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Il Sole24ore avvia la campagna di terrore autunnale

di Andrea Zhok

Questo articolo, che peraltro non dice niente di falso sul piano fattuale, aiuta però bene a comprendere il funzionamento odierno dei rapporti tra economia e politica.

Ogni politica (NB: anche quella dei paesi che se la cavano meglio, come la Germania) deve essere sottoposta ad un costante ricatto di fronte alla possibilità di irritare i ‘mercati’.
I ‘mercati’, dal canto loro, sono la nuova incarnazione della Natura, cometerremoti o meteoriti; essi non hanno per definizione alcuna responsabilità (solo gli organismi politici ne hanno una) e sono dunque dichiarati per essenza innocenti.

Naturalmente i mercati, nella loro tenera innocenza, sono poi consegnati a cose come gli indicatori forniti da qualche grande agenzia di rating privata, o da qualche gesto di sfiducia di attori istituzionali come la BCE. Ma tant’è.

Ciò che conta è che la vita dei popoli, anno dopo anno, decennio dopo decennio, generazione dopo generazione sia vissuta sotto ricatto.

Un tempo poteva capitare di dover abbassare lo sguardo di fronte al tiranno o al feudatario.

Oggi invece, con una capillarità mai raggiunta prima nella storia, interi popoli devono condurre tutta la vita abbassando lo sguardo davanti agli interessi degli ‘stakeholders internazionali’, ai profitti degli azionisti.

Qualunque iniziativa che li minacci, magari per venire incontro ai bisogni di chi non ha nulla da investire, va tenuta a catena corta e se possibile punita.
Criceti in corsa su ruote in similoro.

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