Covid, l’ultima parola
di Paolo Di Marco
Premessa
Con un articolo sul NYTimes del 4 Giugno della biologa molecolare Alina Chan abbiamo finalmente e pubblicamente tutti gli elementi necessari a dire l’ultima parola sulla pandemia.
Dato che si presenta come un giallo colla classica lenta raccolta di indizi, la formulazione di ipotesi e i colpi di scena, per non dimenticare tutti i possibili depistaggi, ne seguiremo lo svolgimento lungo le tappe essenziali.
Le informazioni fondamentali sono riassunte in una sequenza di articoli, partendo dal Wall Street Journal poi da quello seminale di Wade sul Bulletin of the Atomic Scientists del 5/5/2021, passando all’intervento su Nature del Giugno ’20 con un articolo a primo firmatario Daszak, poi all’articolo sul Times di Tufekci del ‘22, poi quello di Wallace del ‘22 e infine questo di Chan.
A questo vanno aggiunti i dati sulla mortalità da pandemia raccolti sul Bulletin of the Atomic Scientists così come gli ultimi studi su Nature a altri giornali scientifici sui danni collaterali dei vaccini.
1- le origini: Wuhan
A Wuhan, epicentro della pandemia, c’è il grande laboratorio per la ricerca sui virus, WIV; dato che il virus più simile al COVID (96%) proviene dai pipistrelli, e la cava di pipistrelli più vicina (da cui proviene il simile) è a centinaia di km di distanza, qualcuno sospetta subito che l’origine dell’epidemia sia un incidente di laboratorio.
Ma si alza immediatamente un fuoco di sbarramento: la presenza a Wuhan di un grande mercato di animali vivi può essere il focolaio di incubazione di uno spillover, cioè trasmissione da pipistrello ad uomo tramite un animale intermedio, ancora da scoprire. Gli stessi scienziati che avevano sostenuto l’ipotesi laboratorio (lab-leak) vengono convinti insieme ad altri da Peter Daszak (EcoHealth Alliance) e Jeremy Farrer (Wellcome Trust, oggi nuovo responsabile scientifico dell’OMS) a firmare su Nature un articolo che esclude la possibilità del laboratorio come fonte.
Successivamente, nel Gennaio 21, l’ONU manda una squadra di inchiesta a Wuhan capitanata dallo stesso Daszak.
Ma cosa c’è esattamente a Wuhan?
Il primo elemento che emerge è che, contrariarmente a quanto crede l’opinione pubblica (soprattutto americana) Wuhan non è mai stato un laboratorio cinese in senso stretto: all’interno del cinese WIV nasce il Wuhan National Biosafety Lab, impiantato dai francesi nel 2014 con Shi ZhengLi, loro conoscenza in Vietnam, poi soffiato loro dagli americani nel 2018 grazie alla classica valigia piena di dollari (123 milioni per la precisione). Il portatore della valigia nonchè supervisore del laboratorio era Peter Daszak, presidente della EcoHealth Alliance, che controllava -e controlla- qualche decina di laboratori di ricerca biologica sparsi per il mondo. Dietro a Daszak un personaggio prestigioso e navigato come Fauci, direttore dei Laboratori di Ricerca Biologici dell’Istituto di Sanità (NIAIID) e poi direttore della CDC al tempo del Covid.
Questa catena, interrotta per quanto riguarda Wuhan ad Agosto 2002 con le dimissioni di Fauci dalla CDC e il blocco dei finanziamenti del nuovo direttore, si blocca un mese fa con la sospensione di tutti i finanziamenti ministeriali a Daszak. Dopo il Covid i militari e civili cinesi del WIV entrano nella supervisione…dopo che la frittata era stata fatta.
Ma qual è lo scopo di questi laboratori?
Dopo che nel ’68 Nixon (spinto dall’unico afflato umanitario conosciuto del suo consigliere Kissinger) propone il bando alla guerra batteriologica, nel ’69 le principali potenze lo firmano. I relativi protocolli (BWC) vengono interpretati in modo abbastanza elastico dagli americani, fino a quando, con Obama e Hillary Clinton, si arriva a un cambio di paradigma: dalla difesa contro attacchi biologici (concentrata su una decina di patogeni o sostanze tossiche pericolosi, dall’antrace al ricino all’influenza aviaria a Ebola) si passa alla prevenzione. Il che, diversamente da quanto potrebbe pensare un comune mortale, significa che per potersi difendere meglio si preparano anche dei patogeni modificati in modo da essere più mortali e/o maggiormente trasmissibili, che successivamente vengono studiati per trovare contromisure o vaccini. Questo percorso viene chiamato con un nome neutro: guadagno di funzioni (gain-of-function), lasciando a ulteriori specificazioni (facoltative) la possibilità di uso doppio: sia difensivo sia offensivo (cioè, fuori dal ‘politicamente corretto’, la classica guerra batteriologica).
I personaggi che gestiscono e finanziano questa ricerca sono per gli USA Ralph Baric, capo del centro di ricerca di Fort Detrick USARMRIID), Anthony Fauci (Capo NIHIAD e poi CDC) e Peter Daszak, (Eco Health Alliance) quest’ultimo inglese.
Torniamo alla pandemia: l’ipotesi di uno spillover richiede che si trovi l’ospite intermedio, che però è assai elusivo, e fino al ’23 non dà segno di sè; e così l’ipotesi del laboratorio non può venir negata con sicurezza.
Anzi, in un articolo magistrale per quantità e precisione di informazioni di Nicholas Wade nel maggio 2021 sul Bulletin of the Atomic Scientists si portano elementi pesanti a favore di questa ipotesi:
- in primo luogo come l’ipotesi più ‘parsimoniosa’ (o semplice, corrispondente al ‘rasoio di Occam’): i pipistrelli più vicini al mercato sono a 500 km di distanza e non si trovano ospiti intermedi, mentre nel laboratorio ci sono esattamente i virus più geneticamente vicini a quello epidemico;
- in secondo luogo quello che aiuta il virus a trasmettersi più facilmente all’uomo è un carattere non presente nel virus originario: la proteina ‘spike’ col ‘furin-cleavage-site’ ovvero le ‘forbicine’ che permettono al virus di entrare nella membrana cellulare umana; e che quindi genera il forte sospetto sia un carattere aggiunto col famoso gain-of-function;
– in terzo luogo il livello di sicurezza del laboratorio che, nonostante sulla carta dovesse essere BS4 (stile scafandro), nella maggior parte dei casi è a livello BS2 (stile dentista), col rischio quindi alto di contaminazione accidentale;
– e infine le notizie di 3 lavoratori del laboratorio ammalati con sintomi respiratori a settembre ’19, che confermerebbe momento e punto di partenza dell’epidemia.
Per due anni c’è una guerra mediatica pesante: giornali e riviste arrivano a definire ‘cospirazionista’ l’ipotesi del laboratorio con le conseguenti censure su articoli e interventi. Una prassi che, colla scusa delle ‘bufale’ di Trump e dintorni, è diventata comodo pretesto di censura permanente delle opinioni fuori dal coro, per quanto scientificamente argomentate.
Dopo due articoli prudenti sul NYTimes rompe la barriera, sempre sul NYTimes, Zeynep Tufekcı, docente di sociologia e statistica all’Un Georgia: non solo sostiene che l’ipotesi del laboratorio è reale, non solo invita il governo e i servizi segreti a dire quello che sanno per mantenere credibilità, ma aggiunge una piccola bomba: la lettera con cui Daszak chiede al Ministero della Difesa USA (DOD) il permesso di inserire nel virus la proteina Spike con le forbicine. Col che confermando in un colpo solo tre cose: che la supervisione della gestione del laboratorio di Wuhan è degli USA, che si tratta di una ricerca che richiede l’autorizzazione militare – e quindi siamo nel campo della guerra batteriologica, e che il virus della pandemia è nato in laboratorio.
Insiste ancora sul tema della guerra batteriologica sul NYTimes un articolo di Wallace, che lancia una battaglia per un controllo pubblico ed efficace delle ricerche ‘a doppio uso’ sul ‘guadagno di funzioni’.
Ma fino a quando Fauci non abbandona il campo tutto resta immobile: è solo nell’agosto ’22 che il nuovo direttore CDC interrompe i finanziamenti a Wuhan colla motivazione di ‘mancati chiarimenti su dati e protocolli’ e solo 1 mese fa i finanziamenti a Daszak si interrompono.
Mentre ancora i principali giornali, NYTimes compreso, così come gli editoriali su Nature, avallano l’ipotesi dello spillover, confortati in questo da un tardivo ritrovamento di pangolini di Wuhan contagiati dal virus, sulle riviste scientifiche infuria la polemica, con toni anche aspri, tra sostenitori dello spillover e del laboratorio, questi ultimi rappresentati ora dalla biologa molecolare Alina Chan.
Con mossa a sorpresa il NYTimes ne ospita a Giugno ’24 la demolizione dell’ipotesi spillover; oltre agli elementi già portati da Wade aggiunge un particolare fondamentale: mentre l’infezione dei pangolini di per sè non è sufficiente a sostenere lo spillover (il passaggio potrebbe essere avvenuto in entrambe i sensi), i geni del virus che li ha infettati appartengono alla seconda generazione del Covid: quindi il passaggio è stato da uomo a pangolino e non viceversa. Inoltre un’analisi accurata dei geni conferma come il Covid pandemico sia frutto di manipolazione umana (se è vero che il ‘furin cleavage site’ è presente anche in altri coronavirus, non si vede come possa essere capitato nel pandemico originario; inoltre l’albero genealogico del virus pandemico è chiaramente figlio dei virus prelevati nelle caverne di 500 Km distanti e che avevano infettato 5 lavoratori dieci anni prima- con l’aggiunta specifica di una miglior trasmissibilità grazie appunto al ‘furin cleavage site’).
L’ultimo ma non minore argomento della Chan riguarda il modo in cui può essere avvenuto l’incidente: è il classico e prevedibile incidente sul lavoro che succede quando si forzano i ritmi: il laboratorio aveva una dotazione di qualche centinaio di virus (il cui catalogo però sparisce nel Dicembre ’19), e manipolarli con uno scafandro (come nella foto di Shi Zheng Li) significava andare a un ritmo insopportabilmente lento…
quindi la maggior parte del tempo si usava il protocollo BS2 (mascherina dentista e basta).
Quindi sappiamo che la pandemia è il risultato di un esperimento di guerra batteriologica degli Stati Uniti. E che i 25 milioni di morti della pandemia (stima mediana) sono loro primaria responsabilità. Che devono essere chiamati a pagare.
Ma, anche se in secondo piano, le responsabilità non si fermano qua.
2- la gestione
Quando parte la pandemia, l’OMS è l’organo internazionale centrale che deve affrontarla; e dato che si tratta di un’epidemia quelli che devono entrare in campo sono gli epidemiologi. Peccato che, per un normale caso di demenza delle istituzioni, questi nel caso sia un infettivologo (la statunitense van Kerkhove), che dà indicazione generiche del tipo igiene ospedaliera (lavarsi le mani, non toccare estranei,…) che con questa epidemia non c’entrano nulla. L’ 11 marzo 2020 viene dichiarata la pandemia; quando ad aprile 2020 un gruppo di ricercatori scrive al responsabile OMS Ghebreyesus spiegando che tutti i dati indicavano che la propagazione non avveniva per contatto ma per trasmissione aerea, ricevono un appuntamento per 3 mesi dopo: vengono ascoltati attentamente…e non succede nulla. Solo un anno dopo si metterà la circolazione aerea come ‘una delle possibili vie di trasmissione’. E si consiglierà, senza alcun piano di implementazione, un poco di circolazione d’aria. Il che significa che in pratica per bloccare o ridurre la trasmissione del virus non si fa nulla. Tutte le ricerche da manuale sulla presenza nel virus nelle acque reflue, tutti i modelli di circolazione del virus diventano, senza una strategia di blocco della trasmissione, sterili esercitazioni.
Le mascherine, divenute presidio principale contro la trasmissione, lo sono per atto di fede: le 2 uniche indagini dirette sull’efficacia in una popolazione ampia (Bangladesh e USA) le danno (le sole FP2) dal 0 al 10%, in pratica efficaci solo contro gli starnuti.
Questo disprezzo istituzionale nei confronti della scienza si verifica, seppure in modo disomogeneo, in tutti i paesi, usando al posto il metodo classico dei tempi della peste, la quarantena. Giustificato allora, senza ragione scientifica ora; certo, con la quarantena si riduce anche la trasmissione aerea del virus, ma è un’efficacia marginale, come sparare alle mosche con un cannone. È solo quando a dicembre 2020 entra in campo Big Pharma coi vaccini che la scienza, ormai ostaggio del profitto, rifà capolino.
Eppure ad Aprile la situazione era chiara, anche se avrebbe richiesto piani e interventi: ridurre la trasmissione aerea (sotto una certa concentrazione il virus diventa inefficace) significava imporre una circolazione d’aria (livello brezza) nei luoghi pubblici chiusi e affollati: dai supermercati ai treni alle scuole alle chiese; nonché nei luoghi di lavoro. Un investimento certo costoso, ma non più di tanto: si trattava di aggiungere ai sistemi di condizionamento aria un filtro Hepa 14, e dove non c’era condizionamento, come nelle scuole, garantire un minimo di ventilazione, sia naturale sia con un ventilatore per classe. Ma le indicazioni degli organi centrali, sia OMS che Stati, erano un semplice e inutile elenco di cose che si potevano fare (a parte l’inutile e idiota lavaggio delle mani, proseguito per 5 anni, che vedeva la beffa dei centri di vaccinazione dove si passava per ben 3 successivi lavaggi di mano per poi essere rinchiusi per mezz’ora in uno stanzone stoppinato e affollato… così da garantire sicuro contagio).
In termini pratici questa demenza istituzionale è costata qualche milione di vite umane, delle quali i responsabili devono rispondere.
E nel loro novero vanno compresi anche due tipi di politici: quelli che hanno governato la Lombardia e il resto della pianura padana per decenni lasciandola diventare la terra più inquinata d’Europa, le cui polveri sottili hanno contribuito a rendere ancora più mortale l’aerosol col virus, e quelli che hanno volutamente distrutto il sistema sanitario pubblico lasciando completamente sguarnito il territorio di difese decentrate, a partire dal commesso viaggiatore del capitale finanziario Draghi (col discorso sul Britannia dove offre ai capitalisti internazionali le pianure italiane come territorio di pascolo previo smantellamento della Sanità e del resto dei sistemi pubblici) al pratico Formigoni della Compagnia delle Opere agli idioti di Fontana e Gallera.
Comments
i virus (i virologi in realtà) hanno "guadagnato di funzione "fino al Nobel...
è vero non è stato isolato,nè osservato (troppo piccolo?) ma le mascherine lo fermano egregiamente ,o no?
a scanso di equivoci Pfizer ha inserito ,nel dicembre 2022 ,l'informazione che FDA non ha approvato nessun vaccino anticovid , ne ha solamente "permesso"l'uso ,data la gravità della Pandemia ...
sicchè le compagnie di assicurazione si comportano come se i "vaccinati offesi" ,vivi o morti,
avessero messo in atto un tentativo di suicidio più o meno riuscito
zero taglia vivi o mort ((acci sua)
Una delle maggiori distrazioni riguardo all'esistenza dei virus patogeni è rappresentata dalle varie storie "di supporto" che appaiono sia nei media tradizionali che in quelli alternativi…. Purtroppo, questo alimenta la frode (e la paura) su cui sono state costruite tutte le altre frodi.
https://t.me/BOMBSHELLVERITAS/958
Un'altra invenzione della propaganda.
Qui non c’è scienza, perché se leggi tutto forse capirai che non esiste alcuna documentazione scientifica sui cd virus. Dov'è la "scienza" nella storia del Covid? Può mostrare le prove dell'isolamento, della caratterizzazione e della purificazione del SARS-CoV-2? No, non è possibile perché non c'è, nessuno al mondo la possiede, ma soltanto propaganda. La virologia è una pseudo-scienza, una frode: non hanno mai fatto esperimenti di controllo. La cosa che il regime teme di più è che queste cose si conoscano, perché il popolo perderebbe qualsiasi fiducia nel sistema.
Le risposte in base alla legge sulla libertà d'informazione rivelano che le istituzioni sanitarie/scientifiche di tutto il mondo (223 e più!) non hanno alcuna documentazione sull'isolamento/purificazione del SARS-COV-2 (il presunto virus del covid), da nessuna parte, mai:
https://www.fluoridefreepeel.ca/fois-reveal-that-health-science-institutions-around-the-world-have-no-record-of-sars-cov-2-isolation-purification/
File Excel che elenca 223 istituzioni:
https://www.fluoridefreepeel.ca/wp-content/uploads/2024/06/Institution-list-for-website.xlsx
Risposte FOI su altri virus immaginari (HIV, influenza aviaria, HPV, influenza, morbillo, ecc. ecc.):
https://www.fluoridefreepeel.ca/fois-reveal-that-health-science-institutions-have-no-record-of-any-virus-having-been-isolated-purified-virology-isnt-a-science/
Risposte FOI su cellule "finto-infette" segrete e non scientifiche (alias controlli non validi) e "genomi di virus" fabbricati:
https://www.fluoridefreepeel.ca/do-virologists-perform-valid-control-experiments-is-virology-a-science/
3000+ pagine di FOI sui "virus" in 8 pdf di compilazione, e le mie dichiarazioni notarili sulla natura antiscientifica della virologia:
https://tinyurl.com/IsolationFOIs
Risposte mancate alla legge libertà di informazione sul contagio:
https://www.fluoridefreepeel.ca/freedom-of-information-responses-re-contagion/
Le istituzioni sanitarie e scientifiche hanno studi che dimostrano che i batteri CAUSANO le malattie?
https://www.fluoridefreepeel.ca/do-health-authorities-have-studies-proving-that-bacteria-cause-disease-lets-find-out-via-freedom-of-information/
Perché "loro" (HIV, virus dell'influenza, HPV, virus del morbillo, ecc. ecc.) non è mai stato dimostrato esistano, chiaramente non esistono e la virologia non è una scienza.
Christine Massey
https://t.me/BOMBSHELLVERITAS