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linterferenza

La guerra russo-ucraina è la conseguenza del fallimento della strategia globale degli USA

di Fabrizio Marchi

Oltre a fomentare l’opinione pubblica occidentale e a creare un clima di odio contro la Russia, la gigantesca campagna mediatica/ideologica in corso ha anche un altro scopo, non meno importante. E cioè quello di occultare il fallimento della strategia americana su scala globale da più di trent’anni a questa parte, cioè dal crollo del blocco sovietico in poi, quando sembrava che gli USA fossero ormai i padroni del mondo.

La coalizione occidentale è stata sconfitta in Afghanistan, gli Stati Uniti hanno perso per strada paesi come il Pakistan che gli hanno voltato le spalle per guardare alla Cina. Stesso discorso per l’India, l’altro grande colosso asiatico. Se è vero che per ovvie ragioni geografiche, geopolitiche ed economiche, l’India non avrebbe potuto e non potrebbe assumere posizioni dichiaratamente ostili nei confronti della Russia e soprattutto della Cina, è altrettanto vero che gli (anglo)americani non sono stati in grado di trattenerla saldamente nella loro orbita. Per ciò che riguarda poi il Medioriente si sono mossi, come da tradizione, come un elefante in una cristalleria e non a caso non sono riusciti nel loro principale intento, quello di destabilizzare la Siria. Altra sconfitta. Se a ciò aggiungiamo che non sono riusciti a scalfire l’Iran, non ci resta che fare due più due.

Ma c’è un altro aspetto ancora più grave. Hanno commesso un grave errore di sottovalutazione nei confronti della Cina, molto probabilmente dovuto ad un senso di superiorità tipicamente anglosassone e anche spiccatamente razzista che li spinge a considerare tutto ciò che si pone al di fuori del loro mondo come subcultura e sottopopolazioni da dominare e/o da colonizzare.

A causa di questa loro congenita rozzezza non pensavano minimamente che la Cina sarebbe diventata la grande potenza economica e tecnologica che è diventata perché l’hanno, appunto, sottovalutata, innanzitutto da un punto di vista culturale. E questo è molto grave, specie per chi ha una quantità enorme di “think tank” a stipendio. Lo stesso errore lo hanno fatto a suo tempo anche con la Russia, quando pensavano di averla in pugno subito dopo lo scioglimento dell’URSS.

Questo senso di superiorità (che riguarda non solo l’America ma in generale il mondo anglosassone) li ha portati a considerare questi due grandi paesi (con grandi popoli e grandi culture) alla stessa stregua di piccoli “paises bananeros” (lo dico, ovviamente senza alcuna accezione dispregiativa nei confronti di quei paesi e di quei popoli) che loro da sempre controllano, plasmabili a loro piacimento.

L’orchestra mediatica a reti unificate (a mia memoria mai si era raggiunto un tale livello di bombardamento mediatico/ideologico, neanche dopo l’11 settembre) serve, dunque, a coprire questo sostanziale fallimento strategico. Gli Stati Uniti hanno pressochè perso il controllo del continente asiatico e devono stare attenti perché se è vero che paesi (con economie potenti) come il Giappone e la Corea del Sud sono loro alleati/satelliti (con tanto di basi militari USA sul loro territorio), è altrettanto vero che le loro economie non possono essere indifferenti a quello che succede in Asia.

Dopo anni e anni di sconfitte, (gli USA) hanno ottenuto una vittoria: separare completamente e forse definitivamente l’Europa dall’Asia. A questo serviva il processo di destabilizzazione dell’Ucraina culminato con l’attacco russo di un mese fa, quasi voluto se non auspicato da Washington. Consapevoli dei fallimenti della loro strategia, data per persa ormai la quasi totalità dell’Asia, gli americani devono serrare i ranghi, come si suol dire, tirare le fila dell’impero. E l’Europa, che fino a qualche tempo fa era sì parte dell’impero ma in una posizione privilegiata, è stata ridotta al rango di satellite. L’Unione Europea è politicamente inesistente ormai se non come una dependance degli Stati Uniti. Da che si parlava di Stati Uniti d’Europa, sarebbe molto più coerente e appropriato parlare di allargamento degli Stati Uniti d’America in Europa. Una fine indecorosa che, storicamente e culturalmente parlando, i popoli europei non meriterebbero. Resta la speranza di un sussulto di orgoglio che però, devo essere onesto, non vedo all’orizzonte. Nel frattempo cresce il clima di guerra che gli Stati Uniti, proprio in virtù delle sconfitte subite e della loro “debolezza” (cioè la perdita del controllo più o meno quasi totale che avevano prima), devono a tutti i costi fomentare, non più nelle aree periferiche del mondo ma nel cuore dell’Europa. Una situazione inquietante che purtroppo apre a scenari altrettanto inquietanti e imprevedibili.

Comments

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Alfred*
Thursday, 14 April 2022 15:06
Questo senso di superiorità (che riguarda non solo l’America ma in generale il mondo anglosassone) li ha portati a considerare questi due grandi paesi (con grandi popoli e grandi culture) alla stessa stregua di piccoli “paises bananeros” (lo dico, ovviamente senza alcuna accezione dispregiativa nei confronti di quei paesi e di quei popoli) che loro da sempre controllano, plasmabili a loro piacimento.

Sono d'accordo quasi su tutto, non sono molto convinto che il senso di superiorita' sia solo Usa e anglossassone, la puzza sotto il naso alberga in tutto lo schieramento. Di conseguenza anche le sottovalutazioni di altre nazioni.

Forse vogliono separare l'Europa dall' est, ma quello che otterranno e' una europa impoverita, misera e inutile o una Europa divisa e variamente integrata con l 'est anche se di nuovo battagliera tra stati. Penso sia probabile la seconda visto che Orban si tiene la sua neutralita', l'Austria ha mandato qualcuno a ricordare a Putin che la nazione e' neutrale (anche formalmente), Macron invita per la seconda volta Biden a moderare i toni, la Germania e'offesa con ..elenski che non riceve i suoi rappresentanti e quindi sta trovando una scappatoia. Dei polacchi meglio tacere e dell'Italia vale ricordare che i tre guerrafondai Letta, Gentiloni e draghi sono in pole position per sostituire Stoltenberg a breve. Sempre se Uk permette.
L'Italia quindi e' e sara' piu' realista del re.
Del sussulto di orgoglio meglio non parlare, c'e' solo da sperare che l'Europa spalanchi le fauci almeno per respirare e licenziare la wonder lier e il puffo con le zanne borrell
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Pantaléone
Friday, 15 April 2022 08:48
Quando le banche europee, sovraesposte ai subprime statunitensi, furono salvate dal disastro nel 2008 dagli Stati Uniti, dopo il fallimento di Leman, il FOMC tirò fuori il bazooka per inondare di liquidità le banche europee, iniettando massicce quantità di dollari per evitare che il sistema bancario europeo crollasse.

Le banche europee sono da allora molto e troppo esposte al dollaro.
Questo significa che normalmente le banche europee dovrebbero essere in bancarotta, ma non lo sono, grazie alla massiccia quantità di dollari provenienti dalla FED e dalle banche private statunitensi.
Da questi fatti è chiaro che nulla è gratis.
E che il sistema bancario europeo possa essere messo a terra in qualsiasi momento, ovviamente questo farebbe male a tutti, ma dobbiamo ricordare che tutto questo implica una perdita di sovranità europea.

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Pantaléone
Friday, 15 April 2022 09:31
Per essere cospiratori e cripto-fascisti fino al midollo, develliamo il soggetto al massimo.
Larry Flint è il capo del più grande hedge fund del mondo "Black Rock" e secondariamente di "Vanguard" e altri.
Questo personaggio è incredibilmente più potente di un capo di stato.
Azionista di maggioranza del Lancet....
È volato a Parigi su un jet privato, presumibilmente il suo aereo era lì, in due momenti importanti, non per comprarsi un panino al prosciutto e burro, ma per incontrare Macron a luglio, diciamo rapidamente e in grande dettaglio, la prima volta per la crisi dei Covid o Macron lancia la generalizzazione del pass sanitario che prefigura l'identità digitale, La prima volta è stato per la crisi del Covid dove Macron ha lanciato la generalizzazione della tessera sanitaria che prefigura l'identità digitale, le monete digitali delle banche centrali, cioè il pagamento sotto condizioni, doppio interesse, 1 per fare controllo e credito sociale, 2 anche azionista dei più grandi gruppi farmaceutici e la seconda volta il suo aereo privato a Parigi all'inizio della crisi ucraina.
È importante sapere che black-Rock ha comprato debito sovrano francese dal 2017 e che gli basterebbero solo 10 minuti per far cadere Macron.
Da questi piccoli fatti, possiamo capire che stiamo vivendo la fine delle democrazie.

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Maurizio
Thursday, 14 April 2022 13:09
Eccellente e realistica descrizione dello stato delle cose.
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