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Ci sono giudici onesti al tribunale dell’Aja?

di Paolo De Prai*

La richiesta di messa in stato di accusa del governo zelota presso la Corte di Giustizia Internazionale (ICJ) da parte del Sudafrica apparentemente farebbe cadere le ipocrisie e le cecità mass-mediatiche occidentali.

Uso intenzionalmente il termine “apparentemente” perché tra il dire (il genocidio a Gaza sotto gli occhi di tutto il Mondo) e il fare (condannare il governo ma anche la totalità della classe dirigente razzista zelota) c’è di mezzo un mare di ipocrisie dei leader occidentali.

Il fatto che a proporre lo stato di accusa sia stato il governo del Sudafrica, che razzismo e apartheid dei coloni boeri lo ha sperimentato direttamente su di se, evidenzia la natura criminale dei zeloti, accusa respinta come infamante dagli zeloti stessi che replicano che a essere processati devono essere solo i membri di Hamas e per questo si vogliono difendere davanti alla ICJ, che è cosa diversa dalla Corte Penale Internazionale (CPI), entrambe con sede nei Paesi Bassi (Olanda).

Il fatto che la sede sia in Occidente già ne mina la imparzialità, come già visto per altre questioni (non procedere contro gli USA per quello commesso in Iraq o l’assassinio del generale iraniano Soleimani).

Quello del governo zelota – dichiararsi infamati e incolpevoli – è definito nella letteratura giuridica “difesa temeraria” dal momento che per la quantità di bombe in un’area ristretta (Gaza), le molte decine di migliaia di vittime provocate (specialmente civili di donne, vecchi e bambini), la distruzione mirata delle strutture sanitarie, l’assassinio dei sanitari e dei giornalisti eventuali testimoni, il rendere inabitabile Gaza per costringere “volontariamente” i palestinesi ad andarsene (pulizia etnica proposta da più esponenti del governo zelota), è ormai evidente e dalle prove conclamate.

Quella dei zeloti è perciò una difesa che si poggia sulla arroganza dell’impunibilità per la complicità evidente dell’occidente atlantista, ma al tempo stesso denuncia, nel doversi difendere, di rendersi conto di essere considerati dal resto del mondo uno “stato canaglia”, da ciò la necessità di “mascherare” il suo genocidio con bullismo mass-mediatico.

Che ci sia una complicità occidentale e un tentativo per nulla nascosto di influenzare la ICJ, che dovrà pronunciarsi a breve, è evidente nelle affermazioni dei M. Miller del Dipartimento di Stato USA per cui “non vedono segni evidenti di genocidio”.

Dicevo che le affermazioni scandalose e ipocrite (nonché complici) di Miller servono a “indirizzare” la ICJ nella sua decisione, ma come avverrà nei fatti?

La ICJ è composta da 15 membri rappresentanti le varie aree geografiche, di cui quattro europei (Francia, Germania, Belgio, Slovacchia, il 26% dei giudici della corte ma il 6% della popolazione mondiale), e poi Somalia, Cina, Marocco, Brasile, Uganda, India, Giamaica, Russia, Libano, e ancora Australia, Giappone (alleati o meglio vassalli yankee) con infine la presidente della ICJ retta dal giudice USA, che proprio per la sua carica ha una influenza particolare.

E’ poi da notare come tale presidente della ICJ, Joan Donoghue, è stata in passato funzionario del Dipartimento di Stato USA, appartenenza che ne mina fortemente l’imparzialità.

Insomma, gli zeloti allo stato attuale possono contare a priori dalla loro parte almeno sei giudici della ICJ più la presidente yankee ed ex funzionaria USA, quindi con un po’ di promesse e un po’ di corruzione non ci vorrebbe molto ad avere il voto di altri due giudici per avere a loro favore qualsiasi sentenza.

Il problema per una “sentenza addomesticata” è come giustificarla davanti al Mondo, per cui dovranno impegnarsi in uno sforzo di fantasia particolarmente “innovativo” e spericolato.

Il resto del Mondo guarda e valuta ed è sempre più evidente come arroganza, ipocrisia e violenza sono i cardini di un mondo occidentale agli sgoccioli della propria egemonia e tutto questo avrà conseguenze nefaste.

Alla lunga è proprio l’ONU che sarà messo in discussione, sia per la sede yankee (New York), sia per le sedi dei suoi dipartimenti e istituzioni, quasi tutti in paesi “occidentali”, sia nel suo funzionamento visto che Francia e Gran Bretagna hanno perso il loro ruolo di primi attori mondiali ma hanno il diritto di veto e sono membri permanenti del Consiglio.

Spero comunque che nei giudici della ICJ brilli ancora un barlume di umanità e senso del ruolo e che condannino il genocidio zelota, ma la vero molto dura.


* ANPI Trullo-Magliana

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