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lariscossa

Andava combattendo ed era morto

di Matteo

Questi giorni sono caratterizzati da alcuni elementi che si stanno muovendo in modo sotterraneo, ma potrebbero essere collegati strettamente.

Repubblica il 21 agosto pubblica un’intervista al giornalista ebreo Nathan Thrall, che smonta tutta la narrazione sionista. Il Sole 24 Ore in un articolo di Ugo Tramballi invoca le sanzioni a Israele.

È solo palwashing [1] o si sta muovendo qualcosa di più grosso?

Il servizio britannico di intelligence all’estero MI6 ha espresso insoddisfazione riguardo allo stato delle «relazioni speciali» con i servizi segreti statunitensi” (The Observer)

Ma che succede?

Poi arriva la spiegazione, per chi la sa leggere.

È il tentativo disperato delle oligarchie europee per uscire dalla trappola mortale in cui gli USA (prima Biden e oggi Trump) li hanno cacciati [2].

Due messaggi in codice.

Il primo. Mario Draghi è intervenuto il 22 agosto a Rimini al Meeting di Comunione e Liberazione. I commenti del giorno dopo sono, come sempre di massima, destinati a guardare il dito e non la luna.

L’impatto emotivo è forte e vuole subito accattivarsi la simpatia dalla parte “critica” dell’Unione Europea (operazione retorica tra l’altro rafforzata dal successivo dialogo pubblico): definita come gigante economico e nano politico. Ma non c’era bisogno di cotanto ingegno per capirlo. Insomma ha concesso quello che proprio non si poteva.

Si parte da: gli USA e la Cina per noi ormai sono due competitor che non ci considerano alla pari e quindi da entrambi dobbiamo guardarci.

Qui occorre recuperare la credibilità dell’Unione che però avviene stancamente col solito baracchino propagandistico: “democrazia, pace, libertà, indipendenza, sovranità, prosperità, equità”. Cose che fanno ridere anche il più distratto degli osservatori. “… gli Stati nazione, in molti paesi avevano completamente fallito nel compito di difendere questi valori. … l’Europa è precipitata nella Seconda Guerra mondiale”. Invece oggi ci stanno proiettando nella Terza.

E qui viene l’inversione retorica.

Per affrontare le sfide di oggi l’Unione Europea deve trasformarsi da spettatore o al più comprimario in attore protagonista.

E come?

Gli Stati europei si accingono a una gigantesca impresa militare. Eppure abbiamo delle barriere interne che sono equivalenti a una tariffa del 64% su macchinari e del 95% sui metalli.” “La seconda dimensione quella tecnologica. … Abbiamo la possibilità di farlo: … con un accordo su progetti di comune interesse europeo e con il loro finanziamento comune.”

Ma qui il lupo getta la maschera. Il resto al macero. Lavoratori sempre più sfruttati ed espulsi dalle filiere produttive che soccombono, stato sociale distrutto, organizzazioni politiche e sindacali annichilite. Insomma, il fascismo del XXI secolo in giacca e cravatta. La camicia bianca al posto di quella nera.

“… c’è debito buono e debito cattivo. Il debito cattivo finanzia il consumo corrente lasciandone il peso alle future generazioni. Il debito buono serve a finanziare investimenti nelle priorità strategiche e nell’aumento della produttività. … Oggi in alcuni settori il debito buono non è più possibile a livello nazionale … Questo vale per la difesa, soprattutto per ciò che riguarda la ricerca e lo sviluppo; per l’energia, per gli investimenti necessari nelle reti e nell’infrastruttura europea; per le tecnologie dirompenti…

Quindi:

1) scordatevi il burro e cominciate a produrre cannoni;

2) gli altri settori sono le tecnologie connesse alle armi e l’energia.

3) Indebitatevi.

Per l’Italia significa: Leonardo ed ENI. Il resto al macero.

Poi la seconda con l’intervista esclusiva della Baronessa al Sole 24 Ore (domenica 24/8):

Immaginate se solo le due maggiori potenze economiche del mondo democratico non fossero riuscite a raggiungere un accordo e avessero scatenato una guerra commerciale, si sarebbe fatta festa a Mosca e a Pechino. L’accordo è stato invece raggiunto – un accordo forte, seppur imperfetto. Le merci europee entreranno quindi nel mercato statunitense a condizioni privilegiate, conferendo alle imprese dell’Ue un indiscutibile vantaggio.

L’Europa resta concentrata sul campionato, non sulla partita

Quando la pezza è peggiore del buco.

1) Dazi e accordi sugli investimenti e acquisti in USA ci metteranno in ginocchio. Dall’Ucraina loro se ne sono usciti fischiettando, noi non possiamo. L’America ci ha tirato in una trappola mortale. Ce ne siamo accorti tardi. Qual è la leva che abbiamo? Dove sono più scoperti? In Israele. Cerchiamo di metterli in difficoltà lì. E poi attiviamo il doppio gioco con la Cina.

2) Contemporaneamente all’interno, avanti con l’economia di guerra. Ma cerchiamo almeno di guadagnarci noi.

Ridicoli.

Di fronte all’inettitudine dei leader europei, c’è un movimento nei piani alti per la loro rimozione forzata. Il carro attrezzi arriverà presto, ma il rottamatore sarà peggio.

Il Pagano d’Oltreoceano ci ha proprio tagliato di netto e questi fanno finta di niente.

Onde ora avendo a traverso tagliato
questo Pagan, lo fe’ sì destramente,
che l’un pezzo in su l’altro suggellato
rimase senza muoversi niente;
e come avvien, quand’uno è riscaldato,
che le ferite per allor non sente;
così colui, del colpo non accorto,
andava combattendo ed era morto.
(dall’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, LIII, 60)


Note
[1] https://www.lariscossa.info/severgnini-pal-washing-libia-e-verita-censurate/
[2] https://www.lariscossa.info/ci-sono-cascati-per-la-quarta-volta/
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Comments

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Alfred
Thursday, 28 August 2025 12:40
Bellissimo il titolo. Le darei un premio anche per la citazione in fondo. Ci vorrebbe un Ariosto per narrare con leggerezza questo mondo impazzito che non e' in grado neanche di andare su lune o cumuli di soazzatuea a cercare e trovare il senno.
Si, se questa europa non fosse un ursula kallas di faccendieri a bruxellles forse l'europa di un drago che non sa leggere neanche il colpo a senso unico dei dazi .. volerebbe splendida in aurei lidi.
Anche io se avessi le ruote sare una bici, ma solo perche' sono passati i tempi delle carriole.
Mollare l'Ucraina e attaccare con tutti i mezzi possibili Israele per deferirlo a qualsiasi tribunale di luoghi civili sarebbe il minimo e la carta giusta da giocare.
Giusto per quel minimo di decenza che difetta.
Se l'europa chiudesse semplicemente i commerci con Israele e negasse le basi nato sui territori per aiutare i genocidi sarebbe un buon inizio. Poi magari riprendersi anche le basi sui propri territori e non lasciarle agli scorrazzatori del cernis privi di qualsiasi giurisdizione sui loro crimini.
Per iniziare e per continuare una pensioncina a draghi e svariati soggetti che e' giusto che vadano a allevare nipoti o fare volontariato in periferia. Magari vedono come hanno conciato il mondo.
Prepariamoci a un mondo dove i pompieri si trasforneranno in incendiari, ma per fuocherelli piccoli, giusto nel caminetto in salotto.
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