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08/07 ore18:30 aggiornamento

IN LICENZA: CHI SI E CHI NO


Con gran parte delle truppe che, dopo la liberazione di Lisichansk e il consolidamento delle posizioni liberate, sono ora in licenza, l’offensiva nel Donbass si prende una “pausa operativa” (operativnaja pauza). In parole povere, ritorno alla modalità “schiacciasassi” di cui abbiamo già ampiamente parlato, opera di disturbo, impedire raggruppamento, smantellamento linee difensive, in attesa di raggruppare a loro volta le forze e avanzare.
https://antifashist.com/item/chego-ozhidat-posle-zaversheniya-operativnoj-pauzy-soyuznyh-vojsk-na-donbasse.html

Questo, salvo sconvolgimenti. C’è molto nervosismo, ultimamente, tra le file ucraine. Per esempio, gli squadristi del 226° battaglione KRAKEN hanno ricevuto l’ordine, ieri, di muoversi da CHARKOV a POKROVSKOE, dalle parti di ARTEMOVSK, come “truppe barriera” (заградотряд). Ovvero sparare a chi abbandona le posizioni. Ma loro si sono rifiutati di eseguire l’ordine (Ministero della difesa russo, conferenza stampa di ieri).
https://ria.ru/20220707/boeviki-1800886882.html
https://tass.ru/armiya-i-opk/15150307
Inoltre, sempre la stessa fonte informa di come siano stati ridotti i tempi della licenza straordinaria per ricovero o convalescenza post-trauma o infortunio. “Respirano ancora… tutti al fronte!” (https://ria.ru/20220707/boeviki-1800886882.html)
“Questi vincono e li mandano in licenza. Noi invece le prendiamo e ci prelevano pure dagli ospedali per rimandarci al fronte!” Anche questo non può non influire negativamente sul morale sempre più a terra delle truppe al fronte e sul malcontento montante.

Questo è, di fatto, il motivo principale per cui molti prigionieri ucraini NON vogliono essere oggetto di scambio con prigionieri russi, NON vogliono tornare a casa. E il passo successivo alla diserzione in massa di interi reparti (o, come abbiam visto, di quello che ne resta…) potrebbe essere il passaggio dalle fila delle ff.aa. ucraine a quello delle ff.aa. russe. Ipotesi tutt’altro che campata per aria.
https://t.me/WarDonbass/71995

Cause e conseguenze. Vedremo gli sviluppi.

CONTRADDIZIONI IN SENO AI KURATORY: LA STORIA DEI “CAESAR” (S)VENDUTI AI RUSSI E SPAZIENTIMENTO EUROPEO (ma non atlantico)

La caduta di Johnson, nervosismo serpeggiante, e neanche troppo nascostamente, fra tedeschi e francesi, non fanno dormire sonni tranquilli all’attore di Kiev, nel ruolo attuale di “comandante in capo”. La paura non solo che il copione passi in altre mani (generale Zaluzhnyj), ma che tra un po’ non ci sia più parte di quel copione (“alleati” che si defilano), è reale. I francesi, per esempio, non hanno preso con filosofia la storia dei CAESAR e ora, secondo fonti ucraine, pretenderebbero di sapere dove sono tutti i loro mezzi, quanti di essi sono ancora operativi, quanti invece distrutti (e prove della loro distruzione): un minimo di tracciabilità.
https://t.me/WarDonbass/71998

In realtà, la paura è che ciascuno di questi episodi, questo piuttosto che la fine della pazienza teutonica nell’appoggiare sanzioni suicide per la propria industria, o altri ancora, faccia da “casus belli” per una campagna di SMARCAMENTO, neanche smobilitazione esplicita, basterebbe solo anche un semplice smarcamento, DISIMPEGNO. Ecco che allora resterebbero solo loro e i kuratory d’oltreoceano. E una situazione tutta da recuperare sul fronte interno.

Non sono, invero, pochi i segnali in questo senso nell’ultimo periodo. E questo autunno potrebbe rappresentare, in questo senso, un PERICOLOSO spartiacque.

Aggiornamenti a seguire domani notte o (più probabile) domenica.

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08/07 ore 08:00 aggiornamento

DA SEVERSK AD ARTEMOVSK


Confermato che, nonostante le ff.aa. ucraine oppongano un strenua resistenza per salvare quest’ultima linea difensiva, i russi son tornati in modalità “schiacciasassi”, han messo la ridotta e continuano a martellare. Questo poi porta alle perdite enormi di cui si scriveva ieri, e che sono anch’esse confermate. Inoltre, resta anche confermata l’informazione che su questo fronte si stiano impegnando ormai più riserve che forze regolari, che le riserve stiano ricomponendo le brigate e i reggimenti distrutti. Questo naturalmente porta a un impoverimento generale della capacità bellica delle truppe stesse, mandate allo sbaraglio, ovvero alla morte, senza addestramento.
https://t.me/boris_rozhin/56503

QUANDO LE MINORANZE FANNO PAURA, INIZIA LA CACCIA ALLE STREGHE

Le minoranze etniche in Ucraina, altre dai brutti cattivi terroristi moskaly e omoskalennye, sono oggetto ora delle stesse accuse che il regime fascistoide di Kiev rivolgeva ai secondi nel 2014. Sabotaggio, ingratitudine, tradimento, eccetera. Il fatto è che moldavi, polacchi, romeni e ungheresi che vivono all’Ovest del Paese, lungi dal mettersi una bandana in testa e, al petto, la georgievskaja lentochka (il nastro a strisce arancioni marroni simbolo dell’onorificenza data ai soldati dell’Armata Rossa per quanto fatto contro i nazifascisti), semplicemente non vogliono morire per Kiev nel Donbass e stanno usando tutti i mezzi per espatriare: chi ha il doppio passaporto, lo usa. Chi lo può ottenere, cerca di ottenerlo. Chi, in virtù di parentele con immigrati nell’UE, cerca il ricongiungimento o l’ottenimento di un permesso di soggiorno. Quanto basta per muovere le accuse di cui sopra. E le repressioni a seguire.
https://t.me/WarDonbass/71956

NEIN! ANZI…. JAVOHL!

Dal 11/07 il tubo del gas sotto i mari è chiuso per manutenzione.
Ma mancano i pezzi. Ecco che la Siemens già di colpo si è dimenticata le sanzioni. E dal NEIN è già passata JAVOHL! Su tutta la linea… ve li procuriamo noi, sono “aiuti tecnici”, esulano dalle sanzioni.
Peccato che le turbine le fanno in Canada…
https://t.me/boris_rozhin/56517

Il 21 giugno il Canada era ancora in fase “io dovrei, non dovrei ma se proprio non puoi…”
“Canada is wrestling with how to comply with sanctions on Russia’s oil-and-gas business without penalizing big customer -- and Ottawa ally -- Germany at the same time, a Cabinet minister said.”
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-21/canada-working-with-germany-on-options-to-restore-vital-gas-flow

Ebbene, ieri la situazione si è sbloccata
“In agreement with Germany, the Canadian government intends to release a turbine caught up in sanctions against Russia critical for the Nord Stream gas pipeline. This will set a precedent for slow embargo lifting at the request of an aggressor state.
One of our sources explained that Canada should formally make this decision at the request of Germany. The formal reason for lifting sanctions should be the argument that gives Russia a technical opportunity to restore the gas pumping volume to the EU.”
https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2022/07/7/7142802/

Regime di Kiev adirato come non mai, dopo la guerra fino all’ultimo ucraino avrebbe voluto la guerra fino all’ultimo tedesco e, in prospettiva, fino all’ultimo europeo. Oltreoceano sarebbero anche d’accordo… ma i tedeschi di suicidarsi completamente, più di quanto fatto finora, non ne vogliono sapere… noi ci arriveremo, come sempre, dopo, probabilmente in autunno.

ARRIVATI GLI IVECO LINCE

Primi video dall’autosalone in mezzo ai boschi di Kiev.
https://t.me/boris_rozhin/56511
Tra qualche settimana disponibili nel darkweb.

Aggiornamenti a seguire.

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07/07 ore 22:00

 

GLI ORRORI DELL’AEROPORTO DI MARIUPOL’ RACCONTATI DA UNA VITTIMA

Tras el golpe de estado del Maidán que tuvo lugar en Ucrania en 2014, Mariupol se convirtió en la ciudad de los desaparecidos: 3500 personas en paradero desconocido en un solo año (2014). Por las mismas fechas el Servicio Nacional de Seguridad de Ucrania (SBU) organizó en el aeropuerto de Mariupol una cámara de tortura a la que llevaban a todo aquel que no estuviera de acuerdo con el régimen. He hablado con una víctima de aquel horror. Dentro su testimonio.
https://www.youtube.com/watch?v=kDcZE9iAoiE

Prima di continuare, ringraziamo le circostanze storiche che fan sì che quando parla uno in spagnolo, bene o male lo capiamo. Ringraziamo anche Liu Sivaja, giornalista spagnola di chiare origini russe, per il prezioso contributo.

Del fatto che l’aeroporto di Mariupol’ fosse stato trasformato, dal 2014, in una specie di Abu Grahib, nel silenzio complice, ipocrita, criminale dei cinegiornali luce nostrani, e come a Via Tasso c’erano i nazisti tedeschi, qui c’erano i nazisti di AZOV, avevamo già parlato mesi fa, quando russi e milizie del Donbass erano riusciti a liberarlo.

Ora però lo possiamo visitare con una vittima, uno di quei 3500 desaparecidos che, nel solo 2014, furono deportati e torturati, molti dei quali senza far più ritorno a casa. Lui è stato, in questo senso, fortunato. Fino ad allora era ingegnere nello stabilimento Il’ich, che ormai conosciamo molto bene, poco sopra la città. Lo spagnolo si capisce, anche quando lui parla e appaiono i sottotitoli.

Così come si capisce come abbiano trasformato una struttura civile in un inferno: la cella frigorifera per le merci a temperatura controllata, per esempio (min. 2.40 et segg.), come camera di tortura dove tenere le persone, UNA SETTIMANA. Si abbracciavano per tenersi caldo, in sei! Quel che mangiavano, ovviamente, lo vomitavano, potevano uscire solo per essere condotti alla tortura vera e propria e per andare in bagno nella stanza a fianco. E quando l’intervistatrice, incredula, ripete cholodil’nik (холодильник), frigorifero, lui dice: “si, guarda la porta” (che è la porta di una cella frigorifera).

Le torture non erano finalizzate neppure all’ottenimento di capi di accusa, erano del tutto sganciate da qualsiasi, anche perversa, logica. Li dovevano “rompere”. Poi, dopo giorni, arrivarono i “capi di accusa”: dallo spionaggio al tradimento della patria, dall’appartenenza a organizzazioni terroristiche alla detenzione illegale di armi. Armi, peraltro che portarono in casa sua nel momento della perquisizione (oh, proprio con lo stampino! Si vede che li fan studiare tutti sugli stessi manuali…). Andiamo avanti.

L’ingegnere puntualizza che bastava dire “Poroshenko idiota” per diventare, automaticamente, “terrorista”. Sottolinea anche che, al referendum del 2014, il 98% della popolazione aveva votato a Mariupol’ per l’indipendenza. Ma, evidentemente, Sergio Leone da lassù mi perdoni, la democrazia si divide in due categorie: quella comoda e quella scomoda. La seconda non interessa a nessuno. Al minuto 7:20, facendosi largo tra le macerie con la torcia del telefonino, arriva alla stanza “favorita” (“ljubimaja”) delle torture. Lì c’erano in pianta stabile “il macellaio” (Мясник) e “il dottore” (Доктор). L’ingegnere nota qualche differenza rispetto a quando ci passò lui: uncini da macelleria appesi dalla gestione precedente (al piano di sopra c’era un ristorante) e due elettrodi che spuntavano fuori da un accrocchio a terra: terra che bagnavano sempre. Dopo averli stesi su quel terreno a botte e spogliati, gli piazzavano un elettrodo alle gambe e uno, preferibilmente, ai genitali. E via discorrendo.

Minuto 9:35. La stanza chiamata il “campo da calcio” (футбольное поле), che nel 2014 era completamente vuota. Lì in nove o dieci in cerchio ne prendevano uno alla volta e lo riempivano di calci per un quarto d’ora, venti minuti. La sua sensazione era che, quando perdevano al fronte, si sfogavano con loro.

Minuto 10:55. La stanza da cui l’ingegnere sentiva provenire urla di donne, ma era chiusa e non sapeva cosa stesse accadendo. Non sapeva in quanti fossero in quel corridoio. Sapeva solo che erano in sei in quel frigorifero.
I fascisti di Azov entrano a Mariupol’ nel giugno 2014. Si stabiliscono lì, in aeroporto, insieme ai servizi segreti ucraini (SBU minuto 16:30). Inclusa la “paramedico” Tajra, notiamo. A settembre 2014 (minuto 11:10) i desaparecidos erano 3500.

Minuto 11:40. Escono all’aperto. Indica, nei paraggi della pista, una fossa comune dove gli han fatto passare una notte, in mezzo ai cadaveri. Poi un muro (minuto 12:45) dove lo misero e fecero finta di fucilarlo. Poi una specie di gru dove lo attaccarono e lo tirarono su e giù, coi piedi fissi per terra, per un quarto d’ora (minuto 13:35)

Dopo quella settimana, lo tirarono fuori dal “frigorifero”. Gli fecero firmare una liberatoria dove dichiarava di non aver nulla da reclamare contro Azov, quindi lo misero in una cella, dove riuscì a dormire (minuti 14:00 e segg.). Quindi iniziò il processo, dove lo condannarono a sessanta giorni di carcere. Fecero una visita medica dove il dottore (o “paramedico”...) dichiarò il loro buon stato di salute (minuto 15:00). Lui si fece quindi due mesi di galera, poi gli prorogarono la pena di un mese (minuto 15:43) e quindi di un altro ancora, cambiando in tutto tre celle, di cui la prima medica (talmente stava bene...) e poi fu spedito a Doneck.

Minuto 16:50, la domanda più difficile. Quali sentimenti prova a tornare qui? “Nessun sentimento, è storia, solo storia” (nikakich, istorija, prosto istorija).
“Le voglio dire una cosa”, continua. “Hanno provato a rompermi, non ci sono riusciti” “Hanno provato a farmi cambiare idea, non ci sono riusciti”.
Poi parla della guerra, del popolo che non la vuole, di Zelenskij che lo porta al massacro, fino all’ultimo uomo, della NATO che dà armi aumentando solo l’agonia (minuto 17:48).

Poi dice, guardando senza paura, dritto nella telecamera, che non l’hanno rotto quei fascisti, non lo romperanno neppure gli americani. Che sono loro a decidere come devono vivere, non come vogliono gli altri. E se sarà guerra, non lo sarà perché sono loro a volerla, ad amarla. “Non amo la guerra, amo mia moglie, mio figlio, la mia gente” (minuto 18:27)
D’altronde, «ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!» (Macron, 20/02/2022)... Bravò Macron, bravò a tutti, e andiamo avanti a "fottercene".

CARTA AGGIORNATA

https://i.ibb.co/1QxhKnk/07-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/dMM9VQb/07-07-eng-1.jpg

Nessun avanzamento di rilievo, come è facile notare, ma le difese ucraine, sotto pesanti attacchi, sono al collasso. Per esempio, la ventiquattresima brigata meccanizzata ha perso 2500 soldati, ovvero il 60% degli effettivi. La settantanovesima paracadutisti è quasi scomparsa, avendo perso l’80% degli effettivi. Aumentano inoltre i casi di diserzione.
https://t.me/WarDonbass/71922

In queste condizioni, che continuano a peggiorare, quando avverrà l’attacco le difese si troveranno in una situazione sempre peggiore. Il problema, è che a “fottersene” (per usare un termine caro ai cugini d’oltralpe) del suo stesso popolo, è chi lo comanda: è quello che sacrifica unità in posizioni indifendibili, è quello che manda a morire soldati anche solo per fare una foto. E’ quello tenuto in piedi dai vertici NATO-EU nella loro guerra per procura.

Aggiornamenti a seguire domani.

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07/07 ore 12:30 aggiornamento

TAJRA


Sul “Paramedico torturata per tre mesi dai russi” (ansa di poco fa), non mi soffermo neanche più di tanto, perché si tratta dell’ennesima buffonata a uso e consumo nostro, ma senza vittime (a differenza della seconda buffonata di cui parleremo tra poco). Trattasi di Tajra, al secolo Julija Paevskaja.

https://gayazovblog.ru/yuliya-paevskaya-tajra-biografiya-foto-lichnaya-zhizn?ysclid=l5avxp3h3764225291
https://360tv.ru/news/tekst/tajra-paevskaja/?ysclid=l5aw1ixndb246054575
53 anni portati bene (questo il video in cui annuncia di essere stata liberata https://t.me/mig41/18585)
Fino al 2014 maestra di Aikido e designer, dal 2014 “paramedico”. Tajra è il suo nome di battaglia, dal videogioco World of Warcraft, il suo gruppo si chiama “angeli di Tajra”, liberamente ispiratosi alle “Charlie’s angels”: unus quisque suum. Congedata nel 2018, ritorna in auge nel 2022, dove opera a Mariupol’ collaborando con AZOV.

E’ arrestata il 16 marzo mentre tenta di scappare in un’ambulanza, sotto le mentite spoglie di mamma di due bambini, che si scoprì poi essere senza genitori, uccisi dagli squadristi di Azov.
https://t.me/DmitriySteshin/4983

Detenuta come tutti gli Azovcy, è oggetto di uno scambio di prigionieri (144 contro 144) di qualche settimana fa che ha fatto MOLTO discutere. Appena tornato, ha subito pubblicato il video già menzionato, poi oggi è tornata, metaforicamente, “al fronte” a uso e consumo dei cinegiornali occidentali.
https://tsargrad.tv/news/neonacistku-tajru-iz-azova-vnov-posylajut-na-front-namjok-iz-ssha_580358?ysclid=l5aw1l66xj37318848

PERDERE LA VITA PER UNA BUFFONATA (E PER DEI BUFFONI CHE LA ORDINANO)

A uso e consumo dei cinegiornali luce nostrani c’è anche stata questa klounada, che è COSTATA LA VITA DI UOMINI IN CARNE ED OSSA.
- Andate a far la foto!
- Ma ci sparano!
- Andate a far la foto!
Questo il riassunto della prima parte.

Questa la foto alle 5 del mattino di oggi sull’isola dei serpenti
https://t.me/rybar/35087
Tempo neanche di farla, si è alzato in volo un caccia dell’aeronautica russa e li ha fatti tornare indietro. Non tutti. C’è anche chi, su quell’isola, ci è rimasto. Per una foto.
https://t.me/rybar/35101
Cinegiornale luce di oggi: “Aerei della Federazione hanno attaccato l'isola dei Serpenti, liberata dalle forze ucraine”

Aggiornamenti a seguire.

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07/07 ore 08:00 aggiornamento

TERRORISMO DI STATO A MAKEEVKA

Colpito ieri pomeriggio un parco giochi,
https://t.me/voenkorKotenok/38158
al momento il bilancio è di tre bambini morti e un altro che, alle 19:22, versava in gravi condizioni.
https://t.me/voenkorKotenok/38159
Makeevka, come Doneck, sono fra le città più esposte alle rappresaglie nazifasciste di questi ultimi otto anni. E come Donec, sta pagando da otto anni un tributo altissimo di sangue per la sua liberazione.

Intanto, a Mosca, in Piazza DNR, così da poco rinominata proprio davanti all’ambasciata americana (Piazza LNR è invece quella antistante all’ambasciata britannica, anch’essa rinominata da pochissimo) qualcuno ha appoggiato a terra una foto, con candele, pupazzetti e fiori, di Veronica Badinaja, 2012-2012, morta ammazzata dall’ennesima rappresaglia nazifascista a Doneck il 05/07. E un cartello: “Donbass! Sono con te Condoglianze 05/07/22”
https://t.me/voenkorKotenok/38151

Nel frattempo, aumentano costantemente i casi di resistenza passiva degli abitanti del Donbass agli okkupanty ucraini. L’ultimo, in ordine di tempo, a SLAVJANSK, dove gli abitanti sempre più apertamente si oppongono a che i soldati entrino nelle loro case e vi piazzino nei paraggi le loro armi.
https://t.me/RVvoenkor/18685

CARTA AGGIORNATA

Confermata sia la liberazione di SPORNOE,
https://t.me/rybar/35078
che l’accesso dell’artiglieria russa alla strada che da SEVERSK porta ad ARTEMOVSK (simbolo dell’attacco di artiglieria a SVANOVKA, sulla strada). Da qui, al controllo della strada, ne corre. Ma la distanza non è molta. Confermata anche l’esistenza della doppia strada che collega le due città. Probabilmente quella più a ovest è più piccola e quindi non segnata in tutte le carte. In questa del collettivo di RYBAR, per esempio, è visibile solo nell’ingrandimento.
https://i.ibb.co/PCjN7YP/06-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/YDHHkjM/06-07-eng-1.jpg

PARLARNE BENE O MALE… PURCHE’ SE NE PARLI: MICA VERO, QUANDO SI PARLA DI MERCI

E in questo caso delle merci più odiose chiamate ARMI, pardon, “aiuti”. Abbiam già visto che M777 prima, e HIMARS ora, stanno facendo una brutta fine. Un po’ perché finiscono nelle mani dei russi, a volte vendute (caso CAESAR di ieri), a volte come trofei di guerra (come questi M777 e munizioni, un intero arsenale, finito intatto nelle loro mani dalle parti di SEVERSK),
https://t.me/anna_news/35937
un po’ perché vengono DISTRUTTE. E non solo dai kalibr notturni o dagli attacchi dell’aviazione diurni, ma NEL CORSO STESSO DEI COMBATTIMENTI. E questo non è bello, si chiama “cattiva pubblicità”. I BAYRAKTAR, fatti cadere come aerei di carta dalla contraerea russa, hanno sofferto cattiva pubblicità al punto che i turchi hanno considerato anche l’ipotesi di non venderne più agli ucraini. Ora è la volta dei PATRIOT: il motivo ufficiale, è non far alterare i russi. Il motivo reale, si mormora, è che non andranno in Ucraina perché, qualora facessero brutte figure, rovinerebbero il mercato fiorente a livello mondiale che li vede fra i prodotti a stelle e strisce più esportati.
https://t.me/WarDonbass/71823
Andando avanti così, gli resterebbero poi solo paperini, topolini, bevande gasate, macchine da quattromila di cilindrata e filmacci.

Aggiornamenti a seguire.

 

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06/07 ore 19:00 aggiornamento

CONFERMATA LA LIBERAZIONE DI SPORNOE

Alle porte di SEVERSK, annunciata, poi smentita, oggi riconfermata e con due servizi sul campo nell’arco del stesso pomeriggio.
https://t.me/wargonzo/7457
https://t.me/wargonzo/7458
Sull’importanza del villaggio abbiamo già scritto. Seguiremo gli aggiornamenti

ZELENSKIJ DICE NO A ZALUZHNYJ: ENNESIMA TAPPA NELLO SCONTRO INTERNO AL REGIME DI KIEV

L’oggetto del contendere riguarda il divieto di lasciare la propria città di residenza a tutti i cittadini in età di leva. Annunciato ieri da Zaluzhnyj, rimosso oggi da Zelenskij: motivo, solo il governo può decidere misure simili. Riaffermazione quindi della propria autorità suprema e schiaffo a Zaluzhnyj, l’unico oggi in grado di poterglisi opporre. (continua…)
https://t.me/WarDonbass/71787

DATECI NUOVI ARMAMENTI… CHE LI SVENDIAMO AL MERCATO NERO AL MIGLIOR OFFERENTE… COMPRESI I RUSSI!

Che dire… si sapeva già dal 29/06
https://t.me/rybar/34628

ANTEFATTO: La Francia aveva DONATO, no Lend-lease 2.0, DONATO, 12 sistemi di artiglieria semoventi CAESAR (annuncio dato il 22 aprile)
https://www.lefigaro.fr/international/guerre-en-ukraine-emmanuel-macron-devoile-la-livraison-de-missiles-milan-et-de-canons-caesar-20220422

Di questi… ehm, due son “spariti”. Come spariti?!?! Spariti… puff! E riapparsi in Russia presso la UralVagonZavod (UVZ), dove li hanno smontati per benino.

Inizialmente, il 20 giugno, la denuncia francese era riferita a TROFEI DI GUERRA (interceptés intacts par les russes):
“Encore une réussite de Macron : 2 canons Caesar français ont été interceptés intacts par les russes. Ils sont actuellement dans l'usine Uralvagonzavod dans l'Oural pour étude et rétro ingénerie éventuelle. Merci Macron, c’est nous qu’on paye. “
https://twitter.com/R_DeCastelnau/status/1538841005612572674

Il 23 giugno arrivò lo sfottò della UVZ, dove tutto sommato si diceva che, pur non ai loro livelli, ma anche i cannoni francesi non eran poi così male. E ringraziavano il presidente Macron.
https://www.donbass-insider.com/2022/06/30/russia-has-recovered-two-french-caesar-self-propelled-guns-resold-by-ukraine/

Quindi il 29 la notizia di RYBAR. Donbass insider ci dà il listino aggiornato: Un CAESAR = 7 milioni di euro. I russi ne hanno portati a casa DUE non a 14 milioni di euro, non a 2 milioni di euro, ma a 240.000 euro (120.000 euro l’uno!).
(ibidem) et
https://t.me/rybar/34714

Oggi l’ammissione da fonti “atlantiche”
https://bulgarianmilitary.com/2022/07/05/ukraine-has-sold-two-french-donated-155mm-caesar-howitzers-to-russia/

Avanti così, avanti tutta…

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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06/07 ore 12:30 aggiornamento

MATTANZA CONTINUA: ANCHE IERI OLTRE 500 PROIETTILI SU DONECK


Fra cui, lanciamissili multipli URAGAN, GRAD, mortai calibro 155, 152, 122 e 120. Risultato: 4 morti, fra cui un bambino e 14 feriti.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/15423
La contraerea fa quel che può, lo stesso le controbatterie, che hanno individuato e distrutto un lanciarazzi multiplo URAGAN, tre postazioni di artiglieria e un lanciarazzi multiplo GRAD.
https://t.me/rybar/35035
Ma i punti fortificati a ridosso di DONECK, non ancora liberati, continuano da otto anni indisturbati a bombardare la capitale ribelle e a offrire riparo alle postazioni di lancio, subito spostate e nascoste. Punti come AVDEEVKA, che cadranno probabilmente solo quando cadrà l’intera linea di fronte a NORD.


FRA SEVERSK E ARTEMOVSK

Mentre impazza in rete (non a queste latitudini, ovviamente) il dibattito fra chi mette i problemi operativi dello smantellamento della linea difensiva sul piatto, e chi invece li considera già superati (ultimo intervento della serie… https://t.me/south0wind/2761),
non possiamo non notare due cose:

1. la demilitarizzazione in corso è veramente pesante.
https://t.me/rybar/35035
A parte l’elenco della spesa del ministero della difesa russo nella conferenza stampa mattutina, con tutti i depositi fatti saltare, i sistemi colpiti, eccetera (inclusi anche due HIMARS e relativi depositi missili il che - visto come erano usati - non può che far piacere), ci sono alcuni segni che restituiscono la cifra di quanto sta accadendo. Uno fra questi, è la comparsa al fronte, dalle parti di Charkov, di semoventi Crab, di fabbricazione polacca, che non dovevano (ancora) esserci.
https://t.me/WarDonbass/71720
Erano il “gioiellino”, l’asso da calare ad agosto nella tanto annunciata “controffensiva”. Invece essendo distrutte, perse, imboscate nel mercato nero, tutte le scorte al fronte, han fatto la loro comparsa.

2. Forse davvero c’è già controllo dell’artiglieria russa sulla strada che collega i due capi della linea difensiva messa in piedi dalle ff.aa. ucraine. Questo corrispondente continua, quantomeno, a sostenerlo.
https://t.me/WarDonbass/71732
Ho provato a verificare sullo stradario in rete e ci sono effettivamente DUE strade che collegano in parallelo Seversk e Artemovsk. Probabilmente, si riferisce a quella più a Est, ormai sotto tiro, mentre quella più a Ovest è ancora “sicura”. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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05/07 ore 19:00 aggiornamento

FRA SEVERSK E ARTEMOVSK

La presa di SPORNOE, a sudest di SEVERSK, ha complicato ulteriormente le cose per le ff. aa. Ucraine
https://t.me/WarDonbass/71632
Questa cartina mostra le due linee principali di azione, dirette verso due centri nevralgici per la tenuta di SEVERSK, ovvero ZVANOVKA (freccia in basso) e VERCHNEKAMENSKOE (freccia in alto).

Alle 14:01 arrivava infine questo aggiornamento, tutto da verificare: sembrerebbe che sia già stato stabilito il controllo dell’artiglieria russa sulla strada che da SEVERSK va ad ARTEMOVSK.
https://t.me/WarDonbass/71648
Se così fosse, la linea difensiva di cui parlavamo da qualche giorno, quella che proprio su questa strada si imperniava per cercare un punto fermo su cui bloccare l’avanzata russa e delle milizie del Donbass, sarebbe già saltata. In ogni caso, le ff.aa. ucraine non sembrerebbero, in questa fase di ritirata disordinata, in grado di assestarsi e di tenerla.

ANNUNCIATO (CON PROBABILE MARCIA INDIETRO...) IL DIVIETO PER TUTTI I CITTADINI UCRAINI IN ETA’ DI LEVA DI LASCIARE IL PROPRIO LUOGO DI RESIDENZA

Lo ha annunciato oggi il comando militare delle ff.aa. ucraine, richiamando una legge del 1992 “Sui doveri militari e sul servizio militare” («О воинской обязанности и военной службе»).
https://t.me/riafan_everywhere/11100
Fatta la legge, trovata l’eccezione: la fa chi ha l’autorizzazione del direttore dell’ufficio di leva competente sul territorio. E qui le critiche al provvedimento, già pesanti, si sono scaricate “a gragnuola”… soprattutto, per la corruzione montante fra gli uffici dei comandi militari per la “discrezionalità” della concessione dell’autorizzazione stessa.

La polemica è stata quindi alimentata dal partito di Zelenskij, che non ha perso occasione per criticare lo Stato maggiore delle forze armate. E pugnalare alle spalle l’acerrimo rivale dell’attuale capo di Stato. Risultato: probabile ritiro della misura annunciata e coltelli che si affilano da una parte e dall’altra.
https://t.me/rybar/34986


Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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05/07

Cari compagni,
vi propongo la traduzione integrale di questa breve analisi, a mio avviso molto interessante, circa i possibili sviluppi nel breve e nel medio periodo nel Donbass. Gli originarli vi conviene aprirli per accedere alle prime due cartine (segnalate in traduzione). Aggiornamenti a seguire stasera, salvo notizie rilevanti. Non mi resta che augurarvi
Buona lettura!
Paolo Selmi

Fonte:
https://life.ru/p/1506652
ripreso da
https://antifashist.com/item/effekt-stiralnoj-mashiny-v-chyom-slozhnost-reshayushhego-nastupleniya-rossii-na-slavyansk-i-kramatorsk.html

Sergej Andreev (Сергей Андреев)

<<< L’EFFETTO “LAVATRICE”: IL DIFFICILE DELL’OFFENSIVA DECISIVA DELLA RUSSIA A SLAVJANSK E KRAMATORSK >>>
Эффект "стиральной машины": В чём сложность решающего наступления России на Славянск и Краматорск

4 luglio 4 июля

A questa operazione offensive occorre, da parte dell’esercito, prepararsi in maniera molto più attenta, fondata, rispetto alle precedenti. Sul piatto, infatti, non c’è niente di più e niente di meno che la questione della sopravvivenza stessa delle forze armate ucraine.


К этой наступательной операции армии предстоит готовиться основательнее, чем к предыдущим. На кону ни много ни мало вопрос существования армии Украины.

CARTA DELL’OPERAZIONE SPECIALE RUSSA IN UCRAINA
Карта спецоперации России на Украине

Il tre luglio il ministro russo della difesa Sergej Shoigu, ha riferito al presidente russo Vladimir Putin dell’offensiva vittoriosa dell’esercito e della liberazione della LNR. Secondo quanto riportato dal ministro, le perdite dell’esercito ucraino in due settimane ammontano a 5.469 uomini. Vladimir Putin ha notato come i gruppi VOSTOK (“V”) e ZAPAD (“Z”) debbano assolvere ai loro compiti come da piano precedente, ma anche come, tuttavia, le unità che hanno preso parte ai combattimenti per la liberazione della LNR, debbano prendersi un periodo di licenza e di recupero energie.

3 июля министр обороны России Сергей Шойгу доложил президенту России Владимиру Путину об успешном наступлении армии и освобождении ЛНР. По словам министра, потери украинской армии за две недели боевых действий составили 5469 человек. Владимир Путин отметил, что группировки "Восток" и "Запад" должны выполнять свои задачи по прежнему плану, однако подразделения, принимавшие активные участия в боях за Луганск, должны отдохнуть и нарастить возможности.

[prima cartina https://antifashist.com/images/072022/rus-050722-mil-01.jpg ]

Davanti all’esercito russo ci sono alcune settimane difficili, collegate alla preparazione dell’offensiva principale nel Donbass. Il lavoro di preparazione per un attacco fulmineo su Slavjansk è già in corso: da nord unità delle ff.aa. russe hanno già parzialmente bloccato la città e i suoi dintorni, mentre l’aviazione russa e gli artiglieri ogni giorno sferrano attacchi alle posizioni dell’esercito ucraino, tagliandogli carburante, munizioni e armamenti. Tuttavia, è ancora presto per parlare di attacco finale al Donbass: non è possibile farlo per una serie di motivi.
Впереди у Российской армии несколько непростых недель, связанных с подготовкой главного наступления в Донбассе. Подготовительная работа к стремительному броску на Славянск уже идёт — с севера подразделения ВС РФ уже частично блокировали город и его окрестности, а российская авиация и Ракетные войска каждый день наносят удары по позициям украинской армии, лишая ВСУ топлива, боеприпасов и техники. Однако лёгким финальное сражение в Донбассе назвать нельзя по целому ряду причин.

UN’ISOLA SULLA LINEA DI FRONTE
Остров на краю фронта

Dopo che i soldati si saranno rifocillati, rinvigoriti e avran fatto il pieno di armi e munizioni, di fronte agli ufficiali del Quartier generale e alle più alte cariche dell’esercito si troveranno tre questioni fondamentali.

La prima, letteralmente come attaccare. La fuga dell’esercito ucraino da Lisichansk ha portato quei soldati, dopo aver perso oltre cinquemila dei loro, a trovare rifugio presso Seversk. Lì, molto probabilmente, l’esercito ucraino cercherà di ancorarsi e puntellare la propria difesa: tuttavia, in quella zona alle ff.aa. ucraine mancano sia riserve, che munizioni, che assistenza medica. In tutto questo, i soldati ucraini si ricordano sin troppo bene da cosa sono scampati a Severodoneck e a Lisichansk. Nostre fonti, operative sul posto, ipotizzano che SEVERSK sia soltanto un punto temporaneo di dislocamento per le ff.aa. ucraine e che le stesse, molto probabilmente, ripieghino poi direttamente su Slavjansk e Kramatorsk, di fatto però consentendo così alle ff.aa. russe di attaccare da nord-est, est e sud-est.

После того как войска переведут дух, отдохнут и пополнят боекомплект, перед офицерами Генштаба и высшими должностными лицами армии встанет три ключевых вопроса. Первый — как именно развивать наступление. Бегство украинской армии из Лисичанска привело к тому, что, потеряв более 5 тыс. военных убитыми, ВСУ отступили под Северск. Там армия Украины почти наверняка предпримет попытку окопаться, однако ни резервов, ни боеприпасов, ни медицинской помощи у ВСУ в этом районе нет, а солдаты слишком хорошо помнят, что едва унесли ноги из Северодонецка и Лисичанска. Собеседники Лайфа в зоне СВО предполагают, что Северск — временный перевалочный пункт для ВСУ и армия, скорее всего, будет отступать напрямую в Славянск и Краматорск, облегчая ВС РФ наступление с северо-востока, востока и юго-востока.

[seconda cartina https://antifashist.com/images/072022/rus-050722-mil-02.jpg]

D’altro canto, per le truppe russe di grandi città sulla strada per Slavjansk non ce n’è quasi nessuna, le truppe ucraine ormai esauste non possono imporre pesanti scontri su Seversk, oltre al fatto che ogni tentativo di “reazione” da parte dell’avversario è fermato sul nascere dall’aviazione russa. Resta Bachmut (Artemovsk), l’unica grande città sulla carta geografica, in grado di offrire vantaggi tattici, anche se non strategici. E su Bachmut l’esercito russo ha due varianti: o circondare la città ed espugnarla, o “passarci attraverso”, scacciando le ff.aa. ucraine come a Severodoneck e a Lisichansk.

Крупных городов на пути Российской армии почти нет — тяжелых боёв за Северск истощённая украинская пехота навязать не может, а каждая попытка противника "огрызнуться" пресекается российской авиацией. Единственный крупный город на карте Украины, представляющий тактическую, но не стратегическую ценность, — это Бахмут. Вариантов действий у Российской армии два: либо окружить город, либо "пройти сквозь него", вытесняя ВСУ по такой же схеме, как было в Северодонецке и Лисичанске.

Chiudere la sacca che si andrà a formare nel corso dell’offensiva, oppure no, è una questione immediata, delle prossime settimane. Entrambe le varianti, secondo alcuni dati, stanno bene all’esercito russo e inseriscono nel loro schema generale di azione. Se però al quartier generale russo decidessero di chiudere in una sacca i soldati rifugiatisi a Seversk, ecco che Kramatorsk e Slavjansk si troverebbero di colpo senza qualche migliaio di uomini. A quel punto, secondo alcune stime, sulla strada fra Seversk e Slavjansk resterebbero intrappolati, sotto il fuoco russo, fino a di diecimila uomini. Uomini che non potrebbero organizzare una resistenza attiva, dal momento che una quantità notevole di armamenti pesanti, nella fattispecie obici polacchi semoventi Krab, mortai M777 e altri armamenti occidentali, sono stati persi nelle battaglie fra Severodoneck e Lisichansk.
Замыкать образовавшийся в ходе наступления котёл или нет — вопрос ближайших нескольких недель. Оба варианта, по некоторым данным, устраивают Российскую армию и вписываются в концепцию проведения спецоперации. Если в Генштабе примут решение закрыть отступивших в Северск украинских военных, то гарнизон Краматорска – Славянска может недосчитаться ещё нескольких тысяч человек. Всего, по некоторым данным, в огневом мешке между Северском и Славянском может оказаться до 10 тыс. человек. Активного сопротивления войска Украины оказать уже не смогут — значительное количество техники, в том числе тяжёлые польские САУ "Краб", гаубицы M777 и другое западное вооружение, было утеряно в боях и при покидании зоны Северодонецк – Лисичанск.

L’UCRAINA NON AIUTERA’ SLAVJANSK
Украина Славянску не поможет

La seconda questione fondamentale è capire quale tattica scegliere per liberare Slavjansk e Kramatorsk. Le ff.aa. russe continuano a mantenere l’ordine di salvare, costi quel che costi, il patrimonio civile e gli stessi cittadini ucraini, evitando gli attacchi su obbiettivi civili. Tuttavia, a Slavjansk e a Kramatorsk le ff.aa. ucraine possono organizzare una quantità di provocazioni come finora non ce ne sono state, fatte passare come attacchi a obbiettivi civili.

Второй ключевой вопрос — тактика освобождения Славянска и Краматорска. ВС РФ продолжат выполнять приказ любой ценой сохранить имущество граждан Украины и избегать ударов по гражданским объектам, однако в Славянске и Краматорске ВСУ могут организовать беспрецедентное количество провокаций, связанных с якобы ударами по гражданским объектам.

A maggio, il comandante del Centro nazionale di coordinamento della difesa della Federazione Russa, generale-colonnello Michail Mizincev, aveva comunicato che le ff.aa. ucraine avevan creato nell’agglomerato di Kramatorsk-Slavjansk un’unica zona fortificata di oltre 170 kmq. Un’area fornita di tutte le scorte di armamenti, carburante, macchinari, ma non solo; quel che è più importante, è che è proprio in quest’area fortificata che è concentrata gran parte dell’intero esercito ucraino, nella zona della cosiddetta Operazione delle Forze Unite. Qui si trovano inoltre i quartier generali dei comandi “Nord” e “Ovest”, a cui erano assegnati fino al 24/02 le migliori divisioni delle ff.aa. ucraine.

В мае начальник Национального центра управления обороной РФ генерал-полковник Михаил Мизинцев сообщил, что Вооружённые силы Украины (ВСУ) создали в агломерации Краматорск – Славянск единый укрепрайон общей площадью свыше 170 кв. км. Там есть необходимые запасы вооружения, топлива, техники, но главное — именно в этом укрепрайоне сосредоточена большая часть всей украинской армии в зоне так называемой операции объединённых сил (ООС). Там же находятся и штабы командования "Север" и "Восток" ВСУ, к которым до 24 февраля были приписаны самые боеспособные подразделения украинской армии.

Secondo le informazioni fornite dal generale Mizincev, in quell’agglomerato sono dislocati, fra città e periferie, oltre 10 grandi complessi industriali e sono trattenuti oltre novantamila civili, a cui è impedito di evacuare e che vengono impiegati come scudi umani dalle ff.aa. ucraine:

По информации генерала Мизинцева, всего в жилых кварталах Славянска и Краматорска, а также на территориях более десяти крупных предприятий промышленности насильно удерживается свыше 90 тыс. мирных граждан, которыми украинская армия прикрывается, как живым щитом.

“Per il raggiungimento dei propri scopi criminali, il regime di Kiev è pronto a sacrificare migliaia di vite dei propri cittadini, copiando in questo il metodo adottato dai nazisti nel corso della II Guerra Mondiale, allorché crearono le ‘città-fortezza’”.(Michail Mizincev)
Для достижения своих преступных целей киевский режим готов принести в жертву тысячи жизней собственных граждан, что полностью копирует методики, которые использовали нацисты во время Великой Отечественной войны при создании "городов-крепостей" (Михаил Мизинцев)

Secondo l’ex-ufficiale del Comando generale delle ff.aa. dell’URSS, sottocolonnello della scorta Artjom Taratuta, l’esercito russo dispone di abbastanza varianti d’azione. Fra queste, una classica è l’effetto “lavatrice”, ovvero quando i soldati nemici sono attaccati costantemente da più parti:

По мнению бывшего офицера Генштаба ВС СССР подполковника запаса Артёма Таратуты, вариантов действия у Российской армии достаточно. В списке доступных вариантов помимо классических тактических приёмов есть и эффект "стиральной машинки", когда войска противника постоянно атакуют с разных направлений.

“Questa tattica l’hanno elaborate le nostre guardie di confine. Il nemico viene portato in una direzione, dove viene attaccato. Al contempo, parte l’attacco da un’altra parte. Contemporaneamente, si distruggono quartier generale, linee di collegamento, magazzini con le munizioni. Tutto questo porta a che, all’interno del perimetro difeso, i soldati siano sballottati di qua e di là come pantaloni e calze in una lavatrice, tutto si mescola e iniziano a esserci problemi notevoli”. (Artem Taratuta)

“Эту тактику придумали наши пограничники. Противник заманивается на одно направление, там ему наносится удар — и тут же наносится удар с другой стороны. Попутно уничтожаются штаб, линии связи, склады с запасами. Всё это приводит к тому, что внутри периметра войска двигаются, как штаны и носки в стиральной машинке, всё перемешивается, начинаются большие проблемы.”

Occorre, inoltre, ricordare che a fine giugno le ff. aa. Ucraine hanno sferrato un attacco a un centro decisionale delle ff.aa. ucraine, nei presi di Shirokaja Dacha nella regione di Dnepropetrovsk’. Missili “Kalibr” lo hanno colpito proprio mentre si stava svolgendo una riunione ai massimi livelli del gruppo operativo-strategico Aleksandrija, che univa alti ufficiali di parte del Comando “Sud” e di parte del comando “Est” delle ff.aa. ucraine.

Стоит помнить также, что в конце июня ВС РФ нанесли удар по пункту управления украинских войск в районе села Широкая Дача Днепропетровской области. Крылатые ракеты "Калибр" поразили цель в тот момент, когда в одном из зданий проходило рабочее совещание командного состава оперативно-стратегической группировки войск "Александрия", частично созданного с привлечением офицеров командования "Север" и "Восток" армии Украины.

LE PERDITE RUSSE IN UCRAINA E LE PERDITE DELLE FF.AA. UCRAINE
Потери России на Украине и потери ВСУ

L’esercito russo ha cambiato da tempo la propria tattica nell’operazione speciale in Ucraina. L’accento è stato posto sulla “sconfitta degli obbiettivi dalla lunga distanza”, con la massima efficacia evitando gli scontri diretti. Ora però ci troviamo di fronte a questa situazione: le formazioni ucraine attualmente dislocate nella zona fortificata Slaviansk-Kramatorsk, soffriranno il massimo di perdite solo quando la zona sarà in accerchiamento operativo, ovvero quando non sarà più possibile rifornirla non solo da sud e da nord-ovest, ma anche da ovest, dove ora è costantemente rifornita dal centro logistico di Dnepropetrovsk. Il problema sta tutto qui: quanto possano, siano in grado di estendere la linea di fronte le ff.aa. russe. Per questo, secondo alcuni dati, potrebbero essere impiegate in coordinamento congiunto anche le milizie della LNR e DNR. A questo proposito ci sono diverse varianti di avanzamento.

Российская армия давно сменила тактику спецоперации на Украине. Упор был сделан на "удалённое поражение целей" с максимальной эффективностью без прямых боестолкновений. Максимально возможные потери группировка ВСУ начнёт нести после того, как район Славянск – Краматорск окажется в оперативном окружении и будет отрезан от снабжения не только с юга и северо-запада, но и с западного направления, откуда гарнизон двух городов подпитывает Днепропетровский транспортный хаб. Весь вопрос заключается в том, насколько широким фронтом будет идти российское наступление. По некоторым данным, для полноценного блокирования Краматорска – Славянска может потребоваться слаженная работа сил ДНР и ЛНР, а у наступающих есть несколько вариантов продвижения.

Un’altro problema importante che, verosimilmente, l’esercito russo ha tutta la convenienza a risolvere per tempo, è la presenza nell’area degli scontri della XIX brigata delle ff.aa. ucraine, equipaggiata con i complessi missilistici Tochka. Sono gli stessi che a inizio aprile hanno attaccato la stazione ferroviaria di Kramatorsk, i missili hanno colpito proprio nel momento in cui i civili stavano salendo sul treno per evacuare. Anche considerando i missili scagliati in questi mesi contro militari e civili, questa formazione potrebbe disporre ancora di oltre un centinaio di 9М79, che in caso di offensiva potrebbero essere a questo punto utilizzati contro gli attaccanti.

Другой важной проблемой, которую, вероятно, армии придётся решать заранее, является присутствие в районе боевых действий 19-й бригады ВСУ, вооружённой ракетными комплексами "Точка". Военнослужащие этого соединения в начале апреля нанесли удар по вокзалу Краматорска, ракета взорвалась над привокзальной площадью ровно в тот момент, когда мирные жители пытались сесть в поезда для эвакуации. На вооружении бригады даже с учётом выпущенных по российским войскам и городам Украины ракет 9М79 может оставаться не менее сотни смертоносных боеприпасов, которые предстоит либо уничтожить заблаговременно, либо подтягивать к району боевых действий комплексы войсковой ПВО.

Secondo alcune stime, il numero delle ff.aa. ucraine qui dislocate, tenendo conto anche delle ultime sconfitte, è diminuita sensibilmente. Dei 50 mila uomini iniziali, nel caso migliore ne è rimasta la metà. Considerando inoltre la superiorità di fuoco dell’esercito russo, sarà molto difficile resistere ai loro attacchi da parte delle ff.aa. ucraine. Aggiungiamo a questo il fatto che, a differenza di Lisichansk e Severodoneck, alle ff.aa. ucraine è preclusa la strada per la ritirata: sia verso nord-ovest, direzione Izjum, dove c’è l’esercito russo a bloccarli, sia verso altre direzioni, già bloccate. Resta al momento solo l’ovest. La prima grande città più vicina, abbandonando Slavjansk e Kramatorsk in tale direzione, è però Pavlograd, che si trova dopo 200 km di una strada normale, quindi inadatta ai carichi pesanti, che resterebbero abbandonati, oltre al fatto che sarebbe esposta agli attacchi dell’aviazione russa.

По разным оценкам, численность украинской армии с учётом уже проигранных сражений заметно снижена. От 50 тыс. человек осталась в лучшем случае половина. С учётом того, что огневое превосходство на стороне Российской армии, сдерживать натиск ВС РФ украинским войскам будет крайне непросто. К тому же, в отличие от Лисичанска и Северодонецка, путей к отступлению у ВСУ практически нет: отступить на северо-запад, в сторону Изюма, не даёт Российская армия, а после блокирования городов с трёх сторон единственным доступным направлением останется запад. Покинуть Славянск и Краматорск украинская армия сможет, но до ближайшего крупного города — Павлограда — добраться не так просто. 200 километров по дорогам общего пользования с тяжёлой техникой пройти невозможно, а любую организованную попытку выхода может сорвать российская авиация.

Gli esperti prevedono, quindi, che le ff.aa. ucraine resisteranno a Slavjansk e a Kramatorsk fino all’ultimo. Le città hanno una grande importanza strategica, e la disfatta delle ff.aa. ucraine in questa zona significherebbe l’annientamento dell’esercito ucraino come struttura armata unitaria. Se ciò accadesse, pertanto, l’esercito ucraino cesserebbe molto probabilmente di esistere.

Эксперты прогнозируют, что держаться за Славянск и Краматорск украинская армия будет до последнего. Города имеют стратегическое значение, и разгром ВСУ в этом районе де-факто будет означать уничтожение украинской армии как единой вооружённой структуры. На этом армия Украины, вероятно, прекратит своё существование.

 

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05/07 ore 08:00 aggiornamento

8 KM A SLAVJANSK


Il sindaco attuale di Slavjansk dà questa informazione: i russi si troverebbero a 7-8 km.
https://t.me/boris_rozhin/56238
A prescindere dalla strumentalità di tale affermazione (la linea di fronte è curva e, dove il Severskij Doneck quasi lambisce la città, si avvicina e di molto alla stessa), è indubbio che i russi si stiano spingendo verso SUD.

L’idea, stanti così le cose, è non dare modo alle ff.aa. ucraine di raggrupparsi ulteriormente dopo la perdita di SEVERSK: in una parola, che è il leitmotiv di questa fase dell’operazione, INCALZARE. Vedremo gli sviluppi.

VERSO SEVERSK E ARTEMOVSK

La stessa parola d’ordine si concretizza ora nell’attacco alla linea in formazione SEVERSK-ARTEMOVSK. “IN FORMAZIONE”, perché si è perso tempo a tenere posizioni indifendibili, e per questo COMPROMESSA NELLA SUA STESSA FORMAZIONE. Anche ieri, che gli attacchi sono stati sostanzialmente solo di artiglieria, gli stessi hanno però reso impossibile alle forze ucraine disperse sul territorio il raggruppamento necessario per impostare tale linea difensiva. Le postazioni sono TROPPO VICINE e intervengono subito non appena vedono movimenti in tale senso. Non avessero tempo nella loro criminale linea del “non un passo indietro”, a quest’ora avrebbero fortificato una linea che avrebbe retto per mesi rendendo anche, in prospettiva, possibile contrattaccare.
https://t.me/readovkanews/38085

“KLOUNADA” ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Ma non è questo che gira per la testa al “comandante in capo”. Dopo aver definito “ritirata controllata” quella corsa allo sbando degli ultimi giorni, con ANCORA ALCUNE SACCHE DI RESISTENZA NEL SUD DI LISIČANSK che, invece di seguire il buon senso, hanno deciso di eseguire l’ordine e ora devono solo capire come uscirne, se orizzontali o verticali con le mani alzate (e spero che per questa decisione non aspettino gli “ordini” di KIEV), ieri si è fatta largo fra la rete la buffonata (klounada in russo, da clown) dell’ISOLA DEI SERPENTI.

In sostanza, fonti istituzionali ucraine (la guardia di confine) avevano pubblicato la “prova” che la bandiera ucraina fosse stata issata sull’Isola dei serpenti:
https://t.me/RVvoenkor/18441
Peccato che risaliva a non so quale anno fa. Quelle strutture ormai sono completamente rase al suolo. Il malcontento fra gli ucraini stessi per l’ennesima presa in giro dei loro superiori, quelli a cui loro quotidianamente danno la vita, al fronte come al lavoro (60 ore settimanali), ha costretto l’addetto stampa del comando militare SUD a rettificare, a dire che la bandiera c’era, ma era stata “fatta cadere dall’alto”, ovvero da un drone. Ed è lì che “aspetta” chi la issi.
https://t.me/RVvoenkor/18437
“Aspetta e spera”… giusto per restare nel tema che più gli confà.

Aggiornamenti a seguire.

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04/07 ore 22:30 aggiornamento

SOLE ROSSO SANGUE SU DONECK


Immagine emblematica di questo ennesimo tramonto sotto le bombe
https://t.me/anna_news/35820

Fra gli obbiettivi colpiti il mercato della stazione ferroviarie. Mercato attivo, queste le prime immagini, con ancora alcune signore che scappano nel rifugio
https://iz.ru/1359670/2022-07-04/opublikovany-kadry-obstrela-vsu-vozle-zheleznodorozhnogo-vokzala-v-donetcke
Una di loro, che nel mercato ci lavorava, fra le lacrime dice “Cosa vogliono da noi?”. Prendersela coi più deboli, visto che i fascisti solo di questo son capaci.

Bilancio delle centinaia di proiettili caduti: tre morti e ventisette feriti. Da otto anni a Doneck sanno come difendersi; fosse successa una cosa del genere da noi, non ci sarebbe stato un bilancio simile. https://t.me/WarDonbass/71581
Ma la città, lentamente, giorno dopo giorno, è ridotta a cumuli di macerie. Con i nostri “aiuti”. Come gli HIMARS. Degni eredi dei loro antenati V2, incapaci totalmente di ribaltare la situazione sul campo, ma in grado di infliggere danni enormi alle costruzioni civili. Qui un video celebrativo delle ff.aa. ucraine.
https://t.me/swodki/128052
E qui la spiegazione tecnica della loro facilità di impiego. Tramite un argano integrato sul rimorchio, sono in grado in due minuti di caricare sullo stesso un intero gruppo di missili, lanciati poi in sequenza. Quindi altro carico, altri due minuti, e pronti ancora al lancio. Grazie anche a questi “aiuti” a sera, il mercato della stazione ferroviaria era così:
https://zen.yandex.ru/video/watch/62c3346ca2687004e0848e57

CARTA AGGIORNATA

Appena arrivata,
https://i.ibb.co/drLBbzn/04-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/Gd5N2sS/04-07-eng-1.jpg

Nessun aggiornamento di rilievo sul campo, oggi giornata di raggruppamento da entrambi i lati. Eccezion fatta per MAZANOVKA, paesino a nord-est di SLAVJANSK, da cui dista in linea d’aria una ventina di km.
https://t.me/swodki/128041

Quest’altra cartina mostra bene i confini amministrativi della LNR, ormai libera, e della DNR, oggetto di questa nuova fase:
https://t.me/anna_news/35815

LISIČANSK, ARAGORN E CONTI CHE NON TORNANO

35 mila soldati russi morti secondo Zelenskij, ripreso paro paro dai cinegiornali luce nostrani. Un commentatore così ragiona: proporzione morti feriti 1/7, per non dire 1/8, parliamo di quasi duecentocinquantamila soldati fra morti e feriti. Considerando i soldati russi inizialmente essere centocinquantamila, nessuna mobilitazione, nessuno stato di guerra, Zelenskij ha annientato l’intera compagine russa. Chi ha liberato allora Severodoneck o Lisičansk? Non può che essere stato Aragorn dopo aver portato dalla sua l’Esercito dei morti.
https://t.me/vysokygovorit/8656

Aggiornamenti a seguire domattina.

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https://t.me/WarDonbass/71473

Nessuna notizia ancora pervenuta dai vari fronti, si aspettano i resoconti serali / notturni, ormai.

Quello che invece fa notizia, dovrebbe fare notizia almeno, è che anche oggi DONECK è sotto attacco di artiglieria pesante. LA RAPPRESAGLIA NAZIFASCISTA DURA DA STAMATTINA MA E' AUMENTATA DI INTENSITA' NELLE ULTIME CINQUE ORE.

In sole 4 ore, dalle 13:00 a alle 19:00 in nei quartieri della capitale Kievskij e Kujbyshevskij, sono piovuti oltre 100 proiettili da 155 mm.
https://t.me/WarDonbass/71570

364 sono i proiettili e i razzi piovuti da stamattina su DONECK: proiettili calibro 155 e 152, missili Uragan e Grad. Colpite inoltre Jasinovataja, Gorlovka, Makeevka, Aleksandrovka e altre.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/15344

Ogni minuto e mezzo, due al massimo, cadono proiettili:
https://t.me/zvezdanews/84717

Queste vigliaccate vanno ad aggiungersi ai lanci criminali di ieri, missili ATACMS lanciati dall'ultimo regalino NATO, gli HIMARS, testati sempre su obbiettivi civili per verificare gli oltre 100 km di raggio. Colpita anche la fabbrica CHIMMASH e solo per un pelo non c'è stata una catastrofe:
https://t.me/WarDonbass/71473

Aggiornamenti a seguire.

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04/07 ore 13:30 aggiornamento

Mentre le truppe russe e le milizie del Donbass spingono verso Seversk,
https://t.me/anna_news/35798 et
https://t.me/WarDonbass/71495

cominciano a emergere i tratti della catastrofe, umana e militare, della sconfitta delle ff.aa. ucraine a LISICHANSK.

NUMERI DI UNA CATASTROFE ANNUNCIATA

- 5.469 SOLDATI UCRAINI UCCISI
https://t.me/anna_news/35805
E SAREBBERO POTUTI ESSERE MOLTI, MA MOLTI DI PIU', SE AVESSERO OBBEDITO AGLI ORDINI DEL COMANDO MILITARE UCRAINO: INFATTI, E' ORMAI ATTESTATO CHE LA RITIRATA E' INIZIATA SENZA, RIPETO, SENZA ALCUN COMANDO DATO NE' DA ZELENSKIJ, NE' DA ZALUZHNYJ.
https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/15115689
Ritirata in ordine sparso, alla disperata, senza armi e dotazioni che li avrebbero appesantiti e sequestrando macchine e qualsiasi altro mezzo di locomozione ai cittadini di LISICHANSK.

- 12 AEREI (ormai dai fondi di magazzino degli "aiuti" degli ex-Varsavia)
- 6 postazioni LANCIARAZZI multipli
- 34 BLINDATI fra carri armati e macchine
https://t.me/WarDonbass/71493

Catastrofe annunciata, come denunciamo da giorni. Nell'INDIFFERENZA dei cinegiornali luce nostrani, MA NON DEI CITTADINI UCRAINI STESSI. CITTADINI CHE STANNO ORGANIZZANDO UNA SEMPRE MAGGIORE

RESISTENZA PASSIVA

Non vedremo (ancora per il momento) movimenti di piazza, ma SABOTAGGIO SILENZIOSO, specialmente nell'OVEST del PAESE, alle varie forme di mobilitazione e chiamata alle armi promosse dal regime di Kiev per raggiungere l'agognato traguardo del "milione di baionette".
https://t.me/WarDonbass/71457

Ormai i cittadini ucraini non credono più alle statistiche del regime, ma ai videomessaggi dei loro parenti, amici e conoscenti al fronte, alle loro denunce di essere lì unicamente in qualità di carne da cannone, abbandonati dai loro stessi comandanti e ufficiali, sovente senza neppure le armi necessarie per resistere.
https://iz.ru/1359129/2022-07-04/voenkor-izvestii-uznal-prichiny-demoralizatcii-sredi-boevikov-vfu

E spesso non è neppure un problema di ARMAMENTI: infatti, i russi hanno trovato ad AZOT un intero, INUTILIZZATO, arsenale che avrebbe dato agli assediati modo di resistere.
https://regnum.ru/news/society/3636572.html
Il problema è di DEMORALIZACIJA, di demoralizzazione. Ma non solo, il problema è di CERVELLO, nel senso che i soldati NE HANNO AVUTO MOLTO DI PIU' dei loro comandanti: quando ci si accorge che anche la città che ti dovrebbe garantire la fuga è ormai essa stessa sotto assedio, che senso ha immolarsi, farsi ammazzare? Per cosa? Per chi? Ecco quindi spiegato il collasso generale di una linea che, ricordiamo, fino a neanche due settimane fa, copriva saldamente 182 KMQ di territorio.

RESISTENZA PASSIVA CHE, PREVEDIBILMENTE, AUMENTERA' DOPO L'APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE, CHE PORTA

L'ORARIO DI LAVORO SETTIMANALE A SESSANTA ORE!

Approvato il primo luglio in seconda lettura dalla Rada, il disegno di legge 7251, denominato "schema di procedura semplificata di conclusione del contratto di lavoro in tempo di guerra"
№7251 – порядок упрощенной процедуры расторжения трудового договора во время военного положения.

https://ctrana.online/news/398018-chto-znachit-prinjatie-skandalnoho-zakonoproekta-7251-ob-optimizatsii-trudovykh-otnoshenij.html

Quindi, oltre all'orario di lavoro che passa da 40 a 60 ore settimanali (10 ORE AL GIORNO CON UN GIORNO SOLO DI RIPOSO), tra le altre oscenità abbiamo anche la "semplificazione" delle procedure di licenziamento e il mancato pagamento dei salari ai lavoratori impegnati al fronte.

Parole contro, nessuna. Qualche debole protesta, di facciata, da parte dei sindacati che nulla hanno organizzato a livello di mobilitazione.
https://antifashist.com/item/ukraina-vvodit-10-chasovoj-rabochij-den.html

Quando "l'oro alla patria" non basta più...

Aggiornamenti a seguire.

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04/07 ore 08:00 aggiornamento

Gli avvenimenti epocali, perché chiudono per la LNR un periodo durato otto anni, di ieri hanno lasciato in secondo piano quanto accaduto sugli altri fronti. Che non va per nulla sottovalutato. Mi riferisco a

CHARKOV

Ieri si è verificato un fatto estremamente importante. Non solo il “contrattacco” ucraino è stato vanificato, ma lo “schiacciasassi” (qui siamo ancora in questa fase) sta continuando a macinare terreno senza incontrare più la resistenza di un mese fa.

Cosa è successo? Guardiamo questa cartina aggiornata alla fine giornata di ieri:
https://i.ibb.co/cxSfWtk/03-07-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HHdP5q2/03-07-EN-1.jpg

L’intera RIVA SINISTRA del SEVERSKIJ DONEC è tornata in mano ai russi. Inoltre, i russi hanno liberato anche alcuni villaggi a nord di CHARKOV, la striscia sopra che comprende VELIKIE PROCHODY e VESELOE.

Cosa significa? Sostanzialmente che i MILIONE DI BAIONETTE è miseramente fallito. Che per difendere SLAVJANSK hanno lasciato scoperto un fianco importantissimo, come CHARKOV, puntando sul fatto che è una città grande più del doppio di MARIUPOL’ e che quindi i russi non riusciranno mai a espugnarla, e fa niente se la ridurranno in macerie: carne da macello anche i civili.

Come i civili di BELGOROD uccisi ieri da attacchi missilistici condotti con Točka-U. Quaranta case colpite, di cui cinque ridotte in macerie dalle fondamenta, quattro morti. Di questi, TRE erano una famiglia proprio di CHARKOV, che pensava di aver trovato rifugio in RUSSIA. Ucraini che, pensando di fare l’ennesima rappresaglia nazifascista per vendicare i territori persi sul campo, hanno infine ucciso, questa volta non premeditatamente come a KRAMATORSK, ma per una tragica ironia della sorte, i loro stessi connazionali.
https://t.me/rybar/34857

Ed è questo passaggio che il regime fascistoide di Kiev, nel suo giocarsi il tutto per tutto, sta completamente ignorando. Che non solo i civili dell’OVEST del Paese ormai non ci stanno più a fare da carne da cannone per una guerra all’EST che non entra più nelle loro priorità (anzi, molto più probabilmente rientra solo come viatico per un’unificazione con POLONIA o UNGHERIA), ma anche quelli dell’EST non ci stanno più a fare da vittime sacrificali.

Ecco allora che, con una fetta sempre più ampia della cosiddetta “società civile” che si ADEGUA ai REALIA molto, ma MOLTO PRIMA che il regime fascistoide di KIEV riveda i propri DESIDERATA, con una fetta sempre più ampia di popolazione stanca, sempre più adagiata in un “forse ma forse ma si!” che non promette nulla di buono per questa cartina generale in continua mutazione,
https://i.ibb.co/PYXY13G/03-07-ru-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/1nVbTqq/03-07-en-1.jpg
ecco che le sconfitte sul campo a CHARKOV suonano tanto come TRADIMENTO. E portano a far cambiare idea centinaia di migliaia di civili, che non hanno più intenzione di cucire vestiti per i soldati al fronte, civili ancora per la maggior parte ex-sovietici, civili dilaniati da conflitti interfamiliari da OTTO ANNI, perché c’era parte di loro che non vedeva bene le due repubbliche ribelli, ma altri invece che avrebbero fatto lo stesso, e HANNO FATTO lo stesso, trasferendosi al SUD, cittadini per cui quindi TORNARE A CASA assume una doppia valenza.

Su questo stanno puntando i russi, su questo il regime fascistoide di Kiev sta servendo loro la vittoria su un piatto d’argento.

Aggiornamenti a seguire

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03/07 ore 22:30 aggiornamento

3 LUGLIO: GIORNO DELLA LIBERAZIONE DELLA LNR


Con la liberazione di BELOGOROVKA, l’ultima città in mano agli okkupanty ucraini cade e la LNR festeggia la propria liberazione.
https://t.me/readovkanews/38017

L’ultima carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/VQKrMq6/03-07-13-00-RU-1-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/7rjZ3nw/03-07-13-00-EN-1-1.jpg

non è proprio così aggiornata. Non solo in pochi giorni sono stati liberati gli ultimi 182 kmq di territorio della LNR, ma oggi è anche la data di

INIZIO DELLA BATTAGLIA DI SEVERSK

Notizia di qualche ora fa, insieme all’intensificazione dei tiri di artiglieria su Slavjansk.
https://t.me/boris_rozhin/56088

E’ evidente il tentativo, da parte dei russi e delle milizie del Donbass, di COGLIERE IL MOMENTO e sfruttare il più possibile la situazione favorevole
- continuando la loro GUERRA DI MANOVRA (fase iniziata da non tanto tempo, in buona sostanza da quando si è vista la possibilità concreta di chiudere le sacche di GORSKOE E ZOLOTOE. Da allora lo schiacciasassi ha lasciato il posto a una fase veramente attiva dal punto di vista delle manovre militari, su fronti rimasti immobili per mesi, e l’accelerazione impressa ha mandato in tilt le difese ucraine).
- impedendo la FORMAZIONE DI UNA LINEA DI DIFESA FORTIFICATA da SEVERSK a BACHMUT
- creando i presupposti per ulteriori avanzamenti.

Vedremo gli sviluppi

Aggiornamenti a seguire domattina.

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02/07 ore 22:30 aggiornamento

“Ucraina, Kadyrov 'Lysychansk è caduta', ma Kiev smentisce.” (ansa, ancora adesso che ormai son le 23:46)
E se smentisce Kiev… allora cambia tutto! Buffoni...

BANDIERA ROSSA SUL MUNICIPIO DI LISIČANSK

Foto iconica, han dovuto farsi largo fra le macerie e le grate, i tondini di una facciata, sventrata in conseguenza di un lancio finale di Točka-U, regalo d’addio da parte delle ff.aa. ucraine in ritirata, che oltre al municipio hanno demolito a suon di razzi anche altre infrastrutture,
https://t.me/WarDonbass/71313
anche a detta degli abitanti stessi
https://t.me/rian_ru/169586
ma oggi, dopo il monumento ai caduti, a fine giornata la bandiera rossa è stata issata anche sul palazzo dell’amministrazione comunale:
https://t.me/photographermilitary/438

Questo il filmato
https://ria.ru/20220702/znamya-1799835235.html

ACHMAT – SILA! KAZAKI – SILA! VMESTE – SILA!
"Ахмат - сила! Казаки - сила! Вместе - сила"!

Anche questo è un video emblematico (dedicato all’ansa): ceceni e cosacchi insieme, per liberare una città russa (si, russa, se n’è accorta anche la tv francese laddove “à Lyssytchansk, l'armée ukrainienne se heurte à la méfiance d'une population pro-russe”… prima o poi ci arriverà anche l’ansa… non disperiamo).

Il grido è lanciato da un cosacco, che fa gli onori di casa dicendo prima lo slogan dei ceceni “Achmat – Sila”, ovvero “Achmat è forza”, poi “Kazaki – Sila”, ovvero “i cosacchi sono forti”, poi “Vmeste – sila”, “insieme siamo forti”, infine “Ljubo Kazaki” (ljubo è l’evviva cosacco) a cui i cosacchi rispondono ripetendo Ljubo! Ljubo! Ljubo!

Любо non è un semplice grido, è un segno distintivo. Questa è una delle canzoni popolari cosacche più famose, e si intitola proprio “Evviva, fratelli, evviva” ("Любо братцы , любо")
https://www.youtube.com/watch?v=utstKFanguw
Testo tristissimo, peraltro.

La forza della scena non deve far passare in secondo piano la donna, anch’ella scesa in ciabatte in strada, che sta a margine del video commemorativo e, dopo l’ultimo ljubo, abbraccia il soldato vicino.

E non è l’unica scesa in piazza, nonostante i combattimenti ancora in corso. La prima di questo video, una ragazza, che dice “certo che vi aspettavamo, è da otto anni che vi aspettiamo!”. Ma il video più toccante è quello della vecchietta scesa in vestaglia. Prima anche lei dice in pianto “vi aspettavamo”. Poi, continuando a piangere chiede, incredula: “Se ne sono già andati via tutti? (Все ушли уже?) e il soldato le conferma: “son già andati via tutti”.
https://t.me/denazi_UA/14285

ULTIMI AGGIORNAMENTI

Alle 20:30 i quelli che per qualcuno sono ancora i “filorussi” (marchio di fabbrica ansa, “since 2014”), dichiaravano il pieno controllo (полный контроль) sulla città.
https://t.me/boris_rozhin/55953

Che non vuol dire ancora la liberazione completa, ma che tale sarà dopo l’eliminazione delle ultime sacche di resistenza.
https://t.me/boris_rozhin/55932

Questa la cartina aggiornata, appena uscita dal collettivo di RYBAR:
https://i.ibb.co/Z6GXSJH/02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/jhcWHmf/02-07-EN-1.jpg

Che mostra, ancora una volta, cosa ha significato per le forze armate ucraine in ritirata la decisione criminale del regime fascistoide di Kiev riassunta nella formula “Non un passo indietro”. Fare per decine e decine di km da bersaglio da nord e da sud. Si parla di soldati che si sono tolti anche i giubbotti antiproiettile per correre più in fretta, fra i campi e i boschi, cercando di schivare i droni che dall’alto correggono il fuoco dell’artiglieria laddove non si arriva a occhio nudo. Ciascuna di quelle frecce azzurre in ritirata pesa come un macigno su chi si è assunto la responsabilità di questa decisione, lo ripeto da giorni e non mi stancherò mai di ripetere, criminale.

E ora? Le ff. aa. ucraine cercheranno di assestarsi sulla linea azzurra di questa carta,
https://t.me/boris_rozhin/55956
che collega SEVERSK ad ARTEMOVSK. Tecnicamente la mossa è ancora possibile, in pratica sotto attacco ora c’è SPORNOE, la cui presa apre un altro fronte verso SEVERSK. Inoltre, la stessa ARTEMOVSK è tutt’altro che sicura in questo momento. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire domani notte.

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02/07 ore 15:00 aggiornamento

LISIČANSK


(ennesima) piccola storia ignobile

“Il ceceno Kadyrov: 'Lysychansk è caduta' ” (ansa)

Un titolo di cui vergognarsi, se si avesse un po’, un minimo, di dignità:
1. Non è neppure, invertendo le parti, come un giornale russo dicesse “l’alessandrino Dragone”. Al titolista dell’ansa non gliene importava nulla di dove stesse di casa Kadyrov. Dire il ceceno non è come dire l’alessandrino. Il “ceceno”, quindi neanche “russo russo”, “russo vero” (perché per l’ansa i russi sono in tutti i fusi orari dove son piazzati copiaincolla di ivan drago...), quindi musulmano, quindi “Allah akbar”, magari anche con la cintura di tritolo, un mezzo terrorista, se non terrorista del tutto… non c’è bisogno di scomodare Eco, Foucault o Derrida per vedere la meschinità che soggiace alla connotazione etnica prima del cognome. Russofobia + islamofobia in un colpo solo… complimenti.

2. volevano il titolo più a effetto? Bastava imparare un po’ il russo, due lezioni giusto per leggere una frase telegram con soggetto-predicato, e avrebbero avuto di che ricamarci sopra nel loro stile. Se lo vadano a cercare, visto che a differenza del sottoscritto son pure pagati. In ogni caso non dice: “Lysychansk è caduta”. Non avrebbe mai potuto dire una cosa del genere, se non altro perché dal suo punto di vista non è una città “caduta” ma una città “liberata”.

Due menzogne, una allusiva, implicita, e una diretta, esplicita, condensate in mezza riga. E contraddette poi nel resto dell’articolo da altre notizie messe insieme a casaccio, in una schizofrenia testuale che è stata finora la cifra stilistica dei cinegiornali luce, capaci di scrivere in questo articolo, così come in tanti altri, tutto e il contrario di tutto, citando fonti ma non link per permettere verifiche, pensando che tanto “tutto fa brodo” e “nessuno se ne accorge”.

Kadyrov, infine, aggiunge anche che “la questione della liberazione di Lisičansk sarà risolta nel corso di alcuni giorni” (вопрос освобождения Лисичанска будет решён в течение нескольких дней.). Che stride ulteriormente con l’aggettivo “caduta” usato dai cinegiornali luce. E si avvicina alla realtà dei fatti.
https://t.me/RKadyrov_95/2483

Una realtà che ai cinegiornali luce non interessa più. Si cambia copione. Ecco perché è non solo più facile, ma DOVEROSO dire “caduta”. Fine. Punto. Fine un cavolo! Le vostre marionette di Kiev hanno, con la loro condotta criminale che ha portato a ORDINI PRECISI, CONSAPEVOLMENTE CRIMINALI, provocato la morte di MIGLIAIA di soldati ucraini! Quelli che è da settimane che pubblicano appelli inascoltati” Che denunciano di esser mandati a morire come carne da cannone! Che non sono riusciti a fuggire! E CHE SONO ANCORA IMPRIGIONATI DENTRO LA TRAPPOLA IN CUI I “VOSTRI” LI HANNO SCIENTEMENTE FICCATI! Impedendo loro di alzare bandiera bianca e arrendersi! LISIČANSK COME GORSKOE, COME ZOLOTOE, COME AZOT, COME AZOVSTAL! (per inciso, siamo tutti in trepida attesa della comunicazione “urgente” di Zelenskij che dichiari la “ritirata da Lisičansk… https://t.me/WarDonbass/71288 oggi è stato tutto il giorno in silenzio, mentre il comando “non un passo indietro” restava valido e le truppe barriera sparavano a chiunque si arrendesse).

“Caduta”, fine. Altro cinema, altra bobina. Per voi. Ma la vita non è un set. A LISIČANSK i soldati ucraini muoiono ancora! Adesso, in queste ore, in questi giorni! E voi li avete già dimenticati. Li VOLETE dimenticare. Come si dimentica una cosa scomoda, o una carta sporca.

Noi invece torniamo sul campo, a questa carta.

CARTA AGGIORNATA ALLE 15:30 (14:30 ORA ITALIANA)

https://i.ibb.co/xLJ0MWn/15-30-02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/sqytsrZ/15-30-02-07-EN-1.jpg

La difesa, come è facile vedere, E’ COLLASSATA DA NORD. NOVODRUŽESK è stata liberata in meno di mezza giornata, e le forze russe e le milizie del Donbass sono subito calate su LISIČANSK. E sono PARECCHIO AVANZATE. La foto nella cartina è un fotogramma da QUESTO FILMATO
https://t.me/ukrainian_guide/2215
che mostra CIVILI (in calzoni corti e ciabatte, quindi, del luogo) CHE TORNANO A ISSARE LA BANDIERA ROSSA SUL MONUMENTO AI CADUTI.
Il monumento si trova sul PROSPEKT POBEDY (Prospettiva Vittoria, già PROSPEKT LENINA) a 2 km dal centro cittadino.
https://t.me/WarDonbass/71284

Ebbene, neanche mezz’ora dopo il VICEMINISTRO DEGLI INTERNI DELLA LNR dava comunicazione che i soldati fossero già arrivati allo STADIO “IL MINATORE” (Šachter Шахтер).
https://t.me/boris_rozhin/55903
Lo stadio si trova a 2,02 km più a sud, in pieno CENTRO.

La carta mostra già contrassegnata come libera la città di ZOLOTAREVKA. Resterebbe solo BELOGOROVKA.
https://t.me/rian_ru/169558

Attenzione: resterebbe per chiudere fisicamente la sacca all’altezza del collo di bottiglia di cui parlavamo stamane (ACCERCHIAMENTO COMPLETO). Ma già da giorni non può più entrare né uscire nessuno senza finire sotto il tiro dell’artiglieria o dei velivoli piazzati a ridosso o sorvolanti le strade e le vie di comunicazione.

E la sorte di chi è rimasto, ripeto, per colpa di ordini criminali, a morire a Lisičansk, che cadrà ancor più velocemente di Severodoneck, è ormai segnata. “Ancora uno o due giorni”, è una previsione appena arrivata.
https://t.me/boris_rozhin/55915

POCO PIU’ A SUD

Dove finisce A SUD la prima cartina (BELOGOROVKA) è anche dove inizia questa cartina, con questa città che appare a NORD
https://i.ibb.co/CVW2pp8/02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/1dKqm7y/02-07-EN-1.jpg

E’ notizia di oggi la liberazione di KLINOVOE (pezzetto in rosso), da cui la carta aggiornata del collettivo di RYBAR.

Notiamo un’altra cosa importante. Come già sottolineato stamane, il collasso della linea difensiva ucraina nella carta sopra, sarebbe CATASTROFICO anche per la linea difensiva ingrandita in questa cartina, e che finora aveva tenuto.

Non sarebbe SOLO un EFFETTO DOMINO ma l’aprirsi di UN NUOVO FRONTE A NORD e, in ultima analisi, il collasso. Vedremo gli sviluppi. Cadessero anche BACHMUT (ARTEMOVSK) e prima ancora SOLEDAR a nord, la situazione diverrebbe ulteriormente più critica.

Aggiornamenti a seguire.

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02/07 ore 09:30 aggiornamento

Nessuna variazione di rilievo rispetto a quanto comunicato ieri notte. Situazione in continua evoluzione fra SLAVJANSK e LISIČANSK, nel senso di un continuo arretramento della stessa.

Questa carta dell’agenzia READOVKA ci mostra un ingrandimento interessante,
https://cdn.readovka.net/n/1195710/878x495/7b50bf9038.jpg

Nel senso che pur essendo meno accurata, l’ingrandimento copre una superficie maggiore. Ora l’area dei combattimenti ha assunto proprio la tipica forma di un fiasco, con la base ampia quanto si vuole (senza arrivare alla diagonale gialla che rappresenta la strada tra SLAVJANSK e ARTEMOVSK, andando a individuarla anche un po’ più a est) ma sempre fiasco, ovvero con una superficie lunga, curva e irregolare.

Oltre a prestarsi, proprio per questo motivo, alla formazione di sacche, e non solo operative, come quella di GORSKOE-ZOLOTOE (diventate ormai retrovia), e a favorire la chiusura di zone che si trovano incuneate fra due fuochi (la parte a sinistra del “becco” del fiasco, corrispondente a PRIVOL’E), c’è un’altra considerazione da fare.

Immaginiamoci quello schema, girato qualche giorno fa, con le forze russe che controllano una porzione curva, irregolare, per questo BEN PIU’ AMPIA della distanza chilometrica in linea d’aria tra il FONDO del fiasco e LISIČANSK. Pensiamo quindi a quante forze, in termini di uomini e mezzi, sono state coinvolte in questa operazione.

Pensiamo quindi a queste forze coinvolte nell’attacco di una NUOVA LINEA DI FRONTE che, per quanto possano riuscire a fortificare in qualche modo in queste settimane, CORRISPONDE GROSSO MODO A UN QUINTO DELLA LINEA ATTUALE.

E’ possibile quindi comprendere come sia del tutto inutile il sacrificio attuale, imposto alle ff.aa. ucraine, di “tenere” zone ormai perse solo per “guadagnare tempo”.

I missili a lunga gittata HIMARS (ieri a ROVEN’KA) e i mortai Caesar da 155 mm (ieri a JASINOVATAJA) sono utilizzati unicamente per terrorizzare la popolazione civile da una linea di fronte che si allontana sempre di più e che richiede quindi i loro “aiuti” per continuare a fare quel che han fatto per otto anni (grazie NATO per alimentare il terrorismo di stato ucraino).
https://t.me/boris_rozhin/55858

Tolto questo, non hanno portato e non possono portare a nessuna variazione sostanziale degli equilibri in campo.

Le truppe, contrariamente al “milione di baionette” annunciato da Zelenskij un mese fa, son sempre meno e sempre più demoralizzate. I mercenari non decollano o, peggio, decollano nel senso che appena arrivati perdono pezzi già dai primi centri di smistamento all’Ovest, puntualmente colpiti dai kalibr notturni. A completare l’opera poi ci pensano le ff.aa. ucraine stesse, capaci di operazioni del tutto incomprensibili dal punto di vista militare, quali quelle di mandare squadre di forze speciali (parà ucraini e “mercenari” fino a poco prima unità regolari delle SAS britanniche) a morire a SEVERODONECK, quando ormai la città era persa. In termini cinici, di calcolo di economia di guerra, non si mandano le squadre di élite a morire di morte certa, le si tengono per operazioni dove possono realmente fare la differenza, dove possono spostare gli equilibri di un combattimento a loro vantaggio, dove possono sfruttare le loro competenze per risolvere problemi altrimenti irrisolvibili: ma non per combattere con lo stuzzicadenti un carro armato. Questo no. E questo è invece successo. E i kuratory occidentali pare non l’abbiano presa molto bene. Quindi l’operazione forze speciali NATO mascherate da “mercenari” è partita ma non è decollata, anzi, è ritornata alla base malconcia.

Si potrebbe obbiettare: ma mollare il Donbass equivale a una sconfitta. In base alla linea suicida, al suicidio assistito dalla NATO del popolo ucraino, si. Ora però il rischio è che, oltre al Donbass, cadano altri pezzi. E non ci sia più nessuno a difenderli, visto che il grosso delle truppe si sta facendo massacrare per difendere l’indifendibile. Non riporto questi dati perché non si sa QUANTI (quante formazioni, battaglioni, reggimenti coinvolti e nominati) siano propaganda e QUANTO (in quale proporzione) siano propaganda: ma quando senti continuamente di gruppi armati decimati, ridotti al 20, al 40% delle capacità iniziali, ti rendi conto delle proporzioni della disfatta.

Il numero di prigionieri in continuo aumento nonostante le centinaia di soldati scambiati negli ultimi giorni, costituisce del resto una valida cartina di tornasole rispetto a quanto dichiarato: per quanto possano essere alterati i numeri, non lo sono sicuramente di molto, la tendenza è quella.

Tra un po’ quindi, ci sarà una linea (forse) retta, forse già semidistrutta, creata alla bell’e meglio, con cinque volte la potenza di attacco attuale tesa a sfondarla. Questo, per quel poco che posso capire e salvo capovolgimenti improvvisi, lo scenario che si prospetta.

Aggiornamenti a seguire, se non ci saranno notizie di rilievo, stanotte.

 

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01/07 ore 21:20 aggiornamento

La carta aggiornata permette di visualizzare le ultime considerazioni e informazioni
https://i.ibb.co/KWPhqnX/01-07-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/KWPhqnX/01-07-1.jpg

Notiamo
- sia l'avanzamento da NORD verso Novodruzhesk e Belogorovka
- sia i progressi fatti nella liberazione della stessa LISICHANSK
- sia la chiusura degli spazi a SUD della raffineria, direzione SPORNOE, aldilà della strada e, in prospettiva, SEVERSK.

Nel complesso, in queste condizioni risulta difficile costruire una seconda linea difensiva all'altezza di SEVERSK. Vedremo.

Aggiornamenti a seguire domani.

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01/07 ore 12:30 aggiornamento

LISICHANSK


Anche RYBAR, di solito prudente, ha sentito il bisogno di aggiornare subito la mattina la situazione.
https://t.me/rybar/34707

Ecco la sua nuova cartina
https://i.ibb.co/ZThc6rB/01-07-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/FVbcGFR/01-07-1.jpg

A questa occorre aggiungere ulteriori avanzamenti: gran parte delle città di MALORJAZANCEVO e TOPOLEVKA, la cui presa consente di aprire altri fronti di attacco a LISICHANSK.

Aggiornamenti a seguire.

 

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01/07 ore 08:00 aggiornamento

LISIČANSK


Ancora e non può essere altrimenti, visto che è diventato il centro dell’intera operazione militare in questi giorni.

Anzi tutto, LA NOTIZIA A MIO AVVISO PIU’ RILEVANTE: quello che era già possibile notare sulle cartine è stato anche messo nero su bianco, sempre da fonti non ufficiali, ma così è sempre meno supposizione campata per aria e sempre più ipotesi: stiamo parlando dell’attacco a SEVERSK.
https://t.me/WarDonbass/71136
In buona sostanza, i russi e le milizie del Donbass infrangono nuovamente la “regola” del “un passo per volta”. Lo fanno perché non possono fare altrimenti. Lo fanno nuovamente, perché già fatto a SEVERODONECK.

Si tratta di UN CONTINUO RILANCIO: SEVERODONECK non è ancora liberata, pensiamo a sbloccare la situazione da SUD e da OVEST; AZOT è ancora preda di un migliaio di fascisti asserragliati dentro con ostaggi, passiamo a LISIČANSK, LISIČANSK è ancora sotto attacco, passiamo a SEVERSK.

Le volte che in questo conflitto i russi hanno ricorso alla GUERRA DI MANOVRA si contano sulla punta delle dita. Di una mano, probabilmente. Enorme dispendio di uomini, mezzi ed energie, massima flessibilità nel cambiare piano più volte anche nell’arco della stessa giornata, livello di collegamento e coordinamento in tempo reale portato a livelli inimmaginabili, non tanto per noi comuni mortali, ma anche solo per i loro commilitoni che da quattro mesi colpiscono le postazioni ucraine nella roccaforte di AVDEEVKA, spostandosi di pochi metri alla settimana, senza andare troppo lontano.

PERCHE’? Perché “non possono fare altrimenti”? Perché purtroppo, su quella linea di fronte essenzialmente ORIZZONTALE, “TOUT SE TIENT”, tutto si tiene! FINO AL BLOCCO KRAMATORSK-SLAVJANSK, per la precisione. Oltre che impedire alle ff.aa. ucraine di riorganizzarsi.

SUL FATTO INVECE CHE NON ESISTANO, MILITARMENTE PARLANDO, ALTRE IPOTESI, torniamo sempre al solito discorso. Stiamo facendo considerazioni valide per il tipo di operazione scelto dai russi: in condizioni di completa supremazia aerea e postazioni fortificate fisse, non mobili come nel deserto siriano, bombardamenti a tappeto stile "NATOvskie" (Iraq, Jugoslavia, striscia costiera della Libia) avrebbero risolto la situazione da tempo.

Con centinaia di migliaia di civili morti. Ma questi alla NATO non hanno mai interessato, essendo tali vittime del colore della pelle, della religione o del ceppo linguistico dove “potevano farlo”. Col silenzio complice dell'ONU e non solo.

Ai russi e alle milizie del Donbass questo invece interessa. E come. Nella loro ottica, stanno liberando un popolo, per certi versi stanno liberando loro stessi. Centinaia di migliaia di uomini a questo credono. Milioni di altri uomini li sostengono perché a questo credono. Può piacere o non piacere, ma continuare a ignorarlo non giova: d'altronde, «ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!»... e andiamo avanti a "fottercene". E loro andranno avanti per la loro strada. Non serve più ormai nemmeno la cortina di ferro. C'è già questa, tirata su e non da oggi.

Se tutto questo è vero però, ovviamente, coerentemente, non può restare sulla carta, a livello di intenzioni. Da parte ANZITUTTO di chi lo esprime in prima persona. Quindi, la liberazione deve avvenire pezzo pezzo, sul campo. In questo caso, COINVOLGENDO AL CONTEMPO PIU’ UNITA’ SU UN FRONTE CHE SI STA AMPLIANDO SEMPRE DI PIU’. IL PASSAGGIO SUCCESSIVO NON AVVIENE QUANDO UNA PORZIONE DI TERRA E’ LIBERA, MA QUANDO E’ “MESSA IN SICUREZZA”, QUANDO SI PUO’ CONTINUARE CON LE RISORSE A DISPOSIZIONE E QUINDI PASSARE IMMEDIATAMENTE ALLA FASE / PORZIONE DI TERRITORIO CONTIGUA E, ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA LOGICO OLTRE CHE TEMPORALE, SUCCESSIVA.

Severodoneck è in sicurezza? Passiamo ad Azot. Azot è in sicurezza? Segue Lisičansk. Lisičansk è ormai attaccata da quattro lati, come mostra bene questa carta? https://t.me/miroshnik_r/7818
Bene, in sicurezza Lisičansk, passiamo subito a Seversk.

Aggiornamenti a seguire.

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30/06 ore 22:30 riepilogo

LISIČANSK


Difficile fare un punto della situazione in questa situazione estremamente “fluida”. Un buon punto di partenza lo offre sempre il collettivo di RYBAR, con questa carta:

https://i.ibb.co/gWvQfHx/30-06-ru-1-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/LdSXK1n/29-06-EN-1-1-1.jpg

SI TRATTA DI UNA CARTA MOLTO “PRUDENTE”, perché non considera gli annunci della liberazione di ZOLOTAREVKA e di SPORNOE
https://t.me/WarDonbass/71116
Meglio essere prudenti che il contrario.

LISIČANSK da ieri è attaccata anche da centro-ovest, dopo la presa della RAFFINERIA, che funge ora da centro logistico sia per l’attacco da ovest a LISIČANSK (carta qui),
https://t.me/s/milinfolive
sia per l’attacco da EST a SEVERSK (la cartina di RYBAR lo evidenzia molto bene).

Infine, sempre la carta di RYBAR mostra come la zona intorno a PRIVOL’E sia ormai diventata tutta rossa: prossimi obbiettivi da nord saranno Šipilovka e NOVODRUŽEVSK.

Riepilogando:
- dopo la giornata di oggi, anche scappar per campi è divenuto praticamente impossibile.
- insieme alla liberazione della città di LISIČANSK, russi e milizie del Donbass stanno lentamente ridisegnando i confini a OVEST della città, nell’evidente tentativo di ostacolare in qualsiasi modo la formazione di una nuova linea difensiva intorno a SEVERSK.

Aggiornamenti a seguire domani.

 

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30/06 ore 19:30 aggiornamento

LISICHANSK


Gli attacchi ormai si susseguono da tutte le direzioni e a tutto campo nell’area. Non c’è una zona che non sia sotto attacco.
https://t.me/boris_rozhin/55668

In queste condizioni, già nel primo pomeriggio si dichiarava ufficialmente libera metà di Lisichansk.
https://t.me/WarDonbass/71078

Più a ovest, invece è notizia di poco fa la presa di ZOLOTARJOVKA (notizia da confermare con foto o filmati): paesino che restringe ulteriormente da SUD quel collo di bottiglia di 4 km, praticamente lo dimezza.
https://t.me/boris_rozhin/55701

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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30/06 ore 12:30 aggiornamento

PERSEVERARE DIABOLICUM: SULL’ORDINE DI RITIRATA DA LISICHANSK

Questa la situazione sul campo a inizio mattinata:

1. Lisichansk libera dal 30 al 50 % От 30 до 50% Лисичанска
2. Raffineria libera Лисичанский НПЗ
3. Fabbrica di apparati radiofonici libera (a sud della città) Завод РТИ
4. Strada da Artemovsk a Lisichansk bloccata Дорогу Артемовск-Лисичанск
5. Privol’e liberata e sacche intorno in corso di eliminazione Ведут зачистку Приволья.
6. Combattimenti a Verchnekamenka (poco prima di SEVERSK) Ведут бои за Верхнекаменку
https://t.me/boris_rozhin/55641

Questa rappresentazione del COLLO DI BOTTIGLIA DA 4 KM geolocalizza le foto arrivate, e non le parole: stando così prudente, la situazione è comunque tragica
https://t.me/rybar/34651

In queste circostanze, arriva l’ordine… di ritirata da LISICHANSK e ricongiungimento a SEVERSK
https://t.me/boris_rozhin/55638

Come già sottolineato, il “perseverare diabolicum” è tutto in quel continuo martellare col “NON UN PASSO INDIETRO” per oltre un mese. Quando le forze armate ucraine si appellavano al buon senso e a fare prima, con meno perdite, quanto oggi ordinato dalle marionette di Kiev.

Diabolico, perché ora che TUTTE LE STRADE SONO BLOCCATE, o fisicamente, o sotto tiro. Scappare si può LETTERALMENTE SOLO ANDANDO PER CAMPI! E sperando di non finire sotto tiro, visto che a tenere sotto controllo una linea di 4 km ci sono droni, caccia ed elicotteri.

E in questa condizione, dove l’ordine più logico (e mai venuto sinora né ad Azovmash, né a Azovstal’, né ad Azot, né a Gorskoe, e neppure qui) sarebbe quello di resa, l’ordine che arriva è quello di ritirarsi, ovvero suicidarsi contro il fuoco nemico che li aspetta al varco. Diabolico, per l’appunto.

ISOLA DEI SERPENTI

E’ ufficiale. I russi si ritirano da quell’isola. Nel comunicato del Ministero della difesa, è definito come gesto unilaterale di buona volontà, per non dare modo al regime di Kiev di incolpare i russi per i mancati imbarchi di grano. “La parola ora alla controparte ucraina, che finora non ha sminato le sue coste sul Mar Nero e i suoi dintorni, incluse le rade e i punti di attracco.
Теперь слово за украинской стороной, которая до сих пор не разминирует побережье Черного моря у своих берегов, включая припортовые акватории. https://t.me/mod_russia/17283

“NON VI SEMBRA CHE SIA TROPPO?” GLI ABITANTI DI KREMENCHUK NON CI STANNO

Non ci stanno a mandare giù notizie fasulle sulla loro città e su quanto accaduto.
https://t.me/WarDonbass/71027

E, mentre ormai i filmati delle telecamere di sorveglianza danno ragione alla versione russa, ovvero nessun missile è caduto sul centro commerciale e sono caduti tutti sulla fabbrica Kredmash,
https://t.me/h1ghl1ghts/2424

un’abitante, in un video di ieri, chiede alle autorità COME SIA POSSIBILE CHE FOSSE ALLESTITO UN MAGAZZINO CON ARMI OCCIDENTALI A 50 M DA UN CENTRO COMMERCIALE, DA UN PARCO PUBBLICO E DAI PARCHEGGI DEI TAXI, IN UN’AREA AD ALTA DENSITA’ DI PASSAGGIO DI PERSONE.
https://www.youtube.com/watch?v=NMsqMBJabWA
e che munizioni fossero “nascoste da diverso tempo in modo consapevole, premeditato e pianificato” спрятали — осознанно, заранее, продуманно и спланировано)
http://ursa-tm.ru/forum/index.php?/topic/424375-zhitelnitsa-kremenchuga-zadala-vlastyam-goroda-neudobnye-voprosy-o-skladah-s-vooruzheniem/
“Non vi sembra che sia troppo?” Вам не кажется, что это уже слишком?

Aggiornamenti a seguire.

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30/06 ore 08:00 aggiornamento

LISIČANSK

Due importanti dettagli rispetto a quanto comunicato ieri notte.
1. A NORD di LISIČANSK, laddove i russi avevano creato la loro prima piazza d’armi aldilà del Severskij Donec, questa volta non è stato possibile per le ff.aa. ucraine ricacciarli indietro con il consueto bombardamento a tappeto, fino ad allora operato tramite batterie di sistemi missilistici a razzo multiplo piazzate nei paraggi, sovente sulle piccole alture create nei millenni dai resti lasciati dal fiume stesso.
Questa volta i russi sono riusciti non solo a consolidare, ma anche a liberare il paese di PRIVOL’E, proprio a fianco del punto di sbarco, e tutta la riva corrispondente. A quel punto sarà più semplice creare un ponte mobile e consentire il trasporto di ulteriori uomini e mezzi, attaccando così LISIČANSK anche da NORD.
2. Quello che ieri notte abbiamo chiamato il COLLO DI BOTTIGLIA, attraverso cui è ormai impossibile passare dopo la presa ieri della raffineria (filmato qui https://t.me/rian_ru/169249), è lungo soli QUATTRO KM, per dare un’idea del significato dell’operazione di ieri, e delle conseguenze che avrà nei prossimi giorni
POROŠENKO: ESILIO DORATO E/O CARTUCCIA DI RISERVA
Raggiunto a Londra in un ristorante di lusso dalla televisione ucraina, vestito in una tuta-pigiama da ospedale, è lì che se la spassa. Non ha fretta. Gli va male, i kuratory gli danno vitto e alloggio. Gli va bene, i kuratory lo spediscono giù a prendere il posto del cocainomane in maglietta mimetica. Per il momento, scialla...
https://t.me/voenkorKotenok/37973

PERSA LA GUERRA PER PROCURA IN LITUANIA

Attendiamo che qualche cinegiornale luce locale, che intramezza i film in prima serata con comunicati del Ministero della Verità con supposte, pardon “pillole contro la disinformazione”, riprenda questa notizia della REUTERS, che non è a quanto pare sulla busta paga di Putin.
https://www.reuters.com/world/europe/exclusive-kaliningrad-row-eu-nears-compromise-deal-defuse-standoff-with-russia-2022-06-29/
“Bruxelles cala le braghe”. Poteva intitolarla così. E avrebbe fatto bene.
“"We have to face reality," said one person with direct knowledge of the EU discussions, describing Kaliningrad as "sacred" for Moscow.
"(Putin) has much more leverage than we have. It's in our interests to find a compromise," he said, conceding that the eventual outcome may appear unfair.”
Parliamo della trovata IDIOTA, oltre che CRIMINALE, di bloccare KALINIGRAD. Ne abbiamo già parlato. La UE, cane fedele della NATO, ha mandato avanti questa volta non l’UCRAINA, ma la LITUANIA. TRANSITO MERCI BLOCCATO.
Perché? Su quale piano del diritto commerciale internazionale, se ha senso ancora farlo studiare all’università? Abbiamo già esaminato il problema. Le SANZIONI alla RUSSIA non possono coinvolgere merci in transito, che sul territorio comunitario non costituiscono alcun oggetto di compravendita o triangolazione con un soggetto economico, per l’appunto, comunitario. Ma qui siamo oltre: non stiamo parlando di un traffico tra due soggetti distinti, quali possono essere INDIA e RUSSIA attraverso il territorio comunitario. QUI STIAMO PARLANDO DI RUSSIA E RUSSIA! Tecnicamente l’operazione non è neppure quindi un’ESPORTAZIONE / IMPORTAZIONE, ma un TRANSITO SU TERRITORIO EXTRACOMUNITARIO: come se la SVIZZERA si rifiutasse di far passare o, peggio ancora, bloccasse, merce in transito da CHIASSO a BASEL proveniente da Milano e diretta a Liegi o Bruxelles (voli CARGOLUX e CAL, senza andare troppo lontano).
Ma qui non stiamo parlando di diritto internazionale che ha prevalso. Il diritto è CARTA STRACCIA.
“If the traditional route for Russian goods to Kaliningrad, first via its ally Belarus and then Lithuania, is not restored, the Baltic state fears Moscow could use military force to plough a land corridor through its territory”
Il diritto internazionale, per coloro i quali si vantano, a livello mondiale, di proteggere il diritto internazionale, i diritti, ecc. alla fine va rispettato solo se dall’altra parte c’è uno con un fucile puntato contro di loro. Allora lo rispettano. Altrimenti, fa la fine del governo Janukovič, di MINSK-1 e MINSK-2. Carta straccia.
Ma i migliori sono i lituani. Lungi dal volersi immolare, a differenza del regime fascistoide di Kiev, si sono smarcati all’ultimo momento:
"As Kaliningrad transit is possible through various EU member states, the European Commission's explanation of how to implement the EU sanctions ... cannot be limited to Lithuania."
Lo facciamo noi e basta? E no, cari miei!

Aggiornamenti a seguire.

 

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29/06 ore 22:00 importante aggiornamento

PRESA LA RAFFINERIA DI LISIČANSK!


Queste le prime immagini scattate dai corrispondenti della RIA NOVOSTI
https://t.me/rian_ru/169211
https://t.me/bayraktar1070/50

Attenzione: questa potrebbe essere la CHIAVE DI VOLTA dell’intera operazione a LISIČANSK

Diamo un’occhiata alla cartina aggiornata:
https://i.ibb.co/G3fm1Rb/29-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/nBDKbrd/29-06-eng.jpg

La presa della raffineria consente il controllo totale non solo della strada, ma dell’intero COLLO DI BOTTIGLIA costituito dalle due cittadine di BELOGOROVKA (sotto il Donec, ovvero sotto tiro da NORD) e ZOLOTOREVKA (sopra la raffineria, sotto tiro da SUD).

Inoltre, dalla raffineria è partita l’azione verso OVEST, verso la cittadina di VERCHNEKAMENSKOE, direzione SEVERSK.

Cosa significa:
- Dopo oggi, chi è fuori è fuori da LISIČANSK e chi è dentro è dentro. E gli conviene arrendersi.
- I tempi della liberazione di LISIČANSK, a questo punto non passano assolutamente in secondo piano, ma MOLTO PIU’ IMPORTANTE è IMPEDIRE L’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DI SEVERSK, non dare modo alle ff. aa. ucraine allo sbando di raggrupparsi e riorganizzare nuovamente una linea difensiva efficace.
- La caduta della raffineria, che era divenuta il CENTRO NEVRALGICO della rete di approvvigionamento e comunicazioni dell’intera area, apre una falla difficilmente conciliabile coi tempi necessari per approntare tale linea difensiva.
https://t.me/rybar/34630
- La linea difensiva allo sbando delle ff.aa. ucraine nella regione crea nuove possibilità di forzare la linea difensiva naturale del Severskij Donec in diversi altri punti e attaccare sia le forze ucraine in ritirata, sia quelle rimaste a difendere fino all’ultimo centri nevralgici come NOVODRUŽEVSK.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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29/06 ore 19:30 aggiornamento

CHARKOV

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/KG81x59/29-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/tx01p2q/29-06-EN-1.jpg

Degno di nota l'avvicinamento della linea di fronte da NORD, direzione CHARKOV, dopo la presa di DEMENT'EVKA, e la contestuale estensione del cordone di sicurezza sulla linea di confine verso ovest.

I simboli delle bombe tonde nere con la miccia indicano i campi minati dagli ucraini per fermare l'avanzata da nord.

LISICHANSK

Anche qui carta aggiornata
https://i.ibb.co/VpgX9dw/29-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HzR6nM7/29-06-1.jpg

Continua l'azione di accerchiamento a ovest della città e di penetrazione della stessa da sud e da ovest. Contemporaneamente, continua la fuga di soldati attraverso l'unica via rimasta (FRECCE AZZURRE), che era quella che avevamo individuato già giorni fa attraverso i campi a nord della strada principale che collega SEVERSK a LISICHANSK.

Come è facile notare, tuttavia, si è sempre sotto tiro sia da nord che da sud. E infatti le perdite sono notevoli. D'altronde, le perdite sono notevoli anche fra chi cerca in queste condizioni di tenere la città: battaglioni di centinaia di uomini ridotti a poche decine di unità, di questo parlano i resoconti.

In questo contesto, il movimento delle truppe russe e delle milizie della LNR si sta allargando e disperdendo per cercare di impedire il consolidamento a ovest di una nuova linea di fronte, quella cui abbiamo accennato ieri, di modo da mantenere il più possibile spazi di manovra tali da partire con la liberazione di SEVERSK da una posizione di vantaggio e, quindi, presentar

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29/06 ore 14:00 aggiornamento

Nessuna nuova ancora resa nota dalle diverse zone di combattimento. Prosegue incessante il martellamento dell'artiglieria russa con relative perdite di uomini e mezzi, così come la fuga di soldati da LISICHANSK verso SEVERSK.

Alla spicciolata, con perdite, ma sarebbero in 500 le unità che ce l'avrebbero fatta.
https://t.me/boris_rozhin/55527

SEVERSK che sta diventando una vera e propria roccaforte, con 200 mercenari stranieri, di cui gran parte polacchi, già sul posto a rafforzare ulteriormente le difese.
https://t.me/WarDonbass/70931

Aggiornamenti a seguire.

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29/06 ore 08:00 aggiornamento

La carta generale in realtà mostra poco e, questa volta, è poco aggiornata:
https://i.ibb.co/6WXCBXp/28-06-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/zb5YBXt/28-06-eng-1.jpg

Manca l’accenno alla strada tagliata fra LISICHANSK e SEVERSK e l’attraversamento a nord del Severskij Donec a PRIVOL’E è appena segnalato da una freccia che, in realtà, spiega poco. Anche il terzo di LISICHANSK ormai sotto il controllo di russi e milizie della LNR manca all’appello.

https://t.me/rybar/34596

Vedremo nel corso della giornata.

A NORD DI CHARKOV

Segnaliamo la liberazione di DEMENTIEVKA, il cui significato è solamente riconducibile a un indebolimento delle forze ucraine, estratte in misura sempre maggiore dai punti più disparati e portate quindi a morire nel Donbass. E i russi ne approfittano per consolidare meglio le loro posizioni.
https://t.me/voenkorKotenok/37949
et
https://t.me/boris_rozhin/55489

KREMENCHUK: IL VIDEO

Appare il video della videosorveglianza che, di fatto, conferma che il razzo è arrivato DIETRO il centro commerciale.
https://t.me/boris_rozhin/55482
Gli alberi, la torretta appena dietro il carroponte. Resta da capire come in meno di un’ora 10.300 mq non coinvolti direttamente nell’impatto siano potuti andare COMPLETAMENTE a fuoco, senza che dentro vi fossero materiali altamente combustibili ed esplosivi.

Cerchiata la zona degli alberi colpiti in questa foto satellitare del prima e del dopo:
https://t.me/voenacher/23514

Geolocalizzata anche la posizione dell’altro razzo, a nordest del complesso industriale (struttura con doppia fila di tetti)
https://t.me/WarDonbass/70888

Aggiornamenti a seguire.

 

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28/06 ore 19:10 aggiornamento

LISICHANSK

I soldati russi e le milizie del Donbass sembra siano riusciti a bloccare fisicamente, con posti di blocco, la strada da e per SEVERSK:
https://t.me/wargonzo/7390
https://t.me/wargonzo/7389
L’accerchiamento e sempre meno operativo e sempre più totale. Anche fuggire da nord sta diventando sempre più problematico, specialmente da quando a PRIVOL’E i russi son riusciti ad attraversare e a piazzarsi sull’altra riva: queste le prime immagini e la geolocalizzazione delle stesse
https://t.me/rybar/34573
Alcune stime parlano di 1500 soldati ucraini intrappolati nelle città. Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/WarDonbass/70860

KREMENCHUK: EPILOGO

Ormai appare sempre più chiaro che due razzi abbiano colpito la fabbrica di riparazioni ferroviarie a fianco, usata come centro logistico per lo smistamento e l’invio al fronte di armamenti.
https://t.me/boris_rozhin/55412
https://t.me/rybar/34558
In particolare, questa foto satellitare che mostra il centro commerciale (lettere azzurre ТЦ) e lo scalo ferroviario della fabbrica (area in alto a destra rispetto al centro), permette di geolocalizzare la foto a in alto a destra. Quella sotto è il prima, quella sopra il dopo. Il carroponte è sparito, il muro di separazione è in macerie. MA NEANCHE LA FERROVIA è STATA TOCCATA! Quindi il missile è andato sulla fabbrica, non sul centro commerciale.

Poi, l’onda di calore delle fiamme sprigionatesi ha appiccato l’incendio nel centro commerciale… ma se fosse stato SOLO centro commerciale, 10.300 mq di stabile non sarebbero andati a fuoco in un’ora per quello! QUINDI, A MAGGIOR RAGIONE, RESTA CONFERMATO IL FATTO CHE
1. IL “CENTRO” ORMAI ERA CENTRO LOGISTICO, DEPOSITO
2. DEPOSITO DI COSA? DI ARMI, COMBUSTIBILE, MUNIZIONI, MATERIALE ESPLOSIVO E INFIAMMABILE!
https://t.me/WarDonbass/70854
Che ha innescato una ENORME reazione a catena. E veniamo a un altro elemento importante. Che mostra, ancora una volta, la SCELTA CRIMINALE da parte del regime di KIEV di utilizzare stabili adibiti ad altro uso, A USO CIVILE, per mascherare i propri depositi di armi. Ora, per un magazzino che stocca materiale infiammabile, neanche esplosivo, INFIAMMABILE, senza aver fatto IL CARICO D’INCENDIO, qui c’è il penale e la galera. Lì no, tutto è concesso. VA BENE STOCCARE A RIDOSSO DEL MURO DI UNO STABILE NON IDONEO PER LO STOCCAGGIO DI PERICOLOSI ED ESPLOSIVI, in un centro abitato per giunta, così che basta che piglia fuoco il primo elemento e in poco più di un’ora vanno a fuoco 10.300 metri quadrati di capannone, adibiti a centro commerciale in tempo di pace, in quel momento, fortunatamente, adibiti a magazzino per gli “aiuti” occidentali al suicidio assistito ucraino (Gen. Mini ripreso anche su queste pagine) da spedire al fronte.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie particolarmente rilevanti, domattina.

 

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28/06 ore 12:30 aggiornamento

CARTA GENERALE

Possiamo lavorare ancora su questa di ieri notte.
https://i.ibb.co/sHFLc32/27-06-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/r2h2rc2/27-06-eng-1.jpg
La situazione sul campo è grosso modo invariata, se si eccettua
- Un’intensificazione degli attacchi russi intorno a Charkov, che non solo hanno ridotto a zero la cosiddetta “controffensiva”, ma stanno attaccando su tutti i versanti, in questo momento solo per rafforzare le loro posizioni.
https://t.me/rybar/34546
- Cfr. per esempio la linea fra JAROVSKOE e ZALIMAN, i paesi cerchiati in questa mappa:
https://t.me/boris_rozhin/55392
Preparano il terreno e condizioni favorevoli alla tenuta delle posizioni e, in prospettiva, a un’ulteriore offensiva.

- Perdite notevoli inflitte anche sul fronte SUD, per colpa di un quartier generale delle ff.aa. ucraine che continua ad ammassare truppe per tentare controffensive e, puntualmente, vede le proprie forze colpite e disperse.
https://t.me/rybar/34542

LISICHANSK

Carta a ieri del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/5kKK15W/27-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/LhfZnTN/27-06-1.jpg

Sicuramente obsoleta a oggi, resta un’utile base per visualizzare questi ultimi aggiornamenti.

Un terzo di città da sud è ormai in mano alle truppe russe e alle milizie della LNR. Fra SHILIPOVKA e PRIVOL’E i russi hanno passato il Severskij Donec e stanno prendendo possesso della riva sud, ingrandendo la piazza d’armi per l’ulteriore progressione verso la città da nord.

L’azione prosegue anche a ovest di LISICHANSK, con combattimenti a MALORJAZANCEVO e a VERCHNEKAMENSKOE, aggirando così la RAFFINERIA dove si è asserragliato un nutrito gruppo di soldati ucraini. Punto da cui, peraltro, gli stessi non si fanno scrupoli nel colpire da ovest il centro abitato di LISICHANSK.
https://t.me/miroshnik_r/7781

QUELLO CHE AVREMMO VOLUTO (E DOVUTO) FARE PRIMA…

In tutto questo, proseguono i tentativi di ritirata da parte delle truppe ucraine intrappolate in quello che abbiamo definito accerchiamento operativo.
https://t.me/miroshnik_r/7782

Il tentativo, impostato dallo stato maggiore delle ff.aa. ucraine, è quello di costruire QUESTA LINEA DIFENSIVA.
https://t.me/boris_rozhin/55390

Che è quella che avrebbero VOLUTO (e dovuto) costruire in altri tempi e modalità, e non ora in fretta e furia con mezzo esercito bloccato in modo, probabilmente, irreparabile. Ma qualcuno ha insistito per il “non un passo indietro”. E ora l’esercito si trova a mettere una pezza, e non da poco.

KREMENCHUK

Questo video, girato con un drone di notte, mostra chiaramente che l’attacco è avvenuto dove ancora ci sono le fiamme, ovvero DIETRO all’ex-centro commerciale divenuto poi magazzino.
https://t.me/WarDonbass/70766
e che il calore sprigionato da questo primo incendio, ancora non domato nel corso della notte, si è poi trasferito al deposito. Che è quello che sostengono anche i testimoni sul posto, parlando di un intervallo di circa 10-15 minuti fra il primo incendio e il secondo.
https://t.me/boris_rozhin/55400

E che è quello che sostiene anche il Ministero della Difesa russo nella sua comunicazione ufficiale:
la fabbrica stoccava armi occidentali destinate al fronte e per questo è stata colpita, mentre l’ex-centro commerciale era diventato da mesi un magazzino per stoccare quanto non riusciva più a stare nella fabbrica stessa.
https://t.me/boris_rozhin/55391
https://t.me/WarDonbass/70785

Aggiornamenti a seguire.

 

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27/06 24:00 aggiornamento

Oggi nessuna notizia dal fronte. Mi concentro unicamente su quanto accaduto a Kremenčuk. Molti sono i punti oscuri di questa vicenda, ma andiamo con ordine.

KREMENČUK

Ogni giorno il suo “crimine di guerra”. Un centro commerciale, questa volta, l’“Amstor” di Kremenchuk: prime immagini, primi comunicati nel pomeriggio, ci sarebbero mille persone dentro.

Ma prima di sentire le versioni ufficiali, sono le stesse foto, le prime tra l’altro, riprese dall’ANSA, a mostrare le prime incongruenze rispetto a quanto dichiarato.

Primo: perché l’area antistante al centro commerciale è praticamente vuota? Le persone sono pochissime, le macchine ancora meno.

Uno potrebbe obbiettare: è successo prima. Bene. All’alba delle sette di sera, spunta un video, l’unico, ripreso da tutti. Attenzione, NON DA UN CITTADINO QUALUNQUE, MA DAL CONSIGLIERE DEL MINISTERO DELL’INTERNO ANTON GERAŠČENKO.
https://www.unian.net/war/udar-po-tc-v-kremenchuge-poyavilos-video-iznutri-kak-lyudi-pytayutsya-spastis-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881851.html?utm_source=unian&utm_medium=read_more_news&utm_campaign=read_more_news_in_post

Ovviamente anche dall’ansa che non aspettava di meglio
https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2022/06/27/ucraina-il-mall-di-kremenchuk-in-fiamme-un-uomo-scappa-correndo-tra-le-macerie_5b47c1c0-dfe6-47dd-afaf-73bd1cf3e413.html

Un video discutibile, visto che mostra gli ultimi passi verso l’uscita di un uomo in calzoni corti… in piena solitaria e, uscito, trova… il nulla ad attenderlo. Oltre a questo, niente. Ma in una situazione del genere, chiunque abbia mai fatto anche solo una prova di evacuazione seria, sa che in un caso del genere, in un centro commerciale, ma anche in un semplice supermercato, o in un qualsiasi evento pubblico, dove si crea panico, ressa, calca, sa che il quadro, lo scenario che si presenta ai soccorritori, è decisamente DIVERSO. Gente a terra, o che corre di qua e di là, panico, dolore. Si crea un cordone, si presta soccorso. Niente, nulla di tutto questo.

Anche qui, siamo TUTTI, ricchi e poveri, tutti con un telefonino in mano, tutti social, e neanche un canale soltanto, ma due o tre, e nessuna immagine dall’interno del centro commerciale, o dell’evacuazione di massa, o del parcheggio pieno che si svuota nell’ammasso di un ingorgo in uscita, con conseguente intralcio dei soccorsi. Niente. Solo quel video girato da GERAŠČENKO.
https://t.me/rybar/34465

Sono le 24:00 e sono sul sito dell’UNIAN, l’ansa ucraina, non c’è nulla rispetto a quanto già presente SEI ORE PRIMA.
https://www.unian.net/war/udar-po-tc-v-kremenchuge-v-opu-nazvali-predvaritelnoe-kolichestvo-ranenyh-est-pogibshie-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881854.html

IN TUTTI I FILMATI, inclusi quelli qui sotto, sempre della UNIAN, che riprendono poi quelli già in giro, nulla di nuovo, SI VEDE SOLO UN’AMBULANZA (peraltro in un canale russo).
https://rusvesna.su/news/1656339514

Solo pompieri, curiosi che filmano a distanza ravvicinata, MILITARI CHE NON LI ALLONTANANO, che passano come se nulla fosse. IN UN CENTRO COMMERCIALE, IMMAGINI CON QUASI TUTTI UOMINI, POCHISSIME DONNE, NESSUN BAMBINO. Surreale, è il primo aggettivo per descrivere questa ennesima rappresentazione di una tragedia.
https://www.unian.net/war/kolichestvo-zhertv-nevozmozhno-predstavit-zelenskiy-pokazal-video-s-mesta-prileta-v-kremenchuge-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881815.html

Peraltro, i civili col telefonino in mano CI SONO, si vedono (per esempio, l’ultimo filmato di questa serie, in apertura filmato, il signore con la maglietta bianca sulla sinistra)
https://t.me/rybar/34465
ma anche questo, dal parcheggio a fianco:
https://t.me/s/SergeyKolyasnikov

EPPURE, nessuna immagine di tenore diverso da quelle che girano. SEMPRE LE STESSE. Dopo OTTO ore che un centro commerciale che si vorrebbe occupato da mille persone è andato completamente in fiamme. Un incendio sviluppatosi in un area di 10.300 kmq
https://www.bfm.ru/news/503222

Tra l’altro, uno dei miei primi pensieri è stato che è stato anche un bene che non ci sia stato un parcheggio pieno. Il mio ricordo va all’onda di calore sviluppata dalle fiamme nel 2018 in tangenziale a Bologna, per chi se lo ricorda o come me l’aveva passata pochi giorni prima:
https://www.youtube.com/watch?v=_xC7tPv158A
https://www.youtube.com/watch?v=qr3rZUuiCRk
E lì ad andare a fuoco era stata “solo” un’autocisterna.

Torniamo sul pezzo. DOMANI IN UCRAINA E’ FESTA NAZIONALE: 28 GIUGNO, FESTA DELLA COSTITUZIONE. IL GIORNO PRIMA DI UNA FESTA NAZIONALE UN CENTRO COMMERCIALE HA UN PARCHEGGIO PRATICAMENTE VUOTO.

Le macchine la benzina la fanno. Partiamo da questo presupposto. Questa immagine è stata scattata ieri a Kremenčuk, qualche macchina c’è. E anche più di qualche macchina.
https://transphoto.org/photo/1630203/

Evidentemente, all’interno dell’edificio non c’erano mille persone dentro. Questa forse, e per fortuna, è l’unica cosa certa: questo è quanto pensavo tra me e me ancora stasera.

Arriva infine la “spiegazione” delle ff.aa. ucraine. Non sono Kalibr (anche perché nessun kalibr lanciato contro un centro commerciale si limiterebbe a un danno dieci morti...), ora sono missili lanciati da aerei russi.
https://t.me/WarDonbass/70724
Aerei che si sarebbero alzati APPOSTA in volo dalla Russia per colpire, con due razzi X-22… il centro commerciale di Kremenčuk!

Due razzi colpiscono un centro commerciale… e le pochissime macchine parcheggiate fuori… hanno pure i vetri intatti e la carrozzeria intonsa!
https://t.me/voenkorKotenok/37906

Qualcuno che di razzi qualcosa ne capisce, si chiede come sia possibile, si chiede se più che razzi da fuori (nessun cratere, nessuna esplosione) non sia stato piuttosto un incendio appiccato dall’interno, con cisterne di combustibile a cui è stato dato fuoco. “Ma Zelenskij è uomo d’onore”… e infatti ora veniamo proprio a lui.

Quest’altro collettivo ha ricostruito l’INTERA VICENDA, per come è stata diffusa sui social ucraini.
https://t.me/swodki/124073

Tutti i collegamenti sono ANCORA funzionanti, appena verificati:

15:42 Annunciato l’allarme aereo nella regione di POLTAVA, dove si trova Kremenčuk http://t.me/oleksandrmamay/7539

15:43 Si alzano in volo elicotteri dall’aeroporto civile a ovest di Poltava. Lo fanno sempre in caso di allarme aereo.

15:45 Uno dei due elicotteri fa partire due razzi in direzione di Kremenčuk.

16:00 Il governatore LUNIN scrive sul suo canale telegram: “voli su Kremenčuk, dettagli a seguire. Restiamo al chiuso!” - http://t.me/DMYTROLUNIN/2693

16:01 Esplosioni in città confermate dal sindaco di POLTAVA ALEKSANDR MAMAJ. - http://t.me/oleksandrmamay/7540

PASSA UN’ORA INTERA

17:05 Riappare sul suo canale il governatore LUNIN, per puntualizzare sulle esplosioni che i cittadini avrebbero potuto sentire: “Gli abitanti di Poltava hanno potuto sentire forte i rumori di esplosioni durante l’ultimo allarme aereo. TUTTAVIA NON CI SONO NOTIZIE DI ATTACCHI DI RAZZI NEMICI
http://t.me/DMYTROLUNIN/2696

17:18 POCO PIU’ DI DIECI MINUTI DOPO, A DARE LA NOTIZIA SUL CENTRO COMMERCIALE DI KREMENČUK E’ DIRETTAMENTE ZELENSKIJ! : “Gli occupanti hanno colpito con razzi un centro commerciale, DOVE STAVANO OLTRE MILLE CIVILI. Il centro commerciale brucia, i vigili del fuoco stanno spegnendo le fiamme, la quantità di vittime può solo aumentare.”

Ora, I RUSSI IN TUTTI QUESTI QUATTRO MESI NON HANNO MAI PRESO DI MIRA UN CENTRO COMMERCIALE DI GIORNO, NEANCHE QUANDO ERA DIVENTATO UN MAGAZZINO DI ARMAMENTI (cosa già capitata, ma ci arriviamo, al tempo...).

Questo, per limitare al minimo la possibilità di fare vittime fra i civili. Oggi, si sarebbero alzati addirittura in volo APPOSTA per fare una strage nell’ora della spesa…

A tarda serata, la svolta: IL CENTRO COMMERCIALE SAREBBE CHIUSO DA MARZO.

Questo sito di recensioni ha l’ultima recensione a marzo
https://uaotzyv.com/poltava/amstor-11299

E l’ultima foto su Istagram scattata lì risale al 27 febbraio, e idem per altri social.
https://www.instagram.com/p/CaeeEKzsgK1/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Su facebook, per esempio, dove la propaganda era martellante ogni giorno, l’ultimo post risale al 23 febbraio.
https://www.facebook.com/Amstorstore

La motivazione più plausibile della chiusura del centro commerciale era il suo utilizzo come deposito di armamenti, esattamente come RETROVILLE a KIEV (contraerea e sistemi a lanciarazzi multipli colpiti come da questo video del 21 marzo 2022 https://t.me/vzglyad_ru/48089).

Il perché proprio quel centro, dal punto di vista logistico, è abbastanza evidente. Infatti, questo deposito si trova a 90 metri da un’officina di riparazione armamenti e a fianco dei depositi ferroviari e della fabbrica di macchine ferroviarie DORMASH, entrambi impegnati nello stoccaggio e nella riparazione di armamenti, oltre che nella fornitura di carburanti all’esercito al fronte.
https://tehnowar.ru/368424-Ukrainskie-propagandisty-raskruchivayut-feyk-rossiyskaya-raketa-udarila-po-TC-s-1000-posetitelyami.html

Questo spiega anche come mai, nei filmati, soldati armati si trovano praticamente ovunque, subito sul posto, impegnati a far nulla, più che altro a intralciare insieme ai curiosi il lavoro dei vigili del fuoco.

Vigili del fuoco che, a lavoro ultimato, entravano fra le lamiere pericolanti del centro e uscivano... con nulla. Viceversa, in un incendio di tali proporzioni in un centro commerciale, le immagini sarebbero state ben diverse. Più ambulanze (lì nessuna) che autopompe.
https://t.me/SergeyKolyasnikov/39280

Già solo questo, qualche dubbio avrebbe dovuto farlo sorgere, anche senza la ricostruzione puntuale di chi ha annunciato che cosa e delle informazioni sulla fabbrica di riparazione armamenti a fianco e della nuova destinazione d’uso di tale centro, da qualche mese a questa parte, come deposito.

Attendiamo ulteriori sviluppi, nuove prove, comunicazioni ufficiali. Ma il materiale sinora raccolto, la sua analisi, oltre alle modalità con cui è stato rimbalzato in ogni angolo dell'Occidente, lascia ben pochi dubbi sulla falsità e la strumentalità della versione ufficiale propagandata da Zelenskij sul suo canale oggi pomeriggio, prima di chiunque altro, pure delle autorità locali, connesse ogni ora coi loro cittadini. Come al Roddom di Mariupol’. Come a Kramatorsk. Come nella casa popolare di nove piani di ieri.

Aggiornamenti a seguire.

 

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27/06 ore 12:30 aggiornamento

AZOT

Dopo l’evacuazione degli ultimi 500 civili ieri
https://t.me/WarDonbass/70618

E’ giunta la comunicazione ufficiale che non ci sia più nessuna persona tenuta in ostaggio. Ottima notizia.
https://t.me/WarDonbass/70630

COSA DICONO I MANUALI E PRATICA SUL CAMPO: CONTI CHE “TORNANO” ANCHE SE NON DOVREBBERO

I conti tornano e la prova del nove è quanto avviene sul campo. Questo premettiamolo subito. Tuttavia, come in tutte le situazioni di discontinuità col passato, anche notevole, occorre capire PERCHE’ i conti tornano, SPECIALMENTE QUANDO NON DOVREBBE ESSERE COSI’. Se è così, c’è un motivo.

Non farlo, equivale a formulare analisi errate e previsioni altrettanto errate. Oltre che a decisioni catastrofiche da parte di quelli che vanno al G7, che parlavano ancora meno di un mese fa di “fallimento della guerra lampo” e altre amenità su cui hanno impostato campagne di “aiuti” tanto inefficaci quanto controproducenti, oltre che dannose. E sui cui errori i russi hanno costruito e stanno costruendo la loro vittoria.

Partiamo da un dato.
LA MANUALISTICA DICE CHE PER COPRIRE UNA LINEA DI FRONTE SERVE 1 DIVISIONE OGNI 4 KM.
LA PRATICA SUL CAMPO DI QUESTI MESI DICE CHE AI RUSSI BASTA 1 GRUPPO TATTICO DI BATTAGLIONE OGNI 5,5 KM.
15 VOLTE DI MENO DI QUANTO RICHIESTO!
https://t.me/boris_rozhin/55262

E meno anche dell’immagine della “guerra con una mano sola”. Come è possibile? Agendo su altre leve:
- AUMENTO ESPONENZIALE DEL RUOLO DELL’ARTIGLIERIA, sia in fase di tenuta della linea che di avanzamento,
Aumento sia QUANTITATIVO che QUALITATIVO. Il riferimento va ai COMPLESSI-RICOGNIZIONE-ATTACCO (RUK разведывательно-ударный комплекс), ovvero a unità coordinate dove alla RICOGNIZIONE corrisponde un IMMEDIATO PASSAGGIO DI INFORMAZIONI al GRUPPO DI ARTIGLIERIA CHE PORTA L’ATTACCO. Queste unità si stanno rivelando decisive e, probabilmente, lo saranno sempre di più in futuro.
https://t.me/vysokygovorit/8546
- DIMINUZIONE, ALTRETTANTO ESPONENZIALE, DELLA VELOCITA’ DI AVANZAMENTO
- RICORSO COSTANTE ALLA GUERRA DI MANOVRA, nella ricerca di una SUPERIORITA’ RELATIVA in grado di sbloccare situazioni critiche e consentire il superamento di situazioni problematiche e altrimenti irrisolvibili.

E questo ci riporta alla realtà di questi mesi. Non soltanto a come è partita l’operazione, ma anche a come si è sviluppata e si sta sviluppando. Abbiamo visto, anche con le analisi di Ritter, come sia stata prima creata una linea di fronte alle porte della capitale, per distrarre energie ingenti e creare una situazione di superiorità relativa nel SUD, unendo le linee di fronte sopra Mariupol’. Poi abbiamo visto, dopo la liberazione di Mariupol’, come di punto in bianco l’intero fronte NORD sia stato smobilitato e tutte le unità ridislocate altrove.

Quindi, abbiamo notato come in alcuni punti critici (POPASNAJA) si sia cercata la prevalenza numerica necessaria per portarli al PUNTO DI ROTTURA, utilizzando MOLTO PROBABILMENTE le unità prima impegnate sia al NORD che a MARIUPOL’.

Quindi, con L’ESPANDERSI della “BOLLA” intorno a POPASNAJA, abbiamo visto AUMENTARE NOTEVOLMENTE la LINEA DI FRONTE A SUD. E anche questo ha richiesto avanzamenti lenti e sempre più bisogno di copertura sia di uomini (che son stati probabilmente inseriti man mano a coprire zone assegnate sempre nuove): uomini e mezzi provenienti dalle “riserve” createsi con la smobilitazione di intere linee di fronte.

Quindi, abbiamo visto la FORMAZIONE e la CHIUSURA DI MINI-SACCHE, in grado di RISOLVERE PROBLEMI SIA DI AVANZAMENTO SUL TERRITORIO, CHE DI ULTERIORE LIBERAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DI RISORSE (UNITA’ E MEZZI) prima impegnate in tali sacche. E così siamo arrivati a oggi.

Questo è quello che ROZHIN, qui e da altre parti, chiama SIRIIZZAZIONE (сириизация) del conflitto. Dove il fronte si è mosso per anni, lentamente, con linee di difesa incentrate su zone abitate. Non vale solo per il ricorso criminale, da parte delle ff.aa. ucraine, ai civili come ostaggi, ma anche alla conduzione stessa delle attività militari, così come sinora svoltesi.

Poi, i manuali servono! Eccome! Per esempio, MOLTI ELEMENTI GIA’ ANALIZZATI NEI MANUALI STORICI SULLA LIBERAZIONE DELL’UCRAINA NEL CORSO DELLA II GUERRA MONDIALE, STANNO TORNANDO PARECCHIO UTILI. Zone, tattiche, schemi, collocazioni, molte di queste informazioni stanno tornando attuali. Da riadattare, certamente, ma utili a colmare molte lacune.
https://t.me/vysokygovorit/8550

Il riferimento, ovviamente, è a chi pensa che VISTO CHE LA TEORIA DICE COSI’, allora LE COSE DEVONO STARE COSI’, e se così non stanno prima o poi chi sbaglia paga.

Aggiornamenti a seguire.

 

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27/06 ore 08:00 aggiornamento

Ieri è stata una giornata di consolidamento delle posizioni acquisite in questi ultimi giorni:
- dislocazione uomini e mezzi
- ripartenza tiri di artiglieria su nuove postazioni
- messa in sicurezza territori liberati

La cartina generale, ovviamente, non può che mostrare una fotocopia di quella di due giorni fa:
https://static.riafan.ru/upload/images/2022/6/26/812161_full.webp
E infatti non è neppure di RYBAR

Che invece si concentra sulla riva EST,
https://t.me/rybar/34430
dove sottolinea come sia ancora da mettere in sicurezza una striscia gialla fatta di boschi e radure.

Per quanto riguarda Lisičansk, con il consolidamento delle alture che danno sulla strada che porta a Seversk,
https://t.me/WarDonbass/70603
ormai il ritiro di qualsiasi mezzo cingolato, rotabile o, peggio ancora, al traino, è ormai impossibile.

Aggiornamenti a seguire.

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26/06 ore 19:00 aggiornamento

Ancora nessuna notizia di rilievo, probabilmente la situazione aggiornata la avremo, come ormai d’uopo, questa notte. Nel frattempo,

CRONACA DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA

Questa cartina non è frutto della mente malata di qualche propagandista russo, ma viene da fonti ucraine le quali riprendono a loro volta fonti occidentali. Vale la pena aprirla:
https://t.me/RVvoenkor/17429
Rappresenta la dislocazione delle truppe russe. Ora, nonostante l’approssimazione a livello di Risiko, cosa significa quell’ammasso di truppe TUTTO CONCENTRATO proprio lì dove ora sta crollando tutto? Che valeva la pena il “non un passo indietro”? Sapevano, e hanno taciuto. Soprattutto ai loro uomini. Uomini, alcuni dei quali sono ancora rintanati in qualche capannone ad Azot (un migliaio ancora secondo alcune stime)
https://t.me/boris_rozhin/55179

Comunque, stando alle ultime indiscrezioni, fra i pezzi grossi rimasti intrappolati a Lisichansk, ci sarebbe proprio quella Bezuglaja, la "commissaria", come abbiam visto venuta direttamente da Kiev per far eseguire gli ordini. Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/boris_rozhin/55202

AZOT

Qui proseguono le operazioni di bonifica del territorio e liberazione degli ostaggi.
Alle 14:00 altra notizia della consegna in prigionia di ulteriori 70 soldati
https://t.me/WarDonbass/70559
250 civili evacuati ieri, 200 evacuati alle 17:00 di oggi https://t.me/WarDonbass/70583
(130 a mezzogiorno
https://t.me/WarDonbass/70554 )

Nel frattempo, ci si rifà l'arsenale con i trofei di guerra e si ringrazia pubblicamente l'Occidente per gli "aiuti"
https://t.me/WarDonbass/70591

KIEV, BUGIE E VIDEOTAPE

A oltre quattro mesi dall’inizio dell’operazione speciale, in mancanza d’altro si riparte dal via. Con quello che la propaganda di regime ha a disposizione. Ovvero ben poco, quasi nulla.

L’attacco missilistico alla fabbrica di munizioni e missili aria aria “Artjom” a Kiev, di ieri notte,
https://t.me/milinfolive/85797
https://t.me/readovkanews/37518
ha dato il la per l’ennesima messinscena.

Partiamo dai fatti. La fabbrica è in centro città, accanto a case popolari. NELLA FOTO A SINISTRA si vede chiaramente la fabbrica (in alto a DX) e 3 CASE POPOLARI (in basso a SX), separate da una strada.
https://t.me/milinfolive/85801

Le stesse case popolari, riprese NELLA FOTO A DESTRA, sono contrassegnate coi numeri in rosso, 1, 2 e 3. La foto riprende chiaramente dove sono andati a finire i missili, ovvero nella fabbrica.

Passiamo ora all’edificio ritratto in tutti i filmati: è un palazzo di nove piani del quartiere L’vovskij.
https://t.me/vityzeva/61302
Era già rimasto coinvolto in un incidente del genere il 29 aprile. QUE LE IMMAGINI, INEQUIVOCABILI E DATATE 29/04.
https://t.me/stranaua/39236
Solo che allora era stata danneggiata la parte da sinistra, e ora quella da destra. DA ALLORA QUEL PALAZZO ERA STATO EVACUATO E QUINDI IERI NOTTE ERA DISABITATO, SIA PERCHÉ INAGIBILE, SIA PERCHÉ VICINO A QUELLA FABBRICA.
https://t.me/vityzeva/61302
Cominciamo a spiegarci il motivo per cui, nonostante parliamo di capitale, nonostante parliamo di centro urbano che pullula di telefonini e smanettoni social, non ci sia un video, uno, non dico degli inquilini stessi, ma anche solo di giornalisti, vicini, chiunque, che ritragga gli inquilini, che escono dal palazzo o che stazionano fuori subito dopo l’incidente. Ormai sono a corto anche di comparse...

Pochi filmati a disposizione, per un evento così grave nella capitale, e il bilancio di quei filmati è:

Primo filmato: un cane fra i piedi dei vigili del fuoco, trovato dagli stessi fra le macerie di locali e corridoi; stacco, vigili sulla piattaforma a spegnere le fiamme; stacco, sempre i vigili del fuoco, questa volta con un flessibile a tagliare tondini e griglie sotto i resti gocciolanti di una parete pericolosamente inclinata, quindi
https://ok.ru/dobroepole/topic/155127201724662

Secondo filmato: una donna in barella esce da quel buco, è portata lungo le scale, esce dal portone, ambulanza.
https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2022/06/26/ucraina-kiev-il-salvataggio-della-bambina-intrappolata-fra-le-macerie_f561f3a9-d526-45ff-a43c-331218186aeb.html
https://t.me/vityzeva/61307

Ora, come nel caso del roddom di Mariupol’, se la casa popolare fosse stata abitata, o semiabitata, avremmo assistito a una strage, e per fortuna così non è stato e per un motivo ben preciso. Resterebbe da capire cosa ci facesse una donna sotto quel che resta di una parete pericolante in un palazzo fatto evacuare e chiuso da quasi due mesi. Una donna a cui, “casualmente”, è stato associato UN PASPORT RUSSO, esibito ai media dal PR di KIEV giunto sul posto SUBITO DOPO (come se i pompieri avessero salvato anche il passaporto, insieme alla donna… o la donna viaggiasse con un passaporto, peraltro SCADUTO, sempre con sé)
https://t.me/RVvoenkor/17421

Ognuno fa la minestra con quel che ha. Era venuta meglio al roddom di Mariupol’, ora è proprio minestra riscaldata. Dal 29 aprile, poi, sa già di marcio: “caschi bianchi” style («белые каски» style), come la definisce Julija Vitjazeva, che oggi ha dedicato ampie energie a rintracciare filmati e smascherare la messinscena.
https://t.me/vityzeva/61300

Proseguiamo. Ho già usato la parola “incidente” due volte. Non è un caso e ci arriviamo. Prima però, qualche nozione base di missilistica, giusto per quelli come me che nella vita di ogni giorno fanno altro.

Lanci del genere arrivano, di notte, con missili Kalibr (“kalibrovki”, li chiamano i russi). Una kalibrovka comporta l’impatto con UN CORPO IN MOVIMENTO, PESANTE 2300 KG, A UNA VELOCITA’ DI QUASI MACH 3 (2,9), CON UNA TESTATA DI 450 KG.
https://avia.pro/blog/krylataya-raketa-kalibr-foto-harakteristiki-video
https://www.techcult.ru/weapon/2758-krylataya-raketa-kalibr
Mezza tonnellata di esplosivo montato su due tonnellate di massa che viaggia a 3.549,6 km/h contro un obbiettivo statico, come un edificio, producono un danno come questo:
https://www.youtube.com/shorts/wOfZl3izZLQ
L’edificio non esiste più. Pertanto, questi, non sono risultati di kalibrovki:
https://t.me/DonbassYasinovatayanaliniiOgnia/28649

E ancora. A differenza di questi missili a lunga gittata, un missile terra-aria sovietico BUK o un analogo israeliano HETS (ARROW), hanno una testata rispettivamente di 70 kg e poco più di 1 kg.

Entrambi sono in dotazione alla contraerea di KIEV, che come già notato più volte è piazzata NEI centri abitati. In questo caso, a protezione degli obbiettivi sensibili NELLE città. E da prima di ieri notte era già in azione, come mostra questo filmato.
https://t.me/voenacher/23189

Capiamo come già il 29 aprile, e ancor più oggi, tale danno sia più probabilmente frutto di una contraerea che non si fa scrupolo di fare al tirassegno per aria IN PIENO CENTRO, col rischio di colpire edifici sia direttamente (la breccia nel grattacielo a inizio conflitto), sia indirettamente (detriti o frammenti di missile in caduta). GIA’ SUCCESSO A ODESSA QUALCHE SETTIMANA FA E DA NOI RIPORTATO.

Ricapitolando: una casa popolare di nove piani già semidevastata, inagibile e disabitata da due mesi, colpita nuovamente (inteso sia come proiettile partito troppo basso, ad altezza tetto, o come rottame incandescente piombato dal cielo in seguito a deflagrazione per obbiettivo colpito) da una contraerea piazzata a difesa della fabbrica antistante di razzi e proiettili, diventa l’occasione per l’ennesima messinscena a uso e consumo dei cinegiornali luce locali e d’Occidente.

Resta, infine, il fatto che non hanno Kalibr, non hanno Iskander, ma le ff.aa. ucraine non perdono occasione da otto anni di distruggere Doneck, ora con mortai da 155 mm M777 e Caesar di fabbricazione occidentale. Come stamattina, giusto per iniziar bene la giornata,
https://t.me/voenkorKotenok/37862
O, come ieri notte, un ospedale da campo pienamente operativo, con gli HIMARS a stelle e strisce di recentissima cessione.
https://t.me/vysokygovorit/8536
Di questi abbiamo ampi filmati, che abbiamo anche riportato. Ma ai cinegiornali luce non interessano. Sempre da otto anni. D’altronde,

«ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!» (“Ce ne fottiamo di quel che dicono i separatisti”, Emmanuel Macron a Vladimir Putin, 20 febbraio 2022)
https://www.leparisien.fr/international/guerre-en-ukraine-le-contenu-dun-appel-entre-emmanuel-macron-et-vladimir-poutine-revele-24-06-2022-5N47FPJXXVBW3JG7O7672VFLOU.php

Più chiaro di così…

"GUD-BAJ AMERIKA"

Ieri via l’insegna del Mac di Belgorod, evento celebrato con una colonna sonora particolare
https://www.youtube.com/watch?v=hlkUtVDX-Tg

“Gud-Baj Amerika” dei Nautilus Pompilius (1985),
https://www.youtube.com/watch?v=lNTTm9Bc6Eo
Canzone che poi andò a far parte della colonna sonora del film BRAT-2 (1999), dove il protagonista va a cercare il fratello proprio negli USA.
https://www.youtube.com/watch?v=K9TRaGNnjEU

Il testo è, come dire, emblematico:

Когда умолкнут все песни, Quando tacciono tutte le canzoni
Которых я не знаю che io non conosco
В терпком воздухе крикнет nell’afrore dell’aria grida
Последний мой бумажный пароход: l’ultimo mio piroscafo di carta:

«Гуд-бай Америка – о, America addio
Где я не был никогда, dove non sono mai stato
Прощай навсегда, Addio per sempre
Возьми банджо сыграй мне на прощанье!» Prendi il tuo banjo e canta per me l’addio
Мне стали слишком малы Mi sono stati troppo stretti
Твои тертые джинсы. I tuoi jeans strappati
Нас так долго учили Ci hanno insegnato troppo a lungo
Любить твои запретные плоды. Ad amare i tuoi frutti proibiti
Гуд-бай Америка – о, America addio
Где я не буду никогда. Dove non sarò mai
Услышу ли песню, Sentirò quella canzone
Которую запомню навсегда? Che mi ricorderò per sempre?

Aggiornamenti a seguire domattina.

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25/06 ore 22:00

E' ufficiale: l'intera area a EST del Severskij Donec è stata liberata. Sono in corso attività di controllo e individuazione di eventuali minisacche di resistenza, ma l'annuncio è stato dato ufficialmente.

Questa la carta aggiornata di RYBAR
https://i.ibb.co/cwN6BsW/25-06-ru.jpg
e in caratteri latini.
https://i.ibb.co/4gw3wBB/25-06-eng.jpg

Secondo Rozhin, la situazione a Lisichansk dovrebbe essere ancora più problematica per le ff.aa. ucraine, rispetto a quanto riportato graficamente, a suo dire già indietro rispetto agli eventi. Vedremo domani gli sviluppi.

Continua a far discutere l'affermazione, già riportata, del viceministro della difesa Anna Maljar (qui anche un'immagine): Rybar richiama alla mente una vicenda analoga con l'ex-presidente Poroshenko che aveva a suo tempo incolpato anch'egli i giornalisti.
https://t.me/rybar/34395
Ma quella di oggi è veramente fuori concorso. E parliamo di un viceministro della difesa...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani sera.

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25/06 ore 18:00 aggiornamento

LIBERA L'INTERA RIVA EST DEL SEVERSKIJ DONEC? ...COLPA DI ALFREDO!


La prima notizia è di qualche ora fa, ovvero libera una parte di AZOT e, soprattutto, liberati OTTOCENTO civili tenuti come ostaggi.
https://t.me/LIC_LPR/29031

Quindi è arrivato l'aggiornamento (16:55): l'intero kombinat di AZOT è stato liberato.
https://t.me/boris_rozhin/55077
Notizia confermata da altre fonti e quindi rimbalzata:
https://t.me/bbbreaking/128246

Altre fonti proclamano già l'intera liberazione della riva est del Severskij Donec. Non solo quindi Azot, ma tutto quel territorio ormai chiuso in trappola sulla riva est: anche perché alla stessa altezza, sulla riva ovest, dall'altro ieri non ci sono più le ff.aa. ucraine..., quindi accerchiamento completo. Non so, è ovviamente questione di tempo, e neppure tanto, perché persa anche AZOT chi resta a sud è completamente isolato. Vedremo l'annuncio ufficiale quando verrà.

Commento, intanto, del regime fascistoide di Kiev: la colpa è dei social che hanno diffuso notizie inopportune... ANNA MALJAR, VICE MINISTRO DELLA DIFESA: "con queste pubblicazioni, diffuse sui social, non si è dato modo ai soldati di fare fino in fondo quanto pianificato a Severodoneck.
этими публикациям, сделанными в соцсетях, просто не дали войскам довести до конца запланированное в Северодонецке
https://t.me/sashakots/33981

"La madre di tutte le battaglie", "non un passo indietro", e quant'altro la mente malata di un regime corrotto ha partorito nelle ultime settimane per mandare al massacro il proprio popolo, è tutto quindi crollato miseramente a causa dei social!

O forse... sarà mica Alfredo, "che con i suoi discorsi "seri" e inopportuni mi fa sciupare tutte le occasioni..." Ma si! Anna, questa potrebbe essere una motivazione più plausibile, credimi! Quando la finzione viene elevata a livello di realtà concreta, fattuale, si danno ordini ignorando volutamente i rapporti di forza, le disposizioni sul campo di battaglia, la motivazione, l'organizzazione, tutto... e la colpa è dei social, ma anche di Alfredo, del maltempo, del traffico...

LISIČANSK

I combattimenti si sono spostati dalla zona industriale verso nord, nella città vera e propria.
https://t.me/tass_agency/143585
et
https://t.me/boris_rozhin/55062
Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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25/06 ore 09:30 aggiornamento

CARTA GENERALE

Apriamo sempre col lavoro notturno del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/dByrcST/24-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/pwpR5s5/24-06-eng.jpg

Come è possibile notare, tutto è concentrato in quel lembo di terra fino a qualche giorno fa controllato dalle forze ucraine e ora progressivamente logorato, accartocciato su se stesso, sfilacciato, ridotto progressivamente e sempre più verso Slavjansk – Kramatorsk.

Una SLAVJANSK, peraltro, sempre più minacciata da NORD. E’ di ieri la notizia della liberazione completa di SIDOROVO, il paesino appena sopra.
https://t.me/wargonzo/7360

La sacca di GORSKOE ha ormai cambiato colore, dall’azzurro al giallorosso, segno della bonifica in corso del territorio, della “filtracija” per individuare eventuali imboscati fra i civili o, come nel caso di Azovstal’, eventuali gruppi di disperati rintanati da qualche parte in attesa che le acque si calmino per poi uscire in abiti civili ed “evacuare”.

Sugli altri fronti nulla rilevante, dal punto di vista di spostamenti significativi della linea di fronte.

Possiamo quindi concentrarci sull’ingrandimento in alto a destra.

LISIČANSK

E lo facciamo con la carta ancora più ingrandita, sempre di RYBAR
https://i.ibb.co/fHmp0qY/24-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/Cn91Rv3/24-06-eng.jpg

Qui c’è poco da dire. Quello che non hanno fatto nelle due, tre settimane precedenti attraversando il Severskij Donec DA NORD, operazione impossibile, tentata e fallita e non una volta sola, data la scarsità di mezzi impiegati, è stato fatto DA SUD. La città è sotto attacco.

Attenzione con l’accerchiamento operativo. Di fatto, lo è. La strada PRINCIPALE che la collega a SEVERSK è letteralmente a un tiro di schioppo da russi e milizie che impediscono a chiunque di entrare o uscire. La strada PRINCIPALE. Ho fatto come santommaso e sono andato a vedermi su yandex e googlemap la cartina della parte NORD della città, quel tratto che unisce, NON SOLO IDEALMENTE, SEVERSK, BELOGOROVKA e NOVODRUŽEVSK. In effetti, la ritirata SAREBBE ancora possibile attraverso strade di campagna MOLTO SECONDARIE, sentieri praticamente.

MA.
- i pezzi restano, impossibile formare una benché minima colonna motorizzata, anche di soli hummer modificati e blindati veloci. Anche perché è spazio aperto e i russi il satellite ce l’hanno, così come ce l’avevano quando tenevano sotto controllo i settantaseimila soldati scelti ammassati da gennaio lungo quella linea di confine che, nei disegni “azeri” del regime di Kiev, a quest’ora non sarebbe più dovuta esistere. Hanno il satellite, hanno i droni, hanno i caccia, hanno i mortai piazzati. Sopra e sotto. E il tiro al bersaglio è solo iniziato. Quindi
- scappare, di notte, leggeri, a gambe levate, in ordine sparso, facendosi il segno della croce e sperando che vada tutto bene. Nessun altra opzione sul tavolo.

E’ quello, peraltro, che sta succedendo in queste notti da incubo. Chi riesce a scappare a ovest, chi è invece individuato e colpito.

Peraltro la linea di fronte meridionale si sta alzando, e non poco. Ormai lambisce la raffineria (a ovest della città), la fabbrica di vetro (dentro la città, sud-ovest) e la fabbrica di gelatina (dentro la città, sud). La direzione è verso NORD, per tagliare fisicamente quella strada che ora è “soltanto” sotto tiro e chiudere definitivamente le viuzze da nord di cui sopra.

La linea di fronte meridionale si sta anche espandendo verso OVEST. NIKOLAEVKA è libera, ora il movimento è, per l’appunto, verso ovest così da poter attaccare la raffineria anche da sud e minacciare SPORNOE.

Nel complesso, la situazione è sempre più compromessa. Lo era già da almeno una settimana, ma qualcuno ha fatto finta di nulla. E continua a farlo. Chissà di chi stiamo parlando...

IL CANDIDATO (ENNESIMA, IGNOBILE RECITA A SOGGETTO)

E’ lui, l’attore in maglietta mimetica. Ora sta imparando un nuovo copione, e lo ripete – sempre più convintamente - a ogni conferenza stampa. Come ieri, nessuna parola sulla catastrofe in atto, sulle migliaia di unità compromesse a causa della sua linea, più criminale che ottusa (la ricordiamo, “non un passo indietro”), e… solo “peremoha”, solo vittoria… e che vittoria: “siamo candidati a entrare nella UE!”
https://t.me/WarDonbass/70427
Mi sembra di vederlo, davanti allo specchio, nel suo sforzo di autoconvincimento nell’entrare pienamente nella parte che gli han messo davanti: “Ragazzi, non siete contenti? Siamo candidati!”
Mi verrebbe anche una battuta sul metodo Stanislavskij, che era russo e pure comunista… ma c’è di mezzo tanta di quella sofferenza e di quella tragedia che non c’è nulla da scherzare.

Ci sono almeno ottomila dei suoi uomini in ESTREMA difficoltà, alcuni ancora BLOCCATI AD AZOT (qualcuno si ricorda?) che se la stanno facendo a nuoto!!! O SU QUESTE ZATTERE DI FORTUNA SOTTO IL TIRO NEMICO!!!
https://t.me/voenkorKotenok/37828
Per cosa poi? Arrivare… a LISIČANSK, ovvero morire a qualche km più a ovest!! Perché da nessuno di loro, né dai comandi militari, né da quelli civili, è arrivato loro il comando di sollevare bandiera bianca.

Verrebbe foglia di metterlo davanti a loro, e dirgli GUARDALI! IN FACCIA, UNO A UNO! Ma al “candidato” questo noi non lo possiamo dire. Lo dirà il suo popolo, e molto prima che poi.

O forse, ancor prima, il suo esercito. Ora la linea pare essere (riassumo):
“Io, “comandante in capo”, comando te, capo dello stato maggiore, di prendere tutte le riserve da tutti i fronti e portarle a est di Slavjansk, a Seversk, per contrattaccare”.
Naturalmente, Zalužnyj sa che è un’idiozia. Tolgo le riserve da NIKOLAEV, da ODESSA, da ZAPOROŽ’E, servo la vittoria finale ai russi su un piatto d’argento. Oltre che far fuori in un colpo solo le (poche) riserve rimaste.
Probabilmente, in cuor suo, lo sa anche il “comandante in capo”. Ma la logica è quella dello scaricabarile: “Non mi vuoi ascoltare? Assumiti tu la responsabilità della perdita di Lisičansk e di quanto seguirà”.
E questo, probabilmente, verosimilmente, ormai sta facendo incazzare e non poco il capo delle forze armate.
https://t.me/WarDonbass/70429
Che parla poco, come tutti i soldati, ma pensa già al da farsi. E a come farlo a tempo debito. Vedremo come andrà a finire.

"LYSSYTCHANSK", DONBASS

“Guerre en Ukraine : à Lyssytchansk, l'armée ukrainienne se heurte à la méfiance d'une population pro-russe”
https://www.francetvinfo.fr/monde/europe/manifestations-en-ukraine/guerre-en-ukraine-a-lyssytchansk-l-armee-ukrainienne-se-heurte-a-la-mefiance-d-une-population-pro-russe_5217085.html

Ohibò! Ma cosa mi dice questo canale francese! Cosa stanno dicendo ai loro connazionali, all’occidente! Che forse quegli ottomila uomini per chi sta sotto di loro, per la MAJORITE’ (quelli che restano, non il pulmino che parte), sono i veri okkupanty? I criminali? Da otto anni? Che non sono loro i difensori? Che gli abitanti di Lisičansk stanno aspettando (ON LES ATTEND) che i loro concittadini di Doneck e Lugansk, e i russi, li vengano a liberare? LIBERARE?

E’ di due giorni fa, non di vent’anni fa (Publié le 23/06/2022 20:59). Purtroppo solo in francese, dubito che qualcuno lo doppierà qui in italiano.

Aggiornamenti a seguire.

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24/06 ore 19:00 aggiornamento

GORSKOE LIBERA, SACCA IN DISFACIMENTO

Alcuni filmati,
https://t.me/dolgarevaanna/1398
Bandiera DNR issata,
https://t.me/voenacher/22990
più altri filmati dal centro:
https://t.me/WarDonbass/70350
gli eventi stanno precipitando. Qui, per esempio, soldati ucraini consegnatisi prigionieri proprio a GORSKOE denunciano i loro comandanti di averli abbandonati.
https://t.me/rian_ru/168569
https://t.me/boris_rozhin/54915
E lo stesso fanno le loro mogli e mamme, in quest’appello:
https://t.me/WarDonbass/70358
Mentre i soldati russi e le milizie del Donbass possono festeggiare di aver liberato ZOLOTOE senza alcuna perdita
https://t.me/RVvoenkor/17163

CENSURE CHE NON FUNZIONANO, APPELLI CHE CADONO NEL VUOTO

Contrasta con tutto ciò la propaganda del regime di Kiev, che parla “di arretramento con successo all’ultimo momento” («успешного отхода в последний момент»). O affermazioni come la seguente, da parte del Ministero della Difesa nell’ultima conferenza stampa:

“Le informazioni relative a parti delle ff.aa. ucraine dislocate in determinate aree, inclusa Severodoneck, sono secretate. Noi non ne parliamo. Io chiederei a tutti di concentrarsi sulle informazioni che vi fornisce il Comando generale delle ff.aa. e il Ministero della difesa ucraino”.
"Информация о том, находятся ли части Вооруженных сил Украины в определенном районе, включая Северодонецк, закрыта. Мы об этом не говорим. Я очень просил бы всех сосредоточиться на информации, которую представляет Генштаб и Минобороны Украины"
https://t.me/WarDonbass/70365

In questo continuo tentare di oscurare, nascondere, mascherare le cose come stanno, gli appelli a “credere nell’esercito”, ovvero nelle informazioni date dal Comando generale delle ff.aa. e dal Ministero della difesa ucraini, stanno sempre più cadendo nel vuoto. E il popolo ucraino, che si sta sempre più rendendo conto delle proporzioni di questa sconfitta, la più devastante dall’inizio dell’intera operazione, la sta sempre più associando ai suoi veri responsabili.

CONTA DEI DANNI

La realtà, purtroppo, è un’altra. Chi era più in su, più a nord, alla bocca della sacca (Raj-Aleksandrovka e Loskutovka), DI SUA SPONTANEA INIZIATIVA e A SUO RISCHIO E PERICOLO ha mollato la postazione ed è scappato. Agli altri dislocati più a sud, dentro la sacca, è andata peggio. In pochi sono riusciti a scappare. I restanti, come abbiam visto, o sono morti tentando la fuga, o in combattimento, o sono stati fatti prigionieri.
https://t.me/WarDonbass/70357

Alcuni di loro, come a Mariupol’, a un certo punto hanno tolto l’uniforme e si sono mescolati ai civili. Sono in corso operazioni di identificazione e “filtracija” fra i civili per capire chi di loro lo è veramente e chi invece no.
https://t.me/boris_rozhin/54895

La conta dei danni, provocati dalla linea tanto oltranzista, quanto criminale verso il suo popolo di Kiev (“non un passo indietro”), è appena all’inizio.

CONTA DEI TROFEI NATO-UE

Sicuramente, nella sacca appena liberata sono stati trovati molti TROFEI DI GUERRA praticamente intatti: è in corso una delle maggiori operazioni di recupero, in questo senso, dall’inizio del conflitto: GRAZIE NATO, GRAZIE UE.
https://t.me/boris_rozhin/54891

Ma il peggio, in questo senso, deve ancora venire. Nella sacca di LISICHANSK appena formata sono rimasti intrappolati circa OTTOMILA fra soldati e ufficiali e NON MENO DI 700 PEZZI GROSSI fra blindati, mortai, eccetera.
https://t.me/WarDonbass/70369

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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24/06 aggiornamento ore 12:30

INTERVIENE ZALUZHNYJ


Ieri il capo delle forze armate ucraine ha, finalmete, rotto il silenzio. E ha diramato questo comunicato:
“Per noi è molto dura, a causa della superiorità del nemico. Nonostante tutto, teniamo. La situazione è difficile, ma sotto controllo. Siamo costretti a ricorrere alla ‘difesa di manovra’ (маневренная оборона), andando a occupare linee e posizioni più favorevoli”
«Нам очень тяжело, ведь огневое превосходство на стороне противника. Несмотря на все, мы держимся. Ситуация сложная, но контролируемая. Мы вынуждены вести маневренную оборону, занимать более выгодные рубежи и позиции»
https://rusvesna.su/news/1656020352

Eufemismo, quello della DIFESA DI MANOVRA, che significa RITIRATA. Il problema è che chi ha provato a farlo, è finora finito sotto il tiro dell’artiglieria russa. Decisione tardiva, quindi, che cerca di mettere una pezza alla linea suicida del “non un passo indietro”, ma fuori tempo massimo per mettere in sicurezza uomini e mezzi. I primi, infatti, sono nel disorientamento, quando non nel panico, più totale. Nel frattempo,

GORSKOE-ZOLOTOE: SEMPRE PEGGIO

Carta militare aggiornata
https://t.me/boris_rozhin/54858
Ormai la sacca è ridotta a gran parte dell’agglomerato di GORSKOE e una piccola parte di ZOLOTOE

Le stime del Ministero della difesa russo parlano di 4 battaglioni, una brigata di artiglieri, più una squadraccia fascista e mercenari, così quantificati:
- 1800 soldati dell’esercito ucraino
- 120 squadristi di Pravyj sektor
- 80 mercenari stranieri
Intrappolati lì dentro, con 43 blindati a disposizione, 80 pezzi di artiglieria e poco altro. 41 sono quelli che già oggi sono riusciti a consegnare le armi.
https://t.me/WarDonbass/70317

Nel complesso, fra le due sacche di LISICHANSK e GORSKOE i prigionieri sono già oltre ottocento (notizia riportata anche dai cinegiornali luce nostrani, citando come fonte i “filorussi”, sic!: lo stesso lessico del 2014… già sbagliato allora, completamente fuori strada oggi, con oltre un milione di “pasport” distribuiti…): i numeri si stanno avvicinando a quelli di Mariupol’ e, alla fine, il numero di prigionieri sarà forse anche maggiore.
https://t.me/WarDonbass/70313

TRE GIORNI

E’ attualmente il tempo stimato per ridurre completamente la sacca di GORSKOE e bonificare la zona di AZOT e limitrofe sulla riva est del Severskij Donec. Per LISICHANSK, invece, occorrerà decisamente più tempo.
https://t.me/boris_rozhin/54849

TERRORISMO DI STATO, RAPPRESAGLIE E RESE DEI CONTI (2014-2022)

Ennesimo attentato a Cherson. Dopo due capi dell’amministrazione (falliti entrambi, nel senso che entrambi gli obbiettivi sono vivi), ora è stato il turno dell’assessore regionale allo sport e ai giovani. Purtroppo riuscito, la macchina è saltata in aria con lui dentro. Si chiamava Dmitrij Savluchenko.
https://t.me/WarDonbass/70305
La natura terroristica del regime di Kiev, prima limitata al solo Donbass, ora è estesa ovunque. E nelle notti dei coltelli che presto arriveranno, quando partirà la caccia alle streghe per la disfatta nel Donbass, il terrorismo di Stato non si limiterà più a bombardare Doneck e dintorni, ma RIaprirà anche un fronte interno: lo aprirà nuovamente, forse non lo ha mai chiuso, considerando sparizioni e uccisioni di funzionari e faccendieri negli ultimi mesi e, dal 2014 a oggi, arresti e sparizioni non solo di oppositori politici, ma anche di semplici civili, colpevoli – per esempio a Mariupol’ e a Odessa – di aver detto qualche parola di troppo. Ora, tuttavia, a parlare sono i militari. Gente in grado di difendersi e, nel caso, contrattaccare o, peggio ancora, “giocare d’anticipo”, magari su imboccata degli stessi kuratory. Il riposizionamento di truppe, sotto il comando di Zaluzhnyj quindi, dalla linea di confine con la Bielorussia a Kiev, potrebbe essere letto anche in questa chiave (e alcuni commentatori così lo leggono…).

Aggiornamenti a seguire.

 

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24/06 ore 08:00 aggiornamento

[b]DUE SACCHE E UNA DISFATTA, FRUTTO DEGLI ERRORI (PREVEDIBILI E PREVISTI) DI KIEV


CARTA GENERALE
https://i.ibb.co/HTHdk8n/23-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/T2MJS0Q/23-06-1.jpg

L’ingrandimento che fa più impressione, ovviamente, è quello relativo alla sacca di GORSKOE-ZOLOTOE ormai ridotta di molto, grazie alla consegna in prigionia dei soldati rimasti intrappolati.

Ma anche il movimento verso nord è stato impressionante. NIKOLAEVKA pare sia stata già liberata, e sono giunte informazioni relative a un possibile blocco fisico della strada che da SEVERSK va a LISICHANSK. Parliamo del paese di VERCHNEKAMENKA, dove pare che i russi e le milizie del Donbass siano già arrivati da sud. Il paese è SULLA strada, quindi ormai l’accerchiamento è sempre più pieno.
https://t.me/boris_rozhin/54813
I tempi stimati per la chiusura definitiva della sacca di LISIČANSK sono circa tre giorni, vedremo gli sviluppi.
https://t.me/voenkorKotenok/37788

In questo momento anche una cartina aggiornata come questa,
https://t.me/yurasumy/3985
è ormai superata dagli eventi che si susseguono abbastanza celermente. Le forze ucraine sono essenzialmente state lasciate a loro stesse dal loro comando, inesistente e ormai impegnato a capire la tattica migliore per l’eterno, universale, esercizio dello scaricabarile. Panico, fuga, consegna in prigionia, resistenza eroica: tutto sul tavolo, ma la lancetta propende più verso le prime che verso l’ultima.

Il danno enorme provocato all’esercito ucraino dalle decisioni criminali di Kiev (lo ricordiamo “non un passo indietro”, come deciso dai kuratory NATO) è stato:
- demoralizzazione e panico, che colpiscono anche chi riesce a fuggire dalle sacche
https://t.me/voenkorKotenok/37797
- perdite enormi, di uomini e mezzi
- cattura di migliaia di soldati e ANCHE ufficiali rimasti intrappolati nelle sacche
https://t.me/vysokygovorit/8519

Questo significa che RIFORMARE NUOVE UNITA’ sarà impossibile, con i reduci dalla catastrofe del Donbass. Men che meno con le armi rimaste lì, e con gli uomini (specialmente gli ufficiali) prigionieri. E i mercenari stranieri? Sempre meno, per lo stesso motivo: impiegati malamente, quelli che sopravvivono fanno rientro al loro Paese o van da altre parti.

Aggiornamenti a seguire.

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23/06 ore 19:00 aggiornamento

LISICHANSK


Allegata carta aggiornata
https://i.ibb.co/qWRx5Gc/23-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HN9TLgb/23-06-1.jpg

Ormai qualsiasi difesa è saltata. Chi si era trincerato, e bene, per otto anni da attacchi che non potevano provenire che da direzioni ben precise, ora si può vedere piombare chiunque da qualsiasi parte. E non è la stessa cosa. E migliaia di soldati, LETTERALMENTE ABBANDONATI A LORO STESSI, stanno semplicemente facendo la cosa migliore: alzare le braccia.
https://t.me/WarDonbass/70260

Partiamo dalla zona a sud di LISICHANSK. Come è possibile vedere, sono confermati gli scontri nelle fabbriche della zona industriale sottostante l’agglomerato urbano. E’ già LISICHANSK. E’ anche confermata la manovra di aggiramento verso VOLCHEJAROVKA che ha portato i russi e le milizie della LNR a tenere sotto tiro l’unica strada che porta a LISICHANSK, il che significa l’accerchiamento operativo di cui abbiamo già parlato.

Ora, fossi un soldato di AZOT, uno di quelli di ieri sera di cui ho riportato l’appello, bloccato ancora lì a tenere cosa… e per cosa!?! per chi!?! Come mi dovrei sentire? A vedere che anche la mia retroguardia è saltata e finita nella stessa sacca da cui ho chiesto – inascoltato – di esser tirato fuori?

ZOLOTOE-GORSKOE

Andiamo ora alla sacca di ZOLOTOE-GORSKOE, che non so più neppure come chiamare visto che, nell’ordine, sono state già liberate:
- Katerinovka
https://t.me/boris_rozhin/54773
- Zolotoe-2
- Zolotoe-3
- Zolotoe-4 (tutte città satelliti di Zolotoe)
- Persianovka (Malaja Nikolaevka)
https://t.me/boris_rozhin/54737 et
https://t.me/boris_rozhin/54771
- GORSKOE, foto
https://t.me/photographermilitary/421
e filmato
https://t.me/boris_rozhin/54778
- ZOLOTOE, articolo
https://iz.ru/1354262/2022-06-23/sily-lnr-vziali-pod-kontrol-naselennyi-punkt-zolotoe
e filmato
https://t.me/denazi_UA/13516
di questo corrispondente dell’Izvestija

In ogni caso, i soldati stanno facendo l’unica cosa giusta e si stanno arrendendo in massa. Il regime fascistoide di Kiev si sta screditando da solo davanti agli occhi del suo stesso popolo. Le stime dei soldati nella sacca variano, c’è chi dice mille, chi dice duemila, vedremo alla fine.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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23/06 ore 12:30 aggiornamento

CATASTROFE A EST DI SLAVJANSK


A Lisichansk confermato l’accerchiamento operativo. Praticamente dopo la chiusura della strada diretta da Bachmut (Artemovsk), era rimasta solo quella secondaria che passava per SEVERSK, come mostra questa cartina di Rozhin.
https://t.me/boris_rozhin/54712

Ma anche quella strada ora è tagliata. Non da Bachmut, non all’altezza di Seversk, ma nel TRATTO FINALE. Ieri si diceva russi e milizie del Donbass fossero già avanzati verso VOLCHEJAROVKA. Già piazzare pezzi sulla collina permetteva di far arrivare la linea di fuoco fino a quel tratto di strada. E giustificava quindi già l’annuncio di accerchiamento operativo. Ebbene, è notizia di metà mattina che anche lo stesso centro abitato sia stato abbandonato dalle truppe ucraine in ritirata.
https://t.me/rybar/34297

Questo consolida ulteriormente la posizione di controllo e la situazione di accerchiamento operativo, che ora interessa diverse migliaia di soldati e ufficiali (stimate tra le cinque e le settemila unità).
https://t.me/WarDonbass/70170

Inoltre, scontri sono già iniziati alle porte della stessa LISICHANSK, e non solo al paese sottostante di BELAJA GORA.
https://t.me/rybar/34298

Nell'intera area, dei combattimenti a EST di SLAVJANSK, i numeri delle perdite sono tanti e tali (intorno al migliaio in questi ultimi due giorni, in questi casi non ha alcun senso riportare il dettaglio di questo bollettino https://t.me/WarDonbass/70197 ) che non solo è impossibile ripristinare lo status quo con le forze attualmente sul campo, ma neppure pretendere di ottenere qualcosa con eventuali rinforzi da Kiev. Aumenterebbero solo le perdite, e scomparirebbero le ultime riserve di uomini e mezzi rimasti.

In tutto questo, la stima attuale per i soldati attualmente intrappolati nella sola sacca di GORSKOE-ZOLOTOE, si aggira intorno alle 1200 unità.
https://t.me/WarDonbass/70207

Aggiornamenti a seguire.

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23/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA


https://i.ibb.co/XsGKbb8/22-06-1-1-1-rus.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/26w8rpH/22-06-1.jpg

Poco, in realtà, da aggiungere, rispetto agli ultimi aggiornamenti di ieri sera. Ma una carta aiuta sempre, in particolare oggi.

Esce sempre nella notte, ma questa volta sarebbe comunque stata pubblicata tardi: era necessario capire le proporzioni dell’avanzata di ieri. Questa è l’interpretazione che ne dà il collettivo di RYBAR.

Al lato opposto, c’è quella ucraina che o nega, come abbiam visto, o passa addirittura oltre, come questa carta
https://t.me/zola_of_renovation/2133
dove questa sacca, come per magia, non esiste più. Niente sacca, tutti arretrati con successo, tutti salvi. Abbiam visto che non è così. Che quel tratto di quella che era fino a ieri la linea di fronte è tra i più muniti e fortificati. E che a difenderlo ci sono circa duemila uomini. Il problema non c’è, basta non parlarne: c’è da dire che si adattano subito ai nuovi standard europei...

Tornando alla sacca appena chiusa, vediamo dall’ingrandimento come la cintura creata ieri sia ormai di qualche chilometro, e che consenta contemporaneamente di tenere a tiro le vie d’approvvigionamento che, fino a ieri, arrivavano a LISIČANSK. Ora le cose sono cambiate e l’intero blocco a EST si trova in accerchiamento operativo.

Aggiornamenti a seguire.

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22/06 ore 19:05 aggiornamento

“ACCERCHIAMENTO PIENO”…

Arrivata la conferma ufficiale da parte delle milizie della LNR per ZOLOTOE-GORSKOE, “accerchiamento pieno” (полное окружение): operativamente lo era già da tempo, ma qui si intende proprio fisicamente, territorialmente.
https://t.me/boris_rozhin/54626

Arrivata anche la conferma ufficiale dell’eliminazione di una squadra di mercenari stranieri, di cui un istruttore. La NATO teneva direttamente questa posizione cruciale. Fino a oggi.
https://t.me/boris_rozhin/54636

...“ACCERCHIAMENTO OPERATIVO”...

Anche qui arrivata la conferma ufficiale delle milizie della LNR, questa volta per LISICHANSK. L’annuncio ufficiale intende, giova riperterlo, il controllo dell’artiglieria su tutte le vie di comunicazione da e per Lisichansk, da cui il termine di “accerchiamento operativo” (оперативное окружение). In questo caso, parliamo di un agglomerato notevole, che comprende LISICHANSK, AZOT e qualche paese aldiqua e aldilà del Severskij Donec nella zona.
https://t.me/WarDonbass/70135

...MA "COLA' DOVE SI PUOTE" SI FA FINTA DI NULLA

No... il discorso per una volta non riguarda i cinegiornali luce nostrani, che hanno altri argomenti oggi con cui riempire i loro spazi e non dicono mai nulla che potrebbe disturbare il manovratore, come per esempio l'ennesimo bombardamento su civili a Doneck di oggi (sempre proiettili calibro 155 mm, anche se in quantità e misura ridotta rispetto ai giorni precedenti).
https://t.me/boris_rozhin/54644

Il discorso riguarda la stessa CONFERENZA STAMPA SERALE DEL COMANDO GENERALE DELLE FF.AA. UCRAINE. La fonte di informazioni più autorevole nel suo rapporto quotidiano. Nessun cenno né del pieno accerchiamento della sacca di GORSKOE-ZOLOTOE con dentro duemila soldati, né dell’accerchiamento operativo di LISICHANSK.
https://t.me/boris_rozhin/54641

Anche se tacete persino l'evidenza, verrebbe da dire, qualcuno vuole dare una risposta a questi ragazzi? Soldati del 3° reggimento tattico del battaglione di forze speciali della guardia nazionale ucraina. Operano dalle parti di Severodoneck e chiedono DIRETTAMENTE al “tovarisch president” (sic...) perché non credono più ai loro comandanti e sono demoralizzati dalla loro incompetenza, a causa della quale sono stati mandati contro forze numericamente superiori: tirateci fuori “dall’accerchiamento” (з оточення).
https://t.me/rybar/34281

Forse non è ancora chiara la proporzione della disfatta attuale. E nessuna propaganda non so se più ipocrita o idiota, come quella che chiamava “evacuazione” la consegna in prigionia degli squadristi di Azov (e che i nostri cinegiornali luce ripetevano a pappagallo, come un mantra), questa volta potrà allontanare il regime fascistoide di Kiev e le ff.aa. dalle loro precise responsabilità: la prima nel comandare, la seconda nell’obbedire (anche se Zaluzhnyj potrà dire sempre “io l’avevo detto”).

Ora negano, poi proveranno sicuramente a girare la frittata. Dopo l’ultimo giro di vite ha il controllo totale di stampa e televisione (sempre perché noi europei amiamo circondarci di nostri simili...): e il “cerchio magico” di PR, alti ufficiali, ruffiani e quaqquaraquà sta già cercando un modo per uscirne, per l’ennesima volta, in modo convincente. Ma gran parte del popolo ucraino dell’ovest e del centro, ormai guarda anch’esso i canali telegram, russi bloccati tramite gabola, ucraini dissidenti, riesce ad accedere lo stesso: per sapere come stanno le cose al fronte, e non si fida più di Arestovich, del “comandante in capo” o di altri megafoni di parole vuote.

E quando nelle famiglie ci sono amici e parenti deceduti nell’Est per niente, amici e parenti di ragazzi come quelli, inizialmente intruppati nei gruppi di difesa territoriale (ovvero nella difesa civica, localizzata al proprio paese o città) e poi mandati forzatamente al fronte un mese e mezzo fa, allo sbaraglio contro il fuoco nemico, novelli volkssturm a quasi ottant’anni di distanza dai precedenti, allora puoi girare la frittata quanto vuoi, ma non convinci più nessuno.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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22/06 ore 14:00 aggiornamento

SACCA DI ZOLOTOE-GORSKOE


Una buona notizia. Pare che i russi e le milizie del Donbass stiano avanzando velocemente perché il grosso delle truppe è riuscito a ritirarsi nei giorni scorsi. https://t.me/rybar/34263
Se confermato (lo si vedrà dal numero totale di prigionieri), vorrà dire che l’esercito mantiene ancora un margine di autonomia (e opposizione) alla linea di Kiev riassumibile nella formula “non un passo indietro”. Oppure che le truppe, come nel caso della 57° motorizzata, ormai abbandonano le posizioni senza aspettare gli ordini di nessuno. In altre parole, dentro questa sacca contornata in blu (cartina di Rozhin, dove vediamo a sud già una prima “limatura” a KATERINOVKA)
https://t.me/boris_rozhin/54611
potrebbero essere rimaste molte meno unità di quelle stimate. Lo speriamo per loro.

Lo stesso sta capitando in queste prime ore del pomeriggio a BELAJA GORA, appena sotto a LISICHANSK. I soldati stanno abbandonando in massa le posizioni assegnate. E perderla significa aprire la strada da sud a LISICHANSK.
https://t.me/WarDonbass/70094

Le notizie si susseguono velocemente. Questa è una carta di Rozhin delle 13:11
https://t.me/boris_rozhin/54610
Tre frecce rosse in alto:
- la prima da sx da RAJ-ALEKSANDROVKA (liberata) a LOSKUTOVKA
- la seconda (al centro) da MIRNAJA DOLINA (liberata) a VOLCHEJAROVKA (in alto a sx)
- la terza (a dx) da USTINOVKA a BELAJA GORA (in alto)
Alle 13:31 sempre Rozhin comunicava la liberazione di LOSKUTOVKA, e aggiornava la cartina.
https://t.me/boris_rozhin/54612
Di BELAJA GORA abbiamo appena parlato, insomma la situazione in queste prime ore del pomeriggio è di pieno movimento. E collasso di un’intera linea difensiva.

Aggiornamenti a seguire.

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22/06 ore 12:30 aggiornamento

SACCA DI GORSKOE-ZOLOTOE


Oggi RYBAR ne ha pubblicate due di seguito, di carte, talmente gli eventi si susseguono in velocità. Questa è la più aggiornata, alle 13:00 (12 da noi)

https://i.ibb.co/4MMfLQm/22-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/QKDStDY/22-06-1.jpg
Con la liberazione di PODLESNOE la sacca è fisicamente anche chiusa. Combattimenti attualmente in corso a RAJ-ALEKSANDROVKA e LOSKUTOVKA.
https://t.me/rybar/34260

Ora le ff.aa. ucrane hanno due strade:
- Tentare di sbloccarla da fuori
- Consegnarsi prigionieri.
La prima ipotesi, al momento, data la scarsità di risorse, pare poco probabile. Peraltro, quello che resta della 57° brigata motorizzata (il 40% di quello che era inizialmente), per esempio, si è apertamente rifiutata di combattere e ha abbandonato le posizioni.
https://t.me/WarDonbass/70077
Difficilmente andrà al “contrattacco”. Stesso discorso per i mercenari stranieri: è notizia che ieri notte in fretta e furia ne abbiano evacuati 30 feriti e 8 ormai deceduti, per non farli cadere nelle mani dei russi.
https://t.me/WarDonbass/70078

Esisterebbe, frutto della propaganda di Kiev, anche una terza, ovvero l’opzione “fino all’ultimo ucraino”: dopo Azovstal’ e per come sta andando Azot, sembrerebbe anch’essa poco probabile. E speriamo che lo sia.

Di fatto, con la fine di una sacca di questo tipo si libererebbero forze ingenti, dislocate attualmente lungo un perimetro di 50 km circa. E non è solo un discorso di distanza chilometrica a impressionare, perché per tenere e cercare di avanzare su queste roccaforti, ZOLOTOE e GORSKOE, protette da migliaia di uomini, con fortificazioni consolidate nell’arco di anni e armamenti di ogni genere operativi in quantità massicce, la densità degli attaccanti è stata per mesi proporzionale.

Liberata anche USTINOVKA sopra, direzione LISICHANSK. E anche qui la sacca si sta chiudendo. Operativamente, forse lo è già.

Aggiornamenti a seguire.

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22/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA

Sempre a cura del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/7pR2F0b/21-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/PjSSV9M/21-06-eng.jpg

Nessuno spostamento della linea di fronte da nessuna parte eccetto, come già notato ieri, nel cuore del Donbass, fra Lisičansk-Zolotoe e Bachmut (Artemovsk).

UNA LINEA DI FRONTE SEMPRE PIU’ “ACCARTOCCIATA”

Lo si vede bene anche in quest’altra cartina, dall’agenzia di stampa Readovka.news
https://readovka.news/news/101697
che nell’ingrandimento prende un po’ tutto lo spazio intorno alla “bolla” ingranditasi dopo la caduta di POPASNAJA. Siccome però è lì che si svolge la maggior parte del movimento, riprendiamo l’ingrandimento di RYBAR:
https://i.ibb.co/WtRkXQB/21-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/M8fknW8/21-06-eng.jpg

Essenzialmente, ciò che si nota è il collasso della linea di fronte A SUD DI LISIČANSK: la formazione della sacca a sud di RAJ-ALEKSANDROVKA, con dentro ZOLOTOE, GORSKOE e qualche migliaio (2500 si stima) di soldati. Una sacca annunciata da oltre un mese, iniziata a concretizzarsi dopo la liberazione di POPASNAJA e, ciò nonostante, lasciata fare da un regime fascistoide che, col suo delirante, criminale, “non un passo indietro”, sta condannando a morte il suo stesso popolo.

Come già osservavamo, la chiusura della sacca di GORSKOE è concomitante alla formazione della sacca di LISIČANSK. Ormai tutte le vie di comunicazione sono sotto il fuoco russo. Seconda sacca. Il collasso anche di quella linea di difesa libererebbe forze ingenti fra i russi e le milizie del Donbass per la fase successiva: SLAVJANSK E KRAMATORSK. Al tempo, però. E non poco. Non si venga a dire, quindi, che le sacche sono frutto di una tragedia non prevedibile. Una tragedia si, ma criminale e annunciata da tempo.

Si notano quindi, infine, movimenti decisi verso BACHMUT (ARTEMOVSK), la cui distanza dalla linea di fronte è ormai quantificata in pochi km: cinque, secondo alcune fonti.

Anche nel riquadro sopra della cartina generale di RYBAR, ovvero i dintorni di CHARKOV, pur non essendoci movimenti sostanziali della linea di fronte, sono sempre maggiori le voci di un’intensificazione dei tiri di artiglieria dalle postazioni russe e dell’abbandono delle posizioni ucraine loro contrapposte. E’ la fine del “contrattacco”.
https://t.me/vysokygovorit/8494

A questo punto, mi permetto di considerare che quanto affermato dal “comandante in capo” di Kiev, ovvero che “al tavolo delle trattative ci sederemo ad agosto, quando avremo più elementi da mettere sul tavolo a nostro favore”, non corrisponde a realtà, ma piuttosto a un copione delirante, messo da kuratory che non possono perdere la faccia (e perderanno anche quella), recitato ormai peraltro senza neanche troppa convinzione. Un copione scritto con il sangue del proprio popolo.

Aggiornamenti a seguire.

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21/06 ore 19:10 aggiornamento

CHIUSA LA SACCA FRA GORSKOE E ZOLOTOE e ALLE PORTE DI LISICHANSK


Questa carta di Rozhin aggiornata lo mostra chiaramente.
https://t.me/boris_rozhin/54502
E’ il cerchio sotto due frecce che si incontrano, rappresentanti gli attaccanti da SUD-OVEST, giunti a RAJ ALEKSANDROVKA, e quelli da EST, che hanno liberato oggi MIRNAJA DOLINA (al centro con una “V” rossa di spunta) e si sono spinti ancora più a ovest per qualche km, verso PODLESNOE. Si stimano circa 2500 fra soldati e ufficiali, rimasti rinchiusi nella sacca.

Poco più a est, confermata la liberazione di USTINOVKA e la prosecuzione, di due km, verso BELAJA GORA, alle porte ormai di LISICHANSK.
https://t.me/boris_rozhin/54503

ANCORA SUL FALLITO ATTACCO ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Il Ministero della Difesa ha diffuso i dati dell’attacco di ieri mattina. Abbattuti dalla contraerea, con una percentuale del 100%, sono stati:
13 droni
4 missili Tochka-U
21 razzi, provenienti dalle postazioni camionate a lancio multiplo Uragan
https://t.me/boris_rozhin/54462

Più, una quantità imprecisata di proiettili da 155 mm lanciati dai mortai a stelle e strisce M777, dislocati a Odessa e all’isola Kubanskij.
https://t.me/sashakots/33845
Anche questi sono stati tutti abbattuti dalla contraerea. Inoltre, quelle postazioni non esistono più. Queste le immagini degli M777 colpiti all’isola Kubanskij.
https://t.me/anna_news/34985

Era previsto un attacco finale di parà che però, vista la mal-parà-ta, han pensato bene di rinviare a data da destinarsi.
https://t.me/sashakots/33845
Non hanno però rinviato la ritorsione nazifascista contro le piattaforme. Per la cronaca, al momento ci sono ancora OTTO operai che risultano dispersi in mare. E che andranno ad aggiungersi alla conta ufficiale delle vittime di questa inutile, criminale, strage.
https://t.me/epoddubny/11297

QUELLI CHE… “NON TORNO PIU’ E CHIEDO LA CITTADINANZA RUSSA”

Ivan Bojko da Poltava e Aleksej Nevzgljadov da Kiev, consegnatisi prigionieri nella regione di Cherson, hanno chiesto di non essere scambiati, di restare e fare le carte per il pasport, ovvero per la cittadinanza russa.
https://t.me/tass_agency/142890
E non sono neppure del Donbass, ovvero delle zone storicamente abitate dagli “omoskalennye”, dai “rinnegati”. Questo mostra, ancora una volta, che quanto deliberato nei giorni scorsi dal regime fascistoide di Kiev in chiave russofobica, è sempre più mal tollerato non solo dalle regioni meridionali di Nikolaev e Odessa, ma anche dal popolo dell’Ucraina centrale e orientale: un popolo che, in questo, si sente umiliato, espropriato, sradicato di un qualcosa che era e che è suo. E che, mettendo tutto sul piatto della bilancia, sente sicuramente più suo di quella presunta “identità” (virgolette d’obbligo) fasulla, fondata sul nulla e propagandata da un regime fantoccio sempre più in caduta libera.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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21/06 ORE 12:30 aggiornamento

RIPRISTINO DELLA SITUAZIONE PRECEDENTE ALLA “CONTROFFENSIVA” INTORNO A CHARKOV


Paese dopo paese, dopo Mazanovka e Morosovka, ora sono arrivati a KRASNOPOL’E, attualmente sotto attacco.
https://t.me/mig41/18628
Si tratta, come ormai noto, di un avanzamento lento preceduto da un intenso fuoco di artiglieria.
https://t.me/boris_rozhin/54410
Quello che occorre sottolineare, è che tale fuoco di artiglieria non solo FACILITA l’avanzata successiva della fanteria, ma IMPEDISCE L’ARRIVO DI QUALSIASI RINFORZO SIGNIFICATIVO. In parole povere, riservisti, truppe speciali, chiunque provi a raggiungere la linea di fronte per dare manforte, cadono letteralmente sotto il fuoco dell’artiglieria nemica, vedono il proprio battaglione, la propria unità letteralmente demolita, arrivano al fronte decimati e demoralizzati. Questo è quanto sta accadendo.

1 a 1,5

Fonti ucraine, a questo proposito, parlano di una proporzione di 1 a 1,5. Ovvero, per 1 rinforzo che arriva dall’Occidente, 1 e mezzo è smantellato nel Donbass. Quindi la capacità difensiva, per non parlare di improbabili “controffensive”, è progressivamente smantellata. E anche gli arsenali occidentali non sono infiniti.
https://t.me/WarDonbass/69911

SULL’ATTACCO AL QUARTIER GENERALE UCRAINO DELL’ALTRO IERI

Anche fonti ucraine ammettono ora l’attacco, avvenuto a Shirokaja Dacha nel corso di una riunione fra i vertici militari locali, e confermano le perdite fra generali e alti ufficiali in 57 unità. L’OdG era proprio la difesa di Lisichansk e di Slavjansk, con relative operazioni di movimento e raggruppamento forze, alla luce degli ultimi avvenimenti. Il danno provocato da questa azione è stato, come è facile immaginare, enorme: se già prima il caos nelle prime file ucraine era notevole, ora manca fisicamente chi dà gli ordini, in un momento estremamente difficile come questo.
https://t.me/epoddubny/11293

NEL FRATTEMPO…

In attesa che qualcuno da Kiev colmi questo vuoto, c’è a chi questo “vuoto” non dispiace affatto. E ne approfitta per consegnarsi prigioniero, come questi riservisti nei paraggi di SIROTINO, a sudest di Severodoneck. Stando alle loro parole, si sono letteralmente seduti e hanno aspettato (сидели и ждали) l’arrivo dei russi e delle milizie del Donbass.
https://t.me/nezhurka/2245

LA TATTICA CRIMINALE DEGLI SCUDI UMANI, OLTRE A ESSER CRIMINALE, E’ ANCHE CONTROPRODUCENTE

Abbiamo visto come la tattica di occupare le case popolari e difendersi piazzando pezzi di artiglieria ai piani superiori, civili ai piani inferiori e negli scantinati, blindati al riparo sotto i portoni e cecchini sui tetti sia stata, di fatto, controproducente.

“Chi di casa popolare ferisce, di casa popolare perisce”, ci si diceva. In effetti, per due motivi:
1. I civili odiano i loro “difensori”, che non sentono più come tali, se mai li hanno sentiti peraltro. Mariupol’ ha fatto scuola. Severodoneck ha rappresentato un salto in avanti, con il trasferimento forzato di civili anche nel kombinat Azot. Altra mossa sbagliata. Se chi è “difeso” diventa “prigioniero”, percepirà la venuta dell’attaccante non più come una occupazione ma come una liberazione. Questo in un ambiente, quello del DONBASS (con due S), DOVE GLI UCRAINI GIOCANO FUORI CASA DA OTTO ANNI. Non siamo a Leopoli. Ma questo al regime fascistoide di Kiev non passa neanche per l’anticamera del cervello. E neppure a quella dei suoi kuratory, per cui “una fazza una razza” son tutti uguali.
2. Gli attaccanti non solo hanno gioco facile nel dividere il problema da risolvere in singoli edifici, casa per casa, ottenere su ciascuna di queste porzioni la superiorità numerica relativa necessaria, e passare poi all’edificio successivo (passando pure, in virtù di quanto premesso prima, come liberatori). Secondo questa analisi, inoltre, gli uomini e i mezzi necessari per questo compito sono DECISAMENTE INFERIORI a quelli richiesti per combattere e tenere una posizione in campo aperto. Pertanto, nel momento in cui squadristi e ff.aa. ucraine scelgono il terreno del combattimento urbano, casa per casa, SI CONDANNANO ALLA SCONFITTA REGALANDO AL NEMICO UOMINI E MEZZI DA RIDISLOCARE SU ALTRI FRONTI. Che a loro volta daranno un’ulteriore spallata, magari decisiva, alle traballanti difese ucraine, e via discorrendo. FAVORISCONO LA GUERRA AL RISPARMIO DEI RUSSI.
3. Peraltro, i tempi di liberazione sono decisamente diminuiti da MARIUPOL’ a SEVERODONECK. E non solo perché si parla di una metropoli da un lato e di una cittadina dall’altro: anche perché la seconda era difesa da truppe d’elite e da mercenari stranieri, la difesa era stata commissariata da Kiev, e doveva rappresentare “la madre di tutte le battaglie” e l’affermazione sul campo del diktat “non un passo indietro”. Il motivo è anche un altro. Mariupol’, Azovstal’, hanno fatto scuola: e nessuno, quando comincia a vedere la malparata, ci sta a immolarsi aspettando un Godot che non arriva. Il passaggio dal CENTRO ABITATO al KOMBINAT è stato di pochi giorni, non settimane, non mesi.
https://t.me/WarDonbass/69900

E Mariupol’ e Severodoneck, Azovstal’ e Azot, faranno scuola per Lisichansk, Slavjansk, Kramatorsk. Almeno, si spera. Perché non è sempre vero che la storia quando si ripete da tragedia passa a farsa. In questo caso, diverrebbe una tragedia sempre più grande. Agli squadristi ucraini, abbiam visto che della vita degli abitanti del Donbass, da otto anni, poco interessa. Sia di quelli che bombardano da allora, sia di quelli che “difendono” proibendogli di avere a scuola, parlare e scrivere nella loro madrelingua. Carne da cannone. Quindi, quel “si spera” è supportato unicamente dal fatto che, insistendo su questa strada, le ff.aa. ucraine accelerano la loro sconfitta. A cosa serve guadagnare qualche giorno, una settimana su una posizione, se poi non ci sono più nemmeno gli uomini per difendersi? O gli ufficiali per ricreare truppe dalle riserve?

Aggiornamenti a seguire.

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21/06 ore 08:00 aggiornamento

BILANCIO ATTACCO ISOLA DEI SERPENTI E PIATTAFORME


Carta a cura del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/1zkQW6p/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://t.me/swodki/120388

Stando al resoconto che accompagna le carte, l’attacco è partito ieri alle 4 del mattino. Inizialmente sotto il fuoco è finita l’Isola dei Serpenti. Tuttavia, in queste settimane anche i russi non sono stati a guardare e hanno piazzato un numero ancora maggiore di pezzi di contraerea. Pertanto, l’attacco non è andato a buon fine.

Cosa han fatto allora le ff.aa. ucraine. Sono passate al piano B e han preso di mira le tre piattaforme per l’estrazione del gas ben visibili nella carta a EST. A 40 km dall’isola, per l’esattezza. Un obbiettivo civile, ancor più lontano dalle loro coste. Così, perché con qualcuno dovevano pur prendersela.
https://t.me/rybar/34191

E questa ritorsione ha avuto gli effetti già riportati e le conseguenze scampate per poco già anch’esse riportate. Siamo al terrorismo di Stato. In risposta, i russi han preso di mira i punti da dove sono partiti gli attacchi (segnati in rosso sulle cartine). Ecco, comunque, a cosa servono i missili forniti dai kuratory. E anche l’idea di questo ennesimo attacco sarebbe partita da loro, secondo il collettivo di RYBAR. TERRORISMO DI STATO ETERODIRETTO. Sembra di essere da noi o in America Latina negli anni Settanta. Con effetti completamente diversi, questa volta. Perché c’è chi risponde al fuoco.

LISIČANSK E LA FORMAZIONE DELLA SACCA A SUD

E’ la scritta in azzurro su questa cartina, più spartana ma decisamente più comprensibile a opera del buon Boris Rožin, alias Colonelcassad.
https://t.me/boris_rozhin/54372

Se vogliamo compararla con la carta del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/Y2p466K/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/mrnH4TS/20-06-eng.jpg

il punto di congiunzione fra la prima e la seconda sono le frecce a sud della prima e la “V” della sacca in formazione a nordest della seconda.

Una sacca che da ieri si può dire OPERATIVAMENTE già formata. Il Rožin, infatti, segna in blu le vie di comunicazione. Quella contrassegnata come P65 (striscia blu a dx) è già tagliata fisicamente. Da Lisičansk resterebbe solo una stradina a ovest, che fa una “L” passando per Raj-Aleksandrovka e poi arriva a Gorskoe.

Il problema è che è già completamente sotto il tiro dei russi e delle milizie del Donbass che, da Brubovka, non stanno solo attaccando Nikolaevka, ma anche la stessa Raj Aleksandrovka. Risultato: ACCERCHIAMENTO OPERATIVO. E, si spera, ma davvero si spera, un ennesimo pieno di prigionieri: prigionieri, ma vivi. Quando non ce n’è più, alzare le braccia: a questo proposito, sembra che le truppe barriera mandate apposta da Kiev per fucilare i “disertori” (in questa situazione non è possibile neppure definirli tali, come invece fanno gli ucraini, quindi le virgolette sono d’obbligo) stiano facendo sempre più cilecca. Speriamo.

Sicuramente, questo è successo per UNA VENTINA DI SOLDATI UCRAINI che ieri sono riusciti a CONSEGNARSI AL KOMBINAT DI AZOT.
https://t.me/readovkanews/37201
Speriamo siano i primi di una lunga serie.

A SUD EST della carta di RYBAR, notiamo come anche qui ci sia un avanzanmento verso ovest direzione BACHMUT (ARTEMOVSK). Anche qui, i rinforzi mandati per tenere le posizioni sembra siano stati mandati solo per rinviare di qualche giorno un esito già segnato.

Sul resto, nulla da aggiungere: la presa di NIKOLAEVKA praticamente aprirebbe le porte a un’altra sacca, quella che chiuderebbe questa volta la stessa LISIČANSK.

Come mostra questa CARTA GENERALE
https://i.ibb.co/HNnY2nT/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/tsbTVXJ/20-06-eng.jpg
Ormai il fronte EST si sta ACCARTOCCIANDO SEMPRE PIU’ SU SE’ STESSO.

Aggiornamenti a seguire.

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20/06 ore 19:00 aggiornamento

NON ERA (SOLO) L’ISOLA DEI SERPENTI… MA LE PIATTAFORME ESTRATTIVE


A mezzogiorno sono stati resi noti i dettagli del bombardamento ucraino di stamane: non era l’Isola dei Serpenti (perlomeno, ci avranno anche provato, ma senza alcun risultato), ma LE PIATTAFORME DELLA CHERNOMORNEFTEGAZ (russa), a 71 km da Odessa.
https://t.me/WarDonbass/69794

E questo cambia notevolmente le cose.
1. Si tratta di un obbiettivo civile (e fin qui, nulla di nuovo, purtroppo…)
2. Si tratta di un obbiettivo MOLTO delicato. Qualcuno ha mai sentito parlare di catastrofe ecologica? Macchia olio, cormorani e gabbiani neri, spiagge nere, ecc.? Tra l’altro, a 71 km da Odessa dove sarebbe approdata l’eventuale macchia di km di ampiezza, a Mosca?
3. Quindi azione irresponsabile, criminale diciamo pure, che avrebbe potuto causare danni gravissimi a un intero ecosistema, di cui gran parte in territorio ucraino. Ovvero, nello stesso territorio che si vorrebbe “difendere”, e che farabutti armati da altri farabutti stanno, consapevolmente, distruggendo, nella logica del tutto nefasta del “muoia Sansone con tutti i filistei”.
https://t.me/WarDonbass/69795
4. Bilancio attuale: 3 feriti, 7 dispersi (di cui proseguono le ricerche in mare), 94 tratti in salvo.
https://t.me/boris_rozhin/54366

Peraltro, la Crimea comunica di non aver sofferto di tale chiusura per i propri approvvigionamenti. Quindi, catastrofe ecologica, Mar nero che rischiava di essere ancor più nero… per niente.

GORSKOE E ZOLOTOE SOTTO ACCERCHIAMENTO OPERATIVO

Lo ha comunicato oggi un capo delle milizie della LNR, sancendo di fatto quanto andiamo dicendo da tempo, ovvero che quell’ansa, quel cuneo rimasto a EST di POPASNAJA prima o poi sarebbe rimasto accerchiato. Solo operativamente, per il momento. Ma intanto chi prova a entrare o uscire è sotto tiro.
https://t.me/WarDonbass/69840
Dentro la sacca, si stima esserci dai 1500 ai 2500 soldati.
https://t.me/boris_rozhin/54363

IMPOSSIBILE UNA CONTROFFENSIVA AD AGOSTO

Lo stato maggiore delle ff.aa. ucraine sembrerebbe mettere in dubbio i proclami propagandistici del regime fascistoide di Kiev. Semplicemente, perché mancherebbero ufficiali, quadri, generali per gestire un contrattacco. E non se ne possono formare in due mesi soltanto. Questo, anche se arrivassero le tanto agognate armi pesanti. Peraltro, questo continuo contraddirsi è indicativo dello stato di disorientamento totale dei vertici decisionali a Kiev.
https://t.me/WarDonbass/69839

LETTERATURA RUSSA TROPPO PESANTE, QUINDI… VIA DAI PROGRAMMI!

Questa notizia l’avevo letta ma non ci credevo.
https://t.me/WarDonbass/69836
Ho sperato veramente fino all’ultimo fosse solo propaganda, e di quelle più becere. Invece no.
Il VICEMINISTRO DELL’ISTRUZIONE E DELLA SCIENZA ANDREJ VITRENKO rilascia oggi un’intervista al canale UKRAINA-24.
Gli viene chiesto il motivo della cancellazione dai programmi scolastici di PUSHKIN, LERMONTOV, DOSTOEVSKIJ, TOLSTOJ, TURGENEV, NEKRASOV, BULGAKOV (che peraltro era ucraino…), eccetera.
https://tass.ru/obschestvo/14975751?
Al che comincia a blaterare la sua propaganda antirussa, a sciorinare perle di crassa ignoranza sulla “forza mistica dell’armamentario russo” (мистическая сила российского оружия), che poi per far rima definisce anche “mitica” (мифическая), per quelle che definisce “sofferenze dell’anima russa” (страданий русской души) e conclude: “opere così pesanti per gli ucraini, noi non ne abbiamo bisogno per niente” (такие тяжелые произведения для украинцев, вообще они нам не нужны)
https://readovka.news/news/101542?

Ognuno ha i ministri della pubblica (d)istruzione che si merita, verrebbe da dire. Ma qui siamo oltre. Siamo fuori categoria. Siamo aldilà del rogo dei libri. Perché ci sono crimini peggiori del bruciare i libri: per esempio, non leggerli, cito a memoria qualcuno, che era tutto fuorché comunista, o filosovietico... Quel qualcuno, russo di nascita e statunitense di esilio, ma anche italiano (amava Venezia, che gli ricordava la sua Leningrado), cittadino del mondo, verrebbe da dire, il giorno che gli diedero il Nobel disse: “Since there are no laws that can protect us from ourselves, no criminal code is capable of preventing a true crime against literature; though we can condemn the material suppression of literature – the persecution of writers, acts of censorship, the burning of books – we are powerless when it comes to its worst violation: that of not reading the books. For that crime, a person pays with his whole life; if the offender is a nation, it pays with its history.”
https://www.nobelprize.org/prizes/literature/1987/brodsky/lecture/

Noi la nostra pubblica (d)istruzione la stiamo pagando cara. La nostra storia recente è lì a mostrarlo. Nulla da dire, quindi: il regime fascistoide di Kiev si sta realmente “europeizzando”. Anzi, dopo oggi, l’allievo ha superato il maestro.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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20/06 ore 12:30 aggiornamento

ISOLA DEI SERPENTI

Si segnalano fuoco di artiglieria, lanci missilistici, attacchi aerei, sia tramite velivoli pilotati che droni. Ma oltre a un’intensificazione degli attacchi quotidiani all’isola, nulla che assomigli a un vero e proprio assalto, sulla falsariga di quello che condusse un mese fa a quella disastrosa disfatta completamente ignorata dai cinegiornali luce nostrani (quando capirono che i filmati inviati dall’agenzia di stampa del regime di Kiev non corrispondevano al vero… allora, come per Doneck, come per Kramatorsk, come per molti altri casi… calò il silenzio). Tornando sul pezzo, potrebbe essere il preludio a un attacco vero e proprio, o un semplice tentativo di seminare panico e terrore fra i mezzi civili coinvolti perché in transito nei paraggi: dopo l’intenzione manifestata più volte di colpire, una volta acquisiti i missili a lungo raggio, il ponte che collega la Crimea alla Russia, tutto quello che c’è nel mezzo è logicamente obbiettivo anch’esso.
https://t.me/rybar/34163

QUELLA E’ LISICHANSK

Mentre il regime fascistoide di Kiev è impegnato a far morire migliaia di suoi uomini con la sua linea criminale “non un passo indietro” nel KOMBINAT AZOT, i russi sono arrivati alle porte di LISICHANSK. Foto qui sotto. La sacca sarebbe completa, allora, il disastro totale.
https://t.me/WarDonbass/69777

GLI M777 NON FUNZIONANO

A dirlo non sono gli orchi russi, ma il viceministro della difesa ucraino Shaparov. Se non li distruggono prima, si possono usare al massimo tre volte, poi devono andare in riparazione.
https://t.me/WarDonbass/69774
Io, personalmente, con le mie macchinette tardo-sovietiche che avevano sostituito le manopole in metallo con quelle in plastica e dopo un po’ rischiavi che la leva restava in mano, o si distruggeva tutto perché non ti ricordavi di cambiare i tempi DOPO aver riarmato l’otturatore, e non PRIMA, riuscivo comunque a farle durare anni, se non ormai decenni (la mia Kiev 88 CM resiste ancora oggi…). Quindi, gli M777 a stelle e strisce son peggio della mia tanto vituperata Kiev 88CM!

KALINIGRAD, LITUANIA E IDIOZIA SUICIDA UE

E’ notizia recente (17/06) la PROIBIZIONE dei transiti dalla Federazione Russa all’enclave di KALINIGRAD attraverso la LITUANIA, che rappresenta – carta alla mano – la via più breve a quella che trent’anni fa si trovò a essere enclave russa staccata dalla madrepatria.
https://t.me/readovkanews/37025
La proibizione riguarderebbe circa il 50% dei beni in transito, secondo la nomenclatura combinata (voce doganale) indicata nel pacchetto sanzioni EU. La proibizione è idiota, perché
- non ha alcun fondamento giuridico, è illegale in quanto si tratta di beni in transito, per giunta su vagoni piombati (percorso quindi obbligato) e non oggetto di alcuna compravendita o rapporto commerciale di alcun genere all’interno dello spazio comunitario. Sarebbe come se rifiutassimo un transito da Genova porto a Chiasso Dogana (CH) perché… non ci va unilateralmente che agli svizzeri non arrivino tondini d’acciaio o polo in cotone.
https://t.me/readovkanews/37066
- Ma siccome del diritto internazionale non ce ne frega niente, (vero?) dai tempi della Prima guerra del golfo a oggi, siccome siamo convinti di essere noi, la “legge”, aggiungo che è idiota perché non raggiungerà alcun effetto sperato: Kalinigrad è sul Baltico. Obblighi solo i russi a intensificare le tratte dei mercantili, provocando un danno economico, ma senza creare situazioni di isolamento.
- Concludo che, oltre a essere idiota, è anche suicida, perché i tre Paesi baltici, NATO-UE come se non ci fosse un domani, in questi trent’anni sono campati SOLTANTO, e chi fa il mio mestiere lo sa benissimo, perché punto preferenziale di transito verso la Russia. I documenti di esportazione per la Russia si chiudono a Riga, a Kaunas, a Daugavpils, e ad altri paesini sul confine. IN ALTRE PAROLE DA TRENT’ANNI SONO ECONOMIE DI TRANSITO. Transito di beni da e per la Russia e transito di armi NATOvskie. L’economia si reggeva sulla prima gamba, NON SULLA SECONDA! Ora gli resterà da fare da poligono di tiro per le esercitazioni militari NATO e da magazzeno, facendo respirare ai propri rispettivi popoli frammenti di uranio impoverito, o armi chimiche o altre schifezze che vorranno stoccare e provare da quelle parti…
“LA RISPOSTA RUSSA SARA’ MOLTO FERMA E FONDATA LEGALMENTE”, si dice oggi al Consiglio della Federazione Russa.
https://t.me/readovkanews/37148
E IL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO CHIEDE LO SBLOCCO IMMEDIATO DEL TRANSITO, interpretando il blocco come lesa sovranità nazionale.
https://t.me/WarDonbass/69786

Aggiornamenti a seguire.

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20/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA GENERALE AGGIORNATA


Sempre a cura del collettivo di RYBAR,
https://i.ibb.co/VMNTX7b/19-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/dDS5Yh5/19-06-1.jpg

Come è possibile vedere, nessuna variazione sostanziale della linea di fronte nelle ultime ore. Tuttavia, ritorniamo a una situazione estremamente frastagliata e su una superficie decisamente più ridotta, rispetto a poche settimane fa. Ogni cuneo rappresenta la bocca di una possibile sacca. In questo, non esiste un piano specifico con un’unica sequenza di passaggi / obbiettivi da raggiungere, ma un piano articolato su più varianti, a seconda – letteralmente – di come si mettono le cose. Seguiremo gli sviluppi.

NUOVO ATTACCO ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Lo riporta RYBAR, era in preparazione da giorni. Stanotte gli attacchi, fino a oggi palloni sonda sporadici con droni, si sono intensificati. Vedremo anche qui nel corso del giorno cosa è successo e in quali proporzioni.
https://t.me/rybar/34162

Aggiornamenti a seguire.

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19/06 ore 22:00 aggiornamento

Aggiornamenti importanti da molti fronti. Cominciamo dalla zona

INTORNO A CHARKOV

Proprio da queste parti oggi si stava tenendo una riunione dei vertici militari operanti nella regione. Riunione terminata con un attacco missilistico che, di fatto, ha azzerato il comando operativo ucraino: 50 tra generali e ufficiali.
https://t.me/DmitriySteshin/5105
E’ stato un grande successo dei servizi segreti e dei reparti speciali russi operanti sul territorio occupato dagli ucraini, il primo di questo tipo e di queste proporzioni dall’inizio dell’operazione militare speciale.
https://yandex.ru/turbo/vz.ru/s/news/2022/6/19/1163781.html?ysclid=l4lsxgy5v8945832791

Quando parliamo di attacchi mirati, questo intendiamo. Come alle 20:20, quando altri missili Kalibr hanno colpito e messo fuori uso 10 obici M777 e 20 blindati appena arrivati dall’Occidente nei dintorni di Nikolaev (ibidem). I russi da quattro mesi stanno smantellando non solo il potenziale militare ucraino, processo di demilitarizzazione che sarebbe finito da tempo, ma anche tutte le riserve NATO-UE mobilitate contro di loro. E le contraddizioni fra kuratory e marionette, fra marionette ed esercito, e fra i kuratory stessi, stanno emergendo in maniera sempre più forte.

Proseguiamo nel rapporto, scendiamo lungo le anse del Severskij Donec, dove l’azione intorno a SLAVJANSK prosegue in una fase ancora di smantellamento delle infrastrutture militari esistenti, e arriviamo quindi a

LISIČANSK

A 20 km a SUD è notizia di oggi la liberazione di Čichirovo,
https://t.me/boris_rozhin/54241
e più importante ancora l’attacco delle milizie della LNR e delle truppe russe alla RAFFINERIA di LISIČANSK. Che si trova a soli 10 km a SUD. La zona di scontri a sud si amplia e si stringe ancor più lo spazio operativo a difesa dell’ultimo bastione rimasto a EST. Con la presa della raffineria, l’intera zona resterebbe in accerchiamento operativo.
https://t.me/rybar/34136
Aldilà del fiume, situazione sempre più critica nel KOMBINAT AZOV. Carta aggiornata
https://i.ibb.co/2nz2QwL/19-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/BNhhkWN/19-06-EN-1.jpg
dove anche qui si vede chiaramente restringersi lo spazio controllato da ff.aa. ucraine e mercenari stranieri. Vedremo anche qui gli aggiornamenti nei prossimi giorni.

INTORNO A POPASNAJA

Carta aggiornata, sempre del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/RTgMCJS/19-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/NLGYX0n/19-06-1.jpg

Cominciamo dal NORD, dove la parte a est della sacca in formazione (ZOLOTOE + GORSKOE) è praticamente quella a sud di Lisičansk di cui abbiamo già parlato.

A ovest della suddetta quasi-sacca, vediamo due frecce convergere verso NIKOLAEVKA. La raffineria, per intenderci, è poco più in su. Vediamo ora come veramente sia tutto collegato e come la perdita di un settore, di un centro abitato, di una zona industriale comprometta veramente la tenuta di aree ben più ampie.

E’ in questo contesto che si colloca la tragedia del battaglione mandato dalle zone occidentali, dove praticamente non si è sparato un colpo, di rinforzo proprio a NIKOLAEVKA. Gia prima di arrivare, nei dintorni di Dnepropetrovsk, un attacco missilistico aveva già fatto fuori 30 fra carri armati e blindati, oltre che gravi perdite fra i soldati. Lo stesso anche dopo. Risultato: comandanti in fuga e sopravvissuti fra le truppe prigionieri.
https://t.me/rybar/34141

I russi stanno spingendo anche verso nordovest, direzione SEVERSK, fra BERESTOVOE e JAKOVLEVKA. E le ff.aa. ucraine si stanno difendendo strenuamente, perché in tal caso a essere accerchiato praticamente sarebbe il grosso delle truppe ucraine attualmente disponibili.

A sud proseguono i combattimenti intorno a BACHMUT (ARTEMOVSK). Gli sforzi degli attaccanti sono tesi a smantellare progressivamente tutti i rinforzi provenienti anche qui da ovest, prima ancora di avanzare. Vedremo gli sviluppi.

DONECK OGGI MENO SOTTO LE BOMBE

No, nessun intervento dell’ONU, o di una sempre più inerte “società civile” occidentale contro i questi crimini quotidiani. Semplice controbatteria che questa volta ha funzionato a dovere, da lontano e da vicino. Ieri ci sono stati attacchi dalle 15:55 per un’ora e venti con un’intensità di un lancio ogni 4 minuti, quindi ogni 7-10 minuti. 400 fra razzi e missili come abbiam visto.

Ebbene, finalmente i Kalibr sono entrati in azione anche contro Avdeevka. E gli attacchi sono, di colpo, cessati. La notte sono entrati in azione gli aerei. Dalle tre di notte alle cinque del mattino, per colpire postazioni di lancio, depositi di munizioni, fortificazioni.

Oggi, i lanci sono stati in quantità assai minore. E questo è un fatto. Ancora lungi dal cantar vittoria sulla messa in sicurezza della capitale, tuttavia i cittadini di Doneck, per un po’, possono respirare.
https://t.me/voenkorKotenok/37605

Aggiornamenti a seguire domattina.

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19/05 ore 9:00 aggiornamento

I BOMBARDAMENTI DI IERI SU DONECK


400 fra missili e proiettili calibro 155 mm è il bilancio degli ordigni scagliati contro civili.
https://t.me/boris_rozhin/54192
Tra l’altro, due morti erano vigili del fuoco.
https://t.me/readovkanews/37046
Questo significa doppia vigliaccheria, nella rappresaglia nazifascista di ieri (e non solo ieri):
- obbiettivo civile
- ritorno dopo la prima scarica con una seconda, così da colpire anche chi è accorso per soccorrere.
Come nota un corrispondente, il tentativo (in fase avanzata di realizzazione) è di “mariupolizzare” DONECK.
https://t.me/voenkorKotenok/37565

NIKOLAEVKA SOTTO ATTACCO

E’ notizia di oggi, confermata da fonti ucraine peraltro. Pare che sia in fase avanzata di attacco. La presa di Nikolaevka permetterebbe un’ulteriore avanzata verso nord, ma anche verso est. In entrambi i casi non sarebbe per nulla semplice gestire l’ulteriore chiusura di spazi vitali per le forze ucraine sempre più in difficoltà e allo sbando
https://t.me/ukrainian_guide/1911

AZOT

E’ peraltro notizia di ieri
- la cattura di un capo delle squadracce fasciste di Ajdar a Metelkino (https://t.me/WarDonbass/69627)
- gravi perdite di mercenari stranieri sempre nel corso di quei combattimenti (https://t.me/WarDonbass/69632)
Tutto questo, ovviamente, incide anche sul morale delle truppe. Il “non un passo indietro” imposto dal regime fascistoide di Kiev sta mostrando tutte le sue negative conseguenze.

RYBAR RICONOSCIUTO ANCHE IN OCCIDENTE

Il collettivo di RYBAR ha pubblicato una serie di riconoscimenti, nel bene e nel male (tentativi di confutazione andati a male), ricevuti in occidente dal proprio lavoro. Più che altro nel male, e falliti. https://t.me/rybar/34122
L’attenzione che siti come RYBAR ricevono dall’occidente, persino dall’ISW (Institute for the Study of War) in particolare dopo le figuracce fatte (e riportate) a dar retta agli istituti luce locali, e l’ignoranza totale degli stessi da parte dei cinegiornali luce nostrani, darebbe da riflettere, e non poco, sullo stato attuale della nostra informazione.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.

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18/06 ore 18:30 aggiornamento

INCESSANTE FUOCO DI ARTIGLIERIA SU TUTTI I FRONTI


Stando alle prime cartine diffuse dal collettivo di Rybar, riguardanti il FRONTE SUD (oggi alle 19:00)
https://i.ibb.co/gzQSxQ0/18-06-1.jpg
e la ZONA A NORD DI CHARKOV
https://i.ibb.co/wMhXpQ6/18-06-RUS-1.jpg

appare chiaramente il martellamento dell’artiglieria russa sulle postazioni di difesa ucraine (tutti i simboli di lanci missilistici). Lo stesso può essere detto, stando alle informazioni pervenute nella conferenza stampa del Ministero della Difesa,
https://t.me/rybar/34081
e alla conferma dei corrispondenti di guerra, per esempio IZJUM,
https://t.me/s/vysokygovorit
o UGLEDAR’,
https://t.me/voenkorKotenok/37564
riguardo agli altri fronti.

Nessun cambiamento sostanziale della linea di fronte, stando a quanto comunicato sinora, se si eccettua la zona di

SEVERODONECK

In questa area diminuisce sempre più la zona sotto il controllo delle ff.aa. Ucraine. In particolare, è notizia di oggi la bonifica dell’intera area intorno a METELKINO, paese a EST di Severodoneck.
https://t.me/WarDonbass/69610

Contemporaneamente, anche le voci di resa di gruppi di soldati ucraini assediati nel kombinat AZOT si fanno più frequenti. Anche perché le comunicazioni con LISICHANSK sono completamente tagliate.

In altre parole, in quest’area l’accelerazione impressa dagli attaccanti si riflette su pezzi di difesa che cadono ogni giorno, rendendo sempre più difficile la posizione ufficiale del regime fascistoide di Kiev “non un passo indietro”. Vedremo gli sviluppi

MARIUPOL’: UN TETTO PER TUTTI PRIMA DELL’INVERNO

Ingegneri e architetti si sono fatti i loro conti e han deciso di procedere a tappe forzate verso la ricostruzione, per arrivare in sicurezza all’inverno. Filmato appena girato sul primo canale:
https://www.1tv.ru/news/2022-06-15/431284-v_mariupole_nachalas_pervaya_posle_osvobozhdeniya_grandioznaya_stroyka

E questo, a grandi numeri, il sunto:
Quartiere residenziale in costruzione all’ex-mercato di Azov, 12 palazzi da 5 piani da costruire entro il primo di ottobre, per un totale di oltre 100.000 mq.

Nel frattempo, prefabbricati in costruzione, come quelli che si vedono nel filmato, fra una gittata e un’altra. Già provvisti di tutte le canaline e predisposizioni per luce, acqua, gas, fognature.

Stessa cosa nel quartiere lungomare: consegna entro due mesi.

Fine ricostruzione, pianificata entro cinque anni. E “pianificata”, detto da me, non è una parola a caso: anche il collettivo di Rybar sottolinea come questa operazione stia mandando in cantina molte teorie su “incentivi”, “gestione indiretta”, “mercato” e “mani invisibili” di varia concezione. L’intera operazione sarà coordinata ed eseguita dal settore pubblico dell’economia. E questa esperienza non sarà, a detta del collettivo di Rybar, un caso isolato a Mariupol’, ma farà scuola. Vedremo anche qui gli sviluppi e terremo, per quanto possibile, monitorata la situazione.
https://t.me/rybar/34089

DONECK ANCORA SOTTO LE BOMBE

Sempre proiettili calibro 155 mm e missili, “aiuti” di un Occidente complice di questi crimini di guerra. Immagini che i cinegiornali luce bucano, altrettanto colpevolmente, ogni giorno.
https://t.me/voenkorKotenok/37558
Bilancio attuale dell’odierna rappresaglia nazifascista: 5 morti e 12 feriti.
https://t.me/voenkorKotenok/37561

Per inciso, a CHERSON oggi è fallito un attentato contro il capo dell’amministrazione regionale.
https://t.me/voenkorKotenok/37552
La macchina è stata colpita da una bomba fatta esplodere a distanza ma, malauguratamente per gli attentatori ucraini, nel momento “sbagliato”: obbiettivo ferito, ma non gravemente.

Aggiornamenti a seguire, al più tardi, domani tarda serata.

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17/06 ore 18:30 aggiornamento

Purtroppo oggi l’argomento del giorno, comprensibilmente peraltro, è stato il discorso di Vladimir Putin al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo: un discorso che, di fatto, sancisce ufficialmente (ufficiosamente lo era già da un pezzo) la fine di un’epoca, durata trent’anni, e ne inaugura un’altra. Non è compito di questi aggiornamenti entrare nel merito delle attuali e delle future trasformazioni degli assetti, dei rapporti di forza e degli spostamenti di baricentro all’interno di strutture economiche capitalistiche anch’esse in profondo mutamento. Così come non può essere questa la sede per discutere e analizzare l’enorme accelerazione impressa a tali processi da questi due anni di crisi e, infine, da questi quattro mesi di conflitto.

Mi limito quindi a osservare che tutte le linee informative sono state occupate a riportare, ad analizzare, a criticare quello che, di fatto, è stato un vero e proprio discorso programmatico, e la situazione sul campo è così passata, per oggi, in secondo piano.

L’unica notizia che è trapelata, prima che iniziasse a parlare, riguardava il

POSSIBILE INIZIO DI EVACUAZIONE DI CIVILI E RESA DI MILITARI AD AZOT:

Alcune fonti lo riportavano, altre invece dicevano essere una notizia falsa.
https://t.me/WarDonbass/69329
https://t.me/boris_rozhin/53955

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Tra stasera e domenica sera potrebbero non esserci aggiornamenti, o esserlo in modo molto discontinuo. Come già accaduto, farò il possibile per fare un punto domani sera e uno domenica sera. Mi scuso sin d’ora e vi ringrazio.

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17/06 ore 12:30 aggiornamento

MERCENARI STRANIERI IN UCRAINA


Pubblicata una statistica dal sito del Ministero della difesa russo che, di fatto, sfata il mito del 20.000 mercenari stranieri, o “volontari”, come li chiamano eufemisticamente i cinegiornali luce nostrani. Qui il link:
https://t.me/mod_russia/16847
E qui penso lo stesso foglio, accessibile anche a chi non è iscritto a telegram:
https://t.me/WarDonbass/69271

Dall’inizio del conflitto a oggi (proprio il 17/06/22, riporta la tabella) i mercenari stranieri, inclusi gli “istruttori”, sono stati SETTEMILA (6956, per l’esattezza), di cui DUEMILA (1956) morti, 1779 rientrati, 3221 operativi ancora in territorio ucraino, provenienti da SESSANTAQUATTRO PAESI in tutto.
https://t.me/s/mod_russia

“And the winner is”… la Polonia, con 1831 mercenari (378 deceduti, 272 rientrati, 1181 ancora operativi), seguita a MOLTA DISTANZA
dal Canada, con 601 mercenari (162 deceduti, 169 rientrati, 270 ancora operativi),
dagli USA, con 530 mercenari (214 deceduti, 227 rientrati, 89 ancora operativi)
dalla Romania, con 504 mercenari (102 deceduti, 98 rientrati, 304 ancora operativi),
dalla Gran Bretagna, con 422 mercenari (101 deceduti, 95 rientrati, 226 ancora operativi) e, in rappresentanza del continente asiatico,
dalla Georgia, con 355 mercenari (120 deceduti, 90 rientrati, 145 ancora operativi)

L’Italia? E’ presente con 71 mercenari, di cui 21 deceduti, 26 rientrati (o comunque usciti dalla zona di guerra…) e 24 ancora operativi.

AZOT ACCERCHIATA

Per ammissione della stessa amministrazione ucraina. Che però non consente ai civili usati come ostaggi di uscire per il corridoio umanitario sempre valido, anzi, ci fa sparare sopra. Nel silenzio complice dell’Occidente.
https://t.me/WarDonbass/69242

Aggiornamenti a seguire.

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17/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA GENERALE


frutto come sempre, del collettivo di RYBAR e del suo lavoro notturno
https://i.ibb.co/nQSWHjj/16-06-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/ZSg3MsC/16-06-1.jpg

Andando subito nel Donbass, notiamo come sostanzialmente non vi siano aggiornamenti circa quanto ci siam scritti ieri. Tuttavia, andando a vedere più a fondo le cose, ci sono alcune informazioni che ieri non sono state date.

Partiamo dall’ingrandimento dell’ingrandimento… ovvero da una carta aggiornata di

SEVERODONECK

https://i.ibb.co/2yt4Ptx/16-06-RUS-1-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/8rpRrdM/15-06-EN-1.jpg

Qui notiamo subito come l’azione sia tesa a CHIUDERE AZOT anche dalla parte del fiume, riducendo sostanzialmente l’area controllata dalle unità speciali ucraine e dai mercenari stranieri che controlleranno, entro breve, il solo kombinat (giungono, a questo proposito, voci che anche lo stesso sia già sotto attacco negli edifici periferici).

SIROTINO, che è il paese a fianco, è ormai parzialmente in mano ai russi e alle milizie del Donbass: è da lì poi che si muovono per chiudere AZOT dall’altra parte. Tutta la parte aldilà del fiume, dopo questa azione, sarebbe completamente isolata e cadrebbe, riprendiamo la cartina generale, rendendo più vicina la caduta della linea di fronte che adesso tiene SOTTO LISIČANSK.

Vedremo gli sviluppi.

POPASNAJA

Ingrandimento a destra della cartina generale, purtroppo i nomi non sono stati ingranditi, ma a questo livello importano più le “forme” della linea di fronte per capire le tendenze in atto.
SUD-OVEST, dove c’è ARTEMOVSK, notiamo come a sud stia sempre più cedendo la linea di fronte che coinvolge la centrale termoelettrica UGLEDARSKAJA.
NORD-EST, notiamo invece come sia confermato il movimento verso nord che tende a chiudere, da un lato ZOLOTOE e GORSKOE e, dall’altro, a proseguire verso nord direzione SLAVJANSK. Vedremo anche qui gli sviluppi.

FUORI JURIJ GAGARIN, DENTRO JACK PALANCE: COME CAMBIA LA TOPONOMASTICA NEL DELIRIO FASCISTOIDE DI KIEV

Lo ammetto, sono fanatico dei cosiddetti “spaghetti western”, non li considero un genere di serie B, so a memoria “Al cuore Ramon, al cuore”. Ma mai mi sarei aspettato che a Kiev intendessero rinominare una strada a Jack Palance.
https://riafan.ru/23489672-nil_armstrong_vmesto_gagarina_v_kieve_vibirayut_nazvaniya_dlya_derusifitsirovannih_ulits
D’accordo, era di genitori ucraini, anche se lui non sapeva neanche da che parte stesse, il paese d’origine dei genitori. Ma se questo era solo il criterio, informare Kiev che lo erano anche Bud Spencer e Terence Hill, Franco Nero, Maurizio Merli. Magari ci credono e ci troveremmo Kiev imbottita di vie a loro dedicate. Ma anche ai personaggi, Django Prospekt, per esempio.

Aggiornamenti a seguire.

 

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17/06 19:30 aggiornamento

Dal fronte ancora nessun aggiornamento di rilievo. Possiamo già iniziare a dire che sia nel FRONTE SUD (https://t.me/rybar/34000) che INTORNO A CHARKOV (https://t.me/rybar/33996), entrambe le linee siano tutt’altro che tranquille, specialmente a est di Charkov, teatro di scontri asperrimi fra le fazioni opposte. Ma nessun aggiornamento degno di rilievo possiamo dire sia pervenuto. Vedremo domani mattina la situazione sugli altri fronti. Alcune notizie importanti del giorno:

STRADA ARTEMOVSK-SEVERSK SEMPRE MENO SICURA

E’ notizia di poco fa che una colonna ucraina in transito verso Seversk è finita sotto il fuoco russo. Ormai anche quella strada è diventata molto pericolosa e l’accerchiamento operativo delle truppe a Lisichansk e dintorni è una realtà sempre più concreta.
https://t.me/epoddubny/11255
In effetti, immagini di oggi (getty im.) riportano l’arrivo a Lisichansk (geolocalizzato dal collettivo di rybar) di elicotteri da combattimento, verosimilmente con dentro mercenari stranieri e truppe speciali, ma non colonne di camion o blindati.
https://t.me/rybar/33994

ZAES (LA CENTRALE ATOMICA DI ZAPOROZH’E) DAL 01/09 PASSA SOTTO ROSATOM

Da Energoatom che era, questa notizia sancisce definitivamente una transizione anche energetica dallo spazio ucraino allo spazio russo. Centrale che, come abbiamo riportato in questi mesi, ha denunciato le ruberie di anni, la corruzione dell’agenzia nazionale ucraina con General Electric e l’imposizione irresponsabile di carburante non idoneo ai reattori della centrale. Ora l’atto di divisione è ufficiale: la centrale continuerà a fornire energia ai territori liberati e, le eccedenze, su richiesta a venderle all’estero, anche al vecchio padrone, se vuole.
https://t.me/boris_rozhin/53883

ALLA FIERA DELL’EST… JAVELIN A USD 30.000 (cadauno, non trattabili, astenersi perditempo)

Tutto parte da questa denuncia su un canale telegram, dove si riporta nella cosiddetta “dark net” (tor) un sito tipo “baia” ma che tratta questi articoli
https://t.me/dillfrash/3533?single
Qui anche la scheda (il giornalista era andato avanti di un click, il “negozio” peraltro nel logo non nasconde orgogliosamente la propria provenienza)
https://www.vikendi.net/2022/06/13/western-weapons-of-war-for-ukraine-end-up-for-sale-on-the-dark-web/

Quest’altro canale telegram, invece denuncia come PRIMA del conflitto tali articoli si trovassero, ma in forma sporadica, mentre ORA ci sono veri e propri SUPERMARKET degli armamenti. Con il conflitto in Ucraina il traffico illegale di armi ha fatto un salto qualitativo impressionante.
https://t.me/milinfolive/84444

Lo denuncia anche l’Interpol, del resto (fonte già citata in un intervento precedente, riprendo questa intervista al suo capo Jürgen Stock unicamente per comodità:
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/02/ukraine-weapons-end-up-criminal-hands-says-interpol-chief-jurgen-stock ).
Ed è questa denuncia a smontare, di fatto, la versione negazionista di queste notizie, che le vorrebbe tutte parte della “campagna di disinformazione russa”. Di fatto, lo sta cominciando ad ammettere anche lo stesso Zelenskij, incolpando di questo la corruzione nell’esercito ucraino (e di converso il suo capo Zaluzhnyj a cui, come abbiam visto stamattina, vuole fare lo scalpo).

In maniera decisamente più artigianale, qui si riporta invece di un membro della difesa territoriale di Charkov che aveva deciso di “mettersi in proprio”, prontamente fermato dalla polizia ucraina.
https://www.pravda.ru/world/1715359-weapons_us_ukraine/

Il fenomeno del contrabbando illegale di armi, del resto, risale in Ucraina ad ancor prima del conflitto: membri della Guardia Nazionale beccati con le mani nella marmellata, nell’atto di vendere armi prelevate dai loro “magazzini”. https://fishki.net/anti/4158989-darknet-navodnjaet-ukradennoe-u-vsu-oruzhie-razbiraemsja-skolyko-ono-stoit-i-kogda-evropa-utonet-v-krovi.html?
Ma allora la domanda sorge spontanea: in un Paese del genere, dove già esiste questo problema, tu vai a dare armi “a pioggia”? Distribuendo fucili automatici e mitragliatori come se stessi dando le candele per la processione? E’ quello che è successo, per esempio, a Kiev e a Charkov. E senza tirare in ballo ufficiali corrotti.

Sempre questo sito, oltre a dare altri prezzi (AK-47 a 550 dollari, pistole Glok a partire da 500-600 dollari, e via discorrendo), comunica che la valuta preferita per le transazioni sono i bitcoin, o altre criptovalute. E che essi siano da anni strumento principe nelle transazioni economiche per i traffici illegali di armi, è cosa risaputa. D’altronde, anche se la distribuzione delle armi fosse tracciata, E COME ABBIAM VISTO NON LO E’ IN GRAN PARTE, basta dire “perso in battaglia” per metterci una pietra sopra, allo stadio attuale: chi può effettivamente controllare? Andare lì a vedere? Aprire un’inchiesta? Nessuno. Quindi non è propaganda russa dire che l’Ucraina è diventata un grande colabrodo dove armi di ogni genere vengono vendute al mercato nero. Così come ammettere che, dopo questi “aiuti”, la quantità di armamenti disponibili su tale mercato nero è aumentata esponenzialmente. E non è fare da menagramo ipotizzare un “rabbocco” non indifferente degli arsenali in mano alla criminalità organizzata di tutto il mondo, Occidente compreso. Senza andare a scomodare lo squilibrato di turno.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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16/06 ore 12:00 aggiornamento

DA “50” A “1000” PERDITE FRA LE FORZE UCRAINE AL GIORNO: COSA E’ CAMBIATO IN POCHI GIORNI IN UN REGIME CHE DA’ I NUMERI

Diciamo subito. Sostanzialmente niente. I numeri sono aumentati, ma da 300-400 morti al giorno (che c’erano già e che è un numero enorme), a 400-500. Non cambia neppure il CHI. Zelenskij e il suo entourage PRIMA, quando solo due settimane fa diceva che i morti erano 50-10 (MENTENDO), e ORA sempre LUI e il suo entourage, a sostenere la cifra, nella lingua di Albione e a uso e consumo dei kuratory, di “up to 1,000 casualties per day in Donbas” (sempre MENTENDO, questa è l’unica costante).
https://www.axios.com/2022/06/15/ukraine-1000-casualties-day-donbas-arakhamia

Cosa è successo? Si sono bevuti il cervello? Stanno facendo la gara a chi la spara più grossa?

Nulla di tutto questo. La spiegazione è da ricercarsi nella faida interna al regime fascistoide di Kiev, per la precisione nel conflitto in essere fra ZELENSKIJ, capoclan, e ZALUZHNYJ, generale capo delle forze armate. Uno della cricca di Zelenskij che va dai kuratory a dire che ci sono fino a mille perdite al giorno, lo fa per screditare chi è al momento a capo delle forze armate. Il quale POTREBBE replicare che lui aveva dato ben altri ordini, ma che qualcuno più in alto di lui lo ha bloccato (il che è anche vero, peraltro…), ma non è lì. SI FA SEMPRE PIU’ VICINA, PROBABILMENTE, UNA RESA DEI CONTI INTERNA. Sicuramente Zelenskij non può rimuovere Zaluzhnyj ora, proprio quando il Donbas (in ucraino con una “s” sola) ogni giorno perde pezzi rispetto al Donbass (alla russa con due “s”). Servirà il piatto più tardi. Per ora gli basta screditare. Sulla pelle di centinaia di persone, di suo popolo, che muore ogni giorno, ammazzato dagli ordini criminali di questi farabutti, oggi peraltro osannati da alcuni presidenti dell’UE, tra cui anche il banchiere messo su da Mattarella. “Paru cerca paru”, dicono dalle parti di mia moglie.

VOLANTINI DI RESA AD AZOT

Eccone uno in queste immagini, continuano a volare sopra le teste dei soldati ucraini asserragliati nel kombinat AZOT.
La mappa mostra il corridoio SEMPRE aperto per chi si voglia presentare con la bandiera bianca. Le parti in rosse dicono che “già 6000 vostri commilitoni hanno fatto la stessa scelta”, che “a loro richiesta non saranno scambiati ma tenuti prigionieri fino alla fine dell’operazione speciale”, così da non tornare nuovamente al fronte dopo lo scambio, che la Russia garantisce loro “sicurezza e mantenimento”.
https://t.me/boris_rozhin/53857

Vedremo anche qui gli sviluppi. Aggiornamenti a seguire.

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16/06 ore 08:00 aggiornamento

BACHMUT (ARTEMOVSK)


Le forze russe hanno INASPETTATAMENTE messo la seconda (ora non esageriamo con le marce superiori…) e colto le ff.aa. ucraine di sorpresa con un doppio attacco. Cartina qui sotto:
https://t.me/WarDonbass/68999

In sostanza, invece di fare l’incontro-sull’Elba sopra SEMIGOR’E con le truppe provenienti da sud-est, dopo aver liberato DOLINA hanno FORZATO verso OVEST raggiungendo ZAJCEVO. E a BACHMUT (ARTEMOVSK) hanno già iniziato ad evacuare persone.

Non penso sarà l’ultima “sorpresa” su questo e altri fronti, vedremo gli aggiornamenti. A proposito,

LA STRADA ARTEMOVSK-SEVERSK NON E’ POI COSI’ SICURA

Ieri giravano sulla rete queste immagini di rottame di blindato ucraino sulla strada che porta a Seversk.
https://t.me/readovkanews/36831

In genere non le giro neanche, primo perché non aggiungono né tolgono nulla alle notizie fornite, secondo perché i rottami di un blindato sono sempre uguali. In questo caso, tuttavia, vale la pena segnalarlo, non tanto per il fatto in sé ma per DOVE è stato registrato. E’ infatti la strada BACHMUT-SEVERSK l’ULTIMO CORRIDOIO RIMASTO per chi vuole approvvigionare le truppe a EST, dopo che la diretta BACHMUT-LISICHANSK è stata occupata dai posti di blocco russi. Se anche questo corridoio non è più così sicuro, sicuramente non siamo di fronte all’accerchiamento operativo delle truppe ucraine a EST, ma sicuramente ogni viaggio d’ora in avanti diventa un azzardo, un rischio.

UN “GIUBILEO” IN SALSA ZAPOROŽIANA

Non è una brutta idea, comunque. Chi viene al posto di quello che c’era prima cancella tutti i debiti precedenti. E’ quello che è successo a Zaporož’e. Tutti i debiti, le penali, eccetera contratti con con le banche ucraine sono state cancellate con un colpo di penna dalla nuova amministrazione regionale. Penso al mutuo e mi vengono in mente idee strane… come non pensate, scusate!
https://t.me/WarDonbass/69002

Aggiornamenti a seguire.

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15/06 ore 19:30 aggiornamento

SLAVJANSK


Carta aggiornata a oggi ore 15:00 (rybar)
https://i.ibb.co/6ZZGDYB/15-06-ru.jpg
e in caratteri latini:
https://i.ibb.co/0K5PY3h/15-06-eng.jpg
Dalla carta è possibile vedere come l’avanzamento delle truppe russe stia procedendo molto lentamente, in piena “ridotta”, ma risolvendo volta per volta i problemi tattico strategici posti sia dalle truppe che difendono la città da NORD, e che si stanno ammassando anche da altre direzioni, sia dal terreno. Per esempio, tra la linea di fronte e SLAVJANSK c’è un parco naturale, la Majackaja Dacha, con un bellissimo impianto boschivo a corredo del più grande massiccio della regione di Doneck. Qui qualche foto.
https://talinkas.livejournal.com/35580.html?ysclid=l4foucizdp813736437
Tra foreste e dislivello non sarà certo una passeggiata, e la possibilità di fortificare linee di difesa, tendere imboscate, eccetera, è concreta: gli scontri in tutta quella zona attraversata dal Severskij Donec, peraltro sono avvenuti in gran parte nelle foreste, e non in spazi aperti. Vedremo gli sviluppi.

AZOT

Carta aggiornata a oggi ore 12:00 (rybar)
https://i.ibb.co/Kw93kgN/15-06-RUS.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/0tQHRhS/15-06-EN.jpg

Seguendo il corso del fiume, la zona controllata dalle ff.aa. ucraine si restringe sempre di più
Ricordiamo che il ponte Proletarskij, che la collegava a LISICHANSK lo han fatto saltare gli stessi ucraini, per incentivare i malcapitati commilitoni dall’altra parte del fiume a “trattenere il più possibile” le truppe russe.

Una differenza notevole con Azovstal’, per cui diventa poi difficile chiamare Azot “Azovstal’ 2.0”, è che qui sarebbero già a corto di viveri. Di fatto, mentre nel caso di Azovstal’ gli squadristi di Azov si erano preparati a resistere qualche settimana, con viveri, munizioni, eccetera… aspettando Godot, che infatti non è mai arrivato, qui l’impreparazione e l’improvvisazione è stata massima: pochi viveri, quindi, e migliaia di persone dentro il kombinat, tra cui migliaia di carcerieri che tengono rinchiusi altrettante migliaia di civili inermi.
https://t.me/WarDonbass/68986

Resta solo un ponte, il Leninskij, all’altezza di SIROTINO, il paese a sud di Severodoneck, che è però messo male e quindi inadatto al transito di mezzi pesanti. Alcune unità, comunque, dell’81° e della 79° brigata, son riuscite ieri notte a passare dall’altra parte tramite quell’unico varco.
https://t.me/rybar/33933

Di fatto, cominciano a emergere i tratti di una vera e propria disfatta, ben peggiore di quella di Azovstal’, perché prevedibile, prevista e provocata, a questo punto poco importa se consapevolmente o incoscientemente, da un regime fascistoide che ora cerca di praticare l’antico sport dello scaricabarile. A questo punto, poco importa anche se in tempo massimo o fuori tempo massimo per sfangarla anche questa volta e incolpare l’esercito, gli occidentali che non gli han dato l’atomica, le sette piaghe d’egitto o cosa: si tratta comunque di una scena vergognosa, che è comunque sotto gli occhi di tutti.

RIAPRE ANCHE IL PORTO DI CHERSON

E’ notizia di poco fa, annunciata dall’amministrazione regionale:
https://t.me/WarDonbass/68943
Segue di poco la riapertura del porto di Mariupol’ e quella del porto di Berdjansk. Di fatto, tutte e tre le strutture giocheranno un ruolo fondamentale sia per il trasporto dei materiali per la ricostruzione in ingresso, che per l’esportazione di materie prime, semilavorati e prodotti finiti in uscita.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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15/06 ore 12:30 aggiornamento

AZOT, FRA CRIMINI CONTRO I CIVILI E RESE DEI CONTI INTERNE AL REGIME DI KIEV


Corridoio umanitario chiuso quasi subito per gli spari provenienti dal kombinat.
https://t.me/WarDonbass/68916
Agli squadristi gli ostaggi servono ancora.
https://t.me/boris_rozhin/53747
Eppure, almeno un civile è riuscito a scappare
https://t.me/rybar/33930

Intanto, per l’ennesima disfatta, questa volta riguardante “la madre di tutte le battaglie”, volano piatti fra Zelenskij e i suoi kuratory, sostenitori del “non un passo indietro”, e stato maggiore dell’esercito, con a capo il generale Zaluzhnyj, sostenitore da oltre un mese della ritirata strategica da Severodoneck, al fine di meglio puntellare Lisichansk (che, va detto, oltre a essere meglio difendibile è anche su un’altura che domina Severodoneck, col vantaggio quindi non da poco di spazzar via qualsiasi tentativo di affacciarsi soltanto sulla riva del fiume Severskij Donec dall’altra parte).
https://t.me/rybar/33798

Attualmente la prospettiva di un colpo di stato da parte dell’esercito è molto campata in aria, e molto più facile che il regime fascistoide di Kiev riesca a girare la frittata contro lo stesso esercito, adducendo come motivazione principale della disfatta la corruzione interna allo stesso (corruzione esistente, visto il traffico illegale di armi NATOvskie che attualmente impazza nel darkweb, manco fosse diventato ebay… ma da qui a dire che se avessero avuto qualche cannone in più, avrebbero tenuto una città insostenibile, per tutti i motivi che ci siam detti, ne corre…).

Peraltro, sempre il collettivo di RYBAR nota come Zelenskij abbia approfittato di questi mesi per far fuori Poroshenko, Medvedchuk, tutta l’opposizione al suo regime fantoccio. Non esiste quindi, al momento, neanche una voce fuori dal coro… ma anche qui, il fattore TEMPO, potrebbe giocargli cattivi scherzi. E potrebbero essere gli stessi kuratory a fare, vista la mal parata, il “lavoro sporco” o, come da loro tradizione, farlo fare “per procura”. E poi tirar fuori due carte del suo clan, o una delle immagini sul video dopo essersi fatto, con ancora la pista sul tavolo… così, da dare in pasto ai media occidentali, giusto per passare da “nobel-per-la-pace-e-santo-subito!” a “era un farabutto, ci ha ingannato tutti”.

In ogni caso, non tira una bella aria in quelle stanze. E non perché van tutti in giro senza mascherine…

SEMIGOR’E: PRECISAZIONE

Resta confermata la sostanza dell’informazione, ovvero che è stato stabilito il controllo sulla strada che porta alla linea di fronte e, di fatto, la accerchia operativamente, ma per correttezza, si rettifica l’informazione che la città sia stata liberata: si combatte ancora alle porte della stessa.
https://t.me/boris_rozhin/53745

OFFENSIVE TUTT’INTORNO A POPASNAJA

Popasnaja, che ormai come si vede dalle carte aggiornate a mezzogiorno di oggi è più che retrovia,
https://i.ibb.co/BZPGCS3/15-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/R7Cx123/15-06-eng.jpg
si è rivelata veramente il tallone di achille dell’intera linea difensiva ucraina. Che pur non essendo meno difesa nelle zone circostanti, tuttavia persa la città sta subendo attacchi da lati impensabili fino a un mese fa e sta, lentamente, collassando.

Partiamo dal fondo della cartina, dalla stessa SEMIGOR’E. E’ vero, non è presa. Ma ora è attaccata da sudest, da ovest e da nordovest (a sud c’è il lago) e l’unica strada che porta a una linea, quella della centrale termoelettrica, ormai più di là che di qua. Tra un po’ i soldati russi da sud-est e le milizie del Donbass e i soldati da nord-ovest si stringeranno la mano da qualche parte più a nord. Altro accerchiamento fisico, concreto, questa volta, altra sacca, altri prigionieri, salvo pazzoidi criminali a guisa di truppe barriera, come nel caso di quei 32 poveracci mitragliati alle spalle (a proposito… è arrivata la notizia ai cinegiornali luce nostrani?).

A questo punto, crollando l’intera linea di difesa a SUD, come si diceva la prossima fermata da quelle parti sarà BACHMUT (ARTEMOVSK). Anche da sud.

Proseguiamo sulla linea di fronte e vediamo che, dopo la liberazione di BRUBOVKA, l’azione si sta spostando VERSO NORD, MUOVENDOSI DA DUE DIREZIONI: BRUBOVKA E NAGORNOE. Rispettivamente verso Nikolaevka e Berestovoe. Direzione SPORNOE, sopra alle due cittadine. Il tentativo di approfittare della linea difensiva un po’ più sguarnita in quel punto (perché tutti si aspetterebbero la chiusura della sacca di ZOLOTOE-GORSKOE) è evidente. Vedremo fino a dove si spingerà l’azione.

Infine, una cosa che non c’entra niente. A OVEST di tutto questo, vedo un paesino che si chiama “SAKKO I VANCETTI” (dove la “c” è la zeta aspirata). Noi ce l’abbiamo un paese intitolato a loro? Un monumento? Un qualcosa? Meno male che ci han pensato Montaldo, Volonté e Morricone: “Here’s to you…”

Aggiornamenti a seguire.

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15/06 ore 09:30 aggiornamento importante

APERTO CORRIDOIO UMANITARIO PER I CIVILI TENUTI AD AZOT COME OSTAGGI: oggi dalle otto del mattino, la stima è che ci possano essere un migliaio di civili tenuti dentro. Sta ora ai loro "difensori" lasciarli andare.
https://t.me/opersvodki/5740

Breve PS

VERSO ARTEMOVSK (BACHMUT)

Siamo nella parte finale, a sud-ovest, della grossa bolla che si sviluppa intorno a POPASNAJA (ingrandimento a destra della carta di RYBAR di oggi https://i.ibb.co/26LhBvJ/14-06-1.jpg).

Per la precisione, siamo nel punto dove la linea di fronte smette di scendere a piombo verso SUD e vira a OVEST
Cartina più specifica qui:
https://donbasstoday.ru/podolyaka-rossijskie-voennye-prorvali-front-vsu-yuzhnee-artyomovska/

Siamo quindi a SUD di BACHMUT (ARTEMOVSK)

Ebbene, è notizia di ieri notte che sia stata liberata SEMIGOR'E. Nella cartina è la "linguetta" tratteggiata più in basso. In buona sostanza, questa mossa comporta l'accerchiamento della linea difensiva di quell'angolo, da NOVOLUGANSKOE alla centrale termoelettrica UGLEGORSKAJA. La difesa rischia così di collassare fino a KODEMA, a SUD di BACHMUT e aprire, di fatto, un altro fronte per quella città, che si troverebbe accerchiata da almeno tre lati.

Aggiornamenti a seguire.

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15/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA DEL DONBASS...


Finché il collettivo di RYBAR la farà nel turno di notte, sarà una buona base di lavoro
https://i.ibb.co/26LhBvJ/14-06-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/0GtDhrN/14-06-1.jpg

… E DEL FRONTE SUD

https://i.ibb.co/9VYhR0y/14-06-1-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/Fmdyj70/14-06-EN-1.jpg

Liquidiamo subito questa grandissima linea di fronte con: duelli di artiglieria, truppe che si raggruppano aldiqua e aldilà della linea di fronte, nessun movimento della linea di fronte.

E torniamo al Donbass. Partiamo da

INTORNO A CHARKOV

Ingrandimento a sinistra della carta aggiornata, si combatte, e anche aspramente. Da un lato i russi cercano di consolidare la posizione di RUBEZHNOE e scendere verso STARYJ SALTOV, dall’altra gli ucraini cercano di costruire ponti galleggianti per passare il fiume e tentare, così, improbabili contrattacchi ai fianchi della catena di approvvigionamento delle truppe russe che combattono a sud. La risultante, in entrambi i casi, è al momento nulla. Vedremo gli sviluppi

VERSO SLAVJANSK

Scendiamo a SUD, lungo la linea di fronte, e all’altezza della grande “L” che svolta a EST verso SEVERODONECK, ci imbattiamo in un altro punto caldo, probabilmente DECISIVO, per questa seconda fase dell’operazione militare speciale russa: la linea di fronte a NORD di SLAVJANSK.

Qui nessun ingrandimento di RYBAR, ma già la carta ha una risoluzione importante per continuare a farci da base, in più abbiamo anche diverse cartine fornite da altri siti che aiutano.

In sostanza, LA LINEA DI FRONTE HA PASSATO IL FIUME, SI E’ CONSOLIDATA E SCENDE, PIANO, MA INESORABILMENTE, GIORNO DOPO GIORNO, VERSO SLAVJANSK.

Liberata DOLINA (cerchio rosso)
https://t.me/WarDonbass/68848

BOGORODIČNOE (nella cartina di Rybar) liberata a metà per lo stato maggiore ucraino, completamente per quello russo, ma poco importa, anche lì il movimento è chiaro e i russi, come abbiam visto, non ne fanno questione né di mezze giornate, né di giornate intere.
https://t.me/boris_rozhin/53696

Vedremo i prossimi sviluppi su questo fronte anche se, a meno di crolli improvvisi, non mi aspetto affondi risolutivi in questo momento, ma più un continuo limare e consolidare.

TRA LISIČANSK E POPASNAJA

Ma come, mettiamo tutto nello stesso calderone? Se vogliam capirci qualcosa, si. Ormai L’AZIONE E’ CHIARAMENTE TESA A RISOLVERE CONGIUNTAMENTE E IN MANIERA COORDINATA FRA LE VARIE LINEE DI FRONTE PROBLEMI COMUNI. Siamo ormai a questo stadio e, anche se i cinegiornali luce parlano di SEVERODONECK, da quando le ff.aa. ucraine stesse han fatto saltare l’ultimo ponte, quei 2500 soldati rimasti dall’altra parte hanno smesso di costituire parte del problema che ora russi e milizie del Donbass debbono risolvere, passando ormai nella fase di risoluzione (Azovstal 2.0)

L’ingrandimento di RYBAR aiuta fino a un certo punto, perché è centrato su POPASNAJA.

Meglio questa cartina, anche se più spartana.
https://t.me/anna_news/34481
e questa
https://t.me/anna_news/34483

Partiamo dalla prima, che annuncia la presa, nella serata di ieri, di BRUBOVKA (nella CORNICE ROSSA). Cosa significa la presa di BRUBOVKA?

ANZI TUTTO, guardiamo dove si trova LISIČANSK. E’ appena sopra. Naturalmente, non è con la presa di AZOT che si può pensare di passare a LISIČANSK. E’ come se volessi attaccare Novara attraversando (guadando, visto che i ponti son saltati) il Ticino. Questo quando Castelletto Ticino (che è già dall’altra parte del fiume, ) è già in mano mia, l’approvvigionamento da Sesto Calende (ponte di ferro sul Ticino) è continuo e mi basta scendere verso Novara da lì. Nel primo caso, bagno di sangue, nel secondo, nulla da perdere e tutto da guadagnare. Chiedo scusa agli abitanti di Novara, di Castelletto Ticino, Sesto Calende e all’intero Parco del Ticino, ma era giusto per far capire il perché di questo movimento.

INOLTRE, La presa di BRUBOVKA chiude ulteriormente in una sacca ZOLOTOE e GORSKOE. E qui l’ingrandimento a destra della carta di RYBAR aiuta. Vista da una prospettiva strana, 3D, la situazione di questa sacca in formazione è quella descritta in questa cartina (giallo russi+milizie Donbass, grigio scuro ff.aa. ucraine):
https://t.me/swodki/117007

Secondo Rozhin, siamo in accerchiamento operativo:
https://t.me/boris_rozhin/53705
come mostra chiaramente questa cartina, l’unica strada rimasta libera è sotto tiro delle milizie del Donbass (frecce e linee tratteggiate rosse). La situazione, quindi peggiora notevolmente in questo settore, attualmente CRUCIALE.

Aggiornamenti a seguire.

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14/06 ore 19:30 aggiornamento

VERSHINA e dintorni


Sul campo di battaglia notiamo un movimento verso OVEST da ROTY a VERSHINA, che ha l’unica particolarità di trovarsi dall’altra parte di una strada importante (in questa carta il centro segnato col semicerchio rosso, simbolo che le forze russe e del Donbass si sono fermate alle porte del paese):
https://t.me/infantmilitario/77680
In questa carta più grande, il significato di quella strada bloccata comincia a essere più evidente
https://t.me/WarDonbass/68732
Tutto quanto sta a sud e sta resistendo alla pressione russa verso nord, è ora bloccato nei rinforzi e nell’approvvigionamento. In particolare, parliamo di chi sta bloccando ora i russi a NOVOLUGANSKOE e alla centrale termoelettrica di UGLEGORSK. Questa carta aggiornata di POPASNAJA
https://i.ibb.co/HdhqYQN/14-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/ykzcCq1/14-06-1.jpg
ci può venire meglio in aiuto: stiamo parlando della parte a sud della cartina, dove la linea di fronte da verticale vira verso ovest. Proprio lì, in quell’angolo, è concentrata la linea difensiva delle ff.aa. ucraine. Appena sopra, la linea di comunicazione che la collegava a BACHMUT (ARTEMOVSK) è stata tagliata oggi da questa mossa. E se consideriamo che la strada che la collegherebbe a ovest a KODEMU è già ora sotto tiro delle truppe russe da DOLOMITNOE, possiamo parlare anche in questo caso di ACCERCHIAMENTO OPERATIVO e di un altro pezzo di difesa che sta saltando.

Nel complesso, da queste parti (la linea di fronte che si sviluppa INTORNO A POPASNAJA), la situazione NON SI STA STABILIZZANDO e, anzi, sta sempre più peggiorando per le ff.aa. ucraine.

AZOT, alias AZOVSTAL’ 2.0

Aggiornamento importante, anzitutto. I soldati autorinchiusisi, ricacciati, indietreggiati nel complesso chimico di Azot, alle porte di Severodoneck, SAREBBERO BEN 2500. E’ la stima di oggi del Ministero dell’Interno della LNR.
https://t.me/boris_rozhin/53637
Di questi da un quinto a un quarto (20-25%) si stima essere mercenari stranieri
https://t.me/rybar/33910
Inoltre, diverse centinaia di civili son stati portati dentro come ostaggi, come annunciato da un comunicato di oggi del Comitato di coordinamento interministeriale della Federazione Russa per l’assistenza umanitaria in Ucraina.
https://t.me/boris_rozhin/53631
Considerando il ponte saltato alle spalle e una superficie occupata di 6 kmq, inferiore a quella del mio paese, superficie peraltro in via di riduzione, è esteso e sempre valido l’invito a deporre le armi e, prima ancora, a rilasciare i civili detenuti nel complesso industriale, attraverso i corridoi umanitari operativi e di cui entrambe le parti sono al corrente.
Seguiremo gli sviluppi. Fossero veramente 2500, non solo avremo un’altra resa di migliaia di prigionieri, come ad Azovstal’, ma apparirebbe in tutta la sua idiozia l’ordine dato da Zelenskij e fatto eseguire dalla “kommissaria” mandata apposta da Kiev, di tenere una posizione insostenibile, seguito a un altro ordine neanche tanto idiota, ma proprio criminale, di far saltare il ponte che li collegava a LISICHANSK. Questo per dar modo a LISICHANSK di “rafforzarsi”, ufficialmente. La tenuta di una città, con ogni probabilità destinata peraltro a cadere di seguito a quella che doveva essere la “madre di tutte le battaglie”, secondo questi criminali val bene la vita di 2500 soldati, più qualche centinaio civili.

32 SOLDATI UCRAINI DELLA 34° BRIGATA MITRAGLIATI ALLE SPALLE DAI LORO

Il problema è che chi prova ad arrendersi e viene scoperto è mitragliato alle spalle dalle truppe barriera. E’ accaduto ieri a 32 soldati della 54° brigata meccanizzata, 25° battaglione, di stanza a NOVOMICHAJLOVKA. Secondo quanto denunciato oggi dal Ministero della Difesa russo nel corso della sua conferenza stampa (e ovviamente ignorato del tutto dai cinegiornali luce nostrani), i soldati ucraini avevano cercato e ottenuto il contatto radio con i russi, manifestando l’intenzione di consegnarsi, cessare quindi il fuoco e aprire un corridoio per la loro resa. Alle 22 di ieri sera i soldati ucraini iniziavano così, bandiera bianca in mano, a dirigersi verso le linee russe. In quel momento un’unità motorizzata dell’esercito piombava alle loro spalle e li mitragliava, uccidendone trentadue.
https://t.me/boris_rozhin/53617
et
https://t.me/boris_rozhin/53618
et
https://t.me/rybar/33900
Facciamoli entrare nella UE, caro Draghi, questi criminali, che decidono da otto anni chi è degno di vivere e chi non lo è. E lo fanno

CON LE ARMI ITALIANE!

https://t.me/rybar/33912

E il discorso va non soltanto ai cannoni da 155 mm FH-70 che ieri han dato bella mostra di sé nella rappresaglia nazifascista contro Doneck. Ma anche a COME VENGONO CARICATI. E il collettivo di RYBAR pubblica altri elenchi dell’inventario degli “aiuti stranieri” hackerato giorni fa:

Prima pagina di questo jpg
https://i.ibb.co/PYncYZ4/1.jpg

I tre Paesi fornitori di questa partita di FH-70 sono Britanija, Italija, Germanija. Non penso ci sia bisogno di tradurre. Andiamo ora agli Items, seconda riga, PROJECTILE. Il riquadro cerchiato in rosso indica chiaramente M483A1. Una bomba a grappolo caricabile dai 70 agli 80 elementi (https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiYxuaRva34AhX1Q_EDHZ6gDBYQFnoECBgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.hrw.org%2Fsites%2Fdefault%2Ffiles%2Frelated_material%2FmunitionChart0806.pdf&usg=AOvVaw3IlO2lEtaPA6JSyqVTMhND)

SOTTO il codice, A SCANSO DI EQUIVOCI, C’E SCRITTO “KASETNIJ”, ovvero CLUSTER, ovvero A GRAPPOLO. Rabbia, indignazione e vergogna non bastano a definire quel che ho dentro in questo momento.

Aggiornamenti a seguire domani.

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14/06 ore 08:00 aggiornamento

DONBASS: CARTA AGGIORNATA


Aggiornata stanotte, sempre del collettivo di RYBAR,
https://i.ibb.co/7WVjXTv/13-06-1.jpg
e sempre anche in caratteri latini:
https://i.ibb.co/ZhHj86m/13-06-1.jpg

Partiamo dal dato più evidente: POPASNAJA

POPASNAJA

E’ ormai diventata RETROVIA. Lo si vede anche da questo ingrandimento
https://i.ibb.co/9tSTTj5/13-06-1.jpg
e relativa versione in caratteri latini:
https://i.ibb.co/jrVjhpM/13-06-1.jpg

L’azione si è sviluppata a raggera e ha già raggiunto un’ampiezza abbastanza consistente. In particolare, è notizia di poco fa che le truppe russe e le milizie del Donbass siano avanzati di 7 km verso nordest e siano arrivati a BERESTOVOE (Berestove nella versione in alfabeto latino e trascrizione in ucraino). Stessa sorte per BRUBOVKA, poco più a est, dove sono in corso combattimenti.
https://t.me/WarDonbass/68695

ZOLOTOE e GORSKOE sono sempre più minacciate di chiusura sacca e attacco da nord: una prospettiva fino a un mese fa irrealistica, ma che oggi prende sempre più piede.

A sud ovest, proseguono i combattimenti per KLINOVOE e POKROVSKOE, facilitati dall’allineamento a sud dei paesi liberati fra l’altroieri e ieri: l’ultimo ROTY, come abbiamo già notato. Andiamo ora all’estremo nord, teatro del fallito “contrattacco” delle ff.aa. ucraine.

INTORNO A CHARKOV

Ingrandimento della carta qui
https://i.ibb.co/yNGmWhV/13-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/sybtQgp/13-06-EN-1.jpg

Situazione STAZIONARIA, le ff.aa. ucraine non riescono non solo a contrattaccare, ma a fermare gli attacchi dei russi che, comunque, sono LUNGI dallo sfondare verso Charkov. La loro azione è tesa a creare una zona cuscinetto fra VERCHNYJ SALTOV, STARYJ SALTOV e SHESTAKOVO (ingrandimento dell’ingrandimento..): un “triangolo” che consentirebbe di tenere molto meglio sotto controllo la linea di fronte in questo periodo di STASI. Stasi sempre relativa, perché ora i tentativi di sfondamento ucraini, come abbiam visto, si sono spostati a sud con l’obbiettivo di creare piazze d’armi aldilà del Severskij Donec. Tentativi puntualmente smantellati, finora, ma che se trascurati potrebbero causare la classica spina nel fianco alle forze russe. Vedremo gli sviluppi.

FRONTE SUD

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/p1GBPtP/13-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/NgB0W6g/13-06-1.jpg
dove si nota una situazione estremamente STAZIONARIA. Ma tutt’altro che immobile. Entrambe le parti stanno raggruppando forze per contrattacchi, offensive e movimenti ulteriori. Vedremo anche qui gli sviluppi, anche se non penso i russi abbiano interesse, anche qui, ad attaccare, almeno finché il Donbass non sarà completamente libero.

BILANCIO DELLA STRAGE DI IERI E QUALCHE ANALISI

Il bilancio della rappresaglia nazifascista di ieri è, al momento, di 5 civili uccisi e 39 feriti.
https://t.me/WarDonbass/68718

Riprendiamo la cartina generale, la prima, e cerchiamo Doneck. AVDEEVKA, la roccaforte inespugnabile da mesi, è appena sopra, a NORD OVEST. E’ quindi anche il luogo privilegiato, perché più vicino alla capitale, da dove partire con i bombardamenti. Le centinaia di missili e proiettili lanciati ieri, son partiti tutti da lì, da AVDEEVKA.

AVDEEVKA è attualmente difesa da QUATTORDICIMILA SOLDATI, fra cui ff.aa. ucraine, mercenari stranieri, squadristi fascisti dei battaglioni Ajdar e Donbas.
https://t.me/WarDonbass/68720
Più quindi di Severodoneck, “la madre di tutte le battaglie”. Capiamo anche il perché: finché ci sarà AVDEEVKA, ci sarà la possibilità di “fargliela pagare”, direttamente nella capitale.

E, dopo quanto accaduto ieri, è intervenuto un esperto militare per spiegare COME, avvengono queste rappresaglie. In genere lo schema è sempre questo:
- BATTERIA di pezzi di artiglieria (mortai e lanciarazzi multipli) costantemente, sempre in posizione, sempre carichi, con uomini sempre sui pezzi, tutti pronti al lancio.
На постоянном дежурстве, наведенными в основном направлении огня находятся несколько орудий, как правило, взвод или батарея или несколько машин РСЗО.

- La batteria è sempre collegata al sistema RADAR posizionato immediatamente a ridosso della linea di fronte
Дежурная батарея связана напрямую с радаром артиллерийской разведки, установленным ближе к переднему краю.

- Così facendo, appena la batteria apre il fuoco con una prima scarica, a mo’ di sondaggio, il RADAR riesce SUBITO a INTERCETTARE le COORDINATE dei pezzi di CONTROBATTERIA NEMICA.
Таким образом, координаты нашей батареи, открывающей огонь, сразу же мгновенно передаются на дежурную батарею противника, назначенную для контрбатарейной борьбы.

- A questo punto agli artiglieri basta soltanto correggere la traiettoria lungo le coordinate fornite, aprire nuovamente il fuoco, e spazzare via la contraerea.
От наводчиков требуется лишь довернуть слегка орудия, что занимает считанные секунды, и открыть огонь в ответ.

- I pezzi quindi sono spostati, ruotati, scambiati così da non fornire al nemico un bersaglio fisso.
После чего батарея или взвод РСЗО снимается с места и на дежурство заступает другая батарея.

In genere, tutto avviene così rapidamente, grazie al fatto che i pezzi siano già carichi, che il personale sia pronto e che i radar forniscano immediatamente coordinate di correzione tiro, che è difficile che lo schema fallisca. Naturalmente, dopo aver fatto fuori le difese primarie, la strada per colpire Doneck è spianata. Lavorano soltanto altre contraeree più interne, ma a missili già a distanza ravvicinata. E un lancio multiplo, poi, rischia di non essere COMPLETAMENTE neutralizzato.

L’analisi poi si conclude con la possibilità di neutralizzare quelle batterie seminascoste attraverso bombardamenti aerei, tiri mirati, droni kamikaze, che comunque sono molto difficili da effettuare perché non si tratta di pezzi scoperti, pronti per essere fatti saltare, ma di pezzi protetti da otto anni di lavori di ingegneria militare.
https://t.me/YuriBarbashov/1504

Aggiornamenti a seguire.

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13/06 ore 22:00 aggiornamento

BILANCIO DEL BOMBARDAMENTO DI OGGI SU DONECK

In due ore sono stati lanciati oltre 120 razzi e oltre 100 proiettili calibro 155 mm.
https://t.me/boris_rozhin/53541
Hanno attaccato, consapevolmente, in modo pianificato, un intero quartiere,
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/14505
fortunatamente abbandonato da gran parte dai civili,
https://t.me/WarDonbass/68666
altrettanto fortunatamente DIFESO dalla contraerea
https://t.me/Sladkov_plus/5668
così il bilancio delle vittime di oggi è stato di quattro morti e ventidue feriti.
https://t.me/WarDonbass/68689

E’ stato l’attacco più potente sferrato contro Doneck dal 2014 a oggi, utilizzando armi convenzionali e proibite dalle convenzioni contro civili inermi.
https://t.me/RVvoenkor/16002

Una vile rappresaglia che qui, non mi meraviglio ma non per questo smetto di scandalizzarmi, non fa notizia. Rožin recupera oggi un testo di Hemingway, permettendomi di recuperare l'originale e tradurne qualche brano, che mi fa capire perché l'ha scelto dopo oggi:

“IL FASCISMO E’ UNA MENZOGNA, DETTA DA PREPOTENTI” (For fascism is a lie told by bullies. 1937)

“Gli stati fascisti totalitari credono nella guerra totalitaria. In parole povere, significa che quando vengono battuti da altri eserciti, si vendicano sui civili inermi”
The totalitarian fascist states believe in the totalitarian war. That, put simply, means that whenever they are beaten by armed forces they take their revenge on unarmed civilians.

“In questa guerra, sin dai primi di novembre son stati battuti al Parque del Oeste, son stati battuti al Pardo, son stati battuti a Caranbachel, sono stati battuti sul Jarama, son stati battuti a Brihuega, e a Cordoba, così come sono stati fermati a Bilbao.”
In this war, since the middle of November, they have been beaten at the Parque del Oeste, they have been beaten at the Pardo, they have been beaten at Carabanchel, they have been beaten on the Jarama, they have been beaten at Brihuega, and at Cordoba, and they are being fought to a standstill at Bilbao.

“E ogni volta che sono sconfitti sul campo, salvano quella strana cosa che chiamano onore ammazzando civili”
Every time they are beaten in the field, they salvage that strange thing they call their honor by murdering civilians.

“Questo ti potrebbe provocare odio. Ma noi non vogliamo odiare. Noi vogliamo una comprensione ragionata della criminalità del fascismo e di come dovrebbe essere contrastato. Noi dobbiamo capire che questi omicidi sono le azioni di un prepotente, il grande prepotente fascista. E c’è solo un modo per ridurre un prepotente a miti consigli: farlo crollare.”
It might make you hate. But we do not want hate. We want a reasoned understanding of the criminality of fascism and how it should be opposed. We must realize that these murders are the gestures of a bully, the great bully of fascism. There is only one way to quell a bully, and that is to thrash him.

(Ernest Hemingway, “Fascism is a Lie”, 1937)

Testo integrale:
https://www.naiz.eus/media/asset_publics/resources/000/286/613/original/FascismIsaLieHemingway.pdf

Aggiornamenti a seguire domani.

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13/06 19:00 aggiornamento

DONECK SOTTO LE BOMBE: IL POMERIGGIO DI OGGI E BREVE CRONACA DI UN'ORA DI ORDINARIO MASSACRO

Il bilancio della rappresaglia nazifascista, riguardante un mercato del centro, alle 14.00 era salito a tre morti, fra cui un bambino e sua mamma, ma sotto le macerie potrebbero trovarsi altre persone.
https://t.me/boris_rozhin/53501
et
https://t.me/rybar/33867
et
https://t.me/boris_rozhin/53498

Oggi, tuttavia, questi criminali a piede libero non avevano ancora finito. Poco dopo i lanci sono proseguiti. Questa è una breve cronaca, INDICATIVA E NON ESAUSTIVA, di un massacro quotidiano che si ripete, ora più, ora meno, da otto anni, ma che in questi giorni sta toccando l’apice, con mortai NATO-UE calibro 155 mm e con ordigni locali (l’ora riportata è quella locale, +1 rispetto la nostra):

17.52 Orlovka, Doneck – 6 razzi URAGAN
https://t.me/WarDonbass/68631

17:55 Orlovka, Doneck – 13 proiettili calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/68636

Da questo momento scoppia l’inferno presso il quartiere Pervomajskoe di Doneck:

18:00 Pervomajskoe, Doneck – 80 razzi GRAD
https://t.me/WarDonbass/68637

18.20 La contraerea della DNR riesce ad abbattere alcuni razzi
https://t.me/WarDonbass/68633

18:24 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/68640

18:31 Pervomajskoe, Doneck – 8 razzi URAGAN e 5 proiettili calibro 155 mm
18:34 Pervomajskoe, Doneck – 3 proiettili calibro 155
18:39 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68644

14:41 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
18:42 Pervomajskoe, Doneck - 2 proiettili calibro 155
18:43 Pervomajskoe, Doneck - 2 proiettili calibro 155 e due razzi URAGAN
https://t.me/WarDonbass/68645

18:48 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155
18:50 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
18:53 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68648

18:55 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
18:57 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
19:00 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68649

19:07 colpito anche il centro di traumatologia a Doneck
https://t.me/epoddubny/11219

19:11 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
19:11 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
19:15 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68653

19:17 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155 e 2 razzi URAGAN
19:20 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155
19:23 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68655

19:25 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155 e 3 razzi URAGAN
19:29 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
19:33 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68656

L’azione è tutt’ora in corso, con la stessa intensità (13 proiettili calibro 155 in dieci minuti https://t.me/WarDonbass/68659 ). Quanto riportato è solo per dare un’idea di quanto sta accadendo. SI TRATTA DI UN’AZIONE COORDINATA, PIANIFICATA, CHE COMPORTA IL COINVOLGIMENTO DI PIU’ DI UNA BRIGATA, CON L’UNICO OBBIETTIVO DI DISTRUGGERE: gran parte delle donne, degli anziani, dei bambini residenti in questi quartieri, grazie a Dio hanno lasciato da mesi queste case “di frontiera”, le loro case. Questi fascisti, a cui i nostri presidenti porgono visita e omaggi, a cui qualcuno promette l’ingresso nella UE, stanno sparando tutte le loro cartucce contro degli obbiettivi civili, uccidendo cittadini inermi. Crimini impuniti, che passano sotto silenzio, che l’Occidente finge di non vedere. Oggi come ieri.

Aggiornamenti a seguire.

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13/06 ore 12:30 aggiornamento

INTORNO A CHARKOV

Liberato il villaggio di RUBEZHNOE, a 50 km a NORD-EST di CHARKOV.
https://t.me/voenkorKotenok/37351
I soldati russi ampliano così la loro piazza d'armi e possono puntare a STARYJ SALTOV, villaggio a sud e capolinea della strada che porta direttamente a CHARKOV da EST.

SEVERODONECK

La storia quando si ripete, da tragedia diventa farsa, e ci risiamo: ancora un Azovstal', ancora una missione suicida per centinaia di uomini lasciati lì, a crepare letteralmente, per "prendere tempo"... (come se il tempo fosse un fattore decisivo).

Il Proletarskij Most, il ponte che collegava il complesso industriale AZOT a LISICHANSK, è stato fatto saltare APPOSTA dagli ucraini: ordine partito dal generale maggiore NIKOLJUK.

Ora i soldati condannati a morte dai loro stessi commilitoni, qualche centinaio di uomini in tutto dall'altra parte del fiume, sono dislocati lungo 6 km quadrati di stabilimento e foreste, verde intorno. Il destino è segnato. Il capo della DNR ha già dettato le condizioni: resa o restare lì.
https://t.me/Doninside/13583

Speriamo di cuore che optino per la prima.

ROTY LIBERA

Spostandoci a SUD, a sud est di BACHMUT (ARTEMOVSK). Un altro paese che cambia amministrazione, un altro pezzo di linea difensiva che cede.
https://t.me/rybar/33858

DONECK ANCORA SOTTO LE BOMBE

Bilancio della rappresaglia nazifascista di stamattina: 3 morti e quattro feriti.
https://t.me/Doninside/13583

SONO PASSATI OTTO ANNI, E SEMBRA CHE NON SIA CAMBIATO NULLA DA QUANDO SCRIVEVO QUESTE COSE, NEL LONTANO SETTEMBRE 2014:
https://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/sopravvivere-nel-donbass-anatomia-dellennesima-catastrofe-umanitaria-nella-civile-europa/

O, forse, qualcosa è cambiato.

Aggiornamenti a seguire.

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13/06

LA BATTAGLIA PER IL GRANO: BREVE POST SCRIPTUM

Ieri ho omesso di menzionare la motivazione ufficiale per il rifiuto di sminare coste e acque territoriali davanti a Odessa. Per inciso, non si tratta di un’operazione semplice e veloce. Qui il lavoro per una mina in spiaggia a Mariupol’:
https://t.me/tass_agency/141152
(Poi, della serie “non si butta via niente”, si prendono i resti animali che galleggiano dopo l’esplosione e si fa la zuppa di pesce…)

Al netto di tutto questo, la convinzione nelle ff.aa. ucraine era che ci fosse un attacco imminente russo dal mare. Uno sbarco in Normandia in scala ridotta sulle spiagge di Odessa. E così, hanno imbottito le spiagge, le acque circostanti, e le acque territoriali, di mine. Ora toglierle, una a una, sarebbe un costo non indifferente. Che non vogliono accollarsi. Inoltre, sarebbe “scoprire” nuovamente un lato critico della difesa ucraina.

Uno potrebbe obbiettare: ma scusate, uno fa la guerra al risparmio, meglio un metro al giorno che un soldato morto inutilmente, e poi si mette a fare uno sbarco in piena regola dove, pur con tutto il fuoco di artiglieria di copertura, i marò, le truppe aviotrasportate, chiunque diventa facile bersaglio dei difensori e va ad accumulare continuamente, ora dopo ora, cadaveri, perché di questo stiamo parlando, sulla linea del bagnasciuga? E tutto questo anche senza mine?

Obiezione più che legittima, e secondo me anche sensata. Quel generale ucraino che parlava dell’assedio di Kiev a inizio conflitto, affermava che la proporzione fra attaccanti e attaccati doveva essere almeno di 7:1 per avere qualche possibilità di successo (e di rimpiazzo delle perdite enormi da parte degli attaccanti). Lui ha letto i manuali, io no, mi fido. Ma per uno sbarco, allora, che comporta mezzi più lenti, esposti all’aperto lungo km e km, “coperti” anche, ma fino a un certo punto, e non certo come lo si potrebbe fare sulla terraferma… quale dovrebbe essere la proporzione, e quante dovrebbero essere le perdite?

Ma se i russi alla fine della fase uno si sono ritirati da un intero fronte per non impiegare truppe più del dovuto, perché in quelle proporzioni che si fanno, porzione di territorio fratto persone necessarie a, LA SECONDA E NON LA PRIMA E’ LA VARIABILE INDIPENDENTE, perché mai si dovrebbero imbarcare in una impresa disastrosa del genere, quando hanno a disposizione una via di terra, pronta da due lati (Transnistria e Nikolaev, quando sarà il momento), quando probabilmente potranno impiegare parà e guastatori all’interno della città, quando potranno anche – probabilmente - contare su reparti partigiani che non vedono l’ora di farla pagare a chi li ha massacrati nel 2014?

“One way, or another…” deve essere la linea che ha allora ispirato la perfida Albione (poveri Blondie…). Non vuoi sminare perché ti senti minacciata dal mare? E allora io ti imbottisco di missili. Ecco allora la fornitura di razzi a diversa gittata, un po’ britannici e un po’ d’oltreoceano, come spiegato nel grafico che segue:

BRIMSTONE II – 20 km
MARTE ER – 100 km
EXOCET MM40 BLOCK 3 – 200 km
RGM HARPOON – 280 km
https://t.me/readovkaru/769

La cartina che punta il compasso su Odessa, praticamente consente di raggiungere Cherson, l’Isola dei serpenti, tutto lo specchio di Mar Nero dalla Romania a Sebastopoli, fino a sfiorare la stessa Sebastopoli e Simferopol’. Me lo vedo già lo scapigliato Boris: cosa volete di più? Adesso sminate questo cavolo di porto! Almeno per fare un corridoio da cui far passare le navi, neanche tutto.

Forse era questa fornitura d’armi “NATOvskie” la posta in gioco del regime fascistoide di Kiev per mettersi, finalmente, a sminare il porto. Forse no.

Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti dalla linea di fronte: ancora nulla, a seguire nell’arco della giornata.

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12/05 Approfondimento:

LA BATTAGLIA PER IL GRANO


Qualche appunto sparso, niente più. Ma "cosa fatta, capo ha": cominciamo da questo piccolo approfondimento.

Un anno, mentre ripassavo alle serali "giapponese avanzato”, come lo chiamavano allora, alla scuola civica di Milano, avevo fatto conoscenza con una compagna di classe ex-sovietica, laureata a Leningrado (all’epoca si chiamava ancora così), di poco più grande di me e quindi studentessa universitaria in piena “perestrojka” (cosiddetta): mi ricordo di come, allora, guardassero come riviste comiche i giornali del Partito Comunista Mongolo, che giravano in ateneo, e che parlavano di ogni raccolto come di “Battaglia per il raccolto”. Io, reminiscente delle letture di storia e delle nostre battaglie autarchiche nel ventennio, da un lato capivo cosa intendesse. Peraltro, «битва за урожай», battaglia per il raccolto era anche come i sovietici considerassero l’argomento, quando quella signorina ancora muoveva i primi passi.

Tuttavia, dall’altro lato, avevo negli occhi le immagini dei lavoratori cinesi che servivo, ogni giorno, in Camera del Lavoro. E capivo che, aldilà della retorica, c’era altro. Qualcosa di più profondo. E a cui dovevo portare il massimo rispetto.

Mi affido a un film, tanto per cambiare, per rendere l’idea. Si tratta di “A better tomorrow II”, di John Woo.

In buona sostanza la scena è questa. Stati uniti, un ristorante cinese, gestito dal fratello gemello di Mark (protagonista del primo film, sempre il grande Chow Yun-fat 周潤發). Entrano dei mafiosi e cominciano a piantare casino buttando in giro le pietanze appena ordinate.
https://ms-my.facebook.com/BeingAsianOfficial/videos/a-better-tomorrow-2-rice-scene/1816644585240193/

e qui la scena clou. Il fratello di Mark si siede davanti al mafioso, raccoglie il riso caduto per terra e, una manciata alla volta, lo comincia a mangiare:

“For you, rice is nothing. But for us, rice just like my father and mother. Don’t fuck on my family!”
https://www.youtube.com/watch?v=EeeERK2DW0c

Quindi gli punta una pistola e anche le forze dell’ordine, sopraggiunte nel frattempo, non riescono a fermarlo: il mafioso deve mangiare quel riso, se vuole salva la pelle. Alla fine cede, affonda la faccia nel piatto e lo mangia.

Quella scena forte, essendo nipote di mezzadri prima e di contadini poi e avendo fatto, finché c’è stato qualcosa da fare, la mia parte, mi è sempre restata impressa. Quella per il raccolto è sempre stata una battaglia. E se una cittadina di Leningrado guardava alle battaglie per il grano dei compagni mongoli dall’alto verso il basso, con sufficienza, era perché le manine non se le era mai sporcate, era perché non sapeva cosa volesse dire la parola gelata, o siccità, o grandine. Era perché, sotto sotto, anche lei forse pensava che il latte e le mele le facessero delle macchine apposite, come ogni tanto capita di leggere sul giornale, stupito di qualche “inchiesta” nelle elementari delle nostre metropoli.

Per questo, alla fine, quando parliamo di agricoltura “battaglia” non mi sembra un orpello retorico. Una battaglia per la vita, anzi tutto. In una situazione generale complessa e resa ancor più difficile dal conflitto in corso.

La situazione generale è nota, almeno per i lettori di questo sito, e non è il caso di ripeterla: https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/23138-augusto-grandi-la-grande-menzogna-sul-grano-ucraino-kiev-non-e-il-granaio-del-mondo-e-neppure-d-europa.html

Così come è nota la mappa della produzione di grano in percentuale, regione per regione:
https://ipad.fas.usda.gov/rssiws/al/crop_production_maps/Ukraine/Ukraine_wheat.jpg

Aggiungiamo, inoltre, un dato sui cittadini ucraini bisognosi di assistenza alimentare e abitativa, sempre 10 milioni e 200 mila.
https://api.godocs.wfp.org/api/documents/a62faab4b374481a800099758a1a158f/download/?_ga=2.153257464.1345756676.1655059841-1326355728.1655059841

Mentre gli aiuti del programma alimentare ora non raggiungono più 3,46 milioni di questi cittadini bisognosi (https://sinistrainrete.info/2-non-categorizzato/22954-provvisorio3.html) ma solo 2,3 milioni! Una diminuzione DRASTICA:
https://api.godocs.wfp.org/api/documents/a62faab4b374481a800099758a1a158f/download/?_ga=2.153257464.1345756676.1655059841-1326355728.1655059841

Notiamo infine, che l’indice percentuale FAO dei prezzi dei cereali, nell’ultimo anno ha avuto questa dinamica:

giugno 2021 130,3
luglio 2021 126,3
agosto 2021 130,4
settembre 2021 132,8
ottobre 2021 137,1
novembre 2021 141,4
dicembre 2021 140,5

gennaio 2022 140,6
febbraio 2022 145,3
marzo 2022 170,1
aprile 2022 169,7
maggio 2022 173,4

https://www.fao.org/worldfoodsituation/foodpricesindex/en/

Questo significa che chi vende grano, oggi, a parità di quantità venduta guadagna un 43,1% in più rispetto all’anno scorso. Almeno, e al netto di ulteriori speculazioni omesse da questo indice. A me, sinceramente, è servito solo per avere sottomano un dato indicativo di una tendenza.

A chi specula, della fame nel mondo interessa come può interessare a me uno di quei programmi di cucina che guarda mia moglie. Forse meno ancora. Cerco quindi di fare un parallelo col mio mondo, inzuppato dall’inizio della pandemia di fenomeni speculativi, connotati dall’assoluta assenza di un organismo di controllo internazionale e da strutture di autoregolamentazione: il far-west più totale. Sto parlando dei trasporti internazionali.

Un 40’ da Shanghai a Genova è passato, in pochi mesi, da poco più di duemila dollari a sette, otto, dieci, undici, fino ad arrivare a tredicimila dollari in un anno. La pandemia… i porti chiusi, di tutto e di più. Di tutto e di più, pur di non ritornare a duemila dollari, ma neanche a quattromila, ma neanche a seimila.

.
Si crea ARTIFICIALMENTE una situazione di scarsità:
- porti cinesi chiusi per settimane, imbottigliamento di mezzi in coda per entrare e uscire dai porti per almeno altrettante settimane, applicare la lozione sulla pelle due o tre volte all’anno, e già un risultato è garantito (noto, per inciso, che la COSCO è statale e la gestione dei porti cinesi idem, e che i profitti di TUTTE le compagnie marittime in questi tre anni sono DECOLLATI).
- quando non bastano i porti chiusi, i colli di bottiglia al porto, i capodanni cinesi e il primo ottobre, inventiamoci un bel BLANK SAILING. La nave salta il porto o omette il porto. Dietro la bill of lading c’è un foglio intero scritto con caratteri microscopici, come quelli delle polizze assicurative, dove da qualche parte c’è scritto che la compagnia si prende SEI MESI per portarti la merce dalla data di emissione polizza. Qual è il problema?
- Scarsità di vuoti… eh… se io i vuoti che vengono dalla via d’occidente li uso per caricare pieni che fanno il Pacifico e arrivano a Los Angeles, perché lì i noli sono ancora più alti e guadagno ancora più dindi… alla fine su cosa carico la merce diretta nei porti europei? Ho visto di tutto, anche refrigerati staccati, pur di trovare un buco dove sbattere sopra 11 palette 80x120, chiudere e fare arrivare qui la merce. Dopo un mese che non ci davano vuoti.

Non penso che gli speculatori della borsa del grano siano da meno. Si crea anche qui ARTIFICIALMENTE una situazione di scarsità. Come?

Proviamo a mettere insieme qualche dato. Partendo da quella mappa yankee sulla % di grano ucraino per regione. Ci avevamo già ragionato, ma ora cerchiamo di aggregare qualche dato.

CRIMEA E DONBASS (LUGANSK E DONECK) TIRIAMOLI FUORI SUBITO. Son già fuori dal 2014. Parliamo di 3%+5%+3%=11% Non era quelli che l’Ucraina esportava, non erano quelli i 25 milioni di tonnellate di cui parla.

Resta quindi un 89% a cui noi assegniamo ORA BASE 100. Cambia poco, in realtà, ma siamo più precisi. In mano ai russi ora ci sono Cherson e Zaporož’e (6% e 7% rispettivamente, pari al 6,74% e al 7,86% con la correzione di cui sopra). Quindi, le regioni in mano ai russi grosso modo producono il 14,606% del grano ucraino. Significa che il restante 85,39% NON SOLO E’ ANCORA SALDAMENTE IN MANO AL REGIME DI KIEV, MA NON E’ NEPPURE TEATRO DI SCONTRI. LI’ I CONTADINI HANNO SEMINATO TRANQUILLAMENTE, SENZA DOVER SMINARE, SENZA DOVER SCHIVARE PALLE DI CANNONE, eccetera.

E ma ci sono le scorte di cui si sono appropriati i russi… mah, è vero il contrario: in realtà nel ritirarsi da Mariupol’ gli ucraini han fatto saltare le cisterne con dentro il grano. Notizia di sei giorni fa, han cercato di recuperarlo in qualche modo, ma nulla da fare.
https://readovka.news/news/99716
In occidente non ne parlano, ma finora chi ha fatto saltare il grano sono stati loro.

Andiamo avanti. Questo 85,39%
- in questo momento sta uscendo dall’Ucraina? Si, tramite arrivo porto sul DANUBIO via camion, tramacco e ripartenza su chiatta per porto romeno, e da lì partenza nave dal Mar Nero. Ne abbiamo già parlato.
- Quanto dovrebbe restare e quanto dovrebbe uscire per sfamare i cittadini ucraini nelle regioni controllate dal regime fascistoide di Kiev? Non è una domanda che il regime di Kiev si pone. Anzi, in questo momento ha bisogno di soldi per pagare gli anticipi sulle armi che sta acquistando in regime di lend.lease e in regime di acquisto agevolato.
- La via fluviale-porto romeno basta? Evidentemente no. Occorrerebbe sbloccare i porti ancora in mano al regime di Kiev. Cosa vuol dire “sbloccarli”? Essenzialmente sminarli. A partire da ODESSA, che non è stata toccata dagli scontri, neanche mezza gru o banchina incrinata… e i russi cosa dicono a proposito?

“L’esportazione di grano noi la consentiamo, non l’abbiamo mai proibita. La posizione russa è sempre consistita in un “prego, esportate pure”. La Russia anche organizza costantemente corridoi umanitari per l’uscita da quei porti. Peccato che l’Ucraina si rifiuti di sminarli e far entrare le navi mercantili per caricare il grano. La Russia non proibisce nulla. C’è già del grano venduto e caricato sulle navi, che aspettano soltanto di partire. Solo che finché l’Ucraina tiene i propri porti minati e si rifiuta di far uscire le navi, queste di conseguenza non escono.”
«Вывоз зерна мы разрешаем, мы его никогда не запрещали. Российская позиция всегда заключалась в том, что, пожалуйста, вывозите. Россия даже постоянно организовывает гуманитарные коридоры для выхода из этих портов. Просто Украина отказывается их разминировать и выпускать зерновозы. А Россия ничего не запрещает. Зерно-то кому-то продано и уже погружено на зерновозы, ждет отправки. Но, поскольку, Украина свои порты заминировала и отказывается выпускать суда с зерном, соответственно, они и не выходят. ».
https://news-front.info/2022/06/01/obyknovennyj-shantazh-rossijskie-jeksperty-ocenili-situaciju-s-vyvozom-zerna-iz-ukrainy/?utm_source=yandex.ru&utm_medium=organic&utm_campaign=yandex.ru&utm_referrer=yandex.ru

La prova del nove sarebbe semplice. Una nave parte da Odessa, non trova nessuna mina, i russi cattivi la silurano, il mondo vede, ancora una volta, quanto sono cattivi. Ma non è così. Le navi sono cariche al porto, ma non partono, perché Odessa e tutta la rada circostante è piena di mine. Come Mariupol’, sminata dai russi e ora tornata operativa.

La Russia si è inoltre resa disponibile a esportare quell’85% di grano attraverso i suoi porti, e lo stesso si è offerta di fare la Bielorussia. La Russia, tramite il porto di Novorossijsk, dal primo agosto fino a fine anno potrebbe muovere fino a 25 milioni di tonnellate di grano.
https://readovka.news/news/97636

Ma, anche qui, nessuno vuole muovere un passo. Rifiuto totale dei kuratory NATO-UE.

E’ DA UN MESE CHE LE NAZIONI UNITE DICONO CHE LA RUSSIA VA REINTEGRATA NEL MERCATO GLOBALE.

“Let’s be clear: there is no effective solution to the food crisis without reintegrating Ukraine’s food production, as well as the food and fertilizer produced by Russia and Belarus, into world markets – despite the war.”  (Gutierrez, 19/05)

https://www.foodingredientsfirst.com/news/un-warns-no-food-crisis-solution-without-reintegrating-ukraine-and-russia.html

“There should be no restrictions on exports, and surpluses must be made available to those most in need.” (ibidem)

E ancora:
“In the past year, global food prices have risen by nearly one third, fertilizer by more than half, and oil prices by almost two-thirds.”
Verrebbe da dire: ma allora è vero che la speculazione è iniziata PRIMA del conflitto attuale! Non è propaganda russa!

Ma anche qui, l’ONU non la considera nessuno, neanche di striscio, quando fa comodo. E nessun cinegiornale luce riporta le parole del suo Segretario Generale. Film già visto.

Anzi: “U.S. warns starving African nations to not buy grain stolen by Russia ”
https://www.hiiraan.com/news4/2022/Jun/186522/u_s_warns_starving_african_nations_to_not_buy_grain_stolen_by_russia.aspx

“The U.S. sent out a warning in mid-May to 14 countries, primarily in Africa, that Russian cargo ships were selling "stolen Ukrainian grain," The New York Times reported Monday. The report comes as humanitarian agencies warn of dire consequences from food supply lines disrupted by the conflict in Ukraine and days after African leaders met with Russian President Vladimir Putin to discuss exporting needed grains.”

(articolo originale del NYT qui https://www.nytimes.com/2022/06/05/world/africa/ukraine-grain-russia-sales.html)

Allora il problema non è di sfamare il mondo. Ma di tenere il più possibile il prezzo alto, speculare come se non ci fosse un domani, ricostruire catene di potere, magari in Paesi africani a rischio come il Senegal, e via discorrendo. Una catena di speculazione di fronte a cui, per esempio, l’India è corsa AI RIPARI, proibendo le esportazioni, mica da ritrovarsi fra qualche mese senza grano per sfamare i suoi visto che qualche venditore locale ha pensato bene di approfittarsene del prezzo schizzato alle stelle per fare affari d’oro in esportazione. Mentre il popolo indiano muore di fame.
https://ren.tv/longread/986151-evropu-ulichili-v-popytkakh-byt-nemnozhko-beremennoi

Esaminiamo ora l’ultima questione, quella dei TERRITORI LIBERATI. Lì come siam messi? E’ in grado la produzione locale di sfamare i suoi e creare eccedenze da esportare?

Notizia del 9 giugno, che riguarda la regione di Zaporož’e, ma il ragionamento è analogo sia per il Donbass che per Cherson. NASCE LA RISERVA STATALE DI GRANO. Traduco:

“La riserva statale di grano nasce nella regione di Zaporož’e originariamente per salvaguardare i bisogni di consumo di UN MILIONE di persone, che vivono attualmente nel territorio della regione che è stato liberato, con la possibilità di estensione ulteriore in riferimento ai territori della regione che saranno successivamente liberati”.
Зерновой государственный резерв в Запорожской области сформируют первоначально с учетом потребности в потреблении 1 млн человек, проживающих на текущий момент на освобожденной территории региона с возможностью его дальнейшего расширения по мере освобождения остальных территорий области.
https://tass.ru/ekonomika/14863563

La riserva statale di grano (Зерновой государственный резерв) è la base, il primo problema da risolvere, LA PRIORITA’. Tenendo conto di questo, si è calcolato che 1 milione e mezzo di tonnellate sono ESPORTABILI, essenzialmente in medioriente (ibidem). Beirut ne ha bisogno come la manna dal cielo.
https://yandex.ru/turbo/tvzvezda.ru/s/news/202268146-Cm6IG.html

Aggiungiamo altri elementi. In questo caso parliamo di ECONOMIA CIVILE e RICOSTRUZIONE DI UN TESSUTO ECONOMICO e PRODUTTIVO NON MILITARIZZATO. Non è grano in cambio di armi.
https://readovka.news/news/97653

In questo caso, il prezzo alto dei cereali potrebbe, a questo punto, giocare a favore di queste regioni per accelerarne la ricostruzione.

I produttori sono privati o pubblici? La prima, quasi sicuramente. Tuttavia, non esporto in Libano, ma neanche in Russia, se di mezzo non si mette lo Stato. A MAGGIOR RAGIONE OGGI, CHE NESSUNO DI QUESTI PRODUTTORI E’ RICONOSCIUTO COME PARTE DI UN PAESE ESPORTATORE. UFFICIALMENTE E’ ANCORA UCRAINO, MA NON ESPORTA PIU’ COME UCRAINA. E PERO’ NON PUO’ NEMMENO ESPORTARE COME RUSSIA. ECCO QUINDI IL RUOLO DELLO STATO COME ATTORE PRINCIPALE DELLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI. La strada principale quindi sarà, con ogni probabilità, un conferimento nei magazzini generali (pubblici) che penseranno poi a
- immagazzinare
- esportare

Il 7 giugno 11 vagoni partivano così da Melitopol’ alla volta della Crimea.
https://readovka.news/news/100003
Allo stesso modo, 650 tonnellate di grano sono partite dalla LNR verso la Russia.
https://readovka.news/news/100456
50 vagoni sempre dalla LNR, partiti il 10 giugno (3.000 tonnellate), per svuotare le eccedenze prima che non si sappia più dove immagazzinare il raccolto imminente di giugno.
https://www.rbc.ru/economics/09/06/2022/62a23c7d9a7947ac33ba5b79

Non saranno quegli 11 vagoni, o quegli altri 50 vagoni, a cambiare gli equilibri mondiali del mercato del grano. E nemmeno vogliono esserlo. Sono solo un segno di ripresa, di ripartenza, di ritorno alla vita. A partire dalla RI-CREAZIONE di una catena LOGISTICA del grano, dal produttore ai magazzini e dai magazzini, qualora sia da esportare, ai treni e alle navi.
https://www.bfm.ru/news/501907

IN CONCLUSIONE, meglio, tirando qualche somma, il problema è complesso e riguarda molte sfaccettature di questo conflitto, della speculazione sul mercato capitalistico mondiale antecedente e conseguente allo stesso, dei veti politici e delle restrizioni tese a danneggiare un soggetto economico dato e, nel frattempo, a creare le condizioni di scarsità di cui sopra, funzionali alla speculazione in corso.

Pertanto, qualsiasi parte del problema si voglia considerare, occorre ANZI TUTTO collocarla correttamente in tale contesto, coglierne ed esaminarne tutte le relazioni, le specificità, le fasi storiche di formazione dei rapporti sociali, della struttura economica e della sovrastruttura politica che la contraddistinguono, senza assolutamente potersi permettere il lusso di fare di tutte le erbe un fascio. Sempre per restare in tema.

“For you, rice is nothing. But for us, rice just like my father and mother. Don’t fuck on my family!”

Paolo Selmi

 

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12/06 ore 18:30 aggiornamento

SEVERODONECK


L’ultimo ponte, il Proletarskij Most, che collega(va) SEVERODONECK a LISIČANSK, è stato appena fatto saltare:
https://t.me/voenkorKotenok/37341

Questo significa che 200 unità speciali e 150 mercenari stranieri, stando ad alcune stime, non possono più fare quello che avrebbero richiesto nei “contatti” avuti ieri coi russi e le milizie del Donbass: arretrare “in sicurezza” usando le centinaia di civili attualmente rinchiuse nel kombinat Azot come ostaggi, e polizza sulla vita.

La “madre di tutte le battaglie”, come la chiamava il ducetto di Kiev, si sta avviando verso il suo triste epilogo e, quel che è peggio, con ripercussioni ben peggiori della perdita di Mariupol’. Infatti, in questa occasione sono emerse in modo ben più evidente le CONTRADDIZIONI fra
- kuratory e marionette di Kiev, da un lato, e
- stato maggiore dell’esercito ucraino, dall’altro.
I primi, lo ricordiamo, insistevano per il “non un passo indietro”, i secondi, invece è da settimane che sostengono l’indifendibilità di tale posizione e, per tutta risposta, si sono visti COMMISSARIATI, con l’arrivo di Mar’jana Besuglaja, la “commissaria” inviata direttamente da KIEV, e centinaia di mercenari stranieri e truppe d’élite. Le stesse che ora sono rimaste intrappolate in un lembo di terra sempre più stretto.
https://t.me/WarDonbass/68392

Questa la carta aggiornata alle 11:00 di oggi, a opera del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/D8MLfmN/12-06-RUS.jpg
anche in caratteri latini:
https://i.ibb.co/XXMWt59/12-06-EN.jpg

SLAVJANSK

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/mhtpN0s/12-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/6W3x7hw/12-06.jpg

La presa di Bogorodičnoe (settore in rosso appena sotto il fiume) consente di attaccare sia DOLINA, sia SIDOROVO, da più lati. E indebolisce ulteriormente la linea difensiva ucraina.


DA BACHMUT (ARTEMOVSK) a VRUBOVKA

Liberati i due villaggi di Vidrozhennja e Mednaja Ruda, a 20 km a SUD EST da BACHMUT.
https://t.me/boris_rozhin/53368

Si vede meglio in questa carta aggiornata del collettivo di RYBAR (la parte in rosso acceso)
https://i.ibb.co/74vq3YD/12-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/xFx7znw/12-06-eng.jpg

Come è facile notare, avere il controllo di fuoco sulla strada che porta da BACHMUT a SVETLOGORSK a SUD-EST, taglierebbe la linea di difesa a sud, che ora invece sta tenendo, oltre a minacciare BACHMUT da sud.

Movimento analogo a NORD-EST, in alto a destra della cartina, dove russi e milizie del Donbass stanno attaccando VRUBOVKA. Anche qui, ogni giorno un pezzetto, e rosicchia oggi, incrina domani, le truppe ucraine impegnate a sud rischiano di trovarsi intrappolate nella sacca che si sta formando. Vedremo gli sviluppi anche qui.
https://t.me/rybar/33844

AUMENTO DELLE PERDITE E ORDINI DETTATI DA ESIGENZE DI PROPAGANDA

Riprendo questa situazione di un mese fa (10/5 https://t.me/rybar/32503) e la aggiorno a oggi (https://t.me/WarDonbass/68381) per trarre alcune conclusioni:
201 aerei, (163 il 10/5)
130 elicotteri, (124 il 10/5)
1188 droni, (793 il 10/5)
338 lanciamissili rotabili o cingolati, (300 il 10/5)
3514 carri armati e blindati, (2979 il 10/5)
508 postazioni lanciamissili, (351 il 10/5)
1870 pezzi di artiglieria pesante, (1440 il 10/5)
3570 autoveicoli militari (2789 il 10/5).

Gli aerei e i carri armati, i mortai, i droni… in questo mese praticamente gli AIUTI militari del complesso militare-industriale NATO-UE sono divenuti rottami nella taiga, nelle foreste, nei campi del Donbass. Non mi è possibile tenere la “contabilità” o fare “statistiche”, ma a occhio mi sembra proprio che in quest’ultimo mese si sia intensificata la risposta delle ff.aa. ucraine e, di conseguenza, i russi abbiano continuato a tenere la RIDOTTA, come già ci dicevamo, e abbiano continuato a “macinare” (to grind, come notano le testate giornalistiche anglofone).

Proviamo solo a fare uno sforzo di immaginazione e a pensare alla superficie occupata da tutti questi mezzi, se fossero messi uno vicino all’altro. E capiamo, senza tanta immaginazione, come la guerra NATO-UE contro i russi stia andando. Ci stanno arrivando anche i media occidentali.

Come il The Guardian, che ragiona anche sui dati delle perdite in vite umane fra le fila ucraine:
“Any way you count it, the figures are stark: Ukrainian casualties are running at a rate of somewhere between 6oo and 1,000 a day. ”
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/10/ukraine-casualty-rate-russia-war-tipping-point
E, si badi, gli ucraini partivano da una superiorità numerica impressionante: 600.000 unità per i russi, 500.000 comincia ad ammettere il Guardian: “Analysts’ crude estimates suggest that since the start of the war the total could have doubled to an impressive 500,000” (ibidem).

Capiamo quindi, ANCORA UNA VOLTA (ci siam già passati affrontando il tema del tempo e dei tempi in questo conflitto) QUANTO POCO IMPORTI LA VELOCITA’ DI AVANZAMENTO LUNGO QUELLA CARTINA DEL DONBASS, che VEDE OGNI GIORNO RIDISEGNATI QUASI IMPERCETTIBILMENTE, MOLTO LENTAMENTE, I CONNOTATI di una linea di fronte e di un Paese intero, anzi, marxianamente, dialetticamente direi di DUE PAESI INTERI, UCRAINA E FEDERAZIONE RUSSA, essenzialmente, MA ANCHE, sia pur in misura più o meno evidente, DEL MONDO INTERO E DEI RAPPORTI ECONOMICO-SOCIALI AL SUO INTERNO.

- Smantellare ANZI TUTTO un intero complesso militare industriale, quello ucraino: “Vadym Skibitsky, the deputy head of Ukraine’s military intelligence, has said Ukraine is using 5,000 to 6,000 artillery rounds a day, and has “almost used up” its stockpile of Soviet 152mm standard shells. It is now relying on Nato-standard 155mm howitzers; it is unclear how many of these it has.” (ibidem), e
- Ridurre progressivamente all’impotenza quello NATO-UE a cui esso ormai sottosta da anni, conservando il più possibile i propri uomini, i propri mezzi, è stata una dimostrazione di forza di cui in Occidente cominciano a rendersi conto solo adesso, man mano che la macchina della propaganda ucraina e dei cinegiornali luce nostrani non riescono più a nascondere la tigre di carta della reale condizione sul campo, dietro a proclami sempre più isterici e contraddittori.

E localizzando le perdite cominciamo anche a capire come le cose si stiano evolvendo per il peggio in altri settori ancor più delicati. Per esempio SLAVJANSK, dove solo ieri ben 3 Su-25 ucraini sono stati abbattuti, permettendo al contatore russo di raggiungere quel 201 che davvero fa impressione.
https://t.me/boris_rozhin/53351
E che non finisce qui. Di Su-25 ne son rimasti a decine dalla fine del Patto di Varsavia, negli hangar della Bulgaria e della ex-Cecoslovacchia. Poi di queste decine se ne riescono ad assemblare un po’ meno, in grado di volare, e a ricavare anche parti di ricambio. A seguire, poi, sarà la volta dei MiG-29. Già ora è difficile invece fare questo giochetto coi Su-24 e i Su-27.
https://t.me/vysokygovorit/8381
Fino all’ultimo residuato sovietico!

Gli ucraini stanno sparando le ultime cartucce nella disperata difesa di una postazione, SLAVJANSK che, se avessero seguito i consigli dello Stato maggiore, ovvero di ritirare uomini e mezzi da SEVERODONECK e LISIČANSK, oggi sarebbe stata decisamente MOLTO più protetta. Invece ora devono affidarsi a un’aviazione che sa già, quando si alza in volo, di divenire facile bersaglio della contraerea nemica, perché chiamata a svolgere compiti impossibili a bassa quota, gli stessi compiti che batterie rinforzate dagli arrivi da est di pezzi di artiglieria, blindati e sistemi lanciarazzi, avrebbero svolto in maniera molto più efficace e infliggendo maggiori perdite al nemico.

Ma la propaganda richiedeva altro. RICHIEDEVA E RICHIEDE ALTRO DA MESI. E kuratory e regime di KIEV SONO CADUTE VITTIME DELLA LORO STESSA PROPAGANDA, e di un’agenda da essa dettata, a dir poco criminale, come può accadere solo quando si unisce tragicamente, pericolosamente, autorità e potere su centinaia di migliaia di persone, incapacità e stupidità. Mandando e continuando, imperterriti, a mandare il proprio popolo al massacro. A questo proposito,

“NON INGANNARE SE’ STESSI”

“Non ingannare sé stessi è difficile. Non ingannare sé stessi a volte fa male. Non ingannare sé stessi è l’unico modo per vincere oggi. E vincere sempre”
Не врать самим себе трудно. Не врать самим себе иногда больно. Не врать самим себе это единственный способ победить сегодня. И побеждать всегда.
https://t.me/MedvedevVesti/10031

Con questo finale si conclude una riflessione sul fatto che i siti telegram ucraini di OSINT (Open-Source INTelligence), analoghi al collettivo di RYBAR da parte russa, hanno smesso di funzionare. Forse perché ormai i rapporti dal fronte sono tutti negativi e di matrice pessimistica e contrastano con la lettura trionfalistica di regime data finora, mentendo su tutto, persino su Azovstal’, come abbiamo visto.
La chiusura di questi siti non è stata una bella mossa. Continuare a mentire a sé stessi, prospettando al proprio popolo mirabolanti contrattacchi quando invece ogni giorno si compiono sacrifici inutili di vite umane, è l’ennesimo crimine che si aggiunge a quelli sul campo.

MILIZIE DEL DONBASS DIFESE DAL LORO STESSO POPOLO

Una storia, a lieto fine, di un carrista del Donbass: caduto col suo equipaggio vittima di un’imboscata nemica, unico sopravvissuto all’attacco, ma ferito, riusciva a rifugiarsi presso questa signora che lo nascondeva fino alla liberazione del villaggio (Volnovacha, DNR), nonostante le ff.aa. ucraine lo stessero cercando e fossero andate a tal proposito anche dalla signora. Oggi il ragazzo è tornato da lei per ringraziarla di averle salvato la vita.
https://t.me/WarDonbass/68440

Aggiornamenti a seguire domattina.

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12/06 aggiornamento ore 10:00


SLAVJANSK


Su questo fronte è stata appena confermata la presa di BORODIČNOE.
https://t.me/yurasumy/3854
et
https://t.me/RVvoenkor/15823

La sua liberazione aggiunge un ulteriore tassello alla manovra di attacco alla città da NORD (PRIŠIB) e da NORD-EST.

SIDOROVO invece è ancora teatro di scontri, così come KRASNOPOL’E e DOLINA. Di fatto, si sta ampliando e rafforzando la piazza d’armi al di qua della riva del fiume, senza tentare affondi che cadrebbero facile preda di accerchiamenti e attacchi da più direzioni.

Vedremo gli sviluppi

KOMBINAT AZOT

Il video che riporta una presunta esplosione all’interno del kombinat alle porte di SEVERODONECK, rimbalzata su tutti i cinegiornali luce ieri tarda ora per darci la “buona notte”, è datato SETTEMBRE 2014 e riguarda una fabbrica chimica di DONECK. Qui le immagini di allora e di oggi.
https://t.me/FAKEcemetery/1599

Di fatto, ci fosse un’esplosione del genere, NESSUNO potrebbe stare lì dentro, né ad attaccare, né a difendere, né a fare da ostaggio. E chi sarebbe chiamato a domarlo, pur con tutte le protezioni possibili, probabilmente riporterebbe ancora dopo settimane i postumi di tale intervento. Basterebbe fare due chiacchiere con un vigile del fuoco del comando più vicino. Ma questo al cinegiornale luce per eccellenza, che continua a mantenere la notizia anche stamattina, non viene in mente.

RICATTI

Per una volta non mi riferisco ai kuratory delle marionette di Kiev. Ma alle marionette di Kiev stesse, per bocca ieri sera di Arestovič. Di fatto, la sua affermazione equivale a un ricatto: “armateci altrimenti vi ritroverete mezzo milione di soldati russi (nuovi russi) alle frontiere”.

Sulla sostanza di questo ricatto, che mette a nudo alcune contraddizioni profonde della macchina di propaganda ucraina e SU CUI I NOSTRI CINEGIORNALI NON HANNO POSTO IL BENCHE’ MINIMO DUBBIO (ma anche gran parte del nostro mondo culturale e accademico), ho già scritto.

MA SUL RICATTO STESSO, sulla falsariga di molti altri Paesi già UE che si comportano in tale maniera, con AUT AUT, volevo soffermarmi con questa osservazione. Tra l’altro, non è neppure il primo ricatto del genere. Pertanto, premettendo che una UE così, per me personalmente, è meglio che non ci sia, ma davvero la dirigenza UE vuole caricarsi un altro Paese che ogni due per tre poi uscirà con ricatti, peraltro come han fatto per tutti questi anni muovendosi spregiudicatamente fra Russia e UE (per esempio, quando la Russia neanche tanti anni fa denunciò le loro insolvenze nei pagamenti loro dissero: tagliateci il gas che lo prendiamo da quello che passa per la UE)? O ci siamo dimenticati di tutto?

Aggiornamenti a seguire.

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11/06 23:50 aggiornamento

Dal fronte sostanzialmente nulla di rilevante, se non che la marcia “ridotta” russa continua a macinare dove chilometri, dove metri, mettendo in difficoltà le difese ucraine in tutto il Donbass.

SEVERODONECK

I risultati maggiori oggi si sono avuti lungo questa direttrice, dove il problema ormai è circoscritto al complesso industriale Azot e a 300-400 soldati ucraini in esso asserragliati.
https://t.me/readovkanews/36523
Oltre a loro ci sono centinaia di civili trattenuti come ostaggi.

A questo proposito, una buona notizia, appena pervenuta (22:38): alcuni civili, man mano che le zone vengono liberate, riescono a scappare e ad arrivare ai posti di blocco russi e delle milizie del Donbass. Cominciano così a uscire i primi civili. Ottimo segno.
https://t.me/bbbreaking/127046
Ho controllato il cinegiornale luce nostrano per eccellenza e lo riporta. Omettendo che è l’ultima cosa rimasta in mano ai soldati ucraini di quella che doveva essere “la madre di tutte le battaglie”.

Leggo anche che i kuratory NATO-UE, come da copione collaudato quando cominciano a intravedere una possibile malparata, stanno iniziando a scaricare il barile delle colpe su Kiev. Che nega. Che triste finale, a pesci in faccia, mentre la UE assicura promesse di ingresso nell’unione a un’istituzione statale sempre più in via di dissoluzione, grazie alla UE stessa, tra l’altro.

ARESTOVIČ: CON UNA FRASE CADE UN CASTELLO DI MENZOGNE COSTRUITO IN DECENNI (o quantomeno qualcuno dovrebbe iniziare a porsi alcune domande...)

Arestovič. capo ufficio propaganda del clan Zelenskij, co-autore delle maggiori bufale in questi 108 giorni di conflitto, oggi esce con l’ennesima richiesta di armi nucleari da sparare contro i russi… e delirio a parte esce con questa affermazione:
“Poniamo che vince Putin. Al milione e mezzo di soldati russi si aggiungerebbero anche cinquecentomila soldati ucraini” (допустим, если Путин победит. И к 1,5-миллионной российской армии присоединится еще 500 тысяч украинской армии)
https://t.me/mig41/18417 (con filmato)
et
https://t.me/RVvoenkor/15788

Ora, signori dei cinegiornali luce: cosa avete sostenuto per 108 giorni? Di colpo, il capoufficio stampa del regime fascistoide di Kiev ve lo smentisce. Questa non è una guerra tra due popoli ma, a questo punto, tecnicamente, uno scontro fra due classi dirigenti. SE VINCE LA PRIMA, L’ESERCITO DELLA SECONDA PASSA IN BLOCCO IN QUELLO DELLA PRIMA!

Ma se ha detto quello che ha detto, e lo ha detto, allora decade tutto. Un esercito che entra IN BLOCCO, IN TOTO, in un esercito che, fino a oggi, era definito di terroristi, di “okupanty”, di criminali, di “moskaly” e “moskalennye”.

Cade tutto un intero castello di menzogne, che da trent’anni a questa parte, progressivamente, oligarchi e burocrati di Kiev hanno costruito (e continuano a costruire) in chiave russofoba. E Arestovič rincara la dose:
E dove allora potranno, ridicoli soldati, fermare questa forza unita con in più anche la Bielorussia?

И где тогда потешные войска смогут остановить эту объединённую силу да плюс ещё Беларусь?

Quindi, di colpo, una delle massime autorità in questi 108 giorni di conflitto, uno di quelli che parla e i cinegiornali luce riportano immediatamente, ha di fatto affermato L’UNITA’ SOSTANZIALE DI RUSSIA, BIELORUSSIA, UCRAINA e la STRUMENTALITA’ DI QUANTO FINORA SOSTENUTO, IN PARTICOLAR MODO DA OTTO ANNI A QUESTA PARTE! E L’ESTREMA FORZATURA DA PARTE DI UNA CLASSE POLITICA TESA DA DECENNI A TAGLIARE QUESTI PONTI, A ROMPERE QUESTA UNITA’, SALVO POI AMMETTERE DOPO TRENT’ANNI CHE BASTA UNA VITTORIA MILITARE PER RIPORTARE TUTTO A COME PRIMA. CON CINQUECENTOMILA SOLDATI PRONTI, DI FATTO, A COMBATTERE PER QUELLI CHE ORA COMBATTONO,A PASSARE DALLA LORO PARTE.

Aggiornamenti a seguire domani.

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11/06 ore 09:30 aggiornamento

Dal fronte nulla di nuovo rispetto ieri. Ma ci sono due aggiornamenti di ieri che non sono stati comunicati e che ora riporto: manco a farlo apposta, uno riguarda l’estremo NORD della linea di fronte, e uno l’estremo SUD. Partiamo dal primo che è “zona nota”

A NORD di CHARKOV

Mappa aggiornata del collettivo di RYBAR

https://i.ibb.co/BLJC3F5/10-06-RU.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/k9b3JCs/10-06-EN.jpg

L’arancione, rispetto al marroncino, riguarda le zone acquisite dai russi in avanzata rispetto alle consolidate. Come si può notare, il “buco centrale” sulla linea di confine si è richiuso. Ora l’intera linea di confine sopra Charkov è in sicurezza. Si assottiglia poi sempre più verso ovest, fino a sparire, ma in linea con gli obbiettivi della cosiddetta “seconda fase”.

I mortai per raggiungere le città russe e seminare panico fra i civili dovranno fare più fatica. Sicuramente quelli rimasti in dotazione all’esercito ucraino non avranno vita facile. Per quelli della guerra per procura NATO-UE, invece, non ci saranno problemi. Da quel che si vede, comunque, sul campo di battaglia, pare che abbian preso le misure anche degli M777 e dei CAESAR, quando li trovano in campo aperto, ovvero quando sono usati per combattere il nemico. Per le rappresaglie nazifasciste contro i civili (anche ieri), invece a cui sono destinati, anche con bombe a grappolo, basta un gancio da traino, una motrice, tirarli fuori velocemente dai nascondigli, pochi minuti per piazzarli, puntarli, fare fuoco, e rinasconderli nelle fogne da cui – in quanto fascisti – provengono.

Questo rende ovviamente difficile l’individuazione, in quanto la balistica non basta, visto che vengono spostati velocemente, non avendo alcuno scopo militare di tenuta di roccaforti o apertura di brecce nella difesa nemica. Eccezione costituiva, a onor del vero e come abbiam visto, POPASNAJA, dove esistevano addirittura strade interne dedicate dove i pezzi venivano agganciati, sganciati e continuati a muovere di modo da aumentare l’efficacia della linea di difesa nei vari punti dove erano impiegati, oltre che rendere praticamente impossibile la loro individuazione ed eliminazione. Ma di POPASNAJA, come abbiamo anche visto, c’era quella, più AVDEEVKA. Per il resto, l’impiego di quei pezzi è sul campo, utilizzato come fuoco di copertura di contrattacchi. Tattica abbastanza suicida in quanto, in campo aperto, i droni riescono a individuarli in poco tempo, a dare le coordinate ai pezzi di mortaio nemici, e a far sì che la cosiddetta “controbatteria” faccia quello per cui è destinata. E finora, l’ha fatto anche bene, siano essi pezzi autoctoni, ex-sovietici, o NATO-UE.

Tornando al cordone di sicurezza creato lungo la linea di confine, in questa fase resterà tale, almeno da parte russa: nessuna intenzione di incrementarlo ulteriormente in profondità. Stesso discorso per la linea di fronte a SUD di Charkov. Vedendo la mappa, possiamo notare frecce azzurre che cercano di sfondare – ancora e sempre lì – lungo il fiume per tagliare le vie di comunicazione fra nord e sud dei territori in mano alla nuova amministrazione territoriale di Charkov (formatasi pochi giorni fa, peraltro, sulla falsariga di quelle di Cherson e Zaporož’e). Anche qui, invece di un intervento massiccio, i russi preferiscono andare di artiglieria con colpi mirati, grazie alle coordinate fornite da ricognitori e guastatori che operano all’interno delle linee nemiche: ponti mobili saltano, accampamenti e depositi di armi e munizioni vengono colpiti non appena vengono installati in posizioni ritenute pericolosamente vicine alla linea di fronte attuale, tentativi di raggruppamento per eventuali controffensive vengono così, per il momento, sventati. Naturalmente, ciò è possibile in primo luogo grazie alle risorse limitate degli attaccanti. Cambiasse la scala, rintuzzare a colpi di fioretto sarebbe impossibile.

A SUD-EST DI CHERSON

Andiamo ora alla punta estrema della linea di fronte meridionale. Carta aggiornata
https://i.ibb.co/m4YdNp1/10-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/zrcKpV4/10-06-eng.jpg

Qui c’è poco da dire: guardiamo l’ingrandimento, che mostra la punta della penisola davanti al porto di Očakov (riva nord, in mano ucraina). Fino a ieri le ff.aa. ucraine erano riuscite ad avere il controllo dello stretto, occupando un lembo di terra, una Gibilterra, forse meno, che consentiva al porto di Očakov di essere operativo. Ora non più: l’intera penisola è in mano russa e il porto di Očakov, ovviamente, ha smesso di poter accogliere in sicurezza navi ucraine. Nel corso degli scontri di ieri, peraltro, due navi ucraine, una corvetta (Vinnica) e una nave da sbarco (Jurij Olifirenko), sono state colpite e messe fuori uso.
https://t.me/rybar/33765

ORA ANCHE LE DONNE! FINO ALL’ULTIMA UCRAINA…

Ovviamente il Nakaz ucraino (nr 321 del 07/06/22) non riguarda le regioni occidentali, ma solo quelle centrorientali dove i russofoni fanno da carne da macello sia quando li mettono negli scantinati, sia quando li mandano al fronte a sessant’anni di età. La mobilitazione delle donne, dai 18 ai 60 anni riguarderà fino al 15 giugno quelle già nell’esercito con altre mansioni, mentre dal 16 al 31 (sic!) giugno (червень, giugno!) tutte le donne entro quell’età. Non avevo notato neppure l’errore nella data… Questo il NAKAZ, in tutta la sua criminale follia e crassa ignoranza:
https://t.me/infantmilitario/77509

Ovviamente, questo alimenterà la fuga verso l’estero. Si conta, per esempio, che dei 3 milioni e mezzo di profughi in Polonia, (3.645.000) 432 mila siano proprio uomini dai 18 ai 60 anni, ritenuti dal governo ucraino disertori. A questo punto anche le donne che là, qui, ovunque si trovano, se in quelle liste potranno ritenersi disertrici.
https://t.me/boris_rozhin/53124
In questo pezzo si parla anche dei documenti falsi per espatriare, con falsi permessi di soggiorno polacchi: fino a 10 mila dollari in anticipo e altri 5 mila a espatrio avvenuto. Questo è anche dato dal fatto che FINORA SOLO 5.100 CITTADINI MASCHI UCRAINI SI SONO REGISTRATI ALL’ANAGRAFE POLACCA DEI PROFUGHI, PERLOPIU’ OLTRE I 60 ANNI DI ETA’. Tutti gli altri, preferiscono restarci illegalmente, anonimamente, per ovvi motivi di rimpatrio forzato. La tendenza, verosimilmente, aumenterà.

LE PERDITE IN VITE UMANE DELLE MILIZIE DELLA DNR

Tabella e grafici:
https://t.me/lostarmour/456

Mostrano come ormai siano calanti. Questo unito alla notizia di ieri che i prigionieri “russi” siano calati da 900 a 500 mentre i prigionieri ucraini siano ormai 6.000, con perdite fra morti, feriti e dispersi di svariate centinaia al giorno, senza fare contabilità inutili ma cercando di capire la tendenza in atto, rende possibile dare un dato concreto, sul campo, alla strategia a due marce dei russi e delle milizie del Donbass di cui abbiamo parlato. Non c’è alcuna fretta, l’importante è minimizzare il più possibile qualsiasi perdita di uomini. L’esatto opposto della strategia omicida, verso il proprio popolo, del regime fascistoide di Kiev e dei suoi kuratory.

Aggiornamenti a seguire in tarda serata.

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10/06 ore 19:30 aggiornamento

Oggi è stata una giornata importante sul campo di battaglia, specialmente in direzione SLAVJANSK. E da questa cominciamo.

SLAVJANSK

E’ stato liberato SIDOROVO, paese appena aldilà del fiume, molto importante perché la sua presa spiana la strada che porta a Slavjansk da NORD. Si aspetta ora la liberazione di DOLINA e KRASNOPOL’E, che aprirebbero la strada proveniente da NORDEST, come mostra questa cartina:
https://t.me/Belarus_VPO/16117

ATTENZIONE: l’attacco sarà molto lungo e, probabilmente, cercherà ulteriori direttrici di movimento. Si calcola, infatti, che fra SLAVJANSK e KRAMATORSK e dintorni, siano dislocati 70.000 fra soldati e ufficiali ucraini! Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/boris_rozhin/53135

SEVERODONECK

Carta aggiornata della “madre di tutte le battaglie”, per il signor Zelenskij.
https://i.ibb.co/xY9BQH7/10-06-RUS.jpg
E in inglese
https://i.ibb.co/gRFVDnJ/10-06-EN.jpg

Gli spazi intorno al complesso industriale Azot si stanno sempre più riducendo. Dopo la presa dell’aeroporto, le forze russe e le milizie del Donbass hanno tagliato la strada che collega SEVERODONECK all’ultimo villaggio a sud tenuto dagli ucraini, ovvero BOROVSKOE. Borovskoe ora è accerchiata totalmente, gli ucraini non possono più ripiegare su Severodoneck e hanno un’unica via d’uscita: il ponte LENIN sul fiume Severskij Donec.
https://t.me/rybar/33769

ATTENZIONE: E’ NOTIZIA DI POCO FA CHE I SOLDATI AD AZOT STIANO CERCANDO CONTATTI COI RUSSI E LE MILIZIE DEL DONBASS
https://t.me/WarDonbass/68174
per negoziare. Non si capisce se la ritirata (senza che i russi gli sparino addosso) o la resa. Vedremo gli sviluppi.

OBICE DA CAMPO TRAINATO CAESAR ARMATO CON BOMBE A GRAPPOLO, MONSIEUR MACRON!

Tutto nasce da documentazione rinvenuta dagli hacker e riguardante l’inventario di ordinativi e commesse giunte dall’estero, gli “aiuti”…
Ebbene, una di queste (scansione qui sotto)
https://i.ibb.co/sHzzYPM/IMG-20220610-164818.jpg

riguarda la fornitura di TR-F1, obici francesi CAESAR da 155 mm. Quelli usati contro i civili a Doneck, anche oggi peraltro.
https://www.armedconflicts.com/TR-F1-155-mm-gun-howitzer-t82795

Ebbene, guarda che ti riguarda i “projectile” con cui sono arrivati, e si nota OGR F1. SONO BOMBE A GRAPPOLO!

Si trovano anche nella scheda di armedconflicts classificate come
OGRE 155 G1 - cluster (63 bomblets)

IL COLLETTIVO DI RYBAR NOTA CHE ANCHE LA FRANCIA E’ TRA I 46 FIRMATARI DELLA CONVENZIONE DI OSLO (2010) CHE PROIBISCE QUESTE ARMI. ARMI CHE, NOTA SEMPRE RYBAR, UNA COMMISSIONE APPOSITA IN FRANCIA DICHIARAVA ELIMINATE DEFINITIVAMENTE NEL 2016!
https://t.me/rybar/33781

MA, come per magia, riappaiono nel 2022! Come “aiuti”! E il regime nazifascista di Kiev le usa per le sue rappresaglie contro i civili a Doneck e non solo!

Ci aspettiamo che i cinegiornali luce nostrani, da otto anni ormai sempre attenti ai crimini di guerra compiuti nel Donbass, a maggior ragione se con "nostri" aiuti che non dovrebbero, sulla carta, neppure esistere, diano più ampia diffusione a questa notizia.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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10/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA

Ottimo lavoro notturno del collettivo di RYBAR, sia in originale
https://i.ibb.co/vxkcmzf/09-06-1.jpg
che in caratteri latini e lingua di Albione nella legenda
https://i.ibb.co/hDNL1S7/09-06-EN-1.jpg

L’attenzione è tutta concentrata sotto SVJATOGORSK e KRASNYJ LIMAN, direzione SLAVJANSK (ma per Zelenskij e cinegiornali luce è Severodoneck “la madre di tutte le battaglie”… ci torneremo, comunque, “a’mmamma”...).

Il motivo è presto detto.
Ieri sera i canali telegram diffondono questa cartina orrenda, elaborazione da satellite, nomi da cavarsi la vista, didascalia lapidaria quanto inutile per noi che non siamo del posto.
https://t.me/boris_rozhin/53060
La didascalia recita: I soldati russi hanno preso Prišib (Российские войска заняли Пришиб). Che è come dire “i soldati francesi han preso Cassano”. Cassano cosa? Magnago, d’Adda, Valcuvia, Irpino, delle Murge??? (e la lista continua…). Stesso discorso per Prišib. E son tutti lì, più o meno…

Niente, grazie al satellite e al fiume che ci passa a nord, ho capito di che Prišib parlavano. Ed è forse il Prišib più importante di quelli nel Donbass. Perché è a EST di SVJATOGORSK e già DOPO AVER ATTRAVERSATO il Severskij Donec. Se prendiamo la carta in caratteri latini, ingrandimento di sinistra, lo troviamo traslitterato come “Pryshyb”: ridente altura, quindi già più difficile da cannoneggiare, e più facile da usare come piazza d’armi per calare verso SUD… direzione SLAVJANSK.
https://t.me/rybar/33746

Allo stato attuale, quindi, in questo segmento, abbiamo:
- piazza d’armi sulla riva ovest consolidata (dopo settimane di tentativi andati a vuoto)
- intera riva est saldamente in mano russa da da Izjum a Rubežnoe. E questo, per il gioco delle anse del fiume, come abbiam visto porta le difese di SLAVJANSK a un tiro di schioppo, letteralmente (<10 km), dell’artiglieria russa senza neanche imbarcarsi in pericolosi (lì specialmente) attraversamenti.

Inutile dire che la caduta di SLAVJANSK comprometterebbe tutto quanto a EST. Ma la madre delle battaglie è sempre un’altra… e allora andiamoci, dalla “mamma”.

SEVERODONECK

Anche qui, progressione delle truppe russe e delle milizie del Donbass che hanno preso l’aeroporto, appena sotto la zona industriale Azot.
https://t.me/rybar/33757
Zona che, circolano voci, sia stata minata (cisterne prodotti tossici) e contenga anche ostaggi civili. Speriamo che sia tutta una bufala.

THE INDEPENDENT

Vale la pena di darci un occhio. Secondo me è troppo drastico: segno che l’occidente sta decidendo che ha fatto (sulla carta...) già abbastanza soldi con la vendita di armi, ma ora li vuole vedere anche, prima di sganciarne altre. Quindi comincia a diffondere dati come questi:

Ukrainian troops are suffering massive losses as they are outgunned 20 to one in artillery and 40 to one in ammunition by Russian forces, according to new intelligence painting a bleak picture of the conflict on the frontline.

A report by Ukrainian and Western intelligence officials also reveals that the Ukrainians are facing huge difficulties responding to Russians shelling with their artillery restricted to a range of 25 kilometres, while the enemy can strike from 12 times that distance.

For the first time since the war began, there is now concern over desertion. The report, seen by The Independent, says the worsening situation in the Donbas, with up to a hundred soldiers being killed a day, is having “a seriously demoralising effect on Ukrainian forces as well as a very real material effect; cases of desertion are growing every week”.

At the same time, as the Russians capture territories in the east, and consolidate their control over the seized cities of Mariupol and Kherson, the bargaining position of the Ukrainian government is being weakened by acute disparity in the numbers of prisoners being held by each side.

The total number of Russian soldiers being held by Ukraine has fallen to 550 from 900 in April after a series of exchanges. Moscow meanwhile has more than 5,600 Ukrainian troops in captivity, the figure enlarged by the surrender of 2,500, including members of the Azov Battalion, in Mariupol.
Two Britons, Aiden Aslin and Shaun Pinner, who were captured serving with Ukrainian forces in Mariupol are on trial in the separatist Donetsk People’s Republic, where prosecutors say they face the death penalty for “terrorism” and being mercenaries.
The difference in numbers between the two sides is being revealed as both Kyiv and Moscow hold highly-publicised trials of prisoners of war.

Ukrainian courts in Kyiv and near Kharkiv have convicted Russian soldiers on war crimes charges, handing out lengthy sentences. Iryna Venediktova, the country’s prosecutor general, said on Wednesday she has filed eight more cases.
Russian state media announced on Wednesday that more than 1,000 Mariupol prisoners have been transferred to Russia for “investigation.” Politicians in Moscow and the separatist republics have threatened to carry out “Nuremberg-type” trials of the Azov prisoners who they accuse of being neo-Nazis.

Ukraine’s president, Volodymyr Zelensky, making a visit to the frontline in Donbas on Monday, demanded the Kremlin hand over the Mariupol prisoners. Negotiations are ongoing, he said, but “they are unfortunately in the hands of the Russian Federation, which cannot be trusted”.
“We are, of course, very grateful to our allies for their support,” said one Ukrainian official. “The new weapons are welcome, but when they announce they are sending military aid to Ukraine, the Western government should perhaps clarify to their public the quantities involved.”

Reporting on the ground backs up claims of rising Ukrainian losses due to Russian firepower. The Independent last week witnessed losses being inflicted on the Ukrainian military and the lack of long-range firepower to fight back; one soldier interviewed in Lysychansk has since been killed and another three injured.

The intelligence report states: “It is plain that a conventional war cannot be won if your side has several times fewer weapons, your weapons hit the enemy at a shorter distance and you have significantly less ammunition than the enemy.”

It continues: “The tactical situation on the Eastern front is as follows… the Ukrainian side has almost completely run out of stocks of missiles for MLRS of Smerch and Uragan types, which made it possible to effectively deter Russian offensives in the first months of the war at distances of [37 to 50 miles].

“Today, the maximum range of fire of the Armed Forces of Ukraine is [15.5 miles]. This is the range at which 152/155mm calibre artillery and the Grad MLRS units remaining in service can fire.”

https://www.independent.co.uk/news/world/europe/ukraine-war-intelligence-russia-kyiv-military-b2096715.html

Aggiornamenti a seguire.

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09/06 19:30 aggiornamento

Nessuna notizia di rilievo dal fronte, tutto prosegue come da ultima situazione e come da quanto analizzato stamane.

SLAVJANSK

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/S3qznJj/09-06-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/3YmJThP/09-06-1.jpg

E situazione “distanze” con carta e distanziamenti dalla linea di fronte:
https://t.me/denazi_UA/12220

Dipendendo tutto dal corso del Severskij Donec, che procede irregolarmente ad anse, si va dai 17 km di distanza massima agli 8 di distanza minima. I 17 sono posizionati già dall’altra parte della riva del fiume, mentre il posto a 8 km di distanza impone l’attraversamento del fiume. In ogni caso esiste una cerchia di paesi limitrofi, un cordone di difesa, prima di arrivare a Slavjansk, quindi parlare di battaglia di Slavjansk, al momento, è ancora prematuro.


PRIMA BANCA RUSSA OPERATIVA A CHERSON

Inoltre, si stanno riadattando i bancomat di modo da procedere alla piena transizione al sistema bancario russo nel minor tempo possibile.
https://t.me/yug_plazdarm/8210

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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PS Errata corrige: in "Banalizzo, perché russo contro ucraino", "russo contro ucraino" andrebbe sostituito con "Federazione Russa contro Ucraina", meglio ancora, "Federazione Russa contro regime al potere a Kiev dal 2014".

Almeno, da parte russa. A differenza, infatti, del regime di Kiev, dove dal 2014 si è impostato il conflitto su base etnica, contro i "moskaly" (i russi) e gli "omoskalennye" (gli ucraini non doc, quelli russofoni, quelli che si senton più di là che di qua, quelli imparentati coi "terroristi del Donbass"), i russi hanno impostato sin da subito "denazificacija" e "demilitarizacija" come finalità dell'operazione militare speciale. Per assurdo, ma veramente, nessuna guerra è stata formalmente dichiarata, né dai russi, né dagli ucraini. Di converso, non è corretto scrivere "russo contro ucraino" . E impostare così il discorso non spiegherebbe come mai, a combattimenti ancora in corso peraltro, a centinaia di migliaia han fatto e stanno facendo coda per i pasport russi.

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09/06 ore 10:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA


Sempre ad opera del collettivo di RYBAR, uscita proprio stanotte con un’anticipazione, nel tardo pomeriggio, su POPASNAJA, con cui iniziamo questa rassegna:

https://i.ibb.co/k9YmnkX/08-06-1.jpg

La toponomastica, in questo caso e in questo momento, aiuta poco. Perché una prima conclusione di questa nuova fase la possiamo già trarre, ed è una conclusione attualmente GENERALE, ovvero VALIDA PER L’INTERA LINEA DI FRONTE:

- l’esercito russo e le milizie del Donbass si muovono da tre mesi a DUE MARCE:

1° - “RIDOTTA”, o “modalità schiacciasassi”
2° - “NORMALE”, quando la linea di fronte si sposta di diversi km al giorno.

La pressione esercitata sulle posizioni nemiche può variare, ma non in maniera sostanziale (la famosa “colonna da 60 km” la lasciamo agli incubi notturni dei cinegiornali luce nostrani). Quello che varia è LA RISPOSTA A TALE PRESSIONE data dalle truppe ucraine.

A) LA LINEA DI FRONTE TIENE → “ridotta”, modalità schiacciasassi, ovvero fuoco intenso di artiglieria, ricognizione, assalto quando la superiorità relativa è ormai schiacciante, avanzamento di pochissimo, magari una trincea nemica soltanto, riposizionamento, raggruppamento, consolidamento linea di difesa (CONTROBATTERIE, TRINCERAMENTI, in caso di eventuali contrattacchi) e si riparte.

B) LA LINEA DI FRONTE CEDE → “normale”, SI SFONDA ma non si dilaga, un centro abitato, due al massimo se son vicini, riposizionamento, raggruppamento, consolidamento linea di difesa (CONTROBATTERIE, TRINCERAMENTI, in caso di eventuali contrattacchi), e si riparte.

QUESTO, IL COMPORTAMENTO CHE E’ POSSIBILE NOTARE IN CAMPO APERTO.

DIVERSO il discorso per I CENTRI URBANI difesi TENENDO CIVILI COME OSTAGGI, TRINCERANDOSI DENTRO STRUTTURE CIVILI COME CASE POPOLARI, OSPEDALI, SCUOLE, ECC.

Qui, quello che si nota è un processo simile al seguente:
1. DELIMITAZIONE DEL “PROBLEMA” DA RISOLVERE, ovvero chiusura di tutte le linee di comunicazione con l’esterno di tale centro abitato (come a Mariupol’ e a Severodoneck)

2. Circoscritto il problema il più possibile, CREAZIONE DI UNA SITUAZIONE DI SUPERIORITA’ RELATIVA. Compito non da fanteria ma da FORZE SPECIALI, ADDESTRATE APPOSITAMENTE per intervenire con ATTACCHI MIRATI a una SINGOLA COSTRUZIONE o LIMITATISSIMO GRUPPO DELLE STESSE (COMBATTIMENTO CASA PER CASA, STRADA PER STRADA). Il tutto, in condizione di massima sicurezza, ovvero creando quella situazione di superiorità relativa dove l’attaccato deve essere messo in condizione di trovare, nella casa popolare che occupa, non più un RIFUGIO, ma una TRAPPOLA: “chi di casa popolare ferisce, di casa popolare perisce”, ne abbiamo già discusso ampiamente.

Ebbene, tutto questo è quanto si sta verificando a POPASNAJA. Guardiamo la cartina. DOPO L’ESPLOSIONE, chiamiamola così, DELLA LINEA DIFENSIVA UCRAINA, ovvero DOPO LA CREAZIONE DI UNA BRECCIA LUNGO IL PUNTO PIÙ CRITICO DELLA LINEA DI DIFESA, per tutta una serie di considerazioni geografiche, logistiche, ecc. di cui parliamo da settimane, L’AVANZAMENTO E’ UNA “SFERA” CHE SI INGRANDISCE PROGRESSIVAMENTE. SI E’ PASSATI

- DALLA RIDOTTA-SCHIACCIASASSI (fino alla liberazione di Popasnaja) ALLA NORMALE: avanzamento centrifugo verso alcuni centri circostanti, fino a toccare la STRADA ARTEMOVSK/BACHMUT – LISIČANSK) e a minacciare UNA SACCA A NORD-EST

- QUINDI DALLA NORMALE ALLA – RIDOTTA/SCHIACCIASASSI: ogni truppa, ogni brigata, ogni battaglione, dislocate lungo il PERIMETRO SEMICIRCOLARE CHE VA DA PRILIPČATINO A KAMYSHEVACHA, SPINGONO INDIETRO LE FORZE NEMICHE SENZA FORZARE ECCESSIVAMENTE, ASPETTANDO CHE L’ARTIGLIERIA E L’AVIAZIONE SORTISCANO L’EFFETTO DESIDERATO, SMINANDO NEL FRATTEMPO STRADE E CAMPI PER FAVORIRE L’AVANZATA DI UOMINI E MEZZI, QUINDI AVANZANDO secondo le modalità sopra descritte.

In nessun caso, per esempio, mi è capitato di vedere sulle mappe di questi mesi uno, dicasi uno, di quei “RIVOLI”, come li chiamo io, ovvero schizzo dopo che una massa d’acqua cade per terra. In genere, quello accade con una FORTISSIMA PRESSIONE, CEDIMENTO IN PIU’ PUNTI DELLA LINEA NEMICA, “rivoli” o “schizzi” per l’appunto, ricompattamento più avanti della linea di fronte o sfondamento generale. Mai visto. NEPPURE DOPO L’ANNUNCIO DELLA CONCLAMATA “SECONDA FASE”. I russi continuano a combattere “con una mano sola” e smantellano, col tempo tutti gli armamenti inviati dalla NATO-UE e le formazioni mercenarie inviate sul fronte a tenere posizioni ormai indifendibili.

ANCORA UNA VOLTA SUL FATTORE TEMPO

Mi scuso se mi ripeto. Queste pagine sono anche appunti per me. Per annotare alcune cose su cui poter poi studiare più seriamente e in maniera approfondita. I RUSSI NELLA LORO GUERRA AL RISPARMIO L’UNICA COSA SU CUI NON RISPARMIANO E’ IL TEMPO. “Chi ha tempo, non aspetti tempo”, sembra essere messo da mesi in cantina. SEMBRA.

DAL PUNTO DI VISTA MILITARE

In effetti, IL TEMPO SI E’ SOSTITUITO ALLA MASSA DI UOMINI E MEZZI PER OTTENERE LO STESSO EFFETTO SUL CAMPO DI BATTAGLIA. Quello che si poteva fare in un giorno con cinquantamila uomini opportunamente equipaggiati in più, lo si sta facendo in sette giorni con gli stessi uomini da tre mesi. DOVE SI VUOLE SBLOCCARE UNA SITUAZIONE, LIMITATAMENTE A QUEL PUNTO, SI INTENSIFICA LA PRESSIONE SIA DAL PUNTO DI VISTA QUANTITATIVO (maggior numero di unità e mezzi) CHE DAL PUNTO DI VISTA QUALITATIVO (unità speciali addestrate appositamente per svolgere compiti qualitativamente più complessi e difficili, facilitando quindi l’azione successiva della fanteria).

DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE, POLITICO, CULTURALE

IL FATTORE TEMPO, DI FATTO, STA AGENDO ANCHE ALDILA’ DELLA LINEA DI FRONTE. Molti cambiamenti sociali, politici, culturali, stanno avvenendo PROPRIO GRAZIE AL FATTORE TEMPO. “Col tempo maturano le nespole”, “il tempo è galantuomo”, eccetera. Le popolazioni locali si stanno rendendo conto che le zone liberate sono liberate per davvero, non per essere poi rioccupate al primo afflato o, peggio ancora, “in cambio di”. E si stanno APRENDO, dopo otto anni di chiusura in qualcosa che era peggio, MOLTO PEGGIO, di quegli scantinati dove han trovato rifugio a volte per settimane a causa di tattiche terroristiche NATO collaudate in Siria e praticate in Ucraina. Tutto questo in modo molto naturale, senza troppi proclami, NEI FATTI DELLA REALTA’ CONCRETA DI OGNI GIORNO. UNA REALTA’ COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA DI QUALCHE MESE FA, UNA REALTA’ MOLTO VICINA A QUELLO CHE ERA PRIMA.

I RUSSI STANNO GIOCANDO MOLTO, PRATICAMENTE TUTTO, SU QUESTA CARTA. SI BADI, NON TANTO DAL PUNTO DI VISTA POLITICO, NESSUN BOLSCEVICO IN VISTA… QUANTO DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE, CULTURALE, IN PARTICOLARE DI CONVIVENZA CIVILE.

IN OCCIDENTE E’ UN ARGOMENTO TABU’. Non si nomina l’URSS! E noi la nominiamo. Fatta passare come “Znamja Pobedy”, bandiera della vittoria (sul nazifascismo), la bandiera dell’URSS capeggia su tutte le amministrazioni comunali liberate, insieme a quella russa e a quella della DNR, LNR, o della regione liberata in questione.

PERCHE’? Perché l’URSS E’ “IL PRIMA DEL PRIMA”, agisce in modo potente su una fetta enorme di popolazione, e non solo quelli “dai cinquanta in su”. Perché i nipoti hanno sentito dai nonni, e lo schifo che hanno avuto davanti agli occhi per otto anni di “gestione Maidan” ha prodotto, nelle loro coscienze, una sorta di NOSTALGIA DEL FUTURO che viene ora a identificarsi con SIMBOLISMO POTENTE e ATTUALE. Attuale, perché i nazifascisti lo hanno reso attuale. Attuale, perché SI PROPONE COME IN GRADO DI RISPONDERE A QUELLE DOMANDE DI COESISTENZA PACIFICA A CUI OTTO ANNI DI MAIDAN NON HANNO VOLUTO RISPONDERE. Attuale perché la vita, nei territori liberati, torna a essere “normale”: senza emergenze, senza “libro e moschetto”, senza “nemici alle porte”.

In altre parole, la Federazione Russa ha avuto la strada spianata nel RECUPERARE un simbolismo che nessuno fra gli altri Paesi ex-sovietici più voleva, anzi disprezzava, anzi de-sovietizzava, incurante del MALCONTENTO CHE MONTAVA, INVECE, FRA LA POPOLAZIONE CHE DI QUELL’ESPERIENZA ANDAVA ORGOGLIOSA, e si è PROPOSTA COME LEGITTIMO EREDE di tale esperienza.

Attenzione: EREDE non significa necessariamente CONTINUATORE. Anzi, ECONOMICAMENTE PARLANDO fra URSS e FEDERAZIONE RUSSA c’è un abisso. Erede significa allora, nelle intenzioni russe, CUSTODE di un portato, di un’esperienza comune divenuta tradizione, di un percorso condiviso lungo oltre 10 fusi orari e di cui si ESALTANO NON SOLO I MOMENTI storicamente GLORIOSI, POSITIVI, MA ANCHE QUEL MODO DI VIVERE COLLETTIVO E QUEL SENTIRE COMUNE, PO-SOVETSKI, ALLA SOVIETICA, CHE OGGI ANCORA LA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE EX-SOVIETICA RIMPIANGE. Perché non c’erano divisioni etniche, non c’erano frontiere fra ex-repubbliche, non c’erano conflitti interreligiosi, c’era quella che per loro è stata, per ottant’anni, la NORMALITA’.

Piaccia o no, le cose stanno così. Banalizzo, perché russo contro ucraino non andasse a finire come serbo contro croato, o bosniaco, o albanese, si è passati alla dicotomia “cittadino sovietico” contro “nazifascista” o “servo, marionetta della NATO”. E’ la verità, è la realtà dei fatti, OTTO ANNI DI VIOLENZE DIRETTE (KIEV) ED ETERODIRETTE (KURATORY NATO, SILENZIO COMPLICE DELL’OSCE, CONDANNE UNILATERALI EU) SUI POPOLI DEL DONBASS LA HANNO CONFERMATA NEI FATTI, NON A PAROLE, HANNO SCREDITATO, DELEGITTIMATO NEI FATTI, NON A PAROLE, LE AUTORITA’ OCCIDENTALI CHE SI ERANO O CHE DOVEVANO PORSI A MEDIAZIONE, e sono riusciti a RECUPERARE TALE DICOTOMIA SENZA L’INTERO PACCHETTO, L’INTERO PORTATO IDEOLOGICO ED ECONOMICO SOVIETICO.

Ma se l’operazione di recupero è riuscita, grazie RIPETO all’idiozia NATO-UE che ancora nega l’evidenza e ripropone parole d’ordine ormai prive di senso, ripetute a pappagallo da un regime marionetta che si delegittima ormai da solo, ECCO RIBALTATA LA QUESTIONE: CHI SONO GLI OKKUPANTY (a questo punto con due k, alla russa)? e chi gli occupati? Chi libera chi? E OGNI MOSSA CHE FA IL REGIME DI KIEV VA IN QUESTA DIREZIONE, CONFERMA QUESTA TESI NEGLI OCCHI DI UNA PARTE SEMPRE MAGGIORE DEL POPOLO UCRAINO, DI QUEL POPOLO CHE ADESSO FA ORE DI CODA OGNI GIORNO PER PRESENTARE I DOCUMENTI PER I PASPORT RUSSI.

UNA GUERRA LAMPO AVREBBE PRODOTTO LO STESSO EFFETTO? BOMBARDAMENTI A TAPPETO TIPO RAQQA 2017 O BELGRADO 1999 AVREBBERO SORTITO LO STESSO EFFETTO? La risposta che mi do è NO.

L’OCCIDENTE HA CAPITO CHE TIPO DI “OPERAZIONE SPECIALE” E’ IN CORSO IN UCRAINA? E non mi sto riferendo alle azioni sul campo, anche se pure quelle fan fatica a capirle? Ancora una volta, la risposta che mi do è NO. La capirà mai? Penso di NO. E’ ancora ferma a Ivan Drago “iotispiezzioindue” e monologo Rocky “perchèseiopossocambiarealloratuttoilmondopuòcambiare”.

- NEGARE IL PORTATO IDEOLOGICO (aldilà dell’ideologia ufficiale, nell’accezione più piena, marxiana, sovrastrutturale, del termine), STORICO, SOCIALE, CULTURALE DI UN’INTERA, INTENSISSIMA, ESPERIENZA, PORTA A
- NON RICONOSCERE LE LEVE IDEOLOGICHE, STORICHE, CULTURALI SU CUI ORA SI STA MUOVENDO LA FEDERAZIONE RUSSA E QUINDI,
- IGNORANDOLE, A NON CAPIRE A QUALI EFFETTI PUNTI E COSA STA OTTENENDO SUL CAMPO GIA’ ORA. Ed è solo l’inizio.

Chiedo SCUSA, nuovamente, per questi appunti volanti. So già che non avrò mai il tempo per farli diventare un lavoro più complesso. Approfitto oggi, di una mattina di permesso per motivi familiari (la scuola è finita ieri), per cominciare a mettere giù qualcosa. Magari tra due mesi è finito tutto e non serviranno a nulla. Ma non lo penso.

CARTINA GENERALE

Torniamo ora alla cartina generale.

https://i.ibb.co/YyCCCKK/08-06-1.jpg

Come si vede, marcia ridotta/“schiacciasassi” su tutta la linea di fronte.

Tranne in due punti: SLAVJANSK sotto attacco imminente, vede dopo otto anni la propria liberazione. A SEVERODONECK, che ieri un cinegiornale luce riportava l’affermazione del “comandante in capo” di Kiev essere “la madre di tutte le battaglie”, si riporta come anche nella zona industriale si proceda a una graduale smobilitazione e arretramento verso LISIČANSK. Vedremo gli sviluppi su entrambi i fronti.

Aggiornamenti a seguire.

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08/06 ore 19:00 aggiornamento

Nessuna novità di rilievo dal fronte.
Confermato, purtroppo e invece, che

ANCHE OGGI DONECK SOTTO LE BOMBE

E’ da stamattina che sono colpite le città di frontiera: Doneck, Makeevka, Jasinovataja, con morti e feriti CIVILI.
https://t.me/boris_rozhin/52866

Nel pomeriggio, la rappresaglia nazifascista di Kiev si è concentrata su Doneck. Alle 14.40, colpendo il municipio e la piazza Lenin:
https://t.me/WarDonbass/67809

Due donne e un bambino fra i civili colpiti, per fortuna solo feriti:
https://t.me/WarDonbass/67810

Si è proseguito, alle 13:58 con otto ordigni NATO calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/67804

Altre immagini:
https://t.me/RtrDonetsk/6554

Il tutto, nel silenzio omertoso e complice dell’Occidente. Un Occidente che non solo tace, ma RENDE POSSIBILI TALI RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE grazie alla fornitura di M777 (USA) e CAESAR (FRANCIA), che riescono ad arrivare non solo nelle parti occidentali della capitale, ma anche centrali.
https://t.me/uranews/58735

UN PAESE “UNITO”: LA TRANSCARPAZIA SI TIENE IL CARBURANTE (e poi, se avanza, “dividono”…)

Notizia di oggi, direttamente da una testata locale (zakarpattya.net.ua): “Le ditte di carburante della Transcarpazia non riforniranno di carburante le altre regioni finché i bisogni della regione non saranno soddisfatti” (Закарпатські паливні компанії не постачатимуть пальне в інші регіони до забезпечення потреб області)
https://zakarpattya.net.ua/News/220963-Zakarpatski-palyvni-kompanii-ne-postachatymut-palne-v-inshi-rehiony-do-zabezpechennia-potreb-oblasti
Prima la Transcarpazia, dove non si combatte dal 1945: al fronte, invece, i carri armati li manderanno avanti a spinta… Paese unito, non c’è che dire.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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08/06 ore 12:30 aggiornamento

SVJATOGORSK: BILANCIO DELL’ENNESIMA STRAGE AI DANNI DEL PROPRIO POPOLO


Della difficoltà, meglio, dell’IMPOSSIBILITA’ MATERIALE, di tenere un avamposto isolato dall’altra parte di un fiume, completamente sotto attacco da tutte le direzioni, parliamo da giorni.
Dell’assoluta mancanza di rinforzi e approvvigionamenti, culminata con un ponte fatto saltare mentre dall’altra parte c’erano ancora centinaia di soldati, di cui ottanta se la sono fatta a nuoto senza alcuna copertura, ed è stato soltanto per pietà che non sono diventati facile oggetto di tiro al bersaglio, abbiamo scritto.

Ora il Ministero della difesa russo presenta il conto finale di tre giorni di combattimenti:
- oltre 300 morti fra le fila ucraine
- 6 carri armati
- 15 blindati
- 36 mortai e altri pezzi di artiglieria
- 4 lanciarazzi multipli di tipo Grad
- Oltre 20 automezzi militari
https://t.me/rybar/33689

Quando una posizione è indifendibile, si arretra, non si fa massacrare i propri soldati, ovvero il proprio popolo. Non sarà condannato nessuno, anche per questo crimine che tale non è considerato dal codice militare (e fino a un certo punto…). Ma la sostanza non cambia.

AIEA, CONTI CON LA REALTA’, NOTIZIE FALSE E IRA (INUTILE E IRRESPONSABILE) DI KIEV

Dedicato al mio cinegiornale luce preferito. Qualche giorno fa scrivevo un aggiornamento dal titolo “con l’atomica non si scherza”, in cui inanellavo una serie di contraddizioni sotto ogni punto di vista fatte, da esso, passare come “informazioni”.

Ebbene, è notizia di due giorni fa che la AIEA intende organizzare un viaggio a Zaporozh’e per esaminare da vicino lo stato della ZAES
https://news.un.org/ru/story/2022/06/1425232

Uno, a leggere i cinegiornali luce penserebbe: caspita, olio da friggitrice (usato e con ancora i resti del fritto sospesi…) negli impianti di raffreddamento, russi che fanno tirassegno sui reattori (prima di andarsene…), perdite ovunque… cosa direbbe Kiev? brava AIEA! Vai e fagli vedere! Denuncia al mondo!

E invece no! Kiev si incazza, e come una biscia.
https://t.me/rybar/33688
1. Perché la zona è controllata dai russi (ohibò! Ma allora è vero…)
2. Perché probabilmente non troverà l’olio motore o di friggitrice negli impianti di raffreddamento, così come tutto il resto
3. Perché, è questa è la ciliegina sulla torta, ucraino DOC direttamente dal comunicato dell’ENERGOATOM,
“Questa comunicazione del capo dell’AIEA noi la consideriamo come ennesimo tentativo di accedere alla ZAES, PER LEGITTIMARE LA PRESENZA DEGLI OCCUPANTI E, DI FATTO, LEGITTIMARE TUTTE LE LORO AZIONI”
Це повідомлення від очільника МАГАТЕ ми розглядаємо як чергову спробу будь-яким шляхом потрапити на ЗАЕС, щоб легітимізувати там перебування окупантів і по суті схвалити всі їхні дії.
https://t.me/energoatom_ua/6936

E rincara la dose:
“La controparte ucraina non ha invitato Grossi (il capo dell’AIEA) a visitare la ZAES e ne ha anzitempo proibito tale visita; nota altresì che tale visita alla Centrale sarà possibile solo quando il nostro Paese ne riprenderà il controllo”.
Українська сторона не запрошувала Гроссі відвідати ЗАЕС і раніше вже відмовляла йому у такому візиті, наголосивши, що візит на станцію стане можливим лише тоді, коли нашій країні повернуть контроль над нею.

Due considerazioni volanti:
1. Ohibò! Ma quindi non ne ha il controllo… anche le informazioni sull’olio motore da chi le ha prese? Saran mica false? … chi l’avvisa il cinegiornale luce?
2. Secondo tale logica, una centrale atomica in funzione (PERCHE’ E’ IN FUNZIONE! Anche ora!) non può essere ispezionata dall’AIEA perché non è sotto il controllo ucraino… come fa quindi l’AIEA a verificare che il reattore bucato non perda e l’olio con ancora il sapore del fritto dell’ultima sagra dell’anno scorso infilato negli impianti tenga? COME E QUANTO LA CENTRALE SIA REALMENTE OPERATIVA? QUALI POTREBBERO ESSERE LE IMPLICAZIONI SIA IN TERMINI DI SICUREZZA, CHE DI IMPATTO AMBIENTALE, DEL FUNZIONAMENTO DEI REATTORI ATTUALMENTE OPERATIVI E NON? NULLA DI QUESTO!!!
3. “Non si scherza con il nucleare”… ma, a quanto pare, lo fa chi di fatto lo ha gestito - ENERGOATOM - in modo tutt’altro che “cristallino” fino a oggi (come denunciato dai lavoratori della ZAES, con collusioni con la GENERAL ELECTRIC e con i “kuratory” esterni, per esempio… e non solo…)
4. Quanto riportato non solo legittima le accuse mosse mesi fa, subito dopo la liberazione, dei lavoratori della ZAES, ma delegittima ulteriormente l’autorità (e l’autorevolezza!) di ENERGOATOM.

CHERSON: AUMENTANO LE CODE PER LE DOMANDE DI PASPORT RUSSI

A proposito di autorità e autorevolezza del regime di Kiev in caduta libera, aumentano le code per i pasport russi.
https://t.me/boris_rozhin/52854
Rozhin aggiunge: “nonostante tutte le minacce di Kiev e i tentativi di organizzare attentati (in queste occasioni) per impaurire la popolazione” (Несмотря на все угрозы из Киева и попытки организации терактов с целью запугать население).
E il sindaco aggiunge che “serve aprire minimo altri dieci (punti di raccolta documenti)” (надо открывать еще десять как минимум) per soddisfare le domande della regione di Cherson.
https://t.me/WarDonbass/67790

TAT’JANOVKA LIBERA

Centro abitato appena sotto il Severskij Donec, gente del luogo riporta che sia appena stato liberato dalle forze russe e dalle milizie del Donbass. Si trova anch’esso a 20 km da SLAVJANSK, ma decisamente più a nord, proprio sopra, come mostra questa cartina:
https://t.me/boris_rozhin/52841
In realtà, reparti di guastatori erano già arrivati due giorni fa ed erano già allora iniziati i primi scontri. Successivamente, dopo il collasso della linea difensiva a SVJATOGORSK, è caduta anche questa cittadina.
https://t.me/rybar/33684
Di fatto, SLAVJANSK è ormai attaccabile da due punti, NORD-OVEST e NORD. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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08/06 08:00 aggiornamento

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR

https://i.ibb.co/gtRBzP9/07-06-1.jpg
con versione anche in caratteri latini e descrizione in inglese:
https://i.ibb.co/RDkncqn/07-06-ENG-1.jpg

Confermato sostanzialmente quanto già scritto ieri sera,aggiungiamo due cosette:

1. Situazione invariata a nord di Charkov, nonostante gli scontri.

2. il monastero di Svjatogorskaja Lavra è stato lasciato intatto perché alla fine è stato trovato un accordo tra le parti e gli ucraini si sono ritirati senza spaccare tutto come invece fatto come quel romitaggio, interamente di legno, colpito con bombe incendiarie due giorni prima.

3. Gli ucraini stanno ammassando riservisti, presi ormai tra i civili fuori dalle liste, per contrattaccare nella regione di Zaporož’e. Vedremo gli sviluppi.

https://t.me/rybar/33679

CUIUS REGIO, EIUS RELIGIO

Ovvero, perché, in questa fase e a mio modestissimo parere, non ha molto senso approfondire il recente scisma di quella chiesa ortodossa ucraina vicina al potere di Kiev, separatasi da quella Mosca (oltre a quella uniate, oltre al concordato in corso vaticano-kiev, e a tanti piccoli orpelli che rendono variegato al gusto che si vuole lo scenario religioso orchestrato dal regime fascistoide di Kiev).

Il motivo è semplice. La divisione, lo “scisma”, è talmente strumentale che, non appena i territori vengono liberati, anche i sinodi episcopali si adeguano e, per farla breve, le parrocchie tornano fedeli al patriarca di Mosca.
https://t.me/mig41/18297

“Cuius regio, eius religio”, si diceva secoli fa mentre si scannavano nella “civile” Europa: “niente di nuovo sotto il sole”, diceva il buon Qoelet, e in questo caso mi sento di dargli ragione.

Stesso discorso dall’altra parte. “Z” con la vernice sulle chiese ortodosse, e campagna d’odio e annichilimento di quella che fino a ieri, comunque, era un’autorità. E il popolo, infatti, in questo caso ragiona diversamente dai politici: è estremamente “conservatore”, “tradizionalistico” o forse, più semplicemente, legato alle proprie radici. E passivo, ormai, di fronte a questi "cambiamenti". E' per questo che, in questa fase, tornare alla parrocchia di una vita, non gli dispiacerebbe o non gli farebbe né caldo, né freddo: MEN CHE MENO, farebbe le barricate per difendere la “nuova” parrocchia. Stesso discorso per il clero spostato di qua e di là.

Pertanto, non ha senso parlare di una situazione estremamente che mutevole solo SUPERFICIALMENTE, ma non SOSTANZIALMENTE, se non che si tratta dell’estremo tentativo di de-russificare anche la religione. Sostanziale lo potrebbe diventare tra anni. Ma “tra anni” potrebbero succedere (e succederanno) tante cose… Vedremo a conti fatti.
https://t.me/vysokygovorit/8301
https://t.me/mig41/18296

Aggiornamenti a seguire.

 

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07/06 ore 19:30 aggiornamento

VERSO SLAVJANSK


Qui sotto carta degli sviluppi da Svjatogorsk a Slavjansk. L’occupazione di territori al di qua della riva del fiume mette, indubbiamente, le difese ucraine in difficoltà operative non da poco.
https://t.me/Belarus_VPO/15907

SOLDATI UCRAINI PRIGIONIERI IN AUMENTO

Attualmente sono 6.489, in attesa di scambio o che finiscano le ostilità.
https://t.me/WarDonbass/67654

A KIEV ACCELERANO LA DERUSSIFICAZIONE (e, così facendo, servono la maggior parte delle regioni ucraine su un piatto d’argento ai russi…)

A grande richiesta dei kuratory occidentali, pedale sull’acceleratore della derussificazione, avanti tutta:
- Via GUERRA E PACE dalle scuole, e il perché è ancora più idiota della decisione stessa: l’esercito russo vince… povero Leone Tol’stoj!
https://newizv.ru/news/world/07-06-2022/iz-shkolnoy-programmy-na-ukraine-uberut-voynu-i-mir-i-drugie-romany-russkih-avtorov
- Via la LINGUA RUSSA come LINGUA STRANIERA dalle scuole dal primo settembre, e INGLESE come unica lingua per gli affari
https://hromadske.ua/ru/posts/anglijskij-mozhet-poluchit-status-yazyka-delovogo-obsheniya-v-ukraine
- Via la MUSICA RUSSA e le CANZONI RUSSE in pubblico.
https://www.rbc.ru/rbcfreenews/6294d8369a7947d341f8ad9b

Ci mancava solo questo per offrire Charkov, Odessa, Nikolaev, Pol’tava, Cherkassy, oltre che Cherson e Zaporozh’e, ai russi su un piatto d’argento.
https://t.me/rybar/33656

Per quanto, comunque, l’idiozia dei politici sia ormai a livelli inimmaginabili, mi permetto una breve riflessione sul tema.

Una lingua è sì ANCHE una costruzione artificiale, basti pensare alle leggi francesi contro gli anglicismi o alla nostra mancanza di leggi sull’argomento, ma NON SOLO una costruzione artificiale! Pertanto, ogni considerazione in merito dovrebbe basarsi su considerazioni OBBIETTIVE su qual è la realtà, la situazione concreta, di quel Paese. Oggi la maggior parte del Paese non solo è russofona, ma non riconosce nelle radici etimologiche dei dialetti galiziani, polacco e tedesco, le proprie radici linguistiche, che sono slave. Inoltre, c’è un altro problema, che riguarda la complessa questione dei NEOLOGISMI. Questione complessa perché ha a che fare con la MODERNIZZAZIONE.

Non so se effettivamente le parole dell’ucraino “DOC” siano 40 mila, o forse più.
https://t.me/WarDonbass/67683
Così fosse, l’italiano, una lingua che è storicamente arricchita (ma per questi razzisti “imbastardita”, ovviamente…) per esempio, ne avrebbe sei volte tanto (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/varie/varie_026.html)

Il problema è un altro. Un Paese che conosce la prima, la seconda, la terza, la quarta rivoluzione industriale acquisendo vocaboli nuovi dal russo e, si badi, ASSIMILANDOLI IN MANIERA DEL TUTTO NATURALE, come potrebbe essere fra noi e un’altra lingua neolatina, cambiandogli un accento o una vocale (come se chiamassimo da domani questo affare “ordinatore”), E FACENDOLI QUINDI PROPRI AL CENTO PER CENTO (no “in italiano si dice riunione e non meeting”, quella cosa lì è “riunione” sia per noi ucraini che per i russi che l’hanno usata per primi per significare un incontro tra persone per discutere di qualcosa, è un neologismo condiviso sulla base di una radice linguistica comune) poi non può pretendere di TOGLIERLI e passare all’INTRODUZIONE FORZATA DI LEMMI ANGLOFONI, che NESSUNO CAPISCE, che VANNO SPIEGATI, INTROIETTATI, quindi UTILIZZATI.

Il caos sarebbe totale. Che è quello che sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

 

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07/06 ore 12:00 aggiornamento

E ALLA FINE CI CASCARONO ANCHE GLI ANALISTI AMERICANI…


A furia di dar retta a chi le conta grosse… e non stiamo parlando dei primi bau-bau-micio-micio qualunque, o dei cinegiornali luce che ormai a furia di veline non san più cosa su cosa buttarsi, ma nientepopodimeno che del think-tank “ISW (Institute for the Study or the War)”. Che il 5 giugno scriveva:

Ukrainian forces continued to conduct limited and localized but successful counterattacks against Russian positions throughout Ukraine on June 5, including retaking large areas of Severodonetsk—the city in Luhansk Oblast the Kremlin has concentrated the majority of its forces on capturing.”
E sotto, nel riepilogo, rincaravano:
Key Takeaways
• Ukrainian counterattacks in Severodonetsk recaptured large parts of the city and forced Russian troops out of the southern suburbs of the city.
https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-june-5

Passa un giorno e si accorgono che han dato retta a chi non dovevano, illudendosi tutti in una sorta di “wishful thinking” collettivo, visto che di anglofoni stiamo parlando. E SI INCAZZANO, E NON POCO! PERCHE’ LORO CERTE FIGURE NON LE FANNO, MAI… e invece questa volta le han fatte. Ma non le mandano a dire, e puntano il dito… esattamente su quello di cui noi scrivevamo ieri:

The nature of urban combat in Severodonetsk is likely obfuscating reports of control of terrain within the city, though Russian forces likely retain control over much of the city. Head of the Luhansk Regional State Administration Serhiy Haidai claimed on June 5 that Ukrainian forces managed to retake large parts of Severodonetsk and push Russian forces to the outskirts of the city during successful urban counterattacks.[1] Ukrainian journalist Yuri Butusov, however, denied Haidai’s claims on June 5 and claimed that Ukrainian forces only control the Azot industrial sector of Severodonetsk. Haidai amended his claims on June 6 and reported that the situation in Severodonetsk has deteriorated significantly, adding that Ukrainian forces were indeed fighting within the Azot industrial site on June 6.[2] The reason for Haidai and Butusov’s conflicting reports is unclear, and heavy urban fighting is ongoing in the city.
Quindi, nessun “Ukrainian counterattacks in Severodonetsk recaptured large parts of the city and forced Russian troops out of the southern suburbs of the city” ma, ahimè, “Russian forces likely retain control over much of the city” e “situation in Severodonetsk has deteriorated significantly”.

https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-june-6

E son diventati anche loro oggetto di sfottò da parte dei russi, che chiedono, senza infierire più di tanto… “D’altro canto, che razza di analista è uno che rilancia messaggi che sa essere propagandistici senza quantomeno verificarli?”
Ну, а с другой стороны, что это за аналитики, что ретранслируют без проверки заведомо пропагандистские пассажи?
https://t.me/WarDonbass/67641

SEVERODONECK

Il cerchio si sta chiudendo anche a sud, con la liberazione di parte del paese confinante di BOROVSKOE, contrassegnato in rosso nella cartina.
https://t.me/boris_rozhin/52684
Per la precisione, la parte liberata corrisponde alla roccaforte militare, proseguono ora i combattimenti in avvicinamento a Severodoneck da sud.
https://t.me/boris_rozhin/52685

Peraltro, è notizia di poco fa che le CONTRADDIZIONI fra chi la guerra la fa e chi la guerra ordina di farla a chi la fa, si stiano approfondendo ulteriormente. Di fatto, i primi (esercito) danno la colpa ai secondi (Zelenskij e kuratory) di AVER DESTINATO TUTTE LE RISERVE PER TENERE SEVERODONECK E CONTRATTACCARE… PECCATO CHE COSI’ NON CE N’ERA ABBASTANZA PER TENERE SVJATOGORSK, CHE E’ CADUTA, I RUSSI HANNO ATTRAVERSATO IL FIUME, E ORA SONO …
https://t.me/WarDonbass/67647

… A 20 KM DA SLAVJANSK

Di fatto, dopo l’attraversamento del fiume, i russi hanno proseguito nell’attacco, non lasciando quindi alle ff.aa. ucraine il tempo di riorganizzarsi e ributtarli dall’altra parte. Ora a Slavjansk mancano meno di 20 km, qualche ora fa le truppe russe erano arrivate a Bogorodichnoe, poco più a nord, e avevano attaccato nel frattempo anche Krasnopol’e e Dolina.

Gli scontri si sono spostati anche nei boschi circostanti, dove operano squadre speciali che stanno puntando anch’esse a raggiungere il prima possibile i centri abitati di cui sopra. In questa fase nonostante la superiorità numerica di contrattaccare, da parte delle ff.aa. ucraine, non se ne parla. Cercano di rispondere al fuoco con i pezzi a disposizione ma, di fatto, non riescono a riorganizzare una linea di difesa più arretrata. In questo momento le truppe russe non gli stanno dando modo di farlo.

https://t.me/vysokygovorit/8295

Aggiornamenti a seguire.

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07/06 ore 08:00 aggiornamento

MARIUPOL’


Paolo, il caldo ti sta dando alla testa? Abbastanza… a Mariupol’ la guerra è finita, il nemico è scappato, è vinto, è battuto… quindi parliamo di Mariupol’!

Partiamo da un’alba per descrivere questa nuova alba della città. Ripresa con un drone, d’accordo, è solo un pezzo di città, senza troppi campi lunghi, che si vedono già i palazzi distrutti, tutto quello che vogliamo… ma intanto la città rinasce:
https://ren.tv/news/v-mire/969644-vosstanovlenie-mariupolia-sniali-s-koptera

Queste le code di cittadini che si iscrivono per lavorare alla ricostruzione delle città:
https://iz.ru/1345008/2022-06-04/zhiteli-mariupolia-ishchut-rabotu-dlia-pomoshchi-vosstanovleniiu-goroda
Gennadij, ex operaio al Kombinat Il’ič, il primo che parla, dice: “Voglio lavorare, non stare a casa seduto”. L’ultimo è invece un ex-operaio di Azovstal’, che non esiste più e che ora lavorerà come edile per un bel po’, finché non ripartiranno le attività produttive. La ricostruzione offrirà, in questo contesto, lavoro a tutti. Nel frattempo, il primo supermercato ha riaperto.

Gemellaggio con Pietroburgo? Nei fatti, e non solo nelle sagre. Ieri sono arrivati 42 mezzi dalla capitale sul mare (mezzi movimento terra, camion, gru), più 67 specialisti. Inizieranno dal quartiere Oktjabr’: un nome che è più di un gemellaggio. Sempre da Pietroburgo sono arrivati e sono già in servizio quattro autobus per il trasporto pubblico. “E’ solo l’inizio”, dicono con orgoglio.
https://www.fontanka.ru/2022/06/06/71389643/

Dal 2 giugno, TUTTE LE SCUOLE e INFRASTRUTTURE CIVILI hanno l’ELETTRICITA’, e in DUE QUARTIERI è tornata l’acqua potabile. “Inizia la vita tranquilla, così normale e così desiderata!” (Начинается такая обычная и такая желанная спокойная жизнь!), dice Anastasia. “Mariupol’ rinasce! Per forza! E sarà più bella di prima e senza nessuna spazzatura banderista! (“Возродится Мариуполь! Обязательно! Будет краше прежнего и без всякой бандеровской нечисти!”), esclama Vera.
https://yandex.ru/turbo/regnum.ru/s/news/3608902.html

Li lascio al loro lavoro, prima di iniziare il mio, e faccio miei i loro propositi e le loro speranze. Intanto, ieri sera la marionetta di Kiev ha riconosciuto, dopo settimane, che a Mariupol’ non c’è stata nessuna “evacuazione” e che gli oltre 2500 soldati arresisi ad Azovstal’ sono prigionieri dei russi (в плену у россиян находятся около 2,5 тысяч украинских военных с "Азовстали"). Non è il solito canale a libro paga di Putin a riportarlo, ma il sito ucraino strana.ua sul suo canale telegram. “I prigionieri si trovano, purtroppo, nelle mani della Federazione Russa” (Пленные находятся, к сожалению, в руках РФ)
https://t.me/stranaua/45845
Vorrei partire con la solita filippica sui cinegiornali luce e su cosa diranno ora, dopo aver riportato per giorni che li stavano “evacuando” in un’ “operazione speciale” con “unità speciali e servizi segreti”… ma ci sono altre cose da dire e il tempo è poco. Tanto non è né la prima, né l’ultima.
https://ria.ru/20220606/azovstal-1793574943.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop

ZAPOROŽ’E

Nella parte libera della regione, in settantamila già han fatto richiesta per il PASPORT russo. E anche qui, è solo l’inizio.
https://t.me/mig41/18275
D’altronde, all’Ucraina è rimasta solo la propaganda. Perdono sul campo, si lasciano andare a rappresaglie degne della peggior feccia nazifascista (e lì non è solo un ricordo lontano… ma memoria viva in ciascun cittadino ex-sovietico) e, soprattutto, distruggono senza ricostruire. I russi, al contrario, a oggi hanno sminato e fatto brillare 14.000 ordigni esplosivi, continuano a portare aiuti ovunque (solo ieri quattro azioni sia nel Donbass che nel sud dell’Ucraina), e la cifra di profughi in Russia è salita a 1,7 milioni.
https://t.me/readovkanews/36030

DONECK

Un ultimo aggiornamento volante. Il bilancio delle vittime di ieri della rappresaglia nazifascista è salito a DIECI MORTI E DICIASSETTE FERITI.
https://t.me/boris_rozhin/52676

Questa carta mostra come i mortai, ANCHE occidentali (M777, l’italiana FN-70, CAESAR; ecc.), possono colpire Doneck lungo il raggio equivalente alla loro gittata.
https://t.me/boris_rozhin/52596

Civili morti, tutti qui fan finta di nula, e avanti con gli “aiuti”.

SVJATOGORSK

Carta aggiornata a ieri notte:
https://t.me/swodki/111533

La città sotto verso cui si stanno dirigendo tutte quella frecce rosse è SLAVJANSK. Attenzione, i russi hanno già attraversato il SEVERSKIJ DONEC, all’altezza di SVJATOGORSKAJA LAVRA, che è immediatamente sotto SVJATOGORSK è che è quel monastero sul fiume, dall’altra parte del fiume. Da lì partiranno alla volta di SLAVJANSK.
https://t.me/readovkanews/36031

Aggiornamenti a seguire.

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06/06 19:30 aggiornamento

SVJATOGORSK

Argomento della conferenza stampa del Ministero della difesa russo di oggi.
La liberazione della città è ormai quasi completa.
https://t.me/boris_rozhin/52565

Nel corso della ritirata le ff.aa. ucraine hanno fatto saltare il ponte sul Severskij Donec, per rallentare l’avanzata russa verso sud
https://t.me/boris_rozhin/52566

Il problema è che gran parte delle truppe ucraine non ha ancora attraversato. Quello che restava del 95° battaglione parà e dell 81° brigata aviotrasportata, per la precisione. FINO A OTTANTA SOLDATI SE LA SONO FATTA A NUOTO. Il comando russo ha dato ordine che nessuno aprisse il fuoco su di loro, di modo da lasciargli raggiungere l’altra riva del fiume.
https://t.me/WarDonbass/67543

Sono rimaste alcune sacche di resistenza a cui i russi hanno chiesto di arrendersi, garantendo loro l’incolumità e il ritorno alle loro famiglie.
https://t.me/WarDonbass/67543

SEVERSK

Le milizie del Donbass hanno appena liberato IL’ICHEVKA (Ozernoe dal 2016 a ieri, oggi di nuovo Il’ichevka…), che è la seconda “V” di questa mappa da destra.
https://t.me/boris_rozhin/52516
Quel serpentone azzurro in pennarello è sempre il Severskij Donec, le cui anse ormai conosciamo più del Ticino…
Il paese a fianco, immediatamente sull’altra sponda, è ZAKOTNOE.
La città subito dopo a EST, dentro al cerchio, è SEVERSK.

La freccia curva che parte da sud, attraversa SEVERSK, e vira verso est, è la strada che collega ARTEMOSVK a LISICHANSK.

La liberazione di IL’ICHEVKA AVVICINA DI MOLTO LA LINEA DI FRONTE A SEVERSK, il che significherebbe, in caso di controllo di fuoco sulla strada-freccia di cui sopra, il pieno accerchiamento operativo di LISICHANSK, SEVERDODONECK, MERCENARI, REPARTI SPECIALI E COMMISSARIO VENUTI APPOSTA DA KIEV. Ma non solo. C’è tutta una linea di fronte a sud di Lisichansk che ha tenuto finora e che rischia di essere tagliata anch’essa.

I commentatori russi finora si sono occupati di capire fino a quando le forze armate ucraine, usando un briciolo di buon senso, sarebbero state in grado di ritirare uomini e pezzi ALDIQUA della sacca, ALDIFUORI della sacca, al sicuro. Avevano cercato di capire quanto una strada potesse essere idonea per pezzi di grosse dimensioni, magari non rotabili e necessitanti, quindi, di bisarche e/o eccezionali. Ma non tutte le strade sono idonee a trasportare eccezionali, non tutte le strade possono reggere decine di tonnellate per asse. Per esempio, la via lunga ARTEMOVSK-SEVERODONECK-LISICHANSK.

Ora si dovranno interessare di come saranno gestiti migliaia, quantomeno, di uomini che rischiano ben presto di restare intrappolati nella sacca per colpa di ordini, a questo punto fatico a capire se più criminali o idioti, provenienti dalla capitale e da un comando che ha ben altri interessi che la vita dei propri soldati e la messa in sicurezza sia loro che dei suoi mezzi.

Azovstal’ ha segnato la strada, in questo. “Boia chi molla”, alla fine si son consegnati tutti e ora bivaccano a Elenovka. Tutto dipende però da quanto (e fino a quando!) mercenari, squadristi, reparti speciali possano o riescano a fare da “truppa barriera”. Seguiremo gli sviluppi.

NON CESSANO I BOMBARDAMENTI SU DONECK

50 MISSILI GRAD lanciati nel primo pomeriggio da una sola postazione, zona Avdeevka, sulla capitale della DNR.
https://t.me/WarDonbass/67486
Ma il bombardamento continua. Queste le immagini della rappresaglia nazifascista.
https://t.me/rybar/33613
https://t.me/zametky_s_peredovoy/916

Ovviamente, i cinegiornali luce soprassiedono (appena controllato)… noi no. E proseguiamo nella denuncia. Questi sono i punti della città colpiti dalla rappresaglia. Oltre una decina! E tutti edifici civili.
https://t.me/akimapachev/2675

Inoltre, PER BOMBARDARE DONECK SONO UTILIZZATE ANCHE ARMI OCCIDENTALI, PER LA PRECISIONE MORTAI FRANCESI CAESAR DA 155 MM.
https://t.me/WarDonbass/67553
Ai cinegiornali luce non interessa, a Macron meno che meno, ma ricordiamoci noi con cosa questi criminali han fatto, in meno di un mese, più di cento tra morti e feriti: anche coi nostri “aiuti”. Il Donbass ringrazia.
https://t.me/boris_rozhin/52588

FRONTE SUD

Il collettivo di Rybar conferma che, nella giornata di oggi, tutte le posizioni sulla linea di fronte occupate dai russi due giorni fa intorno a Davydov Brod sono state riprese. L’arretramento era servito a evitare inutili perdite di uomini e mezzi e lasciare sgombra l’area per gli attacchi di artiglieria e dell’aviazione. Oggi le truppe sono rientrate senza sparare un colpo.
https://t.me/boris_rozhin/52563

Confermata invece la presa di Belaja Krinica da parte dei russi aldilà del fiume (al centro di questa carta aggiornata)
https://i.ibb.co/CKmZyFv/06-06-RUS-1.jpg


NON FUNZIONA: DO SVIDANIJA (до свидания) “PROCESSO DI BOLOGNA”

Ufficialmente, è tutta nelle nuove chiusure occidentali, che riguardano anche il mondo accademico russo, colpevole di appoggiare l’operazione militare speciale in Ucraina. Ma c’è anche dell’altro.

Per i non addetti ai lavori, il cosiddetto Processo di Bologna non ha nulla a che vedere con eventuali maxiprocessi che ci siam persi… anche se alla sbarra ci siamo tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti!

E’ infatti quel processo di uniformazione dell’educazione superiore a cui partecipiamo anche noi e a cui ha partecipato, fino a OGGI, anche la Federazione Russa: in estrema sintesi e banalizzando, se ci incazziamo per le lauree secondo lo schema 3+2, per il sistema di crediti e debiti ovunque, anche nella quantificazione della produzione saggistica, a mò di polli da batteria, oppure per i test invalsi, piuttosto che per un’istruzione sempre più nozionistica, acritica, a compartimenti stagni e, non da ultimo, di classe ovvero ignobilmente prona al Capitale, in barba a quanto messo nero su bianco dalla Costituzione… dobbiamo prendercela col processo di Bologna, culmine di una serie di controriforme che si trascinano da trent’anni.

Non è questo il caso del Ministro dell’Istruzione russo. Premettiamo subito: non è Lenin, non è Vygotskij, né tanto meno Il’enkov (cfr. “La scuola deve insegnare a pensare!” “Школа должна учить мыслить!” (Источник: http://caute.ru/ilyenkov/texts/sch/schola.html, traduzione integrale in inglese (42 pagine) qui http://lchc.ucsd.edu/MCA/Mail/xmcamail.2013_06.dir/pdfv2JVUFpCrp.pdf)”).

Anzi, la sua critica al processo di Bologna è tutto fuorché marxista. Tuttavia, dopo il relativo scambio di cortesie e torte in faccia, è venuto fuori qualche argomento degno di interesse. Per esempio, Dottorato in ricerca troppo breve per le esigenze russe. A differenza di un Occidente liberale-liberista-libertario, dove lo Stato è un inutile orpello, i russi hanno bisogno di strutture universitarie che garantiscano formazione post-universitaria per almeno sei-sette anni a candidati in grado poi di ricoprire posizioni di responsabilità nelle aziende nazionalizzate, per esempio.
https://ria.ru/20220602/obrazovanie-1792542477.html?in=t
E IL PROCESSO DI BOLOGNA RAPPRESENTA UN IMPOVERIMENTO, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, RISPETTO A QUELLO CHE ERA IL LIVELLO DI ISTRUZIONE PRECEDENTE AL 2003 (data di adesione della Federazione Russa allo stesso), RISULTANDO “INADEGUATO PER UNA PIENA FORMAZIONE DI CONOSCENZE, ABILITA’, COMPETENZE” (недостаточным для полноценного формирования знаний, умений, компетенций).
https://ria.ru/20220606/vuzy-1793490321.html?

Ricapitolando, senza tirare in ballo Marx, Lenin, Vygotckij o Il’enkov, il Ministro dell’Istruzione russo non ha perso tempo, ha preso subito la palla al balzo e si è sfilato da questa ciofeca. Noi invece… “e va bene così… senza parole”. Tanto, ormai, ci siamo abituati.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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06/06 ore 12:30 aggiornamento

SEVERODONECK


Video recente del corrispondente della KP (Komsomol’skaja Pravda) conferma
- Città libera
- Zona industriale AZOT no
- Cittadini ancora negli scantinati, perché
- Città sotto tiro dalla zona industriale e dalla riva opposta (Lisichansk)
- Cielo impestato da droni che sparano su qualsiasi cosa si muova (infatti, anche al giornalista è stato consigliato di non muoversi troppo per questi motivi)
- Zona industriale tenuta da MERCENARI e SQUADRE SPECIALI
https://t.me/boris_rozhin/52483
Al che il buon Rozhin constata: come mai si usano squadre speciali e mercenari per un lavoro di “fanteria ordinaria”? E si dà la risposta: perché mancano uomini (ibidem). Io aggiungerei: visto che è arrivata la “commissaria” da Kiev per dirigere personalmente le operazioni, ormai il livello di scollamento dalla realtà, dalla situazione sul campo, è tale da mandare al massacro i migliori uomini per tenere qualche giorno in più e annunciare improbabili “contrattacchi”. Si crea quella SITUAZIONE PARADOSSALE, già accaduta per esempio ad AZOVSTAL’ e allo stabilimento IL’ICH, per cui truppe di fanteria ordinarie tengono testa e ricacciano truppe scelte. SITUAZIONE PARADOSSALE e CREATA ARTIFICIALMENTE inanellando un comando sbagliato (tenere la posizione, non un passo indietro è sempre l’impostazione principale) dietro l’altro: una volta in trappola, neanche i soldati migliori e con maggiore esperienza possono fare più di tanto. Questo è quanto accaduto ad AZOVSTAL’ e allo stabilimento IL’ICH, dove squadristi addestrati dalla NATO e truppe scelte si sono intrappolati da soli, in attesa di rinforzi mai arrivati. Questo è quanto, in prospettiva, potrebbe verificarsi nello stabilimento AZOT, nel momento in cui i canali con LISICHANSK fossero definitivamente tagliati e le truppe rimaste nella riva “sbagliata” si trovassero in accerchiamento operativo.

Tra l’altro, che vi sia ormai un conflitto neanche tanto nascosto fra marionette di Kiev e kuratory (o parte degli stessi) ed esercito (ed eventuali altri kuratory, un po’ più coi piedi per terra dei primi…), è dato dalla guerra di propaganda in corso. Su chi sostenga chi, peraltro, è tutto molto fumoso e quindi non mi soffermo più di tanto: alcuni dicono USA con ZELENSKIJ, ALTRI UE con le FF.AA. ucraine… ma allo stato attuale è fantapolitica. Ci basti notare una semplice verità, quasi universale: che quando si perde i rimpalli delle colpe e delle responsabilità aumentano, in particolare in un SISTEMA BICEFALO come quello ucraino, dove NON ESISTE UN COMANDO CONGIUNTO E UNITARIO delle operazioni:
- Divisione fra MARIONETTE DI KIEV (partito sluga naroda di Zelenskij) e STATO MAGGIORE FF.AA. UCRAINE (generale Zaluzhnyj)
- Divisione ulteriore fra COMANDO LOCALE delle operazioni e INTERFERENZA STRANIERA, tramite commissariamento localizzato (quanto? Limitatamente a cosa?) dei kuratory a Kiev e degli ordini che impartiscono direttamente (vedasi disfatta dell’Isola dei Serpenti, ma non solo).
- Divisione fra militari e burocrati “onesti” che cercano di far arrivare le armi al fronte e dirigere le operazioni di approvvigionamento e coordinamento logistico, e militari e burocrati “disonesti” che sulla corruzione lucrano, generando traffici paralleli di armi e generi di prima necessità e causando ulteriori danni a una situazione già tragica.
- Non da ultimo, e non a livello operativo ma sul fronte delle informazioni e della propaganda, oltre che dell’amministrazione territoriale di certe regioni centrali, occorre considerare anche una divisione ulteriore, DI TIPO CLANISTICO, fra gruppo attualmente al potere (ZELENSKIJ) e gruppo che fa riferimento all’ex presidente (POROSHENKO).

Tutto questo provoca addirittura AMBIGUITA’ e CONTRADDIZIONI nella propaganda diffusa a uso e consumo dei propri concittadini e cinegiornali luce occidentali:
Per esempio, questa fonte, ministeriale e vicina all’entourage di Zelenskij, parlava di “contrattacco” e riconquista di Severodoneck al 50%
https://t.me/boris_rozhin/52477
Contro di loro, altra fonte, riconducibile all’ex-presidente Poroshenko, che confermava di fatto la versione russa (e la realtà al momento sul campo)
https://t.me/WarDonbass/67447
Video infine, direttamente dai soldati stessi, di mezzi che si muovono nella zona industriale di SEVERODONECK:
https://t.me/mig41/18274

SEVERODONECK, QUINDI, STA DIVENTANDO ANCHE LA CARTINA AL TORNASOLE PER ALTRE CONTRADDIZIONI IN ESSERE.

Aggiornamenti a seguire.

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06/06 aggiornamento

SULL’ACCERCHIAMENTO OPERATIVO DI LISIČANSK


Questa carta aggiornata mostra come sia stato operato il taglio della strada che da ARTEMOVSK (BACHMUT) va a LISIČANSK. E mostra anche la strada alternativa che passa da SEVERSK. E’ molto utile perché aiuta a visualizzare concetti di cui già ieri parlavamo.
https://t.me/infantmilitario/77168

Guardiamo bene questa mappa. I russi non si sono avventurati oltre la strada. Probabilmente non la tengono neppure. Il motivo è semplice. Finché non è assicurato anche l’altro lato farebbero inutilmente da bersaglio. Cosa hanno fatto però, e in questa azione è morto ieri peraltro il generale Kutuzov (Roman Vladimirovič):
https://t.me/rybar/33586

Hanno ampliato NOTEVOLMENTE lo spazio di controllo di fuoco sulla stessa strada. Ovvero per qualche km chiunque passi magari la sfanga alla prima scarica, magari alla seconda, ma alla fine del pezzo di strada, che sia notte, che sia giorno, è destinato a diventare un altro rottame lungo la strada verso LISIČANSK.

Questo NON E’ ANCORA ACCERCHIAMENTO, perché esiste sempre la strada che passa da SEVERSK, ma:
1. è una stradina e i bilici da 13,60 fan fatica a passare (figuriamoci i blindati).
2. SEVERSK è letteralmente a un tiro di schioppo dalla riva sud del SEVERSKIJ DONEC. Nel momento in cui i russi dovessero forzare il fiume e attraversare, l’accerchiamento sarebbe completo.

FRONTE SUD

Due notizie:

1. Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/0r9JStL/05-06-1.jpg

Ennesimo tentativo di attraversare il fiume verso sud da parte ucraina, sempre all’altezza di Davydov Brod, ormai raso al suolo dagli scontri, culminato in un massacro. E nessuno pagherà per questo assalto andato a vuoto.

Di fatto, erano in poche decine di soldati russi a tenere la posizione. Appena le forze ucraine hanno attraversato, tramite un ponte mobile, si sono ritirate. Non appena la ritirata è stata completata, è iniziato il tiro d’artiglieria dalle postazioni circostanti e tramite aviazione. Il risultato è facilmente immaginabile.

Di converso, i russi hanno attraversato il fiume verso nord, all’altezza di Belaja Krinica. Potrebbe essere un tentativo di diversione per far smettere questi inutili attacchi suicidi, oppure un vero e proprio tentativo di costruire ed estendere una piazza d’armi aldilà del fiume. Vedremo.
https://t.me/rybar/33591

2. L’ex-comandante della difesa territoriale di CHERSON, Dmitrij Kuz’menko, HA CHIESTO IL PASSAPORTO RUSSO. E, in caso di necessità, si è impegnato a difendere la città dagli attacchi ucraini. E’ un altro segnale forte, per chi ha orecchie per sentire.
https://t.me/readovkanews/35937

Aggiornamenti a seguire secondo regime normale nel corso della giornata.

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05/06 ore 22:00 aggiornamento

A NORD DI CHARKOV


Carta aggiornata alle 17 di oggi
https://i.ibb.co/frn7QjK/05-06-new-17-00-1.jpg
che conferma, di fatto, il carattere stazionario degli scontri, anche intensi, ma senza nessun movimento sostanziale della linea di fronte.

SEVERODONECK

La zona industriale ha tenuto ancora oggi grazie ai rifornimenti provenienti da LISIČANSK. Nessuna pretesa di contrattacco, neppure dopo l’arrivo della “commissaria” da Kiev. Proseguono dalla zona industriale i tiri di artiglieria verso le zone abitate confinanti, con l’unico scopo di ridurle in macerie: anche qui, siamo alla pura rappresaglia.
https://t.me/boris_rozhin/52432

LISIČANSK

Prosegue l’avanzata delle truppe russe e delle milizie del Donbass da sud, le ff.aa. ucraine ripiegano su NAGORNOE e BRUBOVKA, a 25 km da LISIČANSK.
https://t.me/zhdanovrt/1108

STRADA ARTEMOVSK (BACHMUT) – LISIČANSK

La strada, nonostante i tentativi di sblocco da parte ucraina, resta sotto il controllo di fuoco russo. Gli approvvigionamenti sono tagliati, i rottami di blindati e camion che cercano di passare si accumulano sulla strada.
https://t.me/boris_rozhin/52432

Gli approvvigionamenti ora sono possibili solo tramite una strada secondaria che passa da SEVERSK, a nord di ARTEMOVSK, che di fatto sarà il prossimo obbiettivo per far saltare l’intera linea di approvvigionamento a est.

SVETLODARSK

Completata la messa in sicurezza di DOLOMITNOE, come mostra la mappa di Rožin,
https://t.me/boris_rozhin/52396
resta a est NOVOLUGANSKOE, che non è in accerchiamento operativo perché riceve ancora approvvigionamenti da nord. In particolare, la situazione è resa critica dall’insediamento di militari ucraini nella centrale termoelettrica adiacente. Seguiremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire domani.

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05/06 09:00 aggiornamento

SEVERODONECK


Abbiamo una carta aggiornata della città da parte del collettivo di Rybar, datata stanotte:
https://i.ibb.co/cxMHJCK/1.jpg
di cui hanno anche già creato la versione in inglese:
https://i.ibb.co/THXS4tT/EN-1.jpg

Ed è possibile, pertanto, avere anche un quadro più chiaro delle operazioni in corso. La “commissaria” inviata da Kiev a fare da cane da guardia ai soldati ha mandato, di fatto, al massacro sia il proprio popolo, che la carne da cannone fresca rappresentata dai mercenari, dai professionisti della guerra, dagli omologhi dei “Wagner” russi (le truppe scelte inviate invece dai kuratory...), che avrebbero dovuto risolvere ieri la questione. L’hanno risolta nel senso che il contrattacco è fallito, le truppe mandate all’assalto hanno riportato perdite per il novanta per cento di quelli che erano stati in partenza, e ora quel cordone abbastanza omogeneo, quella striscia di terreno in mano ancora alle ff.aa. ucraine, sarà ancor più dura da tenere.

E, come capita in tutti i luoghi dove si conducono attività coordinate e una parte, il “padrone”, decide unilateralmente di di dire “dammi qua che non sei capace” all’altra parte, le “maestranze” che in questo caso è da mesi che tengono la posizione, perdendo ogni giorno centinaia di uomini per gli ordini idioti del padrone (senza virgolette), in quel momento si incrina una cosa che si chiama fiducia, stima, rispetto, e le motivazioni che i soldati dovrebbero avere per tenere quella striscia crollano. Ulteriormente ed esponenzialmente.

MASSACRO NOTTURNO A DONECK.

Ohibò. Apro quella specie di cinegiornale luce tutto in verde e non trovo nulla… com’è possibile? Com’è possibile che ci siano in apertura queste “notizie”? “Sindaco di Kiev: 'Diverse esplosioni in città' A Severodonetsk 'situazione molto difficile'” e basta? no, c'è altro: "In serata attacco missilistico contro Kramatorsk, ha fatto sapere il sindaco: non ci sono vittime, ma 'due aziende sono state gravemente danneggiate'" Forse perché erano fabbriche e depositi militari? E basta? Ma Di Maio dice che non è vero che ci sono le veline, e Di Maio è uomo d’onore… deve essergli “scappata” questa notizia, che gli segnaliamo.

DONECK è stata oggetto ieri notte di UN ATTACCO MISSILISTICO SENZA PRECEDENTI. Questa è la carta SOLO DELLE SCUOLE COLPITE dalle bombe cadute ieri notte a Doneck:
https://t.me/zastavnyii/646
Colpite le scuole n° 5, n° 22, n° 13, il ginnasio n° 33, la scuola “Logos”, l’asilo n° 294.

Queste le prime immagini, quando ancora non si ha idea di cosa sia successo:
https://t.me/readovkanews/35867

Queste le prime immagini da terra, video da un quartiere soltanto (mercato coperto):
https://t.me/Donetsk_Z_Makeevka/40807

Questo invece è il centro:
https://t.me/boris_rozhin/52211

Altre immagini di devastazione, riprese dai civili:
https://t.me/katya_valya_dnr/768

Quei bastardi criminali son capaci solo di prendersela coi civili, visto che sul campo di battaglia più che mandare i loro al massacro non fanno (peraltro, per come si stanno mettendo le cose, “loro” ancora per poco...). COI CIVILI! DAL 2014 A OGGI! E a qualcuno, chissà perché, queste notizie “scappano” sempre… SEMPRE! ANZI, PUBBLICANO LE FOTO SENZA DIDASCALIA E INSINUANDO IL FATTO CHE SIANO CITTA’ UCRAINE BOMBARDATE DAI RUSSI… RICORDIAMOCI ANCHE DI QUESTO. Ma Di Maio è uomo d’onore...

E allora proseguiamo con quest’altro contributo. “Bez kommentariev” (senza commento), titola la didascalia. Noi invece commentiamo, perché è da OTTO ANNI, da OTTO ANNI che queste cose capitano, che gli “uomini d’onore” non vedono non sentono non parlano, e poi si scandalizzano per le “aggressioni russe”. E’ una casa popolare di DONECK, noto obbiettivo militare… vero? Sfracellata, distrutta da uno di quegli ordigni lanciati da decine di km solo per ritorsione, perché non possono andarci fisicamente, da otto anni, a scatenare l’inferno lì, in quei luoghi, e pensare che erano arrivati a tanto così, quest’anno, dal “risolvere la questione”... questo è quanto accade da OTTO ANNI, nel totale silenzio dei media, COME OGGI:
https://t.me/chp_donetsk_vdnr/19114

C’è molto altro, ma penso che quanto riportato sia già abbastanza. Per esempio, la giornalista francese Kristel Nean si trovava sul posto e ha ripreso da ieri tardo pomeriggio lo scempio di questa, ennesima, rappresaglia nazifascista, con immagini forti pubblicate poi sul suo canale twitter, rilanciate praticamente ovunque tranne che al di qua della cortina di ferro, e che preferisco non segnalare direttamente. ANCHE SE TRA LE IMMAGINI SI VEDE CHIARAMENTE LA TESTATA DI UN MISSILE CARICATO CON BOMBE A GRAPPOLO. BOMBE PROIBITE DALLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI, BOMBE USATE DA OTTO ANNI CONTRO I CIVILI, CON GLI "OSSERVATORI" DELL'OCSE CHE HANNO SEMPRE "VISTO", "REGISTRATO", "PRESO LE MISURE"... E INSABBIATO! Alle 22:19 di ieri, i dati erano già di 5 morti e 20 feriti, bilancio ovviamente provvisorio. Ma non era abbastanza sufficiente, per “fare notizia” da queste parti.
https://t.me/WarDonbass/67314

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.

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04/06 22:00 aggiornamento

SVJATOGORSK


Nel corso della ritirata delle truppe ucraine è andato a fuoco, a causa delle bombe incendiarie da loro lanciate per ritorsione, una parte del complesso monastico in legno
https://t.me/rybar/33550

SEVERODONECK

Nonostante il commissariamento del comando delle forze armate da parte dell’establishment di Kiev, con la cabina di regia affidata direttamente a Mar’jana Besuglaja,
https://t.me/WarDonbass/67261
et
https://t.me/rybar/33564 (foto non in uniforme…)
e relativo sgarro fatto ai militari dalle marionette di Kiev, nonostante l’ingresso della commissaria sia stato accompagnato da MERCENARI di provata esperienza, le posizioni non tengono e gli ucraini arretrano. Parliamo di PERDITE DI UOMINI INTORNO AL 90% DELL’ORGANICO, e TENTATIVO DI MINARE LE CISTERNE DEL COMPLESSO INDUSTRIALE AZOT PER COPRIRE LA RITIRATA, secondo la conferenza stampa di oggi dell Ministero della Difesa russo.
https://t.me/boris_rozhin/52160
Seguiremo ovviamente gli sviluppi.

Nessun altro movimento della linea di fronte sugli altri versanti.

NON SI SCHERZA CON L’ATOMICA…

In genere soprassiedo abbastanza, per quieto vivere e perché non sembra, ma ho anch’io un fegato e tendo per istinto di autoconservazione a non dare peso a quanto leggo sui cinegiornali luce. Quando leggo, tuttavia, di stragi o centrali atomiche, il fegato può andare a farsi benedire.

E’ questo il caso. Riporto con copiaincolla:
I russi hanno causato una situazione critica nel funzionamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya per mancanza di pezzi di ricambio dopo che hanno lasciato la centrale al termine dell'occupazione. Lo sostiene, secondo Ukrinform, la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino su Telegram. Secondo l'intelligence, un proiettile sparato dai russi durante l'occupazione della centrale è esploso vicino a una delle unità di potenza provocando una perdita d'olio. Il danno è stato riparato, ma il personale è stato costretto a riempire il circuito con olio usato.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/06/03/ucraina-incontri-usa-ue-gb-su-tregua-focus-sul-piano-dellitalia.-mosca-rimuove-il-generale-dvornikov-dal-comando-della-guerra-_7c0d4009-5d1a-44c1-b366-c70e19db609d.html

Ora:
1. “dopo che hanno lasciato la centrale al termine dell'occupazione”… cosa??? La centrale atomica di Zaporozh’e (ZAES d’ora in avanti) è stata liberata A MARZO! E da allora “i russi” non solo non se ne sono andati, ma

2. hanno recentemente annunciato la NAZIONALIZZAZIONE di tutte le proprietà pubbliche ucraine sul territorio. Recuperiamo l’ukaz del capo della nuova giunta regionale di Zaporozh’e, datato, ohibò, 2 giugno, giusto il tempo per provocare la reazione dell’ufficio propaganda ucraino ripresa, a pappagallo e con gli interessi (traduttori meno “creativi”… magari) :

“La nazionalizzazione riguarda tutto quanto di proprietà dello Stato ucraino al 24 febbraio del 2022.

Sono inclusi:

1. Terreni
2. Risorse fossili e del sottosuolo
3. Aziende industriali, agricole e di altro genere
4. Oggetti dell’infrastruttura civile (inclusa la ZAES)
5. Beni immobili
6. Altri beni”
https://ryb.ru/2022/06/02/1895348

Capiamo quindi l’ansia montata nel quartier generale del regime fascistoide di Kiev, ma rincuoriamo loro e i cinegiornali luce: non solo “i russi” non se ne sono andati, ma la nuova giunta regionale di Zaporozh’e ha nazionalizzato la ZAES. Del resto, è già da marzo che stan facendo senza di loro...

3. Non solo: il 25 maggio hanno sventato un attentato terroristico, con dei drone kamikaze, orchestrato proprio da quelli che oggi hanno diffuso quelle false notizie. Peccato che la denuncia del personale della ZAES non è stata oggetto della benché minima attenzione da parte dei nostri cinegiornali luce. Ed è stato solo grazie alla professionalità del personale della ZAES se si è evitata una tragedia.
https://t.me/zaes_energoatom/939

4. Infine, il motivo del fallito attentato e delle notizie di oggi è dato dalla notizia ancora antecedente (18 maggio) del passaggio della centrale alla rete elettrica degli “okupanty”… e, ciliegina sulla torta, “senza rancore possiamo vendere la nostra energia elettrica anche agli ucraini, basta che paghino”.
https://t.me/voenacher/18887

Tralasciando il fatto che si tratta di centrali sovietiche costruite tramite bilancio statale (GOSPLAN), e più che un esproprio tecnicamente si tratterebbe di un ritorno, al netto di tutto questo, cercare di farle saltare con dei droni kamikaze prima e poi, vista l’impossibilità di farle saltare e dar la colpa ai russi, diffondere menzogne da dare in pasto ai media locali e occidentali è proprio un mezzuccio triste… trattandosi di nucleare, è giusto correggere l’informazione.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.

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03/06 ore 20:00 aggiornamento

SEVERODONECK, LE MENZOGNE DI ZELENSKIJ E CONTRATTACCO CERCASI

Vi ricordate cosa detto solo qualche giorno fa dal “comandante in capo”? Che non poteva mettere a repentaglio la vita di migliaia di suoi uomini per tenere posizioni già perse. Certo… ancora oggi centinaia di nuovi riservisti sono stati mandati al massacro, sia a tenere il complesso industriale Azot a Severodoneck, sia a cercare di sbloccare la strada da Bachmut (Artemovsk) a Lisichansk. In entrambi i casi, continuano gli scontri ma nessun risultato operativo raggiunto: solo gravi perdite.
https://t.me/boris_rozhin/52032

Lo scopo è uno solo: un improbabile contrattacco a uso e consumo dell’ufficio stampa del regime di Kiev. Già oggi si annunciavano improbabili riconquiste di villaggi già in loro mani e centri abitati che per riconquistarli avrebbero dovuto passare il Severskij Donec… cosa improbabile visto che nessun ponte galleggiante è stato gettato, anche se per l’ufficio stampa di Kiev esiste anche l’attraversamento a nuoto col coltello fra i denti, fra le opzioni propagandate.
https://t.me/WarDonbass/67133

Ma la cosa più preoccupante è che, con la presa di Kamyshevacha (notizia confermata oggi da tutti), si sta chiudendo una mini sacca a sud che, di fatto, creerebbe i presupposti per un ulteriore avanzamento del fronte verso nord e verso altre sacche, come questa carta mostra:
https://t.me/akimapachev/2645

I CINESI STUDIANO I RUSSI

I cinesi sono molto attenti a quanto sta accadendo in Ucraina, studiano tattiche e strategie russe (è la seconda volta nella loro storia che studiano i russi...) e provvedono a ricostruire su carte animate gli eventi in corso. Questa è un’animazione abbastanza aggiornata, più che altro aiuta a capire le dinamiche in corso senza dover ricorrere a carte statiche e in cirillico, per questo la segnalo.
https://t.me/china3army/11299

POLONIA E UCRAINA

Polonia e Ucraina si sono accordate per integrare i propri complessi militari-industriali, ovvero costruire aziende a proprietà mista. I due governi si sono anche accordati per la fornitura di energia elettrica in Polonia dalla centrale atomica Chmel’nickaja.

Come nota il collettivo di Rybar,

- L’Ucraina è ancora depositaria di tecnologie militari ex-sovietiche (aeronautica militare, missilistica, blindati, elettronica e altri tipi di armamenti) che alla Polonia mancano. E che tra un po’ arriveranno, praticamente gratis.

- La Polonia esige che il Fondo internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina abbia sede a Varsavia e che tutte le sue risorse Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte. Grazie ancora.passino attraverso di loro, ovviamente non solo per godere dei diritti di transito, ma anche per controllare flussi e, possibilmente, trattenerli in parte.
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/05/30/7140252/

- Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki lo ha detto apertamente: la Polonia può occuparsi di esportare il grano ucraino verso i porti del Mar Baltico, portando a casa energia elettrica a basso costo e traendo vantaggio dal business della ricostruzione. A suo dire è la UE stessa ad avergli chiesto di intervenire per la riesportazione del grano.
https://ria.ru/20220601/zerno-1792364965.html

- La Polonia d’ora in avanti si farà pagare per la fornitura di carburante in Ucraina, fine della “beneficienza”: d’ora in avanti, la ditta ORLEN staccherà le sue fatture senza fare sconti.
https://focus.ua/economics/517289-polsha-ne-budet-besplatno-postavlyat-toplivo-ukraine

- Idem come sopra per gli armamenti: finite le offerte lancio, 60 obici cingolati semoventi del tipo AHS KRAB sono già costate a Kiev 700 milioni di dollari.
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/06/1/7140464/
E ora ne hanno in progetto altri 18. Gli affari vanno a gonfie vele.

- Fine anche dei sussidi polacchi per i profughi ucraini. Dal primo luglio fine dei 40 zł (8,72 euro) a profugo.
https://www.rp.pl/spoleczenstwo/art36419531-rzad-zakreca-kurek-z-pieniedzmi-dla-uchodzcow-z-ukrainy
https://www.kommersant.ru/amp/5381945

- In tutto questo, da ottobre 2021 la Polonia paga all’UE un milione di euro al giorno di sanzioni per inadempienze legali circa l’adeguamento della normativa giuridica polacca a quella comunitaria.
https://www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/corte-di-giustizia-ue-condanna-polonia-a-pagare-un-milione-di-euro-al-giorno-39a568e4-46cb-453f-8429-ef143131a1e9.html
A causa dello stesso, è stato negato alla Polonia l’accesso al credito agevolato per 36 miliardi di euro. Naturalmente, questa Polonia in gran spolvero sciovinistico, pronta a papparsi l’ovest dell’Ucraina già con un piede dentro nel commissariamento del regime di Kiev e saccheggio delle sue risorse, non mancherà di presentare il conto alla UE.
https://t.me/rybar/33476

MEGLIO SOMARI (E SENZA UN SOLDO) CHE ALLA SCUOLA DEI RUSSI!

La vicepresindentessa Irina Vereschuk ha, in un colpo solo,
- minacciato gli insegnanti delle zone fuori dal controllo ucraino di NON insegnare nelle scuole. La loro carriera sarebbe finita e, una volta ripreso il controllo di quelle zone, li aspetterebbe il tribunale.
- esortato i genitori a non mandare i bambini e i bambini a non farsi mandare a scuola.
- esortato tutti a “rifugiarsi” nelle zone ancora sotto il controllo degli ucraini.
https://korrespondent.net/ukraine/4483391-vereschuk-obratylas-k-uchyteliam-na-okkupyrovannykh-terrytoryiakh
Tra i tanti problemi, vi è quello che “rifugiarsi” implica passare da un luogo pericoloso, insicuro a un luogo sicuro. Non è questo il caso della porzione di Ucraina in mano al regime fascistoide di Kiev:
“Secondo dati dell’Ufficio statale per il lavoro, ad aprile per 25.326 posti vacanti nel pubblico impiego, hanno partecipato ai concorsi 283.356 disoccupati, con una proporzione quasi di 1 a 12”.
"По данным государственной службы занятости, в апреле на 25 326 вакансий претендовало 283 356 безработных, то есть конкуренция на одно рабочее место составляла почти 12 человек.
https://economics.segodnya.ua/economics/business/nayti-rabotu-vo-vremya-voyny-v-kakih-sferah-bolshe-vsego-vakansiy-1621296.html
Questo, oltre al fatto che dall’inizio del conflitto il regime di Kiev ha smesso di pagare stipendi e pensioni. Al contrario, le nuove amministrazioni insediatesi al posto delle vecchie, hanno garantito i posti di lavoro, le pensioni e gli stipendi (in rubli). Ma per il regime di Kiev è meglio tenere i figli somari e gli insegnanti disoccupati… fino all’ultimo ucraino.

TEMPO DI SCELTE NELLE REGIONI DEL SUD

Questo gli ucraini lo han capito perfettamente e, oggi, erano a MELITOPOL’ a farsi ore di coda per il passaporto russo.
https://www.youtube.com/watch?v=R_xzHvfV3Zk&feature=emb_logo
E’ forse questa la migliore risposta a tonnellate di fango a uso e consumo dei cinegiornali luce locali e occidentali. Ivi compresa la dichiarazione, tanto scontata quanto inutile, del signor Joseph Borrell che la UE non riconoscerà i “pasport” russi rilasciati a Cherson e Zaporozh’e.
https://t.me/WarDonbass/67114
Così come non riconosce quelli rilasciati in Crimea, o nella DNR, o nella LNR. La miglior risposta a Borrell l’ha data oggi un abitante di Melitopol’, in coda per il pasport:
“Questa coda noi l’abbiam fatta già nel 1991 (allude all’ultimo anno di URSS oltre che, molto probabilmente, al quel referendum che vide la maggioranza del popolo sovietico votare A FAVORE dell’URSS. Evidentemente, la democrazia per i doppi standard occidentali funziona soltanto quando “c’è bisogno che funzioni”…), ma alla fine è venuta fuori solo oggi. Nessun problema, noi sappiamo aspettare”
«Эту очередь мы занимали еще в 1991 году, но подошла она только сейчас. Ничего страшного, мы умеем ждать»

Sor Borrell… sanno aspettare.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.

 

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3/06 ore 08:00 aggiornamento

Carta aggiornata al 2/06 del collettivo di Rybar


https://i.ibb.co/dDtFNtd/02-06-1.jpg

Gli ingrandimenti riguardano proprio gli eventi salienti di ieri, ovvero POPASNAJA (riquadro in alto a destra) e KRASNYJ LIMAN (riquadro a sinistra)

Per inciso notiamo come i due riquadri ormai si sovrappongono parzialmente fra loro, a dimostrazione del fatto di come questi due momenti facciano parte di un’unica azione coordinata, che prevede la liberazione del Donbass tramite la creazione di piccole sacche, che consentano di risolvere problemi operativi di avanzamento tramite accerchiamento, riducendo così al minimo le perdite.

Proprio in quest’ottica, partiamo da KRASNYJ LIMAN. SVJATOGORSK è importante perché avanzare senza avere le spalle coperte, ovvero senza avere eliminato gli ultimi residui di resistenza a nord del Severskij Donec, esporrebbe chi avanza a un tiro incrociato molto pericoloso. A tale proposito, i russi (che già sono sull’altra sponda del fiume proveniendo da nord), stanno attaccando BORODICHNOE e SIDOROVO, che si trovano proprio in corrispondenza di Svjatogorsk ma già dall’altra parte del fiume. In tale caso, l’accerchiante diverrebbe accerchiato, oltre che porre i presupposti per l’apertura di un altro, pericoloso, fronte in direzione SLAVJANSK e KRAMATORSK.

Stesso discorso nel riquadro in alto a destra. Vediamo colorati di rossi i segmenti di cui parlavamo ieri e, davvero, non riusciamo a capire il senso di tenere le tre roccaforti chiuse nella morsa e attaccate da tre lati molto stretti tra loro: ZOLOTOE, GORSKOE, NOVOIVANOVKA. A maggior ragione, perché a NORD ci sono due frecce che convergono, mettendo sotto attacco i due paesi di BRUBOVKA e MIRNAJA DOLINA.

Sull’altro lato, la presa di PRILIPCHATINO apre la strada ai lavori di sminamento in direzione BACHMUT (ARTEMOVSK).

Di fronte a questo scenario, ho provato a collegarmi con l’ansa, e vedere titolato in prima pagina “Zelensky: 'Resistiamo a Severodonetsk” (che ripetiamo, è in mano ai russi e alle milizie del Donbass, tranne che la zona del complesso industriale Azot…), mi ha fatto capire, ancora una volta, come si stia replicando lo stesso schema di Mariupol’, dove si parlava di “città che resiste” e poi in realtà erano 2.500 squadristi rinchiusi fra i rottami di un megacomplesso industriale. Per inciso, ne hanno trovato ancora qualcuno, che aspettava che si calmassero le acque per imboscarsi vestito da civile… se ne stima ancora essercene una cinquantina così. Quindi aspetto il titolo ansa: “Mariupol’ resiste ancora”.

Più a sud segnaliamo un tentativo fallito di contrattacco ucraino ad AVDEEVKA, stesso discorso ancora più a sud dalle parti di CHERSON, e relative perdite. A CHARKOV il tentativo di contrattacco ucraino si sta trasformando in un tentativo di contrattacco (e qualcosa di più di un “tentativo”) di contrattacco russo.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte. Grazie ancora.

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02/06 ore 20:00 aggiornamento

In attesa di una carta aggiornata, usiamo il riquadro a sinistra di questa versione del 29 maggio
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg

KAMYSHEVACHA LIBERA

L’unica freccia rossa di quel riquadro indica un centro abitato, Kamyshevacha, teatro nei giorni scontri di aspri combattimenti. E’ notizia di oggi della sua liberazione.
https://t.me/rybar/33481

Le truppe stanno quindi proseguendo in direzione di ZOLOTOE, che si trova a destra di quel cuneo azzurro divenuto, ormai sacca. Entrambi i punti fanno parte di un sistema di difesa il cui smantellamento comporta un ulteriore avvicinamento della linea di fronte a Lisichansk.

PRILIPCHATINO LIBERA

Sempre in quel riquadro a mezza altezza sulla sinistra c’è un lampo, che indica i combattimenti in corso presso questo centro abitato. La sua liberazione permette l’avanzata verso ovest, rallentata ora soltanto da campi minati che occorrerà sminare prima di approdare a Bachmut (Artemovsk).

SEVERODONECK

Questa cartina mostra la zona controllata dai russi e dalle milizie del Donbass (cerchio rosso), che ormai occupa l’intera cerchia urbana, mentre alle truppe ucraine (cerchi gialli) resta la parte della zona industriale. Prosegue l’avanzata verso ovest.
https://t.me/boris_rozhin/51858

SVJATOGORSK e KRASNYJ LIMAN

La città-monastero è ancora teatro di scontri, la notizia della sua liberazione ieri si è rivelata infondata.
https://t.me/boris_rozhin/51857

Per quanto riguarda invece KRASNYJ LIMAN, ormai tutta la zona sopra i Severskij Donec è controllata dalle milizie del Donbass e dalle forze russe, come mostra quest’altra carta.
https://t.me/boris_rozhin/51853

Questi, sostanzialmente, i maggiori mutamenti sul campo di battaglia di questa giornata.

Sugli altri fronti, notiamo questo

INTERPOL E MERCATO DELLE ARMI IN “TRANSITO” DALL’UCRAINA

Jürgen Stock, capo dell’interpol, denuncia:
“Once the guns fall silent [in Ukraine], the illegal weapons will come. We know this from many other theatres of conflict. The criminals are even now, as we speak, focusing on them,”
“Criminal groups try to exploit these chaotic situations and the availability of weapons, even those used by the military and including heavy weapons. These will be available on the criminal market and will create a challenge. No country or region can deal with it in isolation because these groups operate at a global level.”
Ovviamente, tutto nasce già dal denunciato MANCATO TRACCIAMENTO delle armi immesse nel territorio ucraino. E non è la prima volta che lo diciamo. E’ la prima volta che lo denuncia l’interpol. Ovviamente, notizia da bucare da queste parti… mai sia che ci poniamo domande sul traffico internazionale di armamenti in transito, e senza aspettare la fine del conflitto, dall’Ucraina.
Fonti:
https://www.aa.com.tr/en/europe/interpol-fears-weapons-delivery-to-ukraine-will-end-up-on-black-market/2603535
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/02/ukraine-weapons-end-up-criminal-hands-says-interpol-chief-jurgen-stock

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già ieri descritte, fino a domenica sera. Grazie.

 

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01/06 oe 19:20 aggiornamento

SVJATOGORSK

E’ iniziata da qualche ora la battaglia per la sua liberazione.
https://t.me/boris_rozhin/51663
Stiamo parlando della città-monastero in cui i soldati ucraini in fuga da KRASNYJ LIMAN si erano asserragliati. Qui una foto di questa località, decisamente incantevole:
https://t.me/WarDonbass/66830

Secondo quanto riportato da alcuni abitanti del luogo, la città-monastero sarebbe già libera.
https://t.me/anna_news/33576
E’ questa una notizia dell’ultim’ora e, se confermata, lascerebbe stupiti, in quanto si tratterebbe di un’operazione lampo in un punto estremamente difficile e delicato. Vedremo gli sviluppi

SEVERODONECK

L’intera zona abitata è libera, resta la zona industriale, tra cui il complesso chimico Azot.
https://t.me/WarDonbass/66787

KAMYSHEVACHA

Libera all’80%, secondo stime aggiornate. La sua presa comporterebbe ulteriori problemi operativi per le roccaforti immediatamente a est di Gorskoe e Zolotoe: problemi di tenuta e problemi di approvvigionamento.
https://t.me/novostldnr/6523

Se collassa quel punto, la difesa che ora si sta operando nella zona industriale di Severodoneck con la copertura dalle postazioni aldilà del fiume da Lisichansk, non avrebbe più alcun senso, perché sarebbe la stessa Lisichansk a trovarsi sotto il fuoco nemico. Eppure, anche qui, lentamente ma le truppe russe e le milizie del Donbass avanzano.

ZELENSKIJ CAMBIA SLOGAN... PRIMA CHE QUALCUNO CAMBI LUI?

E non una volta sola. Non più “non un passo indietro”, non più “fino all’ultimo ucraino”. L’occasione è stata la visita della presidentessa della Slovacchia Suzana Chaputova.
https://www.ridus.ru/news/382003
Non possiamo procedere alla “disoccupazione dei territori” (sic. deokkupacija territorij), “se questo richiede decine di migliaia di vittime” (если это потребует десятки тысяч жертв).

Estrema giravolta di chi si trova, di colpo, con “le spalle scoperte”, esattamente come i soldati che ha mandato a crepare finora (e che continuerà a mandare a crepare… visto che nessun ordine di ritirata è venuto nelle zone calde e a pericolo di accerchiamento).

Sempre lui, in un’intervista, aveva per la prima volta ammesso che “ogni giorno perdiamo dai 60 ai 100 soldati morti e circa 500 feriti” (Ежедневно мы теряем от 60 до 100 солдат убитыми и около 500 раненными).
https://www.mk.ru/incident/2022/06/01/zelenskiy-ukraina-ezhednevno-teryaet-ot-60-do-100-soldat.html
Moltiplicando, purtroppo, le vittime per tre, si ottiene il dato realistico, frutto dei suoi ordini criminali imposti finora anche al suo stato maggiore.

Come questa formazione che teneva Krasnyj Liman con dietro i ponti fatti saltare dai "loro" per ordini altrettanto criminali, e che a un giornalista canadese ha detto che di sessanta unità che la formavano ne sono rimaste solo quattro:
https://t.me/boris_rozhin/51701

O come altri, morti ancora oggi nel fronte SUD, quello dell'annunciato contrattacco.

Questo, a fronte anche del fatto che la Russia sta avendo SEMPRE MENO PERDITE, come RIPORTATO, MANCO A FARLO APPOSTA, SEMPRE OGGI dal Presidente del Comitato parlamentare per la difesa Andrej Kartapolov.
https://t.me/readovkanews/35608
https://t.me/mig41/18129
Un risultato “frutto del cambiamento di approccio alla conduzione delle operazioni militari” (результат изменения подхода к тактике ведения боевых действий).

Tornando all'attore di Kiev, non capita spesso di vederlo ridotto così, addirittura a fare i conti con la realtà dei fatti. Cosa è successo? Non era lui che parlava, SOLO QUALCHE GIORNO FA, del “contrattacco di mezza estate” (контрнаступление в середине лета)?
https://t.me/rybar/33428

Il collettivo di Rybar si è posto la domanda, e ha provato a dare alcune risposte:

1. arrivano meno armi. Meno di quante ne servirebbero.
https://t.me/rybar/33215
Ma non è questo il punto: anche se arrivassero tutte quelle richieste, ormai ammettono anche i vertici politici e militari di Kiev che non sarebbe questo a cambiare le sorti del conflitto.

2. l’Occidente comincia a mal sopportare le spese di questo conflitto, intese sia come spese dirette che indirette. Specialmente la Germania, per bocca del suo cancellierie.
https://iz.ru/1332258/2022-05-09/sholtc-prizval-sdelat-konkretnee-peregovory-mezhdu-rossiei-i-ukrainoi

3. E' vero, si è sì sbarazzato, il "comandante in capo", praticamente di tutti i suoi avversari politici, da Medvedchuk fino a Poroshenko, passando per Turchinov e Jaceniuk
https://t.me/rybar/33180
Ma i militari? E’ vero, non hanno nessun partito che li rappresenti… ma non sono contenti. Per nulla. E l’incazzatura, tra i soldati che non riescono più a tenere per colpa di ordini tanto idioti quanto criminali, sta montando sempre più. Non può più far finta di niente, e non tenerne conto. Perché non è la prima volta che un anonimo centurione diventa prima capopopolo e poi prende il posto del “comandante in capo”. Sarebbe un modo comodo per tutti i personaggi coinvolti di salvare la faccia… a scapito di chi? Da qui la marcia indietro.

4. Persino i “kuratory” NATO sembrano dire… “Noooi? Mai detto nulla di simile!” e scaricare l’attore in mimetica.
Perlomeno, questo è quanto afferma Kristina A. Kvien. Kristina chi? Un personaggio "da nulla"… "soltanto" la Chargé d’Affaires all’ambasciata a stelle e strisce di Kiev.
https://ua.usembassy.gov/embassy/kyiv/cda/
E cosa dice Kristina? Anche qui, una cosa "da niente", peraltro due settimane fa (16/05/22): “Ukraine itself must decide what to consider a victory in the war with Russia
Eh? Ho capito bene? Andiamo Avanti:
“Kvien told reporters in Kyiv on Sunday that they should not make decisions about the conditions of victory, and that Ukraine must make decisions about the conditions of victory. She said they believe that the Ukrainian government and the Ukrainian people should make a determination on what victory means to them, and then what they want to accept or not accept in some final agreement to end this war.”
https://interfax.com.ua/news/general/832519.html

Anche in russo la stessa solfa:
“L’Ucraina deve vincere, ma a decidere cosa per lei sia ‘vittoria’ deve essere essa, non gli USA. Il governo ucraino e gli ucraini devono decidere quale esito della guerra sia per loro considerabile accettabile, e cosa no. E allora noi (USA NdT) sosterremo quello che voi sceglierete essere ‘vittoria’”.
“Украина должна одержать победу, но определять очертания этой победы должны не США, а Украина. Украинское правительство и украинцы должны определить, какой итог войны является для них приемлемым, а какой – нет. А мы поддержим то решение о победе, которое вы выберете ”
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/05/16/7139465/

Azz… ma lo sanno I cinegiornali luce? O hanno perso il dispaccio dell’interfax? Magari finito sotto qualche velina? Non lo so, non lo sapremo mai, ma sicuramente questa è l’anticamera del “io lo avevo anche detto, sei tu (Z.) che ti sei ostinato ad andare avanti, e ora è colpa tua”… scaricabarile già pronto e confezionato, da parte dei kuratory, pronti a sacrificare l’attore per recuperare magari un ufficiale mascellone tutto d’un pezzo, in grado di rendere RI-presentabile tutto l’entourage che a loro fa riferimento, prima che sia troppo tardi.

Oppure, forse, è solo un escamotage per prendere tempo, magari sedersi qualche giorno a un tavolo, con una “tregua umanitaria” che consenta loro di recuperare uomini, armamenti e rafforzare le proprie linee difensive, in attesa che arrivino elementi in grado di fare la differenza.

Non lo sappiamo e non lo possiamo sapere. Ma solo una settimana fa l’attore di Kiev recitava un altro copione. E ora gli han messo davanti da imparare un’altra parte: questo è un dato di fatto. Teniamo le antenne alzate, specialmente per quanto accadrà nel futuro prossimo.

MOSKVA-BEIJING… COMINCIANO SUL SERIO “A FARE DA SOLI”

CAMBIAMENTI EPOCALI NEGLI SCAMBI BILATERALI RUS-PRC: “Monthly volumes on the ruble-yuan pair have surged 1,067% to almost $4 billion since the start of the war in Ukraine as the two nations seek to reduce their reliance on the dollar and boost bilateral trade to overcome current and potential U.S sanctions.”
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-05-30/yuan-ruble-trading-explodes-as-america-s-rivals-rebuff-dollar

Stiamo parlando di un + 1067%, un aumento di dieci volte dei volumi di scambio mensili fra le due valute, con l'equivalente di quattro miliardi di dollari così scambiati nello scorso mese soltanto. Attenzione: si tratta di mutamenti “epocali” perché segnano
- un’inversione di tendenza riguardo alcune pratiche, alcune dinamiche internazionali di scambio commerciale, e
- la ricerca di “alternative”, virgolette d’obbligo quando parliamo di logiche interne e del tutto organiche al modo capitalistico di produzione, all’egemonia imperiale del dollaro USA.

Parlando di grandi numeri, l’egemonia del dollaro è appena scalfita, in questa fase. Eppure, questi sono segnali che AMPI SETTORI DI CAPITALISMO GLOBALE INTENDONO, POSSONO, INIZIANO A FARE A MENO anche di chi la globalizzazione l’ha cercata e l’ha voluta imporre a tutti dopo la caduta del muro, di chi a questa globalizzazione aveva associato una bandiera e una valuta. In questo senso, PUR ESSENDO ANCORA “PROVE TECNICHE”, parliamo di cambiamenti “epocali”. Paesi del BRICS, e non solo, in coda a provare anche loro...

“The main trend of the Russian foreign-exchange market in the near future will be the declining role of the US dollar and the euro in all aspects of economic activity, with the growing role of the currencies of friendly countries and the ruble” (ibidem), dichiara la banca centrale russa.

Di fatto, il conflitto in Ucraina, nel momento in cui è diventato una “guerra per procura” fra NATO-UE e RUSSIA, è diventato anche CATALIZZATORE DI MUTAMENTI ECONOMICI NON INDIFFERENTI. A cui dovremo prestare la massima attenzione perché, l’impressione che se ne trae, è che non si fermeranno quando le armi, prima o poi, taceranno.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Questa volta non posso scrivere “Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani”. Da domani, fino a domenica tarda serata, avrò accesso MOLTO discontinuo al PC, e ancora più discontinuo ai canali di informazione. Potrebbe darsi che riesca, in qualche modo, a collegarmi e a pubblicare aggiornamenti, magari anche solo uno al giorno, e farò di tutto per riuscirci, ma potrebbe anche darsi che non riesca a fare nulla fino a domenica sera. Chiedo scusa per questa interruzione di servizio, che riprenderà regolarmente da lunedì mattina. Grazie di tutto e scusate ancora.

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01/06 ore 12:30 aggiornamento

LA STRADA DA BACHMUT A LISICHANSK


Queste foto riguardano mezzi distrutti lungo la strada da Bachmut a Lisichansk. Non è solo bloccata “operativamente”, ma anche fisicamente per un tratto di qualche chilometro. Di fatto, l’intera zona a EST della linea di fronte è impossibilitata a ricevere approvvigionamenti in maniera continuativa e questo aggiunge problemi (gravi) a problemi (altrettanto gravi).
https://t.me/denazi_UA/11574

18° BATTAGLIONE MARO’ DELLE FF.AA. UCRAINE: ALTRO VIDEOMESSAGGIO CONTRO IL COMANDO

Cosa dicevamo poco fa degli ordini suicidi di Charkov e Cherson (fronte sud)? Lupus in fabula, fronte SUD, in questo caso. IL 18° (35° BRIGATA) DENUNCIA IL COMANDO CHE E’ DA 4 GIORNI CHE ATTACCA (da Nikolaev, villaggio di Bereznegovatoe, direzione Bol’shoe Artakovoe), NON HA OTTENUTO NESSUN RISULTATO, E’ STATO LASCIATO SENZA COPERTURA, TRATTATO COME CARNE DA CANNONE, E HA PERSO UFFICIALMENTE OTTANTA TRA MORTI, FERITI E PRIGIONIERI, MA IN REALTA’ DENUNCIA ESSERE QUASI CENTO. Chiede al “comandante in capo” (peraltro, il principale responsabile di questi attacchi “immagine” da dare in pasto ai media) che quello che resta del battaglione possa ripiegare.
https://t.me/boris_rozhin/51631

MARIUPOL’ GEMELLATA CON S. PIETROBURGO

Da oggi, queste sono le immagini ufficiali.
https://t.me/mig41/18122
Naturalmente, non è il gesto in sé a interessare, quantomeno noi, che non sappiamo neppure se il nostro comune è gemellato e con chi, salvo menzione sulla targa all’ingresso del paese. E’ il contesto in cui si colloca e di cui anche noi dobbiamo tenere conto. Tutto si colloca in quel contesto di inversione di rotta in atto ormai da mesi. Per le persone a cui questi segnali sono diretti, ovvero i cittadini russi, bielorussi e ucraini, si tratta di messaggi continui, non sporadici, e molto forti.

Aggiornamenti a seguire.

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01/06 ore 08:00 aggiornamento


FRONTE

Iniziamo con la carta aggiornata del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/G5N9cL3/31-05-1-1.jpg

Ecco gli aggiornamenti degni di nota non riportati ieri:

1. Il “contrattacco” a nord di CHARKOV, a uso e consumo dell’ufficio propaganda a Kiev è rientrato ormai quasi in toto (riquadro in alto a dx). I russi, sempre con la loro lentezza che li contraddistingue in questa operazione, giorno dopo giorno hanno prima fermato l’offensiva, e poi ricacciato indietro le truppe ucraine. Meglio per loro se li ricacceranno ancora un po’ più indietro, visto che le ff.aa. non hanno perso il bruttissimo vizio di lanciare missili oltreconfine sui centri abitati immediatamente dietro la linea di confine.

2. Il cerchio intorno a SVJATOGORSK (la città-monastero occupata dalle ff.aa. ucraine dopo la ritirata da LIMAN) si sta stringendo sempre di più (riquadro in basso a sx). Nel complesso, il cerchio si sta stringendo anche intorno a Slavjansk.

3. Passando a est, troviamo il blocco SEVERODONECK-LISIČANSK: la prima sarebbe libera all’85% (sic)
https://t.me/epoddubny/11002
Lasciamo perdere le statistiche:
- nord, est e centro città in mano alle milizie del Donbass + truppe russe
- resto + zona industriale (complesso industriale Azot e non solo) in mano alle truppe ucraine che arretrano.
Nel complesso, l’avanzata prosegue e, a conferma di quanto abbiam ragionato ieri, Severodoneck non è stata Mariupol’.
Vero è anche che Severodoneck è un’appendice, sostanzialmente, di Lisičansk. A quanto pare si trova anche a un livello inferiore. Pertanto, la prima non potrà essere espugnata senza la seconda, perché la copertura dell’artiglieria dalla riva ovest renderebbe ogni tentativo di avanzata un massacro annunciato. Questo lo han fatto, fino a oggi, soltanto gli ordini suicidi del comando ucraino (vedi “contrattacco” a Charkov di cui sopra, o “contrattacco” a Cherson). I russi, come già detto, nonostante le “rivelazioni” dei servizi segreti ucraini che parlano di scadenze tipo 1/7, non hanno fretta. Non devono andare al mare.

4. Scendendo lungo la linea di fronte, da notare come le ff.aa. ucraine abbiano tentato di sbloccare la strada da Bachmut a Lisičansk, ma senza successo e con gravi perdite. La strada resta bloccata e così anche gli approvvigionamenti.

ALTRA INSUBORDINAZIONE FRA LE FILA UCRAINE

Questa volta a rifiutarsi di suicidarsi seguendo gli ordini di Kiev è stata la 57° brigata motorizzata. Niente fuoco di copertura, niente equipaggiamento… e niente comandante di brigata (il kombrig è attualmente imboscato nelle retrovie da cui dà ordini), noi non possiamo eseguire l’ordine.
https://t.me/WarDonbass/66705

KISSINGER E IL RITORNO ALLO “STATUS QUO ANTE”

Parlando a Davos, Kissinger consiglia NATOVSKIE, UE, e MARIONETTE A KIEV di andare a dialogare coi russi “entro due mesi”.
https://www.nytimes.com/2022/05/25/world/europe/henry-kissinger-ukraine-russia-davos.html

Da vecchio volpone qual’è, suggerisce che la linea di demarcazione sia il ritorno allo “status quo ante” (he dividing line should be a return to the status quo ante)… e tutti a pensare ai confini del 24 febbraio. Se vanno avanti così le cose, lo “status quo ante” a cui allude senza citare esplicitamente, sarà quello del 30/12/1991…

Aggiornamenti a seguire.

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31/05 19:00 aggiornamento

NOVOSELOVKA VTORAJA LIBERA


Questo paesello sopra AVDEEVKA è importante perché, dopo averlo liberato dà direttamente sulla strada AVDEEVKA-KONSTANTINOVKA (NORD). Le milizie del Donbass hanno quindi proseguito verso ovest e tagliato, per la prima volta, questo importante canale sia di comunicazioni che di approvvigionamento.
Ora ad Avdeevka ne resta uno soltanto, a ovest. I problemi però non sono solo di approvvigionamento, ma anche di tenuta. Le difese verso nord non sono come quelle verso sud ed est, in primo luogo. In secondo luogo, un attacco da tre lati non è come un attacco da due. In terzo luogo, se oltre a bloccare la strada, le milizie riusciranno a penetrare ulteriormente in direzione ovest, poi il rischio di chiudere verso sud e attaccare così da quattro parti diventa abbastanza concreto. Vedremo gli sviluppi di questa azione.
https://t.me/WarDonbass/66626

TRASFORMAZIONI IN CORSO NEL SUD DELL’UCRAINA

Una moneta, un “pasport”… e ora una SIM. Queste sono le code per la SIM a CHERSON:
https://t.me/voenacher/20458
Dove i prezzi son tornati in rubli
https://t.me/boris_rozhin/51486
e dove è iniziata la distribuzione dei PASPORT, ovvero delle carte d’identità russe. CHERSON e ZAPOROZH’E come DONETCK e LUGANSK, CHERSON e ZAPOROZH’E come apripista per altre oblast’ ucraine. L’errore, anche in questo caso, è stato del regime di Kiev, che per ritorsione ha tolto il segnale internet (favorendo l’ingresso dei gestori di linea russi), ha tagliato le telecomunicazioni (…e anche il prefisso, tra l’altro, sta cambiando da UCRAINO a RUSSO), ha smesso di pagare pensioni e stipendi (favorendo così la transizione al rublo). Il cambio di PASPORT già avvenuto in Crimea otto anni fa (questo è quello “vecchio” di Boris Rozhin con foto commemorativa…)
https://t.me/boris_rozhin/51490
più l’estensione della procedura facilitata per le repubbliche del Donbass a partire dall’anno scorso, infine la stessa facilitazione per le oblast’ di Zaporozh’e e Cherson, segnano un’ulteriore accelerazione di questa trasformazione epocale.

Accelerazione resa possibile anche dai muri eretti dal regime di Kiev ai suoi ex-cittadini, il suo fare “terra bruciata intorno”, oltre che dalle bombe e autobombe contro i civili che periodicamente accompagnano il suo accomiatarsi da tali regioni.

Alla fine, per ottenere la cittadinanza russa occorre presentare:
1. Carta d’identità ucraina
2. Certificato di nascita o di residenza in LNR, DNR, Cherson o Zaporozh’e
3. Eventuale certificato di matrimonio
4. Eventuale certificato di nascita per i figli
5. Fototessere
E attendere tre mesi al massimo.
https://t.me/vrogov/3241
E’ con questi documenti soltanto che, ancor prima del conflitto, in un anno soltanto un milione di cittadini formalmente e ufficialmente ucraini (quindi non solo cittadini delle non riconosciute Repubbliche del Donbass, ma anche cittadini delle oblast’ sotto il controllo di Kiev) aveva già preso la cittadinanza russa. Vale la pena sottolineare questo dato. La EX-UNIONE SOVIETICA è un territorio a parte, con ottant’anni (e per certi territori secoli) di storia comune: mi ricordo ancora che, nel 2004, trasporti, musei, praticamente tutti i servizi pubblici, avevano una TRIPLA TARIFFA (sconti studenti e giovani o anziani a parte) per cittadinanza: russi, stranieri, cittadini della CSI. Spesso, la tariffa era DOPPIA: russi + cittadini CSI, stranieri.

DATI DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA USA (USDA) SUL GRANO UCRAINO

May 12 2022 | Ukraine Wheat: Russian Invasion of Ukraine Reduces MY 2022/23 Production by 35 Percent
Ukraine wheat production for marketing year (MY) 2022/23 is forecast at 21.5 million metric tons, down 35 percent from last year, and down 23 percent from the 5-year average. The decrease in production year-to-year is due to the ongoing Russian invasion of Ukraine. Yield is forecast at 3.68 tons per hectare, down 18 percent from last year, and down 9 percent from the 5-year average. Harvested area is forecast at 5.85 million hectares (mha), down 21 percent from last year, and down 16 percent from the 5-year average. (For more information, please contact This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..)

https://ipad.fas.usda.gov/cropexplorer/pecad_stories.aspx?regionid=umb&ftype=prodbriefs

Parliamo di un raccolto di 21,5 milioni di tonnellate (-35% rispetto al 2021), a fronte di una resa scesa a 3.68 tonnellate per ettaro (-18%) su una superficie seminata di 5.85 milioni di ettari (-21%). Se vediamo, sempre dati USDA, dove si coltiva il grano, capiamo il perché:
https://ipad.fas.usda.gov/rssiws/al/crop_production_maps/Ukraine/Ukraine_wheat.jpg

I luoghi di maggior interesse agricolo per il grano coincidono in gran parte con le zone di conflitto. DI FRONTE A UN CALO COSI’ VISTOSO DELLA PRODUZIONE, RICONOSCIUTO DAGLI STESSI STATI UNITI CHE INVECE PREMONO PERCHE’ IL GRANO ESCA, L’EMERGENZA ALIMENTARE IN ATTO, NEANCHE INCOMBENTE, DOVREBBE AVERE LA PRIORITA’.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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31/05 ore 12:30 aggiornamento

SEVERODONECK


Carta aggiornata alle 11:00 da parte del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/Zmrwff4/Severodoneck-RYBAR-OUT-220531.jpg

Come notano nell’analisi a corredo, le ff.aa. ucraine stanno procedendo al ritiro delle truppe direzione Lisichansk, coprendo la ritirata con tiri d’artiglieria nelle zone rimaste sotto il loro controllo. A Lisichansk, nel frattempo, stanno allestendo una difesa a più livelli (эшелонированную линию обороны) nel tentativo di “stabilizzare la linea di fronte” (стабилизировать фронт)
https://t.me/rybar/33363

In ogni caso, Severodoneck sta andando nel modo esattamente opposto a Mariupol’. E questo ci porta a qualche considerazione ulteriore, a questo punto necessaria per non fare di tutte le erbe un fascio.

SUL COMBATTIMENTO CASA PER CASA: PERCHE’ SEVERODONECK NON E’ MARIUPOL’

La foto dal satellite riportata ieri notte di un palazzetto dello sport, in PIENO CENTRO e visibilissimo perché col tetto gialloblu, unita a immagini di soldati che passeggiavano tranquillamente nei suoi dintorni, mostrano un’immagine diametralmente opposta a quella di Mariupol’.
https://t.me/boris_rozhin/51411

Eppure, nella mente risuona ancora ancora la previsione-accusa del burattino di Kiev: “Severodoneck come Mariupol’”.
Nella memoria breve, ancora un’immagine di ieri, dove Rozhin accostava un’immagine di una casa popolare a Severodoneck all’ormai famoso schema NATO ritrovato in un covo di Azov su “come si occupa una casa popolare per la guerra urbana”: dico GUERRA URBANA e non guerriglia, perché quando ti apposti dentro al portone col carroarmato in retro, quando piazzi i civili al secondo e terzo piano, i pezzi di artiglieria (soletta permettendo) ai piani superiori, e i cecchini sul tetto, non stai facendo guerriglia, stai facendo GUERRA e usando una casa popolare come BASTIONE.

UN MODELLO CONSOLIDATO (vedasi Aleppo, per esempio), MA CON UNA PREMESSA: NEPPURE NELLE MIGLIORI CONDIZIONI ATTUATIVE (COME A MARIUPOL’), NON PUO’ DURARE IN ETERNO SENZA APPROVVIGIONAMENTI E RINFORZI COSTANTI, E PER QUESTO E’ STATO FALLIMENTARE (SIA AD ALEPPO CHE A MARIUPOL’, anche se nel primo caso è durato due anni e non un mese).

E’, infatti, un modello di difesa, quindi di resistenza a un attacco. Ma la resistenza per durare presuppone: approvvigionamento continuo, ricambio di uomini e mezzi, ovvero rotazione. E questo, COLPEVOLMENTE, non è stato fatto, come già notato (tranne ovviamente dai cinegiornali luce, che ancora parlavano di resistenza a Mariupol’ quando soldati completamente alienati, nel senso marxiano del termine, si difendevano tra i rottami di Azovstal’): STACCATA LA SPINA CHE COLLEGAVA MARIUPOL’ A ZAPOROZH’E, NESSUN TENTATIVO DI “DEBLOKIROVAT’”, SBLOCCARE LA SACCA, RIAPRIRE LA COMUNICAZIONE, CREARE UN CANALE, UN CORDONE, E’ STATO FATTO. Paradossalmente, sono state sprecate più pallottole ORA, sulla strada Bachmut (Artemovsk) – Lisichansk, che sulla strada Mariupol’-Zaporozh’e. PERCHE’? Lo ripeto perché è una domanda chiave. PERCHE’?

Così, nessuna città può resistere. Neanche nel modello criminale NATO copiato paro paro dagli Azovcy. Torniamo però a questo modello.

UN MODELLO CONSOLIDATO SI’, MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE IN UN REGIME DI SCARSITA’ DI UOMINI E MEZZI. PERCHE’ SI TRATTA DI UN MODELLO BASATO

- SULLA COERCIZIONE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CIVILI A CUI E’ IMPEDITO DI EVACUARE, A CUI E’ IMPOSTO DI STARE RINCHIUSI NEGLI SCANTINATI, A CUI E’ IMPOSTO PER LUNGO TEMPO UN REGIME DI VITA CHE NON E’ POSSIBILE CHIAMARE VITA. Questo ci porta al problema etico-morale dei CIVILI COME OSTAGGI, UNICA GARANZIA PER IMPEDIRE IL BOMBARDAMENTO A TAPPETO. Problema a cui nessun cinegiornale luce ha dedicato un minuto in questi mesi. Per inciso, “UNICA GARANZIA” laddove ad attaccare non sia LA NATO, vedasi RAQQA 2017, LA STRAGE CRIMINALE E IMPUNITA DI RAQQA 2017, per esempio e non solo. Possono dire di tutto, ma NON E’ STATO IL CASO DI MARIUPOL’ 2022.

- SULLA REPLICAZIONE, CASA PER CASA, DI UN MODULO DISPENDIOSO SIA IN TERMINI DI MEZZI, CHE DI UOMINI. In sostanza immaginiamoci una città di 400-500 mila abitanti di recente costituzione, coi suoi quartieri popolari periferici che, DI COLPO, diventano TUTTI FORTIFICAZIONI: maggior parte dei civili nei sotterranei, gruppi di civili visibili come ostaggi ai piani inferiori, soldati e pezzi alle finestre dei piani superiori. Salta una casa popolare, ce ne è un’altra a fianco. Salta l’intera strada, c’è la parallela dietro. Di più, l’attacco è reso più difficile perché può avvenire solo dal davanti: di fianco ci sono altri blocchi di case popolari e dietro si è esposti al tiro delle fortificazioni, ovvero dei blocchi di case popolari che seguono. Questo è un problema riscontrato effettivamente dalle milizie del Donbass NON SOLO PER L’ATTACCO, MA ANCHE PER L’EVACUAZIONE DEI CIVILI. In sostanza gli dicevano: il palazzo è libero, MA NON USCITE perché sono appostati cecchini ancora ovunque. Liberato l’intero blocco di case intorno, QUELLA casa poteva procedere in sicurezza all’evacuazione.

In conclusione, lo schema criminale funziona (finché regge… come abbiam visto per il problema degli approvvigionamenti) in questo contesto: “QUARTIERI ALVEARE”, AD ALTISSIMA DENSITA’ DI POPOLAZIONE E RISALENTI A OLTRE MEZZO SECOLO FA DIVENUTI, PER UN DISEGNO TANTO CRIMINALE QUANTO IMPUNITO, ELEMENTI DI UNA LINEA DIFENSIVA FORTIFICATA AD ALTRETTANTO ALTISSIMA DENSITA’ DI UOMINI E MEZZI. Questo è successo a Mariupol’, non dimentichiamocelo.

MA QUESTA E’ GUERRA, GUERRA DI POSIZIONE, PER L’APPUNTO, E NON GUERRIGLIA: UNA GUERRA CHE PRESUPPONE UNA DISPONIBILITA’ DI UOMINI E MEZZI CHE A MARIUPOL’ C’ERA E A SEVERODONECK NON C’E’. Qualche “genio” ha provato a replicarlo, lo schema, a Severodoneck, ma il carro armato è ancora lì che fuma. Non basta una casa sola, o una striscia di case; serve un cordone, non una semplice linea: un ESHELON, una difesa a scaglioni, come la chiamano i russi dal calco francese. Altrimenti, CHI DI CASA POPOLARE FERISCE, DI CASA POPOLARE PERISCE: in altre parole, il sistema difensivo cade nella sua stessa trappola mentre, circondato da tutte le parti, esposto al tiro di artiglieria, droni e cecchini, viene progressivamente smantellato.

Che è quello accaduto a Severodoneck, laddove si sia provata a fare GUERRA e non GUERRIGLIA. Coi risultati, peraltro, di AMMUTINAMENTO già riportati, perché si tratta di una tattica suicida. La GUERRIGLIA, che presuppone movimento e capacità di analisi tali da cogliere una possibile avanzata, laddove le condizioni lo consentono, ma anche una ritirata, laddove non vi sia altra scelta, è quello che sta INVECE accadendo ORA a SEVERODONECK.

Quindi, Severodoneck non è ora e, presumibilmente, non sarà, come a Mariupol’. Probabilmente, neppure altre città saranno come Mariupol’. La disfatta degli squadristi di Azov, in questo senso, ha segnato un punto di svolta.

LA DNR AVRA’ LA PROPRIA FLOTTA COMMERCIALE

Si ringraziano gli armatori ucraini le cui navi, attualmente ormeggiate a Mariupol’, saranno nazionalizzate e d’ora in avanti viaggeranno sotto bandiera della DNR.
https://t.me/boris_rozhin/51459

Intanto, proseguono le operazioni di carico della prima nave al porto di Mariupol’: rotoli di lamiere caricati tramite gru sul ponte del mercantile, direzione Rostov sul Don.
https://t.me/voenkorKotenok/36891

COME RIDURRE LA SECONDA REPUBBLICA EX-URSS PER IMPORTANZA ECONOMICA, POLITICA E MILITARE, A COLONIA NATO-EU


“Il bilancio statale dell’Ucraina solo per UN TERZO è finanziato da risorse proprie. Gli altri DUE TERZI sono costituiti da PRESTITI e AIUTI INTERNAZIONALI.”
Государственный бюджет Украины только на треть финансируется из собственных поступлений. Две другие трети – займы и международная помощь.

Parola del ministro delle finanze ucraino Sergej Marchenko in un programma televisivo (https://www.youtube.com/watch?v=WY8sDvZdWEA).

Siamo passati dall’economia della dipendenza, tipica di una semicolonia quale si era già ridotta l’Ucraina, dipendente essenzialmente dal dazio e dai gabelli che imponeva al transito del gas russo verso l’Europa, all’economia della dipendenza di una colonia vera e propria. Le entrate da diritti doganali sono, attualmente, al 26-30% rispetto all’anno scorso, l’imposta sul valore aggiunto è crollata, insieme alle altre entrate fiscali, e sono aumentate invece le spese.

https://tsn.ua/ru/groshi/minfin-byudzhet-tolko-na-tret-finansiruetsya-iz-sobstvennyh-dohodov-ostalnye-zaymy-2074867.html

Aggiornamenti a seguire.

 

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31/06 aggiornamento 08:00

CARTA AGGIORNATA


Sempre da parte del collettivo di Rybar, la useremo come base nel caso capiti qualcosa di rilevante nel corso della giornata.
https://i.ibb.co/x2h7CHV/30-05-1.jpg
In sostanza, si ribadisce su carta quanto già segnalato ieri, oltre che riproporre negli ingrandimenti le carte singole già pubblicate. E’ evidente, in ogni caso, e a occhio nudo, la formazione in itinere di nuove, piccole sacche: confermata quindi, ancora una volta, la scelta tattica di procedere SECONDO SUPERIORITA’ RELATIVA E NON ASSOLUTA sui vari fronti.

Vantaggi: minimo impiego di forze, minimo rischio di perdite, minima entità di scontri (no battaglie epocali su sacche epocali)

Svantaggi: i tempi si allungano. Ma è davvero uno svantaggio? Finché riescono a “calibrare” (kalibrirovat’, ovvero a BLOCCARE tramite lancio di missili kalibr) il flusso degli approvvigionamenti ucraini al fronte, in realtà i TEMPI LUNGHI si stanno rivelando un VANTAGGIO. Riporto uno scambio di idee che ho avuto ieri con un amico:

“Noi ancora qualche settimana fa avevamo geni della lampada locali che parlavano di "fallimento del blitzkrieg russo"... con 160.000 soldati + 40 mila di milizie contro tre volte tanto di ucraini! Invece, paradossalmente (per loro), il tempo sta giocando a favore dei russi e delle milizie del Donbass, che continuano a replicare all'infinito lo schema "superiorità relativa" localizzata in un determinato luogo e contesto, "risultato", "consolidamento", nuova superiorità relativa, eccetera. E tutto il resto degli attacchi, al di fuori del Donbass, è teso ad assicurarsi che NESSUNO turbi questo "ordine di cose": caserme, campi di addestramento e mercenari fatti saltare, treni con rifornimenti messi fuori uso, linee di approvvigionamento tagliate, e intanto dall'altra parte lo schiacciasassi continua, lento, a fare quello che deve fare. E nelle zone liberate si riparte da zero o, meglio, da dove ci si era lasciati trent'anni prima...
E gli ucraini, il popolo ucraino, comincia a considerare questo fatto non come una iattura, ma come una nuova opportunità (a questo hanno contribuito otto anni di Dopo-Maidan decisamente fallimentari). Ma anche per elaborare tutto questo "occorre tempo", per smascherare un "impostore" occorre tempo, per considerare la validità di un'alternativa, invertire la rotta e costruire ex-novo in direzione contraria a quella mantenuta fino ad allora, occorre tempo... “

SCENE DA UN CAMPO DI PRIGIONIA

Assomiglia molto al centro di prima accoglienza dove son stato per dieci mesi. Struttura compresa… Nel complesso, sembra che siano trattati bene e, nei limiti del possibile, coinvolti in qualcosa in attesa dello scambio con prigionieri russi, dei quali invece non sembra siano altrettanto umane le condizioni. Ma lì non va nessuno dei nostri a controllare.
https://t.me/boris_rozhin/51437

MISSILI A LUNGA GITTATA: PERCHE’ NO (per il momento)

Queste cartine mostrano il raggio d’azione dei missili che PARE gli USA abbian deciso alla fine di NON passare agli ucraini, nella loro guerra per procura.
https://t.me/china3army/11091?single
Farebbero prima a dichiarare guerra direttamente alla Russia.

LE REGIONI DI CHERSON E ZAPOROŽ’E PASSANO ALLA RETE MOBILE RUSSA

Internet e rete mobile russe per queste due regioni. Sempre perché il tempo, ormai, gioca a favore di chi sta mettendo in atto PROCESSI che, nelle sue intenzioni, devono essere IRREVERSIBILI. Mi sembra che ci siamo passati anche noi con l’euro (e tutto quanto abbiamo dovuto mandar giù perché “lo vuole l’Europa”) vent’anni fa, comunque...
https://t.me/readovkanews/35441

BOMBARDAMENTI SU CITTA’ E OBBIETTIVI CIVILI

Gli ucraini ieri hanno usato Doneck come bersaglio per il loro tiro a segno. L’entità dei lanci missilistici non era così dal 2014.
https://t.me/boris_rozhin/51431

A Stachanov, due donne incinte sono morte a causa di questi lanci.
https://t.me/anna_news/33419

Lanci che, dal punto di vista tattico strategico, non significano nulla. E’ semplice terrorismo.

Aggiornamenti a seguire.

 

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30/05 ore 23:00 aggiornamento

Dal fronte assistiamo a un generale progresso dell’avanzata russa e delle milizie del Donbass.

A NORD DI CHARKOV

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/Z24R45r/30-05.jpg
Notiamo un sostanziale arretramento delle truppe ucraine su posizioni di qualche settimana fa. In sostanza, tale arretramento è dovuto all’intensificazione dei tiri di artiglieria russi e alla necessità di portarsi fuori dal loro tiro.

KRASNYJ LIMAN

Altra carta aggiornata, sempre del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/vJFgJ4f/30-05.jpg
Come è facile notare, ormai la zona sotto il controllo russo e delle milizie del Donbass arriva quasi dappertutto al Severskij Donec, tranne che a Severodoneck. Slavjansk ormai è sempre più vicina.

SEVERODONECK

Alcuni fotogrammi dei settori cittadini ormai liberi
https://t.me/boris_rozhin/51411

Altra carta aggiornata, dove si evidenzia come la maggior parte della città sia stata liberata
https://t.me/anna_news/33414

Secondo il collettivo di Rybar, la capacità di tenuta delle truppe ucraine è ormai notevolmente diminuita rispetto a Mariupol’, pertanto anche la battaglia dovrebbe risolversi in meno tempo.
https://t.me/rybar/33355

Inoltre, secondo quanto afferma questo corrispondente al seguito delle truppe russe e delle milizie, esse sarebbero a SOLI 5 KM da Lisičansk proveniendo da SUD.
https://t.me/wargonzo/7137

POPASNAJA

Prendiamo pure come riferimento questa carta non aggiornata.
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg
Sopra Popasnaja c’è Kamyševacha, roccaforte espugnata all’80%
https://t.me/boris_rozhin/51405
La sua presa comporterebbe l’accerchiamento operativo dell’intera guarnigione di Zolotoe.

FRONTE SUD

Sopra Chersono proseguono, nonostante gli insuccessi, i tentativi di attacco da parte degli ucraini. Carta aggiornata, la linea di fronte è quella rossa a destra.
https://t.me/voenkorKotenok/36841
Dopo il disastro di ieri i tentativi di contrattacco ucraino si limitano, tuttavia, ad attacchi dopo i quali si arretra velocemente per non dare modo ai russi di identificarli e annientarli.

POROŠENKO CE L’HA FATTA!

Al terzo tentativo è riuscito a espatriare e andare a Rotterdam. Tornare, è un altro paio maniche.
https://t.me/riafan_everywhere/10147

Aggiornamenti a seguire domani.

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30/05 ore 12:30 aggiornamento

ATTENTATO TERRORISTICO CON AUTOBOMBA A MELITOPOL’


Che gli “istruttori” NATO attualmente in Ucraina siano passati prima dalla SIRIA, è un dato di fatto. Ma che le ff.aa. ucraine si siano ridotte a far esplodere autobombe per punire una città, Melitopol’, finita nel mirino delle ritorsioni da due mesi a questa parte, ovvero da quando ha deciso di accogliere i russi senza sparare un colpo, questo è un dato inedito. E sconfortante allo stesso tempo, perché ovviamente i cinegiornali luce nostrani piuttosto di darle, queste notizie, raschiano ancora il barile di quelle di ieri. Come facevano in Siria quando a essere assediata per quattro anni, dagli amici degli amici, era Deir-Ez-Zor. E non solo.

“Stamattina intorno alle 7.40 nel centro della città c’è stata una forte esplosione. Agli abitanti delle vie Bogdan Chmel’nickij, Sergej Kirov, Petr Doroshenko, sono tremati i vetri e i muri delle case. L’intero centro è stato riempito da una nuvola nera”.
"Сегодня около 7:40 в самом центре города раздался мощный взрыв. У жителей улиц Богдана Хмельницкого, Сергея Кирова, Петра Дорошенко дрожали окна и стены в домах. Центр города заполнили клубы черного дыма"
https://t.me/WarDonbass/66385

Questo il primo comunicato.

Queste invece le prime immagini:
https://t.me/rian_ru/165264
https://t.me/milinfolive/84253

Poteva andare MOLTO peggio, perché l’autobomba è stata fatta esplodere mentre i volontari distribuivano viveri ai civili. Il bilancio al momento è di tre volontari feriti.
https://t.me/boris_rozhin/51312
Il bersaglio, secondo alcuni, doveva essere l’ex deputato ucraino Balickij, che però non è stato colpito.
https://t.me/boris_rozhin/51304

Per inciso, a DONECK, dove i bombardamenti per RITORSIONE sono quotidiani e i morti non fanno notizia nel nostro “civile” Occidente, solo stamattina sono morti 6 civili e 14 sono rimasti feriti, colpiti nelle loro case da ordigni da 155 mm:
https://t.me/milinfolive/84253
https://t.me/boris_rozhin/51323
https://t.me/boris_rozhin/51315

E a GORLOVKA colpiti un asilo e un gasdotto, sempre stamattina:
https://t.me/WarDonbass/66436

COMUNQUE, NEANCHE VENTI MINUTI PIU’ TARDI, è arrivata la risposta dei russi.

Con un attacco missilistico mirato è stato colpito e ridotto in macerie il CENTRO DI COMANDO “SUD” a NOVYJ BUG (regione di Nikolaev).
https://t.me/Belarus_VPO/15460
Oggetto dell’attacco: TRE GENERALI e TRENTAQUATTRO UFFICIALI, vertici militari a sud praticamente azzerati. Dati confermati alle 9:57 dal Ministero della difesa.
https://t.me/boris_rozhin/51313
La tattica terroristica non ha funzionato in Siria e ancor meno funzionerà qui in Ucraina. Anzi, verosimilmente è facile che generi l'effetto opposto negli "ex-cittadini" di un regime che sta annaspando e che non si fa scrupoli di farli saltare in aria per ritorsione.

Aggiornamenti a seguire, salvo aggiornamenti rilevanti, questa notte.

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30/05 ore 08:00 aggiornamento

FRONTE EST

LA SACCA DI SEVERODONECK-LISIČANSK

Guardiamo questa cartina, che riguarda unicamente la sacca in formazione a EST di SLAVJANSK.
https://t.me/agentgosdepa1/9679
I kuratory sono intervenuti in prima persona, per bocca del distaccamento del Mi-6 di stanza a Kiev, dicendo alla loro marionetta che i russi stanno raggruppandosi per chiudere la sacca. In particolare, l’attacco prevederebbe la presa di SEVERSK a nord (sotto Kremennaja) e BERESTOVOE a sud (sopra Popasnaja e Soledar, sempre sulla “strada della vita” per le zone assediate di Lisičansk e Severodoneck).

“Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso” verrebbe da dire, visto che sono stati proprio loro a promuovere ovunque la linea della “intransigenza”, ovvero “non un passo indietro”. In quell’analisi si dice “ancora qualche giorno” per trasferire uomini e mezzi, poi sacca. In realtà, a detta di altri analisti, e da giorni, è già troppo tardi per salvare tutti.

A questo punto, capiamo che non ha alcun senso disquisire sul fatto che Severodoneck è libera al 70% o al 50%. I russi non hanno fretta e il problema è altrove. Dove il comando disunito delle ff.aa. ucraine non vuole guardare.

SUL PRIMO VIDEO DI IERI

Sono stati resi noti i motivi dell’ira del soldato, tenuto buono dai suoi. Era stato arrestato il suo comandante che, per salvarli, aveva abbandonato la posizione senza aver ricevuto l’ordine di farlo. Dopo che li avevano lasciati soli e senza appoggio dell’artiglieria a fronteggiare il nemico in avanzata. Rientrati alla base, il comandante era finito sotto arresto e il soldato è sbottato come si è visto, sollevando problemi enormi che qui, in Occidente, i cinegiornali luce in piena promozione lend-lease, completamente continuano a ignorare.
https://t.me/boris_rozhin/51288
https://t.me/readovkanews/35332

CARTA AGGIORNATA

Questa volta del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg

Dove gli ingrandimenti riguardano LIMAN, in alto a destra, e POPASNAJA, in basso a sinistra. Come è possibile notare, sotto LIMAN si sta chiudendo il cerchio sotto SLAVJANSK. Questo, a prescindere da cosa accade a SVJATOGORSK (il cuneo azzurro sopra, dove guarnigioni di soldati ucraini si sono asserragliati nel monastero e dintorni). È un’altra difesa senza alcuna prospettiva, e tutti lo sanno MOLTO bene. La calata su Slavjansk prosegue e rischia di formare un’altra piccola sacca a nord. Anche perché la distanza coi territori liberati a SUD, partendo da POPASNAJA, davvero si sta assottigliando, anche senza le “profonde” osservazioni dei servizi segreti di sua maestà.

“LA DIFFERENZA FRA ME E PANTANI...

“La differenza fra me e Pantani... è nell’allenamento”, diceva un cicloamatore della zona all’epoca in cui anch’io ero “verde”, e correvo sulle salite dell’Alto Vergante sognando lo Stelvio. Mi è venuta in mente questa sparata, tipica di una certa tipologia di cicloamatore delle nostre parti, guardando queste foto dall’alto di LIMAN.
https://t.me/RVvoenkor/14131

Quelle che sembrano ingrandimenti di crepe nelle zolle dei campi della mia Modena, in realtà sono le fortificazioni costruite dalle ff.aa. ucraine per difendere LIMAN. LIMAN non doveva cadere, perché aveva “l’allenamento”… ovvero, fortificazioni idonee, trinceramenti, campi minati, ovvero “avevano condotto una seria preparazione ingegneristica” (серьезную инженерную подготовку), e armi di ultima generazione.

Il problema è che la differenza fra quel cicloamatore e Pantani non era SOLO l’allenamento, perché se conduco assalti da tre lati in maniera altrettanto “seria”, ovvero compiendo ricognizioni con droni, vedendo le criticità (che comunque sempre esistono) di una linea difensiva, martellando su quelle (alcuni punti delle trincee si vede proprio che sono stati lasciati intatti, “lasciati” in ogni senso, sia da chi attaccava che da chi abbandonava), di fatto faccio lo stesso la differenza. Che è quello che è accaduto.

 

"ENOUGH IS ENOUGH"

Ukraine war volunteers are coming home, reckoning with difficult fight

“Americans and other foreign fighters who’ve taken up arms against Russia describe glaring disparities in what they expected and what they experienced”

“They recalled going into battle underequipped and outgunned, the occasional thrill of blowing up Russian vehicles, and feeling torn over whether to go back to Ukraine. ”

(“Washington Post”)
https://www.washingtonpost.com/national-security/2022/05/28/americans-fighting-in-ukraine/

Anche il WP è finito sul libro paga di Putin… non c’è più religione.

Aggiornamenti a seguire.

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29/05 ore 22:00 aggiornamento

Ci voleva la visita lampo “al fronte”, come chiamano i cinegiornali luce la comparsata a Charkov di Zelenskij, per dare loro qualcosa da esibire nella giornata di oggi (oltre che lo sproloquio quotidiano di uno a Kiev che sostiene di essere sindaco di Mariupol’ e che ogni giorno parla di crimini orrendi degli orchi russi… ai quali non credono più nemmeno gli organi di stampa che sono costretti, per ordini di scuderia, a rimbalzare da queste parti).

Certo, non potevano e non possono pubblicare quanto segue:

PERCHE’ NON E’ ANDATO A DIRE “NON UN PASSO INDIETRO” AL VERO FRONTE?

Verrebbe da chiedersi. Questo alterco tra soldati ucraini riguarda un soldato esasperato dal fatto di essere stato portato in prima linea e quindi lì mollato, a crepare, da parte dei suoi. Riuscito fortunosamente a rientrare, non le ha mandate a dire.
https://t.me/anna_news/33335

Ma non è l’unico, come vedremo tra poco.

SEVERODONECK

Queste sono le prime immagini dai quartieri periferici già in mano ai russi e alle milizie del Donbass.
https://t.me/WarDonbass/66342

La città, di per sé, è ancora teatro di scontri ed è difficile stabilire con precisione la linea di fronte. Anche se ormai si parla di un 70% liberato e di un continuo arretramento delle ff.aa. ucraine.
https://t.me/boris_rozhin/51233

Il problema operativo, per queste ultime , è che chi ha dato l’ordine idiota di tenere questa città “senza indietreggiare di un passo” (il buffone di Kiev) se ne è bellamente infischiato del fatto che, come ormai sappiamo, dietro questa città c’è il Severskij Donec. E i ponti rimasti in piedi che lo attraversano sono ormai TUTTI sotto il tiro dell’artiglieria russa. Significa che non solo ogni tentativo di approvvigionamento da Lisičansk, ma ogni ritirata attraverso quei ponti potrebbe diventare oggetto di tiro al bersaglio. Significa che quei soldati che sono stati mandati a tenere la città, sono stati DELIBERATAMENTE mandati a morire, si, dallo stesso criminale che oggi dava bella mostra di sé a Charkov, e dai suoi kuratory che gli passano ogni mattina il copione da recitare.

Ricordiamo, infine, che la strada che collega Lisičansk a Bachmut è anch’essa bloccata dai russi e dalle milizie del Donbass.
https://t.me/boris_rozhin/51197

In queste condizioni disumane, sono accaduti, accadono e accadranno sempre più, episodi come quello che ora riportiamo.

CRONACA DI UN AMMUTINAMENTO

https://www.youtube.com/watch?v=ElDAjVDNwxI

Vale la pena farlo girare prima che da youtube se ne accorgano e lo cancellino. E’ un documento storico, che testimonia quanto sta accadendo in queste ore.

Data: 26/05/22

Il comandante, quello col berretto in testa, ordina ai soldati di mettersi in riga. Poco prima gli aveva appena comunicato l’ordine del giorno. Tenere il villaggio di Šcerdišcevo (Щедрищево), appena sopra Severodoneck. Ma quel villaggio non è da “tenere”, ma da riprendere, visto che i russi lo avevano già preso. Un ordine fasullo, quindi. E i soldati gli cominciano a far notare che il villaggio è già stato ceduto ai russi il 14/05 (Щедрищево ещё 14 числа был сдан). E si rifiutano di eseguire l’ordine, definendolo “criminale” (преступным), anche perché da parte dell’artiglieria non arriva mai nessuna copertura nella loro azione e quindi l’ordine di oggi, per loro, significherebbe morte certa.

La situazione precipita. Il comandante tira dritto per la sua strada e comincia a fare l’appello (legge il foglio che ha in mano). Qualcuno risponde “ja” (io, presente). Le fila sono composte, essenzialmente, di gente demotivata, alcuni senza nemmeno uniforme, e disarmata (colpisce il soldato col cane in mano).

Intanto, il soldato che guida la rivolta comincia a urlare dietro il comandante che cosa ha da dire che li sta mandando a morire, che nessuno li copre mentre portano a compimento l’azione… che non sente risposta (Поддержка, обеспечение… Я не слышу ответа).

E infatti il comandante non lo considera e, senza scomporsi più di tanto, prosegue nell’appello: fino a che nessuno risponde più, nonostante egli continui a ripetere il nome del soldato Petrovič. Quindi, prende atto della situazione e mette l’elenco nella cartelletta di plastica trasparente.

Il soldato che guida la rivolta incalza:
“I soldati devono credere nel loro comando. Ma come possiamo credervi, se ora ci mandate su posizioni che abbiamo abbandonato il 14? Oggi ne abbiamo 26, loro là si sono già rafforzati! Io solo durante la ritirata ho avuto 13 compagni feriti e 2 morti! Ci state prendendo in giro? Questo è un ordine criminale, che noi abbiamo diritto di non eseguire! […] I morti e i feriti li abbiamo portati con noi sulle Žiguli [repliche della Fiat 124 prodotte a Tol’jatti e ancora molto diffuse]! Dove eravate ad aiutarci?”
Военнослужащие должны доверять своему командованию. Как же мы можем вам доверять, если вы сейчас отправляете нас на позиции, которые сдали ещё 14 числа. Сегодня 26-е, они там уже закрепились. У меня во взводе там было тринадцать 300-х (раненых – ред.) и два 200-х (убитых – ред.). Вы что, издеваетесь? Это преступный приказ, который мы имеем право не исполнять […] Мы 200-х и 300-х на «жигулях» вывозили. Вы нам помогли?

https://topcor.ru/25933-ukrainskie-voennye-v-severodonecke-vo-vremja-postroenija-massovo-otkazalis-vyhodit-na-ognevye-pozicii.html?utm_source=warfiles.ru
https://topwar.ru/196952-ukrainskie-voennye-v-severodonecke-otkazyvajutsja-vypolnjat-prikaz-komandira.html

Vista la comparsata di oggi, verrebbe da chiedersi: cosa gli avrebbe detto, l'impettito “comandante in capo”, se invece di farsi vedere a Charkov dopo tre mesi si fosse degnato di visitare chi in questo momento sta morendo al fronte per i suoi stessi ordini criminali?

Probabilmente, nessun cinegiornale luce in “occidente” pubblicherà mai un video del genere. Dovessero cancellarlo dal tubo, è anche disponibile a quest’indirizzo dove, difficilmente, sarà cancellato:
https://vk.com/video-161399104_456252518

SVETLODARSK

Come sappiamo, è già stata liberata senza sparare un colpo. Perché lì il comando militare è riuscito a imporsi e a rifiutarsi di “non indietreggiare nemmeno di un passo”. La città, dall’altra parte del lago, di nome NOVOLUGANSKOE, è ancora teatro di scontri. Ora, è notizia di poco fa che sia stata liberata la città a fianco, dall’evocativo nome di DOLOMITNOE. Se così fosse, a chi combatte a Novoluganskoe, di fronte a un attacco congiunto da sud e ovest e col lago a est, converrebbe indietreggiare e lasciare la città, per evitare l’imminente accerchiamento. Seguiremo gli sviluppi.

UN'ALTRA DISFATTA MILITARE, SEMPRE FRUTTO DI ORDINI CRIMINALI, SOPRA CHERSON

Per la precisione a Davydov Brod (Давыдов Брод), dove alle ff.aa. ucraine avevano ordinato di contrattaccare. A uso e consumo dei PR di Kiev, che avevano bisogno di dare una “vittoria” in pasto ai media occidentali. Ai “finanziatori”. Ai “kuratory”. Risultato, un massacro:
gli attaccanti sono stati presi di sorpresa da elicotteri dall’alto e tiri d’artiglieria da tutte le direzioni; circa 100 morti e 20 blindati rimasti sul campo, più un elicottero MI-8.
https://t.me/RVvoenkor/14079

Mandare i propri uomini a morte certa è un crimine, e la NATO e la UE hanno armato e continuano ad armare criminali senza scrupoli contro il loro stesso popolo.

Aggiornamenti a seguire domani mattina.

****************************************************

29/05 ore 10:30 aggiornamento

Carta aggiornata del collettivo di Rybar
Arrivata ieri notte.
https://i.ibb.co/StL6b8B/28-05.jpg

Partiamo da NORD, sopra Charkov la buriana a scopo propagandistico ucraino ha subito una battuta d’arresto (chissà perché…); anzi, i russi si sono ripresi alcune fette di confine (frecce rosse) così da fare zona cuscinetto ed evitare, soprattutto, i tiri di artiglieria sui civili di questi giorni.

Situazione invariata NELLE RESTANTI DIRETTRICI, ovvero assolutamente non statica ma in quel lento, costante, movimento che riduce gli spazi e taglia le linee di comunicazione interne alla difesa ucraina, come è particolarmente evidente nei riquadri ingranditi.

Aggiornamenti a seguire stasera.

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Paolo Selmi
Sunday, 10 July 2022 10:39
10/07 ore 10:00 aggiornamento

Ieri è stata una giornata dove sul campo sono avvenuti pochi aggiornamenti di rilievo, ma significativi, che andiamo subito a elencare:
CARTA AGGIORNATA

Zona SEVERSK-ARTEMOVSK

https://i.ibb.co/HXYPDgv/09-07-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/0V93zmJ/09-07-eng.jpg

Qui gli aggiornamenti maggiori si hanno nel fatto che si restringono sempre più le distanze fra attaccanti e strada SEVERSK-SOLEDAR-BACHMUT (Artemovsk).

Diverse varianti di attacco, nonostante gli attaccanti siano in attesa del ritorno del grosso delle truppe attualmente in licenza.

GRIGOROVKA è stata liberata. Questo è l’aggiornamento più importante, perché offre possibilità sia di attaccare SEREBRJANKA, liberando quindi un altro pezzo di riva destra (SUD) del SEVERSKIJ DONEC, sia attaccare direttamente SEVERSK da NORD-EST.

SEVERSK che comincia quindi a essere attaccato da NORD (e in prospettiva NORD-OVEST) a SUD-EST.

Scendendo, vediamo che SOLEDAR e BACHMUT sono ormai sempre più vicini allo “schiacciasassi”. In particolare, a SUD-EST di BACHMUT la linea difensiva ha ceduto e perso KLINOVOE. Lì gli attaccanti stanno ormai puntando all’altura di VESELAJA DOLINA. Che presumibilmente sarà difesa coi denti perché, perderla, significherebbe l’inizio dei combattimenti in città e, quel che è peggio, la perdita dell’intera linea difensiva da SUD con relativo sfondamento.

Zona SLAVJANSK

Anche se la linea di fronte è immobile, conta in questo caso più quel che non si nota che il contrario. Carta aggiornata, sempre del collettivo di RYBAR,
https://i.ibb.co/S0376nT/09-07-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/G9PxkQw/09-07-eng.jpg

Qui proseguono incessante il tentativo ucraino di rafforzare le linee difensive, mandando tutti i riservisti e le truppe di difesa territoriale dell’ovest al fronte, e l’altrettanto incessante fuoco di artiglieria russo per smantellare, pezzo dopo pezzo, l’intera zona fortificata costituita dal blocco SLAVJANSK-KRAMATORSK, dei cui dettagli abbiamo accennato nei giorni precedenti.
Sono entrambi lavori molto importanti. I primi perché mostrano come ormai l’intera linea difensiva sia alla frutta nell’intero Donbass (riservisti e “volksturm” non hanno le stesse capacità militari dei militari di professione), i secondi perché mostrano – ancora una volta – come il funzionamento della modalità “schiacciasassi” sia fondamentale per la successiva fase di guerra di manovra.

Una guerra di manovra che, come nel caso di SEVERODONECK-LISIČANSK, dovrà
- essere fulminea,
- riguardare un’ampissima porzione di territorio,
- essere in grado di scompaginare e scardinare l’intera rete difensiva di tale area e porre i presupposti per la fase successiva.

L’INCOGNITA DEL DOPO-LICENZA ALLA LUCE DELLE CONTRADDIZIONI IN SENO AL POTERE DEL REGIME DI KIEV

E questo ci porta alla più grande preoccupazione dello Stato maggiore ucraino (non di Zelenskij, ovviamente, che in questo momento pensa a celebrare sui social la bandiera all’Isola dei Serpenti, costata la vita qualche giorno fa a diverse unità speciali e ora staccata da quel pezzo di roccia tornato terra di nessuno).

Di cosa è preoccupato? Essenzialmente da DOVE e COME sarà usato quell’immenso surplus di uomini e mezzi liberato da centinaia di km di fronte spariti e attualmente in licenza.

A differenza dei riservisti e volksturm attualmente a prendersi gragnole di colpi sotto bunker approntati alla bell’e meglio, questi sono uomini con esperienza, competenze e morale radicalmente opposti. Quando torneranno, faranno la differenza (superiorità relativa) dove saranno dislocati.

Questo lo Stato maggiore lo sa benissimo. Quello che non sa sono quelle due domande sopra, il dove e il come, ovvero i CONTORNI DELLA GUERRA DI MANOVRA in atto. Farà saltare la linea di fronte volta per volta? O attaccherà tutte insieme le guarnigioni da NORD-EST di SLAVJANSK a SUD-OVEST di BACHMUT? Magari risolvendo l’annoso problema di AVDEEVKA da EST, dalle attuali retrovie, dove la fortezza allora accerchiata nulla potrebbe? La strategia della “lavatrice”, come la chiamava quel sottocolonnello riportato qualche giorno fa? Oppure andrà avanti a staccare, metodicamente, l’adesivo partendo dai margini, dagli angoli, da sacche ancor più piccole?

L’unica cosa che lo Stato maggiore ucraino ha di certo, nelle sue considerazioni sul “che faranno”, è che i russi non amano mandare al massacro i loro, a differenza di quel che il regime fascistoide di Kiev comanda loro di fare. Quindi pur restando tutte le incognite, le carte coperte, il Dao dell’inganno (兵者詭道也) e quant’altro, i generali ucraini ritengono, sperano che la scala delle operazioni a venire continui a essere relativamente ridotta: lo si capisce da come stanno puntellando due linee difensive PRIMA di SLAVJANSK, ovvero quella da SEVERSK a BACHMUT e un’altra ancora poco più a ovest. Non avessero questa idea, penserebbero a creare linee decisamente più arretrate ma più predisposte, per motivi naturali, per l’esistenza di altre fortificazioni, eccetera, alla tenuta.

FORSE. MA FORSE POTREBBE NON ESSERE COSI’.

Queste le considerazioni fatte da un osservatore non solo esterno e lontano quale potrebbe essere lo scrivente, ma anche – e soprattutto – ancor più lontano dalle dinamiche interne e dalle contraddizioni insorgenti fra Stato maggiore e camarilla intorno al presidente-attore-comandante in capo. La reprimenda seguita al tentativo di estendere la fascia di popolazione da coscrivere nelle liste della futura carne da cannone, ha significato una fase ulteriore in questo scontro. E’ stata, di fatto l’unica “vittoria” di Zelenskij e camarilla da quattro mesi a questa parte, la riaffermazione della propria autorità e potere assoluto.

In questo contesto, è noto che lo Stato maggiore ucraino IN QUESTI GIORNI si sia pronunciato, ancora una volta, PER IL RITIRO DA SEVERSK, TROPPO DEBOLE COME TENUTA, e PER IL CONSOLIDAMENTO DI UNA LINEA PIU’ FORTE A OVEST. Ed è ALTRETTANTO noto che, come nel caso di Severodoneck e Slavjansk, la cui disfatta ha costato la perdita, non ancora quantificata peraltro, di migliaia fra uomini e mezzi, ZELENSKIJ SI SIA OPPOSTO E ABBIA RIPROPOSTO IL “NON UN PASSO INDIETRO”.

Senza considerare che ieri, quattro gatti non in licenza, insistendo da giorni, son riusciti a prendere GRIGOROVKA, a spostare ancora a ovest la linea di fronte, a fare andare giorno e notte batterie di missili contro linee difensive immediate e retrovie, a continuare nell’importante opera di smantellamento di un’intera rete di approvvigionamento, distribuzione, logistica. Successi visibili e successi non immediati nella comprensione della loro importanza, all’interno del contesto generale dell’intera operazione in corso.

Potrebbe quindi configurarsi, anche questa scelta difensiva, non come frutto di una scelta ponderata, ma come la conseguenza di uno stupido, sterile, inefficace ordine di tenuta intransigente di posizioni ingestibili, realizzato dallo Stato maggiore delle ff.aa. ucraine come l’ennesimo “obbedisco” da aggiungere alla lista degli altri, catastrofici precedenti.

Staremo a vedere. Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Paolo Selmi
Friday, 08 July 2022 18:32
08/07 ore18:30 aggiornamento

IN LICENZA: CHI SI E CHI NO


Con gran parte delle truppe che, dopo la liberazione di Lisichansk e il consolidamento delle posizioni liberate, sono ora in licenza, l’offensiva nel Donbass si prende una “pausa operativa” (operativnaja pauza). In parole povere, ritorno alla modalità “schiacciasassi” di cui abbiamo già ampiamente parlato, opera di disturbo, impedire raggruppamento, smantellamento linee difensive, in attesa di raggruppare a loro volta le forze e avanzare.
https://antifashist.com/item/chego-ozhidat-posle-zaversheniya-operativnoj-pauzy-soyuznyh-vojsk-na-donbasse.html

Questo, salvo sconvolgimenti. C’è molto nervosismo, ultimamente, tra le file ucraine. Per esempio, gli squadristi del 226° battaglione KRAKEN hanno ricevuto l’ordine, ieri, di muoversi da CHARKOV a POKROVSKOE, dalle parti di ARTEMOVSK, come “truppe barriera” (заградотряд). Ovvero sparare a chi abbandona le posizioni. Ma loro si sono rifiutati di eseguire l’ordine (Ministero della difesa russo, conferenza stampa di ieri).
https://ria.ru/20220707/boeviki-1800886882.html
https://tass.ru/armiya-i-opk/15150307
Inoltre, sempre la stessa fonte informa di come siano stati ridotti i tempi della licenza straordinaria per ricovero o convalescenza post-trauma o infortunio. “Respirano ancora… tutti al fronte!” (https://ria.ru/20220707/boeviki-1800886882.html)
“Questi vincono e li mandano in licenza. Noi invece le prendiamo e ci prelevano pure dagli ospedali per rimandarci al fronte!” Anche questo non può non influire negativamente sul morale sempre più a terra delle truppe al fronte e sul malcontento montante.

Questo è, di fatto, il motivo principale per cui molti prigionieri ucraini NON vogliono essere oggetto di scambio con prigionieri russi, NON vogliono tornare a casa. E il passo successivo alla diserzione in massa di interi reparti (o, come abbiam visto, di quello che ne resta…) potrebbe essere il passaggio dalle fila delle ff.aa. ucraine a quello delle ff.aa. russe. Ipotesi tutt’altro che campata per aria.
https://t.me/WarDonbass/71995

Cause e conseguenze. Vedremo gli sviluppi.

CONTRADDIZIONI IN SENO AI KURATORY: LA STORIA DEI “CAESAR” (S)VENDUTI AI RUSSI E SPAZIENTIMENTO EUROPEO (ma non atlantico)

La caduta di Johnson, nervosismo serpeggiante, e neanche troppo nascostamente, fra tedeschi e francesi, non fanno dormire sonni tranquilli all’attore di Kiev, nel ruolo attuale di “comandante in capo”. La paura non solo che il copione passi in altre mani (generale Zaluzhnyj), ma che tra un po’ non ci sia più parte di quel copione (“alleati” che si defilano), è reale. I francesi, per esempio, non hanno preso con filosofia la storia dei CAESAR e ora, secondo fonti ucraine, pretenderebbero di sapere dove sono tutti i loro mezzi, quanti di essi sono ancora operativi, quanti invece distrutti (e prove della loro distruzione): un minimo di tracciabilità.
https://t.me/WarDonbass/71998

In realtà, la paura è che ciascuno di questi episodi, questo piuttosto che la fine della pazienza teutonica nell’appoggiare sanzioni suicide per la propria industria, o altri ancora, faccia da “casus belli” per una campagna di SMARCAMENTO, neanche smobilitazione esplicita, basterebbe solo anche un semplice smarcamento, DISIMPEGNO. Ecco che allora resterebbero solo loro e i kuratory d’oltreoceano. E una situazione tutta da recuperare sul fronte interno.

Non sono, invero, pochi i segnali in questo senso nell’ultimo periodo. E questo autunno potrebbe rappresentare, in questo senso, un PERICOLOSO spartiacque.

Aggiornamenti a seguire domani notte o (più probabile) domenica.
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Paolo Selmi
Friday, 08 July 2022 10:45
08/07 ore 08:00 aggiornamento

DA SEVERSK AD ARTEMOVSK


Confermato che, nonostante le ff.aa. ucraine oppongano un strenua resistenza per salvare quest’ultima linea difensiva, i russi son tornati in modalità “schiacciasassi”, han messo la ridotta e continuano a martellare. Questo poi porta alle perdite enormi di cui si scriveva ieri, e che sono anch’esse confermate. Inoltre, resta anche confermata l’informazione che su questo fronte si stiano impegnando ormai più riserve che forze regolari, che le riserve stiano ricomponendo le brigate e i reggimenti distrutti. Questo naturalmente porta a un impoverimento generale della capacità bellica delle truppe stesse, mandate allo sbaraglio, ovvero alla morte, senza addestramento.
https://t.me/boris_rozhin/56503

QUANDO LE MINORANZE FANNO PAURA, INIZIA LA CACCIA ALLE STREGHE

Le minoranze etniche in Ucraina, altre dai brutti cattivi terroristi moskaly e omoskalennye, sono oggetto ora delle stesse accuse che il regime fascistoide di Kiev rivolgeva ai secondi nel 2014. Sabotaggio, ingratitudine, tradimento, eccetera. Il fatto è che moldavi, polacchi, romeni e ungheresi che vivono all’Ovest del Paese, lungi dal mettersi una bandana in testa e, al petto, la georgievskaja lentochka (il nastro a strisce arancioni marroni simbolo dell’onorificenza data ai soldati dell’Armata Rossa per quanto fatto contro i nazifascisti), semplicemente non vogliono morire per Kiev nel Donbass e stanno usando tutti i mezzi per espatriare: chi ha il doppio passaporto, lo usa. Chi lo può ottenere, cerca di ottenerlo. Chi, in virtù di parentele con immigrati nell’UE, cerca il ricongiungimento o l’ottenimento di un permesso di soggiorno. Quanto basta per muovere le accuse di cui sopra. E le repressioni a seguire.
https://t.me/WarDonbass/71956

NEIN! ANZI…. JAVOHL!

Dal 11/07 il tubo del gas sotto i mari è chiuso per manutenzione.
Ma mancano i pezzi. Ecco che la Siemens già di colpo si è dimenticata le sanzioni. E dal NEIN è già passata JAVOHL! Su tutta la linea… ve li procuriamo noi, sono “aiuti tecnici”, esulano dalle sanzioni.
Peccato che le turbine le fanno in Canada…
https://t.me/boris_rozhin/56517

Il 21 giugno il Canada era ancora in fase “io dovrei, non dovrei ma se proprio non puoi…”
“Canada is wrestling with how to comply with sanctions on Russia’s oil-and-gas business without penalizing big customer -- and Ottawa ally -- Germany at the same time, a Cabinet minister said.”
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-21/canada-working-with-germany-on-options-to-restore-vital-gas-flow

Ebbene, ieri la situazione si è sbloccata
“In agreement with Germany, the Canadian government intends to release a turbine caught up in sanctions against Russia critical for the Nord Stream gas pipeline. This will set a precedent for slow embargo lifting at the request of an aggressor state.
One of our sources explained that Canada should formally make this decision at the request of Germany. The formal reason for lifting sanctions should be the argument that gives Russia a technical opportunity to restore the gas pumping volume to the EU.”
https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2022/07/7/7142802/

Regime di Kiev adirato come non mai, dopo la guerra fino all’ultimo ucraino avrebbe voluto la guerra fino all’ultimo tedesco e, in prospettiva, fino all’ultimo europeo. Oltreoceano sarebbero anche d’accordo… ma i tedeschi di suicidarsi completamente, più di quanto fatto finora, non ne vogliono sapere… noi ci arriveremo, come sempre, dopo, probabilmente in autunno.

ARRIVATI GLI IVECO LINCE

Primi video dall’autosalone in mezzo ai boschi di Kiev.
https://t.me/boris_rozhin/56511
Tra qualche settimana disponibili nel darkweb.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 07 July 2022 22:33
07/07 ore 22:00

GLI ORRORI DELL’AEROPORTO DI MARIUPOL’ RACCONTATI DA UNA VITTIMA

Tras el golpe de estado del Maidán que tuvo lugar en Ucrania en 2014, Mariupol se convirtió en la ciudad de los desaparecidos: 3500 personas en paradero desconocido en un solo año (2014). Por las mismas fechas el Servicio Nacional de Seguridad de Ucrania (SBU) organizó en el aeropuerto de Mariupol una cámara de tortura a la que llevaban a todo aquel que no estuviera de acuerdo con el régimen. He hablado con una víctima de aquel horror. Dentro su testimonio.
https://www.youtube.com/watch?v=kDcZE9iAoiE

Prima di continuare, ringraziamo le circostanze storiche che fan sì che quando parla uno in spagnolo, bene o male lo capiamo. Ringraziamo anche Liu Sivaja, giornalista spagnola di chiare origini russe, per il prezioso contributo.

Del fatto che l’aeroporto di Mariupol’ fosse stato trasformato, dal 2014, in una specie di Abu Grahib, nel silenzio complice, ipocrita, criminale dei cinegiornali luce nostrani, e come a Via Tasso c’erano i nazisti tedeschi, qui c’erano i nazisti di AZOV, avevamo già parlato mesi fa, quando russi e milizie del Donbass erano riusciti a liberarlo.

Ora però lo possiamo visitare con una vittima, uno di quei 3500 desaparecidos che, nel solo 2014, furono deportati e torturati, molti dei quali senza far più ritorno a casa. Lui è stato, in questo senso, fortunato. Fino ad allora era ingegnere nello stabilimento Il’ich, che ormai conosciamo molto bene, poco sopra la città. Lo spagnolo si capisce, anche quando lui parla e appaiono i sottotitoli.

Così come si capisce come abbiano trasformato una struttura civile in un inferno: la cella frigorifera per le merci a temperatura controllata, per esempio (min. 2.40 et segg.), come camera di tortura dove tenere le persone, UNA SETTIMANA. Si abbracciavano per tenersi caldo, in sei! Quel che mangiavano, ovviamente, lo vomitavano, potevano uscire solo per essere condotti alla tortura vera e propria e per andare in bagno nella stanza a fianco. E quando l’intervistatrice, incredula, ripete cholodil’nik (холодильник), frigorifero, lui dice: “si, guarda la porta” (che è la porta di una cella frigorifera).

Le torture non erano finalizzate neppure all’ottenimento di capi di accusa, erano del tutto sganciate da qualsiasi, anche perversa, logica. Li dovevano “rompere”. Poi, dopo giorni, arrivarono i “capi di accusa”: dallo spionaggio al tradimento della patria, dall’appartenenza a organizzazioni terroristiche alla detenzione illegale di armi. Armi, peraltro che portarono in casa sua nel momento della perquisizione (oh, proprio con lo stampino! Si vede che li fan studiare tutti sugli stessi manuali…). Andiamo avanti.

L’ingegnere puntualizza che bastava dire “Poroshenko idiota” per diventare, automaticamente, “terrorista”. Sottolinea anche che, al referendum del 2014, il 98% della popolazione aveva votato a Mariupol’ per l’indipendenza. Ma, evidentemente, Sergio Leone da lassù mi perdoni, la democrazia si divide in due categorie: quella comoda e quella scomoda. La seconda non interessa a nessuno. Al minuto 7:20, facendosi largo tra le macerie con la torcia del telefonino, arriva alla stanza “favorita” (“ljubimaja”) delle torture. Lì c’erano in pianta stabile “il macellaio” (Мясник) e “il dottore” (Доктор). L’ingegnere nota qualche differenza rispetto a quando ci passò lui: uncini da macelleria appesi dalla gestione precedente (al piano di sopra c’era un ristorante) e due elettrodi che spuntavano fuori da un accrocchio a terra: terra che bagnavano sempre. Dopo averli stesi su quel terreno a botte e spogliati, gli piazzavano un elettrodo alle gambe e uno, preferibilmente, ai genitali. E via discorrendo.

Minuto 9:35. La stanza chiamata il “campo da calcio” (футбольное поле), che nel 2014 era completamente vuota. Lì in nove o dieci in cerchio ne prendevano uno alla volta e lo riempivano di calci per un quarto d’ora, venti minuti. La sua sensazione era che, quando perdevano al fronte, si sfogavano con loro.

Minuto 10:55. La stanza da cui l’ingegnere sentiva provenire urla di donne, ma era chiusa e non sapeva cosa stesse accadendo. Non sapeva in quanti fossero in quel corridoio. Sapeva solo che erano in sei in quel frigorifero.
I fascisti di Azov entrano a Mariupol’ nel giugno 2014. Si stabiliscono lì, in aeroporto, insieme ai servizi segreti ucraini (SBU minuto 16:30). Inclusa la “paramedico” Tajra, notiamo. A settembre 2014 (minuto 11:10) i desaparecidos erano 3500.

Minuto 11:40. Escono all’aperto. Indica, nei paraggi della pista, una fossa comune dove gli han fatto passare una notte, in mezzo ai cadaveri. Poi un muro (minuto 12:45) dove lo misero e fecero finta di fucilarlo. Poi una specie di gru dove lo attaccarono e lo tirarono su e giù, coi piedi fissi per terra, per un quarto d’ora (minuto 13:35)

Dopo quella settimana, lo tirarono fuori dal “frigorifero”. Gli fecero firmare una liberatoria dove dichiarava di non aver nulla da reclamare contro Azov, quindi lo misero in una cella, dove riuscì a dormire (minuti 14:00 e segg.). Quindi iniziò il processo, dove lo condannarono a sessanta giorni di carcere. Fecero una visita medica dove il dottore (o “paramedico”...) dichiarò il loro buon stato di salute (minuto 15:00). Lui si fece quindi due mesi di galera, poi gli prorogarono la pena di un mese (minuto 15:43) e quindi di un altro ancora, cambiando in tutto tre celle, di cui la prima medica (talmente stava bene...) e poi fu spedito a Doneck.

Minuto 16:50, la domanda più difficile. Quali sentimenti prova a tornare qui? “Nessun sentimento, è storia, solo storia” (nikakich, istorija, prosto istorija).
“Le voglio dire una cosa”, continua. “Hanno provato a rompermi, non ci sono riusciti” “Hanno provato a farmi cambiare idea, non ci sono riusciti”.
Poi parla della guerra, del popolo che non la vuole, di Zelenskij che lo porta al massacro, fino all’ultimo uomo, della NATO che dà armi aumentando solo l’agonia (minuto 17:48).

Poi dice, guardando senza paura, dritto nella telecamera, che non l’hanno rotto quei fascisti, non lo romperanno neppure gli americani. Che sono loro a decidere come devono vivere, non come vogliono gli altri. E se sarà guerra, non lo sarà perché sono loro a volerla, ad amarla. “Non amo la guerra, amo mia moglie, mio figlio, la mia gente” (minuto 18:27)
D’altronde, «ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!» (Macron, 20/02/2022)... Bravò Macron, bravò a tutti, e andiamo avanti a "fottercene".

CARTA AGGIORNATA

https://i.ibb.co/1QxhKnk/07-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/dMM9VQb/07-07-eng-1.jpg

Nessun avanzamento di rilievo, come è facile notare, ma le difese ucraine, sotto pesanti attacchi, sono al collasso. Per esempio, la ventiquattresima brigata meccanizzata ha perso 2500 soldati, ovvero il 60% degli effettivi. La settantanovesima paracadutisti è quasi scomparsa, avendo perso l’80% degli effettivi. Aumentano inoltre i casi di diserzione.
https://t.me/WarDonbass/71922

In queste condizioni, che continuano a peggiorare, quando avverrà l’attacco le difese si troveranno in una situazione sempre peggiore. Il problema, è che a “fottersene” (per usare un termine caro ai cugini d’oltralpe) del suo stesso popolo, è chi lo comanda: è quello che sacrifica unità in posizioni indifendibili, è quello che manda a morire soldati anche solo per fare una foto. E’ quello tenuto in piedi dai vertici NATO-EU nella loro guerra per procura.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Thursday, 07 July 2022 12:49
07/07 ore 12:30 aggiornamento

TAJRA


Sul “Paramedico torturata per tre mesi dai russi” (ansa di poco fa), non mi soffermo neanche più di tanto, perché si tratta dell’ennesima buffonata a uso e consumo nostro, ma senza vittime (a differenza della seconda buffonata di cui parleremo tra poco). Trattasi di Tajra, al secolo Julija Paevskaja.

https://gayazovblog.ru/yuliya-paevskaya-tajra-biografiya-foto-lichnaya-zhizn?ysclid=l5avxp3h3764225291
https://360tv.ru/news/tekst/tajra-paevskaja/?ysclid=l5aw1ixndb246054575
53 anni portati bene (questo il video in cui annuncia di essere stata liberata https://t.me/mig41/18585)
Fino al 2014 maestra di Aikido e designer, dal 2014 “paramedico”. Tajra è il suo nome di battaglia, dal videogioco World of Warcraft, il suo gruppo si chiama “angeli di Tajra”, liberamente ispiratosi alle “Charlie’s angels”: unus quisque suum. Congedata nel 2018, ritorna in auge nel 2022, dove opera a Mariupol’ collaborando con AZOV.

E’ arrestata il 16 marzo mentre tenta di scappare in un’ambulanza, sotto le mentite spoglie di mamma di due bambini, che si scoprì poi essere senza genitori, uccisi dagli squadristi di Azov.
https://t.me/DmitriySteshin/4983

Detenuta come tutti gli Azovcy, è oggetto di uno scambio di prigionieri (144 contro 144) di qualche settimana fa che ha fatto MOLTO discutere. Appena tornato, ha subito pubblicato il video già menzionato, poi oggi è tornata, metaforicamente, “al fronte” a uso e consumo dei cinegiornali occidentali.
https://tsargrad.tv/news/neonacistku-tajru-iz-azova-vnov-posylajut-na-front-namjok-iz-ssha_580358?ysclid=l5aw1l66xj37318848

PERDERE LA VITA PER UNA BUFFONATA (E PER DEI BUFFONI CHE LA ORDINANO)

A uso e consumo dei cinegiornali luce nostrani c’è anche stata questa klounada, che è COSTATA LA VITA DI UOMINI IN CARNE ED OSSA.
- Andate a far la foto!
- Ma ci sparano!
- Andate a far la foto!
Questo il riassunto della prima parte.

Questa la foto alle 5 del mattino di oggi sull’isola dei serpenti
https://t.me/rybar/35087
Tempo neanche di farla, si è alzato in volo un caccia dell’aeronautica russa e li ha fatti tornare indietro. Non tutti. C’è anche chi, su quell’isola, ci è rimasto. Per una foto.
https://t.me/rybar/35101
Cinegiornale luce di oggi: “Aerei della Federazione hanno attaccato l'isola dei Serpenti, liberata dalle forze ucraine”

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 07 July 2022 08:40
07/07 ore 08:00 aggiornamento

TERRORISMO DI STATO A MAKEEVKA

Colpito ieri pomeriggio un parco giochi,
https://t.me/voenkorKotenok/38158
al momento il bilancio è di tre bambini morti e un altro che, alle 19:22, versava in gravi condizioni.
https://t.me/voenkorKotenok/38159
Makeevka, come Doneck, sono fra le città più esposte alle rappresaglie nazifasciste di questi ultimi otto anni. E come Donec, sta pagando da otto anni un tributo altissimo di sangue per la sua liberazione.

Intanto, a Mosca, in Piazza DNR, così da poco rinominata proprio davanti all’ambasciata americana (Piazza LNR è invece quella antistante all’ambasciata britannica, anch’essa rinominata da pochissimo) qualcuno ha appoggiato a terra una foto, con candele, pupazzetti e fiori, di Veronica Badinaja, 2012-2012, morta ammazzata dall’ennesima rappresaglia nazifascista a Doneck il 05/07. E un cartello: “Donbass! Sono con te Condoglianze 05/07/22”
https://t.me/voenkorKotenok/38151

Nel frattempo, aumentano costantemente i casi di resistenza passiva degli abitanti del Donbass agli okkupanty ucraini. L’ultimo, in ordine di tempo, a SLAVJANSK, dove gli abitanti sempre più apertamente si oppongono a che i soldati entrino nelle loro case e vi piazzino nei paraggi le loro armi.
https://t.me/RVvoenkor/18685

CARTA AGGIORNATA

Confermata sia la liberazione di SPORNOE,
https://t.me/rybar/35078
che l’accesso dell’artiglieria russa alla strada che da SEVERSK porta ad ARTEMOVSK (simbolo dell’attacco di artiglieria a SVANOVKA, sulla strada). Da qui, al controllo della strada, ne corre. Ma la distanza non è molta. Confermata anche l’esistenza della doppia strada che collega le due città. Probabilmente quella più a ovest è più piccola e quindi non segnata in tutte le carte. In questa del collettivo di RYBAR, per esempio, è visibile solo nell’ingrandimento.
https://i.ibb.co/PCjN7YP/06-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/YDHHkjM/06-07-eng-1.jpg

PARLARNE BENE O MALE… PURCHE’ SE NE PARLI: MICA VERO, QUANDO SI PARLA DI MERCI

E in questo caso delle merci più odiose chiamate ARMI, pardon, “aiuti”. Abbiam già visto che M777 prima, e HIMARS ora, stanno facendo una brutta fine. Un po’ perché finiscono nelle mani dei russi, a volte vendute (caso CAESAR di ieri), a volte come trofei di guerra (come questi M777 e munizioni, un intero arsenale, finito intatto nelle loro mani dalle parti di SEVERSK),
https://t.me/anna_news/35937
un po’ perché vengono DISTRUTTE. E non solo dai kalibr notturni o dagli attacchi dell’aviazione diurni, ma NEL CORSO STESSO DEI COMBATTIMENTI. E questo non è bello, si chiama “cattiva pubblicità”. I BAYRAKTAR, fatti cadere come aerei di carta dalla contraerea russa, hanno sofferto cattiva pubblicità al punto che i turchi hanno considerato anche l’ipotesi di non venderne più agli ucraini. Ora è la volta dei PATRIOT: il motivo ufficiale, è non far alterare i russi. Il motivo reale, si mormora, è che non andranno in Ucraina perché, qualora facessero brutte figure, rovinerebbero il mercato fiorente a livello mondiale che li vede fra i prodotti a stelle e strisce più esportati.
https://t.me/WarDonbass/71823
Andando avanti così, gli resterebbero poi solo paperini, topolini, bevande gasate, macchine da quattromila di cilindrata e filmacci.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 06 July 2022 19:24
06/07 ore 19:00 aggiornamento

CONFERMATA LA LIBERAZIONE DI SPORNOE

Alle porte di SEVERSK, annunciata, poi smentita, oggi riconfermata e con due servizi sul campo nell’arco del stesso pomeriggio.
https://t.me/wargonzo/7457
https://t.me/wargonzo/7458
Sull’importanza del villaggio abbiamo già scritto. Seguiremo gli aggiornamenti

ZELENSKIJ DICE NO A ZALUZHNYJ: ENNESIMA TAPPA NELLO SCONTRO INTERNO AL REGIME DI KIEV

L’oggetto del contendere riguarda il divieto di lasciare la propria città di residenza a tutti i cittadini in età di leva. Annunciato ieri da Zaluzhnyj, rimosso oggi da Zelenskij: motivo, solo il governo può decidere misure simili. Riaffermazione quindi della propria autorità suprema e schiaffo a Zaluzhnyj, l’unico oggi in grado di poterglisi opporre. (continua…)
https://t.me/WarDonbass/71787

DATECI NUOVI ARMAMENTI… CHE LI SVENDIAMO AL MERCATO NERO AL MIGLIOR OFFERENTE… COMPRESI I RUSSI!

Che dire… si sapeva già dal 29/06
https://t.me/rybar/34628

ANTEFATTO: La Francia aveva DONATO, no Lend-lease 2.0, DONATO, 12 sistemi di artiglieria semoventi CAESAR (annuncio dato il 22 aprile)
https://www.lefigaro.fr/international/guerre-en-ukraine-emmanuel-macron-devoile-la-livraison-de-missiles-milan-et-de-canons-caesar-20220422

Di questi… ehm, due son “spariti”. Come spariti?!?! Spariti… puff! E riapparsi in Russia presso la UralVagonZavod (UVZ), dove li hanno smontati per benino.

Inizialmente, il 20 giugno, la denuncia francese era riferita a TROFEI DI GUERRA (interceptés intacts par les russes):
“Encore une réussite de Macron : 2 canons Caesar français ont été interceptés intacts par les russes. Ils sont actuellement dans l'usine Uralvagonzavod dans l'Oural pour étude et rétro ingénerie éventuelle. Merci Macron, c’est nous qu’on paye. “
https://twitter.com/R_DeCastelnau/status/1538841005612572674

Il 23 giugno arrivò lo sfottò della UVZ, dove tutto sommato si diceva che, pur non ai loro livelli, ma anche i cannoni francesi non eran poi così male. E ringraziavano il presidente Macron.
https://www.donbass-insider.com/2022/06/30/russia-has-recovered-two-french-caesar-self-propelled-guns-resold-by-ukraine/

Quindi il 29 la notizia di RYBAR. Donbass insider ci dà il listino aggiornato: Un CAESAR = 7 milioni di euro. I russi ne hanno portati a casa DUE non a 14 milioni di euro, non a 2 milioni di euro, ma a 240.000 euro (120.000 euro l’uno!).
(ibidem) et
https://t.me/rybar/34714

Oggi l’ammissione da fonti “atlantiche”
https://bulgarianmilitary.com/2022/07/05/ukraine-has-sold-two-french-donated-155mm-caesar-howitzers-to-russia/

Avanti così, avanti tutta…

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 06 July 2022 12:38
06/07 ore 12:30 aggiornamento

MATTANZA CONTINUA: ANCHE IERI OLTRE 500 PROIETTILI SU DONECK


Fra cui, lanciamissili multipli URAGAN, GRAD, mortai calibro 155, 152, 122 e 120. Risultato: 4 morti, fra cui un bambino e 14 feriti.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/15423
La contraerea fa quel che può, lo stesso le controbatterie, che hanno individuato e distrutto un lanciarazzi multiplo URAGAN, tre postazioni di artiglieria e un lanciarazzi multiplo GRAD.
https://t.me/rybar/35035
Ma i punti fortificati a ridosso di DONECK, non ancora liberati, continuano da otto anni indisturbati a bombardare la capitale ribelle e a offrire riparo alle postazioni di lancio, subito spostate e nascoste. Punti come AVDEEVKA, che cadranno probabilmente solo quando cadrà l’intera linea di fronte a NORD.


FRA SEVERSK E ARTEMOVSK

Mentre impazza in rete (non a queste latitudini, ovviamente) il dibattito fra chi mette i problemi operativi dello smantellamento della linea difensiva sul piatto, e chi invece li considera già superati (ultimo intervento della serie… https://t.me/south0wind/2761),
non possiamo non notare due cose:

1. la demilitarizzazione in corso è veramente pesante.
https://t.me/rybar/35035
A parte l’elenco della spesa del ministero della difesa russo nella conferenza stampa mattutina, con tutti i depositi fatti saltare, i sistemi colpiti, eccetera (inclusi anche due HIMARS e relativi depositi missili il che - visto come erano usati - non può che far piacere), ci sono alcuni segni che restituiscono la cifra di quanto sta accadendo. Uno fra questi, è la comparsa al fronte, dalle parti di Charkov, di semoventi Crab, di fabbricazione polacca, che non dovevano (ancora) esserci.
https://t.me/WarDonbass/71720
Erano il “gioiellino”, l’asso da calare ad agosto nella tanto annunciata “controffensiva”. Invece essendo distrutte, perse, imboscate nel mercato nero, tutte le scorte al fronte, han fatto la loro comparsa.

2. Forse davvero c’è già controllo dell’artiglieria russa sulla strada che collega i due capi della linea difensiva messa in piedi dalle ff.aa. ucraine. Questo corrispondente continua, quantomeno, a sostenerlo.
https://t.me/WarDonbass/71732
Ho provato a verificare sullo stradario in rete e ci sono effettivamente DUE strade che collegano in parallelo Seversk e Artemovsk. Probabilmente, si riferisce a quella più a Est, ormai sotto tiro, mentre quella più a Ovest è ancora “sicura”. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 06 July 2022 08:38
06/07 ore 08:00 aggiornamento

LA SITUAZIONE SUL CAMPO


Carta aggiornata
https://i.ibb.co/K9MgfxV/05-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/37FKVgC/05-07-eng-1.jpg

La versione del collettivo di RYBAR è molto prudente e attenta a non aggiungere notizie non verificate. Quindi, se SPORNOE non è ancora indicata perché è ancora teatro di scontri, e la sua presa annunciata ieri era prematura.
https://t.me/rybar/35000
Stesso discorso per il controllo della strada che porta da SEVERSK ad ARTEMOVSK: notizia prematura. Vero è, tuttavia, che tale strada non è sulla linea di fuoco per qualche centinaio di metri. Una corrispondente di rainews, in un servizio andato in onda ieri notte, faceva proprio tale strada, andando prima a Seversk, poi a Bachmut (38 km a manetta), e infine facendo i bagagli e tornando di corsa verso ovest. Probabilmente non l’avevano avvisata dei combattimenti così vicini, ma l’operatore ha filmato tutto. E anche se il servizio non era corredato da cartine e da grafici della situazione sul campo, a noi interessavano i filmati. E, soprattutto, la conferma indiretta derivante dagli stessi.

Inoltre, SI STA APRENDO UN FRONTE ANCHE DA NORD, con combattimenti a GRIGOROVKA, sulla riva SUD del Severskij Donec.

Infine, da parte ucraina è arrivata la conferma della perdita di NOVOLUGANSKOE, a sud di ARTEMOVSK. Anche qui, specularmente a quanto sta accadendo a GRIGOROVKA, il cerchio si sta chiudendo.

UNA LINEA DI DIFESA “NATURALE”

E quindi molto difficile da espugnare. In questa carta aggiornata di Rožin e, soprattutto, nella sua analisi, emergono tutti i tratti e le insidie di questi quaranta km di linea di fronte, SEVERSK-SOLEDAR-ARTEMOVSK.
https://readovka.news/news/103303
A noi, basti sapere che – salvo crolli o collassi improvvisi da qualche parte – non sarà una cosa facile per i russi e le milizie del Donbass

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 05 July 2022 19:14
05/07 ore 19:00 aggiornamento

FRA SEVERSK E ARTEMOVSK

La presa di SPORNOE, a sudest di SEVERSK, ha complicato ulteriormente le cose per le ff. aa. Ucraine
https://t.me/WarDonbass/71632
Questa cartina mostra le due linee principali di azione, dirette verso due centri nevralgici per la tenuta di SEVERSK, ovvero ZVANOVKA (freccia in basso) e VERCHNEKAMENSKOE (freccia in alto).

Alle 14:01 arrivava infine questo aggiornamento, tutto da verificare: sembrerebbe che sia già stato stabilito il controllo dell’artiglieria russa sulla strada che da SEVERSK va ad ARTEMOVSK.
https://t.me/WarDonbass/71648
Se così fosse, la linea difensiva di cui parlavamo da qualche giorno, quella che proprio su questa strada si imperniava per cercare un punto fermo su cui bloccare l’avanzata russa e delle milizie del Donbass, sarebbe già saltata. In ogni caso, le ff.aa. ucraine non sembrerebbero, in questa fase di ritirata disordinata, in grado di assestarsi e di tenerla.

ANNUNCIATO (CON PROBABILE MARCIA INDIETRO...) IL DIVIETO PER TUTTI I CITTADINI UCRAINI IN ETA’ DI LEVA DI LASCIARE IL PROPRIO LUOGO DI RESIDENZA

Lo ha annunciato oggi il comando militare delle ff.aa. ucraine, richiamando una legge del 1992 “Sui doveri militari e sul servizio militare” («О воинской обязанности и военной службе»).
https://t.me/riafan_everywhere/11100
Fatta la legge, trovata l’eccezione: la fa chi ha l’autorizzazione del direttore dell’ufficio di leva competente sul territorio. E qui le critiche al provvedimento, già pesanti, si sono scaricate “a gragnuola”… soprattutto, per la corruzione montante fra gli uffici dei comandi militari per la “discrezionalità” della concessione dell’autorizzazione stessa.

La polemica è stata quindi alimentata dal partito di Zelenskij, che non ha perso occasione per criticare lo Stato maggiore delle forze armate. E pugnalare alle spalle l’acerrimo rivale dell’attuale capo di Stato. Risultato: probabile ritiro della misura annunciata e coltelli che si affilano da una parte e dall’altra.
https://t.me/rybar/34986


Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 05 July 2022 15:49
05/07

Cari compagni,
vi propongo la traduzione integrale di questa breve analisi, a mio avviso molto interessante, circa i possibili sviluppi nel breve e nel medio periodo nel Donbass. Gli originarli vi conviene aprirli per accedere alle prime due cartine (segnalate in traduzione). Aggiornamenti a seguire stasera, salvo notizie rilevanti. Non mi resta che augurarvi
Buona lettura!
Paolo Selmi

Fonte:
https://life.ru/p/1506652
ripreso da
https://antifashist.com/item/effekt-stiralnoj-mashiny-v-chyom-slozhnost-reshayushhego-nastupleniya-rossii-na-slavyansk-i-kramatorsk.html

Sergej Andreev (Сергей Андреев)

<<< L’EFFETTO “LAVATRICE”: IL DIFFICILE DELL’OFFENSIVA DECISIVA DELLA RUSSIA A SLAVJANSK E KRAMATORSK >>>
Эффект "стиральной машины": В чём сложность решающего наступления России на Славянск и Краматорск

4 luglio 4 июля

A questa operazione offensive occorre, da parte dell’esercito, prepararsi in maniera molto più attenta, fondata, rispetto alle precedenti. Sul piatto, infatti, non c’è niente di più e niente di meno che la questione della sopravvivenza stessa delle forze armate ucraine.


К этой наступательной операции армии предстоит готовиться основательнее, чем к предыдущим. На кону ни много ни мало вопрос существования армии Украины.

CARTA DELL’OPERAZIONE SPECIALE RUSSA IN UCRAINA
Карта спецоперации России на Украине

Il tre luglio il ministro russo della difesa Sergej Shoigu, ha riferito al presidente russo Vladimir Putin dell’offensiva vittoriosa dell’esercito e della liberazione della LNR. Secondo quanto riportato dal ministro, le perdite dell’esercito ucraino in due settimane ammontano a 5.469 uomini. Vladimir Putin ha notato come i gruppi VOSTOK (“V”) e ZAPAD (“Z”) debbano assolvere ai loro compiti come da piano precedente, ma anche come, tuttavia, le unità che hanno preso parte ai combattimenti per la liberazione della LNR, debbano prendersi un periodo di licenza e di recupero energie.

3 июля министр обороны России Сергей Шойгу доложил президенту России Владимиру Путину об успешном наступлении армии и освобождении ЛНР. По словам министра, потери украинской армии за две недели боевых действий составили 5469 человек. Владимир Путин отметил, что группировки "Восток" и "Запад" должны выполнять свои задачи по прежнему плану, однако подразделения, принимавшие активные участия в боях за Луганск, должны отдохнуть и нарастить возможности.

[prima cartina https://antifashist.com/images/072022/rus-050722-mil-01.jpg ]

Davanti all’esercito russo ci sono alcune settimane difficili, collegate alla preparazione dell’offensiva principale nel Donbass. Il lavoro di preparazione per un attacco fulmineo su Slavjansk è già in corso: da nord unità delle ff.aa. russe hanno già parzialmente bloccato la città e i suoi dintorni, mentre l’aviazione russa e gli artiglieri ogni giorno sferrano attacchi alle posizioni dell’esercito ucraino, tagliandogli carburante, munizioni e armamenti. Tuttavia, è ancora presto per parlare di attacco finale al Donbass: non è possibile farlo per una serie di motivi.
Впереди у Российской армии несколько непростых недель, связанных с подготовкой главного наступления в Донбассе. Подготовительная работа к стремительному броску на Славянск уже идёт — с севера подразделения ВС РФ уже частично блокировали город и его окрестности, а российская авиация и Ракетные войска каждый день наносят удары по позициям украинской армии, лишая ВСУ топлива, боеприпасов и техники. Однако лёгким финальное сражение в Донбассе назвать нельзя по целому ряду причин.

UN’ISOLA SULLA LINEA DI FRONTE
Остров на краю фронта

Dopo che i soldati si saranno rifocillati, rinvigoriti e avran fatto il pieno di armi e munizioni, di fronte agli ufficiali del Quartier generale e alle più alte cariche dell’esercito si troveranno tre questioni fondamentali.

La prima, letteralmente come attaccare. La fuga dell’esercito ucraino da Lisichansk ha portato quei soldati, dopo aver perso oltre cinquemila dei loro, a trovare rifugio presso Seversk. Lì, molto probabilmente, l’esercito ucraino cercherà di ancorarsi e puntellare la propria difesa: tuttavia, in quella zona alle ff.aa. ucraine mancano sia riserve, che munizioni, che assistenza medica. In tutto questo, i soldati ucraini si ricordano sin troppo bene da cosa sono scampati a Severodoneck e a Lisichansk. Nostre fonti, operative sul posto, ipotizzano che SEVERSK sia soltanto un punto temporaneo di dislocamento per le ff.aa. ucraine e che le stesse, molto probabilmente, ripieghino poi direttamente su Slavjansk e Kramatorsk, di fatto però consentendo così alle ff.aa. russe di attaccare da nord-est, est e sud-est.

После того как войска переведут дух, отдохнут и пополнят боекомплект, перед офицерами Генштаба и высшими должностными лицами армии встанет три ключевых вопроса. Первый — как именно развивать наступление. Бегство украинской армии из Лисичанска привело к тому, что, потеряв более 5 тыс. военных убитыми, ВСУ отступили под Северск. Там армия Украины почти наверняка предпримет попытку окопаться, однако ни резервов, ни боеприпасов, ни медицинской помощи у ВСУ в этом районе нет, а солдаты слишком хорошо помнят, что едва унесли ноги из Северодонецка и Лисичанска. Собеседники Лайфа в зоне СВО предполагают, что Северск — временный перевалочный пункт для ВСУ и армия, скорее всего, будет отступать напрямую в Славянск и Краматорск, облегчая ВС РФ наступление с северо-востока, востока и юго-востока.

[seconda cartina https://antifashist.com/images/072022/rus-050722-mil-02.jpg]

D’altro canto, per le truppe russe di grandi città sulla strada per Slavjansk non ce n’è quasi nessuna, le truppe ucraine ormai esauste non possono imporre pesanti scontri su Seversk, oltre al fatto che ogni tentativo di “reazione” da parte dell’avversario è fermato sul nascere dall’aviazione russa. Resta Bachmut (Artemovsk), l’unica grande città sulla carta geografica, in grado di offrire vantaggi tattici, anche se non strategici. E su Bachmut l’esercito russo ha due varianti: o circondare la città ed espugnarla, o “passarci attraverso”, scacciando le ff.aa. ucraine come a Severodoneck e a Lisichansk.

Крупных городов на пути Российской армии почти нет — тяжелых боёв за Северск истощённая украинская пехота навязать не может, а каждая попытка противника "огрызнуться" пресекается российской авиацией. Единственный крупный город на карте Украины, представляющий тактическую, но не стратегическую ценность, — это Бахмут. Вариантов действий у Российской армии два: либо окружить город, либо "пройти сквозь него", вытесняя ВСУ по такой же схеме, как было в Северодонецке и Лисичанске.

Chiudere la sacca che si andrà a formare nel corso dell’offensiva, oppure no, è una questione immediata, delle prossime settimane. Entrambe le varianti, secondo alcuni dati, stanno bene all’esercito russo e inseriscono nel loro schema generale di azione. Se però al quartier generale russo decidessero di chiudere in una sacca i soldati rifugiatisi a Seversk, ecco che Kramatorsk e Slavjansk si troverebbero di colpo senza qualche migliaio di uomini. A quel punto, secondo alcune stime, sulla strada fra Seversk e Slavjansk resterebbero intrappolati, sotto il fuoco russo, fino a di diecimila uomini. Uomini che non potrebbero organizzare una resistenza attiva, dal momento che una quantità notevole di armamenti pesanti, nella fattispecie obici polacchi semoventi Krab, mortai M777 e altri armamenti occidentali, sono stati persi nelle battaglie fra Severodoneck e Lisichansk.
Замыкать образовавшийся в ходе наступления котёл или нет — вопрос ближайших нескольких недель. Оба варианта, по некоторым данным, устраивают Российскую армию и вписываются в концепцию проведения спецоперации. Если в Генштабе примут решение закрыть отступивших в Северск украинских военных, то гарнизон Краматорска – Славянска может недосчитаться ещё нескольких тысяч человек. Всего, по некоторым данным, в огневом мешке между Северском и Славянском может оказаться до 10 тыс. человек. Активного сопротивления войска Украины оказать уже не смогут — значительное количество техники, в том числе тяжёлые польские САУ "Краб", гаубицы M777 и другое западное вооружение, было утеряно в боях и при покидании зоны Северодонецк – Лисичанск.

L’UCRAINA NON AIUTERA’ SLAVJANSK
Украина Славянску не поможет

La seconda questione fondamentale è capire quale tattica scegliere per liberare Slavjansk e Kramatorsk. Le ff.aa. russe continuano a mantenere l’ordine di salvare, costi quel che costi, il patrimonio civile e gli stessi cittadini ucraini, evitando gli attacchi su obbiettivi civili. Tuttavia, a Slavjansk e a Kramatorsk le ff.aa. ucraine possono organizzare una quantità di provocazioni come finora non ce ne sono state, fatte passare come attacchi a obbiettivi civili.

Второй ключевой вопрос — тактика освобождения Славянска и Краматорска. ВС РФ продолжат выполнять приказ любой ценой сохранить имущество граждан Украины и избегать ударов по гражданским объектам, однако в Славянске и Краматорске ВСУ могут организовать беспрецедентное количество провокаций, связанных с якобы ударами по гражданским объектам.

A maggio, il comandante del Centro nazionale di coordinamento della difesa della Federazione Russa, generale-colonnello Michail Mizincev, aveva comunicato che le ff.aa. ucraine avevan creato nell’agglomerato di Kramatorsk-Slavjansk un’unica zona fortificata di oltre 170 kmq. Un’area fornita di tutte le scorte di armamenti, carburante, macchinari, ma non solo; quel che è più importante, è che è proprio in quest’area fortificata che è concentrata gran parte dell’intero esercito ucraino, nella zona della cosiddetta Operazione delle Forze Unite. Qui si trovano inoltre i quartier generali dei comandi “Nord” e “Ovest”, a cui erano assegnati fino al 24/02 le migliori divisioni delle ff.aa. ucraine.

В мае начальник Национального центра управления обороной РФ генерал-полковник Михаил Мизинцев сообщил, что Вооружённые силы Украины (ВСУ) создали в агломерации Краматорск – Славянск единый укрепрайон общей площадью свыше 170 кв. км. Там есть необходимые запасы вооружения, топлива, техники, но главное — именно в этом укрепрайоне сосредоточена большая часть всей украинской армии в зоне так называемой операции объединённых сил (ООС). Там же находятся и штабы командования "Север" и "Восток" ВСУ, к которым до 24 февраля были приписаны самые боеспособные подразделения украинской армии.

Secondo le informazioni fornite dal generale Mizincev, in quell’agglomerato sono dislocati, fra città e periferie, oltre 10 grandi complessi industriali e sono trattenuti oltre novantamila civili, a cui è impedito di evacuare e che vengono impiegati come scudi umani dalle ff.aa. ucraine:

По информации генерала Мизинцева, всего в жилых кварталах Славянска и Краматорска, а также на территориях более десяти крупных предприятий промышленности насильно удерживается свыше 90 тыс. мирных граждан, которыми украинская армия прикрывается, как живым щитом.

“Per il raggiungimento dei propri scopi criminali, il regime di Kiev è pronto a sacrificare migliaia di vite dei propri cittadini, copiando in questo il metodo adottato dai nazisti nel corso della II Guerra Mondiale, allorché crearono le ‘città-fortezza’”.(Michail Mizincev)
Для достижения своих преступных целей киевский режим готов принести в жертву тысячи жизней собственных граждан, что полностью копирует методики, которые использовали нацисты во время Великой Отечественной войны при создании "городов-крепостей" (Михаил Мизинцев)

Secondo l’ex-ufficiale del Comando generale delle ff.aa. dell’URSS, sottocolonnello della scorta Artjom Taratuta, l’esercito russo dispone di abbastanza varianti d’azione. Fra queste, una classica è l’effetto “lavatrice”, ovvero quando i soldati nemici sono attaccati costantemente da più parti:

По мнению бывшего офицера Генштаба ВС СССР подполковника запаса Артёма Таратуты, вариантов действия у Российской армии достаточно. В списке доступных вариантов помимо классических тактических приёмов есть и эффект "стиральной машинки", когда войска противника постоянно атакуют с разных направлений.

“Questa tattica l’hanno elaborate le nostre guardie di confine. Il nemico viene portato in una direzione, dove viene attaccato. Al contempo, parte l’attacco da un’altra parte. Contemporaneamente, si distruggono quartier generale, linee di collegamento, magazzini con le munizioni. Tutto questo porta a che, all’interno del perimetro difeso, i soldati siano sballottati di qua e di là come pantaloni e calze in una lavatrice, tutto si mescola e iniziano a esserci problemi notevoli”. (Artem Taratuta)

“Эту тактику придумали наши пограничники. Противник заманивается на одно направление, там ему наносится удар — и тут же наносится удар с другой стороны. Попутно уничтожаются штаб, линии связи, склады с запасами. Всё это приводит к тому, что внутри периметра войска двигаются, как штаны и носки в стиральной машинке, всё перемешивается, начинаются большие проблемы.”

Occorre, inoltre, ricordare che a fine giugno le ff. aa. Ucraine hanno sferrato un attacco a un centro decisionale delle ff.aa. ucraine, nei presi di Shirokaja Dacha nella regione di Dnepropetrovsk’. Missili “Kalibr” lo hanno colpito proprio mentre si stava svolgendo una riunione ai massimi livelli del gruppo operativo-strategico Aleksandrija, che univa alti ufficiali di parte del Comando “Sud” e di parte del comando “Est” delle ff.aa. ucraine.

Стоит помнить также, что в конце июня ВС РФ нанесли удар по пункту управления украинских войск в районе села Широкая Дача Днепропетровской области. Крылатые ракеты "Калибр" поразили цель в тот момент, когда в одном из зданий проходило рабочее совещание командного состава оперативно-стратегической группировки войск "Александрия", частично созданного с привлечением офицеров командования "Север" и "Восток" армии Украины.

LE PERDITE RUSSE IN UCRAINA E LE PERDITE DELLE FF.AA. UCRAINE
Потери России на Украине и потери ВСУ

L’esercito russo ha cambiato da tempo la propria tattica nell’operazione speciale in Ucraina. L’accento è stato posto sulla “sconfitta degli obbiettivi dalla lunga distanza”, con la massima efficacia evitando gli scontri diretti. Ora però ci troviamo di fronte a questa situazione: le formazioni ucraine attualmente dislocate nella zona fortificata Slaviansk-Kramatorsk, soffriranno il massimo di perdite solo quando la zona sarà in accerchiamento operativo, ovvero quando non sarà più possibile rifornirla non solo da sud e da nord-ovest, ma anche da ovest, dove ora è costantemente rifornita dal centro logistico di Dnepropetrovsk. Il problema sta tutto qui: quanto possano, siano in grado di estendere la linea di fronte le ff.aa. russe. Per questo, secondo alcuni dati, potrebbero essere impiegate in coordinamento congiunto anche le milizie della LNR e DNR. A questo proposito ci sono diverse varianti di avanzamento.

Российская армия давно сменила тактику спецоперации на Украине. Упор был сделан на "удалённое поражение целей" с максимальной эффективностью без прямых боестолкновений. Максимально возможные потери группировка ВСУ начнёт нести после того, как район Славянск – Краматорск окажется в оперативном окружении и будет отрезан от снабжения не только с юга и северо-запада, но и с западного направления, откуда гарнизон двух городов подпитывает Днепропетровский транспортный хаб. Весь вопрос заключается в том, насколько широким фронтом будет идти российское наступление. По некоторым данным, для полноценного блокирования Краматорска – Славянска может потребоваться слаженная работа сил ДНР и ЛНР, а у наступающих есть несколько вариантов продвижения.

Un’altro problema importante che, verosimilmente, l’esercito russo ha tutta la convenienza a risolvere per tempo, è la presenza nell’area degli scontri della XIX brigata delle ff.aa. ucraine, equipaggiata con i complessi missilistici Tochka. Sono gli stessi che a inizio aprile hanno attaccato la stazione ferroviaria di Kramatorsk, i missili hanno colpito proprio nel momento in cui i civili stavano salendo sul treno per evacuare. Anche considerando i missili scagliati in questi mesi contro militari e civili, questa formazione potrebbe disporre ancora di oltre un centinaio di 9М79, che in caso di offensiva potrebbero essere a questo punto utilizzati contro gli attaccanti.

Другой важной проблемой, которую, вероятно, армии придётся решать заранее, является присутствие в районе боевых действий 19-й бригады ВСУ, вооружённой ракетными комплексами "Точка". Военнослужащие этого соединения в начале апреля нанесли удар по вокзалу Краматорска, ракета взорвалась над привокзальной площадью ровно в тот момент, когда мирные жители пытались сесть в поезда для эвакуации. На вооружении бригады даже с учётом выпущенных по российским войскам и городам Украины ракет 9М79 может оставаться не менее сотни смертоносных боеприпасов, которые предстоит либо уничтожить заблаговременно, либо подтягивать к району боевых действий комплексы войсковой ПВО.

Secondo alcune stime, il numero delle ff.aa. ucraine qui dislocate, tenendo conto anche delle ultime sconfitte, è diminuita sensibilmente. Dei 50 mila uomini iniziali, nel caso migliore ne è rimasta la metà. Considerando inoltre la superiorità di fuoco dell’esercito russo, sarà molto difficile resistere ai loro attacchi da parte delle ff.aa. ucraine. Aggiungiamo a questo il fatto che, a differenza di Lisichansk e Severodoneck, alle ff.aa. ucraine è preclusa la strada per la ritirata: sia verso nord-ovest, direzione Izjum, dove c’è l’esercito russo a bloccarli, sia verso altre direzioni, già bloccate. Resta al momento solo l’ovest. La prima grande città più vicina, abbandonando Slavjansk e Kramatorsk in tale direzione, è però Pavlograd, che si trova dopo 200 km di una strada normale, quindi inadatta ai carichi pesanti, che resterebbero abbandonati, oltre al fatto che sarebbe esposta agli attacchi dell’aviazione russa.

По разным оценкам, численность украинской армии с учётом уже проигранных сражений заметно снижена. От 50 тыс. человек осталась в лучшем случае половина. С учётом того, что огневое превосходство на стороне Российской армии, сдерживать натиск ВС РФ украинским войскам будет крайне непросто. К тому же, в отличие от Лисичанска и Северодонецка, путей к отступлению у ВСУ практически нет: отступить на северо-запад, в сторону Изюма, не даёт Российская армия, а после блокирования городов с трёх сторон единственным доступным направлением останется запад. Покинуть Славянск и Краматорск украинская армия сможет, но до ближайшего крупного города — Павлограда — добраться не так просто. 200 километров по дорогам общего пользования с тяжёлой техникой пройти невозможно, а любую организованную попытку выхода может сорвать российская авиация.

Gli esperti prevedono, quindi, che le ff.aa. ucraine resisteranno a Slavjansk e a Kramatorsk fino all’ultimo. Le città hanno una grande importanza strategica, e la disfatta delle ff.aa. ucraine in questa zona significherebbe l’annientamento dell’esercito ucraino come struttura armata unitaria. Se ciò accadesse, pertanto, l’esercito ucraino cesserebbe molto probabilmente di esistere.

Эксперты прогнозируют, что держаться за Славянск и Краматорск украинская армия будет до последнего. Города имеют стратегическое значение, и разгром ВСУ в этом районе де-факто будет означать уничтожение украинской армии как единой вооружённой структуры. На этом армия Украины, вероятно, прекратит своё существование.
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Paolo Selmi
Tuesday, 05 July 2022 08:37
05/07 ore 08:00 aggiornamento

8 KM A SLAVJANSK


Il sindaco attuale di Slavjansk dà questa informazione: i russi si troverebbero a 7-8 km.
https://t.me/boris_rozhin/56238
A prescindere dalla strumentalità di tale affermazione (la linea di fronte è curva e, dove il Severskij Doneck quasi lambisce la città, si avvicina e di molto alla stessa), è indubbio che i russi si stiano spingendo verso SUD.

L’idea, stanti così le cose, è non dare modo alle ff.aa. ucraine di raggrupparsi ulteriormente dopo la perdita di SEVERSK: in una parola, che è il leitmotiv di questa fase dell’operazione, INCALZARE. Vedremo gli sviluppi.

VERSO SEVERSK E ARTEMOVSK

La stessa parola d’ordine si concretizza ora nell’attacco alla linea in formazione SEVERSK-ARTEMOVSK. “IN FORMAZIONE”, perché si è perso tempo a tenere posizioni indifendibili, e per questo COMPROMESSA NELLA SUA STESSA FORMAZIONE. Anche ieri, che gli attacchi sono stati sostanzialmente solo di artiglieria, gli stessi hanno però reso impossibile alle forze ucraine disperse sul territorio il raggruppamento necessario per impostare tale linea difensiva. Le postazioni sono TROPPO VICINE e intervengono subito non appena vedono movimenti in tale senso. Non avessero tempo nella loro criminale linea del “non un passo indietro”, a quest’ora avrebbero fortificato una linea che avrebbe retto per mesi rendendo anche, in prospettiva, possibile contrattaccare.
https://t.me/readovkanews/38085

“KLOUNADA” ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Ma non è questo che gira per la testa al “comandante in capo”. Dopo aver definito “ritirata controllata” quella corsa allo sbando degli ultimi giorni, con ANCORA ALCUNE SACCHE DI RESISTENZA NEL SUD DI LISIČANSK che, invece di seguire il buon senso, hanno deciso di eseguire l’ordine e ora devono solo capire come uscirne, se orizzontali o verticali con le mani alzate (e spero che per questa decisione non aspettino gli “ordini” di KIEV), ieri si è fatta largo fra la rete la buffonata (klounada in russo, da clown) dell’ISOLA DEI SERPENTI.

In sostanza, fonti istituzionali ucraine (la guardia di confine) avevano pubblicato la “prova” che la bandiera ucraina fosse stata issata sull’Isola dei serpenti:
https://t.me/RVvoenkor/18441
Peccato che risaliva a non so quale anno fa. Quelle strutture ormai sono completamente rase al suolo. Il malcontento fra gli ucraini stessi per l’ennesima presa in giro dei loro superiori, quelli a cui loro quotidianamente danno la vita, al fronte come al lavoro (60 ore settimanali), ha costretto l’addetto stampa del comando militare SUD a rettificare, a dire che la bandiera c’era, ma era stata “fatta cadere dall’alto”, ovvero da un drone. Ed è lì che “aspetta” chi la issi.
https://t.me/RVvoenkor/18437
“Aspetta e spera”… giusto per restare nel tema che più gli confà.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 04 July 2022 23:05
04/07 ore 22:30 aggiornamento

SOLE ROSSO SANGUE SU DONECK


Immagine emblematica di questo ennesimo tramonto sotto le bombe
https://t.me/anna_news/35820

Fra gli obbiettivi colpiti il mercato della stazione ferroviarie. Mercato attivo, queste le prime immagini, con ancora alcune signore che scappano nel rifugio
https://iz.ru/1359670/2022-07-04/opublikovany-kadry-obstrela-vsu-vozle-zheleznodorozhnogo-vokzala-v-donetcke
Una di loro, che nel mercato ci lavorava, fra le lacrime dice “Cosa vogliono da noi?”. Prendersela coi più deboli, visto che i fascisti solo di questo son capaci.

Bilancio delle centinaia di proiettili caduti: tre morti e ventisette feriti. Da otto anni a Doneck sanno come difendersi; fosse successa una cosa del genere da noi, non ci sarebbe stato un bilancio simile. https://t.me/WarDonbass/71581
Ma la città, lentamente, giorno dopo giorno, è ridotta a cumuli di macerie. Con i nostri “aiuti”. Come gli HIMARS. Degni eredi dei loro antenati V2, incapaci totalmente di ribaltare la situazione sul campo, ma in grado di infliggere danni enormi alle costruzioni civili. Qui un video celebrativo delle ff.aa. ucraine.
https://t.me/swodki/128052
E qui la spiegazione tecnica della loro facilità di impiego. Tramite un argano integrato sul rimorchio, sono in grado in due minuti di caricare sullo stesso un intero gruppo di missili, lanciati poi in sequenza. Quindi altro carico, altri due minuti, e pronti ancora al lancio. Grazie anche a questi “aiuti” a sera, il mercato della stazione ferroviaria era così:
https://zen.yandex.ru/video/watch/62c3346ca2687004e0848e57

CARTA AGGIORNATA

Appena arrivata,
https://i.ibb.co/drLBbzn/04-07-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/Gd5N2sS/04-07-eng-1.jpg

Nessun aggiornamento di rilievo sul campo, oggi giornata di raggruppamento da entrambi i lati. Eccezion fatta per MAZANOVKA, paesino a nord-est di SLAVJANSK, da cui dista in linea d’aria una ventina di km.
https://t.me/swodki/128041

Quest’altra cartina mostra bene i confini amministrativi della LNR, ormai libera, e della DNR, oggetto di questa nuova fase:
https://t.me/anna_news/35815

LISIČANSK, ARAGORN E CONTI CHE NON TORNANO

35 mila soldati russi morti secondo Zelenskij, ripreso paro paro dai cinegiornali luce nostrani. Un commentatore così ragiona: proporzione morti feriti 1/7, per non dire 1/8, parliamo di quasi duecentocinquantamila soldati fra morti e feriti. Considerando i soldati russi inizialmente essere centocinquantamila, nessuna mobilitazione, nessuno stato di guerra, Zelenskij ha annientato l’intera compagine russa. Chi ha liberato allora Severodoneck o Lisičansk? Non può che essere stato Aragorn dopo aver portato dalla sua l’Esercito dei morti.
https://t.me/vysokygovorit/8656

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 04 July 2022 19:35
https://t.me/WarDonbass/71473

Nessuna notizia ancora pervenuta dai vari fronti, si aspettano i resoconti serali / notturni, ormai.

Quello che invece fa notizia, dovrebbe fare notizia almeno, è che anche oggi DONECK è sotto attacco di artiglieria pesante. LA RAPPRESAGLIA NAZIFASCISTA DURA DA STAMATTINA MA E' AUMENTATA DI INTENSITA' NELLE ULTIME CINQUE ORE.

In sole 4 ore, dalle 13:00 a alle 19:00 in nei quartieri della capitale Kievskij e Kujbyshevskij, sono piovuti oltre 100 proiettili da 155 mm.
https://t.me/WarDonbass/71570

364 sono i proiettili e i razzi piovuti da stamattina su DONECK: proiettili calibro 155 e 152, missili Uragan e Grad. Colpite inoltre Jasinovataja, Gorlovka, Makeevka, Aleksandrovka e altre.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/15344

Ogni minuto e mezzo, due al massimo, cadono proiettili:
https://t.me/zvezdanews/84717

Queste vigliaccate vanno ad aggiungersi ai lanci criminali di ieri, missili ATACMS lanciati dall'ultimo regalino NATO, gli HIMARS, testati sempre su obbiettivi civili per verificare gli oltre 100 km di raggio. Colpita anche la fabbrica CHIMMASH e solo per un pelo non c'è stata una catastrofe:
https://t.me/WarDonbass/71473

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 04 July 2022 15:13
04/07 ore 13:30 aggiornamento

Mentre le truppe russe e le milizie del Donbass spingono verso Seversk,
https://t.me/anna_news/35798 et
https://t.me/WarDonbass/71495

cominciano a emergere i tratti della catastrofe, umana e militare, della sconfitta delle ff.aa. ucraine a LISICHANSK.

NUMERI DI UNA CATASTROFE ANNUNCIATA

- 5.469 SOLDATI UCRAINI UCCISI
https://t.me/anna_news/35805
E SAREBBERO POTUTI ESSERE MOLTI, MA MOLTI DI PIU', SE AVESSERO OBBEDITO AGLI ORDINI DEL COMANDO MILITARE UCRAINO: INFATTI, E' ORMAI ATTESTATO CHE LA RITIRATA E' INIZIATA SENZA, RIPETO, SENZA ALCUN COMANDO DATO NE' DA ZELENSKIJ, NE' DA ZALUZHNYJ.
https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/15115689
Ritirata in ordine sparso, alla disperata, senza armi e dotazioni che li avrebbero appesantiti e sequestrando macchine e qualsiasi altro mezzo di locomozione ai cittadini di LISICHANSK.

- 12 AEREI (ormai dai fondi di magazzino degli "aiuti" degli ex-Varsavia)
- 6 postazioni LANCIARAZZI multipli
- 34 BLINDATI fra carri armati e macchine
https://t.me/WarDonbass/71493

Catastrofe annunciata, come denunciamo da giorni. Nell'INDIFFERENZA dei cinegiornali luce nostrani, MA NON DEI CITTADINI UCRAINI STESSI. CITTADINI CHE STANNO ORGANIZZANDO UNA SEMPRE MAGGIORE

RESISTENZA PASSIVA

Non vedremo (ancora per il momento) movimenti di piazza, ma SABOTAGGIO SILENZIOSO, specialmente nell'OVEST del PAESE, alle varie forme di mobilitazione e chiamata alle armi promosse dal regime di Kiev per raggiungere l'agognato traguardo del "milione di baionette".
https://t.me/WarDonbass/71457

Ormai i cittadini ucraini non credono più alle statistiche del regime, ma ai videomessaggi dei loro parenti, amici e conoscenti al fronte, alle loro denunce di essere lì unicamente in qualità di carne da cannone, abbandonati dai loro stessi comandanti e ufficiali, sovente senza neppure le armi necessarie per resistere.
https://iz.ru/1359129/2022-07-04/voenkor-izvestii-uznal-prichiny-demoralizatcii-sredi-boevikov-vfu

E spesso non è neppure un problema di ARMAMENTI: infatti, i russi hanno trovato ad AZOT un intero, INUTILIZZATO, arsenale che avrebbe dato agli assediati modo di resistere.
https://regnum.ru/news/society/3636572.html
Il problema è di DEMORALIZACIJA, di demoralizzazione. Ma non solo, il problema è di CERVELLO, nel senso che i soldati NE HANNO AVUTO MOLTO DI PIU' dei loro comandanti: quando ci si accorge che anche la città che ti dovrebbe garantire la fuga è ormai essa stessa sotto assedio, che senso ha immolarsi, farsi ammazzare? Per cosa? Per chi? Ecco quindi spiegato il collasso generale di una linea che, ricordiamo, fino a neanche due settimane fa, copriva saldamente 182 KMQ di territorio.

RESISTENZA PASSIVA CHE, PREVEDIBILMENTE, AUMENTERA' DOPO L'APPROVAZIONE DI QUESTA LEGGE, CHE PORTA

L'ORARIO DI LAVORO SETTIMANALE A SESSANTA ORE!

Approvato il primo luglio in seconda lettura dalla Rada, il disegno di legge 7251, denominato "schema di procedura semplificata di conclusione del contratto di lavoro in tempo di guerra"
№7251 – порядок упрощенной процедуры расторжения трудового договора во время военного положения.

https://ctrana.online/news/398018-chto-znachit-prinjatie-skandalnoho-zakonoproekta-7251-ob-optimizatsii-trudovykh-otnoshenij.html

Quindi, oltre all'orario di lavoro che passa da 40 a 60 ore settimanali (10 ORE AL GIORNO CON UN GIORNO SOLO DI RIPOSO), tra le altre oscenità abbiamo anche la "semplificazione" delle procedure di licenziamento e il mancato pagamento dei salari ai lavoratori impegnati al fronte.

Parole contro, nessuna. Qualche debole protesta, di facciata, da parte dei sindacati che nulla hanno organizzato a livello di mobilitazione.
https://antifashist.com/item/ukraina-vvodit-10-chasovoj-rabochij-den.html

Quando "l'oro alla patria" non basta più...

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 04 July 2022 08:42
04/07 ore 08:00 aggiornamento

Gli avvenimenti epocali, perché chiudono per la LNR un periodo durato otto anni, di ieri hanno lasciato in secondo piano quanto accaduto sugli altri fronti. Che non va per nulla sottovalutato. Mi riferisco a

CHARKOV

Ieri si è verificato un fatto estremamente importante. Non solo il “contrattacco” ucraino è stato vanificato, ma lo “schiacciasassi” (qui siamo ancora in questa fase) sta continuando a macinare terreno senza incontrare più la resistenza di un mese fa.

Cosa è successo? Guardiamo questa cartina aggiornata alla fine giornata di ieri:
https://i.ibb.co/cxSfWtk/03-07-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HHdP5q2/03-07-EN-1.jpg

L’intera RIVA SINISTRA del SEVERSKIJ DONEC è tornata in mano ai russi. Inoltre, i russi hanno liberato anche alcuni villaggi a nord di CHARKOV, la striscia sopra che comprende VELIKIE PROCHODY e VESELOE.

Cosa significa? Sostanzialmente che i MILIONE DI BAIONETTE è miseramente fallito. Che per difendere SLAVJANSK hanno lasciato scoperto un fianco importantissimo, come CHARKOV, puntando sul fatto che è una città grande più del doppio di MARIUPOL’ e che quindi i russi non riusciranno mai a espugnarla, e fa niente se la ridurranno in macerie: carne da macello anche i civili.

Come i civili di BELGOROD uccisi ieri da attacchi missilistici condotti con Točka-U. Quaranta case colpite, di cui cinque ridotte in macerie dalle fondamenta, quattro morti. Di questi, TRE erano una famiglia proprio di CHARKOV, che pensava di aver trovato rifugio in RUSSIA. Ucraini che, pensando di fare l’ennesima rappresaglia nazifascista per vendicare i territori persi sul campo, hanno infine ucciso, questa volta non premeditatamente come a KRAMATORSK, ma per una tragica ironia della sorte, i loro stessi connazionali.
https://t.me/rybar/34857

Ed è questo passaggio che il regime fascistoide di Kiev, nel suo giocarsi il tutto per tutto, sta completamente ignorando. Che non solo i civili dell’OVEST del Paese ormai non ci stanno più a fare da carne da cannone per una guerra all’EST che non entra più nelle loro priorità (anzi, molto più probabilmente rientra solo come viatico per un’unificazione con POLONIA o UNGHERIA), ma anche quelli dell’EST non ci stanno più a fare da vittime sacrificali.

Ecco allora che, con una fetta sempre più ampia della cosiddetta “società civile” che si ADEGUA ai REALIA molto, ma MOLTO PRIMA che il regime fascistoide di KIEV riveda i propri DESIDERATA, con una fetta sempre più ampia di popolazione stanca, sempre più adagiata in un “forse ma forse ma si!” che non promette nulla di buono per questa cartina generale in continua mutazione,
https://i.ibb.co/PYXY13G/03-07-ru-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/1nVbTqq/03-07-en-1.jpg
ecco che le sconfitte sul campo a CHARKOV suonano tanto come TRADIMENTO. E portano a far cambiare idea centinaia di migliaia di civili, che non hanno più intenzione di cucire vestiti per i soldati al fronte, civili ancora per la maggior parte ex-sovietici, civili dilaniati da conflitti interfamiliari da OTTO ANNI, perché c’era parte di loro che non vedeva bene le due repubbliche ribelli, ma altri invece che avrebbero fatto lo stesso, e HANNO FATTO lo stesso, trasferendosi al SUD, cittadini per cui quindi TORNARE A CASA assume una doppia valenza.

Su questo stanno puntando i russi, su questo il regime fascistoide di Kiev sta servendo loro la vittoria su un piatto d’argento.

Aggiornamenti a seguire
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Paolo Selmi
Sunday, 03 July 2022 22:46
03/07 ore 22:30 aggiornamento

3 LUGLIO: GIORNO DELLA LIBERAZIONE DELLA LNR


Con la liberazione di BELOGOROVKA, l’ultima città in mano agli okkupanty ucraini cade e la LNR festeggia la propria liberazione.
https://t.me/readovkanews/38017

L’ultima carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/VQKrMq6/03-07-13-00-RU-1-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/7rjZ3nw/03-07-13-00-EN-1-1.jpg

non è proprio così aggiornata. Non solo in pochi giorni sono stati liberati gli ultimi 182 kmq di territorio della LNR, ma oggi è anche la data di

INIZIO DELLA BATTAGLIA DI SEVERSK

Notizia di qualche ora fa, insieme all’intensificazione dei tiri di artiglieria su Slavjansk.
https://t.me/boris_rozhin/56088

E’ evidente il tentativo, da parte dei russi e delle milizie del Donbass, di COGLIERE IL MOMENTO e sfruttare il più possibile la situazione favorevole
- continuando la loro GUERRA DI MANOVRA (fase iniziata da non tanto tempo, in buona sostanza da quando si è vista la possibilità concreta di chiudere le sacche di GORSKOE E ZOLOTOE. Da allora lo schiacciasassi ha lasciato il posto a una fase veramente attiva dal punto di vista delle manovre militari, su fronti rimasti immobili per mesi, e l’accelerazione impressa ha mandato in tilt le difese ucraine).
- impedendo la FORMAZIONE DI UNA LINEA DI DIFESA FORTIFICATA da SEVERSK a BACHMUT
- creando i presupposti per ulteriori avanzamenti.

Vedremo gli sviluppi

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Saturday, 02 July 2022 23:51
02/07 ore 22:30 aggiornamento

“Ucraina, Kadyrov 'Lysychansk è caduta', ma Kiev smentisce.” (ansa, ancora adesso che ormai son le 23:46)
E se smentisce Kiev… allora cambia tutto! Buffoni...

BANDIERA ROSSA SUL MUNICIPIO DI LISIČANSK

Foto iconica, han dovuto farsi largo fra le macerie e le grate, i tondini di una facciata, sventrata in conseguenza di un lancio finale di Točka-U, regalo d’addio da parte delle ff.aa. ucraine in ritirata, che oltre al municipio hanno demolito a suon di razzi anche altre infrastrutture,
https://t.me/WarDonbass/71313
anche a detta degli abitanti stessi
https://t.me/rian_ru/169586
ma oggi, dopo il monumento ai caduti, a fine giornata la bandiera rossa è stata issata anche sul palazzo dell’amministrazione comunale:
https://t.me/photographermilitary/438

Questo il filmato
https://ria.ru/20220702/znamya-1799835235.html

ACHMAT – SILA! KAZAKI – SILA! VMESTE – SILA!
"Ахмат - сила! Казаки - сила! Вместе - сила"!

Anche questo è un video emblematico (dedicato all’ansa): ceceni e cosacchi insieme, per liberare una città russa (si, russa, se n’è accorta anche la tv francese laddove “à Lyssytchansk, l'armée ukrainienne se heurte à la méfiance d'une population pro-russe”… prima o poi ci arriverà anche l’ansa… non disperiamo).

Il grido è lanciato da un cosacco, che fa gli onori di casa dicendo prima lo slogan dei ceceni “Achmat – Sila”, ovvero “Achmat è forza”, poi “Kazaki – Sila”, ovvero “i cosacchi sono forti”, poi “Vmeste – sila”, “insieme siamo forti”, infine “Ljubo Kazaki” (ljubo è l’evviva cosacco) a cui i cosacchi rispondono ripetendo Ljubo! Ljubo! Ljubo!

Любо non è un semplice grido, è un segno distintivo. Questa è una delle canzoni popolari cosacche più famose, e si intitola proprio “Evviva, fratelli, evviva” ("Любо братцы , любо")
https://www.youtube.com/watch?v=utstKFanguw
Testo tristissimo, peraltro.

La forza della scena non deve far passare in secondo piano la donna, anch’ella scesa in ciabatte in strada, che sta a margine del video commemorativo e, dopo l’ultimo ljubo, abbraccia il soldato vicino.

E non è l’unica scesa in piazza, nonostante i combattimenti ancora in corso. La prima di questo video, una ragazza, che dice “certo che vi aspettavamo, è da otto anni che vi aspettiamo!”. Ma il video più toccante è quello della vecchietta scesa in vestaglia. Prima anche lei dice in pianto “vi aspettavamo”. Poi, continuando a piangere chiede, incredula: “Se ne sono già andati via tutti? (Все ушли уже?) e il soldato le conferma: “son già andati via tutti”.
https://t.me/denazi_UA/14285

ULTIMI AGGIORNAMENTI

Alle 20:30 i quelli che per qualcuno sono ancora i “filorussi” (marchio di fabbrica ansa, “since 2014”), dichiaravano il pieno controllo (полный контроль) sulla città.
https://t.me/boris_rozhin/55953

Che non vuol dire ancora la liberazione completa, ma che tale sarà dopo l’eliminazione delle ultime sacche di resistenza.
https://t.me/boris_rozhin/55932

Questa la cartina aggiornata, appena uscita dal collettivo di RYBAR:
https://i.ibb.co/Z6GXSJH/02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/jhcWHmf/02-07-EN-1.jpg

Che mostra, ancora una volta, cosa ha significato per le forze armate ucraine in ritirata la decisione criminale del regime fascistoide di Kiev riassunta nella formula “Non un passo indietro”. Fare per decine e decine di km da bersaglio da nord e da sud. Si parla di soldati che si sono tolti anche i giubbotti antiproiettile per correre più in fretta, fra i campi e i boschi, cercando di schivare i droni che dall’alto correggono il fuoco dell’artiglieria laddove non si arriva a occhio nudo. Ciascuna di quelle frecce azzurre in ritirata pesa come un macigno su chi si è assunto la responsabilità di questa decisione, lo ripeto da giorni e non mi stancherò mai di ripetere, criminale.

E ora? Le ff. aa. ucraine cercheranno di assestarsi sulla linea azzurra di questa carta,
https://t.me/boris_rozhin/55956
che collega SEVERSK ad ARTEMOVSK. Tecnicamente la mossa è ancora possibile, in pratica sotto attacco ora c’è SPORNOE, la cui presa apre un altro fronte verso SEVERSK. Inoltre, la stessa ARTEMOVSK è tutt’altro che sicura in questo momento. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire domani notte.
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Paolo Selmi
Saturday, 02 July 2022 16:39
02/07 ore 15:00 aggiornamento

LISIČANSK


(ennesima) piccola storia ignobile

“Il ceceno Kadyrov: 'Lysychansk è caduta' ” (ansa)

Un titolo di cui vergognarsi, se si avesse un po’, un minimo, di dignità:
1. Non è neppure, invertendo le parti, come un giornale russo dicesse “l’alessandrino Dragone”. Al titolista dell’ansa non gliene importava nulla di dove stesse di casa Kadyrov. Dire il ceceno non è come dire l’alessandrino. Il “ceceno”, quindi neanche “russo russo”, “russo vero” (perché per l’ansa i russi sono in tutti i fusi orari dove son piazzati copiaincolla di ivan drago...), quindi musulmano, quindi “Allah akbar”, magari anche con la cintura di tritolo, un mezzo terrorista, se non terrorista del tutto… non c’è bisogno di scomodare Eco, Foucault o Derrida per vedere la meschinità che soggiace alla connotazione etnica prima del cognome. Russofobia + islamofobia in un colpo solo… complimenti.

2. volevano il titolo più a effetto? Bastava imparare un po’ il russo, due lezioni giusto per leggere una frase telegram con soggetto-predicato, e avrebbero avuto di che ricamarci sopra nel loro stile. Se lo vadano a cercare, visto che a differenza del sottoscritto son pure pagati. In ogni caso non dice: “Lysychansk è caduta”. Non avrebbe mai potuto dire una cosa del genere, se non altro perché dal suo punto di vista non è una città “caduta” ma una città “liberata”.

Due menzogne, una allusiva, implicita, e una diretta, esplicita, condensate in mezza riga. E contraddette poi nel resto dell’articolo da altre notizie messe insieme a casaccio, in una schizofrenia testuale che è stata finora la cifra stilistica dei cinegiornali luce, capaci di scrivere in questo articolo, così come in tanti altri, tutto e il contrario di tutto, citando fonti ma non link per permettere verifiche, pensando che tanto “tutto fa brodo” e “nessuno se ne accorge”.

Kadyrov, infine, aggiunge anche che “la questione della liberazione di Lisičansk sarà risolta nel corso di alcuni giorni” (вопрос освобождения Лисичанска будет решён в течение нескольких дней.). Che stride ulteriormente con l’aggettivo “caduta” usato dai cinegiornali luce. E si avvicina alla realtà dei fatti.
https://t.me/RKadyrov_95/2483

Una realtà che ai cinegiornali luce non interessa più. Si cambia copione. Ecco perché è non solo più facile, ma DOVEROSO dire “caduta”. Fine. Punto. Fine un cavolo! Le vostre marionette di Kiev hanno, con la loro condotta criminale che ha portato a ORDINI PRECISI, CONSAPEVOLMENTE CRIMINALI, provocato la morte di MIGLIAIA di soldati ucraini! Quelli che è da settimane che pubblicano appelli inascoltati” Che denunciano di esser mandati a morire come carne da cannone! Che non sono riusciti a fuggire! E CHE SONO ANCORA IMPRIGIONATI DENTRO LA TRAPPOLA IN CUI I “VOSTRI” LI HANNO SCIENTEMENTE FICCATI! Impedendo loro di alzare bandiera bianca e arrendersi! LISIČANSK COME GORSKOE, COME ZOLOTOE, COME AZOT, COME AZOVSTAL! (per inciso, siamo tutti in trepida attesa della comunicazione “urgente” di Zelenskij che dichiari la “ritirata da Lisičansk… https://t.me/WarDonbass/71288 oggi è stato tutto il giorno in silenzio, mentre il comando “non un passo indietro” restava valido e le truppe barriera sparavano a chiunque si arrendesse).

“Caduta”, fine. Altro cinema, altra bobina. Per voi. Ma la vita non è un set. A LISIČANSK i soldati ucraini muoiono ancora! Adesso, in queste ore, in questi giorni! E voi li avete già dimenticati. Li VOLETE dimenticare. Come si dimentica una cosa scomoda, o una carta sporca.

Noi invece torniamo sul campo, a questa carta.

CARTA AGGIORNATA ALLE 15:30 (14:30 ORA ITALIANA)

https://i.ibb.co/xLJ0MWn/15-30-02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/sqytsrZ/15-30-02-07-EN-1.jpg

La difesa, come è facile vedere, E’ COLLASSATA DA NORD. NOVODRUŽESK è stata liberata in meno di mezza giornata, e le forze russe e le milizie del Donbass sono subito calate su LISIČANSK. E sono PARECCHIO AVANZATE. La foto nella cartina è un fotogramma da QUESTO FILMATO
https://t.me/ukrainian_guide/2215
che mostra CIVILI (in calzoni corti e ciabatte, quindi, del luogo) CHE TORNANO A ISSARE LA BANDIERA ROSSA SUL MONUMENTO AI CADUTI.
Il monumento si trova sul PROSPEKT POBEDY (Prospettiva Vittoria, già PROSPEKT LENINA) a 2 km dal centro cittadino.
https://t.me/WarDonbass/71284

Ebbene, neanche mezz’ora dopo il VICEMINISTRO DEGLI INTERNI DELLA LNR dava comunicazione che i soldati fossero già arrivati allo STADIO “IL MINATORE” (Šachter Шахтер).
https://t.me/boris_rozhin/55903
Lo stadio si trova a 2,02 km più a sud, in pieno CENTRO.

La carta mostra già contrassegnata come libera la città di ZOLOTAREVKA. Resterebbe solo BELOGOROVKA.
https://t.me/rian_ru/169558

Attenzione: resterebbe per chiudere fisicamente la sacca all’altezza del collo di bottiglia di cui parlavamo stamane (ACCERCHIAMENTO COMPLETO). Ma già da giorni non può più entrare né uscire nessuno senza finire sotto il tiro dell’artiglieria o dei velivoli piazzati a ridosso o sorvolanti le strade e le vie di comunicazione.

E la sorte di chi è rimasto, ripeto, per colpa di ordini criminali, a morire a Lisičansk, che cadrà ancor più velocemente di Severodoneck, è ormai segnata. “Ancora uno o due giorni”, è una previsione appena arrivata.
https://t.me/boris_rozhin/55915

POCO PIU’ A SUD

Dove finisce A SUD la prima cartina (BELOGOROVKA) è anche dove inizia questa cartina, con questa città che appare a NORD
https://i.ibb.co/CVW2pp8/02-07-RU-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/1dKqm7y/02-07-EN-1.jpg

E’ notizia di oggi la liberazione di KLINOVOE (pezzetto in rosso), da cui la carta aggiornata del collettivo di RYBAR.

Notiamo un’altra cosa importante. Come già sottolineato stamane, il collasso della linea difensiva ucraina nella carta sopra, sarebbe CATASTROFICO anche per la linea difensiva ingrandita in questa cartina, e che finora aveva tenuto.

Non sarebbe SOLO un EFFETTO DOMINO ma l’aprirsi di UN NUOVO FRONTE A NORD e, in ultima analisi, il collasso. Vedremo gli sviluppi. Cadessero anche BACHMUT (ARTEMOVSK) e prima ancora SOLEDAR a nord, la situazione diverrebbe ulteriormente più critica.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Saturday, 02 July 2022 10:01
02/07 ore 09:30 aggiornamento

Nessuna variazione di rilievo rispetto a quanto comunicato ieri notte. Situazione in continua evoluzione fra SLAVJANSK e LISIČANSK, nel senso di un continuo arretramento della stessa.

Questa carta dell’agenzia READOVKA ci mostra un ingrandimento interessante,
https://cdn.readovka.net/n/1195710/878x495/7b50bf9038.jpg

Nel senso che pur essendo meno accurata, l’ingrandimento copre una superficie maggiore. Ora l’area dei combattimenti ha assunto proprio la tipica forma di un fiasco, con la base ampia quanto si vuole (senza arrivare alla diagonale gialla che rappresenta la strada tra SLAVJANSK e ARTEMOVSK, andando a individuarla anche un po’ più a est) ma sempre fiasco, ovvero con una superficie lunga, curva e irregolare.

Oltre a prestarsi, proprio per questo motivo, alla formazione di sacche, e non solo operative, come quella di GORSKOE-ZOLOTOE (diventate ormai retrovia), e a favorire la chiusura di zone che si trovano incuneate fra due fuochi (la parte a sinistra del “becco” del fiasco, corrispondente a PRIVOL’E), c’è un’altra considerazione da fare.

Immaginiamoci quello schema, girato qualche giorno fa, con le forze russe che controllano una porzione curva, irregolare, per questo BEN PIU’ AMPIA della distanza chilometrica in linea d’aria tra il FONDO del fiasco e LISIČANSK. Pensiamo quindi a quante forze, in termini di uomini e mezzi, sono state coinvolte in questa operazione.

Pensiamo quindi a queste forze coinvolte nell’attacco di una NUOVA LINEA DI FRONTE che, per quanto possano riuscire a fortificare in qualche modo in queste settimane, CORRISPONDE GROSSO MODO A UN QUINTO DELLA LINEA ATTUALE.

E’ possibile quindi comprendere come sia del tutto inutile il sacrificio attuale, imposto alle ff.aa. ucraine, di “tenere” zone ormai perse solo per “guadagnare tempo”.

I missili a lunga gittata HIMARS (ieri a ROVEN’KA) e i mortai Caesar da 155 mm (ieri a JASINOVATAJA) sono utilizzati unicamente per terrorizzare la popolazione civile da una linea di fronte che si allontana sempre di più e che richiede quindi i loro “aiuti” per continuare a fare quel che han fatto per otto anni (grazie NATO per alimentare il terrorismo di stato ucraino).
https://t.me/boris_rozhin/55858

Tolto questo, non hanno portato e non possono portare a nessuna variazione sostanziale degli equilibri in campo.

Le truppe, contrariamente al “milione di baionette” annunciato da Zelenskij un mese fa, son sempre meno e sempre più demoralizzate. I mercenari non decollano o, peggio, decollano nel senso che appena arrivati perdono pezzi già dai primi centri di smistamento all’Ovest, puntualmente colpiti dai kalibr notturni. A completare l’opera poi ci pensano le ff.aa. ucraine stesse, capaci di operazioni del tutto incomprensibili dal punto di vista militare, quali quelle di mandare squadre di forze speciali (parà ucraini e “mercenari” fino a poco prima unità regolari delle SAS britanniche) a morire a SEVERODONECK, quando ormai la città era persa. In termini cinici, di calcolo di economia di guerra, non si mandano le squadre di élite a morire di morte certa, le si tengono per operazioni dove possono realmente fare la differenza, dove possono spostare gli equilibri di un combattimento a loro vantaggio, dove possono sfruttare le loro competenze per risolvere problemi altrimenti irrisolvibili: ma non per combattere con lo stuzzicadenti un carro armato. Questo no. E questo è invece successo. E i kuratory occidentali pare non l’abbiano presa molto bene. Quindi l’operazione forze speciali NATO mascherate da “mercenari” è partita ma non è decollata, anzi, è ritornata alla base malconcia.

Si potrebbe obbiettare: ma mollare il Donbass equivale a una sconfitta. In base alla linea suicida, al suicidio assistito dalla NATO del popolo ucraino, si. Ora però il rischio è che, oltre al Donbass, cadano altri pezzi. E non ci sia più nessuno a difenderli, visto che il grosso delle truppe si sta facendo massacrare per difendere l’indifendibile. Non riporto questi dati perché non si sa QUANTI (quante formazioni, battaglioni, reggimenti coinvolti e nominati) siano propaganda e QUANTO (in quale proporzione) siano propaganda: ma quando senti continuamente di gruppi armati decimati, ridotti al 20, al 40% delle capacità iniziali, ti rendi conto delle proporzioni della disfatta.

Il numero di prigionieri in continuo aumento nonostante le centinaia di soldati scambiati negli ultimi giorni, costituisce del resto una valida cartina di tornasole rispetto a quanto dichiarato: per quanto possano essere alterati i numeri, non lo sono sicuramente di molto, la tendenza è quella.

Tra un po’ quindi, ci sarà una linea (forse) retta, forse già semidistrutta, creata alla bell’e meglio, con cinque volte la potenza di attacco attuale tesa a sfondarla. Questo, per quel poco che posso capire e salvo capovolgimenti improvvisi, lo scenario che si prospetta.

Aggiornamenti a seguire, se non ci saranno notizie di rilievo, stanotte.
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Paolo Selmi
Friday, 01 July 2022 21:25
01/07 ore 21:20 aggiornamento

La carta aggiornata permette di visualizzare le ultime considerazioni e informazioni
https://i.ibb.co/KWPhqnX/01-07-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/KWPhqnX/01-07-1.jpg

Notiamo
- sia l'avanzamento da NORD verso Novodruzhesk e Belogorovka
- sia i progressi fatti nella liberazione della stessa LISICHANSK
- sia la chiusura degli spazi a SUD della raffineria, direzione SPORNOE, aldilà della strada e, in prospettiva, SEVERSK.

Nel complesso, in queste condizioni risulta difficile costruire una seconda linea difensiva all'altezza di SEVERSK. Vedremo.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 01 July 2022 19:03
01/07 ore 19:00 aggiornamento

LIBERE PRIVOL'E E SHILIPOVKA


Messaggio appena giunto dal comando della milizia popolare della LNR.
https://t.me/WarDonbass/71216
https://ria.ru/20220701/osvobozhdenie-1799683395.html

Sono i paesi appena sotto l'ansa, a nord di LISICHANSK, dove i russi e le milizie sono riusciti ad attraversare. Privol'e è il primo paese che hanno incontrato, mentre Shilipovka è già più a sud. Sono le "v" e le frecce di questa carta di Rozhin su un'immagine satellitare:
https://t.me/boris_rozhin/55819

La freccia che scende a ovest punta su BELOGOROVKA, prossimo obbiettivo, mentre la freccia che scende a EST punta su NOVODRUZHEVSK, dove giunge voce che siano già iniziati i combattimenti.

Proseguono i combattimenti a Zolotarevka e a Verchnekamenka.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Friday, 01 July 2022 12:49
01/07 ore 12:30 aggiornamento

LISICHANSK


Anche RYBAR, di solito prudente, ha sentito il bisogno di aggiornare subito la mattina la situazione.
https://t.me/rybar/34707

Ecco la sua nuova cartina
https://i.ibb.co/ZThc6rB/01-07-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/FVbcGFR/01-07-1.jpg

A questa occorre aggiungere ulteriori avanzamenti: gran parte delle città di MALORJAZANCEVO e TOPOLEVKA, la cui presa consente di aprire altri fronti di attacco a LISICHANSK.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 01 July 2022 09:51
01/07 ore 08:00 aggiornamento

LISIČANSK


Ancora e non può essere altrimenti, visto che è diventato il centro dell’intera operazione militare in questi giorni.

Anzi tutto, LA NOTIZIA A MIO AVVISO PIU’ RILEVANTE: quello che era già possibile notare sulle cartine è stato anche messo nero su bianco, sempre da fonti non ufficiali, ma così è sempre meno supposizione campata per aria e sempre più ipotesi: stiamo parlando dell’attacco a SEVERSK.
https://t.me/WarDonbass/71136
In buona sostanza, i russi e le milizie del Donbass infrangono nuovamente la “regola” del “un passo per volta”. Lo fanno perché non possono fare altrimenti. Lo fanno nuovamente, perché già fatto a SEVERODONECK.

Si tratta di UN CONTINUO RILANCIO: SEVERODONECK non è ancora liberata, pensiamo a sbloccare la situazione da SUD e da OVEST; AZOT è ancora preda di un migliaio di fascisti asserragliati dentro con ostaggi, passiamo a LISIČANSK, LISIČANSK è ancora sotto attacco, passiamo a SEVERSK.

Le volte che in questo conflitto i russi hanno ricorso alla GUERRA DI MANOVRA si contano sulla punta delle dita. Di una mano, probabilmente. Enorme dispendio di uomini, mezzi ed energie, massima flessibilità nel cambiare piano più volte anche nell’arco della stessa giornata, livello di collegamento e coordinamento in tempo reale portato a livelli inimmaginabili, non tanto per noi comuni mortali, ma anche solo per i loro commilitoni che da quattro mesi colpiscono le postazioni ucraine nella roccaforte di AVDEEVKA, spostandosi di pochi metri alla settimana, senza andare troppo lontano.

PERCHE’? Perché “non possono fare altrimenti”? Perché purtroppo, su quella linea di fronte essenzialmente ORIZZONTALE, “TOUT SE TIENT”, tutto si tiene! FINO AL BLOCCO KRAMATORSK-SLAVJANSK, per la precisione. Oltre che impedire alle ff.aa. ucraine di riorganizzarsi.

SUL FATTO INVECE CHE NON ESISTANO, MILITARMENTE PARLANDO, ALTRE IPOTESI, torniamo sempre al solito discorso. Stiamo facendo considerazioni valide per il tipo di operazione scelto dai russi: in condizioni di completa supremazia aerea e postazioni fortificate fisse, non mobili come nel deserto siriano, bombardamenti a tappeto stile "NATOvskie" (Iraq, Jugoslavia, striscia costiera della Libia) avrebbero risolto la situazione da tempo.

Con centinaia di migliaia di civili morti. Ma questi alla NATO non hanno mai interessato, essendo tali vittime del colore della pelle, della religione o del ceppo linguistico dove “potevano farlo”. Col silenzio complice dell'ONU e non solo.

Ai russi e alle milizie del Donbass questo invece interessa. E come. Nella loro ottica, stanno liberando un popolo, per certi versi stanno liberando loro stessi. Centinaia di migliaia di uomini a questo credono. Milioni di altri uomini li sostengono perché a questo credono. Può piacere o non piacere, ma continuare a ignorarlo non giova: d'altronde, «ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!»... e andiamo avanti a "fottercene". E loro andranno avanti per la loro strada. Non serve più ormai nemmeno la cortina di ferro. C'è già questa, tirata su e non da oggi.

Se tutto questo è vero però, ovviamente, coerentemente, non può restare sulla carta, a livello di intenzioni. Da parte ANZITUTTO di chi lo esprime in prima persona. Quindi, la liberazione deve avvenire pezzo pezzo, sul campo. In questo caso, COINVOLGENDO AL CONTEMPO PIU’ UNITA’ SU UN FRONTE CHE SI STA AMPLIANDO SEMPRE DI PIU’. IL PASSAGGIO SUCCESSIVO NON AVVIENE QUANDO UNA PORZIONE DI TERRA E’ LIBERA, MA QUANDO E’ “MESSA IN SICUREZZA”, QUANDO SI PUO’ CONTINUARE CON LE RISORSE A DISPOSIZIONE E QUINDI PASSARE IMMEDIATAMENTE ALLA FASE / PORZIONE DI TERRITORIO CONTIGUA E, ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA LOGICO OLTRE CHE TEMPORALE, SUCCESSIVA.

Severodoneck è in sicurezza? Passiamo ad Azot. Azot è in sicurezza? Segue Lisičansk. Lisičansk è ormai attaccata da quattro lati, come mostra bene questa carta? https://t.me/miroshnik_r/7818
Bene, in sicurezza Lisičansk, passiamo subito a Seversk.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 June 2022 22:51
30/06 ore 22:30 riepilogo

LISIČANSK


Difficile fare un punto della situazione in questa situazione estremamente “fluida”. Un buon punto di partenza lo offre sempre il collettivo di RYBAR, con questa carta:

https://i.ibb.co/gWvQfHx/30-06-ru-1-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/LdSXK1n/29-06-EN-1-1-1.jpg

SI TRATTA DI UNA CARTA MOLTO “PRUDENTE”, perché non considera gli annunci della liberazione di ZOLOTAREVKA e di SPORNOE
https://t.me/WarDonbass/71116
Meglio essere prudenti che il contrario.

LISIČANSK da ieri è attaccata anche da centro-ovest, dopo la presa della RAFFINERIA, che funge ora da centro logistico sia per l’attacco da ovest a LISIČANSK (carta qui),
https://t.me/s/milinfolive
sia per l’attacco da EST a SEVERSK (la cartina di RYBAR lo evidenzia molto bene).

Infine, sempre la carta di RYBAR mostra come la zona intorno a PRIVOL’E sia ormai diventata tutta rossa: prossimi obbiettivi da nord saranno Šipilovka e NOVODRUŽEVSK.

Riepilogando:
- dopo la giornata di oggi, anche scappar per campi è divenuto praticamente impossibile.
- insieme alla liberazione della città di LISIČANSK, russi e milizie del Donbass stanno lentamente ridisegnando i confini a OVEST della città, nell’evidente tentativo di ostacolare in qualsiasi modo la formazione di una nuova linea difensiva intorno a SEVERSK.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 June 2022 19:32
30/06 ore 19:30 aggiornamento

LISICHANSK


Gli attacchi ormai si susseguono da tutte le direzioni e a tutto campo nell’area. Non c’è una zona che non sia sotto attacco.
https://t.me/boris_rozhin/55668

In queste condizioni, già nel primo pomeriggio si dichiarava ufficialmente libera metà di Lisichansk.
https://t.me/WarDonbass/71078

Più a ovest, invece è notizia di poco fa la presa di ZOLOTARJOVKA (notizia da confermare con foto o filmati): paesino che restringe ulteriormente da SUD quel collo di bottiglia di 4 km, praticamente lo dimezza.
https://t.me/boris_rozhin/55701

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 June 2022 12:52
30/06 ore 12:30 aggiornamento

PERSEVERARE DIABOLICUM: SULL’ORDINE DI RITIRATA DA LISICHANSK

Questa la situazione sul campo a inizio mattinata:

1. Lisichansk libera dal 30 al 50 % От 30 до 50% Лисичанска
2. Raffineria libera Лисичанский НПЗ
3. Fabbrica di apparati radiofonici libera (a sud della città) Завод РТИ
4. Strada da Artemovsk a Lisichansk bloccata Дорогу Артемовск-Лисичанск
5. Privol’e liberata e sacche intorno in corso di eliminazione Ведут зачистку Приволья.
6. Combattimenti a Verchnekamenka (poco prima di SEVERSK) Ведут бои за Верхнекаменку
https://t.me/boris_rozhin/55641

Questa rappresentazione del COLLO DI BOTTIGLIA DA 4 KM geolocalizza le foto arrivate, e non le parole: stando così prudente, la situazione è comunque tragica
https://t.me/rybar/34651

In queste circostanze, arriva l’ordine… di ritirata da LISICHANSK e ricongiungimento a SEVERSK
https://t.me/boris_rozhin/55638

Come già sottolineato, il “perseverare diabolicum” è tutto in quel continuo martellare col “NON UN PASSO INDIETRO” per oltre un mese. Quando le forze armate ucraine si appellavano al buon senso e a fare prima, con meno perdite, quanto oggi ordinato dalle marionette di Kiev.

Diabolico, perché ora che TUTTE LE STRADE SONO BLOCCATE, o fisicamente, o sotto tiro. Scappare si può LETTERALMENTE SOLO ANDANDO PER CAMPI! E sperando di non finire sotto tiro, visto che a tenere sotto controllo una linea di 4 km ci sono droni, caccia ed elicotteri.

E in questa condizione, dove l’ordine più logico (e mai venuto sinora né ad Azovmash, né a Azovstal’, né ad Azot, né a Gorskoe, e neppure qui) sarebbe quello di resa, l’ordine che arriva è quello di ritirarsi, ovvero suicidarsi contro il fuoco nemico che li aspetta al varco. Diabolico, per l’appunto.

ISOLA DEI SERPENTI

E’ ufficiale. I russi si ritirano da quell’isola. Nel comunicato del Ministero della difesa, è definito come gesto unilaterale di buona volontà, per non dare modo al regime di Kiev di incolpare i russi per i mancati imbarchi di grano. “La parola ora alla controparte ucraina, che finora non ha sminato le sue coste sul Mar Nero e i suoi dintorni, incluse le rade e i punti di attracco.
Теперь слово за украинской стороной, которая до сих пор не разминирует побережье Черного моря у своих берегов, включая припортовые акватории. https://t.me/mod_russia/17283

“NON VI SEMBRA CHE SIA TROPPO?” GLI ABITANTI DI KREMENCHUK NON CI STANNO

Non ci stanno a mandare giù notizie fasulle sulla loro città e su quanto accaduto.
https://t.me/WarDonbass/71027

E, mentre ormai i filmati delle telecamere di sorveglianza danno ragione alla versione russa, ovvero nessun missile è caduto sul centro commerciale e sono caduti tutti sulla fabbrica Kredmash,
https://t.me/h1ghl1ghts/2424

un’abitante, in un video di ieri, chiede alle autorità COME SIA POSSIBILE CHE FOSSE ALLESTITO UN MAGAZZINO CON ARMI OCCIDENTALI A 50 M DA UN CENTRO COMMERCIALE, DA UN PARCO PUBBLICO E DAI PARCHEGGI DEI TAXI, IN UN’AREA AD ALTA DENSITA’ DI PASSAGGIO DI PERSONE.
https://www.youtube.com/watch?v=NMsqMBJabWA
e che munizioni fossero “nascoste da diverso tempo in modo consapevole, premeditato e pianificato” спрятали — осознанно, заранее, продуманно и спланировано)
http://ursa-tm.ru/forum/index.php?/topic/424375-zhitelnitsa-kremenchuga-zadala-vlastyam-goroda-neudobnye-voprosy-o-skladah-s-vooruzheniem/
“Non vi sembra che sia troppo?” Вам не кажется, что это уже слишком?

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 June 2022 08:41
30/06 ore 08:00 aggiornamento

LISIČANSK

Due importanti dettagli rispetto a quanto comunicato ieri notte.
1. A NORD di LISIČANSK, laddove i russi avevano creato la loro prima piazza d’armi aldilà del Severskij Donec, questa volta non è stato possibile per le ff.aa. ucraine ricacciarli indietro con il consueto bombardamento a tappeto, fino ad allora operato tramite batterie di sistemi missilistici a razzo multiplo piazzate nei paraggi, sovente sulle piccole alture create nei millenni dai resti lasciati dal fiume stesso.
Questa volta i russi sono riusciti non solo a consolidare, ma anche a liberare il paese di PRIVOL’E, proprio a fianco del punto di sbarco, e tutta la riva corrispondente. A quel punto sarà più semplice creare un ponte mobile e consentire il trasporto di ulteriori uomini e mezzi, attaccando così LISIČANSK anche da NORD.
2. Quello che ieri notte abbiamo chiamato il COLLO DI BOTTIGLIA, attraverso cui è ormai impossibile passare dopo la presa ieri della raffineria (filmato qui https://t.me/rian_ru/169249), è lungo soli QUATTRO KM, per dare un’idea del significato dell’operazione di ieri, e delle conseguenze che avrà nei prossimi giorni
POROŠENKO: ESILIO DORATO E/O CARTUCCIA DI RISERVA
Raggiunto a Londra in un ristorante di lusso dalla televisione ucraina, vestito in una tuta-pigiama da ospedale, è lì che se la spassa. Non ha fretta. Gli va male, i kuratory gli danno vitto e alloggio. Gli va bene, i kuratory lo spediscono giù a prendere il posto del cocainomane in maglietta mimetica. Per il momento, scialla...
https://t.me/voenkorKotenok/37973

PERSA LA GUERRA PER PROCURA IN LITUANIA

Attendiamo che qualche cinegiornale luce locale, che intramezza i film in prima serata con comunicati del Ministero della Verità con supposte, pardon “pillole contro la disinformazione”, riprenda questa notizia della REUTERS, che non è a quanto pare sulla busta paga di Putin.
https://www.reuters.com/world/europe/exclusive-kaliningrad-row-eu-nears-compromise-deal-defuse-standoff-with-russia-2022-06-29/
“Bruxelles cala le braghe”. Poteva intitolarla così. E avrebbe fatto bene.
“"We have to face reality," said one person with direct knowledge of the EU discussions, describing Kaliningrad as "sacred" for Moscow.
"(Putin) has much more leverage than we have. It's in our interests to find a compromise," he said, conceding that the eventual outcome may appear unfair.”
Parliamo della trovata IDIOTA, oltre che CRIMINALE, di bloccare KALINIGRAD. Ne abbiamo già parlato. La UE, cane fedele della NATO, ha mandato avanti questa volta non l’UCRAINA, ma la LITUANIA. TRANSITO MERCI BLOCCATO.
Perché? Su quale piano del diritto commerciale internazionale, se ha senso ancora farlo studiare all’università? Abbiamo già esaminato il problema. Le SANZIONI alla RUSSIA non possono coinvolgere merci in transito, che sul territorio comunitario non costituiscono alcun oggetto di compravendita o triangolazione con un soggetto economico, per l’appunto, comunitario. Ma qui siamo oltre: non stiamo parlando di un traffico tra due soggetti distinti, quali possono essere INDIA e RUSSIA attraverso il territorio comunitario. QUI STIAMO PARLANDO DI RUSSIA E RUSSIA! Tecnicamente l’operazione non è neppure quindi un’ESPORTAZIONE / IMPORTAZIONE, ma un TRANSITO SU TERRITORIO EXTRACOMUNITARIO: come se la SVIZZERA si rifiutasse di far passare o, peggio ancora, bloccasse, merce in transito da CHIASSO a BASEL proveniente da Milano e diretta a Liegi o Bruxelles (voli CARGOLUX e CAL, senza andare troppo lontano).
Ma qui non stiamo parlando di diritto internazionale che ha prevalso. Il diritto è CARTA STRACCIA.
“If the traditional route for Russian goods to Kaliningrad, first via its ally Belarus and then Lithuania, is not restored, the Baltic state fears Moscow could use military force to plough a land corridor through its territory”
Il diritto internazionale, per coloro i quali si vantano, a livello mondiale, di proteggere il diritto internazionale, i diritti, ecc. alla fine va rispettato solo se dall’altra parte c’è uno con un fucile puntato contro di loro. Allora lo rispettano. Altrimenti, fa la fine del governo Janukovič, di MINSK-1 e MINSK-2. Carta straccia.
Ma i migliori sono i lituani. Lungi dal volersi immolare, a differenza del regime fascistoide di Kiev, si sono smarcati all’ultimo momento:
"As Kaliningrad transit is possible through various EU member states, the European Commission's explanation of how to implement the EU sanctions ... cannot be limited to Lithuania."
Lo facciamo noi e basta? E no, cari miei!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 June 2022 22:19
29/06 ore 22:00 importante aggiornamento

PRESA LA RAFFINERIA DI LISIČANSK!


Queste le prime immagini scattate dai corrispondenti della RIA NOVOSTI
https://t.me/rian_ru/169211
https://t.me/bayraktar1070/50

Attenzione: questa potrebbe essere la CHIAVE DI VOLTA dell’intera operazione a LISIČANSK

Diamo un’occhiata alla cartina aggiornata:
https://i.ibb.co/G3fm1Rb/29-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/nBDKbrd/29-06-eng.jpg

La presa della raffineria consente il controllo totale non solo della strada, ma dell’intero COLLO DI BOTTIGLIA costituito dalle due cittadine di BELOGOROVKA (sotto il Donec, ovvero sotto tiro da NORD) e ZOLOTOREVKA (sopra la raffineria, sotto tiro da SUD).

Inoltre, dalla raffineria è partita l’azione verso OVEST, verso la cittadina di VERCHNEKAMENSKOE, direzione SEVERSK.

Cosa significa:
- Dopo oggi, chi è fuori è fuori da LISIČANSK e chi è dentro è dentro. E gli conviene arrendersi.
- I tempi della liberazione di LISIČANSK, a questo punto non passano assolutamente in secondo piano, ma MOLTO PIU’ IMPORTANTE è IMPEDIRE L’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DI SEVERSK, non dare modo alle ff. aa. ucraine allo sbando di raggrupparsi e riorganizzare nuovamente una linea difensiva efficace.
- La caduta della raffineria, che era divenuta il CENTRO NEVRALGICO della rete di approvvigionamento e comunicazioni dell’intera area, apre una falla difficilmente conciliabile coi tempi necessari per approntare tale linea difensiva.
https://t.me/rybar/34630
- La linea difensiva allo sbando delle ff.aa. ucraine nella regione crea nuove possibilità di forzare la linea difensiva naturale del Severskij Donec in diversi altri punti e attaccare sia le forze ucraine in ritirata, sia quelle rimaste a difendere fino all’ultimo centri nevralgici come NOVODRUŽEVSK.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 June 2022 19:40
29/06 ore 19:30 aggiornamento

CHARKOV

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/KG81x59/29-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/tx01p2q/29-06-EN-1.jpg

Degno di nota l'avvicinamento della linea di fronte da NORD, direzione CHARKOV, dopo la presa di DEMENT'EVKA, e la contestuale estensione del cordone di sicurezza sulla linea di confine verso ovest.

I simboli delle bombe tonde nere con la miccia indicano i campi minati dagli ucraini per fermare l'avanzata da nord.

LISICHANSK

Anche qui carta aggiornata
https://i.ibb.co/VpgX9dw/29-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HzR6nM7/29-06-1.jpg

Continua l'azione di accerchiamento a ovest della città e di penetrazione della stessa da sud e da ovest. Contemporaneamente, continua la fuga di soldati attraverso l'unica via rimasta (FRECCE AZZURRE), che era quella che avevamo individuato già giorni fa attraverso i campi a nord della strada principale che collega SEVERSK a LISICHANSK.

Come è facile notare, tuttavia, si è sempre sotto tiro sia da nord che da sud. E infatti le perdite sono notevoli. D'altronde, le perdite sono notevoli anche fra chi cerca in queste condizioni di tenere la città: battaglioni di centinaia di uomini ridotti a poche decine di unità, di questo parlano i resoconti.

In questo contesto, il movimento delle truppe russe e delle milizie della LNR si sta allargando e disperdendo per cercare di impedire il consolidamento a ovest di una nuova linea di fronte, quella cui abbiamo accennato ieri, di modo da mantenere il più possibile spazi di manovra tali da partire con la liberazione di SEVERSK da una posizione di vantaggio e, quindi, presentarsi alle porte di SLAVIANSK e KRAMATORSK. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 June 2022 14:17
29/06 ore 14:00 aggiornamento

Nessuna nuova ancora resa nota dalle diverse zone di combattimento. Prosegue incessante il martellamento dell'artiglieria russa con relative perdite di uomini e mezzi, così come la fuga di soldati da LISICHANSK verso SEVERSK.

Alla spicciolata, con perdite, ma sarebbero in 500 le unità che ce l'avrebbero fatta.
https://t.me/boris_rozhin/55527

SEVERSK che sta diventando una vera e propria roccaforte, con 200 mercenari stranieri, di cui gran parte polacchi, già sul posto a rafforzare ulteriormente le difese.
https://t.me/WarDonbass/70931

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 June 2022 08:42
29/06 ore 08:00 aggiornamento

La carta generale in realtà mostra poco e, questa volta, è poco aggiornata:
https://i.ibb.co/6WXCBXp/28-06-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/zb5YBXt/28-06-eng-1.jpg

Manca l’accenno alla strada tagliata fra LISICHANSK e SEVERSK e l’attraversamento a nord del Severskij Donec a PRIVOL’E è appena segnalato da una freccia che, in realtà, spiega poco. Anche il terzo di LISICHANSK ormai sotto il controllo di russi e milizie della LNR manca all’appello.

https://t.me/rybar/34596

Vedremo nel corso della giornata.

A NORD DI CHARKOV

Segnaliamo la liberazione di DEMENTIEVKA, il cui significato è solamente riconducibile a un indebolimento delle forze ucraine, estratte in misura sempre maggiore dai punti più disparati e portate quindi a morire nel Donbass. E i russi ne approfittano per consolidare meglio le loro posizioni.
https://t.me/voenkorKotenok/37949
et
https://t.me/boris_rozhin/55489

KREMENCHUK: IL VIDEO

Appare il video della videosorveglianza che, di fatto, conferma che il razzo è arrivato DIETRO il centro commerciale.
https://t.me/boris_rozhin/55482
Gli alberi, la torretta appena dietro il carroponte. Resta da capire come in meno di un’ora 10.300 mq non coinvolti direttamente nell’impatto siano potuti andare COMPLETAMENTE a fuoco, senza che dentro vi fossero materiali altamente combustibili ed esplosivi.

Cerchiata la zona degli alberi colpiti in questa foto satellitare del prima e del dopo:
https://t.me/voenacher/23514

Geolocalizzata anche la posizione dell’altro razzo, a nordest del complesso industriale (struttura con doppia fila di tetti)
https://t.me/WarDonbass/70888

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 June 2022 19:26
28/06 ore 19:10 aggiornamento

LISICHANSK

I soldati russi e le milizie del Donbass sembra siano riusciti a bloccare fisicamente, con posti di blocco, la strada da e per SEVERSK:
https://t.me/wargonzo/7390
https://t.me/wargonzo/7389
L’accerchiamento e sempre meno operativo e sempre più totale. Anche fuggire da nord sta diventando sempre più problematico, specialmente da quando a PRIVOL’E i russi son riusciti ad attraversare e a piazzarsi sull’altra riva: queste le prime immagini e la geolocalizzazione delle stesse
https://t.me/rybar/34573
Alcune stime parlano di 1500 soldati ucraini intrappolati nelle città. Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/WarDonbass/70860

KREMENCHUK: EPILOGO

Ormai appare sempre più chiaro che due razzi abbiano colpito la fabbrica di riparazioni ferroviarie a fianco, usata come centro logistico per lo smistamento e l’invio al fronte di armamenti.
https://t.me/boris_rozhin/55412
https://t.me/rybar/34558
In particolare, questa foto satellitare che mostra il centro commerciale (lettere azzurre ТЦ) e lo scalo ferroviario della fabbrica (area in alto a destra rispetto al centro), permette di geolocalizzare la foto a in alto a destra. Quella sotto è il prima, quella sopra il dopo. Il carroponte è sparito, il muro di separazione è in macerie. MA NEANCHE LA FERROVIA è STATA TOCCATA! Quindi il missile è andato sulla fabbrica, non sul centro commerciale.

Poi, l’onda di calore delle fiamme sprigionatesi ha appiccato l’incendio nel centro commerciale… ma se fosse stato SOLO centro commerciale, 10.300 mq di stabile non sarebbero andati a fuoco in un’ora per quello! QUINDI, A MAGGIOR RAGIONE, RESTA CONFERMATO IL FATTO CHE
1. IL “CENTRO” ORMAI ERA CENTRO LOGISTICO, DEPOSITO
2. DEPOSITO DI COSA? DI ARMI, COMBUSTIBILE, MUNIZIONI, MATERIALE ESPLOSIVO E INFIAMMABILE!
https://t.me/WarDonbass/70854
Che ha innescato una ENORME reazione a catena. E veniamo a un altro elemento importante. Che mostra, ancora una volta, la SCELTA CRIMINALE da parte del regime di KIEV di utilizzare stabili adibiti ad altro uso, A USO CIVILE, per mascherare i propri depositi di armi. Ora, per un magazzino che stocca materiale infiammabile, neanche esplosivo, INFIAMMABILE, senza aver fatto IL CARICO D’INCENDIO, qui c’è il penale e la galera. Lì no, tutto è concesso. VA BENE STOCCARE A RIDOSSO DEL MURO DI UNO STABILE NON IDONEO PER LO STOCCAGGIO DI PERICOLOSI ED ESPLOSIVI, in un centro abitato per giunta, così che basta che piglia fuoco il primo elemento e in poco più di un’ora vanno a fuoco 10.300 metri quadrati di capannone, adibiti a centro commerciale in tempo di pace, in quel momento, fortunatamente, adibiti a magazzino per gli “aiuti” occidentali al suicidio assistito ucraino (Gen. Mini ripreso anche su queste pagine) da spedire al fronte.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie particolarmente rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 June 2022 12:51
28/06 ore 12:30 aggiornamento

CARTA GENERALE

Possiamo lavorare ancora su questa di ieri notte.
https://i.ibb.co/sHFLc32/27-06-ru-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/r2h2rc2/27-06-eng-1.jpg
La situazione sul campo è grosso modo invariata, se si eccettua
- Un’intensificazione degli attacchi russi intorno a Charkov, che non solo hanno ridotto a zero la cosiddetta “controffensiva”, ma stanno attaccando su tutti i versanti, in questo momento solo per rafforzare le loro posizioni.
https://t.me/rybar/34546
- Cfr. per esempio la linea fra JAROVSKOE e ZALIMAN, i paesi cerchiati in questa mappa:
https://t.me/boris_rozhin/55392
Preparano il terreno e condizioni favorevoli alla tenuta delle posizioni e, in prospettiva, a un’ulteriore offensiva.

- Perdite notevoli inflitte anche sul fronte SUD, per colpa di un quartier generale delle ff.aa. ucraine che continua ad ammassare truppe per tentare controffensive e, puntualmente, vede le proprie forze colpite e disperse.
https://t.me/rybar/34542

LISICHANSK

Carta a ieri del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/5kKK15W/27-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/LhfZnTN/27-06-1.jpg

Sicuramente obsoleta a oggi, resta un’utile base per visualizzare questi ultimi aggiornamenti.

Un terzo di città da sud è ormai in mano alle truppe russe e alle milizie della LNR. Fra SHILIPOVKA e PRIVOL’E i russi hanno passato il Severskij Donec e stanno prendendo possesso della riva sud, ingrandendo la piazza d’armi per l’ulteriore progressione verso la città da nord.

L’azione prosegue anche a ovest di LISICHANSK, con combattimenti a MALORJAZANCEVO e a VERCHNEKAMENSKOE, aggirando così la RAFFINERIA dove si è asserragliato un nutrito gruppo di soldati ucraini. Punto da cui, peraltro, gli stessi non si fanno scrupoli nel colpire da ovest il centro abitato di LISICHANSK.
https://t.me/miroshnik_r/7781

QUELLO CHE AVREMMO VOLUTO (E DOVUTO) FARE PRIMA…

In tutto questo, proseguono i tentativi di ritirata da parte delle truppe ucraine intrappolate in quello che abbiamo definito accerchiamento operativo.
https://t.me/miroshnik_r/7782

Il tentativo, impostato dallo stato maggiore delle ff.aa. ucraine, è quello di costruire QUESTA LINEA DIFENSIVA.
https://t.me/boris_rozhin/55390

Che è quella che avrebbero VOLUTO (e dovuto) costruire in altri tempi e modalità, e non ora in fretta e furia con mezzo esercito bloccato in modo, probabilmente, irreparabile. Ma qualcuno ha insistito per il “non un passo indietro”. E ora l’esercito si trova a mettere una pezza, e non da poco.

KREMENCHUK

Questo video, girato con un drone di notte, mostra chiaramente che l’attacco è avvenuto dove ancora ci sono le fiamme, ovvero DIETRO all’ex-centro commerciale divenuto poi magazzino.
https://t.me/WarDonbass/70766
e che il calore sprigionato da questo primo incendio, ancora non domato nel corso della notte, si è poi trasferito al deposito. Che è quello che sostengono anche i testimoni sul posto, parlando di un intervallo di circa 10-15 minuti fra il primo incendio e il secondo.
https://t.me/boris_rozhin/55400

E che è quello che sostiene anche il Ministero della Difesa russo nella sua comunicazione ufficiale:
la fabbrica stoccava armi occidentali destinate al fronte e per questo è stata colpita, mentre l’ex-centro commerciale era diventato da mesi un magazzino per stoccare quanto non riusciva più a stare nella fabbrica stessa.
https://t.me/boris_rozhin/55391
https://t.me/WarDonbass/70785

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 June 2022 01:40
27/06 24:00 aggiornamento

Oggi nessuna notizia dal fronte. Mi concentro unicamente su quanto accaduto a Kremenčuk. Molti sono i punti oscuri di questa vicenda, ma andiamo con ordine.

KREMENČUK

Ogni giorno il suo “crimine di guerra”. Un centro commerciale, questa volta, l’“Amstor” di Kremenchuk: prime immagini, primi comunicati nel pomeriggio, ci sarebbero mille persone dentro.

Ma prima di sentire le versioni ufficiali, sono le stesse foto, le prime tra l’altro, riprese dall’ANSA, a mostrare le prime incongruenze rispetto a quanto dichiarato.

Primo: perché l’area antistante al centro commerciale è praticamente vuota? Le persone sono pochissime, le macchine ancora meno.

Uno potrebbe obbiettare: è successo prima. Bene. All’alba delle sette di sera, spunta un video, l’unico, ripreso da tutti. Attenzione, NON DA UN CITTADINO QUALUNQUE, MA DAL CONSIGLIERE DEL MINISTERO DELL’INTERNO ANTON GERAŠČENKO.
https://www.unian.net/war/udar-po-tc-v-kremenchuge-poyavilos-video-iznutri-kak-lyudi-pytayutsya-spastis-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881851.html?utm_source=unian&utm_medium=read_more_news&utm_campaign=read_more_news_in_post

Ovviamente anche dall’ansa che non aspettava di meglio
https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2022/06/27/ucraina-il-mall-di-kremenchuk-in-fiamme-un-uomo-scappa-correndo-tra-le-macerie_5b47c1c0-dfe6-47dd-afaf-73bd1cf3e413.html

Un video discutibile, visto che mostra gli ultimi passi verso l’uscita di un uomo in calzoni corti… in piena solitaria e, uscito, trova… il nulla ad attenderlo. Oltre a questo, niente. Ma in una situazione del genere, chiunque abbia mai fatto anche solo una prova di evacuazione seria, sa che in un caso del genere, in un centro commerciale, ma anche in un semplice supermercato, o in un qualsiasi evento pubblico, dove si crea panico, ressa, calca, sa che il quadro, lo scenario che si presenta ai soccorritori, è decisamente DIVERSO. Gente a terra, o che corre di qua e di là, panico, dolore. Si crea un cordone, si presta soccorso. Niente, nulla di tutto questo.

Anche qui, siamo TUTTI, ricchi e poveri, tutti con un telefonino in mano, tutti social, e neanche un canale soltanto, ma due o tre, e nessuna immagine dall’interno del centro commerciale, o dell’evacuazione di massa, o del parcheggio pieno che si svuota nell’ammasso di un ingorgo in uscita, con conseguente intralcio dei soccorsi. Niente. Solo quel video girato da GERAŠČENKO.
https://t.me/rybar/34465

Sono le 24:00 e sono sul sito dell’UNIAN, l’ansa ucraina, non c’è nulla rispetto a quanto già presente SEI ORE PRIMA.
https://www.unian.net/war/udar-po-tc-v-kremenchuge-v-opu-nazvali-predvaritelnoe-kolichestvo-ranenyh-est-pogibshie-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881854.html

IN TUTTI I FILMATI, inclusi quelli qui sotto, sempre della UNIAN, che riprendono poi quelli già in giro, nulla di nuovo, SI VEDE SOLO UN’AMBULANZA (peraltro in un canale russo).
https://rusvesna.su/news/1656339514

Solo pompieri, curiosi che filmano a distanza ravvicinata, MILITARI CHE NON LI ALLONTANANO, che passano come se nulla fosse. IN UN CENTRO COMMERCIALE, IMMAGINI CON QUASI TUTTI UOMINI, POCHISSIME DONNE, NESSUN BAMBINO. Surreale, è il primo aggettivo per descrivere questa ennesima rappresentazione di una tragedia.
https://www.unian.net/war/kolichestvo-zhertv-nevozmozhno-predstavit-zelenskiy-pokazal-video-s-mesta-prileta-v-kremenchuge-novosti-vtorzheniya-rossii-na-ukrainu-11881815.html

Peraltro, i civili col telefonino in mano CI SONO, si vedono (per esempio, l’ultimo filmato di questa serie, in apertura filmato, il signore con la maglietta bianca sulla sinistra)
https://t.me/rybar/34465
ma anche questo, dal parcheggio a fianco:
https://t.me/s/SergeyKolyasnikov

EPPURE, nessuna immagine di tenore diverso da quelle che girano. SEMPRE LE STESSE. Dopo OTTO ore che un centro commerciale che si vorrebbe occupato da mille persone è andato completamente in fiamme. Un incendio sviluppatosi in un area di 10.300 kmq
https://www.bfm.ru/news/503222

Tra l’altro, uno dei miei primi pensieri è stato che è stato anche un bene che non ci sia stato un parcheggio pieno. Il mio ricordo va all’onda di calore sviluppata dalle fiamme nel 2018 in tangenziale a Bologna, per chi se lo ricorda o come me l’aveva passata pochi giorni prima:
https://www.youtube.com/watch?v=_xC7tPv158A
https://www.youtube.com/watch?v=qr3rZUuiCRk
E lì ad andare a fuoco era stata “solo” un’autocisterna.

Torniamo sul pezzo. DOMANI IN UCRAINA E’ FESTA NAZIONALE: 28 GIUGNO, FESTA DELLA COSTITUZIONE. IL GIORNO PRIMA DI UNA FESTA NAZIONALE UN CENTRO COMMERCIALE HA UN PARCHEGGIO PRATICAMENTE VUOTO.

Le macchine la benzina la fanno. Partiamo da questo presupposto. Questa immagine è stata scattata ieri a Kremenčuk, qualche macchina c’è. E anche più di qualche macchina.
https://transphoto.org/photo/1630203/

Evidentemente, all’interno dell’edificio non c’erano mille persone dentro. Questa forse, e per fortuna, è l’unica cosa certa: questo è quanto pensavo tra me e me ancora stasera.

Arriva infine la “spiegazione” delle ff.aa. ucraine. Non sono Kalibr (anche perché nessun kalibr lanciato contro un centro commerciale si limiterebbe a un danno dieci morti...), ora sono missili lanciati da aerei russi.
https://t.me/WarDonbass/70724
Aerei che si sarebbero alzati APPOSTA in volo dalla Russia per colpire, con due razzi X-22… il centro commerciale di Kremenčuk!

Due razzi colpiscono un centro commerciale… e le pochissime macchine parcheggiate fuori… hanno pure i vetri intatti e la carrozzeria intonsa!
https://t.me/voenkorKotenok/37906

Qualcuno che di razzi qualcosa ne capisce, si chiede come sia possibile, si chiede se più che razzi da fuori (nessun cratere, nessuna esplosione) non sia stato piuttosto un incendio appiccato dall’interno, con cisterne di combustibile a cui è stato dato fuoco. “Ma Zelenskij è uomo d’onore”… e infatti ora veniamo proprio a lui.

Quest’altro collettivo ha ricostruito l’INTERA VICENDA, per come è stata diffusa sui social ucraini.
https://t.me/swodki/124073

Tutti i collegamenti sono ANCORA funzionanti, appena verificati:

15:42 Annunciato l’allarme aereo nella regione di POLTAVA, dove si trova Kremenčuk t.me/oleksandrmamay/7539

15:43 Si alzano in volo elicotteri dall’aeroporto civile a ovest di Poltava. Lo fanno sempre in caso di allarme aereo.

15:45 Uno dei due elicotteri fa partire due razzi in direzione di Kremenčuk.

16:00 Il governatore LUNIN scrive sul suo canale telegram: “voli su Kremenčuk, dettagli a seguire. Restiamo al chiuso!” - t.me/DMYTROLUNIN/2693

16:01 Esplosioni in città confermate dal sindaco di POLTAVA ALEKSANDR MAMAJ. - t.me/oleksandrmamay/7540

PASSA UN’ORA INTERA

17:05 Riappare sul suo canale il governatore LUNIN, per puntualizzare sulle esplosioni che i cittadini avrebbero potuto sentire: “Gli abitanti di Poltava hanno potuto sentire forte i rumori di esplosioni durante l’ultimo allarme aereo. TUTTAVIA NON CI SONO NOTIZIE DI ATTACCHI DI RAZZI NEMICI
t.me/DMYTROLUNIN/2696

17:18 POCO PIU’ DI DIECI MINUTI DOPO, A DARE LA NOTIZIA SUL CENTRO COMMERCIALE DI KREMENČUK E’ DIRETTAMENTE ZELENSKIJ! : “Gli occupanti hanno colpito con razzi un centro commerciale, DOVE STAVANO OLTRE MILLE CIVILI. Il centro commerciale brucia, i vigili del fuoco stanno spegnendo le fiamme, la quantità di vittime può solo aumentare.”

Ora, I RUSSI IN TUTTI QUESTI QUATTRO MESI NON HANNO MAI PRESO DI MIRA UN CENTRO COMMERCIALE DI GIORNO, NEANCHE QUANDO ERA DIVENTATO UN MAGAZZINO DI ARMAMENTI (cosa già capitata, ma ci arriviamo, al tempo...).

Questo, per limitare al minimo la possibilità di fare vittime fra i civili. Oggi, si sarebbero alzati addirittura in volo APPOSTA per fare una strage nell’ora della spesa…

A tarda serata, la svolta: IL CENTRO COMMERCIALE SAREBBE CHIUSO DA MARZO.

Questo sito di recensioni ha l’ultima recensione a marzo
https://uaotzyv.com/poltava/amstor-11299

E l’ultima foto su Istagram scattata lì risale al 27 febbraio, e idem per altri social.
https://www.instagram.com/p/CaeeEKzsgK1/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Su facebook, per esempio, dove la propaganda era martellante ogni giorno, l’ultimo post risale al 23 febbraio.
https://www.facebook.com/Amstorstore

La motivazione più plausibile della chiusura del centro commerciale era il suo utilizzo come deposito di armamenti, esattamente come RETROVILLE a KIEV (contraerea e sistemi a lanciarazzi multipli colpiti come da questo video del 21 marzo 2022 https://t.me/vzglyad_ru/48089).

Il perché proprio quel centro, dal punto di vista logistico, è abbastanza evidente. Infatti, questo deposito si trova a 90 metri da un’officina di riparazione armamenti e a fianco dei depositi ferroviari e della fabbrica di macchine ferroviarie DORMASH, entrambi impegnati nello stoccaggio e nella riparazione di armamenti, oltre che nella fornitura di carburanti all’esercito al fronte.
https://tehnowar.ru/368424-Ukrainskie-propagandisty-raskruchivayut-feyk-rossiyskaya-raketa-udarila-po-TC-s-1000-posetitelyami.html

Questo spiega anche come mai, nei filmati, soldati armati si trovano praticamente ovunque, subito sul posto, impegnati a far nulla, più che altro a intralciare insieme ai curiosi il lavoro dei vigili del fuoco.

Vigili del fuoco che, a lavoro ultimato, entravano fra le lamiere pericolanti del centro e uscivano... con nulla. Viceversa, in un incendio di tali proporzioni in un centro commerciale, le immagini sarebbero state ben diverse. Più ambulanze (lì nessuna) che autopompe.
https://t.me/SergeyKolyasnikov/39280

Già solo questo, qualche dubbio avrebbe dovuto farlo sorgere, anche senza la ricostruzione puntuale di chi ha annunciato che cosa e delle informazioni sulla fabbrica di riparazione armamenti a fianco e della nuova destinazione d’uso di tale centro, da qualche mese a questa parte, come deposito.

Attendiamo ulteriori sviluppi, nuove prove, comunicazioni ufficiali. Ma il materiale sinora raccolto, la sua analisi, oltre alle modalità con cui è stato rimbalzato in ogni angolo dell'Occidente, lascia ben pochi dubbi sulla falsità e la strumentalità della versione ufficiale propagandata da Zelenskij sul suo canale oggi pomeriggio, prima di chiunque altro, pure delle autorità locali, connesse ogni ora coi loro cittadini. Come al Roddom di Mariupol’. Come a Kramatorsk. Come nella casa popolare di nove piani di ieri.

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Paolo Selmi
Monday, 27 June 2022 12:37
27/06 ore 12:30 aggiornamento

AZOT

Dopo l’evacuazione degli ultimi 500 civili ieri
https://t.me/WarDonbass/70618

E’ giunta la comunicazione ufficiale che non ci sia più nessuna persona tenuta in ostaggio. Ottima notizia.
https://t.me/WarDonbass/70630

COSA DICONO I MANUALI E PRATICA SUL CAMPO: CONTI CHE “TORNANO” ANCHE SE NON DOVREBBERO

I conti tornano e la prova del nove è quanto avviene sul campo. Questo premettiamolo subito. Tuttavia, come in tutte le situazioni di discontinuità col passato, anche notevole, occorre capire PERCHE’ i conti tornano, SPECIALMENTE QUANDO NON DOVREBBE ESSERE COSI’. Se è così, c’è un motivo.

Non farlo, equivale a formulare analisi errate e previsioni altrettanto errate. Oltre che a decisioni catastrofiche da parte di quelli che vanno al G7, che parlavano ancora meno di un mese fa di “fallimento della guerra lampo” e altre amenità su cui hanno impostato campagne di “aiuti” tanto inefficaci quanto controproducenti, oltre che dannose. E sui cui errori i russi hanno costruito e stanno costruendo la loro vittoria.

Partiamo da un dato.
LA MANUALISTICA DICE CHE PER COPRIRE UNA LINEA DI FRONTE SERVE 1 DIVISIONE OGNI 4 KM.
LA PRATICA SUL CAMPO DI QUESTI MESI DICE CHE AI RUSSI BASTA 1 GRUPPO TATTICO DI BATTAGLIONE OGNI 5,5 KM.
15 VOLTE DI MENO DI QUANTO RICHIESTO!
https://t.me/boris_rozhin/55262

E meno anche dell’immagine della “guerra con una mano sola”. Come è possibile? Agendo su altre leve:
- AUMENTO ESPONENZIALE DEL RUOLO DELL’ARTIGLIERIA, sia in fase di tenuta della linea che di avanzamento,
Aumento sia QUANTITATIVO che QUALITATIVO. Il riferimento va ai COMPLESSI-RICOGNIZIONE-ATTACCO (RUK разведывательно-ударный комплекс), ovvero a unità coordinate dove alla RICOGNIZIONE corrisponde un IMMEDIATO PASSAGGIO DI INFORMAZIONI al GRUPPO DI ARTIGLIERIA CHE PORTA L’ATTACCO. Queste unità si stanno rivelando decisive e, probabilmente, lo saranno sempre di più in futuro.
https://t.me/vysokygovorit/8546
- DIMINUZIONE, ALTRETTANTO ESPONENZIALE, DELLA VELOCITA’ DI AVANZAMENTO
- RICORSO COSTANTE ALLA GUERRA DI MANOVRA, nella ricerca di una SUPERIORITA’ RELATIVA in grado di sbloccare situazioni critiche e consentire il superamento di situazioni problematiche e altrimenti irrisolvibili.

E questo ci riporta alla realtà di questi mesi. Non soltanto a come è partita l’operazione, ma anche a come si è sviluppata e si sta sviluppando. Abbiamo visto, anche con le analisi di Ritter, come sia stata prima creata una linea di fronte alle porte della capitale, per distrarre energie ingenti e creare una situazione di superiorità relativa nel SUD, unendo le linee di fronte sopra Mariupol’. Poi abbiamo visto, dopo la liberazione di Mariupol’, come di punto in bianco l’intero fronte NORD sia stato smobilitato e tutte le unità ridislocate altrove.

Quindi, abbiamo notato come in alcuni punti critici (POPASNAJA) si sia cercata la prevalenza numerica necessaria per portarli al PUNTO DI ROTTURA, utilizzando MOLTO PROBABILMENTE le unità prima impegnate sia al NORD che a MARIUPOL’.

Quindi, con L’ESPANDERSI della “BOLLA” intorno a POPASNAJA, abbiamo visto AUMENTARE NOTEVOLMENTE la LINEA DI FRONTE A SUD. E anche questo ha richiesto avanzamenti lenti e sempre più bisogno di copertura sia di uomini (che son stati probabilmente inseriti man mano a coprire zone assegnate sempre nuove): uomini e mezzi provenienti dalle “riserve” createsi con la smobilitazione di intere linee di fronte.

Quindi, abbiamo visto la FORMAZIONE e la CHIUSURA DI MINI-SACCHE, in grado di RISOLVERE PROBLEMI SIA DI AVANZAMENTO SUL TERRITORIO, CHE DI ULTERIORE LIBERAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DI RISORSE (UNITA’ E MEZZI) prima impegnate in tali sacche. E così siamo arrivati a oggi.

Questo è quello che ROZHIN, qui e da altre parti, chiama SIRIIZZAZIONE (сириизация) del conflitto. Dove il fronte si è mosso per anni, lentamente, con linee di difesa incentrate su zone abitate. Non vale solo per il ricorso criminale, da parte delle ff.aa. ucraine, ai civili come ostaggi, ma anche alla conduzione stessa delle attività militari, così come sinora svoltesi.

Poi, i manuali servono! Eccome! Per esempio, MOLTI ELEMENTI GIA’ ANALIZZATI NEI MANUALI STORICI SULLA LIBERAZIONE DELL’UCRAINA NEL CORSO DELLA II GUERRA MONDIALE, STANNO TORNANDO PARECCHIO UTILI. Zone, tattiche, schemi, collocazioni, molte di queste informazioni stanno tornando attuali. Da riadattare, certamente, ma utili a colmare molte lacune.
https://t.me/vysokygovorit/8550

Il riferimento, ovviamente, è a chi pensa che VISTO CHE LA TEORIA DICE COSI’, allora LE COSE DEVONO STARE COSI’, e se così non stanno prima o poi chi sbaglia paga.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 27 June 2022 08:38
27/06 ore 08:00 aggiornamento

Ieri è stata una giornata di consolidamento delle posizioni acquisite in questi ultimi giorni:
- dislocazione uomini e mezzi
- ripartenza tiri di artiglieria su nuove postazioni
- messa in sicurezza territori liberati

La cartina generale, ovviamente, non può che mostrare una fotocopia di quella di due giorni fa:
https://static.riafan.ru/upload/images/2022/6/26/812161_full.webp
E infatti non è neppure di RYBAR

Che invece si concentra sulla riva EST,
https://t.me/rybar/34430
dove sottolinea come sia ancora da mettere in sicurezza una striscia gialla fatta di boschi e radure.

Per quanto riguarda Lisičansk, con il consolidamento delle alture che danno sulla strada che porta a Seversk,
https://t.me/WarDonbass/70603
ormai il ritiro di qualsiasi mezzo cingolato, rotabile o, peggio ancora, al traino, è ormai impossibile.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 26 June 2022 23:43
PS a Gud-baj Amerika.

La sbornia completa la si ebbe nel 1991. Il 28 settembre per l'occasione. Un trip come mai più ce ne furono nella storia a quelle latitudini.
Monsters of Rock: Metallica, AC DC, Pantera, e chi più ne ebbe, ne mise.
Settecentomila persone circa.

Enter Sandman qui
https://www.youtube.com/watch?v=_W7wqQwa-TU&t=75s
"Exit light... enter night..." ma per davvero.

Con tanto di dollari finti buttati a pioggia sulla folla dall'elicottero. Agli organizzatori non era venuto in mente che già ci aveva pensato Bul'gakov, che anche in questa, ennesima provocazione, in faccia e a sfregio di un moribondo PCUS, qualcuno prima di loro lo aveva già fatto... proprio a Mosca, negli anni Trenta, in uno "spettacolo di magia".

Tornando dal Maestro e Margherita all'insegna del Mc Donald tirata giù con Gud-baj Amerika (e non con l'Internazionale), questo non significa assolutamente la fine di un'ideologia. Attenzione. Solo la fine di una simbologia.

Posso continuare ad ascoltare gli ACDC (che erano pure australiani), i Gun's e i Metallica, ma a me non comunicheranno più il "mito" di allora, la simbologia di allora, le implicazioni di allora, ma solo l'adrenalina di una chitarra distorta a palla e di una grancassa e un rullante che ti entrano in testa e ti fan ricrescere i capelli (sfondandoti i timpani, ma questa è un'altra storia... non si può aver tutto...): fine.

Mi sembrava giusto, comunque, precisare di come "finì la corsa..." con una di quelle tranvate contro il muro che se la ricordano ancora.

Aggiornamenti a domani.
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Paolo Selmi
Sunday, 26 June 2022 19:40
26/06 ore 19:00 aggiornamento

Ancora nessuna notizia di rilievo, probabilmente la situazione aggiornata la avremo, come ormai d’uopo, questa notte. Nel frattempo,

CRONACA DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA

Questa cartina non è frutto della mente malata di qualche propagandista russo, ma viene da fonti ucraine le quali riprendono a loro volta fonti occidentali. Vale la pena aprirla:
https://t.me/RVvoenkor/17429
Rappresenta la dislocazione delle truppe russe. Ora, nonostante l’approssimazione a livello di Risiko, cosa significa quell’ammasso di truppe TUTTO CONCENTRATO proprio lì dove ora sta crollando tutto? Che valeva la pena il “non un passo indietro”? Sapevano, e hanno taciuto. Soprattutto ai loro uomini. Uomini, alcuni dei quali sono ancora rintanati in qualche capannone ad Azot (un migliaio ancora secondo alcune stime)
https://t.me/boris_rozhin/55179

Comunque, stando alle ultime indiscrezioni, fra i pezzi grossi rimasti intrappolati a Lisichansk, ci sarebbe proprio quella Bezuglaja, la "commissaria", come abbiam visto venuta direttamente da Kiev per far eseguire gli ordini. Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/boris_rozhin/55202

AZOT

Qui proseguono le operazioni di bonifica del territorio e liberazione degli ostaggi.
Alle 14:00 altra notizia della consegna in prigionia di ulteriori 70 soldati
https://t.me/WarDonbass/70559
250 civili evacuati ieri, 200 evacuati alle 17:00 di oggi https://t.me/WarDonbass/70583
(130 a mezzogiorno
https://t.me/WarDonbass/70554 )

Nel frattempo, ci si rifà l'arsenale con i trofei di guerra e si ringrazia pubblicamente l'Occidente per gli "aiuti"
https://t.me/WarDonbass/70591

KIEV, BUGIE E VIDEOTAPE

A oltre quattro mesi dall’inizio dell’operazione speciale, in mancanza d’altro si riparte dal via. Con quello che la propaganda di regime ha a disposizione. Ovvero ben poco, quasi nulla.

L’attacco missilistico alla fabbrica di munizioni e missili aria aria “Artjom” a Kiev, di ieri notte,
https://t.me/milinfolive/85797
https://t.me/readovkanews/37518
ha dato il la per l’ennesima messinscena.

Partiamo dai fatti. La fabbrica è in centro città, accanto a case popolari. NELLA FOTO A SINISTRA si vede chiaramente la fabbrica (in alto a DX) e 3 CASE POPOLARI (in basso a SX), separate da una strada.
https://t.me/milinfolive/85801

Le stesse case popolari, riprese NELLA FOTO A DESTRA, sono contrassegnate coi numeri in rosso, 1, 2 e 3. La foto riprende chiaramente dove sono andati a finire i missili, ovvero nella fabbrica.

Passiamo ora all’edificio ritratto in tutti i filmati: è un palazzo di nove piani del quartiere L’vovskij.
https://t.me/vityzeva/61302
Era già rimasto coinvolto in un incidente del genere il 29 aprile. QUE LE IMMAGINI, INEQUIVOCABILI E DATATE 29/04.
https://t.me/stranaua/39236
Solo che allora era stata danneggiata la parte da sinistra, e ora quella da destra. DA ALLORA QUEL PALAZZO ERA STATO EVACUATO E QUINDI IERI NOTTE ERA DISABITATO, SIA PERCHÉ INAGIBILE, SIA PERCHÉ VICINO A QUELLA FABBRICA.
https://t.me/vityzeva/61302
Cominciamo a spiegarci il motivo per cui, nonostante parliamo di capitale, nonostante parliamo di centro urbano che pullula di telefonini e smanettoni social, non ci sia un video, uno, non dico degli inquilini stessi, ma anche solo di giornalisti, vicini, chiunque, che ritragga gli inquilini, che escono dal palazzo o che stazionano fuori subito dopo l’incidente. Ormai sono a corto anche di comparse...

Pochi filmati a disposizione, per un evento così grave nella capitale, e il bilancio di quei filmati è:

Primo filmato: un cane fra i piedi dei vigili del fuoco, trovato dagli stessi fra le macerie di locali e corridoi; stacco, vigili sulla piattaforma a spegnere le fiamme; stacco, sempre i vigili del fuoco, questa volta con un flessibile a tagliare tondini e griglie sotto i resti gocciolanti di una parete pericolosamente inclinata, quindi
https://ok.ru/dobroepole/topic/155127201724662

Secondo filmato: una donna in barella esce da quel buco, è portata lungo le scale, esce dal portone, ambulanza.
https://www.ansa.it/sito/videogallery/mondo/2022/06/26/ucraina-kiev-il-salvataggio-della-bambina-intrappolata-fra-le-macerie_f561f3a9-d526-45ff-a43c-331218186aeb.html
https://t.me/vityzeva/61307

Ora, come nel caso del roddom di Mariupol’, se la casa popolare fosse stata abitata, o semiabitata, avremmo assistito a una strage, e per fortuna così non è stato e per un motivo ben preciso. Resterebbe da capire cosa ci facesse una donna sotto quel che resta di una parete pericolante in un palazzo fatto evacuare e chiuso da quasi due mesi. Una donna a cui, “casualmente”, è stato associato UN PASPORT RUSSO, esibito ai media dal PR di KIEV giunto sul posto SUBITO DOPO (come se i pompieri avessero salvato anche il passaporto, insieme alla donna… o la donna viaggiasse con un passaporto, peraltro SCADUTO, sempre con sé)
https://t.me/RVvoenkor/17421

Ognuno fa la minestra con quel che ha. Era venuta meglio al roddom di Mariupol’, ora è proprio minestra riscaldata. Dal 29 aprile, poi, sa già di marcio: “caschi bianchi” style («белые каски» style), come la definisce Julija Vitjazeva, che oggi ha dedicato ampie energie a rintracciare filmati e smascherare la messinscena.
https://t.me/vityzeva/61300

Proseguiamo. Ho già usato la parola “incidente” due volte. Non è un caso e ci arriviamo. Prima però, qualche nozione base di missilistica, giusto per quelli come me che nella vita di ogni giorno fanno altro.

Lanci del genere arrivano, di notte, con missili Kalibr (“kalibrovki”, li chiamano i russi). Una kalibrovka comporta l’impatto con UN CORPO IN MOVIMENTO, PESANTE 2300 KG, A UNA VELOCITA’ DI QUASI MACH 3 (2,9), CON UNA TESTATA DI 450 KG.
https://avia.pro/blog/krylataya-raketa-kalibr-foto-harakteristiki-video
https://www.techcult.ru/weapon/2758-krylataya-raketa-kalibr
Mezza tonnellata di esplosivo montato su due tonnellate di massa che viaggia a 3.549,6 km/h contro un obbiettivo statico, come un edificio, producono un danno come questo:
https://www.youtube.com/shorts/wOfZl3izZLQ
L’edificio non esiste più. Pertanto, questi, non sono risultati di kalibrovki:
https://t.me/DonbassYasinovatayanaliniiOgnia/28649

E ancora. A differenza di questi missili a lunga gittata, un missile terra-aria sovietico BUK o un analogo israeliano HETS (ARROW), hanno una testata rispettivamente di 70 kg e poco più di 1 kg.

Entrambi sono in dotazione alla contraerea di KIEV, che come già notato più volte è piazzata NEI centri abitati. In questo caso, a protezione degli obbiettivi sensibili NELLE città. E da prima di ieri notte era già in azione, come mostra questo filmato.
https://t.me/voenacher/23189

Capiamo come già il 29 aprile, e ancor più oggi, tale danno sia più probabilmente frutto di una contraerea che non si fa scrupolo di fare al tirassegno per aria IN PIENO CENTRO, col rischio di colpire edifici sia direttamente (la breccia nel grattacielo a inizio conflitto), sia indirettamente (detriti o frammenti di missile in caduta). GIA’ SUCCESSO A ODESSA QUALCHE SETTIMANA FA E DA NOI RIPORTATO.

Ricapitolando: una casa popolare di nove piani già semidevastata, inagibile e disabitata da due mesi, colpita nuovamente (inteso sia come proiettile partito troppo basso, ad altezza tetto, o come rottame incandescente piombato dal cielo in seguito a deflagrazione per obbiettivo colpito) da una contraerea piazzata a difesa della fabbrica antistante di razzi e proiettili, diventa l’occasione per l’ennesima messinscena a uso e consumo dei cinegiornali luce locali e d’Occidente.

Resta, infine, il fatto che non hanno Kalibr, non hanno Iskander, ma le ff.aa. ucraine non perdono occasione da otto anni di distruggere Doneck, ora con mortai da 155 mm M777 e Caesar di fabbricazione occidentale. Come stamattina, giusto per iniziar bene la giornata,
https://t.me/voenkorKotenok/37862
O, come ieri notte, un ospedale da campo pienamente operativo, con gli HIMARS a stelle e strisce di recentissima cessione.
https://t.me/vysokygovorit/8536
Di questi abbiamo ampi filmati, che abbiamo anche riportato. Ma ai cinegiornali luce non interessano. Sempre da otto anni. D’altronde,

«ON S’EN FOUT DES PROPOSITIONS DES SÉPARATISTES!» (“Ce ne fottiamo di quel che dicono i separatisti”, Emmanuel Macron a Vladimir Putin, 20 febbraio 2022)
https://www.leparisien.fr/international/guerre-en-ukraine-le-contenu-dun-appel-entre-emmanuel-macron-et-vladimir-poutine-revele-24-06-2022-5N47FPJXXVBW3JG7O7672VFLOU.php

Più chiaro di così…

"GUD-BAJ AMERIKA"

Ieri via l’insegna del Mac di Belgorod, evento celebrato con una colonna sonora particolare
https://www.youtube.com/watch?v=hlkUtVDX-Tg

“Gud-Baj Amerika” dei Nautilus Pompilius (1985),
https://www.youtube.com/watch?v=lNTTm9Bc6Eo
Canzone che poi andò a far parte della colonna sonora del film BRAT-2 (1999), dove il protagonista va a cercare il fratello proprio negli USA.
https://www.youtube.com/watch?v=K9TRaGNnjEU

Il testo è, come dire, emblematico:

Когда умолкнут все песни, Quando tacciono tutte le canzoni
Которых я не знаю che io non conosco
В терпком воздухе крикнет nell’afrore dell’aria grida
Последний мой бумажный пароход: l’ultimo mio piroscafo di carta:

«Гуд-бай Америка – о, America addio
Где я не был никогда, dove non sono mai stato
Прощай навсегда, Addio per sempre
Возьми банджо сыграй мне на прощанье!» Prendi il tuo banjo e canta per me l’addio
Мне стали слишком малы Mi sono stati troppo stretti
Твои тертые джинсы. I tuoi jeans strappati
Нас так долго учили Ci hanno insegnato troppo a lungo
Любить твои запретные плоды. Ad amare i tuoi frutti proibiti
Гуд-бай Америка – о, America addio
Где я не буду никогда. Dove non sarò mai
Услышу ли песню, Sentirò quella canzone
Которую запомню навсегда? Che mi ricorderò per sempre?

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Saturday, 25 June 2022 22:07
25/06 ore 22:00

E' ufficiale: l'intera area a EST del Severskij Donec è stata liberata. Sono in corso attività di controllo e individuazione di eventuali minisacche di resistenza, ma l'annuncio è stato dato ufficialmente.

Questa la carta aggiornata di RYBAR
https://i.ibb.co/cwN6BsW/25-06-ru.jpg
e in caratteri latini.
https://i.ibb.co/4gw3wBB/25-06-eng.jpg

Secondo Rozhin, la situazione a Lisichansk dovrebbe essere ancora più problematica per le ff.aa. ucraine, rispetto a quanto riportato graficamente, a suo dire già indietro rispetto agli eventi. Vedremo domani gli sviluppi.

Continua a far discutere l'affermazione, già riportata, del viceministro della difesa Anna Maljar (qui anche un'immagine): Rybar richiama alla mente una vicenda analoga con l'ex-presidente Poroshenko che aveva a suo tempo incolpato anch'egli i giornalisti.
https://t.me/rybar/34395
Ma quella di oggi è veramente fuori concorso. E parliamo di un viceministro della difesa...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani sera.
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Paolo Selmi
Saturday, 25 June 2022 18:20
25/06 ore 18:00 aggiornamento

LIBERA L'INTERA RIVA EST DEL SEVERSKIJ DONEC? ...COLPA DI ALFREDO!


La prima notizia è di qualche ora fa, ovvero libera una parte di AZOT e, soprattutto, liberati OTTOCENTO civili tenuti come ostaggi.
https://t.me/LIC_LPR/29031

Quindi è arrivato l'aggiornamento (16:55): l'intero kombinat di AZOT è stato liberato.
https://t.me/boris_rozhin/55077
Notizia confermata da altre fonti e quindi rimbalzata:
https://t.me/bbbreaking/128246

Altre fonti proclamano già l'intera liberazione della riva est del Severskij Donec. Non solo quindi Azot, ma tutto quel territorio ormai chiuso in trappola sulla riva est: anche perché alla stessa altezza, sulla riva ovest, dall'altro ieri non ci sono più le ff.aa. ucraine..., quindi accerchiamento completo. Non so, è ovviamente questione di tempo, e neppure tanto, perché persa anche AZOT chi resta a sud è completamente isolato. Vedremo l'annuncio ufficiale quando verrà.

Commento, intanto, del regime fascistoide di Kiev: la colpa è dei social che hanno diffuso notizie inopportune... ANNA MALJAR, VICE MINISTRO DELLA DIFESA: "con queste pubblicazioni, diffuse sui social, non si è dato modo ai soldati di fare fino in fondo quanto pianificato a Severodoneck.
этими публикациям, сделанными в соцсетях, просто не дали войскам довести до конца запланированное в Северодонецке
https://t.me/sashakots/33981

"La madre di tutte le battaglie", "non un passo indietro", e quant'altro la mente malata di un regime corrotto ha partorito nelle ultime settimane per mandare al massacro il proprio popolo, è tutto quindi crollato miseramente a causa dei social!

O forse... sarà mica Alfredo, "che con i suoi discorsi "seri" e inopportuni mi fa sciupare tutte le occasioni..." Ma si! Anna, questa potrebbe essere una motivazione più plausibile, credimi! Quando la finzione viene elevata a livello di realtà concreta, fattuale, si danno ordini ignorando volutamente i rapporti di forza, le disposizioni sul campo di battaglia, la motivazione, l'organizzazione, tutto... e la colpa è dei social, ma anche di Alfredo, del maltempo, del traffico...

LISIČANSK

I combattimenti si sono spostati dalla zona industriale verso nord, nella città vera e propria.
https://t.me/tass_agency/143585
et
https://t.me/boris_rozhin/55062
Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Saturday, 25 June 2022 10:35
25/06 ore 09:30 aggiornamento

CARTA GENERALE

Apriamo sempre col lavoro notturno del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/dByrcST/24-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/pwpR5s5/24-06-eng.jpg

Come è possibile notare, tutto è concentrato in quel lembo di terra fino a qualche giorno fa controllato dalle forze ucraine e ora progressivamente logorato, accartocciato su se stesso, sfilacciato, ridotto progressivamente e sempre più verso Slavjansk – Kramatorsk.

Una SLAVJANSK, peraltro, sempre più minacciata da NORD. E’ di ieri la notizia della liberazione completa di SIDOROVO, il paesino appena sopra.
https://t.me/wargonzo/7360

La sacca di GORSKOE ha ormai cambiato colore, dall’azzurro al giallorosso, segno della bonifica in corso del territorio, della “filtracija” per individuare eventuali imboscati fra i civili o, come nel caso di Azovstal’, eventuali gruppi di disperati rintanati da qualche parte in attesa che le acque si calmino per poi uscire in abiti civili ed “evacuare”.

Sugli altri fronti nulla rilevante, dal punto di vista di spostamenti significativi della linea di fronte.

Possiamo quindi concentrarci sull’ingrandimento in alto a destra.

LISIČANSK

E lo facciamo con la carta ancora più ingrandita, sempre di RYBAR
https://i.ibb.co/fHmp0qY/24-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/Cn91Rv3/24-06-eng.jpg

Qui c’è poco da dire. Quello che non hanno fatto nelle due, tre settimane precedenti attraversando il Severskij Donec DA NORD, operazione impossibile, tentata e fallita e non una volta sola, data la scarsità di mezzi impiegati, è stato fatto DA SUD. La città è sotto attacco.

Attenzione con l’accerchiamento operativo. Di fatto, lo è. La strada PRINCIPALE che la collega a SEVERSK è letteralmente a un tiro di schioppo da russi e milizie che impediscono a chiunque di entrare o uscire. La strada PRINCIPALE. Ho fatto come santommaso e sono andato a vedermi su yandex e googlemap la cartina della parte NORD della città, quel tratto che unisce, NON SOLO IDEALMENTE, SEVERSK, BELOGOROVKA e NOVODRUŽEVSK. In effetti, la ritirata SAREBBE ancora possibile attraverso strade di campagna MOLTO SECONDARIE, sentieri praticamente.

MA.
- i pezzi restano, impossibile formare una benché minima colonna motorizzata, anche di soli hummer modificati e blindati veloci. Anche perché è spazio aperto e i russi il satellite ce l’hanno, così come ce l’avevano quando tenevano sotto controllo i settantaseimila soldati scelti ammassati da gennaio lungo quella linea di confine che, nei disegni “azeri” del regime di Kiev, a quest’ora non sarebbe più dovuta esistere. Hanno il satellite, hanno i droni, hanno i caccia, hanno i mortai piazzati. Sopra e sotto. E il tiro al bersaglio è solo iniziato. Quindi
- scappare, di notte, leggeri, a gambe levate, in ordine sparso, facendosi il segno della croce e sperando che vada tutto bene. Nessun altra opzione sul tavolo.

E’ quello, peraltro, che sta succedendo in queste notti da incubo. Chi riesce a scappare a ovest, chi è invece individuato e colpito.

Peraltro la linea di fronte meridionale si sta alzando, e non poco. Ormai lambisce la raffineria (a ovest della città), la fabbrica di vetro (dentro la città, sud-ovest) e la fabbrica di gelatina (dentro la città, sud). La direzione è verso NORD, per tagliare fisicamente quella strada che ora è “soltanto” sotto tiro e chiudere definitivamente le viuzze da nord di cui sopra.

La linea di fronte meridionale si sta anche espandendo verso OVEST. NIKOLAEVKA è libera, ora il movimento è, per l’appunto, verso ovest così da poter attaccare la raffineria anche da sud e minacciare SPORNOE.

Nel complesso, la situazione è sempre più compromessa. Lo era già da almeno una settimana, ma qualcuno ha fatto finta di nulla. E continua a farlo. Chissà di chi stiamo parlando...

IL CANDIDATO (ENNESIMA, IGNOBILE RECITA A SOGGETTO)

E’ lui, l’attore in maglietta mimetica. Ora sta imparando un nuovo copione, e lo ripete – sempre più convintamente - a ogni conferenza stampa. Come ieri, nessuna parola sulla catastrofe in atto, sulle migliaia di unità compromesse a causa della sua linea, più criminale che ottusa (la ricordiamo, “non un passo indietro”), e… solo “peremoha”, solo vittoria… e che vittoria: “siamo candidati a entrare nella UE!”
https://t.me/WarDonbass/70427
Mi sembra di vederlo, davanti allo specchio, nel suo sforzo di autoconvincimento nell’entrare pienamente nella parte che gli han messo davanti: “Ragazzi, non siete contenti? Siamo candidati!”
Mi verrebbe anche una battuta sul metodo Stanislavskij, che era russo e pure comunista… ma c’è di mezzo tanta di quella sofferenza e di quella tragedia che non c’è nulla da scherzare.

Ci sono almeno ottomila dei suoi uomini in ESTREMA difficoltà, alcuni ancora BLOCCATI AD AZOT (qualcuno si ricorda?) che se la stanno facendo a nuoto!!! O SU QUESTE ZATTERE DI FORTUNA SOTTO IL TIRO NEMICO!!!
https://t.me/voenkorKotenok/37828
Per cosa poi? Arrivare… a LISIČANSK, ovvero morire a qualche km più a ovest!! Perché da nessuno di loro, né dai comandi militari, né da quelli civili, è arrivato loro il comando di sollevare bandiera bianca.

Verrebbe foglia di metterlo davanti a loro, e dirgli GUARDALI! IN FACCIA, UNO A UNO! Ma al “candidato” questo noi non lo possiamo dire. Lo dirà il suo popolo, e molto prima che poi.

O forse, ancor prima, il suo esercito. Ora la linea pare essere (riassumo):
“Io, “comandante in capo”, comando te, capo dello stato maggiore, di prendere tutte le riserve da tutti i fronti e portarle a est di Slavjansk, a Seversk, per contrattaccare”.
Naturalmente, Zalužnyj sa che è un’idiozia. Tolgo le riserve da NIKOLAEV, da ODESSA, da ZAPOROŽ’E, servo la vittoria finale ai russi su un piatto d’argento. Oltre che far fuori in un colpo solo le (poche) riserve rimaste.
Probabilmente, in cuor suo, lo sa anche il “comandante in capo”. Ma la logica è quella dello scaricabarile: “Non mi vuoi ascoltare? Assumiti tu la responsabilità della perdita di Lisičansk e di quanto seguirà”.
E questo, probabilmente, verosimilmente, ormai sta facendo incazzare e non poco il capo delle forze armate.
https://t.me/WarDonbass/70429
Che parla poco, come tutti i soldati, ma pensa già al da farsi. E a come farlo a tempo debito. Vedremo come andrà a finire.

"LYSSYTCHANSK", DONBASS

“Guerre en Ukraine : à Lyssytchansk, l'armée ukrainienne se heurte à la méfiance d'une population pro-russe”
https://www.francetvinfo.fr/monde/europe/manifestations-en-ukraine/guerre-en-ukraine-a-lyssytchansk-l-armee-ukrainienne-se-heurte-a-la-mefiance-d-une-population-pro-russe_5217085.html

Ohibò! Ma cosa mi dice questo canale francese! Cosa stanno dicendo ai loro connazionali, all’occidente! Che forse quegli ottomila uomini per chi sta sotto di loro, per la MAJORITE’ (quelli che restano, non il pulmino che parte), sono i veri okkupanty? I criminali? Da otto anni? Che non sono loro i difensori? Che gli abitanti di Lisičansk stanno aspettando (ON LES ATTEND) che i loro concittadini di Doneck e Lugansk, e i russi, li vengano a liberare? LIBERARE?

E’ di due giorni fa, non di vent’anni fa (Publié le 23/06/2022 20:59). Purtroppo solo in francese, dubito che qualcuno lo doppierà qui in italiano.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 24 June 2022 19:04
24/06 ore 19:00 aggiornamento

GORSKOE LIBERA, SACCA IN DISFACIMENTO

Alcuni filmati,
https://t.me/dolgarevaanna/1398
Bandiera DNR issata,
https://t.me/voenacher/22990
più altri filmati dal centro:
https://t.me/WarDonbass/70350
gli eventi stanno precipitando. Qui, per esempio, soldati ucraini consegnatisi prigionieri proprio a GORSKOE denunciano i loro comandanti di averli abbandonati.
https://t.me/rian_ru/168569
https://t.me/boris_rozhin/54915
E lo stesso fanno le loro mogli e mamme, in quest’appello:
https://t.me/WarDonbass/70358
Mentre i soldati russi e le milizie del Donbass possono festeggiare di aver liberato ZOLOTOE senza alcuna perdita
https://t.me/RVvoenkor/17163

CENSURE CHE NON FUNZIONANO, APPELLI CHE CADONO NEL VUOTO

Contrasta con tutto ciò la propaganda del regime di Kiev, che parla “di arretramento con successo all’ultimo momento” («успешного отхода в последний момент»). O affermazioni come la seguente, da parte del Ministero della Difesa nell’ultima conferenza stampa:

“Le informazioni relative a parti delle ff.aa. ucraine dislocate in determinate aree, inclusa Severodoneck, sono secretate. Noi non ne parliamo. Io chiederei a tutti di concentrarsi sulle informazioni che vi fornisce il Comando generale delle ff.aa. e il Ministero della difesa ucraino”.
"Информация о том, находятся ли части Вооруженных сил Украины в определенном районе, включая Северодонецк, закрыта. Мы об этом не говорим. Я очень просил бы всех сосредоточиться на информации, которую представляет Генштаб и Минобороны Украины"
https://t.me/WarDonbass/70365

In questo continuo tentare di oscurare, nascondere, mascherare le cose come stanno, gli appelli a “credere nell’esercito”, ovvero nelle informazioni date dal Comando generale delle ff.aa. e dal Ministero della difesa ucraini, stanno sempre più cadendo nel vuoto. E il popolo ucraino, che si sta sempre più rendendo conto delle proporzioni di questa sconfitta, la più devastante dall’inizio dell’intera operazione, la sta sempre più associando ai suoi veri responsabili.

CONTA DEI DANNI

La realtà, purtroppo, è un’altra. Chi era più in su, più a nord, alla bocca della sacca (Raj-Aleksandrovka e Loskutovka), DI SUA SPONTANEA INIZIATIVA e A SUO RISCHIO E PERICOLO ha mollato la postazione ed è scappato. Agli altri dislocati più a sud, dentro la sacca, è andata peggio. In pochi sono riusciti a scappare. I restanti, come abbiam visto, o sono morti tentando la fuga, o in combattimento, o sono stati fatti prigionieri.
https://t.me/WarDonbass/70357

Alcuni di loro, come a Mariupol’, a un certo punto hanno tolto l’uniforme e si sono mescolati ai civili. Sono in corso operazioni di identificazione e “filtracija” fra i civili per capire chi di loro lo è veramente e chi invece no.
https://t.me/boris_rozhin/54895

La conta dei danni, provocati dalla linea tanto oltranzista, quanto criminale verso il suo popolo di Kiev (“non un passo indietro”), è appena all’inizio.

CONTA DEI TROFEI NATO-UE

Sicuramente, nella sacca appena liberata sono stati trovati molti TROFEI DI GUERRA praticamente intatti: è in corso una delle maggiori operazioni di recupero, in questo senso, dall’inizio del conflitto: GRAZIE NATO, GRAZIE UE.
https://t.me/boris_rozhin/54891

Ma il peggio, in questo senso, deve ancora venire. Nella sacca di LISICHANSK appena formata sono rimasti intrappolati circa OTTOMILA fra soldati e ufficiali e NON MENO DI 700 PEZZI GROSSI fra blindati, mortai, eccetera.
https://t.me/WarDonbass/70369

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Friday, 24 June 2022 12:36
24/06 aggiornamento ore 12:30

INTERVIENE ZALUZHNYJ


Ieri il capo delle forze armate ucraine ha, finalmete, rotto il silenzio. E ha diramato questo comunicato:
“Per noi è molto dura, a causa della superiorità del nemico. Nonostante tutto, teniamo. La situazione è difficile, ma sotto controllo. Siamo costretti a ricorrere alla ‘difesa di manovra’ (маневренная оборона), andando a occupare linee e posizioni più favorevoli”
«Нам очень тяжело, ведь огневое превосходство на стороне противника. Несмотря на все, мы держимся. Ситуация сложная, но контролируемая. Мы вынуждены вести маневренную оборону, занимать более выгодные рубежи и позиции»
https://rusvesna.su/news/1656020352

Eufemismo, quello della DIFESA DI MANOVRA, che significa RITIRATA. Il problema è che chi ha provato a farlo, è finora finito sotto il tiro dell’artiglieria russa. Decisione tardiva, quindi, che cerca di mettere una pezza alla linea suicida del “non un passo indietro”, ma fuori tempo massimo per mettere in sicurezza uomini e mezzi. I primi, infatti, sono nel disorientamento, quando non nel panico, più totale. Nel frattempo,

GORSKOE-ZOLOTOE: SEMPRE PEGGIO

Carta militare aggiornata
https://t.me/boris_rozhin/54858
Ormai la sacca è ridotta a gran parte dell’agglomerato di GORSKOE e una piccola parte di ZOLOTOE

Le stime del Ministero della difesa russo parlano di 4 battaglioni, una brigata di artiglieri, più una squadraccia fascista e mercenari, così quantificati:
- 1800 soldati dell’esercito ucraino
- 120 squadristi di Pravyj sektor
- 80 mercenari stranieri
Intrappolati lì dentro, con 43 blindati a disposizione, 80 pezzi di artiglieria e poco altro. 41 sono quelli che già oggi sono riusciti a consegnare le armi.
https://t.me/WarDonbass/70317

Nel complesso, fra le due sacche di LISICHANSK e GORSKOE i prigionieri sono già oltre ottocento (notizia riportata anche dai cinegiornali luce nostrani, citando come fonte i “filorussi”, sic!: lo stesso lessico del 2014… già sbagliato allora, completamente fuori strada oggi, con oltre un milione di “pasport” distribuiti…): i numeri si stanno avvicinando a quelli di Mariupol’ e, alla fine, il numero di prigionieri sarà forse anche maggiore.
https://t.me/WarDonbass/70313

TRE GIORNI

E’ attualmente il tempo stimato per ridurre completamente la sacca di GORSKOE e bonificare la zona di AZOT e limitrofe sulla riva est del Severskij Donec. Per LISICHANSK, invece, occorrerà decisamente più tempo.
https://t.me/boris_rozhin/54849

TERRORISMO DI STATO, RAPPRESAGLIE E RESE DEI CONTI (2014-2022)

Ennesimo attentato a Cherson. Dopo due capi dell’amministrazione (falliti entrambi, nel senso che entrambi gli obbiettivi sono vivi), ora è stato il turno dell’assessore regionale allo sport e ai giovani. Purtroppo riuscito, la macchina è saltata in aria con lui dentro. Si chiamava Dmitrij Savluchenko.
https://t.me/WarDonbass/70305
La natura terroristica del regime di Kiev, prima limitata al solo Donbass, ora è estesa ovunque. E nelle notti dei coltelli che presto arriveranno, quando partirà la caccia alle streghe per la disfatta nel Donbass, il terrorismo di Stato non si limiterà più a bombardare Doneck e dintorni, ma RIaprirà anche un fronte interno: lo aprirà nuovamente, forse non lo ha mai chiuso, considerando sparizioni e uccisioni di funzionari e faccendieri negli ultimi mesi e, dal 2014 a oggi, arresti e sparizioni non solo di oppositori politici, ma anche di semplici civili, colpevoli – per esempio a Mariupol’ e a Odessa – di aver detto qualche parola di troppo. Ora, tuttavia, a parlare sono i militari. Gente in grado di difendersi e, nel caso, contrattaccare o, peggio ancora, “giocare d’anticipo”, magari su imboccata degli stessi kuratory. Il riposizionamento di truppe, sotto il comando di Zaluzhnyj quindi, dalla linea di confine con la Bielorussia a Kiev, potrebbe essere letto anche in questa chiave (e alcuni commentatori così lo leggono…).

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 24 June 2022 08:17
24/06 ore 08:00 aggiornamento

DUE SACCHE E UNA DISFATTA, FRUTTO DEGLI ERRORI (PREVEDIBILI E PREVISTI) DI KIEV


CARTA GENERALE
https://i.ibb.co/HTHdk8n/23-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/T2MJS0Q/23-06-1.jpg

L’ingrandimento che fa più impressione, ovviamente, è quello relativo alla sacca di GORSKOE-ZOLOTOE ormai ridotta di molto, grazie alla consegna in prigionia dei soldati rimasti intrappolati.

Ma anche il movimento verso nord è stato impressionante. NIKOLAEVKA pare sia stata già liberata, e sono giunte informazioni relative a un possibile blocco fisico della strada che da SEVERSK va a LISICHANSK. Parliamo del paese di VERCHNEKAMENKA, dove pare che i russi e le milizie del Donbass siano già arrivati da sud. Il paese è SULLA strada, quindi ormai l’accerchiamento è sempre più pieno.
https://t.me/boris_rozhin/54813
I tempi stimati per la chiusura definitiva della sacca di LISIČANSK sono circa tre giorni, vedremo gli sviluppi.
https://t.me/voenkorKotenok/37788

In questo momento anche una cartina aggiornata come questa,
https://t.me/yurasumy/3985
è ormai superata dagli eventi che si susseguono abbastanza celermente. Le forze ucraine sono essenzialmente state lasciate a loro stesse dal loro comando, inesistente e ormai impegnato a capire la tattica migliore per l’eterno, universale, esercizio dello scaricabarile. Panico, fuga, consegna in prigionia, resistenza eroica: tutto sul tavolo, ma la lancetta propende più verso le prime che verso l’ultima.

Il danno enorme provocato all’esercito ucraino dalle decisioni criminali di Kiev (lo ricordiamo “non un passo indietro”, come deciso dai kuratory NATO) è stato:
- demoralizzazione e panico, che colpiscono anche chi riesce a fuggire dalle sacche
https://t.me/voenkorKotenok/37797
- perdite enormi, di uomini e mezzi
- cattura di migliaia di soldati e ANCHE ufficiali rimasti intrappolati nelle sacche
https://t.me/vysokygovorit/8519

Questo significa che RIFORMARE NUOVE UNITA’ sarà impossibile, con i reduci dalla catastrofe del Donbass. Men che meno con le armi rimaste lì, e con gli uomini (specialmente gli ufficiali) prigionieri. E i mercenari stranieri? Sempre meno, per lo stesso motivo: impiegati malamente, quelli che sopravvivono fanno rientro al loro Paese o van da altre parti.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 23 June 2022 18:49
23/06 ore 19:00 aggiornamento

LISICHANSK


Allegata carta aggiornata
https://i.ibb.co/qWRx5Gc/23-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/HN9TLgb/23-06-1.jpg

Ormai qualsiasi difesa è saltata. Chi si era trincerato, e bene, per otto anni da attacchi che non potevano provenire che da direzioni ben precise, ora si può vedere piombare chiunque da qualsiasi parte. E non è la stessa cosa. E migliaia di soldati, LETTERALMENTE ABBANDONATI A LORO STESSI, stanno semplicemente facendo la cosa migliore: alzare le braccia.
https://t.me/WarDonbass/70260

Partiamo dalla zona a sud di LISICHANSK. Come è possibile vedere, sono confermati gli scontri nelle fabbriche della zona industriale sottostante l’agglomerato urbano. E’ già LISICHANSK. E’ anche confermata la manovra di aggiramento verso VOLCHEJAROVKA che ha portato i russi e le milizie della LNR a tenere sotto tiro l’unica strada che porta a LISICHANSK, il che significa l’accerchiamento operativo di cui abbiamo già parlato.

Ora, fossi un soldato di AZOT, uno di quelli di ieri sera di cui ho riportato l’appello, bloccato ancora lì a tenere cosa… e per cosa!?! per chi!?! Come mi dovrei sentire? A vedere che anche la mia retroguardia è saltata e finita nella stessa sacca da cui ho chiesto – inascoltato – di esser tirato fuori?

ZOLOTOE-GORSKOE

Andiamo ora alla sacca di ZOLOTOE-GORSKOE, che non so più neppure come chiamare visto che, nell’ordine, sono state già liberate:
- Katerinovka
https://t.me/boris_rozhin/54773
- Zolotoe-2
- Zolotoe-3
- Zolotoe-4 (tutte città satelliti di Zolotoe)
- Persianovka (Malaja Nikolaevka)
https://t.me/boris_rozhin/54737 et
https://t.me/boris_rozhin/54771
- GORSKOE, foto
https://t.me/photographermilitary/421
e filmato
https://t.me/boris_rozhin/54778
- ZOLOTOE, articolo
https://iz.ru/1354262/2022-06-23/sily-lnr-vziali-pod-kontrol-naselennyi-punkt-zolotoe
e filmato
https://t.me/denazi_UA/13516
di questo corrispondente dell’Izvestija

In ogni caso, i soldati stanno facendo l’unica cosa giusta e si stanno arrendendo in massa. Il regime fascistoide di Kiev si sta screditando da solo davanti agli occhi del suo stesso popolo. Le stime dei soldati nella sacca variano, c’è chi dice mille, chi dice duemila, vedremo alla fine.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 23 June 2022 12:52
23/06 ore 12:30 aggiornamento

CATASTROFE A EST DI SLAVJANSK


A Lisichansk confermato l’accerchiamento operativo. Praticamente dopo la chiusura della strada diretta da Bachmut (Artemovsk), era rimasta solo quella secondaria che passava per SEVERSK, come mostra questa cartina di Rozhin.
https://t.me/boris_rozhin/54712

Ma anche quella strada ora è tagliata. Non da Bachmut, non all’altezza di Seversk, ma nel TRATTO FINALE. Ieri si diceva russi e milizie del Donbass fossero già avanzati verso VOLCHEJAROVKA. Già piazzare pezzi sulla collina permetteva di far arrivare la linea di fuoco fino a quel tratto di strada. E giustificava quindi già l’annuncio di accerchiamento operativo. Ebbene, è notizia di metà mattina che anche lo stesso centro abitato sia stato abbandonato dalle truppe ucraine in ritirata.
https://t.me/rybar/34297

Questo consolida ulteriormente la posizione di controllo e la situazione di accerchiamento operativo, che ora interessa diverse migliaia di soldati e ufficiali (stimate tra le cinque e le settemila unità).
https://t.me/WarDonbass/70170

Inoltre, scontri sono già iniziati alle porte della stessa LISICHANSK, e non solo al paese sottostante di BELAJA GORA.
https://t.me/rybar/34298

Nell'intera area, dei combattimenti a EST di SLAVJANSK, i numeri delle perdite sono tanti e tali (intorno al migliaio in questi ultimi due giorni, in questi casi non ha alcun senso riportare il dettaglio di questo bollettino https://t.me/WarDonbass/70197 ) che non solo è impossibile ripristinare lo status quo con le forze attualmente sul campo, ma neppure pretendere di ottenere qualcosa con eventuali rinforzi da Kiev. Aumenterebbero solo le perdite, e scomparirebbero le ultime riserve di uomini e mezzi rimasti.

In tutto questo, la stima attuale per i soldati attualmente intrappolati nella sola sacca di GORSKOE-ZOLOTOE, si aggira intorno alle 1200 unità.
https://t.me/WarDonbass/70207

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 23 June 2022 08:33
23/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA


https://i.ibb.co/XsGKbb8/22-06-1-1-1-rus.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/26w8rpH/22-06-1.jpg

Poco, in realtà, da aggiungere, rispetto agli ultimi aggiornamenti di ieri sera. Ma una carta aiuta sempre, in particolare oggi.

Esce sempre nella notte, ma questa volta sarebbe comunque stata pubblicata tardi: era necessario capire le proporzioni dell’avanzata di ieri. Questa è l’interpretazione che ne dà il collettivo di RYBAR.

Al lato opposto, c’è quella ucraina che o nega, come abbiam visto, o passa addirittura oltre, come questa carta
https://t.me/zola_of_renovation/2133
dove questa sacca, come per magia, non esiste più. Niente sacca, tutti arretrati con successo, tutti salvi. Abbiam visto che non è così. Che quel tratto di quella che era fino a ieri la linea di fronte è tra i più muniti e fortificati. E che a difenderlo ci sono circa duemila uomini. Il problema non c’è, basta non parlarne: c’è da dire che si adattano subito ai nuovi standard europei...

Tornando alla sacca appena chiusa, vediamo dall’ingrandimento come la cintura creata ieri sia ormai di qualche chilometro, e che consenta contemporaneamente di tenere a tiro le vie d’approvvigionamento che, fino a ieri, arrivavano a LISIČANSK. Ora le cose sono cambiate e l’intero blocco a EST si trova in accerchiamento operativo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 June 2022 19:11
22/06 ore 19:05 aggiornamento

“ACCERCHIAMENTO PIENO”…

Arrivata la conferma ufficiale da parte delle milizie della LNR per ZOLOTOE-GORSKOE, “accerchiamento pieno” (полное окружение): operativamente lo era già da tempo, ma qui si intende proprio fisicamente, territorialmente.
https://t.me/boris_rozhin/54626

Arrivata anche la conferma ufficiale dell’eliminazione di una squadra di mercenari stranieri, di cui un istruttore. La NATO teneva direttamente questa posizione cruciale. Fino a oggi.
https://t.me/boris_rozhin/54636

...“ACCERCHIAMENTO OPERATIVO”...

Anche qui arrivata la conferma ufficiale delle milizie della LNR, questa volta per LISICHANSK. L’annuncio ufficiale intende, giova riperterlo, il controllo dell’artiglieria su tutte le vie di comunicazione da e per Lisichansk, da cui il termine di “accerchiamento operativo” (оперативное окружение). In questo caso, parliamo di un agglomerato notevole, che comprende LISICHANSK, AZOT e qualche paese aldiqua e aldilà del Severskij Donec nella zona.
https://t.me/WarDonbass/70135

...MA "COLA' DOVE SI PUOTE" SI FA FINTA DI NULLA

No... il discorso per una volta non riguarda i cinegiornali luce nostrani, che hanno altri argomenti oggi con cui riempire i loro spazi e non dicono mai nulla che potrebbe disturbare il manovratore, come per esempio l'ennesimo bombardamento su civili a Doneck di oggi (sempre proiettili calibro 155 mm, anche se in quantità e misura ridotta rispetto ai giorni precedenti).
https://t.me/boris_rozhin/54644

Il discorso riguarda la stessa CONFERENZA STAMPA SERALE DEL COMANDO GENERALE DELLE FF.AA. UCRAINE. La fonte di informazioni più autorevole nel suo rapporto quotidiano. Nessun cenno né del pieno accerchiamento della sacca di GORSKOE-ZOLOTOE con dentro duemila soldati, né dell’accerchiamento operativo di LISICHANSK.
https://t.me/boris_rozhin/54641

Anche se tacete persino l'evidenza, verrebbe da dire, qualcuno vuole dare una risposta a questi ragazzi? Soldati del 3° reggimento tattico del battaglione di forze speciali della guardia nazionale ucraina. Operano dalle parti di Severodoneck e chiedono DIRETTAMENTE al “tovarisch president” (sic...) perché non credono più ai loro comandanti e sono demoralizzati dalla loro incompetenza, a causa della quale sono stati mandati contro forze numericamente superiori: tirateci fuori “dall’accerchiamento” (з оточення).
https://t.me/rybar/34281

Forse non è ancora chiara la proporzione della disfatta attuale. E nessuna propaganda non so se più ipocrita o idiota, come quella che chiamava “evacuazione” la consegna in prigionia degli squadristi di Azov (e che i nostri cinegiornali luce ripetevano a pappagallo, come un mantra), questa volta potrà allontanare il regime fascistoide di Kiev e le ff.aa. dalle loro precise responsabilità: la prima nel comandare, la seconda nell’obbedire (anche se Zaluzhnyj potrà dire sempre “io l’avevo detto”).

Ora negano, poi proveranno sicuramente a girare la frittata. Dopo l’ultimo giro di vite ha il controllo totale di stampa e televisione (sempre perché noi europei amiamo circondarci di nostri simili...): e il “cerchio magico” di PR, alti ufficiali, ruffiani e quaqquaraquà sta già cercando un modo per uscirne, per l’ennesima volta, in modo convincente. Ma gran parte del popolo ucraino dell’ovest e del centro, ormai guarda anch’esso i canali telegram, russi bloccati tramite gabola, ucraini dissidenti, riesce ad accedere lo stesso: per sapere come stanno le cose al fronte, e non si fida più di Arestovich, del “comandante in capo” o di altri megafoni di parole vuote.

E quando nelle famiglie ci sono amici e parenti deceduti nell’Est per niente, amici e parenti di ragazzi come quelli, inizialmente intruppati nei gruppi di difesa territoriale (ovvero nella difesa civica, localizzata al proprio paese o città) e poi mandati forzatamente al fronte un mese e mezzo fa, allo sbaraglio contro il fuoco nemico, novelli volkssturm a quasi ottant’anni di distanza dai precedenti, allora puoi girare la frittata quanto vuoi, ma non convinci più nessuno.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 June 2022 14:58
22/06 ore 14:00 aggiornamento

SACCA DI ZOLOTOE-GORSKOE


Una buona notizia. Pare che i russi e le milizie del Donbass stiano avanzando velocemente perché il grosso delle truppe è riuscito a ritirarsi nei giorni scorsi. https://t.me/rybar/34263
Se confermato (lo si vedrà dal numero totale di prigionieri), vorrà dire che l’esercito mantiene ancora un margine di autonomia (e opposizione) alla linea di Kiev riassumibile nella formula “non un passo indietro”. Oppure che le truppe, come nel caso della 57° motorizzata, ormai abbandonano le posizioni senza aspettare gli ordini di nessuno. In altre parole, dentro questa sacca contornata in blu (cartina di Rozhin, dove vediamo a sud già una prima “limatura” a KATERINOVKA)
https://t.me/boris_rozhin/54611
potrebbero essere rimaste molte meno unità di quelle stimate. Lo speriamo per loro.

Lo stesso sta capitando in queste prime ore del pomeriggio a BELAJA GORA, appena sotto a LISICHANSK. I soldati stanno abbandonando in massa le posizioni assegnate. E perderla significa aprire la strada da sud a LISICHANSK.
https://t.me/WarDonbass/70094

Le notizie si susseguono velocemente. Questa è una carta di Rozhin delle 13:11
https://t.me/boris_rozhin/54610
Tre frecce rosse in alto:
- la prima da sx da RAJ-ALEKSANDROVKA (liberata) a LOSKUTOVKA
- la seconda (al centro) da MIRNAJA DOLINA (liberata) a VOLCHEJAROVKA (in alto a sx)
- la terza (a dx) da USTINOVKA a BELAJA GORA (in alto)
Alle 13:31 sempre Rozhin comunicava la liberazione di LOSKUTOVKA, e aggiornava la cartina.
https://t.me/boris_rozhin/54612
Di BELAJA GORA abbiamo appena parlato, insomma la situazione in queste prime ore del pomeriggio è di pieno movimento. E collasso di un’intera linea difensiva.

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Paolo Selmi
Wednesday, 22 June 2022 12:37
22/06 ore 12:30 aggiornamento

SACCA DI GORSKOE-ZOLOTOE


Oggi RYBAR ne ha pubblicate due di seguito, di carte, talmente gli eventi si susseguono in velocità. Questa è la più aggiornata, alle 13:00 (12 da noi)

https://i.ibb.co/4MMfLQm/22-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/QKDStDY/22-06-1.jpg
Con la liberazione di PODLESNOE la sacca è fisicamente anche chiusa. Combattimenti attualmente in corso a RAJ-ALEKSANDROVKA e LOSKUTOVKA.
https://t.me/rybar/34260

Ora le ff.aa. ucrane hanno due strade:
- Tentare di sbloccarla da fuori
- Consegnarsi prigionieri.
La prima ipotesi, al momento, data la scarsità di risorse, pare poco probabile. Peraltro, quello che resta della 57° brigata motorizzata (il 40% di quello che era inizialmente), per esempio, si è apertamente rifiutata di combattere e ha abbandonato le posizioni.
https://t.me/WarDonbass/70077
Difficilmente andrà al “contrattacco”. Stesso discorso per i mercenari stranieri: è notizia che ieri notte in fretta e furia ne abbiano evacuati 30 feriti e 8 ormai deceduti, per non farli cadere nelle mani dei russi.
https://t.me/WarDonbass/70078

Esisterebbe, frutto della propaganda di Kiev, anche una terza, ovvero l’opzione “fino all’ultimo ucraino”: dopo Azovstal’ e per come sta andando Azot, sembrerebbe anch’essa poco probabile. E speriamo che lo sia.

Di fatto, con la fine di una sacca di questo tipo si libererebbero forze ingenti, dislocate attualmente lungo un perimetro di 50 km circa. E non è solo un discorso di distanza chilometrica a impressionare, perché per tenere e cercare di avanzare su queste roccaforti, ZOLOTOE e GORSKOE, protette da migliaia di uomini, con fortificazioni consolidate nell’arco di anni e armamenti di ogni genere operativi in quantità massicce, la densità degli attaccanti è stata per mesi proporzionale.

Liberata anche USTINOVKA sopra, direzione LISICHANSK. E anche qui la sacca si sta chiudendo. Operativamente, forse lo è già.

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Paolo Selmi
Wednesday, 22 June 2022 08:22
22/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA

Sempre a cura del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/7pR2F0b/21-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/PjSSV9M/21-06-eng.jpg

Nessuno spostamento della linea di fronte da nessuna parte eccetto, come già notato ieri, nel cuore del Donbass, fra Lisičansk-Zolotoe e Bachmut (Artemovsk).

UNA LINEA DI FRONTE SEMPRE PIU’ “ACCARTOCCIATA”

Lo si vede bene anche in quest’altra cartina, dall’agenzia di stampa Readovka.news
https://readovka.news/news/101697
che nell’ingrandimento prende un po’ tutto lo spazio intorno alla “bolla” ingranditasi dopo la caduta di POPASNAJA. Siccome però è lì che si svolge la maggior parte del movimento, riprendiamo l’ingrandimento di RYBAR:
https://i.ibb.co/WtRkXQB/21-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/M8fknW8/21-06-eng.jpg

Essenzialmente, ciò che si nota è il collasso della linea di fronte A SUD DI LISIČANSK: la formazione della sacca a sud di RAJ-ALEKSANDROVKA, con dentro ZOLOTOE, GORSKOE e qualche migliaio (2500 si stima) di soldati. Una sacca annunciata da oltre un mese, iniziata a concretizzarsi dopo la liberazione di POPASNAJA e, ciò nonostante, lasciata fare da un regime fascistoide che, col suo delirante, criminale, “non un passo indietro”, sta condannando a morte il suo stesso popolo.

Come già osservavamo, la chiusura della sacca di GORSKOE è concomitante alla formazione della sacca di LISIČANSK. Ormai tutte le vie di comunicazione sono sotto il fuoco russo. Seconda sacca. Il collasso anche di quella linea di difesa libererebbe forze ingenti fra i russi e le milizie del Donbass per la fase successiva: SLAVJANSK E KRAMATORSK. Al tempo, però. E non poco. Non si venga a dire, quindi, che le sacche sono frutto di una tragedia non prevedibile. Una tragedia si, ma criminale e annunciata da tempo.

Si notano quindi, infine, movimenti decisi verso BACHMUT (ARTEMOVSK), la cui distanza dalla linea di fronte è ormai quantificata in pochi km: cinque, secondo alcune fonti.

Anche nel riquadro sopra della cartina generale di RYBAR, ovvero i dintorni di CHARKOV, pur non essendoci movimenti sostanziali della linea di fronte, sono sempre maggiori le voci di un’intensificazione dei tiri di artiglieria dalle postazioni russe e dell’abbandono delle posizioni ucraine loro contrapposte. E’ la fine del “contrattacco”.
https://t.me/vysokygovorit/8494

A questo punto, mi permetto di considerare che quanto affermato dal “comandante in capo” di Kiev, ovvero che “al tavolo delle trattative ci sederemo ad agosto, quando avremo più elementi da mettere sul tavolo a nostro favore”, non corrisponde a realtà, ma piuttosto a un copione delirante, messo da kuratory che non possono perdere la faccia (e perderanno anche quella), recitato ormai peraltro senza neanche troppa convinzione. Un copione scritto con il sangue del proprio popolo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 June 2022 19:20
21/06 ore 19:10 aggiornamento

CHIUSA LA SACCA FRA GORSKOE E ZOLOTOE e ALLE PORTE DI LISICHANSK


Questa carta di Rozhin aggiornata lo mostra chiaramente.
https://t.me/boris_rozhin/54502
E’ il cerchio sotto due frecce che si incontrano, rappresentanti gli attaccanti da SUD-OVEST, giunti a RAJ ALEKSANDROVKA, e quelli da EST, che hanno liberato oggi MIRNAJA DOLINA (al centro con una “V” rossa di spunta) e si sono spinti ancora più a ovest per qualche km, verso PODLESNOE. Si stimano circa 2500 fra soldati e ufficiali, rimasti rinchiusi nella sacca.

Poco più a est, confermata la liberazione di USTINOVKA e la prosecuzione, di due km, verso BELAJA GORA, alle porte ormai di LISICHANSK.
https://t.me/boris_rozhin/54503

ANCORA SUL FALLITO ATTACCO ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Il Ministero della Difesa ha diffuso i dati dell’attacco di ieri mattina. Abbattuti dalla contraerea, con una percentuale del 100%, sono stati:
13 droni
4 missili Tochka-U
21 razzi, provenienti dalle postazioni camionate a lancio multiplo Uragan
https://t.me/boris_rozhin/54462

Più, una quantità imprecisata di proiettili da 155 mm lanciati dai mortai a stelle e strisce M777, dislocati a Odessa e all’isola Kubanskij.
https://t.me/sashakots/33845
Anche questi sono stati tutti abbattuti dalla contraerea. Inoltre, quelle postazioni non esistono più. Queste le immagini degli M777 colpiti all’isola Kubanskij.
https://t.me/anna_news/34985

Era previsto un attacco finale di parà che però, vista la mal-parà-ta, han pensato bene di rinviare a data da destinarsi.
https://t.me/sashakots/33845
Non hanno però rinviato la ritorsione nazifascista contro le piattaforme. Per la cronaca, al momento ci sono ancora OTTO operai che risultano dispersi in mare. E che andranno ad aggiungersi alla conta ufficiale delle vittime di questa inutile, criminale, strage.
https://t.me/epoddubny/11297

QUELLI CHE… “NON TORNO PIU’ E CHIEDO LA CITTADINANZA RUSSA”

Ivan Bojko da Poltava e Aleksej Nevzgljadov da Kiev, consegnatisi prigionieri nella regione di Cherson, hanno chiesto di non essere scambiati, di restare e fare le carte per il pasport, ovvero per la cittadinanza russa.
https://t.me/tass_agency/142890
E non sono neppure del Donbass, ovvero delle zone storicamente abitate dagli “omoskalennye”, dai “rinnegati”. Questo mostra, ancora una volta, che quanto deliberato nei giorni scorsi dal regime fascistoide di Kiev in chiave russofobica, è sempre più mal tollerato non solo dalle regioni meridionali di Nikolaev e Odessa, ma anche dal popolo dell’Ucraina centrale e orientale: un popolo che, in questo, si sente umiliato, espropriato, sradicato di un qualcosa che era e che è suo. E che, mettendo tutto sul piatto della bilancia, sente sicuramente più suo di quella presunta “identità” (virgolette d’obbligo) fasulla, fondata sul nulla e propagandata da un regime fantoccio sempre più in caduta libera.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 June 2022 12:49
21/06 ORE 12:30 aggiornamento

RIPRISTINO DELLA SITUAZIONE PRECEDENTE ALLA “CONTROFFENSIVA” INTORNO A CHARKOV


Paese dopo paese, dopo Mazanovka e Morosovka, ora sono arrivati a KRASNOPOL’E, attualmente sotto attacco.
https://t.me/mig41/18628
Si tratta, come ormai noto, di un avanzamento lento preceduto da un intenso fuoco di artiglieria.
https://t.me/boris_rozhin/54410
Quello che occorre sottolineare, è che tale fuoco di artiglieria non solo FACILITA l’avanzata successiva della fanteria, ma IMPEDISCE L’ARRIVO DI QUALSIASI RINFORZO SIGNIFICATIVO. In parole povere, riservisti, truppe speciali, chiunque provi a raggiungere la linea di fronte per dare manforte, cadono letteralmente sotto il fuoco dell’artiglieria nemica, vedono il proprio battaglione, la propria unità letteralmente demolita, arrivano al fronte decimati e demoralizzati. Questo è quanto sta accadendo.

1 a 1,5

Fonti ucraine, a questo proposito, parlano di una proporzione di 1 a 1,5. Ovvero, per 1 rinforzo che arriva dall’Occidente, 1 e mezzo è smantellato nel Donbass. Quindi la capacità difensiva, per non parlare di improbabili “controffensive”, è progressivamente smantellata. E anche gli arsenali occidentali non sono infiniti.
https://t.me/WarDonbass/69911

SULL’ATTACCO AL QUARTIER GENERALE UCRAINO DELL’ALTRO IERI

Anche fonti ucraine ammettono ora l’attacco, avvenuto a Shirokaja Dacha nel corso di una riunione fra i vertici militari locali, e confermano le perdite fra generali e alti ufficiali in 57 unità. L’OdG era proprio la difesa di Lisichansk e di Slavjansk, con relative operazioni di movimento e raggruppamento forze, alla luce degli ultimi avvenimenti. Il danno provocato da questa azione è stato, come è facile immaginare, enorme: se già prima il caos nelle prime file ucraine era notevole, ora manca fisicamente chi dà gli ordini, in un momento estremamente difficile come questo.
https://t.me/epoddubny/11293

NEL FRATTEMPO…

In attesa che qualcuno da Kiev colmi questo vuoto, c’è a chi questo “vuoto” non dispiace affatto. E ne approfitta per consegnarsi prigioniero, come questi riservisti nei paraggi di SIROTINO, a sudest di Severodoneck. Stando alle loro parole, si sono letteralmente seduti e hanno aspettato (сидели и ждали) l’arrivo dei russi e delle milizie del Donbass.
https://t.me/nezhurka/2245

LA TATTICA CRIMINALE DEGLI SCUDI UMANI, OLTRE A ESSER CRIMINALE, E’ ANCHE CONTROPRODUCENTE

Abbiamo visto come la tattica di occupare le case popolari e difendersi piazzando pezzi di artiglieria ai piani superiori, civili ai piani inferiori e negli scantinati, blindati al riparo sotto i portoni e cecchini sui tetti sia stata, di fatto, controproducente.

“Chi di casa popolare ferisce, di casa popolare perisce”, ci si diceva. In effetti, per due motivi:
1. I civili odiano i loro “difensori”, che non sentono più come tali, se mai li hanno sentiti peraltro. Mariupol’ ha fatto scuola. Severodoneck ha rappresentato un salto in avanti, con il trasferimento forzato di civili anche nel kombinat Azot. Altra mossa sbagliata. Se chi è “difeso” diventa “prigioniero”, percepirà la venuta dell’attaccante non più come una occupazione ma come una liberazione. Questo in un ambiente, quello del DONBASS (con due S), DOVE GLI UCRAINI GIOCANO FUORI CASA DA OTTO ANNI. Non siamo a Leopoli. Ma questo al regime fascistoide di Kiev non passa neanche per l’anticamera del cervello. E neppure a quella dei suoi kuratory, per cui “una fazza una razza” son tutti uguali.
2. Gli attaccanti non solo hanno gioco facile nel dividere il problema da risolvere in singoli edifici, casa per casa, ottenere su ciascuna di queste porzioni la superiorità numerica relativa necessaria, e passare poi all’edificio successivo (passando pure, in virtù di quanto premesso prima, come liberatori). Secondo questa analisi, inoltre, gli uomini e i mezzi necessari per questo compito sono DECISAMENTE INFERIORI a quelli richiesti per combattere e tenere una posizione in campo aperto. Pertanto, nel momento in cui squadristi e ff.aa. ucraine scelgono il terreno del combattimento urbano, casa per casa, SI CONDANNANO ALLA SCONFITTA REGALANDO AL NEMICO UOMINI E MEZZI DA RIDISLOCARE SU ALTRI FRONTI. Che a loro volta daranno un’ulteriore spallata, magari decisiva, alle traballanti difese ucraine, e via discorrendo. FAVORISCONO LA GUERRA AL RISPARMIO DEI RUSSI.
3. Peraltro, i tempi di liberazione sono decisamente diminuiti da MARIUPOL’ a SEVERODONECK. E non solo perché si parla di una metropoli da un lato e di una cittadina dall’altro: anche perché la seconda era difesa da truppe d’elite e da mercenari stranieri, la difesa era stata commissariata da Kiev, e doveva rappresentare “la madre di tutte le battaglie” e l’affermazione sul campo del diktat “non un passo indietro”. Il motivo è anche un altro. Mariupol’, Azovstal’, hanno fatto scuola: e nessuno, quando comincia a vedere la malparata, ci sta a immolarsi aspettando un Godot che non arriva. Il passaggio dal CENTRO ABITATO al KOMBINAT è stato di pochi giorni, non settimane, non mesi.
https://t.me/WarDonbass/69900

E Mariupol’ e Severodoneck, Azovstal’ e Azot, faranno scuola per Lisichansk, Slavjansk, Kramatorsk. Almeno, si spera. Perché non è sempre vero che la storia quando si ripete da tragedia passa a farsa. In questo caso, diverrebbe una tragedia sempre più grande. Agli squadristi ucraini, abbiam visto che della vita degli abitanti del Donbass, da otto anni, poco interessa. Sia di quelli che bombardano da allora, sia di quelli che “difendono” proibendogli di avere a scuola, parlare e scrivere nella loro madrelingua. Carne da cannone. Quindi, quel “si spera” è supportato unicamente dal fatto che, insistendo su questa strada, le ff.aa. ucraine accelerano la loro sconfitta. A cosa serve guadagnare qualche giorno, una settimana su una posizione, se poi non ci sono più nemmeno gli uomini per difendersi? O gli ufficiali per ricreare truppe dalle riserve?

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 June 2022 08:39
21/06 ore 08:00 aggiornamento

BILANCIO ATTACCO ISOLA DEI SERPENTI E PIATTAFORME


Carta a cura del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/1zkQW6p/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://t.me/swodki/120388

Stando al resoconto che accompagna le carte, l’attacco è partito ieri alle 4 del mattino. Inizialmente sotto il fuoco è finita l’Isola dei Serpenti. Tuttavia, in queste settimane anche i russi non sono stati a guardare e hanno piazzato un numero ancora maggiore di pezzi di contraerea. Pertanto, l’attacco non è andato a buon fine.

Cosa han fatto allora le ff.aa. ucraine. Sono passate al piano B e han preso di mira le tre piattaforme per l’estrazione del gas ben visibili nella carta a EST. A 40 km dall’isola, per l’esattezza. Un obbiettivo civile, ancor più lontano dalle loro coste. Così, perché con qualcuno dovevano pur prendersela.
https://t.me/rybar/34191

E questa ritorsione ha avuto gli effetti già riportati e le conseguenze scampate per poco già anch’esse riportate. Siamo al terrorismo di Stato. In risposta, i russi han preso di mira i punti da dove sono partiti gli attacchi (segnati in rosso sulle cartine). Ecco, comunque, a cosa servono i missili forniti dai kuratory. E anche l’idea di questo ennesimo attacco sarebbe partita da loro, secondo il collettivo di RYBAR. TERRORISMO DI STATO ETERODIRETTO. Sembra di essere da noi o in America Latina negli anni Settanta. Con effetti completamente diversi, questa volta. Perché c’è chi risponde al fuoco.

LISIČANSK E LA FORMAZIONE DELLA SACCA A SUD

E’ la scritta in azzurro su questa cartina, più spartana ma decisamente più comprensibile a opera del buon Boris Rožin, alias Colonelcassad.
https://t.me/boris_rozhin/54372

Se vogliamo compararla con la carta del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/Y2p466K/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/mrnH4TS/20-06-eng.jpg

il punto di congiunzione fra la prima e la seconda sono le frecce a sud della prima e la “V” della sacca in formazione a nordest della seconda.

Una sacca che da ieri si può dire OPERATIVAMENTE già formata. Il Rožin, infatti, segna in blu le vie di comunicazione. Quella contrassegnata come P65 (striscia blu a dx) è già tagliata fisicamente. Da Lisičansk resterebbe solo una stradina a ovest, che fa una “L” passando per Raj-Aleksandrovka e poi arriva a Gorskoe.

Il problema è che è già completamente sotto il tiro dei russi e delle milizie del Donbass che, da Brubovka, non stanno solo attaccando Nikolaevka, ma anche la stessa Raj Aleksandrovka. Risultato: ACCERCHIAMENTO OPERATIVO. E, si spera, ma davvero si spera, un ennesimo pieno di prigionieri: prigionieri, ma vivi. Quando non ce n’è più, alzare le braccia: a questo proposito, sembra che le truppe barriera mandate apposta da Kiev per fucilare i “disertori” (in questa situazione non è possibile neppure definirli tali, come invece fanno gli ucraini, quindi le virgolette sono d’obbligo) stiano facendo sempre più cilecca. Speriamo.

Sicuramente, questo è successo per UNA VENTINA DI SOLDATI UCRAINI che ieri sono riusciti a CONSEGNARSI AL KOMBINAT DI AZOT.
https://t.me/readovkanews/37201
Speriamo siano i primi di una lunga serie.

A SUD EST della carta di RYBAR, notiamo come anche qui ci sia un avanzanmento verso ovest direzione BACHMUT (ARTEMOVSK). Anche qui, i rinforzi mandati per tenere le posizioni sembra siano stati mandati solo per rinviare di qualche giorno un esito già segnato.

Sul resto, nulla da aggiungere: la presa di NIKOLAEVKA praticamente aprirebbe le porte a un’altra sacca, quella che chiuderebbe questa volta la stessa LISIČANSK.

Come mostra questa CARTA GENERALE
https://i.ibb.co/HNnY2nT/20-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/tsbTVXJ/20-06-eng.jpg
Ormai il fronte EST si sta ACCARTOCCIANDO SEMPRE PIU’ SU SE’ STESSO.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 20 June 2022 19:21
20/06 ore 19:00 aggiornamento

NON ERA (SOLO) L’ISOLA DEI SERPENTI… MA LE PIATTAFORME ESTRATTIVE


A mezzogiorno sono stati resi noti i dettagli del bombardamento ucraino di stamane: non era l’Isola dei Serpenti (perlomeno, ci avranno anche provato, ma senza alcun risultato), ma LE PIATTAFORME DELLA CHERNOMORNEFTEGAZ (russa), a 71 km da Odessa.
https://t.me/WarDonbass/69794

E questo cambia notevolmente le cose.
1. Si tratta di un obbiettivo civile (e fin qui, nulla di nuovo, purtroppo…)
2. Si tratta di un obbiettivo MOLTO delicato. Qualcuno ha mai sentito parlare di catastrofe ecologica? Macchia olio, cormorani e gabbiani neri, spiagge nere, ecc.? Tra l’altro, a 71 km da Odessa dove sarebbe approdata l’eventuale macchia di km di ampiezza, a Mosca?
3. Quindi azione irresponsabile, criminale diciamo pure, che avrebbe potuto causare danni gravissimi a un intero ecosistema, di cui gran parte in territorio ucraino. Ovvero, nello stesso territorio che si vorrebbe “difendere”, e che farabutti armati da altri farabutti stanno, consapevolmente, distruggendo, nella logica del tutto nefasta del “muoia Sansone con tutti i filistei”.
https://t.me/WarDonbass/69795
4. Bilancio attuale: 3 feriti, 7 dispersi (di cui proseguono le ricerche in mare), 94 tratti in salvo.
https://t.me/boris_rozhin/54366

Peraltro, la Crimea comunica di non aver sofferto di tale chiusura per i propri approvvigionamenti. Quindi, catastrofe ecologica, Mar nero che rischiava di essere ancor più nero… per niente.

GORSKOE E ZOLOTOE SOTTO ACCERCHIAMENTO OPERATIVO

Lo ha comunicato oggi un capo delle milizie della LNR, sancendo di fatto quanto andiamo dicendo da tempo, ovvero che quell’ansa, quel cuneo rimasto a EST di POPASNAJA prima o poi sarebbe rimasto accerchiato. Solo operativamente, per il momento. Ma intanto chi prova a entrare o uscire è sotto tiro.
https://t.me/WarDonbass/69840
Dentro la sacca, si stima esserci dai 1500 ai 2500 soldati.
https://t.me/boris_rozhin/54363

IMPOSSIBILE UNA CONTROFFENSIVA AD AGOSTO

Lo stato maggiore delle ff.aa. ucraine sembrerebbe mettere in dubbio i proclami propagandistici del regime fascistoide di Kiev. Semplicemente, perché mancherebbero ufficiali, quadri, generali per gestire un contrattacco. E non se ne possono formare in due mesi soltanto. Questo, anche se arrivassero le tanto agognate armi pesanti. Peraltro, questo continuo contraddirsi è indicativo dello stato di disorientamento totale dei vertici decisionali a Kiev.
https://t.me/WarDonbass/69839

LETTERATURA RUSSA TROPPO PESANTE, QUINDI… VIA DAI PROGRAMMI!

Questa notizia l’avevo letta ma non ci credevo.
https://t.me/WarDonbass/69836
Ho sperato veramente fino all’ultimo fosse solo propaganda, e di quelle più becere. Invece no.
Il VICEMINISTRO DELL’ISTRUZIONE E DELLA SCIENZA ANDREJ VITRENKO rilascia oggi un’intervista al canale UKRAINA-24.
Gli viene chiesto il motivo della cancellazione dai programmi scolastici di PUSHKIN, LERMONTOV, DOSTOEVSKIJ, TOLSTOJ, TURGENEV, NEKRASOV, BULGAKOV (che peraltro era ucraino…), eccetera.
https://tass.ru/obschestvo/14975751?
Al che comincia a blaterare la sua propaganda antirussa, a sciorinare perle di crassa ignoranza sulla “forza mistica dell’armamentario russo” (мистическая сила российского оружия), che poi per far rima definisce anche “mitica” (мифическая), per quelle che definisce “sofferenze dell’anima russa” (страданий русской души) e conclude: “opere così pesanti per gli ucraini, noi non ne abbiamo bisogno per niente” (такие тяжелые произведения для украинцев, вообще они нам не нужны)
https://readovka.news/news/101542?

Ognuno ha i ministri della pubblica (d)istruzione che si merita, verrebbe da dire. Ma qui siamo oltre. Siamo fuori categoria. Siamo aldilà del rogo dei libri. Perché ci sono crimini peggiori del bruciare i libri: per esempio, non leggerli, cito a memoria qualcuno, che era tutto fuorché comunista, o filosovietico... Quel qualcuno, russo di nascita e statunitense di esilio, ma anche italiano (amava Venezia, che gli ricordava la sua Leningrado), cittadino del mondo, verrebbe da dire, il giorno che gli diedero il Nobel disse: “Since there are no laws that can protect us from ourselves, no criminal code is capable of preventing a true crime against literature; though we can condemn the material suppression of literature – the persecution of writers, acts of censorship, the burning of books – we are powerless when it comes to its worst violation: that of not reading the books. For that crime, a person pays with his whole life; if the offender is a nation, it pays with its history.”
https://www.nobelprize.org/prizes/literature/1987/brodsky/lecture/

Noi la nostra pubblica (d)istruzione la stiamo pagando cara. La nostra storia recente è lì a mostrarlo. Nulla da dire, quindi: il regime fascistoide di Kiev si sta realmente “europeizzando”. Anzi, dopo oggi, l’allievo ha superato il maestro.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Alfred*
Monday, 20 June 2022 20:48
Oltre agli scrittori suggerisco che gli ucraini eliminino anche la tabella mendeleev dagli studi, cosi la chimica sara' facile da studiare senza tutta la prosopopea russa. Ridiventera' metafisica.
Lascino in pace anche il grafene invenzione fasulla di due russi (che pero' lavorano in Uk e quindi, forse, hanno abiurato l'esser russi) e anche studi sull' immunita' perche' suggeriti da un russo premio nobel nel 1908. Poi addestrino la popolazione a reagire con riflessi pavloviani ... ooops .. riflessi studiati da un Pavlov russo? roba farlocca...
Se per fortuna i nazisti hanno condannato la scienza 'ebrea' (e quindi anche studi sull'atomo che li avrebbero condotti alla bomba h) forse anche agli ucraini con il rifiuto della cultura 'russa' andranno da qualche parte .... speriamo non troppo lontano ..
Saluti
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Paolo Selmi
Monday, 20 June 2022 23:54
Che tristezza, Alfred... non si rendono conto che, proibendo quella musica, quella letteratura, quell'arte, quel teatro che peraltro loro stessi hanno contribuito a creare, e in modo determinante, stanno di fatto negando al loro popolo il diritto ad avere delle radici, una storia, una dignità, un'identità frutti di un vissuto a sua volta originale, autentico, importante.

Ogni tanto mi chiedo cosa ci sia a fare un'istituzione come l'UNESCO. Una Unesco che, all'inizio del conflitto, diceva per bocca della sua direttrice generale:
"Nous avons le devoir de sauvegarder le patrimoine culturel en Ukraine, en tant que témoignage du passé mais aussi en tant que catalyseur de la paix et de la cohésion pour l'avenir. La communauté internationale doit le protéger et le préserver."
https://www.unesco.org/fr/ukraine-war
il sito la riporta anche in inglese:
"We must safeguard the cultural heritage in Ukraine, as a testimony of the past but also as a catalyst for peace and cohesion for the future, which the international community has a duty to protect and preserve."
https://www.unesco.org/en/ukraine-war

Infatti...

un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 20 June 2022 12:51
20/06 ore 12:30 aggiornamento

ISOLA DEI SERPENTI

Si segnalano fuoco di artiglieria, lanci missilistici, attacchi aerei, sia tramite velivoli pilotati che droni. Ma oltre a un’intensificazione degli attacchi quotidiani all’isola, nulla che assomigli a un vero e proprio assalto, sulla falsariga di quello che condusse un mese fa a quella disastrosa disfatta completamente ignorata dai cinegiornali luce nostrani (quando capirono che i filmati inviati dall’agenzia di stampa del regime di Kiev non corrispondevano al vero… allora, come per Doneck, come per Kramatorsk, come per molti altri casi… calò il silenzio). Tornando sul pezzo, potrebbe essere il preludio a un attacco vero e proprio, o un semplice tentativo di seminare panico e terrore fra i mezzi civili coinvolti perché in transito nei paraggi: dopo l’intenzione manifestata più volte di colpire, una volta acquisiti i missili a lungo raggio, il ponte che collega la Crimea alla Russia, tutto quello che c’è nel mezzo è logicamente obbiettivo anch’esso.
https://t.me/rybar/34163

QUELLA E’ LISICHANSK

Mentre il regime fascistoide di Kiev è impegnato a far morire migliaia di suoi uomini con la sua linea criminale “non un passo indietro” nel KOMBINAT AZOT, i russi sono arrivati alle porte di LISICHANSK. Foto qui sotto. La sacca sarebbe completa, allora, il disastro totale.
https://t.me/WarDonbass/69777

GLI M777 NON FUNZIONANO

A dirlo non sono gli orchi russi, ma il viceministro della difesa ucraino Shaparov. Se non li distruggono prima, si possono usare al massimo tre volte, poi devono andare in riparazione.
https://t.me/WarDonbass/69774
Io, personalmente, con le mie macchinette tardo-sovietiche che avevano sostituito le manopole in metallo con quelle in plastica e dopo un po’ rischiavi che la leva restava in mano, o si distruggeva tutto perché non ti ricordavi di cambiare i tempi DOPO aver riarmato l’otturatore, e non PRIMA, riuscivo comunque a farle durare anni, se non ormai decenni (la mia Kiev 88 CM resiste ancora oggi…). Quindi, gli M777 a stelle e strisce son peggio della mia tanto vituperata Kiev 88CM!

KALINIGRAD, LITUANIA E IDIOZIA SUICIDA UE

E’ notizia recente (17/06) la PROIBIZIONE dei transiti dalla Federazione Russa all’enclave di KALINIGRAD attraverso la LITUANIA, che rappresenta – carta alla mano – la via più breve a quella che trent’anni fa si trovò a essere enclave russa staccata dalla madrepatria.
https://t.me/readovkanews/37025
La proibizione riguarderebbe circa il 50% dei beni in transito, secondo la nomenclatura combinata (voce doganale) indicata nel pacchetto sanzioni EU. La proibizione è idiota, perché
- non ha alcun fondamento giuridico, è illegale in quanto si tratta di beni in transito, per giunta su vagoni piombati (percorso quindi obbligato) e non oggetto di alcuna compravendita o rapporto commerciale di alcun genere all’interno dello spazio comunitario. Sarebbe come se rifiutassimo un transito da Genova porto a Chiasso Dogana (CH) perché… non ci va unilateralmente che agli svizzeri non arrivino tondini d’acciaio o polo in cotone.
https://t.me/readovkanews/37066
- Ma siccome del diritto internazionale non ce ne frega niente, (vero?) dai tempi della Prima guerra del golfo a oggi, siccome siamo convinti di essere noi, la “legge”, aggiungo che è idiota perché non raggiungerà alcun effetto sperato: Kalinigrad è sul Baltico. Obblighi solo i russi a intensificare le tratte dei mercantili, provocando un danno economico, ma senza creare situazioni di isolamento.
- Concludo che, oltre a essere idiota, è anche suicida, perché i tre Paesi baltici, NATO-UE come se non ci fosse un domani, in questi trent’anni sono campati SOLTANTO, e chi fa il mio mestiere lo sa benissimo, perché punto preferenziale di transito verso la Russia. I documenti di esportazione per la Russia si chiudono a Riga, a Kaunas, a Daugavpils, e ad altri paesini sul confine. IN ALTRE PAROLE DA TRENT’ANNI SONO ECONOMIE DI TRANSITO. Transito di beni da e per la Russia e transito di armi NATOvskie. L’economia si reggeva sulla prima gamba, NON SULLA SECONDA! Ora gli resterà da fare da poligono di tiro per le esercitazioni militari NATO e da magazzeno, facendo respirare ai propri rispettivi popoli frammenti di uranio impoverito, o armi chimiche o altre schifezze che vorranno stoccare e provare da quelle parti…
“LA RISPOSTA RUSSA SARA’ MOLTO FERMA E FONDATA LEGALMENTE”, si dice oggi al Consiglio della Federazione Russa.
https://t.me/readovkanews/37148
E IL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO CHIEDE LO SBLOCCO IMMEDIATO DEL TRANSITO, interpretando il blocco come lesa sovranità nazionale.
https://t.me/WarDonbass/69786

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 20 June 2022 08:37
20/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA GENERALE AGGIORNATA


Sempre a cura del collettivo di RYBAR,
https://i.ibb.co/VMNTX7b/19-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/dDS5Yh5/19-06-1.jpg

Come è possibile vedere, nessuna variazione sostanziale della linea di fronte nelle ultime ore. Tuttavia, ritorniamo a una situazione estremamente frastagliata e su una superficie decisamente più ridotta, rispetto a poche settimane fa. Ogni cuneo rappresenta la bocca di una possibile sacca. In questo, non esiste un piano specifico con un’unica sequenza di passaggi / obbiettivi da raggiungere, ma un piano articolato su più varianti, a seconda – letteralmente – di come si mettono le cose. Seguiremo gli sviluppi.

NUOVO ATTACCO ALL’ISOLA DEI SERPENTI

Lo riporta RYBAR, era in preparazione da giorni. Stanotte gli attacchi, fino a oggi palloni sonda sporadici con droni, si sono intensificati. Vedremo anche qui nel corso del giorno cosa è successo e in quali proporzioni.
https://t.me/rybar/34162

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 19 June 2022 23:52
19/06 ore 22:00 aggiornamento

Aggiornamenti importanti da molti fronti. Cominciamo dalla zona

INTORNO A CHARKOV

Proprio da queste parti oggi si stava tenendo una riunione dei vertici militari operanti nella regione. Riunione terminata con un attacco missilistico che, di fatto, ha azzerato il comando operativo ucraino: 50 tra generali e ufficiali.
https://t.me/DmitriySteshin/5105
E’ stato un grande successo dei servizi segreti e dei reparti speciali russi operanti sul territorio occupato dagli ucraini, il primo di questo tipo e di queste proporzioni dall’inizio dell’operazione militare speciale.
https://yandex.ru/turbo/vz.ru/s/news/2022/6/19/1163781.html?ysclid=l4lsxgy5v8945832791

Quando parliamo di attacchi mirati, questo intendiamo. Come alle 20:20, quando altri missili Kalibr hanno colpito e messo fuori uso 10 obici M777 e 20 blindati appena arrivati dall’Occidente nei dintorni di Nikolaev (ibidem). I russi da quattro mesi stanno smantellando non solo il potenziale militare ucraino, processo di demilitarizzazione che sarebbe finito da tempo, ma anche tutte le riserve NATO-UE mobilitate contro di loro. E le contraddizioni fra kuratory e marionette, fra marionette ed esercito, e fra i kuratory stessi, stanno emergendo in maniera sempre più forte.

Proseguiamo nel rapporto, scendiamo lungo le anse del Severskij Donec, dove l’azione intorno a SLAVJANSK prosegue in una fase ancora di smantellamento delle infrastrutture militari esistenti, e arriviamo quindi a

LISIČANSK

A 20 km a SUD è notizia di oggi la liberazione di Čichirovo,
https://t.me/boris_rozhin/54241
e più importante ancora l’attacco delle milizie della LNR e delle truppe russe alla RAFFINERIA di LISIČANSK. Che si trova a soli 10 km a SUD. La zona di scontri a sud si amplia e si stringe ancor più lo spazio operativo a difesa dell’ultimo bastione rimasto a EST. Con la presa della raffineria, l’intera zona resterebbe in accerchiamento operativo.
https://t.me/rybar/34136
Aldilà del fiume, situazione sempre più critica nel KOMBINAT AZOV. Carta aggiornata
https://i.ibb.co/2nz2QwL/19-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/BNhhkWN/19-06-EN-1.jpg
dove anche qui si vede chiaramente restringersi lo spazio controllato da ff.aa. ucraine e mercenari stranieri. Vedremo anche qui gli aggiornamenti nei prossimi giorni.

INTORNO A POPASNAJA

Carta aggiornata, sempre del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/RTgMCJS/19-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/NLGYX0n/19-06-1.jpg

Cominciamo dal NORD, dove la parte a est della sacca in formazione (ZOLOTOE + GORSKOE) è praticamente quella a sud di Lisičansk di cui abbiamo già parlato.

A ovest della suddetta quasi-sacca, vediamo due frecce convergere verso NIKOLAEVKA. La raffineria, per intenderci, è poco più in su. Vediamo ora come veramente sia tutto collegato e come la perdita di un settore, di un centro abitato, di una zona industriale comprometta veramente la tenuta di aree ben più ampie.

E’ in questo contesto che si colloca la tragedia del battaglione mandato dalle zone occidentali, dove praticamente non si è sparato un colpo, di rinforzo proprio a NIKOLAEVKA. Gia prima di arrivare, nei dintorni di Dnepropetrovsk, un attacco missilistico aveva già fatto fuori 30 fra carri armati e blindati, oltre che gravi perdite fra i soldati. Lo stesso anche dopo. Risultato: comandanti in fuga e sopravvissuti fra le truppe prigionieri.
https://t.me/rybar/34141

I russi stanno spingendo anche verso nordovest, direzione SEVERSK, fra BERESTOVOE e JAKOVLEVKA. E le ff.aa. ucraine si stanno difendendo strenuamente, perché in tal caso a essere accerchiato praticamente sarebbe il grosso delle truppe ucraine attualmente disponibili.

A sud proseguono i combattimenti intorno a BACHMUT (ARTEMOVSK). Gli sforzi degli attaccanti sono tesi a smantellare progressivamente tutti i rinforzi provenienti anche qui da ovest, prima ancora di avanzare. Vedremo gli sviluppi.

DONECK OGGI MENO SOTTO LE BOMBE

No, nessun intervento dell’ONU, o di una sempre più inerte “società civile” occidentale contro i questi crimini quotidiani. Semplice controbatteria che questa volta ha funzionato a dovere, da lontano e da vicino. Ieri ci sono stati attacchi dalle 15:55 per un’ora e venti con un’intensità di un lancio ogni 4 minuti, quindi ogni 7-10 minuti. 400 fra razzi e missili come abbiam visto.

Ebbene, finalmente i Kalibr sono entrati in azione anche contro Avdeevka. E gli attacchi sono, di colpo, cessati. La notte sono entrati in azione gli aerei. Dalle tre di notte alle cinque del mattino, per colpire postazioni di lancio, depositi di munizioni, fortificazioni.

Oggi, i lanci sono stati in quantità assai minore. E questo è un fatto. Ancora lungi dal cantar vittoria sulla messa in sicurezza della capitale, tuttavia i cittadini di Doneck, per un po’, possono respirare.
https://t.me/voenkorKotenok/37605

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 19 June 2022 09:37
19/05 ore 9:00 aggiornamento

I BOMBARDAMENTI DI IERI SU DONECK


400 fra missili e proiettili calibro 155 mm è il bilancio degli ordigni scagliati contro civili.
https://t.me/boris_rozhin/54192
Tra l’altro, due morti erano vigili del fuoco.
https://t.me/readovkanews/37046
Questo significa doppia vigliaccheria, nella rappresaglia nazifascista di ieri (e non solo ieri):
- obbiettivo civile
- ritorno dopo la prima scarica con una seconda, così da colpire anche chi è accorso per soccorrere.
Come nota un corrispondente, il tentativo (in fase avanzata di realizzazione) è di “mariupolizzare” DONECK.
https://t.me/voenkorKotenok/37565

NIKOLAEVKA SOTTO ATTACCO

E’ notizia di oggi, confermata da fonti ucraine peraltro. Pare che sia in fase avanzata di attacco. La presa di Nikolaevka permetterebbe un’ulteriore avanzata verso nord, ma anche verso est. In entrambi i casi non sarebbe per nulla semplice gestire l’ulteriore chiusura di spazi vitali per le forze ucraine sempre più in difficoltà e allo sbando
https://t.me/ukrainian_guide/1911

AZOT

E’ peraltro notizia di ieri
- la cattura di un capo delle squadracce fasciste di Ajdar a Metelkino (https://t.me/WarDonbass/69627)
- gravi perdite di mercenari stranieri sempre nel corso di quei combattimenti (https://t.me/WarDonbass/69632)
Tutto questo, ovviamente, incide anche sul morale delle truppe. Il “non un passo indietro” imposto dal regime fascistoide di Kiev sta mostrando tutte le sue negative conseguenze.

RYBAR RICONOSCIUTO ANCHE IN OCCIDENTE

Il collettivo di RYBAR ha pubblicato una serie di riconoscimenti, nel bene e nel male (tentativi di confutazione andati a male), ricevuti in occidente dal proprio lavoro. Più che altro nel male, e falliti. https://t.me/rybar/34122
L’attenzione che siti come RYBAR ricevono dall’occidente, persino dall’ISW (Institute for the Study of War) in particolare dopo le figuracce fatte (e riportate) a dar retta agli istituti luce locali, e l’ignoranza totale degli stessi da parte dei cinegiornali luce nostrani, darebbe da riflettere, e non poco, sullo stato attuale della nostra informazione.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.
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Paolo Selmi
Saturday, 18 June 2022 19:31
18/06 ore 18:30 aggiornamento

INCESSANTE FUOCO DI ARTIGLIERIA SU TUTTI I FRONTI


Stando alle prime cartine diffuse dal collettivo di Rybar, riguardanti il FRONTE SUD (oggi alle 19:00)
https://i.ibb.co/gzQSxQ0/18-06-1.jpg
e la ZONA A NORD DI CHARKOV
https://i.ibb.co/wMhXpQ6/18-06-RUS-1.jpg

appare chiaramente il martellamento dell’artiglieria russa sulle postazioni di difesa ucraine (tutti i simboli di lanci missilistici). Lo stesso può essere detto, stando alle informazioni pervenute nella conferenza stampa del Ministero della Difesa,
https://t.me/rybar/34081
e alla conferma dei corrispondenti di guerra, per esempio IZJUM,
https://t.me/s/vysokygovorit
o UGLEDAR’,
https://t.me/voenkorKotenok/37564
riguardo agli altri fronti.

Nessun cambiamento sostanziale della linea di fronte, stando a quanto comunicato sinora, se si eccettua la zona di

SEVERODONECK

In questa area diminuisce sempre più la zona sotto il controllo delle ff.aa. Ucraine. In particolare, è notizia di oggi la bonifica dell’intera area intorno a METELKINO, paese a EST di Severodoneck.
https://t.me/WarDonbass/69610

Contemporaneamente, anche le voci di resa di gruppi di soldati ucraini assediati nel kombinat AZOT si fanno più frequenti. Anche perché le comunicazioni con LISICHANSK sono completamente tagliate.

In altre parole, in quest’area l’accelerazione impressa dagli attaccanti si riflette su pezzi di difesa che cadono ogni giorno, rendendo sempre più difficile la posizione ufficiale del regime fascistoide di Kiev “non un passo indietro”. Vedremo gli sviluppi

MARIUPOL’: UN TETTO PER TUTTI PRIMA DELL’INVERNO

Ingegneri e architetti si sono fatti i loro conti e han deciso di procedere a tappe forzate verso la ricostruzione, per arrivare in sicurezza all’inverno. Filmato appena girato sul primo canale:
https://www.1tv.ru/news/2022-06-15/431284-v_mariupole_nachalas_pervaya_posle_osvobozhdeniya_grandioznaya_stroyka

E questo, a grandi numeri, il sunto:
Quartiere residenziale in costruzione all’ex-mercato di Azov, 12 palazzi da 5 piani da costruire entro il primo di ottobre, per un totale di oltre 100.000 mq.

Nel frattempo, prefabbricati in costruzione, come quelli che si vedono nel filmato, fra una gittata e un’altra. Già provvisti di tutte le canaline e predisposizioni per luce, acqua, gas, fognature.

Stessa cosa nel quartiere lungomare: consegna entro due mesi.

Fine ricostruzione, pianificata entro cinque anni. E “pianificata”, detto da me, non è una parola a caso: anche il collettivo di Rybar sottolinea come questa operazione stia mandando in cantina molte teorie su “incentivi”, “gestione indiretta”, “mercato” e “mani invisibili” di varia concezione. L’intera operazione sarà coordinata ed eseguita dal settore pubblico dell’economia. E questa esperienza non sarà, a detta del collettivo di Rybar, un caso isolato a Mariupol’, ma farà scuola. Vedremo anche qui gli sviluppi e terremo, per quanto possibile, monitorata la situazione.
https://t.me/rybar/34089

DONECK ANCORA SOTTO LE BOMBE

Sempre proiettili calibro 155 mm e missili, “aiuti” di un Occidente complice di questi crimini di guerra. Immagini che i cinegiornali luce bucano, altrettanto colpevolmente, ogni giorno.
https://t.me/voenkorKotenok/37558
Bilancio attuale dell’odierna rappresaglia nazifascista: 5 morti e 12 feriti.
https://t.me/voenkorKotenok/37561

Per inciso, a CHERSON oggi è fallito un attentato contro il capo dell’amministrazione regionale.
https://t.me/voenkorKotenok/37552
La macchina è stata colpita da una bomba fatta esplodere a distanza ma, malauguratamente per gli attentatori ucraini, nel momento “sbagliato”: obbiettivo ferito, ma non gravemente.

Aggiornamenti a seguire, al più tardi, domani tarda serata.
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Paolo Selmi
Friday, 17 June 2022 18:32
17/06 ore 18:30 aggiornamento

Purtroppo oggi l’argomento del giorno, comprensibilmente peraltro, è stato il discorso di Vladimir Putin al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo: un discorso che, di fatto, sancisce ufficialmente (ufficiosamente lo era già da un pezzo) la fine di un’epoca, durata trent’anni, e ne inaugura un’altra. Non è compito di questi aggiornamenti entrare nel merito delle attuali e delle future trasformazioni degli assetti, dei rapporti di forza e degli spostamenti di baricentro all’interno di strutture economiche capitalistiche anch’esse in profondo mutamento. Così come non può essere questa la sede per discutere e analizzare l’enorme accelerazione impressa a tali processi da questi due anni di crisi e, infine, da questi quattro mesi di conflitto.

Mi limito quindi a osservare che tutte le linee informative sono state occupate a riportare, ad analizzare, a criticare quello che, di fatto, è stato un vero e proprio discorso programmatico, e la situazione sul campo è così passata, per oggi, in secondo piano.

L’unica notizia che è trapelata, prima che iniziasse a parlare, riguardava il

POSSIBILE INIZIO DI EVACUAZIONE DI CIVILI E RESA DI MILITARI AD AZOT:

Alcune fonti lo riportavano, altre invece dicevano essere una notizia falsa.
https://t.me/WarDonbass/69329
https://t.me/boris_rozhin/53955

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Tra stasera e domenica sera potrebbero non esserci aggiornamenti, o esserlo in modo molto discontinuo. Come già accaduto, farò il possibile per fare un punto domani sera e uno domenica sera. Mi scuso sin d’ora e vi ringrazio.
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Paolo Selmi
Friday, 17 June 2022 12:27
17/06 ore 12:30 aggiornamento

MERCENARI STRANIERI IN UCRAINA


Pubblicata una statistica dal sito del Ministero della difesa russo che, di fatto, sfata il mito del 20.000 mercenari stranieri, o “volontari”, come li chiamano eufemisticamente i cinegiornali luce nostrani. Qui il link:
https://t.me/mod_russia/16847
E qui penso lo stesso foglio, accessibile anche a chi non è iscritto a telegram:
https://t.me/WarDonbass/69271

Dall’inizio del conflitto a oggi (proprio il 17/06/22, riporta la tabella) i mercenari stranieri, inclusi gli “istruttori”, sono stati SETTEMILA (6956, per l’esattezza), di cui DUEMILA (1956) morti, 1779 rientrati, 3221 operativi ancora in territorio ucraino, provenienti da SESSANTAQUATTRO PAESI in tutto.
https://t.me/s/mod_russia

“And the winner is”… la Polonia, con 1831 mercenari (378 deceduti, 272 rientrati, 1181 ancora operativi), seguita a MOLTA DISTANZA
dal Canada, con 601 mercenari (162 deceduti, 169 rientrati, 270 ancora operativi),
dagli USA, con 530 mercenari (214 deceduti, 227 rientrati, 89 ancora operativi)
dalla Romania, con 504 mercenari (102 deceduti, 98 rientrati, 304 ancora operativi),
dalla Gran Bretagna, con 422 mercenari (101 deceduti, 95 rientrati, 226 ancora operativi) e, in rappresentanza del continente asiatico,
dalla Georgia, con 355 mercenari (120 deceduti, 90 rientrati, 145 ancora operativi)

L’Italia? E’ presente con 71 mercenari, di cui 21 deceduti, 26 rientrati (o comunque usciti dalla zona di guerra…) e 24 ancora operativi.

AZOT ACCERCHIATA

Per ammissione della stessa amministrazione ucraina. Che però non consente ai civili usati come ostaggi di uscire per il corridoio umanitario sempre valido, anzi, ci fa sparare sopra. Nel silenzio complice dell’Occidente.
https://t.me/WarDonbass/69242

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 17 June 2022 08:43
17/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA GENERALE


frutto come sempre, del collettivo di RYBAR e del suo lavoro notturno
https://i.ibb.co/nQSWHjj/16-06-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/ZSg3MsC/16-06-1.jpg

Andando subito nel Donbass, notiamo come sostanzialmente non vi siano aggiornamenti circa quanto ci siam scritti ieri. Tuttavia, andando a vedere più a fondo le cose, ci sono alcune informazioni che ieri non sono state date.

Partiamo dall’ingrandimento dell’ingrandimento… ovvero da una carta aggiornata di

SEVERODONECK

https://i.ibb.co/2yt4Ptx/16-06-RUS-1-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/8rpRrdM/15-06-EN-1.jpg

Qui notiamo subito come l’azione sia tesa a CHIUDERE AZOT anche dalla parte del fiume, riducendo sostanzialmente l’area controllata dalle unità speciali ucraine e dai mercenari stranieri che controlleranno, entro breve, il solo kombinat (giungono, a questo proposito, voci che anche lo stesso sia già sotto attacco negli edifici periferici).

SIROTINO, che è il paese a fianco, è ormai parzialmente in mano ai russi e alle milizie del Donbass: è da lì poi che si muovono per chiudere AZOT dall’altra parte. Tutta la parte aldilà del fiume, dopo questa azione, sarebbe completamente isolata e cadrebbe, riprendiamo la cartina generale, rendendo più vicina la caduta della linea di fronte che adesso tiene SOTTO LISIČANSK.

Vedremo gli sviluppi.

POPASNAJA

Ingrandimento a destra della cartina generale, purtroppo i nomi non sono stati ingranditi, ma a questo livello importano più le “forme” della linea di fronte per capire le tendenze in atto.
SUD-OVEST, dove c’è ARTEMOVSK, notiamo come a sud stia sempre più cedendo la linea di fronte che coinvolge la centrale termoelettrica UGLEDARSKAJA.
NORD-EST, notiamo invece come sia confermato il movimento verso nord che tende a chiudere, da un lato ZOLOTOE e GORSKOE e, dall’altro, a proseguire verso nord direzione SLAVJANSK. Vedremo anche qui gli sviluppi.

FUORI JURIJ GAGARIN, DENTRO JACK PALANCE: COME CAMBIA LA TOPONOMASTICA NEL DELIRIO FASCISTOIDE DI KIEV

Lo ammetto, sono fanatico dei cosiddetti “spaghetti western”, non li considero un genere di serie B, so a memoria “Al cuore Ramon, al cuore”. Ma mai mi sarei aspettato che a Kiev intendessero rinominare una strada a Jack Palance.
https://riafan.ru/23489672-nil_armstrong_vmesto_gagarina_v_kieve_vibirayut_nazvaniya_dlya_derusifitsirovannih_ulits
D’accordo, era di genitori ucraini, anche se lui non sapeva neanche da che parte stesse, il paese d’origine dei genitori. Ma se questo era solo il criterio, informare Kiev che lo erano anche Bud Spencer e Terence Hill, Franco Nero, Maurizio Merli. Magari ci credono e ci troveremmo Kiev imbottita di vie a loro dedicate. Ma anche ai personaggi, Django Prospekt, per esempio.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 June 2022 19:31
19/06 19:30 aggiornamento

Dal fronte ancora nessun aggiornamento di rilievo. Possiamo già iniziare a dire che sia nel FRONTE SUD (https://t.me/rybar/34000) che INTORNO A CHARKOV (https://t.me/rybar/33996), entrambe le linee siano tutt’altro che tranquille, specialmente a est di Charkov, teatro di scontri asperrimi fra le fazioni opposte. Ma nessun aggiornamento degno di rilievo possiamo dire sia pervenuto. Vedremo domani mattina la situazione sugli altri fronti. Alcune notizie importanti del giorno:

STRADA ARTEMOVSK-SEVERSK SEMPRE MENO SICURA

E’ notizia di poco fa che una colonna ucraina in transito verso Seversk è finita sotto il fuoco russo. Ormai anche quella strada è diventata molto pericolosa e l’accerchiamento operativo delle truppe a Lisichansk e dintorni è una realtà sempre più concreta.
https://t.me/epoddubny/11255
In effetti, immagini di oggi (getty im.) riportano l’arrivo a Lisichansk (geolocalizzato dal collettivo di rybar) di elicotteri da combattimento, verosimilmente con dentro mercenari stranieri e truppe speciali, ma non colonne di camion o blindati.
https://t.me/rybar/33994

ZAES (LA CENTRALE ATOMICA DI ZAPOROZH’E) DAL 01/09 PASSA SOTTO ROSATOM

Da Energoatom che era, questa notizia sancisce definitivamente una transizione anche energetica dallo spazio ucraino allo spazio russo. Centrale che, come abbiamo riportato in questi mesi, ha denunciato le ruberie di anni, la corruzione dell’agenzia nazionale ucraina con General Electric e l’imposizione irresponsabile di carburante non idoneo ai reattori della centrale. Ora l’atto di divisione è ufficiale: la centrale continuerà a fornire energia ai territori liberati e, le eccedenze, su richiesta a venderle all’estero, anche al vecchio padrone, se vuole.
https://t.me/boris_rozhin/53883

ALLA FIERA DELL’EST… JAVELIN A USD 30.000 (cadauno, non trattabili, astenersi perditempo)

Tutto parte da questa denuncia su un canale telegram, dove si riporta nella cosiddetta “dark net” (tor) un sito tipo “baia” ma che tratta questi articoli
https://t.me/dillfrash/3533?single
Qui anche la scheda (il giornalista era andato avanti di un click, il “negozio” peraltro nel logo non nasconde orgogliosamente la propria provenienza)
https://www.vikendi.net/2022/06/13/western-weapons-of-war-for-ukraine-end-up-for-sale-on-the-dark-web/

Quest’altro canale telegram, invece denuncia come PRIMA del conflitto tali articoli si trovassero, ma in forma sporadica, mentre ORA ci sono veri e propri SUPERMARKET degli armamenti. Con il conflitto in Ucraina il traffico illegale di armi ha fatto un salto qualitativo impressionante.
https://t.me/milinfolive/84444

Lo denuncia anche l’Interpol, del resto (fonte già citata in un intervento precedente, riprendo questa intervista al suo capo Jürgen Stock unicamente per comodità:
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/02/ukraine-weapons-end-up-criminal-hands-says-interpol-chief-jurgen-stock ).
Ed è questa denuncia a smontare, di fatto, la versione negazionista di queste notizie, che le vorrebbe tutte parte della “campagna di disinformazione russa”. Di fatto, lo sta cominciando ad ammettere anche lo stesso Zelenskij, incolpando di questo la corruzione nell’esercito ucraino (e di converso il suo capo Zaluzhnyj a cui, come abbiam visto stamattina, vuole fare lo scalpo).

In maniera decisamente più artigianale, qui si riporta invece di un membro della difesa territoriale di Charkov che aveva deciso di “mettersi in proprio”, prontamente fermato dalla polizia ucraina.
https://www.pravda.ru/world/1715359-weapons_us_ukraine/

Il fenomeno del contrabbando illegale di armi, del resto, risale in Ucraina ad ancor prima del conflitto: membri della Guardia Nazionale beccati con le mani nella marmellata, nell’atto di vendere armi prelevate dai loro “magazzini”. https://fishki.net/anti/4158989-darknet-navodnjaet-ukradennoe-u-vsu-oruzhie-razbiraemsja-skolyko-ono-stoit-i-kogda-evropa-utonet-v-krovi.html?
Ma allora la domanda sorge spontanea: in un Paese del genere, dove già esiste questo problema, tu vai a dare armi “a pioggia”? Distribuendo fucili automatici e mitragliatori come se stessi dando le candele per la processione? E’ quello che è successo, per esempio, a Kiev e a Charkov. E senza tirare in ballo ufficiali corrotti.

Sempre questo sito, oltre a dare altri prezzi (AK-47 a 550 dollari, pistole Glok a partire da 500-600 dollari, e via discorrendo), comunica che la valuta preferita per le transazioni sono i bitcoin, o altre criptovalute. E che essi siano da anni strumento principe nelle transazioni economiche per i traffici illegali di armi, è cosa risaputa. D’altronde, anche se la distribuzione delle armi fosse tracciata, E COME ABBIAM VISTO NON LO E’ IN GRAN PARTE, basta dire “perso in battaglia” per metterci una pietra sopra, allo stadio attuale: chi può effettivamente controllare? Andare lì a vedere? Aprire un’inchiesta? Nessuno. Quindi non è propaganda russa dire che l’Ucraina è diventata un grande colabrodo dove armi di ogni genere vengono vendute al mercato nero. Così come ammettere che, dopo questi “aiuti”, la quantità di armamenti disponibili su tale mercato nero è aumentata esponenzialmente. E non è fare da menagramo ipotizzare un “rabbocco” non indifferente degli arsenali in mano alla criminalità organizzata di tutto il mondo, Occidente compreso. Senza andare a scomodare lo squilibrato di turno.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 June 2022 12:37
16/06 ore 12:00 aggiornamento

DA “50” A “1000” PERDITE FRA LE FORZE UCRAINE AL GIORNO: COSA E’ CAMBIATO IN POCHI GIORNI IN UN REGIME CHE DA’ I NUMERI

Diciamo subito. Sostanzialmente niente. I numeri sono aumentati, ma da 300-400 morti al giorno (che c’erano già e che è un numero enorme), a 400-500. Non cambia neppure il CHI. Zelenskij e il suo entourage PRIMA, quando solo due settimane fa diceva che i morti erano 50-10 (MENTENDO), e ORA sempre LUI e il suo entourage, a sostenere la cifra, nella lingua di Albione e a uso e consumo dei kuratory, di “up to 1,000 casualties per day in Donbas” (sempre MENTENDO, questa è l’unica costante).
https://www.axios.com/2022/06/15/ukraine-1000-casualties-day-donbas-arakhamia

Cosa è successo? Si sono bevuti il cervello? Stanno facendo la gara a chi la spara più grossa?

Nulla di tutto questo. La spiegazione è da ricercarsi nella faida interna al regime fascistoide di Kiev, per la precisione nel conflitto in essere fra ZELENSKIJ, capoclan, e ZALUZHNYJ, generale capo delle forze armate. Uno della cricca di Zelenskij che va dai kuratory a dire che ci sono fino a mille perdite al giorno, lo fa per screditare chi è al momento a capo delle forze armate. Il quale POTREBBE replicare che lui aveva dato ben altri ordini, ma che qualcuno più in alto di lui lo ha bloccato (il che è anche vero, peraltro…), ma non è lì. SI FA SEMPRE PIU’ VICINA, PROBABILMENTE, UNA RESA DEI CONTI INTERNA. Sicuramente Zelenskij non può rimuovere Zaluzhnyj ora, proprio quando il Donbas (in ucraino con una “s” sola) ogni giorno perde pezzi rispetto al Donbass (alla russa con due “s”). Servirà il piatto più tardi. Per ora gli basta screditare. Sulla pelle di centinaia di persone, di suo popolo, che muore ogni giorno, ammazzato dagli ordini criminali di questi farabutti, oggi peraltro osannati da alcuni presidenti dell’UE, tra cui anche il banchiere messo su da Mattarella. “Paru cerca paru”, dicono dalle parti di mia moglie.

VOLANTINI DI RESA AD AZOT

Eccone uno in queste immagini, continuano a volare sopra le teste dei soldati ucraini asserragliati nel kombinat AZOT.
La mappa mostra il corridoio SEMPRE aperto per chi si voglia presentare con la bandiera bianca. Le parti in rosse dicono che “già 6000 vostri commilitoni hanno fatto la stessa scelta”, che “a loro richiesta non saranno scambiati ma tenuti prigionieri fino alla fine dell’operazione speciale”, così da non tornare nuovamente al fronte dopo lo scambio, che la Russia garantisce loro “sicurezza e mantenimento”.
https://t.me/boris_rozhin/53857

Vedremo anche qui gli sviluppi. Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 June 2022 08:39
16/06 ore 08:00 aggiornamento

BACHMUT (ARTEMOVSK)


Le forze russe hanno INASPETTATAMENTE messo la seconda (ora non esageriamo con le marce superiori…) e colto le ff.aa. ucraine di sorpresa con un doppio attacco. Cartina qui sotto:
https://t.me/WarDonbass/68999

In sostanza, invece di fare l’incontro-sull’Elba sopra SEMIGOR’E con le truppe provenienti da sud-est, dopo aver liberato DOLINA hanno FORZATO verso OVEST raggiungendo ZAJCEVO. E a BACHMUT (ARTEMOVSK) hanno già iniziato ad evacuare persone.

Non penso sarà l’ultima “sorpresa” su questo e altri fronti, vedremo gli aggiornamenti. A proposito,

LA STRADA ARTEMOVSK-SEVERSK NON E’ POI COSI’ SICURA

Ieri giravano sulla rete queste immagini di rottame di blindato ucraino sulla strada che porta a Seversk.
https://t.me/readovkanews/36831

In genere non le giro neanche, primo perché non aggiungono né tolgono nulla alle notizie fornite, secondo perché i rottami di un blindato sono sempre uguali. In questo caso, tuttavia, vale la pena segnalarlo, non tanto per il fatto in sé ma per DOVE è stato registrato. E’ infatti la strada BACHMUT-SEVERSK l’ULTIMO CORRIDOIO RIMASTO per chi vuole approvvigionare le truppe a EST, dopo che la diretta BACHMUT-LISICHANSK è stata occupata dai posti di blocco russi. Se anche questo corridoio non è più così sicuro, sicuramente non siamo di fronte all’accerchiamento operativo delle truppe ucraine a EST, ma sicuramente ogni viaggio d’ora in avanti diventa un azzardo, un rischio.

UN “GIUBILEO” IN SALSA ZAPOROŽIANA

Non è una brutta idea, comunque. Chi viene al posto di quello che c’era prima cancella tutti i debiti precedenti. E’ quello che è successo a Zaporož’e. Tutti i debiti, le penali, eccetera contratti con con le banche ucraine sono state cancellate con un colpo di penna dalla nuova amministrazione regionale. Penso al mutuo e mi vengono in mente idee strane… come non pensate, scusate!
https://t.me/WarDonbass/69002

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 June 2022 19:42
15/06 ore 19:30 aggiornamento

SLAVJANSK


Carta aggiornata a oggi ore 15:00 (rybar)
https://i.ibb.co/6ZZGDYB/15-06-ru.jpg
e in caratteri latini:
https://i.ibb.co/0K5PY3h/15-06-eng.jpg
Dalla carta è possibile vedere come l’avanzamento delle truppe russe stia procedendo molto lentamente, in piena “ridotta”, ma risolvendo volta per volta i problemi tattico strategici posti sia dalle truppe che difendono la città da NORD, e che si stanno ammassando anche da altre direzioni, sia dal terreno. Per esempio, tra la linea di fronte e SLAVJANSK c’è un parco naturale, la Majackaja Dacha, con un bellissimo impianto boschivo a corredo del più grande massiccio della regione di Doneck. Qui qualche foto.
https://talinkas.livejournal.com/35580.html?ysclid=l4foucizdp813736437
Tra foreste e dislivello non sarà certo una passeggiata, e la possibilità di fortificare linee di difesa, tendere imboscate, eccetera, è concreta: gli scontri in tutta quella zona attraversata dal Severskij Donec, peraltro sono avvenuti in gran parte nelle foreste, e non in spazi aperti. Vedremo gli sviluppi.

AZOT

Carta aggiornata a oggi ore 12:00 (rybar)
https://i.ibb.co/Kw93kgN/15-06-RUS.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/0tQHRhS/15-06-EN.jpg

Seguendo il corso del fiume, la zona controllata dalle ff.aa. ucraine si restringe sempre di più
Ricordiamo che il ponte Proletarskij, che la collegava a LISICHANSK lo han fatto saltare gli stessi ucraini, per incentivare i malcapitati commilitoni dall’altra parte del fiume a “trattenere il più possibile” le truppe russe.

Una differenza notevole con Azovstal’, per cui diventa poi difficile chiamare Azot “Azovstal’ 2.0”, è che qui sarebbero già a corto di viveri. Di fatto, mentre nel caso di Azovstal’ gli squadristi di Azov si erano preparati a resistere qualche settimana, con viveri, munizioni, eccetera… aspettando Godot, che infatti non è mai arrivato, qui l’impreparazione e l’improvvisazione è stata massima: pochi viveri, quindi, e migliaia di persone dentro il kombinat, tra cui migliaia di carcerieri che tengono rinchiusi altrettante migliaia di civili inermi.
https://t.me/WarDonbass/68986

Resta solo un ponte, il Leninskij, all’altezza di SIROTINO, il paese a sud di Severodoneck, che è però messo male e quindi inadatto al transito di mezzi pesanti. Alcune unità, comunque, dell’81° e della 79° brigata, son riuscite ieri notte a passare dall’altra parte tramite quell’unico varco.
https://t.me/rybar/33933

Di fatto, cominciano a emergere i tratti di una vera e propria disfatta, ben peggiore di quella di Azovstal’, perché prevedibile, prevista e provocata, a questo punto poco importa se consapevolmente o incoscientemente, da un regime fascistoide che ora cerca di praticare l’antico sport dello scaricabarile. A questo punto, poco importa anche se in tempo massimo o fuori tempo massimo per sfangarla anche questa volta e incolpare l’esercito, gli occidentali che non gli han dato l’atomica, le sette piaghe d’egitto o cosa: si tratta comunque di una scena vergognosa, che è comunque sotto gli occhi di tutti.

RIAPRE ANCHE IL PORTO DI CHERSON

E’ notizia di poco fa, annunciata dall’amministrazione regionale:
https://t.me/WarDonbass/68943
Segue di poco la riapertura del porto di Mariupol’ e quella del porto di Berdjansk. Di fatto, tutte e tre le strutture giocheranno un ruolo fondamentale sia per il trasporto dei materiali per la ricostruzione in ingresso, che per l’esportazione di materie prime, semilavorati e prodotti finiti in uscita.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 June 2022 12:51
15/06 ore 12:30 aggiornamento

AZOT, FRA CRIMINI CONTRO I CIVILI E RESE DEI CONTI INTERNE AL REGIME DI KIEV


Corridoio umanitario chiuso quasi subito per gli spari provenienti dal kombinat.
https://t.me/WarDonbass/68916
Agli squadristi gli ostaggi servono ancora.
https://t.me/boris_rozhin/53747
Eppure, almeno un civile è riuscito a scappare
https://t.me/rybar/33930

Intanto, per l’ennesima disfatta, questa volta riguardante “la madre di tutte le battaglie”, volano piatti fra Zelenskij e i suoi kuratory, sostenitori del “non un passo indietro”, e stato maggiore dell’esercito, con a capo il generale Zaluzhnyj, sostenitore da oltre un mese della ritirata strategica da Severodoneck, al fine di meglio puntellare Lisichansk (che, va detto, oltre a essere meglio difendibile è anche su un’altura che domina Severodoneck, col vantaggio quindi non da poco di spazzar via qualsiasi tentativo di affacciarsi soltanto sulla riva del fiume Severskij Donec dall’altra parte).
https://t.me/rybar/33798

Attualmente la prospettiva di un colpo di stato da parte dell’esercito è molto campata in aria, e molto più facile che il regime fascistoide di Kiev riesca a girare la frittata contro lo stesso esercito, adducendo come motivazione principale della disfatta la corruzione interna allo stesso (corruzione esistente, visto il traffico illegale di armi NATOvskie che attualmente impazza nel darkweb, manco fosse diventato ebay… ma da qui a dire che se avessero avuto qualche cannone in più, avrebbero tenuto una città insostenibile, per tutti i motivi che ci siam detti, ne corre…).

Peraltro, sempre il collettivo di RYBAR nota come Zelenskij abbia approfittato di questi mesi per far fuori Poroshenko, Medvedchuk, tutta l’opposizione al suo regime fantoccio. Non esiste quindi, al momento, neanche una voce fuori dal coro… ma anche qui, il fattore TEMPO, potrebbe giocargli cattivi scherzi. E potrebbero essere gli stessi kuratory a fare, vista la mal parata, il “lavoro sporco” o, come da loro tradizione, farlo fare “per procura”. E poi tirar fuori due carte del suo clan, o una delle immagini sul video dopo essersi fatto, con ancora la pista sul tavolo… così, da dare in pasto ai media occidentali, giusto per passare da “nobel-per-la-pace-e-santo-subito!” a “era un farabutto, ci ha ingannato tutti”.

In ogni caso, non tira una bella aria in quelle stanze. E non perché van tutti in giro senza mascherine…

SEMIGOR’E: PRECISAZIONE

Resta confermata la sostanza dell’informazione, ovvero che è stato stabilito il controllo sulla strada che porta alla linea di fronte e, di fatto, la accerchia operativamente, ma per correttezza, si rettifica l’informazione che la città sia stata liberata: si combatte ancora alle porte della stessa.
https://t.me/boris_rozhin/53745

OFFENSIVE TUTT’INTORNO A POPASNAJA

Popasnaja, che ormai come si vede dalle carte aggiornate a mezzogiorno di oggi è più che retrovia,
https://i.ibb.co/BZPGCS3/15-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/R7Cx123/15-06-eng.jpg
si è rivelata veramente il tallone di achille dell’intera linea difensiva ucraina. Che pur non essendo meno difesa nelle zone circostanti, tuttavia persa la città sta subendo attacchi da lati impensabili fino a un mese fa e sta, lentamente, collassando.

Partiamo dal fondo della cartina, dalla stessa SEMIGOR’E. E’ vero, non è presa. Ma ora è attaccata da sudest, da ovest e da nordovest (a sud c’è il lago) e l’unica strada che porta a una linea, quella della centrale termoelettrica, ormai più di là che di qua. Tra un po’ i soldati russi da sud-est e le milizie del Donbass e i soldati da nord-ovest si stringeranno la mano da qualche parte più a nord. Altro accerchiamento fisico, concreto, questa volta, altra sacca, altri prigionieri, salvo pazzoidi criminali a guisa di truppe barriera, come nel caso di quei 32 poveracci mitragliati alle spalle (a proposito… è arrivata la notizia ai cinegiornali luce nostrani?).

A questo punto, crollando l’intera linea di difesa a SUD, come si diceva la prossima fermata da quelle parti sarà BACHMUT (ARTEMOVSK). Anche da sud.

Proseguiamo sulla linea di fronte e vediamo che, dopo la liberazione di BRUBOVKA, l’azione si sta spostando VERSO NORD, MUOVENDOSI DA DUE DIREZIONI: BRUBOVKA E NAGORNOE. Rispettivamente verso Nikolaevka e Berestovoe. Direzione SPORNOE, sopra alle due cittadine. Il tentativo di approfittare della linea difensiva un po’ più sguarnita in quel punto (perché tutti si aspetterebbero la chiusura della sacca di ZOLOTOE-GORSKOE) è evidente. Vedremo fino a dove si spingerà l’azione.

Infine, una cosa che non c’entra niente. A OVEST di tutto questo, vedo un paesino che si chiama “SAKKO I VANCETTI” (dove la “c” è la zeta aspirata). Noi ce l’abbiamo un paese intitolato a loro? Un monumento? Un qualcosa? Meno male che ci han pensato Montaldo, Volonté e Morricone: “Here’s to you…”

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 June 2022 09:43
15/06 ore 09:30 aggiornamento importante

APERTO CORRIDOIO UMANITARIO PER I CIVILI TENUTI AD AZOT COME OSTAGGI: oggi dalle otto del mattino, la stima è che ci possano essere un migliaio di civili tenuti dentro. Sta ora ai loro "difensori" lasciarli andare.
https://t.me/opersvodki/5740

Breve PS

VERSO ARTEMOVSK (BACHMUT)

Siamo nella parte finale, a sud-ovest, della grossa bolla che si sviluppa intorno a POPASNAJA (ingrandimento a destra della carta di RYBAR di oggi https://i.ibb.co/26LhBvJ/14-06-1.jpg).

Per la precisione, siamo nel punto dove la linea di fronte smette di scendere a piombo verso SUD e vira a OVEST
Cartina più specifica qui:
https://donbasstoday.ru/podolyaka-rossijskie-voennye-prorvali-front-vsu-yuzhnee-artyomovska/

Siamo quindi a SUD di BACHMUT (ARTEMOVSK)

Ebbene, è notizia di ieri notte che sia stata liberata SEMIGOR'E. Nella cartina è la "linguetta" tratteggiata più in basso. In buona sostanza, questa mossa comporta l'accerchiamento della linea difensiva di quell'angolo, da NOVOLUGANSKOE alla centrale termoelettrica UGLEGORSKAJA. La difesa rischia così di collassare fino a KODEMA, a SUD di BACHMUT e aprire, di fatto, un altro fronte per quella città, che si troverebbe accerchiata da almeno tre lati.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 June 2022 08:42
15/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA DEL DONBASS...


Finché il collettivo di RYBAR la farà nel turno di notte, sarà una buona base di lavoro
https://i.ibb.co/26LhBvJ/14-06-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/0GtDhrN/14-06-1.jpg

… E DEL FRONTE SUD

https://i.ibb.co/9VYhR0y/14-06-1-1.jpg
et in caratteri latini
https://i.ibb.co/Fmdyj70/14-06-EN-1.jpg

Liquidiamo subito questa grandissima linea di fronte con: duelli di artiglieria, truppe che si raggruppano aldiqua e aldilà della linea di fronte, nessun movimento della linea di fronte.

E torniamo al Donbass. Partiamo da

INTORNO A CHARKOV

Ingrandimento a sinistra della carta aggiornata, si combatte, e anche aspramente. Da un lato i russi cercano di consolidare la posizione di RUBEZHNOE e scendere verso STARYJ SALTOV, dall’altra gli ucraini cercano di costruire ponti galleggianti per passare il fiume e tentare, così, improbabili contrattacchi ai fianchi della catena di approvvigionamento delle truppe russe che combattono a sud. La risultante, in entrambi i casi, è al momento nulla. Vedremo gli sviluppi

VERSO SLAVJANSK

Scendiamo a SUD, lungo la linea di fronte, e all’altezza della grande “L” che svolta a EST verso SEVERODONECK, ci imbattiamo in un altro punto caldo, probabilmente DECISIVO, per questa seconda fase dell’operazione militare speciale russa: la linea di fronte a NORD di SLAVJANSK.

Qui nessun ingrandimento di RYBAR, ma già la carta ha una risoluzione importante per continuare a farci da base, in più abbiamo anche diverse cartine fornite da altri siti che aiutano.

In sostanza, LA LINEA DI FRONTE HA PASSATO IL FIUME, SI E’ CONSOLIDATA E SCENDE, PIANO, MA INESORABILMENTE, GIORNO DOPO GIORNO, VERSO SLAVJANSK.

Liberata DOLINA (cerchio rosso)
https://t.me/WarDonbass/68848

BOGORODIČNOE (nella cartina di Rybar) liberata a metà per lo stato maggiore ucraino, completamente per quello russo, ma poco importa, anche lì il movimento è chiaro e i russi, come abbiam visto, non ne fanno questione né di mezze giornate, né di giornate intere.
https://t.me/boris_rozhin/53696

Vedremo i prossimi sviluppi su questo fronte anche se, a meno di crolli improvvisi, non mi aspetto affondi risolutivi in questo momento, ma più un continuo limare e consolidare.

TRA LISIČANSK E POPASNAJA

Ma come, mettiamo tutto nello stesso calderone? Se vogliam capirci qualcosa, si. Ormai L’AZIONE E’ CHIARAMENTE TESA A RISOLVERE CONGIUNTAMENTE E IN MANIERA COORDINATA FRA LE VARIE LINEE DI FRONTE PROBLEMI COMUNI. Siamo ormai a questo stadio e, anche se i cinegiornali luce parlano di SEVERODONECK, da quando le ff.aa. ucraine stesse han fatto saltare l’ultimo ponte, quei 2500 soldati rimasti dall’altra parte hanno smesso di costituire parte del problema che ora russi e milizie del Donbass debbono risolvere, passando ormai nella fase di risoluzione (Azovstal 2.0)

L’ingrandimento di RYBAR aiuta fino a un certo punto, perché è centrato su POPASNAJA.

Meglio questa cartina, anche se più spartana.
https://t.me/anna_news/34481
e questa
https://t.me/anna_news/34483

Partiamo dalla prima, che annuncia la presa, nella serata di ieri, di BRUBOVKA (nella CORNICE ROSSA). Cosa significa la presa di BRUBOVKA?

ANZI TUTTO, guardiamo dove si trova LISIČANSK. E’ appena sopra. Naturalmente, non è con la presa di AZOT che si può pensare di passare a LISIČANSK. E’ come se volessi attaccare Novara attraversando (guadando, visto che i ponti son saltati) il Ticino. Questo quando Castelletto Ticino (che è già dall’altra parte del fiume, ) è già in mano mia, l’approvvigionamento da Sesto Calende (ponte di ferro sul Ticino) è continuo e mi basta scendere verso Novara da lì. Nel primo caso, bagno di sangue, nel secondo, nulla da perdere e tutto da guadagnare. Chiedo scusa agli abitanti di Novara, di Castelletto Ticino, Sesto Calende e all’intero Parco del Ticino, ma era giusto per far capire il perché di questo movimento.

INOLTRE, La presa di BRUBOVKA chiude ulteriormente in una sacca ZOLOTOE e GORSKOE. E qui l’ingrandimento a destra della carta di RYBAR aiuta. Vista da una prospettiva strana, 3D, la situazione di questa sacca in formazione è quella descritta in questa cartina (giallo russi+milizie Donbass, grigio scuro ff.aa. ucraine):
https://t.me/swodki/117007

Secondo Rozhin, siamo in accerchiamento operativo:
https://t.me/boris_rozhin/53705
come mostra chiaramente questa cartina, l’unica strada rimasta libera è sotto tiro delle milizie del Donbass (frecce e linee tratteggiate rosse). La situazione, quindi peggiora notevolmente in questo settore, attualmente CRUCIALE.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 June 2022 19:50
14/06 ore 19:30 aggiornamento

VERSHINA e dintorni


Sul campo di battaglia notiamo un movimento verso OVEST da ROTY a VERSHINA, che ha l’unica particolarità di trovarsi dall’altra parte di una strada importante (in questa carta il centro segnato col semicerchio rosso, simbolo che le forze russe e del Donbass si sono fermate alle porte del paese):
https://t.me/infantmilitario/77680
In questa carta più grande, il significato di quella strada bloccata comincia a essere più evidente
https://t.me/WarDonbass/68732
Tutto quanto sta a sud e sta resistendo alla pressione russa verso nord, è ora bloccato nei rinforzi e nell’approvvigionamento. In particolare, parliamo di chi sta bloccando ora i russi a NOVOLUGANSKOE e alla centrale termoelettrica di UGLEGORSK. Questa carta aggiornata di POPASNAJA
https://i.ibb.co/HdhqYQN/14-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/ykzcCq1/14-06-1.jpg
ci può venire meglio in aiuto: stiamo parlando della parte a sud della cartina, dove la linea di fronte da verticale vira verso ovest. Proprio lì, in quell’angolo, è concentrata la linea difensiva delle ff.aa. ucraine. Appena sopra, la linea di comunicazione che la collegava a BACHMUT (ARTEMOVSK) è stata tagliata oggi da questa mossa. E se consideriamo che la strada che la collegherebbe a ovest a KODEMU è già ora sotto tiro delle truppe russe da DOLOMITNOE, possiamo parlare anche in questo caso di ACCERCHIAMENTO OPERATIVO e di un altro pezzo di difesa che sta saltando.

Nel complesso, da queste parti (la linea di fronte che si sviluppa INTORNO A POPASNAJA), la situazione NON SI STA STABILIZZANDO e, anzi, sta sempre più peggiorando per le ff.aa. ucraine.

AZOT, alias AZOVSTAL’ 2.0

Aggiornamento importante, anzitutto. I soldati autorinchiusisi, ricacciati, indietreggiati nel complesso chimico di Azot, alle porte di Severodoneck, SAREBBERO BEN 2500. E’ la stima di oggi del Ministero dell’Interno della LNR.
https://t.me/boris_rozhin/53637
Di questi da un quinto a un quarto (20-25%) si stima essere mercenari stranieri
https://t.me/rybar/33910
Inoltre, diverse centinaia di civili son stati portati dentro come ostaggi, come annunciato da un comunicato di oggi del Comitato di coordinamento interministeriale della Federazione Russa per l’assistenza umanitaria in Ucraina.
https://t.me/boris_rozhin/53631
Considerando il ponte saltato alle spalle e una superficie occupata di 6 kmq, inferiore a quella del mio paese, superficie peraltro in via di riduzione, è esteso e sempre valido l’invito a deporre le armi e, prima ancora, a rilasciare i civili detenuti nel complesso industriale, attraverso i corridoi umanitari operativi e di cui entrambe le parti sono al corrente.
Seguiremo gli sviluppi. Fossero veramente 2500, non solo avremo un’altra resa di migliaia di prigionieri, come ad Azovstal’, ma apparirebbe in tutta la sua idiozia l’ordine dato da Zelenskij e fatto eseguire dalla “kommissaria” mandata apposta da Kiev, di tenere una posizione insostenibile, seguito a un altro ordine neanche tanto idiota, ma proprio criminale, di far saltare il ponte che li collegava a LISICHANSK. Questo per dar modo a LISICHANSK di “rafforzarsi”, ufficialmente. La tenuta di una città, con ogni probabilità destinata peraltro a cadere di seguito a quella che doveva essere la “madre di tutte le battaglie”, secondo questi criminali val bene la vita di 2500 soldati, più qualche centinaio civili.

32 SOLDATI UCRAINI DELLA 34° BRIGATA MITRAGLIATI ALLE SPALLE DAI LORO

Il problema è che chi prova ad arrendersi e viene scoperto è mitragliato alle spalle dalle truppe barriera. E’ accaduto ieri a 32 soldati della 54° brigata meccanizzata, 25° battaglione, di stanza a NOVOMICHAJLOVKA. Secondo quanto denunciato oggi dal Ministero della Difesa russo nel corso della sua conferenza stampa (e ovviamente ignorato del tutto dai cinegiornali luce nostrani), i soldati ucraini avevano cercato e ottenuto il contatto radio con i russi, manifestando l’intenzione di consegnarsi, cessare quindi il fuoco e aprire un corridoio per la loro resa. Alle 22 di ieri sera i soldati ucraini iniziavano così, bandiera bianca in mano, a dirigersi verso le linee russe. In quel momento un’unità motorizzata dell’esercito piombava alle loro spalle e li mitragliava, uccidendone trentadue.
https://t.me/boris_rozhin/53617
et
https://t.me/boris_rozhin/53618
et
https://t.me/rybar/33900
Facciamoli entrare nella UE, caro Draghi, questi criminali, che decidono da otto anni chi è degno di vivere e chi non lo è. E lo fanno

CON LE ARMI ITALIANE!

https://t.me/rybar/33912

E il discorso va non soltanto ai cannoni da 155 mm FH-70 che ieri han dato bella mostra di sé nella rappresaglia nazifascista contro Doneck. Ma anche a COME VENGONO CARICATI. E il collettivo di RYBAR pubblica altri elenchi dell’inventario degli “aiuti stranieri” hackerato giorni fa:

Prima pagina di questo jpg
https://i.ibb.co/PYncYZ4/1.jpg

I tre Paesi fornitori di questa partita di FH-70 sono Britanija, Italija, Germanija. Non penso ci sia bisogno di tradurre. Andiamo ora agli Items, seconda riga, PROJECTILE. Il riquadro cerchiato in rosso indica chiaramente M483A1. Una bomba a grappolo caricabile dai 70 agli 80 elementi (https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiYxuaRva34AhX1Q_EDHZ6gDBYQFnoECBgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.hrw.org%2Fsites%2Fdefault%2Ffiles%2Frelated_material%2FmunitionChart0806.pdf&usg=AOvVaw3IlO2lEtaPA6JSyqVTMhND)

SOTTO il codice, A SCANSO DI EQUIVOCI, C’E SCRITTO “KASETNIJ”, ovvero CLUSTER, ovvero A GRAPPOLO. Rabbia, indignazione e vergogna non bastano a definire quel che ho dentro in questo momento.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 June 2022 10:22
14/06 ore 08:00 aggiornamento

DONBASS: CARTA AGGIORNATA


Aggiornata stanotte, sempre del collettivo di RYBAR,
https://i.ibb.co/7WVjXTv/13-06-1.jpg
e sempre anche in caratteri latini:
https://i.ibb.co/ZhHj86m/13-06-1.jpg

Partiamo dal dato più evidente: POPASNAJA

POPASNAJA

E’ ormai diventata RETROVIA. Lo si vede anche da questo ingrandimento
https://i.ibb.co/9tSTTj5/13-06-1.jpg
e relativa versione in caratteri latini:
https://i.ibb.co/jrVjhpM/13-06-1.jpg

L’azione si è sviluppata a raggera e ha già raggiunto un’ampiezza abbastanza consistente. In particolare, è notizia di poco fa che le truppe russe e le milizie del Donbass siano avanzati di 7 km verso nordest e siano arrivati a BERESTOVOE (Berestove nella versione in alfabeto latino e trascrizione in ucraino). Stessa sorte per BRUBOVKA, poco più a est, dove sono in corso combattimenti.
https://t.me/WarDonbass/68695

ZOLOTOE e GORSKOE sono sempre più minacciate di chiusura sacca e attacco da nord: una prospettiva fino a un mese fa irrealistica, ma che oggi prende sempre più piede.

A sud ovest, proseguono i combattimenti per KLINOVOE e POKROVSKOE, facilitati dall’allineamento a sud dei paesi liberati fra l’altroieri e ieri: l’ultimo ROTY, come abbiamo già notato. Andiamo ora all’estremo nord, teatro del fallito “contrattacco” delle ff.aa. ucraine.

INTORNO A CHARKOV

Ingrandimento della carta qui
https://i.ibb.co/yNGmWhV/13-06-RUS-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/sybtQgp/13-06-EN-1.jpg

Situazione STAZIONARIA, le ff.aa. ucraine non riescono non solo a contrattaccare, ma a fermare gli attacchi dei russi che, comunque, sono LUNGI dallo sfondare verso Charkov. La loro azione è tesa a creare una zona cuscinetto fra VERCHNYJ SALTOV, STARYJ SALTOV e SHESTAKOVO (ingrandimento dell’ingrandimento..): un “triangolo” che consentirebbe di tenere molto meglio sotto controllo la linea di fronte in questo periodo di STASI. Stasi sempre relativa, perché ora i tentativi di sfondamento ucraini, come abbiam visto, si sono spostati a sud con l’obbiettivo di creare piazze d’armi aldilà del Severskij Donec. Tentativi puntualmente smantellati, finora, ma che se trascurati potrebbero causare la classica spina nel fianco alle forze russe. Vedremo gli sviluppi.

FRONTE SUD

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/p1GBPtP/13-06-1.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/NgB0W6g/13-06-1.jpg
dove si nota una situazione estremamente STAZIONARIA. Ma tutt’altro che immobile. Entrambe le parti stanno raggruppando forze per contrattacchi, offensive e movimenti ulteriori. Vedremo anche qui gli sviluppi, anche se non penso i russi abbiano interesse, anche qui, ad attaccare, almeno finché il Donbass non sarà completamente libero.

BILANCIO DELLA STRAGE DI IERI E QUALCHE ANALISI

Il bilancio della rappresaglia nazifascista di ieri è, al momento, di 5 civili uccisi e 39 feriti.
https://t.me/WarDonbass/68718

Riprendiamo la cartina generale, la prima, e cerchiamo Doneck. AVDEEVKA, la roccaforte inespugnabile da mesi, è appena sopra, a NORD OVEST. E’ quindi anche il luogo privilegiato, perché più vicino alla capitale, da dove partire con i bombardamenti. Le centinaia di missili e proiettili lanciati ieri, son partiti tutti da lì, da AVDEEVKA.

AVDEEVKA è attualmente difesa da QUATTORDICIMILA SOLDATI, fra cui ff.aa. ucraine, mercenari stranieri, squadristi fascisti dei battaglioni Ajdar e Donbas.
https://t.me/WarDonbass/68720
Più quindi di Severodoneck, “la madre di tutte le battaglie”. Capiamo anche il perché: finché ci sarà AVDEEVKA, ci sarà la possibilità di “fargliela pagare”, direttamente nella capitale.

E, dopo quanto accaduto ieri, è intervenuto un esperto militare per spiegare COME, avvengono queste rappresaglie. In genere lo schema è sempre questo:
- BATTERIA di pezzi di artiglieria (mortai e lanciarazzi multipli) costantemente, sempre in posizione, sempre carichi, con uomini sempre sui pezzi, tutti pronti al lancio.
На постоянном дежурстве, наведенными в основном направлении огня находятся несколько орудий, как правило, взвод или батарея или несколько машин РСЗО.

- La batteria è sempre collegata al sistema RADAR posizionato immediatamente a ridosso della linea di fronte
Дежурная батарея связана напрямую с радаром артиллерийской разведки, установленным ближе к переднему краю.

- Così facendo, appena la batteria apre il fuoco con una prima scarica, a mo’ di sondaggio, il RADAR riesce SUBITO a INTERCETTARE le COORDINATE dei pezzi di CONTROBATTERIA NEMICA.
Таким образом, координаты нашей батареи, открывающей огонь, сразу же мгновенно передаются на дежурную батарею противника, назначенную для контрбатарейной борьбы.

- A questo punto agli artiglieri basta soltanto correggere la traiettoria lungo le coordinate fornite, aprire nuovamente il fuoco, e spazzare via la contraerea.
От наводчиков требуется лишь довернуть слегка орудия, что занимает считанные секунды, и открыть огонь в ответ.

- I pezzi quindi sono spostati, ruotati, scambiati così da non fornire al nemico un bersaglio fisso.
После чего батарея или взвод РСЗО снимается с места и на дежурство заступает другая батарея.

In genere, tutto avviene così rapidamente, grazie al fatto che i pezzi siano già carichi, che il personale sia pronto e che i radar forniscano immediatamente coordinate di correzione tiro, che è difficile che lo schema fallisca. Naturalmente, dopo aver fatto fuori le difese primarie, la strada per colpire Doneck è spianata. Lavorano soltanto altre contraeree più interne, ma a missili già a distanza ravvicinata. E un lancio multiplo, poi, rischia di non essere COMPLETAMENTE neutralizzato.

L’analisi poi si conclude con la possibilità di neutralizzare quelle batterie seminascoste attraverso bombardamenti aerei, tiri mirati, droni kamikaze, che comunque sono molto difficili da effettuare perché non si tratta di pezzi scoperti, pronti per essere fatti saltare, ma di pezzi protetti da otto anni di lavori di ingegneria militare.
https://t.me/YuriBarbashov/1504

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 13 June 2022 22:53
13/06 ore 22:00 aggiornamento

BILANCIO DEL BOMBARDAMENTO DI OGGI SU DONECK

In due ore sono stati lanciati oltre 120 razzi e oltre 100 proiettili calibro 155 mm.
https://t.me/boris_rozhin/53541
Hanno attaccato, consapevolmente, in modo pianificato, un intero quartiere,
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/14505
fortunatamente abbandonato da gran parte dai civili,
https://t.me/WarDonbass/68666
altrettanto fortunatamente DIFESO dalla contraerea
https://t.me/Sladkov_plus/5668
così il bilancio delle vittime di oggi è stato di quattro morti e ventidue feriti.
https://t.me/WarDonbass/68689

E’ stato l’attacco più potente sferrato contro Doneck dal 2014 a oggi, utilizzando armi convenzionali e proibite dalle convenzioni contro civili inermi.
https://t.me/RVvoenkor/16002

Una vile rappresaglia che qui, non mi meraviglio ma non per questo smetto di scandalizzarmi, non fa notizia. Rožin recupera oggi un testo di Hemingway, permettendomi di recuperare l'originale e tradurne qualche brano, che mi fa capire perché l'ha scelto dopo oggi:

“IL FASCISMO E’ UNA MENZOGNA, DETTA DA PREPOTENTI” (For fascism is a lie told by bullies. 1937)

“Gli stati fascisti totalitari credono nella guerra totalitaria. In parole povere, significa che quando vengono battuti da altri eserciti, si vendicano sui civili inermi”
The totalitarian fascist states believe in the totalitarian war. That, put simply, means that whenever they are beaten by armed forces they take their revenge on unarmed civilians.

“In questa guerra, sin dai primi di novembre son stati battuti al Parque del Oeste, son stati battuti al Pardo, son stati battuti a Caranbachel, sono stati battuti sul Jarama, son stati battuti a Brihuega, e a Cordoba, così come sono stati fermati a Bilbao.”
In this war, since the middle of November, they have been beaten at the Parque del Oeste, they have been beaten at the Pardo, they have been beaten at Carabanchel, they have been beaten on the Jarama, they have been beaten at Brihuega, and at Cordoba, and they are being fought to a standstill at Bilbao.

“E ogni volta che sono sconfitti sul campo, salvano quella strana cosa che chiamano onore ammazzando civili”
Every time they are beaten in the field, they salvage that strange thing they call their honor by murdering civilians.

“Questo ti potrebbe provocare odio. Ma noi non vogliamo odiare. Noi vogliamo una comprensione ragionata della criminalità del fascismo e di come dovrebbe essere contrastato. Noi dobbiamo capire che questi omicidi sono le azioni di un prepotente, il grande prepotente fascista. E c’è solo un modo per ridurre un prepotente a miti consigli: farlo crollare.”
It might make you hate. But we do not want hate. We want a reasoned understanding of the criminality of fascism and how it should be opposed. We must realize that these murders are the gestures of a bully, the great bully of fascism. There is only one way to quell a bully, and that is to thrash him.

(Ernest Hemingway, “Fascism is a Lie”, 1937)

Testo integrale:
https://www.naiz.eus/media/asset_publics/resources/000/286/613/original/FascismIsaLieHemingway.pdf

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Monday, 13 June 2022 18:59
13/06 19:00 aggiornamento

DONECK SOTTO LE BOMBE: IL POMERIGGIO DI OGGI E BREVE CRONACA DI UN'ORA DI ORDINARIO MASSACRO

Il bilancio della rappresaglia nazifascista, riguardante un mercato del centro, alle 14.00 era salito a tre morti, fra cui un bambino e sua mamma, ma sotto le macerie potrebbero trovarsi altre persone.
https://t.me/boris_rozhin/53501
et
https://t.me/rybar/33867
et
https://t.me/boris_rozhin/53498

Oggi, tuttavia, questi criminali a piede libero non avevano ancora finito. Poco dopo i lanci sono proseguiti. Questa è una breve cronaca, INDICATIVA E NON ESAUSTIVA, di un massacro quotidiano che si ripete, ora più, ora meno, da otto anni, ma che in questi giorni sta toccando l’apice, con mortai NATO-UE calibro 155 mm e con ordigni locali (l’ora riportata è quella locale, +1 rispetto la nostra):

17.52 Orlovka, Doneck – 6 razzi URAGAN
https://t.me/WarDonbass/68631

17:55 Orlovka, Doneck – 13 proiettili calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/68636

Da questo momento scoppia l’inferno presso il quartiere Pervomajskoe di Doneck:

18:00 Pervomajskoe, Doneck – 80 razzi GRAD
https://t.me/WarDonbass/68637

18.20 La contraerea della DNR riesce ad abbattere alcuni razzi
https://t.me/WarDonbass/68633

18:24 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/68640

18:31 Pervomajskoe, Doneck – 8 razzi URAGAN e 5 proiettili calibro 155 mm
18:34 Pervomajskoe, Doneck – 3 proiettili calibro 155
18:39 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68644

14:41 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
18:42 Pervomajskoe, Doneck - 2 proiettili calibro 155
18:43 Pervomajskoe, Doneck - 2 proiettili calibro 155 e due razzi URAGAN
https://t.me/WarDonbass/68645

18:48 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155
18:50 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
18:53 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68648

18:55 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
18:57 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
19:00 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68649

19:07 colpito anche il centro di traumatologia a Doneck
https://t.me/epoddubny/11219

19:11 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
19:11 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
19:15 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68653

19:17 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155 e 2 razzi URAGAN
19:20 Pervomajskoe, Doneck - 7 proiettili calibro 155
19:23 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68655

19:25 Pervomajskoe, Doneck - 3 proiettili calibro 155 e 3 razzi URAGAN
19:29 Pervomajskoe, Doneck - 8 proiettili calibro 155
19:33 Pervomajskoe, Doneck - 5 proiettili calibro 155
https://t.me/WarDonbass/68656

L’azione è tutt’ora in corso, con la stessa intensità (13 proiettili calibro 155 in dieci minuti https://t.me/WarDonbass/68659 ). Quanto riportato è solo per dare un’idea di quanto sta accadendo. SI TRATTA DI UN’AZIONE COORDINATA, PIANIFICATA, CHE COMPORTA IL COINVOLGIMENTO DI PIU’ DI UNA BRIGATA, CON L’UNICO OBBIETTIVO DI DISTRUGGERE: gran parte delle donne, degli anziani, dei bambini residenti in questi quartieri, grazie a Dio hanno lasciato da mesi queste case “di frontiera”, le loro case. Questi fascisti, a cui i nostri presidenti porgono visita e omaggi, a cui qualcuno promette l’ingresso nella UE, stanno sparando tutte le loro cartucce contro degli obbiettivi civili, uccidendo cittadini inermi. Crimini impuniti, che passano sotto silenzio, che l’Occidente finge di non vedere. Oggi come ieri.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 13 June 2022 12:50
13/06 ore 12:30 aggiornamento

INTORNO A CHARKOV

Liberato il villaggio di RUBEZHNOE, a 50 km a NORD-EST di CHARKOV.
https://t.me/voenkorKotenok/37351
I soldati russi ampliano così la loro piazza d'armi e possono puntare a STARYJ SALTOV, villaggio a sud e capolinea della strada che porta direttamente a CHARKOV da EST.

SEVERODONECK

La storia quando si ripete, da tragedia diventa farsa, e ci risiamo: ancora un Azovstal', ancora una missione suicida per centinaia di uomini lasciati lì, a crepare letteralmente, per "prendere tempo"... (come se il tempo fosse un fattore decisivo).

Il Proletarskij Most, il ponte che collegava il complesso industriale AZOT a LISICHANSK, è stato fatto saltare APPOSTA dagli ucraini: ordine partito dal generale maggiore NIKOLJUK.

Ora i soldati condannati a morte dai loro stessi commilitoni, qualche centinaio di uomini in tutto dall'altra parte del fiume, sono dislocati lungo 6 km quadrati di stabilimento e foreste, verde intorno. Il destino è segnato. Il capo della DNR ha già dettato le condizioni: resa o restare lì.
https://t.me/Doninside/13583

Speriamo di cuore che optino per la prima.

ROTY LIBERA

Spostandoci a SUD, a sud est di BACHMUT (ARTEMOVSK). Un altro paese che cambia amministrazione, un altro pezzo di linea difensiva che cede.
https://t.me/rybar/33858

DONECK ANCORA SOTTO LE BOMBE

Bilancio della rappresaglia nazifascista di stamattina: 3 morti e quattro feriti.
https://t.me/Doninside/13583

SONO PASSATI OTTO ANNI, E SEMBRA CHE NON SIA CAMBIATO NULLA DA QUANDO SCRIVEVO QUESTE COSE, NEL LONTANO SETTEMBRE 2014:
https://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/sopravvivere-nel-donbass-anatomia-dellennesima-catastrofe-umanitaria-nella-civile-europa/

O, forse, qualcosa è cambiato.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 13 June 2022 08:35
13/06

LA BATTAGLIA PER IL GRANO: BREVE POST SCRIPTUM

Ieri ho omesso di menzionare la motivazione ufficiale per il rifiuto di sminare coste e acque territoriali davanti a Odessa. Per inciso, non si tratta di un’operazione semplice e veloce. Qui il lavoro per una mina in spiaggia a Mariupol’:
https://t.me/tass_agency/141152
(Poi, della serie “non si butta via niente”, si prendono i resti animali che galleggiano dopo l’esplosione e si fa la zuppa di pesce…)

Al netto di tutto questo, la convinzione nelle ff.aa. ucraine era che ci fosse un attacco imminente russo dal mare. Uno sbarco in Normandia in scala ridotta sulle spiagge di Odessa. E così, hanno imbottito le spiagge, le acque circostanti, e le acque territoriali, di mine. Ora toglierle, una a una, sarebbe un costo non indifferente. Che non vogliono accollarsi. Inoltre, sarebbe “scoprire” nuovamente un lato critico della difesa ucraina.

Uno potrebbe obbiettare: ma scusate, uno fa la guerra al risparmio, meglio un metro al giorno che un soldato morto inutilmente, e poi si mette a fare uno sbarco in piena regola dove, pur con tutto il fuoco di artiglieria di copertura, i marò, le truppe aviotrasportate, chiunque diventa facile bersaglio dei difensori e va ad accumulare continuamente, ora dopo ora, cadaveri, perché di questo stiamo parlando, sulla linea del bagnasciuga? E tutto questo anche senza mine?

Obiezione più che legittima, e secondo me anche sensata. Quel generale ucraino che parlava dell’assedio di Kiev a inizio conflitto, affermava che la proporzione fra attaccanti e attaccati doveva essere almeno di 7:1 per avere qualche possibilità di successo (e di rimpiazzo delle perdite enormi da parte degli attaccanti). Lui ha letto i manuali, io no, mi fido. Ma per uno sbarco, allora, che comporta mezzi più lenti, esposti all’aperto lungo km e km, “coperti” anche, ma fino a un certo punto, e non certo come lo si potrebbe fare sulla terraferma… quale dovrebbe essere la proporzione, e quante dovrebbero essere le perdite?

Ma se i russi alla fine della fase uno si sono ritirati da un intero fronte per non impiegare truppe più del dovuto, perché in quelle proporzioni che si fanno, porzione di territorio fratto persone necessarie a, LA SECONDA E NON LA PRIMA E’ LA VARIABILE INDIPENDENTE, perché mai si dovrebbero imbarcare in una impresa disastrosa del genere, quando hanno a disposizione una via di terra, pronta da due lati (Transnistria e Nikolaev, quando sarà il momento), quando probabilmente potranno impiegare parà e guastatori all’interno della città, quando potranno anche – probabilmente - contare su reparti partigiani che non vedono l’ora di farla pagare a chi li ha massacrati nel 2014?

“One way, or another…” deve essere la linea che ha allora ispirato la perfida Albione (poveri Blondie…). Non vuoi sminare perché ti senti minacciata dal mare? E allora io ti imbottisco di missili. Ecco allora la fornitura di razzi a diversa gittata, un po’ britannici e un po’ d’oltreoceano, come spiegato nel grafico che segue:

BRIMSTONE II – 20 km
MARTE ER – 100 km
EXOCET MM40 BLOCK 3 – 200 km
RGM HARPOON – 280 km
https://t.me/readovkaru/769

La cartina che punta il compasso su Odessa, praticamente consente di raggiungere Cherson, l’Isola dei serpenti, tutto lo specchio di Mar Nero dalla Romania a Sebastopoli, fino a sfiorare la stessa Sebastopoli e Simferopol’. Me lo vedo già lo scapigliato Boris: cosa volete di più? Adesso sminate questo cavolo di porto! Almeno per fare un corridoio da cui far passare le navi, neanche tutto.

Forse era questa fornitura d’armi “NATOvskie” la posta in gioco del regime fascistoide di Kiev per mettersi, finalmente, a sminare il porto. Forse no.

Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti dalla linea di fronte: ancora nulla, a seguire nell’arco della giornata.
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Paolo Selmi
Sunday, 12 June 2022 23:15
12/05 Approfondimento:

LA BATTAGLIA PER IL GRANO


Qualche appunto sparso, niente più. Ma "cosa fatta, capo ha": cominciamo da questo piccolo approfondimento.

Un anno, mentre ripassavo alle serali "giapponese avanzato”, come lo chiamavano allora, alla scuola civica di Milano, avevo fatto conoscenza con una compagna di classe ex-sovietica, laureata a Leningrado (all’epoca si chiamava ancora così), di poco più grande di me e quindi studentessa universitaria in piena “perestrojka” (cosiddetta): mi ricordo di come, allora, guardassero come riviste comiche i giornali del Partito Comunista Mongolo, che giravano in ateneo, e che parlavano di ogni raccolto come di “Battaglia per il raccolto”. Io, reminiscente delle letture di storia e delle nostre battaglie autarchiche nel ventennio, da un lato capivo cosa intendesse. Peraltro, «битва за урожай», battaglia per il raccolto era anche come i sovietici considerassero l’argomento, quando quella signorina ancora muoveva i primi passi.

Tuttavia, dall’altro lato, avevo negli occhi le immagini dei lavoratori cinesi che servivo, ogni giorno, in Camera del Lavoro. E capivo che, aldilà della retorica, c’era altro. Qualcosa di più profondo. E a cui dovevo portare il massimo rispetto.

Mi affido a un film, tanto per cambiare, per rendere l’idea. Si tratta di “A better tomorrow II”, di John Woo.

In buona sostanza la scena è questa. Stati uniti, un ristorante cinese, gestito dal fratello gemello di Mark (protagonista del primo film, sempre il grande Chow Yun-fat 周潤發). Entrano dei mafiosi e cominciano a piantare casino buttando in giro le pietanze appena ordinate.
https://ms-my.facebook.com/BeingAsianOfficial/videos/a-better-tomorrow-2-rice-scene/1816644585240193/

e qui la scena clou. Il fratello di Mark si siede davanti al mafioso, raccoglie il riso caduto per terra e, una manciata alla volta, lo comincia a mangiare:

“For you, rice is nothing. But for us, rice just like my father and mother. Don’t fuck on my family!”
https://www.youtube.com/watch?v=EeeERK2DW0c

Quindi gli punta una pistola e anche le forze dell’ordine, sopraggiunte nel frattempo, non riescono a fermarlo: il mafioso deve mangiare quel riso, se vuole salva la pelle. Alla fine cede, affonda la faccia nel piatto e lo mangia.

Quella scena forte, essendo nipote di mezzadri prima e di contadini poi e avendo fatto, finché c’è stato qualcosa da fare, la mia parte, mi è sempre restata impressa. Quella per il raccolto è sempre stata una battaglia. E se una cittadina di Leningrado guardava alle battaglie per il grano dei compagni mongoli dall’alto verso il basso, con sufficienza, era perché le manine non se le era mai sporcate, era perché non sapeva cosa volesse dire la parola gelata, o siccità, o grandine. Era perché, sotto sotto, anche lei forse pensava che il latte e le mele le facessero delle macchine apposite, come ogni tanto capita di leggere sul giornale, stupito di qualche “inchiesta” nelle elementari delle nostre metropoli.

Per questo, alla fine, quando parliamo di agricoltura “battaglia” non mi sembra un orpello retorico. Una battaglia per la vita, anzi tutto. In una situazione generale complessa e resa ancor più difficile dal conflitto in corso.

La situazione generale è nota, almeno per i lettori di questo sito, e non è il caso di ripeterla: https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/23138-augusto-grandi-la-grande-menzogna-sul-grano-ucraino-kiev-non-e-il-granaio-del-mondo-e-neppure-d-europa.html

Così come è nota la mappa della produzione di grano in percentuale, regione per regione:
https://ipad.fas.usda.gov/rssiws/al/crop_production_maps/Ukraine/Ukraine_wheat.jpg

Aggiungiamo, inoltre, un dato sui cittadini ucraini bisognosi di assistenza alimentare e abitativa, sempre 10 milioni e 200 mila.
https://api.godocs.wfp.org/api/documents/a62faab4b374481a800099758a1a158f/download/?_ga=2.153257464.1345756676.1655059841-1326355728.1655059841

Mentre gli aiuti del programma alimentare ora non raggiungono più 3,46 milioni di questi cittadini bisognosi (https://sinistrainrete.info/2-non-categorizzato/22954-provvisorio3.html) ma solo 2,3 milioni! Una diminuzione DRASTICA:
https://api.godocs.wfp.org/api/documents/a62faab4b374481a800099758a1a158f/download/?_ga=2.153257464.1345756676.1655059841-1326355728.1655059841

Notiamo infine, che l’indice percentuale FAO dei prezzi dei cereali, nell’ultimo anno ha avuto questa dinamica:

giugno 2021 130,3
luglio 2021 126,3
agosto 2021 130,4
settembre 2021 132,8
ottobre 2021 137,1
novembre 2021 141,4
dicembre 2021 140,5

gennaio 2022 140,6
febbraio 2022 145,3
marzo 2022 170,1
aprile 2022 169,7
maggio 2022 173,4

https://www.fao.org/worldfoodsituation/foodpricesindex/en/

Questo significa che chi vende grano, oggi, a parità di quantità venduta guadagna un 43,1% in più rispetto all’anno scorso. Almeno, e al netto di ulteriori speculazioni omesse da questo indice. A me, sinceramente, è servito solo per avere sottomano un dato indicativo di una tendenza.

A chi specula, della fame nel mondo interessa come può interessare a me uno di quei programmi di cucina che guarda mia moglie. Forse meno ancora. Cerco quindi di fare un parallelo col mio mondo, inzuppato dall’inizio della pandemia di fenomeni speculativi, connotati dall’assoluta assenza di un organismo di controllo internazionale e da strutture di autoregolamentazione: il far-west più totale. Sto parlando dei trasporti internazionali.

Un 40’ da Shanghai a Genova è passato, in pochi mesi, da poco più di duemila dollari a sette, otto, dieci, undici, fino ad arrivare a tredicimila dollari in un anno. La pandemia… i porti chiusi, di tutto e di più. Di tutto e di più, pur di non ritornare a duemila dollari, ma neanche a quattromila, ma neanche a seimila.

.
Si crea ARTIFICIALMENTE una situazione di scarsità:
- porti cinesi chiusi per settimane, imbottigliamento di mezzi in coda per entrare e uscire dai porti per almeno altrettante settimane, applicare la lozione sulla pelle due o tre volte all’anno, e già un risultato è garantito (noto, per inciso, che la COSCO è statale e la gestione dei porti cinesi idem, e che i profitti di TUTTE le compagnie marittime in questi tre anni sono DECOLLATI).
- quando non bastano i porti chiusi, i colli di bottiglia al porto, i capodanni cinesi e il primo ottobre, inventiamoci un bel BLANK SAILING. La nave salta il porto o omette il porto. Dietro la bill of lading c’è un foglio intero scritto con caratteri microscopici, come quelli delle polizze assicurative, dove da qualche parte c’è scritto che la compagnia si prende SEI MESI per portarti la merce dalla data di emissione polizza. Qual è il problema?
- Scarsità di vuoti… eh… se io i vuoti che vengono dalla via d’occidente li uso per caricare pieni che fanno il Pacifico e arrivano a Los Angeles, perché lì i noli sono ancora più alti e guadagno ancora più dindi… alla fine su cosa carico la merce diretta nei porti europei? Ho visto di tutto, anche refrigerati staccati, pur di trovare un buco dove sbattere sopra 11 palette 80x120, chiudere e fare arrivare qui la merce. Dopo un mese che non ci davano vuoti.

Non penso che gli speculatori della borsa del grano siano da meno. Si crea anche qui ARTIFICIALMENTE una situazione di scarsità. Come?

Proviamo a mettere insieme qualche dato. Partendo da quella mappa yankee sulla % di grano ucraino per regione. Ci avevamo già ragionato, ma ora cerchiamo di aggregare qualche dato.

CRIMEA E DONBASS (LUGANSK E DONECK) TIRIAMOLI FUORI SUBITO. Son già fuori dal 2014. Parliamo di 3%+5%+3%=11% Non era quelli che l’Ucraina esportava, non erano quelli i 25 milioni di tonnellate di cui parla.

Resta quindi un 89% a cui noi assegniamo ORA BASE 100. Cambia poco, in realtà, ma siamo più precisi. In mano ai russi ora ci sono Cherson e Zaporož’e (6% e 7% rispettivamente, pari al 6,74% e al 7,86% con la correzione di cui sopra). Quindi, le regioni in mano ai russi grosso modo producono il 14,606% del grano ucraino. Significa che il restante 85,39% NON SOLO E’ ANCORA SALDAMENTE IN MANO AL REGIME DI KIEV, MA NON E’ NEPPURE TEATRO DI SCONTRI. LI’ I CONTADINI HANNO SEMINATO TRANQUILLAMENTE, SENZA DOVER SMINARE, SENZA DOVER SCHIVARE PALLE DI CANNONE, eccetera.

E ma ci sono le scorte di cui si sono appropriati i russi… mah, è vero il contrario: in realtà nel ritirarsi da Mariupol’ gli ucraini han fatto saltare le cisterne con dentro il grano. Notizia di sei giorni fa, han cercato di recuperarlo in qualche modo, ma nulla da fare.
https://readovka.news/news/99716
In occidente non ne parlano, ma finora chi ha fatto saltare il grano sono stati loro.

Andiamo avanti. Questo 85,39%
- in questo momento sta uscendo dall’Ucraina? Si, tramite arrivo porto sul DANUBIO via camion, tramacco e ripartenza su chiatta per porto romeno, e da lì partenza nave dal Mar Nero. Ne abbiamo già parlato.
- Quanto dovrebbe restare e quanto dovrebbe uscire per sfamare i cittadini ucraini nelle regioni controllate dal regime fascistoide di Kiev? Non è una domanda che il regime di Kiev si pone. Anzi, in questo momento ha bisogno di soldi per pagare gli anticipi sulle armi che sta acquistando in regime di lend.lease e in regime di acquisto agevolato.
- La via fluviale-porto romeno basta? Evidentemente no. Occorrerebbe sbloccare i porti ancora in mano al regime di Kiev. Cosa vuol dire “sbloccarli”? Essenzialmente sminarli. A partire da ODESSA, che non è stata toccata dagli scontri, neanche mezza gru o banchina incrinata… e i russi cosa dicono a proposito?

“L’esportazione di grano noi la consentiamo, non l’abbiamo mai proibita. La posizione russa è sempre consistita in un “prego, esportate pure”. La Russia anche organizza costantemente corridoi umanitari per l’uscita da quei porti. Peccato che l’Ucraina si rifiuti di sminarli e far entrare le navi mercantili per caricare il grano. La Russia non proibisce nulla. C’è già del grano venduto e caricato sulle navi, che aspettano soltanto di partire. Solo che finché l’Ucraina tiene i propri porti minati e si rifiuta di far uscire le navi, queste di conseguenza non escono.”
«Вывоз зерна мы разрешаем, мы его никогда не запрещали. Российская позиция всегда заключалась в том, что, пожалуйста, вывозите. Россия даже постоянно организовывает гуманитарные коридоры для выхода из этих портов. Просто Украина отказывается их разминировать и выпускать зерновозы. А Россия ничего не запрещает. Зерно-то кому-то продано и уже погружено на зерновозы, ждет отправки. Но, поскольку, Украина свои порты заминировала и отказывается выпускать суда с зерном, соответственно, они и не выходят. ».
https://news-front.info/2022/06/01/obyknovennyj-shantazh-rossijskie-jeksperty-ocenili-situaciju-s-vyvozom-zerna-iz-ukrainy/?utm_source=yandex.ru&utm_medium=organic&utm_campaign=yandex.ru&utm_referrer=yandex.ru

La prova del nove sarebbe semplice. Una nave parte da Odessa, non trova nessuna mina, i russi cattivi la silurano, il mondo vede, ancora una volta, quanto sono cattivi. Ma non è così. Le navi sono cariche al porto, ma non partono, perché Odessa e tutta la rada circostante è piena di mine. Come Mariupol’, sminata dai russi e ora tornata operativa.

La Russia si è inoltre resa disponibile a esportare quell’85% di grano attraverso i suoi porti, e lo stesso si è offerta di fare la Bielorussia. La Russia, tramite il porto di Novorossijsk, dal primo agosto fino a fine anno potrebbe muovere fino a 25 milioni di tonnellate di grano.
https://readovka.news/news/97636

Ma, anche qui, nessuno vuole muovere un passo. Rifiuto totale dei kuratory NATO-UE.

E’ DA UN MESE CHE LE NAZIONI UNITE DICONO CHE LA RUSSIA VA REINTEGRATA NEL MERCATO GLOBALE.

“Let’s be clear: there is no effective solution to the food crisis without reintegrating Ukraine’s food production, as well as the food and fertilizer produced by Russia and Belarus, into world markets – despite the war.”  (Gutierrez, 19/05)

https://www.foodingredientsfirst.com/news/un-warns-no-food-crisis-solution-without-reintegrating-ukraine-and-russia.html

“There should be no restrictions on exports, and surpluses must be made available to those most in need.” (ibidem)

E ancora:
“In the past year, global food prices have risen by nearly one third, fertilizer by more than half, and oil prices by almost two-thirds.”
Verrebbe da dire: ma allora è vero che la speculazione è iniziata PRIMA del conflitto attuale! Non è propaganda russa!

Ma anche qui, l’ONU non la considera nessuno, neanche di striscio, quando fa comodo. E nessun cinegiornale luce riporta le parole del suo Segretario Generale. Film già visto.

Anzi: “U.S. warns starving African nations to not buy grain stolen by Russia ”
https://www.hiiraan.com/news4/2022/Jun/186522/u_s_warns_starving_african_nations_to_not_buy_grain_stolen_by_russia.aspx

“The U.S. sent out a warning in mid-May to 14 countries, primarily in Africa, that Russian cargo ships were selling "stolen Ukrainian grain," The New York Times reported Monday. The report comes as humanitarian agencies warn of dire consequences from food supply lines disrupted by the conflict in Ukraine and days after African leaders met with Russian President Vladimir Putin to discuss exporting needed grains.”

(articolo originale del NYT qui https://www.nytimes.com/2022/06/05/world/africa/ukraine-grain-russia-sales.html)

Allora il problema non è di sfamare il mondo. Ma di tenere il più possibile il prezzo alto, speculare come se non ci fosse un domani, ricostruire catene di potere, magari in Paesi africani a rischio come il Senegal, e via discorrendo. Una catena di speculazione di fronte a cui, per esempio, l’India è corsa AI RIPARI, proibendo le esportazioni, mica da ritrovarsi fra qualche mese senza grano per sfamare i suoi visto che qualche venditore locale ha pensato bene di approfittarsene del prezzo schizzato alle stelle per fare affari d’oro in esportazione. Mentre il popolo indiano muore di fame.
https://ren.tv/longread/986151-evropu-ulichili-v-popytkakh-byt-nemnozhko-beremennoi

Esaminiamo ora l’ultima questione, quella dei TERRITORI LIBERATI. Lì come siam messi? E’ in grado la produzione locale di sfamare i suoi e creare eccedenze da esportare?

Notizia del 9 giugno, che riguarda la regione di Zaporož’e, ma il ragionamento è analogo sia per il Donbass che per Cherson. NASCE LA RISERVA STATALE DI GRANO. Traduco:

“La riserva statale di grano nasce nella regione di Zaporož’e originariamente per salvaguardare i bisogni di consumo di UN MILIONE di persone, che vivono attualmente nel territorio della regione che è stato liberato, con la possibilità di estensione ulteriore in riferimento ai territori della regione che saranno successivamente liberati”.
Зерновой государственный резерв в Запорожской области сформируют первоначально с учетом потребности в потреблении 1 млн человек, проживающих на текущий момент на освобожденной территории региона с возможностью его дальнейшего расширения по мере освобождения остальных территорий области.
https://tass.ru/ekonomika/14863563

La riserva statale di grano (Зерновой государственный резерв) è la base, il primo problema da risolvere, LA PRIORITA’. Tenendo conto di questo, si è calcolato che 1 milione e mezzo di tonnellate sono ESPORTABILI, essenzialmente in medioriente (ibidem). Beirut ne ha bisogno come la manna dal cielo.
https://yandex.ru/turbo/tvzvezda.ru/s/news/202268146-Cm6IG.html

Aggiungiamo altri elementi. In questo caso parliamo di ECONOMIA CIVILE e RICOSTRUZIONE DI UN TESSUTO ECONOMICO e PRODUTTIVO NON MILITARIZZATO. Non è grano in cambio di armi.
https://readovka.news/news/97653

In questo caso, il prezzo alto dei cereali potrebbe, a questo punto, giocare a favore di queste regioni per accelerarne la ricostruzione.

I produttori sono privati o pubblici? La prima, quasi sicuramente. Tuttavia, non esporto in Libano, ma neanche in Russia, se di mezzo non si mette lo Stato. A MAGGIOR RAGIONE OGGI, CHE NESSUNO DI QUESTI PRODUTTORI E’ RICONOSCIUTO COME PARTE DI UN PAESE ESPORTATORE. UFFICIALMENTE E’ ANCORA UCRAINO, MA NON ESPORTA PIU’ COME UCRAINA. E PERO’ NON PUO’ NEMMENO ESPORTARE COME RUSSIA. ECCO QUINDI IL RUOLO DELLO STATO COME ATTORE PRINCIPALE DELLE TRANSAZIONI INTERNAZIONALI. La strada principale quindi sarà, con ogni probabilità, un conferimento nei magazzini generali (pubblici) che penseranno poi a
- immagazzinare
- esportare

Il 7 giugno 11 vagoni partivano così da Melitopol’ alla volta della Crimea.
https://readovka.news/news/100003
Allo stesso modo, 650 tonnellate di grano sono partite dalla LNR verso la Russia.
https://readovka.news/news/100456
50 vagoni sempre dalla LNR, partiti il 10 giugno (3.000 tonnellate), per svuotare le eccedenze prima che non si sappia più dove immagazzinare il raccolto imminente di giugno.
https://www.rbc.ru/economics/09/06/2022/62a23c7d9a7947ac33ba5b79

Non saranno quegli 11 vagoni, o quegli altri 50 vagoni, a cambiare gli equilibri mondiali del mercato del grano. E nemmeno vogliono esserlo. Sono solo un segno di ripresa, di ripartenza, di ritorno alla vita. A partire dalla RI-CREAZIONE di una catena LOGISTICA del grano, dal produttore ai magazzini e dai magazzini, qualora sia da esportare, ai treni e alle navi.
https://www.bfm.ru/news/501907

IN CONCLUSIONE, meglio, tirando qualche somma, il problema è complesso e riguarda molte sfaccettature di questo conflitto, della speculazione sul mercato capitalistico mondiale antecedente e conseguente allo stesso, dei veti politici e delle restrizioni tese a danneggiare un soggetto economico dato e, nel frattempo, a creare le condizioni di scarsità di cui sopra, funzionali alla speculazione in corso.

Pertanto, qualsiasi parte del problema si voglia considerare, occorre ANZI TUTTO collocarla correttamente in tale contesto, coglierne ed esaminarne tutte le relazioni, le specificità, le fasi storiche di formazione dei rapporti sociali, della struttura economica e della sovrastruttura politica che la contraddistinguono, senza assolutamente potersi permettere il lusso di fare di tutte le erbe un fascio. Sempre per restare in tema.

“For you, rice is nothing. But for us, rice just like my father and mother. Don’t fuck on my family!”

Paolo Selmi
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Alfred*
Monday, 13 June 2022 22:53
Grazie per le info sulle dinamiche in corso in territorio ucraino e non solo
Aggiungo anche qui un link a un sito moderato che comunque non puo evitare di mettere l'accento sulle grandi Sorelle e vario parentado che nella filiera del grano fanno quello che vogliono coperte da leggi nazionali e internazionali che le tutelano
https://www.associazioneterra.it/2022/06/03/guerra-ucraina-grano/
Dal testo:
A quella che viene ormai definita da più parti la “tempesta perfetta” del sistema alimentare, vanno aggiunte altre due determinanti: una è l’aumento dei prezzi dell’energia fossile, che impatta sul costo del trasporto navale e la produzione di fertilizzanti azotati e potassici, largamente utilizzati dall’agricoltura industriale. Secondo i Consorzi agrari d’Italia, nell’ultimo anno il prezzo di questi input agricoli è schizzato del 2-300%, passando in alcuni casi da 350 ad oltre 1000 euro a tonnellata. L’altra è il gioco dei distributori privati nei singoli paesi che, proprio come per la benzina, preferiscono trattenere il prodotto nei centri di stoccaggio anziché immetterlo sul mercato, facendone salire il prezzo così da aumentare il profitto.
Nonostante tutte le avversità menzionate in precedenza, infatti, il grano nel mondo non mancherebbe. Gli stoccaggi di cereali non sono calati drammaticamente e, da un secolo a questa parte, la produzione a livello globale supera la quantità consumata. Il collo di bottiglia è nella distribuzione. Quattro aziende nel mondo controllano il 70-90% del commercio internazionale di cereali: Archer-Daniels Midland, Bunge, Cargill e Dreyfus, conosciute con l’acronimo ABCD. Queste aziende non sono obbligate a rivelare le informazioni che hanno sui mercati globali, comprese le loro scorte di cereali. E con l’aumento della speculazione finanziaria sulle materie prime hanno un chiaro incentivo a trattenere le scorte fino a quando i prezzi non raggiungono il picco.
Ecc
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 June 2022 08:35
Grazie mille Alfred,

Mi studierò sicuramente quel link.

mi hai fatto venire in mente come i miei mi han fatto passare le "intolleranze alimentari" (capricci) di allora: ma non erano solo i miei a farlo (ci confrontavamo fra di noi...), era il periodo: sicuramente era migliore di questo, dove si imbambola un bambino davanti alla televisione o, peggio, un telefonino, e lo si fa mangiare. Ho provato a farlo, in maniera più leggera, alla larga, con mia figlia, e stavano chiamando i servizi sociali... ma l'ho fatto lo stesso. Senza immagini forti, ma l'ho fatto lo stesso.

Era, in effetti, un po' una terapia d'urto: foto ritagliata del bambino che moriva di fame e foto ritagliata delle ruspe che schiacciano le arance. Poi però, gli stessi benpensanti moralisti borghesi, sono gli stessi figli di buona donna che fanno passare i bambini dagli unicorni, gli orsetti e i maialini a due anni di siringhe, anziani attaccati a respiratori, ambulanze, barelle PRIMA, e ora morti per strada, carri armati e cannoni che sparano, case a pezzi, donne che si disperano, bambini che piangono. Che non mi vengano a fare la morale, quindi, che sarebbero loro da mandare ai servizi sociali.

Comunque, a quaranta e rotti anni di distanza dico che facevano bene, a dirci che il mondo non era solo unicorni (che neanche esistevano, allora, come adesso), che esistevano ingiustizie, che le ingiustizie esistevano perché c'erano cattivi che passavano con le ruspe sulle arance pur di non darle ai bambini con il petto scheletrico e la pancia grande, e.... alla fine, che il nostro dovere ora era onorare il piatto che avevamo davanti anche se non ci piaceva. Poi accendevamo la radio e passavano "Ed ho visto morire bambini, nati sotto un accento sbagliato"... e pensavamo, beh se lo dice anche Pino vuol dire che i miei han ragione!

L'effetto collaterale poteva essere che, alla fine, diventavi missionario, o comunista, o extraparlamentare, o magari ti passava sopra e diventavi direttore di banca... ma sicuramente quel piatto lo finivi. E se ancora oggi, nel leggerti, mi son tornate in mente entrambe le foto, il pancione di quel bambino e la ruspa su quelle arance, devo dire grazie a loro.

Ho l'impressione che da allora a oggi ci sia stata un'illusione: che quei problemi fossero, tutto sommato ("chi tutto sommato..."), in via di risoluzione. Oggi meglio di ieri, domani meglio di oggi, fa niente se muoion di fame, tanto muoiono sempre meno. C'è il world food program, non siam mica più a quei tempi, eccetera.

Venticinque anni fa stavo seguendo un corso di economia e cooperazione allo sviluppo, sarei dovuto partire poi con una ONG in un pronto soccorso in Cina... poi il MAE ops, non trovò i soldi che aveva promesso... che strano. E parlavano gli economisti di quelle facoltà, più Zamagni, più altri chiamati da fuori. Alla fine la linea la dettavano loro, non quelli che scrivevano su Liberazione o sul Manifesto, o su Le monde diplomatique. E già lì partivano bordate di contestazioni, da parte dei miei compagni di corso. Io mi sentivo di condividerle ma, non essendo un "economista" di formazione, all'epoca ci capivo meno di niente: l'unica cosa che capivo, è che erano solo dei "pannicelli caldi".

Ma niente. Alla fine con quella linea, quella dettata da BM e FMI per intenderci, con varianti "buoniste", veltroniane (questi personaggi di allora...), i ricchi son diventati più ricchi e i poveri più poveri, già all'epoca che era un'epoca di vacche grasse. Oggi ho l'impressione che sian finite anche quelle "manfrine" di 25 anni fa.

Il potere è diventato molto più autoritario, o così o così, al lavoro come nella politica, come nella società. Barzelletta dei miei tempi: Pierino a tavola: "Papà cos'è il fascismo?" "Mangia e taci". Aggiungerei: se nasci, come direbbe Pino, "sotto l'accento giusto". Altrimenti taci e basta. Finché non li spazzeremo via tutti, o noi o qualcuno dopo di noi... "sognare non è reato" (мечтать не вредно).

Un abbraccio.
Paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 12 June 2022 18:43
12/06 ore 18:30 aggiornamento

SEVERODONECK


L’ultimo ponte, il Proletarskij Most, che collega(va) SEVERODONECK a LISIČANSK, è stato appena fatto saltare:
https://t.me/voenkorKotenok/37341

Questo significa che 200 unità speciali e 150 mercenari stranieri, stando ad alcune stime, non possono più fare quello che avrebbero richiesto nei “contatti” avuti ieri coi russi e le milizie del Donbass: arretrare “in sicurezza” usando le centinaia di civili attualmente rinchiuse nel kombinat Azot come ostaggi, e polizza sulla vita.

La “madre di tutte le battaglie”, come la chiamava il ducetto di Kiev, si sta avviando verso il suo triste epilogo e, quel che è peggio, con ripercussioni ben peggiori della perdita di Mariupol’. Infatti, in questa occasione sono emerse in modo ben più evidente le CONTRADDIZIONI fra
- kuratory e marionette di Kiev, da un lato, e
- stato maggiore dell’esercito ucraino, dall’altro.
I primi, lo ricordiamo, insistevano per il “non un passo indietro”, i secondi, invece è da settimane che sostengono l’indifendibilità di tale posizione e, per tutta risposta, si sono visti COMMISSARIATI, con l’arrivo di Mar’jana Besuglaja, la “commissaria” inviata direttamente da KIEV, e centinaia di mercenari stranieri e truppe d’élite. Le stesse che ora sono rimaste intrappolate in un lembo di terra sempre più stretto.
https://t.me/WarDonbass/68392

Questa la carta aggiornata alle 11:00 di oggi, a opera del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/D8MLfmN/12-06-RUS.jpg
anche in caratteri latini:
https://i.ibb.co/XXMWt59/12-06-EN.jpg

SLAVJANSK

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/mhtpN0s/12-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/6W3x7hw/12-06.jpg

La presa di Bogorodičnoe (settore in rosso appena sotto il fiume) consente di attaccare sia DOLINA, sia SIDOROVO, da più lati. E indebolisce ulteriormente la linea difensiva ucraina.


DA BACHMUT (ARTEMOVSK) a VRUBOVKA

Liberati i due villaggi di Vidrozhennja e Mednaja Ruda, a 20 km a SUD EST da BACHMUT.
https://t.me/boris_rozhin/53368

Si vede meglio in questa carta aggiornata del collettivo di RYBAR (la parte in rosso acceso)
https://i.ibb.co/74vq3YD/12-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/xFx7znw/12-06-eng.jpg

Come è facile notare, avere il controllo di fuoco sulla strada che porta da BACHMUT a SVETLOGORSK a SUD-EST, taglierebbe la linea di difesa a sud, che ora invece sta tenendo, oltre a minacciare BACHMUT da sud.

Movimento analogo a NORD-EST, in alto a destra della cartina, dove russi e milizie del Donbass stanno attaccando VRUBOVKA. Anche qui, ogni giorno un pezzetto, e rosicchia oggi, incrina domani, le truppe ucraine impegnate a sud rischiano di trovarsi intrappolate nella sacca che si sta formando. Vedremo gli sviluppi anche qui.
https://t.me/rybar/33844

AUMENTO DELLE PERDITE E ORDINI DETTATI DA ESIGENZE DI PROPAGANDA

Riprendo questa situazione di un mese fa (10/5 https://t.me/rybar/32503) e la aggiorno a oggi (https://t.me/WarDonbass/68381) per trarre alcune conclusioni:
201 aerei, (163 il 10/5)
130 elicotteri, (124 il 10/5)
1188 droni, (793 il 10/5)
338 lanciamissili rotabili o cingolati, (300 il 10/5)
3514 carri armati e blindati, (2979 il 10/5)
508 postazioni lanciamissili, (351 il 10/5)
1870 pezzi di artiglieria pesante, (1440 il 10/5)
3570 autoveicoli militari (2789 il 10/5).

Gli aerei e i carri armati, i mortai, i droni… in questo mese praticamente gli AIUTI militari del complesso militare-industriale NATO-UE sono divenuti rottami nella taiga, nelle foreste, nei campi del Donbass. Non mi è possibile tenere la “contabilità” o fare “statistiche”, ma a occhio mi sembra proprio che in quest’ultimo mese si sia intensificata la risposta delle ff.aa. ucraine e, di conseguenza, i russi abbiano continuato a tenere la RIDOTTA, come già ci dicevamo, e abbiano continuato a “macinare” (to grind, come notano le testate giornalistiche anglofone).

Proviamo solo a fare uno sforzo di immaginazione e a pensare alla superficie occupata da tutti questi mezzi, se fossero messi uno vicino all’altro. E capiamo, senza tanta immaginazione, come la guerra NATO-UE contro i russi stia andando. Ci stanno arrivando anche i media occidentali.

Come il The Guardian, che ragiona anche sui dati delle perdite in vite umane fra le fila ucraine:
“Any way you count it, the figures are stark: Ukrainian casualties are running at a rate of somewhere between 6oo and 1,000 a day. ”
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/10/ukraine-casualty-rate-russia-war-tipping-point
E, si badi, gli ucraini partivano da una superiorità numerica impressionante: 600.000 unità per i russi, 500.000 comincia ad ammettere il Guardian: “Analysts’ crude estimates suggest that since the start of the war the total could have doubled to an impressive 500,000” (ibidem).

Capiamo quindi, ANCORA UNA VOLTA (ci siam già passati affrontando il tema del tempo e dei tempi in questo conflitto) QUANTO POCO IMPORTI LA VELOCITA’ DI AVANZAMENTO LUNGO QUELLA CARTINA DEL DONBASS, che VEDE OGNI GIORNO RIDISEGNATI QUASI IMPERCETTIBILMENTE, MOLTO LENTAMENTE, I CONNOTATI di una linea di fronte e di un Paese intero, anzi, marxianamente, dialetticamente direi di DUE PAESI INTERI, UCRAINA E FEDERAZIONE RUSSA, essenzialmente, MA ANCHE, sia pur in misura più o meno evidente, DEL MONDO INTERO E DEI RAPPORTI ECONOMICO-SOCIALI AL SUO INTERNO.

- Smantellare ANZI TUTTO un intero complesso militare industriale, quello ucraino: “Vadym Skibitsky, the deputy head of Ukraine’s military intelligence, has said Ukraine is using 5,000 to 6,000 artillery rounds a day, and has “almost used up” its stockpile of Soviet 152mm standard shells. It is now relying on Nato-standard 155mm howitzers; it is unclear how many of these it has.” (ibidem), e
- Ridurre progressivamente all’impotenza quello NATO-UE a cui esso ormai sottosta da anni, conservando il più possibile i propri uomini, i propri mezzi, è stata una dimostrazione di forza di cui in Occidente cominciano a rendersi conto solo adesso, man mano che la macchina della propaganda ucraina e dei cinegiornali luce nostrani non riescono più a nascondere la tigre di carta della reale condizione sul campo, dietro a proclami sempre più isterici e contraddittori.

E localizzando le perdite cominciamo anche a capire come le cose si stiano evolvendo per il peggio in altri settori ancor più delicati. Per esempio SLAVJANSK, dove solo ieri ben 3 Su-25 ucraini sono stati abbattuti, permettendo al contatore russo di raggiungere quel 201 che davvero fa impressione.
https://t.me/boris_rozhin/53351
E che non finisce qui. Di Su-25 ne son rimasti a decine dalla fine del Patto di Varsavia, negli hangar della Bulgaria e della ex-Cecoslovacchia. Poi di queste decine se ne riescono ad assemblare un po’ meno, in grado di volare, e a ricavare anche parti di ricambio. A seguire, poi, sarà la volta dei MiG-29. Già ora è difficile invece fare questo giochetto coi Su-24 e i Su-27.
https://t.me/vysokygovorit/8381
Fino all’ultimo residuato sovietico!

Gli ucraini stanno sparando le ultime cartucce nella disperata difesa di una postazione, SLAVJANSK che, se avessero seguito i consigli dello Stato maggiore, ovvero di ritirare uomini e mezzi da SEVERODONECK e LISIČANSK, oggi sarebbe stata decisamente MOLTO più protetta. Invece ora devono affidarsi a un’aviazione che sa già, quando si alza in volo, di divenire facile bersaglio della contraerea nemica, perché chiamata a svolgere compiti impossibili a bassa quota, gli stessi compiti che batterie rinforzate dagli arrivi da est di pezzi di artiglieria, blindati e sistemi lanciarazzi, avrebbero svolto in maniera molto più efficace e infliggendo maggiori perdite al nemico.

Ma la propaganda richiedeva altro. RICHIEDEVA E RICHIEDE ALTRO DA MESI. E kuratory e regime di KIEV SONO CADUTE VITTIME DELLA LORO STESSA PROPAGANDA, e di un’agenda da essa dettata, a dir poco criminale, come può accadere solo quando si unisce tragicamente, pericolosamente, autorità e potere su centinaia di migliaia di persone, incapacità e stupidità. Mandando e continuando, imperterriti, a mandare il proprio popolo al massacro. A questo proposito,

“NON INGANNARE SE’ STESSI”

“Non ingannare sé stessi è difficile. Non ingannare sé stessi a volte fa male. Non ingannare sé stessi è l’unico modo per vincere oggi. E vincere sempre”
Не врать самим себе трудно. Не врать самим себе иногда больно. Не врать самим себе это единственный способ победить сегодня. И побеждать всегда.
https://t.me/MedvedevVesti/10031

Con questo finale si conclude una riflessione sul fatto che i siti telegram ucraini di OSINT (Open-Source INTelligence), analoghi al collettivo di RYBAR da parte russa, hanno smesso di funzionare. Forse perché ormai i rapporti dal fronte sono tutti negativi e di matrice pessimistica e contrastano con la lettura trionfalistica di regime data finora, mentendo su tutto, persino su Azovstal’, come abbiamo visto.
La chiusura di questi siti non è stata una bella mossa. Continuare a mentire a sé stessi, prospettando al proprio popolo mirabolanti contrattacchi quando invece ogni giorno si compiono sacrifici inutili di vite umane, è l’ennesimo crimine che si aggiunge a quelli sul campo.

MILIZIE DEL DONBASS DIFESE DAL LORO STESSO POPOLO

Una storia, a lieto fine, di un carrista del Donbass: caduto col suo equipaggio vittima di un’imboscata nemica, unico sopravvissuto all’attacco, ma ferito, riusciva a rifugiarsi presso questa signora che lo nascondeva fino alla liberazione del villaggio (Volnovacha, DNR), nonostante le ff.aa. ucraine lo stessero cercando e fossero andate a tal proposito anche dalla signora. Oggi il ragazzo è tornato da lei per ringraziarla di averle salvato la vita.
https://t.me/WarDonbass/68440

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 12 June 2022 10:20
12/06 aggiornamento ore 10:00

SLAVJANSK


Su questo fronte è stata appena confermata la presa di BORODIČNOE.
https://t.me/yurasumy/3854
et
https://t.me/RVvoenkor/15823

La sua liberazione aggiunge un ulteriore tassello alla manovra di attacco alla città da NORD (PRIŠIB) e da NORD-EST.

SIDOROVO invece è ancora teatro di scontri, così come KRASNOPOL’E e DOLINA. Di fatto, si sta ampliando e rafforzando la piazza d’armi al di qua della riva del fiume, senza tentare affondi che cadrebbero facile preda di accerchiamenti e attacchi da più direzioni.

Vedremo gli sviluppi

KOMBINAT AZOT

Il video che riporta una presunta esplosione all’interno del kombinat alle porte di SEVERODONECK, rimbalzata su tutti i cinegiornali luce ieri tarda ora per darci la “buona notte”, è datato SETTEMBRE 2014 e riguarda una fabbrica chimica di DONECK. Qui le immagini di allora e di oggi.
https://t.me/FAKEcemetery/1599

Di fatto, ci fosse un’esplosione del genere, NESSUNO potrebbe stare lì dentro, né ad attaccare, né a difendere, né a fare da ostaggio. E chi sarebbe chiamato a domarlo, pur con tutte le protezioni possibili, probabilmente riporterebbe ancora dopo settimane i postumi di tale intervento. Basterebbe fare due chiacchiere con un vigile del fuoco del comando più vicino. Ma questo al cinegiornale luce per eccellenza, che continua a mantenere la notizia anche stamattina, non viene in mente.

RICATTI

Per una volta non mi riferisco ai kuratory delle marionette di Kiev. Ma alle marionette di Kiev stesse, per bocca ieri sera di Arestovič. Di fatto, la sua affermazione equivale a un ricatto: “armateci altrimenti vi ritroverete mezzo milione di soldati russi (nuovi russi) alle frontiere”.

Sulla sostanza di questo ricatto, che mette a nudo alcune contraddizioni profonde della macchina di propaganda ucraina e SU CUI I NOSTRI CINEGIORNALI NON HANNO POSTO IL BENCHE’ MINIMO DUBBIO (ma anche gran parte del nostro mondo culturale e accademico), ho già scritto.

MA SUL RICATTO STESSO, sulla falsariga di molti altri Paesi già UE che si comportano in tale maniera, con AUT AUT, volevo soffermarmi con questa osservazione. Tra l’altro, non è neppure il primo ricatto del genere. Pertanto, premettendo che una UE così, per me personalmente, è meglio che non ci sia, ma davvero la dirigenza UE vuole caricarsi un altro Paese che ogni due per tre poi uscirà con ricatti, peraltro come han fatto per tutti questi anni muovendosi spregiudicatamente fra Russia e UE (per esempio, quando la Russia neanche tanti anni fa denunciò le loro insolvenze nei pagamenti loro dissero: tagliateci il gas che lo prendiamo da quello che passa per la UE)? O ci siamo dimenticati di tutto?

Aggiornamenti a seguire.
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Alfred *
Sunday, 12 June 2022 15:32
armateci altrimenti vi ritroverete mezzo milione di soldati russi (nuovi russi) alle frontiere”.

Un giorno ci dicono che i russi stanno subendo immani perdite (mai che ci informino su quanti poveri soldati ucraini sono crepati e crepano quotidianamente) e che il prode .. elenski sconfiggera' i russi sul campo su un cavallo bianco e armato di sciabola (Nato) si riprendera' pure i territori occupati.
Il giorno dopo invece l'esercito ucraino non ha piu munizioni e se l'occidente non fa il bravo e manda armi eccezziunali al prode ...elenski i russi abbevereranno i cavalli in vaticano.
Lo scrivono giornaloni e giornalini a fasi alterne e sposando in maniera acritica le esternazioni del comico ucraino.
Solo che la mancanza di senso logico o di altro tipo non fa per niente ridere. E' una presa per il culo indipendente dalle simpatie di ciascuno per le parti in causa, una presa per il culo e bbasta.
Altra cosa disgustosa e' la manfrina del lamento per il 'furto' di grano ucraino da parte dei russi. Non sono uno che pensa non sia possibile (e'una guerra, non il the delle cinque), ma e' possibile sapere quanto grano e' stato prodotto in ucraina, dove e' stoccato e chi/come lo sta fregando? I russi producono piu' grano dell' ucraina (molto di piu') come fanno/ facciamo noi a capire se il grano che stanno commercializzando (ammesso lo stiano commercializzando) e' ucraino o russo?
Eppure ogni afflato del comico e' accettato in maniera acritica e pubblicato.
Qualche domanda? Qualche indagine? Qualche dubbio? Qualche sospensione di giudizio?
Anche senza volere sposare una delle due parti ... sembra che l'uomo sapiens sapiens occidentalis in questo periodo abbia rinunciato a una di quelle cosette dell' intelletto che permettono l' evoluzione ...
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Paolo Selmi
Sunday, 12 June 2022 19:15
Ciao Alfred!

Completamente d’accordo su quanto affermi circa l’assoluta mancanza di informazione, a prescindere dalle idee, dalle opinioni in materia di ciascuno. E anche sulla faccia tosta degli stessi servizi di informazione, nel cambiare ogni volta versione facendo finta di nulla, seguendo dettami che risultano sempre più assurdi e, non ci fossero vittime innocenti di mezzo, grotteschi. Ed è francamente inspiegabile come riusciamo sempre più a digerire tutto, e il contrario di tutto... oggi su "rai 5" si parlava in una trasmissione di come in Italia non andasse il "romanzo fantastico", perché siamo poco propensi a considerare una piena "suspension of disbelief" come "cosa da adulti"... preferisco non andare oltre nella considerazione.

Grazie per lo stimolo di ricercare sul grano. Ho raccolto un po’ di materiale e ora ci lavoro. Conto di fare un punto il prima possibile, prima comunque del prossimo aggiornamento.

Un abbraccio
paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 12 June 2022 00:37
11/06 23:50 aggiornamento

Dal fronte sostanzialmente nulla di rilevante, se non che la marcia “ridotta” russa continua a macinare dove chilometri, dove metri, mettendo in difficoltà le difese ucraine in tutto il Donbass.

SEVERODONECK

I risultati maggiori oggi si sono avuti lungo questa direttrice, dove il problema ormai è circoscritto al complesso industriale Azot e a 300-400 soldati ucraini in esso asserragliati.
https://t.me/readovkanews/36523
Oltre a loro ci sono centinaia di civili trattenuti come ostaggi.

A questo proposito, una buona notizia, appena pervenuta (22:38): alcuni civili, man mano che le zone vengono liberate, riescono a scappare e ad arrivare ai posti di blocco russi e delle milizie del Donbass. Cominciano così a uscire i primi civili. Ottimo segno.
https://t.me/bbbreaking/127046
Ho controllato il cinegiornale luce nostrano per eccellenza e lo riporta. Omettendo che è l’ultima cosa rimasta in mano ai soldati ucraini di quella che doveva essere “la madre di tutte le battaglie”.

Leggo anche che i kuratory NATO-UE, come da copione collaudato quando cominciano a intravedere una possibile malparata, stanno iniziando a scaricare il barile delle colpe su Kiev. Che nega. Che triste finale, a pesci in faccia, mentre la UE assicura promesse di ingresso nell’unione a un’istituzione statale sempre più in via di dissoluzione, grazie alla UE stessa, tra l’altro.

ARESTOVIČ: CON UNA FRASE CADE UN CASTELLO DI MENZOGNE COSTRUITO IN DECENNI (o quantomeno qualcuno dovrebbe iniziare a porsi alcune domande...)

Arestovič. capo ufficio propaganda del clan Zelenskij, co-autore delle maggiori bufale in questi 108 giorni di conflitto, oggi esce con l’ennesima richiesta di armi nucleari da sparare contro i russi… e delirio a parte esce con questa affermazione:
“Poniamo che vince Putin. Al milione e mezzo di soldati russi si aggiungerebbero anche cinquecentomila soldati ucraini” (допустим, если Путин победит. И к 1,5-миллионной российской армии присоединится еще 500 тысяч украинской армии)
https://t.me/mig41/18417 (con filmato)
et
https://t.me/RVvoenkor/15788

Ora, signori dei cinegiornali luce: cosa avete sostenuto per 108 giorni? Di colpo, il capoufficio stampa del regime fascistoide di Kiev ve lo smentisce. Questa non è una guerra tra due popoli ma, a questo punto, tecnicamente, uno scontro fra due classi dirigenti. SE VINCE LA PRIMA, L’ESERCITO DELLA SECONDA PASSA IN BLOCCO IN QUELLO DELLA PRIMA!

Ma se ha detto quello che ha detto, e lo ha detto, allora decade tutto. Un esercito che entra IN BLOCCO, IN TOTO, in un esercito che, fino a oggi, era definito di terroristi, di “okupanty”, di criminali, di “moskaly” e “moskalennye”.

Cade tutto un intero castello di menzogne, che da trent’anni a questa parte, progressivamente, oligarchi e burocrati di Kiev hanno costruito (e continuano a costruire) in chiave russofoba. E Arestovič rincara la dose:
E dove allora potranno, ridicoli soldati, fermare questa forza unita con in più anche la Bielorussia?

И где тогда потешные войска смогут остановить эту объединённую силу да плюс ещё Беларусь?

Quindi, di colpo, una delle massime autorità in questi 108 giorni di conflitto, uno di quelli che parla e i cinegiornali luce riportano immediatamente, ha di fatto affermato L’UNITA’ SOSTANZIALE DI RUSSIA, BIELORUSSIA, UCRAINA e la STRUMENTALITA’ DI QUANTO FINORA SOSTENUTO, IN PARTICOLAR MODO DA OTTO ANNI A QUESTA PARTE! E L’ESTREMA FORZATURA DA PARTE DI UNA CLASSE POLITICA TESA DA DECENNI A TAGLIARE QUESTI PONTI, A ROMPERE QUESTA UNITA’, SALVO POI AMMETTERE DOPO TRENT’ANNI CHE BASTA UNA VITTORIA MILITARE PER RIPORTARE TUTTO A COME PRIMA. CON CINQUECENTOMILA SOLDATI PRONTI, DI FATTO, A COMBATTERE PER QUELLI CHE ORA COMBATTONO,A PASSARE DALLA LORO PARTE.

Aggiornamenti a seguire domani.


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Paolo Selmi
Saturday, 11 June 2022 09:56
11/06 ore 09:30 aggiornamento

Dal fronte nulla di nuovo rispetto ieri. Ma ci sono due aggiornamenti di ieri che non sono stati comunicati e che ora riporto: manco a farlo apposta, uno riguarda l’estremo NORD della linea di fronte, e uno l’estremo SUD. Partiamo dal primo che è “zona nota”

A NORD di CHARKOV

Mappa aggiornata del collettivo di RYBAR

https://i.ibb.co/BLJC3F5/10-06-RU.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/k9b3JCs/10-06-EN.jpg

L’arancione, rispetto al marroncino, riguarda le zone acquisite dai russi in avanzata rispetto alle consolidate. Come si può notare, il “buco centrale” sulla linea di confine si è richiuso. Ora l’intera linea di confine sopra Charkov è in sicurezza. Si assottiglia poi sempre più verso ovest, fino a sparire, ma in linea con gli obbiettivi della cosiddetta “seconda fase”.

I mortai per raggiungere le città russe e seminare panico fra i civili dovranno fare più fatica. Sicuramente quelli rimasti in dotazione all’esercito ucraino non avranno vita facile. Per quelli della guerra per procura NATO-UE, invece, non ci saranno problemi. Da quel che si vede, comunque, sul campo di battaglia, pare che abbian preso le misure anche degli M777 e dei CAESAR, quando li trovano in campo aperto, ovvero quando sono usati per combattere il nemico. Per le rappresaglie nazifasciste contro i civili (anche ieri), invece a cui sono destinati, anche con bombe a grappolo, basta un gancio da traino, una motrice, tirarli fuori velocemente dai nascondigli, pochi minuti per piazzarli, puntarli, fare fuoco, e rinasconderli nelle fogne da cui – in quanto fascisti – provengono.

Questo rende ovviamente difficile l’individuazione, in quanto la balistica non basta, visto che vengono spostati velocemente, non avendo alcuno scopo militare di tenuta di roccaforti o apertura di brecce nella difesa nemica. Eccezione costituiva, a onor del vero e come abbiam visto, POPASNAJA, dove esistevano addirittura strade interne dedicate dove i pezzi venivano agganciati, sganciati e continuati a muovere di modo da aumentare l’efficacia della linea di difesa nei vari punti dove erano impiegati, oltre che rendere praticamente impossibile la loro individuazione ed eliminazione. Ma di POPASNAJA, come abbiamo anche visto, c’era quella, più AVDEEVKA. Per il resto, l’impiego di quei pezzi è sul campo, utilizzato come fuoco di copertura di contrattacchi. Tattica abbastanza suicida in quanto, in campo aperto, i droni riescono a individuarli in poco tempo, a dare le coordinate ai pezzi di mortaio nemici, e a far sì che la cosiddetta “controbatteria” faccia quello per cui è destinata. E finora, l’ha fatto anche bene, siano essi pezzi autoctoni, ex-sovietici, o NATO-UE.

Tornando al cordone di sicurezza creato lungo la linea di confine, in questa fase resterà tale, almeno da parte russa: nessuna intenzione di incrementarlo ulteriormente in profondità. Stesso discorso per la linea di fronte a SUD di Charkov. Vedendo la mappa, possiamo notare frecce azzurre che cercano di sfondare – ancora e sempre lì – lungo il fiume per tagliare le vie di comunicazione fra nord e sud dei territori in mano alla nuova amministrazione territoriale di Charkov (formatasi pochi giorni fa, peraltro, sulla falsariga di quelle di Cherson e Zaporož’e). Anche qui, invece di un intervento massiccio, i russi preferiscono andare di artiglieria con colpi mirati, grazie alle coordinate fornite da ricognitori e guastatori che operano all’interno delle linee nemiche: ponti mobili saltano, accampamenti e depositi di armi e munizioni vengono colpiti non appena vengono installati in posizioni ritenute pericolosamente vicine alla linea di fronte attuale, tentativi di raggruppamento per eventuali controffensive vengono così, per il momento, sventati. Naturalmente, ciò è possibile in primo luogo grazie alle risorse limitate degli attaccanti. Cambiasse la scala, rintuzzare a colpi di fioretto sarebbe impossibile.

A SUD-EST DI CHERSON

Andiamo ora alla punta estrema della linea di fronte meridionale. Carta aggiornata
https://i.ibb.co/m4YdNp1/10-06-ru.jpg
e in caratteri latini
https://i.ibb.co/zrcKpV4/10-06-eng.jpg

Qui c’è poco da dire: guardiamo l’ingrandimento, che mostra la punta della penisola davanti al porto di Očakov (riva nord, in mano ucraina). Fino a ieri le ff.aa. ucraine erano riuscite ad avere il controllo dello stretto, occupando un lembo di terra, una Gibilterra, forse meno, che consentiva al porto di Očakov di essere operativo. Ora non più: l’intera penisola è in mano russa e il porto di Očakov, ovviamente, ha smesso di poter accogliere in sicurezza navi ucraine. Nel corso degli scontri di ieri, peraltro, due navi ucraine, una corvetta (Vinnica) e una nave da sbarco (Jurij Olifirenko), sono state colpite e messe fuori uso.
https://t.me/rybar/33765

ORA ANCHE LE DONNE! FINO ALL’ULTIMA UCRAINA…

Ovviamente il Nakaz ucraino (nr 321 del 07/06/22) non riguarda le regioni occidentali, ma solo quelle centrorientali dove i russofoni fanno da carne da macello sia quando li mettono negli scantinati, sia quando li mandano al fronte a sessant’anni di età. La mobilitazione delle donne, dai 18 ai 60 anni riguarderà fino al 15 giugno quelle già nell’esercito con altre mansioni, mentre dal 16 al 31 (sic!) giugno (червень, giugno!) tutte le donne entro quell’età. Non avevo notato neppure l’errore nella data… Questo il NAKAZ, in tutta la sua criminale follia e crassa ignoranza:
https://t.me/infantmilitario/77509

Ovviamente, questo alimenterà la fuga verso l’estero. Si conta, per esempio, che dei 3 milioni e mezzo di profughi in Polonia, (3.645.000) 432 mila siano proprio uomini dai 18 ai 60 anni, ritenuti dal governo ucraino disertori. A questo punto anche le donne che là, qui, ovunque si trovano, se in quelle liste potranno ritenersi disertrici.
https://t.me/boris_rozhin/53124
In questo pezzo si parla anche dei documenti falsi per espatriare, con falsi permessi di soggiorno polacchi: fino a 10 mila dollari in anticipo e altri 5 mila a espatrio avvenuto. Questo è anche dato dal fatto che FINORA SOLO 5.100 CITTADINI MASCHI UCRAINI SI SONO REGISTRATI ALL’ANAGRAFE POLACCA DEI PROFUGHI, PERLOPIU’ OLTRE I 60 ANNI DI ETA’. Tutti gli altri, preferiscono restarci illegalmente, anonimamente, per ovvi motivi di rimpatrio forzato. La tendenza, verosimilmente, aumenterà.

LE PERDITE IN VITE UMANE DELLE MILIZIE DELLA DNR

Tabella e grafici:
https://t.me/lostarmour/456

Mostrano come ormai siano calanti. Questo unito alla notizia di ieri che i prigionieri “russi” siano calati da 900 a 500 mentre i prigionieri ucraini siano ormai 6.000, con perdite fra morti, feriti e dispersi di svariate centinaia al giorno, senza fare contabilità inutili ma cercando di capire la tendenza in atto, rende possibile dare un dato concreto, sul campo, alla strategia a due marce dei russi e delle milizie del Donbass di cui abbiamo parlato. Non c’è alcuna fretta, l’importante è minimizzare il più possibile qualsiasi perdita di uomini. L’esatto opposto della strategia omicida, verso il proprio popolo, del regime fascistoide di Kiev e dei suoi kuratory.

Aggiornamenti a seguire in tarda serata.
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Paolo Selmi
Friday, 10 June 2022 19:47
10/06 ore 19:30 aggiornamento

Oggi è stata una giornata importante sul campo di battaglia, specialmente in direzione SLAVJANSK. E da questa cominciamo.

SLAVJANSK

E’ stato liberato SIDOROVO, paese appena aldilà del fiume, molto importante perché la sua presa spiana la strada che porta a Slavjansk da NORD. Si aspetta ora la liberazione di DOLINA e KRASNOPOL’E, che aprirebbero la strada proveniente da NORDEST, come mostra questa cartina:
https://t.me/Belarus_VPO/16117

ATTENZIONE: l’attacco sarà molto lungo e, probabilmente, cercherà ulteriori direttrici di movimento. Si calcola, infatti, che fra SLAVJANSK e KRAMATORSK e dintorni, siano dislocati 70.000 fra soldati e ufficiali ucraini! Vedremo gli sviluppi.
https://t.me/boris_rozhin/53135

SEVERODONECK

Carta aggiornata della “madre di tutte le battaglie”, per il signor Zelenskij.
https://i.ibb.co/xY9BQH7/10-06-RUS.jpg
E in inglese
https://i.ibb.co/gRFVDnJ/10-06-EN.jpg

Gli spazi intorno al complesso industriale Azot si stanno sempre più riducendo. Dopo la presa dell’aeroporto, le forze russe e le milizie del Donbass hanno tagliato la strada che collega SEVERODONECK all’ultimo villaggio a sud tenuto dagli ucraini, ovvero BOROVSKOE. Borovskoe ora è accerchiata totalmente, gli ucraini non possono più ripiegare su Severodoneck e hanno un’unica via d’uscita: il ponte LENIN sul fiume Severskij Donec.
https://t.me/rybar/33769

ATTENZIONE: E’ NOTIZIA DI POCO FA CHE I SOLDATI AD AZOT STIANO CERCANDO CONTATTI COI RUSSI E LE MILIZIE DEL DONBASS
https://t.me/WarDonbass/68174
per negoziare. Non si capisce se la ritirata (senza che i russi gli sparino addosso) o la resa. Vedremo gli sviluppi.

OBICE DA CAMPO TRAINATO CAESAR ARMATO CON BOMBE A GRAPPOLO, MONSIEUR MACRON!

Tutto nasce da documentazione rinvenuta dagli hacker e riguardante l’inventario di ordinativi e commesse giunte dall’estero, gli “aiuti”…
Ebbene, una di queste (scansione qui sotto)
https://i.ibb.co/sHzzYPM/IMG-20220610-164818.jpg

riguarda la fornitura di TR-F1, obici francesi CAESAR da 155 mm. Quelli usati contro i civili a Doneck, anche oggi peraltro.
https://www.armedconflicts.com/TR-F1-155-mm-gun-howitzer-t82795

Ebbene, guarda che ti riguarda i “projectile” con cui sono arrivati, e si nota OGR F1. SONO BOMBE A GRAPPOLO!

Si trovano anche nella scheda di armedconflicts classificate come
OGRE 155 G1 - cluster (63 bomblets)

IL COLLETTIVO DI RYBAR NOTA CHE ANCHE LA FRANCIA E’ TRA I 46 FIRMATARI DELLA CONVENZIONE DI OSLO (2010) CHE PROIBISCE QUESTE ARMI. ARMI CHE, NOTA SEMPRE RYBAR, UNA COMMISSIONE APPOSITA IN FRANCIA DICHIARAVA ELIMINATE DEFINITIVAMENTE NEL 2016!
https://t.me/rybar/33781

MA, come per magia, riappaiono nel 2022! Come “aiuti”! E il regime nazifascista di Kiev le usa per le sue rappresaglie contro i civili a Doneck e non solo!

Ci aspettiamo che i cinegiornali luce nostrani, da otto anni ormai sempre attenti ai crimini di guerra compiuti nel Donbass, a maggior ragione se con "nostri" aiuti che non dovrebbero, sulla carta, neppure esistere, diano più ampia diffusione a questa notizia.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Friday, 10 June 2022 08:40
10/06 ore 08:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA

Ottimo lavoro notturno del collettivo di RYBAR, sia in originale
https://i.ibb.co/vxkcmzf/09-06-1.jpg
che in caratteri latini e lingua di Albione nella legenda
https://i.ibb.co/hDNL1S7/09-06-EN-1.jpg

L’attenzione è tutta concentrata sotto SVJATOGORSK e KRASNYJ LIMAN, direzione SLAVJANSK (ma per Zelenskij e cinegiornali luce è Severodoneck “la madre di tutte le battaglie”… ci torneremo, comunque, “a’mmamma”...).

Il motivo è presto detto.
Ieri sera i canali telegram diffondono questa cartina orrenda, elaborazione da satellite, nomi da cavarsi la vista, didascalia lapidaria quanto inutile per noi che non siamo del posto.
https://t.me/boris_rozhin/53060
La didascalia recita: I soldati russi hanno preso Prišib (Российские войска заняли Пришиб). Che è come dire “i soldati francesi han preso Cassano”. Cassano cosa? Magnago, d’Adda, Valcuvia, Irpino, delle Murge??? (e la lista continua…). Stesso discorso per Prišib. E son tutti lì, più o meno…

Niente, grazie al satellite e al fiume che ci passa a nord, ho capito di che Prišib parlavano. Ed è forse il Prišib più importante di quelli nel Donbass. Perché è a EST di SVJATOGORSK e già DOPO AVER ATTRAVERSATO il Severskij Donec. Se prendiamo la carta in caratteri latini, ingrandimento di sinistra, lo troviamo traslitterato come “Pryshyb”: ridente altura, quindi già più difficile da cannoneggiare, e più facile da usare come piazza d’armi per calare verso SUD… direzione SLAVJANSK.
https://t.me/rybar/33746

Allo stato attuale, quindi, in questo segmento, abbiamo:
- piazza d’armi sulla riva ovest consolidata (dopo settimane di tentativi andati a vuoto)
- intera riva est saldamente in mano russa da da Izjum a Rubežnoe. E questo, per il gioco delle anse del fiume, come abbiam visto porta le difese di SLAVJANSK a un tiro di schioppo, letteralmente (<10 km), dell’artiglieria russa senza neanche imbarcarsi in pericolosi (lì specialmente) attraversamenti.

Inutile dire che la caduta di SLAVJANSK comprometterebbe tutto quanto a EST. Ma la madre delle battaglie è sempre un’altra… e allora andiamoci, dalla “mamma”.

SEVERODONECK

Anche qui, progressione delle truppe russe e delle milizie del Donbass che hanno preso l’aeroporto, appena sotto la zona industriale Azot.
https://t.me/rybar/33757
Zona che, circolano voci, sia stata minata (cisterne prodotti tossici) e contenga anche ostaggi civili. Speriamo che sia tutta una bufala.

THE INDEPENDENT

Vale la pena di darci un occhio. Secondo me è troppo drastico: segno che l’occidente sta decidendo che ha fatto (sulla carta...) già abbastanza soldi con la vendita di armi, ma ora li vuole vedere anche, prima di sganciarne altre. Quindi comincia a diffondere dati come questi:

Ukrainian troops are suffering massive losses as they are outgunned 20 to one in artillery and 40 to one in ammunition by Russian forces, according to new intelligence painting a bleak picture of the conflict on the frontline.

A report by Ukrainian and Western intelligence officials also reveals that the Ukrainians are facing huge difficulties responding to Russians shelling with their artillery restricted to a range of 25 kilometres, while the enemy can strike from 12 times that distance.

For the first time since the war began, there is now concern over desertion. The report, seen by The Independent, says the worsening situation in the Donbas, with up to a hundred soldiers being killed a day, is having “a seriously demoralising effect on Ukrainian forces as well as a very real material effect; cases of desertion are growing every week”.

At the same time, as the Russians capture territories in the east, and consolidate their control over the seized cities of Mariupol and Kherson, the bargaining position of the Ukrainian government is being weakened by acute disparity in the numbers of prisoners being held by each side.

The total number of Russian soldiers being held by Ukraine has fallen to 550 from 900 in April after a series of exchanges. Moscow meanwhile has more than 5,600 Ukrainian troops in captivity, the figure enlarged by the surrender of 2,500, including members of the Azov Battalion, in Mariupol.
Two Britons, Aiden Aslin and Shaun Pinner, who were captured serving with Ukrainian forces in Mariupol are on trial in the separatist Donetsk People’s Republic, where prosecutors say they face the death penalty for “terrorism” and being mercenaries.
The difference in numbers between the two sides is being revealed as both Kyiv and Moscow hold highly-publicised trials of prisoners of war.

Ukrainian courts in Kyiv and near Kharkiv have convicted Russian soldiers on war crimes charges, handing out lengthy sentences. Iryna Venediktova, the country’s prosecutor general, said on Wednesday she has filed eight more cases.
Russian state media announced on Wednesday that more than 1,000 Mariupol prisoners have been transferred to Russia for “investigation.” Politicians in Moscow and the separatist republics have threatened to carry out “Nuremberg-type” trials of the Azov prisoners who they accuse of being neo-Nazis.

Ukraine’s president, Volodymyr Zelensky, making a visit to the frontline in Donbas on Monday, demanded the Kremlin hand over the Mariupol prisoners. Negotiations are ongoing, he said, but “they are unfortunately in the hands of the Russian Federation, which cannot be trusted”.
“We are, of course, very grateful to our allies for their support,” said one Ukrainian official. “The new weapons are welcome, but when they announce they are sending military aid to Ukraine, the Western government should perhaps clarify to their public the quantities involved.”

Reporting on the ground backs up claims of rising Ukrainian losses due to Russian firepower. The Independent last week witnessed losses being inflicted on the Ukrainian military and the lack of long-range firepower to fight back; one soldier interviewed in Lysychansk has since been killed and another three injured.

The intelligence report states: “It is plain that a conventional war cannot be won if your side has several times fewer weapons, your weapons hit the enemy at a shorter distance and you have significantly less ammunition than the enemy.”

It continues: “The tactical situation on the Eastern front is as follows… the Ukrainian side has almost completely run out of stocks of missiles for MLRS of Smerch and Uragan types, which made it possible to effectively deter Russian offensives in the first months of the war at distances of [37 to 50 miles].

“Today, the maximum range of fire of the Armed Forces of Ukraine is [15.5 miles]. This is the range at which 152/155mm calibre artillery and the Grad MLRS units remaining in service can fire.”

https://www.independent.co.uk/news/world/europe/ukraine-war-intelligence-russia-kyiv-military-b2096715.html

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 09 June 2022 19:40
09/06 19:30 aggiornamento

Nessuna notizia di rilievo dal fronte, tutto prosegue come da ultima situazione e come da quanto analizzato stamane.

SLAVJANSK

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/S3qznJj/09-06-1.jpg
anche in caratteri latini
https://i.ibb.co/3YmJThP/09-06-1.jpg

E situazione “distanze” con carta e distanziamenti dalla linea di fronte:
https://t.me/denazi_UA/12220

Dipendendo tutto dal corso del Severskij Donec, che procede irregolarmente ad anse, si va dai 17 km di distanza massima agli 8 di distanza minima. I 17 sono posizionati già dall’altra parte della riva del fiume, mentre il posto a 8 km di distanza impone l’attraversamento del fiume. In ogni caso esiste una cerchia di paesi limitrofi, un cordone di difesa, prima di arrivare a Slavjansk, quindi parlare di battaglia di Slavjansk, al momento, è ancora prematuro.


PRIMA BANCA RUSSA OPERATIVA A CHERSON

Inoltre, si stanno riadattando i bancomat di modo da procedere alla piena transizione al sistema bancario russo nel minor tempo possibile.
https://t.me/yug_plazdarm/8210

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 09 June 2022 15:51
PS Errata corrige: in "Banalizzo, perché russo contro ucraino", "russo contro ucraino" andrebbe sostituito con "Federazione Russa contro Ucraina", meglio ancora, "Federazione Russa contro regime al potere a Kiev dal 2014".

Almeno, da parte russa. A differenza, infatti, del regime di Kiev, dove dal 2014 si è impostato il conflitto su base etnica, contro i "moskaly" (i russi) e gli "omoskalennye" (gli ucraini non doc, quelli russofoni, quelli che si senton più di là che di qua, quelli imparentati coi "terroristi del Donbass"), i russi hanno impostato sin da subito "denazificacija" e "demilitarizacija" come finalità dell'operazione militare speciale. Per assurdo, ma veramente, nessuna guerra è stata formalmente dichiarata, né dai russi, né dagli ucraini. Di converso, non è corretto scrivere "russo contro ucraino" . E impostare così il discorso non spiegherebbe come mai, a combattimenti ancora in corso peraltro, a centinaia di migliaia han fatto e stanno facendo coda per i pasport russi.
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Paolo Selmi
Thursday, 09 June 2022 10:33
09/06 ore 10:00 aggiornamento

CARTA AGGIORNATA


Sempre ad opera del collettivo di RYBAR, uscita proprio stanotte con un’anticipazione, nel tardo pomeriggio, su POPASNAJA, con cui iniziamo questa rassegna:

https://i.ibb.co/k9YmnkX/08-06-1.jpg

La toponomastica, in questo caso e in questo momento, aiuta poco. Perché una prima conclusione di questa nuova fase la possiamo già trarre, ed è una conclusione attualmente GENERALE, ovvero VALIDA PER L’INTERA LINEA DI FRONTE:

- l’esercito russo e le milizie del Donbass si muovono da tre mesi a DUE MARCE:

1° - “RIDOTTA”, o “modalità schiacciasassi”
2° - “NORMALE”, quando la linea di fronte si sposta di diversi km al giorno.

La pressione esercitata sulle posizioni nemiche può variare, ma non in maniera sostanziale (la famosa “colonna da 60 km” la lasciamo agli incubi notturni dei cinegiornali luce nostrani). Quello che varia è LA RISPOSTA A TALE PRESSIONE data dalle truppe ucraine.

A) LA LINEA DI FRONTE TIENE → “ridotta”, modalità schiacciasassi, ovvero fuoco intenso di artiglieria, ricognizione, assalto quando la superiorità relativa è ormai schiacciante, avanzamento di pochissimo, magari una trincea nemica soltanto, riposizionamento, raggruppamento, consolidamento linea di difesa (CONTROBATTERIE, TRINCERAMENTI, in caso di eventuali contrattacchi) e si riparte.

B) LA LINEA DI FRONTE CEDE → “normale”, SI SFONDA ma non si dilaga, un centro abitato, due al massimo se son vicini, riposizionamento, raggruppamento, consolidamento linea di difesa (CONTROBATTERIE, TRINCERAMENTI, in caso di eventuali contrattacchi), e si riparte.

QUESTO, IL COMPORTAMENTO CHE E’ POSSIBILE NOTARE IN CAMPO APERTO.

DIVERSO il discorso per I CENTRI URBANI difesi TENENDO CIVILI COME OSTAGGI, TRINCERANDOSI DENTRO STRUTTURE CIVILI COME CASE POPOLARI, OSPEDALI, SCUOLE, ECC.

Qui, quello che si nota è un processo simile al seguente:
1. DELIMITAZIONE DEL “PROBLEMA” DA RISOLVERE, ovvero chiusura di tutte le linee di comunicazione con l’esterno di tale centro abitato (come a Mariupol’ e a Severodoneck)

2. Circoscritto il problema il più possibile, CREAZIONE DI UNA SITUAZIONE DI SUPERIORITA’ RELATIVA. Compito non da fanteria ma da FORZE SPECIALI, ADDESTRATE APPOSITAMENTE per intervenire con ATTACCHI MIRATI a una SINGOLA COSTRUZIONE o LIMITATISSIMO GRUPPO DELLE STESSE (COMBATTIMENTO CASA PER CASA, STRADA PER STRADA). Il tutto, in condizione di massima sicurezza, ovvero creando quella situazione di superiorità relativa dove l’attaccato deve essere messo in condizione di trovare, nella casa popolare che occupa, non più un RIFUGIO, ma una TRAPPOLA: “chi di casa popolare ferisce, di casa popolare perisce”, ne abbiamo già discusso ampiamente.

Ebbene, tutto questo è quanto si sta verificando a POPASNAJA. Guardiamo la cartina. DOPO L’ESPLOSIONE, chiamiamola così, DELLA LINEA DIFENSIVA UCRAINA, ovvero DOPO LA CREAZIONE DI UNA BRECCIA LUNGO IL PUNTO PIÙ CRITICO DELLA LINEA DI DIFESA, per tutta una serie di considerazioni geografiche, logistiche, ecc. di cui parliamo da settimane, L’AVANZAMENTO E’ UNA “SFERA” CHE SI INGRANDISCE PROGRESSIVAMENTE. SI E’ PASSATI

- DALLA RIDOTTA-SCHIACCIASASSI (fino alla liberazione di Popasnaja) ALLA NORMALE: avanzamento centrifugo verso alcuni centri circostanti, fino a toccare la STRADA ARTEMOVSK/BACHMUT – LISIČANSK) e a minacciare UNA SACCA A NORD-EST

- QUINDI DALLA NORMALE ALLA – RIDOTTA/SCHIACCIASASSI: ogni truppa, ogni brigata, ogni battaglione, dislocate lungo il PERIMETRO SEMICIRCOLARE CHE VA DA PRILIPČATINO A KAMYSHEVACHA, SPINGONO INDIETRO LE FORZE NEMICHE SENZA FORZARE ECCESSIVAMENTE, ASPETTANDO CHE L’ARTIGLIERIA E L’AVIAZIONE SORTISCANO L’EFFETTO DESIDERATO, SMINANDO NEL FRATTEMPO STRADE E CAMPI PER FAVORIRE L’AVANZATA DI UOMINI E MEZZI, QUINDI AVANZANDO secondo le modalità sopra descritte.

In nessun caso, per esempio, mi è capitato di vedere sulle mappe di questi mesi uno, dicasi uno, di quei “RIVOLI”, come li chiamo io, ovvero schizzo dopo che una massa d’acqua cade per terra. In genere, quello accade con una FORTISSIMA PRESSIONE, CEDIMENTO IN PIU’ PUNTI DELLA LINEA NEMICA, “rivoli” o “schizzi” per l’appunto, ricompattamento più avanti della linea di fronte o sfondamento generale. Mai visto. NEPPURE DOPO L’ANNUNCIO DELLA CONCLAMATA “SECONDA FASE”. I russi continuano a combattere “con una mano sola” e smantellano, col tempo tutti gli armamenti inviati dalla NATO-UE e le formazioni mercenarie inviate sul fronte a tenere posizioni ormai indifendibili.

ANCORA UNA VOLTA SUL FATTORE TEMPO

Mi scuso se mi ripeto. Queste pagine sono anche appunti per me. Per annotare alcune cose su cui poter poi studiare più seriamente e in maniera approfondita. I RUSSI NELLA LORO GUERRA AL RISPARMIO L’UNICA COSA SU CUI NON RISPARMIANO E’ IL TEMPO. “Chi ha tempo, non aspetti tempo”, sembra essere messo da mesi in cantina. SEMBRA.

DAL PUNTO DI VISTA MILITARE

In effetti, IL TEMPO SI E’ SOSTITUITO ALLA MASSA DI UOMINI E MEZZI PER OTTENERE LO STESSO EFFETTO SUL CAMPO DI BATTAGLIA. Quello che si poteva fare in un giorno con cinquantamila uomini opportunamente equipaggiati in più, lo si sta facendo in sette giorni con gli stessi uomini da tre mesi. DOVE SI VUOLE SBLOCCARE UNA SITUAZIONE, LIMITATAMENTE A QUEL PUNTO, SI INTENSIFICA LA PRESSIONE SIA DAL PUNTO DI VISTA QUANTITATIVO (maggior numero di unità e mezzi) CHE DAL PUNTO DI VISTA QUALITATIVO (unità speciali addestrate appositamente per svolgere compiti qualitativamente più complessi e difficili, facilitando quindi l’azione successiva della fanteria).

DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE, POLITICO, CULTURALE

IL FATTORE TEMPO, DI FATTO, STA AGENDO ANCHE ALDILA’ DELLA LINEA DI FRONTE. Molti cambiamenti sociali, politici, culturali, stanno avvenendo PROPRIO GRAZIE AL FATTORE TEMPO. “Col tempo maturano le nespole”, “il tempo è galantuomo”, eccetera. Le popolazioni locali si stanno rendendo conto che le zone liberate sono liberate per davvero, non per essere poi rioccupate al primo afflato o, peggio ancora, “in cambio di”. E si stanno APRENDO, dopo otto anni di chiusura in qualcosa che era peggio, MOLTO PEGGIO, di quegli scantinati dove han trovato rifugio a volte per settimane a causa di tattiche terroristiche NATO collaudate in Siria e praticate in Ucraina. Tutto questo in modo molto naturale, senza troppi proclami, NEI FATTI DELLA REALTA’ CONCRETA DI OGNI GIORNO. UNA REALTA’ COMPLETAMENTE DIVERSA DA QUELLA DI QUALCHE MESE FA, UNA REALTA’ MOLTO VICINA A QUELLO CHE ERA PRIMA.

I RUSSI STANNO GIOCANDO MOLTO, PRATICAMENTE TUTTO, SU QUESTA CARTA. SI BADI, NON TANTO DAL PUNTO DI VISTA POLITICO, NESSUN BOLSCEVICO IN VISTA… QUANTO DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE, CULTURALE, IN PARTICOLARE DI CONVIVENZA CIVILE.

IN OCCIDENTE E’ UN ARGOMENTO TABU’. Non si nomina l’URSS! E noi la nominiamo. Fatta passare come “Znamja Pobedy”, bandiera della vittoria (sul nazifascismo), la bandiera dell’URSS capeggia su tutte le amministrazioni comunali liberate, insieme a quella russa e a quella della DNR, LNR, o della regione liberata in questione.

PERCHE’? Perché l’URSS E’ “IL PRIMA DEL PRIMA”, agisce in modo potente su una fetta enorme di popolazione, e non solo quelli “dai cinquanta in su”. Perché i nipoti hanno sentito dai nonni, e lo schifo che hanno avuto davanti agli occhi per otto anni di “gestione Maidan” ha prodotto, nelle loro coscienze, una sorta di NOSTALGIA DEL FUTURO che viene ora a identificarsi con SIMBOLISMO POTENTE e ATTUALE. Attuale, perché i nazifascisti lo hanno reso attuale. Attuale, perché SI PROPONE COME IN GRADO DI RISPONDERE A QUELLE DOMANDE DI COESISTENZA PACIFICA A CUI OTTO ANNI DI MAIDAN NON HANNO VOLUTO RISPONDERE. Attuale perché la vita, nei territori liberati, torna a essere “normale”: senza emergenze, senza “libro e moschetto”, senza “nemici alle porte”.

In altre parole, la Federazione Russa ha avuto la strada spianata nel RECUPERARE un simbolismo che nessuno fra gli altri Paesi ex-sovietici più voleva, anzi disprezzava, anzi de-sovietizzava, incurante del MALCONTENTO CHE MONTAVA, INVECE, FRA LA POPOLAZIONE CHE DI QUELL’ESPERIENZA ANDAVA ORGOGLIOSA, e si è PROPOSTA COME LEGITTIMO EREDE di tale esperienza.

Attenzione: EREDE non significa necessariamente CONTINUATORE. Anzi, ECONOMICAMENTE PARLANDO fra URSS e FEDERAZIONE RUSSA c’è un abisso. Erede significa allora, nelle intenzioni russe, CUSTODE di un portato, di un’esperienza comune divenuta tradizione, di un percorso condiviso lungo oltre 10 fusi orari e di cui si ESALTANO NON SOLO I MOMENTI storicamente GLORIOSI, POSITIVI, MA ANCHE QUEL MODO DI VIVERE COLLETTIVO E QUEL SENTIRE COMUNE, PO-SOVETSKI, ALLA SOVIETICA, CHE OGGI ANCORA LA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE EX-SOVIETICA RIMPIANGE. Perché non c’erano divisioni etniche, non c’erano frontiere fra ex-repubbliche, non c’erano conflitti interreligiosi, c’era quella che per loro è stata, per ottant’anni, la NORMALITA’.

Piaccia o no, le cose stanno così. Banalizzo, perché russo contro ucraino non andasse a finire come serbo contro croato, o bosniaco, o albanese, si è passati alla dicotomia “cittadino sovietico” contro “nazifascista” o “servo, marionetta della NATO”. E’ la verità, è la realtà dei fatti, OTTO ANNI DI VIOLENZE DIRETTE (KIEV) ED ETERODIRETTE (KURATORY NATO, SILENZIO COMPLICE DELL’OSCE, CONDANNE UNILATERALI EU) SUI POPOLI DEL DONBASS LA HANNO CONFERMATA NEI FATTI, NON A PAROLE, HANNO SCREDITATO, DELEGITTIMATO NEI FATTI, NON A PAROLE, LE AUTORITA’ OCCIDENTALI CHE SI ERANO O CHE DOVEVANO PORSI A MEDIAZIONE, e sono riusciti a RECUPERARE TALE DICOTOMIA SENZA L’INTERO PACCHETTO, L’INTERO PORTATO IDEOLOGICO ED ECONOMICO SOVIETICO.

Ma se l’operazione di recupero è riuscita, grazie RIPETO all’idiozia NATO-UE che ancora nega l’evidenza e ripropone parole d’ordine ormai prive di senso, ripetute a pappagallo da un regime marionetta che si delegittima ormai da solo, ECCO RIBALTATA LA QUESTIONE: CHI SONO GLI OKKUPANTY (a questo punto con due k, alla russa)? e chi gli occupati? Chi libera chi? E OGNI MOSSA CHE FA IL REGIME DI KIEV VA IN QUESTA DIREZIONE, CONFERMA QUESTA TESI NEGLI OCCHI DI UNA PARTE SEMPRE MAGGIORE DEL POPOLO UCRAINO, DI QUEL POPOLO CHE ADESSO FA ORE DI CODA OGNI GIORNO PER PRESENTARE I DOCUMENTI PER I PASPORT RUSSI.

UNA GUERRA LAMPO AVREBBE PRODOTTO LO STESSO EFFETTO? BOMBARDAMENTI A TAPPETO TIPO RAQQA 2017 O BELGRADO 1999 AVREBBERO SORTITO LO STESSO EFFETTO? La risposta che mi do è NO.

L’OCCIDENTE HA CAPITO CHE TIPO DI “OPERAZIONE SPECIALE” E’ IN CORSO IN UCRAINA? E non mi sto riferendo alle azioni sul campo, anche se pure quelle fan fatica a capirle? Ancora una volta, la risposta che mi do è NO. La capirà mai? Penso di NO. E’ ancora ferma a Ivan Drago “iotispiezzioindue” e monologo Rocky “perchèseiopossocambiarealloratuttoilmondopuòcambiare”.

- NEGARE IL PORTATO IDEOLOGICO (aldilà dell’ideologia ufficiale, nell’accezione più piena, marxiana, sovrastrutturale, del termine), STORICO, SOCIALE, CULTURALE DI UN’INTERA, INTENSISSIMA, ESPERIENZA, PORTA A
- NON RICONOSCERE LE LEVE IDEOLOGICHE, STORICHE, CULTURALI SU CUI ORA SI STA MUOVENDO LA FEDERAZIONE RUSSA E QUINDI,
- IGNORANDOLE, A NON CAPIRE A QUALI EFFETTI PUNTI E COSA STA OTTENENDO SUL CAMPO GIA’ ORA. Ed è solo l’inizio.

Chiedo SCUSA, nuovamente, per questi appunti volanti. So già che non avrò mai il tempo per farli diventare un lavoro più complesso. Approfitto oggi, di una mattina di permesso per motivi familiari (la scuola è finita ieri), per cominciare a mettere giù qualcosa. Magari tra due mesi è finito tutto e non serviranno a nulla. Ma non lo penso.

CARTINA GENERALE

Torniamo ora alla cartina generale.

https://i.ibb.co/YyCCCKK/08-06-1.jpg

Come si vede, marcia ridotta/“schiacciasassi” su tutta la linea di fronte.

Tranne in due punti: SLAVJANSK sotto attacco imminente, vede dopo otto anni la propria liberazione. A SEVERODONECK, che ieri un cinegiornale luce riportava l’affermazione del “comandante in capo” di Kiev essere “la madre di tutte le battaglie”, si riporta come anche nella zona industriale si proceda a una graduale smobilitazione e arretramento verso LISIČANSK. Vedremo gli sviluppi su entrambi i fronti.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 June 2022 18:59
08/06 ore 19:00 aggiornamento

Nessuna novità di rilievo dal fronte.
Confermato, purtroppo e invece, che

ANCHE OGGI DONECK SOTTO LE BOMBE

E’ da stamattina che sono colpite le città di frontiera: Doneck, Makeevka, Jasinovataja, con morti e feriti CIVILI.
https://t.me/boris_rozhin/52866

Nel pomeriggio, la rappresaglia nazifascista di Kiev si è concentrata su Doneck. Alle 14.40, colpendo il municipio e la piazza Lenin:
https://t.me/WarDonbass/67809

Due donne e un bambino fra i civili colpiti, per fortuna solo feriti:
https://t.me/WarDonbass/67810

Si è proseguito, alle 13:58 con otto ordigni NATO calibro 155 mm
https://t.me/WarDonbass/67804

Altre immagini:
https://t.me/RtrDonetsk/6554

Il tutto, nel silenzio omertoso e complice dell’Occidente. Un Occidente che non solo tace, ma RENDE POSSIBILI TALI RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE grazie alla fornitura di M777 (USA) e CAESAR (FRANCIA), che riescono ad arrivare non solo nelle parti occidentali della capitale, ma anche centrali.
https://t.me/uranews/58735

UN PAESE “UNITO”: LA TRANSCARPAZIA SI TIENE IL CARBURANTE (e poi, se avanza, “dividono”…)

Notizia di oggi, direttamente da una testata locale (zakarpattya.net.ua): “Le ditte di carburante della Transcarpazia non riforniranno di carburante le altre regioni finché i bisogni della regione non saranno soddisfatti” (Закарпатські паливні компанії не постачатимуть пальне в інші регіони до забезпечення потреб області)
https://zakarpattya.net.ua/News/220963-Zakarpatski-palyvni-kompanii-ne-postachatymut-palne-v-inshi-rehiony-do-zabezpechennia-potreb-oblasti
Prima la Transcarpazia, dove non si combatte dal 1945: al fronte, invece, i carri armati li manderanno avanti a spinta… Paese unito, non c’è che dire.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 June 2022 12:32
08/06 ore 12:30 aggiornamento

SVJATOGORSK: BILANCIO DELL’ENNESIMA STRAGE AI DANNI DEL PROPRIO POPOLO


Della difficoltà, meglio, dell’IMPOSSIBILITA’ MATERIALE, di tenere un avamposto isolato dall’altra parte di un fiume, completamente sotto attacco da tutte le direzioni, parliamo da giorni.
Dell’assoluta mancanza di rinforzi e approvvigionamenti, culminata con un ponte fatto saltare mentre dall’altra parte c’erano ancora centinaia di soldati, di cui ottanta se la sono fatta a nuoto senza alcuna copertura, ed è stato soltanto per pietà che non sono diventati facile oggetto di tiro al bersaglio, abbiamo scritto.

Ora il Ministero della difesa russo presenta il conto finale di tre giorni di combattimenti:
- oltre 300 morti fra le fila ucraine
- 6 carri armati
- 15 blindati
- 36 mortai e altri pezzi di artiglieria
- 4 lanciarazzi multipli di tipo Grad
- Oltre 20 automezzi militari
https://t.me/rybar/33689

Quando una posizione è indifendibile, si arretra, non si fa massacrare i propri soldati, ovvero il proprio popolo. Non sarà condannato nessuno, anche per questo crimine che tale non è considerato dal codice militare (e fino a un certo punto…). Ma la sostanza non cambia.

AIEA, CONTI CON LA REALTA’, NOTIZIE FALSE E IRA (INUTILE E IRRESPONSABILE) DI KIEV

Dedicato al mio cinegiornale luce preferito. Qualche giorno fa scrivevo un aggiornamento dal titolo “con l’atomica non si scherza”, in cui inanellavo una serie di contraddizioni sotto ogni punto di vista fatte, da esso, passare come “informazioni”.

Ebbene, è notizia di due giorni fa che la AIEA intende organizzare un viaggio a Zaporozh’e per esaminare da vicino lo stato della ZAES
https://news.un.org/ru/story/2022/06/1425232

Uno, a leggere i cinegiornali luce penserebbe: caspita, olio da friggitrice (usato e con ancora i resti del fritto sospesi…) negli impianti di raffreddamento, russi che fanno tirassegno sui reattori (prima di andarsene…), perdite ovunque… cosa direbbe Kiev? brava AIEA! Vai e fagli vedere! Denuncia al mondo!

E invece no! Kiev si incazza, e come una biscia.
https://t.me/rybar/33688
1. Perché la zona è controllata dai russi (ohibò! Ma allora è vero…)
2. Perché probabilmente non troverà l’olio motore o di friggitrice negli impianti di raffreddamento, così come tutto il resto
3. Perché, è questa è la ciliegina sulla torta, ucraino DOC direttamente dal comunicato dell’ENERGOATOM,
“Questa comunicazione del capo dell’AIEA noi la consideriamo come ennesimo tentativo di accedere alla ZAES, PER LEGITTIMARE LA PRESENZA DEGLI OCCUPANTI E, DI FATTO, LEGITTIMARE TUTTE LE LORO AZIONI”
Це повідомлення від очільника МАГАТЕ ми розглядаємо як чергову спробу будь-яким шляхом потрапити на ЗАЕС, щоб легітимізувати там перебування окупантів і по суті схвалити всі їхні дії.
https://t.me/energoatom_ua/6936

E rincara la dose:
“La controparte ucraina non ha invitato Grossi (il capo dell’AIEA) a visitare la ZAES e ne ha anzitempo proibito tale visita; nota altresì che tale visita alla Centrale sarà possibile solo quando il nostro Paese ne riprenderà il controllo”.
Українська сторона не запрошувала Гроссі відвідати ЗАЕС і раніше вже відмовляла йому у такому візиті, наголосивши, що візит на станцію стане можливим лише тоді, коли нашій країні повернуть контроль над нею.

Due considerazioni volanti:
1. Ohibò! Ma quindi non ne ha il controllo… anche le informazioni sull’olio motore da chi le ha prese? Saran mica false? … chi l’avvisa il cinegiornale luce?
2. Secondo tale logica, una centrale atomica in funzione (PERCHE’ E’ IN FUNZIONE! Anche ora!) non può essere ispezionata dall’AIEA perché non è sotto il controllo ucraino… come fa quindi l’AIEA a verificare che il reattore bucato non perda e l’olio con ancora il sapore del fritto dell’ultima sagra dell’anno scorso infilato negli impianti tenga? COME E QUANTO LA CENTRALE SIA REALMENTE OPERATIVA? QUALI POTREBBERO ESSERE LE IMPLICAZIONI SIA IN TERMINI DI SICUREZZA, CHE DI IMPATTO AMBIENTALE, DEL FUNZIONAMENTO DEI REATTORI ATTUALMENTE OPERATIVI E NON? NULLA DI QUESTO!!!
3. “Non si scherza con il nucleare”… ma, a quanto pare, lo fa chi di fatto lo ha gestito - ENERGOATOM - in modo tutt’altro che “cristallino” fino a oggi (come denunciato dai lavoratori della ZAES, con collusioni con la GENERAL ELECTRIC e con i “kuratory” esterni, per esempio… e non solo…)
4. Quanto riportato non solo legittima le accuse mosse mesi fa, subito dopo la liberazione, dei lavoratori della ZAES, ma delegittima ulteriormente l’autorità (e l’autorevolezza!) di ENERGOATOM.

CHERSON: AUMENTANO LE CODE PER LE DOMANDE DI PASPORT RUSSI

A proposito di autorità e autorevolezza del regime di Kiev in caduta libera, aumentano le code per i pasport russi.
https://t.me/boris_rozhin/52854
Rozhin aggiunge: “nonostante tutte le minacce di Kiev e i tentativi di organizzare attentati (in queste occasioni) per impaurire la popolazione” (Несмотря на все угрозы из Киева и попытки организации терактов с целью запугать население).
E il sindaco aggiunge che “serve aprire minimo altri dieci (punti di raccolta documenti)” (надо открывать еще десять как минимум) per soddisfare le domande della regione di Cherson.
https://t.me/WarDonbass/67790

TAT’JANOVKA LIBERA

Centro abitato appena sotto il Severskij Donec, gente del luogo riporta che sia appena stato liberato dalle forze russe e dalle milizie del Donbass. Si trova anch’esso a 20 km da SLAVJANSK, ma decisamente più a nord, proprio sopra, come mostra questa cartina:
https://t.me/boris_rozhin/52841
In realtà, reparti di guastatori erano già arrivati due giorni fa ed erano già allora iniziati i primi scontri. Successivamente, dopo il collasso della linea difensiva a SVJATOGORSK, è caduta anche questa cittadina.
https://t.me/rybar/33684
Di fatto, SLAVJANSK è ormai attaccabile da due punti, NORD-OVEST e NORD. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 June 2022 08:28
08/06 08:00 aggiornamento

Carta aggiornata del collettivo di RYBAR

https://i.ibb.co/gtRBzP9/07-06-1.jpg
con versione anche in caratteri latini e descrizione in inglese:
https://i.ibb.co/RDkncqn/07-06-ENG-1.jpg

Confermato sostanzialmente quanto già scritto ieri sera,aggiungiamo due cosette:

1. Situazione invariata a nord di Charkov, nonostante gli scontri.

2. il monastero di Svjatogorskaja Lavra è stato lasciato intatto perché alla fine è stato trovato un accordo tra le parti e gli ucraini si sono ritirati senza spaccare tutto come invece fatto come quel romitaggio, interamente di legno, colpito con bombe incendiarie due giorni prima.

3. Gli ucraini stanno ammassando riservisti, presi ormai tra i civili fuori dalle liste, per contrattaccare nella regione di Zaporož’e. Vedremo gli sviluppi.

https://t.me/rybar/33679

CUIUS REGIO, EIUS RELIGIO

Ovvero, perché, in questa fase e a mio modestissimo parere, non ha molto senso approfondire il recente scisma di quella chiesa ortodossa ucraina vicina al potere di Kiev, separatasi da quella Mosca (oltre a quella uniate, oltre al concordato in corso vaticano-kiev, e a tanti piccoli orpelli che rendono variegato al gusto che si vuole lo scenario religioso orchestrato dal regime fascistoide di Kiev).

Il motivo è semplice. La divisione, lo “scisma”, è talmente strumentale che, non appena i territori vengono liberati, anche i sinodi episcopali si adeguano e, per farla breve, le parrocchie tornano fedeli al patriarca di Mosca.
https://t.me/mig41/18297

“Cuius regio, eius religio”, si diceva secoli fa mentre si scannavano nella “civile” Europa: “niente di nuovo sotto il sole”, diceva il buon Qoelet, e in questo caso mi sento di dargli ragione.

Stesso discorso dall’altra parte. “Z” con la vernice sulle chiese ortodosse, e campagna d’odio e annichilimento di quella che fino a ieri, comunque, era un’autorità. E il popolo, infatti, in questo caso ragiona diversamente dai politici: è estremamente “conservatore”, “tradizionalistico” o forse, più semplicemente, legato alle proprie radici. E passivo, ormai, di fronte a questi "cambiamenti". E' per questo che, in questa fase, tornare alla parrocchia di una vita, non gli dispiacerebbe o non gli farebbe né caldo, né freddo: MEN CHE MENO, farebbe le barricate per difendere la “nuova” parrocchia. Stesso discorso per il clero spostato di qua e di là.

Pertanto, non ha senso parlare di una situazione estremamente che mutevole solo SUPERFICIALMENTE, ma non SOSTANZIALMENTE, se non che si tratta dell’estremo tentativo di de-russificare anche la religione. Sostanziale lo potrebbe diventare tra anni. Ma “tra anni” potrebbero succedere (e succederanno) tante cose… Vedremo a conti fatti.
https://t.me/vysokygovorit/8301
https://t.me/mig41/18296

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 June 2022 19:32
07/06 ore 19:30 aggiornamento

VERSO SLAVJANSK


Qui sotto carta degli sviluppi da Svjatogorsk a Slavjansk. L’occupazione di territori al di qua della riva del fiume mette, indubbiamente, le difese ucraine in difficoltà operative non da poco.
https://t.me/Belarus_VPO/15907

SOLDATI UCRAINI PRIGIONIERI IN AUMENTO

Attualmente sono 6.489, in attesa di scambio o che finiscano le ostilità.
https://t.me/WarDonbass/67654

A KIEV ACCELERANO LA DERUSSIFICAZIONE (e, così facendo, servono la maggior parte delle regioni ucraine su un piatto d’argento ai russi…)

A grande richiesta dei kuratory occidentali, pedale sull’acceleratore della derussificazione, avanti tutta:
- Via GUERRA E PACE dalle scuole, e il perché è ancora più idiota della decisione stessa: l’esercito russo vince… povero Leone Tol’stoj!
https://newizv.ru/news/world/07-06-2022/iz-shkolnoy-programmy-na-ukraine-uberut-voynu-i-mir-i-drugie-romany-russkih-avtorov
- Via la LINGUA RUSSA come LINGUA STRANIERA dalle scuole dal primo settembre, e INGLESE come unica lingua per gli affari
https://hromadske.ua/ru/posts/anglijskij-mozhet-poluchit-status-yazyka-delovogo-obsheniya-v-ukraine
- Via la MUSICA RUSSA e le CANZONI RUSSE in pubblico.
https://www.rbc.ru/rbcfreenews/6294d8369a7947d341f8ad9b

Ci mancava solo questo per offrire Charkov, Odessa, Nikolaev, Pol’tava, Cherkassy, oltre che Cherson e Zaporozh’e, ai russi su un piatto d’argento.
https://t.me/rybar/33656

Per quanto, comunque, l’idiozia dei politici sia ormai a livelli inimmaginabili, mi permetto una breve riflessione sul tema.

Una lingua è sì ANCHE una costruzione artificiale, basti pensare alle leggi francesi contro gli anglicismi o alla nostra mancanza di leggi sull’argomento, ma NON SOLO una costruzione artificiale! Pertanto, ogni considerazione in merito dovrebbe basarsi su considerazioni OBBIETTIVE su qual è la realtà, la situazione concreta, di quel Paese. Oggi la maggior parte del Paese non solo è russofona, ma non riconosce nelle radici etimologiche dei dialetti galiziani, polacco e tedesco, le proprie radici linguistiche, che sono slave. Inoltre, c’è un altro problema, che riguarda la complessa questione dei NEOLOGISMI. Questione complessa perché ha a che fare con la MODERNIZZAZIONE.

Non so se effettivamente le parole dell’ucraino “DOC” siano 40 mila, o forse più.
https://t.me/WarDonbass/67683
Così fosse, l’italiano, una lingua che è storicamente arricchita (ma per questi razzisti “imbastardita”, ovviamente…) per esempio, ne avrebbe sei volte tanto (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/varie/varie_026.html)

Il problema è un altro. Un Paese che conosce la prima, la seconda, la terza, la quarta rivoluzione industriale acquisendo vocaboli nuovi dal russo e, si badi, ASSIMILANDOLI IN MANIERA DEL TUTTO NATURALE, come potrebbe essere fra noi e un’altra lingua neolatina, cambiandogli un accento o una vocale (come se chiamassimo da domani questo affare “ordinatore”), E FACENDOLI QUINDI PROPRI AL CENTO PER CENTO (no “in italiano si dice riunione e non meeting”, quella cosa lì è “riunione” sia per noi ucraini che per i russi che l’hanno usata per primi per significare un incontro tra persone per discutere di qualcosa, è un neologismo condiviso sulla base di una radice linguistica comune) poi non può pretendere di TOGLIERLI e passare all’INTRODUZIONE FORZATA DI LEMMI ANGLOFONI, che NESSUNO CAPISCE, che VANNO SPIEGATI, INTROIETTATI, quindi UTILIZZATI.

Il caos sarebbe totale. Che è quello che sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 June 2022 12:30
07/06 ore 12:00 aggiornamento

E ALLA FINE CI CASCARONO ANCHE GLI ANALISTI AMERICANI…


A furia di dar retta a chi le conta grosse… e non stiamo parlando dei primi bau-bau-micio-micio qualunque, o dei cinegiornali luce che ormai a furia di veline non san più cosa su cosa buttarsi, ma nientepopodimeno che del think-tank “ISW (Institute for the Study or the War)”. Che il 5 giugno scriveva:

Ukrainian forces continued to conduct limited and localized but successful counterattacks against Russian positions throughout Ukraine on June 5, including retaking large areas of Severodonetsk—the city in Luhansk Oblast the Kremlin has concentrated the majority of its forces on capturing.”
E sotto, nel riepilogo, rincaravano:
Key Takeaways
• Ukrainian counterattacks in Severodonetsk recaptured large parts of the city and forced Russian troops out of the southern suburbs of the city.
https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-june-5

Passa un giorno e si accorgono che han dato retta a chi non dovevano, illudendosi tutti in una sorta di “wishful thinking” collettivo, visto che di anglofoni stiamo parlando. E SI INCAZZANO, E NON POCO! PERCHE’ LORO CERTE FIGURE NON LE FANNO, MAI… e invece questa volta le han fatte. Ma non le mandano a dire, e puntano il dito… esattamente su quello di cui noi scrivevamo ieri:

The nature of urban combat in Severodonetsk is likely obfuscating reports of control of terrain within the city, though Russian forces likely retain control over much of the city. Head of the Luhansk Regional State Administration Serhiy Haidai claimed on June 5 that Ukrainian forces managed to retake large parts of Severodonetsk and push Russian forces to the outskirts of the city during successful urban counterattacks.[1] Ukrainian journalist Yuri Butusov, however, denied Haidai’s claims on June 5 and claimed that Ukrainian forces only control the Azot industrial sector of Severodonetsk. Haidai amended his claims on June 6 and reported that the situation in Severodonetsk has deteriorated significantly, adding that Ukrainian forces were indeed fighting within the Azot industrial site on June 6.[2] The reason for Haidai and Butusov’s conflicting reports is unclear, and heavy urban fighting is ongoing in the city.
Quindi, nessun “Ukrainian counterattacks in Severodonetsk recaptured large parts of the city and forced Russian troops out of the southern suburbs of the city” ma, ahimè, “Russian forces likely retain control over much of the city” e “situation in Severodonetsk has deteriorated significantly”.

https://www.understandingwar.org/backgrounder/russian-offensive-campaign-assessment-june-6

E son diventati anche loro oggetto di sfottò da parte dei russi, che chiedono, senza infierire più di tanto… “D’altro canto, che razza di analista è uno che rilancia messaggi che sa essere propagandistici senza quantomeno verificarli?”
Ну, а с другой стороны, что это за аналитики, что ретранслируют без проверки заведомо пропагандистские пассажи?
https://t.me/WarDonbass/67641

SEVERODONECK

Il cerchio si sta chiudendo anche a sud, con la liberazione di parte del paese confinante di BOROVSKOE, contrassegnato in rosso nella cartina.
https://t.me/boris_rozhin/52684
Per la precisione, la parte liberata corrisponde alla roccaforte militare, proseguono ora i combattimenti in avvicinamento a Severodoneck da sud.
https://t.me/boris_rozhin/52685

Peraltro, è notizia di poco fa che le CONTRADDIZIONI fra chi la guerra la fa e chi la guerra ordina di farla a chi la fa, si stiano approfondendo ulteriormente. Di fatto, i primi (esercito) danno la colpa ai secondi (Zelenskij e kuratory) di AVER DESTINATO TUTTE LE RISERVE PER TENERE SEVERODONECK E CONTRATTACCARE… PECCATO CHE COSI’ NON CE N’ERA ABBASTANZA PER TENERE SVJATOGORSK, CHE E’ CADUTA, I RUSSI HANNO ATTRAVERSATO IL FIUME, E ORA SONO …
https://t.me/WarDonbass/67647

… A 20 KM DA SLAVJANSK

Di fatto, dopo l’attraversamento del fiume, i russi hanno proseguito nell’attacco, non lasciando quindi alle ff.aa. ucraine il tempo di riorganizzarsi e ributtarli dall’altra parte. Ora a Slavjansk mancano meno di 20 km, qualche ora fa le truppe russe erano arrivate a Bogorodichnoe, poco più a nord, e avevano attaccato nel frattempo anche Krasnopol’e e Dolina.

Gli scontri si sono spostati anche nei boschi circostanti, dove operano squadre speciali che stanno puntando anch’esse a raggiungere il prima possibile i centri abitati di cui sopra. In questa fase nonostante la superiorità numerica di contrattaccare, da parte delle ff.aa. ucraine, non se ne parla. Cercano di rispondere al fuoco con i pezzi a disposizione ma, di fatto, non riescono a riorganizzare una linea di difesa più arretrata. In questo momento le truppe russe non gli stanno dando modo di farlo.

https://t.me/vysokygovorit/8295

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 June 2022 08:37
07/06 ore 08:00 aggiornamento

MARIUPOL’


Paolo, il caldo ti sta dando alla testa? Abbastanza… a Mariupol’ la guerra è finita, il nemico è scappato, è vinto, è battuto… quindi parliamo di Mariupol’!

Partiamo da un’alba per descrivere questa nuova alba della città. Ripresa con un drone, d’accordo, è solo un pezzo di città, senza troppi campi lunghi, che si vedono già i palazzi distrutti, tutto quello che vogliamo… ma intanto la città rinasce:
https://ren.tv/news/v-mire/969644-vosstanovlenie-mariupolia-sniali-s-koptera

Queste le code di cittadini che si iscrivono per lavorare alla ricostruzione delle città:
https://iz.ru/1345008/2022-06-04/zhiteli-mariupolia-ishchut-rabotu-dlia-pomoshchi-vosstanovleniiu-goroda
Gennadij, ex operaio al Kombinat Il’ič, il primo che parla, dice: “Voglio lavorare, non stare a casa seduto”. L’ultimo è invece un ex-operaio di Azovstal’, che non esiste più e che ora lavorerà come edile per un bel po’, finché non ripartiranno le attività produttive. La ricostruzione offrirà, in questo contesto, lavoro a tutti. Nel frattempo, il primo supermercato ha riaperto.

Gemellaggio con Pietroburgo? Nei fatti, e non solo nelle sagre. Ieri sono arrivati 42 mezzi dalla capitale sul mare (mezzi movimento terra, camion, gru), più 67 specialisti. Inizieranno dal quartiere Oktjabr’: un nome che è più di un gemellaggio. Sempre da Pietroburgo sono arrivati e sono già in servizio quattro autobus per il trasporto pubblico. “E’ solo l’inizio”, dicono con orgoglio.
https://www.fontanka.ru/2022/06/06/71389643/

Dal 2 giugno, TUTTE LE SCUOLE e INFRASTRUTTURE CIVILI hanno l’ELETTRICITA’, e in DUE QUARTIERI è tornata l’acqua potabile. “Inizia la vita tranquilla, così normale e così desiderata!” (Начинается такая обычная и такая желанная спокойная жизнь!), dice Anastasia. “Mariupol’ rinasce! Per forza! E sarà più bella di prima e senza nessuna spazzatura banderista! (“Возродится Мариуполь! Обязательно! Будет краше прежнего и без всякой бандеровской нечисти!”), esclama Vera.
https://yandex.ru/turbo/regnum.ru/s/news/3608902.html

Li lascio al loro lavoro, prima di iniziare il mio, e faccio miei i loro propositi e le loro speranze. Intanto, ieri sera la marionetta di Kiev ha riconosciuto, dopo settimane, che a Mariupol’ non c’è stata nessuna “evacuazione” e che gli oltre 2500 soldati arresisi ad Azovstal’ sono prigionieri dei russi (в плену у россиян находятся около 2,5 тысяч украинских военных с "Азовстали"). Non è il solito canale a libro paga di Putin a riportarlo, ma il sito ucraino strana.ua sul suo canale telegram. “I prigionieri si trovano, purtroppo, nelle mani della Federazione Russa” (Пленные находятся, к сожалению, в руках РФ)
https://t.me/stranaua/45845
Vorrei partire con la solita filippica sui cinegiornali luce e su cosa diranno ora, dopo aver riportato per giorni che li stavano “evacuando” in un’ “operazione speciale” con “unità speciali e servizi segreti”… ma ci sono altre cose da dire e il tempo è poco. Tanto non è né la prima, né l’ultima.
https://ria.ru/20220606/azovstal-1793574943.html?utm_source=yxnews&utm_medium=desktop

ZAPOROŽ’E

Nella parte libera della regione, in settantamila già han fatto richiesta per il PASPORT russo. E anche qui, è solo l’inizio.
https://t.me/mig41/18275
D’altronde, all’Ucraina è rimasta solo la propaganda. Perdono sul campo, si lasciano andare a rappresaglie degne della peggior feccia nazifascista (e lì non è solo un ricordo lontano… ma memoria viva in ciascun cittadino ex-sovietico) e, soprattutto, distruggono senza ricostruire. I russi, al contrario, a oggi hanno sminato e fatto brillare 14.000 ordigni esplosivi, continuano a portare aiuti ovunque (solo ieri quattro azioni sia nel Donbass che nel sud dell’Ucraina), e la cifra di profughi in Russia è salita a 1,7 milioni.
https://t.me/readovkanews/36030

DONECK

Un ultimo aggiornamento volante. Il bilancio delle vittime di ieri della rappresaglia nazifascista è salito a DIECI MORTI E DICIASSETTE FERITI.
https://t.me/boris_rozhin/52676

Questa carta mostra come i mortai, ANCHE occidentali (M777, l’italiana FN-70, CAESAR; ecc.), possono colpire Doneck lungo il raggio equivalente alla loro gittata.
https://t.me/boris_rozhin/52596

Civili morti, tutti qui fan finta di nula, e avanti con gli “aiuti”.

SVJATOGORSK

Carta aggiornata a ieri notte:
https://t.me/swodki/111533

La città sotto verso cui si stanno dirigendo tutte quella frecce rosse è SLAVJANSK. Attenzione, i russi hanno già attraversato il SEVERSKIJ DONEC, all’altezza di SVJATOGORSKAJA LAVRA, che è immediatamente sotto SVJATOGORSK è che è quel monastero sul fiume, dall’altra parte del fiume. Da lì partiranno alla volta di SLAVJANSK.
https://t.me/readovkanews/36031

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 06 June 2022 19:42
06/06 19:30 aggiornamento

SVJATOGORSK

Argomento della conferenza stampa del Ministero della difesa russo di oggi.
La liberazione della città è ormai quasi completa.
https://t.me/boris_rozhin/52565

Nel corso della ritirata le ff.aa. ucraine hanno fatto saltare il ponte sul Severskij Donec, per rallentare l’avanzata russa verso sud
https://t.me/boris_rozhin/52566

Il problema è che gran parte delle truppe ucraine non ha ancora attraversato. Quello che restava del 95° battaglione parà e dell 81° brigata aviotrasportata, per la precisione. FINO A OTTANTA SOLDATI SE LA SONO FATTA A NUOTO. Il comando russo ha dato ordine che nessuno aprisse il fuoco su di loro, di modo da lasciargli raggiungere l’altra riva del fiume.
https://t.me/WarDonbass/67543

Sono rimaste alcune sacche di resistenza a cui i russi hanno chiesto di arrendersi, garantendo loro l’incolumità e il ritorno alle loro famiglie.
https://t.me/WarDonbass/67543

SEVERSK

Le milizie del Donbass hanno appena liberato IL’ICHEVKA (Ozernoe dal 2016 a ieri, oggi di nuovo Il’ichevka…), che è la seconda “V” di questa mappa da destra.
https://t.me/boris_rozhin/52516
Quel serpentone azzurro in pennarello è sempre il Severskij Donec, le cui anse ormai conosciamo più del Ticino…
Il paese a fianco, immediatamente sull’altra sponda, è ZAKOTNOE.
La città subito dopo a EST, dentro al cerchio, è SEVERSK.

La freccia curva che parte da sud, attraversa SEVERSK, e vira verso est, è la strada che collega ARTEMOSVK a LISICHANSK.

La liberazione di IL’ICHEVKA AVVICINA DI MOLTO LA LINEA DI FRONTE A SEVERSK, il che significherebbe, in caso di controllo di fuoco sulla strada-freccia di cui sopra, il pieno accerchiamento operativo di LISICHANSK, SEVERDODONECK, MERCENARI, REPARTI SPECIALI E COMMISSARIO VENUTI APPOSTA DA KIEV. Ma non solo. C’è tutta una linea di fronte a sud di Lisichansk che ha tenuto finora e che rischia di essere tagliata anch’essa.

I commentatori russi finora si sono occupati di capire fino a quando le forze armate ucraine, usando un briciolo di buon senso, sarebbero state in grado di ritirare uomini e pezzi ALDIQUA della sacca, ALDIFUORI della sacca, al sicuro. Avevano cercato di capire quanto una strada potesse essere idonea per pezzi di grosse dimensioni, magari non rotabili e necessitanti, quindi, di bisarche e/o eccezionali. Ma non tutte le strade sono idonee a trasportare eccezionali, non tutte le strade possono reggere decine di tonnellate per asse. Per esempio, la via lunga ARTEMOVSK-SEVERODONECK-LISICHANSK.

Ora si dovranno interessare di come saranno gestiti migliaia, quantomeno, di uomini che rischiano ben presto di restare intrappolati nella sacca per colpa di ordini, a questo punto fatico a capire se più criminali o idioti, provenienti dalla capitale e da un comando che ha ben altri interessi che la vita dei propri soldati e la messa in sicurezza sia loro che dei suoi mezzi.

Azovstal’ ha segnato la strada, in questo. “Boia chi molla”, alla fine si son consegnati tutti e ora bivaccano a Elenovka. Tutto dipende però da quanto (e fino a quando!) mercenari, squadristi, reparti speciali possano o riescano a fare da “truppa barriera”. Seguiremo gli sviluppi.

NON CESSANO I BOMBARDAMENTI SU DONECK

50 MISSILI GRAD lanciati nel primo pomeriggio da una sola postazione, zona Avdeevka, sulla capitale della DNR.
https://t.me/WarDonbass/67486
Ma il bombardamento continua. Queste le immagini della rappresaglia nazifascista.
https://t.me/rybar/33613
https://t.me/zametky_s_peredovoy/916

Ovviamente, i cinegiornali luce soprassiedono (appena controllato)… noi no. E proseguiamo nella denuncia. Questi sono i punti della città colpiti dalla rappresaglia. Oltre una decina! E tutti edifici civili.
https://t.me/akimapachev/2675

Inoltre, PER BOMBARDARE DONECK SONO UTILIZZATE ANCHE ARMI OCCIDENTALI, PER LA PRECISIONE MORTAI FRANCESI CAESAR DA 155 MM.
https://t.me/WarDonbass/67553
Ai cinegiornali luce non interessa, a Macron meno che meno, ma ricordiamoci noi con cosa questi criminali han fatto, in meno di un mese, più di cento tra morti e feriti: anche coi nostri “aiuti”. Il Donbass ringrazia.
https://t.me/boris_rozhin/52588

FRONTE SUD

Il collettivo di Rybar conferma che, nella giornata di oggi, tutte le posizioni sulla linea di fronte occupate dai russi due giorni fa intorno a Davydov Brod sono state riprese. L’arretramento era servito a evitare inutili perdite di uomini e mezzi e lasciare sgombra l’area per gli attacchi di artiglieria e dell’aviazione. Oggi le truppe sono rientrate senza sparare un colpo.
https://t.me/boris_rozhin/52563

Confermata invece la presa di Belaja Krinica da parte dei russi aldilà del fiume (al centro di questa carta aggiornata)
https://i.ibb.co/CKmZyFv/06-06-RUS-1.jpg


NON FUNZIONA: DO SVIDANIJA (до свидания) “PROCESSO DI BOLOGNA”

Ufficialmente, è tutta nelle nuove chiusure occidentali, che riguardano anche il mondo accademico russo, colpevole di appoggiare l’operazione militare speciale in Ucraina. Ma c’è anche dell’altro.

Per i non addetti ai lavori, il cosiddetto Processo di Bologna non ha nulla a che vedere con eventuali maxiprocessi che ci siam persi… anche se alla sbarra ci siamo tutti noi, i nostri figli e i nostri nipoti!

E’ infatti quel processo di uniformazione dell’educazione superiore a cui partecipiamo anche noi e a cui ha partecipato, fino a OGGI, anche la Federazione Russa: in estrema sintesi e banalizzando, se ci incazziamo per le lauree secondo lo schema 3+2, per il sistema di crediti e debiti ovunque, anche nella quantificazione della produzione saggistica, a mò di polli da batteria, oppure per i test invalsi, piuttosto che per un’istruzione sempre più nozionistica, acritica, a compartimenti stagni e, non da ultimo, di classe ovvero ignobilmente prona al Capitale, in barba a quanto messo nero su bianco dalla Costituzione… dobbiamo prendercela col processo di Bologna, culmine di una serie di controriforme che si trascinano da trent’anni.

Non è questo il caso del Ministro dell’Istruzione russo. Premettiamo subito: non è Lenin, non è Vygotskij, né tanto meno Il’enkov (cfr. “La scuola deve insegnare a pensare!” “Школа должна учить мыслить!” (Источник: http://caute.ru/ilyenkov/texts/sch/schola.html, traduzione integrale in inglese (42 pagine) qui http://lchc.ucsd.edu/MCA/Mail/xmcamail.2013_06.dir/pdfv2JVUFpCrp.pdf)”).

Anzi, la sua critica al processo di Bologna è tutto fuorché marxista. Tuttavia, dopo il relativo scambio di cortesie e torte in faccia, è venuto fuori qualche argomento degno di interesse. Per esempio, Dottorato in ricerca troppo breve per le esigenze russe. A differenza di un Occidente liberale-liberista-libertario, dove lo Stato è un inutile orpello, i russi hanno bisogno di strutture universitarie che garantiscano formazione post-universitaria per almeno sei-sette anni a candidati in grado poi di ricoprire posizioni di responsabilità nelle aziende nazionalizzate, per esempio.
https://ria.ru/20220602/obrazovanie-1792542477.html?in=t
E IL PROCESSO DI BOLOGNA RAPPRESENTA UN IMPOVERIMENTO, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, RISPETTO A QUELLO CHE ERA IL LIVELLO DI ISTRUZIONE PRECEDENTE AL 2003 (data di adesione della Federazione Russa allo stesso), RISULTANDO “INADEGUATO PER UNA PIENA FORMAZIONE DI CONOSCENZE, ABILITA’, COMPETENZE” (недостаточным для полноценного формирования знаний, умений, компетенций).
https://ria.ru/20220606/vuzy-1793490321.html?

Ricapitolando, senza tirare in ballo Marx, Lenin, Vygotckij o Il’enkov, il Ministro dell’Istruzione russo non ha perso tempo, ha preso subito la palla al balzo e si è sfilato da questa ciofeca. Noi invece… “e va bene così… senza parole”. Tanto, ormai, ci siamo abituati.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Monday, 06 June 2022 12:28
06/06 ore 12:30 aggiornamento

SEVERODONECK


Video recente del corrispondente della KP (Komsomol’skaja Pravda) conferma
- Città libera
- Zona industriale AZOT no
- Cittadini ancora negli scantinati, perché
- Città sotto tiro dalla zona industriale e dalla riva opposta (Lisichansk)
- Cielo impestato da droni che sparano su qualsiasi cosa si muova (infatti, anche al giornalista è stato consigliato di non muoversi troppo per questi motivi)
- Zona industriale tenuta da MERCENARI e SQUADRE SPECIALI
https://t.me/boris_rozhin/52483
Al che il buon Rozhin constata: come mai si usano squadre speciali e mercenari per un lavoro di “fanteria ordinaria”? E si dà la risposta: perché mancano uomini (ibidem). Io aggiungerei: visto che è arrivata la “commissaria” da Kiev per dirigere personalmente le operazioni, ormai il livello di scollamento dalla realtà, dalla situazione sul campo, è tale da mandare al massacro i migliori uomini per tenere qualche giorno in più e annunciare improbabili “contrattacchi”. Si crea quella SITUAZIONE PARADOSSALE, già accaduta per esempio ad AZOVSTAL’ e allo stabilimento IL’ICH, per cui truppe di fanteria ordinarie tengono testa e ricacciano truppe scelte. SITUAZIONE PARADOSSALE e CREATA ARTIFICIALMENTE inanellando un comando sbagliato (tenere la posizione, non un passo indietro è sempre l’impostazione principale) dietro l’altro: una volta in trappola, neanche i soldati migliori e con maggiore esperienza possono fare più di tanto. Questo è quanto accaduto ad AZOVSTAL’ e allo stabilimento IL’ICH, dove squadristi addestrati dalla NATO e truppe scelte si sono intrappolati da soli, in attesa di rinforzi mai arrivati. Questo è quanto, in prospettiva, potrebbe verificarsi nello stabilimento AZOT, nel momento in cui i canali con LISICHANSK fossero definitivamente tagliati e le truppe rimaste nella riva “sbagliata” si trovassero in accerchiamento operativo.

Tra l’altro, che vi sia ormai un conflitto neanche tanto nascosto fra marionette di Kiev e kuratory (o parte degli stessi) ed esercito (ed eventuali altri kuratory, un po’ più coi piedi per terra dei primi…), è dato dalla guerra di propaganda in corso. Su chi sostenga chi, peraltro, è tutto molto fumoso e quindi non mi soffermo più di tanto: alcuni dicono USA con ZELENSKIJ, ALTRI UE con le FF.AA. ucraine… ma allo stato attuale è fantapolitica. Ci basti notare una semplice verità, quasi universale: che quando si perde i rimpalli delle colpe e delle responsabilità aumentano, in particolare in un SISTEMA BICEFALO come quello ucraino, dove NON ESISTE UN COMANDO CONGIUNTO E UNITARIO delle operazioni:
- Divisione fra MARIONETTE DI KIEV (partito sluga naroda di Zelenskij) e STATO MAGGIORE FF.AA. UCRAINE (generale Zaluzhnyj)
- Divisione ulteriore fra COMANDO LOCALE delle operazioni e INTERFERENZA STRANIERA, tramite commissariamento localizzato (quanto? Limitatamente a cosa?) dei kuratory a Kiev e degli ordini che impartiscono direttamente (vedasi disfatta dell’Isola dei Serpenti, ma non solo).
- Divisione fra militari e burocrati “onesti” che cercano di far arrivare le armi al fronte e dirigere le operazioni di approvvigionamento e coordinamento logistico, e militari e burocrati “disonesti” che sulla corruzione lucrano, generando traffici paralleli di armi e generi di prima necessità e causando ulteriori danni a una situazione già tragica.
- Non da ultimo, e non a livello operativo ma sul fronte delle informazioni e della propaganda, oltre che dell’amministrazione territoriale di certe regioni centrali, occorre considerare anche una divisione ulteriore, DI TIPO CLANISTICO, fra gruppo attualmente al potere (ZELENSKIJ) e gruppo che fa riferimento all’ex presidente (POROSHENKO).

Tutto questo provoca addirittura AMBIGUITA’ e CONTRADDIZIONI nella propaganda diffusa a uso e consumo dei propri concittadini e cinegiornali luce occidentali:
Per esempio, questa fonte, ministeriale e vicina all’entourage di Zelenskij, parlava di “contrattacco” e riconquista di Severodoneck al 50%
https://t.me/boris_rozhin/52477
Contro di loro, altra fonte, riconducibile all’ex-presidente Poroshenko, che confermava di fatto la versione russa (e la realtà al momento sul campo)
https://t.me/WarDonbass/67447
Video infine, direttamente dai soldati stessi, di mezzi che si muovono nella zona industriale di SEVERODONECK:
https://t.me/mig41/18274

SEVERODONECK, QUINDI, STA DIVENTANDO ANCHE LA CARTINA AL TORNASOLE PER ALTRE CONTRADDIZIONI IN ESSERE.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 06 June 2022 08:38
06/06 aggiornamento

SULL’ACCERCHIAMENTO OPERATIVO DI LISIČANSK


Questa carta aggiornata mostra come sia stato operato il taglio della strada che da ARTEMOVSK (BACHMUT) va a LISIČANSK. E mostra anche la strada alternativa che passa da SEVERSK. E’ molto utile perché aiuta a visualizzare concetti di cui già ieri parlavamo.
https://t.me/infantmilitario/77168

Guardiamo bene questa mappa. I russi non si sono avventurati oltre la strada. Probabilmente non la tengono neppure. Il motivo è semplice. Finché non è assicurato anche l’altro lato farebbero inutilmente da bersaglio. Cosa hanno fatto però, e in questa azione è morto ieri peraltro il generale Kutuzov (Roman Vladimirovič):
https://t.me/rybar/33586

Hanno ampliato NOTEVOLMENTE lo spazio di controllo di fuoco sulla stessa strada. Ovvero per qualche km chiunque passi magari la sfanga alla prima scarica, magari alla seconda, ma alla fine del pezzo di strada, che sia notte, che sia giorno, è destinato a diventare un altro rottame lungo la strada verso LISIČANSK.

Questo NON E’ ANCORA ACCERCHIAMENTO, perché esiste sempre la strada che passa da SEVERSK, ma:
1. è una stradina e i bilici da 13,60 fan fatica a passare (figuriamoci i blindati).
2. SEVERSK è letteralmente a un tiro di schioppo dalla riva sud del SEVERSKIJ DONEC. Nel momento in cui i russi dovessero forzare il fiume e attraversare, l’accerchiamento sarebbe completo.

FRONTE SUD

Due notizie:

1. Carta aggiornata del collettivo di RYBAR
https://i.ibb.co/0r9JStL/05-06-1.jpg

Ennesimo tentativo di attraversare il fiume verso sud da parte ucraina, sempre all’altezza di Davydov Brod, ormai raso al suolo dagli scontri, culminato in un massacro. E nessuno pagherà per questo assalto andato a vuoto.

Di fatto, erano in poche decine di soldati russi a tenere la posizione. Appena le forze ucraine hanno attraversato, tramite un ponte mobile, si sono ritirate. Non appena la ritirata è stata completata, è iniziato il tiro d’artiglieria dalle postazioni circostanti e tramite aviazione. Il risultato è facilmente immaginabile.

Di converso, i russi hanno attraversato il fiume verso nord, all’altezza di Belaja Krinica. Potrebbe essere un tentativo di diversione per far smettere questi inutili attacchi suicidi, oppure un vero e proprio tentativo di costruire ed estendere una piazza d’armi aldilà del fiume. Vedremo.
https://t.me/rybar/33591

2. L’ex-comandante della difesa territoriale di CHERSON, Dmitrij Kuz’menko, HA CHIESTO IL PASSAPORTO RUSSO. E, in caso di necessità, si è impegnato a difendere la città dagli attacchi ucraini. E’ un altro segnale forte, per chi ha orecchie per sentire.
https://t.me/readovkanews/35937

Aggiornamenti a seguire secondo regime normale nel corso della giornata.
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Paolo Selmi
Sunday, 05 June 2022 22:46
05/06 ore 22:00 aggiornamento

A NORD DI CHARKOV


Carta aggiornata alle 17 di oggi
https://i.ibb.co/frn7QjK/05-06-new-17-00-1.jpg
che conferma, di fatto, il carattere stazionario degli scontri, anche intensi, ma senza nessun movimento sostanziale della linea di fronte.

SEVERODONECK

La zona industriale ha tenuto ancora oggi grazie ai rifornimenti provenienti da LISIČANSK. Nessuna pretesa di contrattacco, neppure dopo l’arrivo della “commissaria” da Kiev. Proseguono dalla zona industriale i tiri di artiglieria verso le zone abitate confinanti, con l’unico scopo di ridurle in macerie: anche qui, siamo alla pura rappresaglia.
https://t.me/boris_rozhin/52432

LISIČANSK

Prosegue l’avanzata delle truppe russe e delle milizie del Donbass da sud, le ff.aa. ucraine ripiegano su NAGORNOE e BRUBOVKA, a 25 km da LISIČANSK.
https://t.me/zhdanovrt/1108

STRADA ARTEMOVSK (BACHMUT) – LISIČANSK

La strada, nonostante i tentativi di sblocco da parte ucraina, resta sotto il controllo di fuoco russo. Gli approvvigionamenti sono tagliati, i rottami di blindati e camion che cercano di passare si accumulano sulla strada.
https://t.me/boris_rozhin/52432

Gli approvvigionamenti ora sono possibili solo tramite una strada secondaria che passa da SEVERSK, a nord di ARTEMOVSK, che di fatto sarà il prossimo obbiettivo per far saltare l’intera linea di approvvigionamento a est.

SVETLODARSK

Completata la messa in sicurezza di DOLOMITNOE, come mostra la mappa di Rožin,
https://t.me/boris_rozhin/52396
resta a est NOVOLUGANSKOE, che non è in accerchiamento operativo perché riceve ancora approvvigionamenti da nord. In particolare, la situazione è resa critica dall’insediamento di militari ucraini nella centrale termoelettrica adiacente. Seguiremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Sunday, 05 June 2022 09:41
05/06 09:00 aggiornamento

SEVERODONECK


Abbiamo una carta aggiornata della città da parte del collettivo di Rybar, datata stanotte:
https://i.ibb.co/cxMHJCK/1.jpg
di cui hanno anche già creato la versione in inglese:
https://i.ibb.co/THXS4tT/EN-1.jpg

Ed è possibile, pertanto, avere anche un quadro più chiaro delle operazioni in corso. La “commissaria” inviata da Kiev a fare da cane da guardia ai soldati ha mandato, di fatto, al massacro sia il proprio popolo, che la carne da cannone fresca rappresentata dai mercenari, dai professionisti della guerra, dagli omologhi dei “Wagner” russi (le truppe scelte inviate invece dai kuratory...), che avrebbero dovuto risolvere ieri la questione. L’hanno risolta nel senso che il contrattacco è fallito, le truppe mandate all’assalto hanno riportato perdite per il novanta per cento di quelli che erano stati in partenza, e ora quel cordone abbastanza omogeneo, quella striscia di terreno in mano ancora alle ff.aa. ucraine, sarà ancor più dura da tenere.

E, come capita in tutti i luoghi dove si conducono attività coordinate e una parte, il “padrone”, decide unilateralmente di di dire “dammi qua che non sei capace” all’altra parte, le “maestranze” che in questo caso è da mesi che tengono la posizione, perdendo ogni giorno centinaia di uomini per gli ordini idioti del padrone (senza virgolette), in quel momento si incrina una cosa che si chiama fiducia, stima, rispetto, e le motivazioni che i soldati dovrebbero avere per tenere quella striscia crollano. Ulteriormente ed esponenzialmente.

MASSACRO NOTTURNO A DONECK.

Ohibò. Apro quella specie di cinegiornale luce tutto in verde e non trovo nulla… com’è possibile? Com’è possibile che ci siano in apertura queste “notizie”? “Sindaco di Kiev: 'Diverse esplosioni in città' A Severodonetsk 'situazione molto difficile'” e basta? no, c'è altro: "In serata attacco missilistico contro Kramatorsk, ha fatto sapere il sindaco: non ci sono vittime, ma 'due aziende sono state gravemente danneggiate'" Forse perché erano fabbriche e depositi militari? E basta? Ma Di Maio dice che non è vero che ci sono le veline, e Di Maio è uomo d’onore… deve essergli “scappata” questa notizia, che gli segnaliamo.

DONECK è stata oggetto ieri notte di UN ATTACCO MISSILISTICO SENZA PRECEDENTI. Questa è la carta SOLO DELLE SCUOLE COLPITE dalle bombe cadute ieri notte a Doneck:
https://t.me/zastavnyii/646
Colpite le scuole n° 5, n° 22, n° 13, il ginnasio n° 33, la scuola “Logos”, l’asilo n° 294.

Queste le prime immagini, quando ancora non si ha idea di cosa sia successo:
https://t.me/readovkanews/35867

Queste le prime immagini da terra, video da un quartiere soltanto (mercato coperto):
https://t.me/Donetsk_Z_Makeevka/40807

Questo invece è il centro:
https://t.me/boris_rozhin/52211

Altre immagini di devastazione, riprese dai civili:
https://t.me/katya_valya_dnr/768

Quei bastardi criminali son capaci solo di prendersela coi civili, visto che sul campo di battaglia più che mandare i loro al massacro non fanno (peraltro, per come si stanno mettendo le cose, “loro” ancora per poco...). COI CIVILI! DAL 2014 A OGGI! E a qualcuno, chissà perché, queste notizie “scappano” sempre… SEMPRE! ANZI, PUBBLICANO LE FOTO SENZA DIDASCALIA E INSINUANDO IL FATTO CHE SIANO CITTA’ UCRAINE BOMBARDATE DAI RUSSI… RICORDIAMOCI ANCHE DI QUESTO. Ma Di Maio è uomo d’onore...

E allora proseguiamo con quest’altro contributo. “Bez kommentariev” (senza commento), titola la didascalia. Noi invece commentiamo, perché è da OTTO ANNI, da OTTO ANNI che queste cose capitano, che gli “uomini d’onore” non vedono non sentono non parlano, e poi si scandalizzano per le “aggressioni russe”. E’ una casa popolare di DONECK, noto obbiettivo militare… vero? Sfracellata, distrutta da uno di quegli ordigni lanciati da decine di km solo per ritorsione, perché non possono andarci fisicamente, da otto anni, a scatenare l’inferno lì, in quei luoghi, e pensare che erano arrivati a tanto così, quest’anno, dal “risolvere la questione”... questo è quanto accade da OTTO ANNI, nel totale silenzio dei media, COME OGGI:
https://t.me/chp_donetsk_vdnr/19114

C’è molto altro, ma penso che quanto riportato sia già abbastanza. Per esempio, la giornalista francese Kristel Nean si trovava sul posto e ha ripreso da ieri tardo pomeriggio lo scempio di questa, ennesima, rappresaglia nazifascista, con immagini forti pubblicate poi sul suo canale twitter, rilanciate praticamente ovunque tranne che al di qua della cortina di ferro, e che preferisco non segnalare direttamente. ANCHE SE TRA LE IMMAGINI SI VEDE CHIARAMENTE LA TESTATA DI UN MISSILE CARICATO CON BOMBE A GRAPPOLO. BOMBE PROIBITE DALLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI, BOMBE USATE DA OTTO ANNI CONTRO I CIVILI, CON GLI "OSSERVATORI" DELL'OCSE CHE HANNO SEMPRE "VISTO", "REGISTRATO", "PRESO LE MISURE"... E INSABBIATO! Alle 22:19 di ieri, i dati erano già di 5 morti e 20 feriti, bilancio ovviamente provvisorio. Ma non era abbastanza sufficiente, per “fare notizia” da queste parti.
https://t.me/WarDonbass/67314

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.

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Paolo Selmi
Saturday, 04 June 2022 22:30
04/06 22:00 aggiornamento

SVJATOGORSK


Nel corso della ritirata delle truppe ucraine è andato a fuoco, a causa delle bombe incendiarie da loro lanciate per ritorsione, una parte del complesso monastico in legno
https://t.me/rybar/33550

SEVERODONECK

Nonostante il commissariamento del comando delle forze armate da parte dell’establishment di Kiev, con la cabina di regia affidata direttamente a Mar’jana Besuglaja,
https://t.me/WarDonbass/67261
et
https://t.me/rybar/33564 (foto non in uniforme…)
e relativo sgarro fatto ai militari dalle marionette di Kiev, nonostante l’ingresso della commissaria sia stato accompagnato da MERCENARI di provata esperienza, le posizioni non tengono e gli ucraini arretrano. Parliamo di PERDITE DI UOMINI INTORNO AL 90% DELL’ORGANICO, e TENTATIVO DI MINARE LE CISTERNE DEL COMPLESSO INDUSTRIALE AZOT PER COPRIRE LA RITIRATA, secondo la conferenza stampa di oggi dell Ministero della Difesa russo.
https://t.me/boris_rozhin/52160
Seguiremo ovviamente gli sviluppi.

Nessun altro movimento della linea di fronte sugli altri versanti.

NON SI SCHERZA CON L’ATOMICA…

In genere soprassiedo abbastanza, per quieto vivere e perché non sembra, ma ho anch’io un fegato e tendo per istinto di autoconservazione a non dare peso a quanto leggo sui cinegiornali luce. Quando leggo, tuttavia, di stragi o centrali atomiche, il fegato può andare a farsi benedire.

E’ questo il caso. Riporto con copiaincolla:
I russi hanno causato una situazione critica nel funzionamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya per mancanza di pezzi di ricambio dopo che hanno lasciato la centrale al termine dell'occupazione. Lo sostiene, secondo Ukrinform, la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino su Telegram. Secondo l'intelligence, un proiettile sparato dai russi durante l'occupazione della centrale è esploso vicino a una delle unità di potenza provocando una perdita d'olio. Il danno è stato riparato, ma il personale è stato costretto a riempire il circuito con olio usato.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/06/03/ucraina-incontri-usa-ue-gb-su-tregua-focus-sul-piano-dellitalia.-mosca-rimuove-il-generale-dvornikov-dal-comando-della-guerra-_7c0d4009-5d1a-44c1-b366-c70e19db609d.html

Ora:
1. “dopo che hanno lasciato la centrale al termine dell'occupazione”… cosa??? La centrale atomica di Zaporozh’e (ZAES d’ora in avanti) è stata liberata A MARZO! E da allora “i russi” non solo non se ne sono andati, ma

2. hanno recentemente annunciato la NAZIONALIZZAZIONE di tutte le proprietà pubbliche ucraine sul territorio. Recuperiamo l’ukaz del capo della nuova giunta regionale di Zaporozh’e, datato, ohibò, 2 giugno, giusto il tempo per provocare la reazione dell’ufficio propaganda ucraino ripresa, a pappagallo e con gli interessi (traduttori meno “creativi”… magari) :

“La nazionalizzazione riguarda tutto quanto di proprietà dello Stato ucraino al 24 febbraio del 2022.

Sono inclusi:

1. Terreni
2. Risorse fossili e del sottosuolo
3. Aziende industriali, agricole e di altro genere
4. Oggetti dell’infrastruttura civile (inclusa la ZAES)
5. Beni immobili
6. Altri beni”
https://ryb.ru/2022/06/02/1895348

Capiamo quindi l’ansia montata nel quartier generale del regime fascistoide di Kiev, ma rincuoriamo loro e i cinegiornali luce: non solo “i russi” non se ne sono andati, ma la nuova giunta regionale di Zaporozh’e ha nazionalizzato la ZAES. Del resto, è già da marzo che stan facendo senza di loro...

3. Non solo: il 25 maggio hanno sventato un attentato terroristico, con dei drone kamikaze, orchestrato proprio da quelli che oggi hanno diffuso quelle false notizie. Peccato che la denuncia del personale della ZAES non è stata oggetto della benché minima attenzione da parte dei nostri cinegiornali luce. Ed è stato solo grazie alla professionalità del personale della ZAES se si è evitata una tragedia.
https://t.me/zaes_energoatom/939

4. Infine, il motivo del fallito attentato e delle notizie di oggi è dato dalla notizia ancora antecedente (18 maggio) del passaggio della centrale alla rete elettrica degli “okupanty”… e, ciliegina sulla torta, “senza rancore possiamo vendere la nostra energia elettrica anche agli ucraini, basta che paghino”.
https://t.me/voenacher/18887

Tralasciando il fatto che si tratta di centrali sovietiche costruite tramite bilancio statale (GOSPLAN), e più che un esproprio tecnicamente si tratterebbe di un ritorno, al netto di tutto questo, cercare di farle saltare con dei droni kamikaze prima e poi, vista l’impossibilità di farle saltare e dar la colpa ai russi, diffondere menzogne da dare in pasto ai media locali e occidentali è proprio un mezzuccio triste… trattandosi di nucleare, è giusto correggere l’informazione.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.

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Paolo Selmi
Friday, 03 June 2022 20:25
03/06 ore 20:00 aggiornamento

SEVERODONECK, LE MENZOGNE DI ZELENSKIJ E CONTRATTACCO CERCASI

Vi ricordate cosa detto solo qualche giorno fa dal “comandante in capo”? Che non poteva mettere a repentaglio la vita di migliaia di suoi uomini per tenere posizioni già perse. Certo… ancora oggi centinaia di nuovi riservisti sono stati mandati al massacro, sia a tenere il complesso industriale Azot a Severodoneck, sia a cercare di sbloccare la strada da Bachmut (Artemovsk) a Lisichansk. In entrambi i casi, continuano gli scontri ma nessun risultato operativo raggiunto: solo gravi perdite.
https://t.me/boris_rozhin/52032

Lo scopo è uno solo: un improbabile contrattacco a uso e consumo dell’ufficio stampa del regime di Kiev. Già oggi si annunciavano improbabili riconquiste di villaggi già in loro mani e centri abitati che per riconquistarli avrebbero dovuto passare il Severskij Donec… cosa improbabile visto che nessun ponte galleggiante è stato gettato, anche se per l’ufficio stampa di Kiev esiste anche l’attraversamento a nuoto col coltello fra i denti, fra le opzioni propagandate.
https://t.me/WarDonbass/67133

Ma la cosa più preoccupante è che, con la presa di Kamyshevacha (notizia confermata oggi da tutti), si sta chiudendo una mini sacca a sud che, di fatto, creerebbe i presupposti per un ulteriore avanzamento del fronte verso nord e verso altre sacche, come questa carta mostra:
https://t.me/akimapachev/2645

I CINESI STUDIANO I RUSSI

I cinesi sono molto attenti a quanto sta accadendo in Ucraina, studiano tattiche e strategie russe (è la seconda volta nella loro storia che studiano i russi...) e provvedono a ricostruire su carte animate gli eventi in corso. Questa è un’animazione abbastanza aggiornata, più che altro aiuta a capire le dinamiche in corso senza dover ricorrere a carte statiche e in cirillico, per questo la segnalo.
https://t.me/china3army/11299

POLONIA E UCRAINA

Polonia e Ucraina si sono accordate per integrare i propri complessi militari-industriali, ovvero costruire aziende a proprietà mista. I due governi si sono anche accordati per la fornitura di energia elettrica in Polonia dalla centrale atomica Chmel’nickaja.

Come nota il collettivo di Rybar,

- L’Ucraina è ancora depositaria di tecnologie militari ex-sovietiche (aeronautica militare, missilistica, blindati, elettronica e altri tipi di armamenti) che alla Polonia mancano. E che tra un po’ arriveranno, praticamente gratis.

- La Polonia esige che il Fondo internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina abbia sede a Varsavia e che tutte le sue risorse Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte. Grazie ancora.passino attraverso di loro, ovviamente non solo per godere dei diritti di transito, ma anche per controllare flussi e, possibilmente, trattenerli in parte.
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/05/30/7140252/

- Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki lo ha detto apertamente: la Polonia può occuparsi di esportare il grano ucraino verso i porti del Mar Baltico, portando a casa energia elettrica a basso costo e traendo vantaggio dal business della ricostruzione. A suo dire è la UE stessa ad avergli chiesto di intervenire per la riesportazione del grano.
https://ria.ru/20220601/zerno-1792364965.html

- La Polonia d’ora in avanti si farà pagare per la fornitura di carburante in Ucraina, fine della “beneficienza”: d’ora in avanti, la ditta ORLEN staccherà le sue fatture senza fare sconti.
https://focus.ua/economics/517289-polsha-ne-budet-besplatno-postavlyat-toplivo-ukraine

- Idem come sopra per gli armamenti: finite le offerte lancio, 60 obici cingolati semoventi del tipo AHS KRAB sono già costate a Kiev 700 milioni di dollari.
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/06/1/7140464/
E ora ne hanno in progetto altri 18. Gli affari vanno a gonfie vele.

- Fine anche dei sussidi polacchi per i profughi ucraini. Dal primo luglio fine dei 40 zł (8,72 euro) a profugo.
https://www.rp.pl/spoleczenstwo/art36419531-rzad-zakreca-kurek-z-pieniedzmi-dla-uchodzcow-z-ukrainy
https://www.kommersant.ru/amp/5381945

- In tutto questo, da ottobre 2021 la Polonia paga all’UE un milione di euro al giorno di sanzioni per inadempienze legali circa l’adeguamento della normativa giuridica polacca a quella comunitaria.
https://www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/corte-di-giustizia-ue-condanna-polonia-a-pagare-un-milione-di-euro-al-giorno-39a568e4-46cb-453f-8429-ef143131a1e9.html
A causa dello stesso, è stato negato alla Polonia l’accesso al credito agevolato per 36 miliardi di euro. Naturalmente, questa Polonia in gran spolvero sciovinistico, pronta a papparsi l’ovest dell’Ucraina già con un piede dentro nel commissariamento del regime di Kiev e saccheggio delle sue risorse, non mancherà di presentare il conto alla UE.
https://t.me/rybar/33476

MEGLIO SOMARI (E SENZA UN SOLDO) CHE ALLA SCUOLA DEI RUSSI!

La vicepresindentessa Irina Vereschuk ha, in un colpo solo,
- minacciato gli insegnanti delle zone fuori dal controllo ucraino di NON insegnare nelle scuole. La loro carriera sarebbe finita e, una volta ripreso il controllo di quelle zone, li aspetterebbe il tribunale.
- esortato i genitori a non mandare i bambini e i bambini a non farsi mandare a scuola.
- esortato tutti a “rifugiarsi” nelle zone ancora sotto il controllo degli ucraini.
https://korrespondent.net/ukraine/4483391-vereschuk-obratylas-k-uchyteliam-na-okkupyrovannykh-terrytoryiakh
Tra i tanti problemi, vi è quello che “rifugiarsi” implica passare da un luogo pericoloso, insicuro a un luogo sicuro. Non è questo il caso della porzione di Ucraina in mano al regime fascistoide di Kiev:
“Secondo dati dell’Ufficio statale per il lavoro, ad aprile per 25.326 posti vacanti nel pubblico impiego, hanno partecipato ai concorsi 283.356 disoccupati, con una proporzione quasi di 1 a 12”.
"По данным государственной службы занятости, в апреле на 25 326 вакансий претендовало 283 356 безработных, то есть конкуренция на одно рабочее место составляла почти 12 человек.
https://economics.segodnya.ua/economics/business/nayti-rabotu-vo-vremya-voyny-v-kakih-sferah-bolshe-vsego-vakansiy-1621296.html
Questo, oltre al fatto che dall’inizio del conflitto il regime di Kiev ha smesso di pagare stipendi e pensioni. Al contrario, le nuove amministrazioni insediatesi al posto delle vecchie, hanno garantito i posti di lavoro, le pensioni e gli stipendi (in rubli). Ma per il regime di Kiev è meglio tenere i figli somari e gli insegnanti disoccupati… fino all’ultimo ucraino.

TEMPO DI SCELTE NELLE REGIONI DEL SUD

Questo gli ucraini lo han capito perfettamente e, oggi, erano a MELITOPOL’ a farsi ore di coda per il passaporto russo.
https://www.youtube.com/watch?v=R_xzHvfV3Zk&feature=emb_logo
E’ forse questa la migliore risposta a tonnellate di fango a uso e consumo dei cinegiornali luce locali e occidentali. Ivi compresa la dichiarazione, tanto scontata quanto inutile, del signor Joseph Borrell che la UE non riconoscerà i “pasport” russi rilasciati a Cherson e Zaporozh’e.
https://t.me/WarDonbass/67114
Così come non riconosce quelli rilasciati in Crimea, o nella DNR, o nella LNR. La miglior risposta a Borrell l’ha data oggi un abitante di Melitopol’, in coda per il pasport:
“Questa coda noi l’abbiam fatta già nel 1991 (allude all’ultimo anno di URSS oltre che, molto probabilmente, al quel referendum che vide la maggioranza del popolo sovietico votare A FAVORE dell’URSS. Evidentemente, la democrazia per i doppi standard occidentali funziona soltanto quando “c’è bisogno che funzioni”…), ma alla fine è venuta fuori solo oggi. Nessun problema, noi sappiamo aspettare”
«Эту очередь мы занимали еще в 1991 году, но подошла она только сейчас. Ничего страшного, мы умеем ждать»

Sor Borrell… sanno aspettare.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte.
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Paolo Selmi
Friday, 03 June 2022 08:52
30/06 ore 08:00 aggiornamento

Carta aggiornata al 2/06 del collettivo di Rybar


https://i.ibb.co/dDtFNtd/02-06-1.jpg

Gli ingrandimenti riguardano proprio gli eventi salienti di ieri, ovvero POPASNAJA (riquadro in alto a destra) e KRASNYJ LIMAN (riquadro a sinistra)

Per inciso notiamo come i due riquadri ormai si sovrappongono parzialmente fra loro, a dimostrazione del fatto di come questi due momenti facciano parte di un’unica azione coordinata, che prevede la liberazione del Donbass tramite la creazione di piccole sacche, che consentano di risolvere problemi operativi di avanzamento tramite accerchiamento, riducendo così al minimo le perdite.

Proprio in quest’ottica, partiamo da KRASNYJ LIMAN. SVJATOGORSK è importante perché avanzare senza avere le spalle coperte, ovvero senza avere eliminato gli ultimi residui di resistenza a nord del Severskij Donec, esporrebbe chi avanza a un tiro incrociato molto pericoloso. A tale proposito, i russi (che già sono sull’altra sponda del fiume proveniendo da nord), stanno attaccando BORODICHNOE e SIDOROVO, che si trovano proprio in corrispondenza di Svjatogorsk ma già dall’altra parte del fiume. In tale caso, l’accerchiante diverrebbe accerchiato, oltre che porre i presupposti per l’apertura di un altro, pericoloso, fronte in direzione SLAVJANSK e KRAMATORSK.

Stesso discorso nel riquadro in alto a destra. Vediamo colorati di rossi i segmenti di cui parlavamo ieri e, davvero, non riusciamo a capire il senso di tenere le tre roccaforti chiuse nella morsa e attaccate da tre lati molto stretti tra loro: ZOLOTOE, GORSKOE, NOVOIVANOVKA. A maggior ragione, perché a NORD ci sono due frecce che convergono, mettendo sotto attacco i due paesi di BRUBOVKA e MIRNAJA DOLINA.

Sull’altro lato, la presa di PRILIPCHATINO apre la strada ai lavori di sminamento in direzione BACHMUT (ARTEMOVSK).

Di fronte a questo scenario, ho provato a collegarmi con l’ansa, e vedere titolato in prima pagina “Zelensky: 'Resistiamo a Severodonetsk” (che ripetiamo, è in mano ai russi e alle milizie del Donbass, tranne che la zona del complesso industriale Azot…), mi ha fatto capire, ancora una volta, come si stia replicando lo stesso schema di Mariupol’, dove si parlava di “città che resiste” e poi in realtà erano 2.500 squadristi rinchiusi fra i rottami di un megacomplesso industriale. Per inciso, ne hanno trovato ancora qualcuno, che aspettava che si calmassero le acque per imboscarsi vestito da civile… se ne stima ancora essercene una cinquantina così. Quindi aspetto il titolo ansa: “Mariupol’ resiste ancora”.

Più a sud segnaliamo un tentativo fallito di contrattacco ucraino ad AVDEEVKA, stesso discorso ancora più a sud dalle parti di CHERSON, e relative perdite. A CHARKOV il tentativo di contrattacco ucraino si sta trasformando in un tentativo di contrattacco (e qualcosa di più di un “tentativo”) di contrattacco russo.

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già descritte. Grazie ancora.
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Paolo Selmi
Thursday, 02 June 2022 20:44
02/06 ore 20:00 aggiornamento

In attesa di una carta aggiornata, usiamo il riquadro a sinistra di questa versione del 29 maggio
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg

KAMYSHEVACHA LIBERA

L’unica freccia rossa di quel riquadro indica un centro abitato, Kamyshevacha, teatro nei giorni scontri di aspri combattimenti. E’ notizia di oggi della sua liberazione.
https://t.me/rybar/33481

Le truppe stanno quindi proseguendo in direzione di ZOLOTOE, che si trova a destra di quel cuneo azzurro divenuto, ormai sacca. Entrambi i punti fanno parte di un sistema di difesa il cui smantellamento comporta un ulteriore avvicinamento della linea di fronte a Lisichansk.

PRILIPCHATINO LIBERA

Sempre in quel riquadro a mezza altezza sulla sinistra c’è un lampo, che indica i combattimenti in corso presso questo centro abitato. La sua liberazione permette l’avanzata verso ovest, rallentata ora soltanto da campi minati che occorrerà sminare prima di approdare a Bachmut (Artemovsk).

SEVERODONECK

Questa cartina mostra la zona controllata dai russi e dalle milizie del Donbass (cerchio rosso), che ormai occupa l’intera cerchia urbana, mentre alle truppe ucraine (cerchi gialli) resta la parte della zona industriale. Prosegue l’avanzata verso ovest.
https://t.me/boris_rozhin/51858

SVJATOGORSK e KRASNYJ LIMAN

La città-monastero è ancora teatro di scontri, la notizia della sua liberazione ieri si è rivelata infondata.
https://t.me/boris_rozhin/51857

Per quanto riguarda invece KRASNYJ LIMAN, ormai tutta la zona sopra i Severskij Donec è controllata dalle milizie del Donbass e dalle forze russe, come mostra quest’altra carta.
https://t.me/boris_rozhin/51853

Questi, sostanzialmente, i maggiori mutamenti sul campo di battaglia di questa giornata.

Sugli altri fronti, notiamo questo

INTERPOL E MERCATO DELLE ARMI IN “TRANSITO” DALL’UCRAINA

Jürgen Stock, capo dell’interpol, denuncia:
“Once the guns fall silent [in Ukraine], the illegal weapons will come. We know this from many other theatres of conflict. The criminals are even now, as we speak, focusing on them,”
“Criminal groups try to exploit these chaotic situations and the availability of weapons, even those used by the military and including heavy weapons. These will be available on the criminal market and will create a challenge. No country or region can deal with it in isolation because these groups operate at a global level.”
Ovviamente, tutto nasce già dal denunciato MANCATO TRACCIAMENTO delle armi immesse nel territorio ucraino. E non è la prima volta che lo diciamo. E’ la prima volta che lo denuncia l’interpol. Ovviamente, notizia da bucare da queste parti… mai sia che ci poniamo domande sul traffico internazionale di armamenti in transito, e senza aspettare la fine del conflitto, dall’Ucraina.
Fonti:
https://www.aa.com.tr/en/europe/interpol-fears-weapons-delivery-to-ukraine-will-end-up-on-black-market/2603535
https://www.theguardian.com/world/2022/jun/02/ukraine-weapons-end-up-criminal-hands-says-interpol-chief-jurgen-stock

Aggiornamenti a seguire secondo le modalità già ieri descritte, fino a domenica sera. Grazie.
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Gianluca
Thursday, 02 June 2022 12:59
Grazie come sempre. Avremmo piacere di chiedere delle cose ma in privato. E' possibile?
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Paolo Selmi
Thursday, 02 June 2022 21:11
Ciao Gianluca!
assolutamente si. Mantengo una pagina aperta su academia.edu, in memoria dei tempi in cui ero dottore in ricerca all'Orientale di Napoli. Non la pubblicizzo molto, perché il mondo dei trasporti è simile alla scena del colloquio in romanesco dallo sfasciacarrozze in "smetto quando voglio"... anzi, devo ricordarmi di chiedere l'annullamento di tutto, fino alla terza media. :-)
La uso comunque ora per pubblicare in regime di samizdat o ciclinprop che dir si voglia. La pagina consente di intavolare messaggi tramite mail interna. Quando sono operativo, in questo caso da lunedì, apro la pagina quasi ogni giorno. Puoi usare quindi questo canale per scrivermi. Penso che lunedì sarò già in grado di aprire la pagina e risponderti.

Purtroppo non sono molto social, l'unico altro account che avevo aperto era su flickr.com per archiviare i miei lavori in bianco e nero... poi è arrivato il covid, i rullini sono iniziare 13 euro, le giornate son sempre rimaste di 24 ore, e anche se riesco sempre a caricare una tank al buio sia per il piccolo che per il medio formato, anche alle dieci di sera... lo confesso più di due rullini o rulli all'anno non riesco ormai a fare. Pagina morta da anni...

Ciao
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 June 2022 19:30
01/06 oe 19:20 aggiornamento

SVJATOGORSK

E’ iniziata da qualche ora la battaglia per la sua liberazione.
https://t.me/boris_rozhin/51663
Stiamo parlando della città-monastero in cui i soldati ucraini in fuga da KRASNYJ LIMAN si erano asserragliati. Qui una foto di questa località, decisamente incantevole:
https://t.me/WarDonbass/66830

Secondo quanto riportato da alcuni abitanti del luogo, la città-monastero sarebbe già libera.
https://t.me/anna_news/33576
E’ questa una notizia dell’ultim’ora e, se confermata, lascerebbe stupiti, in quanto si tratterebbe di un’operazione lampo in un punto estremamente difficile e delicato. Vedremo gli sviluppi

SEVERODONECK

L’intera zona abitata è libera, resta la zona industriale, tra cui il complesso chimico Azot.
https://t.me/WarDonbass/66787

KAMYSHEVACHA

Libera all’80%, secondo stime aggiornate. La sua presa comporterebbe ulteriori problemi operativi per le roccaforti immediatamente a est di Gorskoe e Zolotoe: problemi di tenuta e problemi di approvvigionamento.
https://t.me/novostldnr/6523

Se collassa quel punto, la difesa che ora si sta operando nella zona industriale di Severodoneck con la copertura dalle postazioni aldilà del fiume da Lisichansk, non avrebbe più alcun senso, perché sarebbe la stessa Lisichansk a trovarsi sotto il fuoco nemico. Eppure, anche qui, lentamente ma le truppe russe e le milizie del Donbass avanzano.

ZELENSKIJ CAMBIA SLOGAN... PRIMA CHE QUALCUNO CAMBI LUI?

E non una volta sola. Non più “non un passo indietro”, non più “fino all’ultimo ucraino”. L’occasione è stata la visita della presidentessa della Slovacchia Suzana Chaputova.
https://www.ridus.ru/news/382003
Non possiamo procedere alla “disoccupazione dei territori” (sic. deokkupacija territorij), “se questo richiede decine di migliaia di vittime” (если это потребует десятки тысяч жертв).

Estrema giravolta di chi si trova, di colpo, con “le spalle scoperte”, esattamente come i soldati che ha mandato a crepare finora (e che continuerà a mandare a crepare… visto che nessun ordine di ritirata è venuto nelle zone calde e a pericolo di accerchiamento).

Sempre lui, in un’intervista, aveva per la prima volta ammesso che “ogni giorno perdiamo dai 60 ai 100 soldati morti e circa 500 feriti” (Ежедневно мы теряем от 60 до 100 солдат убитыми и около 500 раненными).
https://www.mk.ru/incident/2022/06/01/zelenskiy-ukraina-ezhednevno-teryaet-ot-60-do-100-soldat.html
Moltiplicando, purtroppo, le vittime per tre, si ottiene il dato realistico, frutto dei suoi ordini criminali imposti finora anche al suo stato maggiore.

Come questa formazione che teneva Krasnyj Liman con dietro i ponti fatti saltare dai "loro" per ordini altrettanto criminali, e che a un giornalista canadese ha detto che di sessanta unità che la formavano ne sono rimaste solo quattro:
https://t.me/boris_rozhin/51701

O come altri, morti ancora oggi nel fronte SUD, quello dell'annunciato contrattacco.

Questo, a fronte anche del fatto che la Russia sta avendo SEMPRE MENO PERDITE, come RIPORTATO, MANCO A FARLO APPOSTA, SEMPRE OGGI dal Presidente del Comitato parlamentare per la difesa Andrej Kartapolov.
https://t.me/readovkanews/35608
https://t.me/mig41/18129
Un risultato “frutto del cambiamento di approccio alla conduzione delle operazioni militari” (результат изменения подхода к тактике ведения боевых действий).

Tornando all'attore di Kiev, non capita spesso di vederlo ridotto così, addirittura a fare i conti con la realtà dei fatti. Cosa è successo? Non era lui che parlava, SOLO QUALCHE GIORNO FA, del “contrattacco di mezza estate” (контрнаступление в середине лета)?
https://t.me/rybar/33428

Il collettivo di Rybar si è posto la domanda, e ha provato a dare alcune risposte:

1. arrivano meno armi. Meno di quante ne servirebbero.
https://t.me/rybar/33215
Ma non è questo il punto: anche se arrivassero tutte quelle richieste, ormai ammettono anche i vertici politici e militari di Kiev che non sarebbe questo a cambiare le sorti del conflitto.

2. l’Occidente comincia a mal sopportare le spese di questo conflitto, intese sia come spese dirette che indirette. Specialmente la Germania, per bocca del suo cancellierie.
https://iz.ru/1332258/2022-05-09/sholtc-prizval-sdelat-konkretnee-peregovory-mezhdu-rossiei-i-ukrainoi

3. E' vero, si è sì sbarazzato, il "comandante in capo", praticamente di tutti i suoi avversari politici, da Medvedchuk fino a Poroshenko, passando per Turchinov e Jaceniuk
https://t.me/rybar/33180
Ma i militari? E’ vero, non hanno nessun partito che li rappresenti… ma non sono contenti. Per nulla. E l’incazzatura, tra i soldati che non riescono più a tenere per colpa di ordini tanto idioti quanto criminali, sta montando sempre più. Non può più far finta di niente, e non tenerne conto. Perché non è la prima volta che un anonimo centurione diventa prima capopopolo e poi prende il posto del “comandante in capo”. Sarebbe un modo comodo per tutti i personaggi coinvolti di salvare la faccia… a scapito di chi? Da qui la marcia indietro.

4. Persino i “kuratory” NATO sembrano dire… “Noooi? Mai detto nulla di simile!” e scaricare l’attore in mimetica.
Perlomeno, questo è quanto afferma Kristina A. Kvien. Kristina chi? Un personaggio "da nulla"… "soltanto" la Chargé d’Affaires all’ambasciata a stelle e strisce di Kiev.
https://ua.usembassy.gov/embassy/kyiv/cda/
E cosa dice Kristina? Anche qui, una cosa "da niente", peraltro due settimane fa (16/05/22): “Ukraine itself must decide what to consider a victory in the war with Russia
Eh? Ho capito bene? Andiamo Avanti:
“Kvien told reporters in Kyiv on Sunday that they should not make decisions about the conditions of victory, and that Ukraine must make decisions about the conditions of victory. She said they believe that the Ukrainian government and the Ukrainian people should make a determination on what victory means to them, and then what they want to accept or not accept in some final agreement to end this war.”
https://interfax.com.ua/news/general/832519.html

Anche in russo la stessa solfa:
“L’Ucraina deve vincere, ma a decidere cosa per lei sia ‘vittoria’ deve essere essa, non gli USA. Il governo ucraino e gli ucraini devono decidere quale esito della guerra sia per loro considerabile accettabile, e cosa no. E allora noi (USA NdT) sosterremo quello che voi sceglierete essere ‘vittoria’”.
“Украина должна одержать победу, но определять очертания этой победы должны не США, а Украина. Украинское правительство и украинцы должны определить, какой итог войны является для них приемлемым, а какой – нет. А мы поддержим то решение о победе, которое вы выберете ”
https://www.eurointegration.com.ua/rus/news/2022/05/16/7139465/

Azz… ma lo sanno I cinegiornali luce? O hanno perso il dispaccio dell’interfax? Magari finito sotto qualche velina? Non lo so, non lo sapremo mai, ma sicuramente questa è l’anticamera del “io lo avevo anche detto, sei tu (Z.) che ti sei ostinato ad andare avanti, e ora è colpa tua”… scaricabarile già pronto e confezionato, da parte dei kuratory, pronti a sacrificare l’attore per recuperare magari un ufficiale mascellone tutto d’un pezzo, in grado di rendere RI-presentabile tutto l’entourage che a loro fa riferimento, prima che sia troppo tardi.

Oppure, forse, è solo un escamotage per prendere tempo, magari sedersi qualche giorno a un tavolo, con una “tregua umanitaria” che consenta loro di recuperare uomini, armamenti e rafforzare le proprie linee difensive, in attesa che arrivino elementi in grado di fare la differenza.

Non lo sappiamo e non lo possiamo sapere. Ma solo una settimana fa l’attore di Kiev recitava un altro copione. E ora gli han messo davanti da imparare un’altra parte: questo è un dato di fatto. Teniamo le antenne alzate, specialmente per quanto accadrà nel futuro prossimo.

MOSKVA-BEIJING… COMINCIANO SUL SERIO “A FARE DA SOLI”

CAMBIAMENTI EPOCALI NEGLI SCAMBI BILATERALI RUS-PRC: “Monthly volumes on the ruble-yuan pair have surged 1,067% to almost $4 billion since the start of the war in Ukraine as the two nations seek to reduce their reliance on the dollar and boost bilateral trade to overcome current and potential U.S sanctions.”
https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-05-30/yuan-ruble-trading-explodes-as-america-s-rivals-rebuff-dollar

Stiamo parlando di un + 1067%, un aumento di dieci volte dei volumi di scambio mensili fra le due valute, con l'equivalente di quattro miliardi di dollari così scambiati nello scorso mese soltanto. Attenzione: si tratta di mutamenti “epocali” perché segnano
- un’inversione di tendenza riguardo alcune pratiche, alcune dinamiche internazionali di scambio commerciale, e
- la ricerca di “alternative”, virgolette d’obbligo quando parliamo di logiche interne e del tutto organiche al modo capitalistico di produzione, all’egemonia imperiale del dollaro USA.

Parlando di grandi numeri, l’egemonia del dollaro è appena scalfita, in questa fase. Eppure, questi sono segnali che AMPI SETTORI DI CAPITALISMO GLOBALE INTENDONO, POSSONO, INIZIANO A FARE A MENO anche di chi la globalizzazione l’ha cercata e l’ha voluta imporre a tutti dopo la caduta del muro, di chi a questa globalizzazione aveva associato una bandiera e una valuta. In questo senso, PUR ESSENDO ANCORA “PROVE TECNICHE”, parliamo di cambiamenti “epocali”. Paesi del BRICS, e non solo, in coda a provare anche loro...

“The main trend of the Russian foreign-exchange market in the near future will be the declining role of the US dollar and the euro in all aspects of economic activity, with the growing role of the currencies of friendly countries and the ruble” (ibidem), dichiara la banca centrale russa.

Di fatto, il conflitto in Ucraina, nel momento in cui è diventato una “guerra per procura” fra NATO-UE e RUSSIA, è diventato anche CATALIZZATORE DI MUTAMENTI ECONOMICI NON INDIFFERENTI. A cui dovremo prestare la massima attenzione perché, l’impressione che se ne trae, è che non si fermeranno quando le armi, prima o poi, taceranno.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Questa volta non posso scrivere “Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani”. Da domani, fino a domenica tarda serata, avrò accesso MOLTO discontinuo al PC, e ancora più discontinuo ai canali di informazione. Potrebbe darsi che riesca, in qualche modo, a collegarmi e a pubblicare aggiornamenti, magari anche solo uno al giorno, e farò di tutto per riuscirci, ma potrebbe anche darsi che non riesca a fare nulla fino a domenica sera. Chiedo scusa per questa interruzione di servizio, che riprenderà regolarmente da lunedì mattina. Grazie di tutto e scusate ancora.
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 June 2022 12:33
01/06 ore 12:30 aggiornamento

LA STRADA DA BACHMUT A LISICHANSK


Queste foto riguardano mezzi distrutti lungo la strada da Bachmut a Lisichansk. Non è solo bloccata “operativamente”, ma anche fisicamente per un tratto di qualche chilometro. Di fatto, l’intera zona a EST della linea di fronte è impossibilitata a ricevere approvvigionamenti in maniera continuativa e questo aggiunge problemi (gravi) a problemi (altrettanto gravi).
https://t.me/denazi_UA/11574

18° BATTAGLIONE MARO’ DELLE FF.AA. UCRAINE: ALTRO VIDEOMESSAGGIO CONTRO IL COMANDO

Cosa dicevamo poco fa degli ordini suicidi di Charkov e Cherson (fronte sud)? Lupus in fabula, fronte SUD, in questo caso. IL 18° (35° BRIGATA) DENUNCIA IL COMANDO CHE E’ DA 4 GIORNI CHE ATTACCA (da Nikolaev, villaggio di Bereznegovatoe, direzione Bol’shoe Artakovoe), NON HA OTTENUTO NESSUN RISULTATO, E’ STATO LASCIATO SENZA COPERTURA, TRATTATO COME CARNE DA CANNONE, E HA PERSO UFFICIALMENTE OTTANTA TRA MORTI, FERITI E PRIGIONIERI, MA IN REALTA’ DENUNCIA ESSERE QUASI CENTO. Chiede al “comandante in capo” (peraltro, il principale responsabile di questi attacchi “immagine” da dare in pasto ai media) che quello che resta del battaglione possa ripiegare.
https://t.me/boris_rozhin/51631

MARIUPOL’ GEMELLATA CON S. PIETROBURGO

Da oggi, queste sono le immagini ufficiali.
https://t.me/mig41/18122
Naturalmente, non è il gesto in sé a interessare, quantomeno noi, che non sappiamo neppure se il nostro comune è gemellato e con chi, salvo menzione sulla targa all’ingresso del paese. E’ il contesto in cui si colloca e di cui anche noi dobbiamo tenere conto. Tutto si colloca in quel contesto di inversione di rotta in atto ormai da mesi. Per le persone a cui questi segnali sono diretti, ovvero i cittadini russi, bielorussi e ucraini, si tratta di messaggi continui, non sporadici, e molto forti.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 June 2022 08:39
01/06 ore 08:00 aggiornamento


FRONTE

Iniziamo con la carta aggiornata del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/G5N9cL3/31-05-1-1.jpg

Ecco gli aggiornamenti degni di nota non riportati ieri:

1. Il “contrattacco” a nord di CHARKOV, a uso e consumo dell’ufficio propaganda a Kiev è rientrato ormai quasi in toto (riquadro in alto a dx). I russi, sempre con la loro lentezza che li contraddistingue in questa operazione, giorno dopo giorno hanno prima fermato l’offensiva, e poi ricacciato indietro le truppe ucraine. Meglio per loro se li ricacceranno ancora un po’ più indietro, visto che le ff.aa. non hanno perso il bruttissimo vizio di lanciare missili oltreconfine sui centri abitati immediatamente dietro la linea di confine.

2. Il cerchio intorno a SVJATOGORSK (la città-monastero occupata dalle ff.aa. ucraine dopo la ritirata da LIMAN) si sta stringendo sempre di più (riquadro in basso a sx). Nel complesso, il cerchio si sta stringendo anche intorno a Slavjansk.

3. Passando a est, troviamo il blocco SEVERODONECK-LISIČANSK: la prima sarebbe libera all’85% (sic)
https://t.me/epoddubny/11002
Lasciamo perdere le statistiche:
- nord, est e centro città in mano alle milizie del Donbass + truppe russe
- resto + zona industriale (complesso industriale Azot e non solo) in mano alle truppe ucraine che arretrano.
Nel complesso, l’avanzata prosegue e, a conferma di quanto abbiam ragionato ieri, Severodoneck non è stata Mariupol’.
Vero è anche che Severodoneck è un’appendice, sostanzialmente, di Lisičansk. A quanto pare si trova anche a un livello inferiore. Pertanto, la prima non potrà essere espugnata senza la seconda, perché la copertura dell’artiglieria dalla riva ovest renderebbe ogni tentativo di avanzata un massacro annunciato. Questo lo han fatto, fino a oggi, soltanto gli ordini suicidi del comando ucraino (vedi “contrattacco” a Charkov di cui sopra, o “contrattacco” a Cherson). I russi, come già detto, nonostante le “rivelazioni” dei servizi segreti ucraini che parlano di scadenze tipo 1/7, non hanno fretta. Non devono andare al mare.

4. Scendendo lungo la linea di fronte, da notare come le ff.aa. ucraine abbiano tentato di sbloccare la strada da Bachmut a Lisičansk, ma senza successo e con gravi perdite. La strada resta bloccata e così anche gli approvvigionamenti.

ALTRA INSUBORDINAZIONE FRA LE FILA UCRAINE

Questa volta a rifiutarsi di suicidarsi seguendo gli ordini di Kiev è stata la 57° brigata motorizzata. Niente fuoco di copertura, niente equipaggiamento… e niente comandante di brigata (il kombrig è attualmente imboscato nelle retrovie da cui dà ordini), noi non possiamo eseguire l’ordine.
https://t.me/WarDonbass/66705

KISSINGER E IL RITORNO ALLO “STATUS QUO ANTE”

Parlando a Davos, Kissinger consiglia NATOVSKIE, UE, e MARIONETTE A KIEV di andare a dialogare coi russi “entro due mesi”.
https://www.nytimes.com/2022/05/25/world/europe/henry-kissinger-ukraine-russia-davos.html

Da vecchio volpone qual’è, suggerisce che la linea di demarcazione sia il ritorno allo “status quo ante” (he dividing line should be a return to the status quo ante)… e tutti a pensare ai confini del 24 febbraio. Se vanno avanti così le cose, lo “status quo ante” a cui allude senza citare esplicitamente, sarà quello del 30/12/1991…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 31 May 2022 19:32
31/05 19:00 aggiornamento

NOVOSELOVKA VTORAJA LIBERA


Questo paesello sopra AVDEEVKA è importante perché, dopo averlo liberato dà direttamente sulla strada AVDEEVKA-KONSTANTINOVKA (NORD). Le milizie del Donbass hanno quindi proseguito verso ovest e tagliato, per la prima volta, questo importante canale sia di comunicazioni che di approvvigionamento.
Ora ad Avdeevka ne resta uno soltanto, a ovest. I problemi però non sono solo di approvvigionamento, ma anche di tenuta. Le difese verso nord non sono come quelle verso sud ed est, in primo luogo. In secondo luogo, un attacco da tre lati non è come un attacco da due. In terzo luogo, se oltre a bloccare la strada, le milizie riusciranno a penetrare ulteriormente in direzione ovest, poi il rischio di chiudere verso sud e attaccare così da quattro parti diventa abbastanza concreto. Vedremo gli sviluppi di questa azione.
https://t.me/WarDonbass/66626

TRASFORMAZIONI IN CORSO NEL SUD DELL’UCRAINA

Una moneta, un “pasport”… e ora una SIM. Queste sono le code per la SIM a CHERSON:
https://t.me/voenacher/20458
Dove i prezzi son tornati in rubli
https://t.me/boris_rozhin/51486
e dove è iniziata la distribuzione dei PASPORT, ovvero delle carte d’identità russe. CHERSON e ZAPOROZH’E come DONETCK e LUGANSK, CHERSON e ZAPOROZH’E come apripista per altre oblast’ ucraine. L’errore, anche in questo caso, è stato del regime di Kiev, che per ritorsione ha tolto il segnale internet (favorendo l’ingresso dei gestori di linea russi), ha tagliato le telecomunicazioni (…e anche il prefisso, tra l’altro, sta cambiando da UCRAINO a RUSSO), ha smesso di pagare pensioni e stipendi (favorendo così la transizione al rublo). Il cambio di PASPORT già avvenuto in Crimea otto anni fa (questo è quello “vecchio” di Boris Rozhin con foto commemorativa…)
https://t.me/boris_rozhin/51490
più l’estensione della procedura facilitata per le repubbliche del Donbass a partire dall’anno scorso, infine la stessa facilitazione per le oblast’ di Zaporozh’e e Cherson, segnano un’ulteriore accelerazione di questa trasformazione epocale.

Accelerazione resa possibile anche dai muri eretti dal regime di Kiev ai suoi ex-cittadini, il suo fare “terra bruciata intorno”, oltre che dalle bombe e autobombe contro i civili che periodicamente accompagnano il suo accomiatarsi da tali regioni.

Alla fine, per ottenere la cittadinanza russa occorre presentare:
1. Carta d’identità ucraina
2. Certificato di nascita o di residenza in LNR, DNR, Cherson o Zaporozh’e
3. Eventuale certificato di matrimonio
4. Eventuale certificato di nascita per i figli
5. Fototessere
E attendere tre mesi al massimo.
https://t.me/vrogov/3241
E’ con questi documenti soltanto che, ancor prima del conflitto, in un anno soltanto un milione di cittadini formalmente e ufficialmente ucraini (quindi non solo cittadini delle non riconosciute Repubbliche del Donbass, ma anche cittadini delle oblast’ sotto il controllo di Kiev) aveva già preso la cittadinanza russa. Vale la pena sottolineare questo dato. La EX-UNIONE SOVIETICA è un territorio a parte, con ottant’anni (e per certi territori secoli) di storia comune: mi ricordo ancora che, nel 2004, trasporti, musei, praticamente tutti i servizi pubblici, avevano una TRIPLA TARIFFA (sconti studenti e giovani o anziani a parte) per cittadinanza: russi, stranieri, cittadini della CSI. Spesso, la tariffa era DOPPIA: russi + cittadini CSI, stranieri.

DATI DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA USA (USDA) SUL GRANO UCRAINO

May 12 2022 | Ukraine Wheat: Russian Invasion of Ukraine Reduces MY 2022/23 Production by 35 Percent
Ukraine wheat production for marketing year (MY) 2022/23 is forecast at 21.5 million metric tons, down 35 percent from last year, and down 23 percent from the 5-year average. The decrease in production year-to-year is due to the ongoing Russian invasion of Ukraine. Yield is forecast at 3.68 tons per hectare, down 18 percent from last year, and down 9 percent from the 5-year average. Harvested area is forecast at 5.85 million hectares (mha), down 21 percent from last year, and down 16 percent from the 5-year average. (For more information, please contact .)

https://ipad.fas.usda.gov/cropexplorer/pecad_stories.aspx?regionid=umb&ftype=prodbriefs

Parliamo di un raccolto di 21,5 milioni di tonnellate (-35% rispetto al 2021), a fronte di una resa scesa a 3.68 tonnellate per ettaro (-18%) su una superficie seminata di 5.85 milioni di ettari (-21%). Se vediamo, sempre dati USDA, dove si coltiva il grano, capiamo il perché:
https://ipad.fas.usda.gov/rssiws/al/crop_production_maps/Ukraine/Ukraine_wheat.jpg

I luoghi di maggior interesse agricolo per il grano coincidono in gran parte con le zone di conflitto. DI FRONTE A UN CALO COSI’ VISTOSO DELLA PRODUZIONE, RICONOSCIUTO DAGLI STESSI STATI UNITI CHE INVECE PREMONO PERCHE’ IL GRANO ESCA, L’EMERGENZA ALIMENTARE IN ATTO, NEANCHE INCOMBENTE, DOVREBBE AVERE LA PRIORITA’.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 31 May 2022 12:46
31/05 ore 12:30 aggiornamento

SEVERODONECK


Carta aggiornata alle 11:00 da parte del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/Zmrwff4/Severodoneck-RYBAR-OUT-220531.jpg

Come notano nell’analisi a corredo, le ff.aa. ucraine stanno procedendo al ritiro delle truppe direzione Lisichansk, coprendo la ritirata con tiri d’artiglieria nelle zone rimaste sotto il loro controllo. A Lisichansk, nel frattempo, stanno allestendo una difesa a più livelli (эшелонированную линию обороны) nel tentativo di “stabilizzare la linea di fronte” (стабилизировать фронт)
https://t.me/rybar/33363

In ogni caso, Severodoneck sta andando nel modo esattamente opposto a Mariupol’. E questo ci porta a qualche considerazione ulteriore, a questo punto necessaria per non fare di tutte le erbe un fascio.

SUL COMBATTIMENTO CASA PER CASA: PERCHE’ SEVERODONECK NON E’ MARIUPOL’

La foto dal satellite riportata ieri notte di un palazzetto dello sport, in PIENO CENTRO e visibilissimo perché col tetto gialloblu, unita a immagini di soldati che passeggiavano tranquillamente nei suoi dintorni, mostrano un’immagine diametralmente opposta a quella di Mariupol’.
https://t.me/boris_rozhin/51411

Eppure, nella mente risuona ancora ancora la previsione-accusa del burattino di Kiev: “Severodoneck come Mariupol’”.
Nella memoria breve, ancora un’immagine di ieri, dove Rozhin accostava un’immagine di una casa popolare a Severodoneck all’ormai famoso schema NATO ritrovato in un covo di Azov su “come si occupa una casa popolare per la guerra urbana”: dico GUERRA URBANA e non guerriglia, perché quando ti apposti dentro al portone col carroarmato in retro, quando piazzi i civili al secondo e terzo piano, i pezzi di artiglieria (soletta permettendo) ai piani superiori, e i cecchini sul tetto, non stai facendo guerriglia, stai facendo GUERRA e usando una casa popolare come BASTIONE.

UN MODELLO CONSOLIDATO (vedasi Aleppo, per esempio), MA CON UNA PREMESSA: NEPPURE NELLE MIGLIORI CONDIZIONI ATTUATIVE (COME A MARIUPOL’), NON PUO’ DURARE IN ETERNO SENZA APPROVVIGIONAMENTI E RINFORZI COSTANTI, E PER QUESTO E’ STATO FALLIMENTARE (SIA AD ALEPPO CHE A MARIUPOL’, anche se nel primo caso è durato due anni e non un mese).

E’, infatti, un modello di difesa, quindi di resistenza a un attacco. Ma la resistenza per durare presuppone: approvvigionamento continuo, ricambio di uomini e mezzi, ovvero rotazione. E questo, COLPEVOLMENTE, non è stato fatto, come già notato (tranne ovviamente dai cinegiornali luce, che ancora parlavano di resistenza a Mariupol’ quando soldati completamente alienati, nel senso marxiano del termine, si difendevano tra i rottami di Azovstal’): STACCATA LA SPINA CHE COLLEGAVA MARIUPOL’ A ZAPOROZH’E, NESSUN TENTATIVO DI “DEBLOKIROVAT’”, SBLOCCARE LA SACCA, RIAPRIRE LA COMUNICAZIONE, CREARE UN CANALE, UN CORDONE, E’ STATO FATTO. Paradossalmente, sono state sprecate più pallottole ORA, sulla strada Bachmut (Artemovsk) – Lisichansk, che sulla strada Mariupol’-Zaporozh’e. PERCHE’? Lo ripeto perché è una domanda chiave. PERCHE’?

Così, nessuna città può resistere. Neanche nel modello criminale NATO copiato paro paro dagli Azovcy. Torniamo però a questo modello.

UN MODELLO CONSOLIDATO SI’, MA DI DIFFICILE ATTUAZIONE IN UN REGIME DI SCARSITA’ DI UOMINI E MEZZI. PERCHE’ SI TRATTA DI UN MODELLO BASATO

- SULLA COERCIZIONE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CIVILI A CUI E’ IMPEDITO DI EVACUARE, A CUI E’ IMPOSTO DI STARE RINCHIUSI NEGLI SCANTINATI, A CUI E’ IMPOSTO PER LUNGO TEMPO UN REGIME DI VITA CHE NON E’ POSSIBILE CHIAMARE VITA. Questo ci porta al problema etico-morale dei CIVILI COME OSTAGGI, UNICA GARANZIA PER IMPEDIRE IL BOMBARDAMENTO A TAPPETO. Problema a cui nessun cinegiornale luce ha dedicato un minuto in questi mesi. Per inciso, “UNICA GARANZIA” laddove ad attaccare non sia LA NATO, vedasi RAQQA 2017, LA STRAGE CRIMINALE E IMPUNITA DI RAQQA 2017, per esempio e non solo. Possono dire di tutto, ma NON E’ STATO IL CASO DI MARIUPOL’ 2022.

- SULLA REPLICAZIONE, CASA PER CASA, DI UN MODULO DISPENDIOSO SIA IN TERMINI DI MEZZI, CHE DI UOMINI. In sostanza immaginiamoci una città di 400-500 mila abitanti di recente costituzione, coi suoi quartieri popolari periferici che, DI COLPO, diventano TUTTI FORTIFICAZIONI: maggior parte dei civili nei sotterranei, gruppi di civili visibili come ostaggi ai piani inferiori, soldati e pezzi alle finestre dei piani superiori. Salta una casa popolare, ce ne è un’altra a fianco. Salta l’intera strada, c’è la parallela dietro. Di più, l’attacco è reso più difficile perché può avvenire solo dal davanti: di fianco ci sono altri blocchi di case popolari e dietro si è esposti al tiro delle fortificazioni, ovvero dei blocchi di case popolari che seguono. Questo è un problema riscontrato effettivamente dalle milizie del Donbass NON SOLO PER L’ATTACCO, MA ANCHE PER L’EVACUAZIONE DEI CIVILI. In sostanza gli dicevano: il palazzo è libero, MA NON USCITE perché sono appostati cecchini ancora ovunque. Liberato l’intero blocco di case intorno, QUELLA casa poteva procedere in sicurezza all’evacuazione.

In conclusione, lo schema criminale funziona (finché regge… come abbiam visto per il problema degli approvvigionamenti) in questo contesto: “QUARTIERI ALVEARE”, AD ALTISSIMA DENSITA’ DI POPOLAZIONE E RISALENTI A OLTRE MEZZO SECOLO FA DIVENUTI, PER UN DISEGNO TANTO CRIMINALE QUANTO IMPUNITO, ELEMENTI DI UNA LINEA DIFENSIVA FORTIFICATA AD ALTRETTANTO ALTISSIMA DENSITA’ DI UOMINI E MEZZI. Questo è successo a Mariupol’, non dimentichiamocelo.

MA QUESTA E’ GUERRA, GUERRA DI POSIZIONE, PER L’APPUNTO, E NON GUERRIGLIA: UNA GUERRA CHE PRESUPPONE UNA DISPONIBILITA’ DI UOMINI E MEZZI CHE A MARIUPOL’ C’ERA E A SEVERODONECK NON C’E’. Qualche “genio” ha provato a replicarlo, lo schema, a Severodoneck, ma il carro armato è ancora lì che fuma. Non basta una casa sola, o una striscia di case; serve un cordone, non una semplice linea: un ESHELON, una difesa a scaglioni, come la chiamano i russi dal calco francese. Altrimenti, CHI DI CASA POPOLARE FERISCE, DI CASA POPOLARE PERISCE: in altre parole, il sistema difensivo cade nella sua stessa trappola mentre, circondato da tutte le parti, esposto al tiro di artiglieria, droni e cecchini, viene progressivamente smantellato.

Che è quello accaduto a Severodoneck, laddove si sia provata a fare GUERRA e non GUERRIGLIA. Coi risultati, peraltro, di AMMUTINAMENTO già riportati, perché si tratta di una tattica suicida. La GUERRIGLIA, che presuppone movimento e capacità di analisi tali da cogliere una possibile avanzata, laddove le condizioni lo consentono, ma anche una ritirata, laddove non vi sia altra scelta, è quello che sta INVECE accadendo ORA a SEVERODONECK.

Quindi, Severodoneck non è ora e, presumibilmente, non sarà, come a Mariupol’. Probabilmente, neppure altre città saranno come Mariupol’. La disfatta degli squadristi di Azov, in questo senso, ha segnato un punto di svolta.

LA DNR AVRA’ LA PROPRIA FLOTTA COMMERCIALE

Si ringraziano gli armatori ucraini le cui navi, attualmente ormeggiate a Mariupol’, saranno nazionalizzate e d’ora in avanti viaggeranno sotto bandiera della DNR.
https://t.me/boris_rozhin/51459

Intanto, proseguono le operazioni di carico della prima nave al porto di Mariupol’: rotoli di lamiere caricati tramite gru sul ponte del mercantile, direzione Rostov sul Don.
https://t.me/voenkorKotenok/36891

COME RIDURRE LA SECONDA REPUBBLICA EX-URSS PER IMPORTANZA ECONOMICA, POLITICA E MILITARE, A COLONIA NATO-EU


“Il bilancio statale dell’Ucraina solo per UN TERZO è finanziato da risorse proprie. Gli altri DUE TERZI sono costituiti da PRESTITI e AIUTI INTERNAZIONALI.”
Государственный бюджет Украины только на треть финансируется из собственных поступлений. Две другие трети – займы и международная помощь.

Parola del ministro delle finanze ucraino Sergej Marchenko in un programma televisivo (https://www.youtube.com/watch?v=WY8sDvZdWEA).

Siamo passati dall’economia della dipendenza, tipica di una semicolonia quale si era già ridotta l’Ucraina, dipendente essenzialmente dal dazio e dai gabelli che imponeva al transito del gas russo verso l’Europa, all’economia della dipendenza di una colonia vera e propria. Le entrate da diritti doganali sono, attualmente, al 26-30% rispetto all’anno scorso, l’imposta sul valore aggiunto è crollata, insieme alle altre entrate fiscali, e sono aumentate invece le spese.

https://tsn.ua/ru/groshi/minfin-byudzhet-tolko-na-tret-finansiruetsya-iz-sobstvennyh-dohodov-ostalnye-zaymy-2074867.html

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 31 May 2022 08:38
31/06 aggiornamento 08:00

CARTA AGGIORNATA


Sempre da parte del collettivo di Rybar, la useremo come base nel caso capiti qualcosa di rilevante nel corso della giornata.
https://i.ibb.co/x2h7CHV/30-05-1.jpg
In sostanza, si ribadisce su carta quanto già segnalato ieri, oltre che riproporre negli ingrandimenti le carte singole già pubblicate. E’ evidente, in ogni caso, e a occhio nudo, la formazione in itinere di nuove, piccole sacche: confermata quindi, ancora una volta, la scelta tattica di procedere SECONDO SUPERIORITA’ RELATIVA E NON ASSOLUTA sui vari fronti.

Vantaggi: minimo impiego di forze, minimo rischio di perdite, minima entità di scontri (no battaglie epocali su sacche epocali)

Svantaggi: i tempi si allungano. Ma è davvero uno svantaggio? Finché riescono a “calibrare” (kalibrirovat’, ovvero a BLOCCARE tramite lancio di missili kalibr) il flusso degli approvvigionamenti ucraini al fronte, in realtà i TEMPI LUNGHI si stanno rivelando un VANTAGGIO. Riporto uno scambio di idee che ho avuto ieri con un amico:

“Noi ancora qualche settimana fa avevamo geni della lampada locali che parlavano di "fallimento del blitzkrieg russo"... con 160.000 soldati + 40 mila di milizie contro tre volte tanto di ucraini! Invece, paradossalmente (per loro), il tempo sta giocando a favore dei russi e delle milizie del Donbass, che continuano a replicare all'infinito lo schema "superiorità relativa" localizzata in un determinato luogo e contesto, "risultato", "consolidamento", nuova superiorità relativa, eccetera. E tutto il resto degli attacchi, al di fuori del Donbass, è teso ad assicurarsi che NESSUNO turbi questo "ordine di cose": caserme, campi di addestramento e mercenari fatti saltare, treni con rifornimenti messi fuori uso, linee di approvvigionamento tagliate, e intanto dall'altra parte lo schiacciasassi continua, lento, a fare quello che deve fare. E nelle zone liberate si riparte da zero o, meglio, da dove ci si era lasciati trent'anni prima...
E gli ucraini, il popolo ucraino, comincia a considerare questo fatto non come una iattura, ma come una nuova opportunità (a questo hanno contribuito otto anni di Dopo-Maidan decisamente fallimentari). Ma anche per elaborare tutto questo "occorre tempo", per smascherare un "impostore" occorre tempo, per considerare la validità di un'alternativa, invertire la rotta e costruire ex-novo in direzione contraria a quella mantenuta fino ad allora, occorre tempo... “

SCENE DA UN CAMPO DI PRIGIONIA

Assomiglia molto al centro di prima accoglienza dove son stato per dieci mesi. Struttura compresa… Nel complesso, sembra che siano trattati bene e, nei limiti del possibile, coinvolti in qualcosa in attesa dello scambio con prigionieri russi, dei quali invece non sembra siano altrettanto umane le condizioni. Ma lì non va nessuno dei nostri a controllare.
https://t.me/boris_rozhin/51437

MISSILI A LUNGA GITTATA: PERCHE’ NO (per il momento)

Queste cartine mostrano il raggio d’azione dei missili che PARE gli USA abbian deciso alla fine di NON passare agli ucraini, nella loro guerra per procura.
https://t.me/china3army/11091?single
Farebbero prima a dichiarare guerra direttamente alla Russia.

LE REGIONI DI CHERSON E ZAPOROŽ’E PASSANO ALLA RETE MOBILE RUSSA

Internet e rete mobile russe per queste due regioni. Sempre perché il tempo, ormai, gioca a favore di chi sta mettendo in atto PROCESSI che, nelle sue intenzioni, devono essere IRREVERSIBILI. Mi sembra che ci siamo passati anche noi con l’euro (e tutto quanto abbiamo dovuto mandar giù perché “lo vuole l’Europa”) vent’anni fa, comunque...
https://t.me/readovkanews/35441

BOMBARDAMENTI SU CITTA’ E OBBIETTIVI CIVILI

Gli ucraini ieri hanno usato Doneck come bersaglio per il loro tiro a segno. L’entità dei lanci missilistici non era così dal 2014.
https://t.me/boris_rozhin/51431

A Stachanov, due donne incinte sono morte a causa di questi lanci.
https://t.me/anna_news/33419

Lanci che, dal punto di vista tattico strategico, non significano nulla. E’ semplice terrorismo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 30 May 2022 23:36
30/05 ore 23:00 aggiornamento

Dal fronte assistiamo a un generale progresso dell’avanzata russa e delle milizie del Donbass.

A NORD DI CHARKOV

Carta aggiornata
https://i.ibb.co/Z24R45r/30-05.jpg
Notiamo un sostanziale arretramento delle truppe ucraine su posizioni di qualche settimana fa. In sostanza, tale arretramento è dovuto all’intensificazione dei tiri di artiglieria russi e alla necessità di portarsi fuori dal loro tiro.

KRASNYJ LIMAN

Altra carta aggiornata, sempre del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/vJFgJ4f/30-05.jpg
Come è facile notare, ormai la zona sotto il controllo russo e delle milizie del Donbass arriva quasi dappertutto al Severskij Donec, tranne che a Severodoneck. Slavjansk ormai è sempre più vicina.

SEVERODONECK

Alcuni fotogrammi dei settori cittadini ormai liberi
https://t.me/boris_rozhin/51411

Altra carta aggiornata, dove si evidenzia come la maggior parte della città sia stata liberata
https://t.me/anna_news/33414

Secondo il collettivo di Rybar, la capacità di tenuta delle truppe ucraine è ormai notevolmente diminuita rispetto a Mariupol’, pertanto anche la battaglia dovrebbe risolversi in meno tempo.
https://t.me/rybar/33355

Inoltre, secondo quanto afferma questo corrispondente al seguito delle truppe russe e delle milizie, esse sarebbero a SOLI 5 KM da Lisičansk proveniendo da SUD.
https://t.me/wargonzo/7137

POPASNAJA

Prendiamo pure come riferimento questa carta non aggiornata.
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg
Sopra Popasnaja c’è Kamyševacha, roccaforte espugnata all’80%
https://t.me/boris_rozhin/51405
La sua presa comporterebbe l’accerchiamento operativo dell’intera guarnigione di Zolotoe.

FRONTE SUD

Sopra Chersono proseguono, nonostante gli insuccessi, i tentativi di attacco da parte degli ucraini. Carta aggiornata, la linea di fronte è quella rossa a destra.
https://t.me/voenkorKotenok/36841
Dopo il disastro di ieri i tentativi di contrattacco ucraino si limitano, tuttavia, ad attacchi dopo i quali si arretra velocemente per non dare modo ai russi di identificarli e annientarli.

POROŠENKO CE L’HA FATTA!

Al terzo tentativo è riuscito a espatriare e andare a Rotterdam. Tornare, è un altro paio maniche.
https://t.me/riafan_everywhere/10147

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Monday, 30 May 2022 12:38
30/05 ore 12:30 aggiornamento

ATTENTATO TERRORISTICO CON AUTOBOMBA A MELITOPOL’


Che gli “istruttori” NATO attualmente in Ucraina siano passati prima dalla SIRIA, è un dato di fatto. Ma che le ff.aa. ucraine si siano ridotte a far esplodere autobombe per punire una città, Melitopol’, finita nel mirino delle ritorsioni da due mesi a questa parte, ovvero da quando ha deciso di accogliere i russi senza sparare un colpo, questo è un dato inedito. E sconfortante allo stesso tempo, perché ovviamente i cinegiornali luce nostrani piuttosto di darle, queste notizie, raschiano ancora il barile di quelle di ieri. Come facevano in Siria quando a essere assediata per quattro anni, dagli amici degli amici, era Deir-Ez-Zor. E non solo.

“Stamattina intorno alle 7.40 nel centro della città c’è stata una forte esplosione. Agli abitanti delle vie Bogdan Chmel’nickij, Sergej Kirov, Petr Doroshenko, sono tremati i vetri e i muri delle case. L’intero centro è stato riempito da una nuvola nera”.
"Сегодня около 7:40 в самом центре города раздался мощный взрыв. У жителей улиц Богдана Хмельницкого, Сергея Кирова, Петра Дорошенко дрожали окна и стены в домах. Центр города заполнили клубы черного дыма"
https://t.me/WarDonbass/66385

Questo il primo comunicato.

Queste invece le prime immagini:
https://t.me/rian_ru/165264
https://t.me/milinfolive/84253

Poteva andare MOLTO peggio, perché l’autobomba è stata fatta esplodere mentre i volontari distribuivano viveri ai civili. Il bilancio al momento è di tre volontari feriti.
https://t.me/boris_rozhin/51312
Il bersaglio, secondo alcuni, doveva essere l’ex deputato ucraino Balickij, che però non è stato colpito.
https://t.me/boris_rozhin/51304

Per inciso, a DONECK, dove i bombardamenti per RITORSIONE sono quotidiani e i morti non fanno notizia nel nostro “civile” Occidente, solo stamattina sono morti 6 civili e 14 sono rimasti feriti, colpiti nelle loro case da ordigni da 155 mm:
https://t.me/milinfolive/84253
https://t.me/boris_rozhin/51323
https://t.me/boris_rozhin/51315

E a GORLOVKA colpiti un asilo e un gasdotto, sempre stamattina:
https://t.me/WarDonbass/66436

COMUNQUE, NEANCHE VENTI MINUTI PIU’ TARDI, è arrivata la risposta dei russi.

Con un attacco missilistico mirato è stato colpito e ridotto in macerie il CENTRO DI COMANDO “SUD” a NOVYJ BUG (regione di Nikolaev).
https://t.me/Belarus_VPO/15460
Oggetto dell’attacco: TRE GENERALI e TRENTAQUATTRO UFFICIALI, vertici militari a sud praticamente azzerati. Dati confermati alle 9:57 dal Ministero della difesa.
https://t.me/boris_rozhin/51313
La tattica terroristica non ha funzionato in Siria e ancor meno funzionerà qui in Ucraina. Anzi, verosimilmente è facile che generi l'effetto opposto negli "ex-cittadini" di un regime che sta annaspando e che non si fa scrupoli di farli saltare in aria per ritorsione.

Aggiornamenti a seguire, salvo aggiornamenti rilevanti, questa notte.
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Paolo Selmi
Monday, 30 May 2022 08:36
30/05 ore 08:00 aggiornamento

FRONTE EST

LA SACCA DI SEVERODONECK-LISIČANSK

Guardiamo questa cartina, che riguarda unicamente la sacca in formazione a EST di SLAVJANSK.
https://t.me/agentgosdepa1/9679
I kuratory sono intervenuti in prima persona, per bocca del distaccamento del Mi-6 di stanza a Kiev, dicendo alla loro marionetta che i russi stanno raggruppandosi per chiudere la sacca. In particolare, l’attacco prevederebbe la presa di SEVERSK a nord (sotto Kremennaja) e BERESTOVOE a sud (sopra Popasnaja e Soledar, sempre sulla “strada della vita” per le zone assediate di Lisičansk e Severodoneck).

“Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso” verrebbe da dire, visto che sono stati proprio loro a promuovere ovunque la linea della “intransigenza”, ovvero “non un passo indietro”. In quell’analisi si dice “ancora qualche giorno” per trasferire uomini e mezzi, poi sacca. In realtà, a detta di altri analisti, e da giorni, è già troppo tardi per salvare tutti.

A questo punto, capiamo che non ha alcun senso disquisire sul fatto che Severodoneck è libera al 70% o al 50%. I russi non hanno fretta e il problema è altrove. Dove il comando disunito delle ff.aa. ucraine non vuole guardare.

SUL PRIMO VIDEO DI IERI

Sono stati resi noti i motivi dell’ira del soldato, tenuto buono dai suoi. Era stato arrestato il suo comandante che, per salvarli, aveva abbandonato la posizione senza aver ricevuto l’ordine di farlo. Dopo che li avevano lasciati soli e senza appoggio dell’artiglieria a fronteggiare il nemico in avanzata. Rientrati alla base, il comandante era finito sotto arresto e il soldato è sbottato come si è visto, sollevando problemi enormi che qui, in Occidente, i cinegiornali luce in piena promozione lend-lease, completamente continuano a ignorare.
https://t.me/boris_rozhin/51288
https://t.me/readovkanews/35332

CARTA AGGIORNATA

Questa volta del collettivo di Rybar
https://i.ibb.co/HCRncsP/29-05.jpg

Dove gli ingrandimenti riguardano LIMAN, in alto a destra, e POPASNAJA, in basso a sinistra. Come è possibile notare, sotto LIMAN si sta chiudendo il cerchio sotto SLAVJANSK. Questo, a prescindere da cosa accade a SVJATOGORSK (il cuneo azzurro sopra, dove guarnigioni di soldati ucraini si sono asserragliati nel monastero e dintorni). È un’altra difesa senza alcuna prospettiva, e tutti lo sanno MOLTO bene. La calata su Slavjansk prosegue e rischia di formare un’altra piccola sacca a nord. Anche perché la distanza coi territori liberati a SUD, partendo da POPASNAJA, davvero si sta assottigliando, anche senza le “profonde” osservazioni dei servizi segreti di sua maestà.

“LA DIFFERENZA FRA ME E PANTANI...”

“La differenza fra me e Pantani... è nell’allenamento”, diceva un cicloamatore della zona all’epoca in cui anch’io ero “verde”, e correvo sulle salite dell’Alto Vergante sognando lo Stelvio. Mi è venuta in mente questa sparata, tipica di una certa tipologia di cicloamatore delle nostre parti, guardando queste foto dall’alto di LIMAN.
https://t.me/RVvoenkor/14131

Quelle che sembrano ingrandimenti di crepe nelle zolle dei campi della mia Modena, in realtà sono le fortificazioni costruite dalle ff.aa. ucraine per difendere LIMAN. LIMAN non doveva cadere, perché aveva “l’allenamento”… ovvero, fortificazioni idonee, trinceramenti, campi minati, ovvero “avevano condotto una seria preparazione ingegneristica” (серьезную инженерную подготовку), e armi di ultima generazione.

Il problema è che la differenza fra quel cicloamatore e Pantani non era SOLO l’allenamento, perché se conduco assalti da tre lati in maniera altrettanto “seria”, ovvero compiendo ricognizioni con droni, vedendo le criticità (che comunque sempre esistono) di una linea difensiva, martellando su quelle (alcuni punti delle trincee si vede proprio che sono stati lasciati intatti, “lasciati” in ogni senso, sia da chi attaccava che da chi abbandonava), di fatto faccio lo stesso la differenza. Che è quello che è accaduto.

"ENOUGH IS ENOUGH"

Ukraine war volunteers are coming home, reckoning with difficult fight

“Americans and other foreign fighters who’ve taken up arms against Russia describe glaring disparities in what they expected and what they experienced”

“They recalled going into battle underequipped and outgunned, the occasional thrill of blowing up Russian vehicles, and feeling torn over whether to go back to Ukraine. ”

(“Washington Post”)
https://www.washingtonpost.com/national-security/2022/05/28/americans-fighting-in-ukraine/

Anche il WP è finito sul libro paga di Putin… non c’è più religione.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 29 May 2022 22:09
29/05 ore 22:00 aggiornamento

Ci voleva la visita lampo “al fronte”, come chiamano i cinegiornali luce la comparsata a Charkov di Zelenskij, per dare loro qualcosa da esibire nella giornata di oggi (oltre che lo sproloquio quotidiano di uno a Kiev che sostiene di essere sindaco di Mariupol’ e che ogni giorno parla di crimini orrendi degli orchi russi… ai quali non credono più nemmeno gli organi di stampa che sono costretti, per ordini di scuderia, a rimbalzare da queste parti).

Certo, non potevano e non possono pubblicare quanto segue:

PERCHE’ NON E’ ANDATO A DIRE “NON UN PASSO INDIETRO” AL VERO FRONTE?

Verrebbe da chiedersi. Questo alterco tra soldati ucraini riguarda un soldato esasperato dal fatto di essere stato portato in prima linea e quindi lì mollato, a crepare, da parte dei suoi. Riuscito fortunosamente a rientrare, non le ha mandate a dire.
https://t.me/anna_news/33335

Ma non è l’unico, come vedremo tra poco.

SEVERODONECK

Queste sono le prime immagini dai quartieri periferici già in mano ai russi e alle milizie del Donbass.
https://t.me/WarDonbass/66342

La città, di per sé, è ancora teatro di scontri ed è difficile stabilire con precisione la linea di fronte. Anche se ormai si parla di un 70% liberato e di un continuo arretramento delle ff.aa. ucraine.
https://t.me/boris_rozhin/51233

Il problema operativo, per queste ultime , è che chi ha dato l’ordine idiota di tenere questa città “senza indietreggiare di un passo” (il buffone di Kiev) se ne è bellamente infischiato del fatto che, come ormai sappiamo, dietro questa città c’è il Severskij Donec. E i ponti rimasti in piedi che lo attraversano sono ormai TUTTI sotto il tiro dell’artiglieria russa. Significa che non solo ogni tentativo di approvvigionamento da Lisičansk, ma ogni ritirata attraverso quei ponti potrebbe diventare oggetto di tiro al bersaglio. Significa che quei soldati che sono stati mandati a tenere la città, sono stati DELIBERATAMENTE mandati a morire, si, dallo stesso criminale che oggi dava bella mostra di sé a Charkov, e dai suoi kuratory che gli passano ogni mattina il copione da recitare.

Ricordiamo, infine, che la strada che collega Lisičansk a Bachmut è anch’essa bloccata dai russi e dalle milizie del Donbass.
https://t.me/boris_rozhin/51197

In queste condizioni disumane, sono accaduti, accadono e accadranno sempre più, episodi come quello che ora riportiamo.

CRONACA DI UN AMMUTINAMENTO

https://www.youtube.com/watch?v=ElDAjVDNwxI

Vale la pena farlo girare prima che da youtube se ne accorgano e lo cancellino. E’ un documento storico, che testimonia quanto sta accadendo in queste ore.

Data: 26/05/22

Il comandante, quello col berretto in testa, ordina ai soldati di mettersi in riga. Poco prima gli aveva appena comunicato l’ordine del giorno. Tenere il villaggio di Šcerdišcevo (Щедрищево), appena sopra Severodoneck. Ma quel villaggio non è da “tenere”, ma da riprendere, visto che i russi lo avevano già preso. Un ordine fasullo, quindi. E i soldati gli cominciano a far notare che il villaggio è già stato ceduto ai russi il 14/05 (Щедрищево ещё 14 числа был сдан). E si rifiutano di eseguire l’ordine, definendolo “criminale” (преступным), anche perché da parte dell’artiglieria non arriva mai nessuna copertura nella loro azione e quindi l’ordine di oggi, per loro, significherebbe morte certa.

La situazione precipita. Il comandante tira dritto per la sua strada e comincia a fare l’appello (legge il foglio che ha in mano). Qualcuno risponde “ja” (io, presente). Le fila sono composte, essenzialmente, di gente demotivata, alcuni senza nemmeno uniforme, e disarmata (colpisce il soldato col cane in mano).

Intanto, il soldato che guida la rivolta comincia a urlare dietro il comandante che cosa ha da dire che li sta mandando a morire, che nessuno li copre mentre portano a compimento l’azione… che non sente risposta (Поддержка, обеспечение… Я не слышу ответа).

E infatti il comandante non lo considera e, senza scomporsi più di tanto, prosegue nell’appello: fino a che nessuno risponde più, nonostante egli continui a ripetere il nome del soldato Petrovič. Quindi, prende atto della situazione e mette l’elenco nella cartelletta di plastica trasparente.

Il soldato che guida la rivolta incalza:
“I soldati devono credere nel loro comando. Ma come possiamo credervi, se ora ci mandate su posizioni che abbiamo abbandonato il 14? Oggi ne abbiamo 26, loro là si sono già rafforzati! Io solo durante la ritirata ho avuto 13 compagni feriti e 2 morti! Ci state prendendo in giro? Questo è un ordine criminale, che noi abbiamo diritto di non eseguire! […] I morti e i feriti li abbiamo portati con noi sulle Žiguli [repliche della Fiat 124 prodotte a Tol’jatti e ancora molto diffuse]! Dove eravate ad aiutarci?”
Военнослужащие должны доверять своему командованию. Как же мы можем вам доверять, если вы сейчас отправляете нас на позиции, которые сдали ещё 14 числа. Сегодня 26-е, они там уже закрепились. У меня во взводе там было тринадцать 300-х (раненых – ред.) и два 200-х (убитых – ред.). Вы что, издеваетесь? Это преступный приказ, который мы имеем право не исполнять […] Мы 200-х и 300-х на «жигулях» вывозили. Вы нам помогли?

https://topcor.ru/25933-ukrainskie-voennye-v-severodonecke-vo-vremja-postroenija-massovo-otkazalis-vyhodit-na-ognevye-pozicii.html?utm_source=warfiles.ru
https://topwar.ru/196952-ukrainskie-voennye-v-severodonecke-otkazyvajutsja-vypolnjat-prikaz-komandira.html

Vista la comparsata di oggi, verrebbe da chiedersi: cosa gli avrebbe detto, l'impettito “comandante in capo”, se invece di farsi vedere a Charkov dopo tre mesi si fosse degnato di visitare chi in questo momento sta morendo al fronte per i suoi stessi ordini criminali?

Probabilmente, nessun cinegiornale luce in “occidente” pubblicherà mai un video del genere. Dovessero cancellarlo dal tubo, è anche disponibile a quest’indirizzo dove, difficilmente, sarà cancellato:
https://vk.com/video-161399104_456252518

SVETLODARSK

Come sappiamo, è già stata liberata senza sparare un colpo. Perché lì il comando militare è riuscito a imporsi e a rifiutarsi di “non indietreggiare nemmeno di un passo”. La città, dall’altra parte del lago, di nome NOVOLUGANSKOE, è ancora teatro di scontri. Ora, è notizia di poco fa che sia stata liberata la città a fianco, dall’evocativo nome di DOLOMITNOE. Se così fosse, a chi combatte a Novoluganskoe, di fronte a un attacco congiunto da sud e ovest e col lago a est, converrebbe indietreggiare e lasciare la città, per evitare l’imminente accerchiamento. Seguiremo gli sviluppi.

UN'ALTRA DISFATTA MILITARE, SEMPRE FRUTTO DI ORDINI CRIMINALI, SOPRA CHERSON

Per la precisione a Davydov Brod (Давыдов Брод), dove alle ff.aa. ucraine avevano ordinato di contrattaccare. A uso e consumo dei PR di Kiev, che avevano bisogno di dare una “vittoria” in pasto ai media occidentali. Ai “finanziatori”. Ai “kuratory”. Risultato, un massacro:
gli attaccanti sono stati presi di sorpresa da elicotteri dall’alto e tiri d’artiglieria da tutte le direzioni; circa 100 morti e 20 blindati rimasti sul campo, più un elicottero MI-8.
https://t.me/RVvoenkor/14079

Mandare i propri uomini a morte certa è un crimine, e la NATO e la UE hanno armato e continuano ad armare criminali senza scrupoli contro il loro stesso popolo.

Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 29 May 2022 10:43
29/05 ore 10:30 aggiornamento

Carta aggiornata del collettivo di Rybar
Arrivata ieri notte.
https://i.ibb.co/StL6b8B/28-05.jpg

Partiamo da NORD, sopra Charkov la buriana a scopo propagandistico ucraino ha subito una battuta d’arresto (chissà perché…); anzi, i russi si sono ripresi alcune fette di confine (frecce rosse) così da fare zona cuscinetto ed evitare, soprattutto, i tiri di artiglieria sui civili di questi giorni.

Situazione invariata NELLE RESTANTI DIRETTRICI, ovvero assolutamente non statica ma in quel lento, costante, movimento che riduce gli spazi e taglia le linee di comunicazione interne alla difesa ucraina, come è particolarmente evidente nei riquadri ingranditi.

Aggiornamenti a seguire stasera.
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