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L'ora più buia

di Pierluigi Fagan

[Rompo momentaneamente il format del blog che in questa pagina principale ospita -in genere- solo articoli e studi mediamente approfonditi. Pubblico invece un post delle 8.00 di stamane sulla mia pagina fb, scaturito dalla notizia del giorno. Trattandosi di fatto geopolitico che è non l’unica ma una delle principali questioni intorno a cui articolo le mie riflessioni, corre l’obbligo data la rilevanza degli eventi.]

download6518L’ORA PIU’ BUIA (h. 03.00). “Allora capo, facciamo che prendiamo tre palazzine vuote di periferia e ci picchiamo sopra un centinaio di missili che fanno BUM! BUM! BUM! dicendo che sono centri di ricerca su i gas venefici. Facciamo tipo alle 3 ora locale così è buio, la gente sta a casa e non corriamo rischi, i fotografi immortalano le scie dei missili perché una immagine vale più di mille parole. Lei va in televisione e fa il pezzo da padre severo ma giusto, io chiamo russi ed iraniani e gli do le coordinate dei lanci pregandoli di star calmi che se manteniamo tutti le palle ferme, nessuno si fa male e ne usciamo tutti alla grande, ok?”

Così, alla fine, deve esser andata e meno male. Avrebbero potuto farlo già due giorni dopo il presunto attacco quando è arrivato il cacciatorpediniere D. Cook ed avrebbero dimostrato la stessa cosa ed in più anche di esser svegli e sempre sul pezzo. Lo hanno invece fatto quando la faccenda s’era intricata assai e si rischiava di non saper più come uscirne senza perdere la faccia. Vedremo nei prossimi giorni ma l’impressione, anche leggendo i pezzi dei giornali mattutini, è che qualcuno voleva il colpo grosso, qualcuno voleva trascinare gli USA al first strike per iniziare una escalation da manovrare in un senso ben più ampio, rischioso e drammatico. Invece del first strike hanno avuto l’one shot, Armageddon è rinviato, anche questa volta la terza guerra mondiale non è iniziata, delusione.

Delusione dei commentatori e pioggia di penne occidentaliste avvelenate su Trump, pallone gonfiato da sgonfiare con pennini appuntiti che fa quello che non dovrebbe e non fa mai quello che dovrebbe. Immagino le telefonate tra Netanyahu, May, Macron e gli amici americani che vedevano sgonfiarsi il trappolone messo in scena, anche stavolta è andata male. L’impressione è che, per l’ennesima volta, noi si sia sopravvalutata l’intelligenza e la sofisticatezza delle élite occidentaliste.

Solo pochi giorni fa abbiamo espulso ben 150 diplomatici russi per una ragazza poi dimessa dall’ospedale ed il padre che oggi mangia, legge il giornale e piano piano si sta rimettendo chissà da cosa visto che il presunto gas a cui si è sostenuto fosse stato esposto è incurabile e letale al 100%. Dopo quella bella prova di improvvisazione e cialtroneria, si è ripetuta la scena questa volta muovendo intere flotte, concitati Consigli di Sicurezza, scontri di civiltà, giorni del giudizio e gli Avengers che a proposito escono con il nuovo episodio nelle migliori sale il prossimo 25 Aprile.

L’ora più buia è quindi quella in cui sta sprofondando l’Occidente, una gloriosa civiltà che sembra aver le idee sempre più confuse, che mena fendenti a vuoto, che scambia la realtà per il cinema come neanche l’ultimo dei Veltroni, che combatte coi selfie ed i tweet e non si raccapezza più in un mondo che gli sta inesorabilmente sfuggendo di mano.

Intanto pare che a Parigi sia morto Haftar e Macron che ha due TGV fermi su tre e ha rischiato di diventare un meme eterno della vasta collezione delle figure di m. stile Powell, ora si trova con un problema in più. Anche il neo rieletto al Sisi e lo stesso Putin, perdono il loro campione nel teatro libico e vedremo come si riapriranno i giochi colà.

Il conflitto titanico permanente tra West and the Rest (di cui abbiamo spesso parlato più seriamente e da ultimo qui), continua. L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole. Peccato che il sole, notoriamente, sorge ad Oriente e che l’Occidente sia il luogo del tramonto.

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[La citazione pare provenga da Paulo Coelho che i miei lettori e lettrici sapranno non essere esattamente un mio riferimento culturale. Ci stava bene però nel contesto, spero verrò perdonato]

Comments

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ARMANDO
Sunday, 15 April 2018 08:51
Ci penserà Israele a fare di tutto affinchè scoppi la guerra vera.
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