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Il mondo, come lo conosciamo, finisce nel 2050

di Paolo Di Marco

 

1- i fatti

È molto che se ne parla, a volte anche a livello di massa (tanto che ci avevano anche fatto un film), e fino all’anno scorso sembravano falsi allarmi, tanto che l’IPCC ne dava una probabilità del 4% nel 2100; gli studi più recenti hanno invece rovesciato il quadro: non è più questione di se ma di quando; e il quando più probabile è tra il 2025 e il 2095, con centro nel 2050: per allora l’AMOC, la grande corrente (Atlantic Meridional Overturning Circulation) che porta le acque calde dal sud al nord e riporta le acque fredde da nord a sud, redistribuendo il calore su tutta la superficie marina e poi terrestre (trasporta 50 volte l’energia prodotta in un anno da tutta l’umanità) si fermerà.

Il collasso ha una causa semplice: il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacciai della Groenlandia, e l’acqua dolce diminuisce la salinità delle acque del nord, che è il motore base della circolazione.

AMOC.png

Dal Sud arriva acqua di superficie calda e salata, man mano cede calore al Nord (e dall’acqua si distribuisce sulla terra)e si inabissa (fino a 3000 m) tornando indietro fredda e dolce; diminuendo la salinità si rallenta il ciclo e il flusso fatica anche a scendere, in un ciclo perverso (il contrario del ciclo virtuoso precedente) che progressivamente rallenta fino a fermarsi. Il punto di svolta definitivo (tipping point), quando la crisi diventa irreversibile, è in un intervallo di tempo che ha come centro il 2050, con una probabilità del 90%.

(Article Open access Published: 25 July 2023

Warning of a forthcoming collapse of the Atlantic meridional overturning circulation

Peter Ditlevsen &Susanne Ditlevsen

Nature Communications volume 14, Article number: 4254 (2023): questo è l’articolo del più autorevole studioso dell’AMOC che ha cambiato le prospettive; successivamente confermato da molti altri studi:

AMOC anomalia.png

nella linea dell’AMOC si vede l’inizio della discesa che prosegue fino a diventare irreversibile)

 

2- le conseguenze

Quello che succede (in breve sintesi) è che il caldo del sud non sale più al Nord, che si raffredda; non che il riscaldamento globale se ne vada, ma semplicemente rimane concentrato nelle fasce equatoriali; ne soffre soprattutto l’Europa del Nord e centrale, con picchi negativi di temperature fino a -20° e -30°; per gli USA il raffreddamento sarà netto ma forse non così accentuato come per il Nord Europa /.3° a decennio..); I modelli per il Sud del mondo sono ancora in aggiornamento…(L’immagine del titolo riporta un momento di una delle simulazioni). Sembra quasi una burla che il riscaldamento globale provochi una forma di era glaciale localizzata. Quello che è certo è che l’Europa (Gran Bretagna compresa) non sarà più la stessa, non solo climaticamente, con la parziale eccezione (anche qui solo climaticamente) di Italia e Grecia. (A parte le coste, dato che l’Atlantico-e il Mediterraneo di conseguenza- salirà di 70 cm).

È già successo altre volte… l’ultima la ripresa si è avuta dopo 1000 anni…e non c’era l’uomo nella sua forma sociale attuale.

 

3- Il segnale e i dati

la macchia blu.png

Negli ultimi anni si è osservato che nel NordAtlatico c’è l’unica zona al mondo che non si riscalda, una grande Macchia Blu. È come un faro, il segnale che qualcosa non funziona nella redistribuzione del calore del mare. Ed è il segnale di allarme più evidente della crisi dell’AMOC. Ma quello che in questi due anni ha cambiato le prospettive sull’AMOC non è stato tanto questo faro, ma soprattutto l’evoluzione dell’analisi dei dati. Il problema centrale è che abbiamo solo dati recenti sulla circolazione delle correnti marine, e quindi le previsioni avevano un grado di certezza basso. Ma si è rimediato in due modi: da un lato aggiungendo una prospettiva di lungo periodo coi dati dei sedimenti marini, che hanno permesso di estendersi per centinaia di migliaia di anni all’indietro; e dall’altro colle osservazioni marine delle navi dell’ultimo secolo, le stesse osservazioni che avevano permesso negli anni ’70 al centro di ricerche della Exxon (‘Exxon, the road not taken’) di allertare sul riscaldamento globale (‘Se non smettiamo subito le estrazioni di petrolio saremo tutti fottuti’). Colle nuove serie di dati si è avuto un salto di qualità nel rapporto dati/modelli di previsione, permettendo di creare un modello matematico che si inseriva perfettamente nella storia delle crisi preesistenti…e che prevedeva con una certezza del 95% questa prossima.

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