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ilchimicoscettico

Pagherete

di Il Chimico scettico

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C'è chi questo slogan non lo ha mai sentito. È roba vecchia, sorpassata, ammuffita.

Piccolo particolare: è storia. Storia italiana.

Nel decennio successivo la classe lavoratrice non era andata in paradiso, ma si era fatta la casa, l'auto e le vacanze al mare. Quando lessi "Il tallone di ferro", di Jack London, negli anni 80, lo trovai superato. I diritti economici acquisiti sembravano una cosa che era lì per restare, la creazione del Sistema Sanitario Nazionale, gratuito e universalistico, pure.

Certe situazioni durano poco, ma sono esistite. E sarebbe bene ricordarlo, che sono esistite, e che "si viveva al di sopra delle nostre possibilità" è una cazzata reazionaria, che sarebbe ben uscita dalla bocca dei reazionari degli anni 70, di quei missini che parlavano contro il suffragio universale. Oggi chi è che parla contro il suffragio universale?

Guardando all'Italia di allora, quelle lotte che ebbero quei frutti, e all'Italia di oggi, che quei frutti ha iniziato a distruggerli a partire dall'inizio degli anni 90, non è possibile non tirare una conclusione: la reazione ha vinto, e i partiti della sinistra parlamentare italiani si sono accodati - il prezzo dell'accesso alla stanza dei bottoni, inteso non come il potere di cambiare le le cose ma come l'occasione per accedere al potere.

E la classe lavoratrice?

Ha imparato molto bene.

Ha imparato che senza un'espressione politica, senza corpi intermedi (sindacati) che tutelino i suoi bisogni l'unica cosa è piegare la schiena e guardare in basso. Perché il capitale è sempre pronto a chiudere e trasferire tutto in Tunisia o Romania o in Asia. La tanto decantata globalizzazione ha fottuto le classi lavoratrici europee al di là di qualsiasi rimedio. Inoltre chiunque ci sia al governo se scendi in piazza a manifestare per il lavoro che ti viene rubato o altro, le mazzate sono garantite. Non proprio entusiasmante, come prospettiva.

Nei solchi bagnati di servo sudor non si alza la testa: è pericoloso, c'è il muto da pagare.

Quindi è bene guardare indietro. E magari provare un po' di vergogna. Non per quello che gli italiani erano, ma per quello che sono oggi.

(pensando alla fine che hanno fatto tanti ex LC ho sempre una certa nausea)

Eppure anche oggi chi dovrebbe pagare caro e tutto non manca: ed è sempre lì al suo posto, comunque cambi il vento. Ma non pagherà e neanche a rate.

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Comments

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Mario M
Wednesday, 12 July 2023 21:43
Quote:
La tanto decantata globalizzazione ha fottuto le classi lavoratrici europee al di là di qualsiasi rimedio.


Bene arrivato signor chimico, ci stavamo preoccupando.
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enrico
Wednesday, 12 July 2023 14:10
Credevo che il "pagherete caro, pagherete tutto" sarebbe stato ironicamente rigirato nell'articolo come ciò che i capi stessero oggi dicendo agli operai.
Invece è di tono nostalgico.
Trovo lo scritto assolutamente condivisibile tranne che sorvola, secondo me, su un fatto: quello slogan che voleva ampliare le rivendicazioni con la erudita e giovanile "sfera sociale" era formulato dai "compagni colti e istruiti", quelli che avevano tempo e modo di mettersi in evidenza. Certo, si pensava: essere figure di riferimento per gli operai è nobile. Tuttavia si rischia anche di essere riconosciuti dagli antagonisti.
Che infatti hanno messo poi in campo impieghi di prestigio e ben retribuiti, come diceva già allora Pasolini.
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