Una notevole dichiarazione delle Brigate Al-Qassam
di Il Pungolo Rosso
La dichiarazione del portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Obaida, che qui riportiamo (*) è notevole almeno per due aspetti.
Anzitutto perché mostra che nonostante i terribili colpi ricevuti, la resistenza palestinese a Gaza si sta riorganizzando per una lunga guerra di logoramento contro l’esercito occupante. Un logoramento che ormai viene ammesso pubblicamente perfino in Israele, mentre non compare mai sui “nostri” giornali e nelle “nostre” tv.
1 soldato israeliano su 8 tra quelli che hanno agito a Gaza, è “mentalmente inidoneo” a tornare in servizio, ha accertato l’università di Tel Aviv, poiché soffre di sintomi gravi di disturbo post-traumatico (PTSD), ed è in crescita il numero dei suicidi – ufficialmente sono soltanto 42, ma nei primi giorni di luglio ne sono avvenuti almeno 5. Sui morti e i feriti la banda Netanyahu tace o mente; è certo – però – che sono in numero rilevante, tant’è che il suo governo è da tempo alla ricerca di mercenari. E, a rischio addirittura di cadere, vorrebbe – dato lo stato di necessità – reclutare anche gli ultra-ortodossi.
Nonostante decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti; nonostante la decimazione del quadro dirigente della resistenza; nonostante l’attività delle milizie traditrici di Shabab, Khanidek e Khalas al soldo di Fatah e di Israele; nonostante il sadismo dell’operazione Gaza Humanitarian Foundation con i massacri a ripetizione delle persone che cercano un po’ di cibo o di acqua; nonostante l’illimitata quantità di bombe, mezzi, munizioni, risorse energetiche e di spionaggio messi a disposizione dello stato sionista dai suoi grandi protettori (Stati Uniti e Unione europea) e dai suoi grandi e piccoli complici sparsi in tutto il mondo; la resistenza palestinese non alza bandiera bianca.
Appena il 7 luglio a Beit Hanoun, nel nord della striscia di Gaza, le brigate Al-Qassam hanno portato a termine quella che è stata definita una “imboscata complessa”, costata molti morti e feriti (anche ufficiali) alla divisione Netzah Yehuda dell’esercito occupante, per questo esercito “uno dei peggiori fallimenti militari dal 7 ottobre”, che a stento è sfuggito alla censura militare immediatamente imposta sulla vicenda. Se Abu Obaida afferma, come fa, che “la resistenza a Gaza è la più grande scuola militare per la resistenza di un popolo contro i suoi occupanti nella storia contemporanea“, chi può osare dargli torto?
L’altro motivo per cui questa dichiarazione è davvero notevole è la furia con cui viene denunciato “il tradimento dei leader della nazione islamica e araba, delle sue elite, dei suoi scienziati”, la loro passività, la loro complicità con la mostruosa macchina di morte sionista: “non esentiamo nessuno dalla responsabilità di sanguinare sangue e non escludiamo chiunque abbia la capacità di muoversi secondo la sua capacità e influenza”. La sola eccezione è per “i nostri fratelli in Yemen che hanno costretto il nemico ad affrontare” un altro fronte di combattimento, i soli – oggi – a meritare il saluto della indomita resistenza palestinese. Mai il giudizio di condanna delle classi dirigenti della “nazione islamica e araba” era stato così chiaro e tagliente.
La durissima esperienza in corso sta bruciando le residue illusioni nelle classi proprietarie e nei loro stati, che pure a parole deprecano l’operato sionista. E possiamo essere certi che sta forgiando, a Gaza e ovunque i palestinesi sono stati dispersi dal colonialismo sionista-occidentale, una nuova generazione di militanti che volgerà le proprie speranze di reale aiuto e solidarietà solo in direzione delle masse sfruttate e oppresse del mondo “islamico e arabo” e dell’intero pianeta.
Raddoppiamo qui l’impegno a fare tutto ciò che sta in noi per allargare e rendere più incisive la mobilitazione e le iniziative contro la logistica di guerra italiana che nutre il genocidio, per danneggiare gli interessi dello stato, delle imprese e delle università israeliani in Italia, per denunciare il patto organico (la legge 94 del 2005) che salda, anzitutto nella cooperazione tra le rispettive industrie militari, gli interessi del colonialismo sionista e dell’imperialismo italiano. (Red.)
(*) La riportiamo senza apportare alcuna correzione alla traduzione, sebbene questa non sia, in alcuni passaggi, del tutto adeguata.
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Portavoce delle Brigate Al-Qassam, Abu Obaida, in un discorso in diretta:
➡️Sono passati quattro mesi da quando il nemico ha ripreso la sua aggressione dopo aver rotto i trattati e rinnegato l’accordo fatto con la resistenza. Il nemico è tornato per cercare la sua presunta vittoria, per continuare il suo sadismo contro civili e bambini, e per praticare il passatempo delle sue bande nella distruzione sistematica di quartieri e città
➡️Negli ultimi mesi, abbiamo causato la morte o il ferimento di centinaia di soldati nemici, e migliaia che soffrono di malattie psicologiche e traumi. I nostri combattenti sorprendono il nemico con nuove tattiche e metodi dopo aver appreso lezioni dalla guerra e dal confronto più lunghi nella storia del nostro popolo
➡️La guerra è stata riassunta dalla fermezza della resistenza, dalla pazienza del nostro popolo e dalla vergogna e disonore dell’occupazione. Il nemico ha annunciato l’operazione “Carri di Gedeone”, che non somiglia a nient’altro che alle pratiche di bande sporche e codarde.
➡️Il nostro nemico è fornito dalle forze ingiuste più potenti del mondo con convogli non-stop di armi e munizioni.
➡️I regimi e le forze della nostra nazione stanno osservando i loro fratelli nella terra di Rabat, uccidendo decine di migliaia di persone, morendo di fame e negando acqua e medicine
➡️Il tradimento dei leader della nazione islamica e araba, le sue élite e gli scienziati è gravato dal sangue di decine di migliaia di persone innocenti che hanno fallito il loro obiettivo.
➡️Il nemico non avrebbe commesso il genocidio all’udito e alla vista dei leader della nazione a meno che non si assicurasse la punizione e tacesse e comprasse la delusione.
➡️Non esentiamo nessuno dalla responsabilità di sanguinare sangue e non escludiamo chiunque abbia la capacità di muoversi secondo la sua capacità e influenza.
➡️I nostri mujaheddin hanno cercato nelle ultime settimane di effettuare diverse operazioni per catturare i soldati sionisti.
➡️La resistenza di Gaza è la più grande scuola militare per la resistenza di un popolo contro i suoi occupanti nella storia contemporanea.
➡️I nostri mujaheddin nelle fazioni della resistenza sono pronti a continuare una lunga battaglia di logoramento contro le forze di occupazione. La strategia della leadership di Al-Qassam in questa fase è quella di infliggere un massacro al nemico, effettuare operazioni qualitative e cercare di catturare soldati.
➡️Se il governo terrorista nemico sceglie di continuare la guerra di sterminio, decide di continuare a ricevere i funerali di soldati e ufficiali.
➡️Mandiamo saluti ai nostri fratelli in Yemen che hanno costretto il nemico ad affrontare un fronte che ha dimostrato il caso contro il sottomesso.
➡️Il criminale di guerra Netanyahu e i suoi ministri hanno rifiutato ciò che abbiamo offerto, ed è diventato chiaro per noi che non si preoccupano dei prigionieri poiché sono soldati.