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mondocane

Ebrei, sionismo, Israele, antisemitismo… Caro Travaglio

di Fulvio Grimaldi

Caro Direttore,

A scopo di chiarezza e di onestà d’intenti premetto: meno male che esistono il Fatto Quotidiano, il suo direttore, e sue punte di diamante della categoria, quali Luttazzi, Ranieri, Robecchi, Basile, Palombi, Barbacetto e quasi tutti gli altri.

Ti rinnovo la stima e la riconoscenza per quello che tu e il tuo giornale fate per contrastare e battere il pianificato degrado dell’informazione nella nostra parte di mondo. Questo mio apprezzamento è condiviso dalla maggioranza dei miei interlocutori. Per evitare il rischio, umanamente comprensibile, dell’accettazione acritica di una tua clamorosa, ma non inedita, deviazione da quella che è una riconosciuta correttezza storico-professionale, tanto sorprendente quanto gravida di deformazioni cognitive, mi premetto di diffondere questa lettera. Serve per rimediare, con una divergenza dettata dalla realtà storica e attuale, alla sua eventuale mancata pubblicazione.

Nel tuo editoriale e in una tua risposta al lettore Giovanni Marini del 9 agosto, vanno rilevati errori e falsità di una portata inconciliabile con la precisione e onestà con la quale sei solito affrontare questioni politiche e storiche. E’ sorprendente come, in un giornalista di eccezionale correttezza e competenza, possa aver prevalso sulla realtà lapidaria dei fatti un approccio preconcetto, antiscientifico, determinato forse da trasporto sentimentale.

Nell’editoriale ci sono affermazioni apodittiche che utilizzano il solito scudo Netanyahu a copertura di una storia quasi centenaria di illegalità, abusi, crimini etnici, per cui si rimprovera la mancata distinzione tra ebrei e israeliani e tra israeliani e il loro governo. Peccato che la quasi totalità della comunità ebrea internazionale supporta, se non la giunta politico-militare dell’”unica democrazia in Medioriente”, però quanto questa va infliggendo dal 1947 ai legittimi titolari di questa terra. Peccato che ripetuti sondaggi appurano che dai due terzi ai tre quarti degli ebrei israeliani condividono quando la giunta va facendo in Cisgiordania e Gaza.

Ne porti un esempio sul tuo giornale con le corrispondenze dell’israeliana “anti-Netaniahu” Manuela Dviri: lacrime sugli ostaggi e sui soldati IDF, ciglio asciutto, anzi cieco, su 2 milioni in corso di eliminazione e 10.000 “ostaggi”, spesso torturati, detenuti al di fuori di ogni legittimità, nelle carceri israeliane. Una distinzione diventa difficile.

Quanto alla risoluzione ONU sui due Stati, che tu rivendichi fu una decisione a maggioranza dell’assemblea generale dominata dagli USA, che così evitarono la legittima risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Una spartizione che assegnava alla minoranza immigrata ebraica la maggioranza del territorio. I governi arabi che, secondo te, “scatenarono quattro guerre in 25 anni per cancellare Israele”, intervennero, prima, per fermare il terrorismo ebraico di Irgun e Haganah contro villaggi palestinesi. Poi tre volte aggrediti con operazioni pirata e attentati, prima di rispondere (io c’ero), per evitare che fosse cancellato il popolo arabo di Palestina da coloro che definisci “politici illuminati della sinistra socialista” (sinistra socialista de che, Direttore? che escludeva non solo dal socialismo, ma dal diritto a restare e vivere, sette milioni di autoctoni).

Sì, politici illuminati sulla via del Grande Israele, pianificato da Ben Gurion, Golda Meir e relativi mandanti del recupero colonialista, attuato dai successori a spese di milioni di titolari di quella terra espulsi e centinaia di migliaia di arabi trucidati sul posto e in vari paesi.

Politici illuminati della sinistra socialista, che affidavano a ufficiali dell’esercito vincitore della Guerra dei Sei Giorni (preceduta dalla distruzione a terra, in tempo di pace, dell’aeronautica egiziana e siriana) la guida di comitive di giornalisti nella visita ai territori conquistati e alle popolazioni sconfitte. Avevo contestato uno di tali ufficiali per avermi indicato i corpi di soldati egiziani in decomposizione, lasciati ai lati della strada verso Gaza, con il commento “L’unico arabo buono è l’arabo morto”. Commento poi da me ritrovato sui muri delle case palestinesi saccheggiate dall’IDF durante Piombo Fuso, 2009. E avevo criticato gli insulti che aveva poi abbaiato contro gli amministratori palestinesi di Rafah, schierati contro un muro. Me ne vennero le percosse di quell’’ufficiale e poi l’espulsione dal paese. E Netanyahu ancora non c’era. C’erano gli illuminati politici socialisti di sinistra…

Esalti come generose concessioni dello Stato colonialista etnico e repressivo i trattati di Camp David e Oslo che, sul terreno, confermarono, a una dirigenza palestinese mutatasi in collaborazionista a tradimento di un popolo impegnato nella resistenza nelle sue varie forme, tutte legittime, delle Intifade e della lotta armata, l’occupazione militare sotto farlocche forme di amministrazione civile dei collaborazionisti. Sarebbe stato il 96% e poi il 100% dei territori occupati. Quelli incessantemente riempiti da insediamenti di fanatici coloni armati e frantumati in piccole riserve indiane da un sistema viario che esclude accessi e connessione.

Quanto alla “democrazia” garantita dal fatto che “politici, giornali, intellettuali, militari, magistrati e cittadini contestano il governo”, forse andrebbe rilevata l’inezia razzista di una democrazia riservata agli occupanti e garantita da un muro di divisione alto 9 metri e da sistematici raid e razzie contro quanto resta delle comunità palestinesi, titolari millenari di quella terra.

Potrei aggiungere una considerazione storica che ti sfugge completamente. Chi, tedesco, polacco, russo, statunitense, britannico, francese, giunge in quella terra, se ne appropria e ne caccia o uccide i titolari millenari, non ha alcun rapporto storico con esso e tanto meno alcun diritto a intestarselo. E’ una abnorme operazione colonialista di un colonialismo europeo sconfitto e rilanciato dagli USA, priva di ciò che fonda nazioni e relativi Stati: la comunità storica, etnica, magari plurietnica, culturale, linguistica, territoriale. Qui invece abbiamo una struttura fondata sull’inedito principio della comunità confessionale, corroborata dall’invenzione di una discendenza, raccontato da un libro di leggende, da una tribù di aggressivi nomadi alla caccia di popoli e della loro terra. Domani ci sarà qualcuno che pretenderà uno Stato in Friuli per gli Avventisti del Settimo Giorno.

Passiamo alla lettera del tuo lettore e all’affinità che rispettosamente affermi tra costui e i nazisti di Hitler.

Giovanni Marini esprime un pensiero che legittimamente accompagna molti e anche i migliori di noi quando coltivano il dubbio socratico: c’è qualcosa nel comportamento degli ebrei attraverso la Storia che li caratterizza e che potrebbe determinare un giudizio negativo, l’antisemitismo? L’usura a loro riservata e ai cristiani ipocriticamente inibita e che si perfeziona oggi con il ruolo guida del più vorace capitalismo e il controllo quasi totale della finanza e di buona parte dell’economia in Occidente? L’indubbio settarismo confessionale che diventa di comunità separata da tutte le altre in ogni contesto nazionale e che su questo prevalgono? La creazione di una statualità in Israele fondata sull’apartheid, vale a dire sull’eccellenza della componente fattasi maggioritaria e, con la convinzione, aristocratica e biologicamente ingiustificata, dell’unicità assoluta, garantita da un dio esclusivo autonominato e garante, a imitazione di quello predatore della bibbia, del diritto a prevalere su chiunque altro in assoluta impunità: “Gott mit uns”?

Il tuo lettore si pone una domanda incisiva e forse decisiva e che riporta alle mie considerazioni sulla tua collaboratrice israeliana: perché questo popolo è inerte (se non complice) di fronte al genocidio operato dai suoi dirigenti e ora perpetuato dai 900mila coloni invasori dai metodi e propositi nazisti?

Direttore, tu rispondi con un sillogismo: “Chi subì il genocidio è morto nei lager, quindi oggi non può compiere alcun genocidio”. Peccato, però, che i genocidati di allora siano presi a pretesto (vedi Finkelstein: “L’Industria dell’olocausto”) e quindi rimessi in azione, per il genocidio di chi se ne dice l’erede. E, visto che condanni addirittura l’ipotesi provocatoria che il lettore pone, alla luce dei fatti, circa un sionismo, forma di imperialismo razzista, come imprinting innato, non credo che dovresti, prima di salvarti l’anima con il Netanyahu che definisce terroristi tutti i palestinesi, chiederti come mai costui governa, in democrazia, da trent’anni. E viene contestato solo perché non libera gli “ostaggi”.e sacrifica il suo esercito contro una Resistenza di popolo invincibile. Resistenza ovviamente “terrorista”.

E poi, cosa diceva Agata Christie, che tu indubbiamente apprezzi, caro direttore? Due indizi, tre indizi… Qui gli indizi sono tanti quanti i giorni dell’occupazione israeliana della Palestina. E anche di più, quando penso al ruolo di Microsoft, Google, Meta, Amazon, X, Apple, Palantir…. con i loro staff di (ex)agenti Mossad, Shin Beth, IDF.

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Comments

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Jimmie M.
Sunday, 17 August 2025 00:18
1295 Re Edward I caccia i Guidei dall'Inghilterra per 300 anni
Fine 1400 Spagna. Giudei cacciati dalla Spagna in blocco
1500 Nessun Gesuita puo' diventare tale se non prova che la famiglia non ha connessioni o infiltrazioni giudaiche per almeno 5 generazioni
1635 Dall'Olanda (rifugio dei Giudei espulsi) la cabala giudaica finanzia Cromwell e la guerra civile in Inghilterra.
1649. Cromwell taglia la testa a re Charles I
1700 circa. William I re d'Inghilterra, importato dall'Olanda/Germania non parla neanche inglese.
1800. Seconda meta' . Disraeli (nomen omen) primo ministro inglese.
1918. Inghilterra concede (in pratica) la Palestina ai Giudei.
1948-1967-2025 I giudei occupano la Palestina e praticano genocidio
1911 The New York Times October 31, 1911... Appello per salvare 6,000,000 di giudei in Russia
1919 Altro appello del "Chicago Tribune" per salvare 6 milioni di giudei in Russia
1921 “The Chicago Tribune,” July 19, 1921 Appello per salvare 6 milioni di giudei in Russia
1921 New York Times E’ critico salvare 6,000,000 giudei dalla fame in Russia
1939 The Jewish Chronicle, April 7, il destino di 6,000,000 giudei e’ in ballo
1940 The Palm Beach Post –Dr. Nahum Goldmann, administrative committee chairman of the World Jewish Congress, (Tuesday Morning June 25, 1940 ) se I nazisti vincono 6 milioni di guidei moriranno
Primo 1900. 6.000.000 giudei viventi, sanguinanti soffrono per salvare il sionismo - citazione da discorso del Rabbino Wise a una convention di enti di beneficenza ebraici a Chicago
September 23, 1911 - 6.000.000 di giudei sanguinano e soffrono per il sionismo - Rabbino Wise a una convention di enti di beneficenza ebraici a Chicago
1914 – Houghton Mifflin Company: "...continua martirio incruento di 6.000.000 di ebrei in Russia attraverso l'applicazione delle leggi antisemite di questo paese"
1918 TURTLE MOUNTAIN STAR, ROLLA, N. DAKOTA - titolo “Jews Are Fighting For A Homeland – October 6, 1918 - Cinque o sei milioni di ebrei, sradicati dalle dittature e sballottati dalle tempeste economiche, potrebbero dipendere dallo sviluppo della Terra Santa, ora sotto mandato britannico.
1953 La “Jewish Encyclopedia” pubblica che in Germania, durante la 2° guerra mondiale si stima che 350,000 giudei abbiano perso la vita nei campi di concentramento.
NOTA. Solo a Dresden pochi giorni prima della fine della guerra i bombardamenti alleati causarono la morte di 135,000 civili. Stessa cifra o superiore anche in simile bombardamento di Hamburg. Vale a dire 270 mila vittime in soli due bombardanenti in due citta'.
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andrea battinelli
Saturday, 16 August 2025 22:09
Sicuramente Travaglio sopravvaluta la "sinistra socialista israeliana". Ma chi parla di "comportamento degli ebrei attraverso la Storia che li caratterizza e che potrebbe determinare un giudizio negativo, l’antisemitismo" vaneggia. Identifica un'entità, gli "Ebrei", che esiste monolitica solo nella mente infelice dei fascisti. Ciò lo induce all'errore (simmetrico a quello di Travaglio) di indulgere generosamente sui regimi al potere negli stati arabi del passato, attribuendogli sincera ed esclusiva intenzione di difendere i Palestinesi. Che infatti, in qualità di profughi scampati in tali stati, sono stati trattati con una generosità senza pari, giusto?
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Michele Castaldo
Saturday, 16 August 2025 16:27
Ma Travaglio indossa una maschera e al dunque è costretto a levarsela e venire allo scoperto. Di che meravigliarsi?
Grimaldi, uno che sa quello che dice sia di cuore che di testa, al dunque gli chiede conto, e può essere certo che un personaggio come Travaglio e il suo entourage caldeggiato da La 7 (e quello di cui c'è dietro) continuerà a fare - finché è possibile - il pesce in barile finché la ragione della forza prevarra' sulla forza della ragione.
Michele Castaldo
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Hermann
Saturday, 16 August 2025 10:02
Leggendo un po’ di libri di storia e pur togliendo la tara per chi sono i vari autorisi si vede con assoluta chiarezza che il sionismo è un progetto colonialista ….
Voi gente che vivete qui , fuori dal mondo civile , fatevi da parte , he ci pensiamo noi…..ci occuperemo noi delle vostre terre e vedrete che alla fine ne avrete benefici anche voi …. Vi porteremo la civiltà ….vedete di non opporvi , altrimenti saranno dolori …

I sionisti sono stati bravissimi a convincere le potenze vincitrici delle due guerre mondiali e poi l assemblea dell onu ad assegnargli delle terre in cui vivevano dei nativI ( che non li volevano)
.fu un successo diplomatico strepitoso ma alla base dell’operazione c’era lespropriazione forzata di terre e di case e l’imposizione di una nuova legge senza che i nativi potessero avere verbo, e an che se l’avessero avuto la differenza di potere di incidere sulla politica internazionale era abissale.

Il diritto di esistere non è per lo Stato di Israele ma per la gente che abita quelle terre , ebrei inclusi ovviamente , come succede , o dovrebbe succedere dalle nostre parti ……il diritto di formare una nazione ,o due ,ce l hanno gli abitanti di quella terra , se vogliono
Non si deve imporlo con una risoluzione presa a 10 mila miglia di distanza da persone. che per lo più nemmeno sanno dove sta quella terra.
Tutto è nato da qui….Chi ha commesso questo abominio ora dovrebbe trovare una soluzione che non può essere lo sterminio di chi ha già subito un’ingiustizia abissale
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Alfred
Friday, 15 August 2025 17:22
La situazione e' seria, io non lo sono
Quindi mi pongo domande, guardando soprattutto a situazioni subite da chi ebreo non era, ma non rientrava nella definizione di razze degne di restare in vita per i nazifascisti.
Gli slavi? Anche, ma loro da spazio vitale (riluttante) per nazi se la sono cavata con 27 milioni di morti.
Forse se hitler avesse vinto anche parecchi italiani non esattamente biondi sarebbero vissuti come persone di serie b, o avrebbero riempito i cimiteri per fare spazio alle bestie bionde.
Ma lasciamo perdere questi dettagli perche' in parallelo alle persone di origine ebraica (anche non praticanti, non si trattava di religione, si andava a vedere il pedigree) in contemporanea nei campi ci fini l'altra minoranza che da secoli vagava per l'Europa. A volte negli stessi campi anche se in spazi separati perche' sembra che i rom si siano ribellati piu volte.
A parte questo entrambi i popoli vedevano il comune destino.
A fine guerra non ci furono destini comuni. I sionisti e i loro sponsor coloniali si intestarono (grazie al sionismo e a un libro di favole) il diritto di dare ai reduci di origine ebraica uno stato, spodestando un popolo che tanto era gia colonia brittannica. I rom ricordavano i loro morti, ma nessuno si prese la briga di risarcirli con una fetta di Baviera o con l'alto adige. Solo dagli anni 60 si comincio' a parlare del loro sterminio, ma la cosa non ha mai passato la soglia dell'indignazione collettiva
Perche' vi tedio con cose che sapete benissimo. Perche' mi faccio domande, alcune ve le propongo.
Perche' dopo la guerra e l'olocausto sistematico non di uno, ma di due popoli non si e' pensato a soluzioni politiche (di diritto, di risarcimento) nei territori colpevoli per entrambi i popoli e in uguale misura?
Perche' per anni si e' parlato intestandosi l'olocausto ebraico senza menzionare, manco per errore, i rom?
Perche' gli stessi reduci dai campi che avevano in genere piu istruzione e mezzi non hanno quasi mai parlato dei rom e chiesto giustizia e diritti per tutti?
Per decenni il mondo e' stato inondato (e giustamente) della memoria dei lager, ma sembrava che gli unici ad avere subito e ad avere diritti (Soprattutto di spodestare i palestinesi, non a reclamare la Baviera) fossero le persone di origine ebraica.
Due pesi e due misure?
Ma va?
Due pesi e diversi interessi, per esempio coloniali?
Ma va
Perche' stupirsi di quello che oggi fanno i sionisti che allora rastrellarono le comunita' ebraiche irretendole in un sogno coloniale?
Fortunatamenre non tutti aderirono e oggi i neturei karta o gli ebrei che si considerano iraniani e vivono in Iran ci ricordano che ci sono ebrei che non si fanno dettare l'identita' da hitler (una identita' come razza, il copyright non e' mio, se non erro fu un ex membro della knesset a dire che lui non voleva essere definito da hitler) perche' l'ebraismo non e' il sionismo, ma una religione e solo chi la pratica e' ebreo, non i milioni di scappati di casa da parecchie nazioni che al massimo portano i nomi dei loro nonni.
Quindi il problema cade sugli ebrei?
No, gli ebrei nell'europa cattolica furono perseguitati e sotto Hitler macellati. Non esiste nessun comportamento degli ebrei (come collettivita', lasciamo perdere i reati dei singoli) che possa giustificare questo abominio. Come non esistono comportamenti dei rom (come collettivita') che possono giustificare le persecuzioni e il porraimos cui furono costretti e neanche le ruspe di oggi.
Ma dubito che cosidetti rappresentanti delle comunita' sioniste oggi intenti a cavillare sulla parola olocausto si chiedano cosa significa chiedere le ruspe sui campi rom.
Sull'olocausto il sionismo ha impostato una cambiale da far pagare a chi fa piu comodo. Con l'illu sione che uccidendo, spodestando e terrorizzando e destabilizzando l'intorno vivranno in eterno. Poveri idioti.
Cosa avrebbero potuto fare dopo i campi di concentramento?
Ci sono comunita' ebraiche in europa? Si? Avrebbero potuto (e dovuto e preteso) starci tutti in europa a lottare per un momdo dove i diritti sono rispettati e l'ebraismo e' una religione come un'altra. Avrebbero potuto farlo insieme ai rom, non solo nei film.
Ma il sionismo e gli sponsor cristiano sionisti e geopo1litici reclamavano altro, questo che stiamo vedendo in atto. Fortunatamente il mondo capisce che avere subito un genocidio non ti da il diritto di praticarne a tua volta.
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Francesco
Friday, 15 August 2025 16:50
Contrariamente a quanto scrive Grimaldi, la "quasi totalità della finanza" in Occidente non è ebraica: basta qualche ricerca su chi gestisce i maggiori istituti finanziari per rendersi conto che gli ebrei sono sovrarappresentati in quell'ambito, in proporzione alla percentuale di popolazione che sono ma non sono maggioritari.

Grimaldi sostiene pure che per gli ebrei conta più l'appartenenza religiosa di quella nazionale. Fatti relativi a questo, relativi al periodo anteriore al nazismo e a quello successivo? Ad ogni modo, non c'è dubbio che l'avere un'identità diasporica, transnazionale, duplice( tedeschi ed ebrei, francesi ed ebrei e così via )abbia contato e contribuito, tra le altre cose, alla sproporzionata presenza di ebrei tra gli intellettuali nell'Otto/Novecento.

Diversi popoli( tanti? )nel corso del tempo sono caduti nel nazionalismo aggressivo e hanno anche promosso genocidi.
Per Grimaldi quello israeliano è dovuto non a vicende storiche ma ad una costante natura giudaica.
E questo sito gli dà pure spazio.

È per me la conferma di come la sinistra comunisteggiante d'oggi abbia perso la bussola: non sa cosa sia l'internazionalismo, è solo antioccidentale, pronta ad accettare qualsiasi cosa in tale quadro, si tratti pure - ad esempio - dell'economia di guerra russa, elogiata da Ottolina TV come modello di politica pro lavoratori, oppure del recupero dei più classici luoghi comuni antiebraici.

Va bene signori, non vi disturberò più con interventi di questo tipo. Sappiate solo, per quel che vale, che ho avuto in passato un certo interesse per voi e non l'avrò più. Magari parlo anche per altri. Così vanno le cose nei tempi torbidi.
Adieu.
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Alfred
Friday, 15 August 2025 19:35
Io non amo stare a fare le conte che fa lei. Chi ama farle dovrebbe andare a vedere anche statistiche di altri ambiti. Es quanti milanesi ricoprono certi incarichi o quanti tedeschi sono ricchi, in che misura e in giro per il mondo. Vedra' delle belle cifre come i polli di Trilussa, soprattutto se circoscrive non solo l'appartenenza territoriale, ma a certe classi sociali. Ha mai considerato gli svizzeri anche durante e dopo la seconda guerra mondiale?
Istaele da 70 anni e' l'ucraina del medioriente. Un dito nel culo piu strategico e ricco di petrolio e risorse. Poche settimane fa quando israele stava per alzare in volo di nuovo, again, gli aerei per ricominciare con l'Iran il sicuramente sionista Usa ha messo l'alt e il cane si e' fermato. Cosa significa? Significa che il padrone dopo avere contrattato con gli houti e avere fatto una ammuina in Iran non si sentiva di spalleggiare un'altra demenza sionista. Non perche' e' buono, ma perche' c'era il rischio che non solo israele le buscasse, ma pure gli Usa. Perche' quindi l'iran non ha insistito? ma perche' anche per loro le distruzioni non sarebbero state simpatiche. Le affronteranno solo se non possono evitare.
Ritornando a bibi e ai suoi scellerati se domani donald desse alt su gaza istaele si fermerebbe. Non lo fara' perche quello che bibi sta facendo ai palestinesi va bene anche ai padroni di tutta l'enclave e al loro elettorato cristiano sionista.
Ed e' inutile cercare chi comanda chi. Gli Usa hanno lasciato fare con l'attacco all'Iran perche' se andava bene raccoglievano pure loro. Sono dovuti intervenire per evitare che l'iran riducesse in briciole il loro bullo, che invece deve finire il lavoro a gaza e seminare zizzania nei dintorni. Poi raccoglieranno quel che c'e' da raccogliere. Ne consegue (almeno per me) che se un giorno per salvare il grasso culo Usa gli istaeliani dovranno essere abbandonati gli Usa non avranno attimi di esitazione. Salveranno quelli che reputano necessari, gli altri ... abbiamo visto che fine hanno fatto gli afgani che collaboravano, vedremo la fine che fara' zelenski. Per tacere di quella che faremo noi poveri coglioni europei quando ci avranno spolpati.
Illudersi che israele ha potere perche' abitata da ebrei e' superficiale. Il figlio di bibi vive in Usa e da dei codardi ai soldati che bibi manda a macellare e crepare. Che esista una distinzione di classe anche nel mondo ebraico?
O lei davvero crede che i falashia siano ricchi banchieri e chi protestava per i salari e gli affitti (per classe medio piccola ebraica, i palestinesi non esistevano da lungo tempo) prima del 7 ottobre siano tutti membri di consigli di amministrazione?
O non crede che quelli dei consigli di amministrazione, sempre e in tutti i conflitti, non preferiscano stare in poltrona ad aspettare gli esiti? in caso di sconfitta non fa schifo riciclarsi prontamente anche tra le classi alte degli avversari di ieri e senza controllare religioni o appartenenze.
Un brutto mondo?
Si, parecchio brutto
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Francesco
Friday, 15 August 2025 21:19
Replica a me concetti che andrebbero replicati a Grimaldi. È lui a chiedersi, con l'aria di chi chi già sa la risposta, se gli ebrei non siano soggetti negativi per tradizione culturale, se non si siano attirati l'antisemitismo proprio per questo, affermando in più che dominano la finanza.
Un tempo la sinistra avrebbe bollato tali argomenti come fascisti, avrebbe compreso( credo )che la politica israeliana è simile a quella degli antisemiti di un tempo, non l'effetto di caratteristiche che gli antisemiti di un tempo avversavano.
Ora argomenti come quelli di Grimaldi sono accettati e discussi.
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Alfred
Friday, 15 August 2025 22:51
Chiedo venia, avevo frainteso il testo di Grimaldi. Francamente trovo sia idiota discutere di finanza ebraica e altre cazzate. Con che intento? Riformulare le idiote categorizzazioni di un tempo? Proprio mentre la cosa prioritaria e' fermare un genocidio commesso .... da chiunque. Un genocidio e' un genocidio, e' un genocidio.
Temo che il senso di impotenza giochi brutti scherzi, piuttosto che riconoscere l'impotenza si finisce con far giganteggiare i colpevoli. Sono giganteschi si, ma non perche' sono di origine ebraica, ma perche' un mostruoso stato che si crede padrone del mondo li trova utili e pure servizievoli, con qualche presunto colpo di testa che subito rientra non appena il padrone ordina.
Se il padrone del mondo sara' costretto a ridimensionarsi i sionisti seguiranno quel destino.
In piccolo spero e opero (boicotto i prodotti) perche' questo avvenga sia per lo sponsor che per il cane, in attesa che sempre piu stati condannino e boicottino entrambi. Anziche' concentrarci su idiote discussioni sarebbe piu utile aiutare le persone a trovare sollievo con piccole azioni come il boicottaggio. Personalmente ho risposto ad amici e persone insospettabili dando indicazioni in merito. Per una volta non sono stato io a insistere, ma loro a chiedere, con insistenza. Serve a poco se siamo pochi, servira' di piu quando saremo molti e costringeremo gli stati a fare altrettanto. Non maciullate i neuroni con pippe da savi di sion che se anche fossero vere Non servono. Se servono servono solo a consolare gli impotenti nella volonta" perche' si ha la conferma (fasulla) di essere davanti a mostri invincibili. Non e' cosi, israele e' uno sputo di terra e ha una economia, il suo padrone (che chiede il pizzo al mondo) idem, passiamo a cose concrete (boicottiamoli entrambi) da far crescere e incentivare.
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paolo regolini
Friday, 15 August 2025 15:20
Condivido in toto Grimaldi
Pure io ho scritto a Travaglio qualche giorno fa
"Ciao Marco,
da tempo non ti scrivo ma continuo a leggere il Fatto, che resta il miglior (superlativo relativo) quotidiano italiano (non che ci voglia molto) ma, (superlativo assoluto) ottimo a prescindere dalla miserabile compagnia.
Stra-bello il tuo editoriale odierno (Paghiamo noi).
Dissento invece dalla tua risposta al Sig, Silvestro Coco sul tema in oggetto.
Gli stati arabi e i palestinesi si opposero giustamente alla decisione ONU 1947 (l'ONU per fortuna è criticabile quando sbaglia) sia perché dava più terra ai sionisti che erano un micro percento dei palestinesi sia soprattutto in principio perché non è lecito dare terre abitate per millenni da centinaia di migliaia di indigeni locali a chicchessia. Punto.
Sarebbe come se oggi gli Zoroastriani cacciati dai mussulmani e poi dallo Scià pretendessero una Patria in Iran o altrove.Follia.
Ma gli Zoroastriani sono niente, i Sionisti invece..
La verità storico-politica è che a inglesi e francesi (Dreyfus docet) le comunità ebraiche erano sgradite e quindi meglio levarseli di torno con la scusa di un popolo (??? concetto romantico assai improbabile) senza terra. Per di più con la scusa della bibbia che di sacro ha nulla e comunque non ha diritto di cittadinanza nel laico consesso internazionale (maledette le religioni, utile strumento in mano agli stati per illudere e opprimere i popoli (in hoc signo...)
E guarda caso li mandarono in mezzo al petrolio a far i cani da guardia dell'occidente.
Che sapeva benissimo quanto i sionisti fossero suprematisti e guerrafondai, quindi con annunciatissimo esito della brillante operazione (primo capitolo la Nakba e poi via di seguito da 80 anni).
Ti suggerisco la lettura (oltre ovviamente a Ilian Pappé e Shlomo Sand israeliani ed ebrei di religione/cultura, credo) di Rashid Khalidi (A hundred years' war on Palestin) storico e figlio di un Rappresentante palestinese presso l'Onu e prima la Società delle nazioni, in possesso quindi di informazioni di prima mano al di là di quanto hanno fatto scoprire gli archivi israeliani (sottolineo israelini ) desecretati negli anni 80 del secolo scorso.
Con simpatia sincera e radicale dissenso sul tema in oggetto
paolo regolini"

Riporto pure un passaggio di J. Sachs sul FQ del 14 agosto
"... Il sionismo ha indebolito o posto fine a innumerevoli comunità vivaci di nostri correligionari in tutto il mondo. È ironico che quando i sionisti convinsero il governo britannico nel 1917 a emanare la Dichiarazione Balfour, l’unico ebreo nel Gabinetto, Sir Edwin Montagu, si oppose strenuamente, affermando di essere un cittadino britannico ebreo, e non membro di una nazione ebraica: “Affermo che non esiste una nazione ebraica. I membri della mia famiglia, ad esempio, che vivono in questo Paese da generazioni, non hanno alcun tipo di comunanza di vedute o di desideri con alcuna famiglia ebraica in qualsiasi altro Paese, al di là del fatto che professano, in misura maggiore o minore, la stessa religione”. In questo contesto, vale anche la pena ricordare che la Dichiarazione Balfour afferma chiaramente e inequivocabilmente che “nulla sarà fatto che possa pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina”. Il sionismo ha fallito questa verifica. "

Tutto ciò è bene sappia Travaglio e il mondo intero
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