mascherate da “gruppi Mozart”, doveva rimettere le cose a posto. Lo ha fatto, ma per i russi. I loro contrattacchi NON SOLO sono stati respinti, e con gravi perdite, ma ricognitori russi sono riusciti a seguirli nella loro ritirata e a individuare caserme e quartier generali nascosti fra i vicoli della città ridotta in macerie. Data la posizione agli artiglieri, questi ultimi hanno colpito nuovamente aggravando ulteriormente la posizione dei soldati ucraini, chiamati a immolarsi per difendere l’indifendibile.

I mascelloni a stelle e strisce, pertanto, hanno contribuito fattivamente a compromettere, forse irreparabilmente, la roccaforte della linea difensiva ucraina sopra GORLOVKA. Quel che è certo, hanno contribuito a incrementare esponenzialmente le perdite in uomini e mezzi e a trasformare quel punto in un centro di demolizione a ciclo continuo.

CHI PAGHERA' IL CONTO DELLE "VITTORIE" EUROPEE

“Da quest’anno l’Europa vivrà senza petrolio russo”.
С этого года Европа будет жить без российской нефти
https://t.me/WarDonbass/89013
D’altronde, lo avevan detto: “mettete il tetto, smettiamo di vendervi gas”. E così han fatto. Risposta delle 13:00 di oggi appena pervenuta, mentre qualche idiota commentava “Così i russi faran meno soldi”: meno soldi se ti vendono il petrolio al prezzo che dici tu, ma se non te lo vendono e lo vendono ad altri che non aspettano altro che accaparrarsi le tue quote, al prezzo che dicono loro a questo punto, chi lo prende in quel posto siamo noi comuni mortali e basta. Che non solo non ne faremo a meno, ma lo compreremo tramite triangolazioni con Paesi terzi, ingrassando le tasche di quei parassiti (e dei nostri parassiti) e pagandolo di più. Geniale.

Aggiornamenti a seguire stanotte o, qualora non vi siano aggiornamenti rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Friday, 02 December 2022 18:11
02/12 ore 17:40 aggiornamento

DAL FRONTE


La mattanza di soldati mandati inutilmente all’attacco sul fronte EST prosegue. Oltre 150 soldati fra SVATOVO e KREMENNAJA e 50 a sud di Doneck, come recita il comunicato del Ministero della difesa russo di oggi. A conferma di quanto riportavano ieri i voenkor. Soldati mandati allo sbando, senza copertura. 11 di loro, fortunatamente, son riusciti a consegnarsi prigionieri.
https://t.me/mod_russia/22288

Sul fronte degli attacchi russi, ci sono sviluppi importanti ad AVDEEVKA, dove le ff.aa. ucraine cedono posizioni
https://t.me/voenkorKotenok/43209

Ma il fulcro dell’azione attuale è ARTEMOVSK, che si conferma
1. CATALIZZATORE delle forze NATO chiamate a tamponare la falla apertasi (e inevitabilmente esposte al fuoco russo che le mette metodicamente fuori uso)
2. MAGGIOR OSTACOLO a qualsiasi altra offensiva IN PROGRAMMA. Di offensive in programma c’è ben poco, ormai. Le forze è da ZAPOROZH’E che vengono dirottate. Dove erano state ammassate per attaccare MELITOPOL’.
https://t.me/south0wind/2885
Un tranello dove gli “strateghi” NATO sono caduti appieno.

Questa è la mappa aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/02/20221202074156-20ab9789.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/02/20221202074156-ea0e7e2e.jpg

E’ tutto un frecce azzurre che accorrono e si infrangono, accorrono e si infrangono. Dietro quelle frecce azzurre si infrangono vite umane di soldati colpevoli solo di essere comandati da uno stato maggiore di irresponsabili. I lavori di trinceramento che stanno cercando, in fretta e furia, di approntare immediatamente dietro Artemovsk,
https://t.me/rybar/41641
sarebbero potuti avvenire in altri tempi e modi. Senza sacrificare inutilmente vite umane.

IMPERIALISMO FRANCESE IN AFRICA: ALCUNE DATE DOPO LA “DECOLONIZZAZIONE”

“A Passato e presente oggi, coi nostri giovani storici, parleremo di imperialismo francese dopo la decolonizzazione”. Ci pensavo oggi: o una puntata sulle civiltà precolombiane, o sui massacri dei crociati, o su Avicenna e Averroè, o sul poeta Nizami e il suo significato nella letteratura persiana, o sulle conquiste sovietiche nel II dopoguerra… sul rapporto fra URSS e Yan’an, sulla cooperazione sovietico-egiziana a partire dalla diga di Assuan… sulle armi chimiche italiane nel Corno d’Africa… un po’ di idee… per rinverdire il programma!

Quella che segue è una semplice “lista della spesa”, che messa così mi ha impressionato… I popoli africani hanno la memoria lunga, sia sul c

1956-1963. Operazioni nel Sahara occidentale in appoggio di Mauritania e Marocco Операции в Западной Сахаре в поддержку Мавритании и Марокко.
1959-1964. Intrusione negli affari del Camerun, operazioni punitive contro i ribelli. Вмешательство в дела Камеруна, карательные операции против повстанцев.
1961. Operazione Bouledogue, intrusione a Tunisi. Операция Bouledogue — вторжение в Тунис.
1964. Intervento nel Gabon. Интервенция в Габон.
1968-1972. Operazioni Limousin e Bison in Ciad. Операции Limousin и Bison в Чаде.
1977. Operazione Verbena in Zaire. Операция Verbena в Заире.
1977- 1978. Operazine Lamatin in Mauritania e Sahara Occidentale Операция Lamatin в Мавритании и Западной Сахаре.
1978. Operazione nel Kolwezi zairese Операция в заирском Кольвези.
1978-1980. Operazione Tacaud in Ciad Операция Tacaud в Чаде.
1979- 1981. Operazioni Caban e Barracuda nella Repubblica Centrafricana Операции Caban и Barracuda в ЦАР.
1983-1984. Operazione Manta in Ciad Операция Manta в Чаде.
1985. Raid delle ff.aeree francesi in Libia (base di Uadi-dum) e nel Ciad settentrionale Рейд французских ВВС на ливийскую авиабазу Уади-Дум в северном Чаде.
1986. Parà in Togo Десант в Того.
1986 — 2014. Operazione Epervier, intervento in Ciad Операция Epervier интервенция в Чаде.
1989. Operazine Oside nelle Isole Comore Операция Oside на Коморских островах.
1990. Intervento in Gabon Интервенция в Габон.
1990-1993. Operazione Noroit in Rwanda Операция Noroit в Руанде.
1991. Intervento franco-belga in Zaire Интервенция Франции и Бельгии в Заир.
1992-1994. Operazione Oryx, intervento in Somalia Операция Oryx интервенция в Сомали.
1992-1999. Operazione Iskoutir a Gibuti Операция Iskoutir в Джибути.
1993. Intrusione negli affari interni congolesi Вмешательство в дела Конго.
1994. Operazione Amaryllis in Rwanda Операция Amaryllis в Руанде.
1994. Operazione Turquoise in Rwanda Операция Turquoise в Руанде.
1995. Operazine Azalea alle isole Comore Операция Azalea на Коморских островах.
1996-1997. Operazioni Almandine I e II. Operazioni punitive contro i ribelli in Centrafrica (capitale). Операции Almandine I и II. Карательные операции против повстанцев в столице ЦАР.
1996-2007. Operazione Aramis in Camerun Операция Aramis в Камеруне.
1997. Operazione Pelican in Congo Операция Pelican в Конго.
1997. Operazione Espadon, intrusione negli affari interni di Sierra Leone Операция Espadon - вмешательство в дела Сьерра-Леоне.
1998. Operazione Malachite, intrusione negli affari interni congolesi Операция Malachite вмешательство в дела Конго.
2002. Operazione Licorne, invasione della Costa d’Avorio Операция Licorne. Нападение на Кот д'Ивуар.
2003. Operazione Artemis, intrusione negli affari congolesi Операция Artemis вмешательство в дела Конго.
2004. Annientamento delle ff. aeree ivoriane in risposta all’attacco alla base francese di BUAKE Уничтожение ивуарийских ВВС в ответ на нападение на французскую базу в Буаке.
2008. Intrusione negli affari interni del Ciad, partecipazione alla guerra civile Вмешательство в дела Чада, участие в гражданской войне.
2008. Guerra contro l’Eritrea sostenendo Gibuti. Война против Эритреи на стороне Джибути.
2011. Colpo di stato riuscito contro il presidente ivoriano Свержение ивуарийского президента.
2011. Operazione Harmattan, invasione francese della Libia Операция Harmattan. Нападение Франции на Ливию.
2013. Operazine Serval, intervento bellico in Mali Операция Serval. Военная интервенция в Мали.
2013. Operazine Sangaris, intervento bellico nella Repubblica Centrafricana Операция Sangaris. Военная интервенция в ЦАР.
2014. Operazione Barchan, intrusione in Mali, Ciad, Burkina Faso, Mauritania, Niger. Операция «Бархан». Вторжение в Мали, Чад, Буркина-Фасо, Мавританию, Нигер.
https://t.me/alexbobrowski/81

E forse l’articolista si è dimenticato tante piccole grandi altre cosette… questo è l’U-ccidente “buono”. Quello con libertè egalitè fraternitè… ma i cattivi son sempre gli altri. E comunque, spiattellate così... non le avevo mai trovate.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani in giornata.
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Paolo Selmi
Friday, 02 December 2022 12:51
02/12 ore 12:30

VIOLENZA RELIGIOSA, "GRANDI" INQUISITORI (E OMERTOSO SILENZIO)


Ieri notte, mentre gran parte della “sua” popolazione dormiva al freddo, il capo del regime di KIEV che attualmente la controlla è uscito
- IN INGLESE, lingua che la maggior parte della popolazione del “suo” Paese non capisce
- Con un proclama sulle misure CONTRO la Chiesa ortodossa ucraina che fa riferimento al Patriarcato di Mosca

We will ensure complete independence for our state. In particular, spiritual independence. We will never allow anyone to build an empire inside the Ukrainian soul.

A meeting of the National Security and Defense Council was held today. The meeting at which we considered numerous facts of connections of certain religious circles in Ukraine with the aggressor state.

First. The National Security and Defense Council instructed the Government to submit to the Verkhovna Rada a draft law on making it impossible for religious organizations affiliated with centers of influence in the Russian Federation to operate in Ukraine.

Second. The State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience was commissioned to ensure the religious examination of the Management Statute of the Ukrainian Orthodox Church for the presence of a church-canonical connection with the Moscow Patriarchate and, if necessary, to take measures provided for by law.

Third. Ensure the verification of the presence of legal grounds and compliance with the conditions of use by religious organizations of the property located on the territory of the National Kyiv-Pechersk Historical and Cultural Reserve.

Fourth. All bodies responsible for ensuring national security must intensify measures to identify and counter the subversive activities of Russian special services in the religious environment of Ukraine. And apply personal sanctions – the surnames will be made public soon.

And fifth. We need to raise the status and strengthen the capabilities of the State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience. This structure will be reformed, which will enable it to really protect the rights and legitimate interests of the Ukrainians and the state.

With these and other decisions, we guarantee Ukraine's spiritual independence.

https://t.me/V_Zelenskiy_official/4246

Sul testo delirante, oggi diventato, legge,
https://t.me/WarDonbass/88855
torneremo fra poco. Ciò che mi preme sottolineare è che ad adesso, NE’ su “vatican news”, NE’ sull’Osservatore Romano, è pubblicata una nota che parla di questo. I SERVIZI SEGRETI UCRAINI STANNO ENTRANDO E METTENDO A SOQQUADRO MONASTERI E CATTEDRALI,
https://t.me/voenkorKotenok/43185
ma di QUESTA persecuzione dei cristiani ortodossi d’Ucraina, che ricordiamo prima della SVO erano LA MAGGIORANZA DEI FEDELI, il Vaticano non dice nulla.

Al contrario, la sua diplomazia, come già denunciato, ha lavorato al regime di KIEV per la stesura di un CONCORDATO per la promozione della PROPRIA fede. E a quanto pare, da questo silenzio che è molto, ma MOLTO, esplicito, CI STA LAVORANDO ANCORA. Cristiani che fanno concorrenza ad altri cristiani, tacendo sul crimine orrendo in corso d’opera. E non tanto per quelle mura, ma per chi le abitava, le frequentava, cercava in esse non dico una risposta ai propri quesiti esistenziali, ma anche solo un po’ di conforto. VERGOGNA! A TUTTI, AL NAZISTA ZELENSKIJ E A CHI QUI TACE PUR SAPENDO. Come funzionerà poi? Manderanno i gesuiti o i greco-ortodossi? Con cosa cominceranno? Dal togliere le iconostasi o dal mettere panchine, organetto e chitarra? Con qualche canzonetta evangelica in inglese? O perché no gospel visto il periodo?

Torniamo al testo delirante del cane da guardia Zelenskij. Parla di “spiritual independence” SCRIVENDO SUL “SUO” CANALE TELEGRAM IN INGLESE, nella lingua del “SUO” PADRONE. Evidentemente, “l’indipendenza spirituale” dell’Ucraina passa da Washington.

Il delirio prosegue: “We will never allow anyone to build an empire inside the Ukrainian soul”. “Costruire un impero nell’anima Ucraina”. Dai tempi di Evola che non sentivo cagate di questo livello. E speravo di non sentirne più. L’anima ucraina (українськa душa), calco di russkaja dusha, anima russa. Usato, quest’ultimo termine, con molta cautela. Per un motivo semplice. Perché la Russia è un Paese dove convivono popoli, culture, religioni diversissime fra loro. Usato, quindi, in maniera perlopiù letteraria, come quando la mia prof cercava di farmi capire concetti come TASKA difficilmente traducibili in italiano. Un po’ come l’anima portoghese-brasiliana e la sua Saudade, che si tinge “d’azzurro color di lontananza”. Un calco di merda, quindi. Strumentale, nazionalistico, banale, brutto. Come tutte le cose che fanno storicamente i fascisti quando riescono a uscire dalle loro fogne, del resto.

E qui, l’“anima ucraina” è erta a soggetto autonomo (e che soggetto!). Da nipponista mancato quale sono, mi viene in mente un certo Yukio Mishima. Il quale concluse la sua parabola autodistruttiva con un seppuku rituale. Il coglione attuale, che di Mishima non ha neppure la bravura come scrittore, né la tormentata spiritualità, è solo malato di mente, se ci è, o continua a fare l’attore, se ci fa. Ma le cancellerie vaticane tacciono, oltre che i cinegiornali luce.

E ancora. “The ukranian soul” diviene anche AUTOMATICAMENTE oggetto di DIFESA (da parte dei suddetti fascisti) contro chi vuole “costruirvi un impero”. QUEI monasteri ci sono decisamente da più tempo di QUESTI fascisti. Dal solo punto di vista storico, non è difficile “trovare l’intruso”. Ma tant’è. Proseguiamo.

Passiamo in SOLE due righe da “connections of certain religious circles in Ukraine with the aggressor state” (rapporti di CERTI circoli religiosi in Ucraina con lo stato aggressore) a “draft law on making it impossible for religious organizations affiliated with centers of influence in the Russian Federation to operate in Ukraine”, a un disegno di legge per RENDERE IMPOSSIBILE, a organizzazioni religiose affiliate con centri di influenza nella Federazione Russa, di operare in Ucraina”.

“Making it impossible to operate”: ovvero, PROIBIRE. L’anima ucraina, quindi, può nutrirsi di chiesa cattolica, di chiesa di regime, di evangelici, di testimoni di Geova, di induisti, di sikh, di buddhisti, di “quelo”. Può anche abbuffarsi di CONSUMISMO, di relativismo culturale, di fascismo, di nichilismo, persino di cupio dissolvi, di spazzatura, di tutto (quasi tutto… marxismo già epurato da anni..). MA NON di quello di cui la MAGGIORANZA della sua popolazione si è nutrita sinora. “Per la “tua” indipendenza. Perché lo dico IO. Che SO cosa ti fa bene e cosa ti fa male. E SO cosa ti rende “indipendente”.”

E PER FARLO ECCO L’ISTITUTO APPOSITO! LA MASSIMA AUTORITA’ IN MATERIA! “The State Service for Ethnopolitics and Freedom of Conscience” (originale Державній службі з етнополітики та свободи совісті, qui recuperato dalla pubblicazione in ucraino del suo sproloquio su sito presidenziale
https://www.president.gov.ua/news/mi-garantuyemo-ukrayini-duhovnu-nezalezhnist-zvernennya-prez-79577
): IL SERVIZIO DI STATO PER L’ETNOPOLITICA E LA LIBERTA’ DI COSCIENZA (sic!)”!

La MIA libertà di coscienza PASSA QUINDI per questo “SERVIZIO DI STATO”! Servizio che non si fa scrupolo, il ducetto e neanche tanto in erba, di sottolineare come TALE ISTITUTO debba “assicurare L’ESAME RELIGIOSO” (“ensure the religious examination”) “riguardo la presenza di rapporti CANONICI e CLERICALI col patriarcato di Mosca” (for the presence of a church-canonical connection with the Moscow Patriarchate) “da parte della CHIESA ORTODOSSA d’UCRAINA” (of the Ukrainian Orthodox Church).

Le “chiese patriottiche” in Cina mi pare, ma non sono un vaticanista… che non stiano tanto simpatiche al Vaticano. Qui le cose cambiano? Oppure cambiano solo perché a subire non è il Vaticano? Anzi, visto che è la “concorrenza” (mamma che tristezza…)… daje??

Quarto punto… immancabile, come la scena delle tette in un film di Alvaro Vitali. Le liste di proscrizione! “the surnames will be made public soon.” Inquietante, quel “soon”. Della serie “vi staneremo tutti, maledetti…”

Il Quinto punto è un inno alla neonata Inquisizione. Torquemada Zelenskij propone di “elevarne lo status e ampliarne i poteri” (raise the status and strengthen the capabilities)…

Dedichiamo a Torquemada le ultime righe di questo passo dei Brat’ja Karamazovy, che il mondo conosce come “Il grande inquisitore”, opera del suo odiato, perché russo (o perché a “squola” pigliava sempre quattro…) Dostoevskij. Chiede Aljosha a suo fratello Ivan:

– E come termina il tuo poema? – domandò a un tratto, con lo sguardo a terra, – o è già terminato?
Чем же кончается твоя поэма? — спросил он вдруг, смотря в землю, — или уж она кончена?

– Io volevo finirlo così: l’inquisitore, dopo aver taciuto, aspetta per qualche tempo che il suo Prigioniero gli risponda. Il Suo silenzio gli pesa. Ha visto che il Prigioniero l’ha sempre ascoltato, fissandolo negli occhi col suo sguardo calmo e penetrante e non volendo evidentemente obiettar nulla. Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt’a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la Sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e Gli dice: “Vattene e non venir più… non venire mai più… mai più, mai più!”. E Lo lascia andare per “le vie oscure della città”. Il Prigioniero se ne va.
— Я хотел ее кончить так: когда инквизитор умолк, то некоторое время ждет, что пленник его ему ответит. Ему тяжело его молчание. Он видел, как узник всё время слушал его проникновенно и тихо, смотря ему прямо в глаза и, видимо, не желая ничего возражать. Старику хотелось бы, чтобы тот сказал ему что-нибудь, хотя бы и горькое, страшное. Но он вдруг молча приближается к старику и тихо целует его в его бескровные девяностолетние уста. Вот и весь ответ. Старик вздрагивает. Что-то шевельнулось в концах губ его; он идет к двери, отворяет ее и говорит ему: «Ступай и не приходи более... не приходи вовсе... никогда, никогда!» И выпускает его на «темные стогна града». Пленник уходит.

– E il vecchio?
— А старик?

– Il bacio gli arde nel cuore, ma il vecchio persiste nella sua idea.
— Поцелуй горит на его сердце, но старик остается в прежней идее.

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Paolo Selmi
Friday, 02 December 2022 08:43
02/12 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/01/20221201193032-5c62a5de.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/12/01/20221201192049-777942b0.jpg

L’attenzione, naturalmente, si concentra tutta sotto ARTEMOVSK (ingrandimento in basso). Ma non per assistere a blitz eclatanti, a cui i russi rinunciano volentieri. Come riporta questo bollettino mattutino,
https://t.me/wargonzo/9548
da KURDJUMOVKA i russi stanno ora lanciando attacchi di artiglieria lungo tutto il perimetro intorno, ARTEMOVSK da sud, ma anche ČASOV JAR. A quanto pare è questo paesello a fargli gola, e per ovvi motivi. Una volta liberato, praticamente si ha solo l’imbarazzo della scelta fra NORD (KRAMATORSK e SLAVJANSK), OVEST (Kostantinovka) e SUD (Toreck, nju-jork). Oltre che accerchiare ulteriormente Artemovsk.

Sempre dal fronte, cominciano ad arrivare informazioni importanti sullo stato attuale delle ff.aa. ucraine, ridotte dai padroni NATO a carne da cannone senza ormai più alcuna cognizione di causa.

La prima, recente (30/11) parla di un’offensiva fra Svatovo e Kremennaja che “slitterebbe” per mancanza di munizioni.
https://t.me/milchronicles/1352
Ora, le migliaia di morti di queste ultime settimane SU QUESTA LINEA DI FRONTE… a cosa sono servite? Chi le ha ordinate? Chi NON pagherà per questi ordini criminali? E magari piglierà due medaglie in più sul petto?

Porca miseria! Traduco velocemente le parti più salienti di questo rapporto dettagliato. E poi ditemi se un esercito conciato così non possa fare un’unica cosa: cercarsi una trincea, ben protetta e riparata da bombe e proiettili di qualsiasi calibro, e tenerla:

Situazione 90° e 80° brigata FF.AA.Ucraine:
- mancano proiettili calibro 152, 122 (ex URSS) e 155 (NATO)
- di calibro 203 (quelli da lanciare su bestioni usati proprio per azioni offensive tese a “spianare” la zona d’attacco) non ce n’è proprio più
- L’unica fabbrica che li fa, la ARTEM, è chiusa per “deficit energetico” (sempre perché si fanno gli attacchi alle infrastrutture energetiche…)

Situazione 25° e 95° brigata:
- 30-40% degli obici semoventi e da traino: fuori uso, distrutto o bisognoso di riparazione
- 30% degli stessi GIÀ MANDATO in riparazione e non ancora tornato
- restano gli obici NATO da 155 mm, ma mancano le munizioni

Inoltre, va bene le scorte, ma quelle sovietiche (fine anni ottanta le più recenti) ormai in consumo primo stan finendo, secondo presentano evidenti segni di usura del tempo e deformazioni minime, ma che comunque influiscono sulle tolleranze dei mezzi che le devono lanciare. Risultato, incidenti mortali, non meno di tre da inizio ottobre. Gli scoppiano dentro all’obice, mentre li lanciano.

Il resto, lo hanno fatto i droni che hanno individuato puntualmente colonne di approvvigionamenti e dato le coordinate agli artiglieri per distruggerle.
In queste condizioni, si prova ancora ad attaccare!!!!!

Qui la cronaca puntuale dell’ennesimo massacro senza colpevole. Si parte senza copertura, e in massa!!! I russi fanno il loro lavoro, li scoprono, a diversi km dalla linea di contatto, li caricano di proiettili, gli ucraini fanno marcia indietro lasciando sul campo dagli 80 ai 150 morti.

I russi martellano le posizioni loro retrostanti, quindi scappano subito per non essere presi dalla controbatteria. Invece… DA PARTE UCRAINA NON ARRIVA NESSUN COLPO! Perché non ci sono più proiettili.
https://t.me/milchronicles/1354

E ogni giorno si ripete questo massacro. Ma ai cinegiornali luce d’U-ccidente (nomen omen) non interessa. Non fanno notizia.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 01 December 2022 19:15
01/12 ore 19:10 aggiornamento

BELOGOROVKA E ANDREEVKA LIBERE

La prima si trova a est di SOLEDAR, mentre ANDREEVKA rimane sotto ARTEMOVSK e sopra KURDJUMOVKA, di cui peraltro è stata ufficialmente annunciata oggi la piena liberazione.
https://t.me/WarDonbass/88788
et
https://t.me/RVvoenkor/33048
La presa inoltre di alcune alture limitrofe rende ora possibile lo sconfinamento verso CHASOV JAR e KONSTANTINOVKA, più a ovest, oltre quello che già ci si diceva stamane, ovvero il controllo della strada che porta ad ARTEMOVSK causandone così accerchiamento operativo.
https://t.me/epoddubny/13924

“ETO NE NASHI”... I SOLDATI A BACHMUT-1 FILMATI OGGI NON ERANO RUSSI

Meglio, erano russi ma non combattevano per il loro Paese, bensì per l’Ucraina. Chi ha diffuso il video ha dovuto ammettere suo malgrado che eran si ceceni, quelli filmati alla stazione di Bachmut-1, ma erano mercenari inviati per tenere ARTEMOVSK.
https://t.me/yurasumy/6307
Questo, ovviamente, riapre tutto il discorso sulla città, sempre assediata ma assolutamente non ancora arresasi. E allunga i tempi.

DONECK DI NUOVO SOTTO ATTACCO

Con missili GRAD, provenienti dai territori limitrofi non ancora liberati e da cui riescono ancora a partire questi attacchi terroristici. Colpite strade del centro, case, automobili, marciapiedi, negozi, asili. Tutti obbiettivi militari… morto, sicuramente al momento, un volontario della Croce Rossa.
https://t.me/voenkorKotenok/43174
https://t.me/wargonzo/9539
https://t.me/wargonzo/9540
https://t.me/wargonzo/9541

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 01 December 2022 12:53
01/12 ore 12:30 aggiornamento

NEL CUORE DI ARTEMOVSK

Questo video è stato caricato oggi. Non è un fotomontaggio, o un set cinematografico. E rappresenta la stazione di BACHMUT-1 ormai abbandonata. Nessun combattimento, soldati che vagano fra le rotaie e l’edificio.
https://dnr-news.ru/society/2022/12/01/172696.html

Sotto il video e il testo c’è la cartina di ARTEMOVSK. La stazione è IMMEDIATAMENTE SOPRA IL CENTRO (cerchio rosso). LA LIBERAZIONE DI QUESTO PUNTO, NOTA IL COMMENTATORE, SEMBRA ESSERE IL FRUTTO DELL’ATTACCO DA NORD. Attacco a questo punto vittorioso. Vedere questo punto in mano ai russi implica che la linea di fronte è ancora più a sud, probabilmente già in centro

Io spero, giunti a questo livello, che qualcuno nelle ff.aa. ucraine abbia avuto il buon senso di far evacuare tutti i suoi uomini, perché per come si stanno mettendo le cose sono già spacciati. La linea di difesa a nord, a giudicare da questo filmato, è completamente collassata.

ARTEMOVSK si è rivelato una TRAPPOLA per le ff.aa. ucraine, accorse al ritmo di un battaglione al giorno e, puntualmente, e praticamente negli stessi, identici punti del giorno precedente e di quello ancora prima, fatte fuori.
https://t.me/politadequate/7022

Più le forze armate ucraine continueranno a seguire gli ordini NATO in questa difesa strenua, ma insensata sotto ogni punto di vista, più si indeboliranno complessivamente (perdite in quantità maggiore dei rincalzi, anche dei “mercenari” NATO mobilitati), più spianeranno la strada a un’eventuale offensiva russa. Eventuale offensiva russa perché, di quella ucraina, dopo i disastri di questi ultimi giorni che hanno ridotto notevolmente l’effetto dei rinforzi provenienti da CHERSON, ogni giorno che passa se ne vedono sempre meno i presupposti, sempre restando coi piedi per terra.

ARMI DESTINATE ALL’UCRAINA "FINITE" NEL BACINO DEL LAGO CIAD

A denunciarlo il presidente della NIGERIA MUHAMMADU BUHARI e a soffrirne è l’intero bacino del lago CIAD: “According to Buhari, weapons used in Ukraine "are starting to seep into the region" and weapons used in the war in Libya "continue to find (their]) way" there, which poses a "major threat" to the security of countries such as Cameroon, Chad, Niger and Nigeria.”
https://t.me/africaintel/415

Quando la denuncia del colabrodo degli “aiuti” era una cosa da complottisti… ecco il risultato. Rinfocoliamo conflitti in mezzo mondo. In particolare, in quell’area già martoriata, ridiamo linfa a BOKO HARAM e all’ISIS in Africa Occidentale.
https://t.me/rybar/41614

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Paolo Selmi
Thursday, 01 December 2022 09:38
01/12 ore 08:30 aggiornamento

ARTEMOVSK ACCERCHIATA (accerchiamento operativo)

La notizia più rilevante è di pochi minuti fa: “LE FF.AA. RUSSE HANNO OTTENUTO IL PIENO CONTROLLO DI TUTTE LE STRADE CHE PORTANO AD ARTEMOVSK”
https://t.me/WarDonbass/88689
“Controllo di fuoco”, ovvero vedo chi entra e chi esce e lo posso colpire. Di fatto, questo si chiama, riprendendo una terminologia che si usava mesi fa, “accerchiamento operativo”. Ad affermarlo è il consigliere militare GAGIN del capo della DNR.

Ora, se non fosse una notizia prematura, ma rispondente all’effettivo stato delle cose, la situazione per gli ASSEDIATI, a questo punto non c’è termine più appropriato, sarebbe drammatica. Anzi, tragica. Rifornimenti tagliati, soccorsi anch’essi tagliati. Resa o morte. Già accaduto ad Azovstal’ coi “duri e puri” delle squadracce di Azov. Ponti aerei? Poco credibili, visto che il controllo è anche dell’aria. Controffensiva che sblocchi la situazione? Poco credibile anch’essa. Forse non è chiaro che, nonostante tutti i rinforzi arrivati da Cherson, la situazione, la CONFIGURAZIONE delle forze ad ARTEMOVSK era una configurazione PERDENTE, per come si erano messe le cose.

Se io sono sotto tiro da tre lati, faccio un esempio, e invece di esserci solo io a prenderle siamo in due, tre, quattro, dieci, non fa molta differenza. E mal comune non è mezzo gaudio, per niente. Questa la configurazione creata ad ARTEMOVSK dalle truppe russe.

Quando ad agosto erano riusciti a fare breccia ed entrare nella strada principale da EST, via Patrice Lumumba (scusate, ma io non finirò mai di stupirmi del grado di civiltà raggiunto dai sovietici… W Lenin e W Lumumba), tutti si chiedevano come mai “non andassero avanti”. Avevano capito che era una serie di trappole, una dietro l’altra. Campi minati, cecchini appostati, trinceramenti e blocchi di cemento. L’operazione, pertanto, nonostante i fiumi di inchiostro che cominciavano a scorrere sul presunto “attendismo” dei soldati, da parte di commentatori, analisti, corrispondenti “divannye” (da divano), si era spostata a sud. Avevano capito che una situazione del genere o la sbloccavano accerchiandola, o l’avrebbero sbloccata casa per casa a prezzo di enormi perdite. Oppure, dovevano buttare giù bombe come a Dresda, per intenderci. Ma questo, a differenza delle truppe NATO, non l’hanno mai fatto. Ad ARTEMOVSK ci sono ancora troppi civili usati come scudi umani.

Quindi, si è optato per una strada MOLTO più tortuosa e lunga che però, ultimamente, sta dando i suoi frutti. E non solo su ARTEMOVSK, ma anche su GORLOVKA: da KURDJUMOVKA, liberata ieri, partivano infatti gran parte degli attacchi missilistici che hanno martoriato la città. La linea di fronte nel Donbass, ormai è un tutt’uno. E il successo della campagna estiva che ha sbloccato POPASNAJA, SVETLODARSK, e tutta la parte a sud di ARTEMOVSK, oggi si riflette positivamente anche su GORLOVKA. Arrivati a questo stadio, ai padroni NATO non dovrebbe restare che un’unica conclusione logica: l’arretramento. Alternativa, la strage.

Per inciso, si sono spesi fiumi, mari di inchiostro anche sulle ritirate dei russi. In ogni caso è stato evitato, a volte per un soffio, come a BALAKLEJA, l’accerchiamento operativo. Ma non appena si capiva dove anche solo si SAREBBE andati a parare, il rischio non è stato corso. E si sono salvati numerosi uomini e mezzi. Poi c’è anche STALINGRADO, e serve, anche in un’ottica puramente militare. Ma non tutto è STALINGRADO. Né tantomeno può esserlo. I padroni NATO non l’hanno ancora capito, sinceramente non sono uomini loro e vanno avanti a farli massacrare inutilmente.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 30 November 2022 18:15
(prosegue e conclude)

Per questo sarà meglio per noi studiare e tenere a mente con cosa e chi abbiamo a che fare
Поэтому нам приходится изучать и понимать, с чем мы имеем дело.

Il consigliere del Ministro della difesa Andrej I’nickij (1959-, al ministero della difesa sin dall’epoca sovietica, esperto in materia e Autore quest’anno di un saggio specifico sull’argomento, https://amicable.ru/news/2022/04/15/19809/strategy-mental-security-russia/ NdT) dà questa definizione di Guerra Mentale (d’ora in avanti GM): “La GM è l’insieme coordinato di azioni e operazioni su vasta scala, tese a “OCCUPARE” la COSCIENZA del nemico con l’obbiettivo di PARALIZZARNE la volontà e MODIFICARE la COSCIENZA individuale e collettiva della popolazione [4]”.
Советник министра обороны А.Ильницкий даёт такое определение ментальной войны (МВ): МВ — это скоординированная совокупность разномасштабных действий и операций, направленных на «оккупацию» сознания противника в целях паралича его воли, изменения индивидуального и массового сознания населения[4].

A sua volta A. Shkol’nikov, spiegando la strategia d’attacco della GM, parla di INTRODUZIONE nel sistema etnico-culturale altrui DI SIGNIFICATI, IDEE, MITI BREVI E CONCISI: “Durante l’INVASIONE, questi CONTENUTI assumono la FORMA PIU’ COMPRENSIBILE, ATTRAENTE, ACCATTIVANTE E TOSSICA POSSIBILE, di modo da non attirare particolarmente L’ATTENZIONE DELLA VITTIMA, ma INDEBOLIRNE al contempo LA COMPONENTE MORALE E VOLITIVA”. [5]
В свою очередь А.Школьников, объясняя атакующую стратегию МВ, говорит о внесении сжатых и лаконичных смыслов, идей и мифов в чужую этническую систему: «При вторжении эти смыслы облекаются в максимально понятную, привлекательную, заманчивую и отравленную форму, которая не приковывает специального внимания «жертвы», но ослабляет её морально-волевой компонент»[5].

A. Losev aggiunge che si tratta di una guerra di civiltà [6], dal momento che la posta in gioco è il FUTURO stesso di qualcuno come SOGGETTO STORICO. Alcuni di noi sono caduti vittima di questa guerra durante il crollo dell’URSS e l’inizio del nuovo ciclo economico liberaldemocratico della Russia. Esattamente, nel momento in cui LE GIOVANI GENERAZIONI, che prima sognavano di diventare PILOTI-COLLAUDATORI, AGENTI SEGRETI O SCIENZIATI, “DECISERO” - E NON “AUTONOMAMENTE!” – che per avere successo occorreva GUADAGNARE, E TALE FINE GIUSTIFICAVA QUALSIASI MEZZO.
А.Лосев добавляет, что это цивилизационная война[6], поскольку на кону стоит чьё-то будущее как субъекта истории. Многие из нас стали жертвами этой войны в период распада СССР и начала нового либерально-демократического экономического цикла России. Когда подрастающее поколение, мечтавшее стать лётчиками-испытателями, разведчиками и учёными, решило, не само конечно, что для того, чтобы стать успешным, нужно зарабатывать, и для этого все средства хороши.

Oggi ci scontriamo con le conseguenze della GM in Ucraina e in altri Paesi dell’Ex-CSI, anzi tutto in Georgia, Kazachstan, Armenia e Bielorussia. Così, vediamo che UNO DEI CARDINI DELLA GM E’ IL TEMPO, dal momento che PER MUTAMENTI SU AMPIA SCALA DI GRAN PARTE DELLA POPOLAZIONE OCCORRONO DECENNI.
Сегодня мы столкнулись с последствиями МВ на Украине и в других странах бывшего СНГ, прежде всего в Грузии, Казахстане, Армении и Белоруссии. Таким образом, мы видим, что одной из центральных особенностей МВ является время, поскольку на масштабные изменения мировоззрений большой части сообщества требуются десятилетия.

In cosa si differenzia la GM dalla Guerra Cognitiva (d’ora in avanti GC)? Per farla breve, la GC è una forma non convenzionale di guerra, che usa strumenti cibernetici (informatico-tecnici) PER CAMBIARE I PROCESSI COGNITIVI DEL NEMICO. Per questo l’AGGRESSIONE COGNITIVA è illimitata [7] e, il suo scopo, FARE DI CIASCUNO UN’ARMA, MINANDO la sua FIDUCIA [8]. Anzitutto, la FIDUCIA IN SE’ STESSO COME ESSERE IN GRADO DI PENSARE E RAGIONARE IN MANIERA ADEGUATA, dal momento che l’idea fondamentale della GC è, UTILIZZANDO LE ODIERNE TECNOLOGIE INFORMATICHE, AGIRE SULLE VULNERABILITA’ DEL CERVELLO UMANO [9].
Чем же тогда от МВ отличается когнитивная война (КВ)? Если коротко, то когнитивная война — это нетрадиционная форма ведения войны, которая использует кибернетические (информационно-технические) инструменты для изменения когнитивных процессов противника. При этом когнитивная агрессия безгранична[7] и её цель – сделать оружием каждого, подрывая его доверие[8]. Прежде всего доверие к самому себе как адекватно мыслящему и разумному человеку, поскольку основная идея КВ – это, используя современные информационные технологии, манипулировать уязвимостями человеческого мозга[9].

Per esempio, un cervello:
Например, мозг:

- È INCAPACE DI DISTINGUERE se un’informazione CONCRETA sia GIUSTA o SBAGLIATA;
— не в состоянии определить, является ли конкретная информация правильной или неправильной;

- IN CASO DI SOVRACCARICO DI INFORMAZIONI, RIDUCE IL TEMPO DI VERIFICA SULLA VERIDICITA’ DELLE STESSE
— в случае информационных перегрузок сокращает время на определение достоверности сообщений;

- TENDE A CREDERE AD AFFERMAZIONI O COMUNICAZIONI CHE GIA’ GLI SUONANO AUTENTICHE, anche se possono essere di per sé false (per esempio, fake e loro confutazioni)
— склонен верить утверждениям или сообщениям, которые он уже слышал как истинные, даже если они могут быть ложными (например, фейк и его опровержение);

- RITIENE AUTENTICHE LE AFFERMAZIONI se provviste di prove, a prescindere dall’autenticità di tali prove o altri trucchi del mestiere in essere.
— принимает утверждения как истинные, если они подкреплены доказательствами, независимо от подлинности этих доказательств и др. уловки.

Queste e altre DISTORSIONI E PREGIUDIZI COGNITIVI CREANO DEVIAZIONI SISTEMICHE DALLA CAPACITA’ DI GIUDIZIO RAZIONALE dell’uomo, che vive nella “onda” del flusso di informazioni e consuma interamente sé stesso e il proprio tempo in molteplici discussioni e commenti sui social.
Эти и другие когнитивные искажения и предубеждения образуют систематические отклонения в рациональных суждениях человека, живущего на «волне» информационного потока и посвящающего себя многочисленным спорам и пересудам в социальных сетях.

Questa peculiarità del nostro attuale comportamento quotidiano, ovvero PERDERE UNA QUANTITA’ ENORME DI TEMPO UTILE SULLA RETE, è SFRUTTATO DELIBERATAMENTE DAGLI ESPERTI E DAI PROFESSIONISTI DELLA GC: “I SOCIAL SONO PARTICOLARMENTE INDICATI PER RAFFORZARE LA POLARIZZAZONE POLITICA E SOCIALE, in virtù della loro capacità di diffondere molto velocemente e intensamente immagini di violenza e voci di corridoio [10].
Эта особенность нашего современного повседневного поведения, а именно, трата огромного количества полезного времени в сети, также целенаправленно эксплуатируется экспертами и профессионалами когнитивных войн: «Cоцсети особенно хорошо подходят для усиления политической и социальной поляризации из-за их способности очень быстро и интенсивно распространять изображения насилия и слухи»[10].

Tale attività rientra in una sezione distaccata della GC, ovvero LE OPERAZIONI PSICOLOGICHE, IL CUI OBBIETTIVO SONO LE NOSTRE EMOZIONI:
Подобная работа входит в отдельный контур КВ — психологические операции, их целью являются наши эмоции:

- Le emozioni permettono di DISTINGUERE GLI INDIVIDUI NELLA MASSA, migliorando PERSONALIZZAZIONI e ANALISI COMPORTAMENTALI;
— эмоции позволяют выделять людей в толпе, совершенствовать персонализацию и поведенческий анализ;

- LIMITANDO LE CAPACITA’ COGNITIVE, LE EMOZIONI giocano anche un RUOLO A LIVELLO DECISIONALE, DI PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO E BENESSERE MENTALE GENERALE.
— ограничивая когнитивные способности, эмоции также играют роль в принятии решений, производительности труда и общем душевном благополучии.

COMBINANDO SIMULTANEAMENTE DISTORSIONI COGNITIVE, EMOZIONI E I CANALI ODIERNI DI DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI, gli invasori CAMBIANO INTELLIGENTEMENTE LE NOSTRE CONVINZIONI E I NOSTRI PROCESSI COGNITIVI.
Использую когнитивные искажения, эмоции и современные каналы распространения информации злоумышленники умело меняют наши убеждения и познавательные процессы.

In conclusione, come già accennato sopra, CIASCUNO DIVENTA UN “ARMA”, OVVERO UN CONVINTO OPPOSITORE DEL GRUPPO SOCIALE DATO IN CUI VIVE. Conseguenze di GC sono state: le “Primavere arabe 2010-2012”, le “Proteste in Piazza Bolotnaja in Russia nel 2012”, tutte le MAJDAN ucraine, il tentativo di colpo di stato in BIELORUSSIA nel 2020. Conseguenza di una GM è invece stato il capitolo finale della “guerra fredda”: il crollo dell’URSS.
В итоге, как говорилось выше, каждый становится «оружием», т.е. убеждённым противником той социальной организации, в которой он живёт. Следствиями когнитивных войн были: «Арабская весна 2010-2012», «Болотные протесты в России 2012», все украинские майданы, попытка госпереворота в Белоруссии 2020 года. А следствием ментальной войны стал финальный эпизод «холодной войны» — распад СССР.

In sintesi, è possibile affermare che la GM sia una GUERRA PER QUEL TERRITORIO SOCIO-CULTURALE, IN CUI SI FORMANO CAPACITA’ DI INTELLIGERE E DI PENSARE, da cui emerge l’ECCEZIONALE SIGNIFICATO RICOPERTO DALLA STORIA E DALL’EDUCAZIONE, di cui parlano costantemente i nostri esperti (I “LORO” esperti: noi siam fermi ancora alle tre “I”, la storia è diventata aneddotica, almeno nella scuola primaria, e tutto lascia presagire il DOLO, in questo continuo trascurare gli aspetti di cui sopra, NdT).
Резюмируя, можно сказать, что ментальная война — это война за социально-культурное пространство, в котором формируется ум и мышление, отсюда исключительное значение истории и образования, о чём постоянно говорят наши эксперты.

La GC considera gli ASPETTI PSICOFISICI DELLA PERCEZIONE E DELL’ATTIVITA’ COGNITIVA DELL’ESSERE UMANO, APPLICANDO SUGLI STESSI L’INTERO ARSENALE TECNICO-SCIENTIFICO E INFORMATIVO DELL’OCCIDENTE.
Когнитивная война рассматривает психофизические аспекты восприятия и познавательной деятельности человека, применяя к ним всю мощь научно-технического и информационного оснащения запада.

E, naturalmente, l’OBBIETTIVO PRINCIPALE DELLA GC non è il cambio di dirigenza alla guida di questo o quel Paese, come si potrebbe erroneamente pensare. La posta in gioco è MOLTO E MOLTO maggiore. L’obbiettivo consiste nello “INCORAGGIARE L’ELABORAZIONE DI NUOVI STRUMENTI e ADATTARE LE PERSONE O RENDERLE PIU’ IDONEE A CREARE UN IBRIDO UOMO-SISTEMA GRAZIE A UN APPROCCIO ANTROPOTECNICO” (in questa sfera ci son già stati grandi risultati, per il momento sui topi: gli scienziati sono riusciti a collegare il loro cervello a una rete neurale, ovvero creando un ibrido di intelletto naturale e artificiale)[11].
И конечно же, главной целью КВ не является смена руководства той или иной страны, как можно было обманчиво подумать. Масштаб намного много больше. Цель состоит в том: «…чтобы поощрять разработку инструментов и адаптировать или улучшать людей с помощью антропотехнического подхода для разработки гибридной человеко-системы» (В этой сфере уже имеются большие успехи. Учёные, например, научились объединять мозг крысы с нейронной сетью, т.е. естественный и искусственный интеллект[11]).

Così, da un lato assistiamo a una INTRUSIONE NELL’EVOLUZIONE SOCIALE E NATURALE dell’essere umano e, dall’altro, allo svolgersi di una RIVOLUZIONE TECNOLOGICA INSIEME BIOLOGICA E ARTIFICIALE, sotto forma di PARASSITISMO SUL SUBSTRATO CEREBRALE (grigio) dell’essere umano[12].
Таким образом, с одной стороны мы имеем вторжение в естественную социальную эволюцию, а с другой — разворачивание искусственной технической и био-революции в форме паразитирования на мозговом (сером) субстрате человека[12].

Per esser sicuri che i piani del nostro avversario relativi alla DISTRUZIONE DELLA NOSTRA SOGGETTIVITA’ siano attuali, in particolar modo DOPO L’INIZIO DELLA SVO, e abbiano CONNOTAZIONI DI LUNGA DURATA, rivolgiamoci agli esperti nordatlantici. Non molto tempo fa, nella rivista “POLITICO” è stato pubblicato un lavoro dell’EX DIRETTORE FACENTE FUNZIONI DELLA DIA (Defense Intelligence Agency), che suggeriva una serie di mosse per sviluppare la guerra “psicologica” (ovvero cognitiva) contro la Russia [13]:
Чтобы убедиться, что планы нашего противника по разрушению нашей субъектности актуальны, особенно после начала СВО, и имеют долгоиграющий характер, обратимся, для примера, к североамериканским экспертам. Недавно в журнале «Политико» была опубликована статья бывшего ИО разведывательного управления минобороны США, предложившего ряд шагов для развёртывания психологической (читай когнитивной) войны против России[13]:

1) Sfruttare l’atteggiamento nazionalistico della popolazione, mostrare che la FR si è ridotta, da Paese che godeva di rispetto internazionale, a Paese-Paria a causa della guerra in Ucraina (orig. “use Russian nationalism to turn the tables on the Kremlin — highlighting the war’s damage to Russia”, “show Russians how their country went from a nation of international respect and prestige to a global pariah.” NdT)
1) Эксплуатировать националистические настроения населения — показать, что РФ из страны, пользующейся международным уважением, превратилась в страну изгоя из-за войны на Украине;

2) Distruggere l’autorità del capo: campagna diretta a screditare personalmente Putin, il Patriarca Kirill e altri personaggi di spicco grazie a nuovi casi di corruzione (orig. “undermining Putin’s carefully cultivated strongman image can erode support among key pro-Kremlin constituencies. These messages could note how weak Putin’s prosecution of the war has been as well as how he and his allies have enriched themselves even as the public struggles. In addition to exposing the wealth of oligarchs, for instance, a successful campaign would also focus on how Russia’s leader of the Orthodox Church, Patriarch Kirill, enjoys his luxury $40,000 Breguet watch while almost 20 million Russians live in poverty.”, NdT)
2) Подорвать авторитет лидера — направленная компания против лично В.Путина, Патриарха Кирилла и др. высокопоставленных лиц с помощью коррупционных разоблачений;

3) Soffiare sul Fuoco del malcontento all’interno delle minoranze etniche. A tale scopo si suggerisce di utilizzare la DISINFORMAZIONE su GRANDI PERDITE FRA I SOLDATI DI QUEI GRUPPI e CONVINCERLI CHE L’INCREMENTO DEL RECLUTAMENTO FRA LE REGIONI SOTTOSVILUPPATE SIA INTENZIONALE. A tale scopo si suggerisce di lanciare campagne su vasta scala con tutti i canali e mezzi disponibili. Oltre a stabilire legami e a sostenere i dissidenti (“exiled Russian dissidents”) e le figure “attendibili” in grado di influire sull’opinione pubblica nei canali social interni.
(orig. “U.S. information operations should also seek to fuel anti-Kremlin grievances among Russia’s ethnic minority groups. Groups such as the Buryats, the Yakuts and the Chechens face consistent discrimination, while the state turns a blind eye. Meanwhile, during the war in Ukraine, the Russian army has recruited vastly higher rates of soldiers from minority groups than other groups, resulting in an elevated rate of minority casualties. This recruitment process represents the Kremlin’s continual exploitation of those living in poorer regions who lack employment opportunities. Putin already fears that ethnic minorities could form secessionist movements that divide Russia’s multiethnic society. As such, he has sought to impose his “power vertical” on these groups. For example, Moscow just stripped the head of Russia’s Republic of Tatarstan of his title as president of the region, which had sought independence back in the 1990s. Washington should ensure every Tatar in Russia knows what they have lost and encourage them to fight for their rights.” // “through the widespread use of VPN internet access, the United States can deliver information inside Russia as well as use Russian surrogates to post social media messages on Russian platforms.” // “Although it is important to engage with exiled Russian dissidents and amplify their voices, this is not necessarily the most effective method to reach the ordinary Russian and change their perceptions. Pro-Putin Russians do not watch dissident channels. A more effective method to reach Putin’s heartland is to work within their own community. A critical aspect in Russian culture is trust. When dissident opinions come from sources that Russians deem trustworthy, they let down their guard.”)

3) Разжигание недовольства среди этнических меньшинств. Для этого предлагается использовать дезинформацию о больших потерях среди солдат данных групп и убедить, что увеличение вербовки из «отсталых» регионов происходит намеренно. С этой цель предлагается развернуть широкомасштабную информационную компанию с использованием имеющихся каналов и средств. Также наладить работу и поддержать диссидентов («беглых патриотов») и лидеров общественных мнений во внутренних социальных сетях.

Se consideriamo il primo punto “Russia – Paese Paria” con la cosiddetta GM, ecco allora che si può individuare, da parte dell’avversario, una strategia di lungo periodo per cambiare SIGNIFICATI e VALORI verso la Russia sia al suo interno, che oltreconfine. E NON POSSIAMO FARE AFFIDAMENTO SU ALLEATI DI CIRCOSTANZA. E’ vero, siamo attualmente insieme a RPC, India, Iran, e ad altri popolosi Paesi non occidentali, ma TUTTO PUO’ CAMBIARE.
Если рассматривать первый пункт — «Россия – страна-изгой» с т.з. ментальной войны, то это может стать долговременной стратегий действия противника по изменению смыслов и ценностей в отношении России как внутри, так и за её пределами. При этом нельзя полагаться на ситуационные союзы. Да, пока мы вместе с КНР, Индией, Ираном и другими многочисленными странами не западного мира, но всё может измениться.

Un’altra zona “grigia” o, per dirlo in termini psicologici, UN ALTRO PUNTO CIECO, si trova DIRETTAMENTE NELLE TESTE DEI NOSTRI “PARTNER” (come vengono chiamati, ora ironicamente, i Paesi occidentali, NdT).
Ещё одна «серая» или, говоря психологическими терминами слепая зона, находится непосредственно в головах наших «партнеров».

Nella moltitudine di documenti e analisi strategiche capita spesso che gli autori usino termini come guerra ibrida, di informazione, cognitiva, per legittimare i propri complessi, intessendoli di arroganza, incompetenza, e proiezioni aggressive: tipico “portato dell’uomo bianco”.
В многочисленных докладах и стратегиях западных экспертов видно, что авторы часто используют термины гибридная, информационная, когнитивная война для оправдания собственных комплексов, сотканных из высокомерия, некомпетентности и агрессивной проекции — «бремени белого человека».

Tali complessi impediscono loro di vedere il quadro al completo, DAL MOMENTO CHE IL QUADRO REALE PER LORO NON HA ALCUN SIGNIFICATO, in quanto mal si accorda al loro discorso e non coincide con quelle narrative decise “ai massimi livelli”. Questo poi PORTA A CONSIDERARE IL MALCONTENTO IN MASSA DELLA PROPRIA POPOLAZIONE COME TENTATIVI DI TERZI DI INFLUIRE E DESTABILIZZARE LA SITUAZIONE.
Эти комплексы не позволяют видеть картину целиком, потому что реальная картина для них не имеет значение, так как не вписывается в дискурс и не совпадает с теми нарративами, принятыми на «высшем уровне», поэтому массовое недовольство населения собственной страной воспринимается как попытки третьих лиц оказывать влияние и дестабилизировать ситуацию.

Per gli esperti politici, I PROPRI CITTADINI SONO CONSIDERATI ALLA STREGUA DI OGGETTI DI UNA MANIPOLAZIONE GIA’ PREMEDITATA DA TEMPO, sia in caso di elezioni che di covid; miliardi sono investiti nei mezzi di comunicazione di massa, come le reti TV, i social e istituti che si occupano di pubblica opinione. Per questo non è affatto difficile credere che abbiano un EFFETTO DURATURO sulla società da loro amministrata.
Для политических экспертов собственные граждане — это объект заранее подготовленной манипуляции, будь то выборы или ковид; в средства массовой манипуляции, таких как широковещательное тв, соцсети или институты общественного мнения, вкладываются миллиарды, поэтому трудно поверить, что они не имеют должного эффекта на опекаемое сообщество.

D’altro canto, qualsiasi azione, ma anche solo proposizione russa, in difesa e promozione dei propri interessi, genera in Occidente un forte desiderio di stigmatizzazione, in quanto ostile alla GB, agli USA e alleati.
С другой стороны, любые действия России, не только по защите и продвижению собственных интересов, но даже по их формулированию, вызывают у запада стойкое желание обозначить эти действия как враждебные в отношении Великобритании, США и союзников.

Per questo motivo, tali analisi creano concetti di guerra ibrida, cognitiva e di informazione per “individuare la minaccia russa” e integrarla nel complesso del discorso antirusso, MOLTIPLICANDO COSI’ LE PROPRIE TENDENZE PARANOICHE.
Поэтому и изобретаются концепции гибридных, когнитивных, информационных войн для «определения российской угрозы» и её интеграции в антироссийский дискурс, множа собственные параноидальные наклонности.

Evgenij MAKAROV, in esclusiva per NEWS FRONT.
Евгений Макаров, специально для News Front


[1] Cognition Workshop Innovative Solutions to Improve Cognition (June 1-3, 2021) https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-07/210601%20Cognition%20Workshop%20Report-%20v3.pdf (проверено 12.11.2022) p. 4

[2] А причем тут Англия? https://russiancouncil.ru/blogs/e-makarov/a-prichem-tut-angliya/ (проверено 12.11.2022)

[3] «Врать себе и другим» – украинская национальная идея от Арестовича https://www.vesti.ru/article/2712430 (проверено 10.11.2022)

[4] Ильницкий. А. «Стратегия ментальной безопасности России» https://amicable.ru/news/2022/04/15/19809/strategy-mental-security-russia/ (проверено 10.11.2022)

[5] Очерк о психоисторических / ментальных войнах https://shkolnikov.info/articles/11-analitika-i-prognozy/106073-ocherk-o-psikhoistoricheskikh-mental-nykh-voynakh (проверено 10.11.2022)

[6] Лосев А., Ильницкий А. «Почему русские не сдаются» https://www.pnp.ru/politics/pochemu-russkie-ne-sdayutsya.html (проверено 10.11.2022)

[7] Концепция когнитивной войны https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2022-02/CW%20article%20Claverie%20du%20Cluzel%20final_0.pdf (проверено 10.11.2022)

[8] Cognitive Warfare https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-01/20210122_CW%20Final.pdf (проверено 10.11.2022)

[9] Там же.

[10] Там же

[11] Преодоление разрыва между человеком и машиной — шаг назад или вперёд? https://habr.com/ru/post/517222/ (проверено 13.11.2022)

[12] Ментальная и когнитивная войны: вопросы определения, цели и средства https://dzen.ru/media/id/5f54f367fdbd8b69779a4b6d/mentalnaia-i-kognitivnaia-voiny-voprosy-opredeleniia-celi-i-sredstva-635818ed5cdf754045543dd1 (проверено 10.11.2022)

[13] Opinion | Waging Psychological War Against Russia https://www.politico.com/news/magazine/2022/09/07/waging-psychological-war-against-russia-00054995 (проверено 27.09.2022)

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Dal fronte nessun aggiornamento di rilievo, salvo notizie rilevanti si va a domattina.
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jure
Thursday, 01 December 2022 05:32
Grazie Paolo, riesci sempre a stupirmi
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Paolo Selmi
Thursday, 01 December 2022 09:40
Grazie di cuore Jure!
E' stata una sfacchinata ieri... ma quando ho iniziato a leggerlo mi son detto... questo va tradotto! E allora pezzo pezzo, un ritaglio qui e un ritaglio là... smantellato e tradotto.
Grazie ancora e
buona giornata!!!
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 30 November 2022 14:55
30/11 ore 12:30 aggiornamento

SCIENZE SOCIALI PRO-NATO (E RELATIVE CONTROMISURE…)

Nell’accostarmi, da totale profano, a questo argomento, ho fatto scoperte a dir poco inquietanti. Almeno per me, perché non immaginavo che i cinegiornali luce avessero, in quanto punta di un iceberg ben più grande, una strutturazione alla base così organizzata, così efficiente, così sviluppata.

Anche perché poi ci si pone il sempiterno “Che fare?”… e di fronte a uno spiegamento di forze del genere, la fionda di Davide fa sempre più ridere. Comunque, come amava dire il nostro prof di storia dell’arte… ride bene chi ride a giugno!

Bando alle ciance, quindi. Tutto nasce da questo articolo.
https://news-front.info/2022/11/28/serye-zony-serogo-veshhestva-mentalnye-jeffekty-kognitivnoj-vojny/
Che traduce, almeno nelle prime righe, alcuni concetti da un “paper” in PDF di un sito anglofono
https://www.innovationhub-act.org/sites/default/files/2021-07/210601%20Cognition%20Workshop%20Report-%20v3.pdf
Sito anglofono che, ovviamente, non conoscevo per nulla. Canc canc canc fino ad arrivare a “org”…
https://www.innovationhub-act.org
E leggo NATO praticamente ogni due per tre. Do una scorsa all’immancabile “about us”
https://www.innovationhub-act.org/about
E leggo: “The Innovation Hub is the community where experts and innovators from everywhere collaborate to tackle NATO challenges and design solutions. It is the engine of the NATO Innovation Network, federating national entities leveraging open innovation and agile development.”

Azz… sono nel cuore pulsante, nel sito delle teste da novanta… andiamo a vedere che fanno:
https://www.innovationhub-act.org/content/all-initiatives
- COGNITIVE WARFARE
- OPERATIONS 2040
- CRYPTO CURRENCIES FOR NATO
- Varie ed eventuali (che ci vuole sempre, anzi io lo metterei sempre al primo posto…)

I soldi li tengo nel materasso, nel 2040 saremo tutti morti, opto per la “guerra cognitiva”:
https://www.innovationhub-act.org/content/cognitive-warfare
“Cognitive Warfare brings the New Third Operational Dimension, besides the cyber and the physical ones. How should NATO adjust to it and face the challenges that come with it?”

E cerco subito di ficcarla dentro a qualche categoria di pensiero del secolo scorso: sarà mica la cara vecchia “propaganda”? No… “non è signora le do due fustini in cambio del suo”. Però poi gratta gratta alla fine son quasi convinto che lì arriviamo. Solo che a livelli stratosferici. Mi viene in mente un libro sull’ideologia Tokugawa che ci avevan dato da studiare per Re.Fil.A.O. 2, dove si comparavano l’ideologia Tokugawa giapponese alla Scolastica occidentale, e si coglieva l’occasione per tornare, ancora una volta, su cosa definiva il termine IDEOLOGIA. La faccio breve, anche perché son passati trent’anni.

In sostanza (Prof. Raveri si giri dall’altra parte per favore, sto per fare uno scempio…), l’IDEOLOGIA per definizione è TOTALITARIA. Ovvero, deve essere in grado di dare una risposta a TUTTE le domande. Ma proprio TUTTE. Da chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, eccetera, a cosa è BENE e cosa è MALE, a cosa è la SCIENZA e come è strutturata, su quali cardini e principi fondamentali, eccetera. Più è totalitaria, più è sistema chiuso onnicomprensivo, più è difficile scardinarla. Vedansi l’ideologia Tokugawa nel Giappone feudale, ma a questo punto senza uscir dal seminato anche la Scolastica, dove il sistema tolemaico (la SCIENZA) era speculare al sistema teologico, ben esemplificato nella Commedia di Dante. Per scardinarla, qualche rogo qua e là, Berta che filava la lana e l’amianto, P Protestantesimo, Umanesimo-Rinascimento, “Scoperta” dell’America-Età moderna-rivoluzione copernicana, “Eppur si muove”, “cogito ergo sum” e via discorrendo fino alla creazione di un modello COMPLETAMENTE alternativo.

Ora, da quel che mi par di capire la cosiddetta cognitive warfare si muove su questa lunghezza d’onda. Con la differenza che mentre i pilastri dell’Ideologia Acolastica o Tokugawa erano chiari, lampanti, STATICI come le colonne di S. Pietro o del Partenone, qui sia tutto molto “fluido”, con “regole del gioco” che cambiano ogni due per tre. Da qui la necessità di GIRARE LA FRITTATA sempre in funzione della massimizzazione del potere di convincimento delle masse, considerate sempre secondo quella DICOTOMIA OPPORTUNISTICA, biomeccanicistica, strumentale e strumentalizzante: “pecoroni indistinti” da un lato e “oggetto parcellizzato” di sondaggi d’opinione pronti a coglierne anche la minima variazione d’alito della nicchia del gruppo sociale di riferimento dall’altro.

Diciamo che finché continuano a trattarci così… forse c’è speranza! Tuttavia, il pericolo non solo non va sottovalutato, ma ci pone davanti a sfide sempre maggiori. Sfide a cui noi non siamo assolutamente preparati. Anche perché le “scienze sociali”, diciamocelo pure, sono materie da sfigati! “Cosa studi?” “Storia, Lettere, antropologia, filosofia, sociologia, scienze politiche…” “ok ho capito, un altro che non ha voglia di lavorare o punta a vincere il concorso da bidello o da usciere…”. E via, così in Europa lasciamo sempre più il monopolio delle scienze sociali agli anglofoni che li usano per i loro fini. Dico in Europa perché è qui che restiamo indietro o, peggio, ci accodiamo: da altre parti le contromisure le prendono. Eccome! Anche spiegando le cose terra terra come in questo articolo.

Che ora vado a tradurre integralmente.

“Le zone grigie della materia grigia”: effetti mentali della guerra cognitiva
«Серые зоны серого вещества»: ментальные эффекты когнитивной войны
28.11.2022 11:40

Il nostro cervello o, come diceva Hercule Poirot, le “piccole cellule grigie” (little grey cells), intendendo con ciò la materia grigia del nostro cervello, oggi si trova in una condizione di indeterminatezza e confusione, caratteristico di una DISSONANZA COGNITIVA, ovvero luogo di CONFLITTI PSICOLOGICI INTERNI.
Наш мозг или, как говорил Э.Пуаро, «маленькие серые клеточки», подразумевая под этим серое вещество головного мозга, находится сегодня в состоянии неопределённости и запутанности, характерном для состояния когнитивного диссонанса, т.е. места внутренних психологических конфликтов

Se consideriamo questo assunto alla luce della odierna TERMINOLOGIA relativa ai CONFLITTI ARMATI, una simile condizione di confusione è tipica anche delle “ZONE GRIGIE”: territori di CONFLITTI MILITARI ATTIVI, con l’IMPIEGO DI METODI GUERRA IBRIDA / MENTALE / COGNITIVA, in cui siamo coinvolti.
Если рассматривать данное утверждение с точки зрения современной военной конфликтной терминологии, подобное состояние запутанности также характерно для «серых зон»: территорий активных боевых действий с применением методов гибридных / ментальных / когнитивных войн, в которые мы вовлечены.

Che fare, quando provi l’irrefrenabile desiderio di fare un danno a qualcuno per un risentimento che si trascina storicamente da tempo… ma hai paura di farlo apertamente? Tanto più se te sei un piccolo Paese, e pure a sovranità limitata? A tal fine occorre cercare percorsi alla luce del sole e anche quelli che non lo sono, per mettere in moto meccanismi in modo da far sì che stiano sempre sotto l’asticella dello scontro armato.
Что делать, когда испытываешь непреодолимое желание кому-то навредить вследствие обширного исторического ресентимента, но делать это в открытую страшно? Тем более, если ты — небольшая страна, лишённая суверенитета. Для этого следует искать пути явного и неявного воздействия на причину своих внутренних комплексов ниже или выше так называемого порога применения вооружённых средств.

In passato tale ruolo lo ricoprivano la DIPLOMAZIA, esempio di aperta influenza sulla politica dell’avversario, e lo SPIONAGGIO, metodo convenzionale di influenza nascosta.
Ранее к таким средствам относилась дипломатия, это пример открытого влияния на политику оппонента, и шпионаж, конвенциональный путь скрытого воздействия.

L’epoca contemporanea presuppone una serie di novità, non prima considerate per il semplice fatto che il loro sviluppo è legato quello di un intero UNIVERSO INFORMATICO-TECNOLOGICO. Persino il termine popolare GUERRA IBRIDA, usato ampiamente in qualsiasi tipo di conflitto dove si combinino elementi di guerra convenzionale e di guerra irregolare, con un numero di soggetti non immediatamente e univocamente identificabili, HA PERSO LA RILEVANZA DI UN TEMPO.
Современная эпоха предлагает ряд новшеств, не учтённых ранее в силу их имманентного развития в информационно-технологическом универсуме. Даже популярный термин гибридная война, широко употребляемый в применении ко всякого рода конфликтам, сочетающим в себе принципы обычной и нерегулярной войны, с неявным числом участников, которых невозможно однозначно идентифицировать, утратил былую актуальность.

Ora siamo passati a termini molto più specifici: GUERRA DI INFORMAZIONE, GUERRA PSICOLOGICA, GUERRA CIBERNETICA, GUERRA COGNITIVA e GUERRA MENTALE (definizioni NATO a fianco, NdT).
Теперь мы перешли к более узкоспециализированным терминам: информационные, психологические и кибероперации, когнитивные и ментальные войны:

- GUERRA DI INFORMAZIONE: CONTROLLARE CIO’ CHE UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE VEDE (“Informational warfare attempts to control what the target population sees”)
Информационная война — контролировать то, что выбранная аудитория видит;

- GUERRA PSICOLOGICA: CONTROLLARE CIO’ CHE UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE PERCEPISCE (“psychological warfare controls what the target population feels”)
Психологическая война — контролировать то, что выбранная аудитория чувствует;

- GUERRA CIBERNETICA: DISTRUGGERE LE CAPACITA’ TECNOLOGICHE DI UN DATO PAESE (“cyber warfare attempts to disrupt the technological capabilities of target nations”)
Кибервойна – возможность нарушать технологические возможности выбранных стран;

- GUERRA COGNITIVA: CONTROLLARE COME UN DATO SEGMENTO DI POPOLAZIONE PENSA E REAGISCE [1] (“cognitive warfare focuses on controlling how a target population thinks and reacts”)
Когнитивная война — контролировать то, как выбранная аудитория думает и реагирует[1].

In questa gerarchia manca chiaramente solo un livello, che somma l’effetto cumulativo o le conseguenze di effetti simili, che noi chiamiamo GUERRA MENTALE: CONTROLLARE I VALORI E LA COSTRUZIONE DI SENSO DI INTERI POPOLI, GRUPPI ETNICI, GRUPPI SOCIALI.
В данной иерархии явно отсутствует только одна ступень, суммирующая накопленный эффект или последствия от подобных воздействий, сегодня мы его определяем как ментальная война — контроль ценностей и смыслов целых народов, этносов, групп.

Naturalmente, ci riferiamo a TECNOLOGIE che, analogamente a quella NUCLEARE, non sono elaborabili e usufruibili da chiunque. Ci sono problemi di SOVRANITA’ che, in questo caso, giocano un ruolo non da poco. I Paesi privati di INDIPENDENZA POLITICA ed ECONOMICA, sono privati anche di indipendenza nelle rimanenti sfere, tra cui quella SOCIOCULTURALE e INFORMATIVA; per questo motivo, anche quanto compiono di nascosto è diretto da chi proietta il proprio potere e la propria influenza su questi Paesi.
Естественно и то, что подобные технологии, как и ядерные технологии, не могут разрабатываться и использоваться кем попало. Проблемы суверенитета играют тут немаловажную роль. Страны, лишённые политической и экономической независимости, лишены её и во всех остальных сферах, включая социально-культурную и информационную, поэтому их скрытыми действиями руководят те, кто проецируют свою власть и влияние за счёт и за пределы этих стран.

Per esempio, è il caso di Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca o Paesi Baltici, dietro cui si muovono USA e GB [2].
Например, если мы говорим об Украине, Польше, Чехии или Прибалтике, за спиной которых стоит США и Великобритания[2].

Si formano così le “zone grigie”, dove si usa l’intero arsenale sopra elencato di metodi di lotta, incluso l’impiego di formazioni armate ma anche, al contempo, sullo stesso territorio INSIEME AGLI EVENTI BELLICI può COESISTERE e combinarsi LA VITA CIVILE, con centri commerciali, ristoranti e discoteche, come oggi in Ucraina. Basta non farsi illusioni sulla realtà di questa “VITA CIVILE”.
Таким образом, происходит образование «серых зон», где используется весь перечисленный выше арсенал методов борьбы, включая использование вооруженных формирований, но при этом, на одной и той же территории могут сочетаться как военные действия, так и мирная жизнь с торговыми центрами, ресторанами и дискотеками, как сегодня на Украине. Однако не стоит питать иллюзий насчёт реальности такой «мирной жизни».

Per vivere in condizioni come queste ed evitare la DISSONANZA, alla base di SERI DISTURBI PSICHICI, le persone, ovvero la popolazione locale, AUTONOMAMENTE e SISTEMATICAMENTE provvede ad AUTOGIUSTIFICARSI e ad AUTOINGANNARSI riguardo ciò che gli accade intorno.
Для того, чтобы жить в подобных условиях и избегать диссонанса, провоцирующего серьёзные психические нарушения, люди, т.е. местное население, самостоятельно и систематически проделывали работу по самооправданию и самообману относительно окружающей действительности.

E CIO’ ACCADE CONTINUAMENTE, OGNI ORA e OGNI GIORNO: un intero flusso di bugie corre ogni giorno dagli schermi TV e da internet, NECESSARIO AFFINCHE’ la “COLTURA VIRALE DELL’UCRAINICITA’”, INTRODOTTA NELLA MENTALITA’ di queste persone, non muoia, ma al contrario continui a svilupparsi di generazione in generazione. Emergono in questo i risultati della GUERRA MENTALE vinta dal nostro nemico su parte del territorio ucraino. Lo ha ammesso lo stesso Arestovich, del resto, affermando che una delle idee nazionali centrali dell’Ucraina è MENTIRE IL PIU’ POSSIBILE A SE’ STESSI E AGLI ALTRI, ALTRIMENTI CROLLA TUTTO.
И продолжают это делать ежечасно и ежедневно: тот поток лжи, который несётся с экранов тв и интернета, нужен для того, чтобы привнесённая «вирусная колония украинства», засевшая в ментальности этих людей, не распалась, а продолжила развиваться в последующих поколениях. В этом и проявляются результаты ментальной войны, выигранной нашими противниками на части территории Украины. Арестович так и сказал, что одна из центральных национальных идей Украины — это как можно больше врать себе и другим, иначе всё рухнет[3].

(continua)
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Paolo Selmi
Wednesday, 30 November 2022 08:37
30/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/29/20221129214101-8c1a595c-xx.jpg
e legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129214042-6e923e83.jpg

Confermato tutto quanto ci siam detti nella giornata di ieri. Prosegue il momento positivo delle forze russe fra SEVERSK e ARTEMOVSK. Le ff.aa. ucraine sono mandate dai loro padroni al massacro in assalti sconsiderati più a nord, ancora fra SVATOVO e KREMENNAJA, piuttosto che con l’ordine di tenere posizioni dove ormai son rimasti in poche unità, come mostra questo LORO filmato, che è un videomessaggio al “signor presidente e al ministro della difesa”:
https://t.me/boris_rozhin/71607
Impressionante. Queste le condizioni in cui dovrebbero resistere a un fuoco superiore in intensità di svariate volte: 9:1, secondo alcuni.

Sono sempre fonti ucraine a riconoscere che chi oggi è mandato nel Donbass, sa già di andare a morte certa, senza alcuna speranza di cavarsela.
https://t.me/legitimniy/14211

Il genocidio di un popolo, tornando ad alcune questioni toccate ieri, è
- usarlo come carne da cannone con ordini di attacchi sconsiderati e di altrettanto sconsiderate difese di posizioni indifendibili;
- lanciare il sasso e tirare indietro la mano, come nel vergognoso caso dei Patriot, annunciati prima, poi quando Medvedev ha detto che saranno considerati obbiettivi militari come tutti gli altri, anche se a manovrarli saranno soldati a stelle e strisce (i Patriot non “vanno da soli”…), immediato dietrofront, “si scherzava...”;
https://t.me/vityzeva/74265
- lanciare un’offensiva che è stata una carneficina, con centinaia di migliaia di morti fra sopra CHERSON quest’estate ed EST di CHARKOV, con obbiettivi raggiunti sicuramente inferiori alle aspettative padronali e poi, di fronte a una più che prevedibile reazione (messa in sicurezza di una linea di fronte tagliando gli approvvigionamenti o, quantomeno, rendendoli più difficili), anche qui tirare indietro la mano, lasciando a due totali incapaci, i burattini patàca e “toro scornato” (l’ex pugile Klichko ora sindaco di Kiev) la gestione di una situazione tragica fra i civili.
- spingerlo, in queste condizioni, a resistere “altri due o tre anni”, come ha detto recentemente la moglie del patàca.
https://t.me/legitimniy/14182
Moglie e prole non sono in Ucraina da mesi, come tutte le mogli e proli dei maggiori esponenti della Bankovaja e dello Stato maggiore delle forze armate. Gira, la signora. Va in Inghilterra dalla moglie del primo ministro, accende l’albero, passa il tempo, dice di resistere altri due o tre anni.
https://t.me/panchenkodi/3534
Così, io “resisterei” tutta la vita… ma la realtà del popolo ucraino è un’altra. Tra un po’, per problemi di approvvigionamento e per consumo eccessivo oltre a quello automobilistico e delle caldaie a naftone, anche il carburante andrà a scarseggiare.
https://t.me/legitimniy/14210
Già adesso le code sono non tanto per le macchine, quanto per le taniche con cui far andare tutto il resto. E siamo solo al 30 novembre. Ma il “genocidio”, non è di quello che, AVENDO GIA’ RICEVUTO IN QUESTO PERIODO DEL 2021 PRECISI SEGNALI DI SMETTERLA, DA PARTE RUSSA, HA AMMESSO RECENTEMENTE DI AVER DELIBERATAMENTE MENTITO AL SUO POPOLO, ANDANDO AVANTI A TESTA BASSA SECONDO COPIONE VECCHIO DI DIVERSI ANNI (e completamente inattuale!) VERSO IL SUICIDIO, VERSO IL “PAESE 404”, parafrasando il codice delle pagine scomparse di Internet.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 29 November 2022 19:12
29/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129150053-3d057f2a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/29/20221129150100-ecc15eb3.jpg
della parte di linea di fronte da SEVERSK ad ARTEMOVSK. A sud di ARTEMOVSK è ora chiaro l’avanzamento di questi due giorni. Si vede anche il canale Severskij Donec-Donbass. Nella cartina con legenda in italiano, è accanto a “Kurdyumivka”, ovvero KURDJUMOVKA nella pronuncia ucraina con cui sono pubblicate le mappe satellitari in caratteri latini. “Appoggiandosi” al canale, anche la progressione verso nord cambia: un argine naturale per difendersi da attacchi a ovest, a sud spalle coperte dalla posizione appena conquistata, muovendosi di concerto con gli altri a est l’avanzata è decisamente più facilitata.

Intanto, IL TIRO D’ARTIGLIERIA SI SPOSTA VERSO SLAVJANSK-KRAMATORSK. Un’altra conseguenza del cedimento a sud di ARTEMOVSK è lo spostamento progressivo verso ovest dei tiri di artiglieria, su territori che ora si trovano a essere future retrovie della nuova linea di fronte. E’ di qualche ora fa la notizia di attacchi fra SLAVJANSK e KRAMATORSK.
https://t.me/boris_rozhin/71585

QUANDO A "TOGLIERE LA CORRENTE" ERA LA NATO…

Quartier generale NATO, Bruxelles, 25 maggio 1999. Conferenza stampa di Jamie Shea, portavoce NATO

Domanda (Agenzia di stampa norvegese): mi scusi Jamie ma se mi dite che l’esercito ha molti generatori di corrente, perché state privando il 70% del Paese [la Serbia, NdT] non solo dell’elettricità, ma anche dell’acqua? Se dice che ha tanta elettricità di riserva da usare, perché dite che state solo colpendo obbiettivi militari?
Question (Norwegian News Agency): I am sorry Jamie but if you say that the Army has a lot of back-up generators, why are you depriving 70% of the country of not only electricity, but also water supply, if he has so much back-up electricity that he can use because you say you are only targeting military targets?
Jamie Shea: Si, mi spiace ma l’elettricità comanda anche sistemi di comando e di controllo. Se il presidente Milosevic davvero vuole che tutta la sua popolazione abbia acqua ed elettricità, tutto ciò che ha da fare è accettare le cinque condizioni della NATO e noi fermeremo questa campagna. Ma siccome non lo fa, noi continueremo ad attaccare gli obbiettivi che forniscono l’elettricità alle sue forze armate. E se questo ha conseguenze sui civili, è un problema di Milosevic.
Jamie Shea : Yes, I'm afraid electricity also drives command and control systems. If President Milosevic really wants all of his population to have water and electricity all he has to do is accept NATO's five conditions and we will stop this campaign. But as long as he doesn't do so we will continue to attack those targets which provide the electricity for his armed forces. If that has civilian consequences, it's for him to deal with
https://www.nato.int/kosovo/press/p990525b.htm
78 giorni di bombardamenti (24-03/10-06), uranio impoverito, nostri soldati morti di tumore (lo scandalo alla fine è venuto fuori, ma nessuno parla di quei popoli che lì ci vivono, da allora, e delle loro oncologie) e, ohibò, 70% della popolazione senza luce e acqua. Operazione iniziata un mese dopo quella russa, due mesi dopo era arrivata a questo. In Ucraina, a maggio 2022 valeva ancora la parola d’ordine che le infrastrutture non dovevano essere toccate. E così è stato anche a giugno, luglio, agosto e settembre. A fine agosto Shojgu diceva ancora che “andava bene così”: schiacciasassi al fronte e nessuno all’interno toccato. A Kiev facevano le notti brave, come riporta Repubblica. Ma anche a Odessa, “per dimenticare”. Fino a quando qualcuno non ha deciso di alzare l’asticella. Ed entrare a gamba tesa nel conflitto. E provocare quelle vittorie (di Pirro) che hanno costretto l’orso cattivo a prendere atto e alzarla a sua volta, con la mobilitazione di 300.000 uomini. Ciliegina sulla torta, l’attentato al ponte della Crimea. Il cambio di strategia, da parte dei russi, ivi compresi gli attacchi alle infrastrutture energetiche, sono stati conseguenza diretta da parte di un primo cambio di strategia: quello dei padroni NATO.

Padroni NATO che vent’anni fa non si sono fatti scrupoli di seminare morte e distruzione per 78 giorni. Con le stesse anime belle di oggi che tuonano contro “lo zar” a tenere in piedi un governo (di centrosinistra!) e a orchestrare la scissione in RC. Un partito che da allora non è stato più lo stesso, anche in chi è restato. E la ferita di allora è bruciata in tutti questi anni di cupio dissolvi, fino alla desolazione attuale. Fa strano, tuttavia, che nessuno si ricordi di queste parole, di chi le ha dette, in quale contesto, con quale “diritto”. Lo stesso con cui gestisce le votazioni nel Palazzo di Vetro a suo uso e consumo, lo stesso con cui pensa oggi di poter fare quello che faceva vent’anni fa.

“CECENI E BURIATI” E I COLTELLI CHE SI AFFILANO IN VATICANO

L’uscita infelice di Papa Francesco sui ceceni e i buriati non è andata proprio giù a Mosca. Che per bocca di Maria Zacharova, portavoce ufficiale del Ministero degli affari esteri, già ieri protestava:

Siamo all’assurdo: solo poco tempo fa l’Occidente sosteneva il contrario, che erano gli slavi a torturare i ceceni, ora la posizione è cambiata di 180 gradi.
Какой-то абсурд: ещё недавно Запад полагал, что всё наоборот, и славяне мучают чеченцев, теперь позиция изменилась на 180 градусов. […]

E ancora. Cosa ci dice il Vaticano sul martirio del popolo plurinazionale sovietico? Può avere, ha senso parlare daccapo di pentimento cattolico verso gli ortodossi nel 20° secolo, o verso i musulmani nei secoli precedenti?
И ещё. Что Ватикан нам скажет о мученичестве многонационального советского народа? Может, имеет смысл сначала порассуждать о католическом покаянии перед православными за век 20-й, и мусульманами за многие предыдущие?

Noi siamo una sola famiglia con i buriati, coi ceceni, e con gli altri rappresentanti del nostro Paese che è plurinazionale e pluriconfessionale.
Мы одна семья с бурятами, чеченцами и другими представителями нашей многонациональной и многоконфессиональной страны. […]
https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/4227

Io capisco la posizione di un papa che si espone a tutte le critiche (Zelenskij compreso!), facendo un gesto inedito la notte di Venerdì santo con due donne, russa e ucraina, che portano insieme la croce, proprio nel momento di maggior demonizzazione in U-ccidente del “nemico”. E’ la migliore dimostrazione della sua buona fede, e di un suo atteggiamento personale autenticamente volto a cercare la pace. Tuttavia, è anche un dato di fatto che coi mesi, la sua posizione si sia via via allineata a quella dominante da queste parti. Laddove “genocidio” è una parola che ha un solo campo di applicazione (il popolo ucraino) e un solo colpevole (la Russia, anzi, “secondo le informazioni in suo possesso” i buriati e i ceceni…).

Scivoloni “merito” solo dei suoi cattivi consiglieri? Non so, perché non sono un “vaticanista”. Ma esiste un rapporto causale fra quel “I have much information” di cui parla in quell’intervista e chi gli dà queste informazioni, a partire dalle presunte atrocità dei ceceni e dei buriati contro gli slavi d’Ucraina. E’ lui stesso ad ammetterlo. Informazione quest’ultima che lui peraltro usa, RIESCE a usare, CERCA IN TUTTI I MODI DI VOLGERE, è evidente nel testo, in maniera “ecumenica”, ovvero anche per lasciare aperta una porta all’altra parte, per cercare di recuperare coi “russi russi” (“of the Russian tradition”… e anche questa PRESUNTA dicotomia non è farina del suo sacco…): “non sono loro a commettere le atrocità, ma buriati e ceceni”. E così mette una pezza peggiore del buco!

Il motivo l’ha spiegato la Zacharova. Il russo “of the Russian tradition” non esiste, né tanto meno è la brutta copia di Ivan Drago (quando invece era il “russo russo” a opprimere i ceceni)! Occorrerebbe spiegarlo ai suoi “slavisti”: non mi riferisco a quelli della Gregoriana che lo sanno sin troppo bene, ma a quelli che gli passano “le informazioni”. Ma forse anche questi “procacciatori di notizie” lo sanno sin troppo bene: in altre parole, “sanno quello che fanno”.

I canali ufficiali di informazione vaticana, per esempio, e restando solo in tema religioso, parlano di due sacerdoti arrestati dai russi, ma non dicono nulla del fatto che in un’intera Oblast’, quella di L’VOV, oggi sia passata una legge che proibisce di colpo l’esercizio del culto della chiesa ortodossa, colpevole di fedeltà a Mosca.
https://t.me/WarDonbass/88496
Privando così buona parte della popolazione di L’vov della libertà di culto. Ma fa niente…

Mi sbaglierò, ma la sensazione che chi lo “informa” faccia apposta a mettergli in bocca queste considerazioni per provocare esattamente quelle reazioni, diplomatiche e non, più o meno disastrose che puntualmente accadono, è forte. Così come è forte la sensazione che non sia Becciu in cima alla classifica di quelli che in Vaticano si vorrebbe far fuori.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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jure
Thursday, 01 December 2022 06:07
Bravo Paolo a tirare in ballo Jaime Shea 1999, più ti leggo e più mi piaci. Trovo pure traccia di Ferretti in “sanno quello che fanno”, ti becco sempre in musica. Oggi selezionando articoli e mandandoli in rete ho percorso gli stessi passi tuoi, da Zakharova a Medvediev alle porcate del gesuita razzista imboccato da chi sappiamo, avendo anche occasione di citare Battiato a Bagdad 1992, come l'orchestra che suonava in teatro a Stalingrado assediata. Buon lavoro, seguo - e diffondo. https://youtu.be/otuDAwqOE20?t=3299
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Paolo Selmi
Thursday, 01 December 2022 15:34
Grazie mille Jure per la segnalazione,

come diceva il buon Troisi "mo' me lo segno" e appena posso me lo vedo con immenso piacere!

A me spiace, sinceramente, per il papa. Non è farina del suo sacco, perché sfido chiunque a individuare la Buriazia sulla cartina senza sbirciare su gùgol. Io una vaga idea (MA VAGA! lo confesso) ce l'avevo solo perché, trent'anni fa, feci un esame che tutti consideravano sfigato, ovvero Storia delle esplorazioni dell'Asia Orientale, con un grande, di nome Giovanni Stary. Uno che sapeva lingue a due cifre e che citava, per l'appunto, i Buriati, nelle peregrinazioni che mercanti e ambasciatori russi facevano per chiedere udienza all'imperatore del Celeste Impero. Esame affascinante, per chi come me soltanto un mese prima era lì che faceva il portalettere per tirar su quattro soldi ad agosto e, ora, si trovava in un posto dove non era mai stato a sentir parlare... di Buriati! Dopo aver fatto esercitazioni di hiragana e katakana un'ora prima... boh, mi entusiasmavo (e mi entusiasmo) con poco.

Quindi da dove diavolo è andato a tirar fuori quell'uscita, lo sa solo chi quell'imboccata gli ha dato. Che poi ci sia del razzismo strisciante ci sta tutto. Purtroppo. Viviamo intrisi nel razzismo. che neanche ce ne accorgiamo. Ti faccio un esempio recente. LIBRO DI TESTO, non settimana enigmistica, libro peraltro su cui lo stato paga le cedole librarie, di mia figlia. I sumeri. La scrittura cuneiforme.

Spiegano, a loro modo, ovvero 3 righe (e pure piene di strafalcioni...) e 10 figure per pagina, come si usa nei libri "moderni", cose complesse come pittogrammi, ideogrammi, stilizzazione del tratto da di-segno a segno.

E l'idea che passa è che la scrittura ideografica è roba del passato. Che fra i sumeri pochi andavano a scuola perché c'erano centinaia di segni da imparare a memoria.

Al che le ho detto: Se è vero come mai in Cina a scuola ci vanno TUTTI e imparano MIGLIAIA di segni?

E poi le ho detto. E' vero che imparare a memoria segni è sbattimento. Poi però le ho detto. "Facciamo un giochetto:

CANE
CHIEN
DOG
indicano tutte lo stesso animale. Ma se sei spagnolo di che animale si tratta dove lo capisci?

Se invece vedi questo segno 狗, da qualsiasi parte della Cina ti trovi, e se metti la Cina sull'Europa vedi che ci sta tutta, a prescindere da quale suono associ a questo segno, tutti capiscono di cosa stai parlando.

Ah.

E pensa che un cinese e un giapponese, che parlano due lingue completamente diverse, solo scrivendo su un foglio di carta quei segni già poco poco si riescono a capire!

Ah.

A questo punto, chi è "indietro" e chi è "avanti"? Oppure si tratta di due scelte diverse ciascuna coi suoi pro e suoi contro?"

E' solo un piccolo esempio, nel piccolo di un libro di "discipline" della scuola primaria di oggi, non dei testi su cui studiò, decine e decine di anni fa, il piccolo Jorge Bergoglio... e dove quasi sicuramente c'era molto peggio.

Poi il matto sono io, lo so. E mia figlia ha già imparato a sopportarmi... poi però provo a mettermi nei panni di quel ceceno, o di quel buriato dove qualcuno gli ha messo indebitamente un coltello fra i denti, anzi, fra le fauci, o di un cinese che si sente descrivere su un libro di testo praticamente come un sottosviluppato. E tra me e me penso... meglio morir avendo fatto il matto, che avendo fatto finta di esser savio...

Mi vedrò il buon Battiato a Baghdad con mucho, "muchissimo" gusto! Grazie ancora!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 29 November 2022 12:55
29/11 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Prosegue sotto ARTEMOVSK l’avanzata delle truppe russe. KURDJUMOVKA, attaccata da sopra e da sotto, alla fine ha ceduto.
https://t.me/brussinf/5262
e i russi hanno raggiunto il canale SEVERSKIJ DONEC-DONBASS. Questa cartina mostra con la “V” di spunta i paesi liberati fra ieri e oggi.
https://t.me/boris_rozhin/71571
La il trattino rosso “_” in alto, alla fine della strada, è ARTEMOVSK. Che ormai è minacciato sempre più. Si sta cercando, da parte ucraina, di allestire una linea difensiva A SUD e A SUDEST di CHASOV JAR, il paese a ovest che verosimilmente diverrà la prossima roccaforte da difendere.

Per quanto riguarda SPORNOE, RYBAR non pubblica la cartina ma ci informa che oltre alla liberazione della città c’è anche quella della stazione di compressione del gas a nord est.
https://t.me/rybar/41571
Le troviamo in questa cartina
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113335-b7a335bd.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113341-69e5977a.jpg
Di fatto, con questa presa le truppe NATO perdono il punto di appoggio da cui partivano, sino a oggi respinte, ma partivano, per conquistare la raffineria e, da lì, tentare l’assalto a LISICHANSK. Un altro capitolo che si chiude.

DNR E LNR SMOBILITANO GLI STUDENTI UNIVERSITARI

Anche questo è un dato di fatto. LNR e DNR sono diventate Federazione Russa, in Russia gli studenti non devono partecipare alla SVO, anche gli studenti della LNR e DNR devono tornare a casa. Precisamente ieri, qui alcune foto
https://t.me/andrew_kots/428
e qui l’intervista a uno di loro
https://t.me/sashakots/37369
Anatolij nel 2014 aveva 11 anni. La guerra, quella che qualcuno ancora ha il coraggio di negare, gli ha rovinato la vita. Gli ha distrutto la casa, visto che il ragazzo è di Doneck, per la precisione di quel quartiere Petrovskij raso al suolo dai bombardamenti ucraini. A 19 è andato al fronte. Ora tornerà a vestire abiti civili. Speriamo, per lui, per sempre.

I POLACCHI

Di fronte a un video del genere,
https://t.me/voenkorKotenok/43081
Il Cristo in croce guareschiano avrebbe detto: “Don Camillo… non sei contento che oltre a scaldare i cuori, scaldo anche i corpi?”

Soldati polacchi gettano nel fuoco un evangelo ortodosso, dopo averlo ben esibito davanti al telefonino che immortala la scena. Della serie: farete tutti questa fine. Infantilismo idiota, siamo d’accordo: infantilismo, perché questa azione fatta “a sfregio” riproduce in gente “adulta e vaccinata”, come si diceva un tempo, meccanismi psicologici da asilo infantile. Idiota, perché FORSE non si rende nemmeno conto che così urta la sensibilità religiosa anche dei cosiddetti “alleati”. Questo video forse è la maggiore sintesi di tutto questo:
https://www.youtube.com/watch?v=FEsoS11Gcd8

E’ una scena dal film “I migliori all’inferno” (Лучшие в аду, 2022), di cui abbiamo già parlato. Scena iconica, e non perché c’è di mezzo un’icona. Passa primo soldato (russo o ucraino poco importa) in una stanza. Botte da orbi, spari di qua e di là, infuria la battaglia. Cade da una mensola posta all’angolo un’icona, per non saper né leggere né scrivere mi sembra quella di S. Nicola. Si china, la raccoglie, la rimette al suo posto e si fa il segno della croce. Subito dopo viene travolto da una parete che crolla, e dalla voragine creatasi passa un altro soldato (della parte opposta a quella di prima, per questo russo o ucraino poco importava). Nota l’icona finita per terra dopo l’esplosione, si china, la raccoglie, la rimette al suo posto e si fa il segno della croce. Edin narod. Un unico popolo.

FORSE. Ma non stiamo parlando di idioti a stelle e strisce che, fino a ieri, non sapevano neppure dove fosse l’Ucraina sulla cartina. C’è quindi dell’altro, in quel gesto blasfemo. E questo i polacchi lo sanno benissimo. In quel falò c’è la CONSAPEVOLEZZA di una SUPERIORITA’, in quel gesto di annientamento, che accomuna in questo caso tutti gli “slavi cirillici”, russi e ucraini. Un filone nero che accompagna l’intera storia dell’U-ccidente polacco (e non solo) nelle sue pagine peggiori verso EST. Siete la “razza inferiore”. Di fatto, è la riduzione ai minimi termini di quello che oggi è l’UCRAINA per la POLONIA. Terra di conquista, con i territori a ovest che torneranno sotto di lei, e di colonizzazione, pardon, “protettorato”, nel resto del territorio che resterà formalmente “indipendente”.

Quindi, bruciamo bene in evidenza e con ampia diffusione mediatica (per arrivare dai soldati NATO polacchi agli ucraini, quindi ai russi…) lo stesso libro su cui noi diciamo di credere, colpevole solo di essere scritto in caratteri cirillici anziché in polacco. E pensare che tutto è partito duemila anni fa da un ebreo palestinese, finito su una croce… per tutti.

Di fronte a questo scempio, il successore attuale di quell’ebreo palestinese, sempre pronto a prendere posizione per denunciare UNA parte, non si rende conto che, come recita un antico adagio… “quando si litiga si è sempre in due”? E che l’ALTRA parte non è il “POPOLO UCRAINO” (troppo comoda come semplificazione…) ma un REGIME CHE, sul suo stesso popolo, si sta comportando PEGGIO? E che magari – così, pura ipotesi… - è stata la CAUSA, e non l’effetto? E che questo regime è ormai monopolizzato da poteri esterni allo stesso che parlano inglese (i padroni), altre lingue occidentali (i vassalli e i valvassori) fino a quel polacco (valvassini) tanto osannato dalla gerarchia cattolica, al punto di “perdonargli” posizioni ultrareazionarie che sfociano infine, ma non solo, nella schifezza ripresa da quel video? Un cattolicesimo di facciata e ridotto a tifo da stadio che di katholikos non ha nulla?

Sicuramente è anche male informato. “When I speak about Ukraine, I speak about the cruelty because I have much information about the cruelty of the troops that come in. Generally, the cruelest are perhaps those who are of Russia but are not of the Russian tradition, such as the Chechens, the Buryati and so on. Certainly, the one who invades is the Russian state.”
https://www.americamagazine.org/faith/2022/11/28/pope-francis-interview-america-244225
Questa frase infelice, rilasciata al giornale gesuita “America”, non è farina del suo sacco. Ma chi gliel’ha ispirata, ora fa sì che si becchi battute del tipo: «De furore Сhechenum, Buryatum libera nos, Domine» https://t.me/vysokygovorit/10102

Sempre peggio.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 29 November 2022 08:40
29/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Mappa aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128200732-f1305aff.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128200730-e1d9820e.jpg

Non solo è cambiata rispetto a ieri la parte relativa ad ARTEMOVSK, ma lì continua a svolgersi quel fuoco intenso di artiglieria, come è visibile nella concentrazione degli attacchi in quella porzione di linea di fronte. La situazione non appare “stabilizzata”, come dicono in gergo. Vedremo, eventualmente, gli sviluppi.

SENIOR INTEGRATION GROUP UKRAINE, I “FACILITATORI”…

Partendo da questo articolo
https://mil.in.ua/en/news/the-pentagon-has-established-a-senior-integration-group-to-coordinate-aid-for-ukraine/

e arrivando a questo approfondimento
https://newins.ru/articles/zapad/kuratory_ukrainskogo_fronta_v_pentagone
che fa nomi e cognomi di questi personaggi, burocrati, generali membri dei CdA delle maggiori multinazionali del complesso militare industriale USA, fino al capo del Pentagono, non incluso nel gruppo ma con ruolo di copertura dello stesso. Della serie: “i ragazzi li curo io”.

Facciamo quindi conoscenza con il Senior Integration Group Ukraine. I “facilitatori”, come li chiamo io. Pastoie burocratiche? Nessun problema, due timbri, due telefonate e le armi si trovano, partono e arrivano dove devono arrivare. Il gruppo agisce nello spazio grigio della legge, con ampi poteri completamente fuori dal controllo di chiunque, se non della massima autorità a cui deve rendere conto.

E considerando che la massima autorità spesso, a fine discorso, non sa neppure dove sta l’uscita dietro il palco, lo spazio di manovra è pressoché illimitato. Cominciamo a segnare questo nome, in previsione di ulteriori approfondimenti.

A PROPOSITO DI FANGO

Video osceno, sia perché hanno sempre il brutto vizio di mettere la musica di sottofondo, sia perché mostra il rincoglionimento di chi lo ha girato. E’ un video di orgoglio, come mostrano gli ideogrammi (ormai si parla per ideogrammi… stiam diventando tutti cinesi…) del muscolo + bandiera ucraina alla fine. Dovrebbe essere un video di denuncia: “ma guarda dove cazzo mi han mandato all’attacco”. Con le pallottole che fischiano a tirar fuori dall’acqua, neanche dal pantano, due fuoristrada. E così li mandano al contrattacco… ovvero a immolarsi. E invece...
https://t.me/boris_rozhin/71560

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 28 November 2022 19:08
28/11 ore 19:10 aggiornamento

TRACOLLO AD ARTEMOVSK

Ci sono momenti in cui lo scollamento fra ciò che leggi e ciò che vedi ti porta a non credere che possa esistere una risposta logica, a tutto questo, oltre che la menzogna. Bugie con gambe troppo corte per essere minimamente realistiche, quindi credibili.

Una linea di fronte che sembrava inamovibile, da INIZIO AGOSTO a oggi sono TRE MESI, nel giro di pochi giorni sta mostrando SEGNI DI CEDIMENTO più che evidenti. E in alcuni punti ha già ceduto. Non ci fossero centinaia di morti e feriti ogni giorno, la prima metafora che mi viene in mente è un tiro alla fune dove una delle due squadre continua a perdere terreno, pur continuando a rimpiazzare forze vecchie (ritiratesi per sempre dalla gara) con forze nuove. E ciò nonostante giorno dopo giorno, un passo alla volta, perde terreno. Finché il CEDIMENTO diventa TRACOLLO.

Cartina aggiornata alle 14:00 di RYBAR, in rosso acceso la variazione della linea di fronte nella sola mattinata, una linea di fronte rimasta immutata per mesi.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/28/20221128113335-b7a335bd.jpg
A volte basta “poco”. La caduta di MAJORSK qualche giorno fa, in questo caso. Dici poco! No, non è poco affatto, perché MAJORSK era da otto anni che teneva. Solo oggi i generali NATO capiscono come, su quella linea di fronte, fosse TUTTO collegato. Da MAJORSK verso nord l’azione di martellamento, incessante come sempre, HA TROVATO UNA RISPOSTA DIVERSA, PIU’ DEBOLE, DA PARTE DEI DIFENSORI IMPREPARATI A ESSERE ATTACCATI ANCHE DA SUD. Intrappolati nelle trincee fangose, incapaci di reagire con contrattacchi efficaci perché traditi da tutto, a partire dai loro comandanti che li mandano a morire, senza però prendere parte ai combattimenti stessi, fino ai mezzi che cominciano a diventare inservibili, a centinaia sono caduti vittime di questo attacco incrociato. Che si sta rivelando fatale. La 30° brigata motorizzata in due giorni ha perso 150 uomini, a puro titolo esemplificativo.
https://t.me/rybar/41551

E veniamo a oggi: OZARJANOVKA e ZELENOPOL’E sono caduti in mattinata, seguiti qualche ora più tardi da ANDREEVKA.
https://t.me/brussinf/5260
KLESCHEEVKA a seguire, verso nord e ormai a SUD-OVEST di ARTEMOVSK, ore 7 per intenderci. Segno che la città SAREBBE, in caso di cedimento anche di questa cittadina, SEMIACCERCHIATA. Anche KURDJUMOVKA è sotto attacco, presa tra tre fuochi.
In altre parole, e nonostante i proclami del REGIME, i rinforzi provenienti da CHERSON (FRECCE AZZURRE CHE ACCORRONO AL FRONTE) non stanno andando a ingrossare le fila di nessuna divisione, di nessun battaglione, per nessuna offensiva in nessun futuro prossimo,
https://t.me/legitimniy/14196
ma stanno cercando di prendere per i capelli una situazione a dir poco TRAGICA, e non solo perché le perdite non sono compensate dagli arrivi, ma perché non avendo pianificato la ritirata, non avendola organizzata e preparata, operare ora “in corso d’opera”, sotto i proiettili nemici, sarà un ulteriore spargimento di sangue.

Intanto, la giornata NO per le truppe NATO prosegue e si conclude con l’ingresso dei soldati russi a SPORNOE, a SUD-EST di SEVERSK.
https://t.me/voenkorKotenok/43074
et
https://t.me/boris_rozhin/71491
Altro pezzo di linea che cede, più a nord, con SOLEDAR e ARTEMOVSK nel mezzo.

Quattro centri abitati persi lungo la parte più cruciale della linea di fronte, in un giorno decisamente NO per il regime di KIEV.

“PUNKT NEZLAMNOSTI”

Il punto dell’invincibilità come si dice in ucraino (пункт незламностi). Uno dei BOOMERANG MEDIATICI più clamorosi del REGIME. Ci tolgon la luce, il gas, l’acqua e internet? Nessun problema, venite qui, nei punti dell’invincibilità, dove troverete gratuitamente la luce, il gas, l’acqua e internet.
Si, peccato che non funzionano… Il messaggio sotto con la faccina triste dice che il punto non funziona perché… manca l’elettricità!
https://t.me/boris_rozhin/71506
E la gente comincia a chiamarli PUNKTY BEZDARNOSTI (punti di mediocrità, пункты бездарности). E mentre parte, ai piani alti del regime la caccia al colpevole per questa figuraccia, qualcuno sommessamente ricorda che non siamo in una puntata di “guerre stellari” (come il nome altisonante suggerirebbe) e che ci sono già paesi che DA MESI sono senza acqua, luce e gas, come TORECK. E nessuno si interessa di questi abitanti. Che ora nelle loro case sopportano temperature prossime allo zero.
https://t.me/panchenkodi/3532
Giornata NO per il regime, decisamente giornata NO…

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 28 November 2022 12:51
28/11 ore 12:30 aggiornamento

A SUD DI ARTEMOVSK


Si tratta della parte di linea di fronte con gli sviluppi più notevoli.
La prima notizia di stamattina è stata la LIBERAZIONE DI OZARJANOVKA, il paese appena sotto KURDJUMOVKA
https://t.me/boris_rozhin/71463
Poco dopo è arrivata notizia della liberazione di ZELENOPOL’E, il paese appena SOPRA KURDJUMOVKA.
https://t.me/brussinf/5259
KURDJUMOVKA che, a questo punto, rischia di saltare da un momento all’altro. Tirandosi dietro qualche altro pezzo, se i padroni NATO continueranno a ostinarsi a tenere una posizione ormai indifendibile e non si rassegneranno all’idea di costruire una linea di difesa più arretrata. Idea, come ci dicevamo stamane, affatto peregrina, dal momento che KRAMATORSK e SLAVJANSK sono “protette” da alture non certo alpine, ma neanche appenniniche, ma quanto basta per dominare l’area sottostante da posizioni decisamente difficili da espugnare. In salita e con la melma e il fango ovunque. Questo la dice lunga, e a questo punto conta più la realtà dei fatti che i proclami, su quanto Bankovaja e Stato maggiore delle ff.aa. ucraine acconsentano, supinamente, ai diktat NATO che impongono sempre nuova carne da cannone con cui, indiscriminatamente, provare a ripetere il barbatrucco di due mesi fa. Nel frattempo, tuttavia, è cambiato tutto da parte russa… ma qualcuno sembra ancora non averlo capito, o non volerlo capire.

Anzi, sembrerebbe vaneggiare in riunioni riservate di improbabili vittorie entro il 31/12
https://t.me/legitimniy/14196
da dare in pasto ai media per continuare il leasing di armi e di morte “fino all’ultimo ucraino”. Proprio a questo proposito RYBAR dedica un approfondimento in due parti
https://t.me/rybar/41547 et
https://t.me/rybar/41548
esaminando a fondo l’attuale, continuo, intenso raggruppamento di uomini e mezzi intorno a CHARKOV. Alla fine di questa lunga analisi conclude che le direttrici TEORICHE son sempre le solite tre che ci diciamo:
Da Zaporozh’e verso sud a MELITOPOL’,
da CHARKOV a est verso KREMENNAJA-SVATOVO,
da CHARKOV verso NORD a BELGOROD con sconfinamento in regioni assegnate alla RSFSR sin dalla fine dello zarismo…

La prima appare improbabile.. c’è sempre il DNEPR. La terza sarebbe un cambio di gioco non da poco, con tutte però le possibili conseguenze dello stesso. Avanzi coi tuoi “panzer” e poi? Arrivi a S.Pietroburgo? A Mosca? A Vladivostok? Si… però come MATHIAS RUST col suo monomotore nel 1987! Questo è l’ordine di grandezza. Nessuna prospettiva, quindi. Resta la seconda ipotesi… dove al momento però si stanno impantanando e con gravissime perdite. A proposito di queste ultime, un canale telegram abbozza la spiegazione più evidente di questo aumento ESPONENZIALE di morti e feriti.
https://t.me/milchronicles/1344
In sostanza, la mobilità è ridotta. A PARITA’ DI POTENZA DI FUOCO SCARICATO SULLE TRINCEE E POSTAZIONI NEMICHE, aumentano le possibilità di restare feriti. Inoltre, nella melma e nel fango le ambulanze non riescono più a passare. Un ferito magari anche non grave può restare un giorno intero al freddo e in mezzo al pantano in attesa di soccorsi. Questo diminuisce drasticamente la possibilità di essere preso per tempo. Queste condizioni INUMANE di combattimento, anche nel peggior cinismo di generali e marescialli, non possono non impattare sulla tenuta della linea di fronte.

Tanto prima o poi arriverà il generale Inverno… Va bene, ma poi emergeranno altri problemi…

LA ZENIT MECCANICA E LA GIAPPONESE ELETTRONICA ALLA PROVA DEL GENERALE INVERNO

Non pensavo di dover tornare alle mie macchine a rullino… ma questa analisi a un certo punto ci arriva, quando dice:
Le ff.aa. ucraine sono ormai equipaggiate con blindati australiani, sistemi missilistici a lancio multiplo statunitensi ed europei, obici americani, tedeschi e francesi, droni di produzione occidentale. Ma questo tra un po’ potrebbe andare fuori uso, visto che non è adattato alle basse temperature invernali. L’elettronica dei visori notturni e dei rilevatori di calore a meno venti va fuori uso.
ВСУ вооружены австралийскими бронетранспортёрами, американскими и европейскими системами РСЗО, американскими, немецкими и французскими гаубицами, дронами западного производства. Но всё это может прийти в нерабочее состояние, поскольку не адаптировано к зимним условиям. Та же электроника – ночные прицелы и тепловизоры - выйдут из строя при 20 градусах мороза.
https://antifashist.com/item/zimnyaya-voennaya-kampaniya-chego-ozhidat-na-frontah.html

Il che mi fa sempre venire in mente la mia ZENIT, con scatti a molla e rotelle su schema Leica a tendina, con messa a fuoco manuale e ghiere anch’esse regolabili solo manualmente, che a meno venti fa ancora il suo lavoro, e tira fuori dei bianchi e neri paura grazie a uno schema ottico Planar 2/50 che si differenzia dall’originale teutonico Zeiss solo per la qualità, molto spartana, dell’antirifilesso... ma niente che con un filtro giallo e un paraluce da due soldi si riesca a risolvere. Lo stesso, invece, non riesce a fare la giapponese digitale con motorini elettrici ed elettronica ovunque. A dirlo sono i fotoamatori russi che nei forum si lamentano di queste “saponette” giapponesi, dovendo per ottenere risultati analoghi ricorrere a modelli professionali più robusti ma, al contempo, molto, ma molto, più costosi.

Ora, neanche a farlo apposta parlavamo qualche giorno fa della debacle degli M777 alla prova pratica, con uso intenso. Questa “prova del nove” a meno venti quando esce il sole rischia di screditare ulteriormente la qualità di questi aiuti. In chiusura, un sassolino dalla scarpa: l’URSS era accusata di fare cooperazione coi PVS senza criterio. Gira per la rete la leggenda del trattore mandato in Vietnam come “aiuto” e mai utilizzato perché non in grado di operare nel pantano delle risaie. Vero o falso che fosse, diamolo pure per vero, mi son sentito per anni dire, quando studiavo Cooperazione Internazionale, “ecco, i sovietici!” 2022, Ucraina: mi sa che i loro “aiuti”, la loro “cooperazione” è messa molto, MA MOLTO peggio.

A PROPOSITO DI “COOPERAZIONE” ED “EGEMONIA”

TOKAEV, neoeletto presidente del Kazachstan, prima visita ufficiale… in Russia.
https://t.me/WarDonbass/88303
Dove è stato accolto con tutti gli onori e ha assicurato che gli investimenti russi in Kazachstan non saranno toccati.
https://t.me/WarDonbass/88300
Il che, di questi tempi, con depositi “congelati” prima e a rischio “esproprio” poi, non è propriamente un dato scontato… altro passo della conferenza stampa, poi, riporta che le basi per una proficua e soddisfacente cooperazione fra Russia e Kazachstan ci sono tutte.
https://t.me/WarDonbass/88306
Si fanno affari insieme, contento tu, contento io, contenti tutti, in una dinamica dove i conflitti fra parti espressioni dei rispettivi grandi capitali nazionali cercano di essere mitigati dalle cancellerie, come da trent’anni a questa parte. Tira e molla, molla e tira… c’è da mangiare per tutti (tranne che per i poveri cristi, ma questo è un altro discorso…). In questo momento, mi interessa poco l’aspetto rivoluzionario, anche perché non esiste UN Paese al mondo, UNO, che si siederebbe davanti al predellino di TOKAEV ragionando diversamente. Lasciamo da parte, quindi, per un attimo, la lotta di classe e ragioniamo sulla PROPAGANDA. Qui c’è qualcuno che è ancora fermamente CONVINTO che la Russia sia entrata in una SPIRALE EGEMONICA INCONTROLLATA: oggi l’Ucraina, domani Il Kazachistan, dopodomani l’Azerbaigian, e via discorrendo. Quel qualcuno, ancora una volta, non vuole vedere le cause dell’attuale conflitto in Ucraina. E allora le cerca altrove, fra i baffetti corti di un Putin caricaturale con in mano il mappamondo da sballonzolare di qua e di là. KASYM ZHOMART TOKAEV (1953- ) qualcosa di URSS e di RUSSIA ne capisce. Laureatosi nel 1975 a MOSCA al MGIMO (Московский государственный институт международных отношений), trampolino per la successiva carriera diplomatica, servì successivamente prima all’AMBASCIATA SOVIETICA a SINGAPORE, quindi a quella in CINA. Dove imparò anche il cinese. Alla fine dell’URSS, fu il primo ministro degli esteri kazako. Eccetera… eccetera…
https://www.akorda.kz/ru/president/president
Come Di Maio, verrebbe da dire, anzi, come il patàca. Il suo credo economico mi interessa meno in questo momento, anche perché neppure quello di Putin è minimamente socialistico. Ma la formazione che questa classe dirigente ha, nulla ha a che vedere con quella di chi urla di egemonismo russo. Inutilmente. Questa gente i suoi affari li sa fare, e i suoi interessi li sa difendere, insieme agli immancabili colpi bassi e sgambetti reciproci. Queso è quello che intende con "cooperazione". E da qui, all’orco egemonico, al cannibale Merckx, ne corre.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 28 November 2022 08:43
28/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/27/20221127202408-cb0351fc.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/27/20221127202406-f56cd6dc.jpg

Copiaincolla delle precedenti, se si eccettua sotto ARTEMOVSK (ingrandimento in basso) l’allargamento e relativi combattimenti nella zona fra OZARJANOVKA e KUDRJUMOVKA, come già accennavamo qualche giorno fa. Combattimenti in corso e che, qualora vittoriosi, complicheranno ulteriormente la tenuta della linea difensiva ucraina su quella parte di fronte.

Per quanto riguarda i tempi, vale quanto detto ieri dal capo dei wagner, attivi proprio qui. Il compito assegnato loro non è SOLO la presa di Bachmut / ARTEMOVSK, ma il progressivo annientamento dell’esercito ucraino e la diminuzione quindi del suo potenziale bellico (Наша задача – это не сам Бахмут, а уничтожение украинской армии и снижение её боевого потенциала)
https://vk.com/concordgroup_official?w=wall-177427428_1498

Un doppio compito, quindi: espugnare una delle roccaforti più difese attualmente della linea ucraina, perché comunque grosso centro, quindi difendibile casa per casa, perché attraversato da strade (minate), da corsi d’acqua (da guadare con ponti fatti saltare) e, al contempo, attirare su di sé il grosso delle truppe nemiche (ormai in gran parte “mercenari”, ovvero effettivi NATO “in aspettativa”), e “ridurne il potenziale bellico”.

Paradossalmente, tale compito ben si abbina alla filosofia del minimo di perdite possibile. Perché a questo punto è l’artiglieria, solo l’artiglieria, nient’altro che l’artiglieria a fare la differenza. Potenza di fuoco, tiro corretto dai droni in tempo reale, coordinamento fra carri, obici semoventi, obici di calibro maggiore fissi appostati fuori dal perimetro degli scontri. Scontri dove le truppe di terra DEVONO rispettare i tempi di cui sopra. Senza andare in assalti inutili, anche a costo, da inizio agosto quando han messo piede per la prima volta nella città-fortezza a oggi, di essere avanzati ben poco.

Fra ieri e l’altro ieri i feriti da parte ucraina nella sola Artemovsk sono stati 500.
https://t.me/epoddubny/13862
Si potrebbe parlare di una guerra di logoramento. E guerra di logoramento, “di attrito”, in effetti lo è: MA IN MANIERA DECISAMENTE SBILANCIATA, e non in rapporto 1:7 e 1:8, ma ben di più, specialmente per il consumo di mezzi.

Ovviamente, a facilitare il compito ai russi sono le decisioni a dir poco SCELLERATE dei padroni NATO:
- l’attacco di ieri a PLOŠČANKA, sopra KREMENNAJA (riquadro ingrandito sopra, freccia azzurra culminata in “X” rossa) è stato respinto con almeno QUARANTA morti da parte degli attaccanti.
https://t.me/vysokygovorit/10093
E i prigionieri che ringraziano i soldati russi di averli fatti prigionieri (ibidem), dopo aver urlato sin da subito con ancora le mani bene in vista che non erano dell’Ottantesima (responsabile dell’eccidio di MAKEEVKA, su cui è calato il silenzio dell’U-ccidente, su cui la Von der Leyen non si è coperta la bocca con “oh my god” d’ordinanza, su cui Borrell non ha vomitato qualcosa come suo solito). Lo han fatto, e di cuore, perché oltre a tutto quanto ci possiamo dire e ci siam detti sul fatto che il comando li molli in balia di loro stessi, eccetera eccetera, ora c’è anche l’aggravante del fango e della melma. Muoversi impantanati così è solo andare a morire, anche se davanti non c’è un nido di mitraglia, ma solo un fucile semiautomatico che, uno alla volta, li colpisce tutti.
- e anche ARTEMOVSK, ormai, è diventato solo un poligono di tiro per i soldati russi. Andrebbe costruita una linea, peraltro già esistente qualche chilometro più indietro, e lasciato quel centro divenuto ormai solo una trappola ammazza-soldati. Invece niente.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 27 November 2022 22:42
27/11 ore 22:00 aggiornamento

ASPETTANDO IL “GENERALE INVERNO”


“Monotone dondolano le macchine, monotone risuonano le grida, monotona cade la pioggia. Cade, a fiotti, sulle nostre teste, così come sulle teste dei morti in prima linea, sul corpo della piccola recluta e su quella ferita così grande per il suo fianco, cade sulla toma di Kemmerich, cade sui nostri cuori”.
(Erich Maria Remarque, “Niente di nuovo sul fronte occidentale”)
“Monoton pendeln die Wagen, monoton sind die Rufe, monoton rinnt der Regen. Er rinnt auf unsere
Köpfe und auf die Köpfe der Toten vorn, auf den Körper des kleinen Rekruten mit der Wunde, die viel zu groß für seine Hüfte ist, er rinnt auf das Grab Kemmerichs, er rinnt auf unsere Herzen.”
(Erich Maria Remarque, “Im Westen nichts Neues”)
Testo integrale qui:
https://ivannikovairina.files.wordpress.com/2012/10/remarque_im_westen_nichts_neues_pdf.pdf

Aspettando il “Generale Inverno”, le condizioni nelle trincee sono assai simili a quelle di allora. Guardiamola pure, questa foto, che ci riporta indietro di oltre un secolo, quando a scannarsi fra lorro erano francesi e tedeschi:
https://t.me/sashakots/37347
Ma guardiamo anche queste, intorno ad ARTEMOVSK, che la Vitjazeva commenta con quel brano da “Nulla di nuovo sul fronte occidentale” sopra citato e da me reso indegnamente in italiano (non ho il libro e purtroppo il tedesco mi manca)
https://t.me/vityzeva/74045
e questa dalle parti di SVATOVO.
https://t.me/vityzeva/74049

E’ impensabile, in queste condizioni, condurre qualsiasi offensiva. Non sono dello stesso parere, evidentemente, i padroni NATO che solo tra il bollettino del Ministero della difesa di ieri e quello di oggi, hanno condotto contrattacchi e offensive inutili, sul piano militare e devastanti, su quello umano: oltre 200 soldati ucraini morti.
https://t.me/mod_russia/22152

Diverso è invece il discorso per le città prese d’assedio, che invece hanno serie possibilità di crollare. Lì non ci sono trincee immerse nel fango. I blindati si muovono su strade carrabili, laddove non asfaltate, dove i cingoli fanno presa. I combattimenti proseguono intensamente. Dall’esito degli stessi dipende la posizione del PUNTO da cui, EVENTUALMENTE, partirà l’offensiva invernale, quando la terra sarà resa dura dal ghiaccio. A quel punto, il generale Inverno avrà fatto il suo ingresso sul campo di battaglia.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 27 November 2022 17:57
27/11 ore 18:00

IL CHIODO FISSO DA PIÙ DI MEZZO SECOLO

No, non è quella cosa lì, magari da parte di un incallito quanto attempato donnaiolo...

E’ il chiodo fisso dell’agenzia… anzi, dell’A-genzia. Quella che inizia con C.I. e che, per definizione e per rima, “ci spia”.
Ogni tanto, desecreta, oltre a continuare a spiare. In questo caso, il documento è stato desecretato il 05/03/2014, dopo il colpo di Stato (CIA anch’esso) di Maidan.

Pappato il boccone, il corposo lavoro, datato 1957, perde di senso. Lo perde per chi ha ancora le fauci sporche di sangue, di quel sangue e di quello degli anni successivi fino al nostro, non lo perde per noi. E non finirò mai di ringraziare la buona Julija Vitjazeva per averlo segnalato, con link all’originale.
https://t.me/vityzeva/74005

Giusto, il link:
https://www.cia.gov/readingroom/docs/CIA-RDP81-01043R002300220007-1.pdf

Così possiamo leggerlo insieme. Magari partendo da pagina 85 di 219 (del PDF), cartina a seguire p. 108. Che è quella che ha interessato la Vitjazeva. La cartina divide in 12 AREE (numeri romani) la “torta” ucraina. Aree che NON corrispondono necessariamente a regioni amministrative, ma a territori più o meno omogenei secondo un dato criterio. Quale? “ATTITUDE TOWARD SOVIET REGIME”. Eccolo qui! Più scuro è , più l’atteggiamento verso il regime sovietico è negativo, e viceversa, più chiaro è e più è favorevole. Una “teoria zonale” anch’essa, quasi come quella di Ansel Adams, ma applicata alle strategie CIA per portarsi a casa l’Ucraina. “Since 1957”.

Le pagine precedenti (79-segg. del PDF) sono tutte atte a studiare le “variazioni regionali di atteggiamento della popolazione” verso il “regime”. E cosa troviamo in fondo alla classifica delle AREE più “manovrabili”? Non ci crederete mai… CRIMEA (I) e DONBASS (II)!

Ma leggiamo qualche stralcio… di un rapporto CIA, ricordiamolo, teso a ottenere l’effetto opposto a quello per cui ora noi lo “scomodiamo”, quindi come i gol fuori casa VALE DOPPIO. AREA I, Crimea:

“ The Crimean peninsula [...] has historically been a part of Russia, being incorporated in Ukraine only in February 1954 when it was transferred away from the RFSFR because of its proximity to Ukraine” (p. 99 stampata, 79 del file PDF). Cose che sanno tutti, tranne il patàca e lo Stolto che lo comanda, oltre che Giggino che però non è più ministro e quindi non può più illuminarci con le sue relazioni alle camere sulle “popolazioni russofone”. Cose che la CIA ammette perché lì, come nel Donbass, non c’è trippa per gatti. AREA II per cui scrive quanto segue, sulla minoranza ucraina che vi abita: “Ukrainians are a minority in the Donbass and those who live there are mostly urbanized, frequently speak Russian, and in many cases no longer consider themselves Ukrainians”… BUM!

Parola della CIA… uniamo due puntini fra allora e oggi, passando per il 2014. Se queste due regioni, con i fascisti ucraini che saliti al potere nel 2014 con un colpo di Stato vogliono imporre l’ucraino a tutti, compiendo un GENOCIDIO (ma noi lo riconosciamo solo quando i cattivi sono quelli che fanno comodo a noi…) non si sentono più RAPPRESENTATE nelle loro istanze e decidono di “tornare a casa”, c’è bisogno per questo di sanzionare la Russia o un governo salito al potere illegalmente, resosi subito protagonista di epurazioni e terra bruciata di qualsiasi opposizione democratica, e RESPONSABILE dell’allontanamento di gran parte della popolazione, in particolare di quella di etnia russa (e il rapporto CIA è il primo a giocare su questo dualismo), che dove ha potuto si è difesa come ha potuto? Oppure visto che POROŠENKO “may be a son of a bitch, but he’s our son of a bitch”, come SOMOZA, allora va bene così? E l’U-ccidente COLPEVOLMENTE, VERGOGNOSAMENTE ZITTO?

Ucraina chiodo fisso da più di mezzo secolo, e non solo, visto che questo corposo rapporto nasce in risposta a ESIGENZE ben più radicate nel tempo. Ucraina che sembrava incanalata verso… e che invece così non è stato. E così, probabilmente, non sarà. Con buona pace della CIA, di Borrell, e di altri personaggi tanto inquietanti quanto ipocriti e, non da ultimo, incapaci di fare i conti CON l’oste, dando tutto per scontato. Anche quando, come in questo caso, è da oltre mezzo secolo che si spremono il cervello per portare a casa il punto.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 27 November 2022 12:32
27/11 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Due notizie rilevanti. La prima è che lo snodo ferroviario di KRIVOJ ROG (КРИВОЙ РОГ) è stato appena messo fuori uso definitivamente.
https://t.me/boris_rozhin/71385
Definitivamente, per i tempi di ripristino e i materiali e risorse occorrenti allo scopo. “Per lungo tempo” (на длительное время), secondo la stessa ammissione del sindaco della cittadina.
https://t.me/RVvoenkor/32763
Analizziamo il significato di questa stazione. Taglia non solo Zaporož’e e buona parte della riva destra del DNEPR, ma anche buona parte degli approvvigionamenti verso EST, direzione Donbass.
https://t.me/south0wind/2881

Si vede meglio in questa vecchia cartina di RYBAR, che ho recuperato per l’occasione:
https://ic.pics.livejournal.com/k2_3300/70215296/1935589/1935589_original.jpg

KRIVOJ ROG è la prima gru rossa collocata a centro sud della cartina, quella più a sud-ovest della linea azzurra. Come si vede, è la porta a Zaporož’e, ma anche a Dnipropetrovsk, sia pur non esclusivamente, e da lì al Donbass.

Oltre a diminuire l’afflusso di uomini e mezzi da OVEST a EST, colpire questo snodo rende praticamente inattuabile l’offensiva sotto Zaporož’e, quella che calando da nord puntava ad arrivare al Mare di Azov. E tagliare la linea di terra che collega la Crimea a Rostov sul Don.

La seconda notizia è quella dei combattimenti a sud di ARTEMOVSK. Per la precisione, nella cittadina di KUDRJUMOVKA
https://t.me/WarDonbass/88176

Il fronte a sud di ARTEMOVSK si spinge pericolosamente, per gli strateghi NATO, sempre più verso ovest. Il rischio di accerchiamento della roccaforte è sempre più concreto, man mano che cadono i pezzi che la proteggono da sud. Al momento Kudrjumovka è metà e metà, con combattimenti in corso. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Paolo Selmi
Saturday, 26 November 2022 23:24
26/11 ore 23:00 aggiornamento

"CÀSCIA NELLA TESTA": VIAGGIO NELL’INFERNO NEONAZI


“kaša v golove” (каша в голове). Risposta alla domanda: “Ma cos'hai nella testa?” La cascia (coniamo questo neologismo...), per l’appunto: pappa di grano saraceno, piatto tipico della cucina russa

Qui una spiegazione in italiano, la prima che ho trovato che non fosse wiki
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=6872

La traduzione analoga in italiano di tale espressione potrebbe essere così, di primo acchito, “avere la segatura nella testa”. Cosa che si diceva da queste parti quando uno la testa la teneva attaccata al collo per ornamento. In realtà, più che non avere cervello, l’espressione russa ha un’altra sfumatura, ovvero avere una GRANDE confusione nel cervello. Ma GRANDE. Come la cascia: tutto informe, mescolato insieme, tipo studente di quinta come da “Notte prima degli esami”, e ancora peggio.

L’espressione è venuta a un voenkor nel commentare questa foto, trovata nel telefonino di un soldato ucraino morto, è abbastanza esplicita:
https://t.me/voenkorKotenok/43020

Qui altre immagini, tratte dal telefonino che confermano la sua fede neonazista,
https://t.me/RVvoenkor/32688

Soldato che, peraltro, inizia il suo percorso neonazi sin dalla scuola, come riportano le cronache
https://regnum.ru/news/3754512.html

ma vorrei soffermarmi sulla prima immagine, perché è un immagine è che parla come se fosse un libro. Un libro che ci racconta una storia, breve quanto penosa, ma che vale la pena di essere raccontata, perché aiuta noi, che viviamo in un altro pianeta, a capire cosa sono stati otto anni di neonazismo al potere in Ucraina. Leggiamo quindi alcune pagine di questo libro, decifriamo questa foto, a suo modo, iconica:
- Elmetto SS
- Chitarra in basso a dx, riflettore, cassa al centro-destra; evento organizzato, cerimonia neonazista autorizzata dal regime, anzi “autorizzata” andrebbe fra virgolette, visto che l’avrà anche patrocinata, e neppure sottobanco
- Immancabile scritta anglofona “free qualcosa” (“free anche a mio cuggino”… direbbe Elio)
- “Mega-combo” al piano superiore dell’edificio semidiroccato con
1. bandiera ucraina
2. bandiera nera con un fucile mitragliatore di traverso a formare una “A”
3. bandiera albanese
4. striscione.
La prima è spiegabile sin da subito, la seconda sinceramente non la conoscevo (fino a oggi...), ma il mitragliatore lasciava ben poco adito ai gusti del gruppo fascistoide di appartenenza, la terza è spiegabile con l’odio verso i serbi, colpevoli di “fratellanza”, specialmente in ambito di gruppi ultrà calcistici, coi russi.

Lo striscione riprende il simbolo della A col mitragliatore nella bandiera nera centrale (a questo punto confermando quanto pensavo sul gruppo di appartenenza) perché il testo recita, testualmente: “Ripetiamo Koliivščina (Повторимо Коліївщину)”.

Cosa accadde a Koliivščina? Si tratta di un episodio risalente alla seconda metà del XVIII secolo (1768-1769), avvenuto in quel luogo, dove i gaidamaki (ribelli provenienti da contadini e artigiani ucraini) si ribellarono ai nobili POLACCHI a cui erano sottomessi e li massacrarono, insieme a EBREI (DIECIMILA!)
https://jewishnews.com.ua/society/povtorim-koliivshhinu-v-czentre-kieva-prizyivali-k-ubijstvu-evreev
e altri civili CATTOLICI e PROTESTANTI (tedeschi, per esempio) in generale.

Proprio grazie a questo slogan immondo, sono riuscito a risalire CON PRECISIONE all’occasione in cui è stata scattata quella foto.
https://forum.pravda.com.ua/index.php?topic=1109420.0

Parliamo di KIEV. No, non deve scandalizzare (se non qualche anima bella…) che nella capitale del regime nazifascista da otto anni ci siano manifestazioni neonaziste. Ad aprile 2021, per esempio, era stata celebrata una manifestazione più corteo in onore delle SS GALIZIA
https://colonelcassad.livejournal.com/6735773.html

Ma torniamo a questo “evento”. Siamo al 14 ottobre 2021, per la precisione (festa nazionale dal 2014, la “festa del difensore d’Ucraina” istituita da Poroshenko “casualmente” nel giorno di Bandera).
https://strana.news/news/357453-na-kontserte-v-kieve-hruppa-spela-kak-avakov-zashchitit-nas-ot-zhdov.html

Quello striscione era passato prima lungo le strade attraversate dal corteo. Impunemente. Proseguiamo.

Il trafiletto della Pravda ucraina citato qui sopra recita:

Nel video, il gruppo “Società chiusa e amici” esegue il pezzo “Arsenio Avakov, difendici da Soros, dai barbarussi (ci torniamo), dai froci (sic! usata la stessa espressione offensiva) e dagli ebrei”
На видео - группа "Закрытое общество и его друзья" исполняет песню "Арсен ты Аваков, защити нас от Соросов, мокшанцев, п@д@расов и ж@дов". (originale in ucraino:Арсен Аваков, захисти нас від Соросів, мокшанців, п****сів і жидів https://www.unian.ua/incidents/na-festivali-v-centri-kiyeva-prolunalo-antisemitske-gaslo-v-oyeou-vidreaguvali-novini-kiyeva-11577538.html )

Dopo la canzone il solista ha eseguito il saluto romano, fra l’applauso dei presenti.
После выступления солист вскинул "зигу", присутствующие восприняли это с одобрением.

Tutto questo accade nello stesso centro di Kiev, nella piazza mercato in via Shevchenko, 5, in occasione del “Festival situazionista” sotto lo slogan “Ripetiamo Koliivščina”
Все происходит в самом центре Киева, на майдане во дворе пер.Шевченко, 5 на «Ситуационном фестивале» под лозунгом "Вернем Колиивщину".

Pubblico – in maggioranza giovani fra i 18 e i 25 anni. Per chi voleva vendevano birra per 40 grivne.
Аудитория - в массе молодые люди 18-25 лет. Всем желающим продают пиво по 40 грн.
https://t.me/stranaua/18877

Qui un video della “performance”, riportata proprio nel momento del ritornello dal sito telegram della comunità ebraica d’Ucraina:
https://t.me/UJCUkraine/448
Sito che ricorda che SOLO nella città di UMANI, in quel massacro a opera dei gaidamaki ucraini, MORIRONO OLTRE 10.000 EBREI (только в Умани гайдамаки уничтожили более 10 тысяч евреев).

Due parole anche su MOŠKANY, che ho reso con “barbarussi”. Alla ricerca della purezza slava, calco di quella ariana, i nazisti ucraini nel loro delirio ritengono che i russi non siano veri slavi, ma discendano dai “moškany”, tribù di ceppo ungaro-finnico. La “razza inferiore”...
https://was.media/ru/2018-12-18-pochemu-russkih-nazyvajut-mokshami/

Arsen Avakov, lo ricordiamo, ministro dell’interno, chiamato a fare l’aguzzino nazista, il “pulitore”, il difensore della “razza”. Ministro che dopo la manifestazione si è limitato a “stigmatizzare” gli slogan (“rari idioti” Редкостные идиоты).
https://strana.today/news/357453-na-kontserte-v-kieve-hruppa-spela-kak-avakov-zashchitit-nas-ot-zhdov.html
nonostante la Comunità Ebraica d’Ucraina
https://www.unian.net/incidents/pod-kievom-voditel-sbil-12-letnyuyu-devochku-na-zebre-i-sbezhal-foto-novosti-kieva-11577490.html
- ma anche un minimo di coscienza civile lo avrebbe richiesto, un sussulto di coscienza!!! - AVESSERO richiesto un’azione sanzionatoria mai giunta!

Il ministero dell’interno non può star dietro a tutto? Beh, se non vuole… il cosiddetto “FRONTE SITUAZIONISTA”, organizzatore del “FESTIVAL SITUAZIONISTA” è su twitter (con tanto di croce celtica d’ordinanza nel simbolo)… IL CINGUETTIO CHE ANNUNCIAVA UFFICIALMENTE QUESTA OSCENITÀ È DEL 28/09!!!
https://twitter.com/situation_front/status/1442790332136034306

Guardate la locandina…
https://twitter.com/situation_front/status/1442790332136034306/photo/1
del “Situationfest” (situationfest, oktoberfest, xxx-fest… la lingua non è scelta a caso)

Il cartello propone i seguenti “grupponi”:
- OBERKOMMANDO VOLYNIEN (sic, in caratteri latini, Volinia è dove c’è stato il massacro nella II guerra mondiale, lo ricordiamo...)
- ТУЗ МЕЧІВ (gruppo “spiritualista”)
e, non da ultimo, il gruppo di mentecatti ripresi dalla telecamera:
- ЗАКРИТЕ СУСПІЛЬСТВО ТА ЙОГО ДРУЗІ — психоделічний панк (“Società chiusa e amici”, punk psichedelico)

Sotto il cartello, gli organizzatori: A.K.C. e A.T.P. … il simbolo della seconda, è neonazi pure qui. Il primo vi dice qualcosa? È lo stesso della bandiera e dello striscione. È, in buona sostanza, la sigla dell’organizzazione neonazista organizzatrice dell’evento. Senza scomodare la digos, con un minimo di buona volontà la sera stessa qualche decina di esaltati erano già al commissariato a riferire… ma FORSE NON È CHIARO CHE QUESTO IN UCRAINA NON È REATO!

Torniamo al soldato neonazi morto e al suo telefonino rivelatore di tutto questo. Non si tratta di “ragazzate”, di “a quell’età abbiam fatto tutti le nostre cazzate”, eccetera.

Qui siamo in presenza di una strategia deliberata del REGIME DI KIEV per
- FAR PASSARE TUTTO QUESTO COME "SENSO COMUNE" (vedasi primi inserti "libro e moschetto" su cui non torno)
- CONTROLLARE SOCIALMENTE una popolazione tramite il terrore seminato da queste squadracce, specialmente in tempo di guerra.
- FARE SELEZIONE E RECLUTAMENTO. Squadristi come quelli facenti capo ad AJDAR, AZOV, per dire i gruppi paramilitari più famosi, fino al BRODO DI COLTURA NAZIFASCISTA da cui le “giovani promesse” VENGONO RECLUTATE, che già alle superiori raccoglie gli elementi peggiori, i devianti, facendoli diventare egemoni (o dando loro tale illusione). Incoraggiando la loro volontà di potenza. Usandoli, in ultima analisi, OGGI AL FRONTE E NELLE RETROVIE per fare i lavori sporchi, come quello di sparare a chi volta le spalle al nemico o rastrellare civili.

Tutto questo come? La cascia nella loro testa è un misto di “vecchio” (simbologie nazifasciste) e nuovo (“fronte situazionista”, punk psichedelico, piuttosto che altri generi musicali riprodotti nel cartellone che richiamano a presunte “avanguardie”), di “tedesco” (nell’iconografia) e “ucraino” (nei riferimenti storici all’UPA), di revisionismo storico-culturale galoppante in qualsiasi settore del sapere, revisionismo che SFOCIA NEL SENSO COMUNE E CHE TENDE A DIVENTARE, AMBISCE A DIVENTARE SENSO COMUNE.

E IL BRODO DI COLTURA, A QUESTO LIVELLO, “SBRODOLA” LETTERALMENTE IN TUTTA L’EUROPA DELL’EST. A puro titolo esemplificativo, l’imbecille riportato qui sotto è Aleksandrs Kiršteins, DEPUTATO LETTONE, Lettonia Paese NATO e Paese UE. Cinguetta due giorni fa:
“Non esiste la nazione russa. La lingua russa nasce come dialetto, quando i mongolo-tatari provarono a parlare in ucraino”!
Nav jau tādas krievu tautas. Pati krievu valoda radās kā dialekts, kad mongoļi tatāri mēģināja runāt ukrainiski!
https://twitter.com/akirstei/status/1595538039845036048
et
https://t.me/ukr_leaks/4065

La morale è sempre quella… che siano mongoli-tatari, che siano moškany, sempre “razza inferiore” sono. E a parlare ora è un pubblico rappresentante della cosiddetta Europa “civile” e “civilizzata”. La stessa Europa che uno dei suoi massimi esponenti, un certo Borrell, ha recentemente definito “a garden” con intorno “the jungle” (hic sunt leones… a' borrello! non andiamo troppo lontano. Per inciso, la “Federica” da lui chiamata in causa è nientepopodimenoche la Mogherini...).
https://www.youtube.com/watch?v=-MncHLS51uM

I “demoni”, i besy (Бесы), come li avrebbe chiamati Dostoevskij, nella testa di un neonazi ucraino non sono molto dissimili dai demoni nella testa di un suo omologo italiano. La differenza è nel fatto che lì sono PARTE ORGANICA DI UNA PROPAGANDA DI REGIME ATTA A FOMENTARLI, per creare RECLUTE addestrate, essenzialmente e senza girarci troppo intorno, a “credere, obbedire e combattere”.

In otto anni di danni son riusciti a farne parecchi e a rovinare molti giovani. Come quel ragazzo morto e nel cui telefonino han trovato, come foto ricordo, gli scatti che immortalano le fasi della sua discesa agli inferi, fino a quando i demoni che gli rodevano il cervello si sono, alfine, materializzati. Prendendogli anche il corpo, oltre che l’anima.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Saturday, 26 November 2022 15:02
26/11 ore 14:30 aggiornamento

DAL FRONTE

Assolutamente situazione invariata nelle ultime 12 ore. Anche nel piccolo villaggio di NOVOSELOVSKOE, proseguono i combattimenti casa per casa.
https://t.me/boris_rozhin/71330

Il fronte EST si dimostra, con quasi duecento morti in un giorno, riportati nel bollettino del Ministero della difesa russo, lo schiacciasassi dove si infrangono settimanalmente, migliaia di vite inutilmente. Oltre a perdite di mezzi delle quali, sinceramente, mi interessa sempre meno, visto che non sono neppure più ucraini, ormai, ma leasing NATO.
https://t.me/mod_russia/22105

È di ieri, infatti, questo pezzo del NYT che ripete una solfa su cui insistono da mesi. Se da parte russa il fronte, salvo la parentesi dell’ingresso diretto della NATO che ha destabilizzato la situazione per un mese abbondante, è sempre stato uno schiacciasassi contro cui “demilitarizzare” il nemico, dall’altra parte è sempre stato un POZZO SENZA FONDO. E non solo perché buona parte delle armi vengono poi rivendute sul mercato nero, ma perché proprio si consumano a una velocità insostenibile. Il pezzo del NYT titola: “Artillery Is Breaking in Ukraine. It’s Becoming a Problem for the Pentagon. Ukrainian soldiers are firing thousands of shells daily, forcing the U.S. to replace gun barrels across the border in Poland.”
https://www.nytimes.com/2022/11/25/us/ukraine-artillery-breakdown.html
Qui la copia disponibile per i non abbonati:
https://www.japantimes.co.jp/news/2022/11/26/world/ukraine-us-pentagon-artillery-breaks/

Un terzo degli obici NATO sono già fuori uso, e cercano in qualche modo di portarli in Polonia a riparare. I proiettili sovietici da 152 mm stanno lasciando completamente il campo a quelli NATO da 155. Prosegue poi con minchiate, altrimenti difficilmente definibili, come la presunta richiesta da parte russa di proiettili… dalla Corea del Nord. Con le ditte russe che lavorano su tre turni sette giorni su sette! Naturalmente, tale notizia doveva “bilanciare”, all’occhio dell’americano medio, che pensa così che la Corea del Nord sia un immenso arsenale di proiettili da 152 mm, l’analogo buco nero che sta ingoiando le riserve da 155 mm del suo Paese. “Dai 2.000 ai 4.000 proiettili al giorno”, prosegue quindi il NYT. Un numero che oltre a farli finire in fretta, “sminchia”, anche qui termine tecnico, per attrito e surriscaldamento, il cannone degli obici. Che non solo perde in precisione, ma si rompe del tutto. Colpa del materiale in cui è costruito lo M777: titanio, leggero da muovere, ma più suscettibile a deformarsi per utilizzo intenso. UN GIOIELLINO INSERVIBILE. Il diavoletto cattivo, che ho sulla spalla sinistra, in questo momento mi sta suggerendo lo stesso per gli ULTRA COSTOSI F35. È già intervenuto l’angioletto buono (sulla spalla destra) a dirmi che non è vero, che non bisogna fare di tutte le erbe un fascio, che non è che perché dietro c’è la lobby delle armi allora le armi devono essere per forza delle ciofeche supertecnologiche e supercostose… ma non mi convince molto.

Sempre il diavoletto cattivo mi ha fatto notare un’altra cosa, da un discorso di ieri di Putin:

“Il compito chiave oggi è fare di tutto per SODDISFARE PIENAMENTE I BISOGNI DELLE NOSTRE FORZE ARMATE. E, anzi tutto, le parti e le divisioni operative nella zona della SVO”.
"Ключевая задача сегодня – сделать все, чтобы в полном объеме обеспечить потребности наших Вооруженных Сил. И прежде всего – частей и подразделений, задействованных в проведении СВО".
https://t.me/WarDonbass/88072

Diavoletto, diavoletto tentatore… “soddisfare pienamente i bisogni” (в полном объеме обеспечить потребности) è linguaggio da realsozialismus. E ha ragione: la legge economica fondamentale del socialismo (Основной экономический закон социализма) di questo parlava: associare in maniera armonica i bisogni crescenti della popolazione con una contemporanea crescita della produzione.
https://istmat.org/node/33643?ysclid=laxzt0iibd406449648
Il diavoletto tentatore però poi deve tornare subito coi piedi sul pianeta Terra… perché qui si parla di “soddisfare pienamente i bisogni”… dell’esercito.

Eppur, tuttavia, il fatto che il presidente della Federazione Russa usi un linguaggio che il suo stesso partito ritiene obsoleto per far passare il concetto, QUEL concetto, che i bisogni dell’esercito diventano la variabile indipendente (il che, di per sé, è un’ovvietà a prescindere dal modo di produzione… ma non con quel linguaggio), riporta a quanto scriveva Katasonov da me ripreso qualche giorno fa. Socializzare i mezzi di produzione, ricreare un Gosplan… non sono più bestemmie come lo potevano essere cinque anni fa. Questo, aldilà della cortina di ferro. Al di qua...

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 25 November 2022 18:20
25/11 ore 18:00 aggiornamento

ATTACCHI ALLE CASERME DEI “MERCENARI”

I “mercenari”, in gran parte truppe NATO sotto copertura, sono stati oggetto di un attacco missilistico stando al rapporto odierno del ministero della difesa russo. Il bilancio delle perdite è pesante.
- DUECENTO, tutti POLACCHI, presso VELIKIE CHUTORA (CHARKOV).
- OLTRE CENTO, questi invece di origine diversa e facenti parte della cosiddetta “Legione straniera”, FRA SEVERSK E SLAVJANSK.
Se si aggiungono a queste perdite quelle dirette sul campo di battaglia, altri duecento uomini, il bilancio di ieri è stato pesantissimo.
https://t.me/mod_russia/22073
E anche i rinforzi provenienti da CHERSON, a questo punto, finiscono già sotto attacco prima ancora di giungere nelle retrovie. Continuamente sotto tiro, anche l’efficacia della loro azione si indebolisce. Kramatorsk, per esempio, è stata attaccata anche oggi.
https://t.me/boris_rozhin/71256
Questo trasferimento di truppe, quindi, anziché rinforzare un’eventuale offensiva, rischia non solo di incidere poco sui rapporti di forza fra le parti, ma di impoverire complessivamente l’organico delle già martoriate forze armate ucraine, vero e proprio bersaglio mobile.

DAL FRONTE

A proposito, CHERSON SVUOTATA, basandosi sulla previsione che “i russi, che sono appena arretrati, non potranno mai attaccare subito…”
https://t.me/rybar/41479
non mi sembra proprio – a mio modesto parere – una mossa astuta. Un attacco in massa, anche coi ponti saltati, ma in massa, e quattro gatti dall’altra parte rimasti a tenere una linea lunga centinaia di km, non è un’ipotesi così peregrina. Vedremo.

Spostandoci più a est, nella regione di ZAPOROZH’E, la situazione è immutata. Proseguono i duelli di artiglieria, più che altro a copertura dell’avvicinamento di migliaia di uomini e mezzi NATO lungo la linea di fronte.
https://t.me/rybar/41472
In tutto questo, comunque, occorre considerare anche le condizioni meteo e, soprattutto, del terreno. L’immagine iconica della trincea, è sin troppo “asciutta”. Le strade sono ridotte a fango e poltiglia, i mezzi si muovono lentamente e si espongono al tiro dell’artiglieria, la quale però fa fatica a muoversi anch’essa, esponendosi così al fuoco di controbatteria. Tanta, tantissima spesa e poca, pochissima resa. E infatti stanno tutti, per il momento, nelle loro trincee ad aspettare che la temperatura scenda sotto lo zero e il terreno diventi un’immensa distesa ghiacciata, come i nostri nonni ben seppero a loro spese.

Andando invece sul fronte EST, è SOPRA SVATOVO che troviamo LO SVILUPPO PIU’ IMPORTANTE DI OGGI. I soldati russi sono entrati a NOVOSELOVSKOE, piccolo villaggio sulla strada che porta da SVATOVO su, verso nord-ovest, a KUPLJANSK (cartina qui)
https://t.me/boris_rozhin/71240
Questo paesino (immagine all’ingresso del paese MOLTO eloquente… https://t.me/boris_rozhin/71239) è STRATEGICAMENTE importante. Quando un mese fa le forze NATO cercavano di forzare e arrivare a SVATOVO, è qui che si appoggiavano per piazzare i loro pezzi e per partire. Già all’epoca che non pioveva, la strada era tutto un “drittone” fino a SVATOVO, senza bloccarsi nei campi. Oggi questa possibilità, anche ora che non sono completamente usciti dal paese e che i combattimenti sono in corso, non ce l’hanno più. Viceversa, perdendo NOVOSELOVSKOE, i RUOLI SI RIBALTEREBBERO. Sarebbero i russi a usarla come base logistica per proseguire sulla strada, anche in questo caso “sempre dritto e si arriva”, verso KUPLJANSK. Magari quest’inverno, quando la terra tornerà dura e le strade percorribili velocemente dai cingolati.

Il resto di quella linea di fronte è ben visibile nella carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/25/20221125092656-f44c7a6a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/25/20221125092644-6752f671.jpg
che mostra proprio l’iniziativa sulla parte nord della linea di fronte, in mano ai russi.

GIU’ LA MASCHERA: IL FONDATORE DI RYBAR RIVELA LA PROPRIA IDENTITA’

Si chiama MICHAIL SVINCHUK e oggi ha deciso di rivelarsi in diretta televisiva.
https://t.me/rybar/41487
Il suo collettivo comprende infiltrati sia nella Bankovaja che nelle FF.AA. ucraine. In questa intervista (qui completa)
https://www.youtube.com/watch?v=sB0aoHwTx68
parla del suo lavoro al Ministero della difesa russo, della redazione del canale, della composizione del suo gruppo e di varie questioni. Insomma, dopo averlo citato per nove mesi, sappiamo ora anche che faccia ha. Tutti insieme fanno un ottimo lavoro, sia per le infografika aggiornate, che per le informazioni e gli approfondimenti, compresi quelli che non pubblico su Africa, Asia, economia e altre questioni. Buon lavoro!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Friday, 25 November 2022 10:55
25/11 ore 08:00 aggiornamento

SVATOVO-KREMENNAJA

La sintesi di ieri di un voenkor è forse la migliore per descrivere la situazione attuale sul campo.
“Guerra di posizione, il 99% dei compiti li svolgono artiglieria e correttori di tiro più incursori. Allo stato attuale, i nostri ‘occhi’ e la nostra artiglieria operano da dieci e lode”.
Идут позиционные бои, 99 процентов работы выполняет артиллерия и корректировщики-разведчики. Сегодня наши «глаза» и арта сработали на оценку 5.
https://t.me/vysokygovorit/10057

In altre parole, L’ATTUALE GUERRA DI POSIZIONE NON E’ STATA, DA OLTRE UN MESE A QUESTA PARTE, FRUTTO DI DUE AZIONI SIMMETRICHE E OPPOSTE (tiri di artiglieria da entrambe le parti), MA ESCLUSIVAMENTE FRUTTO DELLA RAGGIUNTA CAPACITÀ, DA PARTE RUSSA, DI CONTENERE, FERMARE E RESPINGERE PER TEMPO ONDATE DI ATTACCHI DI INTENSITÀ SEMPRE MINORE FINO ALLE ATTUALI SCHERMAGLIE (in attesa che i geni della lampada NATO capiscano dove indirizzare la carne da cannone che si sta ammassando a CHARKOV).

Azione di contenimento sempre più efficace. Un altro voenkor sottolinea come FINALMENTE i colpi di artiglieria partano SUBITO, ai primi segni di allarme, e non quando è troppo tardi: segno di un miglioramento deciso in quello che è il tallone d’Achille della macchina bellica russa, ovvero il coordinamento fra fanteria e artiglieria.

A questo proposito, e sui tempi lunghi: la macchina bellica russa, a differenza di quella ucraina, invece di autodistruggersi si sta scrostando di inefficienze e carenze che si trascinano da trent’anni, se non di più. Lo scopo di questa azione, pertanto, appare sempre più chiaro che non è l’Ucraina in sé, ma le sfide dei prossimi vent’anni, visto che qualcuno pensa alla Russia con un solo imperativo: delenda est. Ecco allora che i PIANO non riguarda più soltanto l’attuale SVO, e ci tengo a sottolineare questo aspetto, la Federazione Russa non ha (ancora) dichiarato guerra a nessuno, quindi pur essendo guerra a tutti gli effetti per loro è SVO. Ipocrisia? Forse. Ma c’è dell’altro. Lo STATO DI GUERRA porta ad azioni che finora non ci sono state. Bombardamenti che finora non si sono verificati. Ponti che saltano non chirurgicamente, questo si questo no, ma tutti e a prescindere.

Sangue e morte fra i civili, ben più degli attuali. I tempi si allungano? Fa niente. A questo punto, non solo per un discorso umanitario, ma perché in questi nove mesi appena passati stiamo assistendo alla trasformazione di un esercito, quello russo, giorno per giorno sempre più adeguato ad affrontare quell’alzata di asticella che, da fine agosto, la NATO rompendo ogni indugio (e prudenza nello scoprire le carte) ha effettuato. Lettura naif della situazione? Proseguiamo brevemente.

LA POSTA IN GIOCO

Entriamo nel decimo mese di conflitto. E capire la posta in gioco è il compito che ormai impegna più o meno tutti quelli che non si accontentano delle veline di regime. Io mi sto sempre più convincendo, in buona compagnia peraltro, che tale posta in gioco si chiami Russia e non Ucraina. E non perché la Merkel, che teutonicamente misura tutto, a partire dalle parole, tuttavia in un’intervista di ieri allo Spiegel
https://www.spiegel.de/panorama/ein-jahr-mit-ex-kanzlerin-angela-merkel-das-gefuehl-war-ganz-klar-machtpolitisch-bist-du-durch-a-d9799382-909e-49c7-9255-a8aec106ce9c
COMPLETAMENTE IN CHIAVE ANTIPUTINIANA, si è lasciata scappare questo (lo recupero da altre fonti perché purtroppo, fra tante altre cose, mi manca anche l’abbonamento allo Spiegel… ):

“Gli Accordi di Minsk erano saltati. Nell’estate 2021, dopo l’incontro fra i presidenti BIDEN e PUTIN, volevo di nuovo creare un tavolo europeo di trattative con PUTIN, con noi, MACRON, CONSIGLIO D’EUROPA e basta.
„Das Abkommen von Minsk war ausgehöhlt. Im Sommer 2021, nachdem sich die Präsidenten Biden und Putin getroffen hatten, wollte ich mit Emmanuel Macron im EU-¬Rat noch mal ein eigenständiges europäisches Gesprächsformat mit Putin herstellen“

et

“Ma non avevo più forze per farlo, dal momento che tutti sapevano: “Questa tanto in autunno se ne va”
„Aber ich hatte nicht mehr die Kraft, mich durchzusetzen, weil ja alle wussten: Die ist im Herbst weg.“
https://www.ruhrnachrichten.de/ueberregionales/merkel-spricht-ueber-ukraine-politik-ich-hatte-nicht-mehr-die-kraft-mich-durchzusetzen-w667168-2000683705/
et
https://www.tagesschau.de/inland/innenpolitik/merkel-zu-ukraine-101.html

Angela! “Con quell’aria da eterna bambina”… “ma cosa mi dici mai?” (chiedo umilmente perdono sia al povero Bertoli che a topogigio). Angela, noi siam qui da nove mesi che parliamo di aggressione improvvisa, pugnalata-dietro-la-schiena, siamo pure riusciti a far passare russiastatoterrorista (tuttattaccato, come pièveloceachille…) e arrivi te, bella bella, a smontare tutto?

In effetti, lasciarsi scappare frasi del genere non è da lei. Specialmente prima, durante e dopo la recitazione all’intervistatore di mantra antirussi a catena come neanche nelle migliori quarant’ore. In un’intervista dove non dice una parola sul colpo di Stato in Ucraina, niente sull’allargamento della NATO a Est, ma parla solo di un Putin affamato di potere (Für Putin zählt nur Power...), si lascia scappare il fatto che GIÀ DALL’ESTATE SCORSA A NESSUNO, IN EUROPA, INTERESSAVANO PIU’ GLI ACCORDI DI MINSK! E CHE A NESSUNO È MAI INTERESSATO FARLI APPLICARE ALL’UCRAINA! CHE NON COMPARE MAI NELL’INTERVISTA COME SOGGETTO, MA SOLO COME OGGETTO!

Cari compagni, non c’è bisogno di Derrida o Barthes per destrutturare il linguaggio di Angela. Quando l’ex-cancelliere tedesco dice: “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015” (L’Ucraina è più difesa adesso che nel 2015), buon Dio, ANGELA, MA COME FAI A DIRLO IERI! Col 70% di elettricità che manca, con l’economia distrutta, con “un volgo disperso” che a confronti quello del Manzoni “che nome non ha” è il non plus ultra… MA VA BENE COSÌ!!!!!!! L’UCRAINA ORA E’ PIU’ DIFESA… E allora facciamoci delle domande. CHIEDIAMOCI SE MAI QUALCUNO, A PARTE I RUSSI CHE OGNI DUE PER TRE IN QUESTI OTTO ANNI CHIEDEVANO “E GLI ACCORDI DI MINSK? E GLI ACCORDI DI MINSK?” ABBIA MAI CREDUTO NEGLI ACCORDI DI MINSK, O FOSSERO SOLTANTO QUELLO CHE QUALCHE GIORNO FA SI E’ LASCIATO SCAPPARE ANCHE POROSHENKO, ovvero “UN DOCUMENTO SCRITTO CON MOLTO TALENTO” per guadagnare quattro o cinque anni???

Ecco allora il precipitare degli eventi. I primi segnali di preparazione della “soluzione azera” del conflitto nel Donbass. I messaggi, “razionali” e che sono arrivati tutti, che i russi avevano capito e che non gli stava bene per niente, la “linea rossa” (e ridaje) definita in modo molto esplicito a dicembre 2021, il menefreghismo assoluto di un regime che ormai aveva deciso, nel non dire la verità al suo popolo di quello che aveva intenzione di fare, DI ANDARE AVANTI “A OGNI COSTO”. E quel “a ogni costo”, ormai, oltre a vedersi sempre più, si vede bene chi lo vuole per davvero: gli unici che hanno l’interruttore ON/OFF del RESPIRATORE militare, politico, economico e sociale (gestione di milioni di migranti senza colpo ferire quando invece per situazioni analoghe, se non peggiori perché croniche, in Africa e in Asia, il colpo si ferisce eccome) per continuare o smettere il conflitto coi russi. A OGNI COSTO, FINO ALL’ULTIMO UCRAINO. Ma “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015”… lo scollamento fra mantra ripetuti ossessivamente e realtà dei fatti che va in senso opposto è evidente. Così come è evidente che, non essendo veri MANTRA, non hanno nessun influsso sul KARMA… che continua ad andare avanti per la sua strada…
Ecco allora che emerge la vera posta in gioco. Un Paese che si sdraia su due continenti, occupandone gran parte e dell’uno, e dell’altro. Un Paese che dopo la combo “Michele figlio di Sergio + Boris l’ubriacone” era lì lì per essere smembrato in tanti piccoli stati e staterelli, che del resto lo statuto federativo russo, in ossequio a un principio di autodeterminazione dei popoli, in linea di principio prevedeva sin dai tempi dell’URSS. E, nel caso dell’URSS, la “sojuz respublik svobodnych” non era solo l’incipit dell’inno. L’unione di repubbliche libere lo è stato anche nei fatti, altrimenti lo SCIOGLIMENTO non ci sarebbe stato. E neppure l’adesione di buona parte non solo dell’ex Varsavia, ma anche delle ex-repubbliche sovietiche europee, alla NATO. Allo stesso modo, la RSFSR (Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa) prima, e la Federazione Russa poi, di fatto, nascono su questo impianto “fragile”, fatto un po’ di “oblast’” e un po’ di “respublika”: FRAGILE, ovviamente, per chi lo vuole frantumare, DISINTEGRARE, per l’appunto.
Crisi cecena, ma non solo. Un Paese sul lastrico è solo una grande torta da dividere, fra imperialisti d’Oriente e d’Occidente. E i prodromi di questa SPARTIZIONE alla fine degli anni Novanta c’erano già, per quanto riguarda gli imperialisti d’Occidente, e prima di questo conflitto si erano iniziati a vedere anche a Oriente. Il disboscamento della Siberia, il depauperamento di un territorio ridotto a vittima di “capitalismo da rapina” in un regime di “economia della dipendenza - materie prime vs capitali” era denunciato a gran voce.

FETTE DI TORTA che già sappiamo, e FETTE DI TORTA di cui noi comuni mortali sappiamo POCO O NULLA. L’ARTICO ESTRAE ATTUALMENTE IL 10% DEL PETROLIO MONDIALE E IL 25% DEL GAS MONDIALE. L’80% DI TUTTO QUESTO SI TROVA IN RUSSIA. PIU’ NICKEL, RAME, CARBONE, ORO, URANIO, TUNGSTENO E DIAMANTI (https://arctic.ru/resources/). La cartina in questo articolo
https://arctic.ru/images/33/85/338541.png
peraltro è molto esplicita. E l’elenco dei metalli non include quelli rari… A puro titolo esemplificativo, il 25% dei diamanti estratti NEL MONDO proviene dalla Jakutia. E se diventasse una dependance di Washington? O di Istanbul? O di Berlino? O di Pechino? O di Tokyo?

Tornando al “colpaccio”, era quasi riuscito con la combo Michele-figlio-di-sergio e Boris-l’ubriacone. Poi è arrivato un ex-ghebista che alla sua maniera ha cominciato a mettere dei paletti. Prima pochissimi, quasi da sembrare un contentino per avere tutto il resto. Poi un po’ di più. Poi ancora di più, poi sempre di più. Ne sarebbe bastato uno come michele-figlio-di-sergio, neanche un mariomonti con piantillo-fornero, un enricoletta innocuo, lì, buonobuono… niente. La storia è andata diversamente. Per chi la interpreta materialisticamente, i rapporti di forza fra i vari gruppi di potere creati in settant’anni di URSS, fra cui il blocco fra industria energetica statale, industria della difesa statale, cantieristica statale, esercito, e una minoritaria, ma non per questo trascurabile quota di borghesia nazionale (e non compradora), aveva resistito all’onda d’urto del capitalismo occidentale alla conquista della torta russa. E le uova nel paniere, una a una, si sono rotte tutte.

Nel frattempo, questo blocco si è saldato VIA VIA E SEMPRE PIU’ a un altro blocco: quello del CAPITALISMO MONOPOLISTICO DI STATO CINESE. Come si dice nelle unioni d’interesse, “si sono trovati”: lui il braccio, lei la mente, lui i soldi, lei la presenza, lui le risorse prime, lei i prodotti finiti. Nessuno che chiede niente a nessuno. Come con Erdogan, del resto. Ma con la differenza che Xi non è nello stesso blocco militare che spinge verso la tua disintegrazione.

Sta lì, il buon Xi, e fa affari. “Poi se mi regali la Siberia pezzo a pezzo, se mi ci fai emigrare qualche centinaio di migliaio dei miei, non mi oppongo…” Ma di certo non mi metto a giocare con ceceni, daghestani, azeri, armeni per mettertelo in quel posto, anzi! Stigmatizzo, stigmatizzo e ancora stigmatizzo.
E intanto il blocco “eurasiatico” così configurato si consolida, e come i magneti attrae, attrae, attrae… stati e staterelli, forza CENTRIPETA e NON PIU’ CENTRIFUGA. ANZI!

E LA TERRA COMINCIA A MANCARE SOTTO I PIEDI, AI PADRONI NATO… SI IMPONE UN CAMBIO DI STRATEGIA! Fra i cinesi che si portano a casa nei saldi di fine stagione il Pireo e i russi che rimettono in piedi la Siria. Come rendergli la pariglia? Con qualche scaramuccia sul confine ucraino? NO. L’UNICO MODO DI FERMARE QUESTA SPIRALE PERICOLOSISSIMA, DESTABILIZZANTE E NON SOLO POTENZIALMENTE, MA NELLA REALTA’ DEI FATTI, E’ COLPIRE L’ANELLO DEBOLE DELLA CATENA. Schema neanche tanto difficile da definire:
- DNR+LNR (SOLUZIONE AZERA)
- QUINDI PUNTARE DRITTI ALLA CRIMEA
- MALCONTENTO + MILITARI
- GOLPE, PARDON, “MAIDAN” A MOSCA
- CINA COSTRETTA A PRENDERE ATTO DEI NUOVI “REALIJA” E “PATTEGGIARE”
- DA UNA SITUAZIONE DI DEBOLEZZA, E ISOLAMENTO CRESCENTI (con magari in prospettiva, troppa grazia sant’antonio e per i più megalomani fra gli atlantici, smembramento anche del Paese di mezzo…).

Invece, in dieci mesi di conflitto, l’unica isolata è sempre più la POLITICA INTRANSIGENTE TARGATA NATO. E non sto parlando dell’esito delle votazioni ONU dove la maggioranza degli staterelli vota a favore delle mozioni NATO. Anche se qui crescono le astensioni. Ma di computi DEMOGRAFICI. Visto che in democrazia il mio voto vale come quello di un cinese o di un indiano. E qui il quadro si ribalta. E il BRICS ha cominciato a fare CAMPAGNA ACQUISTI. E anche i Sauditi, toccati NEL portafoglio, piuttosto che i Turchi, toccati DAL portafoglio, COMINCIANO A SENTIRSI UN PO’ TROPPO “BATTITORI LIBERI”, PER I GUSTI EGEMONICI ATLANTICI…

E l’Ucraina? In tutto questo? Materiale da consumo per i padroni NATO. Da barattare o portare a esaurimento. Ma “Ukraine jetzt wehrhafter als noch 2015”… Angela, Angela! SICURAMENTE, TORNANDO AL TITOLO, NON E' QUESTA LA POSTA IN GIOCO, MA E' BEN PIU' ALTA.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 24 November 2022 19:27
24/11 ore 19:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Quella di MAR’INKA si conferma, insieme a quella di Artemovsk, la linea di fronte più calda. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124131210-423f853e.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124131630-f1943fb1.jpg
Si segnalano progressione all’interno della città, arrivo di rinforzi ucraini da CHERSON ma in formazioni rimaneggiate e bisognose di ulteriori raggruppamenti e consolidamenti, in vista comunque di possibili contrattacchi, tenuta sostanziale sulla restante parte della linea di fronte.
https://t.me/rybar/41452

Passando quindi sulla linea di fronte di ARTEMOVSK, cartina di RYBAR qui
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124122407-a3040f6e.jpg
E con legenda in italiano qui
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/24/20221124122406-9091a27e.jpg
Notiamo che la città ormai è divenuta essa stessa linea di fronte. Il sud-est è in mano russa, così come, poco più a sud, OPYTNOE è stata teatro di un fallito contrattacco ucraino con gravi perdite. Ponti e strade cittadine sono minati, occorre muoversi con estrema cautela. E, anche qui, sminare sotto il tiro dei cecchini non è proprio la cosa più bella del mondo. Quindi doppia cautela nella progressione. Interessante quanto sta accadendo a SUD di questa linea di fronte. In sostanza, le truppe russe da MAJORSK si stanno spostando verso nord, ovvero KURDJUMOVKA. Attenzione: la mossa è tesa con ogni evidenza ad accerchiare la linea di difesa allestita per proteggere ARTEMOVSK da SUD. Se salta quella linea, in assenza di altre linee difensive immediatamente a ridosso su cui assestarsi, non solo la città è assediata, ma TORECK, KOSTANTINOVKA e CHASOV JAR si troverebbero immediatamente sulla linea di fronte. Salterebbero molti degli equilibri di questi mesi, in poche parole.
https://t.me/rybar/41454

Situazione invariata, invece, sulla linea SVATOVO-KREMENNAJA poco più a nord. Con ogni probabilità, le ff.aa. ucraine stanno aspettando l’arrivo di rinforzi ingenti da CHERSON:
https://t.me/rybar/41457

LE VIE DELLA GUERRA

I rinforzi, coi treni fermi, non arrivano. Questo è l’effetto degli attacchi di ieri. Ripristinare la catena di approvvigionamento richiederà tempo, molto tempo per poter funzionare a pieno regime come richiesto nel caso di un’offensiva su ampia scala. Offensiva che per il momento è compromessa, salvo colpi di testa improvvisi di Kiev, e il tempo gioca in favore dei russi.
https://dnr-news.ru/society/2022/11/24/167952.html

A proposito di “colpi di testa”, il canale telegram ZeRada in una lunga riflessione parla di una “razionalità violata come causa della guerra” (Нарушенная рациональность как причина войны).
https://t.me/ZeRada1/11091
et
https://t.me/ZeRada1/11111
Dove elenca tutta una serie di passaggi in questi nove mesi dove Putin, secondo loro, si sarebbe aspettato una reazione razionale da parte ucraina, europea e statunitense, per chiudere la questione con un accordo negoziale, e invece la sua azione ha provocato una reazione diametralmente opposta. Irrazionale, suicida.
In realtà la guerra è, per definizione, irrazionale. Nei libri di scuola delle elementari, parlando delle guerre fra UR e URUK (siamo arrivati ai Sumeri), faccio il disegnino a mia figlia di UR (una pallina), con dentro le casette, dall’altra parte del foglio metto URUK (altra pallina con le casette). E poi comincio a disegnare, a raggera, i campi. Di UR e di URUK. Aumentano le casette, aumentano i campi. Alla fine il limitare dei campi di UR cozza con quello dei campi di URUK. Domanda: “Cosa succede adesso?” Mia figlia, nove anni: “il re di UR va dal re di URUK e trovano un accordo”… c’è più razionalità in una bambina di nove anni che nei capi del mondo.

Vi risparmio, quindi, il pezzo di ZeRada sui presunti “errori” di valutazione. Davvero, con otto anni di pompaggio nazionalistico nei cervelli di milioni di persone, pensano che la dirigenza russa avesse pensato (a sua volta…) che il popolo ucraino, senza acqua e senza luce, avrebbe individuato nel regime nazifascista di Kiev i responsabili delle sue disgrazie e li avrebbe giù. Con un solo colpo di scopa. Troppi giri di pensieri altrui, troppi giri di periodi ipotetici, a quest’ora soprattutto, li lascio volentieri continuare…

Legitimnyj però fa un’osservazione a mio avviso corretta, su queste elucubrazioni. Aggiunge che se il regime di Kiev DOVESSE allentare, in questo momento, la tensione, la situazione fra la popolazione POTREBBE REALISTICAMENTE SCAPPARGLI DI MANO.
https://t.me/legitimniy/14174
Sono d’accordo perché a certe cose ci si pensa quando ci si può pensare. Quando si può andare alle radici di quella “tensione”, analizzarla, trovare il responsabile, cominciare a fare a ritroso il percorso che li ha portati a quello sfracello mettendo dei SE e dei MA. Allora si, che si creerebbe un’opposizione non più sotterranea. Allora si, che il pericolo di sollevazioni popolari diverrebbe concreto. Allora si, che il regime attuale traballerebbe. L’anno prossimo, dicono, ci dovrebbero essere anche le elezioni. E arrivarci con un piede già nella fossa, per Zelenskij e soci, è al momento lo scenario peggiore che vedono nei loro incubi notturni. Quindi, giusto farli provare al loro popolo, gli incubi, per porsi idealmente alla sua “guida” (sic!) e alla sua “difesa”. Finché gli riesce, faranno così. E alzeranno sempre di più la posta in gioco.

Ecco allora che la distruzione delle infrastrutture logistiche, dei magazzini e dei centri di raggruppamento delle forze armate ucraine di questi giorni, ivi inclusi gli attacchi alla rete elettrica, impediscono il realizzarsi di questo scenario. Congelano l’iniziativa del regime di KIEV e dei suoi padroni atlantici in uno stallo che ALLENTA la tensione MILITARE e AUMENTA quella SOCIOECONOMICA. Perché a un ucraino dell’OVEST, per esempio, potrebbe cominciare a non fregargliene più di tanto di Sebastopoli, Doneck e Lugansk. Per esempio. E dover fare la coda per l’acqua perché il presidente si è incaponito a non voler trattare su questo, come sul resto, potrebbe rivelarsi tutt’altro che favorevole al regime di KIEV. Quanto meno, PONE IL REGIME DI KIEV NELLA NECESSITA’ di dover RENDERE SPIEGAZIONI a chi ne chiede. Senza cavarsela col mantra (rivolto ai russi e pronunciato nei sui deliranti discorsi serali): “Senza acqua o senza di voi? Senza di voi. Senza luce o senza di voi? Senza di voi. Senza gas o senza di voi? Senza di voi.” “Ma vai al diavolo!” A quel punto uno potrebbe pensare, mentre è ancora lì che fa la coda per l’acqua. “E’ secoli che viviamo CON loro, e possiamo andare avanti altri secoli. Anche se ci stanno sulle palle”… che non è una precondizione per muovere guerra a qualcuno. Altrimenti saremmo perennemente in guerra con mezza europa, e non solo alla finale degli europei di calcio…

In altre parole, l’ostinazione, come via della guerra, paga solo in presenza del binomio “vita/morte”. Per un trasformatore saltato, è un boomerang. Ma qui UR e URUK e le loro questioni liminari non c’entrano. Il regime di KIEV è ormai invischiato in qualcosa più grande di lui. Quel qualcosa che muove i fili da RAMSTEIN. Sede ormai di un BLOCCO POLITICO-MILITARE vero e proprio in chiave antirussa. Un blocco dove il regime di KIEV è presente, SENZA DOVER CHIEDERE L’AMMISSIONE AD ALCUNCHE’. Un blocco che rende anche il contenitore “NATO” un formato a questo punto superfluo, visto che include anche altre realtà NON NATO, tutte accomunate dalla piena ostilità alla Federazione russa.
https://www.stoletie.ru/tekuschiiy_moment/dorogi_vojny_983.htm
E QUESTO BLOCCO NON HA ALCUNA INTENZIONE DI SMETTERLA. ANZI. ANDRA’ AVANTI “FINO ALL’ULTIMO UCRAINO”.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 24 November 2022 12:53
24/11 ore 12:30 aggiornamento

PROCURA MILITARE UCRAINA CONTRO… I SOLDATI RUSSI MORTI PRIGIONIERI

Cito la fonte e unicamente a titolo di cronaca, per una tracciabilità, perché per quanto assurdo e irreale sia, non è invenzione.
https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/16398651
Si tratta della procura militare del regime fantoccio di KIEV, che ha aperto un’inchiesta CONTRO i prigionieri di guerra russi morti sparati in testa faccia a terra… perché colpevoli di aver tentato resistenza SIMULANDO la resa. “I soldati russi, imitando una resa ai soldati delle ff.aa. ucraine, hanno aperto il fuoco contro i difensori ucraini. Tali azioni sono proibite dal diritto umanitario internazionale”
"Российские военные, имитируя сдачу в плен к военнослужащим ВСУ, открыли огонь по украинским защитникам. Такие деяния запрещаются международным гуманитарным правом".

Di fatto, attaccandosi all’ultimo uscito che pare avesse opposto resistenza, il cavillo sarebbe quello e, anzi, i nazifascisti avrebbero fatto il loro dovere di soldati. Resta il fatto, che smonta tutta questa ricostruzione, e che il drone ha implacabilmente registrato, che i corpi senza vita dei soldati russi CHE ERANO GIA’ STATI MESSI IN GINOCCHIO E FACCIA A TERRA sono uno a fianco all’altro, con la nuca spappolata e in un lago di sangue. Se tento una resistenza qualsiasi, ma anche solo la fuga, mi spari ovunque, ma non nel punto dove, dopo essermi inginocchiato e col capo chino, hai puntato il tuo fucile per il colpo a bruciapelo. E non solo me, ma tutti i miei compagni in fila a fianco a me. Chiunque, in U-ccidente, lo ha riconosciuto. Resterebbe poi da fare luce… da vedere le circostanze… tutto quello che vogliamo. Ma PRIMO, questo dato è innegabile. SECONDO, a diffondere il video non sono state le vittime, ma i criminali stessi VANTANDOSI di quanto compiuto. Un produttore video propaganda ucraina, avrebbe montato la scena diversamente, tagliato immagini e, qualora INSERVIBILE a fini vittimistici, avrebbe semplicemente cestinato il video. Per quanto assurdo, tuttavia, questo è accaduto in quel di KIEV: è stato preso un video costruito e diffuso per fini umilianti COME PROVA IN UN PROCESSO MILITARE DOVE A ESSERE LA PARTE OFFESA SONO I CRIMINALI STESSI. Ma a Bruxelles, all’Aja, nella culla del “diritto”, evidentemente, va bene così… visto che l’unica a reagire è stata la Zacharova.
https://rg.ru/2022/11/23/zaharova-schitaet-prestupnymi-obvineniia-genprokuratury-ukrainy-protiv-rossijskih-plennyh.html

NEW YORK TIMES AGENTE DI PUTIN!

Salutiamo l’ingresso del NYT fra gli iscritti alla lista di proscrizione dei filoputiniani, dopo l’articolo di oggi che titola:
“A U.S.-Made Missile Went Astray in Ukraine, Injuring Civilians”
https://www.nytimes.com/2022/11/24/world/europe/ukraine-american-missile.html
Confermando quello che ci dicevamo ieri notte, ovvero che la contraerea NATO sta facendo danni “collaterali” (ma loro sono abituati al termine…)
1. Perché collocata fra abitazioni
2. Perché probabilmente i disturbi, anche da terra, sono tanti e tali che la traiettoria va fuori controllo e cadono dove cadono
Questa la versione per quelli che come me non hanno l’abbonamento al nuovo giornale del Cremlino
https://english.almayadeen.net/news/politics/friendly-fire-us-missile-goes-astray-in-ukraine-injures-civi
Di fatto, dopo i fatti di Polonia, la verità emerge anche retroattiva (il NYT si riferisce a un fatto di fine settembre, 26/09 ore 18:00 a KRAMATORSK, per la precisione). Resta da capire il QUI PRODEST, all’interno delle contraddizioni e dei conflitti fra democratici e repubblicani, di una posizione del genere, inaccettabile, “indecorosa”, solo qualche mese fa. Ma saranno anche fatti loro…

IN TRINCEA

Foto iconica. “Bez kommentariev”, senza commento:
https://t.me/boris_rozhin/71154

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 24 November 2022 08:38
24/11 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Comincia a emergere una doppia tendenza. Da parte russa, prosegue con successo l’azione lungo un’unica direttrice. Quella che ci siam detti ieri, sopra e sotto DONECK. Ad ARTEMOVSK si conferma il ritmo sempre più frenetico di rotazioni ucraine, a causa delle enormi perdite subite. Gli ospedali limitrofi sono al collasso:
https://t.me/WarDonbass/87816

Da parte ucraina, si conferma una grande concentrazione di truppe non solo a Zaporož’e, ma anche a Charkov, in previsione di una “grande offensiva” – a questo punto resta sempre valida la doppia opzione BELGOROD o SVATOVO-KREMENNAJA
https://t.me/WarDonbass/87821
(quest’ultima si vocifera pretesa attuarsi nei prossimi 5-7 giorni) – chiesta sempre più a gran voce dal regime al comando delle forze armate, su commissione diretta dei padroni che non san più come giustificare in U-ccidente ai propri elettori lo scempio in corso.

In tale senso, la carta ipocrita dello sponsor del terrorismo fa abbastanza acqua: basti vedere
- che la Turchia, in questo momento, sta facendo lo stesso in Siria contro i curdi (quelli “buoni” appoggiati dagli americani, sopra Deir-Ez-Zor, colpendo i pozzi petroliferi da loro controllati e che servono loro per finanziarsi… anche qui, giacimenti siriani rubati dai curdi che son scesi apposta da nord su ordine degli americani per conquistarli, se li sono tenuti, e li usano tranquillamente traendone profitti… ma se a prenderlo in quel posto è Assad allora va bene tutto…)
- che proprio mentre il patàca sproloquiava nel Palazzo di Vetro, le sue sue forze armate sottoponevano Doneck all’ennesimo, massiccio, bombardamento. E non a trasformatori, ma a case.
https://t.me/ukraina_ru/118245

Al patàca, quindi, ci credono sempre in meno. A partire dagli stessi ucraini. È di oggi la notizia della

FORMAZIONE DEL PRIMO BATTAGLIONE DI EX-PRIGIONIERI UCRAINI

E questo fa riflettere molto. Edin narod, unico popolo, nelle parole e nei fatti. Mentre infatti, non solo nessuno alza un dito contro i crimini di guerra contro i prigionieri russi già commessi e accertati, ma continua a diffondere filmati simili, come questo
https://t.me/vityzeva/73855
e nessuno continua a dire nulla, segno del COMPIACIMENTO nel diffondere il messaggio di una PUNIZIONE ESEMPLARE alla razza inferiore, i russi, da cui gli “slavi buoni”, cani da guardia degli “ariani” europei sin dai tempi dell’UPA di Bandera, si sono distaccati ricevendo in cambio il tanto agognato osso,
nella DNR è stato chiesto ai prigionieri di guerra ucraini se avessero voluto combattere fra le loro file. E un battaglione è stato formato. Sono segnali forti. E non solo propagandistici. Oggi a Mar’inka, domani a Kiev. Parafrasando qualcuno oggi caduto ignobilmente nell’oblio.
https://t.me/epoddubny/13814

Aggiornamenti a seguire.
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Palak
Thursday, 24 November 2022 00:59
Che insopportabile e patologico spreco di tempo e sinapsi.

Che inverecondo, cieco e dekirante filo-putinismo.

Che palate di sterco.
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Paolo Selmi
Thursday, 24 November 2022 10:38
Lo sterco, caro anonimo, lo spalo da quarantotto anni, in stalle, pollai e conigliere. Non ho problemi a spalarlo anche in altre sedi. Fa bene ai polmoni, dicevano i miei vecchi, e alla terra. Poi capisco che chi le mani non se le è mai sporcate si scandalizzi, dello sterco. Mi spiace.
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Paolo Selmi
Wednesday, 23 November 2022 23:09
23/11 ore 23:00 aggiornamento

CORTI CIRCUITI

In CORTO CIRCUITO non è finita solo la rete energetica nazionale, peraltro ripristinata parzialmente, mentre scrivo, solo a L’VOV e nelle regioni dell’OVEST grazie all’energia proveniente dalla Romania e dalla Polonia.
https://t.me/legitimniy/14166

In CORTO CIRCUITO è finita la propaganda del regime di KIEV, secondo cui sono caduti 67 missili o 70 a seconda che a dirlo è Zelenskij o lo Stato maggiore delle ff.aa.
https://t.me/vityzeva/73824
Ma questo è il meno, perché dei 70 caduti, il secondo sostiene di di averne abbattuti 51, più 5 droni.
Quindi, un popolo intero oggi è al buio per scelta propria, o “interruzioni programmate”, non perché i missili han raggiunto i loro obbiettivi.
https://t.me/boris_rozhin/71078
Propaganda a finire in corto circuito anche per i continui annunci, PRIMA di questi bombardamenti, che ormai i russi “han finito le cartucce”.
https://t.me/ukraina_ru/118177

In CORTO CIRCUITO è finita la contraerea NATO. Ribadisco, non ucraina, ma NATO. I NASAMS piazzati nella capitale sono finiti contro una casa distruggendola. E sono stati gli ucraini stessi, ormai esasperati delle menzogne di regime, a differenza dei cinegiornali luce nostrani, a diffondere le immagini dei resti di tali missili sui loro canali e a “tracciarli” lungo la loro superficie. Immagini qui:
https://t.me/WarDonbass/87788
e qui
https://t.me/SergeyKolyasnikov/44429

Ma è la foto stessa della casa distrutta, ora che le fiamme si sono estinte, a parlare da sola:
https://t.me/ukraina_ru/118166
Un missile contro la casa l’avrebbe letteralmente accartocciata e sparso macerie ovunque. A terra è rimasta solo la schiuma degli estintori. E le lamiere deformate delle macchine che han preso fuoco. Ma nessun mucchio di macerie, nessun cratere. L’esplosione allora è avvenuta in aria, a distanza ravvicinata. Da un criminale che ha aperto il fuoco contro un missile che passava lì vicino, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo se l’avesse colpito. È già successo, nel corso di questa guerra, e succederà ancora, finché le postazioni di contraerea le terranno a ridosso delle abitazioni.

Biden ha detto che nel pacchetto di 400 milioni di dollari di aiuti ci sarà spazio per la contraerea.
https://t.me/epoddubny/13801
Visti i risultati, forse non è il caso…

In CORTO CIRCUITO è finita la catena logistica che da OVEST porta a EST uomini e mezzi. Questo è l’obbiettivo principale di questi attacchi. Attacchi condotti furbescamente, distruggendo gli snodi principali di distribuzione della corrente elettrica, oltre che mettendo fuori uso le centrali termo e idroelettriche, attendendo i lavori di ripristino, prendendo nota degli stessi e quindi ricolpendo gli stessi obbiettivi una volta ripristinati, più altri. Risultato, da un mese e mezzo a questa parte, l’offensiva su larga scala è stata resa impossibile, i collegamenti fra prime linee e retrovie sono risultati carenti e inefficaci, enormi sono state le perdite fra le fila ucraine che, nonostante il buonsenso avesse suggerito tutt’altro, sono state mandate comunque ed inutilmente al massacro.

In CORTO CIRCUITO è quindi finita la STRATEGIA NATO di cui parlavamo in pausa pranzo. Una strategia che volgeva a PRENDERE NUOVAMENTE L’INIZIATIVA, con un’OFFENSIVA SU VASTA SCALA tale da dare il colpo di grazia al traballante orso cattivo, così come lo vedevano gli strateghi dopo il ripiegamento di CHERSON: verso Melitopol’, o verso Lisičansk o, perché no, direttamente nella tana storica del lupo, a nord verso Belgorod. Se non un colpo di grazia, un colpaccio sicuramente. Per questo alcuni ipotizzavano un attacco russo prima del loro, un’offensiva su vasta scala, una quasi replica di febbraio. Così facendo, tengono in scacco le truppe, visto che per fermare i treni elettrici non serve tirare giù un ponte. Basta staccare la corrente (e le motrici diesel, pur presenti sono comunque in quantità limitata).
https://t.me/ukraina_ru/118177

Resta infine il problema della popolazione. E qui a finire in CORTO CIRCUITO è un regime, che di tale popolazione si dichiara rappresentante legittimo e che, di fatto, pur di continuare a fare la guerra ai russi farebbe a meno di tale stessa popolazione, evacuandola in Europa. Ma può farlo? Proviamo a entrare nella testa (vuota) di questi personaggi. Evacuare Kiev? Non scherziamo. La regaleremmo ai russi, sicuramente più a loro agio nel conquistare una città disabitata che nel prendere una capitale popolosa. Gli europei, poi, sono propensi ad accogliere una nuova ondata di milioni di profughi? Non penso. Eppure, i tuoi cittadini, quelli che per mesi hanno sopportato i tuoi “Slava Ukraine” come risposta nazionalistica, quindi farlocca, ai loro problemi, ora lo sopportano sempre meno. E alla fine, quando monta il malcontento, le teste cominciano a saltare. Basta veramente poco… resta allora come unica ipotesi quella dello sgombero forzato, che è impossibile per altri motivi. E il corto circuito continua, nel tuo cervello e in quello dei tuoi consiglieri, che non sanno più che pesci pigliare. Mentre i PADRONI si innervosiscono, perché le cose non vanno come da loro atteso.

In CORTO CIRCUITO, infine, è finito un U-ccidente insieme ai suoi doppi standard. Sono passati esattamente 7 anni da quando, fra il 20 e il 23 novembre 2015, tutte le centrali elettriche di CRIMEA furono messe fuori uso dagli ucraini. Distrutte. TUTTO QUEL DICEMBRE LA CRIMEA RESTÒ SENZA CORRENTE.
https://t.me/boris_rozhin/71080
E quei bastardi, allora come ieri con una signora e suo figlio a CHERSON, calcavano la mano. Celebravano. Umiliavano. “La vedi la Crimea? Tu non la vedi… ma c’è”, mostrando la cartina satellitare dell’Europa illuminata, tutta, tranne la penisola di Crimea.
https://t.me/boris_rozhin/71081?single
E ancora: Malevich, “Crimea di sera”
https://t.me/boris_rozhin/71082?single
e altre amenità del genere. L’Europarlamento, allora, non disse una parola. E, si badi, allora era pura RITORSIONE, non c’era alcun significato militare, visto che la Russia non era parte in causa nel conflitto fra Donbass e regime di Kiev, ma si era posta unicamente come garante. Ma Strasburgo, Bruxelles neppure allora dissero una parola. Minsk era solo la capitale della Bielorussia, per il resto lettera morta. Così come lo sarebbe stata ancora per altri otto anni. Giusto il tempo, a detta dello stesso Poroshenko, per riprendere forze e, aggiungo io, ripartire con l’autodistruzione del proprio popolo e della propria terra.

MAR’INKA

A MAR’INKA prosegue la lenta avanzata, casa per casa, dei russi. Strade e abitazioni sono minate, il lavoro degli sminatori è minacciato dai cecchini appostati non sul tetto di fronte, ma a 1 km di distanza. Nessuno li vede finché il malcapitato cade a terra. Difficile anche stanarli coi droni, che in un km fanno in tempo a essere individuati a loro volta e abbattuti. Per questo, i russi andranno avanti ancora più lentamente.
https://t.me/voenkorKotenok/42973


Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 23 November 2022 12:52
23/11 ore 12:30 aggiornamento.

DAL FRONTE


I due punti caldi su cui i russi stanno martellando, e su cui abbiamo ragionato stamattina, ovvero MAR’INKA e ARTEMOVSK, si stanno rivelando per davvero i punti cruciali di una POTENZIALE DESTABILIZZAZIONE DELLA LINEA DI FRONTE lungo quella direttrice.

A MAR’INKA il risultato maggiore. LIBERATO IL QUARTIERE DELLA SCUOLA N° 2
Cartina qui:
https://t.me/boris_rozhin/71029
La cosa più inquietante è che USANO ANCORA I CIVILI COME SCUDI UMANI! Questo il filmato
https://t.me/razvedkavperedZ/354
e qui disponibile per chi non è iscritto come me a telegram:
https://ok.ru/video/4029932243585
OTTO MESI, in quelli scantinati, a fare da scudi umani ai soldati ucraini! Anche per questo non possono sganciare due bombe e chiuderla lì. E la liberazione prosegue, letteralmente, edificio per edificio. Torniamo indietro a Mariupol’ e a quello che ci dicevamo allora. Ma da allora a oggi son passati otto mesi. E questi civili non solo non sono stati evacuati, ma gli è stato intimato di restare sotto a fare da ostaggi. Evidentemente, in U-ccidente questo non fa notizia. Come tante altre cose.
Tornando alla liberazione di questa martoriata città, siamo ormai a 2/3
https://t.me/epoddubny/13787
Vedremo gli sviluppi.

Stesso discorso nei dintorni di ARTEMOVSK. Questo voenkor riporta di TRUPPE UCRAINE COSTRETTE A RUOTARE da linea di fronte a retrovia SOLO DOPO POCHE SETTIMANE, ben prima della scadenza prefissata. Questo, a causa delle gravi perdite subite.
https://t.me/epoddubny/13783

Sempre in aggiunta a quanto ci si diceva stamane, ANCHE IL DISCORSO “CAMPAGNA INVERNALE” potrebbe riprendere vigore. Per esempio, PER PREVENIRE UN’ANALOGA CAMPAGNA INVERNALE DELLE FF.AA. UCRAINE, TESA MAGARI A RAGGIUNGERE MELITOPOL’.
E’ QUI, INFATTI, nella regione di ZAPOROZH’E, che si sta continuando a concentrare il grosso delle truppe. In vista di un attacco che potrebbe partire, direzione SUD.
https://t.me/rybar/41405
I russi colpiscono con artiglieria pesante e missili le postazioni dove si stanno raccogliendo le forze, oltre che partire di notte con incursioni e imboscate che lasciano sul terreno forze rilevanti da parte ucraina (31 morti solo ieri notte in questo modo). Ma non è così che si fermano 50.000 persone, per esempio, a cui è stato dato il segnale d’attacco.

Si potrebbe fare a questo punto BATTENDOLI SUL TEMPO, come è stato a febbraio. Per questo Rozhin ragiona sul fatto che questa “pausa operativa non sia destinata a durare a lungo” (Оперативная пауза долго не продлится)
https://t.me/voenkorKotenok/42947
Anche perché vedere le truppe ucraine sul Mare d’Azov comporterebbe davvero una complicazione enorme dal punto di vista operativo: via di terra per la Crimea tagliata, tagliati gli approvvigionamenti, eccetera. Quindi, se fosse necessario, in virtù anche di queste considerazioni, i russi potrebbero anticipare la campagna all’inverno, ovvero ai prossimi mesi. Come ottant’anni fa, sia pur per altri motivi, come ci siam detti.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Alfred
Wednesday, 23 November 2022 21:01
Ciao,
Cosa si dice dell'affronto che il povero zelenski ha ricevuto da Orban?
L'ambasciatore si e' scusato?
https://www.fanpage.it/attualita/perche-la-sciarpa-di-orban-allarma-lucraina-e-gli-altri-paesi-vicini-inaccettabile-chieda-scusa/

Soprattutto: quanto impegheranno le minoranze etniche e di cknfine a chiedere di essere annesse a stati non in guerra?
E' consapevole, il guitto zelenski che la srrada che si profila e' quella della ex jugoslavia e che potrebbe non essere neanche sgradita a occidente?
Soprattutto se i paesi Nato confinantisi mettono d'accordo sulle fette di torta che possono ingoiare..
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Paolo Selmi
Wednesday, 23 November 2022 23:37
Ciao Alfred!

Polonia, Ungheria e Romania in effetti me li immagino, e non da ieri, lì appostati come avvoltoi...

L'OVEST è compromesso. Si tratta solo di capire come. Una strada, che leggendo qua e là si mormora ormai sempre di più, e con scarsa fantasia peraltro visto che ripete tristi copioni, come ben hai sottolineato, potrebbe essere questa
- Ingresso di un "contingente di pace" polacco / ungherese / romeno
- una volta che i caschi (colore a scelta) hanno preso strategicamente il controllo del territorio,
- i popoli seguendo un principio di autodeterminazione che, in quel caso, varrebbe senza se e senza ma,
- proclamerebbero indipendenza prima e volontà di ingresso nei rispettivi alvei nazionali di provenienza
- La NATO, in virtù del contributo dato dai rispettivi Paesi alla guerra contro i russi, "non potrebbe non accontentarli" (quando in realtà si tratterebbe di compromessi e contrattazioni ben più lontane nel tempo).
- Ai russi, tutto sommato, non dispiacerebbe. Sono "corpi estranei". Ma Odessa, Nikolaev, Charkov, Dnepropetrovsk, come minimo, tornerebbero russe.
Il suicidio ucraino, iniziato con quella Maidan nove anni fa, sarebbe completo:
territorio limitato a qualche regione intorno a KIEV, senza alcun accesso al mare, probabilmente senza esercito, della serie né russi e né NATO, con una classe politica radicalmente diversa dalla attuale, riparata nel frattempo in Inghilterra o oltreoceano, politicamente quantomeno neutrale fra i due blocchi.

Questo però per la NATO vorrebbe dire capitolazione. E non può assolutamente permetterselo. D'altro canto, non può dissanguarsi in un altro Vietnam con la Cina che gongola nel vederla autodistruggersi così malamente. Un CORTO CIRCUITO, a ben vedere, maggiore di quelli che ho elencato nel pezzo che ho appena chiuso.

L'unica soluzione è un crollo della Federazione russa. Un'implosione, come quella dell'URSS. Una quinta colonna che, pezzo dopo pezzo, smantelli tutto. Russia spezzatino, Cina VERAMENTE in difficoltà, mondo che ritorna sotto il tallone di ferro atlantico. Ma pare che non stia andando così.

L'altra soluzione sarebbe un MINSK-3 che congeli la situazione per poi "risolverla" più avanti, magari logorando i russi sulla lunga distanza alla prova della "pace", e non della guerra. E qui, fossi nei panni del guitto, comincerei a temere per la mia testa. Quello che verrà dopo, sarà decisamente più propenso a sedersi attorno a un tavolo, e fare quel che gli vien detto di fare per "guadagnare tempo". Anche qui, tuttavia, penso che un MINSK-3, per come han pompato nazionalisticamente l'intero Paese, sarebbe visto come Caporetto, capitolazione, e aprirebbe la strada a condizioni sfavorevoli ASSAI SIMILI a quelle dello scenario che si vorrebbe evitare.

Magari la ripetizione del referendum di autodeterminazione a CHERSON, a ZAPOROZH'E, ma anche a ODESSA, NIKOLAEV, CHARKOV e DNEPROPETROVSK, per dirne quattro. Con osservatori misti russi e occidentali. E qui chi vincerebbe?

Caro Alfred, le mie sono solo elucubrazioni notturne, che lasciano il tempo che trovano e quindi non prestarci troppa attenzione. Certo è che l'OVEST è compromesso. Lo vedo molto compromesso, anche se nessuno ne parla. E nessuno si scusa per sciarpe messe anzitempo...

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 23 November 2022 08:23
23/11 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE

La cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/22/20221122221328-9abf2f93-xx.png
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/22/20221122221325-a449ab39.png
è un ottimo punto di partenza.

Il fronte SUD è soltanto TENUTO A BADA dai russi. Ti concentri, ti disperdo. Attacchi, ti respingo. Gioco in difesa e tengo ben coperte le mie carte. Tutte le mie carte. Non tanto diversa è la situazione tra SVATOVO e KREMENNAJA. “No pasaran”, e non passano. Centinaia di morti ogni giorno nella più inutile delle mattanze ucraine dopo i quella di agosto sopra CHERSON. Ma dare ordini suicidi non è un crimine di guerra, a quanto pare: la guerra è un fenomeno sociale strano, dove i superiori sono responsabili dei loro sottomessi solo a parole, in pratica possono mandarli a morire tutti e in una volta sola, senza per questo dover rendere conto a nessuno. Se ai padroni NATO va bene così, anzi, se è così che loro ordinano, per i loro imperscrutabili motivi, così va fatto. Aveva ragione Augusto: “c’è un re che dorme, rapito tra le rose, non si sveglia nemmeno quando, madri silenziose, unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome…”

Tornando sulla linea di fronte, è evidente il tentativo russo di SBLOCCO della situazione sul fronte EST, IMMEDIATAMENTE A NORD E A SUD DI DONECK: il fuoco di artiglieria più intenso, la concentrazione di un numero sempre maggiore di forze, gli attacchi sempre più decisi per far saltare MAR’INKA a sud di DONECK e ARTEMOVSK a nord (individuiamoli tutti e tre sulla cartina e capiamo anche che tipo di manovra stiano congegnando, senza troppa fantasia...).

Questo il punto maggiore di attrito. Perché le truppe NATO (manovalanza ucraina, “mercenari”, ufficiali NATO) stanno opponendo una strenua resistenza, capendo che se salta il tappo, rischia di saltare il contenuto della bottiglia. Buona parte, se non tutto. Questa la realtà dei fatti. Con cui tarare, e doverosamente, le congetture. Tutte le congetture.

A partire, per esempio, dall’editoriale di oggi di Legitimnyj.
https://t.me/legitimniy/14153
Sempre molto interessante, dice in sostanza: i russi parlano di pace, ma solo a parole, inducono i deficienti che abbiamo alla Bankovaja a dire no, e poi dicono alla comunità internazionale: “Ecco, son loro a non volere la pace”.

A che pro questo teatrino? I russi vogliono, DEVONO, prendere tempo. Non perché debbano difendersi da chissà quale minaccia. Ma perché lanciare l’offensiva ora per loro sarebbe deleterio: territori conquistati da COLLEGARE alle retrovie = maggiori investimenti in approvvigionamenti = maggiori spese per mantenere la popolazione locale = scavare nuove trincee e muovere nuovi blocchi di cemento su terra resa dura come il granito dal gelo.

Cazzate, direbbe il mio povero nonno, che era lungo il Don quando, a Natale, e me lo diceva sempre, sottolineando a Natale (e io all’epoca ero troppo piccolo per dirgli, nonno, ma i russi lo fanno alla befana, il natale… ma per rispetto forse non glielo avrei detto neanche a vent’anni, ero testa di cazzo e pigliavo di petto il mondo, ma non fino a quel punto…). Suo padre era appena morto, fu mandato a casa in licenza, iniziò la ritirata di Russia una settimana prima dei suoi compagni, che morirono tutti, ancora prima di raggiungere Nikoaevka dove gli alpini tennero eroicamente aperta la porta finché quei pochi rimasti riuscirono a passare, e finché ne ebbero loro stessi. E ciò nonostante per sei mesi ebbe i geloni ai piedi. A un passo così dall’amputazione.
Cazzate o non cazzate, questa non è la guerra dell’Armata Rossa. Questa è la guerra dell’Esercito della Federazione Russa. Una guerra al risparmio. Facendo conti che la guerra dell’Armata Rossa non faceva. Perché, semplicemente, non poteva farne, con venti milioni di morti e i nazifascisti che da quattro anni tenevano sotto assedio Leningrado, essendo riusciti in breve ad arrivare alle porte di Mosca e a entrare a Stalingrado. Avendo buttato in quella “campagna” le loro risorse migliori. Quella “demilitarizacija” che consentì ai cosiddetti “alleati” di far bella figura dalla Normandia in avanti. Era un’altra scala, maggiore di MOLTI zeri, non di uno soltanto.

Quindi se d’inverno NON conviene attaccare, NON attacco. Su una cosa, tuttavia, sono d’accordo col mio povero nonno. Che la storia dell’inverno è, per l’appunto, un’altra storia. E che sul fronte EST, per esempio, non vale. Lì si continua a martellare. E non poco. E si prepara il terreno per una primavera dove, a questo punto, i trecentomila riservisti troveranno il loro posto in quello che sarà il loro ingresso ufficiale. Tutto più logico, in questo caso. Non addestro gente arrugginita da anni in un mese, come dicevano all’inizio. Ma in MESI. E RYBAR li fa vedere sempre, i filmati che son lì nei poligoni sparsi per dieci fusi orari a fare esercitazioni, manovre, eccetera. E quando partirà l’offensiva di primavera, venderanno cara la loro pelle anche qui diverse x volte, rispetto a quanto potrebbero venderla cara dopo un solo mese di addestramento, buttati in trincea al freddo e al gelo.

Così trecentomila richiamati a settembre e non ancora visti, il ripiegamento di CHERSON, il “tutto come prima, più di prima” (modalità schiacciasassi e avanzamenti molto limitati), la scelta conseguente di continuare a picchiare sulle casematte e roccaforti storiche, senza tentare di aggirarle (ma aggirarle comporterebbe l’ingresso di quei trecentomila), tutto tornerebbe. Ora si fa come il pane duro: lo si ammorbidisce, senza fretta, finché diviene pappetta. Se poi lo diventa a gennaio, meglio ancora, altrimenti, ci penseranno i trecentomila a trangugiarlo in un sol boccone.

E questo, dal solo punto di vista militare. Uno sguardo che andrebbe, DEVE ESSERE, unito a quello sociale (il caos più totale in una degenerazione progressiva di qualsiasi norma di vivere minimamente umana), economico, politico (idem con patate). La demilitarizacija e la denazifikacija vanno a braccetto, mentre la NATO non sa più che pesci pigliare. Grazie nonno, che avevi la quinta elementare ma che le cose le sapevi e me le hai insegnate perché le hai vissute.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 22 November 2022 19:37
22/11 ore 19:10 aggiornamento

BASTARDI A CHERSON


Bastardi i delatori, quelli che dicono “lì ci sono i filorussi”. Magari solo perché loro abitano in una casupola a fianco e quelli stanno un po’meglio. E l’invidia li rosica al punto da fargli fare queste bastardate, per l’appunto. Bastardi i soldati, che entrano, spaccano, girano per casa, mettono una signora anziana faccia al muro come il peggior spacciatore, la intimoriscono “Cercavi il russkij mir?” “Fanculo, aspettavate l’FSB?”, fanno lo stesso col figlio. Finché non trovano sul suo telefonino la PROVA. Un canale a cui si era iscritto Cherson – rus. E lì vanno in escandescenze. Poi trovano rubli e via… “da dove vengono?” (peraltro parlandogli in russo…) Coglioni, mi verrebbe da rispondere. Da sei mesi sotto i russi. Ma questa, è già colpa.
https://t.me/boris_rozhin/70986
E mi chiedo, mentre guardo queste scene agghiaccianti… ma benedetto Dio… perché non siete scappati quando potevate? Poi vedo la casetta… quel cancello che separa la miseria di fuori dalla loro miseria che è un poco meno miseria di chi sta fuori. E capisco che quella mamma e quel figlio erano rimasti lì a curare le loro quattro cose, per evitare che qualcuno le prendesse. Saccheggiasse. Tanto non abbiam fatto male a nessuno. Avran pensato.

Quel “qualcuno” ha trovato lo stesso il modo di entrargli in casa. Ora loro sono spariti, e non si sa dove siano finiti. E veniamo all’ultima categoria di bastardi. Oltre agli aguzzini, oltre ai delatori leccapiedi, ci sono quelli che – in U-ccidente – fanno come le tre scimmie di fronte alle violenze disumane, umilianti, razziste, che questi civili subiscono a CHERSON.

MAR’INKA

E’ indubbiamente il luogo dove oggi si raccolgono i maggiori risultati, da parte delle truppe russe, per non dire i maggiori risultati in generale, visto che gli attacchi ucraini sono concentrati solo sul fronte est e sono puntualmente respinti. A inizio giornata questa cartina
https://t.me/donbass_segodnya/30765
si è modificata di poco, nel senso che la linea di fronte si muove letteralmente di metri, ma le forze ucraine hanno dovuto cedere posizioni molto importanti.
https://t.me/donbass_segodnya/30799
E man mano che il sistema difensivo è smantellato, pezzo per pezzo, viene a mancare un elemento chiave difficilmente ripristinabile in posizione arretrata. Quantomeno, difficilmente ripristinabile in tutta la sua interezza, o completezza. Faranno quel che potranno, sicuramente, ma non avranno più né i tempo né le risorse per costruire la stessa linea fortificata edificata in otto lunghi anni. Per questo, questo sforzo metodico di mesi è molto importante. E il suo cedimento potrebbe dare, finalmente, un po’ di fiato al martoriato Donbass.

ATTACCHI ALLA CRIMEA

Manco a farlo apposta, RYBAR esce oggi con un’ottima infografika sugli attacchi recenti e i tentati attacchi alla CRIMEA
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/19/20221119133133-bf5b46ac.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/19/20221119133130-629ad344.jpg
Tra cui brilla in basso il nostro italico drone che parte ogni giorno da Sigonella per pattugliare, fotografare, riprendere, localizzare, dare posizioni… caro… poi dicono che noi italiani siam dei fannulloni!
Ed era lì anche oggi, mentre dava la posizione a due droni a stelle e strisce… tirati giù dalla contraerearussa.
https://t.me/rybar/41390

Lo scopo di questi attacchi è cercare di fare la stessa cosa dei russi: sempre con droni, visto che coi missili a disposizione non ci si arriva ancora, mettere in ginocchio l’ENERGOSISTEMA della penisola
https://t.me/legitimniy/14151
L’impresa vede il coinvolgimento diretto e la direzione tecnica della NATO: partecipazione in prima persona con “esperti” sia nella fornitura di droni, che in quella delle coordinate, che nella preparazione degli attacchi (ed esecuzione, visto che giocattoli da centinaia di migliaia di dollari non si danno ai “bambini piccoli”… ma ci giocano i “grandi”). Impresa ardua perché la distanza è comunque sufficiente per dare tempo alla difesa antiaerea di individuare i droni, sia aerei che marittimi, e abbatterli. Vedremo.

QUE VIVA FIDEL

Inaugurato oggi a Mosca monumento a FIDEL CASTRO, alla presenza delle massime cariche sia cubane che russe. Video
https://t.me/WarDonbass/87622
e foto:
https://t.me/boris_rozhin/70985
Ho ancora in testa l’immagine di quella signora e suo figlio a CHERSON. Avevo preparato questo paragrafetto in chiusura, con una battuta spiritosa, ma non ce la faccio. Teniamolo come fatto di cronaca, neanche di speranza perché non ci credo più, solo di cronaca, e HASTA LA VICTORIA!

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 22 November 2022 12:55
22/11 ore 12:30 aggiornamento

FRONTE EST

Il bollettino di oggi è particolarmente pesante, a livello di perdite da parte degli attaccanti (o contrattaccanti) ucraini lungo questa linea di fronte. Oltre 260 morti.
https://t.me/mod_russia/21950
In queste condizioni, il rapporto 7:1 fra perdite da una parte e perdite dall’altra è ulteriormente peggiorato. Notiamo, per inciso, che parliamo di perdite lungo una linea di fronte che, in ottemperanza ad accordi rimasti carta straccia (Minsk e Minsk-2), non dovrebbe neppure esistere. In altre parole, la mattanza del popolo ucraino non avviene più per salvare la capitale, o su una linea di fronte interna ad altre regioni dell’Ucraina non previste da tali accordi. Lì c’è ormai il “placido” Doneck a calmare - per il momento - i bollenti spiriti. A Zaporozh’e truppe su truppe si accumulano ma si guardano bene dall’attaccare. La mattanza avviene lungo il perimetro della LNR e, più in profondità, in buona parte della DNR non ancora liberata. In altre parole, IL REGIME DI KIEV PROSEGUE IN UNA “IRREALISTICA SOLUZIONE AZERA” del conflitto, come se da dicembre dell’anno scorso e dicembre di quest’anno non sia successo nulla. D’altronde, se i padroni comandano, gli zombi rispondono, come cantava profeticamente Fela Kuti mezzo secolo fa.

Zombie no go go unless you tell am to go (Zombie)
Zombie no go stop unless you tell am to stop (Zombie)
Zombie no go turn unless you tell am to turn (Zombie)
Zombie no go think unless you tell am to think (Zombie)

https://www.youtube.com/watch?v=Qj5x6pbJMyU
Finendo torturato dalle stesse autorità nigeriane con cui le nostre multinazionali andavano a braccetto… ma questa è un’altra storia, di un continente peraltro di cui ci si ricorda ogni tanto… quella invece dei poveri cristi che muoiono a centinaia ogni giorno, è sempre la stessa.

MASSACRO DEI PRIGIONIERI RUSSI: LE INDAGINI PROSEGUONO

Le indagini, ovviamente, da parte dei russi. Il resto del mondo tace, VERGOGNOSAMENTE, peraltro. Di due di loro, peraltro, gli hacker han trovato tutto:
https://t.me/OstashkoNews/39563?single
et
https://t.me/boris_rozhin/70967
Così come han trovato nome e cognome del “mercenario” a stelle e strisce COMPLICE DELLA STRAGE.
https://t.me/OstashkoNews/39561

Così come sono emersi nuovi dettagli sull’80° brigata parà-assaltatori responsabile del massacro. Non sono “naioni” a cui han fatto il fermo, né mobilitati nelle varie ondate di coscritti. E’ un’unità speciale pronta al combattimento sin dall’inizio del conflitto. Con perdite enormi peraltro, in direzione CHARKOV. Composta dalla peggior feccia fascista disponibile al regime di KIEV, si è recentemente resa responsabile di operazioni di “filtracija”, ovvero repressione e ritorsione contro civili a IZJUM e KUPJANSK. Voci non confermate riportano di case fatte saltare per aria per ritorsione”. Il 22/10 nel corso degli scontri è morto il loro comandante, e le perdite continuano gravi. A Makeevka svolgevano compiti di copertura di reparti più avanzati.
https://t.me/milchronicles/1326

Un’inchiesta all’interno delle forze armate ucraine per i loro crimini è impensabile, così come lo è per gli squadristi di Azov, per quelli di Donbas, o di altri gruppi armati nati dalla “pacifica” Maidan e da otto anni di intensa preparazione, anche ideologica, alla soluzione “azera” del conflitto in essere. Questo lo sappiamo: sarebbe come pretendere da un pollo di fare la marcia reale, avrebbe detto il mio povero nonno. Ma la cosa più impensabile, MI STO RENDENDO CONTO, E’ PURTROPPO UN'ALTRA: OVVERO che, tale inchiesta, la chieda E LA PRETENDA UN’U-ccidente CHE DIFFONDE, persino nella sua anima a parole garantista, pacifista, propensa al dialogo, eccetera, un'immagine a senso unico. E questa è la cosa più vergognosa.

Oltre a gettare, altrettanto vergognosamente ma questo è un altro discorso ancora, nel bidone dell’indifferenziato tre quarti di secolo di istituzioni giuridiche internazionali TEORICAMENTE atte, "SUPER PARTES" e OBBIETTIVAMENTE, a far luce sui crimini di guerra.

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Paolo Selmi
Tuesday, 22 November 2022 08:34
22/11 ore 08:30 aggiornamento

UN “SE” VELOCE, CON CUI NON SI FA LA STORIA, MA…


Ancora adesso sto pensando a quel marcantonio che, nove anni fa, mise in moto l’attuale processo distruttivo in Ucraina. Con profitto personale, visto che ora è viceministro delle infrastrutture… un parcheggio come un altro per sedersi dalla parte giusta della piramide sociale, ovvero la punta, lasciando il resto a crepare, anzi, a immolarsi fino all’ultimo ucraino.

Per inciso, ora i trasformatori bruciano da soli… non c’è neppure più bisogno di un drone kamikaze. L’azienda elettrica li sfrutta a regimi di carico insostenibili, surriscaldamento e prendono fuoco. E l’infrastruttura energetica, già al collasso, collassa sempre di più.
https://t.me/legitimniy/14140

Mentre questi già da febbraio fanno la spola tra Kiev e le capitali europee dove hanno parcheggiato al sicuro famiglia, parenti e amici. E dove sanno già che dovranno riparare alla fine di tutto questo. Vedremo…

Con i SE non si fa la storia. Giusto. Tuttavia il “SE quel marcantonio avesse ruttato qualcosa, stile patàca, e in ucraino, anziché fare quel messaggio accattivante e in russo, quanti gli sarebbero venuti dietro ieri notte di nove anni fa?”, mi è venuto spontaneo.

E non è un fare la storia con i SE. È un cercare di capire come era il Paese SOLO 9 anni fa. Io lo so, perché lavoravo quotidianamente con ditte di trasporti sia di Kiev che di Dnepropetrovsk. Parlavo con autisti di L’vov, come al solito rompevo le palle a tutti chiedendo, avidamente, curiosamente, notizie a tutti su come vivevano, come erano le loro famiglie, cosa facevano prima (ai più anziani) del 1991, eccetera. Questo, al netto poi di quelli che conoscevo qui, e che amavo lo stesso “intervistare” ( …così non devo dire sempre “scassare i marroni”…).

E la percezione che ne ricavavo era quella di “edin narod”. “Passano gli anni, ma otto son lunghi”, cantava profeticamente Celentano. Torniamo però alla via Gluck che abbiamo conosciuto noi. L’ultimo anno non vale, perché la propaganda di Kiev ha cominciato a fare cilecca e oggi la sta facendo ancor più.

Questo post della DW su imboccata dei PR di Kiev,
https://t.me/vityzeva/73666
che mostra un “supermercato ucraino” che “finalmente” apre a Cherson, con famiglia felice e carrello della spesa pieno come neanche qui al sabato pomeriggio con sotto la carta igienica che fa volume, COZZA con quest’altro filmato breve, dove davanti a una casa popolare rimasta senz’acqua, un abitante approfitta della pioggia per raccogliere acqua da una pozzanghera!
https://t.me/boris_rozhin/70855

E quando chi è messo come lui o come lei guarda quell’immagine del carrello della spesa pieno, penso che qualche porco in direzione nord, verso la capitale, gli parte.

La propaganda, quindi, fa cilecca da febbraio. Quantomeno, è molto meno pervasiva. Attecchisce poco, statisticamente sempre su meno gente. Ne abbiamo anche il riscontro inverso, quando sentiamo che sono milioni ormai gli ucraini che leggono le notizie dai canali telegram russi.

Resta allora da capire cosa è successo in quegli otto anni. Leggere quel post, allora, è MOLTO istruttivo. Per essere PER-VASIVI, CON-VINCENTI, per conquistare un’EGEMONIA CULTURALE, ancor prima che politica, occorreva percorrere quella strada lì. I cecchini NATO (georgiani e baltici infiltratisi tramite CIA tra gennaio e febbraio 2014) responsabili delle stragi sui tetti durante le manifestazioni sono venuti DOPO. Non molto dopo, ma comunque dopo. Del resto, malcontento ce n’è sempre. Basta non dire che dopo otto anni rimani senza casa, senza lavoro, senza nulla tranne che lutto e miseria, quelle sì in abbondanza, e in piazza porti anche la chitarra, oltre che il tè caldo.

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Paolo Selmi
Monday, 21 November 2022 22:58
21/11/2013 - 21/11/2022 ore 22:30
NOVE ANNI ESATTI DALL'INIZIO DELLA FINE


MUSTAFA NAYYEM, 21 NOVEMBRE 2013
"Incontriamoci alle 22:30 sotto il monumento all'Indipendenza. Vestitevi pesante, portate ombrelli, tè caldo, caffè, buonumore e amici. Ripostate il più possibile"
«Встречаемся в 22:30 под монументом Независимости. Одевайтесь тепло, берите зонтики, чай, кофе, хорошее настроение и друзей. Перепост всячески приветствуется!»
https://t.me/panchenkodi/3526

Scriveva in russo, Mustafa Nayyem, su FB. Anche perché essendo nato a Kabul nel 1981 da un funzionario riparato poi a Mosca prima e a Kiev poi, dopo la fine dell'URSS, l'ucraino lo parlava come seconda lingua.
https://aif.ru/politics/world/oruzheynyy_baron_kem_stal_chelovek_nachavshiy_evromaydan

Per la cronaca, si tratta di questo signore qui:
https://rusvesna.su/sites/default/files/styles/orign_wm/public/nayem_0.jpg

Oggi non ha più l'avatar da supereroe, ha fatto carriera, nel partito di regime (dopo aver cambiato casacca due volte), ed è viceministro alle infrastrutture.
https://t.me/mustafanayyem

Un "post" che vanta innumerevoli tentativi di imitazione ovunque si siano tentati colpi di stato simili, come per esempio in Georgia
https://t.me/vityzeva/34314

Un post commentato, oggi, così amaramente, da una giornalista ucraina:

E così il Paese ha iniziato a sprofondare nel caos più totale.
Вот так страна начала скатываться в тотальный бардак.

Si poteva aspettare. Sei mesi. Ed eleggere legalmente il Presidente.
А ведь можно было подождать. Полгода. И законно выбрать Президента.

Sono passati 9 anni.
Прошло 9 лет.

Il buonumore, il tè e i vestiti caldi sono ancora attuali.
Хорошее настроение ,чай и тёплая одежда стали ещё актуальней.

Solo, al posto degli ombrelli, ci sono i generatori.
Только вместо зонтов - генераторы.

https://t.me/panchenkodi/3526

Aggiornamenti domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 21 November 2022 19:15
21/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


La notizia più rilevante è data dai soldati russi che liberano il centro di MAR’INKA e stabiliscono il controllo sulle posizioni chiave lungo il Prospekt Druzhby

https://t.me/rybar/41358

Cartina qui

https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/21/20221121112224-f1aad8a5-xx.jpg

e con legenda in italiano

https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/21/20221121112223-e8f71982.jpg

Questa città è da mesi teatro di scontri intensi che, letteralmente, spostano la linea di fronte di qualche metro alla volta, quando qualcosa si muove. Stiamo parlando, più che di una città, di una serie di linee di difesa, fortificazioni e trinceramenti costruiti in otto anni lungo questa città, strategica perché è praticamente una delle porte d’accesso a DONECK consentendo così, da otto anni, di tenerla a tiro (e colpirla). Il cedimento di oggi, in quest’ottica, è molto importante.

ANCORA SUI “MERCENARI”

Lo sostiene anche il capo delle ff.aa. della LNR Andrej Marochko: sotto la falsa effige di mercenari o, come si chiamano oltemuraglia, “aziende militari private” (chastnye voennye kompanii ЧВК), stanno ormai combattendo soldati regolari degli eserciti NATO messi “in aspettativa” per partecipare alla guerra in atto senza coinvolgere i rispettivi Paesi.

https://t.me/WarDonbass/87453

Era abbastanza evidente, e lo è sempre più ogni giorno che passa e che questi “gruppi privati”, ormai decine, prendono posizione sulla linea di fronte sostituendo o dando il cambio alle ff.aa. ucraine.

SEGNI DI MALESSERE

Forze armate che, per esempio, tra ARTEMOVSK e SOLEDAR ormai si rifiutano di combattere perché si vedono ormai di fronte la morte in battaglia.

https://t.me/epoddubny/13760

Le perdite sono ingenti, sia nei movimenti di truppe nelle retrovie, come quelli relativi a buona parte di uomini e mezzi provenienti da CHERSON e persisi a causa degli attacchi lungo il tragitto,

https://lnr-news.ru/politics/2022/11/21/95213.html

sia quando gli attacchi sono condotti lungo la linea di fronte in piccole unità, perché chi attacca sa “che lo aspettano”, ormai. Il tutto, peraltro ribadito ogni giorno dai numeri del bollettino del Ministero della difesa russo.

https://t.me/mod_russia/21914

Ancora una volta, il fattore tempo non sta giocando a favore delle forze NATO coinvolte nel conflitto, soprattutto di una componente ucraina sempre più disorientata, indebolita e sofferente per le continue perdite sul campo.

Sempre a proposito di FATTORE TEMPO, il regime di KIEV sta rimediando una delle più brutte figure non SOLO sul campo di battaglia, non SOLO sul fronte diplomatico, ma anche su quello del GOVERNO, dell’AMMINISTRAZIONE, delle città “liberate”. Già quando si trattava di centri piccoli, come KUPLJANSK, le autorità insediatesi erano incapaci di gestire i processi. Ma a CHERSON la cosa è molto più EVIDENTE. I problemi sono maggiori ma altrettanto non sono l’impegno e le risorse messe in campo dal regime per risolverli. Di fatto, parliamo di una città, con decine di migliaia di abitanti che avevano preferito restarvi, ridotta VETRINA a uso e consumo della propaganda di regime: e che tale è restata.

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/19/herson-dve-vlasti-dva-obraza-zhizni-57717.html

Con un’unica soluzione: “andatevene via”… gente che è restata per vari motivi, ora “invitata” a “evacuare”. Decisamente, il fattore tempo sta non solo portando al limite situazioni che già abbastanza “limite” lo erano da tempo, ma sta mostrando al popolo ucraino stesso l’inadeguatezza di un’intera classe dirigente che lo ha unicamente usato come moneta di scambio per le proprie ambizioni di potere. E sta continuando a farlo.

GOSPLAN 2.0

Valentin Katasonov, uno dei pochi economisti russi rimasti fedeli a quanto imparato il secolo scorso, lancia questa provocazione: “La condizione per la nostra vittoria contro l’Occidente unito contro di noi è una nazionalizzazione generale” (Условием нашей победы в войне с коллективным Западом является всеохватывающая национализация)

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/20/usloviem-nashej-pobedy-v-vojne-s-kollektivnym-zapadom-javljaetsja-vseohvatyvajuschaja-nacionalizacija-57727.html

Raccolgo e faccio mia la sua provocazione, approfondita anche in un suo altro lavoro dal titolo Gosplan.2

https://www.fondsk.ru/news/2022/11/19/rossii-nuzhen-gosplan.2-57716.html

Resto tuttavia scettico e spero vivamente, per il popolo russo, che in questa lotta per non finire disgregato come lo vorrebbe qualcuno in tanti stati e staterelli dopo la sconfitta sul campo e l’inevitabile Maidan versione piazza-rossa, la nazionalizzazione sia davvero l’UNICA condizione per la vittoria. Perché allora sarebbe fritto.

Perché la PROGRAMMAZIONE è una cosa e la PIANIFICAZIONE è un’altra. Ma andiamo con ordine, seguendo la sua ricostruzione (primo articolo citato):

1992 - 46.800 aziende pubbliche privatizzate

1993 - si sale a 88.600 aziende privatizzate

1994 - si sale a 112.600

Ormai restavano solo le briciole e il totale saliva a 126.793 nel 1997 e a 145.00 nel 2007, dieci anni dopo. 

Nel 2004 fu creata una lista di aziende da NON privatizzare per nessun motivo, perché di interesse nazionale, eccetera eccetera: all’epoca la lista contava un migliaio di aziende, oggi ne sono rimaste 175.

MANCA UN SOGGETTO POLITICO IN GRADO DI GESTIRE UNA TRANSIZIONE NEL SENSO OPPOSTO. Non può esserlo il partito Russia Unita, ma neppure il KPRF, che guarda ormai al modello cinese come un riferimento.

Odio citarmi, ma ne avevo parlato qualche anno fa presentando il lavoro di LUCIANO BARCA:

— inizio ---

Persino i Paesi se-dicenti socialistici, oggi, parlano di economia “mista”,
espressione tipica di quella falsa coscienza con cui mascherano la
totale, capitalistica, innervatura del loro modo di produzione. Ebbene,
così facendo, essi stessi abdicano di fatto alla possibilità di
pianificare l’economia, a prescindere dal fatto che chiamino “piano” ciò
che ormai “piano” più non è. Non c’è né pianificabilità, né
pianificazione, né piano. C’è programmazione, quella si. Luciano Barca,
nel suo Dizionario di politica economica, riassume in modo molto lucido la questione. Dopo aver doverosamente premesso che “nel
mercato capitalistico l’offerta è determinata dalle decisioni dei
capitalisti o, meglio, dei grandi gruppi monopolistici i quali impongono
le grandi scelte che determinano tutte le altre”, egli aggiunge:

In regime capitalistico, il mercato riesce a garantire al sistema un
equilibrio soltanto al prezzo di ridurre la quantità di ricchezza che
viene accumulata rispetto a quella che sarebbe astrattamente possibile
ove tutto il plusvalore fosse impiegato produttivamente. Pertanto, due
dei problemi che un’economia di mercato lascia irrisolti sono, da un
lato, quello di far corrispondere le scelte effettive ai bisogni reali
della società e non alle esigenze di reddito dei capitalisti e,
dall’altro, quello di aumentare la capacità accumulativa del sistema
rendendolo capace di produrre più risorse e di occupare più forza
lavoro. Lo strumento della programmazione dovrebbe in teoria contribuire
a risolvere questi due problemi. La programmazione, cioè, dovrebbe
essere lo strumento con cui lo Stato corregge le scelte determinate dal
mercato facendo in modo che esso funzioni meglio (è, dunque, cosa
diversa dalla pianificazione che, invece, sostituisce il mercato)4.


Barca quindi continua elencando i due tipi di “leve”, indiretta e diretta, con cui lo
Stato “programma”: nel primo caso saranno vincoli e incentivi a tentare
di indirizzare il sistema nell’impiego di una parte di risorse, che resterà SEMPRE residua, “per soddisfare quelle esigenze della domanda sociale che altrimenti
resterebbero eluse”. Laddove la prima non dovesse funzionare, lo Stato potrebbe
ricorrere anche alla seconda leva, riformando parte delle strutture
capitalistiche esistenti e creando una domanda effettiva, fino ad allora
assente, perché finalmente possa ripartire il ciclo di riproduzione
capitalistica allargata. Riprendiamo il ragionamento di Barca
(sottolineato mio):

Ciò che può indurre i capitalisti a mutare la qualità e la quantità della loro produzione, è che esista per tale produzione un mercato di sbocco
di qualità mutata. Pertanto, […] occorre sostituire gradualmente, ma
rigorosamente, alla domanda effettiva esistente una nuova domanda
effettiva, socialmente, qualificata, e tale da assicurare, ovviamente, una “normale” remunerazione del capitale impiegato5.


Soluzione “riformistica”, “cinese” o finanche “russa” per intenderci, sicuramente
migliore degli ecoincentivi, di quota cento, e del cosiddetto “reddito
di cittadinanza”, ovvero di sudditanza. Tuttavia, resta sempre il
problema di fondo, che è anche la contraddizione di fondo del modo
capitalistico di produzione, oggi come allora. Il “mercato di sbocco”
viene creato, ma il Capitale non si accontenta di una “normale”
remunerazione del capitale impiegato! Oggi i capitali cinesi piuttosto
di andare nello Xinjiang, o in Tibet vanno nei paradisi fiscali!
Altrimenti non ci sarebbero coefficienti di Gini da paura e redditi 18
volte maggiori! O il Capitale si supera, si abolisce, oppure avviene il
contrario, con buona pace di tutte le pie, “riformistiche”, illusioni
che hanno nei decenni obnubilato – magari sotto quintali di carta
“nepistica” e bei preamboli (perché il “residuo” presuppone che ci siano
sempre “due tempi”, di cui il primo finisce sempre troppo tardi, se non
mai) – qualsiasi discorso realmente socialistico e rivoluzionario, al
punto da renderlo “utopia”, anche quando utopia non era.

Pertanto, in entrambi i casi, valgono le parole profetiche pronunciate dalla
relazione di minoranza del gruppo parlamentare comunista al progetto di
“programma pluriennale di sviluppo” (1965-1969) elaborato in Italia
dall’allora maggioranza di centro-sinistra (cfr. Camera dei Deputati,
Atti, n. 2457, Disegno di legge presentato nella seduta del 16 giugno
1965, sottolineato mio):

I consumi sociali divengono un residuo che verrà o non verrà realizzato secondo quanto il mercato monopolistico, a valle delle proprie scelte, consentirà; il raggiungimento degli obbiettivi sociali viene fatto dipendere dal funzionamento di un sistema che di fatto li nega e, in funzione di ciò, si pongono alla società una serie di vincoli e si cerca di organizzare il consenso. I consumi sociali non vengono visti in rapporto ad una trasformazione della società, espressione di una diversa impostazione della vita degli individui dei gruppi, nel quadro di un sistema produttivo diverso da quello attuale, ma come qualcosa da aggiungere ai consumi oggi in atto: la spesa per essi diviene così una spesa addizionale, da sovrapporre ad una società e ad un sistema che marciano in altra direzione. Con il risultato di proporre una una soluzione, o irrealizzabile (in assenza di “residui”), o estremamente costosa e povera nei suoi risultati effettivi6.

Sono parole “profetiche” perché, dopo oltre mezzo secolo, tutto il mondo gira
secondo questa logica. Tutto. Ecco quindi che ritorna l’esigenza di
ripartire dall’enorme differenza strutturale rappresentata dal modo
socialistico di produzione.

— fine ---

https://sinistrainrete.info/teoria/14661-ivan-mikhajlovic-syroezin-pianificabilita-pianificazione-piano-3.html

Ora, gestire una situazione dominata da un’economia di guerra attuando trasformazioni economiche PROGRAMMATE in senso dirigistico è una brutta copia, bruttissima peraltro, di cosa significa in realtà PIANIFICARE l’economia in un modo socialistico di produzione, ovvero a proprietà interamente socializzata dello stesso.

Si potranno destinare IN MANIERA PIU' O MENO PROGRAMMATA risorse e, per esempio, confiscare aziende tessili per produrre uniformi, o diventare clienti unici delle stesse, a seconda dei compromessi che si verranno a creare. Si potranno garantire a tutti pane e cibo tramite tessere annonarie da mettere sul bilancio dello Stato e sostenere tramite ulteriori espropri. Ma non è questo il socialismo. E non è questo quanto faceva il Gosplan.

E’ un buon inizio, però, si potrebbe obbiettare: dipende. Dipende da chi gestisce i fenomeni e li governa, soprattutto, in quale direzione. Limitarsi farlo per far andare armi, munizioni e vettovaglie al fronte, poi chiudere tutto e dire amici come prima, come pare sia l’intenzione di chi oggi è al potere, è la direzione migliore per gestire uno stato di emergenza. E chiuderlo subito dopo.

Peraltro, stiamo parlando ora di una prospettiva molto, ma MOLTO, remota, da parte dell’attuale classe dirigente. In questo momento, di tutto questo non ce n’è neppure bisogno.

Cominciano però a parlarne. Prima i soliti vecchi bacucchi irriducibili, poi…

Aggiornamentia seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 21 November 2022 12:54
21/11 ore 12:30 aggiornamento

NUMERI NATO E “STATISTICHE ALLEGRE”: PERCHE'?


Questo canale telegram, a parte chiedersi come me da dove l’Interfax abbia tirato fuori i numeri dei voli, delle navi e gli altri dati dove ci ha messo del suo, visto che come me non li ha trovati sul sito ufficiale del Dipartimento di Stato, fa un’OSSERVAZIONE IMPORTANTE, E ALLA FONTE DELLE CIFRE FORNITE dagli statunitensi.

Ma gli HIMARS non erano 20 (forniti) + 18 (in corso di fornitura)? Se si perché lì c’è già scritto 38???
Stesso di scorso per i NASAMS, eccetera.
https://t.me/kramnikcat/2812

Fesserie? Non proprio, dicono loro. E a ragione. Così le statistiche si gonfiano. ED ERA QUELLO PROPRIO CHE GLI USA VOLEVANO: GONFIARE LE STATISTICHE MESCOLANDO EFFETTIVO, IN ESSERE, PROMESSO, PROGRAMMATO, TUTTO. A quale scopo? Perché INGIGANTIRE gli aiuti forniti? Secondo me non tanto per impressionare i russi, in questo non sono d’accordo col canale telegram. Così come li ha colti con le mani nella marmellata il canale telegram, anche il Ministero della difesa russo tiene una propria “contabilità” degli aiuti. E i conti che NON tornano fra effettivo e presunto li avrà riscontrati anche lui.

Quindi avere mezzi di comunicazione di massa che rimbalzano nell’etere la GRANDIOSITA’ degli “AIUTI” ha senso, specialmente in questo momento, perché diffonde un MESSAGGIO FORTE, ma difficilmente sarà in grado di condizionare le scelte strategiche dello stato maggiore russo.

E qual è il messaggio forte? Due, essenzialmente:
1. Che la NATO combatte in Ucraina anche senza dirlo. C’è, con le sue armi, coi suoi uomini, coi suoi comandanti. Questo messaggio ormai è arrivato a tutti forte e chiaro, tranne ovviamente che ai cinegiornali luce nostrani che devono ancora reggere il moccolo degli “aiuti”. Ma questa è un’altra storia.
2. Che il ritmo di fornitura procede ininterrottamente, anche se non è vero. Troppi ormai lo mettono in dubbio:
https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/19/ukraine-confronts-tougher-fight-push-extend-battlefield-wins/
Partendo per trombare, dicendo che i russi avevan finito ormai le cartucce, si stanno ritrovando trombati, con i loro magazzini già a corto di alcuni armamenti. E allora meglio mettere a tacere queste “dicerie” (in)fondate. Con una bella statistica allegra dove mescoliamo un po’ di tutto.

Questo, mentre aumenta il malumore dei vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba. Come il caso dei carri armati polacchi PT-91 Twardy,
https://antifashist.com/item/nastoyashhij-detektiv-kuda-propali-polskie-tanki-pt-91-twardy-peredannye-ukraine.html
finiti non si sa dove, in vista di uno scambio con Leopard tedeschi promessi ai polacchi ma non arrivati.

Questo, mentre in Ucraina i disoccupati ufficialmente sono 5 milioni e 7 quelli emigrati in cerca di lavoro.
https://antifashist.com/item/na-ukraine-okolo-5-mln-chelovek-stali-bezrabotnymi-i-7-mln-uehali-iz-strany.html

Una situazione che rischia di diventare sempre più esplosiva. E allora queste statistiche, questi numeri, aiutiamoli un attimino…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 21 November 2022 08:42
21/11 ore 08:30 aggiornamento

ANCORA SUI NUMERI NATO DI IERI


Torniamo per un attimo al rapporto statistico del dipartimento di stato a stelle e strisce cui facevo riferimento ieri. La notte porta consiglio e un’analisi numeri a cui ieri non ho fatto caso. Anche perché il militare gira la frittata peggio di uno chef pentastellato, quindi tornare a vederne la faccia richiedeva un’operazione elementare di sottrazione che però, ieri sera, non mi veniva in mente, nel citare quei tre miliardi di dollari “che ballano”. Togliamo gli “approx” e diamo per buoni i dati dei mascelloni a stelle e strisce, facendo finta che sian giusti al centesimo. Tanto, per quel che dobbiamo farci noi adesso, van bene uguale.

2014 – 21,5 miliardi di dollari
2021 – 19,3 miliardi di dollari (+2,2 mld)
24/02/22 – 18,3 miliardi di dollari (+2,2 mld + 1 mld)

Nei primi sette anni citati dal rapporto sono stati forniti 2,2 miliardi di dollari di armamenti.

Dal 2021 al 2022 1 miliardo.

In meno di nove mesi (24/02 – 10/11) 18,3 miliardi.

Il capitalista americano che governa i militari del suo Paese come Mangiafuoco coi suoi burattini, li ha bene istruiti a dire le cose a metà, e quella metà pure tra le righe. Infatti il testo è un arzigogolo da cui questi primi dati sommari si deducono e non si hanno davanti immediatamente. Non sia mai che qualcuno voglia mettere il dito nella piaga. Mettiamolo pure, invece.

Il primo periodo 2014-2021 è sicuramente DISOMOGENEO nella fornitura di armamenti. Calcolare una media è FONDAMENTALMENTE errato. Anche perché non stiamo parlando di una DISOMOGENEITÀ QUALSIASI, ma quasi sicuramente di una PARABOLA ASCENDENTE.

In altre parole, le forniture militari, prima SOTTOBANCO, poi SOPRA DAL BANCO ma in quantità limitata per non fare arrabbiare i russi, passata come “cooperazione alla sicurezza” o qualche artifizio retorico simile, poi come nella storia della rana bollita alziamo sempre più la temperatura, alziamo, alziamo, alziamo… e arriviamo a febbraio 2022, quindi a oggi.

Aggiungiamo un altro dettaglio, anzi due:
- progressivo DISIMPEGNO dalla SIRIA, dopo la disfatta dei suoi burattini
- progressivo DISIMPEGNO dall’AFGHANISTAN, idem con patate.

Togli di qui, metti di lì. Fantascienza? No. Manco a farlo apposta, i Mi-8 finiti in Ucraina erano elicotteri comprati dai russi (sic!) per darli alle truppe afghane, prima che ci pensassero i talebani a riportare indietro la lancetta del tempo di vent’anni. E quella è stata solo la paradossale punta dell’iceberg di un traffico di armi che, silenziosamente, è drenato da una parte all’altra del globo. Ma questo non possiamo mica dirlo! Eccheccavolo! Sennò come fa Letta (nipote) a puntare l’indice contro tutti, anche contro sé stesso allo specchio (per allenarsi…) e dire “da che parte stai?” O la Meloni a recitare ogni mattina il credo atlantico, che le han messo sul comodino sotto al bicchiere d’acqua?

Tuttavia, questo è quello che passa il convento. Il vitello tonnato NATO è stato ben istruito a dire statistiche a metà, e quella metà fra le righe. Quindi, scordiamoci
- i dati intermedi che ci avrebbero consentito di definire meglio le quantità per anno, non solo con maggiore precisione ma anche con MAGGIORE ENFASI, dal momento che la parabola avrebbe mostrato dati inferiori nel 2014 e dati decisamente superiori nel 2020, magari già del doppio, del triplo, o ancora di più. Scordiamoci anche
- un’analisi dello stato di questi “aiuti”: nuovo, mai usato, usato “ma tenuto bene”, usato da buttare.
- il ruolo di CONCESSIONARIE NATO da parte dei Paesi ex-Varsavia ed ex-URSS nel fornire i loro fondi di magazzino, dismessi da anni dopo il loro abbraccio atlantico. Fondi di magazzino che peraltro - per mesi - sono state le uniche armi utilizzabili IMMEDIATAMENTE dalla manovalanza ucraina, dopo otto anni ancora poco avvezza ai manuali di istruzioni in inglese e alla loro “guida a destra”.
- altre analisi statistiche molto utili a definire ulteriori rapporti causa-effetto. Per esempio, l’ingresso di determinati armamenti e la strategia di riconquista del Donbass (soluzione azera). L’ingresso della Turchia, al cui capo daranno il nobel per la pace in coda al Patàca e allo Stolto, ma che ha fornito Bayraktar TB2 (e non solo) sia agli azeri che agli ucraini. E via discorrendo. Anche qui… vogliamo sapere troppe cose, non va mica bene!

E torniamo allora a quei numeri striminziti che ci passa il vitello tonnato pluridecorato negli anni per passarci solo quelli. E facciamo quella penosa media annuale.

2,2 miliardi / 7 anni = 314 milioni di dollari
Nel solo 2021 il bilancio è TRIPLICATO. 1 miliardo tondo tondo.

Lavoro un po’ di fantasia, tirando giù da una parte (2014) e tirando su dall’altra (2020) e non penso di dire una castroneria se dal 2014 al 2020 l’ordine di grandezza dell’aumento in volte è più 10 che 5. Lavoro sempre un po’ di fantasia e suppongo che TRE date cardine potrebbero essere
- disimpegno Siria
- guerra Nagorno-Karabagh
- disimpegno Afghanistan

La prima per un discorso economico, la seconda e la terza anche per un discorso di ridefinizione strategica degli assetti mondiali e per l’individuazione di casus belli atti a perseguirli dando quella “bottarella” che, altrimenti, alcuni preconcetti chiamati ONU e “diritto internazionale” ancora impedirebbero, o rallenterebbero a livelli inaccettabili. E “quando si spara, si spara, non si parla”, vero Tuco?

Ma è in questi neanche nove mesi che assistiamo all’ESPLOSIONE. 18,3 volte gli aiuti del 2021, 68,4 volte gli aiuti del 2014!!!!! (e molte di più tenendo conto di quanto detto sopra…)

Ora, questi sono dati loro. Non supposizioni. I dati reali, tenendo conto della metà non detta, sono sicuramente MAGGIORI.

Primo esempio che mi viene in mente... il “drone frontaliero”… FORTE11 e FORTE12 che partono da CTA (Catania) per andare a spiare i movimenti sotto la Crimea e poi tornano… E se ci siamo di mezzo anche noi come facciamo a dire la verità? Ma soprattutto, qualcuno ha ancora qualche dubbio su chi si è piazzato in Ucraina a fare la guerra ai russi?

SEDOTTA E ABBANDONATA: SULLA RIPETIZIONE DEL CASO CURDO IN UCRAINA

“Tutte le famiglie felici si assomigliano l’una con l’altra, ciascuna famiglia infelice è infelice a modo suo”
Все счастливые семьи похожи друг на друга, каждая несчастливая семья несчастлива по-своему. (Lev Tol’stoj, “Anna Karenina”, inizio)
Questo inserto è solo un appunto. Perché MERITEREBBE pagine e pagine di approfondimento. Perché, per l’appunto, ogni famiglia infelice lo è a modo suo. Ma SIMILE è la dinamica di APPROCCIO da parte della NATO, meglio ancora, degli americani.

Ucraini come l’YPG? Non scherziamo. Eppure, ai primi e ai secondi è stato promesso qualcosa. E sia i primi che i secondi stanno pagando un prezzo carissimo per aver dato credito alle loro classi dirigenti, colluse con il capitalismo occidentale e felici di poterne raccattare le briciole dal pavimento. In entrambi i casi la loro sudditanza alla NATO si sta rivelando distruttiva, suicida. In entrambi i casi, la NATO li ha usati e li sta usando per i propri fini IMMEDIATI, abbandonandoli alle conseguenze sia IMMEDIATE che di MEDIO E LUNGO TERMINE. Me lo tengo come appunto, richiederebbe uno studio molto approfondito e puntuale che ora non posso fare. E non solo perché devo scappare al timbro.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 20 November 2022 22:22
20/11 ore 22:00 aggiornamento

Dal fronte nessun aggiornamento di rilievo. Le ff.aa. ucraine continuano a non sfondare e a rientrare dopo ogni attacco con gravi perdite. Nel Donbass la prima difesa ucraina è progressivamente smantellata.

ROULETTE RUSSA, ANZI NATO: ZAES ANCORA BOMBARDATA

Foto abbastanza inquietanti di come è ridotto attualmente, dopo l’ennesimo bombardamento NATO, un deposito di combustibile nucleare esausto della centrale.
https://t.me/voenkorKotenok/42870

A giudicare da questa mappa,
https://t.me/ukraina_ru/117462
è stato proprio qui che si sono concentrati gli attacchi, deliberatamente diretti contro uno dei punti più delicati della centrale. L’irresponsabilità di questi criminali è pari soltanto alla loro volontà di giocarsi il tutto per tutto superando tutte le linee rosse dettate dalle convenzioni internazionali e, quel che è peggio, dall’istinto di autoconservazione. Questa “parabola” è molto azzeccata:

“Ho un amico. Incallito giocatore d’azzardo.
У меня есть друг. Заядлый картёжник.
Una volta a mezzanotte aveva già perso quasi un quarto dei suoi averi.
Как-то за полночи проиграл почти четверть состояния.
E all’alba era riuscito a recuperare un quarto di quello che aveva perso. Si stava già per alzare dal tavolo...
А к рассвету отыграл четверть от проигранного. Уже собирался вставать из-за стола ..

Quando infine ha deciso di giocare alla roulette russa.
А потом решил сыграть в русскую рулетку.

Come è andata a finire, non lo so”.
Чем закончилось - не знаю.
https://t.me/panchenkodi/3511

GUERRA NATO CONTRO LA RUSSIA: I NUMERI UFFICIALI

Questo elenco della spesa è recente (10/11/22) e mostra i numeri ufficiali degli armamenti portati su suolo ucraino. Questi i SOLI USA.

United States security assistance committed to Ukraine includes: 
• Over 1,600 Stinger anti-aircraft systems;
• Over 8,500 Javelin anti-armor systems;
• Over 38,000 other anti-armor systems;
• Over 700 Switchblade Tactical Unmanned Aerial Systems;
• 142 155mm Howitzers and up to 924,000 155mm artillery rounds;
• 4,000 precision-guided 155mm artillery rounds;
• 9,000 155mm rounds of Remote Anti-Armor Mine (RAAM) Systems;
• 36 105mm Howitzers and 180,000 105mm artillery rounds;
• 276 Tactical Vehicles to tow weapons;
• 22 Tactical Vehicles to recover equipment;
• 38 High Mobility Artillery Rocket Systems and ammunition;
• 20 120mm mortar systems and 125,000 120mm mortar rounds;
• 1,500 Tube-Launched, Optically-Tracked, Wire-Guided (TOW) missiles;
• Four Command Post vehicles;
• Eight National Advanced Surface-to-Air Missile Systems (NASAMS) and munitions;
• Missiles for HAWK air defense systems;
• Four Avenger air defense systems;
• High-speed Anti-radiation missiles (HARMs);
• 20 Mi-17 helicopters;
• 45 T-72B tanks;
• Over 1,000 Armored High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicles (HMMWVs);
• 44 trucks and 88 trailers to transport heavy equipment;
• 200 M113 Armored Personnel Carriers;
• 250 M1117 Armored Security Vehicles
• 440 MaxxPro Mine Resistant Ambush Protected Vehicles;
• Mine clearing equipment and systems;
• Over 11,000 grenade launchers and small arms;
• Over 84,000,000 rounds of small arms ammunition;
• Over 75,000 sets of body armor and helmets;
• Approximately 1,800 Phoenix Ghost Tactical Unmanned Aerial Systems;
• Laser-guided rocket systems;
• Puma Unmanned Aerial Systems;
• 15 Scan Eagle Unmanned Aerial Systems;
• Two radars for Unmanned Aerial Systems;
• Unmanned Coastal Defense Vessels;
• Over 50 counter-artillery radars;
• Four counter-mortar radars;
• 20 multi-mission radars;
• Counter-Unmanned Aerial Systems;
• Ten air surveillance radars;
• Two harpoon coastal defense systems;
• 58 coastal and riverine patrol boats;
• M18A1 Claymore anti-personnel munitions;
• C-4 explosives, demolition munitions, and demolition equipment for obstacle clearing;
• Obstacle emplacement equipment;
• Tactical secure communications systems;
• Four satellite communications antennas;
• Thousands of night vision devices, surveillance systems, thermal imagery systems, optics, and laser rangefinders;
• Commercial satellite imagery services;
• Explosive ordnance disposal equipment and protective gear;
• Chemical, Biological, Radiological, Nuclear protective equipment;
• 100 armored medical treatment vehicles;
• Medical supplies to include first aid kits, bandages, monitors, and other equipment;
• Electronic jamming equipment;
• Field equipment, cold weather gear, and spare parts;
• Funding for training, maintenance, and sustainment.

https://www.state.gov/u-s-security-cooperation-with-ukraine/

Il rapporto prosegue con anche gli “aiuti” degli alleati, le forniture incluse in altri programmi, le “vendite” riconosciute come tali, eccetera. UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO PARI A 19,3 MILIARDI DI DOLLARI DAL GENNAIO 2021. CHE SE SI VA INDIETRO AL 2014 DIVENTANO 21,5 MILIARDI. Questo perché l’Ucraina è stata “aiutata” a causa dell’invasione russa… Ci sono tre miliardi di dollari che ballano, tre miliardi UFFICIALI, ma si vede che gli americani tre miliardi li danno a tutti, anche ai pinguini, alle balenottere e ai koala. Non stavano armando l’Ucraina, no…

OTTANTOTTOMILA TONNELLATE è il peso complessivo di questi armamenti secondo quanto riporta l’Interfax, rifacendosi a dati del Dipartimento di Stato USA (ma non citandoli).
https://www.interfax.ru/world/873339

Altri numeri coincidono con l’elenco della spesa di cui sopra quindi diamoli per buoni. 878 sono i viaggi dei CARGO MILITARI DAGLI USA ALL’EUROPA per trasportarli, più 48 NAVI e 4.000 TRASPORTI CAMIONISTICI (ibidem).

Questi i dati ufficiali relativi ai soli USA. Quelli coperti da segreto di Stato, li sapremo forse, fra decenni. Ma già quanto riportato ufficialmente e limitatamente a questi primi nove mesi, unito al dispiegamento attuale delle forze sul campo, dove è in continuo aumento la quota di forze speciali NATO messe “in aspettativa” e trasportate al fronte come “mercenari”, è molto indicativo di chi sta realmente combattendo la guerra contro la Russia. Lasciando alle squadracce fasciste ucraine il compito di fornire carne da cannone fra la popolazione sotto il suo controllo, controllo da mantenere sempre più tramite quell’esercizio della violenza e del terrore, un tempo cifra distintiva soltanto della ATO nel Donbass.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 20 November 2022 10:45
20/11 ore 10:00 aggiornamento

LA GUERRA IN UCRAINA DEI SOLDATI NATO


Qualche aggiornamento e informazione che è giusto appuntare, visto che ufficialmente ci sono solo “mercenari”.

Chi sono questi “mercenari”?

Polacchi e anglofoni, secondo questo soldato intervistato che ne intercetta le comunicazioni.
https://t.me/msgazdiev/1103

“In alcune direttrici lungo la linea di fronte KREMENNAJA-SVATOVO, i “mercenari” stranieri hanno già COMPLETAMENTE SOSTITUITO le ff.aa. ucraine. BANDIERE DELLA POLONIA sventolano sopra le trincee e le posizioni dei soldati “ucraini”.”
На некоторых участках направления Кременная — Сватово иностранные наёмники уже полностью заменили ВСУ. Польские флаги висят над окопами и на позициях «украинских» войск.

Non è più la mai decollata LEGIONE INTERNAZIONALE, che due giri di kalibr e lo schiacciasassi al fronte hanno ridotto a poche migliaia di unità lungo tutto il perimetro dei combattimenti in corso più retrovie. Stiamo parlando d’altro.

Per la precisione, parliamo di FORZE NATO REGOLARI DISLOCATE IN GRUPPI SOTTO COPERTURA PER AZIONI DI GUERRA PER NULLA SOTTO COPERTURA, GUERRA E BASTA.

La prova del nove: “stranamente”, quando le loro salme ritornano negli USA, vengono seppelliti nei CIMITERI MILITARI
https://t.me/infantmilitario/87733
E ormai le perdite delle forze militari USA in UCRAINA non passano più inosservate…
https://t.me/WarDonbass/87333
tranne ovviamente per i cinegiornali luce. Ma questo non fa notizia.

Una delle lavanderie più gettonate dall’US ARMY per il riciclaggio dei propri è il GRUPPO MOZART (poveretti questi musicisti…) il cui intento non è neanche troppo velatamente prendersela coi WAGNER.
Questa tipica faccia da vitello tonnato risponde al nome di ANDY MILBURN, notato ultimamente ad ARTEMOVSK per contrastare, per l’appunto, l’avanzata dei Wagner, che dei “mozartiani” è, per l’appunto il FONDATORE (immagini qui).
https://t.me/boris_rozhin/70804

Come dice il sito ufficiale di questo ennesimo gruppo di musicofili, “Andrew Milburn is the founder of The Mozart Group. He retired from the Marine Corps in 2019 as the Deputy Commander of Special Operations Command Central, the headquarters responsible for all US special operations in the Middle East.”
https://www.themozartgroup.com/
E come si vede dalla faccia, più che dalle patacche che ricoprono mezzo petto, di “retired” ha solo l’ufficialità. Perché in quanto RESPONSABILE DI TUTTE LE OPERAZIONI SPECIALI DEI TERRORISTI A STELLE E STRISCE IN MEDIO ORIENTE, STA CONTINUANDO LA SUA “MISSIONE” DI VITA SOTTO COPERTURA. Di mercenari in senso classico, tradizionale, contratto-paghi-combatto-muoio del termine, non hanno nulla.
La NATO ufficialmente dà solo armi e “consigli”, quindi voi siete in Ucraina come “mercenari”. Fine. “Signa temporum”… e i soldati si adeguano, senza farsi troppe domande.

Aggiornamenti a seguire stasera.
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Paolo Selmi
Saturday, 19 November 2022 18:05
19/11 ore 17:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Le cartine di RYBAR delle varie zone di fronte, ovvero

DA SVATOVO A KREMENNAJA
https://t.me/rybar/41314

DA SEVERSK AD ARTEMOVSK
https://t.me/rybar/41317

REGIONE DI ZAPOROZH’E
https://t.me/rybar/41315
e
REGIONE DI CHERSON
https://t.me/rybar/41316

non mostrano aggiornamenti di rilievo. Sotto Zaporozh’e continuano a concentrarsi formazioni ucraine, nella misura di decine di migliaia di unità, per una possibile offensiva, direzione MELITOPOL’. Ma le perdite continue lungo il FRONTE EST richiedono, al momento, ben altro tipo di intervento. A meno di procedere a testa bassa e rischiare di trovarsi le truppe russe nuovamente alle porte di CHARKOV e fra SLAVJANSK e KRAMATORSK. Questa volta in fase OFFENSIVA. Vedremo gli sviluppi.

QUASI COMPLETATI I LAVORI SUL PONTE DELLA CRIMEA

Una buona notizia, finalmente. La quarta campata è stata appena posizionata sui piloni (foto qui):
https://t.me/WarDonbass/87296
Il grosso è stato fatto, nei prossimi giorni si provvederà a fissare e collaudare il tutto. Ancora un mese di lavoro, più o meno, prima dell’apertura totale al traffico (5 dicembre su una carreggiata, 20 dicembre entrambe).
https://t.me/boris_rozhin/70767

VOLGOGRAD TORNA STALINGRAD!

Borghesi, menscevichi, monarchici e controrivoluzionari niente paura… potete tornare a dormire sonni tranquilli. È solo in occasione dell’anniversario dell’inizio del contrattacco dell’Armata Rossa, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo, che in onore di quei giorni si dà un po’ di lavoro aggiuntivo agli stradini e si sostituiscono i cartelli stradali (filmato qui sotto).
https://t.me/boris_rozhin/70766
Resta sempre però un bel vedere… e per chi non sa il motivo un bello scherzo!

Aggiornamenti a seguire, salvo aggiornamenti rilevanti, domani sera.
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Paolo Selmi
Saturday, 19 November 2022 11:59
19/11 ore 10:30 aggiornamento

PAURA DI REGIME E PAURA DEL REGIME


Il nostro professore di Storia politica e delle istituzioni dell’Asia Orientale, Franco Gatti, un giorno a lezione ci disse una cosa che mi rimase impressa: “In Giappone fan più paura quattro persone improvvisatesi in piazza con un cartello di protesta, piuttosto che un corteo organizzato di centinaia di migliaia di persone”.

A vent’anni certe cose non le capisci, le apprendi ma non le comprendi. Le fai tue più come un atto di fede che perché ne sei convinto. I fatti di Tian’an men (天安门) si mescolano nella tua testa all’Offensiva di primavera (Shuntō 春闘) della maggiore confederazione sindacale giapponese, a quel film in bianco e nero senza sonoro con le guardie rosse ai cancelli del Palazzo d’Inverno, all’Università okkupata, alle centinaia di migliaia di operai e studenti in piazza contro il governo di turno, ai racconti di chi ti dice già che “non è come era prima”, a quelli dei marxisti-leninisti con la cravatta fuori dall’ateneo col loro giornale, tu che non sai neanche come si annoda, una cravatta, in un disordine crescente che resta l’unica costante di quegli anni.

Oggi, come un fiume carsico, certe cose riemergono. Come quella frase di “Neko san” (猫さん neko = gatto), come lo chiamavamo senza farci troppo sentire. Oggi come anni fa, periodicamente. Una frase del genere non può non riemergere, nella sua APPARENTE assurdità.

Oggi, forse, penso di averla capita. Ieri sera, PER LA PRIMA VOLTA IN NOVE MESI, c’è stata una protesta. A Odessa, e non è un caso, come abbiam visto, dopo il sabotaggio alla linea ferroviaria. La città simbolo della Resistenza al regime fascista di Kiev, Resistenza soffocata solo con la violenza a partire dal massacro e incendio della Camera del Lavoro (2014), la città che a ogni anniversario di quella strage non mancava, nel più anonimo silenzio, di far trovare dei fiori sul luogo del delitto, oggi comincia a mostrare al mondo la propria rabbia. A partire da un blocco stradale semplice, ma che ieri ha fatto il giro di tutti i social, UCRAINI (cari cinegiornali luce…) e russi. La gente di un quartiere, esasperata dai continui cali di corrente, è scesa e ha bloccato una strada.
https://t.me/RVvoenkor/32145

Probabilmente, certe vie si, certe vie no. Non ce l’hanno fatta più. Stamattina erano ancora lì, a fare avanti e indietro su quelle strisce pedonali.
https://t.me/ukraina_ru/117172

E lì, quei quattro gatti, mi han fatto tornare alla luce quelle parole sentite quasi trent’anni fa. L’Asia Orientale non c’entra nulla con l’Ucraina. Il confucianesimo si è fermato a quelle latitudini. E il motivo è essenzialmente confuciano. Tuttavia, l’essere umano, ridotto ai minimi termini, è uguale dappertutto. E i meccanismi di controllo sociale e gestione del consenso e dell’esercizio della violenza autoritaria sulle classi subalterne, anch’esse ridotte ai minimi termini come solo uno stato di guerra può ridurre, non differiscono di molto cambiando i fusi orari.

Infatti, dalla Bankovaja non solo stanno studiando il “caso Odessa” con estrema attenzione, addirittura il braccio destro Ermak,
https://t.me/legitimniy/14123
ma pare stiano già prendendo provvedimenti per organizzare “colloqui” («беседы») con i protestanti.

Il DISORDINE nell’ORDINE è visibile, è EVIDENTE e rischia di essere CONTAGIOSO. In una metropoli sottomessa da anni di uccisioni, imprigionamenti, sparizioni, esercizio terroristico della violenza di Stato, in una metropoli dove regna una CALMA APPARENTE, la minima increspatura della superficie non solo si nota, ma rischia di allargarsi a uno specchio d’acqua in equilibrio SEMPRE PIU’ PRECARIO.

E questo oggi potrebbe costituire, da Odessa, ma anche da Cherson, da Charkov, da L’vov, da OVUNQUE, l’INIZIO DELLA FINE.

Torniamo ai trasformatori saltati in aria, simboleggiati da questa immagine:
https://t.me/voenkorKotenok/42817

E ragioniamo sui rapporti di CAUSA-EFFETTO, cercando di andare un po’ oltre gli schemi imposti dalla visione corale degli stessi in U-ccidente.

CAUSA: Missile-trasformatore-via la corrente.

EFFETTI, fini, obbiettivi:
A MOSCA ragionano in un modo. La macchina bellica ucraina va in tilt senza dovere bombardare a tappeto città e fare stragi di civili. E così è, in effetti, da due mesi ormai a questa parte.
A KIEV città ragionano in un altro modo. Morte all’invasore.
A ODESSA (E NON SOLO A ODESSA, questa è la paura del regime) in un altro modo ancora. Morte ai tiranni.

Non esiste un unico rapporto causa-effetto. Se Zelenskij, che non si fa scrupoli di far sparire oppositori, o metterli a tacere per sempre, così come il suo predecessore non si è fatto scrupoli di mandare le sue squadracce a incendiare una Camera del Lavoro con dentro uomini e donne innocenti, ora INVECE “cerca il dialogo” con questi quattro gatti che bloccano una strada facendo avanti e indietro sulle strisce, significa che questi quattro gatti GLI FANNO PAURA. TANTA PAURA.

E “Neko san” aveva ragione…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Saturday, 19 November 2022 01:02
19/11 ore 00:15

ANALISI TESTUALE DI UN TESTO INDECENTE


Essendo arrivata all'ONU, la notizia è stata oggetto di trenta secondi di Mentana stasera, senza filmati e con sola voce narrante, a chiusura "notiziario" sull'Ucraina, e ora mentre scrivo di una pagina potpourri del cinegiornale luce.

Indecenza allo stato puro. Già dal titolo.

"Ucraina, Mosca accusa: 'Kiev ha giustiziato 10 soldati russi'
L'Onu esamina il video. La Finlandia alza un muro al confine"

Mi chiedo. Cosa c'entra l'informazione A con l'informazione B.
Proseguo, preparandomi al peggio. Ma al peggio non c'è mai fine.
Dopo l'incipit con la denuncia di Mosca, primo assunto:
"Da Kiev non è arrivato nessun commento ufficiale, ma quanto accaduto getta un'ulteriore ombra sulle già deboli prospettive di una tregua per intavolare una trattativa. In questo quadro, i Paesi che condividono i confini con la Russia tentano di proteggersi. E' il caso della Finlandia, che appena pochi giorni dopo i missili caduti in Polonia ha rivelato il suo piano per alzare un muro di 200 chilometri al confine."

Ecco. La notizia è stata messa in rete per INQUINARE le "prospettive di una tregua per intavolare una trattativa" QUINDI (CAUSA -> EFFETTO) "i Paesi che condividono i confini con la Russia tentano di proteggersi. "

La Finlandia erge il muro visto che i russi accusano gli ucraini di aver compiuto una strage. Ottimo. Trattengo i conati e proseguo.

"I primi nove mesi di conflitto sono stati macchiati da innumerevoli denunce di abusi e di crimini di guerra, a partire dalle esecuzioni di civili di cui si sono resi responsabili i russi a Bucha. "

Cominciano a mettere le mani avanti, gli ipocriti. I criminali, anzitutto sono i russi, secondo il cinegiornale luce. Fa niente che Bucha è stata una montatura creata in quattro giorni e da allora non è ancora riuscito un bis dico uno. E' da lì, da quelle "esecuzioni di civili" che è "partito" tutto.

Per esser sicuro che il messaggio sia passato, il cinegiornale luce prosegue. "Nei giorni scorsi, inoltre, l'Onu ha pubblicato un rapporto secondo cui i prigionieri di entrambe le parti sono stati sottoposti a torture e maltrattamenti."
Il testo l'ho letto. Dice che le torture ci sono state ovunque, ma riporta un numero maggiore di casi da parte ucraina. Sin dalla messa in prigionia, e per tutti. Per i russi, invece, si limita ai casi di "soldati con tatuaggi", leggi anche squadristi di Azov. Il testo è quanto di peggio l'ONU abbia potuto produrre per affrontare un argomento del genere: lo stilema degli opposti eccessi avrebbe messo sullo stesso piano partigiani e fascisti, campi di sterminio e foibe.

E nonostante questo approccio che definire discutibile è fargli un complimento, il testo recita testualmente:
At the same time, the majority of former Ukrainian POWs interviewed by OHCHR did not complain about physical violence upon capture. Although some were beaten, most stated that Russian soldiers had treated them with respect at the time of surrender and officers protected them from any attempts to humiliate, threaten or beat them.
https://ukraine.un.org/en/207332-more-8-months-russias-armed-attack-ukraine-and-ensuing-escalation-hostilities-un-reports

Lo stesso non dice degli ucraini:

Treatment during initial capture and evacuation

OHCHR documented cases of torture or ill-treatment, mostly during initial capture, first interrogations or movement to transit camps and places of internment. In many cases, POWs (from Russian armed forces and affiliated armed groups) complained of physical violence towards them, such as being punched in the face, and punched and kicked in the torso after surrendering and during their first interrogations by Ukrainian armed forces. In several cases POWs were stabbed or subjected to electric shocks with ‘TAPik’ by Ukrainian law enforcement officers or military personnel guarding them. One POW recalled: We were most afraid of the military phone. The feeling was awful. Your whole body froze and then you would fall to your side. In another case, a POW told OHCHR that the Ukrainian servicemen who captured him did not let him sleep, tied him to something, kicked him and beat him on the head with some hard object the whole night. Several POWs said that officers of Security Service of Ukraine punched and beat them with a rifle butt right before their interrogation, often on camera.

Many POWs reported poor and often humiliating conditions during their evacuation to transit camps and places of internment. Often naked, they were packed into trucks or minivans, with their hands tied behind their backs. On some occasions this was filmed and placed online. The humiliation of POWs and their exposure to public curiosity are prohibited under IHL. Beatings during evacuation occurred in many documented cases, either during transport or at checkpoints. One Russian POW told OHCHR: “On the way from the evacuation point to a transit camp, the car stopped at seven or eight checkpoints and at each one, the Ukrainian servicemen accompanying us offered the military at the check point the chance to beat us. Some agreed and punched us.”

(ibidem)

"On some occasions this was filmed and placed online." volutamente SOTTOLINEATO. Non sono hacker a recuperare questi filmati, li mettono loro in giro con estremo godimento. Stessa dinamica per cui un'adolescente qui che è umiliato o umiliata per un filmato compromettente, umiliante, poi si suicida. Ci torneremo tra poco.

Nonostante la caterva di menzogne e forzature del cinegiornale luce, l'opera è solo all'inizio. Questa è la preparazione per attenuare il botto.

Se tutti son criminali, anche quanto accade dopo è da iscriversi nella criminalità comune, nella notte dove TUTTE LE VACCHE SONO NERE. Ma non c'è limite al peggio, già detto ma purtroppo è così.

"In uno dei video circolati sui social in lingua russa si vedono alcuni militari che si arrendono alle truppe con la bandiera ucraina nella mimetica e si sdraiano a terra nel cortile di una casa bombardata. "

"video circolati sui social in lingua russa" IMPLICA CHE SIA "UNA COSA FRA DI LORO", NATA FRA DI LORO, A LORO "USO E CONSUMO".

Cari dementi del cinegiornale, perché uno che scrive una cosa del genere non può che essere andato via di testa al punto da pensare che chi lo legge sia anch'egli via di testa: come ci è arrivata "sui social in lingua russa"? COME CI E' ARRIVATA???????

Rispondete! Un soldato russo prima di morire ha filmato tutto col telefonino, prima i soldati ucraini in posa, poi i suoi compagni che uscivano uno a uno, e si mettevano faccia a terra, poi ha detto scusate, prima di ammazzarmi mando tutto ai miei amici? E' andata così??????

Oppure COME DENUNCIATO PERSINO IN UN RAPPORTO SCANDALOSAMENTE TESO A CREARE UN'EQUIDISTANZA INESISTENTE COME QUELLO SOPRA CITATO, E' TIPICO DEI FASCISTI UCRAINI FILMARSI MENTRE COMPIONO LE LORO BRAVATE E I LORO CRIMINI??????

E QUINDI IL VIDEO GIRA --- PRIMA --- SUI SOCIAL UCRAINI, POI RIMBALZA SU QUELLI RUSSI???

Idioti. Proseguiamo. "Un altro video, ripreso dall'alto, mostra i corpi apparentemente senza vita, con macchie di sangue."

ERA IL VIDEO CON CUI LA SQUADRA CELEBRAVA LA "PEREMOHA", LA VITTORIA SUL NEMICO MORTO, DISTESO A TERRA IN UN BAGNO DI SANGUE, NON CON MACCHIE, RIPETO, IN UN BAGNO DI SANGUE!!!!!

Lessico minimizzante, e quasi allusivo di una messinscena. Ucraini figuranti, morti figuranti. poi tutti a bersi una birra, magari. IPOCRITI. NON VEDETE I FINTI MORTI CHE SI ALZANO DOPO CHE LA MACCHINA CHE LI RIPRENDEVA E' PASSATA (ma con l'obbiettivo che non riusciva a nascondere quanto ripreso dallo specchietto retrovisore della stessa) E VEDETE I FINTI MORTI DOVE C'E SOLO UN CRIMINE CHE VOLETE TENERE NASCOSTO FINO ALL'ULTIMO.

Non volete impressionare le anime belle che vi leggono? esistono sempre le sgranature, le pixelature. Ma voi quel filmato che è da stamattina che grida vendetta al cospetto di Dio non lo avete neanche mostrato una volta! E parlate di "apparentemente senza vita, con macchie di sangue"... anzi, di sugo. Vergogna!

"L'episodio sarebbe avvenuto", certo, SAREBBE... poi sono andati tutti a farsi una doccia per pulirsi dal sugo sparso in giro e a bersi una birra...

E poi il potpurri prosegue, show must go on, parlando di indagini, tregue e trattative... tutta una supercazzola lunga come testo ancor più di questa sintesi immonda. Come Mentana che ne ha parlato per trenta secondi dopo aver fatto vedere dieci minuti di immagini che parlavano d'altro. MINIMIZZARE, ANNACQUARE, DILUIRE, RELATIVIZZARE, DEPOTENZIARE, RIDURRE... OBLIARE. Non è successo nulla... e quel che è successo, SE è successo, anche gli altri lo fanno e peggio.

Non otto mesi, ma OTTO ANNI così: da Lucia Goracci che leggeva veline e commentava filmati sul terrorismo di Stato ucraino nel Donbass dicendo l'esatto opposto di quanto realmente accadeva, oltre che fare a pugni con i bollettini dei civili morti ogni giorno, della distruzione di case e città da parte di criminali di guerra impuniti già allora, all'epoca di Pietro Poroshenko, fino alla indecente cronaca, in tarda serata, proprio quando non se ne poteva fare a meno, di quanto accaduto ieri. Non riesco e non riuscirò mai ad abituarmi a questo schifo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 18 November 2022 18:52
18/11 ore 18:10 aggiornamento

SILENZIO STAMPA

A quest’ora ancora non c’è, nei cinegiornali luce, una riga, un accenno, al massacro di prigionieri russi filmato e diffuso, con estremo compiacimento, dagli stessi criminali nazifascisti di cui l’U-ccidente nega l’esistenza. C’è una logica in tutto questo. Se il regime di KIEV non è nazifascista, certe cose non le fa.

Basta non riportarli mentre si fanno fotografare in piazza a CHERSON con bandiera delle SS…
https://t.me/OstashkoNews/39223

O mentre legano civili a un palo e li lasciano lì a marcire. Basta girare l’obbiettivo dall’altra parte. E tenerlo pronto per le “fosse comuni”, magari riempite dei corpi di quelli fucilati ieri. Basta far numero.

Men che meno occorre riportare quanto accaduto nella giornata di oggi. Non è successo nulla. Nevvero? Persino l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha aperto un’inchiesta, ma nulla deve trapelare. Silenzio stampa.
https://t.me/OstashkoNews/39222

Alcuni di questi criminali li hanno già identificati
https://t.me/readovkanews/47177
I giornalisti russi, non i superiori di questi bastardi che sono i primi ad aver dato ordine di non fare prigionieri. Ma questo non basta, insieme all’identificazione delle vittime di questo massacro, perché la notizia scalfisca il muro di gomma dei cinegiornali luce.

L’unico a dire qualcosa, da questa parte della cortina di ferro, è stato un certo Julian Röpcke, giornalista tedesco del BILD le cui simpatie ucraine trasudano persino nella firma, nome-cognome-bandiera gialloblu. Si è permesso di cinguettare PERSINO LA SCUSANTE:
Nochmal sauber: Ukrainische Soldaten haben offenbar zahlreiche russische Kriegsgefangene erschossen, nachdem einer möglicherweise das Feuer auf die Ukrainer eröffnete, während 10 am Boden lagen. Der Vorfall muss selbstverständlich rechtsstaatlich untersucht und aufgeklärt werden.
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593523531840733184
Che tradotto significa: “ancora una volta per la precisione: i soldati ucraini sembra che abbiano fucilato molti soldati russi prigionieri dopo che uno di loro ha aperto il fuoco contro gli ucraini, mentre 10 prigionieri russi erano stesi faccia a terra”. Peccato che quella parte nel video non compaia… e neppure nelle testimonianze. ANZI, NESSUNO SI E’ SENTITO IN DOVERE DI GIUSTIFICARE IL MASSACRO, DI QUELLO CHE INVECE QUEL TEDESCO HA FATTO! PER CHI? PER GLI UCRAINI? NO, PER QUELLI CHE IN OCCIDENTE COMINCIAVANO A VEDERE I FILMATI! SOLO PER LORO!

Il problema è che dopo SI E’ PERMESSO DI AGGIUNGERE: “Naturalmente, l’incidente (lo chiama incidente! Vorfall) deve essere investigato e chiarito come legge vuole.”

Risultato, si è sentito scrivere, tra gli altri insulti da parte ucraina: “Investigation is done. Take a ukrainian flag away from your account, russian pig”.
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593611721775742976/photo/1
Per aver chiesto un’inchiesta si è sentito dare del maiale russo.

Al che ha controreplicato:
So calling for an Ukrainian constitutional investigation into the shooting of ten Russian POWs after a sudden hostile incident makes you a “Russian pig” … Maybe not the best way to win hearts and minds in the West, which Ukraine now needs more urgently than ever, @brokenpixelua?
https://twitter.com/JulianRoepcke/status/1593611721775742976

Ovvero… l’ha messa sul piano della tattica… chiamare maiali russi quelli che chiedono di vederci chiaro non è “il miglior modo per vincere cuori e menti in Occidente”… QUINDI RIBADISCO, SI E’ MESSO A TROVARE UNA SCUSANTE, L’HA ANCHE DETTA SENZA UNO STRACCIO DI PROVA IN MANO, CON QUEI CORPI ESANGUI RIVERSI ESATTAMENTE COME SI ERANO CHINATI NEL VIDEO PRECEDENTE, ALTRO CHE OPPOSTA RESISTENZA, A NOME DI GENTE CHE L’HA PURE MANDATO A QUEL PAESE. E lui si è risentito… lui che si era pure improvvisato avvocato difensore…

…Julian! Ancora non hai capito nulla! “Il miglior modo per vincere cuori e menti in Occidente”… E’ NON PARLARNE PROPRIO!!! ANCORA NON L’HAI CAPITO??? Via il patentino! Chi gliel’ha dato?

Noi che giornalisti non siamo, possiamo permetterci il lusso di tradurre il comunicato ufficiale del Ministero della difesa russo su questo crimine:

Le nuove testimonianze video pubblicate circa i fatti di sangue, compiuti da parte di soldati ucraini, su prigionieri di guerra russi disarmati, confermano l’essere disumano dell'attuale regime di Kiev guidato da Zelenskij e da coloro che lo difendono e lo sostengono.

Опубликованные новые видеосвидетельства массовой кровавой расправы украинских военнослужащих над безоружными российскими военнопленными подтверждает живодёрскую сущность нынешнего киевского режима во главе с Зеленским и тех, кто его защищает и поддерживает.

L’uccisione metodica e intenzionale da parte di degenerati delle ff.aa. ucraine, tramite colpi diretti alla testa, di oltre dieci soldati russi immobilizzati a terra, nessuno riuscirà a presentarla come “tragica eccezione”, sullo sfondo magari di una più generale osservanza, da parte del regime di KIEV, dei diritti dei prigionieri.
Намеренное и методичное убийство выродками ВСУ прямыми выстрелами в голову более десяти обездвиженных российских военнослужащих никому не удастся представить в качестве «трагического исключения» на фоне якобы всеобщего соблюдения киевским режимом прав военнопленных.

Questo mentre chi, fra le file ucraine, si è arreso ed è caduto prigioniero, è detenuto in osservanza a tutto quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra nei riguardi dei prigionieri.
При этом сдавшиеся на этой неделе в плен украинские военнослужащие, содержатся в соответствии со всеми требованиями Женевской конвенции об обращении с военнопленными.

Questa uccisione mostruosa di prigionieri di guerra russi non è né il primo, né l’unico crimine di guerra di questo tipo. E’ pratica ampiamente diffusa fra le fila delle ff.aa. ucraine, sostenuta dal regime di Kiev e passata sotto traccia da parte di chi li appoggia in Occidente.
Зверское убийство российских военнопленных – не первое и не единичное военное преступление. Это распространенная практика в ВСУ, активно поддерживаемая киевским режимом и в упор не замечаемая его западными покровителями.

Tuttavia, Zelenskij e i suoi scagnozzi dovranno risponderne davanti al tribunale della Storia, dei popoli di Russia e d’Ucraina, per tutti e per ciascun prigioniero torturato e ucciso.
Но отвечать перед судом истории, народами России и Украины Зеленскому и его приспешникам придется за всех и за каждого замученного и убитого пленного.

https://t.me/mod_russia/21843

***

Dal fronte ancora nessun aggiornamento. Salvo notizie rilevanti, aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 18 November 2022 14:07
18/11 ore 12:30 aggiornamento

TERRORE, REPRESSIONE, RESISTENZA


Sui trentanove fucilati a CHERSON (più altre decine desaparecidos) ieri ho preferito non dare troppa enfasi perché è un “riportato da”, sia pur autorevole come la RIA che non è per nulla avvezza a seminare notizie infondate. Qui però stiamo parlando di criminali che filmano deliberatamente un PRIMA e un DOPO di un massacro di soldati russi. Soldati che escono dal loro nascondiglio con le mani dietro la testa e si chinano per terra uno a fianco all’altro (fine del primo filmato). Scena ripresa dall’alto con un drone dove gli stessi soldati giacciono in un bagno di sangue (fine del secondo filmato).
https://t.me/rybar/41277 (con anche dettagli relativi ai soldati morti)
qui due sequenze diverse, di cui la prima altro non è che la stessa scena ma con anche il prima, coi soldati ucraini che tengono a tiro i russi rifugiatisi nel gabbiotto o pollaio
https://t.me/voenkorKotenok/42825
ma anche qui, su un canale del segmento ucraino
https://t.me/legitimniy/14117

In ogni caso, ovunque è EVIDENTE che NULLA, NULLA giustificava quella che altro non può qualificarsi se non esecuzione sommaria. Una strage vergognosamente omessa dai cinegiornali luce, anche se mi sarei meravigliato del contrario. E non finirò mai di attendere di meravigliarmi del contrario, in un rigurgito di onestà intellettuale da parte di chi ha un patentino e fa un esame e deve rispondere di una cosa strana che si chiama “deontologia professionale”.

Ennesimo mulino a vento, chiusa parentesi. L’intento è TERRORIZZARE, ed è evidente. Se finisci prigioniero, fai quella fine. Se tradisci il regime, fai quella fine. Se dici o fai cose che non devi, fai quella fine. La canaglia nazifascista cambia di divisa (e a volte nelle simbologie richiamate sugli stemmi neanche di quella…) ma non di sostanza.

Finora ha sempre funzionato. Per otto anni. Otto LUNGHI anni. La MACCHINA DELLA REPRESSIONE (МАШИНА РЕПРЕССИЙ), come spiega il voenkor ALEKSANDR KOC sulla Komsomol’skaja di un mese fa in un lavoro sul tema, era già oliata e da tempo, prima ancora del 24/02.
https://www.kp.ru/daily/27385/4579587/

Oggi però le cose COMINCIANO a essere diverse. Questo è sempre KOC di oggi, commentando la notizia di ieri del SABOTAGGIO della linea ferroviaria a Odessa. E’ un pezzo breve e vale la pena tradurlo:

Improvvisamente ieri sera è giunta notizia dell’esplosione a una linea ferroviaria nella regione di Odessa, a causa di cui un treno merci ha fermato la sua corsa. Qualcosa di nuovo, che da tempo avremmo voluto che ci fosse, ma che era stato assente sinora.
Как-то незаметно вчера прошла вечерняя новость о подрыве железнодорожного полотна в Одесской области, в результате которого встал грузовой поезд. И это что-то новенькое, то, что давно напрашивалось, но отсутствовало как класс.

Si, nei territori liberati si erano iniziati a formare gruppi armati di abitanti locali. Come il battaglione Sudoplatov (qui l’articolo dedicato, volontari a Zaporozh’e https://ria.ru/20221107/dobrovoltsy-1829738098.html). Ma sino ad ora nulla si era avuto modo di sentire, circa sabotatori o PARTIGIANI (partizany) nei territori occupati. Questo, mentre il nemico lavorava nelle nostre retrovie già da tempo e in profondità. Ho anche scritto, si ricordi, un lungo testo su perché in Ucraina non abbiamo unità di combattimento nelle retrovie nemiche.
Да, на освобожденных территориях начали формироваться подразделения из местных жителей. Тот же батальон имени Судоплатова. Но до сих пор ничего не было слышно о диверсантах и партизанах на оккупированных территориях. Противник-то в нашем тылу работает давно и плотно. Я даже писал, помнится, большой текст о том, почему на Украине нет нашего боевого подполья.

In otto anni è stata costruita una macchina repressiva e di terrore tale da reprimere qualsiasi dissenso. Gli articoli del codice penale più “popolari” divennero “tradimento della patria” e “collusione con i terroristi”. Impaurirono il popolo ucraino a tal punto che andare in giro il nove maggio (Giorno della vittoria) per le strade di KIEV col ritratto del proprio nonno soldato al fronte era diventato un atto di eroismo civile.
За 8 лет здесь была построена такая репрессивная машина террора, которая безжалостно расправлялась с любым инакомыслием. Одними из самых «популярных» уголовных статей стали «измена родине» и «пособничество террористам». Украинский народ запугали так, что выйти 9 мая на улицы Киева с портретом своего деда-фронтовика стал гражданским подвигом.

Oggi questa macchina di repressione funziona triplicando gli sforzi. Le persone, detto molto semplice, scompaiono. E appunto per questo sorprende ancor più questa notizia. Che ci fossero persone dalla nostra in diverse parti dell’Ucraina occupata lo sapevo. Con molti mi scrivo e alcuni di loro mi dicono: “Insegnateci come si fa che lotteremo qui, nelle retrovie ucraine”
Сегодня эта репрессивная машина работает с утроенной силой. Люди просто исчезают. И тем удивительнее появление этой новости. То, что в разных частях оккупированной Украины остаются люди, настроенные за нас, я знал. Со многими переписываюсь, некоторые так и говорят: научите нас, мы будем бороться здесь, в украинском тылу.

Ma che dalle parole si fosse già passate ai fatti… E bravi i partigiani di Odessa! Spero che questo sia l’inizio di un’opera sistemica.
Но чтобы кто-то от слов перешел к делу… Браво одесским партизанам! Надеюсь, это начало системной работы.
https://t.me/sashakots/37213

Questo anziano signore di KUPLJANSK, intervistato dalla TV ucraina, ormai non ha più paura a dire quello che la TV non vuole sentirsi dire. E afferma che oltre il 60% della popolazione (rimasta, non evacuata in Russia) è per i russi.
https://t.me/boris_rozhin/70662

Il vento, forse, sta cambiando.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 18 November 2022 08:41
18/11 ore 08:30 aggiornamento

IL GIORNO DELLA MARMOTTA


“День Сурка”, “Ricomincio da capo”… lo confesso: nella mia ignoranza è da oltre trentacinque anni, ovvero dalla prima volta che ho visto un giapponese in carne e ossa e ho cominciato a parlargli dell’unica cosa che conoscevo del suo Paese… ovvero dei cartoni animati, che “audiovisivi in comune” è uno dei miei metodi di approccio con l’altro da me preferiti.

E qui, anche senza sapere che surok è marmotta in russo, dal contesto ci ero arrivato subito. Film stupendo, versione italiana anche (ma siam sempre lì… dopo aver mangiato l’originale la minestra è difficile farla diversa…), oggi imparo che anche i russi lo conoscono, e lo han fatto proprio al punto da citarlo tranquillamente. Ribadisco, ancora una volta, lo stesso non facciamo noi della loro produzione cinematografica. E non perché sia tutta “corazzatapotiomchin”. Anzi. Se devo essere sincero, le prime volte che provavo a fare lo stesso giochetto con loro e tiravo in ballo Tarkovskij, Vertov o Ejzenštein, mi guardavano come la mucca vede passare il treno. Come se, al contrario, uno straniero volesse approcciarsi con noi e giocasse la carta “ladri di biciclette” o “miracolo a milano”. Anche lì, ci misi un po’ a capirlo…

Torniamo sul pezzo. Cos’è questo giorno della marmotta per chi non conosce il film? Trama semplice, ma geniale: giornalista a stelle e strisce caduto in disgrazia mandato in un posto sperduto a stelle e strisce a vedere fan sfegatati della marmotta che aspettano che la marmotta esca dalla tana nel giorno a lei dedicato: se esce, annus mirabilis, se non esce, annus horribilis. Il problema è che quel posto diventa la sua prigione. Ogni giorno si sveglia ed è SEMPRE come il giorno precedente. SEMPRE, a partire da “I got you babe” di Sonny & Cher nella radiosveglia. Un incubo. Va a letto e il giorno dopo è uguale al precedente. Trama geniale, e infatti ha fatto il giro del mondo, da quel che ho visto oggi.

Riferita a che cosa? Ai combattimenti intorno a KREMENNAJA: attacco lungo quella direttrice, fuoco di controbatteria e di artiglieria direttamente sugli attaccanti, ritirata in mezzo ai boschi con gravi perdite.
https://t.me/vysokygovorit/10006
Chiude il voenkor, di scorte ne hanno a iosa e questo gli permette, ogni giorno, di ripetere lo stesso attacco. Ma l’intensità degli stessi non è quella di un mese fa. E, spero vivamente per quei poveri cristi mandati al massacro, non solo perché ci sono meno pallottole, ma perché abbiano imparato a farsi furbi coi loro superiori e a salvare la propria pelle ritirandosi un po’ prima. Quando cominciano a vedere, in altre parole, che il giorno della marmotta si ripete identico anche dall’altra parte della staccionata.

DAL FRONTE

Situazione invariata ovunque, come da cartina del collettivo di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117215355-51d84d36.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117215354-d90aa5a5.jpg

Gli sviluppi più interessanti sono nel riquadro in basso a destra, “La piscina” espugnata ieri. E colpisce, naturalmente il martellamento incessante di una linea dato da quei piccoli esagoni rossi, visibili anche nell’ingrandimento in alto a destra che rappresenta i combattimenti incontro ad ARTEMOVSK.

PARTIGIANI

Ignoti, azione non rivendicata, ma è la prima volta che accade e doverosamente registriamo. Sabotaggio lungo una linea ferroviaria importante che porta a Odessa: linea saltata e traffico merci in tilt.
https://t.me/boris_rozhin/70631
Ancora non è nota l’identità di chi ha fatto questo sabotaggio (Кто именно совершил диверсию пока неясно). Un blogger particolarmente in vena di scherzi scriveva: “Partigiani non ne abbiamo, saran stati i polacchi!”.

Torniamo invece sulla pista partigiana, che mi sembra quella più probabile, giusto appena prima di quella dell’autocombustione delle rotaie. Se confermato, sarebbe il primo atto che costituirebbe l’apertura di un “fronte interno”. Un fronte aperto da hacker, da gole profonde che spifferano quello che non devono, da fornitori di coordinate satellitari di depositi di armi e munizioni o caserme (o hotel trasformati in caserme) dove si raggruppano “mercenari stranieri”, ovvero le forze NATO.

Con un salto di qualità, questa volta, evidente. Chiaro, lampante. Dove? A Odessa, città russa. Se spontaneo, non occorre fasciarsi la testa più di tanto. Se “concordato”, occorre ragionare sul messaggio a cui potrebbe sottendere: per esempio, una risposta ai monumenti tirati giù, dalla zarina Caterina a Puškin. Odessa città di mare, come Genova, come Marsiglia: gente di mare che, quando si tratta di regolare i conti, non guarda molto per il sottile (il savate, tecnica di combattimento francese, nasce per inciso proprio a Marsiglia e ha una sua roccaforte italica proprio a Genova…). Chi ha orecchie per intendere, intenda.

MILIONI DI UCRAINI FANNO RIFERIMENTO ORMAI AI CANALI TELEGRAM RUSSI

Il Ministro della difesa ucraino lancia l’allarme. Milioni ormai gli ucraini sotto il controllo del regime di Kiev che vanno a cercarsi le notizie dai russi.
https://t.me/RVvoenkor/32075
“Noi abbiam pubblicato, e non una volta, questo elenco (di siti proibiti) e, purtroppo, gli utenti ucraini degli stessi continuano a crescere”
"Мы неоднократно публиковали этот список, но, к сожалению, их украинская аудитория почему-то продолжает расти"
Basterebbe dire la verità, mi verrebbe da commentare… ma se il primo a mentire è il patàca…
Comunque non preoccupatevi! I nostri cinegiornali luce saran sempre con voi!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 17 November 2022 19:41
17/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE


Cade la roccaforte soprannominata “la piscina” (bassejn) a N-O di DONECK. Carta qui:
https://rybar.ru/piwigo/i.php?/upload/2022/11/17/20221117152440-945b61bc-xx.jpg
e con legenda in italiano qui:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117152435-b1eae7a4.jpg

Nonostante i tentativi di contrattacco ucraini, le frecce azzurre, i russi han tenuto la posizione e ora la difesa ucraina nel settore diventa ancor più problematica. PERVOMAJSKOE, che aveva tenuto sinora, è ancora più esposto al martellamento di un’azione offensiva lenta ma incessante.

Ricacciare indietro le forze ucraine dai luoghi dove, da otto anni, hanno piazzato i pezzi di artiglieria con cui bombardano DONECK, è un imperativo sin dall’inizio della SVO. Il problema è che questi luoghi coincidono con l’area maggiormente fortificata a loro disposizione. Difese che, giorno dopo giorno, perdono pezzi. Piccoli o grandi che siano poco importa, a questo punto.

Sul fronte EST, da SVATOVO ad ARTEMOVSK, situazione pressoché immutata. Con la differenza che mentre a KREMENNAJA le ff.aa. NATO accumulano perdite su perdite in assalti inconcludenti,
https://t.me/RVvoenkor/32061
sotto ad ARTEMOVSK ad accumulare perdite sono sempre loro, ma in qualità di difensori. Anche qui, perdendo ogni giorno qualche pezzo da qualche parte e tenendo solo grazie a rincalzi provenienti da ovest.
https://t.me/WarDonbass/87079
Rinforzi che, finendo lì e non da altre parti, allontanano sempre più la prospettiva di una “offensiva su vasta scala” sia nel Donbass che a Zaporozh’e. Vedremo...

Sicuramente, le “riserve” di carne da cannone non sono infinite ma sono ancora ingenti. Secondo questa analisi, anche un 35-40% di esercito distrutto non avrebbe nessun impatto sul collasso delle forze armate stesse, ne indebolirebbe soltanto l’azione. Ed è questo anche il motivo, aggiungo, per cui sempre maggiori sono i rimpiazzi con soldati NATO per il momento ancora sotto forma di “istruttori”, “specialisti”, “mercenari” a seconda della collocazione, perlopiù polacchi, moldavi e romeni.

Le stime comunque sono, mantenendo questo ritmo di attacchi suicidi, ancora 7-8 mesi. Dandosi una calmata, un annetto e, aumentando i rinforzi, anche due anni.
https://antifashist.com/item/ot-ugledara-do-soledara-soyuznye-sily-nanosyat-udary-vsu-koncentriruyutsya-dlya-nastupleniya.html

Sempre questa analisi, peraltro, collega l’impiego sin dal 2014 da parte delle ff.aa. ucraine di preparati farmacologici e psicotropi atti ad accentuare l’aggressività, quindi l’efficienza, in fase offensiva. Questo accadeva prima nel Donbass durante la fallita invasione dell’estate 2014, sia negli anni successivi nei biolaboratori scoperti dai russi e di cui non erano riusciti a cancellare le tracce. La carne da cannone attuale era, in quegli anni, cavia da laboratorio per i preparati che “in collaborazione con la NATO” venivano sperimentati su questi soldati (ibidem). Bioroboty, a un certo punto li chiamavano. Sempre per chi sostiene che Poroshenko riportato oggi aveva bevuto un po’ troppo, queste siano del tutto bufale e in realtà parliamo di un innocente aggredito a un certo punto senza motivo dall’orso cattivo che se lo voleva mangiare in un boccone.

SHEBEKINO

Questa cartina rappresenta bene il motivo per cui ultimamente continua a essere bombardata dai GRAD ancora in dotazione alle forze ucraine (fino a esaurimento… ma tarda a venire questo esaurimento!)
https://t.me/zastavnyii/2119
Un paese colpevole soltanto di trovarsi in una posizione utile a essere bombardato dal terrorismo di Stato di KIEV.

RACCOLTA DI PERIZIE TECNICHE SU “BUK” RUSSI CHE RUSSI NON ERANO…

Apparsi sulle “colonne” di Colonelcassad otto anni fa, sono una perizia di un esperto su un filmato evidentemente falsificato per far figurare come BUK russo un BUK che russo non era, ma ucraino:
https://colonelcassad.livejournal.com/5630744.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5765671.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5643678.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/5754863.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/6024507.html#cutid1
https://colonelcassad.livejournal.com/6021412.html

Passa in esame tutto, persino le dimensioni del ribassato su cui tale BUK era trasportato. E mostra tutte le contraddizioni di quel filmato.

Troppa carne al fuoco, ma quel BUK era la prova del nove per l’accusa che quel Boeing lo avessero tirato giù i russi. E quindi questo lavoro meritava non solo la dovuta attenzione, ma si capisce anche il motivo che ha spinto un perito a dedicarsi anima e corpo per smascherare e denunciare tali contraddizioni e falsità. Comincio a raccogliere questo materiale per chi volesse leggerlo e approfondirlo. Ma anche per me per un domani, visto che per questa ricerca negli archivi del buon Rozhin a un certo punto mi si è impallato il macinino di bordo da cui scrivo, e a questo punto almeno ho rischiato per qualcosa...

Aggiungo, a mo' di appunto, che poi furono pubblicate altre perizie, direttamente sui resti dei rottami, tesi a dimostrare che gli squarci prodotti nella carlinga non fossero risultato di un missile lanciato da un BUK ma di proiettili lanciati da caccia. Più altre cose che meriterebbero un approfondimento decisamente ulteriore.

UNA VIGNETTA

Dialogo al telefono fra il patàca e il suo padrone (vignetta in inglese):
https://t.me/boris_rozhin/70607

In realtà, è finita così solo perché dall’altra parte c’è la Federazione Russa. In Siria cinque anni fa, lo ricordiamo, è bastato molto meno per attacchi missilistici da decine e decine di missili alla volta. Per molto meno intendo messinscene con figuranti, peraltro sempre gli stessi, come riportato in questo lavoro del 2017 da Rozhin, persino encomiabili nel loro rappresentare parti sempre diverse...
https://colonelcassad.livejournal.com/3348409.html
… solo che invece di vincere un Oscar come migliori attori non protagonisti (quelli erano i Caschi bianchi, il cui fondatore peraltro fu beccato nel 2020 con le mani nella cassa dell’organizzazione
https://colonelcassad.livejournal.com/6043582.html#cutid1)
il risultato furono 59 Tomahawk nel 2017
https://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-39523654
e 100 un anno dopo,
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-43767156
lanciati così, perché LA PAROLA DI QUALCUNO ALLORA ERA UNA PROVA (a differenza di oggi).

Oggi non se la caverebbero con un lancio a scopo punitivo, e morta lì. E la NATO non è ancora pronta a dichiarare guerra aperta alla Russia. Quindi, “Taci idiota” (e la prossima volta pensala / pensatela meglio) è stata la logica conclusione di questa penosa vicenda.
https://t.me/vysokygovorit/9996

Sul pensarla meglio, CHERSON si potrebbe prestare a fosse comuni per una Bucha 3.0. E’ notizia di oggi di esecuzioni sommarie e sparizioni di civili, da parte della RIA NOVOSTI direttamente da chi è rimasto in città. Chi pensava: cosa ho fatto di male perché se la prendano con me.
https://radiosputnik.ria.ru/20221117/kherson-1832259659.html
Regolamenti di conti? Solo questo? Non penso.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina
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Paolo Selmi
Thursday, 17 November 2022 12:43
17/11 ore 12:30 aggiornamento

SEVERSK-ARTEMOVSK

La carta di RYBAR si arricchisce, a sud, di MAJORSKOE (segnato in rosso vivo)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117083211-e7fc5726.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/17/20221117083210-4c237df4.jpg

Ma più che le linee di fronte, qui a parlare sono i simboli. I tentativi di contrattacco ucraini stanno fallendo uno dietro l’altro, peraltro con le ultime riserve che le linee azzurre indicano in movimento continuo da OVEST. ARTEMOVSK si conferma l’epicentro di questo scontro che va avanti da tempo, ormai, con toni sempre più aspri, come confermato anche in quest’altra cartina:
https://t.me/WarDonbass/87024

Gli sforzi di contenimento dell’avanzata russa su questo fronte stanno costando molto, troppo caro anche per gli standard di autodistruzione del comando militare ucraino. Al punto che brigate intere disertano e occorre spostare le truppe barriera direttamente sulla linea di fronte col fucile puntato alla schiena di chi vorrebbe solo chiuderla qui, vivo possibilmente.
https://t.me/rybar/41239

Vedremo gli sviluppi.

ATTACCHI MISSILISTICI SULLE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE E MILITARI

Alle otto del mattino era segnalata una nuova ondata di attacchi,
https://t.me/boris_rozhin/70548
prima limitata ad alcune regioni, poi l’allarme aereo è stato esteso a tutto il territorio controllato dal regime di Kiev.

Oltre ai trasformatori della rete elettrica, questa volta le informazioni ricevute riportano di attacchi a caserme (come a OCHAKOV, dove si preparava l’ennesimo tentativo di sbarco sulla riva sinistra del DNEPR),
https://t.me/rybar/41244
a fabbriche militari (come la JUZHMASH a DNEPROPETROVSK, una delle maggiori fabbriche di missili, ricevuta in eredità dall’EX-URSS)
https://t.me/WarDonbass/87011
e gasdotti
https://t.me/RVvoenkor/32051

Il regime ha risposto con l’ennesima rappresaglia su civili, colpendo con missili GRAD, non attacchi “chirurgici”, ma strumenti deliberatamente concepiti per distruggere un’area la più ampia possibile a partire da dove cadono, i pochi posti a disposizione dall’attuale configurazione delle linee di confine. SHEBEKINO, ancora una volta: una ragazza in gravi condizioni
https://t.me/RVvoenkor/32049

ORMAI SENZA PUDORE...

No, non il patàca, quello è lì che ora, dopo la reprimenda del padrone, che ha detto che la parola del patàca non costituisce PROVA e che i missili erano ucraini, ora fa marcia indietro e dice che non si può esser sicuri al 100%… ancora un po’ e arriva all’accettazione.
https://t.me/RVvoenkor/32044
No, mi riferisco a chi c’era prima di lui. Noi siamo qui a parlare di MINSK, MINSK-2, possibili MINSK-3, e l’ex presidente ucraino POROSHENKO ammette candidamente quanto segue, IN INGLESE, a un pubblico quindi in grado di comprenderlo DIRETTAMENTE senza essere FRAINTESO (la voce di sottofondo in russo è il traduttore/doppiatore come solo loro riescono a sopportare (io non ce la faccio, sinceramente), anche per i film stranieri… ci parlano sopra) CHE:
GLI ACCORDI DI MINSK SONO STATI UN DOCUMENTO SCRITTO CON MOLTO TALENTO, E CHE GLI SONO SERVITI PER GUADAGNARE COME MINIMO 4 O 5 ANNI PER RIFORMARE L’ESERCITO, RIPRISTINARE L’ECONOMIA, ADDESTRARE I PROPRI UOMINI INSIEME ALLA NATO E CREARE LE MIGLIORI FORZE ARMATE IN TUTTA L’EUROPA DELL’EST.
https://t.me/RVvoenkor/32050

Ora, lo ammette candidamente. Finale non detto in questa sede, ma ormai emerso pubblicamente: una volta guadagnato il tempo necessario, gli accordi dovevano essere stracciati (e così è stato fatto) per risolvere, una volta per tutte, la questione Donbass, la questione Crimea, e via discorrendo. Ormai lo ammettono candidamente, senza pudore. Chi parla di “aggressione”, a questo punto, non può che riferirsi quindi a loro, agli ucraini nei confronti del Donbass e del popolo di Crimea, se ho ben capito…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 17 November 2022 08:44
17/11 ore 08:30 aggiornamento

DAL FRONTE


A giudicare dalle cartine di questo bollettino mattutino
https://t.me/wargonzo/9297

Sembra che i russi siano riusciti a ritornare nella configurazione loro ottimale: attacco dappertutto, in modalità “schiacciasassi”, ovvero massimizzando le perdite avversarie tramite intenso fuoco di artiglieria e minimizzando le proprie tramite spostamenti minimi della linea di fronte, senza assalti alla baionetta e, come si direbbe in altri ambiti, “in sicurezza). Laddove ciò non fosse possibile, perché le forze nemiche mantengono (ancora) l’iniziativa, azionando lo schiacciasassi da fermo e lasciando che siano loro a finire in bocca alla loro linea di fuoco. Infine, e questa è la novità “Autunno 2022” (inverno è un po’ presto per dirlo, con questi chiari di luna), centinaia e centinaia di km congelati lungo un fiume largo quanto il Po prima del casello di Piacenza (laddove il Dnepr è stretto…).

La configurazione è ottimale, vedremo nell’arco della giornata se qualche casamatta NATO salterà oppure se occorrerà ancora qualche giorno. I russi non hanno più alcuna fretta, ormai. La sensazione è che anche quando le loro forze si avvicineranno al mezzo milione di soldati non faranno alcuna pressione indebita. In altre parole, ed è voluto ogni riferimento ai tempi in cui mio padre mi raccontava di quella strana cosa, chiamata SALARIO, garantito da un CCNL (ohibò), agganciato al TASSO DI INFLAZIONE (roba da golpe!) e definito nelle contrattazioni e nel linguaggio comune VARIABILE INDIPENDENTE (fantascienza…), a ben vedere oggi la VARIABILE INDIPENDENTE nella DOTTRINA MILITARE RUSSA sembra proprio essere quel rapporto 1:7, meglio ancora se 1:8 fra le loro perdite in vite umane e le perdite ucraine (e qui, quando parlo di carne da cannone, il termine NATO si attaglia ancora poco o nulla). Vedremo come andrà, siam qui, vedremo. Ma in nove mesi questa è stata la tendenza, al punto di dire: “tiriam su baracca e burattini e andiam tutti indietro di tremila kmq” pur di avere un argine più sicuro.

SALOMONE E LE DUE MADRI

“La storia di Salomone e delle due madri. Ai giorni nostri”
Притча о царе Соломоне и двух матерях. Наши дни.
https://t.me/vityzeva/73354

Voglio bene alla Vitjazeva la rossa (nel senso dei capelli, ma penso anche politicamente, per quel poco che posso capirne). Oltre a essere giornalista, sul suo canale telegram fa anche raccolte fondi, vestiti, è impegnata molto attivamente su questo fronte, in altre parole, si vede che ci crede e non lo fa tanto per farlo.

Il pezzo citato, è la traduzione in russo dell’ultimo delirio dell’ISW, che già quando fa analisi militari ha imparato (e non da molto) a leggere anche Rožin, Rybar e i canali del nemico, visto che UNIAN e Arestovič più che notizie false non diffondevano, e poi le figuracce sulle previsioni cannate le facevano loro. E ciò nonostante canna ancora. Ma quando si mette a parlare d’altro, allora emerge in tutto il suo splendore e in tutta la sua pienezza la crassa ignoranza, propria non solo del suo collettivo, ma più in generale di un popolo che, oltre a pensare di essere ancora il centro del mondo (e questo è un difetto che, volente o nolente, gli passerà presto…), è stato formato, educato, cresciuto con un sistema ideologico-culturale fondamentalmente errato: quello che tra l’altro il nostro MIUR sta inculcando oggi ai nostri bambini e ragazzi. Il riferimento è alla SETTORIALIZZAZIONE, alla PARCELLIZZAZIONE del sapere, e all’INCAPACITÀ sostanziale che ne deriva di muoversi trasversalmente per produrre SINTESI che siano FRUTTO DI UN LAVORO COLLETTIVO. Attenzione: il discorso non verte sul fatto che non siano capaci di COORDINARE l’attività di un carro armato con quella di un drone, di un mortaio e di un elicottero (guerra incentrata sulla rete), così come non siano in grado di UNIRE la guerra guerreggiata a quella psicologica e a tutti gli aspetti mediatici che ne conseguono. Anzi, su quello sono avanti anni luce.

Il discorso verte sul fatto che oltre alla cartina militare, cartacea o mediatica che sia, non sono capaci di andare! In altre parole, la loro analisi, per quanto puntuale, “interdisciplinare”, “multidisciplinare”, come amano definirla, lì si ferma: a un livello SUPERFICIALE e, nel lungo periodo, quello dove il potere non risiede più “sulla canna del fucile” (枪杆子里面出政权), INEFFICACE E FALLACE. Tipico di chi ha imparato a sparare al luna park (“Un genio, due compari, un pollo”) quando si trova a fare i conti con bersagli a cavallo.

E cosa dice di bello l’ISW? Se la prende con le “deportazioni in massa” di bambini del Donbass rimasti orfani dove trovano delle famiglie “russe” che si prendono cura di loro. La buona Julia tira allora in ballo la storia delle due madri, che per chi quel sabato pomeriggio avesse saltato “perché c’era la partita” è sostanzialmente questa: due madri, un figlio; è mio, no è mio. Nessuno ne viene a capo, le mandano da Re Salomone. E il buon Shlomo che è un drittone (l’aveva chiesto espressamente come dono…) cosa dice? Dov’è il problema, prendete una spada e fate metà per una, così siete contente. Una dice si va bene, l’altra si oppone e rinuncia a ogni pretesa sul figlio. Da ciò Shlomo capisce chi è la vera madre.

Qui siamo allo stesso: meglio un bimbo in un orfanotrofio, piuttosto che in una famiglia. Io aggiungo un’altra cosa, più terra terra. I pupazzi dell’ISW non sanno neanche minimamente non solo cosa vuol dire non avere un padre e una madre, ma neppure cosa vuol dire essere “russo” oggi. Sono fermi a “io ti spiezzio in due” e le varianti peggiorative di Holliwood. Non sanno cosa vuol dire essere “russo” oggi perché non hanno neppure la minima idea di cosa voleva dire essere, ancora trentaquattro anni fa, riprendendo il pezzo di ieri sera sul lancio della Buran, essere “cittadino sovietico”. Quando tutti dicono “edin narod”, un unico popolo, non stanno pensando solo al fatto linguistico. Ma a qualcosa di più profondo, che lega tutti questi popoli da vincoli di sangue, di cultura, di mentalità, legami strutturali (per quanto tutto sia sovrastruttura, ma profondi, in questo senso) che neanche si immaginano. Non sanno cosa vuol dire venti milioni di morti. Non sanno come dopo si sono organizzate famiglie e adozioni per far fronte a famiglie distrutte, la catena di solidarietà che si è generata lungo oltre dieci fusi orari. Non sanno nulla. E pontificano, quando invece dovrebbero solo sciacquarsi la bocca.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 16 November 2022 19:42
16/11 ore 19:10 aggiornamento

DAL FRONTE

Ancora nessuna notizia di rilievo, segno che nessuno scossone c’è stato in un senso o nell’altro. Vedremo poi le sintesi notturne di RYBAR e dei corrispondenti sul campo, che riporteremo domattina.

TRENTAQUATTRO ANNI FA…

E mentre il patàca è ancora nella fase della “negazione” (secondo lo schema classico negazione-rabbia-contrattazione-depressione-accettazione) e dice che non è vero, che i razzi finiti in Polonia non possono essere ucraini, che ha le prove che siano russi, eccetera…
https://t.me/RVvoenkor/32005
questo mi consente di parlare d’altro, di una cosa accaduta trentaquattro anni fa. Il lancio (PRIMO e UNICO) esattamente trentaquattro anni fa (15/11/1988 per l’esattezza) dello “Shuttle sovietico” (qui immortalato in un disegno)
https://t.me/zastavnyii/2113

Lancio in modalità automatica, senza astronauti. BURAN (tempesta di neve) era il nome della navetta spaziale, ENERGIJA il nome del propulsore (qui una scheda in inglese, insieme ad altre pagine a tema e link…)
https://www.buran-energia.com/

Fra i vantaggi del Buran sullo Shuttle, grazie a una migliore qualità costruttiva (e a diversi anni di lezioni apprese sugli errori dello Shuttle stesso), c’era la maggiore capienza (10 cosmonauti anziché 7) e il tempo di permanenza in orbita (30 giorni contro 17).
https://russian7.ru/post/buran-pechalnaya-sudba-poslednego/

Ma quello che mi ha impressionato di più, da cultore della materia, ovvero pianificazione economica nel modo socialistico di produzione, è stato quanto segue:
“La creazione della navicella BURAN e del razzo ENERGIJA, oltre che dei mezzi ausiliari a terra e a essi dedicati, la conduzione di test condotti molte volte, fu un compito di proporzioni immani. In tutto per il progetto furono investiti 16 miliardi di rubli, furono coinvolti 70 fra ministeri e dipartimenti, 1286 aziende e oltre un milione di specialisti fra i vari settori dell’industria”.
Создание корабля «Буран» и ракеты «Энергия», наземных средств подготовки, проведение многоразовых испытаний – это крупномасштабная задача. Всего на проект было потрачено 16 млрд руб., было «задействовано 70 министерств и ведомств, 1 286 предприятий и более 1 млн специалистов разных отраслей промышленности»
(ibidem)

Questo spiega poi anche perché il progetto fu abbandonato con la fine dell’URSS. Michele figlio di Sergio, nefasto, ultimo segretario del PCUS, aveva già smantellato pezzo a pezzo il sistema a proprietà INTERAMENTE sociale dei mezzi di produzione che costituiva l’ARCHITRAVE dell’economia di piano sovietica. Le leggi sull’autonomia economica delle aziende, le privatizzazioni crescenti, così come la reintroduzione del modo capitalistico di produzione inteso come appropriazione padronale del plusvalore, avevano completamente destabilizzato un’economia che aveva bisogno sì di cambiare, ma non in quel senso. Mentre i sindacati scendevano in sciopero, gli obbiettivi di piano non erano raggiunti e aumentava, in un clima di anarchia generalizzata, la convinzione che “non funzionava nulla”, con i futuri oligarchi già pronti a spartirsi il bottino “una volta morta la vecchia”, la scienza e l’industria tecnologicamente più avanzate del Paese dei Soviet avevano dato alla luce l’ultimo gioiello. Davanti a loro, a quei lavoratori che portarono avanti un progetto che – in cuor loro – forse già sapevano non sarebbe durato a lungo, e ciò nonostante unirono i loro sforzi per portarlo a compimento, ancora oggi a trentaquattro anni di distanza mi levo il cappello.

La cronaca di quel 15 novembre 1988: Buran fu lanciato da Bajkonur e, in 205 minuti fece due volte il giro del pianeta, quindi atterrò. Ad assistere all’esperimento solo due testimoni oculari: il pilota di un Mig-25 e l’operatore dal cosmodromo. Buran volì senza equipaggio, gestito interamente da un computer di bordo dal lancio all’atterraggio.
«Буран» был запущен с космодрома «Байконур» и 205 минут спустя, дважды облетев планету, там же совершил посадку. Лишь два человека в мире могли видеть взлет советского корабля своими глазами – летчик истребителя МиГ-25 и борт¬оператор космодрома: «Буран» летел без экипажа, и с момента взлета до касания с землей им управлял бортовой компьютер. (ibidem)
Per inciso, il bestione della Antonov Mrija, preso a colpi di artiglieria dai parà ucraini nell’aeroporto di Gostomel’ mentre tentavano di cacciar fuori i parà russi che erano entrati nell’unica operazione di questo tipo in tutto questo conflitto (le truppe di terra sarebbero arrivate a Gostomel’ due giorni dopo) e andato distrutto, era stato concepito proprio per trasportare il Buran. Allo stesso modo in cui un Boeing si portava sulle spalle lo Shuttle (ibidem). Qui alcune immagini sia deprimenti, di come era ridotto una volta mandato ad ammuffire in un hangar, sia esaltanti dello stesso sul Mrija in qualche volo di prova. https://varlamov.ru/3207092.html

Infine, in questo ultimo scorcio di immagini e disegni tecnici,
https://habr.com/ru/company/timeweb/blog/597825/
compare alla fine anche il progetto BARMINGRAD, proposto nel 1974 e che riguardava una base lunare a moduli. Dall’utopia alla scienza. Ovunque.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Alfred
Wednesday, 16 November 2022 22:20
scriveva il generale Mini in questo articolo:
Contrariamente alle loro leadership molti europei hanno capito il gioco di Kiev e il vero obiettivo: mettere in ginocchio l’Europa e costringere gli americani alla guerra mondiale
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/24015-fabio-mini-il-mese-prima-del-generale-inverno-la-chiave-del-conflitto-ora-e-il-tempo.html
Questo per gli ucraini sara' un inverno doloroso. Probabilmente la maggior parte delle persone dovra' cercare riparo in altre nazioni.
zelenski dovra' mettere il cappotto e continuera' a ribadire le sue richieste di no fly zone e di intervento Nato.
Probabilmente molto era stato promesso e oggi penso che sia stato anche equivocato.
L' uomo e il suo entourage non sembrano delle cime.
Da giorni gli stanno dicendo di fare proposte di pace sensate e oggi non l'usciere della Casa Bianca, ma Biden ha detto a chiare lettere che il missile finito in Polonia non e' Russo.
Davanti alle rimostranze di zelenski mi aspetto che gli americani precisino che se anche avessero prove in contrario agli Usa non frega niente, non entreranno in guerra.
Devo dire che in un primo momento temevo lo spirito da cow boys, fortunatamente non sono totalmente scemi.
D'altronde neanche l' articolo 5 obbliga a fornire truppe a un membro Nato aggredito, i Paesi decidono come aiutare,  il che lascia agli azionisti di maggioranza un ampio margine di svicolamento.
Comunque niente vieterebbe alla meloni, cosi  ben disposta e amante della democrazia, di mandare truppe in Polonia o Ucraina.
Resta il fatto che qualsiasi casus belli si crei o sia imbastito gli Usa non entreranno nella pugna con truppe ufficiali, gli zelenski continueranno a non capire e insisteranno.
Forse gli Usa potrebbero iniziare a considerare sostituti dello zelenski meno duri di comprendonio.
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Paolo Selmi
Thursday, 17 November 2022 09:58
Ciao Alfred!

Scusami il ritardo ma ero fantozzianamente intento a lottare contro il timbro per finire il pezzo su Salomone, che non ho neppure letto i commenti. E mi son dimenticato tra l'altro una battuta finale mentre pedalavo verso la timbratura: "Ai tempi di Salomone non c'era il test del DNA, ma dubito che gli sarebbe servito..."

Hai chiuso con una frase che più che una chiusura è un'apertura... a un mondo intero di ipotesi che già corrono su entrambi i segmenti telegram, sia russo che ucraino:
"Forse gli Usa potrebbero iniziare a considerare sostituti dello zelenski meno duri di comprendonio"
Spifferi, indiscrezioni, voci di corridoio, trombette, tromboni... che a confronto dagospia è roba da bar dello sport.

Zelenskij o Zaluzhnyj? Zaluzhnyj o Zelenskij? "That is the question"... Qui mi fermo perché rimango come Marvin Gaye e la sua grapevine abbarbicato a "People say believe half of what you see / Son and none of what you hear"...

detto questo, il buon Marvin due protuberanze in testa se le sentiva crescere. E lo stesso noi, non è che proprio possiamo far finta che nulla stia accadendo fra Bankovaja e Stato maggiore dell'Esercito Ucraino.

Per come l'ho capita, Alfred, ormai sono ai ferri corti. Non è passato inosservato il fatto che a CHERSON ci fosse solo il presidente e non il generale capo.

Come sottolineano alcuni analisti, Zelenskij ha due "armi", assolutamente non convenzionali, per tenere in scacco (così lui pensa, quindi sarebbe corretto dire, a mio parere, "per PENSARE di tenere in scacco") l'U-ccidente: qualche milione di profughi da gettare oltrecortina e un incidente atomico.

Vero.

1. Però in genere chi partendo da "partner" cerca di porsi in una situazione di superiorità, di dettare condizioni, alla NATO, in passato non ha fatto una buona fine. Penso ai vari ducetti messi su e tirati giù sempre dagli stessi personaggi in giro per il mondo.

2. E occorre considerare, inoltre, che la realtà dei fatti, non della propaganda dei cinegiornali luce, non è quella di: "aiuto, mi aggrediscono, grazie per le armi e saluti e baci". Stiamo parlando di OTTO ANNI di intenso lavorio per INTEGRARE LA STRUTTURA MILITARE UCRAINA neanche EX-VARSAVIA, ma EX-URSS, nei canoni NATO. E questo è un dato di fatto: i generali russi si aspettavano di combattere con un esercito addestrato secondo gli standard NATO. Invece, i primi mesi, si son trovati a combattere contro "loro stessi".

Poi, invece, coi mesi si è esaurita l'EX-URSS prima in loro dotazione, l'EX-URSS in dotazione alle altre ex-repubbliche finite in pasto alla NATO e l'EX-VARSAVIA poi (fondi di magazzino baltici, polacchi, romeni, moldavi, e via via verso ovest).

E, tristissimo, tragico anche solo a dirlo, si sono esauriti anche i soldati e gli ufficiali formatisi "alla vecchia scuola". Lo stesso Zaluzhnyj, che nell'intervista ormai celeberrima su LIFE che l'ha consacrato "Pinochet ucraino", come qualcuno già lo chiama, all'omaggio non dovuto, e di cui gli va dato atto, a GERASIMOV, aggiunge il fatto che ormai "la guerra insieme alla NATO", nella loro nuova casa comune, "è un'altra cosa." (paru cerca paru...)

Per farla breve, L'ACCELERAZIONE IMPRESSA DALLA SVO AL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DELLE FORZE ARMATE UCRAINE ALLA NATO E' QUALCOSA CHE PARTE DA LONTANO, E SERIAMENTE, DA ALMENO OTTO ANNI. Prima era solo flirtare per far ingelosire la vecchia fidanzata. Dopo il colpo di Stato di Maidan la cosa ha assunto un carattere di ufficialità che prima non c'era.

3. Infine, un altro punto che mi preme sottolineare è che l'UCRAINA è in una condizione di DIPENDENZA ECONOMICA E POLITICA (è letteralmente attaccata al respiratore degli "aiuti" che sono ormai sempre più PRESTITI, come da migliore tradizione banche centrali US-UE) tale per cui più che abbaiare alla luna, Zelenskij, non può fare. Oltre al fatto che c'è già chi lo potrebbe sostituire. E se va avanti così senza neanche "potrebbe".

Cosa resta allora al traballante presidente? Il "popolo". Un popolo che lo ama sempre meno, andando da OVEST verso EST e saltando KIEV, dove invece sarebbe interessante capire chi parteggia per l'uno e chi per l'altro. Ma qui non stiamo parlando più di massa indistinta, ma di funzionari, burocrati, quadri militari organici a una struttura di potere in decomposizione e che, secondo i chiari di luna, potrebbe ricomporsi opportunisticamente, come accade in questi casi, in un modo o nell'altro.

La sceneggiata di ieri è più a uso e consumo del "popolo". Più precisamente, di quelli che gli vanno dietro. E neanche nel merito, a mio parere, ma nell'IMMAGINE CHE E' LUI A GESTIRE, LUI A MEDIARE, LUI A DETTARE CONDIZIONI. Gli van dietro per quello. Senza quello, non gli andrebbero dietro più.

Scusami Alfred per lo sproloquio... a proposito di salomone e le madri, mentre ti scrivo ho due ditte cinesi che si stanno scannando non so per cosa, in cinese, con l'importatore in copia (che non sa il cinese, e io che so il cinese ma che non ho ancora capito cosa devo fare, visto che sono un umile trasportatore...) Chiederò il test del DNA!!!

Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 16 November 2022 12:52
16/11 ore 12:30 aggiornamento

“IL MISSILE CADUTO IN POLONIA POTREBBE ESSERE UCRAINO”…


Titola ANCORA ADESSO, appena controllato, il cinegiornale luce con sfondo verde… “parola di BIDEN”, scrive subito dopo scattando sull’attenti e segnandosi pure. “POTREBBE”...

Siete rimasti un po’ indietro, cari… E’ DA UN’ORA CHE LA REUTERS RIPORTA LO STESSO BIDEN AMMETTERE: “Biden told allies missile that hit Poland was Ukrainian air defense”
https://www.reuters.com/world/europe/ukraine-hails-chinas-opposition-nuclear-threats-2022-11-15/

Più realisti del re, falsi, come sempre e non solo per la guerra nel Donbass prima e in Ucraina poi, e ipocriti.

E allora come la mettiamo? Applichiamo ancora l’Articolo 5 del Trattato di Washington? Quello per cui ieri era partita l’isteria da terza guerra mondiale non ai bar-sport, ma nelle cancellerie polacche e del regime di Kiev?

Suvvia, i morti ci son stati… applichiamolo! Com’è che recita?
“The Parties agree that an armed attack against one or more of them in Europe or North America shall be considered an attack against them all and consequently they agree that, if such an armed attack occurs, each of them, in exercise of the right of individual or collective self-defence recognised by Article 51 of the Charter of the United Nations, will assist the Party or Parties so attacked by taking forthwith, individually and in concert with the other Parties, such action as it deems necessary, including the use of armed force, to restore and maintain the security of the North Atlantic area.
Any such armed attack and all measures taken as a result thereof shall immediately be reported to the Security Council. Such measures shall be terminated when the Security Council has taken the measures necessary to restore and maintain international peace and security .”
https://www.nato.int/cps/en/natolive/official_texts_17120.htm

Quindi NATO, tutti insiem facciam la guerra… all’Ucraina! BUFFONI. Questo l’elenco degli “attacchi” ucraini alle forze NATO, ne avreste di “casus belli”… e solo di quest’anno:
2 marzo: MiG-21 romeno tirato giù dalla contraerea ucraina. Pilota morto
3 marzo: Bulker estone (Paese NATO) salta su una mina piazzata davanti a Odessa. 4 morti
10 marzo: Drone militare ucraino… finito a Zagabria (NATO dal 2009). Nessuna vittima per puro caso.
13 marzo: ucciso giornalista statunitense, del NYT, a Irpen da assaltatori ucraini
9 settembre: altra nave, questa volta romena, salta su mina ucraina finita al largo di Costanza. Nessuna vittima fortunatamente
15 novembre: missile ucraino S-300 colpisce in Polonia, provocando la morte di due contadini e distruggendo un trattore con rimorchio.
https://t.me/boris_rozhin/70478

Ma questi buffoni stanno cercando solo il casus belli per incriminare i russi. Per applicare quell’Articolo 5 senza il quale hanno le mani legate. Quindi va bene tutto. “Todo modo”… ma fino a un certo punto, e che diamine! Se un giornalista fa vedere foto che scagionano, pezzi di un missile che neanche con un tifone di vento a favore sarebbe riuscito ad arrivare dove è arrivato se sparato da territorio russo o comunque “amico” (ripetendo l’errore di Mentana)… “allora ditelo che ci sono dei sabotatori”! (oppure che l’Ucraina sta combattendo una “guerra ibrida” contro la NATO con la scusa di far la guerra ai russi… è tutto parte di un piano grandioso… tutto nella testa del patàca!)
La verità, purtroppo, è che la CONTRAEREA IN DOTAZIONE ALLE FF.AA. UCRAINE (sempre meno VARSAVIA e sempre più NATO, lo ricordiamo) FA PIETA’! E VA DOVE NON DEVE!

E, a questo punto, e dopo ieri, sorge il dubbio che anche quella polacca faccia pietà. “Ma nessuna contraerea può proteggere dappertutto!” Giusta obiezione, ma PSHEVODOV, il paese di campagna dove son morti i due contadini, è UN PAESE A 4 KM DALLA CENTRALE POLACCA CHE COLLEGA LA RETE ELETTRICA NAZIONALE, QUINDI COMUNITARIA, A QUELLA UCRAINA! (cartina qui)
https://t.me/pl_syrenka/4648

Non è proprio l’ultimo paesino dimenticato da tutti. E ciò nonostante la contraerea non ha funzionato. Qualcuno lo ha notato… nonostante l’isteria dei governanti polacchi abbia cercato di dirottare altrove l’opinione pubblica.

Infine, il comunicato ufficiale del Ministero della difesa russo.
https://t.me/mod_russia/21790

Che non solo RIBADISCE CHE GLI ATTACCHI DI IERI (“tutti gli obbiettivi colpiti” Все объекты поражены, peraltro) SONO TUTTI FINITI IN TERRITORIO UCRAINO, DI CUI IL PIU’ VICINO AL CONFINE POLACCO E’ ARRIVATO A 35 KM DI DISTANZA DALLO STESSO (не ближе 35 километров от украинско-польской границы).

Ma sottolinea altresì che dai resti emerge chiaramente che si tratta di un missile della contraerea ucraina finito fuori controllo, che la messinscena dei “razzi russi” è una provocazione diretta ad aumentare la tensione e, soprattutto, CHE

ANCHE A KIEV CITTA’ NON E’ STATO LANCIATO ALCUN RAZZO RUSSO (ни одного ракетного удара по объектам в городе Киев не наносилось), QUINDI IL PALAZZO RITRATTO NELLE IMMAGINI DI IERI E’ STATO COLPITO DA UN ALTRO MISSILE DELLA CONTRAEREA (NATO O AUTOCTONA) FINITO FUORI CONTROLLO (являются прямым следствием падения и самоликвидации выпущенных украинскими войсками зенитных ракет из размещенных в черте города украинских и зарубежных комплексов противовоздушной обороны).

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 16 November 2022 08:38
16/11 ore 08:30 aggiornamento

PATACCHE E “PATÀCA”


Il “patàca” romagnolo… (ma anche emiliano, pur senza tutte quelle sfumature che solo i romagnoli riescono a dare a questa parola). Immortalato da Fellini in Amarcord, trapiantato in Ucraina a KIEV, regge bene la temperatura, probabilmente anche a causa dei venticinque gradi costanti nel palazzo presidenziale di KIEV, che gli consentono ancora di fare l’idiota in maglietta mimetica.

A ben pensarci, “patàca”, versione da spiaggia del “miles gloriosus”, ben si attaglia al personaggio anche se. a ben vedere, ci sono ancora molti margini di miglioramento per l’attestato finale: per esempio, il patàca romagnolo la mattina dopo racconta al bar per filo e per segno anche quante, come, e con chi ne ha fatte: ovviamente con numeri neanche da pornoattore, ma da film di fantascienza. Zelenskij, invece, da questo punto di vista, è piuttosto monotematico e noioso...

Ma “il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette”, quindi, come per le pagelle di giugno di quest’anno per gli studenti ucraini, seguendo pedissequamente le linee guida del MIUR (che differenzia rigorosamente fra stranieri di serie A e tutto il resto degli stranieri, anche se profughi e richiedenti asilo, di serie B),
“in riferimento all’eventuale Piano didattico personalizzato (PDP) predisposto, tenendo conto dell’impatto psicologico e del livello delle competenze linguistico comunicative nella lingua italiana degli alunni, nonché della complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e della conseguente emergenza umanitari”
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/23220-scuola-italiana-studenti-ucraini-valutazione-fa.html
“l’alunno è promosso a patàca. Facciamogli un applauso.”

Cosa ha fatto ieri sera il patàca? Appena sentita la notizia, ha cominciato a preparare l’uscita con gli amici (più che altro coi padroni… ma è un patàca leccapiedi, il nostro) con annunci di questo tipo:
“Colpire con razzi i territori NATO! E’ un attacco con razzi russi sulla sicurezza collettiva! Siamo in presenza di un’escalation enorme! Occorre agire.”
https://t.me/readovkanews/46939

I polacchi idem con patate (a proposito di patàchi… plurale di patàca), al punto di guadagnarsi questa vignetta:
https://t.me/vityzeva/73252
La prima parte della nottata è stata tutta un suonare di sirene nelle caserme, aerei in volo, clima da terza guerra mondiale, carri armati che uscivano dai parcheggi tirando giù anche la sbarra per la fretta.. di tutto di più
https://t.me/rybar/41182

Poi qualcuno fa sommessamente notare che, gli autori della messinscena, sono caduti ancora una volta vittime della SINDROME DI MENTANA (così ormai definita dalla comunità scientifica internazionale dopo i fatti di KRAMATORSK): ovvero, con la diffusione di immagini che – di fatto – scagionano l’accusato, mandano carte e quarantotto l’accusa e – al contrario – mettono sotto cattiva luce i patàchi, pardon gli autori della messinscena.

La foto infatti mostra inequivocabilmente un frammento di missile sovietico S-300, per la precisione la parte del propulsore 5B55P.
https://t.me/milchronicles/1302
Qui un’altra immagine “con le frecce” anche per i non cirillici
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/19844

Ora, il punto più vicino da cui sarebbe potuto partire il missile fatale si trova in BIELORUSSIA, A 130 KM da quel povero campo. MA IL PROPULSORE HA SOLO 75 KM DI AUTONOMIA.
https://t.me/rybar/41197
“Si domanda, pierino scrivi bene mi raccomando e non sbagliare le doppie come tuo solito, come come farà, come farà, mi raccomando l’accento, il patàca di Kiev a dimostrare che il missile l’han sparato i russi? Dati, risolvo, risposta. Su bambini, mezz’ora di tempo e poi consegnate in ordine senza fare le corse come al solito”.

Il più scaltro dei bambini, il ministro degli esteri polacco, comincia allora a dire che è caduto un “missile di fabbricazione russa” e convoca lo stesso l’ambasciatore.
https://t.me/boris_rozhin/70443
“Devo dipingere una parete grande, ci vuole un pennello grande”… non fa una piega. La maestra gli ha messo cinque senza neanche finire di correggere. E comunque non si fa così… si legge tutto.

All’una il presidente polacco richiama tutti i mezzi, li fa mettere in rimessa, dice al ministro somaro di riattaccare la sbarra tirata giù per la fretta dal carro armato di prima, e ammette che “non ci sono prove”.
https://t.me/boris_rozhin/70443

Al che la maestra ritira i compiti e mette cinque a tutti: i patàchi, le PATACCHE, o si fanno bene, o non si fanno. Il patàca appena promosso è finito dietro alla lavagna in castigo. Perché LE PROVE C’ERANO, MA TUTTE CONDUCEVANO A UNA MALEDETTA CONTRAEREA UCRAINA, INCAPACE DI FARE IL SUO MESTIERE, CHE OLTRE A UCCIDERE UNA SIGNORA A KIEV DISTRUGGENDOGLI LA CASA E TUTTO IL PALAZZO DOVE ABITAVA, HA ANCHE SCONFINATO IN TERRITORIO POLACCO UCCIDENDO DUE AGRICOLTORI!

E ha un nome e cognome: 540° IVAN VYGOVSKIJ DELLE FORZE AEREE UCRAINE.
https://t.me/boris_rozhin/70428

Uscendo dall’aula e tornando nella realtà, il patàca è impunito. Nessuno gli ha detto nulla. A partire da quei signori, riuniti stamattina a Bali attorno a un tavolo, che hanno steso sulla vicenda, ma non su quei morti, non sui QUATTRO MORTI E SEI FERITI a SHEBEKINO (BILANCIO DEFINITIVO), un velo pietoso.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 15 November 2022 18:35
15/11 ore 18:30 aggiornamento

…QUANDO LA CONTRAEREA “FA LA DIFFERENZA”…


“"Sui fronti orientale e meridionale l'attrezzatura fornita dall'Ue e dagli Usa alle forze armate ucraine, si sta rivelando straordinariamente utile", ha aggiunto, in particolare "i sistemi di difesa aerea", capaci di "fare la differenza".”
(Josep Borrell, citato dal cinegiornale luce per eccellenza, in calce al pezzo in prima pagina dove si parla… degli attacchi ai trasformatori e alle linee elettriche ucraine).

Il pomeriggio di oggi è stata l’esemplificazione di una contraerea colabrodo… per giunta ormai sempre meno EX-VARSAVIA e sempre più NATO, specialmente a KIEV. Come ammette lo stesso Borrell, tra l’altro! “E’ roba nostra!” Quindi, "i sistemi di difesa aerea" sono stati capaci di "fare la differenza"… e meno male! Come si dice? “In una botte de fero”…

Ma andiamo all’unica immagine diffusa dai cinegiornali luce. E’ la stessa che si trova qui
https://t.me/boris_rozhin/70357
sarà mica stata la PVO (ПВО - contraerea in russo).. si, e a dirlo è anche un sito ucraino
https://t.me/legitimniy/14085
e, soprattutto, una signora che ha assistito alla scena
https://t.me/boris_rozhin/70374
La contraerea NATO nel tentativo di bloccare un missile (CHE SAREBBE FINITO SU UN TRASFORMATORE!) in pieno centro di KIEV ha distrutto e incendiato una casa popolare di cinque piani! Ma questo il cinegiornale luce non lo dice… mi sarei meravigliato del contrario.

D’altronde, quando “la contraerea fa la differenza…” (specialmente da quando al posto di quella obsoleta VARSAVIA è arrivata quella nuova di pacca NATO…)

Questa è una carta coi danni preliminari alle 18.00 ora locale (16.00 nostre)
https://t.me/boris_rozhin/70380

Oggi, in quello che è l’attacco missilistico più intenso dall’inizio del conflitto (100 missili), tutti gli obbiettivi sono stati colpiti: nessun morto (tranne quello ucciso dal fuoco “amico” della contraerea sulla casa di cinque piani, una donna per la precisione
https://t.me/boris_rozhin/70389
AGGIUNGO: PER I PADRONI E I LORO LACCHE’ CONTANO DI PIU’ I TRASFORMATORI CHE LE VITE DEI CIVILI CHE DICONO DI PROTEGGERE, E NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE SUCCEDE!), colpite perlopiù nuovamente le SUBSTANCII (le sottostazioni da 330 kW, quelli che chiamiamo qui i “trasformatori”) che erano state riparate dagli attacchi scorsi più altri obbiettivi della stessa categoria, ovvero infrastruttura elettrica.
https://t.me/legitimniy/14088
Ed è saltata la corrente e internet (qui il grafico dell’assenza di rete nelle varie regioni).
https://t.me/WarDonbass/86775
Due settimane è il tempo stimato per il ripristino
https://dnr-news.ru/society/2022/11/15/161433.html
Un gesto simbolico, teso a non creare danni permanenti ma a smontare la boria dei gerarchi (riflessa nelle “condizioni” per la “pace” espresse dal loro personaggio di punta oggi a Bali) e dei suoi padroni.

Un regime che non trova nulla di meglio, per replicare, che prendersela con la regione di confine di BELGOROD e sparare all’impazzata, una APTEKA, una FARMACIA
https://antifashist.com/item/ukrainskie-boeviki-popali-v-apteku-v-shebekino-belgorodskoj-oblasti-est-pogibshie.html
nel paese di SHEBEKINO (cartina qui, appena sopra il confine),
https://t.me/voenkorKotenok/42739
facendo due morti e tre feriti. Un nuovo DONBASS, questa volta al confine non sud ma nord del regime di KIEV, alle prese con le sempiterne rappresaglie nazifasciste.
https://t.me/WarDonbass/86776

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Paolo Selmi
Tuesday, 15 November 2022 12:51
15/11 ore 12:30 aggiornamento

SOPRA DONECK

Nuova cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/15/20221115084711-825e06de.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2022/11/15/20221115084709-6046c105.jpg

OPYTNOE a est è attualmente in fase di CONSOLIDAMENTO POSIZIONE da parte dei russi. Tutti ne capiscono l’importanza, dal momento che da lì possono partire attacchi più in profondità e dalle retrovie ucraine, colpendo le prime linee alle spalle, così come capiscono che tutta questa linea non può crollare. Stiamo parlando di km e km di trinceramenti costruiti in otto anni, difficilmente trasferibili in posizione arretrata nelle condizioni attuali. Per questo (frecce azzurre) notiamo un grande movimento di truppe ucraine a difesa delle posizioni attuali. Vedremo gli sviluppi.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 15/11 (https://t.me/mod_russia/21765) con quelli del 05/11 e vediamo cosa è successo a distanza di 10 giorni:
333 aerei (vs 331, +2 < +5 dei 10 giorni precedenti)
176 elicotteri (vs 169, +7 = +7 dei 10 giorni precedenti)
2511 droni (vs 2435, +76 < +86 dei 10 giorni precedenti)
388 sistemi missilistici (vs 386, +2 < +3 dei 10 giorni precedenti)
6614 carri armati e altri cingolati blindati (vs 6335, +279 > +251 dei 10 giorni precedenti)
891 lanciarazzi multipli (vs 882, +9 > +8 dei 10 giorni precedenti)
3581 obici e mortai (vs 3554, +27 = +27 dei 10 giorni precedenti)
7227 autoveicoli blindati (vs 7048, +179 < +257 dei 10 giorni precedenti)

Cosa possiamo dedurne? Sicuramente che oltre mezza settimana senza combattere su una linea di fronte ampissima, quella da cui i russi hanno ripiegato con un giorno di anticipo rispetto a quando le ff.aa. ucraine si sono azzardate a entrarvi, NON HA INCISO PIU’ DI TANTO sulle perdite militari NATO (ormai di materiale ex-sovietico è rimasto poco, di ucraino ucraino post URSS meno che meno, e quel poco che resta di armamenti in cirillico sta andando via tutto). Addirittura i carri armati e altri blindati distrutti sono aumentati, e non di poco.

Seconda deduzione, quindi, indiretta, è che il “pozzo senza fondo” è altrove. A EST, come ci diciamo da tempo ormai, sia da UGLEDAR a DONECK che sulla lunga verticale che da SVATOVO va ad ARTEMOVSK.

Parliamo di PAVLOVKA. Il ministero della difesa russo ha quantificato le perdite ucraine per la tenuta di questo solo centro abitato. Importante quanto si voglia, ma limitatamente a questo solo centro abitato:
- fino a 1400 soldati
- 2 aerei Su-25
- 1 elicottero Mi-8
- 12 carri
- 28 autoveicoli militari
- fino a30 blindati
- 6 pezzi di artiglieria, fra cui 2 М777 a stelle e strisce, производства США,
- oltre 25 autoveicoli di diverso tipo (come i pick up con dietro montato il pezzo di artiglieria leggera)
- 28 droni
https://t.me/mod_russia/21764

Quello che non capiscono i cinegiornali luce (o che non vogliono, o che non possono capire) è che aver ripiegato le truppe da CHERSON ha solo avvantaggiato i russi. Che ora, anche se le forze NATO dovessero aumentare sugli altri fronti perché liberatesi dalla “missione impossibile” (a meno di far saltare la diga…) su CHERSON, tuttavia si troverebbero su un terreno decisamente MOLTO PIU’ INSIDIOSO. E senza la spada di Damocle di un’inondazione alle spalle e di una centrale atomica che di colpo resta senz’acqua. Infine, in ultima analisi, concentrandosi in fronti già noti e ancora più insidiosi, la “demilitarizacija” continua.

Aggiornamenti a seguire.
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