Un popolo di navigatori. Spunti di riflessione
Paolo Arigotti intervista Fulvio Grimaldi
https://www.youtube.com/watch?v=YJugVKAw37k&feature=youtu.be
Sostieni la Palestina quando combatte, o solo quando sanguina?
Quello cha succedendo nell’emisfero del capitalismo ultraprivatista, guerrafondaio, fascistizzante, agli ordini di un buzzurro incolto e psicolabile e di suoi famuli europei a lui appesi in armi per sopravvivere, viene definito un miracolo. E lo sembra, sempre a chi fa professione di spiritualismo, meglio detto spiritismo, specialisti i bigotti. Ai laici non risulta che ci siano miracoli, ma solo eventi sorprendenti, non attesi, neppure immaginati. Lo sono spesso i colpi di testa della Storia.
Come questo, che ha per simbolo la Flotilla per Gaza e per tema e spazio di manovra la Palestina, stavolta, alla faccia di ignavi, utili idioti, cacasenno, “giaguari” e loro amici, protagonista mondiale.
Da ultra-attempato testimone di ricorsi storici, mi posso permettere di dire che sembrerebbe di trovarsi a un fenomeno affine a quello sviluppatosi tra 1968 e 1977, prima che con la scaltra operazione BR finte, i padroni riuscissero a spazzare via tutto. E a tenere eventuali risvegli sotto controllo tramite le Operazioni Paura AIDS, Paura Terrorismo Islamico, Paura Pandemie, Paura Clima, Paura ri-Terrorismo non solo islamico, Paura Putin.
La situazione gli è scappata di mano. Tutto quello cui hanno fatto ricorso, monopolio della forza, strumenti tecnologici, spionistici, stragisti, mafiosi, gas CS, idranti e manganelli, viene travolto, non riesce a evitare che, con il nostro paese, non per la prima volta all’avanguardia, milioni si ritrovassero nelle piazze, ai cancelli, sulle strade, alle stazioni, sui binari, nelle aule scolastiche, sui moli dei rifornimenti al mostro. Perfino, forza delle cose, sugli schermi dei manipolatori strutturali, messi da quella forza con le spalle al muro e con le telecamere su Flottilla, piazze, cortei, università, scuole. Presto fabbriche e servizi.
Esauriti i mezzi della sottomissione che iniettano nelle menti con metodi soft, finiranno con lo sparare. Il quadro giuridico c’è già, si chiama Decreto Sicurezza ed è la cosa più nazifascista messa in campo dal 1926, anno della fascistissima legge sulle riunioni pubbliche e sugli assembramenti:
Ma noi oggi gioiamo, riconoscenti e orgogliosi di noi che, seppure non fossimo su quelle barche in quelle piazze, ne capiamo il valore, l’intelligenza, la nobiltà e il coraggio. E il futuro che si apre come uno squarcio di luce in fondo a un tunnel lungo cinquant’anni.
Davanti a tutti i ragazzi, gli adolescenti, i giovani, gli appena maturi, poi i maturi e perfino molti attempati, scopertisi improvvisamente ringiovaniti. Cosa da far andare in tilt, e probabilmente uscire dai gangheri, gangheri tradotti in pretoriani picchiatori e carceri, ogni élite. Comprese quelle ulteriormente inferocite e moralmente e intellettualmente degenerate rispetto a quelle del recupero dell’ordine, mezzo secolo fa. Tremebonde, esorcizzano i ricorsi storici bollando quella primavera di “anni di piombo”.
Ciò che va provando il trio di fattucchieri Trump, Netanyahu e Blair, con stregonerie ricavate da sostanze tossiche varie chiamate “Accordo di pace” (eterna, non è neanche sottinteso), è il bluff del pokerista che sta perdendo. Crede di cavarsela evitando di prendere in considerazione il soggetto – perno della questione - di cui crede di poter disporre, ma calcola solo il terreno su cui esso vive. E soprattutto i profitti che ne possono trarre, sia gli stessi tre, sia quel loro circo dell’orrore, di delegati proconsoli e sussidiari, pupazzi deformi, che girano per stand e baracconi sbattendo le sciabole per sentirsi vivi e operativi, e per fare una paura che alle barche e alle piazze fa un baffo.
E sapete perché fanno sparire il soggetto da cui tutto parte e da cui sono messi in ambasce? Perché, a dispetto di tutti coloro che se lo figurano e lo proiettano ridotto a un cronicario di gente messa malissimo, appunto vittime e basta, dal 7 ottobre quel soggetto ha ripreso il discorso della lotta, dei fedayn, delle intifade. Tirandosi dietro gli esclusi del mondo. Al punto da ridurre il colonizzatore e sterminatore in una crisi esistenziale dalla quale non uscirà.
Viva la Flotilla, viva la Resistenza, viva il prossimo 4 ottobre.
Messaggio da Gaza alla GSF. Nessuno di loro ha mai telefonato a Severgnini. https://www.facebook.com/share/v/17CcY7zgkm/