I fascisti italiani e la strategia atlantica negli anni ’50
di Antiper
Questo è il primo di una serie di articoli che intendiamo proporre sulla base della lettura del nuovo libro di Davide Conti, Fascisti contro la democrazia. Almirante e Rauti alle radici della destra italiana (1946-1976), Einaudi, 2023
Si sente ripetere spesso che il Movimento Sociale Italiano, il partito neofascista che negli anni ’40 intese raccogliere l’eredità del fascismo e della Repubblica Sociale Italiana (RSI), fosse un partito dall’approccio internazionale “terzocampista” che rifiutava l’alleanza con gli americani per ragioni storiche (proprio gli USA erano stati tra gli artefici della caduta del fascismo) e a maggior ragione rifiutava l’alleanza con l’URSS per analoghe ragioni storiche e per evidenti ragioni ideologiche.
Questa storiella del “terzaforzismo” inizia con lo stesso Mussolini che aveva avuto l’ardire di descrivere il fascismo come “terza via” tra capitalismo e comunismo (senza disdegnare però la sponsorizzazione del capitale industriale e agrario, della monarchia e del Vaticano nonché la loro protezione nell’ascesa verso il potere, protezione senza la quale non vi sarebbe stata alcuna ascesa) e prosegue con alterne vicende fino addirittura al terrorismo nero degli anni ’70; per fare un esempio, il gruppo terroristico Terza Posizione, i cui membri parteciparono alla strage di Bologna del 1980, si era dato quel nome per suggerire la propria “equidistanza” (!) tra comunismo e capitalismo.
Di recente la storiella è stata frequentemente riproposta da Marco Travaglio, il noto e acuto giornalista dal background montanelliano, che non perde occasione per rimproverare all’attuale Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, di avere tradito il tradizionale posizionamento terzoforzista del neofascismo italico in nome di una adesione acritica e subalterna agli interessi strategici degli Stati Uniti (il che, sia detto per inciso, sarebbe oggi ancor più grave visto che dall’altra parte abbiamo Putin che di certo non è Stalin, oppure Hamas che di certo non è il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina di George Habbash).
Dice Travaglio che Meloni
“Ha tradito e segato tutte le radici della destra storica, diventando prima di vincere le elezioni una destra pro establishment, spalmata e schiacciata sugli Stati Uniti, al di là della presidenza di Biden o Trump, anti legalitaria e antisociale” (https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/02/27/fratelli-di-chat-travaglio-meloni-arrivata-al-chigi-tradendo-le-radici-della-destra-ranucci-libro-boccata-dossigeno-contro-loblio-di-stato/7893840/)
Ma la “destra storica” (Travaglio si riferisce al periodo repubblicano, evidentemente, e non a quello di fine ‘800), quella di cui Giorgia Meloni si propone come erede, come si evince dall’adozione della “fiamma tricolore” nel simbolo, non è mai stata sociale (visto che il suo sindacato, la Cisnal, era formato da capi e spie del padrone), non è mai stata legalitaria (visto che tramava un colpo di stato dopo l’altro ed è stata responsabile di una sequenza infinita di atti di violenza contro gli oppositori politici) e men che mai è stata “terzocampista” nelle questioni internazionali.
Per sincerarcene analizziamo le prime pagine del libro di Davide Conti (https://www.einaudi.it/catalogo-libri/storia/storia-moderna/fascisti-contro-la-democrazia-davide-conti-9788806261788/)
Il Movimento Sociale Italiano (MSI) nasce nel dicembre 1946 ovvero nel momento in cui la cosiddetta “guerra fredda” sta per dispiegarsi compiutamente. In questo contesto i fascisti italiani non sono tanto o solo dei semplici nostalgici del fascismo, ma piuttosto preziosi alleati degli statunitensi nella guerra contro i comunisti. I legami con i servizi segreti e con gli ambienti politici ed economici statunitensi, per quanto ben occultati, sono già molto importanti sin dalla primissima fase di vita del partito che si lega subito a Vaticano, massoneria, Confindustria, Stati Uniti… per costruire una “santa alleanza” anti-comunista. Tutto questo anche grazie all’amnistia di Togliatti e alla possibilità di usufruire di una sostanziale continuità di potere negli apparati dello Stato (e segnatamente in quelli militari e di polizia).
Solo per fare alcuni semplici esempi di figure chiave del neofascismo che stabiliscono contatti diretti con l’intelligence americana possiamo citare Pino Romualdi, che riceve un finanziamento dal Counter Intelligence Corps (CIC) statunitense per la sua attività tra il dicembre 1947 e il marzo 1948 all’interno di una rete informativa chiamata “Los Angeles”, l’ex comandante della X Mas, Junio Valerio Borghese, che viene salvato nel 1945 da James Jesus Angleton, all’epoca capo del controspionaggio USA (OSS, poi CIA) in Italia o anche il generale Alessandro Pirzio Biroli che partecipa alla creazione della struttura anticomunista “Pace e Libertà” e viene finanziato con i fondi del Piano Marshall.
Inizialmente, durante la prima segreteria di Giorgio Almirante (dal 1946 al 1950), l’MSI sembra adottare una linea di “neutralismo debole”; dopotutto, gli americani sono stati nemici in guerra e complici dei comunisti nella sconfitta militare dell’alleanza formata da Germania, Italia e Giappone. Ma si tratta di una petizione di principio, poco fruttuosa sul piano politico e che viene infatti rapidamente superata con l’apertura della nuova fase della “guerra fredda”.
Già nel marzo del 1949 Almirante opera un primo spostamento dando un “giudizio di mediazione” sul nascente Patto Atlantico (NATO) riconosciuto come “ripresa della politica antikomintern” e quindi pienamente in sintonia che la lotta che anche il MSI conduce contro “il comunismo che marcia da Oriente”.
La linea anticomunista e atlantista si consolida ulteriormente con la successiva dirigenza di Augusto De Marsanich e quella di Arturo Michelini i quali conducono il partito all’accettazione completa del sistema militare occidentale a guida statunitense nel 1951. Il riallineamento del MSI viene rafforzato ulteriormente dall’ingresso nel partito, in qualità di presidente onorario, di Junio Valerio Borghese, personaggio fortemente legato agli ambienti statunitensi e atlantici.
Ovviamente, il riposizionamento filo-atlantico e filo-americano del MSI non poteva non suscitare malumori nella componente del partito proveniente dall’esperienza della “Repubblica di Salò”; come si è detto, fascisti e americani erano stati su fronti opposti durante la guerra.
Chi si fa promotore di una posizione apparentemente anti-americana è Pino Rauti, uno dei leader della componente giovanile del MSI, già volontario all’epoca della RSI. Rauti, che nel 1953 fonda il Centro Studi Ordine Nuovo, diventa il principale critico di quello che egli definisce l'”equivoco filoamericanismo” del MSI perché teme il partito possa divenire, nel quadro di uno scontro tra blocchi, una sorta di “legione straniera” al servizio della plutocrazia americana”. Ma sono solo parole che vengono agitate soprattutto per contrastare la linea politica generale del MSI accusandola di “riformismo” e di “entrismo” nel sistema democristiano (la cosiddetta “linea dell’inserimento” di Michelini che nel 1960 avrebbe portato i fascisti sulla soglia dell’ingresso al Governo, a soli 15 anni di distanza dal 25 aprile 1945).
Infatti, anche il gruppo ordinovista avrebbe poi, negli anni successivi, sviluppato ferree relazioni internazionali con ambienti di estrema destra di matrice atlantica, funzionali alla lotta anticomunista. Anzi, Ordine Nuovo sarà protagonista della stagione stragista – la cosiddetta “strategia della tensione” – guidata da un sistema di alleanze e poteri istituzionali e illegali che hanno il proprio perno proprio in organizzazioni americane e atlantiche come la CIA o la NATO.







































"Perché la sinistra italiana da filo sovietica e anti americana è diventata poi filo americana e ora addirittura anti russa ?"
Di seguito le risposte, arrivano!
Gli attuali piddini erano già bolliti negli anni ’70, all’epoca del tanto decantato Berlinguer.
Da Aldo Giannuli, BOMBE A INCHIOSTRO, BUR, Milano, 2008, pp. 269-270:
“E’ infatti significativo che, proprio in quegli anni [gli anni della strategia della tensione], il Pci abbia cambiato radicalmente la sua posizione sull’adesione italiana alla Nato. Sino al 1969 chiedeva l’uscita immediata dell’Italia dall’Alleanza atlantica, ma già il 15 marzo del 1972, nella sua introduzione introduttiva al XII congresso del partito, Berlinguer dava un giudizio più sfumato:
La lotta contro il Patto Atlantico sarà molto più efficace quanto più si identificherà con un movimento generale per la liberazione dell’Europa dall’egemonia americana, con una graduale liquidazione dei due blocchi contrapposti che conduca alla fine al loro scioglimento.
Nel dicembre 1974 Berlinguer ufficializzò la linea di piena accettazione dell’alleanza, pur se nella prospettiva di un futuro dissolvimento dei blocchi; il 5 giugno del 1976 affermò di “sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della Nato“.
Per unire ulteriormente i puntini. Prima parte.
1. "Così la Resistenza avanzò su una strada lastricata d’oro", Il Giornale, 5 settembre 2005
Nell’inverno del ’44 una delegazione del Cln riuscì a ottenere 160 milioni di lire mensili dagli anglo-americani
Un nodo da sciogliere sulla Liberazione riguarda gli aspetti politici e militari legati al reperimento dei fondi con cui fu finanziata lattività della Resistenza nel Nord Italia. Impossibilitato a sostenersi solo tramite lappoggio della popolazione, il movimento partigiano si mise ben presto alla ricerca di sponsor che appoggiassero la sua causa. In questo senso, nonostante il pregiudizio anti-alleato che caratterizzava lala sinistra del movimento, i contatti con gli anglo-americani si rivelarono proficui: dopo uniniziale reciproca diffidenza, i rapporti si fecero più stretti e nellinverno del 44 una delegazione del Clnai si recò al Sud dove riuscì ad assicurarsi un grosso contributo finanziario.
***
La delegazione, composta da Pizzoni, Parri, Pajetta e Sogno, partì per il Sud allinizio di novembre ed ebbe contatti con i maggiori vertici militari alleati e inglesi. Al centro delle discussioni furono quasi sempre il problema finanziario e le capacità che il Clnai riteneva di avere in merito alla conduzione della lotta contro i tedeschi e i fascisti e alleffettivo controllo esercitato sulle bande partigiane.
Il fabbisogno della Resistenza al Nord fu quantificato da Alfredo Pizzoni in 160 milioni al mese, dei quali 135 per la sussistenza dei 90mila partigiani che si stimavano nel Nord Italia, e i restanti 25 per «spese interne», ossia comunicazioni e corrieri, trasporti, gestione dei covi, servizio di informazioni e sussidi alle famiglie dei caduti. Nei dialoghi tra gli uomini del Clnai e gli alleati e soprattutto tra gli alleati stessi, il problema dei soldi assunse unimportanza decisiva, perché questi diventarono non solo lo strumento indispensabile tramite il quale far sopravvivere la Resistenza, ma anche il mezzo con il quale assicurarsi la fedeltà di questultima alle direttive dei loro comandi.
I risultato della missione fu la firma dello storico accordo del 7 dicembre 1944, con il quale il Clnai garantì che avrebbe adempiuto a tutti gli ordini ricevuti dagli alleati e il comando alleato riconobbe il ruolo del comitato accordandogli un finanziamento di 160 milioni mensili da dicembre ad aprile. Con la stipulazione degli accordi di Roma il Clnai ottenne innanzitutto un importante riconoscimento del suo ruolo nella direzione della guerra partigiana nel Nord Italia. Il testo era evidentemente il risultato del prevalere tra gli alleati della posizione di chi sosteneva che solo il rafforzamento degli organismi centrali avrebbe evitato derive rivoluzionarie allinterno della Resistenza, permettendo di valorizzarne al massimo il contributo militare.
Lattribuzione del contributo finanziario mirava a ottenere un duplice risultato: rafforzava lautorità del Clnai nei confronti delle bande partigiane che venivano a trovarsi in un immediato rapporto di dipendenza da questultimo e dava agli alleati uno strumento importante per controllare a sua volta loperato del comitato stesso. Ne è riprova il fatto che nonostante Pizzoni si fosse procurato, nella missione al Sud, la disponibilità del governo italiano a intervenire direttamente come principale agente finanziatore, gli alleati vollero mantenere nelle proprie mani tutta la questione finanziaria, salvo poi chiedere che le somme venissero rimborsate dal governo.
Per la Resistenza italiana i soldi versati dagli alleati furono decisivi per il proseguimento della lotta. Senza di essi, come avrebbe raccontato Ferruccio Parri, il Clnai avrebbe dovuto «pressappoco chiuder bottega». Laccordo stabiliva anche la suddivisione su base regionale delle cifra: dei 160 milioni, 20 sarebbero andati alla Liguria, 60 al Piemonte, 25 alla Lombardia, 20 allEmilia e 35 al Veneto 74. Si stabilì inoltre che la somma sarebbe stata soggetta a variazioni secondo le esigenze della situazione militare.
Proseguimento:
https://www.ilgiornale.it/news/cos-resistenza-avanz-su-strada-lastricata-d-oro.html
Commento
Non risulta che l'ANPI abbia mai fatto causa di diffamazione a Il Giornale per questo loro specifico articolo e già solo questo la dice lunga su tutta la faccenda....!!
2." Il primo assassinio della CIA: George Polk”
Gennaio 2018
George Polk fu assassinato a Salonicco, in Grecia. Ma come Kati Marton mostra nel suo avvincente nuovo resoconto del caso Polk, vita e morte di questo giovane reporter incarnano tuttora la lotta tra giornalisti impegnati a scoprire la verità e i governi decisi a manipolarla. Polk morì nel maggio 1948, apparentemente vittima della guerra civile tra un’oligarchia insolitamente di estrema destra e veterani guerriglieri di sinistra guidati dal Partito Comunista greco. Il suo omicidio pose un potenziale problema diplomatico. Nel tentativo di contenere il comunismo, gli Stati Uniti con la dottrina Truman si erano gettati in sostegno alla destra greca. Da inviato Polk aveva documentato senza timore brutalità e corruzione dell’élite greca, nonostante le minacce di morte anonime e la contrarietà espressa dai funzionari statunitensi. Se si scopriva che il giornalista fu assassinato su ordine del regime greco, si sarebbe indebolito il sostegno interno alla politica degli Stati Uniti. La morte di Polk portò a diverse indagini, una diretta dall’editorialista Walter Lippmann e una dal generale William (“Wild Bill”) Donovan, ex-capo dell’OSS. Anche FBI e CIA furono coinvolti. Un sospetto fu finalmente trovato dalla polizia greca e una “confessione” estorta (con la tortura, come in seguito si scoprì). In un processo farsa, il sospetto testimoniò (il falso, come conferma Morton) di aver aiutato i guerriglieri comunisti a uccidere Polk. Lippmann e Donovan, che conoscevano la realtà, furono contenti di tale risultato politicamente utile. Ma i dubbi sul caso Polk persistettero. Nel 1977, il colonnello James Kellis, investigatore statunitense improvvisamente rimosso dal caso nel 1948 per volere dei diplomatici ad Atene e Washington, giurò in una dichiarazione che la morte di Polk fu organizzata da “un pugno di fanatici di destra e dai loro alleati inglesi“, e che i funzionari statunitensi l’avevano insabbiato. Questa è una conclusione che Marton sostiene nell’avvincente cronaca. Attingendo a lettere, diari, interviste e documenti governativi precedentemente classificati, penetra anche nei bizantinismi dei “servizi di sicurezza legali, paralegali e illegali” greci e statunitensi, coinvolti nel caso.
Proseguimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-primo-assassinio-della-cia-george-polk
Commento
L’OSS, l’antenato della CIA, finanziava le formazioni partigiane comuniste in Italia ma in Grecia invece la CIA appena nata i comunisti li combetteva e addirittura fecero uccidere un giornalista americano che aveva scoperto i loro giochi sporchi, ovviamente poi coprendo il tutto con menzogne, proprio dei “liberatori democratici” a tutti gli effetti……………
Per unire ulteriormente i puntini. Seconda parte.
1. Va bene il 25 aprile. E dopo? Un documentario bomba rivela che gli Usa e la Cia pagarono il piano Marshall con l'oro di Germania e di Italia
di Tino Oldani per ItaliaOggi
Aprile 2019
Che il 25 aprile 1945 abbia segnato, per l'Italia, la fine del fascismo e della Seconda guerra mondiale, e sia per questo considerato una data storica, è un fatto. Una data che è giusto ricordare a 74 anni di distanza. Possibilmente, senza scadere nella retorica. Il che è esattamente ciò che ha fatto un regista tedesco, Dirk Pohlmann, 59 anni, con un documentario intitolato Nazis in the Cia, basato interamente su documenti declassificati e interviste ad alcuni protagonisti ancora in vita, in cui rivela, senza deferenza alcuna, come si comportarono i vincitori americani dopo il 25 aprile. Distribuito, all'inizio solo in Germania, questo documentario, lungo 51 minuti, nascosto dalla Rai, è ora su amazon e youtube, mentre il sito ZeroAnthropology gli ha dedicato un'ampia recensione, mettendo a fuoco alcune vicende oscure del dopoguerra in Germania e in Italia.
Nel filmato, le rivelazioni sorprendenti sono numerose, e il filo rosso che le collega, come dice il titolo, è il ruolo svolto dalla Cia (lo spionaggio Usa) nel dopoguerra al fine di reclutare non solo gli scienziati nazisti ritenuti utili per sviluppare le tecnologie militari, ma anche migliaia di ex nazisti e di ex fascisti da impiegare nella lotta al comunismo in ogni modo, compreso l'addestramento di gruppi militari clandestini per eventuali colpi di stato.
Oltre a reclutare spie naziste, negli ultimi mesi di guerra, con l'operazione «Safe Haven» (Porto sicuro), gli americani posero tra gli obiettivi primari quello di impadronirsi dell'oro custodito nelle riserve valutarie della Germania nazista. Dopo avere bombardato a Berlino nel marzo 1945 la Deutsche Reichsbank, grazie alle soffiate raccolte dall'agente Allen Dulles, che era di stanza in Svizzera e presto sarebbe diventato capo della Cia, gli americani scoprirono che 360 tonnellate d'oro e 300 tonnellate di argento e banconote erano state trasportate e nascoste in parte a Merker, nella Turingia, e in parte a Monaco di Baviera. Impadronirsi dell'oro a Monaco, città finita sotto il controllo Usa, fu facile. Più complicato fu invece mettere le mani su quello nascosto in una miniera di sale della Turingia, zona d'occupazione sovietica. Ma con un blitz, prima che i russi se ne avvedessero, le forze armate Usa presero possesso della miniera e di tutto ciò che vi era dentro: oltre all'oro della Reichsbank, trovarono numerosi tesori d'arte e le riserve auree dell'Italia.
Proseguimento:
https://web.archive.org/web/20220127024857/https://www.italiaoggi.it/news/va-bene-il-25-aprile-e-dopo-un-documentario-bomba-rivela-che-gli-usa-e-la-cia-pagarono-il-piano-marshall-2353462
2. "Americanizzare la Francia: il piano Marshall, riconsiderato
Riflessioni ispirate a un nuovo libro di Annie Lacroix-Riz, Les origines du plan Marshall: Le mythe de “l'aide” américaine, Armand Colin, Malakoff, 2023.2
Del dottor Jacques R. Pauwels
Ricerca globale, 18 novembre 2024
CounterPunch 4 marzo 2024
L’estate scorsa, viaggiando in macchina da Parigi a Nizza attraverso quella che i parigini chiamano “la France profonde”, non ho potuto fare a meno di notare quanto profondamente la Francia sia stata americanizzata.
Lo scenario in Borgogna e Provenza è più bello che mai, e le città antiche sono ancora estremamente pittoresche, ma ora ci si addentra nella maggior parte se non in tutte lungo vicoli pieni di benzina fiancheggiati da chioschi di hamburger che vendono “malbouffe”, concessionarie di automobili e centri commerciali con esattamente gli stessi rivenditori che potresti trovare nei centri commerciali dall'altra parte dell'Atlantico, oltre a musica in filodiffusione con protagonista non Edith Piaf ma Taylor Swift.
Ero motivato a scoprire di più sul perché, quando e come era iniziata questa “colonizzazione della coca” in Francia e, guarda caso, ho trovato la risposta in un libro appena uscito dalla stampa; è stato scritto dalla storica anticonformista Annie Lacroix-Riz, autrice di numerose altre opere notevoli, e il suo titolo promette di chiarire le origini del famoso Piano Marshall del 1947.
La storia degli Stati Uniti è piena di miti, come l'idea che la conquista del selvaggio West sia stata un'impresa eroica, che il paese abbia combattuto nella prima guerra mondiale per la democrazia e che la bomba di Oppenheimer abbia spazzato via oltre 100.000 persone a Hiroshima. costringere Tokyo alla resa, salvando così presumibilmente la vita di innumerevoli civili giapponesi e soldati americani.
Ancora un altro mito riguarda gli “aiuti” americani all’Europa negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, esemplificati dal cosiddetto “Programma di ripresa europea”, meglio noto come Piano Marshall, perché fu George C. Marshall , ex capo di stato maggiore dell’esercito e Segretario di Stato nell’amministrazione Truman, che lanciò formalmente il progetto in un discorso all’Università di Harvard il 5 giugno 1947.
Immagine: l'etichettatura utilizzata sui pacchetti di aiuti creati e inviati nell'ambito del Piano Marshall. (Dal pubblico dominio)
Il mito sorto praticamente istantaneamente sul Piano Marshall sostiene che, dopo aver sconfitto i cattivi nazisti, presumibilmente più o meno da solo, e preparandosi a tornare a casa per farsi gli affari suoi, lo Zio Sam si rese improvvisamente conto che gli sfortunati europei, esausti dopo sei anni di guerra, avevano bisogno del suo aiuto per rimettersi in piedi.
E così, altruisticamente e generosamente, decise di ricoprirli di enormi quantità di denaro, che Gran Bretagna, Francia e altri paesi dell’Europa occidentale accettarono con entusiasmo e utilizzarono per riportare non solo alla prosperità ma anche alla democrazia.
Gli “aiuti” dispensati sotto gli auspici del Piano Marshall, quindi, equivalevano presumibilmente a una donazione gratuita di denaro. Si sapeva però da tempo che le cose non erano così semplici,
che il Piano mirava a conquistare il mercato europeo per i prodotti di esportazione e i capitali di investimento statunitensi, e che serviva anche a scopi politici, vale a dire prevenire le nazionalizzazioni e contrastare l’influenza sovietica. [1]
Ciononostante, il mito del Piano Marshall è mantenuto vivo dalle autorità, dagli accademici e dai media mainstream su entrambe le sponde dell’Atlantico, come si evince dal recente suggerimento secondo cui l’Ucraina e altri paesi che si trovano anch’essi in gravi difficoltà economiche hanno bisogno di un nuovo Piano Marshall.[2]
D’altro canto, le indagini storiche critiche rivelano la natura illusoria del mito intessuto attorno al Piano Marshall. Proprio l’anno scorso, la storica francese Annie Lacroix-Riz ha prodotto un’indagine di questo tipo, concentrandosi sugli antecedenti del Piano, e mentre il suo libro si concentra comprensibilmente sul caso della Francia, è anche estremamente utile allo scopo di comprendere come altri paesi europei i paesi, che vanno dalla Gran Bretagna attraverso il Belgio alla Germania (occidentale), divennero destinatari di questo tipo di “aiuti” americani.
Il libro di Lacroix-Riz ha il merito di vedere il piano di Marshall nella longue durée, cioè di spiegarlo non come una sorta di singolarità post-seconda guerra mondiale ma come parte di uno sviluppo storico a lungo termine, vale a dire l'espansione mondiale dell'industria statunitense e finanziare, in altre parole, l’emergere e l’espansione dell’imperialismo americano.
Proseguimento:
https://www.globalresearch.ca/americanizing-france-marshall-plan-reconsidered/5851342
NB per accedere alla traduzione in italiano, aprire la finestra in alto a destra "Web Translate" e fra le varie lingue disponibili per la traduzione, cliccare: italiano.
Conclusione
“Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad ‘usum delphini’, e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.” Honoré de Balzac, (1799 – 1850), scrittore francese.
Onde evitare eventuali fraintendimenti, non ho avuto mai simpatie politiche per estrema destra o per estrema sinistra, semplicemente ritengo che nella storia e in altri campi rilevanti della conoscenza umana bisogna fare tutto il necessario e il possibile per applicare il seguente principio fondamentale:
"La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso", Albert Einstein
Lei e' convinto che io consideri i piddini sinistra? Cosa glielo fa pensare?
Cosa le fa pensare che voglia difendere quella che lei considera sinistra attenendomi al tema dell'intervento relativo alla destra?
Vuole che le risponda in merito a tutta questa caterva di citazioni citando uno che le piace assai?
Me ne frego
Si, me ne frego di questo fuori tema su supposioni tutte sue e su difese di parte con link a siti indubbiamente di destra. Non ho nessuna intenzione di difendere i napolitano e simili che hanno baciato le pantofole atlantiche. Piu atlantisti degli atlantici.
Una cosa pero' va detta almeno su alcuni a sinistra tiepida o estrema che fosse, che qualcosa ci hanno provato a dirla (almeno) su quello che era la Nato come elemento coloniale. Ho ripescato Pertini, ma ce ne furono altri https://www.kulturjam.it/costume-e-societa/quando-pertini-si-scaglio-contro-il-patto-atlantico/
Poi si adeguarono? Certo che si adeguarono, forse non conoscevano perfettamente stay behind, ma intuivano perfettamente che una sollevazione a sinistra avrebbe comportato un colpo di stato come in Cile. Si adeguarono un po' troppo? Certo che lo fecero ed e' facile dargli contro oggi che i gladiatori di allora non ci sono che le bombe sui treni sono state sospese, che tutto si e' conformato alla peggiore democrazia cristiana che ha scalato con successo il poco che rimaneva della sinistra di governo. Difendo la sinistra di governo? No che non la difendo, ma a loro onore va detto che non era gente di sinistra (di governo, extra parlamentare o della dc) quella che entrava e usciva dalla sede Nato di Verona o quella del piano Solo o della lebbra piduista e gladiatoria che tenevano un pugno l'Italia tra governi e bombe e piani di colpi di stato all'occorrenza. La sinistra ha fatto le sue scelte piu o meno sbagliate, la destra ha fatto il lavoro sporco ieri, oggi ed e' pronta per domani, basta che il padrone atlantico comandi.
I peccati della sinistra, persino quelli della sinistra dc, rispetto a quello che hanno fatto le destre all'Italia sono quisqulie da asilo nido rispetto alle lauree in puro terrore ed eversione coperte dalle destre e avallate dallo sciagurato patto atlantico. I link? I link se li vada a cercare, tra commissioni stragi, sentenze dei tribunali Sulle stragi e storia dell'Italia del dopoguerra, non ha che l'imbarazzo della scelta.
Globalresearch non ha di destra neanche un centesimo di unghia del piede!
Counterpunch, è il sito originale nel quale è stato pubblicato per primo l'articolo pubblicato poi da Globalresearch , ed è notoriamente di sinistra.
Italiaoggi è un quotidiano online di economia e l'articolo segnalato è a cura di Tino Oldani che è un fior di giornalista, questo uno dei suoi ottimi libri di attualità:
Svegliati Italia!
"Tutto quello che è bene sapere sui poteri forti che stanno impoverendo l'Italia, pur di non pagare dazio dopo i disastri che hanno combinato con le folli speculazioni finanziarie. Poteri forti che hanno il volto dei banksters (banchieri-gangsters), dei governi nazionali e delle istituzioni internazionali che li hanno lasciati fare..."
Riferimento:
https://www.amazon.it/Svegliati-Italia-Tino-Oldani/dp/8891165875
Il Giornale è di destra e l'articolo segnalato riporta fatti storici indubbiamente accaduti che stabiliscono che i finanziamenti anglo americani alla resistenza italiana sono stati più che determinanti ,se a lei questo fa venire l'orticaria perchè ingenuamente e/o ignorantemente crede ancora alla vulgata hollywoodiana spacciata da TV e giornaloni che in Italia l'esercito del bene,americani + inglesi + partigiani italiani, sconfissero l'esercito del male, fascisti italiani + nazisti tedeschi, che dirle? Problemi suoi , non miei!!
Da notare anche che la stragrande maggioranza di chi crede a questa vulgata storica hollywoodiana crede anche alla versione ufficiale farlocca di Pearl Harbor, alla versione ufficiale farlocca sulla morte di Hitler, alla versione ufficiale farlocca dell''11 Settembre, alla versione ufficiale farlocca della pandemia da Covid,alla versione ufficiale farlocca del 7 Ottobre,ecc.., aoù, sò soddisfazioni stare in compagnia di gente così sveglia....!!
2. Per eventuali terzi lettori non tifosi da curva sud di politica.
"Complessità", Ing Giovanni Lazzaretti
«A ogni questione complessa si può sempre dare una risposta semplice. Ed è certamente la risposta sbagliata.»
È una frase che utilizzo spesso, anche se non ricordo più quale relatore pronunciò la frase.
Ma leggendo recentemente “Della Storia” del defunto Marco Tangheroni, mi sono trovato davanti a una citazione ancora più condensata, e stavolta col nome dell’autore.
Nella storia «Ciò che non è complicato è falso»; aforisma di Nicolás Gómez Dávila.
La storia, essendo l’intreccio di migliaia di libere volontà in situazione di relazione – confronto – scontro, non può che essere complessa.
• L’idealista, il buono, il mediocre, il vigliacco, il traditore, vivono la stessa vicenda.
• Il potere, l’ambizione, il denaro, la mitezza, la fede, la violenza, si mescolano.
• Il finanziere onnipresente che lucra da ENTRAMBE le parti in guerra, e che si nutre della rovina dei popoli, sta sempre sottotraccia a complicare le cose.
La storia è complessa. Chi la semplifica, la falsifica. O la rende ideologica, che è un po’ la stessa cosa.
Don Milani, nella Lettera ai Giudici, ci offre ottimi brani di complessità.
Ho a scuola esclusivamente figlioli di contadini e di operai. La luce elettrica a Barbiana è stata portata quindici giorni fa, ma le cartoline di precetto hanno cominciato a portarle a domicilio fin dal 1861.
Non posso non avvertire i miei ragazzi che i loro infelici babbi han sofferto e fatto soffrire in guerra per difendere gli interessi di una classe ristretta (di cui non facevano nemmeno parte!) non gli interessi della Patria.
Anche la Patria è una creatura cioè qualcosa di meno di Dio, cioè un idolo se la si adora. Io penso che non si può dar la vita per qualcosa di meno di Dio. Ma se anche si dovesse concedere che si può dar la vita per l’idolo buono (la Patria), certo non si potrà concedere che si possa dar la vita per l’idolo cattivo (le speculazioni degli industriali).
Dar la vita per nulla è peggio ancora. I nostri maestri non ci dissero che nel ’66 l’Austria ci aveva offerto il Veneto gratis. Cioè che quei morti erano morti senza scopo. Che è mostruoso andare a morire e uccidere senza scopo.
Se ci avessero detto meno bugie avremmo intravisto com’è complessa la verità. Come anche quella guerra, come ogni guerra, era composita dell’entusiasmo eroico di alcuni, dello sdegno eroico di altri, della delinquenza di altri ancora.
Come vedete, don Milani non semplifica. Riconosce che entusiasmo eroico, sdegno eroico e delinquenza convivono.
Del resto ho un parente che a 17 anni, si arruolò nella compagnia “La Volontaria”, bersaglieri della Repubblica Sociale Italiana.
Di che categoria faceva parte? Non dei delinquenti. Non dello sdegno eroico. Faceva parte dell’entusiasmo eroico. Il tutto finì in un campo di prigionia in Francia, vicenda che ha segnato pesantemente la sua vita.
Complessità, sempre e comunque. Pensare ad esempio che la vicenda ucraina sia “semplice” significa in partenza non averla capita.
Senza potere
«Quasi tutte le persone SENZA POTERE sono in grado, applicandosi, di scoprire la verità.»
Un’altra citazione di Maurizio Blondet, significativa.
“Senza potere” significa che il tuo ruolo, professionale o genericamente di “posizione”, non ha legami con la verità che stai cercando.
Perché se la ricerca della verità mette in crisi la tua posizione, devi fare uno sforzo spesso sovrumano per ricercarla davvero.
Faccio un esempio sul covid.
Nei miei articoli le notizie dettagliate su cure alternative ospedaliere e cure domiciliari compaiono il 24 aprile 2020.
Per sentire qualcosa del genere in TV bisogna attendere Mario Giordano a inizio febbraio 2021.
Sono più bravo di Mario Giordano? No, sono “senza potere”. Una volta recepita una notizia, ben capita, confermata alle spalle da medici di fiducia, la pubblico.
Mario Giordano deve sempre fare i conti col suo ruolo. La domanda «Se ne parlo, mi massacrano?» deve pur farsela.
Questo è il mio Curriculum Vitae.
Non una “competenza sull’Ucraina”, ma una certa dimestichezza nella ricerca di verità divulgative, sempre perfettibili, che stringono il cerchio attorno alla “verità vera”.
Con queste premesse posso cimentarmi sull’Ucraina.
Riferimento:
https://www.attivismo.info/cosa-accade-veramente-in-ucraina/
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"E' difficile che una persona capisca qualcosa quando il suo suo salario dipende dal non capirlo!", Upton Sinclair, info sulla suo biografia: https://it.wikipedia.org/wiki/Upton_Sinclair
Le dice qualcosa stay behind?
Le dice qualcosa Licio Gelli?
Le dice qualcosa il piano Solo?
Le bombe nelle piazze e nei treni le parlano?
Le dice qualcosa il resoconto di uno di destra come Vincenzo Vinciguerra e la stage di Peteano con annessi?
Il tema e' la Destra, le destre in Italia e lei risponde con un delirio su sinistre o supposte tali ... risponda sulla Destra e sulle sue varianti, vedra' che per farla contenta apriranno un articolo anche parlare delle sue cose preferite.
Pensi, persino il corriere del veneto noto giornale di sinistra riporta la notizia dei neofascisti che andavano avanti indietro dalla sede Nato di Verona.
Tutto tranquillo, parlavano di libri, giocavano a carte, tra un sigaro e una pacca sulla spalla
https://corrieredelveneto.corriere.it/verona/cronaca/22_gennaio_28/piazza-loggia-palazzi-verona-incontri-neofascisti-servizi-fe8d99b0-8006-11ec-9735-37cc7341d34b.shtml
Niente da dire in tema destre e neofascisti?
E' allergico?
"L'altra faccia della medaglia" e non era rivolto certo a lei ma a chi pensava che fosse utile ricordare che storicamente c'è sempre un'altra faccia della medaglia, tanto è vero che ha preso subito un like.
Poi arriva lei, scrive il suo primo post e nel lungo PS di questo suo primo post smerda subito l'importante libro storico che avevo segnalato e gli importanti articoli storici controinformativi annessi che perfettamente insieme rientravano i nella logica del titolo del mio post "L'altra faccia della medaglia" per il quale avevo già preso un like e secondo lei io me ne dovevo stare zitto e buono perchè lei è la sola fonte della verità e soprattutto , sempre secondo lei, dovevo stare assolutamente sul tema: le destre post seconda guerra mondiale e i neofascisti, non contento di ciò nel suo ultimo post dice anche che avevo riportato solo link di siti indubbiamente di destra, questa è una balla colossale tanto è vero che nel mio penultimo post diretto a lei su ben sei siti riportati , solo uno è di destra, considerando anche il mio primo post "L'altra faccia della medaglia", in totale fanno che su ben dieci siti riportati , solo tre sono di destra e su due libri in italiano di storia segnalati , uno "Bombe ad inchiostro" ( https://www.ibs.it/bombe-a-inchiostro-libro-aldo-giannuli/e/9788817020596 ) è di Aldo Giannulli, storico e saggista di sinstra, di cui ne ho riportato un'importante esttratto.
Fra le altre cose, la lunga "Lectio Magistralis" dell'Ing Giovanni Lazzaretti che lei pure disprezza etichettandola pappardellate non era certo rivolta a lei , visto che chiaramente ho scritto in italiano e non in cinese:
"2. Per eventuali terzi lettori non tifosi da curva sud di politica"
E in tutto questo, qualsiasi terzo lettore che ha un minimo di obiettività non potrà che concludere che in un contesto del genere chi ha assunto un comportamento scorretto e mistificatorio è stato lei e non certo io, e io con gente del genere, di sinistra, di destra, di centro, dal pianeta Marte, ecc.... che si presenta subito nei suddetti modi non ci voglio avere a che fare in alcun modo, poco ma sicuro!
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Ma che bella cosa la par condicio, immagino come sarebbe piaciuta agli algerini subito dopo la fuga dei coloniali francesi o agli indiani il dito nel sedere degli inglesi quando hanno mollato la colonia. Forse lei dimentica che in Italia non c'e'stato un regime comunista, ma un regime fascista si e ci ha regalato olio di ricino, leggi razziali e morti in inutili guerre nazifasciste. No, non sono spariti dopo la guerra, sono stati e continuano a essere gli ascari dei bostripadroni atlantici. Cosa c'entrano i guai della sinistra con questo. Abbiamo problemi a destra, non deragli, si deraglia solo perche' di quei problemi non si vuole sentir oarlare e per creare cortine fumogene come sempre accade nelke par condicio farlocche.
Grazie per le inutili info sulla sinistra (o presunta rale) ... a quando quelle ben piu importanti sulla destra?
Ci sorprenda, dai, il web e' pieno di link sulle destre e sui loro scarponi sull'italia, si diletti
Bostipadroni non esiste in italiano, avrà sicuramente voluto dire vostri padroni atlantici e qui già toppa un'altra volta perché tutto mi si può dire tranne che io sia un estimatore degli statunitensi, ma questo è il minimo, toppa proprio in modo plateale quando presuppone che gli ascari dei padroni atlantici dell'Italia stanno solo a destra, che secondo lei sono solo brutti e cattivi e discolpa totalmente la sinistra dove invece ci stanno solo i belli e i buoni, ma si da il caso, che strana coincidenza..., che la UE è stato un progetto della CIA fin dall'inizio e la sinistra italiana ne è stata sempre entusiasta e per sinistra italiana intendo PCI, PDS, DS, e PD, quella che storicamente è stata più votata nel parlamento italiano, con partitini di sinistra annessi ( Rifondazione Comunista di Bertinotti, SEL e SI di Vendola e Fratoianni ) pure loro votati nel parlamento italiano , sulla UE come progetto della CIA ne ho parlato ampiamente nel mio primo post al segunte articolo:
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/31625-elena-basile-approdo-per-noi-naufraghi.html
e nel mio quarto e quinto post al seguente articolo:
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/31530-elena-basile-le-democrazie-liberali-rischiano-di-trasformarsi-in-oligarchie-autoritarie.html
Fra le altre cose, la NATO è sempre servita sostanzialmente fin dallì'inizio a tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi, vedasi:
Lord Ismay, primo Segretario generale della NATO, ebbe a dire:« Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi ». Il Patto Atlantico traeva infatti origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale (costituito da Stati Uniti d’America, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia, Italia ed altri Paesi dell’Europa occidentale), dopo la seconda guerra mondiale, stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell’altro paese vincitore della guerra, ossia l’Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite.
Riferimenti:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/nato-jekyll-nato-hyde-alle-origini-della-strategia-dell-espansione
https://www.ilditonellocchio.it/24-agosto-1949-entra-in-vigore-il-patto-nato/
e nonostante queste premesse da padroni atlantici che vogliono spadroneggiare in Europa , Berlinguer, come già evidenziato precedentemente, nel 1976 diventa convinto sostenitore della NATO, lo riporto:
Da Aldo Giannuli, BOMBE A INCHIOSTRO, BUR, Milano, 2008, pp. 269-270:
“E’ infatti significativo che, proprio in quegli anni [gli anni della strategia della tensione], il Pci abbia cambiato radicalmente la sua posizione sull’adesione italiana alla Nato. Sino al 1969 chiedeva l’uscita immediata dell’Italia dall’Alleanza atlantica, ma già il 15 marzo del 1972, nella sua introduzione introduttiva al XII congresso del partito, Berlinguer dava un giudizio più sfumato:
La lotta contro il Patto Atlantico sarà molto più efficace quanto più si identificherà con un movimento generale per la liberazione dell’Europa dall’egemonia americana, con una graduale liquidazione dei due blocchi contrapposti che conduca alla fine al loro scioglimento.
Nel dicembre 1974 Berlinguer ufficializzò la linea di piena accettazione dell’alleanza, pur se nella prospettiva di un futuro dissolvimento dei blocchi; il 5 giugno del 1976 affermò di “sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della Nato“.
E quindi da tali premesse è logicamente sequenziale che USA, NATO e UE hanno ormai talmente tanto in comune che è impossible distinguerle:
"Perché è impossibile distinguere Nato, Usa e Unione europea"
di Alessandro Orsini - 10/09/2025
L’Ucraina è stata colpita da circa 800 droni e missili. Putin ha colpito persino il palazzo presidenziale di Zelensky. Non c’è giorno in cui la guerra in Ucraina non infligga una nuova umiliazione all’Unione europea, agli Stati Uniti e alla Nato. Ma è davvero possibile distinguere questi tre soggetti?
La risposta è difficile perché gli Stati Uniti egemonizzano la Nato che ha egemonizzato l’Unione europea. Siccome la confusione è smisurata, un chiarimento è urgente. In primo luogo, distinguere la Nato dalla Casa Bianca è quasi impossibile. Tutte le decisioni, le strategie e gli obiettivi di lungo periodo della Nato sono decisi dalla Casa Bianca. Ad esempio, la decisione di assorbire l’Ucraina nella Nato fu presa da Clinton nel lontano 1994. La documentazione relativa alla vera storia del processo di inclusione dell’Ucraina nella Nato è contenuta nel mio libro: “Casa Bianca-Italia. La corruzione dell’informazione di uno Stato satellite”. Fu la Casa Bianca a decidere quali Paesi dell’Europa dell’est sarebbero diventati membri della Nato. È la Casa Bianca che decide: 1) quali Paesi possono diventare membri della Nato; 2) quali Paesi sono nemici della Nato; 3) quanti soldi i Paesi europei della Nato sono tenuti a spendere per la difesa e l’acquisto di armi.
Ecco le prove. Il processo di inclusione dei Paesi dell’Europa dell’est nella Nato è stato deciso e coordinato prima da Clinton e poi da Bush. Quanto all’indicazione dei nemici, Biden ha voluto indicare la Cina come un nemico di tutta la Nato nel documento finale relativo alla riunione Nato del 14 giugno 2021 a Bruxelles. Quel documento si compone di 79 paragrafi. Il paragrafo numero 3 stabilisce che la Cina è un nemico della Nato. Il paragrafo numero 69, invece, ribadisce che l’Ucraina entrerà nella Nato.
Proseguimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/perche-e-impossibile-distinguere-nato-usa-e-unione-europea
Fra le altre cose, a livello di Big Picture ( quadro generale ) in termini geopolitici e storici, vale quanto segue:
Separare la Germania dalla Russia e quindi l’Europa dal gigante eurasiatico, è sempre stato l’obiettivo primario degli Stati Uniti (e della Gran Bretagna), come confessò nel 2015, al Chicago Council on Global Affairs, il presidente della Stratfor George Friedman:
Il principale interesse per gli Stati Uniti, per cui per un secolo abbiamo combattuto le
guerre, Prima e Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda, consiste nella relazione
fra Germania e Russia, perché unite sono l’unica forza che ci possa minacciare e
dobbiamo assicurarci che questo non accada.
Riferimento con relativa fonte:
https://web.archive.org/web/20221202222925if_/http://www.progettoalternativo.com/2022/09/latto-di-terrorismo-degli-stati-uniti-e.html
Conclusione
In tutto questo, demonizzare che gli ascari dei padroni atlantici stiano solo a destra perché a destra ci stanno solo i brutti e i cattivi e invece a sinistra ci stanno solo i belli e i buoni, ignorando ignorantemente o in malafede che invece gli ascari dei padroni atlantici sono stati e sono vivi e vegeti anche a sinistra, significa reggere il moccolo indirettamemte ( ignorando ignorantemente ) o direttamente ( in malafede ) ai padroni atlantici dell'Italia e della UE, poco ma sicuro!!
@Per eventuali terzi lettori.
Qualsiasi vero patriota italiano, di sinistra, di centro, di destra, apartitico, per acquisire ulteriore maggiore consapevolezza dovrebbe leggere questa Lectio Magistralis:
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2008/06/10/di-chi-e-la-repubblica-italiana/
Stava per nostri padroni.
Perche' vostri? Tutta l'europa era controllata da sistemi tipo stay behind (gladio in Italia)
A me non interessa che lei ami o meno i nostri padroni. Mi interessa una sinistra che almeno all'inizio apri bocca per dire qualcosa contro il patto atlantico. Che poi si adeguo' e' storia. Che abbia collaborato invece non e' storia. Perche' strutture come stay behind e gladio esistevano proprio per impedire che qualsiasi sinistra potesse avere potere. Non tutta la destra gradiva i nuovi padroni, ma non solo si adeguo' (come quella che lei chiama sinistra), ma Partecipo' attivamente al controllo e alle dinamiche di controllo, persino le peggiori. Dalle stragi alle bombe 'ndo ciapa ciapa. La sinistra ha avuto le evoluzioni e involuzioni, ma salvo casi di singoli assoldati e prezzolati non ebbero una linea di collaborazione attiva con i membri della Nato.
Erano angeli? Ma le pare? Semplicemente la Nato (i suoi addentellati come gladio, licio ecc) non reclutava a sinistra, reclutava a destra. Chi entrava e usciva dalle sedi Nato erano neofascisti, non iscritti al pci, qualsiasi idea si abbia in merito al pci.
A destra non ci stanno i brutti e cattivi, per la Nato, i nostri padroni, ci stavano, semplicemente, quelli affini e quelli che si prestavano ai lavori sporchi.
Era li che pescavano, era quel segmento ideologico che finanziavano e alimentavano. Non le ho scritte io le direttive di gladio o le idee di licio... provi a verificare.
Come pure provi a verificare quanti fascisti furono riciclati tra servizi segreti apparati dello stato ecc... tutti rimessi a nuovo e in carriera .
L'UE e l'euro sono la gabbia economica.
E guarda caso, che strana coincidenza..., il quartiere generale della NATO è a Bruxelles, dove ha sede anche il parlamento europeo!
E comunque, delle malevoli intenzioni del progetto della UE ne parlarano chiaramante fin dall'inizio sia Sandro Pertini che Lelio Basso , entrambi socialisti, Lelio Basso addirittura padre costituente, li riporto:
“Ormai a tutti è noto che l’Unione Europea e gli organismi derivanti dal Piano Marshall non sono l’espressione spontanea della volontà e delle esigenze dei popoli europei, bensì sono stati artificiosamente creati con lo scopo politico di fare d’un gruppo di nazioni europee uno schieramento in funzione antisovietica, e con lo scopo economico di fare dell’Europa Occidentale un campo di sfruttamento della finanza americana“.
Frase sorprendente, che è stata pronunciata da Sandro Pertini nel 1949, all’alba di quel piano Marshall (dal nome del segretario di Stato Usa che lo annunciò il 5 giugno 1947) con cui gli Stati Uniti iniziavano ad esportare, in un’Europa distrutta, il loro modello economico e sociale al fine di sottometterla e colonizzarla. Pertini, compreso questo, ritirò anche la sua adesione dal manifesto di Ventotene, ovvero al progetto di Europa unita scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Ursula Hirschmann tra il 1941 ed il 1944 durante il loro confino sull’isola di Ventotene.
Riferimento e proseguimento:
https://scenarieconomici.it/pertini-lue-ha-il-solo-scopo-di-fare-delleuropa-occidentale-il-campo-di-sfruttamento-della-finanza-americana/
PS poi pubblicato anche su Sinistra In Rete:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/6606-marco-mori-pertini-l-ue-ha-il-solo-scopo-di-fare-dell-europa-occidentale-il-campo-di-sfruttamento-della-finanza-americana.html
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"Abbandoniamo quindi questa illusione di una Unione europea in funzione di terza forza! Noi sappiamo che ogni passo avanti che si fa verso questa cosiddetta unione è un passo avanti sulla via dell’assoggettamento dell’Europa al dominio del capitale finanziario americano ed è altresi un passo avanti verso la formazione di una piattaforma europea in funzione antisovietica. Ridotta a questa espressione, l’Unione europea somiglia profondamente all’Europa di Hitler: anche allora "Europa in marcia", era una delle espressioni care alla dominazione nazista, così come oggi "Europa in marcia" è espressione cara alla dominazione americana", Lelio Basso, suo discorso alla Camera dei deputati, 13 Luglio 1949,
Riferimenti:
https://it.wikiquote.org/wiki/Lelio_Basso
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_sovranismo_costituzionale_spiegato_facile_da_lelio_basso/32703_50882/
https://it.wikipedia.org/wiki/Lelio_Basso
Insomma, fin dall'inizio NATO e UE ( Progetto della CIA ) sono state due facce della stessa medaglia, quella dell'imperialismo statunitense in Europa, la NATO il braccio militare e la UE il braccio economico.
E a livello di strategia imperialistica il braccio militare senza il braccio economico non va da nessuna parte nel medio e lungo termine .
Tradotto in pratica, se la sinistra non avesse aderito all'UE e all'euro , rivendicando invece la sovranità costituzionale, visto che la Costituzione italiana è frutto anche della Resistenza, e allora non ci saremo mai trovati in questa situazione attuale e invece, guarda caso, che strana coincidenza..., subito dopo la caduta del Muro di Berlino ci fu addirittura un fuggi fuggi verso il loro nuovo padrone atlantico:
"Le principali culture che hanno fatto dell’Italia un paese moderno, quella cattolica e quella socialcomunista, sono state travolte. Democristiani e socialisti dagli scandali. Diverso è il caso dei comunisti. Gli eredi del Pci – che a proposito di autorazzismo non sono secondi a nessuno – hanno rinnegato completamente la loro cultura, finendo per aderire al pensiero neoliberale e per far propria l’ideologia del vincolo esterno. In alcuni di loro l’europeismo è così forte che si direbbe che abbiano sostituito il mito dell’Urss con quello dell’UE. Vengo da quella cultura e credo di conoscerla bene. Abbiamo sprecato una grande occasione, buttando a mare indiscriminatamente quanto era stato fatto dal dopoguerra. Con la seconda Repubblica l’idea di nazione uscita dalla Resistenza e disegnata dalla Costituzione è stata sostituita con l’idea che l’Italia si sarebbe dovuta dissolvere negli Stati Uniti d’Europa.", Paolo Desogus, professore associato di letteratura italiana contemporanea alla Sorbonne Université, intervistato per L'Antidiplomatico, aprile 2020
Riferimento:
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-intervista_al_prof_paolo_desogus_dobbiamo_sconfiggere_lautorazzismo_italiano/5496_34316/
e a dargli una grande mano in questo senso furono i giornaloni dé sinistra con in testa Eugenio Scalfari:
La Repubblica in crisi: breve storia (non ortodossa) del giornale-partito “liberal”, Federico Dezzani, analista geopolitico, 26 gennaio 2018
Il secondo quotidiano italiano, La Repubblica, attraversa una profonda crisi, certificata dall’inarrestabile emorragia di copie: le tensioni, latenti sin dall’avvicendamento alla direzione tra Ezio Mauro e Mario Calabresi, sono recentemente esplose con la diatriba che ha pubblicamente contrapposto Eugenio Scalfari, “il fondatore”, a Carlo De Benedetti, “l’editore”. Circola addirittura la voce che l’Ingegnere voglia liberasi del giornale. Le disgrazie di Repubblica sono da collegare alla crisi dell’area politica di riferimento, quella sinistra “liberal” di cui il quotidiano romano è stato il padre nobile. Il progetto “La Repubblica” nasce, infatti, negli ambienti atlantici, per traghettare la sinistra dall’ideologia sovietico-marxista a quella atlantico-liberale: breve storia non ortodossa, dal “gruppo del Mondo” all’attuale crisi.
I “liberals” sono in crisi. Il loro giornale-partito, anche
Il crepuscolo della Seconda Repubblica avanza minaccioso e non è certo casuale che sia accompagnato dalla crisi del quotidiano che, senza dubbio, ha dominato questo periodo della storia italiana, La Repubblica. Il quotidiano romano nasce, infatti, nel 1976 (vedremo, nel proseguo dell’articolo, in quali particolari “circostanze”) per affiancare L’Unità, quotidiano ufficiale del Partito Comunista e sensibilizzare Botteghe Oscure sulle tematiche “liberali”; cavalca nei primi anni ‘80 il caso P2; assiste l’assalto giudiziario che nel 1992-93 demolisce la Prima Repubblica; assume la funzione di mentore della sinistra post-comunista, traghettandola nella metamorfosi PCI-PDS-DS-PD; detta l’agenda al governo, se la sinistra vince le elezioni, guida l’opposizione antiberlusconiana, se le sinistra le perde. Assumendo la funzione di giornale-partito, Repubblica segue così le fortune dell’area politica di riferimento: patisce il governo Monti, si smarrisce con quello Letta, affonda, svelato il bluff iniziale, con l’esecutivo Renzi e si sfalda con quello Gentiloni.
Proseguimento:
http://federicodezzani.altervista.org/la-repubblica-crisi-breve-storia-non-ortodossa-del-giornale-partito-liberal/
Della serie: "Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media", Licio Gelli, personaggio malefico che proprio perché malefico ne capiva un pochetto di intrighi, complotti e potere, ma solo un pochetto...
e a dargli la mano fondamnetale in questo senso fu soprattutto il loro vuoto intellettuale, ecco una "Lectio Magistralis" del compianto Prof Luciano Gallino ( https://www.treccani.it/enciclopedia/luciano-gallino/ ) in cui lo spiega come si deve:
"Se uno potesse chiedere a Gramsci come mai le sinistre europee comunque denominate, a cominciare da quelle italiane, sono state travolte senza opporre resistenza dall’offensiva egemonica del neoliberismo partita nel 1947 dal Mont Pélerin, forse risponderebbe «perché non li avete saputi imitare». Al fiume di pubblicazioni volte ad affermare l’idea dei mercati efficienti non avete saputo opporre niente di simile per dimostrare con solidi argomenti che i modelli con cui si vorrebbe comprovare tale idea si fondano su presupposti del tutto inconsistenti. Inoltre, proseguirebbe Gramsci, dove sono i vostri articoli e libri che rivolgendosi sia agli esperti che ai politici e al largo pubblico si cimentano a provare ogni giorno, con solidi argomenti, la superiorità tecnica, economica, civile, morale della sanità pubblica su quella privata; delle pensioni pubbliche su quelle private, a fronte degli attacchi quotidiani alle prime dei media e dei politici, basati in genere su dati scorretti; dello Stato sulle imprese private per produrre innovazione e sviluppo, oggi come in tutta la seconda metà del Novecento; dell’importanza economica e politica dei beni comuni sull’assurdità della privatizzazioni? Poiché la natura ha orrore del vuoto, il vuoto culturale, politico, morale delle sinistre è stato via via riempito dalle successive leve di lettori, elettori, docenti, funzionari di partito e delle istituzioni europee, istruite dall’intellettuale collettivo sortito dalla Mont Pélerin Society. Il consenso bisogna costruirlo, e la Mont Pelerin Society ha dimostrato di saperlo fare. Le sinistre non ci hanno nemmeno provato."
Riferimento e proseguimento:
https://www.libreidee.org/2015/08/mont-pelerin-il-vivaio-degli-oligarchi-che-ci-stanno-uccidendo/
insomma, sulla base delle evidenze riportatate, è palese che gli ascari dei padroni atlantici stanno anche sinistra, CVD!!
Stava per nostri padroni.
Perche' vostri? Tutta l'europa era controllata da sistemi tipo stay behind (gladio in Italia)
A me non interessa che lei ami o meno i nostri padroni. Mi interessa una sinistra che almeno all'inizio apri bocca per dire qualcosa contro il patto atlantico. Che poi si adeguo' e' storia. Che abbia collaborato invece non e' storia. Perche' strutture come stay behind e gladio esistevano proprio per impedire che qualsiasi sinistra potesse avere potere. Non tutta la destra gradiva i nuovi padroni, ma non solo si adeguo' (come quella che lei chiama sinistra), ma Partecipo' attivamente al controllo e alle dinamiche di controllo, persino le peggiori. Dalle stragi alle bombe 'ndo ciapa ciapa. La sinistra avuto le evoluzioni e involuzioni, ma salvo casi di singoli assoldati e prezzolati non ebbero una linea di collaborazione attiva con i membri della Nato.
Erano angeli? Ma le pare? Semplicemente la Nato (i suoi addentellati come gladio, licio ecc) non reclutava a sinistra, reclutava a destra. Chi entrava e usciva dalle sedi Nato erano neofascisti, non iscritti al pci, qualsiasi idea si abbia in merito al pci.
A destra non ci stanno i brutti e cattivi, per la Nato, i nostri padroni, ci stavano, semplicemente, quelli affini e quelli che si prestavano ai lavori sporchi.
Era li che pescavano, era quel segmento ideologico che finanziavano e alimentavano. Non le ho scritte io le direttive di gladio o le idee di licio... provi a verificare.
Come pure provi a verificare quanti fascisti furono riciclati t ra servizi segeti a
parati dello stato ecc... tutti rimessi a nuovo e in carriera .