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Augias, Scurati, Vecchioni: il suprematismo eurocentrico diventa cabaret

di OttolinaTV

ab6765630000ba8ab4ab2833f85caf2c479e4161.jpegSocrate, Spinoza, Cartesio e, ancora, Hegel; addirittura Marx: voi, miseri beduini, che vi lamentate tanto perché 16 mila anni fa vi si tagliava la testa nelle miniere del Congo Belga e si infilava su un palo per spaventare le cornacchie, ce li avete avuti? Su, citami lo Shakespeare della Guinea Bissau, il Pirandello dell’Indocina, il Leopardi della Ande: sapete una sega voi, popo’ di lanciatori di banane!

Fino a poco tempo fa, se una qualsiasi persona sprovvista di certificazione dell’ASL si fosse pronunciata in questo modo, sarebbe stata sommersa di insulti ed esposta alla gogna mediatica; sabato scorso, invece, è stata osannata da una moltitudine di ultra settantacinquenni prelevati dalle RSA dalla Coop in cambio di un maxi sconto sul prossimo acquisto di pannoloni monouso. Il palco della manifestazione dei Repubblichini è stata una vera e propria apoteosi di suprematismo eurocentrico, manco fossimo a metà dell’800, una sfilata di vecchi maschi bianchi appartenenti alle finte élite finto-democratiche e finto-progressiste che facevano esattamente quello che i vecchi rincoglioniti hanno sempre fatto: inventarsi un passato idilliaco messo a repentaglio da immaginarie invasioni barbariche. Non poteva che finire così; lo diciamo da anni: l’uomo bianco ha dominato il pianeta per 5 secoli, si è macchiato di ogni forma di crimine e, attraverso il crimine e la violenza, ha rapinato tutti gli altri. E, grazie a questa rapina sistematica, ha nutrito dinastie di Vecchioni, di Serra, di Augias e di Scurati, ai quali veniva concesso il lusso di non lavorare nemmeno mezza giornata in tutta la loro vita in cambio di un po’ di propaganda sulla superiorità del giardino ordinato; e ora che i barbari alla favoletta del giardino ordinato hanno deciso di non prestare più nessuna attenzione, con la complicità di mix di farmaci non sempre dosati alla perfezione (perché non ci sono più le badanti di una volta) non possono che sbroccare male e sparare minchiate orientaliste a casaccio.

C’è una cosa, comunque, che contraddistingue il suprematismo di Vecchioni da quello della destra di governo: loro sono rimasti agli anni ‘70 e ce l’hanno con tutti quelli che allora venivano considerati sottosviluppati e che ora pretendono di sedersi a tavola con i popoli civili; Vecchioni, invece, è rimasto proprio a fine ‘800 e negli incivili ci include anche gli statunitensi. “La cultura è nostra” dice di noi europei; “Loro”, cioè gli statunitensi, “non sanno cosa sia”. Della serie: quando noi portavamo la civiltà nell’America Latina a suon di stermini, questi erano ancora nelle galere inglesi, ‘sti zoticoni! Quello di Vecchioni non è suprematismo occidentalista, come quello ostentato da Meloni e soci; è proprio il più classico degli eurocentrismi, la testimonianza specchiata di una civiltà ormai inesorabilmente decaduta, auto-relegata ai margini della storia e che sa solo farfugliare frasi sconnesse e luoghi comuni su come lo schiavista avrà pure i suoi difetti – nessuno lo nega – ma vuoi mettere la sua proprietà di linguaggio? Vuoi mettere la conoscenza del galateo?

E chi c’è che incarna meglio il galateo e le buone letture del buon vecchio Corradone Augias? Al suo cospetto, anche i reali inglesi sembrano dei parvenu; d’altronde, come diceva il buon Luciano de Crescenzo, “Quando voi vivevate ancora sugli alberi e vi dipingevate la faccia, noi eravamo già froci”. Per l’occasione, Augias s’è improvvisato addirittura stratega geopolitico perché si sa: quando hai una solida formazione umanistica alla base, ti puoi occupare un po’ di tutto. Augias ci avverte che è in corso uno scontro globale e che questo scontro globale, ovviamente, non ha niente a che vedere con la rivolta degli schiavi; non c’è nessun impero da abbattere: è solo uno scontro tra 3 selvaggi dello stesso livello “per il possesso del mondo” e visto che i selvaggi – cioè tutti gli altri, perché non sono europei, e quando noi eravamo già froci vivevano sugli alberi (e, in buona parte, ci vivono ancora) – si scannano per imporre il loro dominio sul resto del mondo con la violenza, noi che dobbiamo fare? Armarci fino ai denti e fare in modo che i selvaggi che si scannano per il dominio del mondo, invece che 3, diventino 4! Non so se è chiaro: cioè, anche facendo finta che il suprematismo eurocentrico sia una prospettiva legittima e non un crimine qual è, come ogni fondamentalismo nazionalista, la brigata RSA che conduce la piazza dei Repubblichini, come inevitabile, ha problemi proprio con la logica di base. Io sono buono e civile, gli altri sono cattivi e buzzurri: non dico “mi devo organizzare per evitare che il mondo cada in preda alle faide tra cattivi e buzzurri”; dico che devo diventare cattivo e buzzurro pure io e spartirmi il mondo con loro: “Possiamo essere il quarto protagonista di questo scontro titanico” dice Augias.

L’intervento di Corradone, però, alla fine un pregio ce l’ha, perché lui, tutto sommato, che né lui, né tutti quelli che lo stanno ascoltando ci stanno a capi’ un cazzo a un certo punto lo ammette: “C’è una parte di ingenuità in voi”, dice; anzi, in noi, in noi “che stiamo qui a entusiasmarci per un’idea astratta, imprecisa, vaga”. Insomma: per una puttanata. Però, dice Augias, se questa puttanata la accompagniamo con “uno slancio vitale, un entusiasmo, una fiducia”, allora il futuro ci sorriderà: cioè, non importa se quello che dico è una puttanata; l’importante è crederci. Almeno qui, tra di noi; tanto, chi ce s’encula? Non è che stiamo a fa’ sul serio. E lo dice proprio: noi spariamo un po’ di minchiate random, ma “poi, certo, verranno i politici, quelli che sanno come aggiustare le cose”; altro che la piazza che sposta la politica! Dubito che Augias lo dica con una lucidità che mi pare evidente non abbia, ma involontariamente coglie lo spirito profondo di quella piazza, l’utilità che ha fatto sì che pezzi consistenti di potere l’abbiano convocata e sostenuta; quella piazza deve assolvere il ruolo che da 30 anni è del centrosinistra: riempire di puttanate random le masse confuse degli ex militanti dei partiti e delle organizzazioni del lavoro e consegnarle all’ordoliberismo guerrafondaio e classista dell’élite tecnocratica europea. E’ così che questa gente – consapevole, o meno, che fosse – si è guadagnata un lauto stipendio negli ultimi 30 anni, né più, né meno.

E, quindi, non poteva mancare il più cringe in assoluto dei cantori di quell’élite tecnocratica: Antonio Scurati; ve lo ricordate? “Esimio presidente Draghi”, scriveva nel luglio 2022 subito dopo le dimissioni di San Mario Draghi da Goldman Sachs, “lei ha bruciato le tappe di una carriera formidabile. Ha retto le sorti di una nazione e di un continente, le ha tenute in pugno con il piglio del dominatore, sorretto da una potente competenza, baciato dal successo, guadagnando un posto di tutto rispetto nei libri di storia”; ora, implorava Scurati, “le chiedo di umiliarsi”, “di scendere a patti con la miseria morale che accompagna la condizione umana dei politicanti”, che è “mortificante per tutti”, e di “rinnovare la sua disponibilità a governare il Paese”. Raggiungere di nuovo quelle vette è complicato anche per un virtuoso come il nostro amatissimo figlio di M, però apprezziamo il fatto che comunque c’ha provato. Antonino ha provato a fare un elenco di tutte le cose che noi europei, secondo lui, non siamo; e prima di tutto, dice, “Non siamo gente che invade Paesi confinanti, o che rade al suolo le città” che, però, non mi convince del tutto: Baghdad, tipo, non è una città? E Kabul? Ci sarà un misunderstanding su cosa è una città o cosa no! Ma allora Belgrado? Fossero stati Augias o Vecchioni avrei pensato alla demenza senile, che ci sta, ma Scurati è pure abbastanza giovane: com’è possibile che si sia confuso cos’ tanto? Antonino, poi, sottolinea che “Noi non massacriamo e torturiamo civili con gusto sadico”: tendenzialmente, lo facciamo fare agli altri, tipo quando aiutiamo gli USA a fare arresti extra-giudiziari sul nostro territorio; però, dice Scurati, perlomeno noi non tagliamo finanziamenti ad associazioni umanitarie, a parte quando abbiamo tagliato i finanziamenti all’UNRWA nel bel mezzo di un genocidio, rendendoci potenzialmente complici agli occhi della Corte di giustizia internazionale. Intendiamoci, dice Scurati, son tutte cose che abbiamo fatto anche noi, eh? Ma 80 anni fa, quando molti, troppi italiani erano fascisti; mica come ora: ora sono 80 anni che abbiamo smesso di farlo! Ciao, sono la patria italiana e oggi sono 80 anni che non bombardo una città e non torturo un civile.

Comunque, in realtà, non sarebbe così da scherzare, eh? Cioè, noi qui pensiamo che per questa gente scendere sul piede di guerra, chiedere più armi, ricordare la superiorità della nostra civiltà rispetto al mondo di beduini che ci circonda e invocare il ritorno dello spirito guerriero nei nostri giovani per vederli crepare al fronte mentre fanno paralleli letterari dottissimi con la letteratura di inizio secolo scorso in qualche salotto televisivo, sia una scelta facile, da fare a cuor leggero: niente di più falso! Ce lo ricorda Elsa Fornero su La Stampa; d’altronde, chi meglio di lei? Lei che, già in passato, mentre annunciava agli italiani che avrebbero potuto smettere di lavorare soltanto da dopo morti, si lasciava travolgere dall’empatia e dalla commozione in mondovisione? E, anche a questo giro, lo strazio non è da meno: Il riarmo è una ferita, titola il suo corsivo, ma serve a stare uniti; Elsa ci tiene a raccontarci che uno dei suoi nipoti sta andando a fare uno scambio scolastico con Monaco, che è veramente una cosa interessantissima, un aneddoto avvincente che serve per sottolineare quanto ormai siamo tutti uniti. D’altronde, l’aveva sottolineato anche Corrado Formigli dal palco dei Repubblichini: per lui l’Europa era l’Erasmus a Londra; che originalità! Che capacità di cogliere le contraddizioni principali di un’epoca! Elsa fa tutto ‘sto smandruppamento di palle sul noiosissimo scambio del nipote per giocare di nuovo la solita carta della nonna comune dal cuore umile e arrivare a dire che sì, al Parlamento europeo anche lei avrebbe votato per ReArm Europe, ma “con una spina nel cuore”, proprio come le pensioni. Ma proprio per esorcizzare questa spina nel cuore, poi, “Se fossi stata sabato a Roma sarei stata in piazza con la bandiera europea”; forse meglio che non c’eri, allora, che nella gita di gruppo dell’RSA coi punti della Coop, qualcuno che (grazie alla tua riforma) in pensione c’è andato dopo con meno soldi, c’è e, magari, delle tue lacrime di coccodrillo non gliene po’ frega’ de meno.

Comunque, visto che tutta sta pagliacciata era solo per far affermare a un po’ di boomer che noi europei semo noi e tutti l’artri non sono un cazzo, mi sono andato a guardare due numerini su come i selvaggi beduini stanno reagendo a terremoto Trump, e quanto so’ arretrati rispetto a noi civili europei e ai nostri 800 miliardi per riarmare l’Europa e per creare l’ennesima bolla finanziaria; e ho scoperto che, forse, se invece che guardarci l’ombelico ci guardassimo intorno, forse qualcosina da imparare ci sarebbe. Stamattina l’Ufficio statistiche cinesi ha pubblicato i dati sull’andamento dell’economia nei primi due mesi del 2025 ed è andato tutto sensibilmente meglio del previsto: per la produzione industriale era attesa una crescita del 5,3%, (che per noi è pura fantascienza); la crescita reale è stata del 5,9. Per le vendite al dettaglio era prevista una crescita del 3,8 e, invece, è stata del 4; e per gli investimenti in beni fissi, invece del +3,2 previsto, si è registrato un bel +4. Ma la cosa più interessante è che di fronte a questi dati, la Cina, che (al contrario dell’Europa) militarmente è minacciata sul serio, e da una potenza che spende in armi 3 volte più di lei, invece che buttare i soldi sul riarmo ha deciso di buttarli per far crescere salari e welfare: la Cina, infatti, per il 2025 ha previsto un aumento della spesa militare di appena il 7%, poco superiore alla crescita del PIL, e quindi manterrà il rapporto tra spesa per la difesa e PIL sostanzialmente invariato, intorno all’1,5%; l’Europa di Socrate e Spinoza, con ReArm Europe vuole arrivare al 3,5.

Quei selvaggi dei cinesi, piuttosto, pur non avendo Cartesio e Shakespeare, stanno approvando quella che il South China Morning Post definisce “il pacchetto di politiche per incrementare la spesa dei consumatori più completo che il Paese abbia mai varato negli ultimi quattro decenni”: il piano, spiega la testata di Hong Kong, mira a “rendere le persone più sicure di spendere e più stabili nelle loro aspettative”; per farlo, il governo promuove la crescita dei redditi attraverso l’incremento dell’occupazione, l’aumento del salario minimo e l’aumento delle ferie retribuite. Sono previste inoltre misure massicce per diminuire il costo che le famiglie devono sostenere per servizi di assistenza sia per l’infanzia che per le persone anziane; insomma: più salario diretto e più salario indiretto sotto forma di welfare, mentre noi tagliamo letteralmente tutto per riarmarci fino ai denti. La superiorità dell’Europa per 500 anni è stata sostanzialmente questo: una civiltà di guerra fondata sulla violenza e lo sfruttamento; non sono proprio sicurissimo che sia il caso di andarne così orgoglioso come Serra, Vecchioni e i soci Coop. E non sono sicurissimo che sia proprio una cosa da ostentare in pubblico con tutta questa arroganza; che sì, invece che per riarmarsi fino ai denti i cinesi i soldi li usano per migliorare la vita delle persone.

Ma ho qualche dubbio che l’appello allo spirito guerriero di Scurati, a questo giro, sia sufficiente per imporre la nostra civiltà decaduta agli altri con la violenza; così, a occhio, se non vogliamo diventare i pariah del mondo nuovo che, tra mille contraddizioni, sta avanzando inesorabile, questi propagandisti suprematisti sarebbe il caso di mandarli #tuttiacasa. Per farlo, visto che chi non è suprematista o rincoglionito (o entrambe le cose) una Repubblichina pagata dagli Elkann non ce l’ha, ci servirebbe come il pane un media che, invece che ribadire la superiorità dell’uomo bianco, dia voce a chi se ne frega dei bianchi, dei neri, dei grigi e dei fucsia e, molto semplicemente, sta dalla parte del 99%. Aiutaci a costruirlo: aderisci alla campagna di sottoscrizione di Ottolina Tv su GoFundMe e su PayPal

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Comments

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Giorgio Stern
Sunday, 23 March 2025 08:49
Sono appena sceso dall'albero e, appena arrivato nei vostri Paesi, sono andato subito a vedere le gare sportive, le gare col pallone.....
Pensavo che il vostro fosse un luogo abitato da bianchi.
Giorgio Stern (adopero questo pseudonimo)
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Italo Pelinga
Saturday, 22 March 2025 18:59
Analisi condivisibile anche se ormai abbiamo sdoganato il "politicamente scorretto" come paradigma di giudizio "corretto" su tutto e tutti. Poi il sarcasmo fastidioso, per un boomer come me s'intende, sarcasmo che però magicamente si arresta quando si parla della Cina. D'accordo, quello che conta non è il galateo ed è vero che l'ipocrisia è il male peggiore, ma state attenti alla supponenza che dà fastidio parecchio, anche a molti di quel 99%.
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Alfred
Saturday, 22 March 2025 20:06
Ottolina ha un suo modo spesso irritante di dire le cose. A volte fanno persino incazzare.
Al netto di certi interventi tra il serio e il Vernacoliere li apprezzo, proprio perche' almeno sono in grado anche di farci e farmi incazzare tra la melassa e la nebbia bon ton, politicamente corretra o woke o come cavolo vi va di chiamarla. Perche' se e' vero che molti tra il 99% possiamo essere infastiditi e' anche vero che molti tra il 99% ormai sono in grado di infastidirsi solo perche' ci sono aggettivi orrendi o satire feroci. Nessun fastidio per una realta' mortalmente orrenda e diritti violati e guerre incipienti, basta un po' di cipria e cadiamo come falene verso la luce. Ben vengano linguaggi scomodi e feroci anche con analisi non perfette se hanno il potere di darci una schiaffo e dirci... Sveglia!!!
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Nicolai
Friday, 21 March 2025 16:08
Sulla Cina, penso sia necessario fare degli studi approfonditi, perché e' chiaro che c'e' molta approssimazione e ripetizione dei pregiudizi creati dalla propaganda anglosassone gia dai tempi dei fumetti del dopoguerra. Non si tratta di dare una definizione una volta per tutte. La storia e' movimento continuo, contraddizioni che si superano e poi riprendono. Non c'e' una linea stabilita. La Cina, cosi come tutti i paesi si muove in un processo che, guidato dal PCC, anela a costruire una società socialista. La quale non avviene per definizione dopo la presa del potere politico. Cio' non avvenne nemmeno nella Rivoluzione Russa. Lenin nei sui discorsi, poi pubblicati come scritti economici, constato', primo che non e' possibile costruire il socialismo se non a scala mondiale, e che al momento il primo compito e' sviluppare le forze produttive, aumentare la produttività del lavoro, raggiungere e superare l'economia della Germania. Non solo ma chiamo' e offri ad aziende capitaliste estere di investire in Russia, proprio allo scopo di apprendere dal capitalismo la gestione e l'organizzazione della produzione. Per molti cio'equivale a una bestemmia, ma e' la realtà. Dopo i tentativi con le Comuni in Cina il processo indicava la necessita' di sviluppare la produttività del lavoro, vincere la povertà, per questo bisognava apprendere dal capitalismo, per poterlo poi superare nella competizione mondiale. E' chiaro, come era chiaro a Lenin, che apprendere dal capitalismo comportava il pericolo di scivolare e perdere la bussola per orientarsi verso il fine socialista. Ma sono i rischi che non sono evitabili. Se la coscienza e' viva si supereranno. Il capitalismo ha impiegato piu' di tre secoli per affermarsi. Il socialismo forse avrà bisogno di meno tempo. Tuttora siamo nel mezzo di un processo.
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Lella
Friday, 21 March 2025 15:55
Grande Ottolina! Il ripasso su Scurati di cui non conoscevo i trascorsi è veramente illuminante. Ma quale apologia della Cina? Io ci faccio dei trip sul capitalismo di Stato dato che Keynes rimane solo un caro ricordo, mentre ci provo a cercarmi forme di partecipazione popolare che siano una vera democrazia. Non ci ricordiamo che 50 anni fa allora si che c era l apologia della Cina di Mao che come tutte le cose umane diverse cappelle le ha fatte. Ma tutta questa enfasi per la UE, che è una cosa diversa dall 'Europa, è non sapere di non sapere (ignoranza) oppure è non volere di sapere? Mi viene in mente Trump che continua a chiamare America gli States e nessuno gli ha ancora fatto sapere che sono due cose diverse. È inoltre curioso che l epoca del suprematismo europeo sia incarnato da esili figure femminili, assatanate contro il pericolo russo. Come femminista mi vergogno per questo squallido esempio di omologazione alla deviata antropologia maschile della forza e della morte. Si vede anche da questo che siamo al declino della civiltà europea forse proprio perché è la culla di un Occidente devastato dall ideologia capitalista ma anche dal suo millenario antropocentrismo arrogante e distruttivo.
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Irene Starace
Saturday, 22 March 2025 09:53
Anch'io mi ero persa la lettera di Scurati a Draghi. E' di un tale servilismo fantozziano che sembra una parodia. Come siamo caduti in basso!
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kruzaros
Friday, 21 March 2025 13:14
vecchioni e augias ,ok già,sentiti,essendo co-vecchianeo, ma scuriati nonzo; è grave ignoranza?
non leggo giornali e non cucco tivvi da lunga pezza ho cultura tecnica di base che mi ha permesso di lavorare e tirar su famiglia ma non mi ha permesso di perder tempo dietro a scura...ggie pre-vendute .
è grave? pazienza continueranno a foraggiare anche col mio involontario contributo i suddetti scura ggioni, che per... essiloro è quel che conta.
non cambieranno però la realtà del mondo con le loro ciance
e la realtà è che l'€U non conta un cacchio così come noi cittadin non contiamo un cacchio dentro l'€U ,e ancora una volta (sarà la terza) ci faremo rompere le corna dalla Russia in nome e per conto della G.B. - Royal Maxon- CITY of ...
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Max
Friday, 21 March 2025 08:25
Tutto molto condivisibile, ma perché quella sparata stupida sui "froci" che abbassa decisamente il livello? Ce l'avete coi "froci", per restare a questo simpatico linguaggio? Inoltre, tutta questa apologia della Cina, che va molto di moda, la trovo un po' avventata: la Cina resta comunque interna al paradigma capitalistico, e completamente avviluppata da questo, e il welfare attuale che riesce ad offrire fa parte del gioco (come peraltro accadde in Europa durante i "30 anni gloriosi", dove il welfare contributi in modo sostanziale alla crescita economica). Adesso è la Cina che sta recuperando, in tutta fretta, il tempo perduto, ma il dispositivo all'interno del quale si muove è lo stesso, i cardini restano il mercato, lo Stato, il denaro, la merce, e non dubito che anche lì presto o tardi i nodi verranno al pettine (in gran parte sono già presenti). In sostanza, anche se cambiano i fattori, il prodotto non cambia, e il risultato resta quello: rimaniamo dentro la follia turbo capitalistica (che è folle anche se togliamo il "turbo") e non se ne esce rimestando all'interno del solito pentolone. Sempre che se ne voglia veramente uscire, certo.
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Alfred
Friday, 21 March 2025 10:44
... quella sui froci e'una battuta di De Crescenzo (viene correttamente citato a scanso di copyright) e non era detta da DeCrescenzo con offesa, ma con ironia napoletana, viene poi ripresa con sarcasmo toscanaccio e un po' stride. Vabbe' il Marrucci ha le sue licenze poetiche, ma non mi risulta sia da iscrivere tra gli omofobici. Se sbaglio ricordatemi episodi concreti.
Per quanto riguarda la Cina non credo si faccia apologia di chissa' che. Viene chiamata in causa come confronto al delirio di vecchioni e c.
La Cina non sara' la patria del comunismo come daltronde l'europa non e' il giardino di borrell, ma i suoi 5000 anni di storia testimoniano che non oggi, ma nella storia, l'occidente tanto osannato gli fa un baffo. Mi esprimo male e mi sembra che lei voglia sentirsi dire che la Cina e' brutta e cattiva. Se le serve diciamolo, ma diciamo pure che per quanto capitalista ha delle sue strutture che consentono di livellare cio' che e' in alto (ogni tanto i ricchissimi sono ridimensionati, brutalmente) e sollevare cio' che e' in basso. Non sara' comunismo, ma e' una cosa che somiglia a una socialdemocrazia in salsa rossa. Perfettibile? Certo, perfettibilissima, ma a tenore del warfare che si prospetta nell'occidente dei greci, dei latini e delle latrine direi che il lavoro che devono fare i due popoli e' parecchio diverso come quantita' e qualita'. Veda lei se dobbiamo ripartire dal periodo pre rivoluzione francese che lavoro ci aspetta. Perche' siamo in un periodo pre rivoluzione francese? Perche' le elite di questo mondo in cui viviamo oltre a non avere in nota (ideologicamente o praticamente) i pochi principi ereditati da quella rivoluzione borghese se ne catafottono di tutte le poche conquiste successive. Siamo in mano a commissioni europee di non eletti che pur di stare in piedi e dare vita ai loro piani idioti e scellerati non ci faranno rimpiangere il re soleil quanto ad accentramento e gestione del potere.
I nostri governi fasulli e pusillanimi non hanno neanche un briciolo di spirito della Fronda.
Non stia a pensare alle battute infelici e allo status della Cina. Le battute infelici scappano a tutti, la Cina si gratta e grattera' le sue rogne, si concentri sul prossimo riarmo europeo con le pezze al culo e alle prossime guerre europee, tra europei che coinvolgeranno i nostri figli. O pensa che andra' diversamente? che andava cosi (guerre in europa) lo avevo detto dai primi vagiti della nuova campagna di Russia per interposti ucraini, ma la realta' sta superando i miei incubi peggiori. Abbiamo perso non la capacita' di analisi (marxista o vattelapesca), ma qualsiasi anticorpo sociale che ci faccia trovare ributtanti le Von delirati, le kallas baltiche i panzer tedeschi ecc. Il delirio demente di chi ha stronzeggiato alla manifestazione per l'europa quale che sia dovrebbe spaventarci a morte. Altro che froci, altro che Cina, se non muoviamo il culo a dire che non vogliamo svenarci per il riarmo ed essere ridotti ad ucraini questi ci mettono in mano il moschetto ci danno le scarpe di cartone e un vestito estivo (sai il cambiamento climatico) e ci mandano a terminare l'opera che due campioni occidental- europei avevano iniziato 80 e rotti anni fa.
Invito a concentrarsi su questo e assicuro (perche' li conosco) che molti gay non sono meno preoccupati del futuro (li aspetta la trincea) e che i cinesi ... bhe i cinesi staranno a guardare in diretta la versione da farsa idiota degli stati combattenti ... loro hanno passato la fase qualche millennio fa, ma non ditelo a vecchioni o augias
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Arsenio
Monday, 24 March 2025 11:28
Alfred. Quindi ritiene che la Cina non possa praticare una politica estera che faccia ricorso alle armi, ad esempio intervenendo in una guerra civile africana o centrasiatica, perché non è nella sua tradizione. Ritiene inoltre che i lavoratori cinesi di basso rango siano in buone condizioni o possano comunque migliorarle più di quelli europei l, grazie alla benevola, paterna autorità del Partito.
Di tutto ciò molti dubitano, anche quando non condividono la politica occidentale. E insomma, una certa sinistra si è già affidata all'ammirazione di sistemi politici "altri" perché non riusciva a cambiare le cose nella sua parte di mondo e, quindi, voleva credere che altrove il mondo migliore ci fosse già. Non è finita benissimo.
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Alfred
Tuesday, 25 March 2025 07:46
Scusi, io non ritengo niente. La Cina e' una Nazione popolosissima, un Potenza mondiale, una Potenza tecnologica ecc, puo' fare tutto quello che fanno le nazioni analoghe, sia di peggio che in meglio. A me interessa Cosa la nazione in cui vivo e il potere occidentale in cui siamo intruppati fa, in concreto, non in potenza. Quello che vedo e subisco qui, ora e' quello su cui vorrei focalizzarmi e agire. O lei crede che noi (qualsiasi cosa ne pensiamo) possiamo agire per cambiare la Cina? Con una guerra? Una guerra condotta dalla von delle battaglie? Da trump? Dagli alieni?. Una volta gli insegnanti ci dicevano di stare in tema, sarebbe utile, a mio avviso, stare in tema con la nostra realta'. I cinesi hanno fatto svariate rivoluzioni nei loro millenni (vada a vedere il concetto di mandato del cielo ove applicato a inperatori che con le loro azioni dimostravano di non godere del mandato celeste) e hanno un certo allenamento anche recente con Mao o con le proteste locali. Noi dagli anni settanta siamo rintanati in un benessere piccolo piccolo (per chi lo ha) intontiti da ideologie e ragionamenti che neanche un Fanfani si sarebbe bevuto, forse e' il caso che cominciamo a pensare se non necessitiamo di un piccolo rigurgito di dignita'.
O non e' chiaro che ci deprederanno per foraggiare le aziende belliche e mandarci di nuovo in guerra? Contro la russia, contro altri europei, contro gli alieni. O a lei rassicura che con un raggiro parlamentare la Germania abbia cambiato la costituzione e deciso un riarmo pesante? Si ricorda come e' finita neanche 100 anni fa? Andreotti (non esattamente un mio punto di riferimento) diceva che amava la Germania tanto da volerne in vita due. Al netto della battuta arrivera' forse il tempo in cui potremmo chiederci se aveva torto. O trova intelligente una europa che si indebitera' per 1000 miliardi (gli 800 sono l'inizio) non per scuola istruzione sanita' infrastrutture, ma per il riarmo?
Stiamo vedendo l'inizio e la invito a chiedersi se 3 o 5 anni fa lei avrebbe pensato a una possibilita' del genere. Tra altri 3 o 5 anni c'e' il caso che mentre ci bombardiamo a vicenda ci chiederemo come e' stato possibile. Mentre questo accade il mio problema dovrebbe essere la Cina o il galateo? Davvero?
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Max
Friday, 21 March 2025 13:15
Accidenti che risposta, grazie anche perche' e' per molti versi interessante e condivisibile. Solo due cose: non ce l'ho particolarmente con la Cina rispetto, che so, all'Europa o che altro. Voglio solo sottolineare che a mio avviso si corre il rischio, in tempi di affanno come questi, di mitizzare un po' troppo la Cina e pensare che possa in qualche modo rappresentare una soluzione ai catastrofici problemi causati dal capitalismo. Questo sarebbe un errore, che ci porterebbe una volta di piu' su una strada sbagliata, facendoci perdere ancora tempo ed energie. La Cina fa parte del problema, non ne e' la soluzione.
Per i "froci", invece, certo, ho inteso che voleva essere una "battuta" ripresa dal personaggio De Crescenzo, pero' anche qui inviterei a stare attenti: a suon di fare battute su queste cose, si arriva a sbeffeggiare quella che, oramai in modo dispregiativo, viene chiamata cultura woke, e a leggere la questione di genere come l'ennesimo tentativo di distrazione di massa da parte del potere, mentre invece la questione dei diritti di genere e transgenere, a mio avviso, e' importante e va tenuta nella giusta considerazione. Che poi il potere riesca a recuperarla, come fa un po' con tutto, per metterla a valore e crearci sopra un business, non ne inficia l'importanza e la serieta'.
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Alfred
Friday, 21 March 2025 17:09
Voglio solo sottolineare che a mio avviso si corre il rischio, in tempi di affanno come questi, di mitizzare un po' troppo la Cina e pensare che possa in qualche modo rappresentare una soluzione

Capisco le sue attenzioni e la sua voglia di galateo, vero e' che stanno arrivando tempi in cui ai massacri quotidiani facciamo il callo, ma ci sentiamo a posto se censuriamo la parola froci detta in qualsiasi contesto. Condivido che non e' una carineria pero' preferisco sorvolare sia sulla Cina (che si smazzi i suoi problemi e mi sembra che i cinesi siano perfettamente in grado di farlo) che sul froci. Pure i gay (si guardi il bel film pride per capire di quali gay parlo) sono perfettamente in grado di diffendersi da parole dette per offendere. Almeno quelli che conosco non hanno aspettato nessuna cultura woke per farlo e le assicuro che quanto a risposte sanno essere feroci, a ragione e con poco galateo, per intenderci. Non voglio fare le pulci, capisco la sua sensibilita', ma ci tengo a ribadire che il galateo presto sara' l'ultimo dei nostri problemi. Saremo sommersi da debito (oltre alla montagna attuale) depredati e produttivi in armamenti che saremo chiamati a usare nelle trincee (qualsiasi trincea va bene, vanno consumati per liberare magazzini e produrre ancora) e a crepare come carne da cannone. Davvero ci ricorderemo della parola froci e della struttura della Cina (che tra l'altro ci vendera' parecchio materiale per la vita e per le armi visto che da sola la Von delle battaglie non riuscira' a miracolare)?
Abbiamo sottovalutato ( non personalmente, ho l'ulcera da allora) quello che ci stavano facendo fare in ucraina, tutti avulsi dalla realta' e attenti agli avverbi e al galateo, vediamo di non ripetere l'errore sottovalutando le von dei carri armati e le kallas che abbaiano in trincea. Non sono fenomeni di folklore, sono la morte vestita di rosa che porta la falce nascosta dietro la schiena. La morte per noi, ovviamente.
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Nicolai
Thursday, 20 March 2025 19:57
Ottimo! Bravi! Siete gente sveglia!
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