La UE guerrafondaia e MicroMega
di Enrico Grazzini
L’Unione Europea e la Nato si armano contro la Russia per nascondere i loro fallimenti
Perché l’Europa corre verso il riarmo? La risposta della Nato e dell’Unione Europea, e anche purtroppo di gran parte della sinistra storica, è questa: l’Europa deve riarmarsi per potere contrastare la Russia che ha invaso l’Ucraina e che vuole attaccare tutta l’Europa. Ma il tiranno Vladimir Putin è veramente l’unico colpevole dell’attacco all’Ucraina? La Nato è una colombella innocente? Washington in Ucraina ha difeso i suoi interessi imperiali oppure la libertà degli ucraini? La Nato è davvero un’organizzazione che difende la democrazia? O è invece una macchina militare che non ha avuto scrupoli nell’attaccare illegalmente la Serbia, storicamente uno Stato amico della Russia, e di creare con le sue bombe il Kosovo, ovvero un nuovo Stato dentro l’Europa dove, tra l’altro, ha insediato una sua base militare? Se la Nato è un’organizzazione militare che difende l’Europa, perché ha attaccato l’Afghanistan, l’Iraq, la Siria, la Libia provocando decine di migliaia di morti innocenti, per lasciare poi terra bruciata? Perché la Nato, guidata dall’ex presidente americano Joe Biden, ha promesso all’Ucraina di poterne farne parte se i governi ucraini e gli oligarchi di Kiev erano da tutti considerati corrotti e fuori dalla democrazia? Putin è davvero così pazzo da scontrarsi con la Nato per invadere anche tutta l’Europa? Infine: riarmarsi è la risposta giusta per dare più sicurezza all’Europa? Solamente se si risponde a queste domande si riesce a comprendere quali potrebbero essere realmente le difficili vie della pace.
In tutta Europa si diffonde una cagnara ridicola, ma pericolosissima, su come i paesi della Nato e dell’Unione Europea dovrebbero difendersi dall’imminente invasione russa e su come prepararsi alla guerra con la Russia.
Secondo i piani attuali della Nato e della UE, sua fedelissima sorellastra minore, la guerra in Ucraina non dovrebbe finire mai: l’Ucraina, anche dopo la fine del conflitto, dovrebbe iperarmarsi, diventare una spina nel fianco, un “porcospino” (come afferma ripetutamente la guerriera valchiria Ursula von der Leyen) ovvero una minaccia permanente per la sicurezza russa. In tale maniera la guerra con la Russia diventerebbe ovviamente quasi certa. Il piano folle e bellicista dell’Unione Europea – spinta soprattutto dai governi della Polonia (38 milioni di abitanti) e dai paesi baltici (circa 6 milioni), paesi che insieme non rappresentano neppure un decimo della popolazione della U, e che sono ultranazionalisti e storicamente nemici giurati della Russia – è di armare l’Ucraina fino ai denti e metterci dentro truppe e missili europei mirati su Mosca. Così Bruxelles getta l’Europa nella più completa insicurezza; si inasprirà lo scontro con la Russia e questo potrà avere esiti catastrofici. Kaja Kallas, attuale Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha già dichiarato senza pudore che la guerra in Ucraina dovrebbe concludersi con la disintegrazione della Russia e la sua divisione in Stati più piccoli. Secondo questa fanatica la Russia è composta da molte nazioni diverse e la sua rottura in Stati separati “non sarebbe una cattiva idea”.1
La verità è che la Russia di Putin non vuole invadere l’Europa, non ne ha né l’interesse (che se ne fa dell’Europa il paese più grande e meno densamente popolato del mondo?) né le forze per conquistarla: la Nato è militarmente molto più potente2. La Russia cerca invece dall’Europa e dall’America di Trump una garanzia di sicurezza che Bruxelles – sede dei quartieri generali della UE e della Nato – non vuole darle. Perché allora l’Unione Europea spinge per la corsa alle armi e alla guerra? La verità è che ormai i gruppi di potere che dominano la UE hanno fallito su tutti i fronti. La verità è che le elite dominanti di Francia e Germania, in gravissima difficoltà politica ed economica, stanno pompando il nemico russo per nascondere i disastri che hanno provocato. La verità è che l’Ucraina è stata usata dalla Nato per provocare uno scontro con la Russia sulla pelle degli ucraini. La verità è che la Nato ha provocato la guerra in Ucraina e è colpevole dell’illegale invasione russa come e forse più di Putin. La verità è che se i popoli non manifesteranno con forza la loro volontà di pace e se continuerà l’escalation bellicista, purtroppo si avvicinerà la guerra atomica.
Le guerre illegali della Nato
La sinistra storica scambia la Nato – promossa dagli Stati Uniti all’inizio della Guerra Fredda per legare gli Stati europei alla lotta contro l’URSS comunista prima, e poi contro la Russia post-sovietica – per un’associazione puramente difensiva che promuove i sacri valori occidentali della democrazia e dello Stato di diritto e che ci difende per amore della Libertà da “l’orco russo”, come il presidente francese ha definito Putin! Niente di più falso. La sinistra tradizionale europea e italiana si dimentica che la Nato non è un’associazione di boy-scout. È un’organizzazione diretta dagli americani che ha condotto guerre illegali, di attacco (e non di difesa) in Serbia, in Afghanistan, in Iraq e in Libia, guerre di aggressione per le quali anche gli europei, anche gli italiani hanno versato il sangue dei loro soldati. La Nato ha sempre perso queste guerre che hanno provocato centinaia di migliaia di vittime innocenti e che hanno diffuso il terrorismo in Europa e nel mondo. In Ucraina la UE ha seguito la politica della Nato: ma provocare la Russia ai suoi confini è stata un’idea rovinosa non solo per l’Ucraina ma anche per il vecchio continente. Attualmente i russi stanno vincendo la guerra e avanzano conquistando sempre più territori. Trump si sgancia dalla guerra mentre Germania, Francia, Gran Bretagna e Polonia vogliono prendere il posto degli americani per armare l’Ucraina contro la Russia. Dalla padella alla brace!
La sinistra europea vuole l’escalation in Ucraina? Schlein e il caso MicroMega
Il paradosso è che la sinistra europea e italiana hanno scambiato gli amici con i nemici e viceversa. La Nato non è amica dell’Europa ma dell’America. Washington da decenni, fin dal crollo dell’URSS, fin dalla nascita dell’Ucraina nel 1991, ha pianificato l’incorporazione dell’Ucraina nella Nato. L’obiettivo di Washington non era certo di difendere il popolo ucraino dai russi: l’obiettivo degli americani – peraltro dichiarato esplicitamente, basta sapere leggere l’inglese! – è sempre stato fin dall’inizio quello di inglobare Kiev nel suo sistema bellico per contrastare e umiliare la Federazione russa e per focalizzarsi in Asia sul nemico principale: la Cina. L’Ucraina, lusingata con false e vigliacche promesse di incorporazione nella Nato, è stata sacrificata dagli americani nella lotta contro la Russia per tentare di indebolire e sconfiggere Mosca! La guerra dell’America contro la Russia è stata anche, e forse soprattutto, una guerra contro l’Europa, in particolare per impedire la saldatura tra la florida economia industriale tedesca e la potenza energetica e mineraria della Russia. Gli americani in Ucraina hanno manovrato non solo contro la Russia ma soprattutto contro l’Unione Europea e la Germania, forte delle forniture energetiche di Mosca. Non a caso uno dei primi atti di guerra è stato il sabotaggio del gasdotto North Stream2 a opera dei servizi ucraini e magari di altri servizi alleati. La guerra americana in Ucrina e le controproducenti sanzioni contro Putin hanno provocato una grave crisi energetica e il blocco dell’economia europea; inoltre la guerra americana ha fatto precipitare la crisi economica e politica della Germania e della Francia e di molti altri paesi europei, e ha sollevato un’ondata di proteste sfruttate soprattutto dalla destra estrema. Con la guerra in Ucraina l’Europa è diventata una quasi colonia americana. La guerra ha posto l’Europa in una posizione di quasi completa sudditanza energetica, commerciale, finanziaria, tecnologica, geopolitica e militare verso gli USA e ha provocato la crisi profonda della democrazia. Un disastro politico di prima grandezza per l’Europa. Grazie alla von der Leyen e alla sue bellicose politiche – ma anche grazie alla sinistra europea e italiana che non sa sganciarsi e opporsi alla Nato e a Ursula – oggi l’Europa è sull’orlo dell’abisso di una guerra che potrebbe diventare rapidamente atomica.
E’ la Nato che dirige oggi l’Europa, mentre la UE è in preda a una crisi comatosa. Oggi il vero collante dell’Unione Europea è la Nato guidata da Trump anche se, paradossalmente, Trump sembra attualmente più amico di Putin che della von der Leyen! Trump è ondivago e inaffidabile: ma sembra che abbia rovesciato la politica del suo predecessore Biden e, poiché i russi stanno vincendo in Ucraina e non vuole uno scontro frontale con la prima o seconda potenza atomica del mondo, si disimpegna dal conflitto e lascia il cerino acceso nelle mani degli europei. Che, invece di spegnere le fiamme e cercare di portare a casa il salvabile, assurdamente gettano benzina sul fuoco. Un folle strano caso di suicidio geopolitico! La UE di Ursula segue come una fedele e vecchia domestica la Nato del segretario olandese Mark Rutte e il cancelliere tedesco Friedrich Merz nello scontro frontale con la Russia di Putin, anche se questi fino a tre anni fa era il più stretto partner economico dell’Europa! Ursula von der Leyen rappresenta più gli interessi di Washington, di Berlino e di Varsavia che dei popoli europei. Questa è la cruda realtà, e con questa occorre fare i conti.
Il problema politico principale è che la sinistra storica italiana ed europea non comprende, o non vuole comprendere, che cosa è effettivamente la Nato. Il Partito Democratico, i media, come Repubblica e Micromega, e gli intellettuali che pretendono di essere di sinistra, progressisti e illuministi, promuovono la falsa idea che la Nato sia una generosa e cavalleresca associazione che difende la libertà e aiuta i paesi più deboli a difendersi. Ma questo è un rovesciamento della realtà storica. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha dichiarato a proposito dell’Ucraina «Ho avuto una posizione molto dubbiosa sull’invio delle armi all’Ucraina perché ho compagne e compagni che hanno votato a favore nel Parlamento. Secondo me non è con le armi che risolveremo il conflitto con una potenza nucleare, e da federalista europea convinta – quindi con nessun dubbio sulla mia collocazione europea e atlantica – vorrei vedere un ruolo più forte dell’Unione europea nel cercare una via per porre fine alla guerra».3 Schlein conferma dunque di essere allineata all’atlantismo e al dogma europeista e, nello stesso tempo, si dichiara pacifista e rispettosa dell’articolo 11 della Costituzione e ripudia la guerra. Una posizione quanto meno contraddittoria. Occorre però sottolineare che la segretaria del PD è più a sinistra del suo partito: sull’Ucraina – come anche sulla guerra di annientamento che Israele sta conducendo contro il popolo palestinese – il PD è molto più a destra della Schlein, e è completamente filo-Nato. Il risultato è che la sinistra tradizionale, che storicamente è sempre stata a favore della pace, è invece oggi a favore della guerra. Infatti volere una “pace giusta” in Ucraina significa non volere la pace, perché la pace possibile è dettata dal vincitore e non dalla dea Giustizia, e in Ucraina è la Russia che sta vincendo.
Insieme al PD, anche la maggioranza degli intellettuali di sinistra è schierata a favore delle politiche della Nato in Ucraina e del riarmo europeo contro la Russia: un esempio clamoroso di questa distorsione a favore dell’impegno occidentale in Ucraina – volontaria o involontaria che sia – sono gli scritti della direttrice di Micromega Cinzia Sciuto che difende a spada tratta, in nome della libertà e della democrazia, il diritto dell’Ucraina di abbandonare la decennale politica di neutralità militare e di chiedere l’ingresso nella Nato. La filosofa Sciuto difende così di fatto il diritto della Nato di installare le sue basi militari in Ucraina contro la Russia. Nel suo articolo “Diritto o barbarie” sul numero 4 del 2025 di Micromega Sciuto scrive che: “Molti, in nome dell’antimperialismo, hanno rifiutato di condannare l’aggressione russa, sostenendo che si trattasse di una risposta legittima all’espansione della NATO, e hanno interpretato la resistenza ucraina all’invasione come una guerra per procura degli USA alla Russia, ignorando i fermenti democratici che hanno attraversato l’Ucraina fin dall’Euromajdan. Un clamoroso tradimento da parte della sinistra”.
E’ vero che le manifestazioni di piazza Maidan del 2014 per la democrazia erano partecipate da migliaia di manifestanti che volevano veramente che il loro paese “entrasse in Europa”, fuggisse dalla morsa degli oligarchi del loro paese e diventasse più ricco, prospero e “occidentale”; ma è certamente altrettanto vero che durante gli scontri armati di EuroMaidan erano attivi squadroni di estrema destra addestrati dalla CIA per ribaltare il governo democraticamente eletto del presidente filorusso Viktor Janukovyč. La Sciuto, che pure dirige una rivista che si proclama illuminista e di sinistra, nel suo articolo ignora del tutto il decennale intervento americano per sovvertire il potere in Ucraina in modo da fare diventare questo paese un’arma puntata contro la Russia. Solo i filosofi che credono a Babbo Natale e a Cappuccetto Rosso possono credere che il colpo di stato in Ucraina che costrinse alla fuga Janukovyč sia stato accidentale e prodotto dalle “spontanee manifestazioni democratiche”. Nel 2008 in una visita a Kiev, il presidente americano George W. Bush junior proclamò che “Aiutare l’Ucraina a procedere verso l’adesione alla NATO è nell’interesse di ogni membro dell’alleanza e questo contribuirà a promuovere la sicurezza e la libertà in questa regione e nel mondo”4. Sciuto è d’accordo con George Bush? Che ha invaso l’Iraq per combattere inesistenti “armi di distruzione di massa”? Il problema della Sciuto – e della sinistra tradizionale – è niente di meno quello di dimenticare, sottovalutare o ignorare il ruolo dell’America e della Nato, e di fraintendere completamente che cosa è e che cosa ha fatto la Nato, la stessa Nato che è strettissima alleata di Israele e del governo Netanyahu che pure la Sciuto contrasta. Due pesi e due misure?
Il diritto internazionale è sicuramente stato violato dall’invasione illegale della Russia in Ucraina, come denuncia Sciuto. Ma questa invasione non cade dal cielo, non è la decisione notturna di Putin in preda a un delirio di onnipotenza: l’aggressione russa non è stata il primo ma l’ultimo atto di uno scontro che è durato circa 30 anni, che è cominciato già nel 1991 quando l’Ucraina è diventata indipendente dopo il crollo dell’URSS. E’ la Nato americana che, nonostante la fine della Guerra Fredda, o proprio a causa della fine della Guerra Fredda, ha approfittato subito della tremenda crisi russa per iniziare a spostare i suoi cannoni vicino alle frontiere dell’ex URSS.