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Avviso ai lettori: il webmaster che cura il sito rischia di rimanere isolato per il bombardamento dell'antenna telefonica del paese in cui si trova attualmente (Sudan). L'aggiornamento non è più assicurato, quindi chi è interessato può andare direttamente ai commenti in fondo alla pagina.

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20/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


I tentativi di contrattacco per liberare la strada messa sotto tiro ieri notte dai russi sono falliti, e i russi restano a 200-300 metri. La strada è tagliata.
https://t.me/polk105/5530

Inoltre, altri isolati sono stati liberati al nord e al centro.

ARTEMOVSK E CHERSON: OPPOSTI A CONFRONTO

ARTEMOVSK SARA’ RICOSTRUITA. Completamente. Questa è la promessa del capo della DNR Pushilin a liberazione avvenuta:
https://t.me/RVvoenkor/43084

Il precedente, che sta facendo scuola, è MARIUPOL’ (i cinegiornali luce è da un anno che non ne parlano… ma la vita, si sa, continua… anche senza di noi). Semidistrutta, in molti punti rasa completamente al suolo, è da un anno in costante ricostruzione e a ritmi di record. Alcuni hanno già completato il piano di ricostruzione loro assegnato, come la Oblast’ Leningradskaja,
https://ria.ru/20230412/vosstanovlenie-1864848888.html
Il controllo sulla ricostruzione delle case popolari è affidata direttamente alla procura della repubblica, che tiene monitorati tempi, scadenze, spese:
https://ria.ru/20230413/mariupol-1865064328.html
Il porto di Mariupol’ tornerà operativo nelle prossime settimane, costituendo in prospettiva uno snodo fondamentale per tutte le regioni del Sud:
https://ria.ru/20230414/port-1865463342.html
Nell’area Primorskij (lungomare), una delle ultime a essere liberate, è in costruzione un mega parco con 19 km di strade pedonali e ciclabili, installazioni sportive e per l’infanzia, aree picnic, il tutto illuminato anche di notte.
https://radiosputnik.ria.ru/20230418/mariupol-1865988885.html

Dall’altra parte, abbiamo CHERSON. Lasciata dai russi unicamente per motivi tattico-strategici, non senza prima aver evacuato chiunque avesse desiderato farlo, senza torcere un capello né alle strutture e ai beni mobili e immobili, né tantomeno a chi avesse deciso di restare, oggi è una CITTA’ FANTASMA, ABBANDONATA A SE’ STESSA E AI SOPRUSI E ALLE PREPOTENZE DEI SOLDATI DEL REGIME DI KIEV.
https://www.kp.ru/daily/27492/4751005/
Al punto che recentemente, in silenzio, sono cominciati ad apparire lungo le strade cartelli, appiccicati un po’ ovunque, con la scritta: “CHERSON – ETO ROSSIJA” (Cherson è Russia):
https://tsargrad.tv/news/herson-jeto-rossija-v-gorode-raskleivajut-listovki-s-napominaem-o-ego-prinadlezhnosti_756601

Il regime di Kiev sta perdendo la guerra più importante. Quella che gli farà perdere ciò che ritiene ancora essere il “suo” popolo.

Aggiornamenti a seguire.

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20/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TAGLIATA UNA DELLE ULTIME VIE DI COLLEGAMENTO NELLA NOTTE


Prendiamo l’ingrandimento in alto a destra della cartina di fine giornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000430-ef1a7fb6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000428-b54f3939.jpg

Rivediamo le due arterie principali che collegano quel 10% ancora controllato da Kiev con l’ovest. Quella che parte da SUD, dal bivio dove sta il monumento dell’aereo, è praticamente inutilizzabile, perché sia tagliata fisicamente dopo il bivio a destra (Ul. Korsunskogo) che tagliata operativamente a dopo il bivio e al bivio stesso (Ul. Čajkovskogo). In altre parole, chi incappa da quella parte, finisce lungo la linea di fuoco di entrambe le parti.
La strada che invece parte da NORD (la О-0506), prolungamento della Ul. Jubilejnaja, o del Giubileo o Anniversario che dir si voglia, esce, si spinge verso nordovest, fa quindi un curvone e punta diritto a sud-est. Al sicuro.

Tutti i filmati dove vediamo mezzi passare a tutta fra rottami provengono ogni probabilità dal rettilineo dopo il curvone. RYBAR lo contrassegna come zona di scontri (righe giallorosse). Ebbene, IERI NOTTE I RUSSI SONO RIUSCITI A PORTARSI MOLTO VICINO A QUESTA STRADA (cartina qui), all’altezza del curvone:
https://t.me/RVvoenkor/43060

Si parla di 100-200 m dalla strada stessa, in alcuni punti si può raggiungere anche col lancio di una granata (https://t.me/polk105/5517)
https://t.me/polk105/5517

Abbiamo quindi anche l’ultima strada tagliata? In realtà no. Se da Ul. Jubilejnaja prima di uscire dalla città giriamo all’incrocio che si vede nell’ingrandimento di RYBAR, lungo la parallela a nord della Ul. Pobedy (segnalata sulla cartina), si vira bruscamente e subito a SUD-OVEST e ci si ricollega alla strada che da SUD va a CHASOV JAR attraversando KRASNOE, riprendendo quindi la strada che parte dal MiG-17.

Un giro tortuoso, lungo una stradina che più che una stradina è un viottolo, ma l’unico rimasto prima di andar direttamente per campi. Come mostra, infine, quest’ultima cartina, più generosa negli avanzamenti a nord rispetto a quella di RYBAR, e a prescindere degli stessi, è l’intera area limitrofa ad ARTEMOVSK, da CHROMOVO a dopo il curvone, fino a BOGDANOVKA, a essere messa sotto pressione sempre maggiore da parte dei russi.
https://t.me/RVvoenkor/43076

Abbiam visto ieri quante truppe del regime di KIEV sono ancora ammassate nell’area. Decine e decine di migliaia. L’unico modo per respingerle e comunque fiaccarne la capacità difensiva è proseguire in questa azione che riprende lo schiacciasassi di inizio conflitto, ma con proporzioni e movimenti offensivi decisamente aumentati.

Seguiremo gli sviluppi.

MEN IN BLACK A KIEV!

Ieri notte i cinegiornali luce rullavano ancora sui bagliori sopra Kiev (una selezione qui)
https://t.me/ukraina_ru/143361
et
https://t.me/WarDonbass/108083
e riportavano la versione ufficiale di Kiev del satellite NASA caduto.
https://t.me/polk105/5518
Questo, mentre il patàca, come neanche pierino con le mani, la faccia e la maglietta imbrattate di marmellata, giurava e spergiurava che non era stato lui e la sua contraerea non c’entrava nulla, “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… (verrebbe da dire: “ma inventane un’altra almeno”, dopo tutti i rottami di missili, e più loro contraerea che russi, hanno semidistrutto case popolari pur di tentare di salvare trasformatori e centrali termoelettriche...).
Questo mentre la stessa NASA negava che il satellite in questione stesse orbitando sopra l’Ucraina…
https://t.me/RVvoenkor/43069

Abbiamo la certezza di cosa sia accaduto e – in assoluta esclusiva! – abbiamo anche il contributo filmato (la signora in questione è la segretaria del patàca testimone oculare di un incontro ravvicinato):
https://www.youtube.com/watch?v=k8ANSJx_aaY

Una preghiera ai Men in black: la prossima volta che gli alieni arrivano su Kiev, o dovete fare il lavaggio del cervello a chi ha scoperto che Putin, Xi, il Ras della Fossa e Sandrino O’Mazzolatore vengono da un altra galassia, per favore, togliete la parte “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… vi sgamano subito. Il resto tiene, basta che diciate alla NASA di non smentirlo subito.

Aggiornamenti a seguire.

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20/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TAGLIATA UNA DELLE ULTIME VIE DI COLLEGAMENTO NELLA NOTTE


Prendiamo l’ingrandimento in alto a destra della cartina di fine giornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000430-ef1a7fb6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000428-b54f3939.jpg

Rivediamo le due arterie principali che collegano quel 10% ancora controllato da Kiev con l’ovest. Quella che parte da SUD, dal bivio dove sta il monumento dell’aereo, è praticamente inutilizzabile, perché sia tagliata fisicamente dopo il bivio a destra (Ul. Korsunskogo) che tagliata operativamente a dopo il bivio e al bivio stesso (Ul. Čajkovskogo). In altre parole, chi incappa da quella parte, finisce lungo la linea di fuoco di entrambe le parti.
La strada che invece parte da NORD (la О-0506), prolungamento della Ul. Jubilejnaja, o del Giubileo o Anniversario che dir si voglia, esce, si spinge verso nordovest, fa quindi un curvone e punta diritto a sud-est. Al sicuro.

Tutti i filmati dove vediamo mezzi passare a tutta fra rottami provengono ogni probabilità dal rettilineo dopo il curvone. RYBAR lo contrassegna come zona di scontri (righe giallorosse). Ebbene, IERI NOTTE I RUSSI SONO RIUSCITI A PORTARSI MOLTO VICINO A QUESTA STRADA (cartina qui), all’altezza del curvone:
https://t.me/RVvoenkor/43060

Si parla di 100-200 m dalla strada stessa, in alcuni punti si può raggiungere anche col lancio di una granata (https://t.me/polk105/5517)
https://t.me/polk105/5517

Abbiamo quindi anche l’ultima strada tagliata? In realtà no. Se da Ul. Jubilejnaja prima di uscire dalla città giriamo all’incrocio che si vede nell’ingrandimento di RYBAR, lungo la parallela a nord della Ul. Pobedy (segnalata sulla cartina), si vira bruscamente e subito a SUD-OVEST e ci si ricollega alla strada che da SUD va a CHASOV JAR attraversando KRASNOE, riprendendo quindi la strada che parte dal MiG-17.

Un giro tortuoso, lungo una stradina che più che una stradina è un viottolo, ma l’unico rimasto prima di andar direttamente per campi. Come mostra, infine, quest’ultima cartina, più generosa negli avanzamenti a nord rispetto a quella di RYBAR, e a prescindere degli stessi, è l’intera area limitrofa ad ARTEMOVSK, da CHROMOVO a dopo il curvone, fino a BOGDANOVKA, a essere messa sotto pressione sempre maggiore da parte dei russi.
https://t.me/RVvoenkor/43076

Abbiam visto ieri quante truppe del regime di KIEV sono ancora ammassate nell’area. Decine e decine di migliaia. L’unico modo per respingerle e comunque fiaccarne la capacità difensiva è proseguire in questa azione che riprende lo schiacciasassi di inizio conflitto, ma con proporzioni e movimenti offensivi decisamente aumentati.

Seguiremo gli sviluppi.

MEN IN BLACK A KIEV!

Ieri notte i cinegiornali luce rullavano ancora sui bagliori sopra Kiev (una selezione qui)
https://t.me/ukraina_ru/143361
et
https://t.me/WarDonbass/108083
e riportavano la versione ufficiale di Kiev del satellite NASA caduto.
https://t.me/polk105/5518
Questo, mentre il patàca, come neanche pierino con le mani, la faccia e la maglietta imbrattate di marmellata, giurava e spergiurava che non era stato lui e la sua contraerea non c’entrava nulla, “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… (verrebbe da dire: “ma inventane un’altra almeno”, dopo tutti i rottami di missili, e più loro contraerea che russi, hanno semidistrutto case popolari pur di tentare di salvare trasformatori e centrali termoelettriche...).
Questo mentre la stessa NASA negava che il satellite in questione stesse orbitando sopra l’Ucraina…
https://t.me/RVvoenkor/43069

Abbiamo la certezza di cosa sia accaduto e – in assoluta esclusiva! – abbiamo anche il contributo filmato (la signora in questione è la segretaria del patàca testimone oculare di un incontro ravvicinato):
https://www.youtube.com/watch?v=k8ANSJx_aaY

Una preghiera ai Men in black: la prossima volta che gli alieni arrivano su Kiev, o dovete fare il lavaggio del cervello a chi ha scoperto che Putin, Xi, il Ras della Fossa e Sandrino O’Mazzolatore vengono da un altra galassia, per favore, togliete la parte “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… vi sgamano subito. Il resto tiene, basta che diciate alla NASA di non smentirlo subito.

Aggiornamenti a seguire.

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19/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ulteriori avanzamenti russi registrati in giornata. Ennesima fabbrica divenuta roccaforte dei soldati del regime di Kiev liberata dai wagner, che avanzano.
https://t.me/rybar/45991
Nel complesso, altri tre isolati persi dai soldati del regime di Kiev.
https://t.me/mod_russia/25787

Fuori città, l’esercito regolare russo fa buona guardia:
- copre le spalle ai wagner
- blocca qualsiasi tentativo di INTROMISSIONE da parte di esterni
- attacca retrovie per decine e decine di km, indebolendole costantemente e impedendo raggruppamenti.
Per esempio, nella sola giornata di ieri:
- 67 obbiettivi, tutti colpiti, dall’artiglieria pesante e 4 missioni aeree.
- diversi tentativi di contrattacco partiti dalle retrovie sventati
- un deposito di munizioni saltate in aria
- 380 soldati e diversi mezzi fra le sole perdite registrate dal Ministero della difesa.
https://t.me/mod_russia/25787

Situazione che peggiora anche nei paraggi. Più a nord, i soldati del regime di KIEV hanno abbandonato SPORNOE
https://t.me/polk105/5499
Cartina qui
https://t.me/RVvoenkor/43032
che si trova a sud-ovest di SEVERSK. E anche questo non è un bel segno, sia per SEVERSK, che per la linea a EST in generale.

Non è un bel segno, soprattutto perché all’appello mancano sempre più soldati per TENERE la posizione, una coperta che si fa sempre più corta.

Soprattutto per gli attacchi a EST che qualcuno mette ancora, forse per riflesso pavloviano, in agenda. Come questo ennesimo tentativo di affondo a KREMENNAJA respinto e con gravi perdite. A mancare sono stati elementi determinanti, meglio, che avrebbero forse potuto risultare tali, trasferiti invece in fretta e furia ad ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/83394

D’altronde, vale la pena dare un occhio a questa cartina, con la disposizione dei gruppi ucraini mandati a difendere un centro abitato – in tempo di pace - da settantamila abitanti:
https://dnr-news.ru/img/20230419/a350d4e74d8d6bfcce241eac06c0f67e_o.jpg

E questa la legenda corrispondente ai numeri:
1 – Gruppo tattico Bachmut тактическая группа "Бахмут", 14.000 unità, 17 brigate, 47 battaglioni
2 – Gruppo tattico Karpaty тактическая группа "Карпаты", 13.000 unità, 19 brigate, 54 battaglioni
3 – Gruppo tattico Adam тактическая группа "Адам", 7.000 unità, 9 brigate, 24 battaglioni
4 – Gruppo tattico Azov тактическая группа "Азов"*, 13.000 unità, 15 brigate, 42 battaglioni di unità speciali + 2-3.000 “mercenari”
5, 6 – Riserve cacciate nella mischia per impedire che i Wagner chiudessero gli altri nella sacca подвижный резерв, выделенный для нанесения контрударов по клешням наступающего "Вагнера", 15-16.000 unità
7 – Riserve operative del gruppo Soledar оперативный резерв группировки "Соледар", 20.000 unità.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/19/305305.html

Facciamo due conti, così, della serva, e arriviamo a oltre OTTANTAMILA UOMINI. Per tenere una città più piccola di Busto Arsizio (con tutto rispetto per Busto Arsizio…). Più, si stima: 280-300 carri armati, 1200 altri blindati, 300 obici mortai e 93 lanciarazzi multipli.

Tutto questo, in un regime di EVIDENTE PENURIA DI UOMINI E MEZZI per una partita che si sapeva già, cinque mesi fa, che sarebbe stata persa.

Tutto questo, mandando non solo riservisti, ma anche e soprattutto i migliori fra i migliori per
- tenere ciò che ormai è altamente improbabile anche solo poter considerare di tenere
- tentare altrettanto improbabili contrattacchi.

Ora, ARTEMOVSK libera, SEVERSK che inevitabilmente la seguirà, AVDEEVKA e MAR’INKA che traballano, tutto questo non basterà a infliggere un colpo mortale al regime. Siamo sempre lontani da KIEV.

EPPUR, tuttavia, SLAVJANSK e KRAMATORSK, che prima rappresentavano una sorta di postazione inespugnabile e un problema di quasi impossibile soluzione nelle condizioni attuali (parliamo di difese naturali, di trinceramenti e fortificazioni, di aree densamente abitate, ben più densamente di ARTEMOVSK), ora paiono MOLTO PIU’ A PORTATA. La vittoria ad ARTEMOVSK e dintorni non solo infonde morale e fiducia nei russi, ma crea esperienze e competenze laddove non ce n’erano, aumenta la capacità offensiva e, soprattutto, di coordinamento fra unità che non avevano mai combattuto insieme fra loro. Infine, potenzia ulteriormente la capacità, da parte degli ufficiali, di visione della situazione complessiva, di analisi dei problemi e ricerca delle relative soluzioni, che si andranno a tradurre in piani di battaglia sempre più efficaci.

L’ostinazione propagandistica del regime verso ARTEMOVSK ha fatto un favore ENORME alle forze armate russe, entrate improvvisamente in un conflitto con 150 mila uomini raccattati da un’esercitazione militare congiunta coi bielorussi (Gruppi “Z”apad e “V”ostok) e in condizioni decisamente peggiori delle attuali. L’effetto domino - e senza essere dei preveggenti – rischia di diventare in queste condizioni un effetto tsunami.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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19/04 ore 12:30 aggiornamento

STRAGE NAZIFASCISTA AD ARTEMOVSK

Due giorni fa, per fermare l’avanzata russa, i soldati del regime di Kiev hanno fatto saltare QUATTRO CASE POPOLARI DI NOVE PIANI (devjatietazhnye)
https://tass.ru/armiya-i-opk/17557971
Dentro c’erano ancora come MINIMO venti persone, tra cui bambini. Morti tutti. Questo è quanto hanno raccontato oggi i civili ai russi sono arrivati e che li stanno evacuando.

La zona è quella limitrofa al quartere CVETMET (Цветные металлы, metalli non ferrosi), che prende il nome dalla fabbrica omonima e che si trova a qualche isolato a OVEST della stazione di BACHMUT-1.

Le canaglie fasciste demoliscono sistematicamente case popolari quando divengono inservibili a scopi difensivi. Che ci sia qualcuno dentro, o negli scantinati, poco importa, che muoiano tutti. Tanto, per loro, il russo buono è il russo morto… e quelli per loro sono solo buoni come scudi umani, finché fa comodo.

Per i nazifascisti di Kiev, ma non solo per loro. Perché qui, in U-ccidente, gli stessi che vanno ad Auschwitz, pur non avendo fatto nulla per liberarla, e proibendo tra l’altro l’accesso a chi l’ha liberata, in questo caso girano la testa dall’altra parte. Esattamente come ottant’anni fa. Girano la testa dall’altra parte.

BUON COMPLEANNO, ŽIGULI!

Nella notte fra ieri e oggi, 18-19 aprile 1970, uscivano dalla linea di produzione le PRIME 6 VAZ-2101, altrimenti chiamate ŽIGULI (Жигули).
https://t.me/vityzeva/81417

Il soprannome trae la sua origine dalle dolci alture lungo il Volga, nei pressi degli stabilimenti di TOGLIATTIGRAD dove erano prodotte. Si chiamano Žiguljovskie gory (Жигулёвские горы), per gli amici Žiguli, per l’appunto. Erano chiamate anche KOPEJKA (Копейка), piccolo copeco, dalla unità monetaria in cui si suddivide il rublo.

Di come e perché la FIAT 124 divenne ŽIGULI ne accenno brevemente qui,
https://sinistrainrete.info/teoria/15894-ivan-mikhajlovic-syroezin-pianificabilita-pianificazione-piano-vi.html
a completamento di una parte del mio lavoro (incompiuto!) sulla pianificazione in URSS.

L’Avvocato fece una barca di soldi e Mosca ebbe un prodotto solido, economico, affidabile, in grado di soddisfare il bisogno di autoveicoli sempre crescente nel Paese dei Soviet. Con costi di ingegnerizzazione, progettazione, collaudo… zero! Prodotto in milioni di esemplari e su licenza anche in altri Paesi fino al secolo attuale (Egitto, se non vado errato).

In una vita precedente feci in tempo anche a conoscere un anziano commerciale della ditta in cui lavoravo che, a suo tempo (anch’egli in una vita precedente!) aveva curato da operativo il trasporto camionistico degli stampi da Torino a Tol’jatti.

Quando uno si chiede da dove nasca l’intuizione di “mettere le ali” ai FAB, occorre sempre fare passi indietro. A me, per le mie ricerche nel mare magnum della storia industriale del Paese dei Soviet, viene in mente la prima reflex sovietica: la Zenit.

Presero una Leica telemetro prima serie (otturatore 1/500-1/30 s. + posa B), che già avevano imparato a riprodurre nella meccanica, aggiunsero davanti il meccanismo dello specchio e del mirino pentaprismatico, sistemarono il “tiraggio” degli obbiettivi ricalcolando le distanze fra le lenti (aumentava la distanza fra lente e piano focale), ed ecco la prima reflex! Che nelle modifiche rimase tale fino all’ultima variante, la Zenit 412-DX, prodotta ancora a cavallo fra i due millenni.

Il VALORE D’USO prima di tutto, e al minor costo di produzione possibile! Imperativo dell’economia di piano, dove minori costi di produzione di beni di consumo portavano anche alla diminuzione dei prezzi al dettaglio (sic!) e che dove vogliono (vedi FAB) sono in grado ancora di applicare.

Buon compleanno, Žiguli!

Aggiornamenti a seguire.

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19/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


La cartina aggiornata di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/18/20230418221518-a491aa08.jpg

Ci mostra gli avanzamenti di ieri e, in modo anche abbastanza evidente, il cambio tattica dei russi (meglio, il cambio di direzione degli attacchi меняет направление удара). I quali concentrano maggiormente gli attacchi sui fianchi, in particolare a nord, dove appaiono maggiormente i cedimenti dei soldati del regime di Kiev.

Probabilmente in questi giorni si son messi a puntellare a est, riuscendo a tamponare in qualche modo, ma non a nord. Ed è qui che stanno operando i russi. Ingrandimento qui:
https://t.me/boris_rozhin/83320

Siccome la superficie è sempre più ridotta, peraltro, (riprendiamo per comodità questa cartina di ieri all’una che lo mostra bene)
https://t.me/boris_rozhin/83284
siamo in piena proprietà commutativa dell’addizione: invertendo l’ordine degli attacchi il prodotto non cambia o, meglio, porta allo stesso risultato in minor tempo, aumenta l’efficienza.

Infatti, se da est ci vuole più tempo ma il fronte nord è ormai lì dietro, e si può attaccare da lì con maggiori probabilità di successo, il risultato sarà che si arriverà alle retrovie nemiche del fronte est passando da un’altra parte. Ormai, davvero, l’area in mano al regime di Kiev è talmente ridotta che si possono fare ragionamenti di questo tipo.

ATTACCO IN NOTTURNA RESPINTO E CON GRAVI PERDITE

Ieri notte si è combattuta l’ennesima, sanguinosa (per i “contrattaccanti”), battaglia sul fronte sud. Zona Zaporož’e. Tentativo di sfondamento ucraino in notturna culminato con ripiegamento e perdite.
https://t.me/ukraina_ru/143192

Probabilmente la ricetta è la stessa di Ugledar di due giorni fa e di Balakleja di otto mesi fa. Quello che cambia è chi sta dall’altra parte. Non solo almeno centomila soldati in più, e relativi mezzi. Non solo una linea di difesa più fortificata. Ma anche un’aviazione che ha sfruttato l’inverno relativamente calmo per ricomporsi, riposizionarsi, riorganizzarsi, aumentare i propri effettivi e migliorare le procedure operative di pronto intervento.
https://t.me/ukraina_ru/143214

Infatti, non solo gli attaccanti sono colpiti da terra con il fuoco di controbatteria, ma si alzano subito in volo aerei ed elicotteri per aumentare la potenza di fuoco contro gli attaccanti. Un vero e proprio fuoco di sbarramento tale da annullare qualsiasi fuoco di copertura e far desistere gli attaccanti da ulteriori avanzamenti.

Inoltre, sempre più decisivo si sta rivelando il fattore FAB. Qui una immagine del PRIMA e DOPO la “modifica” (aggiunta di ali, gps, radiocomando)
https://t.me/ukraina_ru/143202
Con questa introduzione, e praticamente a costi ridottissimi, i russi riescono a mantenere ovunque un’enorme superiorità di potenza di fuoco, di svariate volte, non di percentuali a uno zero. Una bomba di queste, anche solo da 500 kg di testata, sganciata su una colonna di mezzi in avanzamento, sia pure sparpagliati, produrrebbe un effetto panico non indifferente e scompaginerebbe qualsiasi ordine di attacco. Quel che sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire.

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18/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Ulteriori avanzamenti anche nella giornata di oggi, in particolare a OVEST della stazione dove è stata ampliata la zona liberata dai russi. Tutto questo, per ammissione delle stesse fonti ucraine.
https://t.me/RVvoenkor/42964

In sostanza prosegue incessante, martellante, lo stesso movimento che sta lentamente spingendo fuori dalla città i soldati del regime di KIEV. I quali hanno ricevuto l’ordine di resistere fino all’ultimo ucraino e, man mano che mollano la presa, radere tutto al suolo. E lo stanno eseguendo.

“THE WEST APART FROM THE REST”: HA UNITO L’U-CCIDENTE, MA LO HA DIVISO DAL RESTO DEL MONDO

Articolo molto interessante, che segnalo perché una delle prime, palesi, AMMISSIONI DI INSUCCESSO fra le fila u-ccidentali. E ad ammetterlo è Foreign Affairs (che non è la canzone di Mike Oldfield…):
https://www.foreignaffairs.com/ukraine/world-beyond-ukraine-russia-west

Anche se le motivazioni dell’insuccesso, in questa fase, sono ancora “fumose” e fan sembrare il “take a trip in the air” della canzone di Oldfield la recita a memoria della Tavola degli elementi di Mendeleev (azz un altro russo!).

Leggendo questo pezzo, e nonostante le numerose scuse fornite, siamo infatti più a livello di “E non puoi dire lascia che sia” (perché né avresti un po' colpa anche tu…) che a una vera e propria analisi di “come sia potuto accadere”… ma è già un inizio.

Meglio, ammettere:
“The war has certainly united the West, but it has left the world divided. And that rift will only widen if Western countries fail to address its root causes”
è già qualcosa...

Anche se la colpa è sempre, e comunque, degli altri che non capiscono. O di “priorità confuse e promesse non mantenute” (“West’s confused priorities and failed promises”… ma si è trattato di un equivoco!), o della Realpolitik, senza contare gli ormai onnipresenti, come il prezzemolo, “Wagner paramilitary company”. I doppi standard u-ccidentali, sono “percepiti”, un po’ come la temperatura d’estate (“perceived Western double standards”). D’altronde, noi siamo “the liberal democratic world”. Semo er mejo.

Occorre quindi dare tutte le motivazioni, meno ovviamente citare le cause che potrebbero scaturire da una delle tante letture marxiane possibili sulla situazione, con parolacce tipo “neocolonialismo”, “sfruttamento”, “imperialismo”, “conflitto interimperialistico”, eccetera. Abbinandole, magari, a quelle categorie che a livello antropologico e culturale potrebbero rientrare nella casella di “visione eurocentrica del mondo estesa a paradigma assoluto” (perché tutte le culture sono -loro stesse-centriche, ma solo noi estendiamo a paradigma assoluto quelle che sono le nostre convinzioni).

Ma le categorie che veramente ci metterebbero in discussione è cosa buona e giusta non tirarle in ballo. Pare quasi di sentirli: "Suvvia, un po’ di buona volontà… e si aggiusta tutto". Dostoevskij (un altro russo ancora... allora è un vizio!) ci ha scritto un libro su un personaggio simile, “Il sosia”, dove il protagonista ogni due per tre si autoconvince che “andrà tutto bene”: come da noi qualcuno due anni fa... una frase, "andrà tutto bene", che son riusciti a far detestare anche dai bambini. Che non riescono ad articolare il loro pensiero, ma capiscono molto bene quando li si prende in giro.

Allo stesso modo, anche qui il problema è, si vorrebbe, di "comunicazione". Peggio, e usando una parolaccia molto in voga di questi tempi, di "narrazione". "Oh lord, please don't let me be misunderstood"... basta esserne convinti.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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18/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


A essere demolita dai soldati del regime di KIEV per fermare l’avanzata dei russi è, questa volta, la Dom kul’tury, la Casa della cultura.
https://t.me/boris_rozhin/83263
Dall’imponente nube di fumo sollevata, più che conservare cultura l’avevano impiegata come deposito di munizioni. Che non riuscendo a trasportare han deciso di far saltare. Dom Kul’tury demolita e rasa alle fondamenta: segno dei tempi.

Peraltro, gli attacchi mirati di stanotte da parte russa non sono passati inosservati e probabilmente presto avremo ulteriori aggiornamenti.

AAA REVISORI CONTI (PER “CONTROLLI” FARSA...) CERCANSI

JOKER colpisce ancora e ci regala due pagine molto interessanti dai terminali di qualche funzionario di KIEV “distratto”, mettiamola così.
https://t.me/JokerDPR/422

Trattasi di una richiesta di personale atto a rivedere conti e capire dove son finiti, fondamentalmente
1+1,7+12,8= QUINDICI MILIARDI E MEZZO DI DOLLARI di aiuti.

In buona sostanza, prima si danno, poi si vede dove in che tasche sono andati a finire. Complimenti… Ma ciò che non finisce mai di stupirmi è che tu cerchi “revisori conti” fra chi vorresti “controllare”. Che senso aveva mandare la richiesta facendola passare per i canali ufficiali? Che “audit” potranno mai uscire da questa farsa?

Comunque l’avviso è scaduto, purtroppo. Non fate troppo circolare la voce mica che chi manda il CV poi resti deluso…

Il canale ucraino REZIDENT che riprende questa notizia riporta, per viva voce di un funzionario di USAID, che la somma messa in conto per RAFFORZARE I CONTROLLI sugli “aiuti” è di VENTI MILIONI DI DOLLARI.
https://t.me/rezident_ua/17328

Venti milioni di dollari per capire, dai controllati stessi, dove sono finiti i 15 miliardi e mezzo già trasferiti più i futuri. Siamo all’assurdo.

Aggiornamenti a seguire.

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18/04 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


La cartina generale di fine giornata di RYBAR
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417233409-b2a7a084.jpg

riprende sostanzialmente quanto già detto su ARTEMOVSK (riquadro in alto a destra) e dedica il riquadro sotto ad AVDEEVKA. Qui possiamo notare come ormai l’area a righe dei combattimenti interessi ormai gran parte del perimetro cittadino, da sud-ovest a nord-est. È un continuo, incessante, smantellare difese costruite in otto anni.

La differenza, qui come ad ARTEMOVSK, ormai, la fanno le FAB modificate, nelle versioni da 500, 1000 o 1500 kg di carica esplosiva. L’arma che nessuno si aspettava, il residuato sovietico con GPS e ali quanto basta per andare dove deve andare e non da un’altra parte, la forza di gravità che fa il resto dal punto di sganciamento aereo e li fa schiantare a una velocità imbattibile, da ciò che resta di una contraerea fatta a pezzi da passate e passate di “GERANI” nei mesi scorsi. I quali – riassunto delle puntate precedenti – partiti per rallentare gli approvvigionamenti lungo la direttrice OVEST-EST facendo saltare tutto quanto distribuisse elettricità, sono poi diventati UNA POTENTE ESCA per individuare la contraerea nemica, impegnata nell’impari compito di buttarne giù uno stormo intero prima che uno di essi raggiungesse il trasformatore di turno e, una volta individuata, dargli il ben servito con altri droni o, all’occorrenza, coi missili alati X-101: missili che rappresentano il cugino ricco, di città, ipertecnologico, delle FAB sovietiche modificate ma che, come tutti i cugini fighetti, contengono “solo” kg 400 di esplosivo, a differenza dei cugini di campagna).

Sempre a proposito di FAB ieri notte, a seguito di quelli sganciate ieri pomeriggio, ne sono volate in quantità industriale a KRAMATORSK, KONSTANTINOVKA, SLAVJANSK. Oltre 10 in quest’ultima città soltanto.
https://t.me/namarshe/5351

Diciamo che la scelta di portare truppe di ogni genere, dalla difesa territoriale per fare numero, alle squadre speciali ALFA appena uscite dalle migliori fucine di unità speciali NATO per fare la differenza, si sta rivelando NEFASTA. E, probabilmente, la goccia che fa traboccare il vaso e compromette, definitivamente, la tanto annunciata controffensiva.

CONTROFFENSIVA di cui abbiamo assistito ieri, nei pressi di UGLEDAR, alle prove generali. Unità speciali aviotrasportate ieri all’attacco, cercando uno sfondamento sui fianchi che, dopo ore di combattimenti, non è arrivato e li ha costretti alla ritirata con perdite ingenti.
https://t.me/RVvoenkor/42924
Tentativo di assalto fine a sé stesso o prove generali di controffensiva? Lo scopriremo presto...

“CREDO ABBIAM PERSO LA TESTA”…

È quello che deve aver pensato questo Leopardo tetesko-ti-cermania,
https://t.me/drugoeeto/9058
che probabilmente al tempo della canzone era già grande abbastanza per ballarla nelle discoteche tedesche fra bionde da bere e bionde da rimorchiare (giustamente, da buon Leopardo...). Chi avrebbe mai pensato che, ormai in età da centro anziani, lo avrebbero ripescato, respiratore e girello inclusi, per portarlo in Ucraina. E, quel che è peggio, che in Ucraina non ci sarebbe arrivato neppure, ma sarebbe finito ingloriosamente, e senza testa, in un centro addestramento polacco. Effetto leva che ne ha divelto completamente la torretta. Probabile causa impatto: bocca del cannone contro un colmo sporgente sul fondo dissestato che ha fatto ballare, per l’ultima volta, il mezzo o, come dicono altri, contro un altro carro (della serie, io venivo da destra, lui da sinistra, io però avevo il sekolen d’italien sul cruskotten, quindi aveva ragione lui a prescindere…).

Una proposta alle anime belle che si impegnano nelle cause perse più disparate, la migliore delle quali resta però sempre quella che impegna il “fronte di liberazione dei nanetti da giardino” (e che consiste nel rubare, pardon, “liberare” e portare nei boschi), seguito a poca distanza dal “fronte di liberazione dei babbi natale appesi sui balconi” (che però nello statuto non specifica cosa occorra fare dopo il taglio delle corde...): perché non fondare un “fronte di liberazione dei leopardi in pensione”? Contro quei cattivoni che li prelevano da parcheggi dove avevano fatto il solco da decenni? E per garantire loro un deposito decoroso, dove ogni tanto un custode pietoso faccia passare in filodiffusione un po’ di riempipista anni Settanta-Ottanta per far ricordare loro i bei tempi andati...

Comunque, uno di meno.

Aggiornamenti a seguire.

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17/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Azione che procede, lentamente ma costantemente, come da cartina di RYBAR aggiornata alle 15:00 (ora locale)
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143909-a410f7f2.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143908-f3540a71.jpg

Confermata, poco più tardi, la liberazione di altri due isolati a nord e al centro:
https://t.me/polk105/5389

D’altronde, altro non potrebbe essere quando solo da parte russa ufficiale – wagner esclusi – i morti si contano a centinaia (oltre 270 nelle ultime 24 ore)
https://t.me/mod_russia/25731
e la carne da cannone che recuperano ancora per tenere la posizione ormai è ridotta un centinaio di uomini quando son tanti:
https://t.me/rybar/45916

Ecco quindi l’ingrandimento della cartina che ci mostra i maggiori avanzamenti da NORD, i quali si trascinano settori già aldiqua della stazione (abbandonati per evitare l’accerchiamento). Man mano poi che si cala verso sud esiste ancora un fazzoletto che tiene aldilà della stazione, ma si vede chiaramente come tutto questo “tenere” sia, più che altro, un cercare di demolire (o far demolire) tutto, ridurre tutto in macerie, prima di abbandonare.

Confermato, inoltre, poche ore fa l’impiego da parte russa dei FAB-500:
https://t.me/boris_rozhin/83215
Due sono appena caduti, uno su una caserma e l’altro contro soldati che cercavano di introdurre uomini e mezzi in città.
https://t.me/ukraina_ru/142952
Due potenti esplosioni, avvertite anche a km di distanza (il 500 sono i kg di esplosivo contenuti nella testata). Confermati essere non i FAB-500 di sovietica memoria, ma quelli MODIFICATI dai russi con ali, GPS e dispositivo di navigazione e comando a distanza, tali da costituire l’equivalente di un missile alato. Con la differenza di costare uno o due ordini di grandezza di meno ed essercene a iosa.

Resistere non ha senso, da mesi. Così come il continuo accorrere, tentare contrattacchi, che è fatto – peraltro – nel modo più IRRAZIONALE e SUPERFICIALE possibile. Ai confini della realtà. 12 aprile. Ennesimo tentativo di contrattacco da fuori, da nord-ovest per la precisione. Parte una colonna di mezzi. Non tengono conto delle condizioni del terreno. Poco dopo la partenza sono immersi nel fango. Come quelli ripresi in queste immagini, né più, né meno:
https://t.me/RVvoenkor/42911

I droni russi li notano, danno le coordinate. Partono i tiri di artiglieria che centrano il bersaglio. Si muove allora un’altra colonna in soccorso. I droni però ora sono in quota al punto giusto e li vedono. Tiro al bersaglio anche lì. 20 morti e 30 feriti il bilancio di quella sola azione:
https://t.me/boris_rozhin/83211

E’ tutto un continuo, insensato, FRAPPORRE CARNE DA CANNONE MALE ARMATA DAVANTI AI RUSSI CHE AVANZANO. Il perdere decine di migliaia di uomini e mezzi ad ARTEMOVSK, quantomeno razionalmente, linearmente, logicamente, NON TIENE. Neppure il discorso tattico-strategico “resistete finché noi non partiamo con la controffensiva” ormai si regge in piedi. Infatti, oggi Rezident (che ricordiamo essere un canale UCRAINO) pubblica un contributo MOLTO INTERESSANTE:
https://t.me/rezident_ua/17315

Anche i generali NATO prima di mandare al massacro i soldati degli altri, infatti, fanno simulazioni. E il quartier generale ne ha appena fatta una.
AUTUNNO DELL’ANNO SCORSO: se allora ci fosse stata controffensiva VERSO LA CRIMEA, le perdite ucraine sarebbero state il QUARANTA PERCENTO sul totale delle forze coinvolte (mi sembra un po’ troppo poco… ma “de simulationibus non disputandum est” oppure, come canta un gruppo il secolo scorso, ipnotizzando il mondo intero con un riff da paura… “sweet dreams are made of this… who am I to disagree”)
ORA: se ci fosse controffensiva, sempre verso la Crimea, ai russi – che nel frattempo non son stati con le mani in mano - basterebbe TENERE DUE SOLE SETTIMANE (2!) Melitopol’ e Berdjansk per mandare in malora l’intera operazione e perdere praticamente tutti quelli che non fanno in tempo a ritirarsi.

Tutto questo, grazie ad ARTEMOVSK, al buco nero di ARTEMOVSK, ma anche di SVATOVO-KREMENNAJA, di SOLEDAR. E di BELOGOROVKA (a nord-est della cartina) dove finalmente i russi son riusciti a rompere la difesa.

Aggiornamenti a seguire.

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17/04 ore 12:50 aggiornamento


INTERMARIUM: ALTRI RISVOLTI DI UNA VICENDA TORBIDA (A DIR POCO...)


Fine marzo 2023: l’ambasciatrice USA in Romania, Kathleen Kavalec, visitava in una missione operativa il PORTO DI COSTANZA sul MAR NERO (Mare NATO secondo gli auspici di KULEBA).
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html

L’interesse era dato proprio dalle prospettive di sviluppo del TRIMARIUM, come chiamano ora l’INTERMARIUM di un secolo fa.

Sviluppo NON SOLO MILITARE, la politica si regge sulla canna del fucile ma il fucile lo comandano i padroni, quindi ANCHE ECONOMICO. LA POLONIA COME PASSACARTE E CANE DA GUARDIA DI UNA POLITICA DI ESPORTAZIONE DI CAPITALE, DA PARTE DELL’IMPERIALISMO AMERICANO, ESTREMAMENTE AGGRESSIVA E RADICALE NELLO SPOSTAMENTO DEI RAPPORTI DI FORZA E DEGLI EQUILIBRI NEL VECCHIO CONTINENTE.

Guardiamo questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/av13042304.jpg
Dalla “cintura di contenimento” dell’invasore russo, alla
- DISTRUZIONE, TAGLIO delle vie di comunicazione EST-OVEST (gasdotti e non solo… a qualcuno dice qualcosa la cosiddetta “Via della Seta?”) e
- COSTRUZIONE di un nuovo asse NORD-SUD, ALTERNATIVO a quello TEDESCO e SPOSTATO PIU’ a EST.

Riprendiamo l’articolo di FONDSK: “Il professore dell’Università di Varsavia Ryszard Zięba è convinto che, iniziando con progetti infrastrutturali nell’ambito dell’iniziativa Trimarium, i politici polacchi intendano unire i Paesi dell’Europa Centrale in un unico blocco sotto la direzione strategica polacca.”
Профессор Варшавского университета Рышард Земба уверен, что, начав в рамках «Трехморья» с инфраструктурных проектов, польские политики намерены объединить страны Центральной Европы в один блок под стратегическим руководством Польши. (https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html)

La passa quindi come un’idea già sviluppata dal professore nel 2020, nel suo libro: “Poland’s Foreign and Security Policy”
https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-030-30697-7
ovviamente, sviluppata in chiave “difensiva” da “minacce” tedesche e russe…

Il saggio quindi prosegue confermando la PATERNITA’ e il PATROCINIO dell’iniziativa TRIMARIUM da parte degli USA. Finanziano gli incontri dei 12, partecipano con loro esponenti ai massimi livelli.

Dall’anno scorso (Riga 2022) l’Ucraina partecipa agli incontri, con l’evidente obbiettivo di INCLUDERLA nei progetti in corso. La KONFEDERACIJA cui si accennava nella prima parte di questo lavoro è tesa ad accelerare, in corso d’opera, l’acquisizione a prezzi stracciati di un Paese ridotto in macerie e “fino all’ultimo ucraino”.

Ecco quindi che
- il PORTO NATO DI COSTANZA sul MAR NERO NATO
- che ora rifornisce la BASE NATO di RZESZOW (PL), che si trova proprio a fianco di LEOPOLI
potrebbe, in prospettiva, risultare un doppione se ODESSA ricoprisse la stessa funzione, per esempio.

Fantapolitica, per come si stanno mettendo le cose. Ma COSTANZA resterebbe comunque quella spina nel fianco ai russi SEMPRE, qualora questa iniziativa prendesse piede. Specialmente ora che la NATO può DISPORRE LEGALMENTE DI TUTTE LE INFRASTRUTTURE ROMENE A SUO PIACIMENTO.

Actele legislative adoptate în urmă cu două săptămâni de către Parlamentul României dau mână liberă comandamentului NATO să dispună de efectivul militar și de teritoriul național al țării în războiul total împotriva Rusiei.
https://noi.md/md/diverse/un-deputat-roman-cere-iesirea-romaniei-din-nato-este-singura-sansa-de-a-evita-razboiul

“Dau mână liberă”… ma va?

INTERMARIUM come ENORME COLONIA NATO da INTEGRARE, PLASMARE e PORRE SOTTO GUIDA DEL LORO MIGLIORE CANE DA GUARDIA IN LOCO: LA POLONIA. Che è “500 anni che fa guerra ai russi” (parola di Duda… stesso articolo di fondsk.ru), garanzia di qualità, affidabilità, costanza (ops, non in senso geografico…), mentre aspetta un boccone promesso che, nelle loro intenzioni, arriverà anche presto.

E blocca l’import di grano ucraino nel suo Paese, seguita peraltro dalla Slovacchia.
https://t.me/RVvoenkor/42896
Che se si tratta di dare i 13 MiG-29 promessi, lo fa senza fiatare (e in cambio di qualche giocattolino analogo targato NATO)
https://t.me/RVvoenkor/42885
ma suicidarsi economicamente quello no. Opinione condivisa sinora (e grano bloccato) da: Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Bulgaria…
https://t.me/ukraina_ru/142895
… INTERMARIUM! Si comunica che i funerali della UE si celebreranno al termine dell’autopsia.

Aggiornamenti a seguire.

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17/04 ore 08:00 aggiornamento

INTERMARIUM: LA NATO DOVE (MENO?) TE L'ASPETTI


Mentre alcuni spifferi di corridoio danno la Konfederacija fra UA e PL sempre più vicina,
https://t.me/ukraina_ru/142835

mentre tutti sottolineano come tale confederazione NON debba prevedere import di grano ucraino da parte polacca, pena l’esplodere di scenari “francesi” a Varsavia,
https://t.me/rezident_ua/17309
(in altre parole stiamo parlando soltanto di un’ASTICELLA MILITARE che si alza di più, essendo la Polonia NATO e l’Ucraina (ancora) NO)

è interessante fare un passo indietro. “Historia magistra vitae”, infatti alle elementari in quarta e a un mese e mezzo dalla fine siamo ancora agli egizi con libri di testo che presentano cruciverba e puzzle per passare allegramente il tempo e allungare un brodo che tale deve restare fino alla terza media.

D’altro canto, “Wir kennen nur eine einzige Wissenschaft, die Wissenschaft der Geschichte.”
http://www.mlwerke.de/me/me03/me03_anm.htm
“Noi conosciamo una sola Scienza, la Scienza della Storia”.
Karl MARX, Friedich ENGELS, Die deutsche Ideologie (L’Ideologia tedesca), 1845-6, “Zum ersten Mal in deutscher Sprache nach dem Originalmanuskript vom Marx-Engels-Lenin-Institut, Moskau, 1932 veröffentlicht”... sempre colpa dei bolscevichi!

Quindi torniamo a studiarcela, questa storia. E ci imbattiamo in questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042302.jpg

Dove compare questa parola evocativa, “Intermarum”. Corretto “Intermarium”, “tra i mari”, senza tanta fantasia Baltico, Nero, Mediterraneo.

Eravamo nel 1935. Il presidente polacco Piłsudski, che sarebbe morto quell’anno peraltro, sognava una GRANDE POLONIA. Sognava di SMEMBRARE LA RUSSIA. Sognava di capeggiare questa entità (Międzymorze) che gli avrebbe consentito EGEMONIA, POTERE ben oltre i confini nazionali e dell’entità stessa.

2014. Colpo di stato CIA a MAIDAN e, contemporaneamente, guarda caso su iniziativa polacca, nasce l'Iniziativa dei tre mari (Three Seas Initiative, 3SI o TSI) o Baltic–Adriatic–Black Sea (BABS) Initiative. E siam sempre lì. A questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042303.jpg

Senza pretese di esaustività, una breve ricostruzione qui, ma basta guggolare e digitare due o tre parole chiave per avere una caterva di siti più o meno similari nelle informazioni:
https://www.geopolitica.info/europa-centro-orientale-nuove-iniziative-vecchi-schemi/

Dicevo, siam sempre lì, ma FINO A UN CERTO PUNTO. Qui L’iniziativa dei TRE MARI è tutta, guarda caso, di PAESI NATO, eccetto l’Austria. UN TERZO DI TERRITORIO COMUNITARIO e OLTRE 110 MILIONI DI ABITANTI. E’ evidente, IN RIFERIMENTO A QUESTA OPERAZIONE NATO,
NON SOLO IL TENTATIVO DI SMARCARSI DAL TANDEM FRANCO-TEDESCO
MA ANCHE, AL RIALZO, L’INGRESSO DI UN ATTORE IN GRADO DI EGEMONIZZARE L’EUROPA STESSA.

RELEGATI I PAESI TRADIZIONALMENTE SOTTO IL SUO OMBRELLO A UN RUOLO SECONDARIO, come si conviene a certe vecchiette che “le si prende per quello che sono”, coi loro tic, le loro fisime sul fatto che la Russia non può essere del tutto asse del male, eccetera eccetera,

- gli si fa saltare due gasdotti per farle capire che la ricreazione è finita ed è ora di tornare in casa di riposo;
- si potenzia la loro nuova colonia in EUROPA. Più spregiudicata, più antirussa, più malleabile (alla fine, quattro mazzette e anche i più recalcitranti si convincono di dove sia la “libertà” e la “democrazia”), persino con voglie revanscistiche su Germania e i “cugini” un tempo più coccolati. Lecchiamo meglio noi, ora siamo noi che vi comandiamo, tradotto.

E uniamo qualche puntino:
I baltici, campati sull’Orso russo fino all’altroieri (e chi si occupa di trasporti sa a cosa mi riferisco), luogo del nero più nero per sdoganare l’impossibile, oggi completamente in guerra. Pur non formalmente dichiarata.

Fanno a gara, dall’anno scorso, coi polacchi, a chi ce l’ha più duro e a chi pronuncia di più la frase Mar Baltico – Mare interno NATO.
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/14/mezhdumore-i-ukraina-59014.html

Concetto riprodotto, come abbiam visto, col copiaincolla da KULEBA qualche giorno fa a BUCAREST in riferimento al MAR NERO. Come han fatto col BALTICO, anche il Mar Nero deve diventare mare interno NATO.
https://point.md/ru/novosti/v-mire/kuleba-chernoe-more-kak-i-baltiiskoe-dolzhno-stat-morem-nato/

La FINLANDIA è NATO. Non è intermarium e i finlandesi sono decisamente battitori liberi, prossima gestione non si spretano ma potrebbero smarcarsi. Però è un altro segno che va nella stessa direzione.

INTERMARIUM È LA CARTA NATO IN EUROPA, CONTRO LA RUSSIA E CONTRO L’EUROPA.

Aggiornamenti a seguire.

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16/04 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Nessun aggiornamento di rilievo, domattina sapremo se perché non pervenuto (anche i canali telegram han fatto, sostanzialmente, Pasqua) o se perché (più probabile) oggi è stata occasione di raggruppamento e consolidamento degli avanzamenti degli ultimi giorni. Naturalmente, senza smettere di tenere sotto pressione le prime linee nemiche, al fine di impedire loro di fare lo stesso:
https://www.kp.ru/daily/27490.5/4749268/

Raggruppamento, per esempio, notato dai soldati del regime di Kiev a MAR’INKA,
https://t.me/polk105/5329
dove probabilmente i russi si apprestano a nuovi assalti.

LA GUERRA DEL GRANO… È UNA GUERRA INTESTINA

Intestina allo stesso schieramento. POLONIA e UNGHERIA hanno deciso di bloccare UNILATERALMENTE l’import di grano ucraino. Si, quello che l’anno scorso doveva finire in Africa, nei Paesi poveri, eccetera, è stato momento di accumulo di scorte comunitarie a prezzi stracciati. Gli agricoltori polacchi non l’han presa bene, l’abbiam già visto. E anche quelli ungheresi. E anche quelli BULGARI. È notizia di oggi:
https://t.me/ukraina_ru/142763

La retorica di regime dello scorso anno si ritorce contro il regime stesso. Non siam più nel 2022.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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16/04 ore 11:00 aggiornamento

PASQUA DI SANGUE


La rappresaglia nazifascista di KIEV stanotte ha colpito DONECK in diversi punti, tra cui la cattedrale dove si stava celebrando la veglia e la messa di Pasqua.
https://t.me/rybar/45863
Vale la pena scorrere tutti i video. Si vede chiaramente che sparano all’impazzata, con intento puramente terroristico. Il proiettile che ha ammazzato una donna, incinta peraltro, è finito in strada. Esplodendo, la detonazione ha colpito in pieno la macchina dove era seduta, quella blu che si vede sia nel reportage di notte, che di giorno. Ha distrutto le vetrine dei negozi limitrofi. Un morto e due feriti il bilancio alle tre di notte:
https://t.me/polk105/5300

Un’altra scarica è finita in un altro quartiere provocando un incendio che, alle prime luci dell’alba, non era ancora stato domato:
https://t.me/polk105/5305

Questa immagine, forse, è quella che trasmette meglio, simbolicamente, quanto accaduto:
https://t.me/polk105/5295

Bestie, come quelle che si filmano mentre scandiscono il lancio di missili da una postazione lanciarazzi multipla con “Buona Pasqua” (Christos voskres!, lett. “Cristo è risorto”… mentre sparano all’impazzata ormai senza neppure sapere loro dove, giusto per ammazzare):
https://t.me/polk105/5308

Ieri i wagner hanno rilasciato quasi un centinaio di prigionieri, a occhio. Le bestie wagner, i senzadio wagner, quelli che a sentire i cinegiornali luce son dietro a tutto, dall’immigrazione sulle coste italiane al colpo di stato in Sudan. Caricati su due camion, con una cassa d’acqua, la maggior parte anziani e alcuni feriti. “Speriamo che non ci capitiate più fra le mani”, gli dice un ufficiale prima di augurare loro una buona Pasqua.
https://t.me/RVvoenkor/42822
“Prendetevi cura di voi” (beregite sebja), “ragazzi, è finita (vsjo, parny)”, “state bene, buona fortuna” (schastlivo, udacha, sdorov’e), son le frasi mentre passano. E “spasibo” è ciò che si sente dall’altra parte, “buone feste”. Due mondi a parte.

Aggiornamenti a seguire da stasera

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15/04 ore 17:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Ad ARTEMOVSK, confermata la liberazione di due quartieri sia a nord che a sud della linea di fronte.
https://t.me/polk105/5254

Ad AVDEEVKA, tutti i tentativi di contrattacco ucraino sono culminati in gravi perdite e ritirate:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/15/301634.html
I russi consolidano le posizioni conquistate nei giorni precedenti e si concentrano maggiormente sull’indebolimento progressivo della capacità bellica NATO.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 15/04 (https://t.me/mod_russia/25666) con quelli del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389):
407 aerei (vs 406 – 05/04, +1 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 228 – 05/04, +0 vs +3 dei 10 gg prima)
3756 droni (vs 3673 – 05/04, +83 vs +86 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 415 – 05/04, +0 vs +1 dei 10 gg prima)
8677 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8545 – 05/04, +132 vs + 130 dei 10 gg prima)
1085 lanciarazzi multipli (vs 1078 – 05/04, +7 vs +5 dei 10 gg prima)
4593 obici e mortai (vs 4504 – 05/04, +89 vs + 64 dei 10 gg prima)
9513 autoveicoli blindati (vs 9302 – 05/04, +211 vs + 176 dei 10 gg prima)

Notiamo come, in un sostanziale calo della demolizione delle armi ad alto contenuto tecnologico (aerei, elicotteri) aumentino sostanzialmente gli armamenti di terra distrutti: carri armati, obici, e auto blindate. La “strada della morte” fra Časov Jar e Artemovsk miete le sue vittime. E i generali di Kiev non si azzardano a coprire la rotta disperata dall’alto per paura che quei quattro mezzi rimasti a loro disposizione sian tirati giù anch’essi. Una mattanza. Probabilmente, quando – se inizierà mai la controffensiva NATO, cambierà ancora la composizione organica degli armamenti distrutti.

La costante, comunque è proprio quest’ultima: ogni dieci giorni, l’esercito ucraino perde pezzi che non è in grado di rimpiazzare. Sia perché ne arrivano in quantità insufficiente, sia perché il regime di Kiev ha fatto recentemente la grande scoperta che, ad arrivargli, stanno arrivando fondi di magazzino: Leopardi che si mettono fuori uso da soli al primo collaudo (при первой обкатке) e proiettili vecchi di trent’anni inutilizzabili.
https://t.me/rezident_ua/17296

Tengon tutto per la controffensiva campale… vedremo. E molto presto. Come nelle peggiori scene da saloon nel peggiore spaghetti-western, sta arrivando il momento dove qualcuno pronuncerà la fatidica parola: “vedo”. E qui non c’è il grande Tony Binarelli a prestare le sue mani a Trinità.

Aggiornamenti a seguire domani.

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15/04 ore 11:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: ARRIVANO I RINFORZI… E AUMENTA LA MATTANZA

Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232236-b305db34.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232235-0d7889be.jpg

Si vede chiaramente l’avanzamento da nord-ovest e da nord-est, in particolar modo, a partire dalla stazione ormai pienamente sotto il controllo russo. In tale contesto, è di poco fa la notizia che un’altra difesa a nord-ovest sia completamente caduta e le forze ucraine abbiano ceduto un intero quartiere, ormai in piena zona occidentale:
https://t.me/ukraina_ru/142583

Sempre in tale situazione, non accennano ad arrivare, alla spicciolata, rinforzi per cercare di tenere il poco rimasto. Ma i russi ormai li tengono a vista, come per questi americani (no, ma la NATO non esiste… un po’ come la mafia…)
https://t.me/RVvoenkor/42745

Pertanto, chi oggi riesce a terminare vivo la “strada della morte” è destinato, un po’ come nella canzone di Vecchioni, a trovare la “vecchia signora” un po’ più in là. Anziché immolarsi in una “controffensiva” che ormai danno per imminente e che andrà a scontrarsi, per esempio, a Zaporozh’e, su queste linee fortificate, per ammissione degli stessi anglofoni:
https://t.me/RVvoenkor/42746

D’altronde, se l’opzione è “fino all’ultimo ucraino”, gli scenari in questo momento possono essere diversi, a seconda della maggiore o minore follia dei generali NATO e dei loro cani da guardia, ma la fine che aspetta la carne da cannone ucraina no.

CHI L’HA VISTO?

Ieri notte, su un cinegiornale luce, capeggiava un “prigozhin chiede a putin di finire la guerra”, bello, a caratteri cubitali, in sovrimpressione. Poteva esserci anche “è la fine del mondo” ma ero troppo cotto per riaccendere tutto. Mi sono accontentato di viaggiare sui canali televisivi russi e sul cinegiornale luce francese e, ovviamente, nulla. Dopo una mezz’oretta l’avevan tolto per sostituirlo con qualcosa sull’attuale presidente americano, che ormai è completamente andato ma che a quanto pare sembra ricandidino. Fatti loro… Intanto, chiedo alla trasmissione omonima di lanciare un appello, magari si è solo nascosto sotto qualche zerbino in attesa di tempi migliori…

… quello che la “libera” stampa u-ccidentale ha fatto a questo servizio-per-sbaglio, ma la rete non perdona… (e non serve scomodare Chi l’ha visto?)
https://t.me/RVvoenkor/42739
France24 l’ha ritirato subito, cazziato chi l’ha messo in onda, come si è permesso… far vedere russi e farli parlare, ma siam diventati matti tutti… l’ambasciata del regime di Kiev è immancabilmente partita con una protesta ufficiale… un cinema che va avanti ancora oggi. Alla faccia di Liberté, … e via discorrendo. Del resto, dove andremo a finire se anche nei cinegiornali luce c’è libertà di parola?

Aggiornamenti a seguire.

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14/04 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più critica. I russi minacciano l’accerchiamento di ciò che resta di due unità di difesa territoriale e della 93° che opera insieme a reparti della guardia nazionale. Trecento uomini in tutto.
https://t.me/parallel95/45409
Sono in quel pallino. Se non scappano via entro stanotte, e riusciranno tutti a uscirsene con le mani alzate, saranno trecento prigionieri. Nella cartina si vede come non solo la stazione (a ovest della ferrovia) sia persa, ma che ormai in tutta la zona a nord i russi siano passati a ovest. Il centro è perso, completamente.
https://t.me/RVvoenkor/42728

Inoltre, anche a ovest nulla è ormai al sicuro. Questo uno dei maggiori depositi di armi e munizioni, a giudicare dalla mostruosa nuvola di fumo alzatasi, appena fatto saltare:
https://t.me/RVvoenkor/42723
Munizioni che mancano, munizioni fatte saltare in aria, munizioni che non arrivano
https://t.me/legitimniy/15145

Infatti, i russi dell’esercito regolare coprono i fianchi ai wagner e, da quella posizione, impediscono qualsiasi approvvigionamento. Parliamo, solo in questa azione, di 340 soldati ucraini morti e feriti, 2 carri armati distrutti, oltre a 5 macchine blindate, 4 autovetture e via discorrendo.
https://t.me/mod_russia/25641

In questo, il regime di KIEV manda ancora le sue truppe migliori a est. Tenta di tamponare. La città deve tenere fino a quando non partirà l’offensiva in Crimea.
https://t.me/rezident_ua/17288
Che se vanno avanti così, saranno a farla lui e mascellone, e basta.

“LARGATE BIEN AL CARAJO!”

Nicolas Maduro non la manda a dire agli yankee e alle loro minacce (amenazas) e ricatti (chantajes). Anzi li manda proprio...
https://www.prensa-latina.cu/2023/04/13/nicolas-maduro-afirmo-que-venezuela-no-acepta-amenazas-de-eeuu
et
https://www.swissinfo.ch/spa/venezuela-eeuu_maduro-rechaza--amenazas--y--chantajes--de-ee-uu--sobre-di%C3%A1logo-con-oposici%C3%B3n/48434952

Diciamo che non fa notizia, anche se fa sempre piacere chiudere la settimana con un vaffa all’impero a stelle e a strisce. E, tutto sommato, avrà fatto sorridere, sia pur a denti stretti, anche i diretti interessati dello stesso, a cui non avrà fatto né caldo né freddo. Hanno sorriso molto meno, secondo me, nel sentire o leggere queste parole di un altro presidente, Luiz Inacio Lula da Silva. Il quale non manda nessun vaffa a nessuno, ma ieri, a PECHINO, in occasione dell’INSEDIAMENTO DI DILMA ROUSSEFF ALLA GUIDA DELLA NUOVA BANCA DI SVILUPPO DEL BRICS, così ha detto:

“Ogni notte mi chiedo: perché noi Paesi tutti siamo obbligati a fare uso di dollari nel nostro commercio? Perché non possiamo commerciare fra noi basandoci sulla nostra moneta? Cosa ci frena dall’innovare in questo senso? Chi ha deciso che doveva essere il dollaro la moneta, dopo che finì la parità con l’oro?”
“Toda noite me pergunto por que todos os países estão obrigados a fazer o seu comércio lastreado no dólar. Por que não podemos fazer nosso comércio lastreado na nossa moeda? Por que não temos o compromisso de inovar? Quem é que decidiu que era o dólar a moeda, depois que desapareceu o ouro como paridade”
https://www.estadao.com.br/politica/lula-contesta-na-china-poder-do-dolar-entenda-como-a-moeda-americana-se-tornou-referencia-global/
et
https://www.em.com.br/app/noticia/internacional/2023/04/13/interna_internacional,1481126/lula-ataca-dolar-como-moeda-do-comercio-internacional-e-fmi-em-visita-a-chi.shtml

Il Presidente Lula “se pergunta”… dopo che si è fatto per altri motivi, il Presidente Putin. Pechino vede così decollare il proprio yuan su altri lidi, ma anche rublo russo e real brasiliano si vedono estremamente rivalutati: io ti pago con gli yuan che ho accettato nel momento in cui tu li hai depositati e cambiati in valuta locale, tu mi paghi in real, o in rubli, presenti nelle tue casse nel momento in cui ho fatto io il cambio valuta.

In un contesto, questa volta fermandoci al Brasile, in cui dalla prima visita di Lula in Cina (2004) a oggi il volume di scambi è aumentato di VENTUNO VOLTE!
Após a primeira visita do petista, em 2004, o volume de comércio entre as duas economias cresceu 21 vezes, segundo o Palácio do Planalto.

M-D-M… dove D non è più $! Anzi, $ è tagliato fuori da tutto. Forse era meglio un vaffanculo verbale… perché a confronto di quello reale a cui sono destinati gli USA dopo aver aperto il vaso di Pandora, tutto questo è ancora NIENTE. NIENTE. Noi, invece divertiamoci pure a farci bombardare gasdotti, a vedere i signori feudali ripristinare i valvassini polacchi al ruolo di vassalli, autodeclassandoci al contempo a valvassori, e ripristinando quel medioevo a cui – tutto sommato – siamo affezionati. Roghi e autodafé compresi. Azz… l’ultimo richiama i Karamazov e Dostoevskij… al rogo anche i Karamazov!

14 APRILE 2014

Oggi, e non il 24/02 come recitano a mantra i cinegiornali luce, di 9 anni fa, INIZIAVA LA GUERRA NEL DONBASS.
https://t.me/nastyadnr/1187
Turchinov, immortalato in questo video, annunciava alla nazione: “Stamattina a Est della oblast’ di Doneck è iniziata l’Operazione Anti-Terrorismo (ATO). L’obbiettivo di tale operazione è la difesa dei cittadini ucraini.” Iniziavano i massacri contro i civili, iniziava la distruzione sistematica dei centri abitati, iniziavano le scorribande delle squadracce fasciste di Azov, di Ajdar, di Donbas. Iniziava - e questo non lo tennero nel dovuto conto - una Resistenza che non riuscirono a piegare.

Aggiornamenti a seguire domani.

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14/04 ore 13:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Pieno centro, un soldato russo cammina tranquillo in Ploschad Svobody, piazza Libertà, e passa con lo spray bianco la scritta in vernice nera “Bachmut ljube Ukrainu” (Bachmut ama l’Ucraina) oltre a scrivere sopra al ritratto di mascellone Zaluzhnyj un bel “cappello” (шляпа), che non vuol dire solo cappello ma anche persona distratta, assente. Dov’è infatti adesso? Lì a tenere il fortino? No. Allora “Schljapa”.
https://t.me/ukraina_ru/142446

Questo può essere un po’ lo specchio della situazione attuale. I ricognitori russi parlano di soldati letteralmente ammassati a difendere posizioni sguarnite, difese in maniera estremamente povera, così, col solo numero.
https://t.me/namarshe/5330

Inoltre, gli attacchi continui di artiglieria sono diretti non solo a tali punti sempre meno fortificati, ma anche ai rinforzi che, per la maggior parte, si perdono per la via. Tutto questo si traduce in: mattanza continua, perdite enormi e...
https://t.me/milchronicles/1772
… lo stesso ritirata, come ammettono anche i servizi segreti britannici.
https://t.me/RVvoenkor/42706

Nel frattempo, i commentatori si chiedono già cosa accadrà DOPO Artemovsk:
1. continueranno verso NORD, chiudendo SEVERSK?
2. o verso OVEST, ovvero CHASOV JAR?
3. Oppure punteranno verso TORECK, a SUD-OVEST?
https://t.me/milchronicles/1772

Ciascuna di queste scelte comporterà conseguenze tattico-strategiche non indifferenti, in particolare per tempi e modi del prosieguo della liberazione del Donbass. Non vorrei spingermi oltre, ma la sensazione è quella che avremo sorprese, da questo punto di vista.

Aggiornamenti a seguire.

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14/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: COSA RESTERÀ DOPO LA MATTANZA


Nulla, probabilmente. Questo video è abbastanza eloquente.
https://t.me/milinfolive/99216
Ogni posizione abbandonata dal regime di Kiev è stata fatta saltare. Nove piani di palazzo che vengono giù come da demolizione programmata, come da Torri gemelle (ops...), come se dopo di noi non deve restare nulla, ma proprio nulla, in piedi.

Questo il significato simbolico fortissimo di questa operazione. D’altronde, e a dirlo è Michail PODOLJAK, che ricordiamo essere il consigliere più fidato del patàca, il suo rasputin ma senza le proverbiali doti nascoste, i russi e i filorussi “semplicemente van fatti fuori tutti” (просто фізично захищені)
https://t.me/polk105/5215

Non è possibile farlo sul campo di battaglia, neppure “fino all’ultimo ucraino”, nulla deve restare di loro. Dai monaci alle case popolari. UE, NATO, non è dal 24/02/22 che stanno alimentando questo. Lo ripetiamo e lo ripeteremo sino alla noia: tutto questo è alimentato sin da Maidan, a partire dal loro silenzio complice e colpevole di fronte ai carri armati contro i civili che cercavano di fare da scudi umani nel Donbass: ma lì non era Tian’an men… i carri armati si dividono in due categorie: i nostri e i loro, e i nostri hanno sempre ragione, anche quando davanti c’è un vecchio che coraggiosamente si mette in mezzo alla strada e apre le braccia…

E io ingenuo… ma non li vedete? Non vedete come assaltano i villaggi e mettono a ferro e a fuoco tutto? Terrorizzando e massacrando civili, vecchi, donne e bambini visto che gli uomini son tutti a combattere? E non essendoci loro se la prendono con chi c’è? Quando non riescono a massacrarli, prendendoli per fame (mi ricordo ancora quel “Pane insanguinato” che avevo tradotto di getto, e risalente a quella tragica estate…)
https://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/pouceh26-014923.htm
No, non li vedono. Girano, e girano ancora, e gireranno sempre la testa dall’altra parte.

Podoljak ammette candidamente oggi quello che i suoi padroni già volevano fare allora. Lo stesso, fa KULEBA, che in qualità di capo degli interni del regime, intervenendo a Bucarest alla conferenza NATO sulla sicurezza del Mar Nero, dice altrettanto candidamente che il Nero deve diventare come il Baltico: un mare NATO (море НАТО):
https://t.me/ukr_leaks/5064
Ed era di nove anni fa il progetto di cedere la Crimea, le sue basi navali, alla NATO. Un’altra Okinawa.

Cosa resterà di questa ARTEMOVSK… dopo che, ultima cartina di RYBAR – dove appare anche in alto a sx la percentuale,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224101-ec8d8987.jpg
e con legenda in italiano,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224059-c24a56ad.jpg
pezzo dopo pezzo sarà liberata. Per inciso, l’ultima cartina di Rybar non è aggiornata. Per esempio, la ferrovia è già stata passata a OVEST, con avanzamenti anche di duecento metri e liberazione di avamposti:
https://t.me/condottieros/347
Ma non è neppure questo il punto: giorno più, giorno meno, nelle macerie ci stanno a lungo solo i topi. E il regime di Kiev sta cercando di infliggere il maggior danno possibile a questa città da lui prescelta per la mattanza sacrificale dei suoi, e da loro maledetta, prima di andarsene. O lasciare che le decine di migliaia di uomini, divenuti ormai scomodi testimoni dei crimini di regime, “scompaiano” nel tritacarne. Desaparecidos. Nessuno a parlare del massacro in corso in una futura Norimberga, e quello che conteranno i russi saran solo palle. L’U-ccidente, del resto, è da nove anni che ha la testa costantemente girata dall’altra parte. Da parte nostra, invece, “eroi”. Morti, soprattutto. E ai morti gli si può far dire di tutto e di più. QUESTI!
https://t.me/namarshe/5318
Trenta, quaranta al giorno in ogni cimitero di ogni regione. E tutti lì. In quello sputo di terra che i padroni NATO vogliono che sia tenuto a ogni costo, salvo poi mettere le mani avanti e scaricare tutto – secondo, prevedibile, atto di questa tragedia – sul patàca, salvando altrettanto prevedibilmente il generale mascellone da mettere al suo posto.

Cosa resterà di ARTEMOVSK… famiglie distrutte, in una guerra che solo la cecità dei cinegiornali luce non riconosce come guerra civile. Padre contro figlio, padre che è rimasto nel Donbass ed è finito arruolato, figlio che ha deciso invece di immolarsi per i padroni NATO. Con la sfrontatezza di un giovane convinto di essere nel giusto, specialmente quando si tratta di uccidere, edipicamente, padri, preti, maestri, così messaggiava al padre (punteggiatura originali):
- E tu che fine hai fatto?
- Io sono già a Izjum (paese ricaduto in mano al regime con la controffensiva NATO di settembre)
- E tu dove sei?) a Rastov (intende Rostov ma lo storpia all’ucraina)?)
+ Anzitutto Ciao. Io sono a Doneck.
- E perché non sei al fronte?))
- E poi che cosa?)
- A Kiev? (il dialogo si svolge nella loro madrelingua, peraltro, ovvero il russo. Kiev è scritto in russo)
- Oppure la guerra nucleare?)
+ Il mio incarico non è al fronte.
- Come mi dispiace


E già qui, un padre… altro riquadro. Gli manda la foto, dal grigioverde e il calcio del fucile si vede chiaramente in assetto da battaglia. Il padre:
+ Come sei bello. Anche se ci mandassi ogni tanto una foto normale.
+ Avete un buon equipaggiamento.


Ultimo riquadro:
+ Tu per me sei solo mio figlio. Io voglio per te solo bene. Che tu resti vivo, anzitutto, e in salute e felice.

Il 10 aprile il figlio moriva. Ecco cosa resterà della mattanza di Artemovsk. Ecco il sangue, e prima ancora le coscienze, che ricadranno su chi tale mattanza ha ordinato, “fino all’ultimo ucraino”.

Aggiornamenti a seguire.

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13/04 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue, insensata, la mattanza di soldati ucraini da parte del regime di KIEV e dei suoi ordini suicidi. Questa cartina ha il pregio di mostrare, sia pur, con quell’odioso k=1000 che va tanto di moda oggi, per tutto, dai prezzi ai cristiani che muoiono, i numeri dei soldati a cui è stato ordinato di entrare nell’imbuto:
https://t.me/ukraina_ru/142302
Tutti quei soldatini azzurri nell’imbuto sono destinati a morire bombardati, prima ancora che in battaglia. A migliaia.

Lo dichiara anche il capo dei wagner: nessuno si sta ritirando, continuano ad arrivare soldati, quindi il compito primario diventa colpirli, prima ancora di avanzare.
https://t.me/RVvoenkor/42646

Anche per questo han chiamato i russi regolari. Che con aviazione e reparti missilistici stanno colpendo duro. 12 voli, 57 obbiettivi, 300 soldati colpiti nella sola giornata di ieri.
https://t.me/mod_russia/25614
E solo da loro. I wagner le loro statistiche se le tengono.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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13/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


A confermare la “divisione dei compiti” in essere è lo stesso capo dei wagner, che mostra su questa cartina la loro zona di intervento:
https://t.me/namarshe/5297

In realtà, le x lungo l’arco sono anch’esse coperte da artiglieria e aviazione russe. In sostanza, i wagner si concentrano su ciò in cui battono anche i corpi speciali ucraini e NATO, mandati in fretta e furia a tenere i quattro quartieri rimasti: l’assalto in condizioni di guerra urbana. A tutto il resto, dalla preparazione tramite fuoco di artiglieria e aereo, alla copertura nel corso dell’azione, alla difesa da nord-est e da sud-ovest, all’indebolimento delle retrovie tramite bombardamenti continui che impediscono a ulteriori rinforzi di arrivare (e relative, ulteriori, perdite), si sono dati il cambio con le truppe aviotrasportate dell’esercito russo.

Un aiuto che sta dando i primi frutti: nonostante i rinforzi giunti alla disperata da ovest, l’area in mano al regime di Kiev continua a restringersi. Giungono sempre più conferme della stazione e dello stadio liberati,
https://t.me/namarshe/5294

ma ben più degna di rilievo è una notizia di poco fa: pare infatti che i russi siano riusciti a sfondare a BOGDANOVKA e a puntare a GRIGOROVKA.
https://t.me/namarshe/5298
Sono i paesi che costituiscono l’ultima linea difensiva del regime di KIEV. Dopodiché da accerchiamento operativo si passerà direttamente alla cosiddetta “sacca”.

Analogo movimento sembrerebbe svolgersi verso nord-ovest, direzione SLAVJANSK. In altre parole, qualsiasi tentativo di controffensiva in questa direzione è stato, sostanzialmente, neutralizzato. Salvo ovviamente i demoni che popolano i deliri dei capi NATO e del regime.

Demoni che affollano anche i cervelli degli ufficiali sul campo. Al punto da FAR SALTARE LE CASE POPOLARI entro cui si sono asserragliati sino a oggi PER RALLENTARE L’AVANZATA RUSSA:
https://t.me/RVvoenkor/42628
o, il che è lo stesso, PER CERCARE DI COLPIRE A DISTANZA PIU’ SOLDATI RUSSI POSSIBILE AL PASSAGGIO
https://dnr-news.ru/incident/2023/04/13/298993.html
Che il Donbass sia per loro carne morta è un dato conclamato dalla ATO del 2014. Che sin dalla liberazione di Mariupol’ si nascondessero nelle case popolari e sotto le gonne dei civili, è un altro dato conclamato. Ma minare e far saltare quelle stesse case popolari strada per strada, isolato per isolato, è un dato di degradazione ulteriore, girone inferiore nel loro inferno criminale, non praticato sistematicamente sino, per l’appunto, ad ARTEMOVSK.

Aggiornamenti a seguire.

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13/04 ore 08:00 aggiornamento

È IL FASCISMO, BELLEZZA


Arestovič, ex-capo propaganda del regime e ora “battitore libero”, in cerca di una nicchia ecologica buona per tutte le stagioni, sottolineo, PER TUTTE, un giorno spara contro i russi, un giorno spara contro il patàca. Ieri era la giornata numero due ed esce con un pezzo dove lamenta questo rapporto causa-effetto: vogliamo “un’Ucraina etnicamente monolitica” (Этнически монолитная Украина)? Rassegnamoci a fare come la Polonia, che così facendo ridusse il proprio territorio al 59% di quanto era prima.
https://t.me/vityzeva/81100

Notare l’eufemismo, del bastardo di regime, e l’affermazione che non è di principio, ma frutto di una semplice valutazione di un rapporto (peraltro tutto da dimostrare...) causa-effetto dal vago, anglofono, sapore pragmaticistico. Non funziona.

Le stesse espressioni usate dal soggetto in questione, richiamano ad altri tristi esperienze del secolo passato e non solo, e a un’analoga espressione di esse figlia: “pulizia etnica”. Tradotto: etnia x ed etnia y convivono sotto lo stesso tetto, dal momento z in avanti “questo paese è troppo piccolo per tutti e due”: escono i revolver in queste pazzoidi sfide all’ok corral, famiglie si spaccano, mariti contro mogli, padri contro figli, sangue versato inutilmente fino a esaurimento (di cosa fate voi, del sangue stesso (genocidio), dei proiettili e delle munizioni (coi mattarelli rimasti si ristabilisce subito un equilibrio dinamico decisamente di diversa matrice), dei soldi per comprare la merce di cui al punto due).

Qui – attenzione – il caso è simile, ma non stiamo neppure parlando di “pulizia etnica”. Dal 2014 a oggi è in atto un tentativo inedito, nei tempi e nei modi, della STORIA MONDIALE, di REINGEGNERIZZAZIONE ETNICA: un’intera popolazione è stata portata a
- parlare in una certa lingua e non in un’altra, con vocaboli che
- ne hanno strutturato i logos in un modo e non in un’altro, su testi
- che hanno riscritto la storia e – più in generale - una sub-cultura creata in fretta e furia (mito fondativo compreso) in un modo e non in un altro, il che ha portato la stessa popolazione a
- pensare in un certo modo e non in un altro
- a credere in una certa religione e non in un’altra
e via discorrendo.

Chi si opponeva era fuori. Meglio, dopo un assaggio di “manganello e olio di ricino 2.0”, se non bastava finiva in galera, alla peggio torturato nelle celle di un aeroporto di Mariupol’ divenuto Abu Grahib dagli squadristi di Azov, alla meglio a prendere muffa in qualche altra cella di cui il secondino aveva smarrito le chiavi.

Naturalmente, l’oggetto della reingegnerizzazione etnica del popolo ucraino non è stata la “lingua e letteratura venusiana”. Un substrato c’era. Ma flebile come quello di qualsiasi dialetto nostrano elevato a lingua nazionale oggi, in pieno 2023, dopo tre quarti di secolo di radiotelevisione italiana che ha completato un’alfabetizzazione già in corso da un altro secolo e a cura di scuole elementari e medie, più opera, teatro, letteratura, pubblicistica, gazety i žurnaly (periodici e quotidiani).

“Ul nostar dialet”, “lu dialettu nuesciu”, portato a lingua nazionale. Qua mi vengono in mente immagini ridicole di senatori in canottiera e analoghi soggetti “sudisti”, in quest’ultimo caso fermatisi tuttavia ai bar di paese e mai assurti ai vertici della cosiddetta “politica” (il campanilismo non ha confini, specialmente nel nostro italico borgo, o bordello che dir si voglia). Lì è diventato esperimento concreto, in tutta la sua virulenza e la sua violenza, punto numero uno al programma del partito trasversale nazifascista salito al potere col colpo di Stato del 2014. Mancava una religione? Si creava ex-novo, a uso e consumo del regime. Mancava una letteratura organica in grado di integrare la pur sviluppata letteratura dialettale? Si colmavano i buchi in fretta e furia, per sostituire il rinnegato Bul’gakov col primo che passava per strada e lasciava cadere a terra il foglietto del brindisi che si era scritto per il matrimonio della figlia (assurto a documento fondamentale da studiare a memoria). Mancava qualcosa? Si faceva… dov’era il problema?

Riecheggiano tentativi analoghi di creare una “razza italica” sulla falsariga di altri tentativi di creazione di altri tipi di “purezze”… questa volta però gli “ebrei”, gli “zingari”, i “comunisti” e gli “omosessuali” hanno imbracciato i fucili. Dal 2014 a oggi. Non ci stanno a girare con una stella di davide al braccio. E neppure a farsi immolare in nome di questo esperimento immondo targato NATO sin da quel colpo di Stato. “We didn’t start the fire”, cantava qualcuno negli anni Ottanta. Forse gli anglofoni così la capiscono meglio.

Torniamo alla Russia. Che non è il paradiso del proletariato dal 1991. Ma che qualche buona usanza internazionalistica da allora la conserva. Aksenov, presidente della Crimea, ieri era col muftì. C’è una forte comunità islamica, parte integrante del tessuto sociale della penisola, e il Ramadan è un periodo importante nel loro calendario liturgico.
https://t.me/Aksenov82/2345
Prega, partecipa al banchetto. Dio è uno. Da una parte picchiano i preti, dall’altra no. Qui disegnano il presidente russo coi baffetti di Hitler, e ritraggono l’altro come l’eroe della democrazia. “We didn’t start the fire”...

Aggiornamenti a seguire.

 
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12/04/23 ore 18:45 aggiornamento

ARTEMOVSK


Carta aggiornata a poco fa
https://t.me/polk105/5151

Si vede chiaramente che la stazione è stata ormai liberata, e che la ferrovia non costituisce più alcun argine all’azione russa. Altri isolati caduti, come riporta il bollettino del Ministero della difesa russo che, già da ieri abbiam visto, si occupa anche di ARTEMVOVSK:
https://t.me/mod_russia/25581
Mentre prosegue l’intera azione da tutti i lati, in quella che, ogni giorno che passa, diventa la tomba non solo per tanti giovani ucraini, ma anche per le ambizioni dei nazifascisti di KIEV e dei loro padroni NATO. Ora a tenere sono arrivati anche i reparti d’élite,
https://t.me/rezident_ua/17265
quelli da tenere al riparo fino alla controffensiva.
Controffensiva a cui, ormai, senza uomini, senza munizioni, senza armi, non crede neppure il patàca, anche se continua a blaterare ordini che nessuno, ormai, è in grado di eseguire.
https://t.me/ukraina_ru/142149
Vedremo le battute finali di questa triste vicenda. E l’effetto DOMINO che, molto probabilmente, da essa scaturirà.

“LA TERRA E’ LA CULLA DELLA RAGIONE UMANA. MA NON SI PUO’ VIVERE IN ETERNO IN UNA CULLA”

“Планета есть колыбель разума. Но нельзя вечно жить в колыбели”

Questa frase, ultracitata, di K. E. Ciolkovskij (qui un breve saggio sulla sua produzione)
https://readings.gmik.ru/lecture/2011-KE-TSIOLKOVSKIY-O-BUDUSCHEM-CHELOVEKA-I-CHELOVECHESTVA

è praticamente il mantra della cosmonautica sovietica. Oggi poi, che da oltre mezzo secolo è il Giorno della cosmonautica, la si trova praticamente ovunque, come il prezzemolo. Frase bellissima, peraltro.

Che dedichiamo a Gagarin, primo nello spazio (queste foto tutte per lui),
https://dnr-news.ru/img/20230412/22bc15ffe64584bfb0a63e9a97435008_o.jpg
https://t.me/vityzeva/81058
a Valentina Tereškova, prima donna nello spazio, ad Aleksej Leonov, autore della prima passeggiata spaziale, alla cagnetta Lajka, immolata per il progresso umano (e mia figlia… “Ma è morta?” Ehm si… si è sacrificata...”) e, assolutamente non per ultimo – anzi, tutt’altro!!! - al mito, alla leggenda, al “glavnyj konstruktor”: l’ingegnere capo Sergej Pavlovič Korolëv!

Il quale fece suo questo aforisma, che dedico a tutti: “Tenete a mente che, se fate veloce ma male, la gente dimenticherà che avete fatto veloce e ricorderà che avete fatto male. Se invece fate piano ma bene, la gente dimenticherà che avete fatto piano e ricorderà che avete fatto bene.”
(«Имейте в виду, если вы сделаете быстро и плохо, то люди забудут, что вы сделали быстро, и запомнят, что вы сделали плохо. Если вы сделаете медленно и хорошо, то люди забудут, что вы сделали медленно, и запомнят, что вы сделали хорошо!» )
https://t.me/vityzeva/81053

Proprio oggi, la KP esce con un lungo pezzo in cui esamina le prospettive della cosmonautica russa.
https://www.kp.ru/daily/27489/4747199/

Dall’anno prossimo inizierà la costruzione della nuova stazione spaziale, non più “internazionale” ma russa. Fino al suo completamento, il segmento russo della ISS sarà utilizzato fino a scadenza naturale. Scopo del gioco: GARANTIRE CONTINUITA’ E NESSUNA INTERRUZIONE DI SERVIZIO FRA LA VECCHIA STAZIONE E LA NUOVA. La nuova stazione spaziale sarà più grande e tecnologicamente più avanzata. Ma vorrei tornare ancora su Jurij, su alcune sue parole, lui che di molte parole non era. Sono parole bellissime, che dedico a tutti. L’esplorazione dello spazio, la cosmonautica, come frutto di un riscatto sociale collettivo, di un popolo intero, finalmente libero dalle catene che lo opprimono, viene da lontano:

“Qualcuno ha calcolato che la potenza del motore del razzo che ha portato in orbita la Vostok, con la sua bella stella rossa, era pari alla spinta di tutti cavalli da soma esistenti nella Russia prerivoluzionaria. Tale accostamento, seppur ingegnoso, è tuttavia triste. Il Paese dell’arretratezza e del dispotismo, quale era la Russia zarista, non avrebbe potuto andare nel cosmo...
Per potersi sollevare sino alle stelle, non basta vincere la forza di gravità. Occorreva prima spezzare le catene che, fino all’Ottobre, opprimevano il lavoro, l’intelletto, l’animo umano! Non meravigliamoci se han chiamato i comunardi “gli uomini che assaltano il cielo”… L’assalto al cosmo non è iniziato il 12 aprile del 1961, quando l’uomo vide per la prima volta l’Universo da vicino, e neppure il 4 ottobre 1957, quando il primo satellite si sollevò da terra.
Tutto ebbe inizio con gli spari dell’incrociatore Aurora e con l’assalto al Palazzo d’Inverno.”
«Кто-то подсчитал, что мощность двигателей ракеты, которая вывела на орбиту краснозвёздный «Восток», равнялась собранной воедино в силе тяги всего конского поголовья дореволюционной России. Такое совпадение хотя и остроумно, но печально. Страна отсталости и деспотизма, какой была царская Россия, не могла бы вырваться в космос...
Чтобы подняться к звёздам, мало разорвать путы земного притяжения – нужно было прежде сбросить оковы, в которых томились до Октября труд, разум, душа человека! Недаром называли коммунаров «людьми, штурмующими небо»... Штурм космоса начался не 12 апреля 1961 года, когда человек увидел открытую Вселенную, и даже не 4 октября 1957 года, когда первый спутник оторвался от Земли.
Всё началось с выстрела «Авроры», со штурма Зимнего».
https://t.me/kom_mir/3542

Grande, grandissimo Jurij. Dopo queste parole chissenefrega se andremo su Marte, se sulla Luna ci siam già stati oppure arriveranno i cinesi e ci faranno un pernacchio a tutti quanti, se faremo una stazione spaziale orbitante grande come il supercondominio dove ho vissuto per trent’anni. Chissenefrega. Se non ci andiamo dopo aver rotto le catene che ci opprimono su questa terra!

Ancora una volta, diciamo grazie a loro, immortalati in questo quadro bellissimo (Vladimir Serov, “Il palazzo d’Inverno è preso” - Зимний взят, 1954):
https://regnum.ru/uploads/pictures/news/2017/11/06/regnum_picture_1509977493271687_normal.jpg

E grazie ancora Jurij! E non solo per il tuo breve, memorabile, volo, metafora di una altrettanto breve, triste, vita. “S dnem kozmonavtiki, dorogoj tovarišč, učitel’, brat!”

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
 

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12/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


La comparsata del capo della DNR in centro ad ARTEMOVSK di ieri non è stato certo un toccasana per il morale delle truppe ucraine. E di un intero popolo che comincia a chiedersi A COSA SIAN SERVITE TUTTE QUELLE DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI, COMPLETAMENTE INUTILI da qualsiasi punto di vista. Vederlo parlare tranquillamente dal centro, con i rumori degli spari lontano, a OVEST, è l’ennesima goccia.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297578.html
Se farà traboccare il vaso o no, lo impareremo presto. Probabilmente no, ma non è neppure passata inosservata.

Intanto le fonti stesse ucraine confermano la perdita della stazione e dello stadio Avangard,
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297850.html
oltre al ruolo determinante che stanno avendo le truppe russe regolari, sui fianchi e a rincalzo dell’azione dei wagner. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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12/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK E IL 10%


Ormai con le percentuali ci vado cauto, specialmente quando a darle sono i canali ucraini: prima il 10 rimasto al regime di Kiev, poi centellinare sull’80 dall’altra parte… numeri, propaganda. Sulle centinaia di morti ogni giorno e decine di migliaia di questi mesi, non vedo gli stessi canali ucraini disputare alacremente, spaccando il capello in quattro, anzi. Si glissa alla grande.

Alla fine, comunque, basta intendersi. La versione più accreditata riconosce ai soldati del regime di KIEV ancora un 10% saldamente in mano, più un 15% di “nejtralka”, di terra di nessuno dove si combatte.
https://t.me/rezident_ua/17252
Possiamo poi disquisire sul fatto che la terra di nessuno sia ridotta di un 5%, o ancor più. Ma una truppa, un autoveicolo, un cingolato si muovono con maggiori speranze di non essere centrati al primo colpo, ormai in un territorio prossimo al 10% dell’area urbana. Quando un mese fa era ancora il 50%.

Passando dalle percentuali ai colori su una mappa, questa è una cartina di ieri notte, sempre di fonte ucraina:
https://t.me/RVvoenkor/42541
Cartina peraltro che contraddice la loro stessa didascalia sottostante, quando dicono per esempio che oltre metà del territorio della stazione è in mano russa. Ma tant’è. Se questi sono i confini riconosciuti, isolato più, isolato meno, agli ucraini è rimasto in mano sostanzialmente l’ovest. E nemmeno tutto, visto che in gran parte dello stesso ormai si combatte aspramente.

Decine di migliaia di morti, alla fine si supererà ampiamente il centinaio di migliaio, senza contare le migliaia di mezzi ridotti in carcasse, solo per questo paesello, erto a simbolo di una propaganda di regime al cui altare sacrificare tutto, “fino all’ultimo ucraino”.

Va bene, anzi, va male. Malissimo. Il sonno della ragione, anche quando non più utilizzata per risolvere controversie ma anche soltanto problemi operativi su un campo di battaglia, genera mostri. L’inferno sulla terra. L’inferno solo per una parte, in questo caso. Dall’altra le perdite dei wagner sono ordini di grandezza inferiori. Ma queste son cose che ci diciamo da mesi e che stanno cominciando ad aprire gli occhi agli stessi ucraini. Specialmente quando, da tutto questo, emergono PARADOSSI SEMPRE PIÙ ECLATANTI

REGIME DI KIEV, NATO E UN "PARADOSSO POLACCO" CHE VIENE DA LONTANO

Chiamo “PARADOSSO POLACCO” questa tendenza in corso:
- DA UN LATO, oltre centomila uomini e decine di migliaia di mezzi persi per non arretrare di venti chilometri, col rischio inoltre di perdere anche quella linea di difesa per mancanza di risorse;
- DALL’ALTRO, cessione continua, progressiva di sovranità non solo socio-economica, ma anche territoriale alla POLONIA.

Della legislazione che garantisce ai cittadini polacchi diritti di cittadinanza finora spettanti solo a quelli ucraini, tra cui il diritto di essere votati, abbiamo già parlato mesi fa. La situazione, intanto si è evoluta.

I capitalisti polacchi, infatti, stanno facendo affari d’oro comprando a prezzi stracciati quel che resta del complesso industriale ucraino non ancora liberato dai russi.
https://t.me/legitimniy/15129
Di fatto, un popolo ridotto in poco più di un anno a una immensa massa proletarizzata e, soprattutto, sottoproletarizzata, sarà condannato, qualora il conflitto finisse adesso, a lavorare per i capitalisti polacchi.

Ma vi è di più. Ormai c’è anche chi in U-ccidente ammette tranquillamente la cessione dei territori dell’Ovest alla Polonia (“E i premio sperato promesso a quei forti…”)
https://t.me/ukraina_ru/142035
Il patàca sarebbe già d’accordo, in cambio dell’intervento polacco per riprendersi la Crimea. Ovvero lo scoppio della terza guerra mondiale, quindi condicio per il momento miraggio. Ma tra tre mesi lo stesso risultato potrebbe richiedere in cambio un viatico per lui e per la signora così da continuare a fare spese in centro a Parigi e mandare nei sacchetti griffati i “makaroshki” nelle confezioni “mancu-li-cani” da cinque chili per il popolo affamato.

La Polonia, infine, per il padrone atlantico si sta sempre più configurando come cane da guardia dei capitalisti europei più recalcitranti, di quelli “vecchia scuola” che intendono restare “battitori liberi”. Quantomeno, continuare a dire la loro…
https://t.me/drugoeeto/8922
Si muove in questo senso l’impennata alle spese militari, alla costruzione di forze armate che, sotto l’ombrello NATO, costituiscano
- il fulcro di quel fronte che dalla FINLANDIA (e quello sputo di Norvegia confinante più a nord) arrivi fino alla BULGARIA, passando per i territori di nuova conquista in Ucraina. Per una nuova guerra, neanche tanto fredda, appena incominciata.
- il deterrente a chi, al di qua di una cortina di ferro così configurata, e larga fino anche a un migliaio di km (altro che “cortina”!) cerca di “fare il furbo”, lo spirito libero, il libero pensatore, il battitore libero.

Proviamo a ricapitolare, sia pur per sommi capi e in maniera semiseria, che è l'unica che ci consente di non farci il fegato, quanto accaduto e uniamo i puntini con gli ultimi otto anni, in riferimento al solo “paradosso polacco”.

Partiamo da JANUKOVICH. Janukovich PRESIDENTE LEGITTIMO, Janukovich che aveva costruito, col suo Partito delle Regioni, un percorso sostanzialmente diverso per il suo Paese. Lo ripetiamo, per quelli che si stracciano le azzurre vesti ogni volta che il colpo di mano lo fanno... gli altri e non noi: Janukovich presidente legittimo perché democraticamente eletto.

E qual'era la via scelta da Janukovich? Un percorso anche intelligente, se vogliamo, che prevedeva per il suo Paese un RUOLO PONTE fra EST e OVEST: EST e OVEST non solo intesi come Russia (e mondo orientale) ed Europa dell’Ovest (e padroni NATO), ma anche come realtà INTERNE al proprio Paese. Un Paese ARTIFICIALE, ricordiamolo, può piacere o non piacere ma è così, nato per comodità amministrativa sovietica con acquisizioni inesistenti due secoli prima.

Un Paese artificiale ma con CONTRADDIZIONI REALI, CHE SI VENIVANO COSÌ AD APPIANARE dando la possibilità ai capitalisti dell’Est e dell’Ovest di fare affari coi rispettivi vicini e, non da ultimo, tra di loro. Briciole al proletariato, a cui restava sempre la brillante e radiosa prospettiva di un futuro come badante o autista, e via. Non era la rivoluzione Janukovich, cari compagni. Era solo un tentativo, L’ULTIMO, di salvare capra e cavoli.

Già. Perché il tentativo non era piaciuto per nulla alla NATO. Che lavorava in un’altra prospettiva. Che aveva in mente per l’Ucraina quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. La propria testa di ponte per attaccare e, in prospettiva, smembrare, l’immenso Paese ad Est.

Del resto, ogni riferimento al tentativo storico di inquadrare l'ITALIA politicamente, socialmente, economicamente, come Paese PONTE fra nord Europa e nord Africa, naufragato miseramente dopo aver dato servilmente il nostro contributo ai padroni NATO per distruggere l'entità statuale libica, nell'ennesimo atto di autolesionismo (e poi ci si meraviglia per "soli" due gasdotti saltati in aria...), è puramente casuale...

Tornando al PRE-MAIDAN mi sembra già di sentirlo, il dialogo nelle alte sfere (che poi perché loro li abbiano in alto e non alla stessa altezza dei comuni mortali, la dice lunga sul detto “avere la testa come...”), fra chi presagiva il disastro e il padrone intransigente:
- “E MA METÀ DEGLI UCRAINI SON, DI FATTO, RUSSI”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA QUASI TUTTI GLI UCRAINI SONO ORTODOSSI FEDELI ALLA CHIESA DI MOSCA”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA I RUSSI ABITANO PROPRIO QUEI TERRITORI CHE COSTITUISCONO LA RICCHEZZA DEL PAESE (Est industriale + Costa Mar Nero)”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
… e via discorrendo, tre pagine di litania padronale, ad libitum.

ECCO QUINDI MAIDAN. Anche qui. Stessa strategia delle primavere arabe. Giovani, in erba e non solo in senso figurato, gli stessi che oggi al grido “via i moskaly” buttan fuori i pope dalle chiese, e lì va bene perché è “vox populi”. Sono loro, il popolo. Gli han detto: cosa volete vedere in tv, sesso, droga e rock’n roll o l’albero degli zoccoli? (la domanda è reale e me la ricordo ancora, fatta oltre trent'anni fa a un'assemblea di istituto dove la lista 2 vinceva sbaragliando le altre liste - colpevolmente silenti in tale occasione - con questo colpo di scena indegno...)
E tutti in coro: sesso, droga e rock’n roll! Piazza piena, giù le mani dai “nostri” giovini, il nostro futuro, la nostra speranza, eccetera eccetera… volano farfalle, volano stracci...
… e dall’altra parte i cecchini baltici e georgiani che scalpitano: “Quando entriamo in azione? Quando-spariamo-quando-spariamo-quando-spariamo?” (son fatti così... i cecchini)
“Un attimo! Eccheddiamine…” “Dai, mettetevi su come da piano, un lavoro pulito, e poi sparite!”

E così ci scappò il morto. E non solo uno. I piani CIA, del resto, non brillano di fantasia. Aumentarono i tumulti, si creò la base di consenso A KIEV per il colpo di stato. E colpo di stato fu. Janukovich oggi a Mosca ha aperto un bar trattoria vista Arbat…

E I RUSSI? MASSI... I RUSSI STANNO A GUARDARE… lo dice anche un romanzo... ma è proprio vero che stanno a guardare? In realtà no. LA PROGETTAZIONE, PER ESEMPIO, DI UNA BASE NAVALE NATO IN CRIMEA NON ERA PIACIUTA, DECISAMENTE, AI RUSSI. Che cominciano a ricordare che negli anni di gestione Janukovich qualcosa insieme si era anche implementato, che era brutto rovinare tutto così...
… ho già capito, "non gliene frega un cazzo”.

La CIA spinge sull’acceleratore. BANDERA, l’UPA, diventano la chiave di volta per RIGIRARE l’INTERA frittata in chiave TOTALMENTE ANTIRUSSA. Serve un segnale. Il paletto che non rispettate voi lo mettiamo noi. La CRIMEA torna a casa. Non aspettava altro, del resto. Come dire a un altoatesino (o sudtirolese) da domani niente tedesco e l’Austria che dice: “Volete tornare da noi?”… non occorre andare molto lontano...

Il problema è che la “russkaja vesna”, la primavera russa (alla faccia di quel bellissimo bebé col pugnetto chiuso e il gioco di parole antisovietico come il suo giornale “la rivoluzione non russa”… lo ammetto, anch’io avevo quella maglietta!), piace anche al Donbass. Piace anche a Odessa: 2 maggio, strage fascista alla camera del lavoro. E’ guerra, il resto è storia.

Torniamo ora, per un attimo, a quella serie di “non me ne frega un cazzo”. ERANO FATTI NELL’INTERESSE DEL PAESE? METTENDO DAVANTI LA SUA ECONOMIA, LA SUA SOCIETA’, LA SUA CULTURA, IL SUO FUTURO? O ERANO FATTI UNICAMENTE NELL’INTERESSE DI UNA STRATEGIA ATLANTISTA CHE E’ PASSATA COME UNO SCHIACCIASASSI SU UNA SITUAZIONE TENUTA INSIEME IN MANIERA A DIR POCO SEMPRE PIU’ PRECARIA? INFISCHIANDOSENE ALTAMENTE DEL VASO DI PANDORA CHE SAREBBE ANDATA AD APRIRE?

Come in montagna, a volte già dopo due tornanti guardare sotto aiuta, e fa vedere le cose da un punto di vista diverso. Qui son passati NOVE ANNI. Ben più di due tornanti. Ora siamo arrivati all’assurdo, al PARADOSSO, che ti do (anche qui, i padroni NATO, il patàca vale quel che vale…) le regioni dell’OVEST, ti do i miei giovani, la meglio gioventù, la stessa che ho usato a Maidan e che uso ancora per fare il lavoro sporco, al fronte e nelle retrovie, “PUR DI”. Pur di prendere la Crimea. E farci quella dannata base navale. Pur di non mollare ARTEMOVSK. E conservare qualche speranza di far saltare DONECK e LUGANSK. Pur di.

Ormai, dell’interesse del Paese, è chiaro a tutti che non importa nulla a nessuno, né della cricca attualmente al potere, né tanto meno dei suoi padroni. Il paradosso polacco, tradotto, mi riduco a diventare colonia polacca, cedendo anche parte del territorio, “pur di”, è lì a mostrarcelo. E i tornanti fatti sinora, se abbiamo la forza di guardarci indietro, di vedere il percorso fatto, sono anch’essi lì a dirci che è da NOVE ANNI che si va in questa direzione. Meglio, da più di nove anni, intervallati da una breve anomalia di sistema, durata qualche anno e messa subito a tacere.

Oggi siamo all’assurdo. Al paradosso. Ma è un qualcosa che nasce da allora.

Aggiornamenti a seguire.

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11/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Oggi per la PRIMA volta è comparso nel bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo. Iscritto come DONECKOE NAPRAVLENIE. Vengono citati i wagner come “reparti d’attacco Wagner” (Штурмовые отряды «Вагнер» )
https://t.me/mod_russia/25550
e viene ESPLICITAMENTE affermata la divisione di compiti: ai wagner il centro città, ai reparti d’assalto dell’esercito regolare i fianchi (На флангах, ibidem) della linea di fronte. Inoltre, si parla anche di APPOGGIO AEREO E DI ARTIGLIERIA dell’esercito regolare, dando numeri concreti:
- 11 voli solo su ARTEMOVSK e fuoco missilistico per un totale di 48 obbiettivi in un giorno.

Vengono anche dati i numeri delle perdite del regime di Kiev nella sola ARTEMOVSK (così citata anche nel bollettino): oltre 450 soldati, 3 carri armati, 9 blindati, 6 autoveicoli, mortai e via discorrendo.

L’impressione che se ne ricava, dopo oltre NOVE MESI di attacco affidato ai wagner e unicamente a loro, è di voler intervenire direttamente per dare una spallata decisiva e chiudere la questione.

Questo novello, quantomeno esplicito, “gioco di squadra” è AMMESSO anche dallo stesso signor Wagner.
https://t.me/voenkorKotenok/46714
Che conferma TUTTO, senza nemmeno una punta di quella verve polemica che certo non gli manca, e che lo ha portato non poco fa a criticare Shojgu per le munizioni e lo stesso bollettino ministeriale per come era stata gestita l’informazione nel caso di SOLEDAR.

Se si fosse trattato, come nel caso di Soledar di “appropriazione indebita” da parte ministeriale, avrebbe fatto egualmente il diavolo a quattro. Qui, evidentemente, il continuo rabbocco ordinato dalla NATO di quei 11 mila soldati caduti inutilmente ogni mese ha reso necessario, per sbloccare la situazione, l’intervento dell’esercito regolare e dei suoi reparti speciali: coprendo ai wagner le spalle, rendono loro possibile concentrarsi unicamente sulle operazioni di assalto nell’area urbana.

E i risultati, oggi, si son nuovamente visti. C’è stata una nuova accelerazione delle attività offensive e distruzione sistematica di tecnica e uomini mandati inutilmente a tenere gli ultimi quartieri rimasti in mano al regime di Kiev (20% secondo le stime più generose per Kiev). Il “preparatevi al peggio” da parte ucraina è ormai di dominio pubblico e rilanciato su tutti i canali, ucraini e russi:
https://t.me/boris_rozhin/82720
et, per par condicio,
https://t.me/rezident_ua/17250
Entrambi ormai dicono la stessa, medesima cosa.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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11/04 ore 14:00 aggiornamento

ADDESTRATI IN INGHILTERRA, DA ISTRUTTORI CANADESI… SU COME SI SMONTA E RIMONTA UN KALASHNIKOV: LA PAROLA AI SOLDATI UCRAINI FATTI PRIGIONIERI DAI RUSSI.


Quanto segue è la traduzione integrale di una breve intervista del voenkor Sasha Koc, apparsa sulla Komsomol’skaja Pravda del 09/04. Faremo la conoscenza con… Jurij Gagarin, ma anche con un soldato addestrato in Inghilterra, che ci dirà alcune cose MOLTO interessanti in proposito.

Cari compagni, buona lettura.

Rivelazioni dei soldati prigionieri delle ff.aa. ucraine: Kiev manda al macello soldati senza addestramento, cercando di guadagnare tempo per il contrattacco
Откровения пленных бойцов ВСУ: Киев приносит в жертву необученных солдат, пытаясь выиграть время для контрнаступления

I soldati delle ff.aa. ucraine hanno raccontato al voenkor di KP.RU Aleksander Koc, come sono stati addestrati nella perfida Albione.
Сдавшиеся военные ВСУ рассказали военкору KP.RU Александру Коцу, как проходили обучение на туманном Альбионе

“CI ARRENDIAMO!”
«СДАЕМСЯ!»

- Come ti chiami? - Chiedo a un soldato completamente annerito, proveniente dai reparti motorizzati ucraini, che ancora non ha completamente capito di essere vivo per miracolo.
- Как звать? – спрашиваю у чумазого украинского мотострелка, который, кажется, еще не успел до конца осознать, что чудом остался жив.

- Jurij Gagarin, classe 1981.
- Юрий Гагарин, 1981 года рождения.

- Sul serio?
- Серьезно?

I parà che hanno catturato l’omonimo del primo cosmonauta sovietico confermano: è il suo vero nome come da tessera militare. Nato in Russia, nella oblast’ di Voronezh, padre russo e madre ucraina. Dopo un anno la sua famiglia si trasferì sotto Kiev, a Brovary. Finché suo padre era vivo, si manteneva ancora in contatto coi parenti russi ma poi, dopo la sua morte, li perse tutti.
Десантники, взявшие тезку первого советского космонавта в плен, подтверждают – это его настоящее имя по военному билету. Да и родился он в Воронежской области, отец – русский, мать – украинка. Спустя год семья переехала под Киев, в Бровары. Пока был жив отец, связи с родственниками в России еще поддерживали, но после его смерти, как отрезало.

Scuola, istituto tecnico, naja, quindi il lavoro in una fabbrica di trattamento alimentare pesci. Il 18 marzo, la mobilitazione, l’addestramento a Chernigov, quindi i servizi di piantone a diversi edifici dell’esercito, fino a finire sotto Kremennaja. Le ultime sue ore a difesa di un caposaldo sono nella registrazione dai droni dei nostri ricognitori. Alle immagini filmate di questi aggeggi a quattro eliche, dopo un anno, siamo ormai abituati, ma queste realizzate dagli assaltatori della 98° divisione aviotrasportata da Ivanovo son riuscite a stupirci. Guardo sul monitor e sembrano gli effetti speciali di un film di guerra.
Школа, ПТУ, «срочка», работа на производстве рыбного филе, мобилизация 18 марта прошлого года, подготовка в Чернигове, затем переезды в охране штаба по разным областям, пока нелегкая не закинула в леса под Кременной. Его последние часы на опорном пункте беспристрастно зафиксированы на камеру наших разведчиков. К съемкам боевых действий с квадрокоптера за год мы успели привыкнуть, но штурмовики 98-й гвардейской воздушно-десантной дивизии из Иваново смогли удивить. Смотрю на монитор – как спецэффекты боевика.

All’inizio il drone schiva in velocità alberi e foglie letteralmente ad altezza uomo, fino a raggiungere l’avamposto nemico. Arriva ai bunker e ingrandisce per scorgere eventuali movimenti nemici. A quel punto parte il fuoco, diretto dai nostri carri alle loro trincee. Tre soldati saltano fuori cercando riparo in un rifugio mimetizzato. Interviene quindi il reparto d’assalto con lanci di granate. Esce quindi il primo soldato ucraino con la bandiera bianca e le mani bene in vista. Esce poi il secondo. Cercano con lo sguardo i nostri.
Сначала коптер на высоте человеческого роста летает буквально по лесу, мастерски обходя деревья и осматривая опорный пункт противника. Подлетает к блиндажам, зумом заглядывает внутрь, ищет движение. Затем по позициям наносят удары – сначала танками разматывают окоп, из него выбегают три тела и запрыгивают в замаскированное укрытие. В дело вступает наша штурмовая группа, забрасывая его гранатами. И вот первый вэсэушник осторожно вылезает на белый свет с поднятыми руками. За ним – еще один. Видимо, идет на крики наших ребят…

Sento gridare: “Arrendetevi!” e rispondere “Ci arrendiamo”. E siamo usciti con le mani in alto, racconta Jurij.
- Слышу – кричат: «Сдавайтесь!» «Сдаемся!», — отвечаю. Вышли, руки подняли, — рассказывает Юрий.

COI MITRA CONTRO I CARRI ARMATI
С АВТОМАТАМИ ПРОТИВ ТАНКОВ


- C’erano con voi ufficiali?
- Офицеров с вами не было?

No, eravamo solo noi tre, - racconta un altro prigioniero, Bogdan Zabolotnyj da Kiev, fuciliere della 58° brigata motorizzata delle ff.aa. ucraine.
- Нет, нас трое было, — говорит еще один пленный – киевлянин Богдан Заболотный, стрелок отдельного пулеметного взвода 58-й мотопехотной бригады ВСУ.

Da civile ha lavorato prima in posta e poi come tagliaerba. Coscritto, ha combattuto ad Artemovsk. In verità, ci assicura di non averci mai sparato e aver cercato sempre di imboscarsi nei nascondigli. Ma i prigionieri è normale che lo raccontino quando gli si chiede di parlare di loro e dei loro “risultati in battaglia”. Non vi è nulla di più caro.
В мирной жизни работал на почте, потом – газонокосильщиком. Мобилизован, воевал в Бахмуте. Правда, уверяет, что больше прятался по укрытиям и почти не стрелял в сторону наших. Но это обычная история для пленных, кому охота рассказывать о своих «боевых подвигах». Себе дороже.

- Il 7 ci siamo recati di notte all’avamposto. Ci han detto di stare lì e difendere, tenere la posizione. I vostri ce lo han messo in quel posto, è tutto. Non abbiam capito nulla e ce li siam trovati davanti.
- 7-го числа вышли на позиции ночью. Сказали сидеть. Оборонять, держать позиции. Ваши нас просто зафигачили и все. Мы сразу не поняли, что произошло.

- Come siete a morale?
- Как вообще морально-психологическое состояние личного состава?

- Probabile che siam tutti messi come me. Col morale sotto i tacchi.
- Наверное, такое же самое, как и у меня. Никакое.

Ma i vostri comandanti non vi hanno dato coraggio per la lotta?
- Вас что, командиры не настраивают на борьбу?

- Questi sono i nostri comandanti… ci han piazzato qui con i mitra contro i carri armati e contro l’artiglieria. Stai qui e tieni. Se sopravvivi tre giorni, bene. Altrimenti… pace.
- Да там такое отношение… Просто посадили с автоматами против танков, против артиллерии. Сиди, держи. Складывается такое впечатление, что выживешь ты эти три дня – хорошо. Завалят – так завалят.

- Tre giorni… questa la vostra rotazione?
- Три дня – это у вас ротация?

- Si, ma non è dappertutto uguale. A Bachmut la rotazione avviene di giorno in giorno. Con questa mobilitazione “senza limiti”, l’Ucraina se lo può permettere.
- Да, но у нас по-разному люди сидят. В Бахмуте сутки через сутки меняли. При мобилизационном «безлимите» Украина может себе это позволить.

- E come avviene la rotazione? Su blindati dell’esercito? Usate questi?
- А штатная бронетехника есть? На чем вы перемещаетесь?

- Macchè! Sulle proprie macchine private. E uno alla volta!
- На своих личных автомобилях. Мы ездим отдельно.

- In che senso sulle PROPRIE macchine?
- Что значит личные автомобили?

- Quelle che uno si è comprato colla propria paga.
- То, что купил каждый сам себе с зарплаты.

Qui Bogdan molto probabilmente mente. Le “proprie macchine private” son quelle che han fregato ai locali. Vecchie Zhiguli e Moskvich. Nei territori liberati i civili spesso si lamentano delle prepotenze nei loro confronti da parte delle ff.aa. ucraine. Per i “difensori” ucraini tutti gli abitanti del Donbass sono “kolorady” e “separy”. E in quanto tali si può tranquillamente “espropriare” loro ciò che si vuole.
Тут Богдан скорее всего лукавит. То, что отжали у местного населения. Старенькие «Жигули» да «Москвичи». На освобожденных территориях мирные часто жалуются на беспредел со стороны ВСУ. Для украинских захистников (защитников по укр.) все жители Донбасса – «колорады» да «сепары». А значит можно без всяких угрызений совести «экспроприировать» то, что тебе понравилось.

ADDESTRAMENTO “ALL’INGLESE”
ПОДГОТОВКА «ПО-АНГЛИЙСКИ»


Peraltro, è raro fra i prigionieri imbattersi in cittadini dell’Ucraina occidentale. Non è solo una sensazione, che al massacro stiano mandando cittadini delle regioni centro-orientali. Il terzo prigioniero, uscito con le mani alzate senza combattere, viene infatti da DNEPROPETROVSK. Ad Aleksandr Mocuch è andata bene. Al conflitto era giunto dopo che l’avevano addestrato all’estero. In realtà il nostro soldato, che in tempo di pace non aveva fatto neppure il militare, è tutt’altro che entusiasta di tale addestramento. Gli avevano mandato la cartolina a settembre: tre settimane di corso accelerato, per il giovane soldato, e quindi stage in Gran Bretagna.
К слову, среди пленных редко попадаются жители Западной Украины. Такое ощущение, что на передовую специально бросают выходцев из центральных и восточных регионов. Третий пленный, который сдался без боя – из Днепропетровска. Александру Моцуху повезло – к конфликту он готовился за границей. Правда от забугорного обучения номер пулеметного расчета, который даже срочную службу не проходил, не в восторге. Его призвали в сентябре прошлого года. Трехнедельный курс молодого бойца на Украине, а затем – стажировка в Британии.

- A me pare tutta una messinscena per riciclare soldi, ci dice.
- Мне кажется, это тупо отмывание денег, — говорит он.

- Perché?
- Почему?

- Perché quel che abbiam fatto là, lo avremmo potuto fare tranquillamente anche qui, in Ucraina.
- Потому что, то же самое можно было и здесь, на Украине, пройти спокойно.

Fino al confine polacco le reclute eran state portate in autobus, quini han preso un altro mezzo e, tramite questo, li avevan condotti all’aeroporto. Un normalissimo aereo passeggeri li aveva quindi trasportati in Gran Bretagna. Erano atterrati di notte, quindi dritti in autobus al centro di addestramento.
До границы с Польшей рекрутов довезли на автобусе, там пересадили в другой транспорт – и на аэродром. На обычном пассажирском самолете прилетели в Великобританию, приземлились ночью, снова в автобус и в учебный центр.

- Com’era l’addestramento?
- Как проходило обучение?

- Esattamente come qui. Strisciare a terra, scavare trincee, la stessa cosa che da noi.
- Так же, как и здесь. Упал, покопал, все то же самое, что и у нас.

- Gli istruttori erano britannici?
- Инструкторы британские?

- No, erano canadesi.
- Нет, канадские.

- Vi hanno addestrato alle armi e all’apparecchiatura militare occidentali?
- Вас учили обращаться с западными вооружением и военной техникой?

- No. Al nostro AK-47.
- Нет. Мы проходили свое – АК-47.

- In Gran Bretagna... vi hanno addestrato ai Kalashnikov???
- В Британии учили обращаться с автоматами Калашникова?

- Si.
- Да.

- Quanto son durati i corsi?
- Сколько длились курсы?

- Nel mio caso, tre settimane e mezzo.
- По-моему, три с половиной недели.

- Com’era la giornata?
- Какой был распорядок дня?


- Sveglia alle sei, ginnastica, doccia, colazione. Quindi o addestramento o lezione. C’era poi il pranzo. Quindi ancora o addestramento o lezione. Cena alle sei o alle sette di sera, quindi riposo e silenzio alle nove di sera.
- В шесть часов встали, зарядка, душ, завтрак, потом пошли заниматься, либо по классам, либо посмотрели лекцию. Потом обед. Затем опять занятия. Ужин в шесть или в семь вечера. Потом идем отдыхать и отбой в девять вечера.

- In cosa consisteva l’addestramento?
- Что за занятия по классам?

Ci dividevano in gruppi. Il mio era di dieci unità e, mettiamo, un istruttore. Nei primi tre o quattro giorni, il Kalashnikov. Nei successivi tre o quattro, come bisogna vestirsi a seconda del tempo e della stagione. Oltre, tirassegno da diverse distanze. Oppure esercitazioni nei boschi, loro ci minavano da qualche parte e noi dovevamo trovare le trappole.
- Разделили на группы. Нас 10 человек, допустим, у нас один инструктор. На эти 3-4 дня – устройство автомата Калашникова. Следующие 3-4 дня - как нужно одеваться, в какую погоду и время года. Дальше - стрельбы на разные дистанции. Сходим в лес, они там где-то что-то заминируют, а мы должны найти ловушки.

- Ma c’era anche un addestramento di tipo ingegneristico?
- То есть, инженерная подготовка была?

No, non c’era, era più cultura generale.
- Это не инженерная подготовка, это просто знания на всякий случай.

- Vi hanno insegnato a leggere una carta?
- С вами занимались картографией?

- No, non avevamo quella lezione.
- Нет. Такого не было.

- E a fine corso? Che è successo?
- Что было по окончании курсов?

- Avremmo dovuto ricevere ulteriore addestramento una volta tornati, c’era un impegno in questo senso. Poi è cambiato qualcosa e ci han spedito dritti al fronte.
- Вообще-то мы должны были проходить еще доподготовку у нас, кто на какую должность будет идти. Но что-то поменялось, и нас всех разбросали по подразделениям.

DALL’AUTORE
ОТ АВТОРА


Anche se Mocuch non ci ha detto proprio tutto, un addestramento del genere appare, a dir poco, RIDICOLO. Istruttori canadesi in Gran Bretagna che insegnano a ucraini a smontare e rimontare il mitragliatore russo Kalashnikov. In un contesto dove, dopo un anno di guerra nel conflitto più su ampia scala dai tempi della II Guerra mondiale, l’Ucraina ha acquisito un’esperienza tanta e tale sul campo da poter LEI insegnare qualcosa sia ai canadesi, che ai britannici, che ai polacchi.
Даже с учетом того, что Моцух может что-то недоговаривать, такое обучение выглядит, мягко говоря, нелепо. Канадские инструкторы в Великобритании учат украинцев собирать-разбирать русский автомат Калашникова. При том, что сама Украина за год ведения боевых действий в самом масштабном конфликте со времен Второй Мировой войны получила такой колоссальный опыт, что вполне может обучать хоть канадцев, хоть англичан, хоть поляков.

E non può passare inosservato il fatto che, ultimamente, a Svatovo siano mandati in prima linea uomini addestrati malamente. Questo, mentre nelle retrovie vengono addestrati reparti di assaltatori in maniera professionale, da mandare all’assalto con armi occidentali in occasione della tanto declamata controffensiva. Quindi, i Gagarin, i Mocuch, sono materiale di consumo, moneta di scambio da sacrificare per guadagnare il tempo necessario a preparare i reparti di élite degli assaltatori.
Впрочем, в последнее время на Сватовском рубеже очень заметно, что на передовые рубежи Киев бросает слабо обученную пехоту. В то время, как в тылу идет формирование профессиональных ударных корпусов, которые будут брошены в бой на западной технике в ходе разрекламированного грядущего контрнаступления. А гагарины и моцухи – это разменная монета, жертвуя которой украинское командование выторговывает время на подготовку штурмовых бригад.

https://www.kp.ru/daily/27488.5/4745698/

Un’ultima considerazione. A settembre, quando furono impiegati schemi di attacco NATO e armamenti NATO, non intervennero questi soldati mandati a girar l’U-ccidente per motivi sostanzialmente propagandistici e, il che non è affatto da escludere, di mazzette et similia. Ma centri di coordinamento e corpi speciali NATO rodati e trapiantati ex abrupto a est di CHARKOV. Per fare quello che han fatto. E trasformare questo conflitto in una guerra, ormai senza quartiere, fra NATO e Federazione Russa.

Aggiornamenti a seguire.

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11/04 ore 09:30 aggiornamento

ARTEMOVSK, SPECCHIO INSANGUINATO DELLE CONTRADDIZIONI NATO IN UCRAINA


Фактически потерян Бахмут , “di fatto Bachmut è persa”, commenta laconicamente il canale ucraino Rezident. Ormai è questione di giorni.
https://t.me/rezident_ua/17238

E insieme ad ARTEMOVSK se ne va via anche l’iniziativa tattica e strategica che le forze NATO erano riuscite a riprendersi a settembre dello scorso anno, prosegue sempre Rezident.

Una situazione che si aggrava sempre più coinvolgendo anche i territori limitrofi, come SEVERSK,
https://t.me/rezident_ua/17239
definita sempre dallo stesso canale ucraino “opasna”, pericolosa. In tutti questi mesi “il nemico”, “vrag” come lo chiama giustamente Rezident dal suo punto di vista, si è infatti consolidato in tutte le zone limitrofe alla città, creando i presupposti per una sua liberazione in tempi rapidi. Non appena cadrà ARTEMOVSK, probabilmente.

L’ufficio propaganda ucraino, del resto, non sa più che pesci pigliare.
Prima ARTEMOVSK non valeva nulla, poi “non un passo indietro” (e 11.000 morti al mese e migliaia di mezzi distrutti).
Prima “siete capaci solo perché avete i Wagner”, poi “state vincendo solo perché avete sostituito ai Wagner i reparti speciali”.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/11/296465.html
Prima “la controffensiva è imminente”, anzi a fine inverno, anzi in primavera, anzi a inizio estate, poi “the Ukrainian counteroffensive takes place every day”:
https://t.me/RVvoenkor/42489
Ogni giorno è controffensiva… certo.

Ma ARTEMOVSK non è specchio delle contraddizioni della PROPAGANDA di regime soltanto. Essa sta diventando il fulcro delle contraddizioni di un’INTERA, DISASTROSA, CAMPAGNA MILITARE!

Oggi un altro canale ucraino, LEGITIMNYJ, in riferimento alla controffensiva, dice che va fatta senza se e senza ma, ANCHE COMPENSANDO LA CARENZA DI ARMI E MUNIZIONI CON CARNE DA CANNONE DA MANDARE AL MASSACRO (дефицит боеприпасов при наступлении будут компенсировать огромным количеством пехоты ВСУ. Il deficit di munizioni nel corso dell’offensiva sarà compensato dalla enorme quantità di truppe ucraine).
https://t.me/legitimniy/15126

Siamo al delirio. Un delirio lucido, calcolato. In caso di fallimento dell’offensiva, il rischio infatti sarebbe di una RITIRATA DI MASSA, “massovoe otstuplenie” (Иначе, существует риск не просто срыва, а уже массового отступления.)

Torniamo a noi. A quanto ci diciamo da mesi. Bastava arretrare di 20 km a ovest, si sarebbero conservate decine di migliaia di uomini e mezzi che, insieme al centinaio di migliaio in formazione nelle retrovie, oggi avrebbe consentito – da parte dei generali NATO – di vedere la situazione da un punto di vista COMPLETAMENTE diverso.

Ora siamo al “va banque”, all’azzardo del tutto per tutto, peggio, di UN TUTTO PER TUTTO che, OGNI GIORNO CHE PASSA, è sempre più assurdo, più patologico (e l’analogia con la LUDOPATIA è forse la resa migliore di come le contraddizioni, all’interno del comando NATO in Ucraina, stiano esplodendo), più tragico per un intero popolo. Mandato al macello, distrutto e autodistruttosi nello Stato che non c’è, se non per garantire lo stato di polizia e il reclutamento coatto, in una società sempre più dilaniata da una guerra civile interna e, al contempo, annichilita e umiliata nella propria storia, nella propria cultura, nel proprio tessuto connettivo.

U-ccidente, per l’appunto e, come sempre, quando nei sacchi neri per suo conto ci finiscono cadaveri altri che non siano i suoi.

Aggiornamenti a seguire.

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10/04 ore 22:00 aggiornamento

AVDEEVKA


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163709-16b96151.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163708-a41127bc.jpg

ci mostra una situazione ulteriormente deteriorata per i soldati del regime di Kiev. Non solo intorno alla città il cerchio si stringe, rendendola ormai esposta ad attacchi multipli di artiglieria, tradotto tirassegno da più posizioni, ma anche intorno le posizioni si allargano, si fortificano, si rendono sempre più stabili e difficili da espugnare nuovamente da eventuali, nuovi contrattacchi.

ARTEMOVSK

Proseguono i combattimenti lungo tutte le direttrici, ma a livelli di risultato oggi non vi è stato nulla di veramente significativo, a giudicare dall’assenza di messaggi e di mappe aggiornate. Tuttavia ciò che conta – e che è invece significativo – sono gli avanzamenti che comunque anche oggi vi sono stati, e che pongono i presupposti per quelli di domani.
https://t.me/voenkorKotenok/46699
E’ questa l’emorragia che le forze NATO non riescono ad arrestare.


Aggiornamenti a seguire domani mattina.

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09/04 ore 23:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: LIBERATA ANCHE LA STAZIONE BACHMUT-2

Alla fine di questa concitata giornata, anche la difesa approntata alla stazione di Bachmut-2 è caduta.

https://t.me/polk105/5031

Le difese a ovest stanno perdendo pezzi importanti ogni giorno. Più che altro, anche quel poco di città rimasto in mano loro sta letteralmente sbriciolandosi.

Anche la strada a sud è ormai compromessa, tagliata in entrambe le strade che partono dal monumento dell’aereo all’ingresso della città.
https://t.me/rezident_ua/17227?single

La “strada della vita”, del resto, come già ci siam detti, è divenuta “della morte”. Ogni nuovo filmato che gira sulla rete sono carcasse in più che si ammassano:
https://t.me/polk105/5032

Molti hanno associato questa strada a quella che portava a Baghdad nella prima guerra del golfo, coi carri armati fumanti ai lati. La situazione, tutt’altro che stabilizzata, sta degenerando anche nelle retrovie, costantemente sotto attacco.

Inoltre, i russi stanno facendo saltare in maniera decisamente più metodica ferrovie
https://t.me/boris_rozhin/82601
e ponti
https://t.me/boris_rozhin/82609
sicché per trasferire uomini e mezzi, spesso, restano solo strade di campagna, immerse nel fango, come queste
https://t.me/RVvoenkor/42408?single
o queste
https://t.me/RVvoenkor/42409?single

I risultati si stanno vedendo anche ad
AVDEEVKA
https://t.me/polk105/5017
e a PERVOMAJSKOE
https://t.me/polk105/5016

Nel complesso, il cambio di passo imposto dai russi ha scompaginato completamente i piani dei generali NATO e messo in estrema difficoltà le forze operanti sul campo, ormai in affanno a stabilizzare una linea di fronte ormai traballante in troppi punti.

Aggiornamenti a seguire domani notte.

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09/04 ore 00:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: IN MANO AL REGIME DI KIEV, MENO DEL 10%


Ad ammetterlo, gli stessi canali ucraini. Rezident, per la precisione.
https://t.me/rezident_ua/17214

E calca la mano. Nonostante ingenti riserve sono state gettate nell’impresa, la situazione precipita di giorno in giorno. Al che oggi si valuterebbe l’ipotesi di ritirarsi. Vale la pena riportare il commento di questo canale ucraino, perché non sfonda una porta aperta, ma un portone:

“Resta solo una questione: cosa abbia impedito ai politici riconoscerlo un mese fa e salvare migliaia di vite di soldati ucraini, insieme a centinaia di armamenti e, non da ultimo, alla fiducia delle ff.aa. ucraine nella vittoria finale, questo nessuno lo dice”
Остаётся только вопрос в том, что мешало это признать политикам месяц назад и спасти тысячи жизней украинских солдат, сотню единиц техники, уверенность ВСУ в победах, никто не скажет.

Questa la cartina aggiornata alle 16:00 ora locale di ieri:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408163554-7ab5917d.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408152511-567f3fbd.jpg

Un po’ meno generosa quest’altra versione
https://t.me/brussinf/5853
che peraltro continua a insistere sulla necessità di non cantare vittoria troppo preso. Vero, ma quanto accaduto fra ieri e oggi ha reso il danno arrecato irreparabile, quantomeno nelle condizioni attuali.

E l’area gialla, ovvero quella teatro di combattimenti, è in realtà molto più estesa anche della visione prudenziale di RYBAR. Se non altro, per dare credito alla valutazione ucraina di una fetta di città ancora in loro mani inferiore al 10%.

Percentuali a parte, è emerso oggi un dato ancor più inquietante: IL RITMO DELLE PERDITE UCRAINE È OGGI QUANTIFICABILE NELL’ORDINE DEGLI UNDICIMILA SOLDATI AL MESE. E SOLO FRA I DECESSI, SENZA CONTARE ASSOLUTAMENTE I FERITI. Undicimila morti al mese che si sarebbero potuti evitare. Ma non è nell’ordine di idee di questi criminali salvaguardare la vita dei propri uomini. Figurarsi quella degli “altri”, senza differenziare i civili dai militari.


Aggiornamenti a seguire stanotte.

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08/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK LIBERA, “BACHMUT” CADUTA


Ormai gli assalti si susseguono “su tre turni”, compresa quindi la notte. Non vi è alcuna tregua e, conseguentemente, i soldati del regime di KIEV ormai tengono per istinto: non di sopravvivenza, quello suggerirebbe di sparare ai zagradotrjad e alzare le braccia, con preghiera di non essere scambiati fino all’anno prossimo.

Istinto e basta. Senza più alcuna direzione, alcun coordinamento, alcun controllo. Non ci capiscono più nulla, quei cinquantamila sparsi qua e là.

E stanotte è successo l’irreparabile (l’ennesimo, “irreparabile”): la provinciale T0504 è finita in mano ai russi!
https://t.me/RVvoenkor/42293
Guardate la cartina satellitare. I russi hanno tagliato da sud all’altezza del bivio, poco dopo il bivio, tagliando quindi fisicamente, DALLA CITTÀ E NELLA CITTÀ, la strada da e per Chasov Jar.

E questo dato, ammesso dalle stesse fonti ucraine, compromette irrimediabilmente non solo gli approvvigionamenti, ma ogni qualsiasi possibilità di evacuazione.

Nel corso della nottata si susseguivano voci incontrollate della liberazione di ARTEMOVSK, l’ultima alle sei di mattina che vengo qui sotto a tradurre integralmente.

Gli stessi canali russi METTEVANO IN GUARDIA da tali voci. ASPETTIAMO LE CONFERME UFFICIALI! La liberazione di ARTEMOVSK sta avvenendo METRO DOPO METRO (метр за метром)!
https://t.me/RVvoenkor/42297
Nessuno quindi sta scappando a gambe levate.

Ciò nonostante, traduco integralmente questo primo dispaccio di stamattina presto:

Artemovsk passa sotto il controllo della Russia: le ff.aa.uu. Cercano di riparare sulla linea di difesa presso Chasov Jar.
Артёмовск переходит под контроль России — ВСУ пытаются прорваться к линии обороны у Часова Яра

ARTEMOVSK è libera, “Bachmut” è caduta. La città passa sotto il pieno controllo dei wagner.
Артемовск освобождён, "Бахму́т" - пал. Город переходит под полный контроль бойцов ЧВК "Вагнер".

Le ff.aa. ucraine distruggono le armi che non riescono a portarsi via, parte di loro si ritira sulla linea di difesa verso Chasov Jar, subendo tuttavia perdite ingenti.
ВСУ активно уничтожают оставленную технику, часть личного состава отступает на линию обороны к Часову Яру, однако несёт большие потери.

Attualmente l’artiglieria è molto attiva. Il capo dei wagner Prigozhin non ha ancora confermato l’informazione del pieno controllo dei russi sulla città.
На данный момент активно работает артиллерия. Глава Оркестра Евгений Пригожин пока не подтверждает информации о полном контроле Музыкантов над городом.


Formalmente, parte dei soldati ucraini è ancora rimasta nei pressi della città e cerca di portarsi ancora sulle posizioni a ovest.
Формально, часть бойцов ВСУ всё ещё остаются в пределах населённого пункта и пытаются выбраться на западные позиции.

https://t.me/polk105/4944

Sicuramente tale processo non si è ancora completato. Ma è ormai, completamente, IRREVERSIBILE. E, SOPRATTUTTO, IMMINENTE, durasse anche ancora qualche giorno. Nessun tentativo di contrattacco potrà mai accadere, nessun rinforzo potrà mai arrivare. ORMAI ARTEMOVSK È LIBERA, BACHMUT È CADUTA!

Aggiornamenti a seguire non appena possibile, al più tardi stanotte.

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07/04 ore 17:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ottimo questo approfondimento di RYBAR che mostra sulla cartina satellitare, con una localizzazione paziente e resa possibile dai filmati girati coi telefonini dai soldati del regime di Kiev, la cosiddetta “doroga zhizny”, strada della vita.
https://t.me/rybar/45555
“Doroga”, strada che, visti i realia, è sempre meno “zhizny” e sempre più “smerti”, strada della morte. Viottoli di campagna, poco più di strade di servizio per i trattori, ormai completamente deformati dal carico di tonnellate che quotidianamente vi passa sopra, sventrate nei dossi e nelle cunette che si formano a ogni asperità naturale o curva, costellate letteralmente da carcasse di chi non ce l’ha fatta, completamente sotto tiro.

A ogni sobbalzo dei mezzi che vi passano, e a tutta, per cercare di schivare i proiettili russi, vi è tutta l’idiozia e la criminalità di un comando militare, quello NATO, che sta costringendo al sacrificio estremo decine di migliaia di giovani. Giovani che arretrano, giorno dopo giorno. Di fatto, ormai siam sempre SEMPRE PIU’ VICINI ALLA “CHICANE”
https://t.me/polk105/4901

La strada T0504 che taglia orizzontalmente la città, a un certo punto verso ovest, appena passata la ferrovia, fa una curva stretta a destra e poi un’altra altrettanto stretta a sinistra. Una chicane, per l’appunto (che poi tale è solo in scala…). Ebbene, la notizia di poco fa è che i russi siano già arrivati alla “Chiesa di tutti i santi” a 400 m dalla suddetta ferrovia.

E l’abbiano superata. Altro aggiornamento, delle 14:30, comunica che siano già arrivati alla stazione adiacente alla ferrovia:
https://t.me/polk105/4923
Una tale velocità di avanzamento è sintomo di totale perdita di controllo della situazione, da parte dei soldati di KIEV.

E’ appena arrivata una cartina di RYBAR che conferma esattamente questo!
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153209-c4ac4d63.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153208-02b88fbc.jpg
Si vedono anche gli avanzamenti da NORD, peraltro. I combattimenti infuriano già nello stesso settore occidentale di ARTEMOVSK.

E ciò nonostante i generali NATO continuano, impunemente, a ordinare rinforzi su rinforzi! Al momento, fra SEVERSK e TORECK, ci sarebbero CINQUANTAMILA UOMINI! Rybar conta ed elenca tutti i gruppi presenti, peraltro.
https://t.me/rybar/45566
Ma la cosa che ancora forse non è chiara è che NELLE CONDIZIONI ATTUALI qualsiasi rinforzo è solo un caduto in più. Non è possibile tenere, nelle condizioni attuali, alcunché.

La “doroga smerti” di cui sopra, non lo è solo per la pallottola che rischia di raggiungerti per arrivarci, in questo inferno sulla terra, ma perché chi in questo momento è ancora portato con un fucile puntato alla schiena a tenere il nulla, sa che vi andrà a morire. Se esiste una rappresentazione plastica dei versi: “Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.”, ebbene tale rappresentazione è questa.

Aggiornamenti a seguire domani.

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07/04 ore 08:30

DAL FRONTE


La carta riepilogativa di RYBAR restituisce DUE INGRANDIMENTI rilevanti, su cui poter lavorare:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/06/20230406224046-be1140a5.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407000702-e3c18893.jpg

Partiamo da ARTEMOVSK. Il bollettino di fine giornata che accompagna le cartine parla degli avanzamenti nel territorio urbano compiuti,
https://t.me/rybar/45536
e conferma il ritiro del regime di KIEV nei quartieri a ovest. In particolare, si sta chiudendo quel “buco” rimasto aperto a est e si riappiana così, nuovamente la linea di fronte su una verticale di fronte che così si sposta, nuovamente, progressivamente, verso ovest. E prima o poi il paese finisce.

Il riquadro sotto, che rappresenta la zona intorno a DONECK, anche visivamente ci offre una densità decisamente maggiore di simboli di esplosione. Sono gli attacchi russi tesi a smantellare una linea Maginot costruita in otto anni e concepita non solo per resistere al fuoco di controbatteria e agli attacchi diretti dei russi (mura in cemento armato spesse tre metri!), ma per rappresentare in prospettiva l’avamposto da cui partire per la soluzione finale al problema Donbass. Doneck a ferro e a fuoco da oltre 180° di arco e contemporaneamente. Nessuno scampo. Prospettiva esauritasi il 24 febbraio scorso, scioltasi come neve al sole. Ma tre metri di beton, sono sempre tre metri di beton. E smantellarli porta a questo intenso martellare, da un anno a questa parte, sulle stesse posizioni. Posizioni che, a differenza della Maginot, sono difficili da aggirare. Praticamente impossibili. A meno che…

… a meno che cominci a saltare qualcosa ai lati. Anche se in otto anni molto, tantissimo, è stato fatto per fortificare la linea Maginot, scuoterla tutta, contemporaneamente, per un anno, spingendo ai lati, sta producendo i suoi risultati. Torniamo a quell’ingrandimento: MAR’INKA (sud-ovest), PERVOMAJSKOE (nord-ovest), AVDEEVKA (nord), sono i punti che stanno crollando.

Pervomajskoe, peraltro, è già punto di arrivo, dopo PESKI, liberata mesi fa. Ed è proprio a PERVOMAJSKOE che ieri notte i russi hanno dato un altro scossone, guadagnando ulteriori posizioni:
https://t.me/polk105/4894

E man mano che la DEMILITARIZACIJA prosegue, gli scossoni si sentono di più. Fino all’ultimo.

“NASHE DELO PRAVOE, VRAG BUDET RAZBIT, POBEDA BUDET ZA NAMI!” UN ANNO DOPO

Se non abitassimo ormai in tante repubbliche delle banane, specialmente in ambito accademico, dove oggi se non si ricerca sul “gender” si fa la stessa fine di quando, negli anni Novanta e successivi, ci si rifiutava di lavorare su “post-modern approach” (naturalmente nella lingua dei padroni), oggi ci sarebbero praterie immense su cui LAVORARE, seriamente, metodicamente, rigorosamente, impiegando tutte le cassette degli attrezzi di cui disponiamo o di cui possiamo munirci in corso d’opera.

Prendiamo questa frase. E’ una frase ICONICA. Non sto neppure a citare il link perché basta metterla su qualsiasi motore di ricerca, tubo compreso, ed esce il mondo. E’ la frase della alla radio da MOLOTOV a fine del suo discorso il 22 giugno 1941 (qui testo originale e link rosso sotto è audio originale) dove annunciava l’invasione nazifascista:
https://histrf.ru/read/articles/nashie-dielo-pravoie-vragh-budiet-razbit-pobieda-budiet-za-nami

(qui traduzione in anglofono: http://www.emersonkent.com/speeches/our_cause_is_just.htm)

“La nostra causa è giusta, il nemico sarà sconfitto, la vittoria sarà nostra”. Così chiudeva il discorso. La ritmica binaria delle tre frasi brevi, concise, collegate logicamente fra loro in un quasi-sillogismo autoconclusivo, SPACCAVANO! Spaccarono subito e subito entrarono nel substrato culturale dell’intero popolo sovietico. Ucraini compresi. I quali, nonostante trent’anni di manipolazione e reingegnerizzazione di massa, quando sentono queste parole, tornano con la memoria ai loro nonni e bisnonni. E capiscono chi ha ragione e chi ha torto. Perché è storia che sono arrivati a Berlino, e dove sono arrivati prima li accoglievano con fiori e grida di festa. Anche fuori dall’URSS. I campi di sterminio non dimentichiamoci chi li ha liberati. Nashe delo pravoe. Non ci son santi. Vrag budet razbit. Idem con patata, il nemico è stato razbit. E se gli amerregani non si davano una mossa arrivavano loro in Piazza Duomo e all’Ile de France. Pobeda budet za nami. E pobeda, vittoria, è stata.

Frase forte, e vera, nel senso sia di “prav-da” (vera e giusta, prav-oe, stessa radice), che di “istina” (rad. est’ cfr. latino “esse”, “credetemi, è vero è accaduto”). E qui puoi andare di calze di nylon e blue-jeans quanto vuoi, ma se tocchi QUELLE corde, tutto il resto scompare.

Noi non ne abbiamo. Non abbiamo un mito fondativo simile. Né a livello risorgimentale, né a livello di Resistenza. Anche perché un mito fondativo simile non si può “costruire”, non è qualcosa di artificiale. Certo, tutto quanto è cultura è sovrastruttura, è “ingegneria”, è – e usiamole queste parole! - manipolazione e propaganda. MA. Posso navigare col vento in poppa e navigare di bolina. Tutto quanto visto sopra, con VENTI MILIONI di morti, è navigare col vento in poppa. Prendere una chiesa che c’era prima di te, di tuo padre, di tuo nonno, del tuo bisnonno, e ben oltre ancora, dire che dentro ci sono i “moskaly”, creare ex-novo una religione con nuovi riti, “de-moskalizzati”, al cui confronto “quelo” del mitico Guzzanti è più credibile, e imporla come nuova religione di Stato, non è neppure navigare di bolina, è tirar fuori la bolina con il mare forza nove contro. E’ da imbecilli. E questo il popolo ucraino, da CHARKOV a ODESSA, lo ha già capito. E da KIEV a L’VOV? Spera solo di diventare una colonia polacca prima dell’arrivo dei russi. Il regime. E il popolo? Man mano che si passa da L’VOV a KIEV, verso est, aumenta sempre di più il DUBBIO di essere dalla PARTE SBAGLIATA della STORIA. Ne stanno combinando troppe. E se anagraficamente a vent’anni sei iconoclasta, e uccidi edipicamente padre, madre, nonno, suocera, prete, pope, frate, suora, buddha (quest’ultimo è peraltro un “aforizma” zen, “se vedi buddha, uccidilo”), a trenta già è diverso. E i ventenni, i bastardi di KIEV, li hanno mandati al massacro per più della metà. Lo abbiam visto nelle statistiche. Restano i ragazzini, venuti su a pane e odio. Ne ho anche visti, qui, in Italia. Il muro costruito in otto anni su menti fragili e, al tempo stesso, vere e proprie spugne. Tanti piccoli “banderini”, anche se quindicenni o sedicenni non posso che chiamarli altrimenti, perché il loro è un fascismo venuto su in otto anni di istruzione primaria e secondaria a “libro e moschetto”, fatto di slogan, di canzoni insulse, poco più che da ultrà e “me frego è il mio motto”. Mi verrebbe poi da dire: e siete pure finiti nel “posto giusto”… qui, fra cinegiornali luce più realisti del re. Finché il re non decide di cambiare parola d’ordine. E allora il giorno dopo, con la stessa enfasi, a gridare il contrario. E voi allora non ci capirete più un cazzo. Ma proprio un cazzo di niente… prima “coccolati”, finanche al regalo a giugno di avanzamenti di anno automatici, poi “ridimensionati”. Prima “urlate che avete ragione”, SEMPRE ragione, anche quando qualcuno si irrita per il troppo nero che inizia a emergere sotto il gialloblu, poi “zitti e vergogna” (ci siamo passati non più di due anni fa...). Benvenuti nell’U-ccidente…

E torniamo infine a quel VRAG BUDET RAZBIT. Un popolo ancora abbastanza, decisamente, allo sbando, è entrato in guerra. Pardon, in una SVO che nessuno capiva cosa volesse dire già un anno fa. E quella frase è ritornata, RICORRENTE, come un mantra.

Un mantra sostanzialmente, decisamente, vuoto di contenuti ATTUALI. Non totalmente vuoto, ma in gran parte si. Denazifikacija? Dove, a KIEV dove vincono l’Eurovision? Propaganda…

Un anno dopo, le cose sono DECISAMENTE cambiate. La NATO, non Kiev che da poco più di sparring-partner è stato ridotto a zombi tenuto in vita da riti vudù e mandato contro “fino all’ultimo ucraino”, la NATO è uscita allo scoperto. Da settembre. Ha alzato l’asticella e vuole la testa della Federazione Russa. Dall’altra parte, gli zombi di regime distruggono chiese, sanzionano chi parla russo in un negozio (e a volte non solo sanzionano), hanno trasformato il tutto in una vera e propria GUERRA CIVILE.

Ecco allora che VRAG BUDET RAZBIT si RIEMPIE, ogni giorno che passa, di CONTENUTI vecchi e nuovi. Simili e differenti. Ma non è più quella “saponetta che si consuma man mano che la si usa”. TUTT’ALTRO.

E’ poco più di un appunto, ma su questo si potrebbe e dovrebbe lavorare. Per capire, anzi tutto, quali sono le tendenze in corso all’interno di un popolo. Un popolo che non si fa più intortare con le canzoni dei Metallica o degli Skorpions, o con un paio di calze di nylon e di blue-jeans. Un popolo che carica la propria coscienza collettiva, il proprio comune sentire, di nuovi, vecchi contenuti. Un popolo che separa “modernizzazione” da “occidentalizzazione”: cinesi e giapponesi lo fanno da secoli. Per i russi il caso è diverso. Anche qui ci sarebbe da studiare, investigare, partendo da QUESTO approccio. Un approccio che forse ci aiuterebbe a metterci in discussione. A mettere in discussione le nostre certezze, non per relativizzarle tutte, in maniera post-moderna, ma per individuare quantomeno quelle fasulle, credo costruiti sul nulla, effimeri non appena chi detta la linea li sostituirà con altri, e inserite “ad artem”, ideologicamente, in un contesto teso a farcele credere “eterne” e quindi “giuste”.

Наше дело правое. Враг будет разбит. Победа будет за нами!

Aggiornamenti a seguire.

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06/04 ore 18:40 aggiornamento

ENNESIMA STRAGE DI CIVILI A DONECK!

Come loro costume, i nazifascisti quando non sanno più che pesci pigliare, si danno alla rappresaglia. Come oggi: NOVE MORTI E SETTE FERITI, nel lancio di proiettili NATO calibro 155 mm e missili da lanciarazzi multipli su un quartiere di DONECK.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/24014
E queste immagini sono più sconcertanti ancora:
https://t.me/RVvoenkor/42207

A LISICHANSK (LNR) oggi sono morti altri tre civili, sempre a causa dell’ennesima rappresaglia nazifascista. Lì peraltro, sono ancora vicini, potendo piazzare i loro pezzi a est di SEVERSK:
https://t.me/ukraina_ru/141256

Nessuno dice niente, nessuno fa nulla. Missili, proiettili, mine contro civili, bombe che esplodono, chiese e moschee profanate. L’U-ccidente sta tirando fuori la bestia che c’è in lui, senza che nessun suo rappresentante politico, sociale, culturale muova un dito.

FALLIMENTO DI MACRON A PECHINO E DELL'UE IN QUANTO SOGGETTO POLITICO AUTONOMO

Nessuno nutriva dubbi su questo, viste le premesse. Partire dicendo: “gliele suoneremo e gliele canteremo” quando sei tu ad aver più bisogno di loro che il contrario, non poteva portare a nulla di significativo.
https://t.me/legitimniy/15111
La “missione” francese era condannata all’insuccesso sin da prima che quell’aereo presidenziale avesse fatto il pieno di carburante. Ma tanto un modo per condire questa ennesima riprova di incapacità, debolezza, inettitudine, dipendenza europea, i cinegiornali luce lo troveranno sempre.

Dal fronte, ancora nessuna notizia di rilievo. Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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06/04 ore 13:50 aggiornamento

ARTEMOVSK


Come ipotizzato già giorni fa si va per le lunghe. I russi in questo momento sono ancora impegnati a ripulire le vie del centro e ad assicurarsi che non vi siano più “sorprese” ora che son divenute retrovie, come mostra questo ingrandimento:
https://t.me/RVvoenkor/42137?single

Dopodiché passeranno all’ovest, dove ancora si asserragliano i soldati del regime di KIEV, in un territorio che si è ridotto a meno di quel 15% che era pochi giorni fa.
https://t.me/polk105/4877

A far precipitare le cose potrebbe essere solo la chiusura della sacca a ovest. E allora il regime di Kiev sarebbe autorizzato dai suoi padroni a ritirarsi. Altrimenti, il quadro attuale resterà tale finché l’ingresso al tritacarne resterà aperto, in qualche modo ma comunque aperto, con le carcasse fumanti ai lati della strada ma comunque aperto, coi morti che non si arrischiano neppure a fermarsi a raccogliere ma sempre, comunque aperto.

E allora andranno avanti a limare poco alla volta, un po’ di qua un po’ di là, visto che comunque i fianchi della linea di fronte restano esposti, e ci vuole gente per dissuadere i soldati NATO dal lanciarsi in contrattacchi a meno di volersi suicidare, così come le munizioni arrivano ma non a fiumi, così come la catena di coordinamento e comando fra russi regolari e russi wagner resta ancora qualcosa di molto “creativo” ed “estemporaneo”.
https://t.me/RVvoenkor/42173

In queste condizioni, verosimilmente, il quadro che si prospetta è di un progressivo cedimento, ma non di un crollo improvviso. Anche perché i zagradotrjad ucraini, le truppe materasso, composte prevalentemente di squadristi fanatici, fanno buona guardia e sparano sul posto a chiunque provi ad alzare le braccia. E’ capitato, per esempio, IERI a 14 SOLDATI UCRAINI. Fatti prigionieri, deposte le armi, si stavano recando verso i russi seguendo le loro istruzioni quando questi criminali bastardi gli hanno scaricato PROIETTILI contro A CENTINAIA, ammazzandoli tutti e ferendo anche chi stava cercando di evacuarli.
https://t.me/RVvoenkor/42173

In queste condizioni, si andrà per le lunghe. Attenzione, però, che se la storia è maestra di vita prima o poi, a tutti, capita un Otto Settembre. Attenzione…

Aggiornamenti a seguire.

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06/04 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Il riepilogo notturno di RYBAR non comunica sostanziali avanzamenti né nel bollettino,
https://t.me/rybar/45498
né nella cartina:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/05/20230405221749-cdab32c8.jpg

Ad ARTEMOVSK, la decisione dei generali NATO di tenere quella cittadina a ogni costo ha imposto il consolidamento e puntellamento dei nuovi settori liberati, prima di ripartire con una nuova offensiva, e mentre si preparava il terreno alla stessa con bombardamenti alla nuova linea di fronte configuratasi. In particolare, si opera a sud nei due punti cruciali dello stadio (parte sud-est della linea di fronte) e del monumento (ormai distrutto) dell’aereo (parte sud-ovest, all’imbocco della città da Časov-Jar). A BOGDANOVKA i combattimenti proseguono, ma anche qui chi è rimasto del regime di Kiev oppone un’accanita resistenza per evitare la formazione della sacca che chiuderebbe la partita. E intanto la demilitarizacija prosegue.

Demilitarizacija che è, in questo contesto, l’obbiettivo principale dei russi. Ieri notte un bombardamento mirato a una fabbrica di KRAMATORSK ha portato alla distruzione di trenta blindati.
https://t.me/namarshe/5259

Questi attacchi, più quelli che i generali NATO offrono ogni giorno su un piatto d’argento ai russi, consentono, come vediamo nella nostra statistica ogni dieci giorni, di rendere pressoché trascurabili gli apporti u-ccidentali alla “causa”.

Per esempio, è notizia di ieri che il complesso militare-industriale USA sta portando a casa l’ennesima commessa governativa. L’ennesimo regalo ai padroni di Detroit.
https://t.me/RVvoenkor/42154
Per cosa? 27,1 milioni di dollari per la fornitura di carri armati Abrams. Dato che ciascuno di questi bestioni costa 8,6 milioni di dollari,
https://skolko-stoyat.ru/skolko-stoit-tank-abrams/
si domanda: come farà la mamma, scrivete bene, mam-m-ma, Pierino la doppia mi raccomando, a vincere la guerra? Fatevi aiutare dai vostri genitori.

Naturalmente, spero, anzi voliamo basso, RAGIONEVOLMENTE, il discorso di questa commessa non verterà su TRE carri nuovi, ma sulla rimessa in sesto di fondi di magazzino che hanno le macchie d’olio sul pavimento e la batteria che ha corroso tutto l’impianto perché non le avevano staccato i cavi. E qui il numero potrebbe salire, al netto delle ruberie delle commesse statali, di QUALCHE DECINA. Ma anche qui, ieri abbiam visto quanti ne “spariscono” in dieci giorni soltanto. E il ritmo è sempre questo, lo teniamo sotto controllo da mesi. 27,1 milioni di dollari (più costi di trasporto, visto che il teletrasporto non l’hanno ancora inventato…) per rimettere in piedi carcasse destinate a tornare, e per sempre, carcasse nel giro di 10 giorni. E qui cari bambini attenzione perché la domanda è a trabocchetto: “Cui prodest... a parte il padrone di Detroit?” Fatevi aiutare dai vostri genitori…

Chiudiamo con AVDEEVKA. La situazione è invariata negli estremi del corno creatosi intorno alla città, ma non nei suoi dintorni. La cartina di RYBAR mostra un espandersi del segmento giallo, quello degli scontri in corso, che arriva a lambire il perimetro urbano. Tradotto: la città comincia a essere attaccata, martellata, non solo da sud-est, ma da tutte le direzioni disponibili. 270 gradi circa. Quella sacca che non ti aspettavi… e che probabilmente seguirà ben presto la triste sorte di ARTEMOVSK come tritacarne per poveri cristi mandati al massacro da un regime criminale. Cosa che sta già accadendo ora, peraltro.

Aggiornamenti a seguire.

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05/04 ore 18:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più tragica. Lungi dal perdere uomini e mezzi in inutili assalti, i russi continuano a martellare le postazioni ucraine. Far restare i propri uomini a morire, da parte dei generali NATO, poiché non si ha nessun mezzo per controbattere (rifornimenti tagliati), è la decisione più criminale di quelle assunte sinora. Questo lo scenario quotidiano di postazioni bombardate con ogni tipo di ordigno:
https://t.me/polk105/4835
fra cui i “girasoli” che sono i peggiori di tutti:
https://t.me/boris_rozhin/82257

Questo voenkor si spinge ad affermare che questo è quanto vogliono, di fatto i russi: raggruppare più soldati nemici possibile in condizione di svantaggio e infliggere il maggior danno possibile.
https://dnr-news.ru/politics/2023/04/05/289808.html
E l’idiozia dei generali NATO nell’infilarsi da soli in questa trappola è stata realmente manna dal cielo per i russi. Che ora possono pensare addirittura a formare DUE SACCHE, come mostra questa animazione:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/05/290511.html
Una lungo il perimetro urbano, una più a ovest, e intrappolare il maggior numero di soldati possibile.

Oggi, per la prima volta, il patàca ha ammesso la possibilità di ritirarsi da ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4836
Verranno prese “giuste decisioni”. Peccato che in guerra raramente si applica il proverbio “non è mai troppo tardi”...

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389) con quelli del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113):
406 aerei (vs 404 – 26/03, +2 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 225 – 26/03, +3 vs +4 dei 10 gg prima)
3673 droni (vs 3587 – 26/03, +86 vs +153 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 414 – 26/03, +1 vs +0 dei 10 gg prima)
8545 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8415 – 26/03, +130 vs +99 dei 10 gg prima)
1078 lanciarazzi multipli (vs 1073 – 26/03, +5 vs +11 dei 10 gg prima)
4504 obici e mortai (vs 4440 – 26/03, +64 vs +68 dei 10 gg prima)
9302 autoveicoli blindati (vs 9126 – 26/03, +176 vs +167 dei 10 gg prima)

Sostanzialmente i dati non cambiano. Non sono certo 30 carri armati in più in dieci giorni a fare le differenza. Ciò che invece FA, la differenza, è l’idea stessa di “aiuti” u-ccidentali. Siamo sempre lì. Arriva MENO di quanto VIENE DISTRUTTO. E si raschia il fondo ormai di tutto. Del resto, la maggior parte di quanto distrutto lo è per insipienza dei comandanti che impartiscono ordini insensati e, al contempo, criminali, visto che ogni giorno a morire sono in centinaia: OLTRE 410 fra ieri e oggi lungo la sola direttrice di DONECK, giusto a titolo esemplificativo.
https://t.me/mod_russia/25388
E senza contare i morti ogni giorno ad ARTEMOVSK.

Con questi numeri la demilitarizacija continua, a spron battuto, rendendo pressoché inefficace ogni tentativo NATO di ribaltare una situazione sul campo sempre più compromessa.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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05/04 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Questa animazione degli sviluppi ad ARTEMOVSK, pur già superata dagli eventi di oggi, ed essendo anche di parte (ostile), risulta decisamente impressionante rispetto a quanto abbiano perso i soldati del regime di KIEV in un giorno:
https://t.me/polk105/4825
Trasformare questa battaglia, fino a quattro mesi fa ancora di scarsa rilevanza dal punto di vista tattico e, soprattutto, strategico, in una battaglia campale è stato un errore gravissimo da parte dei generali NATO e dei loro tirapiedi locali.

In questo momento davvero è rimasta solo l’area a OVEST,
https://t.me/polk105/4830
sempre tanti palazzi uno in fila all’altro da demolire progressivamente come da loro costume, ma disposti ormai in un modo tale da proporre ai russi quesiti operativi decisamente più semplici da risolvere, con meno risorse e maggiori risultati.

Nel frattempo, molto più a sud qualcosa si sta muovendo. Ma non nel senso della tanto dichiarata controffensiva del regime di KIEV. Da DOROZHNJANKA, infatti, a est di ORECHOV, oblast’ di ZAPOROZH’E, è appena partita un’offensiva russa che punta a ridurre le distanze con l’avamposto ucraino di GULJAJPOLE.
https://t.me/ukraina_ru/141058

Aggiornamenti a seguire.

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05/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Apriamo come di consueto dove infuria la battaglia. Dove infuria di più, quantomeno.

La carta di RYBAR di ieri notte è molto esplicita in proposito:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210128-bfe2224b.jpg
e con variante in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210127-f1a4d1a8.jpg

Quel che resta, della città, in mano ai soldati del regime di KIEV, meno del 15%, è passato costantemente sotto la GRATTUGIA russa. Questa, quantomeno l’immagine più appropriata per descrivere il tipo di attacco svolto. Una grattugia che quando la superficie da grattare era grande sembrava quasi impercettibile, nei movimenti, appena appena scalfiva. Ora che la superficie è meno della metà di prima, invece, a fine giornata ha tirato giù pezzi interi.

Tale azione, come già detto è COMBINATA con un’altra azione, parimenti importante: IMPEDIRE qualsiasi approvvigionamento serio dall’esterno. La colonna è individuata e bruciata in partenza. Le macchine singole, a tutta, in una disperata roulette russa, vanno e vengono e, ogni tanto, arrivano a destinazione. Come questa, che mentre passa a destra e a sinistra, è tutto un superare carcasse di chi non ce l’ha fatta:
https://t.me/polk105/4822

Tale DOPPIA AZIONE, quindi, è stata il fattore chiave per liberare una città altrimenti inespugnabile (con armi convenzionali e nel regime scelto da I guerra mondiale, vale sempre la pena ricordarlo). La terza azione, quella del movimento verso nord e nord-ovest, che citavamo qualche tempo fa, quando parlavamo di TRIPLA azione, col tempo si è persa per strada. Non stiamo parlando neppure di una II guerra mondiale, con centinaia di migliaia di soldati dell’Armata Rossa e della Werhmacht + alleati straccioni (noi e i rumeni) coordinati su una singola frazione di linea di fronte. Questa è una GUERRA AL RISPARMIO, da parte dei russi, e l’azione si è limitata a costruire un cospicuo spazio di manovra per successive avanzate e che potesse costituire, al tempo stesso, un valido materasso per ricevere, arretrare quanto basta (senza compromettere i risultati ottenuti sino ad allora!) e respingere un eventuale contrattacco nemico.

Contrattacco da nord, fianco sinistro, che sinora non c’è stato, ANCHE GRAZIE a questa TERZA AZIONE che, cartina alla mano, lo ha reso impraticabile. Troppe risorse e pochi uomini da parte dei soldati del regime di KIEV. Che combattono una GUERRA ALLO SPERPERO, NON AL RISPARMIO, e che vedono tutti i loro sogni di gloria e i piani trionfali dei loro padroni fino a Mosca, anzi, fino a Vladivostok, infrangersi sugli errori gravissimi, e prima ancora criminali, commessi nei confronti del proprio popolo, usato come carne da cannone. E ora c’è il “redde rationem”, quantomeno nella concreta, disillusa, obiezione sul campo: “ma dove vuoi andare?”.

Guardiamo infine l’ultimo aggiornamento fornito dalla cartina di RYBAR: i russi che riescono alfine a vincere la strenua resistenza dei soldati del regime di KIEV, ammassati lungo i fianchi dell’imbuto per un ordine suicida al pari di quello suicida che loro, con la loro azione, consentono, ovvero provare a far inceppare la grattugia russa dentro la città.

La vincono in un punto. Ne bastava uno. Alla fine pare sia arrivato. Il regime di KIEV ha ceduto a BOGDANOVKA. Quantomeno, li ha lasciati avvicinare fino alle prime case. “E mo’ son cazzi”, direbbe un mio amico autista, ma chiunque si trovasse in quella situazione non la penserebbe diversamente. Fine. Kaputt.
Perché finché sei in spazi aperti, trincerati, riesci a fermarli con un adeguato fuoco di controbatteria e di artiglieria di rinforzo, più “combattimenti d’incontro” (vstrechnyj boj, come la chiamano i russi, richiamando il “colpo d’incontro” nella pugilistica, ovvero per chi non fosse avvezzo a questi sport quando l’avversario parte con un colpo, possibilmente “telefonato”, ovvero lentamente, ovvero arretrando l’avambraccio, “prendendo la rincorsa” eccetera, tu riesci a intuire e a partire per secondo ma arrivare per primo al volto, in genere).

Ma quando iniziano le case è finita. Il fuoco di controbatteria è molto limitato, rischi di colpire i tuoi, non sono chiare le posizioni. Inoltre, tu sei dentro una casa popolare ma gli altri non sono fuori col megafono e la portiera della macchina della polizia a fare la pantomima dei due minuti per uscire e poi spariamo. Infine, i russi da Mariupol’ a oggi si sono dimostrati i migliori assaltatori in zona urbana del mondo. Non per qualcosa di genetico, ma perché è un anno che i generali NATO li obbligano a combattere casa per casa, strada per strada. Hanno quindi messo a punto e continuano a perfezionare strategie di attacco che altri reparti analoghi studiano sui manuali e nelle esercitazioni con le pareti di cartone. E BOGDANOVKA non è né Mariupol’, né Artemovsk.

E infatti, proprio ieri notte pare che i combattimenti si siano già spostati alle PRIME case, lungo la direttrice che porta al centro della cittadina:
https://t.me/polk105/4821
In altre parole, quel segmento giallo che compare nella cartina di RYBAR già DENTRO la cittadina, pare si stia già colorando di rosso, ovvero da terra di nessuno a terra liberata dai russi.

Inutile dire come la liberazione di BOGDANOVKA, ancora oggi, che gli ufficiali del regime di KIEV, gli ufficiali NATO, e i pezzi grossi son già scappati via, costituirebbe una CATASTROFE enorme e un EFFETTO DOMINO dai contorni decisamente IMPREVEDIBILI.

Vedremo come andrà a finire.

78 ANNI FA A BRATISLAVA

Giusto per restituire un po’ di verità storica, ieri di 78 anni fa (04/04/1945) l’ARMATA ROSSA, coi reparti CECOSLOVACCHI superstiti, LIBERAVA BRATISLAVA:
https://t.me/kom_mir/3486

Oggi tiran giù anche lì i monumenti. A chi li ha liberati.

Aggiornamenti a seguire.

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04/04 ore 18:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa era la situazione ad Artemovsk a metà giornata.
https://t.me/brussinf/5828

La stazione di BACHMUT-1, poco più a sud di AZOM, è stata liberata dai russi, che proseguono ulteriormente verso sud, ovvero il centro città. Lo stesso CENTRO CITTA’, per ammissione dei soldati del regime di Kiev, “è ora pienamente sotto il controllo del gruppo Wagner” (Центр полностью перешел под контроль ЧВК "Вагнер" ):
https://t.me/polk105/4805
In tre giorni i soldati del regime di KIEV han perso il 10% del territorio urbano:
https://t.me/polk105/4807

Fuori, più a ovest, proseguono i combattimenti in direzione BOGDANOVKA:
https://t.me/WarDonbass/105776
La terra di nessuno prima del paese è ora passata in mano russa e sono in corso combattimenti all’entrata.

La sua caduta, certamente, peggiorerebbe ulteriormente la situazione. Ma già così l’accerchiamento è operativo quanto basta per impedire qualsiasi tentativo significativo di contrattacco. E questo basta, congiuntamente all’azione che avviene in contemporanea sul territorio urbano, a MOLTIPLICARE LO SVANTAGGIO in cui, attualmente, versano i soldati del regime di Kiev. A cui resterebbe, allo stato attuale, una sola via d’uscita: la resa. Via d’uscita impraticabile per gli ordini impartiti (prima di scappare come conigli a Konstantinovka) dagli ufficiali del regime al soldo dei generali NATO: si va avanti fino all’ultimo ucraino. Certo che poi ci sono ucraini e ucraini… c’è chi può scapparsene e chi deve restare a morire, neppure libero di alzare le braccia. Come è sempre stato e sempre sarà sin dai tempi degli uomini e dei caporali.

20.000 GRIVNE E UN POSTO DI LAVORO A KIEV

Quasi 500 euro: questo il premio promesso a Dar’ja Trepova, l’esecutrice materiale dell’attentato (anche se l’ordigno assolutamente è stato preparato e confezionato da altri). Era peraltro un “costo a missione”, la prima di una serie. La vita di un uomo e di altre decine di feriti, tutti civili, ha avuto questo prezzo. Il secondo era, invece, il premio per quando tutte le “missioni” sarebbero state compiute.
https://t.me/polk105/4802
Il terrorismo di Stato ucraino trova, sin dall’omicidio Dugina e specialmente DOPO questo omicidio che ha ristretto ulteriormente le maglie dei controlli a cittadini ucraini in Russia, una fitta rete di basisti e complici a partire da infiltrati CIA e servizi segreti dell’EST NATO, fino a giungere a “organizzazioni non governative” legate a Soros e ad altri finanziatori d’oltremanica e d’oltreoceano. In fondo alla piramide, gli utili idioti autoctoni, gli esecutori materiali. Utile idiota che ora, al posto di un posto a Kiev, rischia come minimo trentacinque anni di carcere:
https://t.me/polk105/4808

1340

Sono i km in più di confine con la NATO. Questa la cartina per i più pigri della frontiera fra Russia e Finlandia:
https://t.me/yurasumy/8169
Con una NATO attualmente in conflitto con la Russia, con una NATO che dal 1991 non ha fatto che allargarsi e piantare basi militari, con una NATO che, laddove le cose non andavano per il “verso giusto”, non ha esitato ricorrere a colpi di Stato e guerre civili. Sempre in nome della distensione, del disarmo, della pace. Specularmente, infatti, i russi non potranno che prendere adeguate contromisure:
https://t.me/ukraina_ru/140890
Avanti così! Com'era la canzone... "vedremo soltanto una sfera di fuoco..."

CHERSON – ETO (CE) ROSSIJA!

Per la città di CHERSON sono apparsi volantini a colori in formato A4 con la bandiera russa di sottofondo e la scritta: “Cherson è Russia!” sia in ucraino che in russo.
https://t.me/ukraina_ru/140912
Da mostrare a chi non ha ancora capito chi è l’occupante e chi il liberatore per questi popoli. Non per gli abitanti di L’VOV, che si sentono ormai polacchi, ma per questi popoli. Questo, a prescindere dal diritto di autodeterminazione, che vale per tutti meno che per i russi, che dovrebbero anzi tutti, volontariamente, e col sorriso sulle labbra, cambiare religione, lingua, cultura o, in alternativa, autoestinguersi. E invece, in una CHERSON occupata, lo sberleffo agli occupanti, ai collaborazionisti, al potere fascista di KIEV.

INCAZZATURA DEL CONTADINO POLACCO, IPOCRISIA DELL’ACCORDO SUL GRANO E UN GRANDE COMPAGNO

Il contadino polacco è incazzato come una biscia. E non per i missili di una contraerea ucraina che fa cilecca, sconfina, e miete vittime dove non deve. Quella è acqua passata subito, passando dalla minaccia di III guerra mondiale al silenzio stampa.

Net, qui si parla di grano, soldi, vita. Il grano ucraino è esportato in UE e nessuno vuole più quello polacco. Per tenere buono il contadino polacco, che vuole ora sapere chi ha il formaggio e chi le pere, allora, il ministro dell’agricoltura gli ha promesso “maggiori controlli alla frontiera” e sussidi per 600 milioni di zloty (poco più 128 milioni di euro). E forse è riuscito a calmare i bollenti spiriti.
https://t.me/ukraina_ru/140906

Questa notizia si presta a svariati commenti: il primo che mi viene in mente, è l’ipocrisia dell’accordo sul grano. Briciole ai paesi poveri del mondo, il grosso in Europa. Un’Europa, in particolare l’Italia, che peraltro lucra scambiando grano con armi.

Mi è allora venuto in mente, per associazione di idee, il presidente a cui ho voluto più bene e una delle sue frasi più famose, che ho fatto in tempo a sentire e a imprimere nella mia memoria, così da portarle ancora con me a distanza di quarant’anni: “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame”
https://www.avantionline.it/si-svuotino-gli-arsenali-si-colmino-i-granai/

Con queste parole ricordate, e ritrovate, ritorno ora a questi stronzi. A coloro i quali, a loro modo, travisando completamente, ipocritamente (perché tutti cercano la pace... nevvero?) queste parole, stanno SI' svuotando gli arsenali, MA dei LORO residuati bellici, dei LORO fondi di magazzino, dei LORO armamenti divenuti obsoleti. E stanno SI' colmando, MA in cambio di strumenti di morte, i LORO granai a prezzi stracciati. Facendo affari d’oro, col prezzo della pasta e del pane che, una volta aumentato, tale è rimasto (perché abbassarlo, scusa… esiste forse un’autorità di controllo sui prezzi? Specialmente quando si tratta di beni di prima necessità?).

Sempre peggio...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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04/04 ore 12:50 aggiornamento

DAL FRONTE


Attacco in corso anche a BOGDANOVKA, a nord-ovest di ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4790
Dovesse cedere uno qualsiasi dei punti dislocati lungo tale direttrice, a partire da CHROMOVO, avremmo la formazione di quella sacca tanto temuta (dai soldati) e ignorata (dai comandanti del regime di KIEV). Vedremo gli sviluppi.

A proposito invece di CONTROFFENSIVA, saltano fuori altri centomila uomini da reclutare, non si sa più bene raschiando il fondo di che cosa…
https://t.me/polk105/4789

Controffensiva da effettuarsi con ciò che è avanzato di armi sia dai vari fronti, sia dai fondi di magazzino non colpiti dai russi, sia da quanto arrivato dalla NATO e non intercettato per strada e distrutto, come sottolinea oggi Shojgu nel suo rapporto:
https://t.me/rybar/45439
In tre mesi, 59 M-777, 13 SAU Paladin e 14 postazioni di lancio HIMARS.
За три месяца, по словам министра, было уничтожено 59 артиллерийских систем М-777, 13 САУ Paladin и 14 пусковых установок HIMARS.

Controffensiva che tutti, a partire dagli stessi esperti ucraini, danno per perdente perché non si attacca in modalità “va banque”. E’ da criminali, prima ancora che da idioti.
https://t.me/polk105/4786
Ma gli interessi che muovono il regime sono gli stessi che muovono i loro padroni. Non certo quelli del popolo che dicono di “difendere”.

Aggiornamenti a seguire.

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04/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Partiamo dalla “cartina bella”
https://t.me/RVvoenkor/41985

Bella, rispetto alla versione che fa col pennarone su gugolmap polk105. Chiamiamola “versione di minima”, poi ci arriviamo. Lo stadio Avangard, quel cuneo a SUD, che fa ancora fare una specie di “ansa” al segmento meridionale della linea di fronte, tiene. Probabilmente, per come si stanno mettendo le cose, il problema sarà risolto da nord, chiudendolo in una sacca o obbligando i soldati del regime di KIEV a mollare la posizione prima che accada. A EST, l’arteria verticale che taglia al centro la città, un po’ come la via Emilia con le cittadine che incontra, e che dopo il fiume (primo sbarramento) aveva costituito il secondo sbarramento a est, è stata passata ovunque. Ricollegandosi per una via ancor più breve, stringendo la curva ulteriormente, ai colleghi che attaccano da NORD. Nord dove “idet začistka”, si sta bonificando, la zona industriale (azzurra) intorno ad AZOM, e si prosegue arrivando ormai alla stazione di BACHMUT-1, teatro mesi fa di un “fejk” dove si asseriva che i russi fossero arrivati sin lì. Ci sono arrivati in questi giorni.

Resto della situazione invariato. I soldati del regime di KIEV sono tutti ammassati per tenere... l’imbocco della trappola, impedendo ai russi di chiudere la sacca, quasi dicendo ai loro stessi connazionali che accorrono a puntellare la casa che gli sta crollando sopra: “entrate, entrate…”. Il movimento più insensato e criminale a cui mi è capitato di assistere dal 2014 a oggi.

Notizia di poco fa: “Tutte le forze armate ucraine ulteriormente disponibili a Bachmut sono state gettate non nella difesa della città, ma nel tentativo di sbloccare le sue vie di accesso per i rinforzi e gli approvvigionamenti” (Все силы ВСУ в Бахмуте брошены не на оборону города, а на деблокирование путей логистики из него. )
https://t.me/namarshe/5252
Non è proprio così: ottanta soldati sono arrivati ieri, più altri rimasugli raccattati fra la difesa territoriale. Carne da cannone, alla spicciolata, arriva ancora, per alimentare ulteriormente il tributo di sangue. Ma il grosso è costretto a spingere per tenere aperta la porta a questi poveri cristi. Anche se qualcuno che scappa c’è. Infatti, il quartier generale dei “capitani coraggiosi”, è stato l’unico a fare il percorso opposto, da ARTEMOVSK a KOSTANTINOVKA a ovest (ibidem). I comandanti in salvo, i loro sottoposti a crepare.

Come dice il buon Mir, la retorica di regime lo passerà come il “sacrificio necessario” alla controffensiva. A questo proposito, il canale namarshe stamattina alle cinque registrava messaggi radio di “messa in stato di combattimento su tutte le direttrici” per i soldati del regime di KIEV (о боевой готовности на всех направлениях)
https://t.me/namarshe/5251
Son le otto e la controffensiva non è ancora, staranno finendo cappuccio e brioche… oppure era solo un modo per mantenere alta la tensione fra i russi, o una finta… vedremo.

Cartina brutta, intanto,
https://t.me/polk105/4761
riporta che la Ulica Gorbatova sia praticamente tutta in mano russa. E' la via centrale ORIZZONTALE di ARTEMOVSK. Dove finisce il freccione magenta al centro, quella via lì. Vedremo se tale notizia sarà confermata.

Aggiornamenti a seguire.

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03/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: “JURIDIČESKI VZJAT”


Ieri sera, anzi, ieri notte, stravolto per l’ennesima giornata passata in sbattimento, come da copione fantozziano che “santifica le feste” ammazzandosi il doppio di quando si ammazza per il padrone, per giunta demoralizzato per quanto accaduto a Piter, mi butto sul divano e metto sul 48, così, per riflesso pavloviano e perché so già che girare sugli altri canali è solo un esercizio utile per le articolazioni della mano.

C’era dell’altro, questa volta, oltre all’immancabile intervista all’esperto da Mosca, che ci diceva sostanzialmente che Vladlen se lo era meritato perché primo si era scelto quello pseudonimo che unisce colpevolmente VLADimir LENin, e poi perché colpevole di ogni nefandezza sul suo blog “since 2014”.

Ma l’U-ccidente è così: ti infila anche negli opuscoli quaresimali (Aa. Vv. “Kyrie”, Milano, Centro ambrosiano, 2023, diffuso capillarmente in tutte le parrocchie della diocesi) le solite vagonate di merda e fango contro Cuba, dove il papa fa liberamente avanti e indietro sin dai tempi di quello polacco, e non dice una parola, UNA, su quanto accaduto al monastero di Lavra (appena controllato sia osservatore che vaticannews, giusto per scrupolo, sia mai...). Alle undici e mezza son troppo stanco anche per girare canale e la giornalista poi ha annunciato la seconda grande notizia… aspettiamo che dice...

BACHMUT È STATA OCCUPATA DAI RUSSI! Azz, rialzo per un attimo la palpebra. È agitata, la giornalista del turno di notte. Si, si, conferma la caduta di Bachmut. E io, pensa che coglione che sono… ho fatto un giro su tutti i canali telegram per cercare qualche notizia in più del trafiletto trovato e riportato ieri notte, e ho bucato la notizia dell’anno!

Vabbeh, bucata per bucata, vediamo se c’è un Eastwood da rivedere per la quattrocentesima volta… e ho rinviato tutto a stamane. Stamattina apro il PC, e trovo questa notizia: l’annuncio dato dal signor wagner in persona col telefonino puntato direttamente nel visore notturno merita, se non altro, come documento storico… dell’imbecillità di un certo modo di fare televisione, per cui “sbatti il mostro in prima pagina” è regola di vita, dai tempi di “Voveda” Volontè a oggi:
https://t.me/RVvoenkor/41937

In sostanza li abbiamo lasciati due giorni fa a un isolato di distanza da un palazzo che ieri notte, alle 23, han preso. Poi, siccome quel palazzo coincide col municipio, ARTEMOVSK può considerarsi “conquistata giuridicamente”. JURIDIČESKI… juridičeski in un mondo di merda dove questa parola non conta più nulla! Juridičeski dove questi bastardi usano le case che si sono trovati come avamposti in cemento armato dove piazzare carri, mortai, cecchini e, una volta perso l’isolato, arretrare in fretta e furia su quello dietro, già predisposto, e minare quello appena crivellato di colpi per fargli fare l’ultima funzione mentre i russi avanzano: seppellirli fra le sue macerie. Juridičeski dove la lotta è non solo isolato dopo isolato, fino all’ultimo, ma ucraino dopo ucraino, fino all’ultimo. Abbiam visto ieri, da 200 mila a 70 mila ventenni. E non tutti perché espatriati, anzi, il contrario! Juridičeski… e i cinegiornali luce ieri a dare la notizia, la notiziona, lo scuup…

Va bene, prendiamo nota che son passati dall’altra parte della strada e han preso questo isolato. Vediamo ora se NON JURIDIČESKI, MA SIMBOLIČESKI (СИМВОЛИЧЕСКИ), simbolicamente, questo isolato, che non è uguale agli altri per nulla, ha fatto prendere qualche decisione importante agli attuali gestori della carne da cannone ucraina, e riusciremo a chiudere questa tragica pagina di guerra, iniziata a luglio dell’anno scorso, al ritmo non di tre o quattro isolati al giorno, ma di tre o quattro giorni in tutto. Lo speriamo vivamente. Altrimenti, FAKTIČESKI ( фактически), di fatto, non sarà che un isolato, uguale agli altri espugnati uno a uno prima di quello, e a quelli che seguiranno fino all’ultimo a ovest, prima della campagna.

Aggiornamenti a seguire.

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02/04 ore 22:30 aggiornamento

TATARSKIJ


Dopo la Dugina, oggi Tatarskij (al secolo MAKSIM FOMIN). Era un voenkor, non un blogger, cari giornali di regime. Qui un autoscatto sul lavoro:
https://t.me/namarshe/5218
E non è morto mentre riportava i fatti dal fronte. No. I fatti sono noti, è inutile persino citare fonti. Un bar a S. Pietroburgo, la consegna di un premio, qui il momento,
https://t.me/rybar/45361
200 grammi di tritolo (forse 400) dentro il premio che esplodono. Un morto, 25 feriti di cui 4 gravi:
https://t.me/voenkorKotenok/46491
Qui il momento dell’esplosione ripreso da una telecamera di sorveglianza.
https://t.me/boris_rozhin/82020
Al momento l’unica fermata è russa. Dar’ja Trepovaja, classe 1997.
https://t.me/voenkorKotenok/46493
E’ lei ad aver consegnato il “premio”, e ad averlo portato nel bar.
https://t.me/WarDonbass/105487
Qui mentre entra al bar, ripresa dalle telecamere di sorveglianza (sbagliando peraltro ingresso).
https://t.me/WarDonbass/105489
Avrà molte cose da dire agli inquirenti, quando si riprenderà dallo stato di shock in cui versa all’ospedale, piantonata.

MONASTERO DI LAVRA: L’EPILOGO

Dopo una giornata concitata, in cui forze dell’ordine avevan già fatto irruzione per mettere il braccialetto elettronico (al piede) al Metropolita Pavel,
https://t.me/yurasumy/8123

cinquecento uomini, fra cui membri dell’esercito, della polizia e sicuramente infiltrati di qualcos’altro per cui non esiste uniforme, hanno rifatto irruzione oggi pomeriggio.
https://t.me/vityzeva/80578

Alle sette di sera, sulla base di un diritto (probabilmente divino…) hanno votato a maggioranza che il monastero doveva passare alla Chiesa collaborazionista.
https://t.me/vityzeva/80587

Fine della vicenda. Ma non di ciò che tale vicenda ha rappresentato, nello stesso animo del popolo ucraino. Per quella, anzi, siamo solamente agli inizi...

DAL FRONTE

Ad ARTEMOVSK, ulteriore avanzamento da nord e da est riportato nei bollettini di oggi:
https://t.me/polk105/4689
Cartina più accurata di RYBAR nel riquadro in alto a destra
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/02/20230402231328-5c319246.jpg
Si vede chiaramente come a EST del collo di bottiglia l’area si stia sempre più chiudendo.
Così come nel riquadro in basso a destra, AVDEEVKA, sotto KRASNOGOROVKA e KAMENKA il cerchio si stia sempre più chiudendo, arrivando a lambire da nord-est la città stessa.

CHANTAGE

ШАНТАЖ: la prima volta che lessi questa parola, mi saltò subito all’occhio il finale francofono, e infatti arrivai a “chantage”.

“Ricatto”, c’è scritto su un “novissimo Ghiotti” recuperato da una discarica e che ho qua con me. “Faire du chantage”, ricattare, c’è fra gli esempi. Šantaž, quindi, è un prestito linguistico dal francese, con una radice completamente diversa da racket-ricatto.

“Per puro caso”, ad andare tra due giorni in Cina sarà Macron. E la AFP, rimbalzata qua e là fra i canali francofoni, così scrive:

Le président français Emmanuel Macron mettra en garde son homologue chinois Xi Jinping, la semaine prochaine en Chine, contre les conséquences d'une éventuelle "décision funeste" de soutenir militairement la Russie contre l'Ukraine, a déclaré vendredi l'Elysée.
Il presidente francese E.M. metterà in guardia il suo omologo cinese X.J. settimana prossima in Cina, contro le conseguenze di una eventuale “decisione funesta” di sostenere militarmente la Russia contro l’Ucraina, ha dichiarato venerdì l’Eliseo.
"Si la Chine prend cette décision funeste, il y a un effet stratégique majeur sur le conflit", a estimé un conseiller du chef de l'Etat français.
“Se la Cina prenderà questa decisione funesta, avrà un effetto strategico maggiore sul conflitto”, ritiene un consigliere del capo di Stato francese.
https://www.lorientlejour.com/article/1333320/macron-avertira-pekin-contre-une-decision-funeste-de-soutenir-militairement-moscou.html

Ora, la NATO può combattere la Federazione Russa in Ucraina. E va bene così.
Siccome la carne da cannone ucraina non è adeguatamente “formata” alle armi della “civiltà”, allora la NATO può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA tutti quei residuati bellici provenienti da fondi di magazzino o forniture ex-sovietiche, di cui ormai gli arsenali del blocco ex-Varsavia scarseggiano. E va bene così.
Sempre la NATO, può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA carne da cannone supplementare a quella ucraina già ampiamente gettata nel fuco della Geenna. Esagerazione? Questo grafico non è esagerato, riflette cosa un regime è riuscito a fare in un anno:
https://t.me/rezident_ua/17105
I ventenni di sesso maschile sono passati da 200.000 a 70.000, mentre di sesso femminile da 200.000 a 50.000! E non perché siano riusciti tutti in qualche modo a mettersi in salvo dalla follia omicida del regime nazifascista di Kiev ma perché, in gran parte, riposano ora in pace.
Quindi la NATO, oltre a imporre al regime fantoccio di raschiare il fondo del barile, ora sta cercando di capire come rimpiazzare numericamente quella carne da cannone che ora comincia a scarseggiare. E va bene, anche questo, così.

Se invece i cinesi passano i loro droni ai russi, al pari degli shahed iraniani, allora si tratterebbe di una "décision funeste"! “Alta” diplomazia, soprattutto “inattaccabile”, sotto ogni punto di vista. Rincara la dose Ursula “oh my god” VON DER LEYEN:

"Nous devons être francs: la manière dont la Chine continuera de réagir face à la guerre de Poutine sera un facteur déterminant de l'avenir des relations entre l'UE et la Chine"
“Dobbiamo essere franchi: il modo in cui la Cina continuerà a porsi di fronte alla guerra di Putin sarà un fattore determinante circa il futuro delle relazioni UE-PRC”

https://www.lepoint.fr/monde/les-relations-ue-chine-liees-a-l-attitude-de-pekin-face-a-la-guerre-de-poutine-30-03-2023-2514270_24.php#11

Un problema d’atteggiamento, quindi, A PRESCINDERE DALLA FORNITURA DI ARMAMENTI VERA O PRESUNTA TALE: “attitude” (ibidem et
https://www.reuters.com/article/chine-union-idFRKBN2VW17O).

“Che fai, mi minacci?” Diceva un tale prima di essere buttato fuori da un partito padronale dal padrone stesso. Qui però le cose sono LEGGERMENTE, proprio poco poco, DIVERSE!

Statistiche ufficiali europee, non da Radio Mosca.
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=China-EU_-_international_trade_in_goods_statistics

2022 – scambi commerciali EU-PRC:
IMPORT: 626 MILIARDI DI DOLLARI
EXPORT: 230,3 MILIARDI DI DOLLARI
DEFICIT SOFFERTO DALLA UE: 395,7 MILIARDI DI DOLLARI

Ora, se la matematica non è un’opinione, “CHI DIPENDE DA CHI”, in questo momento, COINCIDE CON “CHI RICATTA CHI”. CHI – GIA’ OGGI - CONSEGNA MACCHINE DOPO UN ANNO PERCHÉ MANCANO I CHIP COINCIDE ANCH’ESSO CON “CHI RICATTA CHI”. COSÌ COME COINCIDE CON CHI POTREBBE AUMENTARE DAZI IN IMPORT, SUICIDANDOSI ULTERIORMENTE E SUBENDO ANALOGHE RITORSIONI CHE GLI FAREBBERO AZZERARE IL GIÀ RIDOTTO EXPORT (beni di prima necessità i nostri importati, beni di lusso i loro importati, dei primi NON puoi fare a meno, dei secondi SI) OLTRE CHE COSTRINGERE ALLA CHIUSURA MOLTE PIÙ AZIENDE DI QUANTE L’UOMO COMUNE (che non lavora al Voltri, a Napoli, a Fiumicino o a Malpensa…) POSSA IMMAGINARE.

CHANTAGE…. ALL’EUROPEA! COME PER I GASDOTTI.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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02/04 ore 00:30 aggiornamento

BEATI QUANDO VI PERSEGUITERANNO


Mia nonna ascoltava o radio radicale o radio maria. La prima le teneva compagnia, o sveglia, con le dirette parlamentari, le relative grida e il presidente di turno che partiva col disco rotto “onorevoli colleghi onorevoli colleghi onorevoli colleghi” (ad libitum). La seconda per l’immancabile rosario. Ogni giorno e più di una volta al giorno.

Pratica che ritenevo, fondamentalmente, inutile. Tempo perso. Salvo poi ricredermi cinque anni più tardi, quando nello studio dei mantra buddhisti mi imbattei, nuovamente, nella ripetizione ossessiva, continua, incessante, di puri suoni, quasi soltanto e solamente significanti (per un cinese che non sa il sanscrito e che lo pronuncia pure sinizzato, allo stesso modo di un contadino con la quinta elementare con il “latinorum” dei preti). E cominciai a ricredermi nel fare collegamenti, nell’andare oltre le apparenze, nell’entrare nella ritmica ossessiva, come ossessivo è il tamburo della trance sciamanica, come ossessivo è un mantra, come reiterato e ossessivo deve essere un modus operandi tale da staccare gli ultimi legami col mondo oggettivo, concreto, logico, ed entrare in uno stato alterato di coscienza, quale è, per esempio, quello estatico. Non per niente è una pratica di origine orientale.

Ma tant’è. All’epoca avevo quindici anni. Spaccavo il mondo. Che cosa me ne poteva fregare. Giustamente, peraltro. Ma MAI, MAI mi sarei permesso di dirlo a mia nonna. MAI mi sarei permesso di fare ciò che oggi ho visto fare a questa vecchietta, davanti al monastero di Lavra.
https://t.me/ukraina_ru/140452

Non entro neppure nel merito di quattro imbecilli, avvolti nella bandiera gialloblu, che per qualche centinaio di grivne si sono improvvisati “guastatori”, manifestando a favore dell’esproprio come se QUELLO fosse il vero problema, la PRIORITÀ di un Paese a pezzi dove giovani e anziani sono buttati insensatamente in un tritacarne a poche centinaia di chilometri a est.

Non entro quindi nelle loro teste, se malate di loro da anni di lavaggio del cervello, come noi nel ’39, o se solo bisognose di soldi e quindi per quelli disposte a tutto, anche a fare da figuranti.

Entro però nel fatto che quella nonnina a prima vista di più novanta che ottant'anni, inginocchiata per strada, mentre pregava il suo Dio che passasse quella buriana sulla sua Chiesa, dispensando segni della croce e sguardi al cielo, DOVEVA ESSERE LASCIATA IN PACE, E RISPETTATA.

Bestie, vigliacchi, vermi che non siete altro! Questa è la vostra “civiltà”. Il fatto che faccia comodo, all’U-ccidente, chiudere entrambi gli occhi su quanto sta accadendo, indulgere su tutto, anzi, accogliervi a braccia aperte, non cambia una virgola della merda che siete, e della merda che è. E a quella nonnina, che poteva essere mia nonna, oltre a dare un grandissimo e fortissimo abbraccio potrei dire. Il tuo Dio un giorno ha fatto un discorso, bellissimo, che così conclude: Блаженны вы, когда будут поносить вас и гнать и всячески неправедно злословить за Меня. Радуйтесь и веселитесь, ибо велика ваша награда на небесах: так гнали и пророков, бывших прежде вас. (Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”. )

Non so quale sarà la tua ricompensa nei cieli, nonnina. Ma grazie di essere esistita e per quello che hai fatto oggi, per noi tutti, su questo schifo di terra.

Per la cronaca, il processo farsa di oggi ha dato al Mitropolit Pavel due mesi di domiciliari e isolamento totale dai suoi fedeli. Ma anche questa, per un vaticano che oggi si appresta a festeggiare la propria domenica delle palme, non è persecuzione.
https://t.me/ukraina_ru/140469

Aggiornamenti a seguire stanotte.

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01/04 ore 12:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: NEVE FATALE


Questi due filmati parlano della situazione meteorologia di ieri (neve) e dell’altro ieri (neve bagnata)
https://t.me/namarshe/5207
Nella notte fra ieri e l’altro ieri ha attaccato e quel poco di rifornimenti che ancora riusciva ad arrivare tramite una spola che aveva dell’incredibile, si è bloccato del tutto, come esemplificato da quel blindato impantanato nella neve marcia.

Questo ha giocato, logicamente, a favore dei russi. Che ieri sono andati avanti per la loro strada e hanno spostato ancora più a sud (da nord), a ovest (da est) e a nord (da sud) la linea di fronte, spingendo sempre di più via i soldati del regime di Kiev. In un giorno solo, nonostante o grazie alla neve (o indifferente… fate voi), i russi sono avanzati di trecento metri direzione centro.
https://t.me/namarshe/5200
Centro che ormai è dato per perso, riporta oggi il più alto in grado ucraino sul campo al generale mascellone:
https://t.me/polk105/4608
Anzi, alle 10:46 l’annuncio è arrivato anche da parte russa. Il centro è stato liberato!
https://t.me/polk105/4609

A prescindere se sia un pesce d’aprile o meno, davvero molti palazzi del centro, di fatto, edifici pubblici e case popolari sono stati abbandonati in fretta e furia per l’effettiva impossibilità di tenere le posizioni, la linea pur grossolana di questa cartina di fatto è precisa nell’esprimere la tendenza in corso:
https://t.me/polk105/4599

“Il nemico si ritira” (враг отступает), certo, per riposizionarsi poco più indietro come da ordini impartiti, ma si ritira.

Infine, la nevicata rende impossibile – se mai lo fosse stato, ma questo è un altro discorso ancora! - la tanto annunciata controffensiva sui fianchi, da nord e da sud, che avrebbe dovuto accerchiare gli accerchianti, tagliarne a sua volta le vie di comunicazione, chiuderli in sacche, consentire l’ingresso nell’imbuto di rinforzi sfruttando lo sbandamento, eccetera eccetera come da manuale Cencelli delle pie illusioni. Tutto possibile, in teoria ma in pratica, anche senza la neve e con metà degli uomini reclutati e addestrati per la “reconquista” già persi per strada nel tenere ciò che NON POTEVA e NON DOVEVA essere tenuto, puri massimi sistemi con l’aggravante del rancido, retrogusto, dell’ipocrisia. Sulla pelle di decine di migliaia di morti inutili.

A proposito di questo, due brigate ucraine, la III meccanizzata (ex Azov, polverizzata per l’ennesima volta) e la 112° difesa territoriale, ieri hanno “fatto rotazione” senza ricambio. Ovvero: rotazione è uno va uno viene, qui per mancanza di uomini si sono ritirati e basta.
https://t.me/namarshe/5205
Da ARTEMOVSK. Due brigate in meno. Ma nei bollettini ufficiali “hanno fatto rotazione”…
https://t.me/namarshe/5206

UN PASSO INDIETRO

Un’ultima osservazione, PURAMENTE TATTICO-MILITARE: mi è caduto l’occhio sulla cartina quotidiana dei “geni”, degli “scienziati”, delle “volpi del deserto” della ISW:
https://t.me/RVvoenkor/41791?single
riportano i confini di prima di settembre dell’anno scorso. Tutto quell’azzurrino. E’ impressionante. Non tanto dal punto di vista territoriale, che quando ci saranno le condizioni (e ad andare così non ci vorrà molto…) sarà liberato nuovamente, e probabilmente anche con gli interessi, con l’unico inconveniente di dover far passare prima gli sminatori.

E’ impressionante l’idea di dover tenere una linea di fronte così ampia ed estesa, così frastagliata, con la porzione assegnata di 150.000 uomini. Errore di sottovalutazione russo? Certamente si, ma anche no, e comunque con tutte le attenuanti del caso. A un anno di distanza, se il nemico indietreggia e si riposiziona 50, 100 km indietro, tu cosa fai? Non sapendo se si sta riposizionando su posizioni precedentemente preventivate? O se sta crollando e scappando a gambe levate verso la capitale? O se sta comunque cedendo in una delle innumerevoli configurazioni intermedie fra i due estremi sopra citati? Misto indecifrabile dove non si sa dove finiscono le decisioni tattico-strategiche e iniziano quelle dettate da stato di necessità?

Cosa facevi? Loro indietreggiavano e tu non avanzavi? Te ne stavi lì? Come Annibale che ha cincischiato quando poteva porre fine a tutta questa storia oltre duemila anni fa? E probabilmente oggi parleremmo tutti fenicio?

I russi sono avanzati e si sono trovati, nel giro di meno di un mese, a gestire una situazione estremamente complessa. Guerra di manovra, Ritter, d’accordo. E infatti Kiev, la FINTA di Kiev, si è subito rivelata tale. Una volta impegnata gran parte delle truppe sul fronte OVEST e raggiunti gli obbiettivi prefissati sul fronte EST, in un terzo di quei 150.000 partiti all’inizio (e forse anche meno, più o meno il numero dei wagnerovcy impegnati per liberare non KIEV, ma ARTEMOVSK) neanche il più pazzo dei patàca NATO, formatosi probabilmente con i peggiori film spazzatura autoctoni, avrebbe preteso di prendere la capitale. O tenere quell’immensa linea di fronte comprendente due regioni. Niente, raggiunto l’obbiettivo, uniti i fronti EST e SUD in un’unica linea, messa in sicurezza l’operazione, se ne sono andati.

Ma restava quella immensa linea da sopra CHARKOV a SEVERSK. Anche qui. Coi numeri e gli equilibri di agosto, era più che tenibile, anche da riservisti della LNR chiamati a pattugliare il deserto dei tartari. Anzi, avanzando pure un pochino, sbocconcellando terreno stepposo giusto per tenersi in allenamento.

Poi però la guerra è diventata guerra NATO. Le cose sono precipitate. È successo quel che sappiamo. I russi han preso atto dei nuovi realia, a differenza dei generali NATO quando si sono trovati nella stessa, medesima situazione qualche mese più tardi. Hanno formato una VERTICALE. Ben individuata, ben difendibile, già di suo. Ci han messo del loro, fortificandola all’inverosimile con una linea pressoché ininterrotta di uomini e fortificazioni. Han chiamato a raccolta altri trecentomila uomini. Da un ipotenusa frastagliato, una linea spezzata peraltro più che un ipotenusa, si è arrivati a un cateto bello dritto. Con gli stessi uomini di prima (perdite limitate), gli stessi mezzi di prima e una quota aggiuntiva da quei trecentomila mobilitati e addestrati.

Cosa pretendevano i generali NATO? Che tutto fosse come prima? Più di prima magari? Ebbene, SI! Pura imbecillità dal punto di vista tattico strategico. Hanno continuato a dilapidare uomini e mezzi fra KUPLJANSK, SVATOVO, KREMENNAJA e verso LISICHANSK. “Dai che cedono, dai che cedono”… e intanto decine di migliaia, di uomini e mezzi, finivano nel fango e nella polvere.

Stesso discorso ad ARTEMOVSK. Aritmetica idiota, e criminale. 10 contro 10 non basta a tenere? Facciamo 50 contro 10! Peccato che se sei nella posizione sbagliata, nella condizione sbagliata, mandi solo cinque volte tanto uomini e mezzi a morire! Ed è quello che è accaduto! È da mesi che non il centro, ma l’intera area è persa. Non avete aviazione, non avete fuoco di controbatteria, non avete niente. Siete solo cinque volte di più bersagli di tiro al volo!

Risultato: a settembre i russi si sono adattati, in fretta e furia, col fiatone, ai nuovi realia dettati dall’intervento diretto della NATO nel conflitto, dal completamento della trasformazione, già in atto da marzo, dalla “guerra per procura” con aiutini, a guerra diretta NATO contro Russia. Guerra ipocritamente mai dichiarata, peraltro, SOLO GRAZIE AL DETERRENTE ATOMICO. Quello che li costringe a modi di combattere a cui non sono abituati, gli atlantici, e a cui non sono in grado di adattarsi, sua per ottusità loro, sia perché – in questi anni – il loro complesso militare-industriale ha puntato su altro. Altro super bello, super figo, super costoso, ma che nel fango della steppa intorno ad ARTEMOVSK non serve a NULLA! Servono i volgari proiettili, che non sono in grado di produrre. Servono i mortai, che tra un po’ finiscono anche nelle loro scorte strategiche. Il DETERRENTE ATOMICO e una sostanziale capacità di MANOVRA SATELLITARE in grado di prevedere, sia pur non con i cinquecento satelliti NATO, quanto sta accadendo e prendere adeguate contromisure, ha umiliato, e sta umiliando, il primo esercito al mondo. Facendo da esempio al resto del mondo su come, e questa volta per davvero, l’imperialismo americano sia una tigre di carta.

MONASTERO DI LAVRA: ARRESTI DOMICILIARI AL METROPOLITA PAVEL

Ennesima puntata. Quella odierna, che si apre coi corpi speciali dei servizi segreti (quelli in passamontagna dietro il metropolita), che fanno irruzione nel monastero per consegnargli l’avviso di garanzia (qui mentre la firma)
https://t.me/RVvoenkor/41796
e la disposizione cautelare che lo costringe ai domiciliari. Processo per direttissima, in corso, a porte chiuse.
https://t.me/ukraina_ru/140375
In meno di 24 ore, probabilmente sarà deciso il destino di un uomo. Mi sembra di averla già sentita questa storia...

Mentre nel silenzio delle anime belle u-ccidentali, che da ieri si sfogano a fare stelle di cartone su un nulla mediatico inventato in quattro giorni, fedeli reali, in carne ed ossa, continuano a presidiare la loro chiesa, e la loro Chiesa. In piena KIEV, sfidando le digos locali, preti finti di regime, e preti veri d’oltrecortina.

Aggiornamenti a seguire.

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31/03 ore 21:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Una grande, inaspettata, nevicata ha per un attimo raffreddato i bollenti spiriti di tutti,
https://t.me/RVvoenkor/41774
rendendo tutto quasi irreale. Immagini completamente staccate dalla realtà del giorno prima. Nonostante la colonna sonora indecente che accompagna le immagini renda impossibile cogliere i rumori in presa diretta, pare quasi di percepirlo, ogni tanto, quel silenzio irreale, ovattato, nonostante oggi sia stata giornata di combattimento esattamente come le altre.

Quella bandiera nera, dei wagnerovcy, che capeggia nel video, è geolocalizzata da questa carta satellitare nel cerchio rosso, mentre il municipio è quella striscia rossa in basso a sinistra, a un isolato ormai di distanza:
https://t.me/boris_rozhin/81897

I russi sono avanzati anche oggi da tutte le direzioni, rendendo la situazione, a detta degli stessi bollettini dei soldati del regime di Kiev, ancora più critica.
https://t.me/RVvoenkor/41768

BREVI DAL FRONTE

Molto più a nord, fra Svatovo e Kremennaja, prosegue l’avanzata russa verso ovest, guadagnando giorno dopo giorno posizioni e respingendo i soldati ucraini indietro, dall’altra parte del fiume Žerebec. TORSKOE è ormai quasi raggiunta.
https://t.me/polk105/4572

Proseguono, inoltre, gli attacchi mirati alle retrovie, come a DRUŽKOVKA, a ovest di Časov Jar, dove una caserma improvvisata per truppe che si ammassavano in vista di un possibile contrattacco verso Artemovsk è stata completamente distrutta:
https://t.me/rybar/45279
Naturalmente, ogni tentativo di contrattacco in un’area così ampia è occasione di un intenso tiro al bersaglio che, molto spesso, culmina con gravi perdite ancora a molte decine di km dal luogo di destinazione. Ulteriore, gravissimo, errore tattico-strategico in totale mancanza di copertura aerea e di artiglieria e contraerea a supporto. E ulteriore massacro inutile di uomini e mezzi, raccolti, ammassati unicamente per fare da bersaglio migliore per chi ha il compito di non farli arrivare a dare manforte ai loro compagni. Disfatta completa della strategia NATO, incapace di adattarsi ai realia ucraini e imperterrita nel continuare a procedere come da manuali operativi validi nel Golfo, o in Afghanistan, ma non dove appena si alza un loro aereo, uno dei pochi rimasti, si sfracella subito a terra in fiamme.

Aggiornamenti a seguire domani.

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31/03 ore 12:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue di gran passo la progressione russa da nord, da est, da sud:
https://t.me/polk105/4531
pezzi di difesa che cadono, costantemente, a un ritmo accelerato rispetto anche solo a una settimana fa.

Attenzione, tuttavia: questo non vuol dire crollo. Andando di palazzo in palazzo, di isolato in isolato, stante la decisione dei generali NATO di far morire la propria carne da cannone lì, fino all’ultimo ucraino, l’ordine di grandezza è di OTTOCENTO CASE POPOLARI (В Бахмуте порядка 800 зданий (многоэтажек) ), prima di mettere la parola fine a questa vicenda.
https://t.me/RVvoenkor/41748

MONASTERO DI LAVRA: FEDELI BATTONO REGIME (per il momento)

I fedeli chiamati a raccolta non smettono di presidiare, notte e giorno, il loro monastero. Qui le immagini di stamattina:
https://t.me/RVvoenkor/41738

Impediscono l’accesso agli scagnozzi del regime,
https://t.me/ukraina_ru/140233
richiamano l’attenzione dei media, il regime cerca di fare marcia indietro, di minimizzare… ma ormai subisce l’effetto boomerang, riassumibile nel vecchio adagio “Tocca i fanti, ma lascia stare i santi”. Adagio che oggi da noi si riferisce alla influencer di turno, più che ai santi propriamente detti. Ma che lì vale ancora come da noi ai tempi delle madonne pellegrine. Madonne pellegrine contro i nazifascisti… capita anche questo, sulle rive del DNEPR.

Aggiornamenti a seguire.

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31/03 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Nel corso della notte son proseguiti gli attacchi russi su tutti i fronti. Missilistici e con droni nelle retrovie, di fanteria in prime linee che, ovunque, li vedono avanzare. Anche ad ARTEMOVSK, pertanto, come a MAR’INKA e ad AVDEEVKA, sono proseguiti i combattimenti che, all’alba, hanno visto le loro posizioni ulteriormente migliorate.
https://t.me/ukraina_ru/140214

A proposito di AVDEEVKA, il regime di KIEV ormai ammette apertamente che la situazione è fuori controllo, che i russi continuano a martellare e a mietere vittime fra le loro fila, smantellando progressivamente la “fortezza” prima di sferrare l’attacco finale.
https://t.me/RVvoenkor/41722

Seguiremo oggi gli ulteriori sviluppi

LA DOPPIA FACCIA DEL REGIME SULLA QUESTIONE ORTODOSSA

Da un lato Danilov ieri, visto il calo di consenso (effetto boomerang) sul caso MONASTERO DI LAVRA, si affrettava a dire che nessuno avrebbe sgomberato nessuno con la forza, e poneva il discorso unicamente sul piano della PROPRIETÀ STATALE dello stabile. E quando il padrone di casa decide che l’inquilino deve andarsene, l’inquilino se ne deve andare. Nulla di personale, quindi.
https://t.me/RVvoenkor/41663

Dall’altra parte, il portavoce del presidente stesso, ieri, sosteneva il contrario. Ovvero, che non vi era spazio in Ucraina per la chiesa ortodossa ufficiale, a cui a inizio 2022 aderiva il 56% della popolazione - non dei fedeli, della popolazione! - ucraina.
https://t.me/ukraina_ru/140219
Se quel 56% voleva continuare a segnarsi e a dire gospodin pomiluj, lo poteva continuare a fare con la chiesa di regime, pardon, di Ucraina. Complimenti, ancora una volta, alla doppia faccia del regime, questa volta non di Kiev, ma di Roma, dal Quirinale al Vaticano, o di Bruxelles, per l’assoluto silenzio sulla questione. Del resto, è lo stesso regime che avanza di quarantanove posizioni il “rating” mondiale della Moldavia sulla libertà di espressione dall’anno scorso a quest’anno. Cosa ha fatto di diverso la Moldavia dall’anno scorso a quest’anno? Ha chiuso TUTTI E SEI I CANALI IN LINGUA RUSSA!
https://t.me/warhistoryalconafter/94078
Complimenti...

MENZOGNE DI REGIME E “IN VODKA VERITAS”

Prima che qualche cinegiornale luce a corto di sangue lo diffonda, questa non è BELGOROD ieri notte colpita dalle bombe ucraine, ma un deposito in fiamme a SAN PIETROBURGO, per motivi suoi.
https://t.me/rybar/45242
Video come questi son sempre esistiti nella propaganda di regime, ma ultimamente son solo questi che girano. Altro non hanno. E ogni volta che glieli sputtanano perdono ulteriori pezzi di consenso. In Ucraina, e non solo.

Ma la chicca, la perla, la palma della stupidità la assegniamo a questo video: probabilmente girava tanta vodka, quella sera, in sala di montaggio. E in vodka veritas. Nel reclamizzare i nuovi giocattoli da guerra venuti dai padroni di oltreoceano,
https://t.me/rusvesnasu/25685
in un video in inglese probabilmente atto a ringraziare i padroni per la loro gentile concessione, mentre si mostra i suddetti giocattoli scorrazzare allegramente con bandiera gialloblu d’ordinanza in mezzo ai prati, come neanche i peggiori motocrossisti nei boschi la domenica mattina, appaiono delle scritte in sovrimpressione. Una di queste recita: “THIS WEAPON HELP (sic! “help” dobbiam far vedere che siam terzo mondo e la terza persona singolare del verbo non la sappiamo ancora… tutto all’infinito) US TO OCCUPY UKRAINIAN TERRITORIES”.

Quando il video ha cominciato a girare, qualcuno che allora non era ancora ubriaco ha notato non l’errore di grammatica, ma qualcosa di peggio. La frase tradotta, infatti, significava: “questa arma aiutare noi a OCCUPARE i territori ucraini”. Subito parte la segnalazione, subito LIBERATE viene sostituito al posto di OCCUPY. Ma la rete non perdona, il video ormai era stato diffuso anche nella versione originale, in vodka veritas. Sono loro stessi a sapere benissimo chi, nel Donbass, a Odessa, a Nikolaev, a Zaporozh’e, ovunque ci sia una popolazione russa a cui hanno proibito tutto, dal parlare liberamente nella sua lingua a credere in Dio, è l’occupante.

Aggiornamenti a seguire.

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30/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


In dodici ore l’avanzata russa all’interno della città è stata in certi punti anche di un km
https://t.me/polk105/4497

Ciò è stato reso possibile da una maggior concentrazione di truppe laddove i soldati del regime di Kiev meno se lo aspettavano, creazione di superiorità relativa, sfondamento, riposizionamento, spostamento ulteriore della linea di fronte, e così via.
https://t.me/RVvoenkor/41684

Alle 18:00 ora locale (17:00 ora italiana) la situazione era radicalmente mutata. Cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175253-6ce04842.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175256-a83148b8.jpg

La zona di cui si parlava stamane è praticamente stata liberata quasi tutta. Manca la parte a strisce giallo rosse fra lo stadio Avangard e quel che resta del palazzo del comune (come abbiam visto fatto saltare oggi dai soldati del regime di Kiev).

Avanzamenti importanti anche da nord e da est. Nel complesso, la situazione per le forze NATO pare stia precipitando ben più velocemente di quanto fossero state le loro attese. Quadro peraltro confermato da quest’altra cartina,
https://t.me/polk105/4513
dove, pur concedendo ancora maggior territorio al regime di KIEV, tuttavia il “fondo” a est, aldilà del “collo di bottiglia” formato dalla prima strettoia, dai punti più vicini del fronte nord e del fronte sud che chiudono l’area a ovest, ormai appare notevolmente ridotto.

MONASTERO DI LAVRA

Sfratto non ancora eseguito, pie donne – ma non solo! - picchettano gli accessi al monastero, dando manforte ai monaci stessi:
https://lavra.ua/kievo-pecherskaya-lavra-zashhishhaem-svoyu-svyatynyu/

Di questa scena (intervista ai manifestanti che apostrofano in malo modo il cinegiornalista luce inviato sul posto)
https://t.me/vityzeva/80405
Ciò che rimane più impresso è che rispondono in ucraino, parlano in ucraino. Ucraini che considerano quella cosa che sta aldilà di quel cancello “cosa loro”, meglio, “casa loro”. Anche senza la mobilitazione (inesistente! Vergognosamente inesistente!) della comunità internazionale, religiosa e non, questa vicenda si sta concludendo con l’ennesimo boomerang per il regime. A partire dal popolo ucraino stesso, che sta aprendo gli occhi.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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30/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK CADE


Uno dei segnali forse più simbolici è la continua demolizione di edifici chiave. Stamane sono state fatte saltare, nell’ordine:
- Palazzo del comune
- Palazzo dell’amministrazione circoscrizionale del centro
- Palazzo della SBU (servizi segreti ucraini)
https://t.me/namarshe/5190
L’intento di far esplodere e seppellire prove, documenti compromettenti e altro, laddove non è possibile distruggerli altrimenti o trasportarli, è evidente. E queste cose non si fanno quando si è sicuri di tenere una posizione. Video inquietanti ritratti dai droni, del resto, confermano la cosa:
https://t.me/polk105/4481
Una città ridotta in macerie da una difesa insensata, inutile, criminale. I commentatori ucraini dicono: la nostra artiglieria è bloccata a CHASOV JAR, a molti km di distanza. La loro è in città. Così non è possibile il fuoco di controbatteria, così non è possibile andare avanti. L’avessero capito mesi fa, decine di migliaia di loro stesse vite fa. Avdeevka, peraltro, è conciata uguale: trasformata in un poligono di tiro russo:
https://t.me/polk105/4492
Il tributo di sangue richiesto dai generali NATO al popolo ucraino si fa sempre più alto.

MONASTERO DI LAVRA

I fedeli chiamati a raccolta non se ne vogliono andare
https://t.me/RVvoenkor/41672
Picchettano, difendono coi loro corpi la loro chiesa. Tutt’intorno si son fatti vivi i reparti speciali:
https://t.me/ukraina_ru/140072
Seguiremo l’evolversi della situazione.

Aggiornamenti a seguire.

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30/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: “EST’ DINAMIKA.” (Есть динамика.)


Quando vedo frasi così, in italiano, in russo, in cinese, in lappone, in genere mi incazzo. Cosa vuol dire “ci sono sviluppi” (est’ dinamika, c’è movimento)?
https://t.me/namarshe/5180

Trovata retorica per farsi rimbalzare di qua o di là dalla rete? Cose belle ma di più non posso dire? Per non compromettere l’azione in corso? O perché non son sicuro di quel che dico?

Facciamo un passo indietro. Ieri sera il grafico delle azioni russe in città era più compromesso del solito. Tre, quattro isolati al giorno persi anziché due o tre, nei rapporti degli ufficiali del regime di Kiev ai loro comandanti, ai cervelloni che tutto dirigono nella capitale, era già indice di un ULTERIORE peggioramento di una situazione che peggiorava, e peggiora, di giorno in giorno.

Una recrudescenza, quindi. Questa cartina è la rappresentazione plastica di un collo di bottiglia che vede la bottiglia sottostante, la boccia, assottigliarsi sempre di più. Ieri sera era così:
https://t.me/brussinf/5803
Con azioni che tendevano ad assottigliarla da nordovest a sudovest, lungo un arco ormai di quasi 270°, tra attacchi diretti e tiri di artiglieria.

Ieri sera poi giungeva notizia di un attacco, che sarebbe poi durato tutta la notte (siamo ormai in regime di non-stop), alla parte sud che da via Bachmutskaja (a est) taglia tutta la città per chilometri verso est, con la via Blagoveščenskaja (il segmento indicato con le linee rosse):
https://t.me/ukraina_ru/140007

Ieri notte la conferma che gli attacchi non si erano fermati, come ormai accade da tempo, costantemente, neanche di notte,
https://t.me/RVvoenkor/41656

e stamattina il messaggio “est’ dinamika”. Che non vuol dire nulla (altrimenti lo avrebbero annunciato in altro modo), se non che quei tre-quattro isolati al giorno, probabilmente, diventano tre-quattro a cambio turno, in regime 24/7 e magari su tre turni come in fabbrica.

Vedremo gli sviluppi, ma sicuramente ciò che sta accadendo conferma appieno quanto stiamo denunciando da mesi: la città era indifendibile, stanti le condizioni in corso, da mesi, e la sua tenuta a ogni costo, fino all’ultimo ucraino, si sta confermando essere un punto di svolta non per la sua importanza in sé, che una volta accettati i realia era ed è trascurabile: i russi sono arretrati perdendo MOLTO, ma MOLTO più territorio per non fare quella fine una volta capito che ostinandosi a tenere posizioni indifendibili nelle loro condizioni di allora le avrebbero perse lo stesso, ma perdendo ulteriori, ingenti, quantitativi di uomini e mezzi, oltre che la fiducia delle popolazioni che quei posti abitavano e che avrebbero potuto rivolgere loro l’accusa di essere “usati come scudi umani”, aumentando ulteriormente il malcontento.

No, non è l’importanza in sé a determinare il punto di svolta. E’ il frutto di una politica criminale durata molti mesi, ormai, che ha letteralmente gettato in un tritacarne, indistintamente, uomini e mezzi. Il regime di Kiev ieri ha fatto girare l’ennesimo fejk, di una colonna imponente di mezzi diretta ad ARTEMOVSK…
https://t.me/rybar/45201
Salvo poi sbugiardarsi da sola perché… i mezzi eran tutti ex-sovietici. Quando ormai i soldati del regime di Kiev combattono con quel che passa il convento: residuati ex-Varsavia ed ex-URSS dei Paesi divenuti nel frattempo NATO (che cambiano peraltro a loro spese il parco macchine come l’Estonia) e, per la maggior parte ormai, residuati direttamente NATO. Fejk che ha probabilmente battuto ogni record di sputtanamento sulla rete.

Tutto questo grazie ad ARTEMOVSK. In questo senso, questa città è stata e, grazie al diabolico perseverare dei generali NATO, è tutt’ora, chiave di volta.

Aggiornamenti a seguire.

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29/03 ore 19:00 aggiornamento

AVDEEVKA


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185216-17fc50d9.jpg
e
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185215-bea5196e.jpg

Prosegue la preparazione di un’offensiva russa a quanto pare imminente (vista la concentrazione di truppe ucraine che continua ad affluire schivando i tiri di artiglieria), con avanzate limitate a migliorare le proprie posizioni di attacco, come sotto KAMENKA o a OVEST di VESELOE e SUD di KRASNOGOROVKA.

Prosegue inoltre, a SUD-OVEST della cartina, l’avanzata russa all’interno di PERVOMAJSKOE, la cui completa liberazione consentirebbe di aggirare ulteriormente AVDEEVKA, passando da sudest, per l’appunto, e comprendendo l’intero agglomerato urbano che parte da ORLOVKA.
https://t.me/rybar/45209

Seguiremo gli sviluppi.

MAR’INKA

La pubblicazione di più servizi sul campo a cura della squadra di RT, permette a RYBAR di geolocalizzare immagini e filmati e fare il punto della situazione. Qui la cartina
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329151206-d834930d.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329150927-8127c4f0.jpg
Si vedono chiaramente i frutti della tattica di ACCERCHIAMENTO SU TRE LATI e AVANZAMENTO che ha portato i soldati del regime di KIEV a ritirarsi da tutta l’area a EST del Prospekt Druzhby (prospettiva amicizia… sic), il vialone bianco segnato in cartina che taglia in diagonale la città. I russi ormai sono passati a ovest e proseguono con lo stesso sistema, avanzando prima ai fianchi e poi concentrando da più direzioni i propri attacchi a case popolari trasformate in casematte da espugnare dai criminali di KIEV. Ma anche la città, prima o poi, finisce. Perderla per perderla, un massacro veramente inutile. Terra bruciata da parte di chi, come la NATO e lo Stato fantoccio da essa mantenuto in piedi, non si fa nessuno scrupolo dei danni arrecati alla popolazione locale. Perché della popolazione locale non gliene frega nulla. Sono ucraini “venuti male”, sono “moskaly” pronti a pugnalarti alle spalle. Sono il nemico da “pulire etnicamente”. Sono coloro i quali, tra non molto, scaveranno la fossa al regime e ai suoi padroni.

UN RECLUTAMENTO COATTO CHE FATICA A PRENDERE PIEDE

E che probabilmente non decollerà più. Non siam più nel 2022. Il regime in crisi di carne da cannone ha deciso di impiegare pure i social, per mandare le cartoline di precetto:
https://t.me/rezident_ua/17087
Secondo questo canale ucraino si starebbe facendo dare tutti gli elenchi dai gestori di telefonia mobile per andarli a pescare. Stesso discorso per le banche dati elettroniche depositate in banche e altri uffici privati:
https://t.me/rezident_ua/17089
Ormai, per RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE, VALE TUTTO. Anche perché con quel che resta dell’armata addestrata in questi mesi per una sempre più improbabile “reconquista”, armata “che ogni giorno perde qualcosa”… pezzi, più che altro, il rischio di un’offensiva russa sui punti lasciati scoperti dai generali NATO è sempre più concreto:
https://t.me/polk105/4469

ECHO VOJNY

L’eco della guerra, commentava Rozhin di fronte a questa notizia.
https://t.me/boris_rozhin/81708
Esplosione controllata in Crimea di una bomba nazista SC-500 di tre quarti di secolo fa. 500 kg di esplosivo fatti brillare. Un’eco lunga, lunghissima. Che rischia tra un secolo ancora di ripetersi in scene come questa.

IN BREVE

ARTEMOVSK: i soldati del regime di KIEV perdono ogni giorno tre, quattro isolati e i generali sul campo chiedono l’intervento dei carri armati appena arrivati per costruire un nucleo d’attacco in grado di sbloccare l’assedio, di fatto, esistente
https://t.me/rezident_ua/17085
Senza considerare che, lungo l’intero tragitto di quello che è diventato un vero e proprio imbuto, quei carri armati diverranno, con ogni probabilità, carcasse fumanti. Un errore tattico strategico gravissimo, quello che ha portato alla situazione attuale, con l’aggravante dei futili motivi, si direbbe in altre sedi: essenzialmente, propaganda. Morte e autodistruzione gratuita, e in quantità industriali, in cambio di propaganda.

MONASTERO DI LAVRA: Sfratto non ancora esecutivo, si aspetta il calar delle tenebre per far partire l’operazione di sgombero, da eseguirsi in tempi brevi per evitare che si sollevi ancor più polverone dell’attuale.
https://t.me/rezident_ua/17088
Vedremo anche qui come andrà a finire.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.

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29/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue, anche oggi, lo sgretolamento della linea di difesa urbana, puntualmente geolocalizzato lungo una linea di fronte che si restringe sempre di più verso ovest:
https://t.me/namarshe/5169
et
https://t.me/namarshe/5164

Inoltre, le truppe ammassate nei dintorni dell’imbuto, in attesa dell’ordine di contrattacco, sono state oggetto ultimamente di attacchi missilistici che ne hanno ridotto NOTEVOLMENTE il potenziale offensivo. Forse, compromettendo del tutto la controffensiva stessa.
https://t.me/polk105/4428

MONASTERO DI LAVRA: ULTIMO ATTO

Oggi scade l’ultimatum per lo sgombero. Sin dal primo mattino le campane hanno suonato a raccolta e l’appello è stato raccolto da fedeli che, a migliaia, si sono recati al monastero e tutt’ora stazionano, a presidio dello stesso:
https://t.me/RVvoenkor/41582

Persino le Nazioni Unite (OHCHR), pur con i soliti, ipocriti, eufemismi e giri di parole, nel loro ultimo report (marzo 2023) si sono mostrate preoccupate di quanto sta accadendo. In particolare:

OHCHR documented searches conducted by the SBU as “security measures” in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC). OHCHR is concerned that official actions targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the necessity of ensuring that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of nonderogable fair trial rights.

ET

The SBU conducted searches (some of which it referred to as “security measures”)81 in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC)82 in Kyiv, Rivne, Zhytomyr, Ivano-Frankivsk, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Khmelnytskyi,
Cherkasy, Volyn, Kherson, Ternopil, Poltava and Zakarpattia regions.83 In some cases, SBU officers questioned several clergymen with the use of a polygraph. The SBU confirmed that at least three notices of suspicion were issued to UOC clergy – two under article 161 of the Criminal Code (violating the equality of citizens based on race, nationality, religious belief, disability or other grounds) and one with multiple charges including trespass against the territorial integrity and inviolability of Ukraine, and denial of the armed aggression of the Russian Federation against Ukraine. At least two suspects are under round-the-clock house arrest. OHCHR is concerned that the State’s activities targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the need to ensure that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of applicable fair trial rights.


https://www.ohchr.org/sites/default/files/documents/countries/ukraine/2023/23-03-24-Ukraine-35th-periodic-report-ENG.pdf

CON LE CHIESE BRUCIATE E GLI SGOMBERI COI GAS, quel “COULD BE DISCRIMINATORY” che rende l’ufficio dell’ONU “CONCERNED” suona tanto da presa per il culo. Ma intanto c’è. Anche se tutti gli altri, a cui gli ortodossi si sono appellati per chiedere giustizia, o solidarietà, continuano a far finta di niente e a lasciare fare.

Ieri il metropolita Pavel, della chiesa ortodossa ucraina, è uscito con un documento molto duro a proposito:
https://lavra.ua/kritika-uvkpch-oon-dejstvij-pravitelstva-ukrainy-delaet-nevozmozhnym-vnesudebnoe-vyselenie-upts-iz-kievo-pecherskoj-lavry/
Gli sgomberi sono illegali, gli arresti sono illegali, nessun processo è passato in giudicato, nessuna sentenza è stata emessa. Qui non si parla di discriminazioni, care anime belle u-ccidentali, qui si parla di PERSECUZIONE. Ora però, dalla parte degli aguzzini, delle bestie feroci al circo ci sono i vostri amici. Volete fare gli spettatori? Preparate popcorn e patatine… ma lo spettacolo indegno, questa volta, potrebbe riservarvi sorprese. E in un futuro neanche troppo lontano.

Aggiornamenti a seguire.

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29/03 ore 08:00 aggiornamento

IL VILE RICATTO DEL CIO


Quello pubblicato ieri dal CIO, e di cui è opportuno mettere agli atti questo estratto del regolamento:

En réponse à cette demande, la commission exécutive du CIO adresse aujourd'hui aux FI et aux organisateurs de manifestations sportives internationales les recommandations suivantes :
1. Les athlètes possédant un passeport russe ou bélarussien ne peuvent concourir qu'en tant qu'athlètes individuels neutres.
2. La participation d'équipes dont les athlètes sont munis d'un passeport russe ou bélarussien ne peut être envisagée.
3. Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui soutient activement la guerre ne peut pas être inscrit aux compétitions.
4. Les athlètes qui sont sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui est sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peut pas être inscrit aux compétitions.
5. Tous les athlètes individuels neutres, à l'instar des autres concurrents en lice, doivent satisfaire à toutes les exigences en matière de lutte contre le dopage qui leur sont applicables et, plus particulièrement, à celles énoncées dans les règles antidopage des FI.
6. Les sanctions prises à l'encontre de ceux qui sont responsables de la guerre – les États et gouvernements russes et bélarussiens – doivent rester en place :
a. Aucune manifestation sportive internationale ne doit être organisée ni soutenue par une FI ou un CNO en Russie ou au Bélarus.
b. Aucun drapeau, aucun hymne, aucune couleur ni aucune autre identification de quelque nature que ce soit de ces pays ne doivent être présents lors de rencontres ou de manifestations sportives, y compris sur le site même de ces événements.
c. Aucun(e) représentant(e) des gouvernements ou des États russes et bélarussiens ne peut être invité(e) ni accrédité(e) à une rencontre ou une manifestation sportive internationale.

https://olympics.com/cio/news/le-cio-emet-des-recommandations-a-l-intention-des-federations-internationales-et-des-organisateurs-de-manifestations-sportives

Nella mia prima vita sono stato uno sportivo agonista, un judoka, cresciuto col mito del già citato Ezio Gamba, e col mito maggiore dei Giochi Olimpici, dove il mio sport minore riuscivo – per puro caso – a incrociarlo anche in televisione. Ogni anno mi allenavo duramente col mito dei nazionali, di prendere la nera in gara (e non essendo mai riuscito nell’impresa, arrivando fra i primi cinque, non l’ho mai presa, anche se mi sarebbe bastato studiare un kata del cavolo), di finire in qualche gruppo sportivo dove potermi allenare otto ore al giorno senza pensare ad altro nella speranza di arrivare a sentire e vedere, almeno una volta, quell’inno e quella bandiera che saliva.

Questa decisione del CIO, di quelle merde del CIO, gioca con le strutture psicologiche profonde di un popolo intero, all’interno del popolo russo: quello di milioni di ragazzi, di giovani, di allenatori, di volontari cresciuti, formati, vissuti col mio stesso mito di allora. Un movimento imponente, perché l’URSS guardava allo sport come momento essenziale, TOTALMENTE PUBBLICO E GRATUITO, della formazione di un giovane, come contenitore di valori inscindibili da quelli che doveva esprimere l’uomo nuovo socialista, il cittadino sovietico: sacrificio, ma anche solidarietà, competizione, ma anche onestà.
В спорте надо жить ярко, Nello sport bisogna vivere intensamente
Надо побеждать честно! Ma bisogna anche vincere onestamente
Cantava Muslim Magomaev in una canzone di mezzo secolo fa.
https://www.youtube.com/watch?v=-bxnmp2bteE
Sentito oggi, il tono basso-baritonale impostato in modalità canzone epico-incitativa, secondo lo stesso schema di un Lev Leščenko che canta Den’ pobedy (https://www.youtube.com/watch?v=Pnn-yTmYWxs), potrebbe far sorridere.

Era peraltro una modalità canora impiegata abbondantemente e trasversale, mentre qui si sperimentavano urla e voci decisamente più rotte, sporche, strappate, rock, anche a gran parte del mondo non u-ccidentale, dove i cantanti continuavano a esibirsi in giacca e cravatta. Qui, senza andare troppo lontano, un esempio giapponese (https://www.youtube.com/watch?v=YkqNiwDwaVs) arrivato anche da noi…

Ma ancora in pieno 2017 non faceva sorridere, nell’ormai Russia, diventando la sigla di coda del film Dviženie vverch, sostenendo a livello sonoro un montaggio dei reali protagonisti di quell’epica vittoria sugli USA e, in successione, di tutti i campioni più rappresentativi, i miti: dalla Legenda 17 dell’hockey sovietico, a Bubka, fino ad arrivare alla russa Izinbaeva
https://www.youtube.com/watch?v=5-Thh25cD-I

Non faceva sorridere neppure in occasione degli ultimi giochi olimpici, quando oramai i russi erano abituati a partecipare come gli ultimi della classe, paria senza bandiera e senza inno, e quando un gruppo organizzò un’azione collettiva dove gente comune la cantava per i suoi “geroj sporta” in evidente bisogno di sostegno:
https://www.youtube.com/watch?v=-ijBlReNl8Y

Già allora, per uno scandalo doping tirato ad artem per anni e anni e su atleti che nulla a che vedere avevano coi fatti contestati, il CIO aveva perso di ogni credibilità. Perché applicando gli STESSI criteri a TUTTE le squadre olimpiche, avrebbero chiuso baracca e burattini. E non so per quale motivo il comitato olimpico russo si sia prestato a farsi umiliare in questa maniera.

L’unica spiegazione che mi do, la ritrovo nello stesso spirito che avevo allora: dare a quei ragazzi, a quegli atleti, la loro possibilità di giocarsela sino in fondo, in quell’occasione più unica che rara nella vita di ciascuno, ai massimi livelli seppur in un frangente dove l’esclusione da qualsiasi competizione internazionale li aveva già ampiamente penalizzati e condannati a una probabile sconfitta. Prima quei ragazzi, poi la faccia.

Ieri però il CIO si è superato. Ha tirato in ballo “una flagrante violazione della tregua olimpica” (une violation flagrante de la Trêve olympique) tale da imporre misure aggiuntive.

Gli atleti non sono più qualificati, nel documento, per nazionalità, ma per “possesso di un passaporto”, russo o bielorusso: “les athlètes et officiels au bénéfice d'un passeport russe ou bélarussien”, così li troviamo descritti sempre.

Gli apolidi in possesso casuale di tale passaporto non possono concorrere se non come “atleti individuali neutri” (athlètes individuels neutres).

Si ripete appieno la manfrina degli scorsi anni. In più, dovranno esprimersi apertamente CONTRO il Paese che, non si capisce ancora per quale motivo, ha concesso loro tale passaporto (Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir). Dovranno abiurare contro la guerra, meglio, contro gli stessi loro connazionali, visto che tale posizione non è parimenti distribuita fra le parti, neppure quando mandano decine di migliaia dei loro come carne da cannone al massacro ad Artemovsk, o bruciano le chiese, o deportano civili per “de-russificare” l’area. Ma bombardare il Donbass non era una flagrante violazione della tregua olimpica. Così come il Vietnam, l’Iraq, la Libia, la Jugoslavia non lo erano.

Stiamo parlando dello stesso CIO che, il 18 OTTOBRE 1968, A CITTÀ DEL MESSICO, DECRETÒ L’ESPULSIONE DI TOMMIE SMITH E JOHN CARLOS, PER IL LORO PUGNO CHIUSO SUL PODIO.
https://it.gariwo.net/giusti/figure-esemplari-sport/tommie-smith-e-john-carlos-21029.html

A loro dedico questo pezzo, come a un certo Mohammed Alì, che poco più avanti rinunciò a una promettente carriera e si fece la galera, per motivi analoghi. E alla sciatrice VERONIKA STEPANOVA, di fronte a questa ennesima vessazione ha mandato pubblicamente affanculo il CIO (А не пошли бы вы на фиг со всеми своими условиями и рекомендациями, уважаемый МОК?)
https://t.me/NikaStepp01/733

Anche se si tratta, probabilmente, della loro unica possibilità nella vita, non li prenderete, non ci prenderete per la gola.

Aggiornamenti a seguire.

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28/03 ORE 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Confermata la nuova tattica criminale, da parte dei nazifascisti di KIEV, di far saltare le case popolari nel corso della ritirata per ostacolare l’avanzata russa o seppellire sotto le macerie chi avanza. I palazzi sono minati e quindi fatti saltare al passaggio, o per bloccarli.
https://dnr-news.ru/society/2023/03/28/281355.html
Ma questo non è un crimine di guerra… no. Usare i civili come ostaggi e chiuderli negli scantinati non è un crimine di guerra… ci mancherebbe. Fargli saltare in aria le case, per “difenderli”, non è un crimine di guerra….
https://t.me/polk105/4399

Nonostante questo, a sera il territorio urbano liberato dai russi era ormai arrivato all’85%. Le truppe ucraine si trovano ormai, anche se nessuno lo dice, in accerchiamento operativo: non arrivano né munizioni, né rinforzi in numero sufficiente per tenere e sono costretti a indietreggiare continuamente. Così facendo, tra l’altro, si scoprono e subiscono ulteriori attacchi.
https://t.me/polk105/4404

I soldati russi stanno puntellando le posizioni a nord e a sud in attesa di contrattacchi NATO che però, al momento, non arrivano. Vedremo gli sviluppi.

AVDEEVKA

Prosegue l’avanzata intorno alla città per chiuderla in assedio. Avanzata lenta, avamposto dopo avamposto, ma netta.
https://t.me/RVvoenkor/41537

CHIESE ORTODOSSE SGOMBERATE E MESSE A FERRO E A FUOCO

Dopo aver visto questi video di porte sfondate, irruzioni e sgomberi con gas lacrimogeni:
https://t.me/RVvoenkor/41543
dopo aver visto una chiesa messa a ferro e fuoco:
https://t.me/voenkorKotenok/46387
Dopo aver visto un nazista di rilievo (come tutte le carogne sue pari, decisamente più fortunato in qualità di squadrista della serie “forte con i deboli, debole con i forti”, che come soldato...), di nome Dmitrij Aleksandrovich Korchinskij, dire che è normale “entrare in una chiesa, sentire parlare russo, bruciare tutto”...
https://t.me/boris_rozhin/81615

Domanda: a cosa serve, per chi ci crede, “pregare per la pace”, quando è la Chiesa stessa, quella con la “c” maiuscola, quella che si definisce καθολικός , “generale, universale”, a non dire in tutti questi mesi di persecuzioni UNA parola di condanna netta, una? O non si ricorda di quando i giovani dell’Azione cattolica bevevano olio di ricino, pur meno di altri giovani che fischiavano l’Internazionale ma anche loro nei "premi"? O questi perseguitati non sono cristiani anche loro? O esistono cristiani di serie A e cristiani di serie Z (gli slavi, peggio, gli slavi “cattivi” perché - e lì come per magia si diventa καθολικός, non riconoscono l'autorità del vescovo di Roma)?

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.

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28/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


“Dinamika nastol’ko negativna” (динамика настолько негативна )
https://t.me/polk105/4396
Secondo i rapporti dal fronte al comando ucraino (due al giorno), se non si trova un modo per fermarli, al ritmo di due isolati al giorno persi in due settimane, tre secondo i calcoli più ottimistici, la città sarà persa.

Del resto, prendiamo questa cartina dell’ISW, non tanto per quel che scrivono in anglofono, ma per la SCALA riportata in basso a destra.
https://t.me/polk105/4390
A voler essere generosi, e dando per buone le loro coordinate, la linea più lunga che si riesce a tirare da un estremo all’altro è di poco più di tre chilometri. In alcuni punti i russi devono stare attenti, secondo quel che si vede, a non tirar troppo in là per non prendere i loro che stan dall’altra parte. Dentro, migliaia di soldati intrappolati da un regime, a dir poco, criminale. Nei confronti dei suoi stessi uomini, anzi tutto. Discorsi già detti e ridetti, ma quando vedi certe cose ritornano nuovamente.

Quel che succede in quel tre per tre km quadrati, con l’intero patrimonio abitativo di una città di media grandezza raso al suolo… (filmato a dir poco scioccante: questo edificio è stato demolito per impedire l’avanzata dei russi, dagli ucraini stessi e i russi hanno geolocalizzato il filmato e documentato il tutto)
https://t.me/namarshe/5155
… e per niente, sottolineo, per niente, perché la città è da mesi che si sa che avrebbe fatto questa fine, è una cosa che grida vendetta. Chi ha deciso che ogni città (del DONBASS, per l’amor del cielo, mica dell’OVEST o della regione di KIEV), debba essere rasa al suolo pur di non essere consegnata integra al nemico, prima o poi ne pagherà le conseguenze.

Aggiornamenti a seguire.

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28/03 ore 08:00 aggiornamento

QUANDO AD AMMETTERLO SON LORO STESSI...

Pochi giorni fa era uno stesso veterano a stelle e strisce a commentare così la notizia che, ad AVDEEVKA, per “tenere il fortino” e impedirne l’accerchiamento totale abbian messo direttamente soldati NATO, georgiani ma soprattutto polacchi.

Chiunque pensi che gli Americani, i membri NATO e gli altri alleati occidentali non stiano combattendo in Ucraina è un pazzo. Certo che stanno combattendo. È stato semplice, per l’America, far sì che militari in servizio lascino a casa la loro piastrina e vestano le uniformi ucraine, e lo stesso per gli altri alleati occidentali.
Se vincono il loro segreto resta comunque tale, se sono uccisi beh, i morti non parlano. L’Ucraina sarebbe caduta molto tempo fa se ci fossero stati SOLO militari ucraini. Non c’è bisogno neppure di discuterne.

Anyone who thinks Americans, NATO members and other western allies are not fighting in Ukraine are fools. Of course they are. How easy would it be for America to have active duty military abandon their credentials and dawn Ukraine military uniforms, and likewise for other western allies.
If they are victorious then their secret is kept, if they are killed then we'll, dead men tell no tales. Ukraine would have fallen long ago if it were JUST Ukraine military. I can't believe this is even a debate still.

https://twitter.com/DravenNoctis/status/1640054976205430784

Non solo armi, ma soldati in carne e ossa “feet on the ground”: noi lo diciamo da settembre dell’anno scorso. Tra un po’ ci arriverà anche il NYT o il WSJ con “scoop” sensazionali…

Così come nessuno fa niente per niente. Sin dai tempi del primo coro dell’Adelchi, del resto. E alla Polonia per mandare i suoi a crepare e tenere un milione di ucraini sul suo territorio qualcosa han promesso. Anche più di un “qualcosa” semplice. Noi lo diciamo da mesi, recentemente se ne sono accorti anche i turchi. Qualche giorno fa un editoriale sulla Star gazete così analizzava la situazione:

Se l’Ucraina crolla, la Polonia cercherà di portarsi a casa quella parte a cui tanto “aspira”...

Ukrayna parçalanırsa, Polonya kendisi için "arzuladığı" parçayı koparmanın peşinde...

https://www.star.com.tr/yazar/cin-rusya-abd-ucgeni-ve-turkiyenin-gelecegi-yazi-1774377/

Ovvero, e senza molta fantasia, quei territori dell’Ovest che già applaudono i politici polacchi in visita a Kiev più del patàca che li accompagna al seguito. La Polonia nuovo, affidabile, gendarme dei padroni d’oltreoceano, cane da guardia non solo in chiave antirussa, ma in generale di tutto il territorio di quella che un tempo si chiamava Europa dell’Ovest: Germania, soprattutto.

“Šutki končilis’” (шутки кончились lett. “gli scherzi sono finiti”, ora non si scherza più),
https://t.me/polk105/4376

Dice il giornalista televisivo Solov’ev alla fine di un accorato intervento rivolto a chi, fra i russi, pensa ancora che, tutto sommato, si tratti di una SVO che riguarda solo loro e Kiev. La NATO ha provocato questa guerra con un colpo di Stato nove anni fa, la NATO è intervenuta in questa guerra per risollevare una situazione altrimenti catastrofica a fine estate scorsa, questa guerra sta cambiando radicalmente, vorticosamente, gli equilibri mondiali, creando nuove alleanze e una nuova configurazione di blocchi militarmente, ma non economicamente, contrapposti. Così come il denaro non ha colore, né sapore, e gira seguendo leggi di accumulazione e concentrazione di capitale più ferree della forza di gravità, risorse e capitali si incanalano lungo nuove rotte, lasciando le vecchie. E questo acuisce ancor di più lo scontro militare di chi, ormai, ha solo quello per cercare di frenare l’emorragia in corso. Questo alza ulteriormente l’asticella della posta in gioco. Per i russi ormai è vita o morte, perché una Russia così, per l’U-ccidente, non può esistere. Come Cartagine a suo tempo, delenda est. Naturalmente, per un U-ccidente che pensa ancora di poter fare come solo dieci anni fa in Libia, o in Siria. Il problema è che pensa ancora di essere in quella situazione là. Come quelle vecchie che si rifanno tutto per sembrare ventenni. E noi pagheremo le conseguenze di tutto questo. Cartagine questa volta non sarà distrutta. E non è stata Cartagine a farci saltare i gasdotti. Prima lo capiremo, prima finirà questa follia collettiva.

Aggiornamenti a seguire.

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27/03 ore 18:05 aggiornamento

DAL FRONTE


Ancora nessuna notizia di rilievo, se non che i soldati del regime di Kiev continuano a perdere posizioni sia ad ARTEMOVSK che ad AVDEEVKA, per bocca dei loro stessi ufficiali.
https://t.me/RVvoenkor/41457
et
https://t.me/RVvoenkor/41466
E ciò, ovviamente, influisce in modo notevole sulle risorse che devono impiegare per provare a tamponare tali, pericolose, falle. Vedremo gli sviluppi.

SINDROME CINESE: MEGA ASSIST RUSSO NELLA GUERRA VALUTARIA USA-RPC

Questo approfondimento, apparso su fondsk.ru, merita di essere riportato, anche per sommi capi:
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/25/sereznaja-valjutnaja-usluga-pekinu-so-storony-moskvy-58846.html

Tutto parte da questa frase di Vladimir Vladimirovich in calce all’incontro con Xi Jinping (21/03/2023): “Noi siamo favorevoli all’impiego degli YUAN cinesi nei regolamenti contabili fra RUSSIA e Paesi di Asia, Africa, America Latina. Sono convinto che queste forme di PAGAMENTO IN YUAN si svilupperanno fra i fornitori russi e i loro clienti nei Paesi terzi”.
(«Мы за использование китайских юаней в расчетах между Россией и странами Азии, Африки, Латинской Америки. Уверен, эти формы расчетов в юанях будут развиваться между российскими партнерами и их коллегами в третьих странах».)

Forse non è chiaro a tutti il significato di questa frase. E’ la fine di un’epoca, quella del dollaro. Lo YUAN cinese NON SOLO scalzerà GBP, JPY ed EUR negli scambi internazionali in generale, ma diverrà la moneta corrente per gli scambi commerciali PER la RUSSIA.

Gas pagato in YUAN, petrolio pagato in YUAN, altri tipi di forniture pagate in YUAN. Questo consentirà
- UN ACCUMULO SERIO DI RISERVA MONETARIA IN YUAN da parte russa
- UN AUMENTO DELLA DOMANDA DI YUAN da parte di Paesi terzi per pagare i russi
- UN AUMENTO COMPLESSIVO DEL VOLUME DI VALUTA CINESE CIRCOLANTE E IMPIEGATA COME RISERVA MONETARIA
- UN’ULTERIORE FACILITAZIONE DEI PAGAMENTI RUSSI delle forniture cinesi.

Visto che la coperta è sempre la stessa, ad aver scoperti i piedi saranno in questo caso, e sempre più, gli “amerregani”. Che avrebbero preferito veder affondata una portaerei, piuttosto che subire una mossa del genere.

Infatti, come nota questa “analitika”, “negli ultimi dieci anni nessun altro Paese aveva dato tale sostegno alla valuta cinese”. Nessuno. Non solo accettare YUAN negli scambi bilaterali, ma anche in quelli con Paesi terzi.

Torniamo allo YUAN come valuta di riserva. Fino a oggi il suo peso era stato trascurabile. Lo avevamo già notato. Queste le quote:
2016: CNY = 1,1% et USD = 64,0%;
2022: CNY = 2,9% et USD = 59,5%
E dopo questa mossa?

Stesso discorso per la riserva nelle casse della BANKA ROSSII.
2021 = 13,1% per 76,7 miliardi di dollari. 1/4 dei CNY conservati in giro per le banche centrali del mondo. E dopo questa mossa? E dopo che qualcuno ha ILLEGALMENTE congelato 300 miliardi di dollari depositati nelle banche estere?

Bastano anche solo questi dati per farsi un’idea di come stiano cambiando le cose:
2022 – PAGAMENTI IN EXPORT
In rubli: dal 12% del 2021 al 34%
In yuan: dallo 0,5 al 16%
Metà degli scambi con l’estero pagati o in rubli o in yuan. L’anno scorso. Quest’anno, grazie alle sanzioni u-ccidentali, stiamo assistendo a un VERO E PROPRIO CAMBIAMENTO EPOCALE nella storia del CAPITALISMO MONDIALE.

Passiamo ora ai PAGAMENTI IN IMPORT: LA QUOTA DEI PAGAMENTI
IN DOLLARI SCENDE dal 65% (GENNAIO 2022) al 46% (DICEMBRE 2022)
IN YUAN SALE dal 4% (gennaio 2022) al 23% (dicembre 2022)
mentre il rublo cala di poco (dal 29 al 27%) e spunta fuori un 4% di “valute dei Paesi amici” (доля валют иных дружественных стран)

Passando a un altro indice, quello dei pagamenti all’estero tramite SWIFT, la Russia è oscillata, nel 2022, dal terzo al quinto posto dei Paesi destinatari di trasferimenti di denaro fuori dai confini cinesi. Anche qui… e dopo questa mossa?

USD e EUR, trattate alla stregua di VALUTE TOSSICHE, sono ATTIVAMENTE sostituite da altre (активное замещение токсичных валют). ALTRE tra cui, in posizione dominante, c’è lo YUAN.

L’analisi poi riprende i dati della borsa di Mosca che abbiamo già avuto modo di vedere nel lavoro precedente sulla YUANIZZAZIONE. Di fatto, questa mossa COSTITUISCE UN IMPORTANTE PRECEDENTE A LIVELLO MONDIALE. UN TRONO CHE SCRICCHIOLA, UN ALTRO CHE SCALPITA PER INSEDIARSI AL SUO POSTO.

Chiude l’analista autore di questo pezzo: speriamo che questa sostituzione di valuta tossica non avvenga a scapito del ruolo internazionale del rublo. No, non c’è pericolo… per il momento: i russi sono troppo preziosi in questo momento per i cinesi. Sono una carta insperata, il jolly che non ti aspetti di pescare dal mazzo. Il mondo intero guarda a questo esperimento. I capitalisti di tutto il mondo, u-ccidentale e non, guardano a questo esperimento. Se qualcosa andrà storto, i capitalisti cinesi si saranno giocati una possibilità storica unica. Possono pertanto dormire sonni tranquilli, i capitalisti russi: è forse uno dei pochi casi in questi ultimi anni dove win-win significa realmente “vinco io e vinci tu”, e non “se la giri così vinco io e se la giri dall’altra parte vinco io lo stesso”.

Agli imperialisti, ai padroni u-ccidentali, specialmente a quelli europei, la palma dell’imbecillità, vinta consecutivamente per 2 anni (ma mi sto convincendo sempre più che sia una specie di autolesionismo, di masochismo che a un certo punto prende il sopravvento...), avendo quasi convintamente scoperchiato un vaso di pandora a cui non potranno più porre alcun rimedio o correttivo. Inutile piangere, ora, sul latte versato. La terra ormai lo ha assorbito tutto, riprendendosi ogni giorno un pezzetto in più di quel plusvalore concentrato per secoli nelle loro mani. Da comunista, mi sarebbe piaciuto assistere a ben altro. Perché alla fine, magari, sarà come diceva il Manzoni: "il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l'antico": lupo non mangia lupo. Mi spiace solo perché in questa situazione ci si aprirebbero veramente praterie, per portare avanti un nostro discorso anticapitalista, per dimostrarne ogni giorno la validità. Per dire che l'imperialismo che fino a pochi anni fa sembrava invincibile, è in realtà una tigre di carta. Tutto. E invece...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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27/03 ore 12:30 aggiornamento

ATTENTATI TERRORISTICI A DONECK, MARIUPOL’, MELITOPOL’


Ormai solo questo è rimasto ai nazisti di Kiev: la rappresaglia.

DONECK, l’inferno continua. Immagini e video di devastazione quotidiana.
https://t.me/RVvoenkor/41435
Da ormai quasi nove anni.

Autobomba a Mariupol’, obbiettivo il capo della polizia, obbiettivo ancora vivo, alla facciazza loro.
https://t.me/RVvoenkor/41430
qui il filmato
https://t.me/rybar/45094

Attacco missilistico a Melitopol’, case colpite, civili feriti
https://t.me/RVvoenkor/41425
Attacco partito da ORECHOV a una distanza di ottanta km. Grazie alla NATO che ha fornito ai criminali di KIEV missili a gittata sempre più ampia. Qui la cartina.
https://t.me/boris_rozhin/81476
Da tenere a mente quando si parlerà di “area di sicurezza demilitarizzata” nei colloqui di pace.

ARTEMOVSK

Carta non aggiornata ma dove sono spiegate bene le direttrici d’attacco:
https://t.me/polk105/4342
Una situazione che diviene sempre più insostenibile, prolungando l’agonia di un esercito intrappolato da mesi.

Aggiornamenti a seguire.

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27/03 ore 08:00

COME CARTA IGIENICA: CLASSI OPPRESSE SI, DENARO NO

Svalutescion. Alla fine, immancabile come la ciliegina sulla torta o, meglio, le mosche sulle torte bovine, arrivò anche il FMI. Ovvero, la faccia “pulita”, “legale”, come “2+2=4” e “la terra gira intorno al sole”, dell’U-ccidente. A proporre che cosa? La sua ricetta di sempre. Oggi, in pieno 2023, dopo che lo stesso U-ccidente ha annientato l’economia e la società stessa di tale Paese.

E cosa dirà mai, pertanto, il FMI? Che
1. va sganciato il cambio della grivnia
2. la banca centrale ucraina (sic, ne esiste formalmente ancora una…) deve smettere di stampare denaro come se fosse carta igienica.
https://t.me/legitimniy/15030

Legitimnyj poi dice ai suoi connazionali: prepariamoci al peggio, al cambio 1 grivnia : 50 dollari (ora è 36,76), ai tagli dei salari e delle pensioni o, il che è peggio, agli aumenti di tutto il resto; facciamo scorte di generi di prima necessità prima che raddoppino o triplichino, o vengano a mancare del tutto. Il tutto, in un contesto dove se il FMI ha parlato così, significa che l’U-ccidente potrebbe stare valutando di “abbandonare il progetto”… come suo costume, come una qualsiasi “impresa” capitalistica nata male e finita peggio. Lasciando dietro di sé morte e distruzione. È andata male… “it happens”.

Scenari apocalittici? Per come il regime di Kiev ha attualmente conciato e lasciato che la NATO conciasse, “fino all’ultimo ucraino”, quello che una volta era uno Stato sovrano, è solo il riassunto di un film già visto.

Riassumendo. La carne da cannone deve continuare a fluire regolarmente da ovest a est, per una sempre più improbabile “reconquista” e un sempre più certo massacro di massa (ma lì “oh my god” non lo dice nessuno…), mentre l’unica cosa che può fare un Paese ormai inesistente per mantenere una parvenza di esistenza, ovvero produzione di moneta circolante in deficit e coi cambi valutari inchiodati, è violazione del sacro tabù degna di cartellino rosso.

E il peggio deve ancora venire.

PIANGE IL TELEFONO… (SINDROME CINESE, ULTIMA PUNTATA)

Gli amerregani si lamentano perché è da settimane che cercano Xi al telefono, e Xi non si fa trovare. Il patàca continua a lasciare messaggi sulla segreteria telefonica, ma senza effetto. “Piange il telefono” e “ti telefono o no, ti telefono o no”… siamo a questi livelli di alta diplomazia.

Invece di guardare il telefono, i primi dovrebbero guardare altro. Per esempio, questo grafico impietoso che mostra come IL VOLUME DI “BOT E CCT” A STELLE E STRISCE NELLE CASSE CINESI SIA SCESO AI LIVELLI DI PRIMA DELLA CRISI DEL 2008!
https://t.me/drugoeeto/8391

In altre parole, il capitalismo cinese, di Stato e non, sta cercando di liberarsi della carta straccia americana, sbolognandola nel mercato mondiale agli allocchi che la accettano ancora o mandandola a scadenza e non comprandone più. In ogni caso, la curva in picchiata è impressionante.

Allo stesso modo, anche il patàca dovrebbe smettere di guardare ossessivamente il telefono e riavvolgere il nastro delle ultime cazzate fatte su commissione dei suoi padroni. In particolare, l’affaire Motor Sič. Ora, lungi da me criticare NEL MERITO lo stop e il benservito dato ai capitalisti cinesi. Io che in tempi non sospetti criticai aspramente (e critico tutt’ora) le mire espansionistiche del capitalismo di Stato cinese: dal porto del Pireo (andata) a quello di Trieste (non andata e per un soffio!). Più Africa (Etiopia), Asia (Sri Lanka), eccetera.

Il problema è che quella azienda non si chiamerà più con un nome cinese non perché al potere in Ucraina è tornato Lenin, o Stalin, o Mao, o Fidel. Al contrario, una volta calmate le acque i fondi inesistenti per farla proseguire nella sua attività li metterà, entrando con la quota di maggioranza, la General Electric, una delle più papabili, vista la sua voracità in questo tipo di mercati, ma potrebbe essere anche la Lockheed, o una holding finanziaria…

E allora il buon Xi, sotto il suo sorriso sornione, identico sia quando fa un brindisi che quando l’ex segretario del partito viene “accompagnato all’uscita” perché “colto da un malore” in una seduta plenaria, monta un’incazzatura che neanche Abatantuono con gli occhi spiritati riesce a rendere. Perché quel niet puzza tanto, tantissimo, anche a distanze interplanetarie, di presa per il culo.

E allora il rispetto per una politica protezionistica che avrebbe avuto, ancorché in dissenso ideologico, se non altro perché i anche i capitalisti di stato cinesi capiscono quando la fanno fuori dal vaso e gli altri se ne accorgono, ri-negoziando immediatamente il tutto, diventa un “mo’ te la faccio pagare”…

E il momento del redde rationem è arrivato, neanche troppo tardi rispetto alla trombata ricevuta per procura del padrone a stelle e strisce. Un altro messaggio, e neanche troppo velato, mandato al mittente vero (il padrone oltreoceano), che le cose sono cambiate.

Aggiornamenti a seguire.

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26/03 ore 22:00

ARTEMOVSK

Cartina di RYBAR aggiornata a metà giornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131211-5fba12b4.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131209-15167406.jpg

I guadagni territoriali di oggi sono stati veramente importanti, sia a nord che a sud. È aumentata considerevolmente la pressione da quando ai wagnerovcy sono sopraggiunti anche reparti speciali dell’esercito regolare a dare manforte.

Il contrattacco previsto al momento non si è potuto verificare sia per motivi meteorologici, che operativi. Il terreno è ridotto a un pantano e le strade teoricamente praticabili non lo sono nella prassi perché costantemente sotto tiro.

Oltre questo, le gravissime perdite riportate da dicembre a oggi hanno praticamente ridotto di OLTRE IL 50% le nuove formazioni addestrate in UE e GB.
https://t.me/WarDonbass/104330
Nuova carne da cannone si sta preparando, come ben sappiamo anche noi italiani, ma i tempi di una controffensiva ormai si sono allungati, e non poco. Se partirà con meno della metà degli effettivi previsti, sarà anche MOLTO meno efficace.

Vedremo comunque gli sviluppi.

MAR’INKA

Cartina di RYBAR aggiornata alle 16:00
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160610-3c6ea8a5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160608-2d6d68e5.jpg

Nonostante la strenua resistenza del regime di Kiev, ben conscio di cosa significherebbe la perdita di questo centro strategico, costringa i russi a procedere casa per casa, come ad ARTEMOVSK del resto, la tattica di avanzare a nord e a sud e quindi convergere, costringendo i soldati di KIEV alla ritirata, quindi avanzare nuovamente a nord e a sud e riconvergere, sta dando i suoi frutti. Come si vede del resto dalla cartina. Inoltre, anche la zona a nord si sta ampliando notevolmente, avvicinandosi a KRASNOGOROVKA anche da sud. La liberazione del Donbass passa anche, soprattutto, da SUD.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113) con quelli del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859):
404 aerei (vs 402 – 16/03, +2 vs +6 dei 10 gg prima)
225 elicotteri (vs 221 – 16/03, +4 vs +4 dei 10 gg prima)
3587 droni (vs 3434 – 16/03, +153 vs +89 dei 10 gg prima)
414 sistemi missilistici (vs 414 – 16/03, +0 vs +4 dei 10 gg prima)
8415 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8316 – 16/03, +99 vs +124 dei 10 gg prima)
1073 lanciarazzi multipli (vs 1062 – 16/03, +11 vs +8 dei 10 gg prima)
4440 obici e mortai (vs 4372 – 16/03, +68 vs +88 dei 10 gg prima)
8959 autoveicoli blindati (vs 8959 – 16/03, +167 vs +188 dei 10 gg prima)

Notiamo un calo della demilitarizzazione su quasi tutti i pezzi più pregiati. Han tirato giù decisamente più droni, come da attività di ricognizione aumentata, specialmente sul fronte sud in vista della tanto declamata controffensiva, che vorrebbe far arrivare le truppe NATO direttamente a casa di Erdogan, o addirittura a quella di Assad. Per il resto si avverte il netto deficit di armi e munizioni, che questi criminali cercano di compensare mandando allo sbaraglio più carne da cannone possibile, senza alcuna copertura e armata soltanto di artiglieria leggera. Se cominciano a non averne o stiano soltanto tenendo al sicuro ciò che resta in vista della controffensiva, lo impareremo molto presto.

LA NECESSITÀ AGUZZA L’INGEGNO...

Più o meno sulla falsariga di questo avvitatore a batterie a cui hanno montato un tondino e infilato un pennuto allo spiedo, creando così un perfetto girarrosto da campo,
https://t.me/dva_majors/11674

entrambe le forze in campo cercano di valorizzare al massimo le armi a disposizione. I russi, anche in questo campo, sono avanti. Le FAB-500, di cui essi dispongono in gran quantità (qui un’immagine),
https://masterok.livejournal.com/8881672.html
hanno, come dice la parola stessa, 500 kg di massa esplosiva (497 in realtà)
https://vpk.name/library/f/fab-500.html
possono essere sganciate da 570 a 12.000 metri di altezza, raggiungendo una velocità variabile dai 500 ai 1900 km/h.

Cosa fanno i russi? Ci hanno aggiunto due ali, un GPS… и все! (i vsjò, ed è tutto…)
https://t.me/RVvoenkor/41361

I missili alati costano? Queste aviabomby, di cui i depositi russi sono strapieni (modello che nasce settant’anni fa…) con una minima “modernizacija” diventano dei missili alati da poter guidare con precisione sull’obbiettivo designato.

E l’U-ccidente? Resta a guardare. Come questi parigini in un video a dir poco scioccante.
https://t.me/boris_rozhin/81435
D’altronde, non può essere un incendio in strada e scene da guerriglia urbana poco più in là a guastare un aperitivo a Montmatre. Amebe così, che si tolgono il cappotto, si siedono, e guardano il cellulare col bicchiere davanti mentre la città è messa a ferro e a fuoco. Metafora di quanto accade anche aldilà di quei tavolini all’aperto.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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26/03 ore 11:00 aggiornamento

URGENTE: ARTEMOVSK

Lo stabilimento AZOM è interamente sotto controllo russo! Queste le immagini del cementificio che era l’ultima cosa rimasta in mano al regime di KIEV.
https://t.me/RVvoenkor/41372

Notizia confermata anche da altri siti:
https://t.me/WarDonbass/104335
et
https://t.me/polk105/4304

Quest’ultimo canale approfondisce la notizia, notando come dovesse essere una seconda AZOVSTAL’, nelle intenzioni del regime di KIEV. Invece, due settimane sono state sufficienti per risolvere questo problema operativo tutt’altro che semplice. Il segreto, paradossalmente, è stato sfruttare la stessa arma del nemico contro di lui. In cosa consisteva? Essenzialmente, il regime di KIEV era convinto di poter sfruttare a proprio vantaggio chilometri di canali, tunnel, torrette, punti attraverso i quali tendere agguati e incalzare gli attaccanti, costringendoli a ripiegare con gravissime perdite. Lo stesso han fatto i russi. Le carte dello stabilimento sono sovietiche, non dimentichiamolo. Quella foto ingiallita di Lenin che si vede nel filmato, a fianco della Doska počëta (Доска почёта), ovvero della bacheca dei migliori che era un tipico elemento dell’emulazione socialista, testimonia di un passato recente che nessuno ha mai tolto, nello stabilimento. Ebbene, sfruttando quelle carte i russi sono riusciti a tendere loro agguati, a far saltare loro linee di difesa spuntando da punti che i soldati del regime di Kiev neppure si sognavano potessero esistere. La difesa fra infrastrutture urbane, peggio ancora, industriali, ormai si sta rilevando un boomerang.

Oltre ad AZOM sono state liberate case e scuole.
https://t.me/ukraina_ru/139435

Ora non dico che la strada è in discesa, ma sicuramente all’assalto verso sud parteciperanno anche coloro – e non pochi! - i quali sino ad ora erano stati impegnati in questo difficilissimo compito. Risolto solo grazie a una cosa, che il regime di Kiev non considera, che i generali NATO considerano carta straccia (finché nei sacchi neri ci sono slavi e altri popoli considerati, a questo punto, inferiori e degni di morte): il FATTORE UMANO.

IL TEMPO DELLE MERDE

“Usually a Russian vehicle comes to pick up the wounded. We wait for it, and then we use this one. Marian added, patting one of the mortar rounds”
https://t.me/ukraina_ru/139425?single

Questo articolo del Times, nel “democratico” e ipocrita U-ccidente, contiene una frase fantasma. Quella sopra riportata. Qualcuno, nel leggere l’articolo originale, ha osato obbiettare che colpire un’ambulanza, ancorché russa, nel momento in cui raccoglie un ferito, è proibito da una cosa strana che si chiama Convenzione di Ginevra.
https://t.me/ukraina_ru/139428?single

Mi permetto di aggiungere: ferire un uomo, piazzare deliberatamente i mortai (quelli a cui Marian fa “pat pat” con la mano) in direzione dello stesso, attendere i soccorsi, sparare su tutti, ha anche l’aggravante di un’altra cosa strana che si chiama PREMEDITAZIONE.

Qual’è il problema? Detto… fatto. Il paragrafo intero è sparito
https://t.me/ukraina_ru/139427?single
Ora si vede il sopra, il sotto, ma quella frase non c’è più.

Occhio non vede, cuore non duole, se mai doleva, o feriva animi sensibili, aggiungo. Come il pisello del David di Michelangelo che ha costituito motivo di licenziamento per un’insegnante a stelle e strisce, colpevole secondo la direzione scolastica di diffusione della pornografia (grazie Augusto per la segnalazione!). Mentre nel canale televisivo a fianco di quello anglofono che ha riportato la notizia per primo le stelle del firmamento musicale del momento possono procedere a scuotere le chiappe saltando i preliminari (cosa sono i preliminari? A cosa serve oggi mettere Barry White o Diana Ross?) e ammiccando direttamente all’amplesso.

È il tempo (ogni riferimento al nome della testata giornalistica anglofona autrice di questa performance è purtroppo casuale... anche perché questi fenomeni autocensori ormai sono la norma...) delle merde.

Aggiornamenti a seguire stasera.

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26/03 ore 00:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


A fine giornata i russi registravano i maggiori avanzamenti in città, costringendo i soldati del regime di KIEV a indietreggiare. Al municipio ormai mancano meno di 600 metri.
https://t.me/namarshe/5122

Questa foto geolocalizzata sulla mappa mostra come ormai anche il fronte a est abbia ceduto e i russi abbiano passato il fiume cominciando a liberare posizioni sull’altra riva.
https://t.me/namarshe/5124

Gli avanzamenti sono stati resi possibili dall’afflusso di nuove truppe lungo la linea di fronte. Tamponare questa rinnovata forza d’urto sta diventando, giorno dopo giorno, un’impresa impossibile.
https://t.me/RVvoenkor/41335

Oggi inoltre, a Konstantinovka, è stato fatto saltare da un attacco missilistico un deposito carburanti e quelli adiacenti di armi e munizioni, destinate al contenimento dell’attacco russo, più una caserma di soldati NATO arruolati tramite la cosiddetta “legione straniera”: oltre cento morti.
https://t.me/namarshe/5125

ORECHOV

Sono emersi ulteriori dettagli sull’attacco notturno di qualche giorno fa che ha spento sul nascere le ambizioni di controffensiva da parte ucraina:
- Oltre 25 obbiettivi colpiti
- Oltre 550 fra soldati morti e feriti
oltre che depositi di armi e munizioni.
https://t.me/polk105/4298

E’ giunta inoltre notizia che, analogamente, un tentativo di contrattacco a MAR’INKA, dove la situazione è disperata, condotto da soldati NATO e corpi speciali ucraini, è culminato con l’ennesima sconfitta e oltre la metà di uomini e mezzi annientati.
https://t.me/ukraina_ru/139362

INSUCCESSI E NUMERI

In Ucraina le forze NATO consumano 5.000 proiettili al giorno. Gli USA ne producono 15.000 al mese. I russi, nello stesso periodo, TRE volte tanto.

La NATO è in grado quest’anno di fornire altri 400 carri armati. La produzione russa pianificata per il 2023 è di 1.600 carri.
https://t.me/boris_rozhin/81381

Con questi numeri e la demilitarizacija in corso a tappe accelerate, grazie alla corsa al massacro dei generali NATO, è difficile non pensare al prossimo futuro come a un periodo di ulteriori, forse decisivi, insuccessi.

Aggiornamenti a seguire stasera.

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25/03 ore 12:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Le ultime notizie parlano di uno spostamento ulteriore della linea di fronte, con avanzamenti russi in particolare a nord:
In buona sostanza, AZOM sarebbe quasi completamente bonificato (90%)
https://t.me/polk105/4229
e i combattimenti si sarebbero spostati ormai alle porte del centro città vero e proprio.
https://t.me/polk105/4265

Anche a sud, ormai, la situazione appare come completamente fuori controllo. Questo video è di IERI, e mostra una macchina che entra da CHASOV JAR per l’accesso divenuto ormai la strada “dell’aereo” (“samoljota”),
https://t.me/RVvoenkor/41327
Entra e trova già macerie fumanti, combattimenti strada per strada in corso in una situazione che peggiora di giorno in giorno.

Carne da cannone NATO che ogni giorno muore a centinaia nel tenere una città che, la propaganda ufficiale, è da mesi dire che non vale niente e non significa niente.

Soldati mandati ogni giorno dalle “riserve” a OVEST a tamponare una situazione sempre più insostenibile, in buona sostanza a morire nel cercare di evitare UN ACCERCHIAMENTO che, man mano che i russi liberano nuove posizioni e si sistemano nella maniera loro più congeniale, ALLARGA SEMPRE DI PIÙ I PROPRI CONTORNI. Questa un’altra stradina di quelle usate per fare la spola da e per ARTEMOVSK:
https://t.me/rybar/45029
Ponti fatti saltare e riaggiustati alla bell’e meglio su rampe di acciaio, carcasse ovunque di mezzi colpiti. Nulla in quell’imbuto è più al sicuro. UN IMBUTO CHE SI ALLARGA SEMPRE PIÙ. Mandando sempre più in tilt difese incapaci di tenere linee di fronte così ampie.
https://t.me/polk105/4229
Quest’ultimo report, infatti, parla di azioni congiunte fra esercito russo e wagner verso KONSTANTINOVKA. Cosa significa? Di fatto, che l’accerchiamento iniziale di una città soltanto, a causa dell’insipienza criminale dei generali NATO, sta diventando un accerchiamento MOLTO più ampio, che coinvolge un numero sempre maggiore di truppe.

MAR’INKA

Ormai sembrerebbe quasi liberata. Dopo aspri combattimenti casa per casa, resterebbe solo un’ultima parte a ovest in mano alle truppe NATO:
https://t.me/polk105/4233
Risultato tangibile anche in quest’altra cartina:
https://t.me/polk105/4248
i russi avanzano da più direzioni in netta ormai superiorità numerica e di fuoco, costringendole a ripiegare. La perdita di MAR’INKA, per le truppe NATO, comporterebbe uno scossone non indifferente, probabilmente pari solo alla perdita di AVDEEVKA, lungo l’intera cintura che stringe DONECK d’assedio da nove anni. Ma non solo, comprometterebbe anche la tenuta di UGLEDAR a sudovest.

Vedremo anche qui gli sviluppi. Nel complesso, l’impressione che si ricava da questo burrascoso inizio di primavera, è che i russi STIANO TENENDO BEN COPERTE TUTTE LE LORO CARTE. Si muovano, intensificando la propria azione e rendendo impossibile anche solo l’idea, in queste condizioni, di una controffensiva. A meno di attaccare Palermo e perdere Milano, Roma e Napoli, per intenderci. Uno potrebbe obbiettare: i generali NATO sono capaci di tutto. “Va banque”. Tutto per tutto. Ma questo sarebbe un suicidio che porrebbe fine subito al conflitto. Con la kapitulacija del regime di Kiev.

Ecco quindi che le riserve, inizialmente destinate a una “controffensiva” rinviata sine die, o in attesa di tempi migliori fra una settimana, che diventan due, che diventa un mese, vengono tutte mandare a puntellare l’edificio che sta cadendo. Col risultato che sta continuando a crollare, ma con un numero di persone maggiore sotto.

Sarà quindi troppo tardi quando capiranno, i generali NATO, che la più grande, la più preziosa delle loro risorse, la stanno dilapidando come se fosse carta straccia, per non passare al paragone con carte ancora meno nobili; tutto questo, per il solo motivo, razzista, ipocrita, criminale, che non sono soldati a stelle e strisce: altrimenti avremmo già “we shall overcome” e manifestazioni oceaniche al campidoglio DA MESI! Ma sono slavi e possono crepare a decine di migliaia ogni mese…

Sarà troppo tardi, inoltre, quando capiranno che gli ucraini ogni giorno che passa capiscono l’inganno. Che otto anni di libro e moschetto sono anche meno dei nostri diciotto. Noi in diciotto eravamo rincoglioniti a puntino. Per loro, loro il regime pensava che ne bastassero otto. Ma han fatto male i loro conti. Mi sbaglierò, ma il fattore umano non lo hanno minimamente considerato. Errore gravissimo, probabilmente fatale.

Aggiornamenti a seguire stanotte.

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24/03 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Proseguono gli attacchi da sud, che isolato dopo isolato (attualmente quello giallo)
https://t.me/polk105/4187
sgretolano la linea difensiva che ancora riesce a contenere (per qualche isolato ancora), lo sfondamento e il taglio definitivo da sud-ovest della città dal resto dell’imbuto.

Questo, mentre non accenna a diminuire la pressione lungo tutte le altre direttrici, incluso questa volta anche il territorio intorno a SEVERSK, come riportato dagli stessi bollettini ucraini.
https://t.me/polk105/4177

Il motivo è semplice: BOGDANOVKA, CHROMOVO e KRASNOE sono i tre punti (i tre cerchi azzurri a est di questa mappa)
https://t.me/ukraina_ru/139177
la cui perdita comporterebbe automaticamente la chiusura della sacca. A questi aggiungiamo il progressivo sgretolarsi da sud di quel cuneo che congiunge ARTEMOVSK a KRASNOE. Si sgretola quello, cade lo stesso tutto. Ed essendo, per l’appunto, un cuneo, il suo “spessore” si risolve in un numero relativamente limitato di isolati. Per questo stanno puntando su questa direttrice.

Intanto, le condizioni meteo e delle strade peggiorano sempre di più. Ennesimo video emblematico, in questo senso:
https://t.me/polk105/4225
L’unico contrattacco possibile in queste condizioni è quello del raziocinio sull’imbecillità dei comandanti NATO. Ed è pure questo ESTREMAMENTE difficile. Ma non poniamo limiti alla provvidenza.

AVDEEVKA

Anche qui il cerchio, come mostra anche questa cartina
https://t.me/polk105/4212
si sta chiudendo. Nessuna notizia di rilievo se non di avanzamenti russi minimi su entrambe le frecce riportate nella cartina. Nonostante i contrattacchi e i tentativi di ricacciarli indietro.

URANIO IMPOVERITO: RELAZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO

Uscita oggi a metà giornata, a cura del generale Igor Kirillov,
https://t.me/mod_russia/25072

è molto interessante. Perché per gli ignoranti come me mette a confronto i proiettili all’uranio impoverito con quelli in lega di tungsteno.

Qui i lucidi e il testo della relazione:
https://telegra.ph/Tezisy-brifinga-nachalnika-vojsk-radiacionnoj-himicheskoj-i-biologicheskoj-zashchity-VS-RF-general-lejtenanta-Igorya-Kirillova-o-03-24

Di fatto, il primo lucido è tutto un paragone dove mostra l’evoluzione delle due tecnologie in termini di capacità di perforazione. Tutti i ragionamenti che si trovano in rete, ripresi anche da testate nazionali (che del resto, non possono non ripetere la voce del padrone), decadono. Sia i proiettili in lega di tungsteno (linea azzurra) che quelli all’uranio impoverito (linea rossa) evolvono nel tempo. La tecnologia dei proiettili al tungsteno di oggi supera ampiamente i risultati di quelli all’uranio impoverito di inizio anni Ottanta.

Restano però più performanti, uno potrebbe dire, seguendo la vulgata a stelle e strisce ripresa dai cinegiornali luce, quelli all’uranio impoverito. Si, se ci riferiamo a scassoni di mezzo secolo fa. Quelli che i bastardi NATO si sono divertiti a forare come burro in Iraq e in Jugoslavia, bruciando dentro gli abitacoli l’aria e chi c’era dentro. Ma questi li perforerebbero, effetto piroforico a parte, anche i proiettili in lega di tungsteno attuali.
Così come entrambi provocherebbero problemi ai vecchi Т-72Б, Т-72БЗМ e Т-80БВ
https://voennoedelo.com/posts/id40626-jqiqerv7daeosdhutpfv

NESSUN PROBLEMA, INVECE PER I PIU’ MODERNI Т-80БВМ, Т-90А E Т-90М!
(ibidem)

Per questo il generale Kirillov dice che, NELLE CONDIZIONI DI GUERRA ATTUALI (в условиях современных военных действий) I PROIETTILI ALL’URANIO IMPOVERITO NON HANNO ALCUN VANTAGGIO SIGNIFICATIVO (значительного преимущества не имеет).

Tradotto, non sono per nulla decisivi né in una battaglia né in una guerra. I proiettili in lega di tungsteno non impattano sull’ambiente non coinvolto negli scontri e sulla salute dei civili, a differenza di quelli all’uranio impoverito.

Perché allora gli USA si ostinano a produrre e usare questi proiettili? Perché non costano praticamente nulla. Hanno uranio impoverito da vendere. Mentre il tungsteno, viceversa, costa. Ancora una volta, la legge del profitto è determinante per la scelta di prodotti di scarto, prodotti da uomini anch’essi di scarto, che andrebbero processati come criminali di guerra e criminali in generale.

Il secondo lucido del generale Kirillov esamina quindi due zone di guerra: IRAQ e JUGOSLAVIA. Impressionante l’accumularsi di simbolini gialli di radioattività sulle mappe.

Qualche dato. Sulla colonna Jugoslavia (sx).
- impiego di bombe a grappolo con una massa di uranio impoverito di 600 kg
- 40.000 proiettili all’uranio impoverito lanciati, per un totale di 15 tonnellate circa di uranio impoverito.
- i proiettili avevano ciascuno una massa media di 3,2 kg di uranio (si ottiene anche dai dati della voce 2)

Sulla colonna Iraq (dx)
- i proiettili all’uranio salgono a 300.000 (tanto, mica era casa loro, bastardi!)
- tra bombe e proiettili, il totale di tonnellate di uranio impoverito scaricato in IRAQ è pari a 300 tonnellate
- 300 aree in Iraq sono ANCORA OGGI radioattive.

Ancora due anni dopo i bombardamenti, gli esperti ONU registravano uranio impoverito nell’aria.

Continua Kirillov: Falluja conciata peggio di HIROSHIMA E NAGASAKI. E non è un’esagerazione. Per quanto riguarda la JUGOSLAVJA, si sofferma sulla nube radioattiva di Uranio-238 in dispersione. Ovvero, nella forma PEGGIORE con cui l’organismo umano può entrarvi in contatto: inalazione.

Il caso iracheno ritorna nell’incidenza di fenomeni tumorali per mille abitanti: 40 nel 1991, 800 nel 1995, 1600 nel 2005!

Così come nelle nascite. Il grafico sotto, sempre per 1000 nati, schizza a 18 nel 2000. A destra, sottolinea come oltre a inquinare la vita delle persone, l’inquinamento della terra e delle acque rendono impossibili le attività del settore primario. E l’Ucraina, si sottolinea subito dopo, esporta GRANO. L’ITALIA, peraltro, è il quarto Paese dopo CINA, SPAGNA, TURCHIA (sempre perché il grano doveva servire a sfamare i Paesi africani…).

Baghdad, il 26 dicembre 2020, chiedeva a Stoccolma, Arbitrato internazionale, i danni agli USA per questo. In Jugoslavia (tutta questa volta, visto che l’aria non conosce confini), I FENOMENI TUMORALI SONO AUMENTATI DEL 25%.

Kirillov quindi parla anche del fatto che i tumori non facciano distinzioni di divisa e cita l’Italia: 4095 casi fra i soldati NATO partecipanti a missioni in Jugoslavia e Iraq. 330 i morti ufficiali.

Ma i cinegiornali luce hanno ricevuto l’ordine di dire il contrario. Sputando anche su di noi. Ricordiamocene anche per altri casi, dove si parla della “nostra salute” e del “nostro bene”. E non solo in medicina, che è la punta dell’iceberg: (ennesima) controriforma delle pensioni, gabbie salariali, dispense varie dagli obblighi padronali nei confronti dei lavoratori “per favorire la ripresa”… la fantasia è infinita, sull’argomento. Ma non quanto accaduto.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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24/03 ore 12:30 aggiornamento veloce

MANCO A FARLO APPOSTA…


Parlavo giusto poc’anzi con Faber di come si sarebbe svolta la controffensiva, di dove l’avrebbero fatta, se fosse cambiato qualcosa da settembre dell’anno scorso, eccetera…

Guardo Rybar, e mi parla di una controffensiva MORTA SUL NASCERE proprio stanotte.
https://t.me/rybar/44994
A ORECHOV, vi ricordate? Avevano “preso” il villaggio immediatamente a sud, si stavano preparando, eccetera.

Ebbene, stanotte su ORECHOV è difficile capire cosa NON sia saltato in aria. I punti indicati sulla cartina satellitare
https://i.ibb.co/1Qs4RzJ/24-03-2023-1.jpg
indicano le esplosioni accertate: caserme, depositi, è saltato tutto. Risultato: perdite nell'ordine di centinaia e centinaia di soldati, silenzio radio e internet da parte ucraina su tutta la vicenda, la controffensiva non è mai partita. Ancora una volta, non siam più nel 2022. Anzi, concentrazioni di uomini e mezzi in QUESTE condizioni sono solo un modo migliore per mandare al massacro i propri soldati. Possibile che non la capiscano…

Aggiornamenti a seguire.

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24/03 ore 08:00 aggiornamento

24 MARZO 1999


Il 24 marzo 1999 iniziarono i bombardamenti a tappeto della NATO (con supporto italiano, crisi di governo e scissione in rifondazione inclusi) in Jugoslavia. Che all’epoca si chiamava ancora così, per chi non se lo ricordasse. Ma era l’idea stessa di uno Stato che richiamasse “gli slavi del Sud” all’unità fra loro, probabilmente, a dare fastidio alle cancellerie u-ccidentali: “divide et impera”, d’altronde. Uno Stato che, vale la pena ricordare anche questo, al suo interno aveva una Serbia che allora, come ora, aveva fatto della multietnicità il proprio tratto distintivo. Ancora nel 2013, e senza Kosovo e Metochia, contava:
7.160.000 abitanti, di cui
- Serbi 83%
- Resto Ungheresi (3,5), Rom (2), Bosniaci (2), Croati (0,8), Slovacchi (0,7) e una miriade di altri popoli dallo 0,5% in giù.
https://da.rs/gosudarstvo/etnicheskij-i-religioznyj-sostav-serbii?ysclid=lfm6la2edp925165048

Immaginiamoci cosa doveva essere anche solo quarant’anni fa. Prima che la guerra sfasciasse famiglie, di cui io ricevetti testimonianza diretta in quel centro di prima accoglienza, lo stesso in cui avrei appreso i primi rudimenti di russo. Prima che la guerra costringesse popoli che vivevano insieme, che studiavano e lavoravano insieme, che si sposavano insieme, che costruivano chiese a fianco di moschee, che parlavano una lingua talmente unitaria da chiamarsi serbo-croato, ad andare uno di qua e uno di là, deportati. Con la benedizione di Repubblica Federale Tedesca e Vaticano, i primi Stati a riconoscere l’indipendenza della “cattolica” Croazia, per esempio.

Dava fastidio, uno Stato del genere. Fondato non sulla “salad bowl” (più che “melting pot”, minestrone) a stelle e strisce dove, come in ogni boccione di insalata che si rispetti, gli italiani restano italiani, gli armeni armeni, gli israeliani israeliani, i cinesi cinesi, i cubani cubani, e via discorrendo. Riassunto in maniera geniale nel monologo di Monty Brogan nel film “La 25° ora”
https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2018/02/il-monologo-di-edward-norton-da-la-25-ora-di-spike-lee.html
E dove, alla fine, l’assolutorio (e consolatorio, d’altronde, è solo il delirio di uno spacciatore...nevvero?) “No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!” appare più come una foglia di fico incapace di coprire le “vergogne” di una “land of the free” sempre più incapace di trovare, nello sfruttamento di altri sette miliardi di poveri cristi, le risorse per una coperta sempre più corta. Pur competendo fra loro, sgomitando fra loro, mettendo ovunque davanti le loro lobby, i loro clan.

No, quello Jugoslavo, come quello Sovietico, era un modello fondato su un’idea ben alta di unità. Nel caso Jugoslavo, un internazionalismo proletario che nascesse direttamente fra popoli e da popoli che secoli di guerre avevano diviso, che scaturisse da un ideale comune, quello di un socialismo costruito su un modello socioeconomico peculiare e nato dalla Resistenza al nazifascismo e dai fiori che il sangue versato da quegli stessi popoli aveva contribuito a far nascere: pace, giustizia, lavoro, solidarietà, internazionalismo.

Carthago delenda est. E così, lo Stato moribondo che, ancora nel nome, incarnava tale ideale, fu distrutto del tutto. Mi ricordo ancora il suono di quelle sirene, identiche a quelle di Arnett nei suoi reportage della prima guerra del Golfo, identiche a quelle che ti fanno sentire al Museo della Resistenza a Torino quando ti portano nel bunker (sempre gli stessi a lanciare bombe in tutti e tre i casi, peraltro…). Son quelle con cui si apre questo breve filmato:
https://t.me/vityzeva/80090

In un brevissimo periodo, le didascalie riportano essere stati effettuati:
37.000 voli di morte
1.000 obbiettivi colpiti fra Serbia e Montenegro
Oltre 2.000 morti, di cui 89 bambini
12.500 civili feriti
Oltre 200.000 abitanti del Kosovo, in maggioranza serbi, cacciati dalle loro case
Frammenti e polveri di uranio impoverito ovunque
Marzo 2022: l’ONU dichiara la radioattività del territorio della Serbia per i bombardamenti NATO
Terra e acqua inutilizzabili per l’inquinamento radioattivo
I reparti oncologici di Serbia e Montenegro letteralmente esplodono di pazienti

Il filmato non lo riporta, ma lo riporto io. Il terrorismo NATO colpì anche l’ambasciata cinese a Belgrado, colpevole di non aver tolto l’ambasciata come tutto l’U-ccidente. Colpevole di essere amica di quel che restava di quel Paese. Ci pensarono i fuorilegge a stelle e strisce a ritirare il suo personale diplomatico. Buttando giù l’ambasciata e chi ci stava dentro.

Un punto di non ritorno. L’egemone sono io, gridava la NATO, l’U-ccidente, al mondo mostrando il loro arsenale. La legge sono io. Evgenij Primakov, ministro degli esteri di un presidente alcoolizzato e di un Paese a pezzi, più che far girare e tornare indietro il suo aereo con cui si stava recando a Washington, in segno di protesta, non poté fare.
https://t.me/vityzeva/80092
Allora. Oggi sono passati ventiquattro anni soltanto. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. È però il resto del mondo a essere cambiato. E la litania di Montgomery Brogan, un tempo principio autolegittimante di potere sul mondo intero, oggi suona sempre più per quello che è: un caso clinico. Agli occhi di un mondo, di una stragrande maggioranza di popolazione mondiale, che dal mito ipocrita e dai crimini ammantati di libertà e democrazia dell’U-ccidente ha ormai preso e sta sempre più prendendo, coscientemente, le distanze.

Aggiornamenti a seguire.

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23/03 ore 20:30 aggiornamento

AVDEEVKA


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-ac0d2085.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-f5fa6588.jpg

l generali NATO hanno differito ancora di qualche settimana la resa dei conti, pardon, l’offensiva di primavera, e hanno mandato altre migliaia di uomini e mezzi a tamponare la situazione. La ferrovia a nord-ovest della città è diventata così la nuova linea di fronte.
https://t.me/rybar/44986

I russi, tuttavia, non sono rimasti a guardare e stanno progressivamente ampliando, in particolare verso nord e verso est, l’area liberata. Le vie di comunicazione restano sotto il tiro dell’artiglieria russa, ma da qui all’accerchiamento operativo ne corre.

ARTEMOVSK

Anche oggi attacchi da tutti i fronti, anche oggi pezzi di difesa che cadono.
https://t.me/RVvoenkor/41186
A essere nel mirino non è solo ARTEMOVSK, ma CHROMOVO e BOGDANOVKA, ovvero i due paesi a ovest su cui cerca di tenere l’ultima linea rimasta, impedendo che l’accerchiamento diventi completo.

Nel frattempo, decine di migliaia di soldati ucraini, reclutati più o meno tutti in questa maniera “democratica”, come denunciato dal canale ucraino Rezident,
https://t.me/rezident_ua/16979
si sono ammassati all’inizio dell’imbuto Artemovsk, pronti a essere lanciati al massacro. Una “riserva” che ammonta ancora a 200.000 uomini circa,
https://t.me/RVvoenkor/41194
di cui 80.000 letteralmente gettati nel tritacarne di Artemovsk per incepparlo. Il problema è che settimana prossima porta pioggia… in quelle zone.
https://t.me/rezident_ua/16984
E se piove la forza d’urto degli ottantamila si perde nei fanghi mentre i russi, al momento meglio piazzati, faranno al tiro al bersaglio e guadagneranno ulteriori, probabilmente decisive, posizioni. Posmotrim, vedremo.

MAKEEVKA

Anche fra SVATOVO e KREMENNAJA la linea di fronte è in fibrillazione e i russi sarebbero avanzati verso ovest sino a giungere alle porte di MAKEEVKA
https://t.me/polk105/4142
et
https://t.me/ukraina_ru/139083
Non è un’offensiva su vasta scala, ma è un migliorare continuo delle proprie posizioni.
https://lnr-news.ru/society/2023/03/23/156131.html

Nel complesso, questo continuo attivismo su diverse direttrici, come già evidenziato, toglie l’iniziativa ai generali NATO, li mette nella condizione di rincorrere e tamponare situazioni, li espone agli attacchi, facendo uscire allo scoperto le forze migliori, quelle destinate a scompaginare il fronte SUD. E li costringe a combattere in condizioni sfavorevoli, aumentando ulteriormente le perdite fra le loro fila.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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23/03 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Ieri notte un altro pezzo di ARTEMOVSK è stato liberato,
https://t.me/namarshe/5095
i circa diecimila soldati ucraini rimasti in quel 16% di città che gli stessi ucraini loro attribuiscono si son fatti un po’ più stretti, e oggi stando alle premesse di questi giorni si preparano a ulteriori traslochi. Lasciando dietro macerie, come da tattica della cosiddetta “terra bruciata”.

Stesso discorso ad AVDEEVKA, dove i russi hanno consolidato le loro posizioni e sono avanzati di qualche centinaio di metri:
https://t.me/polk105/4126
Anche qui, seguiremo l’evolversi della situazione nel corso della giornata.

In tutto questo, l’imbecillità di un regime nel seguire gli ordini dei suoi padroni si esplica a ORECHOV, sotto ZAPOROŽ’E. Mentre infatti l’intera linea di fronte traballa, anche dalle parti di KREMENNAJA, coi russi che martellano prime linee e retrovie e, quando sono a buon punto, si portano a casa qualche altro pezzetto di linea di fronte,
https://t.me/polk105/4123

I generali NATO hanno ordinato l’ennesimo contrattacco verso sud. Anzi, la “controffensiva di primavera”. E così, altra carne da cannone ieri ha preso possesso di un villaggio poco più a sud di ORECHOV, nella cosiddetta “terra di nessuno”. Pronto a fare da bersaglio per l’ennesimo assalto suicida.
https://t.me/rybar/44950
Vedremo anche qui se prevarrà il buonsenso o assisteremo all’ennesimo poligono di tiro.

URANIO IMPOVERITO: MENZOGNA NATO CONTINUA

Ieri il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha avuto il coraggio di dichiarare quanto segue:
The ammunition, which enhances ability to overcome defenses on tanks, "is not radioactive" and "not anywhere close to going into" the sphere of nuclear weaponry, Kirby said.
"This is a commonplace type of munition that is used particularly for its armor-piercing capabilities. So again, if Russia is particularly concerned about the welfare of their tanks and their tank soldiers... they could just take them across the border back into Russia," he said.”

https://www.barrons.com/news/us-dismisses-russian-complaints-on-uk-depleted-uranium-ammunition-ddf553d9

Riassumendo: le munizioni non sono radioattive, sono usate comunemente e servono a perforare le armature dei carri, quindi i russi non le vogliono solo perché hanno paura che i loro mezzi diventino dei colabrodo… se avete questi timori basta che ve ne andiate via.

Non entro nel merito dell’ottusità del suddetto portavoce, ovvero che il personaggio in questione ci sia o ci faccia. Mi limito comunque a osservare che DOPO OLTRE VENT’ANNI, sembra che il tempo non sia mai passato… SENTIAMO RIPETERE LE STESSE, IDENTICHE MENZOGNE.

"Ci dicevano che era tutto a posto", titolava l’Espresso nel 2014 (“Negli ultimi dieci anni sarebbero 3.700 i reduci da missioni all'estero che hanno avuto un tumore. In 532 hanno richiesto un risarcimento al ministero della Difesa. Nessuno di loro ha ancora visto un euro ”)
https://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/07/21/news/inchiesta-uranio-impoverito-1.173721/
Nel 2015 le cose cambiavano, DECISAMENTE.

“E' notizia di oggi (26/05/2015 NdA) la sentenza emessa a carico del ministero della Difesa dalla corte d'appello di Roma in cui viene decretata la "inequivocabile certezza" del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali.”
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Uranio-impoverito-e-certo-il-nesso-tra-esposizione-e-tumori

LA SENTENZA NON SOLO COSTITUIVA UN VALIDO PRECEDENTE PER TUTTI I SUDDETTI MILITARI IMPEGNATI NEI BALCANI, MA ANCHE PER QUELLI CHE AVEVANO CONTRATTO TUMORI A SEGUITO DI ESERCITAZIONI, ATTIVITÀ DI POLIGONO, PER ESPOSIZIONE CONTINUA E PROLUNGATA CON TALI AGENTI PATOGENI.
Questo sito riporta integralmente una sentenza del Consiglio di Stato che rigetta IL RICORSO DEL MINISTERO DELLA DIFESA IN TAL SENSO:
https://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=26486:consiglio-di-stato,-sez-2,-09-agosto-2021,-n-5816-esposizione-all%E2%80%99uranio-impoverito&catid=20&Itemid=138

Vale la pena riportarne questo passaggio. Le obiezioni del Ministro Pinocchio di turno (e, sinceramente, non me ne può fregare di meno di quale sfumatura di grigio sia, in riferimento anche ai “passaggi epocali” evocati da alcuni media circa l’elezione del segretario del partito di “opposizione”) erano così smontate:

Tali considerazioni non sono in grado di scalfire la rilevanza degli elementi fattuali evidenziati dal T.a.r. e suffragati dalle risultanze istruttorie acquisite, le quali hanno consentito di appurare che il periodo di addestramento presso -OMISSIS-“implicava la permanenza in buche e trincee realizzate mediante esplosioni nonchè operazioni di pulizia e smontaggio/rimontaggio di armi con benzene senza le necessarie attrezzature protettive” e che durante il servizio prestato presso il -OMISSIS-“-OMISSIS-” di -OMISSIS- per 13 mesi, dal giugno 1999 al luglio 2000 l’appellato “ha partecipato ad attività di addestramento con armi e materiali esplosivi, ha effettuato stoccaggio di materiale bellico nella polveriera della -OMISSIS-che asserisce inquinato da uranio impoverito”. Nemmeno è stato adeguatamente contraddetto da parte appellante quanto rimarcato dal T.a.r. a proposito del fatto che l’appellato è stato preposto all’espletamento di compiti “di pulitura e bonifica di munizioni ed automezzi blindati e cingolati rientranti dalle operazioni militari nei Teatri Operativi all’estero ove era utilizzato l’uranio impoverito (Kosovo) ordinate dal Maresciallo -OMISSIS-nonchè delle operazioni di scarico di materiale bellico inscatolato in casse di metallo sigillate asseritamente recanti il simbolo di materiale radioattivo”. L’assolvimento di tali compiti trova riscontro nel rapporto informativo redatto dal Maggiore -OMISSIS-in data 18 dicembre 2012, ove appunto egli attestava che “anche se il Caporale -OMISSIS- non è stato mai inviato in teatri operativi/missioni all’estero, era comunque a contatto con mezzi e materiali che venivano da zone in cui sono stati conflitti”. Per quanto riguarda, infine, il periodo di servizio svolto in territorio estero parte appellante si limita a negare che controparte sia mai stato impegnato fuori dal territorio nazionale senza fornire documentazione in grado di contrastare le circostanziate affermazioni rese dall’interessato in sede istruttoria innanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta circa la sottoposizione ad addestramenti nell’uso di esplosivo sospetto “che al detonare sprigionava polvere giallastra tipica del tritolo” avendo opposto in quella sede il segreto militare e comunque nulla documentando sul punto nel corso del giudizio di prime cure ovvero di questo stesso giudizio.

Tradotto il finale, quando non si ha più nulla da dire, si oppone il segreto militare. E passan vent'anni. Qui un avvocato specializzato nel difendere soldati entra nel merito:

L'azione della radioattività e delle microparticelle
La “sindrome dei Balcani” è causata, oltre che dalla radioattività dei proiettili all’uranio impoverito, anche dalle microparticelle rilasciate nell'ambiente a seguito delle esplosioni.
Le microparticelle sono state assimilate dai militari per inalazione o per ingestione, in quanto i vapori sprigionati nelle deflagrazioni e nelle esplosioni possono essere trasportati anche a chilometri di distanza prima di depositarsi nel terreno dove il metallo potrebbe entrare nella catena alimentare o inquinare la falda acquifera.
La composizione chimica del particolato cambia a seconda se si tratta di un inceneritore, o di una bomba all'uranio, o ancora se vengono compite fabbriche di armamenti, raffinerie o altro, determinando tipi di inquinamento differenti.
Le microparticelle e l’uranio impoverito, una volta penetrati nell’organismo, provocano infiammazioni che, a loro volta, attraverso il processo della cancerogenesi, portano allo sviluppo di forme tumorali.
https://www.avvocatoeziobonanni.it/uranio-impoverito/

E qui un’associazione militari cita anche il lavoro congiunto di una commissione serba sull’argomento:

“Contestualmente al rigetto del Comitato di Verifica in Serbia una Commissione d’Inchiesta medico scientifica sui danni causati ai bambini nati tra il 1999 e il 2015 ha stabilito che sono stati esposti a un fattore tossico che li ha resi più vulnerabili a malattie maligne. Lo ha detto in questi giorni Darko Laketic, presidente della speciale commissione d’inchiesta costituita lo scorso anno a Belgrado per indagare sulle conseguenze per la salute dei cittadini e per l’ambiente dei bombardamenti con uranio impoverito condotti dalla Nato sulla Serbia 20 anni fa, nella primavera 1999, durante la guerra del Kosovo. Laketic ha presentato il primo studio medico-scientifico effettuato dalla commissione in collaborazione con l’Istituto per la salute pubblica ‘Milan Jovanovic Batut’. “Penso agli italiani, che hanno messo a disposizione l’intera documentazione della loro commissione d’inchiesta, offrendo aiuto con analisi biochimiche o tossicologiche”. Ciò era avvenuto in occasione della visita che il presidente di tale commissione Gian Piero Scanu aveva effettuato a Belgrado nel luglio dello scorso anno. Laketic ha sottolineato le gravi conseguenze dei raid alleati sulla Serbia guidata dall’allora uomo forte Slobodan Milosevic, “Una simile tragedia non pnuò e non deve essere dimenticata”.”
https://www.militariassodipro.org/uranio-impoverito-unaltra-sentenza-che-porta-giustizia/

Ma è una ricerca prima della timbratura, mi vergogno solo a chiamarla, “ricerca”. E’ una cosa dettata più dal nervoso e dal senso di vomito di fronte a chi ha la faccia come il culo, in pieno 2023, di sostenere ancora pubblicamente certe cose. E il nervoso monta ulteriormente perché ci sarà chi, a queste bufale, ci crederà ciecamente.

Aggiornamenti a seguire.

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22/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


I combattimenti infuriano lungo tutto il perimetro urbano, ovvero attacchi provenienti da tutte le direzioni. Maggiormente, ammettono gli stessi analisti ucraini, da SUD:
https://t.me/RVvoenkor/41141

Per i motivi che ci siamo detti già ieri, ovvero che risulta molto più fragile la tenuta di quel settore rispetto a una zona industriale e una CHROMOVO immediatamente a ovest molto più fortificate. Ciò non toglie che gli attacchi proseguano, e con un’intensità sempre maggiore, anche sulle zone più protette.
https://t.me/RVvoenkor/41128

D’altronde, è l’unico modo per riuscire a vincere una forza quantificabile nell’ordine di oltre diecimila uomini in una superficie ogni giorno sempre più ridotta e, pertanto, sempre più agevole da controllare metro per metro, palmo a palmo. Vedremo gli sviluppi. Intanto, la comparsata del patàca in pigiama, neanche con elmetto e giubbotto, “dalle parti di Bachmut”…
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/22/274952.html
ormai non convince più nemmeno i suoi. Che parlano di un hangar a Konstantinovka:
https://t.me/legitimniy/15004
Producendo, pertanto, l’effetto contrario a quello voluto.

AVDEEVKA

Nonostante l’esercito ucraino cerchi di tamponare la falla mandando, in fretta e furia, rinforzi, l’effetto è esattamente quello ottenuto ad ARTEMOVSK. La cartina rimane la stessa:
https://t.me/sanya_florida/7771
E sul campo di battaglia rimangono, ogni giorno, centinaia di soldati mandati contro posizioni ormai consolidate: oltre trecento soltanto fra ieri e oggi.
https://t.me/mod_russia/25018
Esattamente come ad ARTEMOVSK. E un doppio tritacarne rischia di compromettere i sogni di gloria dei generali NATO ancor prima che si accorgano di quanto sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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22/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: QUANDO I RUSSI FANNO “SIRIANI”…


Questa recentissima situazione,
https://t.me/polk105/4093

che mostra gli ultimi quartieri liberati a SUD della città
https://t.me/polk105/4093?single
et
https://t.me/polk105/4097?single

Si accompagna in realtà a quello che è il dato più interessante: una lamentazione ufficiale degli ufficiali ucraini sul campo, che di fatto sancisce il fallimento della linea difensiva sinora tenuta. I russi procedono ad attacchi simultanei su più punti, TESI AD ACCERCHIARE la città (e questo lo sappiamo) e a TAGLIARE le comunicazioni (e questo pure è noto). Quello che è meno noto è l’ESTREMO GRADO DI MOBILITA’ DEI RUSSI. Scrivono gli ufficiali ucraini infatti:
Каждый день мы теряем несколько кварталов, а присланные танки просто сжигаются в городе и не имеют смысла в боях.
Ogni giorno perdiamo alcuni circondari, e i carri che ci hanno inviato giacciono bruciati per le strade, perdendo ogni senso in combattimento.
https://t.me/polk105/4093

Mi tornano alla mente i carri dell’esercito siriano bruciati dagli attacchi simultanei dei mezzi veloci dei ribelli foraggiati dalla CIA e dei gruppi terroristici di An Nusra e dell’Isis. I russi hanno imparato molte cose in Siria. Soprattutto, con la liberazione di Aleppo. Altri, invece, le hanno disimparate.

Aggiornamenti a seguire.

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22/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

L’evoluzione è soprattutto a sud, dove il viale Korsunskogo è stato finalmente passato, come si vede in questa cartina:
https://t.me/RVvoenkor/41096
La linea è spezzata e i russi continuano a salire. Vedremo nel corso della giornata le evoluzioni

SINDROME CINESE (再见!“Zài jiàn”, arrivederci)

Due brevi post scriptum.

PRIMO: Xi Jinping nel lasciare Mosca ha detto un’ultima cosa, molto importante. I cinesi, come tutti gli estremo-orientali, non parlano per niente. Li allenano sin da piccoli a controllare pensieri, parole, opere e omissioni. Padre Jorge del nome della rosa si sarebbe trovato bene da loro, il riso è proprio delle scimmie. Breve, ma necessario, preambolo a quanto segue. Xi nel congedarsi da Putin dice:

“Oggi stanno avvenendo cambiamenti, quali non ce ne sono stati negli ultimi cento anni. E noi governeremo insieme questi cambiamenti”
https://t.me/mig41/25287

Sanno dove stanno andando. Sanno perfettamente quello che li aspetta. Si preparano al peggio per accogliere il meglio che verrà. Soprattutto, sono determinati ad andare avanti.

SECONDO: della serie, “Morto un gasdotto se ne fa un altro”. A pieno regime la potenza di SILA SIBIRI 2 sarà di 50 MILIARDI DI MC l’anno. A piena portata, NORD STREAM 1 faceva 55 MILIARDI DI MC. Gli europei rimpiazzati, TOTALMENTE, dai cinesi.

Aggiornamenti a seguire.

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21/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Cartina uscita oggi dal sito filoucraino deepstatemap (https://deepstatemap.live/en"#6/49.438/32.053) con percentuali di possesso territorio (accurate al centesimo… lasciam perdere…) così divisa:
ROSSO – Russi (63,56%)
GRIGIO – Terra di nessuno (19,69%)
GIALLO – ff.aa. ucraine (16,75%)
https://t.me/polk105/4044

Consideriamo che la fonte è filoucraina e vediamo i dati. Per le forze NATO può essere SOLO peggio. Inoltre, è interessante vedere l’estensione della terra di nessuno. In sostanza, l’area gialla, quella dove i soldati possono muoversi e organizzare la propria azione in relativa sicurezza e possesso del territorio è MOLTO, ma MOLTO, risicata ormai.

In tutto questo, il comando NATO pensa ancora al RIBALTONE. L’attacco, nell’ultima configurazione esposta agli spifferi di corridoio (ormai di segreto c’è rimasto ben poco…) si collocherebbe nella notte tra 24 e 25 marzo. Ben tre attacchi simultanei:
1. Da VASJUKOVKA a KRASNOE, tagliando da nord a sud la fetta di territorio liberato a Nord-Ovest e isolandolo dal resto
2. Da TORECK a NIKOLAEVKA, tagliando da sud a nord l’area a Sud-Ovest che minaccia ora KONSTANTINOVKA e dintorni
3. Da CHASOV JAR a schiantarsi a EST, nel centro di ARTEMOVSK (“per un colpo d’incontro” для встречного удара) tipo caprone che prende la rincorsa tira testata ad altro caprone.
https://t.me/namarshe/5087
Circa quest’ultimo punto, altre fonti parlano di CENTINAIA DI MEZZI (blindati e carri) ammassati e pronti a partire:
https://t.me/vysokygovorit/11075
Vedremo quanto di quello auspicato si realizzerà… intanto, a SUD i russi hanno sfondato anche quella linea data dal vialone Ulica Korsunskogo
https://t.me/RVvoenkor/41079
E se non vogliono trovarsi il cerchio chiuso di punto in bianco, saranno costretti a gettare nella mischia altre migliaia di uomini. E non dove dicono loro.

SINDROME CINESE (QUALCHE CONCLUSIONE)

Qualche conclusione, sia pur sommaria, da questi primi incontri.
1. Record nel volume di scambi fra i due Paesi nel 2022, quest’anno già in corso di superamento su base mensile, per un totale stimato di OLTRE DUECENTO MILIARDI DI DOLLARI
https://t.me/ukraina_ru/138705
2. I russi offrono sul piatto essenzialmente, e altro non poteva essere, idrocarburi:
- Tutto è pronto per il nuovo gasdotto SILA SIBIRI 2. Giusto per esemplificare cosa significa SILA SIBIRI 2 nel cambio radicale di rotta dei transiti di gas DALLA DIRETTRICE EST->OVEST A QUELLA OVEST->EST, questa mappa ci viene in aiuto:
https://i0.wp.com/eenergy.media/wp-content/uploads/2020/06/sila-sibiri-2.jpg?ssl=1
Ci viene in aiuto… per farci capire come valorizzeremo meglio nel prossimo futuro energie futuristiche come carbone, legna, plastica, copertoni (da respirare a pieni polmoni…), libri (carta straccia…), streghe ed eretici (a differenza del medioevo, con una compassionevole assoluzione…).
3. Obbiettivo per il 2030: non meno di 98 MILIARDI DI METRI CUBI DI GAS + 100 MILIONI DI TONNELLATE DI CARBURANTE
4. DARE-AVERE da regolarsi NELLE RISPETTIVE VALUTE NAZIONALI (bye bye talleri, sterline, euri…)
5. Sostituzione integrale delle aziende u-ccidentali con analoghe aziende cinesi nei settori di economia russa abbandonati dalle prime
6. Ampliamento delle quote di mercato dei prodotti agricoli russi nel mercato cinese
7. Progetti congiunti nei rami più avanzati della produzione industriale e in otto settori chiave (fra cui finanza, trasporti, infrastrutture)
8. Accelerazione ulteriore negli scambi studenteschi e nella promozione dei rispettivi turismi
https://t.me/ukraina_ru/138707
et
https://t.me/RVvoenkor/41068
et
https://t.me/WarDonbass/103712

HARAKIRI U-CCIDENTALE (“TOZZI …FAN! BANZAI!”)

Di fronte allo scenario internazionale che si sta configurando, direi che la NATO in un anno è riuscita in un vero e proprio “capolavoro”:
- come HARAKIRI politico-economico (il nostro) non c’è male: un po’ più di rituale, però, ecchediamine… abito bianco (colore della morte), faccia da Toshiro Mifune incazzato, fascia alla testa, gesto teatrale… anzi, quello c’è, purtroppo… un vero e proprio cinema (trash)!
- Come costruzione e consolidamento di un polo industriale ed energetico mondiale sempre più alternativo all’U-ccidente, e autonomo, di base, dallo stesso, ci siamo, e alla grande.
- Come polo di attrazione per altre potenze regionali asiatiche (India, Iran, Turchia, Indonesia) e, potenzialmente, africane e sudamericane siamo a livelli mai raggiunti di sviluppo bilaterale senza u-ccidentali di mezzo.

Niente di trascendentale. Né, tantomeno, di rivoluzionario. La Serenissima dopo la scoperta dell’America ne seppe qualcosa… L’asse del mondo gira. E non è l’unica cosa a girare, a qualcuno che non lo vuole ammettere. E si ostina a scatenare guerre ovunque pur di mantenere una posizione egemonica che, ormai, gli scappa di mano anche nel settore dove fino a poc’anzi dominava: quello militare. Le guerre le scatena… e le perde. Miseramente, trascinando nella miseria più nera chi lo segue (per costrizione, più che per convinzione… perché destinatario di “un’offerta che non può rifiutare”): vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba (a testa bassa).

E più mazzate riceve, più va avanti. Imperterrito. Verso il baratro. Senza un briciolo di testa, ormai, accecato completamente. E diventando, così, lo zimbello di oltre tre quarti di mondo, SPECIALMENTE QUANDO “SALE IN CATTEDRA”.

La “perla” di oggi ce la offre un giornale olandese,
https://t.me/NSDVLuganske/4708
capace di impaginare, UNA A FIANCO ALL’ALTRA, QUESTE DUE NOTIZIE:
1. Accordo in UE per fornire un milione di munizioni all’Ucraina e staccare un altro pacchetto di “aiuti militari”
2. La Cina arma la Russia! Orrore orrore, è contro lo Statuto dell’ONU e il diritto internazionale.
Al che chi legge alza la manina e chiede: ma, ammesso e non concesso che fosse vera la seconda, non è anche contro lo statuto dell’ONU e il diritto internazionale dare un milione di munizioni all’Ucraina? O imbottirla di carri armati e patriot?
https://t.me/RVvoenkor/41080
Noi, questi problemi, non ce li poniamo. Quindi possiamo pure affiancare le notizie, senza tema di obiezioni di alcuna sorta.
Del resto, lo ha appena sostenuto lo Stolto. Noi in Ucraina SI, la Cina che arma la Russia NO.
https://t.me/boris_rozhin/81012
Possiamo persino combattere i russi coi proiettili all’uranio impoverito. Questa l’ultima di oggi:
https://t.me/vysokygovorit/11074
Sulla base di quale “diritto”, quindi? Quello su cui si poggia la NATO da quando è nata… quello del più forte. Come in Jugoslavia, del resto, coi soldati italiani che con tutto l’uranio che si son respirati lì, pur non restandoci nemmeno tantissimo, son morti una volta tornati qui. E nessuno, lì, nessuno, organizza viaggi in colonie estive come quelli per i bambini di Chernobyl. Quelli della Ex-Jugoslavia possono continuare a crescere sviluppando brutti mali. Oggi i russi han tirato in ballo il deterrente atomico, dicendo che non è il caso di scatenare un conflitto con QUESTI armamenti. Ma la cosa che sconcerta, è che qui non reagisce nessuno. Sparate di questo tipo partono dalla NATO, che sta perdendo, non dai russi, che stanno vincendo. Sono armi criminali, quelle che minacciano di usare. E nessuno, QUI, muove parola.

Il resto del mondo, non U-ccidentale, sta a guardare, molto attentamente, ma non resta alla finestra: quando non si trova il fucile NATO alla tempia e la mano del FMI al portafoglio per votare le risoluzioni atlantiche all’ONU, comincia a guardarsi intorno. E intorno c’è un capitalismo, c’è un imperialismo, chiamiamolo o chiamatelo come volete, che è “meno peggio”. E piuttosto che niente è meglio piuttosto, come si suol dire.

Ecco perché l’U-ccidente partito un anno fa per ISOLARE LA RUSSIA dal resto del mondo, in un anno è finito ISOLATO ESSO STESSO... DALLA REALTA’, anzi tutto. E dal resto di un mondo che comincia a fare qualche ragionamento. Come non ne aveva fatti mai nella storia di questo essere antropomorfo chiamato uomo. Storia scritta in una variante WASP (White Anglo-Saxon Protestant) destinata, ben presto, a essere sostituita da altre scritture.

Ma il vecchio imperialismo non vuole cedere. Ha ancora la maggioranza delle armi e delle basi militari presenti sul globo. Muoia Sansone! Con tutti i filistei! Avanti così, quindi…avanti tutta, verso uno HARAKIRI che sconteremo per decenni e che faremo scontare ai nostri figli e alle generazioni che seguiranno. TOZZI.. FAN, BANZAI! (万歳cinese wànsuì万岁, lett. “10.000 anni”!, ovvero.. “ev-viva!”…)

Aggiornamenti a seguire domattina.

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21/03 ore 12:30 aggiornamento

AVDEEVKA

Proseguono i combattimenti intorno a STEPOVOE a nord della città
https://t.me/namarshe/5081
In questa ulteriore cartina è il paese aldilà della linea azzurra (la ferrovia tagliata)
https://t.me/polk105/4026

Ci sono progressi circa l’accerchiamento in corso ma nulla ancora di definito:
https://t.me/polk105/4025

ARTEMOVSK

In città i combattimenti infuriano con attacchi simultanei praticamente da tutte le direzioni, con l’obbiettivo di individuare i punti deboli nella linea difensiva e lì insistere ulteriormente.
https://t.me/polk105/4035
Intorno alla città, proseguono le manovre di ampliamento del fronte sud con combattimenti ormai alle porte di KONSTANTINOVKA:
https://t.me/polk105/4029
et
https://t.me/ukraina_ru/138648

Nel complesso, entrambe le situazioni in costante evoluzione. Aggiornamenti a seguire.
 

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21/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Situazione aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065822-8b52bafa.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065825-9b477ce0.jpg

Come è possibile vedere, ci sono stati sviluppi per tutte e tre le azioni in corso:

1. Dentro la città stessa. Il cerchio si sta progressivamente stringendo intorno allo stadio Avangard (il triangolino nell’ingrandimento), così come a nord intorno alla fabbrica AZOM. Nel complesso, data l’enorme quantità di carne da cannone ucraina ammassata in pochi kmq, questa azione è quella che offre maggiori risultati, dal punto di vista di danni inferti alle forze NATO e “demilitarizacija”, ma richiede maggiori esperienza, capacità e competenze dal punto di vista militare. Oltre che tempi lunghi, data la conformazione del territorio urbano e la necessità di procedere per gradi al fine di non lasciar scoperto alcun fianco a eventuali contrattacchi. Questo comporta inoltre la necessità di procedere ad attacchi continui e ininterrotti, al fine di sfiancare il nemico in superiorità numerica e rendergli impossibili rotazioni o regolari approvvigionamenti.

Di notte si riporta, infatti, come gli attacchi a sud non si siano fermati, con l’evidente intento di liberare ulteriori quartieri e ripartire poi la mattina da una situazione di ulteriore vantaggio:
https://t.me/condottieros/322

Lo scopo è, quindi, tramite una pressione crescente, rompere i ritmi della difesa e provocare il collasso di intere strade e quartieri, anziché di intere case. Vedremo gli ulteriori sviluppi.

2. Intorno la città stessa. Quell’animazione che girava qualche giorno fa e che abbiamo riportato mostra come il grosso delle truppe NATO si sia spostato lungo l’imbuto. Anche qui, pertanto, continua l’illogica mattanza di truppe difese da trincee scavate in fretta e furia e terrapieni di fortuna a nord e a sud dell’imbuto. La difesa tiene, letteralmente, il tempo di annientare tale scaglione e passare a quello successivo. Carcasse di mezzi si ammassano lungo i bordi delle strade e non si ha ormai neppure la possibilità di trasportare i feriti negli ospedali limitrofi per tempo. Ma questo, nella logica u-ccidentale, non è un crimine di guerra. No. È “per il bene del popolo ucraino”…
Vediamo quindi come specialmente a nord la linea di difesa cada pezzo a pezzo, mentre a sud ci si sia sostanzialmente fermati i bordi della strada che porta a CHASOV JAR, che collasserà solo quando collasserà quella sacca in formazione a SUD del MiG-17, che renderà KRASNOE attaccabile anche da est e, verosimilmente, da nord-est, e quindi a cascata tutto il pezzo a ovest che ne consegue. Fino ad allora, i russi tengono la posizione, resistono a inutili tentativi di contrattacco e si preparano a un’eventuale controffensiva, dichiarata settimane fa e sempre “posticipata” per un motivo o per un altro. Probabilmente, per lo stesso motivo per cui “posticipo” il rifacimento del bagno. Ma mai porre limiti alla “provvidenza”, pardon, agli “aiuti” U-ccidentali.

3. Verso SLAVJANSK. Qui vediamo un avanzamento verso GRIGOROVKA e nulla più. Se notiamo sulla cartina, l’avanzamento riguarda un territorio maggiore in superficie della stessa ARTEMOVSK. Area di campi che va puntellata, anche qui in previsione di un’eventuale controffensiva, temuta perché un attacco sui fianchi condotto con un gruppo d’attacco sufficientemente potente e numeroso, potrebbe mettere in seria difficoltà l’intera operazione, tagliando i reparti più avanzati, chiudendoli in una sacca, e creando le condizioni per ulteriori, dolorosi, affondi. Quindi, dopo gli avanzamenti dei giorni scorsi e con le unità che son sempre quelle, numericamente parlando, è logico pensare che i russi puntellino, in questo momento, anche perché la cartina ben mostra come ormai si ritrovino a ridosso di centri urbani che richiederebbero altre condizioni per essere attaccati e liberati. Vedremo anche qui gli sviluppi.

AVDEEVKA

Uno sviluppo immediato e tangibile è quanto sta accadendo ad AVDEEVKA. È inutile negare il rapporto causale che lega questi punti così lontani. L’area intorno alla fortezza, costruita in otto lunghi anni per fare da avamposto, da trampolino di lancio per la soluzione azera del problema Donbass, sta per essere circondata GRAZIE alla carenza di uomini e mezzi DOVUTA a un pozzo senza fondo, di nome ARTEMOVSK.

Questo, naturalmente, oltre al supporto di artiglieria e aviazione, ci mancherebbe. Ma non dimentichiamoci che è da fine febbraio che qui si martella e, CASUALMENTE, ora cominciano a vedersi i risultati. Non prima.

Molto bene, comunque. Due sacche al prezzo di una, grazie agli “scienziati”, alle “volpi del deserto” che governano le operazioni militari del regime di KIEV usandolo come serbatoio di carne da cannone. I russi ringraziano. La mattina, anche qui, si apre con i consueti martellamenti da nord-ovest verso sud e da sud-ovest e nord-est verso il centro.
https://t.me/voenkorKotenok/46240
Vedremo gli sviluppi.

SULLE TRUPPE UCRAINE MANDATE AL MASSACRO A ZAPOROZH’E

https://t.me/RVvoenkor/41039
Con questo filmato, rompo la mia consuetudine di non rimbalzare immagini di guerra. Primo, perché c’è poco da vedere, secondo, perché montate sempre con delle musiche che definire “orende”, con una “r” sola, è un complimento. Aggiungere schifo allo schifo è un’impresa non facile, ma la propaganda più bassa di entrambi gli schieramenti ci riesce benissimo. E non è il caso di esaltare gli esaltati ulteriormente. Almeno, così mi hanno insegnato.

Qui faccio un’eccezione. Perché si vede chiaramente come le truppe ucraine siano state mandate al massacro inutilmente in azioni dove si perdono decine di uomini e mezzi. Sono immagini risalenti a qualche giorno fa, negli attacchi riportati pure su queste pagine.

I mezzi procedono in ordine sparso, son subito individuati, e la reazione dell’artiglieria, che si vede chiaramente dall’angolatura del filmato essere collocata su posizioni più elevate, è immediata. Mezzi colpiti, mezzi che cercano di girarsi come possono su viottoli di campagna e battere in ritirata, soldati che escono in fretta e furia da mezzi in fiamme.

Non esegui questi ordini suicidi, ripetiamo, C’È IL PLOTONE DI ESECUZIONE che ti aspetta. Ma questi non sono crimini di guerra. No...

Aggiornamenti a seguire.

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20/03 ore 18:00 aggiornamento

70%


E’ LA PERCENTUALE DI ARTEMOVSK LIBERATA, secondo il capo dei Wagner. Il quale comunica che fra fine marzo e inizio aprile il regime di KIEV sta pianificando un’imponente controffensiva. Non tanto quella che sta puntellando un cerchio destinato prima o poi a chiudersi, stanti così le cose. Ma un movimento dall’alto teso a tagliare la linea di fronte esattamente NEL PUNTO dove finisce la competenza dei WAGNER e inizia quella dell’ESERCITO REGOLARE: grosso modo, sotto KREMENNAJA.
https://t.me/RVvoenkor/40992
Conclude poi il comunicato odierno chiedendo all’esercito regolare di prendere misure adeguate affinché ciò non accada.

AVDEEVKA

Cartina di RYBAR aggiornata alle 13:00 ora italiana
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144059-7a71173b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144058-4872705c.jpg

Si vede chiaramente a nord di AVDEEVKA la linea ferroviaria tagliata e lo sfondamento verso ovest, così come si vede anche quel cuneo che cerca di entrare a sud-ovest. Si vede anche l’ultima strada rimasta, quella che da AVDEEVKA porta a ORLOVKA a ovest. PETROVSKOE, il paese a nord appena liberato,
https://t.me/rybar/44841
dista da questa strada 5 km in linea d’aria. Se non è accerchiamento operativo, ormai, poco ci manca.

CONTROFFENSIVA SI, CONTROFFENSIVA NO


Queste due notizie ci riportano al tema della controffensiva. Richiederà, quantomeno, il sacrificio di due posizioni chiave come queste per salvare i due corpi di armata in preparazione nella loro integrità, così come analizzato in questa analisi:
https://telegra.ph/Polkovnik-Gennadij-Alehin-Rossiya-i-VSU-reshat-vse-voprosy-s-Artemovskom-v-hode-nastupleniya-v-aprele-mae-03-20
Che in realtà pone l’accento sul fatto che non sia ancora chiaro CHI attaccherà e QUANDO: potrebbero essere i russi, potrebbero essere le forze NATO, secondo i dati forniti dai satelliti, dai servizi segreti, in base a piani veramente dell’ultimo minuto. Fra aprile e maggio. Vedremo. Sicuramente, questa doppia sacca difficilmente sarà digerita. E le uova nel paniere potrebbero essere rotte ancor prima di tale data.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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20/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Notizia dell’ultim’ora: cruenti attacchi in corso e su vasta scala in città,
https://t.me/polk105/3985
aggiornamenti a seguire.

AVDEEVKA

E’ la seconda sacca che si sta formando, per certi versi a uno stadio più avanzato che ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/3981
Anche perché qui lo scopo è agire sul tempo approfittando di una difesa indebolita da mesi di smantellamento progressivo e dal contemporaneo attacco ad ARTEMOVSK, divenuto simbolo per l’U-ccidente e per il regime, e da “tenere a tutti i costi”.

Risultato: quello in cartina.
Anche qui è rimasta una sola strada, quella gialla
https://t.me/polk105/3981?single

Questo, mentre KAMENKA è stata liberata oggi (nord ovest di AVDEEVKA)
https://t.me/polk105/3970
Azione analoga e da parte opposta sta avvenendo dal confine a sud-est
https://t.me/namarshe/5060
e il segmento evidenziato in rosa chiaro su quest’altra mappa
https://t.me/namarshe/5058
mostra l’avanzamento che, di fatto, ha chiuso fisicamente la ferrovia e operativamente la strada in giallo.
Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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20/03 ore 08:00 aggiornamento

SINDROME CINESE


Niente di atomico, per fortuna. Nonostante la ZAES sia stata per mesi oggetto di un tirassegno criminale da parte del regime di KIEV, pardon, dei “russi che si sparavano da soli”.

Oggi la sindrome cinese è un’altra. I canali telegram sono in fibrillazione, c’è chi traccia già il volo, al momento previsto atterrare a Mosca per mezzogiorno:
https://t.me/yurasumy/7923

La visita, ovviamente, è di importanza cruciale. Anzi tutto, è il presidente cinese che si muove. Il che comporta un carico di “attenzioni particolari” che, in una diplomazia non ancora ridotta a spettacolo su tv a pagamento, ha il suo significato.

Per esempio, il riconoscimento della Federazione Russa (e della sua compagine istituzionale) come soggetto di rilevanza diplomatica mondiale, a una settimana esatta dal mandato di cattura per il suo presidente, giunto al culmine di nove anni di sanzioni, vessazioni in ogni settore della vita sociale: dall’economia allo sport.

Questo movimento, DIAMETRALMENTE OPPOSTO a quello u-ccidentale NATO, riflette ciò che da un anno è in corso, e che in un anno è divenuto, da SCELTA OBBLIGATA, a SCELTA STRATEGICA: il PASSAGGIO A EST di un Paese piazzato su due continenti.

SIAMO STATI NOI E SIAMO SEMPRE NOI A COSTRINGERE I RUSSI A MUOVERSI SU POSIZIONI SEMPRE PIÙ RADICALI ED ESTREMISTICHE.

Questo sia ben chiaro. Il capitalismo di Stato russo, come già ricordato, credeva in quello europeo sotto l’ombrello UE. Si, gratta gratta gratta poi usciva fuori NATO, ne era convinto, non era così con le fette di salame sugli occhi. Ma non immaginava certo che sarebbe bastata un po' di pioggia perché l’azzurro con le stelline scolasse via e apparisse il blu con la rosa dei venti sotto, quindi altro poco di pioggia e scolasse via anche quello lasciando il posto alla croce uncinata.

Del resto, ha bisogno di garantire il ciclo capitalistico di produzione e riproduzione di profitto da reinvestire nella sua lotta per la sopravvivenza. Che sarà lunga e durerà anni, se non decenni. Qui la nostra classe dirigente è ancora qui che non sa come dirci che a far saltare i gasdotti son stati gli amerregani, “ma per il nostro bene”, senza che a noi ci venga in mente la vecchia di “Misery, non deve morire”.

E non possono stare qui a correr dietro alle nostre paturnie. Mammaliturchi… certo, c’è il “drug Redžep”, c’è “l’amico turco”, dove amico+turco in un contesto “only business” (e qualcosa di più ma non lo diciamo troppo ad alta voce… visto che stiamo pur sempre parlando del secondo esercito NATO al mondo) suonano come un ossimoro. Ripeto, a scanso di equivoci e dei miei amici turchi avuti in vite precedenti, dal centro di prima accoglienza in avanti e che ricordo sempre con tantissimo affetto, a partire dal matrimonio turco a cui fui invitato e che mi rimase impresso come non mai: è il contesto “solo affari”, come dicono entrambe le parti a rendere questa amicizia molto interessata e contingente.

Molto di più di quella cinese. Facciamolo, questo parallelo. Erdogan ci mette il luogo “neutro” (eccome!), la giurisprudenza (triangolazioni, cavilli, lacci e lacciuoli da usare non per legare, ma per permettere l’impossibile in un contesto di sanzioni), e apre il borsello per incamerare il dovuto (per il disturbo!): dall’accordo per il grano a quello per il gas.

Avrà pensato “l’amico turco”: “Perché rinunciare a fare affari con quei minchioni degli europei che si tirano la zappa sui piedi da soli? E mi rimettono in gioco facendomi fare una barca di soldi, di pura rendita parassitaria? D’altronde, gli americani lo sanno. Qui faccio quel che voglio io, ci han già provato a farmi un colpo di stato contro e le conseguenze le stanno pagando tutt’ora”.

Per i cinesi il discorso è diverso. Non è “only business”. Certo: soldi e prodotti finiti in cambio di materie prime è “bisinisse”. Aumento della quota di forniture a causa della diminuzione drastica della quota u-ccidentale è “bisinisse”. Costruzione a ritmi accelerati di infrastrutture atte a sostenere un flusso di idrocarburi aumentato esponenzialmente in trent’anni è “bisinisse”. Ma è già una VISIONE PROSPETTICA, DI LUNGO PERIODO, a cui entrambi i capitalismi nazionali lavorano. Non è certo la “cara amica di una sera”, qual è, visti i chiari di luna, “l’amico turco”. Questo significa BILATERALI, INVESTIMENTI INGENTI DI CAPITALI, ECCETERA.

“E LA VIA DELLA SETA?” Bella domanda. Resterà. NON SI BUTTA VIA QUEL CHE GIÀ C'E' E RENDE. TRANNE OVVIAMENTE CHE NEL NOSTRO CASO, DOVE "SUICIDARE" DUE GASDOTTI E SUICIDARSI NEL COMPLESSO FA PARTE DI QUELLA SOCIETA' "FLUIDA" che stiamo ottenendo, a fatica ma con successo, autodistruggendoci giorno dopo giorno. La via della seta, la OBOR, cinesi e russi la terranno. E ci mancherebbe! Ripeto, siamo noi i suicidi, non loro. Ma non andrà oltre quel che già c’è. Un trenino che costa di più mantenere per far scena che i profitti che da esso si ricavano, e navi che continueranno a portare i loro 2-3000 TEU in giro per i porti del mediterraneo e del nord-europa. Tendenza peraltro in calo con l’aumento dei noli marittimi durante il periodo del covid, che ha costretto molte filierie a cercare soluzioni nelle colonie dell’Est Europa, del Nord Africa e, naturalmente, “dall’amico turco”.

Ma non è solo economia. L’alleanza è strategica, ormai. A partire da un problema che si chiama Taiwan. I cinesi sono troppo intelligenti da non capire che una Russia “spezzatino” come nella carta NATO è solo il preludio a una Cina “spezzatino”. E lotteranno fino alla fine perché ciò non accada. A partire da Taiwan. I russi, per sdebitarsi del favore, garantiscono ai cinesi lo stesso tipo di appoggio. Questo, naturalmente, fa da volano alla “Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai”, ovvero include in un collante anche i paesi dell’Ex-URSS i cui capi pensano di fare come “l’amico turco” flirtando però sempre di più con americani che pagano, pagano, e ancora pagano le borghesie compradore locali per garantirsi “missioni militari”, “programmi di partnership” preludio a basi militari in grado di stringere sempre di più la cintura sotto la Russia.

Ma non solo, tale organizzazione include anche IRAN, PAKISTAN e INDIA. In lista d’attesa chi più avanti, chi più indietro, c’è il resto dell’Asia. IL POLO ECONOMICO EURASIATICO, che di EURO dopo la scelta suicida della UE ha solo Russia e Bielorussia, ha PROSPETTIVE ENORMI DI CRESCITA. Crescita in termini di creazione di un mercato interno, anzi tutto.

E questo potrebbe avere effetti nefasti, sempre dal punto di vista del conflitto interimperialistico in corso, su un’altra organizzazione di cui sia Cina, sia India, sia Russia fan parte, ovvero il BRICS. Coinvolgendo in prospettiva America Latina e Africa. Ce n’è abbastanza per estinguere non una, ma tre ucraine da parte dell’imperialismo u-ccidentale per impedire tutto questo, più due polonie, tre romanie e, se dovesse servire, anche quattro o cinque italie. A noi la scelta. Perché questi vanno avanti, tiran dritto per la loro strada.

Inoltre, per ultimo ma non da ultimo, i russi sono avanti ancora in alcuni settori strategici, come quello AEROSPAZIALE. Paradossalmente, son rimasti indietro sui droni e sono ancora avanti su come gestire una stazione aerospaziale. I cinesi hanno bisogno di questo sapere. Di questa esperienza. E con quel che sta accadendo li porteranno sicuramente dalla loro. Mentre noi andremo avanti a fare i giretti con Musk e a sentirci la litania delle agenzie spaziali e dei soldi che mancano.

Aggiornamenti a seguire.

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19/03 ore 20:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


In città si combatte casa per casa, con avanzamenti minimi concentrati a sud.
https://t.me/RVvoenkor/40924

C’è un video però che merita veramente. Questo soldato in trincea riceveva sempre chiamate dal comando e questa volta ha deciso di farsi filmare. Ha risposto e… il comando voleva informarlo telefonicamente della cartolina!
https://t.me/WarDonbass/103370
La risposta del soldato, piena di “bip”, era ovviamente tesa a informare il comando che era già al fronte. Ad ARTEMOVSK, per l’appunto. Quando burocrazia fa rima con idiozia.

AVDEEVKA

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131728-323d4c6d.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131726-0a4f701d.jpg

Mostra gli ulteriori progressi nel chiudere la città a sud est. Progressi resi possibili grazie a un intenso fuoco di artiglieria e di aviazione che ha consentito l’attività delle truppe di terra. Sventati due tentativi di contrattacco che cercavano di riprendere il controllo dei settori persi.
https://t.me/rybar/44809

E’ inoltre notizia dell’ultim’ora la liberazione di un villaggio a ovest di KRASNOGOROVKA, Petrovskoe, che rende ora possibile l’attacco a un altro villaggio più a ovest ancora, ovvero BERDYČI.
https://t.me/polk105/3958

Così, invece di un accerchiamento soltanto, ad ARTEMOVSK, ormai i generali NATO ne debbono temere ben due. E questo, sinceramente, rischia di far saltare l’intero Donbass ancora in mano al regime di KIEV.

ENNESIMO TENTATIVO DI CONTRATTACCO SVENTATO A ZAPOROŽ’E

Stessa zona, sotto ORECHOVO, attacco sventato grazie all’intervento massiccio dell’artiglieria e truppe ucraine in ritirata con gravi perdite.
https://t.me/rybar/44807
Venticinque morti, tre carri armati e tre blindati, per l’esattezza.
https://t.me/boris_rozhin/80865

Si cerca di sondare il terreno in vista di un’offensiva di primavera, a questo punto, sempre più improbabile. Staremo a vedere.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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18/03 ore 23:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa infografika è molto utile per capire gli ultimi 56 giorni, con un’animazione che mostra il repentino spostamento verso ovest della linea di fronte:
https://t.me/RVvoenkor/40845
Ciò che però a mio avviso è più interessante, è la localizzazione e lo spostamento delle divisioni ucraine. È, di fatto, una schematizzazione. Molte divisioni nel corso dell’avanzata russa sono semplicemente scomparse, i superstiti si sono ritirati e nuove formazioni si sono realizzate dai loro resti nelle retrovie. Ma rende l’idea di un imbuto dove gran parte dei soldati ucraini si trova ora concentrata, aumentando notevolmente la “densità” a livelli di Ugledar (dove migliaia di uomini sono concentrati in pochi km quadrati).

Questo rende i combattimenti in città ancora più cruenti. E aumenta le perdite da parte ucraina. Oggi i soldati russi hanno portato gli scontri allo stadio Avangard, ormai in pieno centro:
https://t.me/ukraina_ru/138274
et
https://t.me/polk105/3907
Questo, in un contesto generale dove quartiere dopo quartiere si avanza, lentamente, ma inesorabilmente.

Tutt’intorno, le strade si ingombrano ogni giorno sempre di più di carcasse. “Tutto questo ieri non c’era”, commenta laconicamente un autista nel guardarle in questo video:
https://t.me/boris_rozhin/80767

A tutto ciò il regime di Kiev risponde ammassando truppe e armandole con questi catorci, brutte copie a basso costo degli Hammer:
https://t.me/legitimniy/14970

Se contro dei riservisti intorno a Charkov avevano fatto il loro sporco lavoro, operando come pochi anni addietro in Siria sfondando le prime linee e seminando il panico scorrazzando nelle retrovie, mentre carri armati passavano in massa attraverso i varchi da loro aperti e, dietro, decine di migliaia di uomini, oggi la situazione è diversa. I primi a dirlo sono i commentatori ucraini stessi: ora chi li aspetta ne farà colabrodo. I generali NATO, tuttavia, insistono: conducendo migliaia di carne da cannone ucraina al prossimo massacro.

“IL TEMPO DEI PRIMI”

18/03/1965 IL COSMONAUTA ALEKSEJ LEONOV COMPIVA LA PRIMA PASSEGGIATA NELLO SPAZIO!

Qui un filmato
https://t.me/Channel_No6/1339

E qui il film Vremja pervych, “il tempo dei primi” che proprio di questo parla. Dal minuto 40 la missione spaziale vera e propria:
https://www.youtube.com/watch?v=OSKbCrAeSzE

Qui in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=1m4HjvTz75k

In italiano c’è, ma è a pagamento, tanto per cambiare…

Bel film. Emerge in tutta la sua grandezza la figura di Korolev, il glavnyj konstruktor, l’ingegnere capo. Una pietra miliare della cosmonautica son solo sovietica, ma mondiale.

Aggiornamenti a seguire domani notte.

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18/03 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Nessun aggiornamento di rilievo. Attacchi praticamente ovunque lungo tutta la linea di fronte fra Kupljansk e Avdeevka, ma più che altro di artiglieria.
https://t.me/polk105/3880

D’altronde, ad ARTEMOVSK la configurazione delle truppe ucraine è questa:
https://t.me/dva_majors/11137
Tutti nell’imbuto e sul suo collo. E le perdite continuano, non a caso.

Un voenkor scrive, a questo proposito, una cosa a mio avviso molto importante:
“Nel complesso non sappiamo ancora del tutto quanto l’offensiva del gruppo Wagner a Soledar e Artemovsk abbia sconvolto i piani al nemico”
“Вообще мы до конца пока не можем осознать, как наступление группы "Вагнера" под Соледаром и Бахмутом смешала карты противнику.”

I generali NATO vogliono l’offensiva, massimo a fine aprile-inizio maggio (ibidem), ma il morale è sotto i tacchi e le condizioni sono radicalmente mutate rispetto a sei mesi fa.
https://t.me/vladlentatarsky/19936

Un suo collega prosegue sullo stesso filone, argomentando:
- perdite fra le fila delle forze armate coinvolte, in numero sempre maggiore, in termini di uomini e i mezzi
- perdita totale di iniziativa, dal punto di vista offensivo o anche del solo dettare luoghi, tempi e modi, costringendo il nemico a combattere alle proprie condizioni sul proprio terreno.
- trasformazione radicale della propria prima linea, da una configurazione d’attacco a un’altra di difesa; dal pensare, fino a dicembre ancora perlomeno, di poter dare una continuità all’azione di attacco iniziata a settembre, al doversi ritirare.
https://t.me/vysokygovorit/11008

Mi permetto di aggiungere, inoltre. Fra le fila ucraine c’è uno sbandamento che l’anno scorso non c’era. Uno sbandamento anzi tutto di senso, di prospettiva. Dalla “resistenza” fino all’ultimo ucraino, gli è stato chiesto a momenti di arrivare fino a Mosca, fino all’ultimo ucraino. Non è la stessa cosa. Specialmente quando appena alzi la testa dalla trincea rischi di non trovartela più attaccata al collo.

Questo genera dissidi interni agli stessi soldati. E non solo secondo lo schema “truppe barriera sparano sul posto a recalcitranti”. Pochi giorni fa (14/03, per l'esattezza) a CHERSON, ci sono stati SCONTRI ARMATI fra polizia e soldati della 124° brigata.
https://t.me/Life_underZoccupati/22611
Sempre in mezzo alle case, con lanci di granate oltre a un massiccio impiego di armi da fuoco. E civili morti. Ma questi morti, lo sappiamo, non fanno notizia. Motivo? La spartizione della città in aree di influenza. Soldati e poliziotti lasciati a loro stessi, “chiedono” soldi ai civili rimasti. E per il pizzo ci si scanna. Come a Chicago un secolo fa. Un mese dopo la strage di S. Valentino, manco a farlo apposta.

Aggiornamenti a seguire stanotte.

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17/03 ore 21:00 aggiornamento

AJA


Ci sono linee rosse che non dovrebbero essere passate. Linee fragili, precarie, come precario è l’equilibrio su cui si reggono gli ultimi brandelli di un diritto internazionale che si vorrebbe universalmente, globalmente riconosciuto. Ultimi brandelli oggi calpestati da un atto a dir poco ignominioso.

Cosa è successo, in sostanza. Questo organo, di cui peraltro né Federazione Russa, né Ucraina fanno parte, è da un anno che cerca di fare quanto accaduto oggi. Non ci è mai riuscito perché, come si spiega in questo dettagliato articolo apparso mesi fa, la “aggressione” non costituisce reato di sua competenza: già il procuratore di tale “tribunale” si era espresso il 25/02/22, “evidenziando la competenza della Corte relativamente al delitto di genocidio, ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità (rispettivamente previsti e puniti dagli articoli 6, 7 ed 8 dello Statuto di Roma), ma altresì sottolineando il difetto di giurisdizione con riferimento al delitto di aggressione (di cui all’art. 8 bis)”
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/le-impossibilita-della-corte-penale-internazionale-nella-crisi-ucraina-33901

Occorreva qualcosa di più forte. Ma non potevano esserlo le messinscene di regime, buone soltanto a riempire i cinegiornali luce e la carta stampata di immondizia. Quel qualcosa oggi è arrivato.

Ma torniamo per un attimo al “tribunale”. Questi sono i Paesi membri:
https://asp.icc-cpi.int/states-parties

Cerco cerco… e niente
- Russia
- Ucraina
- Repubblica Popolare Cinese
- India
Ohibò, già solo con questi la maggior parte della popolazione mondiale non riconosce l’autorità di questo tribunale. Ma andiamo avanti… non trovo neppure
- U.S.A.
- Israele
Ohibò. Ma come! Resta comunque il fatto che TRE membri del consiglio permanente dell’ONU su CINQUE non riconoscono la giurisdizione di questo “tribunale”. Questo, per non lasciare ai soliti comunisti la critica dello stesso (cfr. in questo senso l’interessante e dettagliato
https://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/diritto-e-rovescio-internazionale-nel-caso-jugoslavo/ )

Non sono quindi affatto fuori luogo le virgolette che accompagnano la parola “tribunale”.

Veniamo quindi al dunque. I capi di accusa, che riguardano direttamente Putin, li lasciamo al comunicato ufficiale:
“war crime of unlawful deportation of population (children) and that of unlawful transfer of population (children) from occupied areas of Ukraine to the Russian Federation (under articles 8(2)(a)(vii) and 8(2)(b)(viii) of the Rome Statute).”
https://www.icc-cpi.int/news/situation-ukraine-icc-judges-issue-arrest-warrants-against-vladimir-vladimirovich-putin-and

Deportazione di popolazione e trasferimento illegale della stessa, con bambini sempre tra parentesi ad aggravare. Andiamoci a leggere quindi lo Statuto.

Articolo 8(2)(a)(vii):
“(vii) Unlawful deportation or transfer or unlawful confinement”

Articolo 8(2)(b)(viii):
“(viii) The transfer, directly or indirectly, by the Occupying Power of parts of its own civilian population into the territory it occupies, or the deportation or transfer of all or parts of the population of the occupied territory within or outside this territory;”

https://www.icc-cpi.int/sites/default/files/RS-Eng.pdf

Si parla quindi di “deportazione o trasferimento illegali o confino illegale” e “trasferimento, direttamente o indirettamente, da parte delle Forze Occupanti di parte di propria popolazione civile nei territori che occupa, o deportazione o trasferimento di tutta o parte della popolazione del territorio occupato all’interno o fuori da questo territorio”.

Queste parole suonano come una beffa. I russi, A FEBBRAIO 2023, OSPITANO OLTRE 5,3 MILIONI DI PROFUGHI UCRAINI E DEL DONBASS. FRA QUESTI, 738 MILA BAMBINI.
https://iz.ru/1472836/2023-02-20/bolee-53-mln-bezhentcev-s-ukrainy-i-iz-donbassa-pribyli-v-rossiiu-za-god

Cito sempre dalla stessa fonte: 40 MILA SONO I PROFUGHI NEI CENTRI DI PRIMA ACCOGLIENZA, DOVE RICEVONO ASSISTENZA MEDICA E GIURIDICA, RICEVONO UN UNA TANTUM DI 10.000 RUBLI (12,3 miliardi di rubli versati sinora solo per questo).

A proposito di assistenza, 21.000 sono quelli che attualmente hanno chiesto e ottenuto aiuto psicologico.

Ma andiamo avanti, questi sono i numeri dei PROFUGHI in Europa secondo le NAZIONI UNITE:
- Russia 2.852.395
- Polonia 1.564.711
- Germania 1.055.323
- Repubblica ceca 497.217
- Italia 171.739
...
https://data.unhcr.org/en/situations/ukraine (al 17/03)

Quindi la Russia “vince” in questa classifica perché si diverte, ovviamente, a “deportare”, contro la loro volontà, oltre 5 milioni di ucraini e cittadini del Donbass o nuovi cittadini russi, che per quella specie di “tribunale” sono tutti ucraini, come gli abitanti della Crimea, a questo punto “detenuti illegalmente” insieme ai cittadini del Donbass e delle altre due regioni, anch’essi “sequestrati”… VERGOGNA!

Ma parliamo anche della cosa più schifosa a cui alludono queste accuse ignobili. Si, i bambini! Quali? Quelli che viaggiano con papà e mamma? No, gli orfani. Abbiamo anche di questi i numeri, non vi preoccupate, maledetti bastardi. A MARZO sono 1.090 quelli provenienti dal Donbass, ovvero la stragrande maggioranza. 1090 su 738.000 come abbiam visto.
https://www.infox.ru/news/251/270756-rossiane-smogut-usynovlat-detej-donbassa-po-uprosennoj-sheme

PER QUESTI 1090 ORFANI SI È ATTIVATA UNA GRANDISSIMA CATENA DI SOLIDARIETÀ, SIA IN TERMINI DI ADOZIONE CHE DI AFFIDAMENTO!

Lo Stato sta seguendo tutti i casi con particolare attenzione, sia per i traumi che questi bambini e ragazzi hanno subito, sia per curare insieme alle famiglie l’inserimento in un nuovo contesto affettivo.

Non ho altro da aggiungere se non ribadire che, la linea rossa che è stata oltrepassata oggi, è forse una delle più vergognose dall’inizio di questo conflitto.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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17/03 ore 17:30 aggiornamento

DA KUPLJANSK A KREMENNAJA


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155546-5f144d2e.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155545-ff340ebd.jpg

Siamo sopra ARTEMOVSK e SEVERSK, un settore di fronte che aveva sofferto tantissimo fra settembre e ottobre. Dopodiché non solo la situazione si è stabilizzata ma, pian piano, la linea di fronte si sta lentamente spostando verso OVEST. Tutt’altro che offensiva, si tratta di una “difesa attiva”, manovre limitate, tese unicamente a recuperare posizioni vantaggiose da cui, eventualmente, e quando sarà, ripartire e col minimo sforzo. Vedremo eventuali sviluppi.

AEREI SPIA SUL MAR NERO

Di cui uno che parte sempre dai nostri lidi. Cara Sigonella… Perché un giorno il tuo RQ-4 Global Hawk, nome IATA FORTE10, non lo mandi a spasso lungo il belpaese che ti ospita, con riprese strepitose dall’alto di braccianti sfruttati, di cantieri abusivi, di discariche fuorilegge, di piromani criminali… invece di fargli fare anche oggi, e subito dopo quanto appena accaduto… lo stesso giro di sempre?
https://t.me/boris_rozhin/80643

L’Italia permette questo, ovvero la ricerca di un nuovo “incidente”, sempre nello stesso posto, per alzare ancor più la tensione? La stessa Italia che “ripudia la guerra”?

Oggi c’è traffico, sul Mar Nero! Come nelle grandi occasioni. Come quando droni son partiti per far saltare l’ammiraglia russa. Oppure come quando altri sono arrivati fino al porto militare in Crimea. Oppure come quando è stato fatto saltare il ponte… Questa infografika di Rybar SUL SOLO TRAFFICO DI OGGI è inquietante, a dir poco:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160035-e3a4319f.jpg
e con legenda in caratteri latini:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160032-b0cf6503.jpg

Linea gialla continua: il nostro Sigonella (amerregano, che parte dalla colonia italiana)
Linea gialla spezzata: un MQ-9 Reaper (amerregano, che parte dalla colonia romena)
In mezzo al mar: un RQ-4D targato NATO
Poi ci sono in volo sulle coste: due americani e un francese (che pattugliano le colonie romene e bulgare), più un turco (ufficialmente, secondo esercito NATO per importanza…).

RYBAR mostra anche l’area in cui, a 900 m, riposa in pace il drone abbattuto. Non è proprio a ridosso delle coste pattugliate oggi da mezzi in volo come neanche il due giugno sulla A1, a ben vedere… pagliacci.

DICEVAMO DEL PATACA: MA ANCHE SUA MOGLIE NON SCHERZA


La moglie del patàca, si, quella che gira per Parigi e poi ha il coraggio di mandare al paesello buste originali LV con dentro pacchi di pasta discount da cinque chili, ha deciso di seguire le orme del marito come attrice. Qui la vediamo in coppia con una nuova, vecchia conoscenza (“dimmi con chi vai…”), affermare:
“One woman saw a drone from her balcony and shot it down with a jar of tomatoes.”
https://twitter.com/Sinnaig/status/1636117258068951040
Ovvero: “un’eroica donna ucraina ha visto un drone dal balcone e lo ha abbattuto con una lattina di pelati”… tutti i miei tentativi di restare serio sono finiti non nel riso incredulo di conduttori miscredenti, ma nella frase di chi ha pubblicato questa perla e sotto ha commentato: “Chissà se è stata lei a tirar giù, con la stessa lattina, anche il drone USA”.

Aggiornamenti a seguire

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17/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Consideriamo sempre ciascuna azione distinta per meglio comprendere quanto accade.

In città:
Situazione sempre più critica, casa popolare dopo casa popolare le forze NATO arretrano, lasciandosi morti e distruzione dell’intero patrimonio edilizio di una città che, dopo la liberazione, dovrà essere costruita ex-novo come Mariupol’.
https://t.me/RVvoenkor/40754

Intorno alla città:
Sempre la stessa fonte ci mostra l’ulteriore progressione verso Bogdanovka da nord,
https://t.me/RVvoenkor/40755?single
che significa posizioni ancor più favorevoli per generare un ulteriore cimitero di mezzi colpiti mentre fanno la spola sull’ultima strada non ancora fisicamente tagliata.

Verso SLAVJANSK-KRAMATORSK:
Proseguono anche qui i movimenti verso NORD-OVEST, relativi avanzamenti e conquista di posizioni favorevoli
https://t.me/yurasumy/7889
in un terreno che comincia a mostrare le proprie “asperità” collinari. Queste isoipse, sopra la notizia di un colmo a 199 m. appena espugnato dai russi, aiutano meglio a capire:
https://t.me/namarshe/5013
Stiamo parlando di dislivelli MINIMI, neanche cento metri tra “fondovalle” azzurro e “cime” rosse. Ne faccio di più io in bici nel tragitto casa-lavoro. Ma dal punto di vista militare fan la differenza fra la vita e la morte, tra tenere una posizione – e senza particolare sforzo – e cederla – anche se si cerca di puntellare con colonne e colonne di uomini e mezzi. Solito discorso del terreno che facciamo un giorno sì e l’altro pure. Qui però con le isoipse si capisce meglio. Possiamo cogliere in tutta la sua criminale idiozia la scelta dei generali NATO di mandare al massacro i propri uomini e in demolizione i propri armamenti.


MONASTERO DI LAVRA: ENTRANO I COLLABORAZIONISTI

Pardon, gli “scismatici”. E la prima cosa che fanno è dipingere le croci sulle cupole di nero. Tipo i merli dei castelli ai tempi dei guelfi e dei ghibellini, così li vedon da lontano: in questo caso alla vernice oro degli ortodossi (УПЦ UPC), è stata sostituita la vernice nera della nuova chiesa fascista (ПЦУ PCU):
https://t.me/ukraina_ru/137948
Del resto, e senza troppa fantasia, il colore resta sempre quello… “ed il nemico attuale è sempre ancora eguale”.

Aggiornamenti a seguire.

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17/03 ore 08:30 aggiornamento

QUANDO I MINISTRI SON PIÙ PUPI CHE PUPARI…

Significa che siamo in presenza di uno Stato fantoccio, gestito da marionette. No, in questo caso non sto commentando l’ennesima uscita di un ministro che individua in un gruppo mercenario la colpa di un’ondata migratoria di milioni di persone, così come non sto sparando sul manicomio di Kiev.

13/03, un attivista canadese chiede alla sua ministra dello sport, la quale aveva appena ripetuto la lezioncina su “non voglio vedere atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali”: “Cosa ne pensa degli atleti americani mentre i soldati bombardavano l’Iraq? Cosa ne pensa di quelli canadesi mentre la nostra aviazione bombardava la Libia? Cosa ne pensa di quelli israeliani che è mezzo secolo che massacrano i palestinesi?”
Domande semplici… ma la ministra-pupa non l’hanno programmata per rispondere alle stesse. E si auto-inserisce allora il programma “ritirata nell’ascensore”. Scena penosa, ma che merita:
https://twitter.com/QudsNen/status/1635368128849801225

Bellissimo, tra l’altro, il colloquio bilingue fra attivista anglofono e il “monsieur, monsieur” dell’assistente del ministro… sempre in tema di bilinguismi possibili in Paesi grandi un po’ più della Svizzera, che è anche più che bilingue… ma in Ucraina i bastardi devono, DEVONO, “de-russificare”, dalla lingua alle chiese… fra il silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, Vaticano compreso. A proposito, la vicende Monastero di Lavra non si è ancora conclusa. Ma non l’abbiamo dimenticata.

Thảm sát Sơn Mỹ – IL MASSACRO DI SONMY

A proposito di silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, nessuno parla più di questo massacro. Anche a me era sfuggito. Il 55 ANNIVERSARIO CADEVA IERI (16/03/1968 – 16/03/2023).

Si trattò del MASSACRO ORGANIZZATO DI UN VILLAGGIO VIETNAMITA, in RAPPRESAGLIA ALL’UCCISIONE, AVVENUTA IN PRECEDENZA, DI SOLDATI USA.

“DIECI ITALIANI PER UN TEDESCO”: nulla è cambiato. Questo il bilancio:
- 504 morti da 1 a 82 anni di cui
- 173 bambini
- 182 donne (di cui 17 in gravidanza)
- 60 uomini oltre i 60 anni
- 89 uomini sotto i 60 anni.
( Buổi sáng 16/3 vào 55 năm trước, quân đội Mỹ xả súng sát hại 504 thường dân ở Sơn Mỹ, trong đó 182 phụ nữ, 173 trẻ em, 60 cụ già, 89 trung niên, 247 ngôi nhà chìm trong biển lửa.)
https://vnexpress.net/tuong-niem-55-nam-tham-sat-son-my-4581927.html

Il sito sopra citato mostra anche la commemorazione tenutasi ieri. Nel silenzio totale della stampa u-ccidentale. Come allora, ad alzare il tappeto e far volar via un po’ di polvere fu un giovane SEYMUR HERSH.
https://t.me/parfentiev_club/4125

Non ci fosse stato lui, qui non lo avrebbe saputo nessuno, non ci sarebbe stato nessuno scandalo, nessuna inchiesta. Ma a 55 anni di distanza, dopo la menzogna, dopo il muro di gomma, dopo gli insabbiamenti, è arrivato l’oblio. Basta non parlarne. O parlare d’altro. O scappare in ascensore, come han programmato la ministra dello sport canadese a fare in tali casi.

Un regista italiano ha fatto un film sull’argomento.
May Lay Four – Soldati senza onore (2011)
https://yandex.ru/video/preview/11534714156722088544

Quante volte è passato in televisione?

Aggiornamenti a seguire.

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16/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ulteriori avanzamenti verso sud. Di questa cartina un po’ alla buona
https://t.me/polk105/3757
forse la cosa più impressionante è la scala (500 m in basso). Parliamo di cedimenti molto ridotti, come è normale che sia per i combattimenti urbani. Ma tali da modificare, in peggio, la configurazione della linea di fronte in funzione di ulteriori esposizioni ai tiri e agli assalti russi provenienti da più parti (e tali da costringere a ulteriori cedimenti). Questo rende la situazione, come ormai ammesso dagli stessi esperti ucraini - con un eufemismo - “prossima all’essere critica” (близка к критической)
https://t.me/RVvoenkor/40703
In particolare, la perdita del complesso di case popolari a sud che i soldati ucraini usano, fila dopo fila, blocco dopo blocco, come postazione naturale di difesa, come bunker, come nascondiglio, incuranti di ciò che sarà raso al suolo, rischia di tagliare ormai anche fisicamente l’unica via d’accesso alla città, poco più a nord. Quella indicata in azzurro in questa cartina:
https://t.me/ukraina_ru/137875
Quartiere popolare appena a sud di questa posizione e di cui ormai agli ucraini è rimasto ben poco:
https://t.me/RVvoenkor/40708


“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859) con quelli del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605):
402 aerei (vs 396 – 06/03, +6 vs +9 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
221 elicotteri (vs 217 – 06/03, +4 vs +7 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
3434 droni (vs 3345 – 06/03, +89 vs +117 dei 10 gg prima vs +107 dei 10 giorni precedenti ancora)
414 sistemi missilistici (vs 410 – 06/03, +4 vs +5 dei 10 gg prima vs +1 dei 10 giorni precedenti ancora)
8316 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8192 – 06/03, +124 vs +181 dei 10 gg prima vs +152 dei 10 giorni precedenti ancora)
1062 lanciarazzi multipli (vs 1054 – 06/03, +8 vs +10 dei 10 gg prima vs +25 dei 10 giorni precedenti ancora)
4372 obici e mortai (vs 4284 – 06/03, +88 vs +79 dei 10 gg prima vs +114 dei 10 giorni precedenti ancora)
8959 autoveicoli blindati (vs 8771 – 06/03, +188 vs +253 dei 10 gg prima vs +181 dei 10 giorni precedenti ancora)

Dati in calo, alcuni rispetto non solo a 10 giorni fa, ma anche rispetto a 20. Segno che guadagnare terreno e demilitarizzare il nemico non sono in un rapporto di proporzionalità diretta, anzi. Vero forse il contrario, ovvero che le forze NATO hanno MENO armamenti da contrapporre, di conseguenza i russi si trovano MENO armamenti da distruggere per avanzare e… avanzano, come ad Avdeevka, o migliorano le loro posizioni, come a Kremennaja. Teniamo sempre presente, fra l’altro, che questi dati sono FALSATI dall’assenza, nelle statistiche, di tutta l’area assegnata ai Wagner. Quindi l’assenza di ARTEMOVSK nelle statistiche, nel bollettino, ovunque, non consente di avere un quadro completo. Specialmente in questo momento, dove a quelle latitudini sta avvenendo la criminale mattanza che denunciamo ogni giorno.

Collochiamo inoltre, in questo contesto di “demilitarizacija”, anche gli “aiuti” u-ccidentali: non i soliti 4 “leopardi” in arrivo dall’U-ccidente, ma anche altri regali NATO. Gli ultimi aerei ex-Varsavia che, raschiando il fondo del barile, Paesi ora NATO cederebbero agli ucraini. CEDEREBBERO, perché i russi li hanno già ammoniti di non fare il giochetto “parte dalla Polonia, compie la missione in Ucraina, rientra in Polonia”… o altri giochetti analoghi: in Polonia non sarebbe affatto al sicuro, Paese Nato si, Paese Nato no. I polacchi pare abbian recepito tale ammonimento. E quindi CEDEREBBERO 4 MiG-29 della loro flotta ex-Varsavia agli ucraini. Al momento gli unici mezzi che riescono a portare autonomamente, senza bisogno che un pilota NATO si metta in aspettativa e poi si offra “volontario” nella Legione internazionale.
https://t.me/OstashkoNews/60156
4 MiG-29, quanti i russi ne fanno fuori in meno di 10 giorni.

TROVATO IL DRONE CADUTO IN MARE (A 900 M DI PROFONDITA’)

Le autorità russe lo avrebbero individuato, sarebbe a 900 m di profondità e starebbero già arrivando sul posto i mezzi in grado di tirarlo su da tale fondale:
https://t.me/OstashkoNews/60173
Vedremo anche qui gli sviluppi.

L’ONDA LUNGA DI HERSH: ORA SPUNTA FUORI ANCHE UNA NAVE DA GUERRA TEDESCA

Ora che tutti corrono ai ripari, è saltata fuori anche una NAVE DA GUERRA TEDESCA NELLE STESSE ACQUE POCHI GIORNI PRIMA DELLO SCOPPIO…
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/nordstream-pipeline-explosion-deutsche-marine-100.html

E non una nave da guerra qualunque, ma una “Oste-Klasse”, PRATICAMENTE IL MIGLIOR RICOGNITORE A DISPOSIZIONE DELLA MARINA TEDESCA DOTATO DI “SENSOREN” MOLTO “EFFIZIENTE” ELETTRONICI, IDROACUSTICI ED ELETTRO-OTTICI ("besonders effiziente elektronische, hydroakustische und elektro-optische Sensoren")

E SI TROVAVA, DAL 7 AL 14 SETTEMBRE… A 11 MIGLIA NAUTICHE DAL LUOGO A SUD EST DAL LUOGO DELL’ESPLOSIONE DEL GASDOTTO IL 26/09 (11 Seemeilen südöstlich der Stelle auf, an der am 26. September eine Explosion die Nord-Stream-1-Pipeline zerstörte.)!

Dati confermati dalla Bundeswehr che però si guarda bene dal dire cosa ci stava facendo. Era “un’operazione di routine” da una parte ("Routineeinsatz" gehandelt) e, dall’altra, non posson dire nulla perché c’è la più rigiden segretezzen (“die der strengen Geheimhaltung unterliegen”). Quindi il resto d’Europa non ha diritto a sapere cosa ci facesse LA PIU’ SOFISTICATA NAVE DA GUERRA DELLA MARINA DELLA PARTE OFFESA, in grado di individuare la scorreggia di un’orata a miglia di distanza, per sette giorni a undici miglia da dove è avvenuta l’esplosione…

Del resto, e saran anche fatti loro… e che cavolo, cosa ce ne importerà mai a noi! Al primo tedesco però che, non appena sente che siete italiani, comincia a fischiettare nino rota (stonando, peraltro…) ammiccando in maniera pietosa alla faccia di Marlon Brando, sentitevi in dovere di dirgli… “Oste-Klasse” (mimando il gesto della barchetta)… “Nord-Stream”… BUM! BUM! E poi, se fa ancora il finto tonto, fischiategli un po’ di “Yankee Doodle”… la capirà subito. Ce ne sono tanti, di “corleoni”, nel mondo.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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16/03 ore 12:30 aggiornamento

AVDEEVKA


“Tutte le strade da Avdeevka sono controllate dagli artiglieri delle forze armate russe” (Все дороги из Авдеевки контролируют артиллеристы ВС РФ)
https://t.me/ukraina_ru/137794
Vero, falso che sia, la comunicazione del capo della DNR di stamattina è in linea con la cartina di ieri. Avdeevka non è ARTEMOVSK, tutto si svolge su una scala MOLTO più piccola e, soprattutto, da una situazione di partenza dove il QUADRANTE per tre quarti era già in mano russa. Avdeevka il cuneo, Avdeevka la spina nel fianco, Avdeevka la testa di ponte da cui doveva partire l’assalto finale a DONECK (e la soluzione finale a un “problema” DONBASS che si trascinava da otto anni), Avdeevka la ultra fortificata, Avdeevka attorno a cui si erano ammassati decine di migliaia di uomini in attesa di un comando bruciato sul tempo dai russi, Avdeevka che ora si TROVEREBBE accerchiata, sia pur OPERATIVAMENTE. Cartina GENEROSA aggiornata:
https://t.me/polk105/3743
Cartina TIRCHIA (“prudente”) anch’essa aggiornata:
https://t.me/namarshe/4999

Anche se la verità stesse nel mezzo, staremmo parlando di CINQUE KM dalla strada più lontana dalle due linee di fronte nord e sud che porta da e ad Avdeevka. Molto probabilmente anche meno. E, quel che è peggio, di aperta campagna: appezzamenti, appezzamenti, e ancora appezzamenti, con tante stradine intorno. Quanto basta per aviazione (droni, soprattutto, sempre più importanti per identificare, dare coordinate, correggere il tiro, ma anche aerei ed elicotteri all’occorrenza) e per gli artiglieri (coi loro obici, missili teleguidati, lanciarazzi multipli) a tenerla sotto controllo senza grossi problemi. Dato, quello dell’accerchiamento operativo, appena rilanciato da un altro canale, peraltro:
https://t.me/polk105/3753

ARTEMOVSK

Confermato il ritiro delle truppe ucraine dai quartieri a sud della città, un pezzo intero di città abbandonato in fretta e furia.
https://t.me/polk105/3749
Per evitare la fine di AZOM, molto probabilmente. Le ultime cronache parlano di un centinaio di squadristi del “rinato” (… e “rimorto”!) battaglione Azov, morti intrappolati nella fabbrica, che sta finendo velocemente in mano russa.
https://t.me/namarshe/4997

TIBULLO E I VANEGGIAMENTI A STELLE E STRISCE

Non c’entran niente l’uno con l’altro, fortunatamente (per Tibullo, più che altro). Però alcune idiozie messe così, ad cazzum, su una cartina con pretese di veridicità, mi hanno evocato questo ricordo che avevo rimosso per decenni. Il riferimento è a una cartina di “Politico” dove mostra gli scenari più probabili dell’auspicata, a livello di quartier generale, offensiva NATO di quest’estate (che lui chiama “ucraina” perché la NATO non è in guerra, e io non sono in questo momento con lo stomaco che brontola…)
https://t.me/RVvoenkor/40676

Vediamo linee rosse che squartano in lungo e in largo DNR, LNR, le oblast’ di Zaporozh’e Cherson fino a giungere alla tanto agognata Crimea. Mancava solo l’assalto dal mare, dal cielo, e da sottoterra. Ma ci stanno lavorando... per renderle più che altro un minimo veritiere, quasi (quasi!) al livello della scena della casalingua e dell’idraulico. Del resto Hollywood campa su illusioni, specialmente quando “basate su fatti veri”.

E queste linee tratteggiate mi han fatto venire in mente questo ricordo che avevo rimosso. Ricordo di poche righe che mi erano rimaste impresse e che, carsicamente, emergono ogni qual volta sento dalle parti di mia moglie chiamare il vino (lu mieru). Prima volta, infatti, in cui mi imbattei nella parola “merum”, che indica il vino (rosso naturalmente), più fondo che liquido cristallino, in cui puoi tranquillamente intingere il dito e sporcare la tovaglia con disegni del tipo: noi eravamo qui, il nemico stava la, ci hanno attaccato in 50 e li abbiam fatti fuori tutti e 400. “In vino veritas”…

E cosa dice Tibullo, Liber I,10?

Dopo essersela presa su chi ha inventato le spade e la guerra, e aver ribadito che si stava meglio prima, quando gli dei (Lares) erano in piccole edicole di legno, che si accontentavan di poco, una corona di spighe (spicea serta) sul capo, focacce per un ex-voto, chiuso morta lì. E giunge a promettere, ai Lari, un’ara intera di carne di porco (e plena rustica porcus hara)! Altro che focaccella! In cambio di cosa? In cambio della guerra via da lui, anni luce da lui. Che facciano gli altri, gli eroi…

Sic placeam uobis: alius sit fortis in armis, / Così io possa piacervi, qualcun altro sia forte nelle armi
sternat et aduersos Marte fauente duces, / ed abbatta i comandanti avversari con il favore di Marte,
ut mihi potanti possit sua dicere facta / perchè possa raccontarmi mentre bevo le sue imprese
miles et in mensa pingere castra mero. / di soldato e dipingere con il vino l'accampamento sul tavolo.

http://www.antiqvitas.it/doc/doc.tibu.I,10.htm

“Et in mensa pingere castra mero”… che spreco di mieru, in realtà! Che spreco! Quindi, io andrei un passo oltre a Tibullo. Sostituiamo il prezioso contenuto con queste belle cartine virtuali, su cui si possano sbizzarrire con frecce rosse, frecce gialle, frecce azzurre, frecce di tutti i colori (sempre perché parliamo di “difesa”… vero retorica u-ccidentale?). Poi un altro giro di mieru e così via, finché non vincon tutte le guerre, conquistano la Crimea, Mosca, il mondo intero, la Luna, Marte e così via… non avremmo le decine di migliaia di morti nella sola Artemovsk, non avremmo la carneficina attuale. E magari quando si fossero stufati e avessero dato sfogo pieno alla loro megalomania, cambierebbero soggetto: panorami, nature morte, ritratti…

Aggiornamenti a seguire.

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16/03 ore 08:30 aggiornamento

QUESTIONE DI TEMPI


Nella vita molti sono i contesti in cui il tutto si riduce a una “questione di tempi”: i tempi della recitazione, i tempi della comicità, in particolare, i tempi dell’amore e, ahinoi purtroppo, anche i tempi della guerra.

Ciò a cui stiamo assistendo oggi, da parte di chi di queste cose si occupa, andrebbe studiato approfonditamente. “Indovinare i tempi giusti” consente di raggiungere un obbiettivo, il che in guerra è tutt’altro che scontato, col minimo di sforzo, massimizzando ovvero l’efficacia della propria azione.

Non mi soffermo ulteriormente sull’argomento: da Sunzi agli storici greci e latini, tutti concordano su quest’aspetto. Anzi, la trattazione scende nello specifico proprio per far capire le molle SE-ALLORA, QUANDO-ALLORA che scattarono o dovrebbero scattare nelle testoline dei decisori del destino di decine (o centinaia) di migliaia di uomini.

Non è solo una questione di “terreno” (quello su cui ci siamo soffermati nel denunciare da mesi l’insostenibilità di una posizione come quella di ARTEMOVSK), ma anche di tempi quindi. Oggi assistiamo al DISFACIMENTO di tale linea di difesa. Al DISFACIMENTO dell’esercito ucraino in quanto tale, sei mesi in cui è passato progressivamente dall’essere le seconde forze armate per importanza uscite dall’ex-URSS al divenire un serbatoio di manodopera, legata all’arme da una coscrizione che ricorda in molti punti la servitù medievale della gleba (con l’AK-47 al posto della zolla di terreno).

Il che non significa assolutamente che la fine del tunnel sia vicina. Anzi. La degradazione delle forze armate ucraine gioca, in ultima analisi, a favore della NATO, è – di fatto – uno degli obbiettivi non dichiarati di questo conflitto: lasciare – in caso di sconfitta – ai russi un Paese distrutto e un popolo nel caos, oppure tenersi – in caso di vittoria – una mina vagante e potenzialmente destabilizzante in pieno vecchio continente con cui bullizzare la borghesia locale, Francia e Germania davanti (e dietro tutti quanti). Win-win.

Eppure, è altrettanto innegabile che il primo win sarebbe egualmente un “premio di consolazione” per la NATO. Una magra, magrissima, vittoria per quanto ciò comporterebbe a livello globale in termini di delegittimazione della propria egemonia (fondata ormai, in gran parte, “sulla canna del fucile” soltanto 枪杆子里面出政权 come diceva il volpone Mao...), ma se il fucile fa cilecca e manca la pillola blu, cucù. Questo i generali NATO non lo avevano messo in conto. E ora non san più come uscirne. Metafore sessuali-maoiste a parte, cazzi loro.

Torniamo a noi. E ad ARTEMOVSK. Questo era il momento giusto per spingere. E i russi, gli unici in questo conflitto ad avere un po’ di raziocinio, nonostante la burocrazia, i timbri che mancano, le munizioni che non arrivano, i generali che si scannano fra loro, e tutto il carrozzone di miserie umane che passa di circo in circo sul globo terrestre senza eccezione alcuna, lo stanno facendo alla grande.

Spingono ad ARTEMOVSK su tre direzioni. Ce lo siam già detti. Significa decine e decine di attacchi in simultanea. Spingono ad AVDEEVKA. Hanno trecentomila uomini in più che si guardano bene dal dissipare. E ieri si è visto cosa vuol dire non aver sguarnito il fronte di Zaporozh’e. Quaranta morti fra le fila ucraine e quasi dieci blindati persi in un tentativo (inutile) di attacco su questo fronte:
https://t.me/boris_rozhin/80523
Avrebbero sfondato se fossimo stati a settembre dell’anno scorso dalle parti di BALAKLEJA. Ma non siam più nel 2022. Anche qui, qualcuno dovrebbe spiegare ai generali NATO che i tempi sono importanti. E sbagliarli costa. Anche se non sono uomini e mezzi loro. Nel medio-lungo termine costa.

Torniamo ai russi. Con gli stessi uomini continuano a spingere e mietono successi. Come mai? È cambiato il tempo. Il terreno è ridotto a una mera poltiglia. Lungo quel chilometro di linea non ancora fisicamente tagliata si muore. Carcasse fumanti lungo il percorso. OGNI TENTATIVO DI CONTRATTACCO È INUTILE! Questo significa che
- da un lato ogni truppa fresca che accorre è un regalo ai russi. Meglio annientarla quando è lì che annaspa nel fango piuttosto che lungo una steppa secca, estiva, dove i carri più performanti fan più della mia panda young.
- dall’altro occorre COGLIERE L’ATTIMO e approfittarne. Spingere più che si può ora. Un pezzo di difesa che cade è un vantaggio tattico per l’attacco del giorno dopo. L’EFFETTO DOMINO È ESPONENZIALE.

Fossero arretrati di pochi chilometri a ovest, oggi staremmo parlando d’altro. La guerra la NATO la sta perdendo per sua stessa mano. I russi non hanno ancora iniziato l’offensiva. E a parità di forze una disfatta di queste proporzioni andrebbe studiata. Probabilmente l’85% del globo terrestre la studierà anche. L’U-ccidente, muro di gomma. Ma stavolta chiudersi gli occhi e tapparsi bocca e orecchie non servirà. Anche se la vittima sacrificale è già stata designata (il patàca), le colpe sono altrove.

Aggiornamenti a seguire.

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15/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


La mappa più prudente (e che noi prendiamo sempre come più attendibile) è quella di RYBAR, aggiornata alle 16:00 ora locale (nostre 14)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155757-5c14e370.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155807-a3257b8a.jpg

Consideriamo sempre le tre azioni:

1. Nella città di ARTEMOVSK: pur mantenendosi prudente, registra l’avanzamento da sud (freccia in basso), ancor più chiaro nell’ingrandimento
2. L’accerchiamento: qui si notano avanzamenti importanti in direzione di BOGDANOVKA (freccia in mezzo), ma CHROMOVO non è ancora stata liberata. Meglio, le truppe ucraine se la svignano (frecce azzurre verso ovest), ma i russi si guardano bene dall’entrare visto l’imponente fuoco di sbarramento che l’artiglieria ucraina è ancora in grado di produrre lungo quella direttrice:
https://t.me/rybar/44663
3. Verso nord-ovest: qui la zona rosso-vivo liberata oggi con SALIZNJANSKOE è notevole. Naturalmente, laddove i centri urbani cominciano a latitare, gli avanzamenti proseguono più velocemente (1 km oggi
https://t.me/RVvoenkor/40612
e tutt’intorno non ci sono ulteriori centri abitati lungo quattro-cinque km)
https://t.me/RVvoenkor/40609
e mettono in maggior difficoltà la linea di difesa che la NATO cerca di imbastire gettando nella mischia, totalmente alla rinfusa, di tutto e di più.

AVDEEVKA

I risultati si cominciano a vedere anche qui. La carta di RYBAR mostra una KRASNOGOROVKA finalmente libera e un principio di allargamento, consolidamento dalla stessa al fine di creare le condizioni per un’ulteriore passaggio a ovest :
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200447-987e2867.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200448-bf4f5e4b.jpg

La strada principale che porta alla fortezza di Avdeevka è seriamente compromessa. Ne esistono altre, sicuramente, a OVEST, ma il pericolo di un accerchiamento operativo è, ormai, qualcosa di più di una semplice ipotesi. Ne sa qualcosa chi, in fretta e furia, sta cercando di portare più munizioni e viveri possibile in questo periodo:
https://t.me/rybar/44678

Aggiornamenti a seguire domattina.

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15/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Dividiamo l’analisi sempre sulle tre azioni in corso:
- Accerchiamento area e creazione di una sacca
- Liberazione fisica, quartiere per quartiere, casa per casa, della città
- Avanzamento a nord-ovest direzione SLAVJANSK - KRAMATORSK

Partiamo dalla prima:

Stamattina autieri ringraziavano in questo video il padreterno di esser riusciti ancora a fare dentro-fuori schivando le palle da cannone russe:
https://t.me/RVvoenkor/40594

Questi piccoli “miracoli”, che ogni giorno si verificano da una parte e dall’altra della linea di fronte, tuttavia, non cambiano nulla dal punto di vista dello stato reale della situazione, a dir poco tragico. Le munizioni finiscono:
- ce ne sono sempre meno,
- arrivano da fuori sempre in minor quantità,
- quelle che arrivano si fa sempre più fatica a portarle dove servono, ovvero in prima linea. Di quel poco che arriva, 1 su 2 si perde per strada.
https://t.me/legitimniy/14951

Dal punto di vista poi del trasporto feriti, la situazione è ancora più tragica. Qui si cerca di portarli da una parte all’altra di corsi d’acqua dopo che, ripetiamo per la maggior parte, son stati loro a far saltare i ponti per limitare l’avanzata russa:
https://t.me/boris_rozhin/80484
Immagini a dir poco agghiaccianti, della cui gravità non sarà chiamato a risponderne nessuno. Questi impantanamenti possono risultare fatali a feriti che possono diventare gravi o morire del tutto. L’irresponsabilità criminale dei generali NATO e dei loro tirapiedi risulta in tutta la sua tragicità considerando questi aspetti del problema “ritirata”, in un contesto reso sempre più complicato dal ritardo nell’ordine stesso quale quello attuale.

E questo accelera il disfacimento della linea difensiva in corso. E veniamo alla seconda azione, quella interna alla città:

Alle 10:45 ora italiana giungeva questa notizia: CHROMOVO sotto controllo russo, avanzamenti ulteriori DA SUD. FRA PUNTA NORD E PUNTA SUD C’E’ MENO DI UN CHILOMETRO!
https://t.me/polk105/3677

Questo POSSIBILE, ASSOLUTAMENTE PREVEDIBILE E PREVISTO, SVILUPPO, potrebbe collegare poco più a ovest del centro città le due azioni, quella di accerchiamento e quella di progressiva riduzione dell’area ancora controllata dalle forze armate ucraine in città. L’accerchiamento rischia oggi di non essere più soltanto “operativo”.

E per quanto riguarda la terza azione, verso nord-ovest, ZALIZNJANSKOE è stato appena liberato.
https://inosmi.ru/20230315/prigozhin-261388091.html
https://t.me/namarshe/4984
SLAVJANSK è a 35 km. E invece di attendere i russi da una posizione di forza, si continua a disperdere energie preziose e a perderle esponendole al loro tirassegno. Chi è causa del suo mal…

Aggiornamenti a seguire.

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15/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: NELLA MELMA

Nella melma VERA, alcuni soldati veri riescono a ritirarsi, a piedi, slittando a ogni passo:
https://t.me/rezident_ua/16839
Sempre nella melma VERA, ci vuole un cingolato per agganciare e spostare i resti di un M777 che si intende portare in riparazione. I due crateri dove erano sprofondati i piedi, e che lascia a fine manovra, sono la metafora dell’imbecillità criminale dei generali NATO e dei fantocci leccapiedi al potere:
https://t.me/voenkorKotenok/46080

Nella melma MEDIATICA, invece, purtroppo c’è tutto il resto. Il comando suicida dato ieri, di tenere a ogni costo quel che resta, sta condannando a morte decine di migliaia di ucraini. “La carneficina” che nessuno sbatte qui in prima pagina. Una melma MEDIATICA che cozza con la dura e amara realtà, che anche stamane si apre sui “contrattaccanti” invischiati nel fango e divenuti facile preda di ARTIGLIERIA e AVIAZIONE, che è sin dalle prime ore che martellano senza sosta:
https://t.me/polk105/3656
Non solo quindi vanificando i “soccorsi” che finiscono col fare la stessa fine di quelli intrappolati, ma creando i presupposti perché gli assalti di oggi vadano nuovamente a buon fine.

“I… UPAL V VODU!”

Corso accelerato di russo. Questo video sta diventando virale, sia nella variante da 21 secondi,
https://t.me/drugoeeto/8085
che in quella da 7
https://t.me/boris_rozhin/80453

E’ lo stesso TG – lo ricordiamo per i nostri giornalisti-schiena-diritta a cui già accennavamo ieri (nessun cenno della strage di Doneck, vergogna!), dai cui studi un anno fa si era immolata una giornalista con un cartello che aveva fatto il giro del mondo, per poi tentare l’avanzamento di carriera in Germania, quindi in Ucraina e, mandata a quel paese in entrambi i casi (in Ucraina pure in malo modo, essendo moskala forever, moskala inside, geneticamente moskala quindi, anche se professa rinnegata, razza da eliminare nella soluzione finale del regime), rientrata quindi con le pive nel sacco nella “cattivissima” madrepatria... Usata per fini propagandistici, sedotta, abbandonata, e rientrata infine alla base.

Oggi non siam più nel 2022. La conduttrice spara a raffica come da scuola di formazione la notizia del drone, parla dei transponder che non dovevano essere attivati, dei jet che sono saliti in volo, ma che non hanno usato armi, del drone che ha fatto una manovra brusca e… puf, “è caduto in acqua” (upal v vodu).

L’espressione con cui ripete le ultime tre parole, precedute dalla pausa di attesa… è semplicemente fantastica. Gli amerregani si sono incazzati? Cazzi loro. È da un anno che vanno avanti e indietro da Sigonella e dalle loro basi, mi son stufato anche di riferire le notizie dei tracciamenti, con droni come questo e anche più sofisticati di questo. Ogni tanto ne cade qualcuno in acqua. CAPITA, così come CAPITA che saltino DUE GASDOTTI contemporaneamente, e non paghi nessuno. Oppure, il che è peggio, così come CAPITA che due coglioni si divertano a fare giù e su fra i cavi di una funivia fra le DOLOMITI e LI TRANCINO a 110 m di altezza, facendo 19 vittime più l’operatore in cabina. Oppure, il che è peggio ancora, così come CAPITA che un DC-9 cada giù, facendo 81 morti, e di colpo sparisca tutto: puf, tracciati, registri, tutto… e ancora oggi dopo 43 anni sopportiamo l’annuale, retorica, presa per il culo in occasione della ricorrenza.

Almeno qui non è morto nessuno. La prossima volta spegnete i transponder e fategli fare un giro turistico e basta, anche se la Crimea è bella soprattutto d’estate: prendetevi, orsù, lo sberleffo della conduttrice, quello di tutti quanti al corso per corrispondenza stanno imparando a dire “i… upal v vodu” con lo stesso tono riuscendo nella titanica impresa di guardare il video senza ridere come dei matti (altro che LOL...), e portate a casa. CAPITA e quindi PUÒ CAPITARE, ogni tanto, anche a voi.

PS: sembra che il fumo negli occhi del drone che si autodistrugge per non cadere in mani nemiche disseminato ufficialmente e in fretta e furia fra i cinegiornali luce “con preghiera di diffusione” per limitare il danno mediatico, sia stato smentito dalla stessa CBS che non ne fa menzione nella sua ricostruzione,
https://t.me/vityzeva/79639
confermando di fatto quanto riportato nelle conversazioni radio russe, ovvero che una squadra russa si sia subito fiondata a sirene spiegate a recuperare il drone… e ci sia riuscita.
https://t.me/WarDonbass/102641

Altre brutte notizie per Washington, quindi: oltre all’autopsia russa, pare infatti che gli iraniani sian riusciti a prendere subito il numerino, prima anche dei cinesi… dopo i gerani, del resto glielo devono. Si passeranno tutti allegramente questo regalo per studiarlo dettagliatamente, come normale che sia.

Aggiornamenti a seguire.

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14/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Sempre peggio per le truppe ucraine. Un breve bilancio delle perdite: 10-11 mila caduti al mese sarebbe il prezzo pagato sinora per questa politica dissennata, criminale, più i feriti e i dispersi. Il tutto, mentre in città e a ovest della stessa, a tenere il corridoio aperto, ci sarebbero ancora settantamila uomini:
https://t.me/polk105/3629

Il tutto, mentre i russi già si fanno fotografare DENTRO AZOM:
https://t.me/RVvoenkor/40525
e DA SUD, CANALI UCRAINI CONFERMANO SFONDAMENTO SULLE ULICA CHAJKOVSKIJ E JUBILEJ.
https://t.me/polk105/3628
A UN KM SOLTANTO DAL CHIUDERE LA SACCA A CHROMOVO.

RYBAR probabilmente aspetta filmati, perché questa cartina è ferma, rispetto all’ultimo avanzamento riportato
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-2aa90045.jpg
e con legenda in italiano.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-fcb4a84c.jpg
Ma se tale informazione fosse confermata, bisognerebbe prendere il riquadro in basso a sinistra, partire dall’ultima freccia a sinistra, e salire fino all’esagono rosso a sinistra con l’esplosione! Aspettiamo.

Comunque, ciò nonostante, il comando generale ucraino vuole il MARTIRIO. Altro non può essere, in questa condizione, la decisione di continuare a combattere!
https://t.me/RVvoenkor/40535

Ritornando alle tre azioni contemporanee di cui sopra,
1. La liberazione di ARTEMOVSK continua
2. Se non parliamo di accerchiamento operativo, è solo perché qualcuno riesce ancora a sfuggire al tirassegno dei russi da nord e sud. E ancora per poco
3. I russi sono avanzati anche oggi verso KRAMATORSK e SLAVJANSK. Oltre ad aver respinto tutti i tentativi di contrattacchi.

In questo contesto, l’ordine di “tenere la posizione” per settantamila uomini equivale a un suicidio di massa. Al maggior suicidio di massa di questa guerra. Spero solo che molti riescano ad alzare le braccia.

A UN ANNO ESATTO DALLA STRAGE DI DONECK

Un anno fa missili fascisti TOCHKA-U facevano 22 morti e 33 feriti a DONECK
https://t.me/nastyadnr/913
Oggi, a ricordarli, fiori rossi e una stele:
https://t.me/voenkorKotenok/46076

Nessuno a ricordarlo, fra i cinegiornali luce. Appena controllato. Son più importanti i figli non riconosciuti delle coppie gay. E poi… e poi tutte le altre notizie, in ordine sparso. Ma non questa. Neppure quel giornale che, “sbattendo il mostro in prima pagine” quel giorno di un anno fa compì un’operazione immonda: prese una foto a tutta pagina, titolò sopra “LA CARNEFICINA”, sotto due trafiletti “I traumi dei bimbi in fuga a Leopoli” e “Così Kiev affronta l’assalto finale” (sic!). Inutile dire che per quella prima pagina, che associava la foto di una strage a parole di accusa contro i russi (“i bimbi in fuga”, “l’assalto finale a Kiev” poi, sotto, Putin=zar, Putin=Hitler, Biden deve fare di più, ecc.) generò un’ondata di sdegno fra i russi, a cui la foto era giunta. Ma solo tra loro.

Oggi, per decenza qualcuno, in quella redazione, almeno per riparare a quanto fatto un anno fa, avrebbe dovuto ricordare questa strage, VERA. Come avrebbe dovuto accennare, sempre per dovere di cronaca, a quelle occorse gli otto anni prima. Come avrebbe dovuto, IN QUESTI MESI, DENUNCIARE “LA CARNEFICINA” CHE OGNI GIORNO SI COMPIE AD ARTEMOVSK PER ORDINI CRIMINALI CONFERMATI ANCHE OGGI. Anche un trafiletto. Invece, silenzio: ricorderà tra un po’ quelle inventate in quattro giorni. Quello sicuro, coi biglietti già fatti per gli inviati chiamati a filmare lo “oh my god” di turno.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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MAKARENKO

Cari compagni,

Ieri di due secoli fa nasceva un gigante. Si chiamava Anton Semënovič MAKARENKO.

La sua maggiore opera ha un titolo veramente evocativo: POEMA PEDAGOGICO (Pedagogicheskij poem). E’ liberamente scaricabile qui:
https://archive.org/details/manualzilla-id-6139746/page/n1/mode/2up
Si va sotto, su PDF, e si scarica.

Sono 641 pagine dense. Ricchissime di saggi, note biografiche, tutto. Io sono solo un cameriere, quindi mi soffermo su una domanda che parte da un brano in un saggio introduttivo a p. 41 di quel PDF:

“Chi era il giovane maestro che, in quel giorno di settembre del 1920, accettò quasi senza esitazione il difficilissimo compito che gli veniva proposto? Anton Makarenko aveva allora trentadue anni. Era nato il 1° marzo (13 secondo il calendario attuale, nota mia) 1888 a Bielopol, centro operaio nella provincia di Kharkov, in Ucraina. Suo padre, Siemion Grigorievic, lavorava come capo verniciatore nelle officine ferroviarie di Bielopol. Sua madre, Tatiana Mikhailovna, era anch’essa una semplice donna del popolo. Padre e madre avevano dovuto lavorare sin dall’infanzia e non erano andati al di là delle prime classi elementari.”

Il compito affidatogli era recuperare ragazzi di strada. Stiamo parlando di una missione difficilissima, ancora oggi un secolo dopo. Missione che da allora per Antonio figlio di Simone divenne ragione di vita, e che noi conosciamo grazie al suo Poema Pedagogico, al carteggio con Gorkij per cui nutriva una profonda ammirazione, e alle altre sue opere.

Non aggiungo null’altro, sulla sua figura eccezionale. Ma su un dato non posso non soffermarmi.

QUESTO E’ IL PASSATO SCOMODO CHE IL REGIME DI KIEV VUOLE ANNICHILIRE! NEGARE! DISTRUGGERE! Persino laddove IN TUTTO IL MONDO è studiato e riportato a modello e a esempio, al pari di una Maria Montessori, per esempio.

VERGOGNA sul regime, VERGOGNA su chi qui ne favorisce la RIMOZIONE, l’AMPUTAZIONE dal corpo vivo
- di quanto l’esperienza rivoluzionaria bolscevica, che non faceva differenze fra russi, ucraini, georgiani, e quant’altro, ha offerto al mondo intero
- del riscatto della classe operaia e di un proletariato che, per la prima volta nella Storia, prese fra le proprie mani il proprio destino e lo guidò verso la propria liberazione;
- dell’esperienza di governo, sempre da parte del proletariato, dell’intero Paese, un Paese senza più sfruttati né sfruttatori, risolvendo problemi via via sempre più complessi, sempre più interconnessi fra loro, cadendo e rialzandosi, fino a rifondare l’intera scienza economica su parametri radicalmente opposti agli attuali.

Negare il proprio passato, AMPUTARLO attraverso la rimozione dei testi, dei monumenti, delle vie, di tutto, per creare un servo della gleba docile ai propri padroni. Questo è il senso oggi di questo compleanno, questo è il senso oggi della sua rimozione.

Compleanno che voglio celebrare con un breve brano, dove il Makarenko se la prende con quello che lui chiama l’Olimpo. Il Gotha degli "eccelsi" che, all’epoca, dicevano COME bisognava fare l’uomo nuovo. Con la stessa sicumera con cui affermavano altre “certezze”, perlopiù dottrinali. E al povero Makarenko, figlio di operai che associava un vecchio torno al senso di responsabiltà nei turni di pulizia, guardavano con sufficienza. Scrive ormai dopo anni dall'inizio della sua missione di vita:

“Per una completa vittoria dovevo ancora dimostrare le mie effettive capacità tecniche di pedagogo. Nel campo di questa tecnica ero altrettanto solo come nel 1920, anche se non ero più così umoristicamente ignorante come allora. Era una solitudine tutta particolare, la mia. Ormai avevo solidi quadri di aiutanti, sia fra gli educatori che fra i ragazzi del collettivo: aiutanti, che direi dei bravi tecnici della pedagogia. Potevo quindi intraprendere le operazioni più complesse. Ma tutto ciò riguardava solo la terra.

Invece nelle regioni celesti e nelle loro immediate vicinanze, sulle cime dell’«Olimpo» pedagogico, qualsiasi tecnica pedagogica nel campo dell’educazione sociale veniva considerata un’eresia; e, nel campo dell’educazione, lì si divertivano e giocavano come dei, cioè senza sorveglianza, senza responsabilità e senza ragioni pratiche, giocavano nel complesso.

Sviluppando il lavoro nella colonia io adesso non potevo essere così naturalmente incosciente com’ero prima, perché le nubi si alzavano proprio sopra la mia testa e da loro di tanto in tanto rimbombavano tuoni e lampeggiavano fulmini. Già da prima mi guardavano di sbieco dal “cielo”, ma prima lavoravo in provincia, ero illuminato di rado dai raggi degli astri e io stesso cercavo di evitare di sollevarmi troppo dalla superficie della terra. Mi sono quindi ritrovato in sgradevole vicinanza con gli dei. Che mi osservavano ad occhio nudo: ed era per me impossibile, con tutta la mia tecnica, di celarmi ad essi.

Gli dei erano diversi: membri del partito e no. Poi si è scoperto che quasi tutti loro avevano una qualche parentela con alcuni dei terrestri, ‐ Trockij, Petljura, Efremov, che a quei tempi sapevano apparire infallibili.

È difficile dire se una siffatta parentela avesse un riflesso sulla dottrina pedagogica degli dei. Per potere rispondere, occorrerebbe fare una ricerca specifica. A quei tempi caratterizzavo il programma dell’”Olimpo” come una sorta di miscela realizzata alquanto furbescamente e fatta di terminologia rivoluzionaria, tolstoismo, pezzi di anarchismo, resti di inconsistente populismo proveniente dai socialisti rivoluzionari votati all’“avvicinamento al popolo”, di carità altezzosa di signori e delle solite vuote chiacchiere dell’intelligencija. Tutto ciò era tenuto insieme da una qualche colla; però per molto tempo non mi riuscì di capire di che razza di colla si trattasse; tutttavia alla fine, capii: era un puro e semplice cristianesimo, tutt’altro che un raffinato disinfettante, non un qualche intreccio di fibre etiche, non un “neocristianesimo”, ma una banale ortodossia da bigotte, con il suo amore per il prossimo, con la sua resurrezione di Lazzaro, con le sue forze oscure e con tutti i suoi dieci comandamenti.

L’“Olimpo”, per esempio, mi proibiva del tutto di accreditare lo stipendio agli allievi e persino di concedere loro qualche piccola mancetta. E quando mi scoprivano a farlo, quelli dell’”Olimpo”, atterriti, strabuzzavano gli occhi, si facevano segretamente il segno della croce e si chiudevano in cerchio. In quel momento a Mosca c’era un famoso predicatore…

Tra me e l’«Olimpo» non esisteva alcun tratto in comune: e quando cercavo di parlare della «tecnica pedagogica», non appena pronunciavo le iniziali «te... », mi gettavano subito dentro un pentolone di calda acqua santa e incominciavano la per me sgradevole procedura di esorcizzare il diavolo. Nell’Olimpo il bambino veniva visto come una sorta di essenza riempita di uno speciale vapore leggero leggero, per il quale non si era ancora riusciti ad escogitare il nome giusto. In fin dei conti non si trattava d’altro che della vecchia anima con la quale si erano dati da fare ai loro tempi già gli apostoli.

Si poneva come ipotesi di lavoro che quell’anima avesse la capacità di autosvilupparsi, a condizione che le circostanze le fossero favorevoli. A questo proposito era stata creata una vera e propria disciplina specifica, fatta di una grande quantità di parole, che però, nella sostanza, ripetevano tutte, le sentenze di Rousseau:
«Trattate l’infanzia con venerazione…».
«State attenti a non disturbare la natura…».

Il dogma principale di questa fede settaria e aggressiva consisteva nel fatto che, solo a queste condizioni, dall’anima doveva necessariamente crescere una personalità comunista. Uno può solo immaginare in quale maniera sgangherata fosse effettuato un processo del genere, prendendo in considerazione il fatto che non sarebbe venuto in testa a nessuno di compilare un elenco dei caratteri della vera personalità comunista e di controllare se quella personalità crescesse o meno.

In realtà, in condizioni puramente naturali, cresceva solo quello che poteva naturalmente crescere e cioè la solita gramigna, ma nessuno ne restava traumatizzato, perché per gli abitanti del cielo contavano solo i principi e le idee.

Le mie osservazioni sulla mancata corrispondenza tra la gramigna selvatica e la personalità comunista in progetto, venivano immancabilmente definite troppo pratiche; quando volevano sottolineare la mia vera natura, dicevano:
‐ Makarenko è un buon pratico, ma è debole in preparazione teorica.

Io, invece, mi sforzavo sempre con onestà a sapermi districare nella teoria; però, dopo le prime righe, mi andava subito in liquefazione il cervello; e non mi riusciva di sapere come valutare tutto quel po’ po’ di teoria, che risultava essere come la farneticazione di un pazzo, come un danno cosciente, come una omerica, diabolica beffa su tutta la nostra società, oppure come una semplice ottusità biologica.

Io non riuscivo a capire come fosse successo che un problema di grande importanza pratica per l’educazione di milioni di bambini, cioè di milioni di futuri operai, ingegneri, militari, agronomi, e per giunta sovietici, si risolvesse semplicemente con un’isteria cieca e al tempo stesso sotto gli occhi di tutti.


(pp. 485-487)

Volevo fermarmi qui, ma quanto segue è forse ancora più degno di attenzione. Nella sua critica all’Olimpo, MAKARENKO svolge un ragionamento molto semplice, che riguarda l’attenzione, la metodologia, i differenti approcci e i tipi di lavoro concreti, pratici, in altre parole ciò che lui chiama TECNICA PEDAGOGICA, che l’educatore deve porre nei confronti dei suoi ragazzi.

“La nostra produzione pedagogica non si è mai basata su criteri tecnologici, ma sempre secondo la logica del campo dell’educazione vera e propria, il semplice lavoro scolastico è un poco più facile.

Proprio per questo da noi mancano tutti i principali reparti di questa produzione: il processo tecnologico, il calcolo delle operazioni, l’uso di conduttori e di apparecchiature, la regolamentazione, il controllo, la tolleranza e la selezione.

Quando ardivo pronunciare timidamente simili parole, ai piedi dell’«Olimpo», gli dei mi prendevano a mattonate gridando che si trattava di una teoria meccanicistica.

Invece io più ci pensavo e più trovavo punti di contatto fra i processi educativi e i normali processi della produzione materiale, senza che in quella somiglianza ci fosse nulla di così tremendamente meccanicistico.

LA PERSONALITA' UMANA, NELLA MIA CONCEZIONE, CONTINUAVA A RESTARE TALE IN TUTTA LA SUA COMPLESSITA', LA SUA RICCHEZZA E LA SUA BELLEZZA, ma mi pareva che PROPRIO PER QUESTO BISOGNASSE AFFRONTARLA CON STRUMENTI DI MISURA PIU' PRECISI, CON UN PIU' PROFONDO SENSO DI RESPONSABILITA' E CON MAGGIORI COGNIZIONI, non con piagnistei farneticanti.


La profondissima somiglianza fra la produzione e l’educazione non solo non offendeva la mia immagine dell’uomo, ma anzi mi spingeva a rispettarlo maggiormente, perché non è possibile non rispettare una macchina buona e complessa.

In ogni caso per me era chiaro che
- MOLTI PARTICOLARI della personalità e della condotta umana potevano essere forgiati con la pressa, con stampi STANDARD, ma bisognava che gli stampi lavorassero con particolare precisione e che vi dedicassero una prudenza e una meticolosità veramente scrupolose.
- ALTRI PARTICOLARI richiedevano invece una LAVORAZIONE A MANO da parte di uno specialista altamente qualificato, di un uomo dalle mani d’oro e dallo sguardo acuto.
- PER MOLTI PARTICOLARI PIU' MINUTI è infine necessaria una serie di accorgimenti speciali e complessi che richiedono GRANDE INVENTIVA e GENIO UMANO.
Ma per tutti i particolari e per tutta l’educazione serve una scienza specifica.

Perché negli istituti tecnici si studia la resistenza dei materiali, mentre in quelli pedagogici non si studia la resistenza opposta dalla personalità al processo educativo?

Non è un segreto per nessuno che questa resistenza esiste.

E perché, infine, noi non abbiamo alcun organo di controllo della produzione che possa dire ai «luminari» della pedagogia:
‐ Voi, miei cari, avete il novanta per cento di scarto nella vostra produzione.
Voi non producete personalità comuniste, ma vere porcherie, ubriaconi, pelandroni e parassiti. Siete pregati di rifondere i danni con il vostro stipendio.

Perché non esiste una scienza che studi il materiale grezzo? Non si sa mai se da un certo materiale si possano produrre scatolette per fiammiferi o aerei.

Dalle cime dell’«Olimpo» non si scorgono i dettagli del lavoro. Da lassù si vede solo il mare sconfinato dell’infanzia senza volto e hanno in un ufficio il modello di un ragazzo astratto, fatto di materiali fragili: idee, carta stampata, sogni utopistici.

Quando poi gli dei dell’«Olimpo» vengono a visitare la mia colonia i loro occhi non sono aperti e il vivo collettivo dei ragazzi pare loro essere una nuova circostanza che desta innanzitutto preoccupazioni di carattere tecnico. Io invece, anche mentre li accompagno in giro per la colonia, già spossato dalle loro disquisizioni teoriche, non riesco a perdere di vista la minima piccolezza tecnica.

Nel dormitorio del quarto reparto oggi non hanno lavato il pavimento, perché il secchio è sparito. M’interessa sia il valore materiale del secchio, sia la tecnica della sua sparizione. I secchi vengono distribuiti ai reparti sotto la responsabilità del vicecomandante, il quale stabilisce i turni per le pulizie e quindi anche quello per la responsabilità degli attrezzi. Proprio questo punto, la responsabilità della pulizia, del secchio e dello straccio, è per me un momento tecnologico.

Questa inezia ricorda il tornio più vecchio dello stabilimento, quello che non ha nemmeno più la targhetta con il nome della ditta e l’anno di costruzione.
Torni di questo tipo si trovano sempre negli angoli più sperduti di un reparto, nel punto in cui il pavimento è più sudicio e si chiamano «capre». Vengono ancora usati per produrre ogni sorta di piccole cose: rotelle, rivetti, piastrine, bulloncini. E comunque quando una di queste «capre» comincia a guastarsi sull’intero stabilimento passa una sensibile increspatura d’inquietudine, nel reparto montaggio si forma pian piano della «produzione incompleta» e sugli scaffali del magazzino si accumulano spiacevoli mucchi di pezzi «non finiti».

La responsabilità del secchio e dello straccio è per me proprio uno di questi torni, sia pure l’ultimo di tutti, ma pur sempre quello su cui si rifiniscono le rivettature per il più importante attributo umano:IL SENSO DELLA RESPONSABILITA'. Senza questo attributo non ci può essere un uomo comunista, ma solo della produzione «non finita ».


(pp. 488-9)

Mi fermo qui, questa volta per davvero. Comunque la si pensi, Makarenko pone interrogativi seri, all’Olimpo. Interrogativi a cui l’Olimpo non rispose allora e non ha risposto ancora oggi. Perché c'è già chi pensa per noi, plebaglia che alza gli occhi al cielo con la presunzione di assaltarlo. Di cambiare le regole del gioco! Di riportare l'Olimpo sulla terra. Perché oggi basta bruciare un libro e togliere un monumento. Dicendo che si sta “de-russificando”.

Buon compleanno, compagno!
Спасибо большое, товарищ! за ВСЁ!

Aggiornamenti a seguire.

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13/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Nessuna carta specifica di RYBAR questa volta, ma a fine giornata soltanto la riepilogativa per cui occorre andare all’ingrandimento in alto a destra:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314002335-6bf0c8bf.jpg

Rybar se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, per l’accuratezza con cui svolge quotidianamente il suo lavoro rispetto, per esempio, ad altri:
https://t.me/wargonzo/11386?single
e quando manca la sua situazione si sente. Tuttavia, per una situazione in movimento come questa va bene anche l’ingrandimento in alto a destra. È evidente l’avanzamento in CIASCUNA DELLE TRE AZIONI CONTEMPORANEE IN CORSO:

1. DENTRO LA CITTÀ, dove il cerchio si stringe e ai militari ivi costretti manca ormai tutto, causa approvvigionamenti e rotazioni resi sempre più impossibili;

2. LUNGO IL CORRIDOIO CHE CONDUCE ALLA CITTÀ, dove cavandosi la vista ma si riesce a vedere chiaramente l’avanzamento verso sud-ovest che ha bloccato anche la parallela a nordche porta a CHASOV JAR. Quella sud è già bloccata, restano le stradine di campagna nel mezzo, alcune disegnate ex novo per l’occasione, dove i cingoli affondano, procedendo lentamente nel fango, mentre le ruote affondano e basta. Prossime carcasse per il tirassegno dei russi;

3. VERSO KRAMATORSK E SLAVJANSK A NORD-OVEST. Qui soprattutto vediamo come la dirigenza militare NATO sia costituita, sostanzialmente, da una manica di dementi. È evidente come la superficie rossa liberata sia ormai superiore a quella della città dove si è immolata e si immola tutt’ora la meglio armata ucraina: quello che resta delle unità speciali, truppe NATO a rincalzo, persino le brigate appena riformate nelle retrovie. La situazione, peraltro, ora sta peggiorando, perché queste sono le direttrici che partono dalla falla creatasi un mese fa a NORD-OVEST:
https://t.me/polk105/3610

Guardiamola questa cartina, e facciamo un ragionamento semplice: per evitare il peggio, ma veramente il peggio, con migliaia di soldati stremati, e relativi armamenti, chiusi in una sacca, perdita territoriale, ritirata, relativa Caporetto dei superstiti (... senza Vittorio Veneto, questa volta!) e tutto quanto ne conseguirebbe, fino a una possibile KA-PI-TU-LA-CI-JA (che suona decisamente peggio di “zeru tituli”), ora in quello sputo di terra, rispetto al territorio ucraino ma anche in termini assoluti (area limitata in kmq, meno di 20 la diagonale dal paese più a nordovest a quello più a sudest), FACENDO UN GIRO ASSURDO DI QUASI 270% E PER GIUNTA A ZIG ZAG, debbono tenere nell’ordine:
CHROMOVO (ARTEMOVSKOE),
BOGDANOVKA,
KALININA,
GRIGOROVKA,
ORECHOVO-VASILEVKA (forse il paese più strutturato per la difesa, in quattro parti per l’esattezza, ma due ne sono già saltate…),
MIN’KOVKA,
GOLUBOVKA,
PRIVOL’E E
ZALIZNJANSKOE.
Un dispendio enorme di energie, per giunta nelle condizioni attuali difficilmente efficace, perché basta uno sfondamento a sud e tutto ritorna di nuovo a traballare, mentre sacche si chiudono e si producono altri morti e prigionieri.

Il tutto, lo ripetiamo alla noia, quando a pochi km a ovest c’è un terrapieno collinare e una verticale che consente una difesa efficace come e più di quella di AVDEEVKA o MAR’INKA. Difficilmente superabile, praticamente inattaccabile, solo aggirabile. Ma aggirare una linea del genere avrebbe posto i russi in una condizione di affanno decisamente maggiore della attuale. Avrebbe comportato la soluzione di problemi, come quello di UGLEDAR a sud e KRASNYJ LIMAN a nord, tutt’altro che risolti. Dando per la prima volta ai russi tempi, scadenze: Vuoi? Allora devi. Altrimenti resta lì. E poi quando la linea di fronte non si sposta per mesi poi è la volta che ripartiamo noi.

Nulla di diverso rispetto a quanto han fatto i russi a CHERSON. Lasciare una situazione di debolezza per guadagnarne una di forza, da cui riorganizzarsi e, se vanno avanti così, riprendersi il dovuto senza neppure sparare un colpo. Perché nel frattempo i migliori saranno morti nella stessa trappola in cui i superiori li hanno ficcati. Ci sono ancora centinaia di migliaia di potenziali aspiranti al ruolo di carne da cannone? Se anche fosse, gli ufficiali non crescono altrettanto velocemente, non sono né funghi, né cavie da laboratorio. E i padroni NATO nella loro insensata ostinazione hanno compromesso quella che è la catena di comando più importante, ovvero quella che lega loro al soldato semplice.

Idioti. E criminali, perché non serve Rommel per capire quello che da mesi denunciamo, ovvero il genocidio di un popolo, quantomeno della sua parte maschile attiva, attraverso un tritacarne che non doveva nemmeno esistere se Minsk per loro non fosse stato solo un pretesto, ma una parola scritta da onorare, e in cui loro stessi si sono ficcati.

Ora parte la corsa allo scaricabarile, sulla pelle dei morti che si è mandato deliberatamente a morire, da mesi peraltro. Io l’avevo detto, io l’avevo sconsigliato, io lo avevo pensato sin da subito, eccetera. Non facciamoci ingannare. Il tempo, in questo caso, è davvero galantuomo. E di tempo ne è passato tantissimo. Mesi. Mesi in cui ripetiamo alla monotonia la stessa cosa.

In un contesto in cui al padrone sarebbe bastato, e basterebbe, un cenno per chiudere la faccenda. Non una “esortazione”, ma un ordine. Esattamente come quelli che comandano gli HIMARS di morte, o i baltici, i polacchi, gli azeri e tutti gli ex russofoni o slavi in grado di comandare nella lingua locale i locali servi della gleba. Ma la manfrina ora prevede il “te l’avevo detto”. Suona falso come il pianto (quando esce, peraltro...) dei nostri politici di fronte ai vari cimiteri del mare.

Vogliono scaricare gli ucraini? Boh, comincio a pensarlo. Visto che si stanno prosciugando nell'ennesimo cul de sac in cui si sono ficcati e i cinesi, nel frattempo, si sfregano le mani. Ma darla vinta ai russi comprometterebbe gli interi equilibri nell'Est Europa, col re-ingresso di un attore che si sarebbe voluto disgregato e in ginocchio. E non solo nell'Est Europa. Il vaso di Pandora è stato aperto. Da uno Stolto e non solo da lui.

Aggiornamenti a seguire.

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13/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ora anche da parte ucraina si conferma che la strada che conduce a CHASOV JAR è FISICAMENTE bloccata dai russi.
https://t.me/polk105/3551
In un contesto dove le stime più ottimiste accennano a una mortalità di uomini e mezzi lungo quella strada del 20-30%
https://t.me/legitimniy/14933
Mortalità aggravata dalle condizioni del terreno sempre più fangoso (qui immagini che parlano da sole…)
https://t.me/polk105/3553
e dai ponti fatti saltare, nella maggior parte dei casi dagli stessi ucraini in via precauzionale, che ora però costringono a installazioni di fortuna, a deviazioni, ad attraversamenti altrettanto di fortuna che rallentano ulteriormente il passaggio ed espongono uomini e mezzi al fuoco russo. Come altrimenti definire quest’altra scena, se non andare a crepare se un drone per sbaglio ti becca durante queste manovre (anche se il terrapieno non cede e non si finisce nel canale):
https://t.me/RVvoenkor/40419

Russi che sono entrati nella fabbrica AZOM e conducono combattimenti a ogni livello, bonificando sotterranei profondi anche 320 m.
https://t.me/polk105/3549

Intanto anche i media ucraini si svegliano dal loro torpore e notano che, mentre l’attenzione delle forze armate è tutta concentrata su ARTEMOVSK, i russi stanno guadagnando terreno verso nord-ovest, lungo la strada che conduce a SLAVJANSK
https://t.me/RVvoenkor/40442

Che è quello che ci diciamo da giorni. Un compito duro, quello del gregario, che però in questo momento – e da mesi! – è svolto alla perfezione:
- Fiaccare le forze nemiche rinunciando ad assalti ma costringendoli a fare la prima mossa, per poi colpirli e avanzare quanto basta per attirarne di più ancora;
- Creare i presupposti territoriali per chiudere la sacca di ARTEMOVSK, senza però farlo, dare l’illusione che si possa fare ancora qualcosa e infliggere così maggior danno alla NATO, sia in termini di uomini che di mezzi;
- Estendere e sviluppare la propria azione verso le aree più critiche delle forze ucraine nel DONBASS, ovvero l’agglomerato SLAVJANSK-KRAMATORSK, anche qui per il momento soltanto in funzione DESTABILIZZANTE dei piani nemici, costringendo loro continuamente a RIVEDERLI, al ribasso, quando non a cancellarli del tutto.
- Costringere il nemico a fare una scelta, rivelatasi FALLIMENTARE, fra arretrare e tenere AVDEEVKA, per esempio, concentrando lì ancora più forze ora disperse sotto lo schiacciasassi russo ad ARTEMOVSK, o tentare il tutto per tutto nella “città-fortezza”… han scelto la seconda e si sono scavati la fossa sia ad ARTEMOVSK che, probabilmente, ad AVDEEVKA.
- Non da ultimo, infatti, compromettere, in virtù delle ingenti perdite inflitte, le truppe fresche create e formatesi in U-ccidente negli scorsi mesi e settimane, obbligandole a combattere per finalità completamente diverse da quelle per cui sono state addestrate e, in ultima analisi, decimandole
https://dnr-news.ru/society/2023/03/13/263892.html
- Ora che hanno massimizzato il vantaggio, attaccare contemporaneamente da più direzioni. ALMENO 10, lamentano i comandanti ucraini. E ancora, non per assaltare e chiuderla, ma per moltiplicare per 10 l’effetto schiacciasassi voluto:
https://t.me/RVvoenkor/40399
Questa la missione assegnata a chi la sta svolgendo da più di metà anno fra SEVERSK ed ARTEMOVSK: vero e proprio gregariato, che ha svolto il proprio compito in maniera a dir poco esemplare. Ha scremato il gruppo, ha tirato in salita, ha mantenuto alta, letteralmente infernale, l’andatura, ha reso impossibile qualsiasi fuga o tentativo di contrattacco, nonché fiaccato gli avversari diretti del capitano, probabilmente in maniera decisiva. Terremo monitorata la situazione.

Aggiornamenti a seguire.

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13/03 ore 08:00 aggiornamento

TELEVENDITE DI AIUTI UMANITARI E REALTÀ CORRUTTIVA DI REGIME

Tutto parte da questo filmato diffuso sulla rete:
https://t.me/rybar/44540
la realtà che la situazione degli aiuti umanitari (e persino degli armamenti, come già denunciato più volte) sia completamente fuori controllo, è un dato di fatto.

Nel filmato suddetto assistiamo a una vera e propria televendita di farmaci, latte in polvere e altri generi alimentari. 1000 grivne (25,5 euro) per L-Tyroxin mandata gratuitamente per chi avesse problemi di tiroide, per esempio. Per chi avesse problemi di reperire beni specifici, non c’è problema, il novello “Generale della Rovere” può essere tranquillamente, liberamente contattato.

Casi denunciati già ampiamente nel 2022,
https://t.me/rybar/36888
ma nessuno ha fatto e fa nulla a monte, perché il fragile consenso al regime di KIEV si regge anche sulle prebende che garantisce a “soci” organici al funzionariato locale, dal capodogana all’operaio del comune, e alla loro sostanziale capacità di malaffare in grado di coinvolgere la popolazione in tali giri di “economia informale”, se ci piacciono gli eufemismi. Risultato, si lucra su tutto, dal traffico di autoveicoli a quello di pannolini. Nulla di nuovo per noi italiani, peraltro: ma a livelli esponenziali data l’attuale situazione di “Strana 404”, di paese assente.

INGIUNZIONE DI SFRATTO AI MONACI E SILENZIO COLPEVOLE DEL VATICANO

Non finirò mai di sottolinearlo, perché poi hai voglia a dire vado a Kiev e poi vado però anche a Mosca. A fare cosa? La campagna acquisti?

Ho appena controllato sia su
https://www.vaticannews.va/en/search.html?q=lavra&in=all&sorting=latest
che sul canale istituzionale per eccellenza, dove peraltro compare in un articolo di un anno fa di “aiuti umanitari”… lupus in fabula. Con un incipit degno di un’errata corrige, ma probabilmente l’infallibilità è ormai un diritto che si arrogano tutti, in U-ccidente, a partire da chi ne ha fatto per certi casi addirittura un dogma:
“Tra i ciliegi in fiore, le cupole dorate del grande monastero della Lavra, di Santa Sofia e di San Michele, splendono in un silenzio irreale, come se Kiev trattenesse il respiro, nella quiete che precede la furia della tempesta.”
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-05/quo-102/una-carovana-di-aiuti-umanitari.html

Bene, a me al momento interessa sapere che nelle alte sfere vaticane sanno cos’è il “Grande monastero della Lavra”. E’ questa cosa qui, talmente organizzata da avere un sito in tre lingue:
https://lavra.ua/en/history/lavra-in-the-christian-history/

Ieri la funzione ha visto la partecipazione di MIGLIAIA di fedeli, nonostante la maggior parte stesse all’aperto a prender freddo e neve:
https://www.youtube.com/watch?v=18-76pwZVY0
e immagini qui, già sul sito:
https://lavra.ua/predstoyatel-upts-vozglavil-torzhestva-sobora-prepodobnyh-pecherskih-v-lavre/
Guardiamole pure queste immagini, e forse capiremo qualcosa di questo conflitto. Quando qualcuno ancora si ostina a parlare di “popolo ucraino” e “popolo russo” come se fossero tedeschi e italiani. Questi sono tutti fedeli, FORMALMENTE ucraini, a KIEV, nella capitale, che vanno alla funzione di un monastero gestito dalla chiesa ortodossa, che è FORMALMENTE russa. Perché NELLA SOSTANZA LA CHIESA RUSSA È, IN AMBITO ORTODOSSO, UNIVERSALE NELLA SOSTANZA! Come è sempre stato nei secoli. Come se, ripeto e il paragone calza, gli spagnoli dovessero dire, ai “distratti” (quando vogliono!) porporati vaticani, che loro sono “chiesa FORMALMENTE italiana” e quindi loro devono costruire una loro chiesa FORMALMENTE spagnola con sede a Madrid. Ad Avignone funzionò in maniera non tanto dissimile, e al maiale di Inghilterra andò anche bene.

Che russi e ucraini ortodossi siano fondamentalmente un unico popolo lo sa bene il regime di KIEV, che ha fondato la SUA chiesa PER OVVIARE IDEOLOGICAMENTE A QUESTO “DIFETTO CONGENITO” E POTERLO COSÌ SRADICARE. Ma qui non lo ammettono. Perché cadrebbe un intero castello di menzogne. L’intero castello su cui si fonda, a livello profondo, persino genetico come abbiam visto nelle parole deliranti di una deputata della Rada, la presunta “differenza” che giustificherebbe l’attuale orientamento atlantico del regime. Ma non solo del regime fantoccio e dei suoi padroni, a quanto purtroppo mi capita di constatare.

Siccome PER QUALCHE PORPORATO alle nostre latitudini questa CONTINUA A ESSERE AGOGNATA terra di conquista, QUALCUNO che dovrebbe cominciare a preoccuparsi di cosa accade nel cortile di casa sua, visto che ormai la gente non va più in chiesa QUI, non là, QUI ripeto, ma ciò nonostante ma non perde il riflesso pavloviano di puntare il cannocchiale sulle “cupole dorate” all’ombra dei “ciliegi in fiore”, allora SEMPRE QUEL “QUALCUNO” OMETTE COLPEVOLMENTE DI CONDANNARE UN REGIME FASCISTA CHE HA DATO A QUEI MONACI L’INTIMO DI SFRATTO! 29 MARZO, PER LA PRECISIONE, È LA SCADENZA!
https://ria.ru/20230312/lavra-1857408480.html

La notizia è vecchia di giorni, ma ho aspettato oggi nella INUTILE speranza di trovare un CENNO a queste latitudini. L’11/03 c’è stato un APPELLO ESPLICITO, indirizzato sia al papa romano che al segretario dell’ONU, da parte del patriarca KIRILL, su questo grave problema:
https://ria.ru/20230311/lavra-1857266420.html

Testo integrale e destinatari dell’appello qui:
https://mospat.ru/ru/news/90108/

Ma il doppiopesismo u-ccidentale non è soltanto il segno distintivo delle cancellerie u-ccidentali, per l’appunto. Specialmente quando a “parole” buone per tutte le occasioni dovrebbero corrispondere PAROLE CIRCOSTANZIATE, PRECISE, NETTE DI PRESA DI DISTANZA E DI CONDANNA E, COERENTEMENTE, FATTI.

Aggiornamenti a seguire.

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12/03 ore 20:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta di RYBAR aggiornata a fine pomeriggio di oggi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164022-f1637bd0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164021-b30eefd0.jpg

Si vede chiaramente la TRIPLA AZIONE che ha mandato in tilt la già fragile difesa NATO:
1. ATTACCO NELL’AREA URBANA
2. TENTATIVO DI ACCERCHIAMENTO
3. APERTURA DI UN NUOVO FRONTE A NORD-OVEST

Una linea di difesa già in estremo affanno nel
- tenere la città (punto 1) e
- assicurarsi una sempre più pericolante linea di APPROVVIGIONAMENTO e ROTAZIONE
pur gettando nella mischia una notevole quantità di uomini e di mezzi, portando entrambi a rapido esaurimento,
Nel momento TUTTAVIA in cui i russi hanno puntato verso NORD-OVEST si è rivelata incapace di fare fronte al nuovo carico di sforzo aggiuntivo, anche aumentando uomini e mezzi. Semplicemente, è COLLASSATA. E vediamo evidenti cedimenti, ogni giorno, sia sul punto 1, che sul 2, che sul 3.

Questo comporterà un’ulteriore spesa, in termini di uomini e mezzi, per TENTARE una sempre più improbabile STABILIZZAZIONE. L’idiozia dei generali NATO, che ora si cerca di scaricare sul comando militare ucraino, non contempla né la parola RITIRATA, né quella ARRETRAMENTO. E così, in questi mesi, si è scavata letteralmente la fossa. E i russi hanno lasciato fare. Passando, ora, all’incasso aumentando soltanto la pressione su una linea sempre più SFILACCIATA ed ESAUSTA, oltre che DECIMATA.

Oggi, ufficiali ucraini sul campo denunciano l’imminenza di una nuova DEBAL’CEVO, la sacca che nel 2015 chiuse in un colpo solo tutte le velleità revansciste ucraine nei confronti del DONBASS.
https://t.me/ukraina_ru/137166
Per allora. Poi, ci pensò la NATO, a rianimare il cadavere, mentre Francia e Germania ci mettevano la loro faccia, una faccia come il culo, come Merkel e Hollande hanno candidamente ammesso, nel coprire il tutto sotto “accordi” che furono solo un “prendere tempo”.

AVDEEVKA

Altra ARTEMOVSK? I presupposti ci sono tutti. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141333-54514abf.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141332-26168c1f.jpg

Prematuri tutti gli accenni a una sacca. Basta guardare la cartina del resto. Tuttavia, AVDEEVKA si sviluppa lungo quella “DIAGONALE IMPOSSIBILE” se la si deve smantellare pezzo dopo pezzo, visto che replica una successione enorme di linee di difesa. MA se si arriva alle sue spalle la sua forma longitudinale diventa semplicemente meno spazio da controllare per chiuderla.

Ed è quello che sta accadendo. Ed è quello che probabilmente accadrà se le forze ucraine non riusciranno a tenere KRASNOGOROVKA. Resterebbero ben poche strade “pulite”, allora, per approvvigionamenti e rotazioni. E la replica di Artemovsk sarebbe a quel punto inevitabile.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina

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12/03 ore 08:30 aggiornamento

ATTENZIONE AD ARTEMOVSK E AD AVDEEVKA!

Giornata che si preannuncia molto importante su queste due direttrici

Le difese ucraine ad Artemovsk sono crollate
https://t.me/polk105/3510
Al centro mancano meno di seicento metri. Intorno, altri paesi liberati mentre il rischio di una sacca colossale si sta facendo sempre più concreto.

Ad AVDEEVKA, i russi hanno liberato KRASNOGOROVKA e avrebbero già costretto alla ritirata i soldati ucraini da KAMENKA (cartina qui):
https://t.me/RVvoenkor/40347

Seguirò la situazione momento per momento e faremo il punto stanotte.
 

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11/03 ore 19:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193945-19ae1a4f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193940-35f17801.jpg

E’ abbastanza evidente l’avanzamento sia in città, che a nord-ovest della stessa. Ed è altrettanto evidente l’intento di ampliare il più possibile il raggio d’azione, al fine di obbligare – come già sottolineato precedentemente – le forze NATO a rispondere disperdendosi lungo tale linea e, di fatto, non solo indebolendo la propria capacità di tenuta, ma anche rendendo sempre più inefficace qualsiasi tentativo futuro di controffensiva.

I famosi quarantamila che starebbero scaldando i motori nelle retrovie… fossero anche veri, ma se KRAMATORSK e SLAVJANSK fossero puntate direttamente (come il cuneo appena creatosi verso nord-ovest lascerebbe supporre), che senso avrebbe ammassarli verso SEVERSK, CHASOV JAR e TORECK col rischio di finire in ulteriori sacche?

Nel frattempo carte più aggiornate ancora
https://t.me/s/polk105
si spingerebbero ad annunciare un’ulteriore liberazione lungo questa direttrice: sarebbe ZALIZNJANSKOE. E qui il rischio, per esempio, di chiudere SEVERSK in una sacca comincerebbe a essere qualcosa un po’ più di una semplice ipotesi… torniamo alla cartina “bella di RYBAR”…. Tutta campagna, con qualche centro abitato. E lì non hanno fatto in tempo a fare le colate di cemento. Slavjansk starebbe buona buona a ovest, che ci vorrà ben altro per scardinarla, e intanto verso nord non ci sarebbe nulla. Il tutto, mentre il regime di KIEV è ancora lì a pensare alla “controffensiva”… Seguiremo gli ulteriori sviluppi.

NON SIAM PIÙ NEL 2022! (In Polonia, nel frattempo...)

“TO NIE NASZA WOJNA!” (questa non è la nostra guerra) è lo slogan che comincia a comparire anche nelle piazze, su alcune bandiere, confezionate, quindi commissionate, probabilmente in massa, e in doppia lingua “THIS IS NOT OUR WAR!”, giusto per essere chiari con chi volesse vedere da fuori.
https://t.me/ukraina_ru/137001?single
Chissà se con la doppia lingua parte una doppia multa da 15.000 zloty...

In ogni caso oggi a Bydgoszcz, Polonia, c’è stata una manifestazione di piazza, popolare,
https://t.me/ukraina_ru/137001
fra i cui slogan oltre al suddetto c’era anche “Nie chcemy ginąć za Banderę” (non voliamo morire per Bandera)…
https://t.me/ukraina_ru/137001

… qualcosa mi convince sempre maggiormente che non siam più nel 2022. Ma saranno solo impressioni marzoline…

Aggiornamenti a seguire domani notte.

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11/03 ore 09:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Mentre la terra ormai è ridotta dal disgelo a poltiglia
https://t.me/warhistoryalconafter/90702

I combattimenti ormai si svolgono in centro città, avendo passato il fiume e liberato i primi quartieri sulla riva destra dello stesso (linea verticale di questa cartina)
https://t.me/RVvoenkor/40274

Si registrano inoltre avanzamenti, sia pur lenti per i motivi che ci siam detti, più il “dettaglio” precedentemente omesso che è tutto minato, nello stabilimento di AZOM:
https://t.me/yurasumy/7804

A OVEST, è giunta notizia che la strada che parte da CHROMOVO è ora fisicamente bloccata, tagliata dai russi appena all’uscita dal paese.
https://t.me/dva_majors/10673
La notizia è collegata a un’altra, sempre di stamane: lungo la stessa direttrice i russi sono entrati a ORECHOVO-VASIL’EVKA:
https://t.me/namarshe/4929
Scontri cruenti in corso, perché perdere questi ultimi avamposti significa praticamente accerchiamento non più operativo, ma ormai quasi fisico, reale.

Il tutto, sotto l’occhio vigile dei satelliti NATO, come mostra questa foto recente:
https://t.me/namarshe/4933
Inquietante, sanno ESATTAMENTE quanto sta accadendo, e continuano. È proprio vero che perseverare è diabolico.

“DEMOCRAZIA” POLACCA E FRA UN PO' EUROPEA

Partiamo dalla prima. Ieri la notizia che per aver messo in curva questo striscione:
“TO NIE NASZA WOJNA”
https://t.me/drugoeeto/7997
“Questa non è la nostra guerra”, una squadra di calcio polacca è stata multata 15.000 zloty (3200 euro), quasi il triplo di un salario medio polacco.

Notare che non c’era alcun incitamento all’odio razziale, o sessista, alcun messaggio fascista, non era neppure propaganda comunista (vietata dai regimi fascisti dell’Est Europa, dentro e fuori dalla UE). “To ne nasza wojna”. A destra, il simbolo ucraino su sfondo non gialloblu, ma rossonero, dell’UPA di Bandera. Bandera che ha fatto decine di migliaia di morti polacchi, non dimentichiamolo. Così come non dobbiamo dimenticare che la Polonia, ufficialmente, non è Stato belligerante. Ufficialmente, in questa guerra, non lo è nessuno, peraltro. Ma “ormai si usa così”, come dicono i vecchi, scuotendo la testa, di fronte alla notizia di due che vanno a convivere… vanno a convivere e basta, sposarsi non si usa più (chiacchiere da bar di paese…).

Quindi in uno Stato non belligerante, dove non esiste formalmente alcuna restrizione alle libertà individuali, è proibito esprimere liberamente la propria opinione, il proprio dissenso, senza offendere nessuno. Prendiamo nota e passiamo al secondo punto, perché ci stanno già portando su questa strada. È solo questione di tempo, se non ci opponiamo.

PS W il russo. Praticamente di riffa o di raffa poi alle altre lingue slave in qualche modo ci arrivi… parafrasando i latinisti benzinai di “Smetto quando voglio”,
“Ma da quand’è che parli il cingalese tu?
Vabbe, capirai, conoscendo il sanscrito poi tiri giù tutto il ceppo”
https://www.facebook.com/watch/?v=326186809208002
(al minuto 1:20, e poco prima la chicca "verba vana solutio opus semper est." amen...)

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.

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10/03 ore 18:00 aggiornamento

JUANIZACIJA, OVVERO YUAN(元)-IZZAZIONE IN RUSSIA (E, IN PROSPETTIVA, NON SOLO RUSSIA…)


Situazione sul campo immutata rispetto a oggi pomeriggio. Colgo l’occasione per leggere insieme questo pezzo di Valentin KATASONOV, qui nella sua traduzione integrale. Un pezzo a mio avviso MOLTO importante per capire come stia cambiando il mondo o, per usare una terminologia più appropriata, come stiano cambiando i rapporti di forza nel conflitto interimperialistico in corso.
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/08/uanizacia-na-smenu-dollarizacii-v-rossii-58695.html
Cari compagni, buona lettura!

YUANIZZAZIONE AL POSTO DI DOLLARIZZAZIONE IN RUSSIA
Юанизация на смену долларизации в России

VALUTAZIONE DELLE PROSPETTIVE
Оценка перспектив


La Cina ha da tempo in piano di rendere lo YUAN valuta internazionale da poter affiancare, come minimo, al dollaro americano. Pietra miliare di questo percorso di internazionalizzazione dello yuan è stata la decisione del consiglio dei direttori del FMI, datata 2015, di incudere la valuta cinese nel PANIERE DEI DIRITTI SPECIALI DI PRELIEVO (1), il che ha comportato per lo yuan il riconoscimento ufficiale dello status di VALUTA DI RISERVA. Al pari di dollaro USA, euro, lira sterlina britannica e yen giapponese. Tuttavia, da allora non c’è stato un gran progresso nel rafforzamento della valuta cinese nella finanza mondiale.

Китай давно вынашивает план сделать юань международной валютой, которая, по крайней мере, могла встать рядом с долларом США. Важной вехой в выведении юаня на мировую орбиту стало решение совета директоров Международного валютного фонда в 2015 году о включении китайской валюты в корзину СДР (специальных прав заимствования), что означало получение юанем официального статуса резервной валюты. Таковыми также являются доллар США, евро, британский фунт стерлингов и японская иена. Однако с тех пор особого прогресса в укреплении позиций юаня в мировых финансах не произошло.

A onor del vero, gli esperti sottolineano come le banche e le aziende cinesi stiano sempre più ricorrendo, nell’ultimo periodo, a sistemi alternativi allo SWIFT. In particolare, hanno creato il proprio sistema di pagamento telematico CIPS (Cross-Border Interbank Payment System) (2). Nel 2021 attraverso il CIPS sono avvenuti pagamenti verso l’estro per 80 mila miliardi di yuan (12,7 mila miliardi di USD). Se sommiamo i pagamenti avvenuti attraverso lo SWIFT con quelli avvenuti mediante CIPS, allora lo RMB diviene la TERZA VALUTA MONDIALE per scambi. Anche se, per usare un eufemismo, è ancora molto indietro rispetto a USD e EUR.
Правда, эксперты отмечают, что китайские банки и компании в последнее время стали больше пользоваться альтернативными СВИФТ системами. В частности, они создали свою собственную систему информационного обеспечения платежей CIPS (China International Payments System). В 2021 году через CIPS были проведены внешние платежи на сумму 80 трлн юаней (12,7 трлн долл.). Если суммировать платежи, которые проходят через СВИФТ и CIPS, то китайский юань твёрдо занимает третье место в мире валют, но, мягко выражаясь, сильно уступает доллару США и евро.

La quota del USD nelle riserve complessive internazionali dei Paesi del mondo, negli ultimi decenni è CALATA decisamente. Secondo stime della svizzera Credit Suisse, la percentuale del dollaro nelle riserve delle banche centrali era, nel 1975, pari all’87%. Nel 2015 era pari al 65,3% e a fine 2022 era soltanto del 58,0%. Vuoto assolutamente NON colmato dal RMB. Nel 2015 la sua quota era MENO dell’1% e, al 01/10/22, era salita al 2,8% (V posto dopo USD, EUR, JPY e GBP).
Доля доллара США в совокупных международных резервах стран мира за последние десятилетия заметно снизилась. По оценкам швейцарского Credit Suisse, доля доллара в резервах центральных банков в 1975 году составляла подавляющие 87%, в 2015 году — 65,3%, а в конце 2022 года лишь 58,0%. Но вот китайскому юаню занять освобождавшуюся нишу не очень-то получалось. В 2015 году доля китайской валюты была менее 1%. А на 1 октября 2022 года, по данным МВФ, она составила 2,8% (пятое место после доллара США, евро, японской иены и британского фунта).

Nel breve termine non si prevede che il RMB non arrivi al livello dell’USD e, men che meno, che lo sostituisca nelle riserve valutarie e nei pagamenti internazionali. Tuttavia, C’E’ UN PAESE DOVE LO USD ORMAI E’ ATTIVAMENTE INSIDIATO DAL RMB. Dove, per coniare un nuovo termine, al posto della dollarizzazione abbiamo la YUANIZZAZIONE. Questo Paese è la RUSSIA.
На ближайшую перспективу не предвидится, что китайский юань встанет вровень с американским долларом и тем более заменит его в валютных резервах и в международных платежах. Однако в одной стране доллар уже активно теснится юанем. Если так можно выразиться, на смену долларизации приходит юанизация. Эта страна – Россия.

Dopo il 2015 le riserve russe, lentamente, hanno visto calare la quota di dollari. Ma è stato dopo il CONGELAMENTO DI META’ delle riserve internazionali della FR, che si son trovati con l’altra metà in ORO e RMB. Secondo stime degli esperti di Bloomberg, a inizio 2023 nelle riserve valutarie russe c’erano 45 miliardi di dollari. Pari al 15% circa delle riserve mondiali di RMB depositate. Di più, che in qualsiasi altro Paese.
После 2015 года происходило мягкое выдавливание доллара США из российских резервов. После заморозки половины международных резервов РФ в другой половине остались лишь монетарное золото и китайский юань. По оценкам экспертов агентства Блумберг, на начало 2023 года в резервах РФ китайской валюты было 45 млрд долл. Это примерно 15% всех мировых юаневых резервов, больше, чем у любой другой страны.

Fino a luglio dell’anno scorso sulla borsa di Mosca gli scambi in dollari e in euro DOMINAVANO sugli scambi in RMB. A luglio, per la prima volta su base quotidiana, ci sono state volte in cui i RMB superavano gli EUR. A onor del vero, fra luglio e agosto il RMB era ancora al III posto dopo USD e EUR. A settembre però il RMB scalzava l’EUR e guadagnava il II posto su base mensile. Ad agosto, ci fu anche un giorno in cui gli scambi in RMB scalzarono sia EUR che RMB. Sempre su base quotidiana, certo. Fino a fine 2022 il RMB restò secondo su base mensile, e USD primo. Così anche a gennaio 2023.
До июля прошлого года на Московской бирже обороты с долларами и евро явно доминировали над оборотами с юанями. В июле впервые на дневной основе было зафиксировано превышение юаневых оборотов над оборотами с евро. Правда, по итогам июля и августа юань все ещё находился на третьем месте по оборотам после доллара США и евро. А в сентябре уже по итогам всего месяца юань обошел евро и занял второе место. В августе был день, когда юань обошел не только евро, но и доллар, заняв первое место. Но это на дневной основе. До конца 2022 года все месяцы доллар оставался на первом месте, юань был на втором. Так же было и в январе 2023 года.

Tuttavia, a febbraio 2023, c’è stata una notizia sensazionale: per la prima volta SU BASE MENSILE il RMB ha battuto lo USD. Nella fattispecie, in RMB sono avvenuti il quasi il 40% di tutti gli scambi in valuta (1,48 mila miliardi di rubli), in USD poco più del 38% (1,42 mila miliardi di rubli), in euro il 21,2% (0,79 mila miliardi di rubli). A febbraio 2022 le proporzioni erano: USD — 87,6%, EUR — 11,9%, RMB — 0,32%!
А по итогам февраля была зафиксирована небольшая сенсация: на первое место по оборотам вышел китайский юань, опередив доллар США. В итоге на юань пришлось почти 40% всего объема торгов основными валютами (1,48 трлн руб.), на доллар — чуть более 38% (1,42 трлн руб.), на евро — 21,2% (0,79 трлн руб.). В феврале 2022 года пропорции были в пользу американской валюты: доллар — 87,6%, евро — 11,9%, юань — 0,32%.

Gli esperti hanno chiamato questo cambiamento di febbraio, il passaggio dalla DOLLARIZZAZIONE alla YUANIZZAZIONE. A onor del vero, le cifre fornite sopra sono in condizioni di scambi “futuri”. Nelle condizioni di scambi correnti, del “presente”, avvenuti a febbraio, il dollaro è ancora al primo posto con 0,74 mila miliardi di rubli, l’euro è al secondo posto con 0,50 mila miliardi di rubli, e lo yuan è al terzo con 0,22. Anche qui, tuttavia, il RMB sta riducendo il divario.
Эксперты назвали изменение, зафиксированное в феврале на Московской бирже, замещением долларизации юанизацией. Правда, приведенные выше цифры касаются сделок на условиях «завтра». По сделкам с исполнением «сегодня» по итогам февраля по-прежнему на первом месте находится доллар с показателем 0,74 трлн руб. На втором месте евро с показателем 0,50 трлн руб. Юань с показателем 0,22 трлн руб. пока остается на третьем месте. Однако юань набирает обороты, сокращая отставание от доллара и евро.

Certo, la crescita del commercio in RMB ha consentito la RIANIMAZIONE delle norme di bilancio, entro cui la Banca centrale, nell’interesse del Ministero delle Finanze, ha iniziato a vendere RMB in borsa. In gennaio la Banca di Russia ha venduto dal fondo nazionale RMB per 54,5 miliardi di rubli, in febbraio ha triplicato le vendite (fino a 160,2 miliardi di rubli).
Конечно, росту объемов торгов с юанем способствовала реанимация бюджетного правила, в рамках которого ЦБ в интересах Минфина стал продавать юани на бирже. В январе Банк России продал из ФНБ китайской валюты на 54,5 млрд руб., в феврале продажи утроились (до 160,2 млрд руб.).

Non è escluso che a marzo lo USD possa riprendersi la prima posizione nelle operazioni in condizioni di scambi “futuri”, ma la tendenza è che sia più probabile, per il RMB, un ritorno alla prima posizione negli scambi in valuta alla Borsa di Mosca. A questo, naturalmente, contribuisce la CRESCITA IMPETUOSA DEGLI SCAMBI TRA FR E RPC. A fine anno scorso lo scambio commerciale, secondo calcoli dell’Agenzia delle Dogane cinese, è stato pari a 190,3 miliardi di dollari. Nonostante le sanzioni anti russe, è stato un +29% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. Secondo stime di esperti, la quota di valuta nazionale, RUBLI e YUAN, NEGLI SCAMBI BILATERALI, SUPERA ORMAI IL 50%. Si può quindi ipotizzare che nel 2023 IL PROCESSO DI DEDOLLARIZZAZIONE NELL’ECONOMIA RUSSA POSSA TROVARE IL SUO COMPIMENTO. E AL SUO POSTO AVVENGA LA YUANIZZAZIONE.
Не исключено, что по итогам третьего месяца доллар может опять восстановить первое место по операциям на условиях «завтра», но затем юань может вернуть себе первое место и стать главной валютой, торгуемой на валютной площадке Московской биржи. Этому, конечно, способствует быстрый рост торговли Российской Федерации с Китаем. По итогам прошлого года товарооборот наших стран составил, по данным Главного таможенного управления Китая, 190,3 млрд долл. Несмотря на антироссийские санкции, это превысило показатель предшествующего года на 29,3%. По оценкам экспертов, доля национальных валют – рубля и юаня – в расчётах по взаимной торговле превысила 50%. Можно предположить, что по итогам 2023 года процесс дедолларизации российской экономики в основном будет завершен. На смену долларизации приходит юанизация.

Le prospettive di YUANIZZAZIONE in RUSSIA e oltreconfine dipendono, essenzialmente, DALLA SCELTA DI PECHINO DI PROCEDERE ALLA PIENA CONVERTIBILITA’ DELLA PROPRIA VALUTA OPPURE NO. PECHINO E’ DAL 1993 CHE HA PROMESSO DI RENDERE LA PROPRIA VALUTA PIENAMENTE CONVERTIBILE. DOVEVA COMPIERSI, QUESTO PROCESSO, NEL 2000. Tuttavia, nel 1997, ci fu una crisi finanziaria in Asia che portò la BC a porre dei correttivi. Quindi si riprese a parlarne e, nel 2013, tale progetto si concretizzò in un piano decennale che dovrebbe portare, proprio quest’anno, il RMB a essere PIENAMENTE CONVERTIBILE.
Перспективы юанизации в России и за ее пределами в значительной степени зависят от того, примет ли Пекин решение о введении полной конвертации своей денежной единицы или нет. Пекин обещал сделать юань свободно конвертируемой валютой (СКВ) еще три десятилетия назад, в 1993 году. Достичь этого планировалось к 2000 году. Однако коррективы в эти планы внёс Азиатский финансовый кризис 1997-го. Затем план сделать национальную валюту свободно конвертируемой в течение 10 лет был закреплен в утвержденной в 2013 году Госсоветом КНР «дорожной карте» административно-экономических реформ. Получается, что в этом году китайский юань должен стать СКВ.

UN RMB PIENAMENTE CONVERTIBILE HA DEI PRO E DEI CONTRO. Dei contro ne ha parlato il Ministro per l’integrazione per la macroeconomia della Comunità economica euroasiatica Sergej Glaz’ev, commentando la dichiarazione di Pechino sul POSSIBILE DIFFERIMENTO della piena convertibilità del RMB: “Il fatto che la CINA cerchi di limitare la convertibilità del RMB nelle transazioni finanziarie, lo ritengo ASSOLUTAMENTE FONDATO nel mondo d’oggi. Per esempio, la RUSSIA; che ha PIENAMENTE LIBERALIZZATO il REGIME VALUTARIO DEL RUBLO, ha dovuto FRONTEGGIARE UNA COLOSSALE FUGA DI CAPITALE. Questo ha portato a UNA MOSTRUOSA OFFSHORIZZAZIONE DELL’ECONOMIA, A UN’ESPORTAZIONE ENORME DI CAPITALE SENZA PAGAMENTO DI ALCUNA IMPOSTA. Nell’anno di questa riforma abbiamo perso OLTRE MILLE MILIARDI DI DOLLARI.
Придание юаню статуса СКВ имеет как плюсы, так и минусы. О минусах еще в 2019 году говорил министр по интеграции и макроэкономике Евразийской экономической комиссии Сергей Глазьев, комментируя заявления Пекина о возможной отсрочке в превращении юаня в СКВ: «То, что Китай ограничивает конвертируемость юаня по капитальным операциям, считаю абсолютно обоснованным в современном мире. Например, Россия, которая полностью либерализовала валютный режим рубля, столкнулась с колоссальным оттоком капитала. Это повлекло чудовищную офшоризацию экономики, огромный вывоз капитала без уплаты налогов. На этом мы потеряли за годы реформ более триллиона долларов.

Per la Russia, questa liberalizzazione avvenuta in fretta e furia della gestione valutaria, ha condotto a una vera e propria CATASTROFE economica, alla perdita di capitali giganteschi. Per questo, il fatto che i cinesi si rapportino con prudenza nei confronti delle liberalizzazioni degli scambi valutari, è ASSOLUTAMENTE FONDATO”.
Для России поспешно произведенная либерализация валютного регулирования обернулась самой настоящей экономической катастрофой, потерей гигантских капиталов. Поэтому то, что китайцы осторожно относятся к либерализации валютного регулирования по капитальным операциям, совершенно оправдано».

(1) special drawing rights, valuta usata dal FMI per i suoi scambi ricavata a sua volta da un paniere di valute internazionali ovvero USD, EUR, CNY (dal 2015), JPY e GBP.
(2) Il sistema si chiama CIPS ed è acronimo di China’s Cross-Border Interbank Payment System (cfr per es.
https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3149746/chinas-home-grown-cross-border-yuan-payments-system-aims )
ma la ditta che lo gestisce ha ragione KATASONOV si chiama China International Payment Service Corp. (cfr. per es.
https://english.shanghai.gov.cn/nw47986/20200824/0001-47986_108565.html )

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Fine traduzione. Morale della favola: l’Europa, il capitalismo europeo, per seguire gli ordini dei suoi padroni, non solo ha perso uno dei suoi maggiori fornitori e clienti al tempo stesso, ma lo ha gettato nelle braccia dei cinesi. CAMBIANO GLI EQUILIBRI MONDIALI. Il mondo, e non solo la Russia nei confronti della Cina, sta cambiando. QUESTA GUERRA NATO CONTRO LA RUSSIA SI STA RITORCENDO CONTRO LA NATO STESSA E I PAESI CHE NE FANNO PARTE, GIORNO DOPO GIORNO.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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10/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Notizia fresca fresca di stamattina (9:30)
https://t.me/voenkorKotenok/45972
è l’attacco russo allo stabilimento di AZOM. Ne abbiam parlato nei giorni scorsi, è quella tessera di puzzle AZZURRA in questa cartina con su scritto АЗОМ:
https://t.me/RVvoenkor/40226

Non sarà quindi un’altra AZOVSTAL’, quindi. Non si sta aspettando di accerchiarlo, poi l’ultimatum, poi l’ultimatum dell’ultimatum, poi fate quel che volete tanto da qua non uscite e poi infine l’attacco e la liberazione. E’ incasinato uguale, come tutti gli stabilimenti ex-sovietici. Mi ricordo ancora quando passai a fianco alla leningradese fabbrica di trattori KIROV, non finiva più! Questa AZOM sarà una KIROV su scala ridotta: piena di camminamenti, gallerie di servizio, alcuni veri e propri bunker, ponti e torrette fra un capannone e l’altro, un altro bel posto per fare a nascondino. Il perché i russi si siano incasinati in questa impresa è solo uno: avran fatto o, quantomeno, pensano di aver fatto bene i loro conti e di riuscire a procedere sistematicamente, capannone dopo capannone. C’è da dire anche che AZOM è in una posizione abbastanza tra i piedi, rispetto per esempio ad AZOVSTAL’ che era tutto buttato sul mare. E’ poco sopra il centro, in barba alla legge non scritta della zona industriale in periferia… Quindi isolarlo non era la stessa cosa e, alla fine, forse forse, sarebbe stata più la spesa che la resa farlo. Vedremo gli sviluppi.

Intanto, gli scontri a sud sono arrivati al famoso MiG-17 all’ingresso della città… che non c’è più. Questo ciò che ne resta…
https://t.me/rybar/44470

E infine, abbiamo sempre i “migliori”, dulcis in fundo. Podolyak a La Stampa: “Bakhmut è un successo strategico”…
https://t.me/RVvoenkor/40228
Mentre i cimiteri si riempiono di bandiere gialloblu e rossonere (Bandera)… non ho parole, fermiamoci qui.

IL PRIMO ESTONE…

Si chiamava Ivo Jurak ed è un altro soldato NATO che ci ha salutato ad ARTEMOVSK. Il primo estone, per l’appunto, registrato ufficialmente.
https://t.me/RVvoenkor/40223
La sua storia è emblematica. La NATO non è in guerra ufficialmente, quindi
1. prendo UFFICIALI dall’EST Europa, PERCHE’
A. UFFICIALI NATO CHE PARLANO RUSSO, GLI UNICI PROBABILMENTE OGGI (lo Stolto dubito che mastichi qualcosa oltre a un “fluent” inglese - … un “fluent” non si nega a nessuno! - e al suo norvegese) che possono fare da anello di congiunzione fra i generali NATO e la carne da cannone ucraina, poco o niente anglofona.
B. UFFICIALI NATO A BASSO COSTO
C. UFFICIALI NATO CHE SE RITORNANO DENTRO UN SACCO, come in questo caso, non ho i cortei al Lincoln Memorial coi figli dei fiori e “give peace a chance”… quelli possono crepare
2. LI METTO IN ASPETTATIVA (o danno loro le “dimissioni”, queste le varianti)
3. LI ARRUOLO NELLA COSIDDETTA “LEGIONE INTERNAZIONALE” e
4. LI IMPIEGO.
Comesefosseantani, ma non è antani. Supercazzole formali e carne da cannone vera.

… E IL PRIMO “BIEBER” COME MOMENTI DI UNA STESSA CABINA DI REGIA NATO

Sempre della serie GUERRA NATO vs RUSSIA, ecco prendere posizione lungo la riva destra del DNEPR il primo BIEBER (“castoro” in teutonico…)!
https://t.me/voenkorKotenok/45967
E che cos’è, questo “castorino” un po’ cresciuto? E’ un cosiddetto “CARRO GETTAPONTE”, attivo dagli anni Ottanta del secolo scorso…

Qui una scheda approfondita in italiano
http://www.ferreamole.it/images/biber/biber_01.htm
da cui copioincollo
“Il carro, adottato dall'EI in 64 esemplari tutti costruiti in Italia su licenza dalla OTO Melara di La Spezia, trasporta un ponte lungo complessivamente 22 metri, largo 4 e dotato di due corsie della larghezza di 1,55 metri ciascuna. Ciò permette l'attraversamento dell'ostacolo ad una grande varietà di veicoli sia ruotati che cingolati. Il ponte pesa quasi 10 tonnellate ed è omologato per l'attraversamento da parte di veicoli avente classe pontiera massima pari a 50 tonnellate.”

Venti metri non è tantissimo, se si vuole passare il DNEPR… foto sempre dalla stessa fonte:
http://www.ferreamole.it/images/biber/019.jpg
magari fanno il trenino e ne mettono uno dietro l’altro… infatti la Bundeswehr ne sta mandando TREDICI: problemi loro, comunque, detto sinceramente…
Quel che conta è che stiamo parlando, ancora una volta, di ARMAMENTI OFFENSIVI. PIAZZATI LUNGO UN FIUME CHE SI VUOLE GUADARE PER ARRIVARE DALL’ALTRA PARTE. E raggiungere, in prospettiva, la regione di Cherson, la Crimea, la Turchia, l’Egitto, il Polo sud… e poi si svegliano tutti sudati. Idiozie tattico-strategiche a parte, a cui i generali NATO ci abituano da mesi, questo mostro di ingegneria teutonica per
1. Quando è stato dato
2. Come è stato dato
3. Dove è stato piazzato
4. Perché è stato piazzato
Ci mostra come tutto, ormai, dall’ufficiale di collegamento estone al castoro, sia ormai pilotato da un centro di coordinamento che a KIEV trova solo UNA PARTE, quella assegnata, di funzioni esecutivo-operative. E basta, nulla più. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio su chi decide cosa, ARTEMVOSK compresa e manfrina del “te l’avevo detto io” sulla bruttissima piega che sta prendendo e sul puerile tentativo di smarcamento da parte del centro di comando NATO.

Aggiornamenti a seguire.

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10/03 ore 08:30 aggiornamento

GEORGIA (ON MY MIND)


La mia cuginetta (il tempo passa per tutti ma resta sempre “cuginetta”) si chiama Georgia. Con la E. Perché mia zia, in piena (e pesante, in quel periodo...) guerra fredda, era rimasta colpita da questo nome che valeva sia per i russi che per gli americani, e aveva pensato a questo nome in segno di pace fra i popoli. Emilia Romagna che si confermava una delle regioni più creative, nel dare nomi ai bimbi...

Poi dopo mia cugina è arrivato da una parte Ray Charles e, dall’altra, le legnate che la nazionale sovietica di judo dispensava generosamente al resto del mondo, nazionale composta per la maggior parte da armeni, azeri e georgiani… a ristabilire le dovute differenze. I georgiani, con tutti i cognomi che finivano in “ili”… a differenza dagli armeni che finivano in “ian”. Una volta scoperto il “barbatrucco”, mi divertivo a beccarli nelle liste degli atleti che giravano per l’Europa in tourneé e seminari (per inciso, ad allenare la nazionale russa di judo dal 2008 è Ezio Gamba, medaglia d’oro a Mosca 1980 categoria 71 kg e mio mito di allora...).

La Georgia è sempre stata, pur nelle sue differenti latitudini, sempre “on my mind”. Ma in questo caso, per descrivere quanto sta accadendo a Tbilisi, la canzone più giusta forse è “Desperado” (why don’t you come to your senses…)…

Proprio ieri parlavamo del “pacchetto NATO”. Prefatto, prefabbricato, pronto all’uso e… U.S.A. (in tutti i sensi) e getta (il popolo che ha aperto quel pacco...)!

Ebbene, è da giorni che qualcuno ha aperto di là il pacchetto. Non sto qui a recuperare filmati di panchine divelte, idranti, cariche… sono film già visti e stravisti. Il pacchetto è sempre quello.

Non stupisce nemmeno che a dirlo sia una ragazza di Charkov: il suo video ha come sovraimpressione “Gruzija – Georgia in russo – 07/03/23 Copia esatta di Maidan in Ucraina nel 2014”. Sopra le sue considerazioni, sotto un video montato con scene di piazza:
https://t.me/kharkovchanochka_true/100

Anche per chi non sapesse il russo (a Charkov si parla russo, ricordiamolo al fu-ministro Di Maio che intervenne con un memorabile discorso lo scorso anno su popoli “russofoni”) vale la pena schiacciare il tasto “riproduci”. Quel “ODIN V ODIN” accentato ripetuto due volte prima di “napominaet”, momento per momento, “UNO PER UNO RICORDA” quanto accaduto nel 2014 vale la pena: Evrointegracija, protesta ... cocktail Molotov … ultras… c’è tutto. Ripete sempre “odin v odin”… è tutto uguale ad allora. E quel che è triste, è che i georgiani ci son già passati… non è la prima volta che aprono quel pacchetto.

Ora, riprende la Charkovčanovčka, gli anglosaksy (che non è una variante inglese di sax) hanno bisogno di aprire il vtoroj front, il secondo fronte, visto che in Ucraina non cavano un ragno dal buco (traduzione detta anche “a braccio...”).

In Georgia la volja naroda, la volontà del popolo, non è in quella bandiera russa girata e bruciata in piazza a Tbilisi,
https://t.me/ukraina_ru/136745
non è nelle bandiere ucraine e nell’inno ucraino che risuonava nelle casse dei solerti (e adeguatamente finanziati all’uopo) organizzatori: organizacija che ha stupito anche il patàca che subito ha ringraziato, visto che ormai le uniche sponde che trova sono in piazza a Tbilisi, dalla immarcescibile Von der Leyen e negli studi televisivi italiani:
https://t.me/kharkovchanochka_true/101
Non è, soprattutto, in quello che tutti paventano accadrà dopo, secondo il copione previsto dal pacchetto: cecchini venuti “dal nulla” appostati sui tetti, un numero “congruo” (a discrezione dei gestori del pacchetto) di caduti per la causa, cecchini che spariscono “nel nulla” da cui sono venuti, colpo di stato, giunta filoNATO che promette “libere” elezioni (in un paese già filo-NATO ma colpevole di essere “troppo titubante”...) una volta “ristabilito l’ordine” (ovvero eliminati tutti quelli “troppo titubanti”…), e apertura di secondo fronte sin da subito.
https://t.me/yurasumy/7784

Dove? “Suchumi, Suchumi” gridano in piazza, slogan assolutamente non pilotati, che sgorgano dal “quore”…
https://t.me/yurasumy/7774
Suchumi è la capitale dell’Abchazija, altro Donbass… ma in Georgia. Secondo fronte servito.

Chiudo con questo vecchio video. Poliziotto ucraino, Giorno della Vittoria, dappertutto nell’ex-URSS ma non in Ucraina. Vecchissimo reduce, senza gambe e con una pletora di medaglie al petto. Davanti un poliziotto che vuole impedirgli di manifestare. “Tu hai combattuto per me?” Gli dice. “Io ho combattuto per te, ho versato il mio sangue, mi son distrutto una mano, l’addome, due buchi in testa, son senza gambe… per chi ho combattuto???? Ditemelo, per favore!!!”
https://t.me/yurasumy/7786
Per delle merde. Ma non glielo diciamo, se è ancora vivo e speriamo che lo sia...

Chiudo, come i sub per decompensare, con la scena del matrimonio in Georgia dal film Dvizhenie Vverch
https://www.youtube.com/watch?v=WelvDq4IaSo
Vale la pena di vederla tutta anche se non si parla russo. In sostanza a un membro della nazionale sovietica georgiano si sposa la sorella a pochi giorni dall’inizio dei Giochi olimpici, ma non può non esimersi dagli obblighi familiari e molla tutto. L’allenatore lo becca in aeroporto, gli chiede se c’è uno stadio per allenarsi… tutti in Georgia. Tutti invitati al matrimonio. Il giorno dopo allenamento. Dal minuto 3,42 in avanti la vera Georgia che è on my mind… quella montagna dietro, che mi ricorda le mie. E tra noi caproni di montagna ci si capisce sempre.

Aggiornamenti a seguire.

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09/03 ore 19:10 aggiornamento

ARTEMOVSK


Dopo la liberazione di DUBOVO-VASIL’EVKA, i combattimenti sono proseguiti in direzione di BOGDANOVKA, verso sud quindi. Il fronte si allunga, con lo scopo evidente di DISPERDERE, sparpagliare truppe altrimenti troppo concentrate in un unico punto e così meglio colpirle.
https://t.me/cmiye/9695

E’ coerente con questa interpretazione anche la notizia diffusa dai militari ucraini che in un giorno, in quest’area, sarebbero state combattute 41 battaglie
https://t.me/RVvoenkor/40161
Ovviamente di dimensioni ridotte e su più punti: incalzare il nemico su più direttrici, sfruttare l’ordine insensato di tenere una posizione oggettivamente indifendibile, a questo livello, obbligarlo a tamponare ovunque, disperderlo, infliggergli il maggior danno possibile. La tattica è abbastanza chiara.

Pertanto, come mostra anche questa doppia carta aggiornata, con sia la ripresa aerea che la cartina satellitare con le dislocazioni delle forze ucraine in campo,
https://t.me/z_arhiv/19310
queste ultime vengono costrette a muoversi e a scoprirsi continuamente, finendo sotto il tiro dell’artiglieria e perdendo ogni giorno uomini e mezzi.

Il risultato è questo:
https://t.me/rezident_ua/16756
Soldati ucraini che vagano lungo l’unica strada ancora percorribile (quella tratteggiata in giallo sulla ripresa aerea di cui sopra) composta, in gran parte, di sterrato ridotto a pantano, facendo lo slalom fra decine e decine di mezzi distrutti. Ormai anche i canali ucraini criticano apertamente questa strategia suicida. Vedremo i successivi sviluppi.

ATTENTATO SVENTATO IN TRANSNISTRIA

E’ notizia di oggi che in Transnistria è stato sventato un attentato. Recuperati materiale esplosivo e l’auto entro cui avrebbero dovuto esplodere
https://t.me/RVvoenkor/40160
Arrestato il colpevole, classe 1979, cittadino della Transnistria poi emigrato a Odessa, arruolato quindi dai servizi segreti ucraini (SBU):
https://t.me/polk105/3400

Tentativo odierno di aprire un secondo fronte fallito. Provaci ancora, zio Sam.

NON CI SONO PIU’ I “FEJK” DI UNA VOLTA…

Non ci sono mai stati, in realtà, confezionati sempre in maniera molto grossolana e rudimentale. Ma ora si vede proprio che non hanno voglia… se non avete voglia, come si diceva quando ero piccolo, non fatele, le cose!
Altra foto celebrativa di soldati che passano il confine e si fanno fotografare davanti al cartello della città di PLJOCHOVO (Плёхово). Giusto per continuare a seminare panico fra la popolazione locale:
https://t.me/boris_rozhin/80060
Già, peccato che
1. La neve a PLJOCHOVO si è già sciolta (foto allegate)
2. PLJOCHOVO nella cartellonistica stradale appare con una E (russo “je”) normale e non con la Ё colla dieresi, o diacritico “¨” che dir si voglia (russo “jo”).
altro boomerang dell’ufficio stampa di regime. Almeno per queste castronerie non ci scappa il morto, mettiamola così… anzi, bravi, andate avanti così a farvele in casa che vi applaudiamo tutti, promesso.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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09/03 ore 12:20 aggiornamento

UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO

Cosa distingue il fascismo del XXI secolo da quello di un secolo fa… domanda da un milione di dollari.

La cui risposta richiederebbe ben altri menti, tempi e risorse, rispetto a quelle che un poveretto può dedicare con quel che sa, con come lo sa, e con quando può mettersi a scrivere. Tuttavia, il poveretto in questione, ovvero io-me, qualcosa da dire ce l’ha. E non perché si diverta a fare il tuttologo o il commissario tecnico del bar dello sport, ma perché i suoi studi in tempi non sospetti si sono imbattuti in questioni simili. MOLTO simili.

A partire da Storia politica e delle istituzioni dell’Asia Orientale iterato, che per i nipponisti prevedeva lo studio di questo manuale:
Francesco GATTI, “Il fascismo giapponese”, Venezia, Cafoscarina, 1997
(la prima edizione è di molto prima… come il mio esame del resto, son vecchio ormai… lezioni ed esame, comme d’habitude, non con il professore ma con la povera assistente…)

Un testo denso, accademico, dove gran parte della trattazione è dedicata a stabilire se quello giapponese potesse essere definito fascismo o no. Per poi propendere per il si. Quindi taglio gordianamente la questione e passo oltre. Se quello giapponese fu fascismo, e fu fascismo, anche quello attuale è fascismo. Non è questa la domanda da un milione di dollari.

Tale domanda è sul come, non sul se. Fornisco una traccia, sulla base di esperienze passate portate a modello di studio, senza la pretesa di elevarle a paradigma. A mio avviso la rivoluzione copernicana da compiere nello studio di questi fenomeni consiste nel cercare di portarne l’analisi – come si faceva una volta, del resto – SULLA RELAZIONE FRA
- rapporti socio-economici storicamente determinati e
- sovrastruttura che da essi ne è conseguita, o li ha accompagnati, o li ha a sua volta parzialmente, di rinterzo, determinati
Né più né meno della rivoluzione copernicana originaria, o di quella compiuta da Marx nel considerare il valore merce a partire dal lavoro.

Discorsi veterocomunisti? Forse. Anzi, sicuramente (ma non vetero). Facciamo attenzione però: stiamo studiando un caso molto viscido. In Ucraina abbiamo UNA SITUAZIONE APPARENTEMENTE SCHIZOFRENICA, DOVE CONVIVONO
- simbologia nazifascista (originaria e successive varianti dell’internazionale nera fino ai nostri giorni)
- riabilitazione storica piena del nazifascismo fino alla
- costruzione del mito fondativo del regime sulla base dell’UPA di Bandera, delle SS Galizia, eccetera
CON
- una propaganda di regime che (ALL’ESTERO!) ha il coraggio di dire che i nazifascisti siano i russi: infatti, il soldato doppiogiochista americano passato ai russi INSISTE su questo punto. Persino l’ANPI, l’anno scorso, il 25 aprile scorso, è stato oggetto di pressioni indegne SU questo preciso punto; e quest’anno ho idea che andrà uguale.
- un’immagine di società civile creata AD ARTEM e più europea degli europei (Eurovision, Bruxelles, Strasburgo, tutti i salotti possibili e immaginabili)
- un sistema parlamentare (con una “maggioranza” una “opposizione” altrettanto formali, dopo aver fatto fuori TUTTE quelle sostanziali)
- che IN UNA SITUAZIONE COME QUESTA, di “Strana 404”, di Paese ormai attaccato economicamente al respiratore della mafia NATO degli “aiuti”, discute disegni di legge
- sulla legalizzazione della cannabis
- sui matrimoni omosessuali

Della serie: va tutto bene così, avanti tutta, solo abbiamo bisogno di “CIVILIZZARCI”.

A proposito di questi ultimi, una deputata della Rada ha avuto anche il coraggio di commentare: “in questo ci differenziamo GENETICAMENTE dai russi”. Al che il commentatore se l’è trovata servita su un piatto d’argento: certo, noi discendiamo dall’homo sapiens, voi dall’omo- e basta…
Battuta di spirito a parte, torniamo alla nazista di cui sopra: lei intendeva differenza GENETICA dal popolo inferiore (i moskaly) e altrettanto GENETICA comunanza con il popolo superiore (gli “Europei”).

Ma torniamo al primo caveat cui abbiamo appena accennato. L’approccio NON può essere quello delle ETICHETTE. E’ vero che sono simboli identitari. Che sono SEGNI DISTINTIVI. Ma torniamo alla croce celtica su un muro del mio paese e a fianco, scritto in nero: “Onore al popolo palestinese - FdG”. Io che andavo in giro con la kefja al collo pensavo, tra me e me… chissà quale corto circuito ha portato quei fasci di merda a scrivere quelle cose. Oggi è ancora peggio. Roba da psicologi. Correre dietro ai segni distintivi, in un contesto come questo dove tutto è destrutturato, ci porterebbe soltanto a correre in tondo, come quelle mille lire pasticciate che un giorno mi son finite e su cui c’era scritto: “come fare impazzire un carabiniere – girare” su entrambi i lati. Non ne usciamo più.

Ci viene allora in aiuto il buon Carletto. Meglio, gli storici che nel secolo passato hanno lavorato sui popoli extraeuropei studiando sul campo, nel dettaglio, i processi di modernizzazione endogeni ed esogeni fino alle estreme, rivoluzionarie, conseguenze partendo dall’analisi dei rapporti sociali, e non delle etichette (scuola didascalica anglosassone, certi manuali in inglese di storia del Giappone di migliaia di pagine piene di crosta e assolutamente vuote di mollica). Anche Gramsci, col suo concetto di rivoluzione passiva, c’è sicuramente d’aiuto, fra l’altro.

In buona sostanza, ci può tornare in aiuto tutto quanto abbia studiato approfonditamente e LEGANDO TRASFORMAZIONI IDEOLOGICHE A MUTAMENTI STRUTTURALI; esempi come:
- il Giappone dalla crisi del feudalesimo Tokugawa all’epoca Meiji
- la Cina dalla Guerra dell’Oppio al modello di Yan’an
- La Russia da Pietro il Grande a Lenin
- Il Paese dei Soviet da Lenin a Stalin
- La Turchia dalla fine del regno ottomano alla rivoluzione kemalista
- Il caso del partito Tudeh e la rivoluzione socialista in Iran
- Il Baathismo e la rivoluzione socialista nei Paesi arabi
- Il modello di sviluppo indiano da Gandhi a Nehru
- I socialismi di Patrice Lumumba e Thomas Sankara
- Fra Fidel e Allende: modernizzazione, lotta e socialismi in America Latina
- Cristo si è fermato a Eboli o a Baggio? Concezione della lotta politica, sindacale, rivoluzionaria nazionale fra “quistione meridionale” (Gramsci), “modernizzazione metropolitana selvaggia” (gli anni del “boom”) e macerie attuali
- …

L’ultimo titolo, volutamente provocatorio, è per riportare discorsi sui massimi sistemi a casa nostra, dietro l’angolo. Chiedo inoltre scusa per non averne citati altri EGUALMENTE IMPORTANTI (Sud Africa, Indonesia, Libia, la Jugoslavia di Tito, il Brasile…). Penso che la sostanza sia chiara.

Di fronte, peraltro, a TALE RICCHEZZA STORICA IN RELATIVAMENTE POCO TEMPO, stupisce ancora oggi l’APPIATTIMENTO SUL MODELLO DI PENSIERO UNICO U-ccidentale riassumibile nel saluto romano di un omicida seriale con sottofondo musicale di un gruppo rock in calzamaglia e bandiera a stelle e strisce sulle chiappe. Stupisce e rattrista.

Veniamo ora all’Ucraina. E partiamo dal presupposto che, dopo la fine dell’URSS, IL MODO DI PRODUZIONE VIGENTE PER VENT’ANNI E’ STATO QUELLO DI UN CAPITALISMO NAZIONALE OLIGARCHICO ED ESSENZIALMENTE DI RAPINA.

L’accumulazione originaria l’aveva fatta il popolo sovietico, la spartizione del bottino l’han fatta burocrati divenuti, LETTERALMENTE CON UN COLPO DI PENNA, proprietari dei mezzi che erano stati chiamati ad amministrare. “Amministrare”, altro termine improprio. Così come “curatori fallimentari”. Quello che avvenne è stato un vero e proprio SACCHEGGIO. Sfruttamento fino al midollo, fino alla morte del paziente, di risorse preesistenti.

KUCHMA non era SANKARA, era l’ANTITESI di SANKARA. Kuchma era l’utile non-idiota al potere di cui gli oligarchi avevano bisogno, come El’cyn in Russia. Non-idiota perché sapeva vendersi bene. In tale situazione occorreva:
- Distaccarsi da un vicino diventato “di troppo” per procedere a una spartizione più sicura e “indipendente” (CSI… del resto!) di risorse fino ad allora CONDIVISE (il GOSPLAN non differenziava fra repubbliche in MOLTI settori, praticamente in tutti quelli del settore A, per esempio, ovvero “produzione di mezzi di produzione” e in molti del settore B “produzione di beni di consumo”)
- Puntare su ELEMENTI IDEOLOGICI CHE ACCELERASSERO IL PROCESSO DI DIVISIONE E DISGREGAZIONE voluto dall'élite al potere, dalla nuova classe

E QUI INIZIA LA LUNGA MARCIA DEGLI OLIGARCHI PER
- Imporre una lingua nazionale che tale, per almeno metà Paese divenuto tale per motivi puramente amministrativi nel tanto odiato periodo sovietico, nazionale non era.
- Imporre un’ideologia AUTONOMA e FORTEMENTE differenziata
- Ridisegnare la testa di un popolo, RIPROGRAMMARLO al PROPRIO BENEFICIO

Ora, non sono riusciti spagnoli e portoghesi in America Latina, nonostante il genocidio perpetuato, a RIMAPPARE E RIPROGRAMMARE COMPLETAMENTE i cervelli di Atzechi, Incas e Maya, figurarsi quattro oligarchi di merda in trent’anni. ANCHE SE DANNI ENORMI, SICURAMENTE E IN PARTICOLARE DOPO IL 2014, NE HANNO FATTI! ECCOME! SPECIALMENTE SULLE GIOVANI GENERAZIONI!

E veniamo all’oggi. Il titolo di questi appunti che non diventeranno mai qualcosa più strutturato di questo ma che sarei felicissimo se qualcuno lo facesse, è “UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO”.

La NATO ha il suo PACCHETTO “MODERNIZZAZIONE”. Accennato nel discorso di Obama al CAIRO, portato in giro per il mondo (E CON SCARSISSIMA FANTASIA!) con le cosiddette “rivoluzioni colorate”, sfociato nelle cosiddette “primavera arabe”, e via discorrendo. UN PACCHETTO CONSOLIDATO, per l’appunto. ESPORTATO IN UCRAINA CON IL COLPO DI STATO DI MAIDAN 2014, TRAPIANTATO IN QUESTI OTTO ANNI INSIEME AI BIOLABORATORI E AI PROGRAMMI DI ADDESTRAMENTO DEGLI SQUADRISTI DI AZOV INSIEME AI REPARTI SPECIALI DELL’ESERCITO. Un PACCHETTO SI’ CONSOLIDATO, MA PERSONALIZZATO PER LA VARIANTE UCRAINA: quindi identificazione URSS-RUSSIA, Socialismo-Russia, Armata Rossa-Russia, e altre bestiate imposte a tutti, dalle giovani menti sui libri di testo ai media di regime. Al contempo, identificazione UPA-Bandera-Ucraina, sdoganamento e valorizzazione in chiave patriottica degli squadroni della morte di Azov, Ajdar, Donbas e via discorrendo.

In questo, abbiamo la sconfitta elettorale di POROSHENKO e l’ascesa al potere di ZELENSKIJ. Partito come conflitto interno a oligarchi organici allo stesso blocco di potere (il Partito delle Regioni, il Partito comunista ucraino, e le altre opposizioni erano state messe fuori legge… e son riusciti a litigare fra loro… il potere logora…) L’ASCESA AL POTERE DI ZELENSKIJ HA APERTO UNA NUOVA FASE NELLA DISGREGAZIONE STATUALE UCRAINA, PASSANDO ALLA SUDDITANZA DIRETTA ANGLOAMERICANA.

IL CAPITALISMO OLIGARCHICO DI RAPINA ERA AL CAPOLINEA. Incapace di svilupparsi, proprio perché non aveva nello SVILUPPO il proprio codice distintivo ma nel mero sfruttamento dell’esistente FINO A ESAURIMENTO, era destinato a soccombere NON DI FRONTE a una risorgenza del capitalismo statuale (caso russo), ma DI NUOVI SOGGETTI CHE SI AFFACCIAVANO SULLA SCENA: LE MULTINAZIONALI STRANIERE E UNA TORTA CHE NON VOLEVANO PIU' SPARTIRE CON SOGGETTI LOCALI, DIVENUTI DI INTRALCIO

Multinazionali angloamericane che, INOLTRE, trovarono in Ucraina
- Risorse “non sufficientemente valorizzate”
- Un’ottima TESTA DI PONTE e sul continente europeo per
penetrare mercati russo, turco e centroasiatico e, visto che non parliamo di sanvincenzo,
partire con una MAIDAN russa che consentisse lo smembramento e lo sfruttamento di risorse “non sufficientemente valorizzate” ma in quantità INIMMAGINABILE rispetto a quanto i gialloblu potevano offrire.

Interessi che coincidevano con quelli imperialistici NATO, e di cui la NATO era ed è il braccio militare, A PRESCINDERE DA CHI SI SIEDE SUL CAMPIDOGLIO. E che ebbero in Zelenskij e nel suo gruppo, SIN DAL SUO PRIMO VIAGGIO A LONDRA (2019), LA SPONDA POLITICA NECESSARIA.

C’era però un PERO’ GRANDE COME UNA CASA: si chiamavano DONBASS e CRIMEA. E su quello ci hanno lavorato, e abbiamo visto anche come.

IL PERO’ MAGGIORE era però, ANCORA UNA VOLTA, ideologico. Religioso, persino. Immaginiamoci un papa inviso a Washington in un’Italia invisa a Washington e il tentativo, sempre anglofono, DI COSTRUIRE UNA CHIESA CATTOLICA NAZIONALE SPAGNOLA in opposizione a quella fedele a Roma. E’ quello che è successo non in fantasia, ma in realtà, in Ucraina. Ma non solo è stata costituita ARTIFICIALMENTE un’altra chiesa, bensì han cominciato a perseguitare la prima.
RIMAPPATURA RELIGIOSA COME SEGNO DI UNA RIMAPPATURA IDEOLOGICA DI CUI LA PRIMA E’ PARTE.

SI BADI, IL PACCHETTO FASCISTA NON IMPONE UNA RICOSTRUZIONE ORGANICA, ANZI MENO “ORGANICA” E’, PIU’ DISPONIBILE E’ A OPERAZIONI DI PICCOLO CABOTAGGIO, LEGITTIMATE IDEOLOGICAMENTE PUR NON AVENDO FONDAMENTO ALCUNO, MEGLIO E’. E’ UN FASCISMO
- FLUIDO, DECOMPOSTO NELLA FORMA E
- SOLIDO NELLA SOSTANZA
1. CLASSISTA (IL MONDO SI DIVIDE IN DUE CATEGORIE, CHI VA IN MONTAGNA A CHAMPAGNE E CHI CREPA AD ARTEMOVSK COME CARNE DA CANNONE),
2. DITTATORIALE (SI FA QUEL CHE DICO IO),
2. TOTALITARISTICA (SI CREDE IN QUELLO CHE DICO IO, IL MONDO E’ COME DICO IO),
4. RAZZISTA VERSO IL POPOLO INFERIORE A FIANCO (E SUPREMATISTA BIANCA IN GENERALE).
Il tutto condito in SALSA SERVILISTICO-COMPRADORA tipica di qualsiasi Stato fantoccio che rende questo fascismo pari all’ideologia che regge qualsiasi neocolonia nel mondo, MA in Europa.

Per i padroni NATO DALL'INIZIO DEL CONFLITTO C'E' INOLTRE UNA DOPPIA VALENZA:

NON SOLO RIFERITA ALLA GUERRA IN ESSERE CONTRO LA RUSSIA, ma A UNA GRANDE RISTRUTTURAZIONE DEGLI EQUILIBRI E DEI RAPPORTI ECONOMICO-SOCIALI NEL VECCHIO CONTINENTE. QUEGLI SPIGOLI ANCORA ESISTENTI IN EUROPA, QUELLE RESISTENZE LOCALI alla loro EGEMONIA TOTALE.

Colpirne uno per educarne cento… oppure, parafrasando Lenin, se “il modello russo indica a tutti i Paesi qualcosa, e assolutamente essenziale, del loro inevitabile e non lontano futuro” (русский образец показывает всем странам кое-что, и весьма существенное, из их неизбежного и недалекого будущего), il modello ucraino “parla” molto anche a noi, che pensiamo di restarne fuori.

Due gasdotti saltati ci han rimesso al nostro posto. Siamo soltanto i prossimi.

Aggiornamenti a seguire.

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09/03 ore 08:00 aggiornamento

UNO SCHEMA CONSOLIDATO


Possiamo così definire quanto sta accadendo in Ucraina, aldilà dei clamori suscitati da questo o quell’argomento del giorno, o notizia del momento.

Il che è L’ESATTO OPPOSTO di un conflitto congelato, di una guerra di trincea, o di una “deskalacija” come nel caso siriano, per chi se lo ricorda.

Il conto è sempre quello: la coperta è, o si vuole, o si deve, non siamo nella testa del Cremlino, corta. Son partiti con 150 mila uomini e ne hanno aggiunti trecentomila in più cammin facendo, e perché costretti dall’ingresso non ufficiale (come due gasdotti fatti saltare non ufficialmente) dalla NATO nel conflitto.

L’unico modo per vincere una guerra con la coperta corta, al risparmio, è procedere come stanno facendo:

- DUE o TRE direttrici al massimo, non di più, e senza spingere a tutta;
- Q.B., quanto basta per attirare le mosche al miele da una posizione di forza e
- procedere a guadagni territoriali importanti IN PROSPETTIVA, più che nell’immediato,
- ovvero per le conseguenze che comportano
- OBBLIGANDO COSÌ il nemico u-ccidentale ad andare ancora di più in affanno
- nel frattempo, procedendo ad ATTACCHI NOTTURNI MIRATI per bloccare e rallentare il flusso di armi e munizioni da OVEST a EST.

E’ quello che accade ogni giorno e ogni notte. Partiamo dall’ultima fase. I gerani che volano di notte, piuttosto che i missili alati, non li sto neanche più a riportare. Non prendono di mira il palazzo presidenziale, ma centrali termoelettriche, colonne di trasformatori, scambi ferroviari. Quando arriva la soffiata, depositi di armi e munizioni nascosti e centri di dislocazione temporanea di soldati, in genere “mercenari” che non sanno dove metterli perché i posti protetti son già pieni dei loro. È quanto successo, per esempio ieri notte. E ora i treni sono fermi, o in ritardo in attesa di capire come e quanti sostituirne con le motrici diesel rimaste:
https://t.me/yurasumy/7746

Tale attività si intensifica, GENERALMENTE, quando l’attivismo NATO rischia di compromettere l’andamento delle operazioni in corso. A settembre è successo quello che è successo e, dopo l’episodio del ponte della Crimea, son partiti questi attacchi. Prima in massa, tesi a fermare temporaneamente questo crescendo, e poi a tenerlo sotto controllo. Torniamo sempre al punto di partenza. Per i russi si tratta di un popolo unico, ovvero poco meno di una guerra civile, anzi, i paralleli con la guerra civile del 1919-1921 si sprecano a ben vedere. A questo punto, togliere la corrente durante l’inverno a un popolo intero significava, nelle condizioni di totale disinteresse da parte del regime allo stesso se non in quanto fornitore di carne da cannone, condannarlo a morte certa. E questo non è stato. Si va avanti come ieri notte: colpi mirati e, quando la NATO cerca di aumentare di una marcia, la si riporta in ridotta aumentando la scala degli obbiettivi colpiti dai droni.

L’attacco notturno come momento quotidiano di RIEQUILIBRIO di una situazione, ovvero di RIALLINEAMENTO lungo i binari prefissati, ovvero di ELIMINAZIONE di ANOMALIE potenzialmente pericolose. La bomba da 1500 kg di cui tanto si parla, specialmente in u-ccidente e poi di rimbalzo sui social russi che riprendono la notizia diffusa, la usano contro i bunker in cemento armato spessi quanto le mura di un castello medievale o una chiesa romanica, non contro il Palazzo di Zelenskij. Ai russi non interessano martiri.

E veniamo a quell’uno, due punti. Son sempre quelli e si chiamano entrambi DONBASS.

Uno più in su, ARTEMOVSK, in questo momento al centro dei riflettori. Purtroppo una prima fase di quanto temuto ieri, ovvero la CONTROFFENSIVA ucraina, si sta già verificando. È dal 7 marzo, infatti, che avvengono ininterrotti tentativi di SBLOCCO dell’assedio.
https://t.me/yurasumy/7745
Tentativi andati tutti a vuoto, ma siccome nelle intenzioni del regime c’è buttare altre decine di migliaia di uomini e mezzi nel carnaio, allora i russi hanno cominciato a PREMERE MAGGIORMENTE sugli attacchi notturni. Le decine di migliaia arriveranno, ma NON TUTTE INSIEME. Arriveranno già sfiancate, magari da snervanti e interminabili trasferte su stradine di campagna dove ogni due per tre dovranno scendere a spingere il camion che è finito in qualche voragine apertasi, piuttosto che da ultimo tratto a piedi. E lì troveranno chi li aspetta.

E che nel frattempo va avanti, METODICO, “CARRARMATO”, a MACINARE i suoi km al giorno. E alla notte. È notizia appena arrivata infatti quella della LIBERAZIONE DI DUBOVO-VASIL’EVKA (cartina qui):
https://t.me/voenkorKotenok/45935

Un altro pezzo di retrovia ucraina divenuto prima linea e ora liberato, che mette peraltro in difficoltà i suddetti tentativi di contrattacco.

Passiamo al secondo punto dove oggi si svolge l’azione: AVDEEVKA, ma tutta la linea in realtà che porta da GORLOVKA a sudovest di DONECK.
https://t.me/yurasumy/7744

Quest’arco, che riproduce nello schema di base una brutta copia di come era ARTEMOVSK qualche mese fa E DOVE SI VORREBBE FARE LO STESSO, OVVERO ACCERCHIARLO, è così da NOVE ANNI! E’ quello dei famosi blocchi di cemento che compongono bunker spessi quanto una chiesa romanica di poc’anzi. E lì, metterci mano è decisamente più difficile. Ma se non ci si mette mano, DONECK rimarrà sempre sotto tiro. Quindi, giorno dopo giorno, metodicamente, si cerca di smantellare questa linea. E la si smantella, di fatto. Ma a un ritmo che diviene percettibile non giorno dopo giorno, ma mese dopo mese. Tutto il resto, al momento, è contorno.

Aggiornamenti a seguire.

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08/03 ore 18:50 aggiornamento

AVDEEVKA


Ed eccola qui, la nostra AVDEEVKA, finalmente su una cartina di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140732-44a6c743.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140731-0762ad41.jpg
Il tentativo di accerchiamento è abbastanza evidente. Tra il dire e il fare c’è una delle zone più fortificate, insieme a MAR’INKA, del DONBASS. Vediamo come si stanno muovendo: a nord di AVDEEVKA vediamo che VESELOE è libera. Il significato di questo avanzamento è notevole, perché consente di puntare sul VERO obbiettivo che è KRASNOGOROVKA poco più a nord. Scop di questa azione: tagliare la vie di comunicazione di AVDEEVKA. Esattamente come ARTEMOVSK. Con la differenza che l’intera linea qui è MOLTO più fortificata e necessita di un fuoco di artiglieria e di un intervento dell’aviazione MOLTO più intensi per poter pensare di produrre qualche effetto. Vedremo gli sviluppi.

ARTEMOVSK: TUTTO PER TUTTO

Se la notizia dovesse essere confermata, saremmo all’assurdo. In questo momento, ZELENSKIJ starebbe dando ordine di concentrare CINQUANTAMILA UOMINI per tenere ARTEMOVSK e contrattaccare.
https://t.me/polk105/3371

I migliori da CHARKOV e da ZAPOROZH’E: “tanto i russi non attaccano”… 5-6 brigate come minimo per un totale che può arrivare a cinquantamila uomini (Речь идет минимум о пяти-шести бригадах. Общая численность украинской группировки может достигать 50 тысяч человек). Come nota l’articolista a commento di questo spiffero, che speriamo vivamente non corrisponda a realtà, sicuramente le cose per i russi si complicherebbero. Ma neanche più di tanto, a ben vedere. Li aspettano, sanno esattamente da dove attaccano e come attaccano, li colpiscono. Mettersi in difesa costituisce, in queste condizioni di superiorità di artiglieria, un vantaggio tattico notevole. Probabilmente, decisivo. Sicuramente, devastante per gli attaccanti. Dio non voglia che accada questo ulteriore massacro.

RYBAR come suo solito svolge un lavoro egregio e conferisce a tutto questo argomenti dettagliati e una veste grafica comprensibile:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-e0a322a1.jpg
e con legenda in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-acc835e4.jpg

Nella trappola di ARTEMOVSK attualmente operano NOVE BRIGATE (meglio, QUANTO RESTA di nove brigate). DODICI, invece, SAREBBERO LE BRIGATE PRONTE A PARTECIPARE A QUESTO CRUENTO “TUTTO PER TUTTO”. Le vediamo disposte AD ARCO intorno al cuneo russo, meglio, a quell’abbozzo di cuneo abbastanza tozzo e “bugnoso” per rendere la parola “cuneo” un eufemismo.

Ed è tutto qui, studiando la conformazione del terreno e della disposizione sul campo, che la strategia NATO mostra tutti i suoi limiti.
1. Non esiste, in questo momento, possibilità di collegare in maniera stabile le brigate che ogni giorno vengono decimate nella trappola coi loro “soccorritori”: le strade le abbiam viste, le distanze fra truppe russe appostate a lato queste vie di comunicazione le conosciamo, i risultati dei tentativi di colonne di mezzi di procedere in entrata o in uscita anche.
2. Allora le brigate mobilitate dai generali NATO cercheranno VEROSIMILMENTE di muoversi ATTACCANDO SUI FIANCHI. DA SEVERSK, DA SLAVJANSK E KRAMATORSK, DA DRUSHKOVKA E KONSTANTINOVKA., DA TORECK.
3. Peccato che, così facendo, LASCERANNO POSIZIONI FORTIFICATE NATURALMENTE DA TERRAPIENI MONTUOSI dove attualmente dominano per IMPANTANARSI E FINIRE IN BOCCA AI RUSSI.
4. Su un terreno in quel punto pianeggiante e ben controllato (Основные выходы, по которым возможно организованное отступление, находятся под полным огневым контролем российских войск. https://t.me/rybar/44367). Ne danno testimonianza le colonne di mezzi fatte fuori in questi giorni.
5. Inoltre, è notizia di poco fa che i russi siano già entrati e abbiano liberato tutta la parte EST di DUBOVO-VASIL’EVKA, a OVEST di BERCHOVKA!
https://t.me/RVvoenkor/40093
In altre parole, stanno migliorando le loro posizioni, la loro disposizione sul territorio, arrivando a minacciare inoltre fette di territorio che si trovano ora sotto attacco da più punti. Tenere tali posizioni finirebbe solo in un bagno di sangue, l’ennesimo, per truppe mandate al macello.
6. Ma vi è di peggio: tutto questo AMMASSARSI DI TRUPPE IN CONDIZIONI DI NETTA INFERIORITA’ DI ARTIGLIERIA E DI ASSOLUTA MANCANZA DI CONTROLLO DELLO SPAZIO AEREO, costituisce ULTERIORI RELATIVAMENTE FACILI BERSAGLI NELLE RETROVIE! INTERI REPARTI E CENTRI DI COMANDO ANNIENTATI SENZA NEPPURE ARRIVARCI, AL FRONTE. https://t.me/milchronicles/1631
7. Stesso discorso vale per i mezzi coinvolti in queste operazioni. Si ammassano, si rendono visibili, diventano bersaglio. E’ più difficile colpire un nemico sparso e mobile che uno ammassato e rallentato in questa maniera.

Certo, se quando attaccano i wagnerovcy sono ancora lì ad aspettare l’ultima fornitura perché manca il conalbi a olio sull’ultima carta, oppure la data è sbagliata perché non hanno girato la data sul suddetto timbro, oppure il treno è in ritardo, o dalle prime linee danno le coordinate ma in quel momento c’è il cambio turno e bisogna aspettare un’ora prima che partano i jet o le batterie di lanciarazzi multipli siano messe in posizione e sparino… beh, allora le cose cambiano. Rybar ne fa anche accenno, a fine pezzo. Ma al momento tutto quanto sta accadendo lascia trasparire maggiormente l’eventualità di uno scenario decisamente sfavorevole a una controffensiva su questa direttrice, e al conseguente, ulteriore, massacro. Speriamo che vada a esaurirsi qui, con tante congetture e basta. Davvero. Anche perché non mi sembra ormai ARTEMOVSK e basta a essere in sofferenza. Questo tutto per tutto che lascia scoperto (tutto, quasi o molto, a questo punto, importa relativamente…) il resto, potrebbe risolversi nella peggiore batosta presa dalla NATO da quando i Vietcong entrarono a Saigon.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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08/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK E IL CENTRO DEL RING

Cartina aggiornata a stamane di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105329-4534fbab.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105328-aa0f8d36.jpg
dove abbiamo la rappresentazione plastica di quella verticale che PARZIALMENTE taglia in due la città.

Di fianco al fiume c’è Ulica Nezavisimosti (“viale indipendenza” per gli amici…) che taglia in parallelo e che è già parzialmente liberata a nord e a sud. Anche senza essere volpi del deserto, è facile capire come gli edifici a EST di tale viale, ora che a EST sono sotto il tiro dei pezzi spostati più a ovest e a SUD e a NORD già sotto attacco dalla strada principale, siano in una bruttissima posizione. Così come altre posizioni ora facilmente attaccabili non da due, ma da tre punti. In un contesto da “si salvi chi può” come quello continuamente ripreso dalle videocamere degli stessi soldati NATO, peraltro, che rende ancora più difficile la tenuta di chi invece cerca di non mollare colpo.

E ciò perché, lo ricordiamo, non solo l’ordine di ritirata non è arrivato, ma in queste condizioni tragiche si continuano pompare dentro la “fortecja bachmut” uomini e mezzi
https://t.me/legitimniy/14906
comportamento che anche osservatori esterni come “Al Arabiya” cominciano a deprecare
https://t.me/namarshe/4902
e che compromette anche altri fronti, non adeguatamente coperti, come la parte più in alto, a OVEST di SOLEDAR, dove oggi i russi sono arrivati a ZALIZNAJNSKOE
https://t.me/polk105/3360

A questo punto, una parte sta combattendo una guerra al risparmio, al punto che siamo tornati alla strategia del GATTO COL TOPO. Come un anno fa, con la differenza che questa volta il TOPO non è solo l’esercito ucraino, ma la NATO intera dopo il suo ingresso a settembre. Minaccia offensive su più fronti, finta, scalda e fa andare su di giri i motori, affonda anche su alcuni punti strategici, ma si guarda bene dal partire con un’offensiva di massa. Se poi il risultato arriva, meglio. Se non arriva, si riparte con lo stesso giro.

Se non piace l’immagine del gatto col topo, usiamo quella del RING, non c’è problema. La Russia dopo settembre ha riguadagnato IL CENTRO DEL RING e SI LIMITA A CONTROLLARE, mantenendo L’INIZIATIVA ma senza affondare. Ha quindi puntato verso un angolo. In questa situazione, la NATO poteva tranquillamente uscire dalle corde, ancora lontane, e invece ha accettato scambi diretti, chiudendosi alla fine all’angolo da sola. Ora continua a combattere in maniera scomposta, a due mani, scoprendosi continuamente e prendendo, ogni due per tre, colpi al viso che aprono nuove ferite e al corpo che la fiaccano sempre di più. Al che invece di ricomporre la guardia, come il peggiore dei dilettanti allo sbaraglio, si scompone ancora di più, prendendone ulteriormente e consumando fiato ed energie preziose. Schiuma di rabbia, la NATO. Vorrebbe passare ai calci sulle tibie e sui coglioni, ai morsi, al tirapugni, alle dita negli occhi e alle testate,. Ma non può. Qui, a differenza dei casi passati dalla cosiddetta “fine della guerra fredda”, c’è il miglior arbitro al mondo: si chiama DETERRENTE ATOMICO. E non solo impone di usare solo guantoni da dieci once e dalla cintola in su, ma rimane la migliore garanzia che tali regole e modalità siano RISPETTATE.

Neppure corrompere un assistente dei russi e drogare il beverone o altri colpi bassi, per il momento, hanno funzionato. Non siamo più a Monaco 1972: se un arbitro oggi “non sentisse” il TIME OUT chiamato PER TEMPO dalla squadra sovietica, o se il cronometro nel frattempo avesse continuato a scorrere rosicchiando ulteriori secondi da quei fatidici TRI SEKUNDY che invece dovevano, ripeto DOVEVANO, apparire sul tabellone, nessuno oggi si sognerebbe di dire a quei farabutti: rifate, “Basket is a gentlemen sport” (qui la riduzione cinematografica dela scena):
https://www.youtube.com/watch?v=B6gB3Q3VnfU

Oggi... “prendi e porta a casa”. Ma il DETERRENTE impedisce, al momento, anche che non tutti i colpi bassi come questi vadano a segno. L’unico colpo basso di un certo rilievo, peraltro, quei signori d’oltremanica e oltreoceano lo han fatto a noi, facendoci saltare i gasdotti. Colpo basso che peraltro accettiamo, supinamente, senza battere ciglio.

A ben vedere solo una regola, i russi, non sono riusciti a imporre alla controparte atlantica: quella del K.O. TECNICO. Sarebbe già accaduto, e non da oggi. Ma la NATO ha deciso di spremere questo popolo, questa terra, “fino all’ultimo ucraino”. A questo, del resto, servono i fantocci che ha collocato sia al potere, sia come finta “opposizione”. E i russi nulla possono se chi presenta ferite e tumefazioni sempre più evidenti va avanti a farsi massacrare.

Anche qui però c’è un però: un però grande come il popolo ucraino. Infatti, il popolo sta capendo sempre di più che da questo incontro uscirà devastato, se non del tutto steso. E questo “dettaglio”, “piccolissimo”, differenzia ENORMEMENTE la situazione attuale da quella del 2022. Perché pur non essendoci una RESISTENZA non dico armata, ma quantomeno ATTIVA, al regime di KIEV (dopo otto anni di totale smantellamento di qualsiasi forma organizzata di opposizione non si può pretendere la luna…), una RESISTENZA PASSIVA già c’è. E’ quel “eto bezpredel’no!”, quel “fugi, Mykola!” che sempre in più gridano. Vedremo SE e IN COSA si evolverà.

Aggiornamenti a seguire.

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08/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Tutto quanto a est del fiume BACHMUTKA, è stato liberato. L’annuncio è ufficiale e la carta mostra impietosamente una città divisa in due:
https://t.me/RVvoenkor/40027

Considerando che il fiume poi è stato completamente attraversato sia a nord che a sud, ovvero non costituisca affatto un argine naturale ma solo un riferimento geografico per disegnare la nuova carta aggiornata, le cose si mettono malissimo.

“LET’S GO! FUCK IT! DAVAJ!” E LA DISFATTA NATO

Video girato con la telecamerina sull’elmetto di un “mercenario” NATO che cerca come può di guidare i suoi fuori da quell’inferno, con un ferito allettato su barella:
https://vk.com/video-210072333_456241905

DAVAJ! Letteralmente “dai!”, equivale al nostro “dai” “su” “forza”, in questo caso. Le quattro parole DI RUSSO imparate dal “mercenario” NATO per comandare i suoi ucraini, inframezzate da improperi nella propria lingua e un onnipresente fiatone, restituiscono l’immagine della disfatta NATO ad ARTEMOVSK. Una disfatta che, man mano che passa il tempo, diventa sempre più tragica.

SE QUESTA È UNA STRADA…

Il video girato lungo l’unica strada percorribile, ovvero non ancora tagliata fisicamente dai russi, MA COSTANTEMENTE SOTTO IL LORO TIRO, anche se già passato merita visione (con l’audio abbassato perché la canzone che han messo di sottofondo è veramente o-renda).
https://t.me/RtrDonetsk/15603

Vedendo quel pantano, capendo come sia esso stesso una trappola, vedendo inoltre rottami a destra e a manca, si capisce come un regime sia riuscito, per motivi unicamente propagandistici, nell’impresa criminale di mandare a morire decine di migliaia dei suoi in una trappola sia in entrata (ancora ne sta mandando a cercare di puntellare la situazione e preparare “controffensive”), sia dentro alla trappola stessa (10-12.000 in tutto),
https://t.me/boris_rozhin/79924
sia in uscita. È la strada suicida richiesta dalla NATO al popolo ucraino.

AVDEEVKA

Dopo giorni di combattimenti intensi (cartine di ieri)
https://t.me/RVvoenkor/39852
et
https://t.me/RVvoenkor/39929
tesi a sbloccare la situazione intorno alla VERA città fortezza (otto anni di fortificazioni, lo ricordiamo), fonti ucraine riferiscono di aver perso VESELOE, paese a nord della stessa:
https://t.me/ukraina_ru/136445

Non cambia nulla, di fatto, perché nessuna via è tagliata. Ma anche qui la difesa comincia pericolosamente a scricchiolare.

OTTO MARZO

Auguri a tutte le donne! Oggi in URSS era festa nazionale. Tutti a casa e, dove già si poteva, primo picnic! Altra eredità che in molte repubbliche ex-sovietiche hanno smantellato, cercando anche di cambiare nome alla giornata. Ma il popolo ex-sovietico è, ohibò, molto restio a seguire i suoi governanti in questo… specialmente la parte femminile dello stesso.

Aggiornamenti a seguire.

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07/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TRAGEDIA CONTINUA


Situazione ulteriormente peggiorata, come mostrano queste immagini:
https://t.me/RVvoenkor/39993
E che hanno come logica conseguenza, per chi può, la fuga. Ma ormai anche quella rischia di finire in tragedia. Altra colonna colpita dal fuoco di artiglieria oggi
https://t.me/rybar/44351
fra KRASNOE e CHASOV JAR. Gli ucraini han prima fatto saltare il ponte, e ora ricorrono a stradine di campagna e attraversamenti improvvisati. Stradine COME QUESTE!
https://t.me/rezident_ua/16721
Ormai completamente impantanate. Era stato predetto ampiamente che quelle stradine sarebbero diventate impraticabili col disgelo. Se un drone li individua, non hanno nessuna speranza di farcela. Ed è quello che sta accadendo. Forse, un domani, qualcuno cercherà un colpevole per questa disfatta che rischia di diventare catastrofe. Se non lo è già.


ENNESIMO BOOMERANG MEDIATICO DELL’UFFICIO PROPAGANDA UCRAINO

Alla fine pare non fosse un soldato russo identificato all’ottantaquattro per cento,

ma un disertore ucraino fucilato dai suoi a febbraio a causa del suo atto di insubordinazione. Nel corso della giornata su questo canale emergeva quest’altra nuova identità
https://t.me/marochkolive/37115
che poi confermava:
https://t.me/marochkolive/37137

Canale che riproduce questo ennesimo, inquietante, momento di follia criminale. Più che una morte eroica a opera di aguzzini assetati di sangue, si tratterebbe dell’esecuzione sommaria, della “punizione esemplare”, di un disertore, dopo avergli dato da fumare l’ultima sigaretta. Quell’atteggiamento e quello “Slava Ukraine”, allora, diventano l’ultima denuncia contro il regime prima della sua morte. Avvenuta un mese fa (03/02) e RICICLATA oggi in chiave patriottica, inserendo un contesto storico totalmente estraneo, avulso, a un significante che si veniva a dotare così di un altro significato, totalmente opposto.

Siccome l’uomo, peraltro, era stato ufficialmente dato per DISPERSO SENZA NOTIZIE, questo filmato aggiunge una ULTERIORE CARICA NEGATIVA di SFIDUCIA verso la classe dirigente. Infatti… e gli altri “dispersi”? Come sono morti? Per mano russa o perché si sono rifiutati di andare a farsi ammazzare?

Al che, altri esponenti della propaganda di regime si sono affannati a trovare altri volti che coincidano con quello sgranato e in bassa risoluzione di questo condannato a morte:
https://t.me/RVvoenkor/39959

Resta il fatto, ormai assodato, che gli aguzzini non siano russi. E che il sangue di questa esecuzione sommaria sia, ancora una volta, di matrice fascista.

Resta anche il fatto, deplorevole al pari del primo, che a qualcuno dell’ufficio propaganda sia venuto in mente di RICICLARE questo video, opportunamente trattato, tagliato, decontestualizzato e ricontestualizzato altrove, per creare un caso mediatico. Detto, fatto.

Resta, infine, il fatto che tale azione gli sia ritorta contro.

… E’ STATA LA SPECTRE!

Notizia sensazionale del NYT.

Messo alle corde dal reportage di Seymour Hersch, il sistema oggi reagisce per bocca nientepopodimenoche del NYT:

“Intelligence Suggests Pro-Ukrainian Group Sabotaged Pipelines, U.S. Officials Say”
https://www.nytimes.com/2023/03/07/us/politics/nord-stream-pipeline-sabotage-ukraine.html

Breve riassunto del contenuto. Altro che Hersch (senza nominarlo, peraltro… buffoni!)! Te lo do io Hersch! Ecco la verità! Che mette finalmente la parola fine a questa vicenda!

Dunque, “noi non siamo stati”, il governo ucraino non c’entra nulla (“U.S. officials said that they had no evidence President Volodymyr Zelensky of Ukraine or his top lieutenants were involved in the operation, or that the perpetrators were acting at the direction of any Ukrainian government officials”)… e allora chi è stato? Tenetevi forte, deglutite prima di continuare a leggere e se siete deboli di cuore fermatevi qui. E’ stato un fantomatico, innominato, ultrasegretissimo…

… “GRUPPO PRO-UCRAINO”!!!! (Pro-Ukrainian Group, ma magari si chiama così… è nome proprio… d’altronde, ci sono anche le maiuscole…)

Un gruppo di cui… non si sa nulla!!! “U.S. officials said there was much they did not know about the perpetrators and their affiliations.” E INOLTRE: “The review of newly collected intelligence suggests they were opponents of President Vladimir V. Putin of Russia, but does not specify the members of the group, or who directed or paid for the operation.”

Mi permetto di prevenire le obiezioni dei soliti bastiani contrario… ovvero come è possibile affermare una cosa del genere… sulla base del NULLA! Cari bastiani di nome e contrario di cognome, in termini di PROVE ED EVIDENZE, ma quando si ha un principio di verità su cui poggiare come “SE-LO-DICO-ME-CHE-SO’-LO-RE-ALLORA-E’-VERO” allora qualsiasi evidenza, qualsiasi prova è superflua! IL CASO E’ CHIUSO: è stato un “Gruppo pro-ucraino” di “oppositori del presidente Putin” (ma proprio di lui lui! Non di Medvedev, no, di Vladimir-vi-puntato-putin!).

Una vera e propria svolta nelle indagini. Anzi, LA svolta.

Resta però ancora una cosa da fare. E’ venuto il momento, QUEL momento… anche a costo di allarmare il mondo intero. MA E’ IL MONDO INTERO CHE VUOLE SAPERE, cari signori! CHE NON DORME PIU’ LA NOTTE! E VUOLE UNA RISPOSTA alla seguente domanda: CHI OGGI PUO’ PERMETTERSI DI PASSARE INOSSERVATO IN UN PUNTO DOVE OGNI DUE PER TRE FANNO ESERCITAZIONI MILITARI NATO, OVVERO IN UNO DEI POSTI PIU’ CONTROLLATI DEL MONDO? MA NON SOLO: NON PAGO, DETENERE RISORSE, TECNOLOGIA E COMPETENZE NECESSARIE PER IMMERGERSI, POSIZIONARE GLI ORDIGNI, AZIONARLI E ANDARSENE VIA… IL TUTTO SENZA LASCIARE TRACCIA ALCUNA?

E l’onere di questa risposta, cari giornalisti senza macchia e senza paura, ricade tutto su di voi… Non siate evasivi: dopo averci svelato l’arma segreta dei russi, le fantastiche “pale da combattimento” con cui sta per essere espugnata la “fortecija Bachmut”, abbiate il coraggio delle vostre azioni e completate degnamente questo ulteriore pezzo di giornalismo di inchiesta! Di giornalismo-schiena-diritta! Di giornalismo-verità! Che sarà preso a modello e studiato nei secoli a venire!

Anzi, annunciamolo tutti insieme al mondo intero, a una sola voce:
E’ STATA… LA… SPECTRE!!!

Non ci resta che attendere l’annuncio come prima notizia dell’edizione del notiziario delle venti. O, meglio ancora, non ci resta che piangere.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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07/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TRAGEDIA CONTINUA


Situazione ulteriormente peggiorata, come mostrano queste immagini:
https://t.me/RVvoenkor/39993
E che hanno come logica conseguenza, per chi può, la fuga. Ma ormai anche quella rischia di finire in tragedia. Altra colonna colpita dal fuoco di artiglieria oggi
https://t.me/rybar/44351
fra KRASNOE e CHASOV JAR. Gli ucraini han prima fatto saltare il ponte, e ora ricorrono a stradine di campagna e attraversamenti improvvisati. Stradine COME QUESTE!
https://t.me/rezident_ua/16721
Ormai completamente impantanate. Era stato predetto ampiamente che quelle stradine sarebbero diventate impraticabili col disgelo. Se un drone li individua, non hanno nessuna speranza di farcela. Ed è quello che sta accadendo. Forse, un domani, qualcuno cercherà un colpevole per questa disfatta che rischia di diventare catastrofe. Se non lo è già.


ENNESIMO BOOMERANG MEDIATICO DELL’UFFICIO PROPAGANDA UCRAINO

Alla fine pare non fosse un soldato russo identificato all’ottantaquattro per cento,

ma un disertore ucraino fucilato dai suoi a febbraio a causa del suo atto di insubordinazione. Nel corso della giornata su questo canale emergeva quest’altra nuova identità
https://t.me/marochkolive/37115
che poi confermava:
https://t.me/marochkolive/37137

Canale che riproduce questo ennesimo, inquietante, momento di follia criminale. Più che una morte eroica a opera di aguzzini assetati di sangue, si tratterebbe dell’esecuzione sommaria, della “punizione esemplare”, di un disertore, dopo avergli dato da fumare l’ultima sigaretta. Quell’atteggiamento e quello “Slava Ukraine”, allora, diventano l’ultima denuncia contro il regime prima della sua morte. Avvenuta un mese fa (03/02) e RICICLATA oggi in chiave patriottica, inserendo un contesto storico totalmente estraneo, avulso, a un significante che si veniva a dotare così di un altro significato, totalmente opposto.

Siccome l’uomo, peraltro, era stato ufficialmente dato per DISPERSO SENZA NOTIZIE, questo filmato aggiunge una ULTERIORE CARICA NEGATIVA di SFIDUCIA verso la classe dirigente. Infatti… e gli altri “dispersi”? Come sono morti? Per mano russa o perché si sono rifiutati di andare a farsi ammazzare?

Al che, altri esponenti della propaganda di regime si sono affannati a trovare altri volti che coincidano con quello sgranato e in bassa risoluzione di questo condannato a morte:
https://t.me/RVvoenkor/39959

Resta il fatto, ormai assodato, che gli aguzzini non siano russi. E che il sangue di questa esecuzione sommaria sia, ancora una volta, di matrice fascista.

Resta anche il fatto, deplorevole al pari del primo, che a qualcuno dell’ufficio propaganda sia venuto in mente di RICICLARE questo video, opportunamente trattato, tagliato, decontestualizzato e ricontestualizzato altrove, per creare un caso mediatico. Detto, fatto.

Resta, infine, il fatto che tale azione gli sia ritorta contro.

… E’ STATA LA SPECTRE!

Notizia sensazionale del NYT.

Messo alle corde dal reportage di Seymour Hersch, il sistema oggi reagisce per bocca nientepopodimenoche del NYT:

“Intelligence Suggests Pro-Ukrainian Group Sabotaged Pipelines, U.S. Officials Say”
https://www.nytimes.com/2023/03/07/us/politics/nord-stream-pipeline-sabotage-ukraine.html

Breve riassunto del contenuto. Altro che Hersch (senza nominarlo, peraltro… buffoni!)! Te lo do io Hersch! Ecco la verità! Che mette finalmente la parola fine a questa vicenda!

Dunque, “noi non siamo stati”, il governo ucraino non c’entra nulla (“U.S. officials said that they had no evidence President Volodymyr Zelensky of Ukraine or his top lieutenants were involved in the operation, or that the perpetrators were acting at the direction of any Ukrainian government officials”)… e allora chi è stato? Tenetevi forte, deglutite prima di continuare a leggere e se siete deboli di cuore fermatevi qui. E’ stato un fantomatico, innominato, ultrasegretissimo…

… “GRUPPO PRO-UCRAINO”!!!! (Pro-Ukrainian Group, ma magari si chiama così… è nome proprio… d’altronde, ci sono anche le maiuscole…)

Un gruppo di cui… non si sa nulla!!! “U.S. officials said there was much they did not know about the perpetrators and their affiliations.” E INOLTRE: “The review of newly collected intelligence suggests they were opponents of President Vladimir V. Putin of Russia, but does not specify the members of the group, or who directed or paid for the operation.”

Mi permetto di prevenire le obiezioni dei soliti bastiani contrario… ovvero come è possibile affermare una cosa del genere… sulla base del NULLA! Cari bastiani di nome e contrario di cognome, in termini di PROVE ED EVIDENZE, ma quando si ha un principio di verità su cui poggiare come “SE-LO-DICO-ME-CHE-SO’-LO-RE-ALLORA-E’-VERO” allora qualsiasi evidenza, qualsiasi prova è superflua! IL CASO E’ CHIUSO: è stato un “Gruppo pro-ucraino” di “oppositori del presidente Putin” (ma proprio di lui lui! Non di Medvedev, no, di Vladimir-vi-puntato-putin!).

Una vera e propria svolta nelle indagini. Anzi, LA svolta.

Resta però ancora una cosa da fare. E’ venuto il momento, QUEL momento… anche a costo di allarmare il mondo intero. MA E’ IL MONDO INTERO CHE VUOLE SAPERE, cari signori! CHE NON DORME PIU’ LA NOTTE! E VUOLE UNA RISPOSTA alla seguente domanda: CHI OGGI PUO’ PERMETTERSI DI PASSARE INOSSERVATO IN UN PUNTO DOVE OGNI DUE PER TRE FANNO ESERCITAZIONI MILITARI NATO, OVVERO IN UNO DEI POSTI PIU’ CONTROLLATI DEL MONDO? MA NON SOLO: NON PAGO, DETENERE RISORSE, TECNOLOGIA E COMPETENZE NECESSARIE PER IMMERGERSI, POSIZIONARE GLI ORDIGNI, AZIONARLI E ANDARSENE VIA… IL TUTTO SENZA LASCIARE TRACCIA ALCUNA?

E l’onere di questa risposta, cari giornalisti senza macchia e senza paura, ricade tutto su di voi… Non siate evasivi: dopo averci svelato l’arma segreta dei russi, le fantastiche “pale da combattimento” con cui sta per essere espugnata la “fortecija Bachmut”, abbiate il coraggio delle vostre azioni e completate degnamente questo ulteriore pezzo di giornalismo di inchiesta! Di giornalismo-schiena-diritta! Di giornalismo-verità! Che sarà preso a modello e studiato nei secoli a venire!

Anzi, annunciamolo tutti insieme al mondo intero, a una sola voce:
E’ STATA… LA… SPECTRE!!!

Non ci resta che attendere l’annuncio come prima notizia dell’edizione del notiziario delle venti. O, meglio ancora, non ci resta che piangere.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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07/03 ore 12:30 aggiornamento

55% vs 45%


Queste sarebbero attualmente, secondo il canale ucraino Rezident_UA, le proporzioni di ARTEMOVSK fra città liberata e città ancora in mano alle forze ucraine (cartina qui sotto)
https://t.me/rezident_ua/16717

Situazione che per le truppe rimaste intrappolate si complica sempre di più, come mostrato in quest’altra cartina:
https://t.me/yurasumy/7727

Perdite che nel mese scorso erano già aumentate del 40% rispetto a gennaio soltanto, secondo dati del Ministero della difesa russo,
https://t.me/polk105/3319
arrivando a 11.000 uomini. Perdite che continuano ad aumentare, toccando i mille uomini in tre giorni soltanto.
https://t.me/namarshe/4883

Vedremo gli sviluppi

Aggiornamenti a seguire.

PS. Mentre i media ucraini hanno recuperato una foto in fretta e furia di un soldato ucraino per dimostrare la veridicità di quel video
https://t.me/rybar/44342
(peccato che il suddetto soldato è stato fatto prigioniero il 3 febbraio e ieri era il 6 marzo… quindi stiamo parlando di oltre un mese di distanza… senza spiegare COME il video sia finito in mano agli autori del video lanciato ieri… ma spiegare le cose non è il loro forte…)
Anche i canali ucraini cominciano a DUBITARE della veridicità del suddetto video.
https://t.me/legitimniy/14904
Staremo a vedere.

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07/03 ore 08:00 aggiornamento

VLADIMIR PROPP, PROPAGANDA FASCISTA E MERDA (FRESCA) DI REGIME


In quei strani meccanismi carsici del pensiero che portano ad attivarsi collegamenti inediti, a volte insperati, a distanza di tempo, quando appunto meno te l’aspetti, stamattina mi è venuto in mente Vladimiro fu-Giacobbe Propp. Il suo studio funzionale dei racconti di fiaba, l’appassionata recensione che ne fa Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia, ben si attagliano alla comparsa, nella propaganda del regime di KIEV, per esempio di “oggetti magici” (le novelle V2 invocate da KIEV, dagli HIMARS ai “Leopardi”, in grado di risolvere le sorti del conflitto, piuttosto che il “badile” con cui i soldati russi vincono le battaglie), piuttosto che delle “funzioni” (функция) stesse così come enunciate da Propp (1) allontanamento отлучка, 2) divieto запрет, 3) infrazione del divieto нарушение запрета, 4) investigazione выведывание, 5) delazione выдача, 6) tranello подвох, 7) connivenza невольное пособничество… e altre 24).

Gianni Rodari coglie appieno la novità dello studio di Propp, quando lega l’analisi della fiaba alle sue radici storiche e sociali (sempre i soliti comunisti! Ma almeno la mattina, specialmente prima del timbro, lasciatemi essere orgoglioso di qualcosa…). Scrive Rodari:

“Una teoria ne può valere un'altra e forse nessuna è in grado di dare una spiegazione completa delle fiabe. Questa di Propp ha un fascino particolare perché istituisce un legame profondo - qualcuno dirà a livello di «inconscio collettivo» - tra il ragazzo preistorico che visse i riti di iniziazione e il bambino storico che vive proprio con la fiaba una sua prima iniziazione al mondo dell'umano. L'identificazione tra il piccolo ascoltatore e il Pollicino della fiaba che la madre gli narra, alla luce di quella teoria, non ha solo una giustificazione psicologica: ne ha una ben più profonda, radicata nell'oscuro del sangue.”

A Rodari, me, e molti altri affascina l’individuazione di questo trait d’union che lega allo stesso filo il ragazzo preistorico, coi suoi problemi tangibili, concreti, drammaticamente vitali, e il bimbo che ascolta(va) fiabe truculente (oggi no… oggi GUAI! Anche solo raccontarle, chiamano il telefono azzurro… poi alle 13:00 e alle 20:00 ne vanno in onda di ben peggiori… poi i film che guardano anche loro, nella cosiddetta – IPOCRITAMENTE! - “fascia protetta”, sono intrisi di sangue (finto)) … ma fa niente).

Fra le mie sinapsi fuori legge e fuori controllo, stamattina si è attivata la “pazza idea” di collegare il lavoro di Propp alla propaganda del regime di KIEV. Perché continuo a dire del regime di KIEV e non della controparte?

Perché quella russa, che pure esiste, eccome… è a un livello decisamente più elementare. È un “non esercizio”. Il “ritorno dell’eroe”? C’è, eccome! Lo abbiamo anche citato. Ma resta lì. Non sappiamo né sapremo nulla dell’eroe in questione. Nella fattispecie, la “funzionalizzazione” del racconto della guerra fatto dai russi è un RIFLESSO, fatto ex-post, di tonnellate e tonnellate di materiale audiovisivo che gira quotidianamente. Un papà si fa filmare dalla mamma mentre vanno a prendere la bimba a scuola, la mamma riprende col telefonino la scena mentre il papà, ancora in uniforme bussa alla porta della classe, la bimba si getta al collo del suo papà. La scena gira, qualcuno la nota e la passa dal canale condiviso da amici e parenti a un veicolo più potente, con decine o centinaia di migliaia di iscritti. E da lì gira per altri canali finché milioni di persone non lo condividono. Il soldato-eroe smette di avere una propria identità e DAL PARTICOLARE E CONTINGENTE diviene un simbolo UNIVERSALE E SENZA TEMPO.

Con questo vorresti dire che anche i russi in un anno non hanno imparato a creare qualcosa anche loro? Assolutamente no. Ma non posso nemmeno dire che “sono rimasti indietro” (anche se, di fatto, lo sono) rispetto agli uffici di propaganda ucraini, imboccati da otto anni di “scuole di aggiornamento” NATO. Ai russi, semplicemente, non interessa.

“Sila v pravde”, la forza (e non l’omonimo complesso montuoso) è nella verità. Propaganda pure questa, ma che impone una coerenza. E su quello sono quadrati. Non li smuovi. Leggi i bollettini sul canale del Ministero della difesa, sono fatti con lo stampino, nella struttura. Leggi i rapporti dalla voce viva dei soldati dal fronte, lo stilema è sempre lo stesso. Parliamo di multinazionalità dell’esercito russo? Intervistiamo (per la gioia del papa) un ceceno, un buriato, un ossetino, un daghestano, persino un lontano parente di Dersu Uzala… a tutti la stessa domanda, tutti risponderanno in maniera pressoché analoga.

La costruzione di contenuto segue una struttura compositiva formale che NON VUOLE, non “non riesce”, non vuole lasciare troppo alla “fantasia”.

La propaganda del regime di KIEV, invece, è molto più “fantasiosa”, nell’accezione rodariana del termine. Da qui, l’accostamento a PROPP. Non dovessi scappare al timbro, potessi raccogliere materiale, catalogarlo per categorie, risalire alla sua composizione, alla sua struttura, alla tecnica e alla finalità rispettivamente con cui e per cui è stato realizzato, verrebbe fuori un ottimo lavoro, secondo me. Lo lascio a chi ne sa più di me e che abbia voglia di pestare piedi o toccare fili dell’alta tensione per cui veramente vale la pena rischiare la carriera accademica o, meglio ancora così non ho nessuno sulla coscienza, non gli interessi nulla della stessa.

Gli do anche due CAVEAT, che mi è venuto in mente nel tragitto ciclistico casa-lavoro (la bici è il miglior pensatoio insieme alla “sala di lettura”, sempre quando ci si riesce a chiudere dentro…):

PRIMO CAVEAT: PROPP parla di un filo rosso che lega MILLENNI di storia di noi esseri antropomorfi. Qui il tempo è MOLTO PIU’ COMPRESSO, è un file MP3, anzi, più compresso ancora, E’ PRESSOCHE’ ISTANTANEO! CAVEAT importante con tutto quello che ne consegue in termini di PRODUZIONE DEL RACCONTO FANTASTICO e FINALITA’ DELLO STESSO, il che ci porta al punto successivo.

SECONDO CAVEAT: la fiaba POPOLARE nasce tramite un processo autorale COLLETTIVO, che avviene essenzialmente per SOVRAPPOSIZIONE COLLETTIVA, GENERALMENTE INCONSAPEVOLE, STRATIFICATA NEI SECOLI. Qui abbiamo un PRODOTTO STANDARDIZZATO E INDUSTRIALIZZATO NELLA CONCEZIONE, IMMEDIATO NELLA REALIZZAZIONE CHE SEGUE LA COMMITTENZA (IN GENERE MONO-CLIENTE), CONCEPITO PER MASSIMIZZARE IL PIU’ POSSIBILE LA PROPRIA RISPOSTA ALLE ESIGENZE / SCOPI DELLA COMMITTENZA.

Cerco, marxianamente, di estraniarmi, di alienare ogni contenuto emotivo dalla merda, chiedo perdono, dal contenuto osceno che segue. Forse tutto questo è nato stamane come tentativo di restare razionale di fronte a una cosa che mi ha fatto partire l’embolo. Parto bene, poi entro in medias res e l’embolo mi parte lo stesso. Fa niente, è uno dei motivi per cui non sarò mai buddhista …

Partiamo dall’AUTORE, che non è collettivo ma ha persone formate e pagate per fare quanto fanno. L’Ufficio propaganda di regime (COMMITTENTE), da BUCHA a MARIUPOL’, dal CENTRO COMMERCIALE bombardato alle PALE, è AVANTI ANNI LUCE sull’argomento. Nonostante la fretta gli faccia fare gattini ciechi che vengono sbugiardati, a volte, il giorno stesso. L’importante non è però sbattere in prima pagina il MOSTRO “RISOLUTIVO”. Lo scopo non è creare il CASCO BIANCO in SIRIA che porta in giro figuranti sbugiardati dai troppi video girati (prima feriti in un posto, poi colpiti con armi chimiche nell’altro, la produzione dozzinale nell’epoca mediatica è nociva alla credibilità dell’informazione (falsa) che si vuole veicolare). Non serve il “casus belli” per far saltare ASSAD, o SADDAM con provette (altrettanto finte) da esibire a mo’ di “prova”. Coi russi non funziona. Primo, perché sono in grado di sbugiardare, secondo, perché la loro tattica è tesa ad altro: AMPLIFICARE UN’IMPRESSIONE, DARE A ESSA FORMA, CONTENUTO, AMPLIFICARLA FINO A DARLE UNA PARVENZA DI CONCRETEZZA, REALTA’ E, DI “OH MY GOD” IN “OH MY GOD”,
- SOMMERGERE LO SPAZIO MEDIATICO (mi confuti un argomento, te ne mando dieci dello stesso tenore!)
- TOTALIZZARNE COMPLETAMENTE IL CONTENUTO E RENDERLO ASSOLUTO, INATTACCABILE E INDISCUTIBILE (“la morale è sempre quella”… e non parliamo di merende).

Questo il dato di partenza. Fatta conoscenza (sia pur sommaria) con l’Autore e con il suo metodo di lavoro, veniamo ora al caso odierno. Infuria la battaglia, disastrosa per le file ucraine, di ARTEMOVSK. Il regime fantoccio è in evidente difficoltà, sia nel Paese che all’estero. Occorre qualche CIRCENSES per distogliere il popolo dal problema PANEM, anzitutto. E, al contempo, occorre fare un po’ di benzina a un motore rimasto a secco, quello della propaganda che genera poi il ciclo di produzione e riproduzione di D-M-D, ma anche solo Denaro-Denaro che esce da una tasca e entra in un’altra, su cui tale regime si regge.

Il primo tentativo, nelle intenzioni del soggettista UNA VIA DI MEZZO FRA L’AZIONE PATRIOTTICA E LO SBERLEFFO (Bandiera giallo-blu aldilà del confine russo) è stato affidato a chi lo poteva fare in quel momento: ERRORE GRAVISSIMO. La squadraccia fascista, una volta ricevuti i dati satellitari dagli americani sulla presenza delle guardie di frontiera e dei soldati russi al confine, passa tranquillamente e inavvertitamente in terra russa, fa i suoi selfie propagandistici davanti alle case, li invia all’Autore che comincia a sistemarli per la pubblicazione, tutto procede come da copione FINCHE’… finché non si lascia prendere la mano! Spara alle macchine che passano, uccidendo persone e ferendone altre, semina panico fra la popolazione locale. Tipica canaglia fascista.

Risultato, BOOMERANG MEDIATICO. E un bambino-eroe. EROE VERO, non costruito, non prefatto, peraltro. La costruzione mediatica avviene EX POST. Quel poveretto non pensava, quella mattina, di vedere la morte in faccia e dover salvare due bambine con una palla che gli aveva attraversato il corpo.

Provaci ancora, Zio Sam. Ed ecco il secondo tentativo. Ieri comincia a girare un video dove un soldato ucraino è ritratto mentre muore, sparato dai russi, non prima di aver gridato l’immancabile “Slava Ukraine”. E mentre nei social impazza la febbre da “hater” e il video diventa subito virale riempendo l’intera piazza mediatica di grida e urla, qualcuno comincia a SOSPETTARE DELL’IDENTITA’ DEL SOLDATO. “E’ uno dei nostri”, dubita alle quattro del pomeriggio (ora italiana) BEZSONOV. “Gli han messo la divisa ucraina, gli han fatto gridare slava eccetera e gli hanno sparato. Chi sa l’identità di quest’uomo per favore scriva a… ”
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22977

Parte il tam-tam, o “repost” che dir si voglia. Alle 21:46 lo stesso canale annuncia di aver riconosciuto l’identità del “prigioniero ucraino”. Identico all’84%. Viene da SAMARA, arruolato nell’ottobre 2022 e mandato in prima linea. Rimanda quindi a stamattina per l’ultima conferma.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22986

Altri canali cominciano anche qui a prospettare l’effetto boomerang: SE effettivamente si trattasse di un russo, si tratterebbe dell’ENNESIMO CRIMINE DI GUERRA COMMESSO DAL REGIME DI KIEV!
https://t.me/MedvedevVesti/13288

Stamattina arrivata anche dallo HACKER JOKER la conferma dell’identità del soldato russo passato per ucraino, con foto di confronto
https://t.me/JokerDPR/377
e la notizia che il soldato russo usato per questa messinscena, fortunatamente, è ancora vivo. Messinscena fino in fondo.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22991
Forse, visto il CRIMINE DI GUERRA commesso poco fa nell’oblast’ di BRJANSK ritornato con un effetto boomerang micidiale, hanno ritenuto opportuno stare prudenti questa volta. Così, anche se scoperti, chissenefrega…

MECCANISMI, COMMITTENZA E FINALITA’ DECISAMENTE PIU’ MESCHINI DI QUELLI CHE DIEDERO VITA ALLE FIABE POPOLARI. MERDA DI REGIME. FRESCA, PER GIUNTA. MA DOBBIAM SPORCARCI LE MANI ANCHE CON QUESTO, VISTO CHE C’E’.

Aggiornamenti a seguire.

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06/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Le stesse fonti ucraine denunciano le gravi perdite di armamenti in questa ritirata che è diventata un tiro al bersaglio per i russi appostati lungo le direttrici percorse dalle colonne di mezzi in fuga. Carri armati, blindati, pezzi di artiglieria. La ritirata sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche e sta costringendo il regime di KIEV a inviare molte delle truppe speciali
https://t.me/rezident_ua/16696
che aveva preparato e tenuto in serbo per l’offensiva di primavera. Come si suol dire, “quando una cosa nasce male” … In questo caso, i generali NATO con i loro reiterati, criminali, errori, sono riusciti nell’impresa di trasformare un arretramento localizzato e, tutto sommato, strategicamente poco rilevante se avvenuto mesi fa, in uno degli episodi campali di questa guerra in termini di perdite rilevanti al punto di compromettere qualsiasi altro tipo di azione nel breve termine. E forse, non solo nel breve.

MAR’INKA

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306132826-1f71cbf2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306133251-eb6d36ce.jpg

dove sono evidenti sia l’opera di smantellamento delle linee di difesa a scaglioni all’interno di quello che un tempo era un centro abitato, con anche avanzamenti importanti, sia l’opera di ampliamento dell’area liberata dai russi verso ovest, in attesa di una prevedibile loro offensiva. L’intensificazione del fuoco di artiglieria, quei 55 attacchi in un giorno, trovano in questa cartina la loro rappresentazione plastica. Lo scopo, tutt’altro che semplice, è smantellare metodicamente una linea difensiva costruita in otto anni. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.

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06/03 ore 08:00 aggiornamento

FRA MAR’INKA E AVDEEVKA


Distogliamo un attimo l’attenzione da ARTEMOVSK e andiamo su un’altra linea di fronte MOLTO calda. Solo ieri ci sono stati CINQUANTACINQUE attacchi russi su questo segmento, che il regime di Kiev iniziò a fortificare già nel 2014.

A badilate, ovviamente. L’evoluzione della specie del forcone. A proposito, il pezzo ripreso dai nostri cinegiornali luce è questo.
https://www.bbc.com/news/world-europe-64855760
Nel gioco del telefono senza fili qui son state dette cose “che voi umani”… ma anche “che voi marziani”… ma è quello che ci meritiamo. Ci tornerò brevemente, su questo punto, ma ora resto sul pezzo di cronaca.

La situazione si fa sempre più critica per le truppe NATO, nonostante terrapieni, bunker, trinceramenti, fortificazioni in cemento armato, case popolari usate come bastioni e, più in generale, ogni qualsiasi infrastruttura civile requisita e sfruttata “a perdere”, secondo la teoria della “terra bruciata”:
https://t.me/RVvoenkor/39852

Come già sottolineato, ogni avanzata è reputata inutile senza prima aver spazzato via ciò che la renderebbe un massacro per gli attaccanti. Quindi, fuoco di artiglieria, e fuoco a volontà. Per 55 volte lungo l’intera giornata di ieri. Solo così, 210 sono state ieri le perdite fra le fila ucraine, ma è da giorni ormai che l’ordine di grandezza è quello. Segno che i bunker non proteggono più come qualche mese fa. Vedremo gli sviluppi.

BADILATE, SLAVI E DOPPI STANDARD.

Il primo termine è indice del solito razzismo u-ccidentale che ci contraddistingue e che già portò Napoleone e Hitler alla sconfitta. Lo stesso farà con questa nuova leva di loro degni successori. Una figura capeggia fra i peggiori della specie, di questa specie di governanti: Madeleine ALBRIGHT. Recentemente scomparsa, fu capace di dire una cosa del genere.

1996, intervista, in riferimento alle sanzioni che stavano uccidendo il popolo iracheno:
- Abbiamo sentito che mezzo milione di bambini [iracheni] sono morti, voglio dire, sono più dei bambini morti a Hiroshima. Ne vale la pena?
"We have heard that half a million [Iraqi] children have died. I mean, that is more children than died in Hiroshima. And, you know, is the price worth it?"
E’ una scelta molto dura ma, pensiamo, ne vale la pena.
"I think that is a very hard choice, but the price, we think, the price is worth it."
https://www.newsweek.com/watch-madeleine-albright-saying-iraqi-kids-deaths-worth-it-resurfaces-1691193

Stiamo parlando dello stesso macellaio che bombardò, qualche anno più tardi, i civili serbi. Dieci anni dopo, alla presentazione di un libro a Praga, dei locali, sottolineo, dei locali, la contestarono. Lei, facendo ancora di ogni erba un fascio (d’altronde, tutti slavi...) ebbe ancora il coraggio di dire “Disgusting Serbs!”
https://www.youtube.com/watch?v=1FaPuBUY558

Oggi uno Stato fino a un anno e mezzo fa sovrano e oggi in totale decomposizione, è già mollato come la peggior patata bollente da quotati ANALISTI A STELLE E STRISCE:
https://www.nationalreview.com/magazine/2023/03/20/moral-urgency-is-not-a-ukraine-strategy/

Stessa “squola” di pensiero, del resto… Quel che noi europei non capiamo è che due gasdotti saltati, economia a rotoli, e tutto il resto oltremanica e oltreoceano rientrano nella categoria “the price, we think, the price is worth it”. E quando lo capiremo sarà troppo tardi.

Aggiornamenti a seguire.

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05/03 ore 22:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Non è accerchiamento, ma colonne di blindati in fuga, sia pur a piccoli gruppi di cinque, sette mezzi ogni trenta minuti,
https://t.me/WarDonbass/101336
divengono oggetto di tiro al bersaglio da parte dell’artiglieria russa:
https://t.me/RVvoenkor/39845

Nella concitazione, anche chi sta restando per tentare, alla bell’e meglio, di coprire la ritirata dei compagni, sbaglia a capire chi si muove dove e spara ai suoi. È successo alla 93° brigata meccanizzata che ha annientato parte della 128° brigata di difesa territoriale:
https://t.me/RtrDonetsk/15525

Le perdite aumentano a dismisura, al punto che anche il WSJ dubita dell’efficacia dell’offensiva ucraina di primavera in preparazione
https://www.wsj.com/articles/russias-wagner-troops-exhaust-ukrainian-forces-in-bakhmut-b58e726c

In realtà, è un tentativo tardivo di smarcarsi da un ritmo che, esaurite le scorte sovietiche, non sono più in grado di tenere. 250.000 munizioni al mese in regime “fortecija bachmut”… e che non son servite lo stesso. Per l’offensiva se ne dovrebbero tirare fuori almeno un milione, per garantire quei due-tre mesi di azione…
https://t.me/namarshe/4838
… torniamo quindi all’idiozia, alla criminalità, di questo sperperare uomini e mezzi da quattro, cinque mesi a questa parte nella trappola di ARTEMOVSK.

Un po’ diverso, quanto sta accadendo, da quello che ANCORA affermano i cinegiornali luce, riportando a pappagallo che i russi per mancanza di munizioni stiano combattendo... a badilate (sic!). Anche perché sarebbe il colmo che la liberazione di ARTEMOVSK avvenga come nella peggior scazzottata da western-spaghetti… il problema è che, a riportarlo, è stato un telegiornale nazionale. VERGOGNA!

Quello che si poteva e si doveva evitare sta accadendo. Attualmente, nella trappola di ARTEMOVSK, ci sono ancora diecimila soldati circa:
https://t.me/WarDonbass/101336

Questo, mentre già di primo mattino si annunciavano i primi quartieri liberati della giornata
https://t.me/z_arhiv/19096
e si annunciavano nei prossimi giorni dei ponti mobili a cura del genio militare per passare alla riva destra del fiume BACHMUTKA e spingere così ulteriormente verso ovest i soldati rimasti
https://t.me/namarshe/4847

ENNESIMO ATTO DI TERRORISMO NATO NEL DONBASS

Non a DONECK, questa volta, ma a VOLNOVACHA, dove si stava commemorando l’anniversario della morte del comandante di SPARTA, Eroe della DNR e di Russia Vladimir Žoga:
https://t.me/readovkanews/54073
Due HIMARS, che come ormai sappiamo non solo viaggiano su coordinate satellitari NATO, ma sono ancora manovrati da personale NATO, vista l’incapacità delle maestranze locali di mettersi ai loro comandi. Strage sfiorata per un soffio. Questo ormai resta a questi bastardi.

POTERE IN PUTREFAZIONE: ULTIME DEL GIORNO

Gira fra i social ucraini il video di un militare incazzatissimo che, rientrato per miracolo da ARTEMOVSK (e lo grida nel video!), filma generi alimentari sugli scaffali del locale supermercato CHE SAREBBERO DOVUTI ANDARE AL FRONTE! Quindi, i generi alimentari “spariscono”, al fronte non arrivano, e riappaiono come per magia in vendita sugli scaffali dei supermercati.
https://t.me/ukraina_ru/136044

Ai gestori va bene che al reduce in canna ci siano solo improperi al loro indirizzo, e non proiettili veri, da come è incazzato. Ma questo i cinegiornali luce non lo dicono, non se ne accorgono.

Infine, questo anziano agricoltore ucraino
https://t.me/RtrDonetsk/15506
denuncia che il fertilizzante, che prima comprava a 9.000 grivne la tonnellata dai russi a Togliattigrad, ora ne costa CINQUANTASEIMILA! E a momenti infarta davanti alle telecamere da quanto è incazzato.
https://t.me/RtrDonetsk/15506

Niente fertilizzante. Significa FAME. Anche questo, i cinegiornali luce, non lo dicono.

Così come non dicono che le TERRE NERE vengono caricate a camionate e trafugate dalla regione di CHERSON verso la POLONIA!
https://peremogi.livejournal.com/65420329.html
Lo stesso fecero, per inciso, i nazisti. VERGOGNA!

Aggiornamenti a seguire domattina.

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06/03 ore 18:30 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605) con quelli del 24/02 (https://t.me/mod_russia/24398):
396 aerei (vs 387 – 24/02, +9 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
217 elicotteri (vs 210 – 24/02, +7 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3345 droni (vs 3228 - 24/02, +117 vs +107 dei 10 giorni precedenti)
410 sistemi missilistici (vs 405 – 24/02, +5 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
8192 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8011 - 24/02, +181 vs +152 dei 10 giorni precedenti)
1054 lanciarazzi multipli (vs 1044 – 24/02, +10 vs +25 dei 10 giorni precedenti)
4284 obici e mortai (vs 4205 – 24/02, +79 vs +114 dei 10 giorni precedenti)
8771 autoveicoli blindati (vs 8518 – 24/02, +253 vs +181 dei 10 giorni precedenti)

Sono altri dieci giorni di INTENSIFICAZIONE del ritmo di smantellamento di strutture militari sempre meno ucraine ex-sovietiche e sempre più NATO. Gli aerei e gli elicotteri sono stati mandati allo scoperto, nel tentativo di fermare i russi ad ARTEMOVSK e fra AVDEEVKA e MAR’INKA… e sono stati abbattuti. Questo spiega l’impennata nella distruzione della merce più cara rimasta in dotazione alle ff.aa. ucraine. Altri mezzi, invece, come carri armati e blindati, nella ritirata sono costretti a zigzagare su strade di campagna (alcune rotte qui)
https://t.me/namarshe/4876
ma il tutto avviene in un corridoio talmente stretto da essere individuati e abbattuti. Come accaduto a questa colonna di mezzi:
https://t.me/rybar/44320
Le tendenze in atto sono abbastanza chiare, alla luce sia dei numeri che degli eventi riportati ogni giorno. Vedremo il prosieguo.

ARTEMOVSK

Su due cartine è riportato lo stesso, importante, avanzamento a EST
https://t.me/namarshe/4874
et
https://t.me/RVvoenkor/39914
facilmente riassumibile nella formula: a sinistra del fiume BACHMUTOVKA ci sono ormai sempre meno aree controllate ancora dalle ff.aa. ucraine. Dal punto di vista anche semplice, se vogliamo, della DENSITA’ numerica di forze russe per km lineare di linea di fronte, questa aumenta man mano che NORD, EST e SUD si congiungono e la linea di fronte urbana si accorcia. Questo complica ulteriormente le cose per le truppe rimaste, meglio, condannate a rimanere nell’ovest.

Questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
mostra ancora meglio nell’ingrandimento quanto manca a est perché l’INTERA linea di fronte vada a coincidere con il fiume Bachmutovka, piuttosto che i guadagni territoriali a sud e a nord. Mostra anche ulteriori guadagni verso OVEST, con l’obbiettivo evidente di incunearsi fra BOGDANOVKA e CHASOV JAR. Mostra, infine, con frecce azzurre dove i generali NATO cerchino disperatamente di piazzare rinforzi, E’ CONFERMATO TRAENDONE ANCHE DAL “TESORETTO” INIZIALMENTE DESTINATO ALL’OFFENSIVA DI PRIMAVERA,
https://t.me/rybar/44304
al fine
- di bloccare l’avanzata e il pieno accerchiamento
- di consentire a uomini e mezzi di loro interesse di uscire dalla trappola, minimizzando le perdite che di qui a poco verranno.
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/06/256739.html
Frecce azzurre che al momento sono riuscite a tenere la piena impedendole di dilagare, ma
1. Non si sa per quanto
2. Non si sa a che prezzo, in riferimento alla compromissione e a una revisione più o meno radicale della loro strategia d’attacco.

Quella che è certa, e che non ci stancheremo mai di ripeterlo, è la RESPONSABILITA’ DIRETTA DI CHI HA CONSENTITO, PEGGIO, HA FATTO SI’ CHE UN SEMPLICE ARRETRAMENTO TERRITORIALE DIVENTASSE UNA MATTANZA CONTINUA E ININTERROTTA PER MESI.

INTORNO E SOTTO DONECK

Carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200928-8813f058.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200927-21be6b94.jpg

mostrano ancora meglio il significato dell’azione offensiva in corso. Su questa notevole linea di fronte si stanno ammassando le restanti truppe ucraine. Anche perché non hanno molta scelta: o mollano o puntellano. Al momento l’ordine dall’alto è tenere le posizioni. Ma chi c’è non basta e, come ad ARTEMOVSK, chiede rinforzi. Che arrivano, anche qui attingendo da risorse finora lasciate intatte. A scapito della tanto agognata offensiva di primavera? Presto per dirlo, ma altrettanto presto lo vedremo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.

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05/03 ore 22:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Non è accerchiamento, ma colonne di blindati in fuga, sia pur a piccoli gruppi di cinque, sette mezzi ogni trenta minuti,
https://t.me/WarDonbass/101336
divengono oggetto di tiro al bersaglio da parte dell’artiglieria russa:
https://t.me/RVvoenkor/39845

Nella concitazione, anche chi sta restando per tentare, alla bell’e meglio, di coprire la ritirata dei compagni, sbaglia a capire chi si muove dove e spara ai suoi. È successo alla 93° brigata meccanizzata che ha annientato parte della 128° brigata di difesa territoriale:
https://t.me/RtrDonetsk/15525

Le perdite aumentano a dismisura, al punto che anche il WSJ dubita dell’efficacia dell’offensiva ucraina di primavera in preparazione
https://www.wsj.com/articles/russias-wagner-troops-exhaust-ukrainian-forces-in-bakhmut-b58e726c

In realtà, è un tentativo tardivo di smarcarsi da un ritmo che, esaurite le scorte sovietiche, non sono più in grado di tenere. 250.000 munizioni al mese in regime “fortecija bachmut”… e che non son servite lo stesso. Per l’offensiva se ne dovrebbero tirare fuori almeno un milione, per garantire quei due-tre mesi di azione…
https://t.me/namarshe/4838
… torniamo quindi all’idiozia, alla criminalità, di questo sperperare uomini e mezzi da quattro, cinque mesi a questa parte nella trappola di ARTEMOVSK.

Un po’ diverso, quanto sta accadendo, da quello che ANCORA affermano i cinegiornali luce, riportando a pappagallo che i russi per mancanza di munizioni stiano combattendo... a badilate (sic!). Anche perché sarebbe il colmo che la liberazione di ARTEMOVSK avvenga come nella peggior scazzottata da western-spaghetti… il problema è che, a riportarlo, è stato un telegiornale nazionale. VERGOGNA!

Quello che si poteva e si doveva evitare sta accadendo. Attualmente, nella trappola di ARTEMOVSK, ci sono ancora diecimila soldati circa:
https://t.me/WarDonbass/101336

Questo, mentre già di primo mattino si annunciavano i primi quartieri liberati della giornata
https://t.me/z_arhiv/19096
e si annunciavano nei prossimi giorni dei ponti mobili a cura del genio militare per passare alla riva destra del fiume BACHMUTKA e spingere così ulteriormente verso ovest i soldati rimasti
https://t.me/namarshe/4847

ENNESIMO ATTO DI TERRORISMO NATO NEL DONBASS

Non a DONECK, questa volta, ma a VOLNOVACHA, dove si stava commemorando l’anniversario della morte del comandante di SPARTA, Eroe della DNR e di Russia Vladimir Žoga:
https://t.me/readovkanews/54073
Due HIMARS, che come ormai sappiamo non solo viaggiano su coordinate satellitari NATO, ma sono ancora manovrati da personale NATO, vista l’incapacità delle maestranze locali di mettersi ai loro comandi. Strage sfiorata per un soffio. Questo ormai resta a questi bastardi.

POTERE IN PUTREFAZIONE: ULTIME DEL GIORNO

Gira fra i social ucraini il video di un militare incazzatissimo che, rientrato per miracolo da ARTEMOVSK (e lo grida nel video!), filma generi alimentari sugli scaffali del locale supermercato CHE SAREBBERO DOVUTI ANDARE AL FRONTE! Quindi, i generi alimentari “spariscono”, al fronte non arrivano, e riappaiono come per magia in vendita sugli scaffali dei supermercati.
https://t.me/ukraina_ru/136044

Ai gestori va bene che al reduce in canna ci siano solo improperi al loro indirizzo, e non proiettili veri, da come è incazzato. Ma questo i cinegiornali luce non lo dicono, non se ne accorgono.

Infine, questo anziano agricoltore ucraino
https://t.me/RtrDonetsk/15506
denuncia che il fertilizzante, che prima comprava a 9.000 grivne la tonnellata dai russi a Togliattigrad, ora ne costa CINQUANTASEIMILA! E a momenti infarta davanti alle telecamere da quanto è incazzato.
https://t.me/RtrDonetsk/15506

Niente fertilizzante. Significa FAME. Anche questo, i cinegiornali luce, non lo dicono.

Così come non dicono che le TERRE NERE vengono caricate a camionate e trafugate dalla regione di CHERSON verso la POLONIA!
https://peremogi.livejournal.com/65420329.html
Lo stesso fecero, per inciso, i nazisti. VERGOGNA!

Aggiornamenti a seguire domattina.

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05/03 ore 01:00

ARTEMOVSK

Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211255-2ea3cdfb.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211253-757d68d2.jpg

Altri venti bastioni lungo una linea di fronte sempre più stretta sono passati in mano russa.
https://t.me/rybar/44261

Nel frattempo, la linea di fronte si sta ampliando sempre di più a nord di ARTEMOVSK. verso OVEST, per la precisione. L'intento di cogliere il momento e proseguire lungo un fianco lasciato colpevolmente scoperto in un'area che, fino a poco fa, era considerata retrovia, è evidente. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.

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04/03 ore 17:00 aggiornamento

ANATOMIA DI UN POTERE IN PUTREFAZIONE


Inizialmente volevo intitolare questo pezzo, nato dallo sdegno per l’esplosione, nel senso letterale del termine, di notizie sul tasso di corruzione del potere ucraino, “Kiev o le 120 giornate di Sodoma”.

Un parallelo che, tuttavia, non si pone, e per due motivi almeno. Anzi tutto, qui non stiamo parlando di allegorie, di metafore del fascismo, o del capitalismo, ma di notizie vere, schifosamente vere. In secondo luogo, Kiev non è IL fascismo, IL capitale che decade, degrada e si decompone, come nell’allegoria scenografica, ma un semplice mezzo. Una pedina. Materiale di consumo di cui un U-ccidente capitalistico (e fascistico) si serve, attribuendogli la forma voluta, agendo sullo stesso in maniera del tutto distruttiva, fino al punto di farlo decadere, degradare, decomporre.

Non è quindi IL modo di produzione, o IL regime, in decomposizione, ma un elemento della catena alimentare dello stesso, l’ultimo peraltro in ordine di importanza.

Da qui, pertanto, il cambio di titolo, anche se l’accostamento col film di Pasolini mantiene, invero, una certa, e alquanto propria, suggestione. Potere LOCALE, in putrefazione, quindi. Una delle prime cose che in antropologia ci avevano insegnato era la metafora del corpo fisico come immagine del corpo sociale. La putrefazione del primo come immagine della decomposizione, dell’assoluta incapacità di tenuta, parziale o totale, dell’organon collettivo di riferimento.

L’impurità mestruale femminile come tabù in virtù di un corpo sociale che si vorrebbe sempre integro, per esempio, e il cui manifestarsi rappresenta una violazione pericolosa dello stesso o, meglio, dell’immagine patriarcale dello stesso consolidatasi nei secoli. E via discorrendo…

Qui abbiamo un potere in totale PUTREFAZIONE: funzioni statuali rimosse, altre trasformate, altre decomposte e degradate, in funzione di un sempre più totale SERVILISMO PARASSITARIO, frutto a sua volta di una sempre totale DIPENDENZA dai nuovi padroni.

Globuli più neri che bianchi, e del peggior nero, che FAGOCITANO elementi vitali per il sistema: cultura, istruzione, tutela sociale e sanitaria. Alcuni per totale deformazione ideologica (“derussifikacija”...), altri per “mancanza di fondi”. A volte l’opera di smantellamento avviene per totale AMPUTAZIONE di interi settori: è il caso delle “mobilizacija” che, di colpo, cancellano un’intera popolazione attiva mandandola a crepare al fronte pochi giorni soltanto dopo l’arruolamento coatto.

Un corpo vivo, carne vera, e un corpo sociale, istituzionale, economico che si decompongono. Una PUTREFAZIONE ESOGENA, nelle sue linee generali, funzionali alla creazione di uno SFRUTTAMENTO INTENSIVO E SOSTANZIALMENTE IMPERIALISTICO DI CARNE DA CANNONE, e una PUTREFAZIONE ENDOGENA, frutto di metastasi sistemiche a opera di cellule tumorali locali che, in questo inedito brodo di coltura, si attivano e crescono a DISMISURA, ampliando OLTREMISURA i propri ambiti di lucro e malaffare, al punto da svilupparsi su di un corpo, sociale e non, sempre più in agonia e tenuto in vita ormai soltanto dagli stessi suoi padroni che, quando non sarà più necessario, staccheranno i fili.

L’ex-capoispettore generale del Ministero della Difesa moldavo, Jurij Vričag, accenna alla CATASTROFE AMBIENTALE che accadrebbe se in TRANSNISTRIA dessero fuoco alle polveri in caso di aggressione ucraina. Delle 40.000 tonnellate di munizioni originarie, oggi ne sono rimaste all’incirca 20.000. Quanto basta per provocare una catastrofe ecologica non solo in quella striscia di terreno, ma anche in Moldavia e nell’intera oblast’ di Odessa:
https://t.me/drugoeeto/7803

Ma chi se ne importa, a Odessa poi son tutti russi, che crepino tutti… nevvero? Andiamo avanti. Non solo frutta e ortaggi sono comprati dal Ministero della difesa a tre volte il prezzo di mercato, non solo una borraccia che costa USD 0,59 è acquistata dal suddetto ministero a USD 7,9 (!!!)
https://t.me/drugoeeto/7919
Non solo lo stesso articolo, anche militare, è comprato a un prezzo maggiorato del 300%-500%,
non solo lo stesso articolo (NR SERIALE) risulta COMPRATO PIÙ VOLTE!!!
https://t.me/rezident_ua/16665

Tutto questo, mentre il regime di KIEV si indebita con ulteriori finanziamenti per ulteriori armamenti: solo nel caso dei proiettili da 155 mm abbiamo 385 milioni di dollari al mese, al ritmo di 110 mila proiettili entro tale scadenza. Totale: 4,5 miliardi all’anno, solo di quelli, solo a questo ritmo.
https://t.me/legitimniy/14894

Me non c’è limite al peggio. Infatti, anche gli stessi APPROVVIGIONAMENTI AL FRONTE sono MINATI ALLA RADICE, OVVERO NON ARRIVANO! È da metà febbraio che lo si denuncia!
https://t.me/rezident_ua/16392
In altre parole, al fronte arriva già poco, e quel poco non riesce neppure ad arrivare perché, a metà strada… “sparisce”. Un meccanismo “carsico” che fa poi apparire questi beni sul mercato nero.

Al punto che ormai un ruolo sempre più determinante, negli approvvigionamenti, è ricoperto dalle cessioni volontarie e trasporto delle stesse al fronte:
LA FORNITURA DI MEDICINALI, ATTREZZATURE, VESTITI ALLE FF.AA. UCRAINE SI REGGE PER IL 70% SU VOLONTARI!
(Обеспечение ВСУ медикаментами/оборудованием/одеждой на 70% зависит от волонтеров, )
https://t.me/rezident_ua/16665
E, per il mangiare, sulla pietà degli abitanti del posto per quei ragazzi che, come nel caso denunciato stamane di ARTEMOVSK.

Il lend-lease apre la linea di credito, la fornitura arriva, a prezzi gonfiati, un pezzo si perde pure per strada e riappare sul mercato nero delle armi… “what else?”
https://t.me/legitimniy/14893

Noi italiani, del resto, non dovremmo meravigliarci, in quanto di tutti questi meccanismi siamo cinture nere. Siamo campioni di questo tipo di speculazione, dai prezzi gonfiati delle mascherine fatte con il panno delle spazzole per pavimenti in epoca Covid, finanche ai prezzi dei tubi e delle assi dei ponteggi, oltre che dei cappotti stessi, in epoca 110%. Speculatori, merde, sciacalli. Qui però non si tratta di fare i parassiti su un corpo vivo e, tutto sommato, ancora (per quanto?) in uno stato di salute “che ce n’è di peggio”. Ma degli stessi parassiti, degli stessi speculatori, su soldati che muoiono al ritmo di mille al giorno, che fanno scabbia, congelamenti, inedia, che restano sul più brutto senza munizioni con cui rispondere al fuoco che si riversa incessantemente su di loro. Ecco, allora, che il paragone con il tumore che uccide il corpo che lo ospita, purtroppo, calza. A questi speculatori non interessa se il corpo muore. Se ne andranno via al momento opportuno.

Come han già fatto quei giovani che, PER SOLDI E PER CONOSCENZE, sono riusciti ad espatriare:
https://t.me/legitimniy/14895
Tre cartoline ha ricevuto questo “artist”, ancora non ho capito bene di che cosa. E se ne è potuto andare via tranquillamente. Del resto, basta VERSARE DAI 5.000 AI 7.000 DOLLARI ALLA FACCIA GIUSTA per espatriare:
https://t.me/rezident_ua/16670
E cosa sono quei soldi per un “artist” di tale calibro? Oppure, non versano nessun obolo e non se ne vanno, perché sanno che non saranno mai nelle liste dei richiamati. PERCHÉ FIGLI DI QUALCUNO MOLTO IN ALTO. Talmente in alto da poter popolare i bar di KIEV, i night, le balere, senza temere che ci sia fuori un grassone in grigioverde pronto a sbatterli dentro una camionetta. Quelli, l’élite, la “crème de la crème”, non si toccano. Mentre il resto del corpo va in putrefazione, mentre le fabbriche son chiuse perché manca corrente elettrica, mancano operai, manca tutto.

Il problema non è ARTEMOVSK. Il pesce puzza dalla testa. Un pesce, ormai, mandato volontariamente in putrefazione.

Aggiornamenti a seguire fra stanotte e domattina.

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04/03 ore 10:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


L’appello russo ad abbandonare la città è scaduto ieri notte. Un appello, più che un ultimatum, visto che è più di sei mesi che si combatte e, ieri pomeriggio, c’è stata proprio una tregua per dar modo di mettersi in salvo a chi voleva, o poteva, o riusciva a schivare gli zagradotrjad pronti a sparare in fronte “a chi volta le spalle”.
https://t.me/yurasumy/7686

Già nel corso della nottata è ripartito il fuoco d’artiglieria, propedeutico ai combattimenti che stamane sono ripresi. CHROMOVO a nord, INGRESSO CITTÀ a sud i due momenti focali di un movimento che, in realtà, si svolge come abbiam visto lungo tutto l’arco intorno a quel che resta in mando a ragazzi e vecchi con un uniforme sgualcita e una fascia verde al braccio (dopo esser passati dal giallo al blu, ora il verde...).
Ed è su COME È STATA USATA DAI GENERALI NATO QUESTA TREGUA, che mi vorrei ancora soffermare. La presenza di “vecchi e ragazzi” è confermata ormai dagli stessi abitanti di ARTEMOVSK i cui quartieri son stati liberati dai russi, e che ora parlano alle telecamere.

Questo vecchio, per esempio, non riesce a interrompere le lacrime mentre, seduto sul suo letto, racconta alle telecamere gli ultimi giorni. Ragazzi di diciotto, vent’anni che venivano da lui e chiedevano se aveva qualcosa da dargli da mangiare. Gli dicevano: “Nonnino, non è che ha qualcosa da darci da mangiare?” (Дяденька у вас покушать ничего нету?) E lui: “Niente, figliolo, ho fame anch’io, non ci distribuiscono gli aiuti umanitari, non ho nulla” (Нету сынок, сам голодный, ни гуманитарки, ничего).
https://t.me/NSDVNikolaeve/1183

Nemmeno il rancio ai loro soldati, nemmeno gli aiuti più elementari ai civili che hanno usato come scudi umani per evitare bombardamenti a tappeto. Questa la realtà dei fatti.
Ma come è stata utilizzata la tregua di ieri? Le unità speciali hanno abbandonato le prime linee e sono scappate a OVEST. CHROMOVO, per esempio, ora è “zona grigia”, terra di nessuno.
https://t.me/namarshe/4801

E chi è rimasto in prima linea? Giovani e anziani appena reclutati a forza, infilati in una camionetta, vestiti in fretta e furia con un’uniforme e, in questa nuova identità (l’abito fa il monaco), sbattuti al fronte! In altre parole, i generali NATO hanno sfruttato la tregua per evacuare chi volevano, han fatto saltare i ponti per evitare che passassero altri mezzi, e han lasciato civili improvvisatisi soldati, ragazzi e vecchi in uniforme, sotto squadracce che ordinano di “tenere la posizione” e che sparano a chiunque si alzi con le braccia dietro la schiena. Come i bastardi della cosiddetta “Legione straniera georgiana”, senza andar troppo lontano:
https://t.me/rybar/44222

Rispetto a Mariupol’, abbiamo un’ulteriore involuzione della specie, in questo baratro verso l’inferno. Lì la città è stata prima circondata, poi è partita la sua liberazione. Chi era dentro è rimasto dentro. Memorabili i tentativi, andati a male, di “viaggi della speranza” con elicottero organizzati dai servizi segreti francesi per tirar fuori loro uomini che lì “non ci dovevano stare”. Piuttosto che interi battaglioni allo stabilimento Il’ič, per non dire degli squadristi di Azov ad Azovstal’. Qui il corridoio è stato tenuto aperto e sono usciti i peggiori. Imponendo alla gente comune di restare lì.

I “difensori” che scappano e lasciano a crepare, PER COPRIRE LA LORO FUGA, il popolo che dicono di “difendere”. Vergogna!

ANCHE IL POPOLO SERBO E IL POPOLO BULGARO HANNO QUALCOSA DA DIRE...

Attenzione a “come torna l’onda alla fine del riflusso”, come cantava Augusto. Non l’onda rivoluzionaria, ahimè, e ahinoi. Bensì l’onda che attraversa tutti i popoli slavi, perlopiù di fede ortodossa (polacchi esclusi), ma neanche più di tanto (il caso della cattolica Croazia e di alcune uscite del suo presidente che hanno infastidito i vertici UE, per esempio, andrebbe studiato): quel substrato storico, sociale, culturale, ideologico profondo che accomuna popoli diversi, dagli “slavi del sud” (jugo-slavi) dei Balcani a quelli delle steppe. Un substrato che è fatto di comuni radici linguistico-culturali (laddove è la parola che forma, struttura i processi logico-formali, per l’appunto, quindi cognitivi, sin dalla tenera età) e un immenso, altrettanto comune, patrimonio di credenze, usi, costumi, che li affratellano. E che vanno aldilà della crosta attuale di contingenze e opportunismi politico-militari o, come amano riempirsene la bocca oggi, “geo-politici”.

Sulla Serbia nulla da dire. È dall’inizio del conflitto che assistiamo a una SPACCATURA NETTA fra “vox populi” e attuale dirigenza politica. Bandieroni russi che scendevano e riempivano le gradinate degli stadi, al coro di Katjuša, manifestazioni di piazza: è un anno che il popolo serbo non perdona alla sua dirigenza l’atteggiamento ambiguo nei confronti dei russi. Russi che anche quando erano ai minimi storici, nel 1999 liberarono dai terroristi targati NATO e tennero contro forze preponderanti l’aeroporto di PRISTINA, per esempio. Qui un documentario che trae lo spunto dal film Balkanskij Rubež (Балканский рубеж) dedicato a questo episodio:
https://www.youtube.com/watch?v=5tzGbZK_Q5g

Moti di piazza tanti e tali da costringere la dirigenza serba a SMENTIRE IN FRETTA E FURIA la notizia falsa trapelata in questi giorni di forniture di armi dalla Serbia all’Ucraina.
https://t.me/yurasumy/7676

Lo stesso possiamo dire, in REALIA decisamente peggiorativi, del popolo bulgaro. I rapporti di forza sono completamente diversi, a SOFIA. La Bulgaria è un paese NATO, è da anni che commercia e fa transitare, riciclando e cancellando origine e provenienza, armi in Siria verso i terroristi di An-Nusra (che ora han cambiato nome, ma non la sostanza) appoggiati dalla NATO, e in altre zone calde del globo dove, per i trafficanti d’armi, “finché c’è guerra, c’è speranza”. Traffici illeciti sotto gli occhi di tutti. Qui un dossier di cinque anni fa:
https://colonelcassad.livejournal.com/3375742.html
https://colonelcassad.livejournal.com/3372549.html

Fili scoperti che chi osa toccare, come la coraggiosa giornalista Diljana Gajtandžieva, sui cui materiali Rožin basò gran parte del lavoro di cui sopra, ci lascia il posto di lavoro.
https://diana-mihailova.livejournal.com/937256.html

E, per fortuna per lei, solo quello. Ora peraltro ha una sua pagina indipendente da cui scrive
https://dilyana.bg/
e da cui è stata la prima a denunciare il traffico di armi dalla Bulgaria all’Ucraina
https://dilyana.bg/who-and-how-exported-bulgarian-weapons-to-ukraine-documents/

Ma il governo bulgaro tira dritto, sapendo di poterlo fare. Fino a un certo punto, però. Ieri in Bulgaria si celebrava la Festa della Liberazione dall’impero ottomano. E questi sono i cortei che ieri sono scesi in piazza, in un tripudio di bandiere bulgare e russe. Sulle note di “Prošanie slavianki” e non solo:
https://t.me/balkanossiper/5681

I popoli dell’Europa dell’Est, anche di quei Paesi più appecoronati all’egemonia NATO, sempre di più e sempre più pubblicamente esprimono il loro dissenso, la loro protesta, la loro rabbia. Esprimendo contenuti decisamente OPPOSTI a quelli che propagandano i loro cinegiornali luce. I loro politici, e non solo i loro, farebbero bene a prestare molta, ma molta attenzione... "a come torna l'onda, alla fine del riflusso".

Aggiornamenti a seguire.

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03/03 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: ORMAI SI GUARDA AL DOPO

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194635-2412be9b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194630-04c3de74.jpg

Nuovi settori rossi, indice delle posizioni conquistate oggi, sono presenti lungo tutto il perimetro della città ormai in bilico fra la capitolazione e la ritirata. Quartieri liberati a nord lungo il fiume (fino a dove è stato fatto saltare il ponte in città). Quartieri liberati a SUD, dove si rafforzano tra l’altro anche le posizioni fuori città in direzione di possibili prossimi obbiettivi.

In tale situazione, si confermerebbe la versione di mezzi fuori dalla sacca, unità speciali e “uomini da salvare” anch'essi fuori dalla sacca (da qui anche il ponte fatto esplodere DIETRO LORO), e dentro la sacca invece “vecchi e ragazzi”, come li han definiti oggi.
https://t.me/smotri_z/11823
Anche nel bollettino serale di RYBAR si afferma lo stesso. Laddove si sottolinea inoltre che, le prime a evacuare, a lasciare la nave, son state le forze NATO in particolar modo i “mercenari” di lingua inglese. Di fatto, l’ultimo atto criminale ad ARTEMOVSK è aver lasciato migliaia di uomini – colpevoli solo di essere “soldati semplici” – al loro destino.
https://t.me/rybar/44221

E si comincia a pensare ad altro. Al dopo, per la precisione.

Dopo ci potrebbe essere KUPLJANSK, IZJUM e BALAKLEJA, per esempio.
https://t.me/operativsvo/34948

Ma anche SEVERSK e, da lì, SLAVJANSK e KRAMATORSK a ovest, aggirando il massiccio che le difende da nord (LIMAN) e da sud (UGLEDAR).
https://t.me/smotri_z/11823

I bollettini del ministero della difesa russo, che non tengono per nulla conto di questi combattimenti, visto che sono gestiti dai wagner, parlano ancora oggi di 580 morti.
https://t.me/mod_russia/24534
Si arriva ancora, quantomeno, al migliaio di caduti in battaglia da parte ucraina. Ai russi una doppia scelta:
1. Continuare così, con una difesa attiva che concentri l’attacco su un punto e si limiti a smantellare quelli che gli vanno contro su tutti gli altri.
2. Attaccare.

C’è chi, fra gli analisti ucraini, sostiene che se i russi non attaccheranno entro due mesi, lo faranno loro. Se non altro, per giustificare gli “investimenti” effettuati dall’U-ccidente.
https://t.me/ukraina_ru/135684

Anche no, mi verrebbe da dire. Mille caduti al giorno in due mesi è un’ecatombe. E anche gestire un’offensiva in tali condizioni sarebbe improponibile anche nell’assenza di azioni offensive da parte russa, ovvero in presenza del solito schiacciasassi russo. Non siamo più nel 2022. Le forze NATO a settembre han fatto quello che han fatto sfruttando un effetto sorpresa che ora non c’è più e il lavoro di qualche centinaio di satelliti puntati sulla linea di fronte in grado di determinare il punto debole, il lato scoperto. Oggi non è più così.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.

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03/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: SALTANO PONTI

Due, per la precisione: uno a EST della città (filmato e cartina qui, cerchio rosso)
https://t.me/rybar/44194
e uno SULLA STRADA CHE PORTA A CHASOV JAR A OVEST (foto, cartina, linea rossa)
https://t.me/voenacher/40598
Qui ormai siamo oltre l’accerchiamento, siamo al cercare di impedire ai russi di avanzare ulteriormente.

Di accerchiamento parla direttamente il capo dei wagner in un videomessaggio a Zelenskij
https://t.me/WarDonbass/101090
dove dice “siete accerchiati, se prima avevamo contro soldati, ora ci state mandando contro solo vecchi e ragazzi, date loro la possibilità di ritirarsi”

Pare che gli stian dando retta e si stiano ritirando, con scadenza operazioni di evacuazione al 5 marzo…
https://t.me/namarshe/4798
… vedremo.

Intanto, i russi sono passati OLTRE ARTEMOVSK e stanno attaccando le città limitrofe
https://t.me/namarshe/4797
Il rischio per gli ucraini intrappolati dai loro generali è quello di una sacca ancora più grande. Anche qui, vedremo gli sviluppi

FEDOR

Eccolo il nostro piccolo grande eroe!
https://t.me/boris_rozhin/79580
La ferita era al petto, non alla schiena come inizialmente detto. E’ stato operato. Di fianco, sua mamma. Tieni duro, campione!

Aggiornamenti a seguire.

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03/03 ore 08:30 PS

A parte rettificare la data, mi son lasciato indietro quella di ieri, al venerdì si comincia a svalvolare, una breve considerazione. Un appunto, più che altro.

I russi ne han formati trecentomila in più. Da ottobre? da ottobre. Siamo a marzo e gran parte di loro non è neppure ancora entrata in azione. Chi lo ha fatto, è stato messo a fare la guardia al DNEPR, alle infrastrutture strategiche, nelle retrovie.

Svolgono una funzione importantissima. Liberano risorse e competenze mandate temporaneamente a chiudere buchi nei settori di cui sopra. Risorse ora in grado di essere impiegate nei rispettivi ambiti di destinazione. Ma lì si fermano, queste reclute.

Chi è stato ucciso, come quei soldati colpiti nella caserma il dì di festa dai missili NATO, non è stato ucciso generalmente in combattimento. E anche quei pochi uccisi o fatti prigionieri, poi sono montate le polemiche perché NON DOVEVANO stare lì. "E ma hanno agito di sorpresa, non ce lo aspettavamo..." Oggi ci sono procedimenti PENALI (diritto militare) aperti perché NON DOVEVANO STARE LI'.

Sanno benissimo, i loro superiori, che chi dall'altra parte è un anno che combatte (ed è sopravvissuto) ha maturato un'esperienza e delle capacità incalcolabili e mandargli contro chi a malapena sa tenere in mano un fucile equivale a mandarlo a morire.

Non è la stessa linea U-ccidentale. Per niente.

Aggiornamenti a seguire.

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02/03 ore 08:00 aggiornamento

“UN MESE DI CAR È PIÙ CHE SUFFICIENTE”: UE COMPLICE DEL MASSACRO DEL POPOLO UCRAINO


Facciamo conoscenza oggi con un’altra delle nostre “cime”: l’ammiraglio Hervé Bléjean, comandante della Missione militare europea. Li scelgono proprio col lanternino.
Uno che il 16 novembre dello scorso anno, riferendo al Parlamento francese, non al bar dello sport del suo paese, sparava cifre come 250.000 fra le perdite russe (60.000 morti e tre volte tanto feriti)
https://english.nv.ua/nation/eu-estimates-russian-casualties-in-ukraine-at-250-000-killed-and-wounded-news-50295468.html

Uno che a gennaio dava i russi per spacciati, con il 60% dei carri armati fatti fuori e altre statistiche fantasmagoriche ottenute probabilmente seguendo i manuali di propaganda studiati all’accademia militare: “come nelle manifestazioni di piazza, ma invece di dividere il reale per due, occorre moltiplicarlo!” (questa parte se l’era anche evidenziata e annotata con punti esclamativi, mica di sbagliare e invertire…).
Uno a cui l’UE a settembre affidava la “missione d’assistenza militare all’Ucraina”: 15.000 soldati in DUE ANNI per 106,7 milioni di euro.
https://www.open.online/2022/10/17/consiglio-europeo-missione-addestramento-militari-ucraini/

Quindicimila uomini in due anni ci sta anche. Parte la missione, il 15 novembre. Prima di continuare, però, facciamo conoscenza con questo personaggio. Lo ha intervistato ieri la TFI:
https://www.tf1info.fr/replay-lci/video-un-oeil-sur-le-monde-du-2-mars-2249827.html
Tralasciamo la prima mezz’ora, se vogliamo, e partiamo dal minuto 37, quando parla della missione d’assistenza militare all’Ucraina (lui è quello col mascellone e i gradi, l’altra invece gli fa le domande…).

E qui arriviamo a un dato MOLTO interessante. Per la precisione ai minuti 45:30 et segg.
Dei 15.000 da formare, “aujourd'hui, nous en avons formé 10.000”, ovvero al giorno d’oggi (lasciamolo questo francesismo al cuggino…) ne abbiamo formati 10000!

LO RIPETO, QUELLO CHE DOVEVA ESSERE FATTO IN DUE ANNI LO HAN FATTO PER DUE TERZI IN POCO PIÙ DI DUE MESI!

Quello che doveva essere un programma di addestramento mirato è diventato POCO MENO, non poco più, POCO MENO di un CAR con cubo, sparo e lancio della granata.

Del resto, è l’ammiraglio stesso a rincarare la dose: e ne verranno altri, e altri ancora (“e plus encore”)
Perché il ciclo continuo è partito, e la catena di montaggio è stata messa in moto per funzionare “le plus possible, le plus vite possible, avec le plus grande qualité possible”, ovvero il più possibile, il più velocemente possibile... con la maggior qualità possibile. Qui purtroppo non posso offrirvi se non virtualmente il sacchetto di carta, fatene scorta perché l’ammiraglio è lanciato.

Dopo un po’ di fumo negli occhi sui piloti (“eventualement”… ora pensiamo a dare il massimo di carne da cannone, è questa “l'urgence du combat aujourd'hui”, l’urgenza del combattimento oggi...) e via discorrendo, riparte:

minuti 47:10. Gli ucraini forniscono 600 persone alla volta, PER LA MAGGIOR PARTE NON SANNO COME SI TIENE IN MANO UN FUCILE (“la plupart n'ont aucune expérience de combat” la maggior parte non ha alcuna esperienza di combattimento) E IN QUALCHE SETTIMANA SOLTANTO (“et en quelques semaines seulement”) ne facciamo dei soldati!

AMMIRAGLIO, A PARTE CHE I NOSTRI VENDITORI DI PENTOLE SONO MOLTO PIÙ BRAVI DEI VOSTRI MANUALI D’ACCADEMIA, UNA DOMANDA: DOPO CHE IN QUALCHE SETTIMANA HANNO IMPARATO A FARE IL CUBO, A SMONTARE E RIMONTARE IL FUCILE, E A LANCIARE LA GRANATA, “SELON VOUS” I SUOI “SOLDATI” SONO IN GRADO DI TENERE ANCHE SOLO UNA POSIZIONE DI FRONTE A UN ATTACCO COME QUESTO?

https://www.youtube.com/watch?v=zwugfw8w6O4
min. 1.50 e segg., ma è un docufilm, con una lunga serie di immagini a dir poco scioccanti su cosa vuol dire oggi operare in velocità, in sincronia, coinvolgendo contemporaneamente artiglieria, aviazione, carristi, fanteria, reparti avanzati, retrovie… e in cui tutti si devono, si DEVONO, trovare al punto giusto al momento giusto. Manca un pezzo ed è la rovina...

STIAMO ARMANDO, SIAMO MANDANDO CONTRO QUESTO TIPO DI SOLDATI DECINE DI MIGLIAIA (alla fine dei due anni saranno più di 15.000 a questo ritmo) CARNE DA CANNONE! SAPENDO BENISSIMO CHE ANDRANNO A MORIRE! SENZA ALCUNA SPERANZA DI SOPRAVVIVERE!

VERGOGNA! E ANCORA VERGOGNA! UE COMPLICE DEL CARNAIO UCRAINO! PIENAMENTE COMPLICE!
Aggiornamenti a seguire.

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02/03 ore 19:10 aggiornamento


ARTEMOVSK


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-4693e53f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-9113843a.jpg

Partendo da OVEST, i combattimenti infuriano alle porte di CHROMOVO e, più a sud, a poche centinaia di metri ormai dalla strada CHASOV JAR-ARTEMOVSK. Non solo sono sono stati consolidati i guadagni di ieri, ma sono stati anche ampliati. Lo stesso può dirsi della città, dove sono stati liberati in un giorno solo quartieri a nord, a est, a sud: mai così tanti settori colorati di rosso vivo in un giorno solo dentro quella che i criminali al potere hanno trasformato in una “città-fortezza”. Cedimenti strutturali di una linea di difesa che cerca di ricompattarsi su posizioni più arretrate. Non si hanno dati precisi sulle perdite, ma a giudicare dalle brigate, dai battaglioni e dai reggimenti annientati e i cui superstiti riescono ancora a evacuare e a portare a DNEPROPETROVSK, sono devastanti.
https://t.me/rybar/44175

Vedremo gli sviluppi.

BASTARDI SENZA GLORIA ED EROI VERI

Quelli che si sono fatti i selfie li hanno beccati tutti, dal primo all’ultimo. Carogne fasciste che si celebravano e si celebrano nei social
https://t.me/RVvoenkor/39578
Del resto, anche le gesta di oggi avevano lo stesso intento mediatico. Ma non sono questi bastardi gli eroi di oggi, mi spiace.
Il vero eroe, cari bastardi, è UN BAMBINO DI DIECI ANNI. Si chiama FEDOR.
https://t.me/zarussia_1/11814
Fedro oggi, come tutti i giorni, stava andando a scuola con due bambine e un adulto che li portava. Lungo la strada quella macchina ha incontrato chi non doveva incontrare. Degli animali, anzi, peggio degli animali. Che gli hanno sparato contro, a bruciapelo, vedendo bene quindi i passeggeri. L’adulto è morto sul colpo. Fedro, pur colpito alla schiena, è riuscito a passare avanti e a condurre la macchina per alcuni chilometri, fino al villaggio vicino, portando in salvo le due bambine. E’ già stato operato e speriamo che tutto vada per il meglio e si riprenda presto. GRAZIE Fedro! Anche da migliaia di chilometri di distanza c'è ora chi sa la tua storia e fa il tifo per te! Non mollare, EROE!

Aggiornamenti a seguire domattina.

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02/03 ore 13:30 aggiornamento

QUANDO SI ARRIVA A QUESTO…

Significa che si è alla frutta. Peggio dei terroristi a BESLAN o a NORD-OST. Ma a qualcuno serviva far smettere di parlare di ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/79483
Non serve Umberto Eco per arrivarci, al chiodo schiaccia chiodo. Ed eccoci quindi con la diversione pura, fine non a sé stessa ma alla peggiore propaganda. Solo questo è rimasto alle canaglie fasciste. I canali social di regime si sono scatenati, nel diffondere in tempo reale foto vere e notizie false, alzando un polverone fetido degno della feccia a cui appartengono. Visto che c’è anche scappato il morto. Quello vero, putroppo.
https://t.me/boris_rozhin/79485

Ma torniamo alla cronaca. LJUBECHANE, SUSHANY sono paesini con l’unica colpa (cartina qui) di essere attaccati al confine.
https://t.me/WarDonbass/100979
Lungo una linea boschiva che è estremamente PERMEABILE a gruppi armati. Per ricognizioni, operazioni diversive, eccetera. Un gruppo dai 40 agli 80 uomini a seconda delle versioni è entrato stamane (è delle 11:30 (09:30 ora italiana) la prima notizia), ha fatto le sue porcate (selfie di fronte ad abitazioni https://t.me/boris_rozhin/79483), ha commesso i suoi crimini (A LJUBECHANE han sparato a un’auto, con dentro un uomo (morto) e un bambino (ferito))
https://t.me/rybar/44153
cercando inoltre di colpire uno scuolabus (andata male) e una scuola (tentativo anch’esso fallito). Si parla anche di ostaggi, ma quest’ultima informazione poi si è rivelata – salvo ulteriori smentite – infondata.
https://t.me/rybar/44158
Vista la malparata, con le unità speciali che accorrevano da ogni dove, intorno alle 14:30 (12:30 ora italiana) i bastardi erano già tornati al “sicuro”.
https://t.me/boris_rozhin/79482

Grazie alle foto celebrative alcune facce di queste carogne fasciste sono state identificate: vecchie conoscenze neonaziste, russe (i bastardi in questione si fanno chiamare Corpo volontari russi (Русский добровольческий корпус) formatosi da una costola di fuoriusciti da AZOV nell’agosto dello scorso anno)
https://t.me/WarDonbass/100988
ucraine e appartenenti alla variegata galassia di materiale di consumo NERO di cui i servizi segreti occidentali si servono per fare i loro lavori sporchi.
https://t.me/boris_rozhin/79493
Qui con “l’upgrade”, con l’avanzamento di livello, di poter operare liberamente come un esercito regolare. COME esercito regolare (vista la fine di AZOV e non solo).

S-300 DELLA CONTRAEREA UCRAINA SU CASA POPOLARE DI 5 PIANI A ZAPOROZH’E

Mentre i cinegiornali luce sull’argomento mescolano come da loro consolidato mestiere mezze notizie e mezze smentite (da parte ucraina, ovviamente…) concludendo che son stati i russi a spararsi da soli (come nella centrale atomica, del resto…) omettono di rettificare la notizia sotto, lasciata a mo’ di contrappeso: della serie, ah beh, se i russi han distrutto un palazzo di cinque piani, allora… allora cosa??? Allora cosa??? Allora sareste giustificati a entrare in una scuola passando per uno scuolabus e fare una strage di bambini??? VERGOGNA!

Ma veniamo alla “notiziona”, quella secondo cui i russi avrebbero tirato giù con un missile un palazzo di 5 piani a Zaporozh’e. Mi spiace dirlo, cari cinegiornali, MA SONO I CANALI UCRAINI STESSI AD AMMETTERE CHE, ANCORA UNA VOLTA, LA LORO CONTRAEREA PIAZZATA A RIDOSSO DELLE CASE POPOLARI HA MIETUTO VITTIME (due morti alle 06:30 di stamane)!
https://t.me/legitimniy/14880
Это знают и местные, которые первые находили остатки ракеты. "QUESTO LO SANNO ANCHE GLI ABITANTI DEL LUOGO, CHE PER PRIMI HANNO RACCOLTO I ROTTAMI DEI RAZZI."

VERGOGNA! A criminali che continuano a piazzare IMPUNEMENTE la difesa antiaerea in mezzo alle case popolari, così come a pennivendoli che alle due del pomeriggio ancora IMPUNEMENTE mentono sapendo di mentire. E usano le più elementari regole dell'accostamento di notizie contrastanti (di cui una falsa e una diluita in false smentite) per raggiungere la tanto agognata AUREA MEDIOCRITAS. Più mediocritas che aurea.

Aggiornamenti a seguire.

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02/03 ore 08:00 aggiornamento

LA TRAPPOLA DI ARTEMOVSK E LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NATO

Nessun cambiamento sostanziale durante la notte. Si combatte alle porte di CHROMOVO, prosegue la manovra di AGGIRAMENTO russa che ha già portato reparti di incursori sull’ultima strada rimasta disponibile per un’eventuale ritirata (pur restando azioni di disturbo e non certo un taglio vero e proprio), proseguono in città gli attacchi da ogni direzione tesi letteralmente a SPINGERE FUORI i soldati NATO e ucraini presenti.
https://t.me/voenkorKotenok/45749

I quali però non hanno ancora ricevuto l’ordine di fare armi e bagagli. Meglio, a questo punto, di darsela a gambe lasciando ai russi armi e bagagli, perché di questo stiamo parlando.
Per quanto ILLOGICO possa sembrare, su Artemovsk GLI INTERESSI DEI MILITARI RUSSI E DEI MILITARI NATO COINCIDONO. Con la piccola, “trascurabile”, differenza che nel primo caso stiamo assistendo al più colossale REGALO fatto da un nemico in tempo di guerra, paragonabile a un gol a porta vuota o a quel che volete di pari entità. Nel secondo, al più tragico, criminale, ERRORE REITERATO NEL TEMPO da una dirigenza militare incapace e senza scrupoli. Nota Rožin:

“Per noi sarebbe meglio se loro non riuscissero più a ritirarsi e noi, man mano, potessimo ‘digerire’ parte di questi gruppi, annientando le loro armi, facendo prigionieri e trofei di guerra. Questo costituirebbe un successo operativo abbastanza notevole. E su questo stiamo lavorando.”
Для нас было бы лучше, если бы они не смогли отступить, а мы «переварили» часть этой группировки, уничтожив технику, взяв пленных и трофеи. Это был бы достаточно серьёзный оперативный успех. Над этим сейчас и идет работа. (ibidem)

Altro che cinegiornali luce e “stiamo valutando se”. Signori, È DA MESI CHE VA AVANTI, METRO DOPO METRO A VOLTE, QUESTA STORIA! La vostra malafede, la vostra ipocrisia, il vostro calpestare la più elementare tutela della vita di un soldato, di un VOSTRO soldato, appartenente per giunta al popolo che dite di “difendere” (bastardi doppiamente!) sono tutti qui: in croce ad ARTEMOVSK. E svegliarvi ieri con un rullo, con qualche agenzia, dove “si valuta” perché ormai la situazione è a un passo dall’essere chiusa, e forse – anzi sicuramente! - lo è per salvare tutti i soldati rimasti dentro, indica solo la vostra estrema, ripeto e lo ripeto a iosa criminale, inettitudine e incapacità. State commettendo il più grande genocidio di un popolo in terra d’Europa da ottant’anni a questa parte. Conclude laconicamente Rožin la sua analisi di ieri notte: “Di fatto, son stati loro stessi a infilarsi in questa trappola” (Фактически они сами себя загнали в этот мешок).

Noi è mesi che lo diciamo. E non perché siamo Annibale Barca, o Rommel, o Zhu De, o Žukov redivivi, ma perché L’AZIONE SI È SVOLTA AL RALLENTATORE! E unire i puntini quando si segue una moviola fotogramma per fotogramma è un esercizio banale anche per chi come noi nella vita fa altro. Allora perché cazzo nessuno qui per mesi ha detto nulla? E ha lasciato che decine di migliaia, probabilmente siam già arrivati al centinaio di migliaio di morti, crepasse inutilmente?

Forse perché, come mostrano i francesi in questa infografika commentata sotto dalla controparte,
https://t.me/epoddubny/15048
Nei sogni proibiti di questi bastardi c’è ancora la speranza di raschiare un milione e rotti di carne da cannone? Quindi centinaio di migliaio di morti in più, centinaio di migliaio di morti in meno, che differenza fa?

I comandanti militari russi si pongono il problema di come svolgere azioni di attacco NELLE MUTATE, ATTUALI, CONDIZIONI. Lo schema carri davanti e dietro tutti quanti non funziona più: il nemico è pronto, ti aspetta, ha minato il terreno, ha piazzato i suoi pezzi, sei solo carne da cannone votata al massacro se assalti così. Cosa capitata, e neanche tanto tempo fa.

Cosa fare allora? Fuoco a volontà di artiglieria e aviazione, si prepara il terreno e POI, se è il caso, si attacca. E se non ci sono munizioni a sufficienza? E se l’aviazione è in ritardo? ALLORA SI ASPETTA! NON SI ATTACCA!

“E se non ci sono munizioni, o se la condizione dell’artiglieria non è tale da permettere di sminuzzare la difesa come dovuto? NON ATTACCARE, DOVE L’ARTIGLIERIA NON HA FATTO EFFICACEMENTE IL SUO DOVERE! LO RIPETO: NON ATTACCARE!!!!!!! Nessuna medaglia o stella sui gradi vale le perdite accumulate. ATTACCARE SOLO QUANDO SI È CERTI CHE L’ARTIGLIERIA, PER QUANTITÀ E QUALITÀ DELL’OPERA SVOLTA, E L’AVIAZIONE HAN FATTO QUEL CHE DEVONO FARE.
А если нет снарядов, или состояние артиллерии не позволяет так вспахивать оборону, как нужно? Не наступать там, где артиллерия не отработала эффективно! Ещё раз: не наступать!!!!!!! Ничья медаль или звезда на погонах не стоит понесённых потерь. Наступать только после того, как появится уверенность, что качественно-количественно пушки и авиация выполнят свою задачу.
https://t.me/RVvoenkor/39519

Quando qualcuno qui comincerà ad aprire gli occhi su questa GESTIONE CONSAPEVOLE E CRIMINALE del conflitto da parte NATO, saranno stati mandati al massacro, allo sterminio, altre centinaia di migliaia di uomini ucraini. Per i loro sporchi interessi. VERGOGNA!

Aggiornamenti a seguire.

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01/03 ore 19:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa foto panoramica è MOLTO interessante
https://t.me/voenkorKotenok/45741
Mostra ARTEMOVSK dalla parte ancora in mano all’Ucraina (da ovest)
Sopra a pennarello sono indicate
In ROSSO – la linea di fronte (che man mano si sta chiudendo, NONOSTANTE L’ABERRAZIONE PROSPETTICA inganni)
In NERO – le vie di comunicazione già tagliate (le due laterali, 600 m dalla linea di fronte, il puntino verde è il fantomatico MiG-17 che tutti usano come riferimento)
In AZZURRO – l’unica via non ancora tagliata (1600 m dalla linea di fronte).
In cifre, le distanze espresse in km fra la linea di fronte e le suddette vie di comunicazione.

Foto panoramica molto interessante, ma già SUPERATA. Un’ora dopo, infatti, arrivava la notizia dell’arrivo dei russi a CHROMOVO:
https://t.me/namarshe/4771
Ovvero, han fatto quel km e sei di strada. Cartina aggiornata con in rosso l’area liberata per arrivarci:
https://t.me/WarDonbass/100870
Le ultime informazioni, ore 17:42 ora italiana, danno aspri combattimenti in corso.
https://t.me/polk105/3023
Perdere CHROMOVO, per le forze NATO significherebbe chiudere definitivamente la porta di uscita per ARTEMOVSK. Accerchiamento operativo.

Il tutto, mentre arrivano altre brutte notizie: per esempio, 200 GENIERI morti ad ARTEMOVSK da gennaio. Impiegati impropriamente (e inutilmente) in prima linea, a fianco della fanteria.
https://t.me/boris_rozhin/79396
Minare aree sotto i tiri dell’artiglieria russa: il modo più veloce per perdere la vita. Perché ci si espone al fuoco nemico. Risultato, 200 sminatori in meno e oggi posizioni coi campi minati vengono abbandonate perché nessuno sa effettivamente come siano state minate (ibidem). Prima di saltare in aria loro stessi… Fra le posizioni abbandonate, pare ci siano anche quelle limitrofe all’area del MiG-17. Ulteriore pessimo segnale, se confermato.

Intanto, la dirigenza delle forze NATO è in pieno delirio. Com’è possibile, infatti, pensare in una situazione di questo tipo, di arretrare a ovest di un paese soltanto, e piccolo per giunta. IVANOVSKOE, da trasformare in un caposaldo difensivo inespugnabile, facendo arrivare all’uopo carri armati da CHARKOV.
https://t.me/polk105/3026
Tragedia nella tragedia, che speriamo resti solo un delirio e non diventi mai un ordine reale. Anche perché i russi stanno attaccando da sud proprio IVANOVSKOE, che si trova per giunta a est di un ponte fatto saltare (quindi problemi anche di approvvigionamento), oltre che BELAJA GORA e DYLEEVKA a ovest.
https://t.me/operativsvo/34415

La sconfitta imminente di ARTEMOVSK, a causa della strategia criminale concepita dalla dirigenza militare NATO e messa in atto da quella ucraina, si sta trasformando in una disfatta che - ogni giorno che passa - assume proporzioni sempre maggiori e contorni sempre più tragici, trascinando nel baratro settori delle forze armate che altrimenti sarebbero rimasti intatti, illesi, e pienamente operativi su posizioni più arretrate.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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01/03 ore 12:30 aggiornamento veloce

ARTEMOVSK

Ormai i russi stanno arrivando alla strada che da CHASOV JAR porta ad ARTEMOVSK (cartina e filmati qui)
https://t.me/z_arhiv/18888
oltre che continuare a premere e guadagnare posizioni da tutto il versante meridionale della linea di fronte (altra cartina)
https://t.me/polk105/2999

Quando si comincia a calcolare quanti rischino di finire dentro la sacca in formazione, vuol dire che le cose ormai si stanno mettendo non male, ma malissimo. 12-15 mila soldati, cui si potrebbero sottrarre quelli che han già preso la via dei campi senza aspettare un ordine di ritirata che non vuole arrivare
https://t.me/polk105/3000
Lo avessero fatto SETTIMANA SCORSA, oltre a evitare settemila morti secondo le stime più prudenti, si sarebbero tutti piazzati sulla seconda linea di difesa che parte da CHASOV JAR (ibidem). Ma questo non è accaduto! E questo è un CRIMINE, anche se militarmente esiste un diritto militare che non prevede il reato di comando suicida. Resta un CRIMINE verso il proprio popolo. Ora, lo scenario che si preannuncia, è semplicemente apocalittico.

La porta si sta chiudendo. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

Aggiornamenti a seguire.

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01/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203257-116c1bb9.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203256-dea900e1.jpg
Mostra inesorabilmente l’accerchiamento in corso. Già oggi, per le migliaia di soldati intrappolati resta ben poco da fare. Non possono più pensare, ormai, di potersene andare come sono venuti. La cartina parla chiaro: poche strade non ancora fisicamente tagliate, percorribili solo di notte e facendosi il segno della croce.
La cartina mostra anche gli avanzamenti in città, che restringono ulteriormente l’area sotto il controllo di truppe sempre più allo sbando e abbandonate a loro stesse e al loro destino. Destino parola impropria, in questo caso, perché chi le ha sbattute lì sapeva esattamente, in modo criminalmente consapevole, che le avrebbe mandate a morire. Come re Davide col marito cornuto. Uguale, nulla di nuovo sotto il sole.
Ormai lo ammettono anche i canali ucraini:
https://t.me/legitimniy/14872
Solo da noi, ieri notte, girava un rullo sui cinegiornali luce che recitava più o meno così: “Zelensky: a Bachmut combattimenti più intensi”. Eufemismi che suonano da presa per il culo, sulla pelle di decine di migliaia di morti in pochi mesi, delle loro famiglie, di un intero popolo.

QUANDO IL DOPPIOPESISMO DÀ ALLA TESTA...

Bere poco di quell’intruglio, perché poi dà alla testa e al fegato. Peggio dell’assenzio o dell’alcol etilico dritto in endovena. Air France-KLM davanti (e dietro tutti quanti… a partire da Finnair) a lamentarsi sul FT che “i cinesi fanno concorrenza sleale sui noli aerei passando sulla Russia mentre loro non possono, devon fare più giro, i loro noli sono più alti e allora perdono traffico e clienti”…
https://t.me/RVvoenkor/39436
Ora, che i capitalisti cinesi non perdano occasione per mangiarvi fette di mercato ci sta… è quello che avete fatto sinora voi e continuate a fare nei loro confronti, in questa guerra commerciale iniziata ben prima di quella attuale. Ma di quale “UNFAIR ADVANTAGE” state parlando? (questa la “perla”, alla fine non ce l’ho fatta e sono andato direttamente all’originale...)
https://www.ft.com/content/21d7272a-af56-492d-ace1-57428c7219b5

Questa è la cartina dei PAESI CHE HANNO CHIUSO LO SPAZIO AEREO ALLA RUSSIA:
https://t.me/drugoeeto/7828

DI QUALE DISCRIMINAZIONE STATE PARLANDO??? Avete praticamente detto alle compagnie aeree russe: “dimezzate i vostri utili”, togliendo loro la fetta di mercato europea (che poi non è così… ma comunque il traffico attraverso aeroflot e le altre compagnie russe è caduto in picchiata). E loro non dovevano ripagarvi? Cosa c’è di UNFAIR in tutto questo? Che fra i due litiganti il terzo goda?
Aggiornamenti a seguire.

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28/02 ore 19:20 aggiornamento

ARTEMOVSK


Messa sempre peggio. La sintesi la fa Rozhin: “Ci avviciniamo alla situazione in cui il nemico sarà messo davanti a questa scelta: o andarsene via, e di corsa, abbandonando le posizioni, o attendere il pieno accerchiamento, e allora con lo sblocco di tale accerchiamento inizieranno problemi molto seri”
Приближаемся к ситуации, когда противник будет поставлен перед выбором — либо стремительно отходить из города, бросив позиции, либо дождаться полного окружения, и тогда с деблокадой могут начаться очень серьезные проблемы.
https://t.me/voenkorKotenok/45733

Problemi per lui, ovviamente. Perché i russi continuano la manovra di accerchiamento, andata avanti anche oggi. Dove più lentamente, dove più velocemente, ma anche oggi son state perse posizioni. E la terra non è infinita.
https://t.me/olegtsarov/5384
Inoltre, man mano che peggiora la situazione sul campo, ritirarsi diventa sempre più difficile, soprattutto perché nessuna strada ormai può dirsi completamente sicura. E altrettanto difficile diviene tenere la posizione.
https://t.me/politadequate/7306

Anche filoucraini come Julian Ropke ormai non credono più ai bollettini serali delle loro ff.aa. In questa guerra in tempo reale, immagini, video, testimonianze smontano qualsiasi propaganda basata sul nulla.
https://t.me/RVvoenkor/39416

IL “RINNEGATO”

Si chiama John McIntyre. I 17 minuti di intervista su RT non criptati sono qui:
https://odysee.com/@RT:fd/John-McIntyre_-interview_2802:e

Che ha fatto Giovanni? Dopo un anno di mercenariato in Ucraina ha preso armi e bagagli, anzi, ha preso solo i bagagli e lasciato le armi, insieme a quisquilie come documenti, chiavette con file e altre cosine interessanti recuperate in giro, da Odessa è passato a Chisinau, quindi a Instanbul, dove il suo contatto lo ha prelevato e portato in Russia. Nell’intervista rivela dettagli a dir poco vergognosi, anche se nulla che non sapevamo già. Fa sempre impressione, tuttavia, sentirle dire da un “amerregano”.

Un bello smacco per i difensori del “bene” contro il “male”… Anche se una “pecora nera” in famiglia c’è sempre, è vero anche che c’è sempre anche il danno di immagine, inutile negarlo.

Tuttavia, a proposito di danni di immagine a me farebbe molto più rabbrividire la diffusione di immagini come queste…
https://t.me/voenkorKotenok/45725
Dove un camion movimento terra prestato alla “patria” porta mine in giro anticarro e quindi le scarica a magazzino, magazzino ADR ovviamente… come se fossero letame o ghiaia! Metafora migliore della follia in atto e del più assoluto disprezzo della vita umana, a partire da quella dei propri uomini, non ce ne potrebbe essere. E qui non ci sono rinnegati che tengano. Davanti un altro imbecille era lì col telefonino a filmare...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.

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28/02 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più critica per le truppe mandate al massacro e ora asserragliate in pochi km quadrati che rischiano, entro breve, di essere tagliati fuori da tutto. E’ di un’ora fa, anzi tutto, la notizia che il quartiere ZABACHMUTKA, a sud di ARTEMOVSK, sia stato completamente liberato dai russi e che siano arrivati alle rive del fiume BACHMUTKA, che taglia a est la città, ma neanche tanto a EST visto che è molto vicino al centro.
https://t.me/polk105/2933

La città ormai è raggiunta anche da altre direttrici:
https://t.me/yaremshooter/1063

Da molte altre direttrici, ormai. L’ottusità dei generali NATO nel tenere questa trappola mortale è ormai totale: confermata la notizia che i “gruppi di attacco” già pronti a Ovest, molti di questi addestrati in Gran Bretagna e UE, e tenuti al caldo per la “controffensiva di primavera” siano stati gettati in questa bolgia infernale. Ovvero, siano stati bruciati. Peraltro, senza sortire i risultati attesi, visto che le truppe russe stanno avanzando anche da nord.

A notare la differenza, sono gli stessi soldati russi, che riportano che mentre prima la tattica ucraina consisteva nell’arretrare alla casa popolare successiva alla distruzione di quella davanti, portando gli scontri letteralmente casa per casa, demolendo casa su casa, ora cedono di colpo intere vie: sia per evitare di restare accerchiati o esposti al tiro, grazie alle manovre congiunte degli assaltatori e degli artiglieri russi, sia perché, più semplicemente, rimasti senza rinforzi, armi e munizioni e costretti quindi al raggruppamento su posizioni più arretrate.
https://t.me/yurasumy/7618

Situazione decisamente peggiorata anche a SUD-OVEST della città. E’ ancora presto per la foto commemorativa davanti al MiG-17 all’ingresso di sudovest della città
https://t.me/namarshe/4743
Inoltre, andando a vedere il punto esatto dove si colloca questo monumento sulla cartina
https://yandex.ru/maps/28896/bakhmut/?ll=38.015659%2C48.590324&mode=poi&poi%5Bpoint%5D=37.962479%2C48.574959&poi%5Buri%5D=ymapsbm1%3A%2F%2Forg%3Foid%3D220687990197&z=13.13
Notiamo che le vie Chajkovskogo e Korsunskogo confluiscono a ovest verso la strada che porta a CHASOV JAR e il monumento si trova proprio al vertice di tale angolo, all’ingresso della città. Un angolo acuto molto stretto, minato, e sulle cui case popolari hanno costruito linee di difesa a più livelli, imbottendolo letteralmente di pezzi di artiglieria, armi e munizioni.
https://vk.com/wall-212459013_481297?ysclid=leo55lrihz122404761

A meno di ribaltamenti di fronte tanto eclatanti quanto repentini, tali da costringere le truppe ammassate ad abbandonare in fretta e furia le posizioni, difficilmente vedremo qui sviluppi nel breve termine.

IN TUTTO QUESTO, LA GUERRA GLOBALE PORTA AGLI ATTACCHI DAL CIELO NELL’INTERNO DELLA RUSSIA

Almeno quattro episodi, verificatisi nella nottata di ieri e nella prima mattinata, sono collegabili ad attività di ricognizione e sabotaggio di droni NATO e ucraini nell’interno della Russia:
https://t.me/yurasumy/7620

Finanche a provocare il blocco delle attività dell’aeroporto leningradese di PULKOVO. Idioti e criminali. Altre parole non mi vengono. Più che sondare le difese nemiche, l’intento provocatorio è evidente, alla ricerca di una reazione che consenta di recitare parti ormai poco credibili e alzare ulteriormente l’asticella. Eskalacija cercasi.

Aggiornamenti a seguire.

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28/02 ore 08:00 aggiornamento

BOOMERANG A BERLINO (E NON SOLO)

Cade l’anniversario, a Berlino qualche zelante autorità riesce a recuperare un carro armato russo semidistrutto, a imporlo alla cittadinanza, a piazzarlo come monumento davanti all’ambasciata russa, a sfregio. Sopra quel T-72, sagome di carta e bandiere ucraine, sempre a sfregio.

Pian piano, però, qualcuno comincia a portarci dei fiori. I fiori aumentano. Diventano migliaia. Non solo russi, ma anche tedeschi. Chiedono di smetterla, di iniziare a parlare di pace. Gli ucraini residenti in Germania si incazzano. Le autorità anche. Le cose non vanno come previsto. Il malcontento monta. E continua a montare. Per inciso, il “Manifest für Frieden” ha appena superato le 700.000 firme.
https://www.change.org/p/manifest-f%C3%BCr-frieden

Gli ucraini per la rabbia tirano giù tutti i fiori la notte stessa. Il giorno dopo, i promotori dell’azione li raccolgono da terra e li rimettono tutt’intorno al carro:
https://t.me/Pul_Nomer_3/194686

Le autorità cominciano a rendersi conto che non si tratta di un fuoco di paglia. E capiscono che quello che han lanciato contro l’ambasciata russa in pieno centro di Berlino non è un razzo, ma un boomerang.
https://t.me/WarDonbass/100474

Anche a VILNIUS, capitale lituana, le autorità avevan fatto come i tedeschi. Anche a VILNIUS cominciano a comparire FIORI ROSSI sul carro armato russo piazzato a sfregio.
https://t.me/RVvoenkor/39328

Gli ucraini di Germania perdono il controllo. Cominciano a picchettare il “loro” carro armato. Nessuno ci può mettere fiori. Quei “Nessuno deve”, “nessuno può” fanno incazzare ancor di più i tedeschi. Ieri ci sono stati scontri intorno a quel carro. Il boomerang è tornato al mittente, provocando un danno di immagine gravissimo, soprattutto alla strategia di impiego del profugo ucraino come arma di gestione e ampliamento del consenso interno.

Strategia che esiste anche da noi, del resto: ci siamo già passati esaminando la situazione agli scrutini dello scorso giugno, dove non esistevano neanche stranieri di serie A e stranieri di serie B, ma profughi di serie A e profughi di serie B. I primi hanno ancora oggi il telegiornale nella loro lingua (come se guardassero la nostra tv di Stato per sapere come vanno le cose nel loro Paese...), i secondi un container dove sono rinchiusi alla rinfusa. Questa strategia in Germania ormai può dirsi fallita, per tutta una serie di motivi che non dipendono direttamente da questo episodio ma che, molto probabilmente, in questo episodio sono arrivati alla classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Risultato: STANOTTE ALLE QUATTRO, senza troppo scalpore, IL CARRO ARMATO È STATO RIMOSSO.
“04:13 Uhr Panzerwrack vor russischer Botschaft abtransportiert” (i resti del carro armato sono stati portati via dall’ambasciata russa)
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/ukraine-russland-konflikt-blog-100.html#xtor=CS5-281

“E chiudiamola qui”, avrà aggiunto la zelante autorità che aveva iniziato il tutto. Mi sa tanto di no… e non solo a Berlino, o a Vilnius. Siamo solo a febbraio...
Aggiornamenti a seguire.

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27/02 ore 22:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Altra giornata andata, altro giro di vite intorno ad ARTEMOVSK. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211152-59c9feca.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211151-167acbac.jpg

I russi attaccano la città da nord, dove l’allagamento ha provocato solo danni alle case già martoriate, ma non ne ha fermato l’avanzata. Attaccano e avanzano anche da sud e da est. Intorno il cerchio si stringe sia da nord che da sud. Le truppe ucraine subiscono enormi perdite che i generalissimi a KIEV tentano di compensare gettando nella mischia, e in massa, gli stessi riservisti che intendevano usare per “l’offensiva di primavera”.
https://t.me/rybar/44049
Se non arriverà, e al più presto, l’ordine di ritirata generale, si preannuncia una tragedia ben maggiore di quella attuale.

UNA MINI ARTEMOVSK

E’ quanto potrebbe diventare fra poco AVDEEVKA, stando agli ultimi avanzamenti delle truppe russe
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134759-18b3fdaf.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134758-b81467e4.jpg

Il tentativo di accerchiamento è evidente. I combattimenti si sono spostati a nord, verso KRASNOGOROVKA. Dovesse cadere, la cittadella costruita per essere la spina nel fianco della difesa di DONECK sarebbe esposta ad attacchi da direttrici dove si troverebbe molto più vulnerabile. Stessa sorte sta toccando a MAR’INKA, attaccata da più lati. Nel complesso, dalla loro liberazione passa la fine del terrorismo di Stato ucraino e NATO (gli HIMARS sono interamente manovrati da personale NATO), durato nove anni, sulla città eroina del DONBASS.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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27/02 ore 18:35 aggiornamento

“LORD OF WAR”: ALLE ORIGINI DELL’ATTUALE TRAFFICO D’ARMI PASSATO COME “AIUTI”


Nella mia ignoranza quando ho visto quel film con Nicolas Cage l’avevo preso per una specie di remake di “Finché c’è guerra, c’è speranza”… e tra me e me pensavo: “Anvedi come rivalutano il nostro cinema italiano…” Ed ero rimasto garrulo e felice nella mia crassa ignoranza fino a oggi, quando mi sono imbattuto in questo brutto ceffo:
https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/09/18/Cronaca/TRAFFICO-ARMI-CHI-E-LEONID-MININ_153200.php

La colpa è di questo OTTIMO, veramente OTTIMO, pezzo sul mercato nero delle armi
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26
a opera del collettivo UKR_LEAKS:
https://t.me/ukr_leaks/4534

Che compie un’ampia retrospettiva di come nasce il traffico di armi nell’Ucraina post-sovietica, di come la EX-Repubblica socialista sovietica di Ucraina si fosse trovata una quantità enorme di armamenti sotto il sedere, sia in EREDITA’ degli arsenali sovietici, sia per le SCORTE TRASFERITE DAGLI EX-VARSAVIA riportate alla base alla fine degli Ottanta. Il tutto, in un contesto dove il PORTO DI ODESSA GIA’ IN EPOCA SOVIETICA era al centro di scandali di corruzione, contrabbando, traffico illegale. Degno di nota, in questo senso, il terzo episodio della serie televisiva “Ispektor Lozev” dal titolo “Nebbia a Odessa”…
https://www.youtube.com/watch?v=C20uuO7rGUk

Via gli ispettori Lozev di turno, finita l’URSS, iniziò il festone… L’intero arsenale ereditato (IL TRENTA PERCENTO DELL’INTERO ARSENALE SOVIETICO!)
https://aoav.org.uk/2022/33339/
divenne OGGETTO DEL SACCHEGGIO PIU’ SFRENATO E INCONTROLLATO.

Dieci anni più tardi (2002), noi italiani ingabbiavamo il suddetto Minin. Qui un rapporto dettagliato delle sue malefatte, ivi comprese le circostanze dell’arresto, con quattro mignotte e coca a fiumi come neanche nel peggior poliziottesco americano, che ispirò Cage
https://publicintegrity.org/national-security/making-a-killing/drugs-diamonds-and-deadly-cargoes/
Quisquilie, passavano (e passano) sotto le sue mani: come 68 tonnellate di residuati sovietici per il BURKINA FASO, e 113 per la COSTA D’AVORIO (ibidem). Qui un’altra ricostruzione:
https://www.africa-express.info/2002/06/02/armi-dallucraina-alla-liberia-e-sierra-leone-via-monza/
Traffico riprodotto anche in una infografika nel terzo numero di “Occhio alle armi”
https://www.disarmo.org/oa/docs/2629.pdf

Pochi mesi dopo, “per difetto di giurisdizione”, il signor Minin era scarcerato. Ritorna uomo libero!
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/18/milano-libero-il-trafficante-minin.html
La coraggiosa Procura di Monza presenta ricorso in Cassazione… e lo perde
https://www.dirittoegiustizia.it/#/documentDetail/9205419

Nel frattempo, l’UCRAINA si afferma a livello mondiale come maggior PROCACCIATORE DI ARMI. Ruolo fondamentale, che la differenzia da altre, analoghe, storie di corruzione Ex-Varsavia ed Ex-URSS, è IL RUOLO DETERMINANTE GIOCATO, IN PARTICOLARE DOPO IL COLPO DI STATO DEL 2014, DA DIVERSI ATTORI PUBBLICI
- UKRSPECEKSPORT (Укрспецэкспорт)
- UKRINMASH (Укринмаш) citata poco dopo per lo scandalo del traffico di armi al Sud Sudan
- POLIZIA DI FRONTIERA, UNITA’ DI CONTROLLO ALL’EXPORT (государственная служба экспортного контроля)
- SBU (СБ Украины), OVVERO I SERVIZI SEGRETI UCRAINI
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26

Tutti i personaggi succedutisi al governo e nei posti chiave dello stesso, da Poroshenko in avanti, hanno pucciato anche loro in questo piatto ricco, traendone enormi profitti. Zelenskij non ha fatto eccezione, mettendo i suoi uomini ai posti chiave e, soprattutto, affidando il “controllo” delle esportazioni, A UN ALTRO SERVIZIO SEGRETO, IL “GUR” (Главное управление разведки) FACENTE CAPO AL MINISTERO DELLA DIFESA…

E ma al cane non puoi mica tirar via l’osso senza che quello dica “ba”: così “i conflitti fra SBU e GUR spesso degenerarono in aperto contrasto” (Конфликты между СБУ и ГУР часто переходили в плоскость открытого противостояния). In altre parole, si scannarono fra loro.

E arriviamo così alla SVO, fine febbraio dell’anno scorso. IN QUESTO CONTESTO, SENZA ALCUN CONTROLLO, ALCUNA TRACCIABILITA’, SONO STATE DISSEMINATE SUL TERRITORIO UCRAINO ARMI PER MILIARDI DI DOLLARI! E, “giustamente”, piattoriccomicificco, chi fino ad allora aveva lucrato, continuò a farlo, è il caso di dirlo, “con profitto”!

L’OMICIDIO KIREEV (chi??? Kireev, quello che il giorno prima era al tavolo dei negoziati e il giorno dopo l’han trovato morto ammazzato…), MESSO SUBITO A TACERE (giornalismo u-ccidentale sempre “schiena diritta”) è da collocarsi in tale contesto. Si rivelò, per stessa ammissione dell’organizzazione di appartenenza, una SPIA DEL GUR.

A COMPLICARE ULTERIORMENTE LE COSE, I DUE MAGGIORI PADRONI D’UCRAINA, OVVERO USA E GB, HANNO SOTTO LE LORO RISPETTIVE “ASCELLE PROTETTIVE” I DUE SERVIZI SEGRETI, CHE MANIPOLANO COME VOGLIONO. SBU CURATA DAL MI-6 BRITANNICO (СБ Украины попала под влияние британских спецслужб, Zelenskij in visita in GB passa anche di lì non per caso…), E GUR DAGLI USA (Напротив, ГУР МО, традиционно, опекают американские спецслужбы).

E qui le forniture di armi, pardon, GLI “AIUTI”, passando direttamente attraverso STRUTTURE DI SERVIZI SEGRETI CONCORRENTI FRA LORO, si può letteralmente dire che si infilino in un buco nero ed entrino in un’altra dimensione… la fantomatica QUARTA DIMENSIONE! Che esiste e si misura in DOLLARI e LIRE STERLINE!!! E intanto questi maiali ingrassano, e il popolo crepa. Al fronte come nelle retrovie. Il resto del lavoro, davvero pregevole, riprende poi la DENUNCIA DELL’EUROPOL DI GIUGNO DELL’ANNO SCORSO e accenna agli attuali sviluppi e prospettive di questi traffici della mafia di Stato a stelle e strisce e a strisce e basta, nella più totale impunità di loschi figuri che sanno benissimo che non finiranno mai con un pigiama a strisce, per restare in tema. Al massimo, con una palla in fronte o scannati (BORIS MARUSICH - 1999, VALERIJ MALEV – 2022, SERGEJ PETROV – 2004, OLEG ORLOV – 2007, SEMEN TRACHTENBERG – 2009, etc.), ma non con un pigiama a strisce.

Aggiornamenti a seguire.

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27/02 ore 12:10 aggiornamento

BOGDANOVKA


Subito dopo DUBOVO-VASIL’EVKA verso sud-ovest, come mostra questa cartina (la freccia verso sx appena sotto il punto magenta, che indica la posizione di Dubovo-Vasil’evka)
https://t.me/yurasumy/7605
BOGDANOVKA sarebbe stata raggiunta nella notte dai russi, sfruttando la nebbia che comincia ad alzarsi con l’aumentare delle temperature. L’azione deve essere confermata, ma già la comunicazione è indice di quello che probabilmente sarà il movimento di accerchiamento dei russi. Anziché tirar dritto verso CHROMOVO, allargarsi verso sud-ovest dove contano di incontrare meno resistenze. Verso BOGDANOVKA, per l’appunto. Questo consentirebbe poi una picchiata verso sud decisamente più realistica e con maggiori possibilità di incontrarsi sull’Elba, o a Teano nella variante nostrana…, con le frecce che da SUD puntano a NORD.

Frecce da SUD che qualcuno pensa, tra uno o due giorni, siano in grado di registrare i primi scatti celebrativi da questo monumento:
https://t.me/namarshe/4732
quello da cui le truppe ucraine amano mandare foto e filmati e dove fascisti nostrani d’importazione, qualche giorno fa, sono riusciti ancora a farsi immortalare e che si trova all’imbocco della città dalla strada a ovest che porta a CHASOV JAR.

Ma già MOLTO prima, tuttavia, l’accerchiamento operativo sarebbe completo. Accerchiamento operativo già a buon punto, a giudicare dai filmati come questo
https://t.me/RVvoenkor/39272
che cominciano a circolare in rete, su mezzi ucraini che non riescono più a fare la spola come prima e, intercettati, vengono distrutti in marcia anche su strade di campagna, come quella del filmato, a ogni giorno che passa sempre meno sicure.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 24/02 (https://t.me/mod_russia/24398) con quelli del 14/02 (https://t.me/mod_russia/24160):
387 aerei (vs 385 – 14/02, +2 vs +3 dei 10 giorni precedenti)
210 elicotteri (vs 208 – 14/02, +2 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3228 droni (vs 3121 - 14/02, +107 vs +100 dei 10 giorni precedenti)
405 sistemi missilistici (vs 404 – 14/02, +1 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
8011 carri armati e altri cingolati blindati (vs 7859 - 14/02, +152 vs +122 dei 10 giorni precedenti)
1044 lanciarazzi multipli (vs 1019 – 14/02, +25 vs +12 dei 10 giorni precedenti)
4205 obici e mortai (vs 4091 – 14/02, +114 vs +95 dei 10 giorni precedenti)
8518 autoveicoli blindati (vs 8337 – 14/02, +181 vs +115 dei 10 giorni precedenti)

Questi dati possono essere portati anche a bilancio dei primi 365 giorni di conflitto. Ottomila carriarmati in un anno. Al netto dei quattro leopardi che sono ancora in giro per l’ovest ucraina a fare servizi fotografici celebrativi con ministri e autorità locali. Tornando alla scansione di dieci giorni in dieci giorni, vediamo come L’INTENSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI TERRA SI RIFLETTA IN UN AUMENTO INGENTE DELLE PERDITE DI
- CARRI ARMATI
- LANCIARAZZI MULTIPLI
- OBICI E MORTAI
- AUTOVEICOLI BLINDATI
In questo momento, il fallimento eclatante della strategia NATO nel DONBASS si sta trascinando dietro, oltre alla lunga scia di sangue dei propri soldati mandati al massacro, anche sempre più colonne fumanti di mezzi distrutti.

MANOVRE AL CONFINE ROMANIA-MOLDAVIA

Come ci dicevamo, la Moldavia vaso di coccio fra vasi di ferro assiste nell’ultimo periodo a strane manovre NATO intorno ai suoi confini. Per il momento è solo la contraerea che si piazza a ridosso dei valichi:
https://t.me/RVvoenkor/39270
Speriamo VIVAMENTE che tutto si limiti a queste esibizioni muscolari a scopo puramente esibizionistico, come in certi rituali apotropaici…

… POI CI SI LAMENTA CHE NON SI VA PIU’ IN CHIESA…

Mi piacerebbe ascoltare, leggere, qualche parola di condanna, da parte delle alte sfere vaticane, su filmati come questo,
https://t.me/yurasumy/7604
dove gli aguzzini del regime di KIEV continuano a chiudere le chiese ortodosse e a perseguitare i fedeli. La signora si lamenta nel filmato, oggi niente messa. Quando si “chiama al dialogo”, quando si “invoca la pace”, occorrerebbe liberarsi dalle catene dei propri interessi in loco (concordato intavolato fra Chiesa cattolica e Regime di KIEV), smettere di considerare l’EST come “terra di missione” e “proselitismo” e continuare a predicare buoni sentimenti astratti, generici, inutili tacendo su tutto quanto accade ogni giorno. Sarebbe troppo facile, IMPIETOSAMENTE FACILE - ma quando ci vuole ci vuole! - l’accostamento di questo “strano” silenzio con la scomunica SENZA SE E SENZA MA di quarant’anni fa, da parte del papa polacco, alle comunità di base e ai teologi della liberazione in America latina, la sua faccia di pietra di fronte a un cardinale Romero ESTREMAMENTE bisognoso di un appoggio e di un'altro tipo di condanna, quella ai suoi futuri assassini, che non arrivarono… questo perché tutti comunisti, tutti “utili idioti” di Mosca, pianta cattiva da estirpare.

Qui, invece, le tre scimmiette si vestono della porpora cardinalizia (che brutta immagine!) e continuano a non vedere, non sentire, non parlare. Salvo poi uscire, periodicamente, con preghiere generiche per la “pace”. Come se la “pace” calasse dal cielo come un evento atmosferico improvviso. E, in quanto tale, vada invocata come la pioggia di cui i nostri campi hanno tanto bisogno.

Peccato: perché poi si perde di credibilità, non tanto qui dove nessuno sa nulla e a cui, sinceramente, quanto accade di fronte al portone chiuso di una chiesa della regione di KIEV importa meno di zero, ma di fronte ai propri interlocutori ortodossi, i popoli che si vorrebbero “portare dalla loro”, a fare il segno della croce con il sinistra-destra finale anziché il contrario, a tenere la fede matrimoniale sull’anulare sinistro anziché il contrario, eccetera... beghe da cortile, peggio, DA CAMPANILE, mentre chi morì in croce mi risulta essere sempre lo stesso in entrambi i casi.

Aggiornamenti a seguire

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27/02 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Apriamo con ARTEMOVSK e questa infografika abbastanza esplicita:
https://t.me/ukraina_ru/134822
L’arco verde si sta riducendo sempre di più. Stanotte si sono attivati da sud avanzando di due km. Una botta di qua, una botta di là, e tra un po’ decine di migliaia di carne da cannone ucraina si troverà bloccata nel pantano da essa stessa generata. Vedremo gli sviluppi.

LEOPARDI CON LA DENTIERA… IN RIPARAZIONE

Intanto, la Germania ammette di essere in difficoltà con le forniture di Leopardi… di 300 in dotazione alle ff.aa. tedesche, solo il 30% funziona…
“Von den rund 300 Leopard-Panzern der Bundeswehr sind aktuell nur 30 Prozent einsatzfähig.“”
https://www.bild.de/politik/inland/politik/bundeswehrverband-chef-stellt-deutschland-auf-mega-konflikt-ein-kriegsjahrzehnt-83024962.bild.html

Operazioni mediatico-propagandistiche fini a loro stesse, mentre il popolo crepa, immolato per gli stessi, criminali, committenti di tali spot.

Aggiornamenti a seguire.

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26/02 ore 22:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Cartina di RYBAR di oggi all’una
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/26/20230226144615-666c2d7e.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/26/20230226144614-ba339ab6.jpg

mostra chiaramente l’accerchiamento in corso. E non solo da NORD, dove ormai le forze NATO non sanno più che pesci pigliare (su questo ci torneremo subito), ma anche da SUD, dove i russi si sono riavvicinati a KRASNOE.

In realtà, non si tratta di uno sfondamento ma di un ritiro su posizioni più arretrate e tentativo, dalle stesse, di ulteriore tenuta grazie a un intenso fuoco di artiglieria da postazioni già preparate per l’occorrenza. Tuttavia, anche i russi hanno la loro artiglieria, smantellano le posizioni e poi avanzano. In campo aperto, poi, le truppe NATO non possono usare le case popolari per nascondersi, tendere agguati, piazzare pezzi e organizzare un’ulteriore linea di difesa a poche decine di metri da quella appena liberata. Non funziona così, in campo aperto. E la cartina lo mostra impietosamente.

Passando da quello che rischia seriamente, man mano che l’accerchiamento procede, di diventare il cappio al collo per le decine di migliaia di unità ucraine sbattute dentro ARTEMOSK a morire inutilmente, alla città stessa, le cose non migliorano affatto.

Nuovi quartieri liberati dai russi, sempre meno spazi, sempre meno vie di fuga. Anche l’azione criminale di ieri, ovvero far saltare una diga con rischi enormi per la popolazione che non hanno lasciato evacuare (come a Mariupol’) e che sopravvive negli scantinati, scantinati allagati, non ha prodotto un effetto in grado di incidere sul precipitare attuale della situazione.

Basta guardare questa animazione, sempre a cura del collettivo di RYBAR:
https://t.me/rybar/44016

Si vede chiaramente che l’allagamento non è generale, ma solo di un’area precisa. Inoltre, il pendio lascia defluire la quantità d’acqua e, al contempo, disperderla verso nord-est. Tra qualche giorno l’avanzamento può riprendere.

Visto il significato nullo, dal punto di vista militare, dell’operazione, resta soltanto un’altra ipotesi sul campo: DISTRUGGERE, DISTRUGGERE, E ANCORA DISTRUGGERE prima di andarsene via. Di quella città maledetta – altro che “difendere” – non deve restare pietra su pietra. ARTEMOVSK simbolo di un’UCRAINA mandata, ogni giorno, dai suoi padroni al massacro. E le ff.aa. ucraine, complici del regime di KIEV, ogni giorno acconsentono, ubbidiscono, eseguono gli ordini. Ordini criminali anzi tutto nei loro stessi confronti, visto che tra un po’ ARTEMOVSK sarà completamente accerchiata e, al suo interno, altre decine di migliaia di uomini morranno inutilmente.

PROSEGUE, INCESSANTE, IL GENOCIDIO CULTURALE UCRAINO

“C’È UN CRIMINE PEGGIORE DI BRUCIARE I LIBRI… ovvero non leggerli”. Brodskij. NO, CARO BRODSKIJ. Non leggerli è un’operazione reversibile: basta rinsavire, ritornare in sé, capire che la propria vita non si risolve davanti a uno schermo di plastica a vedere “le vite degli altri” (altro che DDR!) e che, anzi, la propria vita SI PUO’ ARRICCHIRE di tanti maestri, da tante parti del mondo, che possono aiutarti a focalizzare meglio, a meglio precisare, approfondire, a “trovare le parole per” e ad aiutarti a “scoprire cose vecchie e cose nuove”, di te stesso, della tua storia, personale e collettiva, sino a comprendere sempre di più la bellezza di questi esseri antropomorfi strani chiamati uomini che, quando non si ammazzano e si sfruttano l’un l’altro, son capaci anche di cose bellissime.

Non leggere un libro, quindi è un’operazione reversibile. DISTRUGGERE OLTRE DICIANNOVE MILIONI DI VOLUME È UN’OPERAZIONE IRREVERSIBILE! Non è propaganda bolscevica, purtroppo, questo è il link ufficiale della Rada ucraina:

“A NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO, CIRCA DICIANNOVE MILIONI DI LIBRI SONO STATI DEMOLITI NELLE BIBLIOTECHE PUBBLICHE. DI QUESTI, CIRCA 11 MILIONI IN RUSSO”.
Станом на листопад минулого року в публічних бібліотеках близько 19 млн примірників книг было списано. З них приблизно 11 млн російською мовою.
https://www.rada.gov.ua/news/news_kom/232711.html

BASTARDI! Siamo tornati all’Indice. Ma quel che peggio, non è il doppiopesismo u-ccidentale, che ovviamente di questo non ne parla. Noi, i liberali, quelli che «I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it. »… ipocriti, fasi e fascisti!

No, quel che è peggio è che in quei 19 milioni di libri distrutti, C’È LA STORIA DI UN POPOLO, UNA STORIA DEMOLITA, RIMOSSA, DISTRUTTA! LA STORIA DI UN POPOLO, QUELLO UCRAINO, CHE IN QUEI TESTI PROIBITI, MESSI ALL'INDICE, MOSTRA COME TANTO ABBIA DATO ALLA STORIA RIVOLUZIONARIA NON SOLO DELL’URSS, MA DEL PROLETARIATO MONDIALE! La storia di un popolo glorioso, quello sovietico di cui quello ucraino era parte fondamentale, che ha per primo abolito lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo! Che ha sconfitto DA SOLO i nazifascisti ricacciandoli indietro fino a Berlino! Un popolo che è andato per primo nello spazio! Un popolo che ha costruito la Diga di Assuan e aiutato tutti i Paesi coloniali a spezzare le proprie catene, rappresentando un ideale per milioni di giovani sfruttati arabi, africani, asiatici, latinoamericani! Una storia di cui l’U-ccidente vuole fare TABULA RASA perché, morti gli ultimi vecchi, ai giovani si possa contare quel che si vuole: prenderli per il culo, come è stato fatto in questi otto anni e mezzo, e ancora di più!

C’è un filo rosso che lega la distruzione FISICA di un popolo, DI CUI ARTEMOVSK È SOLO LA CARTINA AL TORNASOLE, e la distruzione SOCIALE e CULTURALE dello stesso: si chiama GENOCIDIO.

Aggiornamenti a seguire domattina.

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Paolo Selmi
Wednesday, 26 April 2023 08:43
26/04 ore 08:00 aggiornamento

SE NON È ZUPPA, È PAN BAGNATO: SULLE “VARIANTI” SPURIE DI KONTRASTUP

Ieri notte RYBAR pubblicava un’ottima cartina sul fronte di CHERSON,
https://t.me/rybar/46266
dove per i cinegiornali luce ancora oggi (e domani, e dopodomani...) vige l’ordine padronale di provare a sbolognare la velina del “contrattacco ucraino”.

Cartina che ci mostra la riva “concava”, in mano agli ucraini, e quella “convessa”, in mano ai russi
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/25/20230425212824-c76614d3.jpg
e con legenda in caratteri latini
http://rybar.ru/piwigo/_data/i/upload/2023/04/25/20230425212819-464822ef-xx.jpg

Cartina a commento di un testo analitico altrettanto dettagliato e importante. Dove si riprende sostanzialmente quanto ci diciamo da giorni, facendo nomi e cognomi degli oltre 15.000 soldati coinvolti in questa operazione.

E dove si tenta un’ipotesi interpretativa di questo, ennesimo, gesto che dal di fuori non si capisce effettivamente se sia più idiota o più suicida.

Vediamo unità speciali, fra le migliori ancora a disposizione del regime di Kiev, giocare a guardie e ladri fra gli isolotti dell’estuario del DNEPR. Vediamo droni turchi Bayraktar sorvolare tali isolotti, ormai solo in funzione ricognitiva e non più offensiva, così da provare a riportarli a casa tutti a fine missione. Tutto questo è ripagato ampiamente dai russi, e con gli interessi: isolotti che letteralmente affondano a ogni bomba aerea che vi esplode sopra, prendendo nel cratere che genera terra, uomini e mezzi; isolotti letteralmente “pelati” di qualsiasi cosa possa elevarsi dal suolo a causa dei continui lanci di missili e proiettili, tra cui i “girasole”. Questo rende le due aree colorate a strisce giallorosse, sostanzialmente riconducibili all’isolotto Bol’shoj Potemkin e alla riva antistante CHERSON in località KINDIJKA, decisamente poco raccomandabili per ogni benché minimo consolidamento… del nulla.

Inoltre, come mostra sempre la cartina, lo sforzo attuale dei russi è bloccare qualsiasi tipo di velleità su questo fronte sul nascere, colpendo sistematicamente retrovie, depositi, raggruppamenti, colonne. Tutto quanto riescono a identificare con satelliti, droni e soffiate, da KIZOMIS proprio sull’estuario fino ad ANTONOVKA a est di Cherson. M777 di fabbricazione NATO che saltano
https://t.me/rybar/46257
e, insieme a loro, Su-25 che fanno la spola sempre in funzione ricognitiva, come quello abbattuto ieri, peraltro ben dietro la linea di fronte (per la cronaca, dei 32 Su-25 a disposizione del regime ne mancherebbero ancora 16):
https://t.me/rybar/46250

Tutta questa premessa per giungere alla domanda a cui nessuno si è ancora dato risposta. Perché? Se proseguire su questa linea è del tutto improduttivo? Senza alcun senso? RYBAR la interpreta nell’unico modo provvisto di un minimo di senso logico: DISTRARRE i russi da quanto stanno imbastendo le forze NATO a Zaporozh’e, dove gli ucraini DEVONO, nella loro ultima puntata “va banque” al casinò, arrivare a MELITOPOL’ o affini e tagliare la via di terra dei russi, o comprometterla irreparabilmente. Così da giustificare ai loro padroni la fondatezza di “ulteriori investimenti” in loco, anziché mollare tutto come già accaduto in Afghanistan.
https://t.me/rybar/46266

Quindi, ricapitolando. Manfrine a Ovest, per attaccare a Est. E torniamo sempre lì, a stratagemmi che usati in questa maniera più che Sunzi richiamano le finte scazzottate degli spaghetti-western. Dove l’immancabile Riccardo Pizzuti, la maschera con la barba grigia, le prende, e sempre alla stessa maniera.

Qui è rimasta un’unica variante plausibile, e ampiamente annunciata, visto che dopo Cherson ci sono le paludi, a est più che prenderle non fanno e a nord finire a Belgorod, a Kursk o a Minsk equivarrebbe alla fine vera di tutti gli “scherzi”, ovvero di tutti i freni inibitori che caratterizzano questa strana guerra da parte russa.

Quindi, sopra “non svegliamo il can che dorme”, a destra “meglio di no…”, a sud “di pantano ne abbiamo già abbastanza per andarcelo a cercare fra le paludi”… ambarabaccicciccoccò… cosa resta? Da Zaporozh’e al mar d’Azov, “se si vuole far qualcosa”.

E siccome il “si vuole far qualcosa” è fuori discussione, qui molto probabilmente si svolgerà la battaglia. Preparata da “finte” per modo di dire a ovest, dove le migliori unità speciali stanno andando a morire negli isolotti antistanti Cherson e dintorni. “Finte” che, in caso di offensiva, RYBAR ipotizza potrebbero anche assumere la forma di “attacchi veri”: una sorta di “secondo fronte” per mettere in difficoltà i russi.

Quello che gli “strateghi” NATO non capiscono, o fan finta di non capire, di fronte a questo “piano geniale”, è che i russi è da ottobre che hanno rinunciato all’idea di “fronte mobile ovunque”. Che è quello che ha condotto alla tragedia di Balakleja. Io vado avanti, bello tranquillo, col mio schiacciasassi, davanti ho un regime che pian piano arretra, io pian piano avanzo, quando si stufano di venirmi addosso ci si siede e si tratta.

La NATO ha scompaginato le carte, portando la sua guerra alla Russia a un nuovo livello. I russi hanno cambiato allora la loro strategia. Non la loro tattica, la loro STRATEGIA. Per concentrarsi unicamente, al risparmio, nel Donbass, hanno CONGELATO la linea di fronte da tutte le altre parti. E per congelato si intende -18°C ovunque! LA PIÙ GRANDE LINEA DIFENSIVA DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, CHE PARTE PROPRIO DALL’ESTUARIO DEL DNEPR E ARRIVA SINO IN BIELORUSSIA!
https://topwar.ru/210538-sploshnaja-linija-ukreplenij-ot-dnepra-do-belorussii-v-grecheskoj-presse-pokazali-kartu-rossijskih-fortifikacij.html

Questa la cartina, tratta dallo stesso articolo, che mostra la linea di contenimento e di difesa russa:
https://topwar.ru/uploads/posts/2023-02/1675870608_1.jpg
Al 31 gennaio 2023! Guarda guarda dove troviamo più puntini rossi… ma dai! Proprio sotto Zaporozh’e! Questa immagine era di un mese e mezzo fa:
https://vk.com/wall-123538639_3497151

R questo un video di qualche giorno fa, a “nevi sciolte”: https://zp-news.ru/society/2023/04/24/119783.html

Si vedono chiaramente tre file di “denti di drago”, o blocchi di cemento piramidali anti-tutto. Dietro, a un certo punto del filmato si vedono le trincee scavate, bunker piazzati ancora più indietro, e via discorrendo. Pezzi di artiglieria già piazzati ovunque, carri armati più indietro e obici semoventi a completare la difesa di terra. Li aspettano ovunque, ma qui un po’ di più che dalle altre parti… perché se non è zuppa, è pan bagnato.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 25 April 2023 23:22
25/04 ore 22:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


La notizia del giorno, probabilmente, è lo sfondamento russo a CHROMOVO.
https://t.me/ukraina_ru/144281
Era inevitabile, del resto. L’area finora risultata inaccessibile, nonostante i numerosi tentativi di attacco, era stata resa più vulnerabile dall’avvicinarsi, da più direzioni, della linea di fronte. Cosa significa per Kiev perdere questo paesino attaccato ad ARTEMOVSK? Essenzialmente, perdere ARTEMOVSK tutto d’un botto.

Attualmente, infatti, i russi si sono piazzati sulla Ulica Podgornaja. Scendendo lungo questa strada si arriva praticamente al famoso incrocio dove, invece di proseguire sulla strada che porta a CHASOV JAR già bloccata dai russi all’altezza del “curvone”, si può ancora tagliare a sinistra per campi e, tramite KRASNOE, tentare di raggiungere CHASOV JAR. Ebbene, alle nove di stasera ai russi mancano CINQUECENTO METRI per arrivare a quell’incrocio.
https://t.me/namarshe/5473
La notizia, peraltro, che le vie di comunicazione siano diventate ormai “terra di nessuno”, era stata confermata dai canali ucraini oggi pomeriggio.
https://t.me/ukraina_ru/144289

Stesso destino toccherà, probabilmente, anche alla zona sud, quella del monumento dell’aereo, che porta a KRASNOE. Ultimi lembi dove ancora si possono muovere mezzi difesi coi denti da forze sempre nuove (perché le vecchie muoiono negli scontri): tre brigate intere attualmente.
https://t.me/namarshe/5468
Inutile carneficina ordinata in maniera criminale, non smetteremo mai di ripeterlo.

Specialmente ora che arrivano ordini discordanti. Da una parte tenere a ogni costo, dall’altra far saltare postazioni che potrebbero tornare utili ai russi, come quella dell’antenna radiotelevisiva alta 85 metri. E da oggi ridotta a rottame:
https://t.me/RVvoenkor/43449


“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 25/04 (https://t.me/mod_russia/25939) con quelli del 15/04 (https://t.me/mod_russia/25666):
411 aerei (vs 407 – 15/04, +4 vs +1 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 228 – 15/04, +0 vs +0 dei 10 gg prima)
3849 droni (vs 3756 – 15/04, +93 vs + 83 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 415 – 15/04, +0 vs +0 dei 10 gg prima)
8849 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8677 – 15/04, +172 vs + 132 dei 10 gg prima)
1094 lanciarazzi multipli (vs 1085 – 15/04, +9 vs + 7 dei 10 gg prima)
4655 obici e mortai (vs 4593 – 15/04, +62 vs + 89 dei 10 gg prima)
9762 autoveicoli blindati (vs 9513 – 15/04, +249 vs + 211 dei 10 gg prima)

Notiamo due cose:
1. gli aerei mandati alla disperata a coprire improbabili offensive o altrettanto improbabili tentativi di rompere l’assedio. Aerei abbattuti.
2. carri armati e blindati che aumentano notevolmente, per lo stesso motivo. Nel fango delle strade di campagna, nei tentativi di forzare blocchi russi, o ferme ancora nelle retrovie per raggrupparsi, colonne intere di mezzi sono state individuate e distrutte.

Circa quest’ultimo dato, KONSTANTINOVKA, DRUZHKOVKA, CHASOV JAR, che di fatto in questo momento sono RETROVIA, è da ieri notte che sono martellate, con notevoli perdite di uomini e mezzi ivi dislocati e concentrati in attesa di un contrattacco morto ancor prima di iniziare.
https://t.me/polk105/5784

Questo compito, che nella divisione recente è di competenza dell’esercito regolare russo, solo nella giornata di ieri ha condotto a perdite quantificate in 360 soldati, 22 macchine, blindate e non, e postazioni di artiglieria semoventi:
https://t.me/mod_russia/25937

Come già notato, concentrare una quantità notevole di forze in presenza pressoché trascurabile di contraerea, la espone soltanto al tirassegno dei russi, facilitando enormemente il raggiungimento dei loro obbiettivi.


“KONTRASTUP” (контрнаступ): QUALCHE DATO SULLA PROGETTATA “CONTROFFENSIVA”

Ottimo lavoro del canale namarshe che ci fornisce qualche numero:
https://t.me/namarshe/5442

Attualmente si starebbero concentrando, lungo le varie direttrici:
- CHERSON, ZAPOROZH’E – 20-25 mila unità
- на Херсонском. Запорожском направлении численность доведена до 20-25 тыс. Чел.

- UGLEDAR, MAR’INKA, AVDEEVKA – 30-40 mila unità
- на Угледарском, Марьинском, Авдеевском направлениях до 30-40 тыс. Чел.

- ARTEMOVSK (SLAVJANSK) – 40-50 mila unità
- на Бахмутском (Славянском) направлении до 40-50 тыс. Чел.

- KUPLJANSK (CHARKOV) – 15 mila unità
- на Купянском (Харьковском) направлении до 15 тыс. чел.

L’ordine di grandezza quindi della nuova carne da cannone, presa letteralmente dalle strade e buttata al fronte, è di 130 mila uomini. Più altri 25-30 mila soldati che vengono dai Paesi NATO dove son stati addestrati, come abbiam visto, più o meno bene: alcuni a smontare e rimontare fucili automatici russi, altri invece a compiere missioni secondo le modalità delle unità speciali NATO.

Consideriamo poi altri 60-70 mila uomini disponibili dalle riserve del ministero della difesa, fra cui quei poliziotti che ora corrono dietro ai giovani ancora latitanti, per farli morire al posto loro, e la guardia nazionale.

Altre unità che tramite coercizione potrebbero essere ottenute per sbatterle al fronte sono calcolate nell’ordine delle 150-200 mila unità.

Numeri ovviamente, costantemente, in calo considerando i 350-700 morti ogni giorno (ma qui il canale indica una media su base mensile, visto che nelle ultime settimane questo è il risultato della carneficina nella sola ARTEMOVSK).

Questo al momento, il tributo di sangue che il regime di Kiev può ancora offrire ai propri padroni U-ccidentali.

Namarshe quindi, oggi, prosegue nell’analisi.
https://t.me/namarshe/5456

A fine autunno l’accelerazione impressa alle azioni militari dall’ingresso a piè pari nel conflitto da parte della NATO, aveva portato a un aumento notevole delle perdite fra le fila ucraine. In particolare, l’OTTANTA PERCENTO del personale militare formato dalla NATO era morto.

Fu da allora che ripartì la formazione di nuova carne da cannone. Formazione che vedeva, fra fine maggio e inizio giugno, 150.000 soldati da immolare, più 200 carri, ormai tutti forniti dalla NATO sia nel caso di fondi di magazzino ex-sovietici ed ex-Varsavia, sia nel caso di fondi di magazzino di matrice u-ccidentale (Leopardi con le stampelle, eccetera).

Numero importante, ma che è già intaccato dai seguenti fattori:
1. il fattore sorpresa è andato a farsi benedire (a differenza di settembre)
2. chi è stato addestrato in fretta e furia, poche settimane, non è assolutamente all’altezza di chi è stato addestrato per nove anni per riprendersi il Donbass. La preparazione, l’esperienza, le competenze di questi soldati, sono nulle a confronto di quelle ricevute dai precedenti.
3. i numeri degli organici in calo per le numerose perdite inflitte e per intere unità, concepite per questo folle progetto di controffensiva, ormai decimate nel carnaio di ARTEMOVSK, o in quello di UGLEDAR, o in quello di MAR’INKA.
4. I russi non si fermeranno ad ARTEMOVSK, ma punteranno a KRAMATORSK e SLAVJANSK, oltre che ad allontanare la linea di fronte da DONECK. O li si lascerà fare, puntando come dei muli su MELITOPOL’, o MARIUPOL’, o si dovrà subire la loro iniziativa e correre ai ripari, per non subire perdite di territorio, uomini e mezzi ancora peggiori.
5. Le difese russe sono MOLTO più fortificate di un anno fa. Il livello di allerta è altissimo. I mezzi mobilitati per la difesa, a più linee, ivi compresi i diversi livelli di copertura di artiglieria e di fuoco di controbatteria, piuttosto che di aviazione a copertura (ivi comprese le bombe teleguidate e quelle termobariche), non c’entrano nulla con le difese piuttosto blande imbastite fino all’estate scorsa, quando si pensava di combattere, comunque, contro l’esercito di Kiev e non la NATO. Forzare queste difese con gli stessi strumenti dello scorso anno, con tattiche “siriane” valide a Palmira e sperimentate con successo a Balakleja, ora è semplicemente impensabile.

A maggior ragione per le continue perdite che subiscono. Per quella DEMILITARIZACIJA di cui ancora oggi abbiamo aggiornato i dati a disposizione. In altre parole, i generali NATO stanno perdendo la guerra con le loro mani. Dimostrando la loro provata inettitudine già sperimentata con in-successo in Medio-Oriente e in Asia centrale. Troppe le dinamiche, troppe le contraddizioni: le elezioni presidenziali, come nota Namarshe, ma non solo. Le lobby delle armi, il complesso militare-industriale e la strutturazione di una forza militare non sui bisogni specifici di QUEL contesto, di QUEL territorio, di QUELL’ambito di intervento, ma sul saggio di profitto derivato da armamenti in genere più costosi e meno affidabili dei corrispettivi della controparte. A scapito del valore d’uso degli stessi.

Vedremo che piega prenderanno gli eventi, in questo senso. Ma un “kontrastup”, in questo momento, è più simile al gesto del ludopatico che si sta giocando le sue ultime risorse nell’ultima puntata, piuttosto che a una tattica ragionata, con una minima base logica.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 25 April 2023 10:41
25/04 ore 10:00 aggiornamento

Nel ringraziare tutti per gli auguri e contraccambiare per questa Festa della Liberazione, qualche spunto ancora di analisi e di riflessione.

ARTEMOVSK

La carta aggiornata di RYBAR negli aggiornamenti, di fatto, si allinea a quelle pubblicate ieri sera.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/25/20230425004006-46c0709b.jpg

O si son messi d’accordo tutti… o effettivamente le cose stanno così. Ormai la ferrovia è alle spalle e i combattimenti si sono spostati ovunque nel settore ovest, letteralmente smantellato e con conseguente disorientamento e fuga degli uomini arruolati dal regime di Kiev.

A questo proposito ci sono filmati, girati dai soldati ucraini stessi, che mostrano in tutta la loro drammaticità e tragicità la fuga in fretta e furia di chi ce l’ha fatta ancora una volta a restare in piedi, l’agonia dei feriti e di chi non ce l’ha fatta, in una parola che risuona ovunque, tranne che nella propaganda u-ccidentale: AD, inferno. E qui non occorre essere Annibale Barca per capire che il pesce puzza tremendamente, criminalmente, dalla testa.
https://t.me/polk105/5748

Soldati che per la maggior parte sono 47+, come nota questo canale riprendendo alcune immagini.
https://t.me/namarshe/5459
Figli di colcosiani sovietici, a loro agio più col russo che con l’ucraino, senza alcuna motivazione a fare la guerra a quelli che, fino a quindici anni almeno, erano loro fratelli, cugini, connazionali. E dalle facce si vede chiaramente la tragedia in atto.

NEL PANTANO DELL’ESTUARIO DEL DNEPR

Soldati, unità speciali delle forze armate ucraine, mandate allo sbaraglio alla conquista di isolotti lungo la foce del DNEPR. Terra di nessuno per glorificare vittorie inesistenti con immagini celebrative.
https://t.me/namarshe/5461

Non appena i droni e i sistemi di rilevazione puntati sugli isolotti li scorgono, partono le coordinate ai pezzi di artiglieria già pronti e di loro, spesso e volentieri, resta ben poco. Le immagini riportate mostrano, impietosamente, questa sequenza. Prigionieri della propria propaganda, al punto da compromettere, probabilmente in modo irreparabile, la cosiddetta “controffensiva”. Su questo sono emersi nuovi materiali su cui lavorerò stasera.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Faber
Tuesday, 25 April 2023 15:15
Buona Festa della Liberazione!

Ne approfitto per ricordare che oggi è anche l'anniversario dell'incontro sull'Elba tra soldati americani e sovietici. Forse il momento più alto raggiunto dalle due potenze (assieme ai progetti congiunti nello spazio). Non a caso, pure la serie di videogiochi pro guerra Call of Duty chiude il primo capitolo con un video dove un soldato russo racconta dell'incontro e di essersi sentito fratello del soldato americano a cui stringeva la mano. E voglio anche ricordare la sincera amicizia che nacque in quei mesi tra Eisenhower e Zhukov. Ho letto che nell'estate del 45 i due viaggiarono insieme per la Russia profonda andando a caccia e a pesca.
In un libro che ho letto di recente sulla Seconda Guerra Mondiale l'autore diceva che lo stesso Roosevelt si trovava più a suo agio a trattare con Stalin che non con Churchill.
Purtroppo tutto fu mandato all'aria dalle bombe atomiche lanciate sul Giappone, chiaro segnale lanciato dagli USA ai sovietici sui nuovi rapporti di forza. Compromettendo per sempre una cooperazione anche dopo la guerra.
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Paolo Selmi
Tuesday, 25 April 2023 23:34
Grazie mille Faber,

l'U-ccidente prima va a pesca, poi lancia due bombe atomiche. Su un popolo non u-ccidentale, ricordiamolo sempre. Considerato inferiore, specialmente allora che non era in voga il politically correct e Hollywood pullulava di attori truccati coi denti incisivi sporgenti, occhiali fondo di bottiglia, facce da ebeti e cognomi cinesi e giapponesi.

Miyagi nel primo Karate kid si prende diverse rivincite, da questo punto di vista. Dicendo più cose sensate da ubriaco sotto gli occhi esterrefatti di un Daniel Larusso che mai e poi mai avrebbe immaginato quanto allora accadde, a cittadini americani colpevoli soltanto di avere il cognome "sbagliato", che nell'intero film.

I russi, peraltro, della serie "grattez le russe et vous trouvez le tartare...", sempre negli stessi anni, erano scimmiottati da attori americani e scandinavi come neanche nel peggior maccartismo. E negli anni successivi fu ancora peggio.

Teniam botta...

Ciao!
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 22:29
24/04 ore 22:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Doppia cartina, di diversa fonte. Vale la pena accostarle:
https://t.me/RVvoenkor/43404
et
https://t.me/brussinf/5891
Ci sono differenze, certo. Ma nel complesso il senso generale di quanto sta accadendo è identico: il regime di Kiev arretra, lasciandosi dietro di sé migliaia di cadaveri.

A cui si aggiungono quelli conteggiati ufficialmente dal Ministero della difesa russo, intento in questa fase e in quell’area a impedire l’afflusso dei rinforzi, i raggruppamenti per eventuali contrattacchi, e attacchi ai fianchi. Altri duecentottanta nelle ultime 24 ore:
https://t.me/mod_russia/25902
Più, quando arriva la soffiata, caserme e centri di dislocazione truppe nelle retrovie, come quello di KONSTANTINOVKA: 60 soldati e 20 “mercenari”, oltre a 15 mezzi
https://t.me/RtrDonetsk/16946

A proposito di mezzi, canali ucraini affermano che le truppe si starebbero ritirando, starebbero trasferendo armamenti prima che i russi li distruggano
https://t.me/rezident_ua/17441

La realtà dei fatti è che nessuno si sta ritirando, anche perché son rimasti solo i campi e i relativi viottoli immersi nel fango.
https://t.me/voenkorKotenok/47058

Interessante, sempre dal canale appena citato, l’informazione che si stia ripartendo in direzione nord-ovest, verso una KRAMATORSK distante appena venti km dalla linea di fronte. In questo, il burattino messo dal regime di Kiev a fare il sindaco che, al cinegiornale luce per eccellenza, quello su sfondo verde, ha avuto il coraggio di dire che avran presto anch’essi il loro 25 aprile, non ha sbagliato del tutto. Per lui, però. Si avvicina, kameraden, eccome se si avvicina...

Anche verso SEVERSK pare che vi siano stati sviluppi promettenti, dalle parti di SPORNOE.
https://t.me/polk105/5731

Mentre di CHERSON e dell’inarrestabile, vittoriosa, avanzata del regime di Kiev dalla riva destra del Dnipro (che non è una nota marca di detersivo) verso Sebastopoli, Istanbul, Damasco, Teheran e, non da ultimo, il Polo Sud, si è persa anche traccia nel suddetto cinegiornale luce.

PRIME MARCE INDIETRO… E SIAM SOLO AD APRILE

“U.S. officials have also briefed Ukraine on the dangers of overextending its ambitions and spreading its troops too thin — the same warning Biden gave then-Afghan President Ashraf Ghani as the Taliban moved to sweep across the country during the U.S. military withdrawal in 2021.

But the chances of Ukraine backing down from its highest aspirations is, to say the least, unlikely. “It’s as if this is the only and last opportunity for Ukraine to show that it can win, which of course isn’t true,” said Alina Polyakova, president and CEO of the Center for European Policy Analysis in Washington, D.C.”

https://www.politico.com/news/2023/04/24/biden-ukraine-russia-counteroffensive-defense-00093384

A dire “ve l’avevamo detto”, anzi, a fare paragoni “strani” con Kabul 2021, questa volta, non è un giornale putiniano ma politico.com.

Che comincia a parlare di “ambitions” del regime di Kiev, di “only and last opportunity for Ukraine” parlando della controffensiva imminente… come la venuta del sol dell’avvenire.

Prima ancora, appaiono espressioni come “West’s prodigious output unable to match Zelenskyy’s urgent requests” (della serie, siam prodigiosi… ma questi ciucciano come le nostre quattromila di cilindrata)

E rincara la dose: “It’s expensive, we’re running low on munitions, we’ve got other contingencies around the world to prepare for.” Abbiamo altre cose a cui pensare, eccheddiamine!

Del resto, “If the counteroffensive does not go well” è il tormentone dell’intero pezzo e, possiamo dire, della stagione attuale e della prossima: del resto, “e va bene così… ma poi ce ne resta qualche migliaio”… e siam solo a fine aprile.

Una preghiera soltanto: prima di dare il benservito al patàca, per favore, avvisate i cinegiornali luce nostrani. Solo ieri eran già arrivati a Sebastopoli... un po’ di rispetto per i servi più zelanti che avete a disposizione, dopo Varsavia, ovviamente...

Aggiornamenti a seguire domani, probabilmente dopo sera.

BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE A TUTTI!
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Paolo Selmi
Tuesday, 25 April 2023 10:23
Grazie a tutti! E contraccambio!!!
Paolo
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Stefano
Tuesday, 25 April 2023 09:50
Buon 25 aprile e grazie per i sempre puntuali post, gli unici del resto disponibili
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Luigi Pascale
Tuesday, 25 April 2023 07:40
Buon 25 aprile a te
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Alfred
Tuesday, 25 April 2023 08:08
Buon 25 Aprile !!!
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 12:32
24/04 ore 12:00 aggiornamento

“JUST FOR TONIGHT”: POI, LA BOLLA SPECULATIVA SI SGONFIA...

Ieri notte era tutto un tuonare di grancasse. Ai media u-ccidentali, a secco da mesi di “buone notizie”, non vedevano l’ora. Prime pagine dei giornali, rulli, servizi (con immagini montate dal altri contesti e situazioni, ma fa niente, tutto fa brodo): i cinegiornali luce sembravano tornati agli antichi fasti, a quando un anno fa parlava il “sindaco di Mariupol’” della “città che resiste”, o alle “truppe ucraine che eroicamente si riprendono il Donbass”. FASCISTI SU MARTE! E tornate pure su Marte… verrebbe da commentare.

Al mattino, il triste risveglio. L’ISW si è rivelato - da mesi e ripetutamente - inaffidabile. Citarlo come fonte equivale a citare come fonte Podoljak, o l’Arestovich predimissionario. Chi lo fa, deve poi fare i conti con la realtà, la mattina, quando la carrozza ritorna zucca.

Ma l'U-ccidente è così. Un po' "sognatore" e un po' "realista. C'è la parte che vive dei suoi sogni, "solo per stanotte". Mentre dall'altra parte (siamo in democrazia... ci deve esser sempre "l'altra parte"!) ci sono i "realisti". “La voglio in faccia la verità, e se sarà dura… la chiamerò sfortuna…” Sfortuna.... e non è un caso che la colpa della mancata controffensiva sinora continui a essere attribuita al maltempo, dovuto alle “armi meteorologiche” dei russi oppure, per i più “realisti”, a una semplice, “maledetta sfortuna”…

Ieri era la notte dei "sognatori". Ed è stato montato l’ennesimo cinema sul nulla. A uso e consumo di belve u-ccidentali assetate di “peremoha”… “bisogna vincere, e vinceremo, zan zan!” (ma la vita non è tutta un quiz...)

Stamattina, alle 9:46, Rozhin pubblicava questa cartina,
https://t.me/boris_rozhin/83740
a opera del voenkor SAPON’KOV che, operando sul posto, verificando le posizioni una a una, concludeva. “Al momento non c’è nessuno sulla riva sinistra. Considero la questione chiusa.”

Certo, è meglio parlare del nulla piuttosto che di ottantamila vittime sacrificali offerte sull’altare della propaganda di regime. Parliamo però anche noi, del nulla. E non per dare sfogo ai nostri demoni, come fanno i cinegiornali luce, ma per parlare di alcuni problemi operativi comunque importanti.

Partiamo da questa cartina.
https://t.me/RSaponkov1/42
Vediamo CHERSON, col suo agglomerato, spingersi fino alla riva del DNEPR (che continuerò a chiamare così come l’ho studiato sui libri di geografia, di storia, ed è entrato nel lessico italiano; se il cinegiornale nr 1 di regime, quello su sfondo verde, vuole chiamarlo Dnipro, fatti suoi). Vediamo anche dall’altra parte una striscia verde. La scala e la bassa risoluzione non consentono di apprezzare l’altimetria, ma si tratta di una riva molto più bassa, scavata dall’erosione del fiume che accumula nei millenni detriti sulla parte CONCAVA (riva destra) e scava, trascina via con le piene, eccetera, materiale dalla riva sinistra, che è quella CONVESSA. Che risulta più bassa. Come una parabolica all’autodromo o al velodromo, per semplificare e comunque non a quei livelli.

Non a quei livelli, ma quanto basta per:
1. porre i mezzi di artiglieria piazzati sulla riva destra (regime di Kiev) in una posizione di superiorità rispetto a quelli piazzati sulla riva sinistra (russi);
2. siccome nessuna delle due parti è così pazza da metterli in bella vista da una parte o dall’altra, i primi li piazzano a CHERSON, ovvero in pieno centro abitato (tipico costume del regime, salvo poi lamentarsi quando i russi beccano il cannone e le case a fianco), che abbiam visto essere non attaccato alla riva, ma proprio SULLA riva;
3. I russi invece sono costretti a piazzarli a circa quattro km più a sud (striscia viola). Non è la stessa cosa VIGILARE COSTANTEMENTE su una posizione scoperta e pienamente sotto il tiro ucraino ed ESSERCI PER DAVVERO. Non è la stessa cosa!
Ma tutto questo Alice non lo sa, e i cinegiornali luce si guardano bene dal dirlo.

Ecco allora quanto accade, e questa cartina satellitare lo mostra molto bene:
https://t.me/RVvoenkor/43358
- Arriva il folle ordine di portarsi dall’altra parte, sfruttando la sorpresa e contando sulla copertura del fuoco di artiglieria dall’alto pronta a spianare la strada all’attraversamento.
- i marò (certe bravate le affidano ai migliori, facendoli peraltro crepare inutilmente, ma anche a questo siamo avvezzi, dall’Isola dei serpenti alla ZAES… l’idiozia è banale e prevedibile, del resto) arrivano. Mollano il mezzo da sbarco (ingrandimento in foto) e cercano di consolidare una minima base operativa, una testa di ponte, confidando nella boscaglia e nelle dacie, nelle seconde casette, di abitanti che pensavano di passare lì la loro terza età dopo averci fatto una vita di gite fuori porta, con grigliate di pesce, giri di vodka e schitarrate annesse.
- A quel punto i russi, in genere, li hanno già individuati e cominciano a scatenare l’inferno.
https://t.me/RVvoenkor/43361
Anzi, le fonti ucraine appena riportato lamentano che tale inferno sia aumentato proprio grazie a “radio scarpa” ISW e ai cinegiornali luce che parlavano già di colonne in marcia a liberare il mondo dalla peste bubbonica.
Di fatto, oltre al solito “Vi siete fatti il selfie? Bene, ora tornatevene da dove siete venuti”, incoraggiato da una dose omeopatica di proiettili di vario calibro, ieri notte sono andati oltre. Come ci siam detti, infatti, quella parte per come è strutturata è indifendibile IN LOCO. Metter lì qualcuno a fare la guardia è il modo migliore per regalare bersagli ai soldati del regime, meglio che al poligono, e trovarlo orizzontale il giorno dopo. E allora bisogna “sopportare” anche questo. Restando pronti a reagire non appena riescono a intrufolarsi incursori e guastatori per rispedirli al mittente.
Ieri notte, però, sono andati oltre. Hanno cominciato a bombardare non solo la riva sinistra, ma anche la riva destra. Sulla riva sinistra diciamo che le dacie evacuate da oltre sei mesi da stanotte non esistono più, saranno ricostruite liberata Cherson. Idem la boscaglia, anch’essa sfoltita da bombe FAB-500 e termobariche. Sulla riva destra, sono state individuate dai droni e attaccate più posizioni possibile, così da azzerarne temporaneamente il potenziale offensivo.

E' un problema operativo NON INDIFFERENTE. Gestire A DISTANZA la difesa di una linea così delicata. Ma non è la prima volta che accade. Ci sono punti, e questo i generali NATO ad ARTEMOVSK hanno dimostrato di non capirlo ancora, dove mettere uomini a tenere è impossibile, a meno di organizzare lunghe teorie di ambulanze e catafalchi pronte a fare la spola per ritirarli feriti o cadaveri. E' un problema operativo, da quel che mi pare di vedere, AFFRONTATO e anche RISOLTO, almeno fino a oggi. Poi tutto è perfettibile, ma nessuno sta nascondendo la testa sotto terra.

Ancora una volta. Non siam più nel 2022. La guardia i russi stavolta la stanno tenendo alta. Dappertutto. E ai generali NATO servirà ben più di qualche barcone che riesce a eludere la guardia nemica, in un punto peraltro dove è impossibile piazzare ponti mobili sotto i fischi delle bombe russe, cercando di fornire un minimo di approvvigionamento per tentare di dare continuità a un’azione già improbabile di suo.

“Just for tonight… show me the way to make the dream come true”, cantava un secolo fa un cantante francese in anglofono. Just for tonight… poi la bolla scoppia. Distrattamente. Nel silenzio generale.

Silenzio che accompagna l’ennesima notizia di una CHIESA ORTODOSSA MESSA A FERRO E A FUOCO da questi animali (qui foto e filmato):
https://t.me/RVvoenkor/43378

Ma ormai lo sappiamo. Anche se non ci abitueremo mai a questo. E ci indigneremo, e denunceremo, ora e sempre.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Monday, 24 April 2023 13:39
Ho letto adesso che David Petraeus ha già spostato l'inizio della controffensiva ucraina tra un mese verso inizio giugno.
https://t.me/sakeritalianotizie/41924
Dai che tra un po' diventerà controffensiva d'estate e poi d'autunno.
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 15:53
E poi finisce a "Chi l'ha visto?"... :-)

La faranno, vorrebbero tanto farla, han capito che se la faranno prenderanno tante di quelle legnate che a cadere sarà anche qualche cancelleria u-ccidentale, e non solo Kiev, prendono tempo per capire come muoversi, portare a casa qualcosa e dire che l'han fatta. Prigionieri della loro propaganda, tengono prigioniero un popolo intero.

Ciao Faber, teniam botta
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 00:08
23/04 ore 23:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


A fine giornata i russi erano riusciti a sfondare e ad avanzare in quattro punti spingendo i soldati del regime di Kiev ancora più a ovest:
https://t.me/RVvoenkor/43343

Pertanto, questa cartina di un giornalista tedesco mostra solo come i cinegiornali luce arrivino all’inevitabile riconoscimento della sconfitta del proprio schieramento a scoppio ritardato:
https://t.me/rezident_ua/17425

Nulla di nuovo sotto il sole, avevano fatto lo stesso con Mariupol’, con Lisichansk, con Severodoneck. Eppure, ormai, la presa d’atto diviene sempre più doverosa. Rozhin mette in guardia dal fare troppo affidamento su una notizia di queste ore, di fonte ucraina,
https://t.me/rezident_ua/17424
che riporterebbe uno spiffero di corridoio riguardante la fine degli armamenti pesanti ad ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/83715

Non è così. Ce ne sono sempre di meno, certo. Le strade sono bloccate, per campi i rinforzi fan fatica ad arrivare, impantanati nel fango. E al ritmo distruttivo attuale le scorte prima o poi si esauriscono. Ma ce ne sono ancora.

Anche perché se nella città fantasma di UGLEDAR si può procedere a lanciare bombe termobariche e FAB
https://t.me/polk105/5710
su case popolari dove si è sicuri, al cento per cento, che da mesi non ci sia più neanche per sbaglio un civile (e di fatti lo scopo sarà sfoltire le fortificazioni nemiche per rendere più agevole l’assalto)
https://t.me/boris_rozhin/83714
Lo stesso non si può fare ad ARTEMOVSK. Lì si combatte strada per strada, casa popolare per casa popolare, liberando gli ostaggi civili e facendoli evacuare all’istante.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Francesco
Monday, 24 April 2023 12:20
Il tuo lavoro è imprescindibile! Per un attimo avevo temuto che il servizio non fosse più attivo. Grazie, al lavoro e alla lotta!
Francesco
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 16:06
Grazie mille Francesco!

Fortunatamente con Tonino, che saluto calorosamente, abbiamo messo a punto un dispositivo che richiede il minimo di impegno da parte dell'Amministratore: gli aggiornamenti sono inseriti come commenti e, man mano, quando è possibile, portati in alto, sul testo principale. Ma intanto cominciano a essere già fruibili come commenti. Questo consente di operare pressoché in tempo reale, mantenere aggiornata la pagina e "non perdere colpi". E' stata un'ottima intuizione da parte di Tonino, ed è solo grazie ad essa che è stato possibile creare questo strumento, rivelatosi poi col tempo molto efficace.

Resta poi il problema di mantenerlo degnamente. E per questo ti ringrazio ancora: coniugare lavoro, famiglia, casa e questo compito non è semplice. Ma niente, nella vita, è semplice. Al lavoro, alla lotta, e
BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE!

Paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 23 April 2023 15:35
23/04 ore 15:00 aggiornamento

ARTEMOVSK, AZOVSTAL’, IL NOVE MAGGIO E I PRIGIONIERI DELLA PROPRIA PROPAGANDA

Rožin nel fare il proprio punto di metà giornata, dove sostanzialmente conferma i tentativi (sinora falliti) da parte del regime di Kiev di
- sbloccare la strada tagliata due giorni fa dai russi che al contrario cercano di consolidare la posizione acquisita,
- portare ossigeno alle prime linee tramite le stradine di campagna che però vedono uomini e mezzi annaspare nel fango)
https://t.me/boris_rozhin/83690
- mantenere posizioni nell’abitato urbano cercando di stabilizzare una linea che invece, costantemente, è limata da nord-ovest e da est, peraltro con altri tre isolati liberati stamane, due a nord e uno a ovest:
https://t.me/polk105/5699

conferma sostanzialmente il prikaz del regime (e dei suoi “kuratory”) di tenere ARTEMOVSK QUANTOMENO FINO AL 9 MAGGIO.

Nove maggio, Den’ pobedy, non può essere celebrato con una parata a Mosca dove, analogamente al 1945, dopo l’Armata Rossa sfilino prigionieri della Wermacht e delle SS gettando a terra davanti a Lenin, Stalin e Žukov le loro insegne!

Lo stesso accadde l’anno scorso, ad AZOVSTAL’, dove migliaia di squadristi fascisti di AZOV eran rimasti intrappolati. “Andate avanti a crepare fino al nove, quantomeno”. E infatti cadde una settimana dopo, grosso modo. Uno potrebbe osservare: manica di idioti, se l’aveste mollata a dicembre nessuno oggi avrebbe alcun motivo di celebrarne la caduta. Così come nessuno il Nove maggio celebrerà la caduta di Soledar. Siete voi che state caricando questa battaglia di un significato che, militarmente, non ricopre in alcun modo: padre, madre, nonno e nonna di tutte le battaglie. Per una cittadina, lo ripeto alla nausea, non solo dopo la caduta di Soledar esposta inutilmente agli inevitabili, progressivi, accerchiamento e tirassegno russi, ma facilmente sostituibile, dal punto di vista difensivo, pochi chilometri più a ovest da una linea di difesa MOLTO più difficile da espugnare, perché agli agglomerati urbani si aggiungono le asperità del terreno che pongono i difensori in una condizione di superiorità dall’alto difficilmente raggiungibile qui, in pieno piattone e con le case popolari a fare da trappola mortale per soldati che cercano, inutilmente, di ottenerne occupandole lo stesso effetto.

Inoltre, ormai non vi sono solo morti in battaglia, ma anche per altre conseguenze FACILMENTE EVITABILI se non vi fosse stato l’ordine criminale di tenuta in tali condizioni. Per esempio, i feriti negli ospedali da campo di ARTEMOVSK non hanno nessuna possibilità, ora come ora, di essere trasferiti, e sono condannati dai loro stessi comandanti a morte certa: comandanti che non hanno sulla propria coscienza solo i morti in battaglia, ma anche quelli che lo saranno dopo qualche giorno, perché han perso troppo sangue, perché avrebbero avuto bisogno di trasfusioni, di operazioni, di interventi immediati.

“No, Dio non è con noi, perché anche lui odia gli imbecilli…”, commenta amaramente uno sconsolato Biondo. In questo caso, cosa gliene importa ai russi del Nove maggio! Che scadenza gli può mai interessare quando gli stai servendo la vittoria su un piatto d’argento! Laddove questo continuo mandare al macello le unità migliori, preparate dalla NATO per la controffensiva invernale, poi divenuta di fine inverno, poi divenuta di inizio primavera, poi passata a quest’estate, e via discorrendo, GIOCA SOLO A VANTAGGIO DEI RUSSI! CHE INFATTI NON HANNO NESSUNA FRETTA, osserva sempre Rožin.

Del resto, e sembra anche a me di tornare indietro di quarant’anni alle “catalanate”, è meglio costringere il nemico a combattere mantenendo l’iniziativa, sul tuo terreno, alle tue condizioni, ai tuoi tempi, potendo contare sul fattore sorpresa e costringendolo a correre ai ripari in una situazione di superiorità relativa, piuttosto che perdendo l’iniziativa, sul terreno che decide lui, alle sue condizioni e a tempi dettati da lui, subendo in genere attacchi di sorpresa e dovendo correre ai ripari in una situazione di inferiorità relativa.

E ii russi non sembra ancora vero di esser stati messi nella condizione di aver così tanti obbiettivi concentrati in così poco spazio: nelle ultime 24 ore gli aerei si sono alzati SEI VOLTE in volo compiendo SETTANTADUE missioni. Duecento le perdite fra le fila ucraine, solo con questo tipo di azione, più mezzi, più depositi di armi e munizioni di intere brigate che sono saltate in aria in aria:
https://t.me/s/mod_russia

I generali NATO non solo hanno compromesso l’andamento futuro delle azioni belliche, ma l’organico stesso delle proprie forze armate, il loro morale, letteralmente sputandoci sopra. Prigionieri della propria, stessa, PROPAGANDA.

PROPAGANDA IPERBOLICA, a cui ormai non crede più NESSUNO, come il “fejk” diffuso dall’ormai completamente screditato ISW di truppe del regime di Kiev dall’altra parte del DNEPR diritte verso il centro amministrativo della oblast’ di Cherson!
https://t.me/warfakes/13519
Notizia screditata subito e onta della menzogna che ricade, ancora una volta, sui cosiddetti “più esperti” fra i cinegiornali luce nostrani.

PROPAGANDA BOOMERANG, come quella di questa scena a dir poco penosa:
https://t.me/RVvoenkor/43307
Sempre Monastero di Lavra, dove pezzo a pezzo stanno sloggiando gli ortodossi. Questo nazista prende di petto un prete e gli dice: “Se ami l’Ucraina, prendi la bandiera!” E gli sbatte davanti la bandiera. “Prendi la bandiera!” “In fretta!”, continua a urlargli.
Il pope, sereno in viso, gli porge l’altra guancia e gli replica: “Io amo nostro signore Dio”.
Al che il nazista esplode e un poliziotto è costretto a mettersi in mezzo.
Ebbene, la notizia si è sparsa nella rete fino a quando è arrivata dove il nazista è ben conosciuto. Ruslan “Getman” Robak, nel 2021 è stato incriminato per aver rubato fondi ai bimbi orfani:
https://t.me/RVvoenkor/43317?single
Il pope, dall’altra parte, il “moskal”, come lo chiama il nazista, è – MANCO A FARLO APPOSTA! - un lettore della Chiesa ortodossa di Basilea, SVIZZERO quindi. Arrivato a Kiev per dare una mano ai confratelli.
https://t.me/RVvoenkor/43317

PROPAGANDA NEL SENSO OPPOSTO, ovvero che comincia ORMAI a girare DIVERSAMENTE anche dove meno te lo aspetti. “SUPPORT UKRAINE… IN OVERTHROWING THE CORRUPT BANDERITE NATO PUPPET REGIME”
https://t.me/polk105/5693
Questa è la scritta che capeggia sullo sfondo della bandiera gialloblu in un cinguettio d’oltreoceano: “Sostieni l’Ucraina nel rovesciare il corrotto regime banderista e marionetta della NATO”. Il 23 aprile 2022 non ci sarebbe mai stato un cinguettio del genere. Non siam più nel 2022. Anche per la propaganda di regime.

“CUIDAD DE CONFUNDIRLO”

“Cuidad de confundirlo con un frío ingeniero,
cuidad de confundirlo con un místico ardiente.
Su inteligencia ardió sin ser jamás cenizas,
la muerte no ha helado aún su corazón de fuego.”

Attenti a confonderlo con un freddo ingegnere,
Attenti a confonderlo con un mistico ardente,
Dove ad ardere è un’intelligenza che non lascia mai cenere,
e ancor la morte non ha gelato il suo cuore di fuoco.

Da Pablo Neruda, “Oda a Lenin” (l’intera ode qui)
https://mpr21.info/oda-a-lenin/
e la traduzione in italiano qui:
http://enzomontano.blogspot.com/2020/01/da-ode-lenin-i-pablo-neruda.html
(nel menu a destra le varie parti tradotte, singolarmente)

Colpevolmente, con un giorno di ritardo… 22/04/1870 – 22/04/2023:

Buon compleanno Lenin!

… e l’ultima parte dell’Ode è troppo bella per non chiudere ancora con lei. Propaganda anche questa? Potrebbe anche sembrarlo, la domanda è più che lecita, ancorché legittima. Ma rispondere si, e così liquidare la faccenda, equivale a non capire, ancora una volta, e - il che è anche peggio - a cent'anni di distanza, cosa significarono, e cosa significano, Lenin e l'URSS per i popoli oppressi, per gli sfruttati del mondo intero.

Poi c'è chi come la UE ne fa una questione politica. E lì il problema non è più "non capire", ma al contrario "capire benissimo" che certe idee sono talmente forti da rientrare dalla finestra anche quando pensi di averle buttate fuori dalla porta, e averla chiusa a doppia mandata. E allora si cerca di proibirle per legge. Si fanno le "equiparazioni". Si smantellano i monumenti. Si cambiano i nomi alle vie. I buoi, cari burocrati europei, cari padroni, sono scappati. Grazie anche, soprattutto, a un piccolo grande uomo.

Gracias, Lenin, / Grazie Lenin
por la energía y la enseñanza, / Per l’energia e per l’insegnamento
gracias por la firmeza, / Grazie per la fermezza
gracias por Leningrado y las estepas, / Grazie per Leningrado e per le steppe
gracias por la batalla y por la paz / Grazie per la battaglia e per la pace
gracias por el trigo infinito, / Grazie per il grano infinito
gracias por las escuelas, / Grazie per le scuole
gracias por tus pequeños / Grazie per i tuoi piccoli
titánicos soldados,
/ titanici soldati,
gracias por este aire que respiro en tu tierra / Grazie per quest’aria che respiro nella tua terra
que no se parece a otro aire: / e che non è simile ad altra aria:
es espacio fragante, / è spazio fragrante
es electricidad de enérgicas montañas. / È elettricità di energiche montagne.
Gracias, Lenin, / Grazie, Lenin,
por el aire y el pan y la esperanza. / Per l’aria, per il pane, per la speranza.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Faber
Monday, 24 April 2023 09:34
Ieri infatti i cinegiornali annunciavano in pompa magna l'inizio della tanto attesa controffensiva, interpretando il silenzio di Kiev come la conferma che i soldati ucraini erano davvero sbarcati aldilà del Dnierp. Vogliamo mica credere alla propaganda di Putin, vero?

Da barzelletta poi come continuino a stracciarsi le vesti per il mese di presidenza russa al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Anche se in realtà è più rabbia per la consapevolezza di non avere appigli legali per espellere la Russia dalle Nazioni Unite.
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 09:48
E' semplicemente vergognoso, Faber. Ho visto ieri sia le prime pagine dei giornali che i cinegiornali luce. Probabilmente, si tratta di un riflesso pavloviano rivolto alle flatulenze dei megafoni di Kiev. Le prendono, le amplificano, ci fanno sopra un cinema che metà basta a qualificarli per quello che sono. Questa è l'unica spiegazione che mi do.
Ora ci scrivo su qualcosa, comunque.
Un abbraccio
paolo
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Emanuele
Monday, 24 April 2023 11:39
Da segnalare anche il diniego americano ai visti per entrare in USA ai giornalisti russi al seguito di Lavrov all'ONU, tanto per non perdere l'occasione di rimarcare i propri valori di libertà e democrazia.
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Paolo Selmi
Monday, 24 April 2023 12:47
Che tristezza, Emanuele... ma soprattutto, con che diritto neghi il visto non per il tuo Paese, ma per l'accesso a un'area che si vorrebbe franca e che disgraziatamente si trova sul tuo Paese?

In sostanza, ti sei impegnato a rispettare determinate condizioni, ospitando il Palazzo di Vetro. Ora, invece di rispettare tali condizioni, di adempiere a tali impegni, utilizzi i visti come arma politica.

Ora... già nel 2019 i russi avevan subito uno scherzo del genere.
https://topwar.ru/162845-shtab-kvartiru-oon-pora-perenesti-iz-nju-jorka.html
E già lì l'idea di portare tale istituto altrove: a Vienna, ad Atene, a Istanbul... persino a Gerusalemme, ovunque.

All'epoca lo scherzo era stato giustificato dal mancato adempimento delle necessarie formalità burocratiche, più il divieto di accesso dei giornalisti sospettati di intromettersi nelle elezioni a stelle e strisce.

Oggi le carte le avevan compilate tutte, quei giornalisti.
https://aif.ru/politics/missiya_rf_v_oon_obvinila_ssha_v_prenebrezhenii_mezhdunarodnym_pravom
E siamo al "tu non entri perché lo dico io"...

ONU sempre più Società delle Nazioni. Non è un buon segno. Per niente.

Un abbraccio
paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 23 April 2023 01:23
23/04 ore 00:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Cartina di RYBAR molto ricca di dettagli sulla situazione attuale:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/22/20230422173719-cb0e1cae.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/22/20230422173716-94dfe900.jpg

Partiamo dal fotogramma, geolocalizzato fra ARTEMVOSK e CHROMOVO. Appartiene a questo filmato
https://t.me/rezident_ua/17408?single
e mostra un ponte saltato e una strada, sempre quella del curvone preso ieri dai russi,
(riquadro in alto a destra nella cartina di RYBAR)
tagliata già chilometri prima. Scenari da prima guerra nel golfo, dove l’unica differenza è che le colonne di mezzi distrutti lungo la via si trovano non nel deserto, ma fra i campi.
https://t.me/rezident_ua/17405?single
Oltre al fatto che i mezzi fumanti non sono residuati sovietici, ma ormai mezzi NATO.
https://t.me/rezident_ua/17409?single

Il riquadro in basso a destra ci mostra la situazione in città, dove ogni giorno i generali NATO vedono naufragare la loro linea. Nessuno è in grado di stabilizzare la situazione, che degenera di giorno in giorno.
https://t.me/rezident_ua/17405

Anche da questi ingrandimenti satellitari, si vede che ormai la stazione è alle spalle e si cominciano a erodere i quartieri dell’ovest:
https://t.me/RVvoenkor/43274

Tutto questo mentre da fuori, contemporaneamente, si concentrano i maggiori attacchi su BOGDANOVKA, pre la precisione, con caserme e depositi di armi e munizioni che saltano.
https://t.me/polk105/5675

Nel complesso, il quadro continua a peggiorare.

SFUGGE AGLI SBIRRI CHE VOLEVANO ARRUOLARLO

Video memorabile, che mostra un ragazzo fermato alla guida del suo motociclo da due poliziotti, con la pretesa di sbatterlo dentro la camionetta e mandarlo al fronte.
https://t.me/ukraina_ru/143782
Il ragazzo è riuscito a restare in piedi nonostante gli avessero fatto caldere il motociclo, gli avessero tentato improbabili “O soto gari” (una delle mie tecniche preferite, peraltro…)
https://www.infojudo.com/o-soto-gari-grande-falciata-esterna/
è sgusciato via come un anguilla, lasciando sul campo motociclo, zainetto e casco ma salvandosi la pelle. Non siamo più nel 2022 e video così delegittimano ulteriormente il regime e i suoi sgherri.

“DEDOLLARIZACIJA”: L’INDONESIA SEGUE L’ESEMPIO DEI BRICS

Anche l’Indonesia ha dichiarato di voler seguire l’esempio dei BRICS e gestire le proprie transazioni internazionali nella propria valuta e in quella del Paese con cui tale transazione è in corso.
https://t.me/boris_rozhin/83645
La posizione del dollaro scricchiola sempre di più. Partiti per “dare una lezione” alla Russia, i capitalisti yankee perderanno molto, ma molto di più. E quelli del vecchio continente seguiranno a ruota il triste destino dei loro padroni. La storia non è finita, caro Fukuyama, e non finisce qui.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Luigi Pascale
Sunday, 23 April 2023 11:37
Grazie per il lavoro che fai.
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Paolo Selmi
Sunday, 23 April 2023 12:27
Grazie mille Luigi!
La salita è ancora lunga, ma la gamba è buona (... le ultime parole famose... :-) )
Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Saturday, 22 April 2023 14:36
22/04 ore 12:30 aggiornamento

Prima di iniziare un doveroso in bocca al lupo e un abbraccio a Tonino, per dove si trova e per quello che sta affrontando!

ARTEMOVSK: TOUT SE TIENT OU RIEN NE TIENT!

La carta riepilogativa di ieri di RYBAR, peraltro già da rivedere, è MOLTO INTERESSANTE. Per una serie di motivi, peraltro, che ESULANO dalla singola situazione e persino dalle intenzioni dello stesso collettivo di autori.

http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/21/20230421232500-ebc18b42.jpg

In alto a destra: ingrandimento di ARTEMOVSK e dintorni.
In basso a destra: ingrandimento di MAR’INKA e dintorni.

La linea è analoga, a essere invertiti sono i colori. A Mar’inka si sta smussando, lentamente, cercando di costruire falangi ai lati per poi proseguire, altrettanto lentamente, al centro. Tattica che sta dando i suoi frutti, ma con i mezzi limitati con cui operano i russi, e decine di migliaia di soldati a tenere centro e fianchi, i tempi si allungano.

Ad Artemovsk, ci sono anche più soldati a cercare di tenere. Ottantamila, fra prime linee e ultime retrovie a KONSTANTINOVKA e CHASOV JAR. Ciò che cambia, e radicalmente, è la disposizione delle forze in campo. Che consente ai russi un tirassegno senza precedenti, come mostra questa animazione riguardante il blocco degli approvvigionamenti ai reparti del regime di Kiev più avanzati:
https://t.me/channelphotoandvideo/1414
Settecento, ottocento fra morti e feriti ogni giorno. Uno zero in più per dieci giorni, il triplo di quella cifra in un mese: aritmetica da bar, ma difficilmente contestabile. In altre parole, fanno da bersaglio statico e mobile a chi, grazie a una superiorità di fuoco dell’ordine del 600%, sta pian piano facendo desistere dalle proprie manie di grandezza i nazifascisti al potere e dei loro padroni angloamericani.

Questa una colonna di mezzi dei padroni (Leopardi e M113) impantanata nelle poche strade rimaste disponibili, ovvero mulattiere e strade di campagna invase dal fango e martoriate dai cingoli che creano, a ogni passaggio, crateri ancora più profondi:
https://t.me/boris_rozhin/83599

Queste, invece, sono le foto satellitari del “curvone” a cui i russi sono arrivati ieri estendendo il controllo per 500 m. Quanto basta per bloccare la strada.
https://t.me/sashakots/39429
Foto impressionanti, di cui questo ingrandimento (https://t.me/sashakots/39431?single) ci mostra la fine che ha fatto una colonna che si trovava a passare al momento dell’attacco. Già lì si vedono i “quadratoni” creati dai trinceramenti dei soldati del regime di Kiev. Qui i commentatori anglofoni li hanno meglio delineati:
https://t.me/RVvoenkor/43190?single
spiegando anche a noi comuni mortali come la linea di difesa fosse tutt’altro che sguarnita. Ma con QUELLA disposizione di forze e QUELLA potenza di fuoco, costante, incessante, giorno dopo giorno, tutto si sia risolto soltanto a un prolungamento di un’agonia. E a una moria di cui la responsabilità ricadrà interamente sui gerarchi e sui loro padroni.

“Tutto si tiene o nulla si tiene” (tout se tient ou rien se tient): già. Come accennato ieri, i generali NATO l’avevan pensata bene: case popolari a torrioni e mura di fortificazione, una linea che le collega, verticalmente, a SOLEDAR e SEVERSK a nord e a KRASNOE e CHAOSOV JAR a sud, vie di comunicazione plurime per collegare EST e OVEST, fronte e retrovie, “tutto si tiene”, ARTEMOVSK tiene.

Poi i russi hanno liberato SOLEDAR. E creato la breccia. E il regime di Kiev non è stato in grado di arginare. La breccia si è aperta ulteriormente. È diventata un cuneo e si è approfondita e ingrandita sempre di più, consolidandosi e minacciando rispettivamente a nord, a ovest e a sud, a 270 gradi, territori prima sicuri.

A quel punto, con la creazione dell’imbuto ad ARTEMOVSK, la stessa è diventata un tirassegno. “Rien se tient” era sempre meno un’ipotesi e sempre più una certezza. E lì i generali NATO, gli stessi che ieri a Ramstein avrebbero firmato, secondo i cinegiornali luce, “cambiali in bianco” al regime che “chiede aiuti” (quando la finiranno con questa pantomima, sarà probabilmente troppo tardi), si sono incartati. La carne da cannone era una variabile indipendente. Ce n’era a bizzeffe. E allora sotto a tenere. A opporla come resistenza fisica, come biomassa da bruciare per impedire l’avanzamento dei russi. Nazisti fino al midollo, del resto.

Ma al ritmo di settecento caduti in battaglia al giorno, anche queste scorte finiscono. Ora i generali NATO corrono ai ripari. Si diffondono “carte CIA trapelate” dove loro “avevano messo in guardia”. Della serie, “Te l’avevo detto io”… Quindi, seguendo questa versione, io investo decine di miliardi, MILIARDI, di dollari in “aiuti”, armi, personale, lascio il comando a degli inetti, fanno cazzate, PER MESI, e mi limito ad “ammonirli”… per giunta “in segreto”, continuando a lasciarli fare fino a oggi. Del resto, così come a livello ufficiale tiene la versione dei gasdotti che “noi non c’entriamo nulla”, può tenere anche questa sulla catena di comando militare in Ucraina, riassumibile nella formula, “noi ci mettiamo soldi, armi, uomini e… comandano loro, anche se non capiscono nulla e hanno dilapidato tutte le loro armi (II esercito emerso dal crollo dell’URSS, ricordiamolo...) in campagne suicide”. Vale tutto.

Torniamo però al campo di battaglia. I generali NATO si incartano. Si ostinano a buttare nella mischia uomini e mezzi. Il motivo è semplice. Arretrando si perde qualsiasi avamposto utile ad attaccare a EST e riprendersi il Donbass. La soluzione “azera” del conflitto si allontana sempre di più. È l’inizio della fine. Il “tout se tient” traballa. A nord martellano. A sud martellano. A est martellano. La catena di approvvigionamenti comincia a saltare. Non è una sacca, ma chi si muove è come se toccasse i fili dell’alta tensione. Ci resta. E le prime linee non ruotano, non ricevono approvvigionamenti, a volte arretrano soltanto perché han finito le casse di proiettili. E di là, nonostante le polemiche, le sceneggiate, i cinema, martellano come dei dannati. E avanzano. E appena un’asse scricchiola, si mettono in metà di mille a saltarci sopra, per spaccare tutto. E poi è tutto un rattoppare, un creare in fretta e furia una nuova linea di difesa all’isolato successivo, o a quello dopo ancora. Ma, anche lì, da ovest non arriva più nessuno a dare manforte. O solo a portare nuove casse di munizioni. E allora… e allora “rien se tient”. E non solo ad Artemovsk. Non solo al “curvone” ridotto a paesaggio lunare. Ma lungo tutto l’imbuto creatosi.

A mezzogiorno di oggi l’ennesimo tentativo di contrattacco, da parte degli ottantamila, letteralmente alla disperata, non ha prodotto alcun risultato degno di nota, se non ulteriori perdite da parte loro. Più infuriano i combattimenti, più ne escono decimati. Solo i russi regolari, fra ieri e oggi, registrano 255 perdite inflitte, “soldati ucraini e mercenari” (украинских военнослужащих и наемников).
https://t.me/mod_russia/25856

Qualcuno comincia, timidamente, a obbiettare se sia il caso di ritirarsi…
https://t.me/polk105/5644
Intanto a EST la linea di difesa si sbriciola (altri tre isolati liberati),
https://t.me/mod_russia/25856
mentre blindati annaspano nel fango delle uniche stradine teoricamente praticabili. Ormai, l’unica soluzione rimasta è quella di uscire con le mani alzate. Resa. Kapitulacija. E la colpa non è del “generale inverno” nella variante fangosa di piogge torrenziali che bloccano sia chi attacca che chi si difende in egual misura. No, cari generali NATO. La colpa solo vostra: siete voi che avete chiuso entrambi gli occhi, MESI FA, di fronte a una situazione divenuta sfavorevole. E avete preso, COLPEVOLMENTE, CRIMINALMENTE, tempo. Sulla pelle del popolo che dite di “difendere”. E che state mandando al mattatoio, uno dopo l’altro.

Aggiornamenti a seguire fra stanotte e domani.
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Paolo Selmi
Friday, 21 April 2023 18:00
21/04 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ancora nessun aggiornamento di rilievo. Come previsto qualcuno ha cantato vittoria prima del previsto, annunciando addirittura la chiusura della sacca ad ARTEMOVSK, ed è stato subito ricondotto a miti consigli. C’è una condizione di accerchiamento operativo, certamente. Non si entra e non si esce come si vuole, anzi, è più probabile che vivi non si entra e non si esce più, ormai.
Parliamo di colonne importanti, ingenti, di uomini e mezzi, per cui serve qualcosa che assomigli a una strada provinciale, quantomeno. Questo ormai non è più possibile.

Ma tecnicamente esistono ancora quelle stradine passando da KRASNOE che possono essere percorse, a rischio e pericolo di chi ci prova. E questo impedisce naturalmente che si possa parlare di “sacca”.
https://t.me/rusich_army/8487
Peraltro, le decine di migliaia di unità che rischiano di rimanerci, nella sacca, stan facendo di tutto per scongiurare tale pericolo. Contrattacchi sono in corso, naturalmente più sono cruenti i combattimenti, più loro, in estremo deficit di armi e munizioni, si espongono inutilmente a un massacro.

Solo i russi regolari, che in questi combattimenti non sono direttamente interessati svolgendo funzioni di copertura dei wagner e martellamento delle retrovie, onde evitare pericolosi raggruppamenti e relativi contrattacchi, hanno causato ieri perdite fino a 310 unità.
https://t.me/mod_russia/25834

Loro che non c’entrano. Figurarsi qui dove infuria la battaglia. Il computo generale si aggira intorno ai settecento morti al giorno:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/21/308590.html
Ma questo è un altro discorso, specialmente laddove nessuno si scandalizza per tale massacro, convinto fanaticamente che il compito di ogni ucraino sia morire lì, fino all’ultimo. E deciso a far valere la propria, fanatica, convinzione, su tutti i propri schiavi, pardon, sudditi, pardon, cittadini.

E man mano che i russi liberano le case popolari dalla presenza dei soldati del regime di Kiev che ne han fatto fortificazioni, evacuano i civili e li portano al sicuro. Come questi anziani:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/21/308854.html
Un compito sempre più delicato, proprio ora che siamo arrivati ai quartieri popolari della città.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Friday, 21 April 2023 12:54
21/04 ore 12:30 aggiornamento

CARNE DA CANNONE: LA COERCIZIONE SI INTENSIFICA


Civile accalappiato da poliziotti mentre cerca di scappare in moto per sbatterlo al fronte
https://t.me/ukraina_ru/143589
Filmato scioccante ma su cui i cinegiornali luce glissano. Poliziotti peraltro costretti a fare il “lavoro” dei militari dei distretti militari, perché questi ultimi sono stati sbattuti a loro volta al fronte.
https://t.me/ukraina_ru/143590
E i poliziotti devono aumentare il rendimento rispetto a questi ultimi altrimenti il rischio CONCRETO è di fare la loro stessa fine. Loro sono i prossimi.

Morale: mando a crepare te per non crepare io. Uno dei tanti mostri generati, continuamente, incessantemente, da un regime completamente impazzito.

NGO DINH DIEM (Ngô Đình Diệm)

“I think it's time we stop, children, what's that sound
Everybody look what's going down”
(For What It's Worth - Buffalo Springfield, 1966)

Canzone bellissima, vera e propria colonna sonora della Guerra del Vietnam insieme ad altri piccoli capolavori, che ci accompagna alla seguente domanda: che c’entra con il conflitto in Ucraina questo nome e cognome? Quello dell’ex-presidente dello stato fantoccio del Vietnam del Sud assassinato nel 1963 nel colpo di Stato che lo depose?

La colpa, come sempre e tanto per cambiare, è dei russi. Che hanno recentemente associato la sua fine a quella che farà, molto probabilmente, il patàca.
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/20/rol-zelenskogo-v-politicheskom-trillere-podhodit-k-koncu-59053.html

Il “thriller politico” di Zelenskij si sta avviando verso la sua logica conclusione. Magari con la variante della “morte eroica”, secondo le attuali sensibilità di un’opinione pubblica u-ccidentale sempre prona, e pronta, ad assistere a spettacoli del genere (con debita provvista di bevande pro-rutto e chicchi di mais tostati che fanno tanto “golden billion”).

Chi fu Ngô Đình Diệm? Essenzialmente, l’uomo degli americani a Saigon per dieci anni, fino alla sua morte. Fece di tutto, come da istruzioni e con certosina, meticolosa, estremo-orientale, precisione: massacrato comunisti, imprigionato oppositori e, giusto per non farsi mancare nulla, cattolicizzato un Paese buddhista. I russi, forse forse, qualche paragone con la situazione attuale a Kiev non hanno tutti i torti a suggerirlo.

Nel frattempo, situazione sempre più ingestibile, malcontento che monta, monaci buddhisti che si danno fuoco, comunisti che spuntan fuori lo stesso come funghi… vietcong idem con patate… occorreva un cambiamento gattopardesco della situazione: “cambiare tutto per non cambiare niente”.

Ed ecco il colpo di stato del 1963. A bocce ferme, e con sufficiente (e neanche molta! 1971...) acqua passata sotto i ponti, non si ebbe neppure nessuna remora, “in the land of the free”, ad ammetterlo candidamente:

“The Pentagon's, secret study of the Vietnam war discloses that President Kennedy knew and approved of plans for the military coup d'état that over threw President Ngo Dinh Diem in 1963.
“Our complicity in his overthrow heightened our responsibilities and our commitment” in Vietnam, the study finds.”
https://www.nytimes.com/1971/07/01/archives/us-and-diems-overthrow-step-by-step-pentagon-papers-the-diem-coup.html
A Kiev si prefigura uno scenario analogo: via il patàca, sotto il mascellone. I generali NATO non brillano certo di fantasia...

E PERO’… c’è un però. Grosso come il secondo tempo della vicenda vietnamita. Quello dove gli USA perdono e si ritirano con l’ambasciata evacuata dal tetto in elicottero e il fiato sul collo dei manifestanti che spaccano i cancelli e fanno irruzione da sotto. Anche qui, il rischio che Kiev faccia – prima o poi - la fine di Saigon, al momento fantapolitica, è molto più concreto di quanto si possa pensare. E allora non ci saranno notizie gasate per bevande gasate (e relativi popcorn) che terranno.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 21 April 2023 08:30
21/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ogni tanto ripenso a quel titolo che mi venne in mente qualche settimana fa, “Bachmut caduta, Artemovsk libera”: in effetti, quel momento è stato l’inizio della fine. È stata innestata una marcia in più, da parte dei russi, che ha sconvolto totalmente il ritmo ai soldati del regime di Kiev e ai generali NATO che, dalla capitale, assistono impotenti al crollo della loro creatura.

4.000 fra proiettili di grosso calibro, bombe e razzi al giorno lungo ARTEMOVSK e dintorni, contro SEI VOLTE MENO dalla parte opposta.
https://t.me/legitimniy/15176

Per tentare ALLORA di “BILANCIARE i rapporti di forza”, vergognosamente e mi vergogno pure io di doverla scrivere questa parola, sia pur tra virgolette, si è imbottito il territorio di carne da cannone. Di decine di migliaia di vittime predestinate al massacro. L’articolo di Legitimnyj citato riporta l’episodio, citato a sua volta in un giornale u-ccidentale, di una truppa di 21 soldati di cui, in un giorno soltanto, sono rimasti in 3. E così via.

Quello che però non riporta è che è lo stesso u-ccidente, l’unico che tiene in vita questo vergognoso regime attaccato al SUO respiratore, militarmente ed economicamente, a volere questo. Per problemi di politica interna, probabilmente perché è l’unico modo, se si vede il sangue, se si vede la strage, di far passare in secondo piano due gasdotti fatti saltare dalla NATO, miliardi di euro e di dollari buttati, e una guerra contro la Federazione Russa tutt’altro che strisciante, fatta digerire gradualmente, prima a dosi omeopatiche e poi a drogaggi da atleta dopato, secondo il principio della “rana bollita”, piuttosto che dei cavalli diventati zebre, per citare una nota parabola del capitalismo con caratteristiche cinesi, passando prima per due mani di vernice sul manto e poi per la sostituzione stessa delle bestie.

Ieri alle sette di sera (ora locale, 8 ora italiana) la situazione era la seguente:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420191927-6ce36e96.jpg
e con legenda in italiano:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420191925-703a2108.jpg

Vediamo ormai completato il PASSAGGIO ALLA PARTE OVEST DELLA FERROVIA. All’appello mancavano, sostanzialmente, due edifici che avevano creato una sorta di linea difensiva fortificata, per la precisione l’Hotel Tranzit e la Stazione delle corriere. Do svidanie.

Sopra, idem con patate. Sono tre le strade principali lungo le quali i russi calano: la Ulica Pobedy, la Oborony, e la Levanevskogo.

Aritmetica da bar: man mano che la linea di fronte, che la CURVA, l’ARCO della linea di fronte tende a rettificarsi, la densità degli attaccanti e della potenza di attacco per metro quadro, visto che stiamo parlando di combattimenti casa per casa, aumenta. Specialmente in un contesto dove gli attaccanti non sono numericamente nelle quantità “giuste”, “da manuale” (7:1 diceva un generale ucraino a inizio conflitto per dimostrare l’impossibilità materiale di prendere Kiev… “stranamente” non riportato da nessun cinegiornale luce allora e neppure oggi), e dove nonostante la superiorità netta di artiglieria è richiesto un TIPO DI COMBATTIMENTO dove il FATTORE UMANO è INDISPENSABILE, fermandosi praticamente il livello prima del corpo a corpo, QUESTO RIALLINEARSI DELLA LINEA DI FRONTE sta diventando il fattore determinante, a parità delle altre variabili, e lo diventerà ancor di più AUMENTANDO LA SCARSITÀ DI ARMI E MUNIZIONI.

Veniamo infatti alla notizia da “cestino delle uova” di stamattina: nel corso della notte i russi hanno CONSOLIDATO LA POSIZIONE LIBERATA IERI ALL’ALTEZZA DEL CURVONE SULLA STRADA CHE ESCE VERSO OVEST DA ARTEMOVSK, e ora CONTROLLANO CINQUECENTO METRI DELLA SUDDETTA STRADA.
https://t.me/namarshe/5393

Cinquecento metri! Significa che quella strada è ormai chiusa. Fine. Restano le viuzze di campagna e la diagonale di cui abbiam già parlato. Ma quelle, anche chi non fa il mio di lavoro, sa che non sono in grado di sopportare un peso per asse che vada oltre quello del sedere di un trattore. E anche lì, facendo dei solchi da cui solo un trattore esce perché il sedere ha due ruotoni con cui può andare dappertutto. I carri armati sprofondano, i blindati si impantanano e le macchine, anche poco più di una tonnellata ma non 4x4, peggio che andar di notte.

Non l’avevano pensata male, i generali NATO. Non siam mica a Mariupol’, dove ci han chiuso a nord, a sud c’era il mare e dovevamo fare l’evacuazione dei nostri con gli elicotteri a palla e che ci abbattevano pure lungo il percorso. Qui han messo ottantamila uomini a tener la porta aperta.

Quindi, ottantamila uomini nell’imbuto, che poi diventan settantamila, sessantamila, allora rabbocchiamo dall’ovest con altra carne da cannone, chissenefrega, tanto “slaves”… vuol dire mica schiavi? Pensavano gli “etimologi” NATO… tornati ai tempi delle piramidi sentendosi i faraoni.

Dall’altra parte, anche se i wagner avanzano, noi facciamo così:
https://t.me/RVvoenkor/43140
E QUESTO FILMATO È SCANDALOSO. Il fotogramma, tratto dal filmato a sinistra di un soldato ucraino con pure "fortecia bahmut" di sottofondo, immortala in maniera INEQUIVOCABILE come sia occupata, piano per piano, appartamento per appartamento una casa popolare, trasformandola in fortificazione.

A ovest, dove ora tengono, sono tutte file e file di Quarto Oggiaro, di Bonola, di Baggio, una dietro l’altra. Hai voglia lì a tenere, indietreggiare di una, demolire al passaggio. Non arrivi al panettone, ne fai tre di seguito di panettoni.

Ma le cose non sono andate così. Di là han messo la sesta e la settima, qui è mancata benzina (e ne manca sempre di più), e anche se ottantamila-settanta-sessanta-ancora settanta… non li puoi mandare contro ai russi proprio con i forconi e basta. A questo non sono ancora arrivati. Forse perché un forcone è difficile da far diventare un fucile automatico e un carro coi buoi un carro armato, anche col miglior fotoritocco.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 20 April 2023 18:38
20/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Inasprimento costante, incessante, delle condizioni di decine di migliaia di soldati di KIEV.

Qualche dato ormai consolidato a fine giornata. Questa doppia mappa satellitare mostra:
https://t.me/RVvoenkor/43110

1. L’avanzamento dei russi che sono arrivati al “curvone” della О-0506. Strada tagliata. Per capire cosa voglia dire, in termini di PEGGIORAMENTO ulteriore di chi, dei loro, si trova ancora ad EST,
TRE COLONNE IMPORTANTI DI MEZZI OGGI CHE PASSAVANO DI LI’ PER PORTARE RINFORZI E APPROVVIGIONAMENTI HANNO FATTO QUESTA FINE:
https://t.me/infantmilitario/96939
Questo significa anche che qualsiasi ritirata, su questa strada, sia ormai impossibile. Ed espone le vite di decine di migliaia di uomini a morte certa o, si spera sempre che i primi a salutarci siano gli squadristi dei zagradotrjad, alla consegna come prigionieri di guerra.

2. Anche perché in città, invece, oggi a cedere è stata la guarnigione di stanza all’Hotel TRANZIT, e anche a nord i russi guadagnano posizioni nella cosiddetta “terra di nessuno” (che, specialmente in territorio urbano, “di nessuno di nessuno” proprio non è).

I dati dei wagner, come sappiamo, non sono resi pubblici, mentre quelli dei russi dell’esercito regolare si. Ebbene LORO SOLTANTO, che operano lungo i lati dello schieramento, a COPERTURA e a DIFESA, nonché in fase offensiva per INDEBOLIRE e RIDURRE NUMERICAMENTE le concentrazioni nemiche nelle RETROVIE a ovest, fra ieri e oggi hanno causato 470 PERDITE accertate fra le fila del regime di Kiev, più 3 carri, e una decina fra altri blindati e autoveicoli. Oltre che depositi di armi e munizioni
https://t.me/mod_russia/25810
e il quartier generale del gruppo BACHMUT, quello che opera ad ARTEMOVSK ma il cui quartier generale si trova a KONSTANTINOVKA
https://t.me/mod_russia/25811

Non sappiamo se e quando ci sarà una controffensiva NATO. Ma mille morti, perché di questo stiamo parlando, al giorno di perdite, senza contare la distruzione di mezzi ormai prevalentemente NATO (l’esercito di KIEV ormai ha sempre meno mezzi propri), sicuramente ha compromesso qualsiasi tipo di azione offensiva, DEPOTENZIANDONE notevolmente l’efficacia.

Infine, nota di colore: fra i tanti trofei di guerra finiti in mano russa, scudetti e gagliardetti di varie nazionalità NATO. Fra cui, immancabile, il nostro belpaese:
https://t.me/boris_rozhin/83456
Saranno (stati) quei fasci che cos’era, due mesi fa soltanto, facevano il saluto romano sotto il MiG-17? O altri esemplari di altro genere, magari sotto copertura? Perdite che nessun cinegiornale luce riporterà.

BREVI DAL FRONTE

Oggi c’è stato movimento anche a UGLEDAR, teatro giorni fa di un tentativo offensivo ucraino culminato con gravi perdite e, oggi, di un movimento russo coordinato fra fanteria, artiglieria e aviazione in copertura proprio fra UGLEDAR e PRECHISTOVKA, a ovest.
https://t.me/donbass_segodnya/35210
Alla fine dell’azione sono state raggiunte e consolidate nuove posizioni.

Continuano infine, intorno a DONECK, gli attacchi russi a MAR’INKA e NEVEL’SKOE.
https://t.me/voenkorKotenok/46935

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 20 April 2023 12:51
20/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


I tentativi di contrattacco per liberare la strada messa sotto tiro ieri notte dai russi sono falliti, e i russi restano a 200-300 metri. La strada è tagliata.
https://t.me/polk105/5530

Inoltre, altri isolati sono stati liberati al nord e al centro.

ARTEMOVSK E CHERSON: OPPOSTI A CONFRONTO

ARTEMOVSK SARA’ RICOSTRUITA. Completamente. Questa è la promessa del capo della DNR Pushilin a liberazione avvenuta:
https://t.me/RVvoenkor/43084

Il precedente, che sta facendo scuola, è MARIUPOL’ (i cinegiornali luce è da un anno che non ne parlano… ma la vita, si sa, continua… anche senza di noi). Semidistrutta, in molti punti rasa completamente al suolo, è da un anno in costante ricostruzione e a ritmi di record. Alcuni hanno già completato il piano di ricostruzione loro assegnato, come la Oblast’ Leningradskaja,
https://ria.ru/20230412/vosstanovlenie-1864848888.html
Il controllo sulla ricostruzione delle case popolari è affidata direttamente alla procura della repubblica, che tiene monitorati tempi, scadenze, spese:
https://ria.ru/20230413/mariupol-1865064328.html
Il porto di Mariupol’ tornerà operativo nelle prossime settimane, costituendo in prospettiva uno snodo fondamentale per tutte le regioni del Sud:
https://ria.ru/20230414/port-1865463342.html
Nell’area Primorskij (lungomare), una delle ultime a essere liberate, è in costruzione un mega parco con 19 km di strade pedonali e ciclabili, installazioni sportive e per l’infanzia, aree picnic, il tutto illuminato anche di notte.
https://radiosputnik.ria.ru/20230418/mariupol-1865988885.html

Dall’altra parte, abbiamo CHERSON. Lasciata dai russi unicamente per motivi tattico-strategici, non senza prima aver evacuato chiunque avesse desiderato farlo, senza torcere un capello né alle strutture e ai beni mobili e immobili, né tantomeno a chi avesse deciso di restare, oggi è una CITTA’ FANTASMA, ABBANDONATA A SE’ STESSA E AI SOPRUSI E ALLE PREPOTENZE DEI SOLDATI DEL REGIME DI KIEV.
https://www.kp.ru/daily/27492/4751005/
Al punto che recentemente, in silenzio, sono cominciati ad apparire lungo le strade cartelli, appiccicati un po’ ovunque, con la scritta: “CHERSON – ETO ROSSIJA” (Cherson è Russia):
https://tsargrad.tv/news/herson-jeto-rossija-v-gorode-raskleivajut-listovki-s-napominaem-o-ego-prinadlezhnosti_756601

Il regime di Kiev sta perdendo la guerra più importante. Quella che gli farà perdere ciò che ritiene ancora essere il “suo” popolo.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 20 April 2023 08:37
20/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TAGLIATA UNA DELLE ULTIME VIE DI COLLEGAMENTO NELLA NOTTE


Prendiamo l’ingrandimento in alto a destra della cartina di fine giornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000430-ef1a7fb6.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/20/20230420000428-b54f3939.jpg

Rivediamo le due arterie principali che collegano quel 10% ancora controllato da Kiev con l’ovest. Quella che parte da SUD, dal bivio dove sta il monumento dell’aereo, è praticamente inutilizzabile, perché sia tagliata fisicamente dopo il bivio a destra (Ul. Korsunskogo) che tagliata operativamente a dopo il bivio e al bivio stesso (Ul. Čajkovskogo). In altre parole, chi incappa da quella parte, finisce lungo la linea di fuoco di entrambe le parti.
La strada che invece parte da NORD (la О-0506), prolungamento della Ul. Jubilejnaja, o del Giubileo o Anniversario che dir si voglia, esce, si spinge verso nordovest, fa quindi un curvone e punta diritto a sud-est. Al sicuro.

Tutti i filmati dove vediamo mezzi passare a tutta fra rottami provengono ogni probabilità dal rettilineo dopo il curvone. RYBAR lo contrassegna come zona di scontri (righe giallorosse). Ebbene, IERI NOTTE I RUSSI SONO RIUSCITI A PORTARSI MOLTO VICINO A QUESTA STRADA (cartina qui), all’altezza del curvone:
https://t.me/RVvoenkor/43060

Si parla di 100-200 m dalla strada stessa, in alcuni punti si può raggiungere anche col lancio di una granata (https://t.me/polk105/5517)
https://t.me/polk105/5517

Abbiamo quindi anche l’ultima strada tagliata? In realtà no. Se da Ul. Jubilejnaja prima di uscire dalla città giriamo all’incrocio che si vede nell’ingrandimento di RYBAR, lungo la parallela a nord della Ul. Pobedy (segnalata sulla cartina), si vira bruscamente e subito a SUD-OVEST e ci si ricollega alla strada che da SUD va a CHASOV JAR attraversando KRASNOE, riprendendo quindi la strada che parte dal MiG-17.

Un giro tortuoso, lungo una stradina che più che una stradina è un viottolo, ma l’unico rimasto prima di andar direttamente per campi. Come mostra, infine, quest’ultima cartina, più generosa negli avanzamenti a nord rispetto a quella di RYBAR, e a prescindere degli stessi, è l’intera area limitrofa ad ARTEMOVSK, da CHROMOVO a dopo il curvone, fino a BOGDANOVKA, a essere messa sotto pressione sempre maggiore da parte dei russi.
https://t.me/RVvoenkor/43076

Abbiam visto ieri quante truppe del regime di KIEV sono ancora ammassate nell’area. Decine e decine di migliaia. L’unico modo per respingerle e comunque fiaccarne la capacità difensiva è proseguire in questa azione che riprende lo schiacciasassi di inizio conflitto, ma con proporzioni e movimenti offensivi decisamente aumentati.

Seguiremo gli sviluppi.

MEN IN BLACK A KIEV!

Ieri notte i cinegiornali luce rullavano ancora sui bagliori sopra Kiev (una selezione qui)
https://t.me/ukraina_ru/143361
et
https://t.me/WarDonbass/108083
e riportavano la versione ufficiale di Kiev del satellite NASA caduto.
https://t.me/polk105/5518
Questo, mentre il patàca, come neanche pierino con le mani, la faccia e la maglietta imbrattate di marmellata, giurava e spergiurava che non era stato lui e la sua contraerea non c’entrava nulla, “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… (verrebbe da dire: “ma inventane un’altra almeno”, dopo tutti i rottami di missili, e più loro contraerea che russi, hanno semidistrutto case popolari pur di tentare di salvare trasformatori e centrali termoelettriche...).
Questo mentre la stessa NASA negava che il satellite in questione stesse orbitando sopra l’Ucraina…
https://t.me/RVvoenkor/43069

Abbiamo la certezza di cosa sia accaduto e – in assoluta esclusiva! – abbiamo anche il contributo filmato (la signora in questione è la segretaria del patàca testimone oculare di un incontro ravvicinato):
https://www.youtube.com/watch?v=k8ANSJx_aaY

Una preghiera ai Men in black: la prossima volta che gli alieni arrivano su Kiev, o dovete fare il lavaggio del cervello a chi ha scoperto che Putin, Xi, il Ras della Fossa e Sandrino O’Mazzolatore vengono da un altra galassia, per favore, togliete la parte “per evitare che i rottami dell’obbiettivo colpito raggiungessero i civili”… vi sgamano subito. Il resto tiene, basta che diciate alla NASA di non smentirlo subito.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Thursday, 20 April 2023 11:00
Buondì. Secondo Stefano Orsi a partire da oggi ogni giorno è buono per il lancio della grande controffensiva ucraina. Staremo a vedere.

Intanto segnalo quest'ottimo articolo apparso sul sito di Larry Johnson che prova a ricostruire i piani di Ucraina (o meglio, NATO) e Russia prima della guerra e a spiegare il perchè di certe scelte russe focalizzandosi sul loro punto di vista: https://sonar21.com/the-planning-of-the-ukraine-invasion-from-the-russian-point-of-view-maybe/
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Paolo Selmi
Thursday, 20 April 2023 15:35
Grazie mille Faber, letto tutto d'un fiato in pausa...
"bad obsession", cantavano i guns... e almeno si riferivano a qualche gnocca... non a tirar giù un ponte in crimea o a tenere "fino all'ultimo ucraino" una città più piccola di busto arsizio... se la loro era "bad obsession"... queste non so come chiamarle!

Io, per quello che possa valere l'idea che mi son fatto, la vedo un po' diversamente. In sostanza sposo la versione della "guerra di manovra" di Ritter. Mi sembra la lettura più giusta. Nonché usata anche dagli amerregani nel Golfo e da chiunque abbia mai fatto nei millenni "rumore a est per attaccare a ovest" (声东击西).

In sostanza tutt'intorno a DONECK c'era una linea Maginot che solo adesso stanno iniziando a smantellare. Non perché avessero paura dei russi-russi, ma
1. perché avevano paura delle milizie della DNR ancor prima che tornassero a casa. Specialmente dopo Debal'cevo 2015 e corsa ai ripari per non vederseli arrivare a Kramatorsk.
2. perché avevano bisogno di un trampolino per potersi proiettare verso la capitale, una base da cui partire, ripartire, ri-ripartire all'offensiva, avendo sempre le spalle coperte.

E infatti il problema maggiore erano SETTANTASEIMILA uomini ammassati lungo quella linea fortificata in attesa dell'ordine. Più migliaia di funzionari già nominati per prendere possesso degli edifici pubblici dei paesi occupati, dopo che i primi avessero piantato la bandierina sopra. Avevan previsto tutto...

In tale situazione i russi, più che una trappola, vedevano l'impossibilità di gestire la situazione senza un bagno di sangue. Cosa che hanno sempre evitato, del resto.

Ecco la guerra di manovra. Attacco spericolato, con centocinquantamila uomini recuperati dalle manovre congiunte coi bielorussi, da NORD, da EST, da SUD. Come va, va.

Statistika. E "statisticheskij", statisticamente, non può andare sempre a sfiga. E anche se così fosse, avrebbero raggiunto il PRIMO risultato prefissato:
OBBLIGARE QUEI SETTANTASEIMILA, PIU' RINFORZI, PIU' RISERVE, A SPARPAGLIARSI LUNGO DUEMILA KM DI LINEA DI FRONTE, senza capire da dove partirà l'affondo vero, MENTRE DECINE DI MIGLIAIA DI MILIZIE DEL DONBASS... PASSANO ALL'ATTACCO! Proprio prima dove ad attaccare dovevano essere loro!

Obbietivo raggiunto appieno. Parà occupano l'aeroporto di Gostomel', a fianco di Kiev, obbligando le unità speciali a cercare (invano) di riprenderlo. Colonne di mezzi tiran giù la sbarra al valico di frontiera e camminano indisturbate per decine di km nelle prime ore del mattino, obbligando tutti a fare marcia indietro e costruire un cordone difensivo intorno alla capitale. Stesso discorso per CHARKOV. E che dire a sud, dove tutti allegramente sonnecchiavano.

Primi giorni, prime somme da tirare. Attacco nel Donbass sventato, KIEV torna a blindarsi, CHARKOV idem con patate. L'esercito ucraino è sparpagliato ovunque. MA, A SUD, si è creata una situazione PROMETTENTE.

Via di terra? E proviamo a farla. Lì, una serie di "circostanze". CHERSON la stanno distruggendo ora i soldati del regime di KIEV. I russi l'hanno liberata, ancor prima di abbandonarla, SENZA SPARARE UN COLPO. Fosse diventata un'altra MARIUPOL', col cavolo che facevano la via di terra. Restavano impantanati molto più a ovest. MA MOLTO PIU' A OVEST.

Perché è accaduto? Bisognerebbe chiederlo ai vari direttori dei cinegiornali luce, e delle cose che ci siamo sorbiti da un anno a questa parte. Io l'idea che mi son fatto è la stessa di un anno fa, quando il sindaco ucraino di CHERSON, LASCIATO TEMPORANEAMENTE AL POTERE DAI RUSSI (ti ricordi... bandiera russa, bandiera ucraina insieme... per un mese o due nessuno sapeva bene cosa sarebbe successo...), SI LAMENTAVA DI ESSERE STATO ABBANDONATO DA KIEV. Che era la verità. Dal 2014 il sud dell'Ucraina, che viveva dello scambio con la Crimea, è diventato zona depressa. NULLA è stato messo sul piatto, nuovi traffici, nuove vie, per RIMPIAZZARE quelli persi.

Inoltre, la propaganda antirussa... in una zona abitata per la maggior parte da russi. Come tutto il sud, del resto. E ogni limite ha una pazienza, diceva Totò.

Statisticheski... ma anche con un po' di cervello. Possiamo spingere a sud? E spingiamo. E vediamo dove possiamo arrivare. Arriva qui, arriva, qui, arriva qui... e dopo Cherson, Berdjansk, Melitopol', e dopo... ma quella è Mariupol'! ALLORA L'IPOTESI PUO' DIVENTARE UN OBBIETTIVO! CERTO!

(RICORDIAMOCI SEMPRE, I RUSSI A DIFFERENZA DEI GENERALI NATO HANNO PIU' DI UNA VARIANTE DI PIANO, HANNO IL CERVELLO ALLENATO DA OTTANT'ANNI DI PIANIFICAZIONE A ELABORARE PIANI E VARIANTI DI PIANO. SIN DA QUANDO PUBBLICAVANO GLI OBBIETTIVI DELLA PJATILETKA GIA' PENSAVANO ALLA VARIANTE...)

E lì, A MARIUPOL', è già DNR. Li è già MINSK-2. E il resto è storia.

A NORD, invece, è stato tutto un temporeggiare. A KIEV... MA CHE, STIAMO SCHERZANDO? TRE MILIONI DI ABITANTI! 800 KMQ! CON CINQUANTAMILA UOMINI TIRATI????

A MENO CHE NON FANNO UN GOLPE E CI INVITANO GETTANDO FIORI AL NOSTRO PASSAGGIO.... MA NON E' IL CASO!

E intanto dall'altra parte la NATO comincia a fare sgambetti. E' il tempo delle mele, pardon, dei Javelin, degli Stinger... tutti piccoli rambo coi missili spalleggiabili a far saltare carri armati... tutti rimasti nelle casse e finiti nel mercato nero mondiale delle armi!

Però intanto partono le guerriglie, i contrattacchi mirati...

- Capo, fino a quando dobbiam restare qui?
- Ancora per poco...

MARIUPOL' è, finalmente LIBERA. MISSIONE COMPIUTA. I russi mollano quel territorio che era PERMEABILE alle loro difese più di una spugna.

Fine della guerra di manovra.

Han fatto bene? Han fatto male? Tecnicamente han fatto bene. Sul piano mediatico ha dato il destro a qualcuno per inventarsi stragi, fosse comuni, eccetera... (Bucha inventata in quattro giorni...).

Ma lì non potevano più restare. In cinquantamila! Comincia a configurarsi la situazione attuale.

Intanto a SUD la situazione si stabilizza e a EST tutto sembra volgere per il meglio. KRASNYJ LIMAN, SEVERODONECK, eccetera.

Pardon, VOLGERE PER IL PEGGIO per qualcuno. Che decide di prendere in mano la situazione. E' fine agosto.

Il resto lo sappiamo. AZIONE NATO, REAZIONE RUSSA, SITUAZIONE ATTUALE.

Scappo. Grazie mille per la lettura, davvero stimolante.
Un abbraccio

Paolo
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Emanuele
Thursday, 20 April 2023 18:23
Ciao Paolo, a proposito di questo recap sui primi periodi del conflitto in risposta a Faber, volevo segnalarti questi due pezzi Gian Micalessin su Analisidifesa, non so se ti è capitato di leggerli però mi sembra che introduca elementi interessanti, https://www.analisidifesa.it/2022/06/l-assalto-russo-a-luhansk-reportage-dal-donbass-in-fiamme/,
https://www.analisidifesa.it/2022/07/il-fallito-colpo-di-mano-russo-a-kiev/,
fammi sapere che ne pensi, saluti.
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Paolo Selmi
Thursday, 20 April 2023 23:15
Ciao Emanuele
comincio dall'intervista a Carev. Troppe contraddizioni, troppo fumo negli occhi e poca, pochissima logica. Non è andata così, ma ammesso e non concesso che Putin avesse il piano per prendersi l'Ucraina nel 2015 e non l'avesse giocato perché troppo confidente... negli accordi di MINSK (fino al 2021!) poi una volta iniziato il tutto... si ritira da Kiev... perché confidente in accordi supersegreti turchi subito dopo disattesi?

Troppe contraddizioni. Carev è uno da prendere con le pinze. Anche perché in russo, che è la sua madrelingua, si guarda bene dal dichiarare, sul suo canale telegram, la metà di quello che ha detto, se l'ha detto, all'intervistatore.

Un'ultima osservazione. Il patàca vive tranquillo, in un anno è lui a fare gli attentati, ma non ne ha subito neanche mezzo. andando in giro senza elmetto e giubbotto persino a 1 km dalla linea di fronte. Maidan l'hanno provocata cecchini NATO appostati sui tetti e poi spariti, con la colpa data a Janukovich e ai suoi uomini. Non ci vuole un genio per fare lo stesso dall'altra parte. Basta un colpo di un cecchino appostato a qualche centinaio di metri. E ti assicuro che il patàca di nemici se ne è fatti parecchi, in quel bell'ambientino. Io non ti ho detto nulla... intanto ti dico domani cosa potrebbe accadere in un dato posto a una data ora. Il gioco è fatto. e anche le false piste. Persino governi fantoccio governati da un fantoccio "amico", senza bisogno di dare il potere in mano a uno Carev qualunque. Salvando capra e cavoli e, soprattutto dicendo, "ma io che c'entro?" Come fa la CIA dopo ogni rivoluzione colorata... di sangue.

Nulla di tutto questo. Con la liberazione di Mariupol' vengono meno i presupposti per combattere nelle oblast' dove "si gioca fuori casa". E si fa un passo indietro, passato come "gesto di buona volontà". Avessero avuto uno zero in più di uomini, allora i piani sarebbero stati diversi. Ma questa è una guerra al risparmio. Non compro l'asse di compensato se posso arrangiarmi con la cassetta della frutta. Poi però non mi devo chiedere perché si spacca prima il lavoretto che avevo in mente di fare. E infatti i russi non se lo sono chiesti. Ma andava bene così, sottolineo. Non c'era bisogno di far saltare i ponti. O le ferrovie. Si vinceva anche con un t-70. E non per stoicismo. Ma perché obbiettivamente non c'era storia, se il conflitto si fosse limitato al regime di Kiev.

E' un po' il contenuto del secondo pezzo, datato giugno 2022. Dice cose condivisibili. Ma quelle occidentali non sono state valutazioni sbagliate sugli ucraini. Bensì sui russi. Sono rimasti spiazzati da mosse che non hanno capito. E quando le hanno capite la frittata (mariupol') era stata fatta.

E allora sono corsi ai ripari. Si è trattato di un approccio "rana bollita", dove l'anfibio bollito era fondamentalmente un'opinione pubblica che dopo due anni di covid ne aveva le palle piene, e tutto voleva fuorché una guerra. e man mano si è alzata l'asticella. si è montata la panna e nel frattempo si preparavano scenari siriani. (a proposito, nessuna menzione della siria, ma i russi dal 2015 al 2019 han preso per i capelli una situazione e ribaltata completamente. su quanti fronti, operando al risparmio, si sarebbero dovuti impegnare?). Fino a spiazzare i russi, a settembre, con la propria entrata in guerra (sia pur non dichiarata). Ma a quello sapevano che dovevano arrivare. Per salvare la situazione. Attacchi con gruppi ben addestrati a quel tipo di combattimento su riservisti. Palmira uno reloaded. Oggi ci riprovano e tornano, chi riesce a tornare, con le ossa rotte. La tattica siriana funziona con un certo tipo di avversario. che erano i riservisti di Balakleja. Ma che non sono i desanty sotto Ugledar. Che i pickup kamikaze se li mangiano quando ancora stanno scaldando i motori nelle retrovie. Sono cambiate un po' di cose dal 2022.

La mossa NATO ha infatti costretto i russi a correre ai ripari con l'ennesima variante di piano. E li ha costretti a un + 300.000 e a investimenti economico-militari ulteriori. Poi però son tornati a tenere il boccino in mano. A riportare il conflitto a logiche a volte da I guerra mondiale. E ora l'asticella più su di così non può andare. Perché più su di così c'è la III guerra mondiale. Senza passare per la seconda.

Una logica da I guerra mondiale ma con armi in grado di fare la differenza. Anche quando sono al risparmio come i gerani usati in massa. O l'intuizione di mettere le ali ai FAB 500. E pur restando al risparmio, alla fine la bomba termobarica, per dirne una che oggi è sulla bocca di tutti, l'han dovuta tirar fuori. My esche ne nachali. Non abbiamo ancora incominciato. Era la loro frase di luglio dell'anno scorso. Ora hanno iniziato. E si vede.

Un abbraccio
Paolo
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Faber
Thursday, 20 April 2023 17:10
Prego. Ricordo ancora che i primi giorni i cinegiornali nostrani prima si strappavano i capelli dando Kiev ormai per persa per poi subito ad esaltare l'eroica resistenza ucraina e chiedere a gran voce più armi. Oltre alle storie strappalacrime solo di marca ucraina che ormai ci sorbiamo da più di un anno mentre chiunche osi dire qualcosa a favore dei russi viene marchiato a vita e bannato.
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 18:50
19/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ulteriori avanzamenti russi registrati in giornata. Ennesima fabbrica divenuta roccaforte dei soldati del regime di Kiev liberata dai wagner, che avanzano.
https://t.me/rybar/45991
Nel complesso, altri tre isolati persi dai soldati del regime di Kiev.
https://t.me/mod_russia/25787

Fuori città, l’esercito regolare russo fa buona guardia:
- copre le spalle ai wagner
- blocca qualsiasi tentativo di INTROMISSIONE da parte di esterni
- attacca retrovie per decine e decine di km, indebolendole costantemente e impedendo raggruppamenti.
Per esempio, nella sola giornata di ieri:
- 67 obbiettivi, tutti colpiti, dall’artiglieria pesante e 4 missioni aeree.
- diversi tentativi di contrattacco partiti dalle retrovie sventati
- un deposito di munizioni saltate in aria
- 380 soldati e diversi mezzi fra le sole perdite registrate dal Ministero della difesa.
https://t.me/mod_russia/25787

Situazione che peggiora anche nei paraggi. Più a nord, i soldati del regime di KIEV hanno abbandonato SPORNOE
https://t.me/polk105/5499
Cartina qui
https://t.me/RVvoenkor/43032
che si trova a sud-ovest di SEVERSK. E anche questo non è un bel segno, sia per SEVERSK, che per la linea a EST in generale.

Non è un bel segno, soprattutto perché all’appello mancano sempre più soldati per TENERE la posizione, una coperta che si fa sempre più corta.

Soprattutto per gli attacchi a EST che qualcuno mette ancora, forse per riflesso pavloviano, in agenda. Come questo ennesimo tentativo di affondo a KREMENNAJA respinto e con gravi perdite. A mancare sono stati elementi determinanti, meglio, che avrebbero forse potuto risultare tali, trasferiti invece in fretta e furia ad ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/83394

D’altronde, vale la pena dare un occhio a questa cartina, con la disposizione dei gruppi ucraini mandati a difendere un centro abitato – in tempo di pace - da settantamila abitanti:
https://dnr-news.ru/img/20230419/a350d4e74d8d6bfcce241eac06c0f67e_o.jpg

E questa la legenda corrispondente ai numeri:
1 – Gruppo tattico Bachmut тактическая группа "Бахмут", 14.000 unità, 17 brigate, 47 battaglioni
2 – Gruppo tattico Karpaty тактическая группа "Карпаты", 13.000 unità, 19 brigate, 54 battaglioni
3 – Gruppo tattico Adam тактическая группа "Адам", 7.000 unità, 9 brigate, 24 battaglioni
4 – Gruppo tattico Azov тактическая группа "Азов"*, 13.000 unità, 15 brigate, 42 battaglioni di unità speciali + 2-3.000 “mercenari”
5, 6 – Riserve cacciate nella mischia per impedire che i Wagner chiudessero gli altri nella sacca подвижный резерв, выделенный для нанесения контрударов по клешням наступающего "Вагнера", 15-16.000 unità
7 – Riserve operative del gruppo Soledar оперативный резерв группировки "Соледар", 20.000 unità.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/19/305305.html

Facciamo due conti, così, della serva, e arriviamo a oltre OTTANTAMILA UOMINI. Per tenere una città più piccola di Busto Arsizio (con tutto rispetto per Busto Arsizio…). Più, si stima: 280-300 carri armati, 1200 altri blindati, 300 obici mortai e 93 lanciarazzi multipli.

Tutto questo, in un regime di EVIDENTE PENURIA DI UOMINI E MEZZI per una partita che si sapeva già, cinque mesi fa, che sarebbe stata persa.

Tutto questo, mandando non solo riservisti, ma anche e soprattutto i migliori fra i migliori per
- tenere ciò che ormai è altamente improbabile anche solo poter considerare di tenere
- tentare altrettanto improbabili contrattacchi.

Ora, ARTEMOVSK libera, SEVERSK che inevitabilmente la seguirà, AVDEEVKA e MAR’INKA che traballano, tutto questo non basterà a infliggere un colpo mortale al regime. Siamo sempre lontani da KIEV.

EPPUR, tuttavia, SLAVJANSK e KRAMATORSK, che prima rappresentavano una sorta di postazione inespugnabile e un problema di quasi impossibile soluzione nelle condizioni attuali (parliamo di difese naturali, di trinceramenti e fortificazioni, di aree densamente abitate, ben più densamente di ARTEMOVSK), ora paiono MOLTO PIU’ A PORTATA. La vittoria ad ARTEMOVSK e dintorni non solo infonde morale e fiducia nei russi, ma crea esperienze e competenze laddove non ce n’erano, aumenta la capacità offensiva e, soprattutto, di coordinamento fra unità che non avevano mai combattuto insieme fra loro. Infine, potenzia ulteriormente la capacità, da parte degli ufficiali, di visione della situazione complessiva, di analisi dei problemi e ricerca delle relative soluzioni, che si andranno a tradurre in piani di battaglia sempre più efficaci.

L’ostinazione propagandistica del regime verso ARTEMOVSK ha fatto un favore ENORME alle forze armate russe, entrate improvvisamente in un conflitto con 150 mila uomini raccattati da un’esercitazione militare congiunta coi bielorussi (Gruppi “Z”apad e “V”ostok) e in condizioni decisamente peggiori delle attuali. L’effetto domino - e senza essere dei preveggenti – rischia di diventare in queste condizioni un effetto tsunami.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 12:52
19/04 ore 12:30 aggiornamento

STRAGE NAZIFASCISTA AD ARTEMOVSK

Due giorni fa, per fermare l’avanzata russa, i soldati del regime di Kiev hanno fatto saltare QUATTRO CASE POPOLARI DI NOVE PIANI (devjatietazhnye)
https://tass.ru/armiya-i-opk/17557971
Dentro c’erano ancora come MINIMO venti persone, tra cui bambini. Morti tutti. Questo è quanto hanno raccontato oggi i civili ai russi sono arrivati e che li stanno evacuando.

La zona è quella limitrofa al quartere CVETMET (Цветные металлы, metalli non ferrosi), che prende il nome dalla fabbrica omonima e che si trova a qualche isolato a OVEST della stazione di BACHMUT-1.

Le canaglie fasciste demoliscono sistematicamente case popolari quando divengono inservibili a scopi difensivi. Che ci sia qualcuno dentro, o negli scantinati, poco importa, che muoiano tutti. Tanto, per loro, il russo buono è il russo morto… e quelli per loro sono solo buoni come scudi umani, finché fa comodo.

Per i nazifascisti di Kiev, ma non solo per loro. Perché qui, in U-ccidente, gli stessi che vanno ad Auschwitz, pur non avendo fatto nulla per liberarla, e proibendo tra l’altro l’accesso a chi l’ha liberata, in questo caso girano la testa dall’altra parte. Esattamente come ottant’anni fa. Girano la testa dall’altra parte.

BUON COMPLEANNO, ŽIGULI!

Nella notte fra ieri e oggi, 18-19 aprile 1970, uscivano dalla linea di produzione le PRIME 6 VAZ-2101, altrimenti chiamate ŽIGULI (Жигули).
https://t.me/vityzeva/81417

Il soprannome trae la sua origine dalle dolci alture lungo il Volga, nei pressi degli stabilimenti di TOGLIATTIGRAD dove erano prodotte. Si chiamano Žiguljovskie gory (Жигулёвские горы), per gli amici Žiguli, per l’appunto. Erano chiamate anche KOPEJKA (Копейка), piccolo copeco, dalla unità monetaria in cui si suddivide il rublo.

Di come e perché la FIAT 124 divenne ŽIGULI ne accenno brevemente qui,
https://sinistrainrete.info/teoria/15894-ivan-mikhajlovic-syroezin-pianificabilita-pianificazione-piano-vi.html
a completamento di una parte del mio lavoro (incompiuto!) sulla pianificazione in URSS.

L’Avvocato fece una barca di soldi e Mosca ebbe un prodotto solido, economico, affidabile, in grado di soddisfare il bisogno di autoveicoli sempre crescente nel Paese dei Soviet. Con costi di ingegnerizzazione, progettazione, collaudo… zero! Prodotto in milioni di esemplari e su licenza anche in altri Paesi fino al secolo attuale (Egitto, se non vado errato).

In una vita precedente feci in tempo anche a conoscere un anziano commerciale della ditta in cui lavoravo che, a suo tempo (anch’egli in una vita precedente!) aveva curato da operativo il trasporto camionistico degli stampi da Torino a Tol’jatti.

Quando uno si chiede da dove nasca l’intuizione di “mettere le ali” ai FAB, occorre sempre fare passi indietro. A me, per le mie ricerche nel mare magnum della storia industriale del Paese dei Soviet, viene in mente la prima reflex sovietica: la Zenit.

Presero una Leica telemetro prima serie (otturatore 1/500-1/30 s. + posa B), che già avevano imparato a riprodurre nella meccanica, aggiunsero davanti il meccanismo dello specchio e del mirino pentaprismatico, sistemarono il “tiraggio” degli obbiettivi ricalcolando le distanze fra le lenti (aumentava la distanza fra lente e piano focale), ed ecco la prima reflex! Che nelle modifiche rimase tale fino all’ultima variante, la Zenit 412-DX, prodotta ancora a cavallo fra i due millenni.

Il VALORE D’USO prima di tutto, e al minor costo di produzione possibile! Imperativo dell’economia di piano, dove minori costi di produzione di beni di consumo portavano anche alla diminuzione dei prezzi al dettaglio (sic!) e che dove vogliono (vedi FAB) sono in grado ancora di applicare.

Buon compleanno, Žiguli!

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Wednesday, 19 April 2023 13:13
Mio padre, scuola FIAT e che per anni ci ha lavorato, sostiene ancora oggi che il Golpe Borghese falli proprio per l'intervento dell'Avvocato a seguito delle minacce russe di stracciare il contratto con la FIAT in caso di cambio di regime in Italia.
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 14:19
Pensa te... e non mi meraviglierebbe se tra cinquant'anni uscissero fuori anche le carte (e io da dove sarò, licheno a sopra tremila metri di quota con vista vallata, ne riceverò notizia tra una folata di vento e l'altra).

Era veramente una commessa della miseria: macchinari, stampi, smontaggio, trasporto, montaggio, collaudo, formazione del personale in produzione, in controllo qualità, in pianificazione della produzione e dell'approvvigionamento, più forniture di semilavorati, parti e accessori in quantità sufficiente e fino a raggiunta autonomia della produzione in loco. Gliene saranno entrati, sopra, sotto e in mezzo al banco...

Quanto bastava per prendere a gavettoni di acqua ghiacciata i bollenti spiriti di qualcuno...

Grazie mille per questa testimonianza Faber! E W la 124!

Ciao

Paolo
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Faber
Wednesday, 19 April 2023 14:39
Prego figurati.
Ho dimenticato aggiungere che oltre a quello minacciarono anche di tagliarci le forniture di gas. Oggi come allora dipendiamo dai Russi.
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 08:43
19/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


La cartina aggiornata di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/18/20230418221518-a491aa08.jpg

Ci mostra gli avanzamenti di ieri e, in modo anche abbastanza evidente, il cambio tattica dei russi (meglio, il cambio di direzione degli attacchi меняет направление удара). I quali concentrano maggiormente gli attacchi sui fianchi, in particolare a nord, dove appaiono maggiormente i cedimenti dei soldati del regime di Kiev.

Probabilmente in questi giorni si son messi a puntellare a est, riuscendo a tamponare in qualche modo, ma non a nord. Ed è qui che stanno operando i russi. Ingrandimento qui:
https://t.me/boris_rozhin/83320

Siccome la superficie è sempre più ridotta, peraltro, (riprendiamo per comodità questa cartina di ieri all’una che lo mostra bene)
https://t.me/boris_rozhin/83284
siamo in piena proprietà commutativa dell’addizione: invertendo l’ordine degli attacchi il prodotto non cambia o, meglio, porta allo stesso risultato in minor tempo, aumenta l’efficienza.

Infatti, se da est ci vuole più tempo ma il fronte nord è ormai lì dietro, e si può attaccare da lì con maggiori probabilità di successo, il risultato sarà che si arriverà alle retrovie nemiche del fronte est passando da un’altra parte. Ormai, davvero, l’area in mano al regime di Kiev è talmente ridotta che si possono fare ragionamenti di questo tipo.

ATTACCO IN NOTTURNA RESPINTO E CON GRAVI PERDITE

Ieri notte si è combattuta l’ennesima, sanguinosa (per i “contrattaccanti”), battaglia sul fronte sud. Zona Zaporož’e. Tentativo di sfondamento ucraino in notturna culminato con ripiegamento e perdite.
https://t.me/ukraina_ru/143192

Probabilmente la ricetta è la stessa di Ugledar di due giorni fa e di Balakleja di otto mesi fa. Quello che cambia è chi sta dall’altra parte. Non solo almeno centomila soldati in più, e relativi mezzi. Non solo una linea di difesa più fortificata. Ma anche un’aviazione che ha sfruttato l’inverno relativamente calmo per ricomporsi, riposizionarsi, riorganizzarsi, aumentare i propri effettivi e migliorare le procedure operative di pronto intervento.
https://t.me/ukraina_ru/143214

Infatti, non solo gli attaccanti sono colpiti da terra con il fuoco di controbatteria, ma si alzano subito in volo aerei ed elicotteri per aumentare la potenza di fuoco contro gli attaccanti. Un vero e proprio fuoco di sbarramento tale da annullare qualsiasi fuoco di copertura e far desistere gli attaccanti da ulteriori avanzamenti.

Inoltre, sempre più decisivo si sta rivelando il fattore FAB. Qui una immagine del PRIMA e DOPO la “modifica” (aggiunta di ali, gps, radiocomando)
https://t.me/ukraina_ru/143202
Con questa introduzione, e praticamente a costi ridottissimi, i russi riescono a mantenere ovunque un’enorme superiorità di potenza di fuoco, di svariate volte, non di percentuali a uno zero. Una bomba di queste, anche solo da 500 kg di testata, sganciata su una colonna di mezzi in avanzamento, sia pure sparpagliati, produrrebbe un effetto panico non indifferente e scompaginerebbe qualsiasi ordine di attacco. Quel che sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Wednesday, 19 April 2023 11:03
Buongiorno!
Beh, se i documenti trapelati dicono il vero, l'Ucraina nel giro di un mese avrà completamente esaurito tutti i missili contraerei. Pare che ne abbiano appena per respingere 2-3 ondate di attacchi russi al massimo. Ciò spiegherebbe anche l'aumentata attività dell'aviazione russa. Tra l'altro su ordine di Washington avrebbero anche ridotto il numero di colpi sparati con l'artiglieria a causa dell'eccessivo esaurimento delle scorte fornite da noi occidentali.

L'ultima però che ho letto è stata che ora gli ucraini accusano i russi di aver volutamente modificato il clima per impedire al terreno di asciugare e impedirgli di lanciare la gloriosa e inarrestabile controffensiva che arriverà fino alla Piazza Rossa.
Putin unico vero responsabile dei cambiamenti climatici. Il buco dell'ozono lo ha provocato lui apposta.
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 14:10
...il vero nodo irrisolto del Protocollo di Kyoto... è l'alito di Putin! :-)

Com'è che cantava Finardi: "Extraterrestre portami via..." ma non "una stella che sia tutta mia"... va bene anche in condominio, in affitto e con riscaldamento centralizzato... va bene tutto!

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 19:06
18/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Ulteriori avanzamenti anche nella giornata di oggi, in particolare a OVEST della stazione dove è stata ampliata la zona liberata dai russi. Tutto questo, per ammissione delle stesse fonti ucraine.
https://t.me/RVvoenkor/42964

In sostanza prosegue incessante, martellante, lo stesso movimento che sta lentamente spingendo fuori dalla città i soldati del regime di KIEV. I quali hanno ricevuto l’ordine di resistere fino all’ultimo ucraino e, man mano che mollano la presa, radere tutto al suolo. E lo stanno eseguendo.

“THE WEST APART FROM THE REST”: HA UNITO L’U-CCIDENTE, MA LO HA DIVISO DAL RESTO DEL MONDO

Articolo molto interessante, che segnalo perché una delle prime, palesi, AMMISSIONI DI INSUCCESSO fra le fila u-ccidentali. E ad ammetterlo è Foreign Affairs (che non è la canzone di Mike Oldfield…):
https://www.foreignaffairs.com/ukraine/world-beyond-ukraine-russia-west

Anche se le motivazioni dell’insuccesso, in questa fase, sono ancora “fumose” e fan sembrare il “take a trip in the air” della canzone di Oldfield la recita a memoria della Tavola degli elementi di Mendeleev (azz un altro russo!).

Leggendo questo pezzo, e nonostante le numerose scuse fornite, siamo infatti più a livello di “E non puoi dire lascia che sia” (perché né avresti un po' colpa anche tu…) che a una vera e propria analisi di “come sia potuto accadere”… ma è già un inizio.

Meglio, ammettere:
“The war has certainly united the West, but it has left the world divided. And that rift will only widen if Western countries fail to address its root causes”
è già qualcosa...

Anche se la colpa è sempre, e comunque, degli altri che non capiscono. O di “priorità confuse e promesse non mantenute” (“West’s confused priorities and failed promises”… ma si è trattato di un equivoco!), o della Realpolitik, senza contare gli ormai onnipresenti, come il prezzemolo, “Wagner paramilitary company”. I doppi standard u-ccidentali, sono “percepiti”, un po’ come la temperatura d’estate (“perceived Western double standards”). D’altronde, noi siamo “the liberal democratic world”. Semo er mejo.

Occorre quindi dare tutte le motivazioni, meno ovviamente citare le cause che potrebbero scaturire da una delle tante letture marxiane possibili sulla situazione, con parolacce tipo “neocolonialismo”, “sfruttamento”, “imperialismo”, “conflitto interimperialistico”, eccetera. Abbinandole, magari, a quelle categorie che a livello antropologico e culturale potrebbero rientrare nella casella di “visione eurocentrica del mondo estesa a paradigma assoluto” (perché tutte le culture sono -loro stesse-centriche, ma solo noi estendiamo a paradigma assoluto quelle che sono le nostre convinzioni).

Ma le categorie che veramente ci metterebbero in discussione è cosa buona e giusta non tirarle in ballo. Pare quasi di sentirli: "Suvvia, un po’ di buona volontà… e si aggiusta tutto". Dostoevskij (un altro russo ancora... allora è un vizio!) ci ha scritto un libro su un personaggio simile, “Il sosia”, dove il protagonista ogni due per tre si autoconvince che “andrà tutto bene”: come da noi qualcuno due anni fa... una frase, "andrà tutto bene", che son riusciti a far detestare anche dai bambini. Che non riescono ad articolare il loro pensiero, ma capiscono molto bene quando li si prende in giro.

Allo stesso modo, anche qui il problema è, si vorrebbe, di "comunicazione". Peggio, e usando una parolaccia molto in voga di questi tempi, di "narrazione". "Oh lord, please don't let me be misunderstood"... basta esserne convinti.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Alfred
Wednesday, 19 April 2023 00:22
There is an urgent need for the U.S. and its allies to regain the trust of the developing world. There is no better means of regaining trust than through the collective provision of large-scale support for countries’ highest priorities. And there is no more rapid and effective way of mobilizing support than through the World Bank.”

Correggimi se sbaglio ..
Certo, ammettono che il mondo non ha messo gli elmetti dopo le ripetute chiamate alle armi per la nuova e le nuove crociate.
Non hanno comunicato bene, hanno fatto qualche errore, ma soprattutto devono riguadagnare fiducia con una iniezione massiccia di aiuti interessati della banca mondiale... poi vedrai come ameranno le ragioni di questo polo occidentale di idioti e illusi narcisisti.

Un po' di elemosine pelose e ce li ricompriamo tutti.
No, non c'e' speranza
Spero che sia solo colpa del mio inglese elementare ... forse non li capisco e ho bisogno di un po' di banca mondiale anche io ...
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Paolo Selmi
Wednesday, 19 April 2023 08:20
Grande Alfred!

Hai trovato un brano molto più significativo di quelli che ho recuperato ieri sera io per chiudere il pezzo e andare a casa. L'ho letto e riletto... si, dovremmo andare tutti ai corsi di inglese della BM... non capiamo.

Forse perché abbiamo imparato l'inglese dalle canzoni, e pure sbagliate... di cantanti con la bandana, o coi capelli rasta o col cespuglio in testa, mezzi fumati, o bevuti... o peggio ancora.

Davvero non riesco a capire come si possa affermare seriamente quella successione di "perle"... dove siamo? In Misery non deve morire dove noi siamo quell'attrice bravissima ma che in quel film mi fa una paura boia? Specialmente quando tira fuori il martello e dice "è per il tuo bene..." E il resto del mondo è lo scrittore legato al letto? E noi non capiamo perché il resto del mondo cerchi di slegarsi? E forse oggi ha capito che è la volta buona?

Poi in che altro letto finirà, non ci è dato sapere, anche se unendo i puntini possiamo immaginarlo con un certo grado di probabilità.

Ed è anche molto facile, visto che dall'altra parte non c'è il socialismo, che troveranno meccanismi, dispositivi di sfruttamento capitalistico assai simili. Ma quello che cambia, oggi come oggi, è la scala. Secoli di colonialismo, di genocidi, di sfruttamento e kapitale che nasce grondante “dalla testa ai piedi, da tutti i pori, sangue e sporcizia” (von Kopf bis Zeh, aus allen Poren, blut und schmutztriefend), diciamo che nel letto nuovo non li troveranno. Almeno, nella misura in cui li subiscono tutt'ora, visto che l'U-ccidente non ha provveduto neppure a cambiare le lenzuola, da secoli e secoli. Ha cambiato, tutt'al più, il copriletto. Quello si. Ora siam tutti più "liberi", "democratici", portatori di quei valori "sani", gli unici in grado di far andare avanti il mondo.

E mi spingo con questa ultima riflessione, Alfred. Ieri sera prima di soccombere su rai yoyo ho voluto vedere almeno i titoli del telegiornale, e prima dell'orso ritrovato Mentana faceva il parallelo fra Mattarella ad Auschwitz e il "suprematista bianco" governativo di cui ora mi sfugge il nome (anche il cervello ha le sue difese...) che parlava da qualche parte di "sostituzione etnica" a cui si può dire no.

Ora, questi sono fuori categoria. Proprio fuori concorso. Da manicomio, specialmente in un contesto, come quello italiano, dove Franza o Spagna ci son passati tutti. Ed è anche la nostra forza, ma ora non posso dire neanche "non capiscono" altrimenti mi rivedo vecchia col martello in mano... anzi si, lo ridico per l'ultima volta: "non capiscono"!

Usiamo ora la prima persona plurale. Quello che NOI non capiamo (così ci mettiam dentro tutti), è che colui che Mentana, o la Schlein, o tutti e due categorizzavano come "suprematista bianco", in realtà è FRUTTO di un substrato più profondo. CHE AFFONDA LE PROPRIE RADICI PROPRIO NELLA CONVINZIONE IN NOME DELLA QUALE NOI CI SENTIAMO IN DIRITTO DI DETTARE LEGGE AL MONDO INTERO.

Sacco e Vanzetti erano messi a morte da gente che si sentiva PIENAMENTE IN DIRITTO di farlo. Diritto più che divino. Solo per dirne due di cui ci vergogniamo anche a intitolare vie, a momenti.

E quel che è peggio, è che questo impasto mostruoso di diritto universale di cui noi ci sentiamo i più autentici interpreti, creatori, attori - un po' come i due vecchi capitalisti di "Una poltrona per due", quando alla fine, ridotti sul lastrico, dicono qualcosa come "La borsa, tutto questo, lo abbiamo inventato noooooooi!!" - si è rivelato, SPECIALMENTE DOPO LA FINE DELLA GUERRA FREDDA, una copertura per il mantenimento e l'estensione, la globalizzazione, di di meccanismi di dominio, di sfruttamento, di egemonia. Quindi anche quel che di buono c'era è stato spazzato via dal come è stato impiegato, dal suo uso strumentale.

Ecco che, allora, non si è trattato di un MISUNDERSTANDING... Biden e Trump, il fioretto e la cazzuola, per chi non è golden billion pari sono. E non a torto.

Scappo che sto già vedendo una vecchia con un martello in mano... si avvicina...

un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 12:55
18/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


A essere demolita dai soldati del regime di KIEV per fermare l’avanzata dei russi è, questa volta, la Dom kul’tury, la Casa della cultura.
https://t.me/boris_rozhin/83263
Dall’imponente nube di fumo sollevata, più che conservare cultura l’avevano impiegata come deposito di munizioni. Che non riuscendo a trasportare han deciso di far saltare. Dom Kul’tury demolita e rasa alle fondamenta: segno dei tempi.

Peraltro, gli attacchi mirati di stanotte da parte russa non sono passati inosservati e probabilmente presto avremo ulteriori aggiornamenti.

AAA REVISORI CONTI (PER “CONTROLLI” FARSA...) CERCANSI

JOKER colpisce ancora e ci regala due pagine molto interessanti dai terminali di qualche funzionario di KIEV “distratto”, mettiamola così.
https://t.me/JokerDPR/422

Trattasi di una richiesta di personale atto a rivedere conti e capire dove son finiti, fondamentalmente
1+1,7+12,8= QUINDICI MILIARDI E MEZZO DI DOLLARI di aiuti.

In buona sostanza, prima si danno, poi si vede dove in che tasche sono andati a finire. Complimenti… Ma ciò che non finisce mai di stupirmi è che tu cerchi “revisori conti” fra chi vorresti “controllare”. Che senso aveva mandare la richiesta facendola passare per i canali ufficiali? Che “audit” potranno mai uscire da questa farsa?

Comunque l’avviso è scaduto, purtroppo. Non fate troppo circolare la voce mica che chi manda il CV poi resti deluso…

Il canale ucraino REZIDENT che riprende questa notizia riporta, per viva voce di un funzionario di USAID, che la somma messa in conto per RAFFORZARE I CONTROLLI sugli “aiuti” è di VENTI MILIONI DI DOLLARI.
https://t.me/rezident_ua/17328

Venti milioni di dollari per capire, dai controllati stessi, dove sono finiti i 15 miliardi e mezzo già trasferiti più i futuri. Siamo all’assurdo.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Tuesday, 18 April 2023 14:56
Demoliscono i palazzi ben sapendo che tanto per i media nostrani gli unici che uccidono civili sono sempre i cattivissimi russi. Giusto ieri in diversi telegiornali riportavano le testimonianze di presunti ex militari della Wagner apparse (guarda un po') su un portale russo che lotta per i diritti umani (casualmente finanziato dal Dipartimento di Stato Americano). E cosa dicevano questi due disertori? Che la Wagner uccide chiunque incontra e che qualunque vittima civile sarà responsabilità solo russa. Strano che non abbiamo accusato i russi di fare saltare apposta i palazzi.
Tra un po' sarà colpa dei russi anche la siccità nel Nord Italia.
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 16:26
E' vero Faber,

dopo trent'anni passati a mordere i freni, finalmente possiamo tornare a dire peste e corna dei russi... e vale tutto, ma proprio tutto! Che la quinta strofa dell'Avvelenata di Guccini sarà roba da dilettanti a confronto! Prepariamoci a sentirne di cotte e di crude!

Quella di ieri, ti dico la verità, me l'ero persa... e anche volentieri, dopo averla letta. Letta in un canale telegram in cui stavo cercando tutt'altro... che ci faceva qualcosa scritto nella mia lingua? Leggo... e partono i conati. Leggo sotto la didascalia, e mi sento come quando vado a colloquio dalle maestre... (scherzo, dopo due anni di dad letteralmente persi, sta recuperando alla grande. bravissima, avanti così).

Poi leggo che un reporter italiano ha recuperato la cloaca che ha diffuso queste notizie infamanti e che ora rettifica.
https://t.me/vn_rangeloni/1518
E tra me e me penso... noi italiani siamo un popolo che non mi finisce mai di stupire... da un lato abbiamo fra i migliori cinegiornali luce e macchine del fango esistenti, e dall'altro un Fulvio Grimaldi, giusto per citare il primo che mi viene in mente, che fu l'unico a fotografare e documentare la strage britannica a Derry del 30 gennaio 1972 (Bloody Sunday). La foto divenuta murale sulla casa è sua.

Sarà il nostro karma... Comunque prossima vita rinasco licheno, e ben sopra i tremila, vista vallata... quindi il problema non si porrà più! :-)

Un abbraccio!
Paolo
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Faber
Tuesday, 18 April 2023 17:03
Rangeloni è uno dei pochi italiani a fare reportage direttamente da Donetsk e Luhansk. Non a caso è spesso ospite da Visione TV o sul canale di Orsi.

E a proposito di (dis)informazione, leggo adesso che Zelensky sarebbe andato a visitare Adveeka. Conoscendo il pollo, quanto scommettiamo che sarà un'altra farsa come la visita a Soledar a inizio anno?
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 19:13
Ho visto le immagini e non aveva neanche il giubbotto antiproiettile, o il casco. Coi russi a 1 km che martellano 24/7 ma, in quel momento, stranamente, tacevano. Molto probabilmente perché sapevano anche loro che, se avessero solo provato a sparargli qualcosa, chessò, missili, proiettili, coppe del nonno scadute, calzini puzzolenti (tentando quindi anche la sempre negata arma chimica...), li avrebbe fermati tutti coi suoi pugni atomici... :-)
teniam botta!
paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 08:39
18/04 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


La cartina generale di fine giornata di RYBAR
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417233409-b2a7a084.jpg

riprende sostanzialmente quanto già detto su ARTEMOVSK (riquadro in alto a destra) e dedica il riquadro sotto ad AVDEEVKA. Qui possiamo notare come ormai l’area a righe dei combattimenti interessi ormai gran parte del perimetro cittadino, da sud-ovest a nord-est. È un continuo, incessante, smantellare difese costruite in otto anni.

La differenza, qui come ad ARTEMOVSK, ormai, la fanno le FAB modificate, nelle versioni da 500, 1000 o 1500 kg di carica esplosiva. L’arma che nessuno si aspettava, il residuato sovietico con GPS e ali quanto basta per andare dove deve andare e non da un’altra parte, la forza di gravità che fa il resto dal punto di sganciamento aereo e li fa schiantare a una velocità imbattibile, da ciò che resta di una contraerea fatta a pezzi da passate e passate di “GERANI” nei mesi scorsi. I quali – riassunto delle puntate precedenti – partiti per rallentare gli approvvigionamenti lungo la direttrice OVEST-EST facendo saltare tutto quanto distribuisse elettricità, sono poi diventati UNA POTENTE ESCA per individuare la contraerea nemica, impegnata nell’impari compito di buttarne giù uno stormo intero prima che uno di essi raggiungesse il trasformatore di turno e, una volta individuata, dargli il ben servito con altri droni o, all’occorrenza, coi missili alati X-101: missili che rappresentano il cugino ricco, di città, ipertecnologico, delle FAB sovietiche modificate ma che, come tutti i cugini fighetti, contengono “solo” kg 400 di esplosivo, a differenza dei cugini di campagna).

Sempre a proposito di FAB ieri notte, a seguito di quelli sganciate ieri pomeriggio, ne sono volate in quantità industriale a KRAMATORSK, KONSTANTINOVKA, SLAVJANSK. Oltre 10 in quest’ultima città soltanto.
https://t.me/namarshe/5351

Diciamo che la scelta di portare truppe di ogni genere, dalla difesa territoriale per fare numero, alle squadre speciali ALFA appena uscite dalle migliori fucine di unità speciali NATO per fare la differenza, si sta rivelando NEFASTA. E, probabilmente, la goccia che fa traboccare il vaso e compromette, definitivamente, la tanto annunciata controffensiva.

CONTROFFENSIVA di cui abbiamo assistito ieri, nei pressi di UGLEDAR, alle prove generali. Unità speciali aviotrasportate ieri all’attacco, cercando uno sfondamento sui fianchi che, dopo ore di combattimenti, non è arrivato e li ha costretti alla ritirata con perdite ingenti.
https://t.me/RVvoenkor/42924
Tentativo di assalto fine a sé stesso o prove generali di controffensiva? Lo scopriremo presto...

“CREDO ABBIAM PERSO LA TESTA”…

È quello che deve aver pensato questo Leopardo tetesko-ti-cermania,
https://t.me/drugoeeto/9058
che probabilmente al tempo della canzone era già grande abbastanza per ballarla nelle discoteche tedesche fra bionde da bere e bionde da rimorchiare (giustamente, da buon Leopardo...). Chi avrebbe mai pensato che, ormai in età da centro anziani, lo avrebbero ripescato, respiratore e girello inclusi, per portarlo in Ucraina. E, quel che è peggio, che in Ucraina non ci sarebbe arrivato neppure, ma sarebbe finito ingloriosamente, e senza testa, in un centro addestramento polacco. Effetto leva che ne ha divelto completamente la torretta. Probabile causa impatto: bocca del cannone contro un colmo sporgente sul fondo dissestato che ha fatto ballare, per l’ultima volta, il mezzo o, come dicono altri, contro un altro carro (della serie, io venivo da destra, lui da sinistra, io però avevo il sekolen d’italien sul cruskotten, quindi aveva ragione lui a prescindere…).

Una proposta alle anime belle che si impegnano nelle cause perse più disparate, la migliore delle quali resta però sempre quella che impegna il “fronte di liberazione dei nanetti da giardino” (e che consiste nel rubare, pardon, “liberare” e portare nei boschi), seguito a poca distanza dal “fronte di liberazione dei babbi natale appesi sui balconi” (che però nello statuto non specifica cosa occorra fare dopo il taglio delle corde...): perché non fondare un “fronte di liberazione dei leopardi in pensione”? Contro quei cattivoni che li prelevano da parcheggi dove avevano fatto il solco da decenni? E per garantire loro un deposito decoroso, dove ogni tanto un custode pietoso faccia passare in filodiffusione un po’ di riempipista anni Settanta-Ottanta per far ricordare loro i bei tempi andati...

Comunque, uno di meno.

Aggiornamenti a seguire.
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Мир
Tuesday, 18 April 2023 10:48
Caro Paolo,
hai informazioni se ci sono ancora dei civili nascosti in quel che resta della città?
Nella parte controllata dall'esercito russo credo che abbiano portato via chi hanno trovato o almeno li abbiano raccolti in zone più "sicure".
Vedendo alcuni filmati dall'alto, è probabile che non ci siano più civili ad Artemovsk, speriamo che la maggior parte di questi poveri disgraziati, usati come scudi umani dal regime, sia riuscita a fuggire.
Se è così allora l'esercito russo ha il via libera per usare le Fab, credo che le più potenti abbiano un raggio di azione di 200 metri, questione di pochi giorni e possono spianare e avere campo aperto per liberare la fascia cuscinetto, terra di nessuno. Se poi da ovest continueranno lo stesso ad inviare nuove vittime e ad ordinare loro di posizionarsi, strisciando a terra tra le macerie, non so davvero che dire.
Le città si ricostruiscono, non c'è problema, il massacro pianificato della propria gente e anche di quella degli altri invece non si cancellerà mai, e di questo ad certo punto chi comanda adesso a Kiev dovrà renderne conto.
Segnalo giornali luce vari in corto circuito ormai conclamato, non regge più l'impianto narrativo ufficiale, e questo soprattutto grazie a chi, nonostante la fatica, pedala ogni giorno e indica la direzione corretta.

Спасибо

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Tuesday, 18 April 2023 14:56
Grazie di cuore, Mir! Davvero! E avanti così, pedalata dopo pedalata, fino allo striscione finale!

La tua domanda è MOLTO pertinente ed è, secondo me, uno dei motivi per cui finora a radere al suolo gli edifici siano gli ucraini in fase di ritirata e non i russi che potrebbero liquidare l'intera faccenda nel giro di pochi giorni.

Purtroppo, e sottolineo PURTROPPO, ci sono civili. Questo è un reportage di Sasha Koc dal centro di Artemovsk ormai liberato, di tre giorni fa.
https://www.kp.ru/daily/27490.5/4748873/

La signora col cagnolino si chiama Ljuda. L'hanno evacuata i wagner per portarla in una zona più sicura. Poi viene il turno di un figlio con sua madre a cui qualche soldato ha rimediato un mazzolino di fiori per distrarla durante l'evacuazione. E così via.

Se tanto mi dà tanto, caro Mir, anche nelle case popolari a ovest, nascosti negli scantinati, mentre sopra infuriano i combattimenti, ci saranno civili. Ed è questo il motivo per cui i FAB-500 non li usano. Vanno avanti a isolati (kvartal), angolo-marciapiede-angolo: il bollettino del ministero della difesa di oggi parla di un quartiere a nord, uno al centro e uno a sud liberati:
https://t.me/mod_russia/25761

I FAB li usano dove sanno di poterli usare, su caserme, depositi (o edifici pubblici e capannoni adibiti a tale scopo, come per esempio questa scuola di musica adibita a caserma, foto prima e dopo...),
https://t.me/yaremshooter/1296
contro colonne di mezzi in arrivo, per esempio per bloccare tentativi di contrattacco sul nascere,
https://t.me/mod_russia/25761
ma non certo per sbloccare la situazione, per esempio dalle parti del MiG all'ingresso sud, dove veramente basterebbe poco per sbaragliare una resistenza fondata, essenzialmente, sul cemento armato di case espropriate a civili scappati in gran parte altrove, ma anche sicuramente, sia pur in minoranza, rifugiatisi sotto terra, negli scantinati.

Colgo l'occasione per segnalare anche il reporter italiano Rangeloni che, sul suo canale, ha recuperato la fonte che ha diffuso le ultime notizie false su presunti massacri di bambini da parte russa (dopo le decapitazioni, del resto...) e che ora smentisce tutto:
https://t.me/vn_rangeloni/1518
Ma per la macchina del fango basta spandere letame, poi "a pagare, a morire" ...e a raccoglierlo da terra, "c'è sempre tempo".

E' uscita nel frattempo l'ultima cartina aggiornata, a opera di Rozhin:
Russi (Wagner) - 81,27%
Terra di nessuno (Nejtral') - 8,56%
Ff.aa. ucraine (VSU) - 10,17%
https://t.me/boris_rozhin/83284
Penso proprio che andranno avanti così. La terra di nessuno un po' diminuisce, un po' si sposta a ovest. Isolato dopo isolato. A meno di un cedimento collettivo, assolutamente da non escludere. E' già successo qualche settimana fa, niente di più facile che si possa ripetere.

Grazie ancora Mir,
un abbraccio!

Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 17 April 2023 19:05
17/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Azione che procede, lentamente ma costantemente, come da cartina di RYBAR aggiornata alle 15:00 (ora locale)
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143909-a410f7f2.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/17/20230417143908-f3540a71.jpg

Confermata, poco più tardi, la liberazione di altri due isolati a nord e al centro:
https://t.me/polk105/5389

D’altronde, altro non potrebbe essere quando solo da parte russa ufficiale – wagner esclusi – i morti si contano a centinaia (oltre 270 nelle ultime 24 ore)
https://t.me/mod_russia/25731
e la carne da cannone che recuperano ancora per tenere la posizione ormai è ridotta un centinaio di uomini quando son tanti:
https://t.me/rybar/45916

Ecco quindi l’ingrandimento della cartina che ci mostra i maggiori avanzamenti da NORD, i quali si trascinano settori già aldiqua della stazione (abbandonati per evitare l’accerchiamento). Man mano poi che si cala verso sud esiste ancora un fazzoletto che tiene aldilà della stazione, ma si vede chiaramente come tutto questo “tenere” sia, più che altro, un cercare di demolire (o far demolire) tutto, ridurre tutto in macerie, prima di abbandonare.

Confermato, inoltre, poche ore fa l’impiego da parte russa dei FAB-500:
https://t.me/boris_rozhin/83215
Due sono appena caduti, uno su una caserma e l’altro contro soldati che cercavano di introdurre uomini e mezzi in città.
https://t.me/ukraina_ru/142952
Due potenti esplosioni, avvertite anche a km di distanza (il 500 sono i kg di esplosivo contenuti nella testata). Confermati essere non i FAB-500 di sovietica memoria, ma quelli MODIFICATI dai russi con ali, GPS e dispositivo di navigazione e comando a distanza, tali da costituire l’equivalente di un missile alato. Con la differenza di costare uno o due ordini di grandezza di meno ed essercene a iosa.

Resistere non ha senso, da mesi. Così come il continuo accorrere, tentare contrattacchi, che è fatto – peraltro – nel modo più IRRAZIONALE e SUPERFICIALE possibile. Ai confini della realtà. 12 aprile. Ennesimo tentativo di contrattacco da fuori, da nord-ovest per la precisione. Parte una colonna di mezzi. Non tengono conto delle condizioni del terreno. Poco dopo la partenza sono immersi nel fango. Come quelli ripresi in queste immagini, né più, né meno:
https://t.me/RVvoenkor/42911

I droni russi li notano, danno le coordinate. Partono i tiri di artiglieria che centrano il bersaglio. Si muove allora un’altra colonna in soccorso. I droni però ora sono in quota al punto giusto e li vedono. Tiro al bersaglio anche lì. 20 morti e 30 feriti il bilancio di quella sola azione:
https://t.me/boris_rozhin/83211

E’ tutto un continuo, insensato, FRAPPORRE CARNE DA CANNONE MALE ARMATA DAVANTI AI RUSSI CHE AVANZANO. Il perdere decine di migliaia di uomini e mezzi ad ARTEMOVSK, quantomeno razionalmente, linearmente, logicamente, NON TIENE. Neppure il discorso tattico-strategico “resistete finché noi non partiamo con la controffensiva” ormai si regge in piedi. Infatti, oggi Rezident (che ricordiamo essere un canale UCRAINO) pubblica un contributo MOLTO INTERESSANTE:
https://t.me/rezident_ua/17315

Anche i generali NATO prima di mandare al massacro i soldati degli altri, infatti, fanno simulazioni. E il quartier generale ne ha appena fatta una.
AUTUNNO DELL’ANNO SCORSO: se allora ci fosse stata controffensiva VERSO LA CRIMEA, le perdite ucraine sarebbero state il QUARANTA PERCENTO sul totale delle forze coinvolte (mi sembra un po’ troppo poco… ma “de simulationibus non disputandum est” oppure, come canta un gruppo il secolo scorso, ipnotizzando il mondo intero con un riff da paura… “sweet dreams are made of this… who am I to disagree”)
ORA: se ci fosse controffensiva, sempre verso la Crimea, ai russi – che nel frattempo non son stati con le mani in mano - basterebbe TENERE DUE SOLE SETTIMANE (2!) Melitopol’ e Berdjansk per mandare in malora l’intera operazione e perdere praticamente tutti quelli che non fanno in tempo a ritirarsi.

Tutto questo, grazie ad ARTEMOVSK, al buco nero di ARTEMOVSK, ma anche di SVATOVO-KREMENNAJA, di SOLEDAR. E di BELOGOROVKA (a nord-est della cartina) dove finalmente i russi son riusciti a rompere la difesa.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 17 April 2023 12:52
17/04 ore 12:50 aggiornamento


INTERMARIUM: ALTRI RISVOLTI DI UNA VICENDA TORBIDA (A DIR POCO...)


Fine marzo 2023: l’ambasciatrice USA in Romania, Kathleen Kavalec, visitava in una missione operativa il PORTO DI COSTANZA sul MAR NERO (Mare NATO secondo gli auspici di KULEBA).
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html

L’interesse era dato proprio dalle prospettive di sviluppo del TRIMARIUM, come chiamano ora l’INTERMARIUM di un secolo fa.

Sviluppo NON SOLO MILITARE, la politica si regge sulla canna del fucile ma il fucile lo comandano i padroni, quindi ANCHE ECONOMICO. LA POLONIA COME PASSACARTE E CANE DA GUARDIA DI UNA POLITICA DI ESPORTAZIONE DI CAPITALE, DA PARTE DELL’IMPERIALISMO AMERICANO, ESTREMAMENTE AGGRESSIVA E RADICALE NELLO SPOSTAMENTO DEI RAPPORTI DI FORZA E DEGLI EQUILIBRI NEL VECCHIO CONTINENTE.

Guardiamo questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/av13042304.jpg
Dalla “cintura di contenimento” dell’invasore russo, alla
- DISTRUZIONE, TAGLIO delle vie di comunicazione EST-OVEST (gasdotti e non solo… a qualcuno dice qualcosa la cosiddetta “Via della Seta?”) e
- COSTRUZIONE di un nuovo asse NORD-SUD, ALTERNATIVO a quello TEDESCO e SPOSTATO PIU’ a EST.

Riprendiamo l’articolo di FONDSK: “Il professore dell’Università di Varsavia Ryszard Zięba è convinto che, iniziando con progetti infrastrutturali nell’ambito dell’iniziativa Trimarium, i politici polacchi intendano unire i Paesi dell’Europa Centrale in un unico blocco sotto la direzione strategica polacca.”
Профессор Варшавского университета Рышард Земба уверен, что, начав в рамках «Трехморья» с инфраструктурных проектов, польские политики намерены объединить страны Центральной Европы в один блок под стратегическим руководством Польши. (https://www.fondsk.ru/news/2023/04/13/polskaja-iniciativa-i-priblizhenie-sudnogo-dnja-59006.html)

La passa quindi come un’idea già sviluppata dal professore nel 2020, nel suo libro: “Poland’s Foreign and Security Policy”
https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-030-30697-7
ovviamente, sviluppata in chiave “difensiva” da “minacce” tedesche e russe…

Il saggio quindi prosegue confermando la PATERNITA’ e il PATROCINIO dell’iniziativa TRIMARIUM da parte degli USA. Finanziano gli incontri dei 12, partecipano con loro esponenti ai massimi livelli.

Dall’anno scorso (Riga 2022) l’Ucraina partecipa agli incontri, con l’evidente obbiettivo di INCLUDERLA nei progetti in corso. La KONFEDERACIJA cui si accennava nella prima parte di questo lavoro è tesa ad accelerare, in corso d’opera, l’acquisizione a prezzi stracciati di un Paese ridotto in macerie e “fino all’ultimo ucraino”.

Ecco quindi che
- il PORTO NATO DI COSTANZA sul MAR NERO NATO
- che ora rifornisce la BASE NATO di RZESZOW (PL), che si trova proprio a fianco di LEOPOLI
potrebbe, in prospettiva, risultare un doppione se ODESSA ricoprisse la stessa funzione, per esempio.

Fantapolitica, per come si stanno mettendo le cose. Ma COSTANZA resterebbe comunque quella spina nel fianco ai russi SEMPRE, qualora questa iniziativa prendesse piede. Specialmente ora che la NATO può DISPORRE LEGALMENTE DI TUTTE LE INFRASTRUTTURE ROMENE A SUO PIACIMENTO.

Actele legislative adoptate în urmă cu două săptămâni de către Parlamentul României dau mână liberă comandamentului NATO să dispună de efectivul militar și de teritoriul național al țării în războiul total împotriva Rusiei.
https://noi.md/md/diverse/un-deputat-roman-cere-iesirea-romaniei-din-nato-este-singura-sansa-de-a-evita-razboiul

“Dau mână liberă”… ma va?

INTERMARIUM come ENORME COLONIA NATO da INTEGRARE, PLASMARE e PORRE SOTTO GUIDA DEL LORO MIGLIORE CANE DA GUARDIA IN LOCO: LA POLONIA. Che è “500 anni che fa guerra ai russi” (parola di Duda… stesso articolo di fondsk.ru), garanzia di qualità, affidabilità, costanza (ops, non in senso geografico…), mentre aspetta un boccone promesso che, nelle loro intenzioni, arriverà anche presto.

E blocca l’import di grano ucraino nel suo Paese, seguita peraltro dalla Slovacchia.
https://t.me/RVvoenkor/42896
Che se si tratta di dare i 13 MiG-29 promessi, lo fa senza fiatare (e in cambio di qualche giocattolino analogo targato NATO)
https://t.me/RVvoenkor/42885
ma suicidarsi economicamente quello no. Opinione condivisa sinora (e grano bloccato) da: Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Bulgaria…
https://t.me/ukraina_ru/142895
… INTERMARIUM! Si comunica che i funerali della UE si celebreranno al termine dell’autopsia.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 17 April 2023 08:42
17/04 ore 08:00 aggiornamento

INTERMARIUM: LA NATO DOVE (MENO?) TE L'ASPETTI


Mentre alcuni spifferi di corridoio danno la Konfederacija fra UA e PL sempre più vicina,
https://t.me/ukraina_ru/142835

mentre tutti sottolineano come tale confederazione NON debba prevedere import di grano ucraino da parte polacca, pena l’esplodere di scenari “francesi” a Varsavia,
https://t.me/rezident_ua/17309
(in altre parole stiamo parlando soltanto di un’ASTICELLA MILITARE che si alza di più, essendo la Polonia NATO e l’Ucraina (ancora) NO)

è interessante fare un passo indietro. “Historia magistra vitae”, infatti alle elementari in quarta e a un mese e mezzo dalla fine siamo ancora agli egizi con libri di testo che presentano cruciverba e puzzle per passare allegramente il tempo e allungare un brodo che tale deve restare fino alla terza media.

D’altro canto, “Wir kennen nur eine einzige Wissenschaft, die Wissenschaft der Geschichte.”
http://www.mlwerke.de/me/me03/me03_anm.htm
“Noi conosciamo una sola Scienza, la Scienza della Storia”.
Karl MARX, Friedich ENGELS, Die deutsche Ideologie (L’Ideologia tedesca), 1845-6, “Zum ersten Mal in deutscher Sprache nach dem Originalmanuskript vom Marx-Engels-Lenin-Institut, Moskau, 1932 veröffentlicht”... sempre colpa dei bolscevichi!

Quindi torniamo a studiarcela, questa storia. E ci imbattiamo in questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042302.jpg

Dove compare questa parola evocativa, “Intermarum”. Corretto “Intermarium”, “tra i mari”, senza tanta fantasia Baltico, Nero, Mediterraneo.

Eravamo nel 1935. Il presidente polacco Piłsudski, che sarebbe morto quell’anno peraltro, sognava una GRANDE POLONIA. Sognava di SMEMBRARE LA RUSSIA. Sognava di capeggiare questa entità (Międzymorze) che gli avrebbe consentito EGEMONIA, POTERE ben oltre i confini nazionali e dell’entità stessa.

2014. Colpo di stato CIA a MAIDAN e, contemporaneamente, guarda caso su iniziativa polacca, nasce l'Iniziativa dei tre mari (Three Seas Initiative, 3SI o TSI) o Baltic–Adriatic–Black Sea (BABS) Initiative. E siam sempre lì. A questa cartina:
https://www.fondsk.ru/images/myfls/2023/april/mm13042303.jpg

Senza pretese di esaustività, una breve ricostruzione qui, ma basta guggolare e digitare due o tre parole chiave per avere una caterva di siti più o meno similari nelle informazioni:
https://www.geopolitica.info/europa-centro-orientale-nuove-iniziative-vecchi-schemi/

Dicevo, siam sempre lì, ma FINO A UN CERTO PUNTO. Qui L’iniziativa dei TRE MARI è tutta, guarda caso, di PAESI NATO, eccetto l’Austria. UN TERZO DI TERRITORIO COMUNITARIO e OLTRE 110 MILIONI DI ABITANTI. E’ evidente, IN RIFERIMENTO A QUESTA OPERAZIONE NATO,
NON SOLO IL TENTATIVO DI SMARCARSI DAL TANDEM FRANCO-TEDESCO
MA ANCHE, AL RIALZO, L’INGRESSO DI UN ATTORE IN GRADO DI EGEMONIZZARE L’EUROPA STESSA.

RELEGATI I PAESI TRADIZIONALMENTE SOTTO IL SUO OMBRELLO A UN RUOLO SECONDARIO, come si conviene a certe vecchiette che “le si prende per quello che sono”, coi loro tic, le loro fisime sul fatto che la Russia non può essere del tutto asse del male, eccetera eccetera,

- gli si fa saltare due gasdotti per farle capire che la ricreazione è finita ed è ora di tornare in casa di riposo;
- si potenzia la loro nuova colonia in EUROPA. Più spregiudicata, più antirussa, più malleabile (alla fine, quattro mazzette e anche i più recalcitranti si convincono di dove sia la “libertà” e la “democrazia”), persino con voglie revanscistiche su Germania e i “cugini” un tempo più coccolati. Lecchiamo meglio noi, ora siamo noi che vi comandiamo, tradotto.

E uniamo qualche puntino:
I baltici, campati sull’Orso russo fino all’altroieri (e chi si occupa di trasporti sa a cosa mi riferisco), luogo del nero più nero per sdoganare l’impossibile, oggi completamente in guerra. Pur non formalmente dichiarata.

Fanno a gara, dall’anno scorso, coi polacchi, a chi ce l’ha più duro e a chi pronuncia di più la frase Mar Baltico – Mare interno NATO.
https://www.fondsk.ru/news/2023/04/14/mezhdumore-i-ukraina-59014.html

Concetto riprodotto, come abbiam visto, col copiaincolla da KULEBA qualche giorno fa a BUCAREST in riferimento al MAR NERO. Come han fatto col BALTICO, anche il Mar Nero deve diventare mare interno NATO.
https://point.md/ru/novosti/v-mire/kuleba-chernoe-more-kak-i-baltiiskoe-dolzhno-stat-morem-nato/

La FINLANDIA è NATO. Non è intermarium e i finlandesi sono decisamente battitori liberi, prossima gestione non si spretano ma potrebbero smarcarsi. Però è un altro segno che va nella stessa direzione.

INTERMARIUM È LA CARTA NATO IN EUROPA, CONTRO LA RUSSIA E CONTRO L’EUROPA.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Monday, 17 April 2023 10:58
La Grande Polonia dopo la Grande Albania nei Balcani, sempre grazie a mamma NATO. Poi accusavano la Serbia di Milosevic quando voleva leggitimamemnte difendere le minoranze serbe in Bosnia e Croazia dallla pulizia etinica condotta dalle altre etnie.

Per quanto riguarda l'insegnamento della Storia, temo che l'obbiettivo sia proprio quello di far dimenticare alle nuove leve le sue pericolose lezioni. O di poter meglio riscriverla a piacimento (vedi Auschwitz liberata unicamente dagli Ucraini o direttamente dagli americani nel film di Benigni).
Però qualche speranza c'è ancora, vedendo la proliferazione di canali divulgativi storici su You Tube come Nova Lectio, La Biblioteca di Alessandria, Evropa Antiqva e Roberto Trizio. Io sper esempio sono iscritto ad un server su Discord aperto da Nova Lectio e gli iscritti sono tutti ragazzini dai 10 ai 19 anni stra appassionati di Storia. Molti conoscono a menadito eventi di cui a malapena ero a conoscenza.
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Paolo Selmi
Monday, 17 April 2023 12:36
E questi sono bei segnali Faber, proprio bei segnali. Che mantengono un po' viva la speranza, quantomeno...

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 16 April 2023 21:49
16/04 ore 19:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Nessun aggiornamento di rilievo, domattina sapremo se perché non pervenuto (anche i canali telegram han fatto, sostanzialmente, Pasqua) o se perché (più probabile) oggi è stata occasione di raggruppamento e consolidamento degli avanzamenti degli ultimi giorni. Naturalmente, senza smettere di tenere sotto pressione le prime linee nemiche, al fine di impedire loro di fare lo stesso:
https://www.kp.ru/daily/27490.5/4749268/

Raggruppamento, per esempio, notato dai soldati del regime di Kiev a MAR’INKA,
https://t.me/polk105/5329
dove probabilmente i russi si apprestano a nuovi assalti.

LA GUERRA DEL GRANO… È UNA GUERRA INTESTINA

Intestina allo stesso schieramento. POLONIA e UNGHERIA hanno deciso di bloccare UNILATERALMENTE l’import di grano ucraino. Si, quello che l’anno scorso doveva finire in Africa, nei Paesi poveri, eccetera, è stato momento di accumulo di scorte comunitarie a prezzi stracciati. Gli agricoltori polacchi non l’han presa bene, l’abbiam già visto. E anche quelli ungheresi. E anche quelli BULGARI. È notizia di oggi:
https://t.me/ukraina_ru/142763

La retorica di regime dello scorso anno si ritorce contro il regime stesso. Non siam più nel 2022.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 16 April 2023 11:55
16/04 ore 11:00 aggiornamento

PASQUA DI SANGUE


La rappresaglia nazifascista di KIEV stanotte ha colpito DONECK in diversi punti, tra cui la cattedrale dove si stava celebrando la veglia e la messa di Pasqua.
https://t.me/rybar/45863
Vale la pena scorrere tutti i video. Si vede chiaramente che sparano all’impazzata, con intento puramente terroristico. Il proiettile che ha ammazzato una donna, incinta peraltro, è finito in strada. Esplodendo, la detonazione ha colpito in pieno la macchina dove era seduta, quella blu che si vede sia nel reportage di notte, che di giorno. Ha distrutto le vetrine dei negozi limitrofi. Un morto e due feriti il bilancio alle tre di notte:
https://t.me/polk105/5300

Un’altra scarica è finita in un altro quartiere provocando un incendio che, alle prime luci dell’alba, non era ancora stato domato:
https://t.me/polk105/5305

Questa immagine, forse, è quella che trasmette meglio, simbolicamente, quanto accaduto:
https://t.me/polk105/5295

Bestie, come quelle che si filmano mentre scandiscono il lancio di missili da una postazione lanciarazzi multipla con “Buona Pasqua” (Christos voskres!, lett. “Cristo è risorto”… mentre sparano all’impazzata ormai senza neppure sapere loro dove, giusto per ammazzare):
https://t.me/polk105/5308

Ieri i wagner hanno rilasciato quasi un centinaio di prigionieri, a occhio. Le bestie wagner, i senzadio wagner, quelli che a sentire i cinegiornali luce son dietro a tutto, dall’immigrazione sulle coste italiane al colpo di stato in Sudan. Caricati su due camion, con una cassa d’acqua, la maggior parte anziani e alcuni feriti. “Speriamo che non ci capitiate più fra le mani”, gli dice un ufficiale prima di augurare loro una buona Pasqua.
https://t.me/RVvoenkor/42822
“Prendetevi cura di voi” (beregite sebja), “ragazzi, è finita (vsjo, parny)”, “state bene, buona fortuna” (schastlivo, udacha, sdorov’e), son le frasi mentre passano. E “spasibo” è ciò che si sente dall’altra parte, “buone feste”. Due mondi a parte.

Aggiornamenti a seguire da stasera.
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Paolo Selmi
Saturday, 15 April 2023 17:27
15/04 ore 17:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Ad ARTEMOVSK, confermata la liberazione di due quartieri sia a nord che a sud della linea di fronte.
https://t.me/polk105/5254

Ad AVDEEVKA, tutti i tentativi di contrattacco ucraino sono culminati in gravi perdite e ritirate:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/15/301634.html
I russi consolidano le posizioni conquistate nei giorni precedenti e si concentrano maggiormente sull’indebolimento progressivo della capacità bellica NATO.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 15/04 (https://t.me/mod_russia/25666) con quelli del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389):
407 aerei (vs 406 – 05/04, +1 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 228 – 05/04, +0 vs +3 dei 10 gg prima)
3756 droni (vs 3673 – 05/04, +83 vs +86 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 415 – 05/04, +0 vs +1 dei 10 gg prima)
8677 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8545 – 05/04, +132 vs + 130 dei 10 gg prima)
1085 lanciarazzi multipli (vs 1078 – 05/04, +7 vs +5 dei 10 gg prima)
4593 obici e mortai (vs 4504 – 05/04, +89 vs + 64 dei 10 gg prima)
9513 autoveicoli blindati (vs 9302 – 05/04, +211 vs + 176 dei 10 gg prima)

Notiamo come, in un sostanziale calo della demolizione delle armi ad alto contenuto tecnologico (aerei, elicotteri) aumentino sostanzialmente gli armamenti di terra distrutti: carri armati, obici, e auto blindate. La “strada della morte” fra Časov Jar e Artemovsk miete le sue vittime. E i generali di Kiev non si azzardano a coprire la rotta disperata dall’alto per paura che quei quattro mezzi rimasti a loro disposizione sian tirati giù anch’essi. Una mattanza. Probabilmente, quando – se inizierà mai la controffensiva NATO, cambierà ancora la composizione organica degli armamenti distrutti.

La costante, comunque è proprio quest’ultima: ogni dieci giorni, l’esercito ucraino perde pezzi che non è in grado di rimpiazzare. Sia perché ne arrivano in quantità insufficiente, sia perché il regime di Kiev ha fatto recentemente la grande scoperta che, ad arrivargli, stanno arrivando fondi di magazzino: Leopardi che si mettono fuori uso da soli al primo collaudo (при первой обкатке) e proiettili vecchi di trent’anni inutilizzabili.
https://t.me/rezident_ua/17296

Tengon tutto per la controffensiva campale… vedremo. E molto presto. Come nelle peggiori scene da saloon nel peggiore spaghetti-western, sta arrivando il momento dove qualcuno pronuncerà la fatidica parola: “vedo”. E qui non c’è il grande Tony Binarelli a prestare le sue mani a Trinità.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Saturday, 15 April 2023 11:59
15/04 ore 11:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: ARRIVANO I RINFORZI… E AUMENTA LA MATTANZA

Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR (riquadro in alto a destra)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232236-b305db34.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/14/20230414232235-0d7889be.jpg

Si vede chiaramente l’avanzamento da nord-ovest e da nord-est, in particolar modo, a partire dalla stazione ormai pienamente sotto il controllo russo. In tale contesto, è di poco fa la notizia che un’altra difesa a nord-ovest sia completamente caduta e le forze ucraine abbiano ceduto un intero quartiere, ormai in piena zona occidentale:
https://t.me/ukraina_ru/142583

Sempre in tale situazione, non accennano ad arrivare, alla spicciolata, rinforzi per cercare di tenere il poco rimasto. Ma i russi ormai li tengono a vista, come per questi americani (no, ma la NATO non esiste… un po’ come la mafia…)
https://t.me/RVvoenkor/42745

Pertanto, chi oggi riesce a terminare vivo la “strada della morte” è destinato, un po’ come nella canzone di Vecchioni, a trovare la “vecchia signora” un po’ più in là. Anziché immolarsi in una “controffensiva” che ormai danno per imminente e che andrà a scontrarsi, per esempio, a Zaporozh’e, su queste linee fortificate, per ammissione degli stessi anglofoni:
https://t.me/RVvoenkor/42746

D’altronde, se l’opzione è “fino all’ultimo ucraino”, gli scenari in questo momento possono essere diversi, a seconda della maggiore o minore follia dei generali NATO e dei loro cani da guardia, ma la fine che aspetta la carne da cannone ucraina no.

CHI L’HA VISTO?

Ieri notte, su un cinegiornale luce, capeggiava un “prigozhin chiede a putin di finire la guerra”, bello, a caratteri cubitali, in sovrimpressione. Poteva esserci anche “è la fine del mondo” ma ero troppo cotto per riaccendere tutto. Mi sono accontentato di viaggiare sui canali televisivi russi e sul cinegiornale luce francese e, ovviamente, nulla. Dopo una mezz’oretta l’avevan tolto per sostituirlo con qualcosa sull’attuale presidente americano, che ormai è completamente andato ma che a quanto pare sembra ricandidino. Fatti loro… Intanto, chiedo alla trasmissione omonima di lanciare un appello, magari si è solo nascosto sotto qualche zerbino in attesa di tempi migliori…

… quello che la “libera” stampa u-ccidentale ha fatto a questo servizio-per-sbaglio, ma la rete non perdona… (e non serve scomodare Chi l’ha visto?)
https://t.me/RVvoenkor/42739
France24 l’ha ritirato subito, cazziato chi l’ha messo in onda, come si è permesso… far vedere russi e farli parlare, ma siam diventati matti tutti… l’ambasciata del regime di Kiev è immancabilmente partita con una protesta ufficiale… un cinema che va avanti ancora oggi. Alla faccia di Liberté, … e via discorrendo. Del resto, dove andremo a finire se anche nei cinegiornali luce c’è libertà di parola?

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Saturday, 15 April 2023 14:44
PS la fejk è stata ritrovata e attualmente gira ancora sul rullo dello stesso cinegiornale luce dove ieri notte capeggiava come ultimora... perseverare diabolicum est.
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 18:56
14/04 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più critica. I russi minacciano l’accerchiamento di ciò che resta di due unità di difesa territoriale e della 93° che opera insieme a reparti della guardia nazionale. Trecento uomini in tutto.
https://t.me/parallel95/45409
Sono in quel pallino. Se non scappano via entro stanotte, e riusciranno tutti a uscirsene con le mani alzate, saranno trecento prigionieri. Nella cartina si vede come non solo la stazione (a ovest della ferrovia) sia persa, ma che ormai in tutta la zona a nord i russi siano passati a ovest. Il centro è perso, completamente.
https://t.me/RVvoenkor/42728

Inoltre, anche a ovest nulla è ormai al sicuro. Questo uno dei maggiori depositi di armi e munizioni, a giudicare dalla mostruosa nuvola di fumo alzatasi, appena fatto saltare:
https://t.me/RVvoenkor/42723
Munizioni che mancano, munizioni fatte saltare in aria, munizioni che non arrivano
https://t.me/legitimniy/15145

Infatti, i russi dell’esercito regolare coprono i fianchi ai wagner e, da quella posizione, impediscono qualsiasi approvvigionamento. Parliamo, solo in questa azione, di 340 soldati ucraini morti e feriti, 2 carri armati distrutti, oltre a 5 macchine blindate, 4 autovetture e via discorrendo.
https://t.me/mod_russia/25641

In questo, il regime di KIEV manda ancora le sue truppe migliori a est. Tenta di tamponare. La città deve tenere fino a quando non partirà l’offensiva in Crimea.
https://t.me/rezident_ua/17288
Che se vanno avanti così, saranno a farla lui e mascellone, e basta.

“LARGATE BIEN AL CARAJO!”

Nicolas Maduro non la manda a dire agli yankee e alle loro minacce (amenazas) e ricatti (chantajes). Anzi li manda proprio...
https://www.prensa-latina.cu/2023/04/13/nicolas-maduro-afirmo-que-venezuela-no-acepta-amenazas-de-eeuu
et
https://www.swissinfo.ch/spa/venezuela-eeuu_maduro-rechaza--amenazas--y--chantajes--de-ee-uu--sobre-di%C3%A1logo-con-oposici%C3%B3n/48434952

Diciamo che non fa notizia, anche se fa sempre piacere chiudere la settimana con un vaffa all’impero a stelle e a strisce. E, tutto sommato, avrà fatto sorridere, sia pur a denti stretti, anche i diretti interessati dello stesso, a cui non avrà fatto né caldo né freddo. Hanno sorriso molto meno, secondo me, nel sentire o leggere queste parole di un altro presidente, Luiz Inacio Lula da Silva. Il quale non manda nessun vaffa a nessuno, ma ieri, a PECHINO, in occasione dell’INSEDIAMENTO DI DILMA ROUSSEFF ALLA GUIDA DELLA NUOVA BANCA DI SVILUPPO DEL BRICS, così ha detto:

“Ogni notte mi chiedo: perché noi Paesi tutti siamo obbligati a fare uso di dollari nel nostro commercio? Perché non possiamo commerciare fra noi basandoci sulla nostra moneta? Cosa ci frena dall’innovare in questo senso? Chi ha deciso che doveva essere il dollaro la moneta, dopo che finì la parità con l’oro?”
“Toda noite me pergunto por que todos os países estão obrigados a fazer o seu comércio lastreado no dólar. Por que não podemos fazer nosso comércio lastreado na nossa moeda? Por que não temos o compromisso de inovar? Quem é que decidiu que era o dólar a moeda, depois que desapareceu o ouro como paridade”
https://www.estadao.com.br/politica/lula-contesta-na-china-poder-do-dolar-entenda-como-a-moeda-americana-se-tornou-referencia-global/
et
https://www.em.com.br/app/noticia/internacional/2023/04/13/interna_internacional,1481126/lula-ataca-dolar-como-moeda-do-comercio-internacional-e-fmi-em-visita-a-chi.shtml

Il Presidente Lula “se pergunta”… dopo che si è fatto per altri motivi, il Presidente Putin. Pechino vede così decollare il proprio yuan su altri lidi, ma anche rublo russo e real brasiliano si vedono estremamente rivalutati: io ti pago con gli yuan che ho accettato nel momento in cui tu li hai depositati e cambiati in valuta locale, tu mi paghi in real, o in rubli, presenti nelle tue casse nel momento in cui ho fatto io il cambio valuta.

In un contesto, questa volta fermandoci al Brasile, in cui dalla prima visita di Lula in Cina (2004) a oggi il volume di scambi è aumentato di VENTUNO VOLTE!
Após a primeira visita do petista, em 2004, o volume de comércio entre as duas economias cresceu 21 vezes, segundo o Palácio do Planalto.

M-D-M… dove D non è più $! Anzi, $ è tagliato fuori da tutto. Forse era meglio un vaffanculo verbale… perché a confronto di quello reale a cui sono destinati gli USA dopo aver aperto il vaso di Pandora, tutto questo è ancora NIENTE. NIENTE. Noi, invece divertiamoci pure a farci bombardare gasdotti, a vedere i signori feudali ripristinare i valvassini polacchi al ruolo di vassalli, autodeclassandoci al contempo a valvassori, e ripristinando quel medioevo a cui – tutto sommato – siamo affezionati. Roghi e autodafé compresi. Azz… l’ultimo richiama i Karamazov e Dostoevskij… al rogo anche i Karamazov!

14 APRILE 2014

Oggi, e non il 24/02 come recitano a mantra i cinegiornali luce, di 9 anni fa, INIZIAVA LA GUERRA NEL DONBASS.
https://t.me/nastyadnr/1187
Turchinov, immortalato in questo video, annunciava alla nazione: “Stamattina a Est della oblast’ di Doneck è iniziata l’Operazione Anti-Terrorismo (ATO). L’obbiettivo di tale operazione è la difesa dei cittadini ucraini.” Iniziavano i massacri contro i civili, iniziava la distruzione sistematica dei centri abitati, iniziavano le scorribande delle squadracce fasciste di Azov, di Ajdar, di Donbas. Iniziava - e questo non lo tennero nel dovuto conto - una Resistenza che non riuscirono a piegare.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Faber
Friday, 14 April 2023 20:09
Il bello è che stasera i TG nostrani parlando della visita di Lula discorrevano tranquillamente di fine dell'egemonia del dollaro. Come se non fosse una tragedia per l'Occidente.
D'altronde sono gli stessi che ci hanno messo 3 giorni a parlare dei pesci in faccia presi dalla Von der Leyer proprio a Pechino.
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 23:23
L'importante è mandare messaggi tranquillizzanti... non allarmare... non svegliare il can che dorme... e se si sveglia, fargli un'altra pera di bocconi avvelenati.

Carissimo Faber... se avessimo politici degni di questo nome, saremmo stati noi i primi a smarcarci, a non farci intimorire dai due gasdotti saltati, ma anche a non svendere Pireo e, poco ci mancava, Trieste ai cinesi. Avremmo tutte le carte per giocarcela nel globo intero e le spalle abbastanza robuste per non farci mettere i piedi in testa. Da nessuno. Ma già nel 2016-2017, quando ci lavoravo in "Riportando tutto a casa", notavo come al capitalismo tedesco interessasse mantenere, bilateralmente, un rapporto privilegiato col capitalismo cinese. Al contempo, ai cinesi non fregava nulla dei PIGS. Trieste faceva comodo perché era il porto austroungarico già allora. Avevan già pronta la doppia linea ferroviaria per andare in intermodale.. in Germania. Allo stesso modo con cui, prendendosi Vado Ligure, avrebbero creato una via veloce per la Francia (la quale si guardava bene dal mollargli Fos-Marsiglia).

Il Pireo, poi, è decisamente strategico per dove è, visto che Gioia Tauro era ed è impraticabile a una guida totalmente cinese per motivi ehm... diciamo di casa nostra. Il grande Gratteri ne sa qualcosa...

Tutto questo accadeva prima del covid e prima di questa guerra. Due fattori che, anziché CORREGGERE, temperare, attenuare, hanno INASPRITO le contraddizioni interimperialistiche nel globo. Le faglie createsi, gli spostamenti fra zolle tettoniche che si sono allontanate, a suon di terremoti e tsunami, e altrettanto violentemente avvicinate, portate a cozzare l'una con l'altra.

Lorenzo il magnifico, l'ago della bilancia, come opzione possibile. No. L'Italia, l'UE ha preferito il ruolo di vacca grassa protetta sotto lo scudo atlantico. Ha fatto la sua scelta. Ha detto mungetemi pure ma io da qui non mi muovo. Sono parte di quel "golden billion" che campa sul resto del mondo alla fame. Che si scanna con le armi che gli vendo io, che va al potere coi colpi di stato che gestisco io, che mi molla plusvalore a bacchetta con mazzette e appoggi di vario genere alle borghesie compradore locali. Tutto questo val bene una messa, ma anche un'intera novena. E vista l'ora, ci sta:

And did they get you to trade
Your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees,
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
And did you exchange
A walk on part in the war
For a lead role in a cage?

"A walk on part in the war for a lead role in a cage..." la vedo già la Von Der Lyen... oh my god, ma la seconda che hai detto, naturalmente. E mi dirai anche grazie, ignorante d'un ignorante che non sei altro.

E in questo tenersi attaccati con le unghie alla gabbia dorata, non ci si rende conto che il mondo è cresciuto, fuori da quella gabbia. Ha preso coscienza che è lui a dare il miglio a chi sta dentro quella gabbia. Va per la sua strada. E, prima o poi, si stuferà anche di dare il miglio.

Si pippavano il mondo, i Pink Floyd, al punto che il povero Syed Barret ci rimise e gli altri li presero per i capelli (che all'epoca avevano...). Erano anche dei figli di buona donna, come quando alla cantante di The great gig in the sky, che praticamente in quella canzone assurge a dea della musica e del mondo, gli diedere un compenso una tantum e un calcio in culo con la liberatoria scritta che non avrebbe chiesto più null'altro. Ma avevano un buon orecchio e una buona penna... nulla da dire.

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 14:43
14/04 ore 13:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Pieno centro, un soldato russo cammina tranquillo in Ploschad Svobody, piazza Libertà, e passa con lo spray bianco la scritta in vernice nera “Bachmut ljube Ukrainu” (Bachmut ama l’Ucraina) oltre a scrivere sopra al ritratto di mascellone Zaluzhnyj un bel “cappello” (шляпа), che non vuol dire solo cappello ma anche persona distratta, assente. Dov’è infatti adesso? Lì a tenere il fortino? No. Allora “Schljapa”.
https://t.me/ukraina_ru/142446

Questo può essere un po’ lo specchio della situazione attuale. I ricognitori russi parlano di soldati letteralmente ammassati a difendere posizioni sguarnite, difese in maniera estremamente povera, così, col solo numero.
https://t.me/namarshe/5330

Inoltre, gli attacchi continui di artiglieria sono diretti non solo a tali punti sempre meno fortificati, ma anche ai rinforzi che, per la maggior parte, si perdono per la via. Tutto questo si traduce in: mattanza continua, perdite enormi e...
https://t.me/milchronicles/1772
… lo stesso ritirata, come ammettono anche i servizi segreti britannici.
https://t.me/RVvoenkor/42706

Nel frattempo, i commentatori si chiedono già cosa accadrà DOPO Artemovsk:
1. continueranno verso NORD, chiudendo SEVERSK?
2. o verso OVEST, ovvero CHASOV JAR?
3. Oppure punteranno verso TORECK, a SUD-OVEST?
https://t.me/milchronicles/1772

Ciascuna di queste scelte comporterà conseguenze tattico-strategiche non indifferenti, in particolare per tempi e modi del prosieguo della liberazione del Donbass. Non vorrei spingermi oltre, ma la sensazione è quella che avremo sorprese, da questo punto di vista.

Aggiornamenti a seguire.
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Emanuele
Friday, 14 April 2023 19:02
Salve Paolo, ho notato che negli ultimi mesi dal fronte sud; Zapo-Khers, non si registrano attività significative da parte russa, mi chiedevo che tipo di "postura" stanno assumendo da quelle parti, se di tipo prettamente difensivo; magari anche in vista della preannunciata offensiva ucraina, oppure se c'è da aspettarsi altro, anche in relazione alla questione che hai appena esposto circa le prossime direttrici in Dombass.
Un saluto ed un ringraziamento doveroso per il tuo lavoro quotidiano sempre puntuale.
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 22:58
Ciao Emanuele!
Grazie mille! Ti dico come la penso... in una guerra al risparmio come quella russa il ritiro da Cherson e il riposizionamento lungo la riva del DNEPR, mantenendo una linea sostanzialmente analoga anche una volta finito il grande fiume, grosso modo da ENERGODAR a DONECK, assumono un significato difensivo difficilmente interpretabile altrimenti.

Con altri uomini e altri mezzi si parte da Cherson verso la Bielorussia e dalla Bielorussia verso Cherson. E si fa un megasaccone di difficile gestione. Anche con altri uomini e altri mezzi.

Oppure, con altri uomini e altri mezzi si parte dalla Transnistria verso Cherson e da Cherson verso la Transnistria. E si liberano Odessa, Nikolaev, e ci si ferma consolidando il sud. Decisamente già di più facile gestione, ma prospettiva impraticabile in questo momento con questi uomini e questi mezzi.

Si attacca da sud e ci si riprende il maltolto. Si raggiungono i confini delle due regioni divenute russe e ci si ferma. Operazione anch'essa praticabile ma troppo costosa, in termini di uomini e mezzi. Che è lo stesso motivo per cui i soldati russi si sono ritirati quando la linea a nord era assolutamente stabile. Stabile ma troppo esposta, facilmente attaccabile, fortemente passibile di affondi in profondità e relative sacche, questa volta subite. trecentomila soldati non servivano lì. se non a puntellare la riva di un fiume e a creare una seconda linea di artiglieria e reparti missilistici in grado di fare terra bruciata dall'altra riva a ogni minimo tentativo di raggruppamento.

Se non a liberare reparti speciali, truppe aviotrasportate, marò da incombenze diciamo di media difficoltà e a spostarli tutti all'est, dove invece c'è voluta tutta la loro abilità per impedire agli ucraini di sfondare. E ci han provato tutto l'inverno.

Ora siamo a un momento cruciale per la DNR. La LNR due paesi ancora e torna libera completamente. E' la DNR in maggiore sofferenza. Da nove anni a questa parte, del resto. Oltre a essere un'operazione di giustizia storica, ha anche un significato strategico enorme. Se cede la DNR, va in tilt tutto. E AVDEEVKA, MAR'INKA, UGLEDAR sono spine nel fianco al pari di quello che era l'estate scorsa il territorio sopra GORLOVKA.

Sono queste, pertanto, le priorità. MINSK messa in pratica, peraltro. Il problema per il regime di Kiev, a questo punto, sarà chiuderla lì. Impedire l'effetto domino che la sua miopia ha contribuito a creare. I russi si portano sotto il DNEPR. Nessun effetto domino. I russi cedono BALAKLEJA, IZJUM e cercano la prima verticale che ritengono in grado di difendere, individuandola tra SVATOVO E KREMENNAJA. L'ultima, peraltro, prima di mollare davvero tutto. Si concentrano e tengono. Nessun effetto domino. Questi criminali, oltre ad aver mandato a morire decine di migliaia dei loro, tra cui tanta parte di élite destinata alla controffensiva, oltre ad aver perso mezzi importanti, alla fine perderanno il terreno. E QUI C'È IL RISCHIO DI UN EFFETTO DOMINO. E quando parte non sai mai quanti tasselli andrà a far cadere.

E un COLLASSO potrebbe causare perdite territoriali ingenti col minimo sforzo da parte dei russi, peraltro. Così come attacchi multipli da molteplici direzioni.

Lo scopriremo solo vivendo... ovviamente. Questa, in sintesi, caro Emanuele, un po' l'idea che mi son fatto.

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 08:41
14/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: COSA RESTERÀ DOPO LA MATTANZA


Nulla, probabilmente. Questo video è abbastanza eloquente.
https://t.me/milinfolive/99216
Ogni posizione abbandonata dal regime di Kiev è stata fatta saltare. Nove piani di palazzo che vengono giù come da demolizione programmata, come da Torri gemelle (ops...), come se dopo di noi non deve restare nulla, ma proprio nulla, in piedi.

Questo il significato simbolico fortissimo di questa operazione. D’altronde, e a dirlo è Michail PODOLJAK, che ricordiamo essere il consigliere più fidato del patàca, il suo rasputin ma senza le proverbiali doti nascoste, i russi e i filorussi “semplicemente van fatti fuori tutti” (просто фізично захищені)
https://t.me/polk105/5215

Non è possibile farlo sul campo di battaglia, neppure “fino all’ultimo ucraino”, nulla deve restare di loro. Dai monaci alle case popolari. UE, NATO, non è dal 24/02/22 che stanno alimentando questo. Lo ripetiamo e lo ripeteremo sino alla noia: tutto questo è alimentato sin da Maidan, a partire dal loro silenzio complice e colpevole di fronte ai carri armati contro i civili che cercavano di fare da scudi umani nel Donbass: ma lì non era Tian’an men… i carri armati si dividono in due categorie: i nostri e i loro, e i nostri hanno sempre ragione, anche quando davanti c’è un vecchio che coraggiosamente si mette in mezzo alla strada e apre le braccia…

E io ingenuo… ma non li vedete? Non vedete come assaltano i villaggi e mettono a ferro e a fuoco tutto? Terrorizzando e massacrando civili, vecchi, donne e bambini visto che gli uomini son tutti a combattere? E non essendoci loro se la prendono con chi c’è? Quando non riescono a massacrarli, prendendoli per fame (mi ricordo ancora quel “Pane insanguinato” che avevo tradotto di getto, e risalente a quella tragica estate…)
https://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/pouceh26-014923.htm
No, non li vedono. Girano, e girano ancora, e gireranno sempre la testa dall’altra parte.

Podoljak ammette candidamente oggi quello che i suoi padroni già volevano fare allora. Lo stesso, fa KULEBA, che in qualità di capo degli interni del regime, intervenendo a Bucarest alla conferenza NATO sulla sicurezza del Mar Nero, dice altrettanto candidamente che il Nero deve diventare come il Baltico: un mare NATO (море НАТО):
https://t.me/ukr_leaks/5064
Ed era di nove anni fa il progetto di cedere la Crimea, le sue basi navali, alla NATO. Un’altra Okinawa.

Cosa resterà di questa ARTEMOVSK… dopo che, ultima cartina di RYBAR – dove appare anche in alto a sx la percentuale,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224101-ec8d8987.jpg
e con legenda in italiano,
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/13/20230413224059-c24a56ad.jpg
pezzo dopo pezzo sarà liberata. Per inciso, l’ultima cartina di Rybar non è aggiornata. Per esempio, la ferrovia è già stata passata a OVEST, con avanzamenti anche di duecento metri e liberazione di avamposti:
https://t.me/condottieros/347
Ma non è neppure questo il punto: giorno più, giorno meno, nelle macerie ci stanno a lungo solo i topi. E il regime di Kiev sta cercando di infliggere il maggior danno possibile a questa città da lui prescelta per la mattanza sacrificale dei suoi, e da loro maledetta, prima di andarsene. O lasciare che le decine di migliaia di uomini, divenuti ormai scomodi testimoni dei crimini di regime, “scompaiano” nel tritacarne. Desaparecidos. Nessuno a parlare del massacro in corso in una futura Norimberga, e quello che conteranno i russi saran solo palle. L’U-ccidente, del resto, è da nove anni che ha la testa costantemente girata dall’altra parte. Da parte nostra, invece, “eroi”. Morti, soprattutto. E ai morti gli si può far dire di tutto e di più. QUESTI!
https://t.me/namarshe/5318
Trenta, quaranta al giorno in ogni cimitero di ogni regione. E tutti lì. In quello sputo di terra che i padroni NATO vogliono che sia tenuto a ogni costo, salvo poi mettere le mani avanti e scaricare tutto – secondo, prevedibile, atto di questa tragedia – sul patàca, salvando altrettanto prevedibilmente il generale mascellone da mettere al suo posto.

Cosa resterà di ARTEMOVSK… famiglie distrutte, in una guerra che solo la cecità dei cinegiornali luce non riconosce come guerra civile. Padre contro figlio, padre che è rimasto nel Donbass ed è finito arruolato, figlio che ha deciso invece di immolarsi per i padroni NATO. Con la sfrontatezza di un giovane convinto di essere nel giusto, specialmente quando si tratta di uccidere, edipicamente, padri, preti, maestri, così messaggiava al padre (punteggiatura originali):
- E tu che fine hai fatto?
- Io sono già a Izjum (paese ricaduto in mano al regime con la controffensiva NATO di settembre)
- E tu dove sei?) a Rastov (intende Rostov ma lo storpia all’ucraina)?)
+ Anzitutto Ciao. Io sono a Doneck.
- E perché non sei al fronte?))
- E poi che cosa?)
- A Kiev? (il dialogo si svolge nella loro madrelingua, peraltro, ovvero il russo. Kiev è scritto in russo)
- Oppure la guerra nucleare?)
+ Il mio incarico non è al fronte.
- Come mi dispiace


E già qui, un padre… altro riquadro. Gli manda la foto, dal grigioverde e il calcio del fucile si vede chiaramente in assetto da battaglia. Il padre:
+ Come sei bello. Anche se ci mandassi ogni tanto una foto normale.
+ Avete un buon equipaggiamento.


Ultimo riquadro:
+ Tu per me sei solo mio figlio. Io voglio per te solo bene. Che tu resti vivo, anzitutto, e in salute e felice.

Il 10 aprile il figlio moriva. Ecco cosa resterà della mattanza di Artemovsk. Ecco il sangue, e prima ancora le coscienze, che ricadranno su chi tale mattanza ha ordinato, “fino all’ultimo ucraino”.

Aggiornamenti a seguire.
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Мир
Friday, 14 April 2023 09:37
Caro Paolo,
ogni tanto spunta fuori qualche dettaglio nuovo della probabile spartizione dei territori ad ovest del Dnepr, di quel che rimarrà dopo che i soldati Russi saranno arrivati al fiume.
Staranno decidendo il modo di presentare l'evento, per quanto lo possano banalizzare e dire che si è trattato di una decisione naturale per garantire la sicurezza dell'Ucraina, sarà qualcosa che cambierà la storia del nostro continente e porterà i suoi effetti per decenni.
Per fare questo è necessario disintegrare l'esercito ucraino e non a caso ad Artemovsk il regime di Kiev spedisce anche e soprattutto i reparti d'elite.
Come la prenderebbero quei soldati ucraini di professione e lungo corso (tralasciamo per un attimo il fatto che la quasi totalità è formata su paradigmi nazisti) se ad un certo punto, dopo aver combattuto alla disperata, venisse detto loro che sulla felpa al posto di: "I am ukrainian" dovranno scrivere "I am polish"?
Si aprono pagine incerte per l'Europa, un equilibrio armato di dimensioni gigantesche, buono per la produzione e vendita di armi, buono per la speculazione in tutti i settori, pessimo per la vita della gente comune.

Un abbraccio, grazie e a presto.

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Friday, 14 April 2023 10:49
Grazie a te, Mir! E' vero. Gli spifferi di corridoio stanno diventando correnti, e cominciano a sbattere porte e finestre. La bufera è in arrivo. La Polonia pare non abbia capito nulla di quanto accaduto il secolo scorso. L'ultima che ho sentito è proprio quella cui tu facevi riferimento:
1. costruzione di Stato confederato (ovvero come diversamente cedere sovranità all'antico "pan" - padrone polacco)
2. ingresso immediato in UE e NATO
3. attivazione immediata dei dispositivi di difesa collettiva
4. III GM.

Oppure, come suggerisci
1. idem come sopra MA una volta che il DNEPR abbia messo i confini a posto
2. IN TALE SITUAZIONE accettata da entrambe le parti (trattato di pace), idem come sopra.
3. anche se idem come sopra, sostanzialmente, chissenefrega perché resterebbe un'ipotesi teorica IN CASO DI.
4. assente

C'è poi quell'altra variante da te sollevata:

Quel ragazzo che si dispiaceva perché suo padre non fosse in prima linea, cresciuto a libro e moschetto, qualora fosse ancora vivo, nel momento in cui gli mettessero la nuova felpa, non la prenderebbe bene.

"Za scho?": "Per cosa?" in ucraino.

Centinaia di migliaia di morti, di invalidi permanenti, di famiglie distrutte, di un'economia rasa al suolo... per tornare tutti polacchi, come secoli addietro? Per questo?

E Odessa? Insieme a Nikolaev, a Cherson... son tutti "dalla parte sbagliata", rispetto al Dnepr. E morire polacchi non è nelle loro aspettative... ma solo nei loro incubi. E nei nostri, ma questo non lo abbiamo ancora capito. Aspettiamo eurovision.

Un abbraccio e grazie ancora.

Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 13 April 2023 18:23
13/04 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue, insensata, la mattanza di soldati ucraini da parte del regime di KIEV e dei suoi ordini suicidi. Questa cartina ha il pregio di mostrare, sia pur, con quell’odioso k=1000 che va tanto di moda oggi, per tutto, dai prezzi ai cristiani che muoiono, i numeri dei soldati a cui è stato ordinato di entrare nell’imbuto:
https://t.me/ukraina_ru/142302
Tutti quei soldatini azzurri nell’imbuto sono destinati a morire bombardati, prima ancora che in battaglia. A migliaia.

Lo dichiara anche il capo dei wagner: nessuno si sta ritirando, continuano ad arrivare soldati, quindi il compito primario diventa colpirli, prima ancora di avanzare.
https://t.me/RVvoenkor/42646

Anche per questo han chiamato i russi regolari. Che con aviazione e reparti missilistici stanno colpendo duro. 12 voli, 57 obbiettivi, 300 soldati colpiti nella sola giornata di ieri.
https://t.me/mod_russia/25614
E solo da loro. I wagner le loro statistiche se le tengono.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 13 April 2023 12:46
13/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


A confermare la “divisione dei compiti” in essere è lo stesso capo dei wagner, che mostra su questa cartina la loro zona di intervento:
https://t.me/namarshe/5297

In realtà, le x lungo l’arco sono anch’esse coperte da artiglieria e aviazione russe. In sostanza, i wagner si concentrano su ciò in cui battono anche i corpi speciali ucraini e NATO, mandati in fretta e furia a tenere i quattro quartieri rimasti: l’assalto in condizioni di guerra urbana. A tutto il resto, dalla preparazione tramite fuoco di artiglieria e aereo, alla copertura nel corso dell’azione, alla difesa da nord-est e da sud-ovest, all’indebolimento delle retrovie tramite bombardamenti continui che impediscono a ulteriori rinforzi di arrivare (e relative, ulteriori, perdite), si sono dati il cambio con le truppe aviotrasportate dell’esercito russo.

Un aiuto che sta dando i primi frutti: nonostante i rinforzi giunti alla disperata da ovest, l’area in mano al regime di Kiev continua a restringersi. Giungono sempre più conferme della stazione e dello stadio liberati,
https://t.me/namarshe/5294

ma ben più degna di rilievo è una notizia di poco fa: pare infatti che i russi siano riusciti a sfondare a BOGDANOVKA e a puntare a GRIGOROVKA.
https://t.me/namarshe/5298
Sono i paesi che costituiscono l’ultima linea difensiva del regime di KIEV. Dopodiché da accerchiamento operativo si passerà direttamente alla cosiddetta “sacca”.

Analogo movimento sembrerebbe svolgersi verso nord-ovest, direzione SLAVJANSK. In altre parole, qualsiasi tentativo di controffensiva in questa direzione è stato, sostanzialmente, neutralizzato. Salvo ovviamente i demoni che popolano i deliri dei capi NATO e del regime.

Demoni che affollano anche i cervelli degli ufficiali sul campo. Al punto da FAR SALTARE LE CASE POPOLARI entro cui si sono asserragliati sino a oggi PER RALLENTARE L’AVANZATA RUSSA:
https://t.me/RVvoenkor/42628
o, il che è lo stesso, PER CERCARE DI COLPIRE A DISTANZA PIU’ SOLDATI RUSSI POSSIBILE AL PASSAGGIO
https://dnr-news.ru/incident/2023/04/13/298993.html
Che il Donbass sia per loro carne morta è un dato conclamato dalla ATO del 2014. Che sin dalla liberazione di Mariupol’ si nascondessero nelle case popolari e sotto le gonne dei civili, è un altro dato conclamato. Ma minare e far saltare quelle stesse case popolari strada per strada, isolato per isolato, è un dato di degradazione ulteriore, girone inferiore nel loro inferno criminale, non praticato sistematicamente sino, per l’appunto, ad ARTEMOVSK.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 13 April 2023 08:35
13/04 ore 08:00 aggiornamento

È IL FASCISMO, BELLEZZA


Arestovič, ex-capo propaganda del regime e ora “battitore libero”, in cerca di una nicchia ecologica buona per tutte le stagioni, sottolineo, PER TUTTE, un giorno spara contro i russi, un giorno spara contro il patàca. Ieri era la giornata numero due ed esce con un pezzo dove lamenta questo rapporto causa-effetto: vogliamo “un’Ucraina etnicamente monolitica” (Этнически монолитная Украина)? Rassegnamoci a fare come la Polonia, che così facendo ridusse il proprio territorio al 59% di quanto era prima.
https://t.me/vityzeva/81100

Notare l’eufemismo, del bastardo di regime, e l’affermazione che non è di principio, ma frutto di una semplice valutazione di un rapporto (peraltro tutto da dimostrare...) causa-effetto dal vago, anglofono, sapore pragmaticistico. Non funziona.

Le stesse espressioni usate dal soggetto in questione, richiamano ad altri tristi esperienze del secolo passato e non solo, e a un’analoga espressione di esse figlia: “pulizia etnica”. Tradotto: etnia x ed etnia y convivono sotto lo stesso tetto, dal momento z in avanti “questo paese è troppo piccolo per tutti e due”: escono i revolver in queste pazzoidi sfide all’ok corral, famiglie si spaccano, mariti contro mogli, padri contro figli, sangue versato inutilmente fino a esaurimento (di cosa fate voi, del sangue stesso (genocidio), dei proiettili e delle munizioni (coi mattarelli rimasti si ristabilisce subito un equilibrio dinamico decisamente di diversa matrice), dei soldi per comprare la merce di cui al punto due).

Qui – attenzione – il caso è simile, ma non stiamo neppure parlando di “pulizia etnica”. Dal 2014 a oggi è in atto un tentativo inedito, nei tempi e nei modi, della STORIA MONDIALE, di REINGEGNERIZZAZIONE ETNICA: un’intera popolazione è stata portata a
- parlare in una certa lingua e non in un’altra, con vocaboli che
- ne hanno strutturato i logos in un modo e non in un’altro, su testi
- che hanno riscritto la storia e – più in generale - una sub-cultura creata in fretta e furia (mito fondativo compreso) in un modo e non in un altro, il che ha portato la stessa popolazione a
- pensare in un certo modo e non in un altro
- a credere in una certa religione e non in un’altra
e via discorrendo.

Chi si opponeva era fuori. Meglio, dopo un assaggio di “manganello e olio di ricino 2.0”, se non bastava finiva in galera, alla peggio torturato nelle celle di un aeroporto di Mariupol’ divenuto Abu Grahib dagli squadristi di Azov, alla meglio a prendere muffa in qualche altra cella di cui il secondino aveva smarrito le chiavi.

Naturalmente, l’oggetto della reingegnerizzazione etnica del popolo ucraino non è stata la “lingua e letteratura venusiana”. Un substrato c’era. Ma flebile come quello di qualsiasi dialetto nostrano elevato a lingua nazionale oggi, in pieno 2023, dopo tre quarti di secolo di radiotelevisione italiana che ha completato un’alfabetizzazione già in corso da un altro secolo e a cura di scuole elementari e medie, più opera, teatro, letteratura, pubblicistica, gazety i žurnaly (periodici e quotidiani).

“Ul nostar dialet”, “lu dialettu nuesciu”, portato a lingua nazionale. Qua mi vengono in mente immagini ridicole di senatori in canottiera e analoghi soggetti “sudisti”, in quest’ultimo caso fermatisi tuttavia ai bar di paese e mai assurti ai vertici della cosiddetta “politica” (il campanilismo non ha confini, specialmente nel nostro italico borgo, o bordello che dir si voglia). Lì è diventato esperimento concreto, in tutta la sua virulenza e la sua violenza, punto numero uno al programma del partito trasversale nazifascista salito al potere col colpo di Stato del 2014. Mancava una religione? Si creava ex-novo, a uso e consumo del regime. Mancava una letteratura organica in grado di integrare la pur sviluppata letteratura dialettale? Si colmavano i buchi in fretta e furia, per sostituire il rinnegato Bul’gakov col primo che passava per strada e lasciava cadere a terra il foglietto del brindisi che si era scritto per il matrimonio della figlia (assurto a documento fondamentale da studiare a memoria). Mancava qualcosa? Si faceva… dov’era il problema?

Riecheggiano tentativi analoghi di creare una “razza italica” sulla falsariga di altri tentativi di creazione di altri tipi di “purezze”… questa volta però gli “ebrei”, gli “zingari”, i “comunisti” e gli “omosessuali” hanno imbracciato i fucili. Dal 2014 a oggi. Non ci stanno a girare con una stella di davide al braccio. E neppure a farsi immolare in nome di questo esperimento immondo targato NATO sin da quel colpo di Stato. “We didn’t start the fire”, cantava qualcuno negli anni Ottanta. Forse gli anglofoni così la capiscono meglio.

Torniamo alla Russia. Che non è il paradiso del proletariato dal 1991. Ma che qualche buona usanza internazionalistica da allora la conserva. Aksenov, presidente della Crimea, ieri era col muftì. C’è una forte comunità islamica, parte integrante del tessuto sociale della penisola, e il Ramadan è un periodo importante nel loro calendario liturgico.
https://t.me/Aksenov82/2345
Prega, partecipa al banchetto. Dio è uno. Da una parte picchiano i preti, dall’altra no. Qui disegnano il presidente russo coi baffetti di Hitler, e ritraggono l’altro come l’eroe della democrazia. “We didn’t start the fire”...

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 12 April 2023 19:08
12/04/23 ore 18:45 aggiornamento

ARTEMOVSK


Carta aggiornata a poco fa
https://t.me/polk105/5151

Si vede chiaramente che la stazione è stata ormai liberata, e che la ferrovia non costituisce più alcun argine all’azione russa. Altri isolati caduti, come riporta il bollettino del Ministero della difesa russo che, già da ieri abbiam visto, si occupa anche di ARTEMVOVSK:
https://t.me/mod_russia/25581
Mentre prosegue l’intera azione da tutti i lati, in quella che, ogni giorno che passa, diventa la tomba non solo per tanti giovani ucraini, ma anche per le ambizioni dei nazifascisti di KIEV e dei loro padroni NATO. Ora a tenere sono arrivati anche i reparti d’élite,
https://t.me/rezident_ua/17265
quelli da tenere al riparo fino alla controffensiva.
Controffensiva a cui, ormai, senza uomini, senza munizioni, senza armi, non crede neppure il patàca, anche se continua a blaterare ordini che nessuno, ormai, è in grado di eseguire.
https://t.me/ukraina_ru/142149
Vedremo le battute finali di questa triste vicenda. E l’effetto DOMINO che, molto probabilmente, da essa scaturirà.

“LA TERRA E’ LA CULLA DELLA RAGIONE UMANA. MA NON SI PUO’ VIVERE IN ETERNO IN UNA CULLA”

“Планета есть колыбель разума. Но нельзя вечно жить в колыбели”

Questa frase, ultracitata, di K. E. Ciolkovskij (qui un breve saggio sulla sua produzione)
https://readings.gmik.ru/lecture/2011-KE-TSIOLKOVSKIY-O-BUDUSCHEM-CHELOVEKA-I-CHELOVECHESTVA

è praticamente il mantra della cosmonautica sovietica. Oggi poi, che da oltre mezzo secolo è il Giorno della cosmonautica, la si trova praticamente ovunque, come il prezzemolo. Frase bellissima, peraltro.

Che dedichiamo a Gagarin, primo nello spazio (queste foto tutte per lui),
https://dnr-news.ru/img/20230412/22bc15ffe64584bfb0a63e9a97435008_o.jpg
https://t.me/vityzeva/81058
a Valentina Tereškova, prima donna nello spazio, ad Aleksej Leonov, autore della prima passeggiata spaziale, alla cagnetta Lajka, immolata per il progresso umano (e mia figlia… “Ma è morta?” Ehm si… si è sacrificata...”) e, assolutamente non per ultimo – anzi, tutt’altro!!! - al mito, alla leggenda, al “glavnyj konstruktor”: l’ingegnere capo Sergej Pavlovič Korolëv!

Il quale fece suo questo aforisma, che dedico a tutti: “Tenete a mente che, se fate veloce ma male, la gente dimenticherà che avete fatto veloce e ricorderà che avete fatto male. Se invece fate piano ma bene, la gente dimenticherà che avete fatto piano e ricorderà che avete fatto bene.”
(«Имейте в виду, если вы сделаете быстро и плохо, то люди забудут, что вы сделали быстро, и запомнят, что вы сделали плохо. Если вы сделаете медленно и хорошо, то люди забудут, что вы сделали медленно, и запомнят, что вы сделали хорошо!» )
https://t.me/vityzeva/81053

Proprio oggi, la KP esce con un lungo pezzo in cui esamina le prospettive della cosmonautica russa.
https://www.kp.ru/daily/27489/4747199/

Dall’anno prossimo inizierà la costruzione della nuova stazione spaziale, non più “internazionale” ma russa. Fino al suo completamento, il segmento russo della ISS sarà utilizzato fino a scadenza naturale. Scopo del gioco: GARANTIRE CONTINUITA’ E NESSUNA INTERRUZIONE DI SERVIZIO FRA LA VECCHIA STAZIONE E LA NUOVA. La nuova stazione spaziale sarà più grande e tecnologicamente più avanzata. Ma vorrei tornare ancora su Jurij, su alcune sue parole, lui che di molte parole non era. Sono parole bellissime, che dedico a tutti. L’esplorazione dello spazio, la cosmonautica, come frutto di un riscatto sociale collettivo, di un popolo intero, finalmente libero dalle catene che lo opprimono, viene da lontano:

“Qualcuno ha calcolato che la potenza del motore del razzo che ha portato in orbita la Vostok, con la sua bella stella rossa, era pari alla spinta di tutti cavalli da soma esistenti nella Russia prerivoluzionaria. Tale accostamento, seppur ingegnoso, è tuttavia triste. Il Paese dell’arretratezza e del dispotismo, quale era la Russia zarista, non avrebbe potuto andare nel cosmo...
Per potersi sollevare sino alle stelle, non basta vincere la forza di gravità. Occorreva prima spezzare le catene che, fino all’Ottobre, opprimevano il lavoro, l’intelletto, l’animo umano! Non meravigliamoci se han chiamato i comunardi “gli uomini che assaltano il cielo”… L’assalto al cosmo non è iniziato il 12 aprile del 1961, quando l’uomo vide per la prima volta l’Universo da vicino, e neppure il 4 ottobre 1957, quando il primo satellite si sollevò da terra.
Tutto ebbe inizio con gli spari dell’incrociatore Aurora e con l’assalto al Palazzo d’Inverno.”
«Кто-то подсчитал, что мощность двигателей ракеты, которая вывела на орбиту краснозвёздный «Восток», равнялась собранной воедино в силе тяги всего конского поголовья дореволюционной России. Такое совпадение хотя и остроумно, но печально. Страна отсталости и деспотизма, какой была царская Россия, не могла бы вырваться в космос...
Чтобы подняться к звёздам, мало разорвать путы земного притяжения – нужно было прежде сбросить оковы, в которых томились до Октября труд, разум, душа человека! Недаром называли коммунаров «людьми, штурмующими небо»... Штурм космоса начался не 12 апреля 1961 года, когда человек увидел открытую Вселенную, и даже не 4 октября 1957 года, когда первый спутник оторвался от Земли.
Всё началось с выстрела «Авроры», со штурма Зимнего».
https://t.me/kom_mir/3542

Grande, grandissimo Jurij. Dopo queste parole chissenefrega se andremo su Marte, se sulla Luna ci siam già stati oppure arriveranno i cinesi e ci faranno un pernacchio a tutti quanti, se faremo una stazione spaziale orbitante grande come il supercondominio dove ho vissuto per trent’anni. Chissenefrega. Se non ci andiamo dopo aver rotto le catene che ci opprimono su questa terra!

Ancora una volta, diciamo grazie a loro, immortalati in questo quadro bellissimo (Vladimir Serov, “Il palazzo d’Inverno è preso” - Зимний взят, 1954):
https://regnum.ru/uploads/pictures/news/2017/11/06/regnum_picture_1509977493271687_normal.jpg

E grazie ancora Jurij! E non solo per il tuo breve, memorabile, volo, metafora di una altrettanto breve, triste, vita. “S dnem kozmonavtiki, dorogoj tovarišč, učitel’, brat!”

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 12 April 2023 12:50
12/04 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


La comparsata del capo della DNR in centro ad ARTEMOVSK di ieri non è stato certo un toccasana per il morale delle truppe ucraine. E di un intero popolo che comincia a chiedersi A COSA SIAN SERVITE TUTTE QUELLE DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI, COMPLETAMENTE INUTILI da qualsiasi punto di vista. Vederlo parlare tranquillamente dal centro, con i rumori degli spari lontano, a OVEST, è l’ennesima goccia.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297578.html
Se farà traboccare il vaso o no, lo impareremo presto. Probabilmente no, ma non è neppure passata inosservata.

Intanto le fonti stesse ucraine confermano la perdita della stazione e dello stadio Avangard,
https://dnr-news.ru/society/2023/04/12/297850.html
oltre al ruolo determinante che stanno avendo le truppe russe regolari, sui fianchi e a rincalzo dell’azione dei wagner. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 12 April 2023 10:31
12/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK E IL 10%


Ormai con le percentuali ci vado cauto, specialmente quando a darle sono i canali ucraini: prima il 10 rimasto al regime di Kiev, poi centellinare sull’80 dall’altra parte… numeri, propaganda. Sulle centinaia di morti ogni giorno e decine di migliaia di questi mesi, non vedo gli stessi canali ucraini disputare alacremente, spaccando il capello in quattro, anzi. Si glissa alla grande.

Alla fine, comunque, basta intendersi. La versione più accreditata riconosce ai soldati del regime di KIEV ancora un 10% saldamente in mano, più un 15% di “nejtralka”, di terra di nessuno dove si combatte.
https://t.me/rezident_ua/17252
Possiamo poi disquisire sul fatto che la terra di nessuno sia ridotta di un 5%, o ancor più. Ma una truppa, un autoveicolo, un cingolato si muovono con maggiori speranze di non essere centrati al primo colpo, ormai in un territorio prossimo al 10% dell’area urbana. Quando un mese fa era ancora il 50%.

Passando dalle percentuali ai colori su una mappa, questa è una cartina di ieri notte, sempre di fonte ucraina:
https://t.me/RVvoenkor/42541
Cartina peraltro che contraddice la loro stessa didascalia sottostante, quando dicono per esempio che oltre metà del territorio della stazione è in mano russa. Ma tant’è. Se questi sono i confini riconosciuti, isolato più, isolato meno, agli ucraini è rimasto in mano sostanzialmente l’ovest. E nemmeno tutto, visto che in gran parte dello stesso ormai si combatte aspramente.

Decine di migliaia di morti, alla fine si supererà ampiamente il centinaio di migliaio, senza contare le migliaia di mezzi ridotti in carcasse, solo per questo paesello, erto a simbolo di una propaganda di regime al cui altare sacrificare tutto, “fino all’ultimo ucraino”.

Va bene, anzi, va male. Malissimo. Il sonno della ragione, anche quando non più utilizzata per risolvere controversie ma anche soltanto problemi operativi su un campo di battaglia, genera mostri. L’inferno sulla terra. L’inferno solo per una parte, in questo caso. Dall’altra le perdite dei wagner sono ordini di grandezza inferiori. Ma queste son cose che ci diciamo da mesi e che stanno cominciando ad aprire gli occhi agli stessi ucraini. Specialmente quando, da tutto questo, emergono PARADOSSI SEMPRE PIÙ ECLATANTI

REGIME DI KIEV, NATO E UN "PARADOSSO POLACCO" CHE VIENE DA LONTANO

Chiamo “PARADOSSO POLACCO” questa tendenza in corso:
- DA UN LATO, oltre centomila uomini e decine di migliaia di mezzi persi per non arretrare di venti chilometri, col rischio inoltre di perdere anche quella linea di difesa per mancanza di risorse;
- DALL’ALTRO, cessione continua, progressiva di sovranità non solo socio-economica, ma anche territoriale alla POLONIA.

Della legislazione che garantisce ai cittadini polacchi diritti di cittadinanza finora spettanti solo a quelli ucraini, tra cui il diritto di essere votati, abbiamo già parlato mesi fa. La situazione, intanto si è evoluta.

I capitalisti polacchi, infatti, stanno facendo affari d’oro comprando a prezzi stracciati quel che resta del complesso industriale ucraino non ancora liberato dai russi.
https://t.me/legitimniy/15129
Di fatto, un popolo ridotto in poco più di un anno a una immensa massa proletarizzata e, soprattutto, sottoproletarizzata, sarà condannato, qualora il conflitto finisse adesso, a lavorare per i capitalisti polacchi.

Ma vi è di più. Ormai c’è anche chi in U-ccidente ammette tranquillamente la cessione dei territori dell’Ovest alla Polonia (“E i premio sperato promesso a quei forti…”)
https://t.me/ukraina_ru/142035
Il patàca sarebbe già d’accordo, in cambio dell’intervento polacco per riprendersi la Crimea. Ovvero lo scoppio della terza guerra mondiale, quindi condicio per il momento miraggio. Ma tra tre mesi lo stesso risultato potrebbe richiedere in cambio un viatico per lui e per la signora così da continuare a fare spese in centro a Parigi e mandare nei sacchetti griffati i “makaroshki” nelle confezioni “mancu-li-cani” da cinque chili per il popolo affamato.

La Polonia, infine, per il padrone atlantico si sta sempre più configurando come cane da guardia dei capitalisti europei più recalcitranti, di quelli “vecchia scuola” che intendono restare “battitori liberi”. Quantomeno, continuare a dire la loro…
https://t.me/drugoeeto/8922
Si muove in questo senso l’impennata alle spese militari, alla costruzione di forze armate che, sotto l’ombrello NATO, costituiscano
- il fulcro di quel fronte che dalla FINLANDIA (e quello sputo di Norvegia confinante più a nord) arrivi fino alla BULGARIA, passando per i territori di nuova conquista in Ucraina. Per una nuova guerra, neanche tanto fredda, appena incominciata.
- il deterrente a chi, al di qua di una cortina di ferro così configurata, e larga fino anche a un migliaio di km (altro che “cortina”!) cerca di “fare il furbo”, lo spirito libero, il libero pensatore, il battitore libero.

Proviamo a ricapitolare, sia pur per sommi capi e in maniera semiseria, che è l'unica che ci consente di non farci il fegato, quanto accaduto e uniamo i puntini con gli ultimi otto anni, in riferimento al solo “paradosso polacco”.

Partiamo da JANUKOVICH. Janukovich PRESIDENTE LEGITTIMO, Janukovich che aveva costruito, col suo Partito delle Regioni, un percorso sostanzialmente diverso per il suo Paese. Lo ripetiamo, per quelli che si stracciano le azzurre vesti ogni volta che il colpo di mano lo fanno... gli altri e non noi: Janukovich presidente legittimo perché democraticamente eletto.

E qual'era la via scelta da Janukovich? Un percorso anche intelligente, se vogliamo, che prevedeva per il suo Paese un RUOLO PONTE fra EST e OVEST: EST e OVEST non solo intesi come Russia (e mondo orientale) ed Europa dell’Ovest (e padroni NATO), ma anche come realtà INTERNE al proprio Paese. Un Paese ARTIFICIALE, ricordiamolo, può piacere o non piacere ma è così, nato per comodità amministrativa sovietica con acquisizioni inesistenti due secoli prima.

Un Paese artificiale ma con CONTRADDIZIONI REALI, CHE SI VENIVANO COSÌ AD APPIANARE dando la possibilità ai capitalisti dell’Est e dell’Ovest di fare affari coi rispettivi vicini e, non da ultimo, tra di loro. Briciole al proletariato, a cui restava sempre la brillante e radiosa prospettiva di un futuro come badante o autista, e via. Non era la rivoluzione Janukovich, cari compagni. Era solo un tentativo, L’ULTIMO, di salvare capra e cavoli.

Già. Perché il tentativo non era piaciuto per nulla alla NATO. Che lavorava in un’altra prospettiva. Che aveva in mente per l’Ucraina quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. La propria testa di ponte per attaccare e, in prospettiva, smembrare, l’immenso Paese ad Est.

Del resto, ogni riferimento al tentativo storico di inquadrare l'ITALIA politicamente, socialmente, economicamente, come Paese PONTE fra nord Europa e nord Africa, naufragato miseramente dopo aver dato servilmente il nostro contributo ai padroni NATO per distruggere l'entità statuale libica, nell'ennesimo atto di autolesionismo (e poi ci si meraviglia per "soli" due gasdotti saltati in aria...), è puramente casuale...

Tornando al PRE-MAIDAN mi sembra già di sentirlo, il dialogo nelle alte sfere (che poi perché loro li abbiano in alto e non alla stessa altezza dei comuni mortali, la dice lunga sul detto “avere la testa come...”), fra chi presagiva il disastro e il padrone intransigente:
- “E MA METÀ DEGLI UCRAINI SON, DI FATTO, RUSSI”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA QUASI TUTTI GLI UCRAINI SONO ORTODOSSI FEDELI ALLA CHIESA DI MOSCA”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
- “E MA I RUSSI ABITANO PROPRIO QUEI TERRITORI CHE COSTITUISCONO LA RICCHEZZA DEL PAESE (Est industriale + Costa Mar Nero)”.
- “Non me ne frega un cazzo”.
… e via discorrendo, tre pagine di litania padronale, ad libitum.

ECCO QUINDI MAIDAN. Anche qui. Stessa strategia delle primavere arabe. Giovani, in erba e non solo in senso figurato, gli stessi che oggi al grido “via i moskaly” buttan fuori i pope dalle chiese, e lì va bene perché è “vox populi”. Sono loro, il popolo. Gli han detto: cosa volete vedere in tv, sesso, droga e rock’n roll o l’albero degli zoccoli? (la domanda è reale e me la ricordo ancora, fatta oltre trent'anni fa a un'assemblea di istituto dove la lista 2 vinceva sbaragliando le altre liste - colpevolmente silenti in tale occasione - con questo colpo di scena indegno...)
E tutti in coro: sesso, droga e rock’n roll! Piazza piena, giù le mani dai “nostri” giovini, il nostro futuro, la nostra speranza, eccetera eccetera… volano farfalle, volano stracci...
… e dall’altra parte i cecchini baltici e georgiani che scalpitano: “Quando entriamo in azione? Quando-spariamo-quando-spariamo-quando-spariamo?” (son fatti così... i cecchini)
“Un attimo! Eccheddiamine…” “Dai, mettetevi su come da piano, un lavoro pulito, e poi sparite!”

E così ci scappò il morto. E non solo uno. I piani CIA, del resto, non brillano di fantasia. Aumentarono i tumulti, si creò la base di consenso A KIEV per il colpo di stato. E colpo di stato fu. Janukovich oggi a Mosca ha aperto un bar trattoria vista Arbat…

E I RUSSI? MASSI... I RUSSI STANNO A GUARDARE… lo dice anche un romanzo... ma è proprio vero che stanno a guardare? In realtà no. LA PROGETTAZIONE, PER ESEMPIO, DI UNA BASE NAVALE NATO IN CRIMEA NON ERA PIACIUTA, DECISAMENTE, AI RUSSI. Che cominciano a ricordare che negli anni di gestione Janukovich qualcosa insieme si era anche implementato, che era brutto rovinare tutto così...
… ho già capito, "non gliene frega un cazzo”.

La CIA spinge sull’acceleratore. BANDERA, l’UPA, diventano la chiave di volta per RIGIRARE l’INTERA frittata in chiave TOTALMENTE ANTIRUSSA. Serve un segnale. Il paletto che non rispettate voi lo mettiamo noi. La CRIMEA torna a casa. Non aspettava altro, del resto. Come dire a un altoatesino (o sudtirolese) da domani niente tedesco e l’Austria che dice: “Volete tornare da noi?”… non occorre andare molto lontano...

Il problema è che la “russkaja vesna”, la primavera russa (alla faccia di quel bellissimo bebé col pugnetto chiuso e il gioco di parole antisovietico come il suo giornale “la rivoluzione non russa”… lo ammetto, anch’io avevo quella maglietta!), piace anche al Donbass. Piace anche a Odessa: 2 maggio, strage fascista alla camera del lavoro. E’ guerra, il resto è storia.

Torniamo ora, per un attimo, a quella serie di “non me ne frega un cazzo”. ERANO FATTI NELL’INTERESSE DEL PAESE? METTENDO DAVANTI LA SUA ECONOMIA, LA SUA SOCIETA’, LA SUA CULTURA, IL SUO FUTURO? O ERANO FATTI UNICAMENTE NELL’INTERESSE DI UNA STRATEGIA ATLANTISTA CHE E’ PASSATA COME UNO SCHIACCIASASSI SU UNA SITUAZIONE TENUTA INSIEME IN MANIERA A DIR POCO SEMPRE PIU’ PRECARIA? INFISCHIANDOSENE ALTAMENTE DEL VASO DI PANDORA CHE SAREBBE ANDATA AD APRIRE?

Come in montagna, a volte già dopo due tornanti guardare sotto aiuta, e fa vedere le cose da un punto di vista diverso. Qui son passati NOVE ANNI. Ben più di due tornanti. Ora siamo arrivati all’assurdo, al PARADOSSO, che ti do (anche qui, i padroni NATO, il patàca vale quel che vale…) le regioni dell’OVEST, ti do i miei giovani, la meglio gioventù, la stessa che ho usato a Maidan e che uso ancora per fare il lavoro sporco, al fronte e nelle retrovie, “PUR DI”. Pur di prendere la Crimea. E farci quella dannata base navale. Pur di non mollare ARTEMOVSK. E conservare qualche speranza di far saltare DONECK e LUGANSK. Pur di.

Ormai, dell’interesse del Paese, è chiaro a tutti che non importa nulla a nessuno, né della cricca attualmente al potere, né tanto meno dei suoi padroni. Il paradosso polacco, tradotto, mi riduco a diventare colonia polacca, cedendo anche parte del territorio, “pur di”, è lì a mostrarcelo. E i tornanti fatti sinora, se abbiamo la forza di guardarci indietro, di vedere il percorso fatto, sono anch’essi lì a dirci che è da NOVE ANNI che si va in questa direzione. Meglio, da più di nove anni, intervallati da una breve anomalia di sistema, durata qualche anno e messa subito a tacere.

Oggi siamo all’assurdo. Al paradosso. Ma è un qualcosa che nasce da allora.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 11 April 2023 18:56
11/04 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Oggi per la PRIMA volta è comparso nel bollettino quotidiano del Ministero della difesa russo. Iscritto come DONECKOE NAPRAVLENIE. Vengono citati i wagner come “reparti d’attacco Wagner” (Штурмовые отряды «Вагнер» )
https://t.me/mod_russia/25550
e viene ESPLICITAMENTE affermata la divisione di compiti: ai wagner il centro città, ai reparti d’assalto dell’esercito regolare i fianchi (На флангах, ibidem) della linea di fronte. Inoltre, si parla anche di APPOGGIO AEREO E DI ARTIGLIERIA dell’esercito regolare, dando numeri concreti:
- 11 voli solo su ARTEMOVSK e fuoco missilistico per un totale di 48 obbiettivi in un giorno.

Vengono anche dati i numeri delle perdite del regime di Kiev nella sola ARTEMOVSK (così citata anche nel bollettino): oltre 450 soldati, 3 carri armati, 9 blindati, 6 autoveicoli, mortai e via discorrendo.

L’impressione che se ne ricava, dopo oltre NOVE MESI di attacco affidato ai wagner e unicamente a loro, è di voler intervenire direttamente per dare una spallata decisiva e chiudere la questione.

Questo novello, quantomeno esplicito, “gioco di squadra” è AMMESSO anche dallo stesso signor Wagner.
https://t.me/voenkorKotenok/46714
Che conferma TUTTO, senza nemmeno una punta di quella verve polemica che certo non gli manca, e che lo ha portato non poco fa a criticare Shojgu per le munizioni e lo stesso bollettino ministeriale per come era stata gestita l’informazione nel caso di SOLEDAR.

Se si fosse trattato, come nel caso di Soledar di “appropriazione indebita” da parte ministeriale, avrebbe fatto egualmente il diavolo a quattro. Qui, evidentemente, il continuo rabbocco ordinato dalla NATO di quei 11 mila soldati caduti inutilmente ogni mese ha reso necessario, per sbloccare la situazione, l’intervento dell’esercito regolare e dei suoi reparti speciali: coprendo ai wagner le spalle, rendono loro possibile concentrarsi unicamente sulle operazioni di assalto nell’area urbana.

E i risultati, oggi, si son nuovamente visti. C’è stata una nuova accelerazione delle attività offensive e distruzione sistematica di tecnica e uomini mandati inutilmente a tenere gli ultimi quartieri rimasti in mano al regime di Kiev (20% secondo le stime più generose per Kiev). Il “preparatevi al peggio” da parte ucraina è ormai di dominio pubblico e rilanciato su tutti i canali, ucraini e russi:
https://t.me/boris_rozhin/82720
et, per par condicio,
https://t.me/rezident_ua/17250
Entrambi ormai dicono la stessa, medesima cosa.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 11 April 2023 16:59
11/04 ore 14:00 aggiornamento

ADDESTRATI IN INGHILTERRA, DA ISTRUTTORI CANADESI… SU COME SI SMONTA E RIMONTA UN KALASHNIKOV: LA PAROLA AI SOLDATI UCRAINI FATTI PRIGIONIERI DAI RUSSI.


Quanto segue è la traduzione integrale di una breve intervista del voenkor Sasha Koc, apparsa sulla Komsomol’skaja Pravda del 09/04. Faremo la conoscenza con… Jurij Gagarin, ma anche con un soldato addestrato in Inghilterra, che ci dirà alcune cose MOLTO interessanti in proposito.

Cari compagni, buona lettura.

Rivelazioni dei soldati prigionieri delle ff.aa. ucraine: Kiev manda al macello soldati senza addestramento, cercando di guadagnare tempo per il contrattacco
Откровения пленных бойцов ВСУ: Киев приносит в жертву необученных солдат, пытаясь выиграть время для контрнаступления

I soldati delle ff.aa. ucraine hanno raccontato al voenkor di KP.RU Aleksander Koc, come sono stati addestrati nella perfida Albione.
Сдавшиеся военные ВСУ рассказали военкору KP.RU Александру Коцу, как проходили обучение на туманном Альбионе

“CI ARRENDIAMO!”
«СДАЕМСЯ!»

- Come ti chiami? - Chiedo a un soldato completamente annerito, proveniente dai reparti motorizzati ucraini, che ancora non ha completamente capito di essere vivo per miracolo.
- Как звать? – спрашиваю у чумазого украинского мотострелка, который, кажется, еще не успел до конца осознать, что чудом остался жив.

- Jurij Gagarin, classe 1981.
- Юрий Гагарин, 1981 года рождения.

- Sul serio?
- Серьезно?

I parà che hanno catturato l’omonimo del primo cosmonauta sovietico confermano: è il suo vero nome come da tessera militare. Nato in Russia, nella oblast’ di Voronezh, padre russo e madre ucraina. Dopo un anno la sua famiglia si trasferì sotto Kiev, a Brovary. Finché suo padre era vivo, si manteneva ancora in contatto coi parenti russi ma poi, dopo la sua morte, li perse tutti.
Десантники, взявшие тезку первого советского космонавта в плен, подтверждают – это его настоящее имя по военному билету. Да и родился он в Воронежской области, отец – русский, мать – украинка. Спустя год семья переехала под Киев, в Бровары. Пока был жив отец, связи с родственниками в России еще поддерживали, но после его смерти, как отрезало.

Scuola, istituto tecnico, naja, quindi il lavoro in una fabbrica di trattamento alimentare pesci. Il 18 marzo, la mobilitazione, l’addestramento a Chernigov, quindi i servizi di piantone a diversi edifici dell’esercito, fino a finire sotto Kremennaja. Le ultime sue ore a difesa di un caposaldo sono nella registrazione dai droni dei nostri ricognitori. Alle immagini filmate di questi aggeggi a quattro eliche, dopo un anno, siamo ormai abituati, ma queste realizzate dagli assaltatori della 98° divisione aviotrasportata da Ivanovo son riuscite a stupirci. Guardo sul monitor e sembrano gli effetti speciali di un film di guerra.
Школа, ПТУ, «срочка», работа на производстве рыбного филе, мобилизация 18 марта прошлого года, подготовка в Чернигове, затем переезды в охране штаба по разным областям, пока нелегкая не закинула в леса под Кременной. Его последние часы на опорном пункте беспристрастно зафиксированы на камеру наших разведчиков. К съемкам боевых действий с квадрокоптера за год мы успели привыкнуть, но штурмовики 98-й гвардейской воздушно-десантной дивизии из Иваново смогли удивить. Смотрю на монитор – как спецэффекты боевика.

All’inizio il drone schiva in velocità alberi e foglie letteralmente ad altezza uomo, fino a raggiungere l’avamposto nemico. Arriva ai bunker e ingrandisce per scorgere eventuali movimenti nemici. A quel punto parte il fuoco, diretto dai nostri carri alle loro trincee. Tre soldati saltano fuori cercando riparo in un rifugio mimetizzato. Interviene quindi il reparto d’assalto con lanci di granate. Esce quindi il primo soldato ucraino con la bandiera bianca e le mani bene in vista. Esce poi il secondo. Cercano con lo sguardo i nostri.
Сначала коптер на высоте человеческого роста летает буквально по лесу, мастерски обходя деревья и осматривая опорный пункт противника. Подлетает к блиндажам, зумом заглядывает внутрь, ищет движение. Затем по позициям наносят удары – сначала танками разматывают окоп, из него выбегают три тела и запрыгивают в замаскированное укрытие. В дело вступает наша штурмовая группа, забрасывая его гранатами. И вот первый вэсэушник осторожно вылезает на белый свет с поднятыми руками. За ним – еще один. Видимо, идет на крики наших ребят…

Sento gridare: “Arrendetevi!” e rispondere “Ci arrendiamo”. E siamo usciti con le mani in alto, racconta Jurij.
- Слышу – кричат: «Сдавайтесь!» «Сдаемся!», — отвечаю. Вышли, руки подняли, — рассказывает Юрий.

COI MITRA CONTRO I CARRI ARMATI
С АВТОМАТАМИ ПРОТИВ ТАНКОВ


- C’erano con voi ufficiali?
- Офицеров с вами не было?

No, eravamo solo noi tre, - racconta un altro prigioniero, Bogdan Zabolotnyj da Kiev, fuciliere della 58° brigata motorizzata delle ff.aa. ucraine.
- Нет, нас трое было, — говорит еще один пленный – киевлянин Богдан Заболотный, стрелок отдельного пулеметного взвода 58-й мотопехотной бригады ВСУ.

Da civile ha lavorato prima in posta e poi come tagliaerba. Coscritto, ha combattuto ad Artemovsk. In verità, ci assicura di non averci mai sparato e aver cercato sempre di imboscarsi nei nascondigli. Ma i prigionieri è normale che lo raccontino quando gli si chiede di parlare di loro e dei loro “risultati in battaglia”. Non vi è nulla di più caro.
В мирной жизни работал на почте, потом – газонокосильщиком. Мобилизован, воевал в Бахмуте. Правда, уверяет, что больше прятался по укрытиям и почти не стрелял в сторону наших. Но это обычная история для пленных, кому охота рассказывать о своих «боевых подвигах». Себе дороже.

- Il 7 ci siamo recati di notte all’avamposto. Ci han detto di stare lì e difendere, tenere la posizione. I vostri ce lo han messo in quel posto, è tutto. Non abbiam capito nulla e ce li siam trovati davanti.
- 7-го числа вышли на позиции ночью. Сказали сидеть. Оборонять, держать позиции. Ваши нас просто зафигачили и все. Мы сразу не поняли, что произошло.

- Come siete a morale?
- Как вообще морально-психологическое состояние личного состава?

- Probabile che siam tutti messi come me. Col morale sotto i tacchi.
- Наверное, такое же самое, как и у меня. Никакое.

Ma i vostri comandanti non vi hanno dato coraggio per la lotta?
- Вас что, командиры не настраивают на борьбу?

- Questi sono i nostri comandanti… ci han piazzato qui con i mitra contro i carri armati e contro l’artiglieria. Stai qui e tieni. Se sopravvivi tre giorni, bene. Altrimenti… pace.
- Да там такое отношение… Просто посадили с автоматами против танков, против артиллерии. Сиди, держи. Складывается такое впечатление, что выживешь ты эти три дня – хорошо. Завалят – так завалят.

- Tre giorni… questa la vostra rotazione?
- Три дня – это у вас ротация?

- Si, ma non è dappertutto uguale. A Bachmut la rotazione avviene di giorno in giorno. Con questa mobilitazione “senza limiti”, l’Ucraina se lo può permettere.
- Да, но у нас по-разному люди сидят. В Бахмуте сутки через сутки меняли. При мобилизационном «безлимите» Украина может себе это позволить.

- E come avviene la rotazione? Su blindati dell’esercito? Usate questi?
- А штатная бронетехника есть? На чем вы перемещаетесь?

- Macchè! Sulle proprie macchine private. E uno alla volta!
- На своих личных автомобилях. Мы ездим отдельно.

- In che senso sulle PROPRIE macchine?
- Что значит личные автомобили?

- Quelle che uno si è comprato colla propria paga.
- То, что купил каждый сам себе с зарплаты.

Qui Bogdan molto probabilmente mente. Le “proprie macchine private” son quelle che han fregato ai locali. Vecchie Zhiguli e Moskvich. Nei territori liberati i civili spesso si lamentano delle prepotenze nei loro confronti da parte delle ff.aa. ucraine. Per i “difensori” ucraini tutti gli abitanti del Donbass sono “kolorady” e “separy”. E in quanto tali si può tranquillamente “espropriare” loro ciò che si vuole.
Тут Богдан скорее всего лукавит. То, что отжали у местного населения. Старенькие «Жигули» да «Москвичи». На освобожденных территориях мирные часто жалуются на беспредел со стороны ВСУ. Для украинских захистников (защитников по укр.) все жители Донбасса – «колорады» да «сепары». А значит можно без всяких угрызений совести «экспроприировать» то, что тебе понравилось.

ADDESTRAMENTO “ALL’INGLESE”
ПОДГОТОВКА «ПО-АНГЛИЙСКИ»


Peraltro, è raro fra i prigionieri imbattersi in cittadini dell’Ucraina occidentale. Non è solo una sensazione, che al massacro stiano mandando cittadini delle regioni centro-orientali. Il terzo prigioniero, uscito con le mani alzate senza combattere, viene infatti da DNEPROPETROVSK. Ad Aleksandr Mocuch è andata bene. Al conflitto era giunto dopo che l’avevano addestrato all’estero. In realtà il nostro soldato, che in tempo di pace non aveva fatto neppure il militare, è tutt’altro che entusiasta di tale addestramento. Gli avevano mandato la cartolina a settembre: tre settimane di corso accelerato, per il giovane soldato, e quindi stage in Gran Bretagna.
К слову, среди пленных редко попадаются жители Западной Украины. Такое ощущение, что на передовую специально бросают выходцев из центральных и восточных регионов. Третий пленный, который сдался без боя – из Днепропетровска. Александру Моцуху повезло – к конфликту он готовился за границей. Правда от забугорного обучения номер пулеметного расчета, который даже срочную службу не проходил, не в восторге. Его призвали в сентябре прошлого года. Трехнедельный курс молодого бойца на Украине, а затем – стажировка в Британии.

- A me pare tutta una messinscena per riciclare soldi, ci dice.
- Мне кажется, это тупо отмывание денег, — говорит он.

- Perché?
- Почему?

- Perché quel che abbiam fatto là, lo avremmo potuto fare tranquillamente anche qui, in Ucraina.
- Потому что, то же самое можно было и здесь, на Украине, пройти спокойно.

Fino al confine polacco le reclute eran state portate in autobus, quini han preso un altro mezzo e, tramite questo, li avevan condotti all’aeroporto. Un normalissimo aereo passeggeri li aveva quindi trasportati in Gran Bretagna. Erano atterrati di notte, quindi dritti in autobus al centro di addestramento.
До границы с Польшей рекрутов довезли на автобусе, там пересадили в другой транспорт – и на аэродром. На обычном пассажирском самолете прилетели в Великобританию, приземлились ночью, снова в автобус и в учебный центр.

- Com’era l’addestramento?
- Как проходило обучение?

- Esattamente come qui. Strisciare a terra, scavare trincee, la stessa cosa che da noi.
- Так же, как и здесь. Упал, покопал, все то же самое, что и у нас.

- Gli istruttori erano britannici?
- Инструкторы британские?

- No, erano canadesi.
- Нет, канадские.

- Vi hanno addestrato alle armi e all’apparecchiatura militare occidentali?
- Вас учили обращаться с западными вооружением и военной техникой?

- No. Al nostro AK-47.
- Нет. Мы проходили свое – АК-47.

- In Gran Bretagna... vi hanno addestrato ai Kalashnikov???
- В Британии учили обращаться с автоматами Калашникова?

- Si.
- Да.

- Quanto son durati i corsi?
- Сколько длились курсы?

- Nel mio caso, tre settimane e mezzo.
- По-моему, три с половиной недели.

- Com’era la giornata?
- Какой был распорядок дня?


- Sveglia alle sei, ginnastica, doccia, colazione. Quindi o addestramento o lezione. C’era poi il pranzo. Quindi ancora o addestramento o lezione. Cena alle sei o alle sette di sera, quindi riposo e silenzio alle nove di sera.
- В шесть часов встали, зарядка, душ, завтрак, потом пошли заниматься, либо по классам, либо посмотрели лекцию. Потом обед. Затем опять занятия. Ужин в шесть или в семь вечера. Потом идем отдыхать и отбой в девять вечера.

- In cosa consisteva l’addestramento?
- Что за занятия по классам?

Ci dividevano in gruppi. Il mio era di dieci unità e, mettiamo, un istruttore. Nei primi tre o quattro giorni, il Kalashnikov. Nei successivi tre o quattro, come bisogna vestirsi a seconda del tempo e della stagione. Oltre, tirassegno da diverse distanze. Oppure esercitazioni nei boschi, loro ci minavano da qualche parte e noi dovevamo trovare le trappole.
- Разделили на группы. Нас 10 человек, допустим, у нас один инструктор. На эти 3-4 дня – устройство автомата Калашникова. Следующие 3-4 дня - как нужно одеваться, в какую погоду и время года. Дальше - стрельбы на разные дистанции. Сходим в лес, они там где-то что-то заминируют, а мы должны найти ловушки.

- Ma c’era anche un addestramento di tipo ingegneristico?
- То есть, инженерная подготовка была?

No, non c’era, era più cultura generale.
- Это не инженерная подготовка, это просто знания на всякий случай.

- Vi hanno insegnato a leggere una carta?
- С вами занимались картографией?

- No, non avevamo quella lezione.
- Нет. Такого не было.

- E a fine corso? Che è successo?
- Что было по окончании курсов?

- Avremmo dovuto ricevere ulteriore addestramento una volta tornati, c’era un impegno in questo senso. Poi è cambiato qualcosa e ci han spedito dritti al fronte.
- Вообще-то мы должны были проходить еще доподготовку у нас, кто на какую должность будет идти. Но что-то поменялось, и нас всех разбросали по подразделениям.

DALL’AUTORE
ОТ АВТОРА


Anche se Mocuch non ci ha detto proprio tutto, un addestramento del genere appare, a dir poco, RIDICOLO. Istruttori canadesi in Gran Bretagna che insegnano a ucraini a smontare e rimontare il mitragliatore russo Kalashnikov. In un contesto dove, dopo un anno di guerra nel conflitto più su ampia scala dai tempi della II Guerra mondiale, l’Ucraina ha acquisito un’esperienza tanta e tale sul campo da poter LEI insegnare qualcosa sia ai canadesi, che ai britannici, che ai polacchi.
Даже с учетом того, что Моцух может что-то недоговаривать, такое обучение выглядит, мягко говоря, нелепо. Канадские инструкторы в Великобритании учат украинцев собирать-разбирать русский автомат Калашникова. При том, что сама Украина за год ведения боевых действий в самом масштабном конфликте со времен Второй Мировой войны получила такой колоссальный опыт, что вполне может обучать хоть канадцев, хоть англичан, хоть поляков.

E non può passare inosservato il fatto che, ultimamente, a Svatovo siano mandati in prima linea uomini addestrati malamente. Questo, mentre nelle retrovie vengono addestrati reparti di assaltatori in maniera professionale, da mandare all’assalto con armi occidentali in occasione della tanto declamata controffensiva. Quindi, i Gagarin, i Mocuch, sono materiale di consumo, moneta di scambio da sacrificare per guadagnare il tempo necessario a preparare i reparti di élite degli assaltatori.
Впрочем, в последнее время на Сватовском рубеже очень заметно, что на передовые рубежи Киев бросает слабо обученную пехоту. В то время, как в тылу идет формирование профессиональных ударных корпусов, которые будут брошены в бой на западной технике в ходе разрекламированного грядущего контрнаступления. А гагарины и моцухи – это разменная монета, жертвуя которой украинское командование выторговывает время на подготовку штурмовых бригад.

https://www.kp.ru/daily/27488.5/4745698/

Un’ultima considerazione. A settembre, quando furono impiegati schemi di attacco NATO e armamenti NATO, non intervennero questi soldati mandati a girar l’U-ccidente per motivi sostanzialmente propagandistici e, il che non è affatto da escludere, di mazzette et similia. Ma centri di coordinamento e corpi speciali NATO rodati e trapiantati ex abrupto a est di CHARKOV. Per fare quello che han fatto. E trasformare questo conflitto in una guerra, ormai senza quartiere, fra NATO e Federazione Russa.

Aggiornamenti a seguire.
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Emanuele
Tuesday, 11 April 2023 17:44
Gesù mi verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere per come questi disgraziati vengono trattati, a ripensare all'anno scorso quando in tv e sui giornali; soprattutto Corriere e Repubblica, si decantavano e si facevano sperticate apologie degli avanzatissimi "stage made in UK" che avrebbero sfornato soldati in grando di ammazzare 10 russi con un colpo singolo di fucile mentre facevano i fighi col telefono in mano manco fossero gli Avengers! Vabbe' teniamoci pure questo!
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Paolo Selmi
Tuesday, 11 April 2023 19:14
È tutto così assurdo, Emanuele! Quando ho letto questo reportage, non volevo crederci. Specialmente, alla parte relativa agli argomenti del corso... L'articolo ha anche le foto di questi soldati, sono persone in carne ed ossa. Spero vivamente per loro che li scambieranno fra un anno , o comunque quando sarà tutto finito.
Un abbraccio
Paolo
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Faber
Wednesday, 12 April 2023 09:28
Alla fine gli uccidentali addestrano gli ucraini a fare quello che hanno sempre imputato all'Unione Sovietica nella Seconda Guerra Mondiale. Lanciare all'assalto orde umane (a volte pure disarmate non avendo armi per tutti) con i commissari pronti a fucilare chiunque fuggiva. Come si vede nel film "Nemico alle Porte". Tra l'altro gli storici russi hanno sempre smentito questa versione dei fatti, bollandola come propaganda occidentale. E lo stesso Barbero ha smontato il mito dei commissari politici che stavano solo nelle retrovie a sparare a qualunque cosa si muoveva.
D'altronde siamo ormai arrivati all'assurdo che Aushwitz è stato liberato dai soli ucraini. Tra un po' diranno che l'ucraina da sola ha sconfitto Napoleone...
A proposito, piccola digressione, l'altro giorno ho letto la traduzione di un saggio britannico su Waterloo dove l'autore (ovviamente inglese) si arrampica sugli specchi pur di dimostrare come la battaglia sia stata vinta solo grazie alle truppe di sua maestà (sorvolando sul fatto che gli anglofoni erano solo un terzo del totale) e che il contributo prussiano fu irrilevante. Per esempio secondo l'autore Wellington non fu mai in difficoltà e lo dimostrebbe il fatto che distacco più di 10 Mila uomini in una località a 8 km dal campo di battaglia e non la richiamo mai sul terreno. Peccato che David Chandler (storico inglese considerato uno dei maggiori esperti sulle campagne napoleoniche) ha sempre sostenuto che quello fu uno degli errori commessi dal Duca di Ferro.
Lo stesso Napoleone disse che Wellington avrebbe dovuto accendere un cero al suo alleato prussiano per il grande contributo che diedero i prussiani alla vittoria.
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Paolo Selmi
Wednesday, 12 April 2023 10:35
Io l'ultima che ho sentito, carissimo Faber, era sul libro di storia di mia figlia. Le piramidi non son state fatte dagli schiavi, ma da operai salariati. Senza dire cosa voleva dire essere "operaio salariato" qualche millennio fa... di questo passo, sul libro di storia di mia nipote, troverò che le piramidi son state fatte da squadre di volontari a cui fu data tredicesima, quattordicesima, quindicesima, ferie, malattia, pensione anticipata a cinquant'anni e vitalizio supplementare per moglie e prole. :-)
Teniam botta...
un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 11 April 2023 10:02
11/04 ore 09:30 aggiornamento

ARTEMOVSK, SPECCHIO INSANGUINATO DELLE CONTRADDIZIONI NATO IN UCRAINA


Фактически потерян Бахмут , “di fatto Bachmut è persa”, commenta laconicamente il canale ucraino Rezident. Ormai è questione di giorni.
https://t.me/rezident_ua/17238

E insieme ad ARTEMOVSK se ne va via anche l’iniziativa tattica e strategica che le forze NATO erano riuscite a riprendersi a settembre dello scorso anno, prosegue sempre Rezident.

Una situazione che si aggrava sempre più coinvolgendo anche i territori limitrofi, come SEVERSK,
https://t.me/rezident_ua/17239
definita sempre dallo stesso canale ucraino “opasna”, pericolosa. In tutti questi mesi “il nemico”, “vrag” come lo chiama giustamente Rezident dal suo punto di vista, si è infatti consolidato in tutte le zone limitrofe alla città, creando i presupposti per una sua liberazione in tempi rapidi. Non appena cadrà ARTEMOVSK, probabilmente.

L’ufficio propaganda ucraino, del resto, non sa più che pesci pigliare.
Prima ARTEMOVSK non valeva nulla, poi “non un passo indietro” (e 11.000 morti al mese e migliaia di mezzi distrutti).
Prima “siete capaci solo perché avete i Wagner”, poi “state vincendo solo perché avete sostituito ai Wagner i reparti speciali”.
https://dnr-news.ru/society/2023/04/11/296465.html
Prima “la controffensiva è imminente”, anzi a fine inverno, anzi in primavera, anzi a inizio estate, poi “the Ukrainian counteroffensive takes place every day”:
https://t.me/RVvoenkor/42489
Ogni giorno è controffensiva… certo.

Ma ARTEMOVSK non è specchio delle contraddizioni della PROPAGANDA di regime soltanto. Essa sta diventando il fulcro delle contraddizioni di un’INTERA, DISASTROSA, CAMPAGNA MILITARE!

Oggi un altro canale ucraino, LEGITIMNYJ, in riferimento alla controffensiva, dice che va fatta senza se e senza ma, ANCHE COMPENSANDO LA CARENZA DI ARMI E MUNIZIONI CON CARNE DA CANNONE DA MANDARE AL MASSACRO (дефицит боеприпасов при наступлении будут компенсировать огромным количеством пехоты ВСУ. Il deficit di munizioni nel corso dell’offensiva sarà compensato dalla enorme quantità di truppe ucraine).
https://t.me/legitimniy/15126

Siamo al delirio. Un delirio lucido, calcolato. In caso di fallimento dell’offensiva, il rischio infatti sarebbe di una RITIRATA DI MASSA, “massovoe otstuplenie” (Иначе, существует риск не просто срыва, а уже массового отступления.)

Torniamo a noi. A quanto ci diciamo da mesi. Bastava arretrare di 20 km a ovest, si sarebbero conservate decine di migliaia di uomini e mezzi che, insieme al centinaio di migliaio in formazione nelle retrovie, oggi avrebbe consentito – da parte dei generali NATO – di vedere la situazione da un punto di vista COMPLETAMENTE diverso.

Ora siamo al “va banque”, all’azzardo del tutto per tutto, peggio, di UN TUTTO PER TUTTO che, OGNI GIORNO CHE PASSA, è sempre più assurdo, più patologico (e l’analogia con la LUDOPATIA è forse la resa migliore di come le contraddizioni, all’interno del comando NATO in Ucraina, stiano esplodendo), più tragico per un intero popolo. Mandato al macello, distrutto e autodistruttosi nello Stato che non c’è, se non per garantire lo stato di polizia e il reclutamento coatto, in una società sempre più dilaniata da una guerra civile interna e, al contempo, annichilita e umiliata nella propria storia, nella propria cultura, nel proprio tessuto connettivo.

U-ccidente, per l’appunto e, come sempre, quando nei sacchi neri per suo conto ci finiscono cadaveri altri che non siano i suoi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 10 April 2023 22:15
09/04 ore 22:00 aggiornamento

AVDEEVKA


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163709-16b96151.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/10/20230410163708-a41127bc.jpg

ci mostra una situazione ulteriormente deteriorata per i soldati del regime di Kiev. Non solo intorno alla città il cerchio si stringe, rendendola ormai esposta ad attacchi multipli di artiglieria, tradotto tirassegno da più posizioni, ma anche intorno le posizioni si allargano, si fortificano, si rendono sempre più stabili e difficili da espugnare nuovamente da eventuali, nuovi contrattacchi.

ARTEMOVSK

Proseguono i combattimenti lungo tutte le direttrici, ma a livelli di risultato oggi non vi è stato nulla di veramente significativo, a giudicare dall’assenza di messaggi e di mappe aggiornate. Tuttavia ciò che conta – e che è invece significativo – sono gli avanzamenti che comunque anche oggi vi sono stati, e che pongono i presupposti per quelli di domani.
https://t.me/voenkorKotenok/46699
E’ questa l’emorragia che le forze NATO non riescono ad arrestare.


Aggiornamenti a seguire domani mattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 11 April 2023 09:22
ERRATA CORRIGE: la data è stata erroneamente lasciata 09/04 mentre era quella corrente al momento della scrittura, 10/04. Scusate.
Paolo Selmi
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Paolo Selmi
Sunday, 09 April 2023 23:31
09/04 ore 23:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: LIBERATA ANCHE LA STAZIONE BACHMUT-2

Alla fine di questa concitata giornata, anche la difesa approntata alla stazione di Bachmut-2 è caduta.

https://t.me/polk105/5031

Le difese a ovest stanno perdendo pezzi importanti ogni giorno. Più che altro, anche quel poco di città rimasto in mano loro sta letteralmente sbriciolandosi.

Anche la strada a sud è ormai compromessa, tagliata in entrambe le strade che partono dal monumento dell’aereo all’ingresso della città.
https://t.me/rezident_ua/17227?single

La “strada della vita”, del resto, come già ci siam detti, è divenuta “della morte”. Ogni nuovo filmato che gira sulla rete sono carcasse in più che si ammassano:
https://t.me/polk105/5032

Molti hanno associato questa strada a quella che portava a Baghdad nella prima guerra del golfo, coi carri armati fumanti ai lati. La situazione, tutt’altro che stabilizzata, sta degenerando anche nelle retrovie, costantemente sotto attacco.

Inoltre, i russi stanno facendo saltare in maniera decisamente più metodica ferrovie
https://t.me/boris_rozhin/82601
e ponti
https://t.me/boris_rozhin/82609
sicché per trasferire uomini e mezzi, spesso, restano solo strade di campagna, immerse nel fango, come queste
https://t.me/RVvoenkor/42408?single
o queste
https://t.me/RVvoenkor/42409?single

I risultati si stanno vedendo anche ad
AVDEEVKA
https://t.me/polk105/5017
e a PERVOMAJSKOE
https://t.me/polk105/5016

Nel complesso, il cambio di passo imposto dai russi ha scompaginato completamente i piani dei generali NATO e messo in estrema difficoltà le forze operanti sul campo, ormai in affanno a stabilizzare una linea di fronte ormai traballante in troppi punti.

Aggiornamenti a seguire domani notte.
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Paolo Selmi
Sunday, 09 April 2023 00:37
09/04 ore 00:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: IN MANO AL REGIME DI KIEV, MENO DEL 10%


Ad ammetterlo, gli stessi canali ucraini. Rezident, per la precisione.
https://t.me/rezident_ua/17214

E calca la mano. Nonostante ingenti riserve sono state gettate nell’impresa, la situazione precipita di giorno in giorno. Al che oggi si valuterebbe l’ipotesi di ritirarsi. Vale la pena riportare il commento di questo canale ucraino, perché non sfonda una porta aperta, ma un portone:

“Resta solo una questione: cosa abbia impedito ai politici riconoscerlo un mese fa e salvare migliaia di vite di soldati ucraini, insieme a centinaia di armamenti e, non da ultimo, alla fiducia delle ff.aa. ucraine nella vittoria finale, questo nessuno lo dice”
Остаётся только вопрос в том, что мешало это признать политикам месяц назад и спасти тысячи жизней украинских солдат, сотню единиц техники, уверенность ВСУ в победах, никто не скажет.

Questa la cartina aggiornata alle 16:00 ora locale di ieri:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408163554-7ab5917d.jpg
e con legenda in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/08/20230408152511-567f3fbd.jpg

Un po’ meno generosa quest’altra versione
https://t.me/brussinf/5853
che peraltro continua a insistere sulla necessità di non cantare vittoria troppo preso. Vero, ma quanto accaduto fra ieri e oggi ha reso il danno arrecato irreparabile, quantomeno nelle condizioni attuali.

E l’area gialla, ovvero quella teatro di combattimenti, è in realtà molto più estesa anche della visione prudenziale di RYBAR. Se non altro, per dare credito alla valutazione ucraina di una fetta di città ancora in loro mani inferiore al 10%.

Percentuali a parte, è emerso oggi un dato ancor più inquietante: IL RITMO DELLE PERDITE UCRAINE È OGGI QUANTIFICABILE NELL’ORDINE DEGLI UNDICIMILA SOLDATI AL MESE. E SOLO FRA I DECESSI, SENZA CONTARE ASSOLUTAMENTE I FERITI. Undicimila morti al mese che si sarebbero potuti evitare. Ma non è nell’ordine di idee di questi criminali salvaguardare la vita dei propri uomini. Figurarsi quella degli “altri”, senza differenziare i civili dai militari.


Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Paolo Selmi
Saturday, 08 April 2023 08:37
08/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK LIBERA, “BACHMUT” CADUTA


Ormai gli assalti si susseguono “su tre turni”, compresa quindi la notte. Non vi è alcuna tregua e, conseguentemente, i soldati del regime di KIEV ormai tengono per istinto: non di sopravvivenza, quello suggerirebbe di sparare ai zagradotrjad e alzare le braccia, con preghiera di non essere scambiati fino all’anno prossimo.

Istinto e basta. Senza più alcuna direzione, alcun coordinamento, alcun controllo. Non ci capiscono più nulla, quei cinquantamila sparsi qua e là.

E stanotte è successo l’irreparabile (l’ennesimo, “irreparabile”): la provinciale T0504 è finita in mano ai russi!
https://t.me/RVvoenkor/42293
Guardate la cartina satellitare. I russi hanno tagliato da sud all’altezza del bivio, poco dopo il bivio, tagliando quindi fisicamente, DALLA CITTÀ E NELLA CITTÀ, la strada da e per Chasov Jar.

E questo dato, ammesso dalle stesse fonti ucraine, compromette irrimediabilmente non solo gli approvvigionamenti, ma ogni qualsiasi possibilità di evacuazione.

Nel corso della nottata si susseguivano voci incontrollate della liberazione di ARTEMOVSK, l’ultima alle sei di mattina che vengo qui sotto a tradurre integralmente.

Gli stessi canali russi METTEVANO IN GUARDIA da tali voci. ASPETTIAMO LE CONFERME UFFICIALI! La liberazione di ARTEMOVSK sta avvenendo METRO DOPO METRO (метр за метром)!
https://t.me/RVvoenkor/42297
Nessuno quindi sta scappando a gambe levate.

Ciò nonostante, traduco integralmente questo primo dispaccio di stamattina presto:

Artemovsk passa sotto il controllo della Russia: le ff.aa.uu. Cercano di riparare sulla linea di difesa presso Chasov Jar.
Артёмовск переходит под контроль России — ВСУ пытаются прорваться к линии обороны у Часова Яра

ARTEMOVSK è libera, “Bachmut” è caduta. La città passa sotto il pieno controllo dei wagner.
Артемовск освобождён, "Бахму́т" - пал. Город переходит под полный контроль бойцов ЧВК "Вагнер".

Le ff.aa. ucraine distruggono le armi che non riescono a portarsi via, parte di loro si ritira sulla linea di difesa verso Chasov Jar, subendo tuttavia perdite ingenti.
ВСУ активно уничтожают оставленную технику, часть личного состава отступает на линию обороны к Часову Яру, однако несёт большие потери.

Attualmente l’artiglieria è molto attiva. Il capo dei wagner Prigozhin non ha ancora confermato l’informazione del pieno controllo dei russi sulla città.
На данный момент активно работает артиллерия. Глава Оркестра Евгений Пригожин пока не подтверждает информации о полном контроле Музыкантов над городом.


Formalmente, parte dei soldati ucraini è ancora rimasta nei pressi della città e cerca di portarsi ancora sulle posizioni a ovest.
Формально, часть бойцов ВСУ всё ещё остаются в пределах населённого пункта и пытаются выбраться на западные позиции.

https://t.me/polk105/4944

Sicuramente tale processo non si è ancora completato. Ma è ormai, completamente, IRREVERSIBILE. E, SOPRATTUTTO, IMMINENTE, durasse anche ancora qualche giorno. Nessun tentativo di contrattacco potrà mai accadere, nessun rinforzo potrà mai arrivare. ORMAI ARTEMOVSK È LIBERA, BACHMUT È CADUTA!

Aggiornamenti a seguire non appena possibile, al più tardi stanotte.
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Faber
Saturday, 08 April 2023 09:49
Buondì! Speriamo arrivi presto la conferma. Tra l'altro negli ultimi giorni girava voce che la famosa controffensiva dovrebbe colpire più duro proprio a Bakhmut per riprendere la città ai russi.

Per quanto riguarda la fuga di documenti classificati usciti negli ultimi due giorni sinceramente non so che pensare. Orsi sostiene che sia disinformazione messa in giro dai britannici per confondere i russi, Larry Johnson sostiene che siano documenti autentici e che sia l'ennesima conferma del degrado dei servizi segreti americani. Avendo lavorato a lungo per la CIA e non essendo filo russo propenderei per dare ragione a Larry.
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Paolo Selmi
Saturday, 08 April 2023 15:41
Ciao Faber!
Da quel poco che trapela la situazione è critica, e un po' su tutti i fronti: ad Avdeevka, a Mar'inka, fra Bogdanovka e Chasov Jar. In queste condizioni la controffensiva è sempre più una lontana ipotesi. E ormai basta questo per consentire ai russi di proseguire nella demolizione di quel che resta delle difese dei soldati di Kiev. Son sempre cinquantamila soldati nei dintorni di Artemovsk, non dimentichiamolo. Ma in queste condizioni gli scenari che si prospettano sono solo da peggio a molto peggio.
Vedremo gli sviluppi
Ciao!
Paolo

PS per le fughe di documenti... anche qui tutto è possibile, e spesso è più probabile l'apparentemente improbabile...
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Paolo Selmi
Friday, 07 April 2023 17:27
07/04 ore 17:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ottimo questo approfondimento di RYBAR che mostra sulla cartina satellitare, con una localizzazione paziente e resa possibile dai filmati girati coi telefonini dai soldati del regime di Kiev, la cosiddetta “doroga zhizny”, strada della vita.
https://t.me/rybar/45555
“Doroga”, strada che, visti i realia, è sempre meno “zhizny” e sempre più “smerti”, strada della morte. Viottoli di campagna, poco più di strade di servizio per i trattori, ormai completamente deformati dal carico di tonnellate che quotidianamente vi passa sopra, sventrate nei dossi e nelle cunette che si formano a ogni asperità naturale o curva, costellate letteralmente da carcasse di chi non ce l’ha fatta, completamente sotto tiro.

A ogni sobbalzo dei mezzi che vi passano, e a tutta, per cercare di schivare i proiettili russi, vi è tutta l’idiozia e la criminalità di un comando militare, quello NATO, che sta costringendo al sacrificio estremo decine di migliaia di giovani. Giovani che arretrano, giorno dopo giorno. Di fatto, ormai siam sempre SEMPRE PIU’ VICINI ALLA “CHICANE”
https://t.me/polk105/4901

La strada T0504 che taglia orizzontalmente la città, a un certo punto verso ovest, appena passata la ferrovia, fa una curva stretta a destra e poi un’altra altrettanto stretta a sinistra. Una chicane, per l’appunto (che poi tale è solo in scala…). Ebbene, la notizia di poco fa è che i russi siano già arrivati alla “Chiesa di tutti i santi” a 400 m dalla suddetta ferrovia.

E l’abbiano superata. Altro aggiornamento, delle 14:30, comunica che siano già arrivati alla stazione adiacente alla ferrovia:
https://t.me/polk105/4923
Una tale velocità di avanzamento è sintomo di totale perdita di controllo della situazione, da parte dei soldati di KIEV.

E’ appena arrivata una cartina di RYBAR che conferma esattamente questo!
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153209-c4ac4d63.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407153208-02b88fbc.jpg
Si vedono anche gli avanzamenti da NORD, peraltro. I combattimenti infuriano già nello stesso settore occidentale di ARTEMOVSK.

E ciò nonostante i generali NATO continuano, impunemente, a ordinare rinforzi su rinforzi! Al momento, fra SEVERSK e TORECK, ci sarebbero CINQUANTAMILA UOMINI! Rybar conta ed elenca tutti i gruppi presenti, peraltro.
https://t.me/rybar/45566
Ma la cosa che ancora forse non è chiara è che NELLE CONDIZIONI ATTUALI qualsiasi rinforzo è solo un caduto in più. Non è possibile tenere, nelle condizioni attuali, alcunché.

La “doroga smerti” di cui sopra, non lo è solo per la pallottola che rischia di raggiungerti per arrivarci, in questo inferno sulla terra, ma perché chi in questo momento è ancora portato con un fucile puntato alla schiena a tenere il nulla, sa che vi andrà a morire. Se esiste una rappresentazione plastica dei versi: “Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.”, ebbene tale rappresentazione è questa.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 07 April 2023 10:01
07/04 ore 08:30

DAL FRONTE


La carta riepilogativa di RYBAR restituisce DUE INGRANDIMENTI rilevanti, su cui poter lavorare:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/06/20230406224046-be1140a5.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/07/20230407000702-e3c18893.jpg

Partiamo da ARTEMOVSK. Il bollettino di fine giornata che accompagna le cartine parla degli avanzamenti nel territorio urbano compiuti,
https://t.me/rybar/45536
e conferma il ritiro del regime di KIEV nei quartieri a ovest. In particolare, si sta chiudendo quel “buco” rimasto aperto a est e si riappiana così, nuovamente la linea di fronte su una verticale di fronte che così si sposta, nuovamente, progressivamente, verso ovest. E prima o poi il paese finisce.

Il riquadro sotto, che rappresenta la zona intorno a DONECK, anche visivamente ci offre una densità decisamente maggiore di simboli di esplosione. Sono gli attacchi russi tesi a smantellare una linea Maginot costruita in otto anni e concepita non solo per resistere al fuoco di controbatteria e agli attacchi diretti dei russi (mura in cemento armato spesse tre metri!), ma per rappresentare in prospettiva l’avamposto da cui partire per la soluzione finale al problema Donbass. Doneck a ferro e a fuoco da oltre 180° di arco e contemporaneamente. Nessuno scampo. Prospettiva esauritasi il 24 febbraio scorso, scioltasi come neve al sole. Ma tre metri di beton, sono sempre tre metri di beton. E smantellarli porta a questo intenso martellare, da un anno a questa parte, sulle stesse posizioni. Posizioni che, a differenza della Maginot, sono difficili da aggirare. Praticamente impossibili. A meno che…

… a meno che cominci a saltare qualcosa ai lati. Anche se in otto anni molto, tantissimo, è stato fatto per fortificare la linea Maginot, scuoterla tutta, contemporaneamente, per un anno, spingendo ai lati, sta producendo i suoi risultati. Torniamo a quell’ingrandimento: MAR’INKA (sud-ovest), PERVOMAJSKOE (nord-ovest), AVDEEVKA (nord), sono i punti che stanno crollando.

Pervomajskoe, peraltro, è già punto di arrivo, dopo PESKI, liberata mesi fa. Ed è proprio a PERVOMAJSKOE che ieri notte i russi hanno dato un altro scossone, guadagnando ulteriori posizioni:
https://t.me/polk105/4894

E man mano che la DEMILITARIZACIJA prosegue, gli scossoni si sentono di più. Fino all’ultimo.

“NASHE DELO PRAVOE, VRAG BUDET RAZBIT, POBEDA BUDET ZA NAMI!” UN ANNO DOPO

Se non abitassimo ormai in tante repubbliche delle banane, specialmente in ambito accademico, dove oggi se non si ricerca sul “gender” si fa la stessa fine di quando, negli anni Novanta e successivi, ci si rifiutava di lavorare su “post-modern approach” (naturalmente nella lingua dei padroni), oggi ci sarebbero praterie immense su cui LAVORARE, seriamente, metodicamente, rigorosamente, impiegando tutte le cassette degli attrezzi di cui disponiamo o di cui possiamo munirci in corso d’opera.

Prendiamo questa frase. E’ una frase ICONICA. Non sto neppure a citare il link perché basta metterla su qualsiasi motore di ricerca, tubo compreso, ed esce il mondo. E’ la frase della alla radio da MOLOTOV a fine del suo discorso il 22 giugno 1941 (qui testo originale e link rosso sotto è audio originale) dove annunciava l’invasione nazifascista:
https://histrf.ru/read/articles/nashie-dielo-pravoie-vragh-budiet-razbit-pobieda-budiet-za-nami

(qui traduzione in anglofono: http://www.emersonkent.com/speeches/our_cause_is_just.htm)

“La nostra causa è giusta, il nemico sarà sconfitto, la vittoria sarà nostra”. Così chiudeva il discorso. La ritmica binaria delle tre frasi brevi, concise, collegate logicamente fra loro in un quasi-sillogismo autoconclusivo, SPACCAVANO! Spaccarono subito e subito entrarono nel substrato culturale dell’intero popolo sovietico. Ucraini compresi. I quali, nonostante trent’anni di manipolazione e reingegnerizzazione di massa, quando sentono queste parole, tornano con la memoria ai loro nonni e bisnonni. E capiscono chi ha ragione e chi ha torto. Perché è storia che sono arrivati a Berlino, e dove sono arrivati prima li accoglievano con fiori e grida di festa. Anche fuori dall’URSS. I campi di sterminio non dimentichiamoci chi li ha liberati. Nashe delo pravoe. Non ci son santi. Vrag budet razbit. Idem con patata, il nemico è stato razbit. E se gli amerregani non si davano una mossa arrivavano loro in Piazza Duomo e all’Ile de France. Pobeda budet za nami. E pobeda, vittoria, è stata.

Frase forte, e vera, nel senso sia di “prav-da” (vera e giusta, prav-oe, stessa radice), che di “istina” (rad. est’ cfr. latino “esse”, “credetemi, è vero è accaduto”). E qui puoi andare di calze di nylon e blue-jeans quanto vuoi, ma se tocchi QUELLE corde, tutto il resto scompare.

Noi non ne abbiamo. Non abbiamo un mito fondativo simile. Né a livello risorgimentale, né a livello di Resistenza. Anche perché un mito fondativo simile non si può “costruire”, non è qualcosa di artificiale. Certo, tutto quanto è cultura è sovrastruttura, è “ingegneria”, è – e usiamole queste parole! - manipolazione e propaganda. MA. Posso navigare col vento in poppa e navigare di bolina. Tutto quanto visto sopra, con VENTI MILIONI di morti, è navigare col vento in poppa. Prendere una chiesa che c’era prima di te, di tuo padre, di tuo nonno, del tuo bisnonno, e ben oltre ancora, dire che dentro ci sono i “moskaly”, creare ex-novo una religione con nuovi riti, “de-moskalizzati”, al cui confronto “quelo” del mitico Guzzanti è più credibile, e imporla come nuova religione di Stato, non è neppure navigare di bolina, è tirar fuori la bolina con il mare forza nove contro. E’ da imbecilli. E questo il popolo ucraino, da CHARKOV a ODESSA, lo ha già capito. E da KIEV a L’VOV? Spera solo di diventare una colonia polacca prima dell’arrivo dei russi. Il regime. E il popolo? Man mano che si passa da L’VOV a KIEV, verso est, aumenta sempre di più il DUBBIO di essere dalla PARTE SBAGLIATA della STORIA. Ne stanno combinando troppe. E se anagraficamente a vent’anni sei iconoclasta, e uccidi edipicamente padre, madre, nonno, suocera, prete, pope, frate, suora, buddha (quest’ultimo è peraltro un “aforizma” zen, “se vedi buddha, uccidilo”), a trenta già è diverso. E i ventenni, i bastardi di KIEV, li hanno mandati al massacro per più della metà. Lo abbiam visto nelle statistiche. Restano i ragazzini, venuti su a pane e odio. Ne ho anche visti, qui, in Italia. Il muro costruito in otto anni su menti fragili e, al tempo stesso, vere e proprie spugne. Tanti piccoli “banderini”, anche se quindicenni o sedicenni non posso che chiamarli altrimenti, perché il loro è un fascismo venuto su in otto anni di istruzione primaria e secondaria a “libro e moschetto”, fatto di slogan, di canzoni insulse, poco più che da ultrà e “me frego è il mio motto”. Mi verrebbe poi da dire: e siete pure finiti nel “posto giusto”… qui, fra cinegiornali luce più realisti del re. Finché il re non decide di cambiare parola d’ordine. E allora il giorno dopo, con la stessa enfasi, a gridare il contrario. E voi allora non ci capirete più un cazzo. Ma proprio un cazzo di niente… prima “coccolati”, finanche al regalo a giugno di avanzamenti di anno automatici, poi “ridimensionati”. Prima “urlate che avete ragione”, SEMPRE ragione, anche quando qualcuno si irrita per il troppo nero che inizia a emergere sotto il gialloblu, poi “zitti e vergogna” (ci siamo passati non più di due anni fa...). Benvenuti nell’U-ccidente…

E torniamo infine a quel VRAG BUDET RAZBIT. Un popolo ancora abbastanza, decisamente, allo sbando, è entrato in guerra. Pardon, in una SVO che nessuno capiva cosa volesse dire già un anno fa. E quella frase è ritornata, RICORRENTE, come un mantra.

Un mantra sostanzialmente, decisamente, vuoto di contenuti ATTUALI. Non totalmente vuoto, ma in gran parte si. Denazifikacija? Dove, a KIEV dove vincono l’Eurovision? Propaganda…

Un anno dopo, le cose sono DECISAMENTE cambiate. La NATO, non Kiev che da poco più di sparring-partner è stato ridotto a zombi tenuto in vita da riti vudù e mandato contro “fino all’ultimo ucraino”, la NATO è uscita allo scoperto. Da settembre. Ha alzato l’asticella e vuole la testa della Federazione Russa. Dall’altra parte, gli zombi di regime distruggono chiese, sanzionano chi parla russo in un negozio (e a volte non solo sanzionano), hanno trasformato il tutto in una vera e propria GUERRA CIVILE.

Ecco allora che VRAG BUDET RAZBIT si RIEMPIE, ogni giorno che passa, di CONTENUTI vecchi e nuovi. Simili e differenti. Ma non è più quella “saponetta che si consuma man mano che la si usa”. TUTT’ALTRO.

E’ poco più di un appunto, ma su questo si potrebbe e dovrebbe lavorare. Per capire, anzi tutto, quali sono le tendenze in corso all’interno di un popolo. Un popolo che non si fa più intortare con le canzoni dei Metallica o degli Skorpions, o con un paio di calze di nylon e di blue-jeans. Un popolo che carica la propria coscienza collettiva, il proprio comune sentire, di nuovi, vecchi contenuti. Un popolo che separa “modernizzazione” da “occidentalizzazione”: cinesi e giapponesi lo fanno da secoli. Per i russi il caso è diverso. Anche qui ci sarebbe da studiare, investigare, partendo da QUESTO approccio. Un approccio che forse ci aiuterebbe a metterci in discussione. A mettere in discussione le nostre certezze, non per relativizzarle tutte, in maniera post-moderna, ma per individuare quantomeno quelle fasulle, credo costruiti sul nulla, effimeri non appena chi detta la linea li sostituirà con altri, e inserite “ad artem”, ideologicamente, in un contesto teso a farcele credere “eterne” e quindi “giuste”.

Наше дело правое. Враг будет разбит. Победа будет за нами!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 06 April 2023 19:12
06/04 ore 18:40 aggiornamento

ENNESIMA STRAGE DI CIVILI A DONECK!

Come loro costume, i nazifascisti quando non sanno più che pesci pigliare, si danno alla rappresaglia. Come oggi: NOVE MORTI E SETTE FERITI, nel lancio di proiettili NATO calibro 155 mm e missili da lanciarazzi multipli su un quartiere di DONECK.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/24014
E queste immagini sono più sconcertanti ancora:
https://t.me/RVvoenkor/42207

A LISICHANSK (LNR) oggi sono morti altri tre civili, sempre a causa dell’ennesima rappresaglia nazifascista. Lì peraltro, sono ancora vicini, potendo piazzare i loro pezzi a est di SEVERSK:
https://t.me/ukraina_ru/141256

Nessuno dice niente, nessuno fa nulla. Missili, proiettili, mine contro civili, bombe che esplodono, chiese e moschee profanate. L’U-ccidente sta tirando fuori la bestia che c’è in lui, senza che nessun suo rappresentante politico, sociale, culturale muova un dito.

FALLIMENTO DI MACRON A PECHINO E DELL'UE IN QUANTO SOGGETTO POLITICO AUTONOMO

Nessuno nutriva dubbi su questo, viste le premesse. Partire dicendo: “gliele suoneremo e gliele canteremo” quando sei tu ad aver più bisogno di loro che il contrario, non poteva portare a nulla di significativo.
https://t.me/legitimniy/15111
La “missione” francese era condannata all’insuccesso sin da prima che quell’aereo presidenziale avesse fatto il pieno di carburante. Ma tanto un modo per condire questa ennesima riprova di incapacità, debolezza, inettitudine, dipendenza europea, i cinegiornali luce lo troveranno sempre.

Dal fronte, ancora nessuna notizia di rilievo. Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Faber
Thursday, 06 April 2023 20:08
Bellissimo vedere i TG stasera. Grande successo di Macron in Cina, accolto da Xi come un amico intimo. Poi mostrano le immagini di lui e la sua compagna di merende distantissimi da Xi in quel tavolo enorme. Proprio come a Mosca.

Poi le bombe piovute a Donetsk magicamente diventare russe nonostante la giornalista sottolinei che è la città è controllata dai russi. Come alla centrale di Zaporizhzhia i russi sono talmente malvagi che si bombardano pure da soli.

E su Bakhmut? Giusto due parole per dire che la città è saldamente in mano ucraina e che i russi sono talmente incompetenti che manco riescono a prendere una città che sta per cadere.

Ciliegina sulla torta, un consigliere di Zelensky annuncia che solo 5 persone al mondo sanno dove sarà lanciata la controffensiva e con quali mezzi. E la giornalista di prima sottolinea come a loro inviati sul campo sia ora impedito di filmare le strade per non rovinare la sorpresa ai russi.
Rimango curioso di vedere cosa stanno architettando al comando russo.
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Paolo Selmi
Thursday, 06 April 2023 14:44
06/04 ore 13:50 aggiornamento

ARTEMOVSK


Come ipotizzato già giorni fa si va per le lunghe. I russi in questo momento sono ancora impegnati a ripulire le vie del centro e ad assicurarsi che non vi siano più “sorprese” ora che son divenute retrovie, come mostra questo ingrandimento:
https://t.me/RVvoenkor/42137?single

Dopodiché passeranno all’ovest, dove ancora si asserragliano i soldati del regime di KIEV, in un territorio che si è ridotto a meno di quel 15% che era pochi giorni fa.
https://t.me/polk105/4877

A far precipitare le cose potrebbe essere solo la chiusura della sacca a ovest. E allora il regime di Kiev sarebbe autorizzato dai suoi padroni a ritirarsi. Altrimenti, il quadro attuale resterà tale finché l’ingresso al tritacarne resterà aperto, in qualche modo ma comunque aperto, con le carcasse fumanti ai lati della strada ma comunque aperto, coi morti che non si arrischiano neppure a fermarsi a raccogliere ma sempre, comunque aperto.

E allora andranno avanti a limare poco alla volta, un po’ di qua un po’ di là, visto che comunque i fianchi della linea di fronte restano esposti, e ci vuole gente per dissuadere i soldati NATO dal lanciarsi in contrattacchi a meno di volersi suicidare, così come le munizioni arrivano ma non a fiumi, così come la catena di coordinamento e comando fra russi regolari e russi wagner resta ancora qualcosa di molto “creativo” ed “estemporaneo”.
https://t.me/RVvoenkor/42173

In queste condizioni, verosimilmente, il quadro che si prospetta è di un progressivo cedimento, ma non di un crollo improvviso. Anche perché i zagradotrjad ucraini, le truppe materasso, composte prevalentemente di squadristi fanatici, fanno buona guardia e sparano sul posto a chiunque provi ad alzare le braccia. E’ capitato, per esempio, IERI a 14 SOLDATI UCRAINI. Fatti prigionieri, deposte le armi, si stavano recando verso i russi seguendo le loro istruzioni quando questi criminali bastardi gli hanno scaricato PROIETTILI contro A CENTINAIA, ammazzandoli tutti e ferendo anche chi stava cercando di evacuarli.
https://t.me/RVvoenkor/42173

In queste condizioni, si andrà per le lunghe. Attenzione, però, che se la storia è maestra di vita prima o poi, a tutti, capita un Otto Settembre. Attenzione…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 06 April 2023 08:29
06/04 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Il riepilogo notturno di RYBAR non comunica sostanziali avanzamenti né nel bollettino,
https://t.me/rybar/45498
né nella cartina:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/05/20230405221749-cdab32c8.jpg

Ad ARTEMOVSK, la decisione dei generali NATO di tenere quella cittadina a ogni costo ha imposto il consolidamento e puntellamento dei nuovi settori liberati, prima di ripartire con una nuova offensiva, e mentre si preparava il terreno alla stessa con bombardamenti alla nuova linea di fronte configuratasi. In particolare, si opera a sud nei due punti cruciali dello stadio (parte sud-est della linea di fronte) e del monumento (ormai distrutto) dell’aereo (parte sud-ovest, all’imbocco della città da Časov-Jar). A BOGDANOVKA i combattimenti proseguono, ma anche qui chi è rimasto del regime di Kiev oppone un’accanita resistenza per evitare la formazione della sacca che chiuderebbe la partita. E intanto la demilitarizacija prosegue.

Demilitarizacija che è, in questo contesto, l’obbiettivo principale dei russi. Ieri notte un bombardamento mirato a una fabbrica di KRAMATORSK ha portato alla distruzione di trenta blindati.
https://t.me/namarshe/5259

Questi attacchi, più quelli che i generali NATO offrono ogni giorno su un piatto d’argento ai russi, consentono, come vediamo nella nostra statistica ogni dieci giorni, di rendere pressoché trascurabili gli apporti u-ccidentali alla “causa”.

Per esempio, è notizia di ieri che il complesso militare-industriale USA sta portando a casa l’ennesima commessa governativa. L’ennesimo regalo ai padroni di Detroit.
https://t.me/RVvoenkor/42154
Per cosa? 27,1 milioni di dollari per la fornitura di carri armati Abrams. Dato che ciascuno di questi bestioni costa 8,6 milioni di dollari,
https://skolko-stoyat.ru/skolko-stoit-tank-abrams/
si domanda: come farà la mamma, scrivete bene, mam-m-ma, Pierino la doppia mi raccomando, a vincere la guerra? Fatevi aiutare dai vostri genitori.

Naturalmente, spero, anzi voliamo basso, RAGIONEVOLMENTE, il discorso di questa commessa non verterà su TRE carri nuovi, ma sulla rimessa in sesto di fondi di magazzino che hanno le macchie d’olio sul pavimento e la batteria che ha corroso tutto l’impianto perché non le avevano staccato i cavi. E qui il numero potrebbe salire, al netto delle ruberie delle commesse statali, di QUALCHE DECINA. Ma anche qui, ieri abbiam visto quanti ne “spariscono” in dieci giorni soltanto. E il ritmo è sempre questo, lo teniamo sotto controllo da mesi. 27,1 milioni di dollari (più costi di trasporto, visto che il teletrasporto non l’hanno ancora inventato…) per rimettere in piedi carcasse destinate a tornare, e per sempre, carcasse nel giro di 10 giorni. E qui cari bambini attenzione perché la domanda è a trabocchetto: “Cui prodest... a parte il padrone di Detroit?” Fatevi aiutare dai vostri genitori…

Chiudiamo con AVDEEVKA. La situazione è invariata negli estremi del corno creatosi intorno alla città, ma non nei suoi dintorni. La cartina di RYBAR mostra un espandersi del segmento giallo, quello degli scontri in corso, che arriva a lambire il perimetro urbano. Tradotto: la città comincia a essere attaccata, martellata, non solo da sud-est, ma da tutte le direzioni disponibili. 270 gradi circa. Quella sacca che non ti aspettavi… e che probabilmente seguirà ben presto la triste sorte di ARTEMOVSK come tritacarne per poveri cristi mandati al massacro da un regime criminale. Cosa che sta già accadendo ora, peraltro.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 05 April 2023 19:09
05/04 ore 18:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più tragica. Lungi dal perdere uomini e mezzi in inutili assalti, i russi continuano a martellare le postazioni ucraine. Far restare i propri uomini a morire, da parte dei generali NATO, poiché non si ha nessun mezzo per controbattere (rifornimenti tagliati), è la decisione più criminale di quelle assunte sinora. Questo lo scenario quotidiano di postazioni bombardate con ogni tipo di ordigno:
https://t.me/polk105/4835
fra cui i “girasoli” che sono i peggiori di tutti:
https://t.me/boris_rozhin/82257

Questo voenkor si spinge ad affermare che questo è quanto vogliono, di fatto i russi: raggruppare più soldati nemici possibile in condizione di svantaggio e infliggere il maggior danno possibile.
https://dnr-news.ru/politics/2023/04/05/289808.html
E l’idiozia dei generali NATO nell’infilarsi da soli in questa trappola è stata realmente manna dal cielo per i russi. Che ora possono pensare addirittura a formare DUE SACCHE, come mostra questa animazione:
https://dnr-news.ru/society/2023/04/05/290511.html
Una lungo il perimetro urbano, una più a ovest, e intrappolare il maggior numero di soldati possibile.

Oggi, per la prima volta, il patàca ha ammesso la possibilità di ritirarsi da ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4836
Verranno prese “giuste decisioni”. Peccato che in guerra raramente si applica il proverbio “non è mai troppo tardi”...

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 05/04 (https://t.me/mod_russia/25389) con quelli del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113):
406 aerei (vs 404 – 26/03, +2 vs +2 dei 10 gg prima)
228 elicotteri (vs 225 – 26/03, +3 vs +4 dei 10 gg prima)
3673 droni (vs 3587 – 26/03, +86 vs +153 dei 10 gg prima)
415 sistemi missilistici (vs 414 – 26/03, +1 vs +0 dei 10 gg prima)
8545 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8415 – 26/03, +130 vs +99 dei 10 gg prima)
1078 lanciarazzi multipli (vs 1073 – 26/03, +5 vs +11 dei 10 gg prima)
4504 obici e mortai (vs 4440 – 26/03, +64 vs +68 dei 10 gg prima)
9302 autoveicoli blindati (vs 9126 – 26/03, +176 vs +167 dei 10 gg prima)

Sostanzialmente i dati non cambiano. Non sono certo 30 carri armati in più in dieci giorni a fare le differenza. Ciò che invece FA, la differenza, è l’idea stessa di “aiuti” u-ccidentali. Siamo sempre lì. Arriva MENO di quanto VIENE DISTRUTTO. E si raschia il fondo ormai di tutto. Del resto, la maggior parte di quanto distrutto lo è per insipienza dei comandanti che impartiscono ordini insensati e, al contempo, criminali, visto che ogni giorno a morire sono in centinaia: OLTRE 410 fra ieri e oggi lungo la sola direttrice di DONECK, giusto a titolo esemplificativo.
https://t.me/mod_russia/25388
E senza contare i morti ogni giorno ad ARTEMOVSK.

Con questi numeri la demilitarizacija continua, a spron battuto, rendendo pressoché inefficace ogni tentativo NATO di ribaltare una situazione sul campo sempre più compromessa.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 05 April 2023 12:54
05/04 ore 12:30 aggiornamento

DAL FRONTE


Questa animazione degli sviluppi ad ARTEMOVSK, pur già superata dagli eventi di oggi, ed essendo anche di parte (ostile), risulta decisamente impressionante rispetto a quanto abbiano perso i soldati del regime di KIEV in un giorno:
https://t.me/polk105/4825
Trasformare questa battaglia, fino a quattro mesi fa ancora di scarsa rilevanza dal punto di vista tattico e, soprattutto, strategico, in una battaglia campale è stato un errore gravissimo da parte dei generali NATO e dei loro tirapiedi locali.

In questo momento davvero è rimasta solo l’area a OVEST,
https://t.me/polk105/4830
sempre tanti palazzi uno in fila all’altro da demolire progressivamente come da loro costume, ma disposti ormai in un modo tale da proporre ai russi quesiti operativi decisamente più semplici da risolvere, con meno risorse e maggiori risultati.

Nel frattempo, molto più a sud qualcosa si sta muovendo. Ma non nel senso della tanto dichiarata controffensiva del regime di KIEV. Da DOROZHNJANKA, infatti, a est di ORECHOV, oblast’ di ZAPOROZH’E, è appena partita un’offensiva russa che punta a ridurre le distanze con l’avamposto ucraino di GULJAJPOLE.
https://t.me/ukraina_ru/141058

Aggiornamenti a seguire.
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Alfred
Wednesday, 05 April 2023 18:38
Alcuni dicono che lo zelenski e' andato in Polonia per cominciare a incontrare i russi (non ufficialmente) in funzione di prossime trattative.
Non so se le voci sono attendibili...
Le fanno dire a un militare polacco, ma il sonno/ sogno della rete produce mostri ....
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Paolo Selmi
Wednesday, 05 April 2023 19:11
Lo spero con tutto il cuore Alfred, anche se mi sa tanto di "disinformacija"...
Ma prima o poi dovrà arrivare a questo. E lo sa benissimo anche lui.
Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 05 April 2023 08:33
05/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Apriamo come di consueto dove infuria la battaglia. Dove infuria di più, quantomeno.

La carta di RYBAR di ieri notte è molto esplicita in proposito:
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210128-bfe2224b.jpg
e con variante in italiano
http://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/04/20230404210127-f1a4d1a8.jpg

Quel che resta, della città, in mano ai soldati del regime di KIEV, meno del 15%, è passato costantemente sotto la GRATTUGIA russa. Questa, quantomeno l’immagine più appropriata per descrivere il tipo di attacco svolto. Una grattugia che quando la superficie da grattare era grande sembrava quasi impercettibile, nei movimenti, appena appena scalfiva. Ora che la superficie è meno della metà di prima, invece, a fine giornata ha tirato giù pezzi interi.

Tale azione, come già detto è COMBINATA con un’altra azione, parimenti importante: IMPEDIRE qualsiasi approvvigionamento serio dall’esterno. La colonna è individuata e bruciata in partenza. Le macchine singole, a tutta, in una disperata roulette russa, vanno e vengono e, ogni tanto, arrivano a destinazione. Come questa, che mentre passa a destra e a sinistra, è tutto un superare carcasse di chi non ce l’ha fatta:
https://t.me/polk105/4822

Tale DOPPIA AZIONE, quindi, è stata il fattore chiave per liberare una città altrimenti inespugnabile (con armi convenzionali e nel regime scelto da I guerra mondiale, vale sempre la pena ricordarlo). La terza azione, quella del movimento verso nord e nord-ovest, che citavamo qualche tempo fa, quando parlavamo di TRIPLA azione, col tempo si è persa per strada. Non stiamo parlando neppure di una II guerra mondiale, con centinaia di migliaia di soldati dell’Armata Rossa e della Werhmacht + alleati straccioni (noi e i rumeni) coordinati su una singola frazione di linea di fronte. Questa è una GUERRA AL RISPARMIO, da parte dei russi, e l’azione si è limitata a costruire un cospicuo spazio di manovra per successive avanzate e che potesse costituire, al tempo stesso, un valido materasso per ricevere, arretrare quanto basta (senza compromettere i risultati ottenuti sino ad allora!) e respingere un eventuale contrattacco nemico.

Contrattacco da nord, fianco sinistro, che sinora non c’è stato, ANCHE GRAZIE a questa TERZA AZIONE che, cartina alla mano, lo ha reso impraticabile. Troppe risorse e pochi uomini da parte dei soldati del regime di KIEV. Che combattono una GUERRA ALLO SPERPERO, NON AL RISPARMIO, e che vedono tutti i loro sogni di gloria e i piani trionfali dei loro padroni fino a Mosca, anzi, fino a Vladivostok, infrangersi sugli errori gravissimi, e prima ancora criminali, commessi nei confronti del proprio popolo, usato come carne da cannone. E ora c’è il “redde rationem”, quantomeno nella concreta, disillusa, obiezione sul campo: “ma dove vuoi andare?”.

Guardiamo infine l’ultimo aggiornamento fornito dalla cartina di RYBAR: i russi che riescono alfine a vincere la strenua resistenza dei soldati del regime di KIEV, ammassati lungo i fianchi dell’imbuto per un ordine suicida al pari di quello suicida che loro, con la loro azione, consentono, ovvero provare a far inceppare la grattugia russa dentro la città.

La vincono in un punto. Ne bastava uno. Alla fine pare sia arrivato. Il regime di KIEV ha ceduto a BOGDANOVKA. Quantomeno, li ha lasciati avvicinare fino alle prime case. “E mo’ son cazzi”, direbbe un mio amico autista, ma chiunque si trovasse in quella situazione non la penserebbe diversamente. Fine. Kaputt.
Perché finché sei in spazi aperti, trincerati, riesci a fermarli con un adeguato fuoco di controbatteria e di artiglieria di rinforzo, più “combattimenti d’incontro” (vstrechnyj boj, come la chiamano i russi, richiamando il “colpo d’incontro” nella pugilistica, ovvero per chi non fosse avvezzo a questi sport quando l’avversario parte con un colpo, possibilmente “telefonato”, ovvero lentamente, ovvero arretrando l’avambraccio, “prendendo la rincorsa” eccetera, tu riesci a intuire e a partire per secondo ma arrivare per primo al volto, in genere).

Ma quando iniziano le case è finita. Il fuoco di controbatteria è molto limitato, rischi di colpire i tuoi, non sono chiare le posizioni. Inoltre, tu sei dentro una casa popolare ma gli altri non sono fuori col megafono e la portiera della macchina della polizia a fare la pantomima dei due minuti per uscire e poi spariamo. Infine, i russi da Mariupol’ a oggi si sono dimostrati i migliori assaltatori in zona urbana del mondo. Non per qualcosa di genetico, ma perché è un anno che i generali NATO li obbligano a combattere casa per casa, strada per strada. Hanno quindi messo a punto e continuano a perfezionare strategie di attacco che altri reparti analoghi studiano sui manuali e nelle esercitazioni con le pareti di cartone. E BOGDANOVKA non è né Mariupol’, né Artemovsk.

E infatti, proprio ieri notte pare che i combattimenti si siano già spostati alle PRIME case, lungo la direttrice che porta al centro della cittadina:
https://t.me/polk105/4821
In altre parole, quel segmento giallo che compare nella cartina di RYBAR già DENTRO la cittadina, pare si stia già colorando di rosso, ovvero da terra di nessuno a terra liberata dai russi.

Inutile dire come la liberazione di BOGDANOVKA, ancora oggi, che gli ufficiali del regime di KIEV, gli ufficiali NATO, e i pezzi grossi son già scappati via, costituirebbe una CATASTROFE enorme e un EFFETTO DOMINO dai contorni decisamente IMPREVEDIBILI.

Vedremo come andrà a finire.

78 ANNI FA A BRATISLAVA

Giusto per restituire un po’ di verità storica, ieri di 78 anni fa (04/04/1945) l’ARMATA ROSSA, coi reparti CECOSLOVACCHI superstiti, LIBERAVA BRATISLAVA:
https://t.me/kom_mir/3486

Oggi tiran giù anche lì i monumenti. A chi li ha liberati.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Wednesday, 05 April 2023 10:34
Buongiorno!
Ieri Orsi ipotizzava un attacco ucraino su Belgorod per "distrarre" i media dalla caduta dell'inespugnabile Bakhmut. Vedremo se avrà ragione.
Certo che se la città dovesse cadere entro Pasqua anche simbolicamente sarebbe un bel colpo per il regime.
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Paolo Selmi
Wednesday, 05 April 2023 14:49
Ciao Faber!

In realtà i soldati ucraini, ma anche i loro ufficiali, sanno benissimo che ovunque andranno, troveranno chi li aspetta. E non con un pasto caldo e un bicchiere di vodka. Un conto sono dei guastatori che, in piccoli gruppi, varcano il confine e poi rientrano, magari anche senza fare brutti incontri. Un altro conto è una colonna di decine di mezzi e uomini in marcia verso una direttrice precisa. Quella è tracciata. Li curano, sono in pieno allarme rosso.

Anche oggi Rogov parlava di Zaporozh'e come di luogo di assembramenti anomali... contrattacco in vista da quella parte?

Finte, controfinte, bluff, attacchi veri. Tutto è possibile. Senza alcuna logica, peraltro. Se non quella di creare un diversivo.

声东击西, "grida a est e colpisci a ovest", recita uno dei 36 stratagemmi. Sempre lì si va a parare. Ma siam sempre lì. A non azzeccarci nulla è il come, il dove e il quando. L'Anonimo dei trentasei stratagemmi colloca questo classico negli 勝戰計 sheng zhan ji, ovvero negli stratagemmi delle guerre già vinte, o vittoriose.

L'avversario è ormai disorientato, barcolla, martello-incudine-staffa hanno già tirato giù la saracinesca e messo il cartello "chiuso per ferie", si è spenta già la luce, a quel punto finto al corpo con un diretto destro e chiudo l'incontro con un gancio sinistro. Fine.

Questo è il senso di fare una cosa del genere. Ma se sia a EST che a OVEST trovi chi ti aspetta, pronto a darti una legnata, non è molto saggio fare una cosa del genere. 500 satelliti NATO puntati tutti per scovare buchi, sicuramente qualcosa troveranno prima o poi... ma finora non han trovato nulla. Guardia alta e "boevoe sostojanie", combattività, "optimalnoe", ovvero carichi come delle mine... muoversi così non è il massimo della vita.

Poi magari troveranno il buco incustodito, uno scarico nascosto al Fosso di Helm c'è sempre... magari lo han già trovato e stanno aspettando di concentrare, poco alla volta, uomini in numero sufficiente per costituire un gruppo d'attacco sufficiente a sfondare... vedremo...

Ciao!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 04 April 2023 18:48
04/04 ore 18:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa era la situazione ad Artemovsk a metà giornata.
https://t.me/brussinf/5828

La stazione di BACHMUT-1, poco più a sud di AZOM, è stata liberata dai russi, che proseguono ulteriormente verso sud, ovvero il centro città. Lo stesso CENTRO CITTA’, per ammissione dei soldati del regime di Kiev, “è ora pienamente sotto il controllo del gruppo Wagner” (Центр полностью перешел под контроль ЧВК "Вагнер" ):
https://t.me/polk105/4805
In tre giorni i soldati del regime di KIEV han perso il 10% del territorio urbano:
https://t.me/polk105/4807

Fuori, più a ovest, proseguono i combattimenti in direzione BOGDANOVKA:
https://t.me/WarDonbass/105776
La terra di nessuno prima del paese è ora passata in mano russa e sono in corso combattimenti all’entrata.

La sua caduta, certamente, peggiorerebbe ulteriormente la situazione. Ma già così l’accerchiamento è operativo quanto basta per impedire qualsiasi tentativo significativo di contrattacco. E questo basta, congiuntamente all’azione che avviene in contemporanea sul territorio urbano, a MOLTIPLICARE LO SVANTAGGIO in cui, attualmente, versano i soldati del regime di Kiev. A cui resterebbe, allo stato attuale, una sola via d’uscita: la resa. Via d’uscita impraticabile per gli ordini impartiti (prima di scappare come conigli a Konstantinovka) dagli ufficiali del regime al soldo dei generali NATO: si va avanti fino all’ultimo ucraino. Certo che poi ci sono ucraini e ucraini… c’è chi può scapparsene e chi deve restare a morire, neppure libero di alzare le braccia. Come è sempre stato e sempre sarà sin dai tempi degli uomini e dei caporali.

20.000 GRIVNE E UN POSTO DI LAVORO A KIEV

Quasi 500 euro: questo il premio promesso a Dar’ja Trepova, l’esecutrice materiale dell’attentato (anche se l’ordigno assolutamente è stato preparato e confezionato da altri). Era peraltro un “costo a missione”, la prima di una serie. La vita di un uomo e di altre decine di feriti, tutti civili, ha avuto questo prezzo. Il secondo era, invece, il premio per quando tutte le “missioni” sarebbero state compiute.
https://t.me/polk105/4802
Il terrorismo di Stato ucraino trova, sin dall’omicidio Dugina e specialmente DOPO questo omicidio che ha ristretto ulteriormente le maglie dei controlli a cittadini ucraini in Russia, una fitta rete di basisti e complici a partire da infiltrati CIA e servizi segreti dell’EST NATO, fino a giungere a “organizzazioni non governative” legate a Soros e ad altri finanziatori d’oltremanica e d’oltreoceano. In fondo alla piramide, gli utili idioti autoctoni, gli esecutori materiali. Utile idiota che ora, al posto di un posto a Kiev, rischia come minimo trentacinque anni di carcere:
https://t.me/polk105/4808

1340

Sono i km in più di confine con la NATO. Questa la cartina per i più pigri della frontiera fra Russia e Finlandia:
https://t.me/yurasumy/8169
Con una NATO attualmente in conflitto con la Russia, con una NATO che dal 1991 non ha fatto che allargarsi e piantare basi militari, con una NATO che, laddove le cose non andavano per il “verso giusto”, non ha esitato ricorrere a colpi di Stato e guerre civili. Sempre in nome della distensione, del disarmo, della pace. Specularmente, infatti, i russi non potranno che prendere adeguate contromisure:
https://t.me/ukraina_ru/140890
Avanti così! Com'era la canzone... "vedremo soltanto una sfera di fuoco..."

CHERSON – ETO (CE) ROSSIJA!

Per la città di CHERSON sono apparsi volantini a colori in formato A4 con la bandiera russa di sottofondo e la scritta: “Cherson è Russia!” sia in ucraino che in russo.
https://t.me/ukraina_ru/140912
Da mostrare a chi non ha ancora capito chi è l’occupante e chi il liberatore per questi popoli. Non per gli abitanti di L’VOV, che si sentono ormai polacchi, ma per questi popoli. Questo, a prescindere dal diritto di autodeterminazione, che vale per tutti meno che per i russi, che dovrebbero anzi tutti, volontariamente, e col sorriso sulle labbra, cambiare religione, lingua, cultura o, in alternativa, autoestinguersi. E invece, in una CHERSON occupata, lo sberleffo agli occupanti, ai collaborazionisti, al potere fascista di KIEV.

INCAZZATURA DEL CONTADINO POLACCO, IPOCRISIA DELL’ACCORDO SUL GRANO E UN GRANDE COMPAGNO

Il contadino polacco è incazzato come una biscia. E non per i missili di una contraerea ucraina che fa cilecca, sconfina, e miete vittime dove non deve. Quella è acqua passata subito, passando dalla minaccia di III guerra mondiale al silenzio stampa.

Net, qui si parla di grano, soldi, vita. Il grano ucraino è esportato in UE e nessuno vuole più quello polacco. Per tenere buono il contadino polacco, che vuole ora sapere chi ha il formaggio e chi le pere, allora, il ministro dell’agricoltura gli ha promesso “maggiori controlli alla frontiera” e sussidi per 600 milioni di zloty (poco più 128 milioni di euro). E forse è riuscito a calmare i bollenti spiriti.
https://t.me/ukraina_ru/140906

Questa notizia si presta a svariati commenti: il primo che mi viene in mente, è l’ipocrisia dell’accordo sul grano. Briciole ai paesi poveri del mondo, il grosso in Europa. Un’Europa, in particolare l’Italia, che peraltro lucra scambiando grano con armi.

Mi è allora venuto in mente, per associazione di idee, il presidente a cui ho voluto più bene e una delle sue frasi più famose, che ho fatto in tempo a sentire e a imprimere nella mia memoria, così da portarle ancora con me a distanza di quarant’anni: “L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame”
https://www.avantionline.it/si-svuotino-gli-arsenali-si-colmino-i-granai/

Con queste parole ricordate, e ritrovate, ritorno ora a questi stronzi. A coloro i quali, a loro modo, travisando completamente, ipocritamente (perché tutti cercano la pace... nevvero?) queste parole, stanno SI' svuotando gli arsenali, MA dei LORO residuati bellici, dei LORO fondi di magazzino, dei LORO armamenti divenuti obsoleti. E stanno SI' colmando, MA in cambio di strumenti di morte, i LORO granai a prezzi stracciati. Facendo affari d’oro, col prezzo della pasta e del pane che, una volta aumentato, tale è rimasto (perché abbassarlo, scusa… esiste forse un’autorità di controllo sui prezzi? Specialmente quando si tratta di beni di prima necessità?).

Sempre peggio...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 04 April 2023 12:54
04/04 ore 12:50 aggiornamento

DAL FRONTE


Attacco in corso anche a BOGDANOVKA, a nord-ovest di ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/4790
Dovesse cedere uno qualsiasi dei punti dislocati lungo tale direttrice, a partire da CHROMOVO, avremmo la formazione di quella sacca tanto temuta (dai soldati) e ignorata (dai comandanti del regime di KIEV). Vedremo gli sviluppi.

A proposito invece di CONTROFFENSIVA, saltano fuori altri centomila uomini da reclutare, non si sa più bene raschiando il fondo di che cosa…
https://t.me/polk105/4789

Controffensiva da effettuarsi con ciò che è avanzato di armi sia dai vari fronti, sia dai fondi di magazzino non colpiti dai russi, sia da quanto arrivato dalla NATO e non intercettato per strada e distrutto, come sottolinea oggi Shojgu nel suo rapporto:
https://t.me/rybar/45439
In tre mesi, 59 M-777, 13 SAU Paladin e 14 postazioni di lancio HIMARS.
За три месяца, по словам министра, было уничтожено 59 артиллерийских систем М-777, 13 САУ Paladin и 14 пусковых установок HIMARS.

Controffensiva che tutti, a partire dagli stessi esperti ucraini, danno per perdente perché non si attacca in modalità “va banque”. E’ da criminali, prima ancora che da idioti.
https://t.me/polk105/4786
Ma gli interessi che muovono il regime sono gli stessi che muovono i loro padroni. Non certo quelli del popolo che dicono di “difendere”.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 04 April 2023 08:43
04/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Partiamo dalla “cartina bella”
https://t.me/RVvoenkor/41985

Bella, rispetto alla versione che fa col pennarone su gugolmap polk105. Chiamiamola “versione di minima”, poi ci arriviamo. Lo stadio Avangard, quel cuneo a SUD, che fa ancora fare una specie di “ansa” al segmento meridionale della linea di fronte, tiene. Probabilmente, per come si stanno mettendo le cose, il problema sarà risolto da nord, chiudendolo in una sacca o obbligando i soldati del regime di KIEV a mollare la posizione prima che accada. A EST, l’arteria verticale che taglia al centro la città, un po’ come la via Emilia con le cittadine che incontra, e che dopo il fiume (primo sbarramento) aveva costituito il secondo sbarramento a est, è stata passata ovunque. Ricollegandosi per una via ancor più breve, stringendo la curva ulteriormente, ai colleghi che attaccano da NORD. Nord dove “idet začistka”, si sta bonificando, la zona industriale (azzurra) intorno ad AZOM, e si prosegue arrivando ormai alla stazione di BACHMUT-1, teatro mesi fa di un “fejk” dove si asseriva che i russi fossero arrivati sin lì. Ci sono arrivati in questi giorni.

Resto della situazione invariato. I soldati del regime di KIEV sono tutti ammassati per tenere... l’imbocco della trappola, impedendo ai russi di chiudere la sacca, quasi dicendo ai loro stessi connazionali che accorrono a puntellare la casa che gli sta crollando sopra: “entrate, entrate…”. Il movimento più insensato e criminale a cui mi è capitato di assistere dal 2014 a oggi.

Notizia di poco fa: “Tutte le forze armate ucraine ulteriormente disponibili a Bachmut sono state gettate non nella difesa della città, ma nel tentativo di sbloccare le sue vie di accesso per i rinforzi e gli approvvigionamenti” (Все силы ВСУ в Бахмуте брошены не на оборону города, а на деблокирование путей логистики из него. )
https://t.me/namarshe/5252
Non è proprio così: ottanta soldati sono arrivati ieri, più altri rimasugli raccattati fra la difesa territoriale. Carne da cannone, alla spicciolata, arriva ancora, per alimentare ulteriormente il tributo di sangue. Ma il grosso è costretto a spingere per tenere aperta la porta a questi poveri cristi. Anche se qualcuno che scappa c’è. Infatti, il quartier generale dei “capitani coraggiosi”, è stato l’unico a fare il percorso opposto, da ARTEMOVSK a KOSTANTINOVKA a ovest (ibidem). I comandanti in salvo, i loro sottoposti a crepare.

Come dice il buon Mir, la retorica di regime lo passerà come il “sacrificio necessario” alla controffensiva. A questo proposito, il canale namarshe stamattina alle cinque registrava messaggi radio di “messa in stato di combattimento su tutte le direttrici” per i soldati del regime di KIEV (о боевой готовности на всех направлениях)
https://t.me/namarshe/5251
Son le otto e la controffensiva non è ancora, staranno finendo cappuccio e brioche… oppure era solo un modo per mantenere alta la tensione fra i russi, o una finta… vedremo.

Cartina brutta, intanto,
https://t.me/polk105/4761
riporta che la Ulica Gorbatova sia praticamente tutta in mano russa. E' la via centrale ORIZZONTALE di ARTEMOVSK. Dove finisce il freccione magenta al centro, quella via lì. Vedremo se tale notizia sarà confermata.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 03 April 2023 18:16
03/04 ore 18:10 aggiornamento

ARTEMOVSK


E alla fine venne RYBAR con la sua carta aggiornata e precisa:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/03/20230403134522-9f1a11ab.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/03/20230403134521-5b0b761d.jpg

A ovest di quello che una volta era un collo di bottiglia è rimasto ben poco, una linea di fronte che, lima oggi, lima domani, si sta sempre più avvicinando al collo di bottiglia stesso.

Tra l’altro la cartina è molto chiara, a est la linea di fronte si sposta a blocchi, con rettangoli interi che cambiano colore mentre sopra, magari, alla stessa altezza, ancora no, come da conformazione urbanistica ortogonale, a scacchiera tipica dei nuovi quartieri.

Il municipio, localizzato su questa mappa
https://t.me/namarshe/5240
prima e dopo, in queste fotografie:
https://t.me/boris_rozhin/82089
Quell’architettura inconfondibile, da Dom Sovetov, da Casa dei Soviet, è stata letteralmente rasa al suolo, fatta saltare dai soldati del regime di Kiev per evitare foto celebrative da parte russa. Foto che ci sono state lo stesso, e filmati, già da ieri notte col visore notturno. Oltre a oggi con la luce del giorno:
https://t.me/boris_rozhin/82073

Ma non vi è solo la volontà di ridurre questa città, man mano che ci si ritira, a un cumulo di macerie. A questo punto della giornata risulta confermata, da parte ucraina, anche la volontà di rendere questa città un cimitero per ulteriore, propria, carne da cannone: non solo i quartieri a ovest stanno diventando l’ultimo caposaldo del regime di KIEV in città, ma da ovest sono arrivati, non si sa come, altri ottanta soldati a dare manforte.
https://t.me/rybar/45407
Ne muoiono, come minimo, TRE VOLTE TANTO in un giorno, ma fa niente: ne moriranno anche ottanta in più. Più altri della quinta brigata d’assalto, ex quinto reggimento assaltatori. I rimasugli dei rimasugli, mandati a morire. Questo è il regime di Kiev.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Мир
Tuesday, 04 April 2023 01:36
Caro Paolo,
la marionetta del regime dovrebbe aver già preparato e fatto il backup in doppia copia (ogni tanto salta la corrente) del messaggio notturno prossimo venturo, quando dichiarerà che il sacrificio di n mila "eroi" ad Artemovsk è servito per permettere di completare la preparazione della grande controffensiva.
Combinerà di certo qualcosa, gli diranno di dare un altro ordine scellerato preconfezionato perchè di soldati ne ha raccolti parecchi, infatti la popolazione ucraina è ormai compromessa nella sua struttura demografica di base (vedi statistiche di qualche giorno fa); quanto poi questi poveri disgraziati, molti dei quali spediti in prima linea letteralmente a calci, abbiano voglia di lanciarsi contro le fortificazioni russe lo si saprà quando sarà troppo tardi.
Probabilmente si vedranno degli arretramenti da parte dell'esercito russo in alcune zone, sempre nell'ottica di risparmiare uomini e non ingaggiare lo scontro diretto se le condizioni non sono favorevoli e lo scopo utile.
Napoleone ingaggiò poco lo scontro diretto con i russi perchè arretravano di continuo, arrivò fino a Mosca e la città venne perfino bruciata, tornò sconfitto in Francia.
Altri tempi, altra storia, ma richiama il fatto che noi sponsor del regime di Kiev vogliamo lo spettacolo pirotecnico per cui abbiam pagato un bel po' di quattrini: l'Ucraina deve darsi una mossa e attaccare alla svelta, vogliamo titoloni 3d con mirabilanti imprese di riconquista, ansia da prestazione al suo apice.
Dall'altra parte han detto invece che la faccenda si chiuderà quando ci calmeremo un po' tutti da questa parte, e che vergogna trovarsi di qua aggiungo io.

Un caro saluto, a presto.

P.S.
ho letto il passaggio di ieri sulla "santificazione delle feste" con il doppio dello sbattimento e mi veniva da sorridere, perchè le conosco molto bene anch'io quelle giornate di "festa".

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Tuesday, 04 April 2023 08:13
Hai ragione da vendere, Mir! Artemovsk finirà con quel discorso epico... il "sacrificio necessario"... il necessario tributo di sangue... per un ulteriore tributo di sangue! Sparso questa volta verso sud, probabilmente, da come la menano. Due giorni fa Danilov delirava su come avrebbero rinominato Sebastopoli ("Objekt n. 6", a Milano c'è una fermata della rossa che si chiama QT8 e io mi chiedevo sempre... ma come si fa a chiamare un quartiere come una pompa di benzina... venticinque anni più tardi mi ha dato la risposta Danilov...). Quello è il chiodo fisso.

Concordo anche sulla tattica russa, se non dalla notte dei tempi, da quelli dell'Orda d'Oro, di arretrare per mantenere i propri e logorare gli altrui... così come sul fatto che la Storia non insegni nulla... specialmente quando a scuola sotto la voce "storia" si insegnano cose che si avvicinano sempre di più a quanto il geniale Guzzanti passava sotto Rieducational channel all'ottavo nano, se la memoria non mi tradisce. Rieducational channel + gambe della professoressa o bigliettino alla compagna davanti... e siam sicuri al 100% che la Storia non possa far danni alle giovani menti! Mica che pensino che schiantarsi la schiena per tirare un masso di qualche tonnellata insieme ad altre decine di disgraziati come te possa essere una vita da schiavo anche se, formalmente, figuri come "operaio salariato"... o, tornando a noi, che i russi non li sconfiggi con le avanzate territoriali.

E che dire del "santificare le feste"... dai, mettiamola con Lenin, col socialismo l'operaio "lavora per sé"... no, non per la moglie che si lamenta, malfidenti che non siete altro! Per sé... perché quella polvere depositata da anni - anche dalle gestioni precedenti di quella casa... e noi abbiam rogitato nel 2007! - in un punto che non interessa a nessuno, era lì che ti chiamava, e tu non vedevi l'ora che arrivasse sabato per riempirti i polmoni di polvere e fare "scoperte archeologiche" non indifferenti! Rabotat' na sebe, lavorare per se... prossima vita rinasco licheno! sopra i tremila, vista vallata, possibilmente! :-)

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 03 April 2023 12:53
03/04 aggiornamento 12:45

ARTEMOVSK


Il progresso è notevole. Questa cartina mostra isolati persi a sud e a est (i segmenti evidenziati):
https://t.me/z_arhiv/20021

Nel complesso l’area controllata dai soldati del regime di KIEV si è ridotta al settore OVEST e a un 15% dell’area urbana totale:
https://t.me/namarshe/5233
Vale ancora, pertanto, quanto ci siam detti stamane. La prima cartina, peraltro, sulla base di una foto satellitare, mostra ancora numerosi isolati su cui poter continuare a morire, sostanzialmente, differendo il momento della resa di qualche settimana a esser generosi. Anche meno, considerando il fatto che, proprio aritmeticamente, se prima a premere era una quantità pari a 100 su una linea lunga 100 e ora gli stessi 100 premono su una linea ridotta a 50, perché le gobbe si pareggiano, l’arco si riduce di raggio, eccetera, la forza di pressione esercitata sarà maggiore e tale sarà anche la capacità di scardinare le ultime difese. Accelerando quindi la resa delle poche migliaia di soldati rimaste ad ARTEMOVSK e dintorni.

Questo, ovviamente, a meno di rotazioni e dislocamenti delle energie liberate da parte russa su altri fronti. Come per esempio la linea più a sud. Anche a sud di Artemovsk, infatti, pare che la pressione, direzione TORECK, stia aumentando, nel tentativo di forzare e provare a sfondare contemporaneamente su più punti (altra cartina):
https://t.me/namarshe/5233

Seguiremo l’evolversi della vicenda.

ATTENTATO A TATARSKIJ: ULTIMI SVILUPPI

Dar’ja Trepova, unica indagata sinora per l’attentato, è stata in realtà arrestata stamane. In possesso di un biglietto aereo per l’Uzbekistan.
https://t.me/polk105/4719

Nega tutto, dice di essere stata usata e raggirata da altri.
https://t.me/polk105/4715

In tale contesto, la pista ucraina non è per nulla dietrologia. I servizi segreti ucraini sono i principali indiziati per una serie di motivi, a partire forse da quello più banale: assemblaggio e tecnologia dell’ordigno, inserito nella statuetta.
https://t.me/RVvoenkor/41957

Vedremo anche qui l’evolversi della situazione. Nel frattempo, stamattina un’altra autobomba è saltata. A Melitopol’.

Aggiornamenti a seguire.
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Angelo
Monday, 03 April 2023 16:32
Ti segnalo questo articolo di Analisi Difesa sulle mine petalo ucraine: https://www.analisidifesa.it/2023/04/reportage-dal-donbass-avdiivka-la-battaglia-infinita/
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Paolo Selmi
Monday, 03 April 2023 18:13
Grazie mille Angelo! L'ho letto tutto d'un fiato!

Tre appunti velocissimi:
1. Avdeevka è praticamente impossibile da espugnare. Il compito di chi continua ad attaccare da febbraio è, essenzialmente, quello di mantenere sotto pressione il peggior cuneo e via d'accesso a DONECK dal 2014 a oggi. Era da lì, da quell'avamposto ultrafortificato, che sarebbe dovuta partire la soluzione finale al problema del Donbass.
A oggi, l'unica soluzione al problema è l'accerchiamento e il taglio di munizioni e viveri. A seguire, l'attacco da posizioni multiple, lungo un perimetro che non è egualmente difeso. specialmente man mano che da SUD-EST ci si sposta verso NORD-OVEST. In questo senso, la mappa in inglese pubblicata è imprecisa, ovviamente in difetto, rispetto all'attuale situazione sul campo.
Avdeevka resta, come giustamente nota l'articolista, la chiave di volta per allontanare di svariati chilometri la linea di fronte da DONECK. Ma non può essere espugnata a qualsiasi costo. Specialmente in una guerra al risparmio come quella impostata dai russi.

2. In questo senso, anche la mega-sacca, il "saccone" prospettato dall'articolista, che da Ugledar arriva a Svatovo e chiude nel mezzo Slavjansk e Kramatorsk, non è allo stato attuale un obbiettivo realizzabile. Lo sarebbe stato tre quarti di secolo fa, con un'Armata Rossa al posto delle forze attuali. Bedeschi titola "Centomila gavette di ghiaccio". Le nostre, mio nonno compreso. La liberazione di Varsavia comporta l'intervento simultaneo di centinaia di migliaia di soldati sovietici e polacchi su un unico fronte. Non sono questi i numeri attuali. Ma minimamente.

Resta quindi l 'attrito. ATTRITO che non è qualcosa che spaventa i russi. E' - in questa prima fase del conflitto - un risultato voluto. E' l'unico modo per diminuire sensibilmente l'organico delle forze nemiche senza perdere le proprie in inutili assalti (quelli che giustamente lamenta il soldato essere accaduti a inizio conflitto per colpa di generali insipienti). E', del resto, l'unico modo per var valere superiorità aerea e del fuoco di artiglieria A COMPENSAZIONE della propria inferiorità numerica e di forza d'urto.

3. La tattica d'attacco scelta dalla NATO (e sul ruolo diretto della NATO l'articolista glissa, sia a livello tattico-strategico, sia quando fa ricadere la colpa degli HIMARS comunque sul comando ucraino: falso; gli HIMARS sono comandati da personale NATO, non sono solo da loro autorizzati) è stata, in questo senso SCELLERATA e NEFASTA. Scellerata perché ha letteralmente compromesso la controffensiva d'inverno e, probabilmente, quella di primavera. Nefasta, perché centinaia di migliaia di soldati ucraini morti, vera e propria carne da cannone, sono il frutto di questa scelta.

Non sono morti fino a poco fa ad Avdeevka, dove mentre al piano di sopra i proiettili piovono come se non ci fosse un domani, sotto terra nei bunker i soldati ucraini aspettavano che passasse la buriana per poi riuscire allo scoperto e fermare eventuali tentativi di avanzata russa. Ma ci muoiono ora, per cercare di fermare il tentativo di accerchiamento in corso. Così come è mesi che muoiono ad ARTEMOVSK. In altre parole, la NATO è caduta in pieno nella trappola russa. Probabilmente, consapevolmente. Ha voluto saggiare, sulla pelle del popolo ucraino, di cosa fossero capaci i russi. Chi si sarebbero riusciti a tirar dietro. Se così fosse, tuttavi, non avrebbero ancora ottenuto quanto prefissato: i russi non solo non hanno ancora dispiegato appieno il loro potenziale (e parlo di armamenti convenzionali), tenendo coperte più carte di quante ne hanno calate, ma si sono rimessi in carreggiata esattamente riproponendo la formula che aveva funzionato sino a settembre, soltanto aumentandola quantitativamente e inserendo, intelligentemente, armi a basso costo e massimo impatto come i droni iraniani a settembre e i fondi di magazzini FAB-500 a cui hanno aggiunto le ali e il comando satellitare. Costringendo la NATO a confrontarsi in uno scenario vecchio di almeno mezzo secolo.

Inoltre, non solo non hanno ottenuto l'obbiettivo prefissato, ma hanno generato un MOVIMENTO a livello mondiale che gli si sta ritorcendo conto, da qualsiasi punto di vista lo si guardi: economico, militare, sociale, ideologico.

Tre appunti estemporanei, Angelo, niente di che. Ma se non me li appunto ora a botta calda tra un'ora è già tanto se mi ricordo come mi chiamo. Grazie mille per la lettura, quindi, MOLTO stimolante!

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 03 April 2023 08:27
03/04 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: “JURIDIČESKI VZJAT”


Ieri sera, anzi, ieri notte, stravolto per l’ennesima giornata passata in sbattimento, come da copione fantozziano che “santifica le feste” ammazzandosi il doppio di quando si ammazza per il padrone, per giunta demoralizzato per quanto accaduto a Piter, mi butto sul divano e metto sul 48, così, per riflesso pavloviano e perché so già che girare sugli altri canali è solo un esercizio utile per le articolazioni della mano.

C’era dell’altro, questa volta, oltre all’immancabile intervista all’esperto da Mosca, che ci diceva sostanzialmente che Vladlen se lo era meritato perché primo si era scelto quello pseudonimo che unisce colpevolmente VLADimir LENin, e poi perché colpevole di ogni nefandezza sul suo blog “since 2014”.

Ma l’U-ccidente è così: ti infila anche negli opuscoli quaresimali (Aa. Vv. “Kyrie”, Milano, Centro ambrosiano, 2023, diffuso capillarmente in tutte le parrocchie della diocesi) le solite vagonate di merda e fango contro Cuba, dove il papa fa liberamente avanti e indietro sin dai tempi di quello polacco, e non dice una parola, UNA, su quanto accaduto al monastero di Lavra (appena controllato sia osservatore che vaticannews, giusto per scrupolo, sia mai...). Alle undici e mezza son troppo stanco anche per girare canale e la giornalista poi ha annunciato la seconda grande notizia… aspettiamo che dice...

BACHMUT È STATA OCCUPATA DAI RUSSI! Azz, rialzo per un attimo la palpebra. È agitata, la giornalista del turno di notte. Si, si, conferma la caduta di Bachmut. E io, pensa che coglione che sono… ho fatto un giro su tutti i canali telegram per cercare qualche notizia in più del trafiletto trovato e riportato ieri notte, e ho bucato la notizia dell’anno!

Vabbeh, bucata per bucata, vediamo se c’è un Eastwood da rivedere per la quattrocentesima volta… e ho rinviato tutto a stamane. Stamattina apro il PC, e trovo questa notizia: l’annuncio dato dal signor wagner in persona col telefonino puntato direttamente nel visore notturno merita, se non altro, come documento storico… dell’imbecillità di un certo modo di fare televisione, per cui “sbatti il mostro in prima pagina” è regola di vita, dai tempi di “Voveda” Volontè a oggi:
https://t.me/RVvoenkor/41937

In sostanza li abbiamo lasciati due giorni fa a un isolato di distanza da un palazzo che ieri notte, alle 23, han preso. Poi, siccome quel palazzo coincide col municipio, ARTEMOVSK può considerarsi “conquistata giuridicamente”. JURIDIČESKI… juridičeski in un mondo di merda dove questa parola non conta più nulla! Juridičeski dove questi bastardi usano le case che si sono trovati come avamposti in cemento armato dove piazzare carri, mortai, cecchini e, una volta perso l’isolato, arretrare in fretta e furia su quello dietro, già predisposto, e minare quello appena crivellato di colpi per fargli fare l’ultima funzione mentre i russi avanzano: seppellirli fra le sue macerie. Juridičeski dove la lotta è non solo isolato dopo isolato, fino all’ultimo, ma ucraino dopo ucraino, fino all’ultimo. Abbiam visto ieri, da 200 mila a 70 mila ventenni. E non tutti perché espatriati, anzi, il contrario! Juridičeski… e i cinegiornali luce ieri a dare la notizia, la notiziona, lo scuup…

Va bene, prendiamo nota che son passati dall’altra parte della strada e han preso questo isolato. Vediamo ora se NON JURIDIČESKI, MA SIMBOLIČESKI (СИМВОЛИЧЕСКИ), simbolicamente, questo isolato, che non è uguale agli altri per nulla, ha fatto prendere qualche decisione importante agli attuali gestori della carne da cannone ucraina, e riusciremo a chiudere questa tragica pagina di guerra, iniziata a luglio dell’anno scorso, al ritmo non di tre o quattro isolati al giorno, ma di tre o quattro giorni in tutto. Lo speriamo vivamente. Altrimenti, FAKTIČESKI ( фактически), di fatto, non sarà che un isolato, uguale agli altri espugnati uno a uno prima di quello, e a quelli che seguiranno fino all’ultimo a ovest, prima della campagna.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 02 April 2023 23:00
02/04 ore 22:30 aggiornamento

TATARSKIJ


Dopo la Dugina, oggi Tatarskij (al secolo MAKSIM FOMIN). Era un voenkor, non un blogger, cari giornali di regime. Qui un autoscatto sul lavoro:
https://t.me/namarshe/5218
E non è morto mentre riportava i fatti dal fronte. No. I fatti sono noti, è inutile persino citare fonti. Un bar a S. Pietroburgo, la consegna di un premio, qui il momento,
https://t.me/rybar/45361
200 grammi di tritolo (forse 400) dentro il premio che esplodono. Un morto, 25 feriti di cui 4 gravi:
https://t.me/voenkorKotenok/46491
Qui il momento dell’esplosione ripreso da una telecamera di sorveglianza.
https://t.me/boris_rozhin/82020
Al momento l’unica fermata è russa. Dar’ja Trepovaja, classe 1997.
https://t.me/voenkorKotenok/46493
E’ lei ad aver consegnato il “premio”, e ad averlo portato nel bar.
https://t.me/WarDonbass/105487
Qui mentre entra al bar, ripresa dalle telecamere di sorveglianza (sbagliando peraltro ingresso).
https://t.me/WarDonbass/105489
Avrà molte cose da dire agli inquirenti, quando si riprenderà dallo stato di shock in cui versa all’ospedale, piantonata.

MONASTERO DI LAVRA: L’EPILOGO

Dopo una giornata concitata, in cui forze dell’ordine avevan già fatto irruzione per mettere il braccialetto elettronico (al piede) al Metropolita Pavel,
https://t.me/yurasumy/8123

cinquecento uomini, fra cui membri dell’esercito, della polizia e sicuramente infiltrati di qualcos’altro per cui non esiste uniforme, hanno rifatto irruzione oggi pomeriggio.
https://t.me/vityzeva/80578

Alle sette di sera, sulla base di un diritto (probabilmente divino…) hanno votato a maggioranza che il monastero doveva passare alla Chiesa collaborazionista.
https://t.me/vityzeva/80587

Fine della vicenda. Ma non di ciò che tale vicenda ha rappresentato, nello stesso animo del popolo ucraino. Per quella, anzi, siamo solamente agli inizi...

DAL FRONTE

Ad ARTEMOVSK, ulteriore avanzamento da nord e da est riportato nei bollettini di oggi:
https://t.me/polk105/4689
Cartina più accurata di RYBAR nel riquadro in alto a destra
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/04/02/20230402231328-5c319246.jpg
Si vede chiaramente come a EST del collo di bottiglia l’area si stia sempre più chiudendo.
Così come nel riquadro in basso a destra, AVDEEVKA, sotto KRASNOGOROVKA e KAMENKA il cerchio si stia sempre più chiudendo, arrivando a lambire da nord-est la città stessa.

CHANTAGE

ШАНТАЖ: la prima volta che lessi questa parola, mi saltò subito all’occhio il finale francofono, e infatti arrivai a “chantage”.

“Ricatto”, c’è scritto su un “novissimo Ghiotti” recuperato da una discarica e che ho qua con me. “Faire du chantage”, ricattare, c’è fra gli esempi. Šantaž, quindi, è un prestito linguistico dal francese, con una radice completamente diversa da racket-ricatto.

“Per puro caso”, ad andare tra due giorni in Cina sarà Macron. E la AFP, rimbalzata qua e là fra i canali francofoni, così scrive:

Le président français Emmanuel Macron mettra en garde son homologue chinois Xi Jinping, la semaine prochaine en Chine, contre les conséquences d'une éventuelle "décision funeste" de soutenir militairement la Russie contre l'Ukraine, a déclaré vendredi l'Elysée.
Il presidente francese E.M. metterà in guardia il suo omologo cinese X.J. settimana prossima in Cina, contro le conseguenze di una eventuale “decisione funesta” di sostenere militarmente la Russia contro l’Ucraina, ha dichiarato venerdì l’Eliseo.
"Si la Chine prend cette décision funeste, il y a un effet stratégique majeur sur le conflit", a estimé un conseiller du chef de l'Etat français.
“Se la Cina prenderà questa decisione funesta, avrà un effetto strategico maggiore sul conflitto”, ritiene un consigliere del capo di Stato francese.
https://www.lorientlejour.com/article/1333320/macron-avertira-pekin-contre-une-decision-funeste-de-soutenir-militairement-moscou.html

Ora, la NATO può combattere la Federazione Russa in Ucraina. E va bene così.
Siccome la carne da cannone ucraina non è adeguatamente “formata” alle armi della “civiltà”, allora la NATO può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA tutti quei residuati bellici provenienti da fondi di magazzino o forniture ex-sovietiche, di cui ormai gli arsenali del blocco ex-Varsavia scarseggiano. E va bene così.
Sempre la NATO, può raccattare in AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA carne da cannone supplementare a quella ucraina già ampiamente gettata nel fuco della Geenna. Esagerazione? Questo grafico non è esagerato, riflette cosa un regime è riuscito a fare in un anno:
https://t.me/rezident_ua/17105
I ventenni di sesso maschile sono passati da 200.000 a 70.000, mentre di sesso femminile da 200.000 a 50.000! E non perché siano riusciti tutti in qualche modo a mettersi in salvo dalla follia omicida del regime nazifascista di Kiev ma perché, in gran parte, riposano ora in pace.
Quindi la NATO, oltre a imporre al regime fantoccio di raschiare il fondo del barile, ora sta cercando di capire come rimpiazzare numericamente quella carne da cannone che ora comincia a scarseggiare. E va bene, anche questo, così.

Se invece i cinesi passano i loro droni ai russi, al pari degli shahed iraniani, allora si tratterebbe di una "décision funeste"! “Alta” diplomazia, soprattutto “inattaccabile”, sotto ogni punto di vista. Rincara la dose Ursula “oh my god” VON DER LEYEN:

"Nous devons être francs: la manière dont la Chine continuera de réagir face à la guerre de Poutine sera un facteur déterminant de l'avenir des relations entre l'UE et la Chine"
“Dobbiamo essere franchi: il modo in cui la Cina continuerà a porsi di fronte alla guerra di Putin sarà un fattore determinante circa il futuro delle relazioni UE-PRC”

https://www.lepoint.fr/monde/les-relations-ue-chine-liees-a-l-attitude-de-pekin-face-a-la-guerre-de-poutine-30-03-2023-2514270_24.php#11

Un problema d’atteggiamento, quindi, A PRESCINDERE DALLA FORNITURA DI ARMAMENTI VERA O PRESUNTA TALE: “attitude” (ibidem et
https://www.reuters.com/article/chine-union-idFRKBN2VW17O).

“Che fai, mi minacci?” Diceva un tale prima di essere buttato fuori da un partito padronale dal padrone stesso. Qui però le cose sono LEGGERMENTE, proprio poco poco, DIVERSE!

Statistiche ufficiali europee, non da Radio Mosca.
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=China-EU_-_international_trade_in_goods_statistics

2022 – scambi commerciali EU-PRC:
IMPORT: 626 MILIARDI DI DOLLARI
EXPORT: 230,3 MILIARDI DI DOLLARI
DEFICIT SOFFERTO DALLA UE: 395,7 MILIARDI DI DOLLARI

Ora, se la matematica non è un’opinione, “CHI DIPENDE DA CHI”, in questo momento, COINCIDE CON “CHI RICATTA CHI”. CHI – GIA’ OGGI - CONSEGNA MACCHINE DOPO UN ANNO PERCHÉ MANCANO I CHIP COINCIDE ANCH’ESSO CON “CHI RICATTA CHI”. COSÌ COME COINCIDE CON CHI POTREBBE AUMENTARE DAZI IN IMPORT, SUICIDANDOSI ULTERIORMENTE E SUBENDO ANALOGHE RITORSIONI CHE GLI FAREBBERO AZZERARE IL GIÀ RIDOTTO EXPORT (beni di prima necessità i nostri importati, beni di lusso i loro importati, dei primi NON puoi fare a meno, dei secondi SI) OLTRE CHE COSTRINGERE ALLA CHIUSURA MOLTE PIÙ AZIENDE DI QUANTE L’UOMO COMUNE (che non lavora al Voltri, a Napoli, a Fiumicino o a Malpensa…) POSSA IMMAGINARE.

CHANTAGE…. ALL’EUROPEA! COME PER I GASDOTTI.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 02 April 2023 01:11
02/04 ore 00:30 aggiornamento

BEATI QUANDO VI PERSEGUITERANNO


Mia nonna ascoltava o radio radicale o radio maria. La prima le teneva compagnia, o sveglia, con le dirette parlamentari, le relative grida e il presidente di turno che partiva col disco rotto “onorevoli colleghi onorevoli colleghi onorevoli colleghi” (ad libitum). La seconda per l’immancabile rosario. Ogni giorno e più di una volta al giorno.

Pratica che ritenevo, fondamentalmente, inutile. Tempo perso. Salvo poi ricredermi cinque anni più tardi, quando nello studio dei mantra buddhisti mi imbattei, nuovamente, nella ripetizione ossessiva, continua, incessante, di puri suoni, quasi soltanto e solamente significanti (per un cinese che non sa il sanscrito e che lo pronuncia pure sinizzato, allo stesso modo di un contadino con la quinta elementare con il “latinorum” dei preti). E cominciai a ricredermi nel fare collegamenti, nell’andare oltre le apparenze, nell’entrare nella ritmica ossessiva, come ossessivo è il tamburo della trance sciamanica, come ossessivo è un mantra, come reiterato e ossessivo deve essere un modus operandi tale da staccare gli ultimi legami col mondo oggettivo, concreto, logico, ed entrare in uno stato alterato di coscienza, quale è, per esempio, quello estatico. Non per niente è una pratica di origine orientale.

Ma tant’è. All’epoca avevo quindici anni. Spaccavo il mondo. Che cosa me ne poteva fregare. Giustamente, peraltro. Ma MAI, MAI mi sarei permesso di dirlo a mia nonna. MAI mi sarei permesso di fare ciò che oggi ho visto fare a questa vecchietta, davanti al monastero di Lavra.
https://t.me/ukraina_ru/140452

Non entro neppure nel merito di quattro imbecilli, avvolti nella bandiera gialloblu, che per qualche centinaio di grivne si sono improvvisati “guastatori”, manifestando a favore dell’esproprio come se QUELLO fosse il vero problema, la PRIORITÀ di un Paese a pezzi dove giovani e anziani sono buttati insensatamente in un tritacarne a poche centinaia di chilometri a est.

Non entro quindi nelle loro teste, se malate di loro da anni di lavaggio del cervello, come noi nel ’39, o se solo bisognose di soldi e quindi per quelli disposte a tutto, anche a fare da figuranti.

Entro però nel fatto che quella nonnina a prima vista di più novanta che ottant'anni, inginocchiata per strada, mentre pregava il suo Dio che passasse quella buriana sulla sua Chiesa, dispensando segni della croce e sguardi al cielo, DOVEVA ESSERE LASCIATA IN PACE, E RISPETTATA.

Bestie, vigliacchi, vermi che non siete altro! Questa è la vostra “civiltà”. Il fatto che faccia comodo, all’U-ccidente, chiudere entrambi gli occhi su quanto sta accadendo, indulgere su tutto, anzi, accogliervi a braccia aperte, non cambia una virgola della merda che siete, e della merda che è. E a quella nonnina, che poteva essere mia nonna, oltre a dare un grandissimo e fortissimo abbraccio potrei dire. Il tuo Dio un giorno ha fatto un discorso, bellissimo, che così conclude: Блаженны вы, когда будут поносить вас и гнать и всячески неправедно злословить за Меня. Радуйтесь и веселитесь, ибо велика ваша награда на небесах: так гнали и пророков, бывших прежде вас. (Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”. )

Non so quale sarà la tua ricompensa nei cieli, nonnina. Ma grazie di essere esistita e per quello che hai fatto oggi, per noi tutti, su questo schifo di terra.

Per la cronaca, il processo farsa di oggi ha dato al Mitropolit Pavel due mesi di domiciliari e isolamento totale dai suoi fedeli. Ma anche questa, per un vaticano che oggi si appresta a festeggiare la propria domenica delle palme, non è persecuzione.
https://t.me/ukraina_ru/140469

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Emanuele
Sunday, 02 April 2023 14:51
Scandaloso, stanno trasformando un'intera civiltà, un'intero continente in una società nazista 2.0, è inquietante rendersi conto delle analogie che accomunano l'Europa moderna al microcosmo Tedesco-nazista di un secolo fa, inquietante come i tratti carattersitici di quella follia come razzismo, ideologia suprematista, totale diniego di qualunque istanza politico-sociale arrivi dal di fuori della "bolla di appartenenza" sia occasione solo ed unicamente di strumentalizzazione propagandistica-bellicistica, siamo letteralmente immersi un processo di nazificazione di massa con la beata accondiscendenza miope e colpevole di tutti; governanti, società civile e religiose.
Una cosa che mi ha sempre affascinato sono i filmati di repertorio della seconda guerra mondiale antecedenti allo scoppio delle ostilità, intendo quelli che mostrano scene di carattere civile delle folle tedesche intente alla routine quotidiana, ancora meglio se a colori, mi sono sempre chiesto cosa pensasse quella società prima che il pandemonio si scatenasse, anche se gli atti più criminali ed osceni futuri erano ancora in divenire, la natura di quel regime ed i suoi ideali erano fulgidi per chiunque volesse prenderne atto, allora com'è possibile che una tale accondiscendenza morale; ancora prima che politica e di qualunque altra dimensione materiale-pragmatica può giustificare un'adesione a qualunque tipo di ideologia, appariva così naturale in quelle persone? Perché erano convinte di essere nel giusto nel loro delirio egocentrico, lo stesso delirio egocentrico che dilaga nell'occidente contemporaneo.
Quelle immagini nei filmati di repertorio a colori o in bianco e nero, anche in quelli restaurati appaiono sgranati, granulosi con quegli artefatti tipici delle tecniche di ripresa rudimentali di allora, fanno cadere facilmente nell'idea che tutto quel che contengono appartiene al passato, morto sepolto e cristallizzato in una dimensione antica e per tanto distante, quando in realtà ci vuole poco molto poco; senza averne coscienza piena proprio come i tedeschi di allora magari, con una leggera ed arroganza atavica ormai, per ripetere gli stessi errori.
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Paolo Selmi
Sunday, 02 April 2023 23:21
Caro Emanuele,
quando ho letto oggi che Macron va in Cina a dire a Xi "stai attento..."
non ci volevo credere. Questa gente vive ormai nella sua bolla di menzogne, che si autoalimenta di convinzioni sempre più campate per aria. Aveva ragione Rino Gaetano... già da allora, "Otto von Bismarck-Schönhausen realizza l'unità germanica e si annette mezza Europa"... Già da allora, noi siamo la legge, noi siamo il diritto... peccato che ormai questo tipo di atteggiamento è definito dal restante ottantacinque per cento del globo patologico...

Del resto, la maestra di mia figlia ha appena insistito che le piramidi non sono state fatte da schiavi, ma da operai salariati...

Al che ho letto che anche il suo libro di storia riporta che le piramidi non sono state fatte da schiavi, ma da operai salariati. Al che, non per voler sempre fare il bastian contrario, ma per far capire a mia figlia che né la maestra, né il libro di storia sanno (vogliono!) distinguere fra un operaio salariato dell'antico egitto e un operaio salariato papà di qualche suo compagno di scuola, ho fatto vedere sul tubo una delle tante ricostruzioni di come si portavano a livello blocchi di svariate tonnellate. A mano. Schiantandosi la schiena. dall'alba al tramonto, avendo da mangiare quanto bastava per non crepare di fame. Crepando invece di lavoro, visto che in tali condizioni era facile mollare e causare incidenti mortali per sé e per i propri compagni.

Un lavoratore, oggi, come il tuo papà, vorrebbe ogni sera tornare a casa per abbracciarti, per stare con la mamma. Secondo te quegli "operai salariati" a Giza lo facevano? Nove anni di bambina. Risposta: NO.

Ho quindi chiesto a mia figlia: "ora che hai visto come vivevano e lavoravano questi "operai salariati", secondo te c'era qualche differenza tra come eran trattati loro e come eran trattati gli schiavi? Altro NO.

Ma secondo te, Emanuele, gli altri 24 bambini compagni di classe di mia figlia hanno un padre o una madre che, nel leggere quel che scrive quel testo immondo, hanno lo stesso rigurgito? La stessa incazzatura? Lo stesso sentore di presa per il culo? No.

Teniam botta...
Paolo
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Мир
Sunday, 02 April 2023 12:38
"Mi piacciono i titoli dei quotidiani nazionali italiani la domenica mattina, profumano di vittoria!", liberamente tratto dalla frase del tenente colonnello W. Kilgore, Apocalypse now.

Non aggiungiamo altro..

Grazie Paolo, a presto.

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Sunday, 02 April 2023 23:02
Grazie a te Mir!
quando oggi ho letto sull'ansa che Tatarskij era un blogger, stavo vomitando...
perché non un "influencer"...

Teniam botta...
paolo
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Faber
Sunday, 02 April 2023 08:15
Buona domenica!
Davvero vergognoso, ma dopo 9 anni di lavaggio del cervello e di campagna antirussa non mi sorprendo più di nulla.
Mi accontento di registrare il rosicamento del governo nazista per il mese di presidenza russa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La verità è che vorrebbero esserci loro in quel ruolo.
Non a caso appena iniziato il conflitto tentarono pateticamente di contestare il seggio russo sostenendo che lo status che fu dell'URSS doveva spettare all'Ucraina di diritto in quanto nucleo originale della nazione. Salvo poi negarlo quando i russi avanzano rivendicazioni su Kiev. E omette completamente, da bravi nazisti, come la Russia si è guadagnata quello status che oggi bramano.
Il bello è che gli stessi americani oggi hanno ammesso (dopo aver strombazzato che veglieranno sui tentativi russi di approfittare della presidenza di turno per fare "propaganda") che non esiste un metodo legale per espellere la Russia dalle Nazioni Unite, come richiesto da Zel e compagnia cantante.
L'altra notizia che ho letto è che ora pretendono che all'Eurosong Festival, dopo lo smacco di non poterlo organizzare, si parli solo ed unicamente della guerra. Hanno una gran paura che l'opinione pubblica si stufo di loro. Già si lamentano che nei giornali occidentali non sono sempre in prima pagina.
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Paolo Selmi
Sunday, 02 April 2023 10:00
... e che non alimentino i loro introiti da traffico di armi, di generi di prima necessità, di tangenti ormai applicate su tutto, dalla cartolina di precetto a un timbro sul passaporto. Rendita parassitaria portata alle estreme conseguenze.

Un'ultima cosa su quella vecchietta. Nel 2004 mi trovavo a S. Pietroburgo, 10 giorni con l'associazione di amicizia Italia-Russia, le mie ferie e i risparmi di un anno di lavoro investiti in un corso di lingua. Pochi anni prima ero in CdL a Milano tutti i giorni. Quindi sapevo cosa voleva dire fare il pendolare, predere i mezzi, eccetera. E nel prendere i mezzi mi capitava sempre di assistere a chi chiedeva l'elemosina, nelle modalità accelerate di una tratta fra una fermata e l'altra: ingresso al fondo del vagone, presentazione, passaggio, uscita dalla testa del vagone.

Quel settembre 2004 prendevo la loro metro, scendendo nei budelli della terra (sono profondissime) e meravigliandomi nell'imbattermi, improvvisamente, davanti a quei saloni delle feste che nulla avevano a che vedere con le nostre fermate.

Seduto e cercando di non perdere il filo per la mia fermata, entrava una vecchietta. Uguale a quella inginocchiata in mezzo alla strada: cappottino, fazzoletto alla testa, cinquanta chili o forse meno. Appena disse здравствуйте (zdravsvrujte, salute a tutti, lett.) TUTTA la gente intorno, senza neanche lasciarla finire di parlare, le corse incontro con una moneta o qualcosa.

Mi venne allora, e ora mentre me la ricordo, in mente la scena dell'elemosina di Umberto D
https://www.youtube.com/watch?v=yhVLlTLWXDM

Lì avevano una marcia in più. Non avevano neanche bisogno che parlasse di più per capire che non era una nonnina che andava dalla figlia, ma una che aveva preso il mezzo perché aveva bisogno. In quegli anni di merda subito dopo il saccheggio del "democratico" ubriacone, reso possibile dall'uomo con la voglia in fronte. Non la avevano lasciata un secondo. E non se la passavano bene neppure loro, in quegli anni.

Una lezione, quel giorno, che valeva di più di tutte le lezioni di russo che stavo prendendo alla Dom druzhby narodov, e che porto ancora con me.

Buona domenica
Paolo
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Paolo Selmi
Saturday, 01 April 2023 12:15
01/04 ore 12:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: NEVE FATALE


Questi due filmati parlano della situazione meteorologia di ieri (neve) e dell’altro ieri (neve bagnata)
https://t.me/namarshe/5207
Nella notte fra ieri e l’altro ieri ha attaccato e quel poco di rifornimenti che ancora riusciva ad arrivare tramite una spola che aveva dell’incredibile, si è bloccato del tutto, come esemplificato da quel blindato impantanato nella neve marcia.

Questo ha giocato, logicamente, a favore dei russi. Che ieri sono andati avanti per la loro strada e hanno spostato ancora più a sud (da nord), a ovest (da est) e a nord (da sud) la linea di fronte, spingendo sempre di più via i soldati del regime di Kiev. In un giorno solo, nonostante o grazie alla neve (o indifferente… fate voi), i russi sono avanzati di trecento metri direzione centro.
https://t.me/namarshe/5200
Centro che ormai è dato per perso, riporta oggi il più alto in grado ucraino sul campo al generale mascellone:
https://t.me/polk105/4608
Anzi, alle 10:46 l’annuncio è arrivato anche da parte russa. Il centro è stato liberato!
https://t.me/polk105/4609

A prescindere se sia un pesce d’aprile o meno, davvero molti palazzi del centro, di fatto, edifici pubblici e case popolari sono stati abbandonati in fretta e furia per l’effettiva impossibilità di tenere le posizioni, la linea pur grossolana di questa cartina di fatto è precisa nell’esprimere la tendenza in corso:
https://t.me/polk105/4599

“Il nemico si ritira” (враг отступает), certo, per riposizionarsi poco più indietro come da ordini impartiti, ma si ritira.

Infine, la nevicata rende impossibile – se mai lo fosse stato, ma questo è un altro discorso ancora! - la tanto annunciata controffensiva sui fianchi, da nord e da sud, che avrebbe dovuto accerchiare gli accerchianti, tagliarne a sua volta le vie di comunicazione, chiuderli in sacche, consentire l’ingresso nell’imbuto di rinforzi sfruttando lo sbandamento, eccetera eccetera come da manuale Cencelli delle pie illusioni. Tutto possibile, in teoria ma in pratica, anche senza la neve e con metà degli uomini reclutati e addestrati per la “reconquista” già persi per strada nel tenere ciò che NON POTEVA e NON DOVEVA essere tenuto, puri massimi sistemi con l’aggravante del rancido, retrogusto, dell’ipocrisia. Sulla pelle di decine di migliaia di morti inutili.

A proposito di questo, due brigate ucraine, la III meccanizzata (ex Azov, polverizzata per l’ennesima volta) e la 112° difesa territoriale, ieri hanno “fatto rotazione” senza ricambio. Ovvero: rotazione è uno va uno viene, qui per mancanza di uomini si sono ritirati e basta.
https://t.me/namarshe/5205
Da ARTEMOVSK. Due brigate in meno. Ma nei bollettini ufficiali “hanno fatto rotazione”…
https://t.me/namarshe/5206

UN PASSO INDIETRO

Un’ultima osservazione, PURAMENTE TATTICO-MILITARE: mi è caduto l’occhio sulla cartina quotidiana dei “geni”, degli “scienziati”, delle “volpi del deserto” della ISW:
https://t.me/RVvoenkor/41791?single
riportano i confini di prima di settembre dell’anno scorso. Tutto quell’azzurrino. E’ impressionante. Non tanto dal punto di vista territoriale, che quando ci saranno le condizioni (e ad andare così non ci vorrà molto…) sarà liberato nuovamente, e probabilmente anche con gli interessi, con l’unico inconveniente di dover far passare prima gli sminatori.

E’ impressionante l’idea di dover tenere una linea di fronte così ampia ed estesa, così frastagliata, con la porzione assegnata di 150.000 uomini. Errore di sottovalutazione russo? Certamente si, ma anche no, e comunque con tutte le attenuanti del caso. A un anno di distanza, se il nemico indietreggia e si riposiziona 50, 100 km indietro, tu cosa fai? Non sapendo se si sta riposizionando su posizioni precedentemente preventivate? O se sta crollando e scappando a gambe levate verso la capitale? O se sta comunque cedendo in una delle innumerevoli configurazioni intermedie fra i due estremi sopra citati? Misto indecifrabile dove non si sa dove finiscono le decisioni tattico-strategiche e iniziano quelle dettate da stato di necessità?

Cosa facevi? Loro indietreggiavano e tu non avanzavi? Te ne stavi lì? Come Annibale che ha cincischiato quando poteva porre fine a tutta questa storia oltre duemila anni fa? E probabilmente oggi parleremmo tutti fenicio?

I russi sono avanzati e si sono trovati, nel giro di meno di un mese, a gestire una situazione estremamente complessa. Guerra di manovra, Ritter, d’accordo. E infatti Kiev, la FINTA di Kiev, si è subito rivelata tale. Una volta impegnata gran parte delle truppe sul fronte OVEST e raggiunti gli obbiettivi prefissati sul fronte EST, in un terzo di quei 150.000 partiti all’inizio (e forse anche meno, più o meno il numero dei wagnerovcy impegnati per liberare non KIEV, ma ARTEMOVSK) neanche il più pazzo dei patàca NATO, formatosi probabilmente con i peggiori film spazzatura autoctoni, avrebbe preteso di prendere la capitale. O tenere quell’immensa linea di fronte comprendente due regioni. Niente, raggiunto l’obbiettivo, uniti i fronti EST e SUD in un’unica linea, messa in sicurezza l’operazione, se ne sono andati.

Ma restava quella immensa linea da sopra CHARKOV a SEVERSK. Anche qui. Coi numeri e gli equilibri di agosto, era più che tenibile, anche da riservisti della LNR chiamati a pattugliare il deserto dei tartari. Anzi, avanzando pure un pochino, sbocconcellando terreno stepposo giusto per tenersi in allenamento.

Poi però la guerra è diventata guerra NATO. Le cose sono precipitate. È successo quel che sappiamo. I russi han preso atto dei nuovi realia, a differenza dei generali NATO quando si sono trovati nella stessa, medesima situazione qualche mese più tardi. Hanno formato una VERTICALE. Ben individuata, ben difendibile, già di suo. Ci han messo del loro, fortificandola all’inverosimile con una linea pressoché ininterrotta di uomini e fortificazioni. Han chiamato a raccolta altri trecentomila uomini. Da un ipotenusa frastagliato, una linea spezzata peraltro più che un ipotenusa, si è arrivati a un cateto bello dritto. Con gli stessi uomini di prima (perdite limitate), gli stessi mezzi di prima e una quota aggiuntiva da quei trecentomila mobilitati e addestrati.

Cosa pretendevano i generali NATO? Che tutto fosse come prima? Più di prima magari? Ebbene, SI! Pura imbecillità dal punto di vista tattico strategico. Hanno continuato a dilapidare uomini e mezzi fra KUPLJANSK, SVATOVO, KREMENNAJA e verso LISICHANSK. “Dai che cedono, dai che cedono”… e intanto decine di migliaia, di uomini e mezzi, finivano nel fango e nella polvere.

Stesso discorso ad ARTEMOVSK. Aritmetica idiota, e criminale. 10 contro 10 non basta a tenere? Facciamo 50 contro 10! Peccato che se sei nella posizione sbagliata, nella condizione sbagliata, mandi solo cinque volte tanto uomini e mezzi a morire! Ed è quello che è accaduto! È da mesi che non il centro, ma l’intera area è persa. Non avete aviazione, non avete fuoco di controbatteria, non avete niente. Siete solo cinque volte di più bersagli di tiro al volo!

Risultato: a settembre i russi si sono adattati, in fretta e furia, col fiatone, ai nuovi realia dettati dall’intervento diretto della NATO nel conflitto, dal completamento della trasformazione, già in atto da marzo, dalla “guerra per procura” con aiutini, a guerra diretta NATO contro Russia. Guerra ipocritamente mai dichiarata, peraltro, SOLO GRAZIE AL DETERRENTE ATOMICO. Quello che li costringe a modi di combattere a cui non sono abituati, gli atlantici, e a cui non sono in grado di adattarsi, sua per ottusità loro, sia perché – in questi anni – il loro complesso militare-industriale ha puntato su altro. Altro super bello, super figo, super costoso, ma che nel fango della steppa intorno ad ARTEMOVSK non serve a NULLA! Servono i volgari proiettili, che non sono in grado di produrre. Servono i mortai, che tra un po’ finiscono anche nelle loro scorte strategiche. Il DETERRENTE ATOMICO e una sostanziale capacità di MANOVRA SATELLITARE in grado di prevedere, sia pur non con i cinquecento satelliti NATO, quanto sta accadendo e prendere adeguate contromisure, ha umiliato, e sta umiliando, il primo esercito al mondo. Facendo da esempio al resto del mondo su come, e questa volta per davvero, l’imperialismo americano sia una tigre di carta.

MONASTERO DI LAVRA: ARRESTI DOMICILIARI AL METROPOLITA PAVEL

Ennesima puntata. Quella odierna, che si apre coi corpi speciali dei servizi segreti (quelli in passamontagna dietro il metropolita), che fanno irruzione nel monastero per consegnargli l’avviso di garanzia (qui mentre la firma)
https://t.me/RVvoenkor/41796
e la disposizione cautelare che lo costringe ai domiciliari. Processo per direttissima, in corso, a porte chiuse.
https://t.me/ukraina_ru/140375
In meno di 24 ore, probabilmente sarà deciso il destino di un uomo. Mi sembra di averla già sentita questa storia...

Mentre nel silenzio delle anime belle u-ccidentali, che da ieri si sfogano a fare stelle di cartone su un nulla mediatico inventato in quattro giorni, fedeli reali, in carne ed ossa, continuano a presidiare la loro chiesa, e la loro Chiesa. In piena KIEV, sfidando le digos locali, preti finti di regime, e preti veri d’oltrecortina.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 31 March 2023 21:29
31/03 ore 21:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Una grande, inaspettata, nevicata ha per un attimo raffreddato i bollenti spiriti di tutti,
https://t.me/RVvoenkor/41774
rendendo tutto quasi irreale. Immagini completamente staccate dalla realtà del giorno prima. Nonostante la colonna sonora indecente che accompagna le immagini renda impossibile cogliere i rumori in presa diretta, pare quasi di percepirlo, ogni tanto, quel silenzio irreale, ovattato, nonostante oggi sia stata giornata di combattimento esattamente come le altre.

Quella bandiera nera, dei wagnerovcy, che capeggia nel video, è geolocalizzata da questa carta satellitare nel cerchio rosso, mentre il municipio è quella striscia rossa in basso a sinistra, a un isolato ormai di distanza:
https://t.me/boris_rozhin/81897

I russi sono avanzati anche oggi da tutte le direzioni, rendendo la situazione, a detta degli stessi bollettini dei soldati del regime di Kiev, ancora più critica.
https://t.me/RVvoenkor/41768

BREVI DAL FRONTE

Molto più a nord, fra Svatovo e Kremennaja, prosegue l’avanzata russa verso ovest, guadagnando giorno dopo giorno posizioni e respingendo i soldati ucraini indietro, dall’altra parte del fiume Žerebec. TORSKOE è ormai quasi raggiunta.
https://t.me/polk105/4572

Proseguono, inoltre, gli attacchi mirati alle retrovie, come a DRUŽKOVKA, a ovest di Časov Jar, dove una caserma improvvisata per truppe che si ammassavano in vista di un possibile contrattacco verso Artemovsk è stata completamente distrutta:
https://t.me/rybar/45279
Naturalmente, ogni tentativo di contrattacco in un’area così ampia è occasione di un intenso tiro al bersaglio che, molto spesso, culmina con gravi perdite ancora a molte decine di km dal luogo di destinazione. Ulteriore, gravissimo, errore tattico-strategico in totale mancanza di copertura aerea e di artiglieria e contraerea a supporto. E ulteriore massacro inutile di uomini e mezzi, raccolti, ammassati unicamente per fare da bersaglio migliore per chi ha il compito di non farli arrivare a dare manforte ai loro compagni. Disfatta completa della strategia NATO, incapace di adattarsi ai realia ucraini e imperterrita nel continuare a procedere come da manuali operativi validi nel Golfo, o in Afghanistan, ma non dove appena si alza un loro aereo, uno dei pochi rimasti, si sfracella subito a terra in fiamme.

Aggiornamenti a seguire domani.
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Paolo Selmi
Friday, 31 March 2023 12:52
31/03 ore 12:40 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue di gran passo la progressione russa da nord, da est, da sud:
https://t.me/polk105/4531
pezzi di difesa che cadono, costantemente, a un ritmo accelerato rispetto anche solo a una settimana fa.

Attenzione, tuttavia: questo non vuol dire crollo. Andando di palazzo in palazzo, di isolato in isolato, stante la decisione dei generali NATO di far morire la propria carne da cannone lì, fino all’ultimo ucraino, l’ordine di grandezza è di OTTOCENTO CASE POPOLARI (В Бахмуте порядка 800 зданий (многоэтажек) ), prima di mettere la parola fine a questa vicenda.
https://t.me/RVvoenkor/41748

MONASTERO DI LAVRA: FEDELI BATTONO REGIME (per il momento)

I fedeli chiamati a raccolta non smettono di presidiare, notte e giorno, il loro monastero. Qui le immagini di stamattina:
https://t.me/RVvoenkor/41738

Impediscono l’accesso agli scagnozzi del regime,
https://t.me/ukraina_ru/140233
richiamano l’attenzione dei media, il regime cerca di fare marcia indietro, di minimizzare… ma ormai subisce l’effetto boomerang, riassumibile nel vecchio adagio “Tocca i fanti, ma lascia stare i santi”. Adagio che oggi da noi si riferisce alla influencer di turno, più che ai santi propriamente detti. Ma che lì vale ancora come da noi ai tempi delle madonne pellegrine. Madonne pellegrine contro i nazifascisti… capita anche questo, sulle rive del DNEPR.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 31 March 2023 08:21
31/03 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Nel corso della notte son proseguiti gli attacchi russi su tutti i fronti. Missilistici e con droni nelle retrovie, di fanteria in prime linee che, ovunque, li vedono avanzare. Anche ad ARTEMOVSK, pertanto, come a MAR’INKA e ad AVDEEVKA, sono proseguiti i combattimenti che, all’alba, hanno visto le loro posizioni ulteriormente migliorate.
https://t.me/ukraina_ru/140214

A proposito di AVDEEVKA, il regime di KIEV ormai ammette apertamente che la situazione è fuori controllo, che i russi continuano a martellare e a mietere vittime fra le loro fila, smantellando progressivamente la “fortezza” prima di sferrare l’attacco finale.
https://t.me/RVvoenkor/41722

Seguiremo oggi gli ulteriori sviluppi

LA DOPPIA FACCIA DEL REGIME SULLA QUESTIONE ORTODOSSA

Da un lato Danilov ieri, visto il calo di consenso (effetto boomerang) sul caso MONASTERO DI LAVRA, si affrettava a dire che nessuno avrebbe sgomberato nessuno con la forza, e poneva il discorso unicamente sul piano della PROPRIETÀ STATALE dello stabile. E quando il padrone di casa decide che l’inquilino deve andarsene, l’inquilino se ne deve andare. Nulla di personale, quindi.
https://t.me/RVvoenkor/41663

Dall’altra parte, il portavoce del presidente stesso, ieri, sosteneva il contrario. Ovvero, che non vi era spazio in Ucraina per la chiesa ortodossa ufficiale, a cui a inizio 2022 aderiva il 56% della popolazione - non dei fedeli, della popolazione! - ucraina.
https://t.me/ukraina_ru/140219
Se quel 56% voleva continuare a segnarsi e a dire gospodin pomiluj, lo poteva continuare a fare con la chiesa di regime, pardon, di Ucraina. Complimenti, ancora una volta, alla doppia faccia del regime, questa volta non di Kiev, ma di Roma, dal Quirinale al Vaticano, o di Bruxelles, per l’assoluto silenzio sulla questione. Del resto, è lo stesso regime che avanza di quarantanove posizioni il “rating” mondiale della Moldavia sulla libertà di espressione dall’anno scorso a quest’anno. Cosa ha fatto di diverso la Moldavia dall’anno scorso a quest’anno? Ha chiuso TUTTI E SEI I CANALI IN LINGUA RUSSA!
https://t.me/warhistoryalconafter/94078
Complimenti...

MENZOGNE DI REGIME E “IN VODKA VERITAS”

Prima che qualche cinegiornale luce a corto di sangue lo diffonda, questa non è BELGOROD ieri notte colpita dalle bombe ucraine, ma un deposito in fiamme a SAN PIETROBURGO, per motivi suoi.
https://t.me/rybar/45242
Video come questi son sempre esistiti nella propaganda di regime, ma ultimamente son solo questi che girano. Altro non hanno. E ogni volta che glieli sputtanano perdono ulteriori pezzi di consenso. In Ucraina, e non solo.

Ma la chicca, la perla, la palma della stupidità la assegniamo a questo video: probabilmente girava tanta vodka, quella sera, in sala di montaggio. E in vodka veritas. Nel reclamizzare i nuovi giocattoli da guerra venuti dai padroni di oltreoceano,
https://t.me/rusvesnasu/25685
in un video in inglese probabilmente atto a ringraziare i padroni per la loro gentile concessione, mentre si mostra i suddetti giocattoli scorrazzare allegramente con bandiera gialloblu d’ordinanza in mezzo ai prati, come neanche i peggiori motocrossisti nei boschi la domenica mattina, appaiono delle scritte in sovrimpressione. Una di queste recita: “THIS WEAPON HELP (sic! “help” dobbiam far vedere che siam terzo mondo e la terza persona singolare del verbo non la sappiamo ancora… tutto all’infinito) US TO OCCUPY UKRAINIAN TERRITORIES”.

Quando il video ha cominciato a girare, qualcuno che allora non era ancora ubriaco ha notato non l’errore di grammatica, ma qualcosa di peggio. La frase tradotta, infatti, significava: “questa arma aiutare noi a OCCUPARE i territori ucraini”. Subito parte la segnalazione, subito LIBERATE viene sostituito al posto di OCCUPY. Ma la rete non perdona, il video ormai era stato diffuso anche nella versione originale, in vodka veritas. Sono loro stessi a sapere benissimo chi, nel Donbass, a Odessa, a Nikolaev, a Zaporozh’e, ovunque ci sia una popolazione russa a cui hanno proibito tutto, dal parlare liberamente nella sua lingua a credere in Dio, è l’occupante.

Aggiornamenti a seguire.
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Emanuele
Friday, 31 March 2023 12:39
Salve Paolo, volevo chiederti se hai informazioni circa i 2 Nord Strem, si sa qualcosa se i russi hanno piani per provare a ricostruire o se sarà abbandonato così? In rete perlomeno in italiano non c'è nulla.
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Paolo Selmi
Friday, 31 March 2023 14:53
Ciao Emanuele!

Penso proprio che ci lascino nel nostro brodo. L'ultimo aggiornamento circa gli sviluppi delle "indagini" (qui un sunto... ma giusto a titolo di citazione)
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/29/esche-raz-o-diversii-na-rossijsko-germanskih-gazoprovodah-58875.html
ci mostra ancora una situazione IN ALTO MARE... circa l'attribuizione di responsabilità!
E in questa situazione,
- di totale PERICOLO, e
- di RISCHIO ancor più totale di REITERAZIONE DEL REATO (con l'ennesima beffa, oltre al danno, di dire che son stati loro stessi... ricapitolando, la NATO li fa esplodere e noi, parte offesa, copriamo la NATO "against all odds"... ma in che cavolo di manicomio siam finiti, diranno dall'altra parte, e non a torto...),
- in un quadro sanzionatorio peraltro che tende ad aumentare, anziché a diminuire,
- con un mercato che è stato totalmente recuperato dall'aumento delle forniture a EST
... ma chi glielo fa fare? :-)

Non ci sono gli estremi per continuare un rapporto, anche solo commerciale, con QUESTA Unione Europea, o con suoi Paesi singoli, tali da giustificare un investimento di capitali in questo senso. Investimento oneroso e rischioso.

Non sono nel CdA di Gazprom ma questa, perlomeno, a logica, è l'impostazione che potrebbero mantenere nei prossimi anni.

Un abbraccio
paolo
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Faber
Friday, 31 March 2023 10:23
Buondì. Se va avanti così non mi sorprenderebbe se, presi dall'ansia e pressati dai loro padroni, gli ucraini facessero la follia di anticipare la tanto annunciata offensiva. Simplicius nella sua ultima SITREP fa notare come i russi non abbiano fretta e stiano metodicamente avanzando e al tempo stesso ammassando uomini, mezzi e munizioni per le loro future offensive. Gli ucraini invece hanno una data di scadenza e subiscono forti pressioni dai loro padroni per attaccare, avendo disperato bisogno di una vittoria da presentare alle opinioni pubbliche dell'Uccidente.
https://simplicius76.substack.com/p/sitrep-32923-bakhmut-pincer-tightens

Segnalo invece che sul blog di Larry Johnson il suo ultimo articolo ha scatenato un vero putiferio nei commenti. Commentando l'arresto di quel giornalista del WSJ ha scritto che secondo lui i russi hanno commesso un errore dando ai loro nemici un motivo in più per demonizzarli.
https://sonar21.com/evan-gershkovich-meet-mr-julian-assange/
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Paolo Selmi
Friday, 31 March 2023 15:09
Ciao Faber!

Il regime di KIEV da solo non può muovere un dito. Non è più in grado di farlo. Annuncia controffensive per tener buone opinioni pubbliche interne (prima che li appendano tutti a testa in giù) ed esterne (prima che chiudano i borsellini), ma il comando MILITARE delle operazioni ormai è totalmente eterodiretto.

Del resto, chi è così fesso da entrare in una società in fallimento con la quota di maggioranza, anzi, acquistando la quasi totalità delle azioni, e lasciando la gestione della stessa all'amministrazione precedente? Si tiene la proprietà precedente come fantoccio, gli si dà una presidenza o una carica onorifica qualunque, e si assume il comando delle operazioni. Senza dichiararlo apertamente, per non dichiarare guerra apertamente ai russi.

Come nella parabola dei cavalli e delle zebre per spiegare come abituare il popolo cinese a passare dal socialismo al capitalismo, su cui avevo lavorato qualche anno fa nel mio lavoro sull'Emulazione socialista in URSS
https://www.sinistrainrete.info/storia/18458-paolo-selmi-2-2-5-l-emulazione-socialista-in-urss-parte-iv.html

Tanto tempo fa, in un villaggio i cavalli erano le bestie da soma più utilizzate. Erano però piuttosto pigri nel lavoro, la loro efficienza era bassa. Il capo villaggio aveva notato che le zebre, impiegate nel villaggio vicino, erano invece molto laboriose, così pensò subito di sostituire nel proprio villaggio i cavalli con le zebre, ma si scontrò con l’opposizione della maggioranza del villaggio, che diceva: “Abbiamo vissuto sempre insieme ai nostri cavalli, di generazione in generazione, per quale motivo ora tu li vuoi cambiare?” Incontrando una tale resistenza, al capo villaggio non restò che ricorrere a uno stratagemma: aspettò la notte e, dopo che gli abitanti del villaggio si furono addormentati, prese in gran segreto della vernice bianca e pitturò i dorsi dei cavalli con numerose strisce. La mattina seguente, gli abitanti scoprirono che i cavalli erano diventati zebre, così corsero dal capo villaggio a chiedere spiegazioni. Il capo villaggio disse: “Non li ho cambiati con le zebre, ho solo pensato che fosse divertente e ho pitturato sui loro dorsi delle strisce bianche, se non mi credete andateli a vedere da vicino, e ve ne accorgerete anche voi.” Gli abitanti del villaggio andarono a vedere da vicino e, in effetti, era come aveva detto il loro capo: i cavalli erano sempre gli stessi di prima, non erano cambiati per davvero, non c’era nulla quindi di cui preoccuparsi. Le notti seguenti, il capo villaggio andò avanti a pitturare tutti i cavalli come zebre finché, gradualmente, gli abitanti del villaggio si abituarono a considerare cavalli e zebre alla stessa stregua. A quel punto, il capo villaggio colse la palla al balzo e sostituì per davvero i cavalli pitturati a strisce bianche con le zebre. Un giorno se ne accorsero anche gli abitanti del villaggio ma, dal momento che le zebre lavoravano molto meglio dei cavalli e i vantaggi erano molteplici, tutti accettarono con gioia il cambiamento.
(从前,有一座村庄,马是那里常用的牲口工具。但它们干活很懒,效率很低。村长看到邻村的斑马干活很有劲,就想把村里的马换成斑马,却遭到大部分村民的反对。村民们说:我们祖祖辈辈都跟马生活在一起,你凭什么要把它们换了呢?村长感到阻力很大,不得不另想办法。他在晚上等村民睡觉以后,偷偷拿一桶漆,在马背上画了许多白道道。第二天,村民们发现马变成了斑马,就去问村长是怎么回事。村长说,我没有换成斑马,只是觉得好玩,画了些白道道,不信你们仔细看就知道了。村民们仔细地看,确实,马还是原来的马,没有真正改变,于是就没有计较此事。而村长每天晚上继续画更多的斑马。渐渐地,村民们习惯了把马和斑马看作是同一样东西。村长找准机会,把画上白道道的马真的换成了斑马。直到有一天,村民发现他们的马被换成了斑马。但因为斑马比马更能干活,给村里带来许多好处,大家也就高兴地接受了这个转变。Aa. Vv., L’economia nei racconti di Zhang Weiying (张维迎寓言经济学), Shanghai, Shanghai renmin chubanshe, 2015. https://book.douban.com/reading/35871944/)

Si prendono polacchi, rumeni, baltici, anglofoni, gli si cambia l'uniforme, e formalmente comanda sempre KIEV. Si prendono ufficiali di complemento, marescialli, generali NATO, gli si cambia l'uniforme, e formalmente comanda sempre KIEV. Un domani li si lascerà nell'uniforme originale, e non dirà niente nessuno....

Per quanto riguarda la "demonizzazione" dei russi, giunti a questo livello sinceramente poco importa, ai russi stessi, di cosa pensi l'U-ccidente di loro... mangiano e mangeranno sempre i bambini. Mi hai fatto venire in mente come li inquadrava hollywood in questi trent'anni: pazzi paranoici che fan saltare il mondo, ubriaconi delusi e depressi, idealisti o nichilisti, comunque sempre inconcludenti, mafiosi senza scrupoli... "idiozia per idiozia, forse era prima quando mangiavamo i bambini", avran pensato... :-)

Un abbraccio
paolo
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Faber
Saturday, 01 April 2023 01:17
Avevano pure provato ad identificare Mordor con l'Unione Sovietica e Tolkien aveva categoricamente smentito tale associazione.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 March 2023 19:11
30/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


In dodici ore l’avanzata russa all’interno della città è stata in certi punti anche di un km
https://t.me/polk105/4497

Ciò è stato reso possibile da una maggior concentrazione di truppe laddove i soldati del regime di Kiev meno se lo aspettavano, creazione di superiorità relativa, sfondamento, riposizionamento, spostamento ulteriore della linea di fronte, e così via.
https://t.me/RVvoenkor/41684

Alle 18:00 ora locale (17:00 ora italiana) la situazione era radicalmente mutata. Cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175253-6ce04842.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/30/20230330175256-a83148b8.jpg

La zona di cui si parlava stamane è praticamente stata liberata quasi tutta. Manca la parte a strisce giallo rosse fra lo stadio Avangard e quel che resta del palazzo del comune (come abbiam visto fatto saltare oggi dai soldati del regime di Kiev).

Avanzamenti importanti anche da nord e da est. Nel complesso, la situazione per le forze NATO pare stia precipitando ben più velocemente di quanto fossero state le loro attese. Quadro peraltro confermato da quest’altra cartina,
https://t.me/polk105/4513
dove, pur concedendo ancora maggior territorio al regime di KIEV, tuttavia il “fondo” a est, aldilà del “collo di bottiglia” formato dalla prima strettoia, dai punti più vicini del fronte nord e del fronte sud che chiudono l’area a ovest, ormai appare notevolmente ridotto.

MONASTERO DI LAVRA

Sfratto non ancora eseguito, pie donne – ma non solo! - picchettano gli accessi al monastero, dando manforte ai monaci stessi:
https://lavra.ua/kievo-pecherskaya-lavra-zashhishhaem-svoyu-svyatynyu/

Di questa scena (intervista ai manifestanti che apostrofano in malo modo il cinegiornalista luce inviato sul posto)
https://t.me/vityzeva/80405
Ciò che rimane più impresso è che rispondono in ucraino, parlano in ucraino. Ucraini che considerano quella cosa che sta aldilà di quel cancello “cosa loro”, meglio, “casa loro”. Anche senza la mobilitazione (inesistente! Vergognosamente inesistente!) della comunità internazionale, religiosa e non, questa vicenda si sta concludendo con l’ennesimo boomerang per il regime. A partire dal popolo ucraino stesso, che sta aprendo gli occhi.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 March 2023 12:53
30/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK CADE


Uno dei segnali forse più simbolici è la continua demolizione di edifici chiave. Stamane sono state fatte saltare, nell’ordine:
- Palazzo del comune
- Palazzo dell’amministrazione circoscrizionale del centro
- Palazzo della SBU (servizi segreti ucraini)
https://t.me/namarshe/5190
L’intento di far esplodere e seppellire prove, documenti compromettenti e altro, laddove non è possibile distruggerli altrimenti o trasportarli, è evidente. E queste cose non si fanno quando si è sicuri di tenere una posizione. Video inquietanti ritratti dai droni, del resto, confermano la cosa:
https://t.me/polk105/4481
Una città ridotta in macerie da una difesa insensata, inutile, criminale. I commentatori ucraini dicono: la nostra artiglieria è bloccata a CHASOV JAR, a molti km di distanza. La loro è in città. Così non è possibile il fuoco di controbatteria, così non è possibile andare avanti. L’avessero capito mesi fa, decine di migliaia di loro stesse vite fa. Avdeevka, peraltro, è conciata uguale: trasformata in un poligono di tiro russo:
https://t.me/polk105/4492
Il tributo di sangue richiesto dai generali NATO al popolo ucraino si fa sempre più alto.

MONASTERO DI LAVRA

I fedeli chiamati a raccolta non se ne vogliono andare
https://t.me/RVvoenkor/41672
Picchettano, difendono coi loro corpi la loro chiesa. Tutt’intorno si son fatti vivi i reparti speciali:
https://t.me/ukraina_ru/140072
Seguiremo l’evolversi della situazione.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 March 2023 08:19
30/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: “EST’ DINAMIKA.” (Есть динамика.)


Quando vedo frasi così, in italiano, in russo, in cinese, in lappone, in genere mi incazzo. Cosa vuol dire “ci sono sviluppi” (est’ dinamika, c’è movimento)?
https://t.me/namarshe/5180

Trovata retorica per farsi rimbalzare di qua o di là dalla rete? Cose belle ma di più non posso dire? Per non compromettere l’azione in corso? O perché non son sicuro di quel che dico?

Facciamo un passo indietro. Ieri sera il grafico delle azioni russe in città era più compromesso del solito. Tre, quattro isolati al giorno persi anziché due o tre, nei rapporti degli ufficiali del regime di Kiev ai loro comandanti, ai cervelloni che tutto dirigono nella capitale, era già indice di un ULTERIORE peggioramento di una situazione che peggiorava, e peggiora, di giorno in giorno.

Una recrudescenza, quindi. Questa cartina è la rappresentazione plastica di un collo di bottiglia che vede la bottiglia sottostante, la boccia, assottigliarsi sempre di più. Ieri sera era così:
https://t.me/brussinf/5803
Con azioni che tendevano ad assottigliarla da nordovest a sudovest, lungo un arco ormai di quasi 270°, tra attacchi diretti e tiri di artiglieria.

Ieri sera poi giungeva notizia di un attacco, che sarebbe poi durato tutta la notte (siamo ormai in regime di non-stop), alla parte sud che da via Bachmutskaja (a est) taglia tutta la città per chilometri verso est, con la via Blagoveščenskaja (il segmento indicato con le linee rosse):
https://t.me/ukraina_ru/140007

Ieri notte la conferma che gli attacchi non si erano fermati, come ormai accade da tempo, costantemente, neanche di notte,
https://t.me/RVvoenkor/41656

e stamattina il messaggio “est’ dinamika”. Che non vuol dire nulla (altrimenti lo avrebbero annunciato in altro modo), se non che quei tre-quattro isolati al giorno, probabilmente, diventano tre-quattro a cambio turno, in regime 24/7 e magari su tre turni come in fabbrica.

Vedremo gli sviluppi, ma sicuramente ciò che sta accadendo conferma appieno quanto stiamo denunciando da mesi: la città era indifendibile, stanti le condizioni in corso, da mesi, e la sua tenuta a ogni costo, fino all’ultimo ucraino, si sta confermando essere un punto di svolta non per la sua importanza in sé, che una volta accettati i realia era ed è trascurabile: i russi sono arretrati perdendo MOLTO, ma MOLTO più territorio per non fare quella fine una volta capito che ostinandosi a tenere posizioni indifendibili nelle loro condizioni di allora le avrebbero perse lo stesso, ma perdendo ulteriori, ingenti, quantitativi di uomini e mezzi, oltre che la fiducia delle popolazioni che quei posti abitavano e che avrebbero potuto rivolgere loro l’accusa di essere “usati come scudi umani”, aumentando ulteriormente il malcontento.

No, non è l’importanza in sé a determinare il punto di svolta. E’ il frutto di una politica criminale durata molti mesi, ormai, che ha letteralmente gettato in un tritacarne, indistintamente, uomini e mezzi. Il regime di Kiev ieri ha fatto girare l’ennesimo fejk, di una colonna imponente di mezzi diretta ad ARTEMOVSK…
https://t.me/rybar/45201
Salvo poi sbugiardarsi da sola perché… i mezzi eran tutti ex-sovietici. Quando ormai i soldati del regime di Kiev combattono con quel che passa il convento: residuati ex-Varsavia ed ex-URSS dei Paesi divenuti nel frattempo NATO (che cambiano peraltro a loro spese il parco macchine come l’Estonia) e, per la maggior parte ormai, residuati direttamente NATO. Fejk che ha probabilmente battuto ogni record di sputtanamento sulla rete.

Tutto questo grazie ad ARTEMOVSK. In questo senso, questa città è stata e, grazie al diabolico perseverare dei generali NATO, è tutt’ora, chiave di volta.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Thursday, 30 March 2023 10:41
Buongiorno. Oggi il Wall Street Journal ci da il buongiorno con questo pezzo: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2023/03/29/wsj-leconomia-russa-sta-per-crollare_9dfcfc4f-16ab-457a-b4a2-42ae2949ed51.html
Intervistando due fuoriusciti dell'amministrazione russa rilanciano la gran cassa secondo cui la Russia sia vicina al crollo economico. E ieri sera i cinegiornali strillavano che lo stesso Putin avrebbe ammesso che le sanzioni stanno avendo effetto. Dai che forse la cinquantesima volta è quella buona.

Oh, a proposito. Qualche mese uno youtuber ha girato un video dove mostra tutte le balle e le previsioni non azzeccate dei media dal 24 febbraio in avanti.
https://www.youtube.com/watch?v=LXedXYjJIHY
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Paolo Selmi
Thursday, 30 March 2023 11:38
Se le cose vanno avanti così, caro Faber, non lo sarà nemmeno alla cinquecentesima, di volta.

Gli unici a essere danneggiati siamo stati noi, paesi della vecchia europa continentale, in un conflitto intercapitalistico tutt'ora fra borghesie nazionali, propense al "adesso diamoci tutti una calmata", e una neo-borghesia compradora, d'accatto, che trova la propria committenza (e il proprio profitto) nel rapporto privilegiato con i padroni d'oltremanica e oltreoceano. Questo ultimo gruppo, sicuramente non maggioritario in termini numerici ma attualmente prevalente, trova nell'arco istituzionale PD-FDI il proprio referente politico locale, ma anche le altre cancellerie non sono messe meglio, per non parlare della maggioranza al parlamento UE. Questo, sempre perché noi siamo in "democrazia". Una minoranza decide "per il nostro bene" come "è meglio per noi" suicidarci.

Loro... beh, gli amerregani possono starnazzare quanto vogliono per autoconvincersi che le cose stiano come dicon loro... ma le cose non stanno così. Sono gli stessi ucraini ad ammetterlo. ZeRada di ieri pomeriggio, in un lavoro intitolato "amerikanskie gorki" (montagne russe... sic, loro le chiamano montagne americane...)
https://t.me/ZeRada1/12970

A un certo punto di questa lunga analisi parla della RESISTENZA RUSSA ALLE SANZIONI.

Una resistenza che, "GARANTITA DALL'UNIONE CON LA CINA PUO' DURARE DECENNI" (гарантированная союзом с КНР, может продлиться десятилетия.)

Passa quindi alla VISIONE americana, LA CUI CAPACITA' SI DENUNCIA COME SIA STATA FORTEMENTE CONDIZIONATA DAI CONFLITTI INTERNI ALLA STESSA CLASSE DOMINANTE. CONFLITTI CHE "HANNO RIDOTTO SIGNIFICATIVAMENTE L'AMPIEZZA DI VISUALE DELLA CASA BIANCA" (значительно сузили ширину обзора Белого Дома.)

Conflitti che hanno anche buttato letteralmente nel cesso, e in malo modo, l'analisi di Kissinger, non proprio l'ultimo arrivato, di un anno fa. Un Kissinger "insultato senza pietà da una folla di fanatici primitivi (nel contesto degli interessi strategici USA)" (был нещадно поруган толпой примитивных (в контексте стратегических интересов США) фанатиков).

Ansa che riprende la propaganda del WSJ, giochi di specchi che moltiplicano, amplificano, coprono le relative inconsistenze. Fattuali, concrete, ancorché teorico-ideologiche. "Fascisti su Marte"...

Un abbraccio
Paolo
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Faber
Thursday, 30 March 2023 13:16
Oh, e a proposito dell'ipocrisia del CIO di cui parlavamo ieri, leggo adesso che la FIFA ha tolto all'Indonesia l'organizzazione del Mondiale Under-20 per essersi rifiutata di scendere in campo contro Israele in solidarietà ai palestinesi. Oltre al danno rischiano pure la beffa di essere esclusi dalla rassegna a beneficio del prossimo paese ospitante (che penso saranno gli USA che tra 3 anni ospiteranno la Coppa del Mondo maggiore). Tra l'altro l'intero paese oltre alla squadra attendevano con ansia l'evento non riuscendo mai ad ottenere l'organizzazione del Mondiale principale e ora si trovano beffati.
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Paolo Selmi
Thursday, 30 March 2023 14:23
Non ho parole...
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 19:28
29/03 ore 19:00 aggiornamento

AVDEEVKA


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185216-17fc50d9.jpg
e
con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329185215-bea5196e.jpg

Prosegue la preparazione di un’offensiva russa a quanto pare imminente (vista la concentrazione di truppe ucraine che continua ad affluire schivando i tiri di artiglieria), con avanzate limitate a migliorare le proprie posizioni di attacco, come sotto KAMENKA o a OVEST di VESELOE e SUD di KRASNOGOROVKA.

Prosegue inoltre, a SUD-OVEST della cartina, l’avanzata russa all’interno di PERVOMAJSKOE, la cui completa liberazione consentirebbe di aggirare ulteriormente AVDEEVKA, passando da sudest, per l’appunto, e comprendendo l’intero agglomerato urbano che parte da ORLOVKA.
https://t.me/rybar/45209

Seguiremo gli sviluppi.

MAR’INKA

La pubblicazione di più servizi sul campo a cura della squadra di RT, permette a RYBAR di geolocalizzare immagini e filmati e fare il punto della situazione. Qui la cartina
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329151206-d834930d.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/29/20230329150927-8127c4f0.jpg
Si vedono chiaramente i frutti della tattica di ACCERCHIAMENTO SU TRE LATI e AVANZAMENTO che ha portato i soldati del regime di KIEV a ritirarsi da tutta l’area a EST del Prospekt Druzhby (prospettiva amicizia… sic), il vialone bianco segnato in cartina che taglia in diagonale la città. I russi ormai sono passati a ovest e proseguono con lo stesso sistema, avanzando prima ai fianchi e poi concentrando da più direzioni i propri attacchi a case popolari trasformate in casematte da espugnare dai criminali di KIEV. Ma anche la città, prima o poi, finisce. Perderla per perderla, un massacro veramente inutile. Terra bruciata da parte di chi, come la NATO e lo Stato fantoccio da essa mantenuto in piedi, non si fa nessuno scrupolo dei danni arrecati alla popolazione locale. Perché della popolazione locale non gliene frega nulla. Sono ucraini “venuti male”, sono “moskaly” pronti a pugnalarti alle spalle. Sono il nemico da “pulire etnicamente”. Sono coloro i quali, tra non molto, scaveranno la fossa al regime e ai suoi padroni.

UN RECLUTAMENTO COATTO CHE FATICA A PRENDERE PIEDE

E che probabilmente non decollerà più. Non siam più nel 2022. Il regime in crisi di carne da cannone ha deciso di impiegare pure i social, per mandare le cartoline di precetto:
https://t.me/rezident_ua/17087
Secondo questo canale ucraino si starebbe facendo dare tutti gli elenchi dai gestori di telefonia mobile per andarli a pescare. Stesso discorso per le banche dati elettroniche depositate in banche e altri uffici privati:
https://t.me/rezident_ua/17089
Ormai, per RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE, VALE TUTTO. Anche perché con quel che resta dell’armata addestrata in questi mesi per una sempre più improbabile “reconquista”, armata “che ogni giorno perde qualcosa”… pezzi, più che altro, il rischio di un’offensiva russa sui punti lasciati scoperti dai generali NATO è sempre più concreto:
https://t.me/polk105/4469

ECHO VOJNY

L’eco della guerra, commentava Rozhin di fronte a questa notizia.
https://t.me/boris_rozhin/81708
Esplosione controllata in Crimea di una bomba nazista SC-500 di tre quarti di secolo fa. 500 kg di esplosivo fatti brillare. Un’eco lunga, lunghissima. Che rischia tra un secolo ancora di ripetersi in scene come questa.

IN BREVE

ARTEMOVSK: i soldati del regime di KIEV perdono ogni giorno tre, quattro isolati e i generali sul campo chiedono l’intervento dei carri armati appena arrivati per costruire un nucleo d’attacco in grado di sbloccare l’assedio, di fatto, esistente
https://t.me/rezident_ua/17085
Senza considerare che, lungo l’intero tragitto di quello che è diventato un vero e proprio imbuto, quei carri armati diverranno, con ogni probabilità, carcasse fumanti. Un errore tattico strategico gravissimo, quello che ha portato alla situazione attuale, con l’aggravante dei futili motivi, si direbbe in altre sedi: essenzialmente, propaganda. Morte e autodistruzione gratuita, e in quantità industriali, in cambio di propaganda.

MONASTERO DI LAVRA: Sfratto non ancora esecutivo, si aspetta il calar delle tenebre per far partire l’operazione di sgombero, da eseguirsi in tempi brevi per evitare che si sollevi ancor più polverone dell’attuale.
https://t.me/rezident_ua/17088
Vedremo anche qui come andrà a finire.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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Faber
Wednesday, 29 March 2023 20:00
Sentivo stasera al TG3 che il ministero della difesa ucraino ha dichiarato che l'offensiva di primavera è ormai pianificata a puntino e che impiegheranno anche droni d'attacco con una gittata da 3 mila km. La vera perla però è stata quando hanno detto che il vertice tra Xi e Putin è stato un fallimento perchè la Cina non ha dato ai russi il supporto militare che speravano. Oh, e davano per scontato che ora che Zelensky ha ufficialmente invitato Xi a Kiev sicuramente ci andrà. 🤣
Lo credo che con fenomeni del genere il buon Toscano ha materiale in abbondanza al controcanto del mattino.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 21:03
...e pensa Faber che quando lo dirigeva Sandro Curzi a quell'ora per me c'era solo il Tg3!
Grimaldi sul deltaplano con Nando+Tg3+regionale+Chiambretti che faceva il postino+blob+cartolina di Andrea Barbato...

Oggi... per descrivere ciò che è diventato, rubo le parole a un altro mio mito di allora, anche se questo personaggio è di dieci anni dopo: oggi "c'è grossa crisi... qua non sappiamo più quando stiamo andando su questa tera... ti chiedi il come mai, il come dove nel mondo... dove chi, perchè quando... dov'è la risposta... ti chiedi il quasi quasi e miagoli nel buio, vai a dentoni... ma la risposta non la devi cercare fuori.. la risposta è dentro di te... e però è sbagliata!"

Ciao!
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 12:50
29/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Prosegue, anche oggi, lo sgretolamento della linea di difesa urbana, puntualmente geolocalizzato lungo una linea di fronte che si restringe sempre di più verso ovest:
https://t.me/namarshe/5169
et
https://t.me/namarshe/5164

Inoltre, le truppe ammassate nei dintorni dell’imbuto, in attesa dell’ordine di contrattacco, sono state oggetto ultimamente di attacchi missilistici che ne hanno ridotto NOTEVOLMENTE il potenziale offensivo. Forse, compromettendo del tutto la controffensiva stessa.
https://t.me/polk105/4428

MONASTERO DI LAVRA: ULTIMO ATTO

Oggi scade l’ultimatum per lo sgombero. Sin dal primo mattino le campane hanno suonato a raccolta e l’appello è stato raccolto da fedeli che, a migliaia, si sono recati al monastero e tutt’ora stazionano, a presidio dello stesso:
https://t.me/RVvoenkor/41582

Persino le Nazioni Unite (OHCHR), pur con i soliti, ipocriti, eufemismi e giri di parole, nel loro ultimo report (marzo 2023) si sono mostrate preoccupate di quanto sta accadendo. In particolare:

OHCHR documented searches conducted by the SBU as “security measures” in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC). OHCHR is concerned that official actions targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the necessity of ensuring that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of nonderogable fair trial rights.

ET

The SBU conducted searches (some of which it referred to as “security measures”)81 in several monasteries, offices, education facilities and other property of the Ukrainian Orthodox Church (UOC)82 in Kyiv, Rivne, Zhytomyr, Ivano-Frankivsk, Chernivtsi, Dnipropetrovsk, Khmelnytskyi,
Cherkasy, Volyn, Kherson, Ternopil, Poltava and Zakarpattia regions.83 In some cases, SBU officers questioned several clergymen with the use of a polygraph. The SBU confirmed that at least three notices of suspicion were issued to UOC clergy – two under article 161 of the Criminal Code (violating the equality of citizens based on race, nationality, religious belief, disability or other grounds) and one with multiple charges including trespass against the territorial integrity and inviolability of Ukraine, and denial of the armed aggression of the Russian Federation against Ukraine. At least two suspects are under round-the-clock house arrest. OHCHR is concerned that the State’s activities targeting the UOC could be discriminatory. OHCHR also recalls the need to ensure that all those facing criminal charges enjoy the full spectrum of applicable fair trial rights.


https://www.ohchr.org/sites/default/files/documents/countries/ukraine/2023/23-03-24-Ukraine-35th-periodic-report-ENG.pdf

CON LE CHIESE BRUCIATE E GLI SGOMBERI COI GAS, quel “COULD BE DISCRIMINATORY” che rende l’ufficio dell’ONU “CONCERNED” suona tanto da presa per il culo. Ma intanto c’è. Anche se tutti gli altri, a cui gli ortodossi si sono appellati per chiedere giustizia, o solidarietà, continuano a far finta di niente e a lasciare fare.

Ieri il metropolita Pavel, della chiesa ortodossa ucraina, è uscito con un documento molto duro a proposito:
https://lavra.ua/kritika-uvkpch-oon-dejstvij-pravitelstva-ukrainy-delaet-nevozmozhnym-vnesudebnoe-vyselenie-upts-iz-kievo-pecherskoj-lavry/
Gli sgomberi sono illegali, gli arresti sono illegali, nessun processo è passato in giudicato, nessuna sentenza è stata emessa. Qui non si parla di discriminazioni, care anime belle u-ccidentali, qui si parla di PERSECUZIONE. Ora però, dalla parte degli aguzzini, delle bestie feroci al circo ci sono i vostri amici. Volete fare gli spettatori? Preparate popcorn e patatine… ma lo spettacolo indegno, questa volta, potrebbe riservarvi sorprese. E in un futuro neanche troppo lontano.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 08:49
29/03 ore 08:00 aggiornamento

IL VILE RICATTO DEL CIO

Quello pubblicato ieri dal CIO, e di cui è opportuno mettere agli atti questo estratto del regolamento:

En réponse à cette demande, la commission exécutive du CIO adresse aujourd'hui aux FI et aux organisateurs de manifestations sportives internationales les recommandations suivantes :
1. Les athlètes possédant un passeport russe ou bélarussien ne peuvent concourir qu'en tant qu'athlètes individuels neutres.
2. La participation d'équipes dont les athlètes sont munis d'un passeport russe ou bélarussien ne peut être envisagée.
3. Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui soutient activement la guerre ne peut pas être inscrit aux compétitions.
4. Les athlètes qui sont sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peuvent pas concourir. Le personnel d'encadrement qui est sous contrat avec l'armée russe ou bélarussienne ou avec des agences de sécurité nationales ne peut pas être inscrit aux compétitions.
5. Tous les athlètes individuels neutres, à l'instar des autres concurrents en lice, doivent satisfaire à toutes les exigences en matière de lutte contre le dopage qui leur sont applicables et, plus particulièrement, à celles énoncées dans les règles antidopage des FI.
6. Les sanctions prises à l'encontre de ceux qui sont responsables de la guerre – les États et gouvernements russes et bélarussiens – doivent rester en place :
a. Aucune manifestation sportive internationale ne doit être organisée ni soutenue par une FI ou un CNO en Russie ou au Bélarus.
b. Aucun drapeau, aucun hymne, aucune couleur ni aucune autre identification de quelque nature que ce soit de ces pays ne doivent être présents lors de rencontres ou de manifestations sportives, y compris sur le site même de ces événements.
c. Aucun(e) représentant(e) des gouvernements ou des États russes et bélarussiens ne peut être invité(e) ni accrédité(e) à une rencontre ou une manifestation sportive internationale.

https://olympics.com/cio/news/le-cio-emet-des-recommandations-a-l-intention-des-federations-internationales-et-des-organisateurs-de-manifestations-sportives

Nella mia prima vita sono stato uno sportivo agonista, un judoka, cresciuto col mito del già citato Ezio Gamba, e col mito maggiore dei Giochi Olimpici, dove il mio sport minore riuscivo – per puro caso – a incrociarlo anche in televisione. Ogni anno mi allenavo duramente col mito dei nazionali, di prendere la nera in gara (e non essendo mai riuscito nell’impresa, arrivando fra i primi cinque, non l’ho mai presa, anche se mi sarebbe bastato studiare un kata del cavolo), di finire in qualche gruppo sportivo dove potermi allenare otto ore al giorno senza pensare ad altro nella speranza di arrivare a sentire e vedere, almeno una volta, quell’inno e quella bandiera che saliva.

Questa decisione del CIO, di quelle merde del CIO, gioca con le strutture psicologiche profonde di un popolo intero, all’interno del popolo russo: quello di milioni di ragazzi, di giovani, di allenatori, di volontari cresciuti, formati, vissuti col mio stesso mito di allora. Un movimento imponente, perché l’URSS guardava allo sport come momento essenziale, TOTALMENTE PUBBLICO E GRATUITO, della formazione di un giovane, come contenitore di valori inscindibili da quelli che doveva esprimere l’uomo nuovo socialista, il cittadino sovietico: sacrificio, ma anche solidarietà, competizione, ma anche onestà.
В спорте надо жить ярко, Nello sport bisogna vivere intensamente
Надо побеждать честно! Ma bisogna anche vincere onestamente
Cantava Muslim Magomaev in una canzone di mezzo secolo fa.
https://www.youtube.com/watch?v=-bxnmp2bteE
Sentito oggi, il tono basso-baritonale impostato in modalità canzone epico-incitativa, secondo lo stesso schema di un Lev Leščenko che canta Den’ pobedy (https://www.youtube.com/watch?v=Pnn-yTmYWxs), potrebbe far sorridere.

Era peraltro una modalità canora impiegata abbondantemente e trasversale, mentre qui si sperimentavano urla e voci decisamente più rotte, sporche, strappate, rock, anche a gran parte del mondo non u-ccidentale, dove i cantanti continuavano a esibirsi in giacca e cravatta. Qui, senza andare troppo lontano, un esempio giapponese (https://www.youtube.com/watch?v=YkqNiwDwaVs) arrivato anche da noi…

Ma ancora in pieno 2017 non faceva sorridere, nell’ormai Russia, diventando la sigla di coda del film Dviženie vverch, sostenendo a livello sonoro un montaggio dei reali protagonisti di quell’epica vittoria sugli USA e, in successione, di tutti i campioni più rappresentativi, i miti: dalla Legenda 17 dell’hockey sovietico, a Bubka, fino ad arrivare alla russa Izinbaeva
https://www.youtube.com/watch?v=5-Thh25cD-I

Non faceva sorridere neppure in occasione degli ultimi giochi olimpici, quando oramai i russi erano abituati a partecipare come gli ultimi della classe, paria senza bandiera e senza inno, e quando un gruppo organizzò un’azione collettiva dove gente comune la cantava per i suoi “geroj sporta” in evidente bisogno di sostegno:
https://www.youtube.com/watch?v=-ijBlReNl8Y

Già allora, per uno scandalo doping tirato ad artem per anni e anni e su atleti che nulla a che vedere avevano coi fatti contestati, il CIO aveva perso di ogni credibilità. Perché applicando gli STESSI criteri a TUTTE le squadre olimpiche, avrebbero chiuso baracca e burattini. E non so per quale motivo il comitato olimpico russo si sia prestato a farsi umiliare in questa maniera.

L’unica spiegazione che mi do, la ritrovo nello stesso spirito che avevo allora: dare a quei ragazzi, a quegli atleti, la loro possibilità di giocarsela sino in fondo, in quell’occasione più unica che rara nella vita di ciascuno, ai massimi livelli seppur in un frangente dove l’esclusione da qualsiasi competizione internazionale li aveva già ampiamente penalizzati e condannati a una probabile sconfitta. Prima quei ragazzi, poi la faccia.

Ieri però il CIO si è superato. Ha tirato in ballo “una flagrante violazione della tregua olimpica” (une violation flagrante de la Trêve olympique) tale da imporre misure aggiuntive.

Gli atleti non sono più qualificati, nel documento, per nazionalità, ma per “possesso di un passaporto”, russo o bielorusso: “les athlètes et officiels au bénéfice d'un passeport russe ou bélarussien”, così li troviamo descritti sempre.

Gli apolidi in possesso casuale di tale passaporto non possono concorrere se non come “atleti individuali neutri” (athlètes individuels neutres).

Si ripete appieno la manfrina degli scorsi anni. In più, dovranno esprimersi apertamente CONTRO il Paese che, non si capisce ancora per quale motivo, ha concesso loro tale passaporto (Les athlètes qui soutiennent activement la guerre ne peuvent pas concourir). Dovranno abiurare contro la guerra, meglio, contro gli stessi loro connazionali, visto che tale posizione non è parimenti distribuita fra le parti, neppure quando mandano decine di migliaia dei loro come carne da cannone al massacro ad Artemovsk, o bruciano le chiese, o deportano civili per “de-russificare” l’area. Ma bombardare il Donbass non era una flagrante violazione della tregua olimpica. Così come il Vietnam, l’Iraq, la Libia, la Jugoslavia non lo erano.

Stiamo parlando dello stesso CIO che, il 18 OTTOBRE 1968, A CITTÀ DEL MESSICO, DECRETÒ L’ESPULSIONE DI TOMMIE SMITH E JOHN CARLOS, PER IL LORO PUGNO CHIUSO SUL PODIO.
https://it.gariwo.net/giusti/figure-esemplari-sport/tommie-smith-e-john-carlos-21029.html

A loro dedico questo pezzo, come a un certo Mohammed Alì, che poco più avanti rinunciò a una promettente carriera e si fece la galera, per motivi analoghi. E alla sciatrice VERONIKA STEPANOVA, di fronte a questa ennesima vessazione ha mandato pubblicamente affanculo il CIO (А не пошли бы вы на фиг со всеми своими условиями и рекомендациями, уважаемый МОК?)
https://t.me/NikaStepp01/733

Anche se si tratta, probabilmente, della loro unica possibilità nella vita, non li prenderete, non ci prenderete per la gola.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Wednesday, 29 March 2023 09:39
Buongiorno!
Solita ipocrisia uccidentale. I russi esclusi perché hanno violato la tregua Olimpica! I signori ovviamente dimenticano che nel 2004 gli americani si rifiutarono di rispettarla (nonostante le richieste dello stesso CIO) bombardando Falluja con il fosforo bianco proprio mentre si svolgevano i Giochi di Atene. Eppure i loro atleti non furono esclusi (anche se ricordo che nella sfilata inaugurale il dj cambiò la musica al loro passaggio mentre il pubblico li fischiava).
Come non dimenticare poi la vergognosa esclusione di qualunque rappresentanza dell'allora Repubblica Federale di Jugoslavia da qualunque manifestazione sportiva in seguito alle sanzioni della "Comunità Internazionale"? Mentre la Croazia (in guerra e che commetteva atrocità a tutto andare) poteva tranquillamente partecipare agli eventi sportivi. Privarono così a quella squadra straordinaria la probabile vittoria a Euro 92 che andò invece alla Danimarca ripescata all'ultimo al loro posto.
O la recente inclusione del Kosovo nello stesso CIO (e a cascata nelle varie federazioni internazionali) nonostante sia un paese non riconosciuto dalle Nazioni Unite e persino dalla stessa Unione Europea (ancora oggi 5 paesi su 28 non riconoscono il paese balcanico). Mentre Groenlandia e Faer Oer (come anche Scozia e Galles) non hanno questo diritto in quanto facenti parte di nazioni riconosciute (sorvolando sul fatto che lo stesso Kosovo per le Nazioni Unite ancora oggi è ufficialmente una provincia serba).
D'altronde già nel 2010 nel "giardino d'oro" (cit. Borrel) si stracciavano le vesti per il mondiale di calcio che si sarebbe svolto in Russia 8 anni dopo lanciando petizioni per boicottarlo. Mondiale che è stato uno dei migliori come organizzazione. Hanno finito di costruire gli stadi con più di un anno di anticipo. A Italia 90 a Palermo stavano ancora finendo di imbiancare quando arrivarono i primi tifosi.
Ricordo che nel 2009, appena finita la FIFA Confederations Cup in Sudafrica (ultimo test prima del Mondiale dell'anno successivo) da più parti si chiedeva alla FIFA di riassegnare il torneo alla Germania in quanto il paese africano non era pronto. Il compianto Oliviero Beha al TG3 rispose facendo notare che il Sudafrica aveva ancora un anno davanti mentre a Roma mancava un mese ai mondiali di nuoto ed era pronta solo una piscina. Per non parlare di quella mega struttura iniziata per quell'occasione e mai terminata che ancora oggi è visibile dal raccordo anulare della capitale.
Perlomeno la FIFA di Blatter (nonostante fosse corrotta fino al midollo) su queste cose non si faceva condizionare e non riassegnò il mondiale dando fiducia agli africani.
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 11:56
Grazie mille Faber per tutte queste "perle" che, per la maggior parte, non mi ricordavo o non sapevo neanche. E che rabbia... d'altronde, ora che mi ci fai pensare, quelle del '96, le olimpiadi del centenario, non son mica finite nel paese della bevanda "con tutte quelle bollicine"... mi spiace perché fino a dieci anni fa comunque le guardavo. E mi piaceva anche. Vedere sport che non passano in tv neanche alle undici di sera... vedere gesti atletici importanti, vedere, sentire nonostante la distanza l'agonismo, percepire i loro sacrifici, avendoli in misura molto minore passati anch'io, gioire per questi atleti, mi è sempre piaciuto. Son riusciti a distruggere anche questo, già peraltro rovinato ampiamente di suo negli ultimi trent'anni e ridotto a carrozzone per sponsor e sport olimpizzati a uso e consumo dei mercati in cui tali sponsor operano... che rabbia!

un abbraccio
paolo
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Faber
Wednesday, 29 March 2023 12:59
Vero, mi ero scordato della porcata di Atlanta 96!
Tra l'altro subito dopo uno scrittore uruguaiano cominciò una campagna per assicurarsi che i Mondiali del centenario nel 2030 si svolgessero nel suo paese, dove si era disputata l'edizione inaugurale. Purtroppo temo che non riusciranno ad ottenerli, nonostante si siano candidati assieme ad Argentina, Cile e Paraguay. Ormai la FIFA insegue solo i soldi. Infatti hanno allargato la fase finale a 48 squadre oltre ad aggiungere nuovi tornei infarcendoli di squadre. Più partite più soldi. Finirà che i giocatori si romperanno di più.
Tornado alle assegnazioni, avevo letto un'intervista a Blatter dove rivelava che i Mondiali 2018 e 2022 erano stati assegnati insieme perché avevano deciso di dare un'edizione alla Russia e una agli USA. La FIFA voleva lanciare un messaggio di pace collegando attraverso l'organizzazione dei due Mondiali le due nazioni che per mezzo secolo si erano confrontate nella Guerra Fredda. Poi si intromise Platini che fece saltare tutto per assegnare la coppa al Qatar.
https://www.google.com/amp/s/www.mediagol.it/nazionali/mondiali/blatter-mondiali-in-qatar-un-errore-dovevano-essere-negli-usa/amp/
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 14:16
E lo sai Faber qual'è la cosa che mi rattrista di più.... in tutto questo tristume? Che non posso neanche dire: vabbeh, consoliamoci coi primi calci, pulcini, esordienti, giovanissimi... con chi crede ancora nello sport. Mi è bastato andare un sabato pomeriggio a vedere una partita dove giocava una compagna di classe di mia figlia... dove alla fine due genitori stavano venendo alle mani! A momenti si incazzan di più dei loro figli... Per fortuna il calcio è un mondo a parte e poi ci sono sport "minori" dove tutti si conoscono e a fine gara o partita vanno anche a mangiare una pizza insieme... mah, meglio non pensarci, restiamo ottimisti... o non diamo troppo a vedere che siam pessimisti! :-)
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 March 2023 19:20
28/03 ORE 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Confermata la nuova tattica criminale, da parte dei nazifascisti di KIEV, di far saltare le case popolari nel corso della ritirata per ostacolare l’avanzata russa o seppellire sotto le macerie chi avanza. I palazzi sono minati e quindi fatti saltare al passaggio, o per bloccarli.
https://dnr-news.ru/society/2023/03/28/281355.html
Ma questo non è un crimine di guerra… no. Usare i civili come ostaggi e chiuderli negli scantinati non è un crimine di guerra… ci mancherebbe. Fargli saltare in aria le case, per “difenderli”, non è un crimine di guerra….
https://t.me/polk105/4399

Nonostante questo, a sera il territorio urbano liberato dai russi era ormai arrivato all’85%. Le truppe ucraine si trovano ormai, anche se nessuno lo dice, in accerchiamento operativo: non arrivano né munizioni, né rinforzi in numero sufficiente per tenere e sono costretti a indietreggiare continuamente. Così facendo, tra l’altro, si scoprono e subiscono ulteriori attacchi.
https://t.me/polk105/4404

I soldati russi stanno puntellando le posizioni a nord e a sud in attesa di contrattacchi NATO che però, al momento, non arrivano. Vedremo gli sviluppi.

AVDEEVKA

Prosegue l’avanzata intorno alla città per chiuderla in assedio. Avanzata lenta, avamposto dopo avamposto, ma netta.
https://t.me/RVvoenkor/41537

CHIESE ORTODOSSE SGOMBERATE E MESSE A FERRO E A FUOCO

Dopo aver visto questi video di porte sfondate, irruzioni e sgomberi con gas lacrimogeni:
https://t.me/RVvoenkor/41543
dopo aver visto una chiesa messa a ferro e fuoco:
https://t.me/voenkorKotenok/46387
Dopo aver visto un nazista di rilievo (come tutte le carogne sue pari, decisamente più fortunato in qualità di squadrista della serie “forte con i deboli, debole con i forti”, che come soldato...), di nome Dmitrij Aleksandrovich Korchinskij, dire che è normale “entrare in una chiesa, sentire parlare russo, bruciare tutto”...
https://t.me/boris_rozhin/81615

Domanda: a cosa serve, per chi ci crede, “pregare per la pace”, quando è la Chiesa stessa, quella con la “c” maiuscola, quella che si definisce καθολικός , “generale, universale”, a non dire in tutti questi mesi di persecuzioni UNA parola di condanna netta, una? O non si ricorda di quando i giovani dell’Azione cattolica bevevano olio di ricino, pur meno di altri giovani che fischiavano l’Internazionale ma anche loro nei "premi"? O questi perseguitati non sono cristiani anche loro? O esistono cristiani di serie A e cristiani di serie Z (gli slavi, peggio, gli slavi “cattivi” perché - e lì come per magia si diventa καθολικός, non riconoscono l'autorità del vescovo di Roma)?

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie di rilievo, domattina.
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Faber
Tuesday, 28 March 2023 19:52
La solita ipocrisia della Chiesa Cattolica. Come negli Anni 90 quando si stracciava le vesti per Vukovar e Sarajevo ma taceva sull'Operazione Tempesta o la distruzione dei monasteri serbi in Kosovo.

Ah, segnalo l'ultima SITREP tra Stefano Orsi e Sasha Picciotto che fino alla chiusura a inizio marzo gestiva Saker Italia
https://youtube.com/watch?v=CApn4E8-VOY&si=EnSIkaIECMiOmarE
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Paolo Selmi
Wednesday, 29 March 2023 00:30
E son passati trent'anni, cambiati due papi... boh...
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 March 2023 12:54
28/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


“Dinamika nastol’ko negativna” (динамика настолько негативна )
https://t.me/polk105/4396
Secondo i rapporti dal fronte al comando ucraino (due al giorno), se non si trova un modo per fermarli, al ritmo di due isolati al giorno persi in due settimane, tre secondo i calcoli più ottimistici, la città sarà persa.

Del resto, prendiamo questa cartina dell’ISW, non tanto per quel che scrivono in anglofono, ma per la SCALA riportata in basso a destra.
https://t.me/polk105/4390
A voler essere generosi, e dando per buone le loro coordinate, la linea più lunga che si riesce a tirare da un estremo all’altro è di poco più di tre chilometri. In alcuni punti i russi devono stare attenti, secondo quel che si vede, a non tirar troppo in là per non prendere i loro che stan dall’altra parte. Dentro, migliaia di soldati intrappolati da un regime, a dir poco, criminale. Nei confronti dei suoi stessi uomini, anzi tutto. Discorsi già detti e ridetti, ma quando vedi certe cose ritornano nuovamente.

Quel che succede in quel tre per tre km quadrati, con l’intero patrimonio abitativo di una città di media grandezza raso al suolo… (filmato a dir poco scioccante: questo edificio è stato demolito per impedire l’avanzata dei russi, dagli ucraini stessi e i russi hanno geolocalizzato il filmato e documentato il tutto)
https://t.me/namarshe/5155
… e per niente, sottolineo, per niente, perché la città è da mesi che si sa che avrebbe fatto questa fine, è una cosa che grida vendetta. Chi ha deciso che ogni città (del DONBASS, per l’amor del cielo, mica dell’OVEST o della regione di KIEV), debba essere rasa al suolo pur di non essere consegnata integra al nemico, prima o poi ne pagherà le conseguenze.

Aggiornamenti a seguire.
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luciano
Tuesday, 28 March 2023 10:25
Ancora grazie per queste info, i media di regime qui fanno solo proipaganda pro naziucraini e pronato. Una vergogna totale. Per fortuna che lei ci aggiorna con questo lavoro, con questa fatica quotidiana e non trovo le parole per ringraziarla ancora. La prego di Resistere e continuare questa importantissima missione.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 March 2023 12:06
Grazie di cuore Luciano!

Oltre un anno fa iniziai questa cosa di slancio, con l'incoscienza dei miei allora... ehm, quarantotto anni (ma l'importante è esser giovani dentro...). A un anno di distanza, con la salita che continua senza mai spianare un attimo, tornante dopo tornante, i cartelli di quanto manca alla fine che son spariti tutti, le gambe che son sempre più pietre, e quella nuvoletta che fino a poco fa copriva il sole e ora invece ha deciso di spostarsi lasciandolo impietosamente bruciare la pelata (e le ammiraglie che seguono il gruppo dei migliori, dal quale ormai ho perso il contatto), ogni tanto penso a un anno fa... a quando con Tonino mettemmo in piedi questa cosa.

E... tornassi indietro rifarei lo stesso! Meglio, magari, sicuramente, ma lo stesso! Alè òp!

Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 March 2023 08:38
28/03 ore 08:00 aggiornamento

QUANDO AD AMMETTERLO SON LORO STESSI...

Pochi giorni fa era uno stesso veterano a stelle e strisce a commentare così la notizia che, ad AVDEEVKA, per “tenere il fortino” e impedirne l’accerchiamento totale abbian messo direttamente soldati NATO, georgiani ma soprattutto polacchi.

Chiunque pensi che gli Americani, i membri NATO e gli altri alleati occidentali non stiano combattendo in Ucraina è un pazzo. Certo che stanno combattendo. È stato semplice, per l’America, far sì che militari in servizio lascino a casa la loro piastrina e vestano le uniformi ucraine, e lo stesso per gli altri alleati occidentali.
Se vincono il loro segreto resta comunque tale, se sono uccisi beh, i morti non parlano. L’Ucraina sarebbe caduta molto tempo fa se ci fossero stati SOLO militari ucraini. Non c’è bisogno neppure di discuterne.

Anyone who thinks Americans, NATO members and other western allies are not fighting in Ukraine are fools. Of course they are. How easy would it be for America to have active duty military abandon their credentials and dawn Ukraine military uniforms, and likewise for other western allies.
If they are victorious then their secret is kept, if they are killed then we'll, dead men tell no tales. Ukraine would have fallen long ago if it were JUST Ukraine military. I can't believe this is even a debate still.

https://twitter.com/DravenNoctis/status/1640054976205430784

Non solo armi, ma soldati in carne e ossa “feet on the ground”: noi lo diciamo da settembre dell’anno scorso. Tra un po’ ci arriverà anche il NYT o il WSJ con “scoop” sensazionali…

Così come nessuno fa niente per niente. Sin dai tempi del primo coro dell’Adelchi, del resto. E alla Polonia per mandare i suoi a crepare e tenere un milione di ucraini sul suo territorio qualcosa han promesso. Anche più di un “qualcosa” semplice. Noi lo diciamo da mesi, recentemente se ne sono accorti anche i turchi. Qualche giorno fa un editoriale sulla Star gazete così analizzava la situazione:

Se l’Ucraina crolla, la Polonia cercherà di portarsi a casa quella parte a cui tanto “aspira”...

Ukrayna parçalanırsa, Polonya kendisi için "arzuladığı" parçayı koparmanın peşinde...

https://www.star.com.tr/yazar/cin-rusya-abd-ucgeni-ve-turkiyenin-gelecegi-yazi-1774377/

Ovvero, e senza molta fantasia, quei territori dell’Ovest che già applaudono i politici polacchi in visita a Kiev più del patàca che li accompagna al seguito. La Polonia nuovo, affidabile, gendarme dei padroni d’oltreoceano, cane da guardia non solo in chiave antirussa, ma in generale di tutto il territorio di quella che un tempo si chiamava Europa dell’Ovest: Germania, soprattutto.

“Šutki končilis’” (шутки кончились lett. “gli scherzi sono finiti”, ora non si scherza più),
https://t.me/polk105/4376

Dice il giornalista televisivo Solov’ev alla fine di un accorato intervento rivolto a chi, fra i russi, pensa ancora che, tutto sommato, si tratti di una SVO che riguarda solo loro e Kiev. La NATO ha provocato questa guerra con un colpo di Stato nove anni fa, la NATO è intervenuta in questa guerra per risollevare una situazione altrimenti catastrofica a fine estate scorsa, questa guerra sta cambiando radicalmente, vorticosamente, gli equilibri mondiali, creando nuove alleanze e una nuova configurazione di blocchi militarmente, ma non economicamente, contrapposti. Così come il denaro non ha colore, né sapore, e gira seguendo leggi di accumulazione e concentrazione di capitale più ferree della forza di gravità, risorse e capitali si incanalano lungo nuove rotte, lasciando le vecchie. E questo acuisce ancor di più lo scontro militare di chi, ormai, ha solo quello per cercare di frenare l’emorragia in corso. Questo alza ulteriormente l’asticella della posta in gioco. Per i russi ormai è vita o morte, perché una Russia così, per l’U-ccidente, non può esistere. Come Cartagine a suo tempo, delenda est. Naturalmente, per un U-ccidente che pensa ancora di poter fare come solo dieci anni fa in Libia, o in Siria. Il problema è che pensa ancora di essere in quella situazione là. Come quelle vecchie che si rifanno tutto per sembrare ventenni. E noi pagheremo le conseguenze di tutto questo. Cartagine questa volta non sarà distrutta. E non è stata Cartagine a farci saltare i gasdotti. Prima lo capiremo, prima finirà questa follia collettiva.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 27 March 2023 18:21
27/03 ore 18:05 aggiornamento

DAL FRONTE


Ancora nessuna notizia di rilievo, se non che i soldati del regime di Kiev continuano a perdere posizioni sia ad ARTEMOVSK che ad AVDEEVKA, per bocca dei loro stessi ufficiali.
https://t.me/RVvoenkor/41457
et
https://t.me/RVvoenkor/41466
E ciò, ovviamente, influisce in modo notevole sulle risorse che devono impiegare per provare a tamponare tali, pericolose, falle. Vedremo gli sviluppi.

SINDROME CINESE: MEGA ASSIST RUSSO NELLA GUERRA VALUTARIA USA-RPC

Questo approfondimento, apparso su fondsk.ru, merita di essere riportato, anche per sommi capi:
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/25/sereznaja-valjutnaja-usluga-pekinu-so-storony-moskvy-58846.html

Tutto parte da questa frase di Vladimir Vladimirovich in calce all’incontro con Xi Jinping (21/03/2023): “Noi siamo favorevoli all’impiego degli YUAN cinesi nei regolamenti contabili fra RUSSIA e Paesi di Asia, Africa, America Latina. Sono convinto che queste forme di PAGAMENTO IN YUAN si svilupperanno fra i fornitori russi e i loro clienti nei Paesi terzi”.
(«Мы за использование китайских юаней в расчетах между Россией и странами Азии, Африки, Латинской Америки. Уверен, эти формы расчетов в юанях будут развиваться между российскими партнерами и их коллегами в третьих странах».)

Forse non è chiaro a tutti il significato di questa frase. E’ la fine di un’epoca, quella del dollaro. Lo YUAN cinese NON SOLO scalzerà GBP, JPY ed EUR negli scambi internazionali in generale, ma diverrà la moneta corrente per gli scambi commerciali PER la RUSSIA.

Gas pagato in YUAN, petrolio pagato in YUAN, altri tipi di forniture pagate in YUAN. Questo consentirà
- UN ACCUMULO SERIO DI RISERVA MONETARIA IN YUAN da parte russa
- UN AUMENTO DELLA DOMANDA DI YUAN da parte di Paesi terzi per pagare i russi
- UN AUMENTO COMPLESSIVO DEL VOLUME DI VALUTA CINESE CIRCOLANTE E IMPIEGATA COME RISERVA MONETARIA
- UN’ULTERIORE FACILITAZIONE DEI PAGAMENTI RUSSI delle forniture cinesi.

Visto che la coperta è sempre la stessa, ad aver scoperti i piedi saranno in questo caso, e sempre più, gli “amerregani”. Che avrebbero preferito veder affondata una portaerei, piuttosto che subire una mossa del genere.

Infatti, come nota questa “analitika”, “negli ultimi dieci anni nessun altro Paese aveva dato tale sostegno alla valuta cinese”. Nessuno. Non solo accettare YUAN negli scambi bilaterali, ma anche in quelli con Paesi terzi.

Torniamo allo YUAN come valuta di riserva. Fino a oggi il suo peso era stato trascurabile. Lo avevamo già notato. Queste le quote:
2016: CNY = 1,1% et USD = 64,0%;
2022: CNY = 2,9% et USD = 59,5%
E dopo questa mossa?

Stesso discorso per la riserva nelle casse della BANKA ROSSII.
2021 = 13,1% per 76,7 miliardi di dollari. 1/4 dei CNY conservati in giro per le banche centrali del mondo. E dopo questa mossa? E dopo che qualcuno ha ILLEGALMENTE congelato 300 miliardi di dollari depositati nelle banche estere?

Bastano anche solo questi dati per farsi un’idea di come stiano cambiando le cose:
2022 – PAGAMENTI IN EXPORT
In rubli: dal 12% del 2021 al 34%
In yuan: dallo 0,5 al 16%
Metà degli scambi con l’estero pagati o in rubli o in yuan. L’anno scorso. Quest’anno, grazie alle sanzioni u-ccidentali, stiamo assistendo a un VERO E PROPRIO CAMBIAMENTO EPOCALE nella storia del CAPITALISMO MONDIALE.

Passiamo ora ai PAGAMENTI IN IMPORT: LA QUOTA DEI PAGAMENTI
IN DOLLARI SCENDE dal 65% (GENNAIO 2022) al 46% (DICEMBRE 2022)
IN YUAN SALE dal 4% (gennaio 2022) al 23% (dicembre 2022)
mentre il rublo cala di poco (dal 29 al 27%) e spunta fuori un 4% di “valute dei Paesi amici” (доля валют иных дружественных стран)

Passando a un altro indice, quello dei pagamenti all’estero tramite SWIFT, la Russia è oscillata, nel 2022, dal terzo al quinto posto dei Paesi destinatari di trasferimenti di denaro fuori dai confini cinesi. Anche qui… e dopo questa mossa?

USD e EUR, trattate alla stregua di VALUTE TOSSICHE, sono ATTIVAMENTE sostituite da altre (активное замещение токсичных валют). ALTRE tra cui, in posizione dominante, c’è lo YUAN.

L’analisi poi riprende i dati della borsa di Mosca che abbiamo già avuto modo di vedere nel lavoro precedente sulla YUANIZZAZIONE. Di fatto, questa mossa COSTITUISCE UN IMPORTANTE PRECEDENTE A LIVELLO MONDIALE. UN TRONO CHE SCRICCHIOLA, UN ALTRO CHE SCALPITA PER INSEDIARSI AL SUO POSTO.

Chiude l’analista autore di questo pezzo: speriamo che questa sostituzione di valuta tossica non avvenga a scapito del ruolo internazionale del rublo. No, non c’è pericolo… per il momento: i russi sono troppo preziosi in questo momento per i cinesi. Sono una carta insperata, il jolly che non ti aspetti di pescare dal mazzo. Il mondo intero guarda a questo esperimento. I capitalisti di tutto il mondo, u-ccidentale e non, guardano a questo esperimento. Se qualcosa andrà storto, i capitalisti cinesi si saranno giocati una possibilità storica unica. Possono pertanto dormire sonni tranquilli, i capitalisti russi: è forse uno dei pochi casi in questi ultimi anni dove win-win significa realmente “vinco io e vinci tu”, e non “se la giri così vinco io e se la giri dall’altra parte vinco io lo stesso”.

Agli imperialisti, ai padroni u-ccidentali, specialmente a quelli europei, la palma dell’imbecillità, vinta consecutivamente per 2 anni (ma mi sto convincendo sempre più che sia una specie di autolesionismo, di masochismo che a un certo punto prende il sopravvento...), avendo quasi convintamente scoperchiato un vaso di pandora a cui non potranno più porre alcun rimedio o correttivo. Inutile piangere, ora, sul latte versato. La terra ormai lo ha assorbito tutto, riprendendosi ogni giorno un pezzetto in più di quel plusvalore concentrato per secoli nelle loro mani. Da comunista, mi sarebbe piaciuto assistere a ben altro. Perché alla fine, magari, sarà come diceva il Manzoni: "il forte si mesce col vinto nemico, col novo signore rimane l'antico": lupo non mangia lupo. Mi spiace solo perché in questa situazione ci si aprirebbero veramente praterie, per portare avanti un nostro discorso anticapitalista, per dimostrarne ogni giorno la validità. Per dire che l'imperialismo che fino a pochi anni fa sembrava invincibile, è in realtà una tigre di carta. Tutto. E invece...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Alfred
Monday, 27 March 2023 23:41
tanti lo scrivevano anche a febbraio marzo 2022 che usare lo swift come un bazooka non era una buona idea ... per gli ameregani..
Chissa' quale altra arma finanziaria pensano di usare contro la Cina e le altre nazioni, perche' se vogliono commerciare con la Russia in yuan ... non credo potranno usare lo swift..
Visto che lo swift e' creatura umana e non entita' astrale immagino che Russia e Cina abbiano gia testato un sistema alternativo ...
Un problema resta, se l' occidente vuole commerciare con il resto del mondo che usa yuan e altro sistema .... accetteranno gli schizzinosi occidentali di continuare a usare con Cina e affini swift-dollaro e turarsi il naso? O partiranno lancia in resta creando un muro informatico/finanziario tra due poli della terra?  Se non fosse che queste cose generano guerre armate e mortali sul campo,  direi che la cosa mi diverte
Da ispi a inizio guerra in ucraina
 https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/il-rischio-del-dollaro-armi-33930
La guerra finanziaria ha effetti meno noti, meno diretti e meno appariscenti, ma rischia di essere un’arma altrettanto distruttiva – e autodistruttiva. Alla lunga, infatti, l’uso del dollaro come arma (la sua “weaponization”) rischia di comprometterne lo status di moneta internazionale.  ecc. Ecc.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 March 2023 07:48
Ciao Alfred!
si si, i cinesi hanno il CIPS, a cui le banche russe sono passate per i pagamenti
https://www.cnews.ru/news/top/2022-07-12_rossijskie_banki_perehodyat
e i russi stessi avevano elaborato una loro variante, lo SPFS
https://www.russia-briefing.com/news/spfs-russia-s-alternative-to-swift.html/

I capitalisti poi, usano lo stesso linguaggio in tutto il mondo, quando vogliono imporre qualcosa, ai lavoratori o agli altri capitalisti: "o così o così". E diventa tutta una questione di rapporti di forza nel conflitto interimperialistico in corso. Laddove l'intervento NATO in Ucraina ha causato una polarizzazione senza precedenti. Ha aperto il vaso di pandora da un lato, ma dall'altro le forze liberate da questo vaso non sono uscite caoticamente, bensì si sono subito riposizionate secondo le linee di forza di un NUOVO campo magnetico. Un po' come quando ti diverti a fare l'esperimento coi bambini con un foglio di carta, mucchietto di polvere di ferro sopra, e calamita a ferro di cavallo sotto.

Non mi ricordo più se Kissinger, o chi per esso, è uscito fuori recentemente dicendo che i russi stanno facendo coi cinesi la stessa cosa che gli amerregani fecero ai cinesi nei Settanta. Portarono dalla loro la Cina maoista in chiave antisovietica in un momento in cui tutto il mondo capitalistico, dal Cile all'Italia, traballava. E stabilizzarono la situazione. Non glielo perdonerò mai ai cinesi, peraltro, che sino alla fine degli anni Ottanta avevano le basi CIA in Mongolia interna e le autostrade per i traffici di armi NATO prima e di produzione propria poi ai mujaheddin. Più destabilizzazioni e sabotaggi voluti e reiterati nell'intero blocco comunista, contro i "revisionisti", i "restauratori del capitalismo"... poi oggi si vede che fine han fatto, i "duri e puri"... CIPS CIPS...

Meglio a colpi di carta igienica, anzi di banconote, che di granate. Te la sposo su tutta la linea. Anzi, che si affoghino con tutta quella carta igienica.

Un abbraccio.
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 27 March 2023 12:54
27/03 ore 12:30 aggiornamento

ATTENTATI TERRORISTICI A DONECK, MARIUPOL’, MELITOPOL’


Ormai solo questo è rimasto ai nazisti di Kiev: la rappresaglia.

DONECK, l’inferno continua. Immagini e video di devastazione quotidiana.
https://t.me/RVvoenkor/41435
Da ormai quasi nove anni.

Autobomba a Mariupol’, obbiettivo il capo della polizia, obbiettivo ancora vivo, alla facciazza loro.
https://t.me/RVvoenkor/41430
qui il filmato
https://t.me/rybar/45094

Attacco missilistico a Melitopol’, case colpite, civili feriti
https://t.me/RVvoenkor/41425
Attacco partito da ORECHOV a una distanza di ottanta km. Grazie alla NATO che ha fornito ai criminali di KIEV missili a gittata sempre più ampia. Qui la cartina.
https://t.me/boris_rozhin/81476
Da tenere a mente quando si parlerà di “area di sicurezza demilitarizzata” nei colloqui di pace.

ARTEMOVSK

Carta non aggiornata ma dove sono spiegate bene le direttrici d’attacco:
https://t.me/polk105/4342
Una situazione che diviene sempre più insostenibile, prolungando l’agonia di un esercito intrappolato da mesi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 27 March 2023 08:38
27/03 ore 08:00

COME CARTA IGIENICA: CLASSI OPPRESSE SI, DENARO NO

Svalutescion. Alla fine, immancabile come la ciliegina sulla torta o, meglio, le mosche sulle torte bovine, arrivò anche il FMI. Ovvero, la faccia “pulita”, “legale”, come “2+2=4” e “la terra gira intorno al sole”, dell’U-ccidente. A proporre che cosa? La sua ricetta di sempre. Oggi, in pieno 2023, dopo che lo stesso U-ccidente ha annientato l’economia e la società stessa di tale Paese.

E cosa dirà mai, pertanto, il FMI? Che
1. va sganciato il cambio della grivnia
2. la banca centrale ucraina (sic, ne esiste formalmente ancora una…) deve smettere di stampare denaro come se fosse carta igienica.
https://t.me/legitimniy/15030

Legitimnyj poi dice ai suoi connazionali: prepariamoci al peggio, al cambio 1 grivnia : 50 dollari (ora è 36,76), ai tagli dei salari e delle pensioni o, il che è peggio, agli aumenti di tutto il resto; facciamo scorte di generi di prima necessità prima che raddoppino o triplichino, o vengano a mancare del tutto. Il tutto, in un contesto dove se il FMI ha parlato così, significa che l’U-ccidente potrebbe stare valutando di “abbandonare il progetto”… come suo costume, come una qualsiasi “impresa” capitalistica nata male e finita peggio. Lasciando dietro di sé morte e distruzione. È andata male… “it happens”.

Scenari apocalittici? Per come il regime di Kiev ha attualmente conciato e lasciato che la NATO conciasse, “fino all’ultimo ucraino”, quello che una volta era uno Stato sovrano, è solo il riassunto di un film già visto.

Riassumendo. La carne da cannone deve continuare a fluire regolarmente da ovest a est, per una sempre più improbabile “reconquista” e un sempre più certo massacro di massa (ma lì “oh my god” non lo dice nessuno…), mentre l’unica cosa che può fare un Paese ormai inesistente per mantenere una parvenza di esistenza, ovvero produzione di moneta circolante in deficit e coi cambi valutari inchiodati, è violazione del sacro tabù degna di cartellino rosso.

E il peggio deve ancora venire.

PIANGE IL TELEFONO… (SINDROME CINESE, ULTIMA PUNTATA)

Gli amerregani si lamentano perché è da settimane che cercano Xi al telefono, e Xi non si fa trovare. Il patàca continua a lasciare messaggi sulla segreteria telefonica, ma senza effetto. “Piange il telefono” e “ti telefono o no, ti telefono o no”… siamo a questi livelli di alta diplomazia.

Invece di guardare il telefono, i primi dovrebbero guardare altro. Per esempio, questo grafico impietoso che mostra come IL VOLUME DI “BOT E CCT” A STELLE E STRISCE NELLE CASSE CINESI SIA SCESO AI LIVELLI DI PRIMA DELLA CRISI DEL 2008!
https://t.me/drugoeeto/8391

In altre parole, il capitalismo cinese, di Stato e non, sta cercando di liberarsi della carta straccia americana, sbolognandola nel mercato mondiale agli allocchi che la accettano ancora o mandandola a scadenza e non comprandone più. In ogni caso, la curva in picchiata è impressionante.

Allo stesso modo, anche il patàca dovrebbe smettere di guardare ossessivamente il telefono e riavvolgere il nastro delle ultime cazzate fatte su commissione dei suoi padroni. In particolare, l’affaire Motor Sič. Ora, lungi da me criticare NEL MERITO lo stop e il benservito dato ai capitalisti cinesi. Io che in tempi non sospetti criticai aspramente (e critico tutt’ora) le mire espansionistiche del capitalismo di Stato cinese: dal porto del Pireo (andata) a quello di Trieste (non andata e per un soffio!). Più Africa (Etiopia), Asia (Sri Lanka), eccetera.

Il problema è che quella azienda non si chiamerà più con un nome cinese non perché al potere in Ucraina è tornato Lenin, o Stalin, o Mao, o Fidel. Al contrario, una volta calmate le acque i fondi inesistenti per farla proseguire nella sua attività li metterà, entrando con la quota di maggioranza, la General Electric, una delle più papabili, vista la sua voracità in questo tipo di mercati, ma potrebbe essere anche la Lockheed, o una holding finanziaria…

E allora il buon Xi, sotto il suo sorriso sornione, identico sia quando fa un brindisi che quando l’ex segretario del partito viene “accompagnato all’uscita” perché “colto da un malore” in una seduta plenaria, monta un’incazzatura che neanche Abatantuono con gli occhi spiritati riesce a rendere. Perché quel niet puzza tanto, tantissimo, anche a distanze interplanetarie, di presa per il culo.

E allora il rispetto per una politica protezionistica che avrebbe avuto, ancorché in dissenso ideologico, se non altro perché i anche i capitalisti di stato cinesi capiscono quando la fanno fuori dal vaso e gli altri se ne accorgono, ri-negoziando immediatamente il tutto, diventa un “mo’ te la faccio pagare”…

E il momento del redde rationem è arrivato, neanche troppo tardi rispetto alla trombata ricevuta per procura del padrone a stelle e strisce. Un altro messaggio, e neanche troppo velato, mandato al mittente vero (il padrone oltreoceano), che le cose sono cambiate.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Monday, 27 March 2023 09:29
Buongiorno!
Ma d'altronde cosa si aspettavano gli uccidentali?
Minacciano la Cina in ogni modo e poi si lamentano che il suo leader non vuole colloquiare con loro?
Senza dimenticare l'arroganza con cui hanno rifiutato a priori il piano cinese o la bile con cui i padroni hanno minacciato Zelensky di non provare neanche a prenderlo in considerazione.
Piano piano la ruota gira anche per loro.

Un abbraccio
Faber
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Paolo Selmi
Monday, 27 March 2023 11:43
D'altronde Faber, quando parliamo di "alta diplomazia"... ignorare il piano di pace del Paese più popoloso al mondo, prima o seconda economia mondiale a seconda dei punti di vista... peggio, rispedirlo al mittente minimizzandolo e, implicitamente, ridicolizzandolo, è il minimo che si possa fare!

A proposito, mi hai fatto venire in mente che stiamo parlando della stessa "alta diplomazia" che a inizio 2020 aveva partorito il cosiddetto "Piano del secolo"
https://www.marx21.it/internazionale/medio-oriente-e-nord-africa/nel-nuovo-secolo-americano-la-soluzione-finale-il-piano-del-secolo/
che secondo Mastro ciliegia Trump avrebbe dovuto "risolvere" il conflitto israelo-palestinese. Gli ho appena dato una scorsa, giusto per vedere se a vedere quella cartina mi veniva lo stesso vomito di allora. Ed è arrivato, puntuale...

Ciliegia tira l'altra, stiamo parlando sempre della stessa "alta diplomazia" che riconobbe, se non mi ricordo male poco prima, Gerusalemme capitale.

All'epoca si dicevano (giustamente) peste e corna di Mastro ciliegia. Ma anche quello che è venuto dopo non è stato da meno.

Anzi. Se il primo è fondamentalmente il classico, rozzo, padrone che tratta il mondo intero come se fossero tutti dipendenti della sua filiale in lapponia, il secondo GIA' nel 1988 VISITAVA L'URSS CON UN COMPITO DELICATISSIMO E COLLOQUI AI PIU' ALTI LIVELLI (GROMYKO).
https://it.rbth.com/storia/85286-il-viaggio-di-biden-in-urss
35 ANNI, COME MINIMO, DI CARRIERA DIPLOMATICA. D'accordo, l'età non giova. Io devo essere l'ultimo a parlare, non ci arriverò neanche alla sua età e se ci arriverò pregherò che qualcuno mi finisca per compassione, visto che sarò messo molto peggio... ma santo cielo, passare da un deficiente a un pupazzo che da solo ormai fa fatica anche a trovare l'uscita dopo un discorso, è disarmante.

E' indice, segno distintivo, di un blocco di potere che, franza o spagna purché se magna, li governa in ogni caso, scannandosi solo sul COME e sul QUANTO fra le fazioni rivali, ma non sul SE.

Ma è meglio non infierire troppo, sugli amerregani, che poi ci tiriamo la zappa sui piedi da soli: PURTROPPO, a proposito sempre di "alta diplomazia", mi è appena venuto in mente il "nostro" GIGGINO, e il suo intervento al parlamento di un anno fa, sui "russofoni"... indimenticabile. Alexa non avrebbe saputo fare di meglio...

Coraggio... PER ASPERA AD ASTRA! (nel senso che alla fine vinciamo un'opel astra... anni ottanta euro zero).

Un abbraccio!
Paolo
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Paolo Selmi
Sunday, 26 March 2023 22:58
26/03 ore 22:00

ARTEMOVSK

Cartina di RYBAR aggiornata a metà giornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131211-5fba12b4.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326131209-15167406.jpg

I guadagni territoriali di oggi sono stati veramente importanti, sia a nord che a sud. È aumentata considerevolmente la pressione da quando ai wagnerovcy sono sopraggiunti anche reparti speciali dell’esercito regolare a dare manforte.

Il contrattacco previsto al momento non si è potuto verificare sia per motivi meteorologici, che operativi. Il terreno è ridotto a un pantano e le strade teoricamente praticabili non lo sono nella prassi perché costantemente sotto tiro.

Oltre questo, le gravissime perdite riportate da dicembre a oggi hanno praticamente ridotto di OLTRE IL 50% le nuove formazioni addestrate in UE e GB.
https://t.me/WarDonbass/104330
Nuova carne da cannone si sta preparando, come ben sappiamo anche noi italiani, ma i tempi di una controffensiva ormai si sono allungati, e non poco. Se partirà con meno della metà degli effettivi previsti, sarà anche MOLTO meno efficace.

Vedremo comunque gli sviluppi.

MAR’INKA

Cartina di RYBAR aggiornata alle 16:00
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160610-3c6ea8a5.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/26/20230326160608-2d6d68e5.jpg

Nonostante la strenua resistenza del regime di Kiev, ben conscio di cosa significherebbe la perdita di questo centro strategico, costringa i russi a procedere casa per casa, come ad ARTEMOVSK del resto, la tattica di avanzare a nord e a sud e quindi convergere, costringendo i soldati di KIEV alla ritirata, quindi avanzare nuovamente a nord e a sud e riconvergere, sta dando i suoi frutti. Come si vede del resto dalla cartina. Inoltre, anche la zona a nord si sta ampliando notevolmente, avvicinandosi a KRASNOGOROVKA anche da sud. La liberazione del Donbass passa anche, soprattutto, da SUD.

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 26/03 (https://t.me/mod_russia/25113) con quelli del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859):
404 aerei (vs 402 – 16/03, +2 vs +6 dei 10 gg prima)
225 elicotteri (vs 221 – 16/03, +4 vs +4 dei 10 gg prima)
3587 droni (vs 3434 – 16/03, +153 vs +89 dei 10 gg prima)
414 sistemi missilistici (vs 414 – 16/03, +0 vs +4 dei 10 gg prima)
8415 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8316 – 16/03, +99 vs +124 dei 10 gg prima)
1073 lanciarazzi multipli (vs 1062 – 16/03, +11 vs +8 dei 10 gg prima)
4440 obici e mortai (vs 4372 – 16/03, +68 vs +88 dei 10 gg prima)
8959 autoveicoli blindati (vs 8959 – 16/03, +167 vs +188 dei 10 gg prima)

Notiamo un calo della demilitarizzazione su quasi tutti i pezzi più pregiati. Han tirato giù decisamente più droni, come da attività di ricognizione aumentata, specialmente sul fronte sud in vista della tanto declamata controffensiva, che vorrebbe far arrivare le truppe NATO direttamente a casa di Erdogan, o addirittura a quella di Assad. Per il resto si avverte il netto deficit di armi e munizioni, che questi criminali cercano di compensare mandando allo sbaraglio più carne da cannone possibile, senza alcuna copertura e armata soltanto di artiglieria leggera. Se cominciano a non averne o stiano soltanto tenendo al sicuro ciò che resta in vista della controffensiva, lo impareremo molto presto.

LA NECESSITÀ AGUZZA L’INGEGNO...

Più o meno sulla falsariga di questo avvitatore a batterie a cui hanno montato un tondino e infilato un pennuto allo spiedo, creando così un perfetto girarrosto da campo,
https://t.me/dva_majors/11674

entrambe le forze in campo cercano di valorizzare al massimo le armi a disposizione. I russi, anche in questo campo, sono avanti. Le FAB-500, di cui essi dispongono in gran quantità (qui un’immagine),
https://masterok.livejournal.com/8881672.html
hanno, come dice la parola stessa, 500 kg di massa esplosiva (497 in realtà)
https://vpk.name/library/f/fab-500.html
possono essere sganciate da 570 a 12.000 metri di altezza, raggiungendo una velocità variabile dai 500 ai 1900 km/h.

Cosa fanno i russi? Ci hanno aggiunto due ali, un GPS… и все! (i vsjò, ed è tutto…)
https://t.me/RVvoenkor/41361

I missili alati costano? Queste aviabomby, di cui i depositi russi sono strapieni (modello che nasce settant’anni fa…) con una minima “modernizacija” diventano dei missili alati da poter guidare con precisione sull’obbiettivo designato.

E l’U-ccidente? Resta a guardare. Come questi parigini in un video a dir poco scioccante.
https://t.me/boris_rozhin/81435
D’altronde, non può essere un incendio in strada e scene da guerriglia urbana poco più in là a guastare un aperitivo a Montmatre. Amebe così, che si tolgono il cappotto, si siedono, e guardano il cellulare col bicchiere davanti mentre la città è messa a ferro e a fuoco. Metafora di quanto accade anche aldilà di quei tavolini all’aperto.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 26 March 2023 11:17
26/03 ore 11:00 aggiornamento

URGENTE: ARTEMOVSK

Lo stabilimento AZOM è interamente sotto controllo russo! Queste le immagini del cementificio che era l’ultima cosa rimasta in mano al regime di KIEV.
https://t.me/RVvoenkor/41372

Notizia confermata anche da altri siti:
https://t.me/WarDonbass/104335
et
https://t.me/polk105/4304

Quest’ultimo canale approfondisce la notizia, notando come dovesse essere una seconda AZOVSTAL’, nelle intenzioni del regime di KIEV. Invece, due settimane sono state sufficienti per risolvere questo problema operativo tutt’altro che semplice. Il segreto, paradossalmente, è stato sfruttare la stessa arma del nemico contro di lui. In cosa consisteva? Essenzialmente, il regime di KIEV era convinto di poter sfruttare a proprio vantaggio chilometri di canali, tunnel, torrette, punti attraverso i quali tendere agguati e incalzare gli attaccanti, costringendoli a ripiegare con gravissime perdite. Lo stesso han fatto i russi. Le carte dello stabilimento sono sovietiche, non dimentichiamolo. Quella foto ingiallita di Lenin che si vede nel filmato, a fianco della Doska počëta (Доска почёта), ovvero della bacheca dei migliori che era un tipico elemento dell’emulazione socialista, testimonia di un passato recente che nessuno ha mai tolto, nello stabilimento. Ebbene, sfruttando quelle carte i russi sono riusciti a tendere loro agguati, a far saltare loro linee di difesa spuntando da punti che i soldati del regime di Kiev neppure si sognavano potessero esistere. La difesa fra infrastrutture urbane, peggio ancora, industriali, ormai si sta rilevando un boomerang.

Oltre ad AZOM sono state liberate case e scuole.
https://t.me/ukraina_ru/139435

Ora non dico che la strada è in discesa, ma sicuramente all’assalto verso sud parteciperanno anche coloro – e non pochi! - i quali sino ad ora erano stati impegnati in questo difficilissimo compito. Risolto solo grazie a una cosa, che il regime di Kiev non considera, che i generali NATO considerano carta straccia (finché nei sacchi neri ci sono slavi e altri popoli considerati, a questo punto, inferiori e degni di morte): il FATTORE UMANO.

IL TEMPO DELLE MERDE

“Usually a Russian vehicle comes to pick up the wounded. We wait for it, and then we use this one. Marian added, patting one of the mortar rounds”
https://t.me/ukraina_ru/139425?single

Questo articolo del Times, nel “democratico” e ipocrita U-ccidente, contiene una frase fantasma. Quella sopra riportata. Qualcuno, nel leggere l’articolo originale, ha osato obbiettare che colpire un’ambulanza, ancorché russa, nel momento in cui raccoglie un ferito, è proibito da una cosa strana che si chiama Convenzione di Ginevra.
https://t.me/ukraina_ru/139428?single

Mi permetto di aggiungere: ferire un uomo, piazzare deliberatamente i mortai (quelli a cui Marian fa “pat pat” con la mano) in direzione dello stesso, attendere i soccorsi, sparare su tutti, ha anche l’aggravante di un’altra cosa strana che si chiama PREMEDITAZIONE.

Qual’è il problema? Detto… fatto. Il paragrafo intero è sparito
https://t.me/ukraina_ru/139427?single
Ora si vede il sopra, il sotto, ma quella frase non c’è più.

Occhio non vede, cuore non duole, se mai doleva, o feriva animi sensibili, aggiungo. Come il pisello del David di Michelangelo che ha costituito motivo di licenziamento per un’insegnante a stelle e strisce, colpevole secondo la direzione scolastica di diffusione della pornografia (grazie Augusto per la segnalazione!). Mentre nel canale televisivo a fianco di quello anglofono che ha riportato la notizia per primo le stelle del firmamento musicale del momento possono procedere a scuotere le chiappe saltando i preliminari (cosa sono i preliminari? A cosa serve oggi mettere Barry White o Diana Ross?) e ammiccando direttamente all’amplesso.

È il tempo (ogni riferimento al nome della testata giornalistica anglofona autrice di questa performance è purtroppo casuale... anche perché questi fenomeni autocensori ormai sono la norma...) delle merde.

Aggiornamenti a seguire stasera.
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Paolo Selmi
Sunday, 26 March 2023 00:27
26/03 ore 00:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


A fine giornata i russi registravano i maggiori avanzamenti in città, costringendo i soldati del regime di KIEV a indietreggiare. Al municipio ormai mancano meno di 600 metri.
https://t.me/namarshe/5122

Questa foto geolocalizzata sulla mappa mostra come ormai anche il fronte a est abbia ceduto e i russi abbiano passato il fiume cominciando a liberare posizioni sull’altra riva.
https://t.me/namarshe/5124

Gli avanzamenti sono stati resi possibili dall’afflusso di nuove truppe lungo la linea di fronte. Tamponare questa rinnovata forza d’urto sta diventando, giorno dopo giorno, un’impresa impossibile.
https://t.me/RVvoenkor/41335

Oggi inoltre, a Konstantinovka, è stato fatto saltare da un attacco missilistico un deposito carburanti e quelli adiacenti di armi e munizioni, destinate al contenimento dell’attacco russo, più una caserma di soldati NATO arruolati tramite la cosiddetta “legione straniera”: oltre cento morti.
https://t.me/namarshe/5125

ORECHOV

Sono emersi ulteriori dettagli sull’attacco notturno di qualche giorno fa che ha spento sul nascere le ambizioni di controffensiva da parte ucraina:
- Oltre 25 obbiettivi colpiti
- Oltre 550 fra soldati morti e feriti
oltre che depositi di armi e munizioni.
https://t.me/polk105/4298

E’ giunta inoltre notizia che, analogamente, un tentativo di contrattacco a MAR’INKA, dove la situazione è disperata, condotto da soldati NATO e corpi speciali ucraini, è culminato con l’ennesima sconfitta e oltre la metà di uomini e mezzi annientati.
https://t.me/ukraina_ru/139362

INSUCCESSI E NUMERI

In Ucraina le forze NATO consumano 5.000 proiettili al giorno. Gli USA ne producono 15.000 al mese. I russi, nello stesso periodo, TRE volte tanto.

La NATO è in grado quest’anno di fornire altri 400 carri armati. La produzione russa pianificata per il 2023 è di 1.600 carri.
https://t.me/boris_rozhin/81381

Con questi numeri e la demilitarizacija in corso a tappe accelerate, grazie alla corsa al massacro dei generali NATO, è difficile non pensare al prossimo futuro come a un periodo di ulteriori, forse decisivi, insuccessi.

Aggiornamenti a seguire stasera.
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Paolo Selmi
Saturday, 25 March 2023 13:00
25/03 ore 12:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Le ultime notizie parlano di uno spostamento ulteriore della linea di fronte, con avanzamenti russi in particolare a nord:
In buona sostanza, AZOM sarebbe quasi completamente bonificato (90%)
https://t.me/polk105/4229
e i combattimenti si sarebbero spostati ormai alle porte del centro città vero e proprio.
https://t.me/polk105/4265

Anche a sud, ormai, la situazione appare come completamente fuori controllo. Questo video è di IERI, e mostra una macchina che entra da CHASOV JAR per l’accesso divenuto ormai la strada “dell’aereo” (“samoljota”),
https://t.me/RVvoenkor/41327
Entra e trova già macerie fumanti, combattimenti strada per strada in corso in una situazione che peggiora di giorno in giorno.

Carne da cannone NATO che ogni giorno muore a centinaia nel tenere una città che, la propaganda ufficiale, è da mesi dire che non vale niente e non significa niente.

Soldati mandati ogni giorno dalle “riserve” a OVEST a tamponare una situazione sempre più insostenibile, in buona sostanza a morire nel cercare di evitare UN ACCERCHIAMENTO che, man mano che i russi liberano nuove posizioni e si sistemano nella maniera loro più congeniale, ALLARGA SEMPRE DI PIÙ I PROPRI CONTORNI. Questa un’altra stradina di quelle usate per fare la spola da e per ARTEMOVSK:
https://t.me/rybar/45029
Ponti fatti saltare e riaggiustati alla bell’e meglio su rampe di acciaio, carcasse ovunque di mezzi colpiti. Nulla in quell’imbuto è più al sicuro. UN IMBUTO CHE SI ALLARGA SEMPRE PIÙ. Mandando sempre più in tilt difese incapaci di tenere linee di fronte così ampie.
https://t.me/polk105/4229
Quest’ultimo report, infatti, parla di azioni congiunte fra esercito russo e wagner verso KONSTANTINOVKA. Cosa significa? Di fatto, che l’accerchiamento iniziale di una città soltanto, a causa dell’insipienza criminale dei generali NATO, sta diventando un accerchiamento MOLTO più ampio, che coinvolge un numero sempre maggiore di truppe.

MAR’INKA

Ormai sembrerebbe quasi liberata. Dopo aspri combattimenti casa per casa, resterebbe solo un’ultima parte a ovest in mano alle truppe NATO:
https://t.me/polk105/4233
Risultato tangibile anche in quest’altra cartina:
https://t.me/polk105/4248
i russi avanzano da più direzioni in netta ormai superiorità numerica e di fuoco, costringendole a ripiegare. La perdita di MAR’INKA, per le truppe NATO, comporterebbe uno scossone non indifferente, probabilmente pari solo alla perdita di AVDEEVKA, lungo l’intera cintura che stringe DONECK d’assedio da nove anni. Ma non solo, comprometterebbe anche la tenuta di UGLEDAR a sudovest.

Vedremo anche qui gli sviluppi. Nel complesso, l’impressione che si ricava da questo burrascoso inizio di primavera, è che i russi STIANO TENENDO BEN COPERTE TUTTE LE LORO CARTE. Si muovano, intensificando la propria azione e rendendo impossibile anche solo l’idea, in queste condizioni, di una controffensiva. A meno di attaccare Palermo e perdere Milano, Roma e Napoli, per intenderci. Uno potrebbe obbiettare: i generali NATO sono capaci di tutto. “Va banque”. Tutto per tutto. Ma questo sarebbe un suicidio che porrebbe fine subito al conflitto. Con la kapitulacija del regime di Kiev.

Ecco quindi che le riserve, inizialmente destinate a una “controffensiva” rinviata sine die, o in attesa di tempi migliori fra una settimana, che diventan due, che diventa un mese, vengono tutte mandare a puntellare l’edificio che sta cadendo. Col risultato che sta continuando a crollare, ma con un numero di persone maggiore sotto.

Sarà quindi troppo tardi quando capiranno, i generali NATO, che la più grande, la più preziosa delle loro risorse, la stanno dilapidando come se fosse carta straccia, per non passare al paragone con carte ancora meno nobili; tutto questo, per il solo motivo, razzista, ipocrita, criminale, che non sono soldati a stelle e strisce: altrimenti avremmo già “we shall overcome” e manifestazioni oceaniche al campidoglio DA MESI! Ma sono slavi e possono crepare a decine di migliaia ogni mese…

Sarà troppo tardi, inoltre, quando capiranno che gli ucraini ogni giorno che passa capiscono l’inganno. Che otto anni di libro e moschetto sono anche meno dei nostri diciotto. Noi in diciotto eravamo rincoglioniti a puntino. Per loro, loro il regime pensava che ne bastassero otto. Ma han fatto male i loro conti. Mi sbaglierò, ma il fattore umano non lo hanno minimamente considerato. Errore gravissimo, probabilmente fatale.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 18:38
24/03 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Proseguono gli attacchi da sud, che isolato dopo isolato (attualmente quello giallo)
https://t.me/polk105/4187
sgretolano la linea difensiva che ancora riesce a contenere (per qualche isolato ancora), lo sfondamento e il taglio definitivo da sud-ovest della città dal resto dell’imbuto.

Questo, mentre non accenna a diminuire la pressione lungo tutte le altre direttrici, incluso questa volta anche il territorio intorno a SEVERSK, come riportato dagli stessi bollettini ucraini.
https://t.me/polk105/4177

Il motivo è semplice: BOGDANOVKA, CHROMOVO e KRASNOE sono i tre punti (i tre cerchi azzurri a est di questa mappa)
https://t.me/ukraina_ru/139177
la cui perdita comporterebbe automaticamente la chiusura della sacca. A questi aggiungiamo il progressivo sgretolarsi da sud di quel cuneo che congiunge ARTEMOVSK a KRASNOE. Si sgretola quello, cade lo stesso tutto. Ed essendo, per l’appunto, un cuneo, il suo “spessore” si risolve in un numero relativamente limitato di isolati. Per questo stanno puntando su questa direttrice.

Intanto, le condizioni meteo e delle strade peggiorano sempre di più. Ennesimo video emblematico, in questo senso:
https://t.me/polk105/4225
L’unico contrattacco possibile in queste condizioni è quello del raziocinio sull’imbecillità dei comandanti NATO. Ed è pure questo ESTREMAMENTE difficile. Ma non poniamo limiti alla provvidenza.

AVDEEVKA

Anche qui il cerchio, come mostra anche questa cartina
https://t.me/polk105/4212
si sta chiudendo. Nessuna notizia di rilievo se non di avanzamenti russi minimi su entrambe le frecce riportate nella cartina. Nonostante i contrattacchi e i tentativi di ricacciarli indietro.

URANIO IMPOVERITO: RELAZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO

Uscita oggi a metà giornata, a cura del generale Igor Kirillov,
https://t.me/mod_russia/25072

è molto interessante. Perché per gli ignoranti come me mette a confronto i proiettili all’uranio impoverito con quelli in lega di tungsteno.

Qui i lucidi e il testo della relazione:
https://telegra.ph/Tezisy-brifinga-nachalnika-vojsk-radiacionnoj-himicheskoj-i-biologicheskoj-zashchity-VS-RF-general-lejtenanta-Igorya-Kirillova-o-03-24

Di fatto, il primo lucido è tutto un paragone dove mostra l’evoluzione delle due tecnologie in termini di capacità di perforazione. Tutti i ragionamenti che si trovano in rete, ripresi anche da testate nazionali (che del resto, non possono non ripetere la voce del padrone), decadono. Sia i proiettili in lega di tungsteno (linea azzurra) che quelli all’uranio impoverito (linea rossa) evolvono nel tempo. La tecnologia dei proiettili al tungsteno di oggi supera ampiamente i risultati di quelli all’uranio impoverito di inizio anni Ottanta.

Restano però più performanti, uno potrebbe dire, seguendo la vulgata a stelle e strisce ripresa dai cinegiornali luce, quelli all’uranio impoverito. Si, se ci riferiamo a scassoni di mezzo secolo fa. Quelli che i bastardi NATO si sono divertiti a forare come burro in Iraq e in Jugoslavia, bruciando dentro gli abitacoli l’aria e chi c’era dentro. Ma questi li perforerebbero, effetto piroforico a parte, anche i proiettili in lega di tungsteno attuali.
Così come entrambi provocherebbero problemi ai vecchi Т-72Б, Т-72БЗМ e Т-80БВ
https://voennoedelo.com/posts/id40626-jqiqerv7daeosdhutpfv

NESSUN PROBLEMA, INVECE PER I PIU’ MODERNI Т-80БВМ, Т-90А E Т-90М!
(ibidem)

Per questo il generale Kirillov dice che, NELLE CONDIZIONI DI GUERRA ATTUALI (в условиях современных военных действий) I PROIETTILI ALL’URANIO IMPOVERITO NON HANNO ALCUN VANTAGGIO SIGNIFICATIVO (значительного преимущества не имеет).

Tradotto, non sono per nulla decisivi né in una battaglia né in una guerra. I proiettili in lega di tungsteno non impattano sull’ambiente non coinvolto negli scontri e sulla salute dei civili, a differenza di quelli all’uranio impoverito.

Perché allora gli USA si ostinano a produrre e usare questi proiettili? Perché non costano praticamente nulla. Hanno uranio impoverito da vendere. Mentre il tungsteno, viceversa, costa. Ancora una volta, la legge del profitto è determinante per la scelta di prodotti di scarto, prodotti da uomini anch’essi di scarto, che andrebbero processati come criminali di guerra e criminali in generale.

Il secondo lucido del generale Kirillov esamina quindi due zone di guerra: IRAQ e JUGOSLAVIA. Impressionante l’accumularsi di simbolini gialli di radioattività sulle mappe.

Qualche dato. Sulla colonna Jugoslavia (sx).
- impiego di bombe a grappolo con una massa di uranio impoverito di 600 kg
- 40.000 proiettili all’uranio impoverito lanciati, per un totale di 15 tonnellate circa di uranio impoverito.
- i proiettili avevano ciascuno una massa media di 3,2 kg di uranio (si ottiene anche dai dati della voce 2)

Sulla colonna Iraq (dx)
- i proiettili all’uranio salgono a 300.000 (tanto, mica era casa loro, bastardi!)
- tra bombe e proiettili, il totale di tonnellate di uranio impoverito scaricato in IRAQ è pari a 300 tonnellate
- 300 aree in Iraq sono ANCORA OGGI radioattive.

Ancora due anni dopo i bombardamenti, gli esperti ONU registravano uranio impoverito nell’aria.

Continua Kirillov: Falluja conciata peggio di HIROSHIMA E NAGASAKI. E non è un’esagerazione. Per quanto riguarda la JUGOSLAVJA, si sofferma sulla nube radioattiva di Uranio-238 in dispersione. Ovvero, nella forma PEGGIORE con cui l’organismo umano può entrarvi in contatto: inalazione.

Il caso iracheno ritorna nell’incidenza di fenomeni tumorali per mille abitanti: 40 nel 1991, 800 nel 1995, 1600 nel 2005!

Così come nelle nascite. Il grafico sotto, sempre per 1000 nati, schizza a 18 nel 2000. A destra, sottolinea come oltre a inquinare la vita delle persone, l’inquinamento della terra e delle acque rendono impossibili le attività del settore primario. E l’Ucraina, si sottolinea subito dopo, esporta GRANO. L’ITALIA, peraltro, è il quarto Paese dopo CINA, SPAGNA, TURCHIA (sempre perché il grano doveva servire a sfamare i Paesi africani…).

Baghdad, il 26 dicembre 2020, chiedeva a Stoccolma, Arbitrato internazionale, i danni agli USA per questo. In Jugoslavia (tutta questa volta, visto che l’aria non conosce confini), I FENOMENI TUMORALI SONO AUMENTATI DEL 25%.

Kirillov quindi parla anche del fatto che i tumori non facciano distinzioni di divisa e cita l’Italia: 4095 casi fra i soldati NATO partecipanti a missioni in Jugoslavia e Iraq. 330 i morti ufficiali.

Ma i cinegiornali luce hanno ricevuto l’ordine di dire il contrario. Sputando anche su di noi. Ricordiamocene anche per altri casi, dove si parla della “nostra salute” e del “nostro bene”. E non solo in medicina, che è la punta dell’iceberg: (ennesima) controriforma delle pensioni, gabbie salariali, dispense varie dagli obblighi padronali nei confronti dei lavoratori “per favorire la ripresa”… la fantasia è infinita, sull’argomento. Ma non quanto accaduto.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Alessandra
Saturday, 25 March 2023 02:11
La stanno cantando in Francia i manifestanti !!

Катюша

Расцветали яблони и груши1
Поплыли туманы над рекой
Выходила на берег Катюша
На высокий берег на крутой

Выходила, песню заводила
Про степного сизого орла
Про того, которого любила
Про того, чьи письма берегла

Ой, ты, песня, песенка девичья
Ты лети за ясным солнцем вслед
И бойцу на дальнем пограничье
От Катюши передай привет

Пусть он вспомнит девушку простую
Пусть услышит, как она поёт
Пусть он землю бережёт родную
А любовь Катюша сбережёт

Расцветали яблони и груши
Поплыли туманы над рекой
Выходила на берег Катюша
На высокий берег на крутой


Katjusa

Meli e peri erano in fiore,1
La nebbia scivolava lungo il fiume;
Sulla sponda camminava Katjusha,
Sull'alta, ripida sponda.

Camminava e cantava una canzone
Di un'aquila grigia della steppa,
Di colui che lei amava,
Di colui le cui lettere conservava con cura.

O canzone, canzone di una ragazza,
Vola seguendo il sole luminoso
E al soldato sulla frontiera lontana
Porta i saluti di Katjusha.

Fagli ricordare una semplice giovane ragazza,
Fagli sentirla cantare
Possa lui proteggere la terra natia,
Come Katjusha protegge il loro amore.

Meli e peri erano in fiore,
La nebbia scivolava lungo il fiume;
Sulla sponda camminava Katjusha,
Sull'alta, ripida sponda.


https://www.youtube.com/watch?v=DclrxbeWMj0
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Мир
Saturday, 25 March 2023 10:01
Cara Alessandra,
gloria eterna al popolo russo!

Strano che non abbiano ancora scritto che chi canta tra la folla a Parigi sono i ragazzi del gruppo Wagner.

Quest'altra canzone invece la dedichiamo al capocomico del regime:

Re Trombone stamattina
S'è svegliato con l'idea di far la guerra.
Vuol fare la guerra!

Si è svegliato, Re Trombone,
Con in mente questa ferma decisione.

Che decisione!

Ma la guerra non si fa
Perché mancano i soldati...

Non ci sono più soldati!
Per la guerra di Re Trombon!

Re Trombone manda in giro
Un alfiere con la tromba e col tamburo.

E col tamburo!

E l'alfiere bene o male,
Mette insieme tre soldati e un caporale.

E un caporale!

Ma la guerra non si fa
Perché mancano i fucili...

Non ci sono più fucili
Per la guerra di Re Trombon!

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Saturday, 25 March 2023 11:27
Ma che bel risveglio!

Grazie mille Alessandra e Mir!

Si dice che chi vive sperando muore cantando, così diceva mio nonno (poi Abatantuono/Salvatores l'hanno milanesizzata, come re Mida ma al contrario).
Che bello sarebbe scendere in piazza, e cantare, e cantargliele dietro! Da Fischia il vento a Re Trombone! Inoltre... la canzone è contagiosa! Da canzone nasce canzone, vale tutto e la volta dopo si è sempre di più, e stando insieme si canta sempre più forte, e si sale sempre più in alto. Non nelle classifiche, non nei reality che di reale han solo il nome, non nel piangersi addosso, ma nella consapevolezza di contare, di poter cambiare qualcosa, solo se si è tutti insieme a cantare!
El pueblo unido jamais sera vencido!
2023... un mio collega di magazzino equadoregno (un ragazzo, non gliene faccio una colpa...) non sapeva chi la cantava, non sapeva neanche chi fossero Allende e Pinochet... ma la sapeva.

Come quando eravamo ragazzi noi. Eravamo nati troppo tardi per esserci quando quelle canzoni uscivano, ma troppo presto, per fortuna, per farci seghe che poi si sarebbero fatte leve più giovani delle nostre. Ci chiedevamo chi avesse cantato Auschwitz? O di chi fosse O bella ciao? O Dio è morto? No, andavamo al falò, ci mettevamo intorno con un canzoniere sgualcito in tre a leggere, chi la sapeva intonava e tutti gli altri dietro... la canzone era bella, era bello stare insieme, fine. La volta dopo la cantavamo da subito, la facevamo nostra, fine.

Senza andare tanto lontano, leggendo le biografie dei Nomadi, il processo di italianizzazione di Nights in White Satin (ho difeso il mio amore) e di altre canzoni anglofone, nasceva così. C'era chi ascoltava la radio onde medie (o onde corte), captava la canzone, letteralmente, tirava giù gli accordi, l'arrangiamento, la riproduceva con parole sue. Poi c'era il fighetto figlio di papà appena rientrato da Londra col 33 giri o il 45 giri, e la tiravano giù da lì: parlo, ovviamente, degli albori, non del casino che accadde quasi dieci anni più tardi coi Led Zeppelin al Vigorelli. Quell'andare in Inghilterra e tornare era una cosa più per chi poteva permetterselo, da fighetti per l'appunto, e tutti gli altri con la mandibola bloccata. Fra i più, quella che più andava, era la radio. Come cantava peraltro il milanese Finardi... "ma se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più, perché libera la mente!".

Oggi, questo processo, ridotto allo stadio elementare di rielaborazione e adattamento di brevi frasi musicali ridotte a slogan, è rimasto solo nelle curve degli stadi. Una volta, era un'altra cosa.

Permettetemi, a questo proposito, un'ultima parola su Katjuša, o Catiuscia che dir si voglia. La piccola Caterina è la protagonista di una canzone d'amore, come spiegato in questa breve nota introduttiva:
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=en&id=45540

Ebbene, il processo di interiorizzazione e rielaborazione popolare di questa canzone nel resto del mondo è qualcosa di simile a quello a cui ho accennato poc'anzi. Mi ha sempre affascinato capire come fosse possibile che una canzone d'amore potesse diventare un inno partigiano.

La risposta la dà la tonalità minore, io la faccio in mi minore, ma perché in la minore o mi diventa troppo bassa o, come si dice dalle nostre parti, mi strizzerei troppo i cosiddetti. la tonalità minore che dipinge di nostalgia, di lontananza, mo' ci siamo... di TASKA (taska a gogo, taska da vendere!!!) questa canzone.

Non mi dilungo sul concetto di TASKA altrimenti non ne usciamo più fuori... ma c'è tanta TASKA, tantissima!!! Melodie yiddish, sottolinea nel suo commento il presentatore di antiwarsongs.

Ha ragione, anche al chiaro di luna di Beethoven è in minore, ma non c'entra nulla con la piccola Caterina. Ci vuole la melodia yiddish, quella che tira fuori il cosacco che c'è in ognuno di noi. L'idea l'ho rubata a un mio compagno delle superiori, che mi faceva crepare d'invidia perché era molto bravo con la chitarra. Lui prendeva "Alla fiera dell'Est" (che è basata, fu Branduardi stesso a spiegarlo, su un canto ebraico dell'Europa dell'Est, per l'appunto), e quando si arrivava già al toro che bevve l'acqua, partiva alla cosacca: Ma-po-poff trallallerolallallà, E-ven--neil--to-ro-che-bevvel'a-cqua e via ad accelerare finché alla fine non ci si capiva più niente. Alla cosacca, per l'appunto.

E la piccola Caterina è uguale. A un certo punto col mio gruppo di disperati l'avevo impostata così (progetto incompiuto...): partire alla russa, ma come Gino Paoli che canta o'sole mio, cioè far capire che, anche se cantata in russo, si tratta di una canzone d'amore e non delle istruzioni messe sotto scansione incitativa per smontare e rimontare un ak-47. Proseguire quindi dal lento all'andante. E poi dopo il krutoj finale... far finta di chiudere... ma non chiudere. Partire alla cosacca con "Ce---ssailven--to--calmalabufeeeera-----to---rnaaca--sa--il--fieropartigiaaaaan (adlibitum)... e poi partire come come degli indemoniati fino a spaccare le corde sul per sfinimento nel ripetere sventolando la rossa sua bandiera vittoriosi alfin liberi siam!!!

Vabbeh, addio sogni di rock'n roll in salsa emiliano-cosacca... torniamo a come è diventata da canzone d'amore a canzone partigiana. In sostanza, tutta colpa dei tedeschi, tanto per cambiare. 900 giorni di assedio di Leningrado. trincee praticamente a pochi passi l'una dall'altra. L'Armata Rossa scaldava le fredde notti di guardia con il Bajan, la variante russa della fisarmonica occidentale. C'era chi suonava il Bajan, c'era chi cantava. Katjuša, per l'appunto. Ai nazisti piaceva. Loro avevano rosamunda, potevano chiuderla lì, una canzone a testa. Invece no. Dovevano fare venti milioni di morti.

Mentre li facevano avevano anche il coraggio di urlar dietro ai sovietici, dall'altra parte della trincea: "fateci Katjuša". E loro gliela facevano, prima col Bajan, poi quando arrivarono i razzi che furono, ahimè, immortalati con quel nome. Scrivevano infatti su ciascun razzo "PRIVET OT KATJUSHI", saluti da Katjusha.

E li portava, i suoi saluti, Katjusha, a quelle carogne. Nel frattempo, il successo della canzone attraverso molti canali, reduci, prigionieri sovietici deportati all'ovest, brigate partigiane composte da ex-prigionieri sovietici, nel frattempo liberati, e locali, cominciò a montare come uno tsunami. Il ritmo travolgente, e inequivocabilmente sovietico, la resero un tratto distintivo della Resistenza al nazifascismo. E Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile... (a proposito, anche Stalingrado degli Stormy six si può ancor più "cosacchizzare"... ed esce da paura!!!)

Grazie ancora Alessandra e Mir! Speriamo di tornare presto a cantarla anche noi!

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 12:53
24/03 ore 12:30 aggiornamento veloce

MANCO A FARLO APPOSTA…

Parlavo giusto poc’anzi con Faber di come si sarebbe svolta la controffensiva, di dove l’avrebbero fatta, se fosse cambiato qualcosa da settembre dell’anno scorso, eccetera…

Guardo Rybar, e mi parla di una controffensiva MORTA SUL NASCERE proprio stanotte.
https://t.me/rybar/44994
A ORECHOV, vi ricordate? Avevano “preso” il villaggio immediatamente a sud, si stavano preparando, eccetera.

Ebbene, stanotte su ORECHOV è difficile capire cosa NON sia saltato in aria. I punti indicati sulla cartina satellitare
https://i.ibb.co/1Qs4RzJ/24-03-2023-1.jpg
indicano le esplosioni accertate: caserme, depositi, è saltato tutto. Risultato: perdite nell'ordine di centinaia e centinaia di soldati, silenzio radio e internet da parte ucraina su tutta la vicenda, la controffensiva non è mai partita. Ancora una volta, non siam più nel 2022. Anzi, concentrazioni di uomini e mezzi in QUESTE condizioni sono solo un modo migliore per mandare al massacro i propri soldati. Possibile che non la capiscano…

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Friday, 24 March 2023 13:19
Manco a farlo apposta ieri sera a Visione TV diretta con tre ospiti tra cui Stefano Orsi. Il conduttore Francesco Toscano ad un certo punto ha letto la notizia, annunciata in pompa magna dalle autorità ucraine e subito rilanciata dai media occidentali, che i russi avevano abbandonato Nova Kakhovka. Ha chiesto allora in diretta ad Orsi se confermava ma lui ha smentito categoricamente. Più tardi sempre Toscano ha letto in diretta la smentita ufficiale delle autorità ucraine. Ormai non sanno più cosa inventarsi.
https://youtu.be/dwS5RUIzk2w?t=840
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 14:25
Speriamo che anche per loro le fregnacce si consumino "come le saponette quando si riducono a minuscole scaglie che scompaiono senza rimpianti nello scarico della vasca da bagno, tra un funesto gorgogliare di acque sporche"
Gianni RODARI, 'La guerra dei poeti', "Novelle fatte a macchina".

L'ho trovata online (su un sito russo... che è vergogna per noi italiani, più che altro) ed è ancora spassosissima:

La guerra dei poeti
(con molte rime in «or»)

Il poeta Sorellini, che di primo nome fa Alberto e di secondo Alberto, è il capo di una banda di poeti che scrivono parole per le canzoni e di musicisti che scrivono canzoni per le parole. Egli è detto anche il Poeta Piangente, un po’ perché porta i capelli a salice, un altro po’ perché compone sempre con le lacrime agli occhi, ancora un po’ perché i suoi versi sono perennemente intonati alla più umida malinconia.

Alberto Alberto è famoso in tutta Italia e nel Canton Ticino come inventore della rima cuor-amor. Ma su questo punto occorre essere sinceri: quella rima in realtà egli l’ha rubata al poeta Osvaldo (che si chiama Osvaldo e basta), già capo di una banda rivale, ora non più, perché Alberto Alberto da dieci anni lo tiene prigioniero in un’antica torre sulla riva del mare, onde impedirgli di rivelare il suo segreto.

Il segretario privato di Alberto Alberto, di nome Oscar, sta per l’appunto tornando dalla torre antica, dove si reca ogni giorno per gettare al prigioniero un sacchetto di grissini, suo unico cibo (Osvaldo non mangia pane, per non guastarsi la linea).

― Come l’hai trovato? ― domanda Alberto Alberto, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto e facendosi dare da Oscar un fazzoletto di ricambio.

― Di ottimo umore, ― riferisce Oscar. ― Dice che sta per trovare un’altra rima con cuor. Al massimo, dice, gli ci vorranno ancora diciotto mesi, ma se la sente già sulla punta della lingua.

― È un vero demonio! ― esclama Alberto Alberto, inzuppando di lacrime anche il secondo fazzoletto, che subito Oscar ripone religiosamente. Lo zelante segretario, infatti, è il principale addetto ai fazzoletti del Poeta Piangente. Li ricama lui stesso, col monogramma del suo padrone. Se ne porta sempre appresso una scatola di dodici dozzine.

Ma anche Oscar ha il suo piccolo segreto: egli spreme i fazzoletti bagnati, ne raccoglie le lacrime in un fiasco, quindi le travasa in eleganti flaconcini che vende nascostamente, ma a caro prezzo, agli ammiratori ed alle ammiratrici del Poeta. Chi compra dieci flaconcini ha diritto a un supplemento di lacrime in artistica confezione spray o, a scelta, a un apribottiglie. L’acquisto può essere effettuato per posta e a rate. Si fanno spedizioni anche per l’America Latina.

― Scrivi, ― ordina Alberto Alberto, che durante l’assenza di Oscar ha composto una nuova poesia, tutta a memoria. Egli detta e Oscar scrive:

Ti ricordi quella volta
cuor
che mi hai rubato il calzascarpe
amor
e poi sei fuggita
a Gualdo Tadino
con un elettrauto mancino
lalalà
io da quel giorno piango
lalalà
ma tu non torni da me
lalalà lalalà perché
almeno non mi rimandi il calzascarpe
per posta?
Lalalà lalalà...


Oscar è impressionatissimo: ― Che versi, Maestro! Ma lo sa che con una canzone così lei può anche vincere il Festival di Busto Arsizio?

― Fa’ entrare tutti, ― dice Alberto Alberto, singhiozzando. ― Darò personalmente lettura della mia composizione prima di scegliere il musichiere.

― Avanti la banda, ― grida Oscar, spalancando la porta.

Entrano, in fila per due, trenta poeti e ventiquattro musicisti (i musicisti sono meno numerosi dei poeti ma sono più grassi; il conto torna). Si schierano sull’attenti e intonano l’inno della banda, composto dallo stesso Alberto Alberto:

Cuor
amor
lalalà lalalà
cuor
lalalà
cuor cuor
lalalà lalalà
che tristezza mi fa
amor...


Stanno per attaccare la seconda strofa (la più famosa, quella che comincia con amor invece che con cuor) quando entra correndo e ansando un messaggero con la faccia di uno che vorrebbe trovarsi a Bogotà, o almeno in vacanza a Capri, e si getta ai piedi di Alberto Alberto, esclamando con voce rotta dal terrore: ― Maestro, pietà! Che sarà mai di me?

― Non lo so, ― risponde il Poeta Piangente, ― non ne ho la minima idea. Che cosa è successo?

― Il prigioniero...

― Il prigioniero?

― È fuggito!

― Anche lui a Gualdo Tadino?

― Lo ignoro, Maestro. Il guardiano della torre antica riferisce soltanto che Osvaldo, servendosi dei grissini, ha scavato un cunicolo sotto la sua cella ed è uscito in aperta campagna, in direzione nord-est.

― L’avevo detto di non dargli dei grissini troppo secchi, ― ricorda tristemente Alberto Alberto.

― Glieli davamo freschissimi, padrone, ― spiega Oscar, ― e in parte già masticati. Si vede che li conservava per farli seccare.

― Sono molto seccato, ― annuncia Alberto Alberto, gettando un fazzoletto zuppo. ― Sentiamo se il giornale radio parla di questa storica evasione.

Oscar accende la radio proprio mentre l’annunciatore dice, con la voce della festa:

― Amici miei, una grande notizia! Dopo dieci anni di ritiro e di meditazione in luogo misterioso, noto a lui solo e a pochi intimi, è tornato tra noi il celebre poeta Osvaldo. Ascolterete dalla sua stessa voce le parole della canzone da lui composta in questo fecondo decennio di solitudine.

Osvaldo (tossicchia, si raschia in gola). Attacca:

Amor
cuor
ricordo ancor
la triste sera che mi lasciasti
per fuggire a Molfetta
col ragionier Vincenzo Bartoletta
di anni ventotto e mesi tre
lalalà lalalà...


― Spegnete! ― urla Alberto Alberto. ― Quel demonio mi ha ingannato su tutta la linea: Cuor-amor-ancor... Aveva già trovato la nuova rima e mi faceva credere che gli mancavano ancora diciotto mesi di lavoro. Voi, altri, rip-poso!

I poeti e i musicisti, che per tutto questo tempo erano rimasti sull’attenti, si rilassano.

Alberto Alberto riflette: ― C’è un profondo mistero in tutto ciò. Forse...

Ma un improvviso scoppio di voci ruba per sempre ai posteri il seguito di quella dichiarazione della più alta importanza. Sale, dal giardino sottostante, un coro minaccioso:

Lalalà lalalà
perchè perchè
sei fuggita da me
senza lavar
la macchinetta del caffè
cuor amor lalalà...


La banda di Osvaldo circonda la villa del Poeta Piangente cantando il suo inno di guerra. Alberto Alberto non ha un attimo di esitazione: ― Ai posti di combattimento!

Poeti e musicisti si appostano presso le porte e le finestre. Oscar batte le mani e i camerieri portano immediatamente numerosi paioli di polenta fumante, che viene sempre tenuta pronta per emergenze del genere. La polenta è fatta con la farina fina che, essendo impermeabile all’aria, si conserva bollente più a lungo. Quando la banda di Osvaldo, guidata dal suo diabolico capo di ritorno dalla prigionia, viene all’attacco, i difensori le rovesciano addosso la polenta, cantando eroicamente l’inno composto da Alberto Alberto per questa evenienza, che dice:

Cuor amor
come scotta
la polenta stracotta
anche senza marmellata
lalalà lalalà...


L’assalto è respinto. Osvaldo e la sua banda si preparano a un lungo assedio. Bisogna sapere che la villa sorge alla periferia della città, sulle colline dell’Ovest. Il Poeta Piangente in persona ha scelto quel posto, di dove si ammirano meravigliosi e commoventi tramonti. Ora Osvaldo, animato dall’odio implacabile e dal desiderio di vendetta, innalza in giardino un immenso schermo di plastica bianca, che impedisce totalmente ad Alberto Alberto la vista dei tramonti in oggetto. Per ispirarsi egli è costretto a farsi proiettare da Oscar dei piccoli tramonti sulla parete del salotto: non è davvero la stessa cosa... La produzione di lacrime diminuisce sensibilmente... È difficile cantare amori infelici, tradimenti e abbandoni, fidanzamenti interrotti, fughe di amanti infedeli in Romagna o a Potenza, davanti a quei tramontini casalinghi di metri tre per due.

Della fame Alberto Alberto non si preoccupa: egli tiene in cantina una riserva inesauribile di farina gialla e salsicce. Ma i versi... i versi gli riescono sempre meno disperati... sempre meno malinconiosi... sempre più asciutti... Un giorno egli giunge a dettare al fido Oscar una poesia che comincia così:

Cuor
raffreddar
mannaggia al locomotor...

Oscar ha un brivido di spavento. Poeti e musicisti, che si erano radunati per ascoltare, balzano indietro come se avessero calpestato per distrazione un cobra.

― Maestro, ― bisbiglia Oscar, ― non ha dimenticato nulla? Non le pare che manchi una parola... una parolina... che comincia per a e finisce per or?

― Ma cosa, ― balbetta Alberto Alberto, ― quale parolina?... Ascoltator? Appaltator? Alfabetizzator?... Bè, dimmela tu, senza farla tanto lunga.

― Ventilator, ― suggerisce Oscar. E subito si accorge che voleva dire un’altra cosa. Egli rivolge uno sguardo supplichevole agli altri poeti e musicisti. Tutti si provano a suggerire:

― Cavolfior...

― Scardassator...

― Servomotor...

Macché. Non ce la fanno; La parola amor si sottrae ad ogni tentativo di pronuncia. La banda sta per piombare nel più cupo sconforto, ma non fa in tempo, perché dal giardino la voce di Osvaldo grida, a mezzo altoparlante: ― Protesto! State usando armi sleali e proibite dalla convenzione di Sanremo! State facendo ricorso all’ipnotismo! Io e i miei uomini non riusciamo più a pronunciare quella parola di quattro lettere che comincia per a, finisce per or, ma non è né ascensor né aromatizzator. Se non la smettete, farò bombardare la villa con quarantotto pianoforti a coda.

― Osvaldo, ― risponde Alberto Alberto, ― sappi che a noi succede la stessa cosa. Te lo giuro con una mano sul mio saldator.

― Cosa? Volevi forse dire sul tuo trebbiator?

― No, no, volevo proprio dire sul mio viceispettor.

A questo punto è chiaro che né Alberto Alberto né Osvaldo riescono più a pronunciare la parola cuor. E con amor sono due. Essi hanno perso la rima che ha fatto, pur fra tante lotte intestine, la loro fortuna!

La guerra viene immediatamente sospesa. Poeti e musicisti vengono spediti ai quattro punti cardinali a cercare le due parole perdute.

― Portatele qui, vive o morte !

Si frugano i cespugli, si esplorano le caverne, si rastrella il Parco Nazionale d’Abruzzo, si scalano le Alpi Cozie; ma cuor e amor non si trovano. Il fatto è che gli uomini non riescono nemmeno a chiamarle per nome. Ogni volta che ci si provano, essi riescono solo a gridare: Temporeggiator!, Ultracondensator!, Televisor!, Buoni del Tesor!...

Le indagini durano sei mesi e centoventi giorni. Poi cessano per mancanza di fondi. Alberto Alberto e Osvaldo, infatti, dopo aver profuso tutte le loro ricchezze nelle ricerche, ridotti in miseria, si danno all’elemosina.

Le bande si danno al saccheggio. Oscar se la passa meglio, vendendo sui mercati le lacrime del Poeta Piangente (ne possiede ancora sette ettolitri), ma per smerciare quel prezioso liquido è costretto a sostenere, mentendo per la gola, che si tratta di una lozione per far crescere i denti.

Gli esperti sostengono che le parole cuor e amor non sono fuggite, non sono state rapite da estranei, non si sono sperdute nella macchia, ma si sono semplicemente consumate per il troppo uso, come le saponette quando si riducono a minuscole scaglie che scompaiono senza rimpianti nello scarico della vasca da bagno, tra un funesto gorgogliare di acque sporche.

https://www.rulit.me/books/novelle-fatte-a-macchina-read-204970-9.html
et
https://www.rulit.me/books/novelle-fatte-a-macchina-read-204970-10.html
et
https://www.rulit.me/books/novelle-fatte-a-macchina-read-204970-11.html
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Faber
Friday, 24 March 2023 16:30
Grazie mille per questa perla! È propro lo specchio di questo disastrato paese. Sono amico di un egittologo (con cui vado pure in giro per il globo terraqueo) e lui si lamenta continuamente del degrado culturale che ha investito l'Italia. Ad esempio il fatto che a Pompei abbiano nominato direttore del sito di scavi un tedesco anzichè un italiano. O che stiamo svendendo tutto quel che possiamo.
Facendo una piccola digressione calcistica, è un po' quello che pensavo ieri sera, vedendo Mancini che preferisce mandare in campo un argentino naturalizzato che a malapena parla italiano e lascia Scamacca a scaldare la panchina e Kean a casa.
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 18:40
...speriamo (anche se ci spero sempre meno...) che col tempo maturino le nespole! :-)
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 08:43
24/03 ore 08:00 aggiornamento

24 MARZO 1999

Il 24 marzo 1999 iniziarono i bombardamenti a tappeto della NATO (con supporto italiano, crisi di governo e scissione in rifondazione inclusi) in Jugoslavia. Che all’epoca si chiamava ancora così, per chi non se lo ricordasse. Ma era l’idea stessa di uno Stato che richiamasse “gli slavi del Sud” all’unità fra loro, probabilmente, a dare fastidio alle cancellerie u-ccidentali: “divide et impera”, d’altronde. Uno Stato che, vale la pena ricordare anche questo, al suo interno aveva una Serbia che allora, come ora, aveva fatto della multietnicità il proprio tratto distintivo. Ancora nel 2013, e senza Kosovo e Metochia, contava:
7.160.000 abitanti, di cui
- Serbi 83%
- Resto Ungheresi (3,5), Rom (2), Bosniaci (2), Croati (0,8), Slovacchi (0,7) e una miriade di altri popoli dallo 0,5% in giù.
https://da.rs/gosudarstvo/etnicheskij-i-religioznyj-sostav-serbii?ysclid=lfm6la2edp925165048

Immaginiamoci cosa doveva essere anche solo quarant’anni fa. Prima che la guerra sfasciasse famiglie, di cui io ricevetti testimonianza diretta in quel centro di prima accoglienza, lo stesso in cui avrei appreso i primi rudimenti di russo. Prima che la guerra costringesse popoli che vivevano insieme, che studiavano e lavoravano insieme, che si sposavano insieme, che costruivano chiese a fianco di moschee, che parlavano una lingua talmente unitaria da chiamarsi serbo-croato, ad andare uno di qua e uno di là, deportati. Con la benedizione di Repubblica Federale Tedesca e Vaticano, i primi Stati a riconoscere l’indipendenza della “cattolica” Croazia, per esempio.

Dava fastidio, uno Stato del genere. Fondato non sulla “salad bowl” (più che “melting pot”, minestrone) a stelle e strisce dove, come in ogni boccione di insalata che si rispetti, gli italiani restano italiani, gli armeni armeni, gli israeliani israeliani, i cinesi cinesi, i cubani cubani, e via discorrendo. Riassunto in maniera geniale nel monologo di Monty Brogan nel film “La 25° ora”
https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2018/02/il-monologo-di-edward-norton-da-la-25-ora-di-spike-lee.html
E dove, alla fine, l’assolutorio (e consolatorio, d’altronde, è solo il delirio di uno spacciatore...nevvero?) “No: in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!” appare più come una foglia di fico incapace di coprire le “vergogne” di una “land of the free” sempre più incapace di trovare, nello sfruttamento di altri sette miliardi di poveri cristi, le risorse per una coperta sempre più corta. Pur competendo fra loro, sgomitando fra loro, mettendo ovunque davanti le loro lobby, i loro clan.

No, quello Jugoslavo, come quello Sovietico, era un modello fondato su un’idea ben alta di unità. Nel caso Jugoslavo, un internazionalismo proletario che nascesse direttamente fra popoli e da popoli che secoli di guerre avevano diviso, che scaturisse da un ideale comune, quello di un socialismo costruito su un modello socioeconomico peculiare e nato dalla Resistenza al nazifascismo e dai fiori che il sangue versato da quegli stessi popoli aveva contribuito a far nascere: pace, giustizia, lavoro, solidarietà, internazionalismo.

Carthago delenda est. E così, lo Stato moribondo che, ancora nel nome, incarnava tale ideale, fu distrutto del tutto. Mi ricordo ancora il suono di quelle sirene, identiche a quelle di Arnett nei suoi reportage della prima guerra del Golfo, identiche a quelle che ti fanno sentire al Museo della Resistenza a Torino quando ti portano nel bunker (sempre gli stessi a lanciare bombe in tutti e tre i casi, peraltro…). Son quelle con cui si apre questo breve filmato:
https://t.me/vityzeva/80090

In un brevissimo periodo, le didascalie riportano essere stati effettuati:
37.000 voli di morte
1.000 obbiettivi colpiti fra Serbia e Montenegro
Oltre 2.000 morti, di cui 89 bambini
12.500 civili feriti
Oltre 200.000 abitanti del Kosovo, in maggioranza serbi, cacciati dalle loro case
Frammenti e polveri di uranio impoverito ovunque
Marzo 2022: l’ONU dichiara la radioattività del territorio della Serbia per i bombardamenti NATO
Terra e acqua inutilizzabili per l’inquinamento radioattivo
I reparti oncologici di Serbia e Montenegro letteralmente esplodono di pazienti

Il filmato non lo riporta, ma lo riporto io. Il terrorismo NATO colpì anche l’ambasciata cinese a Belgrado, colpevole di non aver tolto l’ambasciata come tutto l’U-ccidente. Colpevole di essere amica di quel che restava di quel Paese. Ci pensarono i fuorilegge a stelle e strisce a ritirare il suo personale diplomatico. Buttando giù l’ambasciata e chi ci stava dentro.

Un punto di non ritorno. L’egemone sono io, gridava la NATO, l’U-ccidente, al mondo mostrando il loro arsenale. La legge sono io. Evgenij Primakov, ministro degli esteri di un presidente alcoolizzato e di un Paese a pezzi, più che far girare e tornare indietro il suo aereo con cui si stava recando a Washington, in segno di protesta, non poté fare.
https://t.me/vityzeva/80092
Allora. Oggi sono passati ventiquattro anni soltanto. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. È però il resto del mondo a essere cambiato. E la litania di Montgomery Brogan, un tempo principio autolegittimante di potere sul mondo intero, oggi suona sempre più per quello che è: un caso clinico. Agli occhi di un mondo, di una stragrande maggioranza di popolazione mondiale, che dal mito ipocrita e dai crimini ammantati di libertà e democrazia dell’U-ccidente ha ormai preso e sta sempre più prendendo, coscientemente, le distanze.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Friday, 24 March 2023 09:23
Buongiorno!
Eh ma allora andava bene sganciare bombe. Era un "intervento umanitario" per abbattere "il dittatore Milosevic", se dei civili venivano uccisi era un "effetto collaterale". Tra l'altro nell'ottimo "Bowling for Columbine" Michael Moore mostra Clinton (nella stessa mattinata) prima giustificare l'intervento dicendo che "bisogna fermare la macchina repressiva della Serbia" e poi poche ore dopo dare l'annuncio della strage avvenuta in una scuola del suo paese.
Consiglio a tutti la visione dei docufilm di Grimaldi "Jugoslavia: Il Popolo Invisibile" e soprattutto "Serbi da Morire" dove dopo le bombe mostra gli effetti delle sanzioni occidentali e dell'inquinamento provocato dagli ordigini e dall'uranio impoverito.
Tra l'altro ai tempi la NATO si vantava di poter staccare la corrente allo stato canaglia a piacimento con i bombardamenti alle infrastrutture energetiche mentre oggi ipocritamente accusa i russi della stessa cosa. Nonostante loro ci stiano andando molto più leggeri.
Aggiungo poi questa cronologia: https://www.bulgaria-italia.com/fry/sfrj/sfrj_01.htm
Che ripercorre dal 1990 al 1999 tutti i conflitti balcanici.
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 11:20
Grazie mille Faber per aver ricordato i docufilm di Fulvio!
e gli altri link
un abbraccio
Paolo
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Faber
Friday, 24 March 2023 13:11
Prego!
Per chi volesse recuperarseli: https://www.arcoiris.tv/fonte/Fulvio%20Grimaldi/
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Paolo Selmi
Thursday, 23 March 2023 20:56
23/03 ore 20:30 aggiornamento

AVDEEVKA


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-ac0d2085.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/23/20230323194725-f5fa6588.jpg

l generali NATO hanno differito ancora di qualche settimana la resa dei conti, pardon, l’offensiva di primavera, e hanno mandato altre migliaia di uomini e mezzi a tamponare la situazione. La ferrovia a nord-ovest della città è diventata così la nuova linea di fronte.
https://t.me/rybar/44986

I russi, tuttavia, non sono rimasti a guardare e stanno progressivamente ampliando, in particolare verso nord e verso est, l’area liberata. Le vie di comunicazione restano sotto il tiro dell’artiglieria russa, ma da qui all’accerchiamento operativo ne corre.

ARTEMOVSK

Anche oggi attacchi da tutti i fronti, anche oggi pezzi di difesa che cadono.
https://t.me/RVvoenkor/41186
A essere nel mirino non è solo ARTEMOVSK, ma CHROMOVO e BOGDANOVKA, ovvero i due paesi a ovest su cui cerca di tenere l’ultima linea rimasta, impedendo che l’accerchiamento diventi completo.

Nel frattempo, decine di migliaia di soldati ucraini, reclutati più o meno tutti in questa maniera “democratica”, come denunciato dal canale ucraino Rezident,
https://t.me/rezident_ua/16979
si sono ammassati all’inizio dell’imbuto Artemovsk, pronti a essere lanciati al massacro. Una “riserva” che ammonta ancora a 200.000 uomini circa,
https://t.me/RVvoenkor/41194
di cui 80.000 letteralmente gettati nel tritacarne di Artemovsk per incepparlo. Il problema è che settimana prossima porta pioggia… in quelle zone.
https://t.me/rezident_ua/16984
E se piove la forza d’urto degli ottantamila si perde nei fanghi mentre i russi, al momento meglio piazzati, faranno al tiro al bersaglio e guadagneranno ulteriori, probabilmente decisive, posizioni. Posmotrim, vedremo.

MAKEEVKA

Anche fra SVATOVO e KREMENNAJA la linea di fronte è in fibrillazione e i russi sarebbero avanzati verso ovest sino a giungere alle porte di MAKEEVKA
https://t.me/polk105/4142
et
https://t.me/ukraina_ru/139083
Non è un’offensiva su vasta scala, ma è un migliorare continuo delle proprie posizioni.
https://lnr-news.ru/society/2023/03/23/156131.html

Nel complesso, questo continuo attivismo su diverse direttrici, come già evidenziato, toglie l’iniziativa ai generali NATO, li mette nella condizione di rincorrere e tamponare situazioni, li espone agli attacchi, facendo uscire allo scoperto le forze migliori, quelle destinate a scompaginare il fronte SUD. E li costringe a combattere in condizioni sfavorevoli, aumentando ulteriormente le perdite fra le loro fila.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Faber
Thursday, 23 March 2023 23:32
Piano piano i russi stanno scardinando le difese. Stasera ho dato un'occhiata al TG3 e l'inviata dal fronte annunciava in pompa magna che l'Ucraina ha intenzione di anticipare l'offensiva di primavera attaccando sia ad Artemovsk che a sud in direzione del mare. Nel servizio prima invece riportavano con enfasi che Zelensky è andato a chiedere nuove armi subito (tra cui i missili a lungo raggio) e pretende che di entrare subito nell'Unione Europea. Massì, facciamoli entrare assieme al Kosovo...
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Paolo Selmi
Friday, 24 March 2023 11:18
Ciao Faber, l'impressione che ne ricavo al momento è uno "sparare mediatico all'impazzata": attacchiamo qui, no là, no dall'altra parte, anzi, dappertutto. Giustamente, peraltro. Non è che vengono a dire a me dove attaccano... me parece lógico :-)

Quello che mi pare un po' meno logico è il fatto stesso di attaccare. Perdi due pezzi e punti tutto da un'altra parte. Cambi gioco. Verso sud, verso quelle città che son lì, a poche decine di chilometri. E che lì, probabilmente, resteranno, perché gran parte dei 300.000 mobiitati, a quanto pare, li han piazzati lungo quelle centinaia e centinaia di km di linea di confine.

In altre parole, non siam più nel 2022 a Charkov. Non basta più la tattica "siriana", ovvero usata a Palmira e replicata con successo a Balakleja.

Peraltro la dottrina militare, ma proprio le basi che noi ignoranti possiamo sapere, noi che non siamo Rommel, impone che gli attaccanti siano in quantità decisamente maggiore o in qualità decisamente maggiore per poter avere qualche successo nella loro iniziativa.

La prima non ce l'hanno. La seconda, anche prendendo i Mi-8 rimasti e i MiG29 slovacchi appena passati sottobanco, non c'è. L'aviazione è insufficiente a coprire la fanteria. L'artiglieria è continuamente rasa al suolo appena fa capolino dalle trincee. Lungo il DNEPR, lungo ZAPOROZH'E i russi a differenza dei riservisti della LNR di settembre fanno buona guardia.

Mancherebbero quindi i presupposti. A meno che i 500 satelliti NATO che spiano palmo a palmo il territorio sanno quello che fanno. Hanno visto i punti deboli su cui picchiare. E SE picchiano e sfondano poi le cose cambiano.

SE, quel SE grosso come una casa. come trecentomila riservisti. come un atteggiamento che è radicalmente cambiato.

Torniamo quindi a questo "sparare all'impazzata mediatico". Perché? E' solo un bluff? O il preannuncio dell'ennesimo attacco kamikaze di massa? Lo scopriremo presto...

un abbraccio!
paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 23 March 2023 08:21
23/03 ore 08:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Ieri notte un altro pezzo di ARTEMOVSK è stato liberato,
https://t.me/namarshe/5095
i circa diecimila soldati ucraini rimasti in quel 16% di città che gli stessi ucraini loro attribuiscono si son fatti un po’ più stretti, e oggi stando alle premesse di questi giorni si preparano a ulteriori traslochi. Lasciando dietro macerie, come da tattica della cosiddetta “terra bruciata”.

Stesso discorso ad AVDEEVKA, dove i russi hanno consolidato le loro posizioni e sono avanzati di qualche centinaio di metri:
https://t.me/polk105/4126
Anche qui, seguiremo l’evolversi della situazione nel corso della giornata.

In tutto questo, l’imbecillità di un regime nel seguire gli ordini dei suoi padroni si esplica a ORECHOV, sotto ZAPOROŽ’E. Mentre infatti l’intera linea di fronte traballa, anche dalle parti di KREMENNAJA, coi russi che martellano prime linee e retrovie e, quando sono a buon punto, si portano a casa qualche altro pezzetto di linea di fronte,
https://t.me/polk105/4123

I generali NATO hanno ordinato l’ennesimo contrattacco verso sud. Anzi, la “controffensiva di primavera”. E così, altra carne da cannone ieri ha preso possesso di un villaggio poco più a sud di ORECHOV, nella cosiddetta “terra di nessuno”. Pronto a fare da bersaglio per l’ennesimo assalto suicida.
https://t.me/rybar/44950
Vedremo anche qui se prevarrà il buonsenso o assisteremo all’ennesimo poligono di tiro.

URANIO IMPOVERITO: MENZOGNA NATO CONTINUA

Ieri il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha avuto il coraggio di dichiarare quanto segue:
The ammunition, which enhances ability to overcome defenses on tanks, "is not radioactive" and "not anywhere close to going into" the sphere of nuclear weaponry, Kirby said.
"This is a commonplace type of munition that is used particularly for its armor-piercing capabilities. So again, if Russia is particularly concerned about the welfare of their tanks and their tank soldiers... they could just take them across the border back into Russia," he said.”

https://www.barrons.com/news/us-dismisses-russian-complaints-on-uk-depleted-uranium-ammunition-ddf553d9

Riassumendo: le munizioni non sono radioattive, sono usate comunemente e servono a perforare le armature dei carri, quindi i russi non le vogliono solo perché hanno paura che i loro mezzi diventino dei colabrodo… se avete questi timori basta che ve ne andiate via.

Non entro nel merito dell’ottusità del suddetto portavoce, ovvero che il personaggio in questione ci sia o ci faccia. Mi limito comunque a osservare che DOPO OLTRE VENT’ANNI, sembra che il tempo non sia mai passato… SENTIAMO RIPETERE LE STESSE, IDENTICHE MENZOGNE.

"Ci dicevano che era tutto a posto", titolava l’Espresso nel 2014 (“Negli ultimi dieci anni sarebbero 3.700 i reduci da missioni all'estero che hanno avuto un tumore. In 532 hanno richiesto un risarcimento al ministero della Difesa. Nessuno di loro ha ancora visto un euro ”)
https://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/07/21/news/inchiesta-uranio-impoverito-1.173721/
Nel 2015 le cose cambiavano, DECISAMENTE.

“E' notizia di oggi (26/05/2015 NdA) la sentenza emessa a carico del ministero della Difesa dalla corte d'appello di Roma in cui viene decretata la "inequivocabile certezza" del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali.”
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Uranio-impoverito-e-certo-il-nesso-tra-esposizione-e-tumori

LA SENTENZA NON SOLO COSTITUIVA UN VALIDO PRECEDENTE PER TUTTI I SUDDETTI MILITARI IMPEGNATI NEI BALCANI, MA ANCHE PER QUELLI CHE AVEVANO CONTRATTO TUMORI A SEGUITO DI ESERCITAZIONI, ATTIVITÀ DI POLIGONO, PER ESPOSIZIONE CONTINUA E PROLUNGATA CON TALI AGENTI PATOGENI.
Questo sito riporta integralmente una sentenza del Consiglio di Stato che rigetta IL RICORSO DEL MINISTERO DELLA DIFESA IN TAL SENSO:
https://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=26486:consiglio-di-stato,-sez-2,-09-agosto-2021,-n-5816-esposizione-all%E2%80%99uranio-impoverito&catid=20&Itemid=138

Vale la pena riportarne questo passaggio. Le obiezioni del Ministro Pinocchio di turno (e, sinceramente, non me ne può fregare di meno di quale sfumatura di grigio sia, in riferimento anche ai “passaggi epocali” evocati da alcuni media circa l’elezione del segretario del partito di “opposizione”) erano così smontate:

Tali considerazioni non sono in grado di scalfire la rilevanza degli elementi fattuali evidenziati dal T.a.r. e suffragati dalle risultanze istruttorie acquisite, le quali hanno consentito di appurare che il periodo di addestramento presso -OMISSIS-“implicava la permanenza in buche e trincee realizzate mediante esplosioni nonchè operazioni di pulizia e smontaggio/rimontaggio di armi con benzene senza le necessarie attrezzature protettive” e che durante il servizio prestato presso il -OMISSIS-“-OMISSIS-” di -OMISSIS- per 13 mesi, dal giugno 1999 al luglio 2000 l’appellato “ha partecipato ad attività di addestramento con armi e materiali esplosivi, ha effettuato stoccaggio di materiale bellico nella polveriera della -OMISSIS-che asserisce inquinato da uranio impoverito”. Nemmeno è stato adeguatamente contraddetto da parte appellante quanto rimarcato dal T.a.r. a proposito del fatto che l’appellato è stato preposto all’espletamento di compiti “di pulitura e bonifica di munizioni ed automezzi blindati e cingolati rientranti dalle operazioni militari nei Teatri Operativi all’estero ove era utilizzato l’uranio impoverito (Kosovo) ordinate dal Maresciallo -OMISSIS-nonchè delle operazioni di scarico di materiale bellico inscatolato in casse di metallo sigillate asseritamente recanti il simbolo di materiale radioattivo”. L’assolvimento di tali compiti trova riscontro nel rapporto informativo redatto dal Maggiore -OMISSIS-in data 18 dicembre 2012, ove appunto egli attestava che “anche se il Caporale -OMISSIS- non è stato mai inviato in teatri operativi/missioni all’estero, era comunque a contatto con mezzi e materiali che venivano da zone in cui sono stati conflitti”. Per quanto riguarda, infine, il periodo di servizio svolto in territorio estero parte appellante si limita a negare che controparte sia mai stato impegnato fuori dal territorio nazionale senza fornire documentazione in grado di contrastare le circostanziate affermazioni rese dall’interessato in sede istruttoria innanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta circa la sottoposizione ad addestramenti nell’uso di esplosivo sospetto “che al detonare sprigionava polvere giallastra tipica del tritolo” avendo opposto in quella sede il segreto militare e comunque nulla documentando sul punto nel corso del giudizio di prime cure ovvero di questo stesso giudizio.

Tradotto il finale, quando non si ha più nulla da dire, si oppone il segreto militare. E passan vent'anni. Qui un avvocato specializzato nel difendere soldati entra nel merito:

L'azione della radioattività e delle microparticelle
La “sindrome dei Balcani” è causata, oltre che dalla radioattività dei proiettili all’uranio impoverito, anche dalle microparticelle rilasciate nell'ambiente a seguito delle esplosioni.
Le microparticelle sono state assimilate dai militari per inalazione o per ingestione, in quanto i vapori sprigionati nelle deflagrazioni e nelle esplosioni possono essere trasportati anche a chilometri di distanza prima di depositarsi nel terreno dove il metallo potrebbe entrare nella catena alimentare o inquinare la falda acquifera.
La composizione chimica del particolato cambia a seconda se si tratta di un inceneritore, o di una bomba all'uranio, o ancora se vengono compite fabbriche di armamenti, raffinerie o altro, determinando tipi di inquinamento differenti.
Le microparticelle e l’uranio impoverito, una volta penetrati nell’organismo, provocano infiammazioni che, a loro volta, attraverso il processo della cancerogenesi, portano allo sviluppo di forme tumorali.
https://www.avvocatoeziobonanni.it/uranio-impoverito/

E qui un’associazione militari cita anche il lavoro congiunto di una commissione serba sull’argomento:

“Contestualmente al rigetto del Comitato di Verifica in Serbia una Commissione d’Inchiesta medico scientifica sui danni causati ai bambini nati tra il 1999 e il 2015 ha stabilito che sono stati esposti a un fattore tossico che li ha resi più vulnerabili a malattie maligne. Lo ha detto in questi giorni Darko Laketic, presidente della speciale commissione d’inchiesta costituita lo scorso anno a Belgrado per indagare sulle conseguenze per la salute dei cittadini e per l’ambiente dei bombardamenti con uranio impoverito condotti dalla Nato sulla Serbia 20 anni fa, nella primavera 1999, durante la guerra del Kosovo. Laketic ha presentato il primo studio medico-scientifico effettuato dalla commissione in collaborazione con l’Istituto per la salute pubblica ‘Milan Jovanovic Batut’. “Penso agli italiani, che hanno messo a disposizione l’intera documentazione della loro commissione d’inchiesta, offrendo aiuto con analisi biochimiche o tossicologiche”. Ciò era avvenuto in occasione della visita che il presidente di tale commissione Gian Piero Scanu aveva effettuato a Belgrado nel luglio dello scorso anno. Laketic ha sottolineato le gravi conseguenze dei raid alleati sulla Serbia guidata dall’allora uomo forte Slobodan Milosevic, “Una simile tragedia non pnuò e non deve essere dimenticata”.”
https://www.militariassodipro.org/uranio-impoverito-unaltra-sentenza-che-porta-giustizia/

Ma è una ricerca prima della timbratura, mi vergogno solo a chiamarla, “ricerca”. E’ una cosa dettata più dal nervoso e dal senso di vomito di fronte a chi ha la faccia come il culo, in pieno 2023, di sostenere ancora pubblicamente certe cose. E il nervoso monta ulteriormente perché ci sarà chi, a queste bufale, ci crederà ciecamente.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 18:57
22/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


I combattimenti infuriano lungo tutto il perimetro urbano, ovvero attacchi provenienti da tutte le direzioni. Maggiormente, ammettono gli stessi analisti ucraini, da SUD:
https://t.me/RVvoenkor/41141

Per i motivi che ci siamo detti già ieri, ovvero che risulta molto più fragile la tenuta di quel settore rispetto a una zona industriale e una CHROMOVO immediatamente a ovest molto più fortificate. Ciò non toglie che gli attacchi proseguano, e con un’intensità sempre maggiore, anche sulle zone più protette.
https://t.me/RVvoenkor/41128

D’altronde, è l’unico modo per riuscire a vincere una forza quantificabile nell’ordine di oltre diecimila uomini in una superficie ogni giorno sempre più ridotta e, pertanto, sempre più agevole da controllare metro per metro, palmo a palmo. Vedremo gli sviluppi. Intanto, la comparsata del patàca in pigiama, neanche con elmetto e giubbotto, “dalle parti di Bachmut”…
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/22/274952.html
ormai non convince più nemmeno i suoi. Che parlano di un hangar a Konstantinovka:
https://t.me/legitimniy/15004
Producendo, pertanto, l’effetto contrario a quello voluto.

AVDEEVKA

Nonostante l’esercito ucraino cerchi di tamponare la falla mandando, in fretta e furia, rinforzi, l’effetto è esattamente quello ottenuto ad ARTEMOVSK. La cartina rimane la stessa:
https://t.me/sanya_florida/7771
E sul campo di battaglia rimangono, ogni giorno, centinaia di soldati mandati contro posizioni ormai consolidate: oltre trecento soltanto fra ieri e oggi.
https://t.me/mod_russia/25018
Esattamente come ad ARTEMOVSK. E un doppio tritacarne rischia di compromettere i sogni di gloria dei generali NATO ancor prima che si accorgano di quanto sta accadendo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 12:54
22/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: QUANDO I RUSSI FANNO “SIRIANI”…


Questa recentissima situazione,
https://t.me/polk105/4093

che mostra gli ultimi quartieri liberati a SUD della città
https://t.me/polk105/4093?single
et
https://t.me/polk105/4097?single

Si accompagna in realtà a quello che è il dato più interessante: una lamentazione ufficiale degli ufficiali ucraini sul campo, che di fatto sancisce il fallimento della linea difensiva sinora tenuta. I russi procedono ad attacchi simultanei su più punti, TESI AD ACCERCHIARE la città (e questo lo sappiamo) e a TAGLIARE le comunicazioni (e questo pure è noto). Quello che è meno noto è l’ESTREMO GRADO DI MOBILITA’ DEI RUSSI. Scrivono gli ufficiali ucraini infatti:
Каждый день мы теряем несколько кварталов, а присланные танки просто сжигаются в городе и не имеют смысла в боях.
Ogni giorno perdiamo alcuni circondari, e i carri che ci hanno inviato giacciono bruciati per le strade, perdendo ogni senso in combattimento.
https://t.me/polk105/4093

Mi tornano alla mente i carri dell’esercito siriano bruciati dagli attacchi simultanei dei mezzi veloci dei ribelli foraggiati dalla CIA e dei gruppi terroristici di An Nusra e dell’Isis. I russi hanno imparato molte cose in Siria. Soprattutto, con la liberazione di Aleppo. Altri, invece, le hanno disimparate.

Aggiornamenti a seguire.
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Мир
Wednesday, 22 March 2023 14:53
Caro Paolo,
grazie come sempre per il preziosissimo "riordino quotidiano" di tutto quello che succede.
Mi sembra che i russi stiano creando quanta più zona grigia possibile in tutti i settori: chilometri nella aree aperte in pianura e quartieri vuoti ad Artemovsk.
Le linee fortificate le hanno più indietro, adesso è importante liberare spazio per poter vedere e controllare con margine di tempo l'eventuale avanzata del nemico.
Se davvero i capi del regime tenteranno una sortita per compiacere la stampa occidentale di certo arriverà solo via terra, quindi è fondamentale avere spazio per poterla demolire durante la corsa.
I russi lasciano infatti davanti solo unità d'assalto veloci che all'occorrenza possono ritirarsi alla svelta per lasciare all'artiglieria e all'aviazione il compito di eliminare eventuali mezzi nemici in arrivo.
Per avere la forza di correre lungo tutta la zona grigia l'esercito del regime ucraino dovrebbe mettere in campo una marea di mezzi e uomini, tenendo conto che almeno un 30% verrà fermato dall'artiglieria, quelli che arrivano poi devono scontrarsi da vicino con l'esercito russo.
Non sappiamo ovviamente se, cosa e quanto stiano accumulando ma certamente i russi lo sanno e lo vedono.
Un po' come farsi 150 km di pianura in bicicletta per poi iniziare a scalare le Alpi.
I padroni NATO sono ovviamente sull'auto ammiraglia con frigo bar e condizionatore acceso, in fondo al gruppo.

Un abbraccio, a presto.

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 18:21
Grazie a te, Mir! Secondo me ci hai preso come al solito. Mi hai fatto venire in mente un'analisi di ieri:
https://t.me/vysokygovorit/11078

L'autore, un voenkor, proprio parla degli aspetti che hai sottolineato. Intervenendo su tutte le speculazioni in corso di se come quando dove contrattaccheranno, dice, alla fine, di non farne un dramma:

La questione chiave per noi in queste condizioni sarà condurre un buon lavoro con i nostri ricognitori, in grado in tempo zero di
1. individuare
- i movimenti del centro di gravità dell'attacco dell'esercito ucraino;
- dopodiché la direttrice del loro ATTACCO PRINCIPALE e
2. fornire coordinate in modo sufficiente a garantire la nostra risposta
Ключевым вопросом для нас в этих условиях становится хорошая работа собственной разведки, способной своевременно вскрыть перенос центра тяжести наступления ВСУ, после того как направление главного удара будет выбрано, и дать достаточно данных для нашего ответа.

Per fare questo, perché "l'attacco nemico non ci colga di sorpresa" (наступление врага не станет для нас неожиданностью), occorre fare esattamente quanto hai sottolineato. Avere più visuale possibile. Non lasciare fianchi scoperti. Attaccare, prendere e consolidare nuove posizioni, ma non strafare.

Se poi saran costretti dalla contingenza attuale a rinviare il tutto sine die... ne vedremo delle belle!

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 08:25
22/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

L’evoluzione è soprattutto a sud, dove il viale Korsunskogo è stato finalmente passato, come si vede in questa cartina:
https://t.me/RVvoenkor/41096
La linea è spezzata e i russi continuano a salire. Vedremo nel corso della giornata le evoluzioni

SINDROME CINESE (再见!“Zài jiàn”, arrivederci)

Due brevi post scriptum.

PRIMO: Xi Jinping nel lasciare Mosca ha detto un’ultima cosa, molto importante. I cinesi, come tutti gli estremo-orientali, non parlano per niente. Li allenano sin da piccoli a controllare pensieri, parole, opere e omissioni. Padre Jorge del nome della rosa si sarebbe trovato bene da loro, il riso è proprio delle scimmie. Breve, ma necessario, preambolo a quanto segue. Xi nel congedarsi da Putin dice:

“Oggi stanno avvenendo cambiamenti, quali non ce ne sono stati negli ultimi cento anni. E noi governeremo insieme questi cambiamenti”
https://t.me/mig41/25287

Sanno dove stanno andando. Sanno perfettamente quello che li aspetta. Si preparano al peggio per accogliere il meglio che verrà. Soprattutto, sono determinati ad andare avanti.

SECONDO: della serie, “Morto un gasdotto se ne fa un altro”. A pieno regime la potenza di SILA SIBIRI 2 sarà di 50 MILIARDI DI MC l’anno. A piena portata, NORD STREAM 1 faceva 55 MILIARDI DI MC. Gli europei rimpiazzati, TOTALMENTE, dai cinesi.

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Wednesday, 22 March 2023 09:13
Buongiorno!
Aggiungo, rimpiazzati, cornuti e mazziati dagli "alleati" d'oltreoceano e oltre Manica che guarda caso hanno litri e litri di gas liquefatto invendibile che non vedono l'ora di rifilarci.

E Cina e Russia hanno posto le basi per la fine del dominio americano. Ma come, i russi non erano isolati a livello interplanetario? Non dovevano crollare in due settimane grazie alle sanzioni? Non avevano finito i missili? Non erano costretti a usare i chip delle lavatrici per le loro armi? Non andavano a combattere nudi e senza armi mentre gli ucraini "sono armati fino ai denti, super equipaggiati e hanno pure le trincee riscaldate" (cit. Larry Johnson)?

Stamane più mi sono svegliato con questa notizia: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/03/21/aeronautica-attivo-un-sistema-per-info-ai-soldati-ucraini-_17def81a-a619-4b4b-bedd-f55b755cd233.html
Apparte l'ennesima conferma (se mai ce ne fosse bisogno) che siamo di fatto in guerra con la Russia, ma qualcuno ha spiegato ai nostri ufficiali che i cellulari sono tra le prime cause di morte al fronte?
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 11:11
Penso di no, caro Faber... saranno ancora fermi al corso di formazione e aggiornamento dal titolo: "quando vi mandano una mail anche se c'è scritto "Banca XXX" non aprite l'allegato"...

Coraggio... che siam solo a marzo!!!

Un abbraccio
Paolo
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Faber
Wednesday, 22 March 2023 11:29
Beh un mio collega mi ha raccontato che gli americani hanno richiesto ufficiali italiani per reinsegnare ai loro capitani come orientarsi in mare con bussola e sestante. A furia di puntare sulla tecnologia non sono nemmeno in grado di navigare senza satelliti e GPS.
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Paolo Selmi
Wednesday, 22 March 2023 18:06
Non fatico a crederlo, Faber!

Mi hai fatto venire in mente un ricordo bellissimo, risalente a una vita precedente. Insegnavo cinese agli italiani a un corso serale e una mia alunna aveva un compagno che si era imbarcato nella redazione di un libro sui "navigatori scalzi". Ovvero su come storicamente si navigava prima della cartografia.

Era un ingegnere, se non mi ricordo male, e col piglio tipico degli ingegneri aveva acquisito una competenza sull'argomento non indifferente (sua è una storia del punto nave). Mi aveva contattato per avere informazioni analoghe sulla Cina. Io purtroppo non avevo tempo di cercare e tradurre materiali, e lo avevo rimandato al monumentale:

Joseph Needham, Science and Civilization in China
(qui la wikipedata giusto per avere un'idea di questo lavoro titanico... https://en.wikipedia.org/wiki/Science_and_Civilisation_in_China)

Il volume 3, "Mathematics and the Sciences of the Heavens and the Earth" per l'appunto parlava anche di scienze nautiche e cartografia ("the role of navigators" pp. 532-556)

Più di quello non ho saputo aiutarlo. Nello scriverti ho fatto una guggolata... e alla fine ce l'ha fatta: è riuscito a scriverlo, il suo libro sui marinai scalzi.

https://www.frangente.com/trunk/pr_file2_4185_nav36-navigatori.pdf

Per me è arabo. Io son di montagna, e neanche più di tanto, visto che mi fermo giusto prima dell'imbragatura. Ma nonostante la mia ignoranza riesco a cogliere l'ordine di grandezza di quell'immenso patrimonio di sapere e di conoscenze dilapidato con l'ingresso del GPS.

Mi basta fare il paragone con la mia kompass e il mio altimetro che è soprattutto barometro, nel senso che quando canna l'altezza e mi indica più altitudine del dovuto... è il caso di girare gli scarponi e rotolare a tutta verso la macchina. Strumenti che ho imparato ad apprezzare col tempo, cogli anni. E che non mi hanno mai tradito. Al punto che i nuovi sentieri fatti nelle mie montagne li "aggiorno" io su quelle carte.

Una goccia, è il caso di dirlo, letteralmente nel mare. Nella cultura del mare, costruita dall'essere umano in millenni.
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Faber
Wednesday, 22 March 2023 19:11
Grazie mille per aver condiviso questa esperienza!
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 March 2023 19:17
21/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Cartina uscita oggi dal sito filoucraino deepstatemap (https://deepstatemap.live/en"#6/49.438/32.053) con percentuali di possesso territorio (accurate al centesimo… lasciam perdere…) così divisa:
ROSSO – Russi (63,56%)
GRIGIO – Terra di nessuno (19,69%)
GIALLO – ff.aa. ucraine (16,75%)
https://t.me/polk105/4044

Consideriamo che la fonte è filoucraina e vediamo i dati. Per le forze NATO può essere SOLO peggio. Inoltre, è interessante vedere l’estensione della terra di nessuno. In sostanza, l’area gialla, quella dove i soldati possono muoversi e organizzare la propria azione in relativa sicurezza e possesso del territorio è MOLTO, ma MOLTO, risicata ormai.

In tutto questo, il comando NATO pensa ancora al RIBALTONE. L’attacco, nell’ultima configurazione esposta agli spifferi di corridoio (ormai di segreto c’è rimasto ben poco…) si collocherebbe nella notte tra 24 e 25 marzo. Ben tre attacchi simultanei:
1. Da VASJUKOVKA a KRASNOE, tagliando da nord a sud la fetta di territorio liberato a Nord-Ovest e isolandolo dal resto
2. Da TORECK a NIKOLAEVKA, tagliando da sud a nord l’area a Sud-Ovest che minaccia ora KONSTANTINOVKA e dintorni
3. Da CHASOV JAR a schiantarsi a EST, nel centro di ARTEMOVSK (“per un colpo d’incontro” для встречного удара) tipo caprone che prende la rincorsa tira testata ad altro caprone.
https://t.me/namarshe/5087
Circa quest’ultimo punto, altre fonti parlano di CENTINAIA DI MEZZI (blindati e carri) ammassati e pronti a partire:
https://t.me/vysokygovorit/11075
Vedremo quanto di quello auspicato si realizzerà… intanto, a SUD i russi hanno sfondato anche quella linea data dal vialone Ulica Korsunskogo
https://t.me/RVvoenkor/41079
E se non vogliono trovarsi il cerchio chiuso di punto in bianco, saranno costretti a gettare nella mischia altre migliaia di uomini. E non dove dicono loro.

SINDROME CINESE (QUALCHE CONCLUSIONE)

Qualche conclusione, sia pur sommaria, da questi primi incontri.
1. Record nel volume di scambi fra i due Paesi nel 2022, quest’anno già in corso di superamento su base mensile, per un totale stimato di OLTRE DUECENTO MILIARDI DI DOLLARI
https://t.me/ukraina_ru/138705
2. I russi offrono sul piatto essenzialmente, e altro non poteva essere, idrocarburi:
- Tutto è pronto per il nuovo gasdotto SILA SIBIRI 2. Giusto per esemplificare cosa significa SILA SIBIRI 2 nel cambio radicale di rotta dei transiti di gas DALLA DIRETTRICE EST->OVEST A QUELLA OVEST->EST, questa mappa ci viene in aiuto:
https://i0.wp.com/eenergy.media/wp-content/uploads/2020/06/sila-sibiri-2.jpg?ssl=1
Ci viene in aiuto… per farci capire come valorizzeremo meglio nel prossimo futuro energie futuristiche come carbone, legna, plastica, copertoni (da respirare a pieni polmoni…), libri (carta straccia…), streghe ed eretici (a differenza del medioevo, con una compassionevole assoluzione…).
3. Obbiettivo per il 2030: non meno di 98 MILIARDI DI METRI CUBI DI GAS + 100 MILIONI DI TONNELLATE DI CARBURANTE
4. DARE-AVERE da regolarsi NELLE RISPETTIVE VALUTE NAZIONALI (bye bye talleri, sterline, euri…)
5. Sostituzione integrale delle aziende u-ccidentali con analoghe aziende cinesi nei settori di economia russa abbandonati dalle prime
6. Ampliamento delle quote di mercato dei prodotti agricoli russi nel mercato cinese
7. Progetti congiunti nei rami più avanzati della produzione industriale e in otto settori chiave (fra cui finanza, trasporti, infrastrutture)
8. Accelerazione ulteriore negli scambi studenteschi e nella promozione dei rispettivi turismi
https://t.me/ukraina_ru/138707
et
https://t.me/RVvoenkor/41068
et
https://t.me/WarDonbass/103712

HARAKIRI U-CCIDENTALE (“TOZZI …FAN! BANZAI!”)

Di fronte allo scenario internazionale che si sta configurando, direi che la NATO in un anno è riuscita in un vero e proprio “capolavoro”:
- come HARAKIRI politico-economico (il nostro) non c’è male: un po’ più di rituale, però, ecchediamine… abito bianco (colore della morte), faccia da Toshiro Mifune incazzato, fascia alla testa, gesto teatrale… anzi, quello c’è, purtroppo… un vero e proprio cinema (trash)!
- Come costruzione e consolidamento di un polo industriale ed energetico mondiale sempre più alternativo all’U-ccidente, e autonomo, di base, dallo stesso, ci siamo, e alla grande.
- Come polo di attrazione per altre potenze regionali asiatiche (India, Iran, Turchia, Indonesia) e, potenzialmente, africane e sudamericane siamo a livelli mai raggiunti di sviluppo bilaterale senza u-ccidentali di mezzo.

Niente di trascendentale. Né, tantomeno, di rivoluzionario. La Serenissima dopo la scoperta dell’America ne seppe qualcosa… L’asse del mondo gira. E non è l’unica cosa a girare, a qualcuno che non lo vuole ammettere. E si ostina a scatenare guerre ovunque pur di mantenere una posizione egemonica che, ormai, gli scappa di mano anche nel settore dove fino a poc’anzi dominava: quello militare. Le guerre le scatena… e le perde. Miseramente, trascinando nella miseria più nera chi lo segue (per costrizione, più che per convinzione… perché destinatario di “un’offerta che non può rifiutare”): vassalli, valvassori, valvassini e servi della gleba (a testa bassa).

E più mazzate riceve, più va avanti. Imperterrito. Verso il baratro. Senza un briciolo di testa, ormai, accecato completamente. E diventando, così, lo zimbello di oltre tre quarti di mondo, SPECIALMENTE QUANDO “SALE IN CATTEDRA”.

La “perla” di oggi ce la offre un giornale olandese,
https://t.me/NSDVLuganske/4708
capace di impaginare, UNA A FIANCO ALL’ALTRA, QUESTE DUE NOTIZIE:
1. Accordo in UE per fornire un milione di munizioni all’Ucraina e staccare un altro pacchetto di “aiuti militari”
2. La Cina arma la Russia! Orrore orrore, è contro lo Statuto dell’ONU e il diritto internazionale.
Al che chi legge alza la manina e chiede: ma, ammesso e non concesso che fosse vera la seconda, non è anche contro lo statuto dell’ONU e il diritto internazionale dare un milione di munizioni all’Ucraina? O imbottirla di carri armati e patriot?
https://t.me/RVvoenkor/41080
Noi, questi problemi, non ce li poniamo. Quindi possiamo pure affiancare le notizie, senza tema di obiezioni di alcuna sorta.
Del resto, lo ha appena sostenuto lo Stolto. Noi in Ucraina SI, la Cina che arma la Russia NO.
https://t.me/boris_rozhin/81012
Possiamo persino combattere i russi coi proiettili all’uranio impoverito. Questa l’ultima di oggi:
https://t.me/vysokygovorit/11074
Sulla base di quale “diritto”, quindi? Quello su cui si poggia la NATO da quando è nata… quello del più forte. Come in Jugoslavia, del resto, coi soldati italiani che con tutto l’uranio che si son respirati lì, pur non restandoci nemmeno tantissimo, son morti una volta tornati qui. E nessuno, lì, nessuno, organizza viaggi in colonie estive come quelli per i bambini di Chernobyl. Quelli della Ex-Jugoslavia possono continuare a crescere sviluppando brutti mali. Oggi i russi han tirato in ballo il deterrente atomico, dicendo che non è il caso di scatenare un conflitto con QUESTI armamenti. Ma la cosa che sconcerta, è che qui non reagisce nessuno. Sparate di questo tipo partono dalla NATO, che sta perdendo, non dai russi, che stanno vincendo. Sono armi criminali, quelle che minacciano di usare. E nessuno, QUI, muove parola.

Il resto del mondo, non U-ccidentale, sta a guardare, molto attentamente, ma non resta alla finestra: quando non si trova il fucile NATO alla tempia e la mano del FMI al portafoglio per votare le risoluzioni atlantiche all’ONU, comincia a guardarsi intorno. E intorno c’è un capitalismo, c’è un imperialismo, chiamiamolo o chiamatelo come volete, che è “meno peggio”. E piuttosto che niente è meglio piuttosto, come si suol dire.

Ecco perché l’U-ccidente partito un anno fa per ISOLARE LA RUSSIA dal resto del mondo, in un anno è finito ISOLATO ESSO STESSO... DALLA REALTA’, anzi tutto. E dal resto di un mondo che comincia a fare qualche ragionamento. Come non ne aveva fatti mai nella storia di questo essere antropomorfo chiamato uomo. Storia scritta in una variante WASP (White Anglo-Saxon Protestant) destinata, ben presto, a essere sostituita da altre scritture.

Ma il vecchio imperialismo non vuole cedere. Ha ancora la maggioranza delle armi e delle basi militari presenti sul globo. Muoia Sansone! Con tutti i filistei! Avanti così, quindi…avanti tutta, verso uno HARAKIRI che sconteremo per decenni e che faremo scontare ai nostri figli e alle generazioni che seguiranno. TOZZI.. FAN, BANZAI! (万歳cinese wànsuì万岁, lett. “10.000 anni”!, ovvero.. “ev-viva!”…)

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 March 2023 12:52
21/03 ore 12:30 aggiornamento

AVDEEVKA

Proseguono i combattimenti intorno a STEPOVOE a nord della città
https://t.me/namarshe/5081
In questa ulteriore cartina è il paese aldilà della linea azzurra (la ferrovia tagliata)
https://t.me/polk105/4026

Ci sono progressi circa l’accerchiamento in corso ma nulla ancora di definito:
https://t.me/polk105/4025

ARTEMOVSK

In città i combattimenti infuriano con attacchi simultanei praticamente da tutte le direzioni, con l’obbiettivo di individuare i punti deboli nella linea difensiva e lì insistere ulteriormente.
https://t.me/polk105/4035
Intorno alla città, proseguono le manovre di ampliamento del fronte sud con combattimenti ormai alle porte di KONSTANTINOVKA:
https://t.me/polk105/4029
et
https://t.me/ukraina_ru/138648

Nel complesso, entrambe le situazioni in costante evoluzione. Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 March 2023 08:42
21/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065822-8b52bafa.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/21/20230321065825-9b477ce0.jpg

Come è possibile vedere, ci sono stati sviluppi per tutte e tre le azioni in corso:

1. Dentro la città stessa. Il cerchio si sta progressivamente stringendo intorno allo stadio Avangard (il triangolino nell’ingrandimento), così come a nord intorno alla fabbrica AZOM. Nel complesso, data l’enorme quantità di carne da cannone ucraina ammassata in pochi kmq, questa azione è quella che offre maggiori risultati, dal punto di vista di danni inferti alle forze NATO e “demilitarizacija”, ma richiede maggiori esperienza, capacità e competenze dal punto di vista militare. Oltre che tempi lunghi, data la conformazione del territorio urbano e la necessità di procedere per gradi al fine di non lasciar scoperto alcun fianco a eventuali contrattacchi. Questo comporta inoltre la necessità di procedere ad attacchi continui e ininterrotti, al fine di sfiancare il nemico in superiorità numerica e rendergli impossibili rotazioni o regolari approvvigionamenti.

Di notte si riporta, infatti, come gli attacchi a sud non si siano fermati, con l’evidente intento di liberare ulteriori quartieri e ripartire poi la mattina da una situazione di ulteriore vantaggio:
https://t.me/condottieros/322

Lo scopo è, quindi, tramite una pressione crescente, rompere i ritmi della difesa e provocare il collasso di intere strade e quartieri, anziché di intere case. Vedremo gli ulteriori sviluppi.

2. Intorno la città stessa. Quell’animazione che girava qualche giorno fa e che abbiamo riportato mostra come il grosso delle truppe NATO si sia spostato lungo l’imbuto. Anche qui, pertanto, continua l’illogica mattanza di truppe difese da trincee scavate in fretta e furia e terrapieni di fortuna a nord e a sud dell’imbuto. La difesa tiene, letteralmente, il tempo di annientare tale scaglione e passare a quello successivo. Carcasse di mezzi si ammassano lungo i bordi delle strade e non si ha ormai neppure la possibilità di trasportare i feriti negli ospedali limitrofi per tempo. Ma questo, nella logica u-ccidentale, non è un crimine di guerra. No. È “per il bene del popolo ucraino”…
Vediamo quindi come specialmente a nord la linea di difesa cada pezzo a pezzo, mentre a sud ci si sia sostanzialmente fermati i bordi della strada che porta a CHASOV JAR, che collasserà solo quando collasserà quella sacca in formazione a SUD del MiG-17, che renderà KRASNOE attaccabile anche da est e, verosimilmente, da nord-est, e quindi a cascata tutto il pezzo a ovest che ne consegue. Fino ad allora, i russi tengono la posizione, resistono a inutili tentativi di contrattacco e si preparano a un’eventuale controffensiva, dichiarata settimane fa e sempre “posticipata” per un motivo o per un altro. Probabilmente, per lo stesso motivo per cui “posticipo” il rifacimento del bagno. Ma mai porre limiti alla “provvidenza”, pardon, agli “aiuti” U-ccidentali.

3. Verso SLAVJANSK. Qui vediamo un avanzamento verso GRIGOROVKA e nulla più. Se notiamo sulla cartina, l’avanzamento riguarda un territorio maggiore in superficie della stessa ARTEMOVSK. Area di campi che va puntellata, anche qui in previsione di un’eventuale controffensiva, temuta perché un attacco sui fianchi condotto con un gruppo d’attacco sufficientemente potente e numeroso, potrebbe mettere in seria difficoltà l’intera operazione, tagliando i reparti più avanzati, chiudendoli in una sacca, e creando le condizioni per ulteriori, dolorosi, affondi. Quindi, dopo gli avanzamenti dei giorni scorsi e con le unità che son sempre quelle, numericamente parlando, è logico pensare che i russi puntellino, in questo momento, anche perché la cartina ben mostra come ormai si ritrovino a ridosso di centri urbani che richiederebbero altre condizioni per essere attaccati e liberati. Vedremo anche qui gli sviluppi.

AVDEEVKA

Uno sviluppo immediato e tangibile è quanto sta accadendo ad AVDEEVKA. È inutile negare il rapporto causale che lega questi punti così lontani. L’area intorno alla fortezza, costruita in otto lunghi anni per fare da avamposto, da trampolino di lancio per la soluzione azera del problema Donbass, sta per essere circondata GRAZIE alla carenza di uomini e mezzi DOVUTA a un pozzo senza fondo, di nome ARTEMOVSK.

Questo, naturalmente, oltre al supporto di artiglieria e aviazione, ci mancherebbe. Ma non dimentichiamoci che è da fine febbraio che qui si martella e, CASUALMENTE, ora cominciano a vedersi i risultati. Non prima.

Molto bene, comunque. Due sacche al prezzo di una, grazie agli “scienziati”, alle “volpi del deserto” che governano le operazioni militari del regime di KIEV usandolo come serbatoio di carne da cannone. I russi ringraziano. La mattina, anche qui, si apre con i consueti martellamenti da nord-ovest verso sud e da sud-ovest e nord-est verso il centro.
https://t.me/voenkorKotenok/46240
Vedremo gli sviluppi.

SULLE TRUPPE UCRAINE MANDATE AL MASSACRO A ZAPOROZH’E

https://t.me/RVvoenkor/41039
Con questo filmato, rompo la mia consuetudine di non rimbalzare immagini di guerra. Primo, perché c’è poco da vedere, secondo, perché montate sempre con delle musiche che definire “orende”, con una “r” sola, è un complimento. Aggiungere schifo allo schifo è un’impresa non facile, ma la propaganda più bassa di entrambi gli schieramenti ci riesce benissimo. E non è il caso di esaltare gli esaltati ulteriormente. Almeno, così mi hanno insegnato.

Qui faccio un’eccezione. Perché si vede chiaramente come le truppe ucraine siano state mandate al massacro inutilmente in azioni dove si perdono decine di uomini e mezzi. Sono immagini risalenti a qualche giorno fa, negli attacchi riportati pure su queste pagine.

I mezzi procedono in ordine sparso, son subito individuati, e la reazione dell’artiglieria, che si vede chiaramente dall’angolatura del filmato essere collocata su posizioni più elevate, è immediata. Mezzi colpiti, mezzi che cercano di girarsi come possono su viottoli di campagna e battere in ritirata, soldati che escono in fretta e furia da mezzi in fiamme.

Non esegui questi ordini suicidi, ripetiamo, C’È IL PLOTONE DI ESECUZIONE che ti aspetta. Ma questi non sono crimini di guerra. No...

Aggiornamenti a seguire.
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Faber
Tuesday, 21 March 2023 10:11
L'animazione che hai postato l'altro giorno è stata realizzata da Larry Johnson, ex analista della CIA che cura un ottimo sito web dove pubblica praticamente un articolo al giorno. Proprio di recente ha iniziato a postare sotto altro nome nientepopodimeno che Il Saker che ha purtroppo chiuso il suo storico sito.
E a proposito degli assalti suicidi degli ucraini, segnalo questo articolo di Larry: https://sonar21.com/ukrainian-counter-offensive-fizzles-out-after-political-push-to-launch/
Scritto il 30 agosto, all'inizio della famosa controffensiva che nel giro di due mesi avrebbe portato alla riconquista dell'Oblast di Kharkov in mano ai russi e di Kherson al prezzo di enormi perdite, Larry racconta una sua esperienza personale vissuta al confine tra Nicaragua e Honduras nell'autunno del 1988. All'epoca (fa impressione pensare che non ero ancora nato) il nostro ex agente era in missione in Honduras nei campi dove venivano addestrati i Contras nicaraguaensi per poi essere inviati oltre confine a combattere il governo del loro paese di origine.
Lary racconta che quei poveri diavoli furono costretti a combattere a mani nude perchè non arrivarono in tempo le armi (probabilmente sparite nei lunghi giri della corruzione, come mostrato nell'ottimo film Barry Seal con Tom Cruise) ma il comandante delle operazioni, sotto pressione da Washington per avere risultati, decise di non aspettare e di rispettare la data fissata per l'offensiva. I guerriglieri giustamente si rifiutarono di combattere e allora, pur di costringerli ad andare al macello furono lasciati senza cibo e acqua finchè non si decisero a partire. Un migliaio di poveri diavoli mandati al massacro solo perchè il comandante in capo aveva disperato bisogno di risultati da mostare ai deputati del Congresso a Washington che chiedevano progressi tangibili per continuare a finanziare l'operazione.
Ciliegina sulla torta, Larry racconta che gli ufficiali americani furono poi tutti premiati tranne uno. Un uomo d'onore che, disgustato dal cinismo dei suoi superiori, trasgredì gli ordini e andò a recuperare i feriti con un elicottero portandoli in Honduras dove furono medicati. Fu licenziato per insubordinazione, ma portando il suo licenziamento come distintivo d'onore.
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 March 2023 12:50
Grazie mille Faber,

e per le informazioni sull'origine di quell'animazione e per il contributo. Si, la "scuola di pensiero" è decisamente quella CIA. Con la "piccola" differenza che qui stiamo parlando di contras, ma di centinaia di migliaia di uomini, ormai dopo un anno di conflitto (e di perdite) sempre più in proporzione CIVILI: potenzialmente, il famoso milione che sventolano a destra e a manca come neanche i peggiori venditori di pentole sulle tv locali alle dieci del mattino.

Qui, secondo me, ci sono tutti gli estremi entro cui si è collocata e si colloca l'azione russa. Sanno esattamente come si comporta il nemico (intendo la NATO) ed evidenziano continuamente le CONTRADDIZIONI fra scopo dichiarato (la difesa del "sacro suolo patrio") e quello reale (la destabilizzazione dello status quo attraverso un conflitto su più livelli: diplomatico, giuridico, economico, sociale e, ovviamente, territoriale-militare).

Mentre il primo "giustificherebbe" l'immolazione di un popolo intero, "fino all'ultimo ucraino", il secondo un po' meno. Tanto "un po' meno". Dopo un anno la retorica è andata via tutta, si è letteralmente scrostata nelle camionette che prelevano dalla strada le persone, le sbattono dopo pochi giorni al fronte e le riprendono, quando le riprendono, chiuse nei sacchi neri.

Il nazionalismo è sempre più un disco rotto. L'U-ccidente una vera e propria delusione. Il tempo è galantuomo, e gioca a favore dei russi in questo momento.

Ne parlavamo proprio ieri: da "GUERRA DI AGGRESSIONE" il conflitto in corso si sta sempre più configurando, NELLA SOCIETA' CIVILE UCRAINA, come "GUERRA CIVILE": grazhdanskaja vojna. E nell'accezione russa, ucraina, bielorussa, azera, georgiana, ex-sovietica per farla breve... significa una cosa precisa: il popolo è uno, c'è un regime corrotto, uno stato fantoccio al servizio delle potenze straniere, e i liberatori. Specialmente in Ucraina, dove sia nel 1919-21, sia vent'anni più tardi con l'UPA di Bandera, la guerra civile ha significato esattamente questo.

I russi saranno poco abili nella propaganda "amerregana" del breve termine, del colpo a effetto, ma nel medio-lungo stanno vincendo.

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 18:09
20/03 ore 18:00 aggiornamento

70%


E’ LA PERCENTUALE DI ARTEMOVSK LIBERATA, secondo il capo dei Wagner. Il quale comunica che fra fine marzo e inizio aprile il regime di KIEV sta pianificando un’imponente controffensiva. Non tanto quella che sta puntellando un cerchio destinato prima o poi a chiudersi, stanti così le cose. Ma un movimento dall’alto teso a tagliare la linea di fronte esattamente NEL PUNTO dove finisce la competenza dei WAGNER e inizia quella dell’ESERCITO REGOLARE: grosso modo, sotto KREMENNAJA.
https://t.me/RVvoenkor/40992
Conclude poi il comunicato odierno chiedendo all’esercito regolare di prendere misure adeguate affinché ciò non accada.

AVDEEVKA

Cartina di RYBAR aggiornata alle 13:00 ora italiana
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144059-7a71173b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/20/20230320144058-4872705c.jpg

Si vede chiaramente a nord di AVDEEVKA la linea ferroviaria tagliata e lo sfondamento verso ovest, così come si vede anche quel cuneo che cerca di entrare a sud-ovest. Si vede anche l’ultima strada rimasta, quella che da AVDEEVKA porta a ORLOVKA a ovest. PETROVSKOE, il paese a nord appena liberato,
https://t.me/rybar/44841
dista da questa strada 5 km in linea d’aria. Se non è accerchiamento operativo, ormai, poco ci manca.

CONTROFFENSIVA SI, CONTROFFENSIVA NO


Queste due notizie ci riportano al tema della controffensiva. Richiederà, quantomeno, il sacrificio di due posizioni chiave come queste per salvare i due corpi di armata in preparazione nella loro integrità, così come analizzato in questa analisi:
https://telegra.ph/Polkovnik-Gennadij-Alehin-Rossiya-i-VSU-reshat-vse-voprosy-s-Artemovskom-v-hode-nastupleniya-v-aprele-mae-03-20
Che in realtà pone l’accento sul fatto che non sia ancora chiaro CHI attaccherà e QUANDO: potrebbero essere i russi, potrebbero essere le forze NATO, secondo i dati forniti dai satelliti, dai servizi segreti, in base a piani veramente dell’ultimo minuto. Fra aprile e maggio. Vedremo. Sicuramente, questa doppia sacca difficilmente sarà digerita. E le uova nel paniere potrebbero essere rotte ancor prima di tale data.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Faber
Monday, 20 March 2023 19:39
Grazie per il puntuale aggiornamento. Ho giusto appena visto la live di Orsi con l'aggiornamento dai fronti.
Per quanto riguarda la controffensiva, se ci sarà, vedendo come hanno gestito finora la guerra i russi credo che lasceranno attaccare gli ucraini.

P.s: ho appena visto il TG3 (quello "di sinistra") e niente, ai leader uccidentali non va proprio giù che Xi preferisca incontrare Putin piuttosto che Biden. Basta vedere le reazioni stizzire e piene di bile dei vari portavoce americani ed europei.
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Alfred
Monday, 20 March 2023 20:17
mentre le grandi manovre tra Cina e Russia dovrebbero far riflettere ... la Polonia si dichiara al mondo come la prossima..Ucraina
https://www.ilsole24ore.com/art/ucraina-ultime-notizie-putin-visita-mariupol-e-aree-occupate-AE85tr6C?refresh_ce=1
Quindi preparate stivali, gavette e tirate fuori i fucili e le galosce del nonno perche' a breve una nuova campagna di Russia non ce la leva di dosso nessuno (abbiamo al governo gente che vorra' rivalersi per quella andata a male quando c'era lui).
Moriremo da martiri per difendere gli elevati valori umani, umanitari o semplicemente civili della progressista Polonia.
In un lontano passato si sperava di non morire democristiani, ma rispetto ai polacchi i democristiani erano dei sanculotti.
Che il Dio che non e' loro e non e' con loro ci protegga ...chiedo scusa, ma se veramente marciano contro la Russia non abbiamo scampo
Saluti
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Paolo Selmi
Tuesday, 21 March 2023 00:11
Carissimi Faber e Alfred,

"In un lontano passato si sperava di non morire democristiani, ma rispetto ai polacchi i democristiani erano dei sanculotti. "

E che sanculotti! A me spiace veramente per il popolo polacco. I suoi governanti li stanno trascinando in un baratro dal quale potrebbe salvarli qualche scappellotto franco-germanico, se esistessero ancora come nazioni in grado di esprimere una propria visione di politica estera. Voglio essere ottimista Alfred, voglio sperare che le "minacce" polacche siano soltanto un loro modo per far capire ai padroni americani la loro devozione alla causa. Un po' come quei compagni di scuola antipatici che alzano sempre la mano per far vedere che la sanno. Sanno benissimo, i polacchi, che un conto è fare lo sgarro e non invitare i russi ad Auschwitz, un altro è andarsi a cercare il terzo conflitto mondiale. Epperò continuano ad abbaiare alla luna. Speriamo che sia solo quello...

Sui cinesi che snobbano gli americani, Faber, che ti devo dire... ormai gli unici imbecilli a corrergli dietro son rimasti i nostri politici. Il resto del mondo, sauditi compresi, si sente sempre più "battitore libero". E' l'inesorabile tragedia di un continente, il nostro, che ha deciso di morire amerregano. Qualche giorno fa mi son deciso a cercare sul dizionario una terminologia russa che continua a ricorrere riferita al regime di KIEV: "VA-BANKA". e io tra me e me: cosa vorrà mai dire... "web bank" era quel chiodo fisso che non riusciva a farmi pensare ad altro, se non che Bankovaja è la via del quartier generale del regime... né uno, ovviamente, né l'altro. E' terminologia da gioco d'azzardo: "Va banque", per la precisione. Mi gioco il tutto per tutto. Lo fa il regime di KIEV, ma lo sta facendo anche un'Europa che ha deciso di suicidarsi, perché sa benissimo che questa posizione oltranzista, irrazionale, da tutto per tutto, conduce a un vicolo cieco. E i cinesi, i popoli del mondo, dovrebbero dialogare con i nostri Paesi ammorbati da questo cupio dissolvi, altra faccia di una medaglia sporca di sangue perché, l'unica altra parola che capiscono è "egemonia"? O tutto mio o tutto distrutto?

Teniam duro...
a domani!
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 12:52
20/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Notizia dell’ultim’ora: cruenti attacchi in corso e su vasta scala in città,
https://t.me/polk105/3985
aggiornamenti a seguire.

AVDEEVKA

E’ la seconda sacca che si sta formando, per certi versi a uno stadio più avanzato che ARTEMOVSK.
https://t.me/polk105/3981
Anche perché qui lo scopo è agire sul tempo approfittando di una difesa indebolita da mesi di smantellamento progressivo e dal contemporaneo attacco ad ARTEMOVSK, divenuto simbolo per l’U-ccidente e per il regime, e da “tenere a tutti i costi”.

Risultato: quello in cartina.
Anche qui è rimasta una sola strada, quella gialla
https://t.me/polk105/3981?single

Questo, mentre KAMENKA è stata liberata oggi (nord ovest di AVDEEVKA)
https://t.me/polk105/3970
Azione analoga e da parte opposta sta avvenendo dal confine a sud-est
https://t.me/namarshe/5060
e il segmento evidenziato in rosa chiaro su quest’altra mappa
https://t.me/namarshe/5058
mostra l’avanzamento che, di fatto, ha chiuso fisicamente la ferrovia e operativamente la strada in giallo.
Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 08:39
20/03 ore 08:00 aggiornamento

SINDROME CINESE


Niente di atomico, per fortuna. Nonostante la ZAES sia stata per mesi oggetto di un tirassegno criminale da parte del regime di KIEV, pardon, dei “russi che si sparavano da soli”.

Oggi la sindrome cinese è un’altra. I canali telegram sono in fibrillazione, c’è chi traccia già il volo, al momento previsto atterrare a Mosca per mezzogiorno:
https://t.me/yurasumy/7923

La visita, ovviamente, è di importanza cruciale. Anzi tutto, è il presidente cinese che si muove. Il che comporta un carico di “attenzioni particolari” che, in una diplomazia non ancora ridotta a spettacolo su tv a pagamento, ha il suo significato.

Per esempio, il riconoscimento della Federazione Russa (e della sua compagine istituzionale) come soggetto di rilevanza diplomatica mondiale, a una settimana esatta dal mandato di cattura per il suo presidente, giunto al culmine di nove anni di sanzioni, vessazioni in ogni settore della vita sociale: dall’economia allo sport.

Questo movimento, DIAMETRALMENTE OPPOSTO a quello u-ccidentale NATO, riflette ciò che da un anno è in corso, e che in un anno è divenuto, da SCELTA OBBLIGATA, a SCELTA STRATEGICA: il PASSAGGIO A EST di un Paese piazzato su due continenti.

SIAMO STATI NOI E SIAMO SEMPRE NOI A COSTRINGERE I RUSSI A MUOVERSI SU POSIZIONI SEMPRE PIÙ RADICALI ED ESTREMISTICHE.

Questo sia ben chiaro. Il capitalismo di Stato russo, come già ricordato, credeva in quello europeo sotto l’ombrello UE. Si, gratta gratta gratta poi usciva fuori NATO, ne era convinto, non era così con le fette di salame sugli occhi. Ma non immaginava certo che sarebbe bastata un po' di pioggia perché l’azzurro con le stelline scolasse via e apparisse il blu con la rosa dei venti sotto, quindi altro poco di pioggia e scolasse via anche quello lasciando il posto alla croce uncinata.

Del resto, ha bisogno di garantire il ciclo capitalistico di produzione e riproduzione di profitto da reinvestire nella sua lotta per la sopravvivenza. Che sarà lunga e durerà anni, se non decenni. Qui la nostra classe dirigente è ancora qui che non sa come dirci che a far saltare i gasdotti son stati gli amerregani, “ma per il nostro bene”, senza che a noi ci venga in mente la vecchia di “Misery, non deve morire”.

E non possono stare qui a correr dietro alle nostre paturnie. Mammaliturchi… certo, c’è il “drug Redžep”, c’è “l’amico turco”, dove amico+turco in un contesto “only business” (e qualcosa di più ma non lo diciamo troppo ad alta voce… visto che stiamo pur sempre parlando del secondo esercito NATO al mondo) suonano come un ossimoro. Ripeto, a scanso di equivoci e dei miei amici turchi avuti in vite precedenti, dal centro di prima accoglienza in avanti e che ricordo sempre con tantissimo affetto, a partire dal matrimonio turco a cui fui invitato e che mi rimase impresso come non mai: è il contesto “solo affari”, come dicono entrambe le parti a rendere questa amicizia molto interessata e contingente.

Molto di più di quella cinese. Facciamolo, questo parallelo. Erdogan ci mette il luogo “neutro” (eccome!), la giurisprudenza (triangolazioni, cavilli, lacci e lacciuoli da usare non per legare, ma per permettere l’impossibile in un contesto di sanzioni), e apre il borsello per incamerare il dovuto (per il disturbo!): dall’accordo per il grano a quello per il gas.

Avrà pensato “l’amico turco”: “Perché rinunciare a fare affari con quei minchioni degli europei che si tirano la zappa sui piedi da soli? E mi rimettono in gioco facendomi fare una barca di soldi, di pura rendita parassitaria? D’altronde, gli americani lo sanno. Qui faccio quel che voglio io, ci han già provato a farmi un colpo di stato contro e le conseguenze le stanno pagando tutt’ora”.

Per i cinesi il discorso è diverso. Non è “only business”. Certo: soldi e prodotti finiti in cambio di materie prime è “bisinisse”. Aumento della quota di forniture a causa della diminuzione drastica della quota u-ccidentale è “bisinisse”. Costruzione a ritmi accelerati di infrastrutture atte a sostenere un flusso di idrocarburi aumentato esponenzialmente in trent’anni è “bisinisse”. Ma è già una VISIONE PROSPETTICA, DI LUNGO PERIODO, a cui entrambi i capitalismi nazionali lavorano. Non è certo la “cara amica di una sera”, qual è, visti i chiari di luna, “l’amico turco”. Questo significa BILATERALI, INVESTIMENTI INGENTI DI CAPITALI, ECCETERA.

“E LA VIA DELLA SETA?” Bella domanda. Resterà. NON SI BUTTA VIA QUEL CHE GIÀ C'E' E RENDE. TRANNE OVVIAMENTE CHE NEL NOSTRO CASO, DOVE "SUICIDARE" DUE GASDOTTI E SUICIDARSI NEL COMPLESSO FA PARTE DI QUELLA SOCIETA' "FLUIDA" che stiamo ottenendo, a fatica ma con successo, autodistruggendoci giorno dopo giorno. La via della seta, la OBOR, cinesi e russi la terranno. E ci mancherebbe! Ripeto, siamo noi i suicidi, non loro. Ma non andrà oltre quel che già c’è. Un trenino che costa di più mantenere per far scena che i profitti che da esso si ricavano, e navi che continueranno a portare i loro 2-3000 TEU in giro per i porti del mediterraneo e del nord-europa. Tendenza peraltro in calo con l’aumento dei noli marittimi durante il periodo del covid, che ha costretto molte filierie a cercare soluzioni nelle colonie dell’Est Europa, del Nord Africa e, naturalmente, “dall’amico turco”.

Ma non è solo economia. L’alleanza è strategica, ormai. A partire da un problema che si chiama Taiwan. I cinesi sono troppo intelligenti da non capire che una Russia “spezzatino” come nella carta NATO è solo il preludio a una Cina “spezzatino”. E lotteranno fino alla fine perché ciò non accada. A partire da Taiwan. I russi, per sdebitarsi del favore, garantiscono ai cinesi lo stesso tipo di appoggio. Questo, naturalmente, fa da volano alla “Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai”, ovvero include in un collante anche i paesi dell’Ex-URSS i cui capi pensano di fare come “l’amico turco” flirtando però sempre di più con americani che pagano, pagano, e ancora pagano le borghesie compradore locali per garantirsi “missioni militari”, “programmi di partnership” preludio a basi militari in grado di stringere sempre di più la cintura sotto la Russia.

Ma non solo, tale organizzazione include anche IRAN, PAKISTAN e INDIA. In lista d’attesa chi più avanti, chi più indietro, c’è il resto dell’Asia. IL POLO ECONOMICO EURASIATICO, che di EURO dopo la scelta suicida della UE ha solo Russia e Bielorussia, ha PROSPETTIVE ENORMI DI CRESCITA. Crescita in termini di creazione di un mercato interno, anzi tutto.

E questo potrebbe avere effetti nefasti, sempre dal punto di vista del conflitto interimperialistico in corso, su un’altra organizzazione di cui sia Cina, sia India, sia Russia fan parte, ovvero il BRICS. Coinvolgendo in prospettiva America Latina e Africa. Ce n’è abbastanza per estinguere non una, ma tre ucraine da parte dell’imperialismo u-ccidentale per impedire tutto questo, più due polonie, tre romanie e, se dovesse servire, anche quattro o cinque italie. A noi la scelta. Perché questi vanno avanti, tiran dritto per la loro strada.

Inoltre, per ultimo ma non da ultimo, i russi sono avanti ancora in alcuni settori strategici, come quello AEROSPAZIALE. Paradossalmente, son rimasti indietro sui droni e sono ancora avanti su come gestire una stazione aerospaziale. I cinesi hanno bisogno di questo sapere. Di questa esperienza. E con quel che sta accadendo li porteranno sicuramente dalla loro. Mentre noi andremo avanti a fare i giretti con Musk e a sentirci la litania delle agenzie spaziali e dei soldi che mancano.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 09:48
PS, doveroso nota bene sulle "scelte radicali ed estremistiche" dei russi. Si capisce, ma preferisco notarlo a scanso di equivoci. Il radicalismo e l'estremismo della scelta non riguardano l'oggetto della scelta economica. E neppure la natura della stessa. Continuano a fare esattamente le stesse cose, ma riparametrando RADICALMENTE e AD EXCLUDENDUM la loro politica estera. Riguardano infatti:

- un portafoglio clienti e fornitori che vedono sempre più e sempre più fortemente RESIDUALE e LIMITATO l'ambito dell'unione europea, il volume di scambi, le tipologie di scambi (questo - ancora, per il momento... - si, questo no).

- la RICONFIGURAZIONE di assetti e la RISTRUTTURAZIONE degli stessi in CONSEGUENZA dei mutamenti in corso. Investimenti miliardari e pluriennali in infrastrutture che, probabilmente, prima del 24/02/2022 nessuno avrebbe neppure preso in considerazione.

- l'ACCELERAZIONE di processi di ristrutturazione capitalistica in corso e la CONCENTRAZIONE di ingenti somme di capitale, drenate, indirizzate DA alcuni settori AD altri. Secondo logiche non più di "navigazione a vista" ma di prospettive a medio e lungo termine.

- CONTINGENZE che divengono sempre più SCELTE DI CAMPO, per l'appunto e A CAUSA DI UN CONFLITTO CHE DA LOCALE DIVIENE SEMPRE PIU' GLOBALE, "radicali" e "ad excludendum".

Per il resto, nessuna rivoluzione in corso, a parte quella copernicana che il centro del mondo si sposta verso est. La minestra capitalistica è la stessa, si è spostata la zuppiera.
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Faber
Monday, 20 March 2023 09:39
Leggo adesso che il procuratore dell'Aja che ha emesso il mandato di cattura per il presidente russo è fratello di un politico inglese (toh, guarda un pò!) accusato di pedofilia che è riuscito ad evitare la gattabuia grazie alle pressioni del parente togato! Ipocrisia portami via!
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 14:08
Non lo sapevo Faber... ma ti devo confessare che non mi meraviglio tantissimo... in realtà siamo in un contesto di "tutto per tutto" dove, in nome di un vantaggio immediato (di immagine), è stato deliberatamente gettato al vento un lavoro di tre quarti di secolo, iniziato molto ma molto prima della nascita di questo "tribunale". Sempre peggio...
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Paolo Selmi
Sunday, 19 March 2023 20:01
19/03 ore 20:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


In città si combatte casa per casa, con avanzamenti minimi concentrati a sud.
https://t.me/RVvoenkor/40924

C’è un video però che merita veramente. Questo soldato in trincea riceveva sempre chiamate dal comando e questa volta ha deciso di farsi filmare. Ha risposto e… il comando voleva informarlo telefonicamente della cartolina!
https://t.me/WarDonbass/103370
La risposta del soldato, piena di “bip”, era ovviamente tesa a informare il comando che era già al fronte. Ad ARTEMOVSK, per l’appunto. Quando burocrazia fa rima con idiozia.

AVDEEVKA

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131728-323d4c6d.jpg
e con legenda in inglese
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/19/20230319131726-0a4f701d.jpg

Mostra gli ulteriori progressi nel chiudere la città a sud est. Progressi resi possibili grazie a un intenso fuoco di artiglieria e di aviazione che ha consentito l’attività delle truppe di terra. Sventati due tentativi di contrattacco che cercavano di riprendere il controllo dei settori persi.
https://t.me/rybar/44809

E’ inoltre notizia dell’ultim’ora la liberazione di un villaggio a ovest di KRASNOGOROVKA, Petrovskoe, che rende ora possibile l’attacco a un altro villaggio più a ovest ancora, ovvero BERDYČI.
https://t.me/polk105/3958

Così, invece di un accerchiamento soltanto, ad ARTEMOVSK, ormai i generali NATO ne debbono temere ben due. E questo, sinceramente, rischia di far saltare l’intero Donbass ancora in mano al regime di KIEV.

ENNESIMO TENTATIVO DI CONTRATTACCO SVENTATO A ZAPOROŽ’E

Stessa zona, sotto ORECHOVO, attacco sventato grazie all’intervento massiccio dell’artiglieria e truppe ucraine in ritirata con gravi perdite.
https://t.me/rybar/44807
Venticinque morti, tre carri armati e tre blindati, per l’esattezza.
https://t.me/boris_rozhin/80865

Si cerca di sondare il terreno in vista di un’offensiva di primavera, a questo punto, sempre più improbabile. Staremo a vedere.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 20 March 2023 11:40
Emanuele e Faber ciao!

riprendo da qui ma solo perché il sistema delle risposte poi restringe la riga a disposizione progressivamente e mi torna scomodo scrivere.

Velocissimamente. Vi ringrazio perché avete aperto un vaso di pandora mica da ridere, un problema di proporzioni cosmiche. potrei dire che, aldilà di tutto, e a mio modestissimo parere, è IL problema.

E non tanto su COSA faranno i russi, ma su COME reagirà il popolo ucraino, meglio COME AGIRA' IN QUANTO SOGGETTO ATTIVO IN QUESTO CONFLITTO.

Esistono due modalità di attacco, nella configurazione attuale. Chiedo scusa perché mi ripeto, ma preferisco farlo perché la scrittura aiuta anche me a chiarirmi le idee. Doppie scuse, quindi. PARTIAMO DALL'ESCLUDERE LE ALTRE MODALITA':

La Russia poteva fare come gli americani in Jugoslavia, Iraq e Siria (Raqqa docet), ma non l'ha fatto. Perché?

Perché aveva paura dei "coraggiosi reporter" senza macchia e senza paura che facevano il fotosafari a Bucha dopo l'allestimento?

O perché puntava a costruire un'area di consenso nei territori liberati atta a favorire una maggiore integrazione di tutte le classi sociali presenti sul territorio in uno spazio politico-socio-economico-culturale unificato, lo stesso peraltro esistente fino al 1991?

Se vuoi la seconda, non puoi scaricare l'intero arsenale su Kiev e dintorni con le truppe a 50 km, quindi entrare in una città rasa al suolo e il suo carico di centinaia di migliaia di civili morti.

Resta allora questa guerra "atipica", combattuta configurando il proprio esercito e modellando quello nemico, grazie a una "demilitarizacija" mirata, su una specie di II guerra mondiale-corea-indocina "reloaded", con micidiali inserti di droni, lanciarazzi multipli, missili termobarici, a fianco dei mortai del nonno. Qualcosa di INEDITO (non mi viene in mente qualcosa di analogo... dopo tre quarti di secolo di guerre NATO impostate in un certo modo...) E INIMMAGINABILE su questa scala, nonostante le avvisaglie nello stesso Donbass, in Siria e nel Nagorno-Qarabagh dessero sempre più segnali di conflitti da combattere in questo modo, e non più secondo le modalità di distruzione e "creative chaos" NATO: è bastato il deterrente atomico e un'iniziativa mai persa, da questo punto di vista, a canalizzare la SVO su questi e non altri binari. Dopo un anno possiamo dirlo.

E come si potrebbe combattere in questa configurazione inedita? Vedo sostanzialmente due varianti:

- la modalità attuale (poche centinaia di migliaia di uomini)
- la modalità ARMATA ROSSA, dove quelle "poche centinaia di migliaia di uomini" erano TUTTE canalizzata in UNA battaglia, poco più in su ce ne erano altre "poche centinaia di migliaia di uomini", poco più in là altre "poche centinaia di migliaia di uomini" impegnati in un'altra battaglia, e così via...
ECONOMIA di guerra. Mobilitazione TOTALE di industrie, di economia, di tutto, "VSE DLJA FRONTA", TUTTO PER IL FRONTE, mobilitazione TOTALE di popolo.

Naturalmente, nella modalità attuale, non si può pretendere di fare di ogni ARTEMOVSK un fascio. Non si può pretendere di liberare l'intera Ucraina a botte di ARTEMOVSK.

A meno di contare sul fatto che ad ARTEMOVSK avvenga una degradazione tanta e tale delle forze armate ucraine e NATO da lasciarle letteralmente in mutande, con cui improvvisare una BANDIERA BIANCA. Kapitulacija senza conquista totale di territorio e/o della capitale.

Ma questa, al momento, non è un'opzione. La NATO sta raschiando il fondo del barile di tutti gli ex-Varsavia e il regime di KIEV ci mette la maggior parte della carne da cannone. Naturalmente nel lungo termine anche tale opzione non sarà più sostenibile, ma da qui a un anno ne corre, di acqua sotto i ponti... acqua marcia. L'UE è come quei gasdotti. è saltata. Dai tempi della Mogherini e, nel caso italiano, anche da molto prima (Belgrado 1999), non certo da oggi.

E a un suddito puoi far fare di tutto. Puoi mungere. E non poco. "Legioni internazionali" di disperati dal mezzo mondo che controlli ne puoi fare, a partire da baltici, polacchi, rumeni e bulgari da inserire in dosi più massicce, fino a coinvolgere i balcanici sotto il tuo controllo, e via discorrendo. Armate brancaleone. Certo. Ma mandarli a crepare all'assalto sotto gli ordini di "ufficiali NATO in aspettativa" è un'opzione già ampiamente usata da settembre a oggi in risposta alla carenza di manodopera locale. Tutta sabbia negli ingranaggi della macchina russa. Logoramento. Inceppamento. Rottura.

In tutto questo ragionare c'è sempre un grande assente, o CONVITATO DI PIETRA forse sarebbe più giusto definirlo: il popolo che abita la terra d'Ucraina.

L'IDEA, I DESIDERATA DI NATO E REGIME CHIAMATI A REALIZZARLI SONO: Carne da cannone disposta eroicamente ad immolarsi per una bandiera a stelle e strisce, una della NATO e per il loro presidente con la borsa dei soldi in mano. Questo, peraltro, come li mette in guardia dal come sta dventando, o è già diventata, un veterano statunitense che spopolava qualche giorno fa su tutti i canali telegram.

COSI' NON E', e lo sappiamo. L'Ucraina nasce il 01/01/1992 come Paese spaccato in due, con un'identità politico-territoriale fondata essenzialmente su un capitalismo di saccheggio, di rapina dove oligarchi dell'Est e oligarchi dell'Ovest mangiavano compiendo scempi immani e riuscendo anche a pestarsi i piedi fra di loro, salvo poi ricomporre i conflitti esistenti in fragili tregue, che duravano quel che duravano.

All'interno di questa distruzione e di questo smantellamento, classi tornate subitaneamente subalterne si sono viste sempre più depauperate, sottoproletarizzate, costrette a emigrare e a campare e a far campare di rimesse. Anche qui, all'est come all'ovest.

Il colpo di Stato di Maidan è riuscito a CANALIZZARE la pressione di una pentola che stava per esplodere CONTRO un NEMICO esterno: la Russia, divenuta nel frattempo la causa di tutti i mali, e IN PROSPETTIVA di un MIRAGGIO, meglio ancora, di una PANACEA: l'UE. La "civiltà". Il mondo "dalla parte giusta", la NATO.

Un processo di accelerazione che ha portato il regime di KIEV verso una progressiva FASCISTIZZAZIONE della società ucraina. Soffiando su antichi fuochi, come nel caso jugoslavo, nell'Ovest del Paese. Promuovendo una variante di nazifascismo fondata sulla RE-INGEGNERIZZAZIONE di UN POPOLO su PARAMETRI CULTURALI SUPERFICIALI E PROFONDI SOSTANZIALMENTE A LUI ESTRANEI SINO AD ALLORA, ENFATIZZANDONE ARTIFICIALMENTE ALTRI FINO A RENDERLI ANCH'ESSI ALTRO DA CIO' CHE ERANO IN PRECEDENZA.

POPOLO TUTTAVIA considerato, erroneamente anche da loro, un soggetto PASSIVO. Così non è. Anche se sembrerebbe.

Partiamo da questo sfottò russo, da barzelletta sui genovesi o sugli scozzesi, e cerchiamo di inquadrare quantomeno i termini di una questione.

Carta-sfottò ucraina:
https://t.me/polk105/3964
Da ovest a est:

Striscia rossa - son convinti che i loro eroi stiano ancora difendendo l'aeroporto di Doneck (liberato nel 2015...)
Striscia arancione - son convinti che Mariupol' non la molleranno ("mollata" l'anno scorso...)
Striscia magenta - son convinti che Soledar non la molleranno
Striscia verde - aspettano i russi
Striscia blu - hanno aspettato, i russi

Come in tutti gli sfottò, il problema a cui si fa riferimento è concreto. Probabilmente l'azione MILITARE, in questo momento, è più ragionevole pensare che interessi la striscia verde, più che le altre a ovest. Il che spiega anche come mai i bielorussi non siano stati coinvolti DIRETTAMENTE nel conflitto. Impelagarsi in azioni senza prospettiva non avrebbe avuto senso.

Avventurismo, fuga in avanti, sono termini che mal si conciliano con la strategia russa tenuta sinora, nonostante errori di valutazione e tutto il resto di cui la NATO approfittò a settembre.

E ora, uscendo dalla barzelletta e parlando di questioni attuali, possiamo porre alcune domande:
1. esiste, può esistere, meglio ci sono le condizioni per cui esista, possa formarsi e agire attivamente una resistenza armata nella zona verde? Ora no. Ma in futuro?
2. Fino a che punto una zona magenta può essere "conquistata alla causa"? Quanto incide il consenso al regime di Kiev in una prospettiva di progressivo logoramento del velo social-fascistico-patriottico e sempre maggiore evidenza, fra la popolazione stessa, della propria riduzione a mero serbatoio di carne da cannone?
3. Quanto il regime di Kiev sarà disposto a procedere al proprio disfacimento a OVEST (territori alla Polonia, alla Romania, all'Ungheria) pur di proseguire nella propria missione suicida assegnatali a EST e verso la CRIMEA dalla NATO?
4. Quanto potrà accettare la Russia questo status quo in assenza di una riconfigurazione di un territorio di mezzo, grosso modo coincidente con l'area magenta,
- assolutamente demilitarizzato (cancellazione dell'esercito)
- assolutamente ripristinato nel proprio ESSERE MULTINAZIONALE, UCRAINO E RUSSO (cancellazione delle leggi anti russe, fine delle persecuzioni alla chiesa ortodossa, ricrescita di quanto amputato, ripristino della memoria e dell'identità storica, dei monumenti, dei musei, dei libri e della cultura in generale)?

Eccoci, carissimi Emanuele e Faber, al vaso di pandora, alle questioni chiave intorno e sulle quali si potrebbe veramente giungere a una svolta in questo conflitto. Più quelle, ovviamente, che per limiti personali non mi vengono in mente.

Un abbraccio!
paolo
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Faber
Sunday, 19 March 2023 22:33
Segnalo questo articolo di Aleks, analista russo: https://bmanalysis.substack.com/p/operational-update-68c
In pratica sostiene che l'esercito ucraino sia vicino al punto di rottura, notando come le forze che tenevano impegnate nella logistica e i reparti mandati ad addestrarsi in Uccidente siano oramai mandati al macello per tenere i vari fronti aperti (lui considera 5 punti caldi lungo l'intera linea di contatto) allontanando sempre di più la probabilità di una grande offensiva ucraina. Su questo ultimo punto però rimango possibilista, vedendo come altri canali russi (e lo stesso Orsi) la danno come probabile, un ultimo tentativo disperato di salvare capra e cavoli. Addirittura Orsi ipotizza un attacco ucraino a Belgorod per cercare di dare una spallata alla credibilità del governo russo.
Tornando all'articolo di cui sopra, partendo da questo pressuposto Aleks ipotizza che nei prossimi giorni la Cina offra un piano di pace come ultimatum alla dirigenza ucraina. Se dovessero rifiutare lui pensa che a quel punto i russi sposteranno ingenti forze in Bielorussia e continueranno a macinare l'esercito ucraino fino al loro completo collasso che lui stima avverrà a giugno. O che attenderanno l'offensiva ucraina per chiudere quel che rimane dell'esercito ucraino in una grossa sacca. A quel punto i russi muoveranno le loro brigate meccanizzate occupando rapidamente le città ucraine rimaste ormai senza difese e costringeranno il paese alla resa incondizionata. Io oramai ne ho sentite talmente tante di ipotesi che mi aspetto di tutto.
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PAOLO
Tuesday, 21 March 2023 13:02
la strategia russa è ormai chiara. Combattere unicamente per LIBERARE le zone russe. Questo impedirà attacchi di "partigiani ucraini" nelle retrovie (non di sabotatori/DRG, quelli andranno avanti a lungo) e darà sempre più alla popolazione "ucraina" la consapevolezza di essere mandati al macello per una guerra sbagliata (sono russi, vogliono stare con la Russia, non bombardano Kiev e Lvov, amen). In tutto questo si esaurisce la carne da cannone ucraina, anche di fanatici nazisti, e questo è investimento per il futuro; si esauriscono le scorte di armi ex Patto di Varsavia, così non te le trovi più di fronte e non sai se sono tuoi o loro; si esauriscono scorte di munizioni occidentali (e, quando la Cina si riprenderà Taiwan, yankee potranno mandare fionde e cerbottane). Esaurita la carne da cannone ucraina, probabilmente verrà immessa quella dei "volenterosi" polacco /baltici. Considerata la fine che sta facendo la forza ucraina, superiore a quella di Francia, Germania, Inghilterra, Polonia e Italia messe insieme, non è difficile immaginare esito anche di questi "volontari". Governi Polacco cadrà, crollerà l'euro e l'UE. Morti i fanatici nazisti dei governi baltici, i russi che abitano lì "si faranno sentire".. USA NON interverranno (vedi sbarco in Normandia, tanto mitizzato: si sono guardati bene da tentare lo sbarco anche solo un anno prima, sarebbero stati fatti a pezzi) e questo sarà, insieme alla disfatta a Taiwan , la fine della NATO e dell'impero yankee, ultimo tassello che tiene in piedi il dollaro, che diverrà pezzo di carta. Scoppieranno rivolte armate e secessioni negli USA, gran parte della cricca del Deep State sarà appesa a piedi in giù, salvo i pesci grossi alla Clinton ed i super ricchi della "Elite" che si rifugerà in sperdute isolette, e cui bisognerà dare , dopo, la CACCIA, una volta per tutte
Spero che tutto si realizzi... potrei morire in pace, sapendo che il Mondo per i nostri figli sarà migliore
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Emanuele
Monday, 20 March 2023 03:01
Una cosa del genere dipende dal numero di soldati totale che hanno ancora a disposizione, allo stato attuale con il paese in continua mobilitazione totale che permette loro di ripianare le perdite in continuazione; al prezzo però di far calare l'efficienza generale, perché ovviamente o decidi di addestrarli come si deve a scapito della tempestività, oppure tappi i buchi mano a mano che si formano a scapito appunto dell'efficacia, che sembra essere esattamente quello che stanno facendo, dall'altra parte i russi non sembrano intenzionati a fare ulteriori mobilitazioni, e questo significa continuare a combattere in inferiorità numerica sistematica, quindi fronte ridotto e obiettivo primario liberazione di Dombass più Kher e Zapo, quindi se le cose rimangono così dilagare nel resto del paese mi sembra difficile perché se anche le prospettate offensive si tramutassero in fallimenti totali potrebbero provare a prendere ulteriore tempo con nuove mobilitazioni, per cui o i russi si mettono in testa di azzerare completamente l'esercito ucraino nel modo in cui stanno operando adesso, ma non penso sia questo un'orizzonte da loro auspicabile perché significherebbe andare avanti per troppo tempo senza la certezza di riuscire; cosa che invece con obiettivi più chiari e limitati allo stato attuale ti fanno anche lavorare con più morale secondo me, a meno che non accadano tracolli totali nei prossimi mesi che però dovrebbe venire più per errori clamorosi NATO che per meriti russi data l'inferiorita' numerica secondo me si andrà avanti così ancora a lungo.
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Faber
Monday, 20 March 2023 07:48
Beh la NATO potrebbe combinare qualche stupidata visto che sono disperati. Ora che cominciano a fallire anche le banche ancora di più.
A me aveva impressionato una live di Difesa Online dive un ex generale italiano diceva che i paesi europei dovrebbero fornire tutto quello che gli rimane, anche i mezzi in uso dagli eserciti perché secondo lui una guerra con la Russia è impossibile.
Poi alla domanda su quale strategia perseguono ai piani alti ha risposto che l'unica che hanno è continuare a inondare l'Ucraina di armi sperando che prima o poi la Russia abbia un crollo politico e/o militare. Che la Russia possa resistere anche anni senza crollare o che sia l'Occidente a collassare non gli sfiora nemmeno l'anticamera del cervello.
Se questi sono i fenomeni che comandano i nostri soldati siamo ben messi.
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Emanuele
Monday, 20 March 2023 11:02
Sul fatto che alla NATO - cioè a Washington, l'unica strategia sia quella di inondare l'Ucraina di armi e di non intervenire direttamente per ovvie ragioni; perlomeno allo stato attuale delle cose, in caso di collasso totale chissà, presi dal panico potrebbero fare la sciocchezza del millennio, non ci sono dubbi, la questione però rimane quella, a Mosca la guerra l'hanno impostata per raggiungere quegli obbiettivi lì, la disparità in termini di numeri sul campo non lascia dubbi e non permette ambizioni che vadano oltre le attuali appunto, e dopotutto a questo è servito il ridisegno del fronte dopo i primi mesi, proprio le analisi di Paolo in questo senso prospettano l'unico vero elemento che potrebbe determinare il collasso dell'esercito di Kiev, e cioè i dissidi interni alla popolazione che nel caso riuscissero a rendersi conto in maniera dilagante che per l'occidente altro non sono che carne da cannone da tirare contro i russi; e di segnali negli ultimi mesi c'è ne sono stati, ecco a quel punto le cose ovviamente cambierebbero, ma bisogna pure considerare che a Washington faranno di tutto in loro potere per evitare che ciò accda, con questa guerra stanno superando tutti i limiti possibili anche per i loro standard da criminali, vedremo.
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Paolo Selmi
Sunday, 19 March 2023 00:03
18/03 ore 23:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa infografika è molto utile per capire gli ultimi 56 giorni, con un’animazione che mostra il repentino spostamento verso ovest della linea di fronte:
https://t.me/RVvoenkor/40845
Ciò che però a mio avviso è più interessante, è la localizzazione e lo spostamento delle divisioni ucraine. È, di fatto, una schematizzazione. Molte divisioni nel corso dell’avanzata russa sono semplicemente scomparse, i superstiti si sono ritirati e nuove formazioni si sono realizzate dai loro resti nelle retrovie. Ma rende l’idea di un imbuto dove gran parte dei soldati ucraini si trova ora concentrata, aumentando notevolmente la “densità” a livelli di Ugledar (dove migliaia di uomini sono concentrati in pochi km quadrati).

Questo rende i combattimenti in città ancora più cruenti. E aumenta le perdite da parte ucraina. Oggi i soldati russi hanno portato gli scontri allo stadio Avangard, ormai in pieno centro:
https://t.me/ukraina_ru/138274
et
https://t.me/polk105/3907
Questo, in un contesto generale dove quartiere dopo quartiere si avanza, lentamente, ma inesorabilmente.

Tutt’intorno, le strade si ingombrano ogni giorno sempre di più di carcasse. “Tutto questo ieri non c’era”, commenta laconicamente un autista nel guardarle in questo video:
https://t.me/boris_rozhin/80767

A tutto ciò il regime di Kiev risponde ammassando truppe e armandole con questi catorci, brutte copie a basso costo degli Hammer:
https://t.me/legitimniy/14970

Se contro dei riservisti intorno a Charkov avevano fatto il loro sporco lavoro, operando come pochi anni addietro in Siria sfondando le prime linee e seminando il panico scorrazzando nelle retrovie, mentre carri armati passavano in massa attraverso i varchi da loro aperti e, dietro, decine di migliaia di uomini, oggi la situazione è diversa. I primi a dirlo sono i commentatori ucraini stessi: ora chi li aspetta ne farà colabrodo. I generali NATO, tuttavia, insistono: conducendo migliaia di carne da cannone ucraina al prossimo massacro.

“IL TEMPO DEI PRIMI”

18/03/1965 IL COSMONAUTA ALEKSEJ LEONOV COMPIVA LA PRIMA PASSEGGIATA NELLO SPAZIO!

Qui un filmato
https://t.me/Channel_No6/1339

E qui il film Vremja pervych, “il tempo dei primi” che proprio di questo parla. Dal minuto 40 la missione spaziale vera e propria:
https://www.youtube.com/watch?v=OSKbCrAeSzE

Qui in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=1m4HjvTz75k

In italiano c’è, ma è a pagamento, tanto per cambiare…

Bel film. Emerge in tutta la sua grandezza la figura di Korolev, il glavnyj konstruktor, l’ingegnere capo. Una pietra miliare della cosmonautica son solo sovietica, ma mondiale.

Aggiornamenti a seguire domani notte.
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Faber
Sunday, 19 March 2023 07:56
Segnalo questo bel articolo di simplicius dove, partendo dal drone americano abbattuto, arriva ad ipotizzare come potrebbe svolgersi l'agognata offensiva di primavera ucraina.
https://simplicius76.substack.com/?utm_source=homepage_recommendations&utm_campaign=1085164

Per quanto riguarda la corsa allo spazio c'è da dire che perlomeno, nonostante la rivalità e la propaganda a senso unico (troppi dimenticano l'enorme contributo dato dai sovietici, a cominciare dalla Stazione Spaziale Internazionale), c'è sempre stato un profondo rispetto tra le due parti. Dopo l'allunaggio Armstrong visitò l'URSS e venne accolto con tutti gli onori. Peccato non abbia potuto incontrare Gagarin. Forse l'unico che poteva davvero comprenderlo.
Oggi invece siamo arrivati all'assurdo che l'Occidente fa di tutto per rompere con la Russia, salvo poi accorgersi di non essere neppure in grado di mantenere la Stazione Spaziale o di fare la spola da essa senza i moduli russi. Ed Elon Musk gongola sapendo che in futuro la NASA si affiderà sempre di più alle sue navicelle per le proprie missioni. Specchio di un paese dove la sanità è privata, le scuole cadono a pezzi e producono masse di ignoranti, la discriminazione e l'emarginazione regnano sovrane, ma i soldi per il più grande budget militare della Storia non mancano mai.
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Paolo Selmi
Sunday, 19 March 2023 09:25
Hai ragione Faber, la ISS sarebbe potuta e dovuta diventare un simbolo di convivenza pacifica, di cooperazione scientifica, di progresso dell'intera umanità. Ma mancano i cinesi, per esempio. A parte poi i tentativi di sabotaggio del modulo russo e tutto il resto che hai ben elencato e che aggiunge tristezza all'intera vicenda.

I cinesi, tra l'altro, diventeranno presto causa di molte "sorprese", se vanno avanti così le cose... non aggiungo altro, perché forse son solo mie congetture. Ma la prima potrebbe essere la costruzione di una stazione congiunta Russia-Cina. Al tempo, comunque...

Buona domenica!!!
Paolo
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Faber
Sunday, 19 March 2023 10:23
Beh, è anche vero che ai tempi in cui misero in piedi la ISS la Cina non era ancora al livello tecnologico che ha raggiunto negli ultimi anni. Inoltre era ancora vista di traverso (almeno a parole) dall'Uccidente (vedasi bombardamento "accidentale" della loro ambasciata a Belgrado appena osarono chiedere una tregua umanitaria dell'aggressione della NATO) mentre la Russia era ancora nel periodo in cui era ammessa al consesso uccidentale.

Sulla cooperazione riporto quanto disse Milosevic a Grimaldi nella famosa intervista: "Gli USA devono rendersi conto che
non è possibile avere la democrazia in casa propria e sottomettere
altri popoli. E' una contraddizione in termini. Posso capire che gli
Stati Uniti, il paese oggi più potente e ricco, abbia l'aspirazione a
fare da leader della squadra. Ma due anni fa ho detto a Holbrooke
(inviato di Clinton.Ndr.), quando ci minacciava: avete sbagliato
millennio, non il secolo. Potevate essere i capisquadra lanciando un
grande progresso per il benessere, la diffusione delle tecnologie,
della giustizia, della democrazia. La vostra ossessione di dominio e di
profitti vi porta invece a uccidere gente e piccole nazioni, come
Giulio Cesare 2000 anni fa. Il vostro è un comportamento cesarista:
comico se non fosse tragico. Per voi esiste solo la vostra economia di
mercato che produce, accanto a straordinari profitti per pochi,
diseguaglianze e sfruttamento. La vostra massima legge nella conquista
del mondo è abbassare il costo del lavoro. Siete portatori di un nuovo
schiavismo."

Ecco un altro stralcio davvero interessante, pensando che è stato pronunciato 23 anni fa: "Ora gli USA si sentono minacciati da Putin
(sul nome del presidente russo Milosevic alza dubbiose sopracciglia.
Ndr), dalla Moldavia, dalla Bielorussia, dall'Ucraina. Li considerano
tutti minacce all'Occidente solo perché hanno iniziato a muoversi verso
sinistra e a curare con maggiore responsabilità i propri interessi.
Molte cose stanno cambiando. La gente si sveglia dall'ipnosi che gli
aveva fatto credere che il suo futuro dipendesse da FMI e Banca
Mondiale. Hanno rubato alla Russia centinaia di miliardi e poi
vorrebbero negoziare crediti a tassi d'interesse da strozzino. Questa
Russia ha un potenziale enorme. Deve liberarsi delle mafie nutrite
dall'Occidente che ne governano l'economia. Putin se ne rende conto e
questo spiega tutte le sue recenti iniziative internazionali. La
Russia deve mandare al diavolo il Fondo Monetario i cui schemi servono
solo a distruggere quel paese".

Buona Domenica e buona festa a tutti i papà!
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Faber
Sunday, 19 March 2023 10:19
Beh, è anche vero che ai tempi in cui misero in piedi la ISS la Cina non era ancora al livello tecnologico che ha raggiunto negli ultimi anni. Inoltre era ancora vista di traverso (almeno a parole) dall'Uccidente (vedasi bombardamento "accidentale" della loro ambasciata a Belgrado appena osarono chiedere una tregua umanitaria dell'aggressione della NATO) mentre la Russia era ancora nel periodo in cui era ammessa al consesso uccidentale.

Sulla cooperazione riporto quanto disse Milosevic a Grimaldi nella famosa intervista: "Gli USA devono rendersi conto che
non è possibile avere la democrazia in casa propria e sottomettere
altri popoli. E' una contraddizione in termini. Posso capire che gli
Stati Uniti, il paese oggi più potente e ricco, abbia l'aspirazione a
fare da leader della squadra. Ma due anni fa ho detto a Holbrooke
(inviato di Clinton.Ndr.), quando ci minacciava: avete sbagliato
millennio, non il secolo. Potevate essere i capisquadra lanciando un
grande progresso per il benessere, la diffusione delle tecnologie,
della giustizia, della democrazia. La vostra ossessione di dominio e di
profitti vi porta invece a uccidere gente e piccole nazioni, come
Giulio Cesare 2000 anni fa. Il vostro è un comportamento cesarista:
comico se non fosse tragico. Per voi esiste solo la vostra economia di
mercato che produce, accanto a straordinari profitti per pochi,
diseguaglianze e sfruttamento. La vostra massima legge nella conquista
del mondo è abbassare il costo del lavoro. Siete portatori di un nuovo
schiavismo."

Ecco un altro stralcio davvero interessante, pensando che è stato pronunciato 23 anni fa: "Ora gli USA si sentono minacciati da Putin
(sul nome del presidente russo Milosevic alza dubbiose sopracciglia.
Ndr), dalla Moldavia, dalla Bielorussia, dall'Ucraina. Li considerano
tutti minacce all'Occidente solo perché hanno iniziato a muoversi verso
sinistra e a curare con maggiore responsabilità i propri interessi.
Molte cose stanno cambiando. La gente si sveglia dall'ipnosi che gli
aveva fatto credere che il suo futuro dipendesse da FMI e Banca
Mondiale. Hanno rubato alla Russia centinaia di miliardi e poi
vorrebbero negoziare crediti a tassi d'interesse da strozzino. Questa
Russia ha un potenziale enorme. Deve liberarsi delle mafie nutrite
dall'Occidente che ne governano l'economia. Putin se ne rende conto e
questo spiega tutte le sue recenti iniziative internazionali. La
Russia deve mandare al diavolo il Fondo Monetario i cui schemi servono
solo a distruggere quel paese".

Buona Domenica e buona festa a tutti i papà!
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Paolo Selmi
Sunday, 19 March 2023 19:08
Grazie mille Faber,
contraccambio e faccio anch'io i miei auguri. a fra poco col punto serale.
paolo
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Paolo Selmi
Saturday, 18 March 2023 12:10
18/03 ore 12:00 aggiornamento

DAL FRONTE


Nessun aggiornamento di rilievo. Attacchi praticamente ovunque lungo tutta la linea di fronte fra Kupljansk e Avdeevka, ma più che altro di artiglieria.
https://t.me/polk105/3880

D’altronde, ad ARTEMOVSK la configurazione delle truppe ucraine è questa:
https://t.me/dva_majors/11137
Tutti nell’imbuto e sul suo collo. E le perdite continuano, non a caso.

Un voenkor scrive, a questo proposito, una cosa a mio avviso molto importante:
“Nel complesso non sappiamo ancora del tutto quanto l’offensiva del gruppo Wagner a Soledar e Artemovsk abbia sconvolto i piani al nemico”
“Вообще мы до конца пока не можем осознать, как наступление группы "Вагнера" под Соледаром и Бахмутом смешала карты противнику.”

I generali NATO vogliono l’offensiva, massimo a fine aprile-inizio maggio (ibidem), ma il morale è sotto i tacchi e le condizioni sono radicalmente mutate rispetto a sei mesi fa.
https://t.me/vladlentatarsky/19936

Un suo collega prosegue sullo stesso filone, argomentando:
- perdite fra le fila delle forze armate coinvolte, in numero sempre maggiore, in termini di uomini e i mezzi
- perdita totale di iniziativa, dal punto di vista offensivo o anche del solo dettare luoghi, tempi e modi, costringendo il nemico a combattere alle proprie condizioni sul proprio terreno.
- trasformazione radicale della propria prima linea, da una configurazione d’attacco a un’altra di difesa; dal pensare, fino a dicembre ancora perlomeno, di poter dare una continuità all’azione di attacco iniziata a settembre, al doversi ritirare.
https://t.me/vysokygovorit/11008

Mi permetto di aggiungere, inoltre. Fra le fila ucraine c’è uno sbandamento che l’anno scorso non c’era. Uno sbandamento anzi tutto di senso, di prospettiva. Dalla “resistenza” fino all’ultimo ucraino, gli è stato chiesto a momenti di arrivare fino a Mosca, fino all’ultimo ucraino. Non è la stessa cosa. Specialmente quando appena alzi la testa dalla trincea rischi di non trovartela più attaccata al collo.

Questo genera dissidi interni agli stessi soldati. E non solo secondo lo schema “truppe barriera sparano sul posto a recalcitranti”. Pochi giorni fa (14/03, per l'esattezza) a CHERSON, ci sono stati SCONTRI ARMATI fra polizia e soldati della 124° brigata.
https://t.me/Life_underZoccupati/22611
Sempre in mezzo alle case, con lanci di granate oltre a un massiccio impiego di armi da fuoco. E civili morti. Ma questi morti, lo sappiamo, non fanno notizia. Motivo? La spartizione della città in aree di influenza. Soldati e poliziotti lasciati a loro stessi, “chiedono” soldi ai civili rimasti. E per il pizzo ci si scanna. Come a Chicago un secolo fa. Un mese dopo la strage di S. Valentino, manco a farlo apposta.

Aggiornamenti a seguire stanotte.
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Paolo Selmi
Friday, 17 March 2023 21:27
17/03 ore 21:00 aggiornamento

AJA


Ci sono linee rosse che non dovrebbero essere passate. Linee fragili, precarie, come precario è l’equilibrio su cui si reggono gli ultimi brandelli di un diritto internazionale che si vorrebbe universalmente, globalmente riconosciuto. Ultimi brandelli oggi calpestati da un atto a dir poco ignominioso.

Cosa è successo, in sostanza. Questo organo, di cui peraltro né Federazione Russa, né Ucraina fanno parte, è da un anno che cerca di fare quanto accaduto oggi. Non ci è mai riuscito perché, come si spiega in questo dettagliato articolo apparso mesi fa, la “aggressione” non costituisce reato di sua competenza: già il procuratore di tale “tribunale” si era espresso il 25/02/22, “evidenziando la competenza della Corte relativamente al delitto di genocidio, ai crimini di guerra, ai crimini contro l’umanità (rispettivamente previsti e puniti dagli articoli 6, 7 ed 8 dello Statuto di Roma), ma altresì sottolineando il difetto di giurisdizione con riferimento al delitto di aggressione (di cui all’art. 8 bis)”
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/le-impossibilita-della-corte-penale-internazionale-nella-crisi-ucraina-33901

Occorreva qualcosa di più forte. Ma non potevano esserlo le messinscene di regime, buone soltanto a riempire i cinegiornali luce e la carta stampata di immondizia. Quel qualcosa oggi è arrivato.

Ma torniamo per un attimo al “tribunale”. Questi sono i Paesi membri:
https://asp.icc-cpi.int/states-parties

Cerco cerco… e niente
- Russia
- Ucraina
- Repubblica Popolare Cinese
- India
Ohibò, già solo con questi la maggior parte della popolazione mondiale non riconosce l’autorità di questo tribunale. Ma andiamo avanti… non trovo neppure
- U.S.A.
- Israele
Ohibò. Ma come! Resta comunque il fatto che TRE membri del consiglio permanente dell’ONU su CINQUE non riconoscono la giurisdizione di questo “tribunale”. Questo, per non lasciare ai soliti comunisti la critica dello stesso (cfr. in questo senso l’interessante e dettagliato
https://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/diritto-e-rovescio-internazionale-nel-caso-jugoslavo/ )

Non sono quindi affatto fuori luogo le virgolette che accompagnano la parola “tribunale”.

Veniamo quindi al dunque. I capi di accusa, che riguardano direttamente Putin, li lasciamo al comunicato ufficiale:
“war crime of unlawful deportation of population (children) and that of unlawful transfer of population (children) from occupied areas of Ukraine to the Russian Federation (under articles 8(2)(a)(vii) and 8(2)(b)(viii) of the Rome Statute).”
https://www.icc-cpi.int/news/situation-ukraine-icc-judges-issue-arrest-warrants-against-vladimir-vladimirovich-putin-and

Deportazione di popolazione e trasferimento illegale della stessa, con bambini sempre tra parentesi ad aggravare. Andiamoci a leggere quindi lo Statuto.

Articolo 8(2)(a)(vii):
“(vii) Unlawful deportation or transfer or unlawful confinement”

Articolo 8(2)(b)(viii):
“(viii) The transfer, directly or indirectly, by the Occupying Power of parts of its own civilian population into the territory it occupies, or the deportation or transfer of all or parts of the population of the occupied territory within or outside this territory;”

https://www.icc-cpi.int/sites/default/files/RS-Eng.pdf

Si parla quindi di “deportazione o trasferimento illegali o confino illegale” e “trasferimento, direttamente o indirettamente, da parte delle Forze Occupanti di parte di propria popolazione civile nei territori che occupa, o deportazione o trasferimento di tutta o parte della popolazione del territorio occupato all’interno o fuori da questo territorio”.

Queste parole suonano come una beffa. I russi, A FEBBRAIO 2023, OSPITANO OLTRE 5,3 MILIONI DI PROFUGHI UCRAINI E DEL DONBASS. FRA QUESTI, 738 MILA BAMBINI.
https://iz.ru/1472836/2023-02-20/bolee-53-mln-bezhentcev-s-ukrainy-i-iz-donbassa-pribyli-v-rossiiu-za-god

Cito sempre dalla stessa fonte: 40 MILA SONO I PROFUGHI NEI CENTRI DI PRIMA ACCOGLIENZA, DOVE RICEVONO ASSISTENZA MEDICA E GIURIDICA, RICEVONO UN UNA TANTUM DI 10.000 RUBLI (12,3 miliardi di rubli versati sinora solo per questo).

A proposito di assistenza, 21.000 sono quelli che attualmente hanno chiesto e ottenuto aiuto psicologico.

Ma andiamo avanti, questi sono i numeri dei PROFUGHI in Europa secondo le NAZIONI UNITE:
- Russia 2.852.395
- Polonia 1.564.711
- Germania 1.055.323
- Repubblica ceca 497.217
- Italia 171.739
...
https://data.unhcr.org/en/situations/ukraine (al 17/03)

Quindi la Russia “vince” in questa classifica perché si diverte, ovviamente, a “deportare”, contro la loro volontà, oltre 5 milioni di ucraini e cittadini del Donbass o nuovi cittadini russi, che per quella specie di “tribunale” sono tutti ucraini, come gli abitanti della Crimea, a questo punto “detenuti illegalmente” insieme ai cittadini del Donbass e delle altre due regioni, anch’essi “sequestrati”… VERGOGNA!

Ma parliamo anche della cosa più schifosa a cui alludono queste accuse ignobili. Si, i bambini! Quali? Quelli che viaggiano con papà e mamma? No, gli orfani. Abbiamo anche di questi i numeri, non vi preoccupate, maledetti bastardi. A MARZO sono 1.090 quelli provenienti dal Donbass, ovvero la stragrande maggioranza. 1090 su 738.000 come abbiam visto.
https://www.infox.ru/news/251/270756-rossiane-smogut-usynovlat-detej-donbassa-po-uprosennoj-sheme

PER QUESTI 1090 ORFANI SI È ATTIVATA UNA GRANDISSIMA CATENA DI SOLIDARIETÀ, SIA IN TERMINI DI ADOZIONE CHE DI AFFIDAMENTO!

Lo Stato sta seguendo tutti i casi con particolare attenzione, sia per i traumi che questi bambini e ragazzi hanno subito, sia per curare insieme alle famiglie l’inserimento in un nuovo contesto affettivo.

Non ho altro da aggiungere se non ribadire che, la linea rossa che è stata oltrepassata oggi, è forse una delle più vergognose dall’inizio di questo conflitto.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Faber
Saturday, 18 March 2023 09:58
Buongiorno a tutti, è la prima volta che commento. Innanzitutto complimenti al signor Selmi per l'ottimo lavoro di sintesi che riesce a fare ogni giorno nonostante i tanti impegni.
Per quanto riguarda la denuncia, anche se riuscissero a portare Putin alla sbarra, non so quanto gli converrebbe. Dimenticano, nella loro ignoranza, che il presidente russo è laureato in giusrisprudenza e saprebbe difendersi pure in un tribunale filoccidentale. D'altronde, parliamo degli stessi fenomeni che non riuscirono a condannare Milosevic nonostante la mole di testimoni e prove contro di lui. Tra l'altro il presidente jugoslavo si difendeva da solo. Hanno dovuto lasciare che morisse per poter terminare quel processo. E alla fine lo hanno pure assolto due volte, sia nel processo a suo carico che scagionandolo all'interno della sentenza di condanna di Radovan Karadžić.

p.s.: Per Paolo, se riesce posso suggerirle di dare un'occhiata ai video di Stefano Orsi? È un ottimo analista militare che quasi ogni giorno pubblica aggiornamenti sui fronti di guerra con tanto di cartine.
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Paolo Selmi
Saturday, 18 March 2023 11:22
E' vero Faber, rinunciò agli "avvocati difensori" e si difese da solo. Grazie mille Faber per la dritta e per le informazioni, per quanto riguarda Orsi immaginavo ti riferissi a un canale tubo e infatti ecco il link (già sui video):
https://www.youtube.com/@StefanoOrsi/videos

Tanto materiale, direi, e l'ultimo video è aggiornato a dodici ore fa. Faccio mia la tua segnalazione e per il resto... grazie ancora, "si fa quel che si può"... come si suol dire. Ce la metto tutta, ogni tanto centro, ogni tanto sforo, ogni tanto mi rileggo e penso agli strafalcioni di un testo gettato in una pausa pranzo, o la mattina prima di timbrare entrata, frasi pensate, poi ripensate, poi ri-ri-pensate... ma non rilette. Certe volte penso a quando si scriveva su un foglio di carta, anziché con la videoscrittura: mi vengono in mente certe brutte che erano dei veri e propri "cimiteri": decisamente "vissute", tra cancellature, riscritture, ricancellature, eccetera. Nella videoscrittura è lo stesso, è più comodo anche... ma non si vede! Non ci fosse, però, non si potrebbe stare sul pezzo come invece così si riesce a fare... va bene, come strumento, per questi aggiornamenti... poi c'è sempre qualche sirena che suona, per qualsiasi motivo... e allora che fai? ti rileggi e rinvii o schiacci quel maledetto tasto? Schiacci, a volte è più importante il contenuto... strafalcioni compresi! Anzi, non l'ho ancora fatto... colgo l'occasione per ringraziarvi tutti per una pazienza e indulgenza pressoché infinite!

Grazie ancora Faber!
Un abbraccio!
Paolo
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Faber
Saturday, 18 March 2023 16:15
Ricambio l'abbraccio e aggiungo ancora una cosa. Sono amico del compagno giornalista Fulvio Grimaldi, l'ultimo che intervistò Milosevic prima dell'estradizione (o meglio, consegna per 30 denari di giudiana memoria). Ho visto che sul sito l'avete pubblicata.
Ecco un piccolo stralcio: "La distruzione del mio paese è la dimostrazione che non esiste la globalizzazione, ma solo un nuovo colonialismo…Se le nazioni, gli Stati, i popoli fossero trattati da soggetti pari, non conquistati, stuprati, se il mondo non dovesse appartenere a una minoranza ricca, che deve diventare più ricca mentre gli altri diventano tutti più poveri, si avrebbe la giusta globalizzazione. Non si è mai vista una colonia svilupparsi e conquistare la felicità. Se si perdono l’indipendenza e la libertà, tutte le altre battaglie sono perse. Gli schiavi non prosperano”. (Slobodan Milosevic, ultima intervista. A Fulvio Grimaldi. Marzo 2001)

Tra l'altro poco prima di morire mise in guardia russi e ucraini dalle manovre occidentali che minacciavano il loro paese, prevedendo uno scenario Jugoslavo per l'Ucraina. Ci aveva visto giusto!
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Paolo Selmi
Saturday, 18 March 2023 23:18
Ci aveva visto giusto sì, Faber!
Grande Fulvio! Non ci fosse stato lui, non ci fossero stati i compagni di Un ponte per Belgrado, avremmo saputo poco o nulla! Dal Sunday bloody Sunday (e anche prima) a quella sporca guerra NATO, ai reportage dall'Iraq. Lui c'era sempre!
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Emanuele
Saturday, 18 March 2023 00:24
Qua ormai si è superato pure il farsesco, siamo al delirio surreale puro, non mi vengono in mente altri termini più adeguati, ma ci rendiamo conto che siamo nelle mani di sociopatici da ricovero coatto? Ma la cosa più surreale; se possibile, è la totale naturalezza con cui giornali e TV danno e commentano la notizia, come se fosse la cosa più ovvia del mondo!! Veramente io più va avanti questa storia e più mi convincono che siamo tutti dentro un gigantesco Truman Show, un delirio di massa mai visto nella storia contemporanea quantomeno, ma ci sarà qualcuno da qualche parte tra i decisori a cui è rimasto ancora qualche grammo di sale in zucca o conviene cominciare a votarsi ai santi pure da atei?
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Paolo Selmi
Saturday, 18 March 2023 01:31
Una gran tristezza, Emanuele!
Fatti come questo, peraltro, scavano ulteriormente la frattura fra Russia e Occidente. Mi verrebbe da dire anche, "ma non fra i rispettivi popoli". E qui comincio a sentirmi meno sicuro e magari, ciò che sto aggiungendo dopo, in realtà è solo un mio auspicio. O un riflesso pavloviano di irriducibile internazionalismo e solidarietà fra i popoli. La prima cosa che penso, infatti, è: "picchia oggi, picchia domani, questi maledetti torneranno a farceli odiare". Non potendo più dire "mangiano i bambini", ora puntano sul "deportano i bambini" e altre oscenità. E i nostri, picchia oggi, picchia domani, va a finire che se ne convincono anche. Lo danno per assodato.
Poi però interviene sempre quel bicchiere mezzo pieno che, ogni tanto, riesce a convincermi anche del contrario: ma va... anzi, picchia oggi picchia domani alla fine ci sarà un rigetto totale di tutta questa falsità. I popoli ricominceranno a parlarsi direttamente fra loro, senza la mediazione, il filtro delle loro classi dirigenti. Picchia oggi, picchia domani, avrà l'effetto opposto: li manderemo tutti a cagare.
Mah... speriamo Emanuele, speriamo!
un abbraccio
Paolo
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Мир
Saturday, 18 March 2023 00:19
Caro Paolo,
dovevano vendicarsi dell'abbattimento del drone, allora han fatto partire una denuncia non potendo fare altro.
Probabile che durante la telefonata il generalone a stelle e strisce (anzi solo a stelle perchè le strisce gliele sta consumando tutte quello che è nascosto a Kiev) abbia accusato Sojgu di avergli rubato il giocattolone volante, allora il russo gli ha risposto: denunciami, detto-fatto e il povero Presidente si è beccato la diffida.
Stasera cazziatone a Sojgu e poi gran risata.
Fa parte della strategia occidentale fin dall'inizio, puntare tutte le colpe sulla Persona anzichè sui fatti, così un domani, molto domani, si potrà dire: tutto a posto, si scherzava.
Sai quanta gente anche qui da noi crede davvero che tutta questa faccenda sia nata una mattina di punto in bianco perchè un tale al Cremlino si è svegliato con la luna storta?
Con questo panorama sociale tutto è possibile, tutto è fattibile.

Mala tempora currunt...

A presto, grazie come sempre per i tuoi articoli colmi di informazioni, pensieri e cultura sterminata.
Raccoglili in un libro e pubblicalo in una versione digitale, una cartacea ... e una in ghisa, quest'ultima da utilizzare sugli scettici della "luna storta".

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Saturday, 18 March 2023 01:52
Mala ma proprio mala mala, Mir!
Pensavo di fabbricarmi un bel paio di mutande... con quella in ghisa! Mutande di ghisa, visti i tempi!

Che tristezza... e che rabbia! E comunque concordo, è sempre colpa di Shojgu! Pensa ad avere nella propria scala uno così... altro che "faccio valere i miei millesimi in assemblea"... ha proprio la faccia di quello che la mattina scendi le scale e trovi il suo nuovo cartello: si prega di lasciar chiusa la porta, si prega di non sbattere i tappeti sul balcone, si prega di non fare schiamazzi dopo le 22...

Anzi, ora che mi ci fai pensare è vero, l'altro giorno ha trovato in giro il motorino del figlio di quello del piano di sotto, quello che smarmitta sempre sotto i portici che lo sentiamo tutti, quello che quando lo sgrida lo manda a cagare e, in un moto di rabbia, gli ha bucato entrambe le gomme. Qui, almeno, siam tutti sicuri, non può esser stato che lui... e che cinema che è venuto fuori con quello del piano di sotto! Ma anche questo, porca miseria, non poteva limitarsi a rigargli la macchina (e a dire al figlio di non smarmittare più sotto i portici...), anziché fargliela esplodere...

Grazie di tutto Mir, teniam botta!

un abbraccio

Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 17 March 2023 18:19
17/03 ore 17:30 aggiornamento

DA KUPLJANSK A KREMENNAJA


Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155546-5f144d2e.jpg
e in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317155545-ff340ebd.jpg

Siamo sopra ARTEMOVSK e SEVERSK, un settore di fronte che aveva sofferto tantissimo fra settembre e ottobre. Dopodiché non solo la situazione si è stabilizzata ma, pian piano, la linea di fronte si sta lentamente spostando verso OVEST. Tutt’altro che offensiva, si tratta di una “difesa attiva”, manovre limitate, tese unicamente a recuperare posizioni vantaggiose da cui, eventualmente, e quando sarà, ripartire e col minimo sforzo. Vedremo eventuali sviluppi.

AEREI SPIA SUL MAR NERO

Di cui uno che parte sempre dai nostri lidi. Cara Sigonella… Perché un giorno il tuo RQ-4 Global Hawk, nome IATA FORTE10, non lo mandi a spasso lungo il belpaese che ti ospita, con riprese strepitose dall’alto di braccianti sfruttati, di cantieri abusivi, di discariche fuorilegge, di piromani criminali… invece di fargli fare anche oggi, e subito dopo quanto appena accaduto… lo stesso giro di sempre?
https://t.me/boris_rozhin/80643

L’Italia permette questo, ovvero la ricerca di un nuovo “incidente”, sempre nello stesso posto, per alzare ancor più la tensione? La stessa Italia che “ripudia la guerra”?

Oggi c’è traffico, sul Mar Nero! Come nelle grandi occasioni. Come quando droni son partiti per far saltare l’ammiraglia russa. Oppure come quando altri sono arrivati fino al porto militare in Crimea. Oppure come quando è stato fatto saltare il ponte… Questa infografika di Rybar SUL SOLO TRAFFICO DI OGGI è inquietante, a dir poco:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160035-e3a4319f.jpg
e con legenda in caratteri latini:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/17/20230317160032-b0cf6503.jpg

Linea gialla continua: il nostro Sigonella (amerregano, che parte dalla colonia italiana)
Linea gialla spezzata: un MQ-9 Reaper (amerregano, che parte dalla colonia romena)
In mezzo al mar: un RQ-4D targato NATO
Poi ci sono in volo sulle coste: due americani e un francese (che pattugliano le colonie romene e bulgare), più un turco (ufficialmente, secondo esercito NATO per importanza…).

RYBAR mostra anche l’area in cui, a 900 m, riposa in pace il drone abbattuto. Non è proprio a ridosso delle coste pattugliate oggi da mezzi in volo come neanche il due giugno sulla A1, a ben vedere… pagliacci.

DICEVAMO DEL PATACA: MA ANCHE SUA MOGLIE NON SCHERZA


La moglie del patàca, si, quella che gira per Parigi e poi ha il coraggio di mandare al paesello buste originali LV con dentro pacchi di pasta discount da cinque chili, ha deciso di seguire le orme del marito come attrice. Qui la vediamo in coppia con una nuova, vecchia conoscenza (“dimmi con chi vai…”), affermare:
“One woman saw a drone from her balcony and shot it down with a jar of tomatoes.”
https://twitter.com/Sinnaig/status/1636117258068951040
Ovvero: “un’eroica donna ucraina ha visto un drone dal balcone e lo ha abbattuto con una lattina di pelati”… tutti i miei tentativi di restare serio sono finiti non nel riso incredulo di conduttori miscredenti, ma nella frase di chi ha pubblicato questa perla e sotto ha commentato: “Chissà se è stata lei a tirar giù, con la stessa lattina, anche il drone USA”.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 17 March 2023 12:39
17/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Consideriamo sempre ciascuna azione distinta per meglio comprendere quanto accade.

In città:
Situazione sempre più critica, casa popolare dopo casa popolare le forze NATO arretrano, lasciandosi morti e distruzione dell’intero patrimonio edilizio di una città che, dopo la liberazione, dovrà essere costruita ex-novo come Mariupol’.
https://t.me/RVvoenkor/40754

Intorno alla città:
Sempre la stessa fonte ci mostra l’ulteriore progressione verso Bogdanovka da nord,
https://t.me/RVvoenkor/40755?single
che significa posizioni ancor più favorevoli per generare un ulteriore cimitero di mezzi colpiti mentre fanno la spola sull’ultima strada non ancora fisicamente tagliata.

Verso SLAVJANSK-KRAMATORSK:
Proseguono anche qui i movimenti verso NORD-OVEST, relativi avanzamenti e conquista di posizioni favorevoli
https://t.me/yurasumy/7889
in un terreno che comincia a mostrare le proprie “asperità” collinari. Queste isoipse, sopra la notizia di un colmo a 199 m. appena espugnato dai russi, aiutano meglio a capire:
https://t.me/namarshe/5013
Stiamo parlando di dislivelli MINIMI, neanche cento metri tra “fondovalle” azzurro e “cime” rosse. Ne faccio di più io in bici nel tragitto casa-lavoro. Ma dal punto di vista militare fan la differenza fra la vita e la morte, tra tenere una posizione – e senza particolare sforzo – e cederla – anche se si cerca di puntellare con colonne e colonne di uomini e mezzi. Solito discorso del terreno che facciamo un giorno sì e l’altro pure. Qui però con le isoipse si capisce meglio. Possiamo cogliere in tutta la sua criminale idiozia la scelta dei generali NATO di mandare al massacro i propri uomini e in demolizione i propri armamenti.


MONASTERO DI LAVRA: ENTRANO I COLLABORAZIONISTI

Pardon, gli “scismatici”. E la prima cosa che fanno è dipingere le croci sulle cupole di nero. Tipo i merli dei castelli ai tempi dei guelfi e dei ghibellini, così li vedon da lontano: in questo caso alla vernice oro degli ortodossi (УПЦ UPC), è stata sostituita la vernice nera della nuova chiesa fascista (ПЦУ PCU):
https://t.me/ukraina_ru/137948
Del resto, e senza troppa fantasia, il colore resta sempre quello… “ed il nemico attuale è sempre ancora eguale”.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 17 March 2023 08:43
17/03 ore 08:30 aggiornamento

QUANDO I MINISTRI SON PIÙ PUPI CHE PUPARI…

Significa che siamo in presenza di uno Stato fantoccio, gestito da marionette. No, in questo caso non sto commentando l’ennesima uscita di un ministro che individua in un gruppo mercenario la colpa di un’ondata migratoria di milioni di persone, così come non sto sparando sul manicomio di Kiev.

13/03, un attivista canadese chiede alla sua ministra dello sport, la quale aveva appena ripetuto la lezioncina su “non voglio vedere atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali”: “Cosa ne pensa degli atleti americani mentre i soldati bombardavano l’Iraq? Cosa ne pensa di quelli canadesi mentre la nostra aviazione bombardava la Libia? Cosa ne pensa di quelli israeliani che è mezzo secolo che massacrano i palestinesi?”
Domande semplici… ma la ministra-pupa non l’hanno programmata per rispondere alle stesse. E si auto-inserisce allora il programma “ritirata nell’ascensore”. Scena penosa, ma che merita:
https://twitter.com/QudsNen/status/1635368128849801225

Bellissimo, tra l’altro, il colloquio bilingue fra attivista anglofono e il “monsieur, monsieur” dell’assistente del ministro… sempre in tema di bilinguismi possibili in Paesi grandi un po’ più della Svizzera, che è anche più che bilingue… ma in Ucraina i bastardi devono, DEVONO, “de-russificare”, dalla lingua alle chiese… fra il silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, Vaticano compreso. A proposito, la vicende Monastero di Lavra non si è ancora conclusa. Ma non l’abbiamo dimenticata.

Thảm sát Sơn Mỹ – IL MASSACRO DI SONMY

A proposito di silenzio OMERTOSO, IPOCRITA e COMPLICE dell’U-ccidente, nessuno parla più di questo massacro. Anche a me era sfuggito. Il 55 ANNIVERSARIO CADEVA IERI (16/03/1968 – 16/03/2023).

Si trattò del MASSACRO ORGANIZZATO DI UN VILLAGGIO VIETNAMITA, in RAPPRESAGLIA ALL’UCCISIONE, AVVENUTA IN PRECEDENZA, DI SOLDATI USA.

“DIECI ITALIANI PER UN TEDESCO”: nulla è cambiato. Questo il bilancio:
- 504 morti da 1 a 82 anni di cui
- 173 bambini
- 182 donne (di cui 17 in gravidanza)
- 60 uomini oltre i 60 anni
- 89 uomini sotto i 60 anni.
( Buổi sáng 16/3 vào 55 năm trước, quân đội Mỹ xả súng sát hại 504 thường dân ở Sơn Mỹ, trong đó 182 phụ nữ, 173 trẻ em, 60 cụ già, 89 trung niên, 247 ngôi nhà chìm trong biển lửa.)
https://vnexpress.net/tuong-niem-55-nam-tham-sat-son-my-4581927.html

Il sito sopra citato mostra anche la commemorazione tenutasi ieri. Nel silenzio totale della stampa u-ccidentale. Come allora, ad alzare il tappeto e far volar via un po’ di polvere fu un giovane SEYMUR HERSH.
https://t.me/parfentiev_club/4125

Non ci fosse stato lui, qui non lo avrebbe saputo nessuno, non ci sarebbe stato nessuno scandalo, nessuna inchiesta. Ma a 55 anni di distanza, dopo la menzogna, dopo il muro di gomma, dopo gli insabbiamenti, è arrivato l’oblio. Basta non parlarne. O parlare d’altro. O scappare in ascensore, come han programmato la ministra dello sport canadese a fare in tali casi.

Un regista italiano ha fatto un film sull’argomento.
May Lay Four – Soldati senza onore (2011)
https://yandex.ru/video/preview/11534714156722088544

Quante volte è passato in televisione?

Aggiornamenti a seguire.
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Emanuele
Friday, 17 March 2023 12:59
Fenomenale la faccia della ministra non appena gli nominano l'Iraq!! Tilt totale, interessanti i momenti successivi nei quali si dirige verso l'ascensore, chissà che cosa avrà (provato) a pensare, un po' come quando si prova a fare una ricerca su google senza che riesca trovare niente, messaggio di errore e pagina bianca..
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Paolo Selmi
Friday, 17 March 2023 14:13
"Dov'è il piano terra... dov'è il piano terra... ah eccolo... azz ma siam già al piano terra! Schiaccia -1, sì -1, va bene anche quello! Chiuditi chiuditi chiuditi fiuuuu..." :-)

Che tristezza Emanuele... Neanch'io quando a lezione saltavan fuori con "manca un quarto d'ora... sentiamo qualcuno..." facevo quella faccia!

E ne vedremo ancora, ho paura...
un abbraccio!

Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 16 March 2023 19:04
16/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ulteriori avanzamenti verso sud. Di questa cartina un po’ alla buona
https://t.me/polk105/3757
forse la cosa più impressionante è la scala (500 m in basso). Parliamo di cedimenti molto ridotti, come è normale che sia per i combattimenti urbani. Ma tali da modificare, in peggio, la configurazione della linea di fronte in funzione di ulteriori esposizioni ai tiri e agli assalti russi provenienti da più parti (e tali da costringere a ulteriori cedimenti). Questo rende la situazione, come ormai ammesso dagli stessi esperti ucraini - con un eufemismo - “prossima all’essere critica” (близка к критической)
https://t.me/RVvoenkor/40703
In particolare, la perdita del complesso di case popolari a sud che i soldati ucraini usano, fila dopo fila, blocco dopo blocco, come postazione naturale di difesa, come bunker, come nascondiglio, incuranti di ciò che sarà raso al suolo, rischia di tagliare ormai anche fisicamente l’unica via d’accesso alla città, poco più a nord. Quella indicata in azzurro in questa cartina:
https://t.me/ukraina_ru/137875
Quartiere popolare appena a sud di questa posizione e di cui ormai agli ucraini è rimasto ben poco:
https://t.me/RVvoenkor/40708


“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO

Confrontiamo i dati del 16/03 (https://t.me/mod_russia/24859) con quelli del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605):
402 aerei (vs 396 – 06/03, +6 vs +9 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
221 elicotteri (vs 217 – 06/03, +4 vs +7 dei 10 gg prima vs +2 dei 10 giorni precedenti ancora)
3434 droni (vs 3345 – 06/03, +89 vs +117 dei 10 gg prima vs +107 dei 10 giorni precedenti ancora)
414 sistemi missilistici (vs 410 – 06/03, +4 vs +5 dei 10 gg prima vs +1 dei 10 giorni precedenti ancora)
8316 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8192 – 06/03, +124 vs +181 dei 10 gg prima vs +152 dei 10 giorni precedenti ancora)
1062 lanciarazzi multipli (vs 1054 – 06/03, +8 vs +10 dei 10 gg prima vs +25 dei 10 giorni precedenti ancora)
4372 obici e mortai (vs 4284 – 06/03, +88 vs +79 dei 10 gg prima vs +114 dei 10 giorni precedenti ancora)
8959 autoveicoli blindati (vs 8771 – 06/03, +188 vs +253 dei 10 gg prima vs +181 dei 10 giorni precedenti ancora)

Dati in calo, alcuni rispetto non solo a 10 giorni fa, ma anche rispetto a 20. Segno che guadagnare terreno e demilitarizzare il nemico non sono in un rapporto di proporzionalità diretta, anzi. Vero forse il contrario, ovvero che le forze NATO hanno MENO armamenti da contrapporre, di conseguenza i russi si trovano MENO armamenti da distruggere per avanzare e… avanzano, come ad Avdeevka, o migliorano le loro posizioni, come a Kremennaja. Teniamo sempre presente, fra l’altro, che questi dati sono FALSATI dall’assenza, nelle statistiche, di tutta l’area assegnata ai Wagner. Quindi l’assenza di ARTEMOVSK nelle statistiche, nel bollettino, ovunque, non consente di avere un quadro completo. Specialmente in questo momento, dove a quelle latitudini sta avvenendo la criminale mattanza che denunciamo ogni giorno.

Collochiamo inoltre, in questo contesto di “demilitarizacija”, anche gli “aiuti” u-ccidentali: non i soliti 4 “leopardi” in arrivo dall’U-ccidente, ma anche altri regali NATO. Gli ultimi aerei ex-Varsavia che, raschiando il fondo del barile, Paesi ora NATO cederebbero agli ucraini. CEDEREBBERO, perché i russi li hanno già ammoniti di non fare il giochetto “parte dalla Polonia, compie la missione in Ucraina, rientra in Polonia”… o altri giochetti analoghi: in Polonia non sarebbe affatto al sicuro, Paese Nato si, Paese Nato no. I polacchi pare abbian recepito tale ammonimento. E quindi CEDEREBBERO 4 MiG-29 della loro flotta ex-Varsavia agli ucraini. Al momento gli unici mezzi che riescono a portare autonomamente, senza bisogno che un pilota NATO si metta in aspettativa e poi si offra “volontario” nella Legione internazionale.
https://t.me/OstashkoNews/60156
4 MiG-29, quanti i russi ne fanno fuori in meno di 10 giorni.

TROVATO IL DRONE CADUTO IN MARE (A 900 M DI PROFONDITA’)

Le autorità russe lo avrebbero individuato, sarebbe a 900 m di profondità e starebbero già arrivando sul posto i mezzi in grado di tirarlo su da tale fondale:
https://t.me/OstashkoNews/60173
Vedremo anche qui gli sviluppi.

L’ONDA LUNGA DI HERSH: ORA SPUNTA FUORI ANCHE UNA NAVE DA GUERRA TEDESCA

Ora che tutti corrono ai ripari, è saltata fuori anche una NAVE DA GUERRA TEDESCA NELLE STESSE ACQUE POCHI GIORNI PRIMA DELLO SCOPPIO…
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/nordstream-pipeline-explosion-deutsche-marine-100.html

E non una nave da guerra qualunque, ma una “Oste-Klasse”, PRATICAMENTE IL MIGLIOR RICOGNITORE A DISPOSIZIONE DELLA MARINA TEDESCA DOTATO DI “SENSOREN” MOLTO “EFFIZIENTE” ELETTRONICI, IDROACUSTICI ED ELETTRO-OTTICI ("besonders effiziente elektronische, hydroakustische und elektro-optische Sensoren")

E SI TROVAVA, DAL 7 AL 14 SETTEMBRE… A 11 MIGLIA NAUTICHE DAL LUOGO A SUD EST DAL LUOGO DELL’ESPLOSIONE DEL GASDOTTO IL 26/09 (11 Seemeilen südöstlich der Stelle auf, an der am 26. September eine Explosion die Nord-Stream-1-Pipeline zerstörte.)!

Dati confermati dalla Bundeswehr che però si guarda bene dal dire cosa ci stava facendo. Era “un’operazione di routine” da una parte ("Routineeinsatz" gehandelt) e, dall’altra, non posson dire nulla perché c’è la più rigiden segretezzen (“die der strengen Geheimhaltung unterliegen”). Quindi il resto d’Europa non ha diritto a sapere cosa ci facesse LA PIU’ SOFISTICATA NAVE DA GUERRA DELLA MARINA DELLA PARTE OFFESA, in grado di individuare la scorreggia di un’orata a miglia di distanza, per sette giorni a undici miglia da dove è avvenuta l’esplosione…

Del resto, e saran anche fatti loro… e che cavolo, cosa ce ne importerà mai a noi! Al primo tedesco però che, non appena sente che siete italiani, comincia a fischiettare nino rota (stonando, peraltro…) ammiccando in maniera pietosa alla faccia di Marlon Brando, sentitevi in dovere di dirgli… “Oste-Klasse” (mimando il gesto della barchetta)… “Nord-Stream”… BUM! BUM! E poi, se fa ancora il finto tonto, fischiategli un po’ di “Yankee Doodle”… la capirà subito. Ce ne sono tanti, di “corleoni”, nel mondo.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 March 2023 12:50
16/03 ore 12:30 aggiornamento

AVDEEVKA


“Tutte le strade da Avdeevka sono controllate dagli artiglieri delle forze armate russe” (Все дороги из Авдеевки контролируют артиллеристы ВС РФ)
https://t.me/ukraina_ru/137794
Vero, falso che sia, la comunicazione del capo della DNR di stamattina è in linea con la cartina di ieri. Avdeevka non è ARTEMOVSK, tutto si svolge su una scala MOLTO più piccola e, soprattutto, da una situazione di partenza dove il QUADRANTE per tre quarti era già in mano russa. Avdeevka il cuneo, Avdeevka la spina nel fianco, Avdeevka la testa di ponte da cui doveva partire l’assalto finale a DONECK (e la soluzione finale a un “problema” DONBASS che si trascinava da otto anni), Avdeevka la ultra fortificata, Avdeevka attorno a cui si erano ammassati decine di migliaia di uomini in attesa di un comando bruciato sul tempo dai russi, Avdeevka che ora si TROVEREBBE accerchiata, sia pur OPERATIVAMENTE. Cartina GENEROSA aggiornata:
https://t.me/polk105/3743
Cartina TIRCHIA (“prudente”) anch’essa aggiornata:
https://t.me/namarshe/4999

Anche se la verità stesse nel mezzo, staremmo parlando di CINQUE KM dalla strada più lontana dalle due linee di fronte nord e sud che porta da e ad Avdeevka. Molto probabilmente anche meno. E, quel che è peggio, di aperta campagna: appezzamenti, appezzamenti, e ancora appezzamenti, con tante stradine intorno. Quanto basta per aviazione (droni, soprattutto, sempre più importanti per identificare, dare coordinate, correggere il tiro, ma anche aerei ed elicotteri all’occorrenza) e per gli artiglieri (coi loro obici, missili teleguidati, lanciarazzi multipli) a tenerla sotto controllo senza grossi problemi. Dato, quello dell’accerchiamento operativo, appena rilanciato da un altro canale, peraltro:
https://t.me/polk105/3753

ARTEMOVSK

Confermato il ritiro delle truppe ucraine dai quartieri a sud della città, un pezzo intero di città abbandonato in fretta e furia.
https://t.me/polk105/3749
Per evitare la fine di AZOM, molto probabilmente. Le ultime cronache parlano di un centinaio di squadristi del “rinato” (… e “rimorto”!) battaglione Azov, morti intrappolati nella fabbrica, che sta finendo velocemente in mano russa.
https://t.me/namarshe/4997

TIBULLO E I VANEGGIAMENTI A STELLE E STRISCE

Non c’entran niente l’uno con l’altro, fortunatamente (per Tibullo, più che altro). Però alcune idiozie messe così, ad cazzum, su una cartina con pretese di veridicità, mi hanno evocato questo ricordo che avevo rimosso per decenni. Il riferimento è a una cartina di “Politico” dove mostra gli scenari più probabili dell’auspicata, a livello di quartier generale, offensiva NATO di quest’estate (che lui chiama “ucraina” perché la NATO non è in guerra, e io non sono in questo momento con lo stomaco che brontola…)
https://t.me/RVvoenkor/40676

Vediamo linee rosse che squartano in lungo e in largo DNR, LNR, le oblast’ di Zaporozh’e Cherson fino a giungere alla tanto agognata Crimea. Mancava solo l’assalto dal mare, dal cielo, e da sottoterra. Ma ci stanno lavorando... per renderle più che altro un minimo veritiere, quasi (quasi!) al livello della scena della casalingua e dell’idraulico. Del resto Hollywood campa su illusioni, specialmente quando “basate su fatti veri”.

E queste linee tratteggiate mi han fatto venire in mente questo ricordo che avevo rimosso. Ricordo di poche righe che mi erano rimaste impresse e che, carsicamente, emergono ogni qual volta sento dalle parti di mia moglie chiamare il vino (lu mieru). Prima volta, infatti, in cui mi imbattei nella parola “merum”, che indica il vino (rosso naturalmente), più fondo che liquido cristallino, in cui puoi tranquillamente intingere il dito e sporcare la tovaglia con disegni del tipo: noi eravamo qui, il nemico stava la, ci hanno attaccato in 50 e li abbiam fatti fuori tutti e 400. “In vino veritas”…

E cosa dice Tibullo, Liber I,10?

Dopo essersela presa su chi ha inventato le spade e la guerra, e aver ribadito che si stava meglio prima, quando gli dei (Lares) erano in piccole edicole di legno, che si accontentavan di poco, una corona di spighe (spicea serta) sul capo, focacce per un ex-voto, chiuso morta lì. E giunge a promettere, ai Lari, un’ara intera di carne di porco (e plena rustica porcus hara)! Altro che focaccella! In cambio di cosa? In cambio della guerra via da lui, anni luce da lui. Che facciano gli altri, gli eroi…

Sic placeam uobis: alius sit fortis in armis, / Così io possa piacervi, qualcun altro sia forte nelle armi
sternat et aduersos Marte fauente duces, / ed abbatta i comandanti avversari con il favore di Marte,
ut mihi potanti possit sua dicere facta / perchè possa raccontarmi mentre bevo le sue imprese
miles et in mensa pingere castra mero. / di soldato e dipingere con il vino l'accampamento sul tavolo.

http://www.antiqvitas.it/doc/doc.tibu.I,10.htm

“Et in mensa pingere castra mero”… che spreco di mieru, in realtà! Che spreco! Quindi, io andrei un passo oltre a Tibullo. Sostituiamo il prezioso contenuto con queste belle cartine virtuali, su cui si possano sbizzarrire con frecce rosse, frecce gialle, frecce azzurre, frecce di tutti i colori (sempre perché parliamo di “difesa”… vero retorica u-ccidentale?). Poi un altro giro di mieru e così via, finché non vincon tutte le guerre, conquistano la Crimea, Mosca, il mondo intero, la Luna, Marte e così via… non avremmo le decine di migliaia di morti nella sola Artemovsk, non avremmo la carneficina attuale. E magari quando si fossero stufati e avessero dato sfogo pieno alla loro megalomania, cambierebbero soggetto: panorami, nature morte, ritratti…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 March 2023 08:46
16/03 ore 08:30 aggiornamento

QUESTIONE DI TEMPI


Nella vita molti sono i contesti in cui il tutto si riduce a una “questione di tempi”: i tempi della recitazione, i tempi della comicità, in particolare, i tempi dell’amore e, ahinoi purtroppo, anche i tempi della guerra.

Ciò a cui stiamo assistendo oggi, da parte di chi di queste cose si occupa, andrebbe studiato approfonditamente. “Indovinare i tempi giusti” consente di raggiungere un obbiettivo, il che in guerra è tutt’altro che scontato, col minimo di sforzo, massimizzando ovvero l’efficacia della propria azione.

Non mi soffermo ulteriormente sull’argomento: da Sunzi agli storici greci e latini, tutti concordano su quest’aspetto. Anzi, la trattazione scende nello specifico proprio per far capire le molle SE-ALLORA, QUANDO-ALLORA che scattarono o dovrebbero scattare nelle testoline dei decisori del destino di decine (o centinaia) di migliaia di uomini.

Non è solo una questione di “terreno” (quello su cui ci siamo soffermati nel denunciare da mesi l’insostenibilità di una posizione come quella di ARTEMOVSK), ma anche di tempi quindi. Oggi assistiamo al DISFACIMENTO di tale linea di difesa. Al DISFACIMENTO dell’esercito ucraino in quanto tale, sei mesi in cui è passato progressivamente dall’essere le seconde forze armate per importanza uscite dall’ex-URSS al divenire un serbatoio di manodopera, legata all’arme da una coscrizione che ricorda in molti punti la servitù medievale della gleba (con l’AK-47 al posto della zolla di terreno).

Il che non significa assolutamente che la fine del tunnel sia vicina. Anzi. La degradazione delle forze armate ucraine gioca, in ultima analisi, a favore della NATO, è – di fatto – uno degli obbiettivi non dichiarati di questo conflitto: lasciare – in caso di sconfitta – ai russi un Paese distrutto e un popolo nel caos, oppure tenersi – in caso di vittoria – una mina vagante e potenzialmente destabilizzante in pieno vecchio continente con cui bullizzare la borghesia locale, Francia e Germania davanti (e dietro tutti quanti). Win-win.

Eppure, è altrettanto innegabile che il secondo win sarebbe egualmente un “premio di consolazione” per la NATO. Una magra, magrissima, vittoria per quanto ciò comporterebbe a livello globale in termini di delegittimazione della propria egemonia (fondata ormai, in gran parte, “sulla canna del fucile” soltanto 枪杆子里面出政权 come diceva il volpone Mao...), ma se il fucile fa cilecca e manca la pillola blu, cucù. Questo i generali NATO non lo avevano messo in conto. E ora non san più come uscirne. Metafore sessuali-maoiste a parte, cazzi loro.

Torniamo a noi. E ad ARTEMOVSK. Questo era il momento giusto per spingere. E i russi, gli unici in questo conflitto ad avere un po’ di raziocinio, nonostante la burocrazia, i timbri che mancano, le munizioni che non arrivano, i generali che si scannano fra loro, e tutto il carrozzone di miserie umane che passa di circo in circo sul globo terrestre senza eccezione alcuna, lo stanno facendo alla grande.

Spingono ad ARTEMOVSK su tre direzioni. Ce lo siam già detti. Significa decine e decine di attacchi in simultanea. Spingono ad AVDEEVKA. Hanno trecentomila uomini in più che si guardano bene dal dissipare. E ieri si è visto cosa vuol dire non aver sguarnito il fronte di Zaporozh’e. Quaranta morti fra le fila ucraine e quasi dieci blindati persi in un tentativo (inutile) di attacco su questo fronte:
https://t.me/boris_rozhin/80523
Sarebbero sfondati, se fossimo stati a settembre dell’anno scorso dalle parti di BALAKLEJA. Ma non siam più nel 2022. Anche qui, qualcuno dovrebbe spiegare ai generali NATO che i tempi sono importanti. E sbagliarli costa. Anche se non sono uomini e mezzi loro. Nel medio-lungo termine costa.

Torniamo ai russi. Con gli stessi uomini continuano a spingere e mietono successi. Come mai? È cambiato il tempo. Il terreno è ridotto a una mera poltiglia. Lungo quel chilometro di linea non ancora fisicamente tagliata si muore. Carcasse fumanti lungo il percorso. OGNI TENTATIVO DI CONTRATTACCO È INUTILE! Questo significa che
- da un lato ogni truppa fresca che accorre è un regalo ai russi. Meglio annientarla quando è lì che annaspa nel fango piuttosto che lungo una steppa secca, estiva, dove i carri più performanti fan più della mia panda young.
- dall’altro occorre COGLIERE L’ATTIMO e approfittarne. Spingere più che si può ora. Un pezzo di difesa che cade è un vantaggio tattico per l’attacco del giorno dopo. L’EFFETTO DOMINO È ESPONENZIALE.

Fossero arretrati di pochi chilometri a ovest, oggi staremmo parlando d’altro. La guerra la NATO la sta perdendo per sua stessa mano. I russi non hanno ancora iniziato l’offensiva. E a parità di forze una disfatta di queste proporzioni andrebbe studiata. Probabilmente l’85% del globo terrestre la studierà anche. L’U-ccidente, muro di gomma. Ma stavolta chiudersi gli occhi e tapparsi bocca e orecchie non servirà. Anche se la vittima sacrificale è già stata designata (il patàca), le colpe sono altrove.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 16 March 2023 09:28
Errata corrige: "il secondo win " è da intendersi "il primo win". ovvero se perdono sul campo ma vincono comunque perché lasciano ai russi il cavallo di troia di una devastazione (e potenziale destabilizzazione di un equilibrio tutt'altro che saldo). Oltre al fatto che hanno messo in ginocchio comunque l'a volte recalcitrante socium europeo.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 March 2023 18:39
15/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


La mappa più prudente (e che noi prendiamo sempre come più attendibile) è quella di RYBAR, aggiornata alle 16:00 ora locale (nostre 14)
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155757-5c14e370.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315155807-a3257b8a.jpg

Consideriamo sempre le tre azioni:

1. Nella città di ARTEMOVSK: pur mantenendosi prudente, registra l’avanzamento da sud (freccia in basso), ancor più chiaro nell’ingrandimento
2. L’accerchiamento: qui si notano avanzamenti importanti in direzione di BOGDANOVKA (freccia in mezzo), ma CHROMOVO non è ancora stata liberata. Meglio, le truppe ucraine se la svignano (frecce azzurre verso ovest), ma i russi si guardano bene dall’entrare visto l’imponente fuoco di sbarramento che l’artiglieria ucraina è ancora in grado di produrre lungo quella direttrice:
https://t.me/rybar/44663
3. Verso nord-ovest: qui la zona rosso-vivo liberata oggi con SALIZNJANSKOE è notevole. Naturalmente, laddove i centri urbani cominciano a latitare, gli avanzamenti proseguono più velocemente (1 km oggi
https://t.me/RVvoenkor/40612
e tutt’intorno non ci sono ulteriori centri abitati lungo quattro-cinque km)
https://t.me/RVvoenkor/40609
e mettono in maggior difficoltà la linea di difesa che la NATO cerca di imbastire gettando nella mischia, totalmente alla rinfusa, di tutto e di più.

AVDEEVKA

I risultati si cominciano a vedere anche qui. La carta di RYBAR mostra una KRASNOGOROVKA finalmente libera e un principio di allargamento, consolidamento dalla stessa al fine di creare le condizioni per un’ulteriore passaggio a ovest :
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200447-987e2867.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/15/20230315200448-bf4f5e4b.jpg

La strada principale che porta alla fortezza di Avdeevka è seriamente compromessa. Ne esistono altre, sicuramente, a OVEST, ma il pericolo di un accerchiamento operativo è, ormai, qualcosa di più di una semplice ipotesi. Ne sa qualcosa chi, in fretta e furia, sta cercando di portare più munizioni e viveri possibile in questo periodo:
https://t.me/rybar/44678

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 March 2023 12:46
15/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Dividiamo l’analisi sempre sulle tre azioni in corso:
- Accerchiamento area e creazione di una sacca
- Liberazione fisica, quartiere per quartiere, casa per casa, della città
- Avanzamento a nord-ovest direzione SLAVJANSK - KRAMATORSK

Partiamo dalla prima:

Stamattina autieri ringraziavano in questo video il padreterno di esser riusciti ancora a fare dentro-fuori schivando le palle da cannone russe:
https://t.me/RVvoenkor/40594

Questi piccoli “miracoli”, che ogni giorno si verificano da una parte e dall’altra della linea di fronte, tuttavia, non cambiano nulla dal punto di vista dello stato reale della situazione, a dir poco tragico. Le munizioni finiscono:
- ce ne sono sempre meno,
- arrivano da fuori sempre in minor quantità,
- quelle che arrivano si fa sempre più fatica a portarle dove servono, ovvero in prima linea. Di quel poco che arriva, 1 su 2 si perde per strada.
https://t.me/legitimniy/14951

Dal punto di vista poi del trasporto feriti, la situazione è ancora più tragica. Qui si cerca di portarli da una parte all’altra di corsi d’acqua dopo che, ripetiamo per la maggior parte, son stati loro a far saltare i ponti per limitare l’avanzata russa:
https://t.me/boris_rozhin/80484
Immagini a dir poco agghiaccianti, della cui gravità non sarà chiamato a risponderne nessuno. Questi impantanamenti possono risultare fatali a feriti che possono diventare gravi o morire del tutto. L’irresponsabilità criminale dei generali NATO e dei loro tirapiedi risulta in tutta la sua tragicità considerando questi aspetti del problema “ritirata”, in un contesto reso sempre più complicato dal ritardo nell’ordine stesso quale quello attuale.

E questo accelera il disfacimento della linea difensiva in corso. E veniamo alla seconda azione, quella interna alla città:

Alle 10:45 ora italiana giungeva questa notizia: CHROMOVO sotto controllo russo, avanzamenti ulteriori DA SUD. FRA PUNTA NORD E PUNTA SUD C’E’ MENO DI UN CHILOMETRO!
https://t.me/polk105/3677

Questo POSSIBILE, ASSOLUTAMENTE PREVEDIBILE E PREVISTO, SVILUPPO, potrebbe collegare poco più a ovest del centro città le due azioni, quella di accerchiamento e quella di progressiva riduzione dell’area ancora controllata dalle forze armate ucraine in città. L’accerchiamento rischia oggi di non essere più soltanto “operativo”.

E per quanto riguarda la terza azione, verso nord-ovest, ZALIZNJANSKOE è stato appena liberato.
https://inosmi.ru/20230315/prigozhin-261388091.html
https://t.me/namarshe/4984
SLAVJANSK è a 35 km. E invece di attendere i russi da una posizione di forza, si continua a disperdere energie preziose e a perderle esponendole al loro tirassegno. Chi è causa del suo mal…

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 15 March 2023 08:40
15/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: NELLA MELMA

Nella melma VERA, alcuni soldati veri riescono a ritirarsi, a piedi, slittando a ogni passo:
https://t.me/rezident_ua/16839
Sempre nella melma VERA, ci vuole un cingolato per agganciare e spostare i resti di un M777 che si intende portare in riparazione. I due crateri dove erano sprofondati i piedi, e che lascia a fine manovra, sono la metafora dell’imbecillità criminale dei generali NATO e dei fantocci leccapiedi al potere:
https://t.me/voenkorKotenok/46080

Nella melma MEDIATICA, invece, purtroppo c’è tutto il resto. Il comando suicida dato ieri, di tenere a ogni costo quel che resta, sta condannando a morte decine di migliaia di ucraini. “La carneficina” che nessuno sbatte qui in prima pagina. Una melma MEDIATICA che cozza con la dura e amara realtà, che anche stamane si apre sui “contrattaccanti” invischiati nel fango e divenuti facile preda di ARTIGLIERIA e AVIAZIONE, che è sin dalle prime ore che martellano senza sosta:
https://t.me/polk105/3656
Non solo quindi vanificando i “soccorsi” che finiscono col fare la stessa fine di quelli intrappolati, ma creando i presupposti perché gli assalti di oggi vadano nuovamente a buon fine.

“I… UPAL V VODU!”

Corso accelerato di russo. Questo video sta diventando virale, sia nella variante da 21 secondi,
https://t.me/drugoeeto/8085
che in quella da 7
https://t.me/boris_rozhin/80453

E’ lo stesso TG – lo ricordiamo per i nostri giornalisti-schiena-diritta a cui già accennavamo ieri (nessun cenno della strage di Doneck, vergogna!), dai cui studi un anno fa si era immolata una giornalista con un cartello che aveva fatto il giro del mondo, per poi tentare l’avanzamento di carriera in Germania, quindi in Ucraina e, mandata a quel paese in entrambi i casi (in Ucraina pure in malo modo, essendo moskala forever, moskala inside, geneticamente moskala quindi, anche se professa rinnegata, razza da eliminare nella soluzione finale del regime), rientrata quindi con le pive nel sacco nella “cattivissima” madrepatria... Usata per fini propagandistici, sedotta, abbandonata, e rientrata infine alla base.

Oggi non siam più nel 2022. La conduttrice spara a raffica come da scuola di formazione la notizia del drone, parla dei transponder che non dovevano essere attivati, dei jet che sono saliti in volo, ma che non hanno usato armi, del drone che ha fatto una manovra brusca e… puf, “è caduto in acqua” (upal v vodu).

L’espressione con cui ripete le ultime tre parole, precedute dalla pausa di attesa… è semplicemente fantastica. Gli amerregani si sono incazzati? Cazzi loro. È da un anno che vanno avanti e indietro da Sigonella e dalle loro basi, mi son stufato anche di riferire le notizie dei tracciamenti, con droni come questo e anche più sofisticati di questo. Ogni tanto ne cade qualcuno in acqua. CAPITA, così come CAPITA che saltino DUE GASDOTTI contemporaneamente, e non paghi nessuno. Oppure, il che è peggio, così come CAPITA che due coglioni si divertano a fare giù e su fra i cavi di una funivia fra le DOLOMITI e LI TRANCINO a 110 m di altezza, facendo 19 vittime più l’operatore in cabina. Oppure, il che è peggio ancora, così come CAPITA che un DC-9 cada giù, facendo 81 morti, e di colpo sparisca tutto: puf, tracciati, registri, tutto… e ancora oggi dopo 43 anni sopportiamo l’annuale, retorica, presa per il culo in occasione della ricorrenza.

Almeno qui non è morto nessuno. La prossima volta spegnete i transponder e fategli fare un giro turistico e basta, anche se la Crimea è bella soprattutto d’estate: prendetevi, orsù, lo sberleffo della conduttrice, quello di tutti quanti al corso per corrispondenza stanno imparando a dire “i… upal v vodu” con lo stesso tono riuscendo nella titanica impresa di guardare il video senza ridere come dei matti (altro che LOL...), e portate a casa. CAPITA e quindi PUÒ CAPITARE, ogni tanto, anche a voi.

PS: sembra che il fumo negli occhi del drone che si autodistrugge per non cadere in mani nemiche disseminato ufficialmente e in fretta e furia fra i cinegiornali luce “con preghiera di diffusione” per limitare il danno mediatico, sia stato smentito dalla stessa CBS che non ne fa menzione nella sua ricostruzione,
https://t.me/vityzeva/79639
confermando di fatto quanto riportato nelle conversazioni radio russe, ovvero che una squadra russa si sia subito fiondata a sirene spiegate a recuperare il drone… e ci sia riuscita.
https://t.me/WarDonbass/102641

Altre brutte notizie per Washington, quindi: oltre all’autopsia russa, pare infatti che gli iraniani sian riusciti a prendere subito il numerino, prima anche dei cinesi… dopo i gerani, del resto glielo devono. Si passeranno tutti allegramente questo regalo per studiarlo dettagliatamente, come normale che sia.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 March 2023 18:47
14/03 ore 18:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Sempre peggio per le truppe ucraine. Un breve bilancio delle perdite: 10-11 mila caduti al mese sarebbe il prezzo pagato sinora per questa politica dissennata, criminale, più i feriti e i dispersi. Il tutto, mentre in città e a ovest della stessa, a tenere il corridoio aperto, ci sarebbero ancora settantamila uomini:
https://t.me/polk105/3629

Il tutto, mentre i russi già si fanno fotografare DENTRO AZOM:
https://t.me/RVvoenkor/40525
e DA SUD, CANALI UCRAINI CONFERMANO SFONDAMENTO SULLE ULICA CHAJKOVSKIJ E JUBILEJ.
https://t.me/polk105/3628
A UN KM SOLTANTO DAL CHIUDERE LA SACCA A CHROMOVO.

RYBAR probabilmente aspetta filmati, perché questa cartina è ferma, rispetto all’ultimo avanzamento riportato
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-2aa90045.jpg
e con legenda in italiano.
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314183739-fcb4a84c.jpg
Ma se tale informazione fosse confermata, bisognerebbe prendere il riquadro in basso a sinistra, partire dall’ultima freccia a sinistra, e salire fino all’esagono rosso a sinistra con l’esplosione! Aspettiamo.

Comunque, ciò nonostante, il comando generale ucraino vuole il MARTIRIO. Altro non può essere, in questa condizione, la decisione di continuare a combattere!
https://t.me/RVvoenkor/40535

Ritornando alle tre azioni contemporanee di cui sopra,
1. La liberazione di ARTEMOVSK continua
2. Se non parliamo di accerchiamento operativo, è solo perché qualcuno riesce ancora a sfuggire al tirassegno dei russi da nord e sud. E ancora per poco
3. I russi sono avanzati anche oggi verso KRAMATORSK e SLAVJANSK. Oltre ad aver respinto tutti i tentativi di contrattacchi.

In questo contesto, l’ordine di “tenere la posizione” per settantamila uomini equivale a un suicidio di massa. Al maggior suicidio di massa di questa guerra. Spero solo che molti riescano ad alzare le braccia.

A UN ANNO ESATTO DALLA STRAGE DI DONECK

Un anno fa missili fascisti TOCHKA-U facevano 22 morti e 33 feriti a DONECK
https://t.me/nastyadnr/913
Oggi, a ricordarli, fiori rossi e una stele:
https://t.me/voenkorKotenok/46076

Nessuno a ricordarlo, fra i cinegiornali luce. Appena controllato. Son più importanti i figli non riconosciuti delle coppie gay. E poi… e poi tutte le altre notizie, in ordine sparso. Ma non questa. Neppure quel giornale che, “sbattendo il mostro in prima pagine” quel giorno di un anno fa compì un’operazione immonda: prese una foto a tutta pagina, titolò sopra “LA CARNEFICINA”, sotto due trafiletti “I traumi dei bimbi in fuga a Leopoli” e “Così Kiev affronta l’assalto finale” (sic!). Inutile dire che per quella prima pagina, che associava la foto di una strage a parole di accusa contro i russi (“i bimbi in fuga”, “l’assalto finale a Kiev” poi, sotto, Putin=zar, Putin=Hitler, Biden deve fare di più, ecc.) generò un’ondata di sdegno fra i russi, a cui la foto era giunta. Ma solo tra loro.

Oggi, per decenza qualcuno, in quella redazione, almeno per riparare a quanto fatto un anno fa, avrebbe dovuto ricordare questa strage, VERA. Come avrebbe dovuto accennare, sempre per dovere di cronaca, a quelle occorse gli otto anni prima. Come avrebbe dovuto, IN QUESTI MESI, DENUNCIARE “LA CARNEFICINA” CHE OGNI GIORNO SI COMPIE AD ARTEMOVSK PER ORDINI CRIMINALI CONFERMATI ANCHE OGGI. Anche un trafiletto. Invece, silenzio: ricorderà tra un po’ quelle inventate in quattro giorni. Quello sicuro, coi biglietti già fatti per gli inviati chiamati a filmare lo “oh my god” di turno.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 March 2023 12:07
MAKARENKO

Cari compagni,

Ieri di due secoli fa nasceva un gigante. Si chiamava Anton Semënovič MAKARENKO.

La sua maggiore opera ha un titolo veramente evocativo: POEMA PEDAGOGICO (Pedagogicheskij poem). E’ liberamente scaricabile qui:
https://archive.org/details/manualzilla-id-6139746/page/n1/mode/2up
Si va sotto, su PDF, e si scarica.

Sono 641 pagine dense. Ricchissime di saggi, note biografiche, tutto. Io sono solo un cameriere, quindi mi soffermo su una domanda che parte da un brano in un saggio introduttivo a p. 41 di quel PDF:

“Chi era il giovane maestro che, in quel giorno di settembre del 1920, accettò quasi senza esitazione il difficilissimo compito che gli veniva proposto? Anton Makarenko aveva allora trentadue anni. Era nato il 1° marzo (13 secondo il calendario attuale, nota mia) 1888 a Bielopol, centro operaio nella provincia di Kharkov, in Ucraina. Suo padre, Siemion Grigorievic, lavorava come capo verniciatore nelle officine ferroviarie di Bielopol. Sua madre, Tatiana Mikhailovna, era anch’essa una semplice donna del popolo. Padre e madre avevano dovuto lavorare sin dall’infanzia e non erano andati al di là delle prime classi elementari.”

Il compito affidatogli era recuperare ragazzi di strada. Stiamo parlando di una missione difficilissima, ancora oggi un secolo dopo. Missione che da allora per Antonio figlio di Simone divenne ragione di vita, e che noi conosciamo grazie al suo Poema Pedagogico, al carteggio con Gorkij per cui nutriva una profonda ammirazione, e alle altre sue opere.

Non aggiungo null’altro, sulla sua figura eccezionale. Ma su un dato non posso non soffermarmi.

QUESTO E’ IL PASSATO SCOMODO CHE IL REGIME DI KIEV VUOLE ANNICHILIRE! NEGARE! DISTRUGGERE! Persino laddove IN TUTTO IL MONDO è studiato e riportato a modello e a esempio, al pari di una Maria Montessori, per esempio.

VERGOGNA sul regime, VERGOGNA su chi qui ne favorisce la RIMOZIONE, l’AMPUTAZIONE dal corpo vivo
- di quanto l’esperienza rivoluzionaria bolscevica, che non faceva differenze fra russi, ucraini, georgiani, e quant’altro, ha offerto al mondo intero
- del riscatto della classe operaia e di un proletariato che, per la prima volta nella Storia, prese fra le proprie mani il proprio destino e lo guidò verso la propria liberazione;
- dell’esperienza di governo, sempre da parte del proletariato, dell’intero Paese, un Paese senza più sfruttati né sfruttatori, risolvendo problemi via via sempre più complessi, sempre più interconnessi fra loro, cadendo e rialzandosi, fino a rifondare l’intera scienza economica su parametri radicalmente opposti agli attuali.

Negare il proprio passato, AMPUTARLO attraverso la rimozione dei testi, dei monumenti, delle vie, di tutto, per creare un servo della gleba docile ai propri padroni. Questo è il senso oggi di questo compleanno, questo è il senso oggi della sua rimozione.

Compleanno che voglio celebrare con un breve brano, dove il Makarenko se la prende con quello che lui chiama l’Olimpo. Il Gotha degli "eccelsi" che, all’epoca, dicevano COME bisognava fare l’uomo nuovo. Con la stessa sicumera con cui affermavano altre “certezze”, perlopiù dottrinali. E al povero Makarenko, figlio di operai che associava un vecchio torno al senso di responsabiltà nei turni di pulizia, guardavano con sufficienza. Scrive ormai dopo anni dall'inizio della sua missione di vita:

“Per una completa vittoria dovevo ancora dimostrare le mie effettive capacità tecniche di pedagogo. Nel campo di questa tecnica ero altrettanto solo come nel 1920, anche se non ero più così umoristicamente ignorante come allora. Era una solitudine tutta particolare, la mia. Ormai avevo solidi quadri di aiutanti, sia fra gli educatori che fra i ragazzi del collettivo: aiutanti, che direi dei bravi tecnici della pedagogia. Potevo quindi intraprendere le operazioni più complesse. Ma tutto ciò riguardava solo la terra.

Invece nelle regioni celesti e nelle loro immediate vicinanze, sulle cime dell’«Olimpo» pedagogico, qualsiasi tecnica pedagogica nel campo dell’educazione sociale veniva considerata un’eresia; e, nel campo dell’educazione, lì si divertivano e giocavano come dei, cioè senza sorveglianza, senza responsabilità e senza ragioni pratiche, giocavano nel complesso.

Sviluppando il lavoro nella colonia io adesso non potevo essere così naturalmente incosciente com’ero prima, perché le nubi si alzavano proprio sopra la mia testa e da loro di tanto in tanto rimbombavano tuoni e lampeggiavano fulmini. Già da prima mi guardavano di sbieco dal “cielo”, ma prima lavoravo in provincia, ero illuminato di rado dai raggi degli astri e io stesso cercavo di evitare di sollevarmi troppo dalla superficie della terra. Mi sono quindi ritrovato in sgradevole vicinanza con gli dei. Che mi osservavano ad occhio nudo: ed era per me impossibile, con tutta la mia tecnica, di celarmi ad essi.

Gli dei erano diversi: membri del partito e no. Poi si è scoperto che quasi tutti loro avevano una qualche parentela con alcuni dei terrestri, ‐ Trockij, Petljura, Efremov, che a quei tempi sapevano apparire infallibili.

È difficile dire se una siffatta parentela avesse un riflesso sulla dottrina pedagogica degli dei. Per potere rispondere, occorrerebbe fare una ricerca specifica. A quei tempi caratterizzavo il programma dell’”Olimpo” come una sorta di miscela realizzata alquanto furbescamente e fatta di terminologia rivoluzionaria, tolstoismo, pezzi di anarchismo, resti di inconsistente populismo proveniente dai socialisti rivoluzionari votati all’“avvicinamento al popolo”, di carità altezzosa di signori e delle solite vuote chiacchiere dell’intelligencija. Tutto ciò era tenuto insieme da una qualche colla; però per molto tempo non mi riuscì di capire di che razza di colla si trattasse; tutttavia alla fine, capii: era un puro e semplice cristianesimo, tutt’altro che un raffinato disinfettante, non un qualche intreccio di fibre etiche, non un “neocristianesimo”, ma una banale ortodossia da bigotte, con il suo amore per il prossimo, con la sua resurrezione di Lazzaro, con le sue forze oscure e con tutti i suoi dieci comandamenti.

L’“Olimpo”, per esempio, mi proibiva del tutto di accreditare lo stipendio agli allievi e persino di concedere loro qualche piccola mancetta. E quando mi scoprivano a farlo, quelli dell’”Olimpo”, atterriti, strabuzzavano gli occhi, si facevano segretamente il segno della croce e si chiudevano in cerchio. In quel momento a Mosca c’era un famoso predicatore…

Tra me e l’«Olimpo» non esisteva alcun tratto in comune: e quando cercavo di parlare della «tecnica pedagogica», non appena pronunciavo le iniziali «te... », mi gettavano subito dentro un pentolone di calda acqua santa e incominciavano la per me sgradevole procedura di esorcizzare il diavolo. Nell’Olimpo il bambino veniva visto come una sorta di essenza riempita di uno speciale vapore leggero leggero, per il quale non si era ancora riusciti ad escogitare il nome giusto. In fin dei conti non si trattava d’altro che della vecchia anima con la quale si erano dati da fare ai loro tempi già gli apostoli.

Si poneva come ipotesi di lavoro che quell’anima avesse la capacità di autosvilupparsi, a condizione che le circostanze le fossero favorevoli. A questo proposito era stata creata una vera e propria disciplina specifica, fatta di una grande quantità di parole, che però, nella sostanza, ripetevano tutte, le sentenze di Rousseau:
«Trattate l’infanzia con venerazione…».
«State attenti a non disturbare la natura…».

Il dogma principale di questa fede settaria e aggressiva consisteva nel fatto che, solo a queste condizioni, dall’anima doveva necessariamente crescere una personalità comunista. Uno può solo immaginare in quale maniera sgangherata fosse effettuato un processo del genere, prendendo in considerazione il fatto che non sarebbe venuto in testa a nessuno di compilare un elenco dei caratteri della vera personalità comunista e di controllare se quella personalità crescesse o meno.

In realtà, in condizioni puramente naturali, cresceva solo quello che poteva naturalmente crescere e cioè la solita gramigna, ma nessuno ne restava traumatizzato, perché per gli abitanti del cielo contavano solo i principi e le idee.

Le mie osservazioni sulla mancata corrispondenza tra la gramigna selvatica e la personalità comunista in progetto, venivano immancabilmente definite troppo pratiche; quando volevano sottolineare la mia vera natura, dicevano:
‐ Makarenko è un buon pratico, ma è debole in preparazione teorica.

Io, invece, mi sforzavo sempre con onestà a sapermi districare nella teoria; però, dopo le prime righe, mi andava subito in liquefazione il cervello; e non mi riusciva di sapere come valutare tutto quel po’ po’ di teoria, che risultava essere come la farneticazione di un pazzo, come un danno cosciente, come una omerica, diabolica beffa su tutta la nostra società, oppure come una semplice ottusità biologica.

Io non riuscivo a capire come fosse successo che un problema di grande importanza pratica per l’educazione di milioni di bambini, cioè di milioni di futuri operai, ingegneri, militari, agronomi, e per giunta sovietici, si risolvesse semplicemente con un’isteria cieca e al tempo stesso sotto gli occhi di tutti.


(pp. 485-487)

Volevo fermarmi qui, ma quanto segue è forse ancora più degno di attenzione. Nella sua critica all’Olimpo, MAKARENKO svolge un ragionamento molto semplice, che riguarda l’attenzione, la metodologia, i differenti approcci e i tipi di lavoro concreti, pratici, in altre parole ciò che lui chiama TECNICA PEDAGOGICA, che l’educatore deve porre nei confronti dei suoi ragazzi.

“La nostra produzione pedagogica non si è mai basata su criteri tecnologici, ma sempre secondo la logica del campo dell’educazione vera e propria, il semplice lavoro scolastico è un poco più facile.

Proprio per questo da noi mancano tutti i principali reparti di questa produzione: il processo tecnologico, il calcolo delle operazioni, l’uso di conduttori e di apparecchiature, la regolamentazione, il controllo, la tolleranza e la selezione.

Quando ardivo pronunciare timidamente simili parole, ai piedi dell’«Olimpo», gli dei mi prendevano a mattonate gridando che si trattava di una teoria meccanicistica.

Invece io più ci pensavo e più trovavo punti di contatto fra i processi educativi e i normali processi della produzione materiale, senza che in quella somiglianza ci fosse nulla di così tremendamente meccanicistico.

LA PERSONALITA' UMANA, NELLA MIA CONCEZIONE, CONTINUAVA A RESTARE TALE IN TUTTA LA SUA COMPLESSITA', LA SUA RICCHEZZA E LA SUA BELLEZZA, ma mi pareva che PROPRIO PER QUESTO BISOGNASSE AFFRONTARLA CON STRUMENTI DI MISURA PIU' PRECISI, CON UN PIU' PROFONDO SENSO DI RESPONSABILITA' E CON MAGGIORI COGNIZIONI, non con piagnistei farneticanti.


La profondissima somiglianza fra la produzione e l’educazione non solo non offendeva la mia immagine dell’uomo, ma anzi mi spingeva a rispettarlo maggiormente, perché non è possibile non rispettare una macchina buona e complessa.

In ogni caso per me era chiaro che
- MOLTI PARTICOLARI della personalità e della condotta umana potevano essere forgiati con la pressa, con stampi STANDARD, ma bisognava che gli stampi lavorassero con particolare precisione e che vi dedicassero una prudenza e una meticolosità veramente scrupolose.
- ALTRI PARTICOLARI richiedevano invece una LAVORAZIONE A MANO da parte di uno specialista altamente qualificato, di un uomo dalle mani d’oro e dallo sguardo acuto.
- PER MOLTI PARTICOLARI PIU' MINUTI è infine necessaria una serie di accorgimenti speciali e complessi che richiedono GRANDE INVENTIVA e GENIO UMANO.
Ma per tutti i particolari e per tutta l’educazione serve una scienza specifica.

Perché negli istituti tecnici si studia la resistenza dei materiali, mentre in quelli pedagogici non si studia la resistenza opposta dalla personalità al processo educativo?

Non è un segreto per nessuno che questa resistenza esiste.

E perché, infine, noi non abbiamo alcun organo di controllo della produzione che possa dire ai «luminari» della pedagogia:
‐ Voi, miei cari, avete il novanta per cento di scarto nella vostra produzione.
Voi non producete personalità comuniste, ma vere porcherie, ubriaconi, pelandroni e parassiti. Siete pregati di rifondere i danni con il vostro stipendio.

Perché non esiste una scienza che studi il materiale grezzo? Non si sa mai se da un certo materiale si possano produrre scatolette per fiammiferi o aerei.

Dalle cime dell’«Olimpo» non si scorgono i dettagli del lavoro. Da lassù si vede solo il mare sconfinato dell’infanzia senza volto e hanno in un ufficio il modello di un ragazzo astratto, fatto di materiali fragili: idee, carta stampata, sogni utopistici.

Quando poi gli dei dell’«Olimpo» vengono a visitare la mia colonia i loro occhi non sono aperti e il vivo collettivo dei ragazzi pare loro essere una nuova circostanza che desta innanzitutto preoccupazioni di carattere tecnico. Io invece, anche mentre li accompagno in giro per la colonia, già spossato dalle loro disquisizioni teoriche, non riesco a perdere di vista la minima piccolezza tecnica.

Nel dormitorio del quarto reparto oggi non hanno lavato il pavimento, perché il secchio è sparito. M’interessa sia il valore materiale del secchio, sia la tecnica della sua sparizione. I secchi vengono distribuiti ai reparti sotto la responsabilità del vicecomandante, il quale stabilisce i turni per le pulizie e quindi anche quello per la responsabilità degli attrezzi. Proprio questo punto, la responsabilità della pulizia, del secchio e dello straccio, è per me un momento tecnologico.

Questa inezia ricorda il tornio più vecchio dello stabilimento, quello che non ha nemmeno più la targhetta con il nome della ditta e l’anno di costruzione.
Torni di questo tipo si trovano sempre negli angoli più sperduti di un reparto, nel punto in cui il pavimento è più sudicio e si chiamano «capre». Vengono ancora usati per produrre ogni sorta di piccole cose: rotelle, rivetti, piastrine, bulloncini. E comunque quando una di queste «capre» comincia a guastarsi sull’intero stabilimento passa una sensibile increspatura d’inquietudine, nel reparto montaggio si forma pian piano della «produzione incompleta» e sugli scaffali del magazzino si accumulano spiacevoli mucchi di pezzi «non finiti».

La responsabilità del secchio e dello straccio è per me proprio uno di questi torni, sia pure l’ultimo di tutti, ma pur sempre quello su cui si rifiniscono le rivettature per il più importante attributo umano:IL SENSO DELLA RESPONSABILITA'. Senza questo attributo non ci può essere un uomo comunista, ma solo della produzione «non finita ».


(pp. 488-9)

Mi fermo qui, questa volta per davvero. Comunque la si pensi, Makarenko pone interrogativi seri, all’Olimpo. Interrogativi a cui l’Olimpo non rispose allora e non ha risposto ancora oggi. Perché c'è già chi pensa per noi, plebaglia che alza gli occhi al cielo con la presunzione di assaltarlo. Di cambiare le regole del gioco! Di riportare l'Olimpo sulla terra. Perché oggi basta bruciare un libro e togliere un monumento. Dicendo che si sta “de-russificando”.

Buon compleanno, compagno!
Спасибо большое, товарищ! за ВСЁ!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 14 March 2023 08:41
13/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Nessuna carta specifica di RYBAR questa volta, ma a fine giornata soltanto la riepilogativa per cui occorre andare all’ingrandimento in alto a destra:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/14/20230314002335-6bf0c8bf.jpg

Rybar se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, per l’accuratezza con cui svolge quotidianamente il suo lavoro rispetto, per esempio, ad altri:
https://t.me/wargonzo/11386?single
e quando manca la sua situazione si sente. Tuttavia, per una situazione in movimento come questa va bene anche l’ingrandimento in alto a destra. È evidente l’avanzamento in CIASCUNA DELLE TRE AZIONI CONTEMPORANEE IN CORSO:

1. DENTRO LA CITTÀ, dove il cerchio si stringe e ai militari ivi costretti manca ormai tutto, causa approvvigionamenti e rotazioni resi sempre più impossibili;

2. LUNGO IL CORRIDOIO CHE CONDUCE ALLA CITTÀ, dove cavandosi la vista ma si riesce a vedere chiaramente l’avanzamento verso sud-ovest che ha bloccato anche la parallela a nordche porta a CHASOV JAR. Quella sud è già bloccata, restano le stradine di campagna nel mezzo, alcune disegnate ex novo per l’occasione, dove i cingoli affondano, procedendo lentamente nel fango, mentre le ruote affondano e basta. Prossime carcasse per il tirassegno dei russi;

3. VERSO KRAMATORSK E SLAVJANSK A NORD-OVEST. Qui soprattutto vediamo come la dirigenza militare NATO sia costituita, sostanzialmente, da una manica di dementi. È evidente come la superficie rossa liberata sia ormai superiore a quella della città dove si è immolata e si immola tutt’ora la meglio armata ucraina: quello che resta delle unità speciali, truppe NATO a rincalzo, persino le brigate appena riformate nelle retrovie. La situazione, peraltro, ora sta peggiorando, perché queste sono le direttrici che partono dalla falla creatasi un mese fa a NORD-OVEST:
https://t.me/polk105/3610

Guardiamola questa cartina, e facciamo un ragionamento semplice: per evitare il peggio, ma veramente il peggio, con migliaia di soldati stremati, e relativi armamenti, chiusi in una sacca, perdita territoriale, ritirata, relativa Caporetto dei superstiti (... senza Vittorio Veneto, questa volta!) e tutto quanto ne conseguirebbe, fino a una possibile KA-PI-TU-LA-CI-JA (che suona decisamente peggio di “zeru tituli”), ora in quello sputo di terra, rispetto al territorio ucraino ma anche in termini assoluti (area limitata in kmq, meno di 20 la diagonale dal paese più a nordovest a quello più a sudest), FACENDO UN GIRO ASSURDO DI QUASI 270% E PER GIUNTA A ZIG ZAG, debbono tenere nell’ordine:
CHROMOVO (ARTEMOVSKOE),
BOGDANOVKA,
KALININA,
GRIGOROVKA,
ORECHOVO-VASILEVKA (forse il paese più strutturato per la difesa, in quattro parti per l’esattezza, ma due ne sono già saltate…),
MIN’KOVKA,
GOLUBOVKA,
PRIVOL’E E
ZALIZNJANSKOE.
Un dispendio enorme di energie, per giunta nelle condizioni attuali difficilmente efficace, perché basta uno sfondamento a sud e tutto ritorna di nuovo a traballare, mentre sacche si chiudono e si producono altri morti e prigionieri.

Il tutto, lo ripetiamo alla noia, quando a pochi km a ovest c’è un terrapieno collinare e una verticale che consente una difesa efficace come e più di quella di AVDEEVKA o MAR’INKA. Difficilmente superabile, praticamente inattaccabile, solo aggirabile. Ma aggirare una linea del genere avrebbe posto i russi in una condizione di affanno decisamente maggiore della attuale. Avrebbe comportato la soluzione di problemi, come quello di UGLEDAR a sud e KRASNYJ LIMAN a nord, tutt’altro che risolti. Dando per la prima volta ai russi tempi, scadenze: Vuoi? Allora devi. Altrimenti resta lì. E poi quando la linea di fronte non si sposta per mesi poi è la volta che ripartiamo noi.

Nulla di diverso rispetto a quanto han fatto i russi a CHERSON. Lasciare una situazione di debolezza per guadagnarne una di forza, da cui riorganizzarsi e, se vanno avanti così, riprendersi il dovuto senza neppure sparare un colpo. Perché nel frattempo i migliori saranno morti nella stessa trappola in cui i superiori li hanno ficcati. Ci sono ancora centinaia di migliaia di potenziali aspiranti al ruolo di carne da cannone? Se anche fosse, gli ufficiali non crescono altrettanto velocemente, non sono né funghi, né cavie da laboratorio. E i padroni NATO nella loro insensata ostinazione hanno compromesso quella che è la catena di comando più importante, ovvero quella che lega loro al soldato semplice.

Idioti. E criminali, perché non serve Rommel per capire quello che da mesi denunciamo, ovvero il genocidio di un popolo, quantomeno della sua parte maschile attiva, attraverso un tritacarne che non doveva nemmeno esistere se Minsk per loro non fosse stato solo un pretesto, ma una parola scritta da onorare, e in cui loro stessi si sono ficcati.

Ora parte la corsa allo scaricabarile, sulla pelle dei morti che si è mandato deliberatamente a morire, da mesi peraltro. Io l’avevo detto, io l’avevo sconsigliato, io lo avevo pensato sin da subito, eccetera. Non facciamoci ingannare. Il tempo, in questo caso, è davvero galantuomo. E di tempo ne è passato tantissimo. Mesi. Mesi in cui ripetiamo alla monotonia la stessa cosa.

In un contesto in cui al padrone sarebbe bastato, e basterebbe, un cenno per chiudere la faccenda. Non una “esortazione”, ma un ordine. Esattamente come quelli che comandano gli HIMARS di morte, o i baltici, i polacchi, gli azeri e tutti gli ex russofoni o slavi in grado di comandare nella lingua locale i locali servi della gleba. Ma la manfrina ora prevede il “te l’avevo detto”. Suona falso come il pianto (quando esce, peraltro...) dei nostri politici di fronte ai vari cimiteri del mare.

Vogliono scaricare gli ucraini? Boh, comincio a pensarlo. Visto che si stanno prosciugando nell'ennesimo cul de sac in cui si sono ficcati e i cinesi, nel frattempo, si sfregano le mani. Ma darla vinta ai russi comprometterebbe gli interi equilibri nell'Est Europa, col re-ingresso di un attore che si sarebbe voluto disgregato e in ginocchio. E non solo nell'Est Europa. Il vaso di Pandora è stato aperto. Da uno Stolto e non solo da lui.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 13 March 2023 19:14
13/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


La situazione a metà giornata
https://t.me/boris_rozhin/80330
confermata ormai dagli stessi ucraini
https://t.me/polk105/3569
è di un totale sbandamento della prima linea di difesa, ormai
- Decimata
- Senza regolare approvvigionamento e rotazione
La sua disperata resistenza non fa che prolungarne l’agonia. I russi forzano la riva del fiume, e ormai alcune voci li vorrebbero a 1 km dallo stadio Metallurg (qui cerchiato)
https://t.me/polk105/3580
praticamente in centro.

Quel che è peggio è che continua a tambur battente anche la seconda azione, tesa a tagliare le comunicazioni fra interno ed esterno, oltre che a fare tirassegno con chiunque cerchi di passare, in un senso o nell’altro. E le carcasse di mezzi fumanti ormai sono divenute parte integrante del panorama…

Infine, la terza azione anche oggi ha visto sviluppi significativi: stiamo parlando dell’avanzamento verso nord-ovest direzione KRAMATORSK e SLAVJANSK, anch’esso ormai ammesso dalle fonti ucraine (cartina qui).
https://t.me/svodkidpr/43173
Nel dettaglio, parliamo di un’aerea che è già 20 km a nordovest di Artemovsk, dove fra GOLUBOVKA e MIN’KOVKA due brigate carristi, una forestale e due di difesa territoriale stanno cercando di bloccare l’avanzata:
https://t.me/svodkidpr/43171

E’ abbastanza incredibile, vergognosamente inconcepibile come un errore reiterato nel tempo, criminalmente, E DA MESI, come quello di tenere Artemovsk da parte dei generali NATO, abbia generato la MAGGIORE SCIAGURA per le forze armate ucraine e per il regime di KIEV. Nel riavvolgere il nastro di questi mesi, non può non tornare alla mente il passo del Sunzi Bingfa dove si accenna all’ESTREMA IMPORTANZA della scelta e della preparazione del terreno, e delle condizioni, in cui combattere:

“Pertanto, chi eccelle nel dar battaglia si assesta su quel terreno che lo rende imbattibile e non si lascia sfuggire l’opportunità di infliggere al nemico la sconfitta. Questa è la ragion per cui l’armata vittoriosa ingaggia lo scontro solo dopo aver creato le condizioni che la porteranno necessariamente a prevalere; l’armata perdente, invece, prima incrocia le armi e poi insegue la vittoria invano.”

故善戰者,立于不敗之地,而不失敵之敗也。是故勝兵先勝,而後求戰;敗兵先戰,而後求勝。
https://arca.unive.it/retrieve/handle/10278/27584/23729/L%27arte%20della%20guerra.pdf
(Sunzi Bingfa孫子兵法, Assetti strategici軍形 orig. https://ctext.org/art-of-war/tactical-dispositions)

A volte però, più che di saggezza millenaria (2600 anni c.a.), si tratta solo di buonsenso. O istinto di autoconservazione. Quello che manca a chi, sotto l'effetto di sostanze psicotrope o meno, è votato al suicidio di massa. "Fino all'ultimo ucraino"

STRAGE NATO A VOLNOVACHA

Due ragazze morte e due feriti quando missili HIMARS hanno colpito l’area adiacente a un SUPERMERCATO.
https://t.me/svodkidpr/43159
Terrorismo NATO, visto che gli HIMARS ormai lo sanno anche i sassi che sono teleguidati su coordinate spesso fornite, ma SEMPRE CONFERMATE dai sistemi di controllo NATO, oltre che essere manovrati da operatori NATO. Non vedremo mai queste immagini qui. Come non ne abbiamo viste dal 2014 a oggi.

I MONACI DICONO NO

In riferimento all’ingiunzione di sfratto che fra poco più di due settimane, li vorrebbe alla porta, i monaci del Monastero di Lavra hanno detto NO. “Da qui non ce ne andiamo”, è il messaggio forte e chiaro.
https://t.me/RVvoenkor/40475
Vediamo anche qui cosa accadrà, se farà la fine del monastero Shaolin oppure no. Di sicuro, anche in questo caso non siam più nel 2022.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 13 March 2023 12:44
13/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Ora anche da parte ucraina si conferma che la strada che conduce a CHASOV JAR è FISICAMENTE bloccata dai russi.
https://t.me/polk105/3551
In un contesto dove le stime più ottimiste accennano a una mortalità di uomini e mezzi lungo quella strada del 20-30%
https://t.me/legitimniy/14933
Mortalità aggravata dalle condizioni del terreno sempre più fangoso (qui immagini che parlano da sole…)
https://t.me/polk105/3553
e dai ponti fatti saltare, nella maggior parte dei casi dagli stessi ucraini in via precauzionale, che ora però costringono a installazioni di fortuna, a deviazioni, ad attraversamenti altrettanto di fortuna che rallentano ulteriormente il passaggio ed espongono uomini e mezzi al fuoco russo. Come altrimenti definire quest’altra scena, se non andare a crepare se un drone per sbaglio ti becca durante queste manovre (anche se il terrapieno non cede e non si finisce nel canale):
https://t.me/RVvoenkor/40419

Russi che sono entrati nella fabbrica AZOM e conducono combattimenti a ogni livello, bonificando sotterranei profondi anche 320 m.
https://t.me/polk105/3549

Intanto anche i media ucraini si svegliano dal loro torpore e notano che, mentre l’attenzione delle forze armate è tutta concentrata su ARTEMOVSK, i russi stanno guadagnando terreno verso nord-ovest, lungo la strada che conduce a SLAVJANSK
https://t.me/RVvoenkor/40442

Che è quello che ci diciamo da giorni. Un compito duro, quello del gregario, che però in questo momento – e da mesi! – è svolto alla perfezione:
- Fiaccare le forze nemiche rinunciando ad assalti ma costringendoli a fare la prima mossa, per poi colpirli e avanzare quanto basta per attirarne di più ancora;
- Creare i presupposti territoriali per chiudere la sacca di ARTEMOVSK, senza però farlo, dare l’illusione che si possa fare ancora qualcosa e infliggere così maggior danno alla NATO, sia in termini di uomini che di mezzi;
- Estendere e sviluppare la propria azione verso le aree più critiche delle forze ucraine nel DONBASS, ovvero l’agglomerato SLAVJANSK-KRAMATORSK, anche qui per il momento soltanto in funzione DESTABILIZZANTE dei piani nemici, costringendo loro continuamente a RIVEDERLI, al ribasso, quando non a cancellarli del tutto.
- Costringere il nemico a fare una scelta, rivelatasi FALLIMENTARE, fra arretrare e tenere AVDEEVKA, per esempio, concentrando lì ancora più forze ora disperse sotto lo schiacciasassi russo ad ARTEMOVSK, o tentare il tutto per tutto nella “città-fortezza”… han scelto la seconda e si sono scavati la fossa sia ad ARTEMOVSK che, probabilmente, ad AVDEEVKA.
- Non da ultimo, infatti, compromettere, in virtù delle ingenti perdite inflitte, le truppe fresche create e formatesi in U-ccidente negli scorsi mesi e settimane, obbligandole a combattere per finalità completamente diverse da quelle per cui sono state addestrate e, in ultima analisi, decimandole
https://dnr-news.ru/society/2023/03/13/263892.html
- Ora che hanno massimizzato il vantaggio, attaccare contemporaneamente da più direzioni. ALMENO 10, lamentano i comandanti ucraini. E ancora, non per assaltare e chiuderla, ma per moltiplicare per 10 l’effetto schiacciasassi voluto:
https://t.me/RVvoenkor/40399
Questa la missione assegnata a chi la sta svolgendo da più di metà anno fra SEVERSK ed ARTEMOVSK: vero e proprio gregariato, che ha svolto il proprio compito in maniera a dir poco esemplare. Ha scremato il gruppo, ha tirato in salita, ha mantenuto alta, letteralmente infernale, l’andatura, ha reso impossibile qualsiasi fuga o tentativo di contrattacco, nonché fiaccato gli avversari diretti del capitano, probabilmente in maniera decisiva. Terremo monitorata la situazione.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 13 March 2023 08:39
13/03 ore 08:00 aggiornamento

TELEVENDITE DI AIUTI UMANITARI E REALTÀ CORRUTTIVA DI REGIME

Tutto parte da questo filmato diffuso sulla rete:
https://t.me/rybar/44540
la realtà che la situazione degli aiuti umanitari (e persino degli armamenti, come già denunciato più volte) sia completamente fuori controllo, è un dato di fatto.

Nel filmato suddetto assistiamo a una vera e propria televendita di farmaci, latte in polvere e altri generi alimentari. 1000 grivne (25,5 euro) per L-Tyroxin mandata gratuitamente per chi avesse problemi di tiroide, per esempio. Per chi avesse problemi di reperire beni specifici, non c’è problema, il novello “Generale della Rovere” può essere tranquillamente, liberamente contattato.

Casi denunciati già ampiamente nel 2022,
https://t.me/rybar/36888
ma nessuno ha fatto e fa nulla a monte, perché il fragile consenso al regime di KIEV si regge anche sulle prebende che garantisce a “soci” organici al funzionariato locale, dal capodogana all’operaio del comune, e alla loro sostanziale capacità di malaffare in grado di coinvolgere la popolazione in tali giri di “economia informale”, se ci piacciono gli eufemismi. Risultato, si lucra su tutto, dal traffico di autoveicoli a quello di pannolini. Nulla di nuovo per noi italiani, peraltro: ma a livelli esponenziali data l’attuale situazione di “Strana 404”, di paese assente.

INGIUNZIONE DI SFRATTO AI MONACI E SILENZIO COLPEVOLE DEL VATICANO

Non finirò mai di sottolinearlo, perché poi hai voglia a dire vado a Kiev e poi vado però anche a Mosca. A fare cosa? La campagna acquisti?

Ho appena controllato sia su
https://www.vaticannews.va/en/search.html?q=lavra&in=all&sorting=latest
che sul canale istituzionale per eccellenza, dove peraltro compare in un articolo di un anno fa di “aiuti umanitari”… lupus in fabula. Con un incipit degno di un’errata corrige, ma probabilmente l’infallibilità è ormai un diritto che si arrogano tutti, in U-ccidente, a partire da chi ne ha fatto per certi casi addirittura un dogma:
“Tra i ciliegi in fiore, le cupole dorate del grande monastero della Lavra, di Santa Sofia e di San Michele, splendono in un silenzio irreale, come se Kiev trattenesse il respiro, nella quiete che precede la furia della tempesta.”
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-05/quo-102/una-carovana-di-aiuti-umanitari.html

Bene, a me al momento interessa sapere che nelle alte sfere vaticane sanno cos’è il “Grande monastero della Lavra”. E’ questa cosa qui, talmente organizzata da avere un sito in tre lingue:
https://lavra.ua/en/history/lavra-in-the-christian-history/

Ieri la funzione ha visto la partecipazione di MIGLIAIA di fedeli, nonostante la maggior parte stesse all’aperto a prender freddo e neve:
https://www.youtube.com/watch?v=18-76pwZVY0
e immagini qui, già sul sito:
https://lavra.ua/predstoyatel-upts-vozglavil-torzhestva-sobora-prepodobnyh-pecherskih-v-lavre/
Guardiamole pure queste immagini, e forse capiremo qualcosa di questo conflitto. Quando qualcuno ancora si ostina a parlare di “popolo ucraino” e “popolo russo” come se fossero tedeschi e italiani. Questi sono tutti fedeli, FORMALMENTE ucraini, a KIEV, nella capitale, che vanno alla funzione di un monastero gestito dalla chiesa ortodossa, che è FORMALMENTE russa. Perché NELLA SOSTANZA LA CHIESA RUSSA È, IN AMBITO ORTODOSSO, UNIVERSALE NELLA SOSTANZA! Come è sempre stato nei secoli. Come se, ripeto e il paragone calza, gli spagnoli dovessero dire, ai “distratti” (quando vogliono!) porporati vaticani, che loro sono “chiesa FORMALMENTE italiana” e quindi loro devono costruire una loro chiesa FORMALMENTE spagnola con sede a Madrid. Ad Avignone funzionò in maniera non tanto dissimile, e al maiale di Inghilterra andò anche bene.

Che russi e ucraini ortodossi siano fondamentalmente un unico popolo lo sa bene il regime di KIEV, che ha fondato la SUA chiesa PER OVVIARE IDEOLOGICAMENTE A QUESTO “DIFETTO CONGENITO” E POTERLO COSÌ SRADICARE. Ma qui non lo ammettono. Perché cadrebbe un intero castello di menzogne. L’intero castello su cui si fonda, a livello profondo, persino genetico come abbiam visto nelle parole deliranti di una deputata della Rada, la presunta “differenza” che giustificherebbe l’attuale orientamento atlantico del regime. Ma non solo del regime fantoccio e dei suoi padroni, a quanto purtroppo mi capita di constatare.

Siccome PER QUALCHE PORPORATO alle nostre latitudini questa CONTINUA A ESSERE AGOGNATA terra di conquista, QUALCUNO che dovrebbe cominciare a preoccuparsi di cosa accade nel cortile di casa sua, visto che ormai la gente non va più in chiesa QUI, non là, QUI ripeto, ma ciò nonostante ma non perde il riflesso pavloviano di puntare il cannocchiale sulle “cupole dorate” all’ombra dei “ciliegi in fiore”, allora SEMPRE QUEL “QUALCUNO” OMETTE COLPEVOLMENTE DI CONDANNARE UN REGIME FASCISTA CHE HA DATO A QUEI MONACI L’INTIMO DI SFRATTO! 29 MARZO, PER LA PRECISIONE, È LA SCADENZA!
https://ria.ru/20230312/lavra-1857408480.html

La notizia è vecchia di giorni, ma ho aspettato oggi nella INUTILE speranza di trovare un CENNO a queste latitudini. L’11/03 c’è stato un APPELLO ESPLICITO, indirizzato sia al papa romano che al segretario dell’ONU, da parte del patriarca KIRILL, su questo grave problema:
https://ria.ru/20230311/lavra-1857266420.html

Testo integrale e destinatari dell’appello qui:
https://mospat.ru/ru/news/90108/

Ma il doppiopesismo u-ccidentale non è soltanto il segno distintivo delle cancellerie u-ccidentali, per l’appunto. Specialmente quando a “parole” buone per tutte le occasioni dovrebbero corrispondere PAROLE CIRCOSTANZIATE, PRECISE, NETTE DI PRESA DI DISTANZA E DI CONDANNA E, COERENTEMENTE, FATTI.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Sunday, 12 March 2023 20:47
12/03 ore 20:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta di RYBAR aggiornata a fine pomeriggio di oggi:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164022-f1637bd0.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312164021-b30eefd0.jpg

Si vede chiaramente la TRIPLA AZIONE che ha mandato in tilt la già fragile difesa NATO:
1. ATTACCO NELL’AREA URBANA
2. TENTATIVO DI ACCERCHIAMENTO
3. APERTURA DI UN NUOVO FRONTE A NORD-OVEST

Una linea di difesa già in estremo affanno nel
- tenere la città (punto 1) e
- assicurarsi una sempre più pericolante linea di APPROVVIGIONAMENTO e ROTAZIONE
pur gettando nella mischia una notevole quantità di uomini e di mezzi, portando entrambi a rapido esaurimento,
Nel momento TUTTAVIA in cui i russi hanno puntato verso NORD-OVEST si è rivelata incapace di fare fronte al nuovo carico di sforzo aggiuntivo, anche aumentando uomini e mezzi. Semplicemente, è COLLASSATA. E vediamo evidenti cedimenti, ogni giorno, sia sul punto 1, che sul 2, che sul 3.

Questo comporterà un’ulteriore spesa, in termini di uomini e mezzi, per TENTARE una sempre più improbabile STABILIZZAZIONE. L’idiozia dei generali NATO, che ora si cerca di scaricare sul comando militare ucraino, non contempla né la parola RITIRATA, né quella ARRETRAMENTO. E così, in questi mesi, si è scavata letteralmente la fossa. E i russi hanno lasciato fare. Passando, ora, all’incasso aumentando soltanto la pressione su una linea sempre più SFILACCIATA ed ESAUSTA, oltre che DECIMATA.

Oggi, ufficiali ucraini sul campo denunciano l’imminenza di una nuova DEBAL’CEVO, la sacca che nel 2015 chiuse in un colpo solo tutte le velleità revansciste ucraine nei confronti del DONBASS.
https://t.me/ukraina_ru/137166
Per allora. Poi, ci pensò la NATO, a rianimare il cadavere, mentre Francia e Germania ci mettevano la loro faccia, una faccia come il culo, come Merkel e Hollande hanno candidamente ammesso, nel coprire il tutto sotto “accordi” che furono solo un “prendere tempo”.

AVDEEVKA

Altra ARTEMOVSK? I presupposti ci sono tutti. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141333-54514abf.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/12/20230312141332-26168c1f.jpg

Prematuri tutti gli accenni a una sacca. Basta guardare la cartina del resto. Tuttavia, AVDEEVKA si sviluppa lungo quella “DIAGONALE IMPOSSIBILE” se la si deve smantellare pezzo dopo pezzo, visto che replica una successione enorme di linee di difesa. MA se si arriva alle sue spalle la sua forma longitudinale diventa semplicemente meno spazio da controllare per chiuderla.

Ed è quello che sta accadendo. Ed è quello che probabilmente accadrà se le forze ucraine non riusciranno a tenere KRASNOGOROVKA. Resterebbero ben poche strade “pulite”, allora, per approvvigionamenti e rotazioni. E la replica di Artemovsk sarebbe a quel punto inevitabile.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina
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Paolo Selmi
Sunday, 12 March 2023 09:10
12/03 ore 08:30 aggiornamento

ATTENZIONE AD ARTEMOVSK E AD AVDEEVKA!

Giornata che si preannuncia molto importante su queste due direttrici

Le difese ucraine ad Artemovsk sono crollate
https://t.me/polk105/3510
Al centro mancano meno di seicento metri. Intorno, altri paesi liberati mentre il rischio di una sacca colossale si sta facendo sempre più concreto.

Ad AVDEEVKA, i russi hanno liberato KRASNOGOROVKA e avrebbero già costretto alla ritirata i soldati ucraini da KAMENKA (cartina qui):
https://t.me/RVvoenkor/40347

Seguirò la situazione momento per momento e faremo il punto stanotte.
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Paolo Selmi
Saturday, 11 March 2023 19:54
11/03 ore 19:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193945-19ae1a4f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/11/20230311193940-35f17801.jpg

E’ abbastanza evidente l’avanzamento sia in città, che a nord-ovest della stessa. Ed è altrettanto evidente l’intento di ampliare il più possibile il raggio d’azione, al fine di obbligare – come già sottolineato precedentemente – le forze NATO a rispondere disperdendosi lungo tale linea e, di fatto, non solo indebolendo la propria capacità di tenuta, ma anche rendendo sempre più inefficace qualsiasi tentativo futuro di controffensiva.

I famosi quarantamila che starebbero scaldando i motori nelle retrovie… fossero anche veri, ma se KRAMATORSK e SLAVJANSK fossero puntate direttamente (come il cuneo appena creatosi verso nord-ovest lascerebbe supporre), che senso avrebbe ammassarli verso SEVERSK, CHASOV JAR e TORECK col rischio di finire in ulteriori sacche?

Nel frattempo carte più aggiornate ancora
https://t.me/s/polk105
si spingerebbero ad annunciare un’ulteriore liberazione lungo questa direttrice: sarebbe ZALIZNJANSKOE. E qui il rischio, per esempio, di chiudere SEVERSK in una sacca comincerebbe a essere qualcosa un po’ più di una semplice ipotesi… torniamo alla cartina “bella di RYBAR”…. Tutta campagna, con qualche centro abitato. E lì non hanno fatto in tempo a fare le colate di cemento. Slavjansk starebbe buona buona a ovest, che ci vorrà ben altro per scardinarla, e intanto verso nord non ci sarebbe nulla. Il tutto, mentre il regime di KIEV è ancora lì a pensare alla “controffensiva”… Seguiremo gli ulteriori sviluppi.

NON SIAM PIÙ NEL 2022! (In Polonia, nel frattempo...)

“TO NIE NASZA WOJNA!” (questa non è la nostra guerra) è lo slogan che comincia a comparire anche nelle piazze, su alcune bandiere, confezionate, quindi commissionate, probabilmente in massa, e in doppia lingua “THIS IS NOT OUR WAR!”, giusto per essere chiari con chi volesse vedere da fuori.
https://t.me/ukraina_ru/137001?single
Chissà se con la doppia lingua parte una doppia multa da 15.000 zloty...

In ogni caso oggi a Bydgoszcz, Polonia, c’è stata una manifestazione di piazza, popolare,
https://t.me/ukraina_ru/137001
fra i cui slogan oltre al suddetto c’era anche “Nie chcemy ginąć za Banderę” (non voliamo morire per Bandera)…
https://t.me/ukraina_ru/137001

… qualcosa mi convince sempre maggiormente che non siam più nel 2022. Ma saranno solo impressioni marzoline…

Aggiornamenti a seguire domani notte.
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Paolo Selmi
Saturday, 11 March 2023 09:50
11/03 ore 09:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Mentre la terra ormai è ridotta dal disgelo a poltiglia
https://t.me/warhistoryalconafter/90702

I combattimenti ormai si svolgono in centro città, avendo passato il fiume e liberato i primi quartieri sulla riva destra dello stesso (linea verticale di questa cartina)
https://t.me/RVvoenkor/40274

Si registrano inoltre avanzamenti, sia pur lenti per i motivi che ci siam detti, più il “dettaglio” precedentemente omesso che è tutto minato, nello stabilimento di AZOM:
https://t.me/yurasumy/7804

A OVEST, è giunta notizia che la strada che parte da CHROMOVO è ora fisicamente bloccata, tagliata dai russi appena all’uscita dal paese.
https://t.me/dva_majors/10673
La notizia è collegata a un’altra, sempre di stamane: lungo la stessa direttrice i russi sono entrati a ORECHOVO-VASIL’EVKA:
https://t.me/namarshe/4929
Scontri cruenti in corso, perché perdere questi ultimi avamposti significa praticamente accerchiamento non più operativo, ma ormai quasi fisico, reale.

Il tutto, sotto l’occhio vigile dei satelliti NATO, come mostra questa foto recente:
https://t.me/namarshe/4933
Inquietante, sanno ESATTAMENTE quanto sta accadendo, e continuano. È proprio vero che perseverare è diabolico.

“DEMOCRAZIA” POLACCA E FRA UN PO' EUROPEA

Partiamo dalla prima. Ieri la notizia che per aver messo in curva questo striscione:
“TO NIE NASZA WOJNA”
https://t.me/drugoeeto/7997
“Questa non è la nostra guerra”, una squadra di calcio polacca è stata multata 15.000 zloty (3200 euro), quasi il triplo di un salario medio polacco.

Notare che non c’era alcun incitamento all’odio razziale, o sessista, alcun messaggio fascista, non era neppure propaganda comunista (vietata dai regimi fascisti dell’Est Europa, dentro e fuori dalla UE). “To ne nasza wojna”. A destra, il simbolo ucraino su sfondo non gialloblu, ma rossonero, dell’UPA di Bandera. Bandera che ha fatto decine di migliaia di morti polacchi, non dimentichiamolo. Così come non dobbiamo dimenticare che la Polonia, ufficialmente, non è Stato belligerante. Ufficialmente, in questa guerra, non lo è nessuno, peraltro. Ma “ormai si usa così”, come dicono i vecchi, scuotendo la testa, di fronte alla notizia di due che vanno a convivere… vanno a convivere e basta, sposarsi non si usa più (chiacchiere da bar di paese…).

Quindi in uno Stato non belligerante, dove non esiste formalmente alcuna restrizione alle libertà individuali, è proibito esprimere liberamente la propria opinione, il proprio dissenso, senza offendere nessuno. Prendiamo nota e passiamo al secondo punto, perché ci stanno già portando su questa strada. È solo questione di tempo, se non ci opponiamo.

PS W il russo. Praticamente di riffa o di raffa poi alle altre lingue slave in qualche modo ci arrivi… parafrasando i latinisti benzinai di “Smetto quando voglio”,
“Ma da quand’è che parli il cingalese tu?
Vabbe, capirai, conoscendo il sanscrito poi tiri giù tutto il ceppo”
https://www.facebook.com/watch/?v=326186809208002
(al minuto 1:20, e poco prima la chicca "verba vana solutio opus semper est." amen...)

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.
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Paolo Selmi
Friday, 10 March 2023 18:39
10/03 ore 18:00 aggiornamento

JUANIZACIJA, OVVERO YUAN(元)-IZZAZIONE IN RUSSIA (E, IN PROSPETTIVA, NON SOLO RUSSIA…)


Situazione sul campo immutata rispetto a oggi pomeriggio. Colgo l’occasione per leggere insieme questo pezzo di Valentin KATASONOV, qui nella sua traduzione integrale. Un pezzo a mio avviso MOLTO importante per capire come stia cambiando il mondo o, per usare una terminologia più appropriata, come stiano cambiando i rapporti di forza nel conflitto interimperialistico in corso.
https://www.fondsk.ru/news/2023/03/08/uanizacia-na-smenu-dollarizacii-v-rossii-58695.html
Cari compagni, buona lettura!

YUANIZZAZIONE AL POSTO DI DOLLARIZZAZIONE IN RUSSIA
Юанизация на смену долларизации в России

VALUTAZIONE DELLE PROSPETTIVE
Оценка перспектив


La Cina ha da tempo in piano di rendere lo YUAN valuta internazionale da poter affiancare, come minimo, al dollaro americano. Pietra miliare di questo percorso di internazionalizzazione dello yuan è stata la decisione del consiglio dei direttori del FMI, datata 2015, di incudere la valuta cinese nel PANIERE DEI DIRITTI SPECIALI DI PRELIEVO (1), il che ha comportato per lo yuan il riconoscimento ufficiale dello status di VALUTA DI RISERVA. Al pari di dollaro USA, euro, lira sterlina britannica e yen giapponese. Tuttavia, da allora non c’è stato un gran progresso nel rafforzamento della valuta cinese nella finanza mondiale.

Китай давно вынашивает план сделать юань международной валютой, которая, по крайней мере, могла встать рядом с долларом США. Важной вехой в выведении юаня на мировую орбиту стало решение совета директоров Международного валютного фонда в 2015 году о включении китайской валюты в корзину СДР (специальных прав заимствования), что означало получение юанем официального статуса резервной валюты. Таковыми также являются доллар США, евро, британский фунт стерлингов и японская иена. Однако с тех пор особого прогресса в укреплении позиций юаня в мировых финансах не произошло.

A onor del vero, gli esperti sottolineano come le banche e le aziende cinesi stiano sempre più ricorrendo, nell’ultimo periodo, a sistemi alternativi allo SWIFT. In particolare, hanno creato il proprio sistema di pagamento telematico CIPS (Cross-Border Interbank Payment System) (2). Nel 2021 attraverso il CIPS sono avvenuti pagamenti verso l’estro per 80 mila miliardi di yuan (12,7 mila miliardi di USD). Se sommiamo i pagamenti avvenuti attraverso lo SWIFT con quelli avvenuti mediante CIPS, allora lo RMB diviene la TERZA VALUTA MONDIALE per scambi. Anche se, per usare un eufemismo, è ancora molto indietro rispetto a USD e EUR.
Правда, эксперты отмечают, что китайские банки и компании в последнее время стали больше пользоваться альтернативными СВИФТ системами. В частности, они создали свою собственную систему информационного обеспечения платежей CIPS (China International Payments System). В 2021 году через CIPS были проведены внешние платежи на сумму 80 трлн юаней (12,7 трлн долл.). Если суммировать платежи, которые проходят через СВИФТ и CIPS, то китайский юань твёрдо занимает третье место в мире валют, но, мягко выражаясь, сильно уступает доллару США и евро.

La quota del USD nelle riserve complessive internazionali dei Paesi del mondo, negli ultimi decenni è CALATA decisamente. Secondo stime della svizzera Credit Suisse, la percentuale del dollaro nelle riserve delle banche centrali era, nel 1975, pari all’87%. Nel 2015 era pari al 65,3% e a fine 2022 era soltanto del 58,0%. Vuoto assolutamente NON colmato dal RMB. Nel 2015 la sua quota era MENO dell’1% e, al 01/10/22, era salita al 2,8% (V posto dopo USD, EUR, JPY e GBP).
Доля доллара США в совокупных международных резервах стран мира за последние десятилетия заметно снизилась. По оценкам швейцарского Credit Suisse, доля доллара в резервах центральных банков в 1975 году составляла подавляющие 87%, в 2015 году — 65,3%, а в конце 2022 года лишь 58,0%. Но вот китайскому юаню занять освобождавшуюся нишу не очень-то получалось. В 2015 году доля китайской валюты была менее 1%. А на 1 октября 2022 года, по данным МВФ, она составила 2,8% (пятое место после доллара США, евро, японской иены и британского фунта).

Nel breve termine non si prevede che il RMB non arrivi al livello dell’USD e, men che meno, che lo sostituisca nelle riserve valutarie e nei pagamenti internazionali. Tuttavia, C’E’ UN PAESE DOVE LO USD ORMAI E’ ATTIVAMENTE INSIDIATO DAL RMB. Dove, per coniare un nuovo termine, al posto della dollarizzazione abbiamo la YUANIZZAZIONE. Questo Paese è la RUSSIA.
На ближайшую перспективу не предвидится, что китайский юань встанет вровень с американским долларом и тем более заменит его в валютных резервах и в международных платежах. Однако в одной стране доллар уже активно теснится юанем. Если так можно выразиться, на смену долларизации приходит юанизация. Эта страна – Россия.

Dopo il 2015 le riserve russe, lentamente, hanno visto calare la quota di dollari. Ma è stato dopo il CONGELAMENTO DI META’ delle riserve internazionali della FR, che si son trovati con l’altra metà in ORO e RMB. Secondo stime degli esperti di Bloomberg, a inizio 2023 nelle riserve valutarie russe c’erano 45 miliardi di dollari. Pari al 15% circa delle riserve mondiali di RMB depositate. Di più, che in qualsiasi altro Paese.
После 2015 года происходило мягкое выдавливание доллара США из российских резервов. После заморозки половины международных резервов РФ в другой половине остались лишь монетарное золото и китайский юань. По оценкам экспертов агентства Блумберг, на начало 2023 года в резервах РФ китайской валюты было 45 млрд долл. Это примерно 15% всех мировых юаневых резервов, больше, чем у любой другой страны.

Fino a luglio dell’anno scorso sulla borsa di Mosca gli scambi in dollari e in euro DOMINAVANO sugli scambi in RMB. A luglio, per la prima volta su base quotidiana, ci sono state volte in cui i RMB superavano gli EUR. A onor del vero, fra luglio e agosto il RMB era ancora al III posto dopo USD e EUR. A settembre però il RMB scalzava l’EUR e guadagnava il II posto su base mensile. Ad agosto, ci fu anche un giorno in cui gli scambi in RMB scalzarono sia EUR che RMB. Sempre su base quotidiana, certo. Fino a fine 2022 il RMB restò secondo su base mensile, e USD primo. Così anche a gennaio 2023.
До июля прошлого года на Московской бирже обороты с долларами и евро явно доминировали над оборотами с юанями. В июле впервые на дневной основе было зафиксировано превышение юаневых оборотов над оборотами с евро. Правда, по итогам июля и августа юань все ещё находился на третьем месте по оборотам после доллара США и евро. А в сентябре уже по итогам всего месяца юань обошел евро и занял второе место. В августе был день, когда юань обошел не только евро, но и доллар, заняв первое место. Но это на дневной основе. До конца 2022 года все месяцы доллар оставался на первом месте, юань был на втором. Так же было и в январе 2023 года.

Tuttavia, a febbraio 2023, c’è stata una notizia sensazionale: per la prima volta SU BASE MENSILE il RMB ha battuto lo USD. Nella fattispecie, in RMB sono avvenuti il quasi il 40% di tutti gli scambi in valuta (1,48 mila miliardi di rubli), in USD poco più del 38% (1,42 mila miliardi di rubli), in euro il 21,2% (0,79 mila miliardi di rubli). A febbraio 2022 le proporzioni erano: USD — 87,6%, EUR — 11,9%, RMB — 0,32%!
А по итогам февраля была зафиксирована небольшая сенсация: на первое место по оборотам вышел китайский юань, опередив доллар США. В итоге на юань пришлось почти 40% всего объема торгов основными валютами (1,48 трлн руб.), на доллар — чуть более 38% (1,42 трлн руб.), на евро — 21,2% (0,79 трлн руб.). В феврале 2022 года пропорции были в пользу американской валюты: доллар — 87,6%, евро — 11,9%, юань — 0,32%.

Gli esperti hanno chiamato questo cambiamento di febbraio, il passaggio dalla DOLLARIZZAZIONE alla YUANIZZAZIONE. A onor del vero, le cifre fornite sopra sono in condizioni di scambi “futuri”. Nelle condizioni di scambi correnti, del “presente”, avvenuti a febbraio, il dollaro è ancora al primo posto con 0,74 mila miliardi di rubli, l’euro è al secondo posto con 0,50 mila miliardi di rubli, e lo yuan è al terzo con 0,22. Anche qui, tuttavia, il RMB sta riducendo il divario.
Эксперты назвали изменение, зафиксированное в феврале на Московской бирже, замещением долларизации юанизацией. Правда, приведенные выше цифры касаются сделок на условиях «завтра». По сделкам с исполнением «сегодня» по итогам февраля по-прежнему на первом месте находится доллар с показателем 0,74 трлн руб. На втором месте евро с показателем 0,50 трлн руб. Юань с показателем 0,22 трлн руб. пока остается на третьем месте. Однако юань набирает обороты, сокращая отставание от доллара и евро.

Certo, la crescita del commercio in RMB ha consentito la RIANIMAZIONE delle norme di bilancio, entro cui la Banca centrale, nell’interesse del Ministero delle Finanze, ha iniziato a vendere RMB in borsa. In gennaio la Banca di Russia ha venduto dal fondo nazionale RMB per 54,5 miliardi di rubli, in febbraio ha triplicato le vendite (fino a 160,2 miliardi di rubli).
Конечно, росту объемов торгов с юанем способствовала реанимация бюджетного правила, в рамках которого ЦБ в интересах Минфина стал продавать юани на бирже. В январе Банк России продал из ФНБ китайской валюты на 54,5 млрд руб., в феврале продажи утроились (до 160,2 млрд руб.).

Non è escluso che a marzo lo USD possa riprendersi la prima posizione nelle operazioni in condizioni di scambi “futuri”, ma la tendenza è che sia più probabile, per il RMB, un ritorno alla prima posizione negli scambi in valuta alla Borsa di Mosca. A questo, naturalmente, contribuisce la CRESCITA IMPETUOSA DEGLI SCAMBI TRA FR E RPC. A fine anno scorso lo scambio commerciale, secondo calcoli dell’Agenzia delle Dogane cinese, è stato pari a 190,3 miliardi di dollari. Nonostante le sanzioni anti russe, è stato un +29% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE. Secondo stime di esperti, la quota di valuta nazionale, RUBLI e YUAN, NEGLI SCAMBI BILATERALI, SUPERA ORMAI IL 50%. Si può quindi ipotizzare che nel 2023 IL PROCESSO DI DEDOLLARIZZAZIONE NELL’ECONOMIA RUSSA POSSA TROVARE IL SUO COMPIMENTO. E AL SUO POSTO AVVENGA LA YUANIZZAZIONE.
Не исключено, что по итогам третьего месяца доллар может опять восстановить первое место по операциям на условиях «завтра», но затем юань может вернуть себе первое место и стать главной валютой, торгуемой на валютной площадке Московской биржи. Этому, конечно, способствует быстрый рост торговли Российской Федерации с Китаем. По итогам прошлого года товарооборот наших стран составил, по данным Главного таможенного управления Китая, 190,3 млрд долл. Несмотря на антироссийские санкции, это превысило показатель предшествующего года на 29,3%. По оценкам экспертов, доля национальных валют – рубля и юаня – в расчётах по взаимной торговле превысила 50%. Можно предположить, что по итогам 2023 года процесс дедолларизации российской экономики в основном будет завершен. На смену долларизации приходит юанизация.

Le prospettive di YUANIZZAZIONE in RUSSIA e oltreconfine dipendono, essenzialmente, DALLA SCELTA DI PECHINO DI PROCEDERE ALLA PIENA CONVERTIBILITA’ DELLA PROPRIA VALUTA OPPURE NO. PECHINO E’ DAL 1993 CHE HA PROMESSO DI RENDERE LA PROPRIA VALUTA PIENAMENTE CONVERTIBILE. DOVEVA COMPIERSI, QUESTO PROCESSO, NEL 2000. Tuttavia, nel 1997, ci fu una crisi finanziaria in Asia che portò la BC a porre dei correttivi. Quindi si riprese a parlarne e, nel 2013, tale progetto si concretizzò in un piano decennale che dovrebbe portare, proprio quest’anno, il RMB a essere PIENAMENTE CONVERTIBILE.
Перспективы юанизации в России и за ее пределами в значительной степени зависят от того, примет ли Пекин решение о введении полной конвертации своей денежной единицы или нет. Пекин обещал сделать юань свободно конвертируемой валютой (СКВ) еще три десятилетия назад, в 1993 году. Достичь этого планировалось к 2000 году. Однако коррективы в эти планы внёс Азиатский финансовый кризис 1997-го. Затем план сделать национальную валюту свободно конвертируемой в течение 10 лет был закреплен в утвержденной в 2013 году Госсоветом КНР «дорожной карте» административно-экономических реформ. Получается, что в этом году китайский юань должен стать СКВ.

UN RMB PIENAMENTE CONVERTIBILE HA DEI PRO E DEI CONTRO. Dei contro ne ha parlato il Ministro per l’integrazione per la macroeconomia della Comunità economica euroasiatica Sergej Glaz’ev, commentando la dichiarazione di Pechino sul POSSIBILE DIFFERIMENTO della piena convertibilità del RMB: “Il fatto che la CINA cerchi di limitare la convertibilità del RMB nelle transazioni finanziarie, lo ritengo ASSOLUTAMENTE FONDATO nel mondo d’oggi. Per esempio, la RUSSIA; che ha PIENAMENTE LIBERALIZZATO il REGIME VALUTARIO DEL RUBLO, ha dovuto FRONTEGGIARE UNA COLOSSALE FUGA DI CAPITALE. Questo ha portato a UNA MOSTRUOSA OFFSHORIZZAZIONE DELL’ECONOMIA, A UN’ESPORTAZIONE ENORME DI CAPITALE SENZA PAGAMENTO DI ALCUNA IMPOSTA. Nell’anno di questa riforma abbiamo perso OLTRE MILLE MILIARDI DI DOLLARI.
Придание юаню статуса СКВ имеет как плюсы, так и минусы. О минусах еще в 2019 году говорил министр по интеграции и макроэкономике Евразийской экономической комиссии Сергей Глазьев, комментируя заявления Пекина о возможной отсрочке в превращении юаня в СКВ: «То, что Китай ограничивает конвертируемость юаня по капитальным операциям, считаю абсолютно обоснованным в современном мире. Например, Россия, которая полностью либерализовала валютный режим рубля, столкнулась с колоссальным оттоком капитала. Это повлекло чудовищную офшоризацию экономики, огромный вывоз капитала без уплаты налогов. На этом мы потеряли за годы реформ более триллиона долларов.

Per la Russia, questa liberalizzazione avvenuta in fretta e furia della gestione valutaria, ha condotto a una vera e propria CATASTROFE economica, alla perdita di capitali giganteschi. Per questo, il fatto che i cinesi si rapportino con prudenza nei confronti delle liberalizzazioni degli scambi valutari, è ASSOLUTAMENTE FONDATO”.
Для России поспешно произведенная либерализация валютного регулирования обернулась самой настоящей экономической катастрофой, потерей гигантских капиталов. Поэтому то, что китайцы осторожно относятся к либерализации валютного регулирования по капитальным операциям, совершенно оправдано».

(1) special drawing rights, valuta usata dal FMI per i suoi scambi ricavata a sua volta da un paniere di valute internazionali ovvero USD, EUR, CNY (dal 2015), JPY e GBP.
(2) Il sistema si chiama CIPS ed è acronimo di China’s Cross-Border Interbank Payment System (cfr per es.
https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3149746/chinas-home-grown-cross-border-yuan-payments-system-aims )
ma la ditta che lo gestisce ha ragione KATASONOV si chiama China International Payment Service Corp. (cfr. per es.
https://english.shanghai.gov.cn/nw47986/20200824/0001-47986_108565.html )

=====

Fine traduzione. Morale della favola: l’Europa, il capitalismo europeo, per seguire gli ordini dei suoi padroni, non solo ha perso uno dei suoi maggiori fornitori e clienti al tempo stesso, ma lo ha gettato nelle braccia dei cinesi. CAMBIANO GLI EQUILIBRI MONDIALI. Il mondo, e non solo la Russia nei confronti della Cina, sta cambiando. QUESTA GUERRA NATO CONTRO LA RUSSIA SI STA RITORCENDO CONTRO LA NATO STESSA E I PAESI CHE NE FANNO PARTE, GIORNO DOPO GIORNO.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Friday, 10 March 2023 12:52
10/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK

Notizia fresca fresca di stamattina (9:30)
https://t.me/voenkorKotenok/45972
è l’attacco russo allo stabilimento di AZOM. Ne abbiam parlato nei giorni scorsi, è quella tessera di puzzle AZZURRA in questa cartina con su scritto АЗОМ:
https://t.me/RVvoenkor/40226

Non sarà quindi un’altra AZOVSTAL’, quindi. Non si sta aspettando di accerchiarlo, poi l’ultimatum, poi l’ultimatum dell’ultimatum, poi fate quel che volete tanto da qua non uscite e poi infine l’attacco e la liberazione. E’ incasinato uguale, come tutti gli stabilimenti ex-sovietici. Mi ricordo ancora quando passai a fianco alla leningradese fabbrica di trattori KIROV, non finiva più! Questa AZOM sarà una KIROV su scala ridotta: piena di camminamenti, gallerie di servizio, alcuni veri e propri bunker, ponti e torrette fra un capannone e l’altro, un altro bel posto per fare a nascondino. Il perché i russi si siano incasinati in questa impresa è solo uno: avran fatto o, quantomeno, pensano di aver fatto bene i loro conti e di riuscire a procedere sistematicamente, capannone dopo capannone. C’è da dire anche che AZOM è in una posizione abbastanza tra i piedi, rispetto per esempio ad AZOVSTAL’ che era tutto buttato sul mare. E’ poco sopra il centro, in barba alla legge non scritta della zona industriale in periferia… Quindi isolarlo non era la stessa cosa e, alla fine, forse forse, sarebbe stata più la spesa che la resa farlo. Vedremo gli sviluppi.

Intanto, gli scontri a sud sono arrivati al famoso MiG-17 all’ingresso della città… che non c’è più. Questo ciò che ne resta…
https://t.me/rybar/44470

E infine, abbiamo sempre i “migliori”, dulcis in fundo. Podolyak a La Stampa: “Bakhmut è un successo strategico”…
https://t.me/RVvoenkor/40228
Mentre i cimiteri si riempiono di bandiere gialloblu e rossonere (Bandera)… non ho parole, fermiamoci qui.

IL PRIMO ESTONE…

Si chiamava Ivo Jurak ed è un altro soldato NATO che ci ha salutato ad ARTEMOVSK. Il primo estone, per l’appunto, registrato ufficialmente.
https://t.me/RVvoenkor/40223
La sua storia è emblematica. La NATO non è in guerra ufficialmente, quindi
1. prendo UFFICIALI dall’EST Europa, PERCHE’
A. UFFICIALI NATO CHE PARLANO RUSSO, GLI UNICI PROBABILMENTE OGGI (lo Stolto dubito che mastichi qualcosa oltre a un “fluent” inglese - … un “fluent” non si nega a nessuno! - e al suo norvegese) che possono fare da anello di congiunzione fra i generali NATO e la carne da cannone ucraina, poco o niente anglofona.
B. UFFICIALI NATO A BASSO COSTO
C. UFFICIALI NATO CHE SE RITORNANO DENTRO UN SACCO, come in questo caso, non ho i cortei al Lincoln Memorial coi figli dei fiori e “give peace a chance”… quelli possono crepare
2. LI METTO IN ASPETTATIVA (o danno loro le “dimissioni”, queste le varianti)
3. LI ARRUOLO NELLA COSIDDETTA “LEGIONE INTERNAZIONALE” e
4. LI IMPIEGO.
Comesefosseantani, ma non è antani. Supercazzole formali e carne da cannone vera.

… E IL PRIMO “BIEBER” COME MOMENTI DI UNA STESSA CABINA DI REGIA NATO

Sempre della serie GUERRA NATO vs RUSSIA, ecco prendere posizione lungo la riva destra del DNEPR il primo BIEBER (“castoro” in teutonico…)!
https://t.me/voenkorKotenok/45967
E che cos’è, questo “castorino” un po’ cresciuto? E’ un cosiddetto “CARRO GETTAPONTE”, attivo dagli anni Ottanta del secolo scorso…

Qui una scheda approfondita in italiano
http://www.ferreamole.it/images/biber/biber_01.htm
da cui copioincollo
“Il carro, adottato dall'EI in 64 esemplari tutti costruiti in Italia su licenza dalla OTO Melara di La Spezia, trasporta un ponte lungo complessivamente 22 metri, largo 4 e dotato di due corsie della larghezza di 1,55 metri ciascuna. Ciò permette l'attraversamento dell'ostacolo ad una grande varietà di veicoli sia ruotati che cingolati. Il ponte pesa quasi 10 tonnellate ed è omologato per l'attraversamento da parte di veicoli avente classe pontiera massima pari a 50 tonnellate.”

Venti metri non è tantissimo, se si vuole passare il DNEPR… foto sempre dalla stessa fonte:
http://www.ferreamole.it/images/biber/019.jpg
magari fanno il trenino e ne mettono uno dietro l’altro… infatti la Bundeswehr ne sta mandando TREDICI: problemi loro, comunque, detto sinceramente…
Quel che conta è che stiamo parlando, ancora una volta, di ARMAMENTI OFFENSIVI. PIAZZATI LUNGO UN FIUME CHE SI VUOLE GUADARE PER ARRIVARE DALL’ALTRA PARTE. E raggiungere, in prospettiva, la regione di Cherson, la Crimea, la Turchia, l’Egitto, il Polo sud… e poi si svegliano tutti sudati. Idiozie tattico-strategiche a parte, a cui i generali NATO ci abituano da mesi, questo mostro di ingegneria teutonica per
1. Quando è stato dato
2. Come è stato dato
3. Dove è stato piazzato
4. Perché è stato piazzato
Ci mostra come tutto, ormai, dall’ufficiale di collegamento estone al castoro, sia ormai pilotato da un centro di coordinamento che a KIEV trova solo UNA PARTE, quella assegnata, di funzioni esecutivo-operative. E basta, nulla più. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio su chi decide cosa, ARTEMVOSK compresa e manfrina del “te l’avevo detto io” sulla bruttissima piega che sta prendendo e sul puerile tentativo di smarcamento da parte del centro di comando NATO.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo
Saturday, 11 March 2023 12:33
Non perderei tanto tempo (e soldati) per l'AZOM. Dividerlo idealmente in 20/30 quadranti, colpire il centro di ogni quadrante con una o più FOAB, quindi scaricare una decina di caricatori di razzi termobarici dei TOS su ogni quadrante da assaltare. E,prima dell'assalto, cariche di gas paralizzante, come quando uccisero terroristi che avevano preso ostaggi al Teatro di Mosca.
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Paolo Selmi
Saturday, 11 March 2023 15:54
Sinceramente non so Paolo se i wagner abbiano questi dispositivi a disposizione... ma a parte questo, vedo che sono relativamente in pochi dentro. Il maggior problema, a quanto pare, condizionale d'obbligo, sembrerebbero essere i campi minati. Anche perché dalla cartina c'è poco da "fare fortezza"... è un rettangolo di relativamente pochi kmq. Se comincia a essere attaccato dai lati, gli attaccanti devono stare attenti a non spararsi tra di loro. Il che lascia ben sperare su inutili spargimenti di sangue... vedremo come andrà

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Friday, 10 March 2023 08:41
10/03 ore 08:30 aggiornamento

GEORGIA (ON MY MIND)


La mia cuginetta (il tempo passa per tutti ma resta sempre “cuginetta”) si chiama Georgia. Con la E. Perché mia zia, in piena (e pesante, in quel periodo...) guerra fredda, era rimasta colpita da questo nome che valeva sia per i russi che per gli americani, e aveva pensato a questo nome in segno di pace fra i popoli. Emilia Romagna che si confermava una delle regioni più creative, nel dare nomi ai bimbi...

Poi dopo mia cugina è arrivato da una parte Ray Charles e, dall’altra, le legnate che la nazionale sovietica di judo dispensava generosamente al resto del mondo, nazionale composta per la maggior parte da armeni, azeri e georgiani… a ristabilire le dovute differenze. I georgiani, con tutti i cognomi che finivano in “ili”… a differenza dagli armeni che finivano in “ian”. Una volta scoperto il “barbatrucco”, mi divertivo a beccarli nelle liste degli atleti che giravano per l’Europa in tourneé e seminari (per inciso, ad allenare la nazionale russa di judo dal 2008 è Ezio Gamba, medaglia d’oro a Mosca 1980 categoria 71 kg e mio mito di allora...).

La Georgia è sempre stata, pur nelle sue differenti latitudini, sempre “on my mind”. Ma in questo caso, per descrivere quanto sta accadendo a Tbilisi, la canzone più giusta forse è “Desperado” (why don’t you come to your senses…)…

Proprio ieri parlavamo del “pacchetto NATO”. Prefatto, prefabbricato, pronto all’uso e… U.S.A. (in tutti i sensi) e getta (il popolo che ha aperto quel pacco...)!

Ebbene, è da giorni che qualcuno ha aperto di là il pacchetto. Non sto qui a recuperare filmati di panchine divelte, idranti, cariche… sono film già visti e stravisti. Il pacchetto è sempre quello.

Non stupisce nemmeno che a dirlo sia una ragazza di Charkov: il suo video ha come sovraimpressione “Gruzija – Georgia in russo – 07/03/23 Copia esatta di Maidan in Ucraina nel 2014”. Sopra le sue considerazioni, sotto un video montato con scene di piazza:
https://t.me/kharkovchanochka_true/100

Anche per chi non sapesse il russo (a Charkov si parla russo, ricordiamolo al fu-ministro Di Maio che intervenne con un memorabile discorso lo scorso anno su popoli “russofoni”) vale la pena schiacciare il tasto “riproduci”. Quel “ODIN V ODIN” accentato ripetuto due volte prima di “napominaet”, momento per momento, “UNO PER UNO RICORDA” quanto accaduto nel 2014 vale la pena: Evrointegracija, protesta ... cocktail Molotov … ultras… c’è tutto. Ripete sempre “odin v odin”… è tutto uguale ad allora. E quel che è triste, è che i georgiani ci son già passati… non è la prima volta che aprono quel pacchetto.

Ora, riprende la Charkovčanovčka, gli anglosaksy (che non è una variante inglese di sax) hanno bisogno di aprire il vtoroj front, il secondo fronte, visto che in Ucraina non cavano un ragno dal buco (traduzione detta anche “a braccio...”).

In Georgia la volja naroda, la volontà del popolo, non è in quella bandiera russa girata e bruciata in piazza a Tbilisi,
https://t.me/ukraina_ru/136745
non è nelle bandiere ucraine e nell’inno ucraino che risuonava nelle casse dei solerti (e adeguatamente finanziati all’uopo) organizzatori: organizacija che ha stupito anche il patàca che subito ha ringraziato, visto che ormai le uniche sponde che trova sono in piazza a Tbilisi, dalla immarcescibile Von der Leyen e negli studi televisivi italiani:
https://t.me/kharkovchanochka_true/101
Non è, soprattutto, in quello che tutti paventano accadrà dopo, secondo il copione previsto dal pacchetto: cecchini venuti “dal nulla” appostati sui tetti, un numero “congruo” (a discrezione dei gestori del pacchetto) di caduti per la causa, cecchini che spariscono “nel nulla” da cui sono venuti, colpo di stato, giunta filoNATO che promette “libere” elezioni (in un paese già filo-NATO ma colpevole di essere “troppo titubante”...) una volta “ristabilito l’ordine” (ovvero eliminati tutti quelli “troppo titubanti”…), e apertura di secondo fronte sin da subito.
https://t.me/yurasumy/7784

Dove? “Suchumi, Suchumi” gridano in piazza, slogan assolutamente non pilotati, che sgorgano dal “quore”…
https://t.me/yurasumy/7774
Suchumi è la capitale dell’Abchazija, altro Donbass… ma in Georgia. Secondo fronte servito.

Chiudo con questo vecchio video. Poliziotto ucraino, Giorno della Vittoria, dappertutto nell’ex-URSS ma non in Ucraina. Vecchissimo reduce, senza gambe e con una pletora di medaglie al petto. Davanti un poliziotto che vuole impedirgli di manifestare. “Tu hai combattuto per me?” Gli dice. “Io ho combattuto per te, ho versato il mio sangue, mi son distrutto una mano, l’addome, due buchi in testa, son senza gambe… per chi ho combattuto???? Ditemelo, per favore!!!”
https://t.me/yurasumy/7786
Per delle merde. Ma non glielo diciamo, se è ancora vivo e speriamo che lo sia...

Chiudo, come i sub per decompensare, con la scena del matrimonio in Georgia dal film Dvizhenie Vverch
https://www.youtube.com/watch?v=WelvDq4IaSo
Vale la pena di vederla tutta anche se non si parla russo. In sostanza a un membro della nazionale sovietica georgiano si sposa la sorella a pochi giorni dall’inizio dei Giochi olimpici, ma non può non esimersi dagli obblighi familiari e molla tutto. L’allenatore lo becca in aeroporto, gli chiede se c’è uno stadio per allenarsi… tutti in Georgia. Tutti invitati al matrimonio. Il giorno dopo allenamento. Dal minuto 3,42 in avanti la vera Georgia che è on my mind… quella montagna dietro, che mi ricorda le mie. E tra noi caproni di montagna ci si capisce sempre.

Aggiornamenti a seguire.
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Alfred
Friday, 10 March 2023 10:19
La cosa che questi popoli e il nostro pure non capiscono e' che la Nato non e' la liberta' e neanche una bocciofila, ma un nuovo Padrone e con una precisa guida che se non stai ai suoi dettami ti fa saltare le cervel.... pardon, i gasdotti.
Ci sara' anche una parte di 'venduti' al miglior offerente, ma quella porzione che si accoda a parole chiave come liberta', democrazia occidente ... palesemente non ha ben capito a quale sorte va incontro, pardon a quale Padrone va incontro ... o meglio, quale zerbino e vassallo rischia di diventare.
Eppure le info per capire le possono recuperare anche gli infanti ... possibile che un mcdonald, discorsi di diritti sul nulla e altre cianfrusaglie illudano ancora in questo modo?
... certo pensando a noi europei a cui stanno passando e ripassando sopra con ruote cingolate ... si, funzionano, quelle retoriche di mer...da per troppi ... gli ameregani ci hanno 'salvati' e bbbasta ... possono pure violentarci (in senso letterale), resta quel primo intervento ... non disinteressato ... visto che anche l'armata russ.. pardon rossa era a due passi ..
infatti, per troppi... ci hanno salvato anche dallo stalinismo ... eterna (non a scadenza) gloria agli eroici ameregani...
Di un tempo per camminare con le proprie zamp... pardon gambe e dignitosamente ... meglio non parlare ..
Forse la Natura non ne puo' piu' di noi e questo e' il suo modo per avviarci all'estinzione di massa ...
certi giorni mi sveglio con l'ottimismo sotto i piedi, scusate
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Paolo Selmi
Friday, 10 March 2023 14:53
Ciao Alfred!

Volevo trovarti "Arrivano gli americani" degli Stormy Six sul tubo... ma poi peggiorerei la situazione (ha questi accordi in minore più la voce che è già un basso di suo su una melodia strana, dissonante... che meglio di no)! Quindi niente canzone, anche se ci stava benissimo...

Gli stati uniti d'amerrega sono ancora un riferimento, un mito, un ideale per buona parte del mondo. C'è tutto e il contrario di tutto, a ciascuno il suo mito preconfezionato. Sei un sudista campagnolo? Ti ascolti i Lynyrd Skynyrd (che non sto neanche a vedere se si scrivono così o con qualche y in meno). Sei un nordista working class hero? Ti ascolti Bruce Springsteen. Sei più LSD? Ti ascolti i Velvet e Janis Joplin. Sei diavoletto gibson nell'animo? Ti ascolti gli ACDC anche se sono australiani. E così via... senza accennare neppure alla black music, o alla musica latina. Idem per la cinematografia. La loro industria cinematografica produce miti, su miti, su miti.

Le Major sfornano, recuperano, orientano. Pensa alla Casa de papel, o casa di carta che dir si voglia. Fiutato l'affare, comprati i diritti, ora potrebbero andare avanti fino all'infinito. Meglio, finché l'idea di ladri in tuta rossa con la maschera di salvador dalì tira. Siamo all'alienazione marxiana del contenuto che diviene estraniamento totale: mero mezzo per fare soldi in una rendita commerciale che succhia risorse peggio di una sanguisuga.

E nel frattempo fabbrica miti. Su persone che hanno MOLTO meno strumenti di decodifica di quanto sta accadendo rispetto a me o a te. E Alfred, non ne faccio un discorso elitario. Entrambi i miei nonni avevano la quinta elementare, ma difficilmente si sarebbero lasciati sedurre da questo linguaggio.

Qui abbiamo ragazzi che si vestono come delle gang latine di Miami perché, nonostante siano nati e cresciuti qui, si sentono esclusi, dis-integrati. Stesso discorso per i trapper, che reppano con voce sdoppiata la loro rabbia parlando sempre dello stesso argomento: "bella vita" e soldi. Miti d'oltreoceano, in entrambi i casi. Miti per disadattati. Del resto, abbiamo tutto, nella fabbrica di miti amerregani: il fighetto di westpoint ufficiale-e-gentiluomo e l'eroe maledetto, asociale, semialcolizzato o drogato.

C'è di tutto e tutto è rappresentato all'eccesso. Amerrrrregans "do it better"...

C'è però un MA grosso come una casa. Nel "pacchetto" le apparenti contraddizioni sono FUNZIONALI al mantenimento del sistema. Alla GIUSTIFICAZIONE dello stesso. Sono, di fatto, NON-contraddizioni, ma ACCOMPAGNAMENTO delle stesse, RIDUZIONE delle stesse fino al loro ANNACQUARSI in un gran bordello. Quindi? Quindi... "there is no alternative", come ti giri giri qui devi andare a parare, sia che la pensi in un modo, che nel suo opposto.

Si tratta, a suo modo, di un'ideologia TOTALITARIA. Nel senso che comprende tutti gli ambiti dell'essere, abbraccia tutto e tutto fa rientrare entro i suoi binari. Come (ti giuro che non ho bevuto, è solo Re.Fil.A.O. iterato che mi gira ancora in endovena... come il calderone della pozione per Obelix) il pensiero Tokugawa nel Giappone feudale, o il sistema Aristotelico-tolemaico-cristiano nel Medioevo europeo. Era impossibile scardinarli dall'interno. Il primo è entrato in crisi nel momento in cui le cannonate delle navi da guerra del Commodoro Perry han fatto capire agli shogun giapponesi che era finita. E di colpo è andato in blocco TUTTO il sistema. Poi lì son stati furbi i giapponesi a recuperare non solo il tempo perduto in mezzo secolo, ma a riadattare quel loro pensiero, che era FINITO, dato per spacciato, ai nuovi realia. Costruendo però qualcosa di inedito. Qualcosa, come sempre accade in questi casi, un po' "pianificato" (dalla borghesia nazionale giapponese) e un po' "estemporaneo" (gli effetti "collaterali" di quando si fa l'apprendista stregone).

Stesso discorso qui da noi. "Eppur si muove" vs "fermati o sole" (mio...). E... niente, alla fine "eppur si muove" ha vinto e un intero castello, dantesco, con tutti i suoi bei gironi, girini e giretti teo-cosmo-logico... è andato a farsi benedire. Ma se non c'era Copernico ero ancora qui a capire in quale girone finivo, sulla base di quale media statistica dei peccati commessi (e non rimessi). Perché per scardinare quel pensiero totalitario occorreva una rivoluzione, copernicana per l'appunto.

Allo stesso modo, il totalitarismo a stelle e strisce non si può superare razionalmente dall'interno. Si può abbattere si, ma guardandolo da fuori. E recuperando poi quel che di buono son riusciti a incastrare in quella maniera così barbara.

Che fare? Forse, iniziando a non crederci troppo... "mio fratello è figlio unico perché è convinto che nell'amaro benedettino non sta il segreto della felicità..." Grande Rino!!!

Un abbraccio!

Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 19:28
09/03 ore 19:10 aggiornamento

ARTEMOVSK


Dopo la liberazione di DUBOVO-VASIL’EVKA, i combattimenti sono proseguiti in direzione di BOGDANOVKA, verso sud quindi. Il fronte si allunga, con lo scopo evidente di DISPERDERE, sparpagliare truppe altrimenti troppo concentrate in un unico punto e così meglio colpirle.
https://t.me/cmiye/9695

E’ coerente con questa interpretazione anche la notizia diffusa dai militari ucraini che in un giorno, in quest’area, sarebbero state combattute 41 battaglie
https://t.me/RVvoenkor/40161
Ovviamente di dimensioni ridotte e su più punti: incalzare il nemico su più direttrici, sfruttare l’ordine insensato di tenere una posizione oggettivamente indifendibile, a questo livello, obbligarlo a tamponare ovunque, disperderlo, infliggergli il maggior danno possibile. La tattica è abbastanza chiara.

Pertanto, come mostra anche questa doppia carta aggiornata, con sia la ripresa aerea che la cartina satellitare con le dislocazioni delle forze ucraine in campo,
https://t.me/z_arhiv/19310
queste ultime vengono costrette a muoversi e a scoprirsi continuamente, finendo sotto il tiro dell’artiglieria e perdendo ogni giorno uomini e mezzi.

Il risultato è questo:
https://t.me/rezident_ua/16756
Soldati ucraini che vagano lungo l’unica strada ancora percorribile (quella tratteggiata in giallo sulla ripresa aerea di cui sopra) composta, in gran parte, di sterrato ridotto a pantano, facendo lo slalom fra decine e decine di mezzi distrutti. Ormai anche i canali ucraini criticano apertamente questa strategia suicida. Vedremo i successivi sviluppi.

ATTENTATO SVENTATO IN TRANSNISTRIA

E’ notizia di oggi che in Transnistria è stato sventato un attentato. Recuperati materiale esplosivo e l’auto entro cui avrebbero dovuto esplodere
https://t.me/RVvoenkor/40160
Arrestato il colpevole, classe 1979, cittadino della Transnistria poi emigrato a Odessa, arruolato quindi dai servizi segreti ucraini (SBU):
https://t.me/polk105/3400

Tentativo odierno di aprire un secondo fronte fallito. Provaci ancora, zio Sam.

NON CI SONO PIU’ I “FEJK” DI UNA VOLTA…

Non ci sono mai stati, in realtà, confezionati sempre in maniera molto grossolana e rudimentale. Ma ora si vede proprio che non hanno voglia… se non avete voglia, come si diceva quando ero piccolo, non fatele, le cose!
Altra foto celebrativa di soldati che passano il confine e si fanno fotografare davanti al cartello della città di PLJOCHOVO (Плёхово). Giusto per continuare a seminare panico fra la popolazione locale:
https://t.me/boris_rozhin/80060
Già, peccato che
1. La neve a PLJOCHOVO si è già sciolta (foto allegate)
2. PLJOCHOVO nella cartellonistica stradale appare con una E (russo “je”) normale e non con la Ё colla dieresi, o diacritico “¨” che dir si voglia (russo “jo”).
altro boomerang dell’ufficio stampa di regime. Almeno per queste castronerie non ci scappa il morto, mettiamola così… anzi, bravi, andate avanti così a farvele in casa che vi applaudiamo tutti, promesso.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 12:35
09/03 ore 12:20 aggiornamento

UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO

Cosa distingue il fascismo del XXI secolo da quello di un secolo fa… domanda da un milione di dollari.

La cui risposta richiederebbe ben altri menti, tempi e risorse, rispetto a quelle che un poveretto può dedicare con quel che sa, con come lo sa, e con quando può mettersi a scrivere. Tuttavia, il poveretto in questione, ovvero io-me, qualcosa da dire ce l’ha. E non perché si diverta a fare il tuttologo o il commissario tecnico del bar dello sport, ma perché i suoi studi in tempi non sospetti si sono imbattuti in questioni simili. MOLTO simili.

A partire da Storia politica e delle istituzioni dell’Asia Orientale iterato, che per i nipponisti prevedeva lo studio di questo manuale:
Francesco GATTI, “Il fascismo giapponese”, Venezia, Cafoscarina, 1997
(la prima edizione è di molto prima… come il mio esame del resto, son vecchio ormai… lezioni ed esame, comme d’habitude, non con il professore ma con la povera assistente…)

Un testo denso, accademico, dove gran parte della trattazione è dedicata a stabilire se quello giapponese potesse essere definito fascismo o no. Per poi propendere per il si. Quindi taglio gordianamente la questione e passo oltre. Se quello giapponese fu fascismo, e fu fascismo, anche quello attuale è fascismo. Non è questa la domanda da un milione di dollari.

Tale domanda è sul come, non sul se. Fornisco una traccia, sulla base di esperienze passate portate a modello di studio, senza la pretesa di elevarle a paradigma. A mio avviso la rivoluzione copernicana da compiere nello studio di questi fenomeni consiste nel cercare di portarne l’analisi – come si faceva una volta, del resto – SULLA RELAZIONE FRA
- rapporti socio-economici storicamente determinati e
- sovrastruttura che da essi ne è conseguita, o li ha accompagnati, o li ha a sua volta parzialmente, di rinterzo, determinati
Né più né meno della rivoluzione copernicana originaria, o di quella compiuta da Marx nel considerare il valore merce a partire dal lavoro.

Discorsi veterocomunisti? Forse. Anzi, sicuramente (ma non vetero). Facciamo attenzione però: stiamo studiando un caso molto viscido. In Ucraina abbiamo UNA SITUAZIONE APPARENTEMENTE SCHIZOFRENICA, DOVE CONVIVONO
- simbologia nazifascista (originaria e successive varianti dell’internazionale nera fino ai nostri giorni)
- riabilitazione storica piena del nazifascismo fino alla
- costruzione del mito fondativo del regime sulla base dell’UPA di Bandera, delle SS Galizia, eccetera
CON
- una propaganda di regime che (ALL’ESTERO!) ha il coraggio di dire che i nazifascisti siano i russi: infatti, il soldato doppiogiochista americano passato ai russi INSISTE su questo punto. Persino l’ANPI, l’anno scorso, il 25 aprile scorso, è stato oggetto di pressioni indegne SU questo preciso punto; e quest’anno ho idea che andrà uguale.
- un’immagine di società civile creata AD ARTEM e più europea degli europei (Eurovision, Bruxelles, Strasburgo, tutti i salotti possibili e immaginabili)
- un sistema parlamentare (con una “maggioranza” una “opposizione” altrettanto formali, dopo aver fatto fuori TUTTE quelle sostanziali)
- che IN UNA SITUAZIONE COME QUESTA, di “Strana 404”, di Paese ormai attaccato economicamente al respiratore della mafia NATO degli “aiuti”, discute disegni di legge
- sulla legalizzazione della cannabis
- sui matrimoni omosessuali

Della serie: va tutto bene così, avanti tutta, solo abbiamo bisogno di “CIVILIZZARCI”.

A proposito di questi ultimi, una deputata della Rada ha avuto anche il coraggio di commentare: “in questo ci differenziamo GENETICAMENTE dai russi”. Al che il commentatore se l’è trovata servita su un piatto d’argento: certo, noi discendiamo dall’homo sapiens, voi dall’omo- e basta…
Battuta di spirito a parte, torniamo alla nazista di cui sopra: lei intendeva differenza GENETICA dal popolo inferiore (i moskaly) e altrettanto GENETICA comunanza con il popolo superiore (gli “Europei”).

Ma torniamo al primo caveat cui abbiamo appena accennato. L’approccio NON può essere quello delle ETICHETTE. E’ vero che sono simboli identitari. Che sono SEGNI DISTINTIVI. Ma torniamo alla croce celtica su un muro del mio paese e a fianco, scritto in nero: “Onore al popolo palestinese - FdG”. Io che andavo in giro con la kefja al collo pensavo, tra me e me… chissà quale corto circuito ha portato quei fasci di merda a scrivere quelle cose. Oggi è ancora peggio. Roba da psicologi. Correre dietro ai segni distintivi, in un contesto come questo dove tutto è destrutturato, ci porterebbe soltanto a correre in tondo, come quelle mille lire pasticciate che un giorno mi son finite e su cui c’era scritto: “come fare impazzire un carabiniere – girare” su entrambi i lati. Non ne usciamo più.

Ci viene allora in aiuto il buon Carletto. Meglio, gli storici che nel secolo passato hanno lavorato sui popoli extraeuropei studiando sul campo, nel dettaglio, i processi di modernizzazione endogeni ed esogeni fino alle estreme, rivoluzionarie, conseguenze partendo dall’analisi dei rapporti sociali, e non delle etichette (scuola didascalica anglosassone, certi manuali in inglese di storia del Giappone di migliaia di pagine piene di crosta e assolutamente vuote di mollica). Anche Gramsci, col suo concetto di rivoluzione passiva, c’è sicuramente d’aiuto, fra l’altro.

In buona sostanza, ci può tornare in aiuto tutto quanto abbia studiato approfonditamente e LEGANDO TRASFORMAZIONI IDEOLOGICHE A MUTAMENTI STRUTTURALI; esempi come:
- il Giappone dalla crisi del feudalesimo Tokugawa all’epoca Meiji
- la Cina dalla Guerra dell’Oppio al modello di Yan’an
- La Russia da Pietro il Grande a Lenin
- Il Paese dei Soviet da Lenin a Stalin
- La Turchia dalla fine del regno ottomano alla rivoluzione kemalista
- Il caso del partito Tudeh e la rivoluzione socialista in Iran
- Il Baathismo e la rivoluzione socialista nei Paesi arabi
- Il modello di sviluppo indiano da Gandhi a Nehru
- I socialismi di Patrice Lumumba e Thomas Sankara
- Fra Fidel e Allende: modernizzazione, lotta e socialismi in America Latina
- Cristo si è fermato a Eboli o a Baggio? Concezione della lotta politica, sindacale, rivoluzionaria nazionale fra “quistione meridionale” (Gramsci), “modernizzazione metropolitana selvaggia” (gli anni del “boom”) e macerie attuali
- …

L’ultimo titolo, volutamente provocatorio, è per riportare discorsi sui massimi sistemi a casa nostra, dietro l’angolo. Chiedo inoltre scusa per non averne citati altri EGUALMENTE IMPORTANTI (Sud Africa, Indonesia, Libia, la Jugoslavia di Tito, il Brasile…). Penso che la sostanza sia chiara.

Di fronte, peraltro, a TALE RICCHEZZA STORICA IN RELATIVAMENTE POCO TEMPO, stupisce ancora oggi l’APPIATTIMENTO SUL MODELLO DI PENSIERO UNICO U-ccidentale riassumibile nel saluto romano di un omicida seriale con sottofondo musicale di un gruppo rock in calzamaglia e bandiera a stelle e strisce sulle chiappe. Stupisce e rattrista.

Veniamo ora all’Ucraina. E partiamo dal presupposto che, dopo la fine dell’URSS, IL MODO DI PRODUZIONE VIGENTE PER VENT’ANNI E’ STATO QUELLO DI UN CAPITALISMO NAZIONALE OLIGARCHICO ED ESSENZIALMENTE DI RAPINA.

L’accumulazione originaria l’aveva fatta il popolo sovietico, la spartizione del bottino l’han fatta burocrati divenuti, LETTERALMENTE CON UN COLPO DI PENNA, proprietari dei mezzi che erano stati chiamati ad amministrare. “Amministrare”, altro termine improprio. Così come “curatori fallimentari”. Quello che avvenne è stato un vero e proprio SACCHEGGIO. Sfruttamento fino al midollo, fino alla morte del paziente, di risorse preesistenti.

KUCHMA non era SANKARA, era l’ANTITESI di SANKARA. Kuchma era l’utile non-idiota al potere di cui gli oligarchi avevano bisogno, come El’cyn in Russia. Non-idiota perché sapeva vendersi bene. In tale situazione occorreva:
- Distaccarsi da un vicino diventato “di troppo” per procedere a una spartizione più sicura e “indipendente” (CSI… del resto!) di risorse fino ad allora CONDIVISE (il GOSPLAN non differenziava fra repubbliche in MOLTI settori, praticamente in tutti quelli del settore A, per esempio, ovvero “produzione di mezzi di produzione” e in molti del settore B “produzione di beni di consumo”)
- Puntare su ELEMENTI IDEOLOGICI CHE ACCELERASSERO IL PROCESSO DI DIVISIONE E DISGREGAZIONE voluto dall'élite al potere, dalla nuova classe

E QUI INIZIA LA LUNGA MARCIA DEGLI OLIGARCHI PER
- Imporre una lingua nazionale che tale, per almeno metà Paese divenuto tale per motivi puramente amministrativi nel tanto odiato periodo sovietico, nazionale non era.
- Imporre un’ideologia AUTONOMA e FORTEMENTE differenziata
- Ridisegnare la testa di un popolo, RIPROGRAMMARLO al PROPRIO BENEFICIO

Ora, non sono riusciti spagnoli e portoghesi in America Latina, nonostante il genocidio perpetuato, a RIMAPPARE E RIPROGRAMMARE COMPLETAMENTE i cervelli di Atzechi, Incas e Maya, figurarsi quattro oligarchi di merda in trent’anni. ANCHE SE DANNI ENORMI, SICURAMENTE E IN PARTICOLARE DOPO IL 2014, NE HANNO FATTI! ECCOME! SPECIALMENTE SULLE GIOVANI GENERAZIONI!

E veniamo all’oggi. Il titolo di questi appunti che non diventeranno mai qualcosa più strutturato di questo ma che sarei felicissimo se qualcuno lo facesse, è “UN PACCHETTO (FASCISTA) CONSOLIDATO”.

La NATO ha il suo PACCHETTO “MODERNIZZAZIONE”. Accennato nel discorso di Obama al CAIRO, portato in giro per il mondo (E CON SCARSISSIMA FANTASIA!) con le cosiddette “rivoluzioni colorate”, sfociato nelle cosiddette “primavera arabe”, e via discorrendo. UN PACCHETTO CONSOLIDATO, per l’appunto. ESPORTATO IN UCRAINA CON IL COLPO DI STATO DI MAIDAN 2014, TRAPIANTATO IN QUESTI OTTO ANNI INSIEME AI BIOLABORATORI E AI PROGRAMMI DI ADDESTRAMENTO DEGLI SQUADRISTI DI AZOV INSIEME AI REPARTI SPECIALI DELL’ESERCITO. Un PACCHETTO SI’ CONSOLIDATO, MA PERSONALIZZATO PER LA VARIANTE UCRAINA: quindi identificazione URSS-RUSSIA, Socialismo-Russia, Armata Rossa-Russia, e altre bestiate imposte a tutti, dalle giovani menti sui libri di testo ai media di regime. Al contempo, identificazione UPA-Bandera-Ucraina, sdoganamento e valorizzazione in chiave patriottica degli squadroni della morte di Azov, Ajdar, Donbas e via discorrendo.

In questo, abbiamo la sconfitta elettorale di POROSHENKO e l’ascesa al potere di ZELENSKIJ. Partito come conflitto interno a oligarchi organici allo stesso blocco di potere (il Partito delle Regioni, il Partito comunista ucraino, e le altre opposizioni erano state messe fuori legge… e son riusciti a litigare fra loro… il potere logora…) L’ASCESA AL POTERE DI ZELENSKIJ HA APERTO UNA NUOVA FASE NELLA DISGREGAZIONE STATUALE UCRAINA, PASSANDO ALLA SUDDITANZA DIRETTA ANGLOAMERICANA.

IL CAPITALISMO OLIGARCHICO DI RAPINA ERA AL CAPOLINEA. Incapace di svilupparsi, proprio perché non aveva nello SVILUPPO il proprio codice distintivo ma nel mero sfruttamento dell’esistente FINO A ESAURIMENTO, era destinato a soccombere NON DI FRONTE a una risorgenza del capitalismo statuale (caso russo), ma DI NUOVI SOGGETTI CHE SI AFFACCIAVANO SULLA SCENA: LE MULTINAZIONALI STRANIERE E UNA TORTA CHE NON VOLEVANO PIU' SPARTIRE CON SOGGETTI LOCALI, DIVENUTI DI INTRALCIO

Multinazionali angloamericane che, INOLTRE, trovarono in Ucraina
- Risorse “non sufficientemente valorizzate”
- Un’ottima TESTA DI PONTE
e sul continente europeo per
penetrare mercati russo, turco e centroasiatico e, visto che non parliamo di sanvincenzo,
partire con una MAIDAN russa che consentisse lo smembramento e lo sfruttamento di risorse “non sufficientemente valorizzate” ma in quantità INIMMAGINABILE rispetto a quanto i gialloblu potevano offrire.

Interessi che coincidevano con quelli imperialistici NATO, e di cui la NATO era ed è il braccio militare, A PRESCINDERE DA CHI SI SIEDE SUL CAMPIDOGLIO. E che ebbero in Zelenskij e nel suo gruppo, SIN DAL SUO PRIMO VIAGGIO A LONDRA (2019), LA SPONDA POLITICA NECESSARIA.

C’era però un PERO’ GRANDE COME UNA CASA: si chiamavano DONBASS e CRIMEA. E su quello ci hanno lavorato, e abbiamo visto anche come.

IL PERO’ MAGGIORE era però, ANCORA UNA VOLTA, ideologico. Religioso, persino. Immaginiamoci un papa inviso a Washington in un’Italia invisa a Washington e il tentativo, sempre anglofono, DI COSTRUIRE UNA CHIESA CATTOLICA NAZIONALE SPAGNOLA in opposizione a quella fedele a Roma. E’ quello che è successo non in fantasia, ma in realtà, in Ucraina. Ma non solo è stata costituita ARTIFICIALMENTE un’altra chiesa, bensì han cominciato a perseguitare la prima.
RIMAPPATURA RELIGIOSA COME SEGNO DI UNA RIMAPPATURA IDEOLOGICA DI CUI LA PRIMA E’ PARTE.

SI BADI, IL PACCHETTO FASCISTA NON IMPONE UNA RICOSTRUZIONE ORGANICA, ANZI MENO “ORGANICA” E’, PIU’ DISPONIBILE E’ A OPERAZIONI DI PICCOLO CABOTAGGIO, LEGITTIMATE IDEOLOGICAMENTE PUR NON AVENDO FONDAMENTO ALCUNO, MEGLIO E’. E’ UN FASCISMO
- FLUIDO, DECOMPOSTO NELLA FORMA E
- SOLIDO NELLA SOSTANZA
1. CLASSISTA (IL MONDO SI DIVIDE IN DUE CATEGORIE, CHI VA IN MONTAGNA A CHAMPAGNE E CHI CREPA AD ARTEMOVSK COME CARNE DA CANNONE),
2. DITTATORIALE (SI FA QUEL CHE DICO IO),
2. TOTALITARISTICA (SI CREDE IN QUELLO CHE DICO IO, IL MONDO E’ COME DICO IO),
4. RAZZISTA VERSO IL POPOLO INFERIORE A FIANCO (E SUPREMATISTA BIANCA IN GENERALE).
Il tutto condito in SALSA SERVILISTICO-COMPRADORA tipica di qualsiasi Stato fantoccio che rende questo fascismo pari all’ideologia che regge qualsiasi neocolonia nel mondo, MA in Europa.

Per i padroni NATO DALL'INIZIO DEL CONFLITTO C'E' INOLTRE UNA DOPPIA VALENZA:

NON SOLO RIFERITA ALLA GUERRA IN ESSERE CONTRO LA RUSSIA, ma A UNA GRANDE RISTRUTTURAZIONE DEGLI EQUILIBRI E DEI RAPPORTI ECONOMICO-SOCIALI NEL VECCHIO CONTINENTE. QUEGLI SPIGOLI ANCORA ESISTENTI IN EUROPA, QUELLE RESISTENZE LOCALI alla loro EGEMONIA TOTALE.

Colpirne uno per educarne cento… oppure, parafrasando Lenin, se “il modello russo indica a tutti i Paesi qualcosa, e assolutamente essenziale, del loro inevitabile e non lontano futuro” (русский образец показывает всем странам кое-что, и весьма существенное, из их неизбежного и недалекого будущего), il modello ucraino “parla” molto anche a noi, che pensiamo di restarne fuori.

Due gasdotti saltati ci han rimesso al nostro posto. Siamo soltanto i prossimi.

Aggiornamenti a seguire.
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Emanuele
Thursday, 09 March 2023 14:27
Pacchetto spedito pure in Georgia?
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 14:52
Han fatto il corriere l'altro ieri, Emanuele! :-)

Mamma mia... dove ti giri giri, tra Transnistria (attentato sventato oggi, poi stasera lo riporto...) + Moldavia e Georgia, passando per il Nagorno Qarabagh, i tentativi di aprire un secondo fronte non cessano.

Son scatenati... poi da Washington son talmente spudorati che ormai commentano, minacciano, patrocinano... in tempo reale. E' già partita la scomunica al governo georgiano, colpevole di essere "troppo neutrale".

D'altronde, ora che ci penso, è il "creative chaos" stile Condoleeza Rice. Non serve costruire, basta sfasciare e il caos creativo poi ci pensa lui a mettere le cose a posto. A COSTO ZERO, peraltro. Zero zero proprio no... qualche PR action la paghi, più organizzatori, più corsi accelerati di guerriglia urbana uso social, per quello di solito c'è un certo Soros che passa bustarelle e mazzette... poi come si regolano tra loro non ci è dato sapere.

Ma rispetto a tornare a sparare direttamente i costi si abbattono, su questo non c'è dubbio. Vedremo come va a finire anche lì...

un abbraccio!
paolo
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Alfred
Thursday, 09 March 2023 16:30
Peccato che il caos creativo non si applichi al loro territorio nazionale.
Eppure di faglie tra razzismi, religioni e differenze sociali ce ne sarebbero a iosa.
Un processo per Stati disuniti e combattenti ... in belle guerre civili in cui possono sfogare rambismo e provare le armi diffuse...
Si, non esattamente a cosa umana e da augurare, ma sai che respiro a pieni polmoni per il resto del mondo ...
Ok, ok, sparito un bullo ne comparira' un altro, ,ma ... un piccolo intervallo?
Almeno quello
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 18:12
Un intervallo, che si spera il più lungo possibile, ma talmente lungo... che alla fine tutti lo considerino la normalità, e non un intervallo! Speriamo Alfred, alla fine di tutta questa storia.

"Creative chaos" "in the land of the free"... mi hai fatto venire in mente quel pazzo visionario di John Carpenter... uscito negli Ottanta con 1997 Fuga da New York, oppure Essi vivono, oppure il decisamente più noioso 1999 Fuga da Los Angeles, dove però quella scena finale dove con un click si ritorna all'età della pietra è decisamente geniale.

Di fatto gli USA mi paiono, al loro interno e senza arrivare a Capitol Hill o alle manifestazioni del BLM, in pieno caos creativo. Probabilmente, a livello di disgregazione sociale, sono arrivati a un punto dove per ogni elemento potenzialmente eversivo che esplode ce n'è un altro di segno diametralmente opposto che fa lo stesso, e alla fine il tutto si riduce a una questione di ordine pubblico. In un regime bipolare di totale monopolio lobbistico dove anche la ex working class, ridotta essenzialmente a sottoproletariato, è incapace di una propria soggettività ed è quindi tirata per la giacchetta da una parte o dall'altra.

Questo, unito alla natura essenzialmente parassitaria del sistema, che riesce sempre a recuperare da qualche parte soldi QB per farli annusare a tutti, sparigliando ulteriormente le carte, oltre che a un mostro ideologico dominante, dove l'obbiettivo non è che tutti stiano bene, ma che se nella vita non riesci tu, singolo, individuo, atomo è, essenzialmente, individualisticamente, colpa tua e basta, ha consentito a tale struttura di reggersi e tollerare lacerazioni che da altre parti avrebbero potuto sfociare in colpi di stato e guerre civili.

La cosa che mi fa tristezza è che questa ideologia, peggio, questo mostro ideologico, miete vittime ovunque. Aprendo la strada a tutto il resto...

Un abbraccio
paolo
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Emanuele
Thursday, 09 March 2023 13:57
Salve Paolo, giorni fa leggevo un pezzo di Gianandrea Gaiani su Analisidifesa nel quale stimava in 1,3 mln di soldati il totale di forze a disposizione di Kiev al momento, secondo te è una stima realistica?
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 15:13
Ciao Emanuele!

la carne da cannone potenziale è quantificabile in un milione di uomini ancora. Sono le stime che ogni tanto leggo anche sui canali russi. Poi c'è il "tra il dire e il fare", che è un altro discorso.

Riguarda, ancora a livello teorico ma informale
- le mazzette che si pigliano le guardie di frontiera per fare espatriare (5-7.000 è la cifra, dollari mi sembra la valuta ma fossero anche euro al cambio di oggi non cambierebbe molto).
- gli intoccabili (che comunque sono una élite ristretta e non incidono)
- i non toccati sinora, categoria che comprende (spiace dirlo) i riformati per invalidità o malattia (e nemmeno tutti, peraltro...), gli studenti che godevano di rinvii ... e basta, perché esenzioni ed esoneri che vigevano da noi lì erano già saltati.

Questa la teoria, formale e informale.

Poi c'è la pratica dei video di arruolamenti coatti che vediamo praticamente ogni giorno sui canali telegram. La pubblicità negativa che genera, a livello di imboscati che aumentano esponenzialmente. Tre, quattro cartoline, nessuno in casa...

E poi, forse soprattutto, c'è la consapevolezza di andare a fare quella fine lì. Quel ragazzo, dell'ovest, per giunta, dove tutti speran di morire polacchi e non di morire in un ovest di cui, sostanzialmente, non gliene frega nulla, dicevo quel ragazzo morto ad ARTEMOVSK dopo soli quattro giorni esser stato gettato nella camionetta, ha fatto scalpore. Ha provocato risentimento, proteste, rabbia fra parenti, conoscenti, e genitori che si trovano nella medesima condizione.

Chi è uscito, infine, è uscito. L'autista che sta venendo oggi da noi a far dogana, si guarderà bene dal mettere piede in questa situazione nel suo Paese. Aggancia il bilico e lo sgancia in Ungheria (Zahony), dove qualcuno farà la spola. E anche chi è sotto protezione per motivi umanitari come da noi in Italia difficilmente sarà prelevato da carabinieri che lo consegneranno alle autorità ucraine.

Per questi motivi, pur esistente sulla carta, ritengo tale cifra altamente improbabile. Questo nelle condizioni attuali, che possono peraltro solo peggiorare: i padroni NATO hanno a disposizione sicuramente molta altra carne da cannone, centinaia di migliaia di uomini andando avanti a rischiare così, ma non un milione. Questa almeno è la mia impressione da quel che leggo ogni giorno.

Ciao
Paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 15:16
PS errata corrige "dove tutti speran di morire polacchi e non di morire in un EST (inteso il Donbass)"
Scusami
paolo
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Paolo Selmi
Thursday, 09 March 2023 08:42
09/03 ore 08:00 aggiornamento

UNO SCHEMA CONSOLIDATO


Possiamo così definire quanto sta accadendo in Ucraina, aldilà dei clamori suscitati da questo o quell’argomento del giorno, o notizia del momento.

Il che è L’ESATTO OPPOSTO di un conflitto congelato, di una guerra di trincea, o di una “deskalacija” come nel caso siriano, per chi se lo ricorda.

Il conto è sempre quello: la coperta è, o si vuole, o si deve, non siamo nella testa del Cremlino, corta. Son partiti con 150 mila uomini e ne hanno aggiunti trecentomila in più cammin facendo, e perché costretti dall’ingresso non ufficiale (come due gasdotti fatti saltare non ufficialmente) dalla NATO nel conflitto.

L’unico modo per vincere una guerra con la coperta corta, al risparmio, è procedere come stanno facendo:

- DUE o TRE direttrici al massimo, non di più, e senza spingere a tutta;
- Q.B., quanto basta per attirare le mosche al miele da una posizione di forza e
- procedere a guadagni territoriali importanti IN PROSPETTIVA, più che nell’immediato,
- ovvero per le conseguenze che comportano
- OBBLIGANDO COSÌ il nemico u-ccidentale ad andare ancora di più in affanno
- nel frattempo, procedendo ad ATTACCHI NOTTURNI MIRATI per bloccare e rallentare il flusso di armi e munizioni da OVEST a EST.

E’ quello che accade ogni giorno e ogni notte. Partiamo dall’ultima fase. I gerani che volano di notte, piuttosto che i missili alati, non li sto neanche più a riportare. Non prendono di mira il palazzo presidenziale, ma centrali termoelettriche, colonne di trasformatori, scambi ferroviari. Quando arriva la soffiata, depositi di armi e munizioni nascosti e centri di dislocazione temporanea di soldati, in genere “mercenari” che non sanno dove metterli perché i posti protetti son già pieni dei loro. È quanto successo, per esempio ieri notte. E ora i treni sono fermi, o in ritardo in attesa di capire come e quanti sostituirne con le motrici diesel rimaste:
https://t.me/yurasumy/7746

Tale attività si intensifica, GENERALMENTE, quando l’attivismo NATO rischia di compromettere l’andamento delle operazioni in corso. A settembre è successo quello che è successo e, dopo l’episodio del ponte della Crimea, son partiti questi attacchi. Prima in massa, tesi a fermare temporaneamente questo crescendo, e poi a tenerlo sotto controllo. Torniamo sempre al punto di partenza. Per i russi si tratta di un popolo unico, ovvero poco meno di una guerra civile, anzi, i paralleli con la guerra civile del 1919-1921 si sprecano a ben vedere. A questo punto, togliere la corrente durante l’inverno a un popolo intero significava, nelle condizioni di totale disinteresse da parte del regime allo stesso se non in quanto fornitore di carne da cannone, condannarlo a morte certa. E questo non è stato. Si va avanti come ieri notte: colpi mirati e, quando la NATO cerca di aumentare di una marcia, la si riporta in ridotta aumentando la scala degli obbiettivi colpiti dai droni.

L’attacco notturno come momento quotidiano di RIEQUILIBRIO di una situazione, ovvero di RIALLINEAMENTO lungo i binari prefissati, ovvero di ELIMINAZIONE di ANOMALIE potenzialmente pericolose. La bomba da 1500 kg di cui tanto si parla, specialmente in u-ccidente e poi di rimbalzo sui social russi che riprendono la notizia diffusa, la usano contro i bunker in cemento armato spessi quanto le mura di un castello medievale o una chiesa romanica, non contro il Palazzo di Zelenskij. Ai russi non interessano martiri.

E veniamo a quell’uno, due punti. Son sempre quelli e si chiamano entrambi DONBASS.

Uno più in su, ARTEMOVSK, in questo momento al centro dei riflettori. Purtroppo una prima fase di quanto temuto ieri, ovvero la CONTROFFENSIVA ucraina, si sta già verificando. È dal 7 marzo, infatti, che avvengono ininterrotti tentativi di SBLOCCO dell’assedio.
https://t.me/yurasumy/7745
Tentativi andati tutti a vuoto, ma siccome nelle intenzioni del regime c’è buttare altre decine di migliaia di uomini e mezzi nel carnaio, allora i russi hanno cominciato a PREMERE MAGGIORMENTE sugli attacchi notturni. Le decine di migliaia arriveranno, ma NON TUTTE INSIEME. Arriveranno già sfiancate, magari da snervanti e interminabili trasferte su stradine di campagna dove ogni due per tre dovranno scendere a spingere il camion che è finito in qualche voragine apertasi, piuttosto che da ultimo tratto a piedi. E lì troveranno chi li aspetta.

E che nel frattempo va avanti, METODICO, “CARRARMATO”, a MACINARE i suoi km al giorno. E alla notte. È notizia appena arrivata infatti quella della LIBERAZIONE DI DUBOVO-VASIL’EVKA (cartina qui):
https://t.me/voenkorKotenok/45935

Un altro pezzo di retrovia ucraina divenuto prima linea e ora liberato, che mette peraltro in difficoltà i suddetti tentativi di contrattacco.

Passiamo al secondo punto dove oggi si svolge l’azione: AVDEEVKA, ma tutta la linea in realtà che porta da GORLOVKA a sudovest di DONECK.
https://t.me/yurasumy/7744

Quest’arco, che riproduce nello schema di base una brutta copia di come era ARTEMOVSK qualche mese fa E DOVE SI VORREBBE FARE LO STESSO, OVVERO ACCERCHIARLO, è così da NOVE ANNI! E’ quello dei famosi blocchi di cemento che compongono bunker spessi quanto una chiesa romanica di poc’anzi. E lì, metterci mano è decisamente più difficile. Ma se non ci si mette mano, DONECK rimarrà sempre sotto tiro. Quindi, giorno dopo giorno, metodicamente, si cerca di smantellare questa linea. E la si smantella, di fatto. Ma a un ritmo che diviene percettibile non giorno dopo giorno, ma mese dopo mese. Tutto il resto, al momento, è contorno.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 March 2023 18:59
08/03 ore 18:50 aggiornamento

AVDEEVKA


Ed eccola qui, la nostra AVDEEVKA, finalmente su una cartina di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140732-44a6c743.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308140731-0762ad41.jpg
Il tentativo di accerchiamento è abbastanza evidente. Tra il dire e il fare c’è una delle zone più fortificate, insieme a MAR’INKA, del DONBASS. Vediamo come si stanno muovendo: a nord di AVDEEVKA vediamo che VESELOE è libera. Il significato di questo avanzamento è notevole, perché consente di puntare sul VERO obbiettivo che è KRASNOGOROVKA poco più a nord. Scop di questa azione: tagliare la vie di comunicazione di AVDEEVKA. Esattamente come ARTEMOVSK. Con la differenza che l’intera linea qui è MOLTO più fortificata e necessita di un fuoco di artiglieria e di un intervento dell’aviazione MOLTO più intensi per poter pensare di produrre qualche effetto. Vedremo gli sviluppi.

ARTEMOVSK: TUTTO PER TUTTO

Se la notizia dovesse essere confermata, saremmo all’assurdo. In questo momento, ZELENSKIJ starebbe dando ordine di concentrare CINQUANTAMILA UOMINI per tenere ARTEMOVSK e contrattaccare.
https://t.me/polk105/3371

I migliori da CHARKOV e da ZAPOROZH’E: “tanto i russi non attaccano”… 5-6 brigate come minimo per un totale che può arrivare a cinquantamila uomini (Речь идет минимум о пяти-шести бригадах. Общая численность украинской группировки может достигать 50 тысяч человек). Come nota l’articolista a commento di questo spiffero, che speriamo vivamente non corrisponda a realtà, sicuramente le cose per i russi si complicherebbero. Ma neanche più di tanto, a ben vedere. Li aspettano, sanno esattamente da dove attaccano e come attaccano, li colpiscono. Mettersi in difesa costituisce, in queste condizioni di superiorità di artiglieria, un vantaggio tattico notevole. Probabilmente, decisivo. Sicuramente, devastante per gli attaccanti. Dio non voglia che accada questo ulteriore massacro.

RYBAR come suo solito svolge un lavoro egregio e conferisce a tutto questo argomenti dettagliati e una veste grafica comprensibile:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-e0a322a1.jpg
e con legenda in caratteri latini
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308112113-acc835e4.jpg

Nella trappola di ARTEMOVSK attualmente operano NOVE BRIGATE (meglio, QUANTO RESTA di nove brigate). DODICI, invece, SAREBBERO LE BRIGATE PRONTE A PARTECIPARE A QUESTO CRUENTO “TUTTO PER TUTTO”. Le vediamo disposte AD ARCO intorno al cuneo russo, meglio, a quell’abbozzo di cuneo abbastanza tozzo e “bugnoso” per rendere la parola “cuneo” un eufemismo.

Ed è tutto qui, studiando la conformazione del terreno e della disposizione sul campo, che la strategia NATO mostra tutti i suoi limiti.
1. Non esiste, in questo momento, possibilità di collegare in maniera stabile le brigate che ogni giorno vengono decimate nella trappola coi loro “soccorritori”: le strade le abbiam viste, le distanze fra truppe russe appostate a lato queste vie di comunicazione le conosciamo, i risultati dei tentativi di colonne di mezzi di procedere in entrata o in uscita anche.
2. Allora le brigate mobilitate dai generali NATO cercheranno VEROSIMILMENTE di muoversi ATTACCANDO SUI FIANCHI. DA SEVERSK, DA SLAVJANSK E KRAMATORSK, DA DRUSHKOVKA E KONSTANTINOVKA., DA TORECK.
3. Peccato che, così facendo, LASCERANNO POSIZIONI FORTIFICATE NATURALMENTE DA TERRAPIENI MONTUOSI dove attualmente dominano per IMPANTANARSI E FINIRE IN BOCCA AI RUSSI.
4. Su un terreno in quel punto pianeggiante e ben controllato (Основные выходы, по которым возможно организованное отступление, находятся под полным огневым контролем российских войск. https://t.me/rybar/44367). Ne danno testimonianza le colonne di mezzi fatte fuori in questi giorni.
5. Inoltre, è notizia di poco fa che i russi siano già entrati e abbiano liberato tutta la parte EST di DUBOVO-VASIL’EVKA, a OVEST di BERCHOVKA!
https://t.me/RVvoenkor/40093
In altre parole, stanno migliorando le loro posizioni, la loro disposizione sul territorio, arrivando a minacciare inoltre fette di territorio che si trovano ora sotto attacco da più punti. Tenere tali posizioni finirebbe solo in un bagno di sangue, l’ennesimo, per truppe mandate al macello.
6. Ma vi è di peggio: tutto questo AMMASSARSI DI TRUPPE IN CONDIZIONI DI NETTA INFERIORITA’ DI ARTIGLIERIA E DI ASSOLUTA MANCANZA DI CONTROLLO DELLO SPAZIO AEREO, costituisce ULTERIORI RELATIVAMENTE FACILI BERSAGLI NELLE RETROVIE! INTERI REPARTI E CENTRI DI COMANDO ANNIENTATI SENZA NEPPURE ARRIVARCI, AL FRONTE. https://t.me/milchronicles/1631
7. Stesso discorso vale per i mezzi coinvolti in queste operazioni. Si ammassano, si rendono visibili, diventano bersaglio. E’ più difficile colpire un nemico sparso e mobile che uno ammassato e rallentato in questa maniera.

Certo, se quando attaccano i wagnerovcy sono ancora lì ad aspettare l’ultima fornitura perché manca il conalbi a olio sull’ultima carta, oppure la data è sbagliata perché non hanno girato la data sul suddetto timbro, oppure il treno è in ritardo, o dalle prime linee danno le coordinate ma in quel momento c’è il cambio turno e bisogna aspettare un’ora prima che partano i jet o le batterie di lanciarazzi multipli siano messe in posizione e sparino… beh, allora le cose cambiano. Rybar ne fa anche accenno, a fine pezzo. Ma al momento tutto quanto sta accadendo lascia trasparire maggiormente l’eventualità di uno scenario decisamente sfavorevole a una controffensiva su questa direttrice, e al conseguente, ulteriore, massacro. Speriamo che vada a esaurirsi qui, con tante congetture e basta. Davvero. Anche perché non mi sembra ormai ARTEMOVSK e basta a essere in sofferenza. Questo tutto per tutto che lascia scoperto (tutto, quasi o molto, a questo punto, importa relativamente…) il resto, potrebbe risolversi nella peggiore batosta presa dalla NATO da quando i Vietcong entrarono a Saigon.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 March 2023 12:51
08/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK E IL CENTRO DEL RING

Cartina aggiornata a stamane di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105329-4534fbab.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/08/20230308105328-aa0f8d36.jpg
dove abbiamo la rappresentazione plastica di quella verticale che PARZIALMENTE taglia in due la città.

Di fianco al fiume c’è Ulica Nezavisimosti (“viale indipendenza” per gli amici…) che taglia in parallelo e che è già parzialmente liberata a nord e a sud. Anche senza essere volpi del deserto, è facile capire come gli edifici a EST di tale viale, ora che a EST sono sotto il tiro dei pezzi spostati più a ovest e a SUD e a NORD già sotto attacco dalla strada principale, siano in una bruttissima posizione. Così come altre posizioni ora facilmente attaccabili non da due, ma da tre punti. In un contesto da “si salvi chi può” come quello continuamente ripreso dalle videocamere degli stessi soldati NATO, peraltro, che rende ancora più difficile la tenuta di chi invece cerca di non mollare colpo.

E ciò perché, lo ricordiamo, non solo l’ordine di ritirata non è arrivato, ma in queste condizioni tragiche si continuano pompare dentro la “fortecja bachmut” uomini e mezzi
https://t.me/legitimniy/14906
comportamento che anche osservatori esterni come “Al Arabiya” cominciano a deprecare
https://t.me/namarshe/4902
e che compromette anche altri fronti, non adeguatamente coperti, come la parte più in alto, a OVEST di SOLEDAR, dove oggi i russi sono arrivati a ZALIZNAJNSKOE
https://t.me/polk105/3360

A questo punto, una parte sta combattendo una guerra al risparmio, al punto che siamo tornati alla strategia del GATTO COL TOPO. Come un anno fa, con la differenza che questa volta il TOPO non è solo l’esercito ucraino, ma la NATO intera dopo il suo ingresso a settembre. Minaccia offensive su più fronti, finta, scalda e fa andare su di giri i motori, affonda anche su alcuni punti strategici, ma si guarda bene dal partire con un’offensiva di massa. Se poi il risultato arriva, meglio. Se non arriva, si riparte con lo stesso giro.

Se non piace l’immagine del gatto col topo, usiamo quella del RING, non c’è problema. La Russia dopo settembre ha riguadagnato IL CENTRO DEL RING e SI LIMITA A CONTROLLARE, mantenendo L’INIZIATIVA ma senza affondare. Ha quindi puntato verso un angolo. In questa situazione, la NATO poteva tranquillamente uscire dalle corde, ancora lontane, e invece ha accettato scambi diretti, chiudendosi alla fine all’angolo da sola. Ora continua a combattere in maniera scomposta, a due mani, scoprendosi continuamente e prendendo, ogni due per tre, colpi al viso che aprono nuove ferite e al corpo che la fiaccano sempre di più. Al che invece di ricomporre la guardia, come il peggiore dei dilettanti allo sbaraglio, si scompone ancora di più, prendendone ulteriormente e consumando fiato ed energie preziose. Schiuma di rabbia, la NATO. Vorrebbe passare ai calci sulle tibie e sui coglioni, ai morsi, al tirapugni, alle dita negli occhi e alle testate,. Ma non può. Qui, a differenza dei casi passati dalla cosiddetta “fine della guerra fredda”, c’è il miglior arbitro al mondo: si chiama DETERRENTE ATOMICO. E non solo impone di usare solo guantoni da dieci once e dalla cintola in su, ma rimane la migliore garanzia che tali regole e modalità siano RISPETTATE.

Neppure corrompere un assistente dei russi e drogare il beverone o altri colpi bassi, per il momento, hanno funzionato. Non siamo più a Monaco 1972: se un arbitro oggi “non sentisse” il TIME OUT chiamato PER TEMPO dalla squadra sovietica, o se il cronometro nel frattempo avesse continuato a scorrere rosicchiando ulteriori secondi da quei fatidici TRI SEKUNDY che invece dovevano, ripeto DOVEVANO, apparire sul tabellone, nessuno oggi si sognerebbe di dire a quei farabutti: rifate, “Basket is a gentlemen sport” (qui la riduzione cinematografica dela scena):
https://www.youtube.com/watch?v=B6gB3Q3VnfU

Oggi... “prendi e porta a casa”. Ma il DETERRENTE impedisce, al momento, anche che non tutti i colpi bassi come questi vadano a segno. L’unico colpo basso di un certo rilievo, peraltro, quei signori d’oltremanica e oltreoceano lo han fatto a noi, facendoci saltare i gasdotti. Colpo basso che peraltro accettiamo, supinamente, senza battere ciglio.

A ben vedere solo una regola, i russi, non sono riusciti a imporre alla controparte atlantica: quella del K.O. TECNICO. Sarebbe già accaduto, e non da oggi. Ma la NATO ha deciso di spremere questo popolo, questa terra, “fino all’ultimo ucraino”. A questo, del resto, servono i fantocci che ha collocato sia al potere, sia come finta “opposizione”. E i russi nulla possono se chi presenta ferite e tumefazioni sempre più evidenti va avanti a farsi massacrare.

Anche qui però c’è un però: un però grande come il popolo ucraino. Infatti, il popolo sta capendo sempre di più che da questo incontro uscirà devastato, se non del tutto steso. E questo “dettaglio”, “piccolissimo”, differenzia ENORMEMENTE la situazione attuale da quella del 2022. Perché pur non essendoci una RESISTENZA non dico armata, ma quantomeno ATTIVA, al regime di KIEV (dopo otto anni di totale smantellamento di qualsiasi forma organizzata di opposizione non si può pretendere la luna…), una RESISTENZA PASSIVA già c’è. E’ quel “eto bezpredel’no!”, quel “fugi, Mykola!” che sempre in più gridano. Vedremo SE e IN COSA si evolverà.

Aggiornamenti a seguire.
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Мир
Wednesday, 08 March 2023 14:50
Caro Paolo,
la pezza che stan cercando di mettere al caso del nord stream è bellissima nella sua fanciullesca ingenuità; cito il caso del tubo del gas perchè, fa i tanti e troppi esempi, diciamo che è quello su cui si può anche fare una battuta di spirito, dato che almeno non ci ha lasciato direttamente la pelle nessun povero disgraziato.

In sostanza ci stanno dicendo che, come l'altra volta qualcuno aveva fatto un corso per diventare pilota per poi schiantarsi contro i due grattacieli, stavolta, più modestamente, qualcuno ha noleggiato una bella barca, ci ha caricato pinne, fucile ed occhiali e un po' di polvere a sparo e poi si è fatto un tuffo fino a 50 metri.

Ma non eran proprio dei veri professionisti perchè li stavan guardando e non sembrava gente del posto conosciuta, forse di un altro gruppo, un'altra tribù.

Comunque nessuno ha visto nulla ufficialmente, in effetti cosa puoi vedere in una stretta fascia di mare controllata dai paesi NATO, così stretta che la flotta di San Pietroburgo, per entrare ed uscire, deve fare quasi le manovre degli autobus lungo la costiera amalfitana?

Mi pare stiano iniziando a montare delle giustificazioni (e ne hanno tante da mettere insieme) per tentare di uscire da questo ennesimo disastro, però il livello è da bambini di cinque anni, sporchi di cioccolato fin sopra i capelli, che piangono e sbattono i piedi urlando che non sono stati loro a svuotare e rompere il vasetto di nutella.

L'altra, più grave, riguarda la tragedia di Artemovsk, i Russi han dovuto pure inventarsi i bisticci tra il Ministero della difesa e il gruppo Wagner, per cercare di trattenere ancora un po' l'esercito ucraino in zona, dato che il tritacarne è ancora in garanzia, perchè i poveri civili ucraini in uniforme mandati lì a calci, avevano avuto una mezza idea di iniziare ad andar via sul serio.
Invece se i Russi son distratti dalle loro carte bollate di accompagnamento delle munizioni: erano per me, no erano per lui... magari riusciamo ad arrivare fino in Crimea.

In tutto questo, son riusciti a far perdere la pazienza anche ai Cinesi, eran 1.000 anni che non usavano certi toni ufficialmente, solo che li fai parlare una volta, ce lo ripetono per la seconda... alla terza ce lo dicono in faccia: "siete ploplio dei cletini."

E via la banca centrale cinese a buttare sul mercato ancora un po' di titoli di stato americani, e loro ad alzare i tassi di interesse per tentare di farli comprare a qualcun altro.
E noi italiani, poveri disgraziati indebitati marci, costretti a cercare di collocare i nostri btp a 1.40 % perchè se li emettiamo al 5% per tenere il passo degli altri, falliamo in 2 settimane.
Cosa vogliono i nostri padroni per comprarci un po' di questi titoli a basso rendimento? Obbedienza assoluta.

Come diceva la Sora Lella: annamo bene!

Un caro saluto, a presto

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 March 2023 16:41
Hai ragione Mir... alla fine è stato soltanto "un tuffo dove l'acqua è più blu... niente di più!" E noi qui a ricamarci sopra.

Come quel mio amico di tredici anni che, in campeggio in montagna del gruppo ragazzi del paese vicino al mio (dove mi ero imboscato alla grande...). Facevamo a chi aveva il coltellino svizzero più bello, io con un Opinel tanto bellino quanto innocuo che me lo ricordo ancora... diecimila lire investite per una buona causa, ovvero far la punta ai rami! Subito stroncato da chi aveva i Victorinox superfighi... e poi era venuto lui e ci aveva messi tutti a tacere con un coltello da rambo doppia lama bussola ago filo interdentale e tamarrate assortite!

Per farla breve, eravamo un gruppo di tendoni attaccati alla civiltà con un attacco (semiabusivo?) al palo della luce e un tubo dell'acqua che passava lungo l'immancabile ruscello e ancora oggi mi chiedo dove andasse a finire (cose che oggi vai in galera... ma rimpiango quei tempi! altro che haccp...): un pomeriggio eravamo a far la diga al ruscello e sentiamo psssssssss. Ci giriamo ed era "rambo": "ho 'scheggiato' il tubo dell'acqua". E non mi ricordo ora quanto facemmo senza acqua grazie a quella "scheggiatura"...

Qui uguale... ora uno non può immergersi per andare a ricci... a orate... che subito viene messo sotto accusa! Alla fine saranno stati i nipoti degli ABBA in trasferta, vedrai!

Per il resto... concordo sia sui cinesi che sull'irrilevanza delle beghe da cortile tra il "Sor Wagner" (al secolo Prigozhin) e Shojgu. I cinesi l'ultima volta che li ho visti incazzati così è stato con i sovietici sul fiume Ussuri cinquant'anni fa... Non siamo arrivati allo scontro diretto solo perché non confinano direttamente, altrimenti invece di far transitare jet fra uno spazio aereo e l'altro dello stretto avremmo visto ben altri tipi di "esercitazioni"....

E per quanto riguarda le beghe di cortile, è come quando fai incazzare un burocrate. Ma chi si crede di essere, lei (...lei chi?) non sa chi sono io, eccetera eccetera... e intanto il tondo conalbi a olio se lo tiene ben stretto (c'è della soddisfazione, comunque, nel pestare col conalbi a olio... devo ammetterlo, fa un casino che ti sentono anche dalla tromba delle scale!!! anche san pietro ha un conalbi a olio, infatti...).

Teniam duro Mir! Che siam solo a marzo...
Un abbraccio!

Paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 08 March 2023 08:42
08/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Tutto quanto a est del fiume BACHMUTKA, è stato liberato. L’annuncio è ufficiale e la carta mostra impietosamente una città divisa in due:
https://t.me/RVvoenkor/40027

Considerando che il fiume poi è stato completamente attraversato sia a nord che a sud, ovvero non costituisca affatto un argine naturale ma solo un riferimento geografico per disegnare la nuova carta aggiornata, le cose si mettono malissimo.

“LET’S GO! FUCK IT! DAVAJ!” E LA DISFATTA NATO

Video girato con la telecamerina sull’elmetto di un “mercenario” NATO che cerca come può di guidare i suoi fuori da quell’inferno, con un ferito allettato su barella:
https://vk.com/video-210072333_456241905

DAVAJ! Letteralmente “dai!”, equivale al nostro “dai” “su” “forza”, in questo caso. Le quattro parole DI RUSSO imparate dal “mercenario” NATO per comandare i suoi ucraini, inframezzate da improperi nella propria lingua e un onnipresente fiatone, restituiscono l’immagine della disfatta NATO ad ARTEMOVSK. Una disfatta che, man mano che passa il tempo, diventa sempre più tragica.

SE QUESTA È UNA STRADA…

Il video girato lungo l’unica strada percorribile, ovvero non ancora tagliata fisicamente dai russi, MA COSTANTEMENTE SOTTO IL LORO TIRO, anche se già passato merita visione (con l’audio abbassato perché la canzone che han messo di sottofondo è veramente o-renda).
https://t.me/RtrDonetsk/15603

Vedendo quel pantano, capendo come sia esso stesso una trappola, vedendo inoltre rottami a destra e a manca, si capisce come un regime sia riuscito, per motivi unicamente propagandistici, nell’impresa criminale di mandare a morire decine di migliaia dei suoi in una trappola sia in entrata (ancora ne sta mandando a cercare di puntellare la situazione e preparare “controffensive”), sia dentro alla trappola stessa (10-12.000 in tutto),
https://t.me/boris_rozhin/79924
sia in uscita. È la strada suicida richiesta dalla NATO al popolo ucraino.

AVDEEVKA

Dopo giorni di combattimenti intensi (cartine di ieri)
https://t.me/RVvoenkor/39852
et
https://t.me/RVvoenkor/39929
tesi a sbloccare la situazione intorno alla VERA città fortezza (otto anni di fortificazioni, lo ricordiamo), fonti ucraine riferiscono di aver perso VESELOE, paese a nord della stessa:
https://t.me/ukraina_ru/136445

Non cambia nulla, di fatto, perché nessuna via è tagliata. Ma anche qui la difesa comincia pericolosamente a scricchiolare.

OTTO MARZO

Auguri a tutte le donne! Oggi in URSS era festa nazionale. Tutti a casa e, dove già si poteva, primo picnic! Altra eredità che in molte repubbliche ex-sovietiche hanno smantellato, cercando anche di cambiare nome alla giornata. Ma il popolo ex-sovietico è, ohibò, molto restio a seguire i suoi governanti in questo… specialmente la parte femminile dello stesso.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 March 2023 19:08
07/03 ore 19:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: TRAGEDIA CONTINUA


Situazione ulteriormente peggiorata, come mostrano queste immagini:
https://t.me/RVvoenkor/39993
E che hanno come logica conseguenza, per chi può, la fuga. Ma ormai anche quella rischia di finire in tragedia. Altra colonna colpita dal fuoco di artiglieria oggi
https://t.me/rybar/44351
fra KRASNOE e CHASOV JAR. Gli ucraini han prima fatto saltare il ponte, e ora ricorrono a stradine di campagna e attraversamenti improvvisati. Stradine COME QUESTE!
https://t.me/rezident_ua/16721
Ormai completamente impantanate. Era stato predetto ampiamente che quelle stradine sarebbero diventate impraticabili col disgelo. Se un drone li individua, non hanno nessuna speranza di farcela. Ed è quello che sta accadendo. Forse, un domani, qualcuno cercherà un colpevole per questa disfatta che rischia di diventare catastrofe. Se non lo è già.


ENNESIMO BOOMERANG MEDIATICO DELL’UFFICIO PROPAGANDA UCRAINO

Alla fine pare non fosse un soldato russo identificato all’ottantaquattro per cento,

ma un disertore ucraino fucilato dai suoi a febbraio a causa del suo atto di insubordinazione. Nel corso della giornata su questo canale emergeva quest’altra nuova identità
https://t.me/marochkolive/37115
che poi confermava:
https://t.me/marochkolive/37137

Canale che riproduce questo ennesimo, inquietante, momento di follia criminale. Più che una morte eroica a opera di aguzzini assetati di sangue, si tratterebbe dell’esecuzione sommaria, della “punizione esemplare”, di un disertore, dopo avergli dato da fumare l’ultima sigaretta. Quell’atteggiamento e quello “Slava Ukraine”, allora, diventano l’ultima denuncia contro il regime prima della sua morte. Avvenuta un mese fa (03/02) e RICICLATA oggi in chiave patriottica, inserendo un contesto storico totalmente estraneo, avulso, a un significante che si veniva a dotare così di un altro significato, totalmente opposto.

Siccome l’uomo, peraltro, era stato ufficialmente dato per DISPERSO SENZA NOTIZIE, questo filmato aggiunge una ULTERIORE CARICA NEGATIVA di SFIDUCIA verso la classe dirigente. Infatti… e gli altri “dispersi”? Come sono morti? Per mano russa o perché si sono rifiutati di andare a farsi ammazzare?

Al che, altri esponenti della propaganda di regime si sono affannati a trovare altri volti che coincidano con quello sgranato e in bassa risoluzione di questo condannato a morte:
https://t.me/RVvoenkor/39959

Resta il fatto, ormai assodato, che gli aguzzini non siano russi. E che il sangue di questa esecuzione sommaria sia, ancora una volta, di matrice fascista.

Resta anche il fatto, deplorevole al pari del primo, che a qualcuno dell’ufficio propaganda sia venuto in mente di RICICLARE questo video, opportunamente trattato, tagliato, decontestualizzato e ricontestualizzato altrove, per creare un caso mediatico. Detto, fatto.

Resta, infine, il fatto che tale azione gli sia ritorta contro.

… E’ STATA LA SPECTRE!

Notizia sensazionale del NYT.

Messo alle corde dal reportage di Seymour Hersch, il sistema oggi reagisce per bocca nientepopodimenoche del NYT:

“Intelligence Suggests Pro-Ukrainian Group Sabotaged Pipelines, U.S. Officials Say”
https://www.nytimes.com/2023/03/07/us/politics/nord-stream-pipeline-sabotage-ukraine.html

Breve riassunto del contenuto. Altro che Hersch (senza nominarlo, peraltro… buffoni!)! Te lo do io Hersch! Ecco la verità! Che mette finalmente la parola fine a questa vicenda!

Dunque, “noi non siamo stati”, il governo ucraino non c’entra nulla (“U.S. officials said that they had no evidence President Volodymyr Zelensky of Ukraine or his top lieutenants were involved in the operation, or that the perpetrators were acting at the direction of any Ukrainian government officials”)… e allora chi è stato? Tenetevi forte, deglutite prima di continuare a leggere e se siete deboli di cuore fermatevi qui. E’ stato un fantomatico, innominato, ultrasegretissimo…

… “GRUPPO PRO-UCRAINO”!!!! (Pro-Ukrainian Group, ma magari si chiama così… è nome proprio… d’altronde, ci sono anche le maiuscole…)

Un gruppo di cui… non si sa nulla!!! “U.S. officials said there was much they did not know about the perpetrators and their affiliations.” E INOLTRE: “The review of newly collected intelligence suggests they were opponents of President Vladimir V. Putin of Russia, but does not specify the members of the group, or who directed or paid for the operation.”

Mi permetto di prevenire le obiezioni dei soliti bastiani contrario… ovvero come è possibile affermare una cosa del genere… sulla base del NULLA! Cari bastiani di nome e contrario di cognome, in termini di PROVE ED EVIDENZE, ma quando si ha un principio di verità su cui poggiare come “SE-LO-DICO-ME-CHE-SO’-LO-RE-ALLORA-E’-VERO” allora qualsiasi evidenza, qualsiasi prova è superflua! IL CASO E’ CHIUSO: è stato un “Gruppo pro-ucraino” di “oppositori del presidente Putin” (ma proprio di lui lui! Non di Medvedev, no, di Vladimir-vi-puntato-putin!).

Una vera e propria svolta nelle indagini. Anzi, LA svolta.

Resta però ancora una cosa da fare. E’ venuto il momento, QUEL momento… anche a costo di allarmare il mondo intero. MA E’ IL MONDO INTERO CHE VUOLE SAPERE, cari signori! CHE NON DORME PIU’ LA NOTTE! E VUOLE UNA RISPOSTA alla seguente domanda: CHI OGGI PUO’ PERMETTERSI DI PASSARE INOSSERVATO IN UN PUNTO DOVE OGNI DUE PER TRE FANNO ESERCITAZIONI MILITARI NATO, OVVERO IN UNO DEI POSTI PIU’ CONTROLLATI DEL MONDO? MA NON SOLO: NON PAGO, DETENERE RISORSE, TECNOLOGIA E COMPETENZE NECESSARIE PER IMMERGERSI, POSIZIONARE GLI ORDIGNI, AZIONARLI E ANDARSENE VIA… IL TUTTO SENZA LASCIARE TRACCIA ALCUNA?

E l’onere di questa risposta, cari giornalisti senza macchia e senza paura, ricade tutto su di voi… Non siate evasivi: dopo averci svelato l’arma segreta dei russi, le fantastiche “pale da combattimento” con cui sta per essere espugnata la “fortecija Bachmut”, abbiate il coraggio delle vostre azioni e completate degnamente questo ulteriore pezzo di giornalismo di inchiesta! Di giornalismo-schiena-diritta! Di giornalismo-verità! Che sarà preso a modello e studiato nei secoli a venire!

Anzi, annunciamolo tutti insieme al mondo intero, a una sola voce:
E’ STATA… LA… SPECTRE!!!

Non ci resta che attendere l’annuncio come prima notizia dell’edizione del notiziario delle venti. O, meglio ancora, non ci resta che piangere.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 March 2023 12:55
07/03 ore 12:30 aggiornamento

55% vs 45%


Queste sarebbero attualmente, secondo il canale ucraino Rezident_UA, le proporzioni di ARTEMOVSK fra città liberata e città ancora in mano alle forze ucraine (cartina qui sotto)
https://t.me/rezident_ua/16717

Situazione che per le truppe rimaste intrappolate si complica sempre di più, come mostrato in quest’altra cartina:
https://t.me/yurasumy/7727

Perdite che nel mese scorso erano già aumentate del 40% rispetto a gennaio soltanto, secondo dati del Ministero della difesa russo,
https://t.me/polk105/3319
arrivando a 11.000 uomini. Perdite che continuano ad aumentare, toccando i mille uomini in tre giorni soltanto.
https://t.me/namarshe/4883

Vedremo gli sviluppi

Aggiornamenti a seguire.

PS. Mentre i media ucraini hanno recuperato una foto in fretta e furia di un soldato ucraino per dimostrare la veridicità di quel video
https://t.me/rybar/44342
(peccato che il suddetto soldato è stato fatto prigioniero il 3 febbraio e ieri era il 6 marzo… quindi stiamo parlando di oltre un mese di distanza… senza spiegare COME il video sia finito in mano agli autori del video lanciato ieri… ma spiegare le cose non è il loro forte…)
Anche i canali ucraini cominciano a DUBITARE della veridicità del suddetto video.
https://t.me/legitimniy/14904
Staremo a vedere.
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Paolo Selmi
Tuesday, 07 March 2023 10:27
07/03 ore 08:00 aggiornamento

VLADIMIR PROPP, PROPAGANDA FASCISTA E MERDA (FRESCA) DI REGIME


In quei strani meccanismi carsici del pensiero che portano ad attivarsi collegamenti inediti, a volte insperati, a distanza di tempo, quando appunto meno te l’aspetti, stamattina mi è venuto in mente Vladimiro fu-Giacobbe Propp. Il suo studio funzionale dei racconti di fiaba, l’appassionata recensione che ne fa Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia, ben si attagliano alla comparsa, nella propaganda del regime di KIEV, per esempio di “oggetti magici” (le novelle V2 invocate da KIEV, dagli HIMARS ai “Leopardi”, in grado di risolvere le sorti del conflitto, piuttosto che il “badile” con cui i soldati russi vincono le battaglie), piuttosto che delle “funzioni” (функция) stesse così come enunciate da Propp (1) allontanamento отлучка, 2) divieto запрет, 3) infrazione del divieto нарушение запрета, 4) investigazione выведывание, 5) delazione выдача, 6) tranello подвох, 7) connivenza невольное пособничество… e altre 24).

Gianni Rodari coglie appieno la novità dello studio di Propp, quando lega l’analisi della fiaba alle sue radici storiche e sociali (sempre i soliti comunisti! Ma almeno la mattina, specialmente prima del timbro, lasciatemi essere orgoglioso di qualcosa…). Scrive Rodari:

“Una teoria ne può valere un'altra e forse nessuna è in grado di dare una spiegazione completa delle fiabe. Questa di Propp ha un fascino particolare perché istituisce un legame profondo - qualcuno dirà a livello di «inconscio collettivo» - tra il ragazzo preistorico che visse i riti di iniziazione e il bambino storico che vive proprio con la fiaba una sua prima iniziazione al mondo dell'umano. L'identificazione tra il piccolo ascoltatore e il Pollicino della fiaba che la madre gli narra, alla luce di quella teoria, non ha solo una giustificazione psicologica: ne ha una ben più profonda, radicata nell'oscuro del sangue.”

A Rodari, me, e molti altri affascina l’individuazione di questo trait d’union che lega allo stesso filo il ragazzo preistorico, coi suoi problemi tangibili, concreti, drammaticamente vitali, e il bimbo che ascolta(va) fiabe truculente (oggi no… oggi GUAI! Anche solo raccontarle, chiamano il telefono azzurro… poi alle 13:00 e alle 20:00 ne vanno in onda di ben peggiori… poi i film che guardano anche loro, nella cosiddetta – IPOCRITAMENTE! - “fascia protetta”, sono intrisi di sangue (finto)) … ma fa niente).

Fra le mie sinapsi fuori legge e fuori controllo, stamattina si è attivata la “pazza idea” di collegare il lavoro di Propp alla propaganda del regime di KIEV. Perché continuo a dire del regime di KIEV e non della controparte?

Perché quella russa, che pure esiste, eccome… è a un livello decisamente più elementare. È un “non esercizio”. Il “ritorno dell’eroe”? C’è, eccome! Lo abbiamo anche citato. Ma resta lì. Non sappiamo né sapremo nulla dell’eroe in questione. Nella fattispecie, la “funzionalizzazione” del racconto della guerra fatto dai russi è un RIFLESSO, fatto ex-post, di tonnellate e tonnellate di materiale audiovisivo che gira quotidianamente. Un papà si fa filmare dalla mamma mentre vanno a prendere la bimba a scuola, la mamma riprende col telefonino la scena mentre il papà, ancora in uniforme bussa alla porta della classe, la bimba si getta al collo del suo papà. La scena gira, qualcuno la nota e la passa dal canale condiviso da amici e parenti a un veicolo più potente, con decine o centinaia di migliaia di iscritti. E da lì gira per altri canali finché milioni di persone non lo condividono. Il soldato-eroe smette di avere una propria identità e DAL PARTICOLARE E CONTINGENTE diviene un simbolo UNIVERSALE E SENZA TEMPO.

Con questo vorresti dire che anche i russi in un anno non hanno imparato a creare qualcosa anche loro? Assolutamente no. Ma non posso nemmeno dire che “sono rimasti indietro” (anche se, di fatto, lo sono) rispetto agli uffici di propaganda ucraini, imboccati da otto anni di “scuole di aggiornamento” NATO. Ai russi, semplicemente, non interessa.

“Sila v pravde”, la forza (e non l’omonimo complesso montuoso) è nella verità. Propaganda pure questa, ma che impone una coerenza. E su quello sono quadrati. Non li smuovi. Leggi i bollettini sul canale del Ministero della difesa, sono fatti con lo stampino, nella struttura. Leggi i rapporti dalla voce viva dei soldati dal fronte, lo stilema è sempre lo stesso. Parliamo di multinazionalità dell’esercito russo? Intervistiamo (per la gioia del papa) un ceceno, un buriato, un ossetino, un daghestano, persino un lontano parente di Dersu Uzala… a tutti la stessa domanda, tutti risponderanno in maniera pressoché analoga.

La costruzione di contenuto segue una struttura compositiva formale che NON VUOLE, non “non riesce”, non vuole lasciare troppo alla “fantasia”.

La propaganda del regime di KIEV, invece, è molto più “fantasiosa”, nell’accezione rodariana del termine. Da qui, l’accostamento a PROPP. Non dovessi scappare al timbro, potessi raccogliere materiale, catalogarlo per categorie, risalire alla sua composizione, alla sua struttura, alla tecnica e alla finalità rispettivamente con cui e per cui è stato realizzato, verrebbe fuori un ottimo lavoro, secondo me. Lo lascio a chi ne sa più di me e che abbia voglia di pestare piedi o toccare fili dell’alta tensione per cui veramente vale la pena rischiare la carriera accademica o, meglio ancora così non ho nessuno sulla coscienza, non gli interessi nulla della stessa.

Gli do anche due CAVEAT, che mi è venuto in mente nel tragitto ciclistico casa-lavoro (la bici è il miglior pensatoio insieme alla “sala di lettura”, sempre quando ci si riesce a chiudere dentro…):

PRIMO CAVEAT: PROPP parla di un filo rosso che lega MILLENNI di storia di noi esseri antropomorfi. Qui il tempo è MOLTO PIU’ COMPRESSO, è un file MP3, anzi, più compresso ancora, E’ PRESSOCHE’ ISTANTANEO! CAVEAT importante con tutto quello che ne consegue in termini di PRODUZIONE DEL RACCONTO FANTASTICO e FINALITA’ DELLO STESSO, il che ci porta al punto successivo.

SECONDO CAVEAT: la fiaba POPOLARE nasce tramite un processo autorale COLLETTIVO, che avviene essenzialmente per SOVRAPPOSIZIONE COLLETTIVA, GENERALMENTE INCONSAPEVOLE, STRATIFICATA NEI SECOLI. Qui abbiamo un PRODOTTO STANDARDIZZATO E INDUSTRIALIZZATO NELLA CONCEZIONE, IMMEDIATO NELLA REALIZZAZIONE CHE SEGUE LA COMMITTENZA (IN GENERE MONO-CLIENTE), CONCEPITO PER MASSIMIZZARE IL PIU’ POSSIBILE LA PROPRIA RISPOSTA ALLE ESIGENZE / SCOPI DELLA COMMITTENZA.

Cerco, marxianamente, di estraniarmi, di alienare ogni contenuto emotivo dalla merda, chiedo perdono, dal contenuto osceno che segue. Forse tutto questo è nato stamane come tentativo di restare razionale di fronte a una cosa che mi ha fatto partire l’embolo. Parto bene, poi entro in medias res e l’embolo mi parte lo stesso. Fa niente, è uno dei motivi per cui non sarò mai buddhista …

Partiamo dall’AUTORE, che non è collettivo ma ha persone formate e pagate per fare quanto fanno. L’Ufficio propaganda di regime (COMMITTENTE), da BUCHA a MARIUPOL’, dal CENTRO COMMERCIALE bombardato alle PALE, è AVANTI ANNI LUCE sull’argomento. Nonostante la fretta gli faccia fare gattini ciechi che vengono sbugiardati, a volte, il giorno stesso. L’importante non è però sbattere in prima pagina il MOSTRO “RISOLUTIVO”. Lo scopo non è creare il CASCO BIANCO in SIRIA che porta in giro figuranti sbugiardati dai troppi video girati (prima feriti in un posto, poi colpiti con armi chimiche nell’altro, la produzione dozzinale nell’epoca mediatica è nociva alla credibilità dell’informazione (falsa) che si vuole veicolare). Non serve il “casus belli” per far saltare ASSAD, o SADDAM con provette (altrettanto finte) da esibire a mo’ di “prova”. Coi russi non funziona. Primo, perché sono in grado di sbugiardare, secondo, perché la loro tattica è tesa ad altro: AMPLIFICARE UN’IMPRESSIONE, DARE A ESSA FORMA, CONTENUTO, AMPLIFICARLA FINO A DARLE UNA PARVENZA DI CONCRETEZZA, REALTA’ E, DI “OH MY GOD” IN “OH MY GOD”,
- SOMMERGERE LO SPAZIO MEDIATICO (mi confuti un argomento, te ne mando dieci dello stesso tenore!)
- TOTALIZZARNE COMPLETAMENTE IL CONTENUTO E RENDERLO ASSOLUTO, INATTACCABILE E INDISCUTIBILE (“la morale è sempre quella”… e non parliamo di merende).

Questo il dato di partenza. Fatta conoscenza (sia pur sommaria) con l’Autore e con il suo metodo di lavoro, veniamo ora al caso odierno. Infuria la battaglia, disastrosa per le file ucraine, di ARTEMOVSK. Il regime fantoccio è in evidente difficoltà, sia nel Paese che all’estero. Occorre qualche CIRCENSES per distogliere il popolo dal problema PANEM, anzitutto. E, al contempo, occorre fare un po’ di benzina a un motore rimasto a secco, quello della propaganda che genera poi il ciclo di produzione e riproduzione di D-M-D, ma anche solo Denaro-Denaro che esce da una tasca e entra in un’altra, su cui tale regime si regge.

Il primo tentativo, nelle intenzioni del soggettista UNA VIA DI MEZZO FRA L’AZIONE PATRIOTTICA E LO SBERLEFFO (Bandiera giallo-blu aldilà del confine russo) è stato affidato a chi lo poteva fare in quel momento: ERRORE GRAVISSIMO. La squadraccia fascista, una volta ricevuti i dati satellitari dagli americani sulla presenza delle guardie di frontiera e dei soldati russi al confine, passa tranquillamente e inavvertitamente in terra russa, fa i suoi selfie propagandistici davanti alle case, li invia all’Autore che comincia a sistemarli per la pubblicazione, tutto procede come da copione FINCHE’… finché non si lascia prendere la mano! Spara alle macchine che passano, uccidendo persone e ferendone altre, semina panico fra la popolazione locale. Tipica canaglia fascista.

Risultato, BOOMERANG MEDIATICO. E un bambino-eroe. EROE VERO, non costruito, non prefatto, peraltro. La costruzione mediatica avviene EX POST. Quel poveretto non pensava, quella mattina, di vedere la morte in faccia e dover salvare due bambine con una palla che gli aveva attraversato il corpo.

Provaci ancora, Zio Sam. Ed ecco il secondo tentativo. Ieri comincia a girare un video dove un soldato ucraino è ritratto mentre muore, sparato dai russi, non prima di aver gridato l’immancabile “Slava Ukraine”. E mentre nei social impazza la febbre da “hater” e il video diventa subito virale riempendo l’intera piazza mediatica di grida e urla, qualcuno comincia a SOSPETTARE DELL’IDENTITA’ DEL SOLDATO. “E’ uno dei nostri”, dubita alle quattro del pomeriggio (ora italiana) BEZSONOV. “Gli han messo la divisa ucraina, gli han fatto gridare slava eccetera e gli hanno sparato. Chi sa l’identità di quest’uomo per favore scriva a… ”
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22977

Parte il tam-tam, o “repost” che dir si voglia. Alle 21:46 lo stesso canale annuncia di aver riconosciuto l’identità del “prigioniero ucraino”. Identico all’84%. Viene da SAMARA, arruolato nell’ottobre 2022 e mandato in prima linea. Rimanda quindi a stamattina per l’ultima conferma.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22986

Altri canali cominciano anche qui a prospettare l’effetto boomerang: SE effettivamente si trattasse di un russo, si tratterebbe dell’ENNESIMO CRIMINE DI GUERRA COMMESSO DAL REGIME DI KIEV!
https://t.me/MedvedevVesti/13288

Stamattina arrivata anche dallo HACKER JOKER la conferma dell’identità del soldato russo passato per ucraino, con foto di confronto
https://t.me/JokerDPR/377
e la notizia che il soldato russo usato per questa messinscena, fortunatamente, è ancora vivo. Messinscena fino in fondo.
https://t.me/NeoficialniyBeZsonoV/22991
Forse, visto il CRIMINE DI GUERRA commesso poco fa nell’oblast’ di BRJANSK ritornato con un effetto boomerang micidiale, hanno ritenuto opportuno stare prudenti questa volta. Così, anche se scoperti, chissenefrega…

MECCANISMI, COMMITTENZA E FINALITA’ DECISAMENTE PIU’ MESCHINI DI QUELLI CHE DIEDERO VITA ALLE FIABE POPOLARI. MERDA DI REGIME. FRESCA, PER GIUNTA. MA DOBBIAM SPORCARCI LE MANI ANCHE CON QUESTO, VISTO CHE C’E’.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 18:37
06/03 ore 18:30 aggiornamento

“DEMILITARIZACIJA” IN CORSO: NUMERI A CONFRONTO


Confrontiamo i dati del 06/03 (https://t.me/mod_russia/24605) con quelli del 24/02 (https://t.me/mod_russia/24398):
396 aerei (vs 387 – 24/02, +9 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
217 elicotteri (vs 210 – 24/02, +7 vs +2 dei 10 giorni precedenti)
3345 droni (vs 3228 - 24/02, +117 vs +107 dei 10 giorni precedenti)
410 sistemi missilistici (vs 405 – 24/02, +5 vs +1 dei 10 giorni precedenti)
8192 carri armati e altri cingolati blindati (vs 8011 - 24/02, +181 vs +152 dei 10 giorni precedenti)
1054 lanciarazzi multipli (vs 1044 – 24/02, +10 vs +25 dei 10 giorni precedenti)
4284 obici e mortai (vs 4205 – 24/02, +79 vs +114 dei 10 giorni precedenti)
8771 autoveicoli blindati (vs 8518 – 24/02, +253 vs +181 dei 10 giorni precedenti)

Sono altri dieci giorni di INTENSIFICAZIONE del ritmo di smantellamento di strutture militari sempre meno ucraine ex-sovietiche e sempre più NATO. Gli aerei e gli elicotteri sono stati mandati allo scoperto, nel tentativo di fermare i russi ad ARTEMOVSK e fra AVDEEVKA e MAR’INKA… e sono stati abbattuti. Questo spiega l’impennata nella distruzione della merce più cara rimasta in dotazione alle ff.aa. ucraine. Altri mezzi, invece, come carri armati e blindati, nella ritirata sono costretti a zigzagare su strade di campagna (alcune rotte qui)
https://t.me/namarshe/4876
ma il tutto avviene in un corridoio talmente stretto da essere individuati e abbattuti. Come accaduto a questa colonna di mezzi:
https://t.me/rybar/44320
Le tendenze in atto sono abbastanza chiare, alla luce sia dei numeri che degli eventi riportati ogni giorno. Vedremo il prosieguo.

ARTEMOVSK

Su due cartine è riportato lo stesso, importante, avanzamento a EST
https://t.me/namarshe/4874
et
https://t.me/RVvoenkor/39914
facilmente riassumibile nella formula: a sinistra del fiume BACHMUTOVKA ci sono ormai sempre meno aree controllate ancora dalle ff.aa. ucraine. Dal punto di vista anche semplice, se vogliamo, della DENSITA’ numerica di forze russe per km lineare di linea di fronte, questa aumenta man mano che NORD, EST e SUD si congiungono e la linea di fronte urbana si accorcia. Questo complica ulteriormente le cose per le truppe rimaste, meglio, condannate a rimanere nell’ovest.

Questa cartina di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306144554-19d8797a.jpg
mostra ancora meglio nell’ingrandimento quanto manca a est perché l’INTERA linea di fronte vada a coincidere con il fiume Bachmutovka, piuttosto che i guadagni territoriali a sud e a nord. Mostra anche ulteriori guadagni verso OVEST, con l’obbiettivo evidente di incunearsi fra BOGDANOVKA e CHASOV JAR. Mostra, infine, con frecce azzurre dove i generali NATO cerchino disperatamente di piazzare rinforzi, E’ CONFERMATO TRAENDONE ANCHE DAL “TESORETTO” INIZIALMENTE DESTINATO ALL’OFFENSIVA DI PRIMAVERA,
https://t.me/rybar/44304
al fine
- di bloccare l’avanzata e il pieno accerchiamento
- di consentire a uomini e mezzi di loro interesse di uscire dalla trappola, minimizzando le perdite che di qui a poco verranno.
https://dnr-news.ru/incident/2023/03/06/256739.html
Frecce azzurre che al momento sono riuscite a tenere la piena impedendole di dilagare, ma
1. Non si sa per quanto
2. Non si sa a che prezzo, in riferimento alla compromissione e a una revisione più o meno radicale della loro strategia d’attacco.

Quella che è certa, e che non ci stancheremo mai di ripeterlo, è la RESPONSABILITA’ DIRETTA DI CHI HA CONSENTITO, PEGGIO, HA FATTO SI’ CHE UN SEMPLICE ARRETRAMENTO TERRITORIALE DIVENTASSE UNA MATTANZA CONTINUA E ININTERROTTA PER MESI.

INTORNO E SOTTO DONECK

Carta di RYBAR aggiornata
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200928-8813f058.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306200927-21be6b94.jpg

mostrano ancora meglio il significato dell’azione offensiva in corso. Su questa notevole linea di fronte si stanno ammassando le restanti truppe ucraine. Anche perché non hanno molta scelta: o mollano o puntellano. Al momento l’ordine dall’alto è tenere le posizioni. Ma chi c’è non basta e, come ad ARTEMOVSK, chiede rinforzi. Che arrivano, anche qui attingendo da risorse finora lasciate intatte. A scapito della tanto agognata offensiva di primavera? Presto per dirlo, ma altrettanto presto lo vedremo.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani mattina.
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 12:52
06/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Le stesse fonti ucraine denunciano le gravi perdite di armamenti in questa ritirata che è diventata un tiro al bersaglio per i russi appostati lungo le direttrici percorse dalle colonne di mezzi in fuga. Carri armati, blindati, pezzi di artiglieria. La ritirata sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche e sta costringendo il regime di KIEV a inviare molte delle truppe speciali
https://t.me/rezident_ua/16696
che aveva preparato e tenuto in serbo per l’offensiva di primavera. Come si suol dire, “quando una cosa nasce male” … In questo caso, i generali NATO con i loro reiterati, criminali, errori, sono riusciti nell’impresa di trasformare un arretramento localizzato e, tutto sommato, strategicamente poco rilevante se avvenuto mesi fa, in uno degli episodi campali di questa guerra in termini di perdite rilevanti al punto di compromettere qualsiasi altro tipo di azione nel breve termine. E forse, non solo nel breve.

MAR’INKA

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306132826-1f71cbf2.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/06/20230306133251-eb6d36ce.jpg

dove sono evidenti sia l’opera di smantellamento delle linee di difesa a scaglioni all’interno di quello che un tempo era un centro abitato, con anche avanzamenti importanti, sia l’opera di ampliamento dell’area liberata dai russi verso ovest, in attesa di una prevedibile loro offensiva. L’intensificazione del fuoco di artiglieria, quei 55 attacchi in un giorno, trovano in questa cartina la loro rappresentazione plastica. Lo scopo, tutt’altro che semplice, è smantellare metodicamente una linea difensiva costruita in otto anni. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire.
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Emanue
Monday, 06 March 2023 14:05
Quello che si ascolta in tv a ciclo continuo tra telegiornali approfondimenti e programmi vari raggiunge dei livelli di mistificazione della realtà a tratti veramente vergognosi, vergognosi a tal punto che uno si vorrebbe "dimettere" dall'esser cittadini di questa società, quasi come si fosse complicidi un crimine silenzioso e silenziato perché celato sotto una coltre di ipocrisia talmente stratificata ed introeittata da chiedersi veramente, non fosse altro per l'implicita; ma neanche troppo, logica razzista che è alla base di tutta la narrazione mediatica di questa guerra circa il lato russo, che senso abbia tutto questo, e come è stato possibile ridurci ad un tale livello di meschinità.
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Emanuele
Monday, 06 March 2023 15:28
Si questo pezzo l'avevo già letto l'anno scorso, in generale leggo Difesa Online e soprattutto Gaspardo che a mio parere è uno dei più obbiettivi sull'argomento - non che ci voglia molto visto lo stato dell'informazione ma tant'è, anche se devo dire che pure su DO scrivono spesso pezzi sfacciatamente anti-russi in pieno stile propagandistico soprattutto esterni per lo più di Limes, però in generale si parla di analisi geopolitica con serietà e competenza, lo stesso vale per Analisidifesa, tutt'altra cosa rispetto a TV e giornali sui quali per il 90% c'è pura propaganda.
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Emanuele
Monday, 06 March 2023 15:14
Si questo pezzo l'avevo già letto l'anno scorso, in generale leggo Difesa Online ed in particolare Gaspardo che tra tutti è il più obbiettivo a mio parere con regolarità, anche se devo dire che pure su DO circolano interventi di esperti esterni soprattutto di Limes che propongono pezzi di carattere esplicitamente anti-russi in stile propagandistico mica da ridere, però in generale su DO ed anche su Analisidifesa si fa analisi quantomeno seria di questi argomenti che nulla hanno a che vedere con il lavoro di pura proponganda che si fa su TV e giornali principali.
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Alfred
Monday, 06 March 2023 15:41
Ciao,
Di solito leggo di tutto, non sposo le riviste militari anche se in alcuni casi poggiano i piedi a terra e fanno ragionamenti su cose reali e in termini realistici.
Ho citato gli articoli di Gaspardo (con cui non credo di avere visione politica identica) perche' almeno fa seriamente delle stime sul reale e ... c'e' poco da stare allegri.
Davanti a una comunicazione a reti unificate che pretendera' presto di mandarci a combattere (siamo in paesi Nato) con i badili ... perche' tanto i russi sanno solo spalare.
C'e' molto razzismo in quello che raccontano, ma anche una presentazione del nemico ad uso e consumo di futuri eserciti Nato che partirano per l' allegra guerra in Ucraina con i secchielli da mare ... tanto i russi ... hanno finito le armi.
A questo dovremo fare attenzione, al prossimo reclutamento di noi cretini europei per combattere accanto ai ferocissimi ucraini contro gli zuzzurelloni russi.
Ben sapendo che cosa hanno negli arsenali i russi.... cosa vuoi che gliene freghi delle nostre pelli?
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Emanuele
Monday, 06 March 2023 18:32
Concordo assolutamente, e credo che da questo punto di vista il guaio più grande in relazione ad un coinvolgimento diretto NATO; cioè nostro, nostro nel senso delle nostre "vite" ammesso che questo concetto abbia ancora un qualche tipo di senso, sono i paesi dell'est, invasati di russofobia che ci andrebbero domani pure a piedi in Ucraina a sparare ai russi, perlomeno questo è il sentimento che le élite di quei paesi esprimono pubblicamente ormai senza più alcun pudore, vai a sapere poi se si tratta di un sentimento realmente diffuso e condiviso anche tra la popolazione tale per cui non si farebbero problemi ad entrare in guerra, penso che il nostro problema più grande alla fine sia questo, Inghilterra, paesi scandinavi, baltici e soprattutto Polonia, paesi profondamente russofobi e razzisti che sembrano essere i primi ad augurare e lavorare per la guerra totale, probabilmente anche più degli USA.
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 08:46
06/03 ore 08:00 aggiornamento

FRA MAR’INKA E AVDEEVKA


Distogliamo un attimo l’attenzione da ARTEMOVSK e andiamo su un’altra linea di fronte MOLTO calda. Solo ieri ci sono stati CINQUANTACINQUE attacchi russi su questo segmento, che il regime di Kiev iniziò a fortificare già nel 2014.

A badilate, ovviamente. L’evoluzione della specie del forcone. A proposito, il pezzo ripreso dai nostri cinegiornali luce è questo.
https://www.bbc.com/news/world-europe-64855760
Nel gioco del telefono senza fili qui son state dette cose “che voi umani”… ma anche “che voi marziani”… ma è quello che ci meritiamo. Ci tornerò brevemente, su questo punto, ma ora resto sul pezzo di cronaca.

La situazione si fa sempre più critica per le truppe NATO, nonostante terrapieni, bunker, trinceramenti, fortificazioni in cemento armato, case popolari usate come bastioni e, più in generale, ogni qualsiasi infrastruttura civile requisita e sfruttata “a perdere”, secondo la teoria della “terra bruciata”:
https://t.me/RVvoenkor/39852

Come già sottolineato, ogni avanzata è reputata inutile senza prima aver spazzato via ciò che la renderebbe un massacro per gli attaccanti. Quindi, fuoco di artiglieria, e fuoco a volontà. Per 55 volte lungo l’intera giornata di ieri. Solo così, 210 sono state ieri le perdite fra le fila ucraine, ma è da giorni ormai che l’ordine di grandezza è quello. Segno che i bunker non proteggono più come qualche mese fa. Vedremo gli sviluppi.

BADILATE, SLAVI E DOPPI STANDARD.

Il primo termine è indice del solito razzismo u-ccidentale che ci contraddistingue e che già portò Napoleone e Hitler alla sconfitta. Lo stesso farà con questa nuova leva di loro degni successori. Una figura capeggia fra i peggiori della specie, di questa specie di governanti: Madeleine ALBRIGHT. Recentemente scomparsa, fu capace di dire una cosa del genere.

1996, intervista, in riferimento alle sanzioni che stavano uccidendo il popolo iracheno:
- Abbiamo sentito che mezzo milione di bambini [iracheni] sono morti, voglio dire, sono più dei bambini morti a Hiroshima. Ne vale la pena?
"We have heard that half a million [Iraqi] children have died. I mean, that is more children than died in Hiroshima. And, you know, is the price worth it?"
E’ una scelta molto dura ma, pensiamo, ne vale la pena.
"I think that is a very hard choice, but the price, we think, the price is worth it."
https://www.newsweek.com/watch-madeleine-albright-saying-iraqi-kids-deaths-worth-it-resurfaces-1691193

Stiamo parlando dello stesso macellaio che bombardò, qualche anno più tardi, i civili serbi. Dieci anni dopo, alla presentazione di un libro a Praga, dei locali, sottolineo, dei locali, la contestarono. Lei, facendo ancora di ogni erba un fascio (d’altronde, tutti slavi...) ebbe ancora il coraggio di dire “Disgusting Serbs!”
https://www.youtube.com/watch?v=1FaPuBUY558

Oggi uno Stato fino a un anno e mezzo fa sovrano e oggi in totale decomposizione, è già mollato come la peggior patata bollente da quotati ANALISTI A STELLE E STRISCE:
https://www.nationalreview.com/magazine/2023/03/20/moral-urgency-is-not-a-ukraine-strategy/

Stessa “squola” di pensiero, del resto… Quel che noi europei non capiamo è che due gasdotti saltati, economia a rotoli, e tutto il resto oltremanica e oltreoceano rientrano nella categoria “the price, we think, the price is worth it”. E quando lo capiremo sarà troppo tardi.

Aggiornamenti a seguire.
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Lorenzo
Monday, 06 March 2023 14:29
Per quanto riguarda combattere con il badile.
Io l'ho visto oggi 6mar23 il servizio di Piagnarelli su rainews 24. D'apprima il cronista afferma che gli ucraini si stanno ritirando da Bakhmut, indi per cui i russi stanno avanzando. Poi però ti dice che molti dei Wagner vengono mandati al fronte con soltanto una pala per combattere.

Qualcuno mi spiega come è possibile vincere una battaglia simile armati solo con delle pale?
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 15:39
Mi verrebbe da dire, caro Lorenzo, e pensa se avessero anche le fionde, o le cerbottane, l’arco e le frecce! Per non dire poi di catapulte rudimentali e... dulcis in fundo, la formazione a testuggine!

Sarebbero già arrivati a Kiev! :-) Grazie a te, a Emanuele, ad Alfred, a Mir, per i vostri commenti che mi han fatto sentire meno marziano.

Un abbraccio
Paolo

PS L'idea che mi son fatto è che ci sia una procedura di trasmissione e diffusione delle informazioni che non prevede alcuna verifica della fondatezza, della veridicità delle stesse. Si lavora sulla quantità, sullo “sbattere il mostro in prima pagina” e ripetere ossessivamente, a mo’ di mantra, formule prefatte, preconfezionate. La ripetizione, l’amplificazione (esattamente come se fosse un’onda sonora) del segnale, la diffusione massificata divengono criterio indiscusso di verità. Un proverbio di queste parti, tradotto, recita “chi urla di più la mucca è sua”. In questo caso non si tratta solo di avere “un segnale più forte” che COPRA gli altri, ma un segnale più ampio che RIEMPIA tutti gli spazi. Ma proprio tutti…
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Мир
Monday, 06 March 2023 09:28
Caro Paolo,
"l'esercito russo che combatte con le pale", probabilmente la frase finale che riassume tutta questa scellerata avventura di provocazione dell'Occidente nei confronti della Russia, l'epitaffio del fallimento della NATO.
Senza parole, una vergogna trovarsi dalla parte di questa gente anche solo per la sorte della posizione geografica.

grazie, a presto.

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 12:22
Privet, Mir!

Come cantavano, "ci vuole un fisico bestiale"... a farsele passare sopra tutte, ma proprio tutte.

Mi è venuto in mente quello sketch di Totò, che che continua a ridere, mentre un energumeno lo incontra per strada, grida "Pasquale!" e lo riempie di mazzate.

Totò, invece di reagire, continua a ridere, ridere, pensando: "Chissà 'sto stupido dove vuole arrivare"... e così via, mazzata dopo mazzata, in un crescendo surreale, del tutto assurdo, di botte contro risate...

fino a far arrivare sia la spalla che noi spettatori al punto di rottura, di reazione a questo atteggiamento illogico, che trova una conclusione (tutt'altro che risolutiva!) nella battuta finale: "Chemmefrega, mica so' Pasquale, io!"

(lo recupero qui perché in tv lo passano più, ormai...)
https://tototruffa2002.it/homepage/gli-sketch-di-toto/lo-sketch-pasquale.html

Lo stesso con questi "articoli", con questi pezzi di alto giornalismo... Ormai non riesco più a "farmeli passare sopra". Il punto di rottura ce l'ho praticamente subito. E invece di reagire la prima reazione è proprio di sfinimento. "A nin pos piò!", come diceva la mamma di Fellini in Amarcord nello sclero domestico col marito (e anche lì, mentre volavano piatti e parole, il nonno saggio la risolveva alzandosi dal tavolo, un-due-tre-flessione-scoreggia e un-due-tre-flessione-scoreggia...)

Resta il gramsciano "pessimismo della ragione, ottimismo della volontà", ma è ben poco. Troppo poco. "A che punto è la notte?" Boh... non pensiamoci e

"Tgnim bota!"

Un abbraccio
Paolo
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Alfred
Monday, 06 March 2023 13:48
aridaje, di nuovo i russi una volta come mostri con bombe micccidialllli che minacciano i sogni d'occidente e l'altra buoni solo a usare badili, non solo perche' mancano munizioni, ma per la famosa storia del martello, hanno solo badili in testa l'unica cosa che sanno fare e' badilare.
Noi a occidente invece ... migliori a prescindere, in tutto.
Le nostre pezze al culo le proiettiamo sui russi, ma fin quando lo facciamo a occidente e' cosa sana e giusta.
Un razzismo di mer...da.
Anche ammettendo che i russi usino i badili ... se con quei badili ti buttano fuori dalle citta' tu, cretino occidentale, comincia a pensare a cosa farebbero se avessero munizioni. Se nel corso di una guerra fanno esplodere potenti bombe nei poligoni.... pensi che non ne abbiano altre da far esplodere su tua crapa?
Il razzismo non solo e' un atteggiamento di mer..da, ma ha effetti collaterali pesanti su chi lo pratica e lo diffonde a reti unificate.
Vuoi per preparare truppe (noi) ad affrontare un nemico da cartone animato (che invece ha arsenali ben forniti e materie prime per produrre munizioni) vuoi per creare inutili e stupide visioni di diavoli d'antan da esorcizzare tra chiese, psichiatri e valium.
Odio non gli indifferenti (magari fossero indifferenti), ma i coglioni che ci propinano una informazione che non ci fa capire in che mondo siamo a prescidere da come la si pensi su conflitto, russi, ucraini, Nato e affini ...
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Paolo Selmi
Monday, 06 March 2023 15:21
Mi hai fatto venire in mente un mio auspicio di gioventù, Alfred. Era scoppiata la guerra in Jugoslavia, mentre televisione, radio, giornali letteralmente esplodevano con notizie su un territorio a due passi dal nostro e del quale non sapevo assolutamente NULLA, e più cercavo di capire e meno ne capivo, mentre vedevo immagini di una tragicità mai vista sino a quel momento.

Volevo, volevamo fare qualcosa, ma non capendoci nulla non sapevamo esattamente cosa. E c'era chi se ne approfittava, eccome se se ne approfittava! Mi ricordo solo il prof di filosofia, ciellino, che passava di classe in classe a raccogliere soldi "per la Jugoslavia", OVVERO tutti... "per la Croazia"! Questo me lo ricorderò finché campo. Continuavo a non capirci nulla, ma tra me e me mi chiedevo... ma perché "per la Croazia"? Perché? ... e poi lo capii... man mano che le tessere del mosaico andavano ai loro posti. Intanto non gli diedi nulla, primo perché era ciellino, e secondo perché nessuno mi aveva spiegato perché "per la Croazia" si e per gli altri no.

In quella situazione di totale impotenza, di totale caos informativo, di piena cortina fumogena, ogni tanto fantasticavo a cosa sarebbe successo se tutti avessero finito tutte le munizioni... altro che badili, anche le donne che vedevo nei filmati, avrebbero potuto dire la loro! schiere di mattarelli... intere batterie di piatti che volavano in testa agli uomini in grigioverde, e li avrebbero riportati tutti alla ragione!

"Il razzismo non solo e' un atteggiamento di mer..da, ma ha effetti collaterali pesanti su chi lo pratica e lo diffonde a reti unificate."

Sottoscrivo, Alfred. E la cosa peggiore è che si tratta di un "picchia oggi, picchia domani"... un martellamento continuo, massivo. Che pian piano forma, modella le coscienze. Specialmente quelle più giovani.

E' una lotta dura. Non demordiamo. Come diceva un mio carissimo amico di Napoli, impariamo a navigare "di bolina", che il vento in poppa non lo avremo ancora per molto tempo.

Un abbraccio
Paolo
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Alfred
Monday, 06 March 2023 14:48
Ps questi imbecilli un articolo serio sul potenziale produttivo militare russo non lo hanno mai letto e se lo hanno fatto a noi regalano le frottole che non si contano piu neanche agli infanti.
Gia, ma noi siamo potenziali fanti ....
https://www.difesaonline.it/mondo-militare/addendum-le-riserve-di-carri-armati-delle-forze-armate-russe-e-le-capacit%C3%A0-produttive
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Alfred
Monday, 06 March 2023 14:22
Ps
Altra notizia che ci giunge da Albione, non piu perfida, ma con qualche colonia in meno e' che la Russia usa carri di 60 anni fa come a dire che sta raschiando il fondo del barile.
Quindi a breve la Nato ci armera' delle forchette ultime degli chel Tv per mandarci a combattere una guerra semplicissima.
A questi imbecilli non viene in mente che se stanno usando carri di 60 anni fa che ancora camminano e fanno il loro sporco lavoro ... uno, beati loro che li hanno e li rendono efficienti ... due, se stanno ancora usando quelli di 60 anni fa ... cosa succedera' quando useranno quelli di 20 o 10 anni fa?
Ma questa gente un articolo serio che spiega , anche per sommi capi, l'apparato industriale militare lo hanno mai letto?
Ne consiglio unoche si collega ad articoli precenti e che dovrebbe far riflettere, qualsiasi sia l'opinione che si ha sul conflitto https://www.difesaonline.it/mondo-militare/addendum-le-riserve-di-carri-armati-delle-forze-armate-russe-e-le-capacit%C3%A0-produttive
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Paolo Selmi
Sunday, 05 March 2023 23:22
05/03 ore 22:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Non è accerchiamento, ma colonne di blindati in fuga, sia pur a piccoli gruppi di cinque, sette mezzi ogni trenta minuti,
https://t.me/WarDonbass/101336
divengono oggetto di tiro al bersaglio da parte dell’artiglieria russa:
https://t.me/RVvoenkor/39845

Nella concitazione, anche chi sta restando per tentare, alla bell’e meglio, di coprire la ritirata dei compagni, sbaglia a capire chi si muove dove e spara ai suoi. È successo alla 93° brigata meccanizzata che ha annientato parte della 128° brigata di difesa territoriale:
https://t.me/RtrDonetsk/15525

Le perdite aumentano a dismisura, al punto che anche il WSJ dubita dell’efficacia dell’offensiva ucraina di primavera in preparazione
https://www.wsj.com/articles/russias-wagner-troops-exhaust-ukrainian-forces-in-bakhmut-b58e726c

In realtà, è un tentativo tardivo di smarcarsi da un ritmo che, esaurite le scorte sovietiche, non sono più in grado di tenere. 250.000 munizioni al mese in regime “fortecija bachmut”… e che non son servite lo stesso. Per l’offensiva se ne dovrebbero tirare fuori almeno un milione, per garantire quei due-tre mesi di azione…
https://t.me/namarshe/4838
… torniamo quindi all’idiozia, alla criminalità, di questo sperperare uomini e mezzi da quattro, cinque mesi a questa parte nella trappola di ARTEMOVSK.

Un po’ diverso, quanto sta accadendo, da quello che ANCORA affermano i cinegiornali luce, riportando a pappagallo che i russi per mancanza di munizioni stiano combattendo... a badilate (sic!). Anche perché sarebbe il colmo che la liberazione di ARTEMOVSK avvenga come nella peggior scazzottata da western-spaghetti… il problema è che, a riportarlo, è stato un telegiornale nazionale. VERGOGNA!

Quello che si poteva e si doveva evitare sta accadendo. Attualmente, nella trappola di ARTEMOVSK, ci sono ancora diecimila soldati circa:
https://t.me/WarDonbass/101336

Questo, mentre già di primo mattino si annunciavano i primi quartieri liberati della giornata
https://t.me/z_arhiv/19096
e si annunciavano nei prossimi giorni dei ponti mobili a cura del genio militare per passare alla riva destra del fiume BACHMUTKA e spingere così ulteriormente verso ovest i soldati rimasti
https://t.me/namarshe/4847

ENNESIMO ATTO DI TERRORISMO NATO NEL DONBASS

Non a DONECK, questa volta, ma a VOLNOVACHA, dove si stava commemorando l’anniversario della morte del comandante di SPARTA, Eroe della DNR e di Russia Vladimir Žoga:
https://t.me/readovkanews/54073
Due HIMARS, che come ormai sappiamo non solo viaggiano su coordinate satellitari NATO, ma sono ancora manovrati da personale NATO, vista l’incapacità delle maestranze locali di mettersi ai loro comandi. Strage sfiorata per un soffio. Questo ormai resta a questi bastardi.

POTERE IN PUTREFAZIONE: ULTIME DEL GIORNO

Gira fra i social ucraini il video di un militare incazzatissimo che, rientrato per miracolo da ARTEMOVSK (e lo grida nel video!), filma generi alimentari sugli scaffali del locale supermercato CHE SAREBBERO DOVUTI ANDARE AL FRONTE! Quindi, i generi alimentari “spariscono”, al fronte non arrivano, e riappaiono come per magia in vendita sugli scaffali dei supermercati.
https://t.me/ukraina_ru/136044

Ai gestori va bene che al reduce in canna ci siano solo improperi al loro indirizzo, e non proiettili veri, da come è incazzato. Ma questo i cinegiornali luce non lo dicono, non se ne accorgono.

Infine, questo anziano agricoltore ucraino
https://t.me/RtrDonetsk/15506
denuncia che il fertilizzante, che prima comprava a 9.000 grivne la tonnellata dai russi a Togliattigrad, ora ne costa CINQUANTASEIMILA! E a momenti infarta davanti alle telecamere da quanto è incazzato.
https://t.me/RtrDonetsk/15506

Niente fertilizzante. Significa FAME. Anche questo, i cinegiornali luce, non lo dicono.

Così come non dicono che le TERRE NERE vengono caricate a camionate e trafugate dalla regione di CHERSON verso la POLONIA!
https://peremogi.livejournal.com/65420329.html
Lo stesso fecero, per inciso, i nazisti. VERGOGNA!

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Sunday, 05 March 2023 01:06
05/03 ore 01:00

ARTEMOVSK

Cartina aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211255-2ea3cdfb.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/04/20230304211253-757d68d2.jpg

Altri venti bastioni lungo una linea di fronte sempre più stretta sono passati in mano russa.
https://t.me/rybar/44261

Nel frattempo, la linea di fronte si sta ampliando sempre di più a nord di ARTEMOVSK. verso OVEST, per la precisione. L'intento di cogliere il momento e proseguire lungo un fianco lasciato colpevolmente scoperto in un'area che, fino a poco fa, era considerata retrovia, è evidente. Vedremo gli sviluppi.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, stanotte.
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Paolo Selmi
Saturday, 04 March 2023 17:24
04/03 ore 17:00 aggiornamento

ANATOMIA DI UN POTERE IN PUTREFAZIONE


Inizialmente volevo intitolare questo pezzo, nato dallo sdegno per l’esplosione, nel senso letterale del termine, di notizie sul tasso di corruzione del potere ucraino, “Kiev o le 120 giornate di Sodoma”.

Un parallelo che, tuttavia, non si pone, e per due motivi almeno. Anzi tutto, qui non stiamo parlando di allegorie, di metafore del fascismo, o del capitalismo, ma di notizie vere, schifosamente vere. In secondo luogo, Kiev non è IL fascismo, IL capitale che decade, degrada e si decompone, come nell’allegoria scenografica, ma un semplice mezzo. Una pedina. Materiale di consumo di cui un U-ccidente capitalistico (e fascistico) si serve, attribuendogli la forma voluta, agendo sullo stesso in maniera del tutto distruttiva, fino al punto di farlo decadere, degradare, decomporre.

Non è quindi IL modo di produzione, o IL regime, in decomposizione, ma un elemento della catena alimentare dello stesso, l’ultimo peraltro in ordine di importanza.

Da qui, pertanto, il cambio di titolo, anche se l’accostamento col film di Pasolini mantiene, invero, una certa, e alquanto propria, suggestione. Potere LOCALE, in putrefazione, quindi. Una delle prime cose che in antropologia ci avevano insegnato era la metafora del corpo fisico come immagine del corpo sociale. La putrefazione del primo come immagine della decomposizione, dell’assoluta incapacità di tenuta, parziale o totale, dell’organon collettivo di riferimento.

L’impurità mestruale femminile come tabù in virtù di un corpo sociale che si vorrebbe sempre integro, per esempio, e il cui manifestarsi rappresenta una violazione pericolosa dello stesso o, meglio, dell’immagine patriarcale dello stesso consolidatasi nei secoli. E via discorrendo…

Qui abbiamo un potere in totale PUTREFAZIONE: funzioni statuali rimosse, altre trasformate, altre decomposte e degradate, in funzione di un sempre più totale SERVILISMO PARASSITARIO, frutto a sua volta di una sempre totale DIPENDENZA dai nuovi padroni.

Globuli più neri che bianchi, e del peggior nero, che FAGOCITANO elementi vitali per il sistema: cultura, istruzione, tutela sociale e sanitaria. Alcuni per totale deformazione ideologica (“derussifikacija”...), altri per “mancanza di fondi”. A volte l’opera di smantellamento avviene per totale AMPUTAZIONE di interi settori: è il caso delle “mobilizacija” che, di colpo, cancellano un’intera popolazione attiva mandandola a crepare al fronte pochi giorni soltanto dopo l’arruolamento coatto.

Un corpo vivo, carne vera, e un corpo sociale, istituzionale, economico che si decompongono. Una PUTREFAZIONE ESOGENA, nelle sue linee generali, funzionali alla creazione di uno SFRUTTAMENTO INTENSIVO E SOSTANZIALMENTE IMPERIALISTICO DI CARNE DA CANNONE, e una PUTREFAZIONE ENDOGENA, frutto di metastasi sistemiche a opera di cellule tumorali locali che, in questo inedito brodo di coltura, si attivano e crescono a DISMISURA, ampliando OLTREMISURA i propri ambiti di lucro e malaffare, al punto da svilupparsi su di un corpo, sociale e non, sempre più in agonia e tenuto in vita ormai soltanto dagli stessi suoi padroni che, quando non sarà più necessario, staccheranno i fili.

L’ex-capoispettore generale del Ministero della Difesa moldavo, Jurij Vričag, accenna alla CATASTROFE AMBIENTALE che accadrebbe se in TRANSNISTRIA dessero fuoco alle polveri in caso di aggressione ucraina. Delle 40.000 tonnellate di munizioni originarie, oggi ne sono rimaste all’incirca 20.000. Quanto basta per provocare una catastrofe ecologica non solo in quella striscia di terreno, ma anche in Moldavia e nell’intera oblast’ di Odessa:
https://t.me/drugoeeto/7803

Ma chi se ne importa, a Odessa poi son tutti russi, che crepino tutti… nevvero? Andiamo avanti. Non solo frutta e ortaggi sono comprati dal Ministero della difesa a tre volte il prezzo di mercato, non solo una borraccia che costa USD 0,59 è acquistata dal suddetto ministero a USD 7,9 (!!!)
https://t.me/drugoeeto/7919
Non solo lo stesso articolo, anche militare, è comprato a un prezzo maggiorato del 300%-500%,
non solo lo stesso articolo (NR SERIALE) risulta COMPRATO PIÙ VOLTE!!!
https://t.me/rezident_ua/16665

Tutto questo, mentre il regime di KIEV si indebita con ulteriori finanziamenti per ulteriori armamenti: solo nel caso dei proiettili da 155 mm abbiamo 385 milioni di dollari al mese, al ritmo di 110 mila proiettili entro tale scadenza. Totale: 4,5 miliardi all’anno, solo di quelli, solo a questo ritmo.
https://t.me/legitimniy/14894

Me non c’è limite al peggio. Infatti, anche gli stessi APPROVVIGIONAMENTI AL FRONTE sono MINATI ALLA RADICE, OVVERO NON ARRIVANO! È da metà febbraio che lo si denuncia!
https://t.me/rezident_ua/16392
In altre parole, al fronte arriva già poco, e quel poco non riesce neppure ad arrivare perché, a metà strada… “sparisce”. Un meccanismo “carsico” che fa poi apparire questi beni sul mercato nero.

Al punto che ormai un ruolo sempre più determinante, negli approvvigionamenti, è ricoperto dalle cessioni volontarie e trasporto delle stesse al fronte:
LA FORNITURA DI MEDICINALI, ATTREZZATURE, VESTITI ALLE FF.AA. UCRAINE SI REGGE PER IL 70% SU VOLONTARI!
(Обеспечение ВСУ медикаментами/оборудованием/одеждой на 70% зависит от волонтеров, )
https://t.me/rezident_ua/16665
E, per il mangiare, sulla pietà degli abitanti del posto per quei ragazzi che, come nel caso denunciato stamane di ARTEMOVSK.

Il lend-lease apre la linea di credito, la fornitura arriva, a prezzi gonfiati, un pezzo si perde pure per strada e riappare sul mercato nero delle armi… “what else?”
https://t.me/legitimniy/14893

Noi italiani, del resto, non dovremmo meravigliarci, in quanto di tutti questi meccanismi siamo cinture nere. Siamo campioni di questo tipo di speculazione, dai prezzi gonfiati delle mascherine fatte con il panno delle spazzole per pavimenti in epoca Covid, finanche ai prezzi dei tubi e delle assi dei ponteggi, oltre che dei cappotti stessi, in epoca 110%. Speculatori, merde, sciacalli. Qui però non si tratta di fare i parassiti su un corpo vivo e, tutto sommato, ancora (per quanto?) in uno stato di salute “che ce n’è di peggio”. Ma degli stessi parassiti, degli stessi speculatori, su soldati che muoiono al ritmo di mille al giorno, che fanno scabbia, congelamenti, inedia, che restano sul più brutto senza munizioni con cui rispondere al fuoco che si riversa incessantemente su di loro. Ecco, allora, che il paragone con il tumore che uccide il corpo che lo ospita, purtroppo, calza. A questi speculatori non interessa se il corpo muore. Se ne andranno via al momento opportuno.

Come han già fatto quei giovani che, PER SOLDI E PER CONOSCENZE, sono riusciti ad espatriare:
https://t.me/legitimniy/14895
Tre cartoline ha ricevuto questo “artist”, ancora non ho capito bene di che cosa. E se ne è potuto andare via tranquillamente. Del resto, basta VERSARE DAI 5.000 AI 7.000 DOLLARI ALLA FACCIA GIUSTA per espatriare:
https://t.me/rezident_ua/16670
E cosa sono quei soldi per un “artist” di tale calibro? Oppure, non versano nessun obolo e non se ne vanno, perché sanno che non saranno mai nelle liste dei richiamati. PERCHÉ FIGLI DI QUALCUNO MOLTO IN ALTO. Talmente in alto da poter popolare i bar di KIEV, i night, le balere, senza temere che ci sia fuori un grassone in grigioverde pronto a sbatterli dentro una camionetta. Quelli, l’élite, la “crème de la crème”, non si toccano. Mentre il resto del corpo va in putrefazione, mentre le fabbriche son chiuse perché manca corrente elettrica, mancano operai, manca tutto.

Il problema non è ARTEMOVSK. Il pesce puzza dalla testa. Un pesce, ormai, mandato volontariamente in putrefazione.

Aggiornamenti a seguire fra stanotte e domattina.
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Paolo Selmi
Saturday, 04 March 2023 11:20
04/03 ore 10:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


L’appello russo ad abbandonare la città è scaduto ieri notte. Un appello, più che un ultimatum, visto che è più di sei mesi che si combatte e, ieri pomeriggio, c’è stata proprio una tregua per dar modo di mettersi in salvo a chi voleva, o poteva, o riusciva a schivare gli zagradotrjad pronti a sparare in fronte “a chi volta le spalle”.
https://t.me/yurasumy/7686

Già nel corso della nottata è ripartito il fuoco d’artiglieria, propedeutico ai combattimenti che stamane sono ripresi. CHROMOVO a nord, INGRESSO CITTÀ a sud i due momenti focali di un movimento che, in realtà, si svolge come abbiam visto lungo tutto l’arco intorno a quel che resta in mando a ragazzi e vecchi con un uniforme sgualcita e una fascia verde al braccio (dopo esser passati dal giallo al blu, ora il verde...).
Ed è su COME È STATA USATA DAI GENERALI NATO QUESTA TREGUA, che mi vorrei ancora soffermare. La presenza di “vecchi e ragazzi” è confermata ormai dagli stessi abitanti di ARTEMOVSK i cui quartieri son stati liberati dai russi, e che ora parlano alle telecamere.

Questo vecchio, per esempio, non riesce a interrompere le lacrime mentre, seduto sul suo letto, racconta alle telecamere gli ultimi giorni. Ragazzi di diciotto, vent’anni che venivano da lui e chiedevano se aveva qualcosa da dargli da mangiare. Gli dicevano: “Nonnino, non è che ha qualcosa da darci da mangiare?” (Дяденька у вас покушать ничего нету?) E lui: “Niente, figliolo, ho fame anch’io, non ci distribuiscono gli aiuti umanitari, non ho nulla” (Нету сынок, сам голодный, ни гуманитарки, ничего).
https://t.me/NSDVNikolaeve/1183

Nemmeno il rancio ai loro soldati, nemmeno gli aiuti più elementari ai civili che hanno usato come scudi umani per evitare bombardamenti a tappeto. Questa la realtà dei fatti.
Ma come è stata utilizzata la tregua di ieri? Le unità speciali hanno abbandonato le prime linee e sono scappate a OVEST. CHROMOVO, per esempio, ora è “zona grigia”, terra di nessuno.
https://t.me/namarshe/4801

E chi è rimasto in prima linea? Giovani e anziani appena reclutati a forza, infilati in una camionetta, vestiti in fretta e furia con un’uniforme e, in questa nuova identità (l’abito fa il monaco), sbattuti al fronte! In altre parole, i generali NATO hanno sfruttato la tregua per evacuare chi volevano, han fatto saltare i ponti per evitare che passassero altri mezzi, e han lasciato civili improvvisatisi soldati, ragazzi e vecchi in uniforme, sotto squadracce che ordinano di “tenere la posizione” e che sparano a chiunque si alzi con le braccia dietro la schiena. Come i bastardi della cosiddetta “Legione straniera georgiana”, senza andar troppo lontano:
https://t.me/rybar/44222

Rispetto a Mariupol’, abbiamo un’ulteriore involuzione della specie, in questo baratro verso l’inferno. Lì la città è stata prima circondata, poi è partita la sua liberazione. Chi era dentro è rimasto dentro. Memorabili i tentativi, andati a male, di “viaggi della speranza” con elicottero organizzati dai servizi segreti francesi per tirar fuori loro uomini che lì “non ci dovevano stare”. Piuttosto che interi battaglioni allo stabilimento Il’ič, per non dire degli squadristi di Azov ad Azovstal’. Qui il corridoio è stato tenuto aperto e sono usciti i peggiori. Imponendo alla gente comune di restare lì.

I “difensori” che scappano e lasciano a crepare, PER COPRIRE LA LORO FUGA, il popolo che dicono di “difendere”. Vergogna!

ANCHE IL POPOLO SERBO E IL POPOLO BULGARO HANNO QUALCOSA DA DIRE...

Attenzione a “come torna l’onda alla fine del riflusso”, come cantava Augusto. Non l’onda rivoluzionaria, ahimè, e ahinoi. Bensì l’onda che attraversa tutti i popoli slavi, perlopiù di fede ortodossa (polacchi esclusi), ma neanche più di tanto (il caso della cattolica Croazia e di alcune uscite del suo presidente che hanno infastidito i vertici UE, per esempio, andrebbe studiato): quel substrato storico, sociale, culturale, ideologico profondo che accomuna popoli diversi, dagli “slavi del sud” (jugo-slavi) dei Balcani a quelli delle steppe. Un substrato che è fatto di comuni radici linguistico-culturali (laddove è la parola che forma, struttura i processi logico-formali, per l’appunto, quindi cognitivi, sin dalla tenera età) e un immenso, altrettanto comune, patrimonio di credenze, usi, costumi, che li affratellano. E che vanno aldilà della crosta attuale di contingenze e opportunismi politico-militari o, come amano riempirsene la bocca oggi, “geo-politici”.

Sulla Serbia nulla da dire. È dall’inizio del conflitto che assistiamo a una SPACCATURA NETTA fra “vox populi” e attuale dirigenza politica. Bandieroni russi che scendevano e riempivano le gradinate degli stadi, al coro di Katjuša, manifestazioni di piazza: è un anno che il popolo serbo non perdona alla sua dirigenza l’atteggiamento ambiguo nei confronti dei russi. Russi che anche quando erano ai minimi storici, nel 1999 liberarono dai terroristi targati NATO e tennero contro forze preponderanti l’aeroporto di PRISTINA, per esempio. Qui un documentario che trae lo spunto dal film Balkanskij Rubež (Балканский рубеж) dedicato a questo episodio:
https://www.youtube.com/watch?v=5tzGbZK_Q5g

Moti di piazza tanti e tali da costringere la dirigenza serba a SMENTIRE IN FRETTA E FURIA la notizia falsa trapelata in questi giorni di forniture di armi dalla Serbia all’Ucraina.
https://t.me/yurasumy/7676

Lo stesso possiamo dire, in REALIA decisamente peggiorativi, del popolo bulgaro. I rapporti di forza sono completamente diversi, a SOFIA. La Bulgaria è un paese NATO, è da anni che commercia e fa transitare, riciclando e cancellando origine e provenienza, armi in Siria verso i terroristi di An-Nusra (che ora han cambiato nome, ma non la sostanza) appoggiati dalla NATO, e in altre zone calde del globo dove, per i trafficanti d’armi, “finché c’è guerra, c’è speranza”. Traffici illeciti sotto gli occhi di tutti. Qui un dossier di cinque anni fa:
https://colonelcassad.livejournal.com/3375742.html
https://colonelcassad.livejournal.com/3372549.html

Fili scoperti che chi osa toccare, come la coraggiosa giornalista Diljana Gajtandžieva, sui cui materiali Rožin basò gran parte del lavoro di cui sopra, ci lascia il posto di lavoro.
https://diana-mihailova.livejournal.com/937256.html

E, per fortuna per lei, solo quello. Ora peraltro ha una sua pagina indipendente da cui scrive
https://dilyana.bg/
e da cui è stata la prima a denunciare il traffico di armi dalla Bulgaria all’Ucraina
https://dilyana.bg/who-and-how-exported-bulgarian-weapons-to-ukraine-documents/

Ma il governo bulgaro tira dritto, sapendo di poterlo fare. Fino a un certo punto, però. Ieri in Bulgaria si celebrava la Festa della Liberazione dall’impero ottomano. E questi sono i cortei che ieri sono scesi in piazza, in un tripudio di bandiere bulgare e russe. Sulle note di “Prošanie slavianki” e non solo:
https://t.me/balkanossiper/5681

I popoli dell’Europa dell’Est, anche di quei Paesi più appecoronati all’egemonia NATO, sempre di più e sempre più pubblicamente esprimono il loro dissenso, la loro protesta, la loro rabbia. Esprimendo contenuti decisamente OPPOSTI a quelli che propagandano i loro cinegiornali luce. I loro politici, e non solo i loro, farebbero bene a prestare molta, ma molta attenzione... "a come torna l'onda, alla fine del riflusso".

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 18:45
03/03 ore 18:00 aggiornamento

ARTEMOVSK: ORMAI SI GUARDA AL DOPO

Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194635-2412be9b.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/03/20230303194630-04c3de74.jpg

Nuovi settori rossi, indice delle posizioni conquistate oggi, sono presenti lungo tutto il perimetro della città ormai in bilico fra la capitolazione e la ritirata. Quartieri liberati a nord lungo il fiume (fino a dove è stato fatto saltare il ponte in città). Quartieri liberati a SUD, dove si rafforzano tra l’altro anche le posizioni fuori città in direzione di possibili prossimi obbiettivi.

In tale situazione, si confermerebbe la versione di mezzi fuori dalla sacca, unità speciali e “uomini da salvare” anch'essi fuori dalla sacca (da qui anche il ponte fatto esplodere DIETRO LORO), e dentro la sacca invece “vecchi e ragazzi”, come li han definiti oggi.
https://t.me/smotri_z/11823
Anche nel bollettino serale di RYBAR si afferma lo stesso. Laddove si sottolinea inoltre che, le prime a evacuare, a lasciare la nave, son state le forze NATO in particolar modo i “mercenari” di lingua inglese. Di fatto, l’ultimo atto criminale ad ARTEMOVSK è aver lasciato migliaia di uomini – colpevoli solo di essere “soldati semplici” – al loro destino.
https://t.me/rybar/44221

E si comincia a pensare ad altro. Al dopo, per la precisione.

Dopo ci potrebbe essere KUPLJANSK, IZJUM e BALAKLEJA, per esempio.
https://t.me/operativsvo/34948

Ma anche SEVERSK e, da lì, SLAVJANSK e KRAMATORSK a ovest, aggirando il massiccio che le difende da nord (LIMAN) e da sud (UGLEDAR).
https://t.me/smotri_z/11823

I bollettini del ministero della difesa russo, che non tengono per nulla conto di questi combattimenti, visto che sono gestiti dai wagner, parlano ancora oggi di 580 morti.
https://t.me/mod_russia/24534
Si arriva ancora, quantomeno, al migliaio di caduti in battaglia da parte ucraina. Ai russi una doppia scelta:
1. Continuare così, con una difesa attiva che concentri l’attacco su un punto e si limiti a smantellare quelli che gli vanno contro su tutti gli altri.
2. Attaccare.

C’è chi, fra gli analisti ucraini, sostiene che se i russi non attaccheranno entro due mesi, lo faranno loro. Se non altro, per giustificare gli “investimenti” effettuati dall’U-ccidente.
https://t.me/ukraina_ru/135684

Anche no, mi verrebbe da dire. Mille caduti al giorno in due mesi è un’ecatombe. E anche gestire un’offensiva in tali condizioni sarebbe improponibile anche nell’assenza di azioni offensive da parte russa, ovvero in presenza del solito schiacciasassi russo. Non siamo più nel 2022. Le forze NATO a settembre han fatto quello che han fatto sfruttando un effetto sorpresa che ora non c’è più e il lavoro di qualche centinaio di satelliti puntati sulla linea di fronte in grado di determinare il punto debole, il lato scoperto. Oggi non è più così.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domani.
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 12:53
03/03 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK: SALTANO PONTI

Due, per la precisione: uno a EST della città (filmato e cartina qui, cerchio rosso)
https://t.me/rybar/44194
e uno SULLA STRADA CHE PORTA A CHASOV JAR A OVEST (foto, cartina, linea rossa)
https://t.me/voenacher/40598
Qui ormai siamo oltre l’accerchiamento, siamo al cercare di impedire ai russi di avanzare ulteriormente.

Di accerchiamento parla direttamente il capo dei wagner in un videomessaggio a Zelenskij
https://t.me/WarDonbass/101090
dove dice “siete accerchiati, se prima avevamo contro soldati, ora ci state mandando contro solo vecchi e ragazzi, date loro la possibilità di ritirarsi”

Pare che gli stian dando retta e si stiano ritirando, con scadenza operazioni di evacuazione al 5 marzo…
https://t.me/namarshe/4798
… vedremo.

Intanto, i russi sono passati OLTRE ARTEMOVSK e stanno attaccando le città limitrofe
https://t.me/namarshe/4797
Il rischio per gli ucraini intrappolati dai loro generali è quello di una sacca ancora più grande. Anche qui, vedremo gli sviluppi

FEDOR

Eccolo il nostro piccolo grande eroe!
https://t.me/boris_rozhin/79580
La ferita era al petto, non alla schiena come inizialmente detto. E’ stato operato. Di fianco, sua mamma. Tieni duro, campione!

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 09:24
03/03 ore 08:30 PS

A parte rettificare la data, mi son lasciato indietro quella di ieri, al venerdì si comincia a svalvolare, una breve considerazione. Un appunto, più che altro.

I russi ne han formati trecentomila in più. Da ottobre? da ottobre. Siamo a marzo e gran parte di loro non è neppure ancora entrata in azione. Chi lo ha fatto, è stato messo a fare la guardia al DNEPR, alle infrastrutture strategiche, nelle retrovie.

Svolgono una funzione importantissima. Liberano risorse e competenze mandate temporaneamente a chiudere buchi nei settori di cui sopra. Risorse ora in grado di essere impiegate nei rispettivi ambiti di destinazione. Ma lì si fermano, queste reclute.

Chi è stato ucciso, come quei soldati colpiti nella caserma il dì di festa dai missili NATO, non è stato ucciso generalmente in combattimento. E anche quei pochi uccisi o fatti prigionieri, poi sono montate le polemiche perché NON DOVEVANO stare lì. "E ma hanno agito di sorpresa, non ce lo aspettavamo..." Oggi ci sono procedimenti PENALI (diritto militare) aperti perché NON DOVEVANO STARE LI'.

Sanno benissimo, i loro superiori, che chi dall'altra parte è un anno che combatte (ed è sopravvissuto) ha maturato un'esperienza e delle capacità incalcolabili e mandargli contro chi a malapena sa tenere in mano un fucile equivale a mandarlo a morire.

Non è la stessa linea U-ccidentale. Per niente.

Aggiornamenti a seguire.
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Alfred
Friday, 03 March 2023 10:54
russi ne han formati trecentomila in più. Da ottobre? da ottobre. Siamo a marzo e gran parte di loro non è neppure ancora entrata in azione. Chi lo ha fatto, è stato messo a fare la guardia al DNEPR, alle infrastrutture strategiche, nelle retrovie.

Questo se non si tiene conto dell'idiota razzismo occidentale che spieghera' la cosa come difficolta' di apprendimento russe a fronte di intelligentissimi (e votati alla morte) ucraini addestrati da ancora piu furbi e intelliggentissimissimi istruttori occidentali.
L' ultimo dettaglio (gli istruttori occidentali) fa la differenza anche nel caso gli ucraini siano poco o mediamente intelligenti.
La patina di razzismo a noi in occidente non difetta.
Anzi, sui russi aumenta, alcuni, pure a cosidetta sinistra sbavano di rabbia.
Abituiamoci a superucraini che hanno imparato da superistruttori ... l'occidente Domina !!!
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 12:23
Ah già Alfred, è vero hai ragione... non ci avevo proprio pensato!

... quei picchiatelli... son mica come noi (anzi tutto! e "uber alles") e come i "nostri" (finché ci fa comodo...) polacchi, cechi e, "last but not least", i Kiev boys (compresi gli ultrasessantenni sbattuti al fronte... l'importante è essere "giovini" dentro): in altre parole, gli "slavi buoni"... più svegli degli "slavi cattivi"...

Ora, seriamente, mamma che tristezza! Mi sa che davvero, nelle alte sfere, ci sia anche chi pensi davvero questo. Un bel patinone di razzismo duro a scrostarsi... ma proprio duro! Non c'è trielina o acquaragia che tenga! Tristezza infinita...

Un razzismo equamente ripartito fra mittente (l'ufficio propaganda di turno) e ricevente (e quelli siamo noi, popolo italiano, popoli europei dell'ovest, purtroppo...).

Guarda questa cartina. il nostro, u-ccidentale, <5% di persone che masticano almeno un po' di russo:
https://visasam.ru/wp-content/uploads/2021/02/gde.jpg

Fa parte di uno studio più accurato su questa lingua all'estero:
https://visasam.ru/emigration/vybor/strany-ponimayushchie-russkij-yazyk.html

E non adesso. Ma lungo una guerra fredda iniziata da prima della guerra fredda ("grattez le rousse et vous trouvez le tartare"...) e durata anche dopo la fine (ufficiale) della guerra fredda, col crollo dell'URSS, fino alla crisi attuale.

D'altronde, erano loro che dovevano "civilizzarsi"... eran loro che dovevano imparare l'inglese... mica noi il russo!

Quindi, in trent'anni non è stato fatto un passo verso di loro. Anzi, ne son stati fatti di passi, sin troppi... ma per allargare la NATO!!!

Io, devo dir la verità, son contento di parlarlo un giorno sì e uno no nel mio lavoro... metà degli autisti o son russi, o parlano solo russo come lingua straniera.

E siccome nel mio lavoro son quasi sempre rogne, e le rogne ci vuole del tempo a spiegarle... la merce è finita in visita, dobbiamo andare a prendere il funzionario, non possiamo sdoganare perché ci manca la fattura, oppure la fattura c'è ma è cannata... ormai il funzionario è andato a casa e se ne riparla domani mattina... si abbiamo il gabinetto, ma non la doccia... vai più avanti che c'è lo spiazzo dove ti puoi girare, eccetera eccetera, ringrazio Dio di averlo imparato e fare, ogni giorno, la mia "Internazionale futura umanità"! Con russi, baltici, ucraini, cechi, slovacchi, polacchi... alla faccia della NATO e della UE! :-)

Un abbraccio!
Paolo
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Alfred
Friday, 03 March 2023 13:32
Gli ucraini saranno pure slavi, russi o gente dell'est ... non e' questo che li rende piu furbi e intelligenti, agli occhi del nostro razzismo sono migliori perche' rispondono alle nostre esigenze, e' l'essere ascari dell'occidente che li fa salire di grado nella piramide razziale. Salire, ma non troppo.
Dovessero non tornare utili, ridiventerebbero poveri schiavi, pardon, poveri slavi
In europa si son perse le colonie, ma non il vizio dei colonizzatori..
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Alfred
Friday, 03 March 2023 13:24
Quando avro tempo a disposiziobe voglio imparare il russo e qualsiasi altra lingua mi incuriosisca ... sempre se sono in grado.
Non ho mai visto differenze fondamentali tra gli umani, giusto qualche patina che non inficia il sottostante.
Assistere a questo delirio di svalutazione e sottovalutazione dei russi a reti unificate per me e' stato avvilente e sono rabbioso, non perche' filo russo, ma perche' odio qualsiasi razzismo idiota.
Credo di averlo gia' detto da altra parte, svilirire e sminuire un nemico (qualunque, ma soprattutto uno molto armato, organizzato e istruito e...) ha un costo e ... lo pagheranno i poveri ucraini e lo pagheremo carissimo noi europei.
Che anche a fine tragedia non e' detto siamo in grado di correggere il nostro razzismo sottopelle.
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 14:37
E fai solo bene Alfred!

A prescindere da tutto... ma Tol'stoj, Dostoevskij e Bul'gakov, ma anche la Achmatova, Esenin e perché no, nonostante il caratteraccio, Majakovskij in originale... MERITANO!

Io non mi ci metto neanche nell'impresa della lettura integrale di Guerra e Pace, o dei Fratelli Karamazov, mi ci vorrebbe un'altra vita: in tutti i sensi, nel senso della prossima vita (ma lo so già rinasco muschio sopra i tremila, possibilmente vista valle...) e nel senso di una vita vissuta diversamente da questa, dove durante il giorno posso fare il "sommelier" del meglio della produzione culturale mondiale.

Ma togliermi qualche sfizio, questo si! Prendere qualche passo che mi ha colpito particolarmente nell'edizione italiana, andarmelo a cercare in originale sulla rete, rileggermelo e, a quel punto, fare il "sommelier" pilotato di quel singolo passo. Gustarmelo fino in fondo, andare a vedermi l'etimo di qualche parola e scoprire qualcos'altro di nuovo, di loro, di me... "Y el canto de todos que es mi propio canto" (Gracias A La Vida).

E' una cosa bellissima. Ma ti dico di più. In tutte le culture e i popoli in cui mi sono imbattuto, ho sempre provato lo stesso rimpianto di non avere "vite" a sufficienza. Abbastanza vite per vedere, fare, vivere di più quei momenti insieme a loro.

E allora ti rendi conto che il "pasto completo" è impossibile. Qualche "boccone", tutt'al più. Che aumenta ancor di più la "fame".

Forse, a volte basta aver solo "fame". Cominci già a vedere le cose da un punto di vista diverso. Una fame che - a me - non passerà mai. Ed è quello che auguro anche a te, nella tua ricerca futura fra le steppe e le isbe, o fra la pietra e l'acciaio di quell'immenso patrimonio della cultura mondiale, insieme a tutti gli altri che costellano questo martoriato pianeta su cui, ogni tanto si trova qualcosa per cui vale la pena non rinascere muschio!

Paolo
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Alfred
Friday, 03 March 2023 15:31
Grazie per le belle parole ... concordo sul non poter fare tutto, vanno bene anche assaggi ...
Non avrei mai pensato di rinascere muschio a 3.000, ma se devo essere sincero la cosa non mi dispiacerebbe ... con una parte potrei nutrire stambecchi, con altra ospitare nidi e rinascere sempre da stentate radici (che spero sopravvivano)... meglio che sorbirmi i deliri di elite mondiali che concorrono per dominare il mondo.
Muschio... si, a 3000 metri potrei scampare la comparsata e la morte in un presepio ...
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 17:14
... come dicono da queste parti... "neè?!?"
Mica male come idea! :-)
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Paolo Selmi
Friday, 03 March 2023 08:45
02/03 ore 08:00 aggiornamento

“UN MESE DI CAR È PIÙ CHE SUFFICIENTE”: UE COMPLICE DEL MASSACRO DEL POPOLO UCRAINO


Facciamo conoscenza oggi con un’altra delle nostre “cime”: l’ammiraglio Hervé Bléjean, comandante della Missione militare europea. Li scelgono proprio col lanternino.
Uno che il 16 novembre dello scorso anno, riferendo al Parlamento francese, non al bar dello sport del suo paese, sparava cifre come 250.000 fra le perdite russe (60.000 morti e tre volte tanto feriti)
https://english.nv.ua/nation/eu-estimates-russian-casualties-in-ukraine-at-250-000-killed-and-wounded-news-50295468.html

Uno che a gennaio dava i russi per spacciati, con il 60% dei carri armati fatti fuori e altre statistiche fantasmagoriche ottenute probabilmente seguendo i manuali di propaganda studiati all’accademia militare: “come nelle manifestazioni di piazza, ma invece di dividere il reale per due, occorre moltiplicarlo!” (questa parte se l’era anche evidenziata e annotata con punti esclamativi, mica di sbagliare e invertire…).
Uno a cui l’UE a settembre affidava la “missione d’assistenza militare all’Ucraina”: 15.000 soldati in DUE ANNI per 106,7 milioni di euro.
https://www.open.online/2022/10/17/consiglio-europeo-missione-addestramento-militari-ucraini/

Quindicimila uomini in due anni ci sta anche. Parte la missione, il 15 novembre. Prima di continuare, però, facciamo conoscenza con questo personaggio. Lo ha intervistato ieri la TFI:
https://www.tf1info.fr/replay-lci/video-un-oeil-sur-le-monde-du-2-mars-2249827.html
Tralasciamo la prima mezz’ora, se vogliamo, e partiamo dal minuto 37, quando parla della missione d’assistenza militare all’Ucraina (lui è quello col mascellone e i gradi, l’altra invece gli fa le domande…).

E qui arriviamo a un dato MOLTO interessante. Per la precisione ai minuti 45:30 et segg.
Dei 15.000 da formare, “aujourd'hui, nous en avons formé 10.000”, ovvero al giorno d’oggi (lasciamolo questo francesismo al cuggino…) ne abbiamo formati 10000!

LO RIPETO, QUELLO CHE DOVEVA ESSERE FATTO IN DUE ANNI LO HAN FATTO PER DUE TERZI IN POCO PIÙ DI DUE MESI!

Quello che doveva essere un programma di addestramento mirato è diventato POCO MENO, non poco più, POCO MENO di un CAR con cubo, sparo e lancio della granata.

Del resto, è l’ammiraglio stesso a rincarare la dose: e ne verranno altri, e altri ancora (“e plus encore”)
Perché il ciclo continuo è partito, e la catena di montaggio è stata messa in moto per funzionare “le plus possible, le plus vite possible, avec le plus grande qualité possible”, ovvero il più possibile, il più velocemente possibile... con la maggior qualità possibile. Qui purtroppo non posso offrirvi se non virtualmente il sacchetto di carta, fatene scorta perché l’ammiraglio è lanciato.

Dopo un po’ di fumo negli occhi sui piloti (“eventualement”… ora pensiamo a dare il massimo di carne da cannone, è questa “l'urgence du combat aujourd'hui”, l’urgenza del combattimento oggi...) e via discorrendo, riparte:

minuti 47:10. Gli ucraini forniscono 600 persone alla volta, PER LA MAGGIOR PARTE NON SANNO COME SI TIENE IN MANO UN FUCILE (“la plupart n'ont aucune expérience de combat” la maggior parte non ha alcuna esperienza di combattimento) E IN QUALCHE SETTIMANA SOLTANTO (“et en quelques semaines seulement”) ne facciamo dei soldati!

AMMIRAGLIO, A PARTE CHE I NOSTRI VENDITORI DI PENTOLE SONO MOLTO PIÙ BRAVI DEI VOSTRI MANUALI D’ACCADEMIA, UNA DOMANDA: DOPO CHE IN QUALCHE SETTIMANA HANNO IMPARATO A FARE IL CUBO, A SMONTARE E RIMONTARE IL FUCILE, E A LANCIARE LA GRANATA, “SELON VOUS” I SUOI “SOLDATI” SONO IN GRADO DI TENERE ANCHE SOLO UNA POSIZIONE DI FRONTE A UN ATTACCO COME QUESTO?

https://www.youtube.com/watch?v=zwugfw8w6O4
min. 1.50 e segg., ma è un docufilm, con una lunga serie di immagini a dir poco scioccanti su cosa vuol dire oggi operare in velocità, in sincronia, coinvolgendo contemporaneamente artiglieria, aviazione, carristi, fanteria, reparti avanzati, retrovie… e in cui tutti si devono, si DEVONO, trovare al punto giusto al momento giusto. Manca un pezzo ed è la rovina...

STIAMO ARMANDO, SIAMO MANDANDO CONTRO QUESTO TIPO DI SOLDATI DECINE DI MIGLIAIA (alla fine dei due anni saranno più di 15.000 a questo ritmo) CARNE DA CANNONE! SAPENDO BENISSIMO CHE ANDRANNO A MORIRE! SENZA ALCUNA SPERANZA DI SOPRAVVIVERE!

VERGOGNA! E ANCORA VERGOGNA! UE COMPLICE DEL CARNAIO UCRAINO! PIENAMENTE COMPLICE!
Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 02 March 2023 19:49
02/03 ore 19:10 aggiornamento

ARTEMOVSK


Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-4693e53f.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/03/02/20230302192129-9113843a.jpg

Partendo da OVEST, i combattimenti infuriano alle porte di CHROMOVO e, più a sud, a poche centinaia di metri ormai dalla strada CHASOV JAR-ARTEMOVSK. Non solo sono sono stati consolidati i guadagni di ieri, ma sono stati anche ampliati. Lo stesso può dirsi della città, dove sono stati liberati in un giorno solo quartieri a nord, a est, a sud: mai così tanti settori colorati di rosso vivo in un giorno solo dentro quella che i criminali al potere hanno trasformato in una “città-fortezza”. Cedimenti strutturali di una linea di difesa che cerca di ricompattarsi su posizioni più arretrate. Non si hanno dati precisi sulle perdite, ma a giudicare dalle brigate, dai battaglioni e dai reggimenti annientati e i cui superstiti riescono ancora a evacuare e a portare a DNEPROPETROVSK, sono devastanti.
https://t.me/rybar/44175

Vedremo gli sviluppi.

BASTARDI SENZA GLORIA ED EROI VERI

Quelli che si sono fatti i selfie li hanno beccati tutti, dal primo all’ultimo. Carogne fasciste che si celebravano e si celebrano nei social
https://t.me/RVvoenkor/39578
Del resto, anche le gesta di oggi avevano lo stesso intento mediatico. Ma non sono questi bastardi gli eroi di oggi, mi spiace.
Il vero eroe, cari bastardi, è UN BAMBINO DI DIECI ANNI. Si chiama FEDOR.
https://t.me/zarussia_1/11814
Fedro oggi, come tutti i giorni, stava andando a scuola con due bambine e un adulto che li portava. Lungo la strada quella macchina ha incontrato chi non doveva incontrare. Degli animali, anzi, peggio degli animali. Che gli hanno sparato contro, a bruciapelo, vedendo bene quindi i passeggeri. L’adulto è morto sul colpo. Fedro, pur colpito alla schiena, è riuscito a passare avanti e a condurre la macchina per alcuni chilometri, fino al villaggio vicino, portando in salvo le due bambine. E’ già stato operato e speriamo che tutto vada per il meglio e si riprenda presto. GRAZIE Fedro! Anche da migliaia di chilometri di distanza c'è ora chi sa la tua storia e fa il tifo per te! Non mollare, EROE!

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Thursday, 02 March 2023 15:00
02/03 ore 13:30 aggiornamento

QUANDO SI ARRIVA A QUESTO…

Significa che si è alla frutta. Peggio dei terroristi a BESLAN o a NORD-OST. Ma a qualcuno serviva far smettere di parlare di ARTEMOVSK.
https://t.me/boris_rozhin/79483
Non serve Umberto Eco per arrivarci, al chiodo schiaccia chiodo. Ed eccoci quindi con la diversione pura, fine non a sé stessa ma alla peggiore propaganda. Solo questo è rimasto alle canaglie fasciste. I canali social di regime si sono scatenati, nel diffondere in tempo reale foto vere e notizie false, alzando un polverone fetido degno della feccia a cui appartengono. Visto che c’è anche scappato il morto. Quello vero, putroppo.
https://t.me/boris_rozhin/79485

Ma torniamo alla cronaca. LJUBECHANE, SUSHANY sono paesini con l’unica colpa (cartina qui) di essere attaccati al confine.
https://t.me/WarDonbass/100979
Lungo una linea boschiva che è estremamente PERMEABILE a gruppi armati. Per ricognizioni, operazioni diversive, eccetera. Un gruppo dai 40 agli 80 uomini a seconda delle versioni è entrato stamane (è delle 11:30 (09:30 ora italiana) la prima notizia), ha fatto le sue porcate (selfie di fronte ad abitazioni https://t.me/boris_rozhin/79483), ha commesso i suoi crimini (A LJUBECHANE han sparato a un’auto, con dentro un uomo (morto) e un bambino (ferito))
https://t.me/rybar/44153
cercando inoltre di colpire uno scuolabus (andata male) e una scuola (tentativo anch’esso fallito). Si parla anche di ostaggi, ma quest’ultima informazione poi si è rivelata – salvo ulteriori smentite – infondata.
https://t.me/rybar/44158
Vista la malparata, con le unità speciali che accorrevano da ogni dove, intorno alle 14:30 (12:30 ora italiana) i bastardi erano già tornati al “sicuro”.
https://t.me/boris_rozhin/79482

Grazie alle foto celebrative alcune facce di queste carogne fasciste sono state identificate: vecchie conoscenze neonaziste, russe (i bastardi in questione si fanno chiamare Corpo volontari russi (Русский добровольческий корпус) formatosi da una costola di fuoriusciti da AZOV nell’agosto dello scorso anno)
https://t.me/WarDonbass/100988
ucraine e appartenenti alla variegata galassia di materiale di consumo NERO di cui i servizi segreti occidentali si servono per fare i loro lavori sporchi.
https://t.me/boris_rozhin/79493
Qui con “l’upgrade”, con l’avanzamento di livello, di poter operare liberamente come un esercito regolare. COME esercito regolare (vista la fine di AZOV e non solo).

S-300 DELLA CONTRAEREA UCRAINA SU CASA POPOLARE DI 5 PIANI A ZAPOROZH’E

Mentre i cinegiornali luce sull’argomento mescolano come da loro consolidato mestiere mezze notizie e mezze smentite (da parte ucraina, ovviamente…) concludendo che son stati i russi a spararsi da soli (come nella centrale atomica, del resto…) omettono di rettificare la notizia sotto, lasciata a mo’ di contrappeso: della serie, ah beh, se i russi han distrutto un palazzo di cinque piani, allora… allora cosa??? Allora cosa??? Allora sareste giustificati a entrare in una scuola passando per uno scuolabus e fare una strage di bambini??? VERGOGNA!

Ma veniamo alla “notiziona”, quella secondo cui i russi avrebbero tirato giù con un missile un palazzo di 5 piani a Zaporozh’e. Mi spiace dirlo, cari cinegiornali, MA SONO I CANALI UCRAINI STESSI AD AMMETTERE CHE, ANCORA UNA VOLTA, LA LORO CONTRAEREA PIAZZATA A RIDOSSO DELLE CASE POPOLARI HA MIETUTO VITTIME (due morti alle 06:30 di stamane)!
https://t.me/legitimniy/14880
Это знают и местные, которые первые находили остатки ракеты. "QUESTO LO SANNO ANCHE GLI ABITANTI DEL LUOGO, CHE PER PRIMI HANNO RACCOLTO I ROTTAMI DEI RAZZI."

VERGOGNA! A criminali che continuano a piazzare IMPUNEMENTE la difesa antiaerea in mezzo alle case popolari, così come a pennivendoli che alle due del pomeriggio ancora IMPUNEMENTE mentono sapendo di mentire. E usano le più elementari regole dell'accostamento di notizie contrastanti (di cui una falsa e una diluita in false smentite) per raggiungere la tanto agognata AUREA MEDIOCRITAS. Più mediocritas che aurea.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Thursday, 02 March 2023 08:44
02/03 ore 08:00 aggiornamento

LA TRAPPOLA DI ARTEMOVSK E LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NATO

Nessun cambiamento sostanziale durante la notte. Si combatte alle porte di CHROMOVO, prosegue la manovra di AGGIRAMENTO russa che ha già portato reparti di incursori sull’ultima strada rimasta disponibile per un’eventuale ritirata (pur restando azioni di disturbo e non certo un taglio vero e proprio), proseguono in città gli attacchi da ogni direzione tesi letteralmente a SPINGERE FUORI i soldati NATO e ucraini presenti.
https://t.me/voenkorKotenok/45749

I quali però non hanno ancora ricevuto l’ordine di fare armi e bagagli. Meglio, a questo punto, di darsela a gambe lasciando ai russi armi e bagagli, perché di questo stiamo parlando.
Per quanto ILLOGICO possa sembrare, su Artemovsk GLI INTERESSI DEI MILITARI RUSSI E DEI MILITARI NATO COINCIDONO. Con la piccola, “trascurabile”, differenza che nel primo caso stiamo assistendo al più colossale REGALO fatto da un nemico in tempo di guerra, paragonabile a un gol a porta vuota o a quel che volete di pari entità. Nel secondo, al più tragico, criminale, ERRORE REITERATO NEL TEMPO da una dirigenza militare incapace e senza scrupoli. Nota Rožin:

“Per noi sarebbe meglio se loro non riuscissero più a ritirarsi e noi, man mano, potessimo ‘digerire’ parte di questi gruppi, annientando le loro armi, facendo prigionieri e trofei di guerra. Questo costituirebbe un successo operativo abbastanza notevole. E su questo stiamo lavorando.”
Для нас было бы лучше, если бы они не смогли отступить, а мы «переварили» часть этой группировки, уничтожив технику, взяв пленных и трофеи. Это был бы достаточно серьёзный оперативный успех. Над этим сейчас и идет работа. (ibidem)

Altro che cinegiornali luce e “stiamo valutando se”. Signori, È DA MESI CHE VA AVANTI, METRO DOPO METRO A VOLTE, QUESTA STORIA! La vostra malafede, la vostra ipocrisia, il vostro calpestare la più elementare tutela della vita di un soldato, di un VOSTRO soldato, appartenente per giunta al popolo che dite di “difendere” (bastardi doppiamente!) sono tutti qui: in croce ad ARTEMOVSK. E svegliarvi ieri con un rullo, con qualche agenzia, dove “si valuta” perché ormai la situazione è a un passo dall’essere chiusa, e forse – anzi sicuramente! - lo è per salvare tutti i soldati rimasti dentro, indica solo la vostra estrema, ripeto e lo ripeto a iosa criminale, inettitudine e incapacità. State commettendo il più grande genocidio di un popolo in terra d’Europa da ottant’anni a questa parte. Conclude laconicamente Rožin la sua analisi di ieri notte: “Di fatto, son stati loro stessi a infilarsi in questa trappola” (Фактически они сами себя загнали в этот мешок).

Noi è mesi che lo diciamo. E non perché siamo Annibale Barca, o Rommel, o Zhu De, o Žukov redivivi, ma perché L’AZIONE SI È SVOLTA AL RALLENTATORE! E unire i puntini quando si segue una moviola fotogramma per fotogramma è un esercizio banale anche per chi come noi nella vita fa altro. Allora perché cazzo nessuno qui per mesi ha detto nulla? E ha lasciato che decine di migliaia, probabilmente siam già arrivati al centinaio di migliaio di morti, crepasse inutilmente?

Forse perché, come mostrano i francesi in questa infografika commentata sotto dalla controparte,
https://t.me/epoddubny/15048
Nei sogni proibiti di questi bastardi c’è ancora la speranza di raschiare un milione e rotti di carne da cannone? Quindi centinaio di migliaio di morti in più, centinaio di migliaio di morti in meno, che differenza fa?

I comandanti militari russi si pongono il problema di come svolgere azioni di attacco NELLE MUTATE, ATTUALI, CONDIZIONI. Lo schema carri davanti e dietro tutti quanti non funziona più: il nemico è pronto, ti aspetta, ha minato il terreno, ha piazzato i suoi pezzi, sei solo carne da cannone votata al massacro se assalti così. Cosa capitata, e neanche tanto tempo fa.

Cosa fare allora? Fuoco a volontà di artiglieria e aviazione, si prepara il terreno e POI, se è il caso, si attacca. E se non ci sono munizioni a sufficienza? E se l’aviazione è in ritardo? ALLORA SI ASPETTA! NON SI ATTACCA!

“E se non ci sono munizioni, o se la condizione dell’artiglieria non è tale da permettere di sminuzzare la difesa come dovuto? NON ATTACCARE, DOVE L’ARTIGLIERIA NON HA FATTO EFFICACEMENTE IL SUO DOVERE! LO RIPETO: NON ATTACCARE!!!!!!! Nessuna medaglia o stella sui gradi vale le perdite accumulate. ATTACCARE SOLO QUANDO SI È CERTI CHE L’ARTIGLIERIA, PER QUANTITÀ E QUALITÀ DELL’OPERA SVOLTA, E L’AVIAZIONE HAN FATTO QUEL CHE DEVONO FARE.
А если нет снарядов, или состояние артиллерии не позволяет так вспахивать оборону, как нужно? Не наступать там, где артиллерия не отработала эффективно! Ещё раз: не наступать!!!!!!! Ничья медаль или звезда на погонах не стоит понесённых потерь. Наступать только после того, как появится уверенность, что качественно-количественно пушки и авиация выполнят свою задачу.
https://t.me/RVvoenkor/39519

Quando qualcuno qui comincerà ad aprire gli occhi su questa GESTIONE CONSAPEVOLE E CRIMINALE del conflitto da parte NATO, saranno stati mandati al massacro, allo sterminio, altre centinaia di migliaia di uomini ucraini. Per i loro sporchi interessi. VERGOGNA!

Aggiornamenti a seguire.
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Alfred
Thursday, 02 March 2023 09:23
Allora perché cazzo nessuno qui per mesi ha detto nulla? E ha lasciato che decine di migliaia, probabilmente siam già arrivati al centinaio di migliaio di morti, crepasse inutilmente?

E se volessero che ci sia un massacro?
Se stessero cercando il caso eclatante per cui tutto l' accorpato occidente sensibile ai massacri (degli altri) non puo' non muovere le chiappe delle sue truppe per salvare i poveri resti?
Questi con la pelle degli altri sono capaci di fare qualsiasi cosa ...
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Paolo Selmi
Thursday, 02 March 2023 11:14
Non so Alfred... è tutto così illogico.

Torno ad altri tipi di strategie "suicide", decisamente non comparabili né per scala né per contesto, ma giusto perché lì qualcosa si capiva. Anche solo alla fine, ma si capiva. Alì contro Foreman, a Kinshasa. Le prende per cinque riprese, Alì. Le prende di brutto. Continua a legare. Ma resta in piedi (fosse crollato a terra, probabilmente, non saremmo stati qui a parlarne... ma questo del "so quel che faccio" è un altro discorso ancora...). Dopo cinque riprese a Big George cominciano letteralmente a cadere le braccia. Le sente di pietra, ha dato troppo e comincia a non averne più. Alì capisce che è il momento di passare all'azione. Due altre riprese e Big George crolla al tappeto, se non ricordo male.

Negli scacchi, dove non muore nessuno, esistono i "sacrifici". Posso sacrificare anche la regina, SE ha un senso farlo. Ogni cultura, senza tirare in ballo gli onnipresenti cinesi (Sunzi, 36 stratagemmi, scuola della strategia) ha le sue elaborazioni in merito. Arzigogola sul senso di quanto, a prima vista, potrebbe apparire come un "suicidio".

Qui l'unico senso che si trova è quello della fornitura d'armi legata alla tenuta della posizione, al massacro e alla sua esibizione su scala mediatica globale, come giustamente noti. Altri sensi non ne ha:
- prendere tempo per dare modo di prepararsi, per esempio. Ma se poi butti dentro quelli stessi che hai preparato... il senso decade e totalmente.
- mantenere una testa di ponte per un'eventuale offensiva, ma se i realia ormai (rafforzamento delle difese e maggiore pressione offensiva su più lati) ti portano ad assumere una posizione difensiva, non puoi pretendere che tutto sia come prima e continuare a mantenere posizioni indifendibili, cagione soltanto di gravi perdite.
- Resta allora il senso di un atto dimostrativo, promozionale (da cui anche il silenzio criminale dei media sinora tenuto) al fine di creare le condizioni per lo stacco di nuovi assegni e di nuove forniture d'armamenti. Semplicemente vergognoso. Ma andando per esclusione non riesco a trovare altro.

Decine di migliaia di morti in cambio di armi. E fornitura sia, quindi. Fornitura che, tuttavia, nulla ha a che vedere con il conflitto in sé e alle sue sorti. Perché le armi poi bisogna trovare QUALCUNO CHE LE IMPUGNA.

E le "nuove" armi hanno due problemi:
1. sono "scritte" in una lingua straniera (inglese)
2. c'è sempre meno gente in grado di usarle, sia per il punto 1., sia perché stanno morendo al ritmo di mille al giorno.

A meno di non sostituire gradualmente la carne da cannone locale con carne da cannone a basso costo, sufficientemente "anglofona" (sennò cosa ce lo insegnano dalle elementari a fare...), sparsa per il mondo: cosa di cui si sta parlando, peraltro, come ipotesi tutt'altro che campata per aria.

Il che si ricollega a quanto ormai stanno elaborando gli ucraini stessi. Legitimnyj non è certo tenero coi russi, ma scrive:

Dobbiamo capire che l'obbiettivo degli USA non è il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina, o il paradiso per i semplici ucraini. Il loro obbiettivo è il crollo della Russia, la sua instabiltià politica, le maidan che verranno sul suo territorio ecc. Una volta raggiunto l'obbiettivo, tutti si dimenticheranno di noi.
Стоит понимать, что цель США - это не возобновление территориальной целостности Украины или рай для простых украинцев. Их цель - развал России, политическая нестабильность, майданы и тд. Как только они этого добьются, про украинцев все забудут.

[...]

Sull'Ucraina è inutile scrivere, in quanto è materiale di consumo e strumento di un gioco globale. Ahimè, il Paese in ogni caso ha perso. Di chi è la colpa? Chiedetelo a chi avete eletto.

Про Украину не пишем, так как она расходный материал и инструмент глобальной игры. Увы страна при любом раскладе проиграла. Кто в этом виноват, спросите тех, кого выбирали во власть.
https://t.me/legitimniy/14876

La situazione degenera. Continuamente.

Teniam la guardia alta, altro non possiamo fare.
Un abbraccio

Paolo
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Alfred
Thursday, 02 March 2023 11:56
Dobbiamo capire che l'obbiettivo degli USA non è il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina, o il paradiso per i semplici ucraini. Il loro obbiettivo è il crollo della Russia

Per altri analisti non sono interessati al crollo della russia, ma alla separazione definitiva degli europei ovest dalla russia.
E' in atto una spoliazione (vedi IRA) e una sottomissione sub coloniale dell' unione europea .... non so se e' uno degli scopi del sostegno indefesso all'ucraina nella Nato e al conflitto, ma sicuamente sembra un effetto collaterale piuttosto importante.
Se hanno detto si fotta l'Europa figurati se non pensano lo stesso per gli ucraini, una nuova cortina di ferro e l' europa sara' una manufattura di seconda classe, un impavido guerriero a chiamata e un luogo per vacanze pittoresche (dove ancora ci sono luoghi decenti) per l'1% mondiale.
Camerieri e mercenari, il futuro degli italiani e forse dell' europa intera.
Si, lo so, e' fantapolitica
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Alfred
Thursday, 02 March 2023 13:39
... avevo dimenticato di dire che l'europa Nato e quindi l'unione europea sara' a trazione polacca, indubbiamente la nazione con la destra piu' utile alla bisogna.... che felicita'....immagino quella tedesca .... (per non immaginare quella di destra alternativa di ornban) noi con giorgia siamo gia' in una botte de fero ...
... io....Sempre in giro a spalare fantapolitica, per esorcizzare la realta' .... chiedo umilmente scusa
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Paolo Selmi
Thursday, 02 March 2023 15:10
Alfred che la tua "fantapolitica" non si realizzi mai! Lo speriamo tutti... anche perché "peggio di così..." si può andare! Eccome...

E alcuni elementi di cui parli non sono affatto fantapolitica. Non riesco coi russi? Fa niente, ho definitivamente gli europei, il loro capitalismo un po' libertino, un po' malandrino (vedi il no al bloqueo a Cuba, o tentativi di flirt autonomi con cinesi e, fino a poco fa, coi russi), un po' 'ndo cojo cojo... a cuccia e al guinzaglio.

"Venghino siori, si vince sempre", come alla pesca di paese.

Con Mattei bastò farlo fuori, qui ci fan saltare gasdotti, ci impiccano con sanzioni che ci si ritorcono contro, ci impongono di aumentare le spese militari, incrementando le percentuali di PIL di due, tre volte... e alla fine ci raccoglieranno col cucchiaio.

Speriamo di no... che sia solo... "fantapolitica"!
Un abbraccio!
paolo
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 March 2023 19:42
01/03 ore 19:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Questa foto panoramica è MOLTO interessante
https://t.me/voenkorKotenok/45741
Mostra ARTEMOVSK dalla parte ancora in mano all’Ucraina (da ovest)
Sopra a pennarello sono indicate
In ROSSO – la linea di fronte (che man mano si sta chiudendo, NONOSTANTE L’ABERRAZIONE PROSPETTICA inganni)
In NERO – le vie di comunicazione già tagliate (le due laterali, 600 m dalla linea di fronte, il puntino verde è il fantomatico MiG-17 che tutti usano come riferimento)
In AZZURRO – l’unica via non ancora tagliata (1600 m dalla linea di fronte).
In cifre, le distanze espresse in km fra la linea di fronte e le suddette vie di comunicazione.

Foto panoramica molto interessante, ma già SUPERATA. Un’ora dopo, infatti, arrivava la notizia dell’arrivo dei russi a CHROMOVO:
https://t.me/namarshe/4771
Ovvero, han fatto quel km e sei di strada. Cartina aggiornata con in rosso l’area liberata per arrivarci:
https://t.me/WarDonbass/100870
Le ultime informazioni, ore 17:42 ora italiana, danno aspri combattimenti in corso.
https://t.me/polk105/3023
Perdere CHROMOVO, per le forze NATO significherebbe chiudere definitivamente la porta di uscita per ARTEMOVSK. Accerchiamento operativo.

Il tutto, mentre arrivano altre brutte notizie: per esempio, 200 GENIERI morti ad ARTEMOVSK da gennaio. Impiegati impropriamente (e inutilmente) in prima linea, a fianco della fanteria.
https://t.me/boris_rozhin/79396
Minare aree sotto i tiri dell’artiglieria russa: il modo più veloce per perdere la vita. Perché ci si espone al fuoco nemico. Risultato, 200 sminatori in meno e oggi posizioni coi campi minati vengono abbandonate perché nessuno sa effettivamente come siano state minate (ibidem). Prima di saltare in aria loro stessi… Fra le posizioni abbandonate, pare ci siano anche quelle limitrofe all’area del MiG-17. Ulteriore pessimo segnale, se confermato.

Intanto, la dirigenza delle forze NATO è in pieno delirio. Com’è possibile, infatti, pensare in una situazione di questo tipo, di arretrare a ovest di un paese soltanto, e piccolo per giunta. IVANOVSKOE, da trasformare in un caposaldo difensivo inespugnabile, facendo arrivare all’uopo carri armati da CHARKOV.
https://t.me/polk105/3026
Tragedia nella tragedia, che speriamo resti solo un delirio e non diventi mai un ordine reale. Anche perché i russi stanno attaccando da sud proprio IVANOVSKOE, che si trova per giunta a est di un ponte fatto saltare (quindi problemi anche di approvvigionamento), oltre che BELAJA GORA e DYLEEVKA a ovest.
https://t.me/operativsvo/34415

La sconfitta imminente di ARTEMOVSK, a causa della strategia criminale concepita dalla dirigenza militare NATO e messa in atto da quella ucraina, si sta trasformando in una disfatta che - ogni giorno che passa - assume proporzioni sempre maggiori e contorni sempre più tragici, trascinando nel baratro settori delle forze armate che altrimenti sarebbero rimasti intatti, illesi, e pienamente operativi su posizioni più arretrate.

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 March 2023 12:52
01/03 ore 12:30 aggiornamento veloce

ARTEMOVSK

Ormai i russi stanno arrivando alla strada che da CHASOV JAR porta ad ARTEMOVSK (cartina e filmati qui)
https://t.me/z_arhiv/18888
oltre che continuare a premere e guadagnare posizioni da tutto il versante meridionale della linea di fronte (altra cartina)
https://t.me/polk105/2999

Quando si comincia a calcolare quanti rischino di finire dentro la sacca in formazione, vuol dire che le cose ormai si stanno mettendo non male, ma malissimo. 12-15 mila soldati, cui si potrebbero sottrarre quelli che han già preso la via dei campi senza aspettare un ordine di ritirata che non vuole arrivare
https://t.me/polk105/3000
Lo avessero fatto SETTIMANA SCORSA, oltre a evitare settemila morti secondo le stime più prudenti, si sarebbero tutti piazzati sulla seconda linea di difesa che parte da CHASOV JAR (ibidem). Ma questo non è accaduto! E questo è un CRIMINE, anche se militarmente esiste un diritto militare che non prevede il reato di comando suicida. Resta un CRIMINE verso il proprio popolo. Ora, lo scenario che si preannuncia, è semplicemente apocalittico.

La porta si sta chiudendo. Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 March 2023 08:37
01/03 ore 08:00 aggiornamento

ARTEMOVSK


Cartina aggiornata a ieri notte di RYBAR:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203257-116c1bb9.jpg
e con legenda in italiano:
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/28/20230228203256-dea900e1.jpg
Mostra inesorabilmente l’accerchiamento in corso. Già oggi, per le migliaia di soldati intrappolati resta ben poco da fare. Non possono più pensare, ormai, di potersene andare come sono venuti. La cartina parla chiaro: poche strade non ancora fisicamente tagliate, percorribili solo di notte e facendosi il segno della croce.
La cartina mostra anche gli avanzamenti in città, che restringono ulteriormente l’area sotto il controllo di truppe sempre più allo sbando e abbandonate a loro stesse e al loro destino. Destino parola impropria, in questo caso, perché chi le ha sbattute lì sapeva esattamente, in modo criminalmente consapevole, che le avrebbe mandate a morire. Come re Davide col marito cornuto. Uguale, nulla di nuovo sotto il sole.
Ormai lo ammettono anche i canali ucraini:
https://t.me/legitimniy/14872
Solo da noi, ieri notte, girava un rullo sui cinegiornali luce che recitava più o meno così: “Zelensky: a Bachmut combattimenti più intensi”. Eufemismi che suonano da presa per il culo, sulla pelle di decine di migliaia di morti in pochi mesi, delle loro famiglie, di un intero popolo.

QUANDO IL DOPPIOPESISMO DÀ ALLA TESTA...

Bere poco di quell’intruglio, perché poi dà alla testa e al fegato. Peggio dell’assenzio o dell’alcol etilico dritto in endovena. Air France-KLM davanti (e dietro tutti quanti… a partire da Finnair) a lamentarsi sul FT che “i cinesi fanno concorrenza sleale sui noli aerei passando sulla Russia mentre loro non possono, devon fare più giro, i loro noli sono più alti e allora perdono traffico e clienti”…
https://t.me/RVvoenkor/39436
Ora, che i capitalisti cinesi non perdano occasione per mangiarvi fette di mercato ci sta… è quello che avete fatto sinora voi e continuate a fare nei loro confronti, in questa guerra commerciale iniziata ben prima di quella attuale. Ma di quale “UNFAIR ADVANTAGE” state parlando? (questa la “perla”, alla fine non ce l’ho fatta e sono andato direttamente all’originale...)
https://www.ft.com/content/21d7272a-af56-492d-ace1-57428c7219b5

Questa è la cartina dei PAESI CHE HANNO CHIUSO LO SPAZIO AEREO ALLA RUSSIA:
https://t.me/drugoeeto/7828

DI QUALE DISCRIMINAZIONE STATE PARLANDO??? Avete praticamente detto alle compagnie aeree russe: “dimezzate i vostri utili”, togliendo loro la fetta di mercato europea (che poi non è così… ma comunque il traffico attraverso aeroflot e le altre compagnie russe è caduto in picchiata). E loro non dovevano ripagarvi? Cosa c’è di UNFAIR in tutto questo? Che fra i due litiganti il terzo goda?
Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 February 2023 19:49
28/02 ore 19:20 aggiornamento

ARTEMOVSK


Messa sempre peggio. La sintesi la fa Rozhin: “Ci avviciniamo alla situazione in cui il nemico sarà messo davanti a questa scelta: o andarsene via, e di corsa, abbandonando le posizioni, o attendere il pieno accerchiamento, e allora con lo sblocco di tale accerchiamento inizieranno problemi molto seri”
Приближаемся к ситуации, когда противник будет поставлен перед выбором — либо стремительно отходить из города, бросив позиции, либо дождаться полного окружения, и тогда с деблокадой могут начаться очень серьезные проблемы.
https://t.me/voenkorKotenok/45733

Problemi per lui, ovviamente. Perché i russi continuano la manovra di accerchiamento, andata avanti anche oggi. Dove più lentamente, dove più velocemente, ma anche oggi son state perse posizioni. E la terra non è infinita.
https://t.me/olegtsarov/5384
Inoltre, man mano che peggiora la situazione sul campo, ritirarsi diventa sempre più difficile, soprattutto perché nessuna strada ormai può dirsi completamente sicura. E altrettanto difficile diviene tenere la posizione.
https://t.me/politadequate/7306

Anche filoucraini come Julian Ropke ormai non credono più ai bollettini serali delle loro ff.aa. In questa guerra in tempo reale, immagini, video, testimonianze smontano qualsiasi propaganda basata sul nulla.
https://t.me/RVvoenkor/39416

IL “RINNEGATO”

Si chiama John McIntyre. I 17 minuti di intervista su RT non criptati sono qui:
https://odysee.com/@RT:fd/John-McIntyre_-interview_2802:e

Che ha fatto Giovanni? Dopo un anno di mercenariato in Ucraina ha preso armi e bagagli, anzi, ha preso solo i bagagli e lasciato le armi, insieme a quisquilie come documenti, chiavette con file e altre cosine interessanti recuperate in giro, da Odessa è passato a Chisinau, quindi a Instanbul, dove il suo contatto lo ha prelevato e portato in Russia. Nell’intervista rivela dettagli a dir poco vergognosi, anche se nulla che non sapevamo già. Fa sempre impressione, tuttavia, sentirle dire da un “amerregano”.

Un bello smacco per i difensori del “bene” contro il “male”… Anche se una “pecora nera” in famiglia c’è sempre, è vero anche che c’è sempre anche il danno di immagine, inutile negarlo.

Tuttavia, a proposito di danni di immagine a me farebbe molto più rabbrividire la diffusione di immagini come queste…
https://t.me/voenkorKotenok/45725
Dove un camion movimento terra prestato alla “patria” porta mine in giro anticarro e quindi le scarica a magazzino, magazzino ADR ovviamente… come se fossero letame o ghiaia! Metafora migliore della follia in atto e del più assoluto disprezzo della vita umana, a partire da quella dei propri uomini, non ce ne potrebbe essere. E qui non ci sono rinnegati che tengano. Davanti un altro imbecille era lì col telefonino a filmare...

Aggiornamenti a seguire, salvo notizie rilevanti, domattina.
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Мир
Tuesday, 28 February 2023 23:40
Caro Paolo,
leggo di altre truppe in arrivo ad Artemovsk nei prossimi giorni.
Continuo a pensare che non sono solo i Russi a voler eliminare l'esercito ucraino...
Robe da matti, ma d'altra parte provocare per decenni la Russia sul piano militare ignorandone, o cercandone volutamente la reazione, è proprio: "roba da matti".

Un accanimento simile può essere giustificato solo con la ferma convinzione che quel punto non cadrà mai, ma un accerchiamento operativo completo rende vana ogni strategia, ammesso che ne abbiano una ovviamente.

La sacca si chiuderà quando non arriveranno più rinforzi, ma bisogna proprio essere degli scellerati per mandar là così tanti ragazzi giovani e uomini: 18-50 anni, alcuni riciclati al volo dopo essere già stati feriti l'anno scorso; due, tre generazioni falciate, ormai non si sa nemmeno quanti soldati "di professione" e quanti poveri disgraziati catturati a forza per strada.

Tra i tanti invasati fascisti, convinti della loro idea, rimbambiti dalla propaganda, dalle pastigliette e dalle minacce, chissà quanti invece sono solo delle vittime che non avrebbero mai pensato di ritrovarsi in quella situazione.

Mi vengono in mente le pagine della nostra ritirata di Russia, quando per fuggire dovettero rompere l'accerchiamento, altre grandi perdite per tentare di uscirne vivi.
Nel caso di Artemovsk spero che riescano ad arrendersi tutti in blocco, un calcio ai loro comandanti invasati e mani alzate, i Russi sapranno come comportarsi di conseguenza.

In Moldavia pare che l'impianto elettrico stia andando a massa, scattato il salvavita per evitare che le proteste facciano saltare anche il contatore.
Potrebbe anche succedere che l'eventuale attacco alla Transnistria, ennesima pazzia di chi comanda l'esercito ucraino, non vada a buon fine e si ritrovino con un secondo fronte da tenere aperto e alimentare, mentre piovono missili alle loro spalle dal Mar Nero.

Io vedo un regime che inizia scricchiolare, per forze interne ed esterne, e come tutti i regimi la fase finale sarà brutale, perchè i capi rischiano, hanno paura e faranno di tutto per prolungare il tempo a disposizione.

Un abbraccio, a presto.

Привет
Мир
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Paolo Selmi
Wednesday, 01 March 2023 07:49
Mir:

Privet! (una delle cose che mi ha sempre colpito nella sintassi epistolare dei russi è che dorogoj, dorogaja (caro cara) lo usano solo in alcuni casi, nella maggiorparte è nome, patronimico "Ruffinovich" nel mio caso (ho fatto in tempo a vederlo sulle nostre vecchie carte d'identità come "di ...") due punti, a capo con un saluto tipo privet, dobryj den' e punto esclamativo! i giapponesi e i cinesi non sono tanto distanti, anzi. I cinesi nome duepunti accapo, i giapponesi nome immancabile "san" di rispetto virgola girata loro accapo... paese che vai, usanza che trovi...)

scto mnè scazat'... chettedevodì! Roba da matti per davvero! Mai visto una cosa del genere, né in Iraq, né in Jugoslavia, né in Siria, né in Libia per quel poco che ho seguito quegli eventi.

La strategia non è della "terra bruciata", ma del "Paese auto-raso al suolo". Il suicidio in massa dei lemmings che si buttano nel burrone, gli adepti della setta che si rinchiudono e dicono morti noi morto il mondo e si danno fuoco, non lo so... ormai dal punto di vista militare è saltato tutto.

Non esiste un punto di vista militare in ciò a cui stiamo assistendo. Anche la "scusante" che compare in alcuni canali telegram ucraini... Rezident, Legitimnyj, ZeRada sempre quelli... ovvero, tenete duro che intanto ci "ri-formiamo" nelle retrovie e poi gli facciamo venire i sorci verdi, non è una scusante. E' un falso alibi.

1. che serve ri-formarsi se poi devi buttare subito nella mischia questi poveri cristi e bruciarli subito, nello stesso carnaio che in teoria sta tenendo per ri-formarli. Non ha senso.
2. subito dietro c'è una catena collinare, terrapieni, non esageriamo con le altezze... q.b. come si dice in cucina per dominare km di spazio davanti a sé. DO-MI-NA-RE. nel vero senso della parola. ti metti lì, quattro blocchi di cemento, cavalli di troia, filo spinato, campi minati tutt'intorno, trincee e camminamenti in cresta, pezzi piazzati nei bunker da cui li tiri su solo per sparare e poi li rimetti giù a portata, retrovie coperte dalla discesa dall'altra parte dove ti puoi muovere col pericolo solo di beccare qualche drone... insomma, l'esatto opposto di questa situazione.
3. Invece, quelli che dovrebbero arretrare su quella posizione, CHE SAREBBERO DOVUTI ARRETRARE DA TEMPO SU QUELLA POSIZIONE! ora sono a crepare circondati ormai da quasi dappertutto. Col risultato che perdono una posizione ormai persa da mesi, hanno decine di migliaia, se non cinque zeri ormai, di uomini in meno, oltre che pezzi, munizioni, eccetera, e quella seconda linea di difesa, INEVITABILMENTE, risulterà più debole di quella che sarebbe stata se.

Chto mne skazat'... Perserverare è DIABOLICO. lo dicevano i nostri antenati. Sto cominciando a dargli ragione...

Un abbraccio!
Paolo

PS concordo su quei poveri cristi accostati alle nostre 100.000 gavette di ghiaccio. Carne da cannone in entrambi i casi.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 February 2023 12:48
28/02 ore 12:30 aggiornamento

ARTEMOVSK


Situazione sempre più critica per le truppe mandate al massacro e ora asserragliate in pochi km quadrati che rischiano, entro breve, di essere tagliati fuori da tutto. E’ di un’ora fa, anzi tutto, la notizia che il quartiere ZABACHMUTKA, a sud di ARTEMOVSK, sia stato completamente liberato dai russi e che siano arrivati alle rive del fiume BACHMUTKA, che taglia a est la città, ma neanche tanto a EST visto che è molto vicino al centro.
https://t.me/polk105/2933

La città ormai è raggiunta anche da altre direttrici:
https://t.me/yaremshooter/1063

Da molte altre direttrici, ormai. L’ottusità dei generali NATO nel tenere questa trappola mortale è ormai totale: confermata la notizia che i “gruppi di attacco” già pronti a Ovest, molti di questi addestrati in Gran Bretagna e UE, e tenuti al caldo per la “controffensiva di primavera” siano stati gettati in questa bolgia infernale. Ovvero, siano stati bruciati. Peraltro, senza sortire i risultati attesi, visto che le truppe russe stanno avanzando anche da nord.

A notare la differenza, sono gli stessi soldati russi, che riportano che mentre prima la tattica ucraina consisteva nell’arretrare alla casa popolare successiva alla distruzione di quella davanti, portando gli scontri letteralmente casa per casa, demolendo casa su casa, ora cedono di colpo intere vie: sia per evitare di restare accerchiati o esposti al tiro, grazie alle manovre congiunte degli assaltatori e degli artiglieri russi, sia perché, più semplicemente, rimasti senza rinforzi, armi e munizioni e costretti quindi al raggruppamento su posizioni più arretrate.
https://t.me/yurasumy/7618

Situazione decisamente peggiorata anche a SUD-OVEST della città. E’ ancora presto per la foto commemorativa davanti al MiG-17 all’ingresso di sudovest della città
https://t.me/namarshe/4743
Inoltre, andando a vedere il punto esatto dove si colloca questo monumento sulla cartina
https://yandex.ru/maps/28896/bakhmut/?ll=38.015659%2C48.590324&mode=poi&poi%5Bpoint%5D=37.962479%2C48.574959&poi%5Buri%5D=ymapsbm1%3A%2F%2Forg%3Foid%3D220687990197&z=13.13
Notiamo che le vie Chajkovskogo e Korsunskogo confluiscono a ovest verso la strada che porta a CHASOV JAR e il monumento si trova proprio al vertice di tale angolo, all’ingresso della città. Un angolo acuto molto stretto, minato, e sulle cui case popolari hanno costruito linee di difesa a più livelli, imbottendolo letteralmente di pezzi di artiglieria, armi e munizioni.
https://vk.com/wall-212459013_481297?ysclid=leo55lrihz122404761

A meno di ribaltamenti di fronte tanto eclatanti quanto repentini, tali da costringere le truppe ammassate ad abbandonare in fretta e furia le posizioni, difficilmente vedremo qui sviluppi nel breve termine.

IN TUTTO QUESTO, LA GUERRA GLOBALE PORTA AGLI ATTACCHI DAL CIELO NELL’INTERNO DELLA RUSSIA

Almeno quattro episodi, verificatisi nella nottata di ieri e nella prima mattinata, sono collegabili ad attività di ricognizione e sabotaggio di droni NATO e ucraini nell’interno della Russia:
https://t.me/yurasumy/7620

Finanche a provocare il blocco delle attività dell’aeroporto leningradese di PULKOVO. Idioti e criminali. Altre parole non mi vengono. Più che sondare le difese nemiche, l’intento provocatorio è evidente, alla ricerca di una reazione che consenta di recitare parti ormai poco credibili e alzare ulteriormente l’asticella. Eskalacija cercasi.

Aggiornamenti a seguire.
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 February 2023 08:36
28/02 ore 08:00 aggiornamento

BOOMERANG A BERLINO (E NON SOLO)

Cade l’anniversario, a Berlino qualche zelante autorità riesce a recuperare un carro armato russo semidistrutto, a imporlo alla cittadinanza, a piazzarlo come monumento davanti all’ambasciata russa, a sfregio. Sopra quel T-72, sagome di carta e bandiere ucraine, sempre a sfregio.

Pian piano, però, qualcuno comincia a portarci dei fiori. I fiori aumentano. Diventano migliaia. Non solo russi, ma anche tedeschi. Chiedono di smetterla, di iniziare a parlare di pace. Gli ucraini residenti in Germania si incazzano. Le autorità anche. Le cose non vanno come previsto. Il malcontento monta. E continua a montare. Per inciso, il “Manifest für Frieden” ha appena superato le 700.000 firme.
https://www.change.org/p/manifest-f%C3%BCr-frieden

Gli ucraini per la rabbia tirano giù tutti i fiori la notte stessa. Il giorno dopo, i promotori dell’azione li raccolgono da terra e li rimettono tutt’intorno al carro:
https://t.me/Pul_Nomer_3/194686

Le autorità cominciano a rendersi conto che non si tratta di un fuoco di paglia. E capiscono che quello che han lanciato contro l’ambasciata russa in pieno centro di Berlino non è un razzo, ma un boomerang.
https://t.me/WarDonbass/100474

Anche a VILNIUS, capitale lituana, le autorità avevan fatto come i tedeschi. Anche a VILNIUS cominciano a comparire FIORI ROSSI sul carro armato russo piazzato a sfregio.
https://t.me/RVvoenkor/39328

Gli ucraini di Germania perdono il controllo. Cominciano a picchettare il “loro” carro armato. Nessuno ci può mettere fiori. Quei “Nessuno deve”, “nessuno può” fanno incazzare ancor di più i tedeschi. Ieri ci sono stati scontri intorno a quel carro. Il boomerang è tornato al mittente, provocando un danno di immagine gravissimo, soprattutto alla strategia di impiego del profugo ucraino come arma di gestione e ampliamento del consenso interno.

Strategia che esiste anche da noi, del resto: ci siamo già passati esaminando la situazione agli scrutini dello scorso giugno, dove non esistevano neanche stranieri di serie A e stranieri di serie B, ma profughi di serie A e profughi di serie B. I primi hanno ancora oggi il telegiornale nella loro lingua (come se guardassero la nostra tv di Stato per sapere come vanno le cose nel loro Paese...), i secondi un container dove sono rinchiusi alla rinfusa. Questa strategia in Germania ormai può dirsi fallita, per tutta una serie di motivi che non dipendono direttamente da questo episodio ma che, molto probabilmente, in questo episodio sono arrivati alla classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Risultato: STANOTTE ALLE QUATTRO, senza troppo scalpore, IL CARRO ARMATO È STATO RIMOSSO.
“04:13 Uhr Panzerwrack vor russischer Botschaft abtransportiert” (i resti del carro armato sono stati portati via dall’ambasciata russa)
https://www.zdf.de/nachrichten/politik/ukraine-russland-konflikt-blog-100.html#xtor=CS5-281

“E chiudiamola qui”, avrà aggiunto la zelante autorità che aveva iniziato il tutto. Mi sa tanto di no… e non solo a Berlino, o a Vilnius. Siamo solo a febbraio...
Aggiornamenti a seguire.
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Alfred
Tuesday, 28 February 2023 09:55 Like Like Reply | Reply with quote | Quote
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 February 2023 11:41
Esatto Alfred... l'esatto opposto di quello che avrebbe dovuto suscitare nelle intenzioni degli "ideatori"...

Torniamo al discorso che ci facevamo domenica, circa le anime molteplici che animano quell'appello (anche qui, molto probabilmente diverse da quelle delle due propositrici) e che hanno animato la manifestazione di sabato.

Quel carro armato è divenuto CATALIZZATORE di un universo composito, probabilmente ancora disgregato a livello organizzativo e unito dal rifiuto, prima ancora della guerra, di un certo tipo di propaganda ipocrita, dominante da un anno a questa parte.

I fiori che alcuni depongono, infilano fra i cingoli del blindato semidistrutto, in omaggio ai carristi morti, molti (penso di più) in memoria di tutti i morti inutili di questo conflitto, significano tuttavia, nelle intenzioni di tutti,

- NON SOLO UN BASTA DI SOSTANZA, NEL MERITO, a installazioni di questo tipo, a questa guerra, a questo autodistruggersi che non porta da nessuna parte,

- MA ANCHE UN BASTA DI METODO, meglio, DI CRITICA AL METODO ANTIDEMOCRATICO E NEOAUTORITARIO VIGENTE, alle imposizioni che letteralmente ci "bombardano" ovunque, in ogni momento e con munizioni che non hanno mai fine, che ESIBISCONO, CELEBRANO e, hic Rhodus, hic salta, "SBATTONO IN PIAZZA", intesa sia MEDIATICAMENTE (dichiarazioni ufficiali, cinegiornali luce, eccetera) sia FISICAMENTE, concretamente nelle piazze reali, cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, dove stia la ragione e dove stia il torto. AUT AUT.

UN'ALTRA piazza che ha detto NO a QUELLA piazza prefatta, precostituita, predigerita.

Se è vero che l'appetito vien mangiando, la cosa non si fermerà qui. Grazie mllle Alfred.

Un abbraccio
Paolo
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Alfred
Tuesday, 28 February 2023 12:15
Paolo,
Credo (e spero) che gli europei tutti stiano pensando alla Pace come valore supremo, ma anche alla loro esistenza in vita.
Perche' non a tutti e' chiaro che noi rischiamo davvero, non di dare solo armi agli ucraini, ma di essere chiamati a combattere contro la Russia, con le armi e sui nostri placidi paesi.
Sembra che esageri, ma questa comunicazione di esaltazione al fianco degli ucraini e della guerra e dello stupido binomio aggredi-aggressore smentito persino da Sergio Romano, mica kgb) sta preparando il terreno e le menti alla bisogna.
voci come quelle di questo manovratore compaiono sulle nostre tv a predicare guerra che e' bella e non fa male e ne parleremo ancora a natale ... senza che nessuno provi il sano desiderio di prenderlo a kalci in suo emerito kulo ... scusa, la mia paranoia va a mille
https://www.kulturjam.it/costume-e-societa/luttwak-la-voce-del-padrone/
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Paolo Selmi
Tuesday, 28 February 2023 14:18
Lo spero proprio Alfred. E non è paranoia. Avesse l'Europa fatto la sua parte dal 2014, ma anche prima, dalla guerra in Kosovo quantomeno, oggi non saremmo ridotti a questo.

Chi parla dell'UCK oggi (meglio, chi si ricorda che esisteva una cosa che si chiamava UCK e ne parla oggi...) non ne parla nei termini in cui era osannato all'epoca. Da noi cadde un governo di centrosinistra... con una scissione fra comunisti... e comunisti.

Non eravamo paranoici, noi che ci opponevamo alla guerra. Che volevamo andare sui ponti a Belgrado con il segno del bersaglio sul petto (e molti di noi ci sono anche andati). Che abbiamo denunciato e denunciamo l'uso di ordigni all'uranio impoverito, per cui se molti dei nostri oggi non sono più per aver fatto qualche mese di servizio (e la cosa, il legame causa-effetto, tenuto ipocritamente nascosto per anni, oggi è stato riconosciuto), non oso immaginare la situazione oncologica di chi è da oltre vent'anni che abita quei posti e respira quell'aria.

Non molliamo!

Un abbraccio
Paolo
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Paolo Selmi
Monday, 27 February 2023 22:48
27/02 ore 22:00 aggiornamento

ARTEMOVSK

Altra giornata andata, altro giro di vite intorno ad ARTEMOVSK. Carta aggiornata di RYBAR
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211152-59c9feca.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227211151-167acbac.jpg

I russi attaccano la città da nord, dove l’allagamento ha provocato solo danni alle case già martoriate, ma non ne ha fermato l’avanzata. Attaccano e avanzano anche da sud e da est. Intorno il cerchio si stringe sia da nord che da sud. Le truppe ucraine subiscono enormi perdite che i generalissimi a KIEV tentano di compensare gettando nella mischia, e in massa, gli stessi riservisti che intendevano usare per “l’offensiva di primavera”.
https://t.me/rybar/44049
Se non arriverà, e al più presto, l’ordine di ritirata generale, si preannuncia una tragedia ben maggiore di quella attuale.

UNA MINI ARTEMOVSK

E’ quanto potrebbe diventare fra poco AVDEEVKA, stando agli ultimi avanzamenti delle truppe russe
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134759-18b3fdaf.jpg
e con legenda in italiano
https://rybar.ru/piwigo/upload/2023/02/27/20230227134758-b81467e4.jpg

Il tentativo di accerchiamento è evidente. I combattimenti si sono spostati a nord, verso KRASNOGOROVKA. Dovesse cadere, la cittadella costruita per essere la spina nel fianco della difesa di DONECK sarebbe esposta ad attacchi da direttrici dove si troverebbe molto più vulnerabile. Stessa sorte sta toccando a MAR’INKA, attaccata da più lati. Nel complesso, dalla loro liberazione passa la fine del terrorismo di Stato ucraino e NATO (gli HIMARS sono interamente manovrati da personale NATO), durato nove anni, sulla città eroina del DONBASS.

Aggiornamenti a seguire domattina.
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Paolo Selmi
Monday, 27 February 2023 18:47
27/02 ore 18:35 aggiornamento

“LORD OF WAR”: ALLE ORIGINI DELL’ATTUALE TRAFFICO D’ARMI PASSATO COME “AIUTI”


Nella mia ignoranza quando ho visto quel film con Nicolas Cage l’avevo preso per una specie di remake di “Finché c’è guerra, c’è speranza”… e tra me e me pensavo: “Anvedi come rivalutano il nostro cinema italiano…” Ed ero rimasto garrulo e felice nella mia crassa ignoranza fino a oggi, quando mi sono imbattuto in questo brutto ceffo:
https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/09/18/Cronaca/TRAFFICO-ARMI-CHI-E-LEONID-MININ_153200.php

La colpa è di questo OTTIMO, veramente OTTIMO, pezzo sul mercato nero delle armi
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26
a opera del collettivo UKR_LEAKS:
https://t.me/ukr_leaks/4534

Che compie un’ampia retrospettiva di come nasce il traffico di armi nell’Ucraina post-sovietica, di come la EX-Repubblica socialista sovietica di Ucraina si fosse trovata una quantità enorme di armamenti sotto il sedere, sia in EREDITA’ degli arsenali sovietici, sia per le SCORTE TRASFERITE DAGLI EX-VARSAVIA riportate alla base alla fine degli Ottanta. Il tutto, in un contesto dove il PORTO DI ODESSA GIA’ IN EPOCA SOVIETICA era al centro di scandali di corruzione, contrabbando, traffico illegale. Degno di nota, in questo senso, il terzo episodio della serie televisiva “Ispektor Lozev” dal titolo “Nebbia a Odessa”…
https://www.youtube.com/watch?v=C20uuO7rGUk

Via gli ispettori Lozev di turno, finita l’URSS, iniziò il festone… L’intero arsenale ereditato (IL TRENTA PERCENTO DELL’INTERO ARSENALE SOVIETICO!)
https://aoav.org.uk/2022/33339/
divenne OGGETTO DEL SACCHEGGIO PIU’ SFRENATO E INCONTROLLATO.

Dieci anni più tardi (2002), noi italiani ingabbiavamo il suddetto Minin. Qui un rapporto dettagliato delle sue malefatte, ivi comprese le circostanze dell’arresto, con quattro mignotte e coca a fiumi come neanche nel peggior poliziottesco americano, che ispirò Cage
https://publicintegrity.org/national-security/making-a-killing/drugs-diamonds-and-deadly-cargoes/
Quisquilie, passavano (e passano) sotto le sue mani: come 68 tonnellate di residuati sovietici per il BURKINA FASO, e 113 per la COSTA D’AVORIO (ibidem). Qui un’altra ricostruzione:
https://www.africa-express.info/2002/06/02/armi-dallucraina-alla-liberia-e-sierra-leone-via-monza/
Traffico riprodotto anche in una infografika nel terzo numero di “Occhio alle armi”
https://www.disarmo.org/oa/docs/2629.pdf

Pochi mesi dopo, “per difetto di giurisdizione”, il signor Minin era scarcerato. Ritorna uomo libero!
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/09/18/milano-libero-il-trafficante-minin.html
La coraggiosa Procura di Monza presenta ricorso in Cassazione… e lo perde
https://www.dirittoegiustizia.it/#/documentDetail/9205419

Nel frattempo, l’UCRAINA si afferma a livello mondiale come maggior PROCACCIATORE DI ARMI. Ruolo fondamentale, che la differenzia da altre, analoghe, storie di corruzione Ex-Varsavia ed Ex-URSS, è IL RUOLO DETERMINANTE GIOCATO, IN PARTICOLARE DOPO IL COLPO DI STATO DEL 2014, DA DIVERSI ATTORI PUBBLICI
- UKRSPECEKSPORT (Укрспецэкспорт)
- UKRINMASH (Укринмаш) citata poco dopo per lo scandalo del traffico di armi al Sud Sudan
- POLIZIA DI FRONTIERA, UNITA’ DI CONTROLLO ALL’EXPORT (государственная служба экспортного контроля)
- SBU (СБ Украины), OVVERO I SERVIZI SEGRETI UCRAINI
https://telegra.ph/Kak-Ukraina-stala-klyuchevym-igrokom-na-chernom-rynke-oruzhiya-02-26

Tutti i personaggi succedutisi al governo e nei posti chiave dello stesso, da Poroshenko in avanti, hanno pucciato anche loro in questo piatto ricco, traendone enormi profitti. Zelenskij non ha fatto eccezione, mettendo i suoi uomini ai posti chiave e, soprattutto, affidando il “controllo” delle esportazioni, A UN ALTRO SERVIZIO SEGRETO, IL “GUR” (Главное управление разведки) FACENTE CAPO AL MINISTERO DELLA DIFESA…

E ma al cane non puoi mica tirar via l’osso senza che quello dica “ba”: così “i conflitti fra SBU e GUR spesso degenerarono in aperto contrasto” (Конфликты между СБУ и ГУР часто переходили в плоскость открытого противостояния). In altre parole, si scannarono fra loro.

E arriviamo così alla SVO, fine febbraio dell’anno scorso. IN QUESTO CONTESTO, SENZA ALCUN CONTROLLO, ALCUNA TRACCIABILITA’, SONO STATE DISSEMINATE SUL TERRITORIO UCRAINO ARMI PER MILIARDI DI DOLLARI! E, “giustamente”, piattoriccomicificco, chi fino ad allora aveva lucrato, continuò a farlo, è il caso di dirlo, “con profitto”!

L’OMICIDIO KIREEV (chi??? Kireev, quello che il giorno prima era al tavolo dei negoziati e il giorno dopo l’han trovato morto ammazzato…), MESSO SUBITO A TACERE (giornalismo u-ccidentale sempre “schiena diritta”) è da collocarsi in tale contesto. Si rivelò, per stessa ammissione dell’organizzazione di appartenenza, una SPIA DEL GUR.

A COMPLICARE ULTERIORMENTE LE COSE, I DUE MAGGIORI PADRONI D’UCRAINA, OVVERO USA E GB, HANNO SOTTO LE LORO RISPETTIVE “ASCELLE PROTETTIVE” I DUE SERVIZI SEGRETI, CHE MANIPOLANO COME VOGLIONO. SBU CURATA DAL MI-6 BRITANNICO (СБ Украины попала под влияние британских спецслужб, Zelenskij in visita in GB passa anche di lì non per caso…), E GUR DAGLI USA (Напротив, ГУР МО, традиционно, опекают американские спецслужбы).

E qui le forniture di armi, pardon, GLI “AIUTI”, passando direttamente attraverso STRUTTURE DI SERVIZI SEGRETI CONCORRENTI FRA LORO, si può letteralmente dire che si infilino in un buco nero ed entrino in un’altra dimensione… la fantomatica QUARTA DIMENSIONE! Che esiste e si misura in DOLLARI e LIRE STERLINE!!! E intanto questi maiali ingrassano, e il popolo crepa. Al fronte come nelle retrovie. Il resto del lavoro, davvero pregevole, riprende poi la DENUNCIA DELL’EUROPOL DI GIUGNO DELL’ANNO SCORSO e accenna agli attuali sviluppi e prospettive di questi traffici della mafia di Stato a stelle e strisce e a strisce e basta, nella più totale impunità di loschi figuri che sanno benissimo che non finiranno mai con un pigiama a strisce, per restare in tema. Al massimo, con una palla in fronte o scannati (BORIS MARUSICH - 1999, VALERIJ MALEV – 2022, SERGEJ PETROV – 2004, OLEG ORLOV – 2007, SEMEN TRACHTENBERG – 2009, etc.), ma non con un pigiama a strisce.

Aggiornamenti a seguire.
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