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ippocrate

E’ il popolo che deve reagire

di Mauro Rango

Avremmo potuto.

Sì, avremmo potuto.

Lo abbiamo sperimentato nel concreto.

Le terapie funzionavano, le persone guarivano.

Non tutti. Ma quando una persona non ce la faceva si trattava di un fatto rarissimo.

18 persone decedute su 60.000 trattati. Nei 60.000 che si sono rivolti a noi per Covid, molti soffrivano anche di patologie pregresse. Non curavamo persone sane e nemmeno un campione di pazienti rappresentativo della realtà: perché molto spesso si rivolgeva a IppocrateOrg chi aveva una o più patologie a rischio, talvolta anche molto gravi.

Avremmo potuto, noi italiani, salvare 150.000 persone che oggi potrebbero godere ancora della vicinanza dei loro cari.

Invece abbiamo scelto di mettere all’angolo De Donno. Abbiamo scelto, con il consenso di tutti, popolo, politici, medici, magistrati e giornalisti di lasciare che facessero sparire il plasma dalle opzioni terapeutiche.

“Non è efficace. Può aggravare la situazione”. Questo sostenevano i saccenti sedicenti scienziati, poco orientati nel tempo e nello spazio, chiamati in TV da giornalisti lobotomizzati che li appoggiavano. I servizi televisivi italiani non sono più servizi giornalistici ma teatrini dove l’abiezione umana si mostra in tutta la sua banalità.

Ora, la notizia data da una prestigiosissima rivista scientifica che il plasma avrebbe salvato il 50% di vite umane passa in sordina. Non viene riportata dalla stampa e dalla televisione.

Eh sì… perché la traduzione politica sarebbe: 80.000 persone potevano essere salvate soltanto con l’utilizzo del plasma.

Altre avrebbero avuto salva la vita con cortisone, antinfiammatori, eparina e antibiotici.

Il governo e le autorità sanitarie hanno scelto di lasciare morire le persone indicando la vigile attesa quale via maestra da percorrere.

Ma la responsabilità non è soltanto dei vertici. Dobbiamo guardare a noi tutti: pecore che scelgono di non uscire dal gregge.

Pecore che attaccano chi esce dal gregge.

Pecore che non vivono il dubbio perché potrebbe scuotere le loro grigie vite.

Incuranti del fatto che esista un altro modo di vivere.

Anziché curare subito (quando ancora i vaccini non c’erano) si è preferito attendere e lasciare morire.

Poi si è preferito vaccinare anche contro la ratio medico-scientifica, contro il rapporto rischio/beneficio, contro patologie che rischiano di aggravarsi, contro il fatto assodato che non si vaccina chi ha avuto la malattia.

Sostenendo prima che il vaccino non avrebbe fatto circolare il virus – cosa rivelatasi una bugia di dimensioni gigantesche – e poi che avrebbe contribuito a raggiungere l’immunità di gregge – altra fandonia che verifichiamo quotidianamente.

L’unico dato reale consiste nell’aver ridotto, in modo considerevole, la letalità della malattia. Ad oggi, però, nessuno può dire a quale prezzo, perché mentre gli eventi avversi di medio-lungo periodo di cortisone, eparina, antibiotici e plasma si conoscono, quelli relativi al vaccino ad mRNA non si conoscono.

Si è rinunciato a curare persone anziane o persone a rischio perché con patologie concomitanti e sono stati vaccinati bambini sani, che non rischiavano di morire di Covid, con un vaccino sperimentale. Decessi ed effetti avversi in seguito a vaccino a mRNA sono ampiamente sottostimati in Italia. Per comprenderne meglio la portata basta consultare i registri VAERS americani che si avvicinano maggiormente alla realtà anche se non la rappresentano ancora in modo corretto.

Insomma, si è compiuta un’operazione che la storia ricorderà come una aberrazione medico/scientifica. Spinta da vertici ed elites che perseguivano, non gli interessi del popolo ma, come sempre è accaduto nella storia dell’umanità, soltanto i loro interessi legati a potere e denaro.

L’unico dato che non suscita elementi di discussione, accettato da politici e giornalisti è l’enorme ricavato dei vaccini – pagati dai contribuenti – delle aziende farmaceutiche e, ovviamente, non suscita alcun interesse nemmeno l’utilizzo di parte del ricavato finalizzato a condizionare ulteriormente la libertà della ricerca scientifica, la libertà di pubblicazione scientifica, la libertà di una informazione che non sia di parte.

Stiamo uccidendo la concezione di una medicina preventiva e personalizzata. Stiamo uccidendo l’equilibrio ambientale del pianeta.

I casi di cancro, malattie autoimmuni, diabete, malattie cardiovascolari e obesità rappresentano la causa di decesso di 4 persone su 5. Sempre più giovani.

Anziché cambiare il modello di sviluppo e lo stile di vita, causa di tutto questo, si investe sulla ricerca per l’individuazione di nuovi farmaci che danno grandi speranze di incasso ma che allungano la vita soltanto di qualche mese a scapito di troppe sofferenze aggiuntive.

Ci si ammala sempre più giovani e sempre in numero maggiore.

È il popolo che deve reagire.

Le persone delegate a rappresentare la nostra salute e i nostri interessi sono intenti a fare altro.

Comments

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Sonia
Wednesday, 20 April 2022 19:23
Mi viene da piangere pensando alle vittime del covid non curato e del vaccino sperimentale.
E ancor di più perchè gli autori, i complici, i loro servi non pagheranno niente. Niente.
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