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eurasia

La destabilizzazione del Pakistan

di Michel Chossudovsky

pakistan borderL'assassinio di Benazir Bhutto ha generato circostanze tali da contribuire alla destabilizzazione ed alla già avviata frammentazione del Pakistan come nazione. Il processo di “cambiamento di regime” sponsorizzato dagli Stati Uniti, il quale è costituito solitamente dalla ricomposizione di un governo con una nuova investitura con nuovi capi, è stato interrotto. Screditato agli occhi dell'opinione pubblica pakistana, il Generale Pervez Musharaf non può rimanere nella sede del potere politico. Ma allo stesso tempo, le elezioni farsa sostenute dalla “comunità internazionale” previste per gennaio del 2008, anche se dovessero svolgersi, non verrebbero accettate come legittime, generando quindi un'impasse politica.

Ci sono indicazioni secondo cui l'assassinio di Benazir Bhutto sarebbe stato previsto dai funzionari degli Stati Uniti: "Si sapeva da mesi che la gestione Bush-Cheney ed i loro alleati stavano manovrando per rinforzare il loro controllo politico del Pakistan, al fine di aprire la strada all'espansione ed al rafforzamento della "guerra al terrorismo" nella regione. I vari programmi americani di destabilizzazione, conosciuti da tempo da funzionari e analisti, prevedevano il rovesciamento dei militari in Pakistan..

L'assassinio di Bhutto sembra che sia stato previsto. C’erano perfino rapporti inerenti "chiacchiere" fra funzionari degli Stati Uniti riguardo i possibili assassini di Pervez Musharraf o Benazir Bhutto, ben prima che gli attuali attentati avessero luogo. (Larry Chin, Global Research, 29 Dicembre 2007)

 


Impasse politica

Il “cambio di regime” con lo scopo di assicurarsi la continuità sotto il governo militare non è più la spinta principale della politica estera degli Stati Uniti. Il regime di Pervez Musharraf non può più prevalere. Il nuovo corso della politica estera di Washington consiste nel promuovere attivamente la frammentazione politica e la balcanizzazione del Pakistan come nazione.

Una nuova leadership politica è prevista, ma con ogni probabilità sarà ricoperta da una figura molto differente rispetto ai regimi patrocinati dagli Stati Uniti in precedenza. Si può prevedere che Washington spinga per una direzione politica arrendevole, senza motivazioni per l'interesse nazionale, una direzione che servirebbe cioè agli interessi imperiali degli Stati Uniti, mentre simultaneamente contribuirebbe sotto le forme della "decentralizzazione" all'indebolimento dell'amministrazione centrale ed alla rottura della fragile struttura federale pakistana. L'impasse politica è intenzionale. Fa parte della rinnovata agenda della politica estera degli Stati Uniti, la quale favorisce la rottura e lo scompiglio nelle strutture dello Stato pakistano. Il potere indiretto dell'apparato pakistano di Intelligence e dei militari deve essere sostituito dalle forme più dirette di interferenza degli Stati Uniti, ivi compresa una presenza militare ampliata degli Stati Uniti all'interno del Pakistan.

Questa presenza militare ampliata, inoltre, è dettata dalla situazione geopolitica nell'Asia Medio Orientale e Centrale e dai continui sforzi di Washington per estendere la guerra dal Medio Oriente fino a una zona molto più vasta. Gli Stati Uniti hanno parecchie basi militari nel Pakistan. Controllano lo spazio aereo del Paese. Secondo un recente rapporto "si ritiene che le forze speciali statunitensi espandano notevolmente la loro presenza nel Pakistan, come componente di uno sforzo finalizzato ad addestrare e sostenere le forze locali anti-insurrezione e le unità clandestine di controterrorismo” (William Ark in, Washington Post, Dicembre 2007). La giustificazione ed il pretesto ufficiali per una presenza militare aumentata nel Pakistan riguardano l’estensione della "guerra al terrorismo". Contemporaneamente, per giustificare il relativo programma di controterrorismo, Washington sta inoltre rinforzando il proprio supporto segreto ai "terroristi”.

 

La balcanizzazione del Pakistan

Già nel 2005, un rapporto del Consiglio nazionale di intelligence degli Stati Uniti e della CIA aveva previsto la "Jugoslavia come destino" per il Pakistan: “entro un decennio il paese sarò lacerato dalla guerra civile, dai massacri e dalle rivalità intestine, come visto recentemente in Balochistan." (Energy Compass, 2 marzo 2005). Secondo il NIC-CIA, è previsto che il Pakistan si trasformerà in uno "Stato fallito” en tro il 2015, "in quanto afflitto dalla guerra civile, dalla completa Talebanizzazione e dalla lotta per il controllo del suo armamento nucleare” (citazione dall'ex alto commissario per il Pakistan del Regno Unito, Wajid Shamsul Hasan, Times of India, 13 febbraio 2005).

“Le nascenti riforme democratiche produrranno scarso effetto al cospetto dell’opposizione di un'elite politica rafforzatasi e dei partiti islamici radicali. In un clima di continuazione dell'agitazione interna, il controllo centrale del governo probabilmente sarà ridotto al cuore del Punjab ed al distretto economico di Karachi" sostiene l'ex diplomatico citando il rapporto NIC-CIA. Esprimendo apprensione, Hasan ha chiesto: "I nostri comandi militari stanno lavorando ad un progetto simile o a qualcosa che è stato presentato da loro nei vari rapporti di valutazione nel corso degli anni dal Consiglio Nazionale dell’Intelligence in collaborazione con la CIA?" (Ibid) La continuità, caratterizzata dal ruolo dominante dei militari e dell'intelligence pakistani è stata scartata a favore di una politica di dissoluzione e di balcanizzazione.

Secondo il piano d'azione NIC-CIA, che Washington intende effettuare "il Pakistan non recupererà facilmente dai decenni di cattiva gestione politica ed economica, dalle fratture politiche, dall’illegalità, dalla corruzione e dall'attrito etnico" (Ibid). Il nuovo corso degli Stati Uniti si basa sul fomentare le divisioni sociali, etniche e tribali e sulla frammentazione politica, fino al disfacimento territoriale del Pakistan. Questa linea di condotta inoltre è dettata dai programmi di guerra degli Stati Uniti rispetto sia all'Afghanistan che all'Iran. Questo ordine del giorno degli Stati Uniti per il Pakistan è simile a quello applicato riguardo la più vasta regione asiatica Centrale e Medio-Orientale. La strategia degli Stati Uniti, sostenuta tramite operazioni segrete di intelligence, si basa sull'attizzare spaccature etniche e religiose, nell'incoraggiamento e nel finanziamento dei movimenti secessionisti e indebolendo nel frattempo le istituzioni dell'amministrazione centrale.

L'obiettivo principale è quello di spezzare lo Stato Nazionale e ridisegnare i confini di Irak, Iran, Siria, Afghanistan e Pakistan.

 

Riserve di petrolio e di gas del Pakistan

Le vaste riserve di petrolio e di gas del Pakistan, in gran parte situate nella provincia del Balochistan, come pure i tracciati dei suoi oleodotti, sono considerate strategiche dall'alleanza Anglo-Americana, la quale richiede la militarizzazione immediata del territorio pakistano. Il Balochistan comprende più del 40% del territorio Pakistano, possiede le importanti riserve di petrolio e di gas naturale così come le vaste risorse minerarie.

Il tragitto dell’oleodotto Iran-India è previsto che attraversi il Balochistan. Il Balochistan inoltre possiede uno scalo in alto mare in gran parte finanziato dalla Cina e situato a Gwadar, sul mare Arabico, non lontano dallo stretto di Hormuz, attraverso cui il 30% della fornitura di petrolio quotidiana mondiale transita via nave piuttosto che attraverso l’oleodotto. (AsiaNews.it, 29 Dicembre 2007) Il Pakistan possiede circa 25.1 trilioni di piedi cubi (Tcf) delle riserve conosciute di gas, 19 trilioni delle quali si trovano in Balochistan. Fra gli appaltatori stranieri del gas e del petrolio in Balochistan ci sono BP, l’italiana ENI, l’austriaca OMV e l’Australiana BHP. Vale la pena di notare che le compagnie di Stato pakistane del gas e del petrolio, compresa PPL che ha il più grande interesse nei campi petroliferi di Sui in Balochistan sono in corso di privatizzazione sotto la supervisione della Banca Mondiale del FMI.

Secondo “Oil and Gas Journal” (OGJ), il Pakistan ha sicuramente riserve di petrolio pari a 300 milioni di barili, la maggior parte dei quali sono situati in Balochistan. Altri valutano le riserve petrolifere ubicate in Balochistan pari a 6 trilioni di barili, considerando sia i pozzi on-shore sia quelli off-shore (Environment News Service, 27 ottobre 2006).

 

Supporto segreto ai separatisti del Balochistan

Le riserve strategiche di energia del Balochistan sono in relazione con i progetti separatisti. Seguendo un già sperimentato modello, ci sono indicazioni che l'insurrezione dei Balochi sia sostenuta ed incoraggiata dalla Gran-Bretagna e dagli Stati Uniti.

Il movimento di resistenza nazionale dei Balochi risale ai tardi anni Quaranta del secolo scorso, allorché il Balochistan fu invaso dal Pakistan. Nell’attuale contesto geopolitico, il movimento del separatista viene strumentalizzato da forze straniere. L'intelligence britannica presumibilmente sta fornendo il supporto segreto ai separatisti del Balochistan (che fin dall'inizio sono stati repressi dai militari del Pakistan). Nel mese di giugno del 2006, la Commissione Difesa del Senato pakistano accusò l'intelligence britannica di "fiancheggiare l'insurrezione nella provincia al confine con l’Iran" [Balochistan ] (Press Trust of India, 9 agosto 2006). Dieci dirigenti MP britannici sono stati coinvolti in una sessione a porte chiuse della Commissione Difesa del Senato riguardante il presunto supporto dei servizi segreti britanici ai separatisti Balochi (Ibid).

Risulterebbe quindi che la Gran-Bretagna e gli Stati Uniti stiano sostenendo entrambi i contendenti. Gli Stati Uniti stanno fornendo i jet F-16 al Pakistan, che li sta utilizzando per bombardare i villaggi di Baloch in Balochistan. Nel frattempo, il presunto sostegno segreto britannico (secondo la Commissione del Senato pakistano) contribuisce ad indebolire l'amministrazione centrale. Lo scopo dichiarato del contro-terrorismo americano è di fornire il supporto segreto come pure l’addestramento alla "Armata di Liberazione", con lo scopo ultimo di destabilizzare i governi sovrani. In Kosovo, l'addestramento dell'Esercito di Liberazione del Kosovo (KLA) negli anni Novanta era stato affidato ad un'agenzia privata di mercenari, la Military Professional Resources Inc (MPRI), a libro paga del Pentagono.

Il BLA (Esercito di Liberazione del Balochistan) presenta un’imbarazzante somiglianza con il KLA del Kosovo, che è stato finanziato con il commercio di stupefacenti ed è stato sostenuto dalla CIA e dal Servizio Informativo Federale tedesco (BND). Il BLA è emerso subito dopo il golpe militare del 1999. Non ha collegamenti evidenti con il movimento di resistenza dei Balochi, che si è sviluppato nei tardi anni Quaranta. Un’aura di mistero circonda la leadership del BLA.
Washington favorisce la creazione di un "Grande Balochistan" che comprenderebbe le regioni dei Balochi del Pakistan e quelle dell'Iran e possibilmente la parte meridionale dell'Afghanistan (come nella sovrastante cartina), portando quindi ad un processo di frattura politica sia nell'Iran che nel Pakistan. "Gli Stati Uniti stanno usando il nazionalismo dei Balochi per l'organizzazione dell'insurrezione all'interno della provincia iraniana Sistan-Balochistan. La “guerra al terrore” in Afghanistan fornisce un contesto politico utile per la crescita della combattività dei Balochi” (vedi Global Research, 6 Marzo 2007).

Lo studioso militare Tenente Colonnello Ralph Peters nell'edizione di giugno 2006 di The Armed Forces Journal, suggerisce, in termini inequivocabili, che il Pakistan dovrebbe essere spezzato, portando alla formazione di un paese separato: "Grande Balochistan" o "Balochistan Libero" (vedi la mappa sottostante). Il nuovo soggetto incorporerebbe le province pakistane ed iraniane dei Balochi in una singola entità politica. A sua volta, secondo Peters, la Provincia di frontiera pakistana del nord-ovest (NWFP) dovrebbe essere incorporata nell'Afghanistan “in virtù della sua affinità linguistica ed etnica”.

Anche se la mappa non rispecchia ufficialmente la dottrina del Pentagono, è stata usata in un programma di formazione al College della Difesa della NATO per gli ufficiali militari superiori. Questa mappa, così come altre simili, molto più probabilmente è stata usata all'Accademia nazionale di guerra così come nei circoli militari di pianificazione. (vedi Mahdi D. Nazemroaya, Global Research, 18 novembre 2006) “Al termine della sua carriera il Tenente-Colonnello Peters ha fatto parte, prima di andare in pensione, dell'Ufficio del Responsabile per l’Intelligence del Dipartimento della Difesa statunitense ed è st ato uno dei principali autori del Pentagono con numerosi saggi di strategia su riviste militari e di politica estera americana" (Ibid)

Vale la pena notare che le tendenze secessioniste non sono limitate al Balochistan. Ci sono gruppi separatisti nella provincia di Sindh, che in gran parte sono costituiti dagli oppositori al regime militare incentrato su personaggi provenienti dal Punjabi del General Pervez Musharraf (per ulteriori particolari vedi Selig Harrisson, Le Monde Diplomatique, ottobre 2006)
"Una robusta cura economica ": l’indebolimento dell’Amministrazione centrale del Pakistan

Il Pakistan ha una struttura federale basata sui trasferimenti alle province federali. In base a una struttura fiscale federale, l'amministrazione centrale trasferisce risorse finanziarie alle province, con l’obiettivo di sostenere i programmi elaborati su scala locale. Quando questi trasferimenti sono congelati come accaduto in Jugoslavia nel gennaio del 1990, secondo le disposizioni del FMI, la struttura fiscale federale sprofonda:

“Le entrate dello Stato che dovrebbero costituire il saldo dei trasferimenti alle repubbliche [della federazione iugoslava] sono andate principalmente a saldare il debito di Belgrado.... Le repubbliche in gran parte sono state abbandonate al loro destino... I tagli di bilancio imposti dal reindirizzamento dei redditi federali verso il pagamento del debito, hanno portato alla sospensione del saldo dei trasferimenti da Belgrado ai governi delle Repubbliche e delle province autonome. In caso di tracollo, i riformatori avevano pianificato il crollo finale della struttura fiscale federale di jugoslava e avevano col pito duramente le relative istituzioni politiche federali. Tagliando le arterie finanziarie fra Belgrado e le repubbliche, le riforme hanno corroborato le tendenze secessioniste che si sono alimentate sui fattori economici così come sulle divisioni etniche, avviando virtualmente la secessione de facto delle repubbliche. (Michel Chossudovsky, “La globalizzazione della povertà e il nuovo ordine mondiale”, seconda edizione, Global Research, Montreal, 2003, capitolo 17).

Non è affatto accidentale che il rapporto della CIA al Consiglio Nazionale dell’Intelligence 2005 avesse predetto un "destino come la Jugoslavia" per il Pakistan riferendosi agli effetti del “disordine economico” come a una delle cause di rottura e di balcanizzazione dello Stato. “Disordine economico” è un termine usato dalle istituzioni finanziarie internazionali controllate da Washington per descrivere il caos che risulta dalla non completa realizzazione del programma di riforme strutturali del FMI. In effetti, il “disordine economico” ed il caos sono il risultato delle prescrizioni della Banca Mondiale del FMI, che innescano invariabilmente l’iperinflazione e precipitano i paesi debitori in una situazione di povertà estrema.
Il Pakistan è stato sottoposto alla stessa mortale “Medicina economica” applicata dal FMI in Jugoslavia: nel 1999, subito dopo il golpe che ha portato il General Pervez Musharaf al timone del governo militare, è stato imposto al Pakistan un pacchetto economico del FMI, che comprendeva la svalutazione della valuta e misure drastiche di austerità. Il debito estero del Pakistan è nell'ordine dei 40 miliardi di dollari. La “riduzione del debito” all’interno del pacchetto del FMI era fondata sulla svendita al capitale straniero delle più redditizie imprese di Stato (comprese le concessioni del gas e del petrolio in Balochistan) a prezzi stracciati. Il Ministro delle Finanze di Musharaf è stato scelto da Wall Street, e non è una pratica insolita. Il governo militare scelse, secondo il gradimento di Wall Street, un vice presidente di Citigroup, Shaukat Aziz, che allora era a capo di CitiGroup's Global Private Banking. (vedi WSWS.org, 30 Ottobre 1999). CitiGroup è fra le più grandi realtà nel campo delle operazioni bancarie riguardanti il commercio estero nel Pakistan.

Ci sono evidenti somiglianze nella natura delle operazioni segrete di intelligence degli Stati Uniti applicate paese dopo paese nelle differenti aree del cosiddetto “Mondo in via di sviluppo”. Questo funzionamento segreto, compresa l'organizzazione dei golpe militari, è collegato spesso con l'imposizione delle riforme macroeconomiche della Banca Mondiale del FMI. A tal proposito, la struttura fiscale federale jugoslava è sprofondata nel 1990 conducendo a una povertà di massa ed ha intensificato le divisioni etniche e sociali. La “guerra civile” sponsorizzata dagli Stati Uniti e dalla NATO iniziata a metà 1991 si fondava sul sostegno ai gruppi islamici in qualità di canali di supporto segreto alle formazioni paramilitari separatiste in Bosnia, Kosovo e Macedonia. Il piano di una simile “guerra civile” è stato previsto per il Pakistan dal Consiglio Nazionale dell’Intelligence e dalla CIA: dal punto di vista dell’intelligence degli Stati Uniti, che ha un'esperienza di vecchia data nell'incoraggiamento alle “armate di liberazione” separatiste, la "Grande Albania" è per il Kosovo quel che il "Grande Balochistan" è per la provincia Balochistan nel sud-est del Pakistan. Similmente, il KLA è il modello scelto da Washington per essere replicato nella provincia del Balochistan.

 

L'Assassinio di Benazir Bhutto

Benazir Bhutto è stata assassinata a Rawalpindi, non una città qualunque. Rawalpindi è una città militare che ospita i comandi delle Forze Armate pakistane e del servizio segreto (ISI). Bhutto è stata assassinata, ironia della sorte, in un'area urbana controllata e custodita strettamente dalla polizia militare e dalle forze d'elite del Paese. Rawalpindi brulica di agenti dei servizi dell’ISI, che si infiltrano immancabilmente nei raduni politici. Il suo assassinio non era un evento aleatorio. Senza esibire prove, citando le fonti governative del Pakistan, i mezzi occidentali all’unisono hanno evidenziato il ru olo di Al-Qaeda, al tempo stesso mettendo però a fuoco la possibile partecipazione dell’ISI.

Quello che queste interpretazioni non accennano è che l’ISI continua a svolgere un ruolo chiave nella sorveglianza di Al-Qaeda per conto dei servizi segreti degli Stati Uniti. Le notizie sulla stampa non riescono ad accennare a due importanti fatti anche ben documentati:
1) l’ISI mantiene stretti legami con la CIA. L’ISI è virtualmente un’appendice della CIA.
2) Al-Qaeda è una creazione della CIA. L’ISI fornisce supporto segreto ad Al-Qaeda, agendo per conto dei servizi segreti degli Stati Uniti.
La partecipazione di Al-Qaeda e/o dell’ISI suggerirebbe che il servizio segreto degli Stati Uniti era a conoscenza e/o implicato nell’organizzazione dell’attentato.

(Traduzione a cura di Lorenzo Salimbeni)

Fonte: www.globalresearch.ca/

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