Fai una donazione

Questo sito è autofinanziato. L'aumento dei costi ci costringe a chiedere un piccolo aiuto ai lettori. CHI NON HA O NON VUOLE USARE UNA CARTA DI CREDITO può comunque cliccare su "donate" e nella pagina successiva è presente (in alto) l'IBAN per un bonifico diretto________________________________

Amount
Print Friendly, PDF & Email

nicomaccentelli

Rossobruni ce lo sarete voi…

di Nico Maccentelli

IMAGE 2025 02 11 214833 768x754.jpgSono nel pallone… dopo la telefonata Trump-Putin e il discorsetto di Vance a Monaco gli euronazi, i satrapi del deep state USA prima delle elezioni americane, quelli che si sono fatti saltare dagli ucronazi, dai servizi britannici e dalla CIA il Nord Stream da sotto il culo, dopo aver mandato armi e al macello migliaia di ucraini vendendocela come imminente sconfitta russa, dopo aver ridotto l’Unione Europea ad area dipendente e sotto “protezione” degli USA, praticamente un protettorato, e dulcis in fundo, dopo aver promesso lacrime e sangue per aumentare il budget bellico per la NATO, tutti questi signori si ritrovano nella scomoda posizione di estranei alla trattativa sull’Ucraina. E se non bastasse è il nuovo inquilino della Casa Bianca, che dopo aver dato il ben servito a USAID, attacca gli euroburocrati svelando la triste verità: nell’UE la democrazia, quel poco che c’era nel delirio dei suoi diktat economici e fonanziari, è morta e sepolta. Vance attacca sulla censura, sulle elezioni cancellate se non vanno bene come in Romania: sono schiaffi che fanno ben capire che se le classi dirigenti corrotte e meschine dell’UE vogliono continuare la guerra con la Russia attraverso l’Ucraina e per mezzo della NATO, devono sborsare i dané per le armi, ma anche per i danni alla fine della fiera, visto che la Russia ha già vinto.

Il tutto col nuovo regime dei dazi statunitensi, dopo la mazzata che i neuro-burocrati si sono dati nei coglioni con le sanzioni alla Russia. Una debacle che non può che preannunciare la fine dell’architettura europea incentrata sull’egemonia USA e iniziata con Maastricht e le sue velleità di terzo polo europeo. Non sarà questa architettura a ricostruire un’idea di Europa dentro un contesto geostrategico che vede affermarsi il multipolarismo, ma semmai l’avvento di stati nazione che mutano l’intero scenario mondiale e la stessa catena imperialista a dominanza statunitense. E che allo stato attuale delle cose, i sistemi democratici europei siano finiti e che stiano finendo le libertà costituzionali, delle costituzioni nate dalle Resistenze è un dato di fatto: tutti fattori che fanno da preludio a ribaltoni elettorali, se non rivolte sociali, dato che i popoli europei, deste o sinistre che siano, la guerra non la vogliono e non vogliono pagarne i costi.

Orbene, che in Europa e in Italia in particolare siano minate le libertà più elementari, tra la 1660 e le scorribande fasciste di esponenti nazi-dem, i più feroci nella russofobia e nel catalogare come putinismo ogni dissenso, non è una novità che doveva evidenziarci il vicepresidente USA Vance, dirigente del paese imperialista dominante e che oggi cambia linea politica, ma pur sempre imperialista e suprematista.

È un dato di fatto.

Ma quello che fa specie è che ci siano ancora realtà politiche della sinistra radicale che partono a testa bassa con la solita manfrina dell’antifascismo contro un orbace che non esiste più se non in frattaglie nostalgiche che si ritrovano a Predappio. E che un antifascismo falso e anacronistico venga usato per favorire oggettivamente le élite europeiste guerrafondaie e liberticide dem-liberalnaziste che sostengono i nazi di Kiev.

Oggi occorre essere antifascisti più che mai di fronte ai diversi volti del suprematismo imperialista e che sono lo specchio dello scontro tra le frazioni di borghesia imperialista che si fanno la guerra interna, oligarchie contro oligarchie nel fronte atlantista. Per cui un antifascismo che oggettivamente serve uno dei due re di Prussia non è inutile, ma proprio controproducente.

Schierarsi con l’europeismo, qualunque esso sia, visto che quello che c’è conduce al perpetrarsi del dominio del grande capitale continentale e alla creazione e sostegno (s’è visto) di nuovi nazismi e meno nuovi, come il banderismo nazista ucraino spacciato per resistenza, porta chi è stato tacciato di “rossobrunismo” da Micromega e da autentici imbecilli del “bellaciao” ripetuto a pappagallo nelle sfilate CGILline a ribaltare l’accusa: rossobruni ce lo siete voi.

Vediamo il perché più in specifico. E prendiamo la posizione delle forze che contano e non dei loro lacchè più o meno consapevoli di esserlo, ossia i dem: liberaldemocratici, socialdemocratici, laburisti, tutto il fronte europeista e globalista che non ha più nulla a che vedere con i movimenti operai e molto più con le lobbies che rappresentano i consigli di amministrazione delle multinazionali, dei circoli finanziari, corrispondenti ai democratici statunitensi.

Revisionisti. Hanno iniziato con l’equiparazione del comunismo al nazismo, “dimenticandosi” come i vari comunismi nel continente e nel mondo siano state le forze propulsive nei movimenti sociali e di classe per l’emancipazione dal capitalismo. Ossia, assunto il capitalismo come orizzonte indefinito, alla Fukujama, il resto va da sé.

Negazionisti. Qui c’è l’imbarazzo della scelta, ma negare quanto la Russia ha fatto dai tempi dell’URSS, ossia dei suoi popoli sovietici da Leningrado a Vladivostock, nella lotta al nazifascismo, i 25 milioni di morti, appoggiare i nazisti ucraini, baltici, spacciandoli per “democratici” e “resistenti” nei loro intenti guerrafondai, diffondere la lebbra della russofobia, affermare il suprematismo europeista che vede l’eden democratico contro le giungle “autocratiche”, è un evidente delirio antistorico, di un regime che come in Romania si sente legittimato ad annullare elezioni se sgradite ai burocrati di Bruxelles.

Negazionisti due. Si consacra la Shoah che opportunisticamente serve a tenere insieme il carrozzone atlantista e non a celebrare tutte le vittime del nazismo sparite nei lager di Hitler, ma si nega sempre opportunisticamente il genocidio palestinese.

Guerrafondai. Per costoro la nozione di Unione Europea si basa da sempre sulla rapina interna con i trattati a vantaggio di banche, fondi e multinazionali ed esterna con la prosecuzione del neocolonialismo predatorio. Ma oggi c’è di più: la completa sudditanza alla Casa Bianca e al deep state, al potere fino all’avvento di Trump, ha portato gli oligarchi UE e gli euroburocrati alla guerra della NATO contro la Russia mediante i nazigolpisti di Kiev. Linea che sta proseguendo anche con la svolta trumpiana e nonostante il nuovo gruppo dirigente statunitense li abbia messi ai margini puntando a una trattativa con Putin (1).

Ma allora i dem, che un tempo erano sinistra delle classi popolari, dei “rossi” che cosa sono oggi? Ci aggiungiamo l’aggettivo “bruni”? A me pare piuttosto giusto farlo. Sacrosanto.

Ma già ce lo aspettiamo: da putiniani che si era, ci si darà dei trumpiani. Ogni demenziale demonizzazione, creata ad arte e diffusa nei social, ha la sua moda. Peccato che stare dentro le contraddizioni in modo leninista, non significa essere rossobruni, ossia parteggiare per l’una o l’altra compagine del capitalismo imperialista, ma individuare il nemico principale e colpirlo soprattutto quando questo è in agonia.

Bastonare il can che affoga non significa schierarsi con il gruppo dominate dell’imperialismo yankee per far colare a picco l’UE degli euro-nazi-burocrati, ma sfruttare la situazione sul terreno dell’anticapitalismo di classe in una politica intelligente di unità popolare, di alleanza sociale dei settori popolari contro neoliberismo e la sua guerra interna ed esterna, con lo scopo supremo di distruggere l’Unione Europea. È in questo contesto che vanno costruite le posizioni egemoniche rivoluzionarie per il socialismo, che passano per la conquista di quella sovranità del paese che ci è stata tolta dalla fine della seconda guerra mondiale, tra stragismi di stato e rumori di sciabole golpisti, colpi di stato euroglobalisti (2011) e gabbia liberista UE sulle politiche economiche del paese.

E un colpetto alla sinistra radicale parolaia, che batera di un internazionalismo astratto e di carta pesta, confondendolo con il cosmopolitismo dei flussi finanziari e di capitale, che ciancia di Costituzione come l’aquila dei Muppets che parla di sicurezza mentre gli svaligiano la casa, è opportuno darlo. C’è chi non userà mai i partigiani per avvalorare e tenere a galla i nazi-dem del PD. I nostri partigiani ci hanno insegnato al contrario che il paese lo si libera da chiunque voglia tiranneggiarlo e dominarlo o con le armi nazifasciste o con le leggi malsane di un’Unione Europea che sta distruggendo la nostra economia e il nostro popolo.

Occorre al contrario uscire dal pantano delle ambiguità e vedere il fascismo dove effettivamente è. I dem sono abissalmente diversi da quelle socialdemocrazie primo-novecentesche, che tradendo le rivoluzioni socialiste, optavano per fantomatiche vie pacifiche al socialismo. Questi attuali non optano più una sega di nulla. Ma in comune hanno fame di guerra e di repressione interna: le prime votarono i crediti di guerra nel 1914 e si schierarono con le proprie borghesie imperialiste, le seconde, quelle attuali, sono proprio alla testa del processo bellico atlantista e rappresentano direttamente frazioni del grande capitale. Le prime sono quelle dei Noske e degli Ebert che soffocarono le rivolte operaie e assassinarono gli spartachisti tedeschi, la Luxemburg e Liebknecht. Le seconde, allo stato attuale del conflitto sociale in atto, attaccano e censurano ogni posizione politica che non segue la narrazione dominante guerrafodaia: ne abbiamo esempi sparsi in tutto il paese, sono i primi a diffondere la russofobia e a intervenire per vietare in sale pubbliche iniziative che tematizzano da altri punti di vista quanto sta accadendo in Europa. Vietano di accedere ad altre fonti per informarsi. Sono in prima fila nel comitato burocratico continentale che tiranneggia i popoli europei nell’adottare misure liberticide sull’informazione, inibendo i canali russi (mente i russi si guardano tranquillamente se lo vogliono RAI e Mediaset), fanno chiudere i conti bancari come hanno fatto fare a Bancaintesa con Visione TV. Trattano i cittadini come degli interdetti, ritenuti incapaci di farsi un’idea sulle cose se non seguendo la propaganda martellante profusa assiduamente dei media che sono sotto il controllo di veri criminali goebbelsiani. In realtà hanno paura di un’opinione pubblica che la guerra non la vuole neppure di striscio, ma si sa, come disse uno dei governanti semigolpisti che abbiamo avuto: la democrazia non può essere totale e ci vogliono gli “esperti” che sanno cosa fare.

No, non ci sono posizioni di classe in questo pantano sempre più malevolo per la democrazia e le trasformazioni sociali, che non presuppongono il neoliberismo e la guerra, ma lo stato sociale, il welfare e non il warfare, il multipolarismo e non la dittatura unipolare delle oligarchie imperialiste transnazionali, che presuppongono le nazionalizzazioni opportune al paese, la partecipazione popolare a una democrazia di base nella lotta di classe che si affianchi a quella rappresentaiva, scelte imposte nel paese da rapporti di forza da mutare, che orientino la società a una transizione socialista.

Mi spiace per quella pletora di partitelli pseudo-comunisti, quelle sinistre rosso-verdi che ripetono la formuletta del centrosinistra con l’illusione di influire sul corso politico dem, come se ci si trovasse davanti il PCI di Berlinguer e non dei comitati d’affari ben incastonati nel sistema di potere imperialista euro-franco-tedesco. Continuano a sbagliare, a inciuciarsi col nemico e le belle parole non servono a nulla se non seguite da scelte radicali e da una reale autonomia politica dalle forze filo-imperialiste.

Oggi il mantra è: ergo UE delenda est. L’occasione è propizia, ma per non finire dalla padella alla brace, occorre fare la mossa del cavallo, ossia uscire dai vecchi schemi, dagli ideologismi di maniera e vedere nel concreto quali siano le risorse disponibili sul piano politico, quali alleanze nel contesto di una progressiva proletarizzazione dei ceti medi e intervenendo nelle contraddizioni date, a partire da quelle intercapitaliste nel blocco atlantista. Questa è l’analisi concreta della situazione concreta di leniniana memoria e non le armi di distrazione politica che il nemico ci butta scientemente come miglio ai piccioni.


Note:
1. In questo articolo de L’Antidiplomatico è spiegato molto chiaramente
Pin It

Comments

Search Reset
0
Italo Pelinga
Thursday, 27 February 2025 11:11
Cominciamo bene! Se queste sono le premesse per una "rifondazione del comunismo" non arriveremo molto lontano. Tra polemiche di lana caprina, ripicche e scomuniche reciproche varie, la storia della sinistra (purtroppo) si ripete. Dai processi di Mosca del '36 all'assassinio di Trotsky, fino ad arrivare alla commedia delle "questioni di principio" con la "r" moscia di Bertinotti, quello che si continua a non capire (purtroppo) è che le idee non contano niente se non sono confrontate con la realtà. E un po' più di umiltà ci vorrebbe e meno, molta meno supponenza che è uno dei motivi che ha allontanato molti poveri cristi dalla "sinistra".
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Tuesday, 25 February 2025 12:33
A proposito di pedigree rivoluzionari, che fine hanno fatto i tifosi della Wagenknecht, che dopo aver fatto il pateracchio con CDU e SPD in Turingia si stupisce perché non passa lo sbarramento alle politiche? Finché a sinistra ci sarà gente così a dettare la linea, i fascisti (che per i Maccentelli di tutte le parrocchie, guarda caso, non sono tali) non troveranno alcun ostacolo alla loro espansione, anzi.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico Maccentelli
Tuesday, 25 February 2025 15:02
L'espansione delle destre c'è perché a sinistra non si fanno politiche realmente antagoniste al capitalismo e alle sue logiche neoliberiste e di guerra, anzi si è fatto il salto della quaglia come hai fatto tu caro Mirco, bella parrocchia. Oppure si fa come i tori, che basta agitargli un drappo in questo caso nero e si va belli intruppati a servire il PD e quindi neoliberismo e guerra. La Wagenknecht paga proprio per un cedimento politico analogo: prendere voti di protesta contro la grande coalizione atlantista e guerrafondaia e poi con l'illusione di un patto politico, tradire il mandato, questo è successo.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Tuesday, 25 February 2025 18:50
Ecco un esempio dell'onestà intellettuale dei Maccentelli: chi ha sempre avversato l'operazione Wagenknecht prevedendo che sarebbe finita com'è finita viene accusato di fare "il salto della quaglia"; chi, invece, ne ha elogiato sguaiatamente il progetto politico come la panacea dei mali dei rivoluzionari, per poi rimangiarsi tutto quando si arriva al dunque (che per i Maccentelli è sempre eleggere o meno), è da considerarsi un campione di consequenzialità logica e rigore storico. Non essendo mai stato un comunista democratico o libertario, non ho creduto nemmeno per un secondo che le "politiche realmente antagoniste" potessero giungere dalla "sinistra" a cui i Maccentelli sono tanto affezionati. A dire il vero, non ho pensato nemmeno per un istante che potessero anche soltanto esistere "politiche realmente antagoniste" al capitalismo, conoscendo abbastanza bene le storie di chi dettava (e continua a dettare) la linea e si sperticava nell'invocarle, storie che nella migliore delle ipotesi sono storie di persone che si sono reintegrate (e con discreto profitto) nelle logiche della società che avevano dichiarato di voler combattere, evitando accuratamente di trasmettere alle generazioni successive di militanti quelle forme di lotta ritenute sconvenienti che, in modo del tutto occasionale ed episodico, gli è capitato di praticare. La sottovalutazione del fascismo - e l'attribuzione a chi ne evidenzia l'accettazione da parte dei sinistri di tutte le parrocchie di affiliazioni che non stanno nè in cielo nè in terra - è sempre stata tipica di chi, per ragioni comprensibilissime, non ha voluto e non vuole combatterlo, in nome di una pace a prescindere che costituisce il viatico per continuare a fare ciò che è profittevole e conveniente. Questo succede...e non da ieri.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico Maccentelli
Wednesday, 26 February 2025 21:58
Ma un esempio per chi?! che ti sei qualificato per quello che sei: dall'altra parte anche se non lo sostanzi, ma con la presunzione di aver capito cosa avrebbe fatto la Wagenknecht, ma per favore! In realtà nelle tue critiche non dici nulla, non argomenti, critichi solo. Non sei di interesse (e tanto meno utile a chi ti legge) per un confronto. Chiuso il discorso.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Sunday, 23 February 2025 09:58
Maccentelli dovrebbe spiegare una cosa (tra le tante), se fosse intellettualmente onesto: in che modo "warfare" e "welfare" si contrappongono, dato che da quando esiste l'Occidente come conglomerato sociale, i servizi sociali sono sempre stati pagati dalle commesse belliche e dalle guerre di spoliazione? Non sono forse le stesse entità governative che dispongono le spese militari e le spese per gli ospedali? E il compito dei comunisti e dei rivoluzionari autodefinentisi tali à la Maccentelli e tanti altri quale sarebbe? Quello di spostare un po' di fondi da qui a lì? È una rivoluzione facile da fare quella proposta dalle parrocchie della sinistra democratica o liberale che dir si voglia: basta un corteo, un po' di indignazione e qualche raccolta di firme, insieme ad una minima rappresentanza parlamentare. Il paradosso dei Maccentelli di tutte le parrocchie è che l'unica cosa che dorebbero imparare dai partigiani, è quella cosa che non ritengono necessaria, è quella cosa che hanno voluto abiurare per gran parte della loro vita. Meglio fare i divulgatori della rivolta sociale à la Landini e gli antifascisti da pastasciutta...ci si diverte molto di più!
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico Maccentelli
Monday, 24 February 2025 10:52
Caro Mirco, parli a vanvera, perché nel mio ragionamento Landini non c'entra nulla e la mia storia non la conosci. Detto questo, mi pare che il ragionamento che fai sul warfare e il welfare non abbia senso. Il punto è che un governo dovrebbe non mndare armi e non investire in warfare destinando le risorse al welfare, ossia ai servizi destinti ai cittadini. Se non vogliamo considerare l'aspetto ideologico e costituzionale del no allaguerra e no al sostegno bellico a paesi belligeranti.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Monday, 24 February 2025 12:33
Aridaje con sta cazzo di "la mia storia non la conosci" e "lei non sa chi sono io"...A me non interessano le biografie dei "veri" comunisti, a me interessa mettere in discussione la narrazione - che confermi di condividere nella tua risposta - secondo la quale i servizi sociali (o i diritti civili, sociali e politici) e l'industria militare con annesso commercio di armi tra nazioni e tra privati sono cose che stanno su due pianeti diversi. È esattamente vero il contrario: il più grande affare dello stato di diritto è la guerra e con i proventi della guerra - che sono svariati - si pagano i costi dei diritti dei cittadini dei paesi occidentali che, in cambio, se ne stanno buoni buoni a pagare le tasse e lavorare per Leonardo & C. Lo capisci che è una partita di giro? Il capitalismo funziona così, basandosi sull'assunto della scarsità delle risorse. Se io chiedo il salario minimo a 12€ l'ora, il capitale fa due cose: primo toglie salario a chi lavora in quelle zone del mondo dove si finisce per produrre a 1€ l'ora, poi va a impiantare attività dove fa costare meno la manodopera, o dove i diritti non sono così fondamentali come i tuoi. Quindi c'è una predazione del resto del mondo anche a mezzo della guerra il cui risultato è la pace a casa tua, dove puoi fare quello che fai senza correre grandi rischi. Possibile che sia così difficile capire che i comunisti che operano sul piano del diritto borghese sono comunisti solo di nome?
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico Maccentelli
Monday, 24 February 2025 14:38
Caro Mirco, in tanto Landini, pastasciutta e cazzate varie, che nulla c'entrano con gli argomenti ma con gli insulti di chi crede di sapere tutto e gli altri sono poveri scemi, mi portano a risponderti come meriti, data la tua presunzione. Entrando nel merito, da che mondo è mondo lottare per fare più welfare a cittadini e contrastare il warfare è cosa sacrosanta e giusta. Inoltre del "capitale", hai una visione astratta. Esistono i capitalisti ed esiste lo stato, per cui non sarei tanto convinto del meccanismo che descrivi, astratto anch'esso. E quindi penso di averti risposto in modo esaustivo.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Monday, 24 February 2025 15:45
Ah beh...se lo pensi, allora è vero! Poi quello "astratto" sarei io...Mai accusato i parrocchiani della sinistra democratica o liberale o "radicale" di essere poveri scemi! Opportunisti che tirano in ballo i partigiani senza avere assolutamente niente in comune con loro, sì! Divulgatori compulsivi che parlano di comunismo, antifascismo e rivoluzione riducendoli ad una serie infinita di eventi conviviali, sì! Ma poveri scemi...mai! Al contrario! Siete tutt* estremamente intelligenti! Il problema è che la vostra intelligenza la impiegate come sopra...e i risultati si vedono, perchè siete largamente egemonici e le vostre "pratiche militanti" fanno scuola da 50 anni!
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Mirco
Monday, 24 February 2025 15:45
Ah beh...se lo pensi, allora è vero! Poi quello "astratto" sarei io...Mai accusato i parrocchiani della sinistra democratica o liberale o "radicale" di essere poveri scemi! Opportunisti che tirano in ballo i partigiani senza avere assolutamente niente in comune con loro, sì! Divulgatori compulsivi che parlano di comunismo, antifascismo e rivoluzione riducendoli ad una serie infinita di eventi conviviali, sì! Ma poveri scemi...mai! Al contrario! Siete tutt* estremamente intelligenti! Il problema è che la vostra intelligenza la impiegate come sopra...e i risultati si vedono, perchè siete largamente egemonici e le vostre "pratiche militanti" fanno scuola da 50 anni!
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Italo Pelinga
Saturday, 22 February 2025 18:24
Quindi dopo aver distrutto Cartagine-UE, non ci rimane che "fare la mossa del cavallo, ossia uscire dai vecchi schemi, dagli ideologismi di maniera e vedere nel concreto quali siano le risorse disponibili sul piano politico, quali alleanze nel contesto di una progressiva proletarizzazione dei ceti medi e intervenendo nelle contraddizioni date, a partire da quelle intercapitaliste nel blocco atlantista, ecc.ecc.". Ecco, che ci vuole? A parte lo sfascio dell' UE, semplice in quanto vi ci sta provvedendo da sola, tutto il resto è bla, bla, bla. Forse, il destino non voglia, magari sarà proprio una guerra a sparigliare le carte, proprio quella guerra che "i popoli non vogliono" (ma quando mai i popoli hanno voluto le guerre?) e che nel medioevo prossimo venturo potrebbe esserci un ritorno delle "masse operaie" alla devozione per Lenin. Allora questi signori che, come le voci che gridano nel deserto continuano a profetizzare la rivoluzione comunista, ma quella rossa rossa che più rossa non si può, potranno dire soddisfatte, tra lo sfacelo generale, "noi ve l'avevamo detto".
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico Maccentelli
Monday, 24 February 2025 10:55
Caro Italo, non si tratta di profetizzare nulla. Si tratta invece di contrastare laguerra e tutte quelle forze che la sostengono. Mi pare un discorso di buon senso oltre tatticamente orientato a un miglioramento delle condizioni sociali, senza più i diktat degli euroburocrati..
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
1
Pino Salvo
Saturday, 22 February 2025 16:02
E allora, mi si spieghi il perché sia Trump che Putin appoggiano le estreme destre europee!?? E forse il caso che esse ; siano nazionaliste e sovraniste, e si presentano come disgreganti su quel poco di Unione Europea!??
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Nico MaccentelliE
Monday, 24 February 2025 10:57
E allora Pino Salvo mi spieghi perché le sinistre dem, lib, lab varie appoggiano i nazi ucraini e quelli baltici? Sia europeiste che riformiste a chiacchiere si presentano come alfieri del neoliberismo e della guerra.
Like Like Reply | Reply with quote | Quote
0
Enzo Rpssi
Saturday, 22 February 2025 07:44
finalmente in po' di ossigeno!
Gazie Maccentelli per la chiarezza e i condivisibili contenuti del tuo articolo.
Like Like like 1 Reply | Reply with quote | Quote

Add comment

Submit