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Potere al Popolo. L’intervento di Giorgio Cremaschi

di Redazione Contropiano

Anticipo la conclusione. SI VA AVANTI CON POTERE AL POPOLO, questo è il progetto a cui lavoriamo e che organizziamo, un movimento politico e sociale composto di partiti, organizzazioni sociali, persone che si riconoscono reciprocamente e che camminano assieme. Costruiremo le forme democratiche per garantire la massima partecipazione, partendo dalla straordinaria esperienza della campagna elettorale. Si parte e si torna assieme come il movimento NoTav in Valle. Nessuna organizzazione si scioglie, noi non siamo quelli che: lasciate a casa le bandiere. Ma si lavora per la crescita e l’affermazione di PaP come scelta di fondo politica, aperta ed inclusiva da approfondire e migliorare. Come abbiamo detto che la lista non era un taxi, ma un inizio e questa assemblea lo dimostra, alla faccia del malaugurio di un certo mondo di sinistra rancorosa che prevedeva la nostra fine un minuto dopo il voto. Così oggi dobbiamo dire che Potere al Popolo non è l’anticamera di altre stanze.. Si sta qui e si costruisce e si allarga QUESTA casa.

Le elezioni hanno distrutto il quadro politico centrodestrasinistra che ha governato negli ultimi 25anni amministrando tutte le politiche liberiste e di austerità targate Unione Europea. Da questo punto di vista non c’è niente da piangere è una sacrosanta punizione del potere, che fa scricchiolare la costruzione europea che noi vogliamo e dobbiamo rompere.

La sconfitta del PD e di Berlusconi è un atto liberatorio, ancora non sufficiente. Io avevo augurato a questo partito di fare la fine del Pasok greco, non ci siamo ancora ma sono sulla buona strada.

Certo la protesta operaia e popolare non si è rivolta a noi, in campo da tre mesi, ma ha premiato Lega e 5s e ovviamente non è la stessa cosa. Questo voto é anche il frutto di 25 anni di distruzione della resistenza, dell’organizzazione, dello stesso punto di vista delle classi sfruttate ed oppresse. E questa distruzione è stata metodicamente operata a livello politico dal PD e a livello sociale dai gruppi dirigenti di CgilCislUil che hanno fatto proprio e diffuso nelle masse popolari e nel mondo de lavoro il pensiero unico liberista aziendalista borghese, hanno educato la classe operaia alla resa. Il nostro popolo è stato materialmente e culturalmente distrutto da chi lo doveva rappresentare. È stata alimentata la guerra tra poveri e contro i migranti per affermare il potere dei ricchi, la frase “non ci sono i soldi” per tutti, di quella guerra è la prima fonte.

Era chiaro allora che la protesta sarebbe uscita dal campo della sinistra, visto che questo campo è stato devastato e avvelenato dalla sinistra ufficiale. Se vogliamo ricostruire una sinistra vera, sociale, anticapitalista, antifascista e di popolo, allora dobbiamo marcare la massima distanza politica ed organizzativa da tutti i dirigenti, il notabilato, la burocrazia della sinistra ufficiale. Tutti devono capire che con loro non c’entriamo nulla. E tutti devono capire che con noi la giusta protesta cambia segno, diventa lotta per un vero cambiamento.

Dobbiamo respingere la finta narrazione del palazzo, che interpreta il voto del Nord unicamente per la riduzione delle tasse e quello del Sud per l’assistenzialismo, solo per negare la centralità della questione sociale e continuare con le politiche liberiste.

Dobbiamo subito chiedere conto, in questo parlamento c’è una netta maggioranza per abolire la Fornero, qualcuno avrà visto cosa succede in tv a parlarne sul serio, e per cancellare il pareggio di bilancio in Costituzione Il potere economico e la UE aspettano al varco le nuove camere su questo… Anche noi. E con la Fornero via Jobsact Buonascuola e Grandi Opere, e riduzione d’orario, reddito, basta con le spese e le avventure militari. Dobbiamo spiegare e approfondire la rottura del trattati UE e quella con la NATO.

Bisogna agire nei territori, ad esempio dobbiamo portare un cassone di spazzatura davanti al comune di Genova che multa i poveri applicando le infamie di Minniti. E andare davanti alla direzione della raccolta rifiuti della provincia di Torino, contro il vergognoso licenziamento di una lavoratrice per un monopattino gettato.

Questa è la nostra politica e se non la facciamo noi assieme, non la farà nessuno con la stessa forza. Va costruita un’alternativa di sistema a questa infame società e questa è la nostra grande e insostituibile funzione. Siamo ancora pochi? Certo, ma saranno tenacia e coerenza a farci diventare tanti. Il mio amico e compagno Luciano Vasapollo ha raccontato che Evo Morales, che ci ha pubblicamente sostenuto, alla notizia che avevamo preso l’1% ha commentato: è quello che ho preso io la prima volta che mi sono presentato.

Orgoglio e coraggio. Potere al Popolo.


Video dell'intervento

Comments

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clau
Sunday, 25 March 2018 17:09
Potere al popolo, un altro specchietto per allodole pronto ad abbagliare i creduloni e a prendere il posto degli attuali vincitori, non appena il grande capitale dominante constaterà la loro incapacità a tenere a freno il malcontento proletario e popolare che monta. Infatti, questi “Folk politics” –come chiamano autori inglesi il coacervo di raggruppamenti della cosiddetta sinistra antagonista italiana- non accennano nemmeno lontanamente alla necessità del superamento del sistema capitalistico di produzione, che è la madre di tutti i guai, ma agitano obiettivi immediati difficilmente raggiungibili nell’attuale sistema di mercato, ed in realtà s’accontenterebbero di poter rientrare per via elettorale, cioè democratico/borghese, nella stanza dei bottoni, in modo da partecipare nuovamente alla spartizione del bottino, come hanno fatto per decenni suoi più o meno famosi esponenti, alla faccia di operai, giovani, disoccupati e disperati vari.
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Radek
Friday, 23 March 2018 20:08
Il punto è che Evo Morales non sembra uscire dai centri sociali. Fino quando si mantiene, senza nemmeno avvedersene la stessa antropologia desiderante, individualista e "sovversiva" dell'oligarchia che si pretende di combattere: no stato e no border, non beccheranno un voto.
La massa subalterna, povera precaria ma operosa, voterà lega o M5S.
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