Programma Minimo e Potere al Popolo
di Enzo Gamba
Una possibile articolazione del progetto e dei compiti dei comunisti
Sulla scena politico-elettorale italiana, in vista delle prossime elezioni, nel “campo di sinistra”, si è imposta una nuova proposta elettorale, politica e organizzativa: “Potere al Popolo”.
L’iniziativa, lanciata da Je so’ pazzo di Napoli, ha suscitato subito un notevole entusiasmo ed ha coinvolto una quantità di soggetti che, pur essendo da tempo attivi nei conflitti sociali territoriali e protagonisti di lotte significative, finora non hanno potuto o saputo creare un coordinamento a livello nazionale. Lo stesso interesse ha toccato numerosi compagni che spesso militano in organizzazioni comuniste, o che quanto meno proprio al comunismo fanno riferimento. Stante le numerose assemblee e iniziative che stanno partendo in numerose città, con il risultato di aver creato minimi, seppur significativi, contatti, sinergie e livelli organizzativi, vi sono motivi per sperare che questo fermento non vada perduto dopo le elezioni, anche in caso negativo, e che il coordinamento rimanga attivo ed operante in riferimento agli obiettivi politici esplicitati nel manifesto elettorale. Non è impossibile che Potere al Popolo possa costituire un embrione di movimento politico organizzato con obiettivi di difesa del proletariato e delle masse subalterne e dunque necessariamente anticapitalistici.