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paroleecose2

Dipendenza e autoinganno in David Foster Wallace

di Guido Baggio

Niente è così difficile come non ingannare se stessi

Ludwig Wittgenstein

Un sacco di grandi logici nel corso della storia hanno finito per uccidersi, questo è un fatto

David Foster Wallace

«La validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità» (Infinite Jest, Einaudi 2006, p. 242). In questa affermazione che troviamo in Infinite Jest, D.T. Max, l’autore della biografia di Wallace Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi (Einaudi 2013), rintraccia la trasposizione letteraria del motto «A ridurmi così sono state le mie grandi idee» che ha accompagnato Wallace nel periodo passato alla Granada House, il centro di riabilitazione in cui è entrato alla fine degli anni ’80, dopo aver lasciato il dottorato ad Harvard, e a cui è ispirata la Ennet House di Infinite Jest. A una analoga distinzione epistemica tra validità logica e verità Wallace era giunto già nel 1985, al tempo della sua tesi di laurea all’Amherst College, scritta parallelamente al suo primo romanzo.

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sinistra

Buoni e cattivi maestri

di Salvatore Bravo

Roberto Cingolani ministro della Repubblica per la transizione energetica al Tg2 Post ha dichiarato:

Il problema è capire se continuiamo a fare tre, quattro volte le guerre puniche nel corso di dodici anni di scuola o se casomai le facciamo una volta sola ma cominciamo a impartire un tipo di formazione un po’ più avanzata, più moderna a cominciare dalle lingue, dal digitale. Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per la salute, per l’energia per esempio. Lavori che nemmeno esistono oggi. Cosa hanno studiato a scuola i miei figli? Le guerre puniche, come me che ho 56 anni ma che appartengo alla generazione carta e penna”.

Eliminare la storia, disciplina giudicata inutile dal sign. Cingolani, significa cancellare la condizione umana degli uomini e delle donne che ci hanno preceduto e che continuano a vivere con noi in un legame invisibile. Senza storia personale l’essere umano è poca cosa, è un corpo sotto i riflettori del dominio, senza pelle, e dunque senza difesa. Un popolo senza storia e memoria non solo banalmente può facilmente ripetere gli errori e gli orrori del passato, ma specialmente è colonizzabile.

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lafionda

Endemizzazione coloniale

di Matteo Masi

Ci sono alcune tendenze in occidente che si ripetono nella storia, una è l’atteggiamento coloniale verso il resto del mondo, l’altra, più recente, è l’universalismo astratto. Questa fase pandemica non ci sta certo risparmiando.

Martedì 30 Novembre il professor Andrea Zhok era ospite su La7 a DiMartedì di Giovanni Floris, in quella sede in uno dei suoi interventi Zhok propone la vaccinazione sulle fasce deboli e l’endemizzazione del virus per il resto della popolazione che invece può sopportare gli effetti del virus. Immediata la replica del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri:”ma questa è una soluzione Darwiniana”.

Ecco, purtroppo nessuno in diretta ha fatto notare che l’attuale gestione della strategia vaccinale (almeno in occidente) è esattamente di tipo darwiniana, ma non basata su criteri medico sanitari (fasce di età, malattie pregresse, condizioni particolari del paziente etc etc…) ma basata su criteri che potremmo definire “coloniali”.

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chefare

Non siamo mai stati contemporanei. Agamben secondo Raffaele Ventura

di Raffaele Ventura

Possibile che nel ventunesimo secolo ci siano ancora persone che ragionano come nel 1950, nel 1880, o addirittura nel Medioevo? Questa constatazione è ricorrente, al punto di essere diventata un meme. Indubbiamente traduce un progressismo ingenuo, ovvero l’idea che la storia sia una freccia lanciata verso un futuro migliore, al quale presto o tardi tutti quanti finiranno per arrendersi. Ma soprattutto presuppone un’idea di società uniforme, nella quale gli individui sono sincronizzati sulla stessa nota come gli strumenti di un’orchestra.

Invece quello che dovrebbe apparire sempre più evidente, osservando la molteplicità dei punti di vista che deviano dalla norma associata all’anno vigente, è che coesistono innumerevoli fusi orari e calendari. Siamo nel 2021 e “va di moda” (dicono) la musica trap: eppure nello stesso tempo altri continuano a suonare black metal, jazz, musica classica, cori russi, madrigali, morin khuur. Semplicemente li consideriamo come rumore ai margini del segnale attraverso il quale l’epoca ci comunica la sua essenza, imprimendosi nella nostra memoria con la colonna sonora di un pezzo dei PNL.

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sinistra

Due parole su Galileo

di Emilio Mordini* e Maurizio Matteoli**

Galileo Galilei è ritenuto l’inventore del “metodo scientifico”. Fu lui il primo a parlare di “sensate esperienze et necessarie dimostrazioni”. In pratica il metodo scientifico deve esprimersi con teoremi, cioè le necessarie dimostrazioni, che però devono trovare riscontro nella realtà e tale verifica avviene con le “sensate esperienze”. L’idea geniale di Galileo – quella che rivoluzionò la scienza – fu che la conoscenza non potesse riguardare quelle che Aristotele chiamava “cause finali” quanto piuttosto solo le “cause efficienti”. Detto in termini semplici: Galileo era convinto che la ricerca del fine, dello scopo, di ciò che esisteva fosse compito della religione e della metafisica e non della fisica. La fisica, per Galileo si deve occupare delle cause che danno origine alla cose, non di quelle in vista di cui esse esistono. Ad esempio lo scienziato del passato si domandava “Perché esiste il sole?” e si rispondeva in molti modi: per illuminare la terra, per scaldare gli uomini, per far crescere le piante, e così via. Galileo trovava queste risposte del tutto insensate e non credeva che vi potesse essere una risposta sensata alla domanda.

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sinistra

Droni, leviatani e cucina italiana nel Sahel

di Mauro Armanino

Niamey, 28 novembre 2021. Magari stavolta ci riusciamo davvero ad avere i ‘nostri’ droni! Come sempre ci voleva il giusto tempo, quello che la nostra sabbia detta e concede ai suoi fedeli seguaci. Per le carestie, i gruppi armati terroristi, i sospetti assai fondati di corruzioni in ambito militare, nel petrolio, l’uranio, le discusse elezioni presidenziali e le probabili installazioni di basi miltari straniere non ci sono state difficoltà di sorta ad ottenerle. La notizia è stata confermata dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo nigerino, Mohamed Bazoum. Il Niger si doterà in droni da combattimento turchi Bayraktar TB2, il modello privilegiato da Baykar, ditta del genero dello stesso Erdogan. Droni a carattere famigliare che saranno accompagnati da blindati e da un aereo Hurkus dell’impresa pubblica Turkish. Questi acquisti, altri già effettuati e quanti inevitabilmente verranno, non fanno che confermare che tra guerre ad alta o bassa intensità c’è il comune denominatore dell’arricchimento dei produttori d’armi su inermi cittadini e mal equipaggiati militari.

Il Leviatano, assunto dalla mitologia fenicia della Bibbia ebraica, è l’animale del caos primitivo e, nel salmo 74, diviene il simbolo della potenza dei faraoni d’Egitto, gli oppressori per antonomasia del popolo ebreo.

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comidad

Per far continuare il PEPP facciamo un altro bel lockdown

di comidad

I media sono impegnati su dilemmi decisivi per le sorti dell’umanità, come stabilire se la perplessità del professor Crisanti sul battesimo dei bambini col sacro siero vada considerata un’eresia o addirittura apostasia. Nel frattempo hanno giustamente un posto secondario nei media scadenze come la fine, nel marzo prossimo, del piano straordinario di acquisti per l’emergenza pandemica da parte della Banca Centrale Europea, il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Per la verità la gran parte dell’opinione pubblica non sa neppure cosa sia il PEPP e che ruolo abbia svolto in questi ultimi due anni.

Il PEPP iniziò nel marzo del 2020, nel periodo dei lockdown. La politica delle chiusure si è poggiata su due pilastri: la digitalizzazione e le iniezioni di liquidità monetaria da parte della BCE. Quel poco di libertà che ci veniva concesso non era dovuto a chimere come la democrazia e i diritti costituzionali, bensì al fatto che non c’erano ancora gli strumenti tecnici e finanziari per incatenarci tutti. Senza le attuali tecnologie digitali infatti i lockdown sarebbero stati impossibili, per cui se il Covid fosse arrivato venti anni fa i governi o sarebbero stati costretti a potenziare le strutture sanitarie (invece di smantellarle), oppure, più probabilmente, avrebbero fatto finta di nulla. Alcuni pensano che le pressioni della lobby del digitale siano state persino decisive nell’attuare la scelta dei lockdown prima e del Green Pass poi, ma queste sono le solite fantasie complottiste.

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neronot

Rassegnatevi

di Franco Bifo Berardi

Disfattismo di massa, diserzione e sabotaggio: proposta per una strategia paradossale della rassegnazione (in attesa delle Comunità Autonome Operative per la Sopravvivenza)

 

Il Covid lungo della mente sociale

Nelle ultime pagine del suo libro La peste, Camus racconta il festoso ritorno alla vita della città di Orano dopo l’estinguersi dell’epidemia. Oggi, nell’autunno del 2021, all’orizzonte non si vedono segni di una festa imminente. Al contrario sembra che i segnali del disagio psicosociale si approfondiscano, e se nell’assenza di luoghi di incontro qualcuno si azzarda a organizzare un rave party rischia di essere aggredito come untore.

All’inizio del flagello il cretinismo pubblicitario diceva: ne usciremo migliori. Con ogni evidenza è vero il contrario: nervosismo generalizzato, razzismo rampante, violenza predona delle grandi corporazioni, diseguaglianza galoppante. L’avidità proprietaria di Big Pharma ha impedito la produzione locale dei vaccini e il risultato è Omicron. I vecchi bianchi si sono iniettati le terze dosi che sarebbero dovute andare ad altri, ma il virus è più furbo e si prepara ad ammazzarne qualche altro milione, magari anche me.

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lantidiplomatico

"Curare un'infezione senza provocare malattie sociali"

di Presidium del Comitato Centrale del PC Russo

Riceviamo questo comunicato del Partito comunista russo su lasciapassare sanitario e vaccinazione obbligatoria e volentieri pubblichiamo, anche alla luce di quanto emerge da questa intervista

La pandemia Covid-19 continua esacerbare la crisi socio-economica del paese. La Russia capitalistica non era preparata a combattere l’infezione dal nuovo coronavirus. La situazione è una diretta conseguenza della politica di distruzione dell’assistenza sanitaria di base, chiusura delle strutture sanitarie, carenza cronica di personale medico, anni di tagli ai fondi per i programmi sociali, corruzione e banale negligenza. Tutti questi fallimenti non hanno protetto efficacemente la Russia dalle nuove minacce nel campo della salute e della sicurezza epidemiologica.

Le informazioni allarmanti sulle vittime della pandemia ricordano sempre di più i rapporti dalle zone di guerra, con diverse migliaia di morti e feriti. La società è divisa e indignata, irritata e spaventata. I cittadini hanno sempre meno fiducia nello Stato. Non credono nella capacità delle autorità di trovare la migliore via d’uscita, di fermare il flusso di malattie e morti. I fallimenti nella lotta contro la pandemia accelerano il declino dell’autorità del governo.

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eticaeconomia

Quanto inquina una e-mail?

di Riccardo Leoncini

La diffusione dell’elettrico sta vivendo una sorta di seconda rivoluzione industriale. Infatti, l’unione di motori elettrici con sistemi informatici dotati di intelligenze artificiali rende possibile gestire sistemi complessi in maniera efficiente ed efficace. Ci apprestiamo a vivere una transizione verde incardinata su processi di miniaturizzazione e di dematerializzazione, che ci metteranno a disposizione tecnologie pulite e rispettose dell’ambiente. Questa rivoluzione verde ad alto contenuto tecnologico è quanto mai importante, poiché preannuncia un ridisegno qualitativamente rivoluzionario del paesaggio tecnologico in cui ci apprestiamo a vivere, le cui ricadute economiche, sociali e culturali sono potenzialmente inimmaginabili.

Tuttavia, occorre anche evidenziare che un modello di questo tipo sembra ignorare una serie di costi (impliciti ed espliciti) di cui occorre essere ben consci nel momento in cui siamo chiamati a decidere quale strada intraprendere per costruire un sistema tecno-economico rispettoso dell’ambiente.

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linterferenza

L’antifascismo fatalista

di Ferdinando Pastore

Sono sempre stato affascinato da come l’ideologia neoliberale abbia persuaso gran parte della popolazione, della cultura (accademica e non), degli sfruttati stessi ad abbracciare con enfatica partecipazione gli imperativi di comando che schiacciano gli stessi individui a condizioni oppressive, omologanti e a una capacità critica ridotta ormai a infantilismo cognitivo. L’attenzione è caduta sui meccanismi pedagogici della dottrina neoliberale che ha puntato, riuscendoci, a rendere allettanti determinate coordinate comportamentali ispirate all’identificazione dell’idea di progresso con i meccanismi evolutivi del mercato.

Questa visione del progresso è in primis un fattore che riguarda l’essere umano che nell’individualizzazione dei rapporti sociali si conforma a metodi valutativi standardizzati riproducendo nella propria esistenza le medesime dinamiche commerciali dell’impresa. Questo bagaglio di informazioni, di stimoli, di spinte ha contribuito – forse più della propensione al consumo – a rendere del tutto impolitica la società che è stata privata in questo modo di quei legami di interdipendenza capaci di strutturare le lotte collettive e di articolare i corpi intermedi, insomma di fortificare la democrazia formale borghese attraverso una prassi democratica sostanziale capace di incidere sull’indirizzo politico anche fuori dalle istituzioni.

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lantidiplomatico

Draghi e il ministro banderuola: puntano tutto sul lavoro precario

di Savino Balzano

Una notizia (orribile) che non deve passare sotto traccia.

Con ordine: il lavoro interinale (oggi si dice in somministrazione) consiste in un rapporto a 3 (lascio a voi la battuta): lavoratore, datore di lavoro (agenzia di somministrazione) e utilizzatore. Una schifezza che andrebbe semplicemente abolita: le persone vengono assunte dalle agenzie e poi somministrate (affittate, prestate) a degli utilizzatori, che le adoperano come fossero cacciaviti.

Introdotto nel ’97 col famoso “Pacchetto Treu”, consolidato (introducendolo persino a tempo indeterminato, dalla “Legge Biagi” del 2003). In soldoni: centro-sinistra e centro-destra concordi nell’investire nell’interinale.

Il “Decreto Dignità” aveva limitato a 24 mesi il periodo massimo di somministrazione presso l’utilizzatore. La logica era semplice: il peggiore dei rapporti di lavori “atipici” non può essere adoperato per troppo tempo. La precarizzazione nella posizione della lavoratrice o del lavoratore è massima.

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manifesto

Dove ci porta l’asse Roma-Parigi

di Manlio Dinucci

Il Trattato del Quirinale promosso dal presidente della Repubblica Mattarella, firmato il 26 novembre dal presidente del Consiglio Draghi e dal presidente della Repubblica Macron, è un trattato politico a 360 gradi con cui Italia e Francia «s’impegnano a sviluppare il loro coordinamento e a favorire la sinergia tra le rispettive azioni a livello internazionale», attuando «partnership industriali in specifici settori militari» e altri programmi che comportano oneri finanziari per lo Stato.

Per essere ratificato dal Presidente della Repubblica, il Trattato avrebbe dovuto essere prima autorizzato dal Parlamento in base all’Art. 80 della Costituzione, secondo cui «le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono oneri alle finanze».

Il testo del Trattato è invece rimasto segreto, al di fuori di una ristretta cerchia di governo, finché non è stato pubblicato dopo la firma (pdf qui).

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osservatorioglobalizzazione

Il silenzioso gigante europeo dei semiconduttori: viaggio alla scoperta di ASML

di Manfredo di Porcia

Viaggio alla scoperta di ASML, il colosso olandese dei semiconduttori che può a ben diritto essere ritenuta l’azienda più strategica d’Europa. Tecnica, economia e politica di un gigante sconosciuto ai più che ad oggi è però il gruppo col più alto valore nel Vecchio Continente

La litografia ultravioletta estrema (EUVL) è una tecnica di produzione delle componenti elettroniche più sofisticate come processori e memorie. Fabbricare queste componenti, presenti in dispositivi come telefoni e computer, richiede la cooperazione di un enorme numero di competenze umane e di aziende. Una di queste, l’olandese ASML, è diventata negli ultimi anni leader di mercato della litografia ultravioletta, generando enormi profitti e qualche preoccupazione politica. Per capirne l’ascesa e il suo ruolo nel grande gioco dei semiconduttori è bene iniziare capendo cosa effettivamente accade in uno dei loro macchinari.

Una sferetta di stagno liquido viene sparata a 70 metri al secondo dentro il collettore. La sfera, larga inizialmente 30 micrometri, viene colpita una prima volta da un laser a CO2 che la deforma in un disco da 400 micrometri.

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contropiano2

La divinazione neo-liberale. Risposta a Marco Revelli

di Massimiliano Piccolo

L’ideologia non è mai un prodotto di “scarto”, c’è quindi sempre qualche buon motivo per intervenire su temi importanti – ma soprattutto utili – per l’orientamento e la formazione di intere generazioni all’interno di un paese.

Perché significa intervenire sul futuro e capire che se domani sarà il frutto di quanto si fa oggi (l’effetto di una causa si potrebbe dire), questa non sarà una chiacchiera da indovini, ma l’elementare fila indiana del prima e del poi.

Ed è soprattutto da questo punto di vista che l’intervento su La Stampa di Torino, apparso online a firma di Marco Revelli, dal titolo Bobbio, le ambiguità del socialismo, oltre a suscitare qualche perplessità scientifica sull’utilizzo più o meno appropriato di alcune categorie storiografiche e politologiche, non fa un buon servizio didattico/pedagogico.

In buona sostanza, l’articolo finisce per fornire legna ad un revisionismo tanto di maniera quanto pericoloso: quello degli opposti estremismi e dei totalitarismi, quello per cui in uno sciagurato secolo quale sarebbe stato il Novecento, nazismo e comunismo sarebbero stati la stessa cosa.

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micromega

La distruzione della ragione

di Carlo Bordoni

L’Europa è attraversata da una ventata di irrazionalismo. Assistiamo al crollo delle idee illuministe che avevano forgiato un mondo, quello occidentale, aperto alla ragione e confortato dalla luce della scienza

Che cosa succede in Europa? Ma si potrebbe ugualmente chiedere che cosa succede nel mondo occidentale? Sembra sia attraversato da una ventata di irrazionalismo. La pandemia è più un’occasione che una causa, e l’aggressività, la rabbia, la violenza emergenti appaiono come il frutto di un atteggiamento sopito che attendeva solo la classica goccia che fa traboccare il vaso per manifestarsi.

Non c’è neppure una ragione politica. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di una recrudescenza di fascismo, fornita dai sovranismi, dall’odio razziale e dalla chiusura delle frontiere, mentre alcuni gruppi consistenti accusano gli Stati che restringono le libertà e obbligano a mostrare il green pass, applicando in tal modo uno stringente controllo di massa.

Secondo Charles Tilly c’è il timore che una volta emanate disposizioni restrittive dei diritti democratici per ragioni d’emergenza (come nel caso del Covid-19), le restrizioni rimangano attive e si trasformino in una significativa riduzione di democrazia. Quella che si definisce infatti un processo di “de-democratizzazione”.

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eticaeconomia

Il consumismo e il nuovo potere: il tormento di Pasolini

di Maurizio Franzini

Nella seconda metà degli anni Sessanta l’Italia completò la sua transizione da società rurale a società dei consumi. Rispetto al decennio precedente il reddito della famiglia media crebbe considerevolmente e così i suoi consumi che cambiarono profondamente anche nella composizione: se nei primi anni Cinquanta più della meta della spesa per consumo era destinata a beni che si potevano considerare essenziali (soprattutto alimentari e bevande) un decennio dopo quella quota era scesa a circa il 35%. Questa contrazione derivava dalla crescente importanza di beni che si potevano considerare superflui, la cui proliferazione è una delle cifre distintive del consumismo.

Ma la novità non era soltanto economica, non si trattava soltanto di consumismo così inteso. Cambiavano i valori e i comportamenti sociali, cambiavano le forme e le manifestazioni del potere. Pier Paolo Pasolini anticipò quasi tutti nell’individuare questi cambiamenti; lo sguardo lucido che posò su di essi gli restituì una profonda preoccupazione che espresse, anche con toni accorati, in una serie di interventi della prima metà degli anni Settanta. Quelli a cui mi riferirò sono ora raccolti in due volumi: Scritti corsari e Lettere luterane.

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piccolenote

Covid-19: omicron, la variante dell'11 novembre

di Piccole Note

La variante omicron del Covid-19 è arrivata come una mazzata per il mondo, proprio quando sembrava che il peggio fosse alle spalle. Infatti, come segnalava l’articolo del Financial Times che abbiamo rilanciato, si iniziava a prendere coscienza che il pianeta non poteva più vivere di restrizioni tanto invasive ed era arrivato il momento di trovare un modo di convivere col virus.

Il fatto che a scrivere ciò fosse il giornale della City – insieme a tanti altri segnali che andavano in questa direzione (vedi ad esempio la recente intesa Biden-Xi sulla necessità di “porre fine alla pandemia“) – aveva aperto uno spiraglio.

Un sollievo, però, subito incrinato dall’allarme sulla nuova ondata che si stava abbattendo sull’Europa, con stime dell’Oms che prospettavano oltre due milioni di morti nel Vecchio Continente.

E, però, sembrava che il mondo potesse ancora reggere all’urto. Pur riproponendosi misure restrittive, sembrava che si potessero evitare chiusure draconiane in stile prima ondata.

Ma è arrivata l’omicron e tutto è tornato buio. come evidenzia il subitaneo crollo delle Borse internazionali. Anche la data della prima emersione della nuova variante porta inscritto il sigillo dell’infausto: è stata scoperta in Botswana l’11 novembre, per poi diffondersi in Sudafrica.

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gruppogocciagoccia

Sachertorte

di Gianluca Sorrentino

In questi ultimi giorni abbiamo assistito alla solita “infodemia” generata a seguito della scelta del governo austriaco di introdurre restrizioni ai soli cittadini non vaccinati, decisione che ha prodotto una fibrillazione nel panorama politico europeo ed italiano. In questa ultima settimana abbiamo assistito al “concerto” di molti presidenti di regione e di alcuni esponenti politici sulla impellente richiesta di introdurre misure restrittive anche da noi sul modello austriaco. Richieste gelate dallo stesso governo: il Ministro degli affari regionali, Mariastella Gelmini ha infatti dichiarato che l’attuale esecutivo non intende applicare misure simili, in virtù del consistente tasso di vaccinati. (1)

Per comprendere meglio quale sia effettivamente la misura introdotta dal governo austriaco del cancelliere Schallenberg va analizzato brevemente il quadro epidemiologico e vaccinale.

Negli ultimi trenta giorni in Austria si è registrato un aumento dei nuovi casi per Covid-19, con un picco, al 16 novembre, di 16.717 contagi giornalieri, e un incremento maggiore nella fascia “5-14” anni.

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centroriformastato

Società pubblica della rete intelligente

di Piero De Chiara

Un grande progetto pubblico che risponda alle domande occupazionali e ai vincoli finanziari e usi la rete e il digitale per un grande piano di cura del territorio

No, stavolta non possiamo cavarcela maledicendo il lungo elenco di errori lontani e recenti di azionisti, manager e governi; le scalate a debito, le buonuscite milionarie dei capi d’azienda, le cordate do ut des costruite a tavolino a palazzo Chigi, la riduzione inesorabile della occupazione e del perimetro aziendale.

Stavolta siamo arrivati al capolinea e, anche se TIM è forse il caso più grave, non c’è nessuna impresa di telecomunicazioni in Europa che sia in grado di resistere allo spostamento di ricavi e di valore dai servizi di rete a quelli che si svolgono sopra la rete e sono interamente capitalizzati dagli Over the top.

E siccome purtroppo non è alle viste una azienda di dimensione europea, l’unica necessaria e sufficiente per negoziare i prezzi di accesso alla rete degli OTT, occorre prendere in considerazione in Italia anche soluzioni di politica industriale non ancora sperimentate all’estero.

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lafionda

Pragmatismo tecnocratico e inattualità della filosofia

di Andrea Zhok

Per la prima volta nella storia dei finanziamenti nazionali nessun PRIN (Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale) è stato finanziato per l’area filosofica. I progetti di quest’area rappresentavano il 10% dei progetti presentati, ma sono stati bocciati tutti.

Al netto del dispiacere per i mancati finanziamenti, credo che ci si possa compiacere di questo evento almeno per il suo contributo a fare chiarezza.

Si tratta di una scelta che si inquadra perfettamente nell’atmosfera del nuovo pragmatismo emergenziale, che non ha più tanto tempo da perdere con le apparenze.

Dopo tutto, come ha detto il ministro Cingolani, basta studiare quattro volte le guerre puniche. Ci vogliono più conoscenze tecniche.

Questo nuovo “pragmatismo” sta rapidamente dismettendo tutti gli orpelli, tutti i passati omaggi alla Costituzione, ai diritti, alla libertà di pensiero ed espressione, e sta andando rapidamente al cuore del progetto tecnocratico contemporaneo, senza più infingimenti. L’imperativo è la rapidità d’esecuzione previa cancellazione di controlli, pratiche di mediazione, tempi di riflessione.

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coniarerivolta

Draghi taglia e l’Europa loda (ma non basta…)

di coniarerivolta

Come prevedibile, anche in queste settimane il ‘Governo dei migliori’ guidato da Mario Draghi sta proseguendo pedissequamente nel percorso di riforme previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): a fronte di poche risorse elargite dall’Unione Europea, largamente insufficienti a far ripartire un’economia falcidiata dalla crisi, il Governo ha accettato la via della piena adesione alle condizionalità europee, definitivamente istituzionalizzate attraverso l’accordo alla base del programma Next Generation EU. Rispetto alle 528 condizioni negoziate dall’Italia con la Commissione per accedere alle venti tranche di finanziamento previste dal suddetto programma, il Governo sta infatti lavorando di buona lena all’implementazione delle riforme strutturali richieste. Tra queste, ha già portato a casa: il decreto sulla concorrenza, che spiana la strada alla cessione dei monopoli naturali ai privati; una riforma delle pensioni che prevede il ritorno alla Legge Fornero; il depotenziamento del reddito di cittadinanza, che indebolisce ulteriormente la posizione contrattuale dei lavoratori; dulcis in fundo, la prima fase della riforma fiscale, che cambia poco per cambiare male, lasciando intaccati la scarsa progressività del sistema e i privilegi dei redditi da capitale (redditi d’impresa e rendite finanziarie).

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ilrovescio

Viva la sollevazione nelle Antille

di Il Rovescio

In un contesto di manifestazioni, scioperi e scontri in ogni parte del mondo, merita uno sguardo particolare ciò che sta accadendo in Martinica e in Guadalupa. Lì, ben più che nelle piazze europee, si concentrano sulla stessa linea del fronte gestione dell’epidemia, situazione sociale, misure militari, tecno-industria e lascito storico del colonialismo. E proprio perché nelle colonie, come è stato detto, la civiltà capitalistica si aggira nuda, dalle Antille in rivolta arriva il più preciso rapporto sul presente stato delle cose. A ragion veduta le televisioni e i giornali nostrani non ne parlano.

Gli scioperi e i primi blocchi contro l’obbligo vaccinale – imposto al personale sanitario e ai pompieri – e contro il lasciapassare sanitario hanno agglutinato attorno a quei “no” la rabbia di vasti settori della popolazione locale. I blocchi-presìdi davanti agli ospedali, animati dal preponderante protagonismo femminile, si sono estesi dalla metà di novembre ad altri punti delle città; gli sbarramenti hanno cominciato a prendere fuoco con l’arrivo della gioventù. L’introduzione governativa del coprifuoco (misura che nella “nuova normalità pandemica” non possiamo più riferire alle sole colonie…) ha poi letteralmente acceso le polveri, riempiendo di collera anche le notti, con saccheggi di negozi e agguati armati contro le squadre speciali di poliziotti e gendarmi inviate da Parigi.

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piccolenote

Metaverso: la follia irreversibile

di Eleonora Piergallini

Sul Metaverso, la nuova frontiera della tecnologia, abbiamo scritto in altra nota. Ci ritorniamo per riportare quanto scrive Louis B. Rosenberg su BigThink, in un articolo interessante quanto inquietante.

Rosenberg, ingegnere informatico e CEO della Unanimous AI, un’azienda californiana che si occupa di intelligenza artificiale, sa bene cos’è il Metaverso, avendoci lavorato per anni, da cui l’interesse per quanto scrive: “Personalmente, trovo tutto ciò terrificante. La realtà aumentata cambierà tutti gli aspetti della società e non necessariamente in modo positivo”.

“Lo dico in quanto pioniere nel campo dell’Agumented Reality (AR). Trent’anni fa ho partecipato in qualità di ricercatore a un progetto pionieristico condotto dall’Air Force Research Laboratory (AFRL) con il sostegno dell’Università di Stanford e della Nasa. Durante l’esperimento, chiamato progetto Virtual Fixtures, gli utenti hanno avuto la possibilità di interagire con una realtà mista, fatta di oggetti reali e virtuali”. […].

 

La realtà aumentata, ma virtuale

“La ricerca è stata un successo, e ha dimostrato che è possibile aumentare le prestazioni umane fino a oltre il 100 per cento rispetto ad ora se si combinano il reale e il virtuale in un’unica realtà”.

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thomasfazifacebook

Vaccinare i bambini?

di Thomas Fazi

L’altro giorno il “Corriere della Sera” riportava a caratteri cubitali che il team di Milena Gabanelli ha analizzato i dati ed è giunta ad una conclusione inequivocabile: per quanto i rischi di complicazioni gravi da Covid nei bambini tra i 5 e gli 11 anni siano bassissimi e di fatto statisticamente in inesistenti – 44 su 100.000 ricoverati e 1 su 100.000 in terapia intensiva, mentre i decessi sono 0 virgola qualcosa (e riguardanti quasi sempre bambini che presentavano altre patologie molto gravi) –, «anche [in questa fascia di età] i benefici [della vaccinazione] superano i rischi», dice la Gabanelli.

In molti si saranno fermati al titolo e avranno pensato: «Perbacco, se lo dice anche la Gabanelli, nota proprio per il suo approccio lucido e scientifico alle cose, allora deve essere vero: corro a vaccinare mio figlio!». Qualcun altro, però, sull’uscio di casa, potrebbe essere stato colto da un dubbio amletico e potrebbe essersi chiesto: «Ma come fanno a conoscere quali sono i rischi da vaccino per la fascia d’età 5-11 anni?». E allora, magari, avrebbe continuato a leggere l’articolo per trovare una risposta a questa domanda. E avrebbe scoperto che... non lo sanno.

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apocalottimismo

La cop 26 e la maledizione di Rio

di Jacopo Simonetta

La COP 26 si è conclusa con l’ennesimo annuncio-farsa, mentre praticamente tutti i governi coinvolti fanno a gara per aumentare i propri consumi di energia. Gli Usa mettono all’asta nuove concessioni petrolifere, la Cina riapre le vecchie miniere di carbone, il Brasile incrementa il disboscamento e via di seguito; ce ne è davvero per tutti. Come da copione. E come da copione è esplosa l’indignata protesta degli ambientalisti nei paesi in cui questo è ancora consentito. Ma sulla scorta dei miei 40 e passa anni di militanza ambientalista, questa volta non mi sono unito al coro.

Certo, la classe dirigente mondiale si è dimostrata per l’ennesima volta incapace di elaborare una “exit strategy” dal vicolo cieco in cui ci troviamo. Duole, ma non sorprende, visto che per fare carriera all’interno di un paradigma lo devi interiorizzare ed è questo uno dei motivi per cui la classe dirigente è perlopiù composta dalle persone meno idonee a dirigere una società che incappa nei limiti del paradigma dominante. Del resto, è ben difficile che chi gode dei privilegi prodotti da un dato sistema si adoperi per cambiarlo. Per non parlare del fatto che anche fra i “grandi della terra” ci sono sicuramente un certo numero di stupidi, ignoranti e/o venduti; così come in tutte le stanze del potere, sia politico che economico, dal G20 giù, giù fino al municipio del mio paesello. Niente di tutto ciò è una novità.

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gruppogocciagoccia

Il Covid 19 è diventato come l’influenza?

di Maurizio Matteoli, pediatra

Ebbene sì. Quando, all’inizio dell’epidemia, i vari Burioni, Capua, Bassetti, Pregliasco fecero affermazioni su questo tenore, secondo me avevano ragione. Vi spiego perchè.

Esiste, in epidemiologia, un fenomeno noto e ben studiato che si chiama “Harvesting” e cioè un periodo di eccesso di mortalità che segue naturalmente la comparsa di un virus nuovo.

Nel 1918 apparve sulla scena mondiale un nuovo ceppo virale, il sottotipo H1N1 del virus dell’influenza A che provocò, nei due anni a seguire, quasi 100 milioni di morti. Insomma, la famosa “Spagnola”. Non è mai più scomparso dalla scena. Da allora ci infetta ogni anno durante le epidemie influenzali stagionali. Noi, con l’influenza, ci conviviamo. Accettiamo, anche se ogni anno ci arrabbiamo e protestiamo chiedendo un loro potenziamento, per il fatto che gli ospedali e i pronto soccorso, nel periodo epidemico, siano sovraffollati, taluni al collasso, e soprattutto accettiamo che ogni anno ci siano una media di 15mila morti in eccesso dovute, in maniera diretta o indiretta all’influenza.*

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sollevazione2

Implacabile vendetta

di Moreno Pasquinelli

Preceduto da una virulenta quanto mendace campagna d’intimidazione, il governo Draghi ha varato il decreto sul cosiddetto “Green Pass Rafforzato”. In pratica una nuova stretta autoritaria. E’ lo Stato di Polizia 4.0. Chi non si vaccina sarà sottoposto ad un regime di esclusione e segregazione sociale.

Chi non si vaccina, se era già escluso dal disporre di fondamentali diritti di libertà, è oggi condannato ad un regime di formale apartheid sociale. Sbagliano coloro i quali affermano si tratti di una “misura medievale”. Davanti alla peste si segregavano gli appestati per proteggere i sani. Oggi, posto che il “vaccino” non immunizza e che i vaccinati possono infettare, vengono confinati e isolati anche coloro che scoppiano di salute, ovvero quelli che sono portatori di un gravissimo morbo sì, ma quello di non inginocchiarsi ai piedi del sovrano rifiutando i suoi diktat. Questa è dunque la vera pandemia che il governo vuole debellare: quella della ribellione sociale.

La misura del “Green Pass Rafforzato”, spacciata come atto ex ante di “prevenzione sanitaria”, è dunque squisitamente politica, è un provvedimento di condanna e castigo ex post per tutti quei sudditi che hanno sin qui disobbedito alla richiesta del sovrano di disporre dei loro corpi.

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sinistra

Il dominio oligarchico ha paura di se stesso

di Salvatore Bravo

Dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva”

Il dominio oligarchico ha paura di se stesso, l’esperienza pandemica con la sua pletora di provvedimenti crescenti fino all’irrazionale conclamato smentisce la sua stessa narrazione: il green pass dura 12 mesi, ma l’effetto del vaccino decade dopo sei mesi, per cui il green pass non ha giustificazione sanitaria i primi mesi. I provvedimenti, d’altra parte, si soffermano sulla necessità di accelerare fino a “sospendere” le libertà costituzionali, in un tripudio di proclami e smentite. La verità emerge in modo sempre più palese, è il PIL il vero obiettivo, si teme un nuovo collasso della crescita, in realtà la difesa della vita è secondaria rispetto agli obiettivi economici. Il sistema non ha catalizzatori etici o politici, l’unico collante che consente al sistema occidente di sopravvivere è la crescita infinita del PIL, la promessa che la crescita sia possibile sempre e per sempre. L’occidentale medio vive di questa illusione distopica, ha fiducia in un futuro che progetta in funzione dell’accumulo crescente.

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sbilanciamoci

Tra due avvoltoi

di Vincenzo Comito

Ricavi e fatturato delle aziende telefoniche sono crollati in tutto il continente europeo. L’annuncio di Kkr dell’interesse per Tim potrebbe essere il segnale che un mercato sonnolento aspettava per avviare una più che probabile grande ristrutturazione, probabilmente sanguinosa, del settore

La partita sul controllo di Tim vede al centro della scena due “avvoltoi”, la statunitense Kkr e la francese Vivendi.

La Kkr, fondata nel 1976, è stata l’iniziatrice più importante di un nuovo corso selvaggio della finanza, tanto che la conclusione della sua prima grande operazione, quella dell’assalto alla Nabisco, suscitò un’ondata di commenti e di imitatori; un libro di grande successo, I barbari alle porte, del 1993, certificava a suo tempo l’assedio riuscito alla vecchia cittadella della finanza e ai suoi metodi tradizionali. La nuova ondata coincideva in qualche modo con l’avvento di Reagan e della Thatcher, mentre registrava anche il nuovo potere dominante della finanza d’assalto sull’economia.