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lantidiplomatico

Strage di un sociopatico fallito in Usa

"Non è terrorismo!" La prima preoccupazione di Repubblica

di Francesco Erspamer*

Sono splendidi i media americani e giustamente La Repubblica cerca di imitarli. Un sociopatico fallito (quelli vincenti diventano milionari) ammazza una dozzina di giovani in un bar e la prima cosa di cui si premurano è far sapere che non si tratta di terrorismo, a evitare che la gente possa fraintendere e spaventarsi e riflettere sulle possibili cause della disgregazione sociale e della violenza.

E la gente si tranquilizza subito: ah meno male che CNN ha chiarito la situazione, certo ormai di stragi ce n'è almeno una al giorno ma mica dobbiamo terrorizzarci e magari mettere in dubbio l'individualismo estremo e il culto del successo che fanno comodo ai liberisti e che, vabbè, creano decine di milioni di disperati e milioni di disadattati, alcuni dei quali esplodono, ma è colpa loro, sono dei perdenti, superati dalla storia, non ci si può fare niente, il progresso ha inevitabilmente delle vittime e un nuovo gadget val bene qualche massacro.

Terrorismo è un'altra cosa, tipo inviare per posta delle bombe-carta a qualche celebrity, un gesto velleitario e che non ha provocato alcun danno ma che ha monopolizzato le prime pagine dei giornali per settimane, capirete, aveva delle implicazioni politiche, addirittura una critica del sistema e dei suoi dèi, i ricchi.

Inaccettabile, intollerabile, pericolosissimo, spiegano i media, e la gente si terrorizza, non parla d'altro, chiede misure repressive, no, non restrizioni della vendita di fucili automatici o una diminuzione della povertà e delle ineguaglianze sociali, che c'entra?, no, chiedono a gran voce censura preventiva contro chiunque osi attaccare i dogmi del liberismo globalista, pensate che orrore e terrore, alcuni sono addirittura dei populisti e nominano il nome della Apple invano, quello è terrorismo.

*Professore all'Harvard University. Post Facebook del 9 novembre 2019

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