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sollevazione2

PaP alla corte di Giggino

di Leonardo Mazzei

Come nel gioco dell'oca, Pap (Potere al popolo) torna alla casella di partenza. In autunno aveva rotto con Rifondazione per non andare alle europee con De Magistris; oggi torna invece a bussare da Giggino per entrare nella Sua lista. In questo modo la sinistra europeista aggancia l'ultimo vagone che gli mancava...

Mentre scrivo non ci sono ancora comunicati ufficiali, ma solo questo video di Giorgio Cremaschi e Viola Carofalo. Ma basta ed avanza per capire lo stato di Potere al Popolo.

Alla fine di dicembre commentando il documento di Pap, preparatorio della consultazione online degli aderenti, rilevavo come la posizione assunta fosse ormai quella del "ridisegno dell'architettura europea".

Così scrivevo un mese fa:

«Avete capito bene. L'obiettivo è quello di ridisegnare "l'architettura europea", ovviamente stravolgendola da cima a fondo. Ora, se si fa per discorrere poco male, ma chi mai darebbe credito ad una simile impostazione ove vi fosse la pazienza di volerla prendere sul serio? Dovessimo stare alla lettera non potremmo che classificare quanto scritto da Pap come una sconclusionata versione estremista del sempre inconcludente altreuropeismo.

Ma siamo generosi, e comprendiamo come questa confusione sia figlia tanto dei tabù cui abbiamo già accennato (la questione nazionale, ndr), quanto delle diverse posizioni esistenti all'interno di Potere al popolo. Sta di fatto che nel documento di Pap il "Piano B" è scomparso del tutto. E questo non può essere certo un caso, anche se la cosa non potrà piacere ad Eurostop. E sta di fatto che in questo modo si resta agganciati al resto di quella sinistra sinistrata che pure a parole si critica. Sarà così forte questo aggancio da riaprire la partita con la "Lista De Magistris"?

Ebbene sì, la domanda di dicembre ha avuto la risposta che sospettavamo a gennaio.

Ora Cremaschi ci dice che la situazione è complicata (a dicembre non lo era?), che le europee saranno caratterizzate dallo scontro (a suo avviso "falso") tra l'europeismo alla Macron ed il sovranismo di destra alla Salvini. Che dunque ci vuole un'alternativa (e fin qui saremmo d'accordo), ma che questa avrà il volto di Giggino (e qui ci scappa da ridere).

Ma ci scappa da ridere non per Giggino, che vuole la Sua lista europeista e l'avrà, ma per Cremaschi e gli altri che dovranno solo masticare amaro. Giggino noi lo disapproviamo ma lo rispettiamo. Non ci sono invece parole per chi si dice per l'uscita dall'euro e dalla UE (Eurostop, la Rete dei Comunisti, lo stesso Cremaschi) e poi finisce in questo modo.

Di sicuro molti compagni di Pap non saranno d'accordo con questa deriva. Ma così vanno le cose quando non si fanno fino in fondo i conti con i problemi del presente. Quando i tabù identitari prevalgono sull'analisi concreta della situazione concreta. Quando si ha paura di affrontare la questione nazionale, mentre invece i comunisti dei tempi in cui i comunisti contavano (e qualche volta vincevano) l'affrontavano eccome.

Sinceramente questo spiaggiamento di Potere al popolo ci dispiace. Ci dispiace, ma non ci stupisce, ed in ogni caso conferma quanto andiamo affermando da tempo: che tra la sinistra sinistrata del "riformiamo l'Europa", e la Sinistra Patriottica che si batte per la riconquista della sovranità nazionale, non c'è e non può esserci spazio per vie di mezzo confuse ed inconcludenti.

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