Avviso ai lettori: il webmaster che cura il sito rischia di rimanere isolato per il bombardamento dell'antenna telefonica del paese in cui si trova attualmente (Sudan). L'aggiornamento non è più assicurato, quindi chi è interessato può andare direttamente ai commenti in fondo alla pagina.
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20/04 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
I tentativi di contrattacco per liberare la strada messa sotto tiro ieri notte dai russi sono falliti, e i russi restano a 200-300 metri. La strada è tagliata.
https://t.me/polk105/5530
Inoltre, altri isolati sono stati liberati al nord e al centro.
ARTEMOVSK E CHERSON: OPPOSTI A CONFRONTO
ARTEMOVSK SARA’ RICOSTRUITA. Completamente. Questa è la promessa del capo della DNR Pushilin a liberazione avvenuta:
https://t.me/RVvoenkor/43084
Il precedente, che sta facendo scuola, è MARIUPOL’ (i cinegiornali luce è da un anno che non ne parlano… ma la vita, si sa, continua… anche senza di noi). Semidistrutta, in molti punti rasa completamente al suolo, è da un anno in costante ricostruzione e a ritmi di record. Alcuni hanno già completato il piano di ricostruzione loro assegnato, come la Oblast’ Leningradskaja,
https://ria.ru/20230412/vosstanovlenie-1864848888.html
Il controllo sulla ricostruzione delle case popolari è affidata direttamente alla procura della repubblica, che tiene monitorati tempi, scadenze, spese:
https://ria.ru/20230413/mariupol-1865064328.html
Il porto di Mariupol’ tornerà operativo nelle prossime settimane, costituendo in prospettiva uno snodo fondamentale per tutte le regioni del Sud:
https://ria.ru/20230414/port-1865463342.html
Nell’area Primorskij (lungomare), una delle ultime a essere liberate, è in costruzione un mega parco con 19 km di strade pedonali e ciclabili, installazioni sportive e per l’infanzia, aree picnic, il tutto illuminato anche di notte.
https://radiosputnik.ria.ru/20230418/mariupol-1865988885.html
Dall’altra parte, abbiamo CHERSON. Lasciata dai russi unicamente per motivi tattico-strategici, non senza prima aver evacuato chiunque avesse desiderato farlo, senza torcere un capello né alle strutture e ai beni mobili e immobili, né tantomeno a chi avesse deciso di restare, oggi è una CITTA’ FANTASMA, ABBANDONATA A SE’ STESSA E AI SOPRUSI E ALLE PREPOTENZE DEI SOLDATI DEL REGIME DI KIEV.
https://www.kp.ru/daily/27492/4751005/
Al punto che recentemente, in silenzio, sono cominciati ad apparire lungo le strade cartelli, appiccicati un po’ ovunque, con la scritta: “CHERSON – ETO ROSSIJA” (Cherson è Russia):
https://tsargrad.tv/news/herson-jeto-rossija-v-gorode-raskleivajut-listovki-s-napominaem-o-ego-prinadlezhnosti_756601
Il regime di Kiev sta perdendo la guerra più importante. Quella che gli farà perdere ciò che ritiene ancora essere il “suo” popolo.
Aggiornamenti a seguire.
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20/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: TAGLIATA UNA DELLE ULTIME VIE DI COLLEGAMENTO NELLA NOTTE
Prendiamo l’ingrandimento in alto a destra della cartina di fine giornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000430-ef1a7fb6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000428-b54f3939.jpg
Rivediamo le due arterie principali che collegano quel 10% ancora controllato da Kiev con l’ovest. Quella che parte da SUD, dal bivio dove sta il monumento dell’aereo, è praticamente inutilizzabile, perché sia tagliata fisicamente dopo il bivio a destra (Ul. Korsunskogo) che tagliata operativamente a dopo il bivio e al bivio stesso (Ul. Čajkovskogo). In altre parole, chi incappa da quella parte, finisce lungo la linea di fuoco di entrambe le parti.
La strada che invece parte da NORD (la О-0506), prolungamento della Ul. Jubilejnaja, o del Giubileo o Anniversario che dir si voglia, esce, si spinge verso nordovest, fa quindi un curvone e punta diritto a sud-est. Al sicuro.
Tutti i filmati dove vediamo mezzi passare a tutta fra rottami provengono ogni probabilità dal rettilineo dopo il curvone. RYBAR lo contrassegna come zona di scontri (righe giallorosse). Ebbene, IERI NOTTE I RUSSI SONO RIUSCITI A PORTARSI MOLTO VICINO A QUESTA STRADA (cartina qui), all’altezza del curvone:
https://t.me/RVvoenkor/43060
Si parla di 100-200 m dalla strada stessa, in alcuni punti si può raggiungere anche col lancio di una granata (https://t.me/polk105/5517)
https://t.me/polk105/5517
Abbiamo quindi anche l’ultima strada tagliata? In realtà no. Se da Ul. Jubilejnaja prima di uscire dalla città giriamo all’incrocio che si vede nell’ingrandimento di RYBAR, lungo la parallela a nord della Ul. Pobedy (segnalata sulla cartina), si vira bruscamente e subito a SUD-OVEST e ci si ricollega alla strada che da SUD va a CHASOV JAR attraversando KRASNOE, riprendendo quindi la strada che parte dal MiG-17.
Un giro tortuoso, lungo una stradina che più che una stradina è un viottolo, ma l’unico rimasto prima di andar direttamente per campi. Come mostra, infine, quest’ultima cartina, più generosa negli avanzamenti a nord rispetto a quella di RYBAR, e a prescindere degli stessi, è l’intera area limitrofa ad ARTEMOVSK, da CHROMOVO a dopo il curvone, fino a BOGDANOVKA, a essere messa sotto pressione sempre maggiore da parte dei russi.
https://t.me/RVvoenkor/43076
Abbiam visto ieri quante truppe del regime di KIEV sono ancora ammassate nell’area. Decine e decine di migliaia. L’unico modo per respingerle e comunque fiaccarne la capacità difensiva è proseguire in questa azione che riprende lo schiacciasassi di inizio conflitto, ma con proporzioni e movimenti offensivi decisamente aumentati.
Seguiremo gli sviluppi.
MEN IN BLACK A KIEV!
Ieri notte i cinegiornali luce rullavano ancora sui bagliori sopra Kiev (una selezione qui)
https://t.me/ukraina_ru/143361
et
https://t.me/WarDonbass/108083
e riportavano la versione ufficiale di Kiev del satellite NASA caduto.
https://t.me/polk105/5518
Questo, mentre il patàca, come neanche pierino con le mani, la faccia e la maglietta imbrattate di marmellata, giurava e spergiurava che non era stato lui e la sua contraerea non c’entrava nulla, “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… (verrebbe da dire: “ma inventane un’altra almeno”, dopo tutti i rottami di missili, e più loro contraerea che russi, hanno semidistrutto case popolari pur di tentare di salvare trasformatori e centrali termoelettriche...).
Questo mentre la stessa NASA negava che il satellite in questione stesse orbitando sopra l’Ucraina…
https://t.me/RVvoenkor/43069
Abbiamo la certezza di cosa sia accaduto e – in assoluta esclusiva! – abbiamo anche il contributo filmato (la signora in questione è la segretaria del patàca testimone oculare di un incontro ravvicinato):
https://www.youtube.com/watch?v=k8ANSJx_aaY
Una preghiera ai Men in black: la prossima volta che gli alieni arrivano su Kiev, o dovete fare il lavaggio del cervello a chi ha scoperto che Putin, Xi, il Ras della Fossa e Sandrino O’Mazzolatore vengono da un altra galassia, per favore, togliete la parte “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… vi sgamano subito. Il resto tiene, basta che diciate alla NASA di non smentirlo subito.
Aggiornamenti a seguire.
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20/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: TAGLIATA UNA DELLE ULTIME VIE DI COLLEGAMENTO NELLA NOTTE
Prendiamo l’ingrandimento in alto a destra della cartina di fine giornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000430-ef1a7fb6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000428-b54f3939.jpg
Rivediamo le due arterie principali che collegano quel 10% ancora controllato da Kiev con l’ovest. Quella che parte da SUD, dal bivio dove sta il monumento dell’aereo, è praticamente inutilizzabile, perché sia tagliata fisicamente dopo il bivio a destra (Ul. Korsunskogo) che tagliata operativamente a dopo il bivio e al bivio stesso (Ul. Čajkovskogo). In altre parole, chi incappa da quella parte, finisce lungo la linea di fuoco di entrambe le parti.
La strada che invece parte da NORD (la О-0506), prolungamento della Ul. Jubilejnaja, o del Giubileo o Anniversario che dir si voglia, esce, si spinge verso nordovest, fa quindi un curvone e punta diritto a sud-est. Al sicuro.
Tutti i filmati dove vediamo mezzi passare a tutta fra rottami provengono ogni probabilità dal rettilineo dopo il curvone. RYBAR lo contrassegna come zona di scontri (righe giallorosse). Ebbene, IERI NOTTE I RUSSI SONO RIUSCITI A PORTARSI MOLTO VICINO A QUESTA STRADA (cartina qui), all’altezza del curvone:
https://t.me/RVvoenkor/43060
Si parla di 100-200 m dalla strada stessa, in alcuni punti si può raggiungere anche col lancio di una granata (https://t.me/polk105/5517)
https://t.me/polk105/5517
Abbiamo quindi anche l’ultima strada tagliata? In realtà no. Se da Ul. Jubilejnaja prima di uscire dalla città giriamo all’incrocio che si vede nell’ingrandimento di RYBAR, lungo la parallela a nord della Ul. Pobedy (segnalata sulla cartina), si vira bruscamente e subito a SUD-OVEST e ci si ricollega alla strada che da SUD va a CHASOV JAR attraversando KRASNOE, riprendendo quindi la strada che parte dal MiG-17.
Un giro tortuoso, lungo una stradina che più che una stradina è un viottolo, ma l’unico rimasto prima di andar direttamente per campi. Come mostra, infine, quest’ultima cartina, più generosa negli avanzamenti a nord rispetto a quella di RYBAR, e a prescindere degli stessi, è l’intera area limitrofa ad ARTEMOVSK, da CHROMOVO a dopo il curvone, fino a BOGDANOVKA, a essere messa sotto pressione sempre maggiore da parte dei russi.
https://t.me/RVvoenkor/43076
Abbiam visto ieri quante truppe del regime di KIEV sono ancora ammassate nell’area. Decine e decine di migliaia. L’unico modo per respingerle e comunque fiaccarne la capacità difensiva è proseguire in questa azione che riprende lo schiacciasassi di inizio conflitto, ma con proporzioni e movimenti offensivi decisamente aumentati.
Seguiremo gli sviluppi.
MEN IN BLACK A KIEV!
Ieri notte i cinegiornali luce rullavano ancora sui bagliori sopra Kiev (una selezione qui)
https://t.me/ukraina_ru/143361
et
https://t.me/WarDonbass/108083
e riportavano la versione ufficiale di Kiev del satellite NASA caduto.
https://t.me/polk105/5518
Questo, mentre il patàca, come neanche pierino con le mani, la faccia e la maglietta imbrattate di marmellata, giurava e spergiurava che non era stato lui e la sua contraerea non c’entrava nulla, “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… (verrebbe da dire: “ma inventane un’altra almeno”, dopo tutti i rottami di missili, e più loro contraerea che russi, hanno semidistrutto case popolari pur di tentare di salvare trasformatori e centrali termoelettriche...).
Questo mentre la stessa NASA negava che il satellite in questione stesse orbitando sopra l’Ucraina…
https://t.me/RVvoenkor/43069
Abbiamo la certezza di cosa sia accaduto e – in assoluta esclusiva! – abbiamo anche il contributo filmato (la signora in questione è la segretaria del patàca testimone oculare di un incontro ravvicinato):
https://www.youtube.com/watch?v=k8ANSJx_aaY
Una preghiera ai Men in black: la prossima volta che gli alieni arrivano su Kiev, o dovete fare il lavaggio del cervello a chi ha scoperto che Putin, Xi, il Ras della Fossa e Sandrino O’Mazzolatore vengono da un altra galassia, per favore, togliete la parte “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… vi sgamano subito. Il resto tiene, basta che diciate alla NASA di non smentirlo subito.
Aggiornamenti a seguire.
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19/04 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Ulteriori avanzamenti russi registrati in giornata. Ennesima fabbrica divenuta roccaforte dei soldati del regime di Kiev liberata dai wagner, che avanzano.
https://t.me/rybar/45991
Nel complesso, altri tre isolati persi dai soldati del regime di Kiev.
https://t.me/mod_russia/25787
Fuori città, l’esercito regolare russo fa buona guardia:
- copre le spalle ai wagner
- blocca qualsiasi tentativo di INTROMISSIONE da parte di esterni
- attacca retrovie per decine e decine di km, indebolendole costantemente e impedendo raggruppamenti.
Per esempio, nella sola giornata di ieri:
- 67 obbiettivi, tutti colpiti, dall’artiglieria pesante e 4 missioni aeree.
- diversi tentativi di contrattacco partiti dalle retrovie sventati
- un deposito di munizioni saltate in aria
- 380 soldati e diversi mezzi fra le sole perdite registrate dal Ministero della difesa.
https://t.me/mod_russia/25787
Situazione che peggiora anche nei paraggi. Più a nord, i soldati del regime di KIEV hanno abbandonato SPORNOE
https://t.me/polk105/5499
Cartina qui
https://t.me/RVvoenkor/43032
che si trova a sud-ovest di SEVERSK. E anche questo non è un bel segno, sia per SEVERSK, che per la linea a EST in generale.
Non è un bel segno, soprattutto perché all’appello mancano sempre più soldati per TENERE la posizione, una coperta che si fa sempre più corta.
Soprattutto per gli attacchi a EST che qualcuno mette ancora, forse per riflesso pavloviano, in agenda. Come questo ennesimo tentativo di affondo a KREMENNAJA respinto e con gravi perdite. A mancare sono stati elementi determinanti, meglio, che avrebbero forse potuto risultare tali, trasferiti invece in fretta e furia ad ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/83394
D’altronde, vale la pena dare un occhio a questa cartina, con la disposizione dei gruppi ucraini mandati a difendere un centro abitato – in tempo di pace - da settantamila abitanti:
https://dnr-news.ru/img/20230419/a350d4e74d8d6bfcce241eac06c0f67e_o.jpg
E questa la legenda corrispondente ai numeri:
1 – Gruppo tattico Bachmut тактическая группа "Бахмут", 14.000 unità, 17 brigate, 47 battaglioni
2 – Gruppo tattico Karpaty тактическая группа "Карпаты", 13.000 unità, 19 brigate, 54 battaglioni
3 – Gruppo tattico Adam тактическая группа "Адам", 7.000 unità, 9 brigate, 24 battaglioni
4 – Gruppo tattico Azov тактическая группа "Азов"*, 13.000 unità, 15 brigate, 42 battaglioni di unità speciali + 2-3.000 “mercenari”
5, 6 – Riserve cacciate nella mischia per impedire che i Wagner chiudessero gli altri nella sacca подвижный резерв, выделенный для нанесения контрударов по клешням наступающего "Вагнера", 15-16.000 unità
7 – Riserve operative del gruppo Soledar оперативный резерв группировки "Соледар", 20.000 unità.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/19/305305.html
Facciamo due conti, così, della serva, e arriviamo a oltre OTTANTAMILA UOMINI. Per tenere una città più piccola di Busto Arsizio (con tutto rispetto per Busto Arsizio…). Più, si stima: 280-300 carri armati, 1200 altri blindati, 300 obici mortai e 93 lanciarazzi multipli.
Tutto questo, in un regime di EVIDENTE PENURIA DI UOMINI E MEZZI per una partita che si sapeva già, cinque mesi fa, che sarebbe stata persa.
Tutto questo, mandando non solo riservisti, ma anche e soprattutto i migliori fra i migliori per
- tenere ciò che ormai è altamente improbabile anche solo poter considerare di tenere
- tentare altrettanto improbabili contrattacchi.
Ora, ARTEMOVSK libera, SEVERSK che inevitabilmente la seguirà, AVDEEVKA e MAR’INKA che traballano, tutto questo non basterà a infliggere un colpo mortale al regime. Siamo sempre lontani da KIEV.
EPPUR, tuttavia, SLAVJANSK e KRAMATORSK, che prima rappresentavano una sorta di postazione inespugnabile e un problema di quasi impossibile soluzione nelle condizioni attuali (parliamo di difese naturali, di trinceramenti e fortificazioni, di aree densamente abitate, ben più densamente di ARTEMOVSK), ora paiono MOLTO PIU’ A PORTATA. La vittoria ad ARTEMOVSK e dintorni non solo infonde morale e fiducia nei russi, ma crea esperienze e competenze laddove non ce n’erano, aumenta la capacità offensiva e, soprattutto, di coordinamento fra unità che non avevano mai combattuto insieme fra loro. Infine, potenzia ulteriormente la capacità, da parte degli ufficiali, di visione della situazione complessiva, di analisi dei problemi e ricerca delle relative soluzioni, che si andranno a tradurre in piani di battaglia sempre più efficaci.
L’ostinazione propagandistica del regime verso ARTEMOVSK ha fatto un favore ENORME alle forze armate russe, entrate improvvisamente in un conflitto con 150 mila uomini raccattati da un’esercitazione militare congiunta coi bielorussi (Gruppi “Z”apad e “V”ostok) e in condizioni decisamente peggiori delle attuali. L’effetto domino - e senza essere dei preveggenti – rischia di diventare in queste condizioni un effetto tsunami.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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19/04 ore 12:30 aggiornamento
STRAGE NAZIFASCISTA AD ARTEMOVSK
Due giorni fa, per fermare l’avanzata russa, i soldati del regime di Kiev hanno fatto saltare QUATTRO CASE POPOLARI DI NOVE PIANI (devjatietazhnye)
https://tass.ru/armiya-i-opk/17557971
Dentro c’erano ancora come MINIMO venti persone, tra cui bambini. Morti tutti. Questo è quanto hanno raccontato oggi i civili ai russi sono arrivati e che li stanno evacuando.
La zona è quella limitrofa al quartere CVETMET (Цветные металлы, metalli non ferrosi), che prende il nome dalla fabbrica omonima e che si trova a qualche isolato a OVEST della stazione di BACHMUT-1.
Le canaglie fasciste demoliscono sistematicamente case popolari quando divengono inservibili a scopi difensivi. Che ci sia qualcuno dentro, o negli scantinati, poco importa, che muoiano tutti. Tanto, per loro, il russo buono è il russo morto… e quelli per loro sono solo buoni come scudi umani, finché fa comodo.
Per i nazifascisti di Kiev, ma non solo per loro. Perché qui, in U-ccidente, gli stessi che vanno ad Auschwitz, pur non avendo fatto nulla per liberarla, e proibendo tra l’altro l’accesso a chi l’ha liberata, in questo caso girano la testa dall’altra parte. Esattamente come ottant’anni fa. Girano la testa dall’altra parte.
BUON COMPLEANNO, ŽIGULI!
Nella notte fra ieri e oggi, 18-19 aprile 1970, uscivano dalla linea di produzione le PRIME 6 VAZ-2101, altrimenti chiamate ŽIGULI (Жигули).
https://t.me/vityzeva/81417
Il soprannome trae la sua origine dalle dolci alture lungo il Volga, nei pressi degli stabilimenti di TOGLIATTIGRAD dove erano prodotte. Si chiamano Žiguljovskie gory (Жигулёвские горы), per gli amici Žiguli, per l’appunto. Erano chiamate anche KOPEJKA (Копейка), piccolo copeco, dalla unità monetaria in cui si suddivide il rublo.
Di come e perché la FIAT 124 divenne ŽIGULI ne accenno brevemente qui,
https://sinistrainrete.info/teoria/15894-ivan-mikhajlovic-syroezin-pianificabilita-pianificazione-piano-vi.html
a completamento di una parte del mio lavoro (incompiuto!) sulla pianificazione in URSS.
L’Avvocato fece una barca di soldi e Mosca ebbe un prodotto solido, economico, affidabile, in grado di soddisfare il bisogno di autoveicoli sempre crescente nel Paese dei Soviet. Con costi di ingegnerizzazione, progettazione, collaudo… zero! Prodotto in milioni di esemplari e su licenza anche in altri Paesi fino al secolo attuale (Egitto, se non vado errato).
In una vita precedente feci in tempo anche a conoscere un anziano commerciale della ditta in cui lavoravo che, a suo tempo (anch’egli in una vita precedente!) aveva curato da operativo il trasporto camionistico degli stampi da Torino a Tol’jatti.
Quando uno si chiede da dove nasca l’intuizione di “mettere le ali” ai FAB, occorre sempre fare passi indietro. A me, per le mie ricerche nel mare magnum della storia industriale del Paese dei Soviet, viene in mente la prima reflex sovietica: la Zenit.
Presero una Leica telemetro prima serie (otturatore 1/500-1/30 s. + posa B), che già avevano imparato a riprodurre nella meccanica, aggiunsero davanti il meccanismo dello specchio e del mirino pentaprismatico, sistemarono il “tiraggio” degli obbiettivi ricalcolando le distanze fra le lenti (aumentava la distanza fra lente e piano focale), ed ecco la prima reflex! Che nelle modifiche rimase tale fino all’ultima variante, la Zenit 412-DX, prodotta ancora a cavallo fra i due millenni.
Il VALORE D’USO prima di tutto, e al minor costo di produzione possibile! Imperativo dell’economia di piano, dove minori costi di produzione di beni di consumo portavano anche alla diminuzione dei prezzi al dettaglio (sic!) e che dove vogliono (vedi FAB) sono in grado ancora di applicare.
Buon compleanno, Žiguli!
Aggiornamenti a seguire.
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19/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
La cartina aggiornata di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/18/20230418221518-a491aa08.jpg
Ci mostra gli avanzamenti di ieri e, in modo anche abbastanza evidente, il cambio tattica dei russi (meglio, il cambio di direzione degli attacchi меняет направление удара). I quali concentrano maggiormente gli attacchi sui fianchi, in particolare a nord, dove appaiono maggiormente i cedimenti dei soldati del regime di Kiev.
Probabilmente in questi giorni si son messi a puntellare a est, riuscendo a tamponare in qualche modo, ma non a nord. Ed è qui che stanno operando i russi. Ingrandimento qui:
https://t.me/boris_rozhin/83320
Siccome la superficie è sempre più ridotta, peraltro, (riprendiamo per comodità questa cartina di ieri all’una che lo mostra bene)
https://t.me/boris_rozhin/83284
siamo in piena proprietà commutativa dell’addizione: invertendo l’ordine degli attacchi il prodotto non cambia o, meglio, porta allo stesso risultato in minor tempo, aumenta l’efficienza.
Infatti, se da est ci vuole più tempo ma il fronte nord è ormai lì dietro, e si può attaccare da lì con maggiori probabilità di successo, il risultato sarà che si arriverà alle retrovie nemiche del fronte est passando da un’altra parte. Ormai, davvero, l’area in mano al regime di Kiev è talmente ridotta che si possono fare ragionamenti di questo tipo.
ATTACCO IN NOTTURNA RESPINTO E CON GRAVI PERDITE
Ieri notte si è combattuta l’ennesima, sanguinosa (per i “contrattaccanti”), battaglia sul fronte sud. Zona Zaporož’e. Tentativo di sfondamento ucraino in notturna culminato con ripiegamento e perdite.
https://t.me/ukraina_ru/143192
Probabilmente la ricetta è la stessa di Ugledar di due giorni fa e di Balakleja di otto mesi fa. Quello che cambia è chi sta dall’altra parte. Non solo almeno centomila soldati in più, e relativi mezzi. Non solo una linea di difesa più fortificata. Ma anche un’aviazione che ha sfruttato l’inverno relativamente calmo per ricomporsi, riposizionarsi, riorganizzarsi, aumentare i propri effettivi e migliorare le procedure operative di pronto intervento.
https://t.me/ukraina_ru/143214
Infatti, non solo gli attaccanti sono colpiti da terra con il fuoco di controbatteria, ma si alzano subito in volo aerei ed elicotteri per aumentare la potenza di fuoco contro gli attaccanti. Un vero e proprio fuoco di sbarramento tale da annullare qualsiasi fuoco di copertura e far desistere gli attaccanti da ulteriori avanzamenti.
Inoltre, sempre più decisivo si sta rivelando il fattore FAB. Qui una immagine del PRIMA e DOPO la “modifica” (aggiunta di ali, gps, radiocomando)
https://t.me/ukraina_ru/143202
Con questa introduzione, e praticamente a costi ridottissimi, i russi riescono a mantenere ovunque un’enorme superiorità di potenza di fuoco, di svariate volte, non di percentuali a uno zero. Una bomba di queste, anche solo da 500 kg di testata, sganciata su una colonna di mezzi in avanzamento, sia pure sparpagliati, produrrebbe un effetto panico non indifferente e scompaginerebbe qualsiasi ordine di attacco. Quel che sta accadendo.
Aggiornamenti a seguire.
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18/04 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Ulteriori avanzamenti anche nella giornata di oggi, in particolare a OVEST della stazione dove è stata ampliata la zona liberata dai russi. Tutto questo, per ammissione delle stesse fonti ucraine.
https://t.me/RVvoenkor/42964
In sostanza prosegue incessante, martellante, lo stesso movimento che sta lentamente spingendo fuori dalla città i soldati del regime di KIEV. I quali hanno ricevuto l’ordine di resistere fino all’ultimo ucraino e, man mano che mollano la presa, radere tutto al suolo. E lo stanno eseguendo.
“THE WEST APART FROM THE REST”: HA UNITO L’U-CCIDENTE, MA LO HA DIVISO DAL RESTO DEL MONDO
Articolo molto interessante, che segnalo perché una delle prime, palesi, AMMISSIONI DI INSUCCESSO fra le fila u-ccidentali. E ad ammetterlo è Foreign Affairs (che non è la canzone di Mike Oldfield…):
https://www.foreignaffairs.com/ukraine/world-beyond-ukraine-russia-west
Anche se le motivazioni dell’insuccesso, in questa fase, sono ancora “fumose” e fan sembrare il “take a trip in the air” della canzone di Oldfield la recita a memoria della Tavola degli elementi di Mendeleev (azz un altro russo!).
Leggendo questo pezzo, e nonostante le numerose scuse fornite, siamo infatti più a livello di “E non puoi dire lascia che sia” (perché né avresti un po' colpa anche tu…) che a una vera e propria analisi di “come sia potuto accadere”… ma è già un inizio.
Meglio, ammettere:
“The war has certainly united the West, but it has left the world divided. And that rift will only widen if Western countries fail to address its root causes”
è già qualcosa...
Anche se la colpa è sempre, e comunque, degli altri che non capiscono. O di “priorità confuse e promesse non mantenute” (“West’s confused priorities and failed promises”… ma si è trattato di un equivoco!), o della Realpolitik, senza contare gli ormai onnipresenti, come il prezzemolo, “Wagner paramilitary company”. I doppi standard u-ccidentali, sono “percepiti”, un po’ come la temperatura d’estate (“perceived Western double standards”). D’altronde, noi siamo “the liberal democratic world”. Semo er mejo.
Occorre quindi dare tutte le motivazioni, meno ovviamente citare le cause che potrebbero scaturire da una delle tante letture marxiane possibili sulla situazione, con parolacce tipo “neocolonialismo”, “sfruttamento”, “imperialismo”, “conflitto interimperialistico”, eccetera. Abbinandole, magari, a quelle categorie che a livello antropologico e culturale potrebbero rientrare nella casella di “visione eurocentrica del mondo estesa a paradigma assoluto” (perché tutte le culture sono -loro stesse-centriche, ma solo noi estendiamo a paradigma assoluto quelle che sono le nostre convinzioni).
Ma le categorie che veramente ci metterebbero in discussione è cosa buona e giusta non tirarle in ballo. Pare quasi di sentirli: "Suvvia, un po’ di buona volontà… e si aggiusta tutto". Dostoevskij (un altro russo ancora... allora è un vizio!) ci ha scritto un libro su un personaggio simile, “Il sosia”, dove il protagonista ogni due per tre si autoconvince che “andrà tutto bene”: come da noi qualcuno due anni fa... una frase, "andrà tutto bene", che son riusciti a far detestare anche dai bambini. Che non riescono ad articolare il loro pensiero, ma capiscono molto bene quando li si prende in giro.
Allo stesso modo, anche qui il problema è, si vorrebbe, di "comunicazione". Peggio, e usando una parolaccia molto in voga di questi tempi, di "narrazione". "Oh lord, please don't let me be misunderstood"... basta esserne convinti.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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18/04 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
A essere demolita dai soldati del regime di KIEV per fermare l’avanzata dei russi è, questa volta, la Dom kul’tury, la Casa della cultura.
https://t.me/boris_rozhin/83263
Dall’imponente nube di fumo sollevata, più che conservare cultura l’avevano impiegata come deposito di munizioni. Che non riuscendo a trasportare han deciso di far saltare. Dom Kul’tury demolita e rasa alle fondamenta: segno dei tempi.
Peraltro, gli attacchi mirati di stanotte da parte russa non sono passati inosservati e probabilmente presto avremo ulteriori aggiornamenti.
AAA REVISORI CONTI (PER “CONTROLLI” FARSA...) CERCANSI
JOKER colpisce ancora e ci regala due pagine molto interessanti dai terminali di qualche funzionario di KIEV “distratto”, mettiamola così.
https://t.me/JokerDPR/422
Trattasi di una richiesta di personale atto a rivedere conti e capire dove son finiti, fondamentalmente
1+1,7+12,8= QUINDICI MILIARDI E MEZZO DI DOLLARI di aiuti.
In buona sostanza, prima si danno, poi si vede dove in che tasche sono andati a finire. Complimenti… Ma ciò che non finisce mai di stupirmi è che tu cerchi “revisori conti” fra chi vorresti “controllare”. Che senso aveva mandare la richiesta facendola passare per i canali ufficiali? Che “audit” potranno mai uscire da questa farsa?
Comunque l’avviso è scaduto, purtroppo. Non fate troppo circolare la voce mica che chi manda il CV poi resti deluso…
Il canale ucraino REZIDENT che riprende questa notizia riporta, per viva voce di un funzionario di USAID, che la somma messa in conto per RAFFORZARE I CONTROLLI sugli “aiuti” è di VENTI MILIONI DI DOLLARI.
https://t.me/rezident_ua/17328
Venti milioni di dollari per capire, dai controllati stessi, dove sono finiti i 15 miliardi e mezzo già trasferiti più i futuri. Siamo all’assurdo.
Aggiornamenti a seguire.
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18/04 ore 08:00 aggiornamento
DAL FRONTE
La cartina generale di fine giornata di RYBAR
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417233409-b2a7a084.jpg
riprende sostanzialmente quanto già detto su ARTEMOVSK (riquadro in alto a destra) e dedica il riquadro sotto ad AVDEEVKA. Qui possiamo notare come ormai l’area a righe dei combattimenti interessi ormai gran parte del perimetro cittadino, da sud-ovest a nord-est. È un continuo, incessante, smantellare difese costruite in otto anni.
La differenza, qui come ad ARTEMOVSK, ormai, la fanno le FAB modificate, nelle versioni da 500, 1000 o 1500 kg di carica esplosiva. L’arma che nessuno si aspettava, il residuato sovietico con GPS e ali quanto basta per andare dove deve andare e non da un’altra parte, la forza di gravità che fa il resto dal punto di sganciamento aereo e li fa schiantare a una velocità imbattibile, da ciò che resta di una contraerea fatta a pezzi da passate e passate di “GERANI” nei mesi scorsi. I quali – riassunto delle puntate precedenti – partiti per rallentare gli approvvigionamenti lungo la direttrice OVEST-EST facendo saltare tutto quanto distribuisse elettricità, sono poi diventati UNA POTENTE ESCA per individuare la contraerea nemica, impegnata nell’impari compito di buttarne giù uno stormo intero prima che uno di essi raggiungesse il trasformatore di turno e, una volta individuata, dargli il ben servito con altri droni o, all’occorrenza, coi missili alati X-101: missili che rappresentano il cugino ricco, di città, ipertecnologico, delle FAB sovietiche modificate ma che, come tutti i cugini fighetti, contengono “solo” kg 400 di esplosivo, a differenza dei cugini di campagna).
Sempre a proposito di FAB ieri notte, a seguito di quelli sganciate ieri pomeriggio, ne sono volate in quantità industriale a KRAMATORSK, KONSTANTINOVKA, SLAVJANSK. Oltre 10 in quest’ultima città soltanto.
https://t.me/namarshe/5351
Diciamo che la scelta di portare truppe di ogni genere, dalla difesa territoriale per fare numero, alle squadre speciali ALFA appena uscite dalle migliori fucine di unità speciali NATO per fare la differenza, si sta rivelando NEFASTA. E, probabilmente, la goccia che fa traboccare il vaso e compromette, definitivamente, la tanto annunciata controffensiva.
CONTROFFENSIVA di cui abbiamo assistito ieri, nei pressi di UGLEDAR, alle prove generali. Unità speciali aviotrasportate ieri all’attacco, cercando uno sfondamento sui fianchi che, dopo ore di combattimenti, non è arrivato e li ha costretti alla ritirata con perdite ingenti.
https://t.me/RVvoenkor/42924
Tentativo di assalto fine a sé stesso o prove generali di controffensiva? Lo scopriremo presto...
“CREDO ABBIAM PERSO LA TESTA”…
È quello che deve aver pensato questo Leopardo tetesko-ti-cermania,
https://t.me/drugoeeto/9058
che probabilmente al tempo della canzone era già grande abbastanza per ballarla nelle discoteche tedesche fra bionde da bere e bionde da rimorchiare (giustamente, da buon Leopardo...). Chi avrebbe mai pensato che, ormai in età da centro anziani, lo avrebbero ripescato, respiratore e girello inclusi, per portarlo in Ucraina. E, quel che è peggio, che in Ucraina non ci sarebbe arrivato neppure, ma sarebbe finito ingloriosamente, e senza testa, in un centro addestramento polacco. Effetto leva che ne ha divelto completamente la torretta. Probabile causa impatto: bocca del cannone contro un colmo sporgente sul fondo dissestato che ha fatto ballare, per l’ultima volta, il mezzo o, come dicono altri, contro un altro carro (della serie, io venivo da destra, lui da sinistra, io però avevo il sekolen d’italien sul cruskotten, quindi aveva ragione lui a prescindere…).
Una proposta alle anime belle che si impegnano nelle cause perse più disparate, la migliore delle quali resta però sempre quella che impegna il “fronte di liberazione dei nanetti da giardino” (e che consiste nel rubare, pardon, “liberare” e portare nei boschi), seguito a poca distanza dal “fronte di liberazione dei babbi natale appesi sui balconi” (che però nello statuto non specifica cosa occorra fare dopo il taglio delle corde...): perché non fondare un “fronte di liberazione dei leopardi in pensione”? Contro quei cattivoni che li prelevano da parcheggi dove avevano fatto il solco da decenni? E per garantire loro un deposito decoroso, dove ogni tanto un custode pietoso faccia passare in filodiffusione un po’ di riempipista anni Settanta-Ottanta per far ricordare loro i bei tempi andati...
Comunque, uno di meno.
Aggiornamenti a seguire.
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17/04 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Azione che procede, lentamente ma costantemente, come da cartina di RYBAR aggiornata alle 15:00 (ora locale)
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143909-a410f7f2.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143908-f3540a71.jpg
Confermata, poco più tardi, la liberazione di altri due isolati a nord e al centro:
https://t.me/polk105/5389
D’altronde, altro non potrebbe essere quando solo da parte russa ufficiale – wagner esclusi – i morti si contano a centinaia (oltre 270 nelle ultime 24 ore)
https://t.me/mod_russia/25731
e la carne da cannone che recuperano ancora per tenere la posizione ormai è ridotta un centinaio di uomini quando son tanti:
https://t.me/rybar/45916
Ecco quindi l’ingrandimento della cartina che ci mostra i maggiori avanzamenti da NORD, i quali si trascinano settori già aldiqua della stazione (abbandonati per evitare l’accerchiamento). Man mano poi che si cala verso sud esiste ancora un fazzoletto che tiene aldilà della stazione, ma si vede chiaramente come tutto questo “tenere” sia, più che altro, un cercare di demolire (o far demolire) tutto, ridurre tutto in macerie, prima di abbandonare.
Confermato, inoltre, poche ore fa l’impiego da parte russa dei FAB-500:
https://t.me/boris_rozhin/83215
Due sono appena caduti, uno su una caserma e l’altro contro soldati che cercavano di introdurre uomini e mezzi in città.
https://t.me/ukraina_ru/142952
Due potenti esplosioni, avvertite anche a km di distanza (il 500 sono i kg di esplosivo contenuti nella testata). Confermati essere non i FAB-500 di sovietica memoria, ma quelli MODIFICATI dai russi con ali, GPS e dispositivo di navigazione e comando a distanza, tali da costituire l’equivalente di un missile alato. Con la differenza di costare uno o due ordini di grandezza di meno ed essercene a iosa.
Resistere non ha senso, da mesi. Così come il continuo accorrere, tentare contrattacchi, che è fatto – peraltro – nel modo più IRRAZIONALE e SUPERFICIALE possibile. Ai confini della realtà. 12 aprile. Ennesimo tentativo di contrattacco da fuori, da nord-ovest per la precisione. Parte una colonna di mezzi. Non tengono conto delle condizioni del terreno. Poco dopo la partenza sono immersi nel fango. Come quelli ripresi in queste immagini, né più, né meno:
https://t.me/RVvoenkor/42911
I droni russi li notano, danno le coordinate. Partono i tiri di artiglieria che centrano il bersaglio. Si muove allora un’altra colonna in soccorso. I droni però ora sono in quota al punto giusto e li vedono. Tiro al bersaglio anche lì. 20 morti e 30 feriti il bilancio di quella sola azione:
https://t.me/boris_rozhin/83211
E’ tutto un continuo, insensato, FRAPPORRE CARNE DA CANNONE MALE ARMATA DAVANTI AI RUSSI CHE AVANZANO. Il perdere decine di migliaia di uomini e mezzi ad ARTEMOVSK, quantomeno razionalmente, linearmente, logicamente, NON TIENE. Neppure il discorso tattico-strategico “resistete finché noi non partiamo con la controffensiva” ormai si regge in piedi. Infatti, oggi Rezident (che ricordiamo essere un canale UCRAINO) pubblica un contributo MOLTO INTERESSANTE:
https://t.me/rezident_ua/17315
Anche i generali NATO prima di mandare al massacro i soldati degli altri, infatti, fanno simulazioni. E il quartier generale ne ha appena fatta una.
AUTUNNO DELL’ANNO SCORSO: se allora ci fosse stata controffensiva VERSO LA CRIMEA, le perdite ucraine sarebbero state il QUARANTA PERCENTO sul totale delle forze coinvolte (mi sembra un po’ troppo poco… ma “de simulationibus non disputandum est” oppure, come canta un gruppo il secolo scorso, ipnotizzando il mondo intero con un riff da paura… “sweet dreams are made of this… who am I to disagree”)
ORA: se ci fosse controffensiva, sempre verso la Crimea, ai russi – che nel frattempo non son stati con le mani in mano - basterebbe TENERE DUE SOLE SETTIMANE (2!) Melitopol’ e Berdjansk per mandare in malora l’intera operazione e perdere praticamente tutti quelli che non fanno in tempo a ritirarsi.
Tutto questo, grazie ad ARTEMOVSK, al buco nero di ARTEMOVSK, ma anche di SVATOVO-KREMENNAJA, di SOLEDAR. E di BELOGOROVKA (a nord-est della cartina) dove finalmente i russi son riusciti a rompere la difesa.
Aggiornamenti a seguire.
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17/04 ore 12:50 aggiornamento
INTERMARIUM: ALTRI RISVOLTI DI UNA VICENDA TORBIDA (A DIR POCO...)
Fine marzo 2023: l’ambasciatrice USA in Romania, Kathleen Kavalec, visitava in una missione operativa il PORTO DI COSTANZA sul MAR NERO (Mare NATO secondo gli auspici di KULEBA).
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html
L’interesse era dato proprio dalle prospettive di sviluppo del TRIMARIUM, come chiamano ora l’INTERMARIUM di un secolo fa.
Sviluppo NON SOLO MILITARE, la politica si regge sulla canna del fucile ma il fucile lo comandano i padroni, quindi ANCHE ECONOMICO. LA POLONIA COME PASSACARTE E CANE DA GUARDIA DI UNA POLITICA DI ESPORTAZIONE DI CAPITALE, DA PARTE DELL’IMPERIALISMO AMERICANO, ESTREMAMENTE AGGRESSIVA E RADICALE NELLO SPOSTAMENTO DEI RAPPORTI DI FORZA E DEGLI EQUILIBRI NEL VECCHIO CONTINENTE.
Guardiamo questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/av13042304.jpg
Dalla “cintura di contenimento” dell’invasore russo, alla
- DISTRUZIONE, TAGLIO delle vie di comunicazione EST-OVEST (gasdotti e non solo… a qualcuno dice qualcosa la cosiddetta “Via della Seta?”) e
- COSTRUZIONE di un nuovo asse NORD-SUD, ALTERNATIVO a quello TEDESCO e SPOSTATO PIU’ a EST.
Riprendiamo l’articolo di FONDSK: “Il professore dell’Università di Varsavia Ryszard Zięba è convinto che, iniziando con progetti infrastrutturali nell’ambito dell’iniziativa Trimarium, i politici polacchi intendano unire i Paesi dell’Europa Centrale in un unico blocco sotto la direzione strategica polacca.”
Профессор Варшавского университета Рышард Земба уверен, что, начав в рамках «Трехморья» с инфраструктурных проектов, польские политики намерены объединить страны Центральной Европы в один блок под стратегическим руководством Польши. (https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html)
La passa quindi come un’idea già sviluppata dal professore nel 2020, nel suo libro: “Poland’s Foreign and Security Policy”
https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-030-30697-7
ovviamente, sviluppata in chiave “difensiva” da “minacce” tedesche e russe…
Il saggio quindi prosegue confermando la PATERNITA’ e il PATROCINIO dell’iniziativa TRIMARIUM da parte degli USA. Finanziano gli incontri dei 12, partecipano con loro esponenti ai massimi livelli.
Dall’anno scorso (Riga 2022) l’Ucraina partecipa agli incontri, con l’evidente obbiettivo di INCLUDERLA nei progetti in corso. La KONFEDERACIJA cui si accennava nella prima parte di questo lavoro è tesa ad accelerare, in corso d’opera, l’acquisizione a prezzi stracciati di un Paese ridotto in macerie e “fino all’ultimo ucraino”.
Ecco quindi che
- il PORTO NATO DI COSTANZA sul MAR NERO NATO
- che ora rifornisce la BASE NATO di RZESZOW (PL), che si trova proprio a fianco di LEOPOLI
potrebbe, in prospettiva, risultare un doppione se ODESSA ricoprisse la stessa funzione, per esempio.
Fantapolitica, per come si stanno mettendo le cose. Ma COSTANZA resterebbe comunque quella spina nel fianco ai russi SEMPRE, qualora questa iniziativa prendesse piede. Specialmente ora che la NATO può DISPORRE LEGALMENTE DI TUTTE LE INFRASTRUTTURE ROMENE A SUO PIACIMENTO.
Actele legislative adoptate în urmă cu două săptămâni de către Parlamentul României dau mână liberă comandamentului NATO să dispună de efectivul militar și de teritoriul național al țării în războiul total împotriva Rusiei.
https://noi.md/md/diverse/un-deputat-roman-cere-iesirea-romaniei-din-nato-este-singura-sansa-de-a-evita-razboiul
“Dau mână liberă”… ma va?
INTERMARIUM come ENORME COLONIA NATO da INTEGRARE, PLASMARE e PORRE SOTTO GUIDA DEL LORO MIGLIORE CANE DA GUARDIA IN LOCO: LA POLONIA. Che è “500 anni che fa guerra ai russi” (parola di Duda… stesso articolo di fondsk.ru), garanzia di qualità, affidabilità, costanza (ops, non in senso geografico…), mentre aspetta un boccone promesso che, nelle loro intenzioni, arriverà anche presto.
E blocca l’import di grano ucraino nel suo Paese, seguita peraltro dalla Slovacchia.
https://t.me/RVvoenkor/42896
Che se si tratta di dare i 13 MiG-29 promessi, lo fa senza fiatare (e in cambio di qualche giocattolino analogo targato NATO)
https://t.me/RVvoenkor/42885
ma suicidarsi economicamente quello no. Opinione condivisa sinora (e grano bloccato) da: Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Bulgaria…
https://t.me/ukraina_ru/142895
… INTERMARIUM! Si comunica che i funerali della UE si celebreranno al termine dell’autopsia.
Aggiornamenti a seguire.
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17/04 ore 08:00 aggiornamento
INTERMARIUM: LA NATO DOVE (MENO?) TE L'ASPETTI
Mentre alcuni spifferi di corridoio danno la Konfederacija fra UA e PL sempre più vicina,
https://t.me/ukraina_ru/142835
mentre tutti sottolineano come tale confederazione NON debba prevedere import di grano ucraino da parte polacca, pena l’esplodere di scenari “francesi” a Varsavia,
https://t.me/rezident_ua/17309
(in altre parole stiamo parlando soltanto di un’ASTICELLA MILITARE che si alza di più, essendo la Polonia NATO e l’Ucraina (ancora) NO)
è interessante fare un passo indietro. “Historia magistra vitae”, infatti alle elementari in quarta e a un mese e mezzo dalla fine siamo ancora agli egizi con libri di testo che presentano cruciverba e puzzle per passare allegramente il tempo e allungare un brodo che tale deve restare fino alla terza media.
D’altro canto, “Wir kennen nur eine einzige Wissenschaft, die Wissenschaft der Geschichte.”
http://www.mlwerke.de/me/me03/me03_anm.htm
“Noi conosciamo una sola Scienza, la Scienza della Storia”.
Karl MARX, Friedich ENGELS, Die deutsche Ideologie (L’Ideologia tedesca), 1845-6, “Zum ersten Mal in deutscher Sprache nach dem Originalmanuskript vom Marx-Engels-Lenin-Institut, Moskau, 1932 veröffentlicht”... sempre colpa dei bolscevichi!
Quindi torniamo a studiarcela, questa storia. E ci imbattiamo in questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042302.jpg
Dove compare questa parola evocativa, “Intermarum”. Corretto “Intermarium”, “tra i mari”, senza tanta fantasia Baltico, Nero, Mediterraneo.
Eravamo nel 1935. Il presidente polacco Piłsudski, che sarebbe morto quell’anno peraltro, sognava una GRANDE POLONIA. Sognava di SMEMBRARE LA RUSSIA. Sognava di capeggiare questa entità (Międzymorze) che gli avrebbe consentito EGEMONIA, POTERE ben oltre i confini nazionali e dell’entità stessa.
2014. Colpo di stato CIA a MAIDAN e, contemporaneamente, guarda caso su iniziativa polacca, nasce l'Iniziativa dei tre mari (Three Seas Initiative, 3SI o TSI) o Baltic–Adriatic–Black Sea (BABS) Initiative. E siam sempre lì. A questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042303.jpg
Senza pretese di esaustività, una breve ricostruzione qui, ma basta guggolare e digitare due o tre parole chiave per avere una caterva di siti più o meno similari nelle informazioni:
https://www.geopolitica.info/europa-centro-orientale-nuove-iniziative-vecchi-schemi/
Dicevo, siam sempre lì, ma FINO A UN CERTO PUNTO. Qui L’iniziativa dei TRE MARI è tutta, guarda caso, di PAESI NATO, eccetto l’Austria. UN TERZO DI TERRITORIO COMUNITARIO e OLTRE 110 MILIONI DI ABITANTI. E’ evidente, IN RIFERIMENTO A QUESTA OPERAZIONE NATO,
NON SOLO IL TENTATIVO DI SMARCARSI DAL TANDEM FRANCO-TEDESCO
MA ANCHE, AL RIALZO, L’INGRESSO DI UN ATTORE IN GRADO DI EGEMONIZZARE L’EUROPA STESSA.
RELEGATI I PAESI TRADIZIONALMENTE SOTTO IL SUO OMBRELLO A UN RUOLO SECONDARIO, come si conviene a certe vecchiette che “le si prende per quello che sono”, coi loro tic, le loro fisime sul fatto che la Russia non può essere del tutto asse del male, eccetera eccetera,
- gli si fa saltare due gasdotti per farle capire che la ricreazione è finita ed è ora di tornare in casa di riposo;
- si potenzia la loro nuova colonia in EUROPA. Più spregiudicata, più antirussa, più malleabile (alla fine, quattro mazzette e anche i più recalcitranti si convincono di dove sia la “libertà” e la “democrazia”), persino con voglie revanscistiche su Germania e i “cugini” un tempo più coccolati. Lecchiamo meglio noi, ora siamo noi che vi comandiamo, tradotto.
E uniamo qualche puntino:
I baltici, campati sull’Orso russo fino all’altroieri (e chi si occupa di trasporti sa a cosa mi riferisco), luogo del nero più nero per sdoganare l’impossibile, oggi completamente in guerra. Pur non formalmente dichiarata.
Fanno a gara, dall’anno scorso, coi polacchi, a chi ce l’ha più duro e a chi pronuncia di più la frase Mar Baltico – Mare interno NATO.
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/14/mezhdumore-i-ukraina-59014.html
Concetto riprodotto, come abbiam visto, col copiaincolla da KULEBA qualche giorno fa a BUCAREST in riferimento al MAR NERO. Come han fatto col BALTICO, anche il Mar Nero deve diventare mare interno NATO.
https://point.md/ru/novosti/v-mire/kuleba-chernoe-more-kak-i-baltiiskoe-dolzhno-stat-morem-nato/
La FINLANDIA è NATO. Non è intermarium e i finlandesi sono decisamente battitori liberi, prossima gestione non si spretano ma potrebbero smarcarsi. Però è un altro segno che va nella stessa direzione.
INTERMARIUM È LA CARTA NATO IN EUROPA, CONTRO LA RUSSIA E CONTRO L’EUROPA.
Aggiornamenti a seguire.
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16/04 ore 19:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Nessun aggiornamento di rilievo, domattina sapremo se perché non pervenuto (anche i canali telegram han fatto, sostanzialmente, Pasqua) o se perché (più probabile) oggi è stata occasione di raggruppamento e consolidamento degli avanzamenti degli ultimi giorni. Naturalmente, senza smettere di tenere sotto pressione le prime linee nemiche, al fine di impedire loro di fare lo stesso:
https://www.kp.ru/daily/27490.5/4749268/
Raggruppamento, per esempio, notato dai soldati del regime di Kiev a MAR’INKA,
https://t.me/polk105/5329
dove probabilmente i russi si apprestano a nuovi assalti.
LA GUERRA DEL GRANO… È UNA GUERRA INTESTINA
Intestina allo stesso schieramento. POLONIA e UNGHERIA hanno deciso di bloccare UNILATERALMENTE l’import di grano ucraino. Si, quello che l’anno scorso doveva finire in Africa, nei Paesi poveri, eccetera, è stato momento di accumulo di scorte comunitarie a prezzi stracciati. Gli agricoltori polacchi non l’han presa bene, l’abbiam già visto. E anche quelli ungheresi. E anche quelli BULGARI. È notizia di oggi:
https://t.me/ukraina_ru/142763
La retorica di regime dello scorso anno si ritorce contro il regime stesso. Non siam più nel 2022.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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16/04 ore 11:00 aggiornamento
PASQUA DI SANGUE
La rappresaglia nazifascista di KIEV stanotte ha colpito DONECK in diversi punti, tra cui la cattedrale dove si stava celebrando la veglia e la messa di Pasqua.
https://t.me/rybar/45863
Vale la pena scorrere tutti i video. Si vede chiaramente che sparano all’impazzata, con intento puramente terroristico. Il proiettile che ha ammazzato una donna, incinta peraltro, è finito in strada. Esplodendo, la detonazione ha colpito in pieno la macchina dove era seduta, quella blu che si vede sia nel reportage di notte, che di giorno. Ha distrutto le vetrine dei negozi limitrofi. Un morto e due feriti il bilancio alle tre di notte:
https://t.me/polk105/5300
Un’altra scarica è finita in un altro quartiere provocando un incendio che, alle prime luci dell’alba, non era ancora stato domato:
https://t.me/polk105/5305
Questa immagine, forse, è quella che trasmette meglio, simbolicamente, quanto accaduto:
https://t.me/polk105/5295
Bestie, come quelle che si filmano mentre scandiscono il lancio di missili da una postazione lanciarazzi multipla con “Buona Pasqua” (Christos voskres!, lett. “Cristo è risorto”… mentre sparano all’impazzata ormai senza neppure sapere loro dove, giusto per ammazzare):
https://t.me/polk105/5308
Ieri i wagner hanno rilasciato quasi un centinaio di prigionieri, a occhio. Le bestie wagner, i senzadio wagner, quelli che a sentire i cinegiornali luce son dietro a tutto, dall’immigrazione sulle coste italiane al colpo di stato in Sudan. Caricati su due camion, con una cassa d’acqua, la maggior parte anziani e alcuni feriti. “Speriamo che non ci capitiate più fra le mani”, gli dice un ufficiale prima di augurare loro una buona Pasqua.
https://t.me/RVvoenkor/42822
“Prendetevi cura di voi” (beregite sebja), “ragazzi, è finita (vsjo, parny)”, “state bene, buona fortuna” (schastlivo, udacha, sdorov’e), son le frasi mentre passano. E “spasibo” è ciò che si sente dall’altra parte, “buone feste”. Due mondi a parte.
Aggiornamenti a seguire da stasera
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15/04 ore 17:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Ad ARTEMOVSK, confermata la liberazione di due quartieri sia a nord che a sud della linea di fronte.
https://t.me/polk105/5254
Ad AVDEEVKA, tutti i tentativi di contrattacco ucraino sono culminati in gravi perdite e ritirate:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/15/301634.html
I russi consolidano le posizioni conquistate nei giorni precedenti e si concentrano maggiormente sull’indebolimento progressivo della capacità bellica NATO.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 15/04 (https://t.me/mod_russia/25666) con quelli del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389):
407 aerei (vs 406 – 05/04, +1 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 228 – 05/04, +0 vs +3 dei 10 gg prima)
3756 droni (vs 3673 – 05/04, +83 vs +86 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 415 – 05/04, +0 vs +1 dei 10 gg prima)
8677 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8545 – 05/04, +132 vs + 130 dei 10 gg prima)
1085 lanciarazzi multipli (vs 1078 – 05/04, +7 vs +5 dei 10 gg prima)
4593 obici e mortai (vs 4504 – 05/04, +89 vs + 64 dei 10 gg prima)
9513 autoveicoli blindati (vs 9302 – 05/04, +211 vs + 176 dei 10 gg prima)
Notiamo come, in un sostanziale calo della demolizione delle armi ad alto contenuto tecnologico (aerei, elicotteri) aumentino sostanzialmente gli armamenti di terra distrutti: carri armati, obici, e auto blindate. La “strada della morte” fra Časov Jar e Artemovsk miete le sue vittime. E i generali di Kiev non si azzardano a coprire la rotta disperata dall’alto per paura che quei quattro mezzi rimasti a loro disposizione sian tirati giù anch’essi. Una mattanza. Probabilmente, quando – se inizierà mai la controffensiva NATO, cambierà ancora la composizione organica degli armamenti distrutti.
La costante, comunque è proprio quest’ultima: ogni dieci giorni, l’esercito ucraino perde pezzi che non è in grado di rimpiazzare. Sia perché ne arrivano in quantità insufficiente, sia perché il regime di Kiev ha fatto recentemente la grande scoperta che, ad arrivargli, stanno arrivando fondi di magazzino: Leopardi che si mettono fuori uso da soli al primo collaudo (при первой обкатке) e proiettili vecchi di trent’anni inutilizzabili.
https://t.me/rezident_ua/17296
Tengon tutto per la controffensiva campale… vedremo. E molto presto. Come nelle peggiori scene da saloon nel peggiore spaghetti-western, sta arrivando il momento dove qualcuno pronuncerà la fatidica parola: “vedo”. E qui non c’è il grande Tony Binarelli a prestare le sue mani a Trinità.
Aggiornamenti a seguire domani.
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15/04 ore 11:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: ARRIVANO I RINFORZI… E AUMENTA LA MATTANZA
Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232236-b305db34.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232235-0d7889be.jpg
Si vede chiaramente l’avanzamento da nord-ovest e da nord-est, in particolar modo, a partire dalla stazione ormai pienamente sotto il controllo russo. In tale contesto, è di poco fa la notizia che un’altra difesa a nord-ovest sia completamente caduta e le forze ucraine abbiano ceduto un intero quartiere, ormai in piena zona occidentale:
https://t.me/ukraina_ru/142583
Sempre in tale situazione, non accennano ad arrivare, alla spicciolata, rinforzi per cercare di tenere il poco rimasto. Ma i russi ormai li tengono a vista, come per questi americani (no, ma la NATO non esiste… un po’ come la mafia…)
https://t.me/RVvoenkor/42745
Pertanto, chi oggi riesce a terminare vivo la “strada della morte” è destinato, un po’ come nella canzone di Vecchioni, a trovare la “vecchia signora” un po’ più in là. Anziché immolarsi in una “controffensiva” che ormai danno per imminente e che andrà a scontrarsi, per esempio, a Zaporozh’e, su queste linee fortificate, per ammissione degli stessi anglofoni:
https://t.me/RVvoenkor/42746
D’altronde, se l’opzione è “fino all’ultimo ucraino”, gli scenari in questo momento possono essere diversi, a seconda della maggiore o minore follia dei generali NATO e dei loro cani da guardia, ma la fine che aspetta la carne da cannone ucraina no.
CHI L’HA VISTO?
Ieri notte, su un cinegiornale luce, capeggiava un “prigozhin chiede a putin di finire la guerra”, bello, a caratteri cubitali, in sovrimpressione. Poteva esserci anche “è la fine del mondo” ma ero troppo cotto per riaccendere tutto. Mi sono accontentato di viaggiare sui canali televisivi russi e sul cinegiornale luce francese e, ovviamente, nulla. Dopo una mezz’oretta l’avevan tolto per sostituirlo con qualcosa sull’attuale presidente americano, che ormai è completamente andato ma che a quanto pare sembra ricandidino. Fatti loro… Intanto, chiedo alla trasmissione omonima di lanciare un appello, magari si è solo nascosto sotto qualche zerbino in attesa di tempi migliori…
… quello che la “libera” stampa u-ccidentale ha fatto a questo servizio-per-sbaglio, ma la rete non perdona… (e non serve scomodare Chi l’ha visto?)
https://t.me/RVvoenkor/42739
France24 l’ha ritirato subito, cazziato chi l’ha messo in onda, come si è permesso… far vedere russi e farli parlare, ma siam diventati matti tutti… l’ambasciata del regime di Kiev è immancabilmente partita con una protesta ufficiale… un cinema che va avanti ancora oggi. Alla faccia di Liberté, … e via discorrendo. Del resto, dove andremo a finire se anche nei cinegiornali luce c’è libertà di parola?
Aggiornamenti a seguire.
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14/04 ore 18:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Situazione sempre più critica. I russi minacciano l’accerchiamento di ciò che resta di due unità di difesa territoriale e della 93° che opera insieme a reparti della guardia nazionale. Trecento uomini in tutto.
https://t.me/parallel95/45409
Sono in quel pallino. Se non scappano via entro stanotte, e riusciranno tutti a uscirsene con le mani alzate, saranno trecento prigionieri. Nella cartina si vede come non solo la stazione (a ovest della ferrovia) sia persa, ma che ormai in tutta la zona a nord i russi siano passati a ovest. Il centro è perso, completamente.
https://t.me/RVvoenkor/42728
Inoltre, anche a ovest nulla è ormai al sicuro. Questo uno dei maggiori depositi di armi e munizioni, a giudicare dalla mostruosa nuvola di fumo alzatasi, appena fatto saltare:
https://t.me/RVvoenkor/42723
Munizioni che mancano, munizioni fatte saltare in aria, munizioni che non arrivano
https://t.me/legitimniy/15145
Infatti, i russi dell’esercito regolare coprono i fianchi ai wagner e, da quella posizione, impediscono qualsiasi approvvigionamento. Parliamo, solo in questa azione, di 340 soldati ucraini morti e feriti, 2 carri armati distrutti, oltre a 5 macchine blindate, 4 autovetture e via discorrendo.
https://t.me/mod_russia/25641
In questo, il regime di KIEV manda ancora le sue truppe migliori a est. Tenta di tamponare. La città deve tenere fino a quando non partirà l’offensiva in Crimea.
https://t.me/rezident_ua/17288
Che se vanno avanti così, saranno a farla lui e mascellone, e basta.
“LARGATE BIEN AL CARAJO!”
Nicolas Maduro non la manda a dire agli yankee e alle loro minacce (amenazas) e ricatti (chantajes). Anzi li manda proprio...
https://www.prensa-latina.cu/2023/04/13/nicolas-maduro-afirmo-que-venezuela-no-acepta-amenazas-de-eeuu
et
https://www.swissinfo.ch/spa/venezuela-eeuu_maduro-rechaza--amenazas--y--chantajes--de-ee-uu--sobre-di%C3%A1logo-con-oposici%C3%B3n/48434952
Diciamo che non fa notizia, anche se fa sempre piacere chiudere la settimana con un vaffa all’impero a stelle e a strisce. E, tutto sommato, avrà fatto sorridere, sia pur a denti stretti, anche i diretti interessati dello stesso, a cui non avrà fatto né caldo né freddo. Hanno sorriso molto meno, secondo me, nel sentire o leggere queste parole di un altro presidente, Luiz Inacio Lula da Silva. Il quale non manda nessun vaffa a nessuno, ma ieri, a PECHINO, in occasione dell’INSEDIAMENTO DI DILMA ROUSSEFF ALLA GUIDA DELLA NUOVA BANCA DI SVILUPPO DEL BRICS, così ha detto:
“Ogni notte mi chiedo: perché noi Paesi tutti siamo obbligati a fare uso di dollari nel nostro commercio? Perché non possiamo commerciare fra noi basandoci sulla nostra moneta? Cosa ci frena dall’innovare in questo senso? Chi ha deciso che doveva essere il dollaro la moneta, dopo che finì la parità con l’oro?”
“Toda noite me pergunto por que todos os países estão obrigados a fazer o seu comércio lastreado no dólar. Por que não podemos fazer nosso comércio lastreado na nossa moeda? Por que não temos o compromisso de inovar? Quem é que decidiu que era o dólar a moeda, depois que desapareceu o ouro como paridade”
https://www.estadao.com.br/politica/lula-contesta-na-china-poder-do-dolar-entenda-como-a-moeda-americana-se-tornou-referencia-global/
et
https://www.em.com.br/app/noticia/internacional/2023/04/13/interna_internacional,1481126/lula-ataca-dolar-como-moeda-do-comercio-internacional-e-fmi-em-visita-a-chi.shtml
Il Presidente Lula “se pergunta”… dopo che si è fatto per altri motivi, il Presidente Putin. Pechino vede così decollare il proprio yuan su altri lidi, ma anche rublo russo e real brasiliano si vedono estremamente rivalutati: io ti pago con gli yuan che ho accettato nel momento in cui tu li hai depositati e cambiati in valuta locale, tu mi paghi in real, o in rubli, presenti nelle tue casse nel momento in cui ho fatto io il cambio valuta.
In un contesto, questa volta fermandoci al Brasile, in cui dalla prima visita di Lula in Cina (2004) a oggi il volume di scambi è aumentato di VENTUNO VOLTE!
Após a primeira visita do petista, em 2004, o volume de comércio entre as duas economias cresceu 21 vezes, segundo o Palácio do Planalto.
M-D-M… dove D non è più $! Anzi, $ è tagliato fuori da tutto. Forse era meglio un vaffanculo verbale… perché a confronto di quello reale a cui sono destinati gli USA dopo aver aperto il vaso di Pandora, tutto questo è ancora NIENTE. NIENTE. Noi, invece divertiamoci pure a farci bombardare gasdotti, a vedere i signori feudali ripristinare i valvassini polacchi al ruolo di vassalli, autodeclassandoci al contempo a valvassori, e ripristinando quel medioevo a cui – tutto sommato – siamo affezionati. Roghi e autodafé compresi. Azz… l’ultimo richiama i Karamazov e Dostoevskij… al rogo anche i Karamazov!
14 APRILE 2014
Oggi, e non il 24/02 come recitano a mantra i cinegiornali luce, di 9 anni fa, INIZIAVA LA GUERRA NEL DONBASS.
https://t.me/nastyadnr/1187
Turchinov, immortalato in questo video, annunciava alla nazione: “Stamattina a Est della oblast’ di Doneck è iniziata l’Operazione Anti-Terrorismo (ATO). L’obbiettivo di tale operazione è la difesa dei cittadini ucraini.” Iniziavano i massacri contro i civili, iniziava la distruzione sistematica dei centri abitati, iniziavano le scorribande delle squadracce fasciste di Azov, di Ajdar, di Donbas. Iniziava - e questo non lo tennero nel dovuto conto - una Resistenza che non riuscirono a piegare.
Aggiornamenti a seguire domani.
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14/04 ore 13:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Pieno centro, un soldato russo cammina tranquillo in Ploschad Svobody, piazza Libertà, e passa con lo spray bianco la scritta in vernice nera “Bachmut ljube Ukrainu” (Bachmut ama l’Ucraina) oltre a scrivere sopra al ritratto di mascellone Zaluzhnyj un bel “cappello” (шляпа), che non vuol dire solo cappello ma anche persona distratta, assente. Dov’è infatti adesso? Lì a tenere il fortino? No. Allora “Schljapa”.
https://t.me/ukraina_ru/142446
Questo può essere un po’ lo specchio della situazione attuale. I ricognitori russi parlano di soldati letteralmente ammassati a difendere posizioni sguarnite, difese in maniera estremamente povera, così, col solo numero.
https://t.me/namarshe/5330
Inoltre, gli attacchi continui di artiglieria sono diretti non solo a tali punti sempre meno fortificati, ma anche ai rinforzi che, per la maggior parte, si perdono per la via. Tutto questo si traduce in: mattanza continua, perdite enormi e...
https://t.me/milchronicles/1772
… lo stesso ritirata, come ammettono anche i servizi segreti britannici.
https://t.me/RVvoenkor/42706
Nel frattempo, i commentatori si chiedono già cosa accadrà DOPO Artemovsk:
1. continueranno verso NORD, chiudendo SEVERSK?
2. o verso OVEST, ovvero CHASOV JAR?
3. Oppure punteranno verso TORECK, a SUD-OVEST?
https://t.me/milchronicles/1772
Ciascuna di queste scelte comporterà conseguenze tattico-strategiche non indifferenti, in particolare per tempi e modi del prosieguo della liberazione del Donbass. Non vorrei spingermi oltre, ma la sensazione è quella che avremo sorprese, da questo punto di vista.
Aggiornamenti a seguire.
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14/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: COSA RESTERÀ DOPO LA MATTANZA
Nulla, probabilmente. Questo video è abbastanza eloquente.
https://t.me/milinfolive/99216
Ogni posizione abbandonata dal regime di Kiev è stata fatta saltare. Nove piani di palazzo che vengono giù come da demolizione programmata, come da Torri gemelle (ops...), come se dopo di noi non deve restare nulla, ma proprio nulla, in piedi.
Questo il significato simbolico fortissimo di questa operazione. D’altronde, e a dirlo è Michail PODOLJAK, che ricordiamo essere il consigliere più fidato del patàca, il suo rasputin ma senza le proverbiali doti nascoste, i russi e i filorussi “semplicemente van fatti fuori tutti” (просто фізично захищені)
https://t.me/polk105/5215
Non è possibile farlo sul campo di battaglia, neppure “fino all’ultimo ucraino”, nulla deve restare di loro. Dai monaci alle case popolari. UE, NATO, non è dal 24/02/22 che stanno alimentando questo. Lo ripetiamo e lo ripeteremo sino alla noia: tutto questo è alimentato sin da Maidan, a partire dal loro silenzio complice e colpevole di fronte ai carri armati contro i civili che cercavano di fare da scudi umani nel Donbass: ma lì non era Tian’an men… i carri armati si dividono in due categorie: i nostri e i loro, e i nostri hanno sempre ragione, anche quando davanti c’è un vecchio che coraggiosamente si mette in mezzo alla strada e apre le braccia…
E io ingenuo… ma non li vedete? Non vedete come assaltano i villaggi e mettono a ferro e a fuoco tutto? Terrorizzando e massacrando civili, vecchi, donne e bambini visto che gli uomini son tutti a combattere? E non essendoci loro se la prendono con chi c’è? Quando non riescono a massacrarli, prendendoli per fame (mi ricordo ancora quel “Pane insanguinato” che avevo tradotto di getto, e risalente a quella tragica estate…)
https://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/pouceh26-014923.htm
No, non li vedono. Girano, e girano ancora, e gireranno sempre la testa dall’altra parte.
Podoljak ammette candidamente oggi quello che i suoi padroni già volevano fare allora. Lo stesso, fa KULEBA, che in qualità di capo degli interni del regime, intervenendo a Bucarest alla conferenza NATO sulla sicurezza del Mar Nero, dice altrettanto candidamente che il Nero deve diventare come il Baltico: un mare NATO (море НАТО):
https://t.me/ukr_leaks/5064
Ed era di nove anni fa il progetto di cedere la Crimea, le sue basi navali, alla NATO. Un’altra Okinawa.
Cosa resterà di questa ARTEMOVSK… dopo che, ultima cartina di RYBAR – dove appare anche in alto a sx la percentuale,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224101-ec8d8987.jpg
e con legenda in italiano,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224059-c24a56ad.jpg
pezzo dopo pezzo sarà liberata. Per inciso, l’ultima cartina di Rybar non è aggiornata. Per esempio, la ferrovia è già stata passata a OVEST, con avanzamenti anche di duecento metri e liberazione di avamposti:
https://t.me/condottieros/347
Ma non è neppure questo il punto: giorno più, giorno meno, nelle macerie ci stanno a lungo solo i topi. E il regime di Kiev sta cercando di infliggere il maggior danno possibile a questa città da lui prescelta per la mattanza sacrificale dei suoi, e da loro maledetta, prima di andarsene. O lasciare che le decine di migliaia di uomini, divenuti ormai scomodi testimoni dei crimini di regime, “scompaiano” nel tritacarne. Desaparecidos. Nessuno a parlare del massacro in corso in una futura Norimberga, e quello che conteranno i russi saran solo palle. L’U-ccidente, del resto, è da nove anni che ha la testa costantemente girata dall’altra parte. Da parte nostra, invece, “eroi”. Morti, soprattutto. E ai morti gli si può far dire di tutto e di più. QUESTI!
https://t.me/namarshe/5318
Trenta, quaranta al giorno in ogni cimitero di ogni regione. E tutti lì. In quello sputo di terra che i padroni NATO vogliono che sia tenuto a ogni costo, salvo poi mettere le mani avanti e scaricare tutto – secondo, prevedibile, atto di questa tragedia – sul patàca, salvando altrettanto prevedibilmente il generale mascellone da mettere al suo posto.
Cosa resterà di ARTEMOVSK… famiglie distrutte, in una guerra che solo la cecità dei cinegiornali luce non riconosce come guerra civile. Padre contro figlio, padre che è rimasto nel Donbass ed è finito arruolato, figlio che ha deciso invece di immolarsi per i padroni NATO. Con la sfrontatezza di un giovane convinto di essere nel giusto, specialmente quando si tratta di uccidere, edipicamente, padri, preti, maestri, così messaggiava al padre (punteggiatura originali):
- E tu che fine hai fatto?
- Io sono già a Izjum (paese ricaduto in mano al regime con la controffensiva NATO di settembre)
- E tu dove sei?) a Rastov (intende Rostov ma lo storpia all’ucraina)?)
+ Anzitutto Ciao. Io sono a Doneck.
- E perché non sei al fronte?))
- E poi che cosa?)
- A Kiev? (il dialogo si svolge nella loro madrelingua, peraltro, ovvero il russo. Kiev è scritto in russo)
- Oppure la guerra nucleare?)
+ Il mio incarico non è al fronte.
- Come mi dispiace
E già qui, un padre… altro riquadro. Gli manda la foto, dal grigioverde e il calcio del fucile si vede chiaramente in assetto da battaglia. Il padre:
+ Come sei bello. Anche se ci mandassi ogni tanto una foto normale.
+ Avete un buon equipaggiamento.
Ultimo riquadro:
+ Tu per me sei solo mio figlio. Io voglio per te solo bene. Che tu resti vivo, anzitutto, e in salute e felice.
Il 10 aprile il figlio moriva. Ecco cosa resterà della mattanza di Artemovsk. Ecco il sangue, e prima ancora le coscienze, che ricadranno su chi tale mattanza ha ordinato, “fino all’ultimo ucraino”.
Aggiornamenti a seguire.
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13/04 ore 18:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Prosegue, insensata, la mattanza di soldati ucraini da parte del regime di KIEV e dei suoi ordini suicidi. Questa cartina ha il pregio di mostrare, sia pur, con quell’odioso k=1000 che va tanto di moda oggi, per tutto, dai prezzi ai cristiani che muoiono, i numeri dei soldati a cui è stato ordinato di entrare nell’imbuto:
https://t.me/ukraina_ru/142302
Tutti quei soldatini azzurri nell’imbuto sono destinati a morire bombardati, prima ancora che in battaglia. A migliaia.
Lo dichiara anche il capo dei wagner: nessuno si sta ritirando, continuano ad arrivare soldati, quindi il compito primario diventa colpirli, prima ancora di avanzare.
https://t.me/RVvoenkor/42646
Anche per questo han chiamato i russi regolari. Che con aviazione e reparti missilistici stanno colpendo duro. 12 voli, 57 obbiettivi, 300 soldati colpiti nella sola giornata di ieri.
https://t.me/mod_russia/25614
E solo da loro. I wagner le loro statistiche se le tengono.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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13/04 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
A confermare la “divisione dei compiti” in essere è lo stesso capo dei wagner, che mostra su questa cartina la loro zona di intervento:
https://t.me/namarshe/5297
In realtà, le x lungo l’arco sono anch’esse coperte da artiglieria e aviazione russe. In sostanza, i wagner si concentrano su ciò in cui battono anche i corpi speciali ucraini e NATO, mandati in fretta e furia a tenere i quattro quartieri rimasti: l’assalto in condizioni di guerra urbana. A tutto il resto, dalla preparazione tramite fuoco di artiglieria e aereo, alla copertura nel corso dell’azione, alla difesa da nord-est e da sud-ovest, all’indebolimento delle retrovie tramite bombardamenti continui che impediscono a ulteriori rinforzi di arrivare (e relative, ulteriori, perdite), si sono dati il cambio con le truppe aviotrasportate dell’esercito russo.
Un aiuto che sta dando i primi frutti: nonostante i rinforzi giunti alla disperata da ovest, l’area in mano al regime di Kiev continua a restringersi. Giungono sempre più conferme della stazione e dello stadio liberati,
https://t.me/namarshe/5294
ma ben più degna di rilievo è una notizia di poco fa: pare infatti che i russi siano riusciti a sfondare a BOGDANOVKA e a puntare a GRIGOROVKA.
https://t.me/namarshe/5298
Sono i paesi che costituiscono l’ultima linea difensiva del regime di KIEV. Dopodiché da accerchiamento operativo si passerà direttamente alla cosiddetta “sacca”.
Analogo movimento sembrerebbe svolgersi verso nord-ovest, direzione SLAVJANSK. In altre parole, qualsiasi tentativo di controffensiva in questa direzione è stato, sostanzialmente, neutralizzato. Salvo ovviamente i demoni che popolano i deliri dei capi NATO e del regime.
Demoni che affollano anche i cervelli degli ufficiali sul campo. Al punto da FAR SALTARE LE CASE POPOLARI entro cui si sono asserragliati sino a oggi PER RALLENTARE L’AVANZATA RUSSA:
https://t.me/RVvoenkor/42628
o, il che è lo stesso, PER CERCARE DI COLPIRE A DISTANZA PIU’ SOLDATI RUSSI POSSIBILE AL PASSAGGIO
https://dnr-news.ru/incident/2023/04/13/298993.html
Che il Donbass sia per loro carne morta è un dato conclamato dalla ATO del 2014. Che sin dalla liberazione di Mariupol’ si nascondessero nelle case popolari e sotto le gonne dei civili, è un altro dato conclamato. Ma minare e far saltare quelle stesse case popolari strada per strada, isolato per isolato, è un dato di degradazione ulteriore, girone inferiore nel loro inferno criminale, non praticato sistematicamente sino, per l’appunto, ad ARTEMOVSK.
Aggiornamenti a seguire.
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13/04 ore 08:00 aggiornamento
È IL FASCISMO, BELLEZZA
Arestovič, ex-capo propaganda del regime e ora “battitore libero”, in cerca di una nicchia ecologica buona per tutte le stagioni, sottolineo, PER TUTTE, un giorno spara contro i russi, un giorno spara contro il patàca. Ieri era la giornata numero due ed esce con un pezzo dove lamenta questo rapporto causa-effetto: vogliamo “un’Ucraina etnicamente monolitica” (Этнически монолитная Украина)? Rassegnamoci a fare come la Polonia, che così facendo ridusse il proprio territorio al 59% di quanto era prima.
https://t.me/vityzeva/81100
Notare l’eufemismo, del bastardo di regime, e l’affermazione che non è di principio, ma frutto di una semplice valutazione di un rapporto (peraltro tutto da dimostrare...) causa-effetto dal vago, anglofono, sapore pragmaticistico. Non funziona.
Le stesse espressioni usate dal soggetto in questione, richiamano ad altri tristi esperienze del secolo passato e non solo, e a un’analoga espressione di esse figlia: “pulizia etnica”. Tradotto: etnia x ed etnia y convivono sotto lo stesso tetto, dal momento z in avanti “questo paese è troppo piccolo per tutti e due”: escono i revolver in queste pazzoidi sfide all’ok corral, famiglie si spaccano, mariti contro mogli, padri contro figli, sangue versato inutilmente fino a esaurimento (di cosa fate voi, del sangue stesso (genocidio), dei proiettili e delle munizioni (coi mattarelli rimasti si ristabilisce subito un equilibrio dinamico decisamente di diversa matrice), dei soldi per comprare la merce di cui al punto due).
Qui – attenzione – il caso è simile, ma non stiamo neppure parlando di “pulizia etnica”. Dal 2014 a oggi è in atto un tentativo inedito, nei tempi e nei modi, della STORIA MONDIALE, di REINGEGNERIZZAZIONE ETNICA: un’intera popolazione è stata portata a
- parlare in una certa lingua e non in un’altra, con vocaboli che
- ne hanno strutturato i logos in un modo e non in un’altro, su testi
- che hanno riscritto la storia e – più in generale - una sub-cultura creata in fretta e furia (mito fondativo compreso) in un modo e non in un altro, il che ha portato la stessa popolazione a
- pensare in un certo modo e non in un altro
- a credere in una certa religione e non in un’altra
e via discorrendo.
Chi si opponeva era fuori. Meglio, dopo un assaggio di “manganello e olio di ricino 2.0”, se non bastava finiva in galera, alla peggio torturato nelle celle di un aeroporto di Mariupol’ divenuto Abu Grahib dagli squadristi di Azov, alla meglio a prendere muffa in qualche altra cella di cui il secondino aveva smarrito le chiavi.
Naturalmente, l’oggetto della reingegnerizzazione etnica del popolo ucraino non è stata la “lingua e letteratura venusiana”. Un substrato c’era. Ma flebile come quello di qualsiasi dialetto nostrano elevato a lingua nazionale oggi, in pieno 2023, dopo tre quarti di secolo di radiotelevisione italiana che ha completato un’alfabetizzazione già in corso da un altro secolo e a cura di scuole elementari e medie, più opera, teatro, letteratura, pubblicistica, gazety i žurnaly (periodici e quotidiani).
“Ul nostar dialet”, “lu dialettu nuesciu”, portato a lingua nazionale. Qua mi vengono in mente immagini ridicole di senatori in canottiera e analoghi soggetti “sudisti”, in quest’ultimo caso fermatisi tuttavia ai bar di paese e mai assurti ai vertici della cosiddetta “politica” (il campanilismo non ha confini, specialmente nel nostro italico borgo, o bordello che dir si voglia). Lì è diventato esperimento concreto, in tutta la sua virulenza e la sua violenza, punto numero uno al programma del partito trasversale nazifascista salito al potere col colpo di Stato del 2014. Mancava una religione? Si creava ex-novo, a uso e consumo del regime. Mancava una letteratura organica in grado di integrare la pur sviluppata letteratura dialettale? Si colmavano i buchi in fretta e furia, per sostituire il rinnegato Bul’gakov col primo che passava per strada e lasciava cadere a terra il foglietto del brindisi che si era scritto per il matrimonio della figlia (assurto a documento fondamentale da studiare a memoria). Mancava qualcosa? Si faceva… dov’era il problema?
Riecheggiano tentativi analoghi di creare una “razza italica” sulla falsariga di altri tentativi di creazione di altri tipi di “purezze”… questa volta però gli “ebrei”, gli “zingari”, i “comunisti” e gli “omosessuali” hanno imbracciato i fucili. Dal 2014 a oggi. Non ci stanno a girare con una stella di davide al braccio. E neppure a farsi immolare in nome di questo esperimento immondo targato NATO sin da quel colpo di Stato. “We didn’t start the fire”, cantava qualcuno negli anni Ottanta. Forse gli anglofoni così la capiscono meglio.
Torniamo alla Russia. Che non è il paradiso del proletariato dal 1991. Ma che qualche buona usanza internazionalistica da allora la conserva. Aksenov, presidente della Crimea, ieri era col muftì. C’è una forte comunità islamica, parte integrante del tessuto sociale della penisola, e il Ramadan è un periodo importante nel loro calendario liturgico.
https://t.me/Aksenov82/2345
Prega, partecipa al banchetto. Dio è uno. Da una parte picchiano i preti, dall’altra no. Qui disegnano il presidente russo coi baffetti di Hitler, e ritraggono l’altro come l’eroe della democrazia. “We didn’t start the fire”...
Aggiornamenti a seguire.
ARTEMOVSK
Carta aggiornata a poco fa
https://t.me/polk105/5151
Si vede chiaramente che la stazione è stata ormai liberata, e che la ferrovia non costituisce più alcun argine all’azione russa. Altri isolati caduti, come riporta il bollettino del Ministero della difesa russo che, già da ieri abbiam visto, si occupa anche di ARTEMVOVSK:
https://t.me/mod_russia/25581
Mentre prosegue l’intera azione da tutti i lati, in quella che, ogni giorno che passa, diventa la tomba non solo per tanti giovani ucraini, ma anche per le ambizioni dei nazifascisti di KIEV e dei loro padroni NATO. Ora a tenere sono arrivati anche i reparti d’élite,
https://t.me/rezident_ua/17265
quelli da tenere al riparo fino alla controffensiva.
Controffensiva a cui, ormai, senza uomini, senza munizioni, senza armi, non crede neppure il patàca, anche se continua a blaterare ordini che nessuno, ormai, è in grado di eseguire.
https://t.me/ukraina_ru/142149
Vedremo le battute finali di questa triste vicenda. E l’effetto DOMINO che, molto probabilmente, da essa scaturirà.
“LA TERRA E’ LA CULLA DELLA RAGIONE UMANA. MA NON SI PUO’ VIVERE IN ETERNO IN UNA CULLA”
“Планета есть колыбель разума. Но нельзя вечно жить в колыбели”
Questa frase, ultracitata, di K. E. Ciolkovskij (qui un breve saggio sulla sua produzione)
https://readings.gmik.ru/lecture/2011-KE-TSIOLKOVSKIY-O-BUDUSCHEM-CHELOVEKA-I-CHELOVECHESTVA
è praticamente il mantra della cosmonautica sovietica. Oggi poi, che da oltre mezzo secolo è il Giorno della cosmonautica, la si trova praticamente ovunque, come il prezzemolo. Frase bellissima, peraltro.
Che dedichiamo a Gagarin, primo nello spazio (queste foto tutte per lui),
https://dnr-news.ru/img/20230412/22bc15ffe64584bfb0a63e9a97435008_o.jpg
https://t.me/vityzeva/81058
a Valentina Tereškova, prima donna nello spazio, ad Aleksej Leonov, autore della prima passeggiata spaziale, alla cagnetta Lajka, immolata per il progresso umano (e mia figlia… “Ma è morta?” Ehm si… si è sacrificata...”) e, assolutamente non per ultimo – anzi, tutt’altro!!! - al mito, alla leggenda, al “glavnyj konstruktor”: l’ingegnere capo Sergej Pavlovič Korolëv!
Il quale fece suo questo aforisma, che dedico a tutti: “Tenete a mente che, se fate veloce ma male, la gente dimenticherà che avete fatto veloce e ricorderà che avete fatto male. Se invece fate piano ma bene, la gente dimenticherà che avete fatto piano e ricorderà che avete fatto bene.”
(«Имейте в виду, если вы сделаете быстро и плохо, то люди забудут, что вы сделали быстро, и запомнят, что вы сделали плохо. Если вы сделаете медленно и хорошо, то люди забудут, что вы сделали медленно, и запомнят, что вы сделали хорошо!» )
https://t.me/vityzeva/81053
Proprio oggi, la KP esce con un lungo pezzo in cui esamina le prospettive della cosmonautica russa.
https://www.kp.ru/daily/27489/4747199/
Dall’anno prossimo inizierà la costruzione della nuova stazione spaziale, non più “internazionale” ma russa. Fino al suo completamento, il segmento russo della ISS sarà utilizzato fino a scadenza naturale. Scopo del gioco: GARANTIRE CONTINUITA’ E NESSUNA INTERRUZIONE DI SERVIZIO FRA LA VECCHIA STAZIONE E LA NUOVA. La nuova stazione spaziale sarà più grande e tecnologicamente più avanzata. Ma vorrei tornare ancora su Jurij, su alcune sue parole, lui che di molte parole non era. Sono parole bellissime, che dedico a tutti. L’esplorazione dello spazio, la cosmonautica, come frutto di un riscatto sociale collettivo, di un popolo intero, finalmente libero dalle catene che lo opprimono, viene da lontano:
“Qualcuno ha calcolato che la potenza del motore del razzo che ha portato in orbita la Vostok, con la sua bella stella rossa, era pari alla spinta di tutti cavalli da soma esistenti nella Russia prerivoluzionaria. Tale accostamento, seppur ingegnoso, è tuttavia triste. Il Paese dell’arretratezza e del dispotismo, quale era la Russia zarista, non avrebbe potuto andare nel cosmo...
Per potersi sollevare sino alle stelle, non basta vincere la forza di gravità. Occorreva prima spezzare le catene che, fino all’Ottobre, opprimevano il lavoro, l’intelletto, l’animo umano! Non meravigliamoci se han chiamato i comunardi “gli uomini che assaltano il cielo”… L’assalto al cosmo non è iniziato il 12 aprile del 1961, quando l’uomo vide per la prima volta l’Universo da vicino, e neppure il 4 ottobre 1957, quando il primo satellite si sollevò da terra.
Tutto ebbe inizio con gli spari dell’incrociatore Aurora e con l’assalto al Palazzo d’Inverno.”
«Кто-то подсчитал, что мощность двигателей ракеты, которая вывела на орбиту краснозвёздный «Восток», равнялась собранной воедино в силе тяги всего конского поголовья дореволюционной России. Такое совпадение хотя и остроумно, но печально. Страна отсталости и деспотизма, какой была царская Россия, не могла бы вырваться в космос...
Чтобы подняться к звёздам, мало разорвать путы земного притяжения – нужно было прежде сбросить оковы, в которых томились до Октября труд, разум, душа человека! Недаром называли коммунаров «людьми, штурмующими небо»... Штурм космоса начался не 12 апреля 1961 года, когда человек увидел открытую Вселенную, и даже не 4 октября 1957 года, когда первый спутник оторвался от Земли.
Всё началось с выстрела «Авроры», со штурма Зимнего».
https://t.me/kom_mir/3542
Grande, grandissimo Jurij. Dopo queste parole chissenefrega se andremo su Marte, se sulla Luna ci siam già stati oppure arriveranno i cinesi e ci faranno un pernacchio a tutti quanti, se faremo una stazione spaziale orbitante grande come il supercondominio dove ho vissuto per trent’anni. Chissenefrega. Se non ci andiamo dopo aver rotto le catene che ci opprimono su questa terra!
Ancora una volta, diciamo grazie a loro, immortalati in questo quadro bellissimo (Vladimir Serov, “Il palazzo d’Inverno è preso” - Зимний взят, 1954):
https://regnum.ru/uploads/pictures/news/2017/11/06/regnum_picture_1509977493271687_normal.jpg
E grazie ancora Jurij! E non solo per il tuo breve, memorabile, volo, metafora di una altrettanto breve, triste, vita. “S dnem kozmonavtiki, dorogoj tovarišč, učitel’, brat!”
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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12/04 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
La comparsata del capo della DNR in centro ad ARTEMOVSK di ieri non è stato certo un toccasana per il morale delle truppe ucraine. E di un intero popolo che comincia a chiedersi A COSA SIAN SERVITE TUTTE QUELLE DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI, COMPLETAMENTE INUTILI da qualsiasi punto di vista. Vederlo parlare tranquillamente dal centro, con i rumori degli spari lontano, a OVEST, è l’ennesima goccia.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297578.html
Se farà traboccare il vaso o no, lo impareremo presto. Probabilmente no, ma non è neppure passata inosservata.
Intanto le fonti stesse ucraine confermano la perdita della stazione e dello stadio Avangard,
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297850.html
oltre al ruolo determinante che stanno avendo le truppe russe regolari, sui fianchi e a rincalzo dell’azione dei wagner. Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire.
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12/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK E IL 10%
Ormai con le percentuali ci vado cauto, specialmente quando a darle sono i canali ucraini: prima il 10 rimasto al regime di Kiev, poi centellinare sull’80 dall’altra parte… numeri, propaganda. Sulle centinaia di morti ogni giorno e decine di migliaia di questi mesi, non vedo gli stessi canali ucraini disputare alacremente, spaccando il capello in quattro, anzi. Si glissa alla grande.
Alla fine, comunque, basta intendersi. La versione più accreditata riconosce ai soldati del regime di KIEV ancora un 10% saldamente in mano, più un 15% di “nejtralka”, di terra di nessuno dove si combatte.
https://t.me/rezident_ua/17252
Possiamo poi disquisire sul fatto che la terra di nessuno sia ridotta di un 5%, o ancor più. Ma una truppa, un autoveicolo, un cingolato si muovono con maggiori speranze di non essere centrati al primo colpo, ormai in un territorio prossimo al 10% dell’area urbana. Quando un mese fa era ancora il 50%.
Passando dalle percentuali ai colori su una mappa, questa è una cartina di ieri notte, sempre di fonte ucraina:
https://t.me/RVvoenkor/42541
Cartina peraltro che contraddice la loro stessa didascalia sottostante, quando dicono per esempio che oltre metà del territorio della stazione è in mano russa. Ma tant’è. Se questi sono i confini riconosciuti, isolato più, isolato meno, agli ucraini è rimasto in mano sostanzialmente l’ovest. E nemmeno tutto, visto che in gran parte dello stesso ormai si combatte aspramente.
Decine di migliaia di morti, alla fine si supererà ampiamente il centinaio di migliaio, senza contare le migliaia di mezzi ridotti in carcasse, solo per questo paesello, erto a simbolo di una propaganda di regime al cui altare sacrificare tutto, “fino all’ultimo ucraino”.
Va bene, anzi, va male. Malissimo. Il sonno della ragione, anche quando non più utilizzata per risolvere controversie ma anche soltanto problemi operativi su un campo di battaglia, genera mostri. L’inferno sulla terra. L’inferno solo per una parte, in questo caso. Dall’altra le perdite dei wagner sono ordini di grandezza inferiori. Ma queste son cose che ci diciamo da mesi e che stanno cominciando ad aprire gli occhi agli stessi ucraini. Specialmente quando, da tutto questo, emergono PARADOSSI SEMPRE PIÙ ECLATANTI
REGIME DI KIEV, NATO E UN "PARADOSSO POLACCO" CHE VIENE DA LONTANO
Chiamo “PARADOSSO POLACCO” questa tendenza in corso:
- DA UN LATO, oltre centomila uomini e decine di migliaia di mezzi persi per non arretrare di venti chilometri, col rischio inoltre di perdere anche quella linea di difesa per mancanza di risorse;
- DALL’ALTRO, cessione continua, progressiva di sovranità non solo socio-economica, ma anche territoriale alla POLONIA.
Della legislazione che garantisce ai cittadini polacchi diritti di cittadinanza finora spettanti solo a quelli ucraini, tra cui il diritto di essere votati, abbiamo già parlato mesi fa. La situazione, intanto si è evoluta.
I capitalisti polacchi, infatti, stanno facendo affari d’oro comprando a prezzi stracciati quel che resta del complesso industriale ucraino non ancora liberato dai russi.
https://t.me/legitimniy/15129
Di fatto, un popolo ridotto in poco più di un anno a una immensa massa proletarizzata e, soprattutto, sottoproletarizzata, sarà condannato, qualora il conflitto finisse adesso, a lavorare per i capitalisti polacchi.
Ma vi è di più. Ormai c’è anche chi in U-ccidente ammette tranquillamente la cessione dei territori dell’Ovest alla Polonia (“E i premio sperato promesso a quei forti…”)
https://t.me/ukraina_ru/142035
Il patàca sarebbe già d’accordo, in cambio dell’intervento polacco per riprendersi la Crimea. Ovvero lo scoppio della terza guerra mondiale, quindi condicio per il momento miraggio. Ma tra tre mesi lo stesso risultato potrebbe richiedere in cambio un viatico per lui e per la signora così da continuare a fare spese in centro a Parigi e mandare nei sacchetti griffati i “makaroshki” nelle confezioni “mancu-li-cani” da cinque chili per il popolo affamato.
La Polonia, infine, per il padrone atlantico si sta sempre più configurando come cane da guardia dei capitalisti europei più recalcitranti, di quelli “vecchia scuola” che intendono restare “battitori liberi”. Quantomeno, continuare a dire la loro…
https://t.me/drugoeeto/8922
Si muove in questo senso l’impennata alle spese militari, alla costruzione di forze armate che, sotto l’ombrello NATO, costituiscano
- il fulcro di quel fronte che dalla FINLANDIA (e quello sputo di Norvegia confinante più a nord) arrivi fino alla BULGARIA, passando per i territori di nuova conquista in Ucraina. Per una nuova guerra, neanche tanto fredda, appena incominciata.
- il deterrente a chi, al di qua di una cortina di ferro così configurata, e larga fino anche a un migliaio di km (altro che “cortina”!) cerca di “fare il furbo”, lo spirito libero, il libero pensatore, il battitore libero.
Proviamo a ricapitolare, sia pur per sommi capi e in maniera semiseria, che è l'unica che ci consente di non farci il fegato, quanto accaduto e uniamo i puntini con gli ultimi otto anni, in riferimento al solo “paradosso polacco”.
Partiamo da JANUKOVICH. Janukovich PRESIDENTE LEGITTIMO, Janukovich che aveva costruito, col suo Partito delle Regioni, un percorso sostanzialmente diverso per il suo Paese. Lo ripetiamo, per quelli che si stracciano le azzurre vesti ogni volta che il colpo di mano lo fanno... gli altri e non noi: Janukovich presidente legittimo perché democraticamente eletto.
E qual'era la via scelta da Janukovich? Un percorso anche intelligente, se vogliamo, che prevedeva per il suo Paese un RUOLO PONTE fra EST e OVEST: EST e OVEST non solo intesi come Russia (e mondo orientale) ed Europa dell’Ovest (e padroni NATO), ma anche come realtà INTERNE al proprio Paese. Un Paese ARTIFICIALE, ricordiamolo, può piacere o non piacere ma è così, nato per comodità amministrativa sovietica con acquisizioni inesistenti due secoli prima.
Un Paese artificiale ma con CONTRADDIZIONI REALI, CHE SI VENIVANO COSÌ AD APPIANARE dando la possibilità ai capitalisti dell’Est e dell’Ovest di fare affari coi rispettivi vicini e, non da ultimo, tra di loro. Briciole al proletariato, a cui restava sempre la brillante e radiosa prospettiva di un futuro come badante o autista, e via. Non era la rivoluzione Janukovich, cari compagni. Era solo un tentativo, L’ULTIMO, di salvare capra e cavoli.
Già. Perché il tentativo non era piaciuto per nulla alla NATO. Che lavorava in un’altra prospettiva. Che aveva in mente per l’Ucraina quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. La propria testa di ponte per attaccare e, in prospettiva, smembrare, l’immenso Paese ad Est.
Del resto, ogni riferimento al tentativo storico di inquadrare l'ITALIA politicamente, socialmente, economicamente, come Paese PONTE fra nord Europa e nord Africa, naufragato miseramente dopo aver dato servilmente il nostro contributo ai padroni NATO per distruggere l'entità statuale libica, nell'ennesimo atto di autolesionismo (e poi ci si meraviglia per "soli" due gasdotti saltati in aria...), è puramente casuale...
Tornando al PRE-MAIDAN mi sembra già di sentirlo, il dialogo nelle alte sfere (che poi perché loro li abbiano in alto e non alla stessa altezza dei comuni mortali, la dice lunga sul detto “avere la testa come...”), fra chi presagiva il disastro e il padrone intransigente:
- “E MA METÀ DEGLI UCRAINI SON, DI FATTO, RUSSI”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA QUASI TUTTI GLI UCRAINI SONO ORTODOSSI FEDELI ALLA CHIESA DI MOSCA”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA I RUSSI ABITANO PROPRIO QUEI TERRITORI CHE COSTITUISCONO LA RICCHEZZA DEL PAESE (Est industriale + Costa Mar Nero)”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
… e via discorrendo, tre pagine di litania padronale, ad libitum.
ECCO QUINDI MAIDAN. Anche qui. Stessa strategia delle primavere arabe. Giovani, in erba e non solo in senso figurato, gli stessi che oggi al grido “via i moskaly” buttan fuori i pope dalle chiese, e lì va bene perché è “vox populi”. Sono loro, il popolo. Gli han detto: cosa volete vedere in tv, sesso, droga e rock’n roll o l’albero degli zoccoli? (la domanda è reale e me la ricordo ancora, fatta oltre trent'anni fa a un'assemblea di istituto dove la lista 2 vinceva sbaragliando le altre liste - colpevolmente silenti in tale occasione - con questo colpo di scena indegno...)
E tutti in coro: sesso, droga e rock’n roll! Piazza piena, giù le mani dai “nostri” giovini, il nostro futuro, la nostra speranza, eccetera eccetera… volano farfalle, volano stracci...
… e dall’altra parte i cecchini baltici e georgiani che scalpitano: “Quando entriamo in azione? Quando-spariamo-quando-spariamo-quando-spariamo?” (son fatti così... i cecchini)
“Un attimo! Eccheddiamine…” “Dai, mettetevi su come da piano, un lavoro pulito, e poi sparite!”
E così ci scappò il morto. E non solo uno. I piani CIA, del resto, non brillano di fantasia. Aumentarono i tumulti, si creò la base di consenso A KIEV per il colpo di stato. E colpo di stato fu. Janukovich oggi a Mosca ha aperto un bar trattoria vista Arbat…
E I RUSSI? MASSI... I RUSSI STANNO A GUARDARE… lo dice anche un romanzo... ma è proprio vero che stanno a guardare? In realtà no. LA PROGETTAZIONE, PER ESEMPIO, DI UNA BASE NAVALE NATO IN CRIMEA NON ERA PIACIUTA, DECISAMENTE, AI RUSSI. Che cominciano a ricordare che negli anni di gestione Janukovich qualcosa insieme si era anche implementato, che era brutto rovinare tutto così...
… ho già capito, "non gliene frega un cazzo”.
La CIA spinge sull’acceleratore. BANDERA, l’UPA, diventano la chiave di volta per RIGIRARE l’INTERA frittata in chiave TOTALMENTE ANTIRUSSA. Serve un segnale. Il paletto che non rispettate voi lo mettiamo noi. La CRIMEA torna a casa. Non aspettava altro, del resto. Come dire a un altoatesino (o sudtirolese) da domani niente tedesco e l’Austria che dice: “Volete tornare da noi?”… non occorre andare molto lontano...
Il problema è che la “russkaja vesna”, la primavera russa (alla faccia di quel bellissimo bebé col pugnetto chiuso e il gioco di parole antisovietico come il suo giornale “la rivoluzione non russa”… lo ammetto, anch’io avevo quella maglietta!), piace anche al Donbass. Piace anche a Odessa: 2 maggio, strage fascista alla camera del lavoro. E’ guerra, il resto è storia.
Torniamo ora, per un attimo, a quella serie di “non me ne frega un cazzo”. ERANO FATTI NELL’INTERESSE DEL PAESE? METTENDO DAVANTI LA SUA ECONOMIA, LA SUA SOCIETA’, LA SUA CULTURA, IL SUO FUTURO? O ERANO FATTI UNICAMENTE NELL’INTERESSE DI UNA STRATEGIA ATLANTISTA CHE E’ PASSATA COME UNO SCHIACCIASASSI SU UNA SITUAZIONE TENUTA INSIEME IN MANIERA A DIR POCO SEMPRE PIU’ PRECARIA? INFISCHIANDOSENE ALTAMENTE DEL VASO DI PANDORA CHE SAREBBE ANDATA AD APRIRE?
Come in montagna, a volte già dopo due tornanti guardare sotto aiuta, e fa vedere le cose da un punto di vista diverso. Qui son passati NOVE ANNI. Ben più di due tornanti. Ora siamo arrivati all’assurdo, al PARADOSSO, che ti do (anche qui, i padroni NATO, il patàca vale quel che vale…) le regioni dell’OVEST, ti do i miei giovani, la meglio gioventù, la stessa che ho usato a Maidan e che uso ancora per fare il lavoro sporco, al fronte e nelle retrovie, “PUR DI”. Pur di prendere la Crimea. E farci quella dannata base navale. Pur di non mollare ARTEMOVSK. E conservare qualche speranza di far saltare DONECK e LUGANSK. Pur di.
Ormai, dell’interesse del Paese, è chiaro a tutti che non importa nulla a nessuno, né della cricca attualmente al potere, né tanto meno dei suoi padroni. Il paradosso polacco, tradotto, mi riduco a diventare colonia polacca, cedendo anche parte del territorio, “pur di”, è lì a mostrarcelo. E i tornanti fatti sinora, se abbiamo la forza di guardarci indietro, di vedere il percorso fatto, sono anch’essi lì a dirci che è da NOVE ANNI che si va in questa direzione. Meglio, da più di nove anni, intervallati da una breve anomalia di sistema, durata qualche anno e messa subito a tacere.
Oggi siamo all’assurdo. Al paradosso. Ma è un qualcosa che nasce da allora.
Aggiornamenti a seguire.
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11/04 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Oggi per la PRIMA volta è comparso nel bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo. Iscritto come DONECKOE NAPRAVLENIE. Vengono citati i wagner come “reparti d’attacco Wagner” (Штурмовые отряды «Вагнер» )
https://t.me/mod_russia/25550
e viene ESPLICITAMENTE affermata la divisione di compiti: ai wagner il centro città, ai reparti d’assalto dell’esercito regolare i fianchi (На флангах, ibidem) della linea di fronte. Inoltre, si parla anche di APPOGGIO AEREO E DI ARTIGLIERIA dell’esercito regolare, dando numeri concreti:
- 11 voli solo su ARTEMOVSK e fuoco missilistico per un totale di 48 obbiettivi in un giorno.
Vengono anche dati i numeri delle perdite del regime di Kiev nella sola ARTEMOVSK (così citata anche nel bollettino): oltre 450 soldati, 3 carri armati, 9 blindati, 6 autoveicoli, mortai e via discorrendo.
L’impressione che se ne ricava, dopo oltre NOVE MESI di attacco affidato ai wagner e unicamente a loro, è di voler intervenire direttamente per dare una spallata decisiva e chiudere la questione.
Questo novello, quantomeno esplicito, “gioco di squadra” è AMMESSO anche dallo stesso signor Wagner.
https://t.me/voenkorKotenok/46714
Che conferma TUTTO, senza nemmeno una punta di quella verve polemica che certo non gli manca, e che lo ha portato non poco fa a criticare Shojgu per le munizioni e lo stesso bollettino ministeriale per come era stata gestita l’informazione nel caso di SOLEDAR.
Se si fosse trattato, come nel caso di Soledar di “appropriazione indebita” da parte ministeriale, avrebbe fatto egualmente il diavolo a quattro. Qui, evidentemente, il continuo rabbocco ordinato dalla NATO di quei 11 mila soldati caduti inutilmente ogni mese ha reso necessario, per sbloccare la situazione, l’intervento dell’esercito regolare e dei suoi reparti speciali: coprendo ai wagner le spalle, rendono loro possibile concentrarsi unicamente sulle operazioni di assalto nell’area urbana.
E i risultati, oggi, si son nuovamente visti. C’è stata una nuova accelerazione delle attività offensive e distruzione sistematica di tecnica e uomini mandati inutilmente a tenere gli ultimi quartieri rimasti in mano al regime di Kiev (20% secondo le stime più generose per Kiev). Il “preparatevi al peggio” da parte ucraina è ormai di dominio pubblico e rilanciato su tutti i canali, ucraini e russi:
https://t.me/boris_rozhin/82720
et, per par condicio,
https://t.me/rezident_ua/17250
Entrambi ormai dicono la stessa, medesima cosa.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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11/04 ore 14:00 aggiornamento
ADDESTRATI IN INGHILTERRA, DA ISTRUTTORI CANADESI… SU COME SI SMONTA E RIMONTA UN KALASHNIKOV: LA PAROLA AI SOLDATI UCRAINI FATTI PRIGIONIERI DAI RUSSI.
Quanto segue è la traduzione integrale di una breve intervista del voenkor Sasha Koc, apparsa sulla Komsomol’skaja Pravda del 09/04. Faremo la conoscenza con… Jurij Gagarin, ma anche con un soldato addestrato in Inghilterra, che ci dirà alcune cose MOLTO interessanti in proposito.
Cari compagni, buona lettura.
Rivelazioni dei soldati prigionieri delle ff.aa. ucraine: Kiev manda al macello soldati senza addestramento, cercando di guadagnare tempo per il contrattacco
Откровения пленных бойцов ВСУ: Киев приносит в жертву необученных солдат, пытаясь выиграть время для контрнаступления
I soldati delle ff.aa. ucraine hanno raccontato al voenkor di KP.RU Aleksander Koc, come sono stati addestrati nella perfida Albione.
Сдавшиеся военные ВСУ рассказали военкору KP.RU Александру Коцу, как проходили обучение на туманном Альбионе
“CI ARRENDIAMO!”
«СДАЕМСЯ!»
- Come ti chiami? - Chiedo a un soldato completamente annerito, proveniente dai reparti motorizzati ucraini, che ancora non ha completamente capito di essere vivo per miracolo.
- Как звать? – спрашиваю у чумазого украинского мотострелка, который, кажется, еще не успел до конца осознать, что чудом остался жив.
- Jurij Gagarin, classe 1981.
- Юрий Гагарин, 1981 года рождения.
- Sul serio?
- Серьезно?
I parà che hanno catturato l’omonimo del primo cosmonauta sovietico confermano: è il suo vero nome come da tessera militare. Nato in Russia, nella oblast’ di Voronezh, padre russo e madre ucraina. Dopo un anno la sua famiglia si trasferì sotto Kiev, a Brovary. Finché suo padre era vivo, si manteneva ancora in contatto coi parenti russi ma poi, dopo la sua morte, li perse tutti.
Десантники, взявшие тезку первого советского космонавта в плен, подтверждают – это его настоящее имя по военному билету. Да и родился он в Воронежской области, отец – русский, мать – украинка. Спустя год семья переехала под Киев, в Бровары. Пока был жив отец, связи с родственниками в России еще поддерживали, но после его смерти, как отрезало.
Scuola, istituto tecnico, naja, quindi il lavoro in una fabbrica di trattamento alimentare pesci. Il 18 marzo, la mobilitazione, l’addestramento a Chernigov, quindi i servizi di piantone a diversi edifici dell’esercito, fino a finire sotto Kremennaja. Le ultime sue ore a difesa di un caposaldo sono nella registrazione dai droni dei nostri ricognitori. Alle immagini filmate di questi aggeggi a quattro eliche, dopo un anno, siamo ormai abituati, ma queste realizzate dagli assaltatori della 98° divisione aviotrasportata da Ivanovo son riuscite a stupirci. Guardo sul monitor e sembrano gli effetti speciali di un film di guerra.
Школа, ПТУ, «срочка», работа на производстве рыбного филе, мобилизация 18 марта прошлого года, подготовка в Чернигове, затем переезды в охране штаба по разным областям, пока нелегкая не закинула в леса под Кременной. Его последние часы на опорном пункте беспристрастно зафиксированы на камеру наших разведчиков. К съемкам боевых действий с квадрокоптера за год мы успели привыкнуть, но штурмовики 98-й гвардейской воздушно-десантной дивизии из Иваново смогли удивить. Смотрю на монитор – как спецэффекты боевика.
All’inizio il drone schiva in velocità alberi e foglie letteralmente ad altezza uomo, fino a raggiungere l’avamposto nemico. Arriva ai bunker e ingrandisce per scorgere eventuali movimenti nemici. A quel punto parte il fuoco, diretto dai nostri carri alle loro trincee. Tre soldati saltano fuori cercando riparo in un rifugio mimetizzato. Interviene quindi il reparto d’assalto con lanci di granate. Esce quindi il primo soldato ucraino con la bandiera bianca e le mani bene in vista. Esce poi il secondo. Cercano con lo sguardo i nostri.
Сначала коптер на высоте человеческого роста летает буквально по лесу, мастерски обходя деревья и осматривая опорный пункт противника. Подлетает к блиндажам, зумом заглядывает внутрь, ищет движение. Затем по позициям наносят удары – сначала танками разматывают окоп, из него выбегают три тела и запрыгивают в замаскированное укрытие. В дело вступает наша штурмовая группа, забрасывая его гранатами. И вот первый вэсэушник осторожно вылезает на белый свет с поднятыми руками. За ним – еще один. Видимо, идет на крики наших ребят…
Sento gridare: “Arrendetevi!” e rispondere “Ci arrendiamo”. E siamo usciti con le mani in alto, racconta Jurij.
- Слышу – кричат: «Сдавайтесь!» «Сдаемся!», — отвечаю. Вышли, руки подняли, — рассказывает Юрий.
COI MITRA CONTRO I CARRI ARMATI
С АВТОМАТАМИ ПРОТИВ ТАНКОВ
- C’erano con voi ufficiali?
- Офицеров с вами не было?
No, eravamo solo noi tre, - racconta un altro prigioniero, Bogdan Zabolotnyj da Kiev, fuciliere della 58° brigata motorizzata delle ff.aa. ucraine.
- Нет, нас трое было, — говорит еще один пленный – киевлянин Богдан Заболотный, стрелок отдельного пулеметного взвода 58-й мотопехотной бригады ВСУ.
Da civile ha lavorato prima in posta e poi come tagliaerba. Coscritto, ha combattuto ad Artemovsk. In verità, ci assicura di non averci mai sparato e aver cercato sempre di imboscarsi nei nascondigli. Ma i prigionieri è normale che lo raccontino quando gli si chiede di parlare di loro e dei loro “risultati in battaglia”. Non vi è nulla di più caro.
В мирной жизни работал на почте, потом – газонокосильщиком. Мобилизован, воевал в Бахмуте. Правда, уверяет, что больше прятался по укрытиям и почти не стрелял в сторону наших. Но это обычная история для пленных, кому охота рассказывать о своих «боевых подвигах». Себе дороже.
- Il 7 ci siamo recati di notte all’avamposto. Ci han detto di stare lì e difendere, tenere la posizione. I vostri ce lo han messo in quel posto, è tutto. Non abbiam capito nulla e ce li siam trovati davanti.
- 7-го числа вышли на позиции ночью. Сказали сидеть. Оборонять, держать позиции. Ваши нас просто зафигачили и все. Мы сразу не поняли, что произошло.
- Come siete a morale?
- Как вообще морально-психологическое состояние личного состава?
- Probabile che siam tutti messi come me. Col morale sotto i tacchi.
- Наверное, такое же самое, как и у меня. Никакое.
Ma i vostri comandanti non vi hanno dato coraggio per la lotta?
- Вас что, командиры не настраивают на борьбу?
- Questi sono i nostri comandanti… ci han piazzato qui con i mitra contro i carri armati e contro l’artiglieria. Stai qui e tieni. Se sopravvivi tre giorni, bene. Altrimenti… pace.
- Да там такое отношение… Просто посадили с автоматами против танков, против артиллерии. Сиди, держи. Складывается такое впечатление, что выживешь ты эти три дня – хорошо. Завалят – так завалят.
- Tre giorni… questa la vostra rotazione?
- Три дня – это у вас ротация?
- Si, ma non è dappertutto uguale. A Bachmut la rotazione avviene di giorno in giorno. Con questa mobilitazione “senza limiti”, l’Ucraina se lo può permettere.
- Да, но у нас по-разному люди сидят. В Бахмуте сутки через сутки меняли. При мобилизационном «безлимите» Украина может себе это позволить.
- E come avviene la rotazione? Su blindati dell’esercito? Usate questi?
- А штатная бронетехника есть? На чем вы перемещаетесь?
- Macchè! Sulle proprie macchine private. E uno alla volta!
- На своих личных автомобилях. Мы ездим отдельно.
- In che senso sulle PROPRIE macchine?
- Что значит личные автомобили?
- Quelle che uno si è comprato colla propria paga.
- То, что купил каждый сам себе с зарплаты.
Qui Bogdan molto probabilmente mente. Le “proprie macchine private” son quelle che han fregato ai locali. Vecchie Zhiguli e Moskvich. Nei territori liberati i civili spesso si lamentano delle prepotenze nei loro confronti da parte delle ff.aa. ucraine. Per i “difensori” ucraini tutti gli abitanti del Donbass sono “kolorady” e “separy”. E in quanto tali si può tranquillamente “espropriare” loro ciò che si vuole.
Тут Богдан скорее всего лукавит. То, что отжали у местного населения. Старенькие «Жигули» да «Москвичи». На освобожденных территориях мирные часто жалуются на беспредел со стороны ВСУ. Для украинских захистников (защитников по укр.) все жители Донбасса – «колорады» да «сепары». А значит можно без всяких угрызений совести «экспроприировать» то, что тебе понравилось.
ADDESTRAMENTO “ALL’INGLESE”
ПОДГОТОВКА «ПО-АНГЛИЙСКИ»
Peraltro, è raro fra i prigionieri imbattersi in cittadini dell’Ucraina occidentale. Non è solo una sensazione, che al massacro stiano mandando cittadini delle regioni centro-orientali. Il terzo prigioniero, uscito con le mani alzate senza combattere, viene infatti da DNEPROPETROVSK. Ad Aleksandr Mocuch è andata bene. Al conflitto era giunto dopo che l’avevano addestrato all’estero. In realtà il nostro soldato, che in tempo di pace non aveva fatto neppure il militare, è tutt’altro che entusiasta di tale addestramento. Gli avevano mandato la cartolina a settembre: tre settimane di corso accelerato, per il giovane soldato, e quindi stage in Gran Bretagna.
К слову, среди пленных редко попадаются жители Западной Украины. Такое ощущение, что на передовую специально бросают выходцев из центральных и восточных регионов. Третий пленный, который сдался без боя – из Днепропетровска. Александру Моцуху повезло – к конфликту он готовился за границей. Правда от забугорного обучения номер пулеметного расчета, который даже срочную службу не проходил, не в восторге. Его призвали в сентябре прошлого года. Трехнедельный курс молодого бойца на Украине, а затем – стажировка в Британии.
- A me pare tutta una messinscena per riciclare soldi, ci dice.
- Мне кажется, это тупо отмывание денег, — говорит он.
- Perché?
- Почему?
- Perché quel che abbiam fatto là, lo avremmo potuto fare tranquillamente anche qui, in Ucraina.
- Потому что, то же самое можно было и здесь, на Украине, пройти спокойно.
Fino al confine polacco le reclute eran state portate in autobus, quini han preso un altro mezzo e, tramite questo, li avevan condotti all’aeroporto. Un normalissimo aereo passeggeri li aveva quindi trasportati in Gran Bretagna. Erano atterrati di notte, quindi dritti in autobus al centro di addestramento.
До границы с Польшей рекрутов довезли на автобусе, там пересадили в другой транспорт – и на аэродром. На обычном пассажирском самолете прилетели в Великобританию, приземлились ночью, снова в автобус и в учебный центр.
- Com’era l’addestramento?
- Как проходило обучение?
- Esattamente come qui. Strisciare a terra, scavare trincee, la stessa cosa che da noi.
- Так же, как и здесь. Упал, покопал, все то же самое, что и у нас.
- Gli istruttori erano britannici?
- Инструкторы британские?
- No, erano canadesi.
- Нет, канадские.
- Vi hanno addestrato alle armi e all’apparecchiatura militare occidentali?
- Вас учили обращаться с западными вооружением и военной техникой?
- No. Al nostro AK-47.
- Нет. Мы проходили свое – АК-47.
- In Gran Bretagna... vi hanno addestrato ai Kalashnikov???
- В Британии учили обращаться с автоматами Калашникова?
- Si.
- Да.
- Quanto son durati i corsi?
- Сколько длились курсы?
- Nel mio caso, tre settimane e mezzo.
- По-моему, три с половиной недели.
- Com’era la giornata?
- Какой был распорядок дня?
- Sveglia alle sei, ginnastica, doccia, colazione. Quindi o addestramento o lezione. C’era poi il pranzo. Quindi ancora o addestramento o lezione. Cena alle sei o alle sette di sera, quindi riposo e silenzio alle nove di sera.
- В шесть часов встали, зарядка, душ, завтрак, потом пошли заниматься, либо по классам, либо посмотрели лекцию. Потом обед. Затем опять занятия. Ужин в шесть или в семь вечера. Потом идем отдыхать и отбой в девять вечера.
- In cosa consisteva l’addestramento?
- Что за занятия по классам?
Ci dividevano in gruppi. Il mio era di dieci unità e, mettiamo, un istruttore. Nei primi tre o quattro giorni, il Kalashnikov. Nei successivi tre o quattro, come bisogna vestirsi a seconda del tempo e della stagione. Oltre, tirassegno da diverse distanze. Oppure esercitazioni nei boschi, loro ci minavano da qualche parte e noi dovevamo trovare le trappole.
- Разделили на группы. Нас 10 человек, допустим, у нас один инструктор. На эти 3-4 дня – устройство автомата Калашникова. Следующие 3-4 дня - как нужно одеваться, в какую погоду и время года. Дальше - стрельбы на разные дистанции. Сходим в лес, они там где-то что-то заминируют, а мы должны найти ловушки.
- Ma c’era anche un addestramento di tipo ingegneristico?
- То есть, инженерная подготовка была?
No, non c’era, era più cultura generale.
- Это не инженерная подготовка, это просто знания на всякий случай.
- Vi hanno insegnato a leggere una carta?
- С вами занимались картографией?
- No, non avevamo quella lezione.
- Нет. Такого не было.
- E a fine corso? Che è successo?
- Что было по окончании курсов?
- Avremmo dovuto ricevere ulteriore addestramento una volta tornati, c’era un impegno in questo senso. Poi è cambiato qualcosa e ci han spedito dritti al fronte.
- Вообще-то мы должны были проходить еще доподготовку у нас, кто на какую должность будет идти. Но что-то поменялось, и нас всех разбросали по подразделениям.
DALL’AUTORE
ОТ АВТОРА
Anche se Mocuch non ci ha detto proprio tutto, un addestramento del genere appare, a dir poco, RIDICOLO. Istruttori canadesi in Gran Bretagna che insegnano a ucraini a smontare e rimontare il mitragliatore russo Kalashnikov. In un contesto dove, dopo un anno di guerra nel conflitto più su ampia scala dai tempi della II Guerra mondiale, l’Ucraina ha acquisito un’esperienza tanta e tale sul campo da poter LEI insegnare qualcosa sia ai canadesi, che ai britannici, che ai polacchi.
Даже с учетом того, что Моцух может что-то недоговаривать, такое обучение выглядит, мягко говоря, нелепо. Канадские инструкторы в Великобритании учат украинцев собирать-разбирать русский автомат Калашникова. При том, что сама Украина за год ведения боевых действий в самом масштабном конфликте со времен Второй Мировой войны получила такой колоссальный опыт, что вполне может обучать хоть канадцев, хоть англичан, хоть поляков.
E non può passare inosservato il fatto che, ultimamente, a Svatovo siano mandati in prima linea uomini addestrati malamente. Questo, mentre nelle retrovie vengono addestrati reparti di assaltatori in maniera professionale, da mandare all’assalto con armi occidentali in occasione della tanto declamata controffensiva. Quindi, i Gagarin, i Mocuch, sono materiale di consumo, moneta di scambio da sacrificare per guadagnare il tempo necessario a preparare i reparti di élite degli assaltatori.
Впрочем, в последнее время на Сватовском рубеже очень заметно, что на передовые рубежи Киев бросает слабо обученную пехоту. В то время, как в тылу идет формирование профессиональных ударных корпусов, которые будут брошены в бой на западной технике в ходе разрекламированного грядущего контрнаступления. А гагарины и моцухи – это разменная монета, жертвуя которой украинское командование выторговывает время на подготовку штурмовых бригад.
https://www.kp.ru/daily/27488.5/4745698/
Un’ultima considerazione. A settembre, quando furono impiegati schemi di attacco NATO e armamenti NATO, non intervennero questi soldati mandati a girar l’U-ccidente per motivi sostanzialmente propagandistici e, il che non è affatto da escludere, di mazzette et similia. Ma centri di coordinamento e corpi speciali NATO rodati e trapiantati ex abrupto a est di CHARKOV. Per fare quello che han fatto. E trasformare questo conflitto in una guerra, ormai senza quartiere, fra NATO e Federazione Russa.
Aggiornamenti a seguire.
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11/04 ore 09:30 aggiornamento
ARTEMOVSK, SPECCHIO INSANGUINATO DELLE CONTRADDIZIONI NATO IN UCRAINA
Фактически потерян Бахмут , “di fatto Bachmut è persa”, commenta laconicamente il canale ucraino Rezident. Ormai è questione di giorni.
https://t.me/rezident_ua/17238
E insieme ad ARTEMOVSK se ne va via anche l’iniziativa tattica e strategica che le forze NATO erano riuscite a riprendersi a settembre dello scorso anno, prosegue sempre Rezident.
Una situazione che si aggrava sempre più coinvolgendo anche i territori limitrofi, come SEVERSK,
https://t.me/rezident_ua/17239
definita sempre dallo stesso canale ucraino “opasna”, pericolosa. In tutti questi mesi “il nemico”, “vrag” come lo chiama giustamente Rezident dal suo punto di vista, si è infatti consolidato in tutte le zone limitrofe alla città, creando i presupposti per una sua liberazione in tempi rapidi. Non appena cadrà ARTEMOVSK, probabilmente.
L’ufficio propaganda ucraino, del resto, non sa più che pesci pigliare.
Prima ARTEMOVSK non valeva nulla, poi “non un passo indietro” (e 11.000 morti al mese e migliaia di mezzi distrutti).
Prima “siete capaci solo perché avete i Wagner”, poi “state vincendo solo perché avete sostituito ai Wagner i reparti speciali”.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/11/296465.html
Prima “la controffensiva è imminente”, anzi a fine inverno, anzi in primavera, anzi a inizio estate, poi “the Ukrainian counteroffensive takes place every day”:
https://t.me/RVvoenkor/42489
Ogni giorno è controffensiva… certo.
Ma ARTEMOVSK non è specchio delle contraddizioni della PROPAGANDA di regime soltanto. Essa sta diventando il fulcro delle contraddizioni di un’INTERA, DISASTROSA, CAMPAGNA MILITARE!
Oggi un altro canale ucraino, LEGITIMNYJ, in riferimento alla controffensiva, dice che va fatta senza se e senza ma, ANCHE COMPENSANDO LA CARENZA DI ARMI E MUNIZIONI CON CARNE DA CANNONE DA MANDARE AL MASSACRO (дефицит боеприпасов при наступлении будут компенсировать огромным количеством пехоты ВСУ. Il deficit di munizioni nel corso dell’offensiva sarà compensato dalla enorme quantità di truppe ucraine).
https://t.me/legitimniy/15126
Siamo al delirio. Un delirio lucido, calcolato. In caso di fallimento dell’offensiva, il rischio infatti sarebbe di una RITIRATA DI MASSA, “massovoe otstuplenie” (Иначе, существует риск не просто срыва, а уже массового отступления.)
Torniamo a noi. A quanto ci diciamo da mesi. Bastava arretrare di 20 km a ovest, si sarebbero conservate decine di migliaia di uomini e mezzi che, insieme al centinaio di migliaio in formazione nelle retrovie, oggi avrebbe consentito – da parte dei generali NATO – di vedere la situazione da un punto di vista COMPLETAMENTE diverso.
Ora siamo al “va banque”, all’azzardo del tutto per tutto, peggio, di UN TUTTO PER TUTTO che, OGNI GIORNO CHE PASSA, è sempre più assurdo, più patologico (e l’analogia con la LUDOPATIA è forse la resa migliore di come le contraddizioni, all’interno del comando NATO in Ucraina, stiano esplodendo), più tragico per un intero popolo. Mandato al macello, distrutto e autodistruttosi nello Stato che non c’è, se non per garantire lo stato di polizia e il reclutamento coatto, in una società sempre più dilaniata da una guerra civile interna e, al contempo, annichilita e umiliata nella propria storia, nella propria cultura, nel proprio tessuto connettivo.
U-ccidente, per l’appunto e, come sempre, quando nei sacchi neri per suo conto ci finiscono cadaveri altri che non siano i suoi.
Aggiornamenti a seguire.
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10/04 ore 22:00 aggiornamento
AVDEEVKA
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163709-16b96151.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163708-a41127bc.jpg
ci mostra una situazione ulteriormente deteriorata per i soldati del regime di Kiev. Non solo intorno alla città il cerchio si stringe, rendendola ormai esposta ad attacchi multipli di artiglieria, tradotto tirassegno da più posizioni, ma anche intorno le posizioni si allargano, si fortificano, si rendono sempre più stabili e difficili da espugnare nuovamente da eventuali, nuovi contrattacchi.
ARTEMOVSK
Proseguono i combattimenti lungo tutte le direttrici, ma a livelli di risultato oggi non vi è stato nulla di veramente significativo, a giudicare dall’assenza di messaggi e di mappe aggiornate. Tuttavia ciò che conta – e che è invece significativo – sono gli avanzamenti che comunque anche oggi vi sono stati, e che pongono i presupposti per quelli di domani.
https://t.me/voenkorKotenok/46699
E’ questa l’emorragia che le forze NATO non riescono ad arrestare.
Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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09/04 ore 23:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: LIBERATA ANCHE LA STAZIONE BACHMUT-2
Alla fine di questa concitata giornata, anche la difesa approntata alla stazione di Bachmut-2 è caduta.
https://t.me/polk105/5031
Le difese a ovest stanno perdendo pezzi importanti ogni giorno. Più che altro, anche quel poco di città rimasto in mano loro sta letteralmente sbriciolandosi.
Anche la strada a sud è ormai compromessa, tagliata in entrambe le strade che partono dal monumento dell’aereo all’ingresso della città.
https://t.me/rezident_ua/17227?single
La “strada della vita”, del resto, come già ci siam detti, è divenuta “della morte”. Ogni nuovo filmato che gira sulla rete sono carcasse in più che si ammassano:
https://t.me/polk105/5032
Molti hanno associato questa strada a quella che portava a Baghdad nella prima guerra del golfo, coi carri armati fumanti ai lati. La situazione, tutt’altro che stabilizzata, sta degenerando anche nelle retrovie, costantemente sotto attacco.
Inoltre, i russi stanno facendo saltare in maniera decisamente più metodica ferrovie
https://t.me/boris_rozhin/82601
e ponti
https://t.me/boris_rozhin/82609
sicché per trasferire uomini e mezzi, spesso, restano solo strade di campagna, immerse nel fango, come queste
https://t.me/RVvoenkor/42408?single
o queste
https://t.me/RVvoenkor/42409?single
I risultati si stanno vedendo anche ad
AVDEEVKA
https://t.me/polk105/5017
e a PERVOMAJSKOE
https://t.me/polk105/5016
Nel complesso, il cambio di passo imposto dai russi ha scompaginato completamente i piani dei generali NATO e messo in estrema difficoltà le forze operanti sul campo, ormai in affanno a stabilizzare una linea di fronte ormai traballante in troppi punti.
Aggiornamenti a seguire domani notte.
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09/04 ore 00:30 aggiornamento
ARTEMOVSK: IN MANO AL REGIME DI KIEV, MENO DEL 10%
Ad ammetterlo, gli stessi canali ucraini. Rezident, per la precisione.
https://t.me/rezident_ua/17214
E calca la mano. Nonostante ingenti riserve sono state gettate nell’impresa, la situazione precipita di giorno in giorno. Al che oggi si valuterebbe l’ipotesi di ritirarsi. Vale la pena riportare il commento di questo canale ucraino, perché non sfonda una porta aperta, ma un portone:
“Resta solo una questione: cosa abbia impedito ai politici riconoscerlo un mese fa e salvare migliaia di vite di soldati ucraini, insieme a centinaia di armamenti e, non da ultimo, alla fiducia delle ff.aa. ucraine nella vittoria finale, questo nessuno lo dice”
Остаётся только вопрос в том, что мешало это признать политикам месяц назад и спасти тысячи жизней украинских солдат, сотню единиц техники, уверенность ВСУ в победах, никто не скажет.
Questa la cartina aggiornata alle 16:00 ora locale di ieri:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408163554-7ab5917d.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408152511-567f3fbd.jpg
Un po’ meno generosa quest’altra versione
https://t.me/brussinf/5853
che peraltro continua a insistere sulla necessità di non cantare vittoria troppo preso. Vero, ma quanto accaduto fra ieri e oggi ha reso il danno arrecato irreparabile, quantomeno nelle condizioni attuali.
E l’area gialla, ovvero quella teatro di combattimenti, è in realtà molto più estesa anche della visione prudenziale di RYBAR. Se non altro, per dare credito alla valutazione ucraina di una fetta di città ancora in loro mani inferiore al 10%.
Percentuali a parte, è emerso oggi un dato ancor più inquietante: IL RITMO DELLE PERDITE UCRAINE È OGGI QUANTIFICABILE NELL’ORDINE DEGLI UNDICIMILA SOLDATI AL MESE. E SOLO FRA I DECESSI, SENZA CONTARE ASSOLUTAMENTE I FERITI. Undicimila morti al mese che si sarebbero potuti evitare. Ma non è nell’ordine di idee di questi criminali salvaguardare la vita dei propri uomini. Figurarsi quella degli “altri”, senza differenziare i civili dai militari.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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08/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK LIBERA, “BACHMUT” CADUTA
Ormai gli assalti si susseguono “su tre turni”, compresa quindi la notte. Non vi è alcuna tregua e, conseguentemente, i soldati del regime di KIEV ormai tengono per istinto: non di sopravvivenza, quello suggerirebbe di sparare ai zagradotrjad e alzare le braccia, con preghiera di non essere scambiati fino all’anno prossimo.
Istinto e basta. Senza più alcuna direzione, alcun coordinamento, alcun controllo. Non ci capiscono più nulla, quei cinquantamila sparsi qua e là.
E stanotte è successo l’irreparabile (l’ennesimo, “irreparabile”): la provinciale T0504 è finita in mano ai russi!
https://t.me/RVvoenkor/42293
Guardate la cartina satellitare. I russi hanno tagliato da sud all’altezza del bivio, poco dopo il bivio, tagliando quindi fisicamente, DALLA CITTÀ E NELLA CITTÀ, la strada da e per Chasov Jar.
E questo dato, ammesso dalle stesse fonti ucraine, compromette irrimediabilmente non solo gli approvvigionamenti, ma ogni qualsiasi possibilità di evacuazione.
Nel corso della nottata si susseguivano voci incontrollate della liberazione di ARTEMOVSK, l’ultima alle sei di mattina che vengo qui sotto a tradurre integralmente.
Gli stessi canali russi METTEVANO IN GUARDIA da tali voci. ASPETTIAMO LE CONFERME UFFICIALI! La liberazione di ARTEMOVSK sta avvenendo METRO DOPO METRO (метр за метром)!
https://t.me/RVvoenkor/42297
Nessuno quindi sta scappando a gambe levate.
Ciò nonostante, traduco integralmente questo primo dispaccio di stamattina presto:
Artemovsk passa sotto il controllo della Russia: le ff.aa.uu. Cercano di riparare sulla linea di difesa presso Chasov Jar.
Артёмовск переходит под контроль России — ВСУ пытаются прорваться к линии обороны у Часова Яра
ARTEMOVSK è libera, “Bachmut” è caduta. La città passa sotto il pieno controllo dei wagner.
Артемовск освобождён, "Бахму́т" - пал. Город переходит под полный контроль бойцов ЧВК "Вагнер".
Le ff.aa. ucraine distruggono le armi che non riescono a portarsi via, parte di loro si ritira sulla linea di difesa verso Chasov Jar, subendo tuttavia perdite ingenti.
ВСУ активно уничтожают оставленную технику, часть личного состава отступает на линию обороны к Часову Яру, однако несёт большие потери.
Attualmente l’artiglieria è molto attiva. Il capo dei wagner Prigozhin non ha ancora confermato l’informazione del pieno controllo dei russi sulla città.
На данный момент активно работает артиллерия. Глава Оркестра Евгений Пригожин пока не подтверждает информации о полном контроле Музыкантов над городом.
Formalmente, parte dei soldati ucraini è ancora rimasta nei pressi della città e cerca di portarsi ancora sulle posizioni a ovest.
Формально, часть бойцов ВСУ всё ещё остаются в пределах населённого пункта и пытаются выбраться на западные позиции.
https://t.me/polk105/4944
Sicuramente tale processo non si è ancora completato. Ma è ormai, completamente, IRREVERSIBILE. E, SOPRATTUTTO, IMMINENTE, durasse anche ancora qualche giorno. Nessun tentativo di contrattacco potrà mai accadere, nessun rinforzo potrà mai arrivare. ORMAI ARTEMOVSK È LIBERA, BACHMUT È CADUTA!
Aggiornamenti a seguire non appena possibile, al più tardi stanotte.
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07/04 ore 17:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Ottimo questo approfondimento di RYBAR che mostra sulla cartina satellitare, con una localizzazione paziente e resa possibile dai filmati girati coi telefonini dai soldati del regime di Kiev, la cosiddetta “doroga zhizny”, strada della vita.
https://t.me/rybar/45555
“Doroga”, strada che, visti i realia, è sempre meno “zhizny” e sempre più “smerti”, strada della morte. Viottoli di campagna, poco più di strade di servizio per i trattori, ormai completamente deformati dal carico di tonnellate che quotidianamente vi passa sopra, sventrate nei dossi e nelle cunette che si formano a ogni asperità naturale o curva, costellate letteralmente da carcasse di chi non ce l’ha fatta, completamente sotto tiro.
A ogni sobbalzo dei mezzi che vi passano, e a tutta, per cercare di schivare i proiettili russi, vi è tutta l’idiozia e la criminalità di un comando militare, quello NATO, che sta costringendo al sacrificio estremo decine di migliaia di giovani. Giovani che arretrano, giorno dopo giorno. Di fatto, ormai siam sempre SEMPRE PIU’ VICINI ALLA “CHICANE”
https://t.me/polk105/4901
La strada T0504 che taglia orizzontalmente la città, a un certo punto verso ovest, appena passata la ferrovia, fa una curva stretta a destra e poi un’altra altrettanto stretta a sinistra. Una chicane, per l’appunto (che poi tale è solo in scala…). Ebbene, la notizia di poco fa è che i russi siano già arrivati alla “Chiesa di tutti i santi” a 400 m dalla suddetta ferrovia.
E l’abbiano superata. Altro aggiornamento, delle 14:30, comunica che siano già arrivati alla stazione adiacente alla ferrovia:
https://t.me/polk105/4923
Una tale velocità di avanzamento è sintomo di totale perdita di controllo della situazione, da parte dei soldati di KIEV.
E’ appena arrivata una cartina di RYBAR che conferma esattamente questo!
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153209-c4ac4d63.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153208-02b88fbc.jpg
Si vedono anche gli avanzamenti da NORD, peraltro. I combattimenti infuriano già nello stesso settore occidentale di ARTEMOVSK.
E ciò nonostante i generali NATO continuano, impunemente, a ordinare rinforzi su rinforzi! Al momento, fra SEVERSK e TORECK, ci sarebbero CINQUANTAMILA UOMINI! Rybar conta ed elenca tutti i gruppi presenti, peraltro.
https://t.me/rybar/45566
Ma la cosa che ancora forse non è chiara è che NELLE CONDIZIONI ATTUALI qualsiasi rinforzo è solo un caduto in più. Non è possibile tenere, nelle condizioni attuali, alcunché.
La “doroga smerti” di cui sopra, non lo è solo per la pallottola che rischia di raggiungerti per arrivarci, in questo inferno sulla terra, ma perché chi in questo momento è ancora portato con un fucile puntato alla schiena a tenere il nulla, sa che vi andrà a morire. Se esiste una rappresentazione plastica dei versi: “Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.”, ebbene tale rappresentazione è questa.
Aggiornamenti a seguire domani.
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07/04 ore 08:30
DAL FRONTE
La carta riepilogativa di RYBAR restituisce DUE INGRANDIMENTI rilevanti, su cui poter lavorare:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/06/20230406224046-be1140a5.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407000702-e3c18893.jpg
Partiamo da ARTEMOVSK. Il bollettino di fine giornata che accompagna le cartine parla degli avanzamenti nel territorio urbano compiuti,
https://t.me/rybar/45536
e conferma il ritiro del regime di KIEV nei quartieri a ovest. In particolare, si sta chiudendo quel “buco” rimasto aperto a est e si riappiana così, nuovamente la linea di fronte su una verticale di fronte che così si sposta, nuovamente, progressivamente, verso ovest. E prima o poi il paese finisce.
Il riquadro sotto, che rappresenta la zona intorno a DONECK, anche visivamente ci offre una densità decisamente maggiore di simboli di esplosione. Sono gli attacchi russi tesi a smantellare una linea Maginot costruita in otto anni e concepita non solo per resistere al fuoco di controbatteria e agli attacchi diretti dei russi (mura in cemento armato spesse tre metri!), ma per rappresentare in prospettiva l’avamposto da cui partire per la soluzione finale al problema Donbass. Doneck a ferro e a fuoco da oltre 180° di arco e contemporaneamente. Nessuno scampo. Prospettiva esauritasi il 24 febbraio scorso, scioltasi come neve al sole. Ma tre metri di beton, sono sempre tre metri di beton. E smantellarli porta a questo intenso martellare, da un anno a questa parte, sulle stesse posizioni. Posizioni che, a differenza della Maginot, sono difficili da aggirare. Praticamente impossibili. A meno che…
… a meno che cominci a saltare qualcosa ai lati. Anche se in otto anni molto, tantissimo, è stato fatto per fortificare la linea Maginot, scuoterla tutta, contemporaneamente, per un anno, spingendo ai lati, sta producendo i suoi risultati. Torniamo a quell’ingrandimento: MAR’INKA (sud-ovest), PERVOMAJSKOE (nord-ovest), AVDEEVKA (nord), sono i punti che stanno crollando.
Pervomajskoe, peraltro, è già punto di arrivo, dopo PESKI, liberata mesi fa. Ed è proprio a PERVOMAJSKOE che ieri notte i russi hanno dato un altro scossone, guadagnando ulteriori posizioni:
https://t.me/polk105/4894
E man mano che la DEMILITARIZACIJA prosegue, gli scossoni si sentono di più. Fino all’ultimo.
“NASHE DELO PRAVOE, VRAG BUDET RAZBIT, POBEDA BUDET ZA NAMI!” UN ANNO DOPO
Se non abitassimo ormai in tante repubbliche delle banane, specialmente in ambito accademico, dove oggi se non si ricerca sul “gender” si fa la stessa fine di quando, negli anni Novanta e successivi, ci si rifiutava di lavorare su “post-modern approach” (naturalmente nella lingua dei padroni), oggi ci sarebbero praterie immense su cui LAVORARE, seriamente, metodicamente, rigorosamente, impiegando tutte le cassette degli attrezzi di cui disponiamo o di cui possiamo munirci in corso d’opera.
Prendiamo questa frase. E’ una frase ICONICA. Non sto neppure a citare il link perché basta metterla su qualsiasi motore di ricerca, tubo compreso, ed esce il mondo. E’ la frase della alla radio da MOLOTOV a fine del suo discorso il 22 giugno 1941 (qui testo originale e link rosso sotto è audio originale) dove annunciava l’invasione nazifascista:
https://histrf.ru/read/articles/nashie-dielo-pravoie-vragh-budiet-razbit-pobieda-budiet-za-nami
(qui traduzione in anglofono: http://www.emersonkent.com/speeches/our_cause_is_just.htm)
“La nostra causa è giusta, il nemico sarà sconfitto, la vittoria sarà nostra”. Così chiudeva il discorso. La ritmica binaria delle tre frasi brevi, concise, collegate logicamente fra loro in un quasi-sillogismo autoconclusivo, SPACCAVANO! Spaccarono subito e subito entrarono nel substrato culturale dell’intero popolo sovietico. Ucraini compresi. I quali, nonostante trent’anni di manipolazione e reingegnerizzazione di massa, quando sentono queste parole, tornano con la memoria ai loro nonni e bisnonni. E capiscono chi ha ragione e chi ha torto. Perché è storia che sono arrivati a Berlino, e dove sono arrivati prima li accoglievano con fiori e grida di festa. Anche fuori dall’URSS. I campi di sterminio non dimentichiamoci chi li ha liberati. Nashe delo pravoe. Non ci son santi. Vrag budet razbit. Idem con patata, il nemico è stato razbit. E se gli amerregani non si davano una mossa arrivavano loro in Piazza Duomo e all’Ile de France. Pobeda budet za nami. E pobeda, vittoria, è stata.
Frase forte, e vera, nel senso sia di “prav-da” (vera e giusta, prav-oe, stessa radice), che di “istina” (rad. est’ cfr. latino “esse”, “credetemi, è vero è accaduto”). E qui puoi andare di calze di nylon e blue-jeans quanto vuoi, ma se tocchi QUELLE corde, tutto il resto scompare.
Noi non ne abbiamo. Non abbiamo un mito fondativo simile. Né a livello risorgimentale, né a livello di Resistenza. Anche perché un mito fondativo simile non si può “costruire”, non è qualcosa di artificiale. Certo, tutto quanto è cultura è sovrastruttura, è “ingegneria”, è – e usiamole queste parole! - manipolazione e propaganda. MA. Posso navigare col vento in poppa e navigare di bolina. Tutto quanto visto sopra, con VENTI MILIONI di morti, è navigare col vento in poppa. Prendere una chiesa che c’era prima di te, di tuo padre, di tuo nonno, del tuo bisnonno, e ben oltre ancora, dire che dentro ci sono i “moskaly”, creare ex-novo una religione con nuovi riti, “de-moskalizzati”, al cui confronto “quelo” del mitico Guzzanti è più credibile, e imporla come nuova religione di Stato, non è neppure navigare di bolina, è tirar fuori la bolina con il mare forza nove contro. E’ da imbecilli. E questo il popolo ucraino, da CHARKOV a ODESSA, lo ha già capito. E da KIEV a L’VOV? Spera solo di diventare una colonia polacca prima dell’arrivo dei russi. Il regime. E il popolo? Man mano che si passa da L’VOV a KIEV, verso est, aumenta sempre di più il DUBBIO di essere dalla PARTE SBAGLIATA della STORIA. Ne stanno combinando troppe. E se anagraficamente a vent’anni sei iconoclasta, e uccidi edipicamente padre, madre, nonno, suocera, prete, pope, frate, suora, buddha (quest’ultimo è peraltro un “aforizma” zen, “se vedi buddha, uccidilo”), a trenta già è diverso. E i ventenni, i bastardi di KIEV, li hanno mandati al massacro per più della metà. Lo abbiam visto nelle statistiche. Restano i ragazzini, venuti su a pane e odio. Ne ho anche visti, qui, in Italia. Il muro costruito in otto anni su menti fragili e, al tempo stesso, vere e proprie spugne. Tanti piccoli “banderini”, anche se quindicenni o sedicenni non posso che chiamarli altrimenti, perché il loro è un fascismo venuto su in otto anni di istruzione primaria e secondaria a “libro e moschetto”, fatto di slogan, di canzoni insulse, poco più che da ultrà e “me frego è il mio motto”. Mi verrebbe poi da dire: e siete pure finiti nel “posto giusto”… qui, fra cinegiornali luce più realisti del re. Finché il re non decide di cambiare parola d’ordine. E allora il giorno dopo, con la stessa enfasi, a gridare il contrario. E voi allora non ci capirete più un cazzo. Ma proprio un cazzo di niente… prima “coccolati”, finanche al regalo a giugno di avanzamenti di anno automatici, poi “ridimensionati”. Prima “urlate che avete ragione”, SEMPRE ragione, anche quando qualcuno si irrita per il troppo nero che inizia a emergere sotto il gialloblu, poi “zitti e vergogna” (ci siamo passati non più di due anni fa...). Benvenuti nell’U-ccidente…
E torniamo infine a quel VRAG BUDET RAZBIT. Un popolo ancora abbastanza, decisamente, allo sbando, è entrato in guerra. Pardon, in una SVO che nessuno capiva cosa volesse dire già un anno fa. E quella frase è ritornata, RICORRENTE, come un mantra.
Un mantra sostanzialmente, decisamente, vuoto di contenuti ATTUALI. Non totalmente vuoto, ma in gran parte si. Denazifikacija? Dove, a KIEV dove vincono l’Eurovision? Propaganda…
Un anno dopo, le cose sono DECISAMENTE cambiate. La NATO, non Kiev che da poco più di sparring-partner è stato ridotto a zombi tenuto in vita da riti vudù e mandato contro “fino all’ultimo ucraino”, la NATO è uscita allo scoperto. Da settembre. Ha alzato l’asticella e vuole la testa della Federazione Russa. Dall’altra parte, gli zombi di regime distruggono chiese, sanzionano chi parla russo in un negozio (e a volte non solo sanzionano), hanno trasformato il tutto in una vera e propria GUERRA CIVILE.
Ecco allora che VRAG BUDET RAZBIT si RIEMPIE, ogni giorno che passa, di CONTENUTI vecchi e nuovi. Simili e differenti. Ma non è più quella “saponetta che si consuma man mano che la si usa”. TUTT’ALTRO.
E’ poco più di un appunto, ma su questo si potrebbe e dovrebbe lavorare. Per capire, anzi tutto, quali sono le tendenze in corso all’interno di un popolo. Un popolo che non si fa più intortare con le canzoni dei Metallica o degli Skorpions, o con un paio di calze di nylon e di blue-jeans. Un popolo che carica la propria coscienza collettiva, il proprio comune sentire, di nuovi, vecchi contenuti. Un popolo che separa “modernizzazione” da “occidentalizzazione”: cinesi e giapponesi lo fanno da secoli. Per i russi il caso è diverso. Anche qui ci sarebbe da studiare, investigare, partendo da QUESTO approccio. Un approccio che forse ci aiuterebbe a metterci in discussione. A mettere in discussione le nostre certezze, non per relativizzarle tutte, in maniera post-moderna, ma per individuare quantomeno quelle fasulle, credo costruiti sul nulla, effimeri non appena chi detta la linea li sostituirà con altri, e inserite “ad artem”, ideologicamente, in un contesto teso a farcele credere “eterne” e quindi “giuste”.
Наше дело правое. Враг будет разбит. Победа будет за нами!
Aggiornamenti a seguire.
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06/04 ore 18:40 aggiornamento
ENNESIMA STRAGE DI CIVILI A DONECK!
Come loro costume, i nazifascisti quando non sanno più che pesci pigliare, si danno alla rappresaglia. Come oggi: NOVE MORTI E SETTE FERITI, nel lancio di proiettili NATO calibro 155 mm e missili da lanciarazzi multipli su un quartiere di DONECK.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/24014
E queste immagini sono più sconcertanti ancora:
https://t.me/RVvoenkor/42207
A LISICHANSK (LNR) oggi sono morti altri tre civili, sempre a causa dell’ennesima rappresaglia nazifascista. Lì peraltro, sono ancora vicini, potendo piazzare i loro pezzi a est di SEVERSK:
https://t.me/ukraina_ru/141256
Nessuno dice niente, nessuno fa nulla. Missili, proiettili, mine contro civili, bombe che esplodono, chiese e moschee profanate. L’U-ccidente sta tirando fuori la bestia che c’è in lui, senza che nessun suo rappresentante politico, sociale, culturale muova un dito.
FALLIMENTO DI MACRON A PECHINO E DELL'UE IN QUANTO SOGGETTO POLITICO AUTONOMO
Nessuno nutriva dubbi su questo, viste le premesse. Partire dicendo: “gliele suoneremo e gliele canteremo” quando sei tu ad aver più bisogno di loro che il contrario, non poteva portare a nulla di significativo.
https://t.me/legitimniy/15111
La “missione” francese era condannata all’insuccesso sin da prima che quell’aereo presidenziale avesse fatto il pieno di carburante. Ma tanto un modo per condire questa ennesima riprova di incapacità, debolezza, inettitudine, dipendenza europea, i cinegiornali luce lo troveranno sempre.
Dal fronte, ancora nessuna notizia di rilievo. Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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06/04 ore 13:50 aggiornamento
ARTEMOVSK
Come ipotizzato già giorni fa si va per le lunghe. I russi in questo momento sono ancora impegnati a ripulire le vie del centro e ad assicurarsi che non vi siano più “sorprese” ora che son divenute retrovie, come mostra questo ingrandimento:
https://t.me/RVvoenkor/42137?single
Dopodiché passeranno all’ovest, dove ancora si asserragliano i soldati del regime di KIEV, in un territorio che si è ridotto a meno di quel 15% che era pochi giorni fa.
https://t.me/polk105/4877
A far precipitare le cose potrebbe essere solo la chiusura della sacca a ovest. E allora il regime di Kiev sarebbe autorizzato dai suoi padroni a ritirarsi. Altrimenti, il quadro attuale resterà tale finché l’ingresso al tritacarne resterà aperto, in qualche modo ma comunque aperto, con le carcasse fumanti ai lati della strada ma comunque aperto, coi morti che non si arrischiano neppure a fermarsi a raccogliere ma sempre, comunque aperto.
E allora andranno avanti a limare poco alla volta, un po’ di qua un po’ di là, visto che comunque i fianchi della linea di fronte restano esposti, e ci vuole gente per dissuadere i soldati NATO dal lanciarsi in contrattacchi a meno di volersi suicidare, così come le munizioni arrivano ma non a fiumi, così come la catena di coordinamento e comando fra russi regolari e russi wagner resta ancora qualcosa di molto “creativo” ed “estemporaneo”.
https://t.me/RVvoenkor/42173
In queste condizioni, verosimilmente, il quadro che si prospetta è di un progressivo cedimento, ma non di un crollo improvviso. Anche perché i zagradotrjad ucraini, le truppe materasso, composte prevalentemente di squadristi fanatici, fanno buona guardia e sparano sul posto a chiunque provi ad alzare le braccia. E’ capitato, per esempio, IERI a 14 SOLDATI UCRAINI. Fatti prigionieri, deposte le armi, si stavano recando verso i russi seguendo le loro istruzioni quando questi criminali bastardi gli hanno scaricato PROIETTILI contro A CENTINAIA, ammazzandoli tutti e ferendo anche chi stava cercando di evacuarli.
https://t.me/RVvoenkor/42173
In queste condizioni, si andrà per le lunghe. Attenzione, però, che se la storia è maestra di vita prima o poi, a tutti, capita un Otto Settembre. Attenzione…
Aggiornamenti a seguire.
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06/04 ore 08:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Il riepilogo notturno di RYBAR non comunica sostanziali avanzamenti né nel bollettino,
https://t.me/rybar/45498
né nella cartina:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/05/20230405221749-cdab32c8.jpg
Ad ARTEMOVSK, la decisione dei generali NATO di tenere quella cittadina a ogni costo ha imposto il consolidamento e puntellamento dei nuovi settori liberati, prima di ripartire con una nuova offensiva, e mentre si preparava il terreno alla stessa con bombardamenti alla nuova linea di fronte configuratasi. In particolare, si opera a sud nei due punti cruciali dello stadio (parte sud-est della linea di fronte) e del monumento (ormai distrutto) dell’aereo (parte sud-ovest, all’imbocco della città da Časov-Jar). A BOGDANOVKA i combattimenti proseguono, ma anche qui chi è rimasto del regime di Kiev oppone un’accanita resistenza per evitare la formazione della sacca che chiuderebbe la partita. E intanto la demilitarizacija prosegue.
Demilitarizacija che è, in questo contesto, l’obbiettivo principale dei russi. Ieri notte un bombardamento mirato a una fabbrica di KRAMATORSK ha portato alla distruzione di trenta blindati.
https://t.me/namarshe/5259
Questi attacchi, più quelli che i generali NATO offrono ogni giorno su un piatto d’argento ai russi, consentono, come vediamo nella nostra statistica ogni dieci giorni, di rendere pressoché trascurabili gli apporti u-ccidentali alla “causa”.
Per esempio, è notizia di ieri che il complesso militare-industriale USA sta portando a casa l’ennesima commessa governativa. L’ennesimo regalo ai padroni di Detroit.
https://t.me/RVvoenkor/42154
Per cosa? 27,1 milioni di dollari per la fornitura di carri armati Abrams. Dato che ciascuno di questi bestioni costa 8,6 milioni di dollari,
https://skolko-stoyat.ru/skolko-stoit-tank-abrams/
si domanda: come farà la mamma, scrivete bene, mam-m-ma, Pierino la doppia mi raccomando, a vincere la guerra? Fatevi aiutare dai vostri genitori.
Naturalmente, spero, anzi voliamo basso, RAGIONEVOLMENTE, il discorso di questa commessa non verterà su TRE carri nuovi, ma sulla rimessa in sesto di fondi di magazzino che hanno le macchie d’olio sul pavimento e la batteria che ha corroso tutto l’impianto perché non le avevano staccato i cavi. E qui il numero potrebbe salire, al netto delle ruberie delle commesse statali, di QUALCHE DECINA. Ma anche qui, ieri abbiam visto quanti ne “spariscono” in dieci giorni soltanto. E il ritmo è sempre questo, lo teniamo sotto controllo da mesi. 27,1 milioni di dollari (più costi di trasporto, visto che il teletrasporto non l’hanno ancora inventato…) per rimettere in piedi carcasse destinate a tornare, e per sempre, carcasse nel giro di 10 giorni. E qui cari bambini attenzione perché la domanda è a trabocchetto: “Cui prodest... a parte il padrone di Detroit?” Fatevi aiutare dai vostri genitori…
Chiudiamo con AVDEEVKA. La situazione è invariata negli estremi del corno creatosi intorno alla città, ma non nei suoi dintorni. La cartina di RYBAR mostra un espandersi del segmento giallo, quello degli scontri in corso, che arriva a lambire il perimetro urbano. Tradotto: la città comincia a essere attaccata, martellata, non solo da sud-est, ma da tutte le direzioni disponibili. 270 gradi circa. Quella sacca che non ti aspettavi… e che probabilmente seguirà ben presto la triste sorte di ARTEMOVSK come tritacarne per poveri cristi mandati al massacro da un regime criminale. Cosa che sta già accadendo ora, peraltro.
Aggiornamenti a seguire.
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05/04 ore 18:40 aggiornamento
ARTEMOVSK
Situazione sempre più tragica. Lungi dal perdere uomini e mezzi in inutili assalti, i russi continuano a martellare le postazioni ucraine. Far restare i propri uomini a morire, da parte dei generali NATO, poiché non si ha nessun mezzo per controbattere (rifornimenti tagliati), è la decisione più criminale di quelle assunte sinora. Questo lo scenario quotidiano di postazioni bombardate con ogni tipo di ordigno:
https://t.me/polk105/4835
fra cui i “girasoli” che sono i peggiori di tutti:
https://t.me/boris_rozhin/82257
Questo voenkor si spinge ad affermare che questo è quanto vogliono, di fatto i russi: raggruppare più soldati nemici possibile in condizione di svantaggio e infliggere il maggior danno possibile.
https://dnr-news.ru/politics/2023/04/05/289808.html
E l’idiozia dei generali NATO nell’infilarsi da soli in questa trappola è stata realmente manna dal cielo per i russi. Che ora possono pensare addirittura a formare DUE SACCHE, come mostra questa animazione:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/05/290511.html
Una lungo il perimetro urbano, una più a ovest, e intrappolare il maggior numero di soldati possibile.
Oggi, per la prima volta, il patàca ha ammesso la possibilità di ritirarsi da ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4836
Verranno prese “giuste decisioni”. Peccato che in guerra raramente si applica il proverbio “non è mai troppo tardi”...
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389) con quelli del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113):
406 aerei (vs 404 – 26/03, +2 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 225 – 26/03, +3 vs +4 dei 10 gg prima)
3673 droni (vs 3587 – 26/03, +86 vs +153 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 414 – 26/03, +1 vs +0 dei 10 gg prima)
8545 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8415 – 26/03, +130 vs +99 dei 10 gg prima)
1078 lanciarazzi multipli (vs 1073 – 26/03, +5 vs +11 dei 10 gg prima)
4504 obici e mortai (vs 4440 – 26/03, +64 vs +68 dei 10 gg prima)
9302 autoveicoli blindati (vs 9126 – 26/03, +176 vs +167 dei 10 gg prima)
Sostanzialmente i dati non cambiano. Non sono certo 30 carri armati in più in dieci giorni a fare le differenza. Ciò che invece FA, la differenza, è l’idea stessa di “aiuti” u-ccidentali. Siamo sempre lì. Arriva MENO di quanto VIENE DISTRUTTO. E si raschia il fondo ormai di tutto. Del resto, la maggior parte di quanto distrutto lo è per insipienza dei comandanti che impartiscono ordini insensati e, al contempo, criminali, visto che ogni giorno a morire sono in centinaia: OLTRE 410 fra ieri e oggi lungo la sola direttrice di DONECK, giusto a titolo esemplificativo.
https://t.me/mod_russia/25388
E senza contare i morti ogni giorno ad ARTEMOVSK.
Con questi numeri la demilitarizacija continua, a spron battuto, rendendo pressoché inefficace ogni tentativo NATO di ribaltare una situazione sul campo sempre più compromessa.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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05/04 ore 12:30 aggiornamento
DAL FRONTE
Questa animazione degli sviluppi ad ARTEMOVSK, pur già superata dagli eventi di oggi, ed essendo anche di parte (ostile), risulta decisamente impressionante rispetto a quanto abbiano perso i soldati del regime di KIEV in un giorno:
https://t.me/polk105/4825
Trasformare questa battaglia, fino a quattro mesi fa ancora di scarsa rilevanza dal punto di vista tattico e, soprattutto, strategico, in una battaglia campale è stato un errore gravissimo da parte dei generali NATO e dei loro tirapiedi locali.
In questo momento davvero è rimasta solo l’area a OVEST,
https://t.me/polk105/4830
sempre tanti palazzi uno in fila all’altro da demolire progressivamente come da loro costume, ma disposti ormai in un modo tale da proporre ai russi quesiti operativi decisamente più semplici da risolvere, con meno risorse e maggiori risultati.
Nel frattempo, molto più a sud qualcosa si sta muovendo. Ma non nel senso della tanto dichiarata controffensiva del regime di KIEV. Da DOROZHNJANKA, infatti, a est di ORECHOV, oblast’ di ZAPOROZH’E, è appena partita un’offensiva russa che punta a ridurre le distanze con l’avamposto ucraino di GULJAJPOLE.
https://t.me/ukraina_ru/141058
Aggiornamenti a seguire.
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05/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Apriamo come di consueto dove infuria la battaglia. Dove infuria di più, quantomeno.
La carta di RYBAR di ieri notte è molto esplicita in proposito:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210128-bfe2224b.jpg
e con variante in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210127-f1a4d1a8.jpg
Quel che resta, della città, in mano ai soldati del regime di KIEV, meno del 15%, è passato costantemente sotto la GRATTUGIA russa. Questa, quantomeno l’immagine più appropriata per descrivere il tipo di attacco svolto. Una grattugia che quando la superficie da grattare era grande sembrava quasi impercettibile, nei movimenti, appena appena scalfiva. Ora che la superficie è meno della metà di prima, invece, a fine giornata ha tirato giù pezzi interi.
Tale azione, come già detto è COMBINATA con un’altra azione, parimenti importante: IMPEDIRE qualsiasi approvvigionamento serio dall’esterno. La colonna è individuata e bruciata in partenza. Le macchine singole, a tutta, in una disperata roulette russa, vanno e vengono e, ogni tanto, arrivano a destinazione. Come questa, che mentre passa a destra e a sinistra, è tutto un superare carcasse di chi non ce l’ha fatta:
https://t.me/polk105/4822
Tale DOPPIA AZIONE, quindi, è stata il fattore chiave per liberare una città altrimenti inespugnabile (con armi convenzionali e nel regime scelto da I guerra mondiale, vale sempre la pena ricordarlo). La terza azione, quella del movimento verso nord e nord-ovest, che citavamo qualche tempo fa, quando parlavamo di TRIPLA azione, col tempo si è persa per strada. Non stiamo parlando neppure di una II guerra mondiale, con centinaia di migliaia di soldati dell’Armata Rossa e della Werhmacht + alleati straccioni (noi e i rumeni) coordinati su una singola frazione di linea di fronte. Questa è una GUERRA AL RISPARMIO, da parte dei russi, e l’azione si è limitata a costruire un cospicuo spazio di manovra per successive avanzate e che potesse costituire, al tempo stesso, un valido materasso per ricevere, arretrare quanto basta (senza compromettere i risultati ottenuti sino ad allora!) e respingere un eventuale contrattacco nemico.
Contrattacco da nord, fianco sinistro, che sinora non c’è stato, ANCHE GRAZIE a questa TERZA AZIONE che, cartina alla mano, lo ha reso impraticabile. Troppe risorse e pochi uomini da parte dei soldati del regime di KIEV. Che combattono una GUERRA ALLO SPERPERO, NON AL RISPARMIO, e che vedono tutti i loro sogni di gloria e i piani trionfali dei loro padroni fino a Mosca, anzi, fino a Vladivostok, infrangersi sugli errori gravissimi, e prima ancora criminali, commessi nei confronti del proprio popolo, usato come carne da cannone. E ora c’è il “redde rationem”, quantomeno nella concreta, disillusa, obiezione sul campo: “ma dove vuoi andare?”.
Guardiamo infine l’ultimo aggiornamento fornito dalla cartina di RYBAR: i russi che riescono alfine a vincere la strenua resistenza dei soldati del regime di KIEV, ammassati lungo i fianchi dell’imbuto per un ordine suicida al pari di quello suicida che loro, con la loro azione, consentono, ovvero provare a far inceppare la grattugia russa dentro la città.
La vincono in un punto. Ne bastava uno. Alla fine pare sia arrivato. Il regime di KIEV ha ceduto a BOGDANOVKA. Quantomeno, li ha lasciati avvicinare fino alle prime case. “E mo’ son cazzi”, direbbe un mio amico autista, ma chiunque si trovasse in quella situazione non la penserebbe diversamente. Fine. Kaputt.
Perché finché sei in spazi aperti, trincerati, riesci a fermarli con un adeguato fuoco di controbatteria e di artiglieria di rinforzo, più “combattimenti d’incontro” (vstrechnyj boj, come la chiamano i russi, richiamando il “colpo d’incontro” nella pugilistica, ovvero per chi non fosse avvezzo a questi sport quando l’avversario parte con un colpo, possibilmente “telefonato”, ovvero lentamente, ovvero arretrando l’avambraccio, “prendendo la rincorsa” eccetera, tu riesci a intuire e a partire per secondo ma arrivare per primo al volto, in genere).
Ma quando iniziano le case è finita. Il fuoco di controbatteria è molto limitato, rischi di colpire i tuoi, non sono chiare le posizioni. Inoltre, tu sei dentro una casa popolare ma gli altri non sono fuori col megafono e la portiera della macchina della polizia a fare la pantomima dei due minuti per uscire e poi spariamo. Infine, i russi da Mariupol’ a oggi si sono dimostrati i migliori assaltatori in zona urbana del mondo. Non per qualcosa di genetico, ma perché è un anno che i generali NATO li obbligano a combattere casa per casa, strada per strada. Hanno quindi messo a punto e continuano a perfezionare strategie di attacco che altri reparti analoghi studiano sui manuali e nelle esercitazioni con le pareti di cartone. E BOGDANOVKA non è né Mariupol’, né Artemovsk.
E infatti, proprio ieri notte pare che i combattimenti si siano già spostati alle PRIME case, lungo la direttrice che porta al centro della cittadina:
https://t.me/polk105/4821
In altre parole, quel segmento giallo che compare nella cartina di RYBAR già DENTRO la cittadina, pare si stia già colorando di rosso, ovvero da terra di nessuno a terra liberata dai russi.
Inutile dire come la liberazione di BOGDANOVKA, ancora oggi, che gli ufficiali del regime di KIEV, gli ufficiali NATO, e i pezzi grossi son già scappati via, costituirebbe una CATASTROFE enorme e un EFFETTO DOMINO dai contorni decisamente IMPREVEDIBILI.
Vedremo come andrà a finire.
78 ANNI FA A BRATISLAVA
Giusto per restituire un po’ di verità storica, ieri di 78 anni fa (04/04/1945) l’ARMATA ROSSA, coi reparti CECOSLOVACCHI superstiti, LIBERAVA BRATISLAVA:
https://t.me/kom_mir/3486
Oggi tiran giù anche lì i monumenti. A chi li ha liberati.
Aggiornamenti a seguire.
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04/04 ore 18:40 aggiornamento
ARTEMOVSK
Questa era la situazione ad Artemovsk a metà giornata.
https://t.me/brussinf/5828
La stazione di BACHMUT-1, poco più a sud di AZOM, è stata liberata dai russi, che proseguono ulteriormente verso sud, ovvero il centro città. Lo stesso CENTRO CITTA’, per ammissione dei soldati del regime di Kiev, “è ora pienamente sotto il controllo del gruppo Wagner” (Центр полностью перешел под контроль ЧВК "Вагнер" ):
https://t.me/polk105/4805
In tre giorni i soldati del regime di KIEV han perso il 10% del territorio urbano:
https://t.me/polk105/4807
Fuori, più a ovest, proseguono i combattimenti in direzione BOGDANOVKA:
https://t.me/WarDonbass/105776
La terra di nessuno prima del paese è ora passata in mano russa e sono in corso combattimenti all’entrata.
La sua caduta, certamente, peggiorerebbe ulteriormente la situazione. Ma già così l’accerchiamento è operativo quanto basta per impedire qualsiasi tentativo significativo di contrattacco. E questo basta, congiuntamente all’azione che avviene in contemporanea sul territorio urbano, a MOLTIPLICARE LO SVANTAGGIO in cui, attualmente, versano i soldati del regime di Kiev. A cui resterebbe, allo stato attuale, una sola via d’uscita: la resa. Via d’uscita impraticabile per gli ordini impartiti (prima di scappare come conigli a Konstantinovka) dagli ufficiali del regime al soldo dei generali NATO: si va avanti fino all’ultimo ucraino. Certo che poi ci sono ucraini e ucraini… c’è chi può scapparsene e chi deve restare a morire, neppure libero di alzare le braccia. Come è sempre stato e sempre sarà sin dai tempi degli uomini e dei caporali.
20.000 GRIVNE E UN POSTO DI LAVORO A KIEV
Quasi 500 euro: questo il premio promesso a Dar’ja Trepova, l’esecutrice materiale dell’attentato (anche se l’ordigno assolutamente è stato preparato e confezionato da altri). Era peraltro un “costo a missione”, la prima di una serie. La vita di un uomo e di altre decine di feriti, tutti civili, ha avuto questo prezzo. Il secondo era, invece, il premio per quando tutte le “missioni” sarebbero state compiute.
https://t.me/polk105/4802
Il terrorismo di Stato ucraino trova, sin dall’omicidio Dugina e specialmente DOPO questo omicidio che ha ristretto ulteriormente le maglie dei controlli a cittadini ucraini in Russia, una fitta rete di basisti e complici a partire da infiltrati CIA e servizi segreti dell’EST NATO, fino a giungere a “organizzazioni non governative” legate a Soros e ad altri finanziatori d’oltremanica e d’oltreoceano. In fondo alla piramide, gli utili idioti autoctoni, gli esecutori materiali. Utile idiota che ora, al posto di un posto a Kiev, rischia come minimo trentacinque anni di carcere:
https://t.me/polk105/4808
1340
Sono i km in più di confine con la NATO. Questa la cartina per i più pigri della frontiera fra Russia e Finlandia:
https://t.me/yurasumy/8169
Con una NATO attualmente in conflitto con la Russia, con una NATO che dal 1991 non ha fatto che allargarsi e piantare basi militari, con una NATO che, laddove le cose non andavano per il “verso giusto”, non ha esitato ricorrere a colpi di Stato e guerre civili. Sempre in nome della distensione, del disarmo, della pace. Specularmente, infatti, i russi non potranno che prendere adeguate contromisure:
https://t.me/ukraina_ru/140890
Avanti così! Com'era la canzone... "vedremo soltanto una sfera di fuoco..."
CHERSON – ETO (CE) ROSSIJA!
Per la città di CHERSON sono apparsi volantini a colori in formato A4 con la bandiera russa di sottofondo e la scritta: “Cherson è Russia!” sia in ucraino che in russo.
https://t.me/ukraina_ru/140912
Da mostrare a chi non ha ancora capito chi è l’occupante e chi il liberatore per questi popoli. Non per gli abitanti di L’VOV, che si sentono ormai polacchi, ma per questi popoli. Questo, a prescindere dal diritto di autodeterminazione, che vale per tutti meno che per i russi, che dovrebbero anzi tutti, volontariamente, e col sorriso sulle labbra, cambiare religione, lingua, cultura o, in alternativa, autoestinguersi. E invece, in una CHERSON occupata, lo sberleffo agli occupanti, ai collaborazionisti, al potere fascista di KIEV.
INCAZZATURA DEL CONTADINO POLACCO, IPOCRISIA DELL’ACCORDO SUL GRANO E UN GRANDE COMPAGNO
Il contadino polacco è incazzato come una biscia. E non per i missili di una contraerea ucraina che fa cilecca, sconfina, e miete vittime dove non deve. Quella è acqua passata subito, passando dalla minaccia di III guerra mondiale al silenzio stampa.
Net, qui si parla di grano, soldi, vita. Il grano ucraino è esportato in UE e nessuno vuole più quello polacco. Per tenere buono il contadino polacco, che vuole ora sapere chi ha il formaggio e chi le pere, allora, il ministro dell’agricoltura gli ha promesso “maggiori controlli alla frontiera” e sussidi per 600 milioni di zloty (poco più 128 milioni di euro). E forse è riuscito a calmare i bollenti spiriti.
https://t.me/ukraina_ru/140906
Questa notizia si presta a svariati commenti: il primo che mi viene in mente, è l’ipocrisia dell’accordo sul grano. Briciole ai paesi poveri del mondo, il grosso in Europa. Un’Europa, in particolare l’Italia, che peraltro lucra scambiando grano con armi.
Mi è allora venuto in mente, per associazione di idee, il presidente a cui ho voluto più bene e una delle sue frasi più famose, che ho fatto in tempo a sentire e a imprimere nella mia memoria, così da portarle ancora con me a distanza di quarant’anni: “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame”
https://www.avantionline.it/si-svuotino-gli-arsenali-si-colmino-i-granai/
Con queste parole ricordate, e ritrovate, ritorno ora a questi stronzi. A coloro i quali, a loro modo, travisando completamente, ipocritamente (perché tutti cercano la pace... nevvero?) queste parole, stanno SI' svuotando gli arsenali, MA dei LORO residuati bellici, dei LORO fondi di magazzino, dei LORO armamenti divenuti obsoleti. E stanno SI' colmando, MA in cambio di strumenti di morte, i LORO granai a prezzi stracciati. Facendo affari d’oro, col prezzo della pasta e del pane che, una volta aumentato, tale è rimasto (perché abbassarlo, scusa… esiste forse un’autorità di controllo sui prezzi? Specialmente quando si tratta di beni di prima necessità?).
Sempre peggio...
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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04/04 ore 12:50 aggiornamento
DAL FRONTE
Attacco in corso anche a BOGDANOVKA, a nord-ovest di ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4790
Dovesse cedere uno qualsiasi dei punti dislocati lungo tale direttrice, a partire da CHROMOVO, avremmo la formazione di quella sacca tanto temuta (dai soldati) e ignorata (dai comandanti del regime di KIEV). Vedremo gli sviluppi.
A proposito invece di CONTROFFENSIVA, saltano fuori altri centomila uomini da reclutare, non si sa più bene raschiando il fondo di che cosa…
https://t.me/polk105/4789
Controffensiva da effettuarsi con ciò che è avanzato di armi sia dai vari fronti, sia dai fondi di magazzino non colpiti dai russi, sia da quanto arrivato dalla NATO e non intercettato per strada e distrutto, come sottolinea oggi Shojgu nel suo rapporto:
https://t.me/rybar/45439
In tre mesi, 59 M-777, 13 SAU Paladin e 14 postazioni di lancio HIMARS.
За три месяца, по словам министра, было уничтожено 59 артиллерийских систем М-777, 13 САУ Paladin и 14 пусковых установок HIMARS.
Controffensiva che tutti, a partire dagli stessi esperti ucraini, danno per perdente perché non si attacca in modalità “va banque”. E’ da criminali, prima ancora che da idioti.
https://t.me/polk105/4786
Ma gli interessi che muovono il regime sono gli stessi che muovono i loro padroni. Non certo quelli del popolo che dicono di “difendere”.
Aggiornamenti a seguire.
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04/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Partiamo dalla “cartina bella”
https://t.me/RVvoenkor/41985
Bella, rispetto alla versione che fa col pennarone su gugolmap polk105. Chiamiamola “versione di minima”, poi ci arriviamo. Lo stadio Avangard, quel cuneo a SUD, che fa ancora fare una specie di “ansa” al segmento meridionale della linea di fronte, tiene. Probabilmente, per come si stanno mettendo le cose, il problema sarà risolto da nord, chiudendolo in una sacca o obbligando i soldati del regime di KIEV a mollare la posizione prima che accada. A EST, l’arteria verticale che taglia al centro la città, un po’ come la via Emilia con le cittadine che incontra, e che dopo il fiume (primo sbarramento) aveva costituito il secondo sbarramento a est, è stata passata ovunque. Ricollegandosi per una via ancor più breve, stringendo la curva ulteriormente, ai colleghi che attaccano da NORD. Nord dove “idet začistka”, si sta bonificando, la zona industriale (azzurra) intorno ad AZOM, e si prosegue arrivando ormai alla stazione di BACHMUT-1, teatro mesi fa di un “fejk” dove si asseriva che i russi fossero arrivati sin lì. Ci sono arrivati in questi giorni.
Resto della situazione invariato. I soldati del regime di KIEV sono tutti ammassati per tenere... l’imbocco della trappola, impedendo ai russi di chiudere la sacca, quasi dicendo ai loro stessi connazionali che accorrono a puntellare la casa che gli sta crollando sopra: “entrate, entrate…”. Il movimento più insensato e criminale a cui mi è capitato di assistere dal 2014 a oggi.
Notizia di poco fa: “Tutte le forze armate ucraine ulteriormente disponibili a Bachmut sono state gettate non nella difesa della città, ma nel tentativo di sbloccare le sue vie di accesso per i rinforzi e gli approvvigionamenti” (Все силы ВСУ в Бахмуте брошены не на оборону города, а на деблокирование путей логистики из него. )
https://t.me/namarshe/5252
Non è proprio così: ottanta soldati sono arrivati ieri, più altri rimasugli raccattati fra la difesa territoriale. Carne da cannone, alla spicciolata, arriva ancora, per alimentare ulteriormente il tributo di sangue. Ma il grosso è costretto a spingere per tenere aperta la porta a questi poveri cristi. Anche se qualcuno che scappa c’è. Infatti, il quartier generale dei “capitani coraggiosi”, è stato l’unico a fare il percorso opposto, da ARTEMOVSK a KOSTANTINOVKA a ovest (ibidem). I comandanti in salvo, i loro sottoposti a crepare.
Come dice il buon Mir, la retorica di regime lo passerà come il “sacrificio necessario” alla controffensiva. A questo proposito, il canale namarshe stamattina alle cinque registrava messaggi radio di “messa in stato di combattimento su tutte le direttrici” per i soldati del regime di KIEV (о боевой готовности на всех направлениях)
https://t.me/namarshe/5251
Son le otto e la controffensiva non è ancora, staranno finendo cappuccio e brioche… oppure era solo un modo per mantenere alta la tensione fra i russi, o una finta… vedremo.
Cartina brutta, intanto,
https://t.me/polk105/4761
riporta che la Ulica Gorbatova sia praticamente tutta in mano russa. E' la via centrale ORIZZONTALE di ARTEMOVSK. Dove finisce il freccione magenta al centro, quella via lì. Vedremo se tale notizia sarà confermata.
Aggiornamenti a seguire.
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03/04 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: “JURIDIČESKI VZJAT”
Ieri sera, anzi, ieri notte, stravolto per l’ennesima giornata passata in sbattimento, come da copione fantozziano che “santifica le feste” ammazzandosi il doppio di quando si ammazza per il padrone, per giunta demoralizzato per quanto accaduto a Piter, mi butto sul divano e metto sul 48, così, per riflesso pavloviano e perché so già che girare sugli altri canali è solo un esercizio utile per le articolazioni della mano.
C’era dell’altro, questa volta, oltre all’immancabile intervista all’esperto da Mosca, che ci diceva sostanzialmente che Vladlen se lo era meritato perché primo si era scelto quello pseudonimo che unisce colpevolmente VLADimir LENin, e poi perché colpevole di ogni nefandezza sul suo blog “since 2014”.
Ma l’U-ccidente è così: ti infila anche negli opuscoli quaresimali (Aa. Vv. “Kyrie”, Milano, Centro ambrosiano, 2023, diffuso capillarmente in tutte le parrocchie della diocesi) le solite vagonate di merda e fango contro Cuba, dove il papa fa liberamente avanti e indietro sin dai tempi di quello polacco, e non dice una parola, UNA, su quanto accaduto al monastero di Lavra (appena controllato sia osservatore che vaticannews, giusto per scrupolo, sia mai...). Alle undici e mezza son troppo stanco anche per girare canale e la giornalista poi ha annunciato la seconda grande notizia… aspettiamo che dice...
BACHMUT È STATA OCCUPATA DAI RUSSI! Azz, rialzo per un attimo la palpebra. È agitata, la giornalista del turno di notte. Si, si, conferma la caduta di Bachmut. E io, pensa che coglione che sono… ho fatto un giro su tutti i canali telegram per cercare qualche notizia in più del trafiletto trovato e riportato ieri notte, e ho bucato la notizia dell’anno!
Vabbeh, bucata per bucata, vediamo se c’è un Eastwood da rivedere per la quattrocentesima volta… e ho rinviato tutto a stamane. Stamattina apro il PC, e trovo questa notizia: l’annuncio dato dal signor wagner in persona col telefonino puntato direttamente nel visore notturno merita, se non altro, come documento storico… dell’imbecillità di un certo modo di fare televisione, per cui “sbatti il mostro in prima pagina” è regola di vita, dai tempi di “Voveda” Volontè a oggi:
https://t.me/RVvoenkor/41937
In sostanza li abbiamo lasciati due giorni fa a un isolato di distanza da un palazzo che ieri notte, alle 23, han preso. Poi, siccome quel palazzo coincide col municipio, ARTEMOVSK può considerarsi “conquistata giuridicamente”. JURIDIČESKI… juridičeski in un mondo di merda dove questa parola non conta più nulla! Juridičeski dove questi bastardi usano le case che si sono trovati come avamposti in cemento armato dove piazzare carri, mortai, cecchini e, una volta perso l’isolato, arretrare in fretta e furia su quello dietro, già predisposto, e minare quello appena crivellato di colpi per fargli fare l’ultima funzione mentre i russi avanzano: seppellirli fra le sue macerie. Juridičeski dove la lotta è non solo isolato dopo isolato, fino all’ultimo, ma ucraino dopo ucraino, fino all’ultimo. Abbiam visto ieri, da 200 mila a 70 mila ventenni. E non tutti perché espatriati, anzi, il contrario! Juridičeski… e i cinegiornali luce ieri a dare la notizia, la notiziona, lo scuup…
Va bene, prendiamo nota che son passati dall’altra parte della strada e han preso questo isolato. Vediamo ora se NON JURIDIČESKI, MA SIMBOLIČESKI (СИМВОЛИЧЕСКИ), simbolicamente, questo isolato, che non è uguale agli altri per nulla, ha fatto prendere qualche decisione importante agli attuali gestori della carne da cannone ucraina, e riusciremo a chiudere questa tragica pagina di guerra, iniziata a luglio dell’anno scorso, al ritmo non di tre o quattro isolati al giorno, ma di tre o quattro giorni in tutto. Lo speriamo vivamente. Altrimenti, FAKTIČESKI ( фактически), di fatto, non sarà che un isolato, uguale agli altri espugnati uno a uno prima di quello, e a quelli che seguiranno fino all’ultimo a ovest, prima della campagna.
Aggiornamenti a seguire.
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02/04 ore 22:30 aggiornamento
TATARSKIJ
Dopo la Dugina, oggi Tatarskij (al secolo MAKSIM FOMIN). Era un voenkor, non un blogger, cari giornali di regime. Qui un autoscatto sul lavoro:
https://t.me/namarshe/5218
E non è morto mentre riportava i fatti dal fronte. No. I fatti sono noti, è inutile persino citare fonti. Un bar a S. Pietroburgo, la consegna di un premio, qui il momento,
https://t.me/rybar/45361
200 grammi di tritolo (forse 400) dentro il premio che esplodono. Un morto, 25 feriti di cui 4 gravi:
https://t.me/voenkorKotenok/46491
Qui il momento dell’esplosione ripreso da una telecamera di sorveglianza.
https://t.me/boris_rozhin/82020
Al momento l’unica fermata è russa. Dar’ja Trepovaja, classe 1997.
https://t.me/voenkorKotenok/46493
E’ lei ad aver consegnato il “premio”, e ad averlo portato nel bar.
https://t.me/WarDonbass/105487
Qui mentre entra al bar, ripresa dalle telecamere di sorveglianza (sbagliando peraltro ingresso).
https://t.me/WarDonbass/105489
Avrà molte cose da dire agli inquirenti, quando si riprenderà dallo stato di shock in cui versa all’ospedale, piantonata.
MONASTERO DI LAVRA: L’EPILOGO
Dopo una giornata concitata, in cui forze dell’ordine avevan già fatto irruzione per mettere il braccialetto elettronico (al piede) al Metropolita Pavel,
https://t.me/yurasumy/8123
cinquecento uomini, fra cui membri dell’esercito, della polizia e sicuramente infiltrati di qualcos’altro per cui non esiste uniforme, hanno rifatto irruzione oggi pomeriggio.
https://t.me/vityzeva/80578
Alle sette di sera, sulla base di un diritto (probabilmente divino…) hanno votato a maggioranza che il monastero doveva passare alla Chiesa collaborazionista.
https://t.me/vityzeva/80587
Fine della vicenda. Ma non di ciò che tale vicenda ha rappresentato, nello stesso animo del popolo ucraino. Per quella, anzi, siamo solamente agli inizi...
DAL FRONTE
Ad ARTEMOVSK, ulteriore avanzamento da nord e da est riportato nei bollettini di oggi:
https://t.me/polk105/4689
Cartina più accurata di RYBAR nel riquadro in alto a destra
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/02/20230402231328-5c319246.jpg
Si vede chiaramente come a EST del collo di bottiglia l’area si stia sempre più chiudendo.
Così come nel riquadro in basso a destra, AVDEEVKA, sotto KRASNOGOROVKA e KAMENKA il cerchio si stia sempre più chiudendo, arrivando a lambire da nord-est la città stessa.
CHANTAGE
ШАНТАЖ: la prima volta che lessi questa parola, mi saltò subito all’occhio il finale francofono, e infatti arrivai a “chantage”.
“Ricatto”, c’è scritto su un “novissimo Ghiotti” recuperato da una discarica e che ho qua con me. “Faire du chantage”, ricattare, c’è fra gli esempi. Šantaž, quindi, è un prestito linguistico dal francese, con una radice completamente diversa da racket-ricatto.
“Per puro caso”, ad andare tra due giorni in Cina sarà Macron. E la AFP, rimbalzata qua e là fra i canali francofoni, così scrive:
Le président français Emmanuel Macron mettra en garde son homologue chinois Xi Jinping, la semaine prochaine en Chine, contre les conséquences d'une éventuelle "décision funeste" de soutenir militairement la Russie contre l'Ukraine, a déclaré vendredi l'Elysée.
Il presidente francese E.M. metterà in guardia il suo omologo cinese X.J. settimana prossima in Cina, contro le conseguenze di una eventuale “decisione funesta” di sostenere militarmente la Russia contro l’Ucraina, ha dichiarato venerdì l’Eliseo.
"Si la Chine prend cette décision funeste, il y a un effet stratégique majeur sur le conflit", a estimé un conseiller du chef de l'Etat français.
“Se la Cina prenderà questa decisione funesta, avrà un effetto strategico maggiore sul conflitto”, ritiene un consigliere del capo di Stato francese.
https://www.lorientlejour.com/article/1333320/macron-avertira-pekin-contre-une-decision-funeste-de-soutenir-militairement-moscou.html
Ora, la NATO può combattere la Federazione Russa in Ucraina. E va bene così.
Siccome la carne da cannone ucraina non è adeguatamente “formata” alle armi della “civiltà”, allora la NATO può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA tutti quei residuati bellici provenienti da fondi di magazzino o forniture ex-sovietiche, di cui ormai gli arsenali del blocco ex-Varsavia scarseggiano. E va bene così.
Sempre la NATO, può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA carne da cannone supplementare a quella ucraina già ampiamente gettata nel fuco della Geenna. Esagerazione? Questo grafico non è esagerato, riflette cosa un regime è riuscito a fare in un anno:
https://t.me/rezident_ua/17105
I ventenni di sesso maschile sono passati da 200.000 a 70.000, mentre di sesso femminile da 200.000 a 50.000! E non perché siano riusciti tutti in qualche modo a mettersi in salvo dalla follia omicida del regime nazifascista di Kiev ma perché, in gran parte, riposano ora in pace.
Quindi la NATO, oltre a imporre al regime fantoccio di raschiare il fondo del barile, ora sta cercando di capire come rimpiazzare numericamente quella carne da cannone che ora comincia a scarseggiare. E va bene, anche questo, così.
Se invece i cinesi passano i loro droni ai russi, al pari degli shahed iraniani, allora si tratterebbe di una "décision funeste"! “Alta” diplomazia, soprattutto “inattaccabile”, sotto ogni punto di vista. Rincara la dose Ursula “oh my god” VON DER LEYEN:
"Nous devons être francs: la manière dont la Chine continuera de réagir face à la guerre de Poutine sera un facteur déterminant de l'avenir des relations entre l'UE et la Chine"
“Dobbiamo essere franchi: il modo in cui la Cina continuerà a porsi di fronte alla guerra di Putin sarà un fattore determinante circa il futuro delle relazioni UE-PRC”
https://www.lepoint.fr/monde/les-relations-ue-chine-liees-a-l-attitude-de-pekin-face-a-la-guerre-de-poutine-30-03-2023-2514270_24.php#11
Un problema d’atteggiamento, quindi, A PRESCINDERE DALLA FORNITURA DI ARMAMENTI VERA O PRESUNTA TALE: “attitude” (ibidem et
https://www.reuters.com/article/chine-union-idFRKBN2VW17O).
“Che fai, mi minacci?” Diceva un tale prima di essere buttato fuori da un partito padronale dal padrone stesso. Qui però le cose sono LEGGERMENTE, proprio poco poco, DIVERSE!
Statistiche ufficiali europee, non da Radio Mosca.
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=China-EU_-_international_trade_in_goods_statistics
2022 – scambi commerciali EU-PRC:
IMPORT: 626 MILIARDI DI DOLLARI
EXPORT: 230,3 MILIARDI DI DOLLARI
DEFICIT SOFFERTO DALLA UE: 395,7 MILIARDI DI DOLLARI
Ora, se la matematica non è un’opinione, “CHI DIPENDE DA CHI”, in questo momento, COINCIDE CON “CHI RICATTA CHI”. CHI – GIA’ OGGI - CONSEGNA MACCHINE DOPO UN ANNO PERCHÉ MANCANO I CHIP COINCIDE ANCH’ESSO CON “CHI RICATTA CHI”. COSÌ COME COINCIDE CON CHI POTREBBE AUMENTARE DAZI IN IMPORT, SUICIDANDOSI ULTERIORMENTE E SUBENDO ANALOGHE RITORSIONI CHE GLI FAREBBERO AZZERARE IL GIÀ RIDOTTO EXPORT (beni di prima necessità i nostri importati, beni di lusso i loro importati, dei primi NON puoi fare a meno, dei secondi SI) OLTRE CHE COSTRINGERE ALLA CHIUSURA MOLTE PIÙ AZIENDE DI QUANTE L’UOMO COMUNE (che non lavora al Voltri, a Napoli, a Fiumicino o a Malpensa…) POSSA IMMAGINARE.
CHANTAGE…. ALL’EUROPEA! COME PER I GASDOTTI.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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02/04 ore 00:30 aggiornamento
BEATI QUANDO VI PERSEGUITERANNO
Mia nonna ascoltava o radio radicale o radio maria. La prima le teneva compagnia, o sveglia, con le dirette parlamentari, le relative grida e il presidente di turno che partiva col disco rotto “onorevoli colleghi onorevoli colleghi onorevoli colleghi” (ad libitum). La seconda per l’immancabile rosario. Ogni giorno e più di una volta al giorno.
Pratica che ritenevo, fondamentalmente, inutile. Tempo perso. Salvo poi ricredermi cinque anni più tardi, quando nello studio dei mantra buddhisti mi imbattei, nuovamente, nella ripetizione ossessiva, continua, incessante, di puri suoni, quasi soltanto e solamente significanti (per un cinese che non sa il sanscrito e che lo pronuncia pure sinizzato, allo stesso modo di un contadino con la quinta elementare con il “latinorum” dei preti). E cominciai a ricredermi nel fare collegamenti, nell’andare oltre le apparenze, nell’entrare nella ritmica ossessiva, come ossessivo è il tamburo della trance sciamanica, come ossessivo è un mantra, come reiterato e ossessivo deve essere un modus operandi tale da staccare gli ultimi legami col mondo oggettivo, concreto, logico, ed entrare in uno stato alterato di coscienza, quale è, per esempio, quello estatico. Non per niente è una pratica di origine orientale.
Ma tant’è. All’epoca avevo quindici anni. Spaccavo il mondo. Che cosa me ne poteva fregare. Giustamente, peraltro. Ma MAI, MAI mi sarei permesso di dirlo a mia nonna. MAI mi sarei permesso di fare ciò che oggi ho visto fare a questa vecchietta, davanti al monastero di Lavra.
https://t.me/ukraina_ru/140452
Non entro neppure nel merito di quattro imbecilli, avvolti nella bandiera gialloblu, che per qualche centinaio di grivne si sono improvvisati “guastatori”, manifestando a favore dell’esproprio come se QUELLO fosse il vero problema, la PRIORITÀ di un Paese a pezzi dove giovani e anziani sono buttati insensatamente in un tritacarne a poche centinaia di chilometri a est.
Non entro quindi nelle loro teste, se malate di loro da anni di lavaggio del cervello, come noi nel ’39, o se solo bisognose di soldi e quindi per quelli disposte a tutto, anche a fare da figuranti.
Entro però nel fatto che quella nonnina a prima vista di più novanta che ottant'anni, inginocchiata per strada, mentre pregava il suo Dio che passasse quella buriana sulla sua Chiesa, dispensando segni della croce e sguardi al cielo, DOVEVA ESSERE LASCIATA IN PACE, E RISPETTATA.
Bestie, vigliacchi, vermi che non siete altro! Questa è la vostra “civiltà”. Il fatto che faccia comodo, all’U-ccidente, chiudere entrambi gli occhi su quanto sta accadendo, indulgere su tutto, anzi, accogliervi a braccia aperte, non cambia una virgola della merda che siete, e della merda che è. E a quella nonnina, che poteva essere mia nonna, oltre a dare un grandissimo e fortissimo abbraccio potrei dire. Il tuo Dio un giorno ha fatto un discorso, bellissimo, che così conclude: Блаженны вы, когда будут поносить вас и гнать и всячески неправедно злословить за Меня. Радуйтесь и веселитесь, ибо велика ваша награда на небесах: так гнали и пророков, бывших прежде вас. (Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”. )
Non so quale sarà la tua ricompensa nei cieli, nonnina. Ma grazie di essere esistita e per quello che hai fatto oggi, per noi tutti, su questo schifo di terra.
Per la cronaca, il processo farsa di oggi ha dato al Mitropolit Pavel due mesi di domiciliari e isolamento totale dai suoi fedeli. Ma anche questa, per un vaticano che oggi si appresta a festeggiare la propria domenica delle palme, non è persecuzione.
https://t.me/ukraina_ru/140469
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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01/04 ore 12:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: NEVE FATALE
Questi due filmati parlano della situazione meteorologia di ieri (neve) e dell’altro ieri (neve bagnata)
https://t.me/namarshe/5207
Nella notte fra ieri e l’altro ieri ha attaccato e quel poco di rifornimenti che ancora riusciva ad arrivare tramite una spola che aveva dell’incredibile, si è bloccato del tutto, come esemplificato da quel blindato impantanato nella neve marcia.
Questo ha giocato, logicamente, a favore dei russi. Che ieri sono andati avanti per la loro strada e hanno spostato ancora più a sud (da nord), a ovest (da est) e a nord (da sud) la linea di fronte, spingendo sempre di più via i soldati del regime di Kiev. In un giorno solo, nonostante o grazie alla neve (o indifferente… fate voi), i russi sono avanzati di trecento metri direzione centro.
https://t.me/namarshe/5200
Centro che ormai è dato per perso, riporta oggi il più alto in grado ucraino sul campo al generale mascellone:
https://t.me/polk105/4608
Anzi, alle 10:46 l’annuncio è arrivato anche da parte russa. Il centro è stato liberato!
https://t.me/polk105/4609
A prescindere se sia un pesce d’aprile o meno, davvero molti palazzi del centro, di fatto, edifici pubblici e case popolari sono stati abbandonati in fretta e furia per l’effettiva impossibilità di tenere le posizioni, la linea pur grossolana di questa cartina di fatto è precisa nell’esprimere la tendenza in corso:
https://t.me/polk105/4599
“Il nemico si ritira” (враг отступает), certo, per riposizionarsi poco più indietro come da ordini impartiti, ma si ritira.
Infine, la nevicata rende impossibile – se mai lo fosse stato, ma questo è un altro discorso ancora! - la tanto annunciata controffensiva sui fianchi, da nord e da sud, che avrebbe dovuto accerchiare gli accerchianti, tagliarne a sua volta le vie di comunicazione, chiuderli in sacche, consentire l’ingresso nell’imbuto di rinforzi sfruttando lo sbandamento, eccetera eccetera come da manuale Cencelli delle pie illusioni. Tutto possibile, in teoria ma in pratica, anche senza la neve e con metà degli uomini reclutati e addestrati per la “reconquista” già persi per strada nel tenere ciò che NON POTEVA e NON DOVEVA essere tenuto, puri massimi sistemi con l’aggravante del rancido, retrogusto, dell’ipocrisia. Sulla pelle di decine di migliaia di morti inutili.
A proposito di questo, due brigate ucraine, la III meccanizzata (ex Azov, polverizzata per l’ennesima volta) e la 112° difesa territoriale, ieri hanno “fatto rotazione” senza ricambio. Ovvero: rotazione è uno va uno viene, qui per mancanza di uomini si sono ritirati e basta.
https://t.me/namarshe/5205
Da ARTEMOVSK. Due brigate in meno. Ma nei bollettini ufficiali “hanno fatto rotazione”…
https://t.me/namarshe/5206
UN PASSO INDIETRO
Un’ultima osservazione, PURAMENTE TATTICO-MILITARE: mi è caduto l’occhio sulla cartina quotidiana dei “geni”, degli “scienziati”, delle “volpi del deserto” della ISW:
https://t.me/RVvoenkor/41791?single
riportano i confini di prima di settembre dell’anno scorso. Tutto quell’azzurrino. E’ impressionante. Non tanto dal punto di vista territoriale, che quando ci saranno le condizioni (e ad andare così non ci vorrà molto…) sarà liberato nuovamente, e probabilmente anche con gli interessi, con l’unico inconveniente di dover far passare prima gli sminatori.
E’ impressionante l’idea di dover tenere una linea di fronte così ampia ed estesa, così frastagliata, con la porzione assegnata di 150.000 uomini. Errore di sottovalutazione russo? Certamente si, ma anche no, e comunque con tutte le attenuanti del caso. A un anno di distanza, se il nemico indietreggia e si riposiziona 50, 100 km indietro, tu cosa fai? Non sapendo se si sta riposizionando su posizioni precedentemente preventivate? O se sta crollando e scappando a gambe levate verso la capitale? O se sta comunque cedendo in una delle innumerevoli configurazioni intermedie fra i due estremi sopra citati? Misto indecifrabile dove non si sa dove finiscono le decisioni tattico-strategiche e iniziano quelle dettate da stato di necessità?
Cosa facevi? Loro indietreggiavano e tu non avanzavi? Te ne stavi lì? Come Annibale che ha cincischiato quando poteva porre fine a tutta questa storia oltre duemila anni fa? E probabilmente oggi parleremmo tutti fenicio?
I russi sono avanzati e si sono trovati, nel giro di meno di un mese, a gestire una situazione estremamente complessa. Guerra di manovra, Ritter, d’accordo. E infatti Kiev, la FINTA di Kiev, si è subito rivelata tale. Una volta impegnata gran parte delle truppe sul fronte OVEST e raggiunti gli obbiettivi prefissati sul fronte EST, in un terzo di quei 150.000 partiti all’inizio (e forse anche meno, più o meno il numero dei wagnerovcy impegnati per liberare non KIEV, ma ARTEMOVSK) neanche il più pazzo dei patàca NATO, formatosi probabilmente con i peggiori film spazzatura autoctoni, avrebbe preteso di prendere la capitale. O tenere quell’immensa linea di fronte comprendente due regioni. Niente, raggiunto l’obbiettivo, uniti i fronti EST e SUD in un’unica linea, messa in sicurezza l’operazione, se ne sono andati.
Ma restava quella immensa linea da sopra CHARKOV a SEVERSK. Anche qui. Coi numeri e gli equilibri di agosto, era più che tenibile, anche da riservisti della LNR chiamati a pattugliare il deserto dei tartari. Anzi, avanzando pure un pochino, sbocconcellando terreno stepposo giusto per tenersi in allenamento.
Poi però la guerra è diventata guerra NATO. Le cose sono precipitate. È successo quel che sappiamo. I russi han preso atto dei nuovi realia, a differenza dei generali NATO quando si sono trovati nella stessa, medesima situazione qualche mese più tardi. Hanno formato una VERTICALE. Ben individuata, ben difendibile, già di suo. Ci han messo del loro, fortificandola all’inverosimile con una linea pressoché ininterrotta di uomini e fortificazioni. Han chiamato a raccolta altri trecentomila uomini. Da un ipotenusa frastagliato, una linea spezzata peraltro più che un ipotenusa, si è arrivati a un cateto bello dritto. Con gli stessi uomini di prima (perdite limitate), gli stessi mezzi di prima e una quota aggiuntiva da quei trecentomila mobilitati e addestrati.
Cosa pretendevano i generali NATO? Che tutto fosse come prima? Più di prima magari? Ebbene, SI! Pura imbecillità dal punto di vista tattico strategico. Hanno continuato a dilapidare uomini e mezzi fra KUPLJANSK, SVATOVO, KREMENNAJA e verso LISICHANSK. “Dai che cedono, dai che cedono”… e intanto decine di migliaia, di uomini e mezzi, finivano nel fango e nella polvere.
Stesso discorso ad ARTEMOVSK. Aritmetica idiota, e criminale. 10 contro 10 non basta a tenere? Facciamo 50 contro 10! Peccato che se sei nella posizione sbagliata, nella condizione sbagliata, mandi solo cinque volte tanto uomini e mezzi a morire! Ed è quello che è accaduto! È da mesi che non il centro, ma l’intera area è persa. Non avete aviazione, non avete fuoco di controbatteria, non avete niente. Siete solo cinque volte di più bersagli di tiro al volo!
Risultato: a settembre i russi si sono adattati, in fretta e furia, col fiatone, ai nuovi realia dettati dall’intervento diretto della NATO nel conflitto, dal completamento della trasformazione, già in atto da marzo, dalla “guerra per procura” con aiutini, a guerra diretta NATO contro Russia. Guerra ipocritamente mai dichiarata, peraltro, SOLO GRAZIE AL DETERRENTE ATOMICO. Quello che li costringe a modi di combattere a cui non sono abituati, gli atlantici, e a cui non sono in grado di adattarsi, sua per ottusità loro, sia perché – in questi anni – il loro complesso militare-industriale ha puntato su altro. Altro super bello, super figo, super costoso, ma che nel fango della steppa intorno ad ARTEMOVSK non serve a NULLA! Servono i volgari proiettili, che non sono in grado di produrre. Servono i mortai, che tra un po’ finiscono anche nelle loro scorte strategiche. Il DETERRENTE ATOMICO e una sostanziale capacità di MANOVRA SATELLITARE in grado di prevedere, sia pur non con i cinquecento satelliti NATO, quanto sta accadendo e prendere adeguate contromisure, ha umiliato, e sta umiliando, il primo esercito al mondo. Facendo da esempio al resto del mondo su come, e questa volta per davvero, l’imperialismo americano sia una tigre di carta.
MONASTERO DI LAVRA: ARRESTI DOMICILIARI AL METROPOLITA PAVEL
Ennesima puntata. Quella odierna, che si apre coi corpi speciali dei servizi segreti (quelli in passamontagna dietro il metropolita), che fanno irruzione nel monastero per consegnargli l’avviso di garanzia (qui mentre la firma)
https://t.me/RVvoenkor/41796
e la disposizione cautelare che lo costringe ai domiciliari. Processo per direttissima, in corso, a porte chiuse.
https://t.me/ukraina_ru/140375
In meno di 24 ore, probabilmente sarà deciso il destino di un uomo. Mi sembra di averla già sentita questa storia...
Mentre nel silenzio delle anime belle u-ccidentali, che da ieri si sfogano a fare stelle di cartone su un nulla mediatico inventato in quattro giorni, fedeli reali, in carne ed ossa, continuano a presidiare la loro chiesa, e la loro Chiesa. In piena KIEV, sfidando le digos locali, preti finti di regime, e preti veri d’oltrecortina.
Aggiornamenti a seguire.
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31/03 ore 21:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Una grande, inaspettata, nevicata ha per un attimo raffreddato i bollenti spiriti di tutti,
https://t.me/RVvoenkor/41774
rendendo tutto quasi irreale. Immagini completamente staccate dalla realtà del giorno prima. Nonostante la colonna sonora indecente che accompagna le immagini renda impossibile cogliere i rumori in presa diretta, pare quasi di percepirlo, ogni tanto, quel silenzio irreale, ovattato, nonostante oggi sia stata giornata di combattimento esattamente come le altre.
Quella bandiera nera, dei wagnerovcy, che capeggia nel video, è geolocalizzata da questa carta satellitare nel cerchio rosso, mentre il municipio è quella striscia rossa in basso a sinistra, a un isolato ormai di distanza:
https://t.me/boris_rozhin/81897
I russi sono avanzati anche oggi da tutte le direzioni, rendendo la situazione, a detta degli stessi bollettini dei soldati del regime di Kiev, ancora più critica.
https://t.me/RVvoenkor/41768
BREVI DAL FRONTE
Molto più a nord, fra Svatovo e Kremennaja, prosegue l’avanzata russa verso ovest, guadagnando giorno dopo giorno posizioni e respingendo i soldati ucraini indietro, dall’altra parte del fiume Žerebec. TORSKOE è ormai quasi raggiunta.
https://t.me/polk105/4572
Proseguono, inoltre, gli attacchi mirati alle retrovie, come a DRUŽKOVKA, a ovest di Časov Jar, dove una caserma improvvisata per truppe che si ammassavano in vista di un possibile contrattacco verso Artemovsk è stata completamente distrutta:
https://t.me/rybar/45279
Naturalmente, ogni tentativo di contrattacco in un’area così ampia è occasione di un intenso tiro al bersaglio che, molto spesso, culmina con gravi perdite ancora a molte decine di km dal luogo di destinazione. Ulteriore, gravissimo, errore tattico-strategico in totale mancanza di copertura aerea e di artiglieria e contraerea a supporto. E ulteriore massacro inutile di uomini e mezzi, raccolti, ammassati unicamente per fare da bersaglio migliore per chi ha il compito di non farli arrivare a dare manforte ai loro compagni. Disfatta completa della strategia NATO, incapace di adattarsi ai realia ucraini e imperterrita nel continuare a procedere come da manuali operativi validi nel Golfo, o in Afghanistan, ma non dove appena si alza un loro aereo, uno dei pochi rimasti, si sfracella subito a terra in fiamme.
Aggiornamenti a seguire domani.
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31/03 ore 12:40 aggiornamento
ARTEMOVSK
Prosegue di gran passo la progressione russa da nord, da est, da sud:
https://t.me/polk105/4531
pezzi di difesa che cadono, costantemente, a un ritmo accelerato rispetto anche solo a una settimana fa.
Attenzione, tuttavia: questo non vuol dire crollo. Andando di palazzo in palazzo, di isolato in isolato, stante la decisione dei generali NATO di far morire la propria carne da cannone lì, fino all’ultimo ucraino, l’ordine di grandezza è di OTTOCENTO CASE POPOLARI (В Бахмуте порядка 800 зданий (многоэтажек) ), prima di mettere la parola fine a questa vicenda.
https://t.me/RVvoenkor/41748
MONASTERO DI LAVRA: FEDELI BATTONO REGIME (per il momento)
I fedeli chiamati a raccolta non smettono di presidiare, notte e giorno, il loro monastero. Qui le immagini di stamattina:
https://t.me/RVvoenkor/41738
Impediscono l’accesso agli scagnozzi del regime,
https://t.me/ukraina_ru/140233
richiamano l’attenzione dei media, il regime cerca di fare marcia indietro, di minimizzare… ma ormai subisce l’effetto boomerang, riassumibile nel vecchio adagio “Tocca i fanti, ma lascia stare i santi”. Adagio che oggi da noi si riferisce alla influencer di turno, più che ai santi propriamente detti. Ma che lì vale ancora come da noi ai tempi delle madonne pellegrine. Madonne pellegrine contro i nazifascisti… capita anche questo, sulle rive del DNEPR.
Aggiornamenti a seguire.
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31/03 ore 08:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Nel corso della notte son proseguiti gli attacchi russi su tutti i fronti. Missilistici e con droni nelle retrovie, di fanteria in prime linee che, ovunque, li vedono avanzare. Anche ad ARTEMOVSK, pertanto, come a MAR’INKA e ad AVDEEVKA, sono proseguiti i combattimenti che, all’alba, hanno visto le loro posizioni ulteriormente migliorate.
https://t.me/ukraina_ru/140214
A proposito di AVDEEVKA, il regime di KIEV ormai ammette apertamente che la situazione è fuori controllo, che i russi continuano a martellare e a mietere vittime fra le loro fila, smantellando progressivamente la “fortezza” prima di sferrare l’attacco finale.
https://t.me/RVvoenkor/41722
Seguiremo oggi gli ulteriori sviluppi
LA DOPPIA FACCIA DEL REGIME SULLA QUESTIONE ORTODOSSA
Da un lato Danilov ieri, visto il calo di consenso (effetto boomerang) sul caso MONASTERO DI LAVRA, si affrettava a dire che nessuno avrebbe sgomberato nessuno con la forza, e poneva il discorso unicamente sul piano della PROPRIETÀ STATALE dello stabile. E quando il padrone di casa decide che l’inquilino deve andarsene, l’inquilino se ne deve andare. Nulla di personale, quindi.
https://t.me/RVvoenkor/41663
Dall’altra parte, il portavoce del presidente stesso, ieri, sosteneva il contrario. Ovvero, che non vi era spazio in Ucraina per la chiesa ortodossa ufficiale, a cui a inizio 2022 aderiva il 56% della popolazione - non dei fedeli, della popolazione! - ucraina.
https://t.me/ukraina_ru/140219
Se quel 56% voleva continuare a segnarsi e a dire gospodin pomiluj, lo poteva continuare a fare con la chiesa di regime, pardon, di Ucraina. Complimenti, ancora una volta, alla doppia faccia del regime, questa volta non di Kiev, ma di Roma, dal Quirinale al Vaticano, o di Bruxelles, per l’assoluto silenzio sulla questione. Del resto, è lo stesso regime che avanza di quarantanove posizioni il “rating” mondiale della Moldavia sulla libertà di espressione dall’anno scorso a quest’anno. Cosa ha fatto di diverso la Moldavia dall’anno scorso a quest’anno? Ha chiuso TUTTI E SEI I CANALI IN LINGUA RUSSA!
https://t.me/warhistoryalconafter/94078
Complimenti...
MENZOGNE DI REGIME E “IN VODKA VERITAS”
Prima che qualche cinegiornale luce a corto di sangue lo diffonda, questa non è BELGOROD ieri notte colpita dalle bombe ucraine, ma un deposito in fiamme a SAN PIETROBURGO, per motivi suoi.
https://t.me/rybar/45242
Video come questi son sempre esistiti nella propaganda di regime, ma ultimamente son solo questi che girano. Altro non hanno. E ogni volta che glieli sputtanano perdono ulteriori pezzi di consenso. In Ucraina, e non solo.
Ma la chicca, la perla, la palma della stupidità la assegniamo a questo video: probabilmente girava tanta vodka, quella sera, in sala di montaggio. E in vodka veritas. Nel reclamizzare i nuovi giocattoli da guerra venuti dai padroni di oltreoceano,
https://t.me/rusvesnasu/25685
in un video in inglese probabilmente atto a ringraziare i padroni per la loro gentile concessione, mentre si mostra i suddetti giocattoli scorrazzare allegramente con bandiera gialloblu d’ordinanza in mezzo ai prati, come neanche i peggiori motocrossisti nei boschi la domenica mattina, appaiono delle scritte in sovrimpressione. Una di queste recita: “THIS WEAPON HELP (sic! “help” dobbiam far vedere che siam terzo mondo e la terza persona singolare del verbo non la sappiamo ancora… tutto all’infinito) US TO OCCUPY UKRAINIAN TERRITORIES”.
Quando il video ha cominciato a girare, qualcuno che allora non era ancora ubriaco ha notato non l’errore di grammatica, ma qualcosa di peggio. La frase tradotta, infatti, significava: “questa arma aiutare noi a OCCUPARE i territori ucraini”. Subito parte la segnalazione, subito LIBERATE viene sostituito al posto di OCCUPY. Ma la rete non perdona, il video ormai era stato diffuso anche nella versione originale, in vodka veritas. Sono loro stessi a sapere benissimo chi, nel Donbass, a Odessa, a Nikolaev, a Zaporozh’e, ovunque ci sia una popolazione russa a cui hanno proibito tutto, dal parlare liberamente nella sua lingua a credere in Dio, è l’occupante.
Aggiornamenti a seguire.
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30/03 ore 19:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
In dodici ore l’avanzata russa all’interno della città è stata in certi punti anche di un km
https://t.me/polk105/4497
Ciò è stato reso possibile da una maggior concentrazione di truppe laddove i soldati del regime di Kiev meno se lo aspettavano, creazione di superiorità relativa, sfondamento, riposizionamento, spostamento ulteriore della linea di fronte, e così via.
https://t.me/RVvoenkor/41684
Alle 18:00 ora locale (17:00 ora italiana) la situazione era radicalmente mutata. Cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175253-6ce04842.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175256-a83148b8.jpg
La zona di cui si parlava stamane è praticamente stata liberata quasi tutta. Manca la parte a strisce giallo rosse fra lo stadio Avangard e quel che resta del palazzo del comune (come abbiam visto fatto saltare oggi dai soldati del regime di Kiev).
Avanzamenti importanti anche da nord e da est. Nel complesso, la situazione per le forze NATO pare stia precipitando ben più velocemente di quanto fossero state le loro attese. Quadro peraltro confermato da quest’altra cartina,
https://t.me/polk105/4513
dove, pur concedendo ancora maggior territorio al regime di KIEV, tuttavia il “fondo” a est, aldilà del “collo di bottiglia” formato dalla prima strettoia, dai punti più vicini del fronte nord e del fronte sud che chiudono l’area a ovest, ormai appare notevolmente ridotto.
MONASTERO DI LAVRA
Sfratto non ancora eseguito, pie donne – ma non solo! - picchettano gli accessi al monastero, dando manforte ai monaci stessi:
https://lavra.ua/kievo-pecherskaya-lavra-zashhishhaem-svoyu-svyatynyu/
Di questa scena (intervista ai manifestanti che apostrofano in malo modo il cinegiornalista luce inviato sul posto)
https://t.me/vityzeva/80405
Ciò che rimane più impresso è che rispondono in ucraino, parlano in ucraino. Ucraini che considerano quella cosa che sta aldilà di quel cancello “cosa loro”, meglio, “casa loro”. Anche senza la mobilitazione (inesistente! Vergognosamente inesistente!) della comunità internazionale, religiosa e non, questa vicenda si sta concludendo con l’ennesimo boomerang per il regime. A partire dal popolo ucraino stesso, che sta aprendo gli occhi.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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30/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK CADE
Uno dei segnali forse più simbolici è la continua demolizione di edifici chiave. Stamane sono state fatte saltare, nell’ordine:
- Palazzo del comune
- Palazzo dell’amministrazione circoscrizionale del centro
- Palazzo della SBU (servizi segreti ucraini)
https://t.me/namarshe/5190
L’intento di far esplodere e seppellire prove, documenti compromettenti e altro, laddove non è possibile distruggerli altrimenti o trasportarli, è evidente. E queste cose non si fanno quando si è sicuri di tenere una posizione. Video inquietanti ritratti dai droni, del resto, confermano la cosa:
https://t.me/polk105/4481
Una città ridotta in macerie da una difesa insensata, inutile, criminale. I commentatori ucraini dicono: la nostra artiglieria è bloccata a CHASOV JAR, a molti km di distanza. La loro è in città. Così non è possibile il fuoco di controbatteria, così non è possibile andare avanti. L’avessero capito mesi fa, decine di migliaia di loro stesse vite fa. Avdeevka, peraltro, è conciata uguale: trasformata in un poligono di tiro russo:
https://t.me/polk105/4492
Il tributo di sangue richiesto dai generali NATO al popolo ucraino si fa sempre più alto.
MONASTERO DI LAVRA
I fedeli chiamati a raccolta non se ne vogliono andare
https://t.me/RVvoenkor/41672
Picchettano, difendono coi loro corpi la loro chiesa. Tutt’intorno si son fatti vivi i reparti speciali:
https://t.me/ukraina_ru/140072
Seguiremo l’evolversi della situazione.
Aggiornamenti a seguire.
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30/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: “EST’ DINAMIKA.” (Есть динамика.)
Quando vedo frasi così, in italiano, in russo, in cinese, in lappone, in genere mi incazzo. Cosa vuol dire “ci sono sviluppi” (est’ dinamika, c’è movimento)?
https://t.me/namarshe/5180
Trovata retorica per farsi rimbalzare di qua o di là dalla rete? Cose belle ma di più non posso dire? Per non compromettere l’azione in corso? O perché non son sicuro di quel che dico?
Facciamo un passo indietro. Ieri sera il grafico delle azioni russe in città era più compromesso del solito. Tre, quattro isolati al giorno persi anziché due o tre, nei rapporti degli ufficiali del regime di Kiev ai loro comandanti, ai cervelloni che tutto dirigono nella capitale, era già indice di un ULTERIORE peggioramento di una situazione che peggiorava, e peggiora, di giorno in giorno.
Una recrudescenza, quindi. Questa cartina è la rappresentazione plastica di un collo di bottiglia che vede la bottiglia sottostante, la boccia, assottigliarsi sempre di più. Ieri sera era così:
https://t.me/brussinf/5803
Con azioni che tendevano ad assottigliarla da nordovest a sudovest, lungo un arco ormai di quasi 270°, tra attacchi diretti e tiri di artiglieria.
Ieri sera poi giungeva notizia di un attacco, che sarebbe poi durato tutta la notte (siamo ormai in regime di non-stop), alla parte sud che da via Bachmutskaja (a est) taglia tutta la città per chilometri verso est, con la via Blagoveščenskaja (il segmento indicato con le linee rosse):
https://t.me/ukraina_ru/140007
Ieri notte la conferma che gli attacchi non si erano fermati, come ormai accade da tempo, costantemente, neanche di notte,
https://t.me/RVvoenkor/41656
e stamattina il messaggio “est’ dinamika”. Che non vuol dire nulla (altrimenti lo avrebbero annunciato in altro modo), se non che quei tre-quattro isolati al giorno, probabilmente, diventano tre-quattro a cambio turno, in regime 24/7 e magari su tre turni come in fabbrica.
Vedremo gli sviluppi, ma sicuramente ciò che sta accadendo conferma appieno quanto stiamo denunciando da mesi: la città era indifendibile, stanti le condizioni in corso, da mesi, e la sua tenuta a ogni costo, fino all’ultimo ucraino, si sta confermando essere un punto di svolta non per la sua importanza in sé, che una volta accettati i realia era ed è trascurabile: i russi sono arretrati perdendo MOLTO, ma MOLTO più territorio per non fare quella fine una volta capito che ostinandosi a tenere posizioni indifendibili nelle loro condizioni di allora le avrebbero perse lo stesso, ma perdendo ulteriori, ingenti, quantitativi di uomini e mezzi, oltre che la fiducia delle popolazioni che quei posti abitavano e che avrebbero potuto rivolgere loro l’accusa di essere “usati come scudi umani”, aumentando ulteriormente il malcontento.
No, non è l’importanza in sé a determinare il punto di svolta. E’ il frutto di una politica criminale durata molti mesi, ormai, che ha letteralmente gettato in un tritacarne, indistintamente, uomini e mezzi. Il regime di Kiev ieri ha fatto girare l’ennesimo fejk, di una colonna imponente di mezzi diretta ad ARTEMOVSK…
https://t.me/rybar/45201
Salvo poi sbugiardarsi da sola perché… i mezzi eran tutti ex-sovietici. Quando ormai i soldati del regime di Kiev combattono con quel che passa il convento: residuati ex-Varsavia ed ex-URSS dei Paesi divenuti nel frattempo NATO (che cambiano peraltro a loro spese il parco macchine come l’Estonia) e, per la maggior parte ormai, residuati direttamente NATO. Fejk che ha probabilmente battuto ogni record di sputtanamento sulla rete.
Tutto questo grazie ad ARTEMOVSK. In questo senso, questa città è stata e, grazie al diabolico perseverare dei generali NATO, è tutt’ora, chiave di volta.
Aggiornamenti a seguire.
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29/03 ore 19:00 aggiornamento
AVDEEVKA
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185216-17fc50d9.jpg
e
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185215-bea5196e.jpg
Prosegue la preparazione di un’offensiva russa a quanto pare imminente (vista la concentrazione di truppe ucraine che continua ad affluire schivando i tiri di artiglieria), con avanzate limitate a migliorare le proprie posizioni di attacco, come sotto KAMENKA o a OVEST di VESELOE e SUD di KRASNOGOROVKA.
Prosegue inoltre, a SUD-OVEST della cartina, l’avanzata russa all’interno di PERVOMAJSKOE, la cui completa liberazione consentirebbe di aggirare ulteriormente AVDEEVKA, passando da sudest, per l’appunto, e comprendendo l’intero agglomerato urbano che parte da ORLOVKA.
https://t.me/rybar/45209
Seguiremo gli sviluppi.
MAR’INKA
La pubblicazione di più servizi sul campo a cura della squadra di RT, permette a RYBAR di geolocalizzare immagini e filmati e fare il punto della situazione. Qui la cartina
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329151206-d834930d.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329150927-8127c4f0.jpg
Si vedono chiaramente i frutti della tattica di ACCERCHIAMENTO SU TRE LATI e AVANZAMENTO che ha portato i soldati del regime di KIEV a ritirarsi da tutta l’area a EST del Prospekt Druzhby (prospettiva amicizia… sic), il vialone bianco segnato in cartina che taglia in diagonale la città. I russi ormai sono passati a ovest e proseguono con lo stesso sistema, avanzando prima ai fianchi e poi concentrando da più direzioni i propri attacchi a case popolari trasformate in casematte da espugnare dai criminali di KIEV. Ma anche la città, prima o poi, finisce. Perderla per perderla, un massacro veramente inutile. Terra bruciata da parte di chi, come la NATO e lo Stato fantoccio da essa mantenuto in piedi, non si fa nessuno scrupolo dei danni arrecati alla popolazione locale. Perché della popolazione locale non gliene frega nulla. Sono ucraini “venuti male”, sono “moskaly” pronti a pugnalarti alle spalle. Sono il nemico da “pulire etnicamente”. Sono coloro i quali, tra non molto, scaveranno la fossa al regime e ai suoi padroni.
UN RECLUTAMENTO COATTO CHE FATICA A PRENDERE PIEDE
E che probabilmente non decollerà più. Non siam più nel 2022. Il regime in crisi di carne da cannone ha deciso di impiegare pure i social, per mandare le cartoline di precetto:
https://t.me/rezident_ua/17087
Secondo questo canale ucraino si starebbe facendo dare tutti gli elenchi dai gestori di telefonia mobile per andarli a pescare. Stesso discorso per le banche dati elettroniche depositate in banche e altri uffici privati:
https://t.me/rezident_ua/17089
Ormai, per RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE, VALE TUTTO. Anche perché con quel che resta dell’armata addestrata in questi mesi per una sempre più improbabile “reconquista”, armata “che ogni giorno perde qualcosa”… pezzi, più che altro, il rischio di un’offensiva russa sui punti lasciati scoperti dai generali NATO è sempre più concreto:
https://t.me/polk105/4469
ECHO VOJNY
L’eco della guerra, commentava Rozhin di fronte a questa notizia.
https://t.me/boris_rozhin/81708
Esplosione controllata in Crimea di una bomba nazista SC-500 di tre quarti di secolo fa. 500 kg di esplosivo fatti brillare. Un’eco lunga, lunghissima. Che rischia tra un secolo ancora di ripetersi in scene come questa.
IN BREVE
ARTEMOVSK: i soldati del regime di KIEV perdono ogni giorno tre, quattro isolati e i generali sul campo chiedono l’intervento dei carri armati appena arrivati per costruire un nucleo d’attacco in grado di sbloccare l’assedio, di fatto, esistente
https://t.me/rezident_ua/17085
Senza considerare che, lungo l’intero tragitto di quello che è diventato un vero e proprio imbuto, quei carri armati diverranno, con ogni probabilità, carcasse fumanti. Un errore tattico strategico gravissimo, quello che ha portato alla situazione attuale, con l’aggravante dei futili motivi, si direbbe in altre sedi: essenzialmente, propaganda. Morte e autodistruzione gratuita, e in quantità industriali, in cambio di propaganda.
MONASTERO DI LAVRA: Sfratto non ancora esecutivo, si aspetta il calar delle tenebre per far partire l’operazione di sgombero, da eseguirsi in tempi brevi per evitare che si sollevi ancor più polverone dell’attuale.
https://t.me/rezident_ua/17088
Vedremo anche qui come andrà a finire.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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29/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Prosegue, anche oggi, lo sgretolamento della linea di difesa urbana, puntualmente geolocalizzato lungo una linea di fronte che si restringe sempre di più verso ovest:
https://t.me/namarshe/5169
et
https://t.me/namarshe/5164
Inoltre, le truppe ammassate nei dintorni dell’imbuto, in attesa dell’ordine di contrattacco, sono state oggetto ultimamente di attacchi missilistici che ne hanno ridotto NOTEVOLMENTE il potenziale offensivo. Forse, compromettendo del tutto la controffensiva stessa.
https://t.me/polk105/4428
MONASTERO DI LAVRA: ULTIMO ATTO
Oggi scade l’ultimatum per lo sgombero. Sin dal primo mattino le campane hanno suonato a raccolta e l’appello è stato raccolto da fedeli che, a migliaia, si sono recati al monastero e tutt’ora stazionano, a presidio dello stesso:
https://t.me/RVvoenkor/41582
Persino le Nazioni Unite (OHCHR), pur con i soliti, ipocriti, eufemismi e giri di parole, nel loro ultimo report (marzo 2023) si sono mostrate preoccupate di quanto sta accadendo. In particolare:
OHCHR documented searches conducted by the SBU as “security measures” in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC). OHCHR is concerned that official actions targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the necessity of ensuring that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of nonderogable fair trial rights.
ET
The SBU conducted searches (some of which it referred to as “security measures”)81 in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC)82 in Kyiv, Rivne, Zhytomyr, Ivano-Frankivsk, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Khmelnytskyi,
Cherkasy, Volyn, Kherson, Ternopil, Poltava and Zakarpattia regions.83 In some cases, SBU officers questioned several clergymen with the use of a polygraph. The SBU confirmed that at least three notices of suspicion were issued to UOC clergy – two under article 161 of the Criminal Code (violating the equality of citizens based on race, nationality, religious belief, disability or other grounds) and one with multiple charges including trespass against the territorial integrity and inviolability of Ukraine, and denial of the armed aggression of the Russian Federation against Ukraine. At least two suspects are under round-the-clock house arrest. OHCHR is concerned that the State’s activities targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the need to ensure that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of applicable fair trial rights.
https://www.ohchr.org/sites/default/files/documents/countries/ukraine/2023/23-03-24-Ukraine-35th-periodic-report-ENG.pdf
CON LE CHIESE BRUCIATE E GLI SGOMBERI COI GAS, quel “COULD BE DISCRIMINATORY” che rende l’ufficio dell’ONU “CONCERNED” suona tanto da presa per il culo. Ma intanto c’è. Anche se tutti gli altri, a cui gli ortodossi si sono appellati per chiedere giustizia, o solidarietà, continuano a far finta di niente e a lasciare fare.
Ieri il metropolita Pavel, della chiesa ortodossa ucraina, è uscito con un documento molto duro a proposito:
https://lavra.ua/kritika-uvkpch-oon-dejstvij-pravitelstva-ukrainy-delaet-nevozmozhnym-vnesudebnoe-vyselenie-upts-iz-kievo-pecherskoj-lavry/
Gli sgomberi sono illegali, gli arresti sono illegali, nessun processo è passato in giudicato, nessuna sentenza è stata emessa. Qui non si parla di discriminazioni, care anime belle u-ccidentali, qui si parla di PERSECUZIONE. Ora però, dalla parte degli aguzzini, delle bestie feroci al circo ci sono i vostri amici. Volete fare gli spettatori? Preparate popcorn e patatine… ma lo spettacolo indegno, questa volta, potrebbe riservarvi sorprese. E in un futuro neanche troppo lontano.
Aggiornamenti a seguire.
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29/03 ore 08:00 aggiornamento
IL VILE RICATTO DEL CIO
Quello pubblicato ieri dal CIO, e di cui è opportuno mettere agli atti questo estratto del regolamento:
En réponse à cette demande, la commission exécutive du CIO adresse aujourd'hui aux FI et aux organisateurs de manifestations sportives internationales les recommandations suivantes :
1. Les athlètes possédant un passeport russe ou bélarussien ne peuvent concourir qu'en tant qu'athlètes individuels neutres.
2. La participation d'équipes dont les athlètes sont munis d'un passeport russe ou bélarussien ne peut être envisagée.
3. Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui soutient activement la guerre ne peut pas être inscrit aux compétitions.
4. Les athlètes qui sont sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui est sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peut pas être inscrit aux compétitions.
5. Tous les athlètes individuels neutres, à l'instar des autres concurrents en lice, doivent satisfaire à toutes les exigences en matière de lutte contre le dopage qui leur sont applicables et, plus particulièrement, à celles énoncées dans les règles antidopage des FI.
6. Les sanctions prises à l'encontre de ceux qui sont responsables de la guerre – les États et gouvernements russes et bélarussiens – doivent rester en place :
a. Aucune manifestation sportive internationale ne doit être organisée ni soutenue par une FI ou un CNO en Russie ou au Bélarus.
b. Aucun drapeau, aucun hymne, aucune couleur ni aucune autre identification de quelque nature que ce soit de ces pays ne doivent être présents lors de rencontres ou de manifestations sportives, y compris sur le site même de ces événements.
c. Aucun(e) représentant(e) des gouvernements ou des États russes et bélarussiens ne peut être invité(e) ni accrédité(e) à une rencontre ou une manifestation sportive internationale.
https://olympics.com/cio/news/le-cio-emet-des-recommandations-a-l-intention-des-federations-internationales-et-des-organisateurs-de-manifestations-sportives
Nella mia prima vita sono stato uno sportivo agonista, un judoka, cresciuto col mito del già citato Ezio Gamba, e col mito maggiore dei Giochi Olimpici, dove il mio sport minore riuscivo – per puro caso – a incrociarlo anche in televisione. Ogni anno mi allenavo duramente col mito dei nazionali, di prendere la nera in gara (e non essendo mai riuscito nell’impresa, arrivando fra i primi cinque, non l’ho mai presa, anche se mi sarebbe bastato studiare un kata del cavolo), di finire in qualche gruppo sportivo dove potermi allenare otto ore al giorno senza pensare ad altro nella speranza di arrivare a sentire e vedere, almeno una volta, quell’inno e quella bandiera che saliva.
Questa decisione del CIO, di quelle merde del CIO, gioca con le strutture psicologiche profonde di un popolo intero, all’interno del popolo russo: quello di milioni di ragazzi, di giovani, di allenatori, di volontari cresciuti, formati, vissuti col mio stesso mito di allora. Un movimento imponente, perché l’URSS guardava allo sport come momento essenziale, TOTALMENTE PUBBLICO E GRATUITO, della formazione di un giovane, come contenitore di valori inscindibili da quelli che doveva esprimere l’uomo nuovo socialista, il cittadino sovietico: sacrificio, ma anche solidarietà, competizione, ma anche onestà.
В спорте надо жить ярко, Nello sport bisogna vivere intensamente
Надо побеждать честно! Ma bisogna anche vincere onestamente
Cantava Muslim Magomaev in una canzone di mezzo secolo fa.
https://www.youtube.com/watch?v=-bxnmp2bteE
Sentito oggi, il tono basso-baritonale impostato in modalità canzone epico-incitativa, secondo lo stesso schema di un Lev Leščenko che canta Den’ pobedy (https://www.youtube.com/watch?v=Pnn-yTmYWxs), potrebbe far sorridere.
Era peraltro una modalità canora impiegata abbondantemente e trasversale, mentre qui si sperimentavano urla e voci decisamente più rotte, sporche, strappate, rock, anche a gran parte del mondo non u-ccidentale, dove i cantanti continuavano a esibirsi in giacca e cravatta. Qui, senza andare troppo lontano, un esempio giapponese (https://www.youtube.com/watch?v=YkqNiwDwaVs) arrivato anche da noi…
Ma ancora in pieno 2017 non faceva sorridere, nell’ormai Russia, diventando la sigla di coda del film Dviženie vverch, sostenendo a livello sonoro un montaggio dei reali protagonisti di quell’epica vittoria sugli USA e, in successione, di tutti i campioni più rappresentativi, i miti: dalla Legenda 17 dell’hockey sovietico, a Bubka, fino ad arrivare alla russa Izinbaeva
https://www.youtube.com/watch?v=5-Thh25cD-I
Non faceva sorridere neppure in occasione degli ultimi giochi olimpici, quando oramai i russi erano abituati a partecipare come gli ultimi della classe, paria senza bandiera e senza inno, e quando un gruppo organizzò un’azione collettiva dove gente comune la cantava per i suoi “geroj sporta” in evidente bisogno di sostegno:
https://www.youtube.com/watch?v=-ijBlReNl8Y
Già allora, per uno scandalo doping tirato ad artem per anni e anni e su atleti che nulla a che vedere avevano coi fatti contestati, il CIO aveva perso di ogni credibilità. Perché applicando gli STESSI criteri a TUTTE le squadre olimpiche, avrebbero chiuso baracca e burattini. E non so per quale motivo il comitato olimpico russo si sia prestato a farsi umiliare in questa maniera.
L’unica spiegazione che mi do, la ritrovo nello stesso spirito che avevo allora: dare a quei ragazzi, a quegli atleti, la loro possibilità di giocarsela sino in fondo, in quell’occasione più unica che rara nella vita di ciascuno, ai massimi livelli seppur in un frangente dove l’esclusione da qualsiasi competizione internazionale li aveva già ampiamente penalizzati e condannati a una probabile sconfitta. Prima quei ragazzi, poi la faccia.
Ieri però il CIO si è superato. Ha tirato in ballo “una flagrante violazione della tregua olimpica” (une violation flagrante de la Trêve olympique) tale da imporre misure aggiuntive.
Gli atleti non sono più qualificati, nel documento, per nazionalità, ma per “possesso di un passaporto”, russo o bielorusso: “les athlètes et officiels au bénéfice d'un passeport russe ou bélarussien”, così li troviamo descritti sempre.
Gli apolidi in possesso casuale di tale passaporto non possono concorrere se non come “atleti individuali neutri” (athlètes individuels neutres).
Si ripete appieno la manfrina degli scorsi anni. In più, dovranno esprimersi apertamente CONTRO il Paese che, non si capisce ancora per quale motivo, ha concesso loro tale passaporto (Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir). Dovranno abiurare contro la guerra, meglio, contro gli stessi loro connazionali, visto che tale posizione non è parimenti distribuita fra le parti, neppure quando mandano decine di migliaia dei loro come carne da cannone al massacro ad Artemovsk, o bruciano le chiese, o deportano civili per “de-russificare” l’area. Ma bombardare il Donbass non era una flagrante violazione della tregua olimpica. Così come il Vietnam, l’Iraq, la Libia, la Jugoslavia non lo erano.
Stiamo parlando dello stesso CIO che, il 18 OTTOBRE 1968, A CITTÀ DEL MESSICO, DECRETÒ L’ESPULSIONE DI TOMMIE SMITH E JOHN CARLOS, PER IL LORO PUGNO CHIUSO SUL PODIO.
https://it.gariwo.net/giusti/figure-esemplari-sport/tommie-smith-e-john-carlos-21029.html
A loro dedico questo pezzo, come a un certo Mohammed Alì, che poco più avanti rinunciò a una promettente carriera e si fece la galera, per motivi analoghi. E alla sciatrice VERONIKA STEPANOVA, di fronte a questa ennesima vessazione ha mandato pubblicamente affanculo il CIO (А не пошли бы вы на фиг со всеми своими условиями и рекомендациями, уважаемый МОК?)
https://t.me/NikaStepp01/733
Anche se si tratta, probabilmente, della loro unica possibilità nella vita, non li prenderete, non ci prenderete per la gola.
Aggiornamenti a seguire.
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28/03 ORE 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Confermata la nuova tattica criminale, da parte dei nazifascisti di KIEV, di far saltare le case popolari nel corso della ritirata per ostacolare l’avanzata russa o seppellire sotto le macerie chi avanza. I palazzi sono minati e quindi fatti saltare al passaggio, o per bloccarli.
https://dnr-news.ru/society/2023/03/28/281355.html
Ma questo non è un crimine di guerra… no. Usare i civili come ostaggi e chiuderli negli scantinati non è un crimine di guerra… ci mancherebbe. Fargli saltare in aria le case, per “difenderli”, non è un crimine di guerra….
https://t.me/polk105/4399
Nonostante questo, a sera il territorio urbano liberato dai russi era ormai arrivato all’85%. Le truppe ucraine si trovano ormai, anche se nessuno lo dice, in accerchiamento operativo: non arrivano né munizioni, né rinforzi in numero sufficiente per tenere e sono costretti a indietreggiare continuamente. Così facendo, tra l’altro, si scoprono e subiscono ulteriori attacchi.
https://t.me/polk105/4404
I soldati russi stanno puntellando le posizioni a nord e a sud in attesa di contrattacchi NATO che però, al momento, non arrivano. Vedremo gli sviluppi.
AVDEEVKA
Prosegue l’avanzata intorno alla città per chiuderla in assedio. Avanzata lenta, avamposto dopo avamposto, ma netta.
https://t.me/RVvoenkor/41537
CHIESE ORTODOSSE SGOMBERATE E MESSE A FERRO E A FUOCO
Dopo aver visto questi video di porte sfondate, irruzioni e sgomberi con gas lacrimogeni:
https://t.me/RVvoenkor/41543
dopo aver visto una chiesa messa a ferro e fuoco:
https://t.me/voenkorKotenok/46387
Dopo aver visto un nazista di rilievo (come tutte le carogne sue pari, decisamente più fortunato in qualità di squadrista della serie “forte con i deboli, debole con i forti”, che come soldato...), di nome Dmitrij Aleksandrovich Korchinskij, dire che è normale “entrare in una chiesa, sentire parlare russo, bruciare tutto”...
https://t.me/boris_rozhin/81615
Domanda: a cosa serve, per chi ci crede, “pregare per la pace”, quando è la Chiesa stessa, quella con la “c” maiuscola, quella che si definisce καθολικός , “generale, universale”, a non dire in tutti questi mesi di persecuzioni UNA parola di condanna netta, una? O non si ricorda di quando i giovani dell’Azione cattolica bevevano olio di ricino, pur meno di altri giovani che fischiavano l’Internazionale ma anche loro nei "premi"? O questi perseguitati non sono cristiani anche loro? O esistono cristiani di serie A e cristiani di serie Z (gli slavi, peggio, gli slavi “cattivi” perché - e lì come per magia si diventa καθολικός, non riconoscono l'autorità del vescovo di Roma)?
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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28/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
“Dinamika nastol’ko negativna” (динамика настолько негативна )
https://t.me/polk105/4396
Secondo i rapporti dal fronte al comando ucraino (due al giorno), se non si trova un modo per fermarli, al ritmo di due isolati al giorno persi in due settimane, tre secondo i calcoli più ottimistici, la città sarà persa.
Del resto, prendiamo questa cartina dell’ISW, non tanto per quel che scrivono in anglofono, ma per la SCALA riportata in basso a destra.
https://t.me/polk105/4390
A voler essere generosi, e dando per buone le loro coordinate, la linea più lunga che si riesce a tirare da un estremo all’altro è di poco più di tre chilometri. In alcuni punti i russi devono stare attenti, secondo quel che si vede, a non tirar troppo in là per non prendere i loro che stan dall’altra parte. Dentro, migliaia di soldati intrappolati da un regime, a dir poco, criminale. Nei confronti dei suoi stessi uomini, anzi tutto. Discorsi già detti e ridetti, ma quando vedi certe cose ritornano nuovamente.
Quel che succede in quel tre per tre km quadrati, con l’intero patrimonio abitativo di una città di media grandezza raso al suolo… (filmato a dir poco scioccante: questo edificio è stato demolito per impedire l’avanzata dei russi, dagli ucraini stessi e i russi hanno geolocalizzato il filmato e documentato il tutto)
https://t.me/namarshe/5155
… e per niente, sottolineo, per niente, perché la città è da mesi che si sa che avrebbe fatto questa fine, è una cosa che grida vendetta. Chi ha deciso che ogni città (del DONBASS, per l’amor del cielo, mica dell’OVEST o della regione di KIEV), debba essere rasa al suolo pur di non essere consegnata integra al nemico, prima o poi ne pagherà le conseguenze.
Aggiornamenti a seguire.
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28/03 ore 08:00 aggiornamento
QUANDO AD AMMETTERLO SON LORO STESSI...
Pochi giorni fa era uno stesso veterano a stelle e strisce a commentare così la notizia che, ad AVDEEVKA, per “tenere il fortino” e impedirne l’accerchiamento totale abbian messo direttamente soldati NATO, georgiani ma soprattutto polacchi.
Chiunque pensi che gli Americani, i membri NATO e gli altri alleati occidentali non stiano combattendo in Ucraina è un pazzo. Certo che stanno combattendo. È stato semplice, per l’America, far sì che militari in servizio lascino a casa la loro piastrina e vestano le uniformi ucraine, e lo stesso per gli altri alleati occidentali.
Se vincono il loro segreto resta comunque tale, se sono uccisi beh, i morti non parlano. L’Ucraina sarebbe caduta molto tempo fa se ci fossero stati SOLO militari ucraini. Non c’è bisogno neppure di discuterne.
Anyone who thinks Americans, NATO members and other western allies are not fighting in Ukraine are fools. Of course they are. How easy would it be for America to have active duty military abandon their credentials and dawn Ukraine military uniforms, and likewise for other western allies.
If they are victorious then their secret is kept, if they are killed then we'll, dead men tell no tales. Ukraine would have fallen long ago if it were JUST Ukraine military. I can't believe this is even a debate still.
https://twitter.com/DravenNoctis/status/1640054976205430784
Non solo armi, ma soldati in carne e ossa “feet on the ground”: noi lo diciamo da settembre dell’anno scorso. Tra un po’ ci arriverà anche il NYT o il WSJ con “scoop” sensazionali…
Così come nessuno fa niente per niente. Sin dai tempi del primo coro dell’Adelchi, del resto. E alla Polonia per mandare i suoi a crepare e tenere un milione di ucraini sul suo territorio qualcosa han promesso. Anche più di un “qualcosa” semplice. Noi lo diciamo da mesi, recentemente se ne sono accorti anche i turchi. Qualche giorno fa un editoriale sulla Star gazete così analizzava la situazione:
Se l’Ucraina crolla, la Polonia cercherà di portarsi a casa quella parte a cui tanto “aspira”...
Ukrayna parçalanırsa, Polonya kendisi için "arzuladığı" parçayı koparmanın peşinde...
https://www.star.com.tr/yazar/cin-rusya-abd-ucgeni-ve-turkiyenin-gelecegi-yazi-1774377/
Ovvero, e senza molta fantasia, quei territori dell’Ovest che già applaudono i politici polacchi in visita a Kiev più del patàca che li accompagna al seguito. La Polonia nuovo, affidabile, gendarme dei padroni d’oltreoceano, cane da guardia non solo in chiave antirussa, ma in generale di tutto il territorio di quella che un tempo si chiamava Europa dell’Ovest: Germania, soprattutto.
“Šutki končilis’” (шутки кончились lett. “gli scherzi sono finiti”, ora non si scherza più),
https://t.me/polk105/4376
Dice il giornalista televisivo Solov’ev alla fine di un accorato intervento rivolto a chi, fra i russi, pensa ancora che, tutto sommato, si tratti di una SVO che riguarda solo loro e Kiev. La NATO ha provocato questa guerra con un colpo di Stato nove anni fa, la NATO è intervenuta in questa guerra per risollevare una situazione altrimenti catastrofica a fine estate scorsa, questa guerra sta cambiando radicalmente, vorticosamente, gli equilibri mondiali, creando nuove alleanze e una nuova configurazione di blocchi militarmente, ma non economicamente, contrapposti. Così come il denaro non ha colore, né sapore, e gira seguendo leggi di accumulazione e concentrazione di capitale più ferree della forza di gravità, risorse e capitali si incanalano lungo nuove rotte, lasciando le vecchie. E questo acuisce ancor di più lo scontro militare di chi, ormai, ha solo quello per cercare di frenare l’emorragia in corso. Questo alza ulteriormente l’asticella della posta in gioco. Per i russi ormai è vita o morte, perché una Russia così, per l’U-ccidente, non può esistere. Come Cartagine a suo tempo, delenda est. Naturalmente, per un U-ccidente che pensa ancora di poter fare come solo dieci anni fa in Libia, o in Siria. Il problema è che pensa ancora di essere in quella situazione là. Come quelle vecchie che si rifanno tutto per sembrare ventenni. E noi pagheremo le conseguenze di tutto questo. Cartagine questa volta non sarà distrutta. E non è stata Cartagine a farci saltare i gasdotti. Prima lo capiremo, prima finirà questa follia collettiva.
Aggiornamenti a seguire.
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27/03 ore 18:05 aggiornamento
DAL FRONTE
Ancora nessuna notizia di rilievo, se non che i soldati del regime di Kiev continuano a perdere posizioni sia ad ARTEMOVSK che ad AVDEEVKA, per bocca dei loro stessi ufficiali.
https://t.me/RVvoenkor/41457
et
https://t.me/RVvoenkor/41466
E ciò, ovviamente, influisce in modo notevole sulle risorse che devono impiegare per provare a tamponare tali, pericolose, falle. Vedremo gli sviluppi.
SINDROME CINESE: MEGA ASSIST RUSSO NELLA GUERRA VALUTARIA USA-RPC
Questo approfondimento, apparso su fondsk.ru, merita di essere riportato, anche per sommi capi:
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/25/sereznaja-valjutnaja-usluga-pekinu-so-storony-moskvy-58846.html
Tutto parte da questa frase di Vladimir Vladimirovich in calce all’incontro con Xi Jinping (21/03/2023): “Noi siamo favorevoli all’impiego degli YUAN cinesi nei regolamenti contabili fra RUSSIA e Paesi di Asia, Africa, America Latina. Sono convinto che queste forme di PAGAMENTO IN YUAN si svilupperanno fra i fornitori russi e i loro clienti nei Paesi terzi”.
(«Мы за использование китайских юаней в расчетах между Россией и странами Азии, Африки, Латинской Америки. Уверен, эти формы расчетов в юанях будут развиваться между российскими партнерами и их коллегами в третьих странах».)
Forse non è chiaro a tutti il significato di questa frase. E’ la fine di un’epoca, quella del dollaro. Lo YUAN cinese NON SOLO scalzerà GBP, JPY ed EUR negli scambi internazionali in generale, ma diverrà la moneta corrente per gli scambi commerciali PER la RUSSIA.
Gas pagato in YUAN, petrolio pagato in YUAN, altri tipi di forniture pagate in YUAN. Questo consentirà
- UN ACCUMULO SERIO DI RISERVA MONETARIA IN YUAN da parte russa
- UN AUMENTO DELLA DOMANDA DI YUAN da parte di Paesi terzi per pagare i russi
- UN AUMENTO COMPLESSIVO DEL VOLUME DI VALUTA CINESE CIRCOLANTE E IMPIEGATA COME RISERVA MONETARIA
- UN’ULTERIORE FACILITAZIONE DEI PAGAMENTI RUSSI delle forniture cinesi.
Visto che la coperta è sempre la stessa, ad aver scoperti i piedi saranno in questo caso, e sempre più, gli “amerregani”. Che avrebbero preferito veder affondata una portaerei, piuttosto che subire una mossa del genere.
Infatti, come nota questa “analitika”, “negli ultimi dieci anni nessun altro Paese aveva dato tale sostegno alla valuta cinese”. Nessuno. Non solo accettare YUAN negli scambi bilaterali, ma anche in quelli con Paesi terzi.
Torniamo allo YUAN come valuta di riserva. Fino a oggi il suo peso era stato trascurabile. Lo avevamo già notato. Queste le quote:
2016: CNY = 1,1% et USD = 64,0%;
2022: CNY = 2,9% et USD = 59,5%
E dopo questa mossa?
Stesso discorso per la riserva nelle casse della BANKA ROSSII.
2021 = 13,1% per 76,7 miliardi di dollari. 1/4 dei CNY conservati in giro per le banche centrali del mondo. E dopo questa mossa? E dopo che qualcuno ha ILLEGALMENTE congelato 300 miliardi di dollari depositati nelle banche estere?
Bastano anche solo questi dati per farsi un’idea di come stiano cambiando le cose:
2022 – PAGAMENTI IN EXPORT
In rubli: dal 12% del 2021 al 34%
In yuan: dallo 0,5 al 16%
Metà degli scambi con l’estero pagati o in rubli o in yuan. L’anno scorso. Quest’anno, grazie alle sanzioni u-ccidentali, stiamo assistendo a un VERO E PROPRIO CAMBIAMENTO EPOCALE nella storia del CAPITALISMO MONDIALE.
Passiamo ora ai PAGAMENTI IN IMPORT: LA QUOTA DEI PAGAMENTI
IN DOLLARI SCENDE dal 65% (GENNAIO 2022) al 46% (DICEMBRE 2022)
IN YUAN SALE dal 4% (gennaio 2022) al 23% (dicembre 2022)
mentre il rublo cala di poco (dal 29 al 27%) e spunta fuori un 4% di “valute dei Paesi amici” (доля валют иных дружественных стран)
Passando a un altro indice, quello dei pagamenti all’estero tramite SWIFT, la Russia è oscillata, nel 2022, dal terzo al quinto posto dei Paesi destinatari di trasferimenti di denaro fuori dai confini cinesi. Anche qui… e dopo questa mossa?
USD e EUR, trattate alla stregua di VALUTE TOSSICHE, sono ATTIVAMENTE sostituite da altre (активное замещение токсичных валют). ALTRE tra cui, in posizione dominante, c’è lo YUAN.
L’analisi poi riprende i dati della borsa di Mosca che abbiamo già avuto modo di vedere nel lavoro precedente sulla YUANIZZAZIONE. Di fatto, questa mossa COSTITUISCE UN IMPORTANTE PRECEDENTE A LIVELLO MONDIALE. UN TRONO CHE SCRICCHIOLA, UN ALTRO CHE SCALPITA PER INSEDIARSI AL SUO POSTO.
Chiude l’analista autore di questo pezzo: speriamo che questa sostituzione di valuta tossica non avvenga a scapito del ruolo internazionale del rublo. No, non c’è pericolo… per il momento: i russi sono troppo preziosi in questo momento per i cinesi. Sono una carta insperata, il jolly che non ti aspetti di pescare dal mazzo. Il mondo intero guarda a questo esperimento. I capitalisti di tutto il mondo, u-ccidentale e non, guardano a questo esperimento. Se qualcosa andrà storto, i capitalisti cinesi si saranno giocati una possibilità storica unica. Possono pertanto dormire sonni tranquilli, i capitalisti russi: è forse uno dei pochi casi in questi ultimi anni dove win-win significa realmente “vinco io e vinci tu”, e non “se la giri così vinco io e se la giri dall’altra parte vinco io lo stesso”.
Agli imperialisti, ai padroni u-ccidentali, specialmente a quelli europei, la palma dell’imbecillità, vinta consecutivamente per 2 anni (ma mi sto convincendo sempre più che sia una specie di autolesionismo, di masochismo che a un certo punto prende il sopravvento...), avendo quasi convintamente scoperchiato un vaso di pandora a cui non potranno più porre alcun rimedio o correttivo. Inutile piangere, ora, sul latte versato. La terra ormai lo ha assorbito tutto, riprendendosi ogni giorno un pezzetto in più di quel plusvalore concentrato per secoli nelle loro mani. Da comunista, mi sarebbe piaciuto assistere a ben altro. Perché alla fine, magari, sarà come diceva il Manzoni: "il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l'antico": lupo non mangia lupo. Mi spiace solo perché in questa situazione ci si aprirebbero veramente praterie, per portare avanti un nostro discorso anticapitalista, per dimostrarne ogni giorno la validità. Per dire che l'imperialismo che fino a pochi anni fa sembrava invincibile, è in realtà una tigre di carta. Tutto. E invece...
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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27/03 ore 12:30 aggiornamento
ATTENTATI TERRORISTICI A DONECK, MARIUPOL’, MELITOPOL’
Ormai solo questo è rimasto ai nazisti di Kiev: la rappresaglia.
DONECK, l’inferno continua. Immagini e video di devastazione quotidiana.
https://t.me/RVvoenkor/41435
Da ormai quasi nove anni.
Autobomba a Mariupol’, obbiettivo il capo della polizia, obbiettivo ancora vivo, alla facciazza loro.
https://t.me/RVvoenkor/41430
qui il filmato
https://t.me/rybar/45094
Attacco missilistico a Melitopol’, case colpite, civili feriti
https://t.me/RVvoenkor/41425
Attacco partito da ORECHOV a una distanza di ottanta km. Grazie alla NATO che ha fornito ai criminali di KIEV missili a gittata sempre più ampia. Qui la cartina.
https://t.me/boris_rozhin/81476
Da tenere a mente quando si parlerà di “area di sicurezza demilitarizzata” nei colloqui di pace.
ARTEMOVSK
Carta non aggiornata ma dove sono spiegate bene le direttrici d’attacco:
https://t.me/polk105/4342
Una situazione che diviene sempre più insostenibile, prolungando l’agonia di un esercito intrappolato da mesi.
Aggiornamenti a seguire.
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27/03 ore 08:00
COME CARTA IGIENICA: CLASSI OPPRESSE SI, DENARO NO
Svalutescion. Alla fine, immancabile come la ciliegina sulla torta o, meglio, le mosche sulle torte bovine, arrivò anche il FMI. Ovvero, la faccia “pulita”, “legale”, come “2+2=4” e “la terra gira intorno al sole”, dell’U-ccidente. A proporre che cosa? La sua ricetta di sempre. Oggi, in pieno 2023, dopo che lo stesso U-ccidente ha annientato l’economia e la società stessa di tale Paese.
E cosa dirà mai, pertanto, il FMI? Che
1. va sganciato il cambio della grivnia
2. la banca centrale ucraina (sic, ne esiste formalmente ancora una…) deve smettere di stampare denaro come se fosse carta igienica.
https://t.me/legitimniy/15030
Legitimnyj poi dice ai suoi connazionali: prepariamoci al peggio, al cambio 1 grivnia : 50 dollari (ora è 36,76), ai tagli dei salari e delle pensioni o, il che è peggio, agli aumenti di tutto il resto; facciamo scorte di generi di prima necessità prima che raddoppino o triplichino, o vengano a mancare del tutto. Il tutto, in un contesto dove se il FMI ha parlato così, significa che l’U-ccidente potrebbe stare valutando di “abbandonare il progetto”… come suo costume, come una qualsiasi “impresa” capitalistica nata male e finita peggio. Lasciando dietro di sé morte e distruzione. È andata male… “it happens”.
Scenari apocalittici? Per come il regime di Kiev ha attualmente conciato e lasciato che la NATO conciasse, “fino all’ultimo ucraino”, quello che una volta era uno Stato sovrano, è solo il riassunto di un film già visto.
Riassumendo. La carne da cannone deve continuare a fluire regolarmente da ovest a est, per una sempre più improbabile “reconquista” e un sempre più certo massacro di massa (ma lì “oh my god” non lo dice nessuno…), mentre l’unica cosa che può fare un Paese ormai inesistente per mantenere una parvenza di esistenza, ovvero produzione di moneta circolante in deficit e coi cambi valutari inchiodati, è violazione del sacro tabù degna di cartellino rosso.
E il peggio deve ancora venire.
PIANGE IL TELEFONO… (SINDROME CINESE, ULTIMA PUNTATA)
Gli amerregani si lamentano perché è da settimane che cercano Xi al telefono, e Xi non si fa trovare. Il patàca continua a lasciare messaggi sulla segreteria telefonica, ma senza effetto. “Piange il telefono” e “ti telefono o no, ti telefono o no”… siamo a questi livelli di alta diplomazia.
Invece di guardare il telefono, i primi dovrebbero guardare altro. Per esempio, questo grafico impietoso che mostra come IL VOLUME DI “BOT E CCT” A STELLE E STRISCE NELLE CASSE CINESI SIA SCESO AI LIVELLI DI PRIMA DELLA CRISI DEL 2008!
https://t.me/drugoeeto/8391
In altre parole, il capitalismo cinese, di Stato e non, sta cercando di liberarsi della carta straccia americana, sbolognandola nel mercato mondiale agli allocchi che la accettano ancora o mandandola a scadenza e non comprandone più. In ogni caso, la curva in picchiata è impressionante.
Allo stesso modo, anche il patàca dovrebbe smettere di guardare ossessivamente il telefono e riavvolgere il nastro delle ultime cazzate fatte su commissione dei suoi padroni. In particolare, l’affaire Motor Sič. Ora, lungi da me criticare NEL MERITO lo stop e il benservito dato ai capitalisti cinesi. Io che in tempi non sospetti criticai aspramente (e critico tutt’ora) le mire espansionistiche del capitalismo di Stato cinese: dal porto del Pireo (andata) a quello di Trieste (non andata e per un soffio!). Più Africa (Etiopia), Asia (Sri Lanka), eccetera.
Il problema è che quella azienda non si chiamerà più con un nome cinese non perché al potere in Ucraina è tornato Lenin, o Stalin, o Mao, o Fidel. Al contrario, una volta calmate le acque i fondi inesistenti per farla proseguire nella sua attività li metterà, entrando con la quota di maggioranza, la General Electric, una delle più papabili, vista la sua voracità in questo tipo di mercati, ma potrebbe essere anche la Lockheed, o una holding finanziaria…
E allora il buon Xi, sotto il suo sorriso sornione, identico sia quando fa un brindisi che quando l’ex segretario del partito viene “accompagnato all’uscita” perché “colto da un malore” in una seduta plenaria, monta un’incazzatura che neanche Abatantuono con gli occhi spiritati riesce a rendere. Perché quel niet puzza tanto, tantissimo, anche a distanze interplanetarie, di presa per il culo.
E allora il rispetto per una politica protezionistica che avrebbe avuto, ancorché in dissenso ideologico, se non altro perché i anche i capitalisti di stato cinesi capiscono quando la fanno fuori dal vaso e gli altri se ne accorgono, ri-negoziando immediatamente il tutto, diventa un “mo’ te la faccio pagare”…
E il momento del redde rationem è arrivato, neanche troppo tardi rispetto alla trombata ricevuta per procura del padrone a stelle e strisce. Un altro messaggio, e neanche troppo velato, mandato al mittente vero (il padrone oltreoceano), che le cose sono cambiate.
Aggiornamenti a seguire.
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26/03 ore 22:00
ARTEMOVSK
Cartina di RYBAR aggiornata a metà giornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131211-5fba12b4.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131209-15167406.jpg
I guadagni territoriali di oggi sono stati veramente importanti, sia a nord che a sud. È aumentata considerevolmente la pressione da quando ai wagnerovcy sono sopraggiunti anche reparti speciali dell’esercito regolare a dare manforte.
Il contrattacco previsto al momento non si è potuto verificare sia per motivi meteorologici, che operativi. Il terreno è ridotto a un pantano e le strade teoricamente praticabili non lo sono nella prassi perché costantemente sotto tiro.
Oltre questo, le gravissime perdite riportate da dicembre a oggi hanno praticamente ridotto di OLTRE IL 50% le nuove formazioni addestrate in UE e GB.
https://t.me/WarDonbass/104330
Nuova carne da cannone si sta preparando, come ben sappiamo anche noi italiani, ma i tempi di una controffensiva ormai si sono allungati, e non poco. Se partirà con meno della metà degli effettivi previsti, sarà anche MOLTO meno efficace.
Vedremo comunque gli sviluppi.
MAR’INKA
Cartina di RYBAR aggiornata alle 16:00
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160610-3c6ea8a5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160608-2d6d68e5.jpg
Nonostante la strenua resistenza del regime di Kiev, ben conscio di cosa significherebbe la perdita di questo centro strategico, costringa i russi a procedere casa per casa, come ad ARTEMOVSK del resto, la tattica di avanzare a nord e a sud e quindi convergere, costringendo i soldati di KIEV alla ritirata, quindi avanzare nuovamente a nord e a sud e riconvergere, sta dando i suoi frutti. Come si vede del resto dalla cartina. Inoltre, anche la zona a nord si sta ampliando notevolmente, avvicinandosi a KRASNOGOROVKA anche da sud. La liberazione del Donbass passa anche, soprattutto, da SUD.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113) con quelli del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859):
404 aerei (vs 402 – 16/03, +2 vs +6 dei 10 gg prima)
225 elicotteri (vs 221 – 16/03, +4 vs +4 dei 10 gg prima)
3587 droni (vs 3434 – 16/03, +153 vs +89 dei 10 gg prima)
414 sistemi missilistici (vs 414 – 16/03, +0 vs +4 dei 10 gg prima)
8415 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8316 – 16/03, +99 vs +124 dei 10 gg prima)
1073 lanciarazzi multipli (vs 1062 – 16/03, +11 vs +8 dei 10 gg prima)
4440 obici e mortai (vs 4372 – 16/03, +68 vs +88 dei 10 gg prima)
8959 autoveicoli blindati (vs 8959 – 16/03, +167 vs +188 dei 10 gg prima)
Notiamo un calo della demilitarizzazione su quasi tutti i pezzi più pregiati. Han tirato giù decisamente più droni, come da attività di ricognizione aumentata, specialmente sul fronte sud in vista della tanto declamata controffensiva, che vorrebbe far arrivare le truppe NATO direttamente a casa di Erdogan, o addirittura a quella di Assad. Per il resto si avverte il netto deficit di armi e munizioni, che questi criminali cercano di compensare mandando allo sbaraglio più carne da cannone possibile, senza alcuna copertura e armata soltanto di artiglieria leggera. Se cominciano a non averne o stiano soltanto tenendo al sicuro ciò che resta in vista della controffensiva, lo impareremo molto presto.
LA NECESSITÀ AGUZZA L’INGEGNO...
Più o meno sulla falsariga di questo avvitatore a batterie a cui hanno montato un tondino e infilato un pennuto allo spiedo, creando così un perfetto girarrosto da campo,
https://t.me/dva_majors/11674
entrambe le forze in campo cercano di valorizzare al massimo le armi a disposizione. I russi, anche in questo campo, sono avanti. Le FAB-500, di cui essi dispongono in gran quantità (qui un’immagine),
https://masterok.livejournal.com/8881672.html
hanno, come dice la parola stessa, 500 kg di massa esplosiva (497 in realtà)
https://vpk.name/library/f/fab-500.html
possono essere sganciate da 570 a 12.000 metri di altezza, raggiungendo una velocità variabile dai 500 ai 1900 km/h.
Cosa fanno i russi? Ci hanno aggiunto due ali, un GPS… и все! (i vsjò, ed è tutto…)
https://t.me/RVvoenkor/41361
I missili alati costano? Queste aviabomby, di cui i depositi russi sono strapieni (modello che nasce settant’anni fa…) con una minima “modernizacija” diventano dei missili alati da poter guidare con precisione sull’obbiettivo designato.
E l’U-ccidente? Resta a guardare. Come questi parigini in un video a dir poco scioccante.
https://t.me/boris_rozhin/81435
D’altronde, non può essere un incendio in strada e scene da guerriglia urbana poco più in là a guastare un aperitivo a Montmatre. Amebe così, che si tolgono il cappotto, si siedono, e guardano il cellulare col bicchiere davanti mentre la città è messa a ferro e a fuoco. Metafora di quanto accade anche aldilà di quei tavolini all’aperto.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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26/03 ore 11:00 aggiornamento
URGENTE: ARTEMOVSK
Lo stabilimento AZOM è interamente sotto controllo russo! Queste le immagini del cementificio che era l’ultima cosa rimasta in mano al regime di KIEV.
https://t.me/RVvoenkor/41372
Notizia confermata anche da altri siti:
https://t.me/WarDonbass/104335
et
https://t.me/polk105/4304
Quest’ultimo canale approfondisce la notizia, notando come dovesse essere una seconda AZOVSTAL’, nelle intenzioni del regime di KIEV. Invece, due settimane sono state sufficienti per risolvere questo problema operativo tutt’altro che semplice. Il segreto, paradossalmente, è stato sfruttare la stessa arma del nemico contro di lui. In cosa consisteva? Essenzialmente, il regime di KIEV era convinto di poter sfruttare a proprio vantaggio chilometri di canali, tunnel, torrette, punti attraverso i quali tendere agguati e incalzare gli attaccanti, costringendoli a ripiegare con gravissime perdite. Lo stesso han fatto i russi. Le carte dello stabilimento sono sovietiche, non dimentichiamolo. Quella foto ingiallita di Lenin che si vede nel filmato, a fianco della Doska počëta (Доска почёта), ovvero della bacheca dei migliori che era un tipico elemento dell’emulazione socialista, testimonia di un passato recente che nessuno ha mai tolto, nello stabilimento. Ebbene, sfruttando quelle carte i russi sono riusciti a tendere loro agguati, a far saltare loro linee di difesa spuntando da punti che i soldati del regime di Kiev neppure si sognavano potessero esistere. La difesa fra infrastrutture urbane, peggio ancora, industriali, ormai si sta rilevando un boomerang.
Oltre ad AZOM sono state liberate case e scuole.
https://t.me/ukraina_ru/139435
Ora non dico che la strada è in discesa, ma sicuramente all’assalto verso sud parteciperanno anche coloro – e non pochi! - i quali sino ad ora erano stati impegnati in questo difficilissimo compito. Risolto solo grazie a una cosa, che il regime di Kiev non considera, che i generali NATO considerano carta straccia (finché nei sacchi neri ci sono slavi e altri popoli considerati, a questo punto, inferiori e degni di morte): il FATTORE UMANO.
IL TEMPO DELLE MERDE
“Usually a Russian vehicle comes to pick up the wounded. We wait for it, and then we use this one. Marian added, patting one of the mortar rounds”
https://t.me/ukraina_ru/139425?single
Questo articolo del Times, nel “democratico” e ipocrita U-ccidente, contiene una frase fantasma. Quella sopra riportata. Qualcuno, nel leggere l’articolo originale, ha osato obbiettare che colpire un’ambulanza, ancorché russa, nel momento in cui raccoglie un ferito, è proibito da una cosa strana che si chiama Convenzione di Ginevra.
https://t.me/ukraina_ru/139428?single
Mi permetto di aggiungere: ferire un uomo, piazzare deliberatamente i mortai (quelli a cui Marian fa “pat pat” con la mano) in direzione dello stesso, attendere i soccorsi, sparare su tutti, ha anche l’aggravante di un’altra cosa strana che si chiama PREMEDITAZIONE.
Qual’è il problema? Detto… fatto. Il paragrafo intero è sparito
https://t.me/ukraina_ru/139427?single
Ora si vede il sopra, il sotto, ma quella frase non c’è più.
Occhio non vede, cuore non duole, se mai doleva, o feriva animi sensibili, aggiungo. Come il pisello del David di Michelangelo che ha costituito motivo di licenziamento per un’insegnante a stelle e strisce, colpevole secondo la direzione scolastica di diffusione della pornografia (grazie Augusto per la segnalazione!). Mentre nel canale televisivo a fianco di quello anglofono che ha riportato la notizia per primo le stelle del firmamento musicale del momento possono procedere a scuotere le chiappe saltando i preliminari (cosa sono i preliminari? A cosa serve oggi mettere Barry White o Diana Ross?) e ammiccando direttamente all’amplesso.
È il tempo (ogni riferimento al nome della testata giornalistica anglofona autrice di questa performance è purtroppo casuale... anche perché questi fenomeni autocensori ormai sono la norma...) delle merde.
Aggiornamenti a seguire stasera.
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26/03 ore 00:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
A fine giornata i russi registravano i maggiori avanzamenti in città, costringendo i soldati del regime di KIEV a indietreggiare. Al municipio ormai mancano meno di 600 metri.
https://t.me/namarshe/5122
Questa foto geolocalizzata sulla mappa mostra come ormai anche il fronte a est abbia ceduto e i russi abbiano passato il fiume cominciando a liberare posizioni sull’altra riva.
https://t.me/namarshe/5124
Gli avanzamenti sono stati resi possibili dall’afflusso di nuove truppe lungo la linea di fronte. Tamponare questa rinnovata forza d’urto sta diventando, giorno dopo giorno, un’impresa impossibile.
https://t.me/RVvoenkor/41335
Oggi inoltre, a Konstantinovka, è stato fatto saltare da un attacco missilistico un deposito carburanti e quelli adiacenti di armi e munizioni, destinate al contenimento dell’attacco russo, più una caserma di soldati NATO arruolati tramite la cosiddetta “legione straniera”: oltre cento morti.
https://t.me/namarshe/5125
ORECHOV
Sono emersi ulteriori dettagli sull’attacco notturno di qualche giorno fa che ha spento sul nascere le ambizioni di controffensiva da parte ucraina:
- Oltre 25 obbiettivi colpiti
- Oltre 550 fra soldati morti e feriti
oltre che depositi di armi e munizioni.
https://t.me/polk105/4298
E’ giunta inoltre notizia che, analogamente, un tentativo di contrattacco a MAR’INKA, dove la situazione è disperata, condotto da soldati NATO e corpi speciali ucraini, è culminato con l’ennesima sconfitta e oltre la metà di uomini e mezzi annientati.
https://t.me/ukraina_ru/139362
INSUCCESSI E NUMERI
In Ucraina le forze NATO consumano 5.000 proiettili al giorno. Gli USA ne producono 15.000 al mese. I russi, nello stesso periodo, TRE volte tanto.
La NATO è in grado quest’anno di fornire altri 400 carri armati. La produzione russa pianificata per il 2023 è di 1.600 carri.
https://t.me/boris_rozhin/81381
Con questi numeri e la demilitarizacija in corso a tappe accelerate, grazie alla corsa al massacro dei generali NATO, è difficile non pensare al prossimo futuro come a un periodo di ulteriori, forse decisivi, insuccessi.
Aggiornamenti a seguire stasera.
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25/03 ore 12:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Le ultime notizie parlano di uno spostamento ulteriore della linea di fronte, con avanzamenti russi in particolare a nord:
In buona sostanza, AZOM sarebbe quasi completamente bonificato (90%)
https://t.me/polk105/4229
e i combattimenti si sarebbero spostati ormai alle porte del centro città vero e proprio.
https://t.me/polk105/4265
Anche a sud, ormai, la situazione appare come completamente fuori controllo. Questo video è di IERI, e mostra una macchina che entra da CHASOV JAR per l’accesso divenuto ormai la strada “dell’aereo” (“samoljota”),
https://t.me/RVvoenkor/41327
Entra e trova già macerie fumanti, combattimenti strada per strada in corso in una situazione che peggiora di giorno in giorno.
Carne da cannone NATO che ogni giorno muore a centinaia nel tenere una città che, la propaganda ufficiale, è da mesi dire che non vale niente e non significa niente.
Soldati mandati ogni giorno dalle “riserve” a OVEST a tamponare una situazione sempre più insostenibile, in buona sostanza a morire nel cercare di evitare UN ACCERCHIAMENTO che, man mano che i russi liberano nuove posizioni e si sistemano nella maniera loro più congeniale, ALLARGA SEMPRE DI PIÙ I PROPRI CONTORNI. Questa un’altra stradina di quelle usate per fare la spola da e per ARTEMOVSK:
https://t.me/rybar/45029
Ponti fatti saltare e riaggiustati alla bell’e meglio su rampe di acciaio, carcasse ovunque di mezzi colpiti. Nulla in quell’imbuto è più al sicuro. UN IMBUTO CHE SI ALLARGA SEMPRE PIÙ. Mandando sempre più in tilt difese incapaci di tenere linee di fronte così ampie.
https://t.me/polk105/4229
Quest’ultimo report, infatti, parla di azioni congiunte fra esercito russo e wagner verso KONSTANTINOVKA. Cosa significa? Di fatto, che l’accerchiamento iniziale di una città soltanto, a causa dell’insipienza criminale dei generali NATO, sta diventando un accerchiamento MOLTO più ampio, che coinvolge un numero sempre maggiore di truppe.
MAR’INKA
Ormai sembrerebbe quasi liberata. Dopo aspri combattimenti casa per casa, resterebbe solo un’ultima parte a ovest in mano alle truppe NATO:
https://t.me/polk105/4233
Risultato tangibile anche in quest’altra cartina:
https://t.me/polk105/4248
i russi avanzano da più direzioni in netta ormai superiorità numerica e di fuoco, costringendole a ripiegare. La perdita di MAR’INKA, per le truppe NATO, comporterebbe uno scossone non indifferente, probabilmente pari solo alla perdita di AVDEEVKA, lungo l’intera cintura che stringe DONECK d’assedio da nove anni. Ma non solo, comprometterebbe anche la tenuta di UGLEDAR a sudovest.
Vedremo anche qui gli sviluppi. Nel complesso, l’impressione che si ricava da questo burrascoso inizio di primavera, è che i russi STIANO TENENDO BEN COPERTE TUTTE LE LORO CARTE. Si muovano, intensificando la propria azione e rendendo impossibile anche solo l’idea, in queste condizioni, di una controffensiva. A meno di attaccare Palermo e perdere Milano, Roma e Napoli, per intenderci. Uno potrebbe obbiettare: i generali NATO sono capaci di tutto. “Va banque”. Tutto per tutto. Ma questo sarebbe un suicidio che porrebbe fine subito al conflitto. Con la kapitulacija del regime di Kiev.
Ecco quindi che le riserve, inizialmente destinate a una “controffensiva” rinviata sine die, o in attesa di tempi migliori fra una settimana, che diventan due, che diventa un mese, vengono tutte mandare a puntellare l’edificio che sta cadendo. Col risultato che sta continuando a crollare, ma con un numero di persone maggiore sotto.
Sarà quindi troppo tardi quando capiranno, i generali NATO, che la più grande, la più preziosa delle loro risorse, la stanno dilapidando come se fosse carta straccia, per non passare al paragone con carte ancora meno nobili; tutto questo, per il solo motivo, razzista, ipocrita, criminale, che non sono soldati a stelle e strisce: altrimenti avremmo già “we shall overcome” e manifestazioni oceaniche al campidoglio DA MESI! Ma sono slavi e possono crepare a decine di migliaia ogni mese…
Sarà troppo tardi, inoltre, quando capiranno che gli ucraini ogni giorno che passa capiscono l’inganno. Che otto anni di libro e moschetto sono anche meno dei nostri diciotto. Noi in diciotto eravamo rincoglioniti a puntino. Per loro, loro il regime pensava che ne bastassero otto. Ma han fatto male i loro conti. Mi sbaglierò, ma il fattore umano non lo hanno minimamente considerato. Errore gravissimo, probabilmente fatale.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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24/03 ore 18:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Proseguono gli attacchi da sud, che isolato dopo isolato (attualmente quello giallo)
https://t.me/polk105/4187
sgretolano la linea difensiva che ancora riesce a contenere (per qualche isolato ancora), lo sfondamento e il taglio definitivo da sud-ovest della città dal resto dell’imbuto.
Questo, mentre non accenna a diminuire la pressione lungo tutte le altre direttrici, incluso questa volta anche il territorio intorno a SEVERSK, come riportato dagli stessi bollettini ucraini.
https://t.me/polk105/4177
Il motivo è semplice: BOGDANOVKA, CHROMOVO e KRASNOE sono i tre punti (i tre cerchi azzurri a est di questa mappa)
https://t.me/ukraina_ru/139177
la cui perdita comporterebbe automaticamente la chiusura della sacca. A questi aggiungiamo il progressivo sgretolarsi da sud di quel cuneo che congiunge ARTEMOVSK a KRASNOE. Si sgretola quello, cade lo stesso tutto. Ed essendo, per l’appunto, un cuneo, il suo “spessore” si risolve in un numero relativamente limitato di isolati. Per questo stanno puntando su questa direttrice.
Intanto, le condizioni meteo e delle strade peggiorano sempre di più. Ennesimo video emblematico, in questo senso:
https://t.me/polk105/4225
L’unico contrattacco possibile in queste condizioni è quello del raziocinio sull’imbecillità dei comandanti NATO. Ed è pure questo ESTREMAMENTE difficile. Ma non poniamo limiti alla provvidenza.
AVDEEVKA
Anche qui il cerchio, come mostra anche questa cartina
https://t.me/polk105/4212
si sta chiudendo. Nessuna notizia di rilievo se non di avanzamenti russi minimi su entrambe le frecce riportate nella cartina. Nonostante i contrattacchi e i tentativi di ricacciarli indietro.
URANIO IMPOVERITO: RELAZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO
Uscita oggi a metà giornata, a cura del generale Igor Kirillov,
https://t.me/mod_russia/25072
è molto interessante. Perché per gli ignoranti come me mette a confronto i proiettili all’uranio impoverito con quelli in lega di tungsteno.
Qui i lucidi e il testo della relazione:
https://telegra.ph/Tezisy-brifinga-nachalnika-vojsk-radiacionnoj-himicheskoj-i-biologicheskoj-zashchity-VS-RF-general-lejtenanta-Igorya-Kirillova-o-03-24
Di fatto, il primo lucido è tutto un paragone dove mostra l’evoluzione delle due tecnologie in termini di capacità di perforazione. Tutti i ragionamenti che si trovano in rete, ripresi anche da testate nazionali (che del resto, non possono non ripetere la voce del padrone), decadono. Sia i proiettili in lega di tungsteno (linea azzurra) che quelli all’uranio impoverito (linea rossa) evolvono nel tempo. La tecnologia dei proiettili al tungsteno di oggi supera ampiamente i risultati di quelli all’uranio impoverito di inizio anni Ottanta.
Restano però più performanti, uno potrebbe dire, seguendo la vulgata a stelle e strisce ripresa dai cinegiornali luce, quelli all’uranio impoverito. Si, se ci riferiamo a scassoni di mezzo secolo fa. Quelli che i bastardi NATO si sono divertiti a forare come burro in Iraq e in Jugoslavia, bruciando dentro gli abitacoli l’aria e chi c’era dentro. Ma questi li perforerebbero, effetto piroforico a parte, anche i proiettili in lega di tungsteno attuali.
Così come entrambi provocherebbero problemi ai vecchi Т-72Б, Т-72БЗМ e Т-80БВ
https://voennoedelo.com/posts/id40626-jqiqerv7daeosdhutpfv
NESSUN PROBLEMA, INVECE PER I PIU’ MODERNI Т-80БВМ, Т-90А E Т-90М!
(ibidem)
Per questo il generale Kirillov dice che, NELLE CONDIZIONI DI GUERRA ATTUALI (в условиях современных военных действий) I PROIETTILI ALL’URANIO IMPOVERITO NON HANNO ALCUN VANTAGGIO SIGNIFICATIVO (значительного преимущества не имеет).
Tradotto, non sono per nulla decisivi né in una battaglia né in una guerra. I proiettili in lega di tungsteno non impattano sull’ambiente non coinvolto negli scontri e sulla salute dei civili, a differenza di quelli all’uranio impoverito.
Perché allora gli USA si ostinano a produrre e usare questi proiettili? Perché non costano praticamente nulla. Hanno uranio impoverito da vendere. Mentre il tungsteno, viceversa, costa. Ancora una volta, la legge del profitto è determinante per la scelta di prodotti di scarto, prodotti da uomini anch’essi di scarto, che andrebbero processati come criminali di guerra e criminali in generale.
Il secondo lucido del generale Kirillov esamina quindi due zone di guerra: IRAQ e JUGOSLAVIA. Impressionante l’accumularsi di simbolini gialli di radioattività sulle mappe.
Qualche dato. Sulla colonna Jugoslavia (sx).
- impiego di bombe a grappolo con una massa di uranio impoverito di 600 kg
- 40.000 proiettili all’uranio impoverito lanciati, per un totale di 15 tonnellate circa di uranio impoverito.
- i proiettili avevano ciascuno una massa media di 3,2 kg di uranio (si ottiene anche dai dati della voce 2)
Sulla colonna Iraq (dx)
- i proiettili all’uranio salgono a 300.000 (tanto, mica era casa loro, bastardi!)
- tra bombe e proiettili, il totale di tonnellate di uranio impoverito scaricato in IRAQ è pari a 300 tonnellate
- 300 aree in Iraq sono ANCORA OGGI radioattive.
Ancora due anni dopo i bombardamenti, gli esperti ONU registravano uranio impoverito nell’aria.
Continua Kirillov: Falluja conciata peggio di HIROSHIMA E NAGASAKI. E non è un’esagerazione. Per quanto riguarda la JUGOSLAVJA, si sofferma sulla nube radioattiva di Uranio-238 in dispersione. Ovvero, nella forma PEGGIORE con cui l’organismo umano può entrarvi in contatto: inalazione.
Il caso iracheno ritorna nell’incidenza di fenomeni tumorali per mille abitanti: 40 nel 1991, 800 nel 1995, 1600 nel 2005!
Così come nelle nascite. Il grafico sotto, sempre per 1000 nati, schizza a 18 nel 2000. A destra, sottolinea come oltre a inquinare la vita delle persone, l’inquinamento della terra e delle acque rendono impossibili le attività del settore primario. E l’Ucraina, si sottolinea subito dopo, esporta GRANO. L’ITALIA, peraltro, è il quarto Paese dopo CINA, SPAGNA, TURCHIA (sempre perché il grano doveva servire a sfamare i Paesi africani…).
Baghdad, il 26 dicembre 2020, chiedeva a Stoccolma, Arbitrato internazionale, i danni agli USA per questo. In Jugoslavia (tutta questa volta, visto che l’aria non conosce confini), I FENOMENI TUMORALI SONO AUMENTATI DEL 25%.
Kirillov quindi parla anche del fatto che i tumori non facciano distinzioni di divisa e cita l’Italia: 4095 casi fra i soldati NATO partecipanti a missioni in Jugoslavia e Iraq. 330 i morti ufficiali.
Ma i cinegiornali luce hanno ricevuto l’ordine di dire il contrario. Sputando anche su di noi. Ricordiamocene anche per altri casi, dove si parla della “nostra salute” e del “nostro bene”. E non solo in medicina, che è la punta dell’iceberg: (ennesima) controriforma delle pensioni, gabbie salariali, dispense varie dagli obblighi padronali nei confronti dei lavoratori “per favorire la ripresa”… la fantasia è infinita, sull’argomento. Ma non quanto accaduto.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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24/03 ore 12:30 aggiornamento veloce
MANCO A FARLO APPOSTA…
Parlavo giusto poc’anzi con Faber di come si sarebbe svolta la controffensiva, di dove l’avrebbero fatta, se fosse cambiato qualcosa da settembre dell’anno scorso, eccetera…
Guardo Rybar, e mi parla di una controffensiva MORTA SUL NASCERE proprio stanotte.
https://t.me/rybar/44994
A ORECHOV, vi ricordate? Avevano “preso” il villaggio immediatamente a sud, si stavano preparando, eccetera.
Ebbene, stanotte su ORECHOV è difficile capire cosa NON sia saltato in aria. I punti indicati sulla cartina satellitare
https://i.ibb.co/1Qs4RzJ/24-03-2023-1.jpg
indicano le esplosioni accertate: caserme, depositi, è saltato tutto. Risultato: perdite nell'ordine di centinaia e centinaia di soldati, silenzio radio e internet da parte ucraina su tutta la vicenda, la controffensiva non è mai partita. Ancora una volta, non siam più nel 2022. Anzi, concentrazioni di uomini e mezzi in QUESTE condizioni sono solo un modo migliore per mandare al massacro i propri soldati. Possibile che non la capiscano…
Aggiornamenti a seguire.
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24/03 ore 08:00 aggiornamento
24 MARZO 1999
Il 24 marzo 1999 iniziarono i bombardamenti a tappeto della NATO (con supporto italiano, crisi di governo e scissione in rifondazione inclusi) in Jugoslavia. Che all’epoca si chiamava ancora così, per chi non se lo ricordasse. Ma era l’idea stessa di uno Stato che richiamasse “gli slavi del Sud” all’unità fra loro, probabilmente, a dare fastidio alle cancellerie u-ccidentali: “divide et impera”, d’altronde. Uno Stato che, vale la pena ricordare anche questo, al suo interno aveva una Serbia che allora, come ora, aveva fatto della multietnicità il proprio tratto distintivo. Ancora nel 2013, e senza Kosovo e Metochia, contava:
7.160.000 abitanti, di cui
- Serbi 83%
- Resto Ungheresi (3,5), Rom (2), Bosniaci (2), Croati (0,8), Slovacchi (0,7) e una miriade di altri popoli dallo 0,5% in giù.
https://da.rs/gosudarstvo/etnicheskij-i-religioznyj-sostav-serbii?ysclid=lfm6la2edp925165048
Immaginiamoci cosa doveva essere anche solo quarant’anni fa. Prima che la guerra sfasciasse famiglie, di cui io ricevetti testimonianza diretta in quel centro di prima accoglienza, lo stesso in cui avrei appreso i primi rudimenti di russo. Prima che la guerra costringesse popoli che vivevano insieme, che studiavano e lavoravano insieme, che si sposavano insieme, che costruivano chiese a fianco di moschee, che parlavano una lingua talmente unitaria da chiamarsi serbo-croato, ad andare uno di qua e uno di là, deportati. Con la benedizione di Repubblica Federale Tedesca e Vaticano, i primi Stati a riconoscere l’indipendenza della “cattolica” Croazia, per esempio.
Dava fastidio, uno Stato del genere. Fondato non sulla “salad bowl” (più che “melting pot”, minestrone) a stelle e strisce dove, come in ogni boccione di insalata che si rispetti, gli italiani restano italiani, gli armeni armeni, gli israeliani israeliani, i cinesi cinesi, i cubani cubani, e via discorrendo. Riassunto in maniera geniale nel monologo di Monty Brogan nel film “La 25° ora”
https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2018/02/il-monologo-di-edward-norton-da-la-25-ora-di-spike-lee.html
E dove, alla fine, l’assolutorio (e consolatorio, d’altronde, è solo il delirio di uno spacciatore...nevvero?) “No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!” appare più come una foglia di fico incapace di coprire le “vergogne” di una “land of the free” sempre più incapace di trovare, nello sfruttamento di altri sette miliardi di poveri cristi, le risorse per una coperta sempre più corta. Pur competendo fra loro, sgomitando fra loro, mettendo ovunque davanti le loro lobby, i loro clan.
No, quello Jugoslavo, come quello Sovietico, era un modello fondato su un’idea ben alta di unità. Nel caso Jugoslavo, un internazionalismo proletario che nascesse direttamente fra popoli e da popoli che secoli di guerre avevano diviso, che scaturisse da un ideale comune, quello di un socialismo costruito su un modello socioeconomico peculiare e nato dalla Resistenza al nazifascismo e dai fiori che il sangue versato da quegli stessi popoli aveva contribuito a far nascere: pace, giustizia, lavoro, solidarietà, internazionalismo.
Carthago delenda est. E così, lo Stato moribondo che, ancora nel nome, incarnava tale ideale, fu distrutto del tutto. Mi ricordo ancora il suono di quelle sirene, identiche a quelle di Arnett nei suoi reportage della prima guerra del Golfo, identiche a quelle che ti fanno sentire al Museo della Resistenza a Torino quando ti portano nel bunker (sempre gli stessi a lanciare bombe in tutti e tre i casi, peraltro…). Son quelle con cui si apre questo breve filmato:
https://t.me/vityzeva/80090
In un brevissimo periodo, le didascalie riportano essere stati effettuati:
37.000 voli di morte
1.000 obbiettivi colpiti fra Serbia e Montenegro
Oltre 2.000 morti, di cui 89 bambini
12.500 civili feriti
Oltre 200.000 abitanti del Kosovo, in maggioranza serbi, cacciati dalle loro case
Frammenti e polveri di uranio impoverito ovunque
Marzo 2022: l’ONU dichiara la radioattività del territorio della Serbia per i bombardamenti NATO
Terra e acqua inutilizzabili per l’inquinamento radioattivo
I reparti oncologici di Serbia e Montenegro letteralmente esplodono di pazienti
Il filmato non lo riporta, ma lo riporto io. Il terrorismo NATO colpì anche l’ambasciata cinese a Belgrado, colpevole di non aver tolto l’ambasciata come tutto l’U-ccidente. Colpevole di essere amica di quel che restava di quel Paese. Ci pensarono i fuorilegge a stelle e strisce a ritirare il suo personale diplomatico. Buttando giù l’ambasciata e chi ci stava dentro.
Un punto di non ritorno. L’egemone sono io, gridava la NATO, l’U-ccidente, al mondo mostrando il loro arsenale. La legge sono io. Evgenij Primakov, ministro degli esteri di un presidente alcoolizzato e di un Paese a pezzi, più che far girare e tornare indietro il suo aereo con cui si stava recando a Washington, in segno di protesta, non poté fare.
https://t.me/vityzeva/80092
Allora. Oggi sono passati ventiquattro anni soltanto. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. È però il resto del mondo a essere cambiato. E la litania di Montgomery Brogan, un tempo principio autolegittimante di potere sul mondo intero, oggi suona sempre più per quello che è: un caso clinico. Agli occhi di un mondo, di una stragrande maggioranza di popolazione mondiale, che dal mito ipocrita e dai crimini ammantati di libertà e democrazia dell’U-ccidente ha ormai preso e sta sempre più prendendo, coscientemente, le distanze.
Aggiornamenti a seguire.
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23/03 ore 20:30 aggiornamento
AVDEEVKA
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-ac0d2085.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-f5fa6588.jpg
l generali NATO hanno differito ancora di qualche settimana la resa dei conti, pardon, l’offensiva di primavera, e hanno mandato altre migliaia di uomini e mezzi a tamponare la situazione. La ferrovia a nord-ovest della città è diventata così la nuova linea di fronte.
https://t.me/rybar/44986
I russi, tuttavia, non sono rimasti a guardare e stanno progressivamente ampliando, in particolare verso nord e verso est, l’area liberata. Le vie di comunicazione restano sotto il tiro dell’artiglieria russa, ma da qui all’accerchiamento operativo ne corre.
ARTEMOVSK
Anche oggi attacchi da tutti i fronti, anche oggi pezzi di difesa che cadono.
https://t.me/RVvoenkor/41186
A essere nel mirino non è solo ARTEMOVSK, ma CHROMOVO e BOGDANOVKA, ovvero i due paesi a ovest su cui cerca di tenere l’ultima linea rimasta, impedendo che l’accerchiamento diventi completo.
Nel frattempo, decine di migliaia di soldati ucraini, reclutati più o meno tutti in questa maniera “democratica”, come denunciato dal canale ucraino Rezident,
https://t.me/rezident_ua/16979
si sono ammassati all’inizio dell’imbuto Artemovsk, pronti a essere lanciati al massacro. Una “riserva” che ammonta ancora a 200.000 uomini circa,
https://t.me/RVvoenkor/41194
di cui 80.000 letteralmente gettati nel tritacarne di Artemovsk per incepparlo. Il problema è che settimana prossima porta pioggia… in quelle zone.
https://t.me/rezident_ua/16984
E se piove la forza d’urto degli ottantamila si perde nei fanghi mentre i russi, al momento meglio piazzati, faranno al tiro al bersaglio e guadagneranno ulteriori, probabilmente decisive, posizioni. Posmotrim, vedremo.
MAKEEVKA
Anche fra SVATOVO e KREMENNAJA la linea di fronte è in fibrillazione e i russi sarebbero avanzati verso ovest sino a giungere alle porte di MAKEEVKA
https://t.me/polk105/4142
et
https://t.me/ukraina_ru/139083
Non è un’offensiva su vasta scala, ma è un migliorare continuo delle proprie posizioni.
https://lnr-news.ru/society/2023/03/23/156131.html
Nel complesso, questo continuo attivismo su diverse direttrici, come già evidenziato, toglie l’iniziativa ai generali NATO, li mette nella condizione di rincorrere e tamponare situazioni, li espone agli attacchi, facendo uscire allo scoperto le forze migliori, quelle destinate a scompaginare il fronte SUD. E li costringe a combattere in condizioni sfavorevoli, aumentando ulteriormente le perdite fra le loro fila.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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23/03 ore 08:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Ieri notte un altro pezzo di ARTEMOVSK è stato liberato,
https://t.me/namarshe/5095
i circa diecimila soldati ucraini rimasti in quel 16% di città che gli stessi ucraini loro attribuiscono si son fatti un po’ più stretti, e oggi stando alle premesse di questi giorni si preparano a ulteriori traslochi. Lasciando dietro macerie, come da tattica della cosiddetta “terra bruciata”.
Stesso discorso ad AVDEEVKA, dove i russi hanno consolidato le loro posizioni e sono avanzati di qualche centinaio di metri:
https://t.me/polk105/4126
Anche qui, seguiremo l’evolversi della situazione nel corso della giornata.
In tutto questo, l’imbecillità di un regime nel seguire gli ordini dei suoi padroni si esplica a ORECHOV, sotto ZAPOROŽ’E. Mentre infatti l’intera linea di fronte traballa, anche dalle parti di KREMENNAJA, coi russi che martellano prime linee e retrovie e, quando sono a buon punto, si portano a casa qualche altro pezzetto di linea di fronte,
https://t.me/polk105/4123
I generali NATO hanno ordinato l’ennesimo contrattacco verso sud. Anzi, la “controffensiva di primavera”. E così, altra carne da cannone ieri ha preso possesso di un villaggio poco più a sud di ORECHOV, nella cosiddetta “terra di nessuno”. Pronto a fare da bersaglio per l’ennesimo assalto suicida.
https://t.me/rybar/44950
Vedremo anche qui se prevarrà il buonsenso o assisteremo all’ennesimo poligono di tiro.
URANIO IMPOVERITO: MENZOGNA NATO CONTINUA
Ieri il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha avuto il coraggio di dichiarare quanto segue:
“The ammunition, which enhances ability to overcome defenses on tanks, "is not radioactive" and "not anywhere close to going into" the sphere of nuclear weaponry, Kirby said.
"This is a commonplace type of munition that is used particularly for its armor-piercing capabilities. So again, if Russia is particularly concerned about the welfare of their tanks and their tank soldiers... they could just take them across the border back into Russia," he said.”
https://www.barrons.com/news/us-dismisses-russian-complaints-on-uk-depleted-uranium-ammunition-ddf553d9
Riassumendo: le munizioni non sono radioattive, sono usate comunemente e servono a perforare le armature dei carri, quindi i russi non le vogliono solo perché hanno paura che i loro mezzi diventino dei colabrodo… se avete questi timori basta che ve ne andiate via.
Non entro nel merito dell’ottusità del suddetto portavoce, ovvero che il personaggio in questione ci sia o ci faccia. Mi limito comunque a osservare che DOPO OLTRE VENT’ANNI, sembra che il tempo non sia mai passato… SENTIAMO RIPETERE LE STESSE, IDENTICHE MENZOGNE.
"Ci dicevano che era tutto a posto", titolava l’Espresso nel 2014 (“Negli ultimi dieci anni sarebbero 3.700 i reduci da missioni all'estero che hanno avuto un tumore. In 532 hanno richiesto un risarcimento al ministero della Difesa. Nessuno di loro ha ancora visto un euro ”)
https://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/07/21/news/inchiesta-uranio-impoverito-1.173721/
Nel 2015 le cose cambiavano, DECISAMENTE.
“E' notizia di oggi (26/05/2015 NdA) la sentenza emessa a carico del ministero della Difesa dalla corte d'appello di Roma in cui viene decretata la "inequivocabile certezza" del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali.”
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Uranio-impoverito-e-certo-il-nesso-tra-esposizione-e-tumori
LA SENTENZA NON SOLO COSTITUIVA UN VALIDO PRECEDENTE PER TUTTI I SUDDETTI MILITARI IMPEGNATI NEI BALCANI, MA ANCHE PER QUELLI CHE AVEVANO CONTRATTO TUMORI A SEGUITO DI ESERCITAZIONI, ATTIVITÀ DI POLIGONO, PER ESPOSIZIONE CONTINUA E PROLUNGATA CON TALI AGENTI PATOGENI.
Questo sito riporta integralmente una sentenza del Consiglio di Stato che rigetta IL RICORSO DEL MINISTERO DELLA DIFESA IN TAL SENSO:
https://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=26486:consiglio-di-stato,-sez-2,-09-agosto-2021,-n-5816-esposizione-all%E2%80%99uranio-impoverito&catid=20&Itemid=138
Vale la pena riportarne questo passaggio. Le obiezioni del Ministro Pinocchio di turno (e, sinceramente, non me ne può fregare di meno di quale sfumatura di grigio sia, in riferimento anche ai “passaggi epocali” evocati da alcuni media circa l’elezione del segretario del partito di “opposizione”) erano così smontate:
Tali considerazioni non sono in grado di scalfire la rilevanza degli elementi fattuali evidenziati dal T.a.r. e suffragati dalle risultanze istruttorie acquisite, le quali hanno consentito di appurare che il periodo di addestramento presso -OMISSIS-“implicava la permanenza in buche e trincee realizzate mediante esplosioni nonchè operazioni di pulizia e smontaggio/rimontaggio di armi con benzene senza le necessarie attrezzature protettive” e che durante il servizio prestato presso il -OMISSIS-“-OMISSIS-” di -OMISSIS- per 13 mesi, dal giugno 1999 al luglio 2000 l’appellato “ha partecipato ad attività di addestramento con armi e materiali esplosivi, ha effettuato stoccaggio di materiale bellico nella polveriera della -OMISSIS-che asserisce inquinato da uranio impoverito”. Nemmeno è stato adeguatamente contraddetto da parte appellante quanto rimarcato dal T.a.r. a proposito del fatto che l’appellato è stato preposto all’espletamento di compiti “di pulitura e bonifica di munizioni ed automezzi blindati e cingolati rientranti dalle operazioni militari nei Teatri Operativi all’estero ove era utilizzato l’uranio impoverito (Kosovo) ordinate dal Maresciallo -OMISSIS-nonchè delle operazioni di scarico di materiale bellico inscatolato in casse di metallo sigillate asseritamente recanti il simbolo di materiale radioattivo”. L’assolvimento di tali compiti trova riscontro nel rapporto informativo redatto dal Maggiore -OMISSIS-in data 18 dicembre 2012, ove appunto egli attestava che “anche se il Caporale -OMISSIS- non è stato mai inviato in teatri operativi/missioni all’estero, era comunque a contatto con mezzi e materiali che venivano da zone in cui sono stati conflitti”. Per quanto riguarda, infine, il periodo di servizio svolto in territorio estero parte appellante si limita a negare che controparte sia mai stato impegnato fuori dal territorio nazionale senza fornire documentazione in grado di contrastare le circostanziate affermazioni rese dall’interessato in sede istruttoria innanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta circa la sottoposizione ad addestramenti nell’uso di esplosivo sospetto “che al detonare sprigionava polvere giallastra tipica del tritolo” avendo opposto in quella sede il segreto militare e comunque nulla documentando sul punto nel corso del giudizio di prime cure ovvero di questo stesso giudizio.
Tradotto il finale, quando non si ha più nulla da dire, si oppone il segreto militare. E passan vent'anni. Qui un avvocato specializzato nel difendere soldati entra nel merito:
L'azione della radioattività e delle microparticelle
La “sindrome dei Balcani” è causata, oltre che dalla radioattività dei proiettili all’uranio impoverito, anche dalle microparticelle rilasciate nell'ambiente a seguito delle esplosioni.
Le microparticelle sono state assimilate dai militari per inalazione o per ingestione, in quanto i vapori sprigionati nelle deflagrazioni e nelle esplosioni possono essere trasportati anche a chilometri di distanza prima di depositarsi nel terreno dove il metallo potrebbe entrare nella catena alimentare o inquinare la falda acquifera.
La composizione chimica del particolato cambia a seconda se si tratta di un inceneritore, o di una bomba all'uranio, o ancora se vengono compite fabbriche di armamenti, raffinerie o altro, determinando tipi di inquinamento differenti.
Le microparticelle e l’uranio impoverito, una volta penetrati nell’organismo, provocano infiammazioni che, a loro volta, attraverso il processo della cancerogenesi, portano allo sviluppo di forme tumorali.
https://www.avvocatoeziobonanni.it/uranio-impoverito/
E qui un’associazione militari cita anche il lavoro congiunto di una commissione serba sull’argomento:
“Contestualmente al rigetto del Comitato di Verifica in Serbia una Commissione d’Inchiesta medico scientifica sui danni causati ai bambini nati tra il 1999 e il 2015 ha stabilito che sono stati esposti a un fattore tossico che li ha resi più vulnerabili a malattie maligne. Lo ha detto in questi giorni Darko Laketic, presidente della speciale commissione d’inchiesta costituita lo scorso anno a Belgrado per indagare sulle conseguenze per la salute dei cittadini e per l’ambiente dei bombardamenti con uranio impoverito condotti dalla Nato sulla Serbia 20 anni fa, nella primavera 1999, durante la guerra del Kosovo. Laketic ha presentato il primo studio medico-scientifico effettuato dalla commissione in collaborazione con l’Istituto per la salute pubblica ‘Milan Jovanovic Batut’. “Penso agli italiani, che hanno messo a disposizione l’intera documentazione della loro commissione d’inchiesta, offrendo aiuto con analisi biochimiche o tossicologiche”. Ciò era avvenuto in occasione della visita che il presidente di tale commissione Gian Piero Scanu aveva effettuato a Belgrado nel luglio dello scorso anno. Laketic ha sottolineato le gravi conseguenze dei raid alleati sulla Serbia guidata dall’allora uomo forte Slobodan Milosevic, “Una simile tragedia non pnuò e non deve essere dimenticata”.”
https://www.militariassodipro.org/uranio-impoverito-unaltra-sentenza-che-porta-giustizia/
Ma è una ricerca prima della timbratura, mi vergogno solo a chiamarla, “ricerca”. E’ una cosa dettata più dal nervoso e dal senso di vomito di fronte a chi ha la faccia come il culo, in pieno 2023, di sostenere ancora pubblicamente certe cose. E il nervoso monta ulteriormente perché ci sarà chi, a queste bufale, ci crederà ciecamente.
Aggiornamenti a seguire.
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22/03 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
I combattimenti infuriano lungo tutto il perimetro urbano, ovvero attacchi provenienti da tutte le direzioni. Maggiormente, ammettono gli stessi analisti ucraini, da SUD:
https://t.me/RVvoenkor/41141
Per i motivi che ci siamo detti già ieri, ovvero che risulta molto più fragile la tenuta di quel settore rispetto a una zona industriale e una CHROMOVO immediatamente a ovest molto più fortificate. Ciò non toglie che gli attacchi proseguano, e con un’intensità sempre maggiore, anche sulle zone più protette.
https://t.me/RVvoenkor/41128
D’altronde, è l’unico modo per riuscire a vincere una forza quantificabile nell’ordine di oltre diecimila uomini in una superficie ogni giorno sempre più ridotta e, pertanto, sempre più agevole da controllare metro per metro, palmo a palmo. Vedremo gli sviluppi. Intanto, la comparsata del patàca in pigiama, neanche con elmetto e giubbotto, “dalle parti di Bachmut”…
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/22/274952.html
ormai non convince più nemmeno i suoi. Che parlano di un hangar a Konstantinovka:
https://t.me/legitimniy/15004
Producendo, pertanto, l’effetto contrario a quello voluto.
AVDEEVKA
Nonostante l’esercito ucraino cerchi di tamponare la falla mandando, in fretta e furia, rinforzi, l’effetto è esattamente quello ottenuto ad ARTEMOVSK. La cartina rimane la stessa:
https://t.me/sanya_florida/7771
E sul campo di battaglia rimangono, ogni giorno, centinaia di soldati mandati contro posizioni ormai consolidate: oltre trecento soltanto fra ieri e oggi.
https://t.me/mod_russia/25018
Esattamente come ad ARTEMOVSK. E un doppio tritacarne rischia di compromettere i sogni di gloria dei generali NATO ancor prima che si accorgano di quanto sta accadendo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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22/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK: QUANDO I RUSSI FANNO “SIRIANI”…
Questa recentissima situazione,
https://t.me/polk105/4093
che mostra gli ultimi quartieri liberati a SUD della città
https://t.me/polk105/4093?single
et
https://t.me/polk105/4097?single
Si accompagna in realtà a quello che è il dato più interessante: una lamentazione ufficiale degli ufficiali ucraini sul campo, che di fatto sancisce il fallimento della linea difensiva sinora tenuta. I russi procedono ad attacchi simultanei su più punti, TESI AD ACCERCHIARE la città (e questo lo sappiamo) e a TAGLIARE le comunicazioni (e questo pure è noto). Quello che è meno noto è l’ESTREMO GRADO DI MOBILITA’ DEI RUSSI. Scrivono gli ufficiali ucraini infatti:
Каждый день мы теряем несколько кварталов, а присланные танки просто сжигаются в городе и не имеют смысла в боях.
Ogni giorno perdiamo alcuni circondari, e i carri che ci hanno inviato giacciono bruciati per le strade, perdendo ogni senso in combattimento.
https://t.me/polk105/4093
Mi tornano alla mente i carri dell’esercito siriano bruciati dagli attacchi simultanei dei mezzi veloci dei ribelli foraggiati dalla CIA e dei gruppi terroristici di An Nusra e dell’Isis. I russi hanno imparato molte cose in Siria. Soprattutto, con la liberazione di Aleppo. Altri, invece, le hanno disimparate.
Aggiornamenti a seguire.
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22/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
L’evoluzione è soprattutto a sud, dove il viale Korsunskogo è stato finalmente passato, come si vede in questa cartina:
https://t.me/RVvoenkor/41096
La linea è spezzata e i russi continuano a salire. Vedremo nel corso della giornata le evoluzioni
SINDROME CINESE (再见!“Zài jiàn”, arrivederci)
Due brevi post scriptum.
PRIMO: Xi Jinping nel lasciare Mosca ha detto un’ultima cosa, molto importante. I cinesi, come tutti gli estremo-orientali, non parlano per niente. Li allenano sin da piccoli a controllare pensieri, parole, opere e omissioni. Padre Jorge del nome della rosa si sarebbe trovato bene da loro, il riso è proprio delle scimmie. Breve, ma necessario, preambolo a quanto segue. Xi nel congedarsi da Putin dice:
“Oggi stanno avvenendo cambiamenti, quali non ce ne sono stati negli ultimi cento anni. E noi governeremo insieme questi cambiamenti”
https://t.me/mig41/25287
Sanno dove stanno andando. Sanno perfettamente quello che li aspetta. Si preparano al peggio per accogliere il meglio che verrà. Soprattutto, sono determinati ad andare avanti.
SECONDO: della serie, “Morto un gasdotto se ne fa un altro”. A pieno regime la potenza di SILA SIBIRI 2 sarà di 50 MILIARDI DI MC l’anno. A piena portata, NORD STREAM 1 faceva 55 MILIARDI DI MC. Gli europei rimpiazzati, TOTALMENTE, dai cinesi.
Aggiornamenti a seguire.
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21/03 ore 19:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina uscita oggi dal sito filoucraino deepstatemap (https://deepstatemap.live/en"#6/49.438/32.053) con percentuali di possesso territorio (accurate al centesimo… lasciam perdere…) così divisa:
ROSSO – Russi (63,56%)
GRIGIO – Terra di nessuno (19,69%)
GIALLO – ff.aa. ucraine (16,75%)
https://t.me/polk105/4044
Consideriamo che la fonte è filoucraina e vediamo i dati. Per le forze NATO può essere SOLO peggio. Inoltre, è interessante vedere l’estensione della terra di nessuno. In sostanza, l’area gialla, quella dove i soldati possono muoversi e organizzare la propria azione in relativa sicurezza e possesso del territorio è MOLTO, ma MOLTO, risicata ormai.
In tutto questo, il comando NATO pensa ancora al RIBALTONE. L’attacco, nell’ultima configurazione esposta agli spifferi di corridoio (ormai di segreto c’è rimasto ben poco…) si collocherebbe nella notte tra 24 e 25 marzo. Ben tre attacchi simultanei:
1. Da VASJUKOVKA a KRASNOE, tagliando da nord a sud la fetta di territorio liberato a Nord-Ovest e isolandolo dal resto
2. Da TORECK a NIKOLAEVKA, tagliando da sud a nord l’area a Sud-Ovest che minaccia ora KONSTANTINOVKA e dintorni
3. Da CHASOV JAR a schiantarsi a EST, nel centro di ARTEMOVSK (“per un colpo d’incontro” для встречного удара) tipo caprone che prende la rincorsa tira testata ad altro caprone.
https://t.me/namarshe/5087
Circa quest’ultimo punto, altre fonti parlano di CENTINAIA DI MEZZI (blindati e carri) ammassati e pronti a partire:
https://t.me/vysokygovorit/11075
Vedremo quanto di quello auspicato si realizzerà… intanto, a SUD i russi hanno sfondato anche quella linea data dal vialone Ulica Korsunskogo
https://t.me/RVvoenkor/41079
E se non vogliono trovarsi il cerchio chiuso di punto in bianco, saranno costretti a gettare nella mischia altre migliaia di uomini. E non dove dicono loro.
SINDROME CINESE (QUALCHE CONCLUSIONE)
Qualche conclusione, sia pur sommaria, da questi primi incontri.
1. Record nel volume di scambi fra i due Paesi nel 2022, quest’anno già in corso di superamento su base mensile, per un totale stimato di OLTRE DUECENTO MILIARDI DI DOLLARI
https://t.me/ukraina_ru/138705
2. I russi offrono sul piatto essenzialmente, e altro non poteva essere, idrocarburi:
- Tutto è pronto per il nuovo gasdotto SILA SIBIRI 2. Giusto per esemplificare cosa significa SILA SIBIRI 2 nel cambio radicale di rotta dei transiti di gas DALLA DIRETTRICE EST->OVEST A QUELLA OVEST->EST, questa mappa ci viene in aiuto:
https://i0.wp.com/eenergy.media/wp-content/uploads/2020/06/sila-sibiri-2.jpg?ssl=1
Ci viene in aiuto… per farci capire come valorizzeremo meglio nel prossimo futuro energie futuristiche come carbone, legna, plastica, copertoni (da respirare a pieni polmoni…), libri (carta straccia…), streghe ed eretici (a differenza del medioevo, con una compassionevole assoluzione…).
3. Obbiettivo per il 2030: non meno di 98 MILIARDI DI METRI CUBI DI GAS + 100 MILIONI DI TONNELLATE DI CARBURANTE
4. DARE-AVERE da regolarsi NELLE RISPETTIVE VALUTE NAZIONALI (bye bye talleri, sterline, euri…)
5. Sostituzione integrale delle aziende u-ccidentali con analoghe aziende cinesi nei settori di economia russa abbandonati dalle prime
6. Ampliamento delle quote di mercato dei prodotti agricoli russi nel mercato cinese
7. Progetti congiunti nei rami più avanzati della produzione industriale e in otto settori chiave (fra cui finanza, trasporti, infrastrutture)
8. Accelerazione ulteriore negli scambi studenteschi e nella promozione dei rispettivi turismi
https://t.me/ukraina_ru/138707
et
https://t.me/RVvoenkor/41068
et
https://t.me/WarDonbass/103712
HARAKIRI U-CCIDENTALE (“TOZZI …FAN! BANZAI!”)
Di fronte allo scenario internazionale che si sta configurando, direi che la NATO in un anno è riuscita in un vero e proprio “capolavoro”:
- come HARAKIRI politico-economico (il nostro) non c’è male: un po’ più di rituale, però, ecchediamine… abito bianco (colore della morte), faccia da Toshiro Mifune incazzato, fascia alla testa, gesto teatrale… anzi, quello c’è, purtroppo… un vero e proprio cinema (trash)!
- Come costruzione e consolidamento di un polo industriale ed energetico mondiale sempre più alternativo all’U-ccidente, e autonomo, di base, dallo stesso, ci siamo, e alla grande.
- Come polo di attrazione per altre potenze regionali asiatiche (India, Iran, Turchia, Indonesia) e, potenzialmente, africane e sudamericane siamo a livelli mai raggiunti di sviluppo bilaterale senza u-ccidentali di mezzo.
Niente di trascendentale. Né, tantomeno, di rivoluzionario. La Serenissima dopo la scoperta dell’America ne seppe qualcosa… L’asse del mondo gira. E non è l’unica cosa a girare, a qualcuno che non lo vuole ammettere. E si ostina a scatenare guerre ovunque pur di mantenere una posizione egemonica che, ormai, gli scappa di mano anche nel settore dove fino a poc’anzi dominava: quello militare. Le guerre le scatena… e le perde. Miseramente, trascinando nella miseria più nera chi lo segue (per costrizione, più che per convinzione… perché destinatario di “un’offerta che non può rifiutare”): vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba (a testa bassa).
E più mazzate riceve, più va avanti. Imperterrito. Verso il baratro. Senza un briciolo di testa, ormai, accecato completamente. E diventando, così, lo zimbello di oltre tre quarti di mondo, SPECIALMENTE QUANDO “SALE IN CATTEDRA”.
La “perla” di oggi ce la offre un giornale olandese,
https://t.me/NSDVLuganske/4708
capace di impaginare, UNA A FIANCO ALL’ALTRA, QUESTE DUE NOTIZIE:
1. Accordo in UE per fornire un milione di munizioni all’Ucraina e staccare un altro pacchetto di “aiuti militari”
2. La Cina arma la Russia! Orrore orrore, è contro lo Statuto dell’ONU e il diritto internazionale.
Al che chi legge alza la manina e chiede: ma, ammesso e non concesso che fosse vera la seconda, non è anche contro lo statuto dell’ONU e il diritto internazionale dare un milione di munizioni all’Ucraina? O imbottirla di carri armati e patriot?
https://t.me/RVvoenkor/41080
Noi, questi problemi, non ce li poniamo. Quindi possiamo pure affiancare le notizie, senza tema di obiezioni di alcuna sorta.
Del resto, lo ha appena sostenuto lo Stolto. Noi in Ucraina SI, la Cina che arma la Russia NO.
https://t.me/boris_rozhin/81012
Possiamo persino combattere i russi coi proiettili all’uranio impoverito. Questa l’ultima di oggi:
https://t.me/vysokygovorit/11074
Sulla base di quale “diritto”, quindi? Quello su cui si poggia la NATO da quando è nata… quello del più forte. Come in Jugoslavia, del resto, coi soldati italiani che con tutto l’uranio che si son respirati lì, pur non restandoci nemmeno tantissimo, son morti una volta tornati qui. E nessuno, lì, nessuno, organizza viaggi in colonie estive come quelli per i bambini di Chernobyl. Quelli della Ex-Jugoslavia possono continuare a crescere sviluppando brutti mali. Oggi i russi han tirato in ballo il deterrente atomico, dicendo che non è il caso di scatenare un conflitto con QUESTI armamenti. Ma la cosa che sconcerta, è che qui non reagisce nessuno. Sparate di questo tipo partono dalla NATO, che sta perdendo, non dai russi, che stanno vincendo. Sono armi criminali, quelle che minacciano di usare. E nessuno, QUI, muove parola.
Il resto del mondo, non U-ccidentale, sta a guardare, molto attentamente, ma non resta alla finestra: quando non si trova il fucile NATO alla tempia e la mano del FMI al portafoglio per votare le risoluzioni atlantiche all’ONU, comincia a guardarsi intorno. E intorno c’è un capitalismo, c’è un imperialismo, chiamiamolo o chiamatelo come volete, che è “meno peggio”. E piuttosto che niente è meglio piuttosto, come si suol dire.
Ecco perché l’U-ccidente partito un anno fa per ISOLARE LA RUSSIA dal resto del mondo, in un anno è finito ISOLATO ESSO STESSO... DALLA REALTA’, anzi tutto. E dal resto di un mondo che comincia a fare qualche ragionamento. Come non ne aveva fatti mai nella storia di questo essere antropomorfo chiamato uomo. Storia scritta in una variante WASP (White Anglo-Saxon Protestant) destinata, ben presto, a essere sostituita da altre scritture.
Ma il vecchio imperialismo non vuole cedere. Ha ancora la maggioranza delle armi e delle basi militari presenti sul globo. Muoia Sansone! Con tutti i filistei! Avanti così, quindi…avanti tutta, verso uno HARAKIRI che sconteremo per decenni e che faremo scontare ai nostri figli e alle generazioni che seguiranno. TOZZI.. FAN, BANZAI! (万歳cinese wànsuì万岁, lett. “10.000 anni”!, ovvero.. “ev-viva!”…)
Aggiornamenti a seguire domattina.
AVDEEVKA
Proseguono i combattimenti intorno a STEPOVOE a nord della città
https://t.me/namarshe/5081
In questa ulteriore cartina è il paese aldilà della linea azzurra (la ferrovia tagliata)
https://t.me/polk105/4026
Ci sono progressi circa l’accerchiamento in corso ma nulla ancora di definito:
https://t.me/polk105/4025
ARTEMOVSK
In città i combattimenti infuriano con attacchi simultanei praticamente da tutte le direzioni, con l’obbiettivo di individuare i punti deboli nella linea difensiva e lì insistere ulteriormente.
https://t.me/polk105/4035
Intorno alla città, proseguono le manovre di ampliamento del fronte sud con combattimenti ormai alle porte di KONSTANTINOVKA:
https://t.me/polk105/4029
et
https://t.me/ukraina_ru/138648
Nel complesso, entrambe le situazioni in costante evoluzione. Aggiornamenti a seguire.
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21/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Situazione aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065822-8b52bafa.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065825-9b477ce0.jpg
Come è possibile vedere, ci sono stati sviluppi per tutte e tre le azioni in corso:
1. Dentro la città stessa. Il cerchio si sta progressivamente stringendo intorno allo stadio Avangard (il triangolino nell’ingrandimento), così come a nord intorno alla fabbrica AZOM. Nel complesso, data l’enorme quantità di carne da cannone ucraina ammassata in pochi kmq, questa azione è quella che offre maggiori risultati, dal punto di vista di danni inferti alle forze NATO e “demilitarizacija”, ma richiede maggiori esperienza, capacità e competenze dal punto di vista militare. Oltre che tempi lunghi, data la conformazione del territorio urbano e la necessità di procedere per gradi al fine di non lasciar scoperto alcun fianco a eventuali contrattacchi. Questo comporta inoltre la necessità di procedere ad attacchi continui e ininterrotti, al fine di sfiancare il nemico in superiorità numerica e rendergli impossibili rotazioni o regolari approvvigionamenti.
Di notte si riporta, infatti, come gli attacchi a sud non si siano fermati, con l’evidente intento di liberare ulteriori quartieri e ripartire poi la mattina da una situazione di ulteriore vantaggio:
https://t.me/condottieros/322
Lo scopo è, quindi, tramite una pressione crescente, rompere i ritmi della difesa e provocare il collasso di intere strade e quartieri, anziché di intere case. Vedremo gli ulteriori sviluppi.
2. Intorno la città stessa. Quell’animazione che girava qualche giorno fa e che abbiamo riportato mostra come il grosso delle truppe NATO si sia spostato lungo l’imbuto. Anche qui, pertanto, continua l’illogica mattanza di truppe difese da trincee scavate in fretta e furia e terrapieni di fortuna a nord e a sud dell’imbuto. La difesa tiene, letteralmente, il tempo di annientare tale scaglione e passare a quello successivo. Carcasse di mezzi si ammassano lungo i bordi delle strade e non si ha ormai neppure la possibilità di trasportare i feriti negli ospedali limitrofi per tempo. Ma questo, nella logica u-ccidentale, non è un crimine di guerra. No. È “per il bene del popolo ucraino”…
Vediamo quindi come specialmente a nord la linea di difesa cada pezzo a pezzo, mentre a sud ci si sia sostanzialmente fermati i bordi della strada che porta a CHASOV JAR, che collasserà solo quando collasserà quella sacca in formazione a SUD del MiG-17, che renderà KRASNOE attaccabile anche da est e, verosimilmente, da nord-est, e quindi a cascata tutto il pezzo a ovest che ne consegue. Fino ad allora, i russi tengono la posizione, resistono a inutili tentativi di contrattacco e si preparano a un’eventuale controffensiva, dichiarata settimane fa e sempre “posticipata” per un motivo o per un altro. Probabilmente, per lo stesso motivo per cui “posticipo” il rifacimento del bagno. Ma mai porre limiti alla “provvidenza”, pardon, agli “aiuti” U-ccidentali.
3. Verso SLAVJANSK. Qui vediamo un avanzamento verso GRIGOROVKA e nulla più. Se notiamo sulla cartina, l’avanzamento riguarda un territorio maggiore in superficie della stessa ARTEMOVSK. Area di campi che va puntellata, anche qui in previsione di un’eventuale controffensiva, temuta perché un attacco sui fianchi condotto con un gruppo d’attacco sufficientemente potente e numeroso, potrebbe mettere in seria difficoltà l’intera operazione, tagliando i reparti più avanzati, chiudendoli in una sacca, e creando le condizioni per ulteriori, dolorosi, affondi. Quindi, dopo gli avanzamenti dei giorni scorsi e con le unità che son sempre quelle, numericamente parlando, è logico pensare che i russi puntellino, in questo momento, anche perché la cartina ben mostra come ormai si ritrovino a ridosso di centri urbani che richiederebbero altre condizioni per essere attaccati e liberati. Vedremo anche qui gli sviluppi.
AVDEEVKA
Uno sviluppo immediato e tangibile è quanto sta accadendo ad AVDEEVKA. È inutile negare il rapporto causale che lega questi punti così lontani. L’area intorno alla fortezza, costruita in otto lunghi anni per fare da avamposto, da trampolino di lancio per la soluzione azera del problema Donbass, sta per essere circondata GRAZIE alla carenza di uomini e mezzi DOVUTA a un pozzo senza fondo, di nome ARTEMOVSK.
Questo, naturalmente, oltre al supporto di artiglieria e aviazione, ci mancherebbe. Ma non dimentichiamoci che è da fine febbraio che qui si martella e, CASUALMENTE, ora cominciano a vedersi i risultati. Non prima.
Molto bene, comunque. Due sacche al prezzo di una, grazie agli “scienziati”, alle “volpi del deserto” che governano le operazioni militari del regime di KIEV usandolo come serbatoio di carne da cannone. I russi ringraziano. La mattina, anche qui, si apre con i consueti martellamenti da nord-ovest verso sud e da sud-ovest e nord-est verso il centro.
https://t.me/voenkorKotenok/46240
Vedremo gli sviluppi.
SULLE TRUPPE UCRAINE MANDATE AL MASSACRO A ZAPOROZH’E
https://t.me/RVvoenkor/41039
Con questo filmato, rompo la mia consuetudine di non rimbalzare immagini di guerra. Primo, perché c’è poco da vedere, secondo, perché montate sempre con delle musiche che definire “orende”, con una “r” sola, è un complimento. Aggiungere schifo allo schifo è un’impresa non facile, ma la propaganda più bassa di entrambi gli schieramenti ci riesce benissimo. E non è il caso di esaltare gli esaltati ulteriormente. Almeno, così mi hanno insegnato.
Qui faccio un’eccezione. Perché si vede chiaramente come le truppe ucraine siano state mandate al massacro inutilmente in azioni dove si perdono decine di uomini e mezzi. Sono immagini risalenti a qualche giorno fa, negli attacchi riportati pure su queste pagine.
I mezzi procedono in ordine sparso, son subito individuati, e la reazione dell’artiglieria, che si vede chiaramente dall’angolatura del filmato essere collocata su posizioni più elevate, è immediata. Mezzi colpiti, mezzi che cercano di girarsi come possono su viottoli di campagna e battere in ritirata, soldati che escono in fretta e furia da mezzi in fiamme.
Non esegui questi ordini suicidi, ripetiamo, C’È IL PLOTONE DI ESECUZIONE che ti aspetta. Ma questi non sono crimini di guerra. No...
Aggiornamenti a seguire.
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20/03 ore 18:00 aggiornamento
70%
E’ LA PERCENTUALE DI ARTEMOVSK LIBERATA, secondo il capo dei Wagner. Il quale comunica che fra fine marzo e inizio aprile il regime di KIEV sta pianificando un’imponente controffensiva. Non tanto quella che sta puntellando un cerchio destinato prima o poi a chiudersi, stanti così le cose. Ma un movimento dall’alto teso a tagliare la linea di fronte esattamente NEL PUNTO dove finisce la competenza dei WAGNER e inizia quella dell’ESERCITO REGOLARE: grosso modo, sotto KREMENNAJA.
https://t.me/RVvoenkor/40992
Conclude poi il comunicato odierno chiedendo all’esercito regolare di prendere misure adeguate affinché ciò non accada.
AVDEEVKA
Cartina di RYBAR aggiornata alle 13:00 ora italiana
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144059-7a71173b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144058-4872705c.jpg
Si vede chiaramente a nord di AVDEEVKA la linea ferroviaria tagliata e lo sfondamento verso ovest, così come si vede anche quel cuneo che cerca di entrare a sud-ovest. Si vede anche l’ultima strada rimasta, quella che da AVDEEVKA porta a ORLOVKA a ovest. PETROVSKOE, il paese a nord appena liberato,
https://t.me/rybar/44841
dista da questa strada 5 km in linea d’aria. Se non è accerchiamento operativo, ormai, poco ci manca.
CONTROFFENSIVA SI, CONTROFFENSIVA NO
Queste due notizie ci riportano al tema della controffensiva. Richiederà, quantomeno, il sacrificio di due posizioni chiave come queste per salvare i due corpi di armata in preparazione nella loro integrità, così come analizzato in questa analisi:
https://telegra.ph/Polkovnik-Gennadij-Alehin-Rossiya-i-VSU-reshat-vse-voprosy-s-Artemovskom-v-hode-nastupleniya-v-aprele-mae-03-20
Che in realtà pone l’accento sul fatto che non sia ancora chiaro CHI attaccherà e QUANDO: potrebbero essere i russi, potrebbero essere le forze NATO, secondo i dati forniti dai satelliti, dai servizi segreti, in base a piani veramente dell’ultimo minuto. Fra aprile e maggio. Vedremo. Sicuramente, questa doppia sacca difficilmente sarà digerita. E le uova nel paniere potrebbero essere rotte ancor prima di tale data.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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20/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Notizia dell’ultim’ora: cruenti attacchi in corso e su vasta scala in città,
https://t.me/polk105/3985
aggiornamenti a seguire.
AVDEEVKA
E’ la seconda sacca che si sta formando, per certi versi a uno stadio più avanzato che ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/3981
Anche perché qui lo scopo è agire sul tempo approfittando di una difesa indebolita da mesi di smantellamento progressivo e dal contemporaneo attacco ad ARTEMOVSK, divenuto simbolo per l’U-ccidente e per il regime, e da “tenere a tutti i costi”.
Risultato: quello in cartina.
Anche qui è rimasta una sola strada, quella gialla
https://t.me/polk105/3981?single
Questo, mentre KAMENKA è stata liberata oggi (nord ovest di AVDEEVKA)
https://t.me/polk105/3970
Azione analoga e da parte opposta sta avvenendo dal confine a sud-est
https://t.me/namarshe/5060
e il segmento evidenziato in rosa chiaro su quest’altra mappa
https://t.me/namarshe/5058
mostra l’avanzamento che, di fatto, ha chiuso fisicamente la ferrovia e operativamente la strada in giallo.
Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire.
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20/03 ore 08:00 aggiornamento
SINDROME CINESE
Niente di atomico, per fortuna. Nonostante la ZAES sia stata per mesi oggetto di un tirassegno criminale da parte del regime di KIEV, pardon, dei “russi che si sparavano da soli”.
Oggi la sindrome cinese è un’altra. I canali telegram sono in fibrillazione, c’è chi traccia già il volo, al momento previsto atterrare a Mosca per mezzogiorno:
https://t.me/yurasumy/7923
La visita, ovviamente, è di importanza cruciale. Anzi tutto, è il presidente cinese che si muove. Il che comporta un carico di “attenzioni particolari” che, in una diplomazia non ancora ridotta a spettacolo su tv a pagamento, ha il suo significato.
Per esempio, il riconoscimento della Federazione Russa (e della sua compagine istituzionale) come soggetto di rilevanza diplomatica mondiale, a una settimana esatta dal mandato di cattura per il suo presidente, giunto al culmine di nove anni di sanzioni, vessazioni in ogni settore della vita sociale: dall’economia allo sport.
Questo movimento, DIAMETRALMENTE OPPOSTO a quello u-ccidentale NATO, riflette ciò che da un anno è in corso, e che in un anno è divenuto, da SCELTA OBBLIGATA, a SCELTA STRATEGICA: il PASSAGGIO A EST di un Paese piazzato su due continenti.
SIAMO STATI NOI E SIAMO SEMPRE NOI A COSTRINGERE I RUSSI A MUOVERSI SU POSIZIONI SEMPRE PIÙ RADICALI ED ESTREMISTICHE.
Questo sia ben chiaro. Il capitalismo di Stato russo, come già ricordato, credeva in quello europeo sotto l’ombrello UE. Si, gratta gratta gratta poi usciva fuori NATO, ne era convinto, non era così con le fette di salame sugli occhi. Ma non immaginava certo che sarebbe bastata un po' di pioggia perché l’azzurro con le stelline scolasse via e apparisse il blu con la rosa dei venti sotto, quindi altro poco di pioggia e scolasse via anche quello lasciando il posto alla croce uncinata.
Del resto, ha bisogno di garantire il ciclo capitalistico di produzione e riproduzione di profitto da reinvestire nella sua lotta per la sopravvivenza. Che sarà lunga e durerà anni, se non decenni. Qui la nostra classe dirigente è ancora qui che non sa come dirci che a far saltare i gasdotti son stati gli amerregani, “ma per il nostro bene”, senza che a noi ci venga in mente la vecchia di “Misery, non deve morire”.
E non possono stare qui a correr dietro alle nostre paturnie. Mammaliturchi… certo, c’è il “drug Redžep”, c’è “l’amico turco”, dove amico+turco in un contesto “only business” (e qualcosa di più ma non lo diciamo troppo ad alta voce… visto che stiamo pur sempre parlando del secondo esercito NATO al mondo) suonano come un ossimoro. Ripeto, a scanso di equivoci e dei miei amici turchi avuti in vite precedenti, dal centro di prima accoglienza in avanti e che ricordo sempre con tantissimo affetto, a partire dal matrimonio turco a cui fui invitato e che mi rimase impresso come non mai: è il contesto “solo affari”, come dicono entrambe le parti a rendere questa amicizia molto interessata e contingente.
Molto di più di quella cinese. Facciamolo, questo parallelo. Erdogan ci mette il luogo “neutro” (eccome!), la giurisprudenza (triangolazioni, cavilli, lacci e lacciuoli da usare non per legare, ma per permettere l’impossibile in un contesto di sanzioni), e apre il borsello per incamerare il dovuto (per il disturbo!): dall’accordo per il grano a quello per il gas.
Avrà pensato “l’amico turco”: “Perché rinunciare a fare affari con quei minchioni degli europei che si tirano la zappa sui piedi da soli? E mi rimettono in gioco facendomi fare una barca di soldi, di pura rendita parassitaria? D’altronde, gli americani lo sanno. Qui faccio quel che voglio io, ci han già provato a farmi un colpo di stato contro e le conseguenze le stanno pagando tutt’ora”.
Per i cinesi il discorso è diverso. Non è “only business”. Certo: soldi e prodotti finiti in cambio di materie prime è “bisinisse”. Aumento della quota di forniture a causa della diminuzione drastica della quota u-ccidentale è “bisinisse”. Costruzione a ritmi accelerati di infrastrutture atte a sostenere un flusso di idrocarburi aumentato esponenzialmente in trent’anni è “bisinisse”. Ma è già una VISIONE PROSPETTICA, DI LUNGO PERIODO, a cui entrambi i capitalismi nazionali lavorano. Non è certo la “cara amica di una sera”, qual è, visti i chiari di luna, “l’amico turco”. Questo significa BILATERALI, INVESTIMENTI INGENTI DI CAPITALI, ECCETERA.
“E LA VIA DELLA SETA?” Bella domanda. Resterà. NON SI BUTTA VIA QUEL CHE GIÀ C'E' E RENDE. TRANNE OVVIAMENTE CHE NEL NOSTRO CASO, DOVE "SUICIDARE" DUE GASDOTTI E SUICIDARSI NEL COMPLESSO FA PARTE DI QUELLA SOCIETA' "FLUIDA" che stiamo ottenendo, a fatica ma con successo, autodistruggendoci giorno dopo giorno. La via della seta, la OBOR, cinesi e russi la terranno. E ci mancherebbe! Ripeto, siamo noi i suicidi, non loro. Ma non andrà oltre quel che già c’è. Un trenino che costa di più mantenere per far scena che i profitti che da esso si ricavano, e navi che continueranno a portare i loro 2-3000 TEU in giro per i porti del mediterraneo e del nord-europa. Tendenza peraltro in calo con l’aumento dei noli marittimi durante il periodo del covid, che ha costretto molte filierie a cercare soluzioni nelle colonie dell’Est Europa, del Nord Africa e, naturalmente, “dall’amico turco”.
Ma non è solo economia. L’alleanza è strategica, ormai. A partire da un problema che si chiama Taiwan. I cinesi sono troppo intelligenti da non capire che una Russia “spezzatino” come nella carta NATO è solo il preludio a una Cina “spezzatino”. E lotteranno fino alla fine perché ciò non accada. A partire da Taiwan. I russi, per sdebitarsi del favore, garantiscono ai cinesi lo stesso tipo di appoggio. Questo, naturalmente, fa da volano alla “Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai”, ovvero include in un collante anche i paesi dell’Ex-URSS i cui capi pensano di fare come “l’amico turco” flirtando però sempre di più con americani che pagano, pagano, e ancora pagano le borghesie compradore locali per garantirsi “missioni militari”, “programmi di partnership” preludio a basi militari in grado di stringere sempre di più la cintura sotto la Russia.
Ma non solo, tale organizzazione include anche IRAN, PAKISTAN e INDIA. In lista d’attesa chi più avanti, chi più indietro, c’è il resto dell’Asia. IL POLO ECONOMICO EURASIATICO, che di EURO dopo la scelta suicida della UE ha solo Russia e Bielorussia, ha PROSPETTIVE ENORMI DI CRESCITA. Crescita in termini di creazione di un mercato interno, anzi tutto.
E questo potrebbe avere effetti nefasti, sempre dal punto di vista del conflitto interimperialistico in corso, su un’altra organizzazione di cui sia Cina, sia India, sia Russia fan parte, ovvero il BRICS. Coinvolgendo in prospettiva America Latina e Africa. Ce n’è abbastanza per estinguere non una, ma tre ucraine da parte dell’imperialismo u-ccidentale per impedire tutto questo, più due polonie, tre romanie e, se dovesse servire, anche quattro o cinque italie. A noi la scelta. Perché questi vanno avanti, tiran dritto per la loro strada.
Inoltre, per ultimo ma non da ultimo, i russi sono avanti ancora in alcuni settori strategici, come quello AEROSPAZIALE. Paradossalmente, son rimasti indietro sui droni e sono ancora avanti su come gestire una stazione aerospaziale. I cinesi hanno bisogno di questo sapere. Di questa esperienza. E con quel che sta accadendo li porteranno sicuramente dalla loro. Mentre noi andremo avanti a fare i giretti con Musk e a sentirci la litania delle agenzie spaziali e dei soldi che mancano.
Aggiornamenti a seguire.
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19/03 ore 20:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
In città si combatte casa per casa, con avanzamenti minimi concentrati a sud.
https://t.me/RVvoenkor/40924
C’è un video però che merita veramente. Questo soldato in trincea riceveva sempre chiamate dal comando e questa volta ha deciso di farsi filmare. Ha risposto e… il comando voleva informarlo telefonicamente della cartolina!
https://t.me/WarDonbass/103370
La risposta del soldato, piena di “bip”, era ovviamente tesa a informare il comando che era già al fronte. Ad ARTEMOVSK, per l’appunto. Quando burocrazia fa rima con idiozia.
AVDEEVKA
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131728-323d4c6d.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131726-0a4f701d.jpg
Mostra gli ulteriori progressi nel chiudere la città a sud est. Progressi resi possibili grazie a un intenso fuoco di artiglieria e di aviazione che ha consentito l’attività delle truppe di terra. Sventati due tentativi di contrattacco che cercavano di riprendere il controllo dei settori persi.
https://t.me/rybar/44809
E’ inoltre notizia dell’ultim’ora la liberazione di un villaggio a ovest di KRASNOGOROVKA, Petrovskoe, che rende ora possibile l’attacco a un altro villaggio più a ovest ancora, ovvero BERDYČI.
https://t.me/polk105/3958
Così, invece di un accerchiamento soltanto, ad ARTEMOVSK, ormai i generali NATO ne debbono temere ben due. E questo, sinceramente, rischia di far saltare l’intero Donbass ancora in mano al regime di KIEV.
ENNESIMO TENTATIVO DI CONTRATTACCO SVENTATO A ZAPOROŽ’E
Stessa zona, sotto ORECHOVO, attacco sventato grazie all’intervento massiccio dell’artiglieria e truppe ucraine in ritirata con gravi perdite.
https://t.me/rybar/44807
Venticinque morti, tre carri armati e tre blindati, per l’esattezza.
https://t.me/boris_rozhin/80865
Si cerca di sondare il terreno in vista di un’offensiva di primavera, a questo punto, sempre più improbabile. Staremo a vedere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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18/03 ore 23:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Questa infografika è molto utile per capire gli ultimi 56 giorni, con un’animazione che mostra il repentino spostamento verso ovest della linea di fronte:
https://t.me/RVvoenkor/40845
Ciò che però a mio avviso è più interessante, è la localizzazione e lo spostamento delle divisioni ucraine. È, di fatto, una schematizzazione. Molte divisioni nel corso dell’avanzata russa sono semplicemente scomparse, i superstiti si sono ritirati e nuove formazioni si sono realizzate dai loro resti nelle retrovie. Ma rende l’idea di un imbuto dove gran parte dei soldati ucraini si trova ora concentrata, aumentando notevolmente la “densità” a livelli di Ugledar (dove migliaia di uomini sono concentrati in pochi km quadrati).
Questo rende i combattimenti in città ancora più cruenti. E aumenta le perdite da parte ucraina. Oggi i soldati russi hanno portato gli scontri allo stadio Avangard, ormai in pieno centro:
https://t.me/ukraina_ru/138274
et
https://t.me/polk105/3907
Questo, in un contesto generale dove quartiere dopo quartiere si avanza, lentamente, ma inesorabilmente.
Tutt’intorno, le strade si ingombrano ogni giorno sempre di più di carcasse. “Tutto questo ieri non c’era”, commenta laconicamente un autista nel guardarle in questo video:
https://t.me/boris_rozhin/80767
A tutto ciò il regime di Kiev risponde ammassando truppe e armandole con questi catorci, brutte copie a basso costo degli Hammer:
https://t.me/legitimniy/14970
Se contro dei riservisti intorno a Charkov avevano fatto il loro sporco lavoro, operando come pochi anni addietro in Siria sfondando le prime linee e seminando il panico scorrazzando nelle retrovie, mentre carri armati passavano in massa attraverso i varchi da loro aperti e, dietro, decine di migliaia di uomini, oggi la situazione è diversa. I primi a dirlo sono i commentatori ucraini stessi: ora chi li aspetta ne farà colabrodo. I generali NATO, tuttavia, insistono: conducendo migliaia di carne da cannone ucraina al prossimo massacro.
“IL TEMPO DEI PRIMI”
18/03/1965 IL COSMONAUTA ALEKSEJ LEONOV COMPIVA LA PRIMA PASSEGGIATA NELLO SPAZIO!
Qui un filmato
https://t.me/Channel_No6/1339
E qui il film Vremja pervych, “il tempo dei primi” che proprio di questo parla. Dal minuto 40 la missione spaziale vera e propria:
https://www.youtube.com/watch?v=OSKbCrAeSzE
Qui in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=1m4HjvTz75k
In italiano c’è, ma è a pagamento, tanto per cambiare…
Bel film. Emerge in tutta la sua grandezza la figura di Korolev, il glavnyj konstruktor, l’ingegnere capo. Una pietra miliare della cosmonautica son solo sovietica, ma mondiale.
Aggiornamenti a seguire domani notte.
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18/03 ore 12:00 aggiornamento
DAL FRONTE
Nessun aggiornamento di rilievo. Attacchi praticamente ovunque lungo tutta la linea di fronte fra Kupljansk e Avdeevka, ma più che altro di artiglieria.
https://t.me/polk105/3880
D’altronde, ad ARTEMOVSK la configurazione delle truppe ucraine è questa:
https://t.me/dva_majors/11137
Tutti nell’imbuto e sul suo collo. E le perdite continuano, non a caso.
Un voenkor scrive, a questo proposito, una cosa a mio avviso molto importante:
“Nel complesso non sappiamo ancora del tutto quanto l’offensiva del gruppo Wagner a Soledar e Artemovsk abbia sconvolto i piani al nemico”
“Вообще мы до конца пока не можем осознать, как наступление группы "Вагнера" под Соледаром и Бахмутом смешала карты противнику.”
I generali NATO vogliono l’offensiva, massimo a fine aprile-inizio maggio (ibidem), ma il morale è sotto i tacchi e le condizioni sono radicalmente mutate rispetto a sei mesi fa.
https://t.me/vladlentatarsky/19936
Un suo collega prosegue sullo stesso filone, argomentando:
- perdite fra le fila delle forze armate coinvolte, in numero sempre maggiore, in termini di uomini e i mezzi
- perdita totale di iniziativa, dal punto di vista offensivo o anche del solo dettare luoghi, tempi e modi, costringendo il nemico a combattere alle proprie condizioni sul proprio terreno.
- trasformazione radicale della propria prima linea, da una configurazione d’attacco a un’altra di difesa; dal pensare, fino a dicembre ancora perlomeno, di poter dare una continuità all’azione di attacco iniziata a settembre, al doversi ritirare.
https://t.me/vysokygovorit/11008
Mi permetto di aggiungere, inoltre. Fra le fila ucraine c’è uno sbandamento che l’anno scorso non c’era. Uno sbandamento anzi tutto di senso, di prospettiva. Dalla “resistenza” fino all’ultimo ucraino, gli è stato chiesto a momenti di arrivare fino a Mosca, fino all’ultimo ucraino. Non è la stessa cosa. Specialmente quando appena alzi la testa dalla trincea rischi di non trovartela più attaccata al collo.
Questo genera dissidi interni agli stessi soldati. E non solo secondo lo schema “truppe barriera sparano sul posto a recalcitranti”. Pochi giorni fa (14/03, per l'esattezza) a CHERSON, ci sono stati SCONTRI ARMATI fra polizia e soldati della 124° brigata.
https://t.me/Life_underZoccupati/22611
Sempre in mezzo alle case, con lanci di granate oltre a un massiccio impiego di armi da fuoco. E civili morti. Ma questi morti, lo sappiamo, non fanno notizia. Motivo? La spartizione della città in aree di influenza. Soldati e poliziotti lasciati a loro stessi, “chiedono” soldi ai civili rimasti. E per il pizzo ci si scanna. Come a Chicago un secolo fa. Un mese dopo la strage di S. Valentino, manco a farlo apposta.
Aggiornamenti a seguire stanotte.
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17/03 ore 21:00 aggiornamento
AJA
Ci sono linee rosse che non dovrebbero essere passate. Linee fragili, precarie, come precario è l’equilibrio su cui si reggono gli ultimi brandelli di un diritto internazionale che si vorrebbe universalmente, globalmente riconosciuto. Ultimi brandelli oggi calpestati da un atto a dir poco ignominioso.
Cosa è successo, in sostanza. Questo organo, di cui peraltro né Federazione Russa, né Ucraina fanno parte, è da un anno che cerca di fare quanto accaduto oggi. Non ci è mai riuscito perché, come si spiega in questo dettagliato articolo apparso mesi fa, la “aggressione” non costituisce reato di sua competenza: già il procuratore di tale “tribunale” si era espresso il 25/02/22, “evidenziando la competenza della Corte relativamente al delitto di genocidio, ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità (rispettivamente previsti e puniti dagli articoli 6, 7 ed 8 dello Statuto di Roma), ma altresì sottolineando il difetto di giurisdizione con riferimento al delitto di aggressione (di cui all’art. 8 bis)”
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/le-impossibilita-della-corte-penale-internazionale-nella-crisi-ucraina-33901
Occorreva qualcosa di più forte. Ma non potevano esserlo le messinscene di regime, buone soltanto a riempire i cinegiornali luce e la carta stampata di immondizia. Quel qualcosa oggi è arrivato.
Ma torniamo per un attimo al “tribunale”. Questi sono i Paesi membri:
https://asp.icc-cpi.int/states-parties
Cerco cerco… e niente
- Russia
- Ucraina
- Repubblica Popolare Cinese
- India
Ohibò, già solo con questi la maggior parte della popolazione mondiale non riconosce l’autorità di questo tribunale. Ma andiamo avanti… non trovo neppure
- U.S.A.
- Israele
Ohibò. Ma come! Resta comunque il fatto che TRE membri del consiglio permanente dell’ONU su CINQUE non riconoscono la giurisdizione di questo “tribunale”. Questo, per non lasciare ai soliti comunisti la critica dello stesso (cfr. in questo senso l’interessante e dettagliato
https://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/diritto-e-rovescio-internazionale-nel-caso-jugoslavo/ )
Non sono quindi affatto fuori luogo le virgolette che accompagnano la parola “tribunale”.
Veniamo quindi al dunque. I capi di accusa, che riguardano direttamente Putin, li lasciamo al comunicato ufficiale:
“war crime of unlawful deportation of population (children) and that of unlawful transfer of population (children) from occupied areas of Ukraine to the Russian Federation (under articles 8(2)(a)(vii) and 8(2)(b)(viii) of the Rome Statute).”
https://www.icc-cpi.int/news/situation-ukraine-icc-judges-issue-arrest-warrants-against-vladimir-vladimirovich-putin-and
Deportazione di popolazione e trasferimento illegale della stessa, con bambini sempre tra parentesi ad aggravare. Andiamoci a leggere quindi lo Statuto.
Articolo 8(2)(a)(vii):
“(vii) Unlawful deportation or transfer or unlawful confinement”
Articolo 8(2)(b)(viii):
“(viii) The transfer, directly or indirectly, by the Occupying Power of parts of its own civilian population into the territory it occupies, or the deportation or transfer of all or parts of the population of the occupied territory within or outside this territory;”
https://www.icc-cpi.int/sites/default/files/RS-Eng.pdf
Si parla quindi di “deportazione o trasferimento illegali o confino illegale” e “trasferimento, direttamente o indirettamente, da parte delle Forze Occupanti di parte di propria popolazione civile nei territori che occupa, o deportazione o trasferimento di tutta o parte della popolazione del territorio occupato all’interno o fuori da questo territorio”.
Queste parole suonano come una beffa. I russi, A FEBBRAIO 2023, OSPITANO OLTRE 5,3 MILIONI DI PROFUGHI UCRAINI E DEL DONBASS. FRA QUESTI, 738 MILA BAMBINI.
https://iz.ru/1472836/2023-02-20/bolee-53-mln-bezhentcev-s-ukrainy-i-iz-donbassa-pribyli-v-rossiiu-za-god
Cito sempre dalla stessa fonte: 40 MILA SONO I PROFUGHI NEI CENTRI DI PRIMA ACCOGLIENZA, DOVE RICEVONO ASSISTENZA MEDICA E GIURIDICA, RICEVONO UN UNA TANTUM DI 10.000 RUBLI (12,3 miliardi di rubli versati sinora solo per questo).
A proposito di assistenza, 21.000 sono quelli che attualmente hanno chiesto e ottenuto aiuto psicologico.
Ma andiamo avanti, questi sono i numeri dei PROFUGHI in Europa secondo le NAZIONI UNITE:
- Russia 2.852.395
- Polonia 1.564.711
- Germania 1.055.323
- Repubblica ceca 497.217
- Italia 171.739
...
https://data.unhcr.org/en/situations/ukraine (al 17/03)
Quindi la Russia “vince” in questa classifica perché si diverte, ovviamente, a “deportare”, contro la loro volontà, oltre 5 milioni di ucraini e cittadini del Donbass o nuovi cittadini russi, che per quella specie di “tribunale” sono tutti ucraini, come gli abitanti della Crimea, a questo punto “detenuti illegalmente” insieme ai cittadini del Donbass e delle altre due regioni, anch’essi “sequestrati”… VERGOGNA!
Ma parliamo anche della cosa più schifosa a cui alludono queste accuse ignobili. Si, i bambini! Quali? Quelli che viaggiano con papà e mamma? No, gli orfani. Abbiamo anche di questi i numeri, non vi preoccupate, maledetti bastardi. A MARZO sono 1.090 quelli provenienti dal Donbass, ovvero la stragrande maggioranza. 1090 su 738.000 come abbiam visto.
https://www.infox.ru/news/251/270756-rossiane-smogut-usynovlat-detej-donbassa-po-uprosennoj-sheme
PER QUESTI 1090 ORFANI SI È ATTIVATA UNA GRANDISSIMA CATENA DI SOLIDARIETÀ, SIA IN TERMINI DI ADOZIONE CHE DI AFFIDAMENTO!
Lo Stato sta seguendo tutti i casi con particolare attenzione, sia per i traumi che questi bambini e ragazzi hanno subito, sia per curare insieme alle famiglie l’inserimento in un nuovo contesto affettivo.
Non ho altro da aggiungere se non ribadire che, la linea rossa che è stata oltrepassata oggi, è forse una delle più vergognose dall’inizio di questo conflitto.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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17/03 ore 17:30 aggiornamento
DA KUPLJANSK A KREMENNAJA
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155546-5f144d2e.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155545-ff340ebd.jpg
Siamo sopra ARTEMOVSK e SEVERSK, un settore di fronte che aveva sofferto tantissimo fra settembre e ottobre. Dopodiché non solo la situazione si è stabilizzata ma, pian piano, la linea di fronte si sta lentamente spostando verso OVEST. Tutt’altro che offensiva, si tratta di una “difesa attiva”, manovre limitate, tese unicamente a recuperare posizioni vantaggiose da cui, eventualmente, e quando sarà, ripartire e col minimo sforzo. Vedremo eventuali sviluppi.
AEREI SPIA SUL MAR NERO
Di cui uno che parte sempre dai nostri lidi. Cara Sigonella… Perché un giorno il tuo RQ-4 Global Hawk, nome IATA FORTE10, non lo mandi a spasso lungo il belpaese che ti ospita, con riprese strepitose dall’alto di braccianti sfruttati, di cantieri abusivi, di discariche fuorilegge, di piromani criminali… invece di fargli fare anche oggi, e subito dopo quanto appena accaduto… lo stesso giro di sempre?
https://t.me/boris_rozhin/80643
L’Italia permette questo, ovvero la ricerca di un nuovo “incidente”, sempre nello stesso posto, per alzare ancor più la tensione? La stessa Italia che “ripudia la guerra”?
Oggi c’è traffico, sul Mar Nero! Come nelle grandi occasioni. Come quando droni son partiti per far saltare l’ammiraglia russa. Oppure come quando altri sono arrivati fino al porto militare in Crimea. Oppure come quando è stato fatto saltare il ponte… Questa infografika di Rybar SUL SOLO TRAFFICO DI OGGI è inquietante, a dir poco:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160035-e3a4319f.jpg
e con legenda in caratteri latini:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160032-b0cf6503.jpg
Linea gialla continua: il nostro Sigonella (amerregano, che parte dalla colonia italiana)
Linea gialla spezzata: un MQ-9 Reaper (amerregano, che parte dalla colonia romena)
In mezzo al mar: un RQ-4D targato NATO
Poi ci sono in volo sulle coste: due americani e un francese (che pattugliano le colonie romene e bulgare), più un turco (ufficialmente, secondo esercito NATO per importanza…).
RYBAR mostra anche l’area in cui, a 900 m, riposa in pace il drone abbattuto. Non è proprio a ridosso delle coste pattugliate oggi da mezzi in volo come neanche il due giugno sulla A1, a ben vedere… pagliacci.
DICEVAMO DEL PATACA: MA ANCHE SUA MOGLIE NON SCHERZA
La moglie del patàca, si, quella che gira per Parigi e poi ha il coraggio di mandare al paesello buste originali LV con dentro pacchi di pasta discount da cinque chili, ha deciso di seguire le orme del marito come attrice. Qui la vediamo in coppia con una nuova, vecchia conoscenza (“dimmi con chi vai…”), affermare:
“One woman saw a drone from her balcony and shot it down with a jar of tomatoes.”
https://twitter.com/Sinnaig/status/1636117258068951040
Ovvero: “un’eroica donna ucraina ha visto un drone dal balcone e lo ha abbattuto con una lattina di pelati”… tutti i miei tentativi di restare serio sono finiti non nel riso incredulo di conduttori miscredenti, ma nella frase di chi ha pubblicato questa perla e sotto ha commentato: “Chissà se è stata lei a tirar giù, con la stessa lattina, anche il drone USA”.
Aggiornamenti a seguire
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17/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Consideriamo sempre ciascuna azione distinta per meglio comprendere quanto accade.
In città:
Situazione sempre più critica, casa popolare dopo casa popolare le forze NATO arretrano, lasciandosi morti e distruzione dell’intero patrimonio edilizio di una città che, dopo la liberazione, dovrà essere costruita ex-novo come Mariupol’.
https://t.me/RVvoenkor/40754
Intorno alla città:
Sempre la stessa fonte ci mostra l’ulteriore progressione verso Bogdanovka da nord,
https://t.me/RVvoenkor/40755?single
che significa posizioni ancor più favorevoli per generare un ulteriore cimitero di mezzi colpiti mentre fanno la spola sull’ultima strada non ancora fisicamente tagliata.
Verso SLAVJANSK-KRAMATORSK:
Proseguono anche qui i movimenti verso NORD-OVEST, relativi avanzamenti e conquista di posizioni favorevoli
https://t.me/yurasumy/7889
in un terreno che comincia a mostrare le proprie “asperità” collinari. Queste isoipse, sopra la notizia di un colmo a 199 m. appena espugnato dai russi, aiutano meglio a capire:
https://t.me/namarshe/5013
Stiamo parlando di dislivelli MINIMI, neanche cento metri tra “fondovalle” azzurro e “cime” rosse. Ne faccio di più io in bici nel tragitto casa-lavoro. Ma dal punto di vista militare fan la differenza fra la vita e la morte, tra tenere una posizione – e senza particolare sforzo – e cederla – anche se si cerca di puntellare con colonne e colonne di uomini e mezzi. Solito discorso del terreno che facciamo un giorno sì e l’altro pure. Qui però con le isoipse si capisce meglio. Possiamo cogliere in tutta la sua criminale idiozia la scelta dei generali NATO di mandare al massacro i propri uomini e in demolizione i propri armamenti.
MONASTERO DI LAVRA: ENTRANO I COLLABORAZIONISTI
Pardon, gli “scismatici”. E la prima cosa che fanno è dipingere le croci sulle cupole di nero. Tipo i merli dei castelli ai tempi dei guelfi e dei ghibellini, così li vedon da lontano: in questo caso alla vernice oro degli ortodossi (УПЦ UPC), è stata sostituita la vernice nera della nuova chiesa fascista (ПЦУ PCU):
https://t.me/ukraina_ru/137948
Del resto, e senza troppa fantasia, il colore resta sempre quello… “ed il nemico attuale è sempre ancora eguale”.
Aggiornamenti a seguire.
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17/03 ore 08:30 aggiornamento
QUANDO I MINISTRI SON PIÙ PUPI CHE PUPARI…
Significa che siamo in presenza di uno Stato fantoccio, gestito da marionette. No, in questo caso non sto commentando l’ennesima uscita di un ministro che individua in un gruppo mercenario la colpa di un’ondata migratoria di milioni di persone, così come non sto sparando sul manicomio di Kiev.
13/03, un attivista canadese chiede alla sua ministra dello sport, la quale aveva appena ripetuto la lezioncina su “non voglio vedere atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali”: “Cosa ne pensa degli atleti americani mentre i soldati bombardavano l’Iraq? Cosa ne pensa di quelli canadesi mentre la nostra aviazione bombardava la Libia? Cosa ne pensa di quelli israeliani che è mezzo secolo che massacrano i palestinesi?”
Domande semplici… ma la ministra-pupa non l’hanno programmata per rispondere alle stesse. E si auto-inserisce allora il programma “ritirata nell’ascensore”. Scena penosa, ma che merita:
https://twitter.com/QudsNen/status/1635368128849801225
Bellissimo, tra l’altro, il colloquio bilingue fra attivista anglofono e il “monsieur, monsieur” dell’assistente del ministro… sempre in tema di bilinguismi possibili in Paesi grandi un po’ più della Svizzera, che è anche più che bilingue… ma in Ucraina i bastardi devono, DEVONO, “de-russificare”, dalla lingua alle chiese… fra il silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, Vaticano compreso. A proposito, la vicende Monastero di Lavra non si è ancora conclusa. Ma non l’abbiamo dimenticata.
Thảm sát Sơn Mỹ – IL MASSACRO DI SONMY
A proposito di silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, nessuno parla più di questo massacro. Anche a me era sfuggito. Il 55 ANNIVERSARIO CADEVA IERI (16/03/1968 – 16/03/2023).
Si trattò del MASSACRO ORGANIZZATO DI UN VILLAGGIO VIETNAMITA, in RAPPRESAGLIA ALL’UCCISIONE, AVVENUTA IN PRECEDENZA, DI SOLDATI USA.
“DIECI ITALIANI PER UN TEDESCO”: nulla è cambiato. Questo il bilancio:
- 504 morti da 1 a 82 anni di cui
- 173 bambini
- 182 donne (di cui 17 in gravidanza)
- 60 uomini oltre i 60 anni
- 89 uomini sotto i 60 anni.
( Buổi sáng 16/3 vào 55 năm trước, quân đội Mỹ xả súng sát hại 504 thường dân ở Sơn Mỹ, trong đó 182 phụ nữ, 173 trẻ em, 60 cụ già, 89 trung niên, 247 ngôi nhà chìm trong biển lửa.)
https://vnexpress.net/tuong-niem-55-nam-tham-sat-son-my-4581927.html
Il sito sopra citato mostra anche la commemorazione tenutasi ieri. Nel silenzio totale della stampa u-ccidentale. Come allora, ad alzare il tappeto e far volar via un po’ di polvere fu un giovane SEYMUR HERSH.
https://t.me/parfentiev_club/4125
Non ci fosse stato lui, qui non lo avrebbe saputo nessuno, non ci sarebbe stato nessuno scandalo, nessuna inchiesta. Ma a 55 anni di distanza, dopo la menzogna, dopo il muro di gomma, dopo gli insabbiamenti, è arrivato l’oblio. Basta non parlarne. O parlare d’altro. O scappare in ascensore, come han programmato la ministra dello sport canadese a fare in tali casi.
Un regista italiano ha fatto un film sull’argomento.
May Lay Four – Soldati senza onore (2011)
https://yandex.ru/video/preview/11534714156722088544
Quante volte è passato in televisione?
Aggiornamenti a seguire.
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16/03 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Ulteriori avanzamenti verso sud. Di questa cartina un po’ alla buona
https://t.me/polk105/3757
forse la cosa più impressionante è la scala (500 m in basso). Parliamo di cedimenti molto ridotti, come è normale che sia per i combattimenti urbani. Ma tali da modificare, in peggio, la configurazione della linea di fronte in funzione di ulteriori esposizioni ai tiri e agli assalti russi provenienti da più parti (e tali da costringere a ulteriori cedimenti). Questo rende la situazione, come ormai ammesso dagli stessi esperti ucraini - con un eufemismo - “prossima all’essere critica” (близка к критической)
https://t.me/RVvoenkor/40703
In particolare, la perdita del complesso di case popolari a sud che i soldati ucraini usano, fila dopo fila, blocco dopo blocco, come postazione naturale di difesa, come bunker, come nascondiglio, incuranti di ciò che sarà raso al suolo, rischia di tagliare ormai anche fisicamente l’unica via d’accesso alla città, poco più a nord. Quella indicata in azzurro in questa cartina:
https://t.me/ukraina_ru/137875
Quartiere popolare appena a sud di questa posizione e di cui ormai agli ucraini è rimasto ben poco:
https://t.me/RVvoenkor/40708
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859) con quelli del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605):
402 aerei (vs 396 – 06/03, +6 vs +9 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
221 elicotteri (vs 217 – 06/03, +4 vs +7 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
3434 droni (vs 3345 – 06/03, +89 vs +117 dei 10 gg prima vs +107 dei 10 giorni precedenti ancora)
414 sistemi missilistici (vs 410 – 06/03, +4 vs +5 dei 10 gg prima vs +1 dei 10 giorni precedenti ancora)
8316 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8192 – 06/03, +124 vs +181 dei 10 gg prima vs +152 dei 10 giorni precedenti ancora)
1062 lanciarazzi multipli (vs 1054 – 06/03, +8 vs +10 dei 10 gg prima vs +25 dei 10 giorni precedenti ancora)
4372 obici e mortai (vs 4284 – 06/03, +88 vs +79 dei 10 gg prima vs +114 dei 10 giorni precedenti ancora)
8959 autoveicoli blindati (vs 8771 – 06/03, +188 vs +253 dei 10 gg prima vs +181 dei 10 giorni precedenti ancora)
Dati in calo, alcuni rispetto non solo a 10 giorni fa, ma anche rispetto a 20. Segno che guadagnare terreno e demilitarizzare il nemico non sono in un rapporto di proporzionalità diretta, anzi. Vero forse il contrario, ovvero che le forze NATO hanno MENO armamenti da contrapporre, di conseguenza i russi si trovano MENO armamenti da distruggere per avanzare e… avanzano, come ad Avdeevka, o migliorano le loro posizioni, come a Kremennaja. Teniamo sempre presente, fra l’altro, che questi dati sono FALSATI dall’assenza, nelle statistiche, di tutta l’area assegnata ai Wagner. Quindi l’assenza di ARTEMOVSK nelle statistiche, nel bollettino, ovunque, non consente di avere un quadro completo. Specialmente in questo momento, dove a quelle latitudini sta avvenendo la criminale mattanza che denunciamo ogni giorno.
Collochiamo inoltre, in questo contesto di “demilitarizacija”, anche gli “aiuti” u-ccidentali: non i soliti 4 “leopardi” in arrivo dall’U-ccidente, ma anche altri regali NATO. Gli ultimi aerei ex-Varsavia che, raschiando il fondo del barile, Paesi ora NATO cederebbero agli ucraini. CEDEREBBERO, perché i russi li hanno già ammoniti di non fare il giochetto “parte dalla Polonia, compie la missione in Ucraina, rientra in Polonia”… o altri giochetti analoghi: in Polonia non sarebbe affatto al sicuro, Paese Nato si, Paese Nato no. I polacchi pare abbian recepito tale ammonimento. E quindi CEDEREBBERO 4 MiG-29 della loro flotta ex-Varsavia agli ucraini. Al momento gli unici mezzi che riescono a portare autonomamente, senza bisogno che un pilota NATO si metta in aspettativa e poi si offra “volontario” nella Legione internazionale.
https://t.me/OstashkoNews/60156
4 MiG-29, quanti i russi ne fanno fuori in meno di 10 giorni.
TROVATO IL DRONE CADUTO IN MARE (A 900 M DI PROFONDITA’)
Le autorità russe lo avrebbero individuato, sarebbe a 900 m di profondità e starebbero già arrivando sul posto i mezzi in grado di tirarlo su da tale fondale:
https://t.me/OstashkoNews/60173
Vedremo anche qui gli sviluppi.
L’ONDA LUNGA DI HERSH: ORA SPUNTA FUORI ANCHE UNA NAVE DA GUERRA TEDESCA
Ora che tutti corrono ai ripari, è saltata fuori anche una NAVE DA GUERRA TEDESCA NELLE STESSE ACQUE POCHI GIORNI PRIMA DELLO SCOPPIO…
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/nordstream-pipeline-explosion-deutsche-marine-100.html
E non una nave da guerra qualunque, ma una “Oste-Klasse”, PRATICAMENTE IL MIGLIOR RICOGNITORE A DISPOSIZIONE DELLA MARINA TEDESCA DOTATO DI “SENSOREN” MOLTO “EFFIZIENTE” ELETTRONICI, IDROACUSTICI ED ELETTRO-OTTICI ("besonders effiziente elektronische, hydroakustische und elektro-optische Sensoren")
E SI TROVAVA, DAL 7 AL 14 SETTEMBRE… A 11 MIGLIA NAUTICHE DAL LUOGO A SUD EST DAL LUOGO DELL’ESPLOSIONE DEL GASDOTTO IL 26/09 (11 Seemeilen südöstlich der Stelle auf, an der am 26. September eine Explosion die Nord-Stream-1-Pipeline zerstörte.)!
Dati confermati dalla Bundeswehr che però si guarda bene dal dire cosa ci stava facendo. Era “un’operazione di routine” da una parte ("Routineeinsatz" gehandelt) e, dall’altra, non posson dire nulla perché c’è la più rigiden segretezzen (“die der strengen Geheimhaltung unterliegen”). Quindi il resto d’Europa non ha diritto a sapere cosa ci facesse LA PIU’ SOFISTICATA NAVE DA GUERRA DELLA MARINA DELLA PARTE OFFESA, in grado di individuare la scorreggia di un’orata a miglia di distanza, per sette giorni a undici miglia da dove è avvenuta l’esplosione…
Del resto, e saran anche fatti loro… e che cavolo, cosa ce ne importerà mai a noi! Al primo tedesco però che, non appena sente che siete italiani, comincia a fischiettare nino rota (stonando, peraltro…) ammiccando in maniera pietosa alla faccia di Marlon Brando, sentitevi in dovere di dirgli… “Oste-Klasse” (mimando il gesto della barchetta)… “Nord-Stream”… BUM! BUM! E poi, se fa ancora il finto tonto, fischiategli un po’ di “Yankee Doodle”… la capirà subito. Ce ne sono tanti, di “corleoni”, nel mondo.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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16/03 ore 12:30 aggiornamento
AVDEEVKA
“Tutte le strade da Avdeevka sono controllate dagli artiglieri delle forze armate russe” (Все дороги из Авдеевки контролируют артиллеристы ВС РФ)
https://t.me/ukraina_ru/137794
Vero, falso che sia, la comunicazione del capo della DNR di stamattina è in linea con la cartina di ieri. Avdeevka non è ARTEMOVSK, tutto si svolge su una scala MOLTO più piccola e, soprattutto, da una situazione di partenza dove il QUADRANTE per tre quarti era già in mano russa. Avdeevka il cuneo, Avdeevka la spina nel fianco, Avdeevka la testa di ponte da cui doveva partire l’assalto finale a DONECK (e la soluzione finale a un “problema” DONBASS che si trascinava da otto anni), Avdeevka la ultra fortificata, Avdeevka attorno a cui si erano ammassati decine di migliaia di uomini in attesa di un comando bruciato sul tempo dai russi, Avdeevka che ora si TROVEREBBE accerchiata, sia pur OPERATIVAMENTE. Cartina GENEROSA aggiornata:
https://t.me/polk105/3743
Cartina TIRCHIA (“prudente”) anch’essa aggiornata:
https://t.me/namarshe/4999
Anche se la verità stesse nel mezzo, staremmo parlando di CINQUE KM dalla strada più lontana dalle due linee di fronte nord e sud che porta da e ad Avdeevka. Molto probabilmente anche meno. E, quel che è peggio, di aperta campagna: appezzamenti, appezzamenti, e ancora appezzamenti, con tante stradine intorno. Quanto basta per aviazione (droni, soprattutto, sempre più importanti per identificare, dare coordinate, correggere il tiro, ma anche aerei ed elicotteri all’occorrenza) e per gli artiglieri (coi loro obici, missili teleguidati, lanciarazzi multipli) a tenerla sotto controllo senza grossi problemi. Dato, quello dell’accerchiamento operativo, appena rilanciato da un altro canale, peraltro:
https://t.me/polk105/3753
ARTEMOVSK
Confermato il ritiro delle truppe ucraine dai quartieri a sud della città, un pezzo intero di città abbandonato in fretta e furia.
https://t.me/polk105/3749
Per evitare la fine di AZOM, molto probabilmente. Le ultime cronache parlano di un centinaio di squadristi del “rinato” (… e “rimorto”!) battaglione Azov, morti intrappolati nella fabbrica, che sta finendo velocemente in mano russa.
https://t.me/namarshe/4997
TIBULLO E I VANEGGIAMENTI A STELLE E STRISCE
Non c’entran niente l’uno con l’altro, fortunatamente (per Tibullo, più che altro). Però alcune idiozie messe così, ad cazzum, su una cartina con pretese di veridicità, mi hanno evocato questo ricordo che avevo rimosso per decenni. Il riferimento è a una cartina di “Politico” dove mostra gli scenari più probabili dell’auspicata, a livello di quartier generale, offensiva NATO di quest’estate (che lui chiama “ucraina” perché la NATO non è in guerra, e io non sono in questo momento con lo stomaco che brontola…)
https://t.me/RVvoenkor/40676
Vediamo linee rosse che squartano in lungo e in largo DNR, LNR, le oblast’ di Zaporozh’e Cherson fino a giungere alla tanto agognata Crimea. Mancava solo l’assalto dal mare, dal cielo, e da sottoterra. Ma ci stanno lavorando... per renderle più che altro un minimo veritiere, quasi (quasi!) al livello della scena della casalingua e dell’idraulico. Del resto Hollywood campa su illusioni, specialmente quando “basate su fatti veri”.
E queste linee tratteggiate mi han fatto venire in mente questo ricordo che avevo rimosso. Ricordo di poche righe che mi erano rimaste impresse e che, carsicamente, emergono ogni qual volta sento dalle parti di mia moglie chiamare il vino (lu mieru). Prima volta, infatti, in cui mi imbattei nella parola “merum”, che indica il vino (rosso naturalmente), più fondo che liquido cristallino, in cui puoi tranquillamente intingere il dito e sporcare la tovaglia con disegni del tipo: noi eravamo qui, il nemico stava la, ci hanno attaccato in 50 e li abbiam fatti fuori tutti e 400. “In vino veritas”…
E cosa dice Tibullo, Liber I,10?
Dopo essersela presa su chi ha inventato le spade e la guerra, e aver ribadito che si stava meglio prima, quando gli dei (Lares) erano in piccole edicole di legno, che si accontentavan di poco, una corona di spighe (spicea serta) sul capo, focacce per un ex-voto, chiuso morta lì. E giunge a promettere, ai Lari, un’ara intera di carne di porco (e plena rustica porcus hara)! Altro che focaccella! In cambio di cosa? In cambio della guerra via da lui, anni luce da lui. Che facciano gli altri, gli eroi…
Sic placeam uobis: alius sit fortis in armis, / Così io possa piacervi, qualcun altro sia forte nelle armi
sternat et aduersos Marte fauente duces, / ed abbatta i comandanti avversari con il favore di Marte,
ut mihi potanti possit sua dicere facta / perchè possa raccontarmi mentre bevo le sue imprese
miles et in mensa pingere castra mero. / di soldato e dipingere con il vino l'accampamento sul tavolo.
http://www.antiqvitas.it/doc/doc.tibu.I,10.htm
“Et in mensa pingere castra mero”… che spreco di mieru, in realtà! Che spreco! Quindi, io andrei un passo oltre a Tibullo. Sostituiamo il prezioso contenuto con queste belle cartine virtuali, su cui si possano sbizzarrire con frecce rosse, frecce gialle, frecce azzurre, frecce di tutti i colori (sempre perché parliamo di “difesa”… vero retorica u-ccidentale?). Poi un altro giro di mieru e così via, finché non vincon tutte le guerre, conquistano la Crimea, Mosca, il mondo intero, la Luna, Marte e così via… non avremmo le decine di migliaia di morti nella sola Artemovsk, non avremmo la carneficina attuale. E magari quando si fossero stufati e avessero dato sfogo pieno alla loro megalomania, cambierebbero soggetto: panorami, nature morte, ritratti…
Aggiornamenti a seguire.
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16/03 ore 08:30 aggiornamento
QUESTIONE DI TEMPI
Nella vita molti sono i contesti in cui il tutto si riduce a una “questione di tempi”: i tempi della recitazione, i tempi della comicità, in particolare, i tempi dell’amore e, ahinoi purtroppo, anche i tempi della guerra.
Ciò a cui stiamo assistendo oggi, da parte di chi di queste cose si occupa, andrebbe studiato approfonditamente. “Indovinare i tempi giusti” consente di raggiungere un obbiettivo, il che in guerra è tutt’altro che scontato, col minimo di sforzo, massimizzando ovvero l’efficacia della propria azione.
Non mi soffermo ulteriormente sull’argomento: da Sunzi agli storici greci e latini, tutti concordano su quest’aspetto. Anzi, la trattazione scende nello specifico proprio per far capire le molle SE-ALLORA, QUANDO-ALLORA che scattarono o dovrebbero scattare nelle testoline dei decisori del destino di decine (o centinaia) di migliaia di uomini.
Non è solo una questione di “terreno” (quello su cui ci siamo soffermati nel denunciare da mesi l’insostenibilità di una posizione come quella di ARTEMOVSK), ma anche di tempi quindi. Oggi assistiamo al DISFACIMENTO di tale linea di difesa. Al DISFACIMENTO dell’esercito ucraino in quanto tale, sei mesi in cui è passato progressivamente dall’essere le seconde forze armate per importanza uscite dall’ex-URSS al divenire un serbatoio di manodopera, legata all’arme da una coscrizione che ricorda in molti punti la servitù medievale della gleba (con l’AK-47 al posto della zolla di terreno).
Il che non significa assolutamente che la fine del tunnel sia vicina. Anzi. La degradazione delle forze armate ucraine gioca, in ultima analisi, a favore della NATO, è – di fatto – uno degli obbiettivi non dichiarati di questo conflitto: lasciare – in caso di sconfitta – ai russi un Paese distrutto e un popolo nel caos, oppure tenersi – in caso di vittoria – una mina vagante e potenzialmente destabilizzante in pieno vecchio continente con cui bullizzare la borghesia locale, Francia e Germania davanti (e dietro tutti quanti). Win-win.
Eppure, è altrettanto innegabile che il primo win sarebbe egualmente un “premio di consolazione” per la NATO. Una magra, magrissima, vittoria per quanto ciò comporterebbe a livello globale in termini di delegittimazione della propria egemonia (fondata ormai, in gran parte, “sulla canna del fucile” soltanto 枪杆子里面出政权 come diceva il volpone Mao...), ma se il fucile fa cilecca e manca la pillola blu, cucù. Questo i generali NATO non lo avevano messo in conto. E ora non san più come uscirne. Metafore sessuali-maoiste a parte, cazzi loro.
Torniamo a noi. E ad ARTEMOVSK. Questo era il momento giusto per spingere. E i russi, gli unici in questo conflitto ad avere un po’ di raziocinio, nonostante la burocrazia, i timbri che mancano, le munizioni che non arrivano, i generali che si scannano fra loro, e tutto il carrozzone di miserie umane che passa di circo in circo sul globo terrestre senza eccezione alcuna, lo stanno facendo alla grande.
Spingono ad ARTEMOVSK su tre direzioni. Ce lo siam già detti. Significa decine e decine di attacchi in simultanea. Spingono ad AVDEEVKA. Hanno trecentomila uomini in più che si guardano bene dal dissipare. E ieri si è visto cosa vuol dire non aver sguarnito il fronte di Zaporozh’e. Quaranta morti fra le fila ucraine e quasi dieci blindati persi in un tentativo (inutile) di attacco su questo fronte:
https://t.me/boris_rozhin/80523
Avrebbero sfondato se fossimo stati a settembre dell’anno scorso dalle parti di BALAKLEJA. Ma non siam più nel 2022. Anche qui, qualcuno dovrebbe spiegare ai generali NATO che i tempi sono importanti. E sbagliarli costa. Anche se non sono uomini e mezzi loro. Nel medio-lungo termine costa.
Torniamo ai russi. Con gli stessi uomini continuano a spingere e mietono successi. Come mai? È cambiato il tempo. Il terreno è ridotto a una mera poltiglia. Lungo quel chilometro di linea non ancora fisicamente tagliata si muore. Carcasse fumanti lungo il percorso. OGNI TENTATIVO DI CONTRATTACCO È INUTILE! Questo significa che
- da un lato ogni truppa fresca che accorre è un regalo ai russi. Meglio annientarla quando è lì che annaspa nel fango piuttosto che lungo una steppa secca, estiva, dove i carri più performanti fan più della mia panda young.
- dall’altro occorre COGLIERE L’ATTIMO e approfittarne. Spingere più che si può ora. Un pezzo di difesa che cade è un vantaggio tattico per l’attacco del giorno dopo. L’EFFETTO DOMINO È ESPONENZIALE.
Fossero arretrati di pochi chilometri a ovest, oggi staremmo parlando d’altro. La guerra la NATO la sta perdendo per sua stessa mano. I russi non hanno ancora iniziato l’offensiva. E a parità di forze una disfatta di queste proporzioni andrebbe studiata. Probabilmente l’85% del globo terrestre la studierà anche. L’U-ccidente, muro di gomma. Ma stavolta chiudersi gli occhi e tapparsi bocca e orecchie non servirà. Anche se la vittima sacrificale è già stata designata (il patàca), le colpe sono altrove.
Aggiornamenti a seguire.
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15/03 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
La mappa più prudente (e che noi prendiamo sempre come più attendibile) è quella di RYBAR, aggiornata alle 16:00 ora locale (nostre 14)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155757-5c14e370.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155807-a3257b8a.jpg
Consideriamo sempre le tre azioni:
1. Nella città di ARTEMOVSK: pur mantenendosi prudente, registra l’avanzamento da sud (freccia in basso), ancor più chiaro nell’ingrandimento
2. L’accerchiamento: qui si notano avanzamenti importanti in direzione di BOGDANOVKA (freccia in mezzo), ma CHROMOVO non è ancora stata liberata. Meglio, le truppe ucraine se la svignano (frecce azzurre verso ovest), ma i russi si guardano bene dall’entrare visto l’imponente fuoco di sbarramento che l’artiglieria ucraina è ancora in grado di produrre lungo quella direttrice:
https://t.me/rybar/44663
3. Verso nord-ovest: qui la zona rosso-vivo liberata oggi con SALIZNJANSKOE è notevole. Naturalmente, laddove i centri urbani cominciano a latitare, gli avanzamenti proseguono più velocemente (1 km oggi
https://t.me/RVvoenkor/40612
e tutt’intorno non ci sono ulteriori centri abitati lungo quattro-cinque km)
https://t.me/RVvoenkor/40609
e mettono in maggior difficoltà la linea di difesa che la NATO cerca di imbastire gettando nella mischia, totalmente alla rinfusa, di tutto e di più.
AVDEEVKA
I risultati si cominciano a vedere anche qui. La carta di RYBAR mostra una KRASNOGOROVKA finalmente libera e un principio di allargamento, consolidamento dalla stessa al fine di creare le condizioni per un’ulteriore passaggio a ovest :
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200447-987e2867.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200448-bf4f5e4b.jpg
La strada principale che porta alla fortezza di Avdeevka è seriamente compromessa. Ne esistono altre, sicuramente, a OVEST, ma il pericolo di un accerchiamento operativo è, ormai, qualcosa di più di una semplice ipotesi. Ne sa qualcosa chi, in fretta e furia, sta cercando di portare più munizioni e viveri possibile in questo periodo:
https://t.me/rybar/44678
Aggiornamenti a seguire domattina.
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15/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Dividiamo l’analisi sempre sulle tre azioni in corso:
- Accerchiamento area e creazione di una sacca
- Liberazione fisica, quartiere per quartiere, casa per casa, della città
- Avanzamento a nord-ovest direzione SLAVJANSK - KRAMATORSK
Partiamo dalla prima:
Stamattina autieri ringraziavano in questo video il padreterno di esser riusciti ancora a fare dentro-fuori schivando le palle da cannone russe:
https://t.me/RVvoenkor/40594
Questi piccoli “miracoli”, che ogni giorno si verificano da una parte e dall’altra della linea di fronte, tuttavia, non cambiano nulla dal punto di vista dello stato reale della situazione, a dir poco tragico. Le munizioni finiscono:
- ce ne sono sempre meno,
- arrivano da fuori sempre in minor quantità,
- quelle che arrivano si fa sempre più fatica a portarle dove servono, ovvero in prima linea. Di quel poco che arriva, 1 su 2 si perde per strada.
https://t.me/legitimniy/14951
Dal punto di vista poi del trasporto feriti, la situazione è ancora più tragica. Qui si cerca di portarli da una parte all’altra di corsi d’acqua dopo che, ripetiamo per la maggior parte, son stati loro a far saltare i ponti per limitare l’avanzata russa:
https://t.me/boris_rozhin/80484
Immagini a dir poco agghiaccianti, della cui gravità non sarà chiamato a risponderne nessuno. Questi impantanamenti possono risultare fatali a feriti che possono diventare gravi o morire del tutto. L’irresponsabilità criminale dei generali NATO e dei loro tirapiedi risulta in tutta la sua tragicità considerando questi aspetti del problema “ritirata”, in un contesto reso sempre più complicato dal ritardo nell’ordine stesso quale quello attuale.
E questo accelera il disfacimento della linea difensiva in corso. E veniamo alla seconda azione, quella interna alla città:
Alle 10:45 ora italiana giungeva questa notizia: CHROMOVO sotto controllo russo, avanzamenti ulteriori DA SUD. FRA PUNTA NORD E PUNTA SUD C’E’ MENO DI UN CHILOMETRO!
https://t.me/polk105/3677
Questo POSSIBILE, ASSOLUTAMENTE PREVEDIBILE E PREVISTO, SVILUPPO, potrebbe collegare poco più a ovest del centro città le due azioni, quella di accerchiamento e quella di progressiva riduzione dell’area ancora controllata dalle forze armate ucraine in città. L’accerchiamento rischia oggi di non essere più soltanto “operativo”.
E per quanto riguarda la terza azione, verso nord-ovest, ZALIZNJANSKOE è stato appena liberato.
https://inosmi.ru/20230315/prigozhin-261388091.html
https://t.me/namarshe/4984
SLAVJANSK è a 35 km. E invece di attendere i russi da una posizione di forza, si continua a disperdere energie preziose e a perderle esponendole al loro tirassegno. Chi è causa del suo mal…
Aggiornamenti a seguire.
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15/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: NELLA MELMA
Nella melma VERA, alcuni soldati veri riescono a ritirarsi, a piedi, slittando a ogni passo:
https://t.me/rezident_ua/16839
Sempre nella melma VERA, ci vuole un cingolato per agganciare e spostare i resti di un M777 che si intende portare in riparazione. I due crateri dove erano sprofondati i piedi, e che lascia a fine manovra, sono la metafora dell’imbecillità criminale dei generali NATO e dei fantocci leccapiedi al potere:
https://t.me/voenkorKotenok/46080
Nella melma MEDIATICA, invece, purtroppo c’è tutto il resto. Il comando suicida dato ieri, di tenere a ogni costo quel che resta, sta condannando a morte decine di migliaia di ucraini. “La carneficina” che nessuno sbatte qui in prima pagina. Una melma MEDIATICA che cozza con la dura e amara realtà, che anche stamane si apre sui “contrattaccanti” invischiati nel fango e divenuti facile preda di ARTIGLIERIA e AVIAZIONE, che è sin dalle prime ore che martellano senza sosta:
https://t.me/polk105/3656
Non solo quindi vanificando i “soccorsi” che finiscono col fare la stessa fine di quelli intrappolati, ma creando i presupposti perché gli assalti di oggi vadano nuovamente a buon fine.
“I… UPAL V VODU!”
Corso accelerato di russo. Questo video sta diventando virale, sia nella variante da 21 secondi,
https://t.me/drugoeeto/8085
che in quella da 7
https://t.me/boris_rozhin/80453
E’ lo stesso TG – lo ricordiamo per i nostri giornalisti-schiena-diritta a cui già accennavamo ieri (nessun cenno della strage di Doneck, vergogna!), dai cui studi un anno fa si era immolata una giornalista con un cartello che aveva fatto il giro del mondo, per poi tentare l’avanzamento di carriera in Germania, quindi in Ucraina e, mandata a quel paese in entrambi i casi (in Ucraina pure in malo modo, essendo moskala forever, moskala inside, geneticamente moskala quindi, anche se professa rinnegata, razza da eliminare nella soluzione finale del regime), rientrata quindi con le pive nel sacco nella “cattivissima” madrepatria... Usata per fini propagandistici, sedotta, abbandonata, e rientrata infine alla base.
Oggi non siam più nel 2022. La conduttrice spara a raffica come da scuola di formazione la notizia del drone, parla dei transponder che non dovevano essere attivati, dei jet che sono saliti in volo, ma che non hanno usato armi, del drone che ha fatto una manovra brusca e… puf, “è caduto in acqua” (upal v vodu).
L’espressione con cui ripete le ultime tre parole, precedute dalla pausa di attesa… è semplicemente fantastica. Gli amerregani si sono incazzati? Cazzi loro. È da un anno che vanno avanti e indietro da Sigonella e dalle loro basi, mi son stufato anche di riferire le notizie dei tracciamenti, con droni come questo e anche più sofisticati di questo. Ogni tanto ne cade qualcuno in acqua. CAPITA, così come CAPITA che saltino DUE GASDOTTI contemporaneamente, e non paghi nessuno. Oppure, il che è peggio, così come CAPITA che due coglioni si divertano a fare giù e su fra i cavi di una funivia fra le DOLOMITI e LI TRANCINO a 110 m di altezza, facendo 19 vittime più l’operatore in cabina. Oppure, il che è peggio ancora, così come CAPITA che un DC-9 cada giù, facendo 81 morti, e di colpo sparisca tutto: puf, tracciati, registri, tutto… e ancora oggi dopo 43 anni sopportiamo l’annuale, retorica, presa per il culo in occasione della ricorrenza.
Almeno qui non è morto nessuno. La prossima volta spegnete i transponder e fategli fare un giro turistico e basta, anche se la Crimea è bella soprattutto d’estate: prendetevi, orsù, lo sberleffo della conduttrice, quello di tutti quanti al corso per corrispondenza stanno imparando a dire “i… upal v vodu” con lo stesso tono riuscendo nella titanica impresa di guardare il video senza ridere come dei matti (altro che LOL...), e portate a casa. CAPITA e quindi PUÒ CAPITARE, ogni tanto, anche a voi.
PS: sembra che il fumo negli occhi del drone che si autodistrugge per non cadere in mani nemiche disseminato ufficialmente e in fretta e furia fra i cinegiornali luce “con preghiera di diffusione” per limitare il danno mediatico, sia stato smentito dalla stessa CBS che non ne fa menzione nella sua ricostruzione,
https://t.me/vityzeva/79639
confermando di fatto quanto riportato nelle conversazioni radio russe, ovvero che una squadra russa si sia subito fiondata a sirene spiegate a recuperare il drone… e ci sia riuscita.
https://t.me/WarDonbass/102641
Altre brutte notizie per Washington, quindi: oltre all’autopsia russa, pare infatti che gli iraniani sian riusciti a prendere subito il numerino, prima anche dei cinesi… dopo i gerani, del resto glielo devono. Si passeranno tutti allegramente questo regalo per studiarlo dettagliatamente, come normale che sia.
Aggiornamenti a seguire.
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14/03 ore 18:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Sempre peggio per le truppe ucraine. Un breve bilancio delle perdite: 10-11 mila caduti al mese sarebbe il prezzo pagato sinora per questa politica dissennata, criminale, più i feriti e i dispersi. Il tutto, mentre in città e a ovest della stessa, a tenere il corridoio aperto, ci sarebbero ancora settantamila uomini:
https://t.me/polk105/3629
Il tutto, mentre i russi già si fanno fotografare DENTRO AZOM:
https://t.me/RVvoenkor/40525
e DA SUD, CANALI UCRAINI CONFERMANO SFONDAMENTO SULLE ULICA CHAJKOVSKIJ E JUBILEJ.
https://t.me/polk105/3628
A UN KM SOLTANTO DAL CHIUDERE LA SACCA A CHROMOVO.
RYBAR probabilmente aspetta filmati, perché questa cartina è ferma, rispetto all’ultimo avanzamento riportato
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-2aa90045.jpg
e con legenda in italiano.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-fcb4a84c.jpg
Ma se tale informazione fosse confermata, bisognerebbe prendere il riquadro in basso a sinistra, partire dall’ultima freccia a sinistra, e salire fino all’esagono rosso a sinistra con l’esplosione! Aspettiamo.
Comunque, ciò nonostante, il comando generale ucraino vuole il MARTIRIO. Altro non può essere, in questa condizione, la decisione di continuare a combattere!
https://t.me/RVvoenkor/40535
Ritornando alle tre azioni contemporanee di cui sopra,
1. La liberazione di ARTEMOVSK continua
2. Se non parliamo di accerchiamento operativo, è solo perché qualcuno riesce ancora a sfuggire al tirassegno dei russi da nord e sud. E ancora per poco
3. I russi sono avanzati anche oggi verso KRAMATORSK e SLAVJANSK. Oltre ad aver respinto tutti i tentativi di contrattacchi.
In questo contesto, l’ordine di “tenere la posizione” per settantamila uomini equivale a un suicidio di massa. Al maggior suicidio di massa di questa guerra. Spero solo che molti riescano ad alzare le braccia.
A UN ANNO ESATTO DALLA STRAGE DI DONECK
Un anno fa missili fascisti TOCHKA-U facevano 22 morti e 33 feriti a DONECK
https://t.me/nastyadnr/913
Oggi, a ricordarli, fiori rossi e una stele:
https://t.me/voenkorKotenok/46076
Nessuno a ricordarlo, fra i cinegiornali luce. Appena controllato. Son più importanti i figli non riconosciuti delle coppie gay. E poi… e poi tutte le altre notizie, in ordine sparso. Ma non questa. Neppure quel giornale che, “sbattendo il mostro in prima pagine” quel giorno di un anno fa compì un’operazione immonda: prese una foto a tutta pagina, titolò sopra “LA CARNEFICINA”, sotto due trafiletti “I traumi dei bimbi in fuga a Leopoli” e “Così Kiev affronta l’assalto finale” (sic!). Inutile dire che per quella prima pagina, che associava la foto di una strage a parole di accusa contro i russi (“i bimbi in fuga”, “l’assalto finale a Kiev” poi, sotto, Putin=zar, Putin=Hitler, Biden deve fare di più, ecc.) generò un’ondata di sdegno fra i russi, a cui la foto era giunta. Ma solo tra loro.
Oggi, per decenza qualcuno, in quella redazione, almeno per riparare a quanto fatto un anno fa, avrebbe dovuto ricordare questa strage, VERA. Come avrebbe dovuto accennare, sempre per dovere di cronaca, a quelle occorse gli otto anni prima. Come avrebbe dovuto, IN QUESTI MESI, DENUNCIARE “LA CARNEFICINA” CHE OGNI GIORNO SI COMPIE AD ARTEMOVSK PER ORDINI CRIMINALI CONFERMATI ANCHE OGGI. Anche un trafiletto. Invece, silenzio: ricorderà tra un po’ quelle inventate in quattro giorni. Quello sicuro, coi biglietti già fatti per gli inviati chiamati a filmare lo “oh my god” di turno.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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MAKARENKO
Cari compagni,
Ieri di due secoli fa nasceva un gigante. Si chiamava Anton Semënovič MAKARENKO.
La sua maggiore opera ha un titolo veramente evocativo: POEMA PEDAGOGICO (Pedagogicheskij poem). E’ liberamente scaricabile qui:
https://archive.org/details/manualzilla-id-6139746/page/n1/mode/2up
Si va sotto, su PDF, e si scarica.
Sono 641 pagine dense. Ricchissime di saggi, note biografiche, tutto. Io sono solo un cameriere, quindi mi soffermo su una domanda che parte da un brano in un saggio introduttivo a p. 41 di quel PDF:
“Chi era il giovane maestro che, in quel giorno di settembre del 1920, accettò quasi senza esitazione il difficilissimo compito che gli veniva proposto? Anton Makarenko aveva allora trentadue anni. Era nato il 1° marzo (13 secondo il calendario attuale, nota mia) 1888 a Bielopol, centro operaio nella provincia di Kharkov, in Ucraina. Suo padre, Siemion Grigorievic, lavorava come capo verniciatore nelle officine ferroviarie di Bielopol. Sua madre, Tatiana Mikhailovna, era anch’essa una semplice donna del popolo. Padre e madre avevano dovuto lavorare sin dall’infanzia e non erano andati al di là delle prime classi elementari.”
Il compito affidatogli era recuperare ragazzi di strada. Stiamo parlando di una missione difficilissima, ancora oggi un secolo dopo. Missione che da allora per Antonio figlio di Simone divenne ragione di vita, e che noi conosciamo grazie al suo Poema Pedagogico, al carteggio con Gorkij per cui nutriva una profonda ammirazione, e alle altre sue opere.
Non aggiungo null’altro, sulla sua figura eccezionale. Ma su un dato non posso non soffermarmi.
QUESTO E’ IL PASSATO SCOMODO CHE IL REGIME DI KIEV VUOLE ANNICHILIRE! NEGARE! DISTRUGGERE! Persino laddove IN TUTTO IL MONDO è studiato e riportato a modello e a esempio, al pari di una Maria Montessori, per esempio.
VERGOGNA sul regime, VERGOGNA su chi qui ne favorisce la RIMOZIONE, l’AMPUTAZIONE dal corpo vivo
- di quanto l’esperienza rivoluzionaria bolscevica, che non faceva differenze fra russi, ucraini, georgiani, e quant’altro, ha offerto al mondo intero
- del riscatto della classe operaia e di un proletariato che, per la prima volta nella Storia, prese fra le proprie mani il proprio destino e lo guidò verso la propria liberazione;
- dell’esperienza di governo, sempre da parte del proletariato, dell’intero Paese, un Paese senza più sfruttati né sfruttatori, risolvendo problemi via via sempre più complessi, sempre più interconnessi fra loro, cadendo e rialzandosi, fino a rifondare l’intera scienza economica su parametri radicalmente opposti agli attuali.
Negare il proprio passato, AMPUTARLO attraverso la rimozione dei testi, dei monumenti, delle vie, di tutto, per creare un servo della gleba docile ai propri padroni. Questo è il senso oggi di questo compleanno, questo è il senso oggi della sua rimozione.
Compleanno che voglio celebrare con un breve brano, dove il Makarenko se la prende con quello che lui chiama l’Olimpo. Il Gotha degli "eccelsi" che, all’epoca, dicevano COME bisognava fare l’uomo nuovo. Con la stessa sicumera con cui affermavano altre “certezze”, perlopiù dottrinali. E al povero Makarenko, figlio di operai che associava un vecchio torno al senso di responsabiltà nei turni di pulizia, guardavano con sufficienza. Scrive ormai dopo anni dall'inizio della sua missione di vita:
“Per una completa vittoria dovevo ancora dimostrare le mie effettive capacità tecniche di pedagogo. Nel campo di questa tecnica ero altrettanto solo come nel 1920, anche se non ero più così umoristicamente ignorante come allora. Era una solitudine tutta particolare, la mia. Ormai avevo solidi quadri di aiutanti, sia fra gli educatori che fra i ragazzi del collettivo: aiutanti, che direi dei bravi tecnici della pedagogia. Potevo quindi intraprendere le operazioni più complesse. Ma tutto ciò riguardava solo la terra.
Invece nelle regioni celesti e nelle loro immediate vicinanze, sulle cime dell’«Olimpo» pedagogico, qualsiasi tecnica pedagogica nel campo dell’educazione sociale veniva considerata un’eresia; e, nel campo dell’educazione, lì si divertivano e giocavano come dei, cioè senza sorveglianza, senza responsabilità e senza ragioni pratiche, giocavano nel complesso.
Sviluppando il lavoro nella colonia io adesso non potevo essere così naturalmente incosciente com’ero prima, perché le nubi si alzavano proprio sopra la mia testa e da loro di tanto in tanto rimbombavano tuoni e lampeggiavano fulmini. Già da prima mi guardavano di sbieco dal “cielo”, ma prima lavoravo in provincia, ero illuminato di rado dai raggi degli astri e io stesso cercavo di evitare di sollevarmi troppo dalla superficie della terra. Mi sono quindi ritrovato in sgradevole vicinanza con gli dei. Che mi osservavano ad occhio nudo: ed era per me impossibile, con tutta la mia tecnica, di celarmi ad essi.
Gli dei erano diversi: membri del partito e no. Poi si è scoperto che quasi tutti loro avevano una qualche parentela con alcuni dei terrestri, ‐ Trockij, Petljura, Efremov, che a quei tempi sapevano apparire infallibili.
È difficile dire se una siffatta parentela avesse un riflesso sulla dottrina pedagogica degli dei. Per potere rispondere, occorrerebbe fare una ricerca specifica. A quei tempi caratterizzavo il programma dell’”Olimpo” come una sorta di miscela realizzata alquanto furbescamente e fatta di terminologia rivoluzionaria, tolstoismo, pezzi di anarchismo, resti di inconsistente populismo proveniente dai socialisti rivoluzionari votati all’“avvicinamento al popolo”, di carità altezzosa di signori e delle solite vuote chiacchiere dell’intelligencija. Tutto ciò era tenuto insieme da una qualche colla; però per molto tempo non mi riuscì di capire di che razza di colla si trattasse; tutttavia alla fine, capii: era un puro e semplice cristianesimo, tutt’altro che un raffinato disinfettante, non un qualche intreccio di fibre etiche, non un “neocristianesimo”, ma una banale ortodossia da bigotte, con il suo amore per il prossimo, con la sua resurrezione di Lazzaro, con le sue forze oscure e con tutti i suoi dieci comandamenti.
L’“Olimpo”, per esempio, mi proibiva del tutto di accreditare lo stipendio agli allievi e persino di concedere loro qualche piccola mancetta. E quando mi scoprivano a farlo, quelli dell’”Olimpo”, atterriti, strabuzzavano gli occhi, si facevano segretamente il segno della croce e si chiudevano in cerchio. In quel momento a Mosca c’era un famoso predicatore…
Tra me e l’«Olimpo» non esisteva alcun tratto in comune: e quando cercavo di parlare della «tecnica pedagogica», non appena pronunciavo le iniziali «te... », mi gettavano subito dentro un pentolone di calda acqua santa e incominciavano la per me sgradevole procedura di esorcizzare il diavolo. Nell’Olimpo il bambino veniva visto come una sorta di essenza riempita di uno speciale vapore leggero leggero, per il quale non si era ancora riusciti ad escogitare il nome giusto. In fin dei conti non si trattava d’altro che della vecchia anima con la quale si erano dati da fare ai loro tempi già gli apostoli.
Si poneva come ipotesi di lavoro che quell’anima avesse la capacità di autosvilupparsi, a condizione che le circostanze le fossero favorevoli. A questo proposito era stata creata una vera e propria disciplina specifica, fatta di una grande quantità di parole, che però, nella sostanza, ripetevano tutte, le sentenze di Rousseau:
«Trattate l’infanzia con venerazione…».
«State attenti a non disturbare la natura…».
Il dogma principale di questa fede settaria e aggressiva consisteva nel fatto che, solo a queste condizioni, dall’anima doveva necessariamente crescere una personalità comunista. Uno può solo immaginare in quale maniera sgangherata fosse effettuato un processo del genere, prendendo in considerazione il fatto che non sarebbe venuto in testa a nessuno di compilare un elenco dei caratteri della vera personalità comunista e di controllare se quella personalità crescesse o meno.
In realtà, in condizioni puramente naturali, cresceva solo quello che poteva naturalmente crescere e cioè la solita gramigna, ma nessuno ne restava traumatizzato, perché per gli abitanti del cielo contavano solo i principi e le idee.
Le mie osservazioni sulla mancata corrispondenza tra la gramigna selvatica e la personalità comunista in progetto, venivano immancabilmente definite troppo pratiche; quando volevano sottolineare la mia vera natura, dicevano:
‐ Makarenko è un buon pratico, ma è debole in preparazione teorica.
Io, invece, mi sforzavo sempre con onestà a sapermi districare nella teoria; però, dopo le prime righe, mi andava subito in liquefazione il cervello; e non mi riusciva di sapere come valutare tutto quel po’ po’ di teoria, che risultava essere come la farneticazione di un pazzo, come un danno cosciente, come una omerica, diabolica beffa su tutta la nostra società, oppure come una semplice ottusità biologica.
Io non riuscivo a capire come fosse successo che un problema di grande importanza pratica per l’educazione di milioni di bambini, cioè di milioni di futuri operai, ingegneri, militari, agronomi, e per giunta sovietici, si risolvesse semplicemente con un’isteria cieca e al tempo stesso sotto gli occhi di tutti.”
(pp. 485-487)
Volevo fermarmi qui, ma quanto segue è forse ancora più degno di attenzione. Nella sua critica all’Olimpo, MAKARENKO svolge un ragionamento molto semplice, che riguarda l’attenzione, la metodologia, i differenti approcci e i tipi di lavoro concreti, pratici, in altre parole ciò che lui chiama TECNICA PEDAGOGICA, che l’educatore deve porre nei confronti dei suoi ragazzi.
“La nostra produzione pedagogica non si è mai basata su criteri tecnologici, ma sempre secondo la logica del campo dell’educazione vera e propria, il semplice lavoro scolastico è un poco più facile.
Proprio per questo da noi mancano tutti i principali reparti di questa produzione: il processo tecnologico, il calcolo delle operazioni, l’uso di conduttori e di apparecchiature, la regolamentazione, il controllo, la tolleranza e la selezione.
Quando ardivo pronunciare timidamente simili parole, ai piedi dell’«Olimpo», gli dei mi prendevano a mattonate gridando che si trattava di una teoria meccanicistica.
Invece io più ci pensavo e più trovavo punti di contatto fra i processi educativi e i normali processi della produzione materiale, senza che in quella somiglianza ci fosse nulla di così tremendamente meccanicistico.
LA PERSONALITA' UMANA, NELLA MIA CONCEZIONE, CONTINUAVA A RESTARE TALE IN TUTTA LA SUA COMPLESSITA', LA SUA RICCHEZZA E LA SUA BELLEZZA, ma mi pareva che PROPRIO PER QUESTO BISOGNASSE AFFRONTARLA CON STRUMENTI DI MISURA PIU' PRECISI, CON UN PIU' PROFONDO SENSO DI RESPONSABILITA' E CON MAGGIORI COGNIZIONI, non con piagnistei farneticanti.
La profondissima somiglianza fra la produzione e l’educazione non solo non offendeva la mia immagine dell’uomo, ma anzi mi spingeva a rispettarlo maggiormente, perché non è possibile non rispettare una macchina buona e complessa.
In ogni caso per me era chiaro che
- MOLTI PARTICOLARI della personalità e della condotta umana potevano essere forgiati con la pressa, con stampi STANDARD, ma bisognava che gli stampi lavorassero con particolare precisione e che vi dedicassero una prudenza e una meticolosità veramente scrupolose.
- ALTRI PARTICOLARI richiedevano invece una LAVORAZIONE A MANO da parte di uno specialista altamente qualificato, di un uomo dalle mani d’oro e dallo sguardo acuto.
- PER MOLTI PARTICOLARI PIU' MINUTI è infine necessaria una serie di accorgimenti speciali e complessi che richiedono GRANDE INVENTIVA e GENIO UMANO.
Ma per tutti i particolari e per tutta l’educazione serve una scienza specifica.
Perché negli istituti tecnici si studia la resistenza dei materiali, mentre in quelli pedagogici non si studia la resistenza opposta dalla personalità al processo educativo?
Non è un segreto per nessuno che questa resistenza esiste.
E perché, infine, noi non abbiamo alcun organo di controllo della produzione che possa dire ai «luminari» della pedagogia:
‐ Voi, miei cari, avete il novanta per cento di scarto nella vostra produzione. Voi non producete personalità comuniste, ma vere porcherie, ubriaconi, pelandroni e parassiti. Siete pregati di rifondere i danni con il vostro stipendio.
Perché non esiste una scienza che studi il materiale grezzo? Non si sa mai se da un certo materiale si possano produrre scatolette per fiammiferi o aerei.
Dalle cime dell’«Olimpo» non si scorgono i dettagli del lavoro. Da lassù si vede solo il mare sconfinato dell’infanzia senza volto e hanno in un ufficio il modello di un ragazzo astratto, fatto di materiali fragili: idee, carta stampata, sogni utopistici.
Quando poi gli dei dell’«Olimpo» vengono a visitare la mia colonia i loro occhi non sono aperti e il vivo collettivo dei ragazzi pare loro essere una nuova circostanza che desta innanzitutto preoccupazioni di carattere tecnico. Io invece, anche mentre li accompagno in giro per la colonia, già spossato dalle loro disquisizioni teoriche, non riesco a perdere di vista la minima piccolezza tecnica.
Nel dormitorio del quarto reparto oggi non hanno lavato il pavimento, perché il secchio è sparito. M’interessa sia il valore materiale del secchio, sia la tecnica della sua sparizione. I secchi vengono distribuiti ai reparti sotto la responsabilità del vicecomandante, il quale stabilisce i turni per le pulizie e quindi anche quello per la responsabilità degli attrezzi. Proprio questo punto, la responsabilità della pulizia, del secchio e dello straccio, è per me un momento tecnologico.
Questa inezia ricorda il tornio più vecchio dello stabilimento, quello che non ha nemmeno più la targhetta con il nome della ditta e l’anno di costruzione. Torni di questo tipo si trovano sempre negli angoli più sperduti di un reparto, nel punto in cui il pavimento è più sudicio e si chiamano «capre». Vengono ancora usati per produrre ogni sorta di piccole cose: rotelle, rivetti, piastrine, bulloncini. E comunque quando una di queste «capre» comincia a guastarsi sull’intero stabilimento passa una sensibile increspatura d’inquietudine, nel reparto montaggio si forma pian piano della «produzione incompleta» e sugli scaffali del magazzino si accumulano spiacevoli mucchi di pezzi «non finiti».
La responsabilità del secchio e dello straccio è per me proprio uno di questi torni, sia pure l’ultimo di tutti, ma pur sempre quello su cui si rifiniscono le rivettature per il più importante attributo umano:IL SENSO DELLA RESPONSABILITA'. Senza questo attributo non ci può essere un uomo comunista, ma solo della produzione «non finita ».
(pp. 488-9)
Mi fermo qui, questa volta per davvero. Comunque la si pensi, Makarenko pone interrogativi seri, all’Olimpo. Interrogativi a cui l’Olimpo non rispose allora e non ha risposto ancora oggi. Perché c'è già chi pensa per noi, plebaglia che alza gli occhi al cielo con la presunzione di assaltarlo. Di cambiare le regole del gioco! Di riportare l'Olimpo sulla terra. Perché oggi basta bruciare un libro e togliere un monumento. Dicendo che si sta “de-russificando”.
Buon compleanno, compagno!
Спасибо большое, товарищ! за ВСЁ!
Aggiornamenti a seguire.
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13/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Nessuna carta specifica di RYBAR questa volta, ma a fine giornata soltanto la riepilogativa per cui occorre andare all’ingrandimento in alto a destra:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314002335-6bf0c8bf.jpg
Rybar se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, per l’accuratezza con cui svolge quotidianamente il suo lavoro rispetto, per esempio, ad altri:
https://t.me/wargonzo/11386?single
e quando manca la sua situazione si sente. Tuttavia, per una situazione in movimento come questa va bene anche l’ingrandimento in alto a destra. È evidente l’avanzamento in CIASCUNA DELLE TRE AZIONI CONTEMPORANEE IN CORSO:
1. DENTRO LA CITTÀ, dove il cerchio si stringe e ai militari ivi costretti manca ormai tutto, causa approvvigionamenti e rotazioni resi sempre più impossibili;
2. LUNGO IL CORRIDOIO CHE CONDUCE ALLA CITTÀ, dove cavandosi la vista ma si riesce a vedere chiaramente l’avanzamento verso sud-ovest che ha bloccato anche la parallela a nordche porta a CHASOV JAR. Quella sud è già bloccata, restano le stradine di campagna nel mezzo, alcune disegnate ex novo per l’occasione, dove i cingoli affondano, procedendo lentamente nel fango, mentre le ruote affondano e basta. Prossime carcasse per il tirassegno dei russi;
3. VERSO KRAMATORSK E SLAVJANSK A NORD-OVEST. Qui soprattutto vediamo come la dirigenza militare NATO sia costituita, sostanzialmente, da una manica di dementi. È evidente come la superficie rossa liberata sia ormai superiore a quella della città dove si è immolata e si immola tutt’ora la meglio armata ucraina: quello che resta delle unità speciali, truppe NATO a rincalzo, persino le brigate appena riformate nelle retrovie. La situazione, peraltro, ora sta peggiorando, perché queste sono le direttrici che partono dalla falla creatasi un mese fa a NORD-OVEST:
https://t.me/polk105/3610
Guardiamola questa cartina, e facciamo un ragionamento semplice: per evitare il peggio, ma veramente il peggio, con migliaia di soldati stremati, e relativi armamenti, chiusi in una sacca, perdita territoriale, ritirata, relativa Caporetto dei superstiti (... senza Vittorio Veneto, questa volta!) e tutto quanto ne conseguirebbe, fino a una possibile KA-PI-TU-LA-CI-JA (che suona decisamente peggio di “zeru tituli”), ora in quello sputo di terra, rispetto al territorio ucraino ma anche in termini assoluti (area limitata in kmq, meno di 20 la diagonale dal paese più a nordovest a quello più a sudest), FACENDO UN GIRO ASSURDO DI QUASI 270% E PER GIUNTA A ZIG ZAG, debbono tenere nell’ordine:
CHROMOVO (ARTEMOVSKOE),
BOGDANOVKA,
KALININA,
GRIGOROVKA,
ORECHOVO-VASILEVKA (forse il paese più strutturato per la difesa, in quattro parti per l’esattezza, ma due ne sono già saltate…),
MIN’KOVKA,
GOLUBOVKA,
PRIVOL’E E
ZALIZNJANSKOE.
Un dispendio enorme di energie, per giunta nelle condizioni attuali difficilmente efficace, perché basta uno sfondamento a sud e tutto ritorna di nuovo a traballare, mentre sacche si chiudono e si producono altri morti e prigionieri.
Il tutto, lo ripetiamo alla noia, quando a pochi km a ovest c’è un terrapieno collinare e una verticale che consente una difesa efficace come e più di quella di AVDEEVKA o MAR’INKA. Difficilmente superabile, praticamente inattaccabile, solo aggirabile. Ma aggirare una linea del genere avrebbe posto i russi in una condizione di affanno decisamente maggiore della attuale. Avrebbe comportato la soluzione di problemi, come quello di UGLEDAR a sud e KRASNYJ LIMAN a nord, tutt’altro che risolti. Dando per la prima volta ai russi tempi, scadenze: Vuoi? Allora devi. Altrimenti resta lì. E poi quando la linea di fronte non si sposta per mesi poi è la volta che ripartiamo noi.
Nulla di diverso rispetto a quanto han fatto i russi a CHERSON. Lasciare una situazione di debolezza per guadagnarne una di forza, da cui riorganizzarsi e, se vanno avanti così, riprendersi il dovuto senza neppure sparare un colpo. Perché nel frattempo i migliori saranno morti nella stessa trappola in cui i superiori li hanno ficcati. Ci sono ancora centinaia di migliaia di potenziali aspiranti al ruolo di carne da cannone? Se anche fosse, gli ufficiali non crescono altrettanto velocemente, non sono né funghi, né cavie da laboratorio. E i padroni NATO nella loro insensata ostinazione hanno compromesso quella che è la catena di comando più importante, ovvero quella che lega loro al soldato semplice.
Idioti. E criminali, perché non serve Rommel per capire quello che da mesi denunciamo, ovvero il genocidio di un popolo, quantomeno della sua parte maschile attiva, attraverso un tritacarne che non doveva nemmeno esistere se Minsk per loro non fosse stato solo un pretesto, ma una parola scritta da onorare, e in cui loro stessi si sono ficcati.
Ora parte la corsa allo scaricabarile, sulla pelle dei morti che si è mandato deliberatamente a morire, da mesi peraltro. Io l’avevo detto, io l’avevo sconsigliato, io lo avevo pensato sin da subito, eccetera. Non facciamoci ingannare. Il tempo, in questo caso, è davvero galantuomo. E di tempo ne è passato tantissimo. Mesi. Mesi in cui ripetiamo alla monotonia la stessa cosa.
In un contesto in cui al padrone sarebbe bastato, e basterebbe, un cenno per chiudere la faccenda. Non una “esortazione”, ma un ordine. Esattamente come quelli che comandano gli HIMARS di morte, o i baltici, i polacchi, gli azeri e tutti gli ex russofoni o slavi in grado di comandare nella lingua locale i locali servi della gleba. Ma la manfrina ora prevede il “te l’avevo detto”. Suona falso come il pianto (quando esce, peraltro...) dei nostri politici di fronte ai vari cimiteri del mare.
Vogliono scaricare gli ucraini? Boh, comincio a pensarlo. Visto che si stanno prosciugando nell'ennesimo cul de sac in cui si sono ficcati e i cinesi, nel frattempo, si sfregano le mani. Ma darla vinta ai russi comprometterebbe gli interi equilibri nell'Est Europa, col re-ingresso di un attore che si sarebbe voluto disgregato e in ginocchio. E non solo nell'Est Europa. Il vaso di Pandora è stato aperto. Da uno Stolto e non solo da lui.
Aggiornamenti a seguire.
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13/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Ora anche da parte ucraina si conferma che la strada che conduce a CHASOV JAR è FISICAMENTE bloccata dai russi.
https://t.me/polk105/3551
In un contesto dove le stime più ottimiste accennano a una mortalità di uomini e mezzi lungo quella strada del 20-30%
https://t.me/legitimniy/14933
Mortalità aggravata dalle condizioni del terreno sempre più fangoso (qui immagini che parlano da sole…)
https://t.me/polk105/3553
e dai ponti fatti saltare, nella maggior parte dei casi dagli stessi ucraini in via precauzionale, che ora però costringono a installazioni di fortuna, a deviazioni, ad attraversamenti altrettanto di fortuna che rallentano ulteriormente il passaggio ed espongono uomini e mezzi al fuoco russo. Come altrimenti definire quest’altra scena, se non andare a crepare se un drone per sbaglio ti becca durante queste manovre (anche se il terrapieno non cede e non si finisce nel canale):
https://t.me/RVvoenkor/40419
Russi che sono entrati nella fabbrica AZOM e conducono combattimenti a ogni livello, bonificando sotterranei profondi anche 320 m.
https://t.me/polk105/3549
Intanto anche i media ucraini si svegliano dal loro torpore e notano che, mentre l’attenzione delle forze armate è tutta concentrata su ARTEMOVSK, i russi stanno guadagnando terreno verso nord-ovest, lungo la strada che conduce a SLAVJANSK
https://t.me/RVvoenkor/40442
Che è quello che ci diciamo da giorni. Un compito duro, quello del gregario, che però in questo momento – e da mesi! – è svolto alla perfezione:
- Fiaccare le forze nemiche rinunciando ad assalti ma costringendoli a fare la prima mossa, per poi colpirli e avanzare quanto basta per attirarne di più ancora;
- Creare i presupposti territoriali per chiudere la sacca di ARTEMOVSK, senza però farlo, dare l’illusione che si possa fare ancora qualcosa e infliggere così maggior danno alla NATO, sia in termini di uomini che di mezzi;
- Estendere e sviluppare la propria azione verso le aree più critiche delle forze ucraine nel DONBASS, ovvero l’agglomerato SLAVJANSK-KRAMATORSK, anche qui per il momento soltanto in funzione DESTABILIZZANTE dei piani nemici, costringendo loro continuamente a RIVEDERLI, al ribasso, quando non a cancellarli del tutto.
- Costringere il nemico a fare una scelta, rivelatasi FALLIMENTARE, fra arretrare e tenere AVDEEVKA, per esempio, concentrando lì ancora più forze ora disperse sotto lo schiacciasassi russo ad ARTEMOVSK, o tentare il tutto per tutto nella “città-fortezza”… han scelto la seconda e si sono scavati la fossa sia ad ARTEMOVSK che, probabilmente, ad AVDEEVKA.
- Non da ultimo, infatti, compromettere, in virtù delle ingenti perdite inflitte, le truppe fresche create e formatesi in U-ccidente negli scorsi mesi e settimane, obbligandole a combattere per finalità completamente diverse da quelle per cui sono state addestrate e, in ultima analisi, decimandole
https://dnr-news.ru/society/2023/03/13/263892.html
- Ora che hanno massimizzato il vantaggio, attaccare contemporaneamente da più direzioni. ALMENO 10, lamentano i comandanti ucraini. E ancora, non per assaltare e chiuderla, ma per moltiplicare per 10 l’effetto schiacciasassi voluto:
https://t.me/RVvoenkor/40399
Questa la missione assegnata a chi la sta svolgendo da più di metà anno fra SEVERSK ed ARTEMOVSK: vero e proprio gregariato, che ha svolto il proprio compito in maniera a dir poco esemplare. Ha scremato il gruppo, ha tirato in salita, ha mantenuto alta, letteralmente infernale, l’andatura, ha reso impossibile qualsiasi fuga o tentativo di contrattacco, nonché fiaccato gli avversari diretti del capitano, probabilmente in maniera decisiva. Terremo monitorata la situazione.
Aggiornamenti a seguire.
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13/03 ore 08:00 aggiornamento
TELEVENDITE DI AIUTI UMANITARI E REALTÀ CORRUTTIVA DI REGIME
Tutto parte da questo filmato diffuso sulla rete:
https://t.me/rybar/44540
la realtà che la situazione degli aiuti umanitari (e persino degli armamenti, come già denunciato più volte) sia completamente fuori controllo, è un dato di fatto.
Nel filmato suddetto assistiamo a una vera e propria televendita di farmaci, latte in polvere e altri generi alimentari. 1000 grivne (25,5 euro) per L-Tyroxin mandata gratuitamente per chi avesse problemi di tiroide, per esempio. Per chi avesse problemi di reperire beni specifici, non c’è problema, il novello “Generale della Rovere” può essere tranquillamente, liberamente contattato.
Casi denunciati già ampiamente nel 2022,
https://t.me/rybar/36888
ma nessuno ha fatto e fa nulla a monte, perché il fragile consenso al regime di KIEV si regge anche sulle prebende che garantisce a “soci” organici al funzionariato locale, dal capodogana all’operaio del comune, e alla loro sostanziale capacità di malaffare in grado di coinvolgere la popolazione in tali giri di “economia informale”, se ci piacciono gli eufemismi. Risultato, si lucra su tutto, dal traffico di autoveicoli a quello di pannolini. Nulla di nuovo per noi italiani, peraltro: ma a livelli esponenziali data l’attuale situazione di “Strana 404”, di paese assente.
INGIUNZIONE DI SFRATTO AI MONACI E SILENZIO COLPEVOLE DEL VATICANO
Non finirò mai di sottolinearlo, perché poi hai voglia a dire vado a Kiev e poi vado però anche a Mosca. A fare cosa? La campagna acquisti?
Ho appena controllato sia su
https://www.vaticannews.va/en/search.html?q=lavra&in=all&sorting=latest
che sul canale istituzionale per eccellenza, dove peraltro compare in un articolo di un anno fa di “aiuti umanitari”… lupus in fabula. Con un incipit degno di un’errata corrige, ma probabilmente l’infallibilità è ormai un diritto che si arrogano tutti, in U-ccidente, a partire da chi ne ha fatto per certi casi addirittura un dogma:
“Tra i ciliegi in fiore, le cupole dorate del grande monastero della Lavra, di Santa Sofia e di San Michele, splendono in un silenzio irreale, come se Kiev trattenesse il respiro, nella quiete che precede la furia della tempesta.”
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-05/quo-102/una-carovana-di-aiuti-umanitari.html
Bene, a me al momento interessa sapere che nelle alte sfere vaticane sanno cos’è il “Grande monastero della Lavra”. E’ questa cosa qui, talmente organizzata da avere un sito in tre lingue:
https://lavra.ua/en/history/lavra-in-the-christian-history/
Ieri la funzione ha visto la partecipazione di MIGLIAIA di fedeli, nonostante la maggior parte stesse all’aperto a prender freddo e neve:
https://www.youtube.com/watch?v=18-76pwZVY0
e immagini qui, già sul sito:
https://lavra.ua/predstoyatel-upts-vozglavil-torzhestva-sobora-prepodobnyh-pecherskih-v-lavre/
Guardiamole pure queste immagini, e forse capiremo qualcosa di questo conflitto. Quando qualcuno ancora si ostina a parlare di “popolo ucraino” e “popolo russo” come se fossero tedeschi e italiani. Questi sono tutti fedeli, FORMALMENTE ucraini, a KIEV, nella capitale, che vanno alla funzione di un monastero gestito dalla chiesa ortodossa, che è FORMALMENTE russa. Perché NELLA SOSTANZA LA CHIESA RUSSA È, IN AMBITO ORTODOSSO, UNIVERSALE NELLA SOSTANZA! Come è sempre stato nei secoli. Come se, ripeto e il paragone calza, gli spagnoli dovessero dire, ai “distratti” (quando vogliono!) porporati vaticani, che loro sono “chiesa FORMALMENTE italiana” e quindi loro devono costruire una loro chiesa FORMALMENTE spagnola con sede a Madrid. Ad Avignone funzionò in maniera non tanto dissimile, e al maiale di Inghilterra andò anche bene.
Che russi e ucraini ortodossi siano fondamentalmente un unico popolo lo sa bene il regime di KIEV, che ha fondato la SUA chiesa PER OVVIARE IDEOLOGICAMENTE A QUESTO “DIFETTO CONGENITO” E POTERLO COSÌ SRADICARE. Ma qui non lo ammettono. Perché cadrebbe un intero castello di menzogne. L’intero castello su cui si fonda, a livello profondo, persino genetico come abbiam visto nelle parole deliranti di una deputata della Rada, la presunta “differenza” che giustificherebbe l’attuale orientamento atlantico del regime. Ma non solo del regime fantoccio e dei suoi padroni, a quanto purtroppo mi capita di constatare.
Siccome PER QUALCHE PORPORATO alle nostre latitudini questa CONTINUA A ESSERE AGOGNATA terra di conquista, QUALCUNO che dovrebbe cominciare a preoccuparsi di cosa accade nel cortile di casa sua, visto che ormai la gente non va più in chiesa QUI, non là, QUI ripeto, ma ciò nonostante ma non perde il riflesso pavloviano di puntare il cannocchiale sulle “cupole dorate” all’ombra dei “ciliegi in fiore”, allora SEMPRE QUEL “QUALCUNO” OMETTE COLPEVOLMENTE DI CONDANNARE UN REGIME FASCISTA CHE HA DATO A QUEI MONACI L’INTIMO DI SFRATTO! 29 MARZO, PER LA PRECISIONE, È LA SCADENZA!
https://ria.ru/20230312/lavra-1857408480.html
La notizia è vecchia di giorni, ma ho aspettato oggi nella INUTILE speranza di trovare un CENNO a queste latitudini. L’11/03 c’è stato un APPELLO ESPLICITO, indirizzato sia al papa romano che al segretario dell’ONU, da parte del patriarca KIRILL, su questo grave problema:
https://ria.ru/20230311/lavra-1857266420.html
Testo integrale e destinatari dell’appello qui:
https://mospat.ru/ru/news/90108/
Ma il doppiopesismo u-ccidentale non è soltanto il segno distintivo delle cancellerie u-ccidentali, per l’appunto. Specialmente quando a “parole” buone per tutte le occasioni dovrebbero corrispondere PAROLE CIRCOSTANZIATE, PRECISE, NETTE DI PRESA DI DISTANZA E DI CONDANNA E, COERENTEMENTE, FATTI.
Aggiornamenti a seguire.
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12/03 ore 20:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Carta di RYBAR aggiornata a fine pomeriggio di oggi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164022-f1637bd0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164021-b30eefd0.jpg
Si vede chiaramente la TRIPLA AZIONE che ha mandato in tilt la già fragile difesa NATO:
1. ATTACCO NELL’AREA URBANA
2. TENTATIVO DI ACCERCHIAMENTO
3. APERTURA DI UN NUOVO FRONTE A NORD-OVEST
Una linea di difesa già in estremo affanno nel
- tenere la città (punto 1) e
- assicurarsi una sempre più pericolante linea di APPROVVIGIONAMENTO e ROTAZIONE
pur gettando nella mischia una notevole quantità di uomini e di mezzi, portando entrambi a rapido esaurimento,
Nel momento TUTTAVIA in cui i russi hanno puntato verso NORD-OVEST si è rivelata incapace di fare fronte al nuovo carico di sforzo aggiuntivo, anche aumentando uomini e mezzi. Semplicemente, è COLLASSATA. E vediamo evidenti cedimenti, ogni giorno, sia sul punto 1, che sul 2, che sul 3.
Questo comporterà un’ulteriore spesa, in termini di uomini e mezzi, per TENTARE una sempre più improbabile STABILIZZAZIONE. L’idiozia dei generali NATO, che ora si cerca di scaricare sul comando militare ucraino, non contempla né la parola RITIRATA, né quella ARRETRAMENTO. E così, in questi mesi, si è scavata letteralmente la fossa. E i russi hanno lasciato fare. Passando, ora, all’incasso aumentando soltanto la pressione su una linea sempre più SFILACCIATA ed ESAUSTA, oltre che DECIMATA.
Oggi, ufficiali ucraini sul campo denunciano l’imminenza di una nuova DEBAL’CEVO, la sacca che nel 2015 chiuse in un colpo solo tutte le velleità revansciste ucraine nei confronti del DONBASS.
https://t.me/ukraina_ru/137166
Per allora. Poi, ci pensò la NATO, a rianimare il cadavere, mentre Francia e Germania ci mettevano la loro faccia, una faccia come il culo, come Merkel e Hollande hanno candidamente ammesso, nel coprire il tutto sotto “accordi” che furono solo un “prendere tempo”.
AVDEEVKA
Altra ARTEMOVSK? I presupposti ci sono tutti. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141333-54514abf.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141332-26168c1f.jpg
Prematuri tutti gli accenni a una sacca. Basta guardare la cartina del resto. Tuttavia, AVDEEVKA si sviluppa lungo quella “DIAGONALE IMPOSSIBILE” se la si deve smantellare pezzo dopo pezzo, visto che replica una successione enorme di linee di difesa. MA se si arriva alle sue spalle la sua forma longitudinale diventa semplicemente meno spazio da controllare per chiuderla.
Ed è quello che sta accadendo. Ed è quello che probabilmente accadrà se le forze ucraine non riusciranno a tenere KRASNOGOROVKA. Resterebbero ben poche strade “pulite”, allora, per approvvigionamenti e rotazioni. E la replica di Artemovsk sarebbe a quel punto inevitabile.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina
ATTENZIONE AD ARTEMOVSK E AD AVDEEVKA!
Giornata che si preannuncia molto importante su queste due direttrici
Le difese ucraine ad Artemovsk sono crollate
https://t.me/polk105/3510
Al centro mancano meno di seicento metri. Intorno, altri paesi liberati mentre il rischio di una sacca colossale si sta facendo sempre più concreto.
Ad AVDEEVKA, i russi hanno liberato KRASNOGOROVKA e avrebbero già costretto alla ritirata i soldati ucraini da KAMENKA (cartina qui):
https://t.me/RVvoenkor/40347
Seguirò la situazione momento per momento e faremo il punto stanotte.
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11/03 ore 19:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193945-19ae1a4f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193940-35f17801.jpg
E’ abbastanza evidente l’avanzamento sia in città, che a nord-ovest della stessa. Ed è altrettanto evidente l’intento di ampliare il più possibile il raggio d’azione, al fine di obbligare – come già sottolineato precedentemente – le forze NATO a rispondere disperdendosi lungo tale linea e, di fatto, non solo indebolendo la propria capacità di tenuta, ma anche rendendo sempre più inefficace qualsiasi tentativo futuro di controffensiva.
I famosi quarantamila che starebbero scaldando i motori nelle retrovie… fossero anche veri, ma se KRAMATORSK e SLAVJANSK fossero puntate direttamente (come il cuneo appena creatosi verso nord-ovest lascerebbe supporre), che senso avrebbe ammassarli verso SEVERSK, CHASOV JAR e TORECK col rischio di finire in ulteriori sacche?
Nel frattempo carte più aggiornate ancora
https://t.me/s/polk105
si spingerebbero ad annunciare un’ulteriore liberazione lungo questa direttrice: sarebbe ZALIZNJANSKOE. E qui il rischio, per esempio, di chiudere SEVERSK in una sacca comincerebbe a essere qualcosa un po’ più di una semplice ipotesi… torniamo alla cartina “bella di RYBAR”…. Tutta campagna, con qualche centro abitato. E lì non hanno fatto in tempo a fare le colate di cemento. Slavjansk starebbe buona buona a ovest, che ci vorrà ben altro per scardinarla, e intanto verso nord non ci sarebbe nulla. Il tutto, mentre il regime di KIEV è ancora lì a pensare alla “controffensiva”… Seguiremo gli ulteriori sviluppi.
NON SIAM PIÙ NEL 2022! (In Polonia, nel frattempo...)
“TO NIE NASZA WOJNA!” (questa non è la nostra guerra) è lo slogan che comincia a comparire anche nelle piazze, su alcune bandiere, confezionate, quindi commissionate, probabilmente in massa, e in doppia lingua “THIS IS NOT OUR WAR!”, giusto per essere chiari con chi volesse vedere da fuori.
https://t.me/ukraina_ru/137001?single
Chissà se con la doppia lingua parte una doppia multa da 15.000 zloty...
In ogni caso oggi a Bydgoszcz, Polonia, c’è stata una manifestazione di piazza, popolare,
https://t.me/ukraina_ru/137001
fra i cui slogan oltre al suddetto c’era anche “Nie chcemy ginąć za Banderę” (non voliamo morire per Bandera)…
https://t.me/ukraina_ru/137001
… qualcosa mi convince sempre maggiormente che non siam più nel 2022. Ma saranno solo impressioni marzoline…
Aggiornamenti a seguire domani notte.
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11/03 ore 09:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Mentre la terra ormai è ridotta dal disgelo a poltiglia
https://t.me/warhistoryalconafter/90702
I combattimenti ormai si svolgono in centro città, avendo passato il fiume e liberato i primi quartieri sulla riva destra dello stesso (linea verticale di questa cartina)
https://t.me/RVvoenkor/40274
Si registrano inoltre avanzamenti, sia pur lenti per i motivi che ci siam detti, più il “dettaglio” precedentemente omesso che è tutto minato, nello stabilimento di AZOM:
https://t.me/yurasumy/7804
A OVEST, è giunta notizia che la strada che parte da CHROMOVO è ora fisicamente bloccata, tagliata dai russi appena all’uscita dal paese.
https://t.me/dva_majors/10673
La notizia è collegata a un’altra, sempre di stamane: lungo la stessa direttrice i russi sono entrati a ORECHOVO-VASIL’EVKA:
https://t.me/namarshe/4929
Scontri cruenti in corso, perché perdere questi ultimi avamposti significa praticamente accerchiamento non più operativo, ma ormai quasi fisico, reale.
Il tutto, sotto l’occhio vigile dei satelliti NATO, come mostra questa foto recente:
https://t.me/namarshe/4933
Inquietante, sanno ESATTAMENTE quanto sta accadendo, e continuano. È proprio vero che perseverare è diabolico.
“DEMOCRAZIA” POLACCA E FRA UN PO' EUROPEA
Partiamo dalla prima. Ieri la notizia che per aver messo in curva questo striscione:
“TO NIE NASZA WOJNA”
https://t.me/drugoeeto/7997
“Questa non è la nostra guerra”, una squadra di calcio polacca è stata multata 15.000 zloty (3200 euro), quasi il triplo di un salario medio polacco.
Notare che non c’era alcun incitamento all’odio razziale, o sessista, alcun messaggio fascista, non era neppure propaganda comunista (vietata dai regimi fascisti dell’Est Europa, dentro e fuori dalla UE). “To ne nasza wojna”. A destra, il simbolo ucraino su sfondo non gialloblu, ma rossonero, dell’UPA di Bandera. Bandera che ha fatto decine di migliaia di morti polacchi, non dimentichiamolo. Così come non dobbiamo dimenticare che la Polonia, ufficialmente, non è Stato belligerante. Ufficialmente, in questa guerra, non lo è nessuno, peraltro. Ma “ormai si usa così”, come dicono i vecchi, scuotendo la testa, di fronte alla notizia di due che vanno a convivere… vanno a convivere e basta, sposarsi non si usa più (chiacchiere da bar di paese…).
Quindi in uno Stato non belligerante, dove non esiste formalmente alcuna restrizione alle libertà individuali, è proibito esprimere liberamente la propria opinione, il proprio dissenso, senza offendere nessuno. Prendiamo nota e passiamo al secondo punto, perché ci stanno già portando su questa strada. È solo questione di tempo, se non ci opponiamo.
PS W il russo. Praticamente di riffa o di raffa poi alle altre lingue slave in qualche modo ci arrivi… parafrasando i latinisti benzinai di “Smetto quando voglio”,
“Ma da quand’è che parli il cingalese tu?
Vabbe, capirai, conoscendo il sanscrito poi tiri giù tutto il ceppo”
https://www.facebook.com/watch/?v=326186809208002
(al minuto 1:20, e poco prima la chicca "verba vana solutio opus semper est." amen...)
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.
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10/03 ore 18:00 aggiornamento
JUANIZACIJA, OVVERO YUAN(元)-IZZAZIONE IN RUSSIA (E, IN PROSPETTIVA, NON SOLO RUSSIA…)
Situazione sul campo immutata rispetto a oggi pomeriggio. Colgo l’occasione per leggere insieme questo pezzo di Valentin KATASONOV, qui nella sua traduzione integrale. Un pezzo a mio avviso MOLTO importante per capire come stia cambiando il mondo o, per usare una terminologia più appropriata, come stiano cambiando i rapporti di forza nel conflitto interimperialistico in corso.
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/08/uanizacia-na-smenu-dollarizacii-v-rossii-58695.html
Cari compagni, buona lettura!
YUANIZZAZIONE AL POSTO DI DOLLARIZZAZIONE IN RUSSIA
Юанизация на смену долларизации в России
VALUTAZIONE DELLE PROSPETTIVE
Оценка перспектив
La Cina ha da tempo in piano di rendere lo YUAN valuta internazionale da poter affiancare, come minimo, al dollaro americano. Pietra miliare di questo percorso di internazionalizzazione dello yuan è stata la decisione del consiglio dei direttori del FMI, datata 2015, di incudere la valuta cinese nel PANIERE DEI DIRITTI SPECIALI DI PRELIEVO (1), il che ha comportato per lo yuan il riconoscimento ufficiale dello status di VALUTA DI RISERVA. Al pari di dollaro USA, euro, lira sterlina britannica e yen giapponese. Tuttavia, da allora non c’è stato un gran progresso nel rafforzamento della valuta cinese nella finanza mondiale.
Китай давно вынашивает план сделать юань международной валютой, которая, по крайней мере, могла встать рядом с долларом США. Важной вехой в выведении юаня на мировую орбиту стало решение совета директоров Международного валютного фонда в 2015 году о включении китайской валюты в корзину СДР (специальных прав заимствования), что означало получение юанем официального статуса резервной валюты. Таковыми также являются доллар США, евро, британский фунт стерлингов и японская иена. Однако с тех пор особого прогресса в укреплении позиций юаня в мировых финансах не произошло.
A onor del vero, gli esperti sottolineano come le banche e le aziende cinesi stiano sempre più ricorrendo, nell’ultimo periodo, a sistemi alternativi allo SWIFT. In particolare, hanno creato il proprio sistema di pagamento telematico CIPS (Cross-Border Interbank Payment System) (2). Nel 2021 attraverso il CIPS sono avvenuti pagamenti verso l’estro per 80 mila miliardi di yuan (12,7 mila miliardi di USD). Se sommiamo i pagamenti avvenuti attraverso lo SWIFT con quelli avvenuti mediante CIPS, allora lo RMB diviene la TERZA VALUTA MONDIALE per scambi. Anche se, per usare un eufemismo, è ancora molto indietro rispetto a USD e EUR.
Правда, эксперты отмечают, что китайские банки и компании в последнее время стали больше пользоваться альтернативными СВИФТ системами. В частности, они создали свою собственную систему информационного обеспечения платежей CIPS (China International Payments System). В 2021 году через CIPS были проведены внешние платежи на сумму 80 трлн юаней (12,7 трлн долл.). Если суммировать платежи, которые проходят через СВИФТ и CIPS, то китайский юань твёрдо занимает третье место в мире валют, но, мягко выражаясь, сильно уступает доллару США и евро.
La quota del USD nelle riserve complessive internazionali dei Paesi del mondo, negli ultimi decenni è CALATA decisamente. Secondo stime della svizzera Credit Suisse, la percentuale del dollaro nelle riserve delle banche centrali era, nel 1975, pari all’87%. Nel 2015 era pari al 65,3% e a fine 2022 era soltanto del 58,0%. Vuoto assolutamente NON colmato dal RMB. Nel 2015 la sua quota era MENO dell’1% e, al 01/10/22, era salita al 2,8% (V posto dopo USD, EUR, JPY e GBP).
Доля доллара США в совокупных международных резервах стран мира за последние десятилетия заметно снизилась. По оценкам швейцарского Credit Suisse, доля доллара в резервах центральных банков в 1975 году составляла подавляющие 87%, в 2015 году — 65,3%, а в конце 2022 года лишь 58,0%. Но вот китайскому юаню занять освобождавшуюся нишу не очень-то получалось. В 2015 году доля китайской валюты была менее 1%. А на 1 октября 2022 года, по данным МВФ, она составила 2,8% (пятое место после доллара США, евро, японской иены и британского фунта).
Nel breve termine non si prevede che il RMB non arrivi al livello dell’USD e, men che meno, che lo sostituisca nelle riserve valutarie e nei pagamenti internazionali. Tuttavia, C’E’ UN PAESE DOVE LO USD ORMAI E’ ATTIVAMENTE INSIDIATO DAL RMB. Dove, per coniare un nuovo termine, al posto della dollarizzazione abbiamo la YUANIZZAZIONE. Questo Paese è la RUSSIA.
На ближайшую перспективу не предвидится, что китайский юань встанет вровень с американским долларом и тем более заменит его в валютных резервах и в международных платежах. Однако в одной стране доллар уже активно теснится юанем. Если так можно выразиться, на смену долларизации приходит юанизация. Эта страна – Россия.
Dopo il 2015 le riserve russe, lentamente, hanno visto calare la quota di dollari. Ma è stato dopo il CONGELAMENTO DI META’ delle riserve internazionali della FR, che si son trovati con l’altra metà in ORO e RMB. Secondo stime degli esperti di Bloomberg, a inizio 2023 nelle riserve valutarie russe c’erano 45 miliardi di dollari. Pari al 15% circa delle riserve mondiali di RMB depositate. Di più, che in qualsiasi altro Paese.
После 2015 года происходило мягкое выдавливание доллара США из российских резервов. После заморозки половины международных резервов РФ в другой половине остались лишь монетарное золото и китайский юань. По оценкам экспертов агентства Блумберг, на начало 2023 года в резервах РФ китайской валюты было 45 млрд долл. Это примерно 15% всех мировых юаневых резервов, больше, чем у любой другой страны.
Fino a luglio dell’anno scorso sulla borsa di Mosca gli scambi in dollari e in euro DOMINAVANO sugli scambi in RMB. A luglio, per la prima volta su base quotidiana, ci sono state volte in cui i RMB superavano gli EUR. A onor del vero, fra luglio e agosto il RMB era ancora al III posto dopo USD e EUR. A settembre però il RMB scalzava l’EUR e guadagnava il II posto su base mensile. Ad agosto, ci fu anche un giorno in cui gli scambi in RMB scalzarono sia EUR che RMB. Sempre su base quotidiana, certo. Fino a fine 2022 il RMB restò secondo su base mensile, e USD primo. Così anche a gennaio 2023.
До июля прошлого года на Московской бирже обороты с долларами и евро явно доминировали над оборотами с юанями. В июле впервые на дневной основе было зафиксировано превышение юаневых оборотов над оборотами с евро. Правда, по итогам июля и августа юань все ещё находился на третьем месте по оборотам после доллара США и евро. А в сентябре уже по итогам всего месяца юань обошел евро и занял второе место. В августе был день, когда юань обошел не только евро, но и доллар, заняв первое место. Но это на дневной основе. До конца 2022 года все месяцы доллар оставался на первом месте, юань был на втором. Так же было и в январе 2023 года.
Tuttavia, a febbraio 2023, c’è stata una notizia sensazionale: per la prima volta SU BASE MENSILE il RMB ha battuto lo USD. Nella fattispecie, in RMB sono avvenuti il quasi il 40% di tutti gli scambi in valuta (1,48 mila miliardi di rubli), in USD poco più del 38% (1,42 mila miliardi di rubli), in euro il 21,2% (0,79 mila miliardi di rubli). A febbraio 2022 le proporzioni erano: USD — 87,6%, EUR — 11,9%, RMB — 0,32%!
А по итогам февраля была зафиксирована небольшая сенсация: на первое место по оборотам вышел китайский юань, опередив доллар США. В итоге на юань пришлось почти 40% всего объема торгов основными валютами (1,48 трлн руб.), на доллар — чуть более 38% (1,42 трлн руб.), на евро — 21,2% (0,79 трлн руб.). В феврале 2022 года пропорции были в пользу американской валюты: доллар — 87,6%, евро — 11,9%, юань — 0,32%.
Gli esperti hanno chiamato questo cambiamento di febbraio, il passaggio dalla DOLLARIZZAZIONE alla YUANIZZAZIONE. A onor del vero, le cifre fornite sopra sono in condizioni di scambi “futuri”. Nelle condizioni di scambi correnti, del “presente”, avvenuti a febbraio, il dollaro è ancora al primo posto con 0,74 mila miliardi di rubli, l’euro è al secondo posto con 0,50 mila miliardi di rubli, e lo yuan è al terzo con 0,22. Anche qui, tuttavia, il RMB sta riducendo il divario.
Эксперты назвали изменение, зафиксированное в феврале на Московской бирже, замещением долларизации юанизацией. Правда, приведенные выше цифры касаются сделок на условиях «завтра». По сделкам с исполнением «сегодня» по итогам февраля по-прежнему на первом месте находится доллар с показателем 0,74 трлн руб. На втором месте евро с показателем 0,50 трлн руб. Юань с показателем 0,22 трлн руб. пока остается на третьем месте. Однако юань набирает обороты, сокращая отставание от доллара и евро.
Certo, la crescita del commercio in RMB ha consentito la RIANIMAZIONE delle norme di bilancio, entro cui la Banca centrale, nell’interesse del Ministero delle Finanze, ha iniziato a vendere RMB in borsa. In gennaio la Banca di Russia ha venduto dal fondo nazionale RMB per 54,5 miliardi di rubli, in febbraio ha triplicato le vendite (fino a 160,2 miliardi di rubli).
Конечно, росту объемов торгов с юанем способствовала реанимация бюджетного правила, в рамках которого ЦБ в интересах Минфина стал продавать юани на бирже. В январе Банк России продал из ФНБ китайской валюты на 54,5 млрд руб., в феврале продажи утроились (до 160,2 млрд руб.).
Non è escluso che a marzo lo USD possa riprendersi la prima posizione nelle operazioni in condizioni di scambi “futuri”, ma la tendenza è che sia più probabile, per il RMB, un ritorno alla prima posizione negli scambi in valuta alla Borsa di Mosca. A questo, naturalmente, contribuisce la CRESCITA IMPETUOSA DEGLI SCAMBI TRA FR E RPC. A fine anno scorso lo scambio commerciale, secondo calcoli dell’Agenzia delle Dogane cinese, è stato pari a 190,3 miliardi di dollari. Nonostante le sanzioni anti russe, è stato un +29% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. Secondo stime di esperti, la quota di valuta nazionale, RUBLI e YUAN, NEGLI SCAMBI BILATERALI, SUPERA ORMAI IL 50%. Si può quindi ipotizzare che nel 2023 IL PROCESSO DI DEDOLLARIZZAZIONE NELL’ECONOMIA RUSSA POSSA TROVARE IL SUO COMPIMENTO. E AL SUO POSTO AVVENGA LA YUANIZZAZIONE.
Не исключено, что по итогам третьего месяца доллар может опять восстановить первое место по операциям на условиях «завтра», но затем юань может вернуть себе первое место и стать главной валютой, торгуемой на валютной площадке Московской биржи. Этому, конечно, способствует быстрый рост торговли Российской Федерации с Китаем. По итогам прошлого года товарооборот наших стран составил, по данным Главного таможенного управления Китая, 190,3 млрд долл. Несмотря на антироссийские санкции, это превысило показатель предшествующего года на 29,3%. По оценкам экспертов, доля национальных валют – рубля и юаня – в расчётах по взаимной торговле превысила 50%. Можно предположить, что по итогам 2023 года процесс дедолларизации российской экономики в основном будет завершен. На смену долларизации приходит юанизация.
Le prospettive di YUANIZZAZIONE in RUSSIA e oltreconfine dipendono, essenzialmente, DALLA SCELTA DI PECHINO DI PROCEDERE ALLA PIENA CONVERTIBILITA’ DELLA PROPRIA VALUTA OPPURE NO. PECHINO E’ DAL 1993 CHE HA PROMESSO DI RENDERE LA PROPRIA VALUTA PIENAMENTE CONVERTIBILE. DOVEVA COMPIERSI, QUESTO PROCESSO, NEL 2000. Tuttavia, nel 1997, ci fu una crisi finanziaria in Asia che portò la BC a porre dei correttivi. Quindi si riprese a parlarne e, nel 2013, tale progetto si concretizzò in un piano decennale che dovrebbe portare, proprio quest’anno, il RMB a essere PIENAMENTE CONVERTIBILE.
Перспективы юанизации в России и за ее пределами в значительной степени зависят от того, примет ли Пекин решение о введении полной конвертации своей денежной единицы или нет. Пекин обещал сделать юань свободно конвертируемой валютой (СКВ) еще три десятилетия назад, в 1993 году. Достичь этого планировалось к 2000 году. Однако коррективы в эти планы внёс Азиатский финансовый кризис 1997-го. Затем план сделать национальную валюту свободно конвертируемой в течение 10 лет был закреплен в утвержденной в 2013 году Госсоветом КНР «дорожной карте» административно-экономических реформ. Получается, что в этом году китайский юань должен стать СКВ.
UN RMB PIENAMENTE CONVERTIBILE HA DEI PRO E DEI CONTRO. Dei contro ne ha parlato il Ministro per l’integrazione per la macroeconomia della Comunità economica euroasiatica Sergej Glaz’ev, commentando la dichiarazione di Pechino sul POSSIBILE DIFFERIMENTO della piena convertibilità del RMB: “Il fatto che la CINA cerchi di limitare la convertibilità del RMB nelle transazioni finanziarie, lo ritengo ASSOLUTAMENTE FONDATO nel mondo d’oggi. Per esempio, la RUSSIA; che ha PIENAMENTE LIBERALIZZATO il REGIME VALUTARIO DEL RUBLO, ha dovuto FRONTEGGIARE UNA COLOSSALE FUGA DI CAPITALE. Questo ha portato a UNA MOSTRUOSA OFFSHORIZZAZIONE DELL’ECONOMIA, A UN’ESPORTAZIONE ENORME DI CAPITALE SENZA PAGAMENTO DI ALCUNA IMPOSTA. Nell’anno di questa riforma abbiamo perso OLTRE MILLE MILIARDI DI DOLLARI.
Придание юаню статуса СКВ имеет как плюсы, так и минусы. О минусах еще в 2019 году говорил министр по интеграции и макроэкономике Евразийской экономической комиссии Сергей Глазьев, комментируя заявления Пекина о возможной отсрочке в превращении юаня в СКВ: «То, что Китай ограничивает конвертируемость юаня по капитальным операциям, считаю абсолютно обоснованным в современном мире. Например, Россия, которая полностью либерализовала валютный режим рубля, столкнулась с колоссальным оттоком капитала. Это повлекло чудовищную офшоризацию экономики, огромный вывоз капитала без уплаты налогов. На этом мы потеряли за годы реформ более триллиона долларов.
Per la Russia, questa liberalizzazione avvenuta in fretta e furia della gestione valutaria, ha condotto a una vera e propria CATASTROFE economica, alla perdita di capitali giganteschi. Per questo, il fatto che i cinesi si rapportino con prudenza nei confronti delle liberalizzazioni degli scambi valutari, è ASSOLUTAMENTE FONDATO”.
Для России поспешно произведенная либерализация валютного регулирования обернулась самой настоящей экономической катастрофой, потерей гигантских капиталов. Поэтому то, что китайцы осторожно относятся к либерализации валютного регулирования по капитальным операциям, совершенно оправдано».
(1) special drawing rights, valuta usata dal FMI per i suoi scambi ricavata a sua volta da un paniere di valute internazionali ovvero USD, EUR, CNY (dal 2015), JPY e GBP.
(2) Il sistema si chiama CIPS ed è acronimo di China’s Cross-Border Interbank Payment System (cfr per es.
https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3149746/chinas-home-grown-cross-border-yuan-payments-system-aims )
ma la ditta che lo gestisce ha ragione KATASONOV si chiama China International Payment Service Corp. (cfr. per es.
https://english.shanghai.gov.cn/nw47986/20200824/0001-47986_108565.html )
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Fine traduzione. Morale della favola: l’Europa, il capitalismo europeo, per seguire gli ordini dei suoi padroni, non solo ha perso uno dei suoi maggiori fornitori e clienti al tempo stesso, ma lo ha gettato nelle braccia dei cinesi. CAMBIANO GLI EQUILIBRI MONDIALI. Il mondo, e non solo la Russia nei confronti della Cina, sta cambiando. QUESTA GUERRA NATO CONTRO LA RUSSIA SI STA RITORCENDO CONTRO LA NATO STESSA E I PAESI CHE NE FANNO PARTE, GIORNO DOPO GIORNO.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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10/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Notizia fresca fresca di stamattina (9:30)
https://t.me/voenkorKotenok/45972
è l’attacco russo allo stabilimento di AZOM. Ne abbiam parlato nei giorni scorsi, è quella tessera di puzzle AZZURRA in questa cartina con su scritto АЗОМ:
https://t.me/RVvoenkor/40226
Non sarà quindi un’altra AZOVSTAL’, quindi. Non si sta aspettando di accerchiarlo, poi l’ultimatum, poi l’ultimatum dell’ultimatum, poi fate quel che volete tanto da qua non uscite e poi infine l’attacco e la liberazione. E’ incasinato uguale, come tutti gli stabilimenti ex-sovietici. Mi ricordo ancora quando passai a fianco alla leningradese fabbrica di trattori KIROV, non finiva più! Questa AZOM sarà una KIROV su scala ridotta: piena di camminamenti, gallerie di servizio, alcuni veri e propri bunker, ponti e torrette fra un capannone e l’altro, un altro bel posto per fare a nascondino. Il perché i russi si siano incasinati in questa impresa è solo uno: avran fatto o, quantomeno, pensano di aver fatto bene i loro conti e di riuscire a procedere sistematicamente, capannone dopo capannone. C’è da dire anche che AZOM è in una posizione abbastanza tra i piedi, rispetto per esempio ad AZOVSTAL’ che era tutto buttato sul mare. E’ poco sopra il centro, in barba alla legge non scritta della zona industriale in periferia… Quindi isolarlo non era la stessa cosa e, alla fine, forse forse, sarebbe stata più la spesa che la resa farlo. Vedremo gli sviluppi.
Intanto, gli scontri a sud sono arrivati al famoso MiG-17 all’ingresso della città… che non c’è più. Questo ciò che ne resta…
https://t.me/rybar/44470
E infine, abbiamo sempre i “migliori”, dulcis in fundo. Podolyak a La Stampa: “Bakhmut è un successo strategico”…
https://t.me/RVvoenkor/40228
Mentre i cimiteri si riempiono di bandiere gialloblu e rossonere (Bandera)… non ho parole, fermiamoci qui.
IL PRIMO ESTONE…
Si chiamava Ivo Jurak ed è un altro soldato NATO che ci ha salutato ad ARTEMOVSK. Il primo estone, per l’appunto, registrato ufficialmente.
https://t.me/RVvoenkor/40223
La sua storia è emblematica. La NATO non è in guerra ufficialmente, quindi
1. prendo UFFICIALI dall’EST Europa, PERCHE’
A. UFFICIALI NATO CHE PARLANO RUSSO, GLI UNICI PROBABILMENTE OGGI (lo Stolto dubito che mastichi qualcosa oltre a un “fluent” inglese - … un “fluent” non si nega a nessuno! - e al suo norvegese) che possono fare da anello di congiunzione fra i generali NATO e la carne da cannone ucraina, poco o niente anglofona.
B. UFFICIALI NATO A BASSO COSTO
C. UFFICIALI NATO CHE SE RITORNANO DENTRO UN SACCO, come in questo caso, non ho i cortei al Lincoln Memorial coi figli dei fiori e “give peace a chance”… quelli possono crepare
2. LI METTO IN ASPETTATIVA (o danno loro le “dimissioni”, queste le varianti)
3. LI ARRUOLO NELLA COSIDDETTA “LEGIONE INTERNAZIONALE” e
4. LI IMPIEGO.
Comesefosseantani, ma non è antani. Supercazzole formali e carne da cannone vera.
… E IL PRIMO “BIEBER” COME MOMENTI DI UNA STESSA CABINA DI REGIA NATO
Sempre della serie GUERRA NATO vs RUSSIA, ecco prendere posizione lungo la riva destra del DNEPR il primo BIEBER (“castoro” in teutonico…)!
https://t.me/voenkorKotenok/45967
E che cos’è, questo “castorino” un po’ cresciuto? E’ un cosiddetto “CARRO GETTAPONTE”, attivo dagli anni Ottanta del secolo scorso…
Qui una scheda approfondita in italiano
http://www.ferreamole.it/images/biber/biber_01.htm
da cui copioincollo
“Il carro, adottato dall'EI in 64 esemplari tutti costruiti in Italia su licenza dalla OTO Melara di La Spezia, trasporta un ponte lungo complessivamente 22 metri, largo 4 e dotato di due corsie della larghezza di 1,55 metri ciascuna. Ciò permette l'attraversamento dell'ostacolo ad una grande varietà di veicoli sia ruotati che cingolati. Il ponte pesa quasi 10 tonnellate ed è omologato per l'attraversamento da parte di veicoli avente classe pontiera massima pari a 50 tonnellate.”
Venti metri non è tantissimo, se si vuole passare il DNEPR… foto sempre dalla stessa fonte:
http://www.ferreamole.it/images/biber/019.jpg
magari fanno il trenino e ne mettono uno dietro l’altro… infatti la Bundeswehr ne sta mandando TREDICI: problemi loro, comunque, detto sinceramente…
Quel che conta è che stiamo parlando, ancora una volta, di ARMAMENTI OFFENSIVI. PIAZZATI LUNGO UN FIUME CHE SI VUOLE GUADARE PER ARRIVARE DALL’ALTRA PARTE. E raggiungere, in prospettiva, la regione di Cherson, la Crimea, la Turchia, l’Egitto, il Polo sud… e poi si svegliano tutti sudati. Idiozie tattico-strategiche a parte, a cui i generali NATO ci abituano da mesi, questo mostro di ingegneria teutonica per
1. Quando è stato dato
2. Come è stato dato
3. Dove è stato piazzato
4. Perché è stato piazzato
Ci mostra come tutto, ormai, dall’ufficiale di collegamento estone al castoro, sia ormai pilotato da un centro di coordinamento che a KIEV trova solo UNA PARTE, quella assegnata, di funzioni esecutivo-operative. E basta, nulla più. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio su chi decide cosa, ARTEMVOSK compresa e manfrina del “te l’avevo detto io” sulla bruttissima piega che sta prendendo e sul puerile tentativo di smarcamento da parte del centro di comando NATO.
Aggiornamenti a seguire.
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10/03 ore 08:30 aggiornamento
GEORGIA (ON MY MIND)
La mia cuginetta (il tempo passa per tutti ma resta sempre “cuginetta”) si chiama Georgia. Con la E. Perché mia zia, in piena (e pesante, in quel periodo...) guerra fredda, era rimasta colpita da questo nome che valeva sia per i russi che per gli americani, e aveva pensato a questo nome in segno di pace fra i popoli. Emilia Romagna che si confermava una delle regioni più creative, nel dare nomi ai bimbi...
Poi dopo mia cugina è arrivato da una parte Ray Charles e, dall’altra, le legnate che la nazionale sovietica di judo dispensava generosamente al resto del mondo, nazionale composta per la maggior parte da armeni, azeri e georgiani… a ristabilire le dovute differenze. I georgiani, con tutti i cognomi che finivano in “ili”… a differenza dagli armeni che finivano in “ian”. Una volta scoperto il “barbatrucco”, mi divertivo a beccarli nelle liste degli atleti che giravano per l’Europa in tourneé e seminari (per inciso, ad allenare la nazionale russa di judo dal 2008 è Ezio Gamba, medaglia d’oro a Mosca 1980 categoria 71 kg e mio mito di allora...).
La Georgia è sempre stata, pur nelle sue differenti latitudini, sempre “on my mind”. Ma in questo caso, per descrivere quanto sta accadendo a Tbilisi, la canzone più giusta forse è “Desperado” (why don’t you come to your senses…)…
Proprio ieri parlavamo del “pacchetto NATO”. Prefatto, prefabbricato, pronto all’uso e… U.S.A. (in tutti i sensi) e getta (il popolo che ha aperto quel pacco...)!
Ebbene, è da giorni che qualcuno ha aperto di là il pacchetto. Non sto qui a recuperare filmati di panchine divelte, idranti, cariche… sono film già visti e stravisti. Il pacchetto è sempre quello.
Non stupisce nemmeno che a dirlo sia una ragazza di Charkov: il suo video ha come sovraimpressione “Gruzija – Georgia in russo – 07/03/23 Copia esatta di Maidan in Ucraina nel 2014”. Sopra le sue considerazioni, sotto un video montato con scene di piazza:
https://t.me/kharkovchanochka_true/100
Anche per chi non sapesse il russo (a Charkov si parla russo, ricordiamolo al fu-ministro Di Maio che intervenne con un memorabile discorso lo scorso anno su popoli “russofoni”) vale la pena schiacciare il tasto “riproduci”. Quel “ODIN V ODIN” accentato ripetuto due volte prima di “napominaet”, momento per momento, “UNO PER UNO RICORDA” quanto accaduto nel 2014 vale la pena: Evrointegracija, protesta ... cocktail Molotov … ultras… c’è tutto. Ripete sempre “odin v odin”… è tutto uguale ad allora. E quel che è triste, è che i georgiani ci son già passati… non è la prima volta che aprono quel pacchetto.
Ora, riprende la Charkovčanovčka, gli anglosaksy (che non è una variante inglese di sax) hanno bisogno di aprire il vtoroj front, il secondo fronte, visto che in Ucraina non cavano un ragno dal buco (traduzione detta anche “a braccio...”).
In Georgia la volja naroda, la volontà del popolo, non è in quella bandiera russa girata e bruciata in piazza a Tbilisi,
https://t.me/ukraina_ru/136745
non è nelle bandiere ucraine e nell’inno ucraino che risuonava nelle casse dei solerti (e adeguatamente finanziati all’uopo) organizzatori: organizacija che ha stupito anche il patàca che subito ha ringraziato, visto che ormai le uniche sponde che trova sono in piazza a Tbilisi, dalla immarcescibile Von der Leyen e negli studi televisivi italiani:
https://t.me/kharkovchanochka_true/101
Non è, soprattutto, in quello che tutti paventano accadrà dopo, secondo il copione previsto dal pacchetto: cecchini venuti “dal nulla” appostati sui tetti, un numero “congruo” (a discrezione dei gestori del pacchetto) di caduti per la causa, cecchini che spariscono “nel nulla” da cui sono venuti, colpo di stato, giunta filoNATO che promette “libere” elezioni (in un paese già filo-NATO ma colpevole di essere “troppo titubante”...) una volta “ristabilito l’ordine” (ovvero eliminati tutti quelli “troppo titubanti”…), e apertura di secondo fronte sin da subito.
https://t.me/yurasumy/7784
Dove? “Suchumi, Suchumi” gridano in piazza, slogan assolutamente non pilotati, che sgorgano dal “quore”…
https://t.me/yurasumy/7774
Suchumi è la capitale dell’Abchazija, altro Donbass… ma in Georgia. Secondo fronte servito.
Chiudo con questo vecchio video. Poliziotto ucraino, Giorno della Vittoria, dappertutto nell’ex-URSS ma non in Ucraina. Vecchissimo reduce, senza gambe e con una pletora di medaglie al petto. Davanti un poliziotto che vuole impedirgli di manifestare. “Tu hai combattuto per me?” Gli dice. “Io ho combattuto per te, ho versato il mio sangue, mi son distrutto una mano, l’addome, due buchi in testa, son senza gambe… per chi ho combattuto???? Ditemelo, per favore!!!”
https://t.me/yurasumy/7786
Per delle merde. Ma non glielo diciamo, se è ancora vivo e speriamo che lo sia...
Chiudo, come i sub per decompensare, con la scena del matrimonio in Georgia dal film Dvizhenie Vverch
https://www.youtube.com/watch?v=WelvDq4IaSo
Vale la pena di vederla tutta anche se non si parla russo. In sostanza a un membro della nazionale sovietica georgiano si sposa la sorella a pochi giorni dall’inizio dei Giochi olimpici, ma non può non esimersi dagli obblighi familiari e molla tutto. L’allenatore lo becca in aeroporto, gli chiede se c’è uno stadio per allenarsi… tutti in Georgia. Tutti invitati al matrimonio. Il giorno dopo allenamento. Dal minuto 3,42 in avanti la vera Georgia che è on my mind… quella montagna dietro, che mi ricorda le mie. E tra noi caproni di montagna ci si capisce sempre.
Aggiornamenti a seguire.
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09/03 ore 19:10 aggiornamento
ARTEMOVSK
Dopo la liberazione di DUBOVO-VASIL’EVKA, i combattimenti sono proseguiti in direzione di BOGDANOVKA, verso sud quindi. Il fronte si allunga, con lo scopo evidente di DISPERDERE, sparpagliare truppe altrimenti troppo concentrate in un unico punto e così meglio colpirle.
https://t.me/cmiye/9695
E’ coerente con questa interpretazione anche la notizia diffusa dai militari ucraini che in un giorno, in quest’area, sarebbero state combattute 41 battaglie
https://t.me/RVvoenkor/40161
Ovviamente di dimensioni ridotte e su più punti: incalzare il nemico su più direttrici, sfruttare l’ordine insensato di tenere una posizione oggettivamente indifendibile, a questo livello, obbligarlo a tamponare ovunque, disperderlo, infliggergli il maggior danno possibile. La tattica è abbastanza chiara.
Pertanto, come mostra anche questa doppia carta aggiornata, con sia la ripresa aerea che la cartina satellitare con le dislocazioni delle forze ucraine in campo,
https://t.me/z_arhiv/19310
queste ultime vengono costrette a muoversi e a scoprirsi continuamente, finendo sotto il tiro dell’artiglieria e perdendo ogni giorno uomini e mezzi.
Il risultato è questo:
https://t.me/rezident_ua/16756
Soldati ucraini che vagano lungo l’unica strada ancora percorribile (quella tratteggiata in giallo sulla ripresa aerea di cui sopra) composta, in gran parte, di sterrato ridotto a pantano, facendo lo slalom fra decine e decine di mezzi distrutti. Ormai anche i canali ucraini criticano apertamente questa strategia suicida. Vedremo i successivi sviluppi.
ATTENTATO SVENTATO IN TRANSNISTRIA
E’ notizia di oggi che in Transnistria è stato sventato un attentato. Recuperati materiale esplosivo e l’auto entro cui avrebbero dovuto esplodere
https://t.me/RVvoenkor/40160
Arrestato il colpevole, classe 1979, cittadino della Transnistria poi emigrato a Odessa, arruolato quindi dai servizi segreti ucraini (SBU):
https://t.me/polk105/3400
Tentativo odierno di aprire un secondo fronte fallito. Provaci ancora, zio Sam.
NON CI SONO PIU’ I “FEJK” DI UNA VOLTA…
Non ci sono mai stati, in realtà, confezionati sempre in maniera molto grossolana e rudimentale. Ma ora si vede proprio che non hanno voglia… se non avete voglia, come si diceva quando ero piccolo, non fatele, le cose!
Altra foto celebrativa di soldati che passano il confine e si fanno fotografare davanti al cartello della città di PLJOCHOVO (Плёхово). Giusto per continuare a seminare panico fra la popolazione locale:
https://t.me/boris_rozhin/80060
Già, peccato che
1. La neve a PLJOCHOVO si è già sciolta (foto allegate)
2. PLJOCHOVO nella cartellonistica stradale appare con una E (russo “je”) normale e non con la Ё colla dieresi, o diacritico “¨” che dir si voglia (russo “jo”).
altro boomerang dell’ufficio stampa di regime. Almeno per queste castronerie non ci scappa il morto, mettiamola così… anzi, bravi, andate avanti così a farvele in casa che vi applaudiamo tutti, promesso.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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09/03 ore 12:20 aggiornamento
UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO
Cosa distingue il fascismo del XXI secolo da quello di un secolo fa… domanda da un milione di dollari.
La cui risposta richiederebbe ben altri menti, tempi e risorse, rispetto a quelle che un poveretto può dedicare con quel che sa, con come lo sa, e con quando può mettersi a scrivere. Tuttavia, il poveretto in questione, ovvero io-me, qualcosa da dire ce l’ha. E non perché si diverta a fare il tuttologo o il commissario tecnico del bar dello sport, ma perché i suoi studi in tempi non sospetti si sono imbattuti in questioni simili. MOLTO simili.
A partire da Storia politica e delle istituzioni dell’Asia Orientale iterato, che per i nipponisti prevedeva lo studio di questo manuale:
Francesco GATTI, “Il fascismo giapponese”, Venezia, Cafoscarina, 1997
(la prima edizione è di molto prima… come il mio esame del resto, son vecchio ormai… lezioni ed esame, comme d’habitude, non con il professore ma con la povera assistente…)
Un testo denso, accademico, dove gran parte della trattazione è dedicata a stabilire se quello giapponese potesse essere definito fascismo o no. Per poi propendere per il si. Quindi taglio gordianamente la questione e passo oltre. Se quello giapponese fu fascismo, e fu fascismo, anche quello attuale è fascismo. Non è questa la domanda da un milione di dollari.
Tale domanda è sul come, non sul se. Fornisco una traccia, sulla base di esperienze passate portate a modello di studio, senza la pretesa di elevarle a paradigma. A mio avviso la rivoluzione copernicana da compiere nello studio di questi fenomeni consiste nel cercare di portarne l’analisi – come si faceva una volta, del resto – SULLA RELAZIONE FRA
- rapporti socio-economici storicamente determinati e
- sovrastruttura che da essi ne è conseguita, o li ha accompagnati, o li ha a sua volta parzialmente, di rinterzo, determinati
Né più né meno della rivoluzione copernicana originaria, o di quella compiuta da Marx nel considerare il valore merce a partire dal lavoro.
Discorsi veterocomunisti? Forse. Anzi, sicuramente (ma non vetero). Facciamo attenzione però: stiamo studiando un caso molto viscido. In Ucraina abbiamo UNA SITUAZIONE APPARENTEMENTE SCHIZOFRENICA, DOVE CONVIVONO
- simbologia nazifascista (originaria e successive varianti dell’internazionale nera fino ai nostri giorni)
- riabilitazione storica piena del nazifascismo fino alla
- costruzione del mito fondativo del regime sulla base dell’UPA di Bandera, delle SS Galizia, eccetera
CON
- una propaganda di regime che (ALL’ESTERO!) ha il coraggio di dire che i nazifascisti siano i russi: infatti, il soldato doppiogiochista americano passato ai russi INSISTE su questo punto. Persino l’ANPI, l’anno scorso, il 25 aprile scorso, è stato oggetto di pressioni indegne SU questo preciso punto; e quest’anno ho idea che andrà uguale.
- un’immagine di società civile creata AD ARTEM e più europea degli europei (Eurovision, Bruxelles, Strasburgo, tutti i salotti possibili e immaginabili)
- un sistema parlamentare (con una “maggioranza” una “opposizione” altrettanto formali, dopo aver fatto fuori TUTTE quelle sostanziali)
- che IN UNA SITUAZIONE COME QUESTA, di “Strana 404”, di Paese ormai attaccato economicamente al respiratore della mafia NATO degli “aiuti”, discute disegni di legge
- sulla legalizzazione della cannabis
- sui matrimoni omosessuali
Della serie: va tutto bene così, avanti tutta, solo abbiamo bisogno di “CIVILIZZARCI”.
A proposito di questi ultimi, una deputata della Rada ha avuto anche il coraggio di commentare: “in questo ci differenziamo GENETICAMENTE dai russi”. Al che il commentatore se l’è trovata servita su un piatto d’argento: certo, noi discendiamo dall’homo sapiens, voi dall’omo- e basta…
Battuta di spirito a parte, torniamo alla nazista di cui sopra: lei intendeva differenza GENETICA dal popolo inferiore (i moskaly) e altrettanto GENETICA comunanza con il popolo superiore (gli “Europei”).
Ma torniamo al primo caveat cui abbiamo appena accennato. L’approccio NON può essere quello delle ETICHETTE. E’ vero che sono simboli identitari. Che sono SEGNI DISTINTIVI. Ma torniamo alla croce celtica su un muro del mio paese e a fianco, scritto in nero: “Onore al popolo palestinese - FdG”. Io che andavo in giro con la kefja al collo pensavo, tra me e me… chissà quale corto circuito ha portato quei fasci di merda a scrivere quelle cose. Oggi è ancora peggio. Roba da psicologi. Correre dietro ai segni distintivi, in un contesto come questo dove tutto è destrutturato, ci porterebbe soltanto a correre in tondo, come quelle mille lire pasticciate che un giorno mi son finite e su cui c’era scritto: “come fare impazzire un carabiniere – girare” su entrambi i lati. Non ne usciamo più.
Ci viene allora in aiuto il buon Carletto. Meglio, gli storici che nel secolo passato hanno lavorato sui popoli extraeuropei studiando sul campo, nel dettaglio, i processi di modernizzazione endogeni ed esogeni fino alle estreme, rivoluzionarie, conseguenze partendo dall’analisi dei rapporti sociali, e non delle etichette (scuola didascalica anglosassone, certi manuali in inglese di storia del Giappone di migliaia di pagine piene di crosta e assolutamente vuote di mollica). Anche Gramsci, col suo concetto di rivoluzione passiva, c’è sicuramente d’aiuto, fra l’altro.
In buona sostanza, ci può tornare in aiuto tutto quanto abbia studiato approfonditamente e LEGANDO TRASFORMAZIONI IDEOLOGICHE A MUTAMENTI STRUTTURALI; esempi come:
- il Giappone dalla crisi del feudalesimo Tokugawa all’epoca Meiji
- la Cina dalla Guerra dell’Oppio al modello di Yan’an
- La Russia da Pietro il Grande a Lenin
- Il Paese dei Soviet da Lenin a Stalin
- La Turchia dalla fine del regno ottomano alla rivoluzione kemalista
- Il caso del partito Tudeh e la rivoluzione socialista in Iran
- Il Baathismo e la rivoluzione socialista nei Paesi arabi
- Il modello di sviluppo indiano da Gandhi a Nehru
- I socialismi di Patrice Lumumba e Thomas Sankara
- Fra Fidel e Allende: modernizzazione, lotta e socialismi in America Latina
- Cristo si è fermato a Eboli o a Baggio? Concezione della lotta politica, sindacale, rivoluzionaria nazionale fra “quistione meridionale” (Gramsci), “modernizzazione metropolitana selvaggia” (gli anni del “boom”) e macerie attuali
- …
L’ultimo titolo, volutamente provocatorio, è per riportare discorsi sui massimi sistemi a casa nostra, dietro l’angolo. Chiedo inoltre scusa per non averne citati altri EGUALMENTE IMPORTANTI (Sud Africa, Indonesia, Libia, la Jugoslavia di Tito, il Brasile…). Penso che la sostanza sia chiara.
Di fronte, peraltro, a TALE RICCHEZZA STORICA IN RELATIVAMENTE POCO TEMPO, stupisce ancora oggi l’APPIATTIMENTO SUL MODELLO DI PENSIERO UNICO U-ccidentale riassumibile nel saluto romano di un omicida seriale con sottofondo musicale di un gruppo rock in calzamaglia e bandiera a stelle e strisce sulle chiappe. Stupisce e rattrista.
Veniamo ora all’Ucraina. E partiamo dal presupposto che, dopo la fine dell’URSS, IL MODO DI PRODUZIONE VIGENTE PER VENT’ANNI E’ STATO QUELLO DI UN CAPITALISMO NAZIONALE OLIGARCHICO ED ESSENZIALMENTE DI RAPINA.
L’accumulazione originaria l’aveva fatta il popolo sovietico, la spartizione del bottino l’han fatta burocrati divenuti, LETTERALMENTE CON UN COLPO DI PENNA, proprietari dei mezzi che erano stati chiamati ad amministrare. “Amministrare”, altro termine improprio. Così come “curatori fallimentari”. Quello che avvenne è stato un vero e proprio SACCHEGGIO. Sfruttamento fino al midollo, fino alla morte del paziente, di risorse preesistenti.
KUCHMA non era SANKARA, era l’ANTITESI di SANKARA. Kuchma era l’utile non-idiota al potere di cui gli oligarchi avevano bisogno, come El’cyn in Russia. Non-idiota perché sapeva vendersi bene. In tale situazione occorreva:
- Distaccarsi da un vicino diventato “di troppo” per procedere a una spartizione più sicura e “indipendente” (CSI… del resto!) di risorse fino ad allora CONDIVISE (il GOSPLAN non differenziava fra repubbliche in MOLTI settori, praticamente in tutti quelli del settore A, per esempio, ovvero “produzione di mezzi di produzione” e in molti del settore B “produzione di beni di consumo”)
- Puntare su ELEMENTI IDEOLOGICI CHE ACCELERASSERO IL PROCESSO DI DIVISIONE E DISGREGAZIONE voluto dall'élite al potere, dalla nuova classe
E QUI INIZIA LA LUNGA MARCIA DEGLI OLIGARCHI PER
- Imporre una lingua nazionale che tale, per almeno metà Paese divenuto tale per motivi puramente amministrativi nel tanto odiato periodo sovietico, nazionale non era.
- Imporre un’ideologia AUTONOMA e FORTEMENTE differenziata
- Ridisegnare la testa di un popolo, RIPROGRAMMARLO al PROPRIO BENEFICIO
Ora, non sono riusciti spagnoli e portoghesi in America Latina, nonostante il genocidio perpetuato, a RIMAPPARE E RIPROGRAMMARE COMPLETAMENTE i cervelli di Atzechi, Incas e Maya, figurarsi quattro oligarchi di merda in trent’anni. ANCHE SE DANNI ENORMI, SICURAMENTE E IN PARTICOLARE DOPO IL 2014, NE HANNO FATTI! ECCOME! SPECIALMENTE SULLE GIOVANI GENERAZIONI!
E veniamo all’oggi. Il titolo di questi appunti che non diventeranno mai qualcosa più strutturato di questo ma che sarei felicissimo se qualcuno lo facesse, è “UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO”.
La NATO ha il suo PACCHETTO “MODERNIZZAZIONE”. Accennato nel discorso di Obama al CAIRO, portato in giro per il mondo (E CON SCARSISSIMA FANTASIA!) con le cosiddette “rivoluzioni colorate”, sfociato nelle cosiddette “primavera arabe”, e via discorrendo. UN PACCHETTO CONSOLIDATO, per l’appunto. ESPORTATO IN UCRAINA CON IL COLPO DI STATO DI MAIDAN 2014, TRAPIANTATO IN QUESTI OTTO ANNI INSIEME AI BIOLABORATORI E AI PROGRAMMI DI ADDESTRAMENTO DEGLI SQUADRISTI DI AZOV INSIEME AI REPARTI SPECIALI DELL’ESERCITO. Un PACCHETTO SI’ CONSOLIDATO, MA PERSONALIZZATO PER LA VARIANTE UCRAINA: quindi identificazione URSS-RUSSIA, Socialismo-Russia, Armata Rossa-Russia, e altre bestiate imposte a tutti, dalle giovani menti sui libri di testo ai media di regime. Al contempo, identificazione UPA-Bandera-Ucraina, sdoganamento e valorizzazione in chiave patriottica degli squadroni della morte di Azov, Ajdar, Donbas e via discorrendo.
In questo, abbiamo la sconfitta elettorale di POROSHENKO e l’ascesa al potere di ZELENSKIJ. Partito come conflitto interno a oligarchi organici allo stesso blocco di potere (il Partito delle Regioni, il Partito comunista ucraino, e le altre opposizioni erano state messe fuori legge… e son riusciti a litigare fra loro… il potere logora…) L’ASCESA AL POTERE DI ZELENSKIJ HA APERTO UNA NUOVA FASE NELLA DISGREGAZIONE STATUALE UCRAINA, PASSANDO ALLA SUDDITANZA DIRETTA ANGLOAMERICANA.
IL CAPITALISMO OLIGARCHICO DI RAPINA ERA AL CAPOLINEA. Incapace di svilupparsi, proprio perché non aveva nello SVILUPPO il proprio codice distintivo ma nel mero sfruttamento dell’esistente FINO A ESAURIMENTO, era destinato a soccombere NON DI FRONTE a una risorgenza del capitalismo statuale (caso russo), ma DI NUOVI SOGGETTI CHE SI AFFACCIAVANO SULLA SCENA: LE MULTINAZIONALI STRANIERE E UNA TORTA CHE NON VOLEVANO PIU' SPARTIRE CON SOGGETTI LOCALI, DIVENUTI DI INTRALCIO
Multinazionali angloamericane che, INOLTRE, trovarono in Ucraina
- Risorse “non sufficientemente valorizzate”
- Un’ottima TESTA DI PONTE e sul continente europeo per
penetrare mercati russo, turco e centroasiatico e, visto che non parliamo di sanvincenzo,
partire con una MAIDAN russa che consentisse lo smembramento e lo sfruttamento di risorse “non sufficientemente valorizzate” ma in quantità INIMMAGINABILE rispetto a quanto i gialloblu potevano offrire.
Interessi che coincidevano con quelli imperialistici NATO, e di cui la NATO era ed è il braccio militare, A PRESCINDERE DA CHI SI SIEDE SUL CAMPIDOGLIO. E che ebbero in Zelenskij e nel suo gruppo, SIN DAL SUO PRIMO VIAGGIO A LONDRA (2019), LA SPONDA POLITICA NECESSARIA.
C’era però un PERO’ GRANDE COME UNA CASA: si chiamavano DONBASS e CRIMEA. E su quello ci hanno lavorato, e abbiamo visto anche come.
IL PERO’ MAGGIORE era però, ANCORA UNA VOLTA, ideologico. Religioso, persino. Immaginiamoci un papa inviso a Washington in un’Italia invisa a Washington e il tentativo, sempre anglofono, DI COSTRUIRE UNA CHIESA CATTOLICA NAZIONALE SPAGNOLA in opposizione a quella fedele a Roma. E’ quello che è successo non in fantasia, ma in realtà, in Ucraina. Ma non solo è stata costituita ARTIFICIALMENTE un’altra chiesa, bensì han cominciato a perseguitare la prima.
RIMAPPATURA RELIGIOSA COME SEGNO DI UNA RIMAPPATURA IDEOLOGICA DI CUI LA PRIMA E’ PARTE.
SI BADI, IL PACCHETTO FASCISTA NON IMPONE UNA RICOSTRUZIONE ORGANICA, ANZI MENO “ORGANICA” E’, PIU’ DISPONIBILE E’ A OPERAZIONI DI PICCOLO CABOTAGGIO, LEGITTIMATE IDEOLOGICAMENTE PUR NON AVENDO FONDAMENTO ALCUNO, MEGLIO E’. E’ UN FASCISMO
- FLUIDO, DECOMPOSTO NELLA FORMA E
- SOLIDO NELLA SOSTANZA
1. CLASSISTA (IL MONDO SI DIVIDE IN DUE CATEGORIE, CHI VA IN MONTAGNA A CHAMPAGNE E CHI CREPA AD ARTEMOVSK COME CARNE DA CANNONE),
2. DITTATORIALE (SI FA QUEL CHE DICO IO),
2. TOTALITARISTICA (SI CREDE IN QUELLO CHE DICO IO, IL MONDO E’ COME DICO IO),
4. RAZZISTA VERSO IL POPOLO INFERIORE A FIANCO (E SUPREMATISTA BIANCA IN GENERALE).
Il tutto condito in SALSA SERVILISTICO-COMPRADORA tipica di qualsiasi Stato fantoccio che rende questo fascismo pari all’ideologia che regge qualsiasi neocolonia nel mondo, MA in Europa.
Per i padroni NATO DALL'INIZIO DEL CONFLITTO C'E' INOLTRE UNA DOPPIA VALENZA:
NON SOLO RIFERITA ALLA GUERRA IN ESSERE CONTRO LA RUSSIA, ma A UNA GRANDE RISTRUTTURAZIONE DEGLI EQUILIBRI E DEI RAPPORTI ECONOMICO-SOCIALI NEL VECCHIO CONTINENTE. QUEGLI SPIGOLI ANCORA ESISTENTI IN EUROPA, QUELLE RESISTENZE LOCALI alla loro EGEMONIA TOTALE.
Colpirne uno per educarne cento… oppure, parafrasando Lenin, se “il modello russo indica a tutti i Paesi qualcosa, e assolutamente essenziale, del loro inevitabile e non lontano futuro” (русский образец показывает всем странам кое-что, и весьма существенное, из их неизбежного и недалекого будущего), il modello ucraino “parla” molto anche a noi, che pensiamo di restarne fuori.
Due gasdotti saltati ci han rimesso al nostro posto. Siamo soltanto i prossimi.
Aggiornamenti a seguire.
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09/03 ore 08:00 aggiornamento
UNO SCHEMA CONSOLIDATO
Possiamo così definire quanto sta accadendo in Ucraina, aldilà dei clamori suscitati da questo o quell’argomento del giorno, o notizia del momento.
Il che è L’ESATTO OPPOSTO di un conflitto congelato, di una guerra di trincea, o di una “deskalacija” come nel caso siriano, per chi se lo ricorda.
Il conto è sempre quello: la coperta è, o si vuole, o si deve, non siamo nella testa del Cremlino, corta. Son partiti con 150 mila uomini e ne hanno aggiunti trecentomila in più cammin facendo, e perché costretti dall’ingresso non ufficiale (come due gasdotti fatti saltare non ufficialmente) dalla NATO nel conflitto.
L’unico modo per vincere una guerra con la coperta corta, al risparmio, è procedere come stanno facendo:
- DUE o TRE direttrici al massimo, non di più, e senza spingere a tutta;
- Q.B., quanto basta per attirare le mosche al miele da una posizione di forza e
- procedere a guadagni territoriali importanti IN PROSPETTIVA, più che nell’immediato,
- ovvero per le conseguenze che comportano
- OBBLIGANDO COSÌ il nemico u-ccidentale ad andare ancora di più in affanno
- nel frattempo, procedendo ad ATTACCHI NOTTURNI MIRATI per bloccare e rallentare il flusso di armi e munizioni da OVEST a EST.
E’ quello che accade ogni giorno e ogni notte. Partiamo dall’ultima fase. I gerani che volano di notte, piuttosto che i missili alati, non li sto neanche più a riportare. Non prendono di mira il palazzo presidenziale, ma centrali termoelettriche, colonne di trasformatori, scambi ferroviari. Quando arriva la soffiata, depositi di armi e munizioni nascosti e centri di dislocazione temporanea di soldati, in genere “mercenari” che non sanno dove metterli perché i posti protetti son già pieni dei loro. È quanto successo, per esempio ieri notte. E ora i treni sono fermi, o in ritardo in attesa di capire come e quanti sostituirne con le motrici diesel rimaste:
https://t.me/yurasumy/7746
Tale attività si intensifica, GENERALMENTE, quando l’attivismo NATO rischia di compromettere l’andamento delle operazioni in corso. A settembre è successo quello che è successo e, dopo l’episodio del ponte della Crimea, son partiti questi attacchi. Prima in massa, tesi a fermare temporaneamente questo crescendo, e poi a tenerlo sotto controllo. Torniamo sempre al punto di partenza. Per i russi si tratta di un popolo unico, ovvero poco meno di una guerra civile, anzi, i paralleli con la guerra civile del 1919-1921 si sprecano a ben vedere. A questo punto, togliere la corrente durante l’inverno a un popolo intero significava, nelle condizioni di totale disinteresse da parte del regime allo stesso se non in quanto fornitore di carne da cannone, condannarlo a morte certa. E questo non è stato. Si va avanti come ieri notte: colpi mirati e, quando la NATO cerca di aumentare di una marcia, la si riporta in ridotta aumentando la scala degli obbiettivi colpiti dai droni.
L’attacco notturno come momento quotidiano di RIEQUILIBRIO di una situazione, ovvero di RIALLINEAMENTO lungo i binari prefissati, ovvero di ELIMINAZIONE di ANOMALIE potenzialmente pericolose. La bomba da 1500 kg di cui tanto si parla, specialmente in u-ccidente e poi di rimbalzo sui social russi che riprendono la notizia diffusa, la usano contro i bunker in cemento armato spessi quanto le mura di un castello medievale o una chiesa romanica, non contro il Palazzo di Zelenskij. Ai russi non interessano martiri.
E veniamo a quell’uno, due punti. Son sempre quelli e si chiamano entrambi DONBASS.
Uno più in su, ARTEMOVSK, in questo momento al centro dei riflettori. Purtroppo una prima fase di quanto temuto ieri, ovvero la CONTROFFENSIVA ucraina, si sta già verificando. È dal 7 marzo, infatti, che avvengono ininterrotti tentativi di SBLOCCO dell’assedio.
https://t.me/yurasumy/7745
Tentativi andati tutti a vuoto, ma siccome nelle intenzioni del regime c’è buttare altre decine di migliaia di uomini e mezzi nel carnaio, allora i russi hanno cominciato a PREMERE MAGGIORMENTE sugli attacchi notturni. Le decine di migliaia arriveranno, ma NON TUTTE INSIEME. Arriveranno già sfiancate, magari da snervanti e interminabili trasferte su stradine di campagna dove ogni due per tre dovranno scendere a spingere il camion che è finito in qualche voragine apertasi, piuttosto che da ultimo tratto a piedi. E lì troveranno chi li aspetta.
E che nel frattempo va avanti, METODICO, “CARRARMATO”, a MACINARE i suoi km al giorno. E alla notte. È notizia appena arrivata infatti quella della LIBERAZIONE DI DUBOVO-VASIL’EVKA (cartina qui):
https://t.me/voenkorKotenok/45935
Un altro pezzo di retrovia ucraina divenuto prima linea e ora liberato, che mette peraltro in difficoltà i suddetti tentativi di contrattacco.
Passiamo al secondo punto dove oggi si svolge l’azione: AVDEEVKA, ma tutta la linea in realtà che porta da GORLOVKA a sudovest di DONECK.
https://t.me/yurasumy/7744
Quest’arco, che riproduce nello schema di base una brutta copia di come era ARTEMOVSK qualche mese fa E DOVE SI VORREBBE FARE LO STESSO, OVVERO ACCERCHIARLO, è così da NOVE ANNI! E’ quello dei famosi blocchi di cemento che compongono bunker spessi quanto una chiesa romanica di poc’anzi. E lì, metterci mano è decisamente più difficile. Ma se non ci si mette mano, DONECK rimarrà sempre sotto tiro. Quindi, giorno dopo giorno, metodicamente, si cerca di smantellare questa linea. E la si smantella, di fatto. Ma a un ritmo che diviene percettibile non giorno dopo giorno, ma mese dopo mese. Tutto il resto, al momento, è contorno.
Aggiornamenti a seguire.
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08/03 ore 18:50 aggiornamento
AVDEEVKA
Ed eccola qui, la nostra AVDEEVKA, finalmente su una cartina di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140732-44a6c743.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140731-0762ad41.jpg
Il tentativo di accerchiamento è abbastanza evidente. Tra il dire e il fare c’è una delle zone più fortificate, insieme a MAR’INKA, del DONBASS. Vediamo come si stanno muovendo: a nord di AVDEEVKA vediamo che VESELOE è libera. Il significato di questo avanzamento è notevole, perché consente di puntare sul VERO obbiettivo che è KRASNOGOROVKA poco più a nord. Scop di questa azione: tagliare la vie di comunicazione di AVDEEVKA. Esattamente come ARTEMOVSK. Con la differenza che l’intera linea qui è MOLTO più fortificata e necessita di un fuoco di artiglieria e di un intervento dell’aviazione MOLTO più intensi per poter pensare di produrre qualche effetto. Vedremo gli sviluppi.
ARTEMOVSK: TUTTO PER TUTTO
Se la notizia dovesse essere confermata, saremmo all’assurdo. In questo momento, ZELENSKIJ starebbe dando ordine di concentrare CINQUANTAMILA UOMINI per tenere ARTEMOVSK e contrattaccare.
https://t.me/polk105/3371
I migliori da CHARKOV e da ZAPOROZH’E: “tanto i russi non attaccano”… 5-6 brigate come minimo per un totale che può arrivare a cinquantamila uomini (Речь идет минимум о пяти-шести бригадах. Общая численность украинской группировки может достигать 50 тысяч человек). Come nota l’articolista a commento di questo spiffero, che speriamo vivamente non corrisponda a realtà, sicuramente le cose per i russi si complicherebbero. Ma neanche più di tanto, a ben vedere. Li aspettano, sanno esattamente da dove attaccano e come attaccano, li colpiscono. Mettersi in difesa costituisce, in queste condizioni di superiorità di artiglieria, un vantaggio tattico notevole. Probabilmente, decisivo. Sicuramente, devastante per gli attaccanti. Dio non voglia che accada questo ulteriore massacro.
RYBAR come suo solito svolge un lavoro egregio e conferisce a tutto questo argomenti dettagliati e una veste grafica comprensibile:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-e0a322a1.jpg
e con legenda in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-acc835e4.jpg
Nella trappola di ARTEMOVSK attualmente operano NOVE BRIGATE (meglio, QUANTO RESTA di nove brigate). DODICI, invece, SAREBBERO LE BRIGATE PRONTE A PARTECIPARE A QUESTO CRUENTO “TUTTO PER TUTTO”. Le vediamo disposte AD ARCO intorno al cuneo russo, meglio, a quell’abbozzo di cuneo abbastanza tozzo e “bugnoso” per rendere la parola “cuneo” un eufemismo.
Ed è tutto qui, studiando la conformazione del terreno e della disposizione sul campo, che la strategia NATO mostra tutti i suoi limiti.
1. Non esiste, in questo momento, possibilità di collegare in maniera stabile le brigate che ogni giorno vengono decimate nella trappola coi loro “soccorritori”: le strade le abbiam viste, le distanze fra truppe russe appostate a lato queste vie di comunicazione le conosciamo, i risultati dei tentativi di colonne di mezzi di procedere in entrata o in uscita anche.
2. Allora le brigate mobilitate dai generali NATO cercheranno VEROSIMILMENTE di muoversi ATTACCANDO SUI FIANCHI. DA SEVERSK, DA SLAVJANSK E KRAMATORSK, DA DRUSHKOVKA E KONSTANTINOVKA., DA TORECK.
3. Peccato che, così facendo, LASCERANNO POSIZIONI FORTIFICATE NATURALMENTE DA TERRAPIENI MONTUOSI dove attualmente dominano per IMPANTANARSI E FINIRE IN BOCCA AI RUSSI.
4. Su un terreno in quel punto pianeggiante e ben controllato (Основные выходы, по которым возможно организованное отступление, находятся под полным огневым контролем российских войск. https://t.me/rybar/44367). Ne danno testimonianza le colonne di mezzi fatte fuori in questi giorni.
5. Inoltre, è notizia di poco fa che i russi siano già entrati e abbiano liberato tutta la parte EST di DUBOVO-VASIL’EVKA, a OVEST di BERCHOVKA!
https://t.me/RVvoenkor/40093
In altre parole, stanno migliorando le loro posizioni, la loro disposizione sul territorio, arrivando a minacciare inoltre fette di territorio che si trovano ora sotto attacco da più punti. Tenere tali posizioni finirebbe solo in un bagno di sangue, l’ennesimo, per truppe mandate al macello.
6. Ma vi è di peggio: tutto questo AMMASSARSI DI TRUPPE IN CONDIZIONI DI NETTA INFERIORITA’ DI ARTIGLIERIA E DI ASSOLUTA MANCANZA DI CONTROLLO DELLO SPAZIO AEREO, costituisce ULTERIORI RELATIVAMENTE FACILI BERSAGLI NELLE RETROVIE! INTERI REPARTI E CENTRI DI COMANDO ANNIENTATI SENZA NEPPURE ARRIVARCI, AL FRONTE. https://t.me/milchronicles/1631
7. Stesso discorso vale per i mezzi coinvolti in queste operazioni. Si ammassano, si rendono visibili, diventano bersaglio. E’ più difficile colpire un nemico sparso e mobile che uno ammassato e rallentato in questa maniera.
Certo, se quando attaccano i wagnerovcy sono ancora lì ad aspettare l’ultima fornitura perché manca il conalbi a olio sull’ultima carta, oppure la data è sbagliata perché non hanno girato la data sul suddetto timbro, oppure il treno è in ritardo, o dalle prime linee danno le coordinate ma in quel momento c’è il cambio turno e bisogna aspettare un’ora prima che partano i jet o le batterie di lanciarazzi multipli siano messe in posizione e sparino… beh, allora le cose cambiano. Rybar ne fa anche accenno, a fine pezzo. Ma al momento tutto quanto sta accadendo lascia trasparire maggiormente l’eventualità di uno scenario decisamente sfavorevole a una controffensiva su questa direttrice, e al conseguente, ulteriore, massacro. Speriamo che vada a esaurirsi qui, con tante congetture e basta. Davvero. Anche perché non mi sembra ormai ARTEMOVSK e basta a essere in sofferenza. Questo tutto per tutto che lascia scoperto (tutto, quasi o molto, a questo punto, importa relativamente…) il resto, potrebbe risolversi nella peggiore batosta presa dalla NATO da quando i Vietcong entrarono a Saigon.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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08/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK E IL CENTRO DEL RING
Cartina aggiornata a stamane di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105329-4534fbab.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105328-aa0f8d36.jpg
dove abbiamo la rappresentazione plastica di quella verticale che PARZIALMENTE taglia in due la città.
Di fianco al fiume c’è Ulica Nezavisimosti (“viale indipendenza” per gli amici…) che taglia in parallelo e che è già parzialmente liberata a nord e a sud. Anche senza essere volpi del deserto, è facile capire come gli edifici a EST di tale viale, ora che a EST sono sotto il tiro dei pezzi spostati più a ovest e a SUD e a NORD già sotto attacco dalla strada principale, siano in una bruttissima posizione. Così come altre posizioni ora facilmente attaccabili non da due, ma da tre punti. In un contesto da “si salvi chi può” come quello continuamente ripreso dalle videocamere degli stessi soldati NATO, peraltro, che rende ancora più difficile la tenuta di chi invece cerca di non mollare colpo.
E ciò perché, lo ricordiamo, non solo l’ordine di ritirata non è arrivato, ma in queste condizioni tragiche si continuano pompare dentro la “fortecja bachmut” uomini e mezzi
https://t.me/legitimniy/14906
comportamento che anche osservatori esterni come “Al Arabiya” cominciano a deprecare
https://t.me/namarshe/4902
e che compromette anche altri fronti, non adeguatamente coperti, come la parte più in alto, a OVEST di SOLEDAR, dove oggi i russi sono arrivati a ZALIZNAJNSKOE
https://t.me/polk105/3360
A questo punto, una parte sta combattendo una guerra al risparmio, al punto che siamo tornati alla strategia del GATTO COL TOPO. Come un anno fa, con la differenza che questa volta il TOPO non è solo l’esercito ucraino, ma la NATO intera dopo il suo ingresso a settembre. Minaccia offensive su più fronti, finta, scalda e fa andare su di giri i motori, affonda anche su alcuni punti strategici, ma si guarda bene dal partire con un’offensiva di massa. Se poi il risultato arriva, meglio. Se non arriva, si riparte con lo stesso giro.
Se non piace l’immagine del gatto col topo, usiamo quella del RING, non c’è problema. La Russia dopo settembre ha riguadagnato IL CENTRO DEL RING e SI LIMITA A CONTROLLARE, mantenendo L’INIZIATIVA ma senza affondare. Ha quindi puntato verso un angolo. In questa situazione, la NATO poteva tranquillamente uscire dalle corde, ancora lontane, e invece ha accettato scambi diretti, chiudendosi alla fine all’angolo da sola. Ora continua a combattere in maniera scomposta, a due mani, scoprendosi continuamente e prendendo, ogni due per tre, colpi al viso che aprono nuove ferite e al corpo che la fiaccano sempre di più. Al che invece di ricomporre la guardia, come il peggiore dei dilettanti allo sbaraglio, si scompone ancora di più, prendendone ulteriormente e consumando fiato ed energie preziose. Schiuma di rabbia, la NATO. Vorrebbe passare ai calci sulle tibie e sui coglioni, ai morsi, al tirapugni, alle dita negli occhi e alle testate,. Ma non può. Qui, a differenza dei casi passati dalla cosiddetta “fine della guerra fredda”, c’è il miglior arbitro al mondo: si chiama DETERRENTE ATOMICO. E non solo impone di usare solo guantoni da dieci once e dalla cintola in su, ma rimane la migliore garanzia che tali regole e modalità siano RISPETTATE.
Neppure corrompere un assistente dei russi e drogare il beverone o altri colpi bassi, per il momento, hanno funzionato. Non siamo più a Monaco 1972: se un arbitro oggi “non sentisse” il TIME OUT chiamato PER TEMPO dalla squadra sovietica, o se il cronometro nel frattempo avesse continuato a scorrere rosicchiando ulteriori secondi da quei fatidici TRI SEKUNDY che invece dovevano, ripeto DOVEVANO, apparire sul tabellone, nessuno oggi si sognerebbe di dire a quei farabutti: rifate, “Basket is a gentlemen sport” (qui la riduzione cinematografica dela scena):
https://www.youtube.com/watch?v=B6gB3Q3VnfU
Oggi... “prendi e porta a casa”. Ma il DETERRENTE impedisce, al momento, anche che non tutti i colpi bassi come questi vadano a segno. L’unico colpo basso di un certo rilievo, peraltro, quei signori d’oltremanica e oltreoceano lo han fatto a noi, facendoci saltare i gasdotti. Colpo basso che peraltro accettiamo, supinamente, senza battere ciglio.
A ben vedere solo una regola, i russi, non sono riusciti a imporre alla controparte atlantica: quella del K.O. TECNICO. Sarebbe già accaduto, e non da oggi. Ma la NATO ha deciso di spremere questo popolo, questa terra, “fino all’ultimo ucraino”. A questo, del resto, servono i fantocci che ha collocato sia al potere, sia come finta “opposizione”. E i russi nulla possono se chi presenta ferite e tumefazioni sempre più evidenti va avanti a farsi massacrare.
Anche qui però c’è un però: un però grande come il popolo ucraino. Infatti, il popolo sta capendo sempre di più che da questo incontro uscirà devastato, se non del tutto steso. E questo “dettaglio”, “piccolissimo”, differenzia ENORMEMENTE la situazione attuale da quella del 2022. Perché pur non essendoci una RESISTENZA non dico armata, ma quantomeno ATTIVA, al regime di KIEV (dopo otto anni di totale smantellamento di qualsiasi forma organizzata di opposizione non si può pretendere la luna…), una RESISTENZA PASSIVA già c’è. E’ quel “eto bezpredel’no!”, quel “fugi, Mykola!” che sempre in più gridano. Vedremo SE e IN COSA si evolverà.
Aggiornamenti a seguire.
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08/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Tutto quanto a est del fiume BACHMUTKA, è stato liberato. L’annuncio è ufficiale e la carta mostra impietosamente una città divisa in due:
https://t.me/RVvoenkor/40027
Considerando che il fiume poi è stato completamente attraversato sia a nord che a sud, ovvero non costituisca affatto un argine naturale ma solo un riferimento geografico per disegnare la nuova carta aggiornata, le cose si mettono malissimo.
“LET’S GO! FUCK IT! DAVAJ!” E LA DISFATTA NATO
Video girato con la telecamerina sull’elmetto di un “mercenario” NATO che cerca come può di guidare i suoi fuori da quell’inferno, con un ferito allettato su barella:
https://vk.com/video-210072333_456241905
DAVAJ! Letteralmente “dai!”, equivale al nostro “dai” “su” “forza”, in questo caso. Le quattro parole DI RUSSO imparate dal “mercenario” NATO per comandare i suoi ucraini, inframezzate da improperi nella propria lingua e un onnipresente fiatone, restituiscono l’immagine della disfatta NATO ad ARTEMOVSK. Una disfatta che, man mano che passa il tempo, diventa sempre più tragica.
SE QUESTA È UNA STRADA…
Il video girato lungo l’unica strada percorribile, ovvero non ancora tagliata fisicamente dai russi, MA COSTANTEMENTE SOTTO IL LORO TIRO, anche se già passato merita visione (con l’audio abbassato perché la canzone che han messo di sottofondo è veramente o-renda).
https://t.me/RtrDonetsk/15603
Vedendo quel pantano, capendo come sia esso stesso una trappola, vedendo inoltre rottami a destra e a manca, si capisce come un regime sia riuscito, per motivi unicamente propagandistici, nell’impresa criminale di mandare a morire decine di migliaia dei suoi in una trappola sia in entrata (ancora ne sta mandando a cercare di puntellare la situazione e preparare “controffensive”), sia dentro alla trappola stessa (10-12.000 in tutto),
https://t.me/boris_rozhin/79924
sia in uscita. È la strada suicida richiesta dalla NATO al popolo ucraino.
AVDEEVKA
Dopo giorni di combattimenti intensi (cartine di ieri)
https://t.me/RVvoenkor/39852
et
https://t.me/RVvoenkor/39929
tesi a sbloccare la situazione intorno alla VERA città fortezza (otto anni di fortificazioni, lo ricordiamo), fonti ucraine riferiscono di aver perso VESELOE, paese a nord della stessa:
https://t.me/ukraina_ru/136445
Non cambia nulla, di fatto, perché nessuna via è tagliata. Ma anche qui la difesa comincia pericolosamente a scricchiolare.
OTTO MARZO
Auguri a tutte le donne! Oggi in URSS era festa nazionale. Tutti a casa e, dove già si poteva, primo picnic! Altra eredità che in molte repubbliche ex-sovietiche hanno smantellato, cercando anche di cambiare nome alla giornata. Ma il popolo ex-sovietico è, ohibò, molto restio a seguire i suoi governanti in questo… specialmente la parte femminile dello stesso.
Aggiornamenti a seguire.
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07/03 ore 19:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: TRAGEDIA CONTINUA
Situazione ulteriormente peggiorata, come mostrano queste immagini:
https://t.me/RVvoenkor/39993
E che hanno come logica conseguenza, per chi può, la fuga. Ma ormai anche quella rischia di finire in tragedia. Altra colonna colpita dal fuoco di artiglieria oggi
https://t.me/rybar/44351
fra KRASNOE e CHASOV JAR. Gli ucraini han prima fatto saltare il ponte, e ora ricorrono a stradine di campagna e attraversamenti improvvisati. Stradine COME QUESTE!
https://t.me/rezident_ua/16721
Ormai completamente impantanate. Era stato predetto ampiamente che quelle stradine sarebbero diventate impraticabili col disgelo. Se un drone li individua, non hanno nessuna speranza di farcela. Ed è quello che sta accadendo. Forse, un domani, qualcuno cercherà un colpevole per questa disfatta che rischia di diventare catastrofe. Se non lo è già.
ENNESIMO BOOMERANG MEDIATICO DELL’UFFICIO PROPAGANDA UCRAINO
Alla fine pare non fosse un soldato russo identificato all’ottantaquattro per cento,
ma un disertore ucraino fucilato dai suoi a febbraio a causa del suo atto di insubordinazione. Nel corso della giornata su questo canale emergeva quest’altra nuova identità
https://t.me/marochkolive/37115
che poi confermava:
https://t.me/marochkolive/37137
Canale che riproduce questo ennesimo, inquietante, momento di follia criminale. Più che una morte eroica a opera di aguzzini assetati di sangue, si tratterebbe dell’esecuzione sommaria, della “punizione esemplare”, di un disertore, dopo avergli dato da fumare l’ultima sigaretta. Quell’atteggiamento e quello “Slava Ukraine”, allora, diventano l’ultima denuncia contro il regime prima della sua morte. Avvenuta un mese fa (03/02) e RICICLATA oggi in chiave patriottica, inserendo un contesto storico totalmente estraneo, avulso, a un significante che si veniva a dotare così di un altro significato, totalmente opposto.
Siccome l’uomo, peraltro, era stato ufficialmente dato per DISPERSO SENZA NOTIZIE, questo filmato aggiunge una ULTERIORE CARICA NEGATIVA di SFIDUCIA verso la classe dirigente. Infatti… e gli altri “dispersi”? Come sono morti? Per mano russa o perché si sono rifiutati di andare a farsi ammazzare?
Al che, altri esponenti della propaganda di regime si sono affannati a trovare altri volti che coincidano con quello sgranato e in bassa risoluzione di questo condannato a morte:
https://t.me/RVvoenkor/39959
Resta il fatto, ormai assodato, che gli aguzzini non siano russi. E che il sangue di questa esecuzione sommaria sia, ancora una volta, di matrice fascista.
Resta anche il fatto, deplorevole al pari del primo, che a qualcuno dell’ufficio propaganda sia venuto in mente di RICICLARE questo video, opportunamente trattato, tagliato, decontestualizzato e ricontestualizzato altrove, per creare un caso mediatico. Detto, fatto.
Resta, infine, il fatto che tale azione gli sia ritorta contro.
… E’ STATA LA SPECTRE!
Notizia sensazionale del NYT.
Messo alle corde dal reportage di Seymour Hersch, il sistema oggi reagisce per bocca nientepopodimenoche del NYT:
“Intelligence Suggests Pro-Ukrainian Group Sabotaged Pipelines, U.S. Officials Say”
https://www.nytimes.com/2023/03/07/us/politics/nord-stream-pipeline-sabotage-ukraine.html
Breve riassunto del contenuto. Altro che Hersch (senza nominarlo, peraltro… buffoni!)! Te lo do io Hersch! Ecco la verità! Che mette finalmente la parola fine a questa vicenda!
Dunque, “noi non siamo stati”, il governo ucraino non c’entra nulla (“U.S. officials said that they had no evidence President Volodymyr Zelensky of Ukraine or his top lieutenants were involved in the operation, or that the perpetrators were acting at the direction of any Ukrainian government officials”)… e allora chi è stato? Tenetevi forte, deglutite prima di continuare a leggere e se siete deboli di cuore fermatevi qui. E’ stato un fantomatico, innominato, ultrasegretissimo…
… “GRUPPO PRO-UCRAINO”!!!! (Pro-Ukrainian Group, ma magari si chiama così… è nome proprio… d’altronde, ci sono anche le maiuscole…)
Un gruppo di cui… non si sa nulla!!! “U.S. officials said there was much they did not know about the perpetrators and their affiliations.” E INOLTRE: “The review of newly collected intelligence suggests they were opponents of President Vladimir V. Putin of Russia, but does not specify the members of the group, or who directed or paid for the operation.”
Mi permetto di prevenire le obiezioni dei soliti bastiani contrario… ovvero come è possibile affermare una cosa del genere… sulla base del NULLA! Cari bastiani di nome e contrario di cognome, in termini di PROVE ED EVIDENZE, ma quando si ha un principio di verità su cui poggiare come “SE-LO-DICO-ME-CHE-SO’-LO-RE-ALLORA-E’-VERO” allora qualsiasi evidenza, qualsiasi prova è superflua! IL CASO E’ CHIUSO: è stato un “Gruppo pro-ucraino” di “oppositori del presidente Putin” (ma proprio di lui lui! Non di Medvedev, no, di Vladimir-vi-puntato-putin!).
Una vera e propria svolta nelle indagini. Anzi, LA svolta.
Resta però ancora una cosa da fare. E’ venuto il momento, QUEL momento… anche a costo di allarmare il mondo intero. MA E’ IL MONDO INTERO CHE VUOLE SAPERE, cari signori! CHE NON DORME PIU’ LA NOTTE! E VUOLE UNA RISPOSTA alla seguente domanda: CHI OGGI PUO’ PERMETTERSI DI PASSARE INOSSERVATO IN UN PUNTO DOVE OGNI DUE PER TRE FANNO ESERCITAZIONI MILITARI NATO, OVVERO IN UNO DEI POSTI PIU’ CONTROLLATI DEL MONDO? MA NON SOLO: NON PAGO, DETENERE RISORSE, TECNOLOGIA E COMPETENZE NECESSARIE PER IMMERGERSI, POSIZIONARE GLI ORDIGNI, AZIONARLI E ANDARSENE VIA… IL TUTTO SENZA LASCIARE TRACCIA ALCUNA?
E l’onere di questa risposta, cari giornalisti senza macchia e senza paura, ricade tutto su di voi… Non siate evasivi: dopo averci svelato l’arma segreta dei russi, le fantastiche “pale da combattimento” con cui sta per essere espugnata la “fortecija Bachmut”, abbiate il coraggio delle vostre azioni e completate degnamente questo ulteriore pezzo di giornalismo di inchiesta! Di giornalismo-schiena-diritta! Di giornalismo-verità! Che sarà preso a modello e studiato nei secoli a venire!
Anzi, annunciamolo tutti insieme al mondo intero, a una sola voce:
E’ STATA… LA… SPECTRE!!!
Non ci resta che attendere l’annuncio come prima notizia dell’edizione del notiziario delle venti. O, meglio ancora, non ci resta che piangere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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07/03 ore 19:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: TRAGEDIA CONTINUA
Situazione ulteriormente peggiorata, come mostrano queste immagini:
https://t.me/RVvoenkor/39993
E che hanno come logica conseguenza, per chi può, la fuga. Ma ormai anche quella rischia di finire in tragedia. Altra colonna colpita dal fuoco di artiglieria oggi
https://t.me/rybar/44351
fra KRASNOE e CHASOV JAR. Gli ucraini han prima fatto saltare il ponte, e ora ricorrono a stradine di campagna e attraversamenti improvvisati. Stradine COME QUESTE!
https://t.me/rezident_ua/16721
Ormai completamente impantanate. Era stato predetto ampiamente che quelle stradine sarebbero diventate impraticabili col disgelo. Se un drone li individua, non hanno nessuna speranza di farcela. Ed è quello che sta accadendo. Forse, un domani, qualcuno cercherà un colpevole per questa disfatta che rischia di diventare catastrofe. Se non lo è già.
ENNESIMO BOOMERANG MEDIATICO DELL’UFFICIO PROPAGANDA UCRAINO
Alla fine pare non fosse un soldato russo identificato all’ottantaquattro per cento,
ma un disertore ucraino fucilato dai suoi a febbraio a causa del suo atto di insubordinazione. Nel corso della giornata su questo canale emergeva quest’altra nuova identità
https://t.me/marochkolive/37115
che poi confermava:
https://t.me/marochkolive/37137
Canale che riproduce questo ennesimo, inquietante, momento di follia criminale. Più che una morte eroica a opera di aguzzini assetati di sangue, si tratterebbe dell’esecuzione sommaria, della “punizione esemplare”, di un disertore, dopo avergli dato da fumare l’ultima sigaretta. Quell’atteggiamento e quello “Slava Ukraine”, allora, diventano l’ultima denuncia contro il regime prima della sua morte. Avvenuta un mese fa (03/02) e RICICLATA oggi in chiave patriottica, inserendo un contesto storico totalmente estraneo, avulso, a un significante che si veniva a dotare così di un altro significato, totalmente opposto.
Siccome l’uomo, peraltro, era stato ufficialmente dato per DISPERSO SENZA NOTIZIE, questo filmato aggiunge una ULTERIORE CARICA NEGATIVA di SFIDUCIA verso la classe dirigente. Infatti… e gli altri “dispersi”? Come sono morti? Per mano russa o perché si sono rifiutati di andare a farsi ammazzare?
Al che, altri esponenti della propaganda di regime si sono affannati a trovare altri volti che coincidano con quello sgranato e in bassa risoluzione di questo condannato a morte:
https://t.me/RVvoenkor/39959
Resta il fatto, ormai assodato, che gli aguzzini non siano russi. E che il sangue di questa esecuzione sommaria sia, ancora una volta, di matrice fascista.
Resta anche il fatto, deplorevole al pari del primo, che a qualcuno dell’ufficio propaganda sia venuto in mente di RICICLARE questo video, opportunamente trattato, tagliato, decontestualizzato e ricontestualizzato altrove, per creare un caso mediatico. Detto, fatto.
Resta, infine, il fatto che tale azione gli sia ritorta contro.
… E’ STATA LA SPECTRE!
Notizia sensazionale del NYT.
Messo alle corde dal reportage di Seymour Hersch, il sistema oggi reagisce per bocca nientepopodimenoche del NYT:
“Intelligence Suggests Pro-Ukrainian Group Sabotaged Pipelines, U.S. Officials Say”
https://www.nytimes.com/2023/03/07/us/politics/nord-stream-pipeline-sabotage-ukraine.html
Breve riassunto del contenuto. Altro che Hersch (senza nominarlo, peraltro… buffoni!)! Te lo do io Hersch! Ecco la verità! Che mette finalmente la parola fine a questa vicenda!
Dunque, “noi non siamo stati”, il governo ucraino non c’entra nulla (“U.S. officials said that they had no evidence President Volodymyr Zelensky of Ukraine or his top lieutenants were involved in the operation, or that the perpetrators were acting at the direction of any Ukrainian government officials”)… e allora chi è stato? Tenetevi forte, deglutite prima di continuare a leggere e se siete deboli di cuore fermatevi qui. E’ stato un fantomatico, innominato, ultrasegretissimo…
… “GRUPPO PRO-UCRAINO”!!!! (Pro-Ukrainian Group, ma magari si chiama così… è nome proprio… d’altronde, ci sono anche le maiuscole…)
Un gruppo di cui… non si sa nulla!!! “U.S. officials said there was much they did not know about the perpetrators and their affiliations.” E INOLTRE: “The review of newly collected intelligence suggests they were opponents of President Vladimir V. Putin of Russia, but does not specify the members of the group, or who directed or paid for the operation.”
Mi permetto di prevenire le obiezioni dei soliti bastiani contrario… ovvero come è possibile affermare una cosa del genere… sulla base del NULLA! Cari bastiani di nome e contrario di cognome, in termini di PROVE ED EVIDENZE, ma quando si ha un principio di verità su cui poggiare come “SE-LO-DICO-ME-CHE-SO’-LO-RE-ALLORA-E’-VERO” allora qualsiasi evidenza, qualsiasi prova è superflua! IL CASO E’ CHIUSO: è stato un “Gruppo pro-ucraino” di “oppositori del presidente Putin” (ma proprio di lui lui! Non di Medvedev, no, di Vladimir-vi-puntato-putin!).
Una vera e propria svolta nelle indagini. Anzi, LA svolta.
Resta però ancora una cosa da fare. E’ venuto il momento, QUEL momento… anche a costo di allarmare il mondo intero. MA E’ IL MONDO INTERO CHE VUOLE SAPERE, cari signori! CHE NON DORME PIU’ LA NOTTE! E VUOLE UNA RISPOSTA alla seguente domanda: CHI OGGI PUO’ PERMETTERSI DI PASSARE INOSSERVATO IN UN PUNTO DOVE OGNI DUE PER TRE FANNO ESERCITAZIONI MILITARI NATO, OVVERO IN UNO DEI POSTI PIU’ CONTROLLATI DEL MONDO? MA NON SOLO: NON PAGO, DETENERE RISORSE, TECNOLOGIA E COMPETENZE NECESSARIE PER IMMERGERSI, POSIZIONARE GLI ORDIGNI, AZIONARLI E ANDARSENE VIA… IL TUTTO SENZA LASCIARE TRACCIA ALCUNA?
E l’onere di questa risposta, cari giornalisti senza macchia e senza paura, ricade tutto su di voi… Non siate evasivi: dopo averci svelato l’arma segreta dei russi, le fantastiche “pale da combattimento” con cui sta per essere espugnata la “fortecija Bachmut”, abbiate il coraggio delle vostre azioni e completate degnamente questo ulteriore pezzo di giornalismo di inchiesta! Di giornalismo-schiena-diritta! Di giornalismo-verità! Che sarà preso a modello e studiato nei secoli a venire!
Anzi, annunciamolo tutti insieme al mondo intero, a una sola voce:
E’ STATA… LA… SPECTRE!!!
Non ci resta che attendere l’annuncio come prima notizia dell’edizione del notiziario delle venti. O, meglio ancora, non ci resta che piangere.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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07/03 ore 12:30 aggiornamento
55% vs 45%
Queste sarebbero attualmente, secondo il canale ucraino Rezident_UA, le proporzioni di ARTEMOVSK fra città liberata e città ancora in mano alle forze ucraine (cartina qui sotto)
https://t.me/rezident_ua/16717
Situazione che per le truppe rimaste intrappolate si complica sempre di più, come mostrato in quest’altra cartina:
https://t.me/yurasumy/7727
Perdite che nel mese scorso erano già aumentate del 40% rispetto a gennaio soltanto, secondo dati del Ministero della difesa russo,
https://t.me/polk105/3319
arrivando a 11.000 uomini. Perdite che continuano ad aumentare, toccando i mille uomini in tre giorni soltanto.
https://t.me/namarshe/4883
Vedremo gli sviluppi
Aggiornamenti a seguire.
PS. Mentre i media ucraini hanno recuperato una foto in fretta e furia di un soldato ucraino per dimostrare la veridicità di quel video
https://t.me/rybar/44342
(peccato che il suddetto soldato è stato fatto prigioniero il 3 febbraio e ieri era il 6 marzo… quindi stiamo parlando di oltre un mese di distanza… senza spiegare COME il video sia finito in mano agli autori del video lanciato ieri… ma spiegare le cose non è il loro forte…)
Anche i canali ucraini cominciano a DUBITARE della veridicità del suddetto video.
https://t.me/legitimniy/14904
Staremo a vedere.
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07/03 ore 08:00 aggiornamento
VLADIMIR PROPP, PROPAGANDA FASCISTA E MERDA (FRESCA) DI REGIME
In quei strani meccanismi carsici del pensiero che portano ad attivarsi collegamenti inediti, a volte insperati, a distanza di tempo, quando appunto meno te l’aspetti, stamattina mi è venuto in mente Vladimiro fu-Giacobbe Propp. Il suo studio funzionale dei racconti di fiaba, l’appassionata recensione che ne fa Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia, ben si attagliano alla comparsa, nella propaganda del regime di KIEV, per esempio di “oggetti magici” (le novelle V2 invocate da KIEV, dagli HIMARS ai “Leopardi”, in grado di risolvere le sorti del conflitto, piuttosto che il “badile” con cui i soldati russi vincono le battaglie), piuttosto che delle “funzioni” (функция) stesse così come enunciate da Propp (1) allontanamento отлучка, 2) divieto запрет, 3) infrazione del divieto нарушение запрета, 4) investigazione выведывание, 5) delazione выдача, 6) tranello подвох, 7) connivenza невольное пособничество… e altre 24).
Gianni Rodari coglie appieno la novità dello studio di Propp, quando lega l’analisi della fiaba alle sue radici storiche e sociali (sempre i soliti comunisti! Ma almeno la mattina, specialmente prima del timbro, lasciatemi essere orgoglioso di qualcosa…). Scrive Rodari:
“Una teoria ne può valere un'altra e forse nessuna è in grado di dare una spiegazione completa delle fiabe. Questa di Propp ha un fascino particolare perché istituisce un legame profondo - qualcuno dirà a livello di «inconscio collettivo» - tra il ragazzo preistorico che visse i riti di iniziazione e il bambino storico che vive proprio con la fiaba una sua prima iniziazione al mondo dell'umano. L'identificazione tra il piccolo ascoltatore e il Pollicino della fiaba che la madre gli narra, alla luce di quella teoria, non ha solo una giustificazione psicologica: ne ha una ben più profonda, radicata nell'oscuro del sangue.”
A Rodari, me, e molti altri affascina l’individuazione di questo trait d’union che lega allo stesso filo il ragazzo preistorico, coi suoi problemi tangibili, concreti, drammaticamente vitali, e il bimbo che ascolta(va) fiabe truculente (oggi no… oggi GUAI! Anche solo raccontarle, chiamano il telefono azzurro… poi alle 13:00 e alle 20:00 ne vanno in onda di ben peggiori… poi i film che guardano anche loro, nella cosiddetta – IPOCRITAMENTE! - “fascia protetta”, sono intrisi di sangue (finto)) … ma fa niente).
Fra le mie sinapsi fuori legge e fuori controllo, stamattina si è attivata la “pazza idea” di collegare il lavoro di Propp alla propaganda del regime di KIEV. Perché continuo a dire del regime di KIEV e non della controparte?
Perché quella russa, che pure esiste, eccome… è a un livello decisamente più elementare. È un “non esercizio”. Il “ritorno dell’eroe”? C’è, eccome! Lo abbiamo anche citato. Ma resta lì. Non sappiamo né sapremo nulla dell’eroe in questione. Nella fattispecie, la “funzionalizzazione” del racconto della guerra fatto dai russi è un RIFLESSO, fatto ex-post, di tonnellate e tonnellate di materiale audiovisivo che gira quotidianamente. Un papà si fa filmare dalla mamma mentre vanno a prendere la bimba a scuola, la mamma riprende col telefonino la scena mentre il papà, ancora in uniforme bussa alla porta della classe, la bimba si getta al collo del suo papà. La scena gira, qualcuno la nota e la passa dal canale condiviso da amici e parenti a un veicolo più potente, con decine o centinaia di migliaia di iscritti. E da lì gira per altri canali finché milioni di persone non lo condividono. Il soldato-eroe smette di avere una propria identità e DAL PARTICOLARE E CONTINGENTE diviene un simbolo UNIVERSALE E SENZA TEMPO.
Con questo vorresti dire che anche i russi in un anno non hanno imparato a creare qualcosa anche loro? Assolutamente no. Ma non posso nemmeno dire che “sono rimasti indietro” (anche se, di fatto, lo sono) rispetto agli uffici di propaganda ucraini, imboccati da otto anni di “scuole di aggiornamento” NATO. Ai russi, semplicemente, non interessa.
“Sila v pravde”, la forza (e non l’omonimo complesso montuoso) è nella verità. Propaganda pure questa, ma che impone una coerenza. E su quello sono quadrati. Non li smuovi. Leggi i bollettini sul canale del Ministero della difesa, sono fatti con lo stampino, nella struttura. Leggi i rapporti dalla voce viva dei soldati dal fronte, lo stilema è sempre lo stesso. Parliamo di multinazionalità dell’esercito russo? Intervistiamo (per la gioia del papa) un ceceno, un buriato, un ossetino, un daghestano, persino un lontano parente di Dersu Uzala… a tutti la stessa domanda, tutti risponderanno in maniera pressoché analoga.
La costruzione di contenuto segue una struttura compositiva formale che NON VUOLE, non “non riesce”, non vuole lasciare troppo alla “fantasia”.
La propaganda del regime di KIEV, invece, è molto più “fantasiosa”, nell’accezione rodariana del termine. Da qui, l’accostamento a PROPP. Non dovessi scappare al timbro, potessi raccogliere materiale, catalogarlo per categorie, risalire alla sua composizione, alla sua struttura, alla tecnica e alla finalità rispettivamente con cui e per cui è stato realizzato, verrebbe fuori un ottimo lavoro, secondo me. Lo lascio a chi ne sa più di me e che abbia voglia di pestare piedi o toccare fili dell’alta tensione per cui veramente vale la pena rischiare la carriera accademica o, meglio ancora così non ho nessuno sulla coscienza, non gli interessi nulla della stessa.
Gli do anche due CAVEAT, che mi è venuto in mente nel tragitto ciclistico casa-lavoro (la bici è il miglior pensatoio insieme alla “sala di lettura”, sempre quando ci si riesce a chiudere dentro…):
PRIMO CAVEAT: PROPP parla di un filo rosso che lega MILLENNI di storia di noi esseri antropomorfi. Qui il tempo è MOLTO PIU’ COMPRESSO, è un file MP3, anzi, più compresso ancora, E’ PRESSOCHE’ ISTANTANEO! CAVEAT importante con tutto quello che ne consegue in termini di PRODUZIONE DEL RACCONTO FANTASTICO e FINALITA’ DELLO STESSO, il che ci porta al punto successivo.
SECONDO CAVEAT: la fiaba POPOLARE nasce tramite un processo autorale COLLETTIVO, che avviene essenzialmente per SOVRAPPOSIZIONE COLLETTIVA, GENERALMENTE INCONSAPEVOLE, STRATIFICATA NEI SECOLI. Qui abbiamo un PRODOTTO STANDARDIZZATO E INDUSTRIALIZZATO NELLA CONCEZIONE, IMMEDIATO NELLA REALIZZAZIONE CHE SEGUE LA COMMITTENZA (IN GENERE MONO-CLIENTE), CONCEPITO PER MASSIMIZZARE IL PIU’ POSSIBILE LA PROPRIA RISPOSTA ALLE ESIGENZE / SCOPI DELLA COMMITTENZA.
Cerco, marxianamente, di estraniarmi, di alienare ogni contenuto emotivo dalla merda, chiedo perdono, dal contenuto osceno che segue. Forse tutto questo è nato stamane come tentativo di restare razionale di fronte a una cosa che mi ha fatto partire l’embolo. Parto bene, poi entro in medias res e l’embolo mi parte lo stesso. Fa niente, è uno dei motivi per cui non sarò mai buddhista …
Partiamo dall’AUTORE, che non è collettivo ma ha persone formate e pagate per fare quanto fanno. L’Ufficio propaganda di regime (COMMITTENTE), da BUCHA a MARIUPOL’, dal CENTRO COMMERCIALE bombardato alle PALE, è AVANTI ANNI LUCE sull’argomento. Nonostante la fretta gli faccia fare gattini ciechi che vengono sbugiardati, a volte, il giorno stesso. L’importante non è però sbattere in prima pagina il MOSTRO “RISOLUTIVO”. Lo scopo non è creare il CASCO BIANCO in SIRIA che porta in giro figuranti sbugiardati dai troppi video girati (prima feriti in un posto, poi colpiti con armi chimiche nell’altro, la produzione dozzinale nell’epoca mediatica è nociva alla credibilità dell’informazione (falsa) che si vuole veicolare). Non serve il “casus belli” per far saltare ASSAD, o SADDAM con provette (altrettanto finte) da esibire a mo’ di “prova”. Coi russi non funziona. Primo, perché sono in grado di sbugiardare, secondo, perché la loro tattica è tesa ad altro: AMPLIFICARE UN’IMPRESSIONE, DARE A ESSA FORMA, CONTENUTO, AMPLIFICARLA FINO A DARLE UNA PARVENZA DI CONCRETEZZA, REALTA’ E, DI “OH MY GOD” IN “OH MY GOD”,
- SOMMERGERE LO SPAZIO MEDIATICO (mi confuti un argomento, te ne mando dieci dello stesso tenore!)
- TOTALIZZARNE COMPLETAMENTE IL CONTENUTO E RENDERLO ASSOLUTO, INATTACCABILE E INDISCUTIBILE (“la morale è sempre quella”… e non parliamo di merende).
Questo il dato di partenza. Fatta conoscenza (sia pur sommaria) con l’Autore e con il suo metodo di lavoro, veniamo ora al caso odierno. Infuria la battaglia, disastrosa per le file ucraine, di ARTEMOVSK. Il regime fantoccio è in evidente difficoltà, sia nel Paese che all’estero. Occorre qualche CIRCENSES per distogliere il popolo dal problema PANEM, anzitutto. E, al contempo, occorre fare un po’ di benzina a un motore rimasto a secco, quello della propaganda che genera poi il ciclo di produzione e riproduzione di D-M-D, ma anche solo Denaro-Denaro che esce da una tasca e entra in un’altra, su cui tale regime si regge.
Il primo tentativo, nelle intenzioni del soggettista UNA VIA DI MEZZO FRA L’AZIONE PATRIOTTICA E LO SBERLEFFO (Bandiera giallo-blu aldilà del confine russo) è stato affidato a chi lo poteva fare in quel momento: ERRORE GRAVISSIMO. La squadraccia fascista, una volta ricevuti i dati satellitari dagli americani sulla presenza delle guardie di frontiera e dei soldati russi al confine, passa tranquillamente e inavvertitamente in terra russa, fa i suoi selfie propagandistici davanti alle case, li invia all’Autore che comincia a sistemarli per la pubblicazione, tutto procede come da copione FINCHE’… finché non si lascia prendere la mano! Spara alle macchine che passano, uccidendo persone e ferendone altre, semina panico fra la popolazione locale. Tipica canaglia fascista.
Risultato, BOOMERANG MEDIATICO. E un bambino-eroe. EROE VERO, non costruito, non prefatto, peraltro. La costruzione mediatica avviene EX POST. Quel poveretto non pensava, quella mattina, di vedere la morte in faccia e dover salvare due bambine con una palla che gli aveva attraversato il corpo.
Provaci ancora, Zio Sam. Ed ecco il secondo tentativo. Ieri comincia a girare un video dove un soldato ucraino è ritratto mentre muore, sparato dai russi, non prima di aver gridato l’immancabile “Slava Ukraine”. E mentre nei social impazza la febbre da “hater” e il video diventa subito virale riempendo l’intera piazza mediatica di grida e urla, qualcuno comincia a SOSPETTARE DELL’IDENTITA’ DEL SOLDATO. “E’ uno dei nostri”, dubita alle quattro del pomeriggio (ora italiana) BEZSONOV. “Gli han messo la divisa ucraina, gli han fatto gridare slava eccetera e gli hanno sparato. Chi sa l’identità di quest’uomo per favore scriva a… ”
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22977
Parte il tam-tam, o “repost” che dir si voglia. Alle 21:46 lo stesso canale annuncia di aver riconosciuto l’identità del “prigioniero ucraino”. Identico all’84%. Viene da SAMARA, arruolato nell’ottobre 2022 e mandato in prima linea. Rimanda quindi a stamattina per l’ultima conferma.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22986
Altri canali cominciano anche qui a prospettare l’effetto boomerang: SE effettivamente si trattasse di un russo, si tratterebbe dell’ENNESIMO CRIMINE DI GUERRA COMMESSO DAL REGIME DI KIEV!
https://t.me/MedvedevVesti/13288
Stamattina arrivata anche dallo HACKER JOKER la conferma dell’identità del soldato russo passato per ucraino, con foto di confronto
https://t.me/JokerDPR/377
e la notizia che il soldato russo usato per questa messinscena, fortunatamente, è ancora vivo. Messinscena fino in fondo.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22991
Forse, visto il CRIMINE DI GUERRA commesso poco fa nell’oblast’ di BRJANSK ritornato con un effetto boomerang micidiale, hanno ritenuto opportuno stare prudenti questa volta. Così, anche se scoperti, chissenefrega…
MECCANISMI, COMMITTENZA E FINALITA’ DECISAMENTE PIU’ MESCHINI DI QUELLI CHE DIEDERO VITA ALLE FIABE POPOLARI. MERDA DI REGIME. FRESCA, PER GIUNTA. MA DOBBIAM SPORCARCI LE MANI ANCHE CON QUESTO, VISTO CHE C’E’.
Aggiornamenti a seguire.
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06/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Le stesse fonti ucraine denunciano le gravi perdite di armamenti in questa ritirata che è diventata un tiro al bersaglio per i russi appostati lungo le direttrici percorse dalle colonne di mezzi in fuga. Carri armati, blindati, pezzi di artiglieria. La ritirata sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche e sta costringendo il regime di KIEV a inviare molte delle truppe speciali
https://t.me/rezident_ua/16696
che aveva preparato e tenuto in serbo per l’offensiva di primavera. Come si suol dire, “quando una cosa nasce male” … In questo caso, i generali NATO con i loro reiterati, criminali, errori, sono riusciti nell’impresa di trasformare un arretramento localizzato e, tutto sommato, strategicamente poco rilevante se avvenuto mesi fa, in uno degli episodi campali di questa guerra in termini di perdite rilevanti al punto di compromettere qualsiasi altro tipo di azione nel breve termine. E forse, non solo nel breve.
MAR’INKA
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306132826-1f71cbf2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306133251-eb6d36ce.jpg
dove sono evidenti sia l’opera di smantellamento delle linee di difesa a scaglioni all’interno di quello che un tempo era un centro abitato, con anche avanzamenti importanti, sia l’opera di ampliamento dell’area liberata dai russi verso ovest, in attesa di una prevedibile loro offensiva. L’intensificazione del fuoco di artiglieria, quei 55 attacchi in un giorno, trovano in questa cartina la loro rappresentazione plastica. Lo scopo, tutt’altro che semplice, è smantellare metodicamente una linea difensiva costruita in otto anni. Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire.
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06/03 ore 08:00 aggiornamento
FRA MAR’INKA E AVDEEVKA
Distogliamo un attimo l’attenzione da ARTEMOVSK e andiamo su un’altra linea di fronte MOLTO calda. Solo ieri ci sono stati CINQUANTACINQUE attacchi russi su questo segmento, che il regime di Kiev iniziò a fortificare già nel 2014.
A badilate, ovviamente. L’evoluzione della specie del forcone. A proposito, il pezzo ripreso dai nostri cinegiornali luce è questo.
https://www.bbc.com/news/world-europe-64855760
Nel gioco del telefono senza fili qui son state dette cose “che voi umani”… ma anche “che voi marziani”… ma è quello che ci meritiamo. Ci tornerò brevemente, su questo punto, ma ora resto sul pezzo di cronaca.
La situazione si fa sempre più critica per le truppe NATO, nonostante terrapieni, bunker, trinceramenti, fortificazioni in cemento armato, case popolari usate come bastioni e, più in generale, ogni qualsiasi infrastruttura civile requisita e sfruttata “a perdere”, secondo la teoria della “terra bruciata”:
https://t.me/RVvoenkor/39852
Come già sottolineato, ogni avanzata è reputata inutile senza prima aver spazzato via ciò che la renderebbe un massacro per gli attaccanti. Quindi, fuoco di artiglieria, e fuoco a volontà. Per 55 volte lungo l’intera giornata di ieri. Solo così, 210 sono state ieri le perdite fra le fila ucraine, ma è da giorni ormai che l’ordine di grandezza è quello. Segno che i bunker non proteggono più come qualche mese fa. Vedremo gli sviluppi.
BADILATE, SLAVI E DOPPI STANDARD.
Il primo termine è indice del solito razzismo u-ccidentale che ci contraddistingue e che già portò Napoleone e Hitler alla sconfitta. Lo stesso farà con questa nuova leva di loro degni successori. Una figura capeggia fra i peggiori della specie, di questa specie di governanti: Madeleine ALBRIGHT. Recentemente scomparsa, fu capace di dire una cosa del genere.
1996, intervista, in riferimento alle sanzioni che stavano uccidendo il popolo iracheno:
- Abbiamo sentito che mezzo milione di bambini [iracheni] sono morti, voglio dire, sono più dei bambini morti a Hiroshima. Ne vale la pena?
"We have heard that half a million [Iraqi] children have died. I mean, that is more children than died in Hiroshima. And, you know, is the price worth it?"
E’ una scelta molto dura ma, pensiamo, ne vale la pena.
"I think that is a very hard choice, but the price, we think, the price is worth it."
https://www.newsweek.com/watch-madeleine-albright-saying-iraqi-kids-deaths-worth-it-resurfaces-1691193
Stiamo parlando dello stesso macellaio che bombardò, qualche anno più tardi, i civili serbi. Dieci anni dopo, alla presentazione di un libro a Praga, dei locali, sottolineo, dei locali, la contestarono. Lei, facendo ancora di ogni erba un fascio (d’altronde, tutti slavi...) ebbe ancora il coraggio di dire “Disgusting Serbs!”
https://www.youtube.com/watch?v=1FaPuBUY558
Oggi uno Stato fino a un anno e mezzo fa sovrano e oggi in totale decomposizione, è già mollato come la peggior patata bollente da quotati ANALISTI A STELLE E STRISCE:
https://www.nationalreview.com/magazine/2023/03/20/moral-urgency-is-not-a-ukraine-strategy/
Stessa “squola” di pensiero, del resto… Quel che noi europei non capiamo è che due gasdotti saltati, economia a rotoli, e tutto il resto oltremanica e oltreoceano rientrano nella categoria “the price, we think, the price is worth it”. E quando lo capiremo sarà troppo tardi.
Aggiornamenti a seguire.
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05/03 ore 22:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Non è accerchiamento, ma colonne di blindati in fuga, sia pur a piccoli gruppi di cinque, sette mezzi ogni trenta minuti,
https://t.me/WarDonbass/101336
divengono oggetto di tiro al bersaglio da parte dell’artiglieria russa:
https://t.me/RVvoenkor/39845
Nella concitazione, anche chi sta restando per tentare, alla bell’e meglio, di coprire la ritirata dei compagni, sbaglia a capire chi si muove dove e spara ai suoi. È successo alla 93° brigata meccanizzata che ha annientato parte della 128° brigata di difesa territoriale:
https://t.me/RtrDonetsk/15525
Le perdite aumentano a dismisura, al punto che anche il WSJ dubita dell’efficacia dell’offensiva ucraina di primavera in preparazione
https://www.wsj.com/articles/russias-wagner-troops-exhaust-ukrainian-forces-in-bakhmut-b58e726c
In realtà, è un tentativo tardivo di smarcarsi da un ritmo che, esaurite le scorte sovietiche, non sono più in grado di tenere. 250.000 munizioni al mese in regime “fortecija bachmut”… e che non son servite lo stesso. Per l’offensiva se ne dovrebbero tirare fuori almeno un milione, per garantire quei due-tre mesi di azione…
https://t.me/namarshe/4838
… torniamo quindi all’idiozia, alla criminalità, di questo sperperare uomini e mezzi da quattro, cinque mesi a questa parte nella trappola di ARTEMOVSK.
Un po’ diverso, quanto sta accadendo, da quello che ANCORA affermano i cinegiornali luce, riportando a pappagallo che i russi per mancanza di munizioni stiano combattendo... a badilate (sic!). Anche perché sarebbe il colmo che la liberazione di ARTEMOVSK avvenga come nella peggior scazzottata da western-spaghetti… il problema è che, a riportarlo, è stato un telegiornale nazionale. VERGOGNA!
Quello che si poteva e si doveva evitare sta accadendo. Attualmente, nella trappola di ARTEMOVSK, ci sono ancora diecimila soldati circa:
https://t.me/WarDonbass/101336
Questo, mentre già di primo mattino si annunciavano i primi quartieri liberati della giornata
https://t.me/z_arhiv/19096
e si annunciavano nei prossimi giorni dei ponti mobili a cura del genio militare per passare alla riva destra del fiume BACHMUTKA e spingere così ulteriormente verso ovest i soldati rimasti
https://t.me/namarshe/4847
ENNESIMO ATTO DI TERRORISMO NATO NEL DONBASS
Non a DONECK, questa volta, ma a VOLNOVACHA, dove si stava commemorando l’anniversario della morte del comandante di SPARTA, Eroe della DNR e di Russia Vladimir Žoga:
https://t.me/readovkanews/54073
Due HIMARS, che come ormai sappiamo non solo viaggiano su coordinate satellitari NATO, ma sono ancora manovrati da personale NATO, vista l’incapacità delle maestranze locali di mettersi ai loro comandi. Strage sfiorata per un soffio. Questo ormai resta a questi bastardi.
POTERE IN PUTREFAZIONE: ULTIME DEL GIORNO
Gira fra i social ucraini il video di un militare incazzatissimo che, rientrato per miracolo da ARTEMOVSK (e lo grida nel video!), filma generi alimentari sugli scaffali del locale supermercato CHE SAREBBERO DOVUTI ANDARE AL FRONTE! Quindi, i generi alimentari “spariscono”, al fronte non arrivano, e riappaiono come per magia in vendita sugli scaffali dei supermercati.
https://t.me/ukraina_ru/136044
Ai gestori va bene che al reduce in canna ci siano solo improperi al loro indirizzo, e non proiettili veri, da come è incazzato. Ma questo i cinegiornali luce non lo dicono, non se ne accorgono.
Infine, questo anziano agricoltore ucraino
https://t.me/RtrDonetsk/15506
denuncia che il fertilizzante, che prima comprava a 9.000 grivne la tonnellata dai russi a Togliattigrad, ora ne costa CINQUANTASEIMILA! E a momenti infarta davanti alle telecamere da quanto è incazzato.
https://t.me/RtrDonetsk/15506
Niente fertilizzante. Significa FAME. Anche questo, i cinegiornali luce, non lo dicono.
Così come non dicono che le TERRE NERE vengono caricate a camionate e trafugate dalla regione di CHERSON verso la POLONIA!
https://peremogi.livejournal.com/65420329.html
Lo stesso fecero, per inciso, i nazisti. VERGOGNA!
Aggiornamenti a seguire domattina.
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06/03 ore 18:30 aggiornamento
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605) con quelli del 24/02 (https://t.me/mod_russia/24398):
396 aerei (vs 387 – 24/02, +9 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
217 elicotteri (vs 210 – 24/02, +7 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3345 droni (vs 3228 - 24/02, +117 vs +107 dei 10 giorni precedenti)
410 sistemi missilistici (vs 405 – 24/02, +5 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
8192 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8011 - 24/02, +181 vs +152 dei 10 giorni precedenti)
1054 lanciarazzi multipli (vs 1044 – 24/02, +10 vs +25 dei 10 giorni precedenti)
4284 obici e mortai (vs 4205 – 24/02, +79 vs +114 dei 10 giorni precedenti)
8771 autoveicoli blindati (vs 8518 – 24/02, +253 vs +181 dei 10 giorni precedenti)
Sono altri dieci giorni di INTENSIFICAZIONE del ritmo di smantellamento di strutture militari sempre meno ucraine ex-sovietiche e sempre più NATO. Gli aerei e gli elicotteri sono stati mandati allo scoperto, nel tentativo di fermare i russi ad ARTEMOVSK e fra AVDEEVKA e MAR’INKA… e sono stati abbattuti. Questo spiega l’impennata nella distruzione della merce più cara rimasta in dotazione alle ff.aa. ucraine. Altri mezzi, invece, come carri armati e blindati, nella ritirata sono costretti a zigzagare su strade di campagna (alcune rotte qui)
https://t.me/namarshe/4876
ma il tutto avviene in un corridoio talmente stretto da essere individuati e abbattuti. Come accaduto a questa colonna di mezzi:
https://t.me/rybar/44320
Le tendenze in atto sono abbastanza chiare, alla luce sia dei numeri che degli eventi riportati ogni giorno. Vedremo il prosieguo.
ARTEMOVSK
Su due cartine è riportato lo stesso, importante, avanzamento a EST
https://t.me/namarshe/4874
et
https://t.me/RVvoenkor/39914
facilmente riassumibile nella formula: a sinistra del fiume BACHMUTOVKA ci sono ormai sempre meno aree controllate ancora dalle ff.aa. ucraine. Dal punto di vista anche semplice, se vogliamo, della DENSITA’ numerica di forze russe per km lineare di linea di fronte, questa aumenta man mano che NORD, EST e SUD si congiungono e la linea di fronte urbana si accorcia. Questo complica ulteriormente le cose per le truppe rimaste, meglio, condannate a rimanere nell’ovest.
Questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
mostra ancora meglio nell’ingrandimento quanto manca a est perché l’INTERA linea di fronte vada a coincidere con il fiume Bachmutovka, piuttosto che i guadagni territoriali a sud e a nord. Mostra anche ulteriori guadagni verso OVEST, con l’obbiettivo evidente di incunearsi fra BOGDANOVKA e CHASOV JAR. Mostra, infine, con frecce azzurre dove i generali NATO cerchino disperatamente di piazzare rinforzi, E’ CONFERMATO TRAENDONE ANCHE DAL “TESORETTO” INIZIALMENTE DESTINATO ALL’OFFENSIVA DI PRIMAVERA,
https://t.me/rybar/44304
al fine
- di bloccare l’avanzata e il pieno accerchiamento
- di consentire a uomini e mezzi di loro interesse di uscire dalla trappola, minimizzando le perdite che di qui a poco verranno.
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/06/256739.html
Frecce azzurre che al momento sono riuscite a tenere la piena impedendole di dilagare, ma
1. Non si sa per quanto
2. Non si sa a che prezzo, in riferimento alla compromissione e a una revisione più o meno radicale della loro strategia d’attacco.
Quella che è certa, e che non ci stancheremo mai di ripeterlo, è la RESPONSABILITA’ DIRETTA DI CHI HA CONSENTITO, PEGGIO, HA FATTO SI’ CHE UN SEMPLICE ARRETRAMENTO TERRITORIALE DIVENTASSE UNA MATTANZA CONTINUA E ININTERROTTA PER MESI.
INTORNO E SOTTO DONECK
Carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200928-8813f058.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200927-21be6b94.jpg
mostrano ancora meglio il significato dell’azione offensiva in corso. Su questa notevole linea di fronte si stanno ammassando le restanti truppe ucraine. Anche perché non hanno molta scelta: o mollano o puntellano. Al momento l’ordine dall’alto è tenere le posizioni. Ma chi c’è non basta e, come ad ARTEMOVSK, chiede rinforzi. Che arrivano, anche qui attingendo da risorse finora lasciate intatte. A scapito della tanto agognata offensiva di primavera? Presto per dirlo, ma altrettanto presto lo vedremo.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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05/03 ore 22:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Non è accerchiamento, ma colonne di blindati in fuga, sia pur a piccoli gruppi di cinque, sette mezzi ogni trenta minuti,
https://t.me/WarDonbass/101336
divengono oggetto di tiro al bersaglio da parte dell’artiglieria russa:
https://t.me/RVvoenkor/39845
Nella concitazione, anche chi sta restando per tentare, alla bell’e meglio, di coprire la ritirata dei compagni, sbaglia a capire chi si muove dove e spara ai suoi. È successo alla 93° brigata meccanizzata che ha annientato parte della 128° brigata di difesa territoriale:
https://t.me/RtrDonetsk/15525
Le perdite aumentano a dismisura, al punto che anche il WSJ dubita dell’efficacia dell’offensiva ucraina di primavera in preparazione
https://www.wsj.com/articles/russias-wagner-troops-exhaust-ukrainian-forces-in-bakhmut-b58e726c
In realtà, è un tentativo tardivo di smarcarsi da un ritmo che, esaurite le scorte sovietiche, non sono più in grado di tenere. 250.000 munizioni al mese in regime “fortecija bachmut”… e che non son servite lo stesso. Per l’offensiva se ne dovrebbero tirare fuori almeno un milione, per garantire quei due-tre mesi di azione…
https://t.me/namarshe/4838
… torniamo quindi all’idiozia, alla criminalità, di questo sperperare uomini e mezzi da quattro, cinque mesi a questa parte nella trappola di ARTEMOVSK.
Un po’ diverso, quanto sta accadendo, da quello che ANCORA affermano i cinegiornali luce, riportando a pappagallo che i russi per mancanza di munizioni stiano combattendo... a badilate (sic!). Anche perché sarebbe il colmo che la liberazione di ARTEMOVSK avvenga come nella peggior scazzottata da western-spaghetti… il problema è che, a riportarlo, è stato un telegiornale nazionale. VERGOGNA!
Quello che si poteva e si doveva evitare sta accadendo. Attualmente, nella trappola di ARTEMOVSK, ci sono ancora diecimila soldati circa:
https://t.me/WarDonbass/101336
Questo, mentre già di primo mattino si annunciavano i primi quartieri liberati della giornata
https://t.me/z_arhiv/19096
e si annunciavano nei prossimi giorni dei ponti mobili a cura del genio militare per passare alla riva destra del fiume BACHMUTKA e spingere così ulteriormente verso ovest i soldati rimasti
https://t.me/namarshe/4847
ENNESIMO ATTO DI TERRORISMO NATO NEL DONBASS
Non a DONECK, questa volta, ma a VOLNOVACHA, dove si stava commemorando l’anniversario della morte del comandante di SPARTA, Eroe della DNR e di Russia Vladimir Žoga:
https://t.me/readovkanews/54073
Due HIMARS, che come ormai sappiamo non solo viaggiano su coordinate satellitari NATO, ma sono ancora manovrati da personale NATO, vista l’incapacità delle maestranze locali di mettersi ai loro comandi. Strage sfiorata per un soffio. Questo ormai resta a questi bastardi.
POTERE IN PUTREFAZIONE: ULTIME DEL GIORNO
Gira fra i social ucraini il video di un militare incazzatissimo che, rientrato per miracolo da ARTEMOVSK (e lo grida nel video!), filma generi alimentari sugli scaffali del locale supermercato CHE SAREBBERO DOVUTI ANDARE AL FRONTE! Quindi, i generi alimentari “spariscono”, al fronte non arrivano, e riappaiono come per magia in vendita sugli scaffali dei supermercati.
https://t.me/ukraina_ru/136044
Ai gestori va bene che al reduce in canna ci siano solo improperi al loro indirizzo, e non proiettili veri, da come è incazzato. Ma questo i cinegiornali luce non lo dicono, non se ne accorgono.
Infine, questo anziano agricoltore ucraino
https://t.me/RtrDonetsk/15506
denuncia che il fertilizzante, che prima comprava a 9.000 grivne la tonnellata dai russi a Togliattigrad, ora ne costa CINQUANTASEIMILA! E a momenti infarta davanti alle telecamere da quanto è incazzato.
https://t.me/RtrDonetsk/15506
Niente fertilizzante. Significa FAME. Anche questo, i cinegiornali luce, non lo dicono.
Così come non dicono che le TERRE NERE vengono caricate a camionate e trafugate dalla regione di CHERSON verso la POLONIA!
https://peremogi.livejournal.com/65420329.html
Lo stesso fecero, per inciso, i nazisti. VERGOGNA!
Aggiornamenti a seguire domattina.
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05/03 ore 01:00
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211255-2ea3cdfb.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211253-757d68d2.jpg
Altri venti bastioni lungo una linea di fronte sempre più stretta sono passati in mano russa.
https://t.me/rybar/44261
Nel frattempo, la linea di fronte si sta ampliando sempre di più a nord di ARTEMOVSK. verso OVEST, per la precisione. L'intento di cogliere il momento e proseguire lungo un fianco lasciato colpevolmente scoperto in un'area che, fino a poco fa, era considerata retrovia, è evidente. Vedremo gli sviluppi.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.
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04/03 ore 17:00 aggiornamento
ANATOMIA DI UN POTERE IN PUTREFAZIONE
Inizialmente volevo intitolare questo pezzo, nato dallo sdegno per l’esplosione, nel senso letterale del termine, di notizie sul tasso di corruzione del potere ucraino, “Kiev o le 120 giornate di Sodoma”.
Un parallelo che, tuttavia, non si pone, e per due motivi almeno. Anzi tutto, qui non stiamo parlando di allegorie, di metafore del fascismo, o del capitalismo, ma di notizie vere, schifosamente vere. In secondo luogo, Kiev non è IL fascismo, IL capitale che decade, degrada e si decompone, come nell’allegoria scenografica, ma un semplice mezzo. Una pedina. Materiale di consumo di cui un U-ccidente capitalistico (e fascistico) si serve, attribuendogli la forma voluta, agendo sullo stesso in maniera del tutto distruttiva, fino al punto di farlo decadere, degradare, decomporre.
Non è quindi IL modo di produzione, o IL regime, in decomposizione, ma un elemento della catena alimentare dello stesso, l’ultimo peraltro in ordine di importanza.
Da qui, pertanto, il cambio di titolo, anche se l’accostamento col film di Pasolini mantiene, invero, una certa, e alquanto propria, suggestione. Potere LOCALE, in putrefazione, quindi. Una delle prime cose che in antropologia ci avevano insegnato era la metafora del corpo fisico come immagine del corpo sociale. La putrefazione del primo come immagine della decomposizione, dell’assoluta incapacità di tenuta, parziale o totale, dell’organon collettivo di riferimento.
L’impurità mestruale femminile come tabù in virtù di un corpo sociale che si vorrebbe sempre integro, per esempio, e il cui manifestarsi rappresenta una violazione pericolosa dello stesso o, meglio, dell’immagine patriarcale dello stesso consolidatasi nei secoli. E via discorrendo…
Qui abbiamo un potere in totale PUTREFAZIONE: funzioni statuali rimosse, altre trasformate, altre decomposte e degradate, in funzione di un sempre più totale SERVILISMO PARASSITARIO, frutto a sua volta di una sempre totale DIPENDENZA dai nuovi padroni.
Globuli più neri che bianchi, e del peggior nero, che FAGOCITANO elementi vitali per il sistema: cultura, istruzione, tutela sociale e sanitaria. Alcuni per totale deformazione ideologica (“derussifikacija”...), altri per “mancanza di fondi”. A volte l’opera di smantellamento avviene per totale AMPUTAZIONE di interi settori: è il caso delle “mobilizacija” che, di colpo, cancellano un’intera popolazione attiva mandandola a crepare al fronte pochi giorni soltanto dopo l’arruolamento coatto.
Un corpo vivo, carne vera, e un corpo sociale, istituzionale, economico che si decompongono. Una PUTREFAZIONE ESOGENA, nelle sue linee generali, funzionali alla creazione di uno SFRUTTAMENTO INTENSIVO E SOSTANZIALMENTE IMPERIALISTICO DI CARNE DA CANNONE, e una PUTREFAZIONE ENDOGENA, frutto di metastasi sistemiche a opera di cellule tumorali locali che, in questo inedito brodo di coltura, si attivano e crescono a DISMISURA, ampliando OLTREMISURA i propri ambiti di lucro e malaffare, al punto da svilupparsi su di un corpo, sociale e non, sempre più in agonia e tenuto in vita ormai soltanto dagli stessi suoi padroni che, quando non sarà più necessario, staccheranno i fili.
L’ex-capoispettore generale del Ministero della Difesa moldavo, Jurij Vričag, accenna alla CATASTROFE AMBIENTALE che accadrebbe se in TRANSNISTRIA dessero fuoco alle polveri in caso di aggressione ucraina. Delle 40.000 tonnellate di munizioni originarie, oggi ne sono rimaste all’incirca 20.000. Quanto basta per provocare una catastrofe ecologica non solo in quella striscia di terreno, ma anche in Moldavia e nell’intera oblast’ di Odessa:
https://t.me/drugoeeto/7803
Ma chi se ne importa, a Odessa poi son tutti russi, che crepino tutti… nevvero? Andiamo avanti. Non solo frutta e ortaggi sono comprati dal Ministero della difesa a tre volte il prezzo di mercato, non solo una borraccia che costa USD 0,59 è acquistata dal suddetto ministero a USD 7,9 (!!!)
https://t.me/drugoeeto/7919
Non solo lo stesso articolo, anche militare, è comprato a un prezzo maggiorato del 300%-500%,
non solo lo stesso articolo (NR SERIALE) risulta COMPRATO PIÙ VOLTE!!!
https://t.me/rezident_ua/16665
Tutto questo, mentre il regime di KIEV si indebita con ulteriori finanziamenti per ulteriori armamenti: solo nel caso dei proiettili da 155 mm abbiamo 385 milioni di dollari al mese, al ritmo di 110 mila proiettili entro tale scadenza. Totale: 4,5 miliardi all’anno, solo di quelli, solo a questo ritmo.
https://t.me/legitimniy/14894
Me non c’è limite al peggio. Infatti, anche gli stessi APPROVVIGIONAMENTI AL FRONTE sono MINATI ALLA RADICE, OVVERO NON ARRIVANO! È da metà febbraio che lo si denuncia!
https://t.me/rezident_ua/16392
In altre parole, al fronte arriva già poco, e quel poco non riesce neppure ad arrivare perché, a metà strada… “sparisce”. Un meccanismo “carsico” che fa poi apparire questi beni sul mercato nero.
Al punto che ormai un ruolo sempre più determinante, negli approvvigionamenti, è ricoperto dalle cessioni volontarie e trasporto delle stesse al fronte:
LA FORNITURA DI MEDICINALI, ATTREZZATURE, VESTITI ALLE FF.AA. UCRAINE SI REGGE PER IL 70% SU VOLONTARI!
(Обеспечение ВСУ медикаментами/оборудованием/одеждой на 70% зависит от волонтеров, )
https://t.me/rezident_ua/16665
E, per il mangiare, sulla pietà degli abitanti del posto per quei ragazzi che, come nel caso denunciato stamane di ARTEMOVSK.
Il lend-lease apre la linea di credito, la fornitura arriva, a prezzi gonfiati, un pezzo si perde pure per strada e riappare sul mercato nero delle armi… “what else?”
https://t.me/legitimniy/14893
Noi italiani, del resto, non dovremmo meravigliarci, in quanto di tutti questi meccanismi siamo cinture nere. Siamo campioni di questo tipo di speculazione, dai prezzi gonfiati delle mascherine fatte con il panno delle spazzole per pavimenti in epoca Covid, finanche ai prezzi dei tubi e delle assi dei ponteggi, oltre che dei cappotti stessi, in epoca 110%. Speculatori, merde, sciacalli. Qui però non si tratta di fare i parassiti su un corpo vivo e, tutto sommato, ancora (per quanto?) in uno stato di salute “che ce n’è di peggio”. Ma degli stessi parassiti, degli stessi speculatori, su soldati che muoiono al ritmo di mille al giorno, che fanno scabbia, congelamenti, inedia, che restano sul più brutto senza munizioni con cui rispondere al fuoco che si riversa incessantemente su di loro. Ecco, allora, che il paragone con il tumore che uccide il corpo che lo ospita, purtroppo, calza. A questi speculatori non interessa se il corpo muore. Se ne andranno via al momento opportuno.
Come han già fatto quei giovani che, PER SOLDI E PER CONOSCENZE, sono riusciti ad espatriare:
https://t.me/legitimniy/14895
Tre cartoline ha ricevuto questo “artist”, ancora non ho capito bene di che cosa. E se ne è potuto andare via tranquillamente. Del resto, basta VERSARE DAI 5.000 AI 7.000 DOLLARI ALLA FACCIA GIUSTA per espatriare:
https://t.me/rezident_ua/16670
E cosa sono quei soldi per un “artist” di tale calibro? Oppure, non versano nessun obolo e non se ne vanno, perché sanno che non saranno mai nelle liste dei richiamati. PERCHÉ FIGLI DI QUALCUNO MOLTO IN ALTO. Talmente in alto da poter popolare i bar di KIEV, i night, le balere, senza temere che ci sia fuori un grassone in grigioverde pronto a sbatterli dentro una camionetta. Quelli, l’élite, la “crème de la crème”, non si toccano. Mentre il resto del corpo va in putrefazione, mentre le fabbriche son chiuse perché manca corrente elettrica, mancano operai, manca tutto.
Il problema non è ARTEMOVSK. Il pesce puzza dalla testa. Un pesce, ormai, mandato volontariamente in putrefazione.
Aggiornamenti a seguire fra stanotte e domattina.
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04/03 ore 10:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
L’appello russo ad abbandonare la città è scaduto ieri notte. Un appello, più che un ultimatum, visto che è più di sei mesi che si combatte e, ieri pomeriggio, c’è stata proprio una tregua per dar modo di mettersi in salvo a chi voleva, o poteva, o riusciva a schivare gli zagradotrjad pronti a sparare in fronte “a chi volta le spalle”.
https://t.me/yurasumy/7686
Già nel corso della nottata è ripartito il fuoco d’artiglieria, propedeutico ai combattimenti che stamane sono ripresi. CHROMOVO a nord, INGRESSO CITTÀ a sud i due momenti focali di un movimento che, in realtà, si svolge come abbiam visto lungo tutto l’arco intorno a quel che resta in mando a ragazzi e vecchi con un uniforme sgualcita e una fascia verde al braccio (dopo esser passati dal giallo al blu, ora il verde...).
Ed è su COME È STATA USATA DAI GENERALI NATO QUESTA TREGUA, che mi vorrei ancora soffermare. La presenza di “vecchi e ragazzi” è confermata ormai dagli stessi abitanti di ARTEMOVSK i cui quartieri son stati liberati dai russi, e che ora parlano alle telecamere.
Questo vecchio, per esempio, non riesce a interrompere le lacrime mentre, seduto sul suo letto, racconta alle telecamere gli ultimi giorni. Ragazzi di diciotto, vent’anni che venivano da lui e chiedevano se aveva qualcosa da dargli da mangiare. Gli dicevano: “Nonnino, non è che ha qualcosa da darci da mangiare?” (Дяденька у вас покушать ничего нету?) E lui: “Niente, figliolo, ho fame anch’io, non ci distribuiscono gli aiuti umanitari, non ho nulla” (Нету сынок, сам голодный, ни гуманитарки, ничего).
https://t.me/NSDVNikolaeve/1183
Nemmeno il rancio ai loro soldati, nemmeno gli aiuti più elementari ai civili che hanno usato come scudi umani per evitare bombardamenti a tappeto. Questa la realtà dei fatti.
Ma come è stata utilizzata la tregua di ieri? Le unità speciali hanno abbandonato le prime linee e sono scappate a OVEST. CHROMOVO, per esempio, ora è “zona grigia”, terra di nessuno.
https://t.me/namarshe/4801
E chi è rimasto in prima linea? Giovani e anziani appena reclutati a forza, infilati in una camionetta, vestiti in fretta e furia con un’uniforme e, in questa nuova identità (l’abito fa il monaco), sbattuti al fronte! In altre parole, i generali NATO hanno sfruttato la tregua per evacuare chi volevano, han fatto saltare i ponti per evitare che passassero altri mezzi, e han lasciato civili improvvisatisi soldati, ragazzi e vecchi in uniforme, sotto squadracce che ordinano di “tenere la posizione” e che sparano a chiunque si alzi con le braccia dietro la schiena. Come i bastardi della cosiddetta “Legione straniera georgiana”, senza andar troppo lontano:
https://t.me/rybar/44222
Rispetto a Mariupol’, abbiamo un’ulteriore involuzione della specie, in questo baratro verso l’inferno. Lì la città è stata prima circondata, poi è partita la sua liberazione. Chi era dentro è rimasto dentro. Memorabili i tentativi, andati a male, di “viaggi della speranza” con elicottero organizzati dai servizi segreti francesi per tirar fuori loro uomini che lì “non ci dovevano stare”. Piuttosto che interi battaglioni allo stabilimento Il’ič, per non dire degli squadristi di Azov ad Azovstal’. Qui il corridoio è stato tenuto aperto e sono usciti i peggiori. Imponendo alla gente comune di restare lì.
I “difensori” che scappano e lasciano a crepare, PER COPRIRE LA LORO FUGA, il popolo che dicono di “difendere”. Vergogna!
ANCHE IL POPOLO SERBO E IL POPOLO BULGARO HANNO QUALCOSA DA DIRE...
Attenzione a “come torna l’onda alla fine del riflusso”, come cantava Augusto. Non l’onda rivoluzionaria, ahimè, e ahinoi. Bensì l’onda che attraversa tutti i popoli slavi, perlopiù di fede ortodossa (polacchi esclusi), ma neanche più di tanto (il caso della cattolica Croazia e di alcune uscite del suo presidente che hanno infastidito i vertici UE, per esempio, andrebbe studiato): quel substrato storico, sociale, culturale, ideologico profondo che accomuna popoli diversi, dagli “slavi del sud” (jugo-slavi) dei Balcani a quelli delle steppe. Un substrato che è fatto di comuni radici linguistico-culturali (laddove è la parola che forma, struttura i processi logico-formali, per l’appunto, quindi cognitivi, sin dalla tenera età) e un immenso, altrettanto comune, patrimonio di credenze, usi, costumi, che li affratellano. E che vanno aldilà della crosta attuale di contingenze e opportunismi politico-militari o, come amano riempirsene la bocca oggi, “geo-politici”.
Sulla Serbia nulla da dire. È dall’inizio del conflitto che assistiamo a una SPACCATURA NETTA fra “vox populi” e attuale dirigenza politica. Bandieroni russi che scendevano e riempivano le gradinate degli stadi, al coro di Katjuša, manifestazioni di piazza: è un anno che il popolo serbo non perdona alla sua dirigenza l’atteggiamento ambiguo nei confronti dei russi. Russi che anche quando erano ai minimi storici, nel 1999 liberarono dai terroristi targati NATO e tennero contro forze preponderanti l’aeroporto di PRISTINA, per esempio. Qui un documentario che trae lo spunto dal film Balkanskij Rubež (Балканский рубеж) dedicato a questo episodio:
https://www.youtube.com/watch?v=5tzGbZK_Q5g
Moti di piazza tanti e tali da costringere la dirigenza serba a SMENTIRE IN FRETTA E FURIA la notizia falsa trapelata in questi giorni di forniture di armi dalla Serbia all’Ucraina.
https://t.me/yurasumy/7676
Lo stesso possiamo dire, in REALIA decisamente peggiorativi, del popolo bulgaro. I rapporti di forza sono completamente diversi, a SOFIA. La Bulgaria è un paese NATO, è da anni che commercia e fa transitare, riciclando e cancellando origine e provenienza, armi in Siria verso i terroristi di An-Nusra (che ora han cambiato nome, ma non la sostanza) appoggiati dalla NATO, e in altre zone calde del globo dove, per i trafficanti d’armi, “finché c’è guerra, c’è speranza”. Traffici illeciti sotto gli occhi di tutti. Qui un dossier di cinque anni fa:
https://colonelcassad.livejournal.com/3375742.html
https://colonelcassad.livejournal.com/3372549.html
Fili scoperti che chi osa toccare, come la coraggiosa giornalista Diljana Gajtandžieva, sui cui materiali Rožin basò gran parte del lavoro di cui sopra, ci lascia il posto di lavoro.
https://diana-mihailova.livejournal.com/937256.html
E, per fortuna per lei, solo quello. Ora peraltro ha una sua pagina indipendente da cui scrive
https://dilyana.bg/
e da cui è stata la prima a denunciare il traffico di armi dalla Bulgaria all’Ucraina
https://dilyana.bg/who-and-how-exported-bulgarian-weapons-to-ukraine-documents/
Ma il governo bulgaro tira dritto, sapendo di poterlo fare. Fino a un certo punto, però. Ieri in Bulgaria si celebrava la Festa della Liberazione dall’impero ottomano. E questi sono i cortei che ieri sono scesi in piazza, in un tripudio di bandiere bulgare e russe. Sulle note di “Prošanie slavianki” e non solo:
https://t.me/balkanossiper/5681
I popoli dell’Europa dell’Est, anche di quei Paesi più appecoronati all’egemonia NATO, sempre di più e sempre più pubblicamente esprimono il loro dissenso, la loro protesta, la loro rabbia. Esprimendo contenuti decisamente OPPOSTI a quelli che propagandano i loro cinegiornali luce. I loro politici, e non solo i loro, farebbero bene a prestare molta, ma molta attenzione... "a come torna l'onda, alla fine del riflusso".
Aggiornamenti a seguire.
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03/03 ore 18:00 aggiornamento
ARTEMOVSK: ORMAI SI GUARDA AL DOPO
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194635-2412be9b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194630-04c3de74.jpg
Nuovi settori rossi, indice delle posizioni conquistate oggi, sono presenti lungo tutto il perimetro della città ormai in bilico fra la capitolazione e la ritirata. Quartieri liberati a nord lungo il fiume (fino a dove è stato fatto saltare il ponte in città). Quartieri liberati a SUD, dove si rafforzano tra l’altro anche le posizioni fuori città in direzione di possibili prossimi obbiettivi.
In tale situazione, si confermerebbe la versione di mezzi fuori dalla sacca, unità speciali e “uomini da salvare” anch'essi fuori dalla sacca (da qui anche il ponte fatto esplodere DIETRO LORO), e dentro la sacca invece “vecchi e ragazzi”, come li han definiti oggi.
https://t.me/smotri_z/11823
Anche nel bollettino serale di RYBAR si afferma lo stesso. Laddove si sottolinea inoltre che, le prime a evacuare, a lasciare la nave, son state le forze NATO in particolar modo i “mercenari” di lingua inglese. Di fatto, l’ultimo atto criminale ad ARTEMOVSK è aver lasciato migliaia di uomini – colpevoli solo di essere “soldati semplici” – al loro destino.
https://t.me/rybar/44221
E si comincia a pensare ad altro. Al dopo, per la precisione.
Dopo ci potrebbe essere KUPLJANSK, IZJUM e BALAKLEJA, per esempio.
https://t.me/operativsvo/34948
Ma anche SEVERSK e, da lì, SLAVJANSK e KRAMATORSK a ovest, aggirando il massiccio che le difende da nord (LIMAN) e da sud (UGLEDAR).
https://t.me/smotri_z/11823
I bollettini del ministero della difesa russo, che non tengono per nulla conto di questi combattimenti, visto che sono gestiti dai wagner, parlano ancora oggi di 580 morti.
https://t.me/mod_russia/24534
Si arriva ancora, quantomeno, al migliaio di caduti in battaglia da parte ucraina. Ai russi una doppia scelta:
1. Continuare così, con una difesa attiva che concentri l’attacco su un punto e si limiti a smantellare quelli che gli vanno contro su tutti gli altri.
2. Attaccare.
C’è chi, fra gli analisti ucraini, sostiene che se i russi non attaccheranno entro due mesi, lo faranno loro. Se non altro, per giustificare gli “investimenti” effettuati dall’U-ccidente.
https://t.me/ukraina_ru/135684
Anche no, mi verrebbe da dire. Mille caduti al giorno in due mesi è un’ecatombe. E anche gestire un’offensiva in tali condizioni sarebbe improponibile anche nell’assenza di azioni offensive da parte russa, ovvero in presenza del solito schiacciasassi russo. Non siamo più nel 2022. Le forze NATO a settembre han fatto quello che han fatto sfruttando un effetto sorpresa che ora non c’è più e il lavoro di qualche centinaio di satelliti puntati sulla linea di fronte in grado di determinare il punto debole, il lato scoperto. Oggi non è più così.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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03/03 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK: SALTANO PONTI
Due, per la precisione: uno a EST della città (filmato e cartina qui, cerchio rosso)
https://t.me/rybar/44194
e uno SULLA STRADA CHE PORTA A CHASOV JAR A OVEST (foto, cartina, linea rossa)
https://t.me/voenacher/40598
Qui ormai siamo oltre l’accerchiamento, siamo al cercare di impedire ai russi di avanzare ulteriormente.
Di accerchiamento parla direttamente il capo dei wagner in un videomessaggio a Zelenskij
https://t.me/WarDonbass/101090
dove dice “siete accerchiati, se prima avevamo contro soldati, ora ci state mandando contro solo vecchi e ragazzi, date loro la possibilità di ritirarsi”
Pare che gli stian dando retta e si stiano ritirando, con scadenza operazioni di evacuazione al 5 marzo…
https://t.me/namarshe/4798
… vedremo.
Intanto, i russi sono passati OLTRE ARTEMOVSK e stanno attaccando le città limitrofe
https://t.me/namarshe/4797
Il rischio per gli ucraini intrappolati dai loro generali è quello di una sacca ancora più grande. Anche qui, vedremo gli sviluppi
FEDOR
Eccolo il nostro piccolo grande eroe!
https://t.me/boris_rozhin/79580
La ferita era al petto, non alla schiena come inizialmente detto. E’ stato operato. Di fianco, sua mamma. Tieni duro, campione!
Aggiornamenti a seguire.
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03/03 ore 08:30 PS
A parte rettificare la data, mi son lasciato indietro quella di ieri, al venerdì si comincia a svalvolare, una breve considerazione. Un appunto, più che altro.
I russi ne han formati trecentomila in più. Da ottobre? da ottobre. Siamo a marzo e gran parte di loro non è neppure ancora entrata in azione. Chi lo ha fatto, è stato messo a fare la guardia al DNEPR, alle infrastrutture strategiche, nelle retrovie.
Svolgono una funzione importantissima. Liberano risorse e competenze mandate temporaneamente a chiudere buchi nei settori di cui sopra. Risorse ora in grado di essere impiegate nei rispettivi ambiti di destinazione. Ma lì si fermano, queste reclute.
Chi è stato ucciso, come quei soldati colpiti nella caserma il dì di festa dai missili NATO, non è stato ucciso generalmente in combattimento. E anche quei pochi uccisi o fatti prigionieri, poi sono montate le polemiche perché NON DOVEVANO stare lì. "E ma hanno agito di sorpresa, non ce lo aspettavamo..." Oggi ci sono procedimenti PENALI (diritto militare) aperti perché NON DOVEVANO STARE LI'.
Sanno benissimo, i loro superiori, che chi dall'altra parte è un anno che combatte (ed è sopravvissuto) ha maturato un'esperienza e delle capacità incalcolabili e mandargli contro chi a malapena sa tenere in mano un fucile equivale a mandarlo a morire.
Non è la stessa linea U-ccidentale. Per niente.
Aggiornamenti a seguire.
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02/03 ore 08:00 aggiornamento
“UN MESE DI CAR È PIÙ CHE SUFFICIENTE”: UE COMPLICE DEL MASSACRO DEL POPOLO UCRAINO
Facciamo conoscenza oggi con un’altra delle nostre “cime”: l’ammiraglio Hervé Bléjean, comandante della Missione militare europea. Li scelgono proprio col lanternino.
Uno che il 16 novembre dello scorso anno, riferendo al Parlamento francese, non al bar dello sport del suo paese, sparava cifre come 250.000 fra le perdite russe (60.000 morti e tre volte tanto feriti)
https://english.nv.ua/nation/eu-estimates-russian-casualties-in-ukraine-at-250-000-killed-and-wounded-news-50295468.html
Uno che a gennaio dava i russi per spacciati, con il 60% dei carri armati fatti fuori e altre statistiche fantasmagoriche ottenute probabilmente seguendo i manuali di propaganda studiati all’accademia militare: “come nelle manifestazioni di piazza, ma invece di dividere il reale per due, occorre moltiplicarlo!” (questa parte se l’era anche evidenziata e annotata con punti esclamativi, mica di sbagliare e invertire…).
Uno a cui l’UE a settembre affidava la “missione d’assistenza militare all’Ucraina”: 15.000 soldati in DUE ANNI per 106,7 milioni di euro.
https://www.open.online/2022/10/17/consiglio-europeo-missione-addestramento-militari-ucraini/
Quindicimila uomini in due anni ci sta anche. Parte la missione, il 15 novembre. Prima di continuare, però, facciamo conoscenza con questo personaggio. Lo ha intervistato ieri la TFI:
https://www.tf1info.fr/replay-lci/video-un-oeil-sur-le-monde-du-2-mars-2249827.html
Tralasciamo la prima mezz’ora, se vogliamo, e partiamo dal minuto 37, quando parla della missione d’assistenza militare all’Ucraina (lui è quello col mascellone e i gradi, l’altra invece gli fa le domande…).
E qui arriviamo a un dato MOLTO interessante. Per la precisione ai minuti 45:30 et segg.
Dei 15.000 da formare, “aujourd'hui, nous en avons formé 10.000”, ovvero al giorno d’oggi (lasciamolo questo francesismo al cuggino…) ne abbiamo formati 10000!
LO RIPETO, QUELLO CHE DOVEVA ESSERE FATTO IN DUE ANNI LO HAN FATTO PER DUE TERZI IN POCO PIÙ DI DUE MESI!
Quello che doveva essere un programma di addestramento mirato è diventato POCO MENO, non poco più, POCO MENO di un CAR con cubo, sparo e lancio della granata.
Del resto, è l’ammiraglio stesso a rincarare la dose: e ne verranno altri, e altri ancora (“e plus encore”)
Perché il ciclo continuo è partito, e la catena di montaggio è stata messa in moto per funzionare “le plus possible, le plus vite possible, avec le plus grande qualité possible”, ovvero il più possibile, il più velocemente possibile... con la maggior qualità possibile. Qui purtroppo non posso offrirvi se non virtualmente il sacchetto di carta, fatene scorta perché l’ammiraglio è lanciato.
Dopo un po’ di fumo negli occhi sui piloti (“eventualement”… ora pensiamo a dare il massimo di carne da cannone, è questa “l'urgence du combat aujourd'hui”, l’urgenza del combattimento oggi...) e via discorrendo, riparte:
minuti 47:10. Gli ucraini forniscono 600 persone alla volta, PER LA MAGGIOR PARTE NON SANNO COME SI TIENE IN MANO UN FUCILE (“la plupart n'ont aucune expérience de combat” la maggior parte non ha alcuna esperienza di combattimento) E IN QUALCHE SETTIMANA SOLTANTO (“et en quelques semaines seulement”) ne facciamo dei soldati!
AMMIRAGLIO, A PARTE CHE I NOSTRI VENDITORI DI PENTOLE SONO MOLTO PIÙ BRAVI DEI VOSTRI MANUALI D’ACCADEMIA, UNA DOMANDA: DOPO CHE IN QUALCHE SETTIMANA HANNO IMPARATO A FARE IL CUBO, A SMONTARE E RIMONTARE IL FUCILE, E A LANCIARE LA GRANATA, “SELON VOUS” I SUOI “SOLDATI” SONO IN GRADO DI TENERE ANCHE SOLO UNA POSIZIONE DI FRONTE A UN ATTACCO COME QUESTO?
https://www.youtube.com/watch?v=zwugfw8w6O4
min. 1.50 e segg., ma è un docufilm, con una lunga serie di immagini a dir poco scioccanti su cosa vuol dire oggi operare in velocità, in sincronia, coinvolgendo contemporaneamente artiglieria, aviazione, carristi, fanteria, reparti avanzati, retrovie… e in cui tutti si devono, si DEVONO, trovare al punto giusto al momento giusto. Manca un pezzo ed è la rovina...
STIAMO ARMANDO, SIAMO MANDANDO CONTRO QUESTO TIPO DI SOLDATI DECINE DI MIGLIAIA (alla fine dei due anni saranno più di 15.000 a questo ritmo) CARNE DA CANNONE! SAPENDO BENISSIMO CHE ANDRANNO A MORIRE! SENZA ALCUNA SPERANZA DI SOPRAVVIVERE!
VERGOGNA! E ANCORA VERGOGNA! UE COMPLICE DEL CARNAIO UCRAINO! PIENAMENTE COMPLICE!
Aggiornamenti a seguire.
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02/03 ore 19:10 aggiornamento
ARTEMOVSK
Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-4693e53f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-9113843a.jpg
Partendo da OVEST, i combattimenti infuriano alle porte di CHROMOVO e, più a sud, a poche centinaia di metri ormai dalla strada CHASOV JAR-ARTEMOVSK. Non solo sono sono stati consolidati i guadagni di ieri, ma sono stati anche ampliati. Lo stesso può dirsi della città, dove sono stati liberati in un giorno solo quartieri a nord, a est, a sud: mai così tanti settori colorati di rosso vivo in un giorno solo dentro quella che i criminali al potere hanno trasformato in una “città-fortezza”. Cedimenti strutturali di una linea di difesa che cerca di ricompattarsi su posizioni più arretrate. Non si hanno dati precisi sulle perdite, ma a giudicare dalle brigate, dai battaglioni e dai reggimenti annientati e i cui superstiti riescono ancora a evacuare e a portare a DNEPROPETROVSK, sono devastanti.
https://t.me/rybar/44175
Vedremo gli sviluppi.
BASTARDI SENZA GLORIA ED EROI VERI
Quelli che si sono fatti i selfie li hanno beccati tutti, dal primo all’ultimo. Carogne fasciste che si celebravano e si celebrano nei social
https://t.me/RVvoenkor/39578
Del resto, anche le gesta di oggi avevano lo stesso intento mediatico. Ma non sono questi bastardi gli eroi di oggi, mi spiace.
Il vero eroe, cari bastardi, è UN BAMBINO DI DIECI ANNI. Si chiama FEDOR.
https://t.me/zarussia_1/11814
Fedro oggi, come tutti i giorni, stava andando a scuola con due bambine e un adulto che li portava. Lungo la strada quella macchina ha incontrato chi non doveva incontrare. Degli animali, anzi, peggio degli animali. Che gli hanno sparato contro, a bruciapelo, vedendo bene quindi i passeggeri. L’adulto è morto sul colpo. Fedro, pur colpito alla schiena, è riuscito a passare avanti e a condurre la macchina per alcuni chilometri, fino al villaggio vicino, portando in salvo le due bambine. E’ già stato operato e speriamo che tutto vada per il meglio e si riprenda presto. GRAZIE Fedro! Anche da migliaia di chilometri di distanza c'è ora chi sa la tua storia e fa il tifo per te! Non mollare, EROE!
Aggiornamenti a seguire domattina.
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02/03 ore 13:30 aggiornamento
QUANDO SI ARRIVA A QUESTO…
Significa che si è alla frutta. Peggio dei terroristi a BESLAN o a NORD-OST. Ma a qualcuno serviva far smettere di parlare di ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/79483
Non serve Umberto Eco per arrivarci, al chiodo schiaccia chiodo. Ed eccoci quindi con la diversione pura, fine non a sé stessa ma alla peggiore propaganda. Solo questo è rimasto alle canaglie fasciste. I canali social di regime si sono scatenati, nel diffondere in tempo reale foto vere e notizie false, alzando un polverone fetido degno della feccia a cui appartengono. Visto che c’è anche scappato il morto. Quello vero, putroppo.
https://t.me/boris_rozhin/79485
Ma torniamo alla cronaca. LJUBECHANE, SUSHANY sono paesini con l’unica colpa (cartina qui) di essere attaccati al confine.
https://t.me/WarDonbass/100979
Lungo una linea boschiva che è estremamente PERMEABILE a gruppi armati. Per ricognizioni, operazioni diversive, eccetera. Un gruppo dai 40 agli 80 uomini a seconda delle versioni è entrato stamane (è delle 11:30 (09:30 ora italiana) la prima notizia), ha fatto le sue porcate (selfie di fronte ad abitazioni https://t.me/boris_rozhin/79483), ha commesso i suoi crimini (A LJUBECHANE han sparato a un’auto, con dentro un uomo (morto) e un bambino (ferito))
https://t.me/rybar/44153
cercando inoltre di colpire uno scuolabus (andata male) e una scuola (tentativo anch’esso fallito). Si parla anche di ostaggi, ma quest’ultima informazione poi si è rivelata – salvo ulteriori smentite – infondata.
https://t.me/rybar/44158
Vista la malparata, con le unità speciali che accorrevano da ogni dove, intorno alle 14:30 (12:30 ora italiana) i bastardi erano già tornati al “sicuro”.
https://t.me/boris_rozhin/79482
Grazie alle foto celebrative alcune facce di queste carogne fasciste sono state identificate: vecchie conoscenze neonaziste, russe (i bastardi in questione si fanno chiamare Corpo volontari russi (Русский добровольческий корпус) formatosi da una costola di fuoriusciti da AZOV nell’agosto dello scorso anno)
https://t.me/WarDonbass/100988
ucraine e appartenenti alla variegata galassia di materiale di consumo NERO di cui i servizi segreti occidentali si servono per fare i loro lavori sporchi.
https://t.me/boris_rozhin/79493
Qui con “l’upgrade”, con l’avanzamento di livello, di poter operare liberamente come un esercito regolare. COME esercito regolare (vista la fine di AZOV e non solo).
S-300 DELLA CONTRAEREA UCRAINA SU CASA POPOLARE DI 5 PIANI A ZAPOROZH’E
Mentre i cinegiornali luce sull’argomento mescolano come da loro consolidato mestiere mezze notizie e mezze smentite (da parte ucraina, ovviamente…) concludendo che son stati i russi a spararsi da soli (come nella centrale atomica, del resto…) omettono di rettificare la notizia sotto, lasciata a mo’ di contrappeso: della serie, ah beh, se i russi han distrutto un palazzo di cinque piani, allora… allora cosa??? Allora cosa??? Allora sareste giustificati a entrare in una scuola passando per uno scuolabus e fare una strage di bambini??? VERGOGNA!
Ma veniamo alla “notiziona”, quella secondo cui i russi avrebbero tirato giù con un missile un palazzo di 5 piani a Zaporozh’e. Mi spiace dirlo, cari cinegiornali, MA SONO I CANALI UCRAINI STESSI AD AMMETTERE CHE, ANCORA UNA VOLTA, LA LORO CONTRAEREA PIAZZATA A RIDOSSO DELLE CASE POPOLARI HA MIETUTO VITTIME (due morti alle 06:30 di stamane)!
https://t.me/legitimniy/14880
Это знают и местные, которые первые находили остатки ракеты. "QUESTO LO SANNO ANCHE GLI ABITANTI DEL LUOGO, CHE PER PRIMI HANNO RACCOLTO I ROTTAMI DEI RAZZI."
VERGOGNA! A criminali che continuano a piazzare IMPUNEMENTE la difesa antiaerea in mezzo alle case popolari, così come a pennivendoli che alle due del pomeriggio ancora IMPUNEMENTE mentono sapendo di mentire. E usano le più elementari regole dell'accostamento di notizie contrastanti (di cui una falsa e una diluita in false smentite) per raggiungere la tanto agognata AUREA MEDIOCRITAS. Più mediocritas che aurea.
Aggiornamenti a seguire.
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02/03 ore 08:00 aggiornamento
LA TRAPPOLA DI ARTEMOVSK E LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NATO
Nessun cambiamento sostanziale durante la notte. Si combatte alle porte di CHROMOVO, prosegue la manovra di AGGIRAMENTO russa che ha già portato reparti di incursori sull’ultima strada rimasta disponibile per un’eventuale ritirata (pur restando azioni di disturbo e non certo un taglio vero e proprio), proseguono in città gli attacchi da ogni direzione tesi letteralmente a SPINGERE FUORI i soldati NATO e ucraini presenti.
https://t.me/voenkorKotenok/45749
I quali però non hanno ancora ricevuto l’ordine di fare armi e bagagli. Meglio, a questo punto, di darsela a gambe lasciando ai russi armi e bagagli, perché di questo stiamo parlando.
Per quanto ILLOGICO possa sembrare, su Artemovsk GLI INTERESSI DEI MILITARI RUSSI E DEI MILITARI NATO COINCIDONO. Con la piccola, “trascurabile”, differenza che nel primo caso stiamo assistendo al più colossale REGALO fatto da un nemico in tempo di guerra, paragonabile a un gol a porta vuota o a quel che volete di pari entità. Nel secondo, al più tragico, criminale, ERRORE REITERATO NEL TEMPO da una dirigenza militare incapace e senza scrupoli. Nota Rožin:
“Per noi sarebbe meglio se loro non riuscissero più a ritirarsi e noi, man mano, potessimo ‘digerire’ parte di questi gruppi, annientando le loro armi, facendo prigionieri e trofei di guerra. Questo costituirebbe un successo operativo abbastanza notevole. E su questo stiamo lavorando.”
Для нас было бы лучше, если бы они не смогли отступить, а мы «переварили» часть этой группировки, уничтожив технику, взяв пленных и трофеи. Это был бы достаточно серьёзный оперативный успех. Над этим сейчас и идет работа. (ibidem)
Altro che cinegiornali luce e “stiamo valutando se”. Signori, È DA MESI CHE VA AVANTI, METRO DOPO METRO A VOLTE, QUESTA STORIA! La vostra malafede, la vostra ipocrisia, il vostro calpestare la più elementare tutela della vita di un soldato, di un VOSTRO soldato, appartenente per giunta al popolo che dite di “difendere” (bastardi doppiamente!) sono tutti qui: in croce ad ARTEMOVSK. E svegliarvi ieri con un rullo, con qualche agenzia, dove “si valuta” perché ormai la situazione è a un passo dall’essere chiusa, e forse – anzi sicuramente! - lo è per salvare tutti i soldati rimasti dentro, indica solo la vostra estrema, ripeto e lo ripeto a iosa criminale, inettitudine e incapacità. State commettendo il più grande genocidio di un popolo in terra d’Europa da ottant’anni a questa parte. Conclude laconicamente Rožin la sua analisi di ieri notte: “Di fatto, son stati loro stessi a infilarsi in questa trappola” (Фактически они сами себя загнали в этот мешок).
Noi è mesi che lo diciamo. E non perché siamo Annibale Barca, o Rommel, o Zhu De, o Žukov redivivi, ma perché L’AZIONE SI È SVOLTA AL RALLENTATORE! E unire i puntini quando si segue una moviola fotogramma per fotogramma è un esercizio banale anche per chi come noi nella vita fa altro. Allora perché cazzo nessuno qui per mesi ha detto nulla? E ha lasciato che decine di migliaia, probabilmente siam già arrivati al centinaio di migliaio di morti, crepasse inutilmente?
Forse perché, come mostrano i francesi in questa infografika commentata sotto dalla controparte,
https://t.me/epoddubny/15048
Nei sogni proibiti di questi bastardi c’è ancora la speranza di raschiare un milione e rotti di carne da cannone? Quindi centinaio di migliaio di morti in più, centinaio di migliaio di morti in meno, che differenza fa?
I comandanti militari russi si pongono il problema di come svolgere azioni di attacco NELLE MUTATE, ATTUALI, CONDIZIONI. Lo schema carri davanti e dietro tutti quanti non funziona più: il nemico è pronto, ti aspetta, ha minato il terreno, ha piazzato i suoi pezzi, sei solo carne da cannone votata al massacro se assalti così. Cosa capitata, e neanche tanto tempo fa.
Cosa fare allora? Fuoco a volontà di artiglieria e aviazione, si prepara il terreno e POI, se è il caso, si attacca. E se non ci sono munizioni a sufficienza? E se l’aviazione è in ritardo? ALLORA SI ASPETTA! NON SI ATTACCA!
“E se non ci sono munizioni, o se la condizione dell’artiglieria non è tale da permettere di sminuzzare la difesa come dovuto? NON ATTACCARE, DOVE L’ARTIGLIERIA NON HA FATTO EFFICACEMENTE IL SUO DOVERE! LO RIPETO: NON ATTACCARE!!!!!!! Nessuna medaglia o stella sui gradi vale le perdite accumulate. ATTACCARE SOLO QUANDO SI È CERTI CHE L’ARTIGLIERIA, PER QUANTITÀ E QUALITÀ DELL’OPERA SVOLTA, E L’AVIAZIONE HAN FATTO QUEL CHE DEVONO FARE.
А если нет снарядов, или состояние артиллерии не позволяет так вспахивать оборону, как нужно? Не наступать там, где артиллерия не отработала эффективно! Ещё раз: не наступать!!!!!!! Ничья медаль или звезда на погонах не стоит понесённых потерь. Наступать только после того, как появится уверенность, что качественно-количественно пушки и авиация выполнят свою задачу.
https://t.me/RVvoenkor/39519
Quando qualcuno qui comincerà ad aprire gli occhi su questa GESTIONE CONSAPEVOLE E CRIMINALE del conflitto da parte NATO, saranno stati mandati al massacro, allo sterminio, altre centinaia di migliaia di uomini ucraini. Per i loro sporchi interessi. VERGOGNA!
Aggiornamenti a seguire.
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01/03 ore 19:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Questa foto panoramica è MOLTO interessante
https://t.me/voenkorKotenok/45741
Mostra ARTEMOVSK dalla parte ancora in mano all’Ucraina (da ovest)
Sopra a pennarello sono indicate
In ROSSO – la linea di fronte (che man mano si sta chiudendo, NONOSTANTE L’ABERRAZIONE PROSPETTICA inganni)
In NERO – le vie di comunicazione già tagliate (le due laterali, 600 m dalla linea di fronte, il puntino verde è il fantomatico MiG-17 che tutti usano come riferimento)
In AZZURRO – l’unica via non ancora tagliata (1600 m dalla linea di fronte).
In cifre, le distanze espresse in km fra la linea di fronte e le suddette vie di comunicazione.
Foto panoramica molto interessante, ma già SUPERATA. Un’ora dopo, infatti, arrivava la notizia dell’arrivo dei russi a CHROMOVO:
https://t.me/namarshe/4771
Ovvero, han fatto quel km e sei di strada. Cartina aggiornata con in rosso l’area liberata per arrivarci:
https://t.me/WarDonbass/100870
Le ultime informazioni, ore 17:42 ora italiana, danno aspri combattimenti in corso.
https://t.me/polk105/3023
Perdere CHROMOVO, per le forze NATO significherebbe chiudere definitivamente la porta di uscita per ARTEMOVSK. Accerchiamento operativo.
Il tutto, mentre arrivano altre brutte notizie: per esempio, 200 GENIERI morti ad ARTEMOVSK da gennaio. Impiegati impropriamente (e inutilmente) in prima linea, a fianco della fanteria.
https://t.me/boris_rozhin/79396
Minare aree sotto i tiri dell’artiglieria russa: il modo più veloce per perdere la vita. Perché ci si espone al fuoco nemico. Risultato, 200 sminatori in meno e oggi posizioni coi campi minati vengono abbandonate perché nessuno sa effettivamente come siano state minate (ibidem). Prima di saltare in aria loro stessi… Fra le posizioni abbandonate, pare ci siano anche quelle limitrofe all’area del MiG-17. Ulteriore pessimo segnale, se confermato.
Intanto, la dirigenza delle forze NATO è in pieno delirio. Com’è possibile, infatti, pensare in una situazione di questo tipo, di arretrare a ovest di un paese soltanto, e piccolo per giunta. IVANOVSKOE, da trasformare in un caposaldo difensivo inespugnabile, facendo arrivare all’uopo carri armati da CHARKOV.
https://t.me/polk105/3026
Tragedia nella tragedia, che speriamo resti solo un delirio e non diventi mai un ordine reale. Anche perché i russi stanno attaccando da sud proprio IVANOVSKOE, che si trova per giunta a est di un ponte fatto saltare (quindi problemi anche di approvvigionamento), oltre che BELAJA GORA e DYLEEVKA a ovest.
https://t.me/operativsvo/34415
La sconfitta imminente di ARTEMOVSK, a causa della strategia criminale concepita dalla dirigenza militare NATO e messa in atto da quella ucraina, si sta trasformando in una disfatta che - ogni giorno che passa - assume proporzioni sempre maggiori e contorni sempre più tragici, trascinando nel baratro settori delle forze armate che altrimenti sarebbero rimasti intatti, illesi, e pienamente operativi su posizioni più arretrate.
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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01/03 ore 12:30 aggiornamento veloce
ARTEMOVSK
Ormai i russi stanno arrivando alla strada che da CHASOV JAR porta ad ARTEMOVSK (cartina e filmati qui)
https://t.me/z_arhiv/18888
oltre che continuare a premere e guadagnare posizioni da tutto il versante meridionale della linea di fronte (altra cartina)
https://t.me/polk105/2999
Quando si comincia a calcolare quanti rischino di finire dentro la sacca in formazione, vuol dire che le cose ormai si stanno mettendo non male, ma malissimo. 12-15 mila soldati, cui si potrebbero sottrarre quelli che han già preso la via dei campi senza aspettare un ordine di ritirata che non vuole arrivare
https://t.me/polk105/3000
Lo avessero fatto SETTIMANA SCORSA, oltre a evitare settemila morti secondo le stime più prudenti, si sarebbero tutti piazzati sulla seconda linea di difesa che parte da CHASOV JAR (ibidem). Ma questo non è accaduto! E questo è un CRIMINE, anche se militarmente esiste un diritto militare che non prevede il reato di comando suicida. Resta un CRIMINE verso il proprio popolo. Ora, lo scenario che si preannuncia, è semplicemente apocalittico.
La porta si sta chiudendo. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.
Aggiornamenti a seguire.
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01/03 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203257-116c1bb9.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203256-dea900e1.jpg
Mostra inesorabilmente l’accerchiamento in corso. Già oggi, per le migliaia di soldati intrappolati resta ben poco da fare. Non possono più pensare, ormai, di potersene andare come sono venuti. La cartina parla chiaro: poche strade non ancora fisicamente tagliate, percorribili solo di notte e facendosi il segno della croce.
La cartina mostra anche gli avanzamenti in città, che restringono ulteriormente l’area sotto il controllo di truppe sempre più allo sbando e abbandonate a loro stesse e al loro destino. Destino parola impropria, in questo caso, perché chi le ha sbattute lì sapeva esattamente, in modo criminalmente consapevole, che le avrebbe mandate a morire. Come re Davide col marito cornuto. Uguale, nulla di nuovo sotto il sole.
Ormai lo ammettono anche i canali ucraini:
https://t.me/legitimniy/14872
Solo da noi, ieri notte, girava un rullo sui cinegiornali luce che recitava più o meno così: “Zelensky: a Bachmut combattimenti più intensi”. Eufemismi che suonano da presa per il culo, sulla pelle di decine di migliaia di morti in pochi mesi, delle loro famiglie, di un intero popolo.
QUANDO IL DOPPIOPESISMO DÀ ALLA TESTA...
Bere poco di quell’intruglio, perché poi dà alla testa e al fegato. Peggio dell’assenzio o dell’alcol etilico dritto in endovena. Air France-KLM davanti (e dietro tutti quanti… a partire da Finnair) a lamentarsi sul FT che “i cinesi fanno concorrenza sleale sui noli aerei passando sulla Russia mentre loro non possono, devon fare più giro, i loro noli sono più alti e allora perdono traffico e clienti”…
https://t.me/RVvoenkor/39436
Ora, che i capitalisti cinesi non perdano occasione per mangiarvi fette di mercato ci sta… è quello che avete fatto sinora voi e continuate a fare nei loro confronti, in questa guerra commerciale iniziata ben prima di quella attuale. Ma di quale “UNFAIR ADVANTAGE” state parlando? (questa la “perla”, alla fine non ce l’ho fatta e sono andato direttamente all’originale...)
https://www.ft.com/content/21d7272a-af56-492d-ace1-57428c7219b5
Questa è la cartina dei PAESI CHE HANNO CHIUSO LO SPAZIO AEREO ALLA RUSSIA:
https://t.me/drugoeeto/7828
DI QUALE DISCRIMINAZIONE STATE PARLANDO??? Avete praticamente detto alle compagnie aeree russe: “dimezzate i vostri utili”, togliendo loro la fetta di mercato europea (che poi non è così… ma comunque il traffico attraverso aeroflot e le altre compagnie russe è caduto in picchiata). E loro non dovevano ripagarvi? Cosa c’è di UNFAIR in tutto questo? Che fra i due litiganti il terzo goda?
Aggiornamenti a seguire.
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28/02 ore 19:20 aggiornamento
ARTEMOVSK
Messa sempre peggio. La sintesi la fa Rozhin: “Ci avviciniamo alla situazione in cui il nemico sarà messo davanti a questa scelta: o andarsene via, e di corsa, abbandonando le posizioni, o attendere il pieno accerchiamento, e allora con lo sblocco di tale accerchiamento inizieranno problemi molto seri”
Приближаемся к ситуации, когда противник будет поставлен перед выбором — либо стремительно отходить из города, бросив позиции, либо дождаться полного окружения, и тогда с деблокадой могут начаться очень серьезные проблемы.
https://t.me/voenkorKotenok/45733
Problemi per lui, ovviamente. Perché i russi continuano la manovra di accerchiamento, andata avanti anche oggi. Dove più lentamente, dove più velocemente, ma anche oggi son state perse posizioni. E la terra non è infinita.
https://t.me/olegtsarov/5384
Inoltre, man mano che peggiora la situazione sul campo, ritirarsi diventa sempre più difficile, soprattutto perché nessuna strada ormai può dirsi completamente sicura. E altrettanto difficile diviene tenere la posizione.
https://t.me/politadequate/7306
Anche filoucraini come Julian Ropke ormai non credono più ai bollettini serali delle loro ff.aa. In questa guerra in tempo reale, immagini, video, testimonianze smontano qualsiasi propaganda basata sul nulla.
https://t.me/RVvoenkor/39416
IL “RINNEGATO”
Si chiama John McIntyre. I 17 minuti di intervista su RT non criptati sono qui:
https://odysee.com/@RT:fd/John-McIntyre_-interview_2802:e
Che ha fatto Giovanni? Dopo un anno di mercenariato in Ucraina ha preso armi e bagagli, anzi, ha preso solo i bagagli e lasciato le armi, insieme a quisquilie come documenti, chiavette con file e altre cosine interessanti recuperate in giro, da Odessa è passato a Chisinau, quindi a Instanbul, dove il suo contatto lo ha prelevato e portato in Russia. Nell’intervista rivela dettagli a dir poco vergognosi, anche se nulla che non sapevamo già. Fa sempre impressione, tuttavia, sentirle dire da un “amerregano”.
Un bello smacco per i difensori del “bene” contro il “male”… Anche se una “pecora nera” in famiglia c’è sempre, è vero anche che c’è sempre anche il danno di immagine, inutile negarlo.
Tuttavia, a proposito di danni di immagine a me farebbe molto più rabbrividire la diffusione di immagini come queste…
https://t.me/voenkorKotenok/45725
Dove un camion movimento terra prestato alla “patria” porta mine in giro anticarro e quindi le scarica a magazzino, magazzino ADR ovviamente… come se fossero letame o ghiaia! Metafora migliore della follia in atto e del più assoluto disprezzo della vita umana, a partire da quella dei propri uomini, non ce ne potrebbe essere. E qui non ci sono rinnegati che tengano. Davanti un altro imbecille era lì col telefonino a filmare...
Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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28/02 ore 12:30 aggiornamento
ARTEMOVSK
Situazione sempre più critica per le truppe mandate al massacro e ora asserragliate in pochi km quadrati che rischiano, entro breve, di essere tagliati fuori da tutto. E’ di un’ora fa, anzi tutto, la notizia che il quartiere ZABACHMUTKA, a sud di ARTEMOVSK, sia stato completamente liberato dai russi e che siano arrivati alle rive del fiume BACHMUTKA, che taglia a est la città, ma neanche tanto a EST visto che è molto vicino al centro.
https://t.me/polk105/2933
La città ormai è raggiunta anche da altre direttrici:
https://t.me/yaremshooter/1063
Da molte altre direttrici, ormai. L’ottusità dei generali NATO nel tenere questa trappola mortale è ormai totale: confermata la notizia che i “gruppi di attacco” già pronti a Ovest, molti di questi addestrati in Gran Bretagna e UE, e tenuti al caldo per la “controffensiva di primavera” siano stati gettati in questa bolgia infernale. Ovvero, siano stati bruciati. Peraltro, senza sortire i risultati attesi, visto che le truppe russe stanno avanzando anche da nord.
A notare la differenza, sono gli stessi soldati russi, che riportano che mentre prima la tattica ucraina consisteva nell’arretrare alla casa popolare successiva alla distruzione di quella davanti, portando gli scontri letteralmente casa per casa, demolendo casa su casa, ora cedono di colpo intere vie: sia per evitare di restare accerchiati o esposti al tiro, grazie alle manovre congiunte degli assaltatori e degli artiglieri russi, sia perché, più semplicemente, rimasti senza rinforzi, armi e munizioni e costretti quindi al raggruppamento su posizioni più arretrate.
https://t.me/yurasumy/7618
Situazione decisamente peggiorata anche a SUD-OVEST della città. E’ ancora presto per la foto commemorativa davanti al MiG-17 all’ingresso di sudovest della città
https://t.me/namarshe/4743
Inoltre, andando a vedere il punto esatto dove si colloca questo monumento sulla cartina
https://yandex.ru/maps/28896/bakhmut/?ll=38.015659%2C48.590324&mode=poi&poi%5Bpoint%5D=37.962479%2C48.574959&poi%5Buri%5D=ymapsbm1%3A%2F%2Forg%3Foid%3D220687990197&z=13.13
Notiamo che le vie Chajkovskogo e Korsunskogo confluiscono a ovest verso la strada che porta a CHASOV JAR e il monumento si trova proprio al vertice di tale angolo, all’ingresso della città. Un angolo acuto molto stretto, minato, e sulle cui case popolari hanno costruito linee di difesa a più livelli, imbottendolo letteralmente di pezzi di artiglieria, armi e munizioni.
https://vk.com/wall-212459013_481297?ysclid=leo55lrihz122404761
A meno di ribaltamenti di fronte tanto eclatanti quanto repentini, tali da costringere le truppe ammassate ad abbandonare in fretta e furia le posizioni, difficilmente vedremo qui sviluppi nel breve termine.
IN TUTTO QUESTO, LA GUERRA GLOBALE PORTA AGLI ATTACCHI DAL CIELO NELL’INTERNO DELLA RUSSIA
Almeno quattro episodi, verificatisi nella nottata di ieri e nella prima mattinata, sono collegabili ad attività di ricognizione e sabotaggio di droni NATO e ucraini nell’interno della Russia:
https://t.me/yurasumy/7620
Finanche a provocare il blocco delle attività dell’aeroporto leningradese di PULKOVO. Idioti e criminali. Altre parole non mi vengono. Più che sondare le difese nemiche, l’intento provocatorio è evidente, alla ricerca di una reazione che consenta di recitare parti ormai poco credibili e alzare ulteriormente l’asticella. Eskalacija cercasi.
Aggiornamenti a seguire.
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28/02 ore 08:00 aggiornamento
BOOMERANG A BERLINO (E NON SOLO)
Cade l’anniversario, a Berlino qualche zelante autorità riesce a recuperare un carro armato russo semidistrutto, a imporlo alla cittadinanza, a piazzarlo come monumento davanti all’ambasciata russa, a sfregio. Sopra quel T-72, sagome di carta e bandiere ucraine, sempre a sfregio.
Pian piano, però, qualcuno comincia a portarci dei fiori. I fiori aumentano. Diventano migliaia. Non solo russi, ma anche tedeschi. Chiedono di smetterla, di iniziare a parlare di pace. Gli ucraini residenti in Germania si incazzano. Le autorità anche. Le cose non vanno come previsto. Il malcontento monta. E continua a montare. Per inciso, il “Manifest für Frieden” ha appena superato le 700.000 firme.
https://www.change.org/p/manifest-f%C3%BCr-frieden
Gli ucraini per la rabbia tirano giù tutti i fiori la notte stessa. Il giorno dopo, i promotori dell’azione li raccolgono da terra e li rimettono tutt’intorno al carro:
https://t.me/Pul_Nomer_3/194686
Le autorità cominciano a rendersi conto che non si tratta di un fuoco di paglia. E capiscono che quello che han lanciato contro l’ambasciata russa in pieno centro di Berlino non è un razzo, ma un boomerang.
https://t.me/WarDonbass/100474
Anche a VILNIUS, capitale lituana, le autorità avevan fatto come i tedeschi. Anche a VILNIUS cominciano a comparire FIORI ROSSI sul carro armato russo piazzato a sfregio.
https://t.me/RVvoenkor/39328
Gli ucraini di Germania perdono il controllo. Cominciano a picchettare il “loro” carro armato. Nessuno ci può mettere fiori. Quei “Nessuno deve”, “nessuno può” fanno incazzare ancor di più i tedeschi. Ieri ci sono stati scontri intorno a quel carro. Il boomerang è tornato al mittente, provocando un danno di immagine gravissimo, soprattutto alla strategia di impiego del profugo ucraino come arma di gestione e ampliamento del consenso interno.
Strategia che esiste anche da noi, del resto: ci siamo già passati esaminando la situazione agli scrutini dello scorso giugno, dove non esistevano neanche stranieri di serie A e stranieri di serie B, ma profughi di serie A e profughi di serie B. I primi hanno ancora oggi il telegiornale nella loro lingua (come se guardassero la nostra tv di Stato per sapere come vanno le cose nel loro Paese...), i secondi un container dove sono rinchiusi alla rinfusa. Questa strategia in Germania ormai può dirsi fallita, per tutta una serie di motivi che non dipendono direttamente da questo episodio ma che, molto probabilmente, in questo episodio sono arrivati alla classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Risultato: STANOTTE ALLE QUATTRO, senza troppo scalpore, IL CARRO ARMATO È STATO RIMOSSO.
“04:13 Uhr Panzerwrack vor russischer Botschaft abtransportiert” (i resti del carro armato sono stati portati via dall’ambasciata russa)
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/ukraine-russland-konflikt-blog-100.html#xtor=CS5-281
“E chiudiamola qui”, avrà aggiunto la zelante autorità che aveva iniziato il tutto. Mi sa tanto di no… e non solo a Berlino, o a Vilnius. Siamo solo a febbraio...
Aggiornamenti a seguire.
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27/02 ore 22:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Altra giornata andata, altro giro di vite intorno ad ARTEMOVSK. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211152-59c9feca.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211151-167acbac.jpg
I russi attaccano la città da nord, dove l’allagamento ha provocato solo danni alle case già martoriate, ma non ne ha fermato l’avanzata. Attaccano e avanzano anche da sud e da est. Intorno il cerchio si stringe sia da nord che da sud. Le truppe ucraine subiscono enormi perdite che i generalissimi a KIEV tentano di compensare gettando nella mischia, e in massa, gli stessi riservisti che intendevano usare per “l’offensiva di primavera”.
https://t.me/rybar/44049
Se non arriverà, e al più presto, l’ordine di ritirata generale, si preannuncia una tragedia ben maggiore di quella attuale.
UNA MINI ARTEMOVSK
E’ quanto potrebbe diventare fra poco AVDEEVKA, stando agli ultimi avanzamenti delle truppe russe
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134759-18b3fdaf.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134758-b81467e4.jpg
Il tentativo di accerchiamento è evidente. I combattimenti si sono spostati a nord, verso KRASNOGOROVKA. Dovesse cadere, la cittadella costruita per essere la spina nel fianco della difesa di DONECK sarebbe esposta ad attacchi da direttrici dove si troverebbe molto più vulnerabile. Stessa sorte sta toccando a MAR’INKA, attaccata da più lati. Nel complesso, dalla loro liberazione passa la fine del terrorismo di Stato ucraino e NATO (gli HIMARS sono interamente manovrati da personale NATO), durato nove anni, sulla città eroina del DONBASS.
Aggiornamenti a seguire domattina.
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27/02 ore 18:35 aggiornamento
“LORD OF WAR”: ALLE ORIGINI DELL’ATTUALE TRAFFICO D’ARMI PASSATO COME “AIUTI”
Nella mia ignoranza quando ho visto quel film con Nicolas Cage l’avevo preso per una specie di remake di “Finché c’è guerra, c’è speranza”… e tra me e me pensavo: “Anvedi come rivalutano il nostro cinema italiano…” Ed ero rimasto garrulo e felice nella mia crassa ignoranza fino a oggi, quando mi sono imbattuto in questo brutto ceffo:
https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/09/18/Cronaca/TRAFFICO-ARMI-CHI-E-LEONID-MININ_153200.php
La colpa è di questo OTTIMO, veramente OTTIMO, pezzo sul mercato nero delle armi
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26
a opera del collettivo UKR_LEAKS:
https://t.me/ukr_leaks/4534
Che compie un’ampia retrospettiva di come nasce il traffico di armi nell’Ucraina post-sovietica, di come la EX-Repubblica socialista sovietica di Ucraina si fosse trovata una quantità enorme di armamenti sotto il sedere, sia in EREDITA’ degli arsenali sovietici, sia per le SCORTE TRASFERITE DAGLI EX-VARSAVIA riportate alla base alla fine degli Ottanta. Il tutto, in un contesto dove il PORTO DI ODESSA GIA’ IN EPOCA SOVIETICA era al centro di scandali di corruzione, contrabbando, traffico illegale. Degno di nota, in questo senso, il terzo episodio della serie televisiva “Ispektor Lozev” dal titolo “Nebbia a Odessa”…
https://www.youtube.com/watch?v=C20uuO7rGUk
Via gli ispettori Lozev di turno, finita l’URSS, iniziò il festone… L’intero arsenale ereditato (IL TRENTA PERCENTO DELL’INTERO ARSENALE SOVIETICO!)
https://aoav.org.uk/2022/33339/
divenne OGGETTO DEL SACCHEGGIO PIU’ SFRENATO E INCONTROLLATO.
Dieci anni più tardi (2002), noi italiani ingabbiavamo il suddetto Minin. Qui un rapporto dettagliato delle sue malefatte, ivi comprese le circostanze dell’arresto, con quattro mignotte e coca a fiumi come neanche nel peggior poliziottesco americano, che ispirò Cage
https://publicintegrity.org/national-security/making-a-killing/drugs-diamonds-and-deadly-cargoes/
Quisquilie, passavano (e passano) sotto le sue mani: come 68 tonnellate di residuati sovietici per il BURKINA FASO, e 113 per la COSTA D’AVORIO (ibidem). Qui un’altra ricostruzione:
https://www.africa-express.info/2002/06/02/armi-dallucraina-alla-liberia-e-sierra-leone-via-monza/
Traffico riprodotto anche in una infografika nel terzo numero di “Occhio alle armi”
https://www.disarmo.org/oa/docs/2629.pdf
Pochi mesi dopo, “per difetto di giurisdizione”, il signor Minin era scarcerato. Ritorna uomo libero!
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/18/milano-libero-il-trafficante-minin.html
La coraggiosa Procura di Monza presenta ricorso in Cassazione… e lo perde
https://www.dirittoegiustizia.it/#/documentDetail/9205419
Nel frattempo, l’UCRAINA si afferma a livello mondiale come maggior PROCACCIATORE DI ARMI. Ruolo fondamentale, che la differenzia da altre, analoghe, storie di corruzione Ex-Varsavia ed Ex-URSS, è IL RUOLO DETERMINANTE GIOCATO, IN PARTICOLARE DOPO IL COLPO DI STATO DEL 2014, DA DIVERSI ATTORI PUBBLICI
- UKRSPECEKSPORT (Укрспецэкспорт)
- UKRINMASH (Укринмаш) citata poco dopo per lo scandalo del traffico di armi al Sud Sudan
- POLIZIA DI FRONTIERA, UNITA’ DI CONTROLLO ALL’EXPORT (государственная служба экспортного контроля)
- SBU (СБ Украины), OVVERO I SERVIZI SEGRETI UCRAINI
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26
Tutti i personaggi succedutisi al governo e nei posti chiave dello stesso, da Poroshenko in avanti, hanno pucciato anche loro in questo piatto ricco, traendone enormi profitti. Zelenskij non ha fatto eccezione, mettendo i suoi uomini ai posti chiave e, soprattutto, affidando il “controllo” delle esportazioni, A UN ALTRO SERVIZIO SEGRETO, IL “GUR” (Главное управление разведки) FACENTE CAPO AL MINISTERO DELLA DIFESA…
E ma al cane non puoi mica tirar via l’osso senza che quello dica “ba”: così “i conflitti fra SBU e GUR spesso degenerarono in aperto contrasto” (Конфликты между СБУ и ГУР часто переходили в плоскость открытого противостояния). In altre parole, si scannarono fra loro.
E arriviamo così alla SVO, fine febbraio dell’anno scorso. IN QUESTO CONTESTO, SENZA ALCUN CONTROLLO, ALCUNA TRACCIABILITA’, SONO STATE DISSEMINATE SUL TERRITORIO UCRAINO ARMI PER MILIARDI DI DOLLARI! E, “giustamente”, piattoriccomicificco, chi fino ad allora aveva lucrato, continuò a farlo, è il caso di dirlo, “con profitto”!
L’OMICIDIO KIREEV (chi??? Kireev, quello che il giorno prima era al tavolo dei negoziati e il giorno dopo l’han trovato morto ammazzato…), MESSO SUBITO A TACERE (giornalismo u-ccidentale sempre “schiena diritta”) è da collocarsi in tale contesto. Si rivelò, per stessa ammissione dell’organizzazione di appartenenza, una SPIA DEL GUR.
A COMPLICARE ULTERIORMENTE LE COSE, I DUE MAGGIORI PADRONI D’UCRAINA, OVVERO USA E GB, HANNO SOTTO LE LORO RISPETTIVE “ASCELLE PROTETTIVE” I DUE SERVIZI SEGRETI, CHE MANIPOLANO COME VOGLIONO. SBU CURATA DAL MI-6 BRITANNICO (СБ Украины попала под влияние британских спецслужб, Zelenskij in visita in GB passa anche di lì non per caso…), E GUR DAGLI USA (Напротив, ГУР МО, традиционно, опекают американские спецслужбы).
E qui le forniture di armi, pardon, GLI “AIUTI”, passando direttamente attraverso STRUTTURE DI SERVIZI SEGRETI CONCORRENTI FRA LORO, si può letteralmente dire che si infilino in un buco nero ed entrino in un’altra dimensione… la fantomatica QUARTA DIMENSIONE! Che esiste e si misura in DOLLARI e LIRE STERLINE!!! E intanto questi maiali ingrassano, e il popolo crepa. Al fronte come nelle retrovie. Il resto del lavoro, davvero pregevole, riprende poi la DENUNCIA DELL’EUROPOL DI GIUGNO DELL’ANNO SCORSO e accenna agli attuali sviluppi e prospettive di questi traffici della mafia di Stato a stelle e strisce e a strisce e basta, nella più totale impunità di loschi figuri che sanno benissimo che non finiranno mai con un pigiama a strisce, per restare in tema. Al massimo, con una palla in fronte o scannati (BORIS MARUSICH - 1999, VALERIJ MALEV – 2022, SERGEJ PETROV – 2004, OLEG ORLOV – 2007, SEMEN TRACHTENBERG – 2009, etc.), ma non con un pigiama a strisce.
Aggiornamenti a seguire.
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27/02 ore 12:10 aggiornamento
BOGDANOVKA
Subito dopo DUBOVO-VASIL’EVKA verso sud-ovest, come mostra questa cartina (la freccia verso sx appena sotto il punto magenta, che indica la posizione di Dubovo-Vasil’evka)
https://t.me/yurasumy/7605
BOGDANOVKA sarebbe stata raggiunta nella notte dai russi, sfruttando la nebbia che comincia ad alzarsi con l’aumentare delle temperature. L’azione deve essere confermata, ma già la comunicazione è indice di quello che probabilmente sarà il movimento di accerchiamento dei russi. Anziché tirar dritto verso CHROMOVO, allargarsi verso sud-ovest dove contano di incontrare meno resistenze. Verso BOGDANOVKA, per l’appunto. Questo consentirebbe poi una picchiata verso sud decisamente più realistica e con maggiori possibilità di incontrarsi sull’Elba, o a Teano nella variante nostrana…, con le frecce che da SUD puntano a NORD.
Frecce da SUD che qualcuno pensa, tra uno o due giorni, siano in grado di registrare i primi scatti celebrativi da questo monumento:
https://t.me/namarshe/4732
quello da cui le truppe ucraine amano mandare foto e filmati e dove fascisti nostrani d’importazione, qualche giorno fa, sono riusciti ancora a farsi immortalare e che si trova all’imbocco della città dalla strada a ovest che porta a CHASOV JAR.
Ma già MOLTO prima, tuttavia, l’accerchiamento operativo sarebbe completo. Accerchiamento operativo già a buon punto, a giudicare dai filmati come questo
https://t.me/RVvoenkor/39272
che cominciano a circolare in rete, su mezzi ucraini che non riescono più a fare la spola come prima e, intercettati, vengono distrutti in marcia anche su strade di campagna, come quella del filmato, a ogni giorno che passa sempre meno sicure.
“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO
Confrontiamo i dati del 24/02 (https://t.me/mod_russia/24398) con quelli del 14/02 (https://t.me/mod_russia/24160):
387 aerei (vs 385 – 14/02, +2 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
210 elicotteri (vs 208 – 14/02, +2 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3228 droni (vs 3121 - 14/02, +107 vs +100 dei 10 giorni precedenti)
405 sistemi missilistici (vs 404 – 14/02, +1 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
8011 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7859 - 14/02, +152 vs +122 dei 10 giorni precedenti)
1044 lanciarazzi multipli (vs 1019 – 14/02, +25 vs +12 dei 10 giorni precedenti)
4205 obici e mortai (vs 4091 – 14/02, +114 vs +95 dei 10 giorni precedenti)
8518 autoveicoli blindati (vs 8337 – 14/02, +181 vs +115 dei 10 giorni precedenti)
Questi dati possono essere portati anche a bilancio dei primi 365 giorni di conflitto. Ottomila carriarmati in un anno. Al netto dei quattro leopardi che sono ancora in giro per l’ovest ucraina a fare servizi fotografici celebrativi con ministri e autorità locali. Tornando alla scansione di dieci giorni in dieci giorni, vediamo come L’INTENSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI TERRA SI RIFLETTA IN UN AUMENTO INGENTE DELLE PERDITE DI
- CARRI ARMATI
- LANCIARAZZI MULTIPLI
- OBICI E MORTAI
- AUTOVEICOLI BLINDATI
In questo momento, il fallimento eclatante della strategia NATO nel DONBASS si sta trascinando dietro, oltre alla lunga scia di sangue dei propri soldati mandati al massacro, anche sempre più colonne fumanti di mezzi distrutti.
MANOVRE AL CONFINE ROMANIA-MOLDAVIA
Come ci dicevamo, la Moldavia vaso di coccio fra vasi di ferro assiste nell’ultimo periodo a strane manovre NATO intorno ai suoi confini. Per il momento è solo la contraerea che si piazza a ridosso dei valichi:
https://t.me/RVvoenkor/39270
Speriamo VIVAMENTE che tutto si limiti a queste esibizioni muscolari a scopo puramente esibizionistico, come in certi rituali apotropaici…
… POI CI SI LAMENTA CHE NON SI VA PIU’ IN CHIESA…
Mi piacerebbe ascoltare, leggere, qualche parola di condanna, da parte delle alte sfere vaticane, su filmati come questo,
https://t.me/yurasumy/7604
dove gli aguzzini del regime di KIEV continuano a chiudere le chiese ortodosse e a perseguitare i fedeli. La signora si lamenta nel filmato, oggi niente messa. Quando si “chiama al dialogo”, quando si “invoca la pace”, occorrerebbe liberarsi dalle catene dei propri interessi in loco (concordato intavolato fra Chiesa cattolica e Regime di KIEV), smettere di considerare l’EST come “terra di missione” e “proselitismo” e continuare a predicare buoni sentimenti astratti, generici, inutili tacendo su tutto quanto accade ogni giorno. Sarebbe troppo facile, IMPIETOSAMENTE FACILE - ma quando ci vuole ci vuole! - l’accostamento di questo “strano” silenzio con la scomunica SENZA SE E SENZA MA di quarant’anni fa, da parte del papa polacco, alle comunità di base e ai teologi della liberazione in America latina, la sua faccia di pietra di fronte a un cardinale Romero ESTREMAMENTE bisognoso di un appoggio e di un'altro tipo di condanna, quella ai suoi futuri assassini, che non arrivarono… questo perché tutti comunisti, tutti “utili idioti” di Mosca, pianta cattiva da estirpare.
Qui, invece, le tre scimmiette si vestono della porpora cardinalizia (che brutta immagine!) e continuano a non vedere, non sentire, non parlare. Salvo poi uscire, periodicamente, con preghiere generiche per la “pace”. Come se la “pace” calasse dal cielo come un evento atmosferico improvviso. E, in quanto tale, vada invocata come la pioggia di cui i nostri campi hanno tanto bisogno.
Peccato: perché poi si perde di credibilità, non tanto qui dove nessuno sa nulla e a cui, sinceramente, quanto accade di fronte al portone chiuso di una chiesa della regione di KIEV importa meno di zero, ma di fronte ai propri interlocutori ortodossi, i popoli che si vorrebbero “portare dalla loro”, a fare il segno della croce con il sinistra-destra finale anziché il contrario, a tenere la fede matrimoniale sull’anulare sinistro anziché il contrario, eccetera... beghe da cortile, peggio, DA CAMPANILE, mentre chi morì in croce mi risulta essere sempre lo stesso in entrambi i casi.
Aggiornamenti a seguire
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27/02 ore 08:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Apriamo con ARTEMOVSK e questa infografika abbastanza esplicita:
https://t.me/ukraina_ru/134822
L’arco verde si sta riducendo sempre di più. Stanotte si sono attivati da sud avanzando di due km. Una botta di qua, una botta di là, e tra un po’ decine di migliaia di carne da cannone ucraina si troverà bloccata nel pantano da essa stessa generata. Vedremo gli sviluppi.
LEOPARDI CON LA DENTIERA… IN RIPARAZIONE
Intanto, la Germania ammette di essere in difficoltà con le forniture di Leopardi… di 300 in dotazione alle ff.aa. tedesche, solo il 30% funziona…
“Von den rund 300 Leopard-Panzern der Bundeswehr sind aktuell nur 30 Prozent einsatzfähig.“”
https://www.bild.de/politik/inland/politik/bundeswehrverband-chef-stellt-deutschland-auf-mega-konflikt-ein-kriegsjahrzehnt-83024962.bild.html
Operazioni mediatico-propagandistiche fini a loro stesse, mentre il popolo crepa, immolato per gli stessi, criminali, committenti di tali spot.
Aggiornamenti a seguire.
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26/02 ore 22:00 aggiornamento
ARTEMOVSK
Cartina di RYBAR di oggi all’una
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/26/20230226144615-666c2d7e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/26/20230226144614-ba339ab6.jpg
mostra chiaramente l’accerchiamento in corso. E non solo da NORD, dove ormai le forze NATO non sanno più che pesci pigliare (su questo ci torneremo subito), ma anche da SUD, dove i russi si sono riavvicinati a KRASNOE.
In realtà, non si tratta di uno sfondamento ma di un ritiro su posizioni più arretrate e tentativo, dalle stesse, di ulteriore tenuta grazie a un intenso fuoco di artiglieria da postazioni già preparate per l’occorrenza. Tuttavia, anche i russi hanno la loro artiglieria, smantellano le posizioni e poi avanzano. In campo aperto, poi, le truppe NATO non possono usare le case popolari per nascondersi, tendere agguati, piazzare pezzi e organizzare un’ulteriore linea di difesa a poche decine di metri da quella appena liberata. Non funziona così, in campo aperto. E la cartina lo mostra impietosamente.
Passando da quello che rischia seriamente, man mano che l’accerchiamento procede, di diventare il cappio al collo per le decine di migliaia di unità ucraine sbattute dentro ARTEMOSK a morire inutilmente, alla città stessa, le cose non migliorano affatto.
Nuovi quartieri liberati dai russi, sempre meno spazi, sempre meno vie di fuga. Anche l’azione criminale di ieri, ovvero far saltare una diga con rischi enormi per la popolazione che non hanno lasciato evacuare (come a Mariupol’) e che sopravvive negli scantinati, scantinati allagati, non ha prodotto un effetto in grado di incidere sul precipitare attuale della situazione.
Basta guardare questa animazione, sempre a cura del collettivo di RYBAR:
https://t.me/rybar/44016
Si vede chiaramente che l’allagamento non è generale, ma solo di un’area precisa. Inoltre, il pendio lascia defluire la quantità d’acqua e, al contempo, disperderla verso nord-est. Tra qualche giorno l’avanzamento può riprendere.
Visto il significato nullo, dal punto di vista militare, dell’operazione, resta soltanto un’altra ipotesi sul campo: DISTRUGGERE, DISTRUGGERE, E ANCORA DISTRUGGERE prima di andarsene via. Di quella città maledetta – altro che “difendere” – non deve restare pietra su pietra. ARTEMOVSK simbolo di un’UCRAINA mandata, ogni giorno, dai suoi padroni al massacro. E le ff.aa. ucraine, complici del regime di KIEV, ogni giorno acconsentono, ubbidiscono, eseguono gli ordini. Ordini criminali anzi tutto nei loro stessi confronti, visto che tra un po’ ARTEMOVSK sarà completamente accerchiata e, al suo interno, altre decine di migliaia di uomini morranno inutilmente.
PROSEGUE, INCESSANTE, IL GENOCIDIO CULTURALE UCRAINO
“C’È UN CRIMINE PEGGIORE DI BRUCIARE I LIBRI… ovvero non leggerli”. Brodskij. NO, CARO BRODSKIJ. Non leggerli è un’operazione reversibile: basta rinsavire, ritornare in sé, capire che la propria vita non si risolve davanti a uno schermo di plastica a vedere “le vite degli altri” (altro che DDR!) e che, anzi, la propria vita SI PUO’ ARRICCHIRE di tanti maestri, da tante parti del mondo, che possono aiutarti a focalizzare meglio, a meglio precisare, approfondire, a “trovare le parole per” e ad aiutarti a “scoprire cose vecchie e cose nuove”, di te stesso, della tua storia, personale e collettiva, sino a comprendere sempre di più la bellezza di questi esseri antropomorfi strani chiamati uomini che, quando non si ammazzano e si sfruttano l’un l’altro, son capaci anche di cose bellissime.
Non leggere un libro, quindi è un’operazione reversibile. DISTRUGGERE OLTRE DICIANNOVE MILIONI DI VOLUME È UN’OPERAZIONE IRREVERSIBILE! Non è propaganda bolscevica, purtroppo, questo è il link ufficiale della Rada ucraina:
“A NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO, CIRCA DICIANNOVE MILIONI DI LIBRI SONO STATI DEMOLITI NELLE BIBLIOTECHE PUBBLICHE. DI QUESTI, CIRCA 11 MILIONI IN RUSSO”.
Станом на листопад минулого року в публічних бібліотеках близько 19 млн примірників книг было списано. З них приблизно 11 млн російською мовою.
https://www.rada.gov.ua/news/news_kom/232711.html
BASTARDI! Siamo tornati all’Indice. Ma quel che peggio, non è il doppiopesismo u-ccidentale, che ovviamente di questo non ne parla. Noi, i liberali, quelli che «I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it. »… ipocriti, fasi e fascisti!
No, quel che è peggio è che in quei 19 milioni di libri distrutti, C’È LA STORIA DI UN POPOLO, UNA STORIA DEMOLITA, RIMOSSA, DISTRUTTA! LA STORIA DI UN POPOLO, QUELLO UCRAINO, CHE IN QUEI TESTI PROIBITI, MESSI ALL'INDICE, MOSTRA COME TANTO ABBIA DATO ALLA STORIA RIVOLUZIONARIA NON SOLO DELL’URSS, MA DEL PROLETARIATO MONDIALE! La storia di un popolo glorioso, quello sovietico di cui quello ucraino era parte fondamentale, che ha per primo abolito lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo! Che ha sconfitto DA SOLO i nazifascisti ricacciandoli indietro fino a Berlino! Un popolo che è andato per primo nello spazio! Un popolo che ha costruito la Diga di Assuan e aiutato tutti i Paesi coloniali a spezzare le proprie catene, rappresentando un ideale per milioni di giovani sfruttati arabi, africani, asiatici, latinoamericani! Una storia di cui l’U-ccidente vuole fare TABULA RASA perché, morti gli ultimi vecchi, ai giovani si possa contare quel che si vuole: prenderli per il culo, come è stato fatto in questi otto anni e mezzo, e ancora di più!
C’è un filo rosso che lega la distruzione FISICA di un popolo, DI CUI ARTEMOVSK È SOLO LA CARTINA AL TORNASOLE, e la distruzione SOCIALE e CULTURALE dello stesso: si chiama GENOCIDIO.
Aggiornamenti a seguire domattina.
Ne approfitto per ricordare che oggi è anche l'anniversario dell'incontro sull'Elba tra soldati americani e sovietici. Forse il momento più alto raggiunto dalle due potenze (assieme ai progetti congiunti nello spazio). Non a caso, pure la serie di videogiochi pro guerra Call of Duty chiude il primo capitolo con un video dove un soldato russo racconta dell'incontro e di essersi sentito fratello del soldato americano a cui stringeva la mano. E voglio anche ricordare la sincera amicizia che nacque in quei mesi tra Eisenhower e Zhukov. Ho letto che nell'estate del 45 i due viaggiarono insieme per la Russia profonda andando a caccia e a pesca.
In un libro che ho letto di recente sulla Seconda Guerra Mondiale l'autore diceva che lo stesso Roosevelt si trovava più a suo agio a trattare con Stalin che non con Churchill.
Purtroppo tutto fu mandato all'aria dalle bombe atomiche lanciate sul Giappone, chiaro segnale lanciato dagli USA ai sovietici sui nuovi rapporti di forza. Compromettendo per sempre una cooperazione anche dopo la guerra.
l'U-ccidente prima va a pesca, poi lancia due bombe atomiche. Su un popolo non u-ccidentale, ricordiamolo sempre. Considerato inferiore, specialmente allora che non era in voga il politically correct e Hollywood pullulava di attori truccati coi denti incisivi sporgenti, occhiali fondo di bottiglia, facce da ebeti e cognomi cinesi e giapponesi.
Miyagi nel primo Karate kid si prende diverse rivincite, da questo punto di vista. Dicendo più cose sensate da ubriaco sotto gli occhi esterrefatti di un Daniel Larusso che mai e poi mai avrebbe immaginato quanto allora accadde, a cittadini americani colpevoli soltanto di avere il cognome "sbagliato", che nell'intero film.
I russi, peraltro, della serie "grattez le russe et vous trouvez le tartare...", sempre negli stessi anni, erano scimmiottati da attori americani e scandinavi come neanche nel peggior maccartismo. E negli anni successivi fu ancora peggio.
Teniam botta...
Ciao!
Paolo