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Verso le elezioni, scheda 6: il programma a cinque stelle

Continuiamo con le schede sui programmi delle diverse forze politiche che troveremo il 4 marzo sulla scheda elettorale. Ricordiamo che mettiamo a fuoco, dei diversi programmi, quanto dicono dell'Unione europea e dell'euro. Oggi ci occupiamo dei 5 Stelle. Scopriremo grandi sorprese...

Non abbiamo messo a caso, dovendo quest'oggi parlare del Movimento 5 Stelle versione 2.0 (ovvero la versione addomesticata con Luigi Di Maio capo politico) l'immagine del padre del neoliberismo Von Hayek. E sì, perché se quello originario era un mix di liberismo e antiliberismo, il programma elettorale della versione 2.0 è neoliberismo conclamato. E' sotto gli occhi di tutti che il profilo protestatario e popolare del grillismo delle origini ha lasciato il posto ad un soggetto tutto proteso a leccare il culo alla borghesia e ad essere accettato dal sistema entro il suo perimetro.

Non ci occupiamo qui di tutti i voltafaccia compiuti dalla cupola a Cinque Stelle, che sono svariati. Né vogliamo parlare del regime interno e della rivelatasi fandonia della "democrazia diretta". Ci occupiamo di quel che dice oggi M5S sull'Unione europea e sull'euro.

Di segnali, del pornografico passaggio dal no-euro al sì-euro, ce ne sono stati diversi, il più clamoroso fu, nel gennaio dell'anno scorso, il tentativo, goffamente fallito di entrare nel gruppo ALDE del Parlamento (si fa per dire) europeo, tra tutti quello più liberista ed eurista.

Ora questo passaggio è sacramentato nel programma elettorale dei 5 Stelle a direzione Di Maio. 

Che c'è scritto su euro e Unione europea?

Niente, assolutamente niente! Nemmeno una parola su quella che è la questione delle questioni.

Alle prime avvisaglie della svolta ci eravamo chiesti se, per caso, il programma di Di Maio l'avesse scritto Renzi. Nella sua versione finale le cose stanno anche peggio. Per quanto costretto a rientrare nei ranghi, Matteo Renzi qualche velata critica all'Unione eurocratica continua a farla. Di Maio, dopo aver nel frattempo fatto il giro delle sette chiese per imbonirsi i poteri forti, dopo aver detto colossali scemenze, ha puramente e semplicemente rimosso la questione. La qual cosa è un fatto grosso, visto che, più o meno, tutti coloro che sono in gara, chiedono o alludono almeno al "cambiamento dei trattati".

programma m5srid

Guardare (sopra) per credere. Potete confrontare il programma con cui M5S fece il pieno di voti nel 2013 (a sinistra), dove si chiedeva almeno un referendum sull'euro, con quello attuale (a destra). Adesso non solo ogni riferimento all'euro è scomparso ma, oltre al rosario di misure economiche e sociali che fanno invidia ai liberisti dei due poli storici di centro-destra e centro-sinistra, si promette, nel caso che M5S salga al governo, una "RIDUZIONE DEL RAPPORTO DEBITO PUBBLICO-PIL DI 40 PUNTI IN DIECI ANNI".

Incredibile! Un taglio LIBERISTA alla spesa pubblica più forte di quello previsto dal famigerato Fiscal Compact. Viene fuori che M5S è il solo partito che chiede il rispetto di un trattato-mannaia esiziale per l'economia italiana.

Di acqua, in poco tempo, ne è passata sotto i ponti.

I Cinque Stelle, prima di Di Maio, non solo chiedevano un referendum affinché i cittadini decidessero se restare o uscire dall'eurozona. Ci fu un tempo in cui (vedi grafica sotto) ebbero il coraggio di parlare apertamente di uscita dall'eurozona.

Volantino con le Domande Frequenti02rid

L'approdo all'eurismo ha numerose e gravi implicazioni, innerva tutto il programma elettorale dei 5 Stelle. Scomparsi tutti gli obbiettivi sociali. Dal "nessuno deve restare indietro" al "chi sta sopra ci deve restare". E' degno di nota che su alcuni punti il programma elettorale è più a destra di quello di Berlusconi e Salvini. Nessun riferimento all'abolizione del Jobs Act e per quanto concerne la Legge Fornero e quella della Buona Scuola non si chiede una cancellazione bensì..."il superamento".

Qual è dunque la visione sottesa al programma 2018? Quella liberista delle mani libere alle imprese in nome del famigerato dogma "più mercato e meno Stato". Ovvero proprio ciò che ha causato il disastro sociale e il declino nazionale. 

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