Vogliamo lasciarci alle spalle la vicenda pandemica?
di Andrea Zhok
Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia delle argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare a ogni pie' sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”
Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.
È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.
Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.
1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono stati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).
Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.
Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe.
2) In seconda istanza c’è una questione parimenti priva di elaborazione che ha a che fare con la sfera delle CONSEGUENZE PRATICHE di tutta la vicenda. Oltre al piano delle questioni di ordine morale, che si riferiscono all’interpretazione di ciò che fu, c’è la questione della realtà emersa da quella vicenda. Per un breve momento all’inizio della pandemia si riconobbe che il sistema sanitario era stato condotto dai tagli precedenti a una condizione di impotenza di fronte a qualunque sovraccarico di ricoveri. Si improvvisarono risposte raffazzonate, costosissime e fallimentari.
Da allora il sistema sanitario pubblico ne è uscito clinicamente morto, con liste di attesa ingestibili e un passaggio sistematico di chi se lo può permettere alla sanità privata. Tutto questo è passato nel dimenticatoio. Viene letto come fatalità. Le persone che restavano in vigile attesa senza cure fino ad arrivare in ospedale spacciate non se l’è filate più nessuno. Rientra tutto tra gli “errori” e le “fatalità”. Pronti a far ripartire la stessa manfrina senza responsabili al prossimo giro.
Tra le conseguenze pratiche c’è anche la semidistruzione psicologica di una generazione di preadolescenti e adolescenti che dalle brillanti soluzioni pandemiche è uscita con tassi di depressione, anoressia e bulimia, disagio mentale, abbandono scolastico, fuori controllo (chiedete agli psicologi giovanili che operano sul territorio). Anche qui il sistema del sostegno psicologico e psichiatrico pubblico è tracollato. Anche di ciò nessun parla, nessuno cerca di porvi rimedio. Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
Vogliamo parlare delle sconcertanti e penose trafile dei danneggiati (o morti) dopo le inoculazioni? Gente che si è trovata a muoversi in un meccanismo costruito a tavolino per evitare qualunque responsabilità? Un meccanismo dove tutti, dalle case farmaceutiche ai medici vaccinatori erano coperti da varie forme di immunità, dove veniva chiesto di firmare un “consenso informato” che doveva fungere anche da liberatoria, solo che se non apponevi liberamente la firma ti toglievano il sostentamento (non era possibile venire inoculati senza firmare, senza inoculazione niente Green Pass, senza Green pass niente stipendio). Qui la lista dei trucchi adottati per deresponsabilizzare le istituzioni e minimizzare le ammissioni di colpa è letteralmente infinita. Ma siccome di tutto ciò non si è mai voluto discutere pubblicamente, i più continuano a non avere idea di quel che è successo e sbambano di “pochi casi” (spiace, per fare un omelette si deve rompere qualche uovo no?).
3) C’è infine un elefante geopolitico nella stanza. La gestione pandemica ha rappresentato la prova generale di un “serrate le fila” del mondo occidentale a guida americana. Tutti e soli i paesi che rientravano nel cerchio magico delle alleanze militari americane hanno adottato la medesima lettura dei fatti, si sono affidati (obbligatoriamente) ai medesimi vaccini, hanno fornito dati coordinati, hanno bloccato e censurato centralmente le voci dissidenti. Questo fronte includeva Europa occidentale, Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Israele. Al di fuori di questa cerchia le soluzioni e le lettura degli eventi sono state molto variegate, ma di tutto ciò noi non riuscivamo a sapere praticamente nulla. (In Europa l’unico paese che ha adottato soluzioni diverse, e alla fine nettamente migliori, è stata la Svezia, che era fuori dall’eurozona e, allora, fuori dalla Nato.)
Noi oggi sappiamo che sin dall’inizio la gestione della strategia pandemica ha visto la presenza attiva di esperti militari, rappresentanti della Nato che assistevano alle riunioni dei “comitati scientifici”. La motivazione, naturalmente, può essere del tutto comprensibile: poteva trattarsi di un attacco batteriologico e il coordinamento in ottica militare era una reazione sensata. Solo che, al netto del buon senso e anche al netto dell’origine del virus (che oggi sembra oramai accertato essere un prodotto di laboratorio), ciò che è avvenuto davanti ai nostri occhi è stato un cambiamento di paradigma geopolitico epocale, in cui oggi siamo immersi.
Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la società occidentale è stata subordinata a meccanismi di sorveglianza, inquadramento e controllo di tipo militare, coprifuoco, lockdown, patentini, sistemi di videosorveglianza. Per la prima volta il controllo sull’informazione è stato capillare, con pressioni ai più alti livelli sulle agenzie di stampa e sui social media per bloccare la diffusione di informazioni contrarie alla “ragion di stato”. E che dire delle riviste scientifiche, dove come denunciato da quei pochi che hanno cercato di sottrarvisi (tra le maggiori l’unica eccezione è stata il British Medical Journal) era divenuto virtualmente impossibile pubblicare alcunché che potesse ostacolare lo “sforzo bellico” dell’inoculazione di massa. Che dire degli ordini dei medici e del loro utilizzo disciplinare con sanzioni pesantissime nei confronti di quei medici che, esercitando in scienza e coscienza, ritenevano di dover dissuadere alcuni tra i loro pazienti all’assunzione di un farmaco sperimentale? (Non entro neppure nella serie infinita di schiette idiozie dal punto di vista scientifico che sono state fatte passare per “la Voce della Scienza”, come i mix di vaccini diversi – del tutto privi di sperimentazione – o l’utilizzo raccomandato per donne in stato di gravidanza – laddove le stesse case farmaceutiche affermavano non essere stata condotta alcuna sperimentazione.)
Questo straordinario accentramento del controllo, questo disciplinamento autoritario di quasi un miliardo di persone, utilizzando una chiave di lettura per definizione inaccessibile all’accertamento del grande pubblico – la minaccia di un virus – ha oliato meccanismi di straordinaria pericolosità per tutto ciò che riteniamo essere democrazia. Questo meccanismo ha dato prova di sé così eccellente che a tutt’oggi una maggioranza della popolazione pensa che non sia successo niente, che sia tutto come prima, che viviamo in festose liberaldemocrazie – opposte a quei luoghi di oscurità retriva in cui vivono gli altri 7 ottavi del pianeta.
Ecco, mi sono dilungato sin troppo, anche se non ho detto neanche un centesimo di tutto quello che si potrebbe dire. Quello che mi preme sottolineare in conclusione è solo una cosa. Le ragioni per cui la vicenda pandemica non solo non deve, ma non può essere lasciata dietro le spalle sono ragioni fondamentali.
Esse hanno a che fare con ferite morali non sanate, con conseguenze pratiche lasciate cadere in un oblio senza colpevoli e soprattutto con uno straordinario cambiamento di paradigma nella gestione del potere di quella parte di mondo che ci compiacciamo di chiamare “liberaldemocratico”. Con un potenziale orizzonte bellico che oscura sempre di più l’orizzonte dell’Europa – spiace dirlo – ma ciò di cui avremmo bisogno non è affatto di “lasciarci dietro le spalle” quello che è accaduto, ma, semmai, di renderlo finalmente oggetto di un’aperta e diffusa analisi pubblica.
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9 giugno 2025
Poche misure mediche hanno represso le malattie con la stessa efficacia della vaccinazione. La ricerca farmaceutica è ora in grado di sviluppare nuovi vaccini con una velocità impressionante, come ha dimostrato la pandemia di COVID-19. Eppure le vaccinazioni vengono ancora registrate a mano o su un'etichetta adesiva su un vecchio libretto vaccinale cartaceo. Il 14 maggio , responsabili politici, leader della sanità pubblica e innovatori della salute digitale si sono riuniti a Saarbrücken, in Germania, per esplorare come l'Europa possa trasformare le dure lezioni apprese dal COVID-19 in sistemi vaccinali più forti, resilienti ed equi.
Organizzato dalla Regione Sanitaria della Saar, Gesundheitsregion Saar, l'evento si è aperto con il discorso di apertura del presidente, il Dott. Thomas Vaterrodt. Gudrun Widders del Comitato Permanente per le Vaccinazioni (STIKO) tedesco ha illustrato le lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19 e ha illustrato strategie per rilanciare la fiducia del pubblico, ad esempio utilizzando l' Intervista Confutazionale Empatica (ERI) JITSUVAX .
L'attenzione si è poi spostata su EUVABECO, quando François Kaag (Syadem, Francia), membro del consorzio, ha presentato una roadmap per la Carta Europea di Vaccinazione (EVC). "Un registro affidabile e interoperabile è il fondamento di un'immunizzazione equa e duratura", ha dichiarato Kaag ai delegati, illustrando nel dettaglio i progetti pilota di EUVABECO condotti in quattro paesi dell'UE.
Partendo da questa visione, il Prof. Dr. Jürgen Rissland (Associazione federale dei medici dei dipartimenti di sanità pubblica tedeschi) che sostiene EUVABECO ha definito i principi di progettazione per una moderna gestione digitale delle vaccinazioni, sottolineando lo scambio di dati che tutela la privacy, gli interventi basati su promemoria/richiamo dei vaccini e l'analisi in tempo reale per orientare le politiche e la ricerca.
Nella discussione finale, moderata dai copresidenti della Regione Sanitaria della Saar, Axel Mittelbach, sono state sottolineate tre priorità per colmare le lacune vaccinali in Europa: ricostruire la fiducia del pubblico, semplificare la regolamentazione e garantire soluzioni digitali interoperabili a livello transfrontaliero. I partecipanti hanno proseguito lo scambio di idee durante un ricevimento di networking.
https://euvabeco.eu/.../euvabeco-speaker-spotlights.../
https://twitter.com/springfiel.../status/1834311506239877479
Aggiungo che ''Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato un nuovo impulso per accelerare la transizione alle valute digitali della Banca Centrale e all'euro digitale. Sta lavorando a stretto contatto con il Consiglio Europeo e la Commissione Europea per predisporre l'infrastruttura necessaria all'implementazione del CVDC. Lagarde ha indicato che la scadenza è ottobre 2025. Esatto, avete capito bene, la scadenza per l'introduzione dell'euro digitale è ottobre 2025. In realtà, mancano solo pochi mesi. La presidente della Banca Centrale Europea ha esortato il Parlamento Europeo a finalizzare il processo legislativo, senza il quale sarà impossibile implementare l'euro digitale. ''
https://www.youtube.com/watch?v=nHd_1QEC5r4
Quindi unendo i punti, non è finita, avremo un ID digitale, ci sarà un passaporto vaccinale, e col nuovo Trattato sulle Pandemie dell'OMS, praticamente potranno dichiarare una pandemia con qualsiasi pretesto fasullo e scatterà l'obbligo vaccinale.
Non ce ne libereremo più, d questo passo.
https://euvabeco.eu/
Sarò più chiaro: dopo innumerevoli denunce alla Procura della Repubblica che documentano, carte alla mano, che l'operazione COVID19 è stata un attentato alla salute pubblica ordito dalle più alte istituzioni eterodirette dal sovrastato (WEF, OMS,ONU), io non dimentico nulla.
Ho archiviato e trasmesso tutto: dalle intimazioni morali dei sig.ri Bergoglio e Mattarella alle intimidazioni, minacce, offese, anatemi, discriminazioni dei vari Letta, Bonaccini, Brunetta Draghi, Speranza, Conte solo per citare i più noti...
Come ho archiviato decine di sentenze che documentano l'illegittimità e l'incostituzionalità dei provvedimenti ancora all'origine.
Certo, non serve a niente segnalare in un contesto avariato come quello attuale, ma intanto è NOTIFICATO a miglior memoria.
E' senz'altro l'inizio di una stagione repressiva dolce accomodata da un certa inerzia di un pubblico distratto e imbelle dove la componente TECNO-PLUTOCRATICA tenderà a prendere il controllo sull'UMANO PIGRO che ormai ha perso irrimediabilmente il suo VALORE grazie allo sviluppo fattoriale della TECNICA che lo ha privato e progressivamente lo priverà della schiavitù del LAVORO.
Dunque è solo l'inizio di una trasformazione che ci viene imposta in un programma (Grande azzeramento) che vuole convergere ad Agenda 2030.
Il motivo per cui non si farà MAI giustizia di tutte le infamie patite durante quel periodo è che Lorsignori sono ancora tutti lì, o momentaneamente messi in panchina in attesa di essere richiamati per esigenze di servizio (o di servizietto). Sempre per il nostro bene, naturalmente.
Bene, perchè qui, nel belpaese, siamo stati davvero un esperimento unico con il green pass e con l'aria che tirava fin dall'esordio quando la polizia inseguí un runner che correva tranquillo e solitario su una spiaggia deserta. Come dimenticare? Ci tengo a sottolineare, a costo di ripetermi, che la maggior parte dei medici si è prestata ai dettami dell' Inquisizione altrimenti sarebbe saltato il banco.
(se non iniziamo noi come singoli a boicottare,evitare,contrastare con tutti i mezzi le corporations,allora e' inutile poi lamentarci del capitalismo invasivo che tutto annichila e distrugge!)
Volevo dire, a proposito dei compagni che hanno fatto finta di non vedere e sentire quanto è successo durante la dittatura COVID, che , tranne pochi, proprio loro sono stati tra i primi a munirsi di green pass.
Dov'erano i progressisti, i democratici, i cattolici, gli antagonisti ecc. quando manganellavano e innaffiavano con gli idranti i portuali di Trieste? e le persone sospese dal lavoro e senza stipendio? quelli colpiti dagli effetti avversi, ovvero invalidi a vita o deceduti? se ne sono allegramente infischiati. Conclusione: questo paese ha finito il suo ciclo espansivo, in tutti i sensi, non ha più nessuna prospettiva per il futuro perché manca un soggetto alternativo alle elite dominanti e mancano tragicamente le condizioni per poterlo costruire. Prevedibili obiezioni: facile pessimismo,disfattismo, darsi da fare e...dimenticare il passato.
Già, l'ottimismo della volontà, certo non bisogna mollare, senza illusioni
però. I popoli, masse umane inerti, la lotta di classe, che non c'è, per il momento non cambieranno la tabella di marcia dei dominanti: miseria, guerra, morte. Prevedibili commenti: catastrofismo, stati d'animo che non sono utili..ecc. ecc, utili a cosa?
un caro saluto a tutti voi
Abbiamo subito, in occidente, una grande operazione di ingegneria sociale, di controllo capillare dei corpi e delle menti. Uno degli aspetti più penosi e inquietanti è stato sicuramente il muro innalzato anche da settori della sinistra di classe che si sono accodati alla vulgata repressiva e persecutoria nei confronti dei "renitenti", reclamando al massimo una distribuzione democratica dei cosidetti vaccini lasciando campo libero a fascisti e qualunquisti di varia specie, come a non volersi sporcare le mani.
Sottolinerei sopra ogni cosa il comportamento dei cosiddetti "compagni" capaci di aderire acriticamente a quel che avveniva sfoderando un'intransigenza semplicemente ottusa contro ogni tentativo di discussione senza però più tornare sul luogo dell'infamità Quale credito si può loro dare se non hanno un po' di coraggio ad ammettere paure e difficoltà e ad analizzarle ? Non si tratta di condannare ma di dare spazio alla riflessione e alla discussione Senza questo percorso le "lotte future" saranno fallimentari
Ma ci rendiamo conto che dopo due mesi dal green pass erano tutti malati,a cominciare da Mr. "appello a non vaccinarsi e' l'appello a morire",e anche quando e' stato provato,sperimentato,marcabollato che il siero prodigioso non impediva il contagio,unica stampella semi-logica per il loro delirio,anche dopo NESSUNO HA DETTO NIENTE!e io dovrei marciare e lottare di fianco a personaggi del genere?qui non si tratta di orgoglio,ma di semplice logica:non funzionerebbe mai,ne tatticamente,ne' strategicamente,per cui no si puo' fare.Avessero assunto un altra posizione,ancora ancora,ma cosi,non se ne parla proprio!
Personalmente mi accontenterei, nell'attesa che i responsabili di tanto abominio siano chiamati a renderne conto e a pagare secondo l'umana giustizia(assai improbabile), che intellettuali e persone comuni schieratisi a difendere e giustificare le malefatte della cupola mafiosa Covid/Vaccini, riconoscessero di essere caduti nell'inganno e chiedessero scusa a chi ha subito sulla propria pelle l'esclusione e il marchio. Lo devono alla loro coscienza prima che ai principi di giustizia, libertà, equità in cui credono. Anche perché i cartelli del controllo e del profitto, sono alacremente all'opera, tra industria della guerra, dominio energetico, monopolio delle materie prime, mito del green di cui il blackout iberico è un'allarmante spia rossa, prossimi terroristici virus e altro per massacri di massa.
Subito mi sono tornate in mente altre scene(a cui,fortunatamente, non ho assistito personalmente,ma solo in video),gentesempre nella citta' sui balconi,gente che applaudiva,gente che cantava inni nazionali,come no!
La gente vive cosi in occidente,nel suo delirio quotidiano,nella sua zona comfort,nella sua routine piu' o meno dorata,ognuno isolato ma iperconnesso,secondo riti prestabiliti e tecnologie che gratuite non sono,e quando qualcosa la smuove dalla sua ruota cricetesca,va in panico,entra in shock,non ragiona,ha bisogno di essere diretta(E.Canetti ha scritto bellissime pagine sull'argomento in Massa e potere)da qualcosa o qualcuno.
Quando il pericolo cessa,quando l'emergenza finisce,(o almeno cosi crede)e'ben contenta di tornare alla normalita',a quello che lei chiama normalita'.Ma li risiede esattamente il problema:NO VOLVEREMOS A LA NORMALIDAD,PORQUE LA NORMALIDAD ERA EL PROBLEMA,gridavano nelle strade del Cile..sembra passato un secolo!
Ora sono tornati alla normalita',la pandemia bisogna lasciarla alle spalle,nuove sfide ci attendono,inutile rivangare.Come dice giustamente Zhok,nessuno ha fatto autocritica,nessuno ha chiesto scusa,nessuno ha pagato,giustizia non e' stata fatta,anzi..dappertutto studi stanno certificando la pericolosita dei sieri sperimentali su molti fronti della nostra salute,ma il nostro "presidente resistente" premia il virologo che piu' si e' distinto nella repressione e nel dileggio e la "giornalista" che piu' si e' prestata alla rappresaglia morale verso i disubbidienti.
Questa e' la normalita' che vogliono,bisogna guardare innanzi,ora andiamo avanti,un altro nemico e' alle porte,ma stavolta non ci trovera' impreparati,stavolta saremo organizzati e soprattutto armati,e continueremo a applaudire,cantare,ridere e brindare sul ponte del Titanic,come se niente fosse succcesso..