It's the Corporations, Stupid
di Antonio Pagliarone1
Sarà per me benvenuto ogni giudizio di critica scientifica. Per quanto riguarda i pregiudizi della cosiddetta opinione pubblica, alla quale non ho fatto mai concessioni, per me vale sempre il motto del grande fiorentino: Segui il tuo corso, e lascia dir le genti!
Karl Marx
Michael Roberts in un suo articolo ha affermato che “Trump considera gli Stati Uniti solo come una grande corporation capitalista di cui è amministratore delegato” ma ciò che può trarre in inganno è che un amministratore delegato è subordinato alle decisioni dei suoi azionisti e questi sono rappresentati dalle Corporation e non viceversa, e le corporation, a loro volta, sono condizionate dai loro azionisti ed hanno come unico obiettivo i profitti e i dividendi, non le esigenze della società in generale, né salari più alti per i dipendenti della “corporation” di Trump. Ogni corporation che agisce a livello globale vuole pagare meno tasse sui propri redditi e profitti, quindi è indispensabile che i governanti, di ogni nazione, si impegnino non solo a tagliare ulteriormente la Spesa Pubblica ma anche a smantellare definitivamente tutta la legislazione e la regolazione dell’attività economica garantendo mani libere per la realizzazione di profitti in ogni parte del mondo dove sia possibile. Ma come è potuto accadere un fenomeno così devastante che spinge gli osservatori manistream e non a dichiarare la “fine della democrazia liberale”? Purtroppo occorre andare a fondo e non soffermarci come fanno in molti a osservare gli epifenomeni superficiali per poter fare affermazioni drammatiche che dovrebbero terrorizzare la gente comune.
Innanzitutto occorre necessariamente prendere in considerazione un concetto marxiano fondamentale per comprendere la dinamica del modo di produzione capitalistico ossia l’accumulazione e le condizioni in cui si realizza. In un lavoro di Daniel Campos, di prossima pubblicazione1, l’autore ribadisce in maniera efficace i concetti marxiani della Legge del valore e dell’accumulazione tenendo presente allo stesso tempo le dinamiche della produzione e della circolazione delle merci passando in rassegna ciò che egli stesso definisce Forme di Accumulazione, Regimi di Accumulazione, Poli di Accumulazione e Assi di Accumulazione che permettono di analizzare a ogni livello, globale o regionale, gli stadi ed i periodi dello sviluppo capitalistico nel corso del tempo rispettando la tradizione marxista.
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