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Vaccino. Squalene, thimerosal e altre piacevolezze

Debora Billi

pandemia pandemicIeri sera ascoltavo distrattamente Primo Piano, su Raitre. Un medico -non ricordo chi fosse- dopo aver sostenuto che l'influenza A è dieci volte meno pericolosa dell'influenza normale (in realtà è 72 volte meno pericolosa, ma sono dettagli) ha poi schizofrenicamente continuato con un panegirico del vaccino. Per la prima volta si è illustrato l'adiuvante MF59, ovvero lo squalene: si vede che comincia a diventare famoso anche presso l'opinione pubblica, visto che finora lo si è trattato come il convitato di pietra. Insomma, secondo l'illustre scienziato lo squalene è assolutamente innocuo, perché "è naturale e già prodotto dal nostro organismo".

La spiegazione, forse rivolta a noi ignorantoni, ha molto poco di scientifico: anche gli ormoni, ad esempio, sono naturalissimi e prodotti bontà loro dalle nostre ghiandole, eppure tutti sappiamo cosa succede se si prendono ormoni in eccesso rispetto alla produzione standard. Lo stesso vale per decine di altre sostanze.

Ma cos'è lo squalene? E' anzitutto un idrocarburo (sempre a me toccano), viene prodotto da molti organismi, squali in primis, inoltre è un precursore degli steroidi, del colesterolo e della vitamina D. Ha una sua utilità, infatti viene usato anche come integratore alimentare e inserito in creme cosmetiche per le sue virtù idratanti. Proprio un bravo ragazzo.

Ma come spesso accade per le cose buone c'è il risvolto della medaglia. Tutt'altra faccenda, infatti, è iniettarselo. Che succede quando si inietta lo squalene? Che il sistema immunitario accorre in massa a combatterlo, e già che ci si trova ha una risposta migliore anche al principio del vaccino. Fin qui la teoria: un po' terra-terra, direi. Manca però la parte fondamentale: il sistema immunitario, nella sua logica, non si limita a combattere lo squalene surrettiziamente introdotto dall'esterno, ma da quel momento avversa anche tutto lo squalene presente nell'organismo. Le conseguenze?

Qui si fa interessante. Uno studio (pubblicato da Experimental and Molecular Pathology ) sostiene che il 95% dei veterani affetti da Sindrome del Golfo presentano anticorpi per lo squalene, ed a tutti era stata somministrata tale sostanza attraverso un vaccino contro l'antrace. La cosa più inquietante è che altri 20 mila soldati che non avevano mai partecipato alla guerra ma erano stati vaccinati, avevano sviluppato la medesima patologia che include artrite reumatoide, problemi di equilibrio, e alla memoria, dolori muscolari e persino il morbo di Lou Gehrig.

In seguito a queste polemiche la FDA americana ha vietato l'uso di squalene nei vaccini, e infatti tale additivo (prodotto in Italia...) non esiste nel vaccino americano contro l'influenza A. Qualche dubbio devono averlo anche in Europa, se in Germania è scoppiato uno scandalo perché i politici hanno ricevuto un vaccino senza additivo mentre alla popolazione viene appioppata la versione più chiacchierata.

Ma mentre tutti si preoccupano, e giustamente, dello squalene, nel bugiardino gentilmente messo a disposizione da Repubblica appare un'altra bestia nera: il famigeratissimo thimerosal. E' un conservante che contiene il 48% del proprio peso in mercurio, ed è talmente tossico (specialmente per i reni ed il sistema nervoso) che, dopo una rumorosa battaglia popolare, gli organismi sanitari europei e americani lo hanno bandito dalla produzione di vaccini per bambini. Ogni anno vengono infatti prodotti milioni di vaccini antiinfluenza appositamente per i bambini e senza thimerosal. E' il caso anche del vaccino per l'H1N1, mentre la vaccinazione dei bambini è tanto intensamente pubblicizzata? Non si sa, e probabilmente no: nessuno ha rassicurato sull'assenza del thimerosal né su una versione apposita per bambini.

Infine, un accenno alla sperimentazione del vaccino, che si è svolta nel giro di un paio di mesi appena. Certo, i vaccini sono sostanzialmente tutti simili e più che collaudati, ma consideriamo anche che un vaccino si sperimenta più che altro per verificare che nessuno stramazzi al suolo all'istante. Dei danni che sopravvengono in mesi ed anni successivi, chi potrà mai dare la colpa ad un vaccino? Anche se c'è già chi stramazza, come in Svezia (4 vittime) e anche in Italia.

Le persone si chiedono allora cosa fare. Consideriamo i freddi dati: come noto, 8.000 morti l'anno scorso per l'influenza normale in Italia. Sono, con un generoso range di sei mesi, 44 morti al giorno. Immaginiamo ora i telegiornali che ogni giorno forniscono, con lo stesso allarmismo di oggi, un bollettino di vittime pari a 44 morti, di cui almeno 8 sono giovani o bambini. Chiedetevi allora cosa fareste: fuggire in campagna? Chiudersi in casa? Mettersi in quarantena? Vaccinarsi con qualunque cosa?

Eppure lo scorso anno abbiamo vissuto come se niente fosse, e non ci siamo neppure vaccinati. Sapete perché? Perché il telegiornale non ha raccontato niente.

 

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