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Non si può essere antifascisti senza essere "sovranisti"

di Martino Dettori

Perché oggi non ci si può ritenere antifascisti se non si lotta contro la desovranizzazione nazionale, contro la repressione delle libertà personali e la disapplicazione della Costituzione economica

Ben ritrovati a tutti gli iscritti e, anche se in ritardo, auguro a tutti Buon Anno. Scrivo perché ultimamente si parla molto di fascismo e antifascismo. Ma del resto, è scontato: siamo in Italia, dove la diatriba fascismo/antifascismo nasce e finisce nel folklore del braccio teso (saluto romano) o in qualche altro gesto nostalgico. Non si è mai andati oltre e non si è mai davvero analizzato in cosa consistano il fascismo e l’antifascismo oggi, tanto che siamo arrivati al paradosso che si considera fascismo un gesto esteriore, mentre non è fascismo obbligare una persona a un trattamento sanitario senza il quale non poteva entrare in un negozio di scarpe.

La verità è che in Italia vige una sorta di antifascismo di maniera, che si contrappone a un fascismo gesticolante. Nessuno dei due però rispecchia né il vero sentimento antifascista né l’ideologia fascista. Che sono due modi precisi di approcciare alle libertà fondamentali, ai diritti sociali e al sentimento patriottico.

Sicché è facile riconoscere il fascismo e l’antifascismo, non tanto dai gesti esteriori e superficiali, ma dalle azioni concrete (di natura politica ed economica), viste attraverso la lente della Costituzione del 1948.

Sicuramente non ci si può vantare di essere antifascisti se si appoggia il progetto eurocratico di desovranizzazione della Nazione e della disapplicazione della Costituzione del 1948 nella parte dedicata al lavoro e ai rapporti economici. Per quanto tronfiamente ci si ritiene antifascisti, non ci si può considerare tali se non si difende la piena sovranità nazionale, il sistema economico costituzionale (che è antitetico a quello UE), l’integrità territoriale della Patria, l’indipendenza, la sovranità militare e un sistema di leggi e norme che rispettano sia la libertà di parola e sia la libertà individuale.

Perciò, l’antifascismo da operetta o di maniera, o se vogliamo quello retorico che viene proposto e alimentato oggi (soprattutto durante le ricorrenze storiche), è semplicemente strumentale nella creazione di strategiche divisioni, volte ad alimentare i conflitti orizzontali nella classe media e nelle classi subalterne, mentre le élite capitalistiche si arricchiscono e riducono giorno dopo giorno il benessere e le libertà di tutti i cittadini in nome di ideologie discutibili come il cambiamento climatico.

Divide et impera. Questo è lo scopo della noiosa e trita querelle tra il fascismo di maniera e l’antifascismo retorico, mentre il vero fascismo avanza sotto mille forme diverse: obblighi di green pass, politiche green (che nascondono solo interessi capitalistici), controllo sociale tramite ID digitale e cripto-moneta, politicamente corretto, teorie gender e ideologia woke ecc. Soprattutto però per mezzo del processo di disintegrazione della sovranità popolare, attraverso un processo desovranizzante che trasferisce sempre più potere a organismi sovranazionali che non hanno alcuna legittimità democratica, e che pur non avendola, incidono profondamente sulla vita e sul benessere dei cittadini in maniera troppo spesso dannosa.

Oggi dirsi antifascisti ha senso ed è corretto solo e se lo scopo è lottare politicamente e idealmente contro la desovranizzazione nazionale, contro la destrutturazione della famiglia, contro la riduzione delle libertà personali, contro la disapplicazione della Costituzione economica e contro le organizzazioni internazionali che, a vario titolo, neutralizzano il processo democratico popolare, con l’unico scopo di favorire i grandi capitali transnazionali. Diversamente, si è un antifascista di maniera, da operetta. Un sedicente antifascista che non riesce a riconoscere il vero fascismo e che anzi, consapevolmente o meno, lo alimenta con la propria ottusità politica.

Comments

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Aniello
Saturday, 20 January 2024 23:29
Articolo che spiega bene in quale situazione siamo , condivido .
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Enzo Rossi
Saturday, 20 January 2024 12:36
Caro compagno
Anch'io ho quasi 80 anni ma la penso come te. Purtroppo a causa della degenerazione revisionista del P.C.I., successori ed aventi causa (e di conseguenza, dei suoi organismi di massa, vedi Anpi e Cgil) l'antifascismo è stato successivamente ridotto dal PD a degli slogan e all'amarcord e ci troviamo oggi al paradosso di interrogarci addirittura se dobbiamo essere o non essere antifascisti.
I veri fascisti invece, come tu sottolinei, sono ancor oggi coerentemente al servizio degli stessi poteri che nel “ventennio”, nel dopoguerra, nella “strategia della tensione” hanno loro affidato col compito di opporsi alle lotte operaie e sociali; per questo dobbiamo vigilare e lottare avendo ben presente l'avvertimento di Bertolt Brecht “Il ventre che ha partorito quel mostro è ancora gravido”.

L'antifascismo è nel nostro DNA, cancellando l'antifascismo per far piacere a coloro che o perchè troppo giovani o perchè ignoranti ancora non hanno capito le vere nostre profonde ragioni politiche, morali e culturali, non facciamoo un buon servizio alla causa.

Prioritario l'obiettivo da te citato della lotta per l'attuazione della Costituzione. Aggiungerei , in primo luogo, per gli articoli 3 e 4 senza l'attuazione dei quali la Costituzione è svuotata dai suoi contenuti partecipativi e “socialisti”. Ma anche la lotta contro il presidenzialismo avanzato da Meloni e dalla destra resta un obiettivo reazionario da combattere con tutte le nostre forze come abbiamo combattuto e vinto contro la riforma di Renzi del dicembre 2016.
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Michelangelo Tumini
Saturday, 20 January 2024 10:48
Caro Petulante, da militante di quello che fù il P.C.I, e che ancora lavora per ricostituire quei valori che ho interiorizzato a 20 anni e non li cambio ai quasi 80, poichè odio l'antifascismo di maniera che giustamente evidenzi, ma consentimi di dissentire sulla tua indicazione su cosa occorrerebbe opporsi oggi per essere veramente antifascisti. Stare in questa realtà del Mondo non occorre difendere la propria patria, nazione o Stato opponendosi a tutto ciò che è collegato con gli altri popoli ed altre nazioni, ma al contrario starci dentro ed operare in modo che i buoni valori della nostra Carta Costituzionale siano applicati anche a favore degli altri. Rinchiudersi nel proprio orticello non è proprio per un socialista che deve fare di tutto perchè in questo Mondo ogni essere vivente possa godere uguali diritti indipendentemente dalla pancia da cui è nato o nascerà, ed in quale nazioni sia nato o decide di volerci vivere. Rifletti petulante eed anche tanto.
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Franco Trondoli
Saturday, 20 January 2024 13:33
Gentile Michelangelo Tumini,
Un Caro Saluto e un'Abbraccio.
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Franco Trondoli
Friday, 19 January 2024 22:57
Chi gradisce può leggere questo contributo:
https://www.iltascabile.com/societa/sovranismo-e-neoliberismo-sovranita/
Cordiali Saluti
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