Il popolo ucraino batte un colpo. Migliaia in piazza contro Zelensky
di Mario Colonna
Migliaia di persone sono in piazza in diverse città dell’Ucraina, come Kiev, Leopoli, Odessa e Dnipro, per protestare contro il governo Zelensky.
A innescare la protesta delle piazze è stata l’approvazione in Parlamento di una legge che ha per oggetto l’indipendenza dei due maggiori organi dell’anticorruzione nel Paese.
La nuova legge sulle agenzie anticorruzione
La nuova norma prevede infatti che il Nabu (Ufficio nazionale anticorruzione) e la Sapo (Procura specializzata anticorruzione) debbano rispondere al Procuratore generale, ossia una figura politica nominata direttamente dal presidente, perdendo di fatto la necessaria autonomia rispetto all’esecutivo per lo svolgimento delle proprie funzioni.
La misura è stata voluta e sostenuta in maggioranza dal partito fondato dal presidente Zelensky nel 2017, Servitore del Popolo, ma è stata votata anche dal partito di Petro Porošhenko, Solidarietà europea.
Gli “oligarchi” votano con Zelensky
Porošhenko è un imprenditore, o un “oligarca” come amano dire i quotidiani italiani, di successo arricchitosi con lo smantellamento della Repubblica socialista sovietica ucraina negli anni Novanta e “sceso in campo” a cavallo del nuovo Millennio.
Porošhenko oggi è accreditato come il maggior avversario politico di Zelensky, ma in realtà fu il primo presidente dell’Ucraina golpista dell’Euromaidan. Vinse le elezioni nel giugno del 2014 dopo la cacciata di Janukovyč e la presidenza ad interim di Turčynov ed è ricordato soprattutto per le migliaia di morti causate nella guerra civile scatenata nel Donbass.
Il potere illegittimo della junta al governo
È bene ricordare che Solidarietà europea non è tra gli 11 partiti di opposizione messi fuori legge dalla junta Zelensky dall’inizio dell’intervento russo nel febbraio del 2022.
L’interesse “trasversale” agli interessi rappresentati nella Rada rende bene il livello di corruzione raggiunto nella società ucraina, un paese e uno Stato sventrato nelle sue fondamenta ben prima dell’intervento russo, come testimoniavano i tassi di povertà, suicidi, alcolismo, emigrazione, abbandono scolastico, disoccupazione ecc.
Non è secondario ricordare che né il governo, né il Parlamento ucraino sono oggi organi formalmente legittimi, essendo il loro mandato scaduto nella primavera del 2024.
Anche l’Unione europea critica con Kiev
Tornando alle proteste, mercoledì dopo l’approvazione della legge il presidente aveva dichiarato che le due agenzie continueranno regolarmente a fare il loro lavoro, ma che era necessario “liberarle dall’influenza russa”, un disco rotto che ricorda molto da vicino la retorica europea ad ogni fallimento della Commissione.
Negi ultimi mesi, le agenzie avevano indagato diversi esponenti del partito di Zelensky e suoi stretti collaboratori, finendo per prendere anche l’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshov, sospettato di appropriazione indebita di terreni.
Paradossalmente, anche Bruxelles ha richiesto spiegazioni a Kiev nell’ambito del processo di adesione del paese all’Unione europea. La Commissione ha espresso preoccupazione per questa nuova legge, definendola un “grande passo indietro”.
“Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell’Ue”, ha dichiarato Ursula von der Leyen.
Un governo illegittimo, che rievoca i peggiori criminali nazisti e fa del proprio popolo carne da cannone per gli interessi imperialistici occidentali, corrotto fino al midollo e che viene messo alla gogna per una legge sull’anticorruzione. Verrebbe da ridere, se non ci fossero di mezzo centinaia di migliaia di morti.
Un popolo martoriato dalla guerra
Secondo i media ucraini, i cittadini scesi in piazza rimproverano a Zelensky di minare il processo democratico intrapreso dall’Ucraina, e questo è sicuramente una motivazione importante per la gioventù scesa in piazza.
Ma da mesi ormai la popolazione sta reagendo duramente alla coscrizione forzata – sono centinaia i video disponibili di reazione popolare all’esercito per le strade – e alla lunga guerra combattuta per procura, i cui risultati sono solo morte e distruzione, oltre che perdita di territorio.
Un’ultima annotazione, dalle foto che circolano si nota la presenza quasi esclusiva di giovani donne, marcando quindi la tragedia umana dell’assenza di quella generazione in prevalenza maschile mandata al macello sulla prima linea del fronte.
Il tribunale della storia saprà condannare la junta Zelensky non solo per questa legge, ma per l’aver causato enorme sofferenza al popolo che avrebbe dovuto a rappresentare.