Comunismo della decrescita: soluzione o scorciatoia?
di Collettivo Le Gauche
Khoei Saito in Il capitale nell’Antropocene critica duramente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite paragonandoli all’oppio dei popoli di marxiana memoria poiché distolgono l’attenzione dalla reale crisi climatica con soluzioni superficiali come l’uso di borse riutilizzabili o borracce che fungono da greenwashing senza affrontare il problema alla radice. Saito sostiene che queste azioni individuali, sebbene ben intenzionate, rischiano di assolvere la coscienza delle persone, impedendo un cambiamento radicale necessario per contrastare il riscaldamento globale. La situazione ambientale è descritta come irreparabile, con l’uomo che ha alterato profondamente il pianeta, tanto da far coniare il termine Antropocene per indicare l’era geologica dominata dall’impatto umano. Viene citato Paul Crutzen, premio Nobel per la Chimica, per sottolineare come le attività economiche abbiano modificato l’ambiente, con un’enorme diffusione di microplastiche negli oceani e un aumento senza precedenti della CO₂ atmosferica, passata da 280 ppm prima della Rivoluzione Industriale a oltre 400 ppm nel 2016. Questo incremento, paragonabile a livelli risalenti a quattro milioni di anni fa, potrebbe portare a un innalzamento catastrofico del livello dei mari e a un clima simile a quello del Pliocene. La crisi climatica minaccia la sopravvivenza stessa della civiltà umana, con le disuguaglianze sociali che si acuiscono. I ricchi potrebbero mantenere il loro stile di vita ma la maggior parte della popolazione sarà costretta a lottare per la sopravvivenza. Per Saito la vera causa della crisi climatica è nel capitalismo stesso, il cui sviluppo dalla Rivoluzione Industriale ha coinciso con l’aumento delle emissioni di CO₂. Per trovare una via d’uscita propone di rileggere Marx in modo innovativo, analizzando le connessioni tra capitale, società e natura nell’Antropocene non per riproporre un marxismo dogmatico ma per riscoprire aspetti del suo pensiero finora trascurati, nella speranza di immaginare una società più giusta e sostenibile.